Sara Zugni corso XVII a.a. "Tratti, autoritratti e identità"-seconda parte

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Tratti, autoritratti e identitĂ LABORATORIO: IL SEGNO E IL SIMBOLO

A cura della dott.ssa Sara Zugni


Tratti, autoritratt i e identità

1 IL SEGNO 2 LABORATORIO -> SEGNO E SIMBOLO 3 L’ AUTORITRATTO 4 LABORATORIO -> ATLANTI ANATOMICI 5 L’IDENTITA’ NELL’ARTE - laboratorio

IL PROGRAMMA


1 Conosciamo i materiali e sperimentiamo


2 Entriamo nell’immagine


3 Dal segno al simbolo


Dal Segno al Simbolo

A volte, invece di essere un semplice tratto astratto, il segno può voler definire e rappresentare una cosa reale, un oggetto o un concetto in forma stilizzata. In questo modo si trasforma in simbolo. I Segni e i simboli sono infatti gli elementi primari della comunicazione scritta.


La scrittura Le lettere, i grafemi, infatti, oltre ad avere un senso e un suono legato alle convenzioni linguistiche, sono anche segni tracciati sul foglio (ed è dalle immagini, d’altra parte, che derivano… come la A deriva dall’ideogramma della testa di un toro).


Fin dai tempi piĂš antichi, gli uomini hanno cercato di comunicare i loro pensieri con la scrittura. A seconda del periodo, dei popoli e delle esigenze, sono nate le scritture come i geroglifici, la scrittura cuneiforme, i pittogrammi, gli alfabeti, gli ideogrammi


In ogni tempo gli artisti hanno utilizzato segni e simboli della scrittura per creare vere e proprie opere d’arte. Per esempio i monaci medioevali, arricchivano con preziose miniature i loro manoscritti (vediamo sotto un esempio di miniatura medioevale).


Alcuni tipi di scrittura, come quella araba, quella cinese o quella giapponese, si prestano in modo particolare ad essere osservate per le loro caratteristiche estetiche. Scrivere con queste calligrafie è già di per sé una forma d’arte!


Il nostro alfabeto, se da un lato proviene dagli ideogrammi, non ha la stessa immediatezza visiva delle grafie orientali. Tuttavia, nella disposizione delle lettere, si può realizzare una composizione figurativa. Si tratta di testi poetici distribuiti lungo un’immagine legata al contenuto stesso. Uno dei più famosi autori di calligrammi è stato il poeta francese Guillaume Apollinaire (è celebre quello a forma di torre Eiffel del 1918 con cui manda saluti dalla Francia).


Con Joseph Kosuth, Mario Merz, Bruce Nauman e Maurizio Nannucci fanno la loro prima comparsa i testi al neon. Frasi che spesso descrivono solo se stesse ma che nella loro luminositĂ diventano oggetti astratti, immagini fluttuanti nello spazio, vere opere visive.


Emilio Isgrò e le sue cancellature -> L’operazione artistica, semplicissima, consiste nella cancellazione di quasi tutte le parole in una pagina tale che quelle rimaste producano un nuovo senso e le strisce nere creino una composizione geometrica astratta. Tutto cominciò nel 1962, quando correggendo delle bozze, Isgrò si ritrovò alla fine tra le mani un aggrovigliato insieme di segni e correzioni, episodio che così descrive: ”Un mare di cancellature, il cui peso era più forte delle parole”.


CAVIARDAGE Anna Rosa Faina Gavazzi che conosciamo soprattutto per “Expédition nocturne n° 1”, l’opera cancellata che si trova alle spalle di Philippe Daverio nella trasmissione Passepartout.


Come procedere 1 Prendete la pagina di testo senza immagini tra quelle messe a disposizione 2 individuate alcune parole che possano dare un nuovo senso al testo scritto, una sorta di poesia nascosta, 3 completate con cancellature e immagini che possano esplicitare il significato acquisito.








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