PICCOLO
“ il Segno Anno IX, n. 3 - Marzo 2010
”
Un popolo che vota chi scende in campo per tirarsi fuori dai guai giudiziari è destinato alla dittatura
Torna l’usura Periodico mensile dell’Associazione Culturale Terre Sommerse Castelli
Seras
Dietro l’usura Nel 2004 sotto inchiesta finì anche un alleanza inedita conto bancario aperto a Rocca di Papa tra Casamonica e ‘Ndrangheta di Andrea Sebastianelli L’ o p e r a z i o n e “Franky”, coordinata dal Procuratore Aggiunto Leonardo Frisani, ha scoperchiato un esteso giro di usura che ha interessato anche il territorio di Rocca di Papa, con il coinvolgimento dei vecchi proprietari del ristorante “Regina del bosco”. Un’operazione che, scattata all’alba del 18 febbraio scorso, ha visto l’arresto di 11 persone e il sequestro di beni per un valore di circa 5 milioni di euro, tra cui conti correnti, automobili di lusso e quattro società operanti nel settore dell’edilizia e della ristorazione.
Segue a pagina 8
Il caso umano di Giuseppe Dumeri
Agli arresti senza aver commesso un crimine Giuseppe Dumeri, 66 anni, un’invalidità al 100%, oggi vive a Rocca di Papa in uno stanzino di circa 16 metri quadrati, concessogli in attesa di poter rientrare nella sua “ex Colonia”, un edificio (ex Grand Hotel degli anni Trenta) ristrutturato nel 2006, in cui “Peppe” viveva fin dall’età di un anno, arrivato come sfollato di guerra. Lui però, malgrado le promesse, non è mai rientarto in quella struttura. E ora la depressione potrebbe peggiorare le sue condizioni di salute. Il suo unico “piacere” è vedere dalla sua finestra le persone che passano.
APPROFONDIMENTO NELLE PAGINE 12 e 13
Rilancio Chiusura Centro vicina per Storico la PCR? A PAGINA 8
_t itÄÄx \ÇvtÇàtàt PAGINE 10 e 11
PAGINA 14
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ATTUALITA’ La democrazia italiana sembra un’ammalata vicina alla fine
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L’eccessiva disponibilità di soldi ha travolto le regole di Andrea Sebastianelli Da quindici anni stiamo assistendo a un peggioramento progressivo delle condizioni di salute della democrazia italiana. Nel 2010 queste condizioni sembrano aver raggiunto livelli veramente preoccupanti. Ma che cosa ha determinato questa condizione? La risposta ci arriva dall’ultimo 740 presentato dai parlamentari italiani. Al primo posto ovviamente troviamo Silvio Berlusconi con un reddito annuo di circa 24 milioni di euro. A distanza abissale tutti gli altri. Il secondo è Ignazio La Russa con appena (si fa per dire) 500 mila euro. La maggior parte hanno denunciato redditi di 150-170 mila euro. Questa differenza di valori è il “virus” che sta divorando la democrazia italiana. E Berlusconi lo sa. Fino all’avvento del Cavaliere, i politici svolgevano il loro ruolo di Presidenti del Consiglio o di capi-partito con le regole della politica non potendo contare direttamente sul controllo di capitali esorbitanti. Spesso quei politici erano portatori di interessi altrui (cosa spregevole e danPICCOLO
il Segno
organo mensile dell’associazione culturale “Terre Sommerse Castelli” Registrazione Tribunale di Velletri n. 5/02 del 19/02/2002 DIREZIONE Via dei Monti, 24 - Rocca di Papa DIRETTORE RESPONSABILE Giuseppe Caldarelli DIRETTORE Andrea Sebastianelli
il Segno - Marzo 2010
Siamo alla frutta?
Il Presidente del Consiglio, Berlusconi
nosa per la maggior parte dei cittadini) ma non erano portatori di interessi diretti. E questo permetteva al sistema di auto-difendersi se qualcuno superava il limite della decenza con comportamenti discutibili o sospetti. Con l’avvento di Berlusconi queste regole sono state travolte perchè lui stesso è portatore dei suoi interessi economici. E un Presidende del Consiglio, nonchè capo-partito, che può contare su 24 milioni di euro annui è un vero problema per REDAZIONE Noemi Bevilacqua, Piero Botti, Valentina Bucci, Gaetano Casilli, Riccardo Ciotti, Daniela Di Rosa, Piero Fondi, Paola Gatta, Rita Gatta, Sandro Guidi, Marcello Morrone, Noga (Gabriele Novelli), Marco Rapo, Andrea Rasetti, Sergio Rasetti, Annarita Rossi, Maria Pia Santangeli, Giulia Serafini, Luigi Serafini, Sandro Tabellione, Flavia Vitali, Ettore Zanca, il-sognatore.blogspot.com
la democrazia. Non per il fatto che qualcuno possa guadagnare tanto ma per il fatto che questo qualcuno, essendo anche politico, può facilmente addomesticare il sistema istituzionale basato sulle regole. Il Parlamento (o meglio i parlamentari) diventa la preda da tramortire con l’odore dei soldi. Quando la differenza di reddito è di 1 a 200 non ci sono regole che tengano e i parlamentari diventano pedine da sostituire e, come avviene nei rapporti fra società di capiILLUSTRAZIONI Franco Carfagna, Ermanno Gatta
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Stampato in proprio
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tali, chi ha più soldi (definiti “potere”) detta le regole e comanda. Agli altri non resta che adeguarsi o farsi da parte. E la maggior parte pensa bene di adeguarsi. C’è un antidoto per arginare gli effetti di questo virus? E’ difficile dirlo perchè è l’unico virus verso cui la democrazia italiana si è mostrata completamente impreparata. Un nuovo dittatore-politico (alla Mussolini per intenderci, portatore di interessi altrui) sarebbe stato spazzato via in meno di un minuto. Ma non un riccone che, con vanità e supponenza, ritiene che coi soldi tutto è possibile perchè tutto e tutti hanno un prezzo. A ben guardare, non ci sono strade oggi per disinnescare le “magie” di un riccone. L’unica strada è quella di denunciare apertamente le anomalie di un sistema che sta dimostrando falle pericolose. Con i pericoli del caso. Ma per la democrazia val pur la pena correre qualche rischio.
Il demagogo Cleone... dei nostri tempi
Era il campione della democrazia, l’idolo del popolo, ma si distingueva per ignoranza, modi da strada, costumi perversi, sfrontatezza, smodato desiderio di adulazione, avidità, intrigo,ambizione senza scrupoli, dissimulazione, prepotenza, crudeltà, empietà mascherata da falsa devozione, slealtà politica. Tale era, secondo Aristofane, il demagogo Cleone, eletto stratego in Atene nel 424... La descrizione fatta, non vi ricorda anche qualcun’altro?
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di Sergio Rasetti Poveri magistrati italiani. Oberati di lavoro per colpa dei politici. Noi cittadini vorremmo davvero processi brevi, in modo particolare quando riguardano politici che incappano in procedimenti giudiziari, per sapere al più presto se sono colpevoli o innocenti. Come ottenere questo se si continua a far mancare alla macchina della giustizia uomini e mezzi indispensabili proprio quando in un anno la corruzione è aumentata del 229 per cento? Nel Governo hanno pensato di risolvere il problema limitando fortemente le intercettazioni telefoniche. Meno lavoro per magistrati e inquirenti e senza prove, accertate e consistenti, i processi non si fanno oppure finiscono rapidamente con assoluzioni. Processi brevi appunto. Senza le intercettazioni non sarebbe venuto alla luce il gruppo di lupi famelici che si erano messi addosso alla Protezione Civile e a seguire: l’inchiesta su Telecom Italia e Fastweb sospettate di frodare il fisco mentre quei soldi finivano in mano alla ‘ndrangheta. A quei lupi, con il progetto di privatizzazione della Protezione Civile che aveva proposto il Governo Berlusconi, si sarebbero potuti aggiungere altri lupi sempre più famelici, in un vortice di rapine “legali” senza soluzione di continuità. Sembra esserci in corso una nuova tangentopoli. Quella del 1992 era condotta da chi rubava per finanziare i partiti; quella di oggi da chi ruba per se stesso e appare proprio come un fenomeno di massa. Lo negano in molti, ma non sono molto convincenti. Alla notizia degli accertamenti della magistratura sulla Protezione Civile, sul Sottosegretario Bertolaso e su oltre quaranta persone il Presidente Berlusconi ha detto: “Pubblici dipendenti, pagati con i soldi dei contribuenti, che pensano solo a deprimere chi fa il bene del Paese”, “Non si governa con questi giudici”. Poi dice che la farà finita con chi commette reati e dal suo partito saranno cacciati. Estremista alla Di Pietro? Come credere a uno che dopo pochi giorni ha detto che i processi che lo riguardano sono portati avanti da “una
Magistrati intasati dai reati dei politici ATTUALITA’
banda di talebani della magistratura”? Giudici che minano i fondamenti della democrazia italiana? La democrazia è sicuramente minacciata da politici che infrangono le leggi e dai comportamenti, anche se privati, indecenti, inaccettabili per chi ha voluto assumere l’incarico di rappresentare il popolo. Questa è una classe politica che intende governare con le regole dell’emergenza sostenendo che l’attuale sistema Paese impedisce qualsiasi decisione operativa in tempi certi e rapidi. E allora perché non si dedica alla semplificazione e modernizzazione di leggi e regolamenti invece di impegnarsi soltanto sulle leggi ad personam che risolvono unicamente i problemi dei vertici della casta? Classificano così come emergenze, senza tanti indugi e controlli, anche casi dove ci sarebbe stato tutto il tempo di seguire la via ordinaria come per il G8 alla Maddalena, i Mondiali di nuoto “Roma 2000”, i 150 anni dell’Unità d’Italia, i Viaggi del Papa, il vertice Nato a Pratica di Mare, l’anniversario della nascita di San Giuseppe da Copertino celebrato in provincia di Lecce, il Congresso Eucaristico Nazionale per settembre 2011, la “Louis Vuitton World Cup” della prossima primavera in Sardegna, il piano straordinario per nuove carceri, il piano per gli ospedali calabresi e altre emergenze che spuntano come d’incanto quasi ogni giorno. Ma a ridosso di un’importante tornata elettorale e con la grana Protezione Civile tra le mani anche il Leader Maximo è costretto a lanciare un segnale forte al Paese e allora annuncia una legge che inasprisce le condanne ai corrotti, poi rincara la dose: “Chi sbaglia e commette dei reati non può pretendere di restare in nessun movimento politico”.
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Forse è arrivato il tempo della terza repubblica con Berlusconi, Di Pietro e Travaglio dalla stessa parte? Tranquilli, niente di tutto questo. Anche perché prima bisognerà liberare la politica dalla presenza di uomini che considerano il conflitto di interessi cosa da mentalità “comunista” e non trovano indecente affidare appalti miliardari con chiamata diretta a parenti, amici di partito, amici degli amici, lasciando sempre a guardare quelli che non li hanno eletti loro “santi in paradiso”. Questi signori non hanno proprio nulla in comune con quel Sindaco che, notata la sua auto temporaneamente affidata alla moglie e lasciata in sosta vietata in prossimità di un incrocio, chiamò i suoi vigili urbani e gli ordinò di fare una contravvenzione salata applicando alla lettera il codice della strada. La maggior parte dell’attuale classe politica, confortata dalla situazione personale del Leader Maximo, che a preoccuparsi di conflitti di interessi non ci pensa proprio, ha sposato la sua causa e approfitta della situazione come se nulla fosse. Ma tutto questo non ci porti a rinunciare a uno dei diritti che non ci hanno ancora strappato, quello di andare a votare. Scegliamo la lista che riteniamo più vicina al nostro modo di vedere, i candidati che appaio più credibili, quelli che non esagerano con le spese elettorali, che si impegnano ad ascoltarci con frequenza durante il mandato e non si ricordino di noi soltanto in occasione della prossima tornata elettorale, perché per uscire da questa situazione non c’è altra via: “Bisogna tornare alla partecipazione di massa alla vita politica, dopo che quella soltanto mediatica ci ha ridotti alla più assoluta impotenza contro inganni e malaffare”.
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Venerdì 26 marzo 2010 “DATEMI DEL PORCO!” degustazione con carne suina
LAZIO e ROMA PARTITE di CALCIO
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PAGINA APERTA Chi è“normale”e chi“diverso”nella nostra società? il Segno - Marzo 2010
Guccini, una canzone per gli emarginati
di Valentina Bucci “Lo chiamavano il frate…” inizia così il testo di una delle primissime canzoni di Francesco Guccini, “Il Frate” appunto, e parla di questo personaggio e di come la sua vita, il suo modo di comportarsi era diventato oggetto d’attenzioni e di ironia da parte della gente. Persona singolare, “vestito di stracci e stranezza”, che viveva di carità delle gente, un po’ distante dai normali stili di vita , dedito piuttosto al vino ed alla filosofia. E se quel uomo col suo aspetto difforme difficilmente avrebbe potuto godere di stima ed approvazione da parte di molte persone, in questa canzone in realtà lo vediamo come un uomo saggio e colto, “parlava in tedesco e in latino, parlava di Dio e Schopenhauer” che stimolava la curiosità e l’attenzione di qualcuno che stava lì ad ascoltarlo ed a riflettere sulle cose da lui raccontate. Credo che sia veramente affascinante questo personaggio, saggio, illuminante e malinconico allo stesso tempo, che esprime bene il volto dolce ed amaro della vita, che sa vedere la bellezza delle cose. E sceglie di non circondarsi di comodità ed agi, ma di vivere poveramente e che l’unica ricchezza che conosce è quella della mente e dello spirito, nonostante la sua vocazione finita … Ad ognuno la sua opinione, certo è che comunque le opinioni dipendono dalle prospettive da cui si osservano le cose, e quando a descrivere qualcuno, reale o immaginario che sia, è Francesco Guccini il ritratto assume contorni poetici. L’autore modenese che in oltre quarant’anni di carriera ha scritto decine e decine di canzoni: polemiche, ironiche, surreali, d’amore, tutte con un grande stile, e composte con pa-
role ora profonde, ora intense, spesso graffianti, che sono il frutto di una ammirabile scelte stilistica e vocab o l i perfettamente riusciti nel loro valore semanFrancesco Guccini tico, quello scelto per indicare sentimenti e stati d’animo e descrivere situazioni semplici e quotidiane rendendole uniche ed irripetibili. Parole unite ed intrecciate tra loro secondo formule a volte poetiche, a volte simboliche che insieme ad un buon accompagnamento musicale sono sempre pronte ora a scavare, ora a costruire qualcosa di bello ed emozionante. Anche le cose più semplici e meno attraenti possono così diventare incantevoli ed inte-
ressanti, così capita che un tizio che ci appare così significativo in questo contesto assomiglia molto a tante altre persone che nella vita di tutti i giorni stanno ai margini della società e dei nostri interessi. Ma chi è a trovarsi veramente ai margini delle cose? della società ad esempio? È fondata la distinzione morale che spesso facciamo tra “normali” e chi è diverso psichicamente, culturalmente, moralmente? In tutto questo mi viene da dire che credo nella felicità, che credo nelle ricerche di equilibrio personali, e che dubito veramente che caratteristiche esterne possano decidere il bello ed il cattivo, giusto o sbagliato. Ascoltando questa canzone ho pensato molto ai vincoli che ci poniamo a livello mentale, a come ci arrendiamo volontariamente a capire e dare senso alle cose che ci circondano, e come ci circondiamo di falsità e bugie dandogli valore. A volte li definiamo disperati, poveri e persi, ma siamo sicuri che siano veramente loro ad essersi persi o forse siamo noi a fingere di avere il controllo della realtà che ci circonda?
di Annarita Rossi E’ quasi buio, sta calando la notte, l’imbrunire non ci ha messo tanto a lasciarsi alle spalle quel che resta del giorno. Tutt’intorno si avverte il silenzio e sembra che sia proprio arrivata l’ora di andare a riposare, ma non per tutti. La strada statale, quella che si prende subito dopo aver percorso il viale che lascia il paese, non è illuminata ma per alcune creature questo non è un problema. Ecco allora che si intravedono due lucine equidistanti particolarmente fosforescenti, sono gli occhi di un gatto accovacciato sul ciglio della strada, in mezzo ad un po’ di sterpaglia dove si sente protetto, è a caccia, è l’ora giusta, lui può vederlo bene il topino che si trova sull’altro lato. Si abbassa sempre di più, persino le orecchie si appiattiscono, per tentare di nascondersi al meglio e con un movimento oscillante della parte posteriore del corpo prende la mira per catturare il topo, quindi scatta per raggiungerlo mentre altre due luci gli
stanno addosso, sono quelle di una macchina che sfreccia ad alta velocità. E’ stata una frazione di secondo ed il gatto è riuscito ad attraversare la strada senza essere investito, ancora una volta, per questa volta. La notte è appena scesa e si popolano le strade alberate, per molti predatori e prede c’è tanto da fare. Ci sono quelli che vivono sugli alberi, che anche se talvolta all’alba possono essere presi di mira da qualche cacciatore, di notte non rischiano di venire investiti da un’automobile, ma numerosi sono quelli che si spostano a terra, oltre ai gatti e ai cani che vivono in libertà, ci sono ricci, volpi, lepri e donnole che non devono lottare soltanto per procurarsi il cibo. E’ bella quella coda, si fa largo tra gli alberi, nel complesso l’animale non è molto grande, deve essere giovane. Ad un tratto i suoi occhi luccicanti incontrano quelli non animati ma verosimilmente freddi e sempre più vicini e in una frazione di secondo non li vede più. Al mattino seguente la popolazione si sveglia e riprende come tutte le mattine quella strada statale per andare a lavorare ma c’è
una cosa lungo il percorso, è riversa, all’inizio non si distingue bene, se non fosse per la grossa coda, è una volpe. Sono tanti gli animali che finiscono purtroppo travolti dalle autovetture, soprattutto di notte. Anche se sfortunatamente non sempre è facile evitarli, non è proprio impossibile. Moderare la velocità mantenendo una guida più cauta e sicura oltre a salvaguardare se stessi e gli altri, conserverebbe un po’ di più quella fauna che ancora oggi ai Castelli Romani possiamo vantare di poter ammirare anche da viva.
Gli animali notturni e il loro fascino discreto
ATTUALITA’ Per la Regione Lazio si vota domenica 28 e lunedì 29 marzo
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il Segno - Marzo 2010
Elezioni regionali... “istruzioni per l’uso”
di Daniela Di Rosa Finalmente stiamo arrivando al traguardo, dopo scandalosi decreti salva liste, dopo l’incapacità dei dirigenti del Popolo della Libertà di consegnare in tempo le liste, dopo gli insulti di Berlusconi contro tutto il centrosinistra, contro i magistrati, contro la legge (che per fortuna è ancora uguale per tutti), dopo la manifestazione del centrodestra contro se stesso, dopo corsi e ricorsi, dopo Sgarbi (che barba, che noia) domenica 28 e lunedì 29 marzo si vota per le regionali, persino nel Lazio! Se la situazione non fosse drammatica ci sarebbe da ridere o viceversa... IL Pdl escluso, deciso da tutti gli organi competenti, e non per colpa di magistrati rossi.... sarebbe stato illegale accettare
qualcosa che non era avvenuta! Sarà, spero, una bella competizione e come si dice, vinca il migliore. In Puglia hanno Vendola, segretario del partito di cui faccio parte (Sinistra Ecologia e Libertà Sel). Qui nel Lazio tutto il centrosinistra appoggia la candidata radicale Emma Bonino. Potrei divertirmi e parlare male della candidata del centrodestra, Renata Polverini, ce ne sarebbero tante da dire, ma basta ricordare che segue le orme del suo capo, comunista con l’amico Putin, fascista con l’amico Bush. Lei è andata a Trigoria per farsi fotografare “romanista coi romanisti”, poi è volata allo stadio e... zac, è diventata “laziale coi laziali”. Altre foto... è pacata e moderata coi cattolici, incazzata e aggres-
Emma Bonino
siva quando si fa fotografare con i nostalgici del fascio con tanto di saluto romano... questo zelig in gonnella mi fa paura, potrebbe diventare tutto e il contrario di tutto. La Bonino, grande passione della mia gioventù, paladina
dei diritti civili, persona universalmente riconosciuta onesta, leale e trasparente (i difetti ve li dico dopo che l’avrete votata, forse non sono così gravi) imprevedibile e incorruttibile, sicuramente risanerà la sanità laziale, darà più fondi alla sanità pubblica (quella che noi comuni mortali utilizziamo), chiuderà i rubinetti d’oro al re delle cliniche private (Marazzo ci aveva provato ma forse sotto ricatto dovette abbandonare, facendo dimettere chi lo contrastava. Bentornato in politica Augusto Battaglia, candidato Pd). Ultimi consigli sul fronte della sinistra: se votate Sinistra Ecologia e Libertà potete scegliere tra Zaratti (a cui andrà la mia preferenza), la Tibaldi o Nieri; se siete per la federazione della sinistra, potete votare per il nostro concittadino Gennaro Spigola; se siete per la lista civica “cittadini per Bonino” potrete scegliere Paola Zampetti, animalista doc. Infine, tra i Verdi, è candidato anche il nostro Marcello Morrone. Libera scelta in libero Stato.
Dopo il pasticcio delle liste elettorali forse le regole non valgono per tutti?
di Massimo Morassut “Vogliono cancellare la Democrazia”, così recita un manifesto del PDL e della Polverini sul pasticcio, tutto PDL, nella presentazione delle liste. Che cosa centri la democrazia con l’incapacità di presentare le liste elettorali secondo una procedura ampiamente nota e consolidata da tempo per tutti i partiti, anche i più piccoli, è tutto da dimostrare. Al contrario c’entra molto la democrazia con la certezza delle regole, anche per la politica. Un precario se presenta in ritardo la domanda per un concorso pubblico è escluso dalla procedura; un cittadino se paga tardi la bolletta della luce, del gas, della Tarsu, ecc. poi paga la multa; uno studente se arriva più tardi a scuola, entra alla seconda ora; un automobilista se non rispetta il limite di velocità paga la multa e perde i punti sulla patente; un cittadino se arriva dopo l’orario di apertura del seggio non vota; un ragazzo se non raggiunge il punteggio
minimo per i quiz della patente, ripresenta la domanda per la successiva selezione; un lavoratore dipendente se non effettua l’orario previsto deve recuperare l’ora oppure è soggetto ad una detrazione di stipendio; un precario finito il contratto torna a casa; un immigrato in possesso di permesso di soggiorno scaduto torna nel suo Paese; un sindacato che non sia rappresentativo non siede al tavolo delle trattative; un dipendente pubblico in malattia se non è a casa per la visita fiscale ne risponde davanti alla legge; un commerciante se non paga una cambiale è protestato. Sono tutte vittime della burocrazia? Non lo sappiamo, quel che è certo è che se anche questa volta ci sarà l’ennesima manifestazione di incapacità della politica, il giorno dopo siamo tutti moralmente auto-
rizzati a fare ciò che vogliamo. La legittima aspirazione a rappresentare gli elettori del Pdl doveva essere la prima preoccupazione del Pdl stesso rispettando le regole, ma a quanto pare non è così. Come direbbe Guzzanti: “Questa è la Casa delle Libertà... facciamo un po’ come cazzo ci pare!”.
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PAGINA APERTA
Io corro, Con la Rivoluzione Francese tu corri! L’angolo della storia
inizia l’epoca dei diritti
di Vincenzo Rufini Uno degli avvenimenti più significativi della storia dell’umanità è rappresentato dalla Rivoluzione francese che pone fine allo Stato dell’Ancien Règime, imperante in Francia e negli altri Stati della vecchia Europa. Nella storiografia contemporanea sono scorsi fiumi di inchiostro per cercare di sviscerare le ragioni più appropriate che hanno causato un tale stravolgimento, il quale ha posto fine ad un’epoca e ne ha dato inizio ad un’altra. La società dell’Antico Regime, specialmente in Francia, era un tipo di ordinamento sociale basato sull’alleanza fra Trono e Altare; un’alleanza che aveva le sue radici in tempi remoti, fin già dall’inizio dall’alto Medioevo con l’instaurarsi dell’ordine voluto da Carlo Magno e la conseguente civilizzazione dei barbari invasori dell’Europa. Nella società del tardo 18° secolo un nuovo soggetto era venuto ad affacciarsi nell’orizzonte storico: la borghesia. Una categoria sociale emergente che aveva nel successo finanziario e nell’affermazione sociale la sua spinta propulsiva. Un’affermazione che però veniva tenuta in ombra dai due poteri costituiti: la nobiltà e l’alto clero. L’aristocrazia in principal luogo esercitava il potere in modo assoluto e ne godeva i relativi privilegi. Ampie masse di cittadini, allora con lo status di sudditi, erano escluse da ogni diritto, ma obbligate a sottostare ad ogni dovere. Una situazione del genere era durata troppo ed ora, dopo il diffondersi delle idee proprie della filosofia illuministica, cominciate a propagarsi nella Francia dei primi decenni del Settecento, la borghesia, portatrice di quella filosofia, ne diveniva il centro catalizzatore destinato a far
esplodere questa situazione di sperequazione sociale. Le difficoltà finanziarie in cui versava il Regno di Francia fecero il resto. Un re francese imbelle, debole per natura e per vocazione, reggeva le sorti del Paese più potente (alla fine del settecento) d’Europa; uno stuolo parassitario di cortigiani contribuiva a dissipare ricchezze altrimenti impiegabili. Dispotismo, sperpero, frivolezze, avevano minato dalla base l’antico concetto del potere assoluto. Il “Terzo Stato”, come fu chiamata la borghesia dall’abate Sièyès, si assunse l’arduo compito di rivoltare la situazione contingente e mutarne l’aspetto istituzionale. Quando il 14 luglio 1789 il popolo francese dà l’assalto alla Bastiglia, l’antica fortezza di Parigi simbolo dell’assolutismo monarchico, il frutto dell’Ancien Règime è già marcio. I relativi sviluppi degli avvenimenti travolgono ogni struttura ed ogni membro dello Stato; un vento nuovo soffia sulle stantìe stanze del Vecchio Ordine. Il vento rivoluzionario si diffonde sul resto d’Europa dando la spinta decisiva all’esplosione delle aspettative nazionalistiche ed emancipatrici, i cui frutti vedranno la luce solo dopo alcune generazioni. Un’analisi, sia pur parziale di quegli avvenimenti così lontani nel tempo, ci può portare ad alcune considerazioni specifiche, La scossa tellurica rappresentata dagli avvenimenti succedutisi dalla presa della Bastiglia, data convenzionale di inizio della rivoluzione francese, al Congresso di Vienna, nel 1815, oltre a stravolgere gli equilibri preesistenti li muta in modo perenne con un’azione costante nel tempo, sia pur tenendo conto delle sacche di resistenza (la rivolta della Vandea su tutte) opposte sia dal potere spodestato e sia dal vecchio modo di pensare refrattario a qualsivoglia innovazione. Gli eventi rivoluzionari hanno le loro luci e le loro ombre; in-
sieme al messaggio iniziale di emancipazione dal dispotismo e di riscatto sociale, vengono alla luce gli strumenti utilizzati per realizzare ciò, non proprio edificanti, come il terrore (quel periodo di tempo che investirà la Francia nei primi anni della rivoluzione). La lotta fra i vari clan assurti al potere (Robespierre, Danton, Barras) senza esclusione di colpi e sulla pelle di quel popolo di cui ci si ergeva a paladini dei diritti e che porterà, inevitabilmente, a favorire uno sbocco moderato della rivoluzione con la fine del terrore e la presa del potere del Direttorio, il quale preluderà al dispotismo napoleonico. Orbene a distanza di duecentoventi anni da quegli avvenimenti possiamo stabilire alcuni punti storiografici fermi. 1) Quando una società, come lo era quella dell’Antico Regime, comincia ad implodere e a non essere in grado di fornire delle risposte esaurienti alle aspettative crescenti di ordine sociale è inevitabile che si frantumi su sé stessa. 2) Il messaggio teorico che la spinta innovatrice pone alla base del suo agire rimane di attualità anche nei tempi a venire. 3) I mezzi per ottenere il cambiamento, seppur nell’immediato contingente appaiono inevitabili, a una giusta distanza storica non rappresentano una condivisibilità generalizzata. Il 1789 ha segnato la chiusura di un’epoca e ne ha aperta un’altra, in cui i diritti si sono affermati sui doveri, rendendo ogni essere umano responsabile del proprio agire.
il Segno - Marzo 2010
di Mauro Artibani Io corro, tu corri, tutti corrono per produrre al meglio, per acquistare al meglio: concorrenza. E’ okkei per affinare il prodotto, migliorare la qualità, mitigare il prezzo: buona per i Consumatori. Per i Produttori: una guerra di tutti contro tutti per migliorare i processi, i prodotti, controllare i costi, aumentare i ricavi. L’innovazione tecnologica il mezzo, l’aumento dell’efficienza il fine; la produttività il must. Ecco, sì produttività.
Per chi mette merci sul mercato: efficienza, novità a più non posso e valore, valore, Valore Aggiunto. Poi fare meglio degli altri, prima degli altri, farlo in fretta: la tecnologia “touch screen”, ancora da vendere, già superata dal meraviglioso “no touch, point to”; il succedersi rituale delle collezioni della moda per collezionisti Consumatori che indossano il tempo breve del fashion. Stress. Collassa così il ciclo di vita delle merci, saltano i tempi di ammortamento, sale il costo per unità di prodotto. Nell’empireo dell’eccesso produttivo, altro eccesso: si produce invenduto, si ingolfa il mercato, si riducono i margini di profitto, si svaluta valore; si bruciano risorse e ricchezza. Per chi acquista: la possibilità di avere di più e, magari, quel più con meno; di ottenere il nuovo ad ogni piè sospinto ed il nuovissimo appena il giorno dopo, tanto da non riuscire né a pagare, né a godere l’avuto. Viene alterata la capacità riproduttiva della natura; la capacità di smaltimento della Terra.
Per approfondire il tema: PROFESSIONE CONSUMATORE Paoletti D’Isidori Capponi Editori - Marzo 2009
www.professionalconsumer.splinder.com
www.professioneconsumatore.org
il Segno - Marzo 2010
L’INTERVISTA
Respinti i ricorsi dei Comuni di Marino e G.Ferrata
Il TAR del Lazio dà ragione al Parco dei Castelli Romani
di Andrea Rasetti Quattro richieste di annullamento del Piano di Assetto del Parco, presentate dai Comuni di Marino e Grottaferrata e da due società private, sono state respinte dal TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) del Lazio. Per sapere che cosa determinerà questa decisione dei giudici amministrativi, abbiamo incontrato il Presidente del Parco dei Castelli Romani, Gianluigi Peduto, e il vice-presidente Giancarlo Trombetta, a cui abbiamo rivolto alcune domande. Presidente Peduto, quali sono le conseguenze delle decisioni del TAR? “La bocciatura del TAR verso chi si era opposto al Parco riafferma la validità del lavoro svolto dai tecnici dell’Ente. Viene soprattutto riconosciuta la necessità di proseguire in una programmazione territoriale basata sulla tutela delle risorse naturali e sulla valorizzazione di quelle storico-paesaggistiche. In questo senso non si tratta quindi solo di una vittoria del Parco verso alcune amministrazioni comunali che evidentemente si sono sentite contrastate nei loro disegni di trasformazione del territorio, ma è una vittoria di tutti coloro che preferiscono vivere in modo ecologicamente più compatibile”.
Come siete arrivati alla stesura del Piano d’Assetto? “È stato un lungo e delicato lavoro che abbiamo svolto insieme alle tante persone interessate, tenendo conto delle esigenze diverse, e spesso confliggenti, di privati, cittadini, aziende ed Enti locali. Il riconoscimento del TAR ci aiuta a far comprendere ancora meglio che il Piano di Assetto è uno strumento molto importante per tutti coloro che hanno a cuore le sorti dei Colli Albani. Che uno sviluppo basato solo sulle esigenze edilizie dei singoli non può perpetuarsi all’infinito in un’area dove oggi vivono oltre 300 mila residenti. L’aria,
Sopra: i confini del Parco dei Castelli Romani “riconosciuti” dal TAR A lato: il Presidente dell’ente, Gianluigi Peduto Sotto: il vice-presidente Giancarlo Trombetta
l’acqua, i boschi, il paesaggio sono un bene di tutti e per questo vanno tutelati e protetti. La politica deve riconoscere che esiste un “limite” alle proprie scelte, e noi questo abbiamo fatto”.
L’ultima domanda la rivolgiamo al vice-presidente Trombetta. Il Piano di Assetto può arginare eventuali progetti di ulteriori cementificazioni? “Il Piano di Assetto, e più in generale il Parco, può fare molto per ricondurre la programmazione della politica territoriale entro i limiti di una accettabile sostenibilità. I suoi poteri sulla carta sono molto forti, ma certo una condivisione sociale e una attiva partecipazione collettiva su questi temi rafforzerebbe la possibilità di incidere operativamente, per non disperdere quel patrimonio di bellezza per cui i Castelli Romani sono celeberrimi”.
Il Parco dei Castelli Romani ha adottato il Piano di Assetto il 2 maggio 2009, attualmente il documento è alla Regione Lazio per la fase di approvazione.
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Raccordo Anulare a pagamento?
La notizia non è nuova. La proposta dell’On. Castelli di introdurre il pagamento sul G.R.A. ritorna, infatti, ciclicamente facendo discutere sia i cittadini che i rappresentanti dei vari schieramenti politici. “Un inutile balzello ai danni dei cittadini, soprattutto di quelli che abitano in periferia - è il commento di Carmine Laurenzano, Segretario CODICI Roma - ad usufruire del GRA sono soprattutto i cittadini costretti per lavoro o studio a spostarsi verso il centro di Roma o frequentare zone cittadine all’interno del Raccordo. Il pedaggio del GRA diventerebbe quindi un’ulteriore tassa resa ancor più gravosa proprio per il compito che il raccordo svolge. Essendo un’arteria fondamentale della città di Roma ed essendo il suo un uso urbano quotidiano, è impensabile che i cittadini possano farsi carico anche di questo onere”. Quella di percorrere il Raccordo non è per il cittadino una scelta ma un obbligo. L’unica alternativa sarebbe quella di usufruire dei mezzi pubblici, piuttosto latitanti in periferia. “Non dimentichiamoci - aggiunge Laurenzanoche le linee della metropolitana non coprono le zone trans-raccordo, così come è evidente ai più che i tempi preventivati per il termine dei lavori della nuova linea che dovrebbe servire le periferie si sono dilatati, i tratti che dovevano essere coperti dal nuovo servizio hanno subìto uno stop a causa del ritrovamento di reperti archeologici”. “Il pedaggio all’utente sul Gra - conclude Laurenzano - comporterebbe la realizzazione di caselli, con prevedibili rallentamenti per la circolazione. Negli orari di punta, alle 8.00, 9.00 del mattino e tra le 17.00 e le 18.00 per i cittadini sarebbe un’interminabile pas”. Il CODICI invita, pertanto, le due candidate alle regionali, Bonino e Polverini, ad intervenire, prendendo una posizione sulla questione e rendendo noto ai cittadini il loro punto di vista. Andrea Rasetti
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INDOVINA QUANTI SIAMO?
Al 31 gennaio 2010 i residenti censiti nel Comune di Rocca di Papa erano 15.790 (maschi 7.841; femmine 7.949).*
*dati forniti dall’Ufficio d’Anagrafe
ROCCA DI PAPA notizie, informazione, attualità
il Segno - Marzo 2010 NUMERI UTILI
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Il clan dei Casamonica regna sui Castelli con l’aiuto della ‘Ndrangheta
11 arresti e beni sequestrati per un valore di 5 milioni di euro. Una storia che si ripete
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
Già in passato segnali in questa direzione non sono mancati. A cavallo tra giugno e luglio del 2004 l’operazione “Esmeralda” fece emergere il riciclaggio di circa 3 milioni di euro, accumulati illecitamente un anno prima dal clan dei Casamonica. Soldi versati in tre conti bancari e subito spariti. L’operazione assunse proporzioni rilevanti con sequestri di beni per un valore di 100 milioni di euro e 12 ordini di custodia cautelare. Tra le società coinvolte figurava anche la «Dmd Srl» di Frascati che si occupava di servizi audiotel e audiotex (messaggerie telefoniche), il cui direttore venne accusato di riciclaggio per aver fatto sparire, dal suo conto presso l’agenzia 624 di Rocca di Papa dell’allora Banca di Roma, 200 mila euro provenienti dagli affari illeciti dei Casamonica. Quanto accaduto oggi dimostra ulteriormente l’estensione di un fenomeno criminoso, l’usura appunto, che ormai interessa in modo pericoloso anche i Castelli Romani. L’Osservatorio Regionale sulla Legalità e la Sicurezza ha presentato recentemente una ricerca dal titolo “La realtà dell’usura nel Lazio: l’incidenza degli interventi regionali nella prevenzione e repressione del fenomeno”. Nello studio si mette in evidenza come oggi l’usura, per le organizzazioni criminali, sia la strada più facile per diventare proprietari di società o per acquisire beni di imprenditori (per lo più medio-piccoli) che non riescono a saldare il prestito contratto. Il
fenomeno è diventato ancora più pericoloso con “l’ingresso della mafia nel business dell’usura”. “L’usura –ci dice il rapporto dell’Osservatorio- diventa un nuovo canale di riciclaggio del denaro e permette alla mafia di estendere il proprio controllo sul mondo economico (il vero padrone di un impresa è chi la finanzia). A seguito di questo nuovo configurarsi dell’usura –aggiunge la ricerca- il problema non si esaurisce più nell’ambito del rapporto tra vittima e carnefice; le conseguenze si ripercuotono sull’intera società e in particolare nei rapporti economici”. Nel triennio 2005-2007, in Italia, sono state 165 mila le attività commerciali e 50 mila gli alberghi e i pubblici esercizi costretti alla chiusura. Di queste più del 40% deve la sua cessazione all’aggravarsi di problemi finanziari, ad un forte indebitamento, all’usura. Nel complesso, le somme pagate ogni anno dai commercianti si aggirano in non meno di 15 miliardi di euro. Tra il 2005 e il 2006 nel Lazio le persone denunciate per usura sono passate da 63 a 99, con un aumento superiore al 50%. Nello stesso anno il totale delle persone denunciate in Italia è diminuito del 10%. SOS Impresa ha sottolineato che “il Lazio è una delle regioni più colpite dal fenomeno dell’usura. Roma, infatti, è da decenni il luogo per eccellenza dell’usura. Nella Capitale si riescono a trovare tutte le fenomenologie fino ad oggi note del sistema dell’usura: dal singolo usuraio (in gergo cravattaro), alle bande di quartiere, dalla criminalità organizzata alle finanziarie apparente-
Nel 2004 gli inquirenti sequestrano un conto corrente bancario dell’agenzia 624 di Rocca di Papa dell’allora Banca di Roma, intestato a una società di Frascati. L’accusa è di riciclaggio per aver fatto sparire in poco tempo 200 mila euro di provenienza illecita
mente legali”. Le cosche e i clan colpiti, in poco tempo si “ricompattano”. Anche nelle inchieste più recenti sono emerse figure di spicco della criminalità organizzata: i Nicoletti, i Fasciana, i Terribile. A Roma e provincia a controllare la rete dell’usura è soprattutto la famiglia nomade dei Casamonica. Benché duramente colpita negli uomini e nei patrimoni, resta l’organizzazione egemone, che controlla un vasto territorio, dalla zona sud di Roma fino ai Castelli Romani. In questo areale, luogo storico del loro insediamento, essi estendono ormai la loro operatività in tutta la regione, allacciando alleanze con la ‘ndrangheta. Secondo la Dia e la Procura di Roma sarebbero oltre venti le ‘ndrine presenti nel Lazio a rappresentare la “testa di ponte” della criminalità organizzata calabrese per il riciclaggio dei capitali. Sostanzialmente, negli ultimi anni, la ‘ndrangheta si è sempre più attestata nel territorio sia per avviare attività commerciali e finanziarie in grado di riciclare capitali, sia per aumentare il volume dei guadagni con il gioco d’azzardo, le estorsioni, l’usura e il traffico di droga. Tutti i dati ci dicono che
l’usura, nel Lazio, è in continua crescita e continuerà a crescere anche nel prossimo futuro. Rocca di Papa, almeno apparentemente, è uno dei territori meno colpiti dalla criminalità organizzata. Nella statistica sugli indici di delittuosità della regione, riferita al 2008, il nostro paese registra 136 azioni delittuose ogni 10 mila abitanti (nel 2007 quest’indice era a 144,7). Rocca di Papa, quindi, tra i Comuni di media grandezza, è uno dei più sicuri. Ma ciò non deve far abbassare la guardia. Infatti, Rocca di Papa può essere oggi visto dalle organizzazioni criminali come “terra di conquista”, da assoggettare ed occupare. Insomma, un territorio che fa gola soprattutto per una ragione: è uno dei Comuni a sud di Roma con una grande estensione di territorio (40,18 km quadrati), circa il doppio di Frascati e quasi tre volte Grottaferrata. Le aree estese, su cui realizzare megaprogetti edificatori, sono uno dei bocconi pregiati su cui le mafie cercano di mettere le mani. E l’usura, seguita dal riciclaggio, è uno dei modi per acquisirle. Tanto basta per non dormire sonni tranquilli. Andrea Sebastianelli
Ecco la nuova mail del Segno: ilpiccolosegno@libero.it
ROCCA DI PAPA
il Segno - Marzo 2010
Di quello che prescrive la legge non ne tiene conto nessun partito
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Manifesti dappertutto, la città invasa anche dove non si dovrebbe. Chi paga? L’articolo 8 prevede multe per chi non rispetta le regole ma nessuno le paga
Manifesto selvaggio sulle campane per la differenziatai
Praticamente tutti i candidati partecipano alla devastante affissione del manifesto elettorale abusivo. Centinaia di attacchini si danno da fare giorno e notte con ettolitri di colla e migliaia di manifesti con le facce degli aspiranti Consiglieri Regionali che chiameremo, ad elezione avvenuta, Onorevoli. Chissà quanti di questi aspiranti a decidere delle cose che determinano il nostro presente e futuro, prima dell’inizio dell’avventura di candidato a un seggio dal quale si può cambiare la vita dei cittadini e dal quale, viste le relative indennità percepite si cambia, certamente, la propria vita per almeno tutto il tempo della legislatura, si sono documentati
sulle leggi che regolano le campagne elettorali e in particolare la propaganda elettorale? A noi, semplici frequentatori dei testi dove tutto è spiegato bene, risulta che i manifesti si possono affiggere soltanto negli spazi allestiti appositamente dai Comuni. Niente muri, cassonetti, cabine telefoniche, mega tabelloni, niente gara a coprire i manifesti legittimi degli altri candidati. LEGGE ELETTORALE Articolo 8 Comma 3: “Chiunque affigge stampati, giornali murali o manifesti di propaganda elettorale fuori degli appositi spazi è punito con l’arresto fino a 6 mesi e con l’ammenda da lire
100.000 a lire 1.000.000”. Avete mai conosciuto qualcuno punito per non aver rispettato questo articolo della legge? Così tutti procedono in una allegra corsa a chi attacca di più, tutto alla luce del sole. Incoscienza degli attacchini, di solito giovani e in parte stranieri. Probabilmente nessuno li ha informati che stanno commettendo un reato. O forse li hanno già rassicurati che non si corre alcun pericolo perché poi, come è stato sempre fatto, il Parlamento voterà un condono di questo reato. Tutti incassano un bel rimborso elettorale previsto dalla legge e via, avanti così, l’im-
Manifesto selvaggio dappertutto
magine della serietà delle istituzioni ormai non interessa più nessuno. Per quello che riguarda direttamente il nostro Comune, cosa ne pensate di chiedere al Sindaco di costringere i candidati e i loro partiti di riferimento a defiggere tutti i manifesti attaccati abusivamente sui muri della nostra città, Rocca di Papa città dell’ambiente, così da evitarci quello spettacolo triste delle facce di vincitori e vinti che si invecchiano sui muri inesorabilmente e spesso ci inducono a pentirci di averli votati? Noi de “il piccolo Segno” lo chiediamo ufficialmente e invitiamo tutti a fare altrettanto. il-sognatore.blogspot.com
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ROCCA DI PAPA Dopo l’assemblea sul rilancio del Centro Storico i commercianti si riorganizzano
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il Segno - Marzo 2010
Tutti concordi sulle cose da fare, ma adesso si attendono fatti concreti
di Sergio Rasetti L’assemblea pubblica del 25 Febbraio, convocata dal Comitato di quartiere, sembra aver fatto ripartire l’attenzione sul destino del centro storico. L’Amministrazione comunale, che negli ultimi anni era parsa assente o poco interessata al concreto svolgimento della sua vita quotidiana mentre continuava a svuotarsi di attività commerciali e dei servizi, si accentuava il degrado urbano pubblico e delle proprietà private, si incrementavano comportamenti poco corrispondenti ad un viver civile rispettoso delle regole e del prossimo, era ben rappresentata alla riunione con Sindaco, Assessori, Consiglieri ed è sembrata decisamente impegnata nella elaborazione di una seria strategia amministrativa capace di ribaltare, nei prossimi anni, il presente decorso negativo. Hanno illustrato brevemente alcune opere pubbliche già approvate, i lavori per le quali inizieranno a breve scadenza. Al commercio, che dovrà fare la sua parte, gli amministratori hanno chiesto, per prima cosa, di dotarsi di una rappresentanza di categoria disponibile ad interloquire con Amministrazione e uffici.
Crediamo che questo è il momento di superare quello scetticismo di casa da vari anni, riprendere la strada dell’impegno, costituendosi in associazione con tutti quelli che ci stanno. Gli altri, siamo certi, seguiranno man mano che si concretizzeranno decisioni condivise. I progetti da elaborare, dovranno necessariamente fare leva su una valida presenza commerciale, artigianale, della ristorazione e per l’ospitalità; categorie decisive per qualsiasi sviluppo economico. Così un discreto gruppo di commercianti si è riunito l’11 Marzo per verificare l’opportunità e possibilità di ricostituire una locale Associazione, capace di intraprendere, in un confronto sereno con l’Amministrazione, una disamina di problemi da risolvere che riguardano, in modo specifico, commercio e commercianti. Il Sindaco Boccia, presente anche a questo incontro, si è detto disponibile a convocare immediatamente una riunione tra una delegazione di Commercianti, Assessori e Tecnici comunali interessati ai primi provvedimenti da prendere in esame. In un clima di moderato ottimismo i convenuti hanno eletto Presidente la Sig.ra Italia Verdinelli che ha accettato, rassicu-
Italia Verdinelli, neo presidentessa dei commercianti del centro storico
rata dall’impegno di tutti alla massima collaborazione. Il nostro giornale, attento alle problematiche del commercio che si intrecciano fortemente al rilancio di una vita più accettabile in tutto il comune, ed in particolare nel centro storico, augura un proficuo lavoro agli incaricati, nella consapevolezza che questa opportunità può costituire un punto di svolta decisivo nell’interesse del paese e dei suoi cittadini.
Uno spazio per i ragazzi Inaugurato a marzo il Centro di Aggregazione Giovanile di Paola Gatta E’ stato inaugurato lo scorso 11 marzo il Centro di Aggregazione Giovanile (più brevemente C.A.G.) di Rocca di Papa. Il centro sarà ospitato nei locali dell’ex edificio comunale di viale Enrico Ferri (foto a lato) e sarà aperto ai giovani dai 13 ai 18 anni ogni lunedì dalle 16.00 alle 19.00. A presentare l’iniziativa, oltre al Sindaco Boccia e agli Assessori Querini (politiche giovanili) e Trinca (politiche sociali) anche i rappresentanti della Cooperativa Arcobaleno di Frascati che gestiranno il Centro. Come funzionerà il Cag e che attività verranno svolte? Si tratta di uno spazio aggregativo polifunzionale nel quale i
giovani potranno svolgere gratuitamente attività socio-ricreative con funzione di
accoglienza e supporto ai ragazzi per la promozione di interventi educativi mirati a
sviluppare capacità socializzanti, ludico-ricreative e culturali. Altro compito del Centro sarà quello di coinvolgere i giovani così da favorire i processi di partecipazione e di cittadinanza attiva. Il progetto, finanziato con i fondi del Piano di Zona del Distretto Rm H1, durerà due anni. “Finalmente possiamo dare uno spazio ai nostri adolescenti” ha detto il Sindaco Boccia. “È fondamentale -ha proseguito- che i giovanissimi abbiamo degli spazi dove socializzare, organizzarsi e scambiare opinioni, un vero e proprio laboratorio di idee e di vita”. Come giornale seguiremo le attività del Centro nella speranza che questo progetto diventi davvero quel punto di riferimento che i giovani roccheggiani attendono da troppi anni. Speriamo che sappia aggregare i ragazzi sconfiggendo quella diffidenza che spesso scaturisce dalle iniziative
ROCCA DI PAPA Riunione comune per i Comitati di Quartiere di Rocca di Papa Bilancio comunale il Segno - Marzo 2010
Nuovo consultorio, sicurezza e antenne i temi da affrontare Dopo le regionali si terrà una manifestazione contro i tralicci
di Marcello Morrone Dopo le elezioni del 16 novembre scorso che diedero vita ai quattro Comitati di Quartiere, il 19 febbraio si è svolto un incontro tra i rappresentanti di questi importanti riferimenti territoriali per affrontare alcune questioni rimaste aperte: antenne, consultorio, sicurezza, strisce blu e vigili urbani. Si segnala purtroppo l’assenza del Comitato Vivaro. Ad aprire l’incontro è stato il Presidente del Comitato Centro, Sandro Guidi, che ha evidenziato le iniziative portate avanti fino ad oggi limitatamente ai punti in discussione. Subito dopo il Presidente dei Campi, Silvestrini, dopo aver sottolineato l’assenza del Vivaro e la scarsa partecipazione delle Vigne, si è soffermato sul problema dei ripetitori sottolineando che sono state “molte le riunioni effettuate ma senza risultati”. Si è poi deciso che dopo le elezioni regionali verrà organizzata un’azione comune dei Comitati coinvolgendo l’intera cittadinanza. Sui pericoli dell’elettrosmog è intervenuto anche Giuseppe Veloccia (Campi) che si è detto preoccupato anche per il fatto che pro-
prio sotto M o n t e Cavo sarà p r e s t o aperta una scuola. Il prof. Enzo Labasi (Campi) ha poi evidenziato come la presenza delle antenne “sia sempre più numerosa”. Sulla questione del consultorio, lo L’emblema del Comitato di Quartiere stesso Sil- Centro Storico dipinto dal maestro Carfagna vestrini ha posto il problema dell’interru- proposto in alternativa le strizione de lavori per la sua ria- sce bianche a disco orario pertura, annunciata in vari mentre sia i Campi che le momenti dall’amministra- Vigne hanno escluso l’opporzione, malgrado le varie solle- tunità di esportare le strisce a citazioni avanzate in più pagamento (presenti solo nel momenti dal Comitato Centro. centro storico) anche nei loro Altra questione spinosa è quartieri. quella della sicurezza, su cui i Tutti temi molto caldi come si Campi sono da tempo in prima vede, che da troppi mesi tenlinea. “Nulla è cambiato ai gono viva la discussione e il Campi nonostante il numero confronto tra cittadini, Comidei vigili sia aumentato” ha tati di Quartiere e amministradetto ancora Silvestrini, men- zione comunale. tre il prof. Labasi ha messo in Alla fine dell’incontro i rapevidenza “l’assenza dei vigili presentanti dei Comitati hanno nei vari quartieri”. deciso di effettuare la prossima Sulle “strisce blu” il Presi- riunione presso la sede delle dente del Centro, Guidi, ha Vigne.
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Tasse invariate e sgravi per i più deboli Il 15 marzo scorso il Consiglio Comunale di Rocca di Papa ha approvato il bilancio di previsione per l’anno 2010. Una manovra finanziaria che si aggira su circa 12 milioni di euro. Rimangono invariate la maggior parte delle tasse locali, a cominciare dalla famigerata Tarsu (la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani), fino alle aliquote ICI, dalla tariffazione relativa ai servizi a domanda individuale fino all’IRPEF. Buone notizie queste per i cittadini. Nella stessa seduta consiliare è stato approvato anche il nuovo regolamento comunale relativo agli sgravi sulla Tarsu previste per le famiglie in difficoltà e per i soggetti deboli dal punto di vista sociale ed economico. Questi soggetti saranno esentati dal pagamento. Inoltre, gli ultra 65enni che vivono da soli in un’abitazione non superiore ai 70 metri quadrati, e con un reddito derivante esclusivamente da pensione sociale, avranno uno sgravio sul totale della tassa sui rifiuti. Infine, la tassa è ridotta del 50% per le abitazioni condotte da un massimo di due persone ultra 65enni con un reddito pro-capite derivante da pensione sociale e superficie tassabile non superiore a 80 metri quadrati. Non sappiamo quante siano queste persone a Rocca di Papa, ma d’intuito non dovrebbero essere molte. (L.S.)
il Segno - Marzo 2010
di Andrea Sebastianelli Una condanna all’ergastolo con l’obbligo di scontare la pena agli arresti domiciliari, senza neanche la classica “ora d’aria” ma con una sola concessione: quella di affacciarsi da una finestra per vedere le auto e le persone che vi passano, unico spiraglio di questa minuscola casa (15-16 mq) in cui tutto è concentrato in un’unica stanzetta e un angolo bagno. Non stiamo parlando di un criminale o di un delinquente comune, ma di Giuseppe Dumeri, chiamato Peppe, classe 1943, che da circa cinque anni è come se si trovasse agli arresti domiciliari. La storia inizia nel 2002 quando una società (la RDP Srl) rileva l’ex grande albergo conosciuto con il nome di “Colonia”. Una struttura enorme, fatiscente, di proprietà del demanio, simbolo del degrado dopo uno stato di abbandono durato oltre cinquant’anni. Eppure la storia di questo hotel di lusso è tutt’altro che una storia di emarginazione. Costruito negli anni Trenta, inaugurato dallo stesso Benito Mussolini, era il luogo preferito per le villeggiature dei romani abbienti. Fino alla guerra. Perché in seguito ai bombardamenti che colpirono anche Rocca di Papa, l’albergo fu requisito per ospitare gli sfollati. Tra questi sfollati c’era anche Peppe con la sua famiglia. Aveva appena un anno quando entrò per la prima volta in una delle stanze del Grand Hotel. Era il 1944. E da quella data rimase in attesa che lo Stato si preoccupasse di dare loro una nuova sistemazione. Cosa che a distanza di 66 anni non si è ancora realizzata. O meglio, si è realizzata a metà. Ma procediamo con ordine. In una lettera del 21 settembre 2004, la RDP scriveva al Sindaco di Rocca di Papa sugli
A P P R O F O N D I M E N T O
Agli arresti domiciliari Da cinque anni Giuseppe Dumeri, invalido al 100%, vive in uno spazio angusto, circa 16 mq, in attesa di tornare nella sua ex Colonia, dove arrivò come sfollato nel 1944, ad appena un anno d’età. Malgrado le promesse e gli impegni presi nessuno sembra più interessarsi della sua vicenda, eppure Rocca di Papa ama definirsi “Città della solidarietà” esiti dell’ordinanza sindacale del 6 giugno 2003 con cui il Comune ordinava la “liberazione dagli occupanti senza titolo dell’ex grande albergo”. Un’ordinanza che poteva riguardare gran parte degli occupanti dell’ex Colonia ma non certo Giuseppe che vi era entrato come sfollato e non come abusivo. Da questa lettera apprendiamo che nel 2004 la RDP riesce a “liberare l’edificio da tutti gli occupanti ad eccezione del signor Dumeri” il quale ha rifiutato “sia l’offerta della medesima somma di denaro consegnata a ciascun occupante sia l’offerta di un appartamentino in comodato gratuito sito a Rocca di Papa in via Monte Cavo che la scrivente avrebbe acquistato, restaurato e messo a sua
disposizione”. Purtroppo il sopralluogo effettuato dallo stesso Peppe il 25 agosto 2004 non andò bene per una ragione molto semplice. Giuseppe Dumeri non sta molto bene di salute. Anzi, le sue condizioni lo costringono a non poter camminare bene dovendo vivere 24 ore su 24 sotto ossigeno, e a non poter effettuare sforzi. Vive costantemente con i tubi dell’ossigeno al naso e l’appartamento in via Monte Cavo non era adatto per un uomo nelle sue condizioni, che vive da solo, con il rischio di isolarsi dal resto del mondo. Che le sue condizioni fossero pessime lo riconosce anche la RDP nella stessa lettera inviata al Sindaco, dove scrive testualmente che “essendo egli anche in condizioni di salute precaria, si
corre il fondato rischio che possa trovarsi in difficoltà fisiche senza avere la possibilità di ricorrere ad alcuno stante la situazione di completo isolamento in cui vive”. Come uscire da questo immobilismo che rischia di compromettere i lavori di restauro dell’ex Colonia facendo andare in fumo centinaia di migliaia di euro? L’idea la lancia sempre la RDP che termina la lettera impegnandosi, “una volta terminati i lavori di costruzione del nuovo fabbricato, a cedere nello stesso fabbricato una unità abitativa (monolocale) in comodato gratuito al medesimo signor Dumeri vita natural durante”. Una soluzione che aveva dato speranza a Peppe perché lui “voleva semplicemente restare
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n.
di ANDREA SEBASTIANELLI Nelle prime ore dell’alba del 18 febbraio scorso è scattata a Roma e in alcuni centri dei Castelli Romani, tra cui Rocca di Papa, un’operazione anticrimine tesa a smantellare una fitta rete di racket, usura e riciclaggio di denaro sporco. A coordinare l’operazione “Franky”, che ha visto il coinvolgimento della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Roma, dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Viterbo e della Polizia Municipale VIII Gruppo di Roma, è stato il Procuratore Aggiunto Leonardo Frisani della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma. Alla fine dell’operazione sono state denunciate 11 persone (di cui due donne) e sequestrati beni per circa 5 milioni di euro, tra cui conti correnti, automobili di lusso e quattro società operanti nel settore dell’edilizia e della ristorazione (una di queste gestiva fino ad alcuni mesi fa il complesso alberghiero di via Frascati a Rocca di Papa, “La Regina del Bosco”, prima che la struttura venisse ceduta agli attuali gestori che da questa vicenda hanno avuto soltanto danni d’immagine). Continua in IV pagina
supplemento al n. 3, Marzo 2010 de “il Segno”
Un territorio preda degli strozzini
il Segno
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RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA
Lo scorso 18 febbraio l’operazione “Franky” ha smascherato un vasto giro di usura e riciclaggio, mettendo in luce il ruolo del clan dei Casamonica, che conta oltre 400 affiliati tra Roma e Provincia, e che ora ha esteso il suo controllo sull’intera regione. Sullo sfondo un “accordo inedito” stipulato con la ‘ndrangheta.
212 omicidi in due anni nella Palermo dimenticata ETTORE ZANCA RIPERCORRE PER NOI LE TAPPE PIU’ SIGNIFICATIVE DEI DELITTI DI MAFIA CHE IMPERVERSARONO A PALERMO TRA GLI ANNI SETTANTA E OTTANTA. MEMORIE RIAFFIORATE CHE RAPPRESENTANO UN MONITO PER CIO’ CHE E’ ACCADUTO E PER CIO’ CHE ANCORA POTREBBE ACCADERE. PERCHE’ PERDERE LA MEMORIA EQUIVALE A PERDERE UN PO’ DI NOI STESSI E DELLA NOSTRA STORIA.
Ettore Zanca in II e III pagina
Le attività illecite nei nostri Comuni
RIEPILOGO DEI DATI DEL 2007 E DEL 2008 SUI REATI COMMESSI NEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI ROMA. ROCCA DI PAPA E SEGNI LE PIU’ VIRTUOSE MENTRE IN ALTRI CENTRI, COME ARTENA, CIAMPINO, COLLEFERRO, VALMONTONE E VELLETRI, I REATI IN UN SOLO ANNO SONO AUMENTATI DI MOLTO. Tabella riepilogativa in VI pagina
212 omicidi in due anni nella Palermo dimenticata
di ETTORE ZANCA Quando hai una teca in cui metti tutto quello che rappresenta la tua vita, corri il rischio di confondere il tuo privato con quello che ti accadeva intorno. Sembra che le due cose camminino parallele, a volte non è così. il mese scorso mi sono trovato a fare una esperienza unica e per me devastante. Nel giro di tre settimane ho partecipato a due pomeriggi letterari promossi dalla libreria “Sangraal” di Colleferro, in cui si affrontano argomenti di vario genere presentando dei libri che ne parlano. Io mi sono trovato a fornire la mia testimonianza nella conferenza in cui due psicologhe molto brave parlavano di disturbi alimentari. Sono un ex bulimico. Anche se ex, nei casi di disturbi provenienti dai fantasmi che crei ed evochi con la tua testa, non è mai mettere la parola fine. Ho raccontato come ci sono entrato e grazie a cosa e a chi ne sono uscito.
CORLEONESI, 212 OMICIDI IN SOLI DUE ANNI
Qualche settimana dopo a tenere la conferenza ero io. Ho parlato in particolare del libro “I pezzi mancanti” scritto da un bravissimo giornalista di “Repubblica”, Salvo Palazzolo. La mia conferenza era intitolata “i teoremi scomodi, storie di uomini vicini alla verità”. Ho parlato di trent’anni di mafia a Palermo, quelli che ho vissuto in prima persona, abitando in una città in cui i corleonesi uccidevano ben 212 membri delle cosche rivali in due anni e nel frat-
il Segno
tempo sterminavano chiunque provasse a recidere i tendini dei loro malaffari. Ho raccontato con sentimento profondo, mi sono denudato, mi sono fatto male. Quando mi sono messo a riflettere sulle due esperienze trovavo assurdo anche collegarle. Ma non era così. Sono la stessa cosa e io ho provato inutilmente a negarlo. La mia città e il mio vissuto si intrecciano e provocano in me la stessa sensazione. Una ferita che non posso trascurare. Dentro e fuori di me hanno convissuto concetti malsani di amore, sensazioni di abbandono, paura di non farcela, rassegnazione al cancro del non cambiamento. Ho cercato di dire a me stesso che qualcosa si doveva fare, per farla ho dovuto mutilarmi delle mie certezze, delle mie fondamenta che credevo solide, ho dovuto scalare un monte per avere finalmente la visione dall’alto. Porto dentro e fuori le conseguenze dell’essermi tormentato fisico e testa.
NON HA VINTO E NON HA PERSO NESSUNO
Adesso che la fase acuta è passata posso dire solo che non ha vinto e perso nessuno. Ma non posso dire di essere tranquillo. vivo con la consapevolezza che qualcosa mi potrebbe risucchiare dentro non appena abbasso la guardia. Quelle ferite si riaprono e tutto ricomincia. Non si può stare zitti, non si può dire a sé stessi in una canti-
lena ripetitiva che va tutto bene. Non si può far finta di essere normali quando qualcosa ti brucia dentro. Ma quel che conta è che se tutto si supera con coscienza, ti accorgi che hai guadagnato una forma nuova invulnerabile di amore. È come se avessi i superpoteri, sai cogliere flebili lamenti di chi sta male, carpisci ombre velate di malessere mentre qualcuno parla con te e crede di star bene. Parli e trovi naturale aprirti anche quando rischi di farlo con le persone sbagliate, perché in fondo sai che su cento che non capiscono, uno ti ascolta. Porto ogni ricordo come un marchio a fuoco sulla pelle. Io
RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA
L’attentato a Rocco Chinnici
so esattamente dov’ero e cosa facevo quando le pagine listate a nero della storia della mia terra e mie venivano vergate.
LA TORRE, CHINNICI, FALCONE E BORSELLINO
Nel giorno della morte di Pio La Torre ero a scuola e ci fecero uscire prima; con Chinnici ero a Terni con mio padre; per Falcone ero a casa di una mia fidanzata; l’attentato a Borsellino lo vidi in diretta, ero affacciato al balcone di mia zia nel punto diametralmente opposto a
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il Segno
II
“Nel giorno della morte di Pio La Torre ero a scuola e ci fecero uscire prima”
Via d’Amelio, appena sentii il botto dissi che era successo qualcosa, mia zia mi disse “staranno facendo i fuochi d’artificio per salutare la nave che arriva” io risposi “non si saluta una nave con un botto solo”, vidi la colonna di fumo e accesi la tv. Il resto è stato ghiaccio nel sangue.
LA PAURA DI RICADERE IN UNO DEI MALI DELLE NAZIONI OPULENTE
Ho vissuto in un fiume di semi incoscienza qualcosa che nel frattempo si propagava dentro. Sentivo qualcosa che rallentava la mia esistenza, la rendeva più difficoltosa, nel frattempo la morte di mio padre per una malattia e l’ostilità della mia terra a tenermi ancora con lei. Sentirmi rifiutato da ciò che doveva accogliermi, capire che chi mi doveva proteggere mi aveva mandato allo sbaraglio, mi ha portato a autoinfliggermi qualcosa di pericoloso per la mia sopravvivenza. Come avrete visto ogni espressione di quello che sento può adattarsi alla parte di me che ha paura di ricascare in uno dei mali del secolo delle nazioni opulente, così come a quella di un palermitano che si strugge d’amore per una città che vorrebbe meno mignotta silenziosa e più madre consapevole di amare senza uccidere o esportare i figli. Però è anche il posto dove porterei mio figlio anche domani, per fargli provare quella sensazione di pugno allo stomaco che dà la sua bellezza incastonata, la sua multirazzialità secolare, purtroppo spesso stuprate. Io non dormo, non più bene, combatto fantasmi che adesso non sono oscuri, ma è un tributo da pagare se voglio capire quello che ho nascosto a me per troppo tempo, spesso ripenso con qualche lacrima alla mia città. Ultimamente colgo in personaggi della politica nazionale, la tracotanza e l’impudenza dell’impunità propria della vecchia classe governante collusa di Palermo. Una casta che fu capace di sventrare con una speculazione edilizia selvaggia la città, che ha vissuto nell’anarchia di una finta isola felice, accogliente solo per pochi che la vedono di sfuggita, ma aspra per chi vorrebbe tenerla abbracciata a sé e non la lascerebbe mai, forse abbiamo esportato il modus vivendi e di fare politica, adesso vedo che si sta cercando di instillare veleno nei cardini già fragili di alcuni valori in cui crede la gente onesta. È pensando a tutto questo che mi prende un senso di nausea strana e subito mi assale il dubbio, conseguenze della bulimia o un marcio dejà vu? Così scriveva Giorgio Chinnici: Non è uno scontro tra i mafiosi e lo stato,
Presentato il dvd destinato alle scuole
Peccato Capitale, le mafie nel Lazio negli ultimi 30 anni Lunedì 15 marzo nella Sala Tevere della Presidenza della Regione Lazio è stato presentato il dvd “Peccato capitale, le mafie nel Lazio negli ultimi 30 anni” di Valeria Scafetta. Alla presentazione hanno preso parte, oltre all’autrice, anche Bianca La Rocca, Edoardo Levantini e Giulio Vasaturo Il dvd è stato prodotto dalla società Blueservice e realizzato per l’Osservatorio Regionale Sicurezza e Legalità. Il documentario ripercorre attraverso filmati, immagini di repertorio e testimonianze di giornalisti, magistrati ed esperti della materia, le diverse fasi che hanno caratterizzato la presenza delle organizzazioni criminali nel territorio laziale. Il dvd che verrà divulgato nelle scuole della Regione segna la chiusura dei lavori dell’Osservatorio Regionale Sicurezza e Legalità che in 5 anni di attività ha prodotto, oltre alle rela-
ma tra la mafia e alcuni rappresentanti dello stato che lo stesso stato isola, sono loro che hanno ostacolato da soli il processo di espansione degli interessi mafiosi. La mafia non è mai stata un “contropotere” o un “antistato”, è di casa nei palazzi del potere e della finanza. La differenza è che negli anni sessanta non si sparava per uccidere membri delle istituzioni e della politica perché non c’erano ostacoli nello scambio tra voti e favori e impunità, non si uccidevano i magistrati perché c’erano le assoluzioni o le condanne mitigate e si continuava a trattare gli omicidi come episodi isolati. Adesso invece la mafia chiede troppo, vuole la parità con altri soggetti egemonici e di potere, non vuole essere più un contraente dall’altra parte e l’omicidio è l’unico modo per imporsi.
il Segno
Il prof. Enzo Ciconte
alla legalità e in particolar modo sul fenomeno delle mafie presente in forma diversa, ma insidiosa anche nel territorio romano e laziale. La speranza è che tale proficuo lavoro che spesso ha incontrato la collaborazione di associazioni, sindacati, università e centri studi possa proseguire nella prossima legislatura, chiunque vinca ed arricchirsi ulteriormente”. Alla presentazione insieme al presidente dell’Osservatorio erano presenti gli autori e alcuni dei testimoni intervistati nel documentario. Andrea Rasetti
TESTATA ANTIMAFIA
Le piccole testate giornalistiche valide vanno sempre segnalate, vogliamo porre la vostra attenzione su “U cuntu” diretta da Riccardo Orioles, storica penna Riccardo Orioles de “i Siciliani” di Peppe Fava. Siamo felici di parlarne, perché tante piccole voci, se da sole non sono che sussurri, unite sono la base di un grido. Per consultare i numeri de “U cuntu”: www.ucuntu.org; oppure: issuu.com/ucuntu.
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il Segno
III RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE
di ROMA e PROVINCIA
zioni annuali di analisi dei reati commessi nel Lazio: 2 indagini sulla percezione della sicurezza, 8 relazioni specifiche su usura, criminalità giovanile, lavoro nero e prostituzione e il primo rapporto sulle mafie nel Lazio. L’organismo regionale ha promosso inoltre diversi convegni nelle scuole e nelle università sui temi della sicurezza e ha contribuito alla convocazione del primo consiglio regionale straordinario per affrontare il tema delle infiltrazioni mafiose. “Il documentario chiude un lavoro importante svolto in questi anni dall’Osservatorio grazie all’impegno di tutti coloro che a vario titolo ne hanno fatto parte – ha detto il presidente Enzo Ciconte - Uno sforzo comune per spronare la politica e l’opinione pubblica a mantenere viva l’attenzione sui vari aspetti legati al tema della sicurezza e
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SEGUE DALLA PRIMA PAGINA Nella rete estorsiva degli usurai erano finiti una trentina di piccoli imprenditori di Roma e dei Castelli e proprio la denuncia di uno di questi ha fatto emergere l’icesberg di cui si intravedeva soltanto la punta. Un prestito di mille euro diventato ben presto un debito di 1 milione di euro con un tasso annuo di interesse del 1.000%. La finalità di questi “strozzini” non è tanto quella di incassare i soldi prestati ma costringere l’imprenditore finito nella ragnatela a cedere le sue attività e soprattutto le proprietà, con particolare riguardo ai terreni edificabili e non. Ma per comprendere l’ampiezza (sia in termini territoriali che finanziari) di questi intrecci criminali, bisogna correlare tra loro le varie inchieste e blitz che negli ultimi tre anni sono state condotte a Roma e provincia.
L’OPERAZIONE “JACKAL” DEL 10 APRILE 2008
Il 10 aprile 2008, sempre all’alba, scatta a Roma l’operazione “Jackal” che porta all’arresto di sei esponenti del clan Casamonica, tra cui il capoclan, oltre a tre denunce a piede libero per altrettanti esponenti della banda. L’accusa per tutti è di estorsione, usura, rapina e truffa. Durante l’operazione vengono eseguite diverse perquisizioni domiciliari anche a carico di altri personaggi legati ai sei arrestati e, in un club privato di intrattenimento in provincia di Roma, vengono sequestrati un revolver, una pistola giocattolo
Usura, accordo inedito tra il clan Casamonica e la ‘Ndrangheta
Il Lazio è una delle regioni più colpite dal fenomeno dell’usura, con 26 mila commercianti coinvolti per un giro d’affari di 2,3 miliardi di euro. Roma, da decenni, è il luogo per eccellenza dell’usura. Ma ora anche la provincia subisce la pressione delle cosche criminali.
modificata, hashish, carta intestata e timbri falsi di pubblici uffici. L’operazione, coordinata sempre dal Procuratore Frisani, partì dalla denuncia di un piccolo imprenditore al quale, in pochi mesi, furono estorte cambiali, assegni e orologi per un valore di 200 mila euro a fronte di un debito iniziale di 30 mila. I proventi dell’usura e delle estorsioni venivano reinvestiti dal clan a Roma e sul litorale laziale.
IL 29 LUGLIO 2008 UN NUOVO BLITZ AI CASTELLI ROMANI
Pochi mesi dopo, il 29 luglio 2008, un altro filone d’inchiesta (avviato proprio dall’arresto dei Casamonica) porta al blitz teso a smascherare una fitta rete di estorsione ed usura. Vengono arrestate cin-
que persone, denunciate a piede libero altre cinque e vengono eseguite 15 perquisizioni domiciliari che permettono agli investigatori di sequestrare titoli di credito e somme di denaro per oltre un milione di euro. Il blitz ha interessato, oltre alla Capitale e al suo litorale, anche l’area dei Castelli Romani. In questo vasto territorio sono state perquisite anche diverse società e due noti ristoranti riconducibili agli arrestati. Le indagini presero avvio nel mese di gennaio grazie alla denuncia presentata da due imprenditori romani operanti nel settore immobiliare, vittime di violenti episodi estorsivi e di usura. In molti casi le vittime erano costrette a cedere, a fronte degli esosi interessi pretesi, valutabili fra il 240 e il 300% annuo, terreni, appartamenti, alloggi in strutture
il Segno
“MONEY BAGS”, L’OPERAZIONE DELL’ 11 MARZO 2009
L’11 marzo 2009 un identico blitz (operazione “Money Bags”) coinvolge tre regioni (Lazio, Umbria e Lombardia), da cui scaturisce l’arresto di 8 persone (tutti italiani), appartenenti a un’associazione criminale operante nella Capitale con diramazioni a Milano e in altre città, dedita al racket dell’estorsione, all’usura, al riciclaggio di denaro sporco e al traffico di droga. Vengono poste sotto sequestro anche numerose proprietà immobiliari. A quest’operazione ne seguono
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alberghiere, nonché effetti cambiari e somme di denaro. E proprio da questo filone deriva il blitz del 18 febbraio scorso.
A rischio soprattutto il ceto medio anche per colpa delle banche Tutti gli ultimi studi di settore, compresi quelli della Banca d’Italia, confermano che l’indebitamento medio di ciascuna famiglia italiana oscilla intorno ai 22 mila euro. Un dato, purtroppo, in continua crescita. Un indebitamento che è il segno più evidente di una profonda instabilità economica a cui è strettamente legato il rischio di incappare nel credito illegale. L’usura si sta insinuando fra tutti gli strati sociali della popolazione rendendo particolarmente rischiosa l’attività della piccola impresa commerciale al dettaglio, dell’artigianato, dei ceti più poveri, ma anche di quei soggetti sociali una volta ritenuti immuni da questa piaga. Il ceto medio, per esempio, scivola sempre più spesso verso forme rischiose di indebitamento. Recenti dati diffusi sempre dalla Banca d’Italia ci indicano che, tra prestiti e mutui, il ricorso a banche e finanziarie sfiora la soglia dei 300 miliardi di euro, con una crescita di 24,4 miliardi in soli 12 mesi. L’unico modo per limitare i danni è un
intervento deciso del Governo, come ha chiesto un mese fa il Presidente della Confesercenti, Marco Venturi, in grado di imporre alle banche un taglio degli interessi e un allungamento dei tempi di rientro. Dentro questo panorama non deve stupire se l’attività usuraia abbia subito un processo di trasformazione diffondendosi in aree interessate da profondi processi di ristrutturazione economica e sociale, colpendo i più diversi ceti sociali. In queste aree, accanto all’usura tradizionale, emerge infatti un’area vasta di sovra-indebitamento che colpisce soprattutto le famiglie. Un fenomeno preoccupante perchè per molti può
rappresentare l’anticamera del girone infernale del “prestito a strozzo”. Ciò che preoccupa è la presenza sempre più aggressiva di cosche e clan mafiosi e camorristici nel mercato dell’usura e la quasi totale assenza di misure di prevenzione patrimoniale.
Da Roma ai Castelli Romani, un territorio preda degli strozzini altre tre che, sulla base delle indagini svolte dagli agenti dell’VIII Gruppo della Polizia Municipale di Roma, portano all’arresto di alcuni componenti del clan Casamonica e dell’ex Banda della Magliana. L’usura e il riciclaggio sono gli elementi trainanti di tutte queste inchieste.
L’ULTIMA INCHIESTA, “OTTAVO RE” DELL’8 MARZO 2010
L’ultima risale all’8 marzo 2010, dopo il blitz (operazione “Ottavo Re”) di due settimane prima (il 22 febbraio), condotta nelle zone periferiche a sud-est di Roma dai Carabinieri di Frascati. Tre gli arrestati per estorsione, rapina e lesioni personali, tutti legati al clan dei Casamonica che,
nella sola Capitale, conta più di 400 associati. I militari hanno fatto uso di unità cinofile e di un elicottero dell’Arma, effettuando numerose perquisizioni e sequestrando terreni, immobili, fabbricati industriali e una grande villa in via Lucrezia Romana. I Casamonica, dunque, spadroneggiano su un territorio esteso e il rischio è che ormai siano diventati i primi referenti delle organizzazioni criminali mafiose, soprattutto della ‘ndrangheta che a Roma e provincia ha ormai impiantato radici. Una vera e propria alleanza, definita “inedita”, tra il clan dei Casamonica e la cosca degli Alvaro con l’obiettivo primario di riciclare gli ingenti proventi derivanti dalle attività del porto di Gioia Tauro, in Ca-
labria. Proventi illeciti di un porto, quello di Gioia Tauro appunto, che un’altra cosca, quella dei Molè, riciclava nel cuore dei Castelli Ro-
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mani, in quella Villa Vecchia di Monte Porzio Catone dove era stato installato un vero e proprio quartier generale. Andrea Sebastianelli
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I reati denunciati nei nostri Comuni Riepilogo delle attività illecite commesse nel biennio 2007-2008
Comuni della Provincia di Roma
Albano Laziale Ariccia Artena
Castel Gandolfo
2007
Totale reati denunciati
Indice di delittuosità (x10.000 ab.)
Numero residenti
Totale reati denunciati
Indice di delittuosità (x10.000 ab.)
18.083
627
346,7
18.283
619
338,6
38.986 13.242 8.706
1.570 300 420
Ciampino
37.885
1.515
Frascati
20.737
1.155
20.555
645
Colleferro Genzano di Roma Grottaferrata Marino
Monte Porzio C. Montecompatri Nemi
21.856 23.122
761
1.171
38.225
1.405
9.662
337
8.737 1.950
253 97
Rocca di Papa
14.859
215
San Cesareo
12.407
526
Valmontone
14.447
Zagarolo
16.073
Rocca Priora Segni
Velletri
11.490 9.332
51.507
206 133 647
1.301 618
402,7 226,6 482,4
“Se non ci fossero stati criminalità e illegalità, mancato rispetto del prossimo e speculazione, io non sarei esistito, non come mi ricordate. Avrei condotto una vita diversa e ne sarei stato felice”. Ci piace immaginare che questo sia il pensiero degli antieroi. Persone che hanno sacrificato la loro vita per gli altri, a volte soli. L’antieroe non difende le mura con gesti conclamati evidenti e occasionali, lavora nell’ombra con discrezione e modestia, con coscienza dei propri mezzi, a volte con paura, ma il coraggio è più resistente.
13.526 8.952
1.423 349 379
38.058
1.788
557,0
20.931
1.001
20.893
813
348,2 506,4 313,8 367,6
22.071 23.772
810
1.004
38.769
1.323
348,8
10.174
431
144,7
15.307
208
424,0
13.127
581
447,8
14.862
284,5
16.877
289,6 497,4 179,3 142,5 252,6
8.921 1.978
11.742 9.392
52.647
221 74
203 138 672
1.528 575
364,9 258,0 423,4 469,8 367,0 478,2 422,3 389,1 341,3 247,7 423,6 374,1 135,9 172,9 442,6 146,9 452,2 290,2 340,7
Allora va avanti. Antieroi erano tutti quelli che a volte in triste rosario ricordiamo essere caduti di mafia. Ad alcuni di loro dal prossimo numero dedicheremo una serie di racconti, con un occhio narrativo personale, parziale. Come quando si fanno dei ritratti, con interpretazione libera del pittore. Ognuno di loro verrà raccontato in un suo e nostro personalissimo quadro. Li appenderemo tutti insieme per una mostra narrativa, che chiameremo “antieroi antimafia” . Ettore Zanca
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VI RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE
di ROMA e PROVINCIA
38.997
399,9
DAL PROSSIMO NUMERO UNA “MOSTRA” PERIODICA DEDICATA AGLI ANTIEROI
il Segno
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Numero residenti
La malapianta il libro del mese di ROBERTO SAVIANO
“Le mafie sono presenti dove c’è da gestire denaro e potere”. Con queste poche e semplici parole Nicola Gratteri ricorda che nessuno, in nessun angolo del mondo, può sentirsi al riparo dal problema mafia. La malapianta è una conversazione fra due calabresi in prima linea contro le ‘ndrine. Nicola Gratteri, procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, e Antonio Nicaso che vive in Canada -dove l’ho conosciuto- a oltre 12 ore di volo da chi non gli ha perdonato le sue parole di denuncia. Gratteri e Nicaso, separati da un oceano, uniti dalla conoscenza del fenomeno che li ha divisi, rispondono alle domande più frequenti poste a chi si occupa di criminalità organizzata. Come mai della ‘ndrangheta si sa così poco? Com’è possibile che un’organizzazione che ha le sue radici nel cuore di pietra dell’Aspromonte abbia un fatturato annuo così alto? Com’è possibile che la politica abbia fatto e continui a fare così poco per porre argine alla piaga della criminalità in Calabria? E come mai quando si parla di infiltrazioni mafiose nelle regioni del Nord, invece di affrontare il problema, la politica si indigna per negare o minimizzare? La malapianta ha una forma strana, paradossale. I suoi rami arrivano ovunque, ma sono più invisibili delle radici. È un’organizzazione radicata nella parte più povera
In 150 mila contro le mafie
La mafia, le mafie, oltre ad essere un fenomeno delinquenziale sono anche e soprattutto un fenomeno culturale. Io sono completamente ignorante in materia; per me mafia è illegalità, sfruttamento, criminalità ma con grande stupore è anche accettazione. Parlando con molte persone, tante donne (non me l’aspettavo) ho scoperto che condannano la micro-criminalità, quella dei disperati, dei tossici, dei ladri di macchine, dei borseggiatori... per loro non hanno nessuna pietà! Sarebbero pronti a sparare per difendere le loro proprietà, fosse anche uno ste-
d’Italia e al tempo stesso una holding che tratta direttamente con i cartelli colombiani: gestisce l’importazione di cocaina praticamente in tutta Europa, con aperture anche nei mercati asiatici e africani. Eppure in Calabria la ‘ndrangheta, pur muovendo ingenti capitali, non ha quasi mai fatto investimenti o li ha fatti dove non vanno a beneficio dei suoi compaesani. La malapianta è un organismo anomalo che non arricchisce e non porta ossigeno. Desertifica, anzi, la terra in cui è conficcata. Perché ogni euro regalato al territorio è avvertito come denaro perso, come obolo dato in beneficenza. Denaro che non frutta. Così la pensa chi domina la propria terra, sia in Calabria che in Campania. Quel che emerge con chiarezza da questo libro è soprattutto ciò che manca: la volontà programmatica, coordinata a livello centrale, di debellare le ‘ndrine. Del resto, con i suoi 44 miliardi di euro di fatturato annuo, la ‘ndrangheta è una delle aziende più floride d’Italia. Tagliarle le gambe, almeno in una prima fase, equivarrebbe a interferire capillarmente sul già debole assetto economico dell’intero paese. E ai provvedimenti che rappresentano passi in avanti per contrastare la criminalità, - come l'abolizione del patteggiamento in appello, il sequestro e la confisca dei beni appartenenti agli affiliati - se ne affiancano altri che sono altrettanti passi
”
di DANIELA DI ROSA
“Non si può essere così coglioni da non sapere che non ci sono poteri buoni” Fabrizio De Andrè
reo. Quando poi cerchi di spiegare loro che la vera mafia, la grande mafia, quella che ci fa più male, è fatta da industriali, da politici, da costruttori, allora il discorso cambia. Persino la voce si trasforma,
passa la rabbia e la violenza verbale, ridimensionano notevolmente il danno, come se rubare in grande sia degno di rispetto. I soldi ripuliscono qualunque coscienza! Discutendo con queste donne, prendendo ad esempio vari politici collusi con la mafia, alla mia domanda se avrebbero fatto lavorare il proprio figlio per uno di questi signori, la risposta era quasi sempre “sì, certo, basta che fa i soldi!”. Se parlavo dell’associazione Libera, di don Ciotti, del suo impegno contro la mafia, mi rispondevano con sufficienza che non lo conoscevano ! Il giorno del mega raduno a Roma del Pdl in contenporanea a Milano c’era una grande manifestazione contro la mafia, nessun politico di questo governo era presente.
il Segno
Sarà un caso eppure, come si è sempre detto, è proprio nei meandri del potere che annida. Sarà sempre un caso che un noto mafioso intercettato consigliava ai suoi di votare per l’onorevole Ignazio La Russa? Ma a queste mie domande è calato un silenzio fatto quasi di ammirazione verso chi diventa potente in modo sporco.... però se un ladro mi entra in casa io gli sparo!
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il Segno
VII RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE
di ROMA e PROVINCIA
indietro. Le proposte di legge sulle intercettazioni e sul processo breve render ebb e ro più oneroso e quasi impossibile procedere contro le mafie in maniera sistematica. Di un disegno che vada oltre, che miri a sradicare la malapianta proliferante sul terreno dell'economia e innestata nella politica, ancora non c’è traccia. Su chi decide di intraprendere la carriera criminale in Calabria, secondo Nicola Gratteri, non possono aver presa discorsi etici e morali. Solo la prova tangibile del detto sempre smentito che 'il crimine non paga', potrebbe contribuire a smontare il mito: certezza della pena, confisca dei beni e congelamento dei capitali. Quando la linfa è sangue e il raccolto è denaro, non basta tagliuzzare qualche ramoscello per avere la meglio sulla malapianta. Si rischia, anzi, che quell'azione somigli a una potatura che la fa crescere con ancora più vigore. 2010 Roberto Saviano Agenzia Santachiara
NEWS da
MAFIOPOLI
1 febbraio, Roma
ARRESTATO IL BOSS BELLOCCO
storica famiglia dei Casamonica, zingari stanziali della Capitale, controlla da sempre il giro d'usura e del racket in quest'area, mantenendo ottimi rapporti con le altre organizzazioni criminali presenti a Roma.
Vottari-Nirta di San Luca. Il Pelle era stato arrestato nel 2003 in seguito ad una operazione della DIA romana che bloccò un tentativo di organizzare un gruppo operante a Roma e composto da esponenti della 'ndrangheta, criminalità romana e russa. Latitante dal settembre 2009, quando si rese irreperibile durante il regime di semilibertà, deve scontare 11 anni e 9 mesi di reclusione.
La Squadra Mobile di Roma, assieme ai colleghi di Reggio Calabria, arresta in un ristorante di Boccea Domenico Bellocco, latitante, condannato a 6 anni di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso. Bellocco, affiliato all'omonima cosca di Rosarno della 'ndrangheta, era riuscito a sfuggire alla cattura nel gennaio scorso nel corso di un'operazione di polizia organizzata dopo gli scontri a sfondo razziale avvenuti nella cittadina calabrese. Le famiglie Bellocco e Pesce di Rosarno hanno sempre condiviso, pur con momenti di tensioni interne, gli affari derivanti dal controllo e dalla gestione delle attività del porto di Gioia Tauro.
I carabinieri di Tivoli arrestano due pregiudicati romani trovati in possesso di oltre 7 chili di cocaina purissima e alcune migliaia di euro in contanti. Secondo gli inquirenti rifornivano di droga l'area fra Tivoli e Guidonia.
SEQUESTRATI CAPI CONTRAFFATTI
CASAMONICA, OPERAZIONE ARRESTATO “ROMOLO” TRA ROMA E CIAMPINO PER OMICIDIO
DIRETTORE Andrea Sebastianelli
Stampato in proprio
Il Segno non usufruisce di alcun finanziamento pubblico, nè comunale, nè provinciale, nè regionale, nè statale, nè europeo. SOTTOSCRIVI PER IL SEGNO Banca San Paolo Rocca di Papa IBAN: IT36L0306939370100000002884 intestato a: Terre Sommerse Castelli
L’omicidio Molè
Dopo il sequestro dell’Hotel Villa Vecchia di Monte Porzio non si può più far finta di niente
Strutture scolastiche,
AL CENTRO DEL GIORNALE
Nuova sede municipale
Lavori in un impegno premiato forte ritardo A pagina 8
Ripetitori radio-tv
La lettera dei “Campi”
A pagina 10
Edificazioni al Vivaro
Ecco il piano del Comune
_t itÄÄx \ÇvtÇàtàt A pagina 14
Via Palazzolo, 52 Rocca di Papa
Tel. 06.949.76.00
MENU’ FISSO A PRANZO
PIZZE A PORTAR VIA a partire da 4 €
Lettera sulla nostra scuola
La criminalità arriva e si stabilizza anche da noi
L’allarme lanciato dalla Cgil scoperchia gli interessi e le infiltrazioni criminali a Roma e nell’intera provincia
Studi
d’Arte
Approfondimento alle pagine 16 e 17
Porcellana bianca
Urbinelli
N u ov i c o r s i a r t i s t i c i
Pittura su porcellana, ceramica, tela e legno - Mosaico Disegno dal vero - Trompe l’oeil accademico - Cuera seca
Porcellana bianca delle migliori marche
Colori ed accessori per tutte le tecniche artistiche Libri e dispense d’arte - Vetrate ed elementi arredo tiffany Cotture da porcellana, ceramica, vetro e argilla - Vetrofusione
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Il nostro no al processo breve
di Roberto Saviano Signor Presidente del Consiglio, io non rappresento altro che me stesso, la mia parola, il mio mestiere di scrittore. Sono un cittadino. Le chiedo: ritiri la legge sul “processo breve” e lo faccia in nome della salvaguardia del diritto. Il rischio è che il diritto in Italia possa distruggersi, diventando uno strumento solo per i potenti, a partire da lei. Segue a pagina 6
ANN POD O CA 2010
GRANDE VEGLIONE
Il nostro menù speciale
Antipasto di mare misto (cotto e crudo) Primi piatti Brodo arzille broccoli con pane tostato - Ravioli ripieni di salmone e mozzarella in salsa rosa - Risotto alla crema di scampi Secondi piatti Arrosto misto di pesce (orata, palombo o tonno, calamaro, gamberi, ecc.) Frittura di calamari Contorni Patate al forno - Insalata Sorbetto al limone A MEZZANOTTE Lenticchie con cotechino - Spumante - Dolci natalizi
i
il Segno “
”
Se io ti dò un dollaro e tu mi dai un dollaro, entrambi abbiamo un dollaro. Se io ti dò un’idea e tu mi dai un’idea, entrambi abbiamo due idee.
informazione e cultura
Umberto Veronesi
Anno VIII, n. 11 - Novembre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Stampa locale pubblica e privata
Dieci anni di verità, mezze verità ed omissioni di una classe politica asservita ai nuovi potenti
Studi d’Arte
P.C.R. la farsa continua
Solo debiti e niente turisti
A pagina 8
Allarme Centro Storico
Un residente ci scrive che...
A pagina 9
P o r c e l l a n a b ia n c a
Urbinelli
mensile indipendente di attualità,
LA MENTE E’ COME UN PARACADUTE. FUNZIONA SOLO SE SI APRE.
informazione e cultura
Albert Einstein
ALL’INTERNO “SPECIALE MONTE CAVO”
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mensile indipendente di attualità,
informazione e cultura
Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare.
Paolo Borsellino
Palazzo-parcheggio multipiano, sette piani di bruttezza Anno VIII, n. 9 - Settembre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Anche Rocca di Papa avrà il suo ecomostro, a ridosso del centro storico, ben visibile dalla campagna romana. Il Sindaco vorrebbe erigere questo “monumento alla bruttezza” ma il WWF protesta e Parco e Sovrintendenza chiedono un’opera adatta al contesto del quartiere medievale roccheggiano
Alberto Camus
No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perchè non ne avete voluto più sapere...
mensile indipendente di attualità,
informazione e cultura
Anno VIII, nn. 7/8 - Luglio/Agosto 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Dalla lettera di Giacomo Ulivi, partigiano assassinato dai fascisti nella piazza grande di Modena il 10 Novembre 1944
Il Comune fa sue quasi tutte le 383 Osservazioni al nuovo P.R.G.
Il Consiglio Comunale del 15 luglio ha rigettato tutte le Osservazioni al nuovo Piano Regolatore presentate dai cittadini, perchè ritenute incongruenti, ma poi le ha fatte sue inserendole nelle 22 Osservazioni Comunali, stravolgendo di fatto il P.R.G. progettato dall’Architetto Marco Putano.
mensile indipendente di attualità, informazione e cultura
Anno VII, n. 6 - Giugno 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
In Italia non è la libertà che manca: mancano gli uomini liberi
Leo Longanesi
Sulle antenne di Monte Cavo si continua a tacere. Perchè?
mensile indipendente di attualità,
informazione e cultura
Anno VIII, n. 5 - Maggio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Credo che sia vera la profezia di Maria Valtorta: dopo duemila anni l’umanità arriva al bivio. Noi abbiamo tradito il cristianesimo. La chiesa è fatta dai poveri, quindi la vera speranza sono i poveri.
Don Franco Monterubbianesi
Dal 1998 a oggi, ricostruiamo la vera storia dei confini dell’Ente
Proseguono gli attacchi al
Guai a dire una parola sui tralicci di Monte Cavo. Tutti sembrano far finta che il problema non esista, che d’improviso le antenne non siano più dannose alla salute, che la vetta dell’antico Mons Albanus sia stata cancellata letteralmente dalle carte geografiche. Quelli che guidavano le proteste di piazza sono scomparsi. Quelli che chiedevano alla politica di risolvere il problema
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Anno VII, n. 7-8 - Luglio/Agosto 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Non camminare davanti a me, potrei seguirti. Non camminare dietro di me, potrei non esserti guida. Cammina al mio fianco, ed insieme troveremo la via
Alberto Camus
Un recente caso di cronaca impone il monitoraggio del territorio
Le nude cifre dicono che la social card è una microscopica elemosina per pochissimi,
mensile indipendente di attualità,
informazione e cultura
Anno VIII, n. 1 - Gennaio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
e una macroscopica occasione di propaganda.
Michele Serra
A L L’ I N T E R N O L E I M M A G I N I E S C L U S I V E
Ha ceduto parte dell’ex Convento di Monte Cavo
L’uccisione di un imprenditore romano, vicino agli ambienti criminali, ha portato alla luce un vasto giro di speculazioni edilizie, per le quali anche Rocca di Papa è finita nell’inchiesta degli inquirenti. Un terreno di via delle Barozze, pagato 350 mila euro, si è trovato al centro di una serie di acquisizioni e vendite che ne hanno fatto lievitare il prezzo finale a 5,5 milioni di euro. E mentre le indagini vanno avanti, sarebbe opportuno sottoporre a monitoraggio il nostro territorio
Parco Regionale. Da chi partono? E perchè? E’ora di venire allo scoperto.
L’uccisione di un imprenditore romano, vicino agli ambienti criminali, ha portato alla luce un vasto giro di speculazioni edilizie, per le quali anche Rocca di Papa è finita nell’inchiesta degli inquirenti. Un terreno di via delle Barozze, pagato 350 mila euro, si è trovato al centro di una serie di acquisizioni e vendite che ne hanno fatto lievitare il prezzo finale a 5,5 milioni di euro. E mentre le indagini vanno avanti, sarebbe opportuno sottoporre a monitoraggio il nostro territorio
SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9
Nuovi cors i arti sti ci
Pittura su porcellana, ceramica, tela e legno - Mosaico Disegno dal vero - Trompe l’oeil accademico - Cuera seca
il Segno “ ” il Segno “ il Segno “ il Segno “ ” il Segno “ il Segno “ il Segno “ ” ” ” ” ” Verità Ecomostri La Variantona Il Silenzio! Il Parco! Speculazioni E’crollato! nascoste Anno VIII, n. 10 - Ottobre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
mensile indipendente di attualità, informazione e cultura
Anno VII, n. 7-8 - Luglio/Agosto 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Un recente caso di cronaca impone il monitoraggio del territorio
1975-1985 gli anni che sconvolsero Monte Cavo
di Sergio Rasetti A Rocca di Papa l’informazione locale è assicurata essenzialmente dalla pubblicazione ufficiale del Comune “Comune Informa” e da “il piccolo Segno” redatto, diffuso e finanziato da un gruppo di volenterosi che cercano di assicurare una minima informazione sulle cose di casa che tutti mormorano, mentre chi di dovere, fa finta di non sentire o conoscere. In tanti attendono, ogni mese, l’uscita de “il piccolo Segno”, sicuri di trovare qualche argomento interessante, descritto da punti di vista non istituzionali, che può far capire meglio la realtà. Le pagine del periodico comunale, stampato su carta di pregio e diffuso in modo capillare, sembrano non rispondere molto alle aspettative di informazione dei cittadini sulle cose della Casa Comunale, sulle delibere di Consiglio Comunale, sulle decisioni della Giunta Municipale, sul lavoro delle Commissioni Consiliari, SEGUE A PAGINA 8
Noi, il potere e la verità
”
Non camminare davanti a me, potrei seguirti. Non camminare dietro di me, potrei non esserti guida. Cammina al mio fianco, ed insieme troveremo la via
Speculazioni L’inchiesta
mensile indipendente di attualità,
di Andrea Sebastianelli “Signor Assessore, ha letto che cosa ha scritto il Segno?”. Risposta dell’Assessore: “Quelli scrivono solo falsità… sono solo contro”. Questo breve scambio di battute mi permette di chiarire che il nostro mensile non è contro nessuno, né tantomeno contro l’attuale amministrazione guidata dal Sindaco Boccia. Semplicemente ci limitiamo a raccontare dal nostro punto di vista le cose che ci accadono intorno. Non condividiamo, spiegandolo, molte delle scelte di questa amministrazione semplicemente perché le riteniamo deleterie per il futuro di Rocca di Papa. Però è vero ciò che si pensa, cioè che siamo un “giornale contro”. Siamo contro chi esercita il potere in modo arrogante; siamo contro chi vorrebbe ridisegnare il nostro territorio solo in base agli interessi dei costruttori infischiandosene dell’interesse collettivo; siamo contro chi dice una cosa e poi ne fa un’altra; siamo contro le politiche improvvisate che hanno ridotto a brandelli il nostro centro storico;
il Segno “ PICCOLO
Enzo Biagi
PICCOLO
”
Mafiopoli
Periodico mensile dell’Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
di Roberta Querini Sono stata lontana da Rocca di Papa per 12 anni, quando sono tornata ho trovato il vuoto, ho ritrovato un paese nel degrado. Ho inscritto i miei figli nelle stesse scuole dove andavo io, ma adesso me ne pento. Mi sento responsabile di tutto quello che tutti i giorni devono affrontare. Mia figlia è una studentessa modello ma in questa scuola non riesce ad uscire al meglio. Mio figlio, a soli 6 anni, si ritrova in una classe considerata uno scarto. Nel mese di settembre ho girato, ho chiesto, ho supplicato tutte le persone che dal Comune potevano aiutarci. Nessuna risposta. Ho lasciato Roma dove i miei figli vivevano in una realtà che funzionava. La risposta del Comune è stata questa: “A Roma ci sono i soldi”; mi domando: che risposta è? Non ho chiesto un aiuto economico, ma solo giustizia, sensibilità e responsabilità verso quei bambini che saranno il nostro futuro. Segue a pagina 10
Ai giovani giornalisti dico: raccontate sempre la verità. Anche se costa molto.
PICCOLO
‘Ndrangheta ...ai Castelli Rocco Molè
!
PICCOLO
Tra le novità introdotte nella Legge Finanziaria 2009 vi è la riduzione del numero di Consiglieri Comunali e Assessori. Una mini-rivoluzione che, se confermata, potrebbe scompaginare gli attuali equilibri locali. Vediamo che cosa succederebbe a Rocca di Papa. Attualmente, il Consiglio Comunale è composto da 20 Consiglieri e la Giunta è formata da sei assessori più il Sindaco. Con la riduzione del 20%, prevista dalla Finanziaria, il numero dei Consiglieri passerebbe dai 20 di oggi a 16 mentre gli assessori dagli attuali sei a quattro. Anche alla Provincia di Roma il numero degli assessori sarebbe ridotto di 1/5 dei Consiglieri eletti. Con l’introduzione di quanto previsto, le liste elettorali del nostro Comune saranno composte dai 12 ai 16 candidati: quindi di fatto diminuiranno i posti in lista e, di conseguenza, la “concorrenza” interna alle liste. In particolare per i Consiglieri di maggioranza significa che anziché 12, ne entreranno in Consiglio 10. Da quanto detto sinora, ovvero che dalla diminuzione dei Consiglieri eletti ne conseguirà anche una diminuzione del numero di posti per i candidati nelle liste elettorali ma sostanzialmente anche una minore concorrenza interna, si potrebbe ragionevolmente prevedere un aumento del numero di liste che si presenteranno alle elezioni comunali anche se, con il nuovo meccanismo, vedranno alzarsi il quorum per far eleggere i propri candidati.
Villa Vecchia
32 PAGINE
PICCOLO
di Andrea Sebastianelli
Buon Natale
Anno VIII, n. 12 - Dicembre 2009
PICCOLO
ALL’INTERNO IL SUPPLEMENTO DELLA “RETE DI GIORNALISTI E SCRITTORI ANITIMAFIE DI ROMA E PROVINCIA”
Nuove regole per le elezioni comunali?
il Segno “
PICCOLO
”
Quando si accendono i roghi, mettiti sempre dalla parte della strega, anche a rischio di salire sul rogo con lei. Indro Montanelli
Periodico mensile dell’Associazione Culturale Terre Sommerse Castelli
Anno IX, n. 1 - Gennaio 2010
PICCOLO
il Segno “
PICCOLO
Lo avevamo scritto: l’ex Convento di Monte Cavo stava rischiando di crollare per l’incapacità delle Istituzioni a tutelare un edificio dichiarato monumento nazionale. Poco prima della fine dell’anno una parte della struttura, a causa delle piogge torrenziali, è venuta giù portando con sè una storia iniziata seicento anni fa. Il Segno ha denunciato l’accaduto alle Autorità competenti, affinchè facciano chiarezza
Se sulle antenne Lavori Pubblici Articolo su “La Repubblica” Estatedi si continua a sparare a salve interventi
di Andrea Sebastianelli Pallottole sì ma a salve! Dopo il nostro approfondimento sul perchè del silenzio intorno ai ripetitori radio-tv di Monte Cavo, si è scatenato il putiferio. Sindaci disposti a fare il muso duro contro la Regione Lazio; Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale, fortemente irritato per i nostri articoli, dispensatore di volantini e lettere aperte; politici e politicanti pronti ad alzare il dito verso le colpe degli altri; giornalisti asserviti al potere di turno, ben attenti a non far trapelare le notizie che veramente farebbero emergere le responsabilità.
L’estate parte con una serie di lavori che miglioreranno sicuramente la viabilità cittadina. Mentre esultano i residenti di Via delle Rose per l’asfaltatura della strada, sono stati avviati i lavori di rifacimento di Via De Luca e la messa in sicurezza di Via Alberobello. A pagina 7
20 glio 13 lu
08
Il tentativo era quello di far passare lo scempio della Via Sacra come qualcosa di inventato... inventato dal nostro giornale per mettere in difficoltà l’amministrazione comunale. Adesso che a segnalare lo scempio non c’è solo “Il Segno” ma anche uno dei più autorevoli quotidiani italiani come “La Repubblica” (senza tener conto di altri periodici locali) qualcuno forse sentirà il dovere di smetterla di ripetere che “sulla Via Sacra non è successo niente”. Ora è importante mantenere alta l’attenzione intorno alla salvaguardia dell’antica strada romana. A pagina 5
il Segno “ ” il Segno “ ” il Segno “ il Segno “ ” ” Caosc Verità almo E’crollato! Il Silenzio! nascoste SEGUE A PAGINA 8
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Anno VIII, n. 10 - Ottobre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Noi, il potere e la verità
di Andrea Sebastianelli “Signor Assessore, ha letto che cosa ha scritto il Segno?”. Risposta dell’Assessore: “Quelli scrivono solo falsità… sono solo contro”. Questo breve scambio di battute mi permette di chiarire che il nostro mensile non è contro nessuno, né tantomeno contro l’attuale amministrazione guidata dal Sindaco Boccia. Semplicemente ci limitiamo a raccontare dal nostro punto di vista le cose che ci accadono intorno. Non condividiamo, spiegandolo, molte delle scelte di questa amministrazione semplicemente perché le riteniamo deleterie per il futuro di Rocca di Papa. Però è vero ciò che si pensa, cioè che siamo un “giornale contro”. Siamo contro chi esercita il potere in modo arrogante; siamo contro chi vorrebbe ridisegnare il nostro territorio solo in base agli interessi dei costruttori infischiandosene dell’interesse collettivo; siamo contro chi dice una cosa e poi ne fa un’altra; siamo contro le politiche improvvisate che hanno ridotto a brandelli il nostro centro storico;
SEGUE A PAGINA 8
LA MENTE E’ COME UN PARACADUTE. FUNZIONA SOLO SE SI APRE.
Albert Einstein
ALL’INTERNO “SPECIALE MONTE CAVO”
AL CENTRO DEL GIORNALE 4 PAGINE PER CONOSCERE I FATTI
Dissesto idrogeologico
La task-force del Comune
A pagina 8
Vince Franceschini
Pd, congresso senza parole
A pagina 9
Studi
d’Arte
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Chi asporta i nostri giornali per gettarli?
Diversi lettori ci segnalano, ad ogni uscita del nostro mensile, che alcune persone usano prendere varie copie del giornale per poi gettarle. Fermo restando che d’ora in poi, qualora tali azioni si dovessero ripetere, presenteremo regolare denuncia alla Procura della Repubblica, ricordiamo che cosa dice l’art. 20 della Legge sulla Stampa (Legge n. 47 dell’8 febbraio 1948): “Chiunque asporta, distrugge o deteriora stampati per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge, allo scopo di impedirne la vendita, distribuzione o diffusione, è punito, se il fatto non costituisce reato più grave, con la reclusione da sei mesi a tre anni. Con la stessa pena è punito chiunque con violenza o minaccia impedisce la stampa, pubblicazione o diffusione dei periodici, per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge. La pena è aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite o in luogo pubblico, ovvero presso tipografie, edicole, agenzie o altri locali destinati a pubblica vendita. Per i reati suddetti si procede per direttissima”. Invitiamo i nostri lettori, qualora abbiano assistito a tali abusi, a segnalarceli anche in forma anonima per lettera o per mail (ilpiccolosegno@tiscali.it).
Per informazioni e prenotazioni 392-338.68.98 - 340-395.48.47 (Simone) bambini 0/3 anni gratis bambini dai 3 anni al 50%
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con la musica di Sandro e
Claudio Tabellione - Via Palazzolo, 52 - Rocca di Papa - Tel. 06.949.76.00
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Anno VII, n. 6 - Giugno 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
In Italia non è la libertà che manca: mancano gli uomini liberi
Leo Longanesi
Sulle antenne di Monte Cavo si continua a tacere. Perchè?
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Pd, congresso senza parole
A pagina 9
d’Arte
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Questo parcheggio s’ha da fare, ma... rendiamolo più bello
di Andrea Sebastianelli Centomila metri cubi distribuiti su sette piani. Sono questi i dati allarmanti del parcheggio che dovrebbe sorgere a ridosso del centro storico di Rocca di Papa, in piazza Valeriano Gatta. Qualsiasi persona con un po’ di sale nella zucca si rende conto dell’eccessiva mole di cemento per un parcheggio che dovrebbe risolvere soltanto le esigenze di un’area marginale del paese, abbastanza fuorimano (interessando solo un lato dell’antico quartiere bavarese) e del tutto distaccata dagli altri grandi quartieri, Campi d’Annibale e Vigne. Perchè allora non realizzare un progetto più adatto a quest’angolo di paese, arricchitosi negli ultimi anni di un bel teatro comunale? Perchè questa ostinazione? SEGUE A PAGINA 12
A Monte Cavo
ARTICOLI ALLE PAGINE 12 e 13
Mons. Martinelli nuovo Vescovo
Fondi Regionali
Alle pagine 12 e 13
Dopo lo scempio
Lavori di Scavi alla Ecco la
recupero e... abusi Alle pagine 8 e 9
Festa dei 100 anni
La nipote di M.S.De Rossi Maria Tamilia, nipote del grande studioso Michele Stefano De Rossi, ha compiuto 100 anni. A pagina 19
Fortezza A pagina 10
Via Sacra
A pagina 14
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Il 27 settembre sarà a Rocca di Papa
Sindaci e Parco A pagina 8
di Andrea Sebastianelli Sono filtrate notizie sugli incontri che i Sindaci hanno avuto per esaminare il Piano di Assetto del Parco, uno strumento essenziale che tutti invocano da anni. E, adesso che è giunto al traguardo, che cosa succede? Che alcuni dei Sindaci che lo avevano sempre ritenuto fondamentale, che consideravano il Parco un ente dimezzato proprio perché privo di questo importante strumento, si sono messi sulla difensiva e ritengono ora il Piano di Assetto una minaccia, un pericolo, un elemento che “limita lo sviluppo”, qualcosa che riduce le loro libertà di manovra. E’ proprio così? Lo è se un Sindaco si considera il “padrone” del “suo” territorio; oppure se vede con fastidio o con imbarazzo, la presenza del Parco, e giudica come “intromissioni” le prerogative di controllo che la legge attribuisce all’Ente.
SEGUE A PAGINA 9
si sono dissolti. Anche il Comitato di Quartiere dei Campi preferisce trincerarsi dietro il silenzio.
Pericolo Test per la Ripartono prostata i lavori per i tombini Studi d’Arte Via delle Calcare
PrevenzioneAvis Pentima Stalla A pagina 19
A pagina 15
Parla Don Franco
“Vicini agli emarginati”
Il fondatore di Capodarco parla dei disagi della nostra società globalizzata e dei nuovi progetti. A pagina 6
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SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9
Strisce blu addio? Boccia-De Santis Nuova denuncia Ora che la Via Sacra politica ha invaso Cittadinie Botta e ogni settore referendum risposta scempio!
di Andrea Sebastianelli I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela con una scarsa conoscenza dei problemi della gente. Gestiscono interessi, i più diversi, i più contraddittori, talvolta anche loschi, senza perseguire il bene comune. Non promuovono più la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”. I partiti hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai, alcuni grandi giornali.
SEGUE A PAGINA 3
Un gruppo di cittadini di Rocca di Papa starebbe dando avvìo ad una raccolta di firme per chiedere la proclamazione di un vero e proprio referendum comunale pro o contro i parcheggi a pagamento istituiti due anni fa nel centro storico. A pagina 12
L’esclusione dell’ex ViceSindaco dalla maggioranza che governa Rocca di Papa continua a creare polemiche. Su “Oggi Castelli” va in scena un botta e risposta che non chiarisce i motivi della fuoriuscita di De Santis. I cittadini ancora all’oscuro.
Alle pagine 5 e 11
Centinaia di cittadini hanno sottoscritto il sostegno all’esposto presentato alla Procura della Repubblica per lo scempio dell’area archeo-naturalistica della Via Sacra a Monte Cavo. Il danno è stato superiore alle previsioni. Partita una seconda denuncia.
Alle pagine 6 e 7
ALLE PAGINE 12 e 13
Giardino degli Ulivi, questione di metodo
di Andrea Sebastianelli Nella politica roccheggiana stà tenendo banco la vicenda del “Giardino degli Ulivi”, il più grande sacco edilizio di Rocca di Papa contro il quale nel 1997 un giovane Ponzo riuscì a sconfiggere il gruppo guidato da Enrico Fondi, e su cui in seguito (per un cambio di valutazione) il centrosinistra si divise in modo brusco. Ora quell’opera è in fase di realizzazione, concretizzando il vecchio progetto di Fondi. Prima di continuare voglio premettere che il sottoscritto non è contrario al “Giardino degli Ulivi”, perchè pensare di fermare oggi l’urbanizzazione in una zona ampiamente edificata (tra Rocca di Papa e Grottaferrata) è illusorio e neppure tanto ragionevole.
SEGUE A PAGINA 8
Viaggioa Funicolare, alcuni L’Aquila interrogativi... Protezione Civile Finalmente libera la stazione a valle
Onna dopo il terremoto
A pagina 17
L’occupante abusivo starebbe per lasciare la piccola stazione, mentre il Sindaco annuncia per giugno la pubblicazione del bando. Ma intanto emergono alcune voci contrarie circa la riattivazione della La stazione occupata storica funicolare. A pagina 10
Gli “Screpanti” vicini a festeggiare i 90 anni!
Una storia iniziata nel 1919
Quando l’On. Enrico Ferri propose uno strano nome A pagina 19
La parte crollata del Convento
SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9
Se sulle antenne Lavori Pubblici Articolo su “La Repubblica” Estatedi si continua a sparare a salve interventi
di Andrea Sebastianelli Pallottole sì ma a salve! Dopo il nostro approfondimento sul perchè del silenzio intorno ai ripetitori radio-tv di Monte Cavo, si è scatenato il putiferio. Sindaci disposti a fare il muso duro contro la Regione Lazio; Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale, fortemente irritato per i nostri articoli, dispensatore di volantini e lettere aperte; politici e politicanti pronti ad alzare il dito verso le colpe degli altri; giornalisti asserviti al potere di turno, ben attenti a non far trapelare le notizie che veramente farebbero emergere le responsabilità.
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L’estate parte con una serie di lavori che miglioreranno sicuramente la viabilità cittadina. Mentre esultano i residenti di Via delle Rose per l’asfaltatura della strada, sono stati avviati i lavori di rifacimento di Via De Luca e la messa in sicurezza di Via Alberobello. A pagina 7
13 luglio
2008
Il tentativo era quello di far passare lo scempio della Via Sacra come qualcosa di inventato... inventato dal nostro giornale per mettere in difficoltà l’amministrazione comunale. Adesso che a segnalare lo scempio non c’è solo “Il Segno” ma anche uno dei più autorevoli quotidiani italiani come “La Repubblica” (senza tener conto di altri periodici locali) qualcuno forse sentirà il dovere di smetterla di ripetere che “sulla Via Sacra non è successo niente”. Ora è importante mantenere alta l’attenzione intorno alla salvaguardia dell’antica strada romana. A pagina 5
Un monumento immerso nella natura sulle cause e sulle responsabilità... mentre il vittima dell’incuria e dell’insensibilità Comune tace. Articoli alle pagg. 8 e 9
Le distrazioni In Consiglio Comunale sotto accusa finisce il Parco del Palazzo Sparare nel Parco. Si può?
di Sergio Rasetti Il nostro giornale periodico ha consolidato la sua cadenza mensile grazie all’impegno di un gruppo di collaboratori intenzionati a continuare su questa strada soprattutto perché gratificati dal plauso dei lettori che ormai contano, per essere informati su tante questioni che altre pubblicazioni non hanno interesse a trattare, su “il piccolo Segno”, che poi tanto piccolo non è visto che si occupa di argomenti fondamentali della vita cittadina suscitando interesse, riflessione e dibattito. Sul contenuto degli articoli naturalmente i giudizi non sono unanimi. Chi è d’accordo, chi non lo è affatto su questo o quell’altro argomento, chi vuole dire la sua e ci chiede spazio per pubblicarla; cosa che noi facciamo volentieri perché uno dei nostri principali interessi è quello di dare voce a chi non ha mezzi propri per farlo. SEGUE A PAGINA 5
L’Amministrazione resta sul vago
Alle pagine 10 e 11
Un Nodo il curioso stretto... Giornali comunali Via delle Calcare
Sul settimanale “L’Espresso” del 15 gennaio scorso: “Se sfogli il giornale del tuo Comune, ci troverai il Sindaco che ti sorride benevolo in tutte le pose... Carta patinata e fiumi d’inchiostro a colori consacrati ad osannare il Pantheon dell’amministrazione pubblica... Editoria sprecona spedita gratis al cittadino, il quale però alla fine la propria copia se la paga comunque...
A pagina 6
I costi effettivi, spesso, rimangono sepolti nei bilanci”. Qualcuno ci fa sapere quanto è costato il nostro nel 2008, tutto, ma proprio tutto, compreso? Gianfranco Botti
Hai perso qualche numero del Segno? Vuoi ritrovare un articolo che avevi letto? Da oggi puoi consultare tutti i numeri del nostro mensile collegandoti al sito internet: www.issuu.com/ilpiccolosegno. Buona lettura!
mensile indipendente di attualità,
informazione e cultura
Anno VIII, n. 1 - Gennaio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Le nude cifre dicono che la social card è una microscopica elemosina per pochissimi, e una macroscopica occasione di propaganda.
Michele Serra
A L L’ I N T E R N O L E I M M A G I N I E S C L U S I V E
Lo avevamo scritto: l’ex Convento di Monte Cavo stava rischiando di crollare per l’incapacità delle Istituzioni a tutelare un edificio dichiarato monumento nazionale. Poco prima della fine dell’anno una parte della struttura, a causa delle piogge torrenziali, è venuta giù portando con sè una storia iniziata seicento anni fa. Il Segno ha denunciato l’accaduto alleAutorità competenti, affinchè facciano chiarezza Un monumento immerso nella natura sulle cause e sulle responsabilità... mentre il vittima dell’incuria e dell’insensibilità Comune tace. Articoli alle pagg. 8 e 9 La parte crollata del Convento
SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9
Strisce blu addio? Boccia-De Santis Nuova denuncia Ora che la Via Sacra politica ha invaso Cittadinie Botta e ogni settore referendum risposta scempio!
Un gruppo di cittadini di Rocca di Papa starebbe dando avvìo ad una raccolta di firme per chiedere la proclamazione di un vero e proprio referendum comunale pro o contro i parcheggi a pagamento istituiti due anni fa nel centro storico. A pagina 12
AL CENTRO DEL GIORNALE 4 PAGINE PER CONOSCERE I FATTI
Dissesto idrogeologico
La task-force del Comune
Chi asporta i nostri giornali per gettarli?
Ha ceduto parte dell’ex Convento di Monte Cavo
Guai a dire una parola sui tralicci di Monte Cavo. Tutti sembrano far finta che il problema non esista, che d’improviso le antenne non siano più dannose alla salute, che la vetta dell’antico Mons Albanus sia stata cancellata letteralmente dalle carte geografiche. Quelli che guidavano le proteste di piazza sono scomparsi. Quelli che chiedevano alla politica di risolvere il problema si sono dissolti. Anche il Comitato di Quartiere dei Campi preferisce trincerarsi dietro il silenzio.
di Andrea Sebastianelli I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela con una scarsa conoscenza dei problemi della gente. Gestiscono interessi, i più diversi, i più contraddittori, talvolta anche loschi, senza perseguire il bene comune. Non promuovono più la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”. I partiti hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai, alcuni grandi giornali.
SEGUE A PAGINA 8
Diversi lettori ci segnalano, ad ogni uscita del nostro mensile, che alcune persone usano prendere varie copie del giornale per poi gettarle. Fermo restando che d’ora in poi, qualora tali azioni si dovessero ripetere, presenteremo regolare denuncia alla Procura della Repubblica, ricordiamo che cosa dice l’art. 20 della Legge sulla Stampa (Legge n. 47 dell’8 febbraio 1948): “Chiunque asporta, distrugge o deteriora stampati per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge, allo scopo di impedirne la vendita, distribuzione o diffusione, è punito, se il fatto non costituisce reato più grave, con la reclusione da sei mesi a tre anni. Con la stessa pena è punito chiunque con violenza o minaccia impedisce la stampa, pubblicazione o diffusione dei periodici, per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge. La pena è aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite o in luogo pubblico, ovvero presso tipografie, edicole, agenzie o altri locali destinati a pubblica vendita. Per i reati suddetti si procede per direttissima”. Invitiamo i nostri lettori, qualora abbiano assistito a tali abusi, a segnalarceli anche in forma anonima per lettera o per mail (ilpiccolosegno@tiscali.it).
L’esclusione dell’ex ViceSindaco dalla maggioranza che governa Rocca di Papa continua a creare polemiche. Su “Oggi Castelli” va in scena un botta e risposta che non chiarisce i motivi della fuoriuscita di De Santis. I cittadini ancora all’oscuro.
Centinaia di cittadini hanno sottoscritto il sostegno all’esposto presentato alla Procura della Repubblica per lo scempio dell’area archeo-naturalistica della Via Sacra a Monte Cavo. Il danno è stato superiore alle previsioni. Partita una seconda denuncia.
Le distrazioni In Consiglio Comunale sotto accusa finisce il Parco del Palazzo Sparare nel Parco. Si può?
di Sergio Rasetti Il nostro giornale periodico ha consolidato la sua cadenza mensile grazie all’impegno di un gruppo di collaboratori intenzionati a continuare su questa strada soprattutto perché gratificati dal plauso dei lettori che ormai contano, per essere informati su tante questioni che altre pubblicazioni non hanno interesse a trattare, su “il piccolo Segno”, che poi tanto piccolo non è visto che si occupa di argomenti fondamentali della vita cittadina suscitando interesse, riflessione e dibattito. Sul contenuto degli articoli naturalmente i giudizi non sono unanimi. Chi è d’accordo, chi non lo è affatto su questo o quell’altro argomento, chi vuole dire la sua e ci chiede spazio per pubblicarla; cosa che noi facciamo volentieri perché uno dei nostri principali interessi è quello di dare voce a chi non ha mezzi propri per farlo. SEGUE A PAGINA 5
L’Amministrazione resta sul vago
Alle pagine 10 e 11
Un Nodo il curioso stretto... Giornali comunali Via delle Calcare
Sul settimanale “L’Espresso” del 15 gennaio scorso: “Se sfogli il giornale del tuo Comune, ci troverai il Sindaco che ti sorride benevolo in tutte le pose... Carta patinata e fiumi d’inchiostro a colori consacrati ad osannare il Pantheon dell’amministrazione pubblica... Editoria sprecona spedita gratis al cittadino, il quale però alla fine la propria copia se la paga comunque... I costi effettivi, spesso, rimangono sepolti nei bilanci”. Qualcuno ci fa sapere quanto è costato il nostro nel 2008, tutto, ma proprio tutto, compreso? Gianfranco Botti A pagina 6
SEGUE A PAGINA 5
PICCOLO
Manoscritti e foto anche se non pubbliorgano dell’associazione culturale cati non si restituiscono. Il contenuto degli articoli, dei servizi, le foto ed i “Terre Sommerse Castelli” loghi, rispecchia esclusivamente il Registrazione Tribunale di Velletri n. 5/02 del 19/02/2002 pensiero degli artefici e non vincola mai in nessun modo il Segno, la direDIREZIONE zione e la proprietà. Le inserzioni sono Via dei Monti, 24 - Rocca di Papa riservate ai soli associati e simpatizDIRETTORE RESPONSABILE zanti ed hanno carattere divulgativoGiuseppe Caldarelli promozionale nel loro stesso ambito.
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Arrestato Giuseppe Di Silvio, soprannominato Romolo, esponente della omonima famiglia rom pontina. Di Silvio è accusato dell'omicidio di Fabio Buonamano, ritrovato cadavere in un quartiere periferico di Latina il 26 gennaio scorso e a poche ore dall'omicidio di un altro esponente della criminalità latinense, Massimiliano Moro. I due omicidi e il tentato omicidio di Carmine Ciarelli, sempre a Latina e solo il giorno prima, sono da imputare, secondo gli inquirenti, ai contrasti fra i referenti dei Casalesi del sud pontino e i clan rom stanziali della zona. (A cura di Andrea Rasetti)
d
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RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA supplemento al n. 3 (marzo 2010) del mensile indipendente
27 febbraio, Cassino
Sequestro preventivo di beni per milioni di euro ai danni di tre appartenenti alla famiglia dei Casamonica, che sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati con le accuse di usura ed estorsione con l'aggravante della violazione delle norme antimafia. Le indagini, iniziate con la denuncia di un imprenditore di Ciampino allo sportello anti usura della Provincia di Roma, hanno permesso di individuare e sequestrare terreni, immobili, intere palazzine, fabbricati industriali riconducibili ai tre. Gli inquirenti ritengono che il giro di usura riguardi decine di imprenditori fra Ciampino e i quartieri a sud di Roma. La
PICCOLO
La Squadra Mobile di Roma arresta il pluripregiudicato Antonio Angelo Pelle, elemento di spicco della 'ndrina Pelle-
22 febbraio, Roma
PICCOLO
18 febbraio, Roma
ARRESTATO ANTONIO ANGELO PELLE
ARRESTATI DUE SPACCIATORI DI COCAINA
PICCOLO
Sequestro di migliaia di capi di abbigliamento contraffatti, accessori, giocattoli e pellicce per 500 mila tonnellate, e per un valore di 5 milioni di euro. La merce, importata clandestinamente, è stata trovata stipata in otto capannoni in zona San Basilio. Denunciati i due titolari cinesi delle ditte di import e fermate altre 35 persone.
Richiesta d'arresto per il senatore Nicola Di Girolamo, eletto nella circoscrizione Estero-Europa, nel 2008 per il Pdl. Di Girolamo, avvocato romano cinquantenne, è accusato di essere stato eletto nel 2008 con i voti gestiti dalla 'ndrangheta. Di Girolamo è altresì indagato per il riciclaggio di denaro che vede coinvolte FastWeb e Telecom Italia Sparkle.
20 febbraio, Tivoli
PICCOLO
13 febbraio, Roma
23 febbraio, Roma
IL SEN. DI GIROLAMO E LA ‘NDRANGHETA
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Anno VIII, n. 4 - Aprile 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Non temo la cattiveria dei malvagi ma il silenzio degli onesti Martin Luther King
Botta e risposta sul nuovo Piano Regolatore tra Sindaco e progettista
Boccia: “Il Piano è riservato” Putano: “Ci dica perchè”
Dopo la “lettera aperta” pubblicata sul numero scorso del Segno, il Sindaco ha replicato all’Arch. Putano, curatore del nuovo Piano Regolatore di Rocca di Papa, attraverso alcune dichiarazioni pubblicate sul quotidiano provinciale “Cinquegiorni”. La contro-replica dell’Architetto non si è fatta attendere. Per Boccia “il Piano si trova oggi in una condizione di riservatezza”, ma Putano lo incalza con nuove domande: “Perché il Sindaco omette di darmi risposte specifiche sulle questioni sollevate? A quali elementi di riservatezza fa riferimento?”. Oggi più che mai sarebbe necessaria un’assemblea pubblica per spiegare ai cittadini che cosa sta succedendo.
Tiro al piccione 1876, le ricerche del De Rossi Regione Lazio contro il Parco Scavi a Monte Cavo Il nostro impegno Per trovare i “fasti” perduti a sostegno Arredo Urbano Metà mandato del reddito
ARTICOLI A PAGINA 8
di Andrea Sebastianelli In questi ultimi mesi si stanno alzando di molto i toni contro il Parco Regionale dei Castelli Romani. La stranezza è che contro l’ente di Villa Barattolo confluiscono delle trasversalità che dovrebbero preoccupare. Il centrodestra roccheggiano, che pure al suo interno vede la presenza di alcuni ambientalisti seri (che per il momento hanno deciso di tacere lasciando campo aperto agli altri), ha deciso di condurre una vera e propria “guerra” vedendo nel Parco e nei suoi dirigenti “il male assoluto”. Il Sindaco di Rocca di Papa, allo stesso modo, sembra malsopportare l’esistenza del Parco, sentendosi forse imprigionato dal dover coinvolgere spesso gli uffici dell’ente regionale in molte questioni inerenti la cittadina. SEGUE A PAGINA 9
A pagina 20
La nuova Iniziano moda dei le grandi paletti manovre Il Centro Storico è stato invaso da decine di paletti in ferro per evitare che gli automobilisti indisciplinati occupino posti proibiti... ma intanto tutti attendono l’arrivo di Alberto Tomba. A pagina 17
La Giunta Boccia è arrivata a metà strada del suo percorso amministrativo e a Rocca di Papa iniziano le “consultazioni” tra le forze politiche per preparare le coalizioni del futuro. A pagina 16
di Alessandra Tibaldi * Quello che il governo nazionale dichiara impossibile, la Regione Lazio, grazie alla Sinistra, lo ha già realizzato. E’ il reddito minimo garantito per i disoccupati, gli inoccupati ed i precariamente occupati. Continua a pagina 6
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Alle pagine 5 e 11
Alle pagine 6 e 7
La triste vicenda di Giuseppe Dumeri
Così il Comune nel febbraio 2008: “Il signor Dumeri, invalido civile al 100%, con la necessità di avere con sé una bombola di ossigeno, soffre per la condizione di isolamento alla quale è costretto”. Ma ad oggi nulla è cambiato. Giuseppe Dumeri
Qui vive oggi
Il suo unico “contatto” con l’esterno avviene grazie a questa finestra
termoventilatore collocato unicamente nella camera da letto”. Nella riunione i servizi sociali comunali ribadiscono alla RDP che “il sig. Dumeri, invalido civile al 100%, con la necessità di avere con sé una bombola di ossigeno, soffre per la condizione di isolamento alla quale è costretto” poiché “tale condizione è data dalla lontananza dell’appartamento dal centro del paese, eccessiva per il sig. Dumeri, in quanto a causa del suo grave handicap ha serie difficoltà nella deambulazione”. Infine, viene ricordato che “la scala che porta alla sua abitazione è ripida e con gradini abbastanza alti e ciò non consente al sig. Dumeri di salirla e scenderla in modo autonomo”. Insomma, gli “arresti domiciliari” vengono certificati anche dal Comune. Dopo questa presa di posizione passa un altro anno senza che nulla accada. Del nuovo monolocale nell’ex Colonia nessuna notizia. Poi, tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio 2010, i quotidiani Il Tempo e Cinquegiorni pubblicano un appello denunciando la situazione di Giuseppe, diventata intollerabile con il rischio di compromettere ulteriormente il suo stato di salute. Qualcosa sembra muoversi. L’amministrazione comunale si rimette in moto e l’ufficio dei servizi sociali torna a contattare il dott. Paolo Cicconelli della RDP che promette che l’appartamento promesso presto sarà consegnato. Effettivamente dopo pochi giorni la RDP invita Peppe a visitare quel monolocale
il Segno - Marzo 2010
dove aveva vissuto per tutta la sua vita, alla Colonia”, ci dice la cugina Franca De Luca, la sola a prendersi cura da molti anni del parente pur vivendo nella vicina Genzano. Restare alla Colonia, dove Peppe ha vissuto tutta la sua vita, in quel luogo che per la maggior parte dei roccheggiani era il degrado ma per lui era l’intera esistenza, bella o brutta che fosse, era il sogno inseguito da quando la RDP aveva preso possesso dell’immobile. Un sogno diventato realtà, tanto che il 30 novembre 2004 Giuseppe Dumeri e l’amministratore unico della RDP Srl, Arch. Massimo Paganini, sottoscrissero una scrittura privata che all’articolo 2 prevedeva la “concessione in usufrutto vitalizio, senza diritto di cessione né di locazione a terzi, di un nuovo appartamento ad iniziativa e spese della RDP, sito in Rocca di Papa Via Cavour 15 (cioè l’ex Colonia, n.d.d.), composto da una camera e servizi”. Nel frattempo Giuseppe accettava di lasciare l’ex Colonia per vivere provvisoriamente in una casetta messa a sua disposizione dalla RDP in Via Palazzolo 10, zona Ribelli, aspettando di poter tornare nella sua Colonia. Una scelta che lo porterà a sopportare molti sacrifici, a cominciare proprio dal tipo di abitazione concessagli provvisoriamente posta alla fine di un capiscale stretto e ripido che lui non riesce a salire o scendere nelle condizioni in cui si trova. Però era ugualmente felice perché a breve sarebbe tornato nella sua Colonia. Era solo questione di tempo. Arriviamo così al 2006. I lavori nell’ex grand hotel volgono al termine. Le prime “case nuove” vengono vendute. Passa un altro anno e nessuno contatta Peppe convinto che il suo nuovo monolocale non sia ancora pronto. Decide di aspettare ancora qualche mese ma quando nel 2008 non accade nulla torna a deprimersi sentendosi abbandonato da tutti, anche da quel Comune che si fregia del titolo di “città della solidarietà”. Una parola che di fronte alla vicenda personale di Peppe diventa vuota e priva di valore. Il 18 febbraio 2008 l’amministrazione comunale, sollecitata dalla signora Franca De Luca che nel frattempo vedeva peggiorare le condizioni igienico-sanitarie all’interno di quella stanzetta minuscola, convoca le parti coinvolte in una riunione presso il municipio di Corso Costituente, dove la RDP conferma quanto promesso nell’atto sottoscritto il 30 novembre di quattro anni prima. Non solo, i tecnici dei servizi sociali di Rocca di Papa confermano che le condizioni in cui vive Giuseppe sono al limite della decenza. In seguito ad un sopralluogo effettuato il 14 febbraio presso l’abitazione di via Palazzolo, segnalano che l’edificio è in condizioni fatiscenti “con crepe e dissesti in molti punti; pezzi d’intonaco sporgenti e pericolosi per la incolumità pubblica”; evidenti “macchie di muffa” all’interno dell’appartamento; e con un insufficiente “sistema di riscaldamento costituito da un
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A P P R O F O N D I M E N T O
tanto sognato. Con rammarico però Peppe e sua cugina Franca apprendono che non si trova nell’ex Colonia ma in una palazzina adiacente. Un bell’appartamentino, con tutti i confort, ma con due grandi problemi: l’impossibilità per Giuseppe di raggiungere il piano-strada superiore (via Cavour) e la presenza di un muro di sostegno che impedisce qualsiasi visione verso il mondo esterno. Una “prigione” dorata rispetto a quella di via Palazzolo ma pur sempre una prigione… con tutti i confort ma con nemmeno una finestra per osservare il piccolo mondo intorno a sè. Ormai la vicenda sembra volgere al termine senza che Peppe abbia potuto rimettere piede nella sua Colonia, malgrado le promesse che l’avevano fatto sperare. Che cosa chiede questo 66enne dall’aspetto mite e sofferente? Di vivere quel minimo di socialità che tutti dovrebbero pretendere in una società solidale, dove problemi di questo tipo dovrebbero essere risolti nel giro di poco tempo perché una vita che passa e si consuma senza dignità è una vita perduta per sempre. La vita di Giuseppe Dumeri, un invalido costretto agli arresti domiciliari senza aver commesso un crimine. Da oggi Rocca di Papa chiamiamola “città della solidarietà… mancata”. Andrea Sebastianelli
ROCCA DI PAPA Ultimo atto per la PCR? La società di promozione turistica vicina al fallimento
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il Segno - Marzo 2010
Promozione Castelli Romani, debiti per600milaeuro.Machilipagherà?
di Luigi Serafini Fallimento vicino per la PCR? La società (Promozione Castelli Romani) nata per incentivare il turismo nei Comuni aderenti (tra cui anche Rocca di Papa) stando ad alcune indiscrezioni starebbe per chiudere i battenti. Un epilogo annunciato da tempo e su cui il nostro giornale fin dal 2006 avanzava forti dubbi sulla società voluta dall’allora Sindaco Ponzo. Già allora ritenevamo inadeguata la funzione della PCR che andava soltanto a discapito delle associazioni locali senza produrre nulla di positivo dal punto di vista turistico sembrando più, come ha ammesso anche l’ex assessore all’Ambiente di Monte Porzio, Giuliano Imperatori, “un baraccone politico privo di professionalità». Ora l’annunciato ritiro dei Comuni di Monte Porzio (che il 28 settembre scorso aveva espresso la volontà di «recedere dalla partecipazione della
società e di vendere le 5.608 azioni») e forse di Rocca di Papa potrebbe scrivere la parola fine su quest’ente. Ma in che condizioni si trova oggi la PCR? L’esercizio 2008 è stato chiuso con una perdita di 298 mila euro e questo ha determinato l’azzeramento di tutto il capitale sociale portando il patrimonio netto ad un valore negativo di 193 mila euro, mentre l’ammontare dei debiti ha raggiunto la ragguardevole cifra di 600 mila euro a cui va però tolto un credito di 300 mila euro verso la Regione per il progetto “Pistw” che, come ha scritto Terenzio Lodadio su Oggi Castelli “è bloccato da quasi due anni per ragioni burocratiche”. E soprattutto: chi pagherà questi debiti? I Comuni (e quindi i contribuenti) o qualcun altro? Resta però un altro interrogativo. Almeno per questa volta emergeranno delle responsabilità politiche e amministrative rispetto a un fallimento che solo i soliti giochi di potere po-
trebbero evitare? I politici che tanto si spesero per questa società rivelatasi poi inefficiente ad assolvere al suo compito “istituzionale” (cioè promuovere i nostri territori) ci diranno come sono andate realmente le cose oppure cer-
La fontana in pietra sperone usata come cassonetto
Piazza Vecchia, lo stato di abbandono del fontanile
Le fotografie che pubblichiamo valgono più di qualsiasi articolo. Lo stato di abbandono in cui verte lo storico fontanile in pietra sperone, posto nel cuore del quartiere medievale di Rocca di Papa, in piazza Vecchia, è veramente preoccupante. Non solo le incrostazioni e i licheni hanno invaso la pietra ma addirittura la vasca viene utilizzata per gettarvi rifiuti di L’esterno della fontana di Piazza Vecchia ogni sorta. Ovviamente oltre alle responsabilità del- pensano di insudiciare in ogni modo quel’amministrazione che non provvede alla sto monumento che è diventato il simbolo sua periodica manutenzione, ci sono anche della prima piazzetta del paese. Quella i comportamenti assurdi dei cittadini che piazzetta nata con l’arrivo delle truppe di
cheranno, come si fa di solito, di scaricare ad altri responsabilità e fallimenti? Vorremmo poi sapere quanto è costato alle casse di Rocca di Papa questo “giochetto” fatto da quella politica che ha anche il coraggio di definirsi efficiente.
Così si presenta l’interno della fontana
Ludovico il bavaro nel Medioevo. Inoltre, da troppo tempo, il fontanile è privo di acqua per cui tutti sembrano didinteressarsi del degrado che pian piano sta invadendo questa zona del paese. Speriamo che si intervenga quanto prima a rispristinare la decenza. Paola Gatta
ROCCA DI PAPA
Olimpiadi 2020 al Vivaro? il Segno - Marzo 2010
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Anche Rocca di Papa sostiene la candidatura in favore della città di Roma
Ma va fermata la cementificazione
di Luigi Serafini Anche Rocca di Papa sostiene la candidatura della Capitale per le Olimpiadi del 2020. Lo ha deciso all’unanimità il Consiglio Comunale riunitosi lo scorso 24 febbraio, anche in considerazione “che detta candidatura, così come avvenuto nelle memorabili Olimpiadi del 1960, dovrà necessariamente coinvolgere il nostro territorio per quanto concerne gli Sport Equestri che trovano la loro sede naturale negli impianti FISE realizzati per le precedenti Olimpiadi del 1960, situati sul nostro territorio in località Pratoni del Vivaro Rocca di Papa”. La frazione del Vivaro quindi, nel caso Roma venga scelta come sede olimpionica, potrebbe giocare un ruolo importante per gli eventi di tipo equestre. Non solo per il Vivaro ma anche per Rocca di Papa, poiché potrebbe essere una bella occasione per portare le centinaia di persone che arriverebbero al Vivaro nelle strutture ricettive, negli alberghi e nei “bad and breakfast” che si trovano per esempio nel centro storico ma anche ai Campi d’Annibale. Mettendo a disposizione una navetta con corse continue da e per Vivaro. Una modalità che in realtà dovrebbe essere messa in pratica ogni qual volta al Vivaro si tengono iniziative sportive. Se invece si proseguirà in questo progetto che vorrebbe un’am-
pia cementificazione del Vivaro, anche quest’altra strada (forse l’ultima) di rilancio del centro roccheggiano sarebbe definitivamente persa. I segnali in questo senso non sono per niente incoraggianti. Comunque, tornando alle Olimpiadi del 2020, il Consiglio Comunale ha anche dato mandato al Sindaco Boccia di coinvolgere tutte le realtà istituzionali, politiche, imprenditoriali e sociali di Rocca di Papa e dei Castelli Romani a favore della candidatura di Roma e di quella di Rocca di Papa quale sede delle discipline olimpiche equestri. “I terreni su cui sorgono gli impianti della FISE della frazione Vivaro –ha detto il Sindaco- hanno un grande pregio per gli sport equestri, cioè la giusta elasticità che permette al cavallo di correre senza pericolo di infortunio. Queste caratteristiche –ha poi concluso il primo cittadino- oltre alle straordinaria bellezza a livello paesaggistico, inquadrano il territorio di Rocca di Papa come sede d’eccellenza per l’equitazione”. Un paesaggio, aggiungiamo noi, che deve essere protetto per la sua salvaguardia e per la sua promozione a livello turistico-ambientale. Il Sindaco Boccia è stato poi ricevuto in Campidoglio dalla segreteria del Sindaco Alemanno per ufficializzare la proposta.
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Pericoli in via Cavour
Un nostro lettore ci segnala (inviandoci la fotto sottostante) che in Via Cavour il cemento rialzato ai borsi della strada crea alcuni pericoli per i passanti. Infatti, in molti punti, il cemento che dalle scalinate laterali permette di immettersi sulla strada, oppure il cemento sistemato per accedere nei locali adibiti a parcheggio, è veramente alto da rschiare di provocare cadute che potrebbero avere conseguenze piuttosto gravi. In alcuni casi si arriva ad altezze anche di 30 e 40 cm dal piano stradale. Forse bisognerebbe rimuovere questi pericoli.
ANTONELLO E LUCIANO VI RICORDANO CHE PNEUMATICI IDONEI E CONTROLLATI GARANTISCONO UNA CIRCOLAZIONE STRADALE PIU' SICURA
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ROCCA DI PAPA A proposito dell’ultimo intervento dell’ex Vice Sindaco, Maurizio De Santis
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il Segno - Marzo 2010
Partito Democratico al bivio, fra visibilità e dirigenza politica Una pensilina per i “poveri” pendolari
di Sergio Rasetti L’articolo di Maurizio De Santis pubblicato sul numero di febbraio ha destato la voglia di riprendere una riflessione sul tipo di presenza e visibilità del Partito Democratico a Rocca di Papa. Riflessione e attenzione mai venute meno per alcuni, mentre il gruppo dirigente locale sembra dedicarsi unicamente alle questioni amministrative, abbandonando a se stessa la politica di base che rispolvera soltanto nei momenti in cui conviene presentarsi sotto la bandiera politica. La presenza politica, non può essere assicurata unicamente da coloro che esercitano le funzioni di pubblici amministratori a causa delle quali incontrano decine di cittadini ogni giorno. Anche perché quei cittadini si recano negli uffici pubblici interessati a questioni personali e non per parlare di politica. Quindi resta tutto il problema della presenza e visibilità di cui si parlava. Se la sede del Partito Democratico non è più un punto di incontro per il dibattito e l’approfondimento di temi sui quali molti aderenti vorrebbero esprimersi e capire meglio le scelte fatte dall’Amministrazione, dobbiamo pensare che si è rinunciato definitivamente al ruolo della base politica? Sembra proprio di sì, se guardiamo alla vicenda, che non è personale, di Maurizio De Santis che da Vice Sindaco si è ritrovato dimesso d’ufficio senza tante spiegazioni date a lui, al partito e agli elettori che avevano votato un gruppo con una formula di governo (De Santis vice Sindaco) e un programma preciso. Altra anomalia risiede nel fatto che De Santis è stato eletto membro del comitato provinciale del Partito Democratico a seguito delle consultazioni tenutesi lo scorso anno. Votato soprattutto dalla base di Rocca di Papa. Se il partito non svolge attività politica sul territorio, come egli può esprimere il suo impegno di base? Situa-
zione paradossale. E’ per questi eventi che il numero di quanti disinteressatamente vorrebbe impegnarsi in politica è ridotto ai minimi termini? Gli interrogativi sull’operato dell’Amministrazione tornano tutti puntuali leggendo l’articolo di De Santis. Sul Piano Regolatore con l’approvazione di osservazioni a pioggia si è praticamente snaturato il piano fatto con l’idea dell’opzione zero per la quale il Sindaco Boccia è stato premiato. Quando e come il partito abbia discusso queste scelte non ci è dato di saAvete mai notato i passeggeri in attesa dell’autobus pere, ma sappiamo, peral capolinea di Piazza della Repubblica in una giorché lo hanno assicurato nata di pioggia, magari alle prese con una corsa in alcuni amministratori, ritardo o addirittura soppressa? che esse sono state vaTutti alla ricerca di un piccolo riparo. Chi si infila gliate con cittadini, cosotto la tettoia dell’edicola dei giornali, chi nell’anmitati di quartiere, gusto spazio del chiosco lì vicino, chi cerca riparo a associazioni professioridosso del muro della stazione, chi impreca e se la nali e imprenditoriali; prende con autisti, Cotral, Sindaco, Assessori e Bertutti i soggetti possibili e lusconi. Se qualcuno che può fare qualche cosa per immaginabili. E’ manalleggerire il loro disagio, avesse fatto mente locale cata soltanto la consultasu quella scena, forse avrebbe già pensato a un poszione più doverosa: sibile provvedimento. Perché non montare una tetquella degli iscritti, simtoia provvisoria per dare un riparo agli interessati, patizzanti ed elettori di in attesa che siano eseguiti i lavori di restauro della questa maggioranza. Vi funicolare con i quali questo problema sarà risolto sembra una mancanza da definitivamente? niente? il-sognatore.blogspot.com Una campagna elettorale dovrebbe essere fatta da tutti: dirigenti, iscritti, simpatizzanti. Noi miliare e verticistico, mentre la base del abbiamo avuto la sensazione di assistere, partito risulta praticamente assente. Cosa in quella in corso, ad un’attività di soste- poco edificante. Vedremo con quali rigno ai candidati soprattutto di carattere fa- svolti e risultati.
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A pagina 8
Vince Franceschini
Pd, congresso senza parole
A pagina 9
Studi
d’Arte
Porcellana bianca
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Chi asporta i nostri giornali per gettarli?
Diversi lettori ci segnalano, ad ogni uscita del nostro mensile, che alcune persone usano prendere varie copie del giornale per poi gettarle. Fermo restando che d’ora in poi, qualora tali azioni si dovessero ripetere, presenteremo regolare denuncia alla Procura della Repubblica, ricordiamo che cosa dice l’art. 20 della Legge sulla Stampa (Legge n. 47 dell’8 febbraio 1948): “Chiunque asporta, distrugge o deteriora stampati per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge, allo scopo di impedirne la vendita, distribuzione o diffusione, è punito, se il fatto non costituisce reato più grave, con la reclusione da sei mesi a tre anni. Con la stessa pena è punito chiunque con violenza o minaccia impedisce la stampa, pubblicazione o diffusione dei periodici, per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge. La pena è aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite o in luogo pubblico, ovvero presso tipografie, edicole, agenzie o altri locali destinati a pubblica vendita. Per i reati suddetti si procede per direttissima”. Invitiamo i nostri lettori, qualora abbiano assistito a tali abusi, a segnalarceli anche in forma anonima per lettera o per mail (ilpiccolosegno@tiscali.it).
La criminalità arriva e si stabilizza anche da noi
L’allarme lanciato dalla Cgil scoperchia gli interessi e le infiltrazioni criminali a Roma e nell’intera provincia
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Il nostro no al processo breve
di Roberto Saviano Signor Presidente del Consiglio, io non rappresento altro che me stesso, la mia parola, il mio mestiere di scrittore. Sono un cittadino. Le chiedo: ritiri la legge sul “processo breve” e lo faccia in nome della salvaguardia del diritto. Il rischio è che il diritto in Italia possa distruggersi, diventando uno strumento solo per i potenti, a partire da lei. Segue a pagina 6
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Anno VIII, n. 11 - Novembre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Stampa locale pubblica e privata
di Sergio Rasetti A Rocca di Papa l’informazione locale è assicurata essenzialmente dalla pubblicazione ufficiale del Comune “Comune Informa” e da “il piccolo Segno” redatto, diffuso e finanziato da un gruppo di volenterosi che cercano di assicurare una minima informazione sulle cose di casa che tutti mormorano, mentre chi di dovere, fa finta di non sentire o conoscere. In tanti attendono, ogni mese, l’uscita de “il piccolo Segno”, sicuri di trovare qualche argomento interessante, descritto da punti di vista non istituzionali, che può far capire meglio la realtà. Le pagine del periodico comunale, stampato su carta di pregio e diffuso in modo capillare, sembrano non rispondere molto alle aspettative di informazione dei cittadini sulle cose della Casa Comunale, sulle delibere di Consiglio Comunale, sulle decisioni della Giunta Municipale, sul lavoro delle Commissioni Consiliari, SEGUE A PAGINA 8
mensile indipendente di attualità,
informazione e cultura
Anno VIII, n. 10 - Ottobre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
di Andrea Sebastianelli “Signor Assessore, ha letto che cosa ha scritto il Segno?”. Risposta dell’Assessore: “Quelli scrivono solo falsità… sono solo contro”. Questo breve scambio di battute mi permette di chiarire che il nostro mensile non è contro nessuno, né tantomeno contro l’attuale amministrazione guidata dal Sindaco Boccia. Semplicemente ci limitiamo a raccontare dal nostro punto di vista le cose che ci accadono intorno. Non condividiamo, spiegandolo, molte delle scelte di questa amministrazione semplicemente perché le riteniamo deleterie per il futuro di Rocca di Papa. Però è vero ciò che si pensa, cioè che siamo un “giornale contro”. Siamo contro chi esercita il potere in modo arrogante; siamo contro chi vorrebbe ridisegnare il nostro territorio solo in base agli interessi dei costruttori infischiandosene dell’interesse collettivo; siamo contro chi dice una cosa e poi ne fa un’altra; siamo contro le politiche improvvisate che hanno ridotto a brandelli il nostro centro storico;
SEGUE A PAGINA 8
LA MENTE E’ COME UN PARACADUTE. FUNZIONA SOLO SE SI APRE.
Albert Einstein
ALL’INTERNO “SPECIALE MONTE CAVO”
Anno VII, n. 6 - Giugno 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Studi d’Arte
P.C.R. la farsa continua
Solo debiti e niente turisti
A pagina 8
Allarme Centro Storico
Un residente ci scrive che...
A pagina 9
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AL CENTRO DEL GIORNALE 4 PAGINE PER CONOSCERE I FATTI
Dissesto idrogeologico
La task-force del Comune
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Vince Franceschini
Pd, congresso senza parole
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informazione e cultura
Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare.
Paolo Borsellino
Anche Rocca di Papa avrà il suo ecomostro, a ridosso del centro storico, ben visibile dalla campagna romana. Il Sindaco vorrebbe erigere questo “monumento alla bruttezza” ma il WWF protesta e Parco e Sovrintendenza chiedono un’opera adatta al contesto del quartiere medievale roccheggiano
Questo parcheggio s’ha da fare, ma... rendiamolo più bello
di Andrea Sebastianelli Centomila metri cubi distribuiti su sette piani. Sono questi i dati allarmanti del parcheggio che dovrebbe sorgere a ridosso del centro storico di Rocca di Papa, in piazza Valeriano Gatta. Qualsiasi persona con un po’ di sale nella zucca si rende conto dell’eccessiva mole di cemento per un parcheggio che dovrebbe risolvere soltanto le esigenze di un’area marginale del paese, abbastanza fuorimano (interessando solo un lato dell’antico quartiere bavarese) e del tutto distaccata dagli altri grandi quartieri, Campi d’Annibale e Vigne. Perchè allora non realizzare un progetto più adatto a quest’angolo di paese, arricchitosi negli ultimi anni di un bel teatro comunale? Perchè questa ostinazione? SEGUE A PAGINA 12
A Monte Cavo
Alle pagine 8 e 9
informazione e cultura
Dalla lettera di Giacomo Ulivi, partigiano assassinato dai fascisti nella piazza grande di Modena il 10 Novembre 1944
Il Consiglio Comunale del 15 luglio ha rigettato tutte le Osservazioni al nuovo Piano Regolatore presentate dai cittadini, perchè ritenute incongruenti, ma poi le ha fatte sue inserendole nelle 22 Osservazioni Comunali, stravolgendo di fatto il P.R.G. progettato dall’Architetto Marco Putano.
Dopo lo scempio
A pagina 10
A pagina 14
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N u ov i c o r s i a r t i s t i c i
Il 27 settembre sarà a Rocca di Papa
Sindaci e Parco A pagina 8
di Andrea Sebastianelli Sono filtrate notizie sugli incontri che i Sindaci hanno avuto per esaminare il Piano di Assetto del Parco, uno strumento essenziale che tutti invocano da anni. E, adesso che è giunto al traguardo, che cosa succede? Che alcuni dei Sindaci che lo avevano sempre ritenuto fondamentale, che consideravano il Parco un ente dimezzato proprio perché privo di questo importante strumento, si sono messi sulla difensiva e ritengono ora il Piano di Assetto una minaccia, un pericolo, un elemento che “limita lo sviluppo”, qualcosa che riduce le loro libertà di manovra. E’ proprio così? Lo è se un Sindaco si considera il “padrone” del “suo” territorio; oppure se vede con fastidio o con imbarazzo, la presenza del Parco, e giudica come “intromissioni” le prerogative di controllo che la legge attribuisce all’Ente.
Pericolo Test per la Ripartono prostata i lavori per i tombini Studi d’Arte Via delle Calcare
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A pagina 15
Parla Don Franco
“Vicini agli emarginati”
mensile indipendente di attualità, informazione e cultura
Anno VII, n. 6 - Giugno 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
In Italia non è la libertà che manca: mancano gli uomini liberi
Leo Longanesi
Sulle antenne di Monte Cavo si continua a tacere. Perchè?
Guai a dire una parola sui tralicci di Monte Cavo. Tutti sembrano far finta che il problema non esista, che d’improviso le antenne non siano più dannose alla salute, che la vetta dell’antico Mons Albanus sia stata cancellata letteralmente dalle carte geografiche. Quelli che guidavano le proteste di piazza sono scomparsi. Quelli che chiedevano alla politica di risolvere il problema si sono dissolti. Anche il Comitato di Quartiere dei Campi preferisce trincerarsi dietro il silenzio.
ARTICOLI ALLE PAGINE 12 e 13
Mons. Martinelli nuovo Vescovo
Alle pagine 12 e 13
Fondi Regionali
Lavori di Scavi alla Ecco la recupero Fortezza Via Sacra e... abusi Studi d’Arte
Festa dei 100 anni
La nipote di M.S.De Rossi
No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perchè non ne avete voluto più sapere...
mensile indipendente di attualità,
Anno VIII, nn. 7/8 - Luglio/Agosto 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Il Comune fa sue quasi tutte le 383 Osservazioni al nuovo P.R.G.
A pagina 11
Porcellana bianca
Urbinelli
N u o v i c o r s i a r t is ti c i
SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9
Strisce blu addio? Boccia-De Santis Nuova denuncia Ora che la Via Sacra politica ha invaso Cittadinie Botta e ogni settore referendum risposta scempio!
di Andrea Sebastianelli I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela con una scarsa conoscenza dei problemi della gente. Gestiscono interessi, i più diversi, i più contraddittori, talvolta anche loschi, senza perseguire il bene comune. Non promuovono più la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”. I partiti hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai, alcuni grandi giornali.
mensile indipendente di attualità,
informazione e cultura
Anno VIII, n. 5 - Maggio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Credo che sia vera la profezia di Maria Valtorta: dopo duemila anni l’umanità arriva al bivio. Noi abbiamo tradito il cristianesimo. La chiesa è fatta dai poveri, quindi la vera speranza sono i poveri. Don Franco Monterubbianesi
Dal 1998 a oggi, ricostruiamo la vera storia dei confini dell’Ente
Proseguono gli attacchi al Parco Regionale. Da chi partono? E perchè? E’ora di venire allo scoperto. ALLE PAGINE 12 e 13
Giardino degli Ulivi, questione di metodo
di Andrea Sebastianelli Nella politica roccheggiana stà tenendo banco la vicenda del “Giardino degli Ulivi”, il più grande sacco edilizio di Rocca di Papa contro il quale nel 1997 un giovane Ponzo riuscì a sconfiggere il gruppo guidato da Enrico Fondi, e su cui in seguito (per un cambio di valutazione) il centrosinistra si divise in modo brusco. Ora quell’opera è in fase di realizzazione, concretizzando il vecchio progetto di Fondi. Prima di continuare voglio premettere che il sottoscritto non è contrario al “Giardino degli Ulivi”, perchè pensare di fermare oggi l’urbanizzazione in una zona ampiamente edificata (tra Rocca di Papa e Grottaferrata) è illusorio e neppure tanto ragionevole.
mensile indipendente di attualità, informazione e cultura
Anno VII, n. 7-8 - Luglio/Agosto 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Non camminare davanti a me, potrei seguirti. Non camminare dietro di me, potrei non esserti guida. Cammina al mio fianco, ed insieme troveremo la via
Alberto Camus
Un recente caso di cronaca impone il monitoraggio del territorio
Protezione Civile Finalmente libera la stazione a valle
Onna dopo il terremoto
L’occupante abusivo starebbe per lasciare la piccola stazione, mentre il Sindaco annuncia per giugno la pubblicazione del bando. Ma intanto emergono alcune voci contrarie circa la riattivazione della La stazione occupata storica funicolare. A pagina 10
La parte crollata del Convento
SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9
Se sulle antenne Lavori Pubblici Articolo su “La Repubblica” Estatedi si continua a sparare a salve interventi
di Andrea Sebastianelli Pallottole sì ma a salve! Dopo il nostro approfondimento sul perchè del silenzio intorno ai ripetitori radio-tv di Monte Cavo, si è scatenato il putiferio. Sindaci disposti a fare il muso duro contro la Regione Lazio; Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale, fortemente irritato per i nostri articoli, dispensatore di volantini e lettere aperte; politici e politicanti pronti ad alzare il dito verso le colpe degli altri; giornalisti asserviti al potere di turno, ben attenti a non far trapelare le notizie che veramente farebbero emergere le responsabilità.
informazione e cultura
Le nude cifre dicono che la social card è una microscopica elemosina per pochissimi, e una macroscopica occasione di propaganda.
Michele Serra
A L L’ I N T E R N O L E I M M A G I N I E S C L U S I V E
Ha ceduto parte dell’ex Convento di Monte Cavo
L’uccisione di un imprenditore romano, vicino agli ambienti criminali, ha portato alla luce un vasto giro di speculazioni edilizie, per le quali anche Rocca di Papa è finita nell’inchiesta degli inquirenti. Un terreno di via delle Barozze, pagato 350 mila euro, si è trovato al centro di una serie di acquisizioni e vendite che ne hanno fatto lievitare il prezzo finale a 5,5 milioni di euro. E mentre le indagini vanno avanti, sarebbe opportuno sottoporre a monitoraggio il nostro territorio
Viaggioa Funicolare, alcuni L’Aquila interrogativi...
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Anno VIII, n. 1 - Gennaio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
13 luglio
2008
Lo avevamo scritto: l’ex Convento di Monte Cavo stava rischiando di crollare per l’incapacità delle Istituzioni a tutelare un edificio dichiarato monumento nazionale. Poco prima della fine dell’anno una parte della struttura, a causa delle piogge torrenziali, è venuta giù portando con sè una storia iniziata seicento anni fa. Il Segno ha denunciato l’accaduto alleAutorità competenti, affinchè facciano chiarezza
Un monumento immerso nella natura sulle cause e sulle responsabilità... mentre il vittima dell’incuria e dell’insensibilità Comune tace. Articoli alle pagg. 8 e 9
Le distrazioni In Consiglio Comunale sotto accusa finisce il Parco del Palazzo Sparare nel Parco. Si può?
di Sergio Rasetti Il nostro giornale periodico ha consolidato la sua cadenza mensile grazie all’impegno di un gruppo di collaboratori intenzionati a continuare su questa strada soprattutto perché gratificati dal plauso dei lettori che ormai contano, per essere informati su tante questioni che altre pubblicazioni non hanno interesse a trattare, su “il piccolo Segno”, che poi tanto piccolo non è visto che si occupa di argomenti fondamentali della vita cittadina suscitando interesse, riflessione e dibattito. Sul contenuto degli articoli naturalmente i giudizi non sono unanimi. Chi è d’accordo, chi non lo è affatto su questo o quell’altro argomento, chi vuole dire la sua e ci chiede spazio per pubblicarla; cosa che noi facciamo volentieri perché uno dei nostri principali interessi è quello di dare voce a chi non ha mezzi propri per farlo. SEGUE A PAGINA 5
L’Amministrazione resta sul vago
Alle pagine 10 e 11
Un Nodo il curioso stretto... Giornali comunali Via delle Calcare
ALL’INTERNO IL SUPPLEMENTO DELLA “RETE DI GIORNALISTI E SCRITTORI ANITIMAFIE DI ROMA E PROVINCIA”
Nuove regole per le elezioni comunali?
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Un gruppo di cittadini di Rocca di Papa starebbe dando avvìo ad una raccolta di firme per chiedere la proclamazione di un vero e proprio referendum comunale pro o contro i parcheggi a pagamento istituiti due anni fa nel centro storico. A pagina 12
L’esclusione dell’ex ViceSindaco dalla maggioranza che governa Rocca di Papa continua a creare polemiche. Su “Oggi Castelli” va in scena un botta e risposta che non chiarisce i motivi della fuoriuscita di De Santis. I cittadini ancora all’oscuro.
Centinaia di cittadini hanno sottoscritto il sostegno all’esposto presentato alla Procura della Repubblica per lo scempio dell’area archeo-naturalistica della Via Sacra a Monte Cavo. Il danno è stato superiore alle previsioni. Partita una seconda denuncia.
Tra le novità introdotte nella Legge Finanziaria 2009 vi è la riduzione del numero di Consiglieri Comunali e Assessori. Una mini-rivoluzione che, se confermata, potrebbe scompaginare gli attuali equilibri locali. Vediamo che cosa succederebbe a Rocca di Papa. Attualmente, il Consiglio Comunale è composto da 20 Consiglieri e la Giunta è formata da sei assessori più il Sindaco. Con la riduzione del 20%, prevista dalla Finanziaria, il numero dei Consiglieri passerebbe dai 20 di oggi a 16 mentre gli assessori dagli attuali sei a quattro. Anche alla Provincia di Roma il numero degli assessori sarebbe ridotto di 1/5 dei Consiglieri eletti. Con l’introduzione di quanto previsto, le liste elettorali del nostro Comune saranno composte dai 12 ai 16 candidati: quindi di fatto diminuiranno i posti in lista e, di conseguenza, la “concorrenza” interna alle liste. In particolare per i Consiglieri di maggioranza significa che anziché 12, ne entreranno in Consiglio 10. Da quanto detto sinora, ovvero che dalla diminuzione dei Consiglieri eletti ne conseguirà anche una diminuzione del numero di posti per i candidati nelle liste elettorali ma sostanzialmente anche una minore concorrenza interna, si potrebbe ragionevolmente prevedere un aumento del numero di liste che si presenteranno alle elezioni comunali anche se, con il nuovo meccanismo, vedranno alzarsi il quorum per far eleggere i propri candidati.
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AL CENTRO DEL GIORNALE
Nuova sede municipale
Lavori in un impegno premiato forte ritardo A pagina 8
Ripetitori radio-tv
La lettera dei “Campi”
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Edificazioni al Vivaro
Ecco il piano del Comune
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Via Palazzolo, 52 Rocca di Papa
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L’uccisione di un imprenditore romano, vicino agli ambienti criminali, ha portato alla luce un vasto giro di speculazioni edilizie, per le quali anche Rocca di Papa è finita nell’inchiesta degli inquirenti. Un terreno di via delle Barozze, pagato 350 mila euro, si è trovato al centro di una serie di acquisizioni e vendite che ne hanno fatto lievitare il prezzo finale a 5,5 milioni di euro. E mentre le indagini vanno avanti, sarebbe opportuno sottoporre a monitoraggio il nostro territorio
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L’estate parte con una serie di lavori che miglioreranno sicuramente la viabilità cittadina. Mentre esultano i residenti di Via delle Rose per l’asfaltatura della strada, sono stati avviati i lavori di rifacimento di Via De Luca e la messa in sicurezza di Via Alberobello. A pagina 7
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L’omicidio Molè
Dopo il sequestro dell’Hotel Villa Vecchia di Monte Porzio non si può più far finta di niente
PICCOLO
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Quando si accendono i roghi, mettiti sempre dalla parte della strega, anche a rischio di salire sul rogo con lei. Indro Montanelli
Periodico mensile dell’Associazione Culturale Terre Sommerse Castelli
Anno IX, n. 1 - Gennaio 2010
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Sulle antenne di Monte Cavo si continua a tacere. Perchè?
Dieci anni di verità, mezze verità ed omissioni di una classe politica asservita ai nuovi potenti
Palazzo-parcheggio multipiano, sette piani di bruttezza Anno VIII, n. 9 - Settembre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
mensile indipendente di attualità, informazione e cultura
In Italia non è la libertà che manca: mancano gli uomini liberi
1975-1985 gli anni che sconvolsero Monte Cavo
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PICCOLO
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Se io ti dò un dollaro e tu mi dai un dollaro, entrambi abbiamo un dollaro. Se io ti dò un’idea e tu mi dai un’idea, entrambi abbiamo due idee.
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La task-force del Comune
di Roberta Querini Sono stata lontana da Rocca di Papa per 12 anni, quando sono tornata ho trovato il vuoto, ho ritrovato un paese nel degrado. Ho inscritto i miei figli nelle stesse scuole dove andavo io, ma adesso me ne pento. Mi sento responsabile di tutto quello che tutti i giorni devono affrontare. Mia figlia è una studentessa modello ma in questa scuola non riesce ad uscire al meglio. Mio figlio, a soli 6 anni, si ritrova in una classe considerata uno scarto. Nel mese di settembre ho girato, ho chiesto, ho supplicato tutte le persone che dal Comune potevano aiutarci. Nessuna risposta. Ho lasciato Roma dove i miei figli vivevano in una realtà che funzionava. La risposta del Comune è stata questa: “A Roma ci sono i soldi”; mi domando: che risposta è? Non ho chiesto un aiuto economico, ma solo giustizia, sensibilità e responsabilità verso quei bambini che saranno il nostro futuro. Segue a pagina 10
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AL CENTRO DEL GIORNALE 4 PAGINE PER CONOSCERE I FATTI
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Lettera sulla nostra scuola
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Ai giovani giornalisti dico: raccontate sempre la verità. Anche se costa molto.
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Anno VIII, n. 12 - Dicembre 2009
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d
mensile indipendente di attualità,
PICCOLO
PICCOLO
il Segno “ il Segno “ ” il Segno “ il Segno “ ” il Segno “ il Segno “ il Segno “ ” ” ” ” ” Mafiopoli Verità E’crollato! Il Silenzio! azioni Specul ‘Ndrangheta L’inchiesta nascoste ...ai Castelli LA MENTE E’ COME UN PARACADUTE. FUNZIONA SOLO SE SI APRE.
20 glio 13 lu
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Il tentativo era quello di far passare lo scempio della Via Sacra come qualcosa di inventato... inventato dal nostro giornale per mettere in difficoltà l’amministrazione comunale. Adesso che a segnalare lo scempio non c’è solo “Il Segno” ma anche uno dei più autorevoli quotidiani italiani come “La Repubblica” (senza tener conto di altri periodici locali) qualcuno forse sentirà il dovere di smetterla di ripetere che “sulla Via Sacra non è successo niente”. Ora è importante mantenere alta l’attenzione intorno alla salvaguardia dell’antica strada romana. A pagina 5
Le distrazioni In Consiglio Comunale sotto accusa finisce il Parco del Palazzo Sparare nel Parco. Si può?
di Sergio Rasetti Il nostro giornale periodico ha consolidato la sua cadenza mensile grazie all’impegno di un gruppo di collaboratori intenzionati a continuare su questa strada soprattutto perché gratificati dal plauso dei lettori che ormai contano, per essere informati su tante questioni che altre pubblicazioni non hanno interesse a trattare, su “il piccolo Segno”, che poi tanto piccolo non è visto che si occupa di argomenti fondamentali della vita cittadina suscitando interesse, riflessione e dibattito. Sul contenuto degli articoli naturalmente i giudizi non sono unanimi. Chi è d’accordo, chi non lo è affatto su questo o quell’altro argomento, chi vuole dire la sua e ci chiede spazio per pubblicarla; cosa che noi facciamo volentieri perché uno dei nostri principali interessi è quello di dare voce a chi non ha mezzi propri per farlo. SEGUE A PAGINA 5
L’Amministrazione resta sul vago
Alle pagine 10 e 11
Un Nodo il curioso stretto... Giornali comunali Via delle Calcare
Sul settimanale “L’Espresso” del 15 gennaio scorso: “Se sfogli il giornale del tuo Comune, ci troverai il Sindaco che ti sorride benevolo in tutte le pose... Carta patinata e fiumi d’inchiostro a colori consacrati ad osannare il Pantheon dell’amministrazione pubblica... Editoria sprecona spedita gratis al cittadino, il quale però alla fine la propria copia se la paga comunque... I costi effettivi, spesso, rimangono sepolti nei bilanci”. Qualcuno ci fa sapere quanto è costato il nostro nel 2008, tutto, ma proprio tutto, compreso? Gianfranco Botti A pagina 6
Hai perso qualche numero del Segno? Vuoi ritrovare un articolo che avevi letto? Da oggi puoi consultare tutti i numeri del nostro mensile collegandoti al sito internet: www.issuu.com/ilpiccolosegno. Buona lettura! _t itÄÄx \ÇvtÇàtàt - Via Palazzolo, 52 - Rocca di Papa - Tel. 06.949.76.00
Maria Tamilia, nipote del grande studioso Michele Stefano De Rossi, ha compiuto 100 anni. A pagina 19
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SEGUE A PAGINA 9
Il fondatore di Capodarco parla dei disagi della nostra società globalizzata e dei nuovi progetti. A pagina 6
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SEGUE A PAGINA 3
Un gruppo di cittadini di Rocca di Papa starebbe dando avvìo ad una raccolta di firme per chiedere la proclamazione di un vero e proprio referendum comunale pro o contro i parcheggi a pagamento istituiti due anni fa nel centro storico. A pagina 12
L’esclusione dell’ex ViceSindaco dalla maggioranza che governa Rocca di Papa continua a creare polemiche. Su “Oggi Castelli” va in scena un botta e risposta che non chiarisce i motivi della fuoriuscita di De Santis. I cittadini ancora all’oscuro.
Alle pagine 5 e 11
Centinaia di cittadini hanno sottoscritto il sostegno all’esposto presentato alla Procura della Repubblica per lo scempio dell’area archeo-naturalistica della Via Sacra a Monte Cavo. Il danno è stato superiore alle previsioni. Partita una seconda denuncia.
Alle pagine 6 e 7
SEGUE A PAGINA 8
A pagina 17
Gli “Screpanti” vicini a festeggiare i 90 anni!
Una storia iniziata nel 1919
Quando l’On. Enrico Ferri propose uno strano nome A pagina 19
SEGUE A PAGINA 5
L’estate parte con una serie di lavori che miglioreranno sicuramente la viabilità cittadina. Mentre esultano i residenti di Via delle Rose per l’asfaltatura della strada, sono stati avviati i lavori di rifacimento di Via De Luca e la messa in sicurezza di Via Alberobello. A pagina 7
Il tentativo era quello di far passare lo scempio della Via Sacra come qualcosa di inventato... inventato dal nostro giornale per mettere in difficoltà l’amministrazione comunale. Adesso che a segnalare lo scempio non c’è solo “Il Segno” ma anche uno dei più autorevoli quotidiani italiani come “La Repubblica” (senza tener conto di altri periodici locali) qualcuno forse sentirà il dovere di smetterla di ripetere che “sulla Via Sacra non è successo niente”. Ora è importante mantenere alta l’attenzione intorno alla salvaguardia dell’antica strada romana. A pagina 5
A pagina 6
Sul settimanale “L’Espresso” del 15 gennaio scorso: “Se sfogli il giornale del tuo Comune, ci troverai il Sindaco che ti sorride benevolo in tutte le pose... Carta patinata e fiumi d’inchiostro a colori consacrati ad osannare il Pantheon dell’amministrazione pubblica... Editoria sprecona spedita gratis al cittadino, il quale però alla fine la propria copia se la paga comunque... I costi effettivi, spesso, rimangono sepolti nei bilanci”. Qualcuno ci fa sapere quanto è costato il nostro nel 2008, tutto, ma proprio tutto, compreso? Gianfranco Botti
Hai perso qualche numero del Segno? Vuoi ritrovare un articolo che avevi letto? Da oggi puoi consultare tutti i numeri del nostro mensile collegandoti al sito internet: www.issuu.com/ilpiccolosegno. Buona lettura!
SEGUE A PAGINA 3
Alle pagine 5 e 11
Alle pagine 6 e 7
SEGUE A PAGINA 8
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SEGUE A PAGINA 5
ROCCA DI PAPA Autovelox, il modo più facile per incassare soldi
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il Segno - Marzo 2010
Il bilancio tiene grazie alle contravvenzioni Distinti signori di mezza età, operai, impiegati, casalinghe, mamme che portano i figli a scuola, pensionati che vanno al supermercato, autisti di autocarri e autobus, medici in visita domiciliare, giovani freschi di patente, anziani che presto riconsegneranno la patente. Tutti alla guida di auto più o meno nuove, più o meno grandi, più o meno veloci. All’improvviso li vedi lampeggiare, agitarsi, suonare il clacson nell’incrociare le auto che procedono in senso inverso. Sono gli indiani metropolitani che lanciano i loro segnali di pericolo. E il pericolo lo individui dopo alcune decine di metri. Un pericolo elettronico dal quale non ti puoi salvare se non sei in regola: l’autovelox. Un ordigno moderno del quale si è armata la polizia municipale di ogni città e viene usato, questo è il fortissimo dubbio che si è insinuato nella testa di ogni automobilista, per fare cassa e non, come dovrebbe essere, per assicurare più sicurezza sulle nostre strade. Le previsioni di entrate da multe automobilistiche nei bilanci comunali, in molti casi, raggiungono livelli stratosfe-
rici. Se è vero che il Comune di Rocca di Papa ha avuto un’entrata da multe comminate con l’uso dell’autovelox di centinaia di migliaia di euro soltanto nel 2009 possiamo capire che si tratta di un vero salasso. Coma se l’automobilista si trovasse in un casinò dal quale è difficile tornare a casa con i propri soldi, solidale con gli altri utenti giocatori della strada, e si affanna a fare segnali perché, almeno qualcuno si
salvi da quell’ordigno usato per fare cassetta, sorvegliato da due operatori che per primi sembrano imbarazzati per dover fare quel lavoro considerato, dai più, “vampiresco”. Dopo aver lasciato crescere le città in modo caotico, non aver ben pianificato gli insediamenti abitativi, aver consentito la costruzione di case sparse in ogni campagna, pianura e montagna costringendo ognuno a spostarsi sempre con la propria auto, siamo arrivati all’uso della punizione economica che non garantisce più sicurezza ma rappresenta soltanto, in particolare per gli orari di applicazione, un modo coercitivo fine a se stesso. Mentre chiediamo moderazione nell’applicazione del salasso autovelox, contemporaneamente chiediamo che tutte le entrate nelle casse comunali provenienti da infrazioni al codice della strada siano destinate, fin dal prossimo bilancio comunale, unicamente alla sicurezza stradale. il-sognatore.blogspot.com
10 DOMANDE AL SINDACO DI ROCCA DI PAPA
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che attendono una risposta da 240 giorni
Sig. Sindaco, dopo tre anni dalla sua elezione ritiene che il fenomeno dell’abusivismo edilizio su tutto il territorio comunale sia ormai stato messo sotto controllo?
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Sig. Sindaco, approvare vari piani di edificazione estesi a pioggia su tutto il territorio comunale con varianti al Piano Regolatore vigente, decise di volta in volta, pensa sia stata la scelta più opportuna?
3
Sig. Sindaco, non crede che affidare deleghe a Consiglieri ed incarichi a tecnici per i quali si può configurare un possibile conflitto di interessi con le proprie attività professionali o commerciali non garantisce imparzialità e obiettività nelle decisioni amministrative da prendere?
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Sig. Sindaco, non crede che la principale vigilanza su abusi edilizi, dislocazione e legittimità delle antenne, controllo del territorio comunale per prevenire i reati ambientali spetti, in particolar modo, ai Vigili Urbani che in seconda battuta possono chiedere la collaborazione di Parco, Forestale, Carabinieri e non viceversa?
questro per l’inchiesta avviata dalla magistratura. Più recentemente, nel mese di giugno 2009, la Divisione Anticrimine della Polizia ha arrestato due pluripregiudicati accusati di aver acquisito illecitamente diversi beni immobiliari (tra cui alcune ville di Rocca di Papa) per conto della criminalità organizzata. Non sarebbe il caso di istituire una commissione consiliare che metta la lente d’ingrandimento sull’intero territorio di Rocca di Papa al fine di verificare l’esistenza o meno di acquisizioni sospette di terreni ed immobili da parte di personaggi o società “chiacchierate”?
6
Sig. Sindaco, vuole spiegare ai suoi cittadini come mai in Consiglio Comunale è stata proposta e approvata dalla sua maggioranza la richiesta di tenere fuori dal perimetro del Parco Regionale il Centro Storico, i Campi d’Annibale e il Quartiere Vigne, scelta che comporterebbe la contemporanea esclusione dal perimetro del Parco perfino della sua sede istituzionale? Ci elenca, per favore quali sarebbero i vantaggi per la comunità roccheggiana?
Sig. Sindaco, sulla vicenda del Piano di As7 setto del Parco, Lei ha chiesto l’istituzione di Sig. Sindaco, il 28 febbraio 2008 venne as5 sassinato a Roma Umberto Morzilli, ritenuto una fascia all’interno del Parco adibita alla dagli inquirenti un personaggio vicino alla caccia. Ci può spiegare chiaramente qual è la posizione della Sua amministrazione in merito? “Banda della Magliana”. Morzilli, attraverso alcune operazioni speculative, Sig. Sindaco, ad occhio nudo le antenne aveva acquisito dei terreni in Via delle Barozze per 8 televisive e radiofoniche che svettano nei circa 350 mila euro. Terreni poi rivenduti, a distanza nostri boschi nell’ultimo anno sembrano esdi pochi anni, a 5,5 milioni di euro e sottoposti a se-
sere aumentate in modo esponenziale. Ci può, per favore, assicurare che la situazione è tenuta costantemente sotto controllo dalla sua amministrazione e garantire ai cittadini che la salute di tutti è salvaguardata da controlli puntuali delle potenze stabilite dalle leggi vigenti? Ci può dire se sono stati eseguiti controlli a sorpresa, e quando, sulle potenze di trasmissione in esercizio?
9
Sig. Sindaco, ci può spiegare perché Lei, che sui temi dell’inquinamento dovrebbe essere maggiormente sensibile visto che i roccheggiani subiscono da oltre trent’anni i danni provocati dai ripetitori radio-tv, è tra i firmatari della lettera con cui alcuni primi cittadini dei Castelli, malgrado la contrarietà di gran parte dei cittadini, hanno chiesto all’allora Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, di velocizzare l’iter per la realizzazione del termovalorizzatore di Albano che dovrebbe sorgere a poche centinaia di metri dall’ospedale cittadino e a ridosso degli abitati?
10
Sig. Sindaco, come mai sul periodico “Comune Informa” appaiono solo interviste a Lei, agli Assessori e ai Consiglieri Comunali mentre non viene svolta alcuna comunicazione di servizio (facendo conoscere ai cittadini per esempio le delibere approvate dalla Giunta e dal Consiglio; gli approfondimenti sul nuovo Piano Regolatore; le Ordinanze emesse, ecc.)? E come mai i Consiglieri di minoranza non hanno diritto a nessuno spazio su tale organo d’informazione istituzionale per far sapere ai cittadini anche il loro punto di vista?
Visto che il Sindaco di Rocca di Papa non risponde alle nostre dieci domande, rivolgiamo questi stessi interrogativi anche agli Assessori e ai Consiglieri Comunali di maggioranza e opposizione.
ROCCA DI PAPA Com.to Vigne-Sacramento In visita alla Scuola d’Arte della Medaglia di Roma
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“Il nostro impegno per il quartiere”
Piazza De Gasperi alle “Vigne”
Volevamo informare il vostro mensile circa alcune delle nostre iniziative e nostre attività. Innanzitutto dopo aver avuto non pochi problemi per la mancanza di una sede fisica,dopo un anno e mezzo dalla nostra costituzione abbiamo iniziato ad adoperarci soprattutto nel tentativo di avere sempre più dialogo e canali comunicativi con i nostri cittadini. La nostra è, come ben noto, una zona residenziale, molto spesso definita anche come “quartiere dormitorio” ed avere un contatto con molte persone è praticamente impossibile in maniera diretta. Va anche detto che al momento delle elezioni solo 500 cittadini dei circa 4 mila della nostra zona hanno partecipato alle elezioni andando a votare. Proprio per questo, per assumere e ricoprire il ruolo per cui siamo stati istituiti e non chiuderci in una autoreferenzialità fine a se stessa, stiamo cercando di adoperarci per il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei cittadini alle nostre attività ed iniziative. In questo possiamo definirci al passo coi tempi: siamo presenti infatti su facebook sia come soggetto, che come gruppo (le vigne rocca di papa comitato di quartiere) ed abbiamo istituito un blog (cdqvigneroccadipapa.blogspot.com) nel quale periodicamente diamo conto delle nostre iniziative, degli argomenti che andiamo ad affrontare e delle problematiche da far presente all’amministrazione comunale. Volevo darvi un’anticipazione di quella
il Segno - Marzo 2010
La bella esperienza della quinta classe
Questa mattina siamo andati a Roma, in Via Principe Umberto 4, a visitare la Scuola dell’Arte della Medaglia. Ad accoglierci c’erano i genitori di Gianluca e un sorvegliante che ha richiesto i documenti alle maestre e l’elenco di noi bambini. Guidati da un amico del papà di Gianluca abbiamo iniziato la visita: abbiamo osservato alcune macchine che servivano per fabbricare, contare e pesare le monete; in alcune teche erano esposti vari strumenti che servivano a coniare le monete: tra questi ce n’erano di antichi e moderni. Il papà di Gianluca ci ha spiegato la procedura per coniare le monete: esistono due coni, quello superiore si chiama conio a martello, quello inferiore conio a incudine; tra i due coni viene inserita la virola che serve a contenere il bordo della moneta e forma la godronatura (zigrinatura) e il tondello sul quale verranno coniati il valore della moneta e le decorazioni. I nostri accompagnatori
La lavorazione di una medaglia
ci hanno illustrato poi la storia della moneta; in una teca erano contenuti oggetti che tanto tempo fa erano usati come monete: le conchiglie, i semi, il sale, varie spezie e alcuni pezzi di metallo. Il modo in cui vengono coniate le monete oggi, risale al tempo dei Greci e dei Romani. Le medaglie vengono sia coniate che realizzate con la fusione a cera persa: prima si costruisce la medaglia di cera, poi si mette in un contenitore che si riempie di gesso liquido, successivamente si scalda il contenitore e la
che vorremmo fosse la nostra iniziativa più importante. Lo scorso mese abbiamo infatti approvato in seno al nostro Consiglio una iniziativa che adesso provvederemo a presentare al Comune di Rocca di Papa. Si tratta di una maratona non competitiva “attraverso il nostro Quartiere” che abbiamo intenzione di estendere alle scuole e alla cittadinanza tutta.
Sarei lieto quindi in futuro di poter comunicare con la vostra redazione gli ulteriori dettagli di questa iniziativa che è per il momento solo agli albori, ma che speriamo possa divenire ben presto una realtà. Cordiali saluti Leonardo Lusini Segretario Generale del Comitato di Quartiere Le Vigne di Rocca di Papa
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cera si scioglie: si aggiunge del metallo liquido che viene poi fatto freddare; una volta che il metallo si è raffreddato, si rompe il gesso e si ottiene la medaglia. Alla fine di questa visita abbiamo ripreso il pullman per tornare a scuola, pensando a come siamo stati privilegiati perché dovete sapere che in quel luogo non possono entrare visitatori piccoli come noi che, grazie al papà di Gianluca, abbiamo avuto questa grande fortuna. I bambini di classe V Colle delle fate
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ROCCA DI PAPA Esposte anche le opere dei nostri Carfagna e Croce
Comitato Centro Storico
di Rita Gatta L’arte, la storia e il teatro: un’unione vincente che ha coinvolto i visitatori del Museo delle Navi Romane a Nemi in occasione del “Museumgrandtour – Infesta” in un progetto della Comunità Montana dei Castelli Romani e Prenestini con il Patrocinio della Provincia di Roma e il contributo della Regione Lazio. L’atmosfera magica del Museo ha fatto da suggestivo scenario per la rappresentazione dell’arcaico mito del “Rex Nemorensis”, presentata il 20 febbraio dall’Associazione Culturale “Il Carro de’ Comici”, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, alla presenza del direttore del Museo Giuseppina Ghini e del Sindaco di Nemi Cinzia Cocchi. Sulle lastre di basalto dell’antico tratto di strada romana che conduceva al Tempio di Diana Nemorense, ha preso avvio, all’interno del museo, la rappresentazione: Vestali in processione alla tremula luce delle fiamme votive… e la storia che prende spunto dall’opera di Sir James Frazer “Il ramo d’oro” coinvolge lo spettatore catapultandolo indietro nel tempo, nel VI secolo a.C., quando quel bosco sacro venne dedicato a Diana, venerata come Dea della Caccia, Protettrice delle nascite e Luce notturna. Il sacerdote di questo tempio era uno schiavo fuggitivo che aveva sfidato il suo predecessore, uccidendolo in un duello mortale e divenendo così nuovo rex nemorensis. Prima della sfida aveva colto un ramo di vischio - pianta che ingiallendo diventa dorata - e
Il Comitato di Quartiere Centro Storico risponde all’articolo inerente le vibrazioni su via Roma e viale EnricoFerri informando i residenti su quanto appreso dagli uffici competenti del Comune di Rocca di Papa. Il Comitato è a conoscenza di un finanziamento che la Regione Lazio ha erogato al Comune per la difesa delle aree a rischio idrogeologico. Questo finanziamento servirà al consolidamento delle cavità del sottosuolo, per la ristrutturazione dei servizi e a completamento del rifacimento del manto stradale. La progettazione dei lavori è stata già pianificata , quindi a breve saranno istituite le gare d’appalto per l’avvio dei lavori. Al Comitato di Quartiere Centro è stato assicurato che detti lavori avranno inizio prima dell’estate prossima. Si è provveduto anche a sollecitare il Corpo dei Vigili Urbani affinchè si provveda , attraverso autorevoli comunicati , a rallentare almeno la velocità dei mezzi pesanti (Cotral, Schiaffini, Manutencoop ....) poichè è certo che il loro passaggio aggravi di molto il problema. Il Comitato assicura un impegno costante e particolarmente vigile. Si ricorda che la sede in Corso della Costituente è aperta nei giorni di mercoledì ore 17,00 - 19,00, e di venerdi ore 10,00 12,00. Il Comitato di Quartiere Centro Storico
il Segno - Marzo 2010
Ventotto artisti per il Museo di Nemi
che, in quanto parassita, non appartiene né al cielo, né agli inferi… La rappresentazione è stata seguita dall’inaugurazione della Mostra Collettiva di pittura “Le stagioni dei Castelli Romani” organizzata dall’Associazione “In Labore Fructus”. Ad accogliere i visitatori, oltre agli artisti, il presidente dell’Associazione stessa, Mauro Trombetti. Ad ogni artista il Sindaco di Nemi ha consegnato un attestato di partecipazione. L’esposizione, rimasta aperta fino al 9 marzo scorso, ha visto la partecipazione di diversi pittori castellani, artisti di ogni età ed esperienza. Tanti i dettagli da condividere, sia nella manifestazione molteplice delle loro percezioni artistiche, sia nello scambio di espressioni personali. Molto interessanti tutte le opere, ricche di colore e di innata passione percettiva, negli stili personalissimi di chi si affida all’arte per cristallizzare emozioni e sensazioni che lo sguardo trasmette. Due nomi di Rocca di Papa, tra gli artisti: Oriana Zamira Croce e Franco Carfagna che sulle loro tele, con linguaggi pittorici diversificati, ne hanno immortalano scorci, antichi mestieri, panorami e luminose prospettive. Tutte le splendide tele dei ventotto artisti castellani partecipanti alla manifestazione hanno acceso, con le loro cromaticità, l’atmosfera quasi sacra delle sale del museo, tra antichi reperti e storiche testimonianze di un passato del nostro territorio: un suggestivo connubio tra arte del passato e quella del presente, in un afflato di trascendente coinvolgimento.
La Comunità Polacca festeggia il Carnevale di Bozena Wroblewska Lo scorso sabato 13 febbraio la comunità polacca di Roma e dei Castelli Romani si è riunita per festeggiare il Carnevale. La festa si è svolta presso il ristorante “Gabbiani” all’interno del complesso Pala Cavicchi di Ciampino organizzata dalla sottoscritta e da Edyta Felsztynska dell’Associazione “Insieme” di Rocca
di Papa. A questa festa hanno partecipato circa 170 persone fra polacchi, italiani, ucraini e rumeni. Dopo una gustosa cena ed una serie di interventi di vari rappresentanti delle comunità presenti, sono iniziati i balli che si sono prolungati fino a notte fonda. Una bella serata all’insegna dell’amicizia per condividere insieme una festosa ricorrenza. A dimostrazione di come si possa fare realmente integrazione anche attraverso il divertimento, affinchè le varie culture possano conoscersi
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Prima dell’estate i lavori in Viale Enrico Ferri
meglio così da favorire scambi e amicizie. Una festa da prendere come esempio per tutti. Per ricevere informazioni sulle attività svolte dall’Associazione “Insieme” ci si può rivolgere presso la sede che si trova a Rocca di Papa in Corso Costituente (presso la sede del Comitato di Quartiere Centro Storico).
Due momenti della festa
Cultura e
L’inchiostro... e le sue tante storie
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di Lina Furfaro Ricordi, storia, fiaba, poesia, recitazione e musica, immersi nell’atmosfera calda ed accogliente del “Covo”, a Rocca di Papa, sono stati gli ingredienti di una serata che ha visto come protagonista la cultura roccheggiana. Tre gli autori che il 19 febbraio alla presenza di un vasto e attento pubblico, tra cui il Sindaco Pasquale Boccia, nonché il Delegato alla Cultura Simone Pizziconi e la responsabile dell’Area Socio-culturale Annalisa Gentilini, hanno raccontato e si sono raccontati attraverso i loro scritti: Maria Fondi, Gabriele Novelli e Maria Pia Santangeli, presentati da Rita Gatta. All’interno della Festa dei musei, biblioteche e archivi storici del Lazio, promossa dalla Regione, tra i dieci incontri con gli autori, quello di Rocca di Papa, tenutosi contemporaneamente con gli altri nove siti, ha rappresentato con successo l’identità culturale ed enogastronomica del paese; il tutto, organizzato da Sabrina Novelli all’interno dell’iniziativa “L’inchiostro dei Castelli”. La presentazione dei tre autori è stata intervallata da dolci note musicali di Riccardo Colini alla chitarra e Gianluca Fiorda al flauto traverso. La poetessa Maria Fondi ha dato il via alle emozioni con la lettura del brano “Ciuffetta”, tratto dal suo libro e ha proseguito con alcune poesie inedite legate alla sua infanzia. La presentazione di Rita Gatta ne ha dato un’immagine molto chiara: “Maria Fondi è attenta e interessata alla poesia contemporanea. Nel suo volumetto Alba Mediterranea, raccoglie canti variamente ispirati, dove emergono scorci di paese, balconi fioriti, colori ispirati dal susseguirsi delle stagioni in un borgo paesano che, pur ben definito, può essere universale” . La coordinatrice ha illustrato in modo ineccepibile gli scritti di Gabriele Novelli, pubblicati nel libro ricco di contenuti originali, “Quindici Racconti” edito dal Gruppo Albatros - Il Filo, illustrato dallo stesso autore: “Immerge il lettore in tante atmosfere diverse legate da un sottilissimo filo di ironia e naturalezza. Onirico, tra il sogno e la veglia, il libro narra storie, fatti, descrive e racconta di uomini in un arco temporale che appare fiabesco, grazie anche alle pennellate poetiche lasciate qua e là tra le righe. Eppure si toccano esperienze, dolorosi momenti della Storia. Il tutto è alleggerito e incipriato da un sottile umorismo che si stempera lungo le quindici trame dei racconti rendendo grade-
... dintorni
il Segno - Marzo 2010
Maria Pia Santangeli, Maria Fondi e Gabriele Novelli sono stati i protagonisti della serata letteraria “L’inchiostro dei Castelli” presentata dalla nostra collaboratrice Rita Gatta
vole la lettura. Novelli entra nella cultura locale, ne immortala qualcosa che sta scomparendo, che disperatamente in quest’epoca si cerca di recuperare, di restituire alla memoria, affinché non vada perduta per sempre”. Paolo Vitale ha dato poi voce a due brani umoristici e originali Schioppettone e la marmotta e Faraone, il gatto della piramide, immergendo gli ascoltatori negli sfumati e gradevoli ricordi di Novelli. Rita Gatta, espressione anch’essa della cultura castellana, insegnante che segue con apertura il dinamismo della vita intellettuale, ha continuato a rendere molto interessante lo svolgersi dell’incontro, presentando gli scritti di Maria Pia Santangeli, frutto di ricerca storica e sapiente narrazione dal mondo reale al mondo immaginario: l’autrice, che ha ricevuto assieme agli altri scrittori numerosi applausi, usa nella sua narrazione una lingua morbida e penetrabile, allo stesso tempo, adatta al lettore vero, sia adulto che giovanissimo. Ma lasciamo la parola a chi l’ha presentata con competenza, perché legge da sempre i suoi scritti, ricerche e fiabe: “Leggere “Rocca di Papa al tempo della crespigna e dei sugamèle”, così come leggere “Boscaioli e carbonai nei Castelli Romani”, conduce il lettore indietro nel tempo, in una realtà che a noi sembra lontanissima, ma che in verità non oltrepassa i cent’anni o poco più. Ai Roccheggiani purosangue, durante la lettura par di udire l’eco della voce degli anziani che “racconteanu denanzi au fuocu”. Le pagine sono frutto di interviste e racconti che
Maria Pia Santangeli ha raccolto con paziente dedizione e che ha rigorosamente registrato, affinché tali testimonianze non andassero perdute… Una cultura fatta di medicamenti naturali con i quali guarire malattie, superstizioni e credenze: nelle fredde sere d’inverno davanti “au fuocu”, streghe, “pantasime” e “lopi penari” prendevano vita facendo battere nel cuore dei bimbi un’emozione mista di paura e curiosità; soprannomi, filastrocche, canti e preghiere che rivelavano la profonda devozione di chi, tutti i giorni, affrontava il problema della sopravvivenza e lo faceva con orgoglio e consapevolezza… Una sola considerazione riguarda il rapporto che attualmente esiste tra l’uomo e la Natura in questa nostra bella Rocca di Papa, sede del Parco dei Castelli Romani. Lo stesso rispetto che avevano i nostri nonni, possiamo dire di averlo anche noi?”. Ad un pubblico attento ed ormai commosso nella riflessione lanciata, Enzo Bartolucci ha letto una parte della fiaba che vuole mettere in risalto l’essere sull’apparire:“Il Principe degli Specchi” della stessa Santangeli, racconto che con “Arbìn Bambino Albero” ci ha immersi in un mondo di fantasia ricco di significato dove la natura ha il primo posto. La serata culturale di venerdì sera si è conclusa con la piacevole declamazione della presentatrice, Rita Gatta, di due sonetti: “Miracolosi rimedi” in romanesco e “’A merla” in roccheggiano, versi che hanno suscitato ancora applausi e dato il via alla degustazione gastronomica tipica del “Covo”.
TERRE SOMMERSE Castelli
associazione culturale
in collaborazione con
il Segno PICCOLO
presenta
mensile indipendente di attualità informazione e cultura
Fabrizio De Andrè . . . à t r e b i l n i i l a
il concerto
Domenica 28 marzo 2010 ore 18.00 concerto-revival della band “SPACCIATORI di LENTI”
TEATRO CAPOCROCE di FRASCATI
sponsor dell’evento
Biglietti: 7 € Prenotazioni telefoniche: 338.7190184
Biglietteria del Teatro aperta 1 ora prima dello spettacolo
STORIE
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IL RACCONTO DEL MESE
anto tempo fa, dopo secoli e secoli di aspettative, gli alberi riuscirono ad ottenere un’anima e a parlare fra loro. Molto tempo dopo (ma molto tempo dopo) i pochi uomini che gironzolavano per boschi e pianure si resero conto che, oltre a loro stessi, anche gli alberi avevano un’anima. E cominciarono a preoccuparsi seriamente. Il legno serviva per alimentare il fuoco, fabbricare i tetti delle capanne e le aste delle armi. “E –si chiesero- se le anime avessero convinto tutti gli alberi a trasferirsi in luoghi irraggiungibili? Come avrebbero fatto a riscaldarsi?”. Intanto il tempo trascorreva, e un giorno dietro l’altro si formarono altri secoli e secoli e poi millenni e millenni tanto che gli uomini ebbero tutto il tempo per diventare più forti ed intelligenti anche se la preoccupazione per la presenza dell’anima degli alberi si faceva sempre più opprimente. Ad un certo punto credettero di aver trovato il modo di uscire da questo dilemma: “Cerchiamo di costruire un’arma – si dissero- che ci consenta di tagliare tutti gli alberi e farne delle cataste dalle quali poi attingere per sempre e sopperire così alle nostre necessità”. E così iniziarono a fare.
di Noga
L’anima degli alberi
d’America a cura di Francesco Signorello
Su richiesta di alcuni lettori del Segno, riproponiamo i primi racconti di Noga pubblicati sul nostro mensile. Quella che qui riproponiamo è la storia dell’anima degli alberi. Buona lettura o ri-lettura!
P
Però gli alberi erano troppi e gli uomini diedero loro fuoco. oi li bombardarono. Poi li avvelenarono con i defolianti. Infine li contaminarono definitivamente. Ma le anime di tutti gli alberi abbattuti corsero verso i loro lontani luoghi di riunione da
dove, tutte insieme, avrebbero ripreso a crescere di nuovo. Intanto gli uomini, quei pochi rimasti, migrarono verso altre galassie in cerca di un nuovo mondo, pieno di alberi.
Il cartellone del Teatro Civico Rocca di Papa
Rocca di Papa, novembre 2003
Direttore Artistico: Alberto Querini
dal 17 aprile al 2 maggio 2010
Via San Sebastiano, 20 - www.associazioneacs.it
APRILE sabato 17 e domenica 18 ATC presenta
MAGGIO domenica 2 Fava romanesca in
con Alberto Querini regia di Annalisa Biancofiore
regia di Paolo Valentino
“L’uomo invisibile”
Indiani
il Segno - Marzo 2010
“Fatti di quartiere”
PREVENDITA: Presso la cartolibreria “La cartaria”, Corso Costituente, 14 Rocca di Papa (escluso il sabato) Altre informazioni: cell.re 347-6024928 tel. 06-9499340
ALCE NERO: “Voi avete notato che ogni cosa fatta da un Indiano è in un cerchio. Questo succede perché il Potere dell’Universo agisce secondo dei cerchi e ogni cosa tende ad essere rotonda. Nei tempi antichi, quando eravamo un popolo forte e felice, ogni nostro potere derivava dal cerchio sacro della Nazione e, per tutto il lungo periodo in cui non venne spezzato, il nostro popolo prosperò... Tutto ciò che il Potere del Mondo compie è realizzato in un cerchio. Il cielo è rotondo e io ho sentito dire che la terra è rotonda come un pallone e che anche tutte le stelle lo sono. Il vento, al colmo del suo furore, forma dei vortici. Gli uccelli costruiscono i loro nidi facendoli a cerchio perché hanno la nostra stessa religione. Il sole sorge e tramonta disegnando un cerchio. La luna fa lo stesso ed entrambi sono rotondi. Persino le stagioni, nel loro alternarsi, formano un grande cerchio e tornano sempre al punto di partenza. La vita dell’uomo è un cerchio dall’infanzia all’infanzia, ed è lo stesso per ogni cosa che il potere anima”. Alce Nero (Oglala, Lakota) Tratto da: “Il Grande Spirito parla al nostro cuore” edizioni Red
RIFLETTORI
il Segno - Marzo 2010
Santoro oscurato, Annozero raddoppiato!!
di Daniela Di Rosa
Come tutti gli “assassini seriali” Berlusconi torna sul luogo del delitto. Dopo alcuni anni dal diktat bulgaro contro Santoro e soci, ci riprova di nuovo e con tutta la sua arroganza, il suo potere, con tutti i servi e servetti (Minzolini in primis) riesce con uno stratagemma a bloccare Annozero per tutto il mese precedente alle elezioni; per par-condicio hanno chiuso l’inoffensivo Floris con il suo Ballarò e l’asservito Vespa con Porta A Porta. E io? e noi? E i sei milioni di pazzi furiosi, faziosi, “comunisti mangia preti”, amanti di negri, poveri, exstracomunitari in genere, che facciamo? Siamo drogati d’informazione,
di verità, di politica... come resistiamo un mese senza Travaglio, Vauro? Eppoi perchè questa ingiustizia? Una conoscente, un po’ esagitata, innamorata dell’ometto, mi ha gridado in faccia: “Ha fatto bene, parlano solo male di lui, poverino... voi lo odiate!”. Ora, al di là del bene e del male, mettendo da parte l’odio che perde sempre contro l’amore (riferimento al suo banale e ipocrita slogan), non vi sembra una questione di equità? Perchè di tutti si può parlare e di lui no? Comprendo la conoscente perchè in mancanza di una divinità celeste se ne fa una terrena, ma per milioni di cittadini lui non
Diamo un calcio a questo razzismo
Giocatori dilettanti. Campetto di periferia. A Terni pubblico e avversari offendono due giocatori di origine nigeriana della squadra del Casteltodino. L’arbitro non interviene e la squadra abbandona il campo a dieci minuti dalla fine. Episodio odioso, intollerabile. Due ragazzi di 19 e 25 anni da sempre in Italia amati dal paese in cui vivono. Non è la prima volta che accade e i dirigenti della squadra hanno deciso di intervenire drasticamente per mettere all’ordine del giorno il problema che non riguarda, come si vede, soltanto il maggiore campionato con il caso Balotelli che tutte le domeniche viene accompagnato da offese razziste. I cultori del calcio giocato, che quasi ogni giorno passano ore a guardare partite e a discuterne i risvolti con approfondimenti che fanno invidia anche ai maggiori esperti professionisti, farebbero bene a mettere al centro delle discussioni questi aspetti intollerabili, prima che essi possano pregiudicare definitivamente l’interesse che per il buon calcio giocato hanno sempre avuto milioni di cittadini. Sarebbe bello che anche gli sportivi nostrani commentas- di sero come si deve questo epi- Ermanno sodio, nei bar e nelle piazze del Gatta paese, iniziando una riflessione capace di coinvolgere la comunità roccheggiana da sempre sportiva e tifosa per eccellenza. il-sognatore.blogspot.com
il T o c c o
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Marco Travaglio
è altro che un oltraggio alla demacrazia, alla legalità, alla moralità e non ultimo alla libertà. Abbiamo tutto il diritto di vedere Santoro, o la Dandini che intervista Eugenio Scalfari, il quale fa una splendida confessione: “Ciampi (l’ex Presidente della Repubblica) non si piegò ad una prepotente richiesta del premier e al contrario di Napolitano non firmò una legge che ritenne incostituzionale!”. Che questi programmi non piacciano al diretto interessato, e alla mia conoscente, posso capirlo... cambiassero canale! come faccio io quando un programma non mi interessa. Andassero sul digitale, su Sky, al cinema. Ma perchè proibirlo? Questa è intolleranza, è violenza... non si definiscono il partito dell’amore? Alla fine ho detto alla conoscente: “Perchè non rispettate gli altri, quelli che non la pensano come voi?”. Brutalmente mi ha risposto: “Perchè siamo di più!”. Altrettanto brutalmente le ho ririsposto: “Siete di più perchè come dice la saggezza popolare la mamma dei cretini è sempre incinta!”. Comunque, giovedi 25 marzo Santoro non sarà sulla Rai ma andrà in onda lo stesso sul digitale terreste (Raisat), su Sky, su internet, sulle radio, sui cellulari, sui citofoni (stile Andrea Rivera). Sarà la voce della resistenza.
L’angolo della psicologia
Risponde la Dott.ssa Bruna Benelli Scrive Carlo: “Ho 40 anni, vivo ancora con i miei, ho avuto varie storie con ragazze più giovani o della mia età, ma immancabilmente vengo lasciato, molte adducono come motivazione proprio il fatto che alla mia età io non sia ancora andato via di casa. Vorrei andarmene, ma non ho i soldi necessari per farlo, faccio il magazziniere e non mi pagano gli straordinari. Non spendo per vizi, o per bere. Mia madre mi controlla, ogni volta che esco, telefonandomi per chiedermi a che ora rientrerò a casa. Non reggo più questa situazione…. Cosa posso fare?”. Carlo, mi sta descrivendo una situazione in cui molti suoi coetanei si riconosceranno. Non è infatti l’unico purtroppo a vivere ancora in casa con i propri genitori, ad un’età in cui, in tempi passati, un uomo era già divenuto padre e viveva con la sua famiglia. Le condizioni di vita attuali, purtroppo, sono critiche, e non fanno ben sperare. Se lei intraprendesse una terapia, il fatto che lei viva ancora con i suoi, non verrebbe interpretato come segno di immaturità, proprio in considerazione del fatto che non ha i mezzi necessari a rendersi indipendente. Però Carlo tenga presente, che se di fatto lei vive ancora con i genitori, non per questo deve dipendere affettivamente da loro. Mantenga i suoi spazi, se non fisici, almeno psicologici. Parli con i suoi, e metta in chiaro che quando esce, rimane reperibile solo per motivi urgenti e non per essere controllato. Nel rapporto con l’altro sesso si domandi se è solo questo il motivo per cui viene lasciato, o le donne percepiscono in lei alcuni tratti di immaturità e si renda indipendente a tutti i livelli (finché lascerà che sua madre si occupi di lei come quando era un bambino, la situazione non cambierà e verrà trattato ancora come un bambino). Cordiali saluti. Per scrivere alla Dott.ssa Benelli: dottoressabenellibruna@ virgilio.it
Lo scherzo il Segno dei tempi nei disegni del Maestro Franco Carfagna a Gnolu
Ultima pagina
il Segno - Marzo 2010
Con questo disegno, che riproduce via Achtermann all’altezza del civico 5, il maestro Carfagna vuole raccontare la vera storia di suo nonno, conosciuto col soprannome di Gnolu, già raccontata in passato sia da Alberto Tenerelli che da Maria Pia Santangeli, seppure con qualche variante. Tutto cominciò una domenica mattina. Gli amici di Mariano Carfagna (Gnolu) sapendo che era un burlone, vollero fargli uno scherzo. Sapendo che la domenica scendeva in paese per andare a messa, facendo sempre la stessa strada (via Achtermann, piazza Vecchia, via 20 settembre, piazza Garibaldi, Duomo), nell’ora in cui uscì da casa si nascosero in punti ritenuti strategici. Tra via Achtermann e piazza Vecchia, Gnolu incontrò “per caso” un amico. Si salutarono e scambiarono due parole: -l’amico: “Gnò! ‘ndò vai??”. -Gnolu: “A messa. E tu?”. -L’amico: “Vaio pe’ Prata. Ma tu ‘ndo va, no mmedi (vedi) che brutti colori gialli che chiè ‘nfaccia?”. -Gnolu: “Ma va! Vaio a messa e me sendo be’”. Ma poco più giù (alla fine di via 20 settembre, incrocio con via della Fortezza) spuntò fuori un altro amico che rivolse al nostro Mariano le stesse domande del precedente. Dopo una breve chiacchierata anche quest’amico gli disse: “Ma no mmedi che colori gialli che chiè? Tu te siendi male!”. E Gnolu rispose: “Ma va! Puru chillaru logo ‘ngima mà dettu… ma io me siendo be’!”. -E l’amico: “Io ‘ndo conzijo (consiglio)…”. Arrivato a piazza Garibaldi, un terzo amico (nascosto dietro alla tabaccheria del nonno del nostro “Carlo ‘npiazza”) pose a Gnolu le stesse identiche domande. A questo punto Gnolu cominciò davvero ad avere una strana sensazione, quasi a sentirsi male. Ma proseguì il suo percorso verso il Duomo dove c’era un gruppetto di amici che lo stava aspettando. Appena lo videro, tutti insieme gli dissero: “Gnolu miu, ma che colori gialli che chiè, tu te siendi male, va a casa e chiama u dottore”. Allora Mariano si convinse che stava proprio male, tornò a casa e disse alla moglie: “Madalè (Maddalena), io me siendo male, mau dettu tutti desso abballe che tengo i colori gialli, chiama u dottore”. Maddalena non ci credette ma ugualmente incaricò la figlia, Riziera, molto svelta e intelligente, ad andare a chiamare di corsa il medico che, essendo impegnato, prese la segnalazione e verso sera si avviò per le strade del centro storico a cercare la casa del paziente. Non essendo pratico dei vicoli cominciò a chiedere dove abitasse Carfagna ma nessuno sembrava conoscerlo. Proseguì oltre ma riceveva sempre la stessa risposta negativa. Arrivò poi a piazza Vecchia dove c’era un gruppo di riazzi (ragazzi) che stavano giocando. Domandò se conoscevano un certo Carfagna e, ad un certo punto, si sentì gridare: “è parimu (mio padre)!”. Era Riziera che subito accompagnò il medico a casa. Quando arrivarono, Gnolu stava seduto sul gradino della strada, tutto triste per la malattia contratta. Il medico allora, rivolgendosi a lui, gli disse: “E’ un’ora che vado cercando Carfagna, nessuno ti conosce!”. E Mariano gli ri-
spose: “Tu me chiè da dice (mi devi dire) Gnolu! E no Carfagna!”. Alla fine il dottore lo visitò e, non riscontrando nessuna malattia, e dopo aver ascoltato i racconti dei suoi amici burloni, si fece una risata e lo salutò. Così andarono le cose…
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SE L’AUTO DEL PRIMO CITTADINO... Egregio Direttore, purtroppo passa il tempo ma le vecchie abitudini restano. La prima Repubblica è caduta (o no?) ma certi atteggiamenti restano nel DNA Italico?! Sabato 6 Febbraio mi trovavo in Piazza della Repubblica e vedevo giungere il nostro primo cittadino a bordo della sua autovettura, con bene in vista una paletta segnaletica del Comando VV.UU. Rocca di Papa, parcheggiare in uno spazio a pagamento naturalmente senza effettuare il prescritto Tiket. Ora io non so se la paletta sia in dotazione al Sig. Sindaco, non so se la sua qualifica lo autorizza a parcheggiare dove e
come vuole... so solo che a Rocca di Papa anche solo sostare 5 minuti è diventata un’impresa , so che parcheggi a pagamento e paletti disseminati in tutto il centro storico sono diventati un incubo per ogni residente, so che sono stato un elettore del nostro primo cittadino e so che vorrei da lui un comportamento che sia da esempio per noi tutti. Cordiali saluti Roberto Serafini
IL CENTRO STORICO APPESO AI... FILI Ho notato camminando per le strade di Rocca di Papa che tra un palazzo e l’altro, soprattutto nel centro storico, ci sono cavi elettrici, fili di vario tipo, na-
stri, fili di ferro che forse non hanno più nessuna funzione. Perchè non ci si mette di buona pazienza e si provvede ad eliminarli? Non credo sarebbe un lavoro troppo difficile, invece le strade ne trarrebbero subito un giovamento dal punto di vista del decoro urbano (sempre ammettendo che il decoro urbano interessi ai nostri cari politici). Se ciò non sarà possibile credo sia difficile parlare di feste, turismo e rilancio economico. Prima bisogna partire da queste piccole cose. Giulio Sanfilippo CASSONETTI PIENI IN VIA FRASCATI Gentile redazione, vi ringrazio per le informazioni che mi for-
nite ogni mese sulle tante cose che accadono a Rocca di Papa. Sono però a chiedervi una cortesia: potete scrivere qualcosa sui cassonetti che sono sempre stracolmi e traboccanti di rifiuti di fronte al distributore di benzina di Via Frascati a poche decine di metri dal Centro Mariapoli? Le cose sono due: o i cassonetti messi in quel luogo non sono sufficienti per le esigenze dei residenti, oppure non vengono svuotati regolarmente. Non credendo possibile la seconda possibilità, essendo questa una strada principale da e per Rocca di Papa, penso dipenda dalla prima ipotesi. Che ne pensate? Dott. Rodolfo Sellèri