il
Segno
...quello che gli altri non scrivono...
quindicinale indipendente
Anno XIV, nn. 7/8 - luglio-agosto 2015
Il rilancio Crestini: dell’ex Altri 8 mln di debiti convento
www.ilsegnoroccadipapa.blogspot.it
Il metano per tutto il territorio
Il Segno di Rocca di Papa
Rossana e le sue passioni
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Rispetto dell’ambiente e della legalità. Queste sono le risorse di domani per la costruzione di una nuova felicità e di una nuova economia. Angelo Vassallo
(sindaco di Pollica)
San Carlo Borromeo La ricorrenza di una tradizione
Dopo 36 anni sciolto il Comitato Campi A pagina 9
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A gennaio il Comune aveva perso all’asta la sede istituzionale
LA LETTERA
Scuole, regole e logica
di Gianluca Soddu C’era una volta... ebbene sì perché la storia che vi sto per raccontare sembra davvero una favola, ma non a lieto fine visto che a farne le spese sono dei bambini. Tutto comincia ad aprile quando, presentata la domanda per iscrivere mio figlio alla scuola dell’infanzia Giardino degli ulivi, escono le graduatorie provvisorie e mio figlio ha un punteggio così basso che per il secondo anno consecutivo è escluso dalla sezione statale. Mi rifaccio i conti e penso: ci sarà uno sbaglio. Allora presento ricorso ma non serve a niente. A questo punto cerco un contatto con la preside, signora De Michele, la quale mi liquida in malomodo e mi dice che riceve solo per appuntamento. Segue a pagina 10
A pagina 5
8 mesi fa la sentenza del TAR che autorizzava l’abbattimento
Lotta alle antenne di monte Cavo ma il comune non le abbatte
Campi d’Annibale
2 settimane senza acqua
A pagina 14
Ringraziamo i nostri sostenitori e collaboratori: Rossana, Maurizio, Bruno, Luisa, Bruna, Enzo, Italia, Fiammetta, Cristina, Emanuela, Patrizio, Anna, Renato, Fabrizio, Nadia, Orlando, Gianfranco, Annarita, Alessandro, Jessica&Davide, Paola, Mauro, Roberto, Orofino, Angela, Luigi, Antonello, Marco, Renato, Rosa, Sonia, Paola, Sandro, Mario, Gennaro&Gianni&Gino, Milvia, Elisa, Francesca&Bernardo, Piero, Alfredo&Tiziana, Claudio, Danilo, Miriam, Paolo&Alberto, Alessandro, Piero, Francesca, Vincenzo, Anna, Francesco, Bruna, Laura, Gabriele, Camilla, Mauro, Enea, Ermanno, Franco, Luana, Daniele, Nicola e Giovanni.
Intervista all’Ass.re Maurizio Querini
A pagina 7
Alle pagine 8 e 9
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Noi stiamo dalla parte dello scrittore
Erri De Luca
sotto processo per le sue parole sul progetto TAV
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Segno
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REDAZIONE Mauro Artibani, Bruna Benelli, Federico De Angelis, Giulia De Giorgi, Daniela Di Rosa, Laura Fico, Mario Gabbi, Paola Gatta, Mauro Giovanelli, Anna Giovanetti, Toshi Kameda, Marcello Loisi, Camilla Lombardozzi, Loredana Massaro, Noga (Gabriele Novelli), Massimo Onesti, Florentina D. Pagnejer, Sergio Rasetti, Annarita Rossi, Vincenzo Rufini, Maria Pia Santangeli, Luigi Serafini, Roberto Sinibaldi, Sandro Tabellione, Francesca Torino ILLUSTRAZIONI Franco Carfagna, Ermanno Gatta
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ATTUALITÀ
il Segno - luglio-agosto 2015
Ricordando quel giorno con le note di Bob Dylan Il 20 luglio del 2011 moriva Garlo Giuliani al G8
di Mauro Giovanelli Gli anni 60 sono stati veramente favolosi, le nuove generazioni devono credermi, un periodo irripetibile. Abbiamo avuto la cinematografia dei Fellini, Risi, Monicelli, Visconti, Antonioni, Kubrick, Bergman, con attori del calibro di Gassman, Tognazzi, Sordi, Manfredi, Mastroianni. La letteratura dei Pavese, Fenoglio, Calvino, Pratolini e tanti, tanti altri, americani, Francesi, tedeschi, russi. Ovunque nasceva cultura. E musica. I Beatles li ho visti a Genova il 26 giugno 1965. Ammetto che a loro preferivo i Rolling Stones che sono stati nella mia città il 9 aprile 1967 e Bob Dylan che vi si esibì il 4 luglio 1992. Tornò in Liguria nel 2001 durante il famigerato G8 e proprio per questo, volendo ascoltarlo di nuovo dal vivo, la sera del 20 luglio dovetti andare a La Spezia dove spostarono il concerto. Genova era stata occupata, circondata, cancellate e sbarramenti ovunque, polizia, presidi di carabinieri, vigilanti in borghese, elicotteri che giravano continuamente sopra le nostre teste, insomma posta letteralmente sotto sequestro, in stato di assedio, stuprata. Pensare che la Superba aveva subito un simile smacco una volta sola nella storia recente, da parte dei nazisti nella seconda guerra mondiale e i genovesi gliela fecero pagare. Tornando al G8, fu mentre stavo gustando “Like a rolling stone” al Picco, lo stadio della città del “golfo dei poeti”, che venni a sapere della morte di Carlo Giuliani. Provai una sensazione strana, di rassegnazione, mi sentii anche un po’ a disagio per essere seduto sulle gradinate ad ascoltare un concerto, come singolare fu il mormorio che intorno a me si andava propagando al diffondersi della notizia. Avvertii che il mio stato d’animo era comune a tutti gli spettatori, il vociare andava aumentando, si facevano ipotesi, congetture a voce bassa.
Mentre il Capo del nostro Governo pensava a come si potesse eliminare la biancheria stesa nei carruggi della città e a far innalzare pannelli che riproducevano false facciate a quei palazzi storici che lui riteneva sconvenienti, piazza Alimonda fu il palcoscenico di una tragedia, il segnale che il fondo non si era ancora toccato, tutto sarebbe ancor più piombato nell’oscurantismo. Un giovane di ventitré anni avrebbe smesso di godere dell’alternarsi delle stagioni: Carlo Giuliani. La sua morte è legata allo scontro avvenuto tra gli anti-G8 o per meglio dire la parte infiltrata ad arte, i Black Bloc, gruppo di individui di stampo fascista appartenenti a molteplici nazionalità, dediti ad azioni di protesta violenta caratterizzata da atti vandalici, devastazioni, disordini, e le forze dell’ordine costituite da giovanissimi militari, con poca esperienza, guidati da “responsabili” la cui gestione dei sistemi di sicurezza attorno al Vertice ha lasciato molti punti interrogativi. Le notizie della contestazione in atto convinsero Carlo a rinunciare alla gita al mare che aveva programmato quella mattina per dirigersi verso il corteo delle Tute Bianche. A seguito di una carica abortita, una Land Rover Defender con tre carabinieri a bordo rimase apparentemente bloccata contro un cassonetto per rifiuti e venne circondata da alcuni manifestanti. Tra questi Carlo Giuliani, il volto coperto da un passamontagna,
che raccolse e sollevò da terra un estintore precedentemente scagliato contro il mezzo da un altro giovane, e a sua volta fece il gesto di lanciarlo verso il veicolo dei carabinieri uno dei quali, dopo aver estratto e puntato la pistola intimandogli di andarsene, sparò due colpi dei quali uno raggiunse Carlo Giuliani allo zigomo sinistro. Morirà nei minuti successivi mentre il fuoristrada riprese la manovra passando sul corpo del ragazzo due volte, una prima in retromarcia, la seconda allontanandosi. Erano le 17 e 27 del 20 luglio 2001, quindi venni a saperlo circa cinque ore dopo. Per coprire un fatto ignobile e scaricare le responsabilità, la notte del giorno dopo ci fu l’incursione di un contingente di Polizia alla scuola Diaz, e nell’adiacente Istituto Pascoli, che erano stati concessi dal comune di Genova al Genoa Social Forum come loro sede e dormitorio. Vi accaddero eventi contrari all’articolo 3 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, relativi alla tortura. Comunque tranquillo Carlo, mentre pensavo a un mucchio di cose, tra le quali il rientro immediato nella mia città, si stavano già alzando le note di “Idiot wind”. Mi venne da riflettere quanto deve essere idiota il vento che a cicli alterni attraversa le menti degli uomini, ma ero anche certo che l’inimitabile voce del grande Bob, in quell’istante, stava cantando per te.
ATTUALITÀ L’attivista pro-Palestina ucciso a Gaza nell’aprile del 2011
il Segno - luglio-agosto 2015
Ancora troppi i dubbi sull’omicidio di Arrigoni
di Riccardo Castagneri e Luca V. Calcagno* “Restiamo umani”, due parole, quasi un monito, con cui Vittorio Arrigoni chiudeva i suoi articoli. Non è rimasto umano, però, chi lo ha ucciso nella notte tra il 14 e il 15 aprile 2011, strangolandolo. Ritrovato in un appartamento di Gaza city; la sera di mercoledì, uscito dalla palestra dove era solito recarsi, aveva prenotato un tavolo in una trattoria gestita da amici per le 22; alle 22:30, non vedendolo ancora giungere, viene cercato al cellulare, che risulta staccato. Ad ucciderlo, dirà dopo le indagini la Sicurezza di Hamas, è stata una cellula terroristica fuori controllo, il gruppo salafita al-Tawhid wa’al-Jihad. È la fine di un “amico del popolo Palestinese”, insignito della cittadinanza onoraria: “Per uno come me, venuto su a pane e antifascismo, la lotta per la liberazione della Palestina è l’arena più congeniale per esprimere ciò in qui più credo. L’unico, l’ultimo popolo al mondo ancora oppresso da una egemonia coloniale.” Attivista umanitario, reporter con accesso alla Striscia di Gaza, praticamente l’unico giornalista in contatto con quelle realtà, tutto raccontato nel suo blog “Guerrila Radio”, sgradito ad Israele, che lo ferma e lo espelle più volte, picchiato dai
Vittorio Arrigoni
soldati dell’esercito israeliano. Arrestato e torturato per il suo impegno pacifista: un eroe, un martire dei nostri tempi. Ma Vittorio è solo l’apologia che ci è stata raccontata? I suoi assassini sono davvero i membri di una cellula salafita fuori controllo, Brigata Muhammad Ibn Muslim, che neppure esisteva? Sono alcune delle domande che si pone la giornalista Monica Mistretta nel suo libro “Vittorio Arrigoni, il cono d’ombra”, edito da A3books. Ed è con le domande, più che con le risposte che si arriva alla verità e l’obiettivo del libro è rischiarare il cono d’ombra sulla morte del giovane attivista. Omicidio sul quale si è trattato molto, ma solo in una di-
rezione univoca e superficiale. Vittorio sarebbe stato ucciso dai jihadisti salatiti perché diffondeva a Gaza i vizi propri dell’occidente, un po’ debole e riduttiva come motivazione per una morte eccellente sulla quale sembra stagliarsi l’ombra di Fatah. Un processo anomalo, istruito da una Corte composta da militari, ragione per cui gli avvocati della famiglia Arrigoni non possono costituirsi parte civile, confessioni rese da imputati che in pratica non dicono nulla. Tante, troppe stranezze e nessuna risposta sul perché Vittorio è stato rapito e ucciso: ma chi aveva interesse ad ucciderlo? Un personaggio scomodo, scaricato dall’Italia e amato da Hamas, ufficialmente un movimento terroristico che però segretamente incontra i rappresentanti di tutti i governi europei. Quindi tutto semplice, acclarato, Vittorio Arrigoni è stato ucciso dai salafiti o da Hamas! Forse non è così, forse è quanto si è tentato di far credere, con un certosino lavorio di depistaggi. Depistaggio ovviamente italiano, che si potrebbe rivelare un boomerang: Hamas non ci sta e si difende raccontando la sua verità a Monica Mistretta, i responsabili dell’omicidio di Arrigoni sono Fatah e gli americani. E un’inquietante rivelazione di Muhammad Hannun, presidente
ABSPP (Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese, n.d.d.) e API (Associazione Palestinesi in Italia, n.d.d.): “Non auguro a nessuno di scoprire che l’Italia è coinvolta in questo omicidio, stare lontano da questo caso significa nascondere la vergogna”, lasciando intendere che l’esecuzione è stata attuata con il consenso italiano. L’Italia. La procura di Roma apre un fascicolo per sequestro di persona con finalità di terrorismo aggravato dalla morte dell’ostaggio il 15 aprile. Impraticabile la collaborazione giudiziaria: Hamas è nella lista europea delle organizzazioni terroristiche, un’inchiesta senza strumenti per procedere. Silenzio anche da parte del Copasir (il Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica, n.d.d.) e della politica, un silenzio strano, dal momento che un italiano è stato assassinato. Ad accogliere la salma di Vittorio, il 20 aprile, nessun rappresentante istituzionale, sulla bara non c’è la bandiera italiana, solo quella palestinese e una kefiah, eppure Arrigoni aveva ottimi rapporti con il mondo della politica, in special modo con Massimo D’Alema. E il pensiero corre al traffico d’armi, armi provenienti dalla Libia dirette verso il Sudan con destinazione Gaza, un funzionario del ministero dell’Interno di Gaza confida a Monica Mistretta che Vittorio, attivo sui pescherecci palestinesi, è stato ucciso per impedire il traffico d’armi nella Striscia. Cosa trasportavano quei pescherecci? Interrogativi irrisolti, ma alla verità si arriva più con le domande che con le risposte. *Tratto dal quotidiano online www.articolotre.com
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AMBIENTE
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tempi moderni
di Roberto Sinibaldi
“Mi chiamo Rossana, abito sotto via delle Barozze. In un’isola amministrativa di Grottaferrata più vicina però a Rocca di Papa. Una zona che ancora è rimasta un po’ di campagna con una stradella molto carina per il passeggio, piena di verde. Un paio di anni fa ho avuto l’idea di installare una postazione bookcrossing. Il bookcrossing è quasi una filosofia per chi legge i libri, perché in pratica questi libri dopo letti vengono “liberati”. Inizialmente vengono etichettati con un codice generato dal sito bookcrossing.com che viene attaccato sul libro. Il libro viene poi liberato, nel senso che può essere lasciato ovunque, dove c’è gente, nei bar, nei ristoranti, in una sala di attesa, su una panchina… I libri si lasciano liberi e sul talloncino c’è scritto tutto, perché il libro sia di nuovo liberato dopo la lettura. Quindi il libro deve girare per invogliare le persone a leggere, ad amare la cultura. Ho costruito io, personalmente, la casetta del bookcrossing, che ho messo in strada, vicino casa. Era un pezzo di mobile buttato… È rimasto abbandonato un paio di settimane, poi ho detto, se ancora non lo portano via lo prendo io. L’ho trasformato, da una cassettiera che era è diventato una piccola libreria. E ho cominciato a metterci i libri. La gente ha risposto, perché le persone qui passano a passeggio, si fermano, si prendono un libro, ne lasciano un altro, lasciano dei commenti, perché ho messo anche un libricino dove uno può scrivere un pensiero. Comunque iscrivendosi sul sito bookcrossing e inserendo il codice del libro si può commentare il libro, o vedere dove è andato a finire, se ha viaggiato parecchio, o se è rimasto in zona. Il bookcrossing mette in circolo la cultura. Le persone rispondono e magari si incuriosiscono vedendo questa ca-
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Tra Rocca e Grottaferrata la vita di Rossana Imbrogno Un’immersione totale tra natura e cultura
Rossana Imbrogno
setta; magari hanno dei libri in cio tante cose in casa, come le casa e possono a loro volta eti- donne di una volta. Molti chettarli e mandarli in giro. È stanno riscoprendo questo importante visto che si legge nuovo tipo di vita. Il ritorno al sempre meno, ma soprattutto passato per, veramente, proietperché la cultura è libertà: di tarsi verso il futuro. Magari pensiero, di scelta, apre nuovi con un’attenzione particolare orizzonti, ti mette a contatto alla coltivazione di ortaggi, con altre persone che hanno avuto esperienze diverse, che magari tu nella tua vita non potrai mai conoscere. Un libro ti permette di viaggiare con la mente (e senza costi), sempre, in ogni momento. Ti permette di poter scoprire nuovi Rossana con la sua libreria bookcrossing orizzonti stando seduto comodamente in modo biologico, naturale. dove vuoi”. Farsi il pane, il sapone… E io faccio questo perché coROSSANA E munque è anche una fonte di L’AUTOPRODUZIONE guadagno indiretto. Cioè risparmiando uno ha un guada“Sono qui da dodici anni. gno. Visto che le condizioni Sono originaria di Roma e ve- oggi sono queste, mi sono nire qui è stato un cambia- adattata con molto piacere. mento incredibile, perché Sempre a proposito di recudalla città ti trovi nella campa- pero e autoproduzione, ad gna e molte cose che magari là esempio, ho recuperato delle erano a disposizione, qui non vecchie vasche per fare i lasono proprio dietro l’angolo. ghetti ornamentali in giardino. Così mi sono creata questo Poi quest’anno ho avuto piccolo mondo e mi do all’au- un’idea che per me era quasi toproduzione. Ho l’orto, fac- incredibile: qui vicino c’è un
signore che ha un po’ di pecorelle e gli ho chiesto, “ma tu che ci fai con questa lana una volta tosate le pecore? – Eh guarda è un problema smaltirla, è un rifiuto speciale in quanto non si può bruciare, non si può compostare. – Io quasi quasi la prenderei questa lana, ci faccio qualcosa.” E praticamente l’ho presa, lavata, l’ho precardata a mano, poi l’ho cardata, mi sono ingegnata, usando le spazzole che servono per pettinare i gatti e ora la sto filando. Vediamo un po’ riesco anche a tingerla, sempre con cose naturali e poi ci faccio un golf. Al signore delle pecore gli ho promesso uno zuccotto. In primavera ho messo anche le api. Ho fatto il corso da apicoltore tanti anni fa, speriamo bene perché dal 2008 quest’anno i castagni sono fioriti un’altra volta. Purtroppo con il cinipide non fiorivano più e invece quest’anno c’è una fioritura eccezionale. Quindi vai: api, api, api; miele, miele, miele. Le api sono importantissime, perché senza non avremmo la frutta, non avremmo gli ortaggi. Naturalmente faccio l’orto, ho una parte dedicata alle erbe aromatiche, i posatoi per gli uccelli, la casetta per gli insetti (fatta con una vecchia cassetta di vini), faccio le marmellate e il vino (quando avevo qualche filare di vite). L’erba che cresce nell’orto, per esempio tra i pomodori, per me non è un problema, perché diserbo a mano e l’erba la mangio: amaranto e portulaca sono due erbe davvero buone. Stanno benissimo con i pomodori e sono ricche di antiossidanti e di omega-3. Che altro volere?”. Rossana Imbrogno sta anche su Facebook, dove parla di ecologia domestica in maniera molto pratica.
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INDOVINA QUANTI SIAMO?
Al 31 maggio 2015 i residenti censiti nel Comune di Rocca di Papa erano 16.949 (maschi 8.366; femmine 8.583). Alla stessa data i nuclei familiari erano 6.410.*
ROCCA DI PAPA
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NUMERI UTILI
Clinica San Raffaele: 06-9428601 Comando Carabinieri: 06-94749007 Polizia Municipale: 06-94286134 Centralino Municipio: 06-942861 TAXI Mario: 346-3684911 06-9499151 (casa)
notizie, informazione, attualità
Scioltoilcomitatodiquartieredei Campi d’Annibale dopo 36 anni *dati forniti dall’Ufficio d’Anagrafe
La decisione dopo la scelta del comune di non partecipare all’asta per rilevare la sede
di Daniela Di Rosa La decisione di sciogliere definitivamente il comitato di quartire è stata presa dal comitato direttivo riunitosi urgentemente dopo che il presidente Gianfranco Silvestrini aveva dovuto riconsegnare le chiavi della sede storica del comitato, dopo aver ricevuto, il 30 giugno, una diffida a liberare il locale da parte dell’avvocato di Roberto Fondi (Guero), rappresentante del Movimento 5 stelle di Rocca di Papa, l’unico ad aver partecipato all’asta ed essersi quindi aggiudicato il locale di 66 mq per circa 20 mila euro. Un’asta che ha creato molte polemiche poiché nessuno, per circa quindici anni, si era mai sognato di presentare un’offerta per acquisire il monolocale adibito per 27 anni a sede del comitato del quartiere più grande di Rocca di Papa (7.000 cittadini). Le maggiori responsabilità ricadono però sull’amministrazione comunale che ha deciso di non partecipare all’asta malgrado il forte ribasso che ha permesso
a Fondi di accaparrarsi la struttura senza concorrenti. Un’altra brutta pagina della nostra giunta che, in un sol colpo, è riuscita a perdere l’unico punto di riferimento istituzionale a piazza Di Vittorio e ora, con la decisione del comitato direttivo, anche il comitato di quartiere, da sempre nucleo fondamentale per tutti i cittadini della zona. L’amarezza del presidente Silvestrini è emersa in modo palese in un volantino diffuso a Rocca di Papa nei giorni scorsi. “La cosa grave scrive Silvestrini- è che il Comune ha perso un locale che era già suo, datogli dalla Laziale Appalti per compensazione degli oneri urbani, con atto notarile incredibilmente mai registrato. E pensare che è stato perso per soli 19.500 euro, soldi che gli amministratori non hanno voluto tirar fuori a protezione di un quartiere così popoloso, mentre ai capi-area sono stati dati ben 95mila euro come premio di produzione pagato da noi cittadini. A questo punto -continua la nota- la svendita degli immobli continua, con la con-
seguenza che i nostri figli, che un domani dovranno amministrare il paese, si ritroveranno in mutande”. Ma il problema adesso, con la perdita della sede storica, è che “i problemi quotidiani non saranno più in vista e i cittadini non avranno più un punto di riferimento”. Il volantino si conclude mettendo in evidenza l’incapacità della giunta guidata dal sindaco Boccia: “L’indifferenza dell’amministrazione, da quando lo sfratto è operativo, è preoccupante, non si sono né visti né sentiti, ecco come vengono considerati i cittadini e come vengono protetti i beni comuni”. Il più battagliero comitato di quartiere di Rocca di Papa, che ha sempre rappresentato un esempio per tutte le altre zone del paese, lancia però un avvertimento al comune: “Voi avrete pure il coltello dalla parte del manico, ma sappiate che i cittadini hanno il forcone”. Intanto, sul fronte interno, cioè del comune di Rocca di Papa, tutto tace. A parte una lettera, datata 3 luglio, che l’avvocato Anna Maria Fondi, responsabile del settore affari istituzionali, avrebbe inviato al sindaco e nella quale si limita
Gianfranco Silvestrini
a chiedere se è intenzione del comune nominare un legale oppure riconsegnare le chiavi del locale a quello che, visto come sono andate le cose, è oggi il legittimo proprietario. Il sindaco Boccia sembra ormai sempre più distante dalle questioni che riguardano il territorio, impegnato com’è alla Regione Lazio (dove ha un contratto di lavoro), alla Città metropolitana di Roma (dove è consigliere ricoprendo il ruolo di capogruppo del Pd), e al Parco dei Castelli Romani (dove ricopre il ruolo di presidente del comitato formato dai sindaci). La sede dei Campi è stata persa per meno di 20mila euro, quasi la stessa cifra (25mila euro) che, tra pochi mesi, Boccia incasserà come Trattamento di Fine Mandato.
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ROCCA DI PAPA Riccardo Giovanetti presenta la tesi con cui si è laureato lo scorso 15 giugno
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«Un progetto per far rinascere l’ex convento di monte Cavo» di Riccardo Giovanetti Mi chiamo Riccardo Giovanetti, sono di Rocca di Papa, mi sono da poco laureato in architettura, il 15 giugno, discutendo una tesi sul recupero dell’ex convento dei Padri Passionisti e dell’area sacra di Monte Cavo. Per quanto riguarda l’ex convento ho tentato un recupero, mantenendo la funzione che l’ha caratterizzato nel tempo.
IL CONVENTO Il convento fu costruito nel 1723, utilizzando i materiali di spoliazione dai ruderi del tempio di Giove. È stato abitato da diversi ordini di monaci. Il primo che rilevò l’area fu l’eremita polacco Edmondo De Boisson. Successivamente ottenne il permesso di restaurare e ampliare la struttura su licenza della famiglia Colonna, che dominava Rocca di Papa. Quindi ci fu la cessione dell’edificio ai Trinitari spagnoli. L’edificio contava otto celle, una cappella, un coro, una cucina, un refettorio, una stalla e due cisterne, connesse probabilmente alle antiche strutture del tempio. Nel 1758 arriviamo i Padri Passionisti, realizzarono un’altra ala del convento, rimanendovi fino a circa il 1900. Il convento così ampliato è quello che vediamo oggi. I missionari abbandonarono questa struttura intorno al
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Riccardo Giovanetti e, alle sue spalle, l’ex convento di monte Cavo
1900 e alcuni imprenditori convertirono l’area in ristorante e albergo, creando così un polo turistico. Il più importante tra questi imprenditori fu il celebre (in paese) Pacifico Grimaldi. La struttura fu attiva fino agli anni ’60. Oggi sono installate numerose antenne che fanno capo a emittenti radiotelevisive. Attualmente la struttura è completamente abbandonata e fatiscente. Internamente è puntellata per i numerosi crolli. Il tetto, in gran parte, non esiste più. All’esterno è circondata da ponteggi.
LA PROPOSTA DI RIUTILIZZO Il tema della mia tesi è partito da tre punti fondamentali: il primo, storico: la valenza archeologica dell’area; il se-
condo è lo splendido panorama; il terzo, forse il più importante, è il patrimonio boschivo, che ha suggerito di inserire alcune funzioni del progetto. L’idea è innanzitutto il recupero dell’ex convento dei Padri Passionisti, mantenendo la funzione di alloggio che lo ha caratterizzato nel tempo. Ho organizzato il progetto mantenendo l’originaria planimetria interna. Dentro la chiesa, che ospitava un bar, ho pensato invece la biblioteca, connessa alle funzioni della parte nuova di progetto, che è incentrata sul Centro Studi Agroforestale Monte Cavo. Questo Centro, con l’acronimo di CESAM, ospita tre funzioni principali, la prima è l’Accademia del Paesaggio, pensata come una mini università fina-
Promozione Estate 2015 alcuni esempi:
175/65R14T 175/65R15T 185/65R15T 195/60R15H 205/55R16V 225/45R17W
Roadstone € 58,00 Sailun € 60,00 Roadstone € 65,00 Roadstone € 65,00 Sailun € 70,00 Sailun € 85,00
Pirelli € 68,00 Pirelli € 80,00 Pirelli € 75,00 Pirelli € 80,00 Pirelli € 85,00 Pirelli € 115,00
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lizzata alla formazione di figure professionali per tutelare e migliorare l’utilizzazione dei nostri boschi. La mini università sarà dotata quindi di aule, sala conferenze, laboratorio per la ricerca e sala riunioni. L’altra funzione, sempre legata al patrimonio boschivo è il Museo del bosco, che permetterà ai fruitori e agli stessi cittadini di Rocca di Papa di comprendere al meglio le ricchezze boschive dell’area dei Castelli Romani. Il Museo del Bosco sarà dotato tra l’altro di una sala sensoriale, con pareti che riproducono in maniera tridimensionale il bosco. Il percorso museale finisce in una corte esterna che ospiterà degli alberi, gli splendidi faggi secolari che ancora si innalzano sulla vetta. Terza e ultima funzione è il percorso archeologico che comprende anche la Via Sacra. Sarà ricostruita la storia sia di Rocca di Papa, sia dell’area sacra di monte Cavo. Il progetto termina e si arricchisce con la copertura praticabile, una piazza da dove ammirare il panorama. Infine non poteva mancareil ristorante, visto che ha fatto la storia del luogo. Ristorante panoramico, con sala completamente vetrata sui tre lati. Il progetto è perfettamente realizzabile e il costo non è certamente superiore ad altre opere pubbliche realizzare in questi anni.
Orario Continuato
Lune d chiu ì so
ROCCA DI PAPA Dopo 8 mesi resta disattesa la sentenza del Tar del Lazio del 13 novembre 2014 il Segno - luglio-agosto 2015
Il tempo è scaduto: perché non si abbatte il traliccio Mediaset? di Andrea Sebastianelli Il 13 novembre del 2014, dopo un’attesa durata 11 anni, il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio respingeva il ricorso presentato dai legali del gruppo RTI (Reti Televisive Italiane Spa, in sostanza Berlusconi) in seguito all’ordinanza di abbattimento emessa il 12 agosto 2003 dall’allora sindaco Carlo Ponzo. L’amministrazione comunale avrebbe potuto notificare la sentenza immediatamente al gruppo RTI, accorciando i tempi di abbattimento dei tralicci, ma preferì, per ragioni che restano ancora ignote, adottare il percorso lungo, attendere cioè la pubblicazione della decisione del TAR e concedere al colosso RTI ulteriori sei mesi di tempo per decidere sul da farsi. Ora, essendo trascorsi circa 8 mesi da quel 13 novembre 2014, il Comune di Rocca di Papa resta inadempiente e i tralicci per i quali il TAR ha dato il via libera all’abbattimento continuano a trasmettere senza interruzioni. Eppure, durante una infuocata assemblea tenutasi il 5 dicembre 2014, convocata dopo la sentenza del TAR, il sindaco in persona aveva preso la parola e addirittura, rispondendo a una precisa domanda del sottoscritto, prometteva che: “avrebbe emesso ordinanze si-
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mili a quella firmata da Ponzo per tutte le altre antenne abusive di monte Cavo e Rocca di Papa”. Ovviamente nessuna ordinanza è stata sottoscritta ma la cosa più grave è che nessuno sembra più preoccuparsi della sentenza del Tribunale che resta inapplicata. Ma chi deve materialmente andare a monte Cavo e dare seguito all’abbattimento già formalmente eseguito dal TAR? Qui comincia la nebulosa dell’amministrazione comunale. Un nostro lettore ha pensato, a un certo punto, di informarsi sull’argomento, vedendo che dal comune roccheggiano tutto taceva. Che cosa ha fatto? Si è recato in municipio chiedendo a destra e a manca. “I Lavori Pubblici -ci ha scritto- riferiscono che è di competenza dell’Urbanistica e quest’ultimo ufficio mi riferisce che la pratica è di competenza dell’Ufficio Legale che a sua volta starebbe attendendo il verbale di ottemperanza dalla Polizia Municipale”. Da noi si chiama scaricabarile... resta da domandarsi se qualcuno, in tutti questi mesi, si sia preso la briga di sollecitare l’esecuzione di una sentenza tanto attesa dai cittadini dopo 40 anni di lotta contro le onde elettromagnetiche. Ma il solerte lettore ha voluto chiedere lumi allo stesso comandante della Polizia Locale,
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Sergio Jerace, il quale avrebbe spiegato “che entro fine giugno sarebbe riuscito ad emettere tale verbale ma che, secondo la sua opinione, il verbale non sarebbe un documento indispensabile nè risolutore per consentire la rimozione delle antenne in oggetto”. Aggiungendo che il ritardo della predisposizione di tale atto sarebbe “dovuto all’enorme mole di verbali che sono ancora giacenti sulla scrivania del comandante, alcuni addirittura risalenti al 2008”. Vista l’importanza dell’argomento forse si potrebbe fare uno strappo alla regola e dare priorità assoluta al verbale di ottemperanza per eseguire la sentenza del TAR contro il gruppo RTI. Non crede? NUOVA GESTIONE
Non sappiamo se a fine giugno tale verbale sia effettivamente stato stilato da Jerace, ma a oggi il nostro lettore-detective non è ancora riuscito a capire quale sarà effettivamente l’assessorato, o l’ufficio comunale, che MATERIALMENTE invierà mezzi e uomini per rimuovere gli impianti. Visto che il comandante Jerace finisce sempre sui giornali (compreso il nostro) per le sue meritorie azioni di sequestro di discariche e di manufatti abusivi, non abbiamo dubbi che sarà proprio lui a fare il passo che serve per abbattere i tralicci illegalmente realizzati a monte Cavo, dando finalmente seguito alla sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del 13 novembre 2014.
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ROCCA DI PAPA Intervista a Maurizio Querini, assessore al bilancio del comune di Rocca di Papa
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il Segno - luglio-agosto 2015
«Maggiori agevolazioni sulla Tari per i cittadini e i commercianti»
di Andrea Sebastianelli Ci troviamo in compagnia di Maurizio Querini, assessore al bilancio e vicesindaco di Rocca di Papa. Ormai la tua esperienza è di 10 anni di amministrazione… vorremmo conoscere le novità per quanto riguarda l’argomento tasse locali. “Come sapete l’anno scorso c’è stata molta polemica per la Tari (Tassa Rifiuti) e oggettivamente c’è stato un aumento esponenziale delle tasse, ma era dovuto al fatto che si è passati da tributi a tassa, quindi diciamo che c’è stato un accollo da parte dei cittadini del 100% della tassa. Quest’anno abbiamo cercato di fare degli aggiustamenti, in particolar modo al regolamento. Una delle principali critiche era riferita alle seconde case, spesso vuote, per le quali noi per legge avremmo potuto mettere uno, due o tre abitanti equivalenti. L’anno scorso scegliemmo due unità. E quest’anno la novità è che abbiamo abbassato gli abitanti da due a una sola unità. Quindi diciamo che chi ha una seconda casa, paga come se fosse abitata da una persona anziché da due”. Possiamo quantificare la differenza? “Ovviamente dipende anche
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dalla grandezza, perché la tariffa è differenziata in base ai metri quadrati e a una parte variabile. Ma sicuramente ci sarà un risparmio”.
Ci sono altre novità importanti per la Tari? “Certamente, per esempio coloro che aprono un’attività nel centro storico, per le prime tre annualità non pagheranno la tassa sui rifiuti. Credo che sia una buona agevolazione per cercare di rivitalizzare anche il commercio. Sempre per il centro storico, per le giovani coppie fino a 35 anni di età abbiamo ridotto la Tari del 50%. Ovviamente devono essere residenti nel centro storico e avere un contratto di affitto regolare. Questo vuol dire che cerchiamo di agevolare le giovani coppie che vivono nel centro storico. È ovvio che con due o tre figli l’agevolazione comincia ad essere consistente”.
Ci hai anticipato che c’è una norma che riguarda i nostri amici a quattro zampe. “Un’altra agevolazione è per chi adotta un cane ospitato nella struttura convenzionata con il comune di Rocca di Papa: prevediamo una riduzione della tassa sui rifiuti fino a 300 euro. Ovviamente ci sarà un regolamento che approveremo per la fine di luglio. Perché non è che si può
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Maurizio Querini
prendere un cane e poi magari lo si abbandona. Ci saranno dei paletti, e controlli specifici da parte della polizia locale”.
Ci viene un sospetto: non è che queste scelte sono influenzate dalle elezioni del prossimo anno? “Motivi elettorali? Sì e no, nel senso che oggettivamente c’è stata una rivisitazione in base all’esperienza dell’anno scorso. Posso anche dire che con l’ampliamento del sistema porta a porta della raccolta dei rifiuti su tutto il territorio dovremmo risparmiare circa 200mila euro rispetto all’anno passato, con un conferimento minore in discarica”.
Possiamo dare un dato su quanti pagano la tassa sui rifiuti e quanti invece non l’hanno pagata?
“Non posso dare dei dati precisi, ma abbiamo circa settemila contribuenti iscritti a ruolo e vi posso dire che quest’anno ci sono state oltre 200 nuove iscrizioni. Soprattutto grazie all’ampliamento del porta a porta su tutto il territorio”.
Quanto ha incassato il Comune dalla Tassa sui rifiuti e quanto ancora non è riuscito a incassare? “Ci aggiriamo intorno a 600mila euro annui di mancati incassi. Persone, cioè, che non riescono a pagare. Diciamo che manca circa il 20% del costo del servizio”.
Vorremmo aprire uno sguardo sulla politica. Maurizio Querini, per chi non lo sa, è un esponente del Pd di segue a pag. 9
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Intervista a Maurizio Querini, assessore al bilancio del comune di Rocca di Papa segue da pag. 8
Rocca di Papa. Come ti collochi rispetto al tuo partito? “Intanto io, per essere chiaro, non sono un renziano doc”.
Quindi rischi l’espulsione… “No, no, ci chiamiamo partito democratico. Non sono renziano doc, ma devo anche dire che Renzi quantomeno ha dato una grande scossa a questo Paese, ha tolto delle incrostazioni. Dopo di che su alcuni aspetti, in particolare su alcune riforme, vedi alcune parti del Jobs act, per alcuni aspetti sono anche critico. Non avrei mai e poi mai abolito l’articolo 18. Avrei comunque lasciato la possibilità al lavoratore, in caso di licenziamento, di scegliere lui, se prendere un indennizzo o richiedere il reintegro”.
Come valuti la scelta di esponenti importanti come Fassina e Civati, che hanno lasciato il partito per costruire qualcosa di diverso a sinistra? “Da uomo di sinistra dico che è un progetto affascinante. Il discorso di lasciare o meno il Pd, è del tutto soggettivo. Però credo che anche all’interno del Pd serva più sinistra. Non so, potrei fare l’esempio della Grecia, dove io ritengo che il Pd ha perso una grande occasione, nel senso che il 40% dei consensi che abbiamo preso alle elezioni europee credo che l’abbiamo ottenuto perché abbiamo detto no all’austerità, sì alla crescita, noi vogliamo un altro tipo di Europa. E credo anche che Renzi ed Hollande, si sono fatti sfuggire una grande occasione,
perché avrebbero potuto appoggiare tranquillamente Tsipras, saremmo potuti stare noi in piazza Syntagma. E quindi, in particolare sulla vicenda greca, sono critico”.
Il Pd di Renzi dà l’impressione di essere un partito chiuso: o si accettano determinate posizioni, oppure si fa fatica a esprimere le proprie opinioni con il rischio di essere marginali. “Renzi cerca di barcamenarsi fra il centro e la sinistra. A volte ci riesce meglio, a volte
“Su alcune scelte di Renzi sono molto critico, sto nel Pd ma un progetto più a sinistra mi affascina” peggio, vedi la riforma della scuola, vedi l’Italicum. Quelle scelte non mi sono piaciute!”.
Quale sarà il tuo futuro all’interno del Pd? O potresti seguire strade più a sinistra? “Diciamo che Querini fondamentalmente è un uomo di sinistra e lo rivendico con orgoglio, perché sono sempre
stato così. Posso dire anche che sto vivendo un momento di riflessione. Sto cercando di capire se è il caso eventualmente di rimanere nel Pd e lottare dall’interno, per spostarlo un po’ più a sinistra. Non nascondo il fatto che anche questo nuovo progetto politico di riunire tutto il mondo della sinistra, potrebbe affascinarmi”.
«Altri 8 milioni di euro di soldi mai riscossi» Crestini punta il dito contro il sistema Boccia di Luigi Serafini Nel consiglio comunale di giovedì 9 luglio è stato votato il “ripiano del disavanzo di amministrazione 2014 e del maggior disavanzo derivante dal riaccertamento straordinario dei residui”. Consigliere Crestini, lei è stato il primo a mettere il dito nella piaga del bilancio comunale. Che cos’è questa voce “ripiano del disavanzo”? “La sostanza è che l’amministrazione da quest’anno non può più far finta di avere i bilanci a posto mettendo come presunte entrate anche crediti inesigibili, cioè che non si possono più riscuotere. È il caso, per esempio, di multe per violazione del codice della strada, previste e mai incassate; oppure gli affitti degli orti dati in uso decenni fa a persone per la maggior parte ormai decedute; ma anche tributi mai richiesti da anni e tantomeno riscossi”. I Revisori dei Conti del comune nella loro ultima relazione avevano “segnalato una serie di criticità”, per esempio i residui della tassa sui rifiuti, oltre 6 milioni di euro, non riscossi. “Non solo. Il 9 luglio è stato accertato che ci sono altri 8 milioni di crediti inesigibili e quindi sono stati tolti dal bilancio. L’effetto immediato è una voragine, per cui nei prossimi anni i cittadini di Rocca di Papa dovranno pagare maggiori tasse per 8 milioni di euro. In definitiva questa politica ci ha condotto sull’orlo del baratro finanziario e sta so-
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spingendo la nostra comunità verso un progressivo impoverimento dei servizi pubblici. Il dato più grave riguarda l’incapacità dei politici, Boccia per primo, che da anni non hanno saputo o voluto riscuotere crediti per 8 milioni di euro”. Emanuele Crestini Questo significa che Rocca di Papa, su un bilancio di circa 23 milioni di euro, si trova ora a caricarsi di un altro debito che equivale a un terzo del bilancio. “È proprio così. Le rate per ripianare i debiti, già gravose per far fronte ai prestiti con la Cassa depositi e prestiti, di circa 10 milioni di euro, si sommeranno a quelle relative alle rate per questi altri 8 milioni di euro. Quindi 18 milioni di euro di debiti nonostante abbiamo un paese devastato. Significa che Boccia ha governato con soldi che non aveva. È ovvio che tutto questo comporterà che nei prossimi 30 anni il comune avrà limitatissime, se non nulle, capacità operative: non potrà fare investimenti, migliorare i servizi, fare un’opera pubblica, mettere mano alle manutenzioni”. Un disastro che purtroppo non è circoscritto alla politica, ma riguarda i cittadini di Rocca di Papa e le future generazioni.
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s t a t o Tale deliprendere bera sudun semdivide il plice straterritorio dario! in quarCome si tieri e, nel può conmio caso, siderare il lato sinila località stro di via Mondo delle BaMigliore, rozze riin via dei cade nel Laghi, quartiere La scuola al più vicina centro sto- “Giardino degli ulivi” di via delle Barozze rispetto al rico! In ogni caso, visto che mi è plesso scolastico? Nulla è serstata richiesta la vicinanza do- vito, è stato come sbattere admiciliare al plesso, vicinanza dosso ad un muro, gente intesa come l’essere vicino, in presumibilmente titolata a riprossimità, cioè distanza reale coprire un ruolo così sensibile ed effettiva, che cosa centra il e fondamentale come la scuola fatto che la mia strada faccia che non vuole e non può caparte del quartiere Vigne o pire, non vuole ammettere che c’è stato un errore e che forse Centro storico? Alle mie legittime rimostranze sarebbe stato opportuno fare ma soprattutto richiesta di un passo indietro. Oltretutto spiegazioni, mi è stato risposto mi è stato risposto, di tutto dalla signora Vitali che non punto, che per noi il centro uravevano altri punti di riferi- bano sarebbe stato meglio mento per stabilire tale criterio visto che via Focicchia si trova e che il comune aveva solo (testuali parole) “ad un tiro di schioppo”. quel documento. Ma come si fa? Sarebbe ba- Mi sembra che il concetto di
voler far passare la gente per deficienti è diventata prassi e costume in Italia, mi è stato anche detto (ed in mia presenza c’era anche un avvocato che può confermare) che “la suddivisione territoriale di Rocca di Papa per comitati di quartiere era cosa giusta come d’altronde Roma è divisa in circoscrizioni”, solo che le circoscrizioni sono dei municipi veri e propri e hanno valenza legale e amministrativa mentre i comitati di quartiere no, visto che fondamentalmente sono enti formati da volontari che fanno da filtro fra chi amministra e i cittadini. Non riesco veramente a capire il perché di tale scelta che va contro la logica ed è legalmente inammissibile anche se, come fosse una lecita giustificazione, è stata approvata dall’intero consiglio scolastico. Se la cosa non verrà riconsiderata si rischia che l’anno prossimo la suola non inizi visto che l’unica alternativa a questo punto è il ricorso al Tar. Staremo a vedere. Gianluca Soddu
Scuole, regole e logica SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
Ma la lista d’attesa è lunga, neanche fosse un’udienza papale, allora vengo ricevuto dalla vicepreside, signora Flavia Vitali, con la quale ho avuto due incontri perché nel frattempo lo stesso problema mi si ripresenta con mia figlia alla quale non viene riconosciuto il tempo pieno sempre per il punteggio basso in graduatoria. Così arrivo al punto in questione: a entrambi i miei figli, residenti in via Focicchia (a 30 metri da via delle Barozze) non sono stati riconosciuti 50 punti per la vicinanza al plesso scolastico. Vi chiederete perché visto che la distanza effettiva da questo domicilio alla scuola è di 1.100 metri. Il motivo è che quest’anno, come criterio per stabilire la vicinanza o meno al plesso scolastico, è stata presa in considerazione una delibera comunale del 2008 avente come oggetto: “Regolamento per i comitati di quartiere”, una delibera nata con scopi diversi e non certo idonei per stabilire una graduatoria scolastica.
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ROCCA DI PAPA
A un anno dalle elezioni locali la politica deve fare chiarezza
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L’elenco delle questioni da affrontare per il futuro del paese è molto lungo
di Sergio Rasetti Primi segnali della presenza di nuovi soggetti politici mentre il partito al potere, dopo aver perso molti iscritti (2015, PD: 61 adesioni) e chiuso la sede storica, sembra intenzionato a riprendere qualche attività politica. Con 5-6 amministratori in carica non “riuscire” nemmeno a pagare un affitto bloccato è la dimostrazione che ora chi entra in politica sembra occuparsi soltanto di incrementare il reddito personale. Ora c’è chi quella sede sotto altra insegna la riapre, determinato a portare in paese aria nuova e a renderla palpabile. Altri, gettano un sasso nello stagno della pluriennale assenza politica cittadina, chiedento di aderire tramite un anonimo indirizzo di posta elettronica. Internet, il principale canale di comunicazione odierna con molte finestre aperte anche su Rocca di Papa, resta uno strumento effimero con quei click frettolosi, spesso delle ore piccole, che il giorno dopo hanno già perso qualsiasi significato. Una polemica (forte per i termini usati da chi o ha interpretato male leggendo frettolosamente o ha preso posizione a prescindere) in relazione ad un articolo sulla pagina Facebook del Segno (richiamato anche sul numero di giugno) dove si sottolineava la brutta situazione del PD romano coinvolto nella melma di Mafia Capitale ha infiammato gli animi di alcuni evidentemente poco abituati alla dialettica, anche dura, ma che si attiene ai fatti. È probabile che di dialettica se ne vedrà poca nel nuovo gruppo dirigente nato dal recente congresso locale. Tutti gli eletti fanno parte dell’unica lista “unitaria” presentata e forse qualche iscritto “poco unitario” ha dovuto rinunciare alla sua
candidatura. Con le elezioni locali alle porte meglio evitare possibili contestatori o chi vuol discutere troppo. Ma per preparare proposte e liste, se si vorrà “stare fuori dai giochi di questo sistema” (così come annuncia il nuovo gruppo dirigente PD) bisognerà tenere conto della realtà in cui si trova Rocca di Papa. Radiografare le scelte fatte negli ultimi anni. Individuare errori ed omissioni. Guardare al futuro con gli occhi di giovani che vogliono correggere gli errori dei padri per costruirsi un futuro migliore. E allora i candidati di ogni schieramento dovranno dire cosa vogliono fare in campo urbanistico, per l’ambiente, per l’economia pubblica e privata. Continuare a edificare a macchia di leopardo e senza infrastrutture? Soccorrere con i servizi anche le edificazioni abusive di domani? Arrivare a 25-30.000 abitanti? Gestire le attività boschive “alla chi offre di meno”? Praticare assunzioni con una pessima trasparenza? Appaltare opere pubbliche con ribassi che non garantiscono qualità e sicurezza? Tollerare appropriazioni indebite di suolo pubblico? Continuare la disattenzione al centro storico e al commercio praticata negli ultimi 20 anni? Tollerare l’uso indiscriminato delle biciclette “carro armato” nei nostri boschi? Saldare i creditori quando hanno chiuso le attività per mancanza di liquidità? Indugiare nella individuazione di chi evade tasse e tariffe? Gli elettori vorranno queste risposte per non cedere alla tentazione del non voto; una iattura che premia chi ha già il potere, ha coltivato clientele e con l’appoggio di esse vuole continuare così. Potranno i nostri “veterani” in carica convincerci che ci hanno governato in nome del “bene comune”? Lo sapremo nei prossimi mesi.
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E l’opposizione targata Crestini riapre la sede storica della sinistra cittadina
La storica sezione di corso Costituente, dove è passata la storia della sinistra di Rocca di Papa degli ultimi cinquant’anni, sta per riaprire i battenti dopo la chiusura definitiva decisa dal partito democratico. A rilevare il locale è stata l’associazione “Insieme per Rocca di Papa” che fa capo al consigliere roccheggiano di minoranza Emanuele Crestini. “Ora stiamo risistemando la sede perché è stata lasciata in condizioni vergognose. Riaprire un luogo di confronto democratico e politico deve essere visto come un segnale nuovo per questo paese, un luogo in cui i cittadini possono partecipare attivamente per costruire il futuro di Rocca di Papa”.
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Niente acqua potabile ai Campi eicittadini infuriati denunciano La mancanza del comitato di quartiere comincia già a farsi sentire
di Paola Gatta I primi effetti dello scioglimento del comitato di quartiere dei Campi d’Annibale si sono visti concretamente qualche giorno fa, in seguito alla carenza di acqua potabile che ha costretto centinaia di famiglie e gli esercizi commerciali dei Campi a stare a secco con tutte le conseguenze del caso, igieniche e sanitarie. Molti, infatti, si sono recati presso la sede del comitato e, trovandola chiusa, sono rimasti esterrefatti. “È una vergogna che da due settimane ai Campi non c’è l’acqua potabile, la mandano solo di notte, e nessuno ha pensato di avvisare né i cittadini né i negozianti” ci dice Riccardo, rimasto anch’egli sorpreso nel vedere la sede del comitato chiusa. “E ora noi a chi ci rivolgiamo per segnalare i problemi del quartiere?
Gianfranco (Silvestrini, n.d.r.) era sempre disponibile con tutti ma evidentemente dava fastidio al comune” ci dice Franco, un anziano che usa sostare quasi per l’intera mattinata in piazza Di Vittorio. Fatto sta che né il comune di Rocca di Papa né l’Acea, la
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nuova società che ha preso il posto di Acque Potabili nella gestione del servizio idrico, hanno affisso dei cartelli per informare il quartiere che, ricordiamo, è il più popoloso del paese. C’è da dire che la carenza idrica riguarda una parte con-
sistente dei Campi d’Annibale, mentre in altre zone il problema non è stato riscontrato. Problemi si sarebbero avuti anche presso l’unico studio medico dei Campi d’Annibale, dove l’assenza di acqua potabile per intere giornate sta mettendo a rischio l’importante servizio. E qualcuno, stando a voci insistenti che circolano nell’intero quartiere, si sarebbe anche rivolto ai Carabinieri per presentare un esposto formale. In tutto questo caos l’amministrazione ha pensato bene di non comunicare nulla alla cittadinanza. Tanto basta per rimpiangere già, a pochi giorni dallo scioglimento, il comitato di quartiere guidato da Gianfranco Silvestrini, punto di riferimento per tutti gli abitanti e sempre disponibile ad ascoltare i cittadini che ora avranno un punto di riferimento in meno.
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ROCCA DI PAPA Fei annuncia il completamento della rete del metano il Segno - luglio-agosto 2015
«Daremo una risposta concretaa13milacittadini» Interessati i Campi, il Vivaro e il quartiere Vigne Mauro Fei
di Paola Gatta Dopo 26 anni di attesa finalmente Rocca di Papa potrà contare su una rete di distribuzione del gas metano sull’intero territorio comunale. Ad annunciarlo è stato l’assessore ai lavori pubblici Mauro Fei, il quale ha spiegato che il comune sta ora “definendo gli ultimi dettagli in seno alla stazione appaltante e contiamo di procedere all’affidamento dei lavori una volta espletate tutte le procedure di affidamento che partiranno dopo l’estate, così da portare a conclusione una problematica che si trascinava ormai da tempo. Con l’am-
pliamento della rete di distribuzione del gas porteremo finalmente a copertura totale il territorio di Rocca di Papa e daremo una risposta concreta a 13.750 abitanti”. Infatti, stando alle informazioni ricevute, “nel mese di settembre sarà bandita la gara d’ambito da parte del comune di Roma, per l’affidamento del servizio pubblico della distribuzione del gas naturale”. Per Rocca di Papa è previsto un ampliamento della rete di circa 55 chilometri, a totale copertura di tutte le zone ad oggi non raggiunte dal servizio: il Vivaro, parte dei Campi d’Annibale e la parte bassa del quartiere Vigne fino al confine con Grottaferrata. La metanizzazione di Rocca di Papa iniziò nel 1989 con l’allora sindaco Enrico Fondi e i lavori dell’Italgas, la società che all’epoca firmò il contratto per la realizzazione del servizio, interessarono soprattutto il centro storico. Gli altri quartieri rimasero fuori dall’ambito. Restano da quantificare i costi che dovranno sostenere i cittadini per ottenere l’allaccio alla rete del gas. Facendo due conti non è escluso che sia più conveniente ancora la vecchia e cara bombola di metallo.
LA LETTERA
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“I sacchetti per la differenziata sono inutilizzabili”
Eccomi di nuovo, questa volta ho una domandina facile facile: chi è la persona che si occupa di affidare (presumo) l’appalto per la fornitura di buste della raccolta differenziata? Non credo che la ditta che le produce le regali al comune di Rocca di Papa, hanno sicuramente un costo. Bene, per la trasparenza vorrei sapere quanto paghiamo per delle buste inutilizzabili, nessuno si è accorto che hanno migliorato quelle per l’umido ma che le altre non entrano nei secchi perché molto più piccole delle prime? Sono veramente stanca di questo Comune che non mi da niente e se fa finta di darmi qualcosa c’è spesso la fregatura, sono avvilita dal fatto che la mia casa, per poche centinaia di metri, rientri nel comune di Rocca di Papa e solo per questo perda valore economico. Bene, mi sono sfogata un po’, ben sapendo che non serve a niente, vado a comprarmi i sacchi della misura giusta. Barbara Zei
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ROCCA DI PAPA
Via Frascati, la strada diventata un colabrodo Crestini ha sollecitato interventi a tutela della sicurezza
di Luigi Serafini Il consigliere di opposizione Emanuele Crestini, con una lettera di qualche giorno fa indirizzata all’amministrazione comunale di Rocca di Papa (sindaco, assessore lavori pubblici, responsabili tecnici del comune, comandante della polizia locale) oltreché ai carabinieri e polizia stradale, ha sollecitato ancora una volta un immediato intervento per risolvere il problema dell’asfalto di via Frascati, che dopo i lavori del marzo scorso è ancora tutto dissestato. “Le numerose buche e rialzamenti rappresentano un evidente pericolo per la circolazione stradale, anche perché non sono minimamente segnalati come prescritto dalla legge. Questo ha già causato più di qualche incidente, in qualche caso con feriti anche gravi (un motociclista ha riportato varie fratture).” Questo scrive Crestini, che domanda “informazioni precise,
relativamente alla previsione dei lavori, ai tempi di realizzazione e a chi li dovrebbe eseguire, nonché alle segnalazioni di pericolo da installare immediatamente”. Finora nessuna risposta è arrivata dal comune e dagli uffici preposti. Ma l’aspetto paradossale di tutta questa vicenda è che dovrebbe essere normale che alla fine dei lavori una strada venga ripristinata nel modo corretto e in si-
Un tratto di via Frascati
curezza. Tanto più se parliamo di un’arteria come via Frascati, frequentata da centinaia di veicoli al giorno, compresi gli autobus del Cotral, che dovrebbe essere sicura sotto ogni punto di vista, dalle condizioni dell’asfaltatura alla segnaletica orizzontale e verticale, fino alla sicurezza dei marciapiede, dove ci sono. A questo punto gli interventi sembrano davvero urgenti.
se Ad Agosto
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Via delle Muretta
Buche e asfalto dissestato... benvenuti ai Campi
Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da alcuni cittadini residenti ai Campi d’Annibale sulle condizioni in cui si trovano molte strade del quartiere. Buche, avvallamenti, asfalto dissestato e anche un po’ di accumuli di rifiuti. La situazione peggiore sembra riscontrarsi in via delle Muretta, alle spalle del campo sportivo. “È diventata una situazione insostenibile -ci dice il signor Paolo- da mesi la nostra strada è piena di voragini e sta diventando difficile anche semplicemente camminarvi. Ho provato a segnalare la cosa ma la risposta è stata: dovete scrivere segnalando il tutto al comune”. In realtà basterebbe farsi ogni tanto un giro per i quartieri per verificare le condizioni delle strade cittadine, altroché segnalazioni scritte! Questa sembra più una scusa per ritardare di qualche mese gli interevnti ormai necessari.
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ROCCA DI PAPA
Il mercatino dell’usato dove tutto è gratuito
La 1ma e la 3za domenica di ogni mese a piazza Garibaldi De Fabrizio
di Roberto Sinibaldi A Rocca di Papa c’è un mercatino dell’usato che si basa su una logica non commerciale, ma di solidarietà sociale. Infatti è un mercato dove non girano soldi, dove si scambiano libri, vestiti e qualsiasi altra cosa, gratuitamente. “Le persone vengono e portano quello che vogliono. Altre passano, scelgono e prendono quello che vogliono.” Così dice Bob Salmi che è l’ideatore e animatore del mercato, che si tiene la prima e terza domenica del mese a piazza Garibaldi, a Rocca di Papa. Un appuntamento che vuole rilanciare il centro storico, rigenerando la sua antica agorà, così Bob ha voluto definire l’antica piazza delle Erbe. Sui tavoli, concessi pure quelli gratuitamente dal ristorante “il Cantinone”, sono esposti libri, dischi, cassette musicali, Dvd,
Bob Salmi a piazza Garibaldi
film, enciclopedie, riviste e poi ancora indumenti di tutti i tipi, molti per neonati e bambini. Tutte cose buone che si stratificano nelle nostre case, vestiti che non usiamo più, oggetti che possono avere una seconda vita. La filosofia è quella del dono. Una filosofia che rafforza i legami sociali, i vincoli di vicinanza, il senso di comunità. Intorno alla fontana, curiosando tra i titoli dei libri, o
cercando la camicia della taglia giusta, si chiacchiera, ci si conosce, si incrociano esperienze e pezzi di vita. Tutto questo è a costo zero anche per l’amministrazione comunale, che vorremmo esortare a sostenere questa iniziativa. Una iniziativa sociale, organizzata in maniera aperta e disinteressata, e che per le sue finalità dovrebbe essere portata ad esempio, promossa e incoraggiata.
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è il nuovo comandante della stazione Carabinieri
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Si è insediato il nuovo comandante della Stazione Carabinieri di Rocca di Papa. Si tratta del maresciallo capo Giovanni Francesco De Fabrizio, proveniente dalla stazione di Sant’Angelo Romano, un comune di 5.000 abitanti a nord di Guidonia Montecelio. De Fabrizio, che a Sant’Angelo ha lasciato un ottimo ricordo, sostituisce così il luogotenente Ottavio Atripaldi che lo scorso 1° giugno, dopo 23 anni di servizio, ha lasciato il comando roccheggiano per l’importante incarico presso il comando del nucleo informativo provinciale di Roma. Fino all’arrivo del neo-comandante, la stazione di via Rampa Ortagia è stata coordinata dal maresciallo Angelo Borrelli. Un incarico importante per il nuovo comandante, chiamato a dirigere una cittadina che ha superato i 17mila abitanti. Al maresciallo capo Giovanni Francesco De Fabrizio rivolgiamo i nostri migliori auguri di buon lavoro.
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9 DOMANDE AL SINDACO DI ROCCA DI PAPA
VICENDA GALLI Signor sindaco, nel consiglio comunale del 29 agosto 2013 la sua amministrazione ha sostenuto la regolarità dei capannoni realizzati dalla Edilmostra Galli in base alla legge 160/2010 che permette di demolire e ricostruire volumi realizzati prima del 1995. Analizzando le foto aeree, però, si è visto che alcuni di questi volumi furono edificati dopo tale data, addirittura a partire dal 2005. Come mai quelle dichiarazioni che tutto era perfettamente regolare?
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EX ALBERGO EUROPA 2 Signor sindaco, la Fam Sr, la società incaricata di realizzare il nuovo municipio in piazza della Repubblica, ha citato il comune di Rocca di Papa per una serie di mancati pagamenti che avrebbero provocato l’interruzione dei lavori. L’opera doveva essere consegnata il 1° aprile 2009. Sono trascorsi 5 anni da questa data. Come mai? Di chi sono le responsabilità?
da 634 giorni
Che attendono una risposta
norma dell’esproprio, ha sottoscritto un accordo con l’imprenditore Carnevali basato su uno scambio di aree: un terreno pubblico fronte-vista su via dei Laghi per una scarpata di via della Ruccia. Visto che tale strada non è stata mai realizzata non possiamo riportare alla proprietà pubblica il terreno di 3.500 mq ceduto a Carnevali?
ATTRAZIONE PER IL MATTONE Signor sindaco, abbiamo dimostrato che il suo ex vicesindaco-geometra Barbante, mentre ricopriva i diversi incarichi pubblici (assessore lavori pubblici, ambiente, ecc.), ha messo in piedi anche diverse società immobiliari, realizzando opere e strutture a Rocca di Papa, in alcuni casi in affari con un esponente dell’opposizione consiliare, Mario Gatta. Come mai su queste vicende non ha chiesto alcun chiarimento al suo ex vicesindaco? E come mai non ha ritenuto di dover affrontare l’argomento in consiglio comunale?
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IN AFFARI CON CARNEVALI Signor sindaco, il 6 agosto 2003, lei ha acquistato un terreno di 1.500 mq, ricadente nell’area del Piano Particolareggiato Calcare-Valle S. Lorenzo, insieme all’imprenditore Bruno Carnevali. Terreno poi rivenduto al doppio del prezzo alla Cooperativa edilizia Lorenzo I per 160mila euro. Vista la vicenda della sospetta sanatoria edilizia concessa dal comune a Carnevali nel 2009, non crede di dover chiarire pubblicamente i suoi rapporti con il noto imprenditore del legname?
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TERRENO CEDUTO A CARNEVALI Signor sindaco, lei nel 1993 ha ceLA QUADRIFAMILIARE 6 Signor sindaco, a proposito del terduto all’imprenditore del legname Carnevali un terreno boscato di 1.616 mq in loreno acquistato con Carnevali, calità Tre Colli (uscita su via Barozze) alla come mai lei ha chiesto al suo vicesindaco cifra incredibile di 250mila lire (cioè 125 di realizzare il progetto di una quadrifamieuro). Può spiegare questo fatto? liare su tre livelli di cui uno interrato? Non crede di aver fatto una leggerezza affidanVICENDA CARNEVALI dolo al suo vicesindaco? E come mai, ot4 Signor sindaco, l’imprenditore del tenuta l’approvazione da parte dell’ufficio legname, Carnevali, ha presentato comunale (31 agosto 2008) ha chiesto una richiesta di sanatoria edilizia in base sempre a Barbante di realizzare una nuova IA alla legge n. 47/1985 che di sanare perizia estimativa? Esistono rapporti tra Rpermette O T A A volumi realizzati entro l’ottobre del 1983. lei, Barbante e i dirigenti e tecnici della soT N 4! volumi cietà Lorenzo I, a cui ha ceduto il terreno? CA che01tali SA siVO Dalle foto aeree è visto 2 REsoloRaIpartire LE dal 2002, 19 furono realizzati P A TERRENO SCAMBIATO anni dopo il 1limite imposto dalla legge. 6 7 CON CARNEVALI Come maiIL la sua amministrazione il 5 agoSignor sindaco, dopo la ristrutturasto 2009 ha concesso tale sanatoria che ora andrebbe revocata? Come e quando intende zione dell’ex colonia di via Cavour, doprocedere in tal senso visto che sono pas- vendo realizzare una strada di collegasati circa sei mesi da quando il consigliere mento con via delle Barozze, la sua amministrazione, invece di adottare la Crestini ha portato alla luce la vicenda?
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il Segno - luglio-agosto 2015
VICENDA MORZILLI DETTO UMBERTINO Signor sindaco, nel marzo 2008 venne assassinato a Roma Umberto Morzilli, ritenuto dagli inquirenti un personaggio vicino alla “Banda della Magliana”. Morzilli, attraverso alcune operazioni speculative, aveva acquisito dei terreni in via delle Barozze (ricadenti nel Piano Particolareggiato) per circa 350mila euro, rivenduti, a distanza di pochi anni, a 5,5 milioni di euro, terreni poi sequestrati dalla magistratura. Come mai il consiglio comunale non si è mai occupato della vicenda?
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PRATICA SEBASTIANELLI
10 Signor sindaco, come mai la pra-
tica edilizia riferita all’abitazione del nostro direttore, Andrea Sebastianelli, è stata tirata fuori subito dopo che Il Segno aveva portato alla luce le note vicende (vedi le altre 9 domande)? Chi ha ordinato al suo ufficio tecnico di visionare tale pratica? E con quale scopo?
Il Segno cerca volontari per distribuire il giornale
Stiamo ricevendo sempre più spesso delle mail in cui i nostri lettori ci chiedono dove possono reperire mensilmente, e con sicurezza, il giornale. Il Segno ha una distribuzione molto capillare sul territorio basata essenzialmente sulle attività commerciali che gentilmente ospitano le nostre copie. Per migliorare questo servizio stiamo cercando dei cittadini disposti a distribuire Il Segno nella propria zona, nella propria strada, o all’interno del proprio condominio (anche un piccolo condominio composto da 4-5 famiglie). I volenterosi possono scriverci una mail indicando la propria disponibilità e il numero di copie occorrenti, oppure contattarci al n. 349-5783869. Grazie a quanti risponderanno.
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Cultura e
... dintorni
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La ricorrenza del patrono è ormai preda della confusione
di Andrea Sebastianelli Domenica 5 luglio si è svolta la processione dedicata al patrono di Rocca di Papa, San Carlo Borromeo. Nei giorni seguenti le polemiche non sono mancate per una manifestazione religiosa che, nel corso degli anni, si è pian piano trasformata in qualcosa di diverso dove gli unici a fare bella mostra di se sembrano i politici anziché lo stesso Borromeo. Un’occasione per farsi vedere a quella che ormai viene chiamata non più “processione” ma addirittura “sfilata” o “corteo”. Senza dimenticare l’altro paradosso che fa di Rocca di Papa un caso forse unico al mondo: celebrare il santo due volte, a luglio (di solito nella terza domenica ma anche questa non è una regola perché quest’anno si è scelta la prima domenica del mese) e il 4 novembre, giorno in cui ricorre effettivamente la ricorrenza religiosa, “per volere di dio e non degli uomini”. Ma torniamo alla processione del 5 luglio scorso che ha fatto registrare una scarsa partecipazione di cittadini. Perché quest’ultimo è proprio l’aspetto più rilevante di un evento religioso che, da oltre 400 anni, si svolge a Rocca di Papa. Viene il sospetto che questa scarsa partecipazione (dopo che per centinaia di anni è stato l’evento più seguito) sia la conseguenza di una evidente scelta di campo: aver trasformato appunto un rito religioso in un rito sincretico, un mix tra religione, politica e divisa (non che il trinomio sia merce rara per la verità). I politici, comunque, la fanno da padrona. Non basta- Il quadro di Tojetti vano quelli locali, sindaco, assessori e consiglieri sempre in prima fila, ora da un po’ di anni si sono aggiunti anche i primi cittadini dei paesi vicini, i rappresentanti degli altri Enti pubblici (Comunità montana, Parco, ecc.) con l’aggiunta di tutte le autorità militari (manco fosse la festa del 2 giugno!). A mancare, invece, sono proprio le “autorità religiose” che pure, a Rocca di Papa, se ne contano davvero tante. Chissà se qualcuno si sarà ricordato di invitarle, preso com’era a contattare politici e soldati. Fatto sta che la processione di San Carlo, così com’è impostata, sembra destinata a un lento e inesorabile declino. I concetti messi in discussione da una gestione discutibile, e lo dico da ateo, sembrano legati a tre parole: confusione (quella sulle date della ricorrenza), tradizione (l’aver completamente dimenti-
S. Carlo Borromeo, raddoppia la festa ma i fedeli disertano cato il senso di questa ricorrenza), scopo (sfilata o processione). Confusione Diversi anni fa, a mettere ordine in questa faccenda, fu un articolo del compianto parroco del duomo, don Giovanni Busco, e mai avremmo pensato che ci saremmo ritrovati di nuovo nella confusione più totale. Come ha ben ricostruito Carlo Guarinoni, la scelta di celebrare la ricorrenza anche nella terza domenica di luglio nacque dal fatto che a novembre i roccheggiani erano impegnati in campagna (soprattutto per la vendemmia). Oggi, invece, la giustificazione appare addirittura dissacrante: la festa viene fatta a luglio (e non più alla terza domenica ma alla prima) perché i roccheggiani non sono ancora partiti per le ferie! Cioè, non sono più i roccheggiani devoti al santo che devono “sacrificarsi” ma è il Borromeo che deve attenersi alle loro ferie. Non sarà il caso che qualcuno si prenda la briga di riportare un po’ di ordine in questa confusione riprendendo semplicemente le indicazioni di don Giovanni Busco? Tradizione Mia nonna diceva che San Carlo “reentra da ‘ndò esce”, cioè ritorna al duomo dopo aver percorso le strade cittadine, mentre oggi esce dalla chiesa e finisce al monumento ai caduti, salvo poi, mentre i politici prendono l’aperitivo in piazza, rientrare praticamente da solo e in silenzio. Viene da pensare che San Carlo, e con esso il bel quadro del Tojetti, servano solo a dare un motivo a questa “sfilata delle vanità”. Qui emerge il ruolo della Confraternita che gestisce i beni e le attività della parrocchia. Invece di pensare a sfilare con gli abiti bianchi e rossi, quasi che fosse lo scopo primario dell’iniziativa, non sarebbe il caso di tornare alla vera tradi-
Carlo Borromeo
zione, restituendo alla figura di San Carlo la dignità e il rispetto che merita? Già conosco la loro reazione: ma come si permette quell’ateo di Sebastianelli di darci lezioni sulla religiosità? Avete ragione, ma qualcuno dovrà pure prendersi l’onere di porre fine a quella che sembra ormai una pagliacciata! E se i religiosi stanno zitti, è giocoforza che tocchi a un ateo come me. Scopo Qual è oggi lo scopo della processione dedicata a San Carlo? Se la storia personale del Borromeo non è più l’esempio centrale, etico e religioso, per dare alla ricorrenza il giusto valore simbolico, appare necessario che ci venga chiarita pubblicamente la mission, cioè lo scopo, della ricorrenza. Mi torna in mente il passo dello storico romano Tito Livio in cui, parlando del mons Albanus (l’attuale monte Cavo), luogo sacro della latinità, riporta le ire di Giove contro i romani, rei di non celebrare più secondo gli antichi riti. A quanto pare la storia si ripete. E già vedo Carlo Borromeo, nelle vesti di Giove tonante, versare lacrime di fronte alle ignominie dei moderni roccheggiani. La discussione, a questo punto, è aperta.
L’EVENTO
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Una città diventata Stradarolo La kermesse di Zagarolo dedicata all’arte è oggi un esempio per tutti di Andrea Brini Grande partecipazione di pubblico e grande qualità artistica per la tre giorni di Stradarolo Big, svoltasi il 12, 13 e 14 dello scorso mese di giugno a Zagarolo. E pensare che da nove anni, il Festival degli Artisti su Strada taceva, causa un contrarsi dei finanziamenti che ne avevano sostenuto l’organizzazione tra gli anni Novanta e i Duemila, complice la filosofia del “con la cultura non si mangia”. Il filo conduttore di tutte le edizioni storiche di Stradarolo era la poetica del pendolarismo, della gente che si sposta quotidianamente, dell’arte e dello spettacolo che in maniera imprevedibile nascono negli angoli più impensabili, siano essi un incantevole vicolo del centro storico di Zagarolo, trafficate strade extraurbane, o addirittura corriere di linea con passeggeri stupiti. L’edizione 2015 ha riagganciato queste tematiche fondative della manifestazione, ritrasformando pittoreschi angoli, più o meno nascosti, del centro storico in palcoscenici improvvisati ma suggestivi, proponendo un pranzo popolare lungo via Antonio Fabrini, nel quale i visitatori hanno pranzato seduti a fianco agli artisti. In particolare la serata di venerdì 12, quella d’esordio, ha visto uno spettacolo di qualità e impegno, la serata era dedi-
cata a Pier Paolo Pasolini, uscire fuori dai luoghi canonici e scendere sulla rot o n d a spartitraffico della via Prenestina nella frazione di Valle Martella, ultimo lembo del territorio comunale di Zagarolo ormai proteso verso le borgate della periferia romana tanto care allo stesso Pasolini. L’allestimento di questa grandiosa anteprima è stato possibile grazie alla sottoscrizione volontaria, tramite crowfundig, lanciata dai promotori che ha visto la partecipazione di un gran numero di sottoscrittori. Il Festival è stato finanziato con un bando a compartecipazione (60% e 40%) tra la Città Metropolitana di Roma Capitale e il Comune di Zagarolo. Fondamentale per la buona riuscita del festival, oltre alla raccolta fondi, è stata anche la partecipazione dei volontari in appoggio all’organizzazione, a cominciare dagli artisti stessi che si sono esibiti senza cachet, usufruendo solo del vitto e
dell’alloggio per coloro che ne necessitavano, continuando con le associazioni e i singoli che hanno svolto ogni genere di compito in appoggio allo staff. Il pubblico ha risposto con grande partecipazione, la presenza di visitatori è stata stimata attorno alle tremila unità, che hanno potuto seguire spettacoli di grande qualità, riportando un buon ricordo di Zagarolo e hanno consentito agli esercenti cittadini rimanere aperti fino a tardi. L’ottimo risultato è stato propiziato dall’eccellete coordinazione e collaborazione tra la direzione organizzativa guidata da Carla Cani e la direzione artistica guidata dallo storico ideatore del Festival Andrea Satta dei Têtes de Bois, grande amico di Francesco Di Giacomo, indimenticabile voce del Banco del Mutuo Soccorso. Di Giacomo è sempre stato, secondo le parole di Satta, storico amico di Stradarolo, perciò in questa edizione del 2015, punto clou del festival è stata Piazza Paparelli, lidale, domani qualsiasi altro ri- dove ha avuto luogo Cestorante potrebbe rendersi dispo- nerentola “La Parte Mannibile per un’altra giusta causa. cante”, non stop dedicata Noi, i volontari appartenenti alle a Francesco: un palcosceassociazioni del territorio (pur- nico che dal pomeriggio troppo non tutte, alcune non in- del sabato fino alla sera terpellate, altre per loro scelta), tarda la domenica è rimacontinueremo ad occuparci del sto attivo ininterrottaresto, dalla pubblicizzazione del- mente, con l’esibizione l’evento alla raccolta di adesioni, dal vivo di oltre settanta dall’accoglienza al servizio ai ta- artisti e, nei momenti voli e a quant’altro occorra per la senza affluenza di pubmigliore riuscita dell’evento, blico (ad esempio di matanche a dare le spiegazioni agli tina presto) la proiezione scettici, le più aderenti alla realtà riguardo la vera motivazione di video o ascolto di registrazioni. della Festa. Se tutti ci dessimo vicendevol- Tra i numerosi artisti, mente una mano, riusciremmo a oltre ai membri del raggiungere lo scopo più veloce- Banco, si sono esibiti Pamente e, in termini economici, trizio Fariselli degli Area, che ha suonato la sera del con più risorse. 13 giugno e ha così ricorGrazie per l’attenzione. dato anche la scomparsa Cordialmente, Anna Brandani di Demetrio Stratos.
Con la Festa dello gnocco va in scena la solidarietà Egregio direttore, le invio uno scritto con alcune considerazioni riguardo la Festa dello Gnocco svoltasi tra l’8 e il 10 luglio a Rocca di Papa. Nel caso reputasse di volerla rendere pubblica sul suo giornale, le sarei veramente grata, poiché non mi piace che vengano espressi con superficialità giudizi inesatti. I tempi difficili che stanno vivendo molte famiglie, anche qui a Rocca di Papa, ci hanno indotto a fare qualche gesto concreto per offrire un sia pur piccolo aiuto a chi ne ha più bisogno. Le persone da sostenere, ci conferma il parroco Don Costantino, sono sempre di più e le risorse a disposizione del comune e della Caritas, non sono più sufficienti. Da queste considerazioni è nata l’idea di organizzare degli eventi con la sola pretesa di poter riuscire ad essere di aiuto per qual-
cuno; una cena che oltre a reperire fondi per i piccoli bisogni dei nostri concittadini, ci faccia riscoprire anche il gusto della condivisione, dell’appartenenza ad una comunità “vera”, dell’aggregazione e della mutualità di intenti. Il ristorante “La Longarina”, non estraneo a questi interventi di solidarietà (molti ignorano che offre gratuitamente, in silenzio come ogni gesto di carità dovrebbe essere fatto, il pranzo alle persone più in difficoltà in occasione delle feste più importanti dell’anno) ha condiviso da subito l’idea e nella Festa dello Gnocco mette a disposizione la struttura esterna, i tavoli, la cucina e tutto il personale (grazie per la loro gentilezza e disponibilità) affinché tutto riesca nel migliore dei modi. Oggi è “La Longarina” ad aver aderito a questo tipo di collaborazione so-
la cena in piazza in occasione di Stradarolo 2015
il Segno - luglio-agosto 2015
PAGINA APERTA
Spunti Il giglio, fiore delle donne, di tra mitologia, ritualità e religione psicologia
Risponde la Dott.ssa Bruna Benelli
Genitori separati e figli
In caso di separazione, il giudice si trova a dover stabilire in base al principio della bigenitorialità sancito dalla legge n. 54/2006 le modalità con le quali i genitori devono prendersi cura entrambi dei figli. A volte, però, in presenza di forte conflittualità tra i coniugi, deve nominare un Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) e un Consulente Tecnico di parte, per ciascuno dei genitori, e disporre una valutazione delle capacità genitoriali, per decidere un affidamento condiviso o esclusivo. Si tratta di una complessa attività di diagnosi che deve valutare la capacità di predisporre un’abitazione confortevole, di provvedere ad un’alimentazione adeguata, alle cure fisiche essenziali, al benessere fisico e psichico del minore, la capacità di badare correttamente ai propri figli proteggendoli dai pericoli e da situazioni traumatiche o di abuso. Inoltre, il genitore deve garantire la propria presenza, la disponibilità del proprio tempo condividendo esperienze positive e, giocando, deve dare attenzione, affetto, regole coerenti, partecipare alla vita dei figli, scolastica ed extrascolastica. Viene inoltre valutata la capacità del genitore di comprendere i bisogni del bambino, di sapersi porre in relazione con lui. Occorre verificare che i genitori siano propositivi nei confronti dei figli, non siano svalutanti o rifiutanti, gli permettano di esprimere le sue opinioni, punti di vista e sentimenti e siano capaci di gestire i conflitti e mediare. L’indagine, che viene condotta non solo tramite colloqui e osservazioni ma anche attraverso la somministrazione di test specifici, può costituire per i genitori un’occasione di presa di coscienza di eventuali modalità errate nel comportamento con i figli. Verrà valutata anche la capacità di cambiamento, se i genitori riconoscono i propri problemi e se accettano interventi di sostegno.
di Francesca Torino Il giglio, originario della Siria e della Palestina, è stato per secoli considerato il fiore per eccellenza della fecondità per la sua straordinaria capacità di riproduzione, e del candore per il sua delicatezza e il suo caratteristico colore bianco. Nell’antichità, grazie a queste sue peculiarità, è stato considerato come un fiore sacro, identificato con le grandi madri (divinità femminili primordiali) e con i culti a loro connesse. Infatti, sono molte le rappresentazioni del giglio inciso nei gioielli delle sacerdotesse o intrecciato tra i loro capelli. Diversi sono i miti che lo riconducono alla sfera divina e sacra. Uno di questi racconta della nascita di un bambino molto forte, Eracle, figlio di Zeus e di Alcmena, la quale lo abbandona in un campo per paura della collera di Era, consorte
del signore degli dèi. Quest’ultima, passeggiando assieme ad Atena in quel luogo, lo vede e lo allatta, ma il neonato si attacca con tanta forza da far male alla dea. A causa di questo fatto, dalla dea escono due gocce di latte: la prima, diretta nel cielo, darà vita alla Via Lattea; la seconda, diretta sulla terra, darà vita ai gigli. Nella Roma latina, il fiore simboleggia la sessualità e la fecondità, nonché la purezza e la verginità, ed è connesso a diverse divinità femminili minori, quali Lucina (dea delle nascite), Opigena (protettrice delle partorienti) e Pudicitia (tutrice delle giovani vergini e della purezza delle spose). Nell’Antico Testamento il giglio rappresenta Israele e la sposa del Signore, verso la
Occhio alla Nutrizione
L’importanza della vitamina D
di Laura Fico* La vitamina D è una vitamina liposolubile(1) essenziale per il nostro organismo, si assume attraverso la dieta e l’esposizione alla luce solare: per questo la forma pre-vitaminica è anche detta “raggio di sole”. Ne esistono differenti forme e due di queste sono importanti nell’uomo: vitamina D2 e vitamina D3. Le troviamo nei latticini, nelle uova, nell’olio di fegato di merluzzo e in alcuni pesci come il salmone. Ma l’80% del fabbisogno della vitamina per l’organismo lo produce la nostra pelle. Un periodo di esposizione al sole pari a 15-20 minuti ogni due giorni fa sì che i raggi ultravioletti attivino una forma di
colesterolo presente nella nostra pelle e la converta in Vitamina D. Questa Vitamina ha diverse analogie con le caratteristiche di alcuni ormoni in quanto la sua principale funzione biologica è quella di mantenere normali i livelli di calcio e di fosforo nel sangue, inoltre favorisce l’assorbimento del calcio contribuendo a formare e mantenere le ossa forti. Fornisce quindi una prote-
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quale prova un amore immenso (è il sentimento di Dio nei confronti del suo popolo). Nel Nuovo Testamento, invece, il fiore diviene simbolo della purezza e correlato alla figura della Madonna, la vergine fecondata mediante la volontà di Dio. Nell’immaginario collettivo degli ultimi secoli il giglio, riconfermando la sua simbologia di innocenza, di castità e di purezza,viene associato e donato alla sposa in segno di rispetto nei confronti della propria purezza e del proprio candore. Il giglio, dunque, come pegno di un amore puro. zione dall’osteoporosi, dall’ipertensione, dal cancro e da diverse malattie autoimmuni. Purtroppo circa l’80% della popolazione italiana ne è carente, soprattutto nei mesi invernali. Questa condizione di mancanza aumenta con l’avanzare dell’età sino ad interessare la quasi totalità della popolazione anziana. Particolare attenzione va anche data alle donne in gravidanza o in allattamento e ai bambini: la vitamina D è necessaria per una buona crescita, in quanto, senza di essa, le ossa e i denti non calcificherebbero bene causando malformazioni a livello scheletrico e osseo. Godiamoci quindi passeggiate nelle prime ore del mattino e nelle ultime ore del pomeriggio di splendide giornate estive così da poter evitare l’uso di una alta protezione solare che ostacolerebbe la produzione della Vitamina del Sole! (1)Liposolubile: che può sciogliersi nei solventi grassi. *Biologa Nutrizionista
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L’angolo della storia
CULTURA
Scriveve e leggere, strumenti dell’esistere
di Vincenzo Rufini La vita di ogni essere umano è segnata da avvenimenti e da ricordi che il tempo ha inciso nella psiche e da cui è impossibile liberarsene. L’uomo insegue da tempo immemore la conoscenza in ogni ambito dell’essere; è animato da quella forza che ha il nome di curiosità, la quale è come una sete inestinguibile. Se non fosse animato da codesta forza interiore l’essere umano non avrebbe percorso il sentiero del progresso e starebbe ancora a lottare per la sopravvivenza nelle caverne preistoriche. La conoscenza è una forma di sapere che si acquisisce con la vita vissuta in tutte le sue sfaccettature; ma si riesce a penetrarla soprattutto con quel particolare modo di apprendere che è la lettura. Fin dai tempi antichi, e cioè da quando ha scoperto il piacere di scrivere, l’uomo ha memorizzato tutto il suo flusso sapienziale su quel particolare supporto resistente al tempo che è la carta, affinché il divenire storico abbia sempre una base certa su cui intraprendere le nuove visioni della vita. Scrittura e lettura, i due insostituibili strumenti onde conferire un significato all’esistenza; uno sguardo continuo nel cammino segnato dall’evoluzione umana; un vademecum per orientarsi al fine di realizzare un futuro che elevi l’umanità ai gradini più alti della civilizzazione. La scrittura ha avuto, ha ed avrà sempre una funzione importantissima nella crescita culturale e personale dell’individuo, un continuo rapportarsi con sé stesso onde effettuare una crescita evolutiva migliore. In proposito il grande scrittore Thomas Mann asseriva: “Scrivere è come lavarsi il cuore”. Ma la lettura assolve una funzione pedagogica altrettanto basilare; leggere costituisce un nutrimento intellettuale costante ed indispensabile per la mente, le permette di effettuare una piena utilizzazione delle sue facoltà recondite. La lettura ci permette di spaziare in una miniera inesauribile, vista l’immensa mole di scritti che abbiamo a disposizione dall’invenzione della scrittura ai
nostri giorni. Si ha solo l’imbarazzo della scelta. I libri che maggiormente hanno accompagnato il cammino umano nel sentiero della vita, un sentiero spesso arduo e pericoloso, ma sempre affascinante, costituiscono le pietre miliari della civiltà. In un excursus sintetico delle opere più rappresentative si possono annoverare l’Iliade e l’Odissea di Omero, che hanno cantato la guerra infinita, con i suoi eroi e i suoi orrori, e il viaggio infinito dell’uomo per antonomasia, Ulisse, e il suo ritorno tra le braccia di Penelope rimastagli fedele nel tempo; una metafora del percorso umano. Dalla Grecia mitologica si arriva al basso medioevo per trovare la favolosa Divina Commedia dell’Alighieri, con la sua visione dell’al di là cristiano in cui il sommo poeta fiorentino fa salire l’arte della scrittura a livelli altissimi. Altra colonna por-
Tolstoj
tante è l’intera opera del bardo d’Inghilterra, William Shakespeare, anche lui cantore divino delle vicende umane. Dopo Shakespeare si evidenzia il periodo del razionalismo che culmina nella filosofia Illuministica di Voltaire e Diderot; per approdare all’Idealismo del maestro Hegel e giungere all’Ottocento, secolo di giganti su tutti i punti di vista in cui vediamo sorgere altri due grandi dell’assoluto: Fedor Dostoevskij e Leone Tolstoi, con i loro romanzi immortali, I Fratelli Karamazov, Delitto e Castigo, I Demoni, Anna Karenina, Guerra e Pace. Fontane del sapere dal piacere immenso che hanno conferito all’umanità un’elevazione immensa.
La poesia del mese
di Anna Giovanetti
Profumo di castagni (ritrovato)
C’è un profumo nell’aria del mio paese, che respiro ogni anno, quando il sole di luglio splende alto nel cielo: è l’odore acre dei fiori di castagno che ogni volta nel tempo porta indietro il mio pensiero. Già da bambina infatti amavo quel profumo perché annunciava l’estate e la vacanza, finalmente, dopo un anno di scuola! Sono piccole emozioni che non cancella nessuno e ogni estate ritornano con la felicità di allora. Purtroppo, per qualche tempo, quella fragranza mi è mancata e i grandi giganti sembravano ormai spenti, l’estate in quel periodo non era mai arrivata, almeno per me, che avevo in loro i miei riferimenti. La colpa è stata di un insetto piccolino che a poco a poco stava distruggendo interi castagneti non so da dove arrivasse questo subdolo assassino ma, credetemi, rattrista tutt’intorno la distruzione che vedi! L’uomo però stavolta ha aiutato la natura e ha trovato il rimedio, che sembra ormai testato salvando i castagni da morte sicura e riportando quel profumo che mi era mancato. E finalmente l’olezzo dei castagni in fiore torna già a profumare quest’estate, perché i grandi giganti stanno ritornando verdi e vivi. Ed io provo una felicità per queste emozioni ritrovate quella felicità semplice, completa che si prova solo da bambini.
il Segno - luglio-agosto 2015
Succede anche questo
L’indice dei libri proibiti
di Francesca Torino Un nuovo “Indice dei libri proibiti” è stato istituito nel nostro Paese. No, non siamo nel Cinquecento o Seicento, ma nel 2015. Il protagonista di questa infelice trovata è il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, in carica da giugno e appoggiato da diversi partiti di centrodestra (Forza Italia, Area Popolare, Fratelli d’Italia, Lega Nord), il quale, in qualità di moderno inquisitore, ha messo al bando alcuni libri per l’infanzia che, secondo lui, impongono una visione della società distorta. Questi testi, definiti “gender”, dunque, non vengono ritenuti adatti ai bambini. La loro colpa sarebbe quella di trattare di famiglia e di amore genitoriale non consone ai canoni del sindaco e di chi come Brugnaro lui: famiglie moderne, allargate o con un singolo genitore, omosessuali o eterosessuali. Per questo devono essere ritirate dagli asili e dalle scuole e valutati attentamente. Brugnaro, però, assicura che quei libri saranno consultabili dagli adulti in biblioteca. Intanto, le polemiche contro questo “Indice” e il sindaco stesso non hanno tardato a farsi sentire, innanzitutto sul web. Su Facebook è stata aperta una pagina dal titolo “Liberiamo i libri per i bambini”, nella quale tutti (genitori e non solo) stanno dicendo la loro a riguardo, scrivendo lettere al sindaco affinché faccia un passo indietro. L’attrice Martina Galletta ha indetto una petizione sul sito Change.org rivolta al ministro Giannini, in cui le viene chiesto di impedire al sindaco di Venezia di mettere all’“Indice” questi libri. Istituire una lista di libri proibiti è un provvedimento che palesa una forte arretratezza culturale di una parte del nostro Paese, un atto – questo sì – di strumentalizzazione della visione della società, un seme marcio foriero di razzismo, di sentimenti discriminatori e di ignoranza. Un crimine che nel XXI secolo non può più essere tollerato dai molti, tanti italiani, che alla cultura trasmessa dalla scrittura, dalle parole, non vogliono rinunciare e non vogliono nemmeno che i loro figli ne debbano essere privati, perché sanno bene che è dai libri che si formano le menti di domani.
il Segno - luglio-agosto 2015
CULTURA
Principe Azzurro ma...
Il saluto della Rieditato illibrodelloscrittore-musicista Vieri Tosatti comunitàromena all’excomandante Ottavio Atripaldi
di Florentina D. Pagnejer I percorsi della nostra vita sono imprevisti ed è per questo che dobbiamo essere sempre pronti a cambiare marcia o, a volte, addirittura la direzione. Lascio ad altri i complimenti per la sua grande professionalità, mi limito a scriverle dei pensieri che chiamerei “tascabili” e mi auguro che la faranno riflettere. Scateniamo dietro di noi i Pro e i Contro. Non è mai facile ripararsi dai giudizi, anche se qualche volta il peggior giudizio è proprio il nostro, su noi stessi. Porti con sé, Comandante, tutto ciò che la distingue dagli altri, quel fascino che lei ha nel chiamare le signore “bella”, con quell’aria così familiare che fa sentire - lo dico da Signora- semplicem e n t e bene... non per il significato del complimento ma per la familiarità con la quale si propone. Atripaldi Porti con sé, Comandante, la semplicità che tanti non sanno cosa essa significhi, specialmente quando si sale sui gradini più alti, la consapevolezza che tutti possono sbagliare ma c’è chi sbaglia per volontà e chi non sa di farlo. Porti con sé l’amore della gente che la circondava, come se lei fosse una specie di Don Camillo di Rocca di Papa, quel saper mettersi di fronte alle persone con l’autorità della veste che indossa, ma anche con la saggezza di saper indicare agli altri quello che andrebbe meglio fatto. Porti con sé l’umiltà di saper riconoscere i propri errori, l’umiltà di saper riconoscere i propri limiti, di non avere la presunzione di sapere tutto. Ed infine, porti con sé il sorriso, la gioia, come una freccia lungo il suo cammino e, se le capitasse di voltarsi, accolga i miei pensieri sparsi tra le righe, come una stretta calorosa della mano, come un caloroso abbraccio.
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di Daniela Francescangeli Cominciando a leggere il “Principe Azzurro” di Vieri Tosatti credevo si trattasse dell’ennesima variazione di qualche moderna storia sentimental/erotica basata sul fatale incontro di una fanciulla con un uomo ricco, misterioso e affascinante. Tutt’altro: il Principe è proprio quello di Perrault, che, ansioso di vivere, dopo una discussione con la Fata cattiva si getta nel mondo contemporaneo (per l’esattezza di fine ‘800, ma già abbondantemente inquinato da politica e malaffare). Ne seguono vicende a volte spassosissime e a volte curiose, fra intrallazzatori che brigano per rovinare una ferrovia, bambini che farebbero le carte false pur di accertare che l’ospite è proprio il Principe Azzurro, un’istitutrice che invece vorrebbe curarlo con la psicoanalisi, un imprenditore che si ritiene la reincarnazione del pi-
rata John Silver, ecc. Poi, una virata verso l’enigmatico, con la ritrovata Principessa che rifiuta ogni contatto e finisce per interpretare se stessa (dormendo!) in un ambiguo Luna Park. Insomma, a parte la buona concatenazione degli eventi e il gradevole stile, questo libro è cosa del tutto diversa da quanto mi aspettassi, e mi è assai piaciuto. Ancor più interessante apprendere dalle note che l’autore non era uno scrittore di professione bensì un musicista, che negli ultimi 20 anni di vita ha abbandonato la musica per incompatibilità con gli ambienti ufficiali e si è dedicato alla letteratura. Oltre a questo breve romanzo la sua produzione comprende due volumetti di racconti assurdi, fantastici o paradossali, uno di considerazioni e polemiche varie ed una raccolta di 50 poesie scritte in tedesco con traduzione italiana a fronte. Penso di
fare cosa utile per i lettori segnalando che queste opere non sono mai state rieditate finora, e alle prime ricerche sembravano introvabili. Ho invece scoperto che sono tutte reperibili su e-Bay. Io nel frattempo passerò a Wikipedia per cercare di sapere qualcosa sul Tosatti musicista. Per saperne di più c’è anche un sito: www.vieritosatti.org
Consigli utili per evitare le truffe Sportello dell’automobilista
di Maurizio Santangeli* Quando si è alla guida non si è al riparo dalle truffe, anzi è proprio in questo momento che si è più esposti alle trovate di qualche malvivente. Ci sono vari tipi di truffe, tra le più diffuse c’è quella dello specchietto retrovisore. Dopo aver individuato la loro vittima gli autori, che spesso viaggiano portando con sé bambini o donne che si fingono incinte, rallentano con la loro auto in modo da farsi superare. Nel momento del sorpasso simulano un rumore e subito dopo cercano di attirare la vostra attenzione, avvicinandosi al vostro mezzo e dichiarando che gli avete rotto lo specchietto, già rotto in precedenza dal truffatore che subito propone una risoluzione privata del sinistro chiedendovi una cifra mediamente compresa tra 50 e 150 euro. Poi c’è la “truffa delle chiavi”. Generalmente accade nei parcheggi di centri commerciali o supermercati e mentre state caricando l’auto. Qualcuno si avvicina e vi dice che sotto il vostro mezzo c’è un mazzo di chiavi, a volte un paio di occhiali. Naturalmente voi controllate, ma in quel momento il ladro vi ruba ciò che avete lasciato sul sedile dell’auto: quasi sempre la borsa con documenti, portafoglio e oggetti vari. Come fare per difendersi dalle truffe? - Bisogna, innanzitutto, prestare grande attenzione a ciò che ci accade intorno.
- Non lasciare in vista oggetti che possano richiamare l’attenzione dei malintenzionati. - Se secondo voi non avete urtato un altro veicolo e ricevete richieste di rimborso chiedete di fornirvi i dati per la compilazione del modulo per la constatazione amichevole. Generalmente questi individui a questo punto cominciano a ridurre l’importo della cifra chiesta inizialmente. In questo caso manifestate l’intenzione di chiamare i carabinieri o i vigili, vedrete che il tizio si allontanerà. - Nel caso contattiate le Autorità spiegate in che situazione vi trovate, prendete la targa dell’auto, fate delle foto con il cellulare. - Dichiarate sempre di non avere né soldi né bancomat, poiché questi malfattori sono anche disposti ad accompagnarvi al più vicino bancomat pur di farvi il “favore” di evitarvi l’aumento assicurativo. Penserete che ciò può accadere solo ai più ingenui, ma questi truffatori si presentano come persone rispettose, disponibili e sicure di sé capaci di far crescere in voi il senso di colpa. Cercate quindi di restare calmi e valutate la situazione in cui vi trovate, agendo di conseguenza.
*Sportello telematico dell’automobilista e agenzia HDI Assicurazioni Via Frascati 34, Rocca di Papa Tel. 06-9497748
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VAGABONDANDO
il Segno - luglio-agosto 2015
Due nuove iniziative In giro per musei... Globe Theatre di Roma culturali del Gruppo Archeologico Latino di Rocca di Papa di Pio Gatta Voglio portare a conoscenza dei cittadini alcune iniziative che il GAL (Gruppo Archeologico Latino sezione Albana di Rocca di Papa), di cui faccio parte, propone: 1. Il primo concorso fotografico con soggetto la Via Sacra dal titolo: “Un’immagine dalla Via Sacra”. In breve, saranno valutate le foto scattate esclusivamente dopo la pubblicazione del concorso (1° luglio); l’iscrizione è gratuita, il sunto del regolamento è disponibile sul sito del GAL in modalità ridotta ma esauriente; sono previste due categorie: bambini e adulti. Con alcune foto, tra cui quelle vincitrici, saranno realizzati dei puzzle. 2. Stiamo portando avanti con l’aiuto di alcuni amici archeologi, un seminario, presso la biblioteca comunale di viale Enrico Ferri, tutti i venerdì dalle ore 17,00 alle 19,00, per far conoscere le bellezze storico/archeologiche del nostro territorio (Via Sacra, Fortezza, centro storico, parrocchia). Siamo arrivati al terzo venerdì con discreto successo, e non sappiamo fino a quando durerà. Il nostro obiettivo è formare giovani di Rocca di Papa che possano, come accompagnatori turistici, spiegare a scolaresche, gitanti, ecc. il nostro territorio. Vi ho voluto tediare con la mia mail affinché con il vostro aiuto sul Segno, le nostre iniziative abbiamo un risalto maggiore.
A Villa Borghese riapre il teatro caro a Shakespeare di Francesca Torino Se durante questa calda stagione non sapete come passare le notti estive, potreste fare un salto al Globe Theatre a Villa Borghese, a Roma. Anche quest’anno, infatti, riparte la stagione 2015 con alcune delle opere più celebri del drammaturgo inglese Shakespeare. Il Globe Theatre è un teatro londinese, costruito nel 1599 dalla compagnia teatrale i Lord Chamberlain’s Men, di cui lo stesso Shakespeare ha fatto parte. Nel 1613 è stato distrutto a causa di un incendio e ricostruito l’anno successivo, per poi essere chiuso e demolito attorno al 1644. Attualmente a Londra è possibile rimirare il teatro, ribattezzato “Shakespeare’s Globe Theatre”, grazie ai lavori di ricostruzione del vecchio Globe (il nuovo dista a circa 230 m etri da quello precedente), iniziati nel 1987 e terminata nel 1997. Peculiarità di questo teatro sono la struttura in legno di forma ottagonale e la presenza di uno spazio aperto al centro, che permette l’entrata della luce naturale. Il pubblico, soprattutto quello meno facoltoso,
Il Globe Theatre di Villa Borghese a Roma
assisteva agli spettacoli (tutti shakespeariani) in piedi in questa area. Il Globe romano, costruito grazie alla Fondazione Silvano Toti (imprenditore mecenate) per commemorare i cento anni di Villa Borghese, presenta le medesime caratteristiche del Globe londinese. Gli spettatori possono decidere se vedere i drammi dalle balconate o dallo spazio aperto, usufruendo di comodi cuscini (si possono portare anche da casa) per sedersi. Ogni anno il teatro presenta opere diverse del drammaturgo inglese. In questa stagione sono in programmazione, dopo “Sogno di una notte di mezza
La bella storia di Noemi, la ballerina di Rocca prima ai campionati italiani
trasmessagli in parte dai nonni Marcello Romei e Iside Trinca, anche loro amanti dei balli da sala. Noemi così ha iniziato a ballare fino a quando è stata letteralmente conquistata dai balli di coppia latino-americani. Nel gennaio 2013 si è iscritta alla scuola di ballo Dancing Queen Roma di Sabrina Gentileschi e Cristian Scaramella. Non è stato semplice per lei trovare un ballerino, infatti per ben 7 mesi ha ballato da sola finché, nel luglio 2013, dopo varie prove con Niccolò Cicchetti (15
I maestri Sabrina e Cristian con Niccolò e Noemi
La 14enne roccheggiana Noemi De Fortuna ha da sempre portato avanti, fin dall’età di 8 anni, la passione per il ballo. Una passione
estate” andato in scena dal 2 al 12 luglio, anche “Re Lear” dal 16 luglio al 2 agosto, “Molto rumore per nulla” dal 5 al 30 agosto, “Otello” dal 3 al 20 settembre e, infine, “The comedy of errors” in lingua originale dal 24 al 27 settembre. Sul sito Web (www.globetheatreroma.com) è possibile trovare tutte le informazioni inerenti i registi, gli interpreti, la programmazione delle stagioni precedenti, gli orari delle rappresentazioni e i costi dei biglietti. Quella del Globe è un’esperienza in grado di far avvicinare tutti al teatro, alla sua magia. E poi Roma, di notte, è meravigliosa.
anni) con lui ha iniziato questa nuova avventura sportiva. L’anno scorso insieme hanno raggiunto eccellenti risultati nella categoria 14/15 classe B1 e anche quest’anno hanno raggiunto ottimi risultati anche in gare internazionali, per esempio a Megeve in Francia, dove si sono classificati al 5° posto su 28 coppie partecipanti. Noemi e Niccolò hanno concluso questo 2015 con un bellissimo risultato ai campionati italiani svoltisi a Rimini dal 6 al 10 luglio, classificandosi primi, su 43 coppie, nella categoria 14/15 classe A. Ora continuano ad allenarsi per affrontare un’altra competizione che si terrà a Stoccarda in Germania il prossimo 12 agosto. Di merito sono passati alla classe AS 16/18 anni. “Questo sport ha coinvolto tutta la famiglia -ci dice Anna, la mamma di Noemi- e i tanti sacrifici fatti in termini di impegno e anche dal punto di vista economico sono stati pienamente ripagati. Siamo tutti orgogliosi di lei”. A Noemi vanno i nostri complimenti e Il Segno continuerà a seguirla. Siamo convinti che i suoi primi sostenitori sono proprio quei due nonni, Marcello e Iside, venuti a mancare non molto tempo fa.
il Segno - luglio-agosto 2015
di Annarita Rossi Faramir assapora l’aria fresca dal finestrino della macchina. Il veicolo sta attraversando un lungo viale alberato e quel fruscio delle foglie mosse dal vento gli ricordano probabilmente di quando un tempo era un lupo e si trovava nella foresta. Faramir è uno di quei cani fortunati, diversamente da altri che in estate vengono abbandonati dai loro proprietari; Faramir infatti sta andando in vacanza insieme alla sua famiglia, poiché anche lui ormai è diventato un componente del nucleo familiare. Ma non esiste soltanto il fardello dell’abbandono che ogni anno colpisce in Italia ben 100 mila animali, tra cani e gatti. A giugno, una toccante storia giunta a noi tra le tante altre di migranti, ci insegna quanto la forza dell’amore, anche nei momenti di disperazione, vinca ogni sfida del destino. Con l’angoscia nel cuore Sama, una giovane donna sudanese, prende una piccola
La vita nei modi di dire
TEMI D’OGGI
La prima gattina migrante
borsa che tiene ben stretta a se ed inizia il suo viaggio. Spera che da quel fagotto, al quale ha praticato dei piccoli fori, non venga fuori qualche lamento, poiché lì dentro c’è Lola, la sua gattina di poco meno di un anno con la quale riesce a sfuggire ai controlli dei doganieri di vari Paesi africani e anche ai trafficanti di esseri umani in Libia dove, insieme, vivono nelle prigioni per oltre due mesi prima di venire trasferite sul barcone che le porterà in Sicilia. Arriva il giorno della partenza e Sama e Lola si imbarcano su quella nave della speranza insieme ad altre 200 persone. Giungono sulle coste italiane che è notte e finalmente sbarcano a Lampedusa
di Enea Trinca
Se non si hanno soldi e il funerale costa troppo, si consiglia di morire il più tardi possibile.
Il politico è un camaleonte umano, per essere eletto spesso assume l’aspetto del colore che va più di moda.
Quando vedo certe persone... mi passa il singhiozzo.
Non piangere se tua moglie se ne è andata, vedrai che in poco tempo lui te la rimanderà indietro.
A Venezia un gondoliere per cambiare canale non ha bisogno del telecomando.
Perchè dare “tempo al tempo” quando lui ne ha tanto mentre noi ne abbiamo così poco?
A tavola di solito si prega prima di mangiare... sapendo come cucina tua moglie!
il T o c c o
di Ermanno Gatta
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di Lola a Lampedusa
ma inevitabilmente i militari scoprono che assieme agli altri migranti c’è la prima gattina nella storia dell’immigrazione ad arrivare a destinazione. Sono tutti sani e salvi anche se stremati e mentre i migranti scendono felici dalla nave, l’unica ad opporsi e a non voler scendere è proprio Sama, la quale implora tra le lacrime affinché le venga restituita la sua Lola che, per motivi sanitari, i militari hanno trattenuto a bordo. Grazie però all’intervento del sindaco di Lampedusa, Giusy Nicolini, e del medico dell’isola, nonché di alcuni operatori umanitari, si decide che Lola, anche se per legge non sarebbe potuta sbarcare per temute malattie, venga messa in “quarantena” e affidata alle cure di un’associazione animalista fino all’arrivo dei veterinari da Palermo per gli esami di rito e le vaccinazioni, risparmiandole così la vita e la dolorosa separazione dalla sua padroncina. Sama ha raccontato che l’unico conforto durante tutti quei mesi vissuti come un’odissea nel lungo viaggio dal Sudan alla Libia, è stato proprio avere Lola con se. Lola, tutta nera e con il musetto bianco, appena superate le visite verrà riconsegnata a Sama, questa è la promessa che il sindaco di Lampedusa vuole mantenere.
Pillole ECONOMIA di Mauro Artibani
Bamboccioni?
Di questi tempi chi non ha incontrato un bamboccione? Chi non lo ha per figlio? O peggio, non lo è stato? E quelli che sotto mentite spoglie ancor lo sono? Ieri, no: non far nulla non si poteva. Un anatema grosso così impediva di poter stare in panciolle. Eggià! Con l’ozio padre dei vizi erano scappellotti! Quegli scappellotti faranno addirittura saltare le aristocratiche teste di noti perdigiorno che il mondo borghese, aduso a faticare, taglia a destra e a manca. L’impresa, figlia di quella temperie del neg-ozio, mette fatica nel produrre per dare ristoro ai bisogni. I bisognosi pure hanno da lavorare, per guadagnare quel che serve a dare ristoro proprio agli stessi bisogni. Non andò sempre così: quando l’aumento della capacità produttiva delle Imprese fece troppo, venne svalutato il valore del lavoro proprio mentre toccava, invece, acquistare oltre il bisogno. Cambiò il mondo: in quella nuova temperie vennero forgiate le nuove generazioni. I Sociologi del lavoro vennero zittiti, i Filosofi andarono ramenghi. La produzione di senso fu presa in comodato d’uso da quelli del Marketing, così come la domanda. Ai bamboccioni non restò che consumare, più che lavorare. Nuove generazioni, così generate, si mostrano: 2.300.000.000 Neet (Not in Education, Employment or Training) già stanno in giro; in giro stanno pure il 41,5% di giovani disoccupati. Bivaccano? Tutt’altro! Per scelta i primi; giacchè costretti pure i secondi girano per i centri commerciali, spendono con i soldi di papà per dare ristoro alle emozioni, alle passioni epperchennò alle asperienze; si informano, sbirciano. Tutto questo fanno e rifanno tutti il giorno, i mesi, gli anni, senza ferie ne’ la previdenza, manco l’assistenza. Si spendono e quando possono spandono, per fare quella crescita, buona per tutti: Bamboccioni un corno! Eppoi, saranno pure quel che saranno ma, se si avvedono di quel che fanno con il loro fare, magari presenteranno il conto per cotanto lavoro.
il Segno dei tempi
nei disegni del Maestro Franco Carfagna Rocca di Papa, si sa, è il paese dei murales. Anche nel 2013 ne sono stati dipinti due. Uno dalle artiste Sciamplicotti e Vittucci presso il museo geofisico della Fortezza a ricordo del cittadino onorario Guglielmo Marconi che qui venne diverse volte negli anni Venti per sperimentare la trasmissione delle onde radio. Si tratta di un murales pieno di simboli che riassumono perfettamente il genio di Marconi. L’altro murales è stato realizzato dal maestro Franco Carfagna presso la sede dell’Avis, l’associazione che raggruppa i donatori di sangue, come omaggio ai volontari che da oltre trent’anni portano avanti le attività benefiche con il grande risultato di aver raggiunto l’autonomia di sangue donato. Raggiungere l’autonomia nelle donazioni è importante perché il sangue è a disposizione di tutti i roccheggiani (e non solo) che ne dovessero avere bisogno. A chi non ha ancora aderito all’Avis, ricordiamo che può farlo recandosi presso la sede dei Campi d’Annibale (vicino al centro anziani e alla chiesa del Sacro Cuore). L’unico fastidio -ricorda sempre il presidente Eleuteri- è togliersi il cerotto. Anche Carfagna, avendo superato l’età per donare il sangue, a modo suo ha voluto partecipare a sostegno dell’Avis con questo bel dipinto. Al maestro abbiamo chiesto il
Il murales dedicato a chi dona il sangue
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il Segno - luglio-agosto 2015
significato dell’opera che, essendo posta all’esterno, può essere ammirata da tutti i cittadini: “I colori giallo e verde sono i colori dei boschi di Rocca di Papa, e il celeste del cielo e il Sole sono quelli che sorgono tutte le mattine dietro ai monti delle Faete. Nel murales si vedono due anelli che scendono dal cielo. In questo modo Carfagna ha voluto rappresentare la divina provvidenza. Invece i due anelli incrociati rappresentano il donatore e il ricevente. La goccia di sangue che sembra cadere nel mare vuol significare simbolicamente che c’è bisogno di tanto sangue per poter aiutare le persone. Le catene legate tra loro sono la rappresentazione dell’umanità bisognosa di unità. Infine, i serpenti attorcigliati ai pali sono il simbolo della medicina. La scritta in alto è il riassunto di questo racconto. Invitiamo tutti i nostri lettori a visitare il murales e a commentarlo, osservandolo
nei suoi lucenti colori. Purtroppo Il Segno esce in bianco e nero e queste tonalità non si possono percepire. Ma siamo sicuri che recandosi sul posto a qualcuno verrà voglia di scendere i gradini per andare a donare il prezioso sangue.
Colonna portante del concertino folkloristico degli Screpanti
Auguri al maestro Dionisio Pericotti per i suoi 90 anni Il concertino degli Screpanti, da sempre, è il gruppo folkloristico più amato di Rocca di Papa. Tra le figure di spicco che ne hanno caratterizzato la storia, oltre a Remo La Banca, scomparso recentemente, e a molti altri che hanno dato l’anima per la sua costituzione e ancora si battono per fare in modo che quest’esperienza possa continuare ancora per tanto tempo, c’è l’attuale maestro Dionisio Pericotti che, lo scorso
4 giugno, ha compiuto 90 anni. Dionisio, che continua a dirigere con competenza e passione la banda degli Screpanti, ha iniziato la sua attività artistica nel 1938 suonando la fisarmonica. Fino al 1948 tutti i roccheggiani hanno imparato ad apprezzarlo per le sue esibizioni nei locali più importanti del paese, a cominciare dalla Pro Rocca fino al famoso Pappagallo. Nel 1980 ha assunto il ruolo di maestro degli
Screpanti e, sotto la sua guida e grazie ai suoi preziosi consigli, più di 50 allievi hanno cominciato a muovere i primi passi nel mondo della musica. A Dionisio Pericotti, che oltre che per la musica è apprezzato anche per il suo carattere riservato e per il suo sorriso che non viene mai meno, vanno i nostri auguri e il ringraziamento per tutto ciò che ha fatto e continua a fare per Rocca di Papa e per il suo amato concertino degli Screpanti. (A.S.)
IL SEGNO TORNA A SETTEMBRE BUONA ESTATE A TUTTI!