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Segno
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quello che gli altri non scrivono...
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www.ilsegnonews.com Il Segno di Rocca di Papa
ANNO XVI, n. 10 - OTTOBRE 2017
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LA RICORRENZA: Il 23 ottobre 1898 veniva a mancare Michele Stefano De Rossi
Michele Stefano De Rossi, archeologo, geofisico e sismologo, a Rocca di Papa pose le basi per lo sudio della sismologia sviuppando nel contempo una scala per misurare l’intensità dei terremoti. Visse nel nostro paese per molti anni, prendendo dimora presso l’edi-
ficio di via Gramsci, che ancora oggi presenta sulle pareti esterne la classica decorazione a strisce bianche. Il De Rossi fu anche tra i fondatori della paletnologia, l’archeogia presitorica. Nato a Roma nel 1835, morì nella sua casa di Rocca di Papa il 23 ottobre del 1898.
Lo scontro
Massimiliano Calcagni, Lorenzo Romei e Roberta Carnevali hanno fondato un nuovo gruppo consiliare. Sotto accusa lo scarso coinvolgimento nelle decisioni e le promesse disattese. La reazione del sindaco ha aperto una crisi politica inaspettata
Operazione dei Carabinieri
Blitz antidroga 5 in manette A PAGINA 3
In piazza Valeriano Gatta
Multipiano, quale futuro? A PAGINA 5
ALLE PAGINE 8 e 9
L’INCIUCIO
A pagina 6
Via Rocca Priora
Caccia a chisporca A pagina 4
Albalonga La Pompei dei Colli Albani A pagina 13
Caso Giannone
VICENDA ANTENNE
A pagina 7
A pagina 12
Le risposte Anche gli artisti ai consiglieri contro i tralicci
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L’INTERVENTO
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il Segno - Ottobre 2017
10 DOMANDE ALLA VICESINDACO DI ROCCA DI PAPA
SUI SOPRALLUOGHI Le due abitazioni ricavate da una cantina (accatastata come tale) di 170 metri quadrati, sono state oggetto di verbale della Polizia locale per accertarne l’abuso e della relativa ordinanza di demolizione e acquisizione?
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SULLA VENDITA Lei era al corrente del fatto che suo marito stesse vendendo due appartamenti irregolari dal punto di vista urbanistico? E perché non l’ha impedito?
da 168 giorni
Che attendono una risposta
Veronica Giannone
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SULLE DELEGHE Ci può spiegare i motivi per cui, il 19 giugno 2016, il sindaco Crestini le ha conferito la delega di vicesindaco e di assessore all’urbanistica, all’edilizia privata, alla riqualificazione e valorizzazione centro storico, al recupero e valorizzazione patrimonio immobiliare privato e alle politiche abitative pur essendo il suo curriculum privo di competenze in questo specifico settore?
abusivamente sono stati venduti da suo marito malgrado l’impossibilità a ottenerne il cambio di destinazione d’uso? SULL’ACCESSO AGLI ATTI Alcune richieste di accesso agli atti della pratica 176, quella relativa alla sanatoria, avanzate sia dallo studio tecnico incaricato da suo marito sia dall’avvocato di una delle due incaute acquirenti, hanno ricevuto un trattamento differente. Perché?
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SULLA PRATICA 176 3 Da quando è assessore all’urbanistica, all’edilizia privata, alla riqualificazione e valorizzazione centro storico, al recupero e valorizzazione patrimonio immobiliare privato e alle politiche abitative, ha mai consultato il contenuto della pratica di condono n. 176?
SULL’USO DELLA CANTINA 7 Perché i due appartamenti ricavati
SULLA TRASPARENZA 5 Il 19 giugno 2016, quando ha rice-
vuto le suddette deleghe da parte 9 SULLE CALCARE Lei è membro effettivo più rilevante del sindaco Crestini, lo ha messo al coressendo assessore all’urbanistica, rente dell’esistenza della pratica di condono n. 176 e degli abusi commessi della Commissione d’inchiesta sulle Calcare, che ha il compito di portare alla luce successivamente? eventuali irregolarità urbanistiche commesse in quell’ambito. Non crede di non SUL CONFLITTO 6 D’INTERESSE essere nella condizione di valutare evenNell’accettare le suddette deleghe, tuali irregolarità urbanistiche commesse non riteneva di trovarsi in una evidente po- dai suoi concittadini vivendo lei stessa, sizione di conflitto d’interessi visto che la fino a poche settimane fa, nell’edificio in richiesta di condono n. 176 risultava essere cui si trova una cantina trasformata in apuna pratica ancora “aperta”, cioè in itinere, partamenti, poi venduti da suo marito? e considerando anche che sarebbe stata SULLE TASSE LOCALI prerogativa del suo ufficio predisporre le carte per avviare la procedura di acquisi- 10 I due appartamenti abusivi venduti pagano le tasse locali (tra cui quella zione di opere abusive (in questo caso quelle già vendute da suo marito) al patri- sui rifiuti) con le stesse caratteristiche apmonio pubblico? plicate alle abitazioni di Rocca di Papa?
Rag. Alfredo Orlando Commercialista e Revisore dei Conti
Rag. Ercole Gatta La fortezza militare di monte Cavo chiusa nel 2011 Commercialista e Revisore dei Conti Dott.ssa Irene Orlando Dottore in Economia e Commercio
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il Segno - Ottobre 2017
INDOVINA QUANTI ERAVAMO?
Nel 1871 a Rocca di Papa la popolazione residente si componeva di 2.864 persone. Nel 1881, dieci anni dopo, erano 3.063.
ROCCA DI PAPA
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NUMERI UTILI
Clinica San Raffaele: 06-9428601 Comando Carabinieri: 06-94749007 Polizia Municipale: 06-94286134 Centralino Municipio: 06-942861 TAXI Mario: 346-3684911 06-9499151 (casa)
Colpo allo spaccio della droga Blitz alla “saletta”, 5 in manette notizie, informazione, attualità
Terreni gravati da uso civico, il Comune va all’incasso
di Andrea Sebastianelli
Altro colpo allo spaccio di droga portato a termine dai Carabinieri di Rocca di Papa coadiuvati dal Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Frascati. A finire in manette sono stati in cinque, di età compresa fra i 20 e i 36 anni, tutti di Rocca di Papa e dintorni. L’operazione, seguita dal comandante della stazione di Rocca di Papa, maresciallo Francesco Giovanni De Fabrizio, è scattata durante l’apertura della sagra delle castagne all’interno di un locale, conosciuto come la saletta, posto all’inizio del corso della costituente, la via principale del paese. Durante il blitz, anche grazie all’intervento dei cani del Nucleo cinofili Santa Maria di Galeria, sono state sequestrate un centinaio di dosi tra hashish, marijuana e cocaina, un bilancino di precisione e oltre 4mila euro in contanti, ritenuti il provento delle attività condotte illecitamente. Quanto accaduto ci porta a fare alcune considerazioni sulla diffusa attività di spaccio che sta interessando Rocca di Papa e, con essa, centinaia di giovani, su cui prima o poi sarà necessario inconsegne a domicilio
Il comandante De Fabrizio
terrogarsi. Lo dovrà fare l’amministrazione comunale, la scuola, le associazioni e i circoli politici. Che cosa offre il nostro paese ai giovani roccheggiani? Quale argine viene posto al diffondersi della crisi economica che si espande sempre più a livello sociale e culturale? Il controllo del territorio è un aspetto fondamentale e l’attività messa in piedi dai Carabinieri, che periodicamente effettuano posti di blocco sull’intero territorio, permette di raccogliere tutte quelle informazioni utili per smascherare attività illecite e gruppi di criminali che traggono proprio dalla vendita di droga i loro maggiori profitti. Da un paio di mesi i cittadini ci fermano per segnalarci questo problema,
F iccolo araone Il P
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soprattutto nelle piazze principali di Rocca di Papa, da piazza della Repubblica a piazza Garibaldi fino a piazza Di Vittorio ai Campi d’Annibale. Resta da comprendere se gli arrestati dei giorni scorsi rappresentano soltanto la punta di un’organizzazione molto più estesa a livello comprensoriale, e soprattutto che ruolo stanno giocando gruppi di criminalità organizzata come quella degli albanesi, che ormai stanno conquistando le maggiori piazze di spaccio dei Castelli Romani. Intanto il 14 ottobre si è svolto il processo per Direttissima, confermando i domiciliari per il titolare del locale e l’obbligo di firma per gli altri quattro.
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Lo scorso 21 settembre la giunta comunale ha approvato la delibera sui terreni comunali gravati da uso civico e beni patrimoniali. L’amministrazione ha stabilito i termini e le modalità di pagamento delle indennità di occupazione e dei canoni relativi agli anni 2013 e seguenti. La giunta ha dato mandato all’assessorato al bilancio, di compiere tutti gli atti necessari alla riscossione delle indennità. Per importi superiori ai 516,45 euro è possibile chiedere la rateizzazione, purché si dimostri l’effettivo stato di difficoltà a saldare il dovuto in un’unica soluzione. Non solo, chi deciderà di ricorrere alla rateizzazione dovrà anche presentare un’apposita polizza fidejussoria a garanzia del pagamento. La richiesta deve essere presentata entro 30 giorni dal ricevimento della cartella.
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ROCCA DI PAPA
il Segno - Ottobre 2017
Immondizia sparsa dappertutto Serve un controllo più mirato Via Rocca Priora continua ad essere presa d’assalto da inquinatori seriali
di Sandro Tabellione Sacchetti neri dappertutto. Immondizia sparsa che pian piano finisce nel bosco sottostante. Da mesi via Rocca Priora, la strada che dai Campi d’Annibale porta al Vivaro, è presa d’assalto da uno o più cittadini che tutti i giorni non trovano meglio da fare che abbandonare sull’asfalto le buste con i rifiuti domestici e non. La storia va avanti da almeno un anno e nessuno fino a questo momento sembra essere riuscito né a smascherare l’inquinatore seriale, né a fermare l’assurda abitudine. Via Rocca Priora è una delle poche arterie stradali che portano a Rocca di Papa e offrire tale spettacolo è veramente indecoroso. Le buste, infatti, malgrado l’impegno costante degli operatori della Cosvega, spesso rimangono sui bordi per giorni fino a che si aprono andando ad inquinare vaste aree. Nei mesi scorsi qualcuno aveva proposto l’installazione di telecameretrappola per porre fine a questo comportamento e
Rifiuti in via Rocca Priora (foto d’archivio)
anche per scoprire chi si macchia di tali azioni spregevoli. Invece sembra proprio emergere l’impossibilità o l’incapacità a intervenire con determinazione. “Percorro questo tratto di strada ogni giorno e ormai mi diverto anche a contare le buste che si trovano per terra” ci dice Bruno che abita proprio su via Rocca Priora e che la percorre per andare a lavorare a Rocca Priora. “Bisognerebbe organizzare un vero e proprio controllo, giorno e notte, coinvolgendo associazioni e cittadini stanchi di ciò che accade da troppo tempo” conclude allargando le braccia. Il rischio è anche quello di abituarsi al degrado
che sta diventando consuetudine. Infatti, lungo la stessa strada è facile incontrare discariche a cielo aperto, soprattutto residui di potature e di calcinacci, frutto di lavori effettuati chissà in quale posto, magari anche fuori da Rocca di Papa. Rimuovere periodicamente queste discariche ha anche un costo che deve sostenere l’intera comunità attraverso le bollette dei rifiuti che infatti, nell’ultimo anno, sono aumentate. La situazione, insomma, sta diventando veramente al limite della sopportazione ed è assurdo che un intero quartiere debba apparire sporco per le colpe di qualcuno o di poche persone.
Sos per un attraversamento pedonale in via Frascati 228
Come cittadino di Rocca di Papa, vorrei porre un problema mai segnalato e che quotidianamente si pone in via Frascati (altezza civico 228). Tra le fermate di entrambi i sensi di marcia del Co.tra.l. sono inesistenti gli attraversamenti orizzontali. A fronte di ciò, alcuni automobilisti escono dalle curve che portano al rettilineo dove sono poste tali fermate con una velocità talmente esagerata da rendere molto pericoloso l’attraversamento dei pedoni (moltissimi dei quali scolari). Si assiste quotidianamente a frenate o gimcane intente a schivare i poveri malcapitati. Quindi prima di dar risonanza a qualche drammatica notizia, non
Il punto pericoloso lungo via Frascati
sarebbe il caso, a fronte di questa scarsa sicurezza per i pedoni, chiedere a chi di dovere di poter installare un attraversamento con dosso anti-velocità? In merito a ciò come esempio di fattibilità, vi invio le fotografie della messa in sicurezza di un attraversamento pedonale a Castel Gandolfo sulla via Appia proprio nei giorni scorsi grazie all’intervento della sindaca Silvia Monachesi. Perché non ripeterlo a Rocca di Papa in via Frascati 228? Mail firmata
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ROCCA DI PAPA Quale soluzione per il parcheggio di piazza Valeriano Gatta? Nubifragio il Segno - Ottobre 2017
Cosìcom’è non funziona e il centro storico soffre di Luigi Serafini Il parcheggio, bello o brutto che sia, ormai esiste ed è il momento che venga sfruttato a dovere. Stiamo parlando del multipiano di piazza Valeriano Gatta (Carpino) dove da quasi due anni la megastruttura è un parcheggio fantasma: poche automobili parcheggiate e spazi chiusi. A differenza della soprastante via dove invece regna il caos con macchine parcheggiate in ogni angolo e dove spesso alcuni mezzi pesanti fanno fatica a girare verso via San Sebastiano proprio per l’abitudine di posteggiare fuori posto in ogni ora del giorno. Prima o poi l’amministrazione, che tale parcheggio l’abbia voluto o meno, dovrà decidere che progetti mettere in atto per renderlo funzionale e utilizzabile. Anche i recenti sconti sul costo del ticket orario e la possibilità di sottoscrivere abbonamenti mensili non sembrano aver ottenuto il successo sperato. Dopo tanti mesi, insomma, chi sperava in una rivitalizzazione del centro storico grazie all’aperrura del multipiano, è rimasto deluso. Periodicamente l’area viene utilizzata per alcune feste ma appare vera-
Gli interventi d’urgenza sono costati quasi 17mila €
mente poco consiIl nubifragio dello scorso derando che un 10 settembre ha costretto anno è composto l’amministrazione comuda 365 giorni e nale a sostenere alcuni inqualche saltuaria terventi con carattere attività non sembra invertire la d’urgenza, onde ripristirotta. nare la normale viabilità Quali soluzioni del territorio. dunque? L’aperUn nubifragio che ha protura di un ufficio vocato molti disagi alla citpubblico, magari tadinanza, dai Campi di Acea, in uno d’Annibale fino alle Vigne, degli spazi interni e su cui si è cercato di inal posteggio, po- Piazza Valeriano Gatta tervenire prontamente sotrebbe essere una prima rispo- tanta e agli inizi dei Novanta. prattutto per limitare sta per cominciare a far Recentemente, alcuni privati l’immediatezza del peridiventare usufruibili i par- hanno investito delle importanti colo. cheggi, prevedendo anche degli risorse per aprire attività comLa delibera, approvata il spazi a strisce bianche per i merciali, come la “Casetta di 26 settembre, ha stanziato residenti prossimi alla strut- Rina” di fronte al Duomo, 9.790 euro per “l’eliminatura. Insomma, qualcosa biso- che ha visto l’apertura di una zione dei materiali alluviogna fare per sfruttare il più pasticceria-caffetteria che ha nali presenti e riversati possibile l’area e la struttura. saputo valorizzare una delle nella vasca di raccolta di Qualche anno fa era stata pro- abitazioni più caratteristiche del via dei Gerani” (ditta Edil posta l’apertura di un super- paese, disegnata e realizzata da Lupi); 2.200 euro per “la market, proprio per avviare un artista del calibro di Felipulizia e il deflusso delle quella “colonizzazione” neces- ciano Cavaldesi, scomparso acque meteoriche in via saria per far ripartire un intero oltre quindici anni fa. Rocca Priora e in via Maquartiere che da troppi anni, Da sole, però, queste iniziative schio delle Faete” (ditta con negozi chiusi e cantine tra- non sono sufficienti a recupeChiarelli); 2.238 euro per sformate in appartamentini rare il tempo perduto. Tornare “interventi di riparazioni (spesso privi di finestre), ha de- a parlare di “albergo diffuso” elettriche” (ditta elettrica cretato il decadimento di un e di tassazioni ridotte per le Petrolati); 825 euro per “il importante tessuto socio-eco- attività commerciali non deve ripristino dei selciati in via nomico che ha ben funzionato essere più uno slogan vuoto ma della Fortezza e in via San fino alla fine degli anni Ot- un’idea per la sopravvivenza Sebastiano” (ditta Duellec del centro storico. Anche i priSrl); infine 1.760 euro per vati, però, devono fare la loro Un traguardo importante nella loro vita “taglio alberature in via parte, affittando negozi e candelle Barozze” (ditta De tine per poche centinaia di Luca Danilo). euro. Invece, malgrado la crisi, In totale il nubifragio è coprendere in affitto un locale stato alle casse comunali continua ad essere proibitivo quasi 17mila euro. per i prezzi ancora molto alti. Sono Cinquanta... ma non li dimostrano! Il 5 ottobre scorso la famiglia Calcagni ha festeggiato papà Giuliano e mamma Nadia Guidi che hanno raggiunto un bel traguardo: 50 anni di vita insieme. La celebrazione di un “nuovo” matrimonio si è svolta presso il duomo dell’Assunta alla prePANE - DOLCI - GASTRONOMIA senza di figli, nipoti e parenti. FRUTTA - VERDURA Visibilmente commossi, Nadia e Giuliano avranno sicuraSPECIALITÀ SALUMI e FORMAGGIO mente pernsato a quel lontano www.la-familiare.com - info@la-familiare.com 5 ottobre del 1967 quando decisero di saldare con il matriVia Frascati, 270 - Tel. 06.9497789 monio il loro amore. ROCCA DI PAPA (RM) Auguri a tutti voi!
50 anni di matrimonio per Nadia e Giuliano
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ROCCA DI PAPA Grazie all’interrogazione del consigliere d’opposizione Massimo Grasso
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il Segno - Ottobre 2017
L’inciucio Litta-Crestini si arricchisce di nuovi particolari
di Luigi Serafini Tra luglio e agosto si è consumato uno dei più palesi inciuci politici degli ultimi vent’anni, con il sindaco Crestini che ha chiamato a lavorare in Comune niente di meno che il segretario cittadino del Partito democratico, Massimo Litta. Inciucio bello e buono visto che Litta si era presentato in lista a sostegno della candidata Pd Silvia Sciamplicotti, andata al ballottaggio proprio contro Crestini. Intanto i due mesi sono passati e Litta è tornato in forza al Comune di provenianza: Grottaferrata. Ma se la vicenda si è conclusa resta il troppo fumo su cui nessuno dei protagonisti, fino a oggi, ha dato spiegazioni plausibili. Il sindaco di Rocca di Papa dovrebbe dire semplicemente perché ha ritenuto di chiamare a lavorare, peraltro in posizione di comando nel settore urbanistica, il segretario del Pd, mentre Litta dovrebbe spiegare perché si è trovato al centro di quello che pian piano si è trasformato in un vero scandalo di natura politica. La recente interrogazione del consigliere comunale Massimo Grasso ha ulteriormente arricchito le informazioni sull’argomento. Intanto siamo venuti a conoscenza che il primo a mostrarsi perplesso circa la decisione del sindaco Crestini, fu proprio Massimo Litta, il quale il 21 agosto scriveva al
Massimo Litta
sindaco di Grottaferrata dicendo che, dopo la chiamata di Crestini, «immediatamente si rendeva conto che il ruolo di dipendente, seppur a comando per la sola durata di mesi due, avrebbe comportato una incompatibilità politica in quanto lo scrivente è attualmente il segretario del principale partito di opposizione nel Comune di Rocca di
Papa e tale incompatibilità avrebbe avuto ripercussioni sulla propria attività». Litta, quindi, scarica le responsabilità dell’accaduto sul sindaco di Rocca di Papa, reo di avergli teso un tranello finalizzato a provocare un putiferio all’interno del Pd locale. Il segretario del Pd, infatti, dice di aver appreso informalmente della richiesta avanzata da Crestini, ma la lettera del Comune di Grottaferrata, a firma della segretaria generale Stefania Calcari, lo smentisce clamorosamente, scrivendo che fu Litta a sollecitare «verbalmente sia la scrivente che l’ufficio personale sulla richiesta di assegnazione temporanea presso il Comune di Rocca di Papa». Chi mente? La vicenda, quindi, resta ingarbugliata con una sola cer-
Massimo Grasso
tezza: il sindaco di Rocca di Papa, Crestini, e il segretario cittadino del Pd, Litta, hanno messo su un inciucio tale da rendere indefinibile la diversità di ruoli tra maggioranza e opposizione. Il disappunto sull’intera vicenda mostrato in consiglio comunale dall’esponente di centrodestra Massimo Grasso, lo facciamo nostro.
Mdp presenta il circolo di Rocca di Papa alla presenza di Ponzo e D’Attorre
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Un’aula consiliare partecipata e attiva ha assistito alla presentazione del circolo locale di Mdp-Art. 1, la formazione politica formatasi dopo la fuoriuscita dal Pd da parte della componente facente capo a Bersani. L’iniziativa ha visto la partecipazione dell’On. Alfredo D’Attorre, che ha annunciato la presentazione di un’interrogazione parlamentare sulla mancata applicazione della sentenza del Consiglio di Stato, chiesta da Carlo Ponzo, che nel 2003 firmò proprio l’ordinanza di demolizione delle antenne. Capogruppo in consiglio è la consigliera Elisa Pucci mentre coordinatrice del circolo sarà Doriana Basili.
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il Segno - Ottobre 2017
di Daniela Di Rosa A luglio sono arrivate le risposte della vicesindaco e assessore all’urbanistica di Rocca di Papa alle interrogazioni presentate dai consiglieri comunali Silvia Sciamplicotti (Pd), Elisa Pucci (Mdp) e Massimo Grasso (Obiettivo cittadini e territorio), sul cosiddetto “caso Giannone” (leggi le 10 domande a pag. 2). Le risposte date dalla vicesindaco tendono a sminuire il ruolo ricoperto perché - scrive la Giannone - «il sindaco e il vicesindaco non sono tenuti a controllare le pratiche amministrative poiché sono organo di indirizzo politico [...] che attua il principio di separazione tra politica ed amministrazione, individuando gli atti di competenza della dirigenza e riservando agli organi politici solo gli atti politici, di indirizzo politico e di alta amministrazione». Una risposta che non sembra rispondere pienamente al caso specifico poiché in discussione non vi è la ormai famosa pratica edilizia n. 176 (cioè la sanatoria presentata nel 1984 dal nonno del marito della Giannone) ma i più recenti abusi che, di fatto, hanno reso nulla proprio la pratica 176. Ha ragione la vicesindaco quando scrive che lei «è stata nominata solo nel 2016, ragione per cui non può rispondere su situazioni pregresse connesse all’istruttoria della pratica contestata». Tutto giusto ma la risposta sembra voler aggirare la vera questione, che non è la pratica 176 ma, come dicevamo, i nuovi abusi commessi nello stesso edificio di via Frascati, cioè la cantina trasformata in apparta-
ROCCA DI PAPA
Il caso era stato portato alla luce dal Segno Il silenzio del sindaco
Caso Giannone: arriva l’esposto-denuncia in Procura
menti. Trasformazioni illegittime che non hanno nulla a che vedere con la pratica 176. A incalzare la vicesindaco è stata soprattutto l’interrogazione di Massimo Grasso, il quale in tre occasioni (13 luglio 2017, 28 luglio 2017 e 17 agosto 2017) ha sollecitato «gli organi competenti affinché affettuino, senza ritardo alcuno, il sopralluogo [...] al fine di accertare la presunta trasformazione dei locali in due appartamenti di civile abitazione». Una richiesta chiara inviata non solo al sindaco Crestini e alla vicesindaco Giannone, ma anche al responsabile del settore urbanistica e al comando della polizia locale. Il punto, infatti, sta tutto nell’assenza di sopralluoghi (almeno fino all’8 settembre, data della risposta della vicesindaco, visto che dice che tali azioni non sono di sua competenza) presso la cantina trasformata in appartamenti, su cui, è bene ricordarlo, le due acquirenti hanno avanzato una richiesta di mediazione nei riguardi del marito della Giannone, la quale intanto ha anche provveduto a cambiare la sua residenza: dall’edificio oggetto della pratica 176 in un altro luogo. Insomma, la risposta data
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Veronica Giannone ed Emanuele Crestini
dalla vicesindaco non risponde alla questione centrale dell’intera vicenda, motivo per cui bisognerà attendere gli esiti della denuncia presentata dallo stesso consigliere Grasso alla Procura di Velletri dopo aver ricevuto la risposta evasiva della Giannone. Risposta che, però, chiama in causa anche il sindaco di Rocca di Papa, Emanuele Crestini, rimasto fino a questo momento in disparte rispetto al “caso Giannone”. Nella risposta inviata da quest’ultima alle consigliere Sciamplicotti e Pucci, infatti, ci sono due righe che invece risultano assenti in quella data a Massimo Grasso. Scrive la Giannone: «Il sindaco ha appreso della pratica n. 176 a carico del
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nonno del marito del vicesindaco, a seguito della diffusione della notizia apparsa sul Segno n. 4 del mese di aprile 2017». Nel tentativo di “salvare” il sindaco, in realtà ha ammesso che da sei mesi il primo cittadino ne è ufficialmente a conoscenza. E che cosa ha fatto Crestini in merito? Questo ancora non lo sappiamo ma leggendo l’interrogazione di Grasso apprendiamo che ad oggi «alcun sopralluogo è stato effettuato dagli organi competenti al fine di verificare la fondatezza o meno della notizia di abuso». La vicenda, tutt’altro che chiarita, sembra invece infittirsi ulteriormente dopo le risposte date dalla vicesindaco che sembrano un agglomerato di tecnicismo e burocratese.
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il Segno - Ottobre 2017
A P P R O F O N D I M E N T O
di Andrea Sebastianelli Ho incontrato Massimiliano Calcagni (presidente del consiglio comunale di Rocca di Papa) e Lorenzo Romei (consigliere comunale di maggioranza) per capire meglio ciò che sta accadendo all’interno della coalizione uscita vincitrice soltanto 14 mesi fa. Calcagni e Romei, insieme a Roberta Carnevali, nel consiglio comunale del 28 settembre scorso hanno annunciato la costituzione di un nuovo gruppo consiliare chiamato “Voi con noi”. Ma tale gruppo non è stato presentato in contrapposizione alla maggioranza ma in aggiunta, per dare, come ha spiegato il capogruppo Romei, una spinta all’azione di governo in ritardo su troppi temi, a cominciare da quello sulle antenne. La vera accelerazione alla crisi, infatti, più che dai tre esponenti politici, è stata provocata dalla reazione esasperata del sindaco Crestini che sembra non tollerare il fatto che qualche consigliere possa avere idee diverse su alcuni argomenti.
Come siete arrivati alla decisione di fare un gruppo autonomo seppur nell’ambito della maggioranza che sostiene Crestini? CALCAGNI - La cosa che abbiamo trovato e troviamo intollerabile è l’assenza di ogni coinvolgimento nelle scelte che riguardano Rocca di Papa. L’assenza di confronto sulle tematiche che stanno a cuore ai cittadini che ci hanno votato per un preciso mandato. Non siamo mai stati coinvolti. Mai. Mai abbiamo potuto dire che cosa pensiamo sui temi di volta in volta affrontati. ROMEI - Non c’è stata una goccia che ha fatto traboccare il vaso. Abbiamo cercato di avere un dialogo positivo con la
CALCAGNI-ROMEI
Maggioranza a rischio ma il sindaco preferisce lo scontro al dialogo PARLANO I MEMBRI DEL CONSIGLIO COMUNALE CHE HANNO FORMATO UN NUOVO GRUPPO CONSILIARE
La crisi di maggioranza, che ha coinvolto il sindaco Crestini, più che dalla scelta dei tre “dissidenti” è stata accelerata dalla reazione del primo cittadino che ha lanciato pesanti accuse soprattutto nei confronti del presidente del consiglio comunale
I consiglieri di maggioranza Roberta Carnevali e Lorenzo Romei e, a destra, il presidente del consiglio comunale Massimiliano Calcagni
giunta, uscendo dall’autocelebrazione, al fine di far rispettare il programma elettorale che non è un’operazione di marketing ma è un impegno ben preciso con i cittadini.
Vi aspettavate degli attacchi così forti da parte del sindaco? CALCAGNI - Le parole che abbiamo espresso fin dalla costituzione del nuovo gruppo sono state che avremmo continuato a far parte della maggioranza. Quindi aver attaccato in questa maniera tutti e tre i componenti di “Voi con noi” ci ha sorpreso. Avrebbe potuto tranquillamente chiamarci aprendo un dialogo costruttivo. ROMEI - Noi non rispondiamo agli insulti del sindaco, il quale con le sue parole ha solo messo in
evidenza il suo lato oscuro che denota incapacità al dialogo e al confronto che invece sono la base della politica.
Crestini vi ha accusato di essere stati carenti nell’impegno quotidiano per risolvere i problemi della città. E in particolare ha detto che Calcagni non ha compreso il ruolo istituzionale che ricopre. Accuse gravi. CALCAGNI - Voglio ricordare ai cittadini che io non sono un dipendente del Comune, non ho obblighi di frequenza, ma posso garantire che quando ci sono stato ho sempre dato il mio contributo per cercare di risolvere i problemi. Ho sempre portato avanti il mio ruolo con trasparenza nel rispetto dell’intero consiglio comunale.
ROMEI - Vorrei dire che Massimiliano Calcagni il suo ruolo di presidente del consiglio comunale lo sta svolgendo in maniera esemplare, perché non si piega e non si è mai piegato alla volontà della maggioranza. Sta rispettando anche i consiglieri di minoranza, perché anche loro devono essere ascoltati. Il presidente del consiglio comunale deve essere il garante della legalità a tutela di tutti, facendo rispettare il regolamento fatto approvare dal compianto Luigi Ferazzoli. E Calcagni lo sta facendo nel modo migliore. CALCAGNI - Voglio ribadire che io sono stato eletto all’unanimità, da tutti i consiglieri, in rappresensegue a pag. 9
segue da pagina 8
Non vi pare che questa reazione di Crestini sia sintomo di una palese debolezza amministrativa? ROMEI - La debolezza l’ha mostrata proprio stampando un proprio giornale. A Rocca di Papa si dice: te la canti e te la suoni. CALCAGNI - Voglio ribadire che noi tre, su dieci consiglieri di maggioranza, abbiamo ottenuto dai cittadini circa 700 voti, gli altri 7 consiglieri, tutti insieme, hanno avuto 820 preferenze. Con questo voglio dire che noi, ieri come oggi, continuiamo a vivere il paese con un rapporto continuo con il cittadino. Il Comune non è la casa dall’amministrazione ma la casa di tutti i cittadini di Rocca di Papa. Noi non ci siamo imposti dicendo vogliamo questo o quest’altro, semplicemente abbiamo sentito il dovere di far sentire la voce di una fetta importante dei cittadini e per questo avremmo meritato di essere trattati in maniera diversa dal sindaco che ha preferito insultarci.
Qualcuno della maggioranza vi chiama traditori. ROMEI - Sì, in queste settimane ci hanno chiamato traditori. Noi invece non saremo mai traditori nei confronti dei cittadini. Rocca di Papa non è una metropoli ma è una comunità e prima dei rapporti politici ci sono i rapporti umani. Gli amministratori devono anche conoscere il tessuto sociale del luogo in cui operano, altrimenti si rischia di fare scelte inappropriate. CALCAGNI - Io non voglio sminuire altri consiglieri ma il sindaco, considerato anche il nostro buon risultato elettorale personale, avrebbe dovuto tenerci in maggior considerazione, tro-
vando in noi un sostegno importante.
In questi giorni avete avuto modo di confrontarvi con il vostro elettorato circa la decisione presa? CALCAGNI - Vivendo molto il paese, capita di parlare con tante persone e più di qualcuno mi ha detto: avanti così! Come lo documentano anche i post sui social network. ROMEI - Anche a me hanno detto che abbiamo fatto bene. Quando si ci spende tanto sui social network come se ci si trovasse in un’eterna campagna elettorale, dando false illusioni ai cittadini, si rischia di essere controproducenti rispetto al progetto politico. Il sindaco pensa solo a stare su Facebook, ecco l’apparenza di cui ho parlato in consiglio, mentre spesso la realtà che vivono i cittadini è completamente diversa. A volte è necessario dire le cose come stanno, le difficoltà a fare alcune cose, invece si continuano a vendere illusioni sapendo che non si potranno realizzare. Per Crestini dovete andare al Comune tutti i giorni a “lavorare ventre a terra”. Che cosa avete pensato sentendo queste parole? CALCAGNI - A parte il sindaco mi hanno offeso di più le stesse parole ri-
petute dall’assessore Gianluca Zitelli. Le parole di Zitelli sono solo una dimostrazione di servilismo nei riguardi del sindaco. Non accetto da nessuno che mi venga detto che debbo stare per obbligo tutti i giorni al Comune, come è successo nel consiglio del 28 settembre. ROMEI - Il sindaco confonde le cose. Come può dire che i consiglieri devono stare al Comune lavorando ventre a terra? I consiglieri devono rapportarsi con i cittadini, ascoltare le loro esigenze e riportarle all’interno delle istituzioni. CALCAGNI - Lui sta facendo una brutta figura perché agli occhi dei cittadini sono andati via i consiglieri più votati.
La vicenda “antenne” è stato uno dei temi che hanno acceso il dibattito in maggioranza? CALCAGNI - Io già in riunione di maggioranza ho ribadito che se avessero portato in consiglio la votazione pro-antenne, avrei votato no. I cittadini di Rocca di Papa le antenne non le vogliono e basta. Come può Crestini ambìre a diventare il sindaco che ha voluto le antenne? ROMEI - Per me la vicenda antenne non è stata determinante. Per me l’aspetto più importante è
«Lavorare è faticoso, adesso venitein Comuneventrea terra»
La risposta del sindaco di Rocca di Papa alla decisione dei tre esponenti di maggioranza di formare un gruppo autonomo, non si è fatta attendere. Già durante il consiglio comunale del 28 settembre, Crestini aveva etichettato la decisione dei tre, come un “gruppo che non aggiunge nulla alla maggioranza”. E poi la frase che ha fatto più discutere: “Da domani mattina mi aspetto che chi si professa apparte-
nente a questa maggioranza venga tutti i giorni al comune a lavorare, ventre a terra”. Una reazione a caldo ci sta, ma il primo cittadino sul bollettino informativo della sua amministrazione, uscito due settimane dopo il consiglio del 28 settembre, è andato addirittura oltre. Ecco che cosa ha scritto Crestini sui tre esponenti eletti nella sua coalizione: “Devo constatare che in questi ultimi mesi, siete stati latitanti, apropositivi, scarsa-
mente presenti nelle sedi comunali o nelle altre occasioni pubbliche”. E ancora: “Ma lavorare è faticoso, impegnativo, ci vogliono capacità, dedizione, spirito di gruppo, sintesi e azione”. Infine, l’affondo contro Calcagni: “Forse è davvero convinto di essere un (buon) politico per i voti che ha preso. Ma la politica si fa con i numeri, certo, ma anche con qualche idea”. Parlava a Calcagni ma forse pensava a se stesso.
stato prendere pian piano consapevolezza di questa mentalità che prevede un uomo solo al comando. Non è la mia mentalità. C’è una sentenza del Consiglio di Stato che va rispettata. Punto.
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il Segno - Ottobre 2017
tanza di 17mila abitanti. Il mio è un ruolo istituzionale e devo cercare di svolgerlo nel modo più corretto. Sono stato il consigliere più votato e l’intero consiglio ha deciso che meritassi di ricoprire questo ruolo. Se i miei voti li avesse presi qualche altro consigliere sarebbe stato lui al mio posto. Il mio ruolo lo hanno decretato i cittadini con il loro voto. Il sindaco spesso mi ha detto: tu sempre co’ ‘sti voti! Ma vorrei ricordargli che anche lui se sta lì è perché ha preso i voti altrimenti al suo posto si troverebbe la Sciamplicotti.
Crestini aveva cercato di sfiduciare Calcagni da presidente del consiglio
Vorrei parlare di un argomento un po’ delicato, portato alla luce da ilmamilio.it: il tentativo fatto da Crestini di sfiduciare Calcagni dal ruolo di presidente del consiglio comunale. Come sono andate le cose? ROMEI - A un certo punto mi hanno sottoposto una lettera chiedendomi di firmarla. Volevano sostituire Massimiliano. Appena l’ho letta mi sono rifiutato di firmarla, io sono una persona di principii, e ho subito chiamato Massimiliano dicendogli di farsi consegnare la lettera. Cosa che poi lui ha fatto chiedendo spiegazioni al sindaco. Prima di tutto la dignità. Noi non siamo degli adulatori ma dei consiglieri comunali che devono avere a cuore gli interessi dei cittadini. CALCAGNI C’è stato il tentativo di mortificare la mia persona e il mio ruolo. In questa cosa è stato male consigliato. Gli apprezzamenti che ricevo dalle persone sono comunque per me la cosa più bella.
A P P R O F O N D I M E N T O
Ora, dopo le tante cose dette da Crestini, che clima ci sarà in maggioranza? CALCAGNI - Da parte nostra non vogliamo far saltare niente e nessuno ma il sindaco deve cercare con noi un dialogo costruttivo cercando di fare il bene del paese. ROMEI - Noi siamo stati votati per portare avanti un programma. E a quello dovremmo attenerci tutti.
ROCCA DI PAPA Tanti problemi irrisolti a causa dell’immobilismo della giunta
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Benvenuti nel bel paese del... c’era una volta
di Gennaro Spigola Sono trascorsi 15 mesi da quando si è insediata la nuova giunta e nulla è cambiato, tutte le criticità segnalate nel tempo non hanno mai trovato udienza e, conseguentemente, soluzione. La “prassi” utilizzata è quella del declinare per evitare di assumersi le responsabilità politiche, addossandole sempre ad altri, dimenticando volutamente quanto scritto nel programma elettorale sul quale venne chiesto il voto agli elettori. Lotta all’abusivismo che nel nostro territorio ha raggiunto delle percentuali tali da far mettere la città di Rocca di Papa tra i primi posti dei Castelli Romani per negatività. Sistematico aumento dell’enorme debito pubblico (non si intende dimenticare l’eredità lasciata dalle giunte precedenti), che ammonta a circa 15 milioni di euro. Su questa tematica da diverso tempo si chiede, al sindaco e alla giunta in carica, di programmare un consiglio comunale aperto per spiegare ai cittadini come si intende procedere e quale programma economico adottare per avviare un percorso verso l’abbattimento del debito in essere: evidentemente i cittadini non devono sapere. Per evitare che questa disinformazione la faccia da padrone, intendo “azzardare” alcune riflessioni: ho letto il bilancio comunale nel quale si evince che i canoni delle antenne ammontano alla cifra di 558mila euro annui, ciò spiega la non applica-
Il sindaco Crestini
zione della sentenza del Consiglio di Stato che ne prevede l’abbattimento, così facendo non si ottempera a quanto disposto dalla legge e si fa cassa a discapito della salute dei cittadini e dell’ambiente. Sempre nel bilancio è prevista una entrata di 540mila euro annui con l’utilizzo dell’autovelox così i roccheggiani verranno sottoposti a una vessazione economica, sapendo però che i cittadini, nell’eventualità fossero tutti ligi alla guida, la voce di bilancio in questione subirebbe una decurtazione che comporterebbe minori entrate che inevitabilmente verrebbero recuperate con l’applicazione di tasse aggiuntive. Intendo ricordare, ormai solo per questioni di cronaca, l’Hotel Europa che, abbandonato a se stesso, sta andando a deterioramento naturale. Si dimentica che l’immobile venne acquistato per 4 milioni di euro con un forte contributo della cittadinanza. La funicolare. Anche qui sono stati stanziati 9 milioni di euro
(siamo ancora a metà dell’opera) per un servizio tranviario che avrebbe dovuto iniziare la sua attività di trasporto già da diverso tempo e anche se dovesse trovare soluzione (cosa che non credo fattibile) non risolverebbe i problemi del disservizio del Cotral (non ascrivibili agli operatori del settore ma alla cattiva gestione aziendale e ai tagli sistematici dei fondi destinati al settore trasporto e più specificatamente al trasporto pubblico locale). Nasce allora spontanea una domanda: quante corse avrebbero avuto in più gli utenti eliminando il sistematico disservizio, se una parte di quei fondi impegnati per la “faraonica” e ingiustificata opera della funicolare, fossero stati indirizzati al Trasporto Pubblico Locale ? Come se non bastasse quanto sopra esposto, i roccheggiani vengono ulteriormente sottoposti ad altre limitazioni di pezzi dello stato sociale locale: chiusura della farmacia comunale, chiusura del presidio ASL di viale
il Segno - Ottobre 2017 Enrico Ferri (vecchia sede del Comune), chiusura del presidio Acque potabili in piazza Valeriano Gatta (Carpino) che sarebbe dovuto essere ripristinato immediatamente dopo il passaggio della gestione ad Acea ATO2. Voglio ricordare che per avere un presidio temporaneo presso la sede comunale per dare la possibilità ai cittadini che si sono visti recapitare le bollette dopo 31 mesi, per avere delucidazioni ed evitare spostamenti per raggiungere il presidio più vicino sito in Frascati, hanno dovuto promuovere una petizione popolare raccogliendo diverse firme per segnalare la totale inadempienza dell’amministrazione, facendo rivivere la vecchia prassi democratica che coinvolge i cittadini che fino a prova contraria sono quelli che votano e meritano di essere degnamente rappresentati. Per finire (sicuramente avrò tralasciato non volutamente alcune tematiche e me ne scuso) ho preso contatti con altri cittadini per predisporre e promuovere una ulteriore petizione popolare per determinare il ripristino del presidio sanitario, che ha permesso nel tempo ai roccheggiani di assolvere alle diverse pratiche amministrative che attengono alla sanità. Permettetemi di definire la nostra cittadina, vista la situazione in cui versa, con una metafora: i nel paese.
Marco e Simone Pierluigi ai Campionati italiani di tiro a segno di Milano
Orario Continuato
Lune d chiu ì so
Ne l p er iod o sc o las t i co AP E R T U R A Pizzette bianche € 0,50 OR E 7. 30 Pizzette rosse € 0,70
Buon sangue non mente. Simone Pierluigi e papà Marco dopo essersi qualificati ai Campionati italiani di tiro a segno, dal 5 all’8 ottobre hanno partecipato alle gare finali che si sono svolte a Milano. Il giovane Simone nella categoria Senior, mentre Marco nella categoria Master nelle specialità olimpica P10 (10mt) e nella specialità olimpica PL (50mt a fuoco). Il duo roccheggiano ha ottenuto un ottimo piazzamento: Marco è arrivato quarto nella pistola libera (PL) a 50 mt e quarto nella pistola 10 mt (P10) categoria Master. Simone invece si è classificato quarto nella pistola libera (PL) a 50 mt e sesto nella pistola 10 mt (P10) categoria Senior. A loro vanno i nostri complimenti!
il Segno - Ottobre 2017
ROCCA DI PAPA
I politicanti di turno alla conquista dei 5 stelle Grillo: «Abbiamo perso la forza del primo V-Day»
A Rocca di Papa l’incontro con la Fattori resta segreto di Daniela Di Rosa Scrive Il Fatto Quotidiano sul Movimento 5 stelle: «Lo specchio (parziale) di un movimento che a Roma ha la sua enclave, con una valanga di sindaci, ma pure di meetup ed eletti che si guardano in cagnesco e amministratori che reclamano nuove regole». E leggendo le parole di Beppe Grillo: «Forse abbiamo un po’ perso la forza del primo VDay», Sì, forse la forza la stiamo perdendo e la colpa è soprattutto dall’entrata nei meetup di politicanti allo sbaraglio. Tutti quei personaggi che negli anni sono saltati da un’associazione, un comitato, un partito, all’altro, in cerca di gloria. Nei paesi e nelle città il simbolo del movimento viene preso d’assalto da gente in cerca di facili pol-
trone, basando la propria politica quasi escusivamente su Facebook, trasformando i meetup in gruppi di potere personale. È in questi meetup che si formano fazioni, che si crea il capetto locale che detta leggi ai fedelissimi, che isola i pochi menbri “dissidenti”, che tenta la “scalata” al potere, non a suon di lotte alla malapolitica ma di like. Se si cominciassero a rinnovare i meetup la forza sarebbe più dirompente di prima! Nel nostro paese già negli anni passati era avvenuto questo, e la storia si ripete. Un esempio? Venerdì 13 ottobre era previsto un incontro con la senatrice 5 stelle Elena Fattori, incontro aperto a tutti, come lei stessa aveva dichiarato in un commento sul mio profilo Facebook. Stranamente quest’incontro non veniva pubblicato sulla pagina del meetup, e altrettanto
Beppe Grillo
stranamente, dopo la conferma della senatrice, l’incontro veniva spostato (sempre in segreto) in un paese vicino, Grottaferrata. Non c’erano luoghi adatti a Rocca di Papa? Anche questo cambio di programma non è stato pubblicato sulla pagina del meetup. Nessun cittadino a 5stelle, e non, è
11 stato avvisato dell’arrivo della senatrice. Perché? Ricordo che in questo paese il primo partito è quello degli astenuti: 5.340 elettori su 13mila non hanno espresso il proprio voto. Io, per esempio, pur essendo venuta a conoscenza casualmente del luogo, del giorno e dell’ora dell’incontro, non invitata non mi sono presentata. Seguo il MoVimento dalla sua nascita, da quando era solamente “Gli amici di Beppe Grillo”, voto 5 stelle e quando non c’è il simbolo, non voto. A Rocca di Papa non mi riconosco nelle dimaniche del meetup locale, tutto incentrato verso l’autocelebrazione, al punto da voler far diventare di loro proprietà una battaglia (quella alle antenne) che ha visto per decenni cittadini, politici e comitati, protagonisti di tale lotta, ignorandoli completamente nei loro comunicati in Rete, con l’aggiunta dell’insulto verso la stampa locale rea di aver fatto un’inchiesta sull’argomento senza citare il loro meetup, in realtà senza citare nessun partito proprio perchè la lotta all’elettrosmog è una lotta che deve vedere uniti tutti i cittadini al di là della loro connotazione politica, come era stato precedentemente dichiarato da loro stessi. A quanto pare, non era vero.
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di Daniela Di Rosa Massimo Onesti è uno degli artisti più apprezzati a Rocca di Papa, non solo per le sue performance tra musica e teatro ma anche per le recensioni ospitate proprio sul nostro mensile.
Massimo, conoscendoti da tempo, parlando del problema antenne su cui sei sempre stato molto sensibile e combattivo, cosa ne pensi di creare un evento che coinvolga gli artisti locali che più di altri si sentono toccati dal tema? «Penso che di fronte a una problematica così grande come quella della rimozione delle antenne sia ora che anche e soprattutto gli artisti di Rocca facciano sentire il loro dissenso e la loro disapprovazione per quella che da anni ormai è diventata una calamità di vaste proporzioni e che non è detto, come ci vogliono far credere i poltici che si sono succeduti in tutti questi anni, che dobbiamo accettarla supinamente o con rassegnazione come se ci trovassimo di fronte a catastrofi naturali come terremoti o uragani! Questa è una sciagura artificiale e non naturale, un danno di cui conosciamo tutti le conseguenze che provoca sulla nostra salute soprattutto, oltre allo scempio paesaggistico di questi luoghi così cari e suggestivi e che hanno perso, per fortuna non del tutto, il fascino particolare che contraddistingue queste valli, questi monti e questi boschi così racchiusi fra i due laghi e così sospesi nel tempo leggendario e mitico che queste terre hanno visto dai tempi dei latini ad oggi».
Sento che ti stai appassionando al tema... «Io personalmente, che ho vissuto l’infanzia negli anni Sessanta quando il paese pullulava di entusiasmo e turismo, reputo un certo declino di Rocca, man mano negli anni, da quando purtroppo ci fu l’apparizione di questi grigi tralicci come guardiani sinistri delle nostre vette di Monte Cavo e delle Faete. Paradossalmente quello che nella metà degli anni Settanta salutavamo come significato di grande libertà e di progresso come il fenomeno delle radio libere per noi di Rocca fu l’inizio del grigiore e della decadenza». Secondo te come mai gli arti-
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«Contro le antenne anchegliartistiin campo» Massimo Onesti ha deciso di rompere il muro del silenzio
sti di Rocca di Papa non si sono mai esposti, a parte qualcuno, su questa problematica? «Purtroppo a Rocca non esiste un grande senso di aggregazione e di spirito della comunità, non credendo, sbagliando secondo me, che le sorti del paese possano avere anche ripercussioni a livello personale e molti artisti per la maggior parte cercano delle strade più soggetive e circoscritte alla loro sfera individuale non cercando un contatto evolutivo e di crescita sia con la popolazione che fra artisti stessi».
Pensi sia il caso, tramite il nostro giornale, di fare un appello per coinvolgere tutti gli artisti del paese? «Speriamo che questo appello non rimanga inascoltato e auspico che gli artisti possano farsi portavoce di questo malumore di tutto il paese non solo per sensibilizzare i politici perchè sappiamo come a parole prima di ogni elezione lo siano sempre promettendo sempre di tutto e di più riguardo la dismissione dei tralicci, ma anche per gridare con forza e decisione che, quello
che vogliamo adesso, sono passi decisi e concreti perché ci siamo rotti letteralmente le palle di essere presi per il culo da questi governanti che si servono della battaglia sulle antenne solo per poter vincere l’ennesima elezione e che poi cercano di specularci sopra, come sembra si stia cercando di fare con questa nuova giunta, e visto pure che la legge si è pronunciata a favore della rimozione anche se di
Massimo Onesti
una sola antenna, ma di cominciare intanto da questa e step-by-step farle rimuovere tutte affinché il paese possa rinverdire come nella sua naturale dimensione e che i cittadini non debbano essere annoverati fra le statistiche di un paese che a livello nazionale ha fra le più alte percentuali di malati e morti di tumori in Itali… Diciamo basta! Riprendiamoci il nostro verde e la nostra salute!».
Grande festa per Serafina e Augusto
1967
Al ristorante “La Foresta” il 20 settembre scorso si è svolta una grande festa per i 50 anni di matrimonio tra Serafina Palozzi e Augusto Del Nero, che hanno voluto ripetere
la cerimonia presso il duomo dell’Assunta. Per la longeva coppia, nota a Rocca di Papa per aver gestito per tanti anni “Il Cantinone” di piazza Garibaldi, è arrivato anche
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l’omaggio della cantante Alessandra Testa che ha incantato i circa 50 invitati. Sofia Fazi, invece, ha cantato per loro al ristorante. Ma poiché il matrimonio, nel 1967,
si era celebrato il 21 settembre, Serafina e Augusto hanno atteso la mezzanotte per tagliare la bellissima torta nuziale. A loro vanno i nostri auguri più sinceri.
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Cultura e
... dintorni
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Storia di un miraggio: la Pompei preistorica dei Colli Albani di Andrea Sebastianelli Il recente studio sulla città albana di Albalonga condotto dall’archeologo Franco Arietti, ci permette di riportare alla luce un’antica discussione sull’individuazione di questa mitica città che tanto ha affascinato gli studiosi di ogni epoca. Dalla seconda metà dell’Ottocento molti comuni dei Colli Albani (Marino, Castel Gandolfo, Ariccia, Rocca di Papa e Grottaferrata) furono al centro di importanti scoperte archeologiche che, per la prima volta, mettevano in luce oggetti risalenti a villaggi esistiti contemporaneamente alle prime fasi della Roma preistorica. Tra i maggiori artefici vi fu anche Michele Stefano De Rossi, noto soprattutto per i suoi studi sui terremoti, che a Rocca di Papa visse e morì a soli 63 anni lasciando un grande bagaglio storico-scientifico. Tra il 1860 e il 1880, il De Rossi annunciò i primi ritrovamenti archeologici nei Colli Albani che consentiranno la ricostruzione di quella che, a partire dal 1908, verrà definita “Protostoria” per distinguere le età del Bronzo e del Ferro. Eclatanti furono i ritrovamenti di Monte Cavo, che permisero di ricostruire il ruolo centrale della sacralità del Tempio di Giove Laziale sin dalle fasi più antiche della Cultura Laziale (una delle prime prove ne fu l’olletta con la decorazione a rete, tipica del Bronzo Finale). Ancora più eclatanti le scoperte in località Pozzo Carpino, Valle Violata, Palazzolo e Campi d’Annibale (tutte zone di Rocca di Papa). Ma la scoperta più importante, ritenuta ancora oggi la più antica testimonianza della civiltà laziale (che in seguito verrà definita Latina) resta la tomba di Valle San Lorenzo Vecchio ai piedi di Rocca di Papa, a ridosso di via delle Barozze. La datazione la pone infatti al IX sec. a.C., prima della mitica fondazione di Roma (753 a.C.). In un grande contenitore (dolium) era stato posto il corredo funerario che comprendeva diversi vasetti, una fibula e un anello. Le ceneri del defunto erano state deposte in un’urna definita “a capanna” con il coperchio a forma di tetto, avente i travicelli stilizzati. E per la prima volta venne trovata una figuretta umana anch’essa stilizzata. Intorno a questi ritrovamenti, mancando le tecniche
“Sotto il peperino si cela il mistero di Albalonga”
odierne di scavo, analisi e interpretazione, si creò un vero e proprio confronto scientifico basato sull’ipotesi che la mitica città di Albalonga (la cui esistenza era per loro “provata” dalle decine di tombe venute alla luce) fosse stata sommersa da un’eruzione vulcanica facendone perdere le tracce. Il caso si aprì intorno a quella che sarà definita la “Pompei preistorica dei Colli Albani”. Gli studiosi dell’epoca si divisero in due fazioni. Da una parte i sostenitori di questa teoria (guidati dal De Rossi) e dall’altra coloro che ritenevano impossibile collocare un evento tanto cata-
strofico nelle fasi precedenti la nascita di Roma (tra questi anche lo scopritore della città di Troia, Schliemann, il Nibby e il Virchow). Secondo i fautori della “Pompei” castellana, la prova inequivocabile sarebbe stata rappresentata dagli oggetti che risultavano ricoperti da uno strato di peperino. Dunque i vasi si trovavano al di sotto di quella che, secondo loro, fu un’eruzione vulcanica. La teoria si basava anche su una lettera del Visconti relativa agli scavi del Pascolaro (località di Castel Gandolfo) del 1816-17, in cui si riportavano le testimonianze di contadini e operai che dicevano di aver trovato “sotto il peperino le arcaiche stoviglie”. L’autorevolezza del De Rossi convinse molti altri studiosi (tra cui il Pigorini e il Bleicher) dell’esistenza di una Pompei preistorica. Fu proprio Michele Stefano De Rossi, con la sua indiscutibile autorità scientifica, a dare vita a uno dei più palesi
“miraggi” che la storia della ricerca archeologica italiana ricordi. Probabilmente fu anche per questo che il De Rossi fu presto dimenticato tanto che oggi neanche viene menzionato tra gli studiosi italiani che gettarono le basi della Paletnologia. Ma, come ebbe a scrivere nel 1924 Ugo Antonielli, non per questo si potrà “menomare la riputazione di un naturalista, cui tanto va debitrice la nostra disciplina. Anche il più valente degli scienziati -concludeva lo studioso italiano- può talora ingannarsi o essere attratto da una sorta di miraggio”. Tanto più che non può essere dimenticato che il De Rossi, e con lui tutti gli altri, fondarono la loro teoria esclusivamente su racconti di altri, in anni in cui “imperfetta era la conoscenza del materiale di scavo”. Per la cronaca, l’ultima fase di attività freatomagmatica del vulcano laziale si verificò intorno ai 150 mila anni prima degli oggetti rinvenuti dal De Rossi.
Continuano con successo le performance sportive di Giulia Brunetti, figlia di Fabrizio e di Emanuela Gabrielli. Per il terzo anno consecutivo Giulia si è laureata campionessa italiana ACSI nei Campionati
italiani assoluti di pattinaggio artistico a rotelle tenutisi a Riccione il 7 settembre 2017. Ha inoltre conquistato il titolo di campionessa provinciale e regionale UISP 2017 e si è classificata sesta assoluta
su 55 atlete provenienti da tutta Italia nelle finali UISP di TREVISO del 2 luglio 2017. Giulia milita nel Pattinaggio Artistico Grottaferrata seguita dall’istruttrice Stefania Dolciotti.
Una grande promessa del pattinaggio
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IL LIBRO
Senza via di scampo
Autore è il prof. Bottini
Senza via di scampo. Dalla attività di prevenzione al bisogno pubblico di repressione. È il titolo del quinto libro scritto dal prof. Fabrizio Bottini (nostro concittadino) docente in diritto del lavoro e tutela assicurativa. Il testo, volutamente provocatorio, ospita le premesse del noto magistrato dott. Donato Ceglie, ed è già stato presentato il 20 ottobre a Bergamo mentre altre due tappe importanti sono previste nelle prossime settimane a Bologna e a Bari. Senza via di scampo vuole fornire uno spunto di riflessione sul fatto che, nel nostro ordinamento spesso il giustizialismo prevale sulla giustizia e che l’esigenza di trovare un colpevole “costi quel che costi” è prioritaria rispetto a qualsiasi verità processuale. È questo il caso di numerosi imprenditori, vittime della cultura del sospetto, che hanno avuto la sventura di trovarsi alla “ribalta” giudiziaria per eventi infortunistici ancorché abbiano adottato tutte le misure idonee a prevenire l’evento, poi, verificatosi. Il lavoro del prof. Bottini è anche un monito contro il sindacalismo di alcuni, esasperato e cruento, che finisce per imbavagliare l’imprenditore piuttosto che indubbie modalità di indagini che certi organismi di vigilanza hanno posto in essere in indagini legate a infortuni mortali sul lavoro. Uno spunto di riflessione in una nazione in cui una indagine preliminare equivale a sentenza definitiva di condanna.
Per chi volesse saperne di più, o semplicemente per acquistare il libro, può scrivere all’Associaizone Aiesil: info@aiesil.it
TERRITORIO
il Segno - Ottobre 2017
La Protezione civile ha incontrato i cittadini Il 14 ottobre si è svolta la giornata «Io non rischio»
Si è conclusa nel migliore dei modi la giornata dedicata alla campagna di comunicazione nazionale sui rischi naturali che interessano il nostro Paese. Lo scorso 14 ottobre, infatti, i volontari e le volontarie di protezione civile hanno allestito punti informativi dal titolo “Io non rischio” nelle principali piazze del territorio nazionale per sensibilizzare i propri concittadini sul rischio sismico, sul rischio alluvione e sul maremoto. Il cuore dell’iniziativa - giunta alla settima edizione e che si è arricchita rispetto al passato di iniziative ed eventi legati alla conoscenza dei luoghi e dei rischi realmente presenti - è stato l’incontro in piazza tra i volontari (formati per diffondere la cultura della prevenzione del rischio nei territori dove operano ordinariamente) e la cittadinanza. Protagonisti della campagna sono stati proprio i volontari e le volontarie di protezione civile appartenenti alle sezioni locali delle organizzazioni nazionali di volontariato, nonché a gruppi comunali e associazioni locali di tutte le regioni d’Italia - che si sono trasformate quindi in uno strumento attivo di comunicazione delle buone pratiche di protezione civile. Fondamentale, anche per questa campagna, è il ruolo attivo dei cittadini che sono scesi in piazza per confrontarsi con loro. “Io non rischio” - campagna nata nel 2011 per sensibilizzare la popolazione sul rischio sismico - è promossa dal Dipartimento della Protezione Civile in collaborazione con Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze), Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) e Reluis (Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica). L’inserimento del rischio maremoto e del rischio alluvione ha visto il coinvolgimento di Ispra (Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), di Ogs (Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale), di AiPo (Agenzia Interregionale per il fiume Po), dell’Arpa Emilia-Romagna, dell’Autorità di
Simone Sferco e Fabrizio D’Ortenzi
Bacino del fiume Arno, di CamiLab (Università della Calabria), della Fondazione Cima e dell’Irpi (Istituto di ricerca per la Protezione idro-geologica). Sul sito ufficiale della campagna www.iononrischio.it è possibile consultare l’elenco dei comuni aderenti alla campagna dello scorso 14 ottobre e i materiali informativi su cosa sapere e cosa fare per proteggersi dai rischi naturali.
In biblioteca il libro su Palmiro Togliatti
Il prossimo mercoledì 8 novembre presso la biblioteca comunale di Rocca di Papa alle ore 16,30 verrà presentato dall’Associazione culturale Il Migliore il libro: “Togliatti e la democrazia italiana” a cura di Alexander Hobel. L’iniziativa è stata organizzata unitamente alla Casa delle culture di Roma. A presiedere l’incontro sarà il nostro Gennaro Spigola.
Come passa La poesia del mese ‘u tiempu Dialetto roccheggiano
di Anna Giovanetti
Se scarozzanu l’anni, i mesi, e settimane e non te rendi contu de come passa ‘u tiempu; etera ieri estate, ma basta n’po de vientu e ecco che te retrovi co n’attimu a Natale.
N’fa attiempu a fasse giornu che già diventa sera; da ciuca me recordo no riveanu mai i 18 anni ma doppo, mamma mea come curenu l’anni e ancora stau a cure…porcaccia la miseria!
‘U tiempu va de curza e gni potemo fa gnente, basta vive sereni solu co po’ de salute i sòrdi è vero servenu comunque non te ‘llude che non fermanu u tiempu e n’te fau campà sempre. Perciò chesta etè a vita che ci au regalatu tenemocia stretta, finu a quandu dura, passanu l’anni è vero che brutta fregatura, ma ognui giornu de più è tuttu de guadagnatu!
TEMI D’OGGI
il Segno - Ottobre 2017
di Vincenzo Rufini Nel vecchio e variegato lessico della lingua italiana di un tempo andato, prima che la rivoluzione linguistica operata da Facebook la trasformasse in una sorta di sinteticismo oltre le righe, vi era una parola derivata da una località della provincia di Gorizia, ora in territorio sloveno, che aveva assunto il significato di una disfatta memorabile: Caporetto. Il significato dispregiativo dato alla parola Caporetto si deve far risalire a 100 anni fa: il 24 ottobre 1917, durante la Grande Guerra, l’esercito austro-tedesco, in avanzata verso il fronte italiano, e forte di una massiccia artiglieria pesante, inizia un bombardamento gravoso e continuo contro la cittadina e le zone limitrofe. Le truppe italiane, ivi presenti e inquadrate nella seconda armata, posta al comando del generale Capello, di cui faceva parte, tra gli altri, anche lo scrittore interventista Carlo Emilio Gadda, vengono circondate e tagliate fuori da ogni comunicazione.
La vita nei modi di dire
La disfatta di Caporetto Così nasce un’etimologia La nostra storia
Una serie di errori nel recepire le comunicazioni, la stortura psicologico-militare del comandante in capo dell’esercito italiano Luigi Cadorna, il quale aveva la deformazione strategica onde per cui ogni attacco del nemico costituiva, secondo la sua particolare ottica, una manovra diversiva tendente a nascondere il vero obiettivo militare. Lo scontro si protrasse fino a novembre, ma già dal 26 ottobre le posizioni italiane nella zona erano andate perdute, solo la perfetta disposizione del 3° Corpo d’Armata del Duca d’Aosta evitò che gli austro-tedeschi dilagassero verso la pianura padana.
di Enea Trinca
Dieci persone parlano di me? Nove ne dicono male e spesso la sola persona che dice bene lo dice male.
In vita mia la fortuna mi ha bussato una sola volta... E l’ha fatto proprio mentre ero in bagno.
Il partito più democratico del mondo è il Reggiseno perché unisce la destra con la sinistra, solleva la massa e attira il popolo.
Se tua moglie ti lascia, lasciala andare... se torna sarà tua per sempre. Se non torna non lo è mai stata.
Ascolta i consigli di tuo padre quando è ancora vivo e segui il suo esempio quando non c’è più.
Da un solo germoglio nasce un albero pieno di fronde. Con la posa della prima pietra si erige una fortezza. Ogni viaggio comincia con un solo passo.
il T o c c o
di Ermanno Gatta
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Spunti di psicologia
A cura della Dott.ssa Bruna Benelli
La sconfitta militare ebbe come effetto immediato la nomina, da parte del re, di un nuovo capo di governo, nella persona di Vittorio Emanuele Orlando, il quale seppe tener ben saldo lo stato italiano ed evitò che la disfatta subìta a Caporetto si trasformasse in una sconfitta definitiva. Famoso il suo discorso (Resistere, resistere, resistere) in cui incitava l’intera nazione a costituire un unico blocco onde superare il momento difficile. Al di là dell’avvenuto percorso storico di quella battaglia molto significativa ed importante della Grande Guerra, Caporetto assume già da quel lontano tempo un’accezione più ampia e nel corso del ventesimo secolo venne utilizzata come una sorta di etichetta negativa rivolta ad ogni tipo di avvenimento, sia esso militare, politico, culturale, amministrativo, sportivo. Caporetto assume l’etimologia di disfatta, di impreparazione, di inferiorità verso l’altro; ma soptattutto è un etimo particolarmente significativo dell’eterna approssimazione italica, la quale a volte esalta il genio italiano facendolo primeggiare anche senza nessun tipo di adeguata preparazione, ma altre volte conduce l’essere nazionale a difatte sesquipedali.
Genitori-figli Che fare?
Mi scrive una signora di 45 anni madre di una adolescente di 16, dice di essere preoccupata per sua figlia. La ragazza è studiosa e anche socievole, equilibrata, gentile con tutti, ma la madre ha paura di quello che le potrebbe accadere quando esce con gli amici e mi rivolge una domanda fondamentale: “Come posso stare tranquilla quando succedono tante cose brutte ogni giorno. Come posso concederle la libertà che dovrebbe avere senza condizionarla con la mia ansia?”.
Riporto questo quesito perché credo che al giorno d’oggi fare il genitore sia molto difficile. Gli psicologi e gli educatori in genere, propendono per concedere il giusto grado di libertà a un essere umano in evoluzione, con desideri e bisogni da soddisfare per permettere il raggiungimento di un equilibrio sano e di un corretto sviluppo della propria personalità. Tuttavia bisogna fare i conti con il mondo esterno, che sembra essere diventato sempre più insidioso, basti pensare ai recenti casi di cronaca di violenze che colpiscono particolarmente le donne. Si potrebbe osservare che la violenza contro le donne è sempre esistita, solo che al giorno d’oggi, con il moltiplicarsi delle possibilità di contatto tra le persone che abitano in luoghi diversi, si accentuano i rischi di “fare brutti incontri”. Occorre, quindi, che i genitori tengano occhi e orecchie aperti, senza essere invasivi, dando ai propri figli delle regole educative chiare da rispettare, sul rientro, sulle persone che frequentano e con cui si sentono anche virtualmente, offrendo loro l’opportunità di essere sempre ascoltati, in modo che i ragazzi si aprano e si sentano compresi e accolti, creando così le premesse per una comunicazione genitorifigli aperta, sincera, e supportiva.
il Segno dei tempi
nei disegni del Maestro Franco Carfagna
In questo numero vogliamo farvi scoprire un altro angolo artistico di Rocca di Papa. Questo luogo si trova in Viale Enrico Ferri (la strada che da piazza della Repubblica conduce alla Madonna del tufo). Si tratta di una
La strada dei... mosaici
Ultima pagina
il Segno - Ottobre 2017
palazzina costruita proprio dall’On. Ferri (da cui il nome della strada) che al piano terra ospita un accogliente Bed & Breakfast (foto a destra) dal nome che è tutto un programma: “Il mosaico”. E infatti questo luogo è una vera e propria esposizione permanente di mosaici, realizzati da Renato Calcagni che, oltre a gestire la struttura ricettiva, dà sfogo alla sua creatività e alla sua passione andando alla ricerca (sulle spiagge, nelle cave, lungo i fiumi, ecc.) delle pietre che poi utilizzerà per le sue opere: ematiti, piriti, graniti dell’isola d’Elba, travertini, agate lucide, ciottoli preziosi e ovviamente tante tessere vetrose. I mosaici oltre a contornare l’edificio all’esterno, lo decorano anche all’interno, dando vita a un percorso di arte e cultura unico nel suo genere e, incredibile a dirsi, che a Rocca di Papa pochi conoscono. La chicca di questo percorso è rappresentata da un orologio solare o meridiana (foto a sinistra). “Nell’evoluzione dell’umanità -ci ha raccontato
Renato Calcagni- poche cose appartengono al passato come l’orologio solare. L’alto livello tecnologico raggiunto dall’orologeria meccanica fece perdere di colpo la sua importanza nel contesto sociale. Attualmente assistiamo ad un risveglio di interesse per gli orologi solari anche perché si vorrebbe considerare il tempo in modo più riposante. Nell’antichità gli appuntamenti si davano “quando la tua ombra sarà lunga dieci volte il tuo piede”. Molte persone pensano che l’orologio solare sia meno preciso degli attuali orologi: falso, l’orologio solare –conclude Renato- non scarta mai di nulla nel corso degli anni, tanto è vero che anche i modernissimi orologi atomici vengono rifasati a fine anno con i misuratori solari degli osservatori astronomici”. La meridiana realizzata da Renato e dedicata a Papa Wojtyla, è veramente bella, curata nei minimi dettagli e, cosa fondamentale, calcola il tempo in maniera perfetta. Chi volesse ammirarla, insieme agli altri mosaici (ce ne sono tantissimi e ognuno con un particolare significato o dedica: da quello a D’Annunzio fino a Gandhi, ecc.), può recarsi in viale Enrico Ferri e chiedere a Renato di fare da guida. Scoprirete un “angolo” di Rocca davvero suggestivo e inaspettato.
Lettere, Proposte, Proteste e Reclami ilpiccolosegno@libero.it
Le lettere non superiori alle 10 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonico
LA SCALINATA DEI MEDICI CURANTI Volevo segnalarvi il pericolo rappresentato dalla scalinata che da piazza Margherita porta a via Cavour, la scalinata dove si trovano gli studi di alcuni medici di Rocca di Papa. Ora che l’estate è finita e iniziano le giornate piovose, c’è il ri-
schio per noi anziani di scivolare. Infatti mancano i corrimano lungo le pareti, almeno dal lato degli studi medici, e in molti punti la pavimentazione è rotta. Se il Comune volesse risolvere questo problema sarebbe per noi una gran bella notizia. Lettera firmata
CANTINA FAZI vini D.O.C. e spumanti
“dal cuore dei Castelli Romani”
Commercio all’ingrosso di vini imbottigliati e sfusi Forniture per Ristoranti-Bar-Enoteche Rivenditore di zona del “Prosecco DOC Treviso” Via Vicinale delle Faete, 13 - Rocca di Papa Loc. Campi d’Annibale - Tel/Fax 06.9496677 alessandrofazi@hotmail.com
ANCH’IO ADOTTO UN VOSTRO SPAZIO Caro direttore, ho molto apprezzato l’idea di permettere anche ai singoli cittadini di acquistare dei piccoli spazi per consentire al nostro giornale di uscire con regolarità. Inviami le indicazioni in merito. Grazie. Giuseppe Calcaterra
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il
Segno
Periodico dell’associazione culturale “Editoriale il Segno” Registrazione Tribunale di Velletri n. 5 del 19/02/2002
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