Antimafie di Roma e Provincia N. 3 - marzo 2010

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di ANDREA SEBASTIANELLI Nelle prime ore dell’alba del 18 febbraio scorso è scattata a Roma e in alcuni centri dei Castelli Romani, tra cui Rocca di Papa, un’operazione anticrimine tesa a smantellare una fitta rete di racket, usura e riciclaggio di denaro sporco. A coordinare l’operazione “Franky”, che ha visto il coinvolgimento della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Roma, dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Viterbo e della Polizia Municipale VIII Gruppo di Roma, è stato il Procuratore Aggiunto Leonardo Frisani della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma. Alla fine dell’operazione sono state denunciate 11 persone (di cui due donne) e sequestrati beni per circa 5 milioni di euro, tra cui conti correnti, automobili di lusso e quattro società operanti nel settore dell’edilizia e della ristorazione (una di queste gestiva fino ad alcuni mesi fa il complesso alberghiero di via Frascati a Rocca di Papa, “La Regina del Bosco”, prima che la struttura venisse ceduta agli attuali gestori che da questa vicenda hanno avuto soltanto danni d’immagine). Continua in IV pagina

supplemento al n. 3, Marzo 2010 de “il Segno”

Un territorio preda degli strozzini

il Segno

il Segno

RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA

Lo scorso 18 febbraio l’operazione “Franky” ha smascherato un vasto giro di usura e riciclaggio, mettendo in luce il ruolo del clan dei Casamonica, che conta oltre 400 affiliati tra Roma e Provincia, e che ora ha esteso il suo controllo sull’intera regione. Sullo sfondo un “accordo inedito” stipulato con la ‘ndrangheta.

212 omicidi in due anni nella Palermo dimenticata ETTORE ZANCA RIPERCORRE PER NOI LE TAPPE PIU’ SIGNIFICATIVE DEI DELITTI DI MAFIA CHE IMPERVERSARONO A PALERMO TRA GLI ANNI SETTANTA E OTTANTA. MEMORIE RIAFFIORATE CHE RAPPRESENTANO UN MONITO PER CIO’ CHE E’ ACCADUTO E PER CIO’ CHE ANCORA POTREBBE ACCADERE. PERCHE’ PERDERE LA MEMORIA EQUIVALE A PERDERE UN PO’ DI NOI STESSI E DELLA NOSTRA STORIA.

Ettore Zanca in II e III pagina

Le attività illecite nei nostri Comuni

RIEPILOGO DEI DATI DEL 2007 E DEL 2008 SUI REATI COMMESSI NEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI ROMA. ROCCA DI PAPA E SEGNI LE PIU’ VIRTUOSE MENTRE IN ALTRI CENTRI, COME ARTENA, CIAMPINO, COLLEFERRO, VALMONTONE E VELLETRI, I REATI IN UN SOLO ANNO SONO AUMENTATI DI MOLTO. Tabella riepilogativa in VI pagina


212 omicidi in due anni nella Palermo dimenticata

di ETTORE ZANCA Quando hai una teca in cui metti tutto quello che rappresenta la tua vita, corri il rischio di confondere il tuo privato con quello che ti accadeva intorno. Sembra che le due cose camminino parallele, a volte non è così. il mese scorso mi sono trovato a fare una esperienza unica e per me devastante. Nel giro di tre settimane ho partecipato a due pomeriggi letterari promossi dalla libreria “Sangraal” di Colleferro, in cui si affrontano argomenti di vario genere presentando dei libri che ne parlano. Io mi sono trovato a fornire la mia testimonianza nella conferenza in cui due psicologhe molto brave parlavano di disturbi alimentari. Sono un ex bulimico. Anche se ex, nei casi di disturbi provenienti dai fantasmi che crei ed evochi con la tua testa, non è mai mettere la parola fine. Ho raccontato come ci sono entrato e grazie a cosa e a chi ne sono uscito.

CORLEONESI, 212 OMICIDI IN SOLI DUE ANNI

Qualche settimana dopo a tenere la conferenza ero io. Ho parlato in particolare del libro “I pezzi mancanti” scritto da un bravissimo giornalista di “Repubblica”, Salvo Palazzolo. La mia conferenza era intitolata “i teoremi scomodi, storie di uomini vicini alla verità”. Ho parlato di trent’anni di mafia a Palermo, quelli che ho vissuto in prima persona, abitando in una città in cui i corleonesi uccidevano ben 212 membri delle cosche rivali in due anni e nel frat-

il Segno

tempo sterminavano chiunque provasse a recidere i tendini dei loro malaffari. Ho raccontato con sentimento profondo, mi sono denudato, mi sono fatto male. Quando mi sono messo a riflettere sulle due esperienze trovavo assurdo anche collegarle. Ma non era così. Sono la stessa cosa e io ho provato inutilmente a negarlo. La mia città e il mio vissuto si intrecciano e provocano in me la stessa sensazione. Una ferita che non posso trascurare. Dentro e fuori di me hanno convissuto concetti malsani di amore, sensazioni di abbandono, paura di non farcela, rassegnazione al cancro del non cambiamento. Ho cercato di dire a me stesso che qualcosa si doveva fare, per farla ho dovuto mutilarmi delle mie certezze, delle mie fondamenta che credevo solide, ho dovuto scalare un monte per avere finalmente la visione dall’alto. Porto dentro e fuori le conseguenze dell’essermi tormentato fisico e testa.

NON HA VINTO E NON HA PERSO NESSUNO

Adesso che la fase acuta è passata posso dire solo che non ha vinto e perso nessuno. Ma non posso dire di essere tranquillo. vivo con la consapevolezza che qualcosa mi potrebbe risucchiare dentro non appena abbasso la guardia. Quelle ferite si riaprono e tutto ricomincia. Non si può stare zitti, non si può dire a sé stessi in una canti-

lena ripetitiva che va tutto bene. Non si può far finta di essere normali quando qualcosa ti brucia dentro. Ma quel che conta è che se tutto si supera con coscienza, ti accorgi che hai guadagnato una forma nuova invulnerabile di amore. È come se avessi i superpoteri, sai cogliere flebili lamenti di chi sta male, carpisci ombre velate di malessere mentre qualcuno parla con te e crede di star bene. Parli e trovi naturale aprirti anche quando rischi di farlo con le persone sbagliate, perché in fondo sai che su cento che non capiscono, uno ti ascolta. Porto ogni ricordo come un marchio a fuoco sulla pelle. Io

RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA

L’attentato a Rocco Chinnici

so esattamente dov’ero e cosa facevo quando le pagine listate a nero della storia della mia terra e mie venivano vergate.

LA TORRE, CHINNICI, FALCONE E BORSELLINO

Nel giorno della morte di Pio La Torre ero a scuola e ci fecero uscire prima; con Chinnici ero a Terni con mio padre; per Falcone ero a casa di una mia fidanzata; l’attentato a Borsellino lo vidi in diretta, ero affacciato al balcone di mia zia nel punto diametralmente opposto a

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il Segno

II

“Nel giorno della morte di Pio La Torre ero a scuola e ci fecero uscire prima”


Via d’Amelio, appena sentii il botto dissi che era successo qualcosa, mia zia mi disse “staranno facendo i fuochi d’artificio per salutare la nave che arriva” io risposi “non si saluta una nave con un botto solo”, vidi la colonna di fumo e accesi la tv. Il resto è stato ghiaccio nel sangue.

LA PAURA DI RICADERE IN UNO DEI MALI DELLE NAZIONI OPULENTE

Ho vissuto in un fiume di semi incoscienza qualcosa che nel frattempo si propagava dentro. Sentivo qualcosa che rallentava la mia esistenza, la rendeva più difficoltosa, nel frattempo la morte di mio padre per una malattia e l’ostilità della mia terra a tenermi ancora con lei. Sentirmi rifiutato da ciò che doveva accogliermi, capire che chi mi doveva proteggere mi aveva mandato allo sbaraglio, mi ha portato a autoinfliggermi qualcosa di pericoloso per la mia sopravvivenza. Come avrete visto ogni espressione di quello che sento può adattarsi alla parte di me che ha paura di ricascare in uno dei mali del secolo delle nazioni opulente, così come a quella di un palermitano che si strugge d’amore per una città che vorrebbe meno mignotta silenziosa e più madre consapevole di amare senza uccidere o esportare i figli. Però è anche il posto dove porterei mio figlio anche domani, per fargli provare quella sensazione di pugno allo stomaco che dà la sua bellezza incastonata, la sua multirazzialità secolare, purtroppo spesso stuprate. Io non dormo, non più bene, combatto fantasmi che adesso non sono oscuri, ma è un tributo da pagare se voglio capire quello che ho nascosto a me per troppo tempo, spesso ripenso con qualche lacrima alla mia città. Ultimamente colgo in personaggi della politica nazionale, la tracotanza e l’impudenza dell’impunità propria della vecchia classe governante collusa di Palermo. Una casta che fu capace di sventrare con una speculazione edilizia selvaggia la città, che ha vissuto nell’anarchia di una finta isola felice, accogliente solo per pochi che la vedono di sfuggita, ma aspra per chi vorrebbe tenerla abbracciata a sé e non la lascerebbe mai, forse abbiamo esportato il modus vivendi e di fare politica, adesso vedo che si sta cercando di instillare veleno nei cardini già fragili di alcuni valori in cui crede la gente onesta. È pensando a tutto questo che mi prende un senso di nausea strana e subito mi assale il dubbio, conseguenze della bulimia o un marcio dejà vu? Così scriveva Giorgio Chinnici: Non è uno scontro tra i mafiosi e lo stato,

Presentato il dvd destinato alle scuole

Peccato Capitale, le mafie nel Lazio negli ultimi 30 anni Lunedì 15 marzo nella Sala Tevere della Presidenza della Regione Lazio è stato presentato il dvd “Peccato capitale, le mafie nel Lazio negli ultimi 30 anni” di Valeria Scafetta. Alla presentazione hanno preso parte, oltre all’autrice, anche Bianca La Rocca, Edoardo Levantini e Giulio Vasaturo Il dvd è stato prodotto dalla società Blueservice e realizzato per l’Osservatorio Regionale Sicurezza e Legalità. Il documentario ripercorre attraverso filmati, immagini di repertorio e testimonianze di giornalisti, magistrati ed esperti della materia, le diverse fasi che hanno caratterizzato la presenza delle organizzazioni criminali nel territorio laziale. Il dvd che verrà divulgato nelle scuole della Regione segna la chiusura dei lavori dell’Osservatorio Regionale Sicurezza e Legalità che in 5 anni di attività ha prodotto, oltre alle rela-

ma tra la mafia e alcuni rappresentanti dello stato che lo stesso stato isola, sono loro che hanno ostacolato da soli il processo di espansione degli interessi mafiosi. La mafia non è mai stata un “contropotere” o un “antistato”, è di casa nei palazzi del potere e della finanza. La differenza è che negli anni sessanta non si sparava per uccidere membri delle istituzioni e della politica perché non c’erano ostacoli nello scambio tra voti e favori e impunità, non si uccidevano i magistrati perché c’erano le assoluzioni o le condanne mitigate e si continuava a trattare gli omicidi come episodi isolati. Adesso invece la mafia chiede troppo, vuole la parità con altri soggetti egemonici e di potere, non vuole essere più un contraente dall’altra parte e l’omicidio è l’unico modo per imporsi.

il Segno

Il prof. Enzo Ciconte

alla legalità e in particolar modo sul fenomeno delle mafie presente in forma diversa, ma insidiosa anche nel territorio romano e laziale. La speranza è che tale proficuo lavoro che spesso ha incontrato la collaborazione di associazioni, sindacati, università e centri studi possa proseguire nella prossima legislatura, chiunque vinca ed arricchirsi ulteriormente”. Alla presentazione insieme al presidente dell’Osservatorio erano presenti gli autori e alcuni dei testimoni intervistati nel documentario. Andrea Rasetti

TESTATA ANTIMAFIA

Le piccole testate giornalistiche valide vanno sempre segnalate, vogliamo porre la vostra attenzione su “U cuntu” diretta da Riccardo Orioles, storica penna Riccardo Orioles de “i Siciliani” di Peppe Fava. Siamo felici di parlarne, perché tante piccole voci, se da sole non sono che sussurri, unite sono la base di un grido. Per consultare i numeri de “U cuntu”: www.ucuntu.org; oppure: issuu.com/ucuntu.

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il Segno

III RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE

di ROMA e PROVINCIA

zioni annuali di analisi dei reati commessi nel Lazio: 2 indagini sulla percezione della sicurezza, 8 relazioni specifiche su usura, criminalità giovanile, lavoro nero e prostituzione e il primo rapporto sulle mafie nel Lazio. L’organismo regionale ha promosso inoltre diversi convegni nelle scuole e nelle università sui temi della sicurezza e ha contribuito alla convocazione del primo consiglio regionale straordinario per affrontare il tema delle infiltrazioni mafiose. “Il documentario chiude un lavoro importante svolto in questi anni dall’Osservatorio grazie all’impegno di tutti coloro che a vario titolo ne hanno fatto parte – ha detto il presidente Enzo Ciconte - Uno sforzo comune per spronare la politica e l’opinione pubblica a mantenere viva l’attenzione sui vari aspetti legati al tema della sicurezza e


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R E T E

A N T I M A F I E

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA Nella rete estorsiva degli usurai erano finiti una trentina di piccoli imprenditori di Roma e dei Castelli e proprio la denuncia di uno di questi ha fatto emergere l’icesberg di cui si intravedeva soltanto la punta. Un prestito di mille euro diventato ben presto un debito di 1 milione di euro con un tasso annuo di interesse del 1.000%. La finalità di questi “strozzini” non è tanto quella di incassare i soldi prestati ma costringere l’imprenditore finito nella ragnatela a cedere le sue attività e soprattutto le proprietà, con particolare riguardo ai terreni edificabili e non. Ma per comprendere l’ampiezza (sia in termini territoriali che finanziari) di questi intrecci criminali, bisogna correlare tra loro le varie inchieste e blitz che negli ultimi tre anni sono state condotte a Roma e provincia.

L’OPERAZIONE “JACKAL” DEL 10 APRILE 2008

Il 10 aprile 2008, sempre all’alba, scatta a Roma l’operazione “Jackal” che porta all’arresto di sei esponenti del clan Casamonica, tra cui il capoclan, oltre a tre denunce a piede libero per altrettanti esponenti della banda. L’accusa per tutti è di estorsione, usura, rapina e truffa. Durante l’operazione vengono eseguite diverse perquisizioni domiciliari anche a carico di altri personaggi legati ai sei arrestati e, in un club privato di intrattenimento in provincia di Roma, vengono sequestrati un revolver, una pistola giocattolo

Usura, accordo inedito tra il clan Casamonica e la ‘Ndrangheta

Il Lazio è una delle regioni più colpite dal fenomeno dell’usura, con 26 mila commercianti coinvolti per un giro d’affari di 2,3 miliardi di euro. Roma, da decenni, è il luogo per eccellenza dell’usura. Ma ora anche la provincia subisce la pressione delle cosche criminali.

modificata, hashish, carta intestata e timbri falsi di pubblici uffici. L’operazione, coordinata sempre dal Procuratore Frisani, partì dalla denuncia di un piccolo imprenditore al quale, in pochi mesi, furono estorte cambiali, assegni e orologi per un valore di 200 mila euro a fronte di un debito iniziale di 30 mila. I proventi dell’usura e delle estorsioni venivano reinvestiti dal clan a Roma e sul litorale laziale.

IL 29 LUGLIO 2008 UN NUOVO BLITZ AI CASTELLI ROMANI

Pochi mesi dopo, il 29 luglio 2008, un altro filone d’inchiesta (avviato proprio dall’arresto dei Casamonica) porta al blitz teso a smascherare una fitta rete di estorsione ed usura. Vengono arrestate cin-

que persone, denunciate a piede libero altre cinque e vengono eseguite 15 perquisizioni domiciliari che permettono agli investigatori di sequestrare titoli di credito e somme di denaro per oltre un milione di euro. Il blitz ha interessato, oltre alla Capitale e al suo litorale, anche l’area dei Castelli Romani. In questo vasto territorio sono state perquisite anche diverse società e due noti ristoranti riconducibili agli arrestati. Le indagini presero avvio nel mese di gennaio grazie alla denuncia presentata da due imprenditori romani operanti nel settore immobiliare, vittime di violenti episodi estorsivi e di usura. In molti casi le vittime erano costrette a cedere, a fronte degli esosi interessi pretesi, valutabili fra il 240 e il 300% annuo, terreni, appartamenti, alloggi in strutture

il Segno

“MONEY BAGS”, L’OPERAZIONE DELL’ 11 MARZO 2009

L’11 marzo 2009 un identico blitz (operazione “Money Bags”) coinvolge tre regioni (Lazio, Umbria e Lombardia), da cui scaturisce l’arresto di 8 persone (tutti italiani), appartenenti a un’associazione criminale operante nella Capitale con diramazioni a Milano e in altre città, dedita al racket dell’estorsione, all’usura, al riciclaggio di denaro sporco e al traffico di droga. Vengono poste sotto sequestro anche numerose proprietà immobiliari. A quest’operazione ne seguono

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alberghiere, nonché effetti cambiari e somme di denaro. E proprio da questo filone deriva il blitz del 18 febbraio scorso.


A rischio soprattutto il ceto medio anche per colpa delle banche Tutti gli ultimi studi di settore, compresi quelli della Banca d’Italia, confermano che l’indebitamento medio di ciascuna famiglia italiana oscilla intorno ai 22 mila euro. Un dato, purtroppo, in continua crescita. Un indebitamento che è il segno più evidente di una profonda instabilità economica a cui è strettamente legato il rischio di incappare nel credito illegale. L’usura si sta insinuando fra tutti gli strati sociali della popolazione rendendo particolarmente rischiosa l’attività della piccola impresa commerciale al dettaglio, dell’artigianato, dei ceti più poveri, ma anche di quei soggetti sociali una volta ritenuti immuni da questa piaga. Il ceto medio, per esempio, scivola sempre più spesso verso forme rischiose di indebitamento. Recenti dati diffusi sempre dalla Banca d’Italia ci indicano che, tra prestiti e mutui, il ricorso a banche e finanziarie sfiora la soglia dei 300 miliardi di euro, con una crescita di 24,4 miliardi in soli 12 mesi. L’unico modo per limitare i danni è un

intervento deciso del Governo, come ha chiesto un mese fa il Presidente della Confesercenti, Marco Venturi, in grado di imporre alle banche un taglio degli interessi e un allungamento dei tempi di rientro. Dentro questo panorama non deve stupire se l’attività usuraia abbia subito un processo di trasformazione diffondendosi in aree interessate da profondi processi di ristrutturazione economica e sociale, colpendo i più diversi ceti sociali. In queste aree, accanto all’usura tradizionale, emerge infatti un’area vasta di sovra-indebitamento che colpisce soprattutto le famiglie. Un fenomeno preoccupante perchè per molti può

rappresentare l’anticamera del girone infernale del “prestito a strozzo”. Ciò che preoccupa è la presenza sempre più aggressiva di cosche e clan mafiosi e camorristici nel mercato dell’usura e la quasi totale assenza di misure di prevenzione patrimoniale.

Da Roma ai Castelli Romani, un territorio preda degli strozzini altre tre che, sulla base delle indagini svolte dagli agenti dell’VIII Gruppo della Polizia Municipale di Roma, portano all’arresto di alcuni componenti del clan Casamonica e dell’ex Banda della Magliana. L’usura e il riciclaggio sono gli elementi trainanti di tutte queste inchieste.

L’ULTIMA INCHIESTA, “OTTAVO RE” DELL’8 MARZO 2010

L’ultima risale all’8 marzo 2010, dopo il blitz (operazione “Ottavo Re”) di due settimane prima (il 22 febbraio), condotta nelle zone periferiche a sud-est di Roma dai Carabinieri di Frascati. Tre gli arrestati per estorsione, rapina e lesioni personali, tutti legati al clan dei Casamonica che,

nella sola Capitale, conta più di 400 associati. I militari hanno fatto uso di unità cinofile e di un elicottero dell’Arma, effettuando numerose perquisizioni e sequestrando terreni, immobili, fabbricati industriali e una grande villa in via Lucrezia Romana. I Casamonica, dunque, spadroneggiano su un territorio esteso e il rischio è che ormai siano diventati i primi referenti delle organizzazioni criminali mafiose, soprattutto della ‘ndrangheta che a Roma e provincia ha ormai impiantato radici. Una vera e propria alleanza, definita “inedita”, tra il clan dei Casamonica e la cosca degli Alvaro con l’obiettivo primario di riciclare gli ingenti proventi derivanti dalle attività del porto di Gioia Tauro, in Ca-

labria. Proventi illeciti di un porto, quello di Gioia Tauro appunto, che un’altra cosca, quella dei Molè, riciclava nel cuore dei Castelli Ro-

il Segno

R E T E

A N T I M A F I E

mani, in quella Villa Vecchia di Monte Porzio Catone dove era stato installato un vero e proprio quartier generale. Andrea Sebastianelli

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I reati denunciati nei nostri Comuni Riepilogo delle attività illecite commesse nel biennio 2007-2008

Comuni della Provincia di Roma

Albano Laziale Ariccia Artena

Castel Gandolfo

2007

Totale reati denunciati

Indice di delittuosità (x10.000 ab.)

Numero residenti

Totale reati denunciati

Indice di delittuosità (x10.000 ab.)

18.083

627

346,7

18.283

619

338,6

38.986 13.242 8.706

1.570 300 420

Ciampino

37.885

1.515

Frascati

20.737

1.155

20.555

645

Colleferro Genzano di Roma Grottaferrata Marino

Monte Porzio C. Montecompatri Nemi

21.856 23.122

761

1.171

38.225

1.405

9.662

337

8.737 1.950

253 97

Rocca di Papa

14.859

215

San Cesareo

12.407

526

Valmontone

14.447

Zagarolo

16.073

Rocca Priora Segni

Velletri

11.490 9.332

51.507

206 133 647

1.301 618

402,7 226,6 482,4

“Se non ci fossero stati criminalità e illegalità, mancato rispetto del prossimo e speculazione, io non sarei esistito, non come mi ricordate. Avrei condotto una vita diversa e ne sarei stato felice”. Ci piace immaginare che questo sia il pensiero degli antieroi. Persone che hanno sacrificato la loro vita per gli altri, a volte soli. L’antieroe non difende le mura con gesti conclamati evidenti e occasionali, lavora nell’ombra con discrezione e modestia, con coscienza dei propri mezzi, a volte con paura, ma il coraggio è più resistente.

13.526 8.952

1.423 349 379

38.058

1.788

557,0

20.931

1.001

20.893

813

348,2 506,4 313,8 367,6

22.071 23.772

810

1.004

38.769

1.323

348,8

10.174

431

144,7

15.307

208

424,0

13.127

581

447,8

14.862

284,5

16.877

289,6 497,4 179,3 142,5 252,6

8.921 1.978

11.742 9.392

52.647

221 74

203 138 672

1.528 575

364,9 258,0 423,4 469,8 367,0 478,2 422,3 389,1 341,3 247,7 423,6 374,1 135,9 172,9 442,6 146,9 452,2 290,2 340,7

Allora va avanti. Antieroi erano tutti quelli che a volte in triste rosario ricordiamo essere caduti di mafia. Ad alcuni di loro dal prossimo numero dedicheremo una serie di racconti, con un occhio narrativo personale, parziale. Come quando si fanno dei ritratti, con interpretazione libera del pittore. Ognuno di loro verrà raccontato in un suo e nostro personalissimo quadro. Li appenderemo tutti insieme per una mostra narrativa, che chiameremo “antieroi antimafia” . Ettore Zanca

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il Segno

VI RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE

di ROMA e PROVINCIA

38.997

399,9

DAL PROSSIMO NUMERO UNA “MOSTRA” PERIODICA DEDICATA AGLI ANTIEROI

il Segno

2008

Numero residenti


La malapianta il libro del mese di ROBERTO SAVIANO

“Le mafie sono presenti dove c’è da gestire denaro e potere”. Con queste poche e semplici parole Nicola Gratteri ricorda che nessuno, in nessun angolo del mondo, può sentirsi al riparo dal problema mafia. La malapianta è una conversazione fra due calabresi in prima linea contro le ‘ndrine. Nicola Gratteri, procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, e Antonio Nicaso che vive in Canada -dove l’ho conosciuto- a oltre 12 ore di volo da chi non gli ha perdonato le sue parole di denuncia. Gratteri e Nicaso, separati da un oceano, uniti dalla conoscenza del fenomeno che li ha divisi, rispondono alle domande più frequenti poste a chi si occupa di criminalità organizzata. Come mai della ‘ndrangheta si sa così poco? Com’è possibile che un’organizzazione che ha le sue radici nel cuore di pietra dell’Aspromonte abbia un fatturato annuo così alto? Com’è possibile che la politica abbia fatto e continui a fare così poco per porre argine alla piaga della criminalità in Calabria? E come mai quando si parla di infiltrazioni mafiose nelle regioni del Nord, invece di affrontare il problema, la politica si indigna per negare o minimizzare? La malapianta ha una forma strana, paradossale. I suoi rami arrivano ovunque, ma sono più invisibili delle radici. È un’organizzazione radicata nella parte più povera

In 150 mila contro le mafie

La mafia, le mafie, oltre ad essere un fenomeno delinquenziale sono anche e soprattutto un fenomeno culturale. Io sono completamente ignorante in materia; per me mafia è illegalità, sfruttamento, criminalità ma con grande stupore è anche accettazione. Parlando con molte persone, tante donne (non me l’aspettavo) ho scoperto che condannano la micro-criminalità, quella dei disperati, dei tossici, dei ladri di macchine, dei borseggiatori... per loro non hanno nessuna pietà! Sarebbero pronti a sparare per difendere le loro proprietà, fosse anche uno ste-

d’Italia e al tempo stesso una holding che tratta direttamente con i cartelli colombiani: gestisce l’importazione di cocaina praticamente in tutta Europa, con aperture anche nei mercati asiatici e africani. Eppure in Calabria la ‘ndrangheta, pur muovendo ingenti capitali, non ha quasi mai fatto investimenti o li ha fatti dove non vanno a beneficio dei suoi compaesani. La malapianta è un organismo anomalo che non arricchisce e non porta ossigeno. Desertifica, anzi, la terra in cui è conficcata. Perché ogni euro regalato al territorio è avvertito come denaro perso, come obolo dato in beneficenza. Denaro che non frutta. Così la pensa chi domina la propria terra, sia in Calabria che in Campania. Quel che emerge con chiarezza da questo libro è soprattutto ciò che manca: la volontà programmatica, coordinata a livello centrale, di debellare le ‘ndrine. Del resto, con i suoi 44 miliardi di euro di fatturato annuo, la ‘ndrangheta è una delle aziende più floride d’Italia. Tagliarle le gambe, almeno in una prima fase, equivarrebbe a interferire capillarmente sul già debole assetto economico dell’intero paese. E ai provvedimenti che rappresentano passi in avanti per contrastare la criminalità, - come l'abolizione del patteggiamento in appello, il sequestro e la confisca dei beni appartenenti agli affiliati - se ne affiancano altri che sono altrettanti passi

di DANIELA DI ROSA

“Non si può essere così coglioni da non sapere che non ci sono poteri buoni” Fabrizio De Andrè

reo. Quando poi cerchi di spiegare loro che la vera mafia, la grande mafia, quella che ci fa più male, è fatta da industriali, da politici, da costruttori, allora il discorso cambia. Persino la voce si trasforma,

passa la rabbia e la violenza verbale, ridimensionano notevolmente il danno, come se rubare in grande sia degno di rispetto. I soldi ripuliscono qualunque coscienza! Discutendo con queste donne, prendendo ad esempio vari politici collusi con la mafia, alla mia domanda se avrebbero fatto lavorare il proprio figlio per uno di questi signori, la risposta era quasi sempre “sì, certo, basta che fa i soldi!”. Se parlavo dell’associazione Libera, di don Ciotti, del suo impegno contro la mafia, mi rispondevano con sufficienza che non lo conoscevano ! Il giorno del mega raduno a Roma del Pdl in contenporanea a Milano c’era una grande manifestazione contro la mafia, nessun politico di questo governo era presente.

il Segno

Sarà un caso eppure, come si è sempre detto, è proprio nei meandri del potere che annida. Sarà sempre un caso che un noto mafioso intercettato consigliava ai suoi di votare per l’onorevole Ignazio La Russa? Ma a queste mie domande è calato un silenzio fatto quasi di ammirazione verso chi diventa potente in modo sporco.... però se un ladro mi entra in casa io gli sparo!

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il Segno

VII RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE

di ROMA e PROVINCIA

indietro. Le proposte di legge sulle intercettazioni e sul processo breve render ebb e ro più oneroso e quasi impossibile procedere contro le mafie in maniera sistematica. Di un disegno che vada oltre, che miri a sradicare la malapianta proliferante sul terreno dell'economia e innestata nella politica, ancora non c’è traccia. Su chi decide di intraprendere la carriera criminale in Calabria, secondo Nicola Gratteri, non possono aver presa discorsi etici e morali. Solo la prova tangibile del detto sempre smentito che 'il crimine non paga', potrebbe contribuire a smontare il mito: certezza della pena, confisca dei beni e congelamento dei capitali. Quando la linfa è sangue e il raccolto è denaro, non basta tagliuzzare qualche ramoscello per avere la meglio sulla malapianta. Si rischia, anzi, che quell'azione somigli a una potatura che la fa crescere con ancora più vigore. 2010 Roberto Saviano Agenzia Santachiara


NEWS da

MAFIOPOLI

1 febbraio, Roma

ARRESTATO IL BOSS BELLOCCO

storica famiglia dei Casamonica, zingari stanziali della Capitale, controlla da sempre il giro d'usura e del racket in quest'area, mantenendo ottimi rapporti con le altre organizzazioni criminali presenti a Roma.

Vottari-Nirta di San Luca. Il Pelle era stato arrestato nel 2003 in seguito ad una operazione della DIA romana che bloccò un tentativo di organizzare un gruppo operante a Roma e composto da esponenti della 'ndrangheta, criminalità romana e russa. Latitante dal settembre 2009, quando si rese irreperibile durante il regime di semilibertà, deve scontare 11 anni e 9 mesi di reclusione.

La Squadra Mobile di Roma, assieme ai colleghi di Reggio Calabria, arresta in un ristorante di Boccea Domenico Bellocco, latitante, condannato a 6 anni di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso. Bellocco, affiliato all'omonima cosca di Rosarno della 'ndrangheta, era riuscito a sfuggire alla cattura nel gennaio scorso nel corso di un'operazione di polizia organizzata dopo gli scontri a sfondo razziale avvenuti nella cittadina calabrese. Le famiglie Bellocco e Pesce di Rosarno hanno sempre condiviso, pur con momenti di tensioni interne, gli affari derivanti dal controllo e dalla gestione delle attività del porto di Gioia Tauro.

I carabinieri di Tivoli arrestano due pregiudicati romani trovati in possesso di oltre 7 chili di cocaina purissima e alcune migliaia di euro in contanti. Secondo gli inquirenti rifornivano di droga l'area fra Tivoli e Guidonia.

SEQUESTRATI CAPI CONTRAFFATTI

CASAMONICA, OPERAZIONE ARRESTATO “ROMOLO” TRA ROMA E CIAMPINO PER OMICIDIO

DIRETTORE Andrea Sebastianelli

Stampato in proprio

Il Segno non usufruisce di alcun finanziamento pubblico, nè comunale, nè provinciale, nè regionale, nè statale, nè europeo. SOTTOSCRIVI PER IL SEGNO Banca San Paolo Rocca di Papa IBAN: IT36L0306939370100000002884 intestato a: Terre Sommerse Castelli

L’omicidio Molè

Dopo il sequestro dell’Hotel Villa Vecchia di Monte Porzio non si può più far finta di niente

Strutture scolastiche,

AL CENTRO DEL GIORNALE

Nuova sede municipale

Lavori in un impegno premiato forte ritardo A pagina 8

Ripetitori radio-tv

La lettera dei “Campi”

A pagina 10

Edificazioni al Vivaro

Ecco il piano del Comune

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Lettera sulla nostra scuola

La criminalità arriva e si stabilizza anche da noi

L’allarme lanciato dalla Cgil scoperchia gli interessi e le infiltrazioni criminali a Roma e nell’intera provincia

Studi

d’Arte

Approfondimento alle pagine 16 e 17

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Il nostro no al processo breve

di Roberto Saviano Signor Presidente del Consiglio, io non rappresento altro che me stesso, la mia parola, il mio mestiere di scrittore. Sono un cittadino. Le chiedo: ritiri la legge sul “processo breve” e lo faccia in nome della salvaguardia del diritto. Il rischio è che il diritto in Italia possa distruggersi, diventando uno strumento solo per i potenti, a partire da lei. Segue a pagina 6

ANN POD O CA 2010

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Il nostro menù speciale

Antipasto di mare misto (cotto e crudo) Primi piatti Brodo arzille broccoli con pane tostato - Ravioli ripieni di salmone e mozzarella in salsa rosa - Risotto alla crema di scampi Secondi piatti Arrosto misto di pesce (orata, palombo o tonno, calamaro, gamberi, ecc.) Frittura di calamari Contorni Patate al forno - Insalata Sorbetto al limone A MEZZANOTTE Lenticchie con cotechino - Spumante - Dolci natalizi

i

il Segno “

Se io ti dò un dollaro e tu mi dai un dollaro, entrambi abbiamo un dollaro. Se io ti dò un’idea e tu mi dai un’idea, entrambi abbiamo due idee.

informazione e cultura

Umberto Veronesi

Anno VIII, n. 11 - Novembre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Stampa locale pubblica e privata

Dieci anni di verità, mezze verità ed omissioni di una classe politica asservita ai nuovi potenti

Studi d’Arte

P.C.R. la farsa continua

Solo debiti e niente turisti

A pagina 8

Allarme Centro Storico

Un residente ci scrive che...

A pagina 9

P o r c e l l a n a b ia n c a

Urbinelli

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LA MENTE E’ COME UN PARACADUTE. FUNZIONA SOLO SE SI APRE.

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Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare.

Paolo Borsellino

Palazzo-parcheggio multipiano, sette piani di bruttezza Anno VIII, n. 9 - Settembre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Anche Rocca di Papa avrà il suo ecomostro, a ridosso del centro storico, ben visibile dalla campagna romana. Il Sindaco vorrebbe erigere questo “monumento alla bruttezza” ma il WWF protesta e Parco e Sovrintendenza chiedono un’opera adatta al contesto del quartiere medievale roccheggiano

Alberto Camus

No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perchè non ne avete voluto più sapere...

mensile indipendente di attualità,

informazione e cultura

Anno VIII, nn. 7/8 - Luglio/Agosto 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Dalla lettera di Giacomo Ulivi, partigiano assassinato dai fascisti nella piazza grande di Modena il 10 Novembre 1944

Il Comune fa sue quasi tutte le 383 Osservazioni al nuovo P.R.G.

Il Consiglio Comunale del 15 luglio ha rigettato tutte le Osservazioni al nuovo Piano Regolatore presentate dai cittadini, perchè ritenute incongruenti, ma poi le ha fatte sue inserendole nelle 22 Osservazioni Comunali, stravolgendo di fatto il P.R.G. progettato dall’Architetto Marco Putano.

mensile indipendente di attualità, informazione e cultura

Anno VII, n. 6 - Giugno 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

In Italia non è la libertà che manca: mancano gli uomini liberi

Leo Longanesi

Sulle antenne di Monte Cavo si continua a tacere. Perchè?

mensile indipendente di attualità,

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Anno VIII, n. 5 - Maggio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Credo che sia vera la profezia di Maria Valtorta: dopo duemila anni l’umanità arriva al bivio. Noi abbiamo tradito il cristianesimo. La chiesa è fatta dai poveri, quindi la vera speranza sono i poveri.

Don Franco Monterubbianesi

Dal 1998 a oggi, ricostruiamo la vera storia dei confini dell’Ente

Proseguono gli attacchi al

Guai a dire una parola sui tralicci di Monte Cavo. Tutti sembrano far finta che il problema non esista, che d’improviso le antenne non siano più dannose alla salute, che la vetta dell’antico Mons Albanus sia stata cancellata letteralmente dalle carte geografiche. Quelli che guidavano le proteste di piazza sono scomparsi. Quelli che chiedevano alla politica di risolvere il problema

mensile indipendente di attualità, informazione e cultura

Anno VII, n. 7-8 - Luglio/Agosto 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Non camminare davanti a me, potrei seguirti. Non camminare dietro di me, potrei non esserti guida. Cammina al mio fianco, ed insieme troveremo la via

Alberto Camus

Un recente caso di cronaca impone il monitoraggio del territorio

Le nude cifre dicono che la social card è una microscopica elemosina per pochissimi,

mensile indipendente di attualità,

informazione e cultura

Anno VIII, n. 1 - Gennaio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

e una macroscopica occasione di propaganda.

Michele Serra

A L L’ I N T E R N O L E I M M A G I N I E S C L U S I V E

Ha ceduto parte dell’ex Convento di Monte Cavo

L’uccisione di un imprenditore romano, vicino agli ambienti criminali, ha portato alla luce un vasto giro di speculazioni edilizie, per le quali anche Rocca di Papa è finita nell’inchiesta degli inquirenti. Un terreno di via delle Barozze, pagato 350 mila euro, si è trovato al centro di una serie di acquisizioni e vendite che ne hanno fatto lievitare il prezzo finale a 5,5 milioni di euro. E mentre le indagini vanno avanti, sarebbe opportuno sottoporre a monitoraggio il nostro territorio

Parco Regionale. Da chi partono? E perchè? E’ora di venire allo scoperto.

L’uccisione di un imprenditore romano, vicino agli ambienti criminali, ha portato alla luce un vasto giro di speculazioni edilizie, per le quali anche Rocca di Papa è finita nell’inchiesta degli inquirenti. Un terreno di via delle Barozze, pagato 350 mila euro, si è trovato al centro di una serie di acquisizioni e vendite che ne hanno fatto lievitare il prezzo finale a 5,5 milioni di euro. E mentre le indagini vanno avanti, sarebbe opportuno sottoporre a monitoraggio il nostro territorio

SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9

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il Segno “ ” il Segno “ il Segno “ il Segno “ ” il Segno “ il Segno “ il Segno “ ” ” ” ” ” Verità Ecomostri La Variantona Il Silenzio! Il Parco! Speculazioni E’crollato! nascoste Anno VIII, n. 10 - Ottobre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

mensile indipendente di attualità, informazione e cultura

Anno VII, n. 7-8 - Luglio/Agosto 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Un recente caso di cronaca impone il monitoraggio del territorio

1975-1985 gli anni che sconvolsero Monte Cavo

di Sergio Rasetti A Rocca di Papa l’informazione locale è assicurata essenzialmente dalla pubblicazione ufficiale del Comune “Comune Informa” e da “il piccolo Segno” redatto, diffuso e finanziato da un gruppo di volenterosi che cercano di assicurare una minima informazione sulle cose di casa che tutti mormorano, mentre chi di dovere, fa finta di non sentire o conoscere. In tanti attendono, ogni mese, l’uscita de “il piccolo Segno”, sicuri di trovare qualche argomento interessante, descritto da punti di vista non istituzionali, che può far capire meglio la realtà. Le pagine del periodico comunale, stampato su carta di pregio e diffuso in modo capillare, sembrano non rispondere molto alle aspettative di informazione dei cittadini sulle cose della Casa Comunale, sulle delibere di Consiglio Comunale, sulle decisioni della Giunta Municipale, sul lavoro delle Commissioni Consiliari, SEGUE A PAGINA 8

Noi, il potere e la verità

Non camminare davanti a me, potrei seguirti. Non camminare dietro di me, potrei non esserti guida. Cammina al mio fianco, ed insieme troveremo la via

Speculazioni L’inchiesta

mensile indipendente di attualità,

di Andrea Sebastianelli “Signor Assessore, ha letto che cosa ha scritto il Segno?”. Risposta dell’Assessore: “Quelli scrivono solo falsità… sono solo contro”. Questo breve scambio di battute mi permette di chiarire che il nostro mensile non è contro nessuno, né tantomeno contro l’attuale amministrazione guidata dal Sindaco Boccia. Semplicemente ci limitiamo a raccontare dal nostro punto di vista le cose che ci accadono intorno. Non condividiamo, spiegandolo, molte delle scelte di questa amministrazione semplicemente perché le riteniamo deleterie per il futuro di Rocca di Papa. Però è vero ciò che si pensa, cioè che siamo un “giornale contro”. Siamo contro chi esercita il potere in modo arrogante; siamo contro chi vorrebbe ridisegnare il nostro territorio solo in base agli interessi dei costruttori infischiandosene dell’interesse collettivo; siamo contro chi dice una cosa e poi ne fa un’altra; siamo contro le politiche improvvisate che hanno ridotto a brandelli il nostro centro storico;

il Segno “ PICCOLO

Enzo Biagi

PICCOLO

Mafiopoli

Periodico mensile dell’Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

di Roberta Querini Sono stata lontana da Rocca di Papa per 12 anni, quando sono tornata ho trovato il vuoto, ho ritrovato un paese nel degrado. Ho inscritto i miei figli nelle stesse scuole dove andavo io, ma adesso me ne pento. Mi sento responsabile di tutto quello che tutti i giorni devono affrontare. Mia figlia è una studentessa modello ma in questa scuola non riesce ad uscire al meglio. Mio figlio, a soli 6 anni, si ritrova in una classe considerata uno scarto. Nel mese di settembre ho girato, ho chiesto, ho supplicato tutte le persone che dal Comune potevano aiutarci. Nessuna risposta. Ho lasciato Roma dove i miei figli vivevano in una realtà che funzionava. La risposta del Comune è stata questa: “A Roma ci sono i soldi”; mi domando: che risposta è? Non ho chiesto un aiuto economico, ma solo giustizia, sensibilità e responsabilità verso quei bambini che saranno il nostro futuro. Segue a pagina 10

Ai giovani giornalisti dico: raccontate sempre la verità. Anche se costa molto.

PICCOLO

‘Ndrangheta ...ai Castelli Rocco Molè

!

PICCOLO

Tra le novità introdotte nella Legge Finanziaria 2009 vi è la riduzione del numero di Consiglieri Comunali e Assessori. Una mini-rivoluzione che, se confermata, potrebbe scompaginare gli attuali equilibri locali. Vediamo che cosa succederebbe a Rocca di Papa. Attualmente, il Consiglio Comunale è composto da 20 Consiglieri e la Giunta è formata da sei assessori più il Sindaco. Con la riduzione del 20%, prevista dalla Finanziaria, il numero dei Consiglieri passerebbe dai 20 di oggi a 16 mentre gli assessori dagli attuali sei a quattro. Anche alla Provincia di Roma il numero degli assessori sarebbe ridotto di 1/5 dei Consiglieri eletti. Con l’introduzione di quanto previsto, le liste elettorali del nostro Comune saranno composte dai 12 ai 16 candidati: quindi di fatto diminuiranno i posti in lista e, di conseguenza, la “concorrenza” interna alle liste. In particolare per i Consiglieri di maggioranza significa che anziché 12, ne entreranno in Consiglio 10. Da quanto detto sinora, ovvero che dalla diminuzione dei Consiglieri eletti ne conseguirà anche una diminuzione del numero di posti per i candidati nelle liste elettorali ma sostanzialmente anche una minore concorrenza interna, si potrebbe ragionevolmente prevedere un aumento del numero di liste che si presenteranno alle elezioni comunali anche se, con il nuovo meccanismo, vedranno alzarsi il quorum per far eleggere i propri candidati.

Villa Vecchia

32 PAGINE

PICCOLO

di Andrea Sebastianelli

Buon Natale

Anno VIII, n. 12 - Dicembre 2009

PICCOLO

ALL’INTERNO IL SUPPLEMENTO DELLA “RETE DI GIORNALISTI E SCRITTORI ANITIMAFIE DI ROMA E PROVINCIA”

Nuove regole per le elezioni comunali?

il Segno “

PICCOLO

Quando si accendono i roghi, mettiti sempre dalla parte della strega, anche a rischio di salire sul rogo con lei. Indro Montanelli

Periodico mensile dell’Associazione Culturale Terre Sommerse Castelli

Anno IX, n. 1 - Gennaio 2010

PICCOLO

il Segno “

PICCOLO

Lo avevamo scritto: l’ex Convento di Monte Cavo stava rischiando di crollare per l’incapacità delle Istituzioni a tutelare un edificio dichiarato monumento nazionale. Poco prima della fine dell’anno una parte della struttura, a causa delle piogge torrenziali, è venuta giù portando con sè una storia iniziata seicento anni fa. Il Segno ha denunciato l’accaduto alle Autorità competenti, affinchè facciano chiarezza

Se sulle antenne Lavori Pubblici Articolo su “La Repubblica” Estatedi si continua a sparare a salve interventi

di Andrea Sebastianelli Pallottole sì ma a salve! Dopo il nostro approfondimento sul perchè del silenzio intorno ai ripetitori radio-tv di Monte Cavo, si è scatenato il putiferio. Sindaci disposti a fare il muso duro contro la Regione Lazio; Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale, fortemente irritato per i nostri articoli, dispensatore di volantini e lettere aperte; politici e politicanti pronti ad alzare il dito verso le colpe degli altri; giornalisti asserviti al potere di turno, ben attenti a non far trapelare le notizie che veramente farebbero emergere le responsabilità.

L’estate parte con una serie di lavori che miglioreranno sicuramente la viabilità cittadina. Mentre esultano i residenti di Via delle Rose per l’asfaltatura della strada, sono stati avviati i lavori di rifacimento di Via De Luca e la messa in sicurezza di Via Alberobello. A pagina 7

20 glio 13 lu

08

Il tentativo era quello di far passare lo scempio della Via Sacra come qualcosa di inventato... inventato dal nostro giornale per mettere in difficoltà l’amministrazione comunale. Adesso che a segnalare lo scempio non c’è solo “Il Segno” ma anche uno dei più autorevoli quotidiani italiani come “La Repubblica” (senza tener conto di altri periodici locali) qualcuno forse sentirà il dovere di smetterla di ripetere che “sulla Via Sacra non è successo niente”. Ora è importante mantenere alta l’attenzione intorno alla salvaguardia dell’antica strada romana. A pagina 5

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Anno VIII, n. 10 - Ottobre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Noi, il potere e la verità

di Andrea Sebastianelli “Signor Assessore, ha letto che cosa ha scritto il Segno?”. Risposta dell’Assessore: “Quelli scrivono solo falsità… sono solo contro”. Questo breve scambio di battute mi permette di chiarire che il nostro mensile non è contro nessuno, né tantomeno contro l’attuale amministrazione guidata dal Sindaco Boccia. Semplicemente ci limitiamo a raccontare dal nostro punto di vista le cose che ci accadono intorno. Non condividiamo, spiegandolo, molte delle scelte di questa amministrazione semplicemente perché le riteniamo deleterie per il futuro di Rocca di Papa. Però è vero ciò che si pensa, cioè che siamo un “giornale contro”. Siamo contro chi esercita il potere in modo arrogante; siamo contro chi vorrebbe ridisegnare il nostro territorio solo in base agli interessi dei costruttori infischiandosene dell’interesse collettivo; siamo contro chi dice una cosa e poi ne fa un’altra; siamo contro le politiche improvvisate che hanno ridotto a brandelli il nostro centro storico;

SEGUE A PAGINA 8

LA MENTE E’ COME UN PARACADUTE. FUNZIONA SOLO SE SI APRE.

Albert Einstein

ALL’INTERNO “SPECIALE MONTE CAVO”

AL CENTRO DEL GIORNALE 4 PAGINE PER CONOSCERE I FATTI

Dissesto idrogeologico

La task-force del Comune

A pagina 8

Vince Franceschini

Pd, congresso senza parole

A pagina 9

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Chi asporta i nostri giornali per gettarli?

Diversi lettori ci segnalano, ad ogni uscita del nostro mensile, che alcune persone usano prendere varie copie del giornale per poi gettarle. Fermo restando che d’ora in poi, qualora tali azioni si dovessero ripetere, presenteremo regolare denuncia alla Procura della Repubblica, ricordiamo che cosa dice l’art. 20 della Legge sulla Stampa (Legge n. 47 dell’8 febbraio 1948): “Chiunque asporta, distrugge o deteriora stampati per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge, allo scopo di impedirne la vendita, distribuzione o diffusione, è punito, se il fatto non costituisce reato più grave, con la reclusione da sei mesi a tre anni. Con la stessa pena è punito chiunque con violenza o minaccia impedisce la stampa, pubblicazione o diffusione dei periodici, per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge. La pena è aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite o in luogo pubblico, ovvero presso tipografie, edicole, agenzie o altri locali destinati a pubblica vendita. Per i reati suddetti si procede per direttissima”. Invitiamo i nostri lettori, qualora abbiano assistito a tali abusi, a segnalarceli anche in forma anonima per lettera o per mail (ilpiccolosegno@tiscali.it).

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In Italia non è la libertà che manca: mancano gli uomini liberi

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Questo parcheggio s’ha da fare, ma... rendiamolo più bello

di Andrea Sebastianelli Centomila metri cubi distribuiti su sette piani. Sono questi i dati allarmanti del parcheggio che dovrebbe sorgere a ridosso del centro storico di Rocca di Papa, in piazza Valeriano Gatta. Qualsiasi persona con un po’ di sale nella zucca si rende conto dell’eccessiva mole di cemento per un parcheggio che dovrebbe risolvere soltanto le esigenze di un’area marginale del paese, abbastanza fuorimano (interessando solo un lato dell’antico quartiere bavarese) e del tutto distaccata dagli altri grandi quartieri, Campi d’Annibale e Vigne. Perchè allora non realizzare un progetto più adatto a quest’angolo di paese, arricchitosi negli ultimi anni di un bel teatro comunale? Perchè questa ostinazione? SEGUE A PAGINA 12

A Monte Cavo

ARTICOLI ALLE PAGINE 12 e 13

Mons. Martinelli nuovo Vescovo

Fondi Regionali

Alle pagine 12 e 13

Dopo lo scempio

Lavori di Scavi alla Ecco la

recupero e... abusi Alle pagine 8 e 9

Festa dei 100 anni

La nipote di M.S.De Rossi Maria Tamilia, nipote del grande studioso Michele Stefano De Rossi, ha compiuto 100 anni. A pagina 19

Fortezza A pagina 10

Via Sacra

A pagina 14

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Il 27 settembre sarà a Rocca di Papa

Sindaci e Parco A pagina 8

di Andrea Sebastianelli Sono filtrate notizie sugli incontri che i Sindaci hanno avuto per esaminare il Piano di Assetto del Parco, uno strumento essenziale che tutti invocano da anni. E, adesso che è giunto al traguardo, che cosa succede? Che alcuni dei Sindaci che lo avevano sempre ritenuto fondamentale, che consideravano il Parco un ente dimezzato proprio perché privo di questo importante strumento, si sono messi sulla difensiva e ritengono ora il Piano di Assetto una minaccia, un pericolo, un elemento che “limita lo sviluppo”, qualcosa che riduce le loro libertà di manovra. E’ proprio così? Lo è se un Sindaco si considera il “padrone” del “suo” territorio; oppure se vede con fastidio o con imbarazzo, la presenza del Parco, e giudica come “intromissioni” le prerogative di controllo che la legge attribuisce all’Ente.

SEGUE A PAGINA 9

si sono dissolti. Anche il Comitato di Quartiere dei Campi preferisce trincerarsi dietro il silenzio.

Pericolo Test per la Ripartono prostata i lavori per i tombini Studi d’Arte Via delle Calcare

PrevenzioneAvis Pentima Stalla A pagina 19

A pagina 15

Parla Don Franco

“Vicini agli emarginati”

Il fondatore di Capodarco parla dei disagi della nostra società globalizzata e dei nuovi progetti. A pagina 6

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SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9

Strisce blu addio? Boccia-De Santis Nuova denuncia Ora che la Via Sacra politica ha invaso Cittadinie Botta e ogni settore referendum risposta scempio!

di Andrea Sebastianelli I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela con una scarsa conoscenza dei problemi della gente. Gestiscono interessi, i più diversi, i più contraddittori, talvolta anche loschi, senza perseguire il bene comune. Non promuovono più la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”. I partiti hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai, alcuni grandi giornali.

SEGUE A PAGINA 3

Un gruppo di cittadini di Rocca di Papa starebbe dando avvìo ad una raccolta di firme per chiedere la proclamazione di un vero e proprio referendum comunale pro o contro i parcheggi a pagamento istituiti due anni fa nel centro storico. A pagina 12

L’esclusione dell’ex ViceSindaco dalla maggioranza che governa Rocca di Papa continua a creare polemiche. Su “Oggi Castelli” va in scena un botta e risposta che non chiarisce i motivi della fuoriuscita di De Santis. I cittadini ancora all’oscuro.

Alle pagine 5 e 11

Centinaia di cittadini hanno sottoscritto il sostegno all’esposto presentato alla Procura della Repubblica per lo scempio dell’area archeo-naturalistica della Via Sacra a Monte Cavo. Il danno è stato superiore alle previsioni. Partita una seconda denuncia.

Alle pagine 6 e 7

ALLE PAGINE 12 e 13

Giardino degli Ulivi, questione di metodo

di Andrea Sebastianelli Nella politica roccheggiana stà tenendo banco la vicenda del “Giardino degli Ulivi”, il più grande sacco edilizio di Rocca di Papa contro il quale nel 1997 un giovane Ponzo riuscì a sconfiggere il gruppo guidato da Enrico Fondi, e su cui in seguito (per un cambio di valutazione) il centrosinistra si divise in modo brusco. Ora quell’opera è in fase di realizzazione, concretizzando il vecchio progetto di Fondi. Prima di continuare voglio premettere che il sottoscritto non è contrario al “Giardino degli Ulivi”, perchè pensare di fermare oggi l’urbanizzazione in una zona ampiamente edificata (tra Rocca di Papa e Grottaferrata) è illusorio e neppure tanto ragionevole.

SEGUE A PAGINA 8

Viaggioa Funicolare, alcuni L’Aquila interrogativi... Protezione Civile Finalmente libera la stazione a valle

Onna dopo il terremoto

A pagina 17

L’occupante abusivo starebbe per lasciare la piccola stazione, mentre il Sindaco annuncia per giugno la pubblicazione del bando. Ma intanto emergono alcune voci contrarie circa la riattivazione della La stazione occupata storica funicolare. A pagina 10

Gli “Screpanti” vicini a festeggiare i 90 anni!

Una storia iniziata nel 1919

Quando l’On. Enrico Ferri propose uno strano nome A pagina 19

La parte crollata del Convento

SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9

Se sulle antenne Lavori Pubblici Articolo su “La Repubblica” Estatedi si continua a sparare a salve interventi

di Andrea Sebastianelli Pallottole sì ma a salve! Dopo il nostro approfondimento sul perchè del silenzio intorno ai ripetitori radio-tv di Monte Cavo, si è scatenato il putiferio. Sindaci disposti a fare il muso duro contro la Regione Lazio; Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale, fortemente irritato per i nostri articoli, dispensatore di volantini e lettere aperte; politici e politicanti pronti ad alzare il dito verso le colpe degli altri; giornalisti asserviti al potere di turno, ben attenti a non far trapelare le notizie che veramente farebbero emergere le responsabilità.

SEGUE A PAGINA 5

L’estate parte con una serie di lavori che miglioreranno sicuramente la viabilità cittadina. Mentre esultano i residenti di Via delle Rose per l’asfaltatura della strada, sono stati avviati i lavori di rifacimento di Via De Luca e la messa in sicurezza di Via Alberobello. A pagina 7

13 luglio

2008

Il tentativo era quello di far passare lo scempio della Via Sacra come qualcosa di inventato... inventato dal nostro giornale per mettere in difficoltà l’amministrazione comunale. Adesso che a segnalare lo scempio non c’è solo “Il Segno” ma anche uno dei più autorevoli quotidiani italiani come “La Repubblica” (senza tener conto di altri periodici locali) qualcuno forse sentirà il dovere di smetterla di ripetere che “sulla Via Sacra non è successo niente”. Ora è importante mantenere alta l’attenzione intorno alla salvaguardia dell’antica strada romana. A pagina 5

Un monumento immerso nella natura sulle cause e sulle responsabilità... mentre il vittima dell’incuria e dell’insensibilità Comune tace. Articoli alle pagg. 8 e 9

Le distrazioni In Consiglio Comunale sotto accusa finisce il Parco del Palazzo Sparare nel Parco. Si può?

di Sergio Rasetti Il nostro giornale periodico ha consolidato la sua cadenza mensile grazie all’impegno di un gruppo di collaboratori intenzionati a continuare su questa strada soprattutto perché gratificati dal plauso dei lettori che ormai contano, per essere informati su tante questioni che altre pubblicazioni non hanno interesse a trattare, su “il piccolo Segno”, che poi tanto piccolo non è visto che si occupa di argomenti fondamentali della vita cittadina suscitando interesse, riflessione e dibattito. Sul contenuto degli articoli naturalmente i giudizi non sono unanimi. Chi è d’accordo, chi non lo è affatto su questo o quell’altro argomento, chi vuole dire la sua e ci chiede spazio per pubblicarla; cosa che noi facciamo volentieri perché uno dei nostri principali interessi è quello di dare voce a chi non ha mezzi propri per farlo. SEGUE A PAGINA 5

L’Amministrazione resta sul vago

Alle pagine 10 e 11

Un Nodo il curioso stretto... Giornali comunali Via delle Calcare

Sul settimanale “L’Espresso” del 15 gennaio scorso: “Se sfogli il giornale del tuo Comune, ci troverai il Sindaco che ti sorride benevolo in tutte le pose... Carta patinata e fiumi d’inchiostro a colori consacrati ad osannare il Pantheon dell’amministrazione pubblica... Editoria sprecona spedita gratis al cittadino, il quale però alla fine la propria copia se la paga comunque...

A pagina 6

I costi effettivi, spesso, rimangono sepolti nei bilanci”. Qualcuno ci fa sapere quanto è costato il nostro nel 2008, tutto, ma proprio tutto, compreso? Gianfranco Botti

Hai perso qualche numero del Segno? Vuoi ritrovare un articolo che avevi letto? Da oggi puoi consultare tutti i numeri del nostro mensile collegandoti al sito internet: www.issuu.com/ilpiccolosegno. Buona lettura!

mensile indipendente di attualità,

informazione e cultura

Anno VIII, n. 1 - Gennaio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Le nude cifre dicono che la social card è una microscopica elemosina per pochissimi, e una macroscopica occasione di propaganda.

Michele Serra

A L L’ I N T E R N O L E I M M A G I N I E S C L U S I V E

Lo avevamo scritto: l’ex Convento di Monte Cavo stava rischiando di crollare per l’incapacità delle Istituzioni a tutelare un edificio dichiarato monumento nazionale. Poco prima della fine dell’anno una parte della struttura, a causa delle piogge torrenziali, è venuta giù portando con sè una storia iniziata seicento anni fa. Il Segno ha denunciato l’accaduto alleAutorità competenti, affinchè facciano chiarezza Un monumento immerso nella natura sulle cause e sulle responsabilità... mentre il vittima dell’incuria e dell’insensibilità Comune tace. Articoli alle pagg. 8 e 9 La parte crollata del Convento

SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9

Strisce blu addio? Boccia-De Santis Nuova denuncia Ora che la Via Sacra politica ha invaso Cittadinie Botta e ogni settore referendum risposta scempio!

Un gruppo di cittadini di Rocca di Papa starebbe dando avvìo ad una raccolta di firme per chiedere la proclamazione di un vero e proprio referendum comunale pro o contro i parcheggi a pagamento istituiti due anni fa nel centro storico. A pagina 12

AL CENTRO DEL GIORNALE 4 PAGINE PER CONOSCERE I FATTI

Dissesto idrogeologico

La task-force del Comune

Chi asporta i nostri giornali per gettarli?

Ha ceduto parte dell’ex Convento di Monte Cavo

Guai a dire una parola sui tralicci di Monte Cavo. Tutti sembrano far finta che il problema non esista, che d’improviso le antenne non siano più dannose alla salute, che la vetta dell’antico Mons Albanus sia stata cancellata letteralmente dalle carte geografiche. Quelli che guidavano le proteste di piazza sono scomparsi. Quelli che chiedevano alla politica di risolvere il problema si sono dissolti. Anche il Comitato di Quartiere dei Campi preferisce trincerarsi dietro il silenzio.

di Andrea Sebastianelli I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela con una scarsa conoscenza dei problemi della gente. Gestiscono interessi, i più diversi, i più contraddittori, talvolta anche loschi, senza perseguire il bene comune. Non promuovono più la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”. I partiti hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai, alcuni grandi giornali.

SEGUE A PAGINA 8

Diversi lettori ci segnalano, ad ogni uscita del nostro mensile, che alcune persone usano prendere varie copie del giornale per poi gettarle. Fermo restando che d’ora in poi, qualora tali azioni si dovessero ripetere, presenteremo regolare denuncia alla Procura della Repubblica, ricordiamo che cosa dice l’art. 20 della Legge sulla Stampa (Legge n. 47 dell’8 febbraio 1948): “Chiunque asporta, distrugge o deteriora stampati per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge, allo scopo di impedirne la vendita, distribuzione o diffusione, è punito, se il fatto non costituisce reato più grave, con la reclusione da sei mesi a tre anni. Con la stessa pena è punito chiunque con violenza o minaccia impedisce la stampa, pubblicazione o diffusione dei periodici, per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge. La pena è aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite o in luogo pubblico, ovvero presso tipografie, edicole, agenzie o altri locali destinati a pubblica vendita. Per i reati suddetti si procede per direttissima”. Invitiamo i nostri lettori, qualora abbiano assistito a tali abusi, a segnalarceli anche in forma anonima per lettera o per mail (ilpiccolosegno@tiscali.it).

L’esclusione dell’ex ViceSindaco dalla maggioranza che governa Rocca di Papa continua a creare polemiche. Su “Oggi Castelli” va in scena un botta e risposta che non chiarisce i motivi della fuoriuscita di De Santis. I cittadini ancora all’oscuro.

Centinaia di cittadini hanno sottoscritto il sostegno all’esposto presentato alla Procura della Repubblica per lo scempio dell’area archeo-naturalistica della Via Sacra a Monte Cavo. Il danno è stato superiore alle previsioni. Partita una seconda denuncia.

Le distrazioni In Consiglio Comunale sotto accusa finisce il Parco del Palazzo Sparare nel Parco. Si può?

di Sergio Rasetti Il nostro giornale periodico ha consolidato la sua cadenza mensile grazie all’impegno di un gruppo di collaboratori intenzionati a continuare su questa strada soprattutto perché gratificati dal plauso dei lettori che ormai contano, per essere informati su tante questioni che altre pubblicazioni non hanno interesse a trattare, su “il piccolo Segno”, che poi tanto piccolo non è visto che si occupa di argomenti fondamentali della vita cittadina suscitando interesse, riflessione e dibattito. Sul contenuto degli articoli naturalmente i giudizi non sono unanimi. Chi è d’accordo, chi non lo è affatto su questo o quell’altro argomento, chi vuole dire la sua e ci chiede spazio per pubblicarla; cosa che noi facciamo volentieri perché uno dei nostri principali interessi è quello di dare voce a chi non ha mezzi propri per farlo. SEGUE A PAGINA 5

L’Amministrazione resta sul vago

Alle pagine 10 e 11

Un Nodo il curioso stretto... Giornali comunali Via delle Calcare

Sul settimanale “L’Espresso” del 15 gennaio scorso: “Se sfogli il giornale del tuo Comune, ci troverai il Sindaco che ti sorride benevolo in tutte le pose... Carta patinata e fiumi d’inchiostro a colori consacrati ad osannare il Pantheon dell’amministrazione pubblica... Editoria sprecona spedita gratis al cittadino, il quale però alla fine la propria copia se la paga comunque... I costi effettivi, spesso, rimangono sepolti nei bilanci”. Qualcuno ci fa sapere quanto è costato il nostro nel 2008, tutto, ma proprio tutto, compreso? Gianfranco Botti A pagina 6

SEGUE A PAGINA 5

PICCOLO

Manoscritti e foto anche se non pubbliorgano dell’associazione culturale cati non si restituiscono. Il contenuto degli articoli, dei servizi, le foto ed i “Terre Sommerse Castelli” loghi, rispecchia esclusivamente il Registrazione Tribunale di Velletri n. 5/02 del 19/02/2002 pensiero degli artefici e non vincola mai in nessun modo il Segno, la direDIREZIONE zione e la proprietà. Le inserzioni sono Via dei Monti, 24 - Rocca di Papa riservate ai soli associati e simpatizDIRETTORE RESPONSABILE zanti ed hanno carattere divulgativoGiuseppe Caldarelli promozionale nel loro stesso ambito.

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Arrestato Giuseppe Di Silvio, soprannominato Romolo, esponente della omonima famiglia rom pontina. Di Silvio è accusato dell'omicidio di Fabio Buonamano, ritrovato cadavere in un quartiere periferico di Latina il 26 gennaio scorso e a poche ore dall'omicidio di un altro esponente della criminalità latinense, Massimiliano Moro. I due omicidi e il tentato omicidio di Carmine Ciarelli, sempre a Latina e solo il giorno prima, sono da imputare, secondo gli inquirenti, ai contrasti fra i referenti dei Casalesi del sud pontino e i clan rom stanziali della zona. (A cura di Andrea Rasetti)

d

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RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA supplemento al n. 3 (marzo 2010) del mensile indipendente

27 febbraio, Cassino

Sequestro preventivo di beni per milioni di euro ai danni di tre appartenenti alla famiglia dei Casamonica, che sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati con le accuse di usura ed estorsione con l'aggravante della violazione delle norme antimafia. Le indagini, iniziate con la denuncia di un imprenditore di Ciampino allo sportello anti usura della Provincia di Roma, hanno permesso di individuare e sequestrare terreni, immobili, intere palazzine, fabbricati industriali riconducibili ai tre. Gli inquirenti ritengono che il giro di usura riguardi decine di imprenditori fra Ciampino e i quartieri a sud di Roma. La

PICCOLO

La Squadra Mobile di Roma arresta il pluripregiudicato Antonio Angelo Pelle, elemento di spicco della 'ndrina Pelle-

22 febbraio, Roma

PICCOLO

18 febbraio, Roma

ARRESTATO ANTONIO ANGELO PELLE

ARRESTATI DUE SPACCIATORI DI COCAINA

PICCOLO

Sequestro di migliaia di capi di abbigliamento contraffatti, accessori, giocattoli e pellicce per 500 mila tonnellate, e per un valore di 5 milioni di euro. La merce, importata clandestinamente, è stata trovata stipata in otto capannoni in zona San Basilio. Denunciati i due titolari cinesi delle ditte di import e fermate altre 35 persone.

Richiesta d'arresto per il senatore Nicola Di Girolamo, eletto nella circoscrizione Estero-Europa, nel 2008 per il Pdl. Di Girolamo, avvocato romano cinquantenne, è accusato di essere stato eletto nel 2008 con i voti gestiti dalla 'ndrangheta. Di Girolamo è altresì indagato per il riciclaggio di denaro che vede coinvolte FastWeb e Telecom Italia Sparkle.

20 febbraio, Tivoli

PICCOLO

13 febbraio, Roma

23 febbraio, Roma

IL SEN. DI GIROLAMO E LA ‘NDRANGHETA

mensile indipendente di attualità,

informazione e cultura

Anno VIII, n. 4 - Aprile 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Non temo la cattiveria dei malvagi ma il silenzio degli onesti Martin Luther King

Botta e risposta sul nuovo Piano Regolatore tra Sindaco e progettista

Boccia: “Il Piano è riservato” Putano: “Ci dica perchè”

Dopo la “lettera aperta” pubblicata sul numero scorso del Segno, il Sindaco ha replicato all’Arch. Putano, curatore del nuovo Piano Regolatore di Rocca di Papa, attraverso alcune dichiarazioni pubblicate sul quotidiano provinciale “Cinquegiorni”. La contro-replica dell’Architetto non si è fatta attendere. Per Boccia “il Piano si trova oggi in una condizione di riservatezza”, ma Putano lo incalza con nuove domande: “Perché il Sindaco omette di darmi risposte specifiche sulle questioni sollevate? A quali elementi di riservatezza fa riferimento?”. Oggi più che mai sarebbe necessaria un’assemblea pubblica per spiegare ai cittadini che cosa sta succedendo.

Tiro al piccione 1876, le ricerche del De Rossi Regione Lazio contro il Parco Scavi a Monte Cavo Il nostro impegno Per trovare i “fasti” perduti a sostegno Arredo Urbano Metà mandato del reddito

ARTICOLI A PAGINA 8

di Andrea Sebastianelli In questi ultimi mesi si stanno alzando di molto i toni contro il Parco Regionale dei Castelli Romani. La stranezza è che contro l’ente di Villa Barattolo confluiscono delle trasversalità che dovrebbero preoccupare. Il centrodestra roccheggiano, che pure al suo interno vede la presenza di alcuni ambientalisti seri (che per il momento hanno deciso di tacere lasciando campo aperto agli altri), ha deciso di condurre una vera e propria “guerra” vedendo nel Parco e nei suoi dirigenti “il male assoluto”. Il Sindaco di Rocca di Papa, allo stesso modo, sembra malsopportare l’esistenza del Parco, sentendosi forse imprigionato dal dover coinvolgere spesso gli uffici dell’ente regionale in molte questioni inerenti la cittadina. SEGUE A PAGINA 9

A pagina 20

La nuova Iniziano moda dei le grandi paletti manovre Il Centro Storico è stato invaso da decine di paletti in ferro per evitare che gli automobilisti indisciplinati occupino posti proibiti... ma intanto tutti attendono l’arrivo di Alberto Tomba. A pagina 17

La Giunta Boccia è arrivata a metà strada del suo percorso amministrativo e a Rocca di Papa iniziano le “consultazioni” tra le forze politiche per preparare le coalizioni del futuro. A pagina 16

di Alessandra Tibaldi * Quello che il governo nazionale dichiara impossibile, la Regione Lazio, grazie alla Sinistra, lo ha già realizzato. E’ il reddito minimo garantito per i disoccupati, gli inoccupati ed i precariamente occupati. Continua a pagina 6

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Alle pagine 5 e 11

Alle pagine 6 e 7


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