Mostra Celebrativa 125 anni de Il Resto del Carlino

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COMUNICATO STAMPA

il Resto del Carlino: 45.000 notti passate a scrivere la Storia Una mostra per celebrare i 125 anni de il Resto del Carlino

12 marzo 2010 –

ore 16.30 Inaugurazione a Bologna alla Biblioteca de l’Archiginnasio

Interviene il Presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini La mostra racconta le vicende di un quotidiano che ha scritto la Storia attraverso le sue prime pagine (una sintesi della mostra sarà trasferita dal 12 aprile al 10 maggio alla Biblioteca Sala Borsa)

Fra le firme eccellenti Giovanni Spadolini, Sergio Zavoli, Indro Montanelli, e ancora Albert Einstein, Luigi Einaudi, Thomas Mann, Giosué Carducci, Ingrid Bergman, Pier Vittorio Tondelli e una schiera di giornalisti e personalità in ogni ambito della cultura, scienza, economia e politica La mostra, arricchita da approfondimenti locali, seguirà un percorso itinerante in 27 città dell’Emilia Romagna e delle Marche per tutto il 2010

La fisicità di un giornale che attraverso le sue pagine scolpisce e dà notizia dei fatti in maniera diretta e rigorosa, mentre le immagini video, dal passato al presente, trasportano il visitatore a ritroso negli anni. La cronaca così diventa storia. 125 anni de “il Resto del Carlino” raccontati dalle prime pagine più rappresentative, una pagina per ogni anno, suddivise in decadi e contestualizzate da una introduzione storica, resa emozionante e articolata con un contributo video realizzato selezionando dagli archivi del quotidiano foto e immagini. La mostra il Resto del Carlino: 45.000 notti passate a scrivere la Storia dà voce alla tradizione di uno dei più antichi quotidiani d’Italia, al vissuto dei suoi lettori e accompagna il visitatore lungo 125 anni di notizie, di cambiamenti dell’immaginario, dei costumi e delle sensibilità culturali. Un evento capace di cogliere le declinazioni e le suggestioni più attraenti della sua doppia anima: quotidiano di informazione nazionale caratterizzato da una forte attenzione alla cronaca locale. La mostra evento sarà modulata in due edizioni: - La mostra di Bologna sarà inaugurata il 12 marzo 2010 (fino al 10 aprile) alla Biblioteca de l’Archiginnasio e una sua sintesi sarà allestita dal 12 aprile al 10 maggio 2010 presso la Sala Borsa;


il Resto del Carlino: 45.000 notti passate a scrivere la Storia Una mostra per festeggiare i 125 anni de il Resto del Carlino

Cari Lettori, inizia un viaggio, oggi, che attraverserà tutto il 2010. Il viaggio dell'orgoglio per chi ha il privilegio di portare avanti una impresa - il Resto del Carlino - che è la Storia, che è nella Storia. Un viaggio della memoria e della gratitudine per i tantissimi nostri predecessori - direttori, redattori, collaboratori, tecnici, operai, impiegati, dirigenti, amministratori - che nel corso di 125 anni hanno creato, costruito, fatto crescere un Giornale, una grande azienda di donne e uomini, il cuore di un Gruppo Editoriale che comprende altre storie significative, affascinanti, importanti come La Nazione di Firenze e Il Giorno di Milano. Una impresa che è un fiore all'occhiello per questo Paese alla costante ricerca di modelli positivi e di stimoli per la crescita; per la Città che ne è la culla, affettuosa, esigente, tollerante e nel cui nome da sempre si identifica: Bologna; per i territori emiliani, romagnoli, marchigiani, veneti ai quali rivolge una attenzione quotidiana, con la passione che si ha per le persone più care, con le sue cronache, le sue trecento e passa pagine giornaliere. Un viaggio, ancora, che con la festa ci consentirà di condividere con i nostri cittadini-lettori un bilancio, una riflessione, l'opportunità di guardarci dentro. Un viaggio, infine, attraverso le città e i mille campanili di queste bellissime e vitalissime terre per rinnovare un patto e confermare l'impegno per il tempo a venire, giorno dopo giorno, nel terzo secolo e secondo millennio della nostra straordinaria avventura umana prima ancora che professionale. Perché ci piace festeggiare il passato, ma di più progettare il futuro, gettare ponti per i prossimi 125 anni. Un futuro che è già cominciato con l'allestimento di nuovi stabilimenti tipografici e modernissime macchine tipografiche e l'incursione sempre più convinta nel campo dei nuovi media, a cominciare dal web, con Quotidiano.net e più di 40 portali cittadini che già affiancano la carta stampata. Che resta la nostra prima passione. Parlare di orgoglio non è esercizio retorico, un rischio sempre incombente quando si celebra e ci si celebra. E', al contrario, un sentimento di appartenenza a una grande famiglia e ai valori che ogni famiglia esprime, alle storie che si sono intrecciate nella Storia, alle vicende umane che ormai sono parte del patrimonio comune. E sono le storie e le vicende di chi in queste nostre stanze ha vissuto e operato, le storie e le vicende - soprattutto - che abbiamo raccontato in 125 anni, su milioni di pagine che ogni mattina hanno raggiunto città, paesi, borghi. Parlare di orgoglio non è retorica per chi ha il privilegio e l'onore di essere il Direttore di questa comunità di donne e uomini, una vera orchestra, con gratitudine per l'Editore - il Presidente Signora Marisa Monti Riffeser, l'Amministratore Delegato Dottor Andrea Riffeser Monti - che gli ha concesso fiducia e gliela conferma anche con l'allestimento di questo ambizioso progetto di festeggiamenti. Un Editore che garantisce libertà, indipendenza, autonomia: tre valori cardine che fanno di un foglio un Giornale. Ma anche il valore del futuro con le innovazioni tecnologiche e i progetti di sviluppo che guardano al domani, spesso al dopodomani. Il senso di privilegio e di onore è ancora più forte se mi soffermo a scorrere il prestigioso elenco dei miei trentasei predecessori, dal primo redattore responsabile Alberto Carboni al direttore editore Amilcare Zamorani, il ferrarese che per vent'anni è stato sul ponte di comando di un vascello che fece diventare Giornale e Impresa; dal direttore che nel 1910 inventò le cronache locali, l'anconetano Giovanni Sturani, al grande giornalista bolognese Mario Missiroli, che diede grande impulso alla Terza Pagina e arruolò le migliori firme del tempo (Anni Dieci del XX secolo)


come Croce, Sorel, Papini, Prezzolini, Gentile. Dei tempi più recenti il pensiero corre a Giovanni Spadolini, dopo Zamorani il direttore più longevo con i suoi 13 anni in via Gramsci, prima di approdare al Corriere della Sera e da lì in politica, più volte ministro, primo laico presidente del Consiglio, a lungo presidente del Senato. Bologna lo celebrerà presto intitolandogli il nuovo parco cittadino dei Prati di Caprara. Da ultimo i direttori con i quali ho lavorato e che non ci sono più: Domenico Bartoli, Enzo Biagi, Franco Di Bella, Tino Neirotti. Quelli che ci sono ancora: Alfredo Pieroni e Girolamo Modesti. E quelli con i quali continuo a lavorare: Franco Cangini, Marco Leonelli, Giuseppe Castagnoli, Gabriele Canè, Giancarlo Mazzuca. Per non parlare, direttori a parte, delle straordinarie firme che hanno fatto la Cultura in Italia e all'estero. Penso a uomini come Giosué Carducci, a Giovanni Pascoli, a Gabriele D'Annunzio, a Corrado Alvaro, a Riccardo Bacchelli, a Curzio Malaparte. E a donne come Matilde Serao, Alma Gorreta, Rina Maranini Melli, Alba de Cespedes. Un elenco straordinario e sterminato che ritroveremmo nelle pubblicazioni che nel 2010 andremo a proporre o riproporre. Il 21 marzo 1885, primo giorno di primavera, i bolognesi scoprirono un foglio piccolo, detto di formato notarile, la metà del Carlino attuale. Nella testata campeggiava una giovane donna con una camicia bianca e un sigaro fumante in bocca, immagine anche trasgressiva, per l'epoca, e il nome - il Resto del...Carlino - un programma. Il fondo d'avvio, scritto da Giulio Padovani, era titolato con un punto interrogativo e si chiudeva così: 'Ci resta la vanità di credere che, se non riusciremo, il torto sarà tutto del pubblico, che non avrà saputo comprendere'. Costava due centesimi e i tabaccai lo davano come resto al sigaro, che ne costava otto. La signorina in maggio tolse la camicetta bianca e mise un abito nero. E in dicembre scomparvero i tre puntini. Meno trasgressivo, più familiare. Quell'anno, il 1885, nacquero in Italia 447 giornali. Più di altrettanti morirono. Non il Resto del Carlino: il pubblico aveva saputo comprendere e non s'era offeso per la provocazione di Padovani. Ieri come oggi e come domani. Buon Carlino a tutti.

Pierluigi Visci Direttore QN il Resto del Carlino

UFFICIO STAMPA MOSTRA: Francesca Rossini - Laboratorio delle Idee – Bologna 051.273861 – 335.5411331 oppure 331.6752354 – labidee.ufficiostampa@labidee.it


- La mostra itinerante, toccherà ventisette località delle regioni Emilia Romagna e Marche, e Rovigo (le città nelle quali vengono realizzate le edizioni locali de il Resto del Carlino). In queste tappe l’allestimento bolognese sarà arricchito da un nucleo di prime pagine che raccontano la cronaca della città ospite. CALENDARIO DELLE MOSTRE Queste le date: per l’Emilia Romagna e Rovigo: Faenza ad aprile, Imola a maggio, Modena e Sassuolo a giugno, Rimini e Ravenna a luglio, Ferrara e Lugo ad agosto, Carpi e Rovigo a settembre, Parma e Reggio Emilia a ottobre, Forlì e Cesena a novembre, Cento a dicembre. Per le Marche: Ancona e Jesi ad aprile, Ascoli Piceno e Pesaro a maggio, Fano a giugno, Civitanova Marche e San Benedetto del Tronto a luglio, Senigallia ad agosto, Fermo a settembre, Fabriano a ottobre, Macerata a novembre, Urbino a dicembre. LA MOSTRA Per guidare i visitatori attraverso la storia i 125 anni sono stati suddivisi in decadi. Il decennio viene rappresentato da dieci prime pagine, scelte tra quelle che hanno raccontato alcuni degli eventi più significativi dei dieci anni presi in esame In apertura delle decadi due pagine redatte da Alberto Malfitano, studioso di Storia Moderna e Contemporanea dell’Università di Bologna: la prima con un inquadramento storico del periodo, la seconda raffigurante la linea temporale, oltre a un pannello per fornire brevi informazioni sui fatti più significativi della decade accaduti a livello nazionale e internazionale da una parte, e quelli di cronaca locale dall’altra. Ad arricchire di suggestioni il percorso, un video che narra in rapida sequenza alcuni fatti storici che hanno caratterizzato ciascun decennio. Il visitatore viene così catturato dai flussi della storia fra passato e presente. In sottofondo un particolare effetto sonoro. Una sintesi storica di forte impatto, in cui alle immagini e ai testi si affiancano suoni, musiche e rumori d'epoca. A coronamento del progetto, un libro per approfondire il tema della mostra: le firme del passato in dialogo con editoriali appositamente redatti, oggi, per comprendere al meglio l’evoluzione della Storia, integrati da schede di approfondimento e materiale fotografico. Il libro il Resto del Carlino: 45.000 notti passate a scrivere la Storia sarà in distribuzione in tutte le edicole. “Un giorno indimenticabile per il Carlino, che esordiva in società, quel sabato di 125 anni fa. Rigiro fra le mani quel primo numero e mi viene la pelle d’oca per l’emozione e mi scivolano davanti agli occhi le pagine che hanno raccontato la cronaca che si è fatta storia. A Bologna, in Italia, nel Mondo. Che onore poter continuare a portare avanti una impresa così antica e tuttavia fresca e proiettarla nel XXI secolo, il primo del Terzo Millennio, così come altri trentasei direttori hanno fatto nel XIX e XX secolo, gli ultimi del Secondo Millennio”, spiega Pierluigi Visci, Direttore de “il Resto del Carlino”. “Questi brevi cenni ci fanno già apprezzare la lunga storia di questo foglio che da 125 anni ogni mattina viene scelto da decine di migliaia di bolognesi, emiliani, romagnoli, marchigiani, veneti – continua Visci - Era nato come il Resto...del Carlino, con i puntini di sospensione e nella testata una bella donna col sigaro fumante dalla bocca. Un segno di emancipazione e di modernità, per l’epoca.”

LA STORIA IN PILLOLE DE “IL RESTO DEL CARLINO” Le origini: il nome


Il Resto del Carlino nacque nel 1885, il 21 marzo primo giorno di primavera, e i suoi quattro fondatori gli imposero un nome che era una divertita dichiarazione di intenti: dare il resto del carlino significava infliggere una lezione, regolare i conti e, per estensione, pungolare i potenti e fustigare i prepotenti. Questo modo di dire non deriva dal nome del giornale, come molti pensano, ma era stato generato dalle numerose monete che per quasi sei secoli avevano riempito i borsellini di tutta la penisola italiana. Il nuovo giornale si impose subito alla curiosità e all’attenzione dei bolognesi: quando i sigari costavano meno di un carlino, il resto(2 centesimi) era appunto il prezzo quotidiano, nato per offrire in maniera nuova ed esaustiva il racconto di ciò che succedeva nel mondo, con riprese puntuali dalle agenzie e dalle testate giornalistiche di Parigi, Londra, Vienna, ma al tempo stesso con un occhio vigile su ciò che succedeva in città. Da quotidiano cittadino a quotidiano locale/nazionale Dalle origini, “il Resto del Carlino”, è sinonimo di Bologna, tanto il quotidiano s'identifica con la sua città d'origine e ne interpreta lo spirito. Ma non è solo bolognese, invece, il gruppo delle firme che vi scrivono, fra cui alcune delle eccellenze delle diverse epoche, per fare qualche nome: Giovanni Pascoli, Gabriele D'Annunzio, Giuseppe Prezzolini, Curzio Malaparte, Giovanni Spadolini. (Elenco dettagliato in cartella stampa) Oggi, con le sue numerose edizioni locali (16 in totale) va ben oltre i confini cittadini, spaziando in tre regioni. A partire dagli anni Novanta del secolo scorso infatti la famiglia Monti Riffeser, ha messo in sinergia il Carlino con altri due quotidiani: il fiorentino La Nazione e il milanese Il Giorno nel sistema QN - Quotidiano Nazionale. QN Quotidiano Nazionale pubblica l’informazione nazionale ed internazionale; ogni quotidiano integra un dorso di cronaca locale. ********* Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano I PATROCINI: Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Ministero per le Politiche Giovanili, Ministero per le Politiche Europee, Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, Ministero dello Sviluppo Economico – Comunicazioni, Ministero per il Turismo, Ministero dell’Ambiente del Territorio e del Mare, Comune di Bologna, Regione Emilia Romagna, Provincia di Bologna. COMITATO D’ONORE: Presidente Marisa Monti Riffeser Presidente Poligrafici Editoriale, Renato Schifani Presidente del Senato della Repubblica, Gianfranco Fini Presidente della Camera dei Deputati,Silvio Berlusconi Presidente del Consiglio dei Ministri, Mariastella Gelmini Ministro dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca, Claudio Scajola Ministro dello Sviluppo Economico Comunicazione, Michela Vittoria Brambilla Ministro del Turismo, Giorgia Meloni Ministro per le Politiche Giovanili, Andrea Ronchi Ministro per le Politiche Europee, Vasco Errani Presidente Regione Emilia Romagna, Gian Mario Spacca Presidente Regione Marche, Beatrice Draghetti Presidente Provincia di Bologna, Patrizia Casagrande Presidente Provincia di Ancona, Sonia Masini Presidente della Provincia di Reggio Emilia, Anna Maria Cancellieri Commissario Straordinario del Comune di Bologna, Fiorello Gramillano Sindaco del Comune di Ancona, Giorgio Pighi Sindaco del Comune di Modena, Massimo Pironi Sindaco del Comune di Riccione, Nerio Alessandri Presidente Technogym e Wellness Foundation, Michele G. Ambrosini Presidente Banca Marche, Patrizia Angelini Presidente Italian Women in the World, Andrea Babbi Amministratore Delegato APT Servizi, Lorenzo Cagnoni Presidente di RiminiFiera, Aristide Canosani Presidente Unicredit Banca, Filippo Cavazzuti Presidente Consorzio PattiChiari, Andrea Ceccherini Presidente Osservatorio Permanente Giovani-Editori, Claudia Cremonini Direzione Comunicazione e Relazioni Esterne Gruppo Cremonini, Tomaso Grassi Presidente di Hippogroup Cesenate, Anna Marchetti Presidente Anna Marchetti Group, Giuseppe Mussari Presidente Banca Monte dei Paschi di Siena, Antonio Patuelli Presidente Gruppo Cassa di Risparmio di Ravenna, Andrea Riffeser Monti Amministratore Delegato Poligrafici Editoriale, Fabio Alberto Roversi Monaco Presidente BolognaFiere, Carlo Sangalli Presidente Confcommercio-Imprese per l’Italia, Tomaso Tommasi di Vignano Presidente Gruppo Hera, Graziano Verdi Presidente Gruppo Graniti Fiandre e AD Gruppo Iris, Fabrizio Viola Amministratore Delegato Gruppo BPER, Pierluigi Visci Direttore Responsabile di QN il Resto del Carlino.


CHI HA VOLUTO E CHI HA RESO POSSIBILE LA MOSTRA La mostra si inserisce nella nutrita serie di eventi organizzati per festeggiare i 125 anni del quotidiano ed è sostenuta da UniCredit Banca, Banca Marche, Confcommercio Imprese per l’Italia. La mostra nasce dalla volontà de il Resto del Carlino/Gruppo Monrif, sviluppati da un’idea di Gabriella Castelli di Laboratorio delle Idee e realizzata da Comunicazionivisive.net. La produzione delle strutture allestitive (pannelli e totem) è a cura di Modular.

Bologna, 12 marzo 2010

CALENDARIO DELLA MOSTRA SUL SITO: www.125.ilrestodelcarlino.it INFORMAZIONI: tel: 051- 19986650 – eventi@labidee.it

L’ingresso alla mostra è libero e gratuito UFFICIO STAMPA MOSTRA: Francesca Rossini - Laboratorio delle Idee – Bologna 051.273861 – 335.5411331 oppure 331.6752354 – labidee.ufficiostampa@labidee.it


il Resto del Carlino: 45.000 notti passate a scrivere la Storia Una mostra per festeggiare i 125 anni de il Resto del Carlino Appena nato ti davano del tisicuzzo Senza speranza di vita e senza fiato, più d’uno dei tuoi colleghi ha sperato nella tua morte, o caro Resto del Carlino ma in pochi mesi sei cresciuto, brutto birichino, facendo restare con la bocca spalancata e adesso la gente corre tutta affannata impaziente di pagare tre centesimi. Tre centesimi tu costi, una sciocchezza Che fa ridere soltanto a dirlo, ma è così: Va là, Carlino, sei proprio una carezza! Però, sai che mi fai paura, figlio d’un cane? Se sei tanto cresciuto in sei mesi, chi mi dice che un giorno Tu non diventi il più grande dei giornali Americani?

Questo sonetto del 1885 rappresenta il mio orgoglio di editore che festeggia i 125 anni di vita di un giornale nato “piccolo” ma cresciuto tanto. Sappiamo di non essere il Vangelo ma siamo consapevoli di rappresentare per i nostri lettori un punto di riferimento, un giornale indipendente e credibile, capace di raccontare i grandi fatti di cronaca e di politica ma anche la vita di tutti i giorni dei centri cosiddetti “minori”. Ci piace immaginarci come parte di ogni singola famiglia per la quale vogliamo essere un momento di informazione e riflessione. Si tratta di una importante eredità di grande responsabilità che riusciamo a realizzare grazie ai nostri collaboratori. In questi 125 anni il Resto del Carlino è stato “fatto” da decine di migliaia di persone, tante famose e prestigiose, tante altre meno note ma non per questo meno importanti per noi. È impossibile ricordarle tutte in queste pagine ma è doveroso ringraziarle con un unico abbraccio virtuale perché, dal tipografo allo spedizioniere, dal giornalista all’amministrativo, ogni nostro collaboratore è stato indispensabile nella vita del nostro Carlino che questo progetto vuole raccontare. Come indispensabili siete voi lettori che con la vostra partecipazione attiva, i vostri suggerimenti e, soprattutto, le vostre critiche ci aiutate a crescere ogni giorno. Grazie a tutti.

Andrea Riffeser Monti L’Editore

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il Resto del Carlino: 45.000 notti passate a scrivere la Storia Una mostra per festeggiare i 125 anni de il Resto del Carlino LA MOSTRA: IL PROGETTO ARTISTICO

Il concept della mostra e di tutti gli strumenti a essa correlati, parte dall’ esigenza di offrire una lettura degli eventi salienti dal 1885 anno di fondazione della testata, fino ai nostri giorni, attraverso lo sguardo del giornale e degli uomini che lo hanno realizzato. La scelta si è concentrata su una selezione, a volte difficile, di quelle prime pagine che più potevano rappresentare l’anno di riferimento. L’allestimento è stato suddiviso in decadi, affidando a uno storico l’introduzione del decennio per contestualizzare ogni periodo. Questo permette al visitatore di avere uno sguardo complessivo sul momento nel quale sono avvenuti gli eventi e di comprendere, dove è possibile, la portata degli stessi e di come questi possano aver condizionato gli accadimenti dell’epoca e quelli futuri. La lettura della decade nel suo insieme, sarà completata da una tavola cronologica dove sono riportati i fatti salienti nazionali e internazionali ed evidenziati altresì gli accadimenti che hanno acquisito un valore storico secondo una rilettura del tempo, anche se all’epoca non erano stati riconosciuti come tali. Ecco, quindi, che lo sbarco sulla Luna non è solo la conferma delle possibilità tecnologiche degli Stati Uniti d’America, ai quali si deve questo successo, ma diventa l’opportunità universale dell’uomo di superare i propri limiti e confini. L’allestimento della mostra, che parte da Bologna e sarà ospitata in varie sedi in un percorso itinerante e lì arricchita da altri elementi significativi per il territorio, è affidato a dei supporti che ricordano, nel loro disegno, i sostegni che, nei luoghi pubblici, offrivano la possibilità di sfogliare il quotidiano agevolmente. Ma la scelta della prime pagine, per quanto ponderata, non rappresenta completamente lo sguardo storico ampio che questo quotidiano ha, da sempre, su tutta l’attualità. E’ stato realizzato quindi un video, per cui sono state selezionate oltre 1500 immagini, per presentare una panoramica più completa sui personaggi o eventi, protagonisti dei decenni presi in esame.

Bologna, 12 marzo 2010

www.125.ilrestodelcarlino.it

UFFICIO STAMPA MOSTRA: Francesca Rossini - Laboratorio delle Idee – Bologna 051.273861 – 335.5411331 oppure 331.6752354 – labidee.ufficiostampa@labidee.it


il Resto del Carlino: 45.000 notti passate a scrivere la Storia Una mostra per festeggiare i 125 anni de il Resto del Carlino ELENCO DELLE PRIME PAGINE IN MOSTRA 1885 - 21.03.85 - Numero Uno 1886 - 04.11.86 - Epidemia di Colera 1887 - 31.01.87 – Lettera di Giosué Carducci 1888 - 11.06.88 - VIII Centenario Università di Bologna 1889 - 09.11.89 - Soccorso ai Poveri Inondati della piena del Po 1890 - 27.04.90 - Articolo di Andrea Costa sulle Celebrazioni del Primo Maggio 1891 - 01.05.91 - Discussione alla Camera sull'Africa 1892 - 22.08.92 - La Politica di Giolitti 1893 - 16.04.93 - Sciopero Minatori in Belgio 1894 - 08.01.94 - Insurrezione di Sicilia 1895 - 11.12.95 - I Gravi Avvenimenti d'Africa 1896 - 04.03.96 - La battaglia di Adua 1897 - 26.12.97 - Discussione sull'Istruzione Elementare 1898 - 07.05.98 - Bava Beccaris e i tumulti di Milano. 1899 - 14.06.99 - Spedizione al Polo 1900 - 31.07.00 - Assassinio di Re Umberto I 1901 - 01.01.01 – Nuovo Millennio 1902 - 15-16.07.02 - Crolla il Campanile di San Marco a Venezia 1903 - 10-11.06.03 - Situazione dei Balcani (La prima foto pubblicata sul Carlino) 1904 - 27-28.09.04 - L'agonia di Port Arthur (Guerra Russo-Giapponese) 1905 - 23.06.05 - Commemorazione di Giuseppe Mazzini 1906 - 11-12.12.06 - Premio Nobel a Carducci 1907 - 25.04.07 - Morte di Zamorani 1908 - 30.12.08 - Terremoto di Messina 1909 - 27.08.09 - Bleriot compie il primo volo sulla Manica 1910 - 26.11.10 - Manifestazione di Suffragette in Inghilterra 1911 - 02.09.11 - Raid Aereo BO-VE 1912 - 25.12.12 - Pace in Terra - Riarmo dell'Austria 1913 - 27.10.13 - Prime Elezioni Politiche a Suffragio Allargato


1914 - 03.08.14 - Scoppio della Prima Guerra Mondiale 1915 - 25.05.15 - Italia dichiara guerra all'Austria 1916 - 15.08.16 - I Guerra Mondiale - Carso 1917 - 18.11.17 – Disfatta di Caporetto 1918 - 05.11.18 – Armistizio. La guerra contro l’Austria Ungheria è vinta. 1919 - 21.09.19 - Edizione della Sera 1920 - 21.11.20 - Dibattito sul Voto alle Donne 1921 - 19.01.21 - Congresso Socialista a Livorno - Nascita del PCI 1922 - 29.10.22 - Marcia su Roma 1923 - 30.10.23 - Mussolini a Bologna nell'Anniversario della Marcia su Roma 1924 - 14.06.24 - Rapimento Matteotti 1925 - 04.01.25 - Mussolini alla Camera rivendica l'assassinio Matteotti 1926 - 01.11.26 - Bologna - Attentato a Mussolini e linciaggio di Anteo Zamboni 1927 - 24.08.27 - Sacco e Vanzetti 1928 - 29.05.28 - Impresa di Nobile al Polo Nord 1929 - 12.02.29 - Patti Lateranensi 1930 - 18.12.30 - Crociera aerea transoceanica 1931 - 29.05.31 - Condanna a morte Schirru 1932 - 18.12.32 - Bonifica Pontina 1933 - 31.01.33 - Hitler nominato Cancelliere del Reich 1934 - 15.06.34 - Incontro tra Hitler e Mussolini a Venezia 1935 - 03.10.35 - Formidabile discorso del Duce - La Guerra in Etiopia 1936 - 25.10.36 - Mussolini a Bologna 1937 - 21.07.37 - Morte di Guglielmo Marconi 1938 - 11.11.38 - Leggi per la Difesa della Razza 1939 - 02.09.39 - Scoppia la Seconda Guerra Mondiale. Italia dichiara la neutralità dal conflitto 1940 - 11.06.40 - Guerra Fascista 1941 - 08.12.41 - Dichiarazione di Guerra agli USA 1942 - 22.10.42 - Battaglia sul Fronte Egiziano 1943 – 16.09.43 – Primi fogli dell’Ordine del Regime Fascista Repubblicano 1944 - 12.01.44 - Fucilazione di Ciano 1945 - 03.05.45 - La Guerra è finita 1946 - 06.06.46 – Nascita della Repubblica 1947 - 23.12.47 – Costituzione 1948 - 16.04.48 - Elezioni Politiche


1949 - 05.05.49 - Tragedia di Superga (il Grande Torino) 1950 - 26.06.50 - Guerra di Corea 1951- 18.01.51 - Eisenhower in visita in Italia 1952 - 10.04.52 - Condanna di Rina Fort 1953 - 04.11.53 - Italia e Trieste 1954 – 04.08.54 – Conquista del K2 1955 - 30.04.55 - Gronchi Presidente della Repubblica 1956 - 27.07.56 - Andrea Doria 1957 - 26.03.57 - Nasce la CEE 1958 - 09.10.58 – Pio XII è morto 1959 - 21.09.59 - Kruscev in visita negli USA 1960 - 10.11.60 – Kennedy Presidente USA 1961 - 14.08.61 - Costruzione del Muro di Berlino 1962 – 28.10.62 - La morte di Mattei 1963 - 23.11.63 - Kennedy assassinato 1964 - 08.06.64 - Scudetto del Bologna 1965 - 18.12.65 - Gemini nello Spazio 1966 - 05.11.66 - Alluvione di Firenze 1967 - 10.10.67 - Morte di Che Guevara 1968 - 21.08.68 - Mosca invade la Cecoslovacchia 1969 - 21.07.69 - I Piedi sulla Luna 1970 - 18.04.70 - Salvataggio Apollo 13 1971 - 27.12.71 - Leone Presidente della Repubblica 1972 - 06.09.72 - Massacro alle Olimpiadi 1973 - 12.09.73 - Colpo di Stato in Cile 1974 - 14.05.74 - Referendum sul Divorzio 1975 - 03.11.75 - Assassinio di Pier Paolo Pasolini 1976 - 07.05.76 - Terremoto in Friuli 1977 - 12.03.77 - Bologna - Movimento Studentesco - Assassinio di Francesco Lo Russo 1978 - 16.03.78 - Brigate Rosse - Rapimento Moro 1979 - 05.05.79 - Margareth Tatcher eletta Primo Ministro 1980 - 02.08.80 - Strage di Bologna 1981 - 12.06.81 - La tragica morte di Alfredino Rampi 1982 - 12.07.82 - Italia Campione del Mondo di Calcio 1983 - 05.08.83 - Primo Governo a guida Socialista: Governo Craxi


1984 - 12.06.84 - Morte di Enrico Berlinguer 1985 - 31.05.85 - Tragedia allo Stadio Heysel 1986 - 30.04.86 - Disastro nucleare di Chernobyl 1987 - 09.02.87 - Tensione in Libano e Morte di Claudio Villa 1988 - 18.09.88 - Celebrazioni IX Centenario - Magna Charta 1989 - 11.11.89 - Caduta del Muro di Berlino 1990 - 06.12.90 - Strage del Salvemini 1991 - 17.01.91 – Guerra del Golfo 1992 - 24.05.92 - Assassinio del Giudice Falcone 1993 - 17.01.93 – Arresto di Pietro Pacciani 1994 - 01.05.94 - Muore Senna a Imola 1995 - 17.07.95 - Pantani trionfa sui Pirenei 1996 - 19.11.96 - Fidel Castro in visita al Vaticano 1997 - 01.09.97 - Morte di Lady D. 1998 - 13.11.98 - A Bologna gli extracomunitari occupano San Petronio 1999- 28.06.99 – Guazzaloca sindaco di Bologna 2000 - 09.11.00 – Elezione contestata di Bush 2001 - 11.09.01 - Attacco alle Torri Gemelle 2002 - 20.03.02 - Assassinio di Marco Biagi 2003 - 25.01.03 - Morte di Gianni Agnelli 2004 - 28.12.04 - Maremoto nell'Oceano Indiano 2005 - 03.04.05 - Morte di Giovanni Paolo II 2006 - 10.07.06 - Italia Campione del Mondo 2007 - 07.09.07 - Morte di Luciano Pavarotti 2008 - 03.07.08 - Liberazione di Ingrid Betancourt 2009 - 21.01.09 - Barack Obama Presidente degli USA 2010 – 12.01.10 – Terremoto di Haiti

Bologna, 22 febbraio 2010

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il Resto del Carlino: 45.000 notti passate a scrivere la Storia Una mostra per festeggiare i 125 anni de il Resto del Carlino

ELENCO TAPPE MOSTRA AGGIORNATO AL 12 MARZO Emilia Romagna Dal 12 aprile al 27 aprile 2010 Dal 3 maggio al 24 maggio 2010 Dal 2 giugno al 16 giugno 2010 Dal 15 giugno al 30 giugno 2010 Dal 2 luglio al 17 luglio 2010 Dal 19 luglio al 3 agosto 2010 Dal 5 agosto al 25 agosto 2010 Dal 9 agosto al 30 agosto 2010 Dal 9 settembre al 3 ottobre 2010 Dal 5 ottobre al 19 ottobre 2010 Dal 14 ottobre al 29 ottobre 2010 Dal 3 novembre al 17 novembre 2010 Dal 18 novembre al 30 novembre 2010 Dal 2 dicembre al 22 dicembre 2010

Faenza Imola Sassuolo Modena Rimini Ravenna Lugo Ferrara Carpi Reggio Emilia Parma Forlì Cesena Cento

Veneto Dal 1° settembre al

22 settembre 2010

Rovigo

Marche Dal 7 aprile al 28 aprile 2010 Ancona Dall’ 8 aprile al 29 aprile 2010 Jesi Dal 4 maggio al 25 maggio 2010 Ascoli Piceno Dal 5 maggio al 28 maggio 2010 Pesaro Dal 1° giugno al 22 giugno 2010 Fano Dal 1° luglio al 15 luglio 2010 Civitanova Marche Dal 16 luglio al 30 luglio 2010 San Benedetto del Tronto Dal 2 agosto al 23 agosto 2010 Senigallia Dal 16 settembre al 30 settembre 2010 Fermo Dal 2 ottobre al 16 ottobre 2010 Fabriano Dal 15 novembre al 29 novembre 2010 Macerata Dal 4 dicembre 2010 al 20 dicembre 2010 Urbino Bologna, 12 marzo 2010

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il Resto del Carlino: la sua Storia il Resto del Carlino (ribattezzato Giornale dell'Emilia dal 1945 al 1953) è il giornale simbolo di Bologna e uno dei più antichi fra i quotidiani italiani tuttora in vita.

Origine del nome Bologna non è molto lontana da Firenze. Nel capoluogo fiorentino circola già nel 1885 un giornale di nome il Resto al sigaro. Viene venduto nelle tabaccherie al prezzo di 2 centesimi. Siccome un sigaro costa 8 centesimi, è facile per gli esercenti abbinare la vendita dei due prodotti e rendersi così promotori del giornale. Alcuni bolognesi prendono l'idea e nel giro di due mesi la portano a Bologna. I loro nomi sono: Cesare Chiusoli, Giulio Padovani e Alberto Carboni. Tutti e tre hanno alle spalle studi di giurisprudenza e un'attività consolidata di giornalismo in altri quotidiani cittadini (Stella d'Italia, La Patria). Il loro giornale esce con le stesse dimensioni e con lo stesso prezzo del foglio fiorentino. Costa due centesimi (invece dei 5 della stampa "seria" e di quella sportiva) e ha un formato di 19 × 29 cm, addirittura più piccolo dell'attuale A4. Secondo i canoni dell'epoca la pagina "a lenzuolo" (broadsheet) è tipica della stampa d'informazione; invece i fogli cittadini popolari adottano un formato ridotto. I fondatori scelgono questo secondo formato poiché il nuovo giornale non deve fare concorrenza alla stampa "seria", ma inserirsi nel mercato delle letture leggere. Rimane ora da scegliere il nome. Ovviamente non può essere uguale a quello del foglio ispiratore fiorentino. Ma deve mantenere un tono originale, scanzonato e bizzarro. Nella Bologna ottocentesca la moda giornalistica impone nomi come "La Striglia", "La Frusta", "Lo scappellotto". I fondatori scelgono "il Resto… del Carlino", dove i puntini di sospensione non sono messi a caso. La testata si rifà infatti a un diffuso modo di dire locale: "dare il resto del carlino" significa "dare a ognuno il suo avere", "regolare i conti" e, per estensione, "pungolare i potenti e fustigare i prepotenti" Dare e prendere Dal Dizionario moderno di Alfredo Panzini: “La frase dare e prendere il resto del carlino è notata in ogni lessico. Il giornale di Bologna il Resto del Carlino ebbe così nome perché da principio costava due centesimi ed era dato come resto a chi dava cent. 10 per acquistare un sigaro toscano, che allora costava centesimi 8 soltanto, e per di più era fumabile”. Dal Dizionario enciclopedico italiano: “Avere, dare il resto del carlino, con riferimento alla moneta detta carlino, la giunta alla derrata, per lo più il seguito di rimproveri e punizioni, dopo quelle avute di primo acchito: per ora basta così, più tardi a casa ti darò il resto del carlino”. Dal Novissimo dizionario della lingua italiana di Fernando Palazzi: “Il resto del carlino, fig., dicesi di punizioni, dispiaceri, danni ecc. di cui ancora si attende e si promette il seguito: per oggi soltanto un rimprovero, ma domani avrete il resto del carlino; cfr. giunta alla derrata”. Dal Vocabolario della lingua italiana di Nicola Zingarelli: “Il resto del carlino: fig. il compimento dell’opera”. Dalle Lettere di Lorenzo Magalotti (1637-1712): “E poi, per resto del carlino, aver avuto l’ardire di concultare colla signora Marchesa.. “. Dalle Commedie di Giovan Battista Fagiuoli (1660-1752): “Oh, ecco il resto del carlino: ora la partita è aggiustata”.


I primi anni di vita Il primo numero de il Resto del... Carlino esce il 21 marzo 1885. L'editoriale, non firmato ma attribuito a Giulio Padovani, s'intitola semplicemente «?». Padovani spiega che: « Questo punto deve servire a rappresentare la curiosità dei lettori per un giornale piccolo per chi non ha tempo di leggere i grandi; un giornale dove l'uomo d'affari, l'operaio, l'artista, la donna, tutti, troveranno in un batter d'occhio... le notizie sugli avvenimenti più importanti. » Sulla testata del nuovo quotidiano compare una donna che fuma - con il riferimento al tabaccaio da cui "si va a comprare il primo sigaro della giornata". La pagina è divisa in tre colonne. La forma di esposizione delle notizie è agile e si presta alla lettura "in un batter d'occhio". Lo stampatore è la Tipografia Azzoguidi in via Garibaldi 3, dove è sistemata anche la redazione. La prima tiratura è di 8.000 copie; il giornale è venduto sia nelle tabaccherie, dove viene distribuito come resto al sigaro, sia nelle altre botteghe, oltre che nelle ancora rarissime edicole. Dopo sei mesi le copie tirate diventano 14.000, ma anche i costi di produzione crescono e la proprietà non può fare altro che ritoccare il prezzo. L'aumento è minimo: un solo centesimo, che viene compensato con l'aumento del formato. La decisione però ha un effetto controproducente: i lettori sono spiazzati dalle nuove dimensioni mentre ai tabaccai il giornale non fa più comodo perché "non serve più come resto"'. Le vendite precipitano, si arriva allo stato di crisi. La svolta arriva con l'ingresso di Amilcare Zamorani come socio e come gerente responsabile. Avvocato di origini ferraresi trapiantato a Bologna, Zamorani, a partire dal 1886 trasforma "il Resto del... Carlino" in un vero quotidiano di informazione. Il giornale assume il tono dei maggiori giornali nazionali e si colloca in un'area politica di riferimento, quella dell'"Associazione democratica" di radicali, repubblicani e socialisti legalitari. Il formato aumenta a 37x52 cm, le colonne pure (da tre a cinque), così come il prezzo: 5 centesimi. Il 1º gennaio 1888 il Carlino assorbe il concittadino La Patria. Entra in redazione anche il direttore, Filippo Naldi (che avrà una lunga carriera nel Carlino). Inoltre il giornale si dota di una propria tipografia. Entro il 1890 il Carlino è diventato il primo quotidiano bolognese, forte delle 20.000 copie vendute. Nel 1895 viene acquistata la prima macchina rotativa; il giornale si trasferisce nella nuova sede di piazza Calderini.

Il primo Novecento Nei ultimi anni della sua direzione (1903-1905), il Carlino mantiene una linea di appoggio al governo Giolitti. Zamorani lascia nel 1905, affetto da una grave malattia, dopo avere indicato come successore Pio Schinetti. Il quotidiano aumenta la tiratura durante tutta l'epoca giolittiana. Nel 1909, due anni dopo la morte di Zamorani, il giornale si sposta dall'area democratica-popolare a quella conservatriceagraria.


Nei primi anni Dieci la Terza pagina del quotidiano si arricchisce della collaborazione di alcuni tra i massimi intellettuali italiani: Alfredo Oriani, Giuseppe Prezzolini, Giovanni Papini, Giovanni Gentile, Giovanni Amendola, Aldo Valori, Ernesto Bonaiuti e Benedetto Croce. Tutti furono chiamati al Carlino da Mario Missiroli, vero e proprio direttore de facto del quotidiano. Nel 1914-1915, dei tre principali quotidiani di Bologna, il liberale Carlino e il Giornale del mattino, democratico, si schierano tra i giornali interventisti, mentre il cattolico L'Avvenire d'Italia è più prudente. La Grande guerra fa salire la tiratura da 38.000 a 150.000 copie, grazie anche al servizio speciale per i soldati al fronte predisposto dal giornale (Gino Piva è il più valente corrispondente di guerra). La recessione successiva al conflitto provoca una forte crisi finanziaria, di cui approfitta il fascismo nascente per entrare nella proprietà del giornale e condizionarne la linea. Tra il 1921 e il 9 settembre 1943, alla guida del quotidiano si succedono ben nove direttori, la cui nomina è controllata dal regime, quasi nessuno dei quali è giornalista di professione. Nel 1945 il direttore Giorgio Pini è condannato penalmente per il suo passato di dirigente nella RSI. Lo storico nome Resto del Carlino viene cancellato. Il nuovo gestore, il Psychological Warfare Branch (PWB), la sezione informativa delle forze alleate, fonda la nuova testata Giornale dell'Emilia. Causa ristrettezze economiche, il quotidiano esce con un solo foglio (formato lenzuolo), di cui la prima facciata è dedicata alle notizie di interesse nazionale, mentre il retro è riservato alle notizie di Bologna. Il secondo Novecento Poco dopo la Liberazione il giornale ritorna in mano ai proprietari terrieri (maggio 1945, direttore Gino Tibalducci), cui si affiancano gli industriali bolognesi (marzo 1946, nuovo direttore Tullio Giordana). Nel 1953 il giornale lancia un referendum tra i lettori sul ripristino del nome storico: vincono i sì. Il 4 novembre la testata torna ad essere il Resto del Carlino. Nel 1955 viene chiamato a dirigere il quotidiano il giornalista e storico fiorentino Giovanni Spadolini. Il professore ordina la creazione di un archivio delle foto e degli articoli, che il giornale non aveva ancora. Caratteristica del periodo spadoliniano è anche la cura della Terza pagina, che si riempie di firme illustri. Il giornale mette in mostra tranquillamente Giuseppe Prezzolini, Manara Valgimigli, Ignazio Silone e il giovane Alberto Ronchey, fino a Guido De Ruggiero e Giovanni Papini. Sotto la guida di Spadolini muove i primi passi anche Luca Goldoni, che con gli anni diventerà una delle firme-simbolo del quotidiano. Nel 1968 anche Spadolini lascia, chiamato a dirigere il prestigioso Corriere della Sera. La sua permanenza rimane una delle più longeve del dopoguerra. Con il professore parte per Milano anche il caporedattore Leopoldo Sofisti. Al loro posto arrivano Domenico Bartoli e Giuseppe Trevisani. La grafica del giornale viene riconcepita da quest'ultimo per adattarsi alla nuova tecnica di stampa in offset. Anche agli inizi degli anni ottanta l'immagine del giornale viene rinnovata. Il progetto è affidato a Sergio Ruffolo, già realizzatore nel 1976 del progetto grafico de la Repubblica. Ruffolo disegna uno schema di impaginazione in blocchi verticali, che compone secondo misure fisse titoli ed articoli in una gabbia definita. Cambia anche lo stile degli articoli che, collocati in questi spazi così precisi, si fa più semplice e immediato. Il 18 dicembre 1982 il Carlino esce con la


nuova veste grafica; sono nuovi anche i caratteri (senza grazie) e la titolazione. La grafica rimarrà la stessa per tutti gli anni Novanta.

Tappe della rivoluzione tecnologica nella fattura del giornale 1971: introduzione della stampa in offset 1980: il computer entra in tipografia, la stampa a piombo viene sostituita dalla fotocomposizione 1986: il computer entra in redazione 1993: la videoimpaginazione sostituisce la fotocomposizione 1999: i giornalisti compongono la pagina direttamente dal loro personal computer 2004: entra in produzione il sistema tutto automatizzato Hermes 10 A partire dagli anni novanta la famiglia Monti Riffeser ha messo in sinergia il Carlino con altri due quotidiani: il fiorentino La Nazione e il milanese Il Giorno nel sistema QN - Quotidiano Nazionale. QN Quotidiano Nazionale pubblica l’informazione nazionale e internazionale; ogni quotidiano integra un dorso di cronaca locale. Variazioni dell'assetto proprietario 1885: in marzo tre amici, Cesare Chiusoli, Giulio Padovani e Alberto Carboni, fondano il giornale versando 100 lire a testa. Nella società si aggiunge Francesco Tonolla, molto più ricco dei tre, cui viene affidato il ruolo di amministratore. Alla fine del primo anno entra nella società Amilcare Zamorani, che rileva la quota di Giulio Padovani. Il suo ingresso effettivo data dal 1° gennaio 1886. 1909: in agosto il pacchetto di maggioranza della società editrice del Carlino, lo «Stabilimento Tipografico Emiliano», passa a un gruppo finanziario capeggiato dai deputati moderati Giuseppe Tanari ed Enrico Pini e dal banchiere Achille Gherardi. L'anno seguente Giovanni Sturani, già segretario della Federazione Interprovinciale Agraria, assume la direzione del quotidiano. 1913: la gestione amministrativa del quotidiano è assegnata a Filippo Naldi, che ottiene alla fine dell'anno anche la direzione. Naldi ottiene l'appoggio finanziario di un gruppo di zuccherieri, formato da Piaggio, Bruzzone e Raggio. La cordata rileva il 50% del pacchetto azionario, un altro 40% va al binomio Pini-Gherardi, mentre il restante 10% al gruppo Massuccone. 1915: la nuova ragione sociale della società editrice è «Stabilimenti Tipografici Italiani Riuniti». Dopoguerra: la maggioranza del pacchetto azionario oscilla tra potentati industriali (famiglia Agnelli) e politici (Leandro Arpinati, che ne acquisisce il controllo nel 1927). 1934: il Carlino diventa proprietà del partito fascista; dal 31 luglio 1940 è proprietà personale di Dino Grandi. 1945: dopo la Liberazione, il Psychological Welfare Branch anglo-americano affida la conduzione del giornale a una cooperativa di redattori. 1946: il Carlino torna di proprietà degli industriali bolognesi. Nel gruppo azionario spicca il colosso saccarifero Eridania Zuccheri, che assume il controllo della società editrice del quotidiano, la «S.A. Poligrafici il Resto del Carlino». 1965: Attilio Monti acquisisce il controllo dell'Eridania Zuccheri.


1976: la «S.A Poligrafici Il Resto del Carlino» passa ad Andrea Riffeser, nipote di Monti (figlio di Maria Luisa Monti, figlia unica di Attilio). L'anno dopo la «S.A Poligrafici il Resto del Carlino» modifica la propria denominazione in Poligrafici Editoriale. La società è controllata dal Gruppo Monti-Riffeser. 1986: la Poligrafici Editoriale si quota in Borsa. 1996: il Gruppo Monti-Riffeser assume la denominazione attuale: «Monrif». Direttori Alberto Carboni, 21 marzo 1885 - 26 dicembre 1885 Amilcare Zamorani, 27 dicembre 1885 - 14 dicembre 1905 Pio Schinetti, 15 dicembre 1905 - 23 dicembre 1907 Guido Sestini, 24 dicembre 1907 - 20 agosto 1909 Umberto Silvagni, 21 agosto 1909 - 13 aprile 1910 Giovanni E. Sturani, 28 novembre 1910 - 2 luglio 1912 Lino Carrara, 3 luglio 1912 - 4 settembre 1913 Ettore Marroni, 5 settembre 1913 - 23 dicembre 1913 Lino Carrara e Filippo Naldi, 24 dicembre 1913 - 27 aprile 1919 Mario Missiroli, 6 maggio 1919 - 5 aprile 1921 Nello Quilici (1890-1940), 20 dicembre 1921 - 4 agosto 1923 Tommaso Monicelli, 5 agosto 1923 - 20 febbraio 1925 Widar Cesarini Sforza (1886-1965), 9 aprile 1925 - 25 maggio 1928 Giorgio Pini, 26 maggio 1928 - 4 marzo 1930 Achille Malavasi, 4 aprile 1930 - 24 dicembre 1933 Giorgio M. Sangiorgi, 3 gennaio 1934 - 15 novembre 1937 Armando Mazza, 16 novembre 1937 - 7 novembre 1940 Giovanni Telesio, 8 novembre 1940 - 27 luglio 1943 Alberto Giovannini, 28 luglio 1943 - 9 settembre 1943 Giorgio Pini, 16 settembre 1943 - 20 aprile 1945 Gino Tibalducci, 18 maggio 1945 - 16 marzo 1946 Tullio Giordana, 17 marzo 1946 - 1º agosto 1947 Luigi Emery, 12 ottobre 1947 - 3 dicembre 1949 Giuseppe Longo, 4 dicembre 1949 - 28 febbraio 1953 Vittorio Zincone, 1º marzo 1953 - 19 febbraio 1955 [6] Giovanni Spadolini, 20 febbraio 1955 - 10 febbraio 1968 Domenico Bartoli, 11 febbraio 1968 - 20 giugno 1970 Enzo Biagi, 21 giugno 1970 - 30 giugno 1971


Girolamo Modesti, 1º luglio 1971 - 22 marzo 1975 Alfredo Pieroni, 23 marzo 1975 - 7 marzo 1977 Franco Di Bella, 8 marzo - 25 ottobre 1977 Tino Neirotti, 20 novembre 1977 - 3 marzo 1985 Franco Cangini, 4 marzo 1985 - 12 marzo 1987 Marco Leonelli, 13 aprile 1987 - 26 marzo 1995 Giuseppe Castagnoli, 27 marzo 1995 - 31 maggio 1998 Gabriele Canè, 1º giugno 1998 - 18 dicembre 1999 Marco Leonelli, 19 dicembre 1999 - 25 febbraio 2002 Giancarlo Mazzuca, 26 febbraio 2002 – 11 marzo 2008 Pierluigi Visci, 12 marzo 2008 - oggi .

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il Resto del Carlino: 45.000 notti passate a scrivere la Storia Una mostra per festeggiare i 125 anni de il Resto del Carlino

LE FIRME ECCELLENTI (in ordine alfabetico)

Giovanni Agnelli Corrado Alvaro Giovanni Amendola Luciano Anceschi Giulio Andreotti Cesare Angelini Angese (pseudonimo di Sergio Angeletti) Gaetano Arcangeli Paolo Armaroli Raymond Aron Pupi Avati Riccardo Bacchelli. Pietro Badoglio Renato Barilli Domenico Bartoli Luigi Barzini Giorgio Batini Felice Battaglia Lorenzo Bedeschi Sem Benelli


Stefano Benni Ingrid Bergman Mario Berlinguer Edmondo Berselli Luigi Bertelli (Vamba) Giuseppe Berto Ugo Betti Enzo Bettiza Alberto Bevilacqua Enzo Biagi Marco Biagi Giorgio Bocca Sandro Bolchi Alessandra Borghese Severo Boschi Vitaliano Brancati Gianni Brera Nino Caffè Mario Caligiuri Ferdinando Camon Gabriele Cané Franco Cangini Luigi Capuana Vincenzo Cardarelli Franco Cardini Giosue Carducci Nicolò Carosio


Raffaella Carrà Carlo Castellaneta Lorenzo Castellani Emilio Cecchi Giorgio Celli Alessandro Cervellati Pier Luigi Cervellati Piero Chiara Zeffiro Ciuffoletti Giovanni Comisso Andrea Costa Benedetto Croce Pirro Cuniberti Italo Cucci Gabriele D’Annunzio Max David William Deakin Edmondo De Amicis Alba De Céspedes Italo De Feo Galvano Della Volpe Salvador De Madariaga Guido De Ruggiero Ennio Di Nolfo Rosso Di San Secondo Mario Di Tullio


Wladimir D’Ormesson Marcello D’Orta Marcello Dudovich Massimo Dursi (pseudonimo di Giorgio Vecchietti) Luigi Einaudi Albert Einstein Andrea Emiliani Diego Fabbri Federico Fellini Enzo Ferrari Quirico Filopanti Massimo Fini Francesco Flora Giorgio Forattini Roberto Forges Davanzati Anatole France Alberto Fremura Francesco Fuschini Ludovico Garruccio Giovanni Gentile Roberto Gervaso Piero Gobetti Luca Goldoni Vittorio Gorresio Salvator Gotta Guido Gozzano Giovannino Guareschi


Francesco Guccini Heinz Guderian Tonino Guerra Olindo Guerrini Xavier Jacobelli Pietro Jahier Carlo Jemolo John F. Kennedy Giovanni Korompay Arturo Labriola Gina Lagorio Benni Lai Rita Levi Montalcini Walter Lippmann Giuseppe Longo Emil Ludwig Edward Luttwak Mino Maccari Denis Mac Smith Augusto Majani (con lo pseudonimo Nasica) Curzio Malaparte Sergio Maldini Giuseppe Mammarella Thomas Mann Claudio Marabini. Fosco Maraini


Francesco Margiotta Broglio Enrico Mattei Nicola Matteucci. Franรงois Mauriac Alberto Mazzuca Giancarlo Mazzuca Enrico Mentana Alexandre Metaxas Fernando Mezzetti Mario Missiroli Paolo Monelli Tomaso Monicelli Indro Montanelli Alberto Moravia Marino Moretti Gilbert Morvan Romolo Murri Benito Mussolini Bartolo Nigrisoli Saverio Nitti Giovanni Nuvoletti Pietro Nuvolone Ugo Ojetti Alfredo Oriani Federico Orlando Randolfo Pacciardi Aldo Palazzeschi


Pietro Pancrazi Enrico Panzacchi Alfredo Panzini Giovanni Papini Vilfredo Pareto Goffredo Parise Vincenzo Pardini Maria Rita Parsi Giovanni Pascoli Stefano Passigli Antonio Patuelli Roberto Pazzi Luigi PersonĂŠ Arrigo Petacco Gino Piva Corrado Pizzinelli Luigi Preti Giuseppe Prezzolini Romano Prodi Pietro Quaroni Folco Quilici Nello Quilici Emilio Radius Carlo Ragghianti Ezio Raimondi Giuseppe Raimondi


Clemente Rebora Leonida Repaci Valerio Riva Wilhelm Roepke Sandro Rogari Sergio Romano ( con lo pseudonimo Carlo Maurizi) Alberto Ronchey Red Ronnie Isabella Rossellini Joseph Roth Carlo Rubbia Meuccio Ruini Alfio Russo Umberto Saba Aurelio Saffi Achille Saitta Nantas Salvalaggio Luigi Salvatorelli Bino Sanminiatelli Giuseppe Saragat William Saroyan Giorgio Saviane Claudio Savonuzzi Francesco Savorgnan di BrazzĂ Camillo Sbarbaro Carlo Scarfoglio


Pio Schinetti Francesco Serantini Matilde Serao Vittorio Sgarbi Carlo Sgorlon Ignazio Silone Scipio Slataper Ardengo Soffici Georges Sorel Lamberti Sorrentino Giovanni Spadolini Marcello Staglieno Giancarlo Susini Gian Franco Svidercoshi Michel Tatu Bonaventura Tecchi Alfredo Testoni Adriano Tilgher Mario Tobino Alfredo Todisco Ersilio Tonini Pier Vittorio Tondelli Ersilio Tonini Enzo Tortora Silvano Tosi Paolo Treves


Trilussa Filippo Turati Giuseppe Ungaretti Roberto Vacca Diego Valeri Manara Valgimigli Aldo Valori Gianfranco Vené Orio Vergani Bruno Vespa Pier Luigi Vigna Mario Vinciguerra Oscar Wilde Amilcare Zamorani Dario Zanasi Dario Zanelli Giannino Zanelli Federico Zardi Sergio Zavoli Antonio Zichichi Vittorio Zincone

Bologna, 22 febbraio 2010

www.125.ilrestodelcarlino.it UFFICIO STAMPA MOSTRA: Francesca Rossini - Laboratorio delle Idee – Bologna 051.273861 – 335.5411331 oppure 331.6752354 – labidee.ufficiostampa@labidee.it


il Resto del Carlino: 45.000 notti passate a scrivere la Storia Una mostra per festeggiare i 125 anni de il Resto del Carlino

LE FIRME ECCELLENTI (in ordine alfabetico)

Giovanni Agnelli Corrado Alvaro Giovanni Amendola Luciano Anceschi Giulio Andreotti Cesare Angelini Angese (pseudonimo di Sergio Angeletti) Gaetano Arcangeli Paolo Armaroli Raymond Aron Pupi Avati Riccardo Bacchelli. Pietro Badoglio Renato Barilli Domenico Bartoli Luigi Barzini Giorgio Batini Felice Battaglia Lorenzo Bedeschi Sem Benelli


2010 un anno insieme da protagonisti

GRUPPO BPER

Comune di Riccione

Comune di Bologna

Provincia di Bologna

Provincia di Ancona

Provincia di Reggio Emilia


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