Il Segno luglio-agosto 2009

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“ il Segno

PICCOLO

No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perchè non ne avete voluto più sapere...

La Variantona mensile indipendente di attualità,

informazione e cultura

Anno VIII, nn. 7/8 - Luglio/Agosto 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Dalla lettera di Giacomo Ulivi, partigiano assassinato dai fascisti nella piazza grande di Modena il 10 Novembre 1944

Il Comune fa sue quasi tutte le 383 Osservazioni al nuovo P.R.G.

Il Consiglio Comunale del 15 luglio ha rigettato tutte le Osservazioni al nuovo Piano Regolatore presentate dai cittadini, perchè ritenute incongruenti, ma poi le ha fatte sue inserendole nelle 22 Osservazioni Comunali, stravolgendo di fatto il P.R.G. progettato dall’Architetto Marco Putano.

ARTICOLI ALLE PAGINE 12 e 13

Mons. Martinelli nuovo Vescovo

Il 27 settembre sarà a Rocca di Papa

Sindaci e Parco A pagina 8

di Andrea Sebastianelli Sono filtrate notizie sugli incontri che i Sindaci hanno avuto per esaminare il Piano di Assetto del Parco, uno strumento essenziale che tutti invocano da anni. E, adesso che è giunto al traguardo, che cosa succede? Che alcuni dei Sindaci che lo avevano sempre ritenuto fondamentale, che consideravano il Parco un ente dimezzato proprio perché privo di questo importante strumento, si sono messi sulla difensiva e ritengono ora il Piano di Assetto una minaccia, un pericolo, un elemento che “limita lo sviluppo”, qualcosa che riduce le loro libertà di manovra. E’ proprio così? Lo è se un Sindaco si considera il “padrone” del “suo” territorio; oppure se vede con fastidio o con imbarazzo, la presenza del Parco, e giudica come “intromissioni” le prerogative di controllo che la legge attribuisce all’Ente.

SEGUE A PAGINA 9

Pericolo Test per la Ripartono prostata i lavori per i tombini Studi d’Arte Via delle Calcare

Prevenzione Avis Pentima Stalla A pagina 19

A pagina 15

Parla Don Franco

“Vicini agli emarginati”

Il fondatore di Capodarco parla dei disagi della nostra società globalizzata e dei nuovi progetti. A pagina 6

A pagina 11

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il Segno - Luglio/Agosto 2009 ATTUALITA’ Già nel 2003 Travaglio e Gomez scoperchiarono la pentola

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Intrecci mafia e istituzioni, una memoria troppo corta Borsellino) e del 1993 (Milano, Firenze e Roma) furono archiviate per scadenza dei termini d’indagine. Travaglio e Gomez spiegano che il 14 novembre 1998, il Giudice per le Indagini Preliminari, Giuseppe Soresina, rilevò come Berlusconi e Dell’Utri intrattennero “rapporti non meramente episodici con i soggetti criminali cui è riferibile il programma stragista realizzato”. Ossia con il clan corleonese che da vent’anni guida Cosa Nostra. Oltre a questo il giudice ipotizzò l’esistenza di “una obiettiva convergenza degli interessi politici di Cosa Nostra rispetto ad alcune qualificate linee programmatiche della nuova formazione (Forza Italia)”. Dal libro si apprende anche che, seppure durante le indagini “l’ipotesi iniziale [di un coinvolgimento di Berlusconi e Dell’Utri] ha mantenuto e semmai incrementato la sua plausibilità” è però venuto meno “il termine massimo delle indagini prelimi-

Beneficio d ’ inventario

di Ettore Zanca

Il ponte e le scimmie

Durante la seconda legislatura del Presidente Berlusconi, il Ministro della Pubblica Istruzione Letizia Moratti, si adoperò affinché venisse reintrodotta nelle scuole italiane la dottrina Creazionista, ovvero la corrente di pensiero che afferma la “creazione dell’uomo” e non la sua “evoluzione” dalla scimmia, come teorizzato da Darwin. Mentre la scuola americana faceva il processo inverso, proibendo qualsiasi insegnamento sulla biologia umana che abbia riferimenti religiosi, nel nostro paese assistevamo a un piccolo passo verso Torquemada (vescovo creatore dell’inquisizione) e a una corsa verso un ben più significativo oscurantismo. Assisto con britannica preoccupazione a questo nuovo medioevo illuminato, che si espande a macchia di leopardo ma si consolida a macchia di petrolio densa e compatta come fuoriuscita da petroliera affondata nel Mare del Nord. Le manifestazioni di protesta non esistono, non sono mai avvenute, basta non farle passare in TV, oppure basta dire che erano i soliti quattro gatti (con buona pace della protezione animali), tocca pure ringraziare che non si sia ancora importato il modello di sciopero presente nei paesi a non elevato tasso di democrazia, quello a singhiozzo-con-fiotto-

nari”. Continuando a leggere Travaglio e Gomez, si apprende quello che scrisse il Gip di Caltanissetta, Giovanni Battista Tona: “Ciò di per sé legittima l’ipotesi che, in considerazione del prestigio di Berlusconi e Dell’Utri, essi possono essere stati individuati dagli uomini dell’organizzazione quali eventuali nuovi interlocutori”. Ma, si legge ancora, “la friabilità del quadro indiziario impone l’archiviazione”. Nel capitolo intitolato esplicitamente “I contatti tra Salvatore Riina e gli On. Dell’Utri e Berlusconi”, si parla chiaramente di come la mafia intrecciò con i due “un rapporto fruttuoso quanto meno sotto il profilo economico”. Talmente fruttuoso che nel 1992 “il progetto politico di Cosa Nostra sul versante istituzionale mirava a realizzare nuovi equilibri e nuove alleanze con nuovi referenti della politica e dell’economia”. Sin qui Travaglio e Gomez. Aggiungo solo un con-

di-sangue, dopo costruttivo scambio di opinioni con le forze dell’ordine. I giornalisti che non si allineano sono membri di sette segrete che cospirano con i magistrati nel destabilizzare e rovinare persone di indubbia e specchiata moralità. cerchiamo fantasmi che attentano alla nostra sicurezza e alla nostra serenità, non ci accorgiamo che alle nostre spalle staziona Jack lo squartatore in doppiopetto blu. Il tasso di disoccupazione cresce di decine in percentuale, ma dobbiamo essere ottimisti sulla ripresa, quando anche la Marcegaglia urla che così siamo al collasso. Chiunque provi a non credere del tutto alle favole che il lupo è cattivo e gli indiani meritavano di essere massacrati da buoni cowboy, viene tacciato di essere un pessimista, portasfiga, brutto, poco telegenico e di avere il frigo pieno di bimbi surgelati da arrostire e mangiare. Il cinema d’autore è senza fondi, in compenso da quando Boldi e De Sica hanno litigato ci tocca doppio cinetormentone a natale, da un po’di tempo replicato ad agosto.Adesso ci offrono a prezzi stracciati un decoder che “dobbiamo” comprare a ogni costo, perché senza siamo bestie. Magari lo fossimo davvero. Con questo quarto di luna, credo che aver provato a rinnegare l’evoluzionismo darwiniano sia stata l’unica cosa intelligente in questi tempi a luci spente. Se affermassimo con vigore di discendere dalla scimmia scatterebbero querele e domande di risarcimento dei primati, offesi anche dal solo pensare che abbiamo come loro le mani prensili, figurarci dal considerarli nostri parenti anche se alla lontana. Ci darebbero contro indignati il gorilla, il macaco e soprattutto il Bonobo, supremo rappresentante del corretto vivere in gruppo, della tolleranza per il diverso e della totale libertà di sesso e pensiero, l’apoteosi della promiscuità. Datemi retta, abbattiamo il labile ponte che ci unisce alle scimmie, invece che costruire quello di Messina, faremo davvero una grande opera, il ponte sullo stretto invece è pura “umanità”, visto che bestialità ormai è sinonimo di saggezza.

Falcone e Borsellino

siglio per chi volesse approfondire questi argomenti (la trattativa fra lo Stato, attraverso il colonnello Mario Mori, e la Mafia rappresentata da Totò Riina, per mezzo di Vito Ciancimino; oppure i retroscena delle bombe esplose in Italia tra il 1992 e il 1993; o ancora sulla nascita di Forza Italia), di leggere il bel libro di Maurizio Torrealta, “La trattativa – Mafia e Stato: un dialogo a colpi di bombe” edito da Editori Riuniti (2002). Questo libro io l’ho letto diversi anni fa e, se non fosse stato scritto da uno dei più bravi giornalisti d’inchiesta italiani quale è Maurizio Torrealta, potrebbe sembrare fanta-politica. Invece, purtroppo, è stato tutto vero!

il Segno PICCOLO

di Andrea Sebastianelli In questi giorni sono tornate d’attualità le stragi di Capaci e via D’Amelio in cui morirono i giudici Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e gli uomini della scorta. E si è tornati a parlare dei rapporti tra Mafia e Istituzioni. La sorpresa che hanno dimostrato alcuni politici, soprattutto di centrodestra, appare quantomeno strana visto che di quest’argomento, qualche anno fa (2003), qualcuno in Italia se ne era occupato. Così mi sono tornate alla mente due pagine (443 e 444) del libro scritto da Marco Travaglio e Peter Gomez, “Lo chiamavano impunità”. I due giornalisti, con il titolo “Bombe del 1992 e del 1993 (concorso in strage)” si occuparono proprio di questi dolorosi fatti di sangue. Le inchieste delle Procure di Firenze e Caltanissetta sui “presunti mandanti a volto coperto” delle stragi del 1992 (Falcone e

mensile indipendente di attualità, informazione e cultura dell’Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli” Registrazione Tribunale Velletri n. 5/02 R.S. del 19 Febbraio 2002 DIREZIONE Via dei Monti, 24 - Rocca di Papa DIRETTORE RESPONSABILE Giuseppe Caldarelli DIRETTORE Andrea Sebastianelli REDAZIONE Noemi Bevilacqua, Piero Botti, Silvio Cajonello, Federica Capogna, Gaetano Casilli, Riccardo Ciotti, Ilaria D’Alessandro, Daniela Di Rosa, Piero Fondi, Paola Gatta, Rita Gatta, Sandro Guidi, Noga, Marco Rapo, Sergio Rasetti, Annarita Rossi, Andrea Selli, Giulia Serafini, Luigi Serafini, Sandro Tabellione, Flavia Vitali, Ettore Zanca, il-sognatore.blogspot.com ILLUSTRAZIONI Franco Carfagna, Ermanno Gatta

ilpiccolosegno@tiscali.it

Manoscritti e foto anche se non pubblicati non si restituiscono. Articoli, opinioni e giudizi, impegnano solo l’autore.

Stampato in proprio


ATTUALITA’ La paura del “diverso” sta portando la società italiana a chiudersi sempre di più in se stessa contro gli altri

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il Segno - Luglio/Agosto 2009

Provvedimenti di... ordinario razzismo di Andrea Croce In virtù di quel principio per cui quando per l’azione di uno pagano tutti, io (come tanti) ho sopportato di essere chiamato, in Spagna, “ladro”, f”iglio di Berlusconi”, o di essere considerato stupido perché “ma come fate voi italiani a votare un individuo padrone di televisioni, giornali, aziende pubblicitarie, imprese edili, squadre di calcio che una volta salito al Governo piazza burattini e servi più a destra che a manca come direttore di giornali più o meno virtuali e fa leggi per salvarsi da processi?”: oggi basta però, perché io non sono razzista, non ho votato Berlusconi e mi vergogno di essere italiano, e mi vergogno perché a farmi quelle domande sono i miei zii del Canada, della Germania e della Francia. Lo sanno loro cosa significa essere italiani “mafia spaghetti e mandolino” in un paese estero. Reato di immigrazione clandestina: non immaginiamo neanche che potente strumento di ricatto sarà verso quei poveri esseri umani che pur di non tornare nel loro Paese in guerra o di non cadere nella miseria più totale, permetteranno ai loro padroni di essere sfruttati. Lo sfruttamento genera odio e disperazione, ed è la disperazione a spingere alla delinquenza. Reato ideato da chi poi? Dai secessionisti padani che col Tricolore Italiano ci si puliscono il culo, che urlano ai furti dei palazzi romani ma poi la poltrona da Onorevole la occupano, dal partito di un Borghezio che gira sui treni per disinfettare i comparti occupati da gente di colore

o di un Calderoli che ha messo in pericolo attentato il nostro Paese perché ha mostrato al Tg1 una maglietta contro l’Islam, reato voluto insomma da gente che fa rabbrividire. Io non ci sto, sarò obiettore contro questa legge razzista contraria alla coscienza sociale e alla mia coscienza, nata per contrastare il fenomeno della clandestinità che sicuramente deve essere governato e che invece è diventato uno spot elettorale della Lega, il partito della sicurezza: come se la Sinistra invece volesse dare spazio a tutti i ladri, assassini e stupratori e che più ne ha più ne metta, come se noi fossimo antiitaliani e puntassimo alla scomparsa della nostra gente.

ronde ma diamo i soldi alle Forze dell’Ordine, aumentiamo i controlli, illuminiamo le strade. Ora vedremo che succede, aspettiamo gli effetti giuridici e sociali di questa legge. Se tutto ciò che questo Governo (anzi la Lega) vuole, quando potenzialmente tutte le badanti e i manovali stranieri sottopagati si saranno estinti, voglio proprio vedere chi, tra coloro che appoggiano questa legge, vorrà che la propria figlia vada, in nero, a lavare e accudire un anziano infermo, a fare la lavapiatti in un ristorante o che il proprio pargolo si arrampichi sui

Gli indifferenti

Prima di tutti vennero a prendere gli zingari. Fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei. Stetti zitto perché mi erano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali. Fui sollevato perché erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti. Non dissi niente perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me. E non era rimasto nessuno per protestare. ANONIMO

Tutti abbiamo paura, persone di ogni sesso e di tutte le età: questo però non autorizza tre persone adulte a massacrare un nero in strada “perché così vuole il Governo” (queste le parole pronunciate). Occupiamoci piuttosto di tutti i delinquenti, anche dei nostri, e penso a quel romano verace che, incappucciato, ha presumibilmente violentato due donne nel garage della loro casa, non istituiamo

PARRUCCHIERA

tetti per un paio monete all’ora o che vada a raccogliere i pomodori sotto il sole per dieci ore senza mai alzare la schiena. Invece di creare mostri contro cui prendersela, piantiamola con questa ipocrisia perché il baratro è profondo e lì giù non esiste la democrazia ma vige solo la legge del più forte e a pagarne le conseguenze non saranno solo gli sporchi stranieri ma anche, e soprattutto, i candidi italiani.

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di Marco Rapo Ultimamente, in molti mi chiedono informazioni, anche se solo per soddisfare la curiosità, su Pablo Emilio Escobar Gaviria. Innanzitutto chi è stato Pablo Escobar, un buono, un cattivo...? Ci sono diverse testimonianze che dicono che Pablo Escobar era tutt’altro che lo spietato assassino che ci hanno dipinto, di lui hanno parlato e sparlato, come già dissi in un precedente articolo, in Colombia ho avuto modo di documentarmi e la storia colombiana è molto diversa da quella raccontata di lui in Europa. Escobar ha avuto un grande potere e per questo era molto attaccato politicamente. Quando il suo impero raggiunse la massima espansione, un magazine stimava che egli fosse il settimo uomo più ricco del mondo, controllando l’80% della cocaina del mondo e il 30% delle armi illecitamente circolanti. La sua organizzazione possedeva flotte di aerei, navi, veicoli costosi, così come ricche proprietà e vasti appezzamenti di terreno. Le stime indicano che il cartello di Medellín incassasse 25 miliardi di dollari l’anno al suo momento più alto. Benché fosse un nemico degli Stati Uniti e del governo della Colombia, Escobar era un eroe per molti abitanti di Medellín; egli si trovava a suo agio nelle relazioni con il pubblico e lavorava per creare benessere tra i poveri Colombiani. Fanatico degli sport, fece costruire stadi di calcio e sponsorizzava

PAGINA APERTA

Pablo Escobar... Santo o assassino?

Un personaggio che continua a far discutere di sè

piccole squadre della città. Lavorava duro per coltivare la sua immagine di Robin Hood e non di rado distribuiva denaro ai poveri. A Medellìn c’è un “barrio”, Pablo Emilio Escobar ovvero un quartiere che ha il suo nome, e proprio da questo possiamo capire chi è stato Escobar per molta gente, Il Doctor (così lo chiamavano) ha fatto molto per i colombiani, molto più del governo. Nel 1991 Escobar si consegnò spontaneamente alle autorità colombiane per evitare l’estradizione negli Stati Uniti o peggio l’assassinio da parte del cartello rivale. Escobar

Estate, tempo di vacanze di amori e di abbandoni

Qualche riflessione sulla pratica dell’abbandono

di Annarita Rossi In questi ultimi tempi ho ricevuto notizia che alcune coppie di amici di vecchia data e che non vedevo da un po’, si sono separate. Non avrei mai pensato potesse succedere proprio a quelle unioni che sembravano destinate a durare per tutta una vita, eppure, l’amore purtroppo può finire mi sono detta, sono molteplici dopo tutto le cause che minano un rapporto tra due esseri umani. Ma l’estate è ormai giunta con le sue vacanze imminenti e questa stagione significa talvolta anche trovare nuovi amori che poi potranno durare il tempo di una vacanza come pure per tutta una vita. Chi può dirlo? Qualsiasi essa sarà la durata o la sua qualità, l’uomo si ritroverà con un suo pari a dover decidere le sorti della storia che starà vivendo. La cosa assume però un carattere del tutto diverso quando a far cessare un rapporto di amicizia, fedeltà e amore, è l’uomo che, per sbaraz-

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zarsi del suo cane diventato per lui ingombrante, decide di abbandonarlo. Proprio quel cane, amico fedele, il quale aveva saputo dare al suo padrone sempre e comunque un amore incondizionato, si ritrova senza più un punto di riferimento. Chiunque abbia subito nella propria vita un abbandono, sa quanto può far soffrire e sentire spaesati non avere più da un momento all’altro la persona della quale ci fidavamo e sulla quale contavamo, proviamo a pensare soltanto per un attimo come può sentirsi un cane quando questo orribile gesto viene fatto a lui. C’è una bella campagna di sensibilizzazione contro l’abbandono degli animali che mi è capitato di vedere in televisione annunciare da Maria De Filippi, (per inciso non guardo le sue trasmissioni) ma il messaggio che ha voluto lanciare trovo sia molto importante e in me ha suscitato parecchia emozione. Lei seduta accanto al suo bellissimo bracco del quale viene focalizzato lo sguardo, parla a tutti coloro i quali dovrebbero guardare gli occhi di un cane prima di pensare di abbandonarlo per andare in vacanza in

fu “imprigionato” nella sua prigione privata di lusso, La Catedral, che gli fu permesso di costruire come ricompensa per il suo essersi costituito. Ad ogni modo, la guerra contro Escobar terminò il 2 dicembre 1993 quando egli cercò di eludere il Search Bloc un’ennesima volta. I giornali, il governo e molti altri dettero la notizia che ci fu una sparatoria e proprio in quella fu ucciso dai cecchini appostati sui tetti... questa è la versione dei vincitori... ma “qualcuno” ha detto che non è andata proprio così... Escobar non si sarebbe mai fatto “beffare” così... e dopo quello che ha saputo, lo penso anch’io. Pablo Escobar, angelo o demone? Io ho la mia opinione... e resterà indiscutibilmente la mia verità, la stessa di Dona Ermelinda, la stessa di Angel, la stessa di chi va a chiedere benedizioni sulla sua tomba per matrimoni, lauree, esami, la stessa degli abitanti del “barrio Pablo Escobar” e di chi non è sopravvissuto alla fame grazie a lui, questo nessuno ce lo toglierà dalla testa e dal cuore!

estate. Quegli occhi, aggiunge, che ci guardano costantemente durante tutta la vita che trascorriamo insieme a lui, il giorno nel quale si deciderà di lasciare quell’animale legato ad un palo, quegli stessi occhi staranno ancora cercando i nostri ma non riusciranno più a trovarli. Bisognerebbe seriamente ricordare che gli animali hanno i loro diritti e che essendo esseri viventi, non possono essere buttati via come degli oggetti vecchi. Oltre alle campagne di sensibilizzazione andrebbe fatto qualcosa di più a loro tutela. Sul sito del Comune di Frascati è stata redatta una lunga e dettagliata bozza di regolamento per la tutela degli animali con leggi e divieti esistenti che spero tanto diventi definitiva, come pure mi auguro anche il Comune di Rocca di Papa al più presto ne faccia una e auspico che tutti i Comuni d’Italia vogliano regolare e informare adeguatamente sul tema affinché quegli amici fedeli e onesti che sono gli animali, possano condurre un giorno non troppo lontano una vita veramente degna di essere vissuta.


ATTUALITA’ Le legittime proteste dei giovani e gli interessi dell’Occidente

il Segno - Luglio/Agosto 2009

La rivolta in Iran e il ruolo dei mezzi d’informazione

di Noemi Bevilacqua Le elezioni parlamentari iraniane e la vittoria del presidente in carica Ahmadi-Najad hanno scatenato una rivolta in tutta la nazione. Gli studenti e gli intellettuali protestano perchè sentono che la loro volontà elettorale non è stata rispettata. La polizia reagisce e inizia la tragedia: morti, feriti, arresti ed esecuzioni, blocco di tutte le forme di informazione libera, soprattutto Internet e i suoi social network (facebook). Ma le informazioni arrivano in tutto il mondo, soprattutto attraverso i ragazzi che con i propri cellulari filmano quanto accade. Il mondo si indigna e presto prenderà provvedimenti. Ma alcuni dubbi sorgono provando a guardare un po’ più in profondità questa storia e quella del Medio Oriente in genere: la storia di Nada, la ragazza uccisa dalle guardie Iraniane ha fatto il giro del mondo, nessuno è riuscito a bloccare la diffusione del video anche se tutti i mezzi di informazione erano sotto controllo, come? Anche non volendo arrivare fino alle ricostruzioni, a volte esagerate,

che mostrano come il filmato possa non essere autentico, sovviene un altro dubbio: come ha fatto il medico che ha soccorso la ragazza ad arrivare in Gran Bretagna una settimana dopo l’inizio degli scontri e prima del ritiro del personale diplomatico? Diverse televisioni internazionali sono state in grado di individuare da Le proteste in Iran dove partissero i vari blog filo Musaui e la mag- dell’allora presidente Mossagiorparte di questi proveniva da deq. USA e Israele. Mentre è possi- Per destituire l’allora presidente bile che negli Stati Uniti vi furono manovrati degli studenti siano degli iraniani in esilio che che arrivarono a causare viogiustamente sono interessati lenti scontri e a provocare lo alle sorti del proprio paese, dav- sdegno della popolazione nel vero non si spiega chi possa frattempo fomentata dalla scrivere da Israele. Proviamo a stampa. Anche se lo scenario ricostruire l’accaduto con un’al- internazionale è cambiato di sitra chiave. ‘50 la CIA era inte- curo il petrolio Iraniano fa anressata al petrolio Iraniano cora gola a molti, USA per (secondo produttore mondiale primi. Ridurre il potere politico di greggio) e per questo ha ed economico dell’Iran porterà messo il naso nella politica in- alla ulteriore destabilizzazione terna portando alla destituzione della regione e ad un aumento

Da una ricerca olandese emergono risultati molto interessanti

Come il tipo di ambiente può condizionare il comportamento

Ricercatori olandesi hanno studiato i comportamenti umani in relazione all’ambiente circostante. Hanno così accertato che una persona in un ambiente ordinato, pulito e silenzioso rispetta, con molta facilità, queste modalità; mentre, sempre la stessa persona, in un ambiente disordinato, sporco e rumoroso si adegua e assume un comportamento molto diverso. Credo che questa ricerca possa interessare, da vicino, la nostra comunità cittadina che ha visto crescere il paese in modo non proprio ordinato. Alcuni fanno cose, creando disordine e nessuno interviene. Altri osservavano la seguente quiete e si preparavano a creare altro disordine sentendo, in cuor loro, di averne tutto il diritto

visto che non sono i primi. I nostri Amministratori, che sembrano sempre in attesa di qualcuno capace di risolvere il problema di far rispettare le regole, se ne devono fare una ragione; tocca a loro fare la prima mossa perché è impensabile che senza segnali precisi della classe politica, soprattutto quella al governo di una città, i comportamenti sbagliati e/o illegali possano cessare da soli. Del resto non si può più procedere ancora con quel classico ammiccare, di tanti uomini politici, grandi o piccoli, che fa immaginare al cittadino che tutto è possibile; basta soltanto non pretendere che sia cambiato, veramente, l’assetto del potere costituito. il-sognatore.blogspot.com

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di potere dell’economia statunitense e politico dell’alleato Israeliano. Inoltre il potere mediatico di questa rivolta assomiglia molto alle rivoluzioni arancioni che hanno completamente destabilizzato l’est Europa e ridotto di molto il controllo della Russia sulla produzione e distribuzione di Gas e altre materie prime. È ormai assodato che la CIA ha finanziato tali rivolte e ha formato la leadership politica che ha portato avanti le proteste. Il fatto che la televisione Italiana, insieme a quelle europee, abbia iniziato a parlare di scontri, rivolte e proteste non appena queste sono cominciate e che avessero già del materiale filmato, anche se amatoriale, fa quanto meno sospettare che qualcuno stesse preparando il lancio della notizia a livello internazionale. Il fatto che internet diffonda liberamente informazioni e filmati che dovrebbero essere censurati fa nascere dei sospetti dal dove questi vengano messi in rete e come possano sfuggire alla rete della censura; non abbiamo la stessa mole di filmati sulla repressione in Tibet o sulle proteste per i 20 anni di Tienammen, o sui massacri del popolo Palestinese. Infine alcuni episodi, come l’uccisione di una ragazza, la presunta esecuzione di alcuni studenti assomigliano troppo alle false informazioni diffuse dalla stampa internazionale per distruggere il regime di Saddam Hussein in Iraq (vedi bambini del Queit uccisi nelle incubatrici). Non va dimenticato che negli ultimi anni l’Iran ha sfidato più volte Israele e il mondo intero e che si è provato più volte a fermare questa minaccia senza riuscire però a stabilire nessuna forma di dialogo e di confronto. Con questa protesta sicuramente il potere intimidatorio della nazione viene notevolmente diminuito e senza lo sforzo di un vero e proprio attacco militare esterno. Pur riconoscendo che la protesta è animata da un genuino sentimento di ingiustizia e di protesta di giovani e studenti e pur condannando la dura repressione che ne è seguita non possiamo fare a meno di notare che purtroppo per l’ennesima volta gli interessi economici usano la sofferenza delle persone e manipolano l’informazione solo al fine di ottenere maggiori guadagni.


L’INTERVISTA Parla Don Franco Monterubbianesi, fondatore di Capodarco

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“I poveri saranno la sola salvezzadiquest’umanità”

di Andrea Sebastianelli Da circa tre anni vive stabilmente a Grottaferrata Don Franco Monterubbianesi, fondatore della Comunità di Capodarco. Parlando con Don Franco, che oggi ha 78 anni, si avverte un’atmosfera in cui tutto sembra possibile. In cui le barriere spariscono, in cui l’avanzare dell’individualismo sembra arrestarsi. Gli occhi di questo prete giramondo sono un fermento di passione ed energia. Cominciamo a parlare di Capodarco. E’ un’esperienza di vita cominciata nelle Marche, appunto a Capodarco, nel 1966. Poi quest’esperienza, nel 1974, ha contagiato anche Roma con l’ideale di vivere una dimensione di vita comune che creava umanità. Già nel ‘71 eravamo 120 persone e da lì cominciò la trasmigrazione in tutta Italia. Con al centro un nuovo ruolo, attivo, per i disabili. Poi da Roma ci siamo diffusi grazie ai valori dell’accoglienza e delle case famiglia, riservando una grande attenzione per i disabili sia fisici che mentali. Abbiamo fatto del nostro “fare comunità sul territorio” un modo per aggregare la gente accogliendo i loro bisogni. Nell’87 abbiamo creato, nel quartiere romano di Spinaceto, un centro per il disagio e siamo oggi uno dei quattro enti italiani che porta avanti la scolarizzazione dei Rom con ottimi risultati.

Quindi per Capodarco “fare comunità” significa stare all’interno dei disagi. Noi partiamo sempre dalle questioni di disagio. A Tor Bella Monaca abbiamo aperto un centro che oltre ai disabili si occupa di sostenere le famiglie di queste persone. Il CIS ha funzionato molto bene tanto che l’Europa ha finanziato i nostri progetti che vedono impegnati oltre venti operatori. Purtroppo la nostra società è andata sempre peggio e anche Capodarco ha subito le storture

di questa crisi sociale. Quindi abbiamo dovuto trovare altre frontiere aprendoci ad altre esperienze come richiede la società globale di oggi, incentrata sull’egoismo e sul profitto per cui lo sviluppo produce povertà e non ricchezza.

Dalle sue parole sembra che, di Capodarco, ci sia più bisogno oggi rispetto a ieri Noi abbiamo ragionato in termini di mondialità. Negli anni che vanno dall’85 al ‘90, in seguito alle mancate riforme, bloccate in Italia dalla politica delle contrapposizioni, e a causa di una forte involuzione del welfare, abbiamo guardato al Sud del mondo, perché lì c’erano e ci sono i nuovi emarginati. Così abbiamo creato la Comunità Internazionale di Capodarco. Cominciammo tredici anni fa in Ecuador con una fabbrica di scarpe alla maniera italiana. In Brasile i protagonisti del nuovo sviluppo sono i ragazzi di strada; Padre Renato Chiera, un missionario impegnato sul campo da oltre trent’anni, trasforma questi ragazzi in ragazzi in grado di imparare un lavoro. La ferita tra il Nord e il Sud del mondo è molto grave. Ho visto in Brasile gli squadroni della morte mitragliare i bambini di strada. In Guatemala c’è un nostro missionario che porta avanti con grande impegno i progetti di sviluppo sociale.

Nell’America Latina dunque sta nascendo una nuova speranza per il mondo. Noi abbiamo molti legami con la Bolivia, l’Ecuador, il Guatemala, il Brasile. Il movimento di popolo dell’America Latina

sta alzando la testa. Alcuni discorsi di Elvo Morales rivolti all’Europa ci danno la coscienza che l’accoglienza dell’uomo, dopo anni di repressione, è la sola strada percorribile. L’America Latina è il nostro avamposto per la presa di coscienza. Andando nel Sud del mondo abbiamo visto come i ragazzi sono i veri protagonisti della loro rinascita. Abbiamo visto dei forti fermenti sociali. Ci sono i ragazzi di strada che hanno bisogno dell’aiuto degli altri e poi ci sono i ragazzi di strada che lavorano. Nel ‘96 Capodarco ha creato l’Associazione Internazionale Noi Ragazzi del Mondo per mettere in contatto i ragazzi del Nord con quelli del Sud. In Africa abbiamo messo in piedi un movimento organizzato in forme di lavoro informale, dove i bambini conquistano il diritto a studiare e a lavorare in maniera protetta. Sono 70 mila i bambini organizzati. In Costa d’Avorio abbiamo una sede di Capodarco e lì operiamo sul campo con 2.800 bambini e ragazzi distribuiti in 11 città in cui sviluppano anche forme di democrazia. Capodarco dà una veste politica al suo fare. Capodarco quindi è una comunità in movimento, in continua trasformazione. Certo. Anche qui a Grottaferrata abbiamo trasformato la nostra azione sociale occupandoci non solo di chi ha disagi

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fisici ma anche e soprattutto di disabili psichici perché oggi, fortunatamente, i disagi fisici sono molto ridotti. All’interno di questa trasformazione è nata l’idea della “fattoria sociale” con progetti rivolti per esempio a tossicodipendenti e collaborando con il dipartimento di salute mentale. Questa progettualità ci ha permesso di diventare la sede di tutte le fattorie sociali d’Italia. Ora, partendo da questa realtà dell’handicap mentale, vorremmo valorizzare il nostro impegno attraverso l’agricoltura e l’informatica, individuando percorsi personalizzati capaci di creare spazi di lavoro. Passare dall’handicap fisico a quello mentale necessita una progettualità che Capodarco oggi ha e che vorrebbe sviluppare su tutto il territorio dei Castelli Romani.

Capodarco riesce ad essere attenta anche ai problemi locali, la cui risoluzione non viene più demandata soltanto alle istituzioni. Le istituzioni stesse hanno bisogno di noi, di una grande partecipazione del welfare comunitario che metta insieme istituzioni, comunità ma anche le famiglie che devono essere coinvolte. Le famiglie oggi hanno un problema angoscioso: che cosa ne sarà dei loro disabili dopo di loro. Quando la famiglia invecchia che cosa accade?

Nell’attuale crisi sociale che ruolo ha avuto la Chiesa? In tutto questo arretramento c’è anche una profonda responsabilità della Chiesa. Una Chiesa che ha esercitato il suo potere sulle coscienze invece di esercitarlo servendo i poveri, applicando il Vangelo alla storia. La Chiesa dovrebbe spalancare i suoi orizzonti. Il Cardinale Martini, in un suo recente libro, ha parlato di una Chiesa più coraggiosa e audace, in cui i poveri diventino la salvezza. Capodarco è nata contemporaneamente alla rivoluzione culturale del 1968. Torneranno quelle speranze di una società diversa, migliore? Il ‘68 ha rappresentato un cambiamento della mentalità, un fermento culturale. Poi la società è tornata a chiudersi con la politica dell’individualismo e dell’egoismo che si è imposta rispetto a una visone più umana. Ora bisogna costruire un nuovo ‘68.


il Segno - Luglio/Agosto 2009

L’INTERVENTO

Il tentativo è di mettere il bavaglio alla magistratura

“Stop alle intercettazioni” e per il Pdl è tempo di vacanze

di Sergio Rasetti Subito dopo aver vinto elezioni europee e amministrative i nostri governanti hanno rimesso in moto l’approvazione delle leggi che affossano democrazia, sicurezza e giustizia. E in Parlamento si presentano allineati e coperti sulle indicazioni del Capo il quale, a Radio Montecarlo, ha dichiarato che l’opposizione non è necessaria per fare le riforme.

Si inizia con lo stop alle intercettazioni telefoniche... e poi?

Il 35,26% degli italiani che li ha mandati in Europa e quelli che gli hanno conferito tanto potere locale, sono accontentati. Liberi di sognare che presto, senza intercettazioni telefoniche nelle quali si può scoprire come qualche politico possa intrattenere relazioni con persone poco raccomandabili o chiedere di organizzargli qualche festino non proprio per famiglie, la crisi economica sarà lasciata alle spalle e per tutti torneranno giorni migliori. L’ottimismo di maniera sulla crisi manifestato dal capo e dai suoi fedeli, unito all’addormentamento di qualsiasi ideale, al sopore di massa causato da una classe politica a dir poco inadeguata e dall’informazione dalla televisione del Grande Fratello, dell’Isola dei famosi, dei giochi a premi con pacchi da aprire o pulsanti da schiacciare, ha convinto gli elettori a dargli ancora fiducia e questa maggioranza ha intenzione di sfruttarla al massimo per cambiare regole fondamentali che presto potremmo rimpiangere amaramente. Già, perché è impossibile che tutto possa tornare come prima dal punto di vista economico, con quel 60-70% di italiani in qualche modo garantiti dal posto di lavoro fisso, da primi e secondi lavori al nero che

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il governo” ha chiesto agli imprenditori italiani il Presidente. Dopo il bavaglio alla stampa imposto per legge, vuole anche la chiusura dei giornali scomodi perché parlano dei fatti di cronaca che lo riguardano. Agli anziani questa posizione dovrebbe ricordare qualche cosa, i giovani farebbero bene a documentarsi, se i Parlamentari che lo sostengono sono disposti a seguirlo su questa strada, congratulazioni a chi li ha votati. “I giornali hanno il dovere di informare” e “I cittadini hanno il diritto di sapere”. Cose che con l’entrata in vigore di questa legge diventeranno quasi impossibili. Se fosse stata già applicata ci avrebbe impedito di essere informati sui più gravi scandali e fatti di cronaca italiani degli ultimi anni.

Tanti scandali e truffe scoperti grazie alle intercettazioni

tutti fanno finta di non vedere, da un commercio sempre in espansione e larghi margini di profitto, da un sistema del credito che elargisce con facilità e senza tanti scrupoli.

mente mette un grande bavaglio alla libertà di informazione, decretando di fatto il silenzio stampa su tutte le inchieste e l’operato delle forze dell’ordine.

Questo è il tempo del lavoro a contratto che poi non viene rinnovato, di un espandersi a dismisura delle partite iva e dell’iscrizione all’artigianato obbligatorio per i giovani e gli ex operai dipendenti, tutti costretti a fare ditta se vogliono lavorare, ma basato necessariamente sul non rispetto delle norme di sicurezza, sull’evasione fiscale, sull’uso di manodopera illegale perché altrimenti alla fine del mese non resta alcun margine per poter vivere. Le cose che interessano lor signori prima delle meritate vacanze estive, che non passeranno sulla spiaggia libera di Torvaianica, quali sono? Certamente l’approvazione di una legge per limitare le intercettazioni telefoniche usate dalla magistratura per documentare gravi reati già avvenuti o in fase di progettazione; legge che contemporanea-

Risultato: le eventuali malefatte commesse dalla politica, dalla pubblica amministrazione, dal sistema economico, industriale e commerciale e quelle della malavita organizzata e non, saranno rese pubbliche parzialmente e dopo mesi, se non anni; sicuramente troppo tardi per poter fare qualcosa, anche a livello individuale, per difendersi in qualche modo. La legge approvata alla Camera dei Deputati dice che “i Pubblici Ministeri potranno chiedere di intercettare un indagato soltanto quando hanno già ottenuto quei gravi indizi di colpevolezza che giustificherebbero il suo arresto”. Ma allora a che cosa servono le intercettazioni? I criminali fanno salti di gioia, è una legge che lega mani e piedi a polizia, magistratura e informazione. “Togliete pubblicità ai giornali che criticano e attaccano

La politica dimentica i problemi reali e si dedica a tutt’altro

Senza intercettazioni la politica corrotta continuerà ed operare

Non avremmo saputo quasi nulla sugli orrori della clinica Santa Rita di Milano, delle partite truccate di Calciopoli, dello stupro alla Caffarella, di Lady ASL e la truffa alla sanità nel Lazio, dei furbetti del quartierino, delle scalate alle banche, di Vallettopoli, affare Total, tangenti Inail, scandalo Parmalat, traffico di rifiuti a Milano provenienti dalla Campania e cento e cento altri fatti criminali venuti alla luce per merito delle intercettazioni e della stampa che con il suo interessamento e le sue inchieste ha stimolato il lavoro di polizia e magistratura. La cosa più triste è che questa legge è stata approvata da quei Deputati che il Presidente del Consiglio aveva indicato come inutili, impreparati, scalda poltrone che votano senza sapere neanche ciò che stanno approvando; uomini e donne ai quali, secondo lui, non si può chiedere di votare la riduzione del numero dei parlamentari perché “non si può chiedere a capponi e tacchini di anticipare il Natale”. Capponi e tacchini scelti da lui, l’uomo che si è candidato per andare in Europa, ha preso 2 milioni 700 mila voti ma è restato a Roma. Non vi sembra che sia giunto il tempo di pretendere, da tutti i politici, più rispetto degli interessi e volontà dei cittadini?


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NUMERI UTILI

Centralino Municipio: 06-942861 Parco Regionale: 06-9479931 Comando Carabinieri: 06-94749007 Corpo Forestale: 06-94288032 Biblioteca Comunale: 06-9499281 Polizia Municipale 06-94286134

ROCCA DI PAPA notizie, informazione, attualità

il Segno - Luglio/Agosto 2009 NUMERI UTILI

Farmacia Comunale: 06-9499986 Ufficio Postale: 06-9496926 Museo Geofisico: 06-9496230 Osservatorio Vivaro: 06-94436469 Clinica San Raffaele: 06-9428601

Un sito poco trasparente

Delibere di Giunta e Consiglio ferme al 2006. Chi deve aggiornare il sito internet del Comune? Ecco il confronto con gli altri Comuni dei Castelli di Marcello Morrone Grazie al diffuso utilizzo dei siti internet i cittadini hanno la possibilità di dialogare con la pubblica amministrazione in modo rapido e trasparente. Almeno così dovrebbe essere. Purtroppo molti siti istituzionali restano un miraggio visto che il loro scopo non è quello di “far entrare” il cittadino nelle istituzioni ma semplicemente quello di fargli fare un viaggio tra foto antiche e la storia del paese. E’

il caso del sito internet del Comune di Rocca di Papa. Cercando una delibera di Giunta del 2007 ci siamo accorti che la consultazione on-line di questi atti è ferma al 2006. Che cosa dire? Nel tentativo di confrontare la trasparenza del nostro Comune con quella di altri a noi vicini, i risultati sono piuttosto allarmanti. Se un cittadino di Genzano volesse consultare e scaricarsi le delibere di Giunta e Consiglio Comunale le troverebbe aggiornate fino al 10 giugno 2009; un cittadino di Frascati potrebbe aggiornarsi fino al 5 giugno 2009; uno di

Marino troverebbe delibere aggiornate fino al 22 giugno 2009. Un po’ a rilento il Comune di Albano Laziale con un aggiornamento fermo al 2008. L’Amministrazione di Rocca di Papa ha battuto ogni record: aggiornamento fermo al 2006! Roba da guinness dei primati. Quasi tre anni di assoluto silenzio! Eppure nel programma politico del Sindaco Boccia la trasparenza degli atti amministrativi avrebbe dovuto ricoprire un ruolo fondamentale. Ma evidentemente tra il dire e il fare c’è di mezzo sempre il mare. Ma non è finita qui. Pur

aprendo le delibere del 2005 e/o del 2006 queste sono solo dei testi senza alcuna firma e, di conseguenza, senza alcun valore. Basti pensare che sul sito del Comune di Genzano (per fare un solo esempio) il cittadino con un semplice clic può stampare le delibere con tanto di firma e timbri ufficiali. Non ci sono scusanti: oggi scansionare un documento (per trasformarlo in formato pdf) è un’operazione che al massimo può richiedere dieci secondi. A meno che ci siano altre ragioni per cui le delibere di Giunta e Consiglio non debbano essere facilmente consultabili.

Dal 27 settembre incontrerà le comunità cominciando proprio da Rocca di Papa

Il neo Vescovo di Frascati sarà consacrato il 12 settembre da Papa Benedetto XVI

di Gaetano Casilli Monsignor Raffaello Martinelli sarà il nuovo Vescovo di Frascati. L’annuncio è stato dato lo scorso 2 luglio dall’ufficio stampa della Santa Sede. Monsignor Martinelli sarà consacrato Vescovo il prossimo 12 settembre in Vaticano direttamente da Papa Benedetto XVI; il 13 settembre ci sarà il suo ingresso alla Diocesi Tuscolana; il 27 settembre inizierà la sua visita presso le Parrocchie della Diocesi. E inizierà proprio da Rocca di Papa in occasione dell’Ottavario della Madonna della Pietà. Monsignor Martinelli, 61 anni, nativo di Villa d’Almè (BG), è sacerdote da 37 anni essendo stato ordinato l’8 aprile del 1972. Ha completato gli studi conseguendo presso il Seminario Romano Maggiore la laurea in Sacra Teologia nel 1978 con specializzazione in pastorale catechistica presso l’Università Lateranense. Nel 1974 viene nominato curato della Parrocchia della Cattedrale di Bergamo, per poi essere chiamato a svolgere la sua missione nella Chiesa delle Grazie in città bassa. Nel frattempo diviene insegnante di religione al Liceo classico Sarpi. In questo periodo consegue anche la laurea in Pedagogia. Nel

1980 Monsignor Martinelli viene chiamato a Roma per lavorare a fianco dell’allora Cardinale Joseph Ratzinger, ora Papa Benedetto XVI, presso l’Ufficio della Congregazione per la Dottrina della Fede. Dopo un solo anno viene nominato capo dello stesso ufficio, incarico mantenuto sino al 1999. Nel 1987 diventa Rettore del Collegio Ecclesiastico Internazionale S. Carlo e Primicerio della Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso. Grazie alla sua specializzazione in pastorale catechistica, Monsignor Martinelli coordina i lavori di preparazione del Catechismo della Chiesa Cattolica. Dal 1999 è Prelato di Sua Santità. Monsignor Martinelli ha pubblicato alcune opere catechistiche tra cui «Note di pastorale catechistica»

Papa Benedetto XVI e il nuovo Vescovo di Frascati, S.E. Mons. Raffaello Martinelli

(Roma 1995), «Missione interculturata» (Roma 1987), «Incontro al Catechismo della Chiesa Cattolica e al suo Compendio» (Roma 1998), «Frammenti di sintesi teologica, schemi catechistici» (Roma 2000) e «50 argomenti di attualità, catechesi dialogica» (2006-2008). Per quanto riguarda il vecchio Vescovo della Diocesi, S.E. Mons. Giuseppe Matarrese, questo ha scelto di restare a vivere a Frascati.


9 ROCCA DI PAPA Incontro delle associazioni ambientaliste presso la biblioteca di Rocca di Papa il Segno - Luglio/Agosto 2009

Malgrado le forti resistenze, i cittadini dei Castelli a sostegno dell’Ente Parco

A spiegare il nuovo “Piano di Assetto” il Vice-Presidente Giancarlo Trombetta

di Marcello Morrone Giovedì 9 luglio, un incontro informale delle associazioni ambientaliste si è svolto alle ore 18.00 presso il salone della Biblioteca Comunale di Rocca di Papa. Tema centrale del dibattito è stata la presentazione del nuovo Piano di Assetto del Parco Regionale dei Castelli Romani. Alla presenza di qualche assessore comunale castellano, il Vicepresidente del Parco, Giancarlo Trombetta, ha fatto da relatore supportato dalla proiezione di numerose diapositive che hanno fatto la storia tormentata del Parco fino ad arrivare all’oggi, ove alla speranza di veder nascere questa nuova perimetrazione, si contrappongono le nubi cupe di quanti lo vorrebbero affossare. Tanto che a Velletri consiglieri della destra all’opposizione hanno chiamato a raccolta da Marino, Genzano e Ariccia i più incalliti cacciatori e dato vita sulla piazza del Munici-

pio ad una sorta di adunata squadristica sebbene fra loro ci fossero anche cacciatori di altri schieramenti politici. Questi copioni di altri tempi si ripetono ad ogni scadenza positiva per la gestione del Parco. Per chi non lo sapesse, inviterei i lettori a prendere una mappa della Germania; nella zona della città di Amburgo si può notare una cintura di decine e decine di chilometri che l’avvolgono. Ebbene, in quelle zone intere aree industriali sono state trasformate nel tempo in boschi perenni con tanto di fauna. Da noi invece i boschi li togliamo, ci si costruisce dentro abusivamente, li inondiamo di immondizia. Vorrei dire ai lettori che questo Piano di Assetto per ora è solo adottato, per essere approvato in via definitiva ci vuole l’approvazione della Regione Lazio e, fra un anno (non dimentichiamolo), ci saranno le elezioni regionali. Qualche

Anche su facebook

rocchiggiano mi ha confidato dello Dopo 25 anni la popolazione dei Castelli Roscetticimani si mobilita nuovamente per il Parco. smo che Questa volta i metodi di mobilitazione sono pervade i cambiati, non ci sono più i banchetti per raccittadini cogliere le firme, ora c’è internet, ci sono i q u a n d o siti web dell’Ente, c’è Facebook. Sono oltre nei sentieri 450 i fan del Parco su Facebook e circa 200 i interni vecittadini di Velletri iscritti al gruppo “I Velidono sporterni amano il Parco dei Castelli Romani”. c i z i a , Gli accessi ai siti dell’Ente (www.parcocaquando ci stelliromani.it) viaggiano ad un ritmo di sono i tagli oltre 20 mila al mese e i partecipanti alle uli l l e g a l i time edizioni di “Cose mai viste” sono stati degli aloltre 8 mila. Numeri che confermano la creberi… ma scente popolarità del Parco. i cittadini non devono solo delegare agli qualche ettaro quest’area verde, altri, debbono essere protagoni- come se tutto il resto fosse da sti ed opporsi a chi denigra le buttare. Si deve andare oltre aree protette. Quindi datevi da l’idea di Parco perché fuori da fare, perché il Parco è già quanto questo perimetro ci sono aree di esiste non appena uscite dal- pregio agricolo, paesaggistico e l’uscio di casa. Il Parco è tutto archeologico di grande valenza quanto vi circonda. Qui ci si che ciascun Comune dovrebbe batte da anni per allargare di rivalutare e prenderne tutela.

Sindaci e Parco

Tra tutti, negli ultimi incontri, quello che cia ed è diventato un sostenitore del Segue dalla prima pagina si è distinto maggiormente in senso negaParco. Un ravvedimento? Forse sì, o forse tivo è il Sindaco di Rocca di Papa: insi- guarda il Parco e la netta insofferenza mo- solo la consapevolezza che essere avverso nuante e curiale in grado di mutare strata verso leggi e regole, soprattutto se al Parco non gli avrebbe giovato politicaopinione e punto di vista a seconda della ancora una volta è in gioco il ruolo del mente. platea; a volte arrogante e, come sempre, Parco. Un Ente che è sempre andato bene In questo clima si assiste all’inaridimento, molto teatrale. Ideologico? No! Semplice- perché finora non dava fastidio a nessuno. con poche eccezioni, delle capacità di promente inadeguato al suo ruolo. Ha soste- Quando il Sindaco di Rocca di Papa si è gettualità della classe politica locale, che nuto con veemenza che il Piano accorto che nel corso degli incontri aveva porta alla disgregazione sociale, alla non Regolatore di Rocca di Papa non prevede esagerato un po’, ha innestato la retromar- condivisione collettiva, alla perdita di riferimenti globali di chi vive, nuove cubature edilizie, quelle abita o frequenta i nostri terristesse che invece sono malatori. Il Parco può essere un armente celate dietro alcuni elegine a tutto questo, ma la mentari tecnicismi che miopia di gran parte del mimetizzano una sostanza fatta blocco rappresentato dal Sindi cemento e nuove costruzioni. di LEONARDO & EMANUELE daco frena qualsiasi possibiSi è palesato così che l’orizlità di cambiamento rispetto a zonte strategico del nostro Sinquesta politica senza idee. daco è la sola permanenza al Se questi uomini occuperanno potere, se occorre anche asseancora a lungo posizioni di ricondando le spinte più retrive lievo perderemo il nostro fudella società locale, dei cacciaturo; se la nostra società saprà tori, della destra, pescando esprimere un’alternativa ponell’ignoranza più rancorosa, tremo riconquistare quella dialimentata ad arte da luoghi cognità di cittadini, quella muni del tutto inventati. civitas, che le fumose acrobaLa prova? Basta ricordare il lizie verbali del Sindaco oggi ci vello del dibattito politico che ROCCA DI PA PA ( R M ) l o c . Ca m pi d ’ A n ni b a l e nascondono alla vista. ha originato la recente delibera info: 366-2016125 (Leonardo) - 392-0534948 (Emanuele) Andrea Sebastianelli di Consiglio Comunale che ri-

PARRUCCHIERI UOMO Ritratti dal vivo

Trucco permanente


ROCCA DI PAPA I più importanti economisti mondiali si incontreranno alla “Villa del Cardinale”

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Si terrà ad ottobre a Rocca di Papa il Primo Festival dedicato al lavoro

di Gaetano Casilli Lo scorso 26 giugno, presso la Sala Tirreno della Regione Lazio, è stato presentato il primo “Festival Internazionale del Lavoro nella società globale”. Il Festival, promosso dalla Fondazione Enérgeia, intende realizzare un punto di incontro e confronto sui temi del lavoro tra alcune tra le più importanti realtà scientifiche e accademiche italiane (il Ceis di Tor Vergata, l’Università LUMSA e il Centro Studi Nazionale CISL di Firenze). Il Festival si svolgerà a Rocca di Papa, presso la “Villa del Cardinale”, proprio sopra il lago Albano, dal 29 al 31 ottobre prossimi. “Siamo contenti di questa scelta –hanno dichiarato all’unisono il Sindaco Pasquale Boccia e il Consigliere regionale Umberto Ponzo– e abbiamo partecipato con la cansapevolezza che questo evento possa essere anche un momento di promozione e di rilancio territoriale per Rocca di Papa”. Il professor Andrea Ciampani dell’Università Lumsa di Roma, ha voluto ricordare l’adesione all’evento del direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Dominique Strauss-Kahn, e del segretario generale della CIS (Confederazione Internazionale dei Sindacati), Guy Ryder. Inoltre, hanno già an-

nunciato la loro presenza economisti di fama internazionale quali Andrew Clark, Richard B. Freeman e Kaushik Basu, oltre a rappresentanti italiani del mondo sindacale, politico e imprenditoriale. In questa fase di crisi globale è necessario mettere in campo un nuovo modello economico-finanziario in grado di mutare anche i meccanismi del mondo imprenditoriale non più in condizione di leggere i cambiamenti di una società globalizzata. “Il lavoro è il cuore della riflessione che la CISL attraverso il suo Centro Studi Nazionale sta portando avanti. È quindi per noi –ha spiegato il direttore Mario Scotti- un’occasione importante poter collaborare a questa iniziativa. L’impostazione del Festival, con una sinergia tra università, sindacati, imprese ed istituzioni, richiamando il modello della concertazione, indica anche una

A piazza Garibaldi non si respira più!

di Daniela Di Rosa Dopo l’allagamento del mese scorso (già segnalato dal nostro mensile), nuovo “S.o.s.” per Piazza Garibaldi, nel cuore del centro storico di Rocca di Papa. Il problema è rappresentato dal grosso collettore fognario posto al centro della piazza che ormai non solo non riesce più a ricevere l’acqua torrenziale ma emana un fortissimo odore di fogna che si espande per tutta la piazza. In più con il caldo di queste settimane il fetore raggiunge alti livelli di insopportabilità. Il buon odore dei boschi roccheggiani e di quell’arietta fresca adesso è soltanto nei ricordi. La vicenda però è tutt’altro che divertente. Infatti, preoccupazione hanno espresso le diverse

attività commerciali (soprattutto i due bar e la trattoria del “Cantinone”) che a causa di questo inconveniente stanno rischiando di subire anche dei danni in termini di entrate economiche visto che molti cittadini stanno evitando di sostare troppo a lungo nei pressi della storica fontana “della Barcaccia” proprio per evitare di respirare il fastidioso puzzo. L’apice di questo inconveniente si è avuto la sera della “Notte Verde” (sabato 18 luglio) in cui molte persone intervenute ad assistere ai numerosi eventi previsti in piazza Garibaldi (conosciuta anche col nome di “piazza dell’erba”) ascoltavano le esibizioni degli artisti con un fazzoletto sul naso per evitare di respirare.

Piazza della Repubblica

strada su come uscire dalle difficoltà”. “Il fatto che il lavoro abbia oggi il suo Festival rappresenta un passaggio fondamentale nella nostra storia e in quella del sindacato”, ha infine concluso il presidente emerito della Fondazione Pastore, Vincenzo Saba. A settembre, alla presenza di alcuni importanti ospiti che saranno i proagonisti dell’evento di fine ottobre, saranno illustrati i dettagli del festival.

Infatti, le sedie per assistere agli spettacoli erano collocate proprio sopra e ai lati della “cloaca” per cui l’atmosfera non è certo stata una delle migliori. Chissà che cosa avranno pensato gli artisti vedendo che durante la musica alcuni si alzavano allontanandosi dalla piazza, credendo forse che non gradissero lo spettacolo. Invece, ad allontanare i volente-

Piazza Garibaldi con al centro il collettore fognario intasato

rosi amanti della “Notte Verde” era solamente il “respiro” del collettore attraverso l’enorme grata in ferro, semplicemente insopportabile. Speriamo che si provveda per tempo affinché il problema si possa risolvere al più presto, visto che in piazza Garibaldi da qui alla fine dell’estate sono previste altre iniziative pubbliche.


ROCCA DI PAPA

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Rocca sana Risanamento Pentima Stalla, Dall’Assessore all’Ambiente Zaratti arrivano 1,8 milioni di euro

parte il quarto lotto dei lavori

Il progetto è stato deciso dall’XI Comunità Montana del Lazio

di Marcello Morrone Intervento di ingegneria idraulica per Pentima Stalla, la rupe vulcanica che si trova ai Campi d’Annibale a ridosso di Via Rocca Priora. Il progetto è stato presentato dall’XI Comunità Montana Castelli Romani e Prenestini ed avrà un basso impatto ambientale. Nei giorni scorsi, infatti, presso la sede dell’ente, si è svolta la conferenza dei servizi per il completamento dell’opera pensata per risolvere i problemi connesse ai danni provocati dalle acque piovane. Problemi che si ripercuotono sia nella parte bassa di Rocca di Papa sia nella sottostante Grottaferrata. Il sistema ideato dalla Comunità Montana prevede lo scolo delle acque meteoriche attraverso delle vasche di lamina-

zione nell’area soprastante la rupe, acque che successivamente dovranno essere “intercettate” fino al fosso naturale di Squarciarelli. Con l’approvazione di questi ulteriori lavori (corrispondenti al quarto lotto) che interesseranno la zona tra Cartabrutta (Grottaferrata) e i Campi d’Annibale, si dovrebbe completare l’intero intervento. Fondamentale resta la manutenzione che i Comuni dovrebbero garantire affinché l’opera possa effettivamente dare i risultati sperati risolvendo i problemi dovuti ad alluvioni e allagamenti. “L’intervento –si legge nella nota della XI Comunità Montana- è mirato ad evitare l’erosione spondale conseguente al regime torrentizio, cui è soggetto il fosso di Pentima Stalla

in occasione di piogge intense. Contemporaneamente si interverrà a monte dello scolmatore di piena, realizzando una ulteriore vasca di laminazione a cielo aperto, che semplificherà le operazioni di manutenzione. E’ prevista –conclude- anche la sistemazione degli attraversamenti stradali nella zona a monte, per adeguarli alle portate idrauliche”. Nei prossimi giorni inizierà la fase di preparazione del progetto esecutivo, con la relativa gara d’appalto e l’assegnazione dei lavori che, secondo le previsioni, dovrebbero iniziare all’inizio del 2010. Per l’opera sono stati stanziati 1,8 milioni di euro, reperiti dalla Comunità Montana attraverso un finanziamento concesso dall’Assessore regionale all’Ambiente, Filiberto Zaratti.

Parcheggio multipiano al Carpino

deciso nel palazzo senza essere ascoltati prima; visto che i partiti politici risultano completamente assenti e probabilmente a nessuno dei loro membri passa per la testa che bisogna interessarsi per tempo di opere pubbliche importanti; prima che sia troppo tardi per evitare sbagli; il-sognatore che già aveva scritto su questo periodico delle perplessità a realizzare un’opera di questo tipo, fermo restando che un parcheggio per il centro storico ha importanza vitale per lo stesso e per tutto il paese, torna a chiedere una seria riflessione sul tipo di opera da fare, convinto che si può risolvere il problema costruendo alcune piattaforme non sopraelevate da nascondere poi con l’opportuna vegetazione senza alcun pregiudizio per l’aspetto paesaggistico.Altra osservazione riguarda il modo di procedere per scegliere il progetto per un’opera pubblica. Vogliamo per favore decidere ragionando su più proposte evitando di trovarci davanti un'unica ipotesi senza avere Pizzeria - Trattoria la possibilità di capire se c’è qualC ON SE G NE G R AT U I T E cosa di più valido da realizzare? L’invito che viene rivolto a tutti è a domicilio di non lasciare più procedere la vita pizza a taglio e tonda - kebab - rosticceria - friggitoria della cosa pubblica locale senza servizio catering - pesce e cucina sud-americana su prenotazione manifestare la voglia di voler partecipare in qualche modo alle deciP.zza della Repubblica, 18 - ROCCA DI PAPA (Rm) sioni che riguardano il futuro del paese, dove vogliamo poter contiTel. 06-94288058 nuare a vivere nel miglior modo 340-9970896 - 333-1288192 possibile. - lunedì riposo settimanale il-sognatore.blogspot.com

Le forti perplessità sulla realizzazione di un parcheggio multipiano a servizio del centro storico in Piazza Valeriano Gatta restano intatte. L’iter per l’approvazione del progetto descritto nel numero di Ottobre 2008 sul periodico Comune Informa, con piccole modifiche richieste dagli enti competenti, sta procedendo . Stiamo parlando di una costruzione di cinque piani da attaccare al paese; un corpo estraneo di notevoli proporzioni che sarebbe difficile mascherare con la vegetazione, come è stato fatto nella foto elaborata al computer, per renderla meno indigesta ai lettori. Visto che il modo di procedere sulle più importanti opere pubbliche per il paese non consente nessun momento di riflessione comune dei cittadini; visto che i Comitati di quartiere forse sono considerati soltanto organismi validi per approvare ciò che viene

Le Fate del Lago

RUBRICA a cura di PIERO BOTTI

Monte Faete tra porcini e rondini

Il nome, da “fagio locus”, ci ricorda le faggete, che in antico ammantavano questi monti vulcanici. Alcuni esemplari sono rimasti sulle creste, come testimonianza del passato. Il Faete è il più alto degli Albani, si adagia tra la valle Algidense e i Pratoni del Vivaro. Il rinvenimento alle sue falde di urne cinerarie in terracotta è per Giambattista De Rossi traccia di un popolo antichissimo, rimasto sotto gli strati del vulcanismo laziale. “Il Faete –scrive Carlo Gualdi- ha la singolarità, dovuta all’altitudine, di essere meta e luogo di smistamento delle rondini che arrivano a primavera dall’Africa. Sono le rondini campagnole (hirundo rustica) che, precedute nelle città dai rondoni, arrivano ultime in Italia. Questo monte, che sfiora i mille metri di altezza, come gli altri boschi di Rocca di Papa, è meta di fungaroli e appassionati della natura. Da qualche anno però, i funghi non nascono più come una volta. Uno dei maggiori fungaroli roccheggiani, Gianfranco Brunetti, detto “Spaghettu”, sostiene che questo è colpa dei tagli effettuati lasciando poche guide (la metà di quelle lasciate una volta); delle capre e delle pecore lasciate a pascolare dove non dovrebbero; e dei trattori che, portando via il legname durante i tagli, distruggono la magia del sottobosco; dove nascono i funghi. Sperando che si cerchi una soluzione, dico al mio amico “Spaghettu”: forza Roma, risorgeremo, noi e la Roma.


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di Sergio Rasetti Il Consiglio Comunale ha approvato il 15 Luglio 2009 le “Controdeduzioni alle osservazioni alla Variante Generale al Piano Regolatore Generale Comunale adottato il 28/06/2007 con delibera di C.C. n. 22” (testo fedelmente ripreso dal manifesto affisso per l’occasione). Moltissime delle osservazioni dei cittadini interessati fatte proprie dall’Ufficio di Piano diretto dall’Architetto Busca, sono state approvate dal Consiglio praticamente senza alcuna discussione e valutazione pubblica. I Consiglieri votavano sì o no come conoscessero tutti molto bene la materia che evidentemente avevano ben studiato precedentemente. Il metodo ci ha lasciato comunque perplessi quando nella discussione generale l’unico ad intervenire per la maggioranza è stato soltanto il capogruppo Maurizio Querini, decisione alquanto strana quando si tratta di argomenti di così grande rilevanza come un Piano Regolatore. Ma forse il Partito Democratico a Rocca di Papa ha deciso di sposare la tesi di Berlusconi che in Parlamento farebbe votare soltanto i capigruppo (Se ricordiamo bene anche in occasione di un Consiglio sull’approvazione delle osservazioni al Piano Paesaggistico Regionale, argomento anche esso collegato direttamente al Piano Regolatore, il gruppo consiliare di maggioranza si era regolato allo stesso modo; intervento del solo capogruppo, tutti gli altri soltanto votazione favorevole). Seduti tra i pochi cittadini che seguivano il Consiglio abbiamo notato che durante la discussione generale il Presidente non dava la parola al Consigliere Giorgio Serafini anche se egli andava ripetendo la richiesta di poter parlare per quattro o cinque volte.

A P P R O F O N D I M E N T O

Un Piano Regolatore che non regola Sembra che per un accordo politico all’interno del gruppo si era precedentemente deciso di procedere in quel modo, ma visto che durante i lavori un Consigliere chiedeva la parola, crediamo che, a norma di regolamento, non potesse essere rifiutata. Da parte nostra ai rappresentanti degli elettori chiediamo ancora una volta di rispettare e far rispettare leggi e regolamenti mentre ci chiediamo preoccupati : “Ma ci saremo messi nelle mani giuste per farci governare?”. Dobbiamo segnalare che l’unico a battagliare, chiedendo una pausa di riflessione per studiare fino in fondo le carte e capire quale è la differenza tra la prima proposta e il risultato finale dovuto alle osservazioni da accogliere, è stato, nella discussione generale, il Consigliere Giulio Croce che conosciamo bene come uno che non “molla facilmente” su temi fondamentali. Schematicamente vorremmo fare un piccolo riassunto della storia del Piano Regolatore da cittadini non tecnici, ma sensibili al futuro reale che attende il paese, visto che ancora non abbiamo bisogno del permesso di un presidente per poter parlare. Il vestito politico era quello di un Piano a opzione zero. Costruisce soltanto chi da anni ne ha il diritto ma per responsabilità della pubblica amministrazione non ne ha potuto usufruire. Vestito indossato dai Sindaci Ponzo e Boccia che ci hanno vinto le elezioni per ben tre volte. Con l’incarico all’Architetto Putano si elabora una proposta basata sulle indicazioni politiche della maggioranza e sulle valutazioni tecniche del Forum Agenda 21 e della Terza Università di Roma. La proposta di Piano viene approvata dal Consiglio Comunale il 28/06/2007, quasi all’unanimità. Come previsto dalla legge, su-

bito dopo si apre lo spazio per le osservazioni che gli interessati possono fare. La stessa Amministrazione si fa carico di presentare importanti osservazioni al progetto che essa stessa aveva approvato da pochi giorni con grande enfasi. Abbiamo letto, nei mesi scorsi, la lettera aperta inviata alla stampa locale dal progettista che poneva interrogativi significativi sulla possibilità che si stessero, di fatto, cambiando i contenuti fondativi del Piano stesso. Le controdeduzioni approvate ora in Consiglio danno, a nostro avviso, una chiave di lettura abbastanza chiara di quella lettera. Il Piano Regolatore opzione zero non esiste più. Il fiore all’occhiello di ambientalisti e amanti di Rocca di Papa sembra quasi appassito e lo sarà definitivamente se la Regione Lazio non starà molto attenta nella valutazione di tutte le osservazioni oggi approvate. Il Consigliere Enrico Fondi, in un suo breve intervento, quasi ringraziava per aver praticamente ripreso molto del suo Piano del 1997 buttato nel ce-

stino dal Sindaco Ponzo al suo primo mandato. La sensazione che abbiamo, da profani, è che la proposta di Fondi costituiva un opzione 100 mentre quella ora in corso di definitiva approvazione costituisce almeno un opzione 50. Ci sono esperti disposti a spiegarci per filo e per segno in termini comprensibili quale può essere l’aspettativa reale di un semplice cittadino di Rocca di Papa in fatto di urbanistica? A nome de “il Piccolo Segno” invitiamo a inviarci articoli che pubblicheremo per spiegarci se sbagliamo perché comunque questo è un tema fondamentale per tutti da analizzare completamente. Chissà se abbiamo capito bene quando si è parlato di una zona artigianale. Il progetto sembra che ne preveda l’insediamento in quell’area verde situata nei pressi del semaforo su Via dei Laghi sulla destra della strada che va ad Ariccia. Facciamo un semplice sforzo con la fantasia e immaginiamoci 30 o 40 capannoni per attività artigianali; un impatto ambientale sostenibile? Forse li abbiamo lasciati troppo da soli a decidere per tutti noi.


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Le antenne a Monte Cavo

Le vallate del Vivaro

Le 383 Osservazioni presentate escono dalla porta e rientrano dalla finestra

di Andrea Sebastianelli Come ha ben spiegato Sergio Rasetti nell’articolo a fianco, il Consiglio Comunale del 15 luglio è stato semplicemente una formalità, limitandosi a reperire le decisioni prese dall’Ufficio di Piano in merito alle Osservazioni pervenute al nuovo Piano Regolatore Generale da parte dei cittadini. In totale, dal 18 settembre 2007 al 18 ottobre 2007, le Osservazioni arrivate sui tavoli dell’Ufficio sono state 383, di cui una decina giunte oltre il termine consentito. I tecnici dell’Ufficio di Piano, così come avevamo anticipato sul Segno, hanno praticamente rigettato quasi tutte le Osservazioni pervenute, essendo palesemente incongruenti con il Piano. Lo stesso Putano (ideatore del Piano) lo aveva scritto chiaramente. Quindi l’Ufficio ha colto perfettamente la contraddizione esistente tra le Osservazioni (che nella maggioranza dei casi chiedevano una diversa classificazione rispetto al progetto iniziale) e il Piano adottato, che avrebbe portato alla nascita di vere e proprie isole edificabili diffuse caoticamente un po’ dappertutto. Ma, come si potrebbe dire in questo caso, le Osservazioni uscite dalla porta sono rientrate dalla finestra. Infatti, quasi tutte le 383 domande sono state riprese d’ufficio, nel senso che il Comune le ha fatte proprie inserendole in 22 mega Osservazioni che sono andate

a modificare sostanzialmente i precedenti ambiti territoriali. In alcuni casi addirittura ne sono stati creati di nuovi, come è il caso di una zona artigianale che sorgerà a ridosso della Via dei Laghi su un’area di proprietà pubblica. Un discorso a parte merita quella che viene definita “opzione zero”, ossia la scelta di limitare l’incremento demografico partendo dalla popolazione attualmente censita che raggiunge a Rocca di Papa circa 15 mila abitanti. Secondo le previsioni dell’Ufficio di Piano, la popolazione roccheggiana con il nuovo PRG potrà arrivare al massimo a +4.500 (un quarto degli attuali) nuovi cittadini per un totale vicino ai 20 mila abitanti. Si tratta di una cifra vicina alle previsioni del precedente Piano Regolatore (e fin’ora unico PRG di Rocca di Papa, risalente al 1974 e adottato dall’Amministrazione Brunetti nel 1976), che immaginava un insediamento di circa 21 mila abitanti partendo da una popolazione che nella metà degli anni Settanta contava quasi 8.500 anime. Se le previsioni del nuovo progetto urbanistico dovessero essere rispettate ci troveremmo ad avere (almeno sulla carta) una riduzione rispetto all’ipotesi del 1976. Quindi non una “opzione zero” ma una “opzione uno”. L’ultima considerazione riguarda l’interrelazione esistente tra il nuovo Piano Regolatore di Rocca di Papa e gli altri

strumenti urbanistici sovra-comunali non ancora giunti a conclusione, a cominciare dal PTPR (Piano Territoriale Paesistico Regionale), proseguendo con il PTPG (Piano Territoriale Provinciale Generale), finendo con il Piano di Assetto del Parco Regionale dei Castelli Romani. Ovvio che alla fine dei vari iter procedurali, tutti e quattro questi strumenti urbanistici dovranno combaciare perfettamente tra di loro. E, nella scaletta di questa procedura istituzionale, la “variante Generale al PRG” di Rocca di Papa andrà a formare una mega Osservazione da presentare agli altri progetti urbanistici, Regionale, Provinciale e del Parco. Da quest’ultimo tassello si capisce l’importanza che in queste ore sta rivestendo proprio il Piano d’Assetto del Parco, su cui molti Sindaci stanno giocando una partita a scacchi servendosi delle proteste dei cacciatori per riuscire a togliere il maggior territorio possibile dai vincoli ambientali. Poi fra una quindicina d’anni quelle stesse aree potranno tornare utili per pianificare altre varianti edificatorie senza dover sottostare ai pareri degli enti delegati dallo Stato a far rispettare le regole. In quel momento le proteste dei cacciatori non saranno più utili, essendo gli interessi speculativi molto più appetibili rispetto a una cinquantina di doppiette arrabbiate.

Rocca di Papa e Vivaro, ognuno per la sua strada

Tra le 22 Osservazioni Comunali che l’Amministrazione di Rocca di Papa presenterà agli strumenti urbanistici sovra-comunali, ce ne sono alcune che destano preoccupazione. Tralasciando quelle che riguardano le aree di Catorso, Casalaccio, Via dei Colli, Villa Blasi e Campi, in cui sono previsti interventi di ri-

qualificazione e recupero urbanistico, ci interessa soffermarci sulla frazione del Vivaro, dove l’Osservazione comunale n. 10 prevede una forte trasformazione del territorio, prevedendo strutture ricettive e chissà cos’altro. Il Vivaro rischierà di perdere il suo fascino ambientale distaccandosi ulteriormente da Rocca di

Papa. Invece di scegliere la strada dell’interrelazione fra Rocca di Papa e la sua frazione si è optato per una vera e propria separazione. Le attività sportive del Vivaro avrebbero potuto essere il motivo trainante per attuare il cosiddetto “albergo diffuso” nel centro storico, in cui atleti, appassionati e visitatori degli

il Segno - Luglio/Agosto 2009

Le valutazioni dell’Ufficio di Piano in 22 mega Osservazioni comunali Gli “Arcioni”

A P P R O F O N D I M E N T O

sport equestri, attraverso navette, avrebbero potuto alloggiare a Rocca di Papa (alberghi, bed-brekfast, camere private, ecc.), per poi recarsi al Vivaro. Si è invece preferito lasciare fuori Rocca di Papa da questo business turistico. Sarebbe stata l’unica occasione di rilancio per il centro storico. Peccato.


ROCCA DI PAPA Proseguono i volantini contro le posizioni espresse dal direttore del nostro mensile

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il Segno - Luglio/Agosto 2009

“Noi parliamo di temi d’attualità, gli altri cercano di parlare d’altro”

di Gaetano Casilli Da alcuni mesi il Segno si trova al centro di polemiche per le posizioni espresse a sostegno del Parco Regionale dei Castelli Romani. Soprattutto il direttore, Andrea Sebastianelli, sta subendo forti attacchi con volantini e lettere (sia da parte del Comitato di Quartiere dei Campi sia da parte dei rappresentanti dei cacciatori) nelle quali l’intento non è quello di discutere e confrontarsi sul tema del nuovo Piano d’Assetto del Parco (cosa legittima e auspicabile), ma esclusivamente quello di condurre attacchi di tipo personale. “Io parlo di argomenti che sono di stretta attualità, gli altri cercano di sviare la discussione parlando di me. La differenza sta tutta qui”. Queste le parole del direttore di fronte alle nostre domande. “Il Consigliere De Santis si è molto risentito perchè l’ho definito esponente della destra roccheggiana, minacciando querele. Vorrei solo ricordargli che sul primo numero del periodico del Pdl “Rocca di Papa oggi”, uscito nel gennaio scorso, nell’articolo sulla na-

scita del nuovo partito di Berlusconi e Fini, tra i presenti alla fondazione viene segnalato proprio il Consigliere De Santis. Quindi non capisco questa polemica paradossale”. E sulla minaccia di querela? “Dico semplicemente che le querele non vanno annunciate ma semplicemente presentate quando si ritiene di aver subito un torto da A sinistra: il numero di gennaio del periodico del Pdl di Rocca di Papa. un articolo. OpA destra: uno dei volantini contro il direttore del nostro mensile pure si accetta il confronto sul tema in questione o meno importante, per essere tema Parco. Comunque qualin modo democratico e civile. esentati dai giudizi dei cittadini. cosa di nuovo c’è stato. AbCosa che non è avvenuta”. Il potere viene visto come una biamo appreso che sia i Per quanto riguarda invece il sorta di autorizzazione a fare ciò cacciatori che il Comitato non Comitato dei Campi? che si vuole senza interferenze”. sono mai stati contro il Parco. “Chi presiede un Comitato pub- Finiranno queste polemiche? Vi pare poco? Vorrei approfitblico, un’associazione pubblica, “Il tono usato negli ultimi due tare di questo spazio per ringrao ricopre un ruolo pubblico bi- volantini è stato praticamente ziare i tanti cittadini che mi sogna che cominci ad abituarsi identico. Sia i cacciatori che il hanno espresso la loro solidaa ricevere anche delle critiche. Comitato dei Campi hanno pre- rietà sia scrivendo lettere e mail Da noi invece si pensa che basta ferito lanciare accuse personali sia verbalmente. Sono stati occupare un ruolo di potere, più senza mai entrare nel vivo del molti. Non me l’aspettavo”.

Da Alvaro Fondi riceviamo e volentieri pubblichiamo

“A proposito del Consigliere De Santis e dell’antifascismo”

Una risposta dovuta per il volantino apparso la settimana scorsa a firma dell’Antifascista Consigliere De Santis Luigi. Forse Sig. Consigliere Lei non sa nemmeno il significato di “militanza”. Il Militante è mosso da passione su base volontaria motivata dalla propria etica e dai propri Valori (che Lei non ha). Si sente offeso perchè il giornalista l’ha etichettata di “destra”, così per dire ai suoi elettori che Lei è un Antifascista, per essere leale (?). Forse non sanno nè loro nè quelli che state contattando (poveri Loro) per formare il Pdl qui a Rocca di Papa, che è stata presa una strada a senso unico, quella per “Damasco”, poiché di opposizione (tranne uno a sinistra) non se ne fa. Perchè non

combatte contro l’ingiustizia fatta a tutti i cittadini con questi pseudo Comitati di Quartiere o Sezioni, di cui noi abbiamo chiesto con prove certe “l'annullamento”? Perchè non si batte per via Gramsci che è diventata una groviera? Perchè non si batte contro questo degrado che incombe su Rocca di Papa? Perchè non si batte contro la Società che gestisce l’Autovelox e chi ci lavora (noi paghiamo sei euro in più nei bollettini rispetto agli altri paesi limitrofi)… è stata fatta una gara d’appalto? Perchè non si batte per i marciapiedi (tutti), per l’illuminazione, per i parcheggi, contro la strisce blu (per noi illegali perchè posizionate dentro la carreggiata), perchè non sono stati con-

trollati i concorsi? Ecc. ecc. Potrei andare all'infinito. Lei invece si batte, unitamente con altre persone per far vincere nuovamente la Sua Amministrazione Catto-Borghese, con battaglie già perse prima di iniziarle. Siamo noi a sentirci offesi non Lei, sapendo ancor più che chi dovrebbe difendere i nostri diritti in Consiglio Comunale (di qualunque colore esso sia) invece “dorme e vuol dormire”. Il giornalista politicamente lo ha chiamato di destra perchè il Pdl è centro....... e Lei ne fa parte. Nominare Mussolini, su un contesto che non centra nulla, sembra Franceschini che, non sapendo cosa dire, butta fuori il nome del Sig. Benito Mussolini e della sua Famiglia. Sono disposto con Lei e con le quaglie (sono uccelli che saltano una volta qua e una volta là e Lei lo sa bene) ad ogni eventuale dibattito pubblico. Alvaro FONDI Coord.re “LA DESTRA” Collegio 32 Segretario “LA DESTRA” R. di Papa


ROCCA DI PAPA Continuano i problemi per la nuova arteria in zona Vigne

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il Segno - Luglio/Agosto 2009

In via delle Calcare vanno in scena decine di tombini

La serie di tombini al centro della nuova via delle Calcare

Finalmente i lavori di Via delle Calcare sono quasi finiti, la strada è stata aperta al traffico e anche se provenienti da Via delle Barozze ci si trova quasi subito ad affrontare una non

facilmente spiegabile doppia curva ad “esse”, pazienza ce ne faremo una ragione, a questo punto la cosa importante è che il transito possa svolgersi regolarmente.

di Paola Gatta Tanta musica, cultura e passione nell’ultima edizione della “Notte Verde”, la manifestazione ideata da Mariapia Santangeli che, grazie al Comune di Rocca di Papa, è diventata ormai un appuntamento fisso dell’estate roccheggiana. Molti i cittadini che hanno partecipato ai numerosi eventi programmati. Secondo le prime stime il calcolo raggiunge circa un migliaio fra residenti e persone attratte dalla curiosità di venire ad assistere a questo particolare evento. Oltre ai concerti tenuti da musicisti e cantanti professionisti, l’edizione di quest’anno ha visto anche diverse esposizioni artistiche, dalla fotografia alla pittura. Apprezzate le opere di Rufini esposte in biblioteca, e anche quelle di Piero Botti che, per l’occasione, ha aperto la sua “domus artis” ospitando anche alcuni musicisti degli “Screpanti” che hanno improvvisato alcune belle canzoni. Lo scrittore Aldo Onorati invece, grazie alla sua capacità espressiva e al suo talento, ha incantato gli spettatori di piazza della Repubblica con il tema “Le donne nella Divina Commedia”.

Diversi visitatori hanno poi partecipato alle visite presso il Museo di Geofisica, sotto la Fortezza di Rocca di Papa, e presso la sede del Parco Regionale dei Castelli Romani, dove i più piccoli hanno potute ascoltare i racconti per bambini ispirati alla creatività e ai misteri della natura. Questa “Notte Verde” si è arricchita ulteriormente grazie alle opere storiche esposte presso la Chiesa del Duomo, rimasta aperta fino all’una di notte. Un evento riuscito non solo grazie all’impegno dell’amministrazione comunale e della scrittrice Santangeli, ma anche grazie alla partecipazione di tante associazioni locali che hanno allestito stand e spazi espositivi. Una lode anche ai commercianti che hanno sostenuto e partecipato con le loro vetrine colorate a questa splendida notte roccheggiana. Soddisfatto il Sindaco Boccia, per il quale “Rocca di Papa è ed è stato il paese natale e la residenza di molti artisti, per cui è doveroso creare situazioni durante le quali questi possano esibire le proprie arti”. L’appuntamento è per il prossimo anno.

Una bella Notte Verde!

Quello che ci resta difficile capire è perché una nuovissima strada, progettata per tempo e con a disposizione le tecnologie più moderne, debba contenere una miriade di tombini sparsi in modo disordinato su tutta la sua superficie. Ma i nostri progettisti (nostri perché pagati da noi cittadini utenti) non potevano evitare questa disposizione facendo passare i relativi impianti al lato della carreggiata, magari proprio sotto i marciapiedi? Qualcuno ha per caso pensato ai problemi che creeranno questi tombini in occasione per esempio di una nuova asfaltatura della strada? E il fatto che gli autoveicoli se li troveranno tutti proprio sotto le ruote non creerà disagio alla guida e probabilmente una notevole amplificazione

del rumore stradale? Ci sembra questa la riprova che siamo in presenza di un sistema, quello dei lavori pubblici, dove chi paga, l’ente pubblico, non si sente padrone e responsabile e quindi finisce per accettare opere sbagliate e/o di bassissima qualità. Se politici e tecnici la smettessero di essere così distratti noi cittadini potremmo ricominciare ad avere nei loro confronti un poco di quella sana e necessaria fiducia indispensabile per vivere decentemente. il-sognatore.blogspot.com

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ROCCA DI PAPA

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il Segno - Luglio/Agosto 2009

“E’ necessaria un’assemblea aperta ai cittadini per parlare di trasporti” Il ripristino della funicolare continua a destare discussioni e domande

La vecchia funicolare oggi

di Gennaro Spigola Tempo addietro “Il Messaggero” ha pubblicato un articolo nel quale si annunciava che a Rocca di Papa sarebbero iniziati i lavori per il ripristino della funicolare, notizia che ha trovato, visti i possibili stanziamenti, sostegno da parte delle forze politiche che governano il paese e parte dell’opposizione. Lo scrivente, convinto che questa notizia non avesse delle concrete fondamenta a sostenerla, ha inviato una lettera al giornale locale “Il piccolo Segno”, mettendo in evidenza una serie di questioni economiche e tecniche che dimostravano che si trattava di un grosso bluff. Siccome però è anche convinto di non essere l’impersonificazione della verità, propone al sindaco e all’assessore con delega ai trasporti (come già richiesto con precedente lettera), di svolgere un’assemblea pubblica nella sala consiliare, per portare effettivamente a conoscenza i cittadini di come una possibile riattivazione della funicolare

possa essere di aiuto al trasporto locale che è fortemente carente (credo, anzi sono convinto che eventuali finanziamenti sarebbero più indicati, razionalmente parlando, per rafforzare il trasporto pubblico visto che il COTRAL è l’unico mezzo di trasporto che collega Roma ed altri paesi limi-

Parcheggio interrato e... “scuola guida” Ho la patente da 44 anni. Patente A, patente B, patente C, patente D pubblica. Ho fatto il militare nei carristi e ho l’abilitazione a condurre un carro armato. Una volta l’ho parcheggiato tra la seicento del capitano e la cinquecento del maresciallo; soltanto con due metri di spazio in più a disposizione e non le ho neppure sfiorate. Con la mia utilitaria, qualche volta, sosto al piano interrato del nuovo parcheggio di Piazza Claudio Villa. A Rocca di Papa è l’ unico posto del centro storico dove si può sostare gratuitamente e forse unico posto al mondo dove ciò possa accadere in uno spazio che è costato milioni. Quando non trovo posto nell’interrato il mio brutto vizio di prendere un caffè al bar e il giornale all’edicola mi costa almeno 80 centesimi per la sosta. Considerando 200 caffè circa in un anno, un tiket di 160 euro; senza contare i caffè di mia moglie e di mio figlio, naturalmente. Quindi il primo tentativo per fermarmi con tranquillità lo faccio nel parcheggio interrato, ma ogni volta mi pento di averlo fatto perché, oramai è quasi certo, finisco per strusciare la carrozzeria ad una colonna o a qualche altra auto in sosta. All’inizio mi sono seriamente preoccupato e ho cominciato a pensare di non essere più in grado di guidare nella massima sicurezza. Poi ho focalizzato meglio la questione. Mi sono reso conto che costruire un parcheggio con tutte quelle colonne è stata veramente una cazzata. il-sognatore.blogspot.com

trofi). Visto che siamo in tema di partecipazione e democrazia sarebbe anche interessante spiegare alla cittadinanza di come si è arrivati ad essere tra i primi paesi della regione Lazio per aumento indiscriminato della cementificazione facile con piani regolatori molto discutibile (è emblematico quanto avvenuto con il Giardino degli Ulivi con un allargamento ingiustificato del cemento che su “Il piccolo Segno” ha trovato da parte della redazione delle inspiegabili giustificazioni declinando completamente il problema politico), sia per le tasse (vedi acqua, Tarsu e Irpef comunale), che negli ultimi periodi hanno avuto dei consistenti aumenti (basta verificare le bollette, le buste paga e le pensioni) che non trovano motivazioni che possano giustificare la scelta politica in quanto i servizi sono fortemente

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peggiorati. Si auspica che la critica venga recepita e che ben presto le istituzioni decidano di convocare la tanto richiesta Assemblea pubblica.

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ROCCA DI PAPA Guardando il panorama e pensando all’ambiente

il Segno - Luglio/Agosto 2009

Gli eco-mostri e... la politica del non-senso

di Marcello Morrone Da qui, da questo balconcino rocchiggiano mi godo tutto il panorama e idealmente mi immedesimo in tutti voi, il vostro Bertoldino cercherà di evidenziare tutti quegli argomenti che altri media tentano di occultarvi. A volte ciò che è logico diviene illogico, anzi nel meno peggio la tendenza è di cancellare quanto di poco logico rimane. Qui a Rocca abbiamo il privilegio di poter spaziare con l’occhio fin sotto la pianura pontina, di sviscerarne gli angoli più remoti e spedire la nostra mente in quel mare blu dove svetta l’italica isoletta d’Ischia. Rinomata, amata, riadattata, a tal punto che dagli anni ‘90 ad oggi indaga la Procura della Repubblica di Napoli sulla bellezza di seicento costruzioni del tutto abusive disseminate persino su suoli a rischio frana. Con il passare degli anni le sentenze sono passate in giudicato per cui ora tutte quelle costruzioni illegali debbono essere abbattute. Si tratta di tutelare il paesaggio, di ridare fiato ad una economia che fonda le sue fondamenta

quasi del tutto sul turismo. Contrariamente, alla faccia della laicità, è sceso in campo il Vescovo di Ischia in persona ad implorare il miracolo di lasciare tutto così com’è, organizzando una delegazione di Sindaci che si è recata dal Ministro dei lavori pubblici non per ottenere i fondi necessari agli abbattimenti di quella moltitudine di ecomostri, ma per chiederne l’ispirazione divina di una sanatoria. E Altero Matteoli, il Ministro, li ha forse mandati via? No! Ha invece aperto un tavolo di trattative per esaminare la questione. Questa è ancor più quella parte d’Italia che si fa beffa del bene comune, quella degli sberleffi alla magistratura fastidiosa (la vorrebbero inneggiante ad un solo padrone). E le norme? Peggio per i fessi che le rispettano si dice a Napoli e Provincia. Ischia, come il Gran Sasso, il Cervino, Le Cinque Terre, Taormina, è patrimonio di noi cittadini tutti e non terra di nessuno. Camorra, malavitosi, affiliati benpensanti sinora la pensavano diversamente.

Evento musicale a Rocca di Papa in uno storico locale (Le Mimose) che dalla Via dei Laghi si affaccia sul lago Albano. In una notte di plenilunio quattro gruppi musicali formati da giovani artisti rocchegiani e non, appassionati di musica, hanno elargito intense note a ritmo di rock. In uno scenario tra il verde delle acacie e dei pini, al profumo intenso dell’estate che sta arrivando, i Love-Matic Grampa e i Luna di Traverso nella prima serata e La Stirpe di Morgana con i Never Hush nella seconda, hanno inaugurato un evento che si spera abbia un seguito: Rockstock. Il nome di questa recente manifestazione, per associazione acustica ci lega al celebre raduno musicale dell’agosto del 1969 a Woodstock. Anche chi a quei tempi era un bambino, ricorda quanto si svolse a Bethel nello stato di New York: un’enorme partecipazione di giovani “figli dei fiori” che volevano “l’amore, non la guerra”, in pieno movimento hippy. Capelli lunghi, abbigliamento che a quei tempi rompeva gli schemi, i ragazzi con la musica lanciavano messaggi di pace, combattendo ogni conformismo e retorica e auspicando la fine

della guerra nel Vietnam. Viene spontaneo riflettere sull’universalità del linguaggio musicale: chi fa musica, chi si esprime con brani sottolineati da note ritmicamente esplosive che scaturiscono dal suono inconfondibile della batteria, grida al mondo qualcosa che è intimamente legato al modo di essere, alla vita e a quanto si vorrebbe cambiare. Certo i tempi sono mutati: oggi i Figli dei fiori sarebbero anacronistici nella naturalità in cui credevano, quando eliminavano inutili orpelli, abiti compresi. Attualmente un nuovo modo di essere, più dinamico e sicuro, pare essere stato acquisito dalla nuova generazione, che dimostra di avere idee chiare ed esprime nelle scelte compiute una visione di un mondo che va aiutato ad evolversi. Così la fratellanza, la solidarietà, il modo di cercare soluzioni insieme, sono forti stimoli che si spera continuino a maturare con l’età dell’attuale gruppo giovanile. Ben vengano i complessi rock, chi ama scrivere musica, chi regala nuove canzoni con l’occhio puntato ad una crescita consapevole e matura. Rita Gatta

Quattro gruppi musicali hanno ravvivato la notte

Saggio di fine giugno

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Col maestro Gianluca Rossi il ballo è per tutti

Gli allievi del maestro Gianluca Rossi, che insegna a Rocca di Papa da molti anni, anche quest’anno hanno eseguito a giugno il rituale saggio di ballo con grande partecipazione, impegno e allegria. I corsi di ballo di coppia e di gruppo tenuti, così come avviene da alcuni anni, nella sala sottostante la chiesa del Sacro Cuore ai Campi d’Annibale, messa a disposizione dal Parroco Don Franz, sono frequentati da numerosi nostri concittadini che hanno trovato nel ballo momenti di relax, socializzazione e benessere fisico; tre ingredienti indispensabili per affrontare nel

Rockstock, la musica dei giovani sbarca anche a Rocca di Papa

miglior modo la vita del mondo di oggi. Il maestro Rossi è un ottimo insegnante che riesce a far apprendere gli allievi facilmente facendoli divertire, spiegando con parole semplici anche i passi più complicati e i risultati si sono visti bene al saggio, dove tutti si sono distinti in una ottima prestazione sia nei balli di coppia che in quelli di gruppo. Al termine del saggio, la serata è proseguita con una buona cena e, come di consueto, con tanta musica che gli intervenuti hanno apprezzato molto ballando, divertendosi fino a tarda ora. Tutti hanno ringraziato il maestro per la sua pazienza, disponibilità, perseveranza e hanno accolto l’invito a ritrovarsi all’apertura del nuovo ciclo di lezioni che cominceranno per tutti il primo Settembre. Sergio Rasetti


ROCCA DI PAPA Ad appena vent’anni ha già ottenuto importanti successi

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il Segno - Luglio/Agosto 2009

Alla scoperta del giovane pugile Patrizio Cimini

di Gaetano Casilli L’antico sport del pugilato annovera tra i suoi giovani campioni anche un roccheggiano. Si tratta di Patrizio Cimini, classe 1989, categoria superwelter (fino a 69 chilogrammi), che da ben cinque anni pratica il pugilato in modo serio e continuativo presso la “Boxing Time” di Marino, una delle palestre più attive e apprezzate dei Castelli Romani, dove è seguito dal tecnico Sandro Middei. “Il gruppo esiste da sei anni e coinvolge circa 15 atleti che vorrebbero intraprendere questa disciplina sportiva” ci racconta Patrizio. “La scelta di dedicarmi attivamente a questo sport –ci spiega ancora- l’ho

fatta fin da bambino seguendo con interesse soprattutto gli incontri del grande Tyson. Infatti, vedendo la sua tecnica e la sua classe, è scattata in me una scintilla”. Patrizio aveva appena dieci anni ma già assaporava il “gusto” di tirare pugni sul ring. La sua vita è completamente dedicata al pugilato. Allenamento sei volte alla settimana, corsa la mattina e palestra il pomeriggio. Pochi divertimenti e molti sacrifici, come richiede ogni sport praticato in modo professionale. Grandi sacrifici che comunque stanno dando i loro frutti. Malgrado la giovane età, Patrizio Cimini vanta già diversi incontri. Il primo risale al 18

Patrizio Cimini durante un incontro

marzo 2006 contro Greco, vinto ai punti. Stesso risultato nel dicembre 2006 (contro Ganino) e nel luglio 2008 (due volte contro Sangiuliano). I roccheggiani potranno vedere all’opera questo campione in erba il prossimo 25 luglio all’interno del Parco Comunale dei Campi d’Annibale (la “pompa”) dove è stato allestito il ring (appuntamento alle ore 21.00). Poi a ottobre parteciperà al campionato italiano. Per Patrizio si tratta però del terzo campionato a cui parteciperà come pugile e, consi-

derata la giovane età, possiamo dire che è il primo cittadino di Rocca di Papa a gareggiare a livelli così alti. Un invito a tutti i roccheggiani: seguite con passione Patrizio perché è un ragazzo che merita il sostegno di tutti.

10 DOMANDE AL SINDACO DI ROCCA DI PAPA

Sig. Sindaco, dopo tre anni dalla sua elezione ritiene che il fenomeno dell’abusivismo edilizio su tutto il territorio comunale sia ormai stato messo sotto controllo?

1

Sig. Sindaco, approvare vari piani di edificazione estesi a pioggia su tutto il territorio comunale con varianti al Piano Regolatore vigente, decise di volta in volta, pensa sia stata la scelta più opportuna?

2

Sig. Sindaco, non crede che affidare deleghe a Consiglieri per i quali si può configurare un possibile conflitto di interessi con le proprie attività professionali o commerciali non garantisce imparzialità e obiettività nelle decisioni amministrative da prendere?

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Sig. Sindaco, non crede che la principale vigilanza su abusi edilizi, dislocazione e legittimità delle antenne, controllo del territorio comunale per prevenire i reati ambientali spetti, in particolar modo, ai Vigili Urbani che in seconda battuta possono chiedere la collaborazione di Parco, Forestale, Carabinieri e non viceversa?

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Sig. Sindaco, nel marzo 2008 venne assassinato a Roma Umberto Morzilli, ritenuto dagli inquirenti un personaggio vicino alla “Banda della Magliana”. Morzilli, attraverso alcune operazioni speculative, aveva acquisito dei terreni in Via delle Barozze per circa 350

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mila euro. Terreni poi rivenduti, a distanza di pochi anni, a 5,5 milioni di euro e sottoposti a sequestro per l’inchiesta avviata dalla magistratura. Più recentemente, nello scorso mese di giugno, la Divisione Anticrimine della Polizia ha arrestato due pluripregiudicati, Antonio Capriotti e Sergio Fois, accusati di aver acquisito illecitamente diversi beni immobiliari (tra cui alcune ville di Rocca di Papa) per conto della criminalità organizzata. Non sarebbe il caso di istituire una commissione consiliare che metta la lente d’ingrandimento sull’intero territorio di Rocca di Papa al fine di verificare l’esistenza o meno di acquisizioni sospette di terreni ed immobili da parte di personaggi o società “chiacchierate”?

Sig. Sindaco, vuole spiegare ai suoi cittadini come mai in Consiglio Comunale è stata proposta e approvata dalla sua maggioranza la richiesta di tenere fuori dal perimetro del Parco Regionale il Centro Storico, i Campi d’Annibale e il Quartiere Vigne, scelta che comporterebbe la contemporanea esclusione dal perimetro del Parco perfino della sua sede istituzionale? Ci elenca, per favore quali sarebbero i vantaggi per la comunità roccheggiana?

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Sig. Sindaco, sulla vicenda del Piano di Assetto del Parco, Lei ha chiesto l’istituzione di una fascia all’interno del Parco adibita alla caccia. Ci può spiegare chiaramente qual è la posizione della Sua amministrazione in merito?

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Sig. Sindaco, ad occhio nudo le antenne televisive e radiofoniche che svettano nei nostri boschi negli ultimi mesi sembrano aumentate in modo esponenziale. Ci può, per favore, assicurare che la situazione è tenuta costantemente sotto controllo dalla sua amministrazione e garantire ai cittadini che la salute di tutti è salvaguardata da controlli puntuali delle potenze stabilite dalle leggi vigenti? Ci può dire se sono stati eseguiti controlli a sorpresa, e quando, sulle potenze di trasmissione in esercizio?

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Sig. Sindaco, ci può spiegare perché Lei, che sui temi dell’inquinamento dovrebbe essere maggiormente sensibile visto che i roccheggiani subiscono da oltre trent’anni i danni provocati dai ripetitori radio-tv, è tra i firmatari della lettera con cui alcuni primi cittadini dei Castelli, malgrado la contrarietà di gran parte dei cittadini, hanno chiesto al Presidente della Regione Lazio, Marrazzo, di velocizzare l’iter per la realizzazione del termovalorizzatore di Albano che dovrebbe sorgere a poche centinaia di metri dall’ospedale cittadino e a ridosso degli abitati?

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Sig. Sindaco, come mai sul perio-

10 dico “Comune Informa” appaiono

solo interviste a Lei, agli Assessori e ai Consiglieri mentre non viene svolta alcuna comunicazione di servizio (facendo conoscere ai cittadini per esempio le delibere approvate dalla Giunta e dal Consiglio; gli approfondimenti tecnici sul nuovo Piano Regolatore; le Ordinanze emesse, ecc.)?


ROCCA DI PAPA L’AVIS Rocca di Papa al servizio della cittadinanza Parco Castelli Romani

il Segno - Luglio/Agosto 2009

Al via il test per tenere sotto controllo la prostata

L’adenocarcinoma della prostata è diventata la neoplasia più frequente nei soggetti di età superiore ai 45-50 anni, ed è la terza causa di morte per cancro, dopo i tumori del polmone e del colon-retto. La diagnosi precoce del cancro della prostata, sta assumendo un ruolo sempre più rilevante, grazie soprattutto alla determinazione sierica del PSA (Antigene Prostatico Specifico); per questo motivo, l’Associazione Americana di Urologia (AUA) e l’Associazione Americana per il Cancro (ACS) consigliano che tutti gli individui di sesso maschile, al di sopra dei 45-50 anni di età, vengano sottoposti, almeno una volta l’anno, al dosaggio dei livelli ematici del PSA, attraverso un semplice prelievo del sangue. Normalmente, solo minime quantità di PSA circolano nel sangue perciò, livelli elevati di tale proteina possono indicare la presenza di un tumore in fase iniziale. Ma non sempre elevati livelli di PSA sono sinonimo di carcinoma prostatico, valori di PSA superiori a 4 µg/ml sono l’indicazione di qualcosa che non va; il cancro può non esserne la causa. Il PSA, infatti, s’innalza anche in caso di infiammazione della prostata (prostatite),

infarto prostatico, iperplasia prostatica benigna o, dopo metodiche diagnostiche, come l’esplorazione rettale e l’ecografia trans-rettale. Quando la malattia si chiama cancro, nessuna chemioterapia, radioterapia è più efficace della diagnosi precoce; forse, eseguendo “a tappeto” il dosaggio del PSA nella popolazione maschile, potremmo vedere ridurre il rischio di morte per carcinoma prostatico, così come è avvenuto per il cancro della mammella. Vista la sua semplicità ed importanza, l’Avis Comunale di Rocca di Papa, ha deciso d’inserire, tra gli altri esami ematochimici di routine che vengono eseguiti sui donatori, anche il dosaggio del PSA, per tutto il periodo estivo. Ritenendo che il donatore, sottoposto ad un esame non richiesto dalla legge, prenda coscienza dell’importanza della donazione, non solo come atto di solidarietà verso gli altri, ma anche come momento di controllo preventivo della propria salute. Per qualsiasi chiarimento, informazione o prenotazione per eseguire il test, si può contattare telefonicamente la sede Avis al n. 06-94286108 o inviare una e-mail all’indirizzo: avis.roccadipapa@virgilio.it

Scrittori in erba presso la biblioteca di Rocca di Papa

di Rita Gatta Piacevole scenario, quello messo a disposizione il 25 giugno, dalla biblioteca di Rocca di Papa ai bambini di una seconda classe primaria della scuola privata Suore di Ivrea. Sabrina Novelli, bibliotecaria infaticabile e cortese e il Dottor Cofini sempre disponibile per ogni iniziativa proposta, hanno fatto in modo che un pubblico di bimbi e adulti potesse gustare, nella sala video della biblioteca, la lettura di tre inedite fiabe ideate, scritte e illustrate dai giovani alunni. Lo spunto è stato offerto dal famoso libro di Bruno Munari, “Cappuccetto rosso, verde, giallo, blu e bianco” , scritto intorno al 1970 dal celebre designer e

artista. L’insegnante Teresa Cammarata ha voluto così concludere un lavoro, durato tutto l’anno, durante il quale i bambini hanno letto e animato in biblioteca le pagine del libro. Come Munari che, lavorando sugli elementi della storia dei fratelli Grimm, ha giocato su varianti legate ai colori del Cappuccetto di turno, anche i bambini, guidati dalla loro insegnante hanno scritto su variopinte pagine di cartoncino le loro variabili, dando vita a un Cappuccetto Arancione, uno Viola e uno Arcobaleno. Gli scenari, i personaggi incontrati, gli oggetti e i cibi portati alla nonna, non facevano che richiamare il colore di turno prescelto e alla fine di ogni libro, sim-

patiche filastrocche create dai giovani scrittori in erba, in rima baciata o alternata. Al termine della presentazione, applaudita e gradita dal pubblico presente, dolci e bevande per una gustosa merenda tra i volumi in bella vista negli scaffali. Avvicinare sin da piccoli i bambini alla sala lettura di una biblioteca, facendo vivere in modo naturale il loro approccio ai libri e rendendoli attivi protagonisti come scrittori, è il modo migliore per creare nelle future generazioni un mondo ricco di creatività, pieno di amore per la lettura e con tanta gioia di vivere la fantasia. Portiamo i nostri figli in biblioteca: ce ne saranno grati per sempre!

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Manifestazione conclusiva di “Cose mai viste”

Rita Gatta

Quando l’Arte si lega all’Ambiente e la poesia sottolinea magici momenti legati alla storia locale, agli usi, al costume, al vernacolo, si assiste a un’entusiasmante manifestazione ricca di cromaticità e contenuti variopinti: è proprio il clou del gioioso raduno avvenuto nella Biblioteca Comunale “M. Albertazzi” di Monte Porzio Catone l’11 luglio. Presenti l’Assessore al Turismo e alla Cultura Massimo Pulcini, Vice Sindaco dell’ospitale Comune castellano, i rappresentanti del Parco dei Castelli Romani, il Direttore Roberto Sinibaldi e il Presidente Gianluigi Peduto, il dinamico organizzatore Mauro Trombetti (coadiuvato da tutti coloro che hanno lavorato dietro le quinte). Numerosi gli artisti che hanno partecipato alla terza edizione dell’iniziativa “Cose mai viste”, un progetto che ha consentito di conoscere piccoli angoli e incantevoli scorci del nostro territorio da immortalare “en plein air”. A rappresentare Rocca di Papa sono stati la maestrapoetessa Rita Gatta (collaboratrice del Segno), che ha recitato splendidamente alcune poesie in dialetto roccheggiano; e gli artisti Franco Carfagna (altra firma nota ai nostri lettori) e Zamira Croce. Ben vengano queste proposte che insegnano a conoscere e amare la nostra Terra: nel dialetto e in un’immagine immortalata sulla tela, si valorizza in pieno l’incantevole bellezza dei Castelli Romani! Giulia Serafini

LAUREA

Esprimiamo le nostre più vive congratulazioni al Dott. Fabio Querini per aver conseguito in data 29 maggio 2009 la laurea in Chimica presso l’Università di Roma“Tor Vergata”. A Fabio e alla sua famiglia rivolgiamo i complimenti dell’intera redazione del “Segno”.


Cultura e

Quattro secoli di storia con San Carlo

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... d’intorni

il Segno - Luglio/Agosto ‘09

Il quadro raffigurante San Carlo esposto presso la Chiesa dell’Assunta

di Piero Botti Quando arriva il mese di luglio, a Rocca è San Carlo Borromeo; il Patrono. Ogni anno si organizza una festa, qualche volta bellissima, sempre comunque bella. A mio avviso, però, non andrebbe trascurato l’aspetto storico che ci lega a San Carlo. Rocca di Papa lo onora dal 1625; circa quattro secoli, da quando il nostro popolo lo elesse fra altri santi candidati. Era una comunità “arroccata” all’ombra della grande Fortezza; che si radunava in “Piazza Vecchia” e si ristorava con l’acqua della storica fontana in “pietra sperone”; pietra tipica del vulcano laziale. Gli antichi forni, realizzati con la stessa pietra, davano colore negli inverni e i roccheggiani vivevano in vicoli antichi e suggestivi, stretti e protetti. A piazza vecchia la principessa Geronima Colonna Borromeo, sorella di San Carlo, aprì come ospite d’onore la prima festa del Patrono. Delle bambine roccheggiane le portarono fiori di campo e prodotti locali; la principessa rimase talmente commossa che regalò alla comunità due quadri preziosi: le Madonne di “Scola Senese”, una del quindicesimo secolo, un’altra del sedicesimo, patrimonio dei principi Borromeo, ancora presenti nella nostra Chiesa. San Carlo è ricordato come il Vescovo di Milano, che si prodigò per combattere la peste che sconvolse la città. Si narra che il suo impegno andò ben oltre le mansioni di Vescovo: infatti, incurante del pericolo

Dal 1625 si celebra a Rocca di Papa la festa dedicata a San Carlo Borromeo, Patrono della cittadina. Una storia ricca di eventi e tradizione che andrebbe riscoperta anche in chiave di ricostruzione storico-documentaria

di contagio, portò cure e conforto ai moribondi ammassati per strada. Unica autorità rimasta in Milano durante quei giorni terribili, punto di riferimento per le operazioni di soccorso, di sicurezza e di incoraggiamento. Questi fatti storici ci devono rendere orgogliosi e consapevoli di vivere in un paese dalla grande storia, che nel ‘600 vantava già un ospedale e un nucleo antico, ben conservato, che costituisce il borgo medievale, “La Rocca” amata da tutti; pervasa dal profumo dei funghi e dagli scoppi delle castagne. L’ospedale, stando alle ricerche di Don Giovanni Busco, punto di riferimento per la cultura dei Castelli Romani, si trovava in uno dei palazzi storici dell’attuale via Gramsci. Un quadro, nel Duomo dell’Assunta, raffigura Sant’Agata con strumenti medici dell’epoca; costituiva l’armamento della cappella di quell’ospedale. La Rocca venne attaccata da Pier Luigi Farnese durante la guerra con i Colonna, la torre venne mozzata per umiliare la città sconfitta, secondo l’usanza del tempo. Ma i roccheggiani non si rassegnarono alla perdita del loro emblema; così stamparono la torre con i merli Guelfi sulla loro bandiera, simbolo indelebile di “rocchicianità”. Tutto questo per suggerire ai lettori che è proprio il caso di rimanere attaccati alla festa del nostro Patrono, espressione di appartenenza, come la “Gialla”, come gli “Screpanti”, ed ancora di più: legame di una popolazione con la sua storia.

A Don Giancarlo Schiboni, che negli anni Ottanta rese grande questa ricorrenza, con un corteo storico imponente; costituito da decine di figuranti a piedi, a cavallo, in carrozza. Allestito con grande partecipazione di popolo, che realizzò “per amore” costumi, armi, armature, stendardi (dipinti in quegli anni dal Maestro Carfagna), popolo che rimaneva, a migliaia, a Rocca di Papa durante la festa. Oggi, che si fa tutto per soldi, dovremmo ricordarcene.


il Segno - Luglio/Agosto 2009

S

oltanto la sua vetrina era al buio. Le altre erano illuminate ciascuna da una invidiabile lucetta notturna di servizio. Ma qualche particolare si poteva comunque scorgere. E lo scheletro, conosciuto da tutti come il “Disseccato”, cominciò ad osservarsi con attenzione notando con rammarico che qua e là gli mancavano dei pezzi. Tentò di farne un elenco, ma non era facile: non conosceva i nomi di quelle ossa mancanti. E le grappette metalliche che tenevano unite le varie parti erano arrugginite, alcune storte e altre assenti del tutto. Ecco perché –si disse- le ossa si sono staccate! E sicuramente qualcuno le avrà raccolte e magari portate a casa per studiarle con calma. Già, perchè il “Disseccato” era preoccupatissimo: come avrebbero fatto gli studenti ad apprendere, come si deve, le lezioni di anatomia se mancavano delle ossa, magari molto importanti? E fu colto da una grande tristezza. Erano anni ed anni che, appeso al suo trespolo di legno, era rinchiuso dentro quella vetrina, a disposizione di tutti, ma mai e poi mai si sarebbe aspettato di ritrovarsi in quella situazione! Provò a battere i denti, ma ahimè! anche quelli erano quasi tutti caduti. Non gli rimase che aspettare il giorno dopo con la speranza che il Preside della Scuola, finalmente resosi conto della situazione, avrebbe provveduto a porvi rimedio. E il giorno seguente lo studente Porfirio si appressò, di buon mattino, alla vetrina del “Disseccato” per una ripassata generale e si accorse delle ossa mancanti. In un primo momento pensò che tutto sommato era meglio così: forse ciò avrebbe comportato qualche domanda in meno nel corso dell’esame di quella mattina. Ma preso dallo scrupolo ne riferì al bidello, il quale ne riferì all’assistente, che a sua volta ne riferì all’incaricato, che infine, quasi a fine giornata, si decise a parlarne al prof. Squillante dottor Onorio, titolare della Cattedra di Anatomia. Il quale immediatamente ne mise al corrente il Sig. Preside. E un attimo dopo ambedue erano al cospetto del “Disseccato” a sti-

STORIE

IL RACCONTO DEL MESE

Lo scheletro triste di Noga

lare insieme un elenco dettagliato delle ossa mancanti. Andiamo dai bidelli! disse il Preside. Li trovarono attorno alla macchinetta del caffè: quella specie di totem stava sfornando caffè e cappuccini a tutto andare mentre una infinità di monetine cadevano continuamente al suo interno attraverso una fessura che rassomigliava alle fauci voraci di un alligatore. Chiamatemi la vecchietta! Subito! –urlò il Sig. Preside-. Questa richiesta giunse in un battibaleno alla Rosina la quale, secondo l’opinione più accreditata, era più vicina agli ottanta che ai settanta. In realtà nessuno sapeva esattamente quanti anni avesse. osina alla richiesta si scosse dal torpore che sempre la prendeva verso quell’ora della giornata e si alzò immediatamente, mentre il suo micio, con un miagolìo dal tono offesissimo, si riappisolò sul grande cuscino rotondo posto in un angolo tranquillo della stanza. Rosina afferrò la solita borsona di rafia e la riempì dell’occorrente: rastrello, spazzoletta, raschietto, pennello ed

R

una piccola vanghetta pieghevole. Vi aggiunse quindi dei vecchi giornali ingialliti e qualche logoro panno di cotone. Ricontrollò tutto per benino, si mise la borsa al braccio e quindi si avviò verso la scuola dove si presentò al Sig. Preside. “Mi ha fatto chiamare?” “Certo Rosina che ti ho fatto chiamare, che te ne sembra?” “Eccomi qua. Cosa c’è? Al solito?” “Rosina come stai con l’udito, ci senti bene?” “Ci sento! Ci sento!” “Mi devi trovare prima possibile le ossa che ti dirò. Debbono appartenere ad un maschio adulto. Belle pulite ed integre, senza un graffio. In questa busta c’è un piccolo contributo per le spese”. E qui il Sig. Preside le sciorinò i nomi delle ossa che gli interessavano e che, ovviamente, erano quelle mancanti al “Disseccato”. La Rosina, da brava specialista, si era fatta immediatamente un quadro preciso delle mosse da compiere. Uscita dalla scuola si diresse subito verso il Cimitero Comu-

Maccari in Giappone

Vittorio Maccari, l’artista roccheggiano noto con il nome di “Toscanu”, è stato chiamato a partecipare al “40° Yokosuka Peace International Biennal Exibition of Art”. Si tratta di una biennale che si svolge in Giappone. Quest’anno l’esposizione si tiene dal 23 al 27 luglio. Per Maccari, però, non si tratta di una novità. Infatti, l’artista aveva già partecipato all’edizione di due anni fa. L’opera che vedete a lato è una di quelle esposte per l’occasione. Speriamo di poter vedere presto anche a Rocca di Papa una sua mostra personale.

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nale dove, preso in disparte il custode Goffredo, gli disse: - Ci sono state riduzioni ultimamente? - Certo che ci sono state! - Molte? - Diverse. Una decina. - Andiamo! Goffredo non si mosse. Capìta l’antifona, la Rosina gli sbiascicò velocemente in un orecchio: - Cinquanta euro! - Andiamo! ndarono al Riquadro H11, quello dei diseredati e degli sconosciuti, anche se poteva succedere che qualcuno, forse per poter accedere alla definitiva remissione dei suoi peccati, come ultimo desiderio desiderasse essere tumulato nella nuda terra. Il riquadro H11 era infatti desolatamente spoglio e fuori mano. Soltanto qualche misera croce rugginosa appariva qua e là fra mucchietti di terra smossa e non ripianata. - Ecco Rosina -disse Goffredo additando con un ampio gesto il luogo- questo è il Campo per le tue ricerche e laggiù in fondo c’è il Colombario con tutte le cassettine bene allineate. Alcune sono ancora aperte. Adesso io vado via e tu raspa e fruga e vedrai che troverai quello che cerchi-. E se ne andò via quasi di corsa. Rosina frugò abbastanza, anche nelle cassettine aperte e trovò tutto quello che le era stato commissionato e che ripulì e spazzolò e raschiò accuratamente e avvolse con dei giornali e i reperti più delicati con i morbidi panni di cotone. Quando il Sig. Preside si vide recapitare tutto quel ben di Dio tirò un gran sospiro di sollievo. Allungò alla Rosina il denaro pattuito e fece scomparire il tutto in un cassetto della sua scrivania che richiuse a chiave con ben quattro mandate. rmai tutto poteva tornare alla normalità e il “Disseccato” non lo avrebbe più tormentato con i suoi lamenti notturni . Anzi fece mettere anche una lucetta nuova nella vetrina e la fece ripulire a dovere. Il “Disseccato” si fece una gran bella risata anche senza denti e non fu più triste per molto tempo a venire. 8 giugno 2009

A

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AVVENIMENTI Gli scolari leggono il libro di Maria Pia Santangeli

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Il bambinoalbero

il Segno - Luglio/Agosto 2009

Alla scoperta di una fiaba ecologica e avventurosa

Quando la fantasia e la realtà si confondono in un incontro tra i banchi di scuola ecco che qualcosa si lascia trascinare dal vento… L’attesa di una piccola donna dal sorriso accattivante, diviene realtà e i giovani lettori che se l’erano immaginata nei più svariati modi, attraverso la lettura dei suoi racconti fantasiosi, hanno così la possibilità di confrontare le loro immaginazioni con l’autrice in carne e ossa. Si sta parlando di Maria Pia Santangeli, scrittrice di Rocca di Papa, che in questi ultimi giorni di lezione, il 10 giugno, ha incontrato i bambini di Colle delle Fate (in tema con la sua fervida immaginazione!!) e con loro ha lasciato scorrere il tempo, entrando nelle trame di racconti fiabeschi, in luoghi ricchi di verde, dove il vento e le lucciole regalano le immagini di una natura incontaminata e “viva”. Si è messa a disposizione dei bimbi, la cara donnina che ama descriversi nei suoi libri, sorridente e con le matite tra i capelli: ha letto le loro lettere, ha ascoltato e commentato numerose osservazioni, ha risposto a innumerevoli domande, ha accettato critiche e complimenti, sulla sua fiaba “Arbìn bambinoalbero”, delizioso testo illustrato da Laura Lotti e edito da Ragazzi Editors. La “fiaba ecologica avventurosa”, stampata in carta riciclata, regala al lettore una storia ambientata in una natura boschiva dell’Abruzzo, un intreccio legato a un percorso pieno di coraggio che il protagonista intraprende e che continua con l’aiuto di amici legati al mondo della natura: un corvo e una lucciola… ma lasciamo la parola ai bambini stessi! Rita Gatta

IL LIBRO VISTO DAI BAMBINI “Vi parlo del fantastico libro di Maria Pia Santangeli: questa fiaba narra di un bambino che nasce con un particolare “problema fisico”; per guarire da questa “malattia” deve arrivare

da una fata che potrebbe aiutarlo, ma deve superare alcune prove molto difficili. E’ un racconto fantastico, ma anche reale: infatti questa fiaba è ambientata in posti che esistono veramente come le valli, le montagne… invece è un racconto immaginario, perché ci sono maghe, fate, alberi viventi, Arbìn, il corvo e la “FataRegina”. Il finale è a sorpresa!!! In altre pagine c’è una parte per lettori “curiosi” che non è obbligatorio leggere. Questo libro è interessante e lo consiglio: lo possono leggere grandi e piccini, ma soprattutto lo consiglio ai bambini dagli otto anni in su”.

La FataRegina

“… Si tratta di una storia emozionante e curiosa: molti amici come le lucciole, gli alberi parlanti, aiuteranno Arbin nel suo viaggio…. Questa storia insegna ad avere bellissimi rapporti di amicizia e amore verso la natura e verso gli animali. Io ringrazio M. Pia Santangeli per aver scritto questo libro!”. Continuano i bimbi “entrando” in prima persona, nei momenti più belli del racconto: “… Ho immaginato di essere Arbìn e di tornare a casa su una nuvola bianca morbidissima, tutt’intorno vedo batuffoli di ovatta; il vento mi trasporta lontano e io non ho paura, con me ci sono due lucciole….”, “…. proseguendo il mio cammino vidi una gabbia con tanti uccelli: forzo per aprire e dopo un po’ li vedo liberi…”, “… ero affascinato, volevo attra-

versare il lago con una barca; stanco mi fermai al centro per far riposare le mie braccia, ma ad un tratto vidi le alghe risalire e ricop r i r e completamente la barca. Per aiutarmi il corvo volò dal VecchioAlbero che disse…”. “… Mentre leggevo questo libro sentivo crescere la curiosità… infine c’è una sorpresa così bella da scoprire…..”. “…. Nonostante dalla testa mi spuntassero rametti e foglie e avessi il corpo ricoperto di corteccia, i miei genitori mi vollero subito bene… Sono arrivato dalla FataRegina: il mio cuore batte forte per l’emozione, lei è davanti a me con i suoi capelli lunghissimi e le lucciole li stanno pettinando con le loro zampette…. Le FateSorelle degli alberi mi hanno fatto uno splendido regalo… Domani i venti mi riporteranno a casa e…..”.

Arbìn e il corvo

“…. Era un giorno emozionante e felice per me, perché ero quasi arrivato dalla “FataRegina”…”. “…. Il viaggio aveva fatto diventare la corteccia fragile come una foglia secca…”. Infine la conclusione: “Se dovessi consigliare questo

libro direi che è una storia davvero particolare con tanta immaginazione della scrittrice. Arbìn , il protagonista è un bambino e insieme un albero con foglie tra i capelli e la scorza sulla pelle che lo rende impacciato. Nel cammino verso il regno della “FataRegina” è accompagnato da un corvo e da una lucciola. Leggendo il libro il lettore viene coinvolto dalle emozioni provate dal protagonista: così si sente triste quando Arbìn crede di essere stato abbandonato; prova paura quando deve oltrepassare la Valle delle Aquile o mentre le alghe del lago lo imprigionano ed è felice quando finalmente...”. “Il testo scritto da Maria Pia Santangeli è molto chiaro e semplice da capire, adatto a bambini e adulti.

I taglialegna

Mi è piaciuto perché la storia si ambienta in un luogo vero, ma nello stesso tempo immaginario, così come i suoi personaggi sono a volte reali e a volte fantastici. Da non perdere!!!”. I bambini di Classe IV di Colle delle Fate


RIFLETTORI

L’estate, l’autunno e le due Italie

il Segno - Luglio/Agosto 2009

di Daniela Di Rosa

Nelle lunghe giornate estive, calde e oziose, il tempo sembra fermarsi e tutto resta come sospeso, la Tv ci rifila repliche su repliche, la politica, la società, con tutte le sue tematiche sociali, aspettano settembre per ricominciare. Le guerre, la fame di altri Paesi, sono solo echi lontani, ilG8 una inutile passerella per politici stranieri e buffoni italiani. L’estate è un esplosione di pettegoli e guardoni, le tette di quella, la cellulite di quell’altra, storielle che non mi interessavano... quest’anno però è diverso perchè gli scandali riguardano il nostro premier, Berlusconi, e allora non solo

mi interessano le sue storie con costose “escort” e minorenni in cerca di gloria ma mi riguardano. La mia, la nostra vita sociale, la nostra serenità, dipendono dai diritti che riusciamo ad ottenere e non da quelli che ci negano in nome di una moralità che non è la stessa per tutti! Sembra che una buona parte di noi non si scandalizzi se un uomo di settantrè anni frequenti minorenni, o paghi “passatempi” sessuali, mentre ipocritamente il suo governo multa o arresta le prostitute che esercitano per strada. Oppure, sempre una buona parte di noi, non sembra provare schifo per uomini che

procurano ragazze e cocaina per le feste di politici importanti ma chiedono di arrestare il ragazzo che si fa lo spinello. Che cosa è successo a questa Italia imbarbarita e volgare? Non è mai stata disprezzata tanto la donna come in questi anni, eppure proprio le donne difendono, ammirano e votano uno squallido ometto sessuofobo, anzi condannano una moglie disperata per averlo lasciato e aver detto la verità. Solo pochi anni fa la classe operaia cercava il suo riscatto morale e culturale, si vergognava di essere “brutta, sporca e cattiva” ma non lo era affatto, era un mondo in continua evoluzione e divenne il ceto medio riflessivo... e oggi che cosa è diventata questa popolazione? Io non mi riconosco più nell’operaio che vota Lega o Popolo delle Libertà e non è vero che la sinistra è allo sbando... è

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che la gente si è abruttita e vota chi gli somiglia, più è becero, ipocrita e “maiale” e più lo votano, e io mi chiedo: che ci faccio qui? Ma l’estate passa, l’autunno incombe e le speranze rinascono, si riformano alleanze e nuove lotte da affrontare e, comunque, c’è l’altra metà d’Italia che non ha votato Berlusconi, che continua a migliorare e ad evolversi e che aspetta solo di capire dove vogliamo arrivare con tutte le nostre crisi e divisioni.

Varato il Registro dei Pasolini, Mattei e i misteri della “P2” Testamenti Biologici

La P2 è responsabile, o complice, del delitto Pasolini? Pino Pe- Come è noto la Giunta del Municipio Roma XI ha deliberato losi, accusato dell’omicidio, lo scorso anno dichiarò che i re- l’istituzione del Registro dei Testamenti Biologici e delle Disposponsabili erano cinque uomini arrivati sul posto con una moto sizioni di fine vita. La Delibera oltre al registro per il testamento e una Fiat targata Catania. Tra loro due frequentatori della se- biologico permetterà ai residenti di dichiarare la volontà di avere zione del Msi del Tiburtino, Franco e Giuseppe Borsellino. Men- o meno l’assistenza religiosa in punto di morte, di scegliere il tipo tre lo picchiavano a morte gridavano: “Sporco comunista!”. di esequie (religiose o civili), di esprimere la volontà di donazione Pelosi disse: “Se uccidi qualcuno in questo modo, o sei pazzo o degli organi nonché la decisione se essere o non essere cremati. hai una motivazione forte: siccome questi assassini sono riusciti Proprio in questi giorni sono stati sottoscritti i primi Registri dei a sfuggire alla giustizia per trent’anni, pazzi non sono certa- Testamenti Biologici e delle Disposizioni di fine vita. I primi promente... E quindi avevano una ragione, una ragione importante tagonisti sono stati alcuni consiglieri municipali e membri della Giunta. Alla presenza del Presidente del Municipio Roma XI, Anper fare quello che hanno fatto...”. Pasolini stava lavorando a un romanzo: “Petrolio” in cui allu- drea Catarci, dell’Assessora alla Cultura, Carla Di Veroli e del deva all’attentato a Enrico MatDelegato alla Sanità del Munitei, presidente dell’ENI. Pasocipio XI, Antonio Bertolini, la lini scrive che Eugenio Cefis, Presidente del Consiglio Mucitato con il nome di fantasia di nicipale, Valeria Baglio e il Troya, diventa a sua volta preConsigliere Giancarlo Balsidente dell’ENI e questo “imsamo hanno sottoscritto i plica la soppressione del suo primi due registri dei Testapredecessore”. Cefis, secondo menti Biologici e delle Dispoil Sismi, è il fondatore della P2. sizioni di fine vita. I registri Alla sua fuga dall’Italia, nel possono essere sottoscritti 1977, il suo posto fu preso da presso l’Ufficio di via degli Licio Gelli. Cefis teorizzava un Armatori 13. L’Ufficio riceve golpe bianco, senza l’uso dei solo su appuntamento, tutti i militari e della violenza, attramercoledì dalle ore 14,30 alle verso il controllo dei mezzi di ore 16,30. Per l’appuntamento informazione, come descritto è necessario contattare l’Uffiin seguito nel “Piano di rinacio Relazioni con il Pubblico, scita democratica” di Gelli. Per recandosi di persona in via Pasolini, il delitto Mattei è il Benedetto Croce 50 oppure primo di una lunga serie di chiamando 06-696.11.333/6, stragi di Stato. (lunedì, mercoledì e venerdì di Ermanno Gatta Tratto da www.beppegrillo.it 8.30-12.30).

il T o c c o


il Segno dei tempi il Segno - Luglio/Agosto 2009

nei disegni del Maestro Franco Carfagna

In questo disegno il maestro Carfagna ha ripreso il nipotino Davide mentre, con grandi cucchiaiate, mangia un bel piatto di fagioli cucinati dalla nonna. Questo fatto ha riportato la mente di Carfagna indietro di 65 anni, quando lui era bambino e la nonna gli preparava i fagioli. In un piatto non certo bianco (perché le stoviglie si pulivano lavandole con l’acqua calda della pasta unita alla cenere) facevano mostra di sé i fagioli che, letteralmente, si potevano contare.

I fagioli del Vivaro

L’odore era quello dell’acqua riscaldata ma, ogni tanto, si sentiva in bocca un fagiolo più dolce e saporito degli altri. Una vera bontà! Tanto che il nostro Carfagna li andava cercando nel piatto questi fagioli e quando ne trovava uno era una grande gioia. Un giorno domandò alla nonna che cosa fosse quel buon saporino e lei gli rispose: “Magna, magna…” e intanto guardava la mamma del piccolo Franco scambiando con lei dei sorrisini.

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Il bambino cominciò così a insospettirsi ma la fame era tanta e quei fagioli dolci erano una vera delizia! Ma la curiosità fu talmente tanta che Carfagna decise di scoprire da solo il “mistero” dei fagioli. Quel sapore dolce era dato dal tarlo dei fagioli, un animaletto piccolo come un pidocchio che a Rocca di Papa è chiamato “a ferola”. “Mentre osservavo mio nipote mangiare i fagioli –ci racconta il maestro Carfagna- ho visto che non si lamentava per un fagiolo più dolce degli altri!”. Un giorno sempre il nipotino Davide convinse nonno Franco ad andare a pranzo al McDonald’s… “altroché fagioli!” esclamò Davide, “là sì che si mangia bene”. Arrivati al McDonald’s, Carfagna cominciò a guardare il tabellone per vedere che cosa c’era di buono da mangiare. Hamburger, tac-toast, cheese burger, sundae, mac flurry, nesquik, big mac mackhichen, crispy mabbacon, mac royal, de lulux, actmel, ecc. ecc. E infine: il gelato milkshake. Per non farsi vedere “ignorante” in materia, Carfagna indicò con il dito quello che aveva scelto. Arrivò un panino piccolo come una palla di bigliardo e un piattino di patatine che sembravano gonfiate con l’aria compressa. Di corsa, Carfagna e nipotino, tornarono a Rocca di Papa e aprendo la porta di casa videro che sui fornelli stava cocendo una pila di pasta e fagioli preparata dalla nonna e, poco dopo, ”co’ u sgommariellu” la nonna di Davide versò due “sgommarellate” di pasta e fagioli del Vivaro nel piatto. Altroché McDonald’s… tutta un’altra cosa!

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Le lettere non superiori alle 13 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonico

SICUREZZA SI’... MA SENZA RONDE Sicurezza, un tema tanto trattato da addetti ai lavori e non (soprattutto)! Di certo la problematica è vasta e tocca argomenti di carattere sociologico e psicologico. In questa sede, senza pretese di dissertazioni ambiziose, direi che la sicurezza dipende prima di tutto da noi, dal comportamento etico e sociale che assumiamo una volta varcata la soglia di casa! Avete mai provato a fare una passeggiata con il cane o con un’amica o magari con il passeggino o in bicicletta in Via di Rocca Priora o su Via dei Monti a Rocca di Papa (Campi d’Annibale)? A parte

la qualità della strada (pietosa e indecorosa) direi che il rispetto della sicurezza stradale è nullo. Non si cammina con la macchina, si sfreccia, si corre, si suona il clacson all’impazzata, e noi abitanti con un minimo di morale e di rispetto delle regole comportamentali rischiamo la vita con i nostri figli ed i nostri animali. Allora la questione sicurezza non è solo “romena” o “extra comunitaria” è anche squisitamente italiana! Che dite organizziamo delle ronde illegali, prendiamo i numeri di targa dei teppisti e li denunciamo (ne ho una collezione) oppure chiediamo al Sindaco Pasquale Boccia di intervenire in favore della co-

SOTTOSCRIVI PER IL SEGNO: Banca di Credito Cooperativo dei Castelli Romani - N. conto 103028 - Abi 7092 - Cab 39230

munità? Credo che la sicurezza debba esser demandata alle autorità preposte e non al “fai da te”. E’ un aperto e chiaro appello al Sindaco a cui chiedo di intercedere in favore della nostra piccola comunità, di esser più presente sul territorio, di inviare delle pattuglie, insomma di fare il suo lavoro. Resterà inatteso come altri appelli già fatti? Vogliamo sicurezza sulle strade, meritiamo strade pulite e ben asfaltate! Sindaco allora che dice, andiamo a lavorare??? Lettera firmata PIU’ CESTINI NEL PAESE Cara redazione, vorrei segna-

lare l’assenza dei cestini per i piccoli rifiuti un po’ dappertutto. Trovare un cestino a Rocca di Papa sta diventando una caccia al tesoro. Spesso la carta di un gelato o semplicemente un fazzolettino, si è costretti a tenerseli in tasca, magari sporchi, prima di trovare un punto dove gettarli. E molti alla fine decidono di buttarli direttamente per strada senza badare troppo al senso civico. Perché non mettere vari cestini in diversi luoghi del paese? Magari nelle strade e nelle piazze più frequentate così da permettere al cittadino di essere rispettoso delle regole. Grazie. Antonio Astri

Ringraziamo i nostri sostenitori: Sergio, Aldo, Orlando, Paola, Lorella, Enzo, Oscar, Rossana, Giorgio, Nadia, Bruno, Marina, Antonello, Patrizio, Nicola, Alberto, Gianfranco, Marco e Franco


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