PICCOLO
“ il Segno Cara Regione ma quanto ci costi?
Anno X, nn. 7-8 - Luglio-agosto 2011
”
Dovunque e comunque si manifesti l’eccellenza, subito la generale mediocrità si allea e congiura per soffocarla. Arthur Schopenhauer
TUTTO QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE SUI COSTI DELLA POLITICA REGIONALE
Via Gramsci Acqua e territorio, Finiranno beni comuni i lavori?
di Enrico Del Vescovo* Italia Nostra Castelli Romani desidera richiamare l’attenzione dei cittadini, ed in particolare degli amministratori comunali dell’area dei Castelli Romani, sul rispetto di alcune leggi fondamentali che riguardano la gestione del territorio e delle risorse idriche. Infatti molti cittadini spesso ignorano l’esistenza stessa di leggi che tutelano i loro diritti in materia di acqua, mentre, al contempo, gli amministratori dei Comuni dei Castelli troppo spesso sembra che abbiano sottovalutato il problema
SEGUE A PAGINA 17
Rasetti a pagina 8
Confini del Parco
Costruttori scalpitano
Picchioverde a pagina 13
Quattro Strade
Rotatoria pericolosa
Rufini a pagina 10
Trecentomila euro al giorno. E’questo il costo del Consiglio Regionale del Lazio per 24 ore. Nel solo 2010 il palazzo della Pisana è pesato alle tasche dei cittadini laziali la bellezza di 110 milioni di euro. Emolumenti, vitalizi, auto blu, rimborsi chilometrici e spese per portaborse, collaboratori e Gruppi Consiliari. Questo accade nel momento in cui i cittadini sono stati costretti a mandare giù il boccone amaro dei super-ticket per le prestazioni sanitarie.
Alle pagine 14 e 15
Che cosa succede al CentroAnziani? Cambia statuto e la politica comanda Ai Campi gli iscritti sono circa 1.200 A pagina 8
PROMOZIONI ESTATE 2011!
Rocca di Papa - Via Frascati, 16 - Tel. 06.9497048
ATTUALITA’ Se Berlusconi continua ad offendere una parte di elettori
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Un dubbio amletico, i cervelli sono di destra o di sinistra? di Bruno Fontana Per una volta sono d’accordo con Berlusconi: in questo nostro Paese non tutti sono dotati di cervello, sopratutto quando si recano alle urne. Il buon uomo si riferiva ovviamente, dal suo punto di vista, a quelli che votano a sinistra. Quella del Premier è stata una delle sue solite boutade (vogliamo chiamarle così?) un po’ carogne, ma ormai pleonastiche, stantìe. Fuori da metafora il significato era chiaro: chi vota a sinistra, vale a dire chi non vota per me, é privo di sensatezza, insomma è un coglione, come lui stesso aveva affermato più esplicitamente durante uno show per la sua truppa. La sua è una legittima opinione, ma espressa da un’autorità in materia di coglioneria, dovrebbe sapere che gli individui privi di cervello sono soggetti a impulsi ondivaghi. Può così capitare che una domenica di maggio la materia grigia inaspettataPICCOLO
il Segno
organo mensile dell’associazione culturale
“Terre Sommerse Castelli” Registrazione Tribunale di Velletri n. 5/02 del 19/02/2002
DIREZIONE
Via dei Monti, 24 - Rocca di Papa
DIRETTORE RESPONSABILE Andrea Sebastianelli
mente si sposti da un cranio all’altro ed ecco che, patatrac, les jeux sont faits, quelli di sinistra si ritrovano con il cervello e vanno a votare usandolo, mentre quelli di destra, ottenebrati dall’assenza improvvisa di intelletto si trovano ovviamente disorientati e sbagliano urna. Le conseguenze per il Nostro sono devastanti, non solo perde importanti elez i o n i amministrative, ma ci rimette anche la sua vanagloria. L’imprinting del Cavaliere su queste elezioni, dopo la fuga dei cervelli degli elettori dalla destra alla sinistra, si è dissolto al punto di ridursi a Cavaliere dimezzato. Senza offesa per Calvino. In altre occasioni il suddetto Cavaliere aveva detto, tra l’altro, che quelli di sinistra (sempre loro) non si lavano, e che le donne di destra sono più
belle di quelle di sinistra, il che è vero per quelle che lui manda in Parlamento ma non necessariamente per le altre. Il rischio però, dopo anni e anni di prosopopea denigratoria, è che si verifichi l’effetto boomerang, detto anche del cetriolo impazzito. Come certe bombe intelligenti che invece di colpire il bersaglio stabilito centrano una carovana facendo strage di poveri beduini e di cammelli, l’abuso di dileggi per l’avversario politico, di offese per l’elettorato avverso, di barzellette sconce e di fandonie come verità assolute, gli si sono ribaltati contro. Sempre a proposito di cervello, quanti italiani si sono finalmente accorti che averne uno addomesticato dalla televisione non porta a nulla di buono? Guai a soccombere alla pensée unique.
REDAZIONE
ILLUSTRAZIONI
Noemi Bevilacqua, Valentina Bucci, Gaetano Casilli, Stefania Colasanti, Daniela Di Rosa, Paola Gatta, Rita Gatta, Daniele Iannotti, Toshi Kameda, Luisa Laurelli, Marzia Mancini, Loredana Massaro, Don Franco Monterubbianesi, Marcello Morrone, Noga (Gabriele Novelli), Massimo Onesti, Andrea Rasetti, Sergio Rasetti, Annarita Rossi, Maria Pia Santangeli, Luigi Serafini, Ilaria Signoriello, Roberto Sinibaldi, Sandro Tabellione, Ettore Zanca, il-sognatore.blogspot.com
Franco Carfagna, Ermanno Gatta
ilpiccolosegno@libero.it
Manoscritti e foto anche se non pubblicati non si restituiscono. Il contenuto degli articoli, dei servizi, le foto ed i loghi, rispecchia esclusivamente il pensiero degli artefici e non vincola mai in nessun modo il Segno, la direzione e la proprietà. Le inserzioni sono riservate ai soli associati e simpatizzanti ed hanno carattere divulgativopromozionale nel loro stesso ambito. Stampato in proprio
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Ringraziamo i nostri sostenitori: Patrizio, Rossana, Nicola, Gianluca, Fabrizio, Gianfranco, Luigi, Roberto, Andrea, Fabrizio, Ermanno, Bruna, Franco, Omero, Augusta, Pino, Italia, Luisa, Paola, Bruno, Giulia, Luana, Elio, Maria Pia, Gennaro, Paola, Emanuela, Giorgio&Mario, Loredana, Daniele, Daniela, Rita, Vincenzo, Gabriele, Catia, Massimo, Paola, Stefania, Angela, Sergio, Catia, Franco, Enzo e Nadia.
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il Segno - Luglio/Agosto 2011 Il segretario Pd, Bersani
Province e... Pd
Tutti sparvieri
Fischi per il partito di Bersani che, di fronte alla possibilità di tagliare finalmente ed effettivamente i costi della politica, non ha votato per la soppressione delle Province, s’è astenuto, permettendo così agli sparvieri ad esse agganciati di seguitare a papparsi i soldi nostri. Dopo quintalate di critiche, dopo autotreni di preoccupazioni parolaie per la moralità e la finanza pubbliche, al momento della prova anche quelli del Pd hanno dimostrato quello che sono: attaccati al potere e ai guadagni come cozze al guscio, con nessuna voglia di rinunciarci. Province, Comunità Montane e Parchi, tutto fa brodo anche per loro. Tutto serve a far cassa. Chi dice che i politicanti sono tutti uguali, non fa qualunquismo, legge i fatti. Gianfranco Botti
Banane e... centrali nucleari
Vi sono centinaia di regolamenti che è necessario rispettare in Europa. Ad esempio il regolamento sugli standard di qualità delle banane che prevede che debbano misurare almeno 14 centimetri di lunghezza e 27 millimetri di diametro e siano sufficientemente mature. Guai non rispettare tali stringenti dettami. Per le centrali nucleari esistenti in Europa, non esiste invece nessuna norma di sicurezza comune, ogni paese fa esattamente come gli pare. La Pulce
il Segno - Luglio/Agosto 2011
Ancora una prova. E’ sceso in politica per difendere il malloppo che stava per perdere. Noi, uomini semplici, la storia la conosciamo così. Nel 1994 aveva debiti a medio e lungo termine per circa 2927 miliardi di lire. A breve termine debiti per circa 1528 miliardi di lire. Il suo capitale ammontava a circa 1053 miliardi di lire. Entrato in contesa di affari per la proprietà di una grande casa editrice italiana finisce in tribunale dove un giudice corrotto, perché fosse emessa una sentenza a Lui favorevole, gli da ragione. Quella corruzione è stata confermata, con sentenza definitiva dopo tre gradi di giudizio e il relativo risarcimento economico, sul quale altri giudici civili erano stati chiamati a decidere, è stato reso noto in questi giorni: “La Fininvest deve un risarcimento a De Benedetti di 560 milioni di euro”. Sentenza immediatamente esecutiva, così come prevede la legge. L’uomo che discese in campo per salvare se stesso, in questi giorni di emergenza finanziaria deve varare una manovra finanziaria urgente da 47 miliardi. Il Consiglio dei Ministri decide lacrime e sangue per i soliti: pensionati, lavoratori pubblici e privati, consumi popolari e sanità; mentre rimanda il taglio di indennità ai Ministri se contemporaneamente Parlamentari a data da destinarsi. Alla stesura definitiva del provvedimento, senza che nessuno ne avesse parlato, sapendo che a giorni la
ATTUALITA’
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Stremato, tenta gli ultimi colpi di coda Dopo le ultime vicende che hanno riguardato il Premier
corte renderà nota la sua decisione, una mano ignota inserisce una norma per salvarlo dal pagamento immediato rimandando tutto di anni al termine del ricorso in Cassazione e rinvii possibili da ottenere per chi può usufruire degli avvocati più bravi del mondo. L’ennesima legge fatta su misura per uno soltanto. Ma nessuno ha il coraggio di difendere pubblicamente quella norma, tanto meno a rivendicarne la paternità. 24 ore dopo sono costretti ufficialmente ad una vergo-
gnosa ritirata. La mano ignota sembra non aver lasciato impronta. Ma i suoi cortigiani, alla pubblicazione della condanna, non hanno remore a esprimergli solidarietà lasciando immaginare che si tratta ancora di quella persecuzione di matrice “comunista” mentre lui non si arrende e progetta ancora una norma ad personam per salvarsi. La cosa certa è che il paese, ormai è arrivato alla frutta, e si tratta di una frutta di pessima qualità. il-sognatore.blogspot.com
Ricerca farmacologica E’ bastata una leggina lunga meno di tre pagine per soffocare la ricerca indipendente nel nostro Paese. Fino al 2010 i pazienti che partecipavano a uno studio clinico erano assicurati in questo modo. • Quando le ricerche venivano finanziate dalle case farmaceutiche, queste ultime stipulavano la polizza contrattando il premio da pagare. • Quando la ricerca non venivano finanziata dalle case farmaceutiche, la copertura era garantita dall'assicurazione generale a carico dell'istituzione che la promuoveva (un ospedale, per esempio). Con il decreto del Ministero del Lavoro della salute e delle politiche sociali del 14 luglio 2009, entrato in vigore nel marzo 2010, la differenza tra i due tipi di studi è stata abo-
a Rocca di Papa
lita obbligando di fatto tutti a stipulare un’assicurazione specifica su ogni singola ricerca. Dopo poco più di un anno di applicazione abbiamo i primi risultati. “...la ricerca non finanziata dalle case farmaceutiche in Italia si sta riducendo dal 26-28% al 14% a causa di questi costi aggiuntivi...” dice Dionisio Franco Barattini, direttore medico di Opera Cro, una società di ricerca clinica per enti pubblici e aziende private. I nuovi obblighi di legge, infatti, sono una mazzata per le casse degli enti no-profit, come spiega Andrea Pession, responsabile del centro operativo dell’Associazione italiana di ematologia e oncologia pediatrica (Aieop), “...uno studio della durata di cinque anni può costare fino a un milione
di euro e il 20% è rappresentato dalle coperture assicurative, un onere insostenibile per la ricerca finanziata da ospedali od Enti…”. L’Aieop sottolinea inoltre che “… fino a trent’anni fa, su dieci bambini con il tumore ne morivano otto dopo pochi mesi dalla diagnosi...”, ricorda il suo presidente Fulvio Porta, “... mentre oggi l’80% guarisce proprio grazie a ricerche non sponsorizzate...”. Questo andamento positivo rischia ora di interrompersi, grazie a questa Legge anche perché le neoplasie pediatriche sono considerate malattie rare, con basse ricadute commerciali quanto a vendita di medicine e quindi poco interessanti per le case farmaceutiche. La Pulce
Tel. 06-94288297
Piazza della Repubblica, 19 00040 Rocca di Papa (Rm)
GRADITA PRENOTAZIONE
PAGINA APERTA Dopo l’esame di maturità molti decidono del proprio futuro 4
Scuola, tempo di scelte di Daniele Iannotti Con gli esami di maturità ormai alle spalle, è tempo per molti studenti anche di Rocca di Papa di confrontarsi con la scelta circa il proprio futuro; vorrei cercare di fornire quell’aiuto che spesso manca a molti. Piccola premessa: se pensate di non essere pronti o disposti a proseguire gli studi scegliete subito il lavoro, perché ormai gli studi, di qualunque ordine e grado, non garantiscono più un immediato e “giusto” ritorno lavorativo ed economico; anzi, spesso, rappresentano un ostacolo perché sono sinonimo, da parte di chi assume, di persone che non sanno fare nulla di concreto però pretendono molto a livello salariale. Se siamo sicuri di essere pronti davvero per l’Università, allora il secondo passo dovrebbe essere quello della scelta vera e propria; non è vero che la scuola superiore condizioni in modo irreversibile la scelta universitaria, perché la buona volontà è come sempre la
chiave di volta di ogni cosa. La preferenza però, è questo il consiglio più pressante che mi sento di dare, non deve basarsi sulla futura spendibilità del titolo conseguito, in primo luogo perché nulla è più così automatico come ho già detto e in secondo luogo perché per riuscire tanto all’Università quanto nella futura professione occorre non solo preparazione ma una vera e propria competenza nella materia. Che cosa intendo dire? È molto semplice: se ho un brutto rapporto con la matematica è chiaro che non potrò mai essere un buon fisico, inoltre, se non si riesce a vestire il tutto con un minimo di passione, si originano laureati frustrati, che hanno concluso gli studi molto male ed in forte ritardo e che quindi diverranno delle figure molto poco efficaci. Dunque, possiamo ora procedere con lo sfatare molti luoghi comuni: per prima cosa, tutte le facoltà storiche, insisto tutte, sono in grado di dare origine a figure professionali, intellettuali o scientifiche di cui il mondo del lavoro e la società civile hanno bisogno. Non esiste,
il Segno - Luglio/Agosto 2011
cioè, nessuna primazia o maggiore difficoltà delle facoltà scientifiche rispetto a quelle umanistiche perché non vi è alcuna differenza tra una logica rigorosa espressa in numeri, equazioni o formule chimiche ed una espressa per concetti. L’analisi della realtà può essere lucida sia se compiuta con mezzi statistici (che vanno sempre interpretati e dunque sono solo uno strumento, non la verità) sia con strumenti sociologici, letterari o filosofici. Credete che a far conoscere bene la Camorra abbiano contribuito solo indagini giudiziarie e studi scientifici e non anche
Ascoltando il silenzio della natura
di Annarita Rossi Quell’odore di erba appena tagliata le aveva riportato alla mente quei luoghi lontani. Luoghi che non erano lontani soltanto in termini di spazio ma anche di tempo, eppure nel ricordo ancora così vividi. Era bastato soffermarsi un attimo su quell’odore per rivedere ed apprezzare con altri occhi adesso quei luoghi silenziosi dove aveva trascorso parte della sua giovinezza. Il silenzio, quel meraviglioso suono che si può ascoltare senza averne paura, fa udire sempre qualcosa, ad ogni stagione e latitudine, sia di giorno che di notte, soprattutto se ci si trova immersi nella natura. Ecco allora che anche quando sembra che tutto tace, gli alberi emettono un fruscio spinti dal vento che spira. Nei mesi freddi, a lei sembrava che le loro fronde si stringessero tra loro quasi per sentire meno freddo proprio come fanno i pinguini in Antartide. Ma in quelli caldi, su quei rami le fioriture si lasciano ammirare e gli insetti avvicinandosi con le loro piccole ali si fanno sentire gentilmente. Anche in mezzo ai monti e di fronte ad un laghetto di colore blu intenso il richiamo di due rapaci interrompe il silenzio e tiene compagnia. Nel bosco, il cinguettio degli uccelli si alterna a momenti di apparente
quiete assoluta. Nella vallata, lo scampanellio di un gruppo di bovini che si intravede in lontananza, fa ancor più apprezzare il paesaggio bucolico. Un piccolo corso d’acqua si fa sentire impercettibilmente anche nei periodi di secca. Che dolci sensazioni! Provate non soltanto per l’avanzare dell’età della donna ma soprattutto per la consapevolezza ritrovata dopo aver trascorso troppi anni nello stressante caos della vita cittadina; ebbene si, quel silenzio le mancava davvero. Ascoltare il silenzio è un po’ come tornare alle nostre origini, a quell’ambiente silenzioso dal quale proveniamo prima di venire al mondo e contemplare la natura, rispettandola ed amandola, forse è anche un po’ più facile ascoltando il silenzio.
opere come quella di R. Saviano? La scienza, il mondo delle professioni e l’economia se lasciati da soli sono solo una parte della realtà e quindi una visione parziale delle cose, dalla quale si originano delle azioni e delle risposte altrettanto parziali. Purtroppo, il mondo del lavoro interpone nel processo di selezione una serie di figure poste lì non si sa bene per quale merito o titolo specifico che hanno però il potere di giudicare idoneo o non idoneo un Curriculum e quindi, di fronte a tanta imperante ignoranza, la scelta della facoltà universitaria sulla base delle mode del momento, le aspettative dei genitori, o sul desiderio di un immediato inserimento nel mondo del lavoro diventa una scelta spesso inutile. Non si ha alcun potere, eccetto quello su se stessi. Accade che persone con un curriculum formativo brillante e conseguito nei tempi giusti siano etichettate in modo grossolano da gente che non sa, che prosegue per schemi mentali, ignorando che un voto alto è sempre un voto alto sia che ti venga assegnato da un docente di Analisi matematica sia da uno di Etica sociale; dietro a quel conferimento c’è sempre studio, rigore metodico, impegno e capacità dello studente di concentrazione e concretizzazione del risultato. Poi se mi si dovesse argomentare circa il fatto che un conto sono i numeri che sono reali ed un conto sono le chiacchiere (cioè i concetti) allora risponderei molto semplicemente che darei ragione di questo dire a patto che mi venga presentato il Sig. “due” o il Sig. “ventiquattro”. Che voglio dire? Sia i numeri quanto i concetti, infatti, non esistono “nella realtà” e sono forme equivalenti e speculari con le quali l’uomo descrive e interpreta la realtà tutta: noi creiamo i numeri riconoscendo, ad esempio, “due” cose uguali e allora diciamo che sono due alberi. Creiamo il concetto di similarità e da lì i numeri e lo stesso facciamo, ad esempio, per la giustizia. Uno dei due fonda la matematica e però è preso sul serio e l’altro, invece, che ci permette per esempio di vivere in democrazia è denigrato alla stregua di “aria fritta”. Perché questa disparità tra due cose simili? Perciò, cari ragazzi lettori, scegliete con serenità e sulla base di quel che più vi sentite tagliati di essere, non pensate a “cosa ci faccio, a che serve?”. Pensate a che “cosa voglio essere”.
il Segno - Luglio/Agosto 2011
da Tokyo Toshi Kameda Sono passati quasi quattro mesi dalla tragedia. Stavolta posso darvi una piccola ma buona notizia. I primi di luglio si è riusciti, dopo diversi tentativi, a mettere in funzione il sistema di raffreddamento circolatorio dell’acqua fredda ma per il momento solo tramite il depuratore dell’acqua “dolce” ma altamente “radioattiva” versata per raffreddare tre reattori la quale rischiava di fuoriuscire un’altra volta dalle strutture. Questo sistema può portare tre reattori al raffreddamento stabile in teoria ma in pratica è tutto da vedere. Se tutto andrà bene si potrà lavorare per ripristinare il sistema di raffreddamento prima del prossimo gennaio. Comunque, un passo si è fatto in avanti. Invece la contaminazione radioattiva comincia a vedersi in peggio. Gira una paura. La paura di qualcosa che non si vede e non si sente. Si sta rilevando la radioattività in ogni cosa e in molte zone inaspettate e distanti dalla centrale nucleare di Fukushima numero 1. Ormai nessuno crede più alla frase secondo cui le radiazioni “non hanno una conseguenza immediata”. Tempo fa un mio caro amico in partenza per Tokyo mi ha chiesto un consiglio su come comportarsi. Ma io non ero in grado dargli delle indicazioni precise e tutt’ora non è facile dire quanto rischio ci potrebbe essere dell’esposizione radioattiva. Dopo diversi mesi il problema non è più la conseguenza “immediata” ma quella che viene dall’esposizione a lungo della radiazione a basso livello che l’umanità non aveva in passato mai affrontato. Due sono le soluzioni: convivere con questa situazione oppure scegliere di andare via. Siamo in qualche misura esposti alla radiazione tramite l’aria, i cibi, la polvere, ecc.. Più che evitare l’esposizione si tratta ora di vedere quanto siamo, cioè qual’è la tolleranza di dose radioattiva per la popolazione. Fino ad ora non esistevano norme del genere. Non è strano se si considera che secondo il governo non doveva e non poteva succedere un incidente grave alle centrali e pensare ad una cosa simile era dannoso per il progetto di “nuclearizzare” il Paese. Ora che è crollato il mito della sicurezza della centrale abbiamo “le cifre governative”: 20 millisievert* (mSV) l’anno di tolleranza di dose radioattiva nell’esposizione esterna per la popolazione generale. E perciò oltre a 20 mSV scatta l’evacuazione. Questi livelli sono definiti consultando i livelli di riferimento da 1 a 20 mSV una volta finito lo stato d’emergenza, messi a disposizione dall’International Commission on Radiological Protection (ICRP) (la Commissione Internazionale della Radioprotezione). La domanda è: possiamo stare tranquilli al di sotto di 20 mSV? Si sa che sono inevitabili 2,4 mSV in media mondiale che noi riceviamo dall’ambiente naturale e che è al massimo tollerabile 1 mSV che possiamo assorbire dagli esami diagnostici o terapie. Ma il resto? I 20 mSV sono molto elevati se si considera che le leggi nazionali riguardanti la gestione della radiazione mettono il divieto di accesso in un luogo ai non addetti ai lavori a 5,2 mSV l’anno/0,6 microsievert l’ora di radiazione. Tra gli esperti si hanno discordanze. Vi è una posizione tranquillizzante: non c’è da preoccuparsi, il rischio di ammalarsi di tumore con
ATTUALITA’
Contro il nucleare, dentro il nucleare
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Il mistero dei 20 millisievert e la paura della radioattività
l’esposizione radioattiva tra 20 e 100 mSV è uguale a quello causato della carenza delle verdure, e tra 200 e 500 mSV quello provocato dall’obesità. Il fumo e l’alcool sono più rischiosi e corrispondono a oltre 2.000 mSV. Qualcuno dice addirittura: “la radioattività fa bene e viene utilizzata per le terapie”, 8 mSV di una Tac addominale o diverse decine di millisievert di una radioterapia. Tutto questo non è un ragionamento giustificabile perché tutte queste dosi le assorbiamo consapevolmente, invece altre di 100 mSV o 20 o anche se 1 solo provenienti dalla centrale non siamo noi a volerle. Perché 20 mSV? E’ semplicemente un calcolo matematico. Con 100 mSV aumenta di 0,5% il rischio di contrarre un tumore, perciò con 20 mSV sarà azzerato. Il che non vuol dire che al di sotto di 100 mSV non ci sia il rischio ma solamente non è stato verificato. In un certo senso la dose inferiore a 100 mSV è una zona oscura. Inoltre queste indicazioni non tengono conto dell’esposizione interna ma soltanto esterna. Quindi è preferibile che ci si esponga il meno possibile alle radiazioni. Viene un altro dubbio, perché 20 mSV e non 1 mSV? Non esiste il fondamento scientifico ma è solo una scelta politica. In molte zone la radiazione supera 1 mSV. Se il governo dovesse evacuare la gente da tutte queste zone il costo economico sarebbe enorme e bloccherebbe molte attività economiche. Da qui si capisce perché la popolazione non è stata evacuata nel raggio di 80 km come hanno fatto gli americani, invece di 20 km lasciando tante persone all’esposizione radioattiva. Il provvedimento è ancora più scandaloso se si pensa che la dose di 20 mSV l’anno/3,8 microsievert l’ora (1 millisievert=1.000 microsievert) è applicata anche ai piccoli sebbene essi siano molto più sensibili all’esposizione rispetto agli adulti. La dose è elevatissima rispetto alla tolleranza di 1 mSV consentito dalla legge per la popolazione generale e 5,2 mSV/0.6 microsievert per gli addetti ai lavori. Questo ha provocato l’indignazione dei genitori e dei nonni portandoli davanti al ministero della pubblica istruzione per chiedere 1 mSV anziché 20. Anche l’associazione nazionale dei medici e quella degli avvocati di Fukushima hanno espresso una preoccupazione. Secondo il governo i piccoli al di sotto di 20 mSV possono tranquillamente giocare fuori e svolgere attività fisiche. Le mamme però non ci credono più. Da qualche tempo la gente comincia finalmente a prendere coscienza del rischio della radioattività. Un governo locale perché sollecitato dai cittadini o un’associazione dei cittadini o anche un gruppetto di mamme si mettono in moto per misurare i livelli di radia-
Controlli per verificare la radioattività
zione nei propri luoghi in modo che i piccoli si espongano di meno. Purtroppo la conseguenza “non immediata” comincia a dimostrarsi. Il 30 giugno diverse organizzazioni di genitori di Fukushima (es. la rete di Fukushima per difendere i piccoli dalla radioattività) hanno trovato nell’urina di dieci ragazzi tra i 6 e i 16 anni una dose -anche se bassa- del cesio 134 e 137. Si teme per l’esposizione interna. Quattro mesi di esposizione continua non sono pochi per i piccoli. Vi è un progetto di portarli lontano da Fukushima almeno per quaranta giorni d’estate ed anche d’inverno. Si propone anche l’evacuazione totale di tutti i piccoli da Fukushima come in tempo di guerra quando c’era il bombardamento a tappeto. La classe politica non affronta con le giuste misure la gravità della situazione continuando solo a pensare all’aspetto economico. Qui siamo nella stagione della pioggia, tra la primavera e l’estate. Il timore ora è che la pioggia aumenti il volume dell’acqua radioattiva della centrale fino a farla uscire dalla struttura. Sta facendo già molto caldo. Qualche giorno fa la temperatura ha toccato i 40 gradi. Temo per la salute di coloro che lavorano alla centrale perché l’alto livello di radiazione, anche al caldo umido, è micidiale. Dopo le vacanze spero di portarvi qualche buona notizia. * Il sievert (simbolo Sv) è l’unità di misura della dose equivalente di radiazione ed è una misura degli effetti e del danno provocato dalla radiazione su un organismo. La dose equivalente ha le stesse dimensioni della dose assorbita, ovvero energia per unità di massa (da Wikipedia, l’enciclopedia libera).
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PAGINA APERTA
Il fondatore di Capodarco ha scritto ai Sindaci
“Un nuovo protagonismo per il futuro dei Castelli”
Pubblichiamo la “lettera ai Sindaci” dei sette Comuni che collaborano per la formazione del bilancio solidale obbiettivo 8 che Don Franco, fondatore della Comunità di Capodarco, farà avere a loro (Sindaci di Frascati, Grottaferrata, Monte Porzio Catone, Rocca di Papa, Rocca Priora, Ariccia e Lanuvio). di Don Franco Monterubbianesi* Caro Sindaco e caro Amministratore con noi coinvolto, siamo entrati in una nuova stagione politica. La vittoria del Referendum ci impone di costruire la democrazia diretta, in cui ogni cittadino si fa “politico”, cioè gestisce insieme agli altri i propri beni comuni. Così i diritti del lavoro rispetto alla supremazia da sconfiggere, ormai per sempre, del profitto, il mantenimento e l’avanzamento dei propri diritti, i diritti soprattutto inerenti a quelli del lavoro, per la qualità della vita da creare in cui i deboli vengano valorizzati e non sfruttati in termini puramente assistenziali come ora accade. Su questi ultimi diritti il sanitario purtroppo è prevalso e si rischia di tornare agli Istituti, e tocca a noi del Terzo Settore darci da fare su tale piano reagendo. Ma tutti siamo messi in discussione per ripartire verso una nuova società che è possibile attuare, cosicché la Politica deve partire dal basso, dall’alleanza dei partiti con i movimenti di base, soprattutto nelle istituzioni locali, dove conta la buona volontà degli uomini politici nello scambio profondo che si dovrebbe avere con il cittadino “politico”. Di questa partecipazione sempre più vasta e profonda non potremo fare a meno, anche per il fallimento del sistema che travolge il diritto alla Vita di tutti, così come stava accadendo per i beni comuni dell’aria, dell’acqua e della legalità.
Don Franco ed Enrico Mentana in occasione della consegna dei Premi annuali di Capodarco
Noi di Capodarco siamo a disposizione, nelle sue punte avanzate, qui ai Castelli Romani con la Fattoria Sociale Agricoltura Capodarco, nelle sue varie articolazioni della Fondazione Prima del Dopo, dell’Associazione Internazionale Noi Ragazzi del Mondo, del Consorzio Alberto Bastiani, dell’Agenzia formativa, ecc. che qui insistono. Abbiamo una progettualità amplissima da poter vivere con il “Polo della Disabilità” da realizzare all’ex Bazzica, che il Comune di Grottaferrata ha avuto come bene requisito alla criminalità messo a disposizione di tale idea. La qualità dei servizi sociali e delle azioni che faremo su tale piano, con tutto questo rinnovamento di partecipazione
culturale e politica, che dicevo prima, al servizio del problema della disabilità, vuole un grande sforzo di progettazione comune di cui tutti, dalle Istituzioni alle forze vive sociali e culturali, si rendano il più possibile partecipi, cambiando la nostra mentalità e facendoci tutti nuovi.
Per una nuova progettualità condotta dai giovani
Ma ecco, su una cosa abbiamo già fatto una scelta strategica ed incontrovertibile che crediamo vincente e risolutiva: partiremo in maniera assoluta dalla formazione delle classi giovanili, oggi emarginate in maniera drammatica, a sen-
il Segno - Luglio/Agosto 2011
tirsi parte attiva di tale sviluppo che deve puntare alla qualità dei servizi per le disabilità e le altre debolezze sociali. I giovani devono essere aiutati a metterci il meglio di sé, delle loro responsabilità e delle loro vocazioni possibili di servizio. Con i 7 comuni, già impegnati con noi per il Bilancio Solidale obiettivo 8, ciò che deve darci la dimensione concreta che i problemi, quelli risolutivi, divengono a mano a mano globali (ma dal globale bisogna ritornare al locale e la vera impostazione di “formazione ed azione” sarà il glocale) lavoreremo in sinergia profonda anche con la Provincia di Roma che deve coordinare il tavolo, perché i giovani siano con noi i protagonisti di questo nuovo sviluppo che direi ecologico, perché punta alla qualità dei servizi per le persone più deboli, in cui la società si dimostra all’altezza del farsi più umana, perché rispettosa della persona debole. I documenti che abbiamo l’ardire di allegare ci diano il senso della visione che la svolta è ormai data e tutti siamo ineluttabilmente in gioco. Leggiamoli con attenzione. La strategia formativa ed educativa delle risorse giovanili, perché essi partecipino al meglio, la elaboreremo insieme, mettendo in sinergia tante cose, man mano che attiveremo il tavolo insieme, attorno all’Ottavo Obiettivo, perché in buona sostanza il Nord ed il Sud del mondo insieme, facendo una partnership globale, devono cambiare l’attuale sistema di sviluppo. Questo è lo slogan sempre attuale “pensare globale nell’agire locale.” Chiediamo a voi Sindaci ed amministratori con cui personalmente siamo coinvolti, di mettere ognuno il meglio di sé, nel pensiero da fare sempre più comune e nella responsabilità per ben lavorare insieme delegando, se necessario, anche quelle persone del vostro ambito che vogliano crescere con il lavoro del tavolo comune. Tutto perché come ripeto, la speranza del cambiamento dobbiamo affidarla alla crescita dei giovani con noi (per questo faremo un gran lavoro nelle scuole e nei gruppi di base) per renderli capaci di condividere le sorti dei più deboli in una qualità del territorio completamente diversa dall’attuale. La Provincia ci segua in questo nostro processo di coinvolgimento. * Fondatore di Capodarco
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INDOVINA QUANTI SIAMO?
Al 31 maggio 2010 i residenti censiti nel Comune di Rocca di Papa erano 16.254 (maschi 8.086; femmine 8.168). Alla stessa data i nuclei familiari erano 6.219.*
ROCCA DI PAPA notizie, informazione, attualità
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NUMERI UTILI
Farmacia Comunale: 06-9499986 Clinica San Raffaele: 06-9428601 Comando Carabinieri: 06-94749007 Polizia Municipale: 06-94286134 Centralino Municipio: 06-942861 TAXI Mario: 339-1669282
Lavori pubblici in Via Gramsci, stavolta saranno davvero gli ultimi? La pazienza di residenti e commercianti del Centro è arrivata al limite *dati forniti dall’Ufficio d’Anagrafe
Via Gramsci sottoposta a rifacimenti per l’ennesima volta
di Sergio Rasetti Il rifacimento della pavimentazione di Via Gramsci (la terza volta in 10 anni circa) quando uscirà questo articolo speriamo sia già stato ultimato, ma i tempi previsti sono già saltati da molti giorni. Il lavoro, come al solito, anche se blocca completamente il centro storico, ci è parso procedere con una lentezza esasperante. Soldi pubblici e privati (quelli delle famiglie e dei negozianti interessati) che
vanno in fumo. I negozianti sono al settimo cielo ed esprimo i loro complimenti senza mezzi termini. Sabato ore 11,30. Di operai al lavoro neanche l’ombra: settimana corta? La cosa si ripete anche in altri giorni della settimana e quando c’è qualcuno il lavoro procede molto lentamente. Commenti di ogni genere sulla bocca di tutti. Frasi irripetibili. Forse la Regione non ha mandato i soldi e la ditta non tira la volata. Ma perché allora è stato aperto il cantiere se la cassa non era pronta a pagare?
sono aperte le iscrizioni per settembre
Il pensiero corre al cartello di apertura dei lavori in Via Enrico Ferri e un brivido ci percorre la schiena. Torniamo a quei mucchi di sabbia e sampietrini che attendono di essere messi a dimora. Sono piccoli. Nulla a che vedere con quelli originali spariti da molte strade cittadine. Quelli sì che resistevano a lungo! Resisteranno questi, quasi da mosaico, al passaggio delle autovetture? A noi il dubbio ci assale e temiamo di dover rivedere in film già visto, mentre un gruppo di cittadini fermo nei pressi di un cumulo di rifiuti ci invita ad avvicinarci. Nessuno ci deve dire che quei rifiuti puzzano terribilmente e istintivamente ci turiamo il naso. L’aria è irrespirabile anche all’interno dei negozi vicini. Ci invitano a fare qualche cosa e promettiamo di parlarne sul nostro giornale, così come siamo soliti fare con altri aspetti della vita cittadina. Il fatto ci induce a ragionare sull’organizzazione dei lavori pubblici e la constatazione che tra gli Uffici Comunali
forse non ci sono i giusti scambi di notizie. Da quanto ci hanno riferito residenti e commercianti non risulta che durante i lavori sia stato adeguatamente potenziato il numero degli addetti al servizio di raccolta rifiuti urbani per sopperire all’impossibilità di recarsi sul posto con i relativi automezzi. Abituati a riflettere su quanto ci capita di osservare, ci siamo domandati come mai in quel cumulo di rifiuti si notavano numerosi sacchetti “fuori ordinanza” ovvero sacchetti di colore e grandezza diversa da quelli distribuiti dagli uffici preposti. Al momento l’unica risposta che ci appare la più plausibile è la seguente: “C’e più di qualcuno che non paga e quindi non può avere i sacchetti regolamentari. Ancora per quanto tempo tutti gli altri dovranno pagare anche per loro?”. E’ una risposta che gradiremmo fosse pubblica perché, come tutti sanno, la pazienza ha un limite ed è ormai certo: “Il limite del cittadino roccheggiano è stato ormai raggiunto”.
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ROCCA DI PAPA
il Segno - Luglio/Agosto 2011
Lo strano caso del Consiglio Comunale Straordinario del 22 giugno scorso
Che cosa succede al Centro Anziani? La politica sembra averci messo le mani
di Andrea Sebastianelli Basta trascorrere una mezzoretta al Centro Anziani dei Campi d’Annibale (1.200 iscritti), scambiare qualche battuta, per comprendere che qualcosa non sembra andare per il meglio. Ormai da qualche anno si assiste a scontri e polemiche quando si tratta di andare ad eleggere i rappresentanti del centro ed infatti in occasione dell’ultimo rinnovo delle cariche sociali si sono formate vere e proprie liste contrapposte. Una gestione, quella del Centro Anziani, che fa gola. Da qualche mese (da quando cioè sono stati rinnovati questi organismi) le cose, almeno a giudicare da ciò che ci viene raccontato da diversi iscritti, sembrano aver raggiunto livelli intollerabili. La curiosità ci era venuta leggendo l’ordine del giorno del “Consiglio Comunale Straordinario e Urgente” (proprio così era scritto) del 22 giugno scorso che tra i punti in discussione vedeva anche lo “Statuto del Centro Anziani, parziali modifiche” (punto 3). Che cosa c’era di così straordinario e urgente da far inserire questo punto in quel Consiglio Comunale che, badate bene, doveva occuparsi della grave crisi idrica che aveva colpito recentemente Rocca di Papa? Rivolgendo qualche domanda ai politici e ai soliti ben informati, il mistero restava fitto. Nessuno ne sapeva nulla. E allora abbiamo cominciato a indagare, cercando di trovare qualche spunto per un articolo in-
Anziani ai fornelli per preparare la polenta
teressante. E abbiamo iniziato a leggerci lo Statuto approvato con le modifiche suddette, confrontandolo con quello precedente. E abbiamo scoperto, intanto, che nessuna discussione è stata fatta all’interno del Centro Anziani sulle cose da cambiare nello Statuto. E’ stata la politica che ha deciso di intervenire su un punto in particolare: quello che riguarda la partecipazione al Centro “anche di anziani non residenti a Rocca di Papa”. Ma come? Il paese della fratellanza universale, che vuole abbattere ogni divisione e confine ha deciso di chiudere le porte al dialogo, al confronto e alla socializzazione fra cittadini anziani dei diversi Comuni confinanti? E’ proprio quello che è avvenuto. Nessuno “straniero” potrà più iscriversi a Rocca di Papa. Il Centro deve essere frequentato solo da roccheggiani doc, tutti gli altri se ne vadano a casa! O meglio... un anziano residente fuori dai confini comunali potrà anche iscriversi (pagando una quota superiore) ma non avrà diritto nè a partecipare alle iniziative, nè aderire alle gite, nè pren-
dere parte alle votazioni per il rinnovo delle cariche. Come a dire: non voti per il Comune, non voti nemmeno per il Centro. Deve pagare e stare zitto. La cosa che più sorprende è che il 29 novembre 2007 un altro Consiglio Comunale (non straordinario) aveva approvato lo Statuto che oggi è stato modificato. Allora l’Ass.re preposto, Valentina Trinca (lo stesso di oggi), aveva fatto un bell’intervento mettendo in risalto proprio il fatto che il nuovo Statuto era stato il risultato di “un serio e partecipato lavoro, seguito accuratamente con i rappresentanti del Centro Anziani”. E proprio sulla partecipazione di iscritti non residenti, c’era stato addirittura l’intervento di un altro Ass.re, Silvia Sciamplicotti, che si compiaceva “dell’ottimo lavoro fatto” chiedendo alla collega “se sia possibile fruire della qualifica di socio, e quindi delle relative agevolazioni, per tutti i cittadini nati a Rocca di Papa, ma che non abitano più qui, magari ponendo dei periodi minimi di residenza nel nostro Comune”. E infatti quel Consiglio Comunale inserì la dicitura di “iscritti non residenti”. Un atto di civiltà e intelligenza, perchè i Centri Anziani devono aprirsi all’esterno, ampliare la conoscenza con altri circoli e persone, confrontarsi nelle idee e nelle proposte. Oggi, questa norma di civiltà è stata depennata perchè il Centro deve essere solo dei roccheggiani che vi risiedono (e che votano). Il pensiero corre ai tanti anziani che
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d’estate vengono a soggiornare a Rocca di Papa; o a quelli che, dopo esservi nati o vissuti, tornano per qualche mese ricercando le atmosfere della loro gioventù. Ma la mente va anche a quegli anziani che, residenti a Rocca di Papa e iscritti al Centro Anziani, hanno allacciato (essendo vedovi o vedove) una relazione con un coetaneo o coetanea di un paese vicino. Che fanno? Partecipano alla gita ben sapendo che la nuova compagna non vi potrà partecipare? E allora il sospetto corre veloce nelle nostre teste: non è che il motivo essenziale per escludere i non-residenti sia quello che questi non votano nel nostro comune e quindi sono poco appetibili? Il dubbio viene anche leggendo i componenti dell’attuale Comitato di Gestione, su sette membri ben 4 sono parenti stretti di Assessori comunali in carica. Carlo Sciamplicotti è il padre di Silvia (Ass.re Urbanistica); Carla Pierluigi è la madre di Fei (Ass.re Lavori Pubblici), Franco Querini è parente stretto di Maurizio (Ass.re Bilancio) e Giuseppe Melchiorri è zio di Fei (l’Ass.re di cui sopra). E se a questo aggiungiamo che un’altra modifica statutaria decisa dal Consiglio Comunale del 22 giugno ha stabilito che nel Comitato di Gestione deve far parte anche “un dipendente, un Ass.re o un Consigliere Comunale con diritto di parola e di voto” i giochi sono fatti: la politica ormai è entrata a far parte del Centro Anziani di Rocca di Papa. 1.200 iscritti che fanno gola.
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Mega-villa, l’ulteriore incredibile avvenimento ROCCA DI PAPA
il Segno - Luglio/Agosto 2011
Una villa in procinto di essere consegnata ai proprietari con tanto di piscina da godere nel prossimo agosto roccheggiano è stata sequestrata, come abbiamo appreso da un articolo apparso sul numero di giugno di questo giornale, perché abusiva. Rocca di Papa continua ad essere terreno di iniziative edilizie non lecite in spregio delle regole che “dovrebbero governare la vita civile”. La “scoperta”, avvenuta soltanto ad opera ultimata, ha destato curiosità nell’opinione pubblica e molti interrogativi su come siano ancora possibili simili accadimenti in un paese con un curriculum così lungo nel campo dell’abusivismo. L’opera è stata realizzata in prossimità di due strutture pubbliche importanti: eco-centro comunale e depuratore acque nere dell’intero centro storico. Semplici cittadini, ma soprattutto: tecnici comunali, politici, vigili, tecnici privati addetti ai relativi servizi sono praticamente di casa in quel luogo. Ma il sequestro dell’immobile è avvenuto soltanto in coincidenza della chiusura del depuratore disposta dal magistrato competente perché inquinava. Da quel momento la frequentazione intensa del luogo di magistrati, guardia forestale, carabinieri, vigili e tecnici comunali, politici locali, addetti degli uffici competenti provinciali e regionali è stata inevitabile e i lavori attorno a quell’opera abusiva, che continuavano
tempi moderni
Idee no! Coraggio? Neanche
di Roberto Sinibaldi
Il castagno originariamente non era comunissimo nelle foreste dei Colli Albani, dal XVII secolo venne favorito fino a diventare la specie prevalente dei nostri boschi. Conveniva ai proprietari di terreni, che con piante da frutto (qual erano considerate i castagni), erano liberati dagli usi civici di “pascolo” e “legnatico”, ossia dall’obbligo di concedere agli abitanti del luogo la possibilità di usufruire dei loro boschi. L’altra ragione era di carattere economico: cresce rapidamente ed era molto utile per tutti i lavori delle nuove vigne e per costruire copelle e botti. Il comune di Rocca di Papa è proprietario di non meno di 1500 ettari di bosco. Quasi tutto di castagno. Si tratta di boschi cedui, ossia
tranquillamente, hanno richiamato la loro attenzione con i conseguenti provvedimenti. La carenza della competente organizzazione pubblica locale è stata così messa in luce e il provvedimento di ingiunzione alla demolizione redatto soltanto in quei giorni, a cura del tecnico responsabile, testimonia ufficialmente il gravissimo ritardo con il quale si è intervenuti. Evidentemente l’Ufficio non aveva avuto tempo e modo di farlo. Certo è che se l’apparato tecnico comunale risulta carente di personale, al punto di esporlo a possibili gravi errori o omissioni, è giunto il momento che ci si attivi decisamente per risolvere inderogabilmente la questione. Il coinvolgimento nella vicenda di un uomo politico importante di un paese vicino, ma residente nel nostro comune, ha gettato un’ulteriore ombra su tutta la politica locale, mentre l’opinione pubblica non si divide sulla seguente espressione: “Sono tutti uguali. Sono tutti…………”. Mettere ordine in questo campo dovrebbe essere il primo obiettivo di una Amministrazione Comunale responsabile. Questo è quanto chiedono i cittadini che ogni giorno fanno l’impossibile per restare dentro le regole agli Amministratori riconfermati che hanno assicurato di voler lavorare per il “Bene comune”. il-sognatore.blogspot.com
I boschi di castagno di Rocca di Papa
che vengono tagliati periodicamente per il loro legno, circa ogni 18 anni. Il ricavo è di 15.000-20.000 euro per ogni ettaro. Con una semplice divisione si può dire che ogni anno, ogni ettaro produca un ricavo prossimo ai 1.000 euro. E qui si mette volutamente da parte il valore ambientale e paesaggistico dei boschi. Moltiplicando i circa 1500 ettari di bosco di proprietà comunale per 1.000 euro, il risultato è mediamente un ricavo di un milione e mezzo di euro l’anno! Una cifra in-
gente che non proprio tutti i comuni possono pensare di avere. Si dirà che sono calcoli teorici, che ci sono i furti di legname, che la gestione del bosco costa, che è difficile vendere un “taglio”… Osservazioni che accogliamo tutte e alle quali si può rispondere schematicamente riducendo prudenzialmente di un terzo la stima delle entrate per il comune: un milione di euro l’anno. Ma questi soldi dove stanno? Con una battuta si potrebbe dire che basterebbero per lastricare con sampietrini di platino il nostro centro storico, che invece è ridotto come sappiamo. Per non disperdere un patrimonio così ci vorrebbe qualche buona idea e un po’ di coraggio: non ci pare di scorgere né l’una, né l’altro.
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Patrimonio forestale
La competenza dei delegati nella lotta al cinipide
Il cinipide è l’insetto che ha fatto ammalare i castagni d’Italia e quelli di Rocca di Papa. Il torimus è l’insetto antagonista che elimina il cinipide e le piante tornano ad essere floride come prima. Un processo per il quale occorrono alcuni anni di serie attenzioni da parte di persone esperte che i politici devono mettere in condizione di lavorare come si deve. Il Sindaco Pasquale Boccia non appena rieletto, insieme ad altre deleghe, ha affidato quella al Patrimonio Forestale a Claudio Botti, presidente dell’Associazione “L’Alveare” Amici del Castagno di Rocca di Papa. Claudio sarà impegnato ad occuparsi, come prima cosa della cura da decidere nelle prossime settimane, poi della salvaguardia, sviluppo e valorizzazione del patrimonio forestale che, come è noto, costituisce la ricchezza più importante del nostro Comune; anche se dobbiamo dire che fino ad oggi molti politici e cittadini non gli hanno attribuito ancora tale riconoscimento. L’Associazione è già attiva da tempo in paese con iniziative pubbliche nelle quali è stata notata un’assenza assordante dei politici di turno. Il fatto suscita preoccupazione in chi capisce che occuparsi del castagno e del patrimonio forestale, comunale e privato, significa progettare un futuro economico e ambientale indispensabile per il paese, i suoi cittadini, i suoi giovani; quindi la classe politica dovrebbe essere pienamente impegnata a creare le condizioni perché il settore possa svilupparsi secondo tutte le sue potenzialità. L’impegno di persone, come quello degli aderenti all’Associazione L’Alveare, tra i quali esperti nazionali del settore, possono costituire la chiave di volta per affrontare bene il percorso da fare. Noi ci auguriamo che la delega a Claudio non sia soltanto un modo per tirare a campare fino ai prossimi appuntamenti elettorali; che tutti gli eletti della maggioranza sposino veramente la causa senza tentennamenti al fine di segnare un vero punto di svolta per il paese che negli ultimi anni si è concesso troppe iniziative pubbliche e private negative. Sergio Rasetti
ROCCA DI PAPA Sono quasi conclusi i lavori per la più grande rotonda dei Castelli Romani 10
il Segno - Luglio/Agosto 2011
“Oh Signore delle Quattro Strade fa in modo che non sia tamponata...” di Nadia Rufini Lo stesso giorno del voto, ho festeggiato la rielezione della vecchia amministrazione nella quale avevo creduto e che avevo appoggiato, probabilmente perché negli ultimi anni distratta e poco partecipe alla vita cittadina tranne qualche mia sporadica apparizione in poesia o per iniziative riguardanti la scuola. Mi era stata offerta la candidatura che non avevo accettato e, successivamente, ero stata invitata in un’altra lista che però non siamo riusciti a far nascere, una lista con un programma innovativo che teneva in gran conto le energie rinnovabili, dando risalto al centro storico, individuandolo come “borgo antico”, io stessa avevo suggerito e fornito idee da cittadina che, pur stando al di fuori, conosce e ama il suo paese e ne vorrebbe la giusta qualificazione all’interno di una zona che ha davvero poco da invidiare ad altre parti del mondo che ho avuto modo di visitare e conoscere. Ahimè, a poco più di un mese, scopro che sto vivendo non più nel mio paese ma devo essere passata nel “paese delle rotatorie” una sorta di favola al rovescio e che, fra le tante cose che avrei voluto, me ne arriva una della quale non sentivo proprio la necessità… In nessuno dei miei sogni, anche in quello più segreto, pensavo a questa immensa rotatoria… Ero fierissima del mio semaforo e gli volevo pure bene dato che per averlo ci erano voluti almeno vent’anni e mi arrabbiavo pure quando tornando dall’Appia non funzionava la “direzionale” che mi permetteva di tornare senza rischi nel mio “natio borgo selvaggio”. Tornata da una breve vacanza, ho scoperto, invece, che il semaforo alle “quattro strade” era
sparito e che si sta costruendo una mega-rotatoria dove per poter passare bisogna fare il ripasso delle precedenze, affidarsi al buon Dio, sperare che l’altro abbia capito e che quello dietro, visto il tuo attimo d’incertezza, non ti tamponi e ti stressi troppo col suo clacson a manetta… Oh Signore delle “quattro strade” fa che non venga tamponata… Madonnina del semaforo fa che non sia dimenticato… E questo mentre, nella strada dove abito, vivo da sempre una situazione di buio pesto la notte, manchiamo di raccolta dei rifiuti, viviamo alla mercè di chi sale e scende nella strada scambiandola per una pista per automobili da corsa, dove ormai vivono persone anziane che avrebbero tutti i diritti di poter uscire in una strada regolarmente illuminata senza correre rischi né per le automobili, né per il fondo stradale dissestato, senza parlare della strada sottostante tutt’ora priva di dossi, nonostante vi sia una scuola materna… Per cui, visti questi problemi spiccioli e quotidiani a tutto pensavo tranne alla famigerata rotatoria… E non è che voglia fare del “campanilismo” da “erba di casa mia” ma ciò che vedo intorno a me, verde a parte, continua a piacermi poco e, a ben riflettere, avrei dovuto dissociarmi prima. Credo che nella corretta gestione della “res pubblica” vadano date delle priorità e che questa vada gestita con oculatezza e, ripeto, dando delle priorità. Vedo necessario e irrinunciabile un risanamento del “centro storico” che ha tutte le caratteri-
stiche per diventare un vero e proprio “antico borgo” chiuso alle automobili, col traffico consentito solo per scarico merci, credo nella riapertura di cantine come luoghi di ristoro o per attività artigianali di cui il paese è ricco. Continuo a sognare “il paese che non c’è” che offra spazi ai giovani, spazi anche lavorativi, credo nell’imprenditoria sia maschile che femminile e nella creatività di molti roccheggiani in grado di fare diventare il centro storico un centro di aggregazione anche culturale sui diversi campi artistici e culturali. Credo nella giusta rivalutazione del nostro splendido verde e non nella miriade di supermercati che ci sono nati intorno come funghi non voluti né cercati. Credo in quella che definisco ormai sociopolitica e non in una politica incapace di guardare avanti rivalutando, però anche il passato. Mi scuso della disquisizione e spero la mia sia ritenuta una critica costruttiva.
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Il progetto di Francesca eMaria per le donne dell’India ROCCA DI PAPA
il Segno - Luglio/Agosto 2011
La giovane studiosa roccheggiana lo ha presentato a Roma
Di Daniela Di Rosa Ai primi di luglio riceviamo una email in cui una ragazza di Rocca di Papa, ma residente da tre anni a Londra, ci invitava a Roma alla presentazione di un suo progetto “Voci delle donne indiane”. Nonostante l’afa decidiamo di andare, per interesse, per curiosità, per solidarietà verso le donne e anche per conoscere questa giovane impegnata in un difficile cammino, rendere partecipi il mondo del dolore di donne lontane da noi. L incontro avviene in una piccola libreria nel grazioso, giovane, vivo quartiere di Roma il Pigneto. Incotriamo Francesca Zoppi e rimango piacevolmente colpita dal suo sorriso e dal suo sguardo dolce, appare più giovane dei suoi ventisei anni, ad essere sincera temevo una situazione un tantino snob, pensavo ad una laureata in “tiro” orgogliosa della sua tesi, magari presuntuosa e asettica… invece ho conosciuto una ragazza piena di energia e veramente interessata ad aiutare queste donne, è stata in India, ha visto con i suoi occhi le bambine prostitute, le intoccabili, sfruttate, violentate, vendute, e ha deciso insieme ad un’altra ragazza, Maria Gabrieli, altrettanto sincera e appassionata, di fare qualcosa, creare un progetto, portare le
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BREVI da
Comune Informa
A cura di Andrea Rasetti
Sigilli a una piscina abusiva
Carenza d’acqua ma non per tutti. Lo scorso 10 maggio la Polizia Locale ha posto sotto sequestro un cantiere abusivo in Via dei Principi, la strada che conduce al Vivaro. I sigilli sono scattati per uno sbancamento di 6 metri x 3 (per un’altezza media di 90 cm) per il posizionamento di una piscina in pvc. Nella fossa erano già stati collocati degli elementi in polistirolo dello spessore di 20 cm come sostegno per la piscina stessa. Francesca Zoppi e Maria Gabrieli
loro voci e i loro volti in Italia e ovunque ci sia qualcuno disposto ad ascoltare e tendere una mano. Una collaboratrice del Segno si sta interessando per una data ad Albano, sarebbe bello farlo anche qui, a Rocca Di Papa, il suo paese, perché non esiste “un Una bambina indiana mondo a parte” e tutti nel nostro piccolo possiamo del nostro paese e che l’avvenfare qualcosa per alleviare le tura più appagante nella vita di sofferenze altrui. ognuno di noi è l’amore per gli Per il momento, almeno per altri, è avere un progetto nel me, il progetto sono queste due cuore e lottare perché si reagiovani donne Francesca e lizzi, io glielo auguro per loro e Maria, che hanno compreso che per le donne che aiuteranno in il mondo non si ferma sulla so- qualunque parte del mondo si glia di casa, che bisogna far vo- trovino, anche proprio vicino a lare lo sguardo oltre l’orizzonte noi.
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Ordinanza per l’uso dell’acqua
Il Sindaco di Rocca di Papa ha emesso un’ordinanza (n. 126) con cui si fa “divieto assoluto di utilizzare l’acqua per usi diversi da quelli igienicosanitari e domestici”. Nella stessa ordinanza si invitano i cittadini a “limitare al massimo gli sprechi”, vietando altresì di usare l’acqua per innaffiare prati e giardini o per lavare le automobili.
Eco-centro, proroga di sei mesi
E’ stata prorogata di sei mesi l’abilitazione temporanea dell’area di Via Valle Vergine Campagna adibita ad ecocentro. L’area dovrà essere utilizzata “esclusivamente a fini di stoccaggio”.
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ROCCA DI PAPA Marco Rapo scrive a Daniela Di Rosa La risposta di Daniela a Marco Rapo 12
I giovani e la politica di Marco Rapo* Cara Daniela, nel tuo articolo (giugno 2011, pag. 10) che spinge per un rilancio del centro storico di Rocca di Papa, affermi che in questa tornata elettorale i giovani sono stati fermi o influenti ed alcuni hanno appoggiato per vari motivi la vecchia classe dirigente. Diciamo che è una verità a metà e ti spiego il perché. E’ vero che alcuni giovani hanno appoggiato qualche candidato della passata amministrazione, infatti il gruppo Hacienda Napoles-La Voz ha appoggiato la candidatura di Pasquale Boccia a Sindaco, sostenendo il candidato Maurizio Querini. Il risultato è stato ottimo, sia per il risultato globale, sia per il sostegno a Querini, ancora una volta La Voz (ora accorpata ad Hacienda Napoles, un pensiero latino) ha dimostrato di avere le carte giuste per fare bene. Detto questo e ritornando ai giovani politici di Rocca, io credo invece che per la prima volta dopo tanti anni i giovani sono venuti fuori. Basti pensare alla scelta di Rifondazione nel candidare Linda Boccanera, una giovane
il Segno - Febbraio 2011
ben preparata e battagliera, Luca Santangeli, Monia Lucatelli, Margherita Silvestrini, Andrea Croce sono altri giovani che sono finalmente sbocciati nella politica roccheggiana. Giovani che si sono presentati anche nelle altre liste, ahimè non tutti potevamo avere deleghe o essere presenti in Consiglio, ma credimi tutti quanti, indistintamente dal simbolo politico siamo presenti per dare il nostro contributo per Rocca di Papa. I Ragazzi della Fabbrica di Niki a modo loro (credo) hanno partecipato, non sempre bisogna figurare, ci vuole anche il buon senso di valutare le situazioni e prendere una decisione per il bene comune, tra 5 anni può darsi se ci saranno i presupposti giusti… vedremo La fabbrica di Niki, H.N-La Voz e altri gruppi giovanili presentarsi in prima persona, fino ad allora credo che i giovani abbiano saggiamente valutato il tutto e deciso. Ora noi stiamo lavorando soprattutto fuori dall’Italia, ci sono tante cose da fare, sia dentro il paese che fuori, Rocca di Papa è la nostra base e quindi per Rocca avremo sempre un occhio di riguardo, noi ci siamo... e sempre ci saremo. *Hacienda Napoles - La Voz
Il coraggio di “vedere”
di Daniela Di Rosa Caro Marco, confermo e ribadisco che qui i “giovani” mi hanno in larga parte deluso, almeno loro avrebbero dovuto tentare una strada diversa, alternativa, più coraggiosa… possibile che solo io e pochi altri vediamo che questo paese non va? Eppure anche tu come altri le brutture, i conflitti, il disinteresse, l’arroganza della giunta Boccia la condannavi! Ora non intendo giudicare né te né altri che dopo aver combattuto per anni la politica di chi ci governa ora accetta patetiche deleghe… però permettimi di essere allibita, permettimi di non credere a tante conversioni sulla via di Damasco. Ti sento sincero, perché ti conosco e so che sei un ragazzo impegnato da sempre per il bene del paese ma aspetta almeno un po’ per parlare di ottimo risultato, prendere voti non significa saper governare, anche un ottimo sponsor ti fa vincere. Se la Boccanera ha fatto negli ultimi anni politica con Rifondazione Comunista non avrebbe dovuto accettare di
In bocca al lupo a Padre Pierfilippo ma...
Il Segno partecipa alla gioia della famiglia Giovanetti per l’ordinazione a Sacerdote del nostro concittadino Padre Pierfilippo. L’ordinazione, avvenuta lo scorso 3 luglio nella cattedrale di Toledo (Spagna), è stata eseguita dall’Arcivescovo S. E. Mons. Braulio Rodriguez Plaza. Ecco una breve biografia di Padre Pierfilippo: “ha studiato teologia a Roma e nel 2000 ha iniziato il suo percorso di missione in Perù. Nel 2001 è entrato nel seminario di Toledo restandoci per cinque anni per poi percorrere la carriera ecclesiastica, diventando prima diacono nel 2009 e ora sacerdote. Il 21 luglio è tornato in Perù dove sarà impegnato nel sostegno e nell’educazione dei bambini e degli orfani, nonché in numerose missioni nella cordigliera andina”. A Padre Perfilippo rivol-
giamo davvero un grande in bocca al lupo per la sua attività sacerdotale in soccorso delle popolazioni più bisognose della Terra. All’ordinazione di Toledo ha partecipato anche una delegazione del Comune di Rocca di Papa guidata dallo stesso Sindaco Boccia. Non sappiamo da quanti e da chi fosse composta questa delegazione cittadina, certo è che non vorremmo che le spese di viaggio e soggiorno siano state pagate con le tasse dei cittadini. In un momento di crisi come quella attuale sarebbe stato sufficiente inviare un messaggio scritto per partecipare alla gioia della famiglia Giovanetti. Se invece il Sindaco e gli altri hanno pagato viaggio e soggiorno di tasca propria non avremo nulla da eccepire. Restiamo in attesa di sapere com’è andata.
appoggiare una giunta che il suo partito combatte da anni, che sia prepatata ci credo, come tutti gli altri, che daranno battaglia un po’ meno… anzi ad esser sincera (e già si vede) il nostro Sindaco avrà gioco facile a continuare impunito lo scempio del nostro paese. Comunque vi invito a girare (come facciamo noi) per tutto il territorio roccheggiano e denunciare l’abusivismo imperante, il disboscamento selvaggio, le piccole discariche abusive, le antenne che si moltiplicano, i poveri che crescono, i negozi che chiudono, le piccole ma grandi deficienze che i cittadini denunciano… questo è il contributo che potete dare, al di là delle deleghe. Io avrò anche gli occhi spalancati e disillusi spero che voi non li abbiate bendati! Per quanto riguarda i ragazzi de La fabbrica di Niki, purtroppo hanno partecipato eccome, trincerandosi dietro un’ambiguità non consona al carattere del loro e mio leader, appunto Niki Vendola, bisogna sempre figurare, con un sì o un no, con i ni non si va lontano, si perde credibilità... e permettimi una constatazione: quando a poco meno o poco più di trent’anni si dice “sono troppo giovane per impegnarmi” vuol dire che tra cinque anni, alle soglie dei quaranta, si è già troppo vecchi! La passione politica non ha età, ha carattere e forza a sufficienza per affrontare la competizione, a quindici come a ottant’anni, se non c’è ora non ci sarà mai. A Bordighera, un Comune del Nord, il ricco, leghista nord, il Consiglio Comunale è stato sciolto per mafia, a farlo sciogliere è stata una piccola donna di mezza età e un gruppetto di amici, nessuno le credeva… non è il nostro caso, ovvio, è solo un esempio per dire che un paese si migliora se si denunciano gli scempi... non negandoli.
ROCCA DI PAPA Il “partito del mattone” torna a mobilitarsi contro il Piano d’Assetto del Parco
il Segno - Luglio/Agosto 2011
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I confini del Parco sono legge ma i costruttori non si rassegnano di Picchioverde Nella città di Velletri agisce uno degli avamposti più rumorosi del “partito del mattone”. Questo manipolo di “leghisti antiparchisti dell’Artemisio” ha recentemente affisso un manifesto (foto a lato) sulla questione del Piano di Assetto e i confini del Parco. Il manifesto è pieno di frescacce e balle grossolane. Quello che dà fastidio di certa gente è la mancanza di coraggio. Si nascondono dietro parole come “sviluppo” e “danneggiamento dell’economia” senza parlare chiaro. Per questi “valorosi” il danneggiamento dell’economia deriverebbe dal fatto che l’Artemisio è inserito nei confini del Parco e quindi non è possibile lottizzarne i boschi per costruire le solite villette. Noi, e con noi la popolazione dei Castelli, al contrario pensiamo che va
fatto proprio questo; vanno cioè tutelati i boschi per difenderli dal massacro edilizio che ha provocato e provoca enormi danni ambientali. E li provoca oggi, NON domani! Per fare un esempio attuale, se oggi l’acqua di Velletri ha livelli di arsenico altissimi e molto pericolosi per la salute dei cittadini, è anche e soprattutto perché le falde acquifere si sono abbassate notevolmente a causa dell’eccessivo prelievo, ed essendo fortemente diminuita l’acqua di falda la concentrazione di arsenico è andata fortemente aumentando. Ciò è accaduto a causa dell’eccessiva urbanizzazione e consumo di territorio che dunque ha già prodotto danni alla salute dei cittadini oltre che alla biodiversità. Continuare a costruire case, come propongono questi “messaggeri del profitto immobiliare”, significa continuare a provocare danni alla salute e al benessere dei cittadini oltre che all’Ambiente dei Castelli.
Il manifesto però, mette in luce anche un altro interessante aspetto della questione. Si tratta infatti di un regolamento di conti tutto interno alla destra, la quale in campagna elettorale ha promesso agli “antiparchisti veliterni” che avrebbe ridotto i confini del Parco sull’Artemisio. Una promessa alla quale i “nostri” hanno bellamente e ingenuamente creduto; una promessa che la giunta Polverini non è in grado di mantenere perché semplicemente non può farlo. I confini del Parco sono legge, confermata da TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) e dalla Procura della Repubblica di Velletri. Per cambiare una
Castagno, è operativo il Tavolo di filiera nazionale Il nuovo organismo sarà fondamentale per il rilancio
di Giorgio Grassi Ora c’è un Tavolo di Filiera nazionale per le castagne. Com’è nato? A che cosa serve? Come lavora? Il Governo, per poter definire al meglio le politiche agro-alimentari nazionali, istituì (con Decreto Legge 21/05/2001 n. 228) presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri il “Tavolo agro-alimentare”, che ogni tre mesi riuniva i rappresentanti di tutte le categorie economiche e sociali e pubbliche interessate, per meglio concertare il tutto. Era quella la sede più alta per far giungere al Governo i pareri e le richieste, da parte di associazioni di tutela ambientale e dei consumatori, di cooperative di produttori, di trasformatori, commercianti e distributori, di enti che emettono normative di mercato; la sede in cui ascoltare le pubbliche amministrazioni competenti, gli esperti delle materie trattate, i
rappresentanti delle Regioni e Province autonome. Essendo troppo ampio il campo agro-alimentare, furono poi costituiti (DPCM 05/08/2005) presso il Ministero dell’Agricoltura i “Tavoli di Filiera”, uno dei quali riguardava la sola Ortofrutta. Ma anch’esso era troppo ampio, perciò è stato articolato in modo da tener conto dei differenti singoli settori produttivi: nacque così un “Tavolo di filiera Frutta in guscio”, che nel 2010 è stato opportunamente suddiviso in tre Sezioni: 1) nocciole, 2) castagne, 3) mandorle, noci, pistacchi e carrube. Come sempre, il MiPAAF ha dovuto attendere il parere positivo della Conferenza Stato-Regioni-Province autonome, che ha designato i 6 Rappresentanti Regionali necessari il 3 marzo 2011. Da quella data il Tavolo è operativo.
legge ci vuole convinzione e forza politica: entrambe mancano alla giunta Polverini e questa cambiale, caro “Comitato Falde Artemisio”, non ve la salderà nessuno, nonostante qualche adunata a base di porchetta e vino!
Alla creazione del “Tavolo di filiera Frutta in guscio, Sezione castagne” hanno spinto fortemente gli esperti che hanno preparato il Piano di settore castanicolo (di cui il piccolo Segno ha già riferito). Ne fanno parte 13 rappresentanti di Associazioni, Confederazioni, Unioni, 7 di enti del MIPAAF, 6 di Regioni (tra le quali il Lazio). Ai lavori possono assistere vari rappresentanti (di ministeri, di enti e organismi diversi. Vi è ampia presenza di Viterbesi). Viene convocato dal MiPAAF, che propone a discussione le problematiche che gli sono pervenute. La prima riunione si è tenuta il 24 giugno scorso, con ampia partecipazione di operatori, tecnici, politici. Si è parlato soprattutto di cinipide: il MiPAAF ha detto come coordinerà la lotta affiancato dai migliori esperti, e come distribuirà i suoi finanziamenti; ha recepito suggerimenti; ha raccolto i consensi. Refuso: sul numero scorso l’articolo “La multifunzionalità e la valorizzazione del castagno” portava la firma di Giorgio Grossi anziché di Giorgio Grassi, un errore di vocale del quale ce ne scusiamo con l’interessato e con i lettori.
il Segno - Luglio/Agosto 2011
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A P P R O F O N D I M E N T O
di Andrea Sebastianelli Quanto è costato ai cittadini del Lazio un anno di Consiglio Regionale? La cifra è da capogiro, per cui bisogna stare seduti prima di leggerla: 109.731.696,11 euro. Oltre 200 miliardi delle vecchie lire per un solo anno. In cinque anni, se non ci saranno aumenti (ma questo è improbabile) si arriverà alla cifra record di 500 milioni di euro, mille miliardi di lire! La cifra emerge dal rendiconto elaborato dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale. Dentro questi 110 milioni di euro ci sono praticamente tutti i costi della macchina amministrativa laziale. Ci sono le indennità ai vitalizi (vere e proprie pensioni elargite agli ex Consiglieri Regionali), le assicurazioni, i rimborsi dei Consiglieri in carica, quelli dei cosiddetti portaborse, quelli dei consulenti, le spese di rappresentanza, quelle di cancelleria e per la stampa. Ci sono i rimborsi per i Gruppi Consiliari, le spese di viaggio, i costi per le auto blu, quelli per il funzionamento dei vari organismi istituiti dal Consiglio. Eppure gli attuali Consiglieri sono riusciti a risparmiare ben 687 mila euro rispetto alle previsioni di spesa.
LASCI, RADDOPPI O TRIPLICHI?
Nel rendiconto del 2010 alcune voci di spesa sono raddoppiate, altre addirittura triplicate. E’ il caso delle spese per contrattisti, addetti, interinali, ecc. aumentati del 186% (2,2 milioni di euro in più rispetto al 2009). Anche i costi per il funzionamento dei Gruppi Consiliari hanno avuto un’impennata passando da 5 a quasi 9 milioni di euro. Se consideriamo che i Consiglieri in carica sono 70 (senza contare il Governatore), emerge che ciascun Onorevole è co-
300 mila euro al giorno, tanto ci costa il Consiglio Regionale
Nel 2010 il Consiglio Regionale del Lazio ha speso complessivamente oltre 100 milioni di euro. Il dato emerge dal rendiconto dell’Ufficio di Presidenza. Emolumenti, vitalizi, rimborsi, auto blu, spese di rappresentanza. Intanto le tasse aumentano e i cittadini devono pagare i ticket stato ai cittadini circa un milione e mezzo di euro. Come ha ben evidenziato il giornalista Cesidio Vano de La Provincia: “l’Assise della Pisana ci costa qualcosa come 300.634,78 euro al giorno; 12.526 euro l’ora; 208 euro al minuto”. Queste cifre diventano ancora più pesanti se consideriamo che recentemente la Regione Lazio ha aumentato l’Irap a causa del deficit sanitario e ha ripristinato il pagamento del ticket per i cittadini che hanno la sfortuna di ammalarsi.
2009-2010, IL CONFRONTO
A far emergere il forte scatto in avanti dei costi della politica regionale ci ha pensato anche il sindacato della Cisl Lazio che ha messo a confronto il 2010 con l’anno precedente. Così sintetizza la relazione: “Nel 2010 i costi complessivi impegnati sono aumentati di 15 milioni rispetto al 2009; la spesa per indennità di carica e missione per i componenti del Consiglio Regionale è ammontata a 24,6 milioni, nel 2009 erano stati spesi 20,05 milioni (+4,5 milioni annui, cioè il 20% in più), per una spesa media annuale per Consigliere di circa 335 mila euro”.
Il Consiglio regionale
Renata Polverini
Ma non è finita. Per le spese postali, di telefonia e di funzionamento del Consiglio sono stati impegnati 17,7 milioni di euro (nel 2009 erano stati 15,1 milioni); per le consulenze, i convegni e gli studi i soldi spesi nel 2010 sono stati 14,2 milioni di euro contro i 10,4 dell’anno precedente.
QUANTO LAVORANO QUESTI POLITICI?
Scrive ancora la Cisl Lazio nel suo rapporto: “Per le spese di liquidazione dei vitalizi degli ex Consiglieri regionali l’impegno 2010 è stato di 16,4 milioni, nel 2009 era stato di 15,1 milioni di euro (+1,2 milioni, +7%); infine per il mantenimento della sede del Consiglio Regionale le spese sono state di 8 milioni di euro”. In appena un anno, dunque, i
costi per mantenere in piedi l’organo regionale, sono aumentati di 15,5 milioni di euro (30 miliardi delle vecchie lire). Eppure non è che i nostri Consiglieri abbiano lavorato proprio così tanto come dicono. Infatti, è sempre la Cisl a svelarci il dato, dall’insediamento del Consiglio (avvenuto la scorsa estate) l’Assise regionale “è riuscita a riunirsi meno di una seduta in media a settimana per produrre in tutto -al netto delle leggi di bilancio, finanziaria e leggi collegate- tre sole nuove leggi regionali”. Le proposte di deliberazione consiliare sono state 22 e 133 le proposte di legge (e tra queste, 3 riguardano proprio i tagli alle indennità e ai vitalizi). Proposte rimaste solo sulla carta perchè il Consiglio ancora non se ne è occupato. Se consideriamo che il Lazio è la regione italiana con la più
I COSTI DELLA REGIONE La busta paga/media di un Consigliere Regionale
Indennità
€ 4.252,35
indennità di carica te Pres. Commissione Indennità di capogruppo Rimborso chilometrico TOTALE
€
891,50
€
423,00
diaria
€ 4.003,11 €
891,50
€ 10.511,76
del 5%. In partica per ogni euro versato se ne intascano 10, e ne possono godere il coniuge, i figli ed il convivente anche se non sposato (a differenza dei comuni mortali che se convivono senza contrarre matrimonio non hanno alcun diritto). Dopo 5 anni di legislatura, il vitalizio è di 3.100 euro al mese; dopo 10 anni è di 5.200 e dopo 15 anni la cifra arriva a 6.100 euro mensili. A oggi la Regione Lazio eroga 217 vitalizi di cui 41 di reversibilità. QUANTI SONO I GRUPPI CONSILIARI? L’attuale Consiglio Regionale si compone di 17 Gruppi Consiliari. Di questi, 8 (ciòè la metà) sono composti da un solo Consigliere che dunque ha diritto all’indennità ulteriore di 891,50 euro al mese, all’automobile di servizio e a 5 collaboratori, ritenuti personale di supporto. QUANTE COMMISSIONI ESISTONO NELLA REGIONE? In totale le Commissioni Consiliari nel Lazio sono 20, più del doppio della Regione Lombardia. La legge regionale n. 5 del 2011 ha infatti sancito la nascita
di 4 Commissioni Consiliari, portandole da 16 a 20. Di queste 20, 18 sono costituite da un Presidente e da due Vice-Presidenti. Le altre 2 invece, oltre al Presidente, hanno un solo Vice-Presidente. La nomina alla carica di Presidente e/o di Vice-Presidente comporta un’ulteriore indennità di € 900 mensili (Presidente) e di € 600 (Vice-Presidente). Entrambi hanno diritto all’automobile di servizio. CHE COS’E’ E QUANTO CI COSTA IL RIMBORSO CHILOMETRICO? Tutti i Consiglieri Regionali hanno diritto a un rimborso spese pari a un quinto del costo del litro/benzina se distanti più di 15 chilometri dalla sede del Consiglio per tutti i chilometri percorsi (dichiarati dallo stesso Consigliere), considerando la percorrenza e non la distanza. Il rimborso dichiarato è per un massimo di 18 giorni (presenze presunte). Facciamo un esempio: se un Consigliere Regionale dichiara una percorrenza di 80 chilometri (media giornaliera di un lavoratore che risiede in provincia e lavora a Roma) ha diritto a un rimborso di 24 euro al giorno che, moltiplicato per le 18 presenze, ammonta a ulteriori 423 euro mensili. UN’ULTIMA INFORMAZIONE Infine c’è da dire che non esiste Consigliere Regionale che non goda di indennità aggiuntive, tenuto conto che su 70 Consiglieri le poltrone da ricoprire sono potenzialmente 81 (tra Giunta, Commissioni, Gruppi Consiliari, ecc.). (Fonte Cisl Lazio)
Cara Regione, ma quanto ci costi? alta fiscalità aggiuntiva, dove le Province stanno aumentando di colpo la tassa di registro automobilistico e i Comuni le addizionali Irpef, il quadro dei costi della politica più che allarmante diventa imbarazzante.
LE PROPOSTE PER TAGLIARE
La Cisl Lazio non si è limitata a evidenziare la situazione dei costi dell’ente regionale ma ha anche avanzato delle proposte per alleggerire questa pressione economica della politica sui
cittadini laziali. Eccone alcune: “Riduzione di almeno il 50% delle indennità ed emolumenti (diaria) dei Consiglieri regionali; abolizione totale del vitalizio per tutti i Consiglieri (come avvenuto in Emilia Romagna), abolizione del privilegio del pensionamento dopo il 50mo anno di età; abolizione del doppio vitalizio (Consigliere regionale + mandato da Deputato e/o Senatore); abolizione totale del rimborso spese (0,30 centesimi di euro per ogni chilometro dichiarato al giorno); riduzione del numero dei Gruppi Consiliari composti da
un solo Consigliere ed approvazione di una nuova disciplina di costituzione di nuovi Gruppi con almeno 3 Consiglieri; limitare l’uso della macchina di servizio ai soli organi del Consiglio e della Giunta (Presidente ed Assessori); riduzione dei costi per il mantenimento della sede del Consiglio Regionale”. Ci sembrano proposte accettabili che riuscirebbero ad alleggerire il peso dei costi della politica per le tasche dei cittadini laziali. Anche se appare difficile che l’attuale Consiglio possa fare questo miracolo. Tanto più che per l’anno in corso, il 2011, alcuni costi
il Segno - Luglio/Agosto 2011
QUANTI SONO I CONSIGLIERI REGIONALI? I Consiglieri regionali sono 71, compresa la Governatrice Renata Polverini. Nella Regione Lombardia, per esempio, ce ne sono 80 ma la popolazione è quasi il doppio di quella del Lazio. QUANTO GUADAGNA UN CONSIGLIERE REGIONALE? Ciascun Consigliere regionale percepisce un’indennità pari a 4.252 euro a cui si aggiunge una diaria di 4.003 euro a titolo forfettario su una base di 18 giorni al mese. Quei Consiglieri che svolgono particolari incarichi di titpo istituzionale, percepiscono anche un’indennità di funzioni aggiuntive: Presidente del Consiglio e della Giunta Regionale, 2.311,43 euro; Vice-Presidente della Giunta, € 1.783,08; Assessori e Vice Presidente del Consiglio Regionale, 1.485,89 euro; Presidenti dei Gruppi Consiliari, delle Commissioni Consiliari e Consiglieri Segretari, € 891,50; Vice Presidenti delle Commissioni Consiliari, € 594. A titolo esemplificativo, un Consigliere che sia anche Presidente di Commissione e Capogruppo percepirà 10.038 euro netti al mese per 12 mensilità. A Q U A N TO A M M O NTANO I VI TA L IZ I? Bisogna partire da un dato per comprendere la portata dei costi della politica della Regione Lazio: i compensi complessivi medi dei Consiglieri laziali sono esattamente il doppio di quelli percepiti dai Consiglieri della Lombardia (oltre 9.000 euro al mese rispetto ai 4.500 euro dei lumbard). Inoltre ai Consiglieri del Lazio spetta anche il doppio vitalizio nel caso siano anche parlamentari (in tutta la nostra regione ce ne sono 22 che rispondono a questa caratteristica). Il vitalizio viene erogato dopo il 55mo anno di età ridotto
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A P P R O F O N D I M E N T O
sembrano già lievitare ulteriormente facendo intravedere un nuovo record. Così mentre i cittadini si vedono aumentare tasse e gabelle varie (non solo i ticket sanitari ma anche quelli per i mezzi pubblici), tirando sempre di più la fatidica cinghia, i politici sembrano ormai chiusi nella loro campana di vetro, incapaci di confrontarsi con le difficoltà di questi tempi, attenti quasi solo a dialogare con costruttori, edificatori e imprenditori vari per pensare allo sviluppo del Lazio, quello sviluppo che non arriverà mai, almeno per i cittadini. Andrea Sebastianelli
ROCCA DI PAPA
il Segno - Febbraio 2011
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“Cittadini soddisfatti del lavoro svolto nel 2010”
Presentato il rapporto del Difensore Civico della Com. Montana
scati, Grot- L’Avv. Adolfo t a f e r r a t a , Roiati, Difensore C o l o n n a , Civico della Genazzano Comunità e Pale- Montana strina, dove in giorni e orari prestabiliti, ha incontrato i cittadiniutenti con necessità di informazioni sui propri diritti di cittadini, sugli strumenti di tutela verso la pubblica amministrazione o anche di un semplice chiarimento circa un procedura pubblica. “Dopo un primo incontro informativo in ufficio, che li ha
“Il principio di legalità , che è il principio cardine dell’azione amministrativa e che impone alla Pubblica Amministrazione di muoversi entro gli alvei della legge, degli statuti e dei regolamenti, sta trovando buona accoglienza nei nostri paesi, come anche i principi di trasparenza e di buon andamento”. Con queste parole il Difensore Civico Territoriale della Comunità Montana, l’Avv. Adolfo Roiati, ha presentato la sua relazione annuale, presentata in occasione dell’ultimo Consiglio Comunitario svoltosi alla fine del mese di giugno scorso. L’avvocato Roiati ha poi descritto il capillare lavoro svolto nel 2010 presso i Comuni convenzionati di Fra-
menti opinabili, illegittimi e negligenti della Pubblica Amministrazione, segno che il personale non dà luogo a comportamenti censurabili”. Da qui, la considerazione che la risposta alle istanze di chiarezza e trasparenza dei cittadini abbia raggiunto un livello soddisfacente. Parole elogiative sono arrivate anche dal Presidente della Comunità Montana, Giuseppe De Righi. “Ci compiaciamo per questo stato di virtuosità raggiunto dai nostri Comuni a cui l’attività del nostro difensore civico territoriale in questi anni ha dato un contributo prezioso, sia nell’accrescere la consapevolezza dei cittadini, sia nello stimolare le pubbliche amministrazioni verso una trasparenza amministrativa, che è il primo elemento su cui si fonda una governance efficace e partecipata del territorio”. Speriamo che anche il Comune di Rocca di Papa aderisca all’iniziativa visto che nel nostro territorio il Difensore Civico non c’è. Luigi Serafini
abilitati ad un colloquio aperto e dignitoso con i funzionari comunali e responsabili di procedimenti -ha poi continuato il dott. Roiati nella sua relazione- gli utenti, tranne rare eccezioni, non sono mai tornati a lamentare comporta-
La ciambella degli sposi di Rocca di Papa è prodotto tradizionale regionale
La Ciambella degli Sposi di Rocca di Papa è entrata ufficialmente a far parte dell’elenco dei prodotti tradizionali della Regione Lazio. La notizia è stata diramata ieri dall’Arsial (Agenzia Regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’Agricoltura del Lazio) in seguito all’undicesima revisione dell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali. Con il prodotto nuziale di Rocca di Papa, insieme ad altre nove referenze del Lazio, tra cui la Tellina del Litorale Romano, la Pera Spadona di Castel Madama e l’Olio monovarietale extravergine di Rosciola, sale così a 376 il numero complessivo delle registrazioni della Regione. La tradizione delle ciambelle a Rocca di Papa testimonia un’usanza antica e benaugurale legata ai matrimoni. Essa affonda le radici nel passato, frutto di arcaiche tradizioni tramandate di famiglia in famiglia per anni. Ottime e croccanti, sia asciutte che bagnate nel vino, questi dolci nuziali fanno sì che chi le assapora di cuore àuguri agli sposi un futuro solido, proprio come sono croccanti le ciambelle, dolce e piacevole come la loro degustazione. (Michela Emili)
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Diversi lettori ci segnalano, ad ogni uscita del nostro mensile, che alcune persone usano prendere varie copie del giornale per poi gettarle. Fermo restando che d’ora in poi, qualora tali azioni si dovessero ripetere, presenteremo regolare denuncia alla Procura della Repubblica, ricordiamo che cosa dice l’art. 20 della Legge sulla Stampa (Legge n. 47 dell’8 febbraio 1948): “Chiunque asporta, distrugge o deteriora stampati per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge, allo scopo di impedirne la vendita, distribuzione o diffusione, è punito, se il fatto non costituisce reato più grave, con la reclusione da sei mesi a tre anni. Con la stessa pena è punito chiunque con violenza o minaccia impedisce la stampa, pubblicazione o diffusione dei periodici, per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge. La pena è aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite o in luogo pubblico, ovvero presso tipografie, edicole, agenzie o altri locali destinati a pubblica vendita. Per i reati suddetti si procede per direttissima”. Invitiamo i nostri lettori, qualora abbiano assistito a tali abusi, a segnalarceli anche in forma anonima per lettera o per mail (ilpiccolosegno@tiscali.it).
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di Sergio Rasetti A Rocca di Papa l’informazione locale è assicurata essenzialmente dalla pubblicazione ufficiale del Comune “Comune Informa” e da “il piccolo Segno” redatto, diffuso e finanziato da un gruppo di volenterosi che cercano di assicurare una minima informazione sulle cose di casa che tutti mormorano, mentre chi di dovere, fa finta di non sentire o conoscere. In tanti attendono, ogni mese, l’uscita de “il piccolo Segno”, sicuri di trovare qualche argomento interessante, descritto da punti di vista non istituzionali, che può far capire meglio la realtà. Le pagine del periodico comunale, stampato su carta di pregio e diffuso in modo capillare, sembrano non rispondere molto alle aspettative di informazione dei cittadini sulle cose della Casa Comunale, sulle delibere di Consiglio Comunale, sulle decisioni della Giunta Municipale, sul lavoro delle Commissioni Consiliari, SEGUE A PAGINA 8
Sulle antenne di Monte Cavo si continua a tacere. Perchè?
mensile indipendente di attualità,
informazione e cultura
Anno VIII, n. 10 - Ottobre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
di Andrea Sebastianelli “Signor Assessore, ha letto che cosa ha scritto il Segno?”. Risposta dell’Assessore: “Quelli scrivono solo falsità… sono solo contro”. Questo breve scambio di battute mi permette di chiarire che il nostro mensile non è contro nessuno, né tantomeno contro l’attuale amministrazione guidata dal Sindaco Boccia. Semplicemente ci limitiamo a raccontare dal nostro punto di vista le cose che ci accadono intorno. Non condividiamo, spiegandolo, molte delle scelte di questa amministrazione semplicemente perché le riteniamo deleterie per il futuro di Rocca di Papa. Però è vero ciò che si pensa, cioè che siamo un “giornale contro”. Siamo contro chi esercita il potere in modo arrogante; siamo contro chi vorrebbe ridisegnare il nostro territorio solo in base agli interessi dei costruttori infischiandosene dell’interesse collettivo; siamo contro chi dice una cosa e poi ne fa un’altra; siamo contro le politiche improvvisate che hanno ridotto a brandelli il nostro centro storico;
SEGUE A PAGINA 8
LA MENTE E’ COME UN PARACADUTE. FUNZIONA SOLO SE SI APRE.
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ALL’INTERNO “SPECIALE MONTE CAVO”
AL CENTRO DEL GIORNALE 4 PAGINE PER CONOSCERE I FATTI
Dieci anni di verità, mezze verità ed omissioni di una classe politica asservita ai nuovi potenti
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P.C.R. la farsa continua
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informazione e cultura
Anche Rocca di Papa avrà il suo ecomostro, a ridosso del centro storico, ben visibile dalla campagna romana. Il Sindaco vorrebbe erigere questo “monumento alla bruttezza” ma il WWF protesta e Parco e Sovrintendenza chiedono un’opera adatta al contesto del quartiere medievale roccheggiano
Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare.
Paolo Borsellino
Questo parcheggio s’ha da fare, ma... rendiamolo più bello
di Andrea Sebastianelli Centomila metri cubi distribuiti su sette piani. Sono questi i dati allarmanti del parcheggio che dovrebbe sorgere a ridosso del centro storico di Rocca di Papa, in piazza Valeriano Gatta. Qualsiasi persona con un po’ di sale nella zucca si rende conto dell’eccessiva mole di cemento per un parcheggio che dovrebbe risolvere soltanto le esigenze di un’area marginale del paese, abbastanza fuorimano (interessando solo un lato dell’antico quartiere bavarese) e del tutto distaccata dagli altri grandi quartieri, Campi d’Annibale e Vigne. Perchè allora non realizzare un progetto più adatto a quest’angolo di paese, arricchitosi negli ultimi anni di un bel teatro comunale? Perchè questa ostinazione? SEGUE A PAGINA 12
A Monte Cavo
Alle pagine 8 e 9
informazione e cultura
Dalla lettera di Giacomo Ulivi, partigiano assassinato dai fascisti nella piazza grande di Modena il 10 Novembre 1944
Il Consiglio Comunale del 15 luglio ha rigettato tutte le Osservazioni al nuovo Piano Regolatore presentate dai cittadini, perchè ritenute incongruenti, ma poi le ha fatte sue inserendole nelle 22 Osservazioni Comunali, stravolgendo di fatto il P.R.G. progettato dall’Architetto Marco Putano.
Mons. Martinelli nuovo Vescovo
Alle pagine 12 e 13
Fondi Regionali
Dopo lo scempio
A pagina 10
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N u ov i c o r s i a r t i s t i c i
Il 27 settembre sarà a Rocca di Papa
Sindaci e Parco A pagina 8
di Andrea Sebastianelli Sono filtrate notizie sugli incontri che i Sindaci hanno avuto per esaminare il Piano di Assetto del Parco, uno strumento essenziale che tutti invocano da anni. E, adesso che è giunto al traguardo, che cosa succede? Che alcuni dei Sindaci che lo avevano sempre ritenuto fondamentale, che consideravano il Parco un ente dimezzato proprio perché privo di questo importante strumento, si sono messi sulla difensiva e ritengono ora il Piano di Assetto una minaccia, un pericolo, un elemento che “limita lo sviluppo”, qualcosa che riduce le loro libertà di manovra. E’ proprio così? Lo è se un Sindaco si considera il “padrone” del “suo” territorio; oppure se vede con fastidio o con imbarazzo, la presenza del Parco, e giudica come “intromissioni” le prerogative di controllo che la legge attribuisce all’Ente.
Pericolo Test per la Ripartono prostata i lavori per i tombini Studi d’Arte Via delle Calcare
PrevenzioneAvis Pentima Stalla A pagina 19
A pagina 15
Parla Don Franco
“Vicini agli emarginati”
mensile indipendente di attualità, informazione e cultura
Anno VII, n. 6 - Giugno 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
In Italia non è la libertà che manca: mancano gli uomini liberi
Leo Longanesi
Sulle antenne di Monte Cavo si continua a tacere. Perchè?
Guai a dire una parola sui tralicci di Monte Cavo. Tutti sembrano far finta che il problema non esista, che d’improviso le antenne non siano più dannose alla salute, che la vetta dell’antico Mons Albanus sia stata cancellata letteralmente dalle carte geografiche. Quelli che guidavano le proteste di piazza sono scomparsi. Quelli che chiedevano alla politica di risolvere il problema si sono dissolti. Anche il Comitato di Quartiere dei Campi preferisce trincerarsi dietro il silenzio.
ARTICOLI ALLE PAGINE 12 e 13
Lavori di Scavi alla Ecco la recupero Fortezza Via Sacra e... abusi Studi d’Arte
Festa dei 100 anni
La nipote di M.S.De Rossi
No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perchè non ne avete voluto più sapere...
mensile indipendente di attualità,
Anno VIII, nn. 7/8 - Luglio/Agosto 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Il Comune fa sue quasi tutte le 383 Osservazioni al nuovo P.R.G.
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A pagina 11
Porcellana bianca
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N u o v i c o r s i a r t is ti c i
SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9
Strisce blu addio? Boccia-De Santis Nuova denuncia Ora che la Via Sacra politica ha invaso Cittadinie Botta e ogni settore referendum risposta scempio!
di Andrea Sebastianelli I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela con una scarsa conoscenza dei problemi della gente. Gestiscono interessi, i più diversi, i più contraddittori, talvolta anche loschi, senza perseguire il bene comune. Non promuovono più la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”. I partiti hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai, alcuni grandi giornali.
mensile indipendente di attualità,
informazione e cultura
Anno VIII, n. 5 - Maggio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Credo che sia vera la profezia di Maria Valtorta: dopo duemila anni l’umanità arriva al bivio. Noi abbiamo tradito il cristianesimo. La chiesa è fatta dai poveri, quindi la vera speranza sono i poveri. Don Franco Monterubbianesi
Dal 1998 a oggi, ricostruiamo la vera storia dei confini dell’Ente
Proseguono gli attacchi al Parco Regionale. Da chi partono? E perchè? E’ora di venire allo scoperto. ALLE PAGINE 12 e 13
Giardino degli Ulivi, questione di metodo
di Andrea Sebastianelli Nella politica roccheggiana stà tenendo banco la vicenda del “Giardino degli Ulivi”, il più grande sacco edilizio di Rocca di Papa contro il quale nel 1997 un giovane Ponzo riuscì a sconfiggere il gruppo guidato da Enrico Fondi, e su cui in seguito (per un cambio di valutazione) il centrosinistra si divise in modo brusco. Ora quell’opera è in fase di realizzazione, concretizzando il vecchio progetto di Fondi. Prima di continuare voglio premettere che il sottoscritto non è contrario al “Giardino degli Ulivi”, perchè pensare di fermare oggi l’urbanizzazione in una zona ampiamente edificata (tra Rocca di Papa e Grottaferrata) è illusorio e neppure tanto ragionevole.
mensile indipendente di attualità, informazione e cultura
Anno VII, n. 7-8 - Luglio/Agosto 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Non camminare davanti a me, potrei seguirti. Non camminare dietro di me, potrei non esserti guida. Cammina al mio fianco, ed insieme troveremo la via
Alberto Camus
Un recente caso di cronaca impone il monitoraggio del territorio
Viaggioa Funicolare, alcuni L’Aquila interrogativi... Protezione Civile Finalmente libera la stazione a valle
Onna dopo il terremoto
L’occupante abusivo starebbe per lasciare la piccola stazione, mentre il Sindaco annuncia per giugno la pubblicazione del bando. Ma intanto emergono alcune voci contrarie circa la riattivazione della La stazione occupata storica funicolare. A pagina 10
informazione e cultura
Le nude cifre dicono che la social card è una microscopica elemosina per pochissimi, e una macroscopica occasione di propaganda.
Michele Serra
A L L’ I N T E R N O L E I M M A G I N I E S C L U S I V E
Lo avevamo scritto: l’ex Convento di Monte Cavo stava rischiando di crollare per l’incapacità delle Istituzioni a tutelare un edificio dichiarato monumento nazionale. Poco prima della fine dell’anno una parte della struttura, a causa delle piogge torrenziali, è venuta giù portando con sè una storia iniziata seicento anni fa. Il Segno ha denunciato l’accaduto alleAutorità competenti, affinchè facciano chiarezza Un monumento immerso nella natura sulle cause e sulle responsabilità... mentre il vittima dell’incuria e dell’insensibilità Comune tace. Articoli alle pagg. 8 e 9 La parte crollata del Convento
SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9
Se sulle antenne Lavori Pubblici Articolo su “La Repubblica” Estatedi si continua a sparare a salve interventi
di Andrea Sebastianelli Pallottole sì ma a salve! Dopo il nostro approfondimento sul perchè del silenzio intorno ai ripetitori radio-tv di Monte Cavo, si è scatenato il putiferio. Sindaci disposti a fare il muso duro contro la Regione Lazio; Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale, fortemente irritato per i nostri articoli, dispensatore di volantini e lettere aperte; politici e politicanti pronti ad alzare il dito verso le colpe degli altri; giornalisti asserviti al potere di turno, ben attenti a non far trapelare le notizie che veramente farebbero emergere le responsabilità.
mensile indipendente di attualità,
Anno VIII, n. 1 - Gennaio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Ha ceduto parte dell’ex Convento di Monte Cavo
L’uccisione di un imprenditore romano, vicino agli ambienti criminali, ha portato alla luce un vasto giro di speculazioni edilizie, per le quali anche Rocca di Papa è finita nell’inchiesta degli inquirenti. Un terreno di via delle Barozze, pagato 350 mila euro, si è trovato al centro di una serie di acquisizioni e vendite che ne hanno fatto lievitare il prezzo finale a 5,5 milioni di euro. E mentre le indagini vanno avanti, sarebbe opportuno sottoporre a monitoraggio il nostro territorio
13 luglio
2008
Le distrazioni In Consiglio Comunale sotto accusa finisce il Parco del Palazzo Sparare nel Parco. Si può?
di Sergio Rasetti Il nostro giornale periodico ha consolidato la sua cadenza mensile grazie all’impegno di un gruppo di collaboratori intenzionati a continuare su questa strada soprattutto perché gratificati dal plauso dei lettori che ormai contano, per essere informati su tante questioni che altre pubblicazioni non hanno interesse a trattare, su “il piccolo Segno”, che poi tanto piccolo non è visto che si occupa di argomenti fondamentali della vita cittadina suscitando interesse, riflessione e dibattito. Sul contenuto degli articoli naturalmente i giudizi non sono unanimi. Chi è d’accordo, chi non lo è affatto su questo o quell’altro argomento, chi vuole dire la sua e ci chiede spazio per pubblicarla; cosa che noi facciamo volentieri perché uno dei nostri principali interessi è quello di dare voce a chi non ha mezzi propri per farlo. SEGUE A PAGINA 5
L’Amministrazione resta sul vago
Alle pagine 10 e 11
Un Nodo il curioso stretto... Giornali comunali Via delle Calcare
Guai a dire una parola sui tralicci di Monte Cavo. Tutti sembrano far finta che il problema non esista, che d’improviso le antenne non siano più dannose alla salute, che la vetta dell’antico Mons Albanus sia stata cancellata letteralmente dalle carte geografiche. Quelli che guidavano le proteste di piazza sono scomparsi. Quelli che chiedevano alla politica di risolvere il problema si sono dissolti. Anche il Comitato di Quartiere dei Campi preferisce trincerarsi dietro il silenzio.
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Palazzo-parcheggio multipiano, sette piani di bruttezza Anno VIII, n. 9 - Settembre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Elettrosmog, i cittadini vincono la battaglia contro Radio Vaticana
Strisce blu addio? Boccia-De Santis Nuova denuncia Ora che la Via Sacra politica ha invaso Cittadinie Botta e ogni settore referendum risposta scempio!
di Andrea Sebastianelli I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela con una scarsa conoscenza dei problemi della gente. Gestiscono interessi, i più diversi, i più contraddittori, talvolta anche loschi, senza perseguire il bene comune. Non promuovono più la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”. I partiti hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai, alcuni grandi giornali.
Un gruppo di cittadini di Rocca di Papa starebbe dando avvìo ad una raccolta di firme per chiedere la proclamazione di un vero e proprio referendum comunale pro o contro i parcheggi a pagamento istituiti due anni fa nel centro storico. A pagina 12
L’esclusione dell’ex ViceSindaco dalla maggioranza che governa Rocca di Papa continua a creare polemiche. Su “Oggi Castelli” va in scena un botta e risposta che non chiarisce i motivi della fuoriuscita di De Santis. I cittadini ancora all’oscuro.
Centinaia di cittadini hanno sottoscritto il sostegno all’esposto presentato alla Procura della Repubblica per lo scempio dell’area archeo-naturalistica della Via Sacra a Monte Cavo. Il danno è stato superiore alle previsioni. Partita una seconda denuncia.
l’hanno fatta
Centro Storico SOS Ambiente Quali
di Davide Palozzi l’amico del lupo Mentre passeggio con Frodo, il mio cane, mi accorgo che la situazione dei nostri boschi non è assolutamente cambiata, anzi direi peggiorata. È veramente giunta l’ora di prendere seri provvedimenti. Faccio parte di un’associazione con il cui simbolo mi sono candidato anche nelle ultime elezioni comunali; questo gruppo è particolarmente sensibile alle questioni ambientali e soprattutto alla tutela degli animali. Adesso, però, parlo anche come semplice cittadino e mi permetto di dare alcuni consigli ai nostri amministratori comunali appena rieletti (quindi dovremo aspettarci un altro lustro di menefreghismo ambientale).
soluzioni?
Alle pagine 7 e 9
Polemiche
Mega villa con piscina
A pagina 11
Il dopo elezioni
Più deleghe pertutti
I bambini dell’associazione “Bambini senza onde” di Cesano hanno vinto la prima difficile battaglia contro Radio Vaticana che con il suo elettromagnetismo ha provocato leucemie e linfomi a Cesano di Roma e in altri comuni limitrofi. Ecco la storia di queste popolazioni che, con la forza della disperazione e con tanto coraggio, hanno combattuto e vinto.
Sebastianelli alle pagine 12 e 13
supermercato
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Anno VII, n. 7-8 - Luglio/Agosto 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Non camminare davanti a me, potrei seguirti. Non camminare dietro di me, potrei non esserti guida. Cammina al mio fianco, ed insieme troveremo la via
Alberto Camus
Un recente caso di cronaca impone il monitoraggio del territorio
L’uccisione di un imprenditore romano, vicino agli ambienti criminali, ha portato alla luce un vasto giro di speculazioni edilizie, per le quali anche Rocca di Papa è finita nell’inchiesta degli inquirenti. Un terreno di via delle Barozze, pagato 350 mila euro, si è trovato al centro di una serie di acquisizioni e vendite che ne hanno fatto lievitare il prezzo finale a 5,5 milioni di euro. E mentre le indagini vanno avanti, sarebbe opportuno sottoporre a monitoraggio il nostro territorio
SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9
Se sulle antenne Lavori Pubblici Articolo su “La Repubblica” Estatedi si continua a sparare a salve interventi
di Andrea Sebastianelli Pallottole sì ma a salve! Dopo il nostro approfondimento sul perchè del silenzio intorno ai ripetitori radio-tv di Monte Cavo, si è scatenato il putiferio. Sindaci disposti a fare il muso duro contro la Regione Lazio; Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale, fortemente irritato per i nostri articoli, dispensatore di volantini e lettere aperte; politici e politicanti pronti ad alzare il dito verso le colpe degli altri; giornalisti asserviti al potere di turno, ben attenti a non far trapelare le notizie che veramente farebbero emergere le responsabilità.
L’estate parte con una serie di lavori che miglioreranno sicuramente la viabilità cittadina. Mentre esultano i residenti di Via delle Rose per l’asfaltatura della strada, sono stati avviati i lavori di rifacimento di Via De Luca e la messa in sicurezza di Via Alberobello. A pagina 7
20 glio 13 lu
08
Il tentativo era quello di far passare lo scempio della Via Sacra come qualcosa di inventato... inventato dal nostro giornale per mettere in difficoltà l’amministrazione comunale. Adesso che a segnalare lo scempio non c’è solo “Il Segno” ma anche uno dei più autorevoli quotidiani italiani come “La Repubblica” (senza tener conto di altri periodici locali) qualcuno forse sentirà il dovere di smetterla di ripetere che “sulla Via Sacra non è successo niente”. Ora è importante mantenere alta l’attenzione intorno alla salvaguardia dell’antica strada romana. A pagina 5
PICCOLO
PICCOLO
Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finchè arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza Albert Einstein
Anno X, n. 6 - Giugno 2011
1975-1985 gli anni che sconvolsero Monte Cavo
il Segno “ ” il Segno “ il Segno “ il Segno “ ” il Segno “ il Segno “ il Segno “ ” ” ” ” ” Verità Ecomostri La Variantona Il Silenzio! Il Parco! Speculazioni E’crollato! nascoste Noi, il potere e la verità
mensile indipendente di attualità, informazione e cultura
Anno VII, n. 6 - Giugno 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
In Italia non è la libertà che manca: mancano gli uomini liberi
Leo Longanesi
PICCOLO
informazione e cultura
PICCOLO
Se io ti dò un dollaro e tu mi dai un dollaro, entrambi abbiamo un dollaro. Se io ti dò un’idea e tu mi dai un’idea, entrambi abbiamo due idee.
PICCOLO
mensile indipendente di attualità,
Anno VIII, n. 11 - Novembre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
PICCOLO
A pagina 8
Vince Franceschini
d’Arte
Enzo Biagi
PICCOLO
La task-force del Comune
Studi
di Roberta Querini Sono stata lontana da Rocca di Papa per 12 anni, quando sono tornata ho trovato il vuoto, ho ritrovato un paese nel degrado. Ho inscritto i miei figli nelle stesse scuole dove andavo io, ma adesso me ne pento. Mi sento responsabile di tutto quello che tutti i giorni devono affrontare. Mia figlia è una studentessa modello ma in questa scuola non riesce ad uscire al meglio. Mio figlio, a soli 6 anni, si ritrova in una classe considerata uno scarto. Nel mese di settembre ho girato, ho chiesto, ho supplicato tutte le persone che dal Comune potevano aiutarci. Nessuna risposta. Ho lasciato Roma dove i miei figli vivevano in una realtà che funzionava. La risposta del Comune è stata questa: “A Roma ci sono i soldi”; mi domando: che risposta è? Non ho chiesto un aiuto economico, ma solo giustizia, sensibilità e responsabilità verso quei bambini che saranno il nostro futuro. Segue a pagina 10
Ai giovani giornalisti dico: raccontate sempre la verità. Anche se costa molto.
PICCOLO
AL CENTRO DEL GIORNALE 4 PAGINE PER CONOSCERE I FATTI
Dissesto idrogeologico
Lettera sulla nostra scuola
Periodico mensile dell’Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
!
PICCOLO
SEGUE A PAGINA 8
ALL’INTERNO “SPECIALE MONTE CAVO”
32 PAGINE
PICCOLO
di Andrea Sebastianelli “Signor Assessore, ha letto che cosa ha scritto il Segno?”. Risposta dell’Assessore: “Quelli scrivono solo falsità… sono solo contro”. Questo breve scambio di battute mi permette di chiarire che il nostro mensile non è contro nessuno, né tantomeno contro l’attuale amministrazione guidata dal Sindaco Boccia. Semplicemente ci limitiamo a raccontare dal nostro punto di vista le cose che ci accadono intorno. Non condividiamo, spiegandolo, molte delle scelte di questa amministrazione semplicemente perché le riteniamo deleterie per il futuro di Rocca di Papa. Però è vero ciò che si pensa, cioè che siamo un “giornale contro”. Siamo contro chi esercita il potere in modo arrogante; siamo contro chi vorrebbe ridisegnare il nostro territorio solo in base agli interessi dei costruttori infischiandosene dell’interesse collettivo; siamo contro chi dice una cosa e poi ne fa un’altra; siamo contro le politiche improvvisate che hanno ridotto a brandelli il nostro centro storico;
Anno VIII, n. 12 - Dicembre 2009
PICCOLO
Noi, il potere e la verità
Albert Einstein
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Buon Natale
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Anno VIII, n. 10 - Ottobre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
PICCOLO
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il Segno “ il Segno “ ” il Segno “ il Segno “ ” il Segno “ il Segno “ il Segno ” ” ” ” al Mafiopoli Verità Il Silenzio! Loro ce Speculazioni Sigilli depuratore L’inchiesta nascoste LA MENTE E’ COME UN PARACADUTE. FUNZIONA SOLO SE SI APRE.
Periodico mensile dell’Associazione Culturale Terre Sommerse Castelli
Anno X, n. 3 - Marzo 2011
La Procura di Velletri ha sequestrato il depuratore di Valle Vergine
Depuratori e fogne, il miracolo mancato
di Sergio Rasetti Il macigno che è caduto su Rocca di Papa, sui suoi cittadini e sugli Amministratori, non è stato come quello che non causò vittime o danni, motivo per il quale fu eretto il Santuario della Madonna del Tufo. Quello di oggi causa danni per circa 40 mila euro al giorno, denunce penali per inquinamento e conseguenze giudiziarie che saranno stabilite dalla magistratura.
Elezioni comunali
La guerra dei simboli
a pagina 17
Addizionale Irpef
Aumenti pertutti
a pagina 9
Quartiere Vigne
Cemento in piazza
I sigilli a uno dei tre depuratori di Rocca di Papa sono stati apposti lo scorso 21 febbraio per il superamento dei valori di scarico previsti dalla legge. Ricostruiamo le tappe di questa vicenda iniziata nel 2007, quando la Regione indicava come prioritarie le opere di adeguamento dei tre depuratori cittadini, Valle Vergine, Valle Focicchia e Vivaro.
Alle pagine 12 e 13
Come vivono i giovani a Rocca?
Diamo la parola ai nostri ragazzi a pagina 8
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Hai perso qualche numero del Segno? Vuoi ritrovare un articolo che avevi letto? Da oggi puoi consultare tutti i numeri del nostro mensile collegandoti al sito internet: www.issuu.com/ilpiccolosegno. Buona lettura! _t itÄÄx \ÇvtÇàtàt - Via Palazzolo, 52 - Rocca di Papa - Tel. 06.949.76.00
Maria Tamilia, nipote del grande studioso Michele Stefano De Rossi, ha compiuto 100 anni. A pagina 19
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Il fondatore di Capodarco parla dei disagi della nostra società globalizzata e dei nuovi progetti. A pagina 6
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Centinaia di cittadini hanno sottoscritto il sostegno all’esposto presentato alla Procura della Repubblica per lo scempio dell’area archeo-naturalistica della Via Sacra a Monte Cavo. Il danno è stato superiore alle previsioni. Partita una seconda denuncia.
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SEGUE A PAGINA 8
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Gli “Screpanti” vicini a festeggiare i 90 anni!
Una storia iniziata nel 1919
Quando l’On. Enrico Ferri propose uno strano nome A pagina 19
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L’estate parte con una serie di lavori che miglioreranno sicuramente la viabilità cittadina. Mentre esultano i residenti di Via delle Rose per l’asfaltatura della strada, sono stati avviati i lavori di rifacimento di Via De Luca e la messa in sicurezza di Via Alberobello. A pagina 7
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A pagina 6
Sul settimanale “L’Espresso” del 15 gennaio scorso: “Se sfogli il giornale del tuo Comune, ci troverai il Sindaco che ti sorride benevolo in tutte le pose... Carta patinata e fiumi d’inchiostro a colori consacrati ad osannare il Pantheon dell’amministrazione pubblica... Editoria sprecona spedita gratis al cittadino, il quale però alla fine la propria copia se la paga comunque... I costi effettivi, spesso, rimangono sepolti nei bilanci”. Qualcuno ci fa sapere quanto è costato il nostro nel 2008, tutto, ma proprio tutto, compreso? Gianfranco Botti
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Asili nido, un problema per tante famiglie ROCCA DI PAPA
il Segno - Luglio/Agosto 2011
Una delle tante mamme di Rocca di Papa, costrette ad affrontare il problema della carenza degli asili nido pubblici, ci ha scritto una mail segnalando le sue difficoltà dovute anche, ma non solo, ai costi alti che le famiglie devono affrontare per garantire ai propri figli un luogo dove giocare con gli altri bambini e svolgere attività ludico-educative indispensabili. “Purtroppo la mancanza di un asilo nido comunale -ci scrive Roberta- inizia ad incidere pesantemente sul bilancio familiare, sono costretta a mandare il mio piccolino al nido delle suore per la modica cifra di 400 euro mensili, il mio stipendio è di circa 1.100 euro da cui oltre al nido devo detrarre tutte le spese relative alla gestione familiare. Vi assicuro che spesso non si arriva a fine mese”. Una denuncia pesante che chiama in causa
i Servizi Sociali del Comune che, in questo periodo storico, si trincera dietro la solita frase: “Non ci sono fondi”. Questo giornale ha sempre elogiato le politiche scolastiche del Sindaco Boccia, ma sugli asili nido proprio l’amministrazione Boccia ha dimostrato di fare molto poco, forse per non incappare in qualche forma di concorrenza con gli asili nido privati gestiti nella maggior parte dei casi da istituti religiosi? Il Comune potrebbe (anzi dovrebbe) prevedere delle forme di co-partecipazione economica per le famiglie a basso reddito che pure hanno deciso di mettere su famiglia. Lasciare le mamme e i papà da soli in questo enorme sacrificio, nella crisi economica che viviamo, non è da paese sensibile, almeno a parole, ai problemi della famiglia. Nella vicina Albano Laziale (a guida Pd) fanno proprio così e la strategia co-parteci-
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La ludoteca di un asilo nido
pativa funziona e dà buoni risultati. La situazione della sig.ra Roberta è la stessa che vivono decine di famiglie a Rocca di Papa. Certo, si dirà che “lo Stato rimborsa sul 730 per gli asili nido il 19% su una spesa annua massima di 632 euro (praticamnte 120 euro all’anno). “Ma qual’è quell’asilo nido in cui si pagano annualmete 632 euro?” si domanda Roberta. La risposta è molto semplice: non esiste! Su questo tema torneremo nei prossimi numeri del Segno, invitando le tante mamme che vivono gli stessi problemi di Roberta, di scriverci facendoci conoscere le loro esperienze in merito. Andrea Rasetti
Acqua e territorio dei Castelli, beni comuni da salvaguardare
fondamentale della carenza delle risorse idriche che impone un maggior rigore nella gestione del territorio e nel rilascio delle concessioni edilizie. In particolare l’articolo 162 “Partecipazione, garanzia e informazione agli utenti” del decreto legislativo 152/2006 “Norme in materia ambientale”, recita: “Il gestore del servizio idrico integrato assicura l’informazione agli utenti, promuove iniziative per la diffusione della cultura dell’acqua e garantisce l’accesso dei cittadini alle informazioni inerenti ai servizi gestiti nell’ambito territoriale ottimale di propria competenza, alle tecnologie impiegate, al funzionamento degli impianti, alla quantità e qualità delle acque fornite e trattate”. Pertanto Italia Nostra ha rivolto a tutti i Sindaci dei Castelli Romani lettera scritta per conoscere: 1. il bilancio idrico nell’intero territorio comunale; 2. i risultati analitici relativi alle acque distribuite ad uso potabile nel territorio comunale (metodi d’analisi utilizzati, strumenti di rilevazione utilizzati e risultati ottenuti per quanto riguarda la qualità dell’acqua erogata dal servi-
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
zio). Inoltre si richiama l’attenzione sulla delibera della Giunta Regionale n. 445 del 16 giugno 2009 la quale recita testualmente: “… i nuovi strumenti urbanistici comunali e/o i piani attuativi e particolareggiati o le varianti degli strumenti urbanistici comunali vigenti, che interessino aree ricadenti nell’ambito di applicazione come individuato dall’Allegato 1 (che fa parte integrante della presente relazione) devono obbligatoriamente contenere la seguente documentazione: a) l’esame delle esigenze idriche diversificate per utilizzazioni e distinte per ciascuna area oggetto della pianificazione; b) l’ indicazione delle fonti utilizzabili per il soddisfacimento delle singole esigenze idriche, evidenziando specificatamente i prelievi da falda e/o corpi idrici superficiali; c) la dichiarazione del gestore del servizio idrico integrato, circa la possibilità di soddisfare i fabbisogni previsti dalla rete acquedottistica idropotabile; d) una relazione tecnica con specifico riferimento: • alla riduzione delle capacità di infiltrazione dei suoli e ai
relativi interventi di mitigazione; • alla compatibilità degli eventuali prelievi da falda e/o corpi idrici superficiali; • alle misure adottate per il conseguimento del risparmio idrico, compreso l’ eventuale accumulo ed utilizzo di acque meteoriche e/o reflue...”. Pertanto, considerando che il vostro Comune ricade nell’ambito di applicazione del DGrL (BURL, Parte I e II, n. 33 del 07 settembre 2009), Italia Nostra chiede di sapere: 1. se “…i nuovi strumenti ur-
banistici comunali e i piani attuativi particolareggiati, le varianti degli strumenti urbanistici…” del vostro Comune risultano, ad oggi, inclusivi degli obblighi attesi dal DGrL 445/2009; 2. e parimenti di conoscere le risultanze relative agli studi, le compatibilità e le misure da adottare per il contenimento del deficit idrico con specifico riferimento alla progettazione urbanistica comunale. Enrico Del Vescovo *Presidente Italia Nostra Castelli Romani
AD AGOSTO APERTO Orario: 7-14
ROCCA DI PAPA Quattro interrogazioni consiliari del Consigliere Romei 18
Rotatoria, dossi e chiusura improvvisa delle strade Finalmente il Consiglio Comunale roccheggiano si movimenta. L’elezione a consigliere di minoranza di Romei Danilo ha portato una sferzata d’aria fresca e financo rivoluzionaria in sede al consiglio. Nel pieno rispetto dell’intera cittadinanza e delle sue esigenze, e non soltanto per onorare i suoi elettori, in modo incalzante, già al primo consiglio il consigliere Romei ha presentato ben quattro interrogazioni: 1. L’incrocio di Via dei Laghi – altezza ristorante “La Foresta” - e l’attuazione della rotatoria. L’incrocio, privato dell’impianto semaforico a causa dei lavori in corso, è divenuto d’estrema pericolosità. Considerando l’intenso traffico, lasciare alla sola segnaletica orizzontale la gestione del traffico veicolare è davvero da incoscienti. 2. Il numeroso inserimento dei passaggi pedonali rialzati, oltre a variare di altezza da uno all’altro, hanno in generale un’altezza superiore al limite imposto per legge. 3. Martedì 14 giugno, durante i lavori di rifacimento del manto stradale di Via Roma e di Via Gramsci, gli operai del cantiere in Via San Sebastiano hanno chiuso la strada, senza preavviso. Per qualche ora, bloccate Via Roma, Via San Sebastiano e Via Gramsci, l’unico accesso possibile al paese è stata Via Frascati.
di Marcello Morrone Da diverse settimane ai Campi d’Annibale una folla sempre più numerosa occupa piazza Di Vittorio. Sono gli appassionati di un vecchio gioco popolare di Rocca di Papa, ‘e mitule, ora riscoperto grazie all’impegno e alla fantasia di Lorenzo Gabrielli che, dopo quarant’anni, ha deciso di farlo diventare d’attualità. “Mi piace riscoprire i vecchi giochi. Quattro anni fa -ci racconta Lorenzo- ritirai fuori il gioco del cacio, anche perchè come divertimenti non è che ce ne siano molti”. E infatti il gioco riscoperto sta attirando non solo i roccheggiani più in là con l’età (tra cui Eusebio Brunetti (94 anni), detto Sepio, e Roberto Calcagni (detto Frociò) ma anche diversi giovani. Pure qualche turista si è fermato e subito è stato coinvolto nel divertimento. Ma come si gioca a ‘e mitule? Si tratta di avvicinare il più possibile a una sorta di pallino (detto lecchio) delle piastrine che vengono lanciate da una certa distanza. Vince che riesce ad avvicinarsi il più possibile. Queste piastrine, anticamente, erano fatte in ferro o addirittura in terracotta mentre oggi viene utilizzata per giocare una versione mo-
4. La raccolta differenziata lascia alquanto perplessi, ci si aspetterebbe dall’Amministrazione un servizio più serio e diffuso. Sempre in sede al consiglio, dall’intera miIl Consigliere noranza è stata Danilo Romei presentata una mozione per chiarire i motivi dell’interruzione della fornitura idrica nel paese. E’ stato ribadito con forza il risultato dell’ultimo referendum: l’acqua è un bene primario e pubblico. Perché a Rocca di Papa la gestione è stata ceduta all’Acea? La latitanza dell’Amministrazione è stata evidente anche nei giorni di festeggiamenti del Santo Patrono. Alla solenne processione erano assenti il sindaco ed il vicesindaco. Era presente Romei Danilo in rappresentanza di una minoranza attenta ai molteplici aspetti del paese. Il Presidente Nazionale dei Cristiano Riformisti, Onorevole A. Mazzocchi ed il Presidente dell’Arsial, Onorevole Erder Mazzocchi si sono personalmente complimentati con Romei per il risultato elettorale ed il quotidiano impegno politico. Andrea Rasetti
L’antico gioco di Rocca torna in auge ai Campi Lorenzo Gabrielli riscopre ‘e mitule
Il gruppo di giocatori e appassionati del gioco
derna fatta di piombo. E’ stata questa un’idea dello stesso Lorenzo poichè il ferro, sui lastroni di marmo, poteva essere pericoloso. Invece il piombo dove cade rimane e nessuno (giocatori e osservatori) corre rischi. Un’idea geniale che ha permesso di portare in piazza questo gioco tradizionale. Si può giocare sia in due (a soli), sia a squadre, giocando due partite a 12 punti. Se si pareggia c’è la bella.
L’idea, però, non è piaciuta a qualcuno e il 6 luglio, mentre i giocatori erano intenti a lanciare le piastrine è arrivata la Polizia Locale che ha intimato di sospendere il gioco. Stessa scena il giorno dopo, con discussioni e polemiche, conclusesi con l’arivo dei Carabinieri, i quali però hanno messo in campo la loro saggezza proverbiale e hanno permesso al gruppo di appassionati di proseguire in tutta tranquillità la partita. “Ora è
il Segno - Luglio/Agosto 2011
Pratoni del Vivaro
Cross Country dei Colli Albani alla IV edizione
Il 3 luglio nella graziosa frazione del Vivaro si è svolta la quarta edizione della Cross Country dei Colli Albani, una delle manifestazioni di riferimento nazionale per i numerosi appassionati della mountain bike che fa parte del GP Mtb d’Italia FCI (quinta ed ultima prova) e del circuito regionale XCO Le Bontà Laziali (seconda prova). Il percorso, di 5.900 metri, presentava un dislivello di 234 metri a giro, variando fra tratti boschivi e prati con single track, salite e discese tecniche. Tra i nomi più importanti alla partenza, segnaliamo il fresco campione d’Europa del cross country Massimo Folcarelli (M2, Drake System Nw Sport) e un altro big esperto di maglie e medaglie come Mirco Balducci (M1, Team Galluzzi Acqua&Sapone). L’evento è stato organizzato con il patrocinio del Comune roccheggiano e del Parco regionale. Luca Alò
tutto superato -ci ha detto Lorenzo-, sono stato al Comune per l’autorizzazione e forse questo gioco sarà inserito in qualche iniziativa estiva del Comune”. Tutto è bene quel che finisce bene. Tra i giocatori più forti, al momento c’è sicuramente Pino Zitelli. Ma la sfida è appena cominciata. Chi volesse parteciparvi o semplicemente assistere a ‘e mitule, può andare in piazza Di Vittorio ai Campi d’Annibale a partire dalle 17.00 di tutti i pomeriggi. Il divertimento è assicurato. Intanto, sabato 30 luglio, si terrà la cerimonia di premiazione del I Torneo di mitule, conclusosi pochi giorni fa. L’appuntamento è alle 17.30 ai Campi. Alla fine musica e prodotti tipici della cucina roccheggiana per tutti!
La misura della distanza
ROCCA DI PAPA Il fallimento delle politiche comunali contro il randagismo Canile Via dei Colli il Segno - Luglio/Agosto 2011
Cani abbandonati, Opere il Comune se ne lava le mani abusive di Paola Zampetti* Nuovo episodio di abbandono e violenza nei confronti degli animali (cani in particolare) che hanno la disgrazia di nascere nel territorio di Rocca di Papa. Nell’indifferenza più totale da parte delle Istituzioni (latitanti, ai limiti dell’illegalità), a cominciare proprio da chi per espresso mandato, dovrebbe vigilare sul rispetto delle norme a tutela degli animali, ovvero il delegato per i diritti animali, sig. Serafini. Qualche giorno fa sono stati abbandonati nel bosco in località Barbarossa, vicino Via dei Corsi, una cagna con 6 cuccioli piccolissimi (vedi foto sotto - circa tre settimane di vita… se di vita si può parlare!). La cagna, sicuramente imparentata ma non madre dei cuccioli, per giunta in calore, era legata ad un palo; i cuccioli erano in un contenitore di plastica. Tutti derivata razza Bull Terrier, ma non puri, dunque di nessun valore per il proprietario, che tuttavia ha probabilmente tenuto la madre dei cuccioli, preziosa fattrice, dopo averla privata brutalmente dei cuccioli condannandoli a morte. Ma la presenza di questi cani
era stata già Paola Zampetti, notata da Presidente di giorni e se- Arcipelago 2000 gnalata al sig. Serafini, che come al solito se ne è lavato le mani, limitandosi a far pervenire la segnalazione a Daniela Di Rosa, volontaria attivista di Rocca di Papa, che chiamando la sottoscritta per avere aiuto, ha messo in moto la nostra solita “catena” di solidarietà che ha attivato subito i soccorsi per cuccioli e cucciolona. Ma certo così non si può andare avanti. Non si può correre tutta l’estate a tamponare emergenze, a fare controllo e prevenzione del randagismo che spetterebbe alle Istituzioni. Che uso si fa dei fondi per le sterilizzazioni? Nulla! Perché le sterilizzazioni sono state sospese. Dov’è il censimento della popolazione canina di cui si era parlato mesi fa in una riunione in Comune con il Comandante dei Vigili
Urbani? Dove sono le sanzioni contro le violazioni e i maltrattamenti che la Polizia Locale si era impegnata a fare? Nulla di nulla. E non dimentichiamo lo scandalo del rifugio di Via dei Colli, in cui i cani continuano a morire e dove, nonostante l’Ordinanza/farsa del Sindaco, la legge non entra proprio per precisa volontà delle Istituzioni. Si potrebbe andare avanti ancora a lungo… ma ha senso continuare a denunciare? Qualcuno si degnerà di rispondere? *Presidente Ass.ne Arcipelago 2000 Onlus
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Abbiamo appreso che lo scorso 24 maggio l’Ufficio Tecnico del Comune di Rocca di Papa ha emesso un’ingiunzione per la demolizione di manufatti abusivi nei confronti dei proprietari della villetta di Via dei Colli (zona Via delle Barozze) con annesso rifugio per cani. Oltre ad aver realizzato strutture abusive di ampliamento dell’edificio, risultano essere state realizzate 25 gabbie in ferro con relativa copertura. Gabbie che vedono la presenza di cani, già soggetti a un’ordinanza emessa dal Sindaco nel 2010 (la n. 155) ma che non ha sortito alcun effetto. Tutte le opere eseguite risultano essere prive dei necessari permessi di costruzione e, per quanto riguarda più specificatamente la villetta, l’Ufficio comunale ha verificato la realizzazione di un porticato in muratura misurante 10,5 m x 5 m, alto 2,80 m, e di un vano magazzino (sempre in muratura) di 4,30 m x 2,70 m. La situazione, stando alla legge, dovrebbe essere ripristinata alle condizioni pre-esistenti entro novanta giorni dall’ingiunzione. Luigi Serafini
Lettera aperta al Delegato per i Diritti degli Animali
Fare il delegato sulle spalle degli altri
di Daniela Di Rosa Prendendo spunto dall’articolo di Paola Zampetti (vedi sopra) vorrei rivolgere alcune domande al signor Serafini, che con questa legislatura si appresta a fare 15 anni da delegato all’Ufficio diritti animali di Rocca di Papa. Signor Serafini, ormai da anni Lei si serve senza vergogna di noi volontarie animaliste, tutti i problemi del randagismo di Rocca di Papa gravano su di noi che svolgiamo la nostra opera gratuitamente. Lei ormai è talmente tranquillo da fare il “vigile urbano” dei cani, c’è una cucciolata abbandonata? Una cagna incinta? Un cane ferito? Un signore che vuole sbarazzarsi del proprio cane? Un altro che non vuol pagare una prestazione veterinaria? Lei smista il traffico, un po’ a Paola, un po’ a Daniela, un po’ ad Anna, un po’ ad altre volontarie... e si lava tranquillamente le mani col nostro sudore! Vorrei sapere se sente di aver fatto il possibile per questa causa e se
crede che si possa dormire sugli allori per qualche sterilizzazzione ogni tanto? Indei cagnolini tende conti- Uno lasciati in Via dei Corsi nuare a prenderci in giro col fantomatico rifugio o finalmente dirà la verità, che il rifugio (con Lei delegato) non si farà mai e sa perchè? Perchè Lei è un incompetente, un incoerente e un signorsì al servizio del Sindaco. Ora ha di nuovo ricominciato la farsa della raccolta firme per chiedere un rifugio comunale, ne abbiamo raccolte a centinaia negli anni passati, prima di Lei e con Lei,
e sa dove sono? Sicuramente buttate in qualche cassetto del Comune. Qui il territorio serve per speculare, e Lei lo sa bene, e non certo per fare un’oasi per cani abbandonati. Non metto in dubbio il Suo amore per i cani... ma non l’ho mai vista in Consiglio Comunale urlare la sua rabbia per tutte le promesse mancate, il “peso” della sua delega è schiacciato dal suo servilismo verso il potere! Le chiedo ancora (così come ho fatto davanti a testimoni): ci sono i soldi per i cani? Lei mi ha risposto di no mentre sò per certo (basta leggersi la Delibera di Giunta n. 19 del 21 febbraio 2011) che sono stati preventivati ben 64 mila euro per il solo 2011 per la lotta al randagismo dai proventi delle multe stradali. Ci dice almeno, se lo sa, come verranno utilizzati questi fondi?
ROCCA DI PAPA Grande folla, lo scorso 29 maggio, per il Giro dei Castelli Romani di auto d’epoca 20
La “città della cronoscalata” comincia a diventare una realtà
il Segno - Luglio/Agosto 2011
di Angelo Cavalli Organizzato dal Club Auto Storiche Rocca di Papa, domenica 29 maggio si è svolto il Giro dei Castelli Romani, riservato alle auto storiche fabbricate prima del 1985. Il tracciato si è snodato lungo un itinerario molto interessante, ricco di storia e di scorci paesaggistici unici, suscitando interesse e ammirazione in molti partecipanti che per la prima volta mettevano le ruote sulle nostre strade. 90 km, partenza da Rocca di Papa, piazza Claudio Villa, via dei Laghi, il Vivaro, via Tuscolana, Rocca Priora, Montecompatri, Monteporzio, Frascati, Grottaferrata, Marino, Castelgandolfo, Lago con sosta pranzo, Genzano, Nemi con visita al Museo delle navi romane e degustazione fragoline, Ariccia, Albano e rientro a Rocca di Papa. Rispetto alla passata edizione quest’anno ci sono state delle novità sostanziali. E’ stato ridotto il numero delle auto partecipanti a 53, tutto a vantaggio della qualità, merita menzione una rarissima Ermini del 1953, che ha più volte partecipato alla 1000 Miglia. Ha partecipato il Club Lampeggianteblu, che riunisce auto di Polizia e Carabinieri, con cui il Club di Rocca si è
gemellato. Erano presenti ben cinque auto che, a sirene spiegate e lampeggiante acceso, hanno aperto il corteo suscitando l’entusiasmo del pubblico al passaggio nei centri abitati. Il Lampeggianteblu è una onlus che partecipa ai raduni per raccogliere fondi destinati a scopi umanitari. L’ultima novità sostanziale, frutto della nuova strategia del Club orientata non solo ai raduni ma soprattutto all’organizzazione di gare di regolarità, è stata l’introduzione di una prova cronometrata di precisione svolta nel recinto del Museo delle navi romane di Nemi e il controllo orario effettuato a Rocca Priora, mentre nelle altre città sono stati effettuati controlli a timbro. Per chi non conosce le gare di regolarità occorre dare qualche spiegazione. Premesso che una gara di regolarità si effettua su strade aperte al traffico nel totale rispetto delle regole del Codice della Strada, la difficoltà è nel rispetto dei tempi di percorrenza. Al controllo orario bisogna passare al tempo prestabilito con la precisione del minuto, il passaggio in anticipo o in vi propone delle grandi offerte! ritardo è punito con punti di penalità. Il controllo a timbro serve per verificare l’osservanza del percorso. Le prove cronometrate di precisione si svolgono in genere in aree chiuse e consistono nel passaggio sui “pressostati”, ovvero tubi posti sull’asfalto collegati ad un’apparecchiatura di cronometraggio, secondo un tempo prefissato, con la precisione del centesimo di secondo! Naturalmente gli equipaggi devono essere dotati di idonee attrezzature di cronometraggio. L’equipaggio che accumula meno penalità è il vincitore. APERTO LA DOMENICA MATTINA Durante la cena finale , al termine della giornata, CON PANE A € 1,20 AL KG presso il ristorante “Il Polentone”, è stata effettuata la premiazione con bellissime coppe ai primi cinque classificati, tra gli applausi generali. Va sottolineato che la gara si
supermercato
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A ROCCA DI PAPA in Via Roma 39/B
Il Giro dei Castelli Romani in piazza della Repubblica
è svolta con l’indispensabile supporto tecnico dei nostri gemelli del Club Tusculum che hanno messo a disposizione la propria attrezzatura di cronometraggio. La riuscita della manifestazione è anche merito dei ragazzi della Protezione Civile e dell’Associazione Vagamente di Rocca di Papa, che con il loro grande impegno per tutta la giornata hanno assicurato il supporto logistico lungo tutto il percorso. Nota di merito per la nuova Amministrazione Comunale della nostra Città, che finalmente ha compreso l’importanza di eventi del genere per lo sviluppo del territorio. Il via alla Gara è stato dato dal Sindaco Pasquale Boccia con fascia tricolore. Era anche presente l’Assessore Silvia Sciamplicotti, che ha anche supportato adeguatamente l’organizzazione. Altra nota di merito per la maggior parte dei Comuni attraversati, che hanno fornito supporto e distribuito ricordi ai partecipanti, in particolare a Grottaferrata, ad affettuare il controllo a timbro era il Consigliere Maurizio Papi, con fascia tricolore, su delega del Sindaco. Nota di grande demerito per i Comuni di Genzano e Castelgandolfo: Polizia Municipale assente e controllo a timbro non effettuato. Segno questo di cecità e sordità nei confronti di eventi, non solo aggreganti dal punto di vista socio-culturale, ma ricchi di prospettive di sviluppo di tutto il territorio dei Castelli Romani. Non dimentichiamo che fino alla fine degli anni ‘70 in queste zone si svolgevano due importantissime gare nazionali di velocità in salita, la Vermicino-Rocca di Papa e la Frascati-Tuscolo, con la partecipazione di Ferrari, Maserati, Jaguar, Alfa Romeo e piloti del calibro di Nuvolari e Biondetti! In questa direzione sta andando il Club Auto Storiche Rocca di Papa: riportare sulle nostre strade i grandi marchi automobilistici internazionali e i campioni delle gare di regolarità e questo è l'anno giusto visto che festeggiamo i 90 anni della Vermicino – Rocca di Papa 1921 – 2011. L’auto storica è cultura e aggregazione sociale con prospettive di indotto territoriale di grande interesse. Le Amministrazioni Comunali lungimiranti e sensibili ne godranno i frutti di sviluppo del territorio, le altre no.
ROCCA DI PAPA Primo Memorial Mountain-bike “Gatta Prisco” il Segno - Luglio/Agosto 2011
Grande successo nel ricordo di Prisco Il raduno in piazza della Repubblica
Il 17 Luglio 2011, una calda giornata estiva, a Rocca di Papa ha avuto luogo il I° Memorial di mountain bike dedicato a “Gatta Prisco”, una persona mai dimenticata dal popolo roccheggiano per la sua semplicità e la sua allegria al punto da farlo distinguere agli occhi di tutti. Molte sono state le adesioni per quello che all’inizio voleva essere solo un evento di paese e che, invece, sin dalle prime ore del mattino, ha invaso Piazza della Repubblica di ciclisti provenienti da tutto il Lazio (vedi foto sopra) , professionisti e non, biciclette da sballo, squadre ciclistiche che gareggiano in giro per l’Italia. Atleti che hanno preferito ad una giornata al mare, una giornata il bicicletta, una giornata di partecipazione ad un ricordo, ad un evento che a detta di tutti i partecipanti e i presenti, negli anni a venire potrebbe riscuotere ancora piu’ successo! Questa manifestazione oltre ad essere ricordata per essere nata come un “Memorial”, con iscrizione gratuita e premi fino al decimo ciclista arrivato, è riuscita anche a ridare a Rocca di Papa un’immagine positiva per i magnifici luoghi e per i boschi, al pari dei sentieri delle Dolomiti. Il percorso di 30 km.
circa, è partito da Piazza della Repubblica per poi proseguire verso Montecavo, località Barbaroscia, Sanbuco, Madonnella, Capanna Bruciata, Vivaro, Via dei Corsi, ed altri imperdibili scorci variati da tratti boschivi, prati e discese mozzafiato, il tutto in quel paradiso che sono gli ambienti del bosco del territorio di Rocca di Papa. Desiderio di tutti, infatti, è che restino “incontaminati” a lungo e che non vengano danneggiati ulteriormente dall’uomo. Ma, la cosa piu’ bella è stato il traguardo, anche perché a vincere la competizione è stato il nostro concittadino Francesco Polidori, che con il tempo di 1”.04.58 è riuscito a chiudere la gara al I° posto. All’arrivo i 100 partecipanti, erano attesi da un ricco buffet di frutta e dolci, ideale per far recuperare lo sforzo sostenuto nella gara. Tutti i partecipanti hanno rivolto complimenti positivi agli organizzatori per il percorso, per la sua segnalazione, per il ristoro, per la bella mattinata, per i ricchi premi, per la gratuità dell’evento, resa possibile dai sostenitori economici Cciclo Tech, ristorante “La Foresta”, Augusto Basili, Eurotermica Ciemme, Aeffe, Margherita Conad, Lo Chalet della Frutta, Saltarelli e dal Brollo, Fuori di Testa, Autofficina Galli Simone, Valentini Bevande, Pucci Stefano, Grancaffè Roma di Crestini Emanuele, Il Biscottiere di Giuseppe e Fiammetta. Un ringraziamento particolare lo merita il Sig. Massimiliano Calcagni per il suo interessamento a 360° per tutta la manifestazione, coaudiuvato dal delegato allo sport Antonio Gentili, da Enzo e Pietro Galli, il Team Rocca Bike, la Protezione Civile, la Croce Rossa, i ragazzi dislocati lungo tutto il percorso, gli atleti di Rocca di Papa e il Sig. Sandro Guerrieri (Avis). Andrea Rasetti
Elio ci crede e raddoppia!
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Riapre uno dei negozi in Via Duomo
La notizia fa riaccendere la speranza perché la situazione potrà migliorare per chi vuole vivere o lavorare nel centro storico di Rocca di Papa. Merito di Elio, un commerciante che dopo aver avviato con successo una rivendita di vini e generi alimentari in Corso Costituente ci crede tanto da aprirne un’altra di alimentari e surgelati in Via Duomo 17. Ci auguriamo che sia soltanto l’inizio di un ritorno all’intensa vita commerciale della strada che in pochi anni ha perso le storiche botteghe che conoscevamo. Elio è un tipo di uomo diventato raro in questi anni difficili, che conta sulla sua professionalità ed esperienza ma chiede all’Amministrazione Comunale il massimo di impegno per agevolare, in ogni modo possibile chi, come lui, intende scommettere sulla promessa attenzione della politica per una ripresa della vita commerciale capace di convincere indigeni e turisti a vivere e frequentare l’antico borgo. Noi, dal nostro giornale, ringraziamo Elio e tutti i suoi colleghi che resistono eroicamente alle grandi difficoltà economiche del paese; ci auguriamo che altri possano tornare ad intraprendere nel Centro Storico e rivolgiamo ai politici che decidono sulla vita o sulla morte del commercio di fare presto e di scegliere per la vita. Sergio Rasetti
Matteo Serafini si laurea Sos arredo... di bianco mi voglio vestire e le vie di Rocca sembrano autostrade in etno-musicologia Emergenza arredo urbano a Rocca colpo di grazia. Poi c’è Via Mado-
Abbiamo appreso con soddisfazione che lo scorso 30 maggio Matteo Serafini si è laureato nel Corso di Laurea in “Storia, scienze e tecniche della musica”, presso l’Università di Roma Tor Vergata, con una tesi in etno-musicologia dal titolo “I temi di Thelonious Monk e il Bepop”. Relatrice è stata la Prof.ssa Serena Facci. Siamo molto contenti anche perchè la nostra gioia (e quella dei familiari di Matteo) è la stessa del nostro caro amico Enrico Casciotti (Zio di Matteo) venuto a mancare qualche anno fa, che del Segno è stato uno dei fondatori e uno dei massimi sostenitori. Enrico era appassionato anche di musica e siamo sicuri che avrà brindato insieme a tutti noi. Complimenti Matteo!
di Papa! Alcuni cittadini ci hanno scritto indignati per il “pennello facile” che il Comune di Rocca di Papa sta utilizzando da qualche mese per rifare la tinta alle colonnette stradali... e non solo. Il paradosso si raggiunge nella graziosa aiuola di fronte al Santuario della Madonna del Tufo, dove le colonne che reggono l’inferriata che dà sul panorama incantevole, sono state dipinte di un bianco lucente che ne viene disturbato anche il paesaggio in lontananza. Il color oro utilizzato per alcune decorazioni è il classico
nan del Tufo. Anche qui, all’atezza del Parco Landsberg, le colonne sono state dipinte tutte di bianco. Anzi, inizialmente sul biano erano state dipinte anche delle strisce oblique nere, degne della più grande autostrada italiana. Fortunatamente queste strisce sono poi state ricoperte ma rimangono le colonne completamente bianche. Vorremmo solo sapere di chi è stata l’idea di usare questa vernice bianca. Non sarà stata mica degli esperti del Laboratorio Centro Storico? Speriamo (per loro) di no. (P.G.)
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ROCCA DI PAPA
E’ ancora grande musica con l’Associazione “Vagamente”
il Segno - Luglio/Agosto 2011
“Brusco & Roots in the Sky” hanno chiuso l’evento 2011
di Marco e Valentina Bucci Dopo l’enorme successo dello scorso anno con la manifestazione che ha visto esibirsi il gruppo romano “RADICI NEL CEMENTO”, l’“Associazione Culturale Vagamente” ha presentato l’evento “PER UN PUGNO DI SCORIE”, che si è tenuto sabato 23 luglio nel piazzale Claudio Villa a Rocca di Papa. L’iniziativa, prevalentemente di carattere musicale, è stata all’insegna del divertimento e ha visto il suo apice con l’esibizione del gruppo reggae di fama nazionale “BRUSCO & Roots in the Sky”. “Vagamente” è presente ormai da due anni nel territorio di Rocca di Papa e, con impegno e sacrificio, siamo riusciti a collezionare grandi risultati. Oltre al concerto dell’anno scorso sono stati organizzati il torneo di Beach Volley per due edizioni consecutive, diverse collaborazioni con varie realtà presenti sul territorio e la partecipazione alle iniziative più importanti del paese. Sono state organizzate due gite, una agli scavi archeologici di Pompei e la seconda, in cui la partecipazione è stata prevalentemente giovanile, al “Carnevalone Liberato” di Poggio Mirteto, una festa all’insegna della musica e del divertimento. “Vagamente” è stata fondata ed è tutt’ora gestita e sostenuta da un gruppo di giovani del paese, compresi gli autori del presente articolo, con lo scopo di promuovere e sostenere la cultura ed il benessere giovanile in generale, attraverso la realizzazione di eventi culturali, ricreativi e delle proposte di mobilità giovanile. Tante cose sono state fatte, tante ancora restano da fare, e comunque sono molti i giovani con cui l’associazione ha avuto modo di entrare in contatto nel tempo, creando nuove occasioni e modalità di stare insieme da quelle sperimentate nella vita quotidiana, arricchite da voglia di collaborazione e senso di responsabilità, come
Un momento dell’esibizione dello scorso anno
sostenere il gruppo di gestione nella realizzazione di una particolare iniziativa. Tutto ciò permette di arricchire e dare un valore aggiunto a quelli che erano rapporti già esistenti e caratterizzati prevalentemente dall’amicizia e dall’essere cresciuti insieme nello stesso paese. Questa volta la nostra proposta ha preso il titolo “PER UN PUGNO DI SCORIE” , un’iniziativa (completamente organizzata dal gruppo di gestione dell’associazione) che ha visto la partecipazione di grandi realtà sociali che da sempre si sono distinte per il loro contributo concreto alla comunità. L’iniziativa, completamente gratuita, è nata e si è concretizzata con l’idea di lasciare ampi spazi di riflessione sulla questione tanto scottante quanto attuale della produzione di scorie. Lo scarto, il rifiuto, l’inquinamento, la precarietà nell’animo umano sembrano questioni sempre più irrisolvibili, non abbiamo più posto dove smaltire i nostri rifiuti e continuiamo a produrne in quantità industriali e man mano che “progrediamo” causiamo un’involuzione sociale che vede il suo crocevia con il disastro ambientale. Queste sono le tematiche che abbiamo voluto sollevare con la nostra iniziativa, tematiche scottanti e scomode che stanno por-
tando la nostra società alla deriva. Durante l’iniziativa, ampi spazi sono stati dedicati a mostre fotografiche a tema proposte da cittadini roccheggiani e non, sono stati allestiti pannelli per creazioni collettive artistiche ed estemporanee. Anche questa volta non poteva mancare il mercato d’artigianato e le associazioni hanno avuto modo di far conoscere i loro progetti attivi nella promozione della solidarietà, nel rispetto dei diritti umani e della dignità. Alle ore 21.00 c’è stata l’esibizione del primo gruppo emergente i “Kutzo” e a seguire la band romana “Raggaro Fomento” per poi concludere la serata con lo special guest della serata, “BRUSCO & Roots in the Sky”. Oltre ad ascoltare della buona musica i partecipanti hanno potuto trascorrere una serata divertente e costruttiva avendo avuto modo di riflettere sul tema di questa iniziativa… esiste un modo per convivere con il nostro pianeta senza distruggerlo? Abbiamo le risorse necessarie per soddisfare i nostri bisogni?... Riusciremo un giorno a liberarci da tutte queste scorie o continueremo ancora questo folle progetto? Non possiamo dimenticarci di tutto questo, è importante ora più di prima essere attenti ed attivi!
Enzo De Angelis ci riscrive
Gentile direttore, non era ne è mia intenzione dar luogo a una polemica però devo fare alcune precisazioni in merito alla sua risposta alla mia lettera, pubblicate entrambe sul numero del Segno di Giugno. Non ho alcuna obiezione a ricevere critiche anzi, quando sono ben documentate e argomentate non possono che farmi piacere e aiutare l’ATC nel migliorare la gestione del Teatro Civico. Per quanto riguarda l’evento “Italia Music Awards” confermo quanto detto e rispondo alla sua domanda: proprio perché il Teatro è pubblico e a disposizione di tutti, senza discriminazione alcuna, se ne viene richiesto l’utilizzo in una ben determinata data, e solo in quella data, già in precedenza impegnata da un altro soggetto, per correttezza e rispetto per il suddetto soggetto la risposta è no, anche se si trattasse di Francesco de Gregori. Per quanto riguarda poi la collaborazione fin qui data dal Segno, in merito alla pubblicizzazione delle attività che si svolgono in Teatro, non posso che ringraziarla sia come Direttore che personalmente e spero che tale collaborazione possa continuare e anche consolidarsi. Ribadisco infine ancora una volta che l’ATC è una Associazione in cui il Comune di Rocca di Papa ha una partecipazione maggioritaria e che l’ACS, come socio di minoranza, è tenuta a fornire il personale volontario per la gestione del Teatro e a richiederne l’utilizzo per le proprie attività ne più ne meno come tutti gli altri soggetti, secondo delle regole alle quali tutti si devono attenere. L’unica agevolazione per l’ACS e per l’ATC consiste in una facilitazione organizzativa dei propri eventi. Inoltre l’ATC è una Associazione aperta all’ingresso di altri soggetti alle stesse condizioni, diritti e doveri ai quali è sottoposta l’ACS. Più volte ho invitato e sollecitato altre realtà locali, anche giovanili, ad impegnarsi nella gestione del Teatro nella consapevolezza che bisogna dare all’Istituzione una continuità gestionale, favorendo il rinnovamento sia negli incarichi direttivi che per il personale volontario, senza ottenere alcuna risposta positiva. Il Contratto di Servizio stipulato tra l’ATC e il Comune di Rocca di Papa scade alla fine del 2013 e non è tacitamente rinnovabile, spero perciò che per quella data l’ACS non sia lasciata ancora una volta da sola a doverne chiedere il rinnovo. Enzo de Angelis Presidente dell’ATC
il Segno - Luglio/Agosto 2011
Cultura e
... dintorni
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Una promessa mantenuta nel convento di Monte Cavo
di Rita Gatta Era qualcosa di metallo scuro, dall’impugnatura allungata, terminava con due parti a mezzaluna, taglienti: due becchi d’aquila uno di fronte all’altro… a tratti si notava la porosità del metallo attaccato dalla ruggine, ma lo strumento era ben conservato, dava l’idea di qualcosa che lungamente fosse stata maneggiata, girata e rigirata, osservata, ma non usata… L’uomo moro sulla porta osservò quella scena senza parlare, lo sguardo si fece interrogativo: - Forse le avrò perdute lungo la strada, non le uso da tempo, però mi sembrano… Si sforzava mentre era sull’uscio di casa a trovare una spiegazione e intanto guardava curioso quell’uomo commosso che gli porgeva un paio di tenaglie. Che stava a significare quel gesto? Era una persona come tante, stempiato, di media statura, corporatura un po’ pingue e stava di fronte a lui con fare divertito e nello stesso tempo commosso: si vedeva che aveva tanto da dirgli, ma gli piaceva rimandare il momento della spiegazione per aumentare la sua curiosità, tenerlo sulle spine. In effetti l’uomo alto, dai capelli neri un po’ brizzolati, magro, dal viso scuro color tabacco, con la pelle cotta dal sole, non era tipo da indovinelli, ma gli piaceva mettere in gioco la sua prodigiosa memoria: ogni episodio del passato sembrava fosse appena accaduto quando cominciava a narrare a figli e nipoti la sua storia, gli aneddoti della sua vita. - Buongiorno – si decise infine a parlare l’individuo porgendogli con maggiore convinzione le tenaglie. - Buongiorno – rispose il guardiano dell’antico convento. - Lei si starà chiedendo chi sono, perché sono qui… Lasciò cadere una pausa per cogliere nel silenzio del suo interlocutore un assenso scontato. - Le dico una data per aiutarla: 1944.
In un paese dell’Abruzzo, campagne campagne, era stato sorpreso dai Tedeschi mentre cercava di nascondersi nella solita botola sotto il fienile. Era un giovane uomo, uno dei tanti civili che era stato preso prigioniero: sapeva che non avrebbe più rivisto la sua casa, sua mamma, i suoi fratelli e la disperazione dilagava nel suo cuore mentre in marcia lo portavano chissà dove. Lunghi chilometri di strada, di notte, di giorno, mangiando polvere e
dolore. Giunsero sotto un grande monte dalla cima arrotondata: ovunque boschi di castagni dalle chiome incipriate di longilinei fiori gialli. Li fecero entrare in un recinto di filo spinato, assiepati come bestie, stretti l’uno vicino all’altro. Il sole stava per tramontare e accendeva di rosso quell’aria, prima che l’oscurità della notte avesse pietosamente coperto una nottata dolorosa dove il sonno non sarebbe calato e i fantasmi del presente avrebbero riempito i loro cuori di straziante nostalgia. La paura del domani si respirava tra loro, ciascuno stremato da ore di cammino, attenti a non cadere, a non inciampare. Si fece ostinatamente spazio per raggiungere la rete, un confine crudele oltre il quale c’era la libertà: quei boschi potevano essere la sua salvezza. Vide passare un ragazzo sulla via: camminava a testa bassa tenendo per mano la sua bicicletta, con fare quasi anonimo per non sembrare sfrontato e curioso a quelle sentinelle che sorvegliavano i prigionieri e lui quando se lo vide passare vicino gli chiese a bassa voce: - Dove siamo? Un sibilo senza neanche sollevare lo sguardo, lo informò che stavano sotto il Monte Cavo, in un paese che non aveva mai sentito nominare dalle sue montagne dell’Abruzzo: Rocca di Papa e là vicino c’era un convento occupato dai Tedeschi. Quel suono sussurrato riecheggiava nella sua testa mentre vedeva il ragazzo allontanarsi con la sua bicicletta sempre camminando lentamente. Stava
allontanandosi pian piano, poi lo vide inforcare la bici e sfrecciare pedalando veloce fino a diventare sempre più distante: lo seguì con gli occhi anelando la sua libertà. Come in un sogno, se lo vide tornare indietro dopo pochissimo tempo: pedalava con impegno e raggiunse quel campo che costeggiò senza neanche voltarsi, accelerando la spinta sul pedale non appena svoltato. Fu un attimo, un infinitesimale istante di storia: il braccio si sollevò e lanciò qualcosa che lui riuscì ad afferrare senza farsi notare dalle sentinelle, in quel momento distratte a parlare tra loro. Quando sollevarono gli occhi, il ragazzo era già sfrecciato via e una coltre di rassegnata disperazione era tornata a coprire quel battito accelerato del cuore che stava impazzendo di speranza. Il giorno dopo nel gruppo di prigionieri che riprese la marcia disperata verso la follia mancava qualcuno… Invano le sentinelle sguinzagliarono i cani: nessuna traccia dei fuggitivi. Nascondendosi tra i boschi, nella sua fuga verso la libertà, quell’uomo che aveva afferrato l’oggetto conservava nel cuore una promessa. E proprio quel pomeriggio d’estate, dopo più di vent’anni, quelle tenaglie restituite furono il più bel gesto di amore, generosità e gratitudine fiorito dalle ceneri di quella tragica follia bellica nata dall’umana pazzia. Un riscatto per dimostrare che, nonostante tutto, l’Uomo non soccombe nella violenza e integro risorge anche dalle più immani tragedie.
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L’angolo della storia
CULTURA
L’Italia cambia con La Voce e Il Mondo
di Vincenzo Rufini Nel corso del ventesimo secolo la storia culturale italiana, già di per sé ricca di espressioni letterarie, artistiche e filosofiche, ha ricevuto un’impronta determinante dal settore del giornalismo. Un mestiere appassionante, sogno di ogni adolescente aduso alla parola scritta, che ha fatto della rappresentazione della parola scritta un importante veicolo per diffondere in ogni dove l’informazione. Tra le molteplici testate giornalistiche che sono fiorite nel corso del secolo ne vanno annoverate due, sorte in tempi e contesti diversi, che hanno lasciato una traccia indelebile nella storia del giornalismo e della cultura in generale: La Voce e il Mondo. La Voce nasce nel 1908 per iniziativa di Giuseppe Prezzolini, vero scopritore di talenti oltreché valente intellettuale, e di Giovanni Papini, spirito più che mai inquieto sempre proteso alla ricerca di una soluzione ideale dell’essenza della vita. La rivista ebbe una durata di cinque anni, anche se dal 1913 al 1916 continuò ad essere presente in edicola sotto altra direzione e con meno pregnanza culturale. Lo scopo principale della Voce fu da subito quello di stravolgere il panorama intellettuale italiano e rimuovere, una volta per sempre, l’antico assioma dell’intellettuale avvolto nel suo sapere e nella continua ricerca culturale, totalmente avulso dalla realtà circostante e portarlo ad avere coscienza del suo essere e delle sua condizione di erudito mettendo queste qualità al servizio dell’intera comunità. Altro obiettivo perseguito dalla testata giornalistica fu quello di cercare di promuovere un rinnovamento culturale e sociale, svecchiare un po’ l’asfittica società italiana. Il tentativo di Prezzolini e Papini, assistiti in questa avven-
tura dello spirito dalla preziosa collaborazione di Gaetano Salvemini e dalla simpatia di Benedetto Croce, contribuì enormemente alla diffusione della cultura nelle masse, le quali si affacciavano prepotentemente alla ribalta sociale; ebbe il merito di far uscire l’antica Sophia (la conoscenza) dalle torri d’avorio in cui era rinchiusa per farla divenire patrimonio di ognuno. Il Mondo nasce nel secondo dopoguerra, nel 1949, per iniziativa di un gruppo di intellettuali, capitanati da Mario Pannunzio, di estrazione liberale e azionista con il fermo proposito di assurgere a coscienza critica e baluardo dell’etica in un’Italia che ricominciava lentamente a guarire dalle ferite della seconda guerra mondiale e si avviava a vivere una stagione di crescita e di sviluppo, troppo spesso tendenti ad evolversi al di là delle regole della civiltà. Il Mondo ebbe la funzione di fustigatore di quella classe politica ed economica che in alcuni dei suoi rappresentanti mostrava di aver dimenticato i canoni del senso civico. La rivista ebbe come faro la laicità dello Stato, sempre in prima linea a rintuzzare le uscite e i moniti della gerarchia d’oltre Tevere, la quale, alla vigilia del Concilio Vaticano II, ancora considerava il territorio italiano come cosa propria. I suoi collaboratori furono, oltre il direttore Pannunzio, Manlio Cancogni, Domenico Bartoli, Emilio Lussu, Ernesto Rossi, un allora giovane Eugenio Scalfari, il quali negli anni ottanta ne fissò i ricordi nel bel libro: “La sera andavamo in via Veneto”.
Giuseppe Prezzolini
Mario Pannunzio
Il Mondo si distinse, oltre che per i suoi servizi giornalistici, anche per i molti convegni tenuti con regolare puntualità e che mettevano in evidenza i problemi del momento e ne suggerivano le ricette appropriate per risolverli. Il giornale fu sempre limitato nella tiratura, come se avesse la funzione di rivolgersi ad una esigua minoranza, quella fedele alle regole ed ai proponimenti della cultura azionista, ma inversamente proporzionale alle vendite era il credito che acquisì come coscienza nazionale di un Paese che si avviava ad una crescita tumultuosa ed incontrollata, in cui le regole dello stato di diritto venivano prese d’assalto da poteri, più o meno forti, decisi ad occupare lo Stato ed usarlo secondo i loro fini. Valutando retrospettivamente le due imprese cartacee possiamo serenamente affermare che se il livello culturale di una nazione si misura anche per i suoi prodotti giornalistici, allora La Voce e Il Mondo sono da considerare due fari imprescindibili emananti cultura, i quali hanno contribuito in maniera determinante alla crescita del Paese e che nulla hanno da invidiare alle grandi testate del giornalismo d’oltre manica e d’oltre oceano.
Nozze d’argento per Mario e Raffaella
Il 26 luglio Mario Clementi e Raffaella Gualtieri hanno festeggiato le nozze d’argento, essendosi sposati lo stesso giorno del 1986. Un traguardo importante dopo 25 anni di matrimonio. A Mario e a Raffaella, e ai loro figli Eleonora, Michela, Daniela e Riccardo, vanno gli auguri di tutta la redazione del Segno.
il Segno - Luglio/Agosto 2011
Invito alla lettura
Tempo di farfalle
di Loredana Massaro “Il tempo delle farfalle” di Julia Alvarez è la storia delle quattro sorelle Mirabal, eroine della guerra di liberazione dominicana contro la terribile dittatura del generale Trujillo, padrone assoluto della scena politica della Repubblica Domenicana, governò dal 1930 al 1960, conducendo il suo Paese in una situazione di arretratezza, degrado e miseria insopportabili. Eliminò ogni forma di opposizione con la ferocia di una repressione spietata. Uccise chi lo ostacolava, depredò i suoi sudditi, fece razzia di denaro, terre, donne e bambine, stuprate e seviziate e poi abbandonate al loro destino. Le quattro ragazze con la loro indomita fragilità avevano meritato il nome di “las mariposas” nella resistenza clandestina. Nate in una famiglia benestante e colta, rimasero sempre legate da un affetto complesso e profondo, nonostante le notevoli diversità d’indole e di destino. La ribelle Minerva sceglie giovanissima di essere l’avvocato degli oppressi, Patria la devota arriva alla guerriglia per le vie imperscrutabili della fede religiosa, la frivola e romantica Maria Teresa s’impegna nella causa per amore, mentre Dedé, l’unica sopravvissuta e la meno incline all’impegno politico, narrando molti anni dopo la loro polifonica storia, si riunisce infine e senza riserva alle sorelle. E’ il 25 novembre 1960, quando le sorelle Mirabal vanno in visita ai loro mariti Manolo e Leandro, trasferiti nel carcere di Puerto Plata, gli agenti del servizio segreto militare le arrestano e le conducono in un canneto dove vengono torturate, seviziate e bastonate fino alla morte. L’intento dell’autrice non è quello di edificare un mito, ma quello di far rivivere la storia delle quattro donne mostrandole mentre si raccontano, mentre parlano di piccoli fatti della quotidianità e grandi eventi della storia con uguale semplicità, mentre ridono, giocano, amano, pensano, pregano. Sono donne che si ribellano e lottano, soffrono e hanno paura e l’autrice riesce a farci vedere le loro storie in tutta la loro umanità e forza.
STORIE
il Segno - Luglio/Agosto 2011
IL RACCONTO DEL MESE
M
Frammenti
di Scrittura
Il presentatore Giochi ammuffito estivi
ese dopo mese, le famiglie si liberavano gettando via i televisori, anche quelli più costosi e sofisticati. Salivano sui tetti e sradicavano tutte le di Noga antenne. Nei pressi delle abitazioni si notavano ormai cumuli di ferrovecchio arrugginito e lungo le pareti cieche, penzolanti cavetti elettrici, abbandonati a se stessi. L’ultimo spettacolo fu mandato in onda molto più tardi del consueto e non per rispetto dei bambini. Figuriamoci! Ma semplicemente perchè era proprio l’ultimo spettacolo. I presentatori erano stati licenziati in massa da mesi. In organico ne rimaneva uno soltanto per le esigenze, diciamo così, di chiusura. Costui era anche un rinomato ventriloquo oltre che un bravo presentatore. Giungeva sul lavoro con un bel pupazzo colorato che subito affidava ad un inserviente e mettendosi poi comodamente a sedere su una enorme poltrona imbottita color senape, gli faceva annunciare, con voce suadente e profonda, ogni cosa fosse stata richiesta dal programma. Il bel pupazzone ripeteva pedissequamente e ripeteva all’infinito se il presentatore-ventriloquo si distraeva; oppure se spossato dalla noia, si addormentava profondamente. uesta situazione si protraeva già da un bel po’ di tempo e quelle pochissime persone che ancora seguivano gli scarsi programmi mandati in onda, conoscendo il trucco, ne erano moderatamente divertite: “Tanto -dicevano fra loro- ormai ce la siamo mangiata tutta la minestra”. E quando i fari di scena furono spenti per l’ultima volta ed i teatri di posa ridotti al silenzio, il presentatore-ventriloquo prese il suo bel pupazzo colorato, se lo caricò sulle spalle e giunto a casa, lo ripose in un magazzinetto che aveva fatto costruire sul terrazzino. Il pupazzo, che aveva una bella faccetta accattivante con degli occhi spiritosi, si rese subito conto che sarebbe rimasto in quel magazzino per molto tempo e per ingannare la noia, dopo essersi accomodato nel migliore dei modi, prese a declamare ad alta voce tutte
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La poesia del mese
di Anna Giovanetti
La Luna
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Appena il sole dal suo infuocato carro attraversato il cielo all’orizzonte scende,
le notizie che il suo presentatore gli aveva suggerito e che conosceva a memoria: era proprio così che un poco alla volta si era fatta una certa cultura di base, in molti campi. Era riuscito anche ad imparare una speciale lingua fatta di frasi sbilenche strappate via dalle interviste a qualche importante personaggio. Dopo un po’ di tempo cominciò a sentire una grande nostalgia del suo presentatore: ormai aveva declamato tutto quello che gli era rimasto incollato dentro e desiderò apprendere molte altre cose. Così si decise: uscì da quella specie di ripostiglio ed entrò in casa e curiosando qua e là si ritrovò in una delle camere da letto dove ebbe una gran bella sorpresa: il suo presentatore, impeccabilmente vestito, era disteso sul letto, immobile, con le braccia abbandonate lungo i fianchi, pallidissimo e proprio al centro del petto aveva un foro rosso sangue. siccome i pupazzi non hanno la benchè minima paura delle situazioni disdicevoli che il mondo prova a mettere in scena per loro, si avvicinò ancora di più e lo toccò ed il presentatoreventriloquo non si mosse affatto.Osservò con più attenzione e notò con stupore che era ormai ammuffito, completamente. Il pupazzo però non si rendeva perfettamente conto di cosa quella situazione potesse significare. Del resto era sempre un pupazzo! Ma una cosa la percepì: senza televisione e adesso senza presentatore la sua vita sarebbe stata durissima. Decise comunque di uscire e di andarsene per il mondo in cerca di un altro presentatoreventriloquo, sapendo in cuor suo che non lo avrebbe trovato e soprattutto, più semplicemente, che non lo avrebbe riconosciuto. Rocca di Papa - Marzo 2004
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pallida e malinconica la luna nella penombra sale lentamente e quando in mezzo al firmamento brilla, l’argentea luce diffonde nella sera; dell’aureo astro non è che una scintilla, ma quanta gente il suo ritorno spera. Conforta il contadino che ritorna al casolare, stanco del lungo giorno, conforta il bimbo che lasciati i giochi, nel suo lettino la guarda e aspetta il sonno. E gli amanti, che nell’abbraccio avvinti cercano in lei una lontana meta, è complice di sogni me di chimere, è testimone tacita… e discreta!
di Stefania Colasanti
Come ogni essere umano, mi ritrovo a dare e dire spiegazioni: dare perché richieste e dire perché richieste. Dopo una vita travagliata e dedicata interamente agli altri ora è il mio turno! Tocca a me chiedere e ricevere spiegazioni e di che genere beh, lo scoprirò andando avanti. Una semplice elucubrazione che arriva in una semplice giornata estiva trascorsa al mare dove, conoscenti, mi pongono domande. Lecito è chiedere ma se finalizzato ad un arricchimento della propria conoscenza e non per arricchire solo un antro nascosto del cervello dove si depositano essenzialmente curiosità e chiacchiere senza senso. Ma dico io! Sole, spiaggia, mare, gabbiani che svolazzano sghignazzando, vocii e sapore di sale sulle labbra, gente assorta nella lettura di libri sconosciuti e non, bocche che si sfiorano assetate di sensazioni e ragazzi scalmanati appresso ad un pallone non sono sufficienti per comprendere che oggi è oggi? Basterebbe lasciare andare la vista, libera di spaziare nella luce riflessa nell’acqua ed oltre l’infinito del mare ad arricchire l’animo. Ma non è così! Mi sposto verso il bagnasciuga cercando di evitare le futili domande per concentrarmi esclusivamente nelle emozioni ma, come da copione letto e riletto, ecco arrivare una avvenente donna dai capelli rosso carota, racchiusa in un costumino mozzafiato. Ondeggia e gesticola come una sirena catturando gli occhi dei tanti maschi, giovani adulti e vecchi, sguardi che le rimangono tatuati sulle sinuose grazie. Sorrido all’idea della principessa e la ranocchia (la ranocchia sono io). Lo staccarsi dal resto del gruppo per raggiungermi non è un atto di generosità o di semplice piacere ma solo una raccolta di ciarle per poi farne il gioco di società. So bene che ne usciranno fuori storie incredibili quindi, divertita, divento la cavia del giorno. Solite domande, solite risposte, conosciuta compassione per circa mezz’ora. Invento e rigiro le stesse parole, venti in tutto… le stesse parole che mischiate dentro un sacco ed estratte a sorte formano concetti diversi, raccontano situazioni assurde e parlano di amori confusi vicini e lontani. Ma le parole sono solo venti! La mia aiutante interlocutrice non percepisce il gioco e, finita la conversazione con la piccola ranocchia, sempre io, torna dal branco e inizia il gioco dell’inventiamo storie. Resto seduta sul bagnasciuga e lascio che le onde si infrangano sulle mie grazie che seppur poco avvenenti, vivono vere emozioni e giocano con il mio sorriso, apportato dalla deliziosa superficialità delle menti del mio branco.
MUSICA e ARTE Anche due roccheggiani all’evento trasmesso su Rai2
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Premio di giornalismo con le musiche di ConteNero
il Segno - Luglio/Agosto 2011
Paolo Conte e Mauro Del Nero autori delle colonne sonore Su Rai2 il 21 luglio scorso, giovedì, è andata in onda la cerimonia di consegna dei riconoscimenti della XXII edizione del “Premio Ischia Internazionale di Giornalismo”, che premia i migliori giornalisti della stampa italiana e internazionale distintisi per la loro professionalità e deontologia. Un appuntamento atteso ogni anno che vede la partecipazione dei giornalisti premiati. Inoltre, la sezione “comunicazione” del Premio Ischia Internazionale di Giornalismo, giunta quest’anno alla terza edizione, è organizzata in collaborazione con la Ferpi, la Federazione delle Relazioni Pubbliche Italiana, la più antica e rappresentativa associazione professionale di categoria dei comunicatori d’impresa con oltre 40 anni di storia. Insomma, un premio importante in un settore complesso come è quello del
giornalismo e della comunicazione. Quest’anno il premio ha avuto anche una caratterizzazione roccheggiana. Infatti le colonne sonore dell’evento televisivo sono state realizzate da Mauro Del Nero e Paolo Conte che recentemente hanno costituito una vera e propria etichetta musicale, la “ConteNero EdiMusicArte”. La trasmissione del 21 luglio è stata l’esordio per i nostri due artisti, i cui progetti (non solo di tipo musicale) stanno raccogliendo molti consensi tra gli specialisti del settore. “La ConteNero -ci spiega Paolo Conte- ha già firmato un contratto con RaiTrade per 75 anni. Inoltre RaiTrade -ha poi aggiunto- divulgherà prossimamente anche un cd con 15 nostri brani”. A Mauro e a Paolo vanno le nostre congratulazioni e l’augurio di vederli presto impegnati in altre trasmissioni te-
u m e r o sicali t v s e p i ett R
THE WALL/2 QUANDO IL ROCK INDOSSA LO SMOKING
Seconda parte Non per niente ancora oggi nei suoi trionfali concerti Roger Waters, che di The Wall ne è anche l’ideatore ed autore, quando rappresenta l’opera lo fa nella sua interezza, sempre nelle stesse modalità e con la messa in atto di tutti gli elementi tecnici e scenografici oltreché musicali. Ogni brano ha la sua giusta collocazione e anche quello che poteva sembrare un pezzo superficiale e ballabile come Another Brick in the Wall visto con le immagini, come con la marcia dei ragazzini mandati verso il macello in una società che non li sa o non li vuole educare e che li lascia senza guide e senza ideali, assume significati esattamente opposti e dramma-
levisive. E chissà che non possano mettere a disposizione di Rocca di Papa le loro competenze e professionalità. Staremo a vedere. Circa il “Premio Ischia Internazionale di Giornalisno”, ecco i giornalisti a cui la giuria ha assegnato i prestigiosi riconoscimenti: a Gian Maria Vian è andato il premio giornalista dell’anno italiano; a Rym Ali Brahimi il premio internazionale; al grande maestro di giornalismo Giulio Anselmi, già direttore de La Stampa, è stato assegnato il premio alla carriera; a Toni Capuozzo di Mediaset è andato invece il premio inviato speciale; a Mario Sconcerti quello di giornalista sportivo dell’anno. Paola Gatta
di Massimo Onesti
tici. La trama dell’opera si snoda anche semplicemente ma con una profondità e un’intensità di alto pathos e così assistiamo con partecipazione alle vicissitudini di Pink (il nome del protagonista) che perde un padre in guerra e che cresce chiudendosi in sé stesso al riparo di una madre semplice e protettiva e poi via via fra crisi di coppia, lotte sociali, ambiguità da rockstar, dipendenza dalla droga, etc... Non tutti abbiamo perso un padre in guerra, non tutti facciamo parte di una rockband ma tutti abbiamo vissuto il momento del conflitto con il mondo, tutti abbiamo sentito magari solo un istante la frattura fra il nostro io e il mondo che ci circonda e il desiderio di sovvertirlo anche violentemente ma alla fine di uscirne vittime o sconfitti. Un mio amico trovava The Wall troppo esagerato e drammatico ma forse non ce ne
siamo resi conto subito ma quella è stata un’epoca veramente drammatica in cui ragazzi pieni di speranze e di grandi propositi si bruciavano con la droga, con le violenze delle lotte politiche o abbandonando ogni residuo di speranza e d’idealità rifugiandosi appunto all’interno del proprio Muro e se apprezzabile è Roger Waters nel collocare allegoricamente il muro individuale al Muro di Berlino e alla sua distruzione dobbiamo ancora aspettare molto affinché gl’individui finiscano di costruire muri e di rifugiarvisi al di là di essi. 2/Fine
Lilith Di Rosa e lo scrittore Emanuel Carnevali
Sul numero scorso nell’articolo relativo al primo libro di Lilith Di Rosa Trappolini, “Russian Roulette”, si è parlato anche di uno scrittore punto di riferimento per lo stesso Lilith. Si tratta di Emanuel Carnevali e non di Miguel, come erroneamente scritto. L’occasione ci è gradita per ricordare nuovamente questo scrittore italiano (nato nel 1897) che seppe dare un forte impulso alla letteratura americana di quegli anni (Emanuel si trasferì in America nel 1914). Malato, tornò in Italia nel 1922 dove morì vent’anni dopo. Di lui restano alcuni racconti e poesie ma soprattutto un romanzo, “Il primo Dio”, una prosa di “febbrile intensità, carica di angosce, l’autoritratto di un nomade, braccato dalla vita, che ci lascia sbalorditi per la modernità del suo accento” (dall’introduzione Adelphi). Ringraziamo Lilith per avercelo fatto scoprire e per averci fatto conoscere anche il suo primo libro che, ricordiamolo, può essere ordinato su www.altromondoeditore.it. (A.S.)
RIFLETTORI
il Segno - Luglio/Agosto 2011
di Daniela Di Rosa
Sarà il caldo soffocante di questa torrida estate ma io mi sento le gambe e la mente pesanti, dai libri impegnati o impegnativi passo ai gialli di Agatha Christie, peraltro sritti benissimo, o alle edizioni di piccoli classici in regalo con i quotidiani. L’afa invita alla pigrizia e all’ozio anche mentale e la sera con le finestre spalancate e il meraviglioso venticello che qui a Rocca di Papa non manca mai, mi scopro a vedere dei terribili film in tv. Improbabili terrorristi che riempiono un aereo di centinaia di serpenti, persino un anaconda, ma dove li avevano
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Quando la mente è in vacanza
L’angolo della psicologia
nascosti? Nello zaino? Improponibili gialli del sabato sera, dove alla prima scena sai già chi sarà ammazzato, chi è l’assassino e che fine farà. Film con campeggiatori coatti, cafoni, inquinatori e cacciatori uccisi dalla natura che si ribella, città e persone attaccate da un virus che spinge l’umanità al suicidio e anche lì è il vento, sono gli alberi e i prati che si vendicano dell’uomo che li sta distruggendo. Meteoriti pronte a distruggere il mondo e il mondo salvato in extremis da un pugno di eroi (sempre maschi) pronti a morire per un bene superiore (quasi sempre Gli Stati Uniti
Gioco e disegno nella psicoterapia infantile
Doppi incarichi... il dilettantismo dell’On. Tabacci
Doppio incarico. Ne abbiamo sempre parlato. La Lega e il PDL chiedono le dimissioni di Tabacci da deputato visto che è entrato nella giunta di Milano. Tutto giusto, tutto vero, ci allineiamo alla richiesta perchè la riteniamo giusta e sacrosanta, però fa sorridere ascoltarla da loro (Riccardo De Corato, PDL, è stato per 16 anni vicesindaco proprio a Milano e contemporaneamente deputato). Ancora più grottesca è la Lega. Matteo Salvini è stato per anni capogruppo del Carroccio in Comune e contemporaneamente eurodeputato a Bruxelles. Daniele Molgora, dal 2009 è presidente della Provincia di Brescia e deputato. In generale su 68 parlamentari della Lega, ben 38 (cioè il 56%) hanno incarichi nelle amministrazioni locali. Il top si raggiunge con Leonardo Carioni che è presidente della Provincia di Como, sindaco di Turate, presidente dell’Unione delle province lombarde, presidente di Sviluppo Sistema Fiere, è consi- di gliere del consiglio di Ermanno amministrazione della Pede- Gatta montana veneta e dell’Expo 2015 Spa. Insomma, Tabacci è proprio un dilettante. Queste notizia difficilmente le sentirete in televisione. La Pulce
il T o c c o
Risponde la Dott.ssa Bruna Benelli
Agatha Christie
d’America). D’estate mi prende così, o parto con il corpo per nuove mete... o parto con la testa e mi distendo con tutto ciò che d’inverno rifiuto! Vedo persino i vecchi film d’amore hollywoodiani su Cielo tv, non mi commuovo più ma mi rilasso! Per non parlare delle sfide tra cuochi (La7d, Cielo tv), tra giovani stilisti, o dello psicologo dei cani, mi scopro a preferire i manicaretti alle interviste barbariche. La mente, almeno la mia, se ne va in vacanza... eppure ci sono cose che non riesco a vedere nemmeno d’estate, che sò... la De Filippi e gli amorazzi dei tronisti o i suoi “Amici”, mi danno la nausea anche in replica; oppure i programmi pomeridiani (che neanche d’estate vanno in vacanza) con la D’urso e il suo sguardo fintamente addolorato... il mio cervello andrà pure in ferie ma sempre con un pizzico di ironia, va bene alleggerire ma non rincretinire.
Nella psicoterapia infantile, il gioco e il disegno consentono una libertà di espressione maggiore rispetto al linguaggio. Queste due attività vengono accostate dal bambino con minori difficoltà, in terapia, anche in considerazione del fatto che richiedono un minore sforzo intellettivo e minori capacità linguistiche. In psicoterapia ad orientamento psicodinamico, il gioco viene osservato e il bambino è libero di scegliere i giocattoli che preferisce, in questo modo lo psicoterapeuta sarà in grado di poter inferire dati preziosi a seconda dei giochi realizzati e dei giocattoli scelti. Il disegno in psicoterapia viene scelto sia come attività di libera espressione del bambino, sia sottoforma di test proiettivi grafici, il cui principio base è quello della “proiezione” delle dinamiche inconsce sul foglio bianco, a seconda della consegna fatta dal terapeuta. I test grafici più utilizzati sono: il Disegno della figura umana, il Disegno della Famiglia, il Reattivo dell’Albero, il Disegno del bambino sotto la pioggia. Dopo l’esecuzione del disegno, segue un’intervista apposita tramite la quale lo psicoterapeuta raccoglie elementi preziosi sulle dinamiche inconsce del piccolo paziente. Il gioco e il disegno possono essere opportunamente utilizzati anche al di fuori del contesto clinico, individualmente o in gruppo e costituiscono sempre un ottimo mezzo di espressione e di creatività personale. Per scrivere alla Dott.ssa Benelli: dottoressabenellibruna@ virgilio.it
il Segno - Luglio/Agosto 2011
il Segno dei tempi
nei disegni del Maestro Franco Carfagna
La storia di Rocca
Ultima pagina
Prosegue il viaggio del maestro Carfagna alla scoperta degli ultimi murales realizzati a Rocca di Papa. L’ultima volta eravamo rimasti in Via della Fortezza e, da qui, riprende la camminata prendendo Via 20 Settembre. Alla fine della strada, all’altezza del civico 34, sulla sinistra si può subito notare il dipinto ma, per vederlo meglio, è consigliabile affacciarsi sulla ringhiera di fronte, da piazza Vecchia. Il murales è dedicato a Rocca di Papa e alla sua storia. In basso sono dipinte delle radici grandi e forti, contorte, avvinghiate e cresciute sopra delle colonne di epoca romana e delle antiche basole. Questo vuol significare che il nostro paese è stato costruito su antichi ruderi e, nello specifico, su quelli del castello medievale che sormontava la Fortezza. Le prime notizie su Rocca di Papa risalgono al 1044. Poi i soldati di Ludovico il Bavaro saccheggiarono il castello e molti resti di questo furono utilizzati per costruire le casupole del centro storico. Invece, le basole raffigurate nel murales sono quelle della Via Sacra, la strada romana che dall’Appia conduceva sulla vetta di Monte Cavo. Il tronco dell’albero, nodoso e robusto, si innalza verso il cielo e vuol rappresentare il verde dei nostri boschi che tutti i paesi dei Castelli ci invidiano. Sul tronco si può notare una lancia con la bandiera e i colori del Comune, bianco e azzurro, del tutto simili a quelli della Baviera. Infine, gli artisti hanno dipinto un grande sole che ha la capacità di riscaldare il cuore degli osservatori anche d’inverno. L’opera descritta è frutto della creatività di due artisti, Ermanno Gatta (nostro prezioso vignettista), ed Emanuela Gatta, una studentessa universitaria che per una settimana intera si è dedicata soltanto a questo murales. Il progetto del murales è stato proprio di Ermanno che oltre a possedere doti artistiche è anche un appassionato di storia locale.
Lettere, Proposte, Proteste e Reclami ilpiccolosegno@libero.it
Le lettere non superiori alle 13 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonico
CHI SPORCA LA VIA SACRA? Gentile Direzione, la strada che porta a Monte Cavo e che tanta storia porta con sé è praticamente abbandonata a se stessa. La Via Sacra domenica era davvero un cumulo di erbacce e rifiuti, forse lasciati lì da qualche turista del fine settimana. Questa inciviltà deve essere fermata perché continuando di questo passo non resterà più niente del nostro glorioso passato. Poi purtroppo sembra che nessuno svolga il servizio di controllo di questa zona e quindi anche i malintenzionati hanno vita facile. Io mi sono ritrovato a passeggiare e alla fine ho dovuto rac-
cogliere un po’ di cose sparse, metterla in una busta e portarmi dietro fino al primo cassonetto questi rifiuti. L’ho fatto perché mi sembrava assurdo far finta di niente ma come mai nessuno provvede a pulire questa via romana? Chiedo scusa per lo sfogo Matteo Brunetti
VIA ROMA, LUCE A FASI ALTERNE Qualche giorno fa passavo per Via Roma e ho visto che l’illuminazione mancava del tutto. Mi hanno detto che questo dipende dal fatto che quando in piazza Margherita c’è una festa e quindi viene potenziato il sistema di illuminazione, Via Roma va in
deficit di corrente per cui i cittadini sono costretti a restare al buio. Non so se questo sia vero ma molti ne sono convinti e se così fosse sarebbe davvero paradossale che nel 2011 per illuminare una zona se ne oscura un’altra. Io ho una certa età e mi pare di esser tornato agli anni tristi del dopoguerra quando la luce non si sapeva nemmeno che cos’era. Gradirei sapere qualcosa in merito visto che l’estate è ancora lunga e non vorrei passarla completamente al buio. Grazie. Roberto De Agostini
IN VIA DEL TUFO Vorrei protestare con il Comune per lo schifo delle colonne che hanno pitturato in Viale Madonna del Tufo. Ma che hanno preso Rocca di Papa per un paese della periferia romana? Tutto bianco che sembra di stare a Latina! Non poteva essere utilizzato un colore più adatto a noi? Ai nostri boschi? Alle nostre caratteristiche? Se questi sono gli interventi di abbellimento previsti per il paese, invito i responsabili a ripensarci subito perchè, in fin dei conti, è sicuramente meglio che le cose rimangono come sono. Adelio Ruffini
A TUTTI I LETTORI AUGURIAMO UNA BUONA ESTATE LE BIANCHE COLONNE