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www.ilsegnonews.com Il Segno di Rocca di Papa
Antenne fuori da Rocca ANNO XVI, nn. 5-6 - MAGGIO-GIUGNO 2017
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LA RICORRENZA: Il 1° maggio 1855 venne proclamata La Repubblica di Rocca di Papa
Il 1° maggio del 1855 un gruppo di roccheggiani si ribellò ai soprusi dei Colonna. Nacque così la Repubblica di Rocca di Papa al grido di “Dio e popolo”. Ebbe la durata di sei giorni, fino a quando i 17 ribelli vennero catturati e arrestati.
In quei tempi alloggiava a Rocca di Papa l’allora ministro dei Paesi Bassi, il conte Liedekerke de Beaufort, che un mese dopo scrisse: “La proclamazione della Repubblica di Rocca di Papa è un avvenimento politico di grande rilevanza”.
Sentenza storica del Consiglio di Stato
Altrimenti sarà Referendum AVOLO IZZA AL T MENU’ P celta LIE IONE TEG PROMOZ ITA € 10 ARGHER M lia g te 1 TI € 12 LTRI GUS ) 1 teglia A TRI-Gusto (anche BI/ E N IO AZ SU ORDIN
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NE CONSEG IO IL A DOMIC
FUNICOLARE
Se ne è parlato in Regione A pagina 4
Vuoi un loculo? 400 euro in più A pagina 3
Sor Jacobelli A pagina 13
Parla l’ex delegato
«Una sentenza rivoluzionaria Ora Crestini la faccia rispettare»
di Andrea Sebastianelli La recente sentenza del Consiglio di Stato (CdS) che ha dato ragione al Comune di Rocca di Papa circa l’ordinanza emessa nel 2003 dall’allora sindaco Ponzo, cambia radicalmente la battaglia per liberare monte Cavo dalle antenne. Su questo tema, e non solo, abbiamo rivolto qualche domanda all’ex delegato comunale Bruno Petrolati, dimessosi lo scorso 10 marzo.
Partiamo dalla sentenza. Lei è uno dei pochi che conosce la storia delle antenne di Rocca di Papa fatta di verità, mezze verità e omissioni. Dopo 14 anni il Consiglio di Stato ha scritto la parola fine. Una sentenza che nelle conclusioni è andata oltre ogni aspettativa, tanto che quello che si diceva fino a ieri, cioè riscuotere affitti e legalizzare le antenne, sembra ormai superato. Che ne dice? È proprio così. La sentenza del CdS, che conclude una vicenda amministrativa iniziata nel 1998, non lascia dubbi. Bisogna demolire gli apparati installati abusivamente sulla vetta di monte Cavo. Questa è una di quelle poche notizie per le quali una buona amministrazione dovrebbe chiamare a raccolta tutte
SEGUE A PAGINA 8
LE DOMANDE
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il Segno - Maggio-Giugno 2017
10 DOMANDE ALLA VICESINDACO DI ROCCA DI PAPA
SUI SOPRALLUOGHI Le due abitazioni ricavate da una cantina (accatastata come tale) di 170 metri quadrati, sono state oggetto di verbale della Polizia locale per accertarne l’abuso e della relativa ordinanza di demolizione e acquisizione?
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SULLA VENDITA Lei era al corrente del fatto che suo marito stesse vendendo due appartamenti irregolari dal punto di vista urbanistico? E perché non l’ha impedito?
da 43 giorni
Che attendono una risposta
Veronica Giannone
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SULLE DELEGHE Ci può spiegare i motivi per cui, il 19 giugno 2016, il sindaco Crestini le ha conferito la delega di vicesindaco e di assessore all’urbanistica, all’edilizia privata, alla riqualificazione e valorizzazione centro storico, al recupero e valorizzazione patrimonio immobiliare privato e alle politiche abitative pur essendo il suo curriculum privo di competenze in questo specifico settore?
abusivamente sono stati venduti da suo marito malgrado l’impossibilità a ottenerne il cambio di destinazione d’uso? SULL’ACCESSO AGLI ATTI Alcune richieste di accesso agli atti della pratica 176, quella relativa alla sanatoria, avanzate sia dallo studio tecnico incaricato da suo marito sia dall’avvocato di una delle due incaute acquirenti, hanno ricevuto un trattamento differente. Perché?
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SULLA PRATICA 176 3 Da quando è assessore all’urbanistica, all’edilizia privata, alla riqualificazione e valorizzazione centro storico, al recupero e valorizzazione patrimonio immobiliare privato e alle politiche abitative, ha mai consultato il contenuto della pratica di condono n. 176?
SULL’USO DELLA CANTINA 7 Perché i due appartamenti ricavati
SULLA TRASPARENZA 5 Il 19 giugno 2016, quando ha rice-
vuto le suddette deleghe da parte 9 SULLE CALCARE Lei è membro effettivo, forse il più del sindaco Crestini, lo ha messo al corrilevante essendo assessore all’urrente dell’esistenza della pratica di condono n. 176 e degli abusi commessi banistica, della Commissione d’inchiesta sulle Calcare, che ha il compito di portare successivamente? alla luce eventuali irregolarità urbanistiche e amministrative commesse in quelSUL CONFLITTO 6 D’INTERESSE l’ambito. Non crede di non essere nella Nell’accettare le suddette deleghe, condizione di valutare eventuali irregolanon riteneva di trovarsi in una evidente po- rità urbanistiche commesse dai suoi consizione di conflitto d’interessi visto che la cittadini vivendo lei stessa nell’edificio in richiesta di condono n. 176 risultava essere cui si trova una cantina trasformata in apuna pratica ancora “aperta”, cioè in itinere, partamenti, poi venduti da suo marito? e considerando anche che sarebbe stata SULLE TASSE LOCALI prerogativa del suo ufficio predisporre le carte per avviare la procedura di acquisi- 10 I due appartamenti abusivi venduti pagano le tasse locali (tra cui quella zione di opere abusive (in questo caso quelle già vendute da suo marito) al patri- sui rifiuti) con le stesse caratteristiche apmonio pubblico? plicate alle abitazioni di Rocca di Papa?
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ROCCA DI PAPA
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INDOVINA QUANTI ERAVAMO?
Nel 1931 a Rocca di Papa la popolazione residente si componeva di 4.996 persone. Nel 1936, cinque anni dopo, erano già 5.288.
notizie, informazione, attualità
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NUMERI UTILI
Clinica San Raffaele: 06-9428601 Comando Carabinieri: 06-94749007 Polizia Municipale: 06-94286134 Centralino Municipio: 06-942861 TAXI Mario: 346-3684911 06-9499151 (casa)
Anche il loculo sta diventando un lusso: aumenti fino a 400 euro
L’amministrazione decide l’incremento delle tariffe per un posto al cimitero
di Daniela Di Rosa Anche morire sta diventando un lusso. Acquistare un fornetto, e contemporaneamente pagare il becchino, è ormai una spesa che per molte famiglie sta diventando insostenibile. Morire, insomma, fa male alle tasche di chi rimane. A determinare questo stato di cose ci ha pensato l’amministrazione comunale che con una delibera di giunta del 31 marzo scorso (la n. 23) ha approvato una serie di aumenti nel settore cimiteriale.
Gli aumenti più consistenti riguardano i loculi collocati in seconda e terza fila che passano da un costo singolo di circa 1.400 euro a ben 1.800. Un aumento di 400 euro e, per i parenti del defunto, passa la paura. In questo caso, però, avranno ragionato il sindaco e i suoi assessori, bisogna pagare la comodità: vuoi mettere un fornetto in seconda e terza fila, che puoi visitare ad altezza d’uomo, senza dover salire su quelle pericolose scale in ferro? E si sa: la comodità si paga. E anche a caro prezzo.
Chi necessita di un piccolo sconto può sempre comprare un fornetto a piano terra (prima fila). Non sarà proprio comodo perché bisogna stare spesso chinati per dare una pulita, per mettere due fiori, per dare un bacio al defunto, ma chi se ne frega. Il costo per ogni loculo in questa posizione passa da 1.300 euro a 1.500. Duecento euro in più.
Per quelli che proprio non ce la fanno a togliersi di colpo e in contanti i soldi per i fornetti di prima, seconda o terza fila, ci sono sempre i loculi di
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quarta e quinta, gli unici ad aver subito una lieve diminuzione: 35 euro circa di meno e il gioco è fatto. Sì è vero, sono scomodi, soprattutto per le persone un po’ su con gli anni che tra acciacchi vari e capogiri, ogni volta che vanno a trovare il familiare se la rischiano. Però, avranno pensato i nostri amministratori, i taccagni si meritano solo questo e che dunque si prendano i posti più scomodi al cimitero! Gli aumenti, a suon di centinaia di euro, riguardano anche gli ipogei, le tombe sot-
terranee, riservate di solito a chi qualche soldo da spendere per i propri cari ce l’ha ancora da parte. In questi casi per un singolo posto-salma si passa dalla vecchia tariffa di 400 euro a quella decisa dalla giunta: 600 euro.
Insomma, cari roccheggiani, cercate di stare in salute perché con i tempi che corrono rischiate di ammalarvi per i troppi soldi che servono per assicurare ai vostri cari un posto in prima fila al cimitero di via San Sebastiano. E il panorama è compreso nel prezzo.
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ROCCA DI PAPA In Consiglio regionale arrivano due mozioni sulla funicolare Ai Campi d’Annibale
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«12milioni di € bastano per finire il progetto?»
di Sandro Tabellione La vicenda della funicolare di Rocca di Papa finisce in Consiglio regionale. A presentare due interrogazioni al presidente Leodori, una “urgente a risposta immediata” e un’altra “urgente a risposta scritta”, è stato il consigliere regionale Franco Sbardella, il quale ha innanzitutto chiesto «se la spesa prevista in euro 12.559.837,68 (cioè circa 25 miliardi delle vecchie lire, n.d.r.) è considerata ad oggi sufficiente o si prevede che in futuro saranno necessari stanziamenti integrativi da parte della Regione». Un argomento per niente scontato visto che a oggi non è ancora dato sapere i tempi di effettivo funzionamento della funicolare il cui obiettivo principale, si legge ancora nella nota di Sbardella, è quello «di alleggerire il centro storico di Rocca di Papa dal peso del traffico indotto dai mezzi Cotral», considerato anche che «tanti comuni della Regione Lazio hanno analoghi problemi, probabilmente con esigenze altrettanto urgenti, e sicuramente con un’utenza ancora maggiore».
Il consigliere Sbardella, per sgombrare il campo da equivoci e dubbi, ha chiesto quindi di conoscere «lo studio analitico e la valutazione dei costi/benefici, rispetto al va-
Così quattro anni fa
lore dell’opera, rispetto alla ristrutturazione della rete dei servizi Cotral e rispetto al reale impatto sul traffico del Comune di Rocca di Papa, ed in quali percentuali», anche sapendo che, essendo il paese sviluppatosi oltre ogni misura (quasi 18.000 abitanti), per raggiungere il popoloso quartiere dei Campi d’Annibale sarà comunque necessario un servizio alternativo all’attuale Cotral.
Infine, le interrogazioni chiedono al presidente del Consiglio regionale, Leodori, di far emergere le figure politiche e professionali che sono state alla base del progetto, a cominciare da «chi era l’amministratore delegato di Cotral Patrimonio all’epoca dell’ap-
I l C i cl i s ta ciclo-officina
provazione del progetto definitivo da parte dell’assemblea dei soci» e «da chi era composto e qual era l’organo di amministrazione della Cotral Progetti, e nel caso la progettazione fosse stata affidata all’esterno a chi e con quale procedura di selezione». Domande che potranno finalmente chiarire come si sia arrivati da una iniziale cifra di 5 milioni di euro agli attuali 12 milioni senza che la funicolare sia ancora entrata in funzione.
Sarebbe infine interessante capire a che punto sono le procedure per la realizzazione della nuova strada di collegamento al parcheggio visto che anche il piazzale è stato ultimato.
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Il torrente d’acqua di via Albalonga
Da Facebook abbiamo raccolto una segnalazione circa le condizioni di via Albalonga, strada di collegamento con via Rocca Priora. A raccontare il fatto è Mariangela Cimini, che si è fatta portavoce delle proteste di alcuni residenti: “Da mesi scorre acqua chiara da non si sa quale tubazione rotta, per non dire che bastano due gocce di pioggia per farlo diventare un fiume in piena, nel senso che l’acqua piovana si incontra con questa chiara e si forma una vera e propria cascata. L’amministrazione é stata messo al corrente più volte con tanto di video e foto del problema che persiste da tempo.
Via Albalonga
Mesi fa ci hanno detto che presto sarebbero iniziati i lavori ma ancora non si hanno notizie. Quanta acqua ancora dovrà essere sprecata? Dato che Acea parla di possibile siccità estiva ai Castelli Romani, non sarebbe ora di pensare ad aggiustare le perdite e le rotture per poter diminuire gli sprechi e non creare disagi ai cittadini? Attendiamo risposta”.
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ROCCA DI PAPA
Prima sì, poi no, poi di nuovo sì Così Crestini tenta lo sgambetto Le vicissitudini per organizzare l’assemblea sulle antenne del 6 giugno
di Daniela Di Rosa Strano paese il nostro, da 40 anni si discute di antenne, da 40 anni queste torri di ferro deturpano l’ambiente e incombono sui cittadini come una minaccia. Una minaccia ritenuta per troppo tempo quasi accettabile. Complice la poca conoscenza sull’ inquinamento elettromagnetico e l’inconsapevolezza dei danni alla salute, si è accettata per anni la selva oscura di tralicci. Da almeno 15 anni però, grazie agli studi di eminenti scienziati, all’informazione sempre più a portata dei cittadini, e anche grazie al Segno che nel tempo ha pubblicato articoli in merito, la cittadina ha preso finalmente coscienza che il danno non era soltanto di immagine e ambientale, cosa da non sottovalutare, ma sopratutto un danno per la salute pubblica. Rocca di Papa ha un numero elevato di malati oncologici, non possiamo sapere se superiori alla media nazionale o inferiori perchè un vero studio non è mai stato fatto, ma cominciano ad essere veramente troppi. A questo punto la popolazione si allarma e inizia a porre domande agli amministratori, comincia a protestare, a mobilitarsi. Anche l’attuale sindaco quando era in minoranza fece del problema antenne uno dei
Il sit-in del 23 maggio fuori dal Municipio
suoi cavalli di battaglia (insieme alla trasparenza, alla meritocrazia e all’abbattimento del conflitto di interessi, sempre troppo presente in questo paese, oggi come ieri, con la sola differenza che ieri correttamente si dimettevano, oggi restano incollati alla poltrona). Ma torniamo alle antenne, da un anno Crestini è sindaco e tra le tante polemiche che riguardano la sua amministrazione c’è anche la questione antenne. Per giorni, dopo aver messo in previsione di bilancio i soldi degli antennari si è parlato di un semplice spostamento, dalla vetta di monte Cavo in un luogo ritenuto più idoneo ma sempre a Rocca di Papa. Poi arriva una notizia, una bella notizia, di quelle che non ti aspetti più: una
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vecchia ordinanza dell’ex sindaco Ponzo rimette tutto in gioco, il tribunale notifica l’abbattimento delle antenne, il paese ha vinto la sua quarantennale battaglia. La cittadinanza esulta, un numeroso gruppo di cittadini si mobilita, raccoglie firme per un referendum comunale (in pochi giorni si superano le 700 firme), indice un sit-in fuori la sede municipale, il sindaco scende, rassicura i presenti, conferma che farà rispettare la sentenza di demolizione del Consiglio di Stato, i rocchiggiani, coadiuvati dal Comitato di Monte Porzio Catone, propongono un’assemblea cittadina con la presenza dell’amministrazione e il sindaco, apparentemente entusiasta, acconsente. C’è però di mezzo la burocrazia, il Comi-
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tato non può richiedere l’aula consigliare perchè non è di Rocca di Papa, a singole persone non viene concessa, si chiede aiuto a Gennaro Spigola, accetta e fa la richiesta per il 6 giugno, la presenta a nome di tutti i cittadini, di partiti e movimenti che per una volta hanno abbandonato bandiere e proclami, e cosa succede? Il giorno prima Crestini vieta l’assemblea per problemi di ordine pubblico perchè a richiederla è stato Gennaro Spigola, noto esponente della sinistra rocchiggiana e noto sobillatore di masse (per chi non comprende, è ironia). L’assemblea si è fatta comunque, lo sgambetto del Comune ha portato meno cittadini ma la sala era ugualmente piena, le firme nel frattempo aumentano. L’assenza più pesante? Quella del sindaco Crestini, i cittadini che avevano creduto alle sue parole infastiditi ringraziano e sperano che quanto prima si rifaccia un’assemblea con tutta l’amministrazione presente per poter chiedere di far rispettare la sentenza.
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il Segno - Maggio-Giugno 2017
il Segno - Maggio-Giugno 2017
di Andrea Sebastianelli Il Consiglio di Stato, confermando le precedenti sentenze del Tar, ha scritto la parola fine alle pretese degli antennari: ora devono lasciare definitivamente monte Cavo. Una sentenza storica che non lascia dubbi e ribadisce la validità dell’Ordinanza emessa il 12 agosto 2003 dall’allora sindaco Carlo Ponzo che chiedeva il trasferimento di 22 tralicci radiotelevisivi e di 44 box presenti sulla vetta di monte Cavo. Un’Ordinanza coraggiosa che seppe contrastare con determinazione lo strapotere fino a quel momento esercitato dai “padroni dell’etere” e che finalmente sanciva l’illegalità urbanistica degli impianti di trasmissione realizzati a danno del Comune di Rocca di Papa e dei suoi cittadini. A questo punto gli antennari devono gettare la maschera e dire se è loro intenzione dare seguito alla sentenza del Consiglio di Stato. La maschera la dovrà gettare anche l’attuale sindaco che nei mesi scorsi ha perseguito un solo obiettivo: accordarsi con gli antennari garantendo loro un’area comunale (quella in uso alle Poste sempre sulla vetta) da cui trasmettere in cambio di un affitto regolare. Un progetto per legalizzare le antenne che deve essere fermato perché ora il Consiglio di Stato ha detto che i tralicci sono abusivi e non possono stare dove hanno trasmesso per 40 anni, bombardando con le loro onde, 24 ore su 24, i roccheggiani. L’amministrazione comunale deve uscire allo scoperto e fare la sola cosa che deve: chiedere agli antennari di fare i bagagli senza se e senza ma e, in caso contrario, dare avvio agli abbattimenti. Adesso la vittoria definitiva è a portata di mano e non può essere vanificata per la necessità del sindaco di fare cassa
ROCCA DI PAPA
Abbattimenti legittimi Il Consiglio di Stato dà ragione a Ponzo
L’ordinanza del 2003: le antenne sono tutte abusive
con i soldi degli antennari. Le parole di Crestini a commento della decisione del Consiglio di Stato ci hanno lasciato di stucco, perché secondo il primo cittadino la sentenza: «cambia i rapporti di forza tra Comune e gestori televisivi. Questo significa che da domani dovranno essere riviste le condizioni della loro presenza su Monte Cavo e su tutto il territorio di Rocca di Papa». Parole gravi che confermano l’intenzione dell’amministrazione di arrivare a un accordo con gli antennari per continuare a trasmettere da Rocca di Papa. L’atteggiamento dell’attuale giunta, inoltre, appare del tutto fuori legge visto che il Consiglio Comunale di Rocca di Papa il 31 gennaio 1998 (delibera consiliare n. 4) deliberò all’unanimità, cioè maggioranza e opposizione insieme, che Rocca di Papa, Monte Cavo ed in particolare Monte Cavo Vetta, non possono essere individuate come siti per l’installazione di antenne. Caro Crestini, se intende continuare sulla strada intrapresa, cioè ottenere soldi dagli antennari in cambio di un sito comunale attrezzato e urbanisticamente autorizzato, abbia il coraggio di convocare un Consiglio Comunale per annullare la precedente deliberazione del 1998. Lei in quell’anno forse non c’era, e se
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c’era era distratto, ma noi c’eravamo, e ricordiamo che fu una giornata importante perché fino a quel momento nessun consiglio comunale si era ancora espresso contro le antenne. Fu uno dei primi atti di un giovane sindaco, Carlo Ponzo (eletto solo due mesi prima!), di un assessore all’ambiente, Bruno Petrolati, e di un intero consiglio comunale che non si fecero intimidire dal potere degli antennari ma lo contrastarono con ogni mezzo istituzionalmente lecito. Caro Crestini, si dimostri altrettanto coraggioso e cominci a firmare anche lei nuove ordinanze contro le antenne che successivamente al 2003 sono arrivate a Rocca di Papa. Non è difficile, basta fare un copia-incolla con l’Ordinanza di sgombero e demolizione fatta da Ponzo, un’Ordinanza che andrebbe incorniciata perché è solo grazie a quest’atto che a distanza di 14 anni, Tar e Consiglio di
Stato hanno sancito che «il quadro normativo di riferimento in materia di esercizio dell’attività di diffusione radio-televisiva, sebbene autorizzata a livello ministeriale, postula comunque che tale attività venga esercitata attraverso strutture idonee che non contrastino con la normativa urbanistica, e tale valutazione è rimessa ai Comuni interessati». La valutazione, caro Crestini, spetta quindi a lei in quanto sindaco: le antenne le abbatte o le vuole lasciare a Rocca di Papa in cambio di un obolo?
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il Segno - Maggio-Giugno 2017
segue dalla prima pagina
A P P R O F O N D I M E N T O
le forze politiche e la cittadinanza per fare quadrato intorno al sindaco e procedere unitamente e senza indugi lungo il percorso indicato dal CdS. Anzi, poiché la sentenza si riferisce solo al gruppo Mediaset, l’amministrazione comunale dovrebbe sollecitare le sentenze relative alle ordinanze del 2003 emesse nei confronti di tutte le emittenti che trasmettono da Monte Cavo così da predisporre un piano complessivo sia per la demolizione e lo sgombero dei tralicci sia per il recupero e la riqualificazione della vetta e dell’ex convento.
Lei è stato uno dei più accesi sostenitori della candidatura a sindaco di Crestini, ma dopo nove mesi ha rimesso la delega alle antenne a cui teneva particolarmente. Come mai? È vero, ho sostenuto con convinzione la candidatura di Crestini a sindaco perché, pur non conoscendolo, avevo apprezzato il suo atteggiamento nel ruolo di consigliere di opposizione durante la scorsa legislatura. Ero fiducioso che si potesse creare una strategia programmatica e di governo tale da concretizzare un vero cambiamento e una reale discontinuità con il passato. Alla prova dei fatti ho dovuto a malincuore constatare che non era affatto così, che quella “rivoluzione civica” tanto sostenuta in campagna elettorale è rimasta una vacua illusione.
Secondo il suo giudizio come dovrebbe distinguersi rispetto al passato la giunta Crestini? Per esercitare un vero cambiamento, per un concreto rilancio socio-economico del paese, bisogna avere ben chiari gli obiettivi che si vogliono raggiungere a medio e a lungo termine. E quando parlo di obiettivi intendo la messa a fuoco dei problemi reali che il paese ha di fronte: il controllo del territorio, una politica seria per la casa, la tutela dell’ambiente, la valorizzazione del patrimonio boschivo, il rilancio del commercio, la cura per il decoro urbano, una seria politica di promozione turistica, una proposta culturale di qualità. Certamente parlo di problemi grossi di
«Questa sentenza èunospartiacque» INTERVISTA A BRUNO PETROLATI
non facile soluzione, che richiedono uno studio e una elaborazione politica approfonditi. Per questo ho suggerito, più volte, di rivolgerci alle varie facoltà universitarie per avere un aiuto a “buon mercato”, e di sollecitare la partecipazione delle risorse migliori che Rocca di Papa ha espresso nei vari campi -universitario, artistico, culturale ed econo-
La sentenza conclude una vicenda amministrativa iniziata nel 1998 e non lascia dubbi: bisogna demolire
mico- nello sforzo di trovare le soluzioni più appropriate. In secondo luogo, avremmo dovuto agire neigangli dell’amministrazione: apportare modifiche nei meccanismi che regolano il rapporto amministratori-dirigenti, riordinare gli uffici, rivedere i carichi di lavoro, armonizzare i vari settori, mettere mano alla pianta organica. Responsabilizzare e favorire, cioè, il pieno coinvolgimento dell’apparato burocratico nella condivisione di un programma di governo ambizioso nel reciproco rispetto dei ruoli: agli amministratori spettano le decisioni, ai dirigenti il compito di rendere quelle scelte praticabili in un quadro di legalità e di efficienza. Non è pensabile che i dirigenti, che non sono stati eletti dal popolo, si arroghino il diritto di dettare loro stessi l’agenda amministrativa. In terzo luogo, un sindaco che si rispetti deve privilegiare la collegialità e la condivisione delle strategie attraverso organiche riunioni di maggioranza allargate anche a quei ragazzi e ragazze che hanno dato vita al movimento “Insieme per Rocca di Papa”: potenzialità che devono essere utilizzate nell’elaborazione della piattaforma programmatica e politica. Entriamo nel merito della sua delega. Nonostante il disagio vissuto di
Agli amministratori spettano le decisioni, ai dirigenti il compito di rendere quelle scelte praticabili
di monte Cavo e dell’ex convento. Ho affrontato e permesso alla giunta di risolvere la controversa vicenda Acea, che pur avendo sottoscritto nel 2004 un contratto di affitto con il Comune, per una serie di inadempienze comunali, non ha mai versato un euro. Ho predisposto gli atti per consentire Bruno Petrolati al comune di rientrare in possesso fronte all’inerzia amministrativa, dell’area sulla Via Sacra di proho voluto onorare fino in fondo il prietà ENI e demolire il traliccio mio compito di cittadino delegato che vi è installato. Ho fatto demoal problema delle antenne. Da su- lire due tralicci inutilizzati da anni bito mi sono impegnato per ripor- di Enel e dei Vigili del Fuoco. Intare al centro della questione somma, anche se durante questi antenne l’autorevolezza del Co- mesi mi sono sentito desolatamune: per troppi anni il nostro ter- mente solo, ho potuto presentare al ritorio è stato trattato come terra sindaco e alla giunta il quadro di nessuno. Monte Cavo è stato un complessivo della questione anvero Far West. Ho controllato tra- tenne a Rocca di Papa mettendoli liccio per traliccio, ho studiato de- in condizione di predisporre le decine e decine di faldoni di cisioni che ritenevano più giuste. documenti, ho incontrato i diri- Sottolineo che durante il mio incagenti di Poste, Eni, Telecom, Rai- rico ho sempre utilizzato le mie risorse personali e Way, Mediaset, non ho percepito La7, Vigili del Per troppi anni il nessuna qualsivoFuoco, Wind, Enel, Elemedia, i nostro territorio è glia indennità. Padri Trinitari, il Ministero delle stato trattato come Sulla vetta di Comunicazioni e terra di nessuno. monte Cavo, che ospita decine di dei Beni Culturali, il Ministero Monte Cavo è stato tralicci, che cosa rilevato? dell’Aeronauun vero Far West. ha Premetto che tica, il sindaco di l’idea di conferire Capranica Prenestina, il Parco Regionale, pro- una delega specifica al problema prietari di emittenti antenne è stata una intuizione giuradiotelevisive, oltre a una serie di sta. Ha significato dare continuità incontri in Regione con il capoga- alla gestione di un problema che è binetto del presidente Zingaretti e di vitale importanza per il futuro di degli assessori all’ambiente e del- Rocca di Papa: senza il recupero di l’urbanistica. A ognuno ho monte Cavo e il ripristino del suo espresso la ferma volontà di ve- ruolo di attrazione turistica, ogni dere riconosciuta l’autorità comu- politica di sviluppo è preclusa. nale, di contrastare ogni tipo di L’errore storico, imperdonabile, abuso, la determinazione nel ri- che è stato commesso dall’ammipristinare la legalità sul nostro ter- nistrazione comunale, è stato ritorio, il fermo obiettivo del segue a pag. 9 recupero e della riqualificazione
segue da pagina 8
L’ex delegato: Una buona amministrazione chiamerebbe a raccolta tutta la popolazione piano politico anche su quello umano, con molto sconforto ho rassegnato le dimissioni. A tutto ciò va aggiunto l’imbarazzante isolamento che ho vissuto sia nel portare avanti il mio lavoro, sia nello scontro quasi quotidiano con dirigenti comunali che, forse per abitudine, si ritengono contemporaneamente dipendenti e amministratori. Il 10 marzo, quando ho annunciato al sindaco che avevo protocollato le dimissioni mi ha risposto: meno male. Come se non aspettasse altro.
Torniamo alla sentenza. Che succederà adesso secondo te, visto che il sindaco ha detto che ora farà valere le ragioni del Comune davanti alla Regione e al Ministero? Il sindaco non è mai chiaro nelle sue scelte e nei proclami. È difficile interpretarne il pensiero. La sentenza non lascia alternative alle demolizioni, ogni altra ipotesi, come quella di concordare con la Regione e il Ministero un nuovo progetto per ospitare ancora le antenne in una nuova località di Rocca di Papa, oltre a comportare una lungaggine procedurale e progettuale, sarebbe illogica, probabilmente illegale e, soprattutto, incomprensibile alla cittadinanza.
il Segno - Maggio-Giugno 2017
quello di lasciare, nel gennaio del 1991, che una società privata divenisse proprietaria della vetta, del convento e della strada. Andrea, pensa come sarebbero state diverse le sorti di monte Cavo e di Rocca di Papa se fosse stato il comune a gestire la vicenda antenne. Il primo problema che ho riscontrato è stato appurare come sulla vetta c’è un cancello che delimita una proprietà privata e ne vieta l’accesso. Da una verifica fatta quasi d’autorità all’Agenzia delle Entrate (il catasto) è risultato che la vetta era identificata da un’unica particella che inglobava la parte finale della Via Sacra alla quale era stato addirittura cambiato nome da consolare a consortile. La differenza è sostanziale: consolare è Parte della vetta di monte Cavo una strada demaniale, quindi pubblica, consortile è una strada pri- un consorzio (Condominio Monte del protocollo di intesa, la dispovata a uso pubblico. Insieme ai Cavo) e sottoscrissero con il co- nibilità ad eseguire un’opera pubtecnici comunali Rocco di Filippo mune (seconda giunta Ponzo), blica per il comune. Non avendo e Silvia Farina, che ringrazio per sempre nelle more di essere delo- nessun potere decisionale mi sono la collaborazione, confortati dai calizzati, un contratto di affitto e limitato a sottoporre al sindaco, documenti e dalle mappe catastali, versarono al comune due rate da alla giunta e alla maggioranza i abbiamo ottenuto la rettifica della 82.000 euro. Il contratto, per una termini della proposta lasciando particella. I primi giorni di agosto serie di controversie, fallì e quelle che disponessero come meglio sono state le uni- avessero ritenuto. Sono trascorsi 2016 una nota del che somme incas- tutti questi mesi senza che si catasto ufficializLa sentenza del sate dal comune in aprisse una vera trattativa. Non ho zava il ripristino di una dividente CdS, obbligando il relazione alle an- mai saputo quale fosse il giudizio tenne. Dopo di del sindaco in merito a questa proche separava la comune a demo- che nel 2003 il posta. In ogni caso la sentenza del parte pubblica da quella privata e la lire, esclude, a pa- sindaco Ponzo CdS, obbligando il comune a deemanò le famose molire, esclude, a parere mio, corretta denominazione della rere mio, qualsiasi ordinanze, una qualsiasi scelta alternativa. delle quali, dopo strada. É interesscelta alternativa ben 14 anni, è Da quello che dici si avverte che sante notare come giunta al termine a un certo punto tutto si è intersu quella parte di territorio sono installati diversi box l’11 maggio scorso. rotto bruscamente, fino alle tue e tralicci per un totale di 32 emitdimissioni. Perché? tenti che non versano nemmeno un Incaricaste lo studio del profes- Oltre ai motivi che ho elencato bieuro al comune. Naturalmente esi- sor Celotto… sogna aggiungere che ad un certo stevano i presupposti per esigere Sì, il prestigio del prof. Alfonso punto ho avuto chiara la perceda loro, nelle more che si conclu- Celotto, di cui ognuno può verifi- zione di non godere più della fidesse l’iter delle ordinanze del co- carne il curriculum, ha conferito ducia del sindaco. Penso di essere mune, il pagamento dei canoni di al comune una sottolineatura di sufficientemente attrezzato per caaffitto che non sono affatto trascu- serietà e di autorevolezza. Tanto è pire quando il rapporto di amicirabili e che avrebbero fatto co- vero che per la prima volta in 25 modo alle casse comunali che non anni di permanenza a monte Il 10 marzo, sono per niente floride. Di qui Cavo, la società IDA -proprietaria l’esigenza di far rappresentare il della vetta, del convento e della quando ho presenComune da un professionista di strada- nel mese di settembre tato al sindaco prestigio per la rivendicazione di 2016 avanza al comune una proquegli affitti e per la probabile lite posta di riordino e riqualificazione le dimissioni, che si sarebbe aperta con la società della vetta e del convento. I terproprietaria del resto della vetta mini della proposta, per la quale si mi ha risposto: che da quelle emittenti, sebbene faceva garante la Regione che inMeno male non da tutte, percepiva congrui af- travedeva attraverso di essa una possibile soluzione del problema fitti. antenne a monte Cavo e la cessa- zia e di fiducia che si era costruito Questa è una cosa gravissima. zione di tutte le liti in essere, giorno per giorno durante un inSecondo te perché al Comune erano: riduzione delle antenne ra- tero anno di campagna elettorale nessuno si era mai accorto di diofoniche, riordino delle emit- nella quale mi sono speso con queste situazioni di illegalità? tenti, comprese quelle installate in tutte le mie energie ed esponenI motivi non li conosco e non località Madonna del Tufo su uno- domi a critiche feroci e ad attacspetta a me indagare. E pensare due tralicci da installare su chi personali da parte dei nostri che su questa vicenda già ero in- un’area comunale, controllo h24 avversari politici, improvvisatervenuto quando ho ricoperto dal delle potenze di emissione, recu- mente si è interrotto. Siccome ho 1997 al 2002 il ruolo di assessore pero del convento e ripristino sempre inteso la politica un impeall’ambiente. Tanto è vero che delle sue funzioni ricettive, rico- gno civico non orientato alla rinquando ho lasciato l’incarico era noscimento di un congruo affitto corsa di interessi personali né già stato appurato che quel terreno al comune con la possibilità di an- tanto meno di carriera politica, riera pubblico. Infatti le emittenti ticipare 7-8 annualità, versamento tenendo non più ideale una situache vi erano installate costituirono di 670.000 euro alla sottoscrizione zione degenerata oltre che sul
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A P P R O F O N D I M E N T O
Che altro vuoi aggiungere? Vorrei ringraziare te e Il Segno per l’opportunità che mi avete offerto per chiarire la mia situazione in relazione all’amministrazione comunale. Allo stesso tempo voglio confermare la mia gratitudine per il ruolo che svolgete sul territorio. Si può essere d’accordo o meno con alcuni articoli, si possono avere idee diverse su tanti aspetti che riguardano la nostra cittadina, ma è importante avere un giornale così. Anzi, mi permetto di lanciare un appello ai cittadini di Rocca di Papa affinché sostengano un giornale che ha dimostrato di essere una voce libera al di là di chi eserciti il potere a Rocca di Papa. Andrea Sebastianelli
ROCCA DI PAPA Dopo le sanzioni comminate dalla Vigilanza di Bankitalia
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il Segno - Maggio-Giugno 2017
La Bcc di Frascati finisce nell’inchiesta de L’Espresso
di Andrea Sebastianelli Una recente inchiesta di Giuseppe Oddo, pubblicata da L’Espresso ha portato alla luce i casi italiani di rischio crack per alcuni istituti bancari medi e piccoli. L’approfondimento si basa sullo studio condotto da R&S Mediobanca sui bilanci relativi al 2015, da cui è emersa una prima lista di banche con i conti in disordine. Tra queste figura anche Banca di Frascati di Credito Cooperativo (chiusura bilancio 2015 in perdita per 612.638 euro), la banca cioè già soggetta a due provvedimenti sanzionatori da parte della Banca d’Italia che, tra l’altro, hanno visto coinvolto l’ex presidente del Collegio Sindacale, Vincenzo Rossetti, oggi assessore al bilancio del Comune di Rocca di Papa, condannato a pagare 22.000 euro per i mancati controlli. Poiché Rossetti in un recente consiglio comunale, di fronte alla richiesta di dimissioni della consigliera Silvia Sciamplicotti, ha dichiarato che le notizie pubblicate sulle sanzioni, erano puramente strumentali, chissà che cosa dirà oggi che a occuparsi della vicenda, nell’ambito di un’inchiesta più ampia, è uno dei periodici italiani più importanti, L’Espresso, e uno dei giornalisti economici più autorevoli, Giuseppe Oddo. L’inchiesta si sofferma sui cosiddetti “strumenti
Vincenzo Rossetti
ibridi” utilizzati troppo spesso dalle banche che, tra l’altro, prevedono anche i bond subordinati, il cui eccessivo utilizzo può mettere a rischio proprio il capitale di vigilanza, cioè il capitale minimo che una banca deve avere per soddisfare i requisiti di vigilanza prudenziale stabiliti dalla Bce. Spiega Oddo: «Secondo lo studio R&S Mediobanca, l’incidenza di strumenti ibridi è altissima nel caso di Cassa di Cesena, il 54 per cento. Supera il 30 per cento nei casi di Credito salernitano, Cassa di San Miniato, Banca di Frascati, Bcc di Cagliari, Ubae e Banca di Castel Goffredo». Ed è il motivo per cui la BCC di Frascati, come ha spiegato Mauro Pastore, direttore generale di BCC Roma (che a gennaio ha acquisito la consorella frascatana) «aveva chiuso l’esercizio 2015 con una perdita e senza un prevedibile futuro ritorno all’utile». Si chiede poi Oddo, centrando
Orario Continuato
appieno la questione: «Come si sono potute infrangere soglie di rischio così elevate? Il governatore Visco addebita la crescita dei crediti deteriorati alla recessione che ha colpito il paese tra il 2009 e il 2013 con una caduta del 10 per cento del Pil e di un quarto della produzione industriale. Le banche territoriali (cioè quelle piccole come la Banca di Frascati, N.d.d.) hanno subìto in particolare gli effetti della crisi edilizia, che ha portato al fallimento molti debitori. La verità, però, risiede anche nei metodi di erogazione del credito: nei finanziamenti alle imprese vicine alla politica, nell’uso
spregiudicato del denaro da parte di amministratori legati alle cricche affaristiche locali». E ancora: «La vigilanza ha denunciato le irregolarità? Alcune banche locali sono state ispezionate più volte, ma a far scattare l’allarme sono stati spesso gruppi di piccoli azionisti. Altre volte è stata la magistratura a scoprire il marcio». Insomma, il tema della tutela dei risparmiatori è sempre più centrale nelle questioni che riguardano il sistema bancario italiano, soprattutto nelle piccole banche dove il ruolo degli azionisti è spesso decisivo per far emergere le zone d’ombra, unitamente a quello di chi è chiamato a controllare che tutto funzioni nel rispetto delle norme. Tornando alla BCC di Frascati, contro la sanzione comminata dalla Vigilanza della Banca d’Italia a Vincenzo Rossetti, l’ex presidente del Collegio sindacale ha presentato ricorso. A breve se ne dovrebbero conoscere gli esiti.
Massimo Saba
Le interviste del Segno Sul prossimo numero del Segno ospiteremo un’intervista con Massimo Saba, esponente di primo piano della storia recente, politica e culturale di Rocca di Papa. Già editore de La Spiga, che ha pubblicato tra le più importanti opere storico-letterarie sul nostro paese, Massimo da qualche anno vive stabilmente a Roma a causa dei suoi impegni professionali tra le Università Lumsa e La Sapienza e la collaborazione con la presidenza del Consiglio dei Ministri. Con lui affronteremo molti temi che riguardano Rocca di Papa a cominciare dagli aspetti che potrebbero dare al nostro paese quella rinascita tanto attesa. Un’intervista da non perdere.
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ROCCA DI PAPA Sugli stipendi della giunta l’interrogazione di Sciamplicotti il Segno - Maggio-Giugno 2017
Stipendio pieno a mezzo servizio?
di Luigi Serafini Tanto si lavora, in termini di tempo, e tanto si guadagna. Una regola semplice semplice da cui dipende il buon funzionamento tra il prestare la propria opera e ricevere il giusto compenso. A leggere l’interrogazione presentata dalla consigliera d’opposizione Silvia Sciamplicotti, la giunta di Rocca di Papa non rispetterebbe appieno questa regola, visto che la presenza di alcuni assesssori presso la sede di corso Costituente sarebbe a dir poco carente, potremmo dire quasi a mezzo servizio... ma a stipendio pieno. Infatti, riferisce la Sciamplicotti, sarebbero davvero “numerose le lamentele dei cittadini che, recandosi in Comune, fanno fatica a dialogare e rappresentare i loro problemi agli assessori e alla vice-sindaco, poiché generalmente assenti dalla casa comunale o perché presenti
solo in giornate prestabilite o con appuntamento”. Insomma, la domanda sorge spontanea: quanto tempo gli assessori dedicano alle questioni legate a Rocca di Papa? Visto che a inizio 2017 il sindaco e la giunta hanno deciso di tornare a percepire l’indennità piena malgrado le pro-
Silvia Sciamplicotti
messe elettorali sul dimezzamento dei loro stipendi, il minimo che ci si possa aspettare è una presenza costante in sede, cioè in municipio. Scrive ancora l’esponente del Pd: “La legge disciplina l’indennità commisurandola anche al tempo pieno dedicato dagli amministratori al
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ruolo istituzionale ricoperto”. Da qui l’interrogazione rivolta al sindaco basata su due quesiti. Il primo: “Se ritiene (il sindaco, n.d.r.) la richiesta della vice-sindaco e degli assessori di ripristinare l’indennità piena, seppur prevista dalla legge, effettivamente corrispondente al tempo da questi dedicato al compito istituzionale assegnato e ricoperto”. Il secondo quesito: “Se ritiene importante e doveroso nei confronti dei cittadini impegnare la vice-sindaco e gli assessori ad essere presenti in Comune a tempo pieno così come è piena l’indennità prevista e richiesta”. Torniamo quindi al punto di partenza di questo articolo: tanto si lavora, tanto si guadagna. Ma chi controlla il tempo dedicato da un amministratore all’effettivo svolgimento delle sue mansioni? Anche perché ci potrebbero essere professionisti che, dovendo portare avanti il proprio lavoro privato, potrebbero dedicare al Comune solo i ritagli di tempo. L’interrogazione è stata presentata lo scorso 27 maggio e il regolamento comunale stabilisce che la risposta debba essere fornita entro dieci giorni.
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Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto una lettera da parte di un genitore di Rocca di Papa, a proposito della recita che di solito gli scolari tengono al termine dell’anno scolastico. Ci sembra giusto dare voce a questo genitore, premettendo che il nostro giornale è a disposizione di chiunque abbia qualcosa da dire sull’argomento. Ecco il testo della lettera:
«Vorrei portare alla vostra attenzione l’ennesima dimostrazione di scarso interesse da parte dell’istituzione scolastica roccheggiana nei confronti dei cittadini e dei propri figli. I fatti sono i seguenti: data l’assenza di una palestra nel plesso scolastico “Il giardino degli ulivi”, è stato deciso di effettuare la recita di fine anno presso il teatro civico del nostro paese. Anche per valorizzare le strutture del nostro territorio. A causa della ridotta capienza del teatro stesso, la recita è stata replicata 3 volte per permettere a tutti i genitori (2 ad alunno) di potervi assistere».
«Le date sono state 29 e 30 maggio, e oggi (31 maggio, n.d.d.) ci sarà l’ultima replica. Il primo problema è stato il trasporto dei bambini dalla scuola al teatro, garantito soltanto per i primi due giorni (oggi, 31 maggio, gli alunni devono essere accompagnati dai genitori a teatro). Secondo problema: il direttore artistico del teatro si è lamentato del numero eccessivo di bambini presenti nella struttura, lamentando rotture del mobilio, sporcizia nella sala, nei bagni e facendo smontare dei gazebi esterni utilizzati come riparo e spogliatoio dai ragazzi stessi».
«Dulcis in fundo oggi stesso il preside ha deciso di non autorizzare le riprese della recita
ROCCA DI PAPA Le recite di fine anno presso il Teatro civico di Rocca di Papa
il Segno - Maggio-Giugno 2017
La lettera di un genitore apre il dibattito sulla scuola da parte di un fotografo, contattato dai genitori stanchi di dover filmare l’evento con telefonini, tablet e videocamere per avere un ricordo... tutto ciò nonostante la raccolta delle autorizzazioni dei genitori in tempo record (1 giorno)... senza calcolare che il fotografo ha avanzato delle spese (noleggio telecamera Hd, acquisto Dvd e custodie) che andranno comunque rimborsate da parte dei genitori».
«Tutto questo è solo uno degli episodi che avvengono nel nostro “unico” istituto scolastico, con la conseguenza che molti cittadini di Rocca di Papa preferiscono affidare l’istruzione dei propri figli a scuole dei paesi limitrofi alcuni già dalle elementari e molti dalle medie».
«Alla fine la terza ed ultima replica è stata fatta, con la presenza di due responsabili di Mondo migliore (in quanto nella scuola è presente un gruppo di bambini di famiglie ospitate nel centro). L’invito rivolto al preside e credo anche al sindaco è caduto nel vuoto... non che ci siano mancati... ma forse il primo avrebbe potuto chiarire davanti a circa un terzo dei genitori quali fossero state le motivazioni che lo hanno portato a negare il consenso ad effettuare le riprese... neanche fosse il manager dei nostri ragazzi... il
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La scuola “Giardino degli ulivi”
sindaco dal canto suo avrebbe avuto modo di capire quali sono le problematiche quotidiane del nostro territorio».
«A seguito di questo evento stiamo raccogliendo le firme per manifestare il nostro disappunto per il continuo abbandono da parte delle istituzioni nei confronti delle nostre scuole. Portando, come ho già detto, a preferire gli istituti di altri paesi, quali Grottaferrata, Marino o Fra-
scati non solo per quanto riguarda le Superiori (scelta obbligata dall’assenza di tali scuole nel nostro paese), ma specialmente per la scuola Media e spesso anche per le elementari. Per non parlare poi della sezione Infanzia Comunale organizzata e gestita con delle regole del tutto particolari». «Tutto ciò per informarvi. qualora foste interessati ad approfondire l’argomento».
E al termine anche le multe
Il giorno dopo abbiamo ricevuto una seconda lettera da un altro genitore sempre a proposito delle recite andate in scena presso il teatro civico. Eccola: «Dopo la recita abbiamo trovato un’amara sorpresa: le multe su tutte le auto parcheggiate in via San Sebastiano. La ciliegina sulla torta a conclusione di un evento che era nato già in modo non proprio perfetto. Siamo però felici che i bambini si siano esibiti nei loro spettacoli per i quali ringrazio le maestre che tanto si sono impegnate».
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il Segno - Maggio-Giugno 2017
Cultura e
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Sor Jacobelli nei ricordi di Massimo d’Azeglio
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Durante il suo soggiorno a Rocca fu testimone di un fatto macabro
Così doveva essere Massimo d’Azeglio quando arrivò a Rocca di Papa
di Andrea Sebastianelli Nel 1821 Massimo d’Azeglio arrivò a Rocca di Papa, piccola comunità che poteva contare tra le 1.500 e le 2.000 anime. Tra i personaggi incontrati da quello che nel 1849 sarebbe diventato presidente del consiglio, c’è una figura che forse per un senso di “quieto vivere” è stata sempre dimenticata. Si tratta di un roccheggiano del tempo che d’Azeglio chiamava «Sor Jacobelli». Così ce lo descrive: «Era un piccol possidente, sulla cinquantina, d’aspetto modesto e mansueto, uno de’ Fabbriceri della parrocchia, fratello della Coroncina, tutto quello insomma che vi può essere di più regolare e di più rispettabile». Un ritratto idilliaco per un uomo, il Sor Jacobelli, rispettoso della fede e rispettato da tutti. Ma c’è un “ma” che pian piano il d’Azeglio sviscera, non tralasciando aspetti macabri della vicenda.
Jacobelli aveva una moglie molto più giovane di lui, «bellina, ma pallida e sempre malinconica». «Prima di questa -ci fa sapere ancora d’Azeglio- Jacobelli n’aveva avuta un’altra che amava svisceratamente. La poverina morì, fu portata e sotterrata in chiesa, secondo l’uso del paese. L’indomani il vedovo scomparve». La sparizione del Sor Jacobelli aveva convinto molti roccheggiani che il loro concittadino avesse deciso di fare qualche gesto insano, invece dopo due giorni riapparve, tranquillo come sempre. La quiete, insomma, sembrava tornata in casa sua malgrado la morte dell’amata moglie.
sagrestano per la degna sepoltura ma la notizia giunse al Vicegerente che non poté fare altro che indagare a fondo sull’accaduto. «In conclusione, il Jacobelli un bel giorno si trovò in prigione accusato di violato sepolcro».
A quel punto nel paese era tutto un vociare e venne fuori che l’uomo non era nuovo a tali pratiche macabre: «Quando gli morì il padre -è ancora d’Azeglio a raccontarlo-, egli volle rimanere la notte alla veglia del corpo. Piangeva e veniva dicendo fra i singhiozzi: “Che proprio non t’aggia a veder più, Tata mio!”». Tata, in dialetto roccheggiano, significa “papà”.
Ma spesso ciò che appare non è sempre ciò che è. In quei due giorni l’uomo si era recato a Roma per acquistare «gran cartocci di quelle spezie che nella sua ignoranza stimava atte a disinfettare: pepe, cannella, canfore, sale e simili». Povero Jacobelli, chissà che cosa gli sarà passato per la testa.
Fatto sta che «tornato alla Rocca con questa provvista, riuscì a corrompere il sagrestano e becchino, ch’era tutt’uno; e col suo aiuto, di notte tempo s’era andato a prendere e riportare in casa la sua dolce metà». Successivamente, «ravvolta di queste spezierie, la chiuse in una madia che teneva in casa».
A far emergere la brutale verità fu la curiosità della nuova moglie, forse attratta dal forte odore, che decise di aprire la
cassa tanto cara al marito. Così la racconta Massimo d’Azeglio: «La schiodò, l’aperse, e trovò quello spet-
tacolo che si può immaginare»: il corpo decomposto della vedova Jacobelli.
L’uomo, scoperto, dovette riaffidare ciò che rimaneva della povera prima moglie al
Come pensate abbia superato il dolore? «Schiodò la cassa e con un coltello tagliò la testa al genitore», conservandola per il tempo necessario fino alla naturale putrefazione. Uno psichiatra oggi farebbe una diagnosi precisa su quest’attività seriale del Sor
Jacobelli, mentre Massimo d’Azeglio, che lo conosceva da tempo, disse semplicemente che questo era «il suo modo di voler bene». Un po’ macabro certo, ma pur sempre una maniera di amare.
INIZIATIVE
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il Segno - Maggio-Giugno 2017
Da maggio a settembre per conoscere e amare il territorio È partita la seconda edizione di “Vivi Rocca di Papa”
dal titolo: “Da Rocca di Papa a Monte Artemisio - Visita guidata nei boschi dei Castelli Romani”. Si parte dal parcheggio del Centro Equestre Federale del Vivaro (ore 8,45) accompagnati dall’associazione Città Castelli Romani.
di Giovanni Mancini Il nuovo calendario di visite guidate organizzate dalle associazioni del territorio con la collaborazione del Comune di Rocca di Papa nasconde molte escursioni imperdibili per chi abbia il desiderio di scoprire gli aspetti più nascosti di Rocca di Papa. Una bella iniziativa che, iniziata a maggio, si concluderà a settembre. Tra gli appuntamenti più interessanti svoltisi a maggio segnaliamo la rievocazione delle Ferie Latine (il 28 maggio) che ha interessato l’area archeo-naturalistica della Via Sacra, lungo la dorsale di monte Cavo. Una bella giornata peraltro molto partecipata.
Degno di nota anche l’evento “Night Star Walk” che ha accompagnato i patecipanti a scoprire l’Osservatorio astronomico “Fuligni” al Vivaro, un vero gioiello che dovrebbe essere meglio valorizzato, peraltro dedicato a uno studioso, Fuligni appunto, di grande prestigio e che tanto ha dato all’area dei Colli Albani.
Ma arriviamo agli appuntamenti di questo mese. Domenica 11 giugno si terrà la visita guidata dal titolo: “La Via Sacra di Monte Cavo e il culto di Giove Latino”, promossa dall’associazione Archeoclub Aricino Nemorense. L’appuntamento è alle ore 9,30 presso il cancello verde posto a circa un chilometro dall’inizio della strada carrozzabile di
monte Cavo.
Da non perdere poi la giornata dedicata al riconoscimento e all’utilizzo delle erbe spontanee, un vero e proprio corso organizzato dall’associazione Valle Perdua, un’oasi di pace, ambiente e natura nel cuore dei Castelli Romani. Si terrà domenica 18 giugno a partire dalle ore 10,00.
Sarà invece il Gruppo Archeologico Latino di Rocca di Papa a guidare gli appassionati alla scoperta delle cosiddette Grotticelle, tombe dell’età del Bronzo scavate nella viva roccia a testimonianza della storia millenaria di questi luoghi. L’escursione si terrà sabato 24 giugno (appuntamento in piazza Di Vittorio ai Campi d’Annibale alle ore 9,30).
Il monte Artemisio sarà invece
La poesia del mese
di Anna Giovanetti
la meta dell’escursione prevista per domenica 25 giugno
Tante le iniziative anche per la stagione estiva con i mesi di luglio e agosto ricchi di eventi. Per maggiori informazioni sulle escursioni si può contattare l’ufficio turismo del Comune di Rocca di Papa (tel. 06-94286171) oppure visitare il sito Internet del Comune.
Laurea con 110 e lode per Francesca Blasi
Il giorno 27 marzo 2017 si è laureata in Medicina e Chirurgia con 110 e lode la nostra giovane concittadina Francesca Blasi. Tantissimi auguri alla neo dottoressa dai suoi genitori Alessandra e Romano e dai fratelli Riccardo e Stefano per il traguardo raggiunto. A Francesca vanno anche i complimenti del nostro giornale per aver raggiunto un obiettivo non certo facile.
Disgelo
È arrivato il caldo maggio con le rose e i gelsomini, rinverdisce la natura e profumano i giardini. Fanno i nidi gli uccelletti pronti già per la covata è la vita che ritorna, dopo la lunga invernata.
I ruscelli gorgogliando scendono giù dalle montagne
si son sciolti ormai i nevai son ridenti le campagne.
Se volesse il mondo intero debellar le armi e la guerra dar la mano al bianco e al nero e godersi questa terra
che ormai stiamo distruggendo in un modo scellerato e abbiam colpa tutti quanti se il futuro è minacciato!
TEMI D’OGGI
il Segno - Maggio-Giugno 2017
di Vincenzo Rufini Nella storia dell’Italia pre-unitaria vi sono stati, nel corso del tempo, vari tentativi volti a promuovere un movimento nazionale e popolare con il fine precipuo di cacciare dalla penisola i vari dominatori stranieri, onde giungere al compimento dell’unità nazionale. Questi episodi, sia essi di grande rilevanza, come le 5 giornate di Milano del 1848, che di rilevanza minore, come la spedizione di Sapri del 1857 voluta ed attuata da Carlo Pisacane, ma subito fallita (oltre l’avversione sanfedista preparata ad arte dal potere Borbonico, resta misterioso il ruolo svolto dal volontario Nocòtera, la cui azione è avvolta nel torbido, che poi diverrà un influente uomo di potere dopo la rivoluzione parlamentare del 1876). L’avvenimento più importante che ha segnato fortemente l’intero movimento per l’indipendenza nazionale è stato quel grande episodio che è ricordato come “Repubblica Romana”, del 1849. Dopo la lunga stagione della Restaurazione, sotto l’apparente normalità garantita dagli eserciti
La vita nei modi di dire
L’eredità della Repubblica Romana
La nostra storia
occupanti il territorio italiano, il sentimento di ribellione continua ad espandersi a macchia d’olio, seppur con grande circospezione. Nel 1848 tale fenomeno sfocia in una ribellione aperta, non solo in Italia ma in tutta Europa, quasi un ‘68 ante litteram, definito dal poeta polacco Adam Mickiewicz “La Primavera dei popoli”. Nella città di Roma una concentrazione di intellettuali e uomini d’azione, tra i quali Mazzini, Garibaldi, Carlo Bonaparte Principe di Canino, insieme ad una parte preponderante del popolo romano facente capo al carrettiere Angelo Brunetti, detto “Ciceruacchio”, riesce a prendere il potere cittadino e a proclamare la Repubblica, mentre il papa re-
di Enea Trinca
Se gli elettori fossero cannibali, certi politici gli prometterebbero carne umana per cena!
Una donna non mi ama? Che me ne importa? Neanche i pesci mi amano ma a me piacciono tanto!
Quando si è sicuri di avere ragione, che bisogno c’è di discutere con quelli che hanno torto?
Se quelli che parlano male di me sapessero quello che penso di loro... direbbero peggio!
Secondo i politici, la migliore terapia per uscire fuori da questa grave crisi e far sì che i cittadini si impegnino di più... l’oro, l’argento e altri averi!
Un animale, non avendo l’intelletto, non può comportarsi da uomo. L’uomo, avendolo, si comporta spesso da animale.
il T o c c o
di Ermanno Gatta
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Spunti di psicologia
A cura della Dott.ssa Bruna Benelli
gnante Pio IX fugge a Gaeta. L’esperienza repubblicana ha breve durata (dal febbraio 1848 al luglio dello stesso anno), perchè repressa da Luigi Napoleone, all’epoca Presidente della Repubblica di Francia e non ancora Napoleone III, ma bisognoso dell’appoggio dei clericali francesi per stabilizzare il potere. L’esperienza repubblicana ebbe come làscito una Costituzione tra le più avanzate, destinata a durare nel tempo, come pietra miliare per le future costituzioni europee basate sui diritti inalienabili dei cittadini. Il movimento romano pur se sconfitto sul campo di battaglia, lascia un seme importante che poi darà i suoi frutti negli anni a venire. Soprattutto lascia una luce che servirà ad illuminare tutti i movimenti di liberazione che si protrarrano fino a tutto il Novecento e pone una “condicio sine qua non” (condizione senza la quale non si può verificare un evento): i grandi mutamenti storici onde poter aver successo devono basarsi su una solida base dottrinale ed organizzativa, il tutto accompagnato da una simbiosi perfetta tra intellettuali, che traducono in pratica le basi teoriche, e il popolo, legittimo destinatario di tali teorie. Solo da questa fusione di intenti si realizzano le grandi trasformazioni storiche.
Vorrei fare ma non posso
Scrive Silvia: “Ciao sono una ragazza di 14 anni, sto vivendo un momento di depressione, vado molto bene a scuola ma non ho nessun passatempo. Mia madre mi dice che guardare certi telefilm americani non mi fa bene, perché i ragazzi americani fanno una vita diversa dalla nostra, e io non potrò mai portare a 16 anni una macchina sportiva, o dare dei party in piscina, ma io in realtà vorrei soltanto avere la possibilità di invitare le mie amiche a casa e fare ogni tanto qualche festa, magari in garage, cose tranquille, ma a casa mia pare che qualsiasi cosa mi porti sulla strada della perdizione… Litigo spesso con i miei e divido la stanza con mia nonna, perciò non posso mai ascoltare musica. Non ce la faccio più!”
Ciao Silvia, comprendo che hai bisogno di tempi e spazi tuoi, e anche di sognare di più, in modo di evadere un po’ dalla vita di tutti i giorni. Purtroppo i genitori, spesso scordano di essere stati degli adolescenti, oppure si rifanno alle loro esperienze, senza considerare che le esigenze dei ragazzi di oggi, potrebbero essere diverse da quelle che avevano loro alla stessa età. Ritengo che dovresti pazientemente provare a far capire ai tuoi genitori, che tu hai bisogno di divertirti, di fare cose che ti piacciono, non esiste solo lo studio, e che questo non significa necessariamente, prendere una “cattiva strada”. Cerca di organizzarti con le tue amiche di classe, fai in modo di uscire più spesso, o di andare a casa loro, in modo da poter ascoltare la musica che ti piace, ormai la scuola è finita e non dovrai più studiare. Se non riuscirai a cambiare la situazione e ad essere più serena, considera la possibilità di intraprendere una psicoterapia. Lo psicologo-psicoterapeuta quando lavora con l’adolescente, negli incontri con lui e i genitori si occupa anche del “clima familiare” e dello stile educativo genitoriale, in sostanza delle dinamiche familiari emergenti, in modo da favorire il più possibile un reciproco adattamento, che è fatto anche di “compromessi” e reciproche concessioni. Si tratta di andare uno verso gli altri e viceversa.
il Segno - Maggio-Giugno 2017
il Segno dei tempi
nei disegni del Maestro Franco Carfagna
L’oasi di via della Cava
Ultima pagina
A Rocca di Papa non è difficile imbattersi in grandi o piccole chiesuole (o edicole) dedicate alla Madonna. I nostri nonni crearono questi angoli sacri all’interno di muri, scavando nel lapillo, o semplicemente collocando una cornice sulle pareti come si vede girovagando per il centro storico. Nel nostro paese non ci sono soltanto cose poco piacevoli (discariche, strade dissestate, ecc.) ma anche luoghi belli e interessanti creati dagli stessi roccheggiani soltanto per rendere più invitanti le passeggiate. Il maestro Carfagna questa volta ha voluto fermare il suo tratto artistico su queste cose belle. Prendendo via della Cava, dopo aver lasciato la piazza del “Carpino”, nota col nome di piazza Valeriano Gatta (un militare caduto nella guerra del 15-18), si arriva all’altezza del civico 16 dove a sinistra c’è una fontanella, già recuperata tra le macerie dopo il bombardamento aereo del 14 febbraio 1944. Qui c’è una piazzetta in cui è possibile fermarsi a riposare prima di riprendere la salita e in cui si può notare una piccola oasi, un giardino incantato fatto di fiori colorati e tanto verde. Una piccola fetta di paradiso nel nostro centro storico! Proprio qui si trova una piccola edicola votiva, realizzata da un abile muratore, Fernando Fazi detto “Chinaglia” (ma dagli amici chiamato “Frasca”), circondata da ortensie, agrifogli, rose, felci, sparacina, pini, lauro, magnolie, alberelli da frutto e anche alcune piante rare. Quest’oasi è curata dagli stessi abitanti che qui risiedono. Un giardino nel cuore di Rocca di Papa che potrebbe competere perfino col parco naturale di Ninfa! Tornando alla nostra chiesuola, che conserva al suo interno la madonnina nera di Loreto, forse venne realizzata proprio per ricordare le vittime di quel drammatico bombardamento. A questo punto, ci sembra giusto ringraziare la signora Maria Totaro che 32 anni fa ebbe l’idea di creare questa splendida oasi. In più, qui si trova anche una comoda panchina così da consentire al visitatore di sedersi prima di riprendere la faticosa salita.
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VIA ROCCA PRIORA E NON SOLO Finalmente via Rocca Priora è stata asfaltata e le buche, diventate pericolosissime, sono state riparate. Ora non rimane che scoprire chi è quel cittadino (se così lo vogliamo definire) che si diverte a buttare per terra le buste dell’immon-
dizia. Una vergogna che va avanti da mesi. Possibile che non si riesca a smascherare questo sporcaccione? Le buste finiscono spesso nel bosco e sta diventando una discarica continua, malgrado gli spazzini provvedano periodicamente a raccogliere ciò che trovano per terra. E’ ora di
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Commercio all’ingrosso di vini imbottigliati e sfusi Forniture per Ristoranti-Bar-Enoteche Rivenditore di zona del “Prosecco DOC Treviso” Via Vicinale delle Faete, 13 - Rocca di Papa Loc. Campi d’Annibale - Tel/Fax 06.9496677 alessandrofazi@hotmail.com
farla finita.
Giuseppe Dionisi
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Segno
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