Il quinto arcano Aprile 2010

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SOMMARIO Astrologia e Mito ..................................................................................... 4 Aries Feste della Tradizione nel Ciclo della Natura......................... 12 LaPasqua Scongiuri e Preghiere ............................................................................ 17 Per allontanare cimici, pulci e zanzare Contro i vermi intestinali dei bambini A San Giorgio il buon cavaliere I Messaggeri Divini ................................................................................ 21 I Serafini Il Libro delle Erbe ................................................................................... 25 I fiori di Bach Aglio Luna di Aprile ........................................................................................... 40 Calendario del Mese Luna dell’uovo L’Erba Magica Cristalloterapia........................................................................................... 48 La corniola Il Tarocco ...................................................................................................... 52 “I” Il Mago La Natura in tavola ................................................................................. 58 Cosa bolle in pentola? La ricetta del mese L’esperto risponde.................................................................................... 62 I quesiti dei lettori


REDAZIONALE «Il regno dei cieli è simile al lievito che una donna prende e nasconde in tre misure di farina, finché la pasta sia tutta lievitata». Tutte queste cose disse Gesù in parabole alle folle e senza parabole non diceva loro nulla, affinché si adempisse quello che era stato detto per mezzo del profeta: «Aprirò in parabole la mia bocca; proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo». Carissimi lettori, innanzitutto, a nome di tutta la redazione de “IL QUINTO ARCANO”, desidero rivolgere un caloroso benvenuto ai primi numerosissimi abbonati. Sono certo che il cammino che stiamo intraprendendo assieme, alla fine del sentiero, arricchirà tutti noi. Come avrete dedotto nel numero zero, il nostro mensile è diretto a coloro che hanno sempre desiderato dare un senso alla bellezza del creato che ci circonda e di cui ogni essere vivente, ogni cosa e ogni fenomeno naturale fa parte a pieno titolo

e con un compito ben determinato. Non è un mistero che i nostri antenati consultassero il Cielo prima di intraprendere ogni iniziativa, dalla cura del corpo sino alla pratica dell’agricoltura. Le Stelle, la Luna, il Sole, dettavano i tempi per ogni attività che caratterizzava la vita sulla Terra. “Il Quinto Arcano” è, sotto certi aspetti, proprio un ritorno alle origini, un salto indietro nel tempo alla riscoperta di tradizioni, rituali e pratiche di cui si sono smarrite le tracce del tempo. Corre il tempo dell’Ariete e non è un caso che questo nostro primo numero coincida con il risveglio della natura e con l’arrivo della Primavera. Come dicevamo nell’edizione precedente, tutto ciò che si desidera realizzare passa sempre per le quattro fasi della Fecondazione, Gestazione, Nascita e Realizzazione. E per ognuna di esse c’è un momento propizio… Fabio Cantarella redazione@ilquintoarcano.it


Rappresentazione dell’Ariete secondo le antiche carte del cielo 3


a cura di Lorenzo La Spada

ARIES dal 21 Marzo al 20 Aprile Elemento: Qualità: Polarità: Domicilio: Esilio: Esaltazione: Caduta

FUOCO CARDINALE MASCHILE MARTE VENERE SOLE SATURNO

Colore: Metallo: Pietra: Erba magica: Profumo: Giorno:

ROSSO FERRO CORNIOLA FRASSINO ACACIA MARTEDI’

Punto debole: TESTA

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ASTROLOGIA

uperando l’equatore celeste, il Sole si alza dalle regioni invernali, dando il segnale di risveglio alle energie vegetali che dormivano sotto terra. Circa duemila anni fa, l’equinozio di primavera, designato dall’ideogramma dell’Ariete, cadeva ancora nella costellazione omonima che dà il nome alla prima delle dodici divisioni del cerchio eclittico, tracciato dal percorso apparente del Sole durante tutto l’anno. Nonostante la precessione degli equinozi che l’ha retrocessa in Pesci, questa prima tappa del Sole che si estende per 30 gradi, resta consacrata all’ariete. Il Sole agisce sulla Terra a seconda della inclinazione assiale di quest’ultima e non alle stelle fisse nelle quali apparentemente si muove. Dunque, ciò che caratterizza il Sole dell’Ariete non è la sua posizione siderale insensibilmente variabile, ma l’impetuosità della sua azione primaverile, i giorni si allungano rapidamente quando il suo ardore aggredisce gli ultimi freddi invernali.

il sacrificio, essi personificano il Fuoco vitale che si incarna in tutto ciò che vive. Tale fuoco anima l’Ariete che ricorda l’Agni vedico ed il culto primitivamente reso alla fiamma sacra ricavata dal legno morto, così come l’Agnello immolato sorge vittorioso dal legno della Croce. Si tratta di un ardore latente, simbolizzato dallo Zolfo degli alchimisti del quale l’ideogramma allude al Fuoco interiore e nascosto, ma attivo, giacché la croce sormontata da un triangolo, simbolo del fuoco elementare, indica una azione elaborante prima di essere compiuta; lungi dal riferirsi alla morte, l’incrociamento dell’orizzontale passivo col verticale attivo è un geroglifico di fecondazione, di unione fra spirito e materia. Lo Zolfo ripartito negli esseri viventi è il Figlio incarnato del Padre Celeste, dal quale emana il Fuoco universalmente vivificante.

UNA ESPLOSIONE VITALE Come un’esplosione, l’Ariete opera dispiegando tutta la sua potenza d’urto. Il suo attacco è brusco quanto invadente, ma la sua presunzione giovanile lo spinge in imprese sconsiderate e impulsive nelle quali ascolta solo il coraggio rischiando così di restare vittima della propria temerarietà. Il trionfo della primavera, infatti, comporta ritorni di freddo che compromettono una troppo attiva fioritura. Così si spiegano astrologicamente i miti dei salvatori primaverili, nati al solstizio invernale e vittime della loro generosità; come un Agnello che si precipita verso 5


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L’AGNELLO SACRO Ammon-Ra, il dio dalle corna di ariete, raffigura il fuoco sacro che rinasce ogni mattina nella persona del Sole vittorioso sulle ombre notturne e trionfa a primavera sull’inverno. I Caldei vedevano nell’Ariete celeste la manifestazione di Enmeschara, dio della fecondità. Il montone era ai loro occhi l’animale di Gira, il protettore dei greggi. Gli astrologi hanno classificato l’Ariete fra i segni di Fuoco, in considerazione del Sole primaverile che provoca la fusione delle nevi. Il Sole è esaltato in questo segno, nel quale il Fuoco-Luce manifesta una spontaneità giovanile ed eroica che inaugura il nuovo processo annuale. Questo irradiamento di vita e intelligenza emana da un centro onnipresente, raffigurato con un punto marcato al centro di un cerchio, oppure con un occhio inscritto in un triangolo. Questo fuoco animatore stimola a primavera le energie vitali costruttive, donde la brusca germinazione delle piante e l’ardore procreativo degli animali. La natura non procede allora con calma, ma impetuosamente, sotto una influenza

Ammon-ra

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marziana. Così si giustifica l’attribuzione dell’Ariete (Aries) a Marte (Ares) come domicilio zodiacale diurno ed attivo. Che cosa suggerisce il glifo del segno ? Indubbiamente la testa stilizzata del cornuto animale visto di fronte. Ma anche una piantina che sta germogliando in riferimento alla primavera e la lettera greca gamma con cui si indica l’equinozio di Primavera sull’eclittica detto “punto gamma”. Se lo capovolgiamo, poi, abbiamo né più né meno che un fallo in erezione, così come fallo in erezione è anche Marte che domina il segno. Ma nel maschio è la femmina come nella femmina è il maschio. Si è notato, infatti, come il simbolo grafico dell’Ariete sia il geroglifico egizio che rappresenta l’utero vuoto con le salpingi o trombe  (e le trombe in latino tubae sono strumenti marziali) quell’utero vuoto che si riempirà nel pieno della stagione primaverile con il segno del Toro . I Greci chiamarono l’Ariete, Kriòs, in latino Aries. Il Sole transita nel segno dal 21 Marzo al 20 Aprile circa, segnando con l’equinozio primaverile la ripresa della vita sulla terra.


MITO Quanti pretendenti alla mano di Teofane, e tra essi ce n’è uno di natura divina, Poseidone, signore del mare, che rapisce la fanciulla, nascondendola in un’isola. Lo vengono a sapere gli altri spasimanti e la cercano. Ma il dio, per ingannarli, muta la bellissima Teofane in pecora e, assunto l’aspetto di montone, si unisce a lei generando un mirabile ariete; un ariete dal vello d’oro. Simbolo della liberazione, è mandato da Nefele per salvare i suoi figli dalle fiamme del rogo che già li lambiscono. Una nube cala sulla pira e, all’interno di essa, è l’ariete dal vello d’oro. Emblema della vittoria, Giasone lo conquista per riacquistare il regno perduto del padre. Appronta, Giasone, la nave Argo, e parte con cinquanta compagni. Dopo mille avventure è davanti al re Eeta a pretendere il vello. “Aggioga questi due tori dagli zoccoli di bronzo, ara il campo di Ares e sèminavi i denti di drago contenuti in questo elmo. Solo così avrai quanto chiedi”. Un mortale pericolo si cela dietro queste prove. Ma la figlia del re, la bruna Medea, col cuore sconvolto dall’amore per l’eroe, lo aiuta con le sue magiche arti a ottenere il dorato pellame. Simbolo della salvezza per Libero (Dionisio-Bacco) che giunge con le sue truppe nel deserto di Libia. La sete aumenta sempre più e non v’è di che soddisfarla. Ma ecco, d’un tratto, si presenta un ariete che conduce i soldati ad una fonte d’acqua. E’ la salvezza. E Libero chiama l’ariete ZeusAmon (o Ammone) e gli costruisce un tempio presso la fonte, e pone la sua immagine nel cielo accordandogli l’immortalità celeste. Ne deriva infatti che l’Ariete è il capo, essendone il primo, che guida i segni dello zodiaco.

IL FUOCO Segno di fuoco l’Ariete, Fuoco che in latino si dice ignis, mentre Agni è il dio vedico del Fuoco portato da un agnello, da un piccolo ariete, e con esso a volte è identificato. Ignis, Agnis ed Agnus, sono accomunati dal gruppo fonetico gn, che ritroviamo nel verbo greco ghignosco e in quello latino cognosco (che indicano il conoscere) da qui anche l’italiano gnosi, conoscenza. E sia l’Agni della tradizione indù, che l’Agnello della tradizione cristiana, appaiono a volte come luce (fuoco) al centro dell’Essere, luce di conoscenza, illuminazione, così come lo descrive San Giovanni nell’Apocalisse. Agni è del resto descritto come “dorato” e non si può non indicare allora con il vello d’oro, la Conoscenza Suprema. TEMPO DI PASQUA Tempo d’Ariete, tempo di Pasqua. E se nel vecchio Testamento la Pasqua (Passaggio) ricorda il passaggio di Iahve che colpisce ogni primogenito degli Egiziani mentre il popolo di Israele si prepara all’Esodo, nel cristianesimo è la festa della morte e resurrezione del Cristo. Ora, la tradizione primitiva dell’Asia Minore narra che Gesù morì il quattordicesimo giorno del mese primaverile di Nisan; cioè nel 14° giorno della luna, quindi nella Parasheve, la vigilia della Pasqua ebraica che, per l’appunto, cade nel Plenilunio di Primavera. Morendo il venerdì, risuscitò la Domenica, giorno che dai pagani è chiamato Dies Solis, giorno del Sole, il vincitore sulle tenebre. La Pasqua cristiana si fa così cadere la domenica (giorno del Sole) che segue al Plenilunio 9


di Primavera. Il Plenilunio in questione non cade nello stesso giorno se non ogni diciannove anni e la Pasqua si situa tra il 22 marzo e il 25 aprile; cioè, a volte, piuttosto spostata rispetto all’equinozio e al segno dell’Ariete che lo individua. Il collegamento simbolico della Pasqua con questo segno rimane tuttavia fortissimo. Proprio nel giorno di Parasheve gli ebrei mangiano l’agnello, vittima sacrificale per eccellenza. L’elemento sacrificale è del resto passato alla Pasqua cristiana che vede appunto il sacrificio dell’agnello nel Venerdì Santo e il trionfo sulla morte al mattino di Pasqua, come gli ebrei attraversato il Mar rosso. Caratteristiche spiccatamente arietine

manifesta l’Agnello nell’Apocalisse che, esercitando la sua collera, muove guerra e riporta la vittoria. Ma torniamo ad Agni e vediamo come nasce. È il fuoco che è originato per sfregamento. Fissata in terra una croce di legno di mimosa con al centro un foro, in questo è inserito un bastoncello di legno di fico fatto girare velocemente da una correggia, finché il fuoco, prodotto dalla confricazione, scaturisce. E ancora, quando Agni nasce, esclama il Brahmano: “su asti”, che equivale al greco eù esti = è bene, è cosa buona. Di più: il fuocoAgni è nutrito con burro chiarificato, per cui è detto ankta, latino unctus, che in greco suona christòs.

Pedro Orrente, S. Giovanni evangelista a Patmos, 1620 circa, Museo del Prado, Madrid

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LE FESTE DELLA TRADIZIONE NEL CICLO DELLA NATURA

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a cura di Lorenzo La Spada

LA PASQUA

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opo le ormai lontane notti invernali, intorno al 21 marzo, con l’Equinozio di Primavera, giorno e notte sono in perfetto equilibrio (la parola equinozio deriva dal latino aequus nox “uguale notte”). E’ il tempo del ritorno della vegetazione, la Natura si risveglia e i fiori, simbolo di vita, sbocciano ovunque. Anche gli uccelli che da tempo non vedevamo più, fanno ritorno, costruiscono nidi e si accoppiano. Non c’è da meravigliarsi quindi se questa data sia stata associata presso varie culture a concetti quali la fertilità, la resurrezione, l’inizio. Come simbolo di iniziazione l’uovo ricopre un ruolo importante nelle tradizioni pasquali. Antichissimo simbolo di vita, di creazione e di rinascita, l’uovo simboleggia il due volte nato, essendo la sua deposizione la prima nascita e la schiusa la seconda. Le antiche tradizioni ci offrono tutta una serie di miti legati alla primavera, che hanno al loro centro l’idea di un sacrificio a cui succede una rinascita. Esiste un preciso riferimento celeste alla base di queste mitologie: il Sole salendo dai mondi inferiori, supera il punto cruciale dell’equatore celeste elevandosi in cielo. Ogni anno a Roma, il 14 o 15 marzo, veniva portato in processione un uomo coperto di pelli di capra, colpito con lunghe verghe, personificazione dell’anno vecchio, il quale veniva scacciato alle Idi di Marzo per far posto al nuovo anno. Tale rituale si conserva ancora oggi nella figura dell’Ecce Homo, raffigurante il Cristo flagellato portato al sacrificio.

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RITORNO ALLA VITA Allo stesso modo nei Misteri Eleusini si festeggiava Persefone che ritorna nel mondo dopo aver trascorso sei mesi nel regno dei morti. Proprio nel mese di Anthesterion “apertura dei fiori”, Zeus decretando la liberazione di Persefone, manda Ermes nel regno sotterraneo riportandola sulla terra dei viventi, così nello stesso modo il Padre manda il suo Spirito a risuscitare dalla morte il suo Figlio diletto. Anche la Pasqua, dunque, con la discesa di Cristo agli Inferi per salvare le anime dei giusti, da Adamo in poi, e la sua risurrezione al cielo divino, mostra l’unione

Il ritorno di Persefone (F. Leighton, 1891)


di un simbolismo cosmico: celeste, legato al cammino del Sole nel cielo, e un simbolismo terrestre, legato al risveglio della Natura. A Roma le feste in onore di Attis iniziavano il 15 marzo, con penitenze e digiuni. Il 22 marzo iniziavano i Tristia, le commemorazioni per la passione e morte di Attis. Il 25 marzo erano gli Hilaria, durante i quali si celebrava la resurrezione di Attis, il suo ritorno alla Grande Madre, all’apparire del Sole che aveva appena superato l’equatore celeste. Si diceva che la tomba si apriva e che il dio si levava tra i morti. Tutti questi riti avevano luogo sul posto dove ora sorge la basilica di San Pietro. Nel mondo ellenico, dopo l’Equinozio, si svolgevano le Adonìe, le feste della resurrezione di Adone. Bellissimo giovane amato dalla dea Afrodite, venne ucciso da un cinghiale. Collegati ai riti in suo onore erano i “giardini di

Adone”, vasi in cui si seminavano cereali e ortaggi che germogliavano rapidamente al sole primaverile e venivano poi gettati in mare o nelle sorgenti per propiziare il rinnovamento della Natura. Tale usanza è sopravvissuta nelle celebrazioni della Pasqua cristiana: ancora oggi in molte località d’Italia si prepara nello stesso modo il cosiddetto “grano del sepolcro”. IL CEREALE SACRO Quanta bellezza tra le mani delle pie donne. Vasi decorati e addobbati con amore da cui spiccano fiere le bianche cime del grano che faranno compagnia alla fredda pietra del sepolcro del Cristo. Unico ornamento consentito davanti l’altare della Reposizione, è la vita che fa compagnia alla morte di Dio. Il grano è il simbolo per eccellenza della vita e, assumendo l’aspetto della sacralità, divenne elemen-

Lavureddi

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to centrale del sacrificio. In Mesopotamia nacque la tradizione dei sepolcri e del grano “pallido” come offerta votiva per la morte del dio. Prima per il babilonese Tammuz, per l’egizio Osiride e poi per il greco Adone. Durante i tre giorni di lutto e di oscurità, i “giorni dell’incantamento”, in attesa che si sciolga l’evento, la natura si ferma e il Sole non sorge, quindi il grano cresce bianco. E’ la rappresentazione della “sospensione della realtà”, l’attimo si ferma, l’orologio non batte più la sua ora, un telo copre le immagini sacre e gli specchi. Spazio e tempo si dissolvono. Così ricomincia il ciclo della natura: dalla morte alla vita, tutto il mistero racchiuso in un chicco di grano. I SEPOLCRI La preparazione dei Sepolcri comincia circa due settimane prima della Pasqua. In un vaso si mettono i semi di grano (chi vuole può aggiungervi anche ceci, lenticchie, orzo e altri cereali) e si copro-

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no col cotone. Il grano deve essere periodicamente innaffiato, fino alla sera del mercoledì santo. Tutto si conserva in un posto buio affinché l’oscurità faccia crescere i germogli assolutamente bianchi. Il mattino di Pasqua questi vasi di grano bianco venivano portati nelle case o nei campi, per benedire e auspicare ricchezza e prosperità a quei luoghi. RITUALE DELLE 12 FOGLIE La sera del Giovedì santo, prendete 12 foglie di ulivo benedetto e immergetele in una ciotola d’acqua e posatele al buio. La notte del Sabato Santo ponete la ciotola all’aperto. Prima che il Sole sorga, al mattino di Pasqua, alzatevi e lavatevi, uscite con i primi raggi di sole e andate verso la ciotola. Buttate l’acqua e raccogliete le 12 foglie, portatele in casa e conservatele 3 nel lato Est, 3 nel lato Ovest, 3 nel lato Sud e 3 nel lato Nord, in un posto dove nessun può vederle. Questo proteggerà la casa dai nemici e dai pericoli.


a cura di Claudio Scibilia

SCONGIURI E PREGHIERE DEL POPOLO CONTADINO

PER ALLONTANARE CIMICI, PULCI E ZANZARE Era usanza fra il popolo antico, per liberare la casa dalle infestazioni di cimici, pulci e zanzare, ricorrere al seguente scongiuro. Nella notte del Sabato Santo, mentre le campane annunziano la Resurrezione di Gesù, la donna più anziana della casa si avvicinava al letto e battendolo con le palme delle mani, recitava per 3 volte ad alta voce questa formula: Sabbutu Santu vinni, pulici e cimici, itivinni. Nisciti, cimici, di la casa mia, ca risuscitau lu Figghiu di Maria. Sabato Santo è arrivato, pulci e cimici, fuggite. Uscite, cimici dalla casa mia, perché è risuscitato il Figlio di Maria. Alla fine si recita un Gloria. CONTRO I VERMI INTESTINALI DEI BAMBINI Il popolo antico, sin dalla notte dei tempi, ha sempre attribuito ai vermi intestinali, la causa di ogni malessere che si manifesta con insistenza nel bambino. Se piange inspiegabilmente, se si contorce puntando i piedi, se starnutisce in continuazione, se si agita nel sonno, se ha prurito in testa o sulla punta del naso, se non vuole mangiare, ecc…, tut-

to fa presagire la presenza dei vermi. La mamma preoccupata corre alla ricerca di chi ancora sa “cimmare i vermi”, cioè scongiurare i vermi o tagliarli. ( Formula tradizionale sarda) I bambini con i vermi vengono curati con la seguente procedura: si fa stendere il bambino sulle ginocchia della mamma, si prende un filo di cotone bianco della lunghezza del bambino e si piega fino ad ottenere tre fili sui quali vengono fatti tre nodi, uno viene fatto al centro e gli altri alle due estremità. Di fili così confezionati se ne preparano tre. Un capo del filo viene dato in mano al bambino (se è molto piccolo alla mamma), l’atro capo a chi ha la facoltà di guarire, in genere una donna, e insieme a lei si deve ripetere la seguente formula: Ita feus ? Segaus is berremis de sa brenti de N.N. Cosa facciamo ? Tagliamo i vermi della pancia di N.N. Poi si taglia il filo dopo il primo nodo e si fa cadere in un bicchiere pieno d’acqua. Questa operazione si ripete per tre volte. Poi la donna si fa il segno della croce e da sola recita: Oi esti lunisi santu, oi esti martisi santu, 17


oi esti merculis santu, oi esti gibia santa, oi esti genabara santa, oi esti saburu santu, domingu de Pasca, casca su bremi casca, casca su bremi casca, casca su bremi casca. Oggi è Lunedì Santo, oggi è Martedì Santo, oggi è Mercoledì Santo, oggi è Giovedì Santo, oggi è Venerdì Santo, oggi è Sabato Santo, Domenica di Pasqua, casca il verme casca, casca il verme casca, casca il verme casca. Il rituale va ripetuto anche con gli altri due fili tagliando tutti i nodi. L’operazione deve essere fatta a Luna calante (la luna migliore è quella del mese di agosto), a digiuno, all’alba o al tramonto. Va ripetuta per tre giorni consecutivi. Infine si raccolgono tutti i fili con i nodi caduti nel bicchiere e si bruciano avvolti in un pezzo di carta o di stoffa, l’acqua viene gettata via facendo il segno della croce. (Formula tradizionale Sicilia Occidentale) La donna prende un bicchiere pieno di acqua, del filo bianco di cotone ed un paio di forbici. Fa stendere il bambino sulle ginocchia della mamma, prende il filo di cotone e misura la lunghezza del bambino, piega il filo in tre volte; poi scopre il ventre del piccolo paziente, si fa il segno di croce e con il dito pollice fa tre crocette sull’ombelico. Afferra le forbici, taglia il filo in piccoli pezzettini e lo lascia 18

cadere nell’acqua del bicchiere, recitando a voce bassa il seguente scongiuro: Vermu di la virmaria, Vermu ca si mancia a tia! Vermu virdi, vermu farcuni, ca vai circannu ficutu e primuni. Pi lu me cumannamentu Vattinni nta lu funnamentu. Santu Cosimu e Santu Damianu, Vui siti medicu e siti suvranu. Fusturu medicu di nostru Signuri Ora libiratini stu criaturi. Verme del vermicaio verme che a te si mangia. Verme verde, verme ladrone Che vai cercando fegato e polmone. Per mio comando vattene sprofonda. San Cosimo e San Damiano Voi siete medico e siete sovrano. Siete stato medico di nostro Signore Liberate adesso questa creatura. Il rituale va ripetuto tre volte, alla fine recitare un Pater, Ave e Gloria. (Formula tradizionale Sicilia Orientale) La donna mette il bambino sulle ginocchia della mamma, lo scopre e con il pollice destro, ogni qualvolta che pronuncia la parola “tagghiu”, fa il segno della croce sull’ombelico del bambino. Vi salutu bedda matri maria vera spusa di l’anima mia vogghiu zoccu m’aviti prumisu la gloria di lu Paradisu. Tagghiu unu e tagghiu rui Tagghiu lu vermu ca aviti vui. Tagghiu tri e tagghiu quattru


Tagghiu lu vermu nta stu nasu. Tagghiu quattru e tagghiu cinqu Tagghiu lu vermu nta stu cintu Tagghiu cinqu e tagghiu sei Tagghiu lu vermu ppi tutti li vii Tagghiu sei e tagghiu setti Tagghiu lu vermu nta sti vesti Tagghiu setti e tagghiu ottu Tagghiu lu vermu nta stu corpu Tagghiu ottu e tagghiu novi Tagghiu lu vermu nta stu cori Tagghiu novi e tagghiu reci Tagghiu lu vermu nta stu poviru infilici luni santu marti santi mercuri santu giovi santu veniri santu sabutu santu la ruminica di pasqua lu vermu in terra casca.

Alla fine recitare 3 Pater, Ave e Gloria. (altra formula tradizionale Sicilia Orientale) Una volta scoperto il bambino e fatto stendere sulle ginocchia della madre, la donna prendeva del petrolio e con il pollice destro tracciava dei segni di croce sotto le piante dei piedi, sotto le ginocchia, nell’inguine, sull’ombelico, sotto le ascelle, dietro le orecchie, sotto il naso e sulla fronte. Nel fare questi segni di croce la donna pronunciava per tre volte: Vermi iti in paci. Alla fine dello scongiuro dire 3 Pater, Ave e Gloria.

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A SAN GIORGIO IL BUON CAVALIERE San Giorgiu bravu cavaleri beddu a cavaddu e beddu a peri, un sonnu m’aviti fari fari. Si è si, na vigna caricata, na tavula cunzata, na chiesa cunzacrata. Si è no, acqua currenti, focu ardenti, e scansatimi di la mala genti. San Giorgio bravo cavaliere Bello a cavallo e bello a piedi. Fatemi fare un sogno. Se è si, una vigna caricata, una tavola apparecchiata, una chiesa consacrata. Se è no, acqua corrente, fuoco divampante, e proteggetemi dalle persone cattive. L’invocazione è rivolta a San Giorgio buon cavaliere, perché faccia vedere in sogno i segni del responso. Se si sogna una vigna carica d’uva o una tavola apparecchiata o una chiesa consacrata, il desiderio sarà esaudito, viceversa non si esaudirà se si sogna acqua corrente o fuoco divampante. Per avere notizie di una persona lontana, si recita la seguente preghiera: San Giorgiu bravu cavaleri vui a cavaddu e iù a peri; vui ca iti a livanti, e tunnati di punenti, sta grazia m’aviti a fari 20

o di prima sira o a matinata vinitimi a cunzulari. San Giorgio bravo cavaliere voi a cavallo ed io a piedi. Voi che andate a levante e tornate da ponente, questa grazia mi dovete fare. O di sera o di mattina venite a consolarmi. Quindi si pronuncia sottovoce ciò che si desidera conoscere e si recitano 3 Pater, Ave e Gloria. La cosa desiderata si realizzerà se si sogna una persona a cavallo, il contrario invece accadrà se si sogna una persona a piedi. (da una raccolta personale tramandatami)


a cura di Lorenzo La Spada

I MESSAGGERI DIVINI SERAFINI “Vidi il Signore seduto su di un trono. Attorno a lui stavano i serafini, ognuno con sei ali, e due di queste ricoprivano il loro viso e due i loro piedi, mentre con le ultime due volavano”. I SERAFINI sono menzionati da Isaia, nella narrazione della visione che costituì la sua vocazione profetica, come esseri celesti che hanno il compito di lodare e di adorare incessantemente Dio, proclamandone la santità.

Nella visione del profeta l’urlo dei Serafini pronunciava di continuo “Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti: tutta la terra è piena della Sua gloria”. Questa è la sola occasione nella quale viene menzionato il termine Seraphim nella Bibbia ebraica. Il profeta li descrive con aspetto umano, dotati di tre paia di ali: col primo paio si coprono il volto, per indicare l’inaccessibilità del mistero di Dio, col secondo volano, col terzo si coprono i piedi in segno di riverenza.

Pur non conoscendo quella che sarà la Volontà Creatrice, essi possiedono fra le loro mani l’energia primordiale e la rendono disponibile nel momento in cui dovrà manifestarsi.

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FUOCO ARDENTE Il santo nome dei Serafini significa “coloro che ardono”, esso ci rivela la natura luminosa e risplendente che mai si occulta e che è inestinguibile, fugatrice di ogni tetra oscurità. Sono i primi a ricevere il Pensiero Divino, sono dispensatori di ARDORE e AMORE. Sono composti della stessa Sostanza Divina dell’Onnipotente ed è impossibile, per noi, farci un’idea su di loro. Possiamo provare ad immaginarli come veri e propri Vortici di Fuoco Incandescente che ruotano intorno al Trono di Dio. Da “Seraph” ne deriva il calore, l’ardore, il ribollire, il loro continuo ed incessante movimento attorno alle realtà divine. I Serafini appartengono al più alto ordine di angeli, asservono il ruolo di guardiani

del trono di Dio e continuamente cantano la musica delle sfere regolando il movimento del cielo, così come viene comandato da Dio. Essi emanano una luce così potente e brillante che nessuno, se non occhi divini, può guardarli. Dante, nel Canto XXVIII del Paradiso, li chiama “fuochi pii”, quattro di loro, infatti, circondano il trono divino, dove bruciano eternamente d’amore e zelo per Dio. METATRON Principe del Coro dei Serafini METATRON, Arcangelo “segretario di Dio”, è l’inviato speciale della Divinità per tutte le questioni che attengono alla Terra. Egli determina l’unione fra i Mondi Superni e i Mondi Inferiori. In altri termini, Il loro nome significa Ardenti. Conservano l’energia divina e assorbono la divinità e lo splendore di Dio.

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Metatron accorda alla nostra mentalità e sensibilità il potere di recepire chiaramente ciò che esiste nei Mondi dello Spirito, ispirando la nostra intelligenza e rendendoci consapevoli della potenza del nostro pensiero. Quest’Arcangelo ci offre la conoscenza; ci rivela l’obiettivo, il fine, i progetti della Divinità. Egli è colui che conduce al cospetto di Dio; per mezzo dell’intelletto e dei sentimenti, la sua energia ci svela il motivo per cui le cose sono come sono. Rappresentato da una figura d’uomo, dal viso splendente come il sole, tiene nella destra una canna per misurare, nella sinistra una cordicella di candido lino. Grazie a lui, possiamo conoscere il futuro, il nostro avvenire: da lui infatti noi riceviamo il dono della Profezia e della Volontà. Egli governa la più alta delle Gerarchie Angeliche, il nome del suo Ordine di Angeli è Chaioth ha-Qadesh, le Sante Creature Viventi, chiamate anche Seraphim, per mezzo delle quali diffonde energie tali da svelare in noi il Piano completo della Creazione divina. La tradizione attribuisce il potere di azione dei Serafini, dunque a Metatron, alla prima parte dell’anno astrologico, dal 21 Marzo al 29 Aprile. INVOCAZIONE A METATRON Gloria a Te, METATRON, Guida Sempiterna, Fonte spirituale del potere. Io t’invoco! Guida la mia mano da mattina a sera e dalla sera alla mattina. Con le tue braccia da Gigante Cosmico, abbraccia la mia esistenza. Fuoco corroborante, rischiara con l’amore il mio cammino affinché io possa procedere con passo fermo e deciso verso un’aurora luminosa, verso un mattino limpido e felice; pervaso dai raggi solari della

mia riuscita morale e materiale. PREGHIERA AI SERAFINI O ardentissimi Serafini, accendete del vostro fuoco il mio cuore, onde ami solo Colui che è incessantemente amato da voi ed ottenetemi in nome di questo amore il dono della santa castità. Bruciate, Serafini di Kéther, tutte le scorie, tutte le impurità che i miei desideri attirano, al fine che nei miei sentimenti non sopravviva nulla d’altro che la volontà ardente di mettermi alla ricerca della Verità.

Cristo in pietà sorretto da due angeli (Andrea Mantegna, 1488 ca.) 23


Col primo paio si coprono il volto, per indicare l’inaccessibilità del mistero di Dio

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a cura di Claudio Scibilia

IL LIBRO DELLE ERBE I FIORI DI BACH Una guida rapida ai rimedi floreali di Bach “La malattia è un messaggio che l’anima ci invia attraverso il corpo e la mente. Essa serve a farci capire dove stiamo sbagliando e a farci ritrovare il giusto cammino” Indicazioni Stati d’ansia Depressione Cambiamenti d’umore durante il periodo premestruale Tensioni dovute a mal di testa Nervosismo Rabbia Per accrescere la vera fiducia in sé stessi Tutti i problemi di carattere emotivo Mancanza di concentrazione Disturbi del sonno

I rimedi floreali di Bach sono costituiti da 38 “essenze” scoperte, per l’appunto, dal medico inglese Edward Bach (1886-1936) e sono in grado di contribuire alla guarigione di molte malattie organiche accelerandone il processo di guarigione. Essi agiscono sullo stato d’animo del paziente, senza pertanto volersi sostituire alla medicina tradizionale di cui possono essere un valido aiuto, sono reperibili presso Erboristerie e Farmacie specializzate. Esistono sul mercato vari preparati, sotto forma di diluizioni diverse in grado di dare anche risultati diversi, lo studio e la conoscenza approfondita del medico o del terapeuta dovrebbero essere una guida sicura. C’è da dire che alcuni terapeuti nella scelta del preparato si affidano a procedimenti conosciuti come la Radiestesia e la Kinesiologia, perrché pensano che siano più

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intuitivi di quei metodi che comportano la conoscenza delle essenze. Essi sono convinti che con questi metodi vibratori riescano ad ottenere informazioni obiettive non riflettendo sul fatto che, invece, con un approccio non coinvolto e distaccato si affidano a una scienza meccanistica senza fare uso del loro intelletto. La comprensione dello stato d’animo umano richiede la massima percezione conscia in sintonia con il cuore e la mente, avvalendosi della capacità di discriminazione e di osservazione oltre che di giudizio. I rimedi di Bach sono compatibili e possono essere somministrati insieme alle medicine tradizionali e hanno il potere di accrescere i benefici di alcune terapie naturali, specialmente dell’aromaterapia e dell’agopuntura. Esercitano inoltre un’influenza positiva sugli stati mentali e ogni rimedio ha un effetto specifico sulle nostre emozioni. Già da tempo gli indiani d’america usavano i rimedi floreali per alleviare i turbamenti emotivi e raggiungere la pace mentale. UN NUOVO METODO DI GUARIGIONE Lo scopritore Edward Bach, uno stimato medico gallese, osservò che lo stress e la collera sono alla base della maggior parte delle malattie e che la personalità influenza il modo in cui si reagisce a tutte le situazioni di stress; proprio in tali situazioni alcune persone diventano irritabili. Il dott. Bach iniziò a cercare un nuovo metodo di guarigione che prendesse in considerazione l’aspetto psicologico delle malattie e lo trovò nei fiori della campagna britannica. Cominciò a percorrere campi e boschi alla ricerca dei fiori che fossero in relazione con quelle 26

che egli considerava le 12 caratteristiche base della personalità. In seguito si mise alla ricerca di nuovi fiori che potessero alleviare altri 26 stadi mentali e quindi migliorare lo stato di salute. Il dott. Bach scoprì che per poter isolare le sostanze curative dei fiori doveva mettere i fiori freschi, appena raccolti, al sole, in recipienti pieni d’acqua. Quest’acqua energizzata viene poi mescolata al brandy che serve come conservante. I rimedi floreali possono essere descritti come energia liquida che racchiude vibrazioni curative. A differenza di tanti preparati con le erbe questi rimedi floreali non contengono alcuna sostanza chimica attiva. Sono simili ai preparati omeopatici diluiti così tante volte che nel preparato stesso non si trova traccia della sostanza originale ma soltanto la sua impronta “energetica”. LA SPERIMENTAZIONE Pare che la scienza debba ancora trovare uno strumento che misuri gli effetti delle medicine energetiche. Tanti credono che


le essenze floreali abbiano solo un effetto placebo e che se ci sentiamo meglio è solo perché ci siamo convinti che ci fanno bene. Esperimenti fatti su bambini, piante e animali hanno dimostrato il beneficio tratto dall’assunzione di tali rimedi favorendo processi di guarigione inspiegabili. Altri studi si sono fatti sul problema della depressione, il dott. Michael Weisglas, per esempio, fece un esperimento con i rimedi floreali di Bach e con l’acqua semplice. Né lui né i suoi pazienti (sofferenti di depressione) sapevano all’inizio chi stava prendendo l’acqua e chi i rimedi. I risultati hanno dimostrato che chi aveva preso le miscele stava meglio mentre chi aveva preso il placebo non aveva avuto alcun beneficio di rilievo. La nota positiva di questi rimedi vibrazionali è che sono sicuri e senza effetti negativi collaterali. I rimedi si scelgono con l’aiuto di un serio professionista che indicherà le essenze più adatte. IL RESCUE REMEDY Il Rescue Remedy, o Five Flowers Remedy, conosciuto anche come rimedio di emergenza, è composto da una miscela di cinque fiori: Clematis, Impatiens, Rock Rose, Cherry Plum e Star of Bethelhem. Il dott. Bach mise a punto questa miscela di fiori per tutte quelle piccole e grandi situazioni in cui ci si trova smarriti. In tutte quelle situazioni difficili che richiedono un intervento immediato, per le quali non è possibile scegliere immediatamente un qualsivoglia rimedio. Il Rescue Remedy può essere usato per il suo effetto calmante in tutte le situazioni di stress o quando si ha bisogno di aiuto, se sopraffatti da una varietà di

emozioni o di problemi comportamentali quali: Paure Cattive notizie Esperienze particolarmente stressanti Stati d’ansia improvvisi Piccole Tensioni Incidenti La somministrazione è semplice, basta mettere 4 gocce di Rescue Remedy in una tazzina d’acqua e bere a piccoli sorsi, a distanza di cinque minuti l’uno dall’altro; appena i sintomi cominciano a diminuire, ridurre anche il numero delle assunzioni. Il rimedio, in mancanza di acqua, può essere assunto anche puro, direttamente sotto la lingua. Il Rescue Remedy va usato solo ed esclusivamente come rimedio d’emergenza, esso non può essere sostituito all’uso quotidiano dei fiori. Per trarne il maggiore beneficio e per essere sempre in buona salute, la cosa migliore da fare in Floriterapia è quella di assumere i fiori personalizzandoli sulla base delle situazioni e dello stato d’animo del momento, facendosi consigliare da un esperto in materia. LA CREMA RESCUE REMEDY È uguale al rimedio di emergenza, ma con una differenza: ai cinque fiori si aggiunge un altro rimedio floreale: il Crab Apple. La Crema Rescue Remedy va utilizzata in tutti i problemi della pelle che richiedono un intervento immediato, per esempio nelle punture di insetti, nelle piccole ferite, scottature, cicatrici ecc.. Applicando una piccola quantità di crema sulla parte interessata, più volte al giorno, secondo la necessità. 27


TAVOLA SINTETICA DEI RIMEDI FLOREALI DI BACH 38 rimedi suddivisi in sette gruppi in relazione al tipo di disagio di fondo IPERSENSIBILITA’ E INFLUENZABILITA’ AGRIMONY Agrimonia Eupatoria aspetto negativo Ansia e tormento, dietro a una maschera di gaiezza e allegria, fuga da ogni disagio emotivo, tossicodipendenza e alcolismo allo scopo di anestetizzare i propri sentimenti. aspetto positivo Permette di riconoscere il disagio emotivo e di lavorare su di esso. Pace e tranquillità con sé stessi e gli altri. Ottimismo, senso dell’umorismo senza nessuna presunzione.

CENTAURY Centaurium Umbellatum Erythraea aspetto negativo Debolezza, scarsa volontà, paura di deludere e di non riuscire a dire no, pur trascurando le proprie necessità. aspetto positivo Rendersi utile agli altri in base alla propria forza interiore. Avere la capacità di dire no al momento opportuno. WALNUT Juglans Regia aspetto negativo Ci si lascia influenzare facilmente dalle idee altrui. Pubertà e menopausa. Si tende a pensare: “vorrei cambiare ma non ci riesco”. aspetto positivo Senso di protezione, elasticità ed accoglienza del nuovo, costanza e determinazione nel seguire la propria strada. HOLLY Ilex Aquifolium aspetto negativo Gelosia, collera, invidia e sfiducia nel prossimo, tende ad avere tanta rabbia. aspetto positivo Disponibilità, amore, generosità, tolleranza, felicità per tutto ciò che arriva dall’esterno. SOLITUDINE HEATHER Calluna Vulgaris aspetto negativo Parlare molto e sempre di sé. Solitudine, fanatismo, scattano nelle ingiustizie. Sempre presi dai propri problemi, credono di non essere ascoltati.

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aspetto positivo Accettazione della vita, dona tranquillità interiore, migliora i rapporti con gli altri. IMPATIENS Impatiens Glandulifera aspetto negativo Frenesia, impazienza, irritabilità. Dice sempre: “Sono in ritardo, devo fare ancora tante cose, gli altri sono troppo lenti, devo fare alla svelta”. aspetto positivo Comprensione e tolleranza verso gli altri, fruire con il ritmo della vita. Calma e pazienza.

WATER VIOLET Hottonia Palustris aspetto negativo Distacco, solitudine, orgoglio. Tende all’isolamento, dice: “Preferisco lavorare da solo”. aspetto positivo Tranquillità, equilibrio. Apprezza i rapporti con gli altri. INSUFFICIENTE INTERESSE PER IL PRESENTE CHESTNUT BUD Aesculus Hippocastanum aspetto negativo Mancanza di attenzione, ripetere sempre gli stessi errori. “Sono sempre nello stesso punto. Sempre la stessa storia”. aspetto positivo Saggezza, comprensione delle esperienze, trarre il massimo insegnamento dalle esperienze. MUSTARD Sinapis Arvensis aspetto negativo Malinconia, depressione acuta, abbattimento. “La vita è davvero faticosa. Tutto è difficile, non vale la pena vivere”. aspetto positivo Resistenza interiore, fede, stabilità costante, gioia. WHITE CHESTNUT Aesculus Hippocastanum aspetto negativo Angoscia estrema, mente confusa, desolazione. “Mi scoppia la testa non riesco a frenare i pensieri”. aspetto positivo Calma. Comprensibilità del pensiero, crede che certe sofferenze insopportabili servono ad acquisire fiducia in sé stessi. 29


OLIVE Olea Europea aspetto negativo Sfinimento fisico e psichico, completamente esausto. “Sono stanco, ho assoluto bisogno di riposare, mi mancano le forze”. aspetto positivo Rivitalizzazione, forza fisica e mentale e raggiungimento della pace interiore. WILD ROSE Rosa Canina aspetto negativo Rassegnazione, Apatia, scarso interesse nelle cose, prolungamento della malattia. “Non vale la pena, meglio rinunciare”. aspetto positivo Voglia di vivere, interesse e decisione, accettazione delle cose di ogni giorno. HONEYSUCKLE Lonicera Caprifolium aspetto negativo Nostalgia, vive nel passato, desiderare ciò che è stato. Chi ne ha bisogno tende a pensare di volere tornare indietro nel tempo. aspetto positivo Essere pienamente nel presente. Tenere in considerazione il passato mentre ci si prepara ad affrontare nuove esperienze. CLEMATIS Clematis Vitalba aspetto negativo Sognatori ad occhi aperti, avere desideri irrealizzabili, mancanza di concentrazione. Pensa: “Mi dimentico tutto, non ci sto con la testa”. aspetto positivo Essere presente nel proprio corpo. Vive con interesse tutte le cose. Concentrazione e creatività. 30

INCERTEZZA E DUBBI WILD OAT Bromus Ramosus aspetto negativo Confusione, scontentezza, dispersione e insicurezza. Tenta diverse attività ma è sempre insoddisfatto. “Non ho idea di quello che devo fare, mi sento insoddisfatto”. aspetto positivo Ambizione e consapevolezza di ciò che si vuol fare nella vita. HORNBEAM Carpinus Betulus aspetto negativo Stanchezza mentale, scarso interesse per la quotidianità, i doveri diventano un carico insopportabile, dubbi. “Oddio… un altro giorno da affrontare!” aspetto positivo Energia, entusiasmo, coraggio nell’affrontare i fatti della vita.


GORSE Ulex Europeus aspetto negativo Grande disperazione, rassegnazione, senza speranza. “Non ho speranze, per me non c’è nulla da fare”. aspetto positivo Fede profonda e duratura. Forza d’animo, capacità di far fronte alle situazioni anche se difficili. GENTIAN Genziana Amarella aspetto negativo Depresso e scoraggiato per motivi sconosciuti. Dubbioso. “Sono triste, le cose vanno sempre male, devo rassegnarmi”. aspetto positivo Fiducia e capacità di fronteggiare gli impedimenti anche in presenza di piccole difficoltà.

SCLERANTHUS Scleranthus Annuus aspetto negativo Indecisione, confusione, insicuro. “Non so prendere le decisioni, spesso cambio umore”. aspetto positivo Determinazione, saper scegliere, forza di decidere. CERATO Ceratostigma Willmottiana aspetto negativo Mancanza di fiducia in sé stessi, sfiducia nelle proprie intuizioni, sempre in cerca di consigli. Si chiede: “Qual è la cosa più giusta da fare per me?” aspetto positivo Avere fiducia nella propria conoscenza interiore. Tranquillità, sicurezza e intuizione. PAURE E PREOCCUPAZIONI RED CHESTNUT Aesculus Carnea aspetto negativo Preoccupazione eccessiva per gli altri, anticipare con timore i problemi degli altri. Dice: “Speriamo che non sia successo nulla di brutto e che tutti stiano bene!”. aspetto positivo Prendersi cura e interessarsi degli altri in maniera obiettiva. Fiducia degli affetti, indipendenza emotiva. ASPEN Populus Tremula aspetto negativo Paura dell’ignoto, angoscia e apprensioni vaghe, incubi. “Cosa potrebbe succedere domani?” 31


aspetto positivo Fiducia nell’affrontare il domani. Trarre forza interiore dal mondo spirituale. CHERRY PLUM Prunus Cerasifera Mirabolanum aspetto negativo Paura di perdere il controllo, paura di impazzire, impulsi distruttivi. Pensa: “Ho paura di impazzire. Perderò il controllo”. aspetto positivo Serenità, tranquillità interiore malgrado lo stress eccessivo. MIMULUS Mimulus Guttatus aspetto negativo Paure consce della vita quotidiana, timidezza, insicurezza. “Ogni cosa mi mette paura, anche le cose più banali mi spaventano”. aspetto positivo Forza e coraggio nell’affrontare le sfide della vita. Raziocinio.

ROCK ROSE Helianthenum Nummularium aspetto negativo Panico, terrore, paura della morte o di essere annullati. Sono angosciato, ho il panico, mi manca il respiro… morirò! aspetto positivo Calma e pace interiore nell’affrontare grandi ostacoli. Autocontrollo, coraggio. CURA ECCESSIVA DEGLI ALTRI CHICORY Cichorium Intybus aspetto negativo Esprime l’amore verso sé stesso e verso gli altri in maniera possessiva esigente. Ricatto morale. “Dopo tutto quello che faccio… bella riconoscenza”. aspetto positivo Capacità di amare al di là di ciò che si riceve in cambio, cura degli altri. Rispetto per la libertà degli altri. VERVAIN Verbena Offininalis aspetto negativo Comportamento tendente a sopraffare gli altri. Fanatismo, lotta eccessiva. “La mia è l’idea migliore”. aspetto positivo Tolleranza ed equilibrio, pazienza, attenzione verso le necessità degli altri. VINE Vitis Vinifera aspetto negativo Ambizione, desiderio di dirigere tutto. Costringere gli altri al proprio volere. Pensa: “Voglio ottenere quello che desidero assolutamente”.

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aspetto positivo Rispetto e amore verso le persone che gli stanno attorno.

aspetto positivo Perdono ed indulgenza di sé stessi. Liberarsi dei sensi di colpa.

BEECH Fagus Sylvatica aspetto negativo Ipercritico, arrogante, si aspetta che gli altri siano perfetti. “Io sono nel giusto!”, dice. aspetto positivo Tolleranza dei difetti altrui. Emozioni e capacità di viverle.

ELM Ulmus Procera aspetto negativo Troppi impegni. Momentaneo scoraggiamento, non sentirsi all’altezza del proprio compito. “Non c’è la farò mai, è un’ impresa troppo grossa per me”. aspetto positivo Senso pratico e stabilità nel portare a termine i propri compiti.

ROCK WATER Acqua di sorgente energizzata aspetto negativo Rigidità, eccessiva autodisciplina, ascetismo. “Devo assolutamente portare a termine il mio compito. Costi quel che costi!” aspetto positivo Accettazione della vita, elasticità, seguire il proprio spirito piuttosto che la legge. SCORAGGIAMENTO E DISPERAZIONE LARCH Larix Decidua aspetto negativo Insicurezza, paura di sbagliare, mancanza di fiducia in sé stessi. “Non posso essere all’altezza, non ce la farò mai, non sono capace”. aspetto positivo Forza d’animo e sicurezza nelle proprie capacità. PINE Pinus Sylvestris aspetto negativo Senso di colpa, incapacità di accettarsi. “Non voglio ferire nessuno, mi sento sempre in colpa”.

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SWEET CHESTNUT Castanea Sativa aspetto negativo Angoscia e profonda disperazione. “Non c’è via d’uscita, sono finito, non ce la farò mai a ritornare come prima”. aspetto positivo Aiuta a ritrovare la luce e dona grande coraggio e fede profonda. STAR OF BETHLEHEM Ornithogalum Umbellatum aspetto negativo Traumi e shock, sia di esperienze passate che recenti. Bisogno di essere confortati e rassicurati dal mondo spirituale. “La mia vita ha avuto troppi dolori, ne ho passate troppe”. aspetto positivo Calma e cura, conferisce un senso di divinità interiore. Trasforma gli eventi traumatici mostrandone la parte positiva. WILLOW Salix Vitellina aspetto negativo Risentimento e amarezza. Sentirsi vitti-

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me. “La vita non mi ha dato nulla, il destino è stato ingiusto con me”. aspetto positivo Atteggiamento fiducioso e visione più rosea della vita. OAK Quercus Robur aspetto negativo Eccessivo senso del dovere. Lotta oltre i propri limiti, inflessibile. “Prima il dovere dopo il piacere!” aspetto positivo Riguardo e amore verso sé stessi, sapere quando arrendersi. CRAB APPLE Malus Pumila aspetto negativo Sentirsi sporchi e impuri. Ossessionati dai difetti. Rifiuto del proprio aspetto fisico. Pensa: “Mi sento a disagio, ho bisogno di fare pulizia dentro e fuori”. aspetto positivo Accettazione del proprio corpo, distensione, pace.


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AGLIO Allium Sativum

Famiglia Liliacee Nome siciliano Agghiu Altri nomi Aggiu, Agl’, Allu, Azzu, Agghie. Parti utilizzate: Il bulbo Proprietà: Antisettico,batteriostatico e battericida, tonico stimolante generale, ipotensore, antispasmodico, aperitivo stomachico, vermifugo, febbrifugo, antigottoso e antiartritico. L’ORIGINE DEL NOME Si ritiene che l’Aglio sia originario delle zone desertiche dell’Asia centrale ed era conosciuto e usato dai Sumeri già cinquemila anni fa. Le origini del nome latino allium, derivano dalla parola celtica e persiana all,che significa “caldo, bruciante”.

Allium Sativum

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Erodoto racconta che l’aglio era già usato come alimento e che durante il lavoro di costruzione della piramide di Giza, sotto la IV dinastia Egiziana, gli operai ne facevano grande uso convinti delle sue proprietà rivitalizzanti ed energetiche.


STORIA Coltivato fin dai tempi dell’antichità, l’aglio viene citato da Galeno e Dioscoride come antidoto contro il morso dei serpenti. Questa teoria è ripresa da Virgilio nel II Idillio delle Bucoliche, nel passo in cui parla di una miracolosa bevanda preparata con timo ed aglio che i pastori bevevano per poter riposare tranquilli sotto il sole caldo, senza temere il morso delle vipere. Anche i greci e i romani riconoscevano e apprezzavano le grandi proprietà dell’aglio, ma pare che non raccogliesse il favore degli dei, che non gradivano gli effetti di questa pianta aromatica sull’alito dei fedeli e pare che venisse loro impedito di entrare nei templi. Lo usavano anche come una sorta di “doping” prima di una competizione sportiva, con il risultato che riuscivano a tenere a debita distanza gli avversari emanando diabolici effluvi. Anche nella Bibbia se ne parla,

con rimpianto, come uno degli ingredienti perduti a causa dell’Esodo. MEDICINA ANTICA È il più antico dei medicamenti, già usato dagli Egizi e da Ippocrate che lo consigliava per le infezioni, le ferite, la lebbra, il cancro, i disturbi digestivi. La storia di Francia narra, su “Historie de Navarre”, che il Re di Navarra alla nascita del nipote Enrico IV, per preservarlo dalla malaria gli strofinò uno spicchio d’aglio sulle labbra. Anche la Medicina Ayurvedica lo utilizza per curare la lebbra, mentre la medicina moderna lo considera preventivo per certe forme di cancro. È sicuramente efficace contro la tosse, le affezioni respiratorie, per la dissenteria. È un potente antibiotico, con proprietà antivirali, è un ottimo rimedio contro l’influenza, il raffreddore e ogni sorta di affezioni polmonari. Combatte i batteri responsabili

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della tubercolosi. Risultati si sono ottenuti anche nelle terapie per l’ipertensione, le affezioni polmonari, l’arteriosclerosi e le infezioni intestinali. Purifica il sangue ed il sistema circolatorio, è ipoglicemizzante, tende ad abbassare il colesterolo e risultati evidenti si sono ottenuti nella prevenzione dell’arteriosclerosi; è pure un potente vermifugo. Svolge inoltre attività come antiaggregante piastrinico, con un’attività quasi simile all’ Aspirina, riducendo il rischio di trombosi e di alcune patologie cardiache. Ha effetti immunostimolante e antifungina nella Candida albicans. È diuretico, è disinfettante intestinale, utile nella dispepsia fermentativa e nel meteorismo. Abbassa il colesterolo, ed è utile nei disturbi del fegato e della cistifellea. Un consumo regolare di aglio nella nostra alimentazione è una ottima prevenzione contro il cancro. Credenze antiche Si credeva anticamente che bastasse appendere una treccia d’aglio nelle stanze per potere allontanare le streghe i vampiri e gli spiriti del male. CARATTERISTICHE L’altezza media è di circa 50-70 cm e porta all’apice dei fiori di colore biancastro, raccolti ad ombrello. Spesso al posto dei fiori si formano i bulbi. Il frutto è una capsula membranosa e contiene 1 o 2 semi per loggia. Pianta erbacea perenne, provvista di un bulbo coperto da una membrana di colore biancastro e suddiviso in tanti piccoli spicchi. Le foglie sono lineari, larghe ed allungate. Si coltiva negli orti, in terreni soleggiati ed aridi; fiorisce da maggio a giugno e si raccoglie fra luglio e agosto. Ha un odore pungente che può 38

essere eliminato masticando semi di anice o un chicco di caffé. PRINCIPI ATTIVI L’allicina è dotata di attività antibatterica ed ha proprietà di antiaggregante piastrinico, contiene vitamine del gruppo A, B e C. Contiene inoltre sali minerali e zolfo, potassio, magnesio, calcio, fosforo, iodio, ferro, tracce di zinco, manganese, selenio, B1, B2 e PP, che lega le sostanze minerali utili al corretto metabolismo degli zuccheri. L’aglio viene eliminato attraverso i polmoni e le vie urinarie; indicato nella profilassi delle malattie respiratorie come l’influenza e il raffreddore, nell’asma (coadiuvante alla terapia medica), nelle cistiti, nelle diarree, negli ossiuri, tenia. USO ESTERNO Fare delle frizioni sulla pelle colpite da scabbia e tigna, oppure fare massaggi lungo la colonna vertebrale, in caso di astenia con olio di mandorle e 2 gocce di olio di Aglio (preparato al momento) USO INTERNO È raccomandabile usare l’aglio quotidianamente crudo nelle insalate uno due spicchi. Tintura d’aglio 20 - 30 gr di aglio pestato in 100 ml di alcool a 75° ( 1/50 ), lasciare macerare per 10 giorni e prenderne 10-15 gocce per 2 volte al giorno, contro la bronchite cronica, la pertosse e l’ipertensione arteriosa. Infuso e decotto, pestare 2 spicchi d’aglio in un decilitro d’acqua e prenderne 2 - 3 cucchiai al giorno. Fare attenzione, l’ipertensione arteriosa é un problema da affrontare seriamen-


te, l’aglio può rappresentare una misura complementare ma non è un trattamento di prima scelta. Pertanto chiedete sempre un consiglio al medico. Contro il verme tenia pendere una grossa testa d’aglio e grattugiare tutti gli spicchi, far bollire nel latte per 5 minuti e berne una tazza al mattino fino all’espulsione del verme. Calli da estirpare: applicare sui calli l’aglio crudo pestato in densa pomata con poco olio d’oliva appena scaldato. Piedi stanchi, dolenti, duroni: pestare 2 - 3 spicchi d’aglio in un mortaio, insieme a olio d’oliva tiepido, mescolarlo fino a farlo diventare una pastetta, applicare su duroni e calli fasciando i pie-

di con una pezzuola di lino e tenerla per tutta la notte. Procedere all’applicazione per tre giorni consecutivi. Ripetere dopo una settimana qualora calli e duroni non siano ancora spariti. Il più antipatico effetto collaterale dell’aglio è l’alito pesante, é la molecola curativa dell’aglio che provoca questo odore tipico. Uno dei rimedi antichi per togliere questo inconveniente è quello di succhiare degli spicchi di pompelmo prima di andare a dormire. CONTROINDICAZIONI Non va assunto in gravidanza e durante l’allattamento, va usato con cautela in persone che soffrono di crisi emorragiche, turbe della coagulazione sanguigna, irritazioni intestinali, gastrite, ulcera peptica e in chi soffre di bruciori gastrici.

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LUNA

DI

APRILE

a cura di Lorenzo La Spada 41


APRILE 2010 Il mese dell’apertura 1 G Giovedì santo - Rituale delle 12 foglie  2 V

Venerdì Santo 

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Trattamenti viso e corpo - Depilazione - Cura delle unghie 

S Sabato Santo f D PASQUA DI RISURREZIONE f L

6 M Trattamenti viso e corpo - Depilazione - Cura delle unghie  7 M Trattamenti viso e corpo - Depilazione - Cura delle unghie

8 G Trattamento capelli (anticaduta) h 9 V Trattamento capelli (anticaduta) h 10 S

Bucato - eliminare macchie difficili i

11 D Bucato - eliminare macchie difficili i 12 L

Bucato - eliminare macchie difficili i

13 M

D’Aprile non ti scoprire ^

14 M Dieta disintossicante e tisana depurativa 15 G Fitoterapia - cure stagionali

ore 14.30 ^

_

16 V

Se fischia l’orecchia mancina, dice male la vicina _

17 S

Massaggio profondo contro dolori e tensioni II

18 D Massaggio profondo contro dolori e tensioni II 19 L

Massaggio profondo contro dolori e tensioni

a

21 M Creatività e relax

a

22 G Taglio dei capelli

b

23 V

Il grano alto a san Giorgio, annuncia un buon raccolto

24 S

Taglio dei capelli

c

25 D Taglio dei capelli

c

26 L

Cura del guardaroba - Cambio Stagione

27 M Cura del guardaroba - Cambio Stagione

b

d d

28 M Dieta sgonfiante e tisana snellente

c

29 G Bucato - eliminare macchie difficili

c

30 V

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II

20 M Creatività e relax

Aprile carciofaio, Maggio ciliegiaio

f


D

etta Luna dell’Uovo, ma anche Luna Germogliante, del Bocciolo e delle Gemme, Luna della Lepre, Luna dell’Erba verde. Presso gli antichi greci, Aprile era il mese dedicato alla dea Afrodite, il cui nome deriva dal greco Aphros, così i greci chiamavano la dea, mentre nella lingua latina Aprile deriva da aperire (aprire), per indicare il mese in cui si “schiudono” piante e fiori. Il momento della rinascita è giunto e Aprile annuncia il ritorno della vegetazione con la primavera. In natura è il momento della germinazione, si apre il bocciolo che racchiude in sé tutta la forza vitale, l’entusiasmo, la spinta verso la vita del seme che è rinato. Come un uovo deposto è il seme racchiuso nel grembo della terra, ora il suo guscio s’incrina e rapidamente si schiude dando alla luce il suo prezioso contenuto. L’uovo è

il principio da cui nascono tutte le cose, portando in manifestazione ciò che prima era solo allo stato potenziale. Basta un attimo, una scintilla, e una esplosione vitale pervade tutta la natura. Il ciclo annuale riparte nel segno dell’Ariete, il grande pioniere dello zodiaco, cui spetta il grande compito di iniziare le cose. Il fuoco dell’Ariete è un fuoco esplosivo, la cui energia creatrice si espande in ogni direzione, riportando la scintilla della vita. Marte è il suo pianeta governatore, il Dio guerriero che i popoli antichi consideravano grande protettore della primavera e delle energie fecondatrici maschili. L’UOVO Simbolo dell’energia di Aprile è dunque l’uovo, contenitore di vita che viene covato e rapidamente matura, s’incrina e si apre per dare alla luce un nuovo essere. L’uovo rappresenta il potere dell’inizio,

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del manifestare la creazione. Nelle narrazioni mitiche vi è spesso un Uovo Cosmico all’origine della creazione, che talvolta è covato da una candida colomba, altre volte da un astuto serpente. Entrambe sono figure sacre associate alla dea Afrodite, di cui l’uovo ne rappresenta l’archetipo femminile per eccellenza, adottato in seguito come simbolo pasquale della rinascita e posto in mano alla Maddalena nel giorno della risurrezione. È la colomba, simbolo del ritorno della vita e dell’amore che porta a Noè l’annuncio della fine del diluvio e l’apertura dell’Arca salvifica. Infine il serpente, il più antico e potente simbolo del rinnovamento e della rigenerazione; presente in tutte le culture, ci accompagna dal lontano periodo neolitico, associato al volto della Dea come Dea della Trasformazione, e rappresenta il cerchio della vita nella forma dell’Uroboros, il serpente che si morde la coda, un ciclo che ricomincia dall’inizio dopo aver raggiunto la propria fine. Dunque, siate candidi come colombe e astuti come serpenti, cioè siate gestanti e partorienti del seme intelligente che in voi dorme. LA LEPRE Questa prima lunazione dell’anno astrologico, la Luna della Lepre, manifesta l’energia fecondante di questo animale sacro a molte dee lunari dell’antichità. La lepre che dorme di giorno e saltella la notte, è un animale gentile e timido, ma pieno di vivacità e molto fertile. Presso gli Aztechi la lepre veniva raffigurata con un geroglifico lunare a forma di U. In Cina la lepre è l’essenza della Luna piena ed è spesso rappresentata nel disco lunare. Nella tradizione buddhista le leggende narrano di come una lepre si sacrificasse 44

per nutrire il Buddha affamato, balzando nel fuoco. In segno di gratitudine il Buddha avrebbe impresso l’immagine dell’animale sulla luna. In Grecia, la lepre era l’animale selvatico prediletto da Afrodite e, secondo Plinio, sarebbe di grande utilità per le donne: cibarsi della sua carne le renderebbe feconde. Tutto ispira a produrre: la vita è in rigogliosa e verdeggiante espansione, la fertilità è illimitata. È anche il momento di tornare a fare movimento fisico, concederci di passeggiare per riossigenarsi. Può capitare, però, che sotto questa luna si abbia sonno (come le lepri durante il giorno), è solo l’effetto dell’aria di primavera. Siamo al Mattino dell’anno e come ci accade ogni mattino presto: sbadigliamo! Un po’ di sonnolenza è naturale, dopo tutto Aprile, dolce dormire.


L’ERBA MAGICA Il FRASSINO è sempre stato considerato un albero con proprietà magiche. Presso gli antichi germani rappresentava l’Albero Cosmico. Nasce da tre radici che provengono da tre mondi diversi che sono: la dimora inferiore degli Dei, il mondo dei morti, il mondo dei giganti di ghiaccio. I tre mondi si uniscono nel tronco, che attraversa verticalmente il piano tra cielo e terra in cui vivono gli uomini. Più in alto ci sono i rami, che si estendono fino alla celeste dimora degli Dei. Questo albero molto particolare veniva chiamato Yggdrasil: questo termine significa “destriero di Ygg” cioè di Odino, il Dio supremo. Per quanto egli sia un Dio, ha conquistato il suo potere e la sua saggezza attraverso una serie di prove: nell’ultima,

molto pericolosa, Odino è stato costretto ad uccidersi con una lancia e ad impiccarsi al frassino Yggdrasil; dopo nove notti è tornato in vita, acquisendo poteri straordinari, fra cui la conoscenza della scrittura. In queste leggende, Odino, il Dio supremo, creò un uomo da un pezzo di legno di frassino. Le sue foglie poste sotto il cuscino portano sogni premonitori. Se desiderate che il vostro bebè diventi un buon cantante seppellite la prima unghia del bambino sotto un frassino. In caso di malattie, febbri o infezioni, mettete poche foglie in una ciotola d’acqua vicino al letto del malato, per tutta la notte. Al mattino togliete tutto e cambiate l’acqua e alla sera ripetete il rito mettendo nuove foglie.

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CRISTALLOTERAPIA dal cuore della Terra l’energia che viene dal Cielo

LA CORNIOLA

I

l nome di questa pietra deriva dalla sua somiglianza con il frutto della pianta del corniolo. Nell’antichità era spesso usata dai guerrieri perchè infondeva loro il coraggio di andare in battaglia e la sicurezza di vincerla. Presso i popoli dell’antico Egitto veniva considerata una delle pietre simbolo di vita e per tale motivo erano adoperate in particolari pratiche

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religiose che avevo lo scopo di accompagnare i defunti nell’aldilà, una delle più conosciute è sicuramente quella contenuta nel pettorale del faraone Tutankamon. Sempre gli egizi usavano questa pietra per la realizzazione di statuine votive rappresentanti l’ariete di Amon e il falco di Horus, simbolo del sole. Essi ritenevano che la pietra fosse sacra ad Iside, la dea che


ricompose il corpo di Osiride riportandolo in vita, da qui prese il nome di “Sangue di Iside”, quindi il suo potere è sempre stato ritenuto come l’energia del sangue, ovvero come quella pietra che dà coraggio ed elimina ogni paura, anche quella della morte. Per l’elevata percentuale di ferro che contiene ed il suo colore rosso fuoco, la corniola è associata al segno dell’Ariete. Nel Buddhismo è uno dei sette tesori, simboleggia la saggezza. CARATTERISTICHE La corniola, dal colore arancio rossastro o rosso carminio, ancor oggi viene chiamata corniola maschio se cupa e corniola femmina se dorata. Le sue minuscole punteggiature color ruggine sono date dall’ossido di ferro. La corniola naturale presenta in controluce sfumature di colore con bande accennate. Se si sottopone

il minerale ad un leggero riscaldamento, il suo colore diventa più intenso. La corniola, pietra dalle energie protettive, è stata usata per portare pace e armonia, sedando disturbi quali ansia e depressione. E’ la pietra consigliata alle persone timide e facili prede della paura, poiché infonde loro coraggio. Viene usata negli incanti per portare a buon fine i progetti intrapresi. Si ricorre ad essa anche per migliorare l’eloquenza oratoria e il tono di voce, grazie alle sue proprietà di infondere sicurezza e combattere la cosiddetta “paura da palcoscenico”. È stata usata fin dall’antichità come amuleto protettivo, soprattutto dagli incantesimi, ed è per questo che veniva portata sempre con sé e potenziata con incisioni di simboli. Veniva usata anche come amuleto per la salute, poiché si pensava che prevenisse

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malattie mentali ed epidermiche, emorragia del naso, così come si pensava avesse il potere di far coagulare il sangue.

energetiche. Un elisir a stomaco vuoto, una volta al giorno, serve per equilibrare la pressione.

Livello fisico Apporta energia, purifica e stimola la circolazione sanguigna. Favorisce l’attività del fegato, della cistifellea, del pancreas. Promuove la digestione. Calma l’asma. Combatte la sterilità e l’impotenza maschile. Da’ sollievo alle gambe gonfie e previene le vene varicose. E’ da utilizzare con un massaggio lento dalle caviglie all’inguine ogni giorno, per pochi minuti e ci si accorge subito delle sue proprietà

Livello spirituale E’ un equilibrante nelle patologie delle fobie e fissazioni. Rinforza il debole dandogli coraggio. Incentiva la forza di volontà. Dà energia all’indolente. Aiuta chi non ha perseveranza donando costanza e forza di volontà. Protegge l’uomo dalla stanchezza, donandogli potenza e virilità. E’ da tenere a contatto di pelle sempre purificata. Per caricarla è sufficiente esporla per qualche ora ai raggi del sole.


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IL MAGO fra gli “arcani maggiori” dei tarocchi emerge la figura del “bagatto” che ha numero 1

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I

l Mago o Bagatto, la prima figura dei tarocchi contrassegnata dal numero romano I, nasconde una miriade di significati emblematici. Per studiare in maniera completa il significato del simbolismo contenuto nella figura del “Mago” bisogna descrivere e interpretare le forme e i colori contenuti nel mazzo dei tarocchi classici. Egli appare come un giovane di bell’aspetto, giocherellone e gioioso, dimostra di avere una conoscenza spirituale, innata. Ha i capelli di colore biondo, indossa un abito di un colore rosso sgargiante con sotto una camicia di un bel colore verde, sulla testa porta un cappello di colore rosso, simbolo della passione, a forma di 8 in orizzontale, che rappresenta l’universo infinito e le scienze matematiche. Il Mago sta in piedi dietro ad un tavolo di legno a quattro gambe di cui una è sempre nascosta. Gli alchimisti hanno sempre insistito sul significato esoterico del tavolo del “Mago” che sta ad indicare, secondo le dottrine ermetiche, le tre colonne che sostengono il mondo generatore della materia, che corrispondono ai tre principi dell’alchimia: mercurio, zolfo, sale. Inoltre, il piano intermedio contenente gli strumenti necessari per concretizzarne il disegno, raffigura il mediatore che sta tra gli abissi infernali e le altezze celesti. Per spiegare e dimostrare le sue capacità divinatorie, il personaggio del “Mago” si serve dei diversi oggetti che sono collocati sul tavolo che ha davanti, cioè dei veri arnesi che si riferiscono ai quattro semi degli “arcani minori” e ai quattro elementi. I semi delle carte rappresentano le 4 virtù che il mago deve conoscere ed interiorizzare per iniziare il suo cammino verso la conoscenza. Le coppe rappresentano il sapere, le spade l’osare, i bastoni il volere, i denari il

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tacere. Sul tavolo vi sono poggiati 3 oggetti: una coppa, una moneta, una spada. Il messaggio, quello che sta dietro ogni altra apparenza, è che il mago con gli strumenti che ha a disposizione sul tavolo può creare o distruggere tutto, dipende dal suo modo di interpretare le cose. Volendo fare più chiarezza sul significato della carta, si può dire che il Bagatto rappresenta l’uomo capace di cambiare il proprio destino, ovvero colui che può raggiungere la saggezza ricorrendo alle proprie forze, senza un maestro; esso ha in mano gli strumenti per cominciare il cammino iniziatico, strumenti che gli permetteranno di avere il controllo sui quattro elementi. Il mago è un iniziato alla vita e mostra la verità attraverso lo specchio chiaro dell’illusione.


La moneta d’oro simboleggia l’elemento terra, simbolo emblematico della ricchezza del creato, da dove si possono attingere tutte le leggi che governano il mondo, la terra contiene anche i semi della vita e del divenire. La spada simboleggia l’elemento aria, emblema chiaro della figura dell’Arcangelo Michele, simbolo della giustizia divina. La coppa d’argento simboleggia l’elemento acqua, una chiara allusione al Santo Graal. La bacchetta, infine, simboleggia l’elemento fuoco. La mano sinistra è alzata e con essa il mago regge la bacchetta, da un lato rossa e dall’altro blu, un positivo e un negativo, con la quale capta le forze della natura per ritrasmetterle alla terra, il “solve et coagula” dell’alchimista. La bacchetta è molto simile ad una verga, ad un bastone, che qui il mago impugna (mentre il matto lo tiene sulla spalla), simbolo di potenza che mette in correlazione cielo e terra; essa ha le due polarità opposte, il maschile e il femminile, quindi è nella condizione di entrare in relazione con qualsiasi elemento della natura ed evolversi. Il tulipano che si intravede a terra, proprio ai piedi del Mago, sta a rappresentare che la via iniziatica è appena cominciata. Mentre il Matto, arcano numero 0, è considerato come il viandante che cammina senza avere una meta, che fugge dal dialogo, che non prende né precauzioni né responsabilità e che si fida di chiunque incontri durante il suo infinito viaggio alla ricerca della libertà, il Mago, arcano numero 1, ha, al contrario, una direzione precisa, è il prototipo della premeditazione ed è razionale. Non è quindi possibile coglierlo impreparato, visto che lui conosce con anticipo gli eventi che gli accadranno, così come conosce gli aspetti di chiunque incontra lungo il suo cammino. 54

Come prima carta del mazzo sta ad indicare l’inizio di un nuovo ciclo. L’iniziato che girava per il mondo senza una meta, raffigurato nella carta del Matto, ora si trova nel cortile del Tempio, raffigurato nella carta del Bagatto; egli si esercita, studia le forze della natura, sperimenta la sua volontà e solo quando sarà pronto salirà i gradini per giungere alla Porta, raffigurata nella carta successiva della Sacerdotessa. Il tavolo diventa un altare, la coppa un calice, la moneta un piatto, la spada una croce, la bacchetta una verga, il Mago ormai cosciente della sua missione pronuncia, sugli elementi della natura, la potenza del Vangelo di San Giovanni, il preconio del Logos creatore, et Verbum caro factum est. Come aquila nel cielo, egli ammira il sole senza restarne accecato, contempla il Mistero svelato senza profanarlo.


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Maialino marinato con funghi porcini e radicchio, all’aceto balsamico e pecorino stagionato

Fettuccine ai funghi porcini

Filetto alla griglia con crema al gorgonzola su rostì di patate La Cucina è aperta tutti i giorni: a pranzo dalle 12.30 alle 15.30 a cena dalle 19.30 alle 23.30 MERCOLEDI CHIUSO Gradita la prenotazione

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Via san Nicola, 9 - 95015 Linguaglossa CT Tel 095.647113 Fax 095.7611429 Cell. 3271620734 Email: lapentolaccia@live.it


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a cura di Gino Bonaventura

COSA BOLLE IN PENTOLA? LA NATURA A TAVOLA

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n quasi tutte le cucine l’aglio è il principale protagonista, viene usato in molteplici modi a seconda degli usi e costumi dei territori. In Italia se ne producono tanti e fra i più noti e pregiati spiccano l’aglio rosso di Nubia, quello di Voghera e di Ponticelli, quello di Vessalico, quello bianco di Polesine, quello rosso di Sulmona e, infine, l’aglio Orsino che nasce spontaneamente nei boschi, nei prati e nei luoghi umidi, specie ai bor-

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di di fiumi e laghi; di quest’ultima varietà si utilizzano sopratutto le foglie che sono molto simili all’erbetta cipollina. Alcune persone non sopportano l’aglio per il suo odore molto forte e persistente, ma con dei particolari accorgimenti si può piacevolmente renderlo più delicato e morbido al palato; di solito si sbuccia ma, se lo si desidera più delicato, si può cuocerlo con tutta la pelle per poi rimuoverla a fine cottura.


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RICETTA DEL MESE L’AGLIO (Allium sativum) CREMA D’AGLIO 1 tuorlo d’uovo 2 spicchi d’aglio 3 cucchiai di olio extravergine di oliva Un pizzico di sale. Pestare l’aglio in un piccolo mortaio fino ad ottenere un composto omogeneo, incorporare il tuorlo d’uovo, sale q.b. e l’olio, fino a raggiungere una densità cremosa. Servire su patate lesse o verdure cotte, accompagnati da crostoni di pane. BAVETTE ALL’UOVO CON PESTO DI AGLIO ORSINO per 4 persone 400gr. di bavette 100gr. di foglie d’aglio orsino fresche (ac-

curatamente lavate) 100gr. di mandorle 300cl di olio extravergine di oliva 1 cucchiaino di peperoncino 2 cucchiai di pecorino stagionato dei Nebrodi Pestate tutto con il mortaio, oppure vi aiutate con il mixer, ottenuto questa crema si unisce insieme alle bavette precedentemente bollite, appena al dente,in acqua salata. Servire su un piatto di portata ,decorare con dei pomodori confit e una spolverata di mandorle tostate. ELISIR ALL’AGLIO Per tutti gli amanti dell’aglio vorrei suggerire un piccolo elisir tramandato nei tempi, secondo antiche usanze per l’eterna giovinezza. 1 lt di succo di limone 350 gr. di aglio tritato sbucciato.

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Mettere tutto in un barattolo di vetro, chiudere e conservare in frigo; agitare prima dell’uso e prenderne un cucchiaino da tè sciolto in mezzo bicchiere di acqua calda, la sera prima di coricarsi. Consigli utili Se si vuole invece eliminare l’odore forte dopo averlo mangiato, è sufficiente masticare qualche foglia di prezzemolo, foglie di menta o di cerfoglio, o tenere in bocca qualche chicco di caffé o, meglio ancora, dei semi di anice. Queste e tante altre ricette si possono degustare presso la trattoria “LA PENTOLACCIA”, accuratamente preparate dallo chef Gino Bonaventura, che offre la sua esperienza e la sua passione per la buona cucina in “A SCUOLA DA GINO, Corso sull’utilizzo delle nostre erbe spontanee nell’alimentazione popolare”.

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L’ESPERTO RISPONDE I QUESITI DEI LETTORI

C

ome promesso, la redazione de “Il Quinto Arcano”, mese per mese, risponderà alle domande più significative poste dai lettori. Potrete far pervenire le vostre mail all’indirizzo info@ilquintoarcano.it . I quesiti che, per esigenze di spazio, non potranno essere ospitati in questa rubrica, troveranno riscontro a mezzo posta elettronica. Mi chiamo Daniela e, innanzitutto, desidero complimentarmi per il fantastico giornale. Vorrei chiedervi qualcosa di più preciso in merito ai messaggeri divini, una rubrica che ho apprezzato assai. In particolare desidero capire come s’individua l’arcangelo del periodo al quale rivolgersi. E poi, potete spiegarmi qual è il rituale da seguire nel rivolgermi a lui? C’è un momento particolare, una posizione da assumere, altri accorgimenti da adottare? Che genere di richieste posso fare? Grazie. D. D. Grazie per i complimenti. Cara lettrice proprio in questo numero, nella rubrica dei Messaggeri divini, troverai la risposta per individuare l’arcangelo del periodo. Nella prima parte dell’anno governa Metatron, dal 21 Marzo al 29 Aprile. Come detto nell’edizione precedente, il momento di contatto può essere l’alba con l’invocazione all’arcangelo o il tramonto con la preghiera alla gerarchia. La posizione da assumere è verso Est al mattino e verso Ovest la sera. Per quanto riguarda la richiesta, quella è prettamente personale. 62

Salve a tutti voi, mi chiamo Rosalinda e vi scrivo per chiedervi che tipo di influenza possono avere gli astri nella vita di tutti i giorni. Non mi riferisco agli oroscopi, che tra l’altro neanche leggo. Ma a qualcosa di più profondo. Mi spiego meglio. Sono consapevole del fatto che le stelle e la luna specialmente, influiscano energeticamente sul nostro pianeta. Che cambia se faccio una cosa in un giorno energeticamente propizio o in uno che lo è meno? Cioè, come influisce e su cosa influisce l’energia lunare e stellare? R.S. Cara lettrice, è chiaro che il risultato delle nostre azioni dipende dall’applicazione della nostra volontà nel farle. Gli insegnamenti antichi parlano di un ritmo costante, di una forza vibrazionale dove tutto è immerso. Sta a noi prenderne coscienza e usarne al meglio gli influssi. Un esempio: patate raccolte nel giusto momento si conservano per mesi. Raccolte solo un paio di giorni prima o dopo marciscono in breve tempo. Buongiorno e grazie per questa bella rivista! Volevo dirvi che ho fatto il rito del 01 marzo, quello con le foglie d’alloro. Nella notte ho sognato il mio fidanzato, ma eravamo al supermercato. Che vuol dire? Grazie a voi tutti. A.S. Il supermercato o la bottega del droghiere indica benessere e ricchezza. In questo caso denota una relazione sentimentale positiva, ma anche un rapporto lavorativo fruttuoso insieme.


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Direttore responsabile: Fabio Cantarella A cura di: Claudio Scibilia, Lorenzo La Spada, Gino Bonaventura Progetto grafico - impaginazione: Maria Leonardi Edizione: HO.U.SE. srl - via M. Camperio, 9 20123 Milano Redazione: Via V. Giuffrida, 4 95128 Catania Tel. - Fax 095 7169165 - www.ilquintoarcano.it

Pubblicità a cura di: HO.U.SE.: via M. Camperio, 9 - 20123 Milano Via V. Giuffrida, 4 - 95128 Catania - Tel. - Fax 095 7169165 www.housecomunica.it info@housecomunica.it Stampa: Eurografica La Rocca - Riposto (CT) - Tel. 095 931661 MENSILE - Anno I - n. 1 - Aprile 2010 - Iscr. Reg. Trib. di CT n. 1/2010 Involontari errori o inesattezze non comportano specifiche responsabilità.Ogni articolo esprime il pensiero di chi lo firma e pertanto ne impegna la responsabilità personale. Non si restituiscono testi e materiali illustrativi non espressamente richiesti. Riproduzione, anche parziale, vietata senza autorizzazione scritta dell’editore.

Abbonamento a 12 numeri: Italia € 26,40 - Estero € 52,80 (UK £ 48,06) - Arretrati: € 4,40

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