Il Segno settembre 2009

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PICCOLO

“ il Segno

Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare.

Ecomostri

mensile indipendente di attualità,

informazione e cultura

Anno VIII, n. 9 - Settembre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Paolo Borsellino

Anche Rocca di Papa avrà il suo ecomostro, a ridosso del centro storico, ben visibile dalla campagna romana. Il Sindaco vorrebbe erigere questo “monumento alla bruttezza” ma il WWF protesta e Parco e Sovrintendenza chiedono un’opera adatta al contesto del quartiere medievale roccheggiano

Alle pagine 12 e 13

Palazzo-parcheggio multipiano, sette piani di bruttezza

Questo parcheggio s’ha da fare, ma... rendiamolo più bello

di Andrea Sebastianelli Centomila metri cubi distribuiti su sette piani. Sono questi i dati allarmanti del parcheggio che dovrebbe sorgere a ridosso del centro storico di Rocca di Papa, in piazza Valeriano Gatta. Qualsiasi persona con un po’ di sale nella zucca si rende conto dell’eccessiva mole di cemento per un parcheggio che dovrebbe risolvere soltanto le esigenze di un’area marginale del paese, abbastanza fuorimano (interessando solo un lato dell’antico quartiere bavarese) e del tutto distaccata dagli altri grandi quartieri, Campi d’Annibale e Vigne. Perchè allora non realizzare un progetto più adatto a quest’angolo di paese, arricchitosi negli ultimi anni di un bel teatro comunale? Perchè questa ostinazione? SEGUE A PAGINA 12

A Monte Cavo

Fondi Regionali

Dopo lo scempio

A pagina 10

A pagina 14

Lavori di Scavi alla Ecco la recupero Fortezza Via Sacra e... abusi Studi d’Arte Alle pagine 8 e 9

Festa dei 100 anni

La nipote di M.S.De Rossi Maria Tamilia, nipote del grande studioso Michele Stefano De Rossi, ha compiuto 100 anni. A pagina 19

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ATTUALITA’

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il Segno - Settembre 2009

L’assenza di memoria storica genera i partiti dei nuovi mostri I partiti di matrice razzista stanno emergendo in tutta Europa

diventato il quarto partito del Paese ottenendo il 14,8%. In Romania, il partito razzista e xenofobo “Romania Mare” ha avuto l’8,6% dei voti. In Slovacchia il partito “Sns”, anti-rom, razzista e xenofobo, ha ottenuto quasi il 9% delle preferenze. In Ungheria, il partito “Jobbik”, razzista e xenofobo, è diventato la terza forza con il 14,77%. In Gran Bretagna il “Bnp”, noto per non accettare nelle sue fila membri non bianchi e per la sua propaganda antiislamica, ha ottenuto il 10% dei voti. In Italia è avvenuta la stessa cosa con la Lega Nord (10%), anche se la maggioranza degli italiani tende a considerare il partito di Bossi come una formazione solo un po’ folklorica, colorita, passionale, di principi in qualche modo condivisibili. Al contrario, la Lega Nord, come gli altri partiti europei

Beneficio d ’ inventario

di Ettore Zanca

Vivere è facile esistere no

A volte mi sento come il portiere di un albergo. Fermo a osservare i tic e le manie del genere umano, impegnato a prendersi terribilmente sul serio, mentre non aggredisce la vita, non si cura se i diritti elementari vengono calpestati, a meno che non succeda in fila alla posta. A volte credo di elevarmi da questo tanfo, ma sono dentro come gli altri, solo che, come pochi “sono nel fango però guardo su le stelle e le vedo così belle”(1). In mezzo a questa fauna cerco un minimo di distacco, di disillusione, convinzione di essere di un’altra razza. Né migliore né peggiore, diverso. Non so quanto sia padrone del mio destino, ma ultimamente ho provato una pena infinita per un mio amico. Ha fatto una scelta di vita, è andato a vivere in un paese dimenticato da Dio e dalla civiltà, non un locale, non un’edicola, non un’anima. Ci ha portato la famiglia, in inverno nevica

succitati, è una forza razzista, xenofoba e anti-islamista. Ma è più facile non chiamare le cose con il proprio nome, come invece fanno nel resto d’ Europa, dove considerano la Lega per quello che è. A differenza degli altri partiti razzisti europei, però, in Italia la Lega è al governo e sta indirizzando le politiche socio-(dis-)educative a sua immagine e somiglianza. Nel 2006 il gruppo della Lega Nord in Europa (rappresentato da Bossi, Borghezio, Speroni e Salvini) venne espulso dal “Gruppo Indipendenza e Democrazia” a causa delle assidue frequentazioni con formazioni razziste e xenofobe europee. Che cosa sta accadendo all’Europa? Che ne è della memoria di un Continente che dopo lo sterminio di milioni di Ebrei, Rom, Sinti, testimoni di Geova, omosessuali, ecc. avvenuto poco più di cinquant’anni fa, promise che un orrore del genere non

e c’è una nebbia a cassapanche, non a banchi. Gli hanno assegnato il numero civico solo da poco e da meno lo hanno attaccato al sistema fognario. Il parco giochi è uno sterro dietro la chiesa con una sola altalena. Un posto bello da guardare solo per poche ore. Non per viverci, almeno per me che senza giornali, libri e partita di calcetto divento come Jack Nicholson in “Shining” e che non ho alcuna voglia di imparare lo stambecchese. Non ho nulla in contrario per chi sceglie questa vita, però ho trovato molto strana la sua voglia di fare due chiacchiere prima e dopo i pasti. La sua convinzione di aver scelto bene passava da ferma a implorante, fino a un flebile pregarmi di dirgli che aveva scelto bene, che lo invidiavo, che tanti vorrebbero vivere come lui. Siamo passati dal raccontarmi la sua vita a consegnarmela in mano, supplicandomi di riportarla in città, dove lui sarebbe voluto stare se avesse potuto essere padrone di sé stesso. (1)“Enrico Ruggeri – Fango e stelle – CGD, 1996

Borghezio

Bossi

sarebbe più accaduto? Questi primi segnali (in realtà manifestatisi da circa un decennio) possono diventare l’anticamera di un nuovo orrore se per primi i cittadini non si fermeranno a riflettere sui fatti che accadono oggi evitando di aggrapparsi come pesci all’amo credendo nell’illusione di un boccone facile, succulento e vendicativo. Una valvola di sfogo (di fronte all’attuale crisi) che potrebbe avere conseguenze disumane.

il Segno PICCOLO

di Andrea Sebastianelli Nelle ultime elezioni europee, il vecchio Continente ha avuto una drastica svolta razzista. In Olanda il “Partito della libertà” (Pvv) di Geert Wilders, movimento xenofobo, nazionalista e anti-islamista, è diventato la seconda forza del Paese, ottenendo circa il 14% dei voti. In Austria, i due partiti di matrice razzista e xenofoba, l’Fpo (Partito della Libertà) e il Bzo (Partito del Futuro dell’Austria), hanno ottenuto il 12,8 e il 4,6 per un complessivo 17%. In Belgio il “Vlaams Belang” (VB), forza nazionalista, razzista e xenofoba, si è attestata al 10,9%; la “Lista Dedecker”, anch’essa nazionalista, razzista e xenofoba, al 4,9%; il “Fronte Nazionale” (Fn) di matrice neofascista è arrivato al 5%. Per un totale vicino al 20% dei voti. In Danimarca, il partito xenofobo “Dansk Folkeparti” è

mensile indipendente di attualità, informazione e cultura dell’Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli” Registrazione Tribunale Velletri n. 5/02 R.S. del 19 Febbraio 2002 DIREZIONE Via dei Monti, 24 - Rocca di Papa DIRETTORE RESPONSABILE Giuseppe Caldarelli DIRETTORE Andrea Sebastianelli REDAZIONE Noemi Bevilacqua, Piero Botti, Silvio Cajonello, Federica Capogna, Gaetano Casilli, Riccardo Ciotti, Ilaria D’Alessandro, Daniela Di Rosa, Piero Fondi, Paola Gatta, Sandro Guidi, Noga, Marco Rapo, Sergio Rasetti, Annarita Rossi, Mariapia Santangeli, Giulia Serafini, Luigi Serafini, Sandro Tabellione, Flavia Vitali, Ettore Zanca, il-sognatore.blogspot.com ILLUSTRAZIONI Franco Carfagna, Ermanno Gatta

ilpiccolosegno@tiscali.it

Manoscritti e foto anche se non pubblicati non si restituiscono. Articoli, opinioni e giudizi, impegnano solo l’autore.

Stampato in proprio


ATTUALITA’ Una vicenda che pone una serie di interrogativi

il Segno - Settembre 2009

di Ettore Zanca Laocoonte, chi era? Un uomo che aveva intravisto la catastrofe e non era stato ascoltato, per qualcuno a causa del destino ineluttabile, per altri per cretinaggine umana e terrena. Era l’unico che non voleva che il cavallo entrasse a Troia, ovviamente non fu ascoltato. Il Laocoontismo sembra essere tornato di moda. Le manovre di affossamento della televisione pubblica procedono da parte del governo in maniera scientifica, unite a un tentativo di monopolio del mercato televisivo italiano. Ovviamente tutto questo procede dritto filato e in sordina, siamo troppo occupati (una manovra concepita apposta? Qualche dubbio comincia a venirmi) a criticare, o invidiare il Sig. Sirio Bercisconi, usiamo un nome fittizio per proteggerne le privacy, per le sue Noemiletizie. A inizio anno Sky fece una offerta faraonica di 474 milioni di euro alla Rai per continuare a trasmetterla sul satellite, nel frattempo il governo, cui casualmente a capo sta un uomo con forti interessi in Mediaset, toglieva l’Iva privilegiata alla Tv di Murdoch (patron di Sky), in maniera tale che Sky fosse costretta a rivedere i prezzi degli abbonamenti. “Un atto dovuto” venne detto dal Governo, che però non si sa perché continua a mantenere prezzi di favore per le gabelle sulle uova di struzzo (Sic!). La Rai, in maniera libera e indipendente, rifiutò l’offerta. Il risultato? Su Sky la Rai è adesso criptata e sta subendo un crollo

La Rai e quel no ai 500 milioni di euro offerti da Sky

verticale degli ascolti, in compenso la Tv satellitare sta avendo un picco di richieste di abbonamento e trasmetterà in via esclusiva i mondiali di calcio fino al 2014 (opzione per i successivi 3 anni) e tutta la serie A. In più, sempre a proposito di calcio, ha la “Liga”, nuovo paradiso dei calciatori e la “Champions” per intero. Inoltre gli italiani sembrano aver capito dove porta il digitale terrestre, devi comprare un decoder, poi devi comprare a uno a uno più pacchetti per i canali, in pratica alla fine si paga quanto si paga per Sky, o poco meno, ma in più c’è un altro aggeg-

Il premier e il suo doppio

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gio infernale per casa. E Laocoonte? Eccolo, di questo passo, non solo in Tv, mi sembra che si punti al vuoto di contenuti e al monopolio dell’etere e delle scelte. Il vero tracollo della Tv pubblica però, lo vedrete a giugno del prossimo anno. Indovinate che cosa c’è? I mondiali di calcio! Indovinate anche quanto ci vorrà (in termini economici) per vederli e, soprattutto: la Rai li trasmetterà? A chi ha indovinato le risposte, predico di andare a nascondersi, considerata la fine che fece Laocoonte.

Si tratta, naturalmente di un caso. Resta, però, il fatto che la pubblicità istituzionale di cui dispone la Presidenza del Consiglio ha più che triplicato le spese in un anno (932 mila euro nel primo trimestre del 2008, 3 milioni e 137 mila euro nel primo trimestre 2009) e che questo piccolo ma significativo flusso di soldi pubblici è stato indirizzato in blocco sulle Tv private. Tagliati fuori i giornali, mentre la Rai per statuto trasmette gratuitamente i messaggi istituzionali. Quali televisioni private? Anche qui ce ne sono tante e alcune sono più fortunate di altre. Canale 5 ha fatto la parte del leone con 2 milioni e 126 mila euro di pubblicità istituzionale. Poi Italia 1 con 536 mila euro, infine Rete 4 con 253 mila euro. Totale: 2 milioni e 915 mila euro, in pratica l’ intera somma disponibile. Naturalmente solo i maligni possono pensare che ci sia un nesso fra il premier Berlusconi e le Tv della famiglia Berlusconi. (Tratto da “Famiglia Cristiana”)

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ATTUALITA’

Il servizio sanitario e l’Italia dei nostri giorni Evitare gli sprechi non significa tagliare a caso i fondi

di Sergio Rasetti In tante regioni italiane il Servizio Sanitario è gravemente malato e al suo capezzale i numerosi consulti di politici vecchi e nuovi non hanno saputo indicare la cura per riportarlo almeno ad un livello di coma vigile, mentre il federalismo fiscale varato dal governo, finirà per spaccare l’Italia e la sua Sanità Pubblica in mille pezzi. I più informati sanno che in autunno saranno operati altri drastici tagli al personale delle strutture pubbliche e private convenzionate, dopo quelli, significativi, operati già nelle ultime settimane. La sanità pubblica costa tanto, ma non per questo possiamo rinunciarci. Tanti ingranaggi di questa gigantesca macchina devono essere sostituiti perché obsoleti o

perché azionati dalle persone sbagliate. Si può e si deve razionalizzare la spesa e impiegare il personale nel modo migliore per aumentare la produttività che in questo caso significa migliorare la capacità di perseguire la guarigione, al meglio, del malato che deve

Uscire dalla crisi sostenendo il reddito

di Mauro Artibani Questa crisi mostra, in maniera incontrovertibile come, per garantire la crescita economica, la pratica del consumare debba farsi indifferibile. Se tanto mi da tanto, altro che consumo di bisogno; per i consumatori, anzi, un obbligo di ruolo. Per esercitare questo ruolo occorre un reddito adeguato. Toh, proprio quel reddito che è venuto a mancare, che il debito ha tentato di surrogare, che il credito ha usato per fare business, fino a fare Sboom. Sta qui la crisi. Qui sta pure l'uscita dalla crisi: dare sufficienza al reddito senza se, senza ma. Quei se, quei ma che assordano l'etere: Trichet: “ci muoviamo in terreni inesplorati”; Trichet: “dobbiamo stare all'erta. Ci sono molti rischi a pensare che lo scenario di base sia già scritto, diciamo da Dio o da un'entità superiore ovviamente non è vero. Ciò che accadrà dipenderà da noi”; Tremonti: “siamo in terra incognita”; Geithner: “i governi di tutto il mondo potrebbero trovarsi a dover cambiare le strategie anti-crisi”. Sentito? Vecchi paradigmi rendono incerto il dire, velano le ragioni della crisi, inibiscono il nostro esercizio, svalutano valore, bruciano ricchezza. Per approfondire il tema: “Professione consumatore”, Paoletti D’Isidori Capponi Editori, marzo 2009.

L’Ospedale di Marino

essere tenuto sempre al centro degli obiettivi del Servizio Sanitario. Per questo occorre un severo controllo della spesa, ma credere che sia possibile ridurla drasticamente senza abbandonare a se stessi centinaia di migliaia di malati risulterebbe una pura illusione. E’ tempo di mettere al primo posto della nostra attenzione personale questo problema che lasciato in mano ai soli addetti rischia di non essere risolto, nella consapevolezza che nel momento in cui ognuno di noi avrà bisogno di assistenza sanitaria rischia di trovare una struttura non capace di accoglierlo al meglio mentre, a quel punto, nessuno potrà fare niente per modificare quella negativa realtà. Come avviene già oggi, in molti casi, potremmo trovare: strutture vecchie e super affollate, personale medico e paramedico insufficiente, stanco e demotivato, costretto a turni e carichi di lavoro impossibili. Situazioni che, presi dal nostro particolare, non sapremmo accettare o comprendere perché in quel momento il nostro corpo sofferente non potrebbe tollerare nessuna scusa o giustificazione. Quasi automatico il giudizio totalmente negativo sul personale sanitario che sembra occuparsi di noi con troppa fretta

il Segno - Settembre 2009

e superficialità o non arriva mai quando lo aspettiamo e i minuti ci sembrano ore. L’idea che esso se la prenda comoda mentre magari si sta prendendo un caffè, è un tarlo che lavora incessantemente nella testa del malato. La verità è che questi lavoratori a causa della sanità malata diventano parafulmine del sistema accumulando, giorno dopo giorno, un malessere interiore che può portare alcuni di essi, in determinati momenti, ad indossare quella che a pazienti e loro familiari appare come la maschera dell’indifferenza. Milioni di persone ogni giorno devono compiere atti che hanno una stretta relazione con la salute e l’organizzazione Sanitaria Nazionale pubblica e privata. Analisi cliniche, visite, accertamenti diagnostici, acquisto medicinali, ricoveri e dimissioni, visite a parenti malati, assistenza a familiari ricoverati, assistenza fisica e psicologica a genitori anziani ospiti di strutture più o meno accettabili. Corsie nelle quali alle 12, ora del pranzo, ci possono essere pazienti non deambulanti che ancora non sono stati puliti e cambiati dalla notte precedente. Anziani in carrozzella che nessuno rimette a letto dopo ore o che vengono nutriti, quando non possono farlo da soli, soltanto quando il pasto è diventato immangiabile perché il poco personale in servizio arriva quando può. Pazienti che chiedono aiuto ai visitatori che non possono fare altro che dare una voce agli infermieri, i quali non possono che assicurare l’intervento non appena possibile. In questi ultimi mesi chi ha frequentato strutture pubbliche e private convenzionate ha potuto costatare che la descrizione fatta corrisponde, salvo rarissime eccezioni, alla realtà e allora ci permettiamo di rivolge a tutti un invito: “Occupiamoci del buon funzionamento della sanità quando siamo in salute o non appena superato, in qualche modo, un periodo da clienti del Servizio Sanitario Nazionale, per costringere la politica a trovare ed adottare le opportune decisioni perché da malati si possa essere considerati e trattati sempre da cittadini di serie A”.


Parte il “reddito minimo” per disoccupati e precari PAGINA APERTA

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I moduli possono essere ritirati presso tutti gli Uffici Postali

di Andrea Sebastianelli La legge sul “reddito minimo garantito” è diventata finalmente realtà. Dopo un lungo iter, la Regione Lazio ha infatti avviato la concessione del contributo per disoccupati e precari, fortemente voluto dal gruppo di “Sinistra e Libertà” regionale, capeggiato dall’Assessora al Lavoro, Alessandra Tibaldi. E’ possibile ritirare il kit, contenente il modulo per la richiesta di accesso al “reddito minimo garantito” e le istruzioni per la compilazione, presso tutti gli uffici postali della Regione, e presso il Comune di Monte Porzio Catone, capofila del Distretto Socio Sanitario RM H1. Il beneficio, avente durata annuale, sarà erogato a partire dal mese di novembre sulla base delle graduatorie che sa-

La legge della Regione Lazio, voluta dal gruppo di “Sinistra e Libertà”, è diventata realtà. Possono accedere al contributo tutti i disoccupati dai 30 ai 44 anni. C’è tempo fino al 30 settembre.

ranno adottate dalle Province secondo i criteri contenuti nella delibera n. 426 del 24 maggio 2009. Sono attribuiti punteggi ulteriori per i carichi familiari, per le donne, per i disabili, per i soggetti in dichiarata emergenza abitativa e per i disoccupati di lungo periodo con oltre 24 mesi di iscrizione ai Centri per l’Impiego. “La legge -ricorda l’Assessora Tibaldi- prevede un sostegno diretto al reddito per un contributo massimo di 7 mila euro

di Marco Rapo Continua il viaggio alla scoperta degli uomini simbolo del Sud America. Abbiamo già parlato in precedenza di Pablo Escobar (in ben due occasioni). Il Sud America è pieno di uomini simbolo, che simpatici o no, piacenti o meno, hanno la loro storia, bella o brutta che sia ma pur sempre una storia e quel filo di leggenda che fa di questi uomini degli “immortali”. Un uomo che risulta già leggenda è il Sub Comandante Marcos. Ma chi è costui? E’ un rivoluzionario messicano portavoce dell’esercito Zapatista di liberazione nazionale; esistono, secondo una stima approssimativa, 76 comandanti ma un solo sub-comandante. Questo perché i comandanti hanno un mandato affidato loro dalle assemblee popolari e in qualsiasi momento il loro titolo potrebbe essere revocato; il sub-comandante invece guida l’esercito e per questo motivo si trova in una posizione gerarchica più alta. Oltre al passamontagna (suo inconfondibile simbolo) porta generalmente un fazzoletto rosso legato al collo ed una pipa in bocca. È identificabile rispetto agli altri comandanti zapatisti da questi due elementi. Il bastone con il quale talvolta appare è il bastone del comando della milizia dell'EZLN, affidatogli dai comandanti. Attualmente vive in clandestinità con la milizia, sulle montagne del Chiapas. Il nome “Marcos” sarebbe l’acronimo di alcune delle municipalità occupate dagli zapatisti nel gennaio 1994: Margaritas,

l’anno (pari a 583 euro mensili) per inoccupati, disoccupati o precariamente occupati con un reddito personale imponibile non superiore a 8 mila euro nell’anno precedente a quello della domanda, residenti nel Lazio da almeno 24 mesi, che non abbiano maturato i requisiti per il trattamento pensionistico e con un età compresa fra i 30 e i 44 anni”. Le domande potranno essere consegnate o inviate mediante raccomandata con ricevuta di

L’Assessora al Lavoro della Regione Lazio, Alessandra Tibaldi

ritorno presso i Comuni capofila dei distretti Socio Sanitari. Poi la Provincia competente stilerà le graduatorie degli aventi diritto, secondo i criteri stabiliti dalla Regione. In base all’accordo sottoscritto con Poste Italiane per questo primo anno di sperimentazione della legge, gli uffici postali oltre a distribuire la modulistica con le relative istruzioni per la compilazione, dovranno anche ritirare le domande inoltrate ai Comuni capofila, effettuare la prima lettura elettronica dei moduli, inoltrare le richieste alle Province ed erogare gli assegni del reddito minimo garantito”. C’è tempo fino al 30 settembre.

Il Sub-comandante tra realtà e leggenda

Alla scoperta degli uomini simbolo del Sud America

Il Sub-comandante Marcos

Altamirano, Rancho Nuevo, Comitán, Ocosingo, San Cristobal (anche se Comitán non fu conquistata dagli zapatisti. Secondo una versione simile, la “C” identificava la comunità di Chanal). Sebbene Marcos (o il sup) compaia pubblicamente soltanto con il volto coperto da

un passamontagna, il governo messicano il 9 febbraio 1995 ha dichiarato di averlo identificato nella persona di Rafael Sebastián Guillén Vicente (Tampico, Messico 19 giugno 1957), un ex-ricercatore dell’Università di Città del Messico. Però lo stesso Marcos ha sempre negato di essere Rafael Guillén. La famiglia di quest’ultimo ha affermato di ignorare dove egli si trovi e si è rifiutata di confermare o smentire l’identificazione fatta dal governo Un elemento non secondario è la grande capacità comunicativa di Marcos -capacità che costituisce forse la ragione principale per cui il caso Chiapas è da oltre un decennio all’attenzione dei mass-media. Marcos è l’eroe di molta gente, ma soprattutto dei bambini indigeni che vedono in lui un simbolo di protezione. Marcos ha dato speranza a molte persone e ha restituito il sorriso a molti bambini, e questo è già tanto. Tutto ciò ha fatto entrare di diritto il “sup” tra gli uomini-leggenda del Sud America!


PAGINA APERTA Simone Franceschini torna a parlare dell’Ente Parco Un pallone pieno di debiti 6

“Adesso la priorità è riconquistare i cittadini” di Marcello Morrone Simone Franceschini esperto in tematiche ambientali, già ospite della nostra testata, risponde alle nostre domande. Rispetto ad alcuni anni fa crede in un miglioramento della sensibilità sia dei politici che dei residenti? “Non è per fare pubblicità al Parco, ma devo dire che da due anni a questa parte con l’insediamento dei nuovi organi si è riusciti finalmente ad organizzare delle iniziative. Vede, qui per venti anni non si è fatto nulla, si è generata una montagna di carta in più per tante pratiche e ciò ha causato un forte rigetto per molti abitanti di Rocca di Papa ed in specie a Velletri dove sono forti le pressioni contro il Parco che, non dimentichiamolo, nacque grazie ad una iniziativa popolare nel lontano 1986”. Secondo lei perché? “Le posso dire che quanti abitano nella zona dell’Artemisio non hanno mai interagito con l’aspetto positivo del Parco, forse ne hanno conosciuto i divieti che dal mio punto di vista sono sacrosanti, direi che l’attuale gestione del Parco dovrebbe riacquistare la fiducia degli

scontenti, di coloro che ostentano il Parco come un limite e questa è una sfida per riacquistare il consenso delle popolazioni. Da due anni a questa parte vedo una controtendenza, sono state attivate numerose visite guidate, si è passati da 200 persone come visitatori esterni del 2007, alle 20 mila del 2008, nel 2009 si è già abbondantemente superato questo risultato. E’ stato aperto un rifugio forestale, iniziative nuove per creare lavoro ed imprenditoria, siamo stimolati dal patrocinio dell’ente che ci aiuta logisticamente con il supporto tecnico, pratico ed organizzativo”. Che dice del senatore Orsi del Pdl e delle sue iniziative parlamentari tutte a favore dei cacciatori? “Guardi, sull’emendamento del senatore Orsi sulla caccia è semplicemente il tentativo di voler ricavalcare una lobby che nonostante sia in decrescita è molto capace a mobilitarsi, e nel campo politico troverà sempre chi cercherà di cavalcare per motivi elettorali queste cose. Il nostro scopo è contrastarli mobilitando le persone che vogliono difendere questo

Parco perché in un’area protetta tale pratica deve comunque essere vietata perché chi va a caccia non conosce i problemi della biodiversità. L’ampliamento del Parco che si sta operando per tutelare maggiormente la qualità di quest’area, non deve scontrarsi con i piani casa dei vari Comuni, quindi si tratta di avere la capacità di sensibilizzare la popolazione, altrimenti spunta il politico di turno che per i propri interessi si fa relatore delle posizioni anche le più assurde”. Sulla questione dell’abusivismo, dei finti orti recintati da lamiere, queste cose ancora avvengono o è un fenomeno del passato? “Tutto ciò ancora avviene, credo in minor misura solo perché comincia a mancare il territorio da depredare, non perché ci sia una maggiore sensibilità. Recentemente l’Agenzia per il Territorio ha effettuato dei rilievi aerei e nell’immediato Velletri risulta avere il maggior tasso di abusivismo in Italia… ben 14 mila manufatti negli ultimi tre anni, dopo tanti scandalosi condoni è questa una piaga biblica per il nostro territorio”.

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Il calcio come specchio della nostra società

di Marco Rapo L’Argentina senza calcio è una tragedia, dice Diego Maradona. E forse ha ragione. Al solo annuncio che il campionato non sarebbe iniziato come previsto il 14 agosto, una complicata questione di debiti e diritti tv si è trasformata in un problema di ordine pubblico. Tifosi inferociti sotto la sede della Federazione, sassi e insulti contro il presidente Julio Grondona e grattacapi per il governo, già in seria crisi di popolarità. La crisi economica ha ulteriormente peggiorato i bilanci dei club e la soluzione di sempre -vendere presto e bene i migliori talenti in Europa- non funziona più. Basti pensare agli argentini assorbiti a grappoli dai nostri campionati negli anni scorsi e all’austerità del calcio-mercato italiano di questa stagione. Risultato: una decina di club di serie A sono tecnicamente falliti, con debiti complessivi per 10 milioni di dollari. Tra loro nomi illustri come River Plate, Independiente, Racing e San Lorenzo. Devono soldi principalmente al fisco, poi alla Federazione e in parte ai giocatori e altri dipendenti. Diciamo che il calcio come sempre è spaccato tra potenze e “cenerentole”, le potenze spendono al di là della crisi, basta vedere il Real Madrid, una vergogna (anche Platinì ha avuto parole dure per il Real!). Poi c’è la faccia dell’incoerenza, ovvero del Milan e del suo presidente, in una conferenza stampa dichiara che la crisi c’è e bisogna combatterla, che i prezzi dei giocatori sono assurdi e poi... poi che fa? Spende 15 milioni di euro per Huntelart, alla faccia della coerenza, ancor più grave che l’artefice di tutto ciò sia il Presidente del Consiglio italiano!! Questo è il calcio, lo specchio della nostra società.

“Non sono un Santo, e quindi...”

Non avevamo alcun dubbio. Ha sfoggiato un atteggiamento altezzoso verso l’informazione che descriveva fatti di cronaca venuti alla luce tramite inchieste di magistratura, intercettazioni telefoniche, dichiarazioni di interessati, pubblicazioni di foto, filmati, e registrazioni audio ma alla fine ha dovuto cedere. Il 22 Luglio 2009, per difendersi, il premier Silvio Berlusconi ha detto: “Non sono un santo, a casa mia non vengono soltanto veline, ma anche Capi di Stato e di Governo. Io sono una persona di buon gusto, cultura ed eleganza. Gli attacchi personali non mi toccano”. Gli italiani, molto poco informati dei fatti dai mezzi di informazione che sembrano essersi dati quasi tutti contemporaneamente un codice di censura sulle notizie scomode stante il fatto che questo signore sembra avere la possibilità di de-

cidere vita o morte di tanta parte dell’editoria pubblica e privata, ora sanno dalla sua bocca che qualche cosa di vero c’è, in tutte quelle chiacchiere che si vanno facendo in ogni dove sulla vita “privata” del Presidente. Per quanto ci riguarda vogliamo soltanto sottolineare che non siamo affatto tranquilli quando tenta di imbonire l’opinione pubblica dichiarando che non è un santo e che a casa sua circolano veline, Capi di Stato e di Governo... perché uno dei grossi problemi è proprio questo. Le rivelazioni di queste settimane hanno dimostrato che la sicurezza della persona Presidente del Consiglio e delle persone Capi di Stato e di Governo, con il modo di vivere privato del sig. Berlusconi non è affatto assicurata ed anche la credibilità pubblica e privata degli stessi, per queste frequentazioni, potrebbe essere messa in seria

discussione. Se ragioniamo in questo modo siamo invidiosi, bacchettoni, comunisti? Il giudizio lo lasciamo ai lettori laici e cattolici ai quali chiediamo decisioni laiche nel legiferare e di non dimenticare al momento del voto le incompatibilità personali dei candidati politici con le proprie convinzioni religiose soltanto perché quel politico ha concesso o promesso, per esempio più fondi per le scuole religiose o di non agevolare in alcun modo gli studenti che vogliono una lezione alternativa all’ora di religione. Siamo convinti che questo paese può essere governato decentemente anche da qualcuno che non ha avuto, in età avanzata, una notevole ricrescita dei capelli. il-sognatore.blogspot.com


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L’INTERVENTO

Un mega-villaggio in Sardegna ma contro il Premier c’è il pastore Murgia

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Storia di un pastore sardo e di ciò che accade per accaparrarsi 500 ettari di Stefano Sansonetti* L’opposizione targata Pd dovrebbe prendere nota. Perché quello che sta succedendo intorno alla «Costa turchese», il progetto berlusconiano di un mega villaggio a Sud di Olbia in Sardegna, rappresenta un autentico esempio di resistenza a oltranza contro il premier. Il protagonista di questa lotta è un pastore sardo che si chiama Paolo Murgia.

luzione dell’annosa vicenda è stata ricercata anche mediante un tentativo di accordo transattivo».

Il pastore Paolo Murgia

La richiesta del pastore: 3 milioni di euro per lasciare “Murta Maria”

L’usucapione su 500 ettari sui quali sono previsti alberghi, ville e perfino un porto

Un nome da ricordare: Paolo Murgia. Il quale, tanto per andare subito al sodo, rivendica da un bel po’ di tempo la proprietà, acquistata a suo dire per usucapione, su una fetta dei 500 ettari su cui dovrebbero sorgere ville, alberghi e relativo porto turistico. Ed ecco perché è scoppiata una battaglia giudiziaria tra il granitico pastore e la Edilizia Alta Italia Spa, la società dell’universo Fininvest che sta cercando da anni di condurre in porto l’operazione «Costa turchese».

Tra il pastore sardo e la società di Berlusconi rapporti tesi fin dal 1980

Come si apprende dall’ultimo bilancio della società, quello al 31 dicembre del 2008, l’ultimo atto di questo braccio di ferro legale risale al 18 marzo dell’anno scorso, quando Murgia ha deciso di convenire la Edilizia Alta Italia davanti al Tribunale di Tempio Pausania al fine di ottenere l’accertamento dell’avvenuta usucapione «su parte dei terreni di proprietà della società in Comune di Olbia, località Murta Maria». Ma a leggere la nota integrativa del bilancio si ha la misura autentica della resistenza del pastore. Vi si legge, in-

Il paradiso di “Murta Maria” ad Olbia

fatti, che «i rapporti tra la società e il signor Paolo Murgia risalgono agli inizi degli anni ‘80 e sono contraddistinti, fin dall’origine, da numerosi ricorsi all’autorità giudiziaria promossi dalla società contro le azioni prevaricatrici poste in essere, di volta in volta, dal Murgia». Nel 1984, addirittura, con una conciliazione giudiziaria, la Società per azioni riconobbe al pastore un diritto di pascolo su una parte dei terreni

di Murta Maria, «confidando con ciò di porre fine alle pretese del soggetto». E invece niente. «Il soggetto», come viene chiamato nel bilancio, è ancora là a combattere. Certo, un modo per sbarazzarsi dell’ostinato pastore ci sarebbe. Ma è un modo che la società berlusconiana, almeno per il momento, giudicherebbe troppo costoso. Sempre dal documento, infatti, si apprende che «la so-

Chi è contro la stampa libera?

Il piccolo Segno aderisce alla manifestazione del prossimo sabato 19 settembre indetta dalla Federazione Nazionale della Stampa per segnalare i rischi che corre la libertà d’informazione nel nostro Paese.

Peccato che l’accordo non sia mai intervenuto a causa «delle pretese irragionevoli avanzate dal Murgia». Eh già, perché pare che il pastore, per togliere il disturbo, abbia chiesto la bellezza di circa 3 milioni di euro. E così il progetto tanto caro a Silvio Berlusconi continua ad essere rimandato, con effetti negativi sui conti della Edilizia Alta Italia. Per il secondo anno consecutivo, infatti, la società ha fatto registrare un fatturato pari a zero, con perdite in aumento da 225.069 a 349.174 euro. I terreni, che sorgono nelle località di Murta Maria, Capo Ceraso e Cugnana, sono iscritti in bilancio al valore di 3,3 milioni di euro (a causa di svalutazioni eseguite negli anni ‘90). Una stima effettuata dalla Reag però, ha calcolato in 12 milioni e 700 mila euro il valore di mercato dei terreni.

Non si sa come finirà la vicenda ma, almeno per ora, il territorio è salvo

Come finirà questa vicenda è difficile dirlo. La sola cosa certa è che questo silenzioso pastore da quasi trent’anni sta attuando (e vincendo) una delle poche battaglie a difesa di un’area incontaminata come questa nel Comune di Olbia. Là dove la politica non può nulla, là dove la giustizia a volte è ingiusta, là dove gli interessi speculativi vincono quasi sempre, c’è Paolo Murgia con le sue pecore, la sua terra, la sua storia e la sua determinazione. *Italia Oggi


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NUMERI UTILI

Centralino Municipio: 06-942861 Parco Regionale: 06-9479931 Comando Carabinieri: 06-94749007 Corpo Forestale: 06-94288032 Biblioteca Comunale: 06-9499281 Polizia Municipale 06-94286134

ROCCA DI PAPA notizie, informazione, attualità

il Segno - Settembre 2009

NUMERI UTILI

Farmacia Comunale: 06-9499986 Ufficio Postale: 06-9496926 Museo Geofisico: 06-9496230 Osservatorio Vivaro: 06-94436469 Clinica San Raffaele: 06-9428601

Ex Convento di Monte Cavo, iniziato il consolidamento e (forse) il restauro

Intanto la Procura e il Nucleo Patrimonio Culturale dei Carabinieri continuano l’indagine

di Marcello Morrone Operai al lavoro sulla vetta di Monte Cavo. A metà luglio sono stati avviati dalla Ida Spa, la società proprietaria della cima e dell’ex convento, i lavori di consolidamento della grande struttura sottoposta a tutela dello Stato, e che alla fine di dicembre scorso aveva visto crollare una parte dell’edificio a causa delle piogge invernali. Crollo a cui il nostro mensile ha dato ampio risalto, presentando anche un esposto alla Procura della Repubblica di Velletri, chiedendo di verificare le responsabilità della società proprietaria e degli enti pubblici preposti al controllo del rispetto dei numerosi vincoli di tutela esistenti. L’indagine intanto va avanti. Il Sostituto Procuratore, dott. Giuseppe Travaglini, sta proseguendo gli accertamenti unitamente al Comando Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri che, negli uffici romani di Via Anicia, alcune settimane fa, ha convocato i rappresentanti della Ida Spa e il Dott. Macetelli, architetto della Sovrintendenza ai Beni Architettonici per il Lazio e referente della zona in cui ricade l’ex convento di Monte Cavo. Anche il nostro direttore, Andrea Sebastianelli, firmatario dell’esposto, è stato ascoltato dai militi che stanno conducendo gli approfondimenti del caso. Per quanto riguarda i lavori di consolidamento, per il momento gli operai stanno rimuovendo i calcinacci accumulatisi nel corso degli anni nelle varie stanze del convento in seguito ad alcuni crolli interni. Rimossa anche parte della copertura del tetto che rischiava di venir giù.

Contemporaneamente si sta provvedendo alla messa in sicurezza delle stanze del piano terra con la collocazione di decine di tubi innocenti, posti a distanza di circa mezzo metro l’uno dall’altro e che rendono difficile anche soltanto il passaggio tra un tubo e l’altro. Cosa questa che fa emergere dei dubbi circa gli interventi di restauro che dovrebbero seguire a quelli di consolidamento. Come è possibile lavorare, trasportare materiale, condurre carriole, ecc. ecc., tra una fitta rete di tubi innocenti degna dei più importanti labirinti della Grecia antica? Non vorremmo che si ripetesse la beffa del 2006 quando la Ida Spa, dopo la sentenza di condanna del Tribunale di Velletri, provvide ad installare un impalcatura tutt’intorno all’ex struttura alberghiera senza consolidare nulla. Infatti, la notte del crollo, parte della struttura è venuta giù mentre l’impalcatura è rimasta totalmente in piedi, segno evidente che non è servita né a trattenere i vecchi muri maestri dell’edificio né per eseguire i lavori di consolidamento necessari. Stavolta speriamo che ciò non si verifichi ma che invece si provveda in modo serio, responsabile e sistematico ridando dignità a questo vecchio monumento roccheggiano. Una volta messo in sicurezza

Il campanile dell’ex Convento e, sotto, il cartello di inizio lavori

I Carabinieri hanno convocato la Ida Srl, proprietaria dell’ex Convento, la Sovrintendenza competente per territorio e il direttore del nostro mensile, in merito all’inchiesta del PM Travaglini

l’intero edificio si dovrebbe intervenire nel punto più delicato, quello crollato e posto sul piazzale antistante il convento, già deturpato dai numerosi ripetitori che invece di stanziare alle spalle della struttura occupano indecentemente proprio l’area panoramica. Qui oltre a rimuovere le macerie bisognerà ricostruire il muro portante, i solai e il tetto. Operazione non facile

La Ida già condannata nel 2006

Il 2 gennaio del 2006 il Tribunale di Velletri emise un decreto di condanna nei confronti dell’allora amministratore delegato della Ida Srl, proprietaria dell’ex convento dei Padri Passionisti sulla vetta di Monte Cavo, reo di aver mantenuto “il fabbricato in stato di totale abbandono così cagionando un pregiudizio al patrimonio storico ed artistico nazionale”. Tale condanna si tramutò in una pena di € 2.280 e a 180 giorni d’arresto. Subito dopo la Ida realizzò l’impalcatura tutt’intorno all’edificio ma non eseguì alcun tipo di consolidamento.

ma bisogna dire che la direzione dei lavori è stata affidata a un architetto di qualità e competenza. Si tratta di Marco Setti che in passato si è occupato del recupero di diversi edifici di pregio per conto della stessa Sovrintendenza ai Beni Culturali. Un tecnico esperto che ha deciso di “metterci la faccia” (e la firma) in questa che appare come un’avventura di difficile soluzione ma che, proprio per questo, può rappresentare una sfida da vincere a tutti i costi. Noi ce lo auguriamo.


9 ROCCA DI PAPA Intanto gli antennari non stanno a guardare e le opere abusive sulla vetta proseguono il Segno - Settembre 2009

Nel caldo d’agosto gli abusi edilizi su Monte Cavo non si fermano La recinzione realizzata a metà agosto sulla vetta di Monte Cavo

di Andrea Sebastianelli Ci risiamo. La vetta di Monte Cavo si conferma area senza controlli dove gli abusi possono avvenire più o meno regolarmente. Soprattutto nel mese di agosto. Poco prima di ferragosto, esattamente il giorno 11, un esposto è stato presentato al Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale per un abuso commesso da parte dei soliti antennari che stavano realizzando “una cubatura a mezzo di reti metalliche, su una base di cemento all’interno dell’area monumentale e pertinenza inscindibile dell’ex convento”. A finire sott’accusa è l’emittente televisiva “Teleambiente” (che peraltro è una delle poche del Lazio ad avere una programmazione di contro-informazione seria e ben fatta) che ha uno dei ripetitori più alti dell’intera vetta di Monte Cavo. L’esposto, presentato da un attento e poco distratto dipendente della società Ida Srl (proprietaria dell’area dell’ex convento), ha denunciato l’abuso evidenziando che malgrado i responsabili siano stati invitati a “porre fine all’intento di realizzare le opere in quanto non autorizzate dalla proprietà dell’area ed in contrasto con la normativa vigente”, hanno proseguito completando l’opera. Quanto accaduto è passato, come avviene spesso in questi

casi, sotto silenzio. Così come passò sotto silenzio un altro abuso edilizio commesso sulla vetta nel dicembre del 2006 e a cui il nostro mensile (ottobre 2008) dedicò un ampio approfondimento. Anche allora a realizzare l’abuso fu “Teleambiente”, che mise in opera un vero e proprio basamento in cemento armato

L’abuso edilizio risalente al 2007

(misurante 2,5 metri x 2,5 metri), per il quale venne avviata una causa per accertare responsabilità ed eventuali omissioni. Identica cosa si ripetè nel 2007, quando la Ida presentò una raccomandata urgente al Comune di Rocca di Papa denunciando “abusi edilizi in corso di realizzazione” sulla vetta di Monte Cavo consi-

Gli abusi sono avvenuti su un’area gestita dal “Condominio Monte Cavo” che il Comune ritiene essere pubblica

stenti in una base di cemento armato (2 metri x 2) con l’installazione di un “traliccio portante ancorato in maniera fissa al suolo” (foto in basso). In tutti e tre i casi, sia nel 2006, sia nel 2007, sia oggi, dall’amministrazione comunale non è arrivata una sola parola di condanna, almeno a livello ufficiale, e così tutto è passato sotto silenzio. Nè un manifesto, nè un articolo. Nulla. Pochi hanno ritenuto di interessarsi a quanto accaduto. D’altronde che sulla vetta del “monte delle antenne” si sia perpetrata un’altra opera abusiva in un marasma di degrado e indecenza non è che possa mutare la situazione. Ma ora sarebbe il caso di porre fine a quest’anarchia in cui ognuno sembra autorizzato a fare ciò

che vuole, in ogni momento, senza subire nemmeno quella che una volta si chiamava “gogna pubblica”. L’arroganza sembra farla da padrona. Il tutto poi è avvenuto e avviene su un’area che da alcuni anni è al centro di un contenzioso tra la Ida e il Comune. I primi sostengono che anche il piazzale antistante l’ex convento (cioè

Il ripetitore di Teleambiente

l’area più propriamente panoramica) sia di loro proprietà, il secondo sostiene che la competenza è pubblica. Ma alla fine chi fa ciò che vuole in questo pezzo di terreno, una sorta di “zona franca” a favore degli antennari, sono gli antennari stessi, in barba alla Ida e allo stesso Comune che, ancora una volta, si comporta in un modo quantomeno sospetto, non curando nel modo dovuto un suo potenziale “bene”. Qual’è il senso di condurre una battaglia legale per vedersi assegnata la proprietà di un’area, che quindi sarebbe pubblica, per poi abbandonarla alla gestione di chi ha tutt’altri interessi rispetto alla salvaguardia e alla liberazione di Monte Cavo? Crediamo sia veramente arrivato il momento di fare piena luce su questo “Condominio Monte Cavo”, una società nata proprio per gestire i ripetitori radio-tv posizionati in questo piazzale ritenuto di competenza pubblica. Cercheremo di approfondire quest’argomento nei prossimi numeri ma intanto auspichiamo che gli abusi recenti vengano rimossi e si inizi ad esercitare quel controllo che dovrebbe sempre essere garantito sull’antico mons Albanus.


ROCCA DI PAPA

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Altri 270 mila euro per l’antica“Fortezza”

il Segno - Settembre 2009

La Regione Lazio finanzia la parte finale dei lavori Contributi dalla Regione

di Gaetano Casilli La Regione Lazio, come preannunciato nei mesi scorsi, ha concesso un’ulteriore finanziamento di 270 mila euro per portare finalmente a conclusione i lavori di recupero e salvaguardia della storica Fortezza di Rocca di Papa. Gli scavi archeologici condotti fino ad oggi, infatti, hanno portato alla luce le strutture dell’ex castello medievale degli Annibaldi che ora dovranno essere consolidate onde evitare che pioggia, vento e neve possano arrecare seri danni alle murature rimaste sepolte per centinaia di anni, tra cui la cinta muraria che proteggeva il lato nord-orientale del pianoro sommitale e che ha rappresentato una scoperta inaspettata. Con la conclusione dei lavori anche l’area dovrebbe tornare al suo antico decoro e quindi di nuovo fruibile al pubblico senza limitazione di orario. “Con queste prossime opere di valorizzazione –ha detto soddisfatto il Sindaco Boccia- verrà finalmente resa accessibile al pubblico la Fortezza degli Annibaldi. La prospettiva è oggi concreta e prevede un pieno recupero del complesso monumentale, in grado di divenire punto di eccellenza d’un qualificante rilancio culturale e turistico del territorio. L’area archeologica –ha poi concluso- verrà resa fruibile e do-

Archeologi al lavoro sulla Fortezza

tata di opportuna segnaletica con didascalie. Il progetto prevede inoltre un’illuminazione artistica, che risalterà la bellezza dell’area, e partirà da Via dell’Osservatorio”. Intanto, proprio per favorire le visite in uno dei luoghi panoramici più affascinanti dei Castelli Romani, è stato intensificato l’orario di apertura della Fortezza, che sarà fruibile venerdì, sabato e domenica dalle ore 09.30 alle 20.00 con orario continuato (per prenotare appuntamenti e visite rivolte a gruppi di visitatori, è anche possibile contattare il numero telefonico 06-94286162-21).

Sono 303 le Osservazioni arrivate all’Ente Parco

Piano d’Assetto, l’ultima parola spetterà alla Regione Lazio

di Paola Gatta Sono oltre 300 le Osservazioni al nuovo Piano d’Assetto del Parco Regionale dei Castelli Romani che, dopo essere state valutate dai tecnici dell’ente, verso la fine di settembre approderanno sul tavolo del Consiglio Direttivo. Subito dopo il Piano d’Assetto arriverà alla Regione Lazio che dovrà dire l’ultima parola sull’adozione del nuovo strumento di gestione territoriale. Passo quest’ultimo che dovrebbe avvenire entro gennaiofebbraio del 2010, cioè a pochi mesi dalle elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale. Tra le Os-

La sede del Parco Regionale dei Castelli Romani

servazioni, oltre a quelle presentate dalle singole amministrazioni comunali, si segnalano quelle di privati cittadini, quelle di so-

cietà e aziende che operano ai Castelli e quelle delle associazioni castellane che chiedono di ampliare le aree “coperte” dal Piano.

Al via una sala prove dedicata alla musica

di Marcello Morrone La Regione Lazio, nell’ultima riunione prima della pausa estiva, su proposta dell’Assessore al Bilancio Luigi Nieri, lo scorso 7 agosto ha approvato il programma straordinario di finanziamenti per i lavori pubblici a Roma, in tutti i Municipi, e in oltre 250 Comuni del Lazio per complessivi 70 milioni di euro nel triennio 2009-2011. “Entro 90 giorni i Comuni dovranno presentare i progetti attuativi –ha spiegato il Presidente della Regione, Piero Marrazzo– e questo permetterà di iniziare il percorso per rendere utilizzabili i 70 milioni stanziati dalla Regione e di aprire nei prossimi mesi 500 cantieri in tutto il Lazio per realizzare opere importanti e attese da anni. Con questo provvedimento si crea lavoro e si riqualificano piazze, scuole, strade, spazi verdi, impianti sportivi, centri per gli anziani. L’obiettivo -ha poi concluso- è quello di fronteggiare l’attuale momento di crisi dell’economia regionale e nazionale trasformandolo in un’occasione di crescita e di riqualificazione delle realtà sociali e territoriali dei Comuni grandi e piccoli”. Tra i 188 progetti ammessi a finanziamento in 95 Comuni della provincia di Roma, vi è anche Rocca di Papa, che ha ottenuto 270 mila euro per i “lavori di recupero e valorizzazione della Rocca medioevale, Fortezza degli Annibaldi” (vedi articolo a lato di Gaetano Casilli) e 50 mila euro per la “realizzazione di un laboratorio musicale e sala-prove all’interno di un edificio comunale”. Su quest’ultimo punto pensiamo che l’edificio comunale individuato possa essere l’ex sede municipale di viale Enrico Ferri che da qualche anno ospita il concertino folkloristico degli “Screpanti”, ricostituito per volontà del Comune dopo una lunga interruzione. Da alcuni mesi infatti lo spazio utilizzato dal vasto gruppo di musicisti roccheggiani è a dir poco insufficiente, per cui più volte è stato chiesto al Sindaco di poter trovare un luogo più adatto e funzionale alle loro necessità, soprattutto in grado di offrire il massimo dell’efficienza all’utilizzo di strumenti musicali. Un luogo della musica, insomma, che potrebbe anche favorire l’aggregazione dei tanti gruppi musicali che a Rocca di Papa sono una bella realtà, viva e numerosa, e che spesso devono ricorrere a sale-prove (pagando le ore utilizzate) in diverse strutture attrezzate dei Castelli Romani. Sul prossimo numero cercheremo di approfondire quest’argomento fornendovi maggiori informazioni.


ROCCA DI PAPA Il dibattito sulla funicolare prosegue tra favorevoli e contrari anche su Facebook

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“Invece di una nuova funicolare diamo vita a un Museo storico”

La funicolare oggi e, a destra, un vecchio biglietto della Stefer

di Marco Rapo Ormai l’amministrazione è decisa nell’andare avanti con questo “inverosimile” progetto senza chiedere niente a nessuno, senza neanche indire una sorta di sondaggio su quante persone realmente vogliano e ritengano utile questa funicolare. E’ stato deciso e approvato il tutto senza chiedere opinione ai diretti interessati, come se Rocca di Papa fosse “loro” invece sarebbe stato bello uno scambio di vedute, sui pro e i contro di questo “inverosimile” progetto, ma purtroppo non ci è dato l’onore di partecipare a tutto a ciò. Io, personalmente, sono dalla parte del No e vi spiego semplicemente il perchè. Prendiamo il centro storico, in via della Fortezza ci sono dei crateri a dir poco vergognosi, sono saltati tutti i sampietrini e nessuno fa niente da più di un mese, e dove si è fatto qualcosa era meglio che non si fosse fatto (si è riempito la buca con l’asfalto, vedi le ultime toppe in via San Francesco d’Assisi, di fronte al centro estetico “Imagine”); le strade sono sporche, ma sporche da far vergogna; giorni fa sempre in via della Fortezza un gatto ha ucciso un piccione... e il giorno dopo il piccione era ancora lì!!!! Non è fregato nulla a nessuno. Le griglie delle fogne sono talmente sudice che al più piccolo tem-

porale traboccano. In tutto questo (ed altro ancora) ditemi a che cosa serve ora finanziare un progetto come quello della funicolare per poi lasciare il paese alla pura vergogna! Attraverso il nostro gruppo su facebook, ho raccolto alcuni pareri di cittadini. Questo è il parere di Enrico: “Io dico che da un punto di vista storico la riattivazione della funicolare sarebbe una buona cosa, anche per quanto riguarda il turismo, perchè senz’altro molte persone sarebbero attratte. Però se penso ai problemi presenti sul nostro territorio, allora dico che la riattivazione della funicolare in una scala da 1 a 10, sarebbe certamente l’ultima preoccupazione che il Comune di Rocca dovrebbe avere. Rispondendo alla lettera di Vlad (altro nostro amico di Facebook, n.d.d.), dico che io abito a via dei Monti e condivido pienamente la sua opinione circa il mancato rifacimento del manto stradale, nonostante le numerose promesse a vuoto di alcuni esponenti del Comune”. Un’opzione rilevante sarebbe quella di Ennio: “Sono uno dei fondatori del Museo Stazione di Colonna (www.ferroviamuseocolonna .it) e vorrei esprimere una mia opinione avendo già concrete esperienze in merito. Come cultore ed appassionato di storia ferroviaria ho naturalmente a cuore il destino di questi siti. Nel nostro caso abbiamo salvato la Stazione di Colonna con gli ultimi 600 metri della

ferrovia Roma-Fiuggi e ne abbiamo fatto un Museo molto apprezzato. Per noi sarebbe un sogno avere fondi per riattivare con vagoni e locomotori un tratto di ferrovia turistica, ma ci rendiamo conto di quali risorse economiche servirebbero per la realizzazione e per la gestione! Nel caso della Funicolare di Rocca di Papa, tra l’abbandono nel quale è stata lasciata per mezzo secolo e la riattivazione funzionale, credo ci sia una via di mezzo. Perché non musealizzare la stazione di arrivo, cercando di mantenerla com’era in originale con il vagone restaurato e mostrare al visitatore con foto e video digitali com’era negli anni d’oro? Il pericolo di un progetto per riattivarla sarà quello di stravolgere ciò che ancora è rimasto per adeguarlo alle attuali normative”. C’è anche il parere di Sergio... “Data la mia veneranda età, la riattivazione avrebbe un grande valore sentimentale. Dato il notevole residuo di buon senso che riesco ancora a conservare, alle condizioni date, credo che la riattivazione non servirebbe ad altro che a mettere a disagio gli utenti dei mezzi pubblici con un serio aggravio dei costi pubblici e di quelli privati; mentre i vantaggi per un importante richiamo turistico, dopo il giorno dell’inaugurazione, sa-

rebbero del tutto irrisori”. Altri interventi sono arrivati di questo stesso tono e sicuramente altri ne arriveranno. Come vedete gli “scettici” sono tanti. Chiedo solo che sia data parola anche a quelle persone che hanno i loro dubbi a riguardo. Perché sarebbe di una gravità assoluta agire senza aver interpellato la cittadinanza. Rocca di Papa non è vostra, questo bisogna che qualcuno ve lo ricordi sempre, Rocca di Papa è dei “roccheggiani” e qui nessuno fa il padrone. Bisogna che vi facciate sentire cari Roccheggiani, qui stanno decidendo per voi senza interpellavi! Chiudo con questa frase. “Prefiero morir de pie a vivir arrodillado” in tanti ora leggendola sorrideranno, perchè sanno di chi è!! Hasta pronto!

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il Segno - Settembre 2009

di Daniela Di Rosa Fuori i nomi! Questa volta vorremmo sapere nomi e cognomi di chi ha pensato e realizzato questo progetto di un parcheggio multipiano a ridosso del quartiere medievale di Rocca di Papa. Poteva essere concepita un opera più brutta di questa, del tutto simile agli ecomostri costruiti in Italia tra gli anni Sessanta e Settanta, che hanno condizionato lo sviluppo turistico di decine di località? Penso proprio di no! Architetture di vecchio stampo, fatte da architetti privi di idee, tipiche di anni in cui il cemento era utilizzato unicamente per fare “cubatura”, a volte solo per riciclare denaro sporco, e non per realizzare opere in grado di rendere più vivibili e accoglienti i luoghi. Opere che credavamo di esserci lasciate per sempre alle spalle e che invece stanno riemergendo proprio qui a Rocca di Papa. Al di là di valutazioni tecniche, storiche, di tutela ambientale, ecc. ecc., una sola cosa si può dire: questo parcheggio è veramente brutto. Rispetto al progetto del 2008 (che prevedeva 130 posti-auto), quello rielaborato nell’aprile di quest’anno si presenta molto più grande (di circa il 30%) con 180 posti oltre a locali per la farmacia comunale (dunque quella di piazza Garibaldi verrà chiusa? Altro colpo al “vero” centro storico!), per le Poste e (forse) per il mercato. Ma il fatto eclatante è che nè la Provincia di Roma (Dipartimento Risorse Ambientali), nè la Sovrintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, hanno ricevuto copia della documentazione progettuale per le relative autorizzazioni. La Provincia di Roma, in quanto ente che deve valutare l’impatto idrogeologico in un luogo molto sensibile da questo punto di vista; la Sovrintendenza perchè la rupe dove sor-

A P P R O F O N D I M E N T O

L’Ecomostro, sette piani di bruttezza A Rocca di Papa c’è davvero bisogno di parcheggi?

Eternamente vuoto il neo-parcheggio realizzato di fronte alla sede del Parco di Luigi Serafini Un parcheggio sempre vuoto, una landa deserta senza alberi nè aiuole. Così si presenta oggi il nuovo parcheggio realizzato di fronte alla sede del Parco Regionale dei Castelli Romani. Un opera pubblica costata milioni di euro e che oggi pone una serie di interrogativi sull’effettiva utilità per il nostro territorio di avere parcheggi di grandi dimensioni ai margini del paese. La desolazione che qui si respira dovrebbe far riflettere sull’altro mega-parcheggio del Carpino (vedi articoli in queste pagine) che il Comune vorrebbe realizzare. Anche quello avrà posti auto a pagamento. Ma chi li riempirà? I residenti? I turisti (che ormai non se ne vedono più)? Ri-

flettiamoci bene e pensiamo invece a microparcheggi nel cuore del centro storico.

Il WWF: “Un ecomostro senza precedenti” Il Parco: “Sì al parcheggio ma il progetto va reso meno invasivo e più adatto al luogo” La Sovrintendenza: “Aspettiamo ancora di poter conoscere questo imponente progetto”

gerà il parcheggio, oltre ai vincoli paesaggistici, è anche un’area che, come dice Micaela Angle (brava archeologa e direttrice presso l’ente di via Pompeo Magno a Roma) “nel corso degli ultimi anni ha restituito numerose testimonianze archeologiche, dalla protostoria, all’epoca romana, al medioevo”. Anche WWF, Legambiente e

Italia Nostra hanno manifestato le loro perplessità. Ma allora perchè tanta fretta da parte del Comune nel voler aprire immediatamente il cantiere? Quest’opera resterà sul groppone dei roccheggiani a vita per cui è bene riflettere su ogni singolo aspetto prima di fare scelte definitive. Ancora una volta ciò che si nota è la

mancanza di coinvolgimento della popolazione nella scelta di opere pubbliche di grande impatto. Il Sindaco sembra aver perso ogni senso del limite, dote che quando manca rischia di produrre seri danni alla collettività. Ci appelliamo al Consigliere Regionale Ponzo affinchè riesca a riportare la ragione in chi l’ha persa.


da così...

Ecomostri d’Italia

Basta copiare ciò che hanno fatto a Monte Porzio

Questo parcheggio s’ha da fare, ma... rendiamolo più bello SEGUE DALLA PRIMA PAGINA Sbaglia l’amministrazione comunale a ostinarsi su un progetto che, come dice Daniela Di Rosa nell’articolo a fianco, è veramente brutto. Sbagliano le associazioni ambientaliste a chiedere che in piazza Valeriano Gatta non si debba realizzare nessuna opera. Se ci si mettesse tutti a ragionare, semplicemente, verrebbe fuori che l’amministrazione dovrebbe modificare il suo progetto rendendolo più adatto al luogo (magari coinvolgendo giovani architetti con idee nuove e più fresche rispetto a quelli che hanno realizzato un obbrobrio del genere); le associazioni ambientaliste, ugualmente, dovrebbero evitare di dire no a prescindere. Come spesso accade negli ultimi tempi, la posizione più saggia è venuta proprio dal Parco Regionale dei Castelli Romani che avrebbe dato il suo assenso alla realizzazione di un parcheggio al Carpino

ma, allo stesso tempo, avrebbe chiesto di realizzare un progetto migliore dal punto di vista di impatto ambientale. Una posizione di equilibrio e sensatezza che sia l’amministrazione che le associazioni dovrebbero cogliere. In quel luogo un parcheggio di 50-60 posti sarebbe più che sufficiente per le esigenze del teatro e del vicino cimitero (perché è difficile pensare che i residenti useranno le strisce blu a pagamento). Basterebbe recarsi nella vicina Monte Porzio Catone per vedere una situazione simile alla nostra. Nei pressi del cimitero e a ridosso del centro storico, c’è un parcheggio a gradoni che è un “miracolo” di architettura urbana, per la sua semplicità ed essendo praticamente “invisibile” (basta vedere la foto scattata dall’alto che qui pubblichiamo). Perché non realizzare un qualcosa di simile anche a Rocca di Papa invece di quel palazzone?

QUESTO E’ IL PARCHEGGIO A GRADONI DI MONTE PORZIO

il Segno - Settembre 2009

...a così

Nel gennaio 2001 il Ministro dell’Ambiente e il Ministro dei Beni Culturali presentarono un disegno di legge Fuenti per la tutela ambientale ed il recupero dei siti compromessi dalla speculazione, prevedendo l’abbattimento degli ecomostri ancora esistenti. Eccone l’elenco: Hotel Fuenti Palmaria (Vietri sul Mare Salerno) Punta Perotti (Bari) Spalmatoio di Giannutri (Isola del Giglio - Grosseto) Scheletro di Palmaria (Porto Venere – La Spezia) Conca di Alimuri (Meta - Napoli) Baia Punta Licosa (Castellabate - Salerno) Pietra di Polignano a Mare (Polignano a Mare Punta Perotti – Bari) Fossa Maestra (Massa Carrara) Baia di Copanello (Staletti – Catanzaro) Villaggio Sindona (Lampedusa) Capo Rossello (Agrigento) Cala dei Turchi (Campobello di Mazara - Trapani) Mega parchegConca di Alimuri gio al Carpino (Rocca di Papa – Roma)?

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A P P R O F O N D I M E N T O

La domanda che vorrei fare, infine, è questa: che cosa ci guadagna, una volta completata l’opera, la società privata che ci sta mettendo i propri soldi (circa 1,5 milioni di euro)? I parcheggi a pagamento a Rocca di Papa sono un fallimento (lo dimostra quello realizzato in piazza Claudio Villa), quindi nessuno farà soldi incassando i ticket dei posti-auto, per cui resta il mistero del perché una società privata faccia tutto questo. A meno che qualcuno non preveda nuove cubature (uffici, stanze, garage in affitto, ecc.) da vendere o affittare ad attività private e a privati cittadini. E allora le cose sarebbero diverse (diverse ovviamente per gli investitori che ci vorrebbero “regalare” questo palazzoparcheggio). A questo punto, vista anche l’incompletezza del progetto sotto molti punti di vista, si dovrebbe riaprire la discussione cercano le soluzioni migliori. Andrea Sebastianelli


ROCCA DI PAPA

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il Segno - Settembre 2009

Tante grazie per averci regalato una Via Sacra invasa da rovi ed erbacce

A un anno dallo scempio ambientale siamo tornati sulla strada romana di Monte Cavo

di Andrea Sebastianelli Un anno dopo siamo tornati sul “luogo del delitto”. Esattamente nella primavera del 2008, infatti, il Comune di Rocca di Papa fece eseguire dei tagli boschivi lungo la strada denominata “Via Sacra” (una via di epoca romana che da Via dei Laghi giunge fin sopra la vetta di Monte Cavo). Tagli che causarono denunce e diverse polemiche perchè cambiarono totalmente l’equilibrio ambientale che circondava questa strada, eliminando decine di specie arboree che davano vita a un paesaggio boschivo unico e invidiato da tutti e visitato da centinaia di turisti. Inoltre, decine di basole furono danneggiate e alcune addirittura rimosse avendo utilizzato mezzi cingolati per rimuovere i tronchi tagliati. A farne le spese furono anche diverse tabelle didattiche che, collocate ai piedi dei diversi alberi, furono tolte e spezzate. Insomma un vero e proprio scempio che destò anche l’interesse di un quotidiano come “La Repubblica”. Dicevamo che, dopo un anno, siamo tornati sulla Via Sacra. La situazione è davvero disperata. Rovi ed erbacce hanno invaso gran parte della strada. Avendo tagliato gli alberi ad alto fusto che tenevano in ombra il tracciato, impedendo così alle erbe infestanti di emergere, il sot-

com’era...

...e com’è

tobosco sta pian piano risucchiando le basole. Quella strada che prima misurava fra i tre e i quattro metri di larghezza, oggi presenta appena un passaggio di 60-70 centimetri (come si può vedere dalle fotografie). Un bene prezioso dal punto di vista storico, archeologico e ambientale, ridotto a poco più di un sentieraccio di

Musica di qualità a favoredell’ambiente

Il 19 e 20 settembre l’evento “Non solo antenne”

di Valentina Bucci Musica, concerti, animazione, teatro, danza e cabaret… non solo questo… è “Non Solo Antenne”, la prima iniziativa promossa e realizzata dall’Associazione Culturale Vagamente, che si terrà il 19 e il 20 Settembre a piazzale Claudio Villa a Rocca di Papa. Evento pensato per divertire, intrattenere e dare spazio a manifestazioni artistiche diverse, pensato per distrarre dagli impegni della vita quotidiana e allo stesso tempo per evitare di distrarsi troppo da questioni ambientali di vitale importanza. Il nome di questa iniziativa rispecchia proprio la nostra volontà di unirci alle tante e diverse voci che da

molto tempo ormai credono che l’ambiente che ci circonda ed il suo benessere siano il reale punto di partenza e di arrivo alla base di ogni progettazione, dedichiamo a questo la nostra iniziativa con la speranza che maturi negli anni una coscienza civica pro-ambientale. Durante l’iniziativa saranno allestiti stand informativi di varie realtà ed associazioni locali attive su aspetti sociali e ambientali, ci saranno delle mostre di giovanissimi artisti, e verrà organizzato un mercatino d’artigianato. Sabato 19 Settembre inizieremo con dei concerti di gruppi emergenti (“Luna di Traverso” e “Green Vibes”) e la sera festeggeremo con i “Radici

campagna! Grazie signor Sindaco, grazie signor Assessore all’Ambiente per averci regalato uno spettacolo tanto degradato in una delle aree più belle dei Castelli Romani. Un posto nella storia locale ve lo siete sicuramente assicurati: quello di essere ricordati come coloro che hanno distrutto un piccolo pezzo di paradiso.

nel Cemento”, gruppo I giovani dell’Associazione Vagamente re g g e a romano che suona da più di rivolgeremo uno spettacolo di dieci anni, e da più di dieci anni animazione, a seguire breve rapteatrale di canta e parla di tolleranza, ri- presentazione spetto, diversità, multiculturali- “Romeo e Giulietta” realizzato smo e propone sound piacevoli dai ragazzi e dalle ragazze dell’Associazione “Aurora ed alle2000”, per proseguire con l’esigri che bizione di danza del ventre e lo g l i spettacolo del noto comico rohanno mano “Gianfranco Butinar”. p e r Ringraziamo la Regione Lazio messo negli anni di trattare anche temi per l’interesse ed il sostegno dato a questa iniziativa, e coimportanti in modo leggero. Il gruppo presenterà il suo ul- gliamo l’occasione per ringraanche tutta timo lavoro “Il Paese di Pulci- ziare nella”. Domenica 20 Settembre l’Amministrazione Comunale sarà la volta dei bambini a cui che ha patrocinato l’evento.


ROCCA DI PAPA Alcuni interrogativi dopo la Direttiva del Ministro Maroni il Segno - Settembre 2009

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Troppi dubbi e perplessità A tutta... per il servizio di autovelox ...birra!

di Gaetano Casilli L’amministrazione comunale, a quanto pare, sta realizzando forti introiti nel proprio bilancio comunale grazie alle multe elevate ai danni dei cittadini di Rocca di Papa, attraverso l’utilizzazione dell’autovelox. In relazione alla direttiva del Ministro Maroni dello scorso 14 agosto, la quale prescrive che gli autovelox devono essere gestiti dal Comune e non da società private, sottoponiamo al Sindaco alcuni interrogativi. 1. Il servizio di accertamento delle violazioni al Codice della Strada per eccesso di velocità nel Comune di Rocca di Papa è gestito da una ditta privata. Qual’è stata la procedura seguita per l’affidamento in appalto del servizio e come avviene la quantificazione del corrispettivo da riconoscere alla

La sede municipale di Corso Costituente

ditta vincitrice della gara e quindi affidataria del servizio? 2. Il Comune di Rocca di Papa ha la disponibilità di una propria apparecchiatura mobile di controllo della velocità? 3. Nel contratto stipulato, lo strumento utilizzato per la rilevazione delle infrazioni è stato oggetto di una locazione? E nel caso in cui quest’apparecchio di misura sia in noleggio, esso è sempre nella completa ed esclusiva disponibilità del Comando della Polizia Municipale da cui dipendono gli organi accertatori? 4. L’apparecchiatura di rilevamento della velocità è gestita direttamente dagli organi preposti all’espletamento del servizio di polizia stradale? 5. Chi sceglie il tratto di strada ove posizionare la postazione mobile di controllo della velo-

Associazione Culturale

L A FA R N I A

cità e qual’è il criterio seguito nello scegliere il tratto di strada in questione? 6. Chi sono i soggetti che hanno imposto i limiti di velocità sui tratti di strada interessati dal controllo? 7. La postazione di controllo è preventivamente segnalata in modo ben visibile? 8. Dove avviene lo sviluppo dei fotogrammi impressionati durante l’attività di rilevamento delle infrazioni? Nel caso in cui tale sviluppo avvenga presso un laboratorio privato, alla presenza di chi avvengono le operazioni demandate? 9. Chi sono i soggetti autorizzati a trattare le risultanze fotografiche e a gestire i dati personali? 10. Chi è il soggetto responsabile a cui è affidato il compito di sorvegliare e impartire istruzioni relative al servizio da effettuare? Infine vorremmo domandare se è intenzione del Comune di Rocca di Papa revocare l’incarico alla ditta privata, così come suggerito dalla legge. Non possono essere sempre e solo i cittadini (e soprattutto gli automobilisti) a pagare le eterne crisi del bilancio comunale. Tanto più quando quello che sembra mancare in questo servizio è proprio trasparenza e chiarezza. Ci sembra strano anche che nessuno dell’opposizione consiliare abbia rilevato e posto queste semplici domande. Stranezze della politica nostrana.

IV Festa della Birra

Festa in costume a Landsberg

Al via la IV Edizione della Contea della Birra. Da venerdì 11 a domenica 13 settembre in piazza Claudio Villa (di fronte alla sede del Parco Regionale dei Castelli Romani) si svolgerà la manifestazione dedicata al “prezioso” nettare biondo. Ma non solo. Perchè questa festa sarà anche l’occasione per promuovere il nostro territorio. La mini maratona che si terrà domenica, per esempio, attraverserà la strada romana della Via Sacra, mentre sabato (ore 17.00) ci sarà il raduno delle mitiche “Fiat 500”. Da non perdere nemmeno la sfilata delle auto d’epoca della Vermicino-Rocca di Papa che arriverà in piazza Claudio Villa verso le 12.00 (partenza da Vermicino alle 10.30). Non mancheranno ovviamente gli spazi per la distribuzione della birra, di tutti i tipi e qualità, in omaggio alla cittadina tedesca (Landsberg am Lech) gemellata con Rocca di Papa fin dal 1989 e famosa proprio per la produzione di birra. Buon divertimento. (L.S.)

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ROCCA DI PAPA Riparte in autunno l’attività dei lavori pubblici comunali

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Manti stradali da rifare e asfalto, ecco gli interventi di Giulia Serafini Riprende la stagione dei lavori pubblici a Rocca di Papa. Gli interventi riguarderanno diverse strade del centro storico con il rifacimento del manto stradale, a cominciare da via Gramsci (peraltro soggetta solo pochi anni fa a una risistemazione integrale), via dell’Archetto, vicolo dei Caprari, via e vicolo Fosso Martino, via 20 Settembre, Piazza Vecchia, via della Fortezza, via Monte Cavo e vicolo del Muraglione. Opere generalizzate che dovranno rimettere in sesto i vicoli e le strade cittadine cha da alcuni anni si trovano in condi-

zioni pessime. Per alcune di esse (vedi proprio via Gramsci, ma non solo) sarebbe il caso di capire se i lavori svolti in precedenza possano ancora essere coperti da una sorta di garanzia visto che molte si stanno disfacendo in modo preoccupante a distanza di pochissimo tempo. Comunque bisognerà capire perché l’arteria centrale (sempre via Gramsci) non riesce a trovare una soluzione definitiva. Oltre al problema delle

Via Gramsci

grotte esistenti al di sotto della strada, che rendono poco profondo il basamento di preparazione, vi sono anche i discendenti di alcuni tetti che si

il Segno - Settembre 2009

presentano rotti o addirittura mancanti per cui l’acqua cadendo copiosa rimuove pian piano lo stucco tra i sampietrini. Niente da fare per i residenti di via dei Monti ai Campi d’Annibale che da cinque anni attendono il rifacimento del manto. Sarà per la prossima volta. Gli interventi predisposti dall’Assessorato ai Lavori Pubblici prevedono anche lavori presso il Museo Geofisico e la Chiesetta del cimitero “San Sebastiano”. Per quanto riguarda l’Osservatorio, qui si procederà alla trasformazione dell’ex casa del guardiano in sala espositiva, dove confluiranno i ritrovamenti archeologici della Fortezza. Invece per la chiesetta del cimitero, l’appalto dei lavori sarà consegnato verso la fine di settembre e il costo complessivo dell’intervento sarà di 90 mila euro. Oggetto del restauro saranno soprattutto gli interni con il rifacimento dell’intera copertura.

10 DOMANDE AL SINDACO DI ROCCA DI PAPA che attendono una risposta da 53 giorni

Sig. Sindaco, dopo tre anni dalla sua elezione ritiene che il fenomeno dell’abusivismo edilizio su tutto il territorio comunale sia ormai stato messo sotto controllo?

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Sig. Sindaco, approvare vari piani di edificazione estesi a pioggia su tutto il territorio comunale con varianti al Piano Regolatore vigente, decise di volta in volta, pensa sia stata la scelta più opportuna?

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Sig. Sindaco, non crede che affidare deleghe a Consiglieri ed incarichi a tecnici per i quali si può configurare un possibile conflitto di interessi con le proprie attività professionali o commerciali non garantisce imparzialità e obiettività nelle decisioni amministrative da prendere?

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Sig. Sindaco, non crede che la principale vigilanza su abusi edilizi, dislocazione e legittimità delle antenne, controllo del territorio comunale per prevenire i reati ambientali spetti, in particolar modo, ai Vigili Urbani che in seconda battuta possono chiedere la collaborazione di Parco, Forestale, Carabinieri e non viceversa?

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Sig. Sindaco, nel marzo 2008 venne assassinato a Roma Umberto Morzilli, ritenuto dagli inquirenti un personaggio vicino alla “Banda della Magliana”. Morzilli, attraverso alcune operazioni speculative, aveva acquisito dei terreni in Via delle Barozze per circa 350

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mila euro. Terreni poi rivenduti, a distanza di pochi anni, a 5,5 milioni di euro e sottoposti a sequestro per l’inchiesta avviata dalla magistratura. Più recentemente, nello scorso mese di giugno, la Divisione Anticrimine della Polizia ha arrestato due pluripregiudicati accusati di aver acquisito illecitamente diversi beni immobiliari (tra cui alcune ville di Rocca di Papa) per conto della criminalità organizzata. Non sarebbe il caso di istituire una commissione consiliare che metta la lente d’ingrandimento sull’intero territorio di Rocca di Papa al fine di verificare l’esistenza o meno di acquisizioni sospette di terreni ed immobili da parte di personaggi o società “chiacchierate”?

Sig. Sindaco, vuole spiegare ai suoi cittadini come mai in Consiglio Comunale è stata proposta e approvata dalla sua maggioranza la richiesta di tenere fuori dal perimetro del Parco Regionale il Centro Storico, i Campi d’Annibale e il Quartiere Vigne, scelta che comporterebbe la contemporanea esclusione dal perimetro del Parco perfino della sua sede istituzionale? Ci elenca, per favore quali sarebbero i vantaggi per la comunità roccheggiana?

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Sig. Sindaco, sulla vicenda del Piano di Assetto del Parco, Lei ha chiesto l’istituzione di una fascia all’interno del Parco adibita alla caccia. Ci può spiegare chiaramente qual è la posizione della Sua amministrazione in merito?

7

Sig. Sindaco, ad occhio nudo le antenne televisive e radiofoniche che svettano nei nostri boschi negli ultimi mesi sembrano aumentate in modo esponenziale. Ci può, per favore, assicurare che la situazione è tenuta costantemente sotto controllo dalla sua amministrazione e garantire ai cittadini che la salute di tutti è salvaguardata da controlli puntuali delle potenze stabilite dalle leggi vigenti? Ci può dire se sono stati eseguiti controlli a sorpresa, e quando, sulle potenze di trasmissione in esercizio?

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Sig. Sindaco, ci può spiegare perché Lei, che sui temi dell’inquinamento dovrebbe essere maggiormente sensibile visto che i roccheggiani subiscono da oltre trent’anni i danni provocati dai ripetitori radio-tv, è tra i firmatari della lettera con cui alcuni primi cittadini dei Castelli, malgrado la contrarietà di gran parte dei cittadini, hanno chiesto al Presidente della Regione Lazio, Marrazzo, di velocizzare l’iter per la realizzazione del termovalorizzatore di Albano che dovrebbe sorgere a poche centinaia di metri dall’ospedale cittadino e a ridosso degli abitati?

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Sig. Sindaco, come mai sul perio-

10 dico “Comune Informa” appaiono

solo interviste a Lei, agli Assessori e ai Consiglieri mentre non viene svolta alcuna comunicazione di servizio (facendo conoscere ai cittadini per esempio le delibere approvate dalla Giunta e dal Consiglio; gli approfondimenti tecnici sul nuovo Piano Regolatore; le Ordinanze emesse, ecc.)?


ROCCA DI PAPA “Nodo di Squarciarelli”, più sicurezza per i cittadini

il Segno - Settembre 2009

Maggiore attenzione sui lavori in esecuzione di Gaetano Casilli “Più attenzione verso i lavori della nuova arteria stradale di via delle Calcare e di via Valle Vergine”. Lo ha chiesto il Sindaco di Rocca di Papa, Boccia, alla ditta esecutrice e all’ente appaltante, dopo i numerosi problemi verificatisi nei mesi scorsi e ai quali il nostro mensile aveva dedicato ampio spazio. A destare preoccupazione sono soprattutto le condutture fognarie che durante l’ultima copiosa pioggia si intasarono allagando l’intera carreggiata e creando non pochi problemi igienico-sanitari ai residenti e agli automobilisti, con un’acqua dal colore molto scuro e puzzolente. Dubbi vennero espressi da diversi cittadini circa la capacità delle tubature impiantate di poter ricevere i flussi idrici che si incanalano ai lati della strada. Il primo cittadino roccheggiano ha poi posto l’attenzione sulla sicurezza stradale a causa dell’alta velocità delle automobili che qui sfrecciano disilvoltamente, chiedendo la collocazione di appositi dissuasori di velocità e la relativa segnaletica sia

verticale che orizzontale per garantire gli attraversamenti pedonali. Sullo scorso numero, inoltre, avevamo evidenziato la stranezza delle decine di tombini collocati al centro di questa carreggiata ad alta percorribilità. Un “traffico” di tombini disposti in modo caotico da dare vita a un vero e proprio slalom degno dei più bravi piloti dei rally. Questo sì rappresentante un vero pericolo principalmente per i motociclisti che potrebbero subire difficoltosi sobbalzi. Ricordiamo che questi lavori rientrano nelle più generali opere di riqualificazione ed ampliamento nell’ambito dei lavori di realizzazione del “Nodo di Squarciarelli”, che continua ad essere al centro di numerose polemiche da parte del gruppo di cittadini di Grottaferrata e dintorni che chiedevano (e chiedono) soluzioni diverse per risolvere i problemi di viabilità di questa zona al confine con Rocca di Papa e Marino. Ora i problemi messi in evidenza dovrebbero essere risolti favorendo il ritorno a una sicurezza stradale generale.

Degrado e sporcizia a pochi metri dalla sede municipale

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Tombini otturati al Centro

Chi dovrebbe provvedere alla loro pulizia?

Come ogni anno, ancora una volta ci troviamo a segnalare l’assenza di ogni intervento di manutenzione e pulizia di griglie e tombini distribuiti nelle varie strade del centro storico di Rocca di Papa. Tombini e griglie che, durante l’inverno,

Tombini in via San Francesco d’Assisi

Vicolo del Cannetaccio abbandonato a se stesso

disperdono acque chiare e nere. Insomma, una vera topaia che l’amministrazione comunale sembra aver cancellato dalla pianta generale del paese. Ora l’allarme viene lanciato dal Comitato di Quartiere del Centro Storico che ne chiede la pulizia e il recupero anche per assicurare la pubblica igiene. Tanto più che, alla fine di questo vicolo cieco, vi è un’area che potrebbe essere utilizzata per realizzare un piccolo parcheggio a disposizione dei residenti di Via Giuseppe Lucatelli, in cui (con un piccolo intervento) questa strada potrebbe sbucare. Speriamo che questo appello venga raccolto così da restituire alla nostra cittadina uno dei suoi angoli più particolari, garantendo anche una periodica pulizia.

Vicolo del Cannetaccio

di Paola Gatta A poche decine di metri dalla sede municipale si trova una delle strade più devastate e abbandonate di Rocca di Papa. Si tratta del famoso vicolo del Cannetaccio, posto a metà Corso, oggi ridotto a una discarica a cielo aperto, con calcinacci, erbacce, rifiuti di ogni genere, tubi rotti che

dovrebbero raccogliere le acque piovane e torrenziali. Cosa che purtroppo non può avvenire perchè i tombini sono letteralmente otturati (basta farsi un giro per il paese) e così le strade non possono fare altro che allagarsi. Ma chi dovrebbe provvedere alla loro manutenzione e pulizia?

Arrivano 500 € per i Quartieri

Il Comune di Rocca di Papa ha deliberato un contributo di 500 euro a favore dei quattro Comitati di Quartiere (Centro Storico, Vigne, Campi d’Annibale e Vivaro). La somma potrà essere utilizzata dai Comitati per le loro spese di organizzazione, come ad esempio per stampare manifesti e locandine, opuscoli informativi, ecc. “Sono molto soddisfatto -ha detto Luigi Ferazzoli, Assessore del Comune roccheggiano a cui si deve l’impegno a favore dei Comitati di Quartiere- perchè abbiamo mantenuto la promessa di fornire un piccolo contributo ai neo-costituiti Comitati dopo essere riusciti a dare loro un aspetto legale e partecipato”. Le spese dovranno tutte essere rendicontate all’amministrazione. (P.G.)


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ROCCA DI PAPA Le “voci di piazza” tornano a rianimare la scena politica

Il lavoro delle volontarie e volontari animalisti di Rocca di Papa non sembra fermarsi. Con l’estate appena finita i loro interventi si sono moltiplicati per soccorrere gli animali feriti e abbandonati. Tra i cani attualmente ospitati nel canile “Veterinaria 2000”, ce ne sono 3 di Rocca di Papa che cercano un nuovo o il vecchio padrone:

di Silvio Cajonello Dopo la pausa estiva la politica torna ad animare la piazza di Rocca di Papa. Non per merito dei partiti che ormai nel nostro paese sono del tutto assenti (tranne qualche rara eccezione) ma per merito dei soliti chiacchiericci che lasciano il tempo che trovano. Ma siccome non c’è altro, perché i partiti e gli esponenti politici non parlano, proprio a queste chiacchiere dobbiamo fare riferimento. Sempre più insistentemente si torna a parlare di un probabile ritorno dell’ex Sindaco e attuale Consigliere regionale, Ponzo. Un ritorno che attenderebbero soprattutto quelli che non giudicano molto positivamente il lavoro fin qui svolto dal primo cittadino Boccia. Ma anche un ritorno alla poltrona più ambita di Corso Costituente che potrebbe determinare forti scosse e cambiamenti anche all’interno del Pd locale, dove molti hanno cominciato a scalpitare. E proprio il Pd dovrà a breve affrontare il passaggio dell’ennesimo congresso da cui dovrebbe emergere la nuova segreteria nazionale. La sezione roccheggiana, guidata dalla Ceccarelli, sembra sarà quasi per intero schierata con Franceschini, segno evidente di una chiara svolta conservatrice per il partito che da solo governa Rocca di Papa e che proviene da una forte tradizione di sinistra. Ma, si sa, i tempi cambiano e, con essi,

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il Segno - Settembre 2009

Tra inciuci e partiti assenti avanzano giovani speranze

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anche i rapporti tra politici locali e referenti regionali e nazionali. Staremo a vedere. A sinistra tutto si Boccia muove a rilento. Ponzo I partiti e i movimenti che si collocano in quest’area non sembrano godere di un buon momento, disorienCeccarelli Morana tati dalle tante (troppe) idee per dare vita a una forza in grado un paese dovrebbe essere ben di dire la sua nel panorama po- visibile e chiaro nei comportalitico. Chi vorrebbe un nuovo menti. Non c’è una proposta partito, chi una federazione, che sia una, degna di essere richi restare nel proprio orti- cordata. A pensar male si dicello. Insomma, la nebbia con- rebbe che esiste qualche tinua a restare fitta malgrado inciucio tra maggioranza e l’impegno in Consiglio Co- opposizione, tra centrosinistra munale di Aldo Morana (Sini- e centrodestra. Anche a giudistra Democratica) e di Giulio care da come i due schieraCroce (Rifondazione-Verdi). menti votano in Consiglio, Eppure tra Rifondazione e Si- qualche sospetto viene. nistra e Libertà i voti raggra- Le uniche note positive arrinellati alle ultime elezioni vano dai giovani roccheggiani europee hanno ottenuto un di- che iniziano a fare politica. screto 8%. Segno che una base Quelli del Pd ma anche quelli da cui partire qui a Rocca esi- più a sinistra, e anche quelli un ste ma evidentemente manca po’ a destra. Sembrano ben inquell’impegno costante e tenzionati a riprendersi il loro quella presenza forte che do- futuro, da protagonisti, e a vrebbero dare maggiore inci- farlo con la freschezza e la sività e continuità all’azione. passione che servono a una reQuesto potrebbe essere il pro- altà in crisi come quella di blema della sinistra. Rocca di Papa, che deve torIl centro-destra, all’opposi- nare al più presto a discutere e zione, appare come una coali- a confrontarsi sui tanti temi in zione poco incisiva. Non agenda. riesce a trovare una strada per Forza! Andate avanti e non vi esercitare questo ruolo che in arrendete!

Appalto servizio rifiuti, sarà la volta buona?

Il Comune di Rocca di Papa ha annunciato che a giorni sarà pubblicato il Bando di gara europeo per l’assegnazione del servizio di igiene ambientale (raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti). Il servizio attualmente è svolto dalla società Manutencoop Spa in regime di affidamento provvisorio, anche se tale provvisorietà (di sei mesi in sei mesi) sta diventando abbastanza regolare. Infatti si tratta del terzo annuncio nel giro dell’ultimo anno e mezzo. Inizialmente la gara era prevista per dicembre 2008, poi per giugno 2009. Ora siamo al terzo annuncio.


ROCCA DI PAPA Successo di pubblico per la “Festa della Funicolare” Auguri a Maria Tamilia

il Segno - Settembre 2009

Alla scoperta dei luoghi della nostra lunga storia

di Rita Gatta Scorrono le immagini di una Rocca che fu, nel vecchio edificio Cotral nel Piazzale della Funicolare ed ecco un fantasioso tuffo nel passato: si immagina di viaggiare nelle carrozze tra i boschi, percorrere sui binari gli itinerari che le foto ci mandano, scendere nella stazione di Borgo Valle Vergine… La mente divaga, ma subito la passeggiata pomeridiana tra i vicoli appena conclusasi, riaffiora nella memoria… Partendo da Piazza di Vittorio, siamo un gruppo di persone del posto e non, guidati da Piero Botti abbiamo ammirato il magnifico panorama che si gode dalla Fortezza, ascoltando gli aggiornamenti relativi ai lavori di scavo che gli archeologi stanno effettuando per riportare alla luce i resti dell’antico castello distrutto dai Farnese durante la guerra con i Colonna. Un accenno a Cabum, al tempio di Giove Laziale e la voce di Mario Giovanetti declama in dialetto rocchegiano splendidi versi che arricchiscono le conoscenze, sia dal punto di vista del vernacolo paesano, sia dal punto di vista degli argomenti storico-naturalistici che si stanno affrontando. Proseguiamo ed entriamo nel Museo dell’Osservatorio astronomico, dove competente e chiaro, Marco Gentilini ci guida e con una sintesi comunque esauriente: presenta la storia dell’edificio, di quanti nel passato hanno là prestato la loro opera aumentandone il prestigio e la fama, illustra antiche e moderne strumentazioni, svela -nel poco tempo disponibile- interessanti segreti che riguardano il nostro territorio vulcanico. Velocemente percorriamo i vicoli del centro storico che suscitano l’ammirato stupore di chi per la prima volta si trova da queste parti: una visita nell’antica Chiesa

del Crocifisso, un tempo interna al Castello stesso, restaurata dal famoso architetto Achtermann, offre il modo di presentare al gruppo sia la storia del religioso edificio, sia altri versi in vernacolo, opera, oltre che del bravo Giovanetti, anche di un nostro famoso e compianto poeta, Alberto Tenerelli. E non poteva mancare, scendendo ancora, una sosta in “Piazza Vecchia”: antica, ricca di fascino, dove fa bella mostra un’arcaica fontana in pietra sperone, roccia vulcanica della nostra zona. Velocemente, passeggiando tra i vicoli raggiungiamo Piazza della Repubblica, appena in tempo per assistere a un incontro organizzato dal bravo Tonino, proprietario del chiosco presso l’edicola: una delle tante iniziative che il gestore propone, rivalutando i giardini presso il Piazzale della Funicolare. Un incontro con le Autorità cittadine, il Consigliere regionale Umberto Ponzo, il dirigente Cotral, Ing. Mallamo, lo scrittore Saba conclude la bella iniziativa nella prima giornata dedicata, il 25 luglio, alla Festa della funicolare. Si aggiornano i presenti dell’avvenuta approvazione da parte del Consiglio Comunale, il 10 giugno, del progetto relativo al recupero della funicolare di Borgo Valle Vergine: il piano che prevede lavori che riqualificheranno e daranno nuovo splendore all’antico mezzo di locomozione, tanto usato dai nostri nonni e bisnonni. Molto resterà da definire, organizzare, puntualizzare, ma la proposta resta ambiziosa e merita fiducia. Il giorno successivo, con altre iniziative si è conclusa questa festa: un folcloristico mercatino artigianale, amichevoli di calcio nello stadio cittadino, giochi organizzati ed infine l’esibizione del Concertino Screpanti che ha offerto con la sua musica tanto entusiasmo, un importante e allegro contributo per festeggiare l’inizio di un sogno.

Il piccolo Segno su Facebook!

Qualche numero fa pubblicammo un’intervista alla cantante spagnola Veronica Romeo. Beh, quella pagina è finita anche in Spagna e su diversi siti internet sia spagnoli che americani, visto che la cantante attualmente si trova negli Stati Uniti... “il Segno”, ha avuto il suo piccolo angolo

internazionale... proprio Veronica ci ha ringraziato pubblicamente per l’interesse al fenomeno ambientale del surriscaldamento globale. Diventa anche tu amico del piccolo Segno e partecipa alle discussioni del nostro gruppo su Facebook, proponendo degli argomenti,

avanzando delle proposte, anche criticando i nostri articoli. Accedere al gruppo è facilissimo, basta iscriversi a Facebook oppure digitare “gli amici del piccolo Segno” su uno dei tanti motori di ricerca internet (per esempio su Google) ed avere le prime informazioni. Ti aspettiamo.

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Compie 100 anni la nipote diretta di M. S. De Rossi

Nata il 30 luglio del 1909, la signora Maria Tamilia ha tagliato il traguardo dei 100 anni. Un compleanno importante per una persona importante. Maria Tamilia, che avevamo intervistato nel marzo del 2007, è infatti l’ultima nipote diretta del grande studioso romanoroccheggiano Michele Stefano De Rossi, (essendo figlia di Laura De Rossi, figlia di Michele Stefano) lo scienziato, il vulcanologo, l’archeologo preistorico, che tanto diede alla scienza italiana e alla notorietà di Rocca di Papa in tutto il mondo. Tanto che qui, nella sua residenza di Via Gramsci, morì il 23 ottobre del 1898, lasciando a tutti noi numerosi studi, ricerche e approfondimenti storico-scientifici di grande valore. Un valore purtroppo spesso trascurato dal nostro paese. Allora, signora Maria, come ha vissuto questo particolare compleanno? “L’ho vissuto con normalità. Ho compiuto cento anni ma sento ancora tanta voglia di fare, di essere attiva”. Il giorno del compleanno l’ha vissuto proprio a Rocca di Papa, nella casa che fu del nonno Michele Stefano De Rossi. “Qui ho tanti ricordi, da quando ero bambina fino ad oggi. Qui ho vissuto tra le pagine più belle della mia vita. Ogni oggetto, ogni pianta, ogni albero, ogni sasso, per me rappresenta una storia, un ricordo, un’emozione”. A vederla non si direbbe che Maria Tamilia abbia davvero compiuto cento anni. Una mente fervida, gli occhi di un bel celeste marino, e ancora molti stimoli intorno a lei. “Io tutti i giorni leggo il quotidiano, guardo la tv, faccio le parole crociate, uso frequentemente il cellulare e svolgo anche dei lavori a maglia che poi dono a una parrocchia di Roma”. Auguri sinceri alla signora Maria da parte di tutti noi. E insieme a lei salutiamo i figli Vittorio, Gustavo, Roberto e Anna Vera e i nipoti uno dei quali ha deciso di seguire le orme dell’illustre antenato, dedicandosi proprio all’archeologia. (A.S.)


Cultura e

Rocchigiani o Roccheggiani?

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... d’intorni

il Segno - Settembre 2009

La discussione è aperta La scrittrice Maria Pia Santangeli affronta un tema “scottante” dal punto di vista fi fillologico-culturale. Come si dovrebbero chiamare gli abitanti di Rocca di Papa? Rocchigiani oppure Roccheggiani? di Maria Pia Santangeli Quando, nel 1994, mi sono decisa a pubblicare il libro Rocca di Papa al tempo della crespigna e dei sugamèle, sulle tradizioni popolari di Rocca di Papa, fra tanti altri dubbi e difficoltà (dialetto, testimonianze…), sorgeva quello del nome degli abitanti del paese: Rocchigiani o Roccheggiani? Roccheggiani, mi suonava male per le due g, che trovavo -e trovo- di suono dialettale (nel passato ho sentito varie volte pronunziare parmeggiano per indicare il formaggio parmigiano, come nel romanesco d’altra parte in cui si tendono a rafforzare, raddoppiando, alcune consonanti fra cui la g: cuggina, priggione, diggiuno…); Rocchigiani, però, erano in pochi a dirlo, anche se sarebbe venuto spontaneo passare dal temine dialettale Rocchiciani a Rocchigiani. Mio padre, nato a Rocca di Papa nel 1901, con studi classici in gioventù, scriveva –e diceva a voce- alternativamente Rocchigiani e Roccheggiani sia nelle sue brevi corrispondenze sul quotidiano Il Tempo, sia sul giornale locale, fondato da Andrea Sebastianelli e Davide Lancioni nel 1989, che si chiamava proprio Il Roccheggiano. I miei dubbi erano di difficile soluzione. Nell’Ottocento, nei documenti della Prefettura, veniva usata ancora la parola Terrazzani, come poi ha chiarito Carlo Cofini nel suo libro Rocca di Papa, repubblica di un giorno, ma terrazzani è termine generico, con cui venivano chia-

mati gli abitanti di molte terre, tra cui i Cerignolani, in provincia di Foggia. La lapide di Piazza Garibaldi A leggere i testi di chi aveva scritto -recentemente- prima di me prevaleva Roccheggiani: così Tito Basili e Don Luigi De Angelis. Però Rocchigiani è scritto nella lapide apposta a Piazza Garibaldi nel 1955, per il centenario della Repubblica di Rocca di Papa. Infatti si legge: NEL MAGGIO RADIOSO L’ ANIMA POPOSopra: la testata de “Il Roccheggiano”, periodico fondato nel 1989 LARE DEI ROCCHIGIANI NEL NOME Sotto: la copertina di uno dei libri DI DIO E POPOLO INSORSE… Certo di Maria Pia Santangeli incisa sul marmo la parola acquista peso e valore. Alla fine, spulciando vocabolari, trovai sul Garzanti (edizione del 1988) “rocchigiano, nome degli abitanti di molti paesi nel cui nome compare la parola Rocca (nella stessa pagina al nome rocca è ricordata Rocca di Papa); poi a pagina 664 e 665 in alcune griglie vengono chiariti i nomi degli abitanti di paesi, città, e luoghi in genere, che terminano con i suffissi, -ese, -ense, -ano, -igiano. Al suffisso -igiano, vengono riportati gli esempi: Marchigiano, Parmigiano, Lodigiano, Astigiano, artigiano, partigiano, valligiano… Rocchigiani inciso sul marmo e rocchigiano nel Garzanti mi convinsero. Non ho ancora trovato le regole da cui può essere scaturita la parola roccheggiani, sarei curiosa e contenta di conoscerle.


Il nostro Marconi STORIE 11 agosto 1932, l’esperimento che cambiò il mondo

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Dalla Fortezza il segnale raggiunse Golfo Aranci

di Gaetano Casilli Settantasette anni fa, nel lontano 11 agosto 1932 (un giovedì) Guglielmo Marconi effettuò alcuni esperimenti radio in microonde da Capo Figari (Golfo Aranci, Sardegna), con Rocca di Papa, il cui trasmettitore venne installato sulla terrazza dell’Osservatorio Geofisico (mt 750). Esperimenti di radiotelefonia e radiotelegrafia con microonde furono eseguiti da Marconi nel Golfo Tiguglio già nell’ottobre-novembre 1931 e anche nell’aprile 1932. Ma la conferma del buon funzionamento delle trasmissioni arrivò proprio dalla “prova del nove” che mise in collegamento Rocca di Papa con il panfilo Elettra (suo laboratorio galleggiante), in navigazione verso Golfo Aranci, ed infine tra Rocca di Papa e Capo Figari (269 km). Ecco che cosa avvenne in quei giorni che rimarranno per sempre nella storia universale.

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monti lontani e vicini cantavano. La sabbia, avviluppata nel vento teso e continuo, cantava. La cammella andava in cerca del suo piccolo e camminava. Camminava lenta, annusando in giro in giro, ma ancora non riusciva a trovarlo. Allora fece ricorso soltanto alla sua memoria e si fermò. Adesso ricordava: il suo piccolo era stato sepolto laggiù e raggiunse quel luogo, stranamente verdeggiante, al centro del deserto arido e canterino. I due mongoli Yakuti, dal volto rossastro a causa della fiamma del fuoco dei bivacchi e del fumo delle yurte, la videro fermarsi e scalciare la terra. Adesso, dopo averla seguita per tanto tempo, erano sicuri: il loro Signore era stato sepolto proprio lì, dove la cammella cercava suo figlio, a suo tempo sacrificato a questo scopo. Soltanto la cammella poteva ritrovare la tomba del loro Signore poichè essa soltanto aveva la memoria per poter ritrovare la sepoltura del suo figliolo e quindi l’antica tomba. E così, figlio dopo figlio, seguendo la cammella, i due mongoli Yakuti potevano onorare ogni anno la tomba del loro Signore. E nessun altro aveva questa grande fortuna

Il 10 agosto la nave Elettra si diresse sulla congiungente Rocca di Papa-Golfo Aranci. I segnali morse con forma massima, si ricevettero alle ore 13.00 e 15 minuti e si mantennero sempre buoni fino alla portata geometrica di Rocca di Papa. Oltrepassata tale distanza e durante tutto il periodo precedente e successivo al tramonto, i segnali presentarono alternative di rafforzamento e di attenuazioni. Intorno alle ore 22.00 il rafforzamento fu più deciso ed alle 22.15, a 193 km di distanza da Rocca di Papa, cioé a portata doppia di quella geometrica della suddetta stazione, la ricezione risultò ottima. La segnalazione morse nitida e distinta era tale da far ritenere possibile un servizio regolare ad alta velocità. A mezzanotte e 15 minuti a 224 km i segnali erano appena percettibili e poi scomparvero. Il mattino dopo, cioè l’11 agosto il riflettore rice-

vente fu trasportato nel semaforo di Capo Figari (quota 340 mt) sistemandolo sulla terrazza in direzione di Rocca di Papa. Alle ore 16.00 dello stesso giorno da Rocca di Papa iniziava la trasmissione. Dopo qualche regolazione, i segnali vennero immediatamente ricevuti a Capo Figari sebbene non troppo forti. Alle 18.00 i segnali aumentarono gradualmente d'intensità. La segnalazione telegrafica risultò chiarissima e nitida e la radiotelefonia chiara ad intervalli. Fino alle 19.20 i segnali si mantennero buoni. L’esperimento ebbe termine verso la mezzanotte. Da quel giorno la storia delle comunicazioni non sarebbe stata più la stessa. Non sarebbe male pensare a un gemellaggio tra Rocca di Papa e il Comune di Golfo Aranci, facendolo diventare anche un motivo per incentivare e favorire il turismo di tipo scientifico e amatoriale.

IL RACCONTO DEL MESE

La cammella smemorata di Noga

poiché nessuno sapeva dove si trovasse quella sepoltura. Ma la cammella invecchiò e morì poco prima che anche i due mongoli Yakuti morissero. Così si perse ogni memoria della sepoltura del Sovrano e nessuno più potè rendere onore alla sua Tomba Sacra. Ma tutti i Yakuti desideravano rendere omaggio al loro antico Signore. Allora interrogarono gli sciamani i quali, con i loro riti e danze e scongiuri e guardando di notte il cielo infinito del deserto, raccontarono a tutta la tribù la storia della cammella. llora i Yakuti fecero altrettanto e scelsero una cammella: quella più giovane. Quando fu vicina al parto la liberarono con la speranza che ritrovasse la tomba dei figli della cammella ormai defunta. La giovane cammella si mise in cammino, ma la memoria

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non poteva aiutarla e allora si affidò alle montagne canterine ed alla sabbia, il cui ronzìo non finiva mai perché il vento del deserto e delle montagne soffiava perennemente. La cammella girovagò a lungo in tutte le direzioni. Quando giunse l’ora del parto fece nascere quel suo primo figliolo al riparo del vento, dietro una grande roccia rossastra. In quel momento il canto si era attutito e i colori del deserto divennero più accesi mentre il sole sembrò fermarsi per tutto il tempo del travaglio e della nascita del piccolo cammello. Il drappello di Yakuti che l’avevano seguita passo passo non sapevano cosa fare. Era lì la tomba che cercavano? Dovevano uccidere il piccolo e seppellirlo in quel posto fuori dal mondo? La cammella se ne sarebbe ricordata in futuro guidandoli alla tomba del So-

vrano? Tornarono alle loro yurte rotonde e si presentarono alla grande sciamana la quale, scotendo la zampa di renna maschio ereditata dai suoi antenati, sentenziò: -A primavera liberatela e la cammella tornerà in quel luogo dopo ogni parto, per tutti gli anni futuri. Ed in quel luogo renderete gli onori al signore dei mongoli Yakuti-. ssi, dopo aver ucciso il piccolo cammello e averlo sepolto con tutte le regole, giunta la primavera, liberarono la cammella che si mise lentamente in cammino, seguendo il suo istinto, alla ricerca del suo piccolo sepolto. Ma essa era smemorata. E gli Yakuti, fidandosi ormai soltanto della tradizione antica, la seguirono per giorni e giorni, per mesi e mesi, per anni ed anni, fin quando essa morì di sfinimento. E non trovò mai più il suo piccolo, che rimase sepolto fra la sabbia canterina del deserto e quando il vento diventava più teso e veloce, anche le montagne si mettevano a cantare, e un ronzìo lieve e continuo avvolgeva tutto quel deserto mongolo infinito.

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Rocca sana

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RUBRICA a cura di PIERO BOTTI

VOGLIA DI VITA Questo mese è fin troppo facile scrivere: l’estate è stata caratterizzata dall’intraprendenza del concittadino Tonino Gentile, imprenditore della “Casina dei pini”. Rifioriti quei giardini, vicino la stazione della vecchia funicolare, abbelliti, ravvivati. Decine gli artisti avvidendatisi su quel palco: cabarettisti, musicisti, cantanti, poeti, maghi, illusionisti. E’ stato uno dei rari spazi aperti agli “Screpanti”, la storica banda del paese che si prepara a festeggiare i novant’anni. Hanno avuto un palco, un orario, una festa da vivere da protagonisti: la “Festa della funicolare” (25-26 luglio). Grazie alla “Casina dei pini”, si è rivisto il somaro portare in sella i più piccoli durante la festa e, a piazza Margherita, tanta, tantissima gente, con musica, mostre, sport per tutto il giorno. Importante il torneo per i terremotati d’Abruzzo, con i calciatori della città di Fossa, ospiti d’onore della festa. Emozionante, quando il poeta Luigi Fazi, a sorpresa, ha dedicato loro la poesia che qui riportiamo in fondo al nostro spazio. Difficile dire se la funicolare ripartirà, ma la partecipazione di massa sta ad indicare voglia sana di vivere la piazza. Così come le centinaia di persone presenti agli spettacoli durante tutta l’estate ci mostrano un’evidente ripresa della vitalità di paese. Grazie Tonino! I FUNGHI PORCNI Pochi, pochissimi, quasi niente. E’ il terzo anno che il bosco ci nega il suo dono più atteso: il “porcino rocchiciano”, quello di terra vulcanica, di bosco di castagno. E’ ora di suonare l’allarme. Lo scorso anno il più accreditato fungarolo roccheggiano, Gianfranco Brunetti (detto “Spaghettu”), ci ha riferito la sua opinione: tagli anticipati del bosco, poche “guide” lasciate per rigenerarlo, armenti a pascolare dove non dovreb-

STORIE

Feste e... tradizioni

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Un’estate “viva” e partecipata in Piazza della Repubblica

Intanto lanciamo l’allarme per la diminuzione dei porcini bero, trattori per portare via il legname a distruggere il sottobosco, oltre alla poca pioggia durante l’estate e la poca neve durante l’inverno. E’ possibile rinunciare a una caratteristica tipica anche per ingordigia? Pare di sì. GLI “SFOGATELLI” Gli “sfogatelli” erano una prerogativa di Rocca di Papa. La loro è una storia di macchia, di lavoro nei nostri boschi. Anticamente, i carbonari che avevano ottenuto il permesso “di carbonare” direttamente dalla famiglia Colonna, lasciavano dei ciocchi bruciati, consumare lentamente, in certi punti del bosco, vicino a “certe” felci. Quando tornavano sul posto, magari per caso, trovavano spesso dei funghi nati da quei ciocchi. Rocca, con il bosco, ha avuto sempre un rapporto di figlia con il padre. Non è un caso che quando quegli stessi carbonari si ribellavano al potere costituito, fondando la Repubblica di Rocca di Papa (maggio 1855), si riunivano nel cuore della macchia; protetti dall’ombra, in quei luoghi cari e familiari, lontani dalle orecchie dei traditori e dei gendarmi. Non è un caso che i briganti trovavano ripari sicuri tra i castagneti, e che le lotte per il possesso delle macchie hanno caratterizzato da sempre la storia locale (la “Capanna bruciata” era un rifugio di guardiaboschi contro gli incendi e i tagli non autorizzati). Nascono così gli “sfogatelli”. Poi le motoseghe sostituirono gli arnesi antichi, e la benzina iniziò ad essere usata per produrre gli “sfogatelli”. Troppo pericoloso, le autorità locali, per proteggere i boschi dagli incendi, vietarono la produzione degli “sfogatelli”. Così è. FONTAN TEMPESTA Il nostro bosco custodisce monumenti, miti, storia. Oltre agli “Arcioni”, resti di acquedotto romano, alla Via Sacra, ai pozzi della neve, alle Rotticelle (tombe preistoriche), c’è

Il pony del sig. Luigi Lupardini è tornato a far divertire i bambini in piazza della Repubblica

“Fontan Tempesta”. Lungo l’antica via che portava a Velletri, al confine con Nemi, una sorgente assai suggestiva alimenta una vasca in pietra sperone, dove avveniva lo scambio di cavalli per la diligenza. Pare che “Tempesta” fosse il nome del custode incaricato di questo servizio. Oggi, la fontana è in secca. Ma il bosco in quel punto è sano e non vi è nessuna costruzione. Dunque, forse, la falda non è stata deviata e, forse, è possibile ravvivare la storica fontana, favorendo le passeggiate in questi luoghi ancora incontaminati, in un bosco di latifoglie, pregiato e protetto. Confidiamo nell’Assessore all’Ambiente. IO E L’ABRUZZO di Luigi Fazi Me svejo ‘na mattina e nun c’è sole se respira ‘n aria con sensazioni nuove

nun so che è, cerco de capì perchè tutto sto trambusto, perchè proprio qui er sole n’è più tornato er destino c’ha piegato c’ha piegato ner core distrutto ‘na popolazione c’ha segnato sulle mani quello che potrebbe esse il domani un domani fatto de ma e fatto de se e a pensacce bene, fatto pure de perchè perchè tutti sti regazzini perchè nun c’è soluzione a sti casini mentre guardo il vuoto me domanno se davvero niente poteva salvà sto danno “e scusate se nun sto lì con voi” “scusate se nun so uno de voi” ‘na città crolla e crolla la gente se riduce ‘na bolla straziati durante ‘na pennica e la gente che cresce, è la gente che non dimentica.

DAL PROSSIMO NUMERO RITORNA...

Il cartellone del Teatro Civico Rocca di Papa INFORMAZIONI: Via San Sebastiano, 20 Tel. 06-9499340 - 347.6024928

www.associazioneacs.it


RIFLETTORI

Dopo la predica anche un po’ di pratica

il Segno - Settembre 2009

di Daniela Di Rosa

Leggo da un’intervista su La Stampa che il 50% della popolazione soffre di almeno un disturbo psichiatrico, e l’altro 50% ha problemi psichiatrici che restano nascosti (Giovanni Cassano, psichiatra). Questo spiega, almeno in parte, il successo di Berlusconi! Trovo sempre più devastante per la vita di questo Paese la sua permanenza in politica... L’ Italia si regge sulle spalle di “nani e ballerine”, maniaci e ricattatori, Berlusconi denuncia un giornale perchè fa gossip su di lui mentre lui la sua fortuna (dato che possiede quasi tutti i settimanali di pettegolezzi) l’ha fatta “sputtanando” gli altri.

Chiede milioni di euro di risarcimento al quotidiano l’Unità per averlo diffamato e a La Repubblica perchè da mesi gli pone 10 domande... potrebbe semplicemente rispondere, come si fa tra persone civili ma lui non può, dovrebbe confessare troppe verità, per esempio come e da chi ha avuto la prima pioggia di miliardi che gli consentì la costruzione di “Milano 2” (ricordate la scena del film di Moretti Il Caimano? gli cadevano dal cielo) o spiegare alla gente che in molti processi non è stato assolto ma prescritto per decorrenza dei termini. Dovrebbe chiarire il caso Mills (avvocato inglese),

condannato per essere stato corrotto... ma da chi? O spiegarci come mai la Carfagna è Ministro; perchè le intercettazioni a sfondo erotico tra loro due da noi non sono state pubblicate ma in Spagna sì... bastava farsi un giretto su internet. Potrebbe dirci se è vero quel che ha dolorosamente rivelato la moglie, che è malato sessualmente. Perchè anche parlando di sesso c’è quello sano e salutare e quello perverso e maniacale! Personalmente mi deve rispondere se lui, o qualcuno per suo conto, sta ricattando la Chiesa, se l’attacco al direttore dell’Avvenire (organo del clero) sulla sua presunta omosessualità sia in realtà un modo per far tacere il Vaticano: voi smettetela di criticare Berlusconi e noi non parleremo, per esempio, della pedofilia tra i preti! Che squallore! Come siamo caduti in basso, tutti ricattati e ricattabili per tenersi buono l’elettorato cattolico, ma non sarebbe ora di smetterla di fare gli ipocriti?

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Il Sindaco di Rocca di Papa

Come poche sere fa al Parco dei Campi d’Annibale a Rocca di Papa... i giovani dell’associazione “Roccaforte” hanno allestito una bella festa, domenica sera c’era Andrea Rivera bravo e poco conformista comico-menestrello. Il Sindaco Boccia, dal palco, ha espresso solidarietà ai gay aggrediti e accoltellati a Roma, era giustamente indignato... perchè allora non fa qualcosa in più, non istituisce nel nostro Comune l’elenco delle coppie di fatto e omosessuali? Le parole hanno valore quando sono seguite da gesti altrimenti restano inutili ed evidenziano solo l’ipocrisia imperante di chi sceglie il mestiere di politico.

L’estinzione delle Le televisioni e la ricerca del consenso donne brutte

Da un’indagine condotta dal Censis il 67,2% degli elettori si è formato un’idea su come votare attraverso le notizie e i commenti dei telegiornali. Il 30,6 % si è affidato a programmi giornalistici come Porta a Porta e Matrix. Il 2,2% ha usato internet per conoscere i programmi elettorali. Le indagini, valgono per quello che sono, indagini appunto; anche se gli attuali governanti le prendono per oro colato e tirano dritti per la loro strada senza nessuna ombra di dubbio sulla bontà delle loro decisioni. E allora ritorna come sempre in primissimo piano il conflitto d’interessi. E’ da ritenersi anomala la partecipazione alla vita politica del nostro Paese, del padrone di gran parte delle televisioni private che quando è capo del Governo riesce ad essere anche il padrone di quelle pubbliche, totalizzando un controllo sull’informazione politica di oltre il 90%? Io penso che subito dopo aver tentato di fare qualche cosa per superare la crisi economica personale e di quella della nostra famiglia con la speranza e l’augurio di venirne fuori al più presto, faremo bene tutti, anche quelli che hanno votato per coloro che operano in conflitto di interessi, a chiedere con urgenza la risoluzione del conflitto, pretendendolo a tutti i livelli: dalle massime cariche politiche e pubbliche alle ultime cariche locali politiche e pubbliche. di Ermanno Sergio Rasetti

il T o c c o

Per le donne negli anni ‘60 fu una conquista poter girare per strada in pantaloni. Poi arrivò la minigonna. Questi ripensamenti mi torturavano la mente, in particolare in queste giornate di calura girovagando per le stradine di Rocca di Papa, un vero dedalo di viuzze in cui è facile perdersi per chi non sia del posto fino a quando non ebbi un incontro ravvicinato... un bel gruppetto di belle fanciulle in pantaloncini corti, come se stessimo sul lungomare laziale. Devo dire la verità, quasi tutte apparivano graziose tanto da prendere sul serio quanto va dicendo un autorevole studio dell’Università di Helsinki secondo cui le donne stanno diventando mediamente sempre più belle mentre le brutte rimangono in minoranza. Gli uomini, invece, secondo tale studio, rimangono in linea di massima bruttini anzi è scritto letteralmente “come gli antenati delle caverne”. Sono subito andato a guardarmi allo specchio e sinceramente devo dire che gli scienziati finlandesi non hanno tutti i torti. Gli scienziati vanno sostenendo che le donne brutte sono in via di estinzione. Per controllare la veridicità dello studio dell’Università di Helsinki sono ritornato ai primi di settembre a Rocca di Papa in località Campi d’Annibale e, francamente, osservando più le donne che gli uomini questa volta non ho visto grandi bellezze. Forse una giornata da dimenticare per tutti quegli scienziati che ad Helsinki si arrovellano il cervello a stilare statistiche. Gatta Marcello Morrone


il Segno dei tempi il Segno - Settembre 2009

nei disegni del Maestro Franco Carfagna

L’oasi di via della Cava

Ultima pagina

A Rocca di Papa non è difficile imbattersi in grandi o piccole chiesuole (o edicole) dedicate alla Madonna. I nostri nonni crearono questi angoli sacri all’interno di muri, scavando nel lapillo, o semplicemente collocando una cornice sulle pareti come si vede girovagando per il centro storico. Infatti, nel nostro paese non ci sono soltanto cose poco piacevoli (discariche, strade dissestate, escrementi di animali, ecc.) ma anche luoghi belli e interessanti creati dagli stessi roccheggiani soltanto per rendere più invitanti le passeggiate. Il maestro Carfagna questa volta ha voluto fermare il suo tratto artistico su queste cose belle. Prendendo via della Cava, dopo aver lasciato la piazza del “Carpino”, nota col nome di piazza Valeriano Gatta (un militare caduto nella guerra del 15-18), si arriva all’altezza del civico 16 dove a sinistra c’è una fontanella di cui già parlammo qualche numero fa (marzo 2007) essendo stata recuperata tra le macerie dopo il bombardamento aereo del 14 febbraio 1944. Qui c’è una piazzetta in cui è possibile fermarsi a riposare prima di riprendere la salita e in cui si può notare una piccola oasi, un giardino incantato fatto di fiori colorati e tanto verde. Una piccola fetta di paradiso nel nostro centro storico! Proprio qui si trova una piccola edicola votiva, realizzata da un abile muratore, Fernando Fazi detto “Chinaglia” (ma dagli amici chiamato “Frasca”), circondata da ortensie, agrifogli, rose, felci, sparacina, pini, lauro, magnolie, alberelli da frutto e anche alcune piante rare. Quest’oasi è curata dagli stessi abitanti che qui risiedono. Un giardino nel cuore di Rocca di Papa che potrebbe competere perfino col parco naturale di Ninfa! Tornando alla nostra chiesuola, che conserva al suo interno la madonnina nera di Loreto, forse venne realizzata proprio per ricordare le vittime di quel drammatico bombardamento. A questo punto, ci sembra giusto ringraziare la signora Maria Totaro che 25 anni fa ebbe l’idea di creare questa splendida oasi e che ancora oggi ne è la massima curatrice (all’occorrenza operaia, giardiniera, ecc.). In più, grazie all’amministrazione comunale, è stata collocata una panchina così da consentire al visitatore di sedersi prima di riprendere la faticosa salita.

Lettere, Proposte, Proteste e Reclami LA VERGOGNA DEI NOSTRI BOSCHI Si dice che Rocca di Papa sia la “Regina dei Castelli”, forse anni fa lo era, perché passeggiando tra i boschi del nostro paese ho trovato uno schifo assurdo e sottolineo assurdo! Tra divani, materassi, vestiti, calcinacci (a volontà!), lavatrici, lavelli, pezzi di armadi, macchine, pezzi di motorini, flaconi di shampoo e detersivi e… udite udite, siringhe con tanto di ago e sangue. E mentre a Rocca di Papa si pensa solo a disboscare, nei nostri boschi la “merda” continua a crescere e nessuno fa niente. La colpa non è solo del Comune che se ne frega di tutto ciò, la responsabilità principale è di quella gente che non rispetta neanche

ilpiccolosegno@tiscali.it

se stessa. Io dico basta a tutto questo schifo! E premetto che il bosco in questione è quello dove c’è il Parco Regionale e la Scuola Media. Per non parlare degli altri boschi… e questa poi sarebbe la “Regina dei Castelli”. Vergogna! Lettera firmata ABUSI A MONTE CAVO... E NON SOLO Rocca di Papa ci sembra il Paese delle quattro scimmiette –diciamo quattro e non tre, perché bisogna essere avanti con i tempi: io non vedo - Io non sento - Io non parlo - Io mi giro dall’altra parte. Tutti non vedono gli abusi che stanno proliferando (ultimo su Monte Cavo l’11 Agosto scorso). Tutti non ne parlano direttamente, ma

SOTTOSCRIVI PER IL SEGNO: Banca di Credito Cooperativo dei Castelli Romani - N. conto 103028 - Abi 7092 - Cab 39230

solo nei bar, nelle piazze, ecc. Tutti non sentono, chi effettivamente vuol dire basta a quest’attacco al nostro territorio -non siamo solo noi certo- , non è sicuramente chi ancora dichiara “sono trent’anni che combatto le antenne”. Loro si girano senza darti una risposta - punto e basta - non rispondono perchè si sentono intoccabili (??). Possono fare o far fare qualunque cosa - legale o illegale? Una risposta la chiediamo ai Verdi: per il deserto creato in località “Cava” dopo aver speso oltre 200 mila euro ci dobbiamo far dare spiegazioni dai vostri eletti che non fanno nulla per il nostro territorio - o - scusate una cosa è stata fatta “Monte Cavo sito per le Antenne”. Noi non veniamo da Marte e per dimo-

strarvelo ancora una volta “oltre quarant’anni fa in Piazza della Repubblica (piazza Margherita) c’erano Pompeo e Spaghettu che allestivano dei banchi vendendo cocomeri rotondi, verdi al prezzo di trenta/cinquanta lire a fetta secondo la grandezza”. Questa è una delle tante dimostrazioni che Noi siamo “indigeni” del posto e non faremo la fine degli indigeni Americani... si sente sempre parlare di libertà... la nostra finisce dove inizia quella altrui... Ringraziamo “il piccolo Segno” perchè è l’unico che pubblica i nostri interventi. Siamo anche su Facebook “Quelli di Rocca di Papa”. Alvaro Fondi Segretario de “LA DESTRA” Rocca di Papa

Ringraziamo i nostri sostenitori: Marco, Alberto, Patrizio, Marina, Nadia, Rossana, Enzo, Paola, Aldo, Gianfranco, Nicola, Antonello, Bruno, Giorgio, Oscar, Orlando, Sergio, Gennaro, Lorella e Franco.


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