Albo d’oro dei Caduti e dei decorati della Provincia di Lecce - 1915-1918 Progetto ideato dall’Associazione Gallipoli Nostra condiviso e realizzato da: Amministrazione comunale di Tuglie patrocinato da: Regione Puglia Amministrazione Provinciale di Lecce
COMITATO D’ONORE Claudio Palomba Antonio Gabellone Pierluigi D’Angelo Massimo Stamerra Ruggero Gonzo Vincenzo Nicolì Francesco Pacella Fulvio Poli Vito Margiotta Attilio Maria Daconto
Prefetto di Lecce Presidente della Provincia Questore di Lecce Sindaco di Tuglie Sindaco di Villaverla (VI) Dirigente Ambito prov. MIUR Presidente GAL “Serre Salentine” Comandante scuola di Cavalleria di Lecce Direttore Centro documentale Eserciti Comandante Compamare Gallipoli GALLIPOLI
Sindaci della Provincia di Lecce: Acquarica del Capo Alessano Alezio Alliste Andrano Aradeo Arnesano Bagnolo del Salento Botrugno Calimera Campi Salentina Cannole Caprarica di Lecce Carmiano Carpignano Salentino Casarano Castri di Lecce Castrignano de’ Greci Castrignano del Capo Castro
Storia Patria
Il Salentino Editore Via Larghi Case Sparse, 3 730126 Melendugno Tel. 0832 834550 Cell. 392 4202079 www.ilsalentinoeditore.com info@ilsalentinoeditore.com ISBN 9788896446195 Collana Storia patria Direttore editoriale dr. Pantaleo Candido ® Tutti i diritti sono riservati
Cavallino Collepasso Copertino Corigliano d’Otranto Corsano Cursi Cutrofiano Diso Gagliano del Capo Galatina Galatone Gallipoli Giuggianello Giurdignano Guagnano Lecce Lequile Leverano Lizzanello Maglie
Martano Martignano Matino Melendugno Melissano Melpignano Miggiano Minervino di Lecce Monteroni di Lecce Montesano Salentino Morciano di Leuca Muro Leccese Nardò Neviano Nociglia Novoli Ortelle Otranto Palmariggi Parabita
Patù Poggiardo Porto Cesareo Presicce Racale Ruffano Salice Salentino Salve San Cassiano San Cesario di Lecce San Donato di Lecce San Pietro in Lama Sanarica Sannicola Santa Cesarea Terme Scorrano Seclì Sogliano Cavour Soleto Specchia
Spongano Squinzano Sternatia Supersano Surano Surbo Taurisano Taviano Tiggiano Trepuzzi Tricase Tuglie Ugento Uggiano La Chiesa Veglie Vernole Zollino
Coordinamento Tecnico-organizzativo di progetto: Antonio Rima Gruppo di supporto e relizzazione: Giovani del Servizio Civile e Volontari della Biblioteca “Gnoni” di Tuglie”, Soci dell’Associazione Gallipoli Nostra. Ricerche storico-documentali: Elio Pindinelli Comitato scientifico di coordinamento: Elio Pindinelli, Lucio Causo, Mario Cazzato, Domenico Urgesi Studiosi e collaboratori che hanno contribuito in vario modo alla realizzazione del volume: Orazio Antonaci, Antonio Apostolo, Filippo Cerfeda, Salvatore Coppola, Orsolina Fontò docente classe III A dell'I.C. di Racale, Sergio Frangillo, Giuseppe Mancarella, Remigio Morelli, Raffaele Paiano, Donato Palma, Donato Rizzello Giorgio Romano, Mario Rossi, Fernando Scozzi. Un particolare ringraziamento va a: Mauro Alemanno, Nino Amato, Totò Borruso della Tipografia Biesse di Nardò, Daniele Capone, Antonio Anselmo Casto, Aldo D’Antico, Massimo Di Maria, Antonio Faita, Clemente Franco Presidente della Sezione Combattenti e Reduci di Squinzano, Massimo Di Maria, Antonio Imbriani, Giuseppe Mangia Presidente della Sezione Combattenti e Reduci di Aradeo, Antonio Marzo presidente dell’Associazione ASI di Galatone, Enzo Mosca, Michele Mattei fotografo e a quanti hanno contribuito a segnalare o a procurare il materiale fotografico.
a cura di Elio Pindinelli
2015
IL Sindaco
COMUNE DI TUGLIE
Pregevole e meritoria l’iniziativa assunta dall’Associazione Gallipoli Nostra, che da sempre attenta ai temi della cultura e della valorizzazione del territorio ha voluto sottoporci un ambizioso progetto, cioè quello di iniziare in quest’anno in cui si commemora il centenario dell’entrata in Guerra dell’Italia, azioni ed iniziative concrete per la conoscenza della nostra storia. L’Amministrazione comunale di Tuglie non ha avuto dubbi e incertezze nell’accogliere il progetto, condividendone aspettative e risultati che, oggi, con la pubblicazione di questo prezioso volume, appaiono significativi per rinsaldare un legame di storia e di destini comuni tra tutti i Comuni della nostra Provincia. In questo siamo stati incoraggiati dall’adesione data dal Presidente della Provincia e dall’accettazione da parte del Prefetto di Lecce di presiedere il Comitato d’onore per le manifestazioni tutte che, da qui al 2018, dovranno tracciare un itinerario intenso di conoscenza della storia comune e significativi momenti di riflessione sul valore della pace. La guerra, tutte le guerre, hanno significato per l’umanità la perdita di vite umane, sofferenze e rovine. E la nostra unanime aspirazione alla pace e l’impegno costante per costruirla e consolidarla, non ci esimono dall’obbligo morale di ricordare tutti coloro che in guerra hanno saputo sopportare con dignità e valore, per debito di dovere e fedeltà alla Patria, ferite e sofferenze, fino a versare il proprio sangue e con esso spegnere drammaticamente la propria giovinezza. È il senso che a questo volume ha voluto dare Elio Pindinelli, che dell’Associazione Gallipoli Nostra è Presidente e ben noto agli studi storici del Salento. Si ripete spesso che dobbiamo coltivare la memoria storica e dobbiamo tornare ad amare il nostro paese, risvegliandone il senso comunitario e l’identità nazionale. Per questo occorre cominciare a costruire una memoria comune condivisa partendo, innanzitutto, dai nostri Comuni e dalle nostre realtà culturali e territoriali. Avendo naturalmente consapevolezza che non si costruisce una memoria senza conoscenza. Tuglie, novembre 2015 Massimo Stamerra
Ha un senso oggi, a cent’anni dall’inizio di quella che fu una drammatica tragedia per l’Italia e per l’intera Europa, sfogliare le pagine di un’evanescente memoria collettiva, ricordare, cioè, quell’immenso campo di guerra europea bagnato dal sangue di una intera generazione di giovani, cui la vita avrebbe dovuto riservare, invece, prospettive di amori e di serenità familiare? Furono 6714 i Caduti della Provincia di Lecce che su quei campi di Battaglia persero con onore la vita e furono tantissimi i feriti e i mutilati. Ce ne rende conto il lungo elenco ufficiale, pubblicato nel 1937 dal Ministero della Guerra, quale esito dei lavori di una apposita commissione incaricata di valutare ed accertare le cause di guerra come strettamente riconducibili alla morte del militare, chiamato a servire la Patria sui fronti di battaglia, dal confine austro-ungarico alla Libia, dalla Francia all’Albania. Un elenco che appare, a fronte di numerosi studi che si vanno compiendo anche localmente, ancora insufficientemente completato, dovendosi prendere in considerazione anche le vittime per malattia successivamente al loro formale congedo, gli evidenti errori di compilazione e le conclamate incongruenze con le certificazioni di morte e le annotazioni sui fogli matricolari. Un elenco comunque impressionante, che in qualche modo ci dà conto di quel l’orribile massacro che fu compiuto in tre anni e mezzo, o poco più, di sanguinose battaglie. È di tutta evidenza, perciò, che il centenario che cade quest’anno va visto, certamente, non nel senso della celebrazione, bensì della memore ricorrenza dei fatti e degli uomini; degli accadimenti, perciò, e dei significati delle scelte e delle conseguenze, per l’Italia e per l’Europa tutta, ma anche di quell’umanità ferita e barbaramente oltraggiata dalla guerra. Ecco il senso che l’Associazione Gallipoli Nostra ha voluto dare ad una ipotesi di lavoro di ricerca e di approfondimento, che ci potesse portare concretamente ad una seria e profonda conoscenza di quei fatti e di quelle conseguenze: ad iniziare da questo primo anno e da casa nostra, dai nostri Comuni e dalla nostra Provincia. Per fare ciò, abbiamo pensato, occorreva iniziare da coloro che avevano sacrificato la propria vita per obbedire al richiamo della Patria, non fosse altro per una doverosa e grata memoria nei loro confronti; recuperando, soprattutto per le giovani generazioni, non solo la burocratica e scarna compilazione degli elenchi ufficiali, ma cercando, in un virtuoso processo di umanizzazione della memoria, di dare loro un volto. Un’operazione, come si può immaginare, complessa per la vastità del territorio provinciale e l’alto numero dei comuni. E il recupero delle foto dei Caduti si è dimostrata in verità fin dall’inizio di difficilissima attuazione, pur avendo potuto fare tesoro di una messe di foto contenute nei “Gruppi d’onore” , grandi pannelli fotografici pazientemente composti sul finire degli anni Venti del ’900, per ogni Comune della Provincia e, avendone trovato riscontri in moltissime altre città, probabilmente per tutti i Comuni d’Italia. I “Gruppi d’onore” illustrati in quei pannelli erano generalmente tre: gli “Eroi caduti per la Patria” i Reduci e i Mutilati. Confezionati dal laboratorio fotografico “Cannareggio” del veneziano Piero Spinazzi, questi pannelli, opportunamente incorniciati, avevano avuto generalmente un posto d’onore sulle pareti della stanza del Podestà e su quelle delle Associazioni Combattenti e Reduci. Ma hanno avuto vita difficile dopo la caduta del fascismo, quando furono condannati ad una sorta di damnatio memoriae, se non distrutti, a causa del testone di Mussolini che, generalmente, campeggiava al di sotto dei ritratti del Re Vittorio Emanuele e dei generali Diaz e Cadorna. Sul territorio provinciale ne sono stati rintracciati solo tredici: alcuni malamente riprodotti da originali smarriti. Solo due di questi sono conservati presso i rispettivi Comuni, mentre gli altri sono stati resi disponibili da privati possessori e Associazioni d’arma.
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È da osservare, comunque, che questi pannelli rivestono una grande importanza sotto il profilo documentario, che travalica anche le stesse finalità di questo progetto sulla guerra. In essi è raffigurata infatti, una intera generazione di Reduci, che fu protagonista nella società locale e provinciale tra il 1930 ed il 1960. Date queste le premesse, occorreva creare una rete di corrispondenze e collaborazioni, costituendo necessariamente un gruppo di lavoro efficiente, soprattutto per il gravoso lavoro delle trascrizioni. Un’idea, insomma, e un progetto ambizioso, perseguito caparbiamente per moltissimi mesi, che il Sindaco di Tuglie, con la sua Amministrazione, ha voluto immediatamente condividere, fornendo le basi e le opportunità per realizzarlo concretamente, collateralmente ad un fitto programma di manifestazioni, grazie, anche e soprattutto, a quella esuberante capacità organizzativa, passione e dinamicità dell’amico Antonio Rima, direttore della Biblioteca Gnoni di quel Comune, coordinatore del progetto, e alla collaborazione attiva dei giovani del Servizio Civile e volontari della stessa biblioteca e ai soci dell’Associazione Gallipoli Nostra. Sono stati costituiti, così, canali di collegamento e collaborazione con tutti i Comuni della Provincia, grazie a specifiche lettere circolari, autonomamente inviate a tutti i Comuni, dal Sindaco di Tuglie, Massimo Stamerra, e dal Presidente della Provincia, Antonio Gabellone, che per primo ha apprezzato l’importanza del progetto. Nell’iniziativa sono stati coinvolti numerosi studiosi e appassionati di storia locale, che non hanno mancato di dare il loro generoso contributo, spesso mettendo a disposizione le loro pregevoli monografie municipali sull’argomento. Anche se le delusioni sono state fortissime e sofferte, di fronte ad una inspiegabile indifferenza e totale assenza di iniziative utili a recuperare questi preziosi materiali da parte di numerosissime realtà comunali. Con la pubblicazione dell’Albo d’oro della Provincia, opportunamente estrapolato dalle 415 pagine dell’Albo nazionale (Puglie II – vol.XVII) comprendente le provincie di Taranto, Lecce e Brindisi, edito a cura del Ministero dall’Istituto Poligrafico e Libreria dello Stato nel 1937, è stata prevista anche la pubblicazione di tutte le motivazioni delle medaglie d’oro d’argento e di bronzo al valor militare, anche in questo caso ricercando le foto dei Decorati, sia Caduti che Reduci. Un’impresa laboriosa e difficile, metodologicamente compiuta mediante il sistematico spoglio di oltre 50.000 pagine del “Bollettino ufficiale del Ministero” della Difesa dal 1915 al 1927 e di riviste d’epoca che nel corso della guerra avevano pubblicato i ritratti dei nostri Caduti (La Guerra Italiana, Illustrazione Italiana, La Domenica del Corriere, ecc.). Per Lecce in particolare è stato tenuto presente il bel lavoro di Cosimo De Carlo, “Albo d’oro dei caduti di Terra d’Otranto per la patria”, edito da Francesco Zaccaria-Pesce nel 1919. Un lodevole tentativo di raccogliere le motivazioni delle medaglie al valore militare fu compiuto, nel 1954, da Francesco Capone, sistematizzando un repertorio di circa 600 Decorati della prima e seconda guerra mondiale, in ordine alfabetico e per comune (di residenza o di nascita). Lo aveva preceduto Luigi Preite che negli anni Trenta dello scorso secolo, per conto dell’’Istituto del Nastro Azzurro, aveva editato a Bari, presso la casa editrice F.E.N.I, un “Albo d’onore dei gloriosi decorati al valor militare. Provincia di Lecce”, corredato da cinque preziosi inserti fotografici dei Decorati, anche di Croce di guerra. Un problema metodologico si era, però, da subito, evidenziato. Se, per i militari caduti, l’Albo d’oro rilevava puntualmente il luogo di nascita e la paternità, per i Decorati i Bollettini del Ministero della difesa indicavano la località di residenza, indipendentemente dalla nascita. Da dire poi che molti Decorati della Provincia non è stato possibile identificarli per l’assenza nelle comunicazioni ufficiali del Ministero della Difesa, soprattutto negli anni 1923-1927, accanto al nome, del comune di residenza. Si è operata perciò una scelta di fondo: rispettare, senza mutarle, le indicazioni documentate ufficialmente, pur essendo consapevoli che così facendo avremmo rischiato in qualche modo di compromettere e forse turbare acquisizioni consolidate in campo comunale. Basti pensare alla medaglia d’oro Francesco Petrelli, nato a Carmiano ma residente a Gallipoli, dove il suo nome è inciso sul monumento ai Caduti e luogo in cui, presso il Museo civico, si conservano molti ricordi e cimeli. Eclatante in quest’ottica è il caso di Melissano, Comune che vanta una serie di 63 Caduti, ma che nel libro
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d’oro ne vedrà registrati solo due. Non che si siano dimenticati quei nomi, ma solo per il semplice motivo che gli altri Caduti ufficializzati nell’Albo d’oro sono nati in luoghi diversi, dove sono correttamente registrati. Per cui è necessaria l’avvertenza delle due differenti indicizzazioni: Caduti per luogo di nascita e Decorati per luogo di residenza. Stessa situazione si verifica per Castro, Botrugno, Porto Cesareo e San Cassiano, comuni costituitisi dopo la prima guerra mondiale: raramente, infatti, l’Albo d’oro documenta la frazione del comune di nascita. Va precisato, in ogni caso, che l’intento di questo lavoro è quello di fornire una panoramica provinciale di tutti i Caduti e Decorati seguendo gli atti ufficiali: un repertorio, insomma, da cui partire per ogni ulteriore approfondimento, per altro già compiuto egregiamente per alcuni Comuni, come indicato alla fine di questa mia introduzione, con la bibliografia di riferimento di chi ci ha accordato la propria collaborazione. A conclusione, mi piace sottolineare che questo lavoro rappresenta una assoluta novità editoriale, che pubblicando i materiali di base traccia un panorama anche dei Decorati al Valore Militare, con ben 914 motivazioni, di cui 3 con medaglia d’oro, 323 d’argento, e 591 di bronzo, e fornisce un primo archivio fotografico con oltre 1300 ritratti di Caduti e Decorati. Un modo, mi sembra, per contribuire al consolidamento di una memoria comune a tutta la Provincia di Lecce, doveroso omaggio al sacrificio delle nostre genti e stimolo a tutti quanti noi a continuare nella difficile ricerca dei materiali, che da qui al 2018 potrebbero confluire in un’unica banca dati consultabile in rete. Un’idea (e penso per esempio alla raccolta di tutte le dichiarazioni di morte dei Caduti opportunamente digitalizzate), che potrebbe essere attuata facilmente con la collaborazione di tutti e sotto la vigile e scrupolosa guida del Comitato scientifico di questo entusiasmante progetto. Elio Pindinelli
ANTONACI O., I caduti in guerra di Collepasso, Di.Bi. grafica, Collepasso 2013; APOSTOLO A., Martignano 1914-18. Fatti e Figure nella Grande Guerra, Grafiche Chiiatti, Martano 2015; APOSTOLO A., ZOLLINO 1914-18. Fatti e Figure nella Grande Guerra, Manni editore, Lecce 1996; CAUSO L., Presente alle bandiere. Gli Eroi di Tuglie caduti nelle due guerre mondiali, TEG s.rl., Tuglie 2008; COPPOLA S., CERFEDA F. G., Presente: Il sacrificio del finanziere di mare Vincenzo Coppola e degli altri eroi di Diso e Marittima caduti nelle due guerre mondiali, Pubbligraf, Alessano 2004; DE MATTEIS P., Tutti Presenti sull’ara della gloria, Il Parametro ed., Novoli 1998; FRANGILLO S., I nostri Eroi. I Caduti cerfignanesi nelle due guerre mondiali, Tipolit. Anet, Corigliano d’Otranto, 2012; I caduti di Sternatia nelle due guerre mondiali (a cura dell’Amministrazione comunale di Sternatia), Tip. Castrignanò, Calimera 2013; ISTITUTO COMPRENSIVO RACALE CLASSE III A, Dal Piave alla… Pace, s.n.t. ma 2015; Mai più la guerra (a cura della Pro Loco e Associazione Naz. Carabinieri di Melissano), Grafiche Giotto, Melissano 2008; MORELLI R., Muti passarono. Taviano e i suoi Caduti nella Prima guerra mondiale, Congedo editore, Galatina 2014; PALMA D., Mai più la guerra: caduti, vittime e reduci castiglionesi nelle due guerre mondiali, Tip. Colazzo, Corigliano d’Otranto, 2014.
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Dati estrapolati da Militari caduti nella guerra nazionale 1915-1918 : albo d'oro (Puglie II – vol.XVII), (a cura del Ministero della Guerra), 1913 Istituto Poligrafico e Libreria dello Stato 1937.
Acquarica del Capo ALFARANO BIAGIO DI CARLO, Soldato 140° reggimento fanteria, nato il 31 gennaio 1880 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 30 aprile 1917 ad Acquarica del Capo per Malattia. ALFARANO SERAFINO DI LUIGI, Soldato 140° reggimento fanteria, nato il 13 aprile 1885 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 1° novembre 1915 nella 28 a sezione di sanità per ferite riportate in combattimento.
ARCUTI ORONZO DI VITO, Soldato 30° reggimento fanteria, nato il 21 agosto 1883 ad Acquarica del Capo. distretto militare di Lecce, morto il 10 febbraio 1917 sul Carso per Infortunio per fatto di guerra. BAGLIVO VINCENZO DI CARLO, Soldato 91° reggimento fanteria, nato il 27 luglio 1894 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 16 giugno 1915 sul monte Col di Lana per ferite riportate in combattimento. BARTONE CARMELO DI SALVATORE, Soldato 212° reggimento fanteria, nato il 10 luglio 1895 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 22 marzo 1917 nell’ospedale di guerra n. 19 per malattia. BRIGANTE LUIGI DI CARLO, Soldato 85° reggimento fanteria, nato il 1° novembre 1881 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 26 giugno 1917 a Jesi per ferite riportate in combattimento. CALÒ LUIGI DI ORONZO, Soldato 153° reggimento fanteria, nato il 4 luglio 1894 ad Acquarica del Capo. distretto militare di Lecce, morto il 28 febbraio 1916 a Genova per malattia. CALORO FRANCESCO DI IPPAZIO, Soldato 143° reggimento fanteria, nato il 29 gennaio 1882 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 6 aprile 1917 a Napoli per malattia. CARA GIOVANNI DI LUIGI, Soldato 20° reggimento fanteria, nato il 22 giugno 1883 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, disperso il 23 maggio 1917 sul Carso in combattimento. CIULLO LUIGI DI GIOVANNI, Soldato 30° reggimento fanteria, nato il 2 gennaio 1892 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 29 giugno 1916 sul Monte San Michele in seguito ad azione di gas asfissianti. COLELLA ROCCO DI ANTONIO, Soldato 20° reggimento fanteria, nato il 13 novembre 1899 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 25 dicembre 1919 ad Acquarica del Capo per malattia. CORCIULO GIACOMO DI DONATO, Soldato 221° reggimento fanteria, nato il 16 febbraio 1895 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 22 agosto 1917 sul Medio Isonzo in combattimento. DUCA FRANCESCO DI SALVATORE, Soldato 47° reggimento fanteria, nato il 5 febbraio 1890 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 1° agosto 1915 nella 25a sezione di sanità per malattia.
MARZO LUIGI DI GIUSEPPE DECORATO DI MEDAGLIA D’ARGENTO AL V.M. Tenente in servizio attivo 95° reggimento fanteria, nato il 1° febbraio 1892 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 16 giugno 1916 sull’altipiano di Asiago per ferite riportate in combattimento. MAZZEO MICHELE DI MICHELE, Soldato 142° reggimento fanteria, nato il 21 gennaio 1887 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 10 giugno 1917 nell’ospedale di guerra n. 5 per ferite riportate in combattimento. MELCARNE PASQUALE DI DONATO, Soldato 625a compagnia mitraglieri, nato il 6 gennaio 1890 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 28 maggio 1917 sul Carso per ferite riportate in combattimento. MINONNE LUIGI DI SAVERIO, Soldato 29° reggimento fanteria, nato il 30 agosto 1888 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 23 luglio 1915 sul monte San Michele per ferite riportate in combattimento. MORRONE SALVATORE DI GAETANO, Soldato 140° reggimento fanteria, nato il 16 dicembre 1898 ad Acquarica del Capo distretto militare di Lecce, morto il 4 marzo 1918 In prigionia per malattia. OCCHILUPO DONATO DI FRANCESCO, Soldato 227° reggimento fanteria, nato il 15 marzo 1888 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 23 agosto 1917 sul Carso per ferite riportate in combattimento. OCCHILUPO SALVATORE DI CARMELO, Soldato 126° reggimento fanteria, nato il 17 dicembre 1891 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 14 ottobre 1918 nell’ospedale da campo n. 0151 per malattia. PALESE EUGENIO DI SALVATORE, Soldato 33° reggimento fanteria, nato il 29 marzo 1896 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 16 giugno 1918 in val Brenta per ferite riportate in combattimento. PALESE LUIGI DI PASQUALE, Soldato 10° reggimento fanteria, nato il 3 settembre 1894 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 1° ottobre 1916 a Maddaloni per ferite riportate in combattimento. PALESE SALVATORE DI LUIGI, Soldato 76° reggimento fanteria, nato il 5 agosto 1893 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 19 novembre 1915 sul Carso per ferite riportate in combattimento. PEDACI ANGELO DI FRANCESCO, Sotto Tenente di complemento 10° reggimento fanteria, nato il 30 maggio 1892 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 20 luglio 1915 sul monte San Michele per ferite riportate in combattimento.
FRANCO GIOACCHINO DI CARLO, Soldato 219° reggimento fanteria, nato il 20 maggio 1893 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 6 settembre 1918 in prigionia per malattia.
PENNETTA GIOVANNI BATTISTA DI CARLO, Soldato 266° battaglione M. T., nato il 17 novembre 1878 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 4 dicembre 1917 in prigionia per malattia.
GIANNOTTA LUIGI DI VITO, Soldato 30° reggimento fanteria, nato il 5 dicembre 1887 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 14 agosto 1916 sul Carso per ferite riportate in combattimento.
PEPE GIOVANNI DI LUIGI, Soldato 33° reggimento fanteria, nato il 21 novembre 1898 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 20 giugno 1918 nell’ospedale chirurgico mobile “Città di Milano” per ferite riportate in combattimento.
LECCI SALVATORE DI LUIGI, Soldato 46° reggimento fanteria, nato il 21 febbraio 1899 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 22 dicembre 1917 sul monte Grappa per ferite riportate in combattimento.
PERDICCHIA CARMELO DI COSIMO, Soldato 143° reggimento fanteria, nato il 9 luglio 1884 ad Acquarica del Capo distretto militare di Lecce, morto il 17 maggio 1917 sul Carso per ferite riportate in combattimento.
LEO CESARE DI VITO, Soldato 32° reggimento fanteria, nato il 14 ottobre 1884 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, disperso il 21 maggio 1916 sul medio Isonzo in combattimento. LEO SALVATORE DI FRANCESCO, Soldato 136° reggimento fanteria, nato il 25 dicembre 1891 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 6 luglio 1917 in prigionia per malattia.
PONZETTA DANTE DI FRANCESCO, Soldato 137° reggimento fanteria, nato il 2 settembre 1896 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 9 ottobre 1917 sul Carso per ferite riportate in combattimento. RAO VITO DI ANGELO, Caporale maggiore 131° reggimento fanteria, nato il 12 novembre 1890 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 6 settembre 1916 sul Carso per ferite riportate in combattimento.
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Acquarica del Capo
RATANO GIACOMO DI CARLO, Caporale maggiore 29° reggimento fanteria, nato il 26 novembre 1889 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 25 giugno 1915 sul monte San Michele per ferite riportate in combattimento. RIZZELLO GIOVANNI DI LUIGI, Caporale 138° reggimento fanteria, nato il 26 aprile 1884 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 12 gennaio 1917 sul Carso per ferite riportate in combattimento. RIZZELLO SALVATORE DI LUIGI, Soldato 11° reggimento artiglieria da campagna, nato il 17 gennaio 1887 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 30 ottobre 1918 ad Alessandria per malattia. ROSAFIO GIOVANNI DI LUIGI, Soldato 69° reggimento fanteria, nato il 24 luglio 1896 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 10 marzo 1918 in val Posina per infortunio per fatto di guerra. ROSAFIO ROCCO DI CARLO, Soldato 218° reggimento fanteria, nato il 29 agosto 1896 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 3 giugno 1917 sul Carso per ferite riportate in combattimento. SCARCELLA FERDINANDO DI GIACOMO, Caporale 3° reggimento artiglieria da campagna, nato il 9 dicembre 1899 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 2 dicembre 1918 nell’ospedale da campo n.053 per malattia. SCUPOLA BATTISTA DI PASQUALE, Soldato 213° reggimento fanteria, nato il 15 gennaio 1888 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 16 luglio 1918 in prigionia per malattia. STASI FRANCESCO DI LUIGI, Soldato 8° reggimento fanteria, nato il 3 dicembre 1889 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 27 novembre 1917 a Monza per malattia. STASI SALVATORE DI LUIGI, Soldato 33° reggimento fanteria, nato il 25 dicembre 1895 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 30 dicembre 1916 nell’ospedale da campo n. 071 per ferite riportate in combattimento. STASI VITO DI DONATO, Soldato 218° reggimento fanteria, nato il 23 settembre 1892 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 9 giugno 1916 a Genova per ferite riportate in combattimento. URRO VITO DI NICOLA, Soldato 35a compagnia presidiaria, nato il 25 maggio 1885 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 9 giugno 1918 nell’ospedale da campo n. 240 per malattia. VERARDO DONATO DI SALVATORE, Soldato 140° reggimento fanteria, nato il 23 ottobre 1891 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, disperso il 26 luglio 1915 sul monte San Michele in combattimento. VERARDO VITO DI LUIGI, Soldato 9° reggimento fanteria, nato il 16 gennaio 1885 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 14 aprile 1918 in prigionia per malattia. ZIZZARI GIUSEPPE DI SALVATORE, Soldato 10° reggimento fanteria, nato il 28 marzo 1891 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 1° novembre 1915 sul monte San Michele per ferite riportate in combattimento. ZONNO GIOVANNI DI EMANUELE, Soldato 219° reggimento fanteria, nato il 22 giugno 1892 ad Acquarica del Capo, distretto militare di Lecce, morto il 2 luglio 1916 sul monte Pasubio per ferite riportate in combattimento.
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Alessano ALEMANNO ANDREA DI IPPAZIO, Soldato 140° reggimento fanteria, nato il 1° dicembre 1888 ad Alessano, distretto militare di Lecce, disperso il 26 luglio 1915 sul monte San Michele in combattimento. AMICO LUIGI DI COSIMO, Soldato 16° reggimento fanteria, nato il 2 febbraio 1899 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto li 17 dicembre 1918 a Lissa per malattia. AMOROSO COSIMO DI ARCANGELO, Soldato 86° reggimento fanteria, nato il 21 marzo 1881 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 14 novembre 1918 ad Alessano per malattia. BACCA COSIMO DI ORONZO, Soldato 144° reggimento fanteria, nato il 12 marzo 1888 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 19 aprile 1918 in prigionia per malattia. BACCA SALVATORE DI ORONZO, Soldato 26° reggimento fanteria, nato il 20 dicembre 1897 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 18 settembre 1917 nella 84 a sezione di sanità per ferite riportate in combattimento. BELLO ADAMO DI IPPAZIO Carabiniere legione CC. RR. di Catanzaro, nato il 10 ottobre 1890 ad Alessano, distretto militare di Lecce, merlo il 3 ottobre 1916 a Vicenza per malattia. BELLO CESARIO DI FRANCESCO, Soldato 660a compagnia mitraglieri, nato il 12 febbraio 1883 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 17 maggio 1917 sul campo per ferite riportate in combattimento. BELLO LUIGI D! SANTO, Soldato 21° reggimento bersaglieri, nato il 22 giugno 1888 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 27 settembre 1918 a Napoli per malattia. BELLO LUIGI DI DOMENICO, Soldato 30° reggimento fanteria, nato l’11 settembre 1888 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 28 febbraio 1920 ad Alessano per malattia. BELLO VITO ANTONIO DI TRIFONE, Soldato 243° reggimento fanteria, nato il 22 novembre 1882 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 2 marzo 1920 ad Alessano per malattia. BERNARDI LUIGI DI TOMMASO, Caporale 47° reggimento fanteria, nato il 3 gennaio 1893 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 21 ottobre 1918 ad Alessano per malattia. BOSCHI GIUSEPPE DI ETTORE DECORATO DI MEDAGLIA D’ARGENTO AL V. M. Soldato 15° reggimento fanteria, nato il 15 agosto 1895 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 9 agosto 1915 nell’ospedale da campo n. 058 per ferite riportate in combattimento. BUFFELLI ADOLFO DI FRANCESCO, Soldato 218° reggimento fanteria, nato il 30 luglio 1896 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 22 maggio 1916 sul monte Pasubio per ferite riportate in combattimento. BUFFELLI ROCCO DI TRIFONE, Soldato 30° reggimento fanteria, nato l’8 febbraio 1894 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 29 giugno 1916 sul monte San Michele in seguito ad azione di gas asfissianti. CACCIOPPOLA GIUSEPPE DI COSIMO DECORATO DI MEDAGLIA D’ARGENTO AI. V. M. Soldato 10° reggimento fanteria, nato il 21 gennaio 1890 ad Alessano, distretto militare di Lecce, disperso il 21 luglio 1915 sul monte San Michele in combattimento. CARROZZO ERRICO DI VITO, Soldato 129° reggimento fanteria, nato il 21 febbraio 1882 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 5 gennaio 1916 sul monte San Michele per ferite riportate in combattimento CASSANO RODOLFO DI TRIFONE, Soldato 216° reggimento fanteria, nato il 14 gennaio 1884 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 18 dicembre 1916 nell’ospedaletto da campo n. 60 per malattia.” CASSANO VINCENZO DI PASQUALE., Soldato .47° reggimento fanteria, nato il 17 agosto 1891 ad Alessano, distretto militare di Lecce, disperso il 27 luglio 1915 sul monte San Michele in combattimento. CAZZATO FRANCESCO DI IPPAZIO, Soldato 140° reggimento fanteria, nato il 28 gennaio 1891 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 24 luglio 1915 nella 28° sezione di sanità per malattia. CAZZATO Giuseppe di SANTO, Soldato 159° reggimento fanteria, nato il 16 luglio 1893 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 14 luglio 1917 a Roma per malattia. CAZZATO SALVATORE DI DONATO, Soldato 263° reggimento fanteria, nato il 24 luglio 1881 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 26 ottobre 1917 sul Medio Isonzo per ferite riportate in combattimento.
CAZZATO VITO DI SANTO, Soldato 37° reggimento fanteria, nato il 29 gennaio 1898 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 29 agosto 1917 sull’altopiano di Bainsizza per ferite riportate in combattimento. CIARDO IPPAZIO DI SALVATORE, Soldato 111° reggimento fanteria, nato il 24 settembre 1880 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 20 giugno 1917 nell’ospedaletto da campo n. 17 per ferite riportate in combattimento. COLELLA PIETRO DI GIUSEPPE, Soldato 86° reggimento fanteria, nato il 19 ottobre 1880 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 14 febbraio 1919 in Albania per malattia. CORSI MICHELE DI TOMMASO, Soldato 41° reggimento fanteria, nato il 9 luglio 1898 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 21 giugno 1917 in Val di Ledro per ferite riportate in combattimento. COSI FRANCESCO DI VITO, Soldato 63° reggimento fanteria, nato il 20 marzo 1893 ad Alessano, distretto militare di Lecce, disperso il 22 ottobre 1915 sul Carso in combattimento. D’AMORE GIUSEPPE DI LUIGI, Soldato 10° reggimento fanteria, nato il 2 ottobre 1888 ad Alessano, distretto militare di Lecce, disperso il 24 ottobre 1915 sul monte San Michele in combattimento. DE DONNO VINCENZO DI SALVATORE, Soldato 218° reggimento fanteria, nato il 7 novembre 1896 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 2 luglio 1916 sul monto Pasubio per ferite riportate in combattimento. DE MARCO SILVESTRO DI FRANCESCO, Soldato 10° reggimento fanteria, nato il 22 aprile 1890 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 22 agosto 1919 ad Alessano per malattia. DELLA GIORGIA DOMENICO DI FRANCESCO, Soldato 6° reggimento fanteria, nato il 7 settembre 1887 ad Alessano. distretto militare di Lecce, morto il 26 ottobre 1919 a Palagianello per malattia. DELLA GIORGIA VITO ANTONIO DI FRANCESCO, Soldato 2° reggimento genio, nato il 1° febbraio 1885 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 1° agosto 1920 ad Alessano per malattia. FARATI VITO DI ORON ZO, Soldato 1° reggimento genio, nato il 30 marzo 1893 ad Alessano, distretto militare d Lecce, morto il 17 febbraio 1917 sul Carso per ferite riportate in combattimento. FILIPPI GIUSEPPE DI AURELIO, Soldato 86° reggimento fanteria, nato il 23 ottobre 1888 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 4 novembre 1915 sul monte San Michele per ferite riportate in combattimento. GRECO ALESSANDRO DI FRANCESCO, Soldato 253° reggimento fanteria, nato il 29 agosto 1899 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 20 giugno 1918 sul Piave per ferite riportate in combattimento. GRECO VITO DI COSIMO, Soldato 1° reggimento genio, nato il 17 marzo 1989 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 30 giugno 1916 nell’ospedale da campo n. 206 in seguito ad azione di gas asfissianti. IMPERATO ANTONIO DI ABELE, Soldato 47° reggimento fanteria, nato il 27 aprile 1889 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 20 luglio 1915 sul morte San Michele per ferite riportate in combattimento. LICCHETTA BIAGIO DI PASQUALE, Soldato 6° reggimento bersaglieri, nato il 24 gennaio 1889 ad Alessano, distretto militare di Lecce, disperso il 1° novembre 1917 in combattimento nel ripiegamento al Piave. MANFREDI SALVATORE D1 TRIFONE, Soldato 205° reggimento fanteria, nato l’8 settembre 1897 ad Alessano, distretto militare di Lecce, disperso il 19 agosto 1917 sul monte San Marco in combattimento. MANGIULLO FRANCESCO DI ORONZO, Soldato 39° reggimento fanteria, nato il 7 ottobre 1883 ad Alessano, distretto militare di Lecce, disperso il 15 febbraio 1917 in seguito ad affondamento di nave. MARCHESE PAOLO DI FRANCESCO, Guardia 1° battaglione R. guardia di finanza, nato il 5 settembre 1897 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 5 giugno 1918 in prigionia per malattia. MARSIGLIANTE GIUSEPPE DI PASQUALE, Soldato 218° reggimento fanteria, nato il 22 settembre 1883 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 1° luglio 1918 a Torino per ferite riportate in combattimento.
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Alessano MASSARO BIAGIO DI LUIGI, Soldato 4° reggimento artiglieria da fortezza, nato il 1° settembre 1892 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 25 settembre 1918 nell’ospedaletto da campo n. 74 per malattia. MASSARO LUIGI DI GIUSEPPE, Soldato 68° reggimento fanteria, nato il 1° marzo 1895 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 30 novembre 1915 nella 22a sezione di sanità per ferite riportate in combattimento. MASSARO MARINO DI VINCENZO, Soldato 143° reggimento fanteria, nato il 23 marzo 1882 ad Alessano, distretto militare di Lecce, disperso il 15 maggio 1917 sul monte San Marco in combattimento. MASSARO VINCENZO DI ORONZO, Soldato 3° reggimento fanteria, nato il 19 gennaio 1893 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 10 ottobre 1917 sul monte San Marco per ferite riportate in combattimento. MELCARNE PASQUALE DI DOMENICO, Soldato 32° reggimento fanteria, nato il 31 gennaio 1882 ad Alessano, distretto militare di Lecce, disperso il 16 aprile 1916 in val Brenta in combattimento. MILELLO ANTONIO DI VITO, Soldato 47° reggimento fanteria, nato il 1° giugno 1886 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto l’8 dicembre 1918 nell’ospedaletto da campo n. 183 per malattia. MONACO LUIGI DI VITO, Tenente di complemento 131° reggimento fanteria, nato il 28 gennaio 1885 ad Alessano, distretto militare dl Lecce, morto il 19 ottobre 1918 ad Alessano per malattia. MONASTERO ARTURO DI GRAZIO, Soldato 2° reggimento bersaglieri, nato il 12 dicembre 1889 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 9 marzo 1916 in val Gismon in seguito a caduta di valanga. MONSELLATO LUCIO DI FRANCESCO, Soldato 5° reggimento fanteria, nato il 7 febbraio 1895 ad Alessano, distretto militare di Lecce, disperso il 20 marzo 1916 nella conca di Plezzo in combattimento. NICOLARDI ANTONIO DI TRIFONE, Soldato 142° reggimento fanteria, nato il 19 dicembre 1881 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 7 giugno 1917 sul Carso per ferite riportate in combattimento. NICOLARDI ERASMO DI DOMENICO, Soldato 15° reggimento fanteria, nato il 29 dicembre 1896 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 18 giugno 1918 a Milano per malattia. NUZZO ENRICO ANTONIO DI ROSARIO, Caporale 138° reggimento fanteria, nato il 18 maggio 1884 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 25 novembre 1918 a Trieste per malattia. ORSI VITO ANTONIO DI VINCENZO, Soldato 217° reggimento fanteria, nato il 15 giugno 1880 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 23 dicembre 1918 nell’ospedale da campo n. 063 per malattia. PARENTE FRANCESCO DI COSIMO, Soldato 58° reggimento fanteria, nato il 4 dicembre 1894 ad Alessano, distretto militare di Lecce, disperso il 30 maggio 1917 sul Carso in combattimento. PEDONE GIOVANNI DI CESARIO, Carabiniere legione CC.RR. di Bari, nato il 27 dicembre 1891 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 7 agosto 1915 ad Udine per malattia. PIZZOLANTE LUIGI DI TRIFONE, Soldato 63° reggimento fanteria, nato il 21 giugno 1892 ad Alessano, distretto di Lecce, morto il 26 luglio 1918 in prigionia per malattia. PONZETTA ANGELO DI TRIFONE, Soldato 31° reggimento fanteria, nato il 24 aprile 1897 ad Alessano, distretto militare di Lecce, scomparso il 15 febbraio 1917 in seguito ad affondamento di nave. PONZETTA ANTONIO DI GIUSEPPE, Soldato 20° reggimento fanteria, nato il 7 marzo 1890 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 17 dicembre 1918 a Reggio Calabria per malattia. PONZETTA FRANCESCO DI GIUSEPPE, Soldato 2253a compagnia mitraglieri, nato il 14 marzo 1892 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 6 gennaio 1918 a Torino per malattia. PROTOPAPA IPPAZIO ANTONIO DI SALVATORE, Soldato 218° reggimento fanteria, nato il 30 dicembre 1885 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 2 luglio 1916 sul monte Pasubio per ferite riportate in combattimento. RIZZELLO GIUSEPPE DI PANTALEO, Soldato 39° reggimento fanteria, nato il 18 marzo 1897 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 4 aprile 1917 sul Carso per ferite riportate in combattimento.
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RIZZO SALVATORE DI DONATO, Soldato 93° reggimento fanteria, nato il 4 marzo 1899 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 19 marzo 1918 sul Piave per ferite riportate in combattimento. RIZZO VITO DI ANTONIO, Soldato 140° reggimento fanteria, nato il 2 ottobre 1891 ad Alessano, distretto militare di Lecce, disperso il 26 luglio 1915 sul monte San Michele in combattimento. RUSSO FRANCESCO DI DOMENICO, Soldato 150° reggimento fanteria, nato il 7 novembre 1882 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 15 marzo 1917 in prigionia per malattia. RUSSO IPPAZIO ANTONIO DI ANTONIO, Soldato 47° reggimento fanteria, nato il 22 agosto 1890 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 25 novembre 1915 sul monte San Michele per ferite riportate in combattimento. RUSSO VITO DI IPPAZIO, Soldato 47° reggimento fanteria, nato il 24 giugno 1890 ad Alessano, distretto militare di Lecce, disperso il 5 luglio 1915 sul monte San Michele in combattimento. SAVARELLI LUIGI, Soldato 4° reggimento bersaglieri, nato il 16 novembre 1898 ad Alessano, distretto militare di Lecce, disperso il 24 ottobre 1917 in combattimento nel ripiegamento al Piave. SERGI LUIGI DI IPPAZIO, Caporale deposito aeronautica, nato l’11 aprile 1892 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 2 marzo 1920 ad Alessano per malattia. SERIO ANTONIO DI GIOVANNI, Soldato 19° reggimento fanteria, nato il 31 ottobre 1881 ad Alessano, distretto militare di Lecce, disperso il 9 agosto 1916 sul monte San Michele in combattimento. TORSELLO ANTONIO DI SANTO, Soldato 92° reggimento fanteria, nato il 30 gennaio 1894 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto l’8 novembre 1915 sul monte Col di Lana per ferite riportate in combattimento. TORSELLO GIUSEPPE DI SALVATORE, Caporale 77° reggimento fanteria, nato il 1° gennaio 1898 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 4 settembre 1917 nell’ospedale di guerra n. 60 per malattia. TORSELLO GIUSEPPE ORONZO DI SANTO, Soldato 47° reggimento fanteria, nato il 25 agosto 1891 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 6 febbraio 1917 a Lecce per malattia. TORSELLO LUIGI DI RAFFAELE, Soldato 134° reggimento fanteria, nato il 20 maggio 1892 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 29 giugno 1916 sull’altipiano di Asiago per ferite riportate in combattimento. TORSELLO TRIFONE DI COSIMO, Soldato 148° reggimento fanteria, nato il 24 febbraio 1894 ad Alessano, distretto militare di Lecce, disperso il 23 ottobre 1915 sul monte San Michele in combattimento. URRO VINCENZO DI SALVATORE, Guardia III battaglione R. guardia di finanza, nato il 25 luglio 1897 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 30 novembre 1916 in val di Ledro per ferite riportate in combattimento. VENTRUTO GIUSEPPE DI FRANCESCO, Soldato 307° battaglione M. T., nato il 22 aprile 1880 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 12 gennaio 1919 ad Alessano per malattia. ZOCCO ANTONIO DI GIUSEPPE, Soldato 1° reggimento fanteria, nato il 4 novembre 1881 ad Alessano, distretto militare di Lecce, morto il 31 maggio 1917 a Gallipoli per malattia
Decorati di Medaglia d’Oro al V.M.
Le Medaglie d’Oro BUCCARELLA CARLO, da Salonicco (resid. Gallipoli) Sottotenente nel 132° reggimento fanteria (M.M.). Volontario di guerra, di fronte al nemico dimostrò sereno coraggio, cosciente spirito di abnegazione, fiducia in se e nei propri uomini. Alla testa del suo reparto, animandolo con le parole e con l’esempio, si portò alla conquista di una trincea avversaria, ove giunse per primo facendone prigionieri i difensori. Continuò la sua opera con fede e coraggio mirabili respingendo parecchi furiosi attacchi nemici. Ferito gravemente manteneva fermo contegno, incurante del dolore che lo straziava e fiero del dovere compiuto. Moriva in seguito alla ferita riportata, non senza prima avere esortato i suoi soldati alla lotta gridando : “Coraggio ! Viva 1' Italia!”. Fulgido esempio di eroismo e di alte virtù militari. Cave di Selz, 29 giugno - l luglio 1916. PETRELLI FRANCESCO, da Gallipoli, sottotenente nel
15° Reggimento Fanteria. Caduto il Capitano prima ancora che la Compagnia iniziasse l’assalto della trincea avversaria, assunse il comando del reparto, rianimandolo con la sua calma energia. Ferito non lievemente, una prima volta, all’inizio dell’assalto, disdegnò di recarsi al posto di medicazione ferito una seconda volta, volle arrivare ad ogni costo con la compagnia sulla trincea avversaria che occupò e fece rafforzare finchè una granata lo colpì in pieno uccidendolo. Le sue ultime parole furono: “Viva il Re ...”. Monte Sei Busi, 21 ottobre 1915.
SALONI SOCCORSO, da Lecce, aiutante di battaglia 23° reparto assalto, n. 370 matricola. Allo squillo di battaglia, ancora dolorante per una recente ferita, volontariamente usciva dall’ospedale e raggiungeva la prima linea. Alla testa della compagnia, balzava all’attacco, e, primo fra tutti, superava i reticolati avversari. Ferito ad un braccio, si slanciava ancora avanti, finchè, colpito in pieno da una raffica, cadeva, consacrando col suo puro sangue d’eroe la posizione conquistata. Losson (Basso Piave), 19 giugno 1918.
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Decorati di Medaglia d’Argento al V.M.
Decorati di Medaglia d’Argento al V. M. GALATI ANGELO, da Supersano, guardia battaglione R, guardia di finanza, n. 39495 matricola. Sotto il fuoco di tiratori nemici opportunamente appostati per impedire la distruzione dei loro forti reticolati, superate, con bell’ardimento, varie difficoltà, collocava nei reticolati stessi, e faceva brillare in pieno giorno un tubo esplosivo, riuscendo ad aprire un varco. Selz, 4 luglio 1915. NUTRICATO SALVATORE, da Supersano, soldato reggimento fanteria, n. 18841 bis matricola. Durante l’assalto, dava esempio ai compagni di calma e di coraggio. Spintosi arditamente in avanti ed accerchiato da nemici, piuttostochè arrendersi, lottava strenuamente, incontrando gloriosa morte. Monte Cucco, 16 maggio 1917.
SUPERSANO GALATI ROCCO, da Surano, soldato reggimento fanteria n. 34869 matricola. Di pattuglia, si portava fra i primi nella trincea nemica, dimostrando coraggio, intelligenza e sprezzo del pericolo. Bosco Cappuccio, 15 marzo 1916.
SURANO AMPOLO PIETRO, da Surbo, guardia finanza battaglione Regia guardia finanza, n. 1019 matricola. Investito da valanga nell’eseguire una ricognizione oltre la linea degli avamposti, riusciva a liberarsene. Continuando poi, con arditezza, l’iniziata ricognizione, veniva investito da altra valanga, sotto la quale periva, lasciando nobilmente la vita nel compimento del proprio dovere. Val di Londo, 25 febbraio 1916.
SURBO CARANGELO ADOLFO, da Taurisano, soldato 32° gruppo bombarde. n. 45817 matricola. Servente al pezzo durante un intenso, fuoco nemico, e rimasto gravemente contuso, ai ripetuti inviti dell’ufficiale, si esimeva dall’abbandonare il suo posto di combattimento. Costretto dal superiore a recarsi al posto di medicazione, pregava l’ufficiale medico di curarlo sollecitamente, e non appena disinfettato, tornava in batteria a riprendere il servizio, dando mirabile esempio di serenità, di calma e di elevato sentimento del dovere. Monte Casonet, 16 settembre 1918. CORSANO MARIO, da Taurisano, tenente reggimento genio. Comandante di una stazione fotoelettrica, tenne sempre corggioso e sereno contegno durante il funzionamento della sua stazione, TAURISANO frequentemente bersagliata dall’intenso fuoco avversario. Incaricato di una ricognizione in una zona molto battuta, sotto il violento tiro d’interdizione del nemico, disimpegnò il proprio compito con esemplare sprezzo del pericolo, finché venne gravemente ferito. Castagnevizza, 28 agosto 1917. DE SIENA GIOVANNI, da Taurisano, soldato reggimento fanteria, n. 8924 matricola. Di vedetta in una posizione, rimase al suo posto, nonostante il violento bombardamento che tutto faceva crollare intorno a lui. Attaccata la posizione dal nemico, resisteva indomito finché, investito dal lancio di fiamme, cadde al proprio posto di combattimento. Monte Piana, 22 ottobre 1917. LUGLIO STEFANO, da Taurisano, soldato reggimento fanteria, n. 18476 bis matricola. Durante un attacco nemico con gas asfissianti, sotto intenso fuoco di artiglieria, ritto sullo spalto della trincea, lanciava bombe con calma ed ardimento. Colpito a morte da schegge di granata, incitava ancora i suoi compagni alla resistenza. Macedonia Serba, 4 aprile 1917. POTENZA VITO, da Taurisano, carabiniere 125a Legione carabinieri reali, n. 35958 matricola. Durante vari giorni di combattimento, sprezzante del pericolo ed animato di alto sentimento del dovere si adoperò con efficacia ed energia mirabili a riunire nuclei di sbandati ed a ricondurre sulla linea del fuoco. Con singolare ardimento accorse sempre sollecito nei punti più pericolosi a fianco del comandante del reggimento cui era addetto, infondendo con l’esempio, slancio e coraggio nella truppa. In una particolare circostanza, insieme ad altri militari incaricati del servizio di polizia, concorreva a fare prigionieri ed a catturare materiali. Montello, 15 22 giugno 1918.
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Decorati di Medaglia d’Argento al V. M. SABATO ANTONIO, da Taurisano, soldato reggimento fanteria, n. 10876 matricola. Esercitando con serenità, pur sotto il violento tiro avversario, il suo ufficio di vedetta, segnalava in tempo un tentativo di attacco nemico e contribuiva a respingerlo. Accortosi poi che alcuni nemici, giunti al nostro reticolato, tentavano di aprirvisi un varco, scavalcava con magnifico ardimento la trincea, si slanciava su di loro e, benchè ferito ad una mano, con violento corpo a corpo riusciva a catturarne uno e a trascinarlo nelle nostre trincee. Castagnavizza, 24 marzo 1917. DE FILIPPIS QUINTINO, da Taviano, soldato reggimento fanteria n. 141517 matricola. Durante le operazioni difensive svoltesi nell’ultimo turno di linea dimostrò sempre e ovunque arditezza e coraggio non comuni. Saputo che il nemico aveva messo in una nostra posizione avanzata si offriva volontariamente di partecipare al contrattacco e servendo di esempio agli altri si slanciava sui nemici riuscendo a cacciarli con grandi perdite. Sasso rosso, 5 luglio 1918. FEDERICO ORONZO, da Taviano, sergente 22° reparto assalto. Comandante impareggiabile di una squadra di arditi in tre giorni di durissimi combattimenti, diede superbe prove di ottimo condottiero e valorosissimo combattente, animando con la parola e con l’esempio i propri dipendenti. TAVIANO Offertosi spontaneamente per scovare una mitragliatrice nemica che molestava seriamente la nostra avanzata, con audacia mirabile superando ostacoli pericoli inauditi riusciva ad individuarla, assalirla e catturarla insieme agli uomini che la manovravano. Zenzon Fossalta di Piave, 17 19 giugno 1918. FEDERICO ORONZO, da Taviano, sottotenente 22° reparto assalto n. 1782 matricola. Volontario in numerose operazioni di pattuglia e più volte distintosi nella cattura di mitragliatrici nemiche, durante un furioso attacco avversario, avendo notato che un gruppo di soldati austriaci stava per penetrare nelle nostre linee con due mitragliatrici, si slanciava da solo contro di essi, ingaggiando fiera lotta a colpi di bombe a mano. Ferito da quattro pallottole, riusciva ancora a gettarsi sull’arma contesa, pugnalandone il servente. Moriago, 27 ottobre 1918. LUPO SALVATORE, da Taviano. Sergente nel 47° Regg. Fanteria. Quantunque ripetutamente contuso, sotto lungo ed intenso bombardamento nemico, disimpegnava impavido il suo servizio di vigilanza nella trincea. Colpito mortalmente da una granata nemica, non cessava d’incorare i suoi dipendenti a resistere. Dosso Faiti, 29 - 30 marzo 1917. MASSARO COSIMO, da Taviano, soldato 92° reggimento fanteria, n. 2290 matricola. Slanciatosi contro un nido di mitragliatrici, aveva ragione dei quattro mitraglieri mediante lancio di petardi offensivi e li costringeva alla resa, catturando anche la mitragliatrice. Col del Miglio (Vicenza), 2 luglio 1918. MELICA ALBERTO, da Taviano, tenente reggimento fanteria. Accorso spontaneamente ove più ferveva la mischia, durante un accanito contrattacco nemico, incorava alla resistenza i soldati con la voce e con l’esempio. Avuto attraversato un polpaccio da una pallottola, non abbandonava il combattimento se non quando la sua ferita si aggravò per una improvvisa fortissima emorragia. Carso 14-15 maggio 1917.
CANANÀ VINCENZO da Trepuzzi. Soldato nel 17° Regg. Bersaglieri. Offertosi di partecipare’ad una azione di pattuglia, disimpegnava con un’audacia e con intelligenza il compito affidatogli e portava al suo comandante esatte notizie sulla postazione di mitragliatrici nemiche che avevano fortemente ostacolato l’avanzata dell’ondata di attacco. Piave, 20 luglio 1917. SCARDIA ANGELO, da Trepuzzi, sergente reggimento fanteria, n. 40548 matricola. Alla testa della propria squadra, si slanciava animosamente all’assalto della trincea nemica, e, benchè ferito in diverse parti del corpo TREPUZZI continuava a combattere. Caduto il comandante di plotone, assumeva il comando del reparto, e, riuniti intorno a sè i superstiti, si teneva pronto per ritentare l’assalto. Non si faceva medicare che in seguito ad ordine del comandante di compagnia. Col di Lana, 22 ottobre 1915. TAURINO MARCELLO, da Trepuzzi, maggiore 39 reggimento fanteria. Comandante di un battaglione, in una accanita lotta durata di continuo per più giorni benchè avesse perduto molti dei suoi ufficiali, incurante di sé, fu infaticabile in mezzo alle truppe, che abilmente condusse in ripetuti assalti, essendo loro di mirabile esempio per coraggio e frmezza. Le tenne infatti così salde e di morale così elevato che il nemico, tentato e rientrato invano con furiosi e violenti attacchi lo sfondandamento della nostra linea, fu costretto a ripiegare. Montello, 1923 giugno 1918.
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Decorati di Medaglia d’Argento al V. M. CALORO GIUSEPPE, da Tricase. tenente nel 129° reggimento fanteria . Ufficiale di collegamento fra i reparti d’assalto di una brigata in aspro combattimento, diè prova di raro valore e sprezzo del pericolo, per meglio assolvere il suo mandato. Ferito ad una .gamba, non abbandonò la linea di fuoco e solo in seguito ad una,seconda ferita che gli forò il col!o, fu raccolto e portato al posto di medicazione. Monte Zebio, 12 luglio 1916.
TRICASE
CORTESE FEDERICO, da Tricase. Capitano reggimento fanteria. Incaricato dell’arduo compito di puntare contro forti posizioni nemiche, dalla cui caduta dipendeva la riuscita dell’attacco del suo battaglione, per più volte, sprezzante del pericolo e con mirabile slancio, spinse avanti la propria compagnia, riuscendo ad impossessarsi delle posizioni stesse e raggiungendo poi fra i primi la riva sinistra dell’Isonzo. Podgora, 6-8 agosto 1916.
GARRISI ANGELO, da Tricase (frazione Caprarica), soldato 239° reggimento fanteria (M. M.). Con insuperabile ardimento, insieme con al cuni compagni da lui incitati con le parole e con l’esempio, piombava di propria iniziativa su di una mitragliatrice avversaria chi batteva d’infilata una nostra colonna d’attacco, ed in violenta lotta corpo a corpo ne metteva fuori combattimento parte dei serventi e parte ne catturava. Monte Pertica (Monte Grappa), 24-27 ottobre 1918. LEONE GIUSEPPE, da Tricase (frazione Lucugnano), appuntato reggimento Piemonte Reale cavalleria(2), n. 3745 matricola. In più azioni, volontariamente si offrì per il servizio di pattuglia dando bell’esempio di arditezza, coraggio e sprezzo del pericolo. Accortosi che la propria pattuglia era seriamente bersagliata da una mitragliatrice nemica, furiosamente e da solo si slanciò nell’apostamento, uccidendo due serventi e riportandone il treppiede. In altre occasioni, mentre lo squadrone sottoposto a vivo fuoco trovava difficoltà a muoversi, di propria iniziativa smontava da cavallo ed apriva il varco, disimpegnandolo da critica situazione. Fosso Palumbo (Basso Piave), 17-19 luglio 1918. RAELI SAVERIO, da Tricase, caporale maggiore reggimento fanteria, n. 13141 matricola. Quale latore di ordini, con mirabile sangue freddo, attraversò più volte una zona fortemente battuta dal fuoco avversario. Esponendo poi a manifesto pericolo la propria vita, sempre sotto il fuoco nemico, portò a salvamento il proprio comandante di battaglione gravemente ferito. Vertojbica, 14 agosto 1916. SCARCELLA ANTONIO, da Tricase, soldato reggimento fanteria, n. 35070 matricola. Tra i primi, si slanciava all’assalto di un forte trinceramento nemico e, primo sempre ove maggiore era il pericolo, dava mirabile esempio di coraggio, finchè cadeva eroicamente sul campo. Dente del Groviglio, 13 marzo 1916. PRIMICERI ORESTE, da Tuglie, capitano complemento 154° reeggimento fanteria. Dopo aver col proprio ascendente morale preparato la sua compagnia alla difficile missione cui era destinata, postosi alla testa della medesima, arditamente si slanciava all’assalto. Gravemente ferito al volto e ad una spalla, aveva ancora per i suoi soldati nobili parole d’incitamento. Monte Maggio, 18 maggio 1916.
TUGLIE
SACCOMANNO COSIMO, da Tuglie, caporale 6° reggimento fanteria, n. 4409 matricola. Guidava con slancio ed ardire ammirevoli una pattuglia contro il nemico, di cui sventava il tentativo di aggiramento della propria compagnia. Resistendo poi valorosamente sul posto contro l’avversario superiore di forze, dava tempo al proprio comandante di compagnia di prendere le necessarie misure per ricacciare l’assalitore. Bosco Montello, 16 giugno 1918.
SACCOMANNO GIUSEPPE, da Tuglie. Soldato nel 2° reggimento granatieri. In cruento combattimento, offertosi a far parte di una squadra incaricata di posare a far brillare in pieno giorno tubi esplosivi, visti cadere alcuni compagni sotto il tiro nemico, rincorava i rimanenti e riusciva a collocare e far brillase un tubo nel reticolato avversario. Colpito da palla nemica, trovò morte gloriosa sul campo. Monte Sabotino, 28 ottobre 1915. SANTESE BERNARDO, da Tuglie, caporale maggiore 1321a compagnia mitragliatrici, n. 2041 matricola. Di servizio in trincea, durante un bombardamento, con eroico spirito di abnegazione si spingeva fin sotto i reticolati nemici per meglio assolvere il suo compito, finché cadeva colpito a morte; nobile esempio di ardimento e di alto sentimento del dovere. Monte Wies, 7 giugno 1918. SCURO CORRADINO, da Tuglie, caporale reggimento genio, n. 2128 matricola. Caporale dirigente una stazione ottica situata a poche decine di metri dalle nostre trincee, non abbandonava col proprio materiale il suo posto se non dietro ordine superiore, quando già gran parte delle trincee stesse, dopo violentissimo bombardamento e susseguente attacco nemico, erano cadute fin dalla sera precedente in potere di questi ed il rimanente della posizione era già stato abbandonato dalle nostre truppe per ordine superiore. Carso, quota 126, 26-27 marzo 1917. ANTONAZZI IPPAZIO, da Ugento, soldato reggimento fanteria, n. 34962 matricola. Dava prova di mirabile slancio e coraggio, spingendosi con rapidità nelle trincee nemiche, conscio del sicuro pericolo: bell’esempio ai compagni. Cadde gravemente ferito per piombo avversario, pronunciando ancora nobil parole di incitamento alla lotta. Wolkovniak, 14 maggio 1917.
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Decorati di Medaglia d’Argento al V. M. COLACCI LUCIANO, da Ugento. Caporale nel 222° Regg. Fanteria. Addetto ad uua sezione mitragliatrici, sotto il vivo bombardamento nemico, caduti tutti i serventi, traeva dalle macerie un’arma, mettendola arditamente in posizione. Val Cava, 14 maggio 1917. NUTRICATI GIUSEPPE, da Ugento, soldato nel 139° reggimento fanteria (M. M.). Affrontando da solo molti nemici che resistevano accanitamente, rimaneva ucciso dopo durissima lotta e dopo averne uccisi parecchi. Carso, 10 ottobre 1916.
UGENTO
UGGIANO LA CHIESA
DI MARCO GIULIO, da Uggiano La Chiesa, caporale maggiore reggimento fanteria, n. 16732 matricola. Slanciatosi tra i primi all’assalto di una posizione nemica, ebbe grave ferita alla gamba destra, che dovette essere amputata al posto di medicazione. Durante l’operazione, esclamava: “per la Patria darei anche la vita”. Carso, 25 maggio 1917. IANNIBELLI ARTURO, da Uggiano La Chiesa, tenente 10° reggimento fanteria. In momenti assai difficili per il lancio di gas asfissianti da parte del nemico, sprezzante del pericolo e con l’esempio, trascinava i superstiti del suo plotone all’occupazione della prima linea, incitandoli alla resistenza ad oltranza. Nonostante l’azione violenta del veleno, rifiutava di essere trasportato al posto di medicazione finché, privo di sensi, veniva raccolto e ricoverato all’ospedale, dove poco dopo cessava di vivere. Bosco Cappuccio, 29 giugno 1916.
MASCHI COSTANTINO, da Uggiano la Chiesa, soldato reggimento fanteria n. 2955 matricola. Arditamente si slanciava, fra i primi, in una trincea nemica, incitando i compagni a penetrarvi. Appostatosi poi all’imboccatura di un camminamento, col suo fuoco tratteneva l’avversario assicurando così il possesso della trincea occupata. Cadde colpito a morte. San Martino del Carso, 6-7 agosto 1916. CINO PASQUALE, da Veglie, Soldato reggimento fanteria,. Dette prova di grande sprezzo del pericolo ed esempio di serenità e calma ammirevoli, incuorando i compagni a trarre in salvo materiale e quadrupedi del reparto, in luogo continuamente battuto dall’artiglieria nemica, e nonostante la casa di accantonamento fosse stata ripetutamente colpita. Breda di Piave, 15 giugno 1918. MALERBA GIOVANNI, da Veglie, soldato 243 reggimento fanteria (M. M.), n. 3022 matricola. Primo della compagnia a raggiungere la trincea avversaria, si slanciava con particolare ardimento all’inseguimento di due ufficiali nemici e li faceva prigionieri,nonostante essi scaricassero su di lui le loro pistole. Anso di Gonfo (Basso Piave), 30 ottobre 1918. VEGLIE MUIA GIUSEPPE, da Veglie, sottotenente compagnia mitragliatrici Fiat. Alla testa della propria sezione mitragliatrici, sotto l’intenso e violento fuoco di artiglieria nemica, la condusse all’attacco. Ferito da due proiettili avversari, cadde, ma si rialzò tosto, e rimase alla testa dei propri mitraglieri, finchè venne nuovamente e mortalmente colpito. Altipiano Carsico, 27 maggio 1917. DE GIORGI GIORGIO da Vernole. Tenente d’Artiglieria (Bombardieri del Re). Comandante di una sezione di quattro bornbarde sottoposta a violentissimo fuoco nemico, perduti parecchi servienti e benché ferito alla testa da una pallottola di strapnls, si rifiutava di abbandonare il suo posto di combattimento per recarsi al posto di medicazione. Incoraggiava con l’esempio e con la parola i propri dipendenti, in modo da ottenere risultati efficacissimi, costante bell’esempio ai propri soldati per calma e sprezzo del pericolo. Monte Zebio, 18 giugno 1917. PICCINO ANGELO, da Vernole, (Frazione Vanze), soldato 265° regimento fanteria, (M. M.), n. 2969 matricola. Porta ordini di compagnia, più volte durante un’azione offensiva contro un’importante posizione nemica, attraversava zone intensamente battute da artiglieria e mitragliatrici; giunto VERNOLE a contatto coll’avversario, dimostrava ardimento e coraggio, catturando prigionieri ed eccitando, con l’esempio e con la parola, nobile emulazione tra i compagni. Monte Val Bella, 29 giugno 1918. DE MARCO MARCO, da Zollino, tenente 41° reggimento fanteria. In commutazione della medaglia di bronzo concessagli con Regio decreto 4 luglio 1920: Dopo un impetuoso attacco nemico, durante il quale nostri nuclei avevano dovuto arretrare da alcuni punti della linea da noi raggiunta al mattino, di propria iniziativa, sotto l’intenso fuoco avversario, conduceva i propri uomini, costituenti il rincalzo, nel punto più minacciato e con tempestivo ed energico contrattacco respingeva il nemico, incuneatosi nelle nostre pposizioni, contribuendo validamente a ristabilire la linea. Con l’impiego anche di truppe di altri reparti, assicurava quindi l’occupazione e dava opportune disposizioni per l’ulteriore resistenza. Roccolo (Monte Grappa), 15 luglio 1918.
ZOLLINO
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Decorati di Medaglia di Bronzo al V.M.
Decorati di Medaglia di Bronzo al V. M. ANGELELLI ANTONIO, da Casarano, sergente corpo aeronautico militare, squadriglia aeroplani, n. 75 matricola. - Pilota d’aeroplano in una squadriglia di bombardamento, con calma serena e mirabile sprezzo di ogni pericolo, prendeva parte a gran numero di bombarmenti su territorio nemico, sia di giorno, sia di notte, dimostrando sempre grande coraggio. Cielo del Trentino - della fronte Giulia - del Carso - Pola, 20 aprile - 23 novembre 1917.
CASARANO
CAPOZZA GIUSEPPE, da Casarano, sottotenente complemento 6° reggimento artiglieria campagna. Ardimentoso combattente, sempre volontario nelle ricognizioni più arrischiate, con pochi uomini eseguì con risolutezza una ricognizione sulla sinistra del Chiese, guadando in piena, sotto il fuoco nemico, e riportandone notizie importanti, che permisero successivamente l’esecuzione di un riuscito colpo di mano contro le linee nemiche. Val Chiese, 21-22 luglio 1918. CORTESI ANTONIO , da Casarano, sergente reggimento fanteria, n. 31155 matricola. Caduto il comandante del plotone, assumeva prontamente il comando del reparto e, sebbene ferito rimaneva coi propri soldati sulla linea di fuoco. Monte S. Michele, 20 luglio 1915. CORTESI ANTONIO, da Casarano, sergente reggimento fanteria, n. 31155 matricola. Durante un attacco della compagnia, avendo avvistata una mitragliatrice nemica che arrecava forti perdite al reparto, spontaneamente vi guidò contro i suoi uomini, col proponimento di prenderla. Non riuscì nel suo coraggioso proposito, per le forti perdite subìte. San Martino (Carso), 1° novembre 1915. DE LENTINIS GIOVANNI, da Casarano, soldato reggimento fanteria, n. 20470 matricola. Si recava volontario per ben due volte, sotto i reticolati nemici, difesi da fuoco di fucileria e, insieme ad altri soldati, vi faceva brillare quattro tubi esplosivi, aprendo una larga breccia nelle difese accessorie e facilitando così il passaggio ai reparti che procedevano alla conquista della posizione. Monte San Michele, 18 luglio 1915.
FRACASSO PASQUALE, da Casarano, soldato aiutante sanità 255° reggimento fanteria M.M., n. 7123 matricola. Sotto l’intenso bombardamento avversario, sprezzante del pericolo, attraversava ripetutamente un lungo tratto di strada, coadiuvando efficacemente il proprio ufficiale medico nel prestare soccorso ad un capitano gravemente ferito. Nei successivi giorni di combattimento, sempre sotto violento bombardamento, si offriva più volte quale guida ai portaferiti per lo sgombero dei feriti, percorrendo zone di terreno fortemente battute. Maseralda, Piave, 15-21 giugno 1918. MAZZEO MICHELE, da Casarano, sergente reggimento fanteria, n. 1970 matricola. Coadiuvava efficacemente il proprio comandante di compagnia, slanciandosi, al grido di «Savoia» ed alla testa del suo plotone, alla conquista di alcune posizioni nemiche, del le quali faceva prigionieri i difensori, rimanendo poi gravemente ferito. Monte San Michele, 22 luglio 1915. MELGIOVANNI ARMANDO, da Casarano, soldato nel 267° Regg. Fanteria (M. M). Porta ordini di un battaglione, trovatosi presso la propria compagnia. mentre questa iniziava l’assalto, balzava, primo fra i primi, dalla trincea e si slanciava contro il nemico, incitando, con l’esempio e con la parola, i compagni a seguirlo. Curddelù (Piave) 16 giugno 1918. MIRAGLIA PASQUALE, da Casarano, soldato 241° Regg. Fanteria - Medaglia di Bronzo. Benchè porta feriti, sempre primo ad offrirsi in operazioni ardite di pattuglia. Più volte di propria, iniziativa, oltrepassato da solo il reticolato con fucile e bombe per molestare il nemico e infliggergli delle perdite. Nella stessa giornata per ben due volte usciva di pattuglia, riportando la prima volta una pistola mitragliatrice. la seconda volta un trepiédi. Inseguito da ben otto nemici e fatto segno a vivo fuoco, riusciva incolume a portare nelle nostre trincee il materiale asportato. Monte Malago, 21 giugno 1918. MIRAGLIA ROCCO, da Casarano. Sergente nel 13. Regg. Fanteria. Durante tutto il corso della campagna, partecipò a numerose azioni di guerra, distinguendosi in ogni occasione sopra gli altri e conservando immutabilmente animo calmo e sereno difronte ad ogni più aspra fatica e nei momenti più difficili dei combattimenti. Rimase due volte ferito. Carso (Piave), maggio 1915 - dicembre 1917. MIRAGLIA ROCCO, da Casarano, sergente 13° reggimento fanteria, n. 905 matricola. In commutazione della Croce di guerra concessagli col Decreto Ministeriale 13 ottobre 1918. Comandante di una pattuglia, risolutamente si impegnava in una lotta corpo a corpo, partecipandovi egli stesso con lancio di bombe. Assolveva molto lodevolmente il pericoloso in-carico affidatogli. Cima Echar, 15 giugno 1918.
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Decorati di Medaglia di Bronzo al V. M. BRUNO APOLLONIO, da Castrì da Lecce, soldato portaferiti reggimento fanteria, n. 8795 matricola. - Con grande sprezzo del pericolo, attraverso un terreno vivamente battuto dal fuoco di mitragliatrici nemiche, si portava animosamente per primo, in aiuto di un sottufficiale che giaceva gravemente ferito sul campo, e lo traeva al sicuro, trasportandolo a spalle. Okroglo, 30 agosto 1917.
CASTRÌ DI LECCE
DURANTI GIACOMO, da Castrì di Lecce, soldato reggimento fanteria, n. 21788 matricola . Si portava arditamente, con slancio, all’assalto di forti posizioni nemiche, sotto le quali veniva gravemente ferito. Diede nobile esempio di virtù militari, rifiutando l’aiuto dei compagni, e portandosi da solo al posto di medicazione. Carso, Faiti, Krib, 19 agosto 1917. BOLOGNINI SALVATORE, da Castrignano de’ Greci, caporale 251° reggimento fanteria (M.M.), n. 1160 matricola. Moveva con la propria squadra all’attacco dimostrando grande valore. Preso sotto il tiro di una mitragliatrice avversaria, che causava molte perdite al suo reparto, incorando i superstiti con l’esempio e la parola, li conduceva fin sotto i reticolati avversari, ove rimaneva nonostante il nutrito fuoco nemico di artiglieria e mitragliatrici. Dosso Faiti, 19 agosto 1917.
CASTRIGNANO DE’ GRECI
LUBELLI PASQUALE, da Castrignano dei Greci, sottotenente complemento reggimento fanteria. Concorse efficacemente all’occupazione di una trincea nemica, e, ferito il proprio capitano, assunse il comando della compagnia, che tenne con energia e valore durante il proseguimento dell’azione. Distintosi, nella stessa località, il giorno 10 dello stesso mese. San Martino (Carso), 21 novembre 1915.
MELE ROCCO, da Castrignano dei Greci, soldato 252 compagnia mitragliatrici, n. 22558 matricola. Assolveva lodevolmente il suo compito di rifornitore di munizioni ad una mitragliatrice, sotto l’intenso fuoco nemico di artiglieria e fucileria. Caduto ferito il tiratore, lo sostituiva volontariamente e continuava efficacemente il tiro, finchè veniva egli stesso colpito. Zenson di Piave, 17 giugno 1918.
MACRÌANTONIO, da Castrignano de’ Greci, soldato reggimento fanteria, n. 33248 matricola. Di pieno giorno, sprezzante del pericolo, apriva un varco attraverso i reticolati nemici, nonostante il fuoco incrociato delle mitragliatrice e della artiglierie avversarie,e si slanciava poi nella trincea nemica, trascinando, con l’esempio, i compagni alla conquista della trincea stessa. Trincee di Lokvica, 15 settembre 1916. MARUCCIA PASQUALE, da Castrignano del Capo, guardia legione guardie finanza Milano, n. 35631 matricola. Durante l’azione della cattura del presidio di una posizione avversaria, fulgido esempio di coraggio e di abnegazione a tutti i compagni, penetrava in un ricovero nemico e, con altri due uomini, impegnava vivo combattimento col nemico, obbligando alcuni di essi ad arrendersi. Cima d’Oro (Costa di Salò), 23 maggio 1918.
CASTRIGNANO DEL CAPO
VITALI FRANCESCO, da Castrignano del Capo (frazione Leuca), caporale compagnia mitragliatrici, n. 3103 matricola. Fu esempio costante a tutti, di sangue freddo e di coraggio. Ferito alla testa, rifiutava di farsi medicare, e combatteva animosamente fino al termine dell’azione. Monte Asolone, quota 1440, 14 gennaio 1918.
BALDASSARRE RAFFAELE, da Cavallino, vice brigadiere 259° plotone carabinieri reali 33^ divisione, n. 19459 matricola. - Sotto intenso fuoco di fucileria nemica, volontariamente si offriva per recapitare ordini in prima linea, rendendo utilissimi servizi. Accorreva dove più ferveva la lotta e dove maggiore era il pericolo per assicurare l’ordine e la disciplina fra le truppe operanti. Penetrava tra i primi in Conegliano, percorrendo le vie e spazzandole dal nemico rimastovi. Bello esempio di spirito di sacrificio e di alto sentimento del dovere. Piave-Conegliano, 28-30 ottobre 1918. FAGGIANO ANTONIO, da Cavallino, caporale 47° reggimento fanteria, n. 207 matricola. Costante esempio di fermezza e coraggio ai dipendenti, in momenti difficili partecipava volontariamente più volte a pericolosi servizi di pattuglia, spingendosi risolutamente in luoghi tenuti sotto il vivo fuoco nemico e riportando utili informazioni. Durante un violento contrattacco avversario accorreva spontaneamente dove più accanita era la lotta e con singolare arditezza combatteva finché rimase gravemente ferito. Argine della Livenza, 1 novembre 1918.
CAVALLINO
MANNO ORONZO, da Cavallino, soldato reggimento fanteria, n. 10465 matricola. Addetto al comando di una brigata, durante sette giorni di continui combattimenti dava bella prova di valore personale e di alto sentimento del dovere, prodigandosi instancabilmente, nei momenti più difficili dell’azione, a portare avvisi in zone scoperte, costantemente e violentemente battute dal fuoco nemico. Massiccio di Monte Vodice, 16-22 maggio 1917. PELLEGRINO SALVATORE, da Collepasso, sergente reggimento bersaglieri, n. 29712 matricola. Comandante di un plotone, lo condusse con perizia e coraggio all’assalto di una trincea nemica e, sotto un violento fuoco, seppe mantenere nei suoi dipendenti slancio e spirito offensivo. Colpito a morte sulla trincea avversaria, continuava ad incitare i suoi dipendenti alla lotta. Carso, 20 novembre 1916. RIA VINCENZO, da Collepasso, soldato 139° reggimento fanteria (M. M.), n. 17088 matricola. Mentre il nemico, riuscito a passare sulla riva destra del fiume, si difendeva in una casetta, fu tra i primi a lanciarsi all’assalto della medesima, e con bombe a mano ed alla baionetta sgominava l’avversario. Penetrato con ardimento nella casa, concorreva a farne prigionieri i difensori superstiti. Piave, 13 novembre 1917.
COLLEPASSO
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Decorati di Medaglia di Bronzo al V. M. ANTONAZZO GIUSEPPE, da Copertino sergente 577 compagnia mitragliatrici, n. 5303 matricola. - Capo mitragliatrice, nel muovere all’attacco di una ben munita posizione fu pronto a portarsi sul nostro fianco rimasto scoperto, e, sotto intenso bombardamento e fuoco di mitragliatrici e di fucileria nemica, con calma e coraggio singolari e con efficaci raffiche di tiro, rendeva vana la minaccia di aggiramento del nemico. - Monte Solarolo, 25 ottobre 1918. BIDETTA GIUSEPPE, da Copertino, sergente reggimento fanteria, n. 4225 matricola. - Durante un’azione offensiva fu instancabile ed energico nel trascinare i soldati all’attacco. Curò anche il funzionamento dei rifornimenti e portò ordini attraverso zone pericolose. Carso, 11 ottobre 1916. CARLO LEONARDO, da Copertino, sottotenente 3° reggimento fanteria. COPERTINO DE Comandante di un plotone, ricevuto l’ordine di prendere collegamento con truppe laterali, eseguiva il compito affidatogli noncurante dell’intenso bombardamento e del tiro di fucileria nemica, dimostrando belle qualità commerciali. Gallio, 10 novembre 1917. DE PASCALIS GIOVANNI, da Copertino, soldato reggimento bersagliere, n. 16572 matricola. Ardito lanciatore di bombe a mano, primo fra i primi si portava verso ricoveri nemici, facendovi dei prigionieri e catturando una mitragliatrice che ostacolava l’avanzata dei nostri. Monte SemmerAltopiano di Bainsizza. 18-25 agosto 1917. DI LORENZO COSIMO, da Copertino, soldato 6° reggimento fanteria, n. 475 matricola. In un contrattacco eseguito dalla propria compagnia, per la riconquista di posizioni poco prima perdute da un altro nostro reparto e delle quali il nemico aveva preso saldo possesso, sotto il violento bombardamento avversario, fra i primi si spingeva all’assalto con grande slancio al grido di “Savoia”, cooperando a strappare al nemico le posizioni a farne prigioniero il numeroso presidio. Col di Barretta, 26 novembre 1917. LEO FERRUCCIO, da Copertino, capitano aiutante maggiore reggimento fanteria. Leggermente ferito alla fronte durante il combattimento, rimaneva al suo posto e non si recava a farsi medicare se non ad azione ultimata. Monte Sei Busi, 1° agosto 1915 PERRONE ANTONIO, da Copertino. Soldato nel 142° Regg. Fant. (M. M.) - Medaglia di Bronzo. Porta ordini del comando di un battaglione, durante le giornate di combattimento disimpegnò con ardimento e valore il proprio compito sempre pronto e sereno sotto l’infuriare dei proiettili nemici. esempio di alti sentimenti del dovere. Lucati, 23 - 25 maggio 1917. PRENCE PASQUALE, da Copertino, sottotenente 139° reggimento fanteria. Alla testa del suo plotone che guidava bravamente all’attacco di una forte posizione nemica, cadeva colpito a morte. Monte Asolone, 14 gennaio 1918. TOZZOLI GIUSEPPE, da Copertino, soldato reggimento fanteria, n. 40077 matricola. Dimostrando alto sentimento di cameratismo, si offriva volontariamente e si portava, in pieno giorno e nonostante il fuoco della fucileria nemica, fin sotto i reticolati avversari a raccogliervi il cadavere di un suo compagno. Vertojba, 10 agosto 1916.
DE MITRI DONATO, da Corigliano d’Otranto, soldato 231° reggimento fanteria (M. M.), n. 6957. Volontariamente si offriva, per quattro volte, per far parte di pattuglie esploranti e da combattimento, dando prova di coraggio e sangue freddo. Incaricato della demolizione di un ponte di legno per le artiglierie, rimasto ancora intatto, compiva l’incarico, sebbene l’operazione si svolgesse sotto il tiro di fucileria nemica. Scolo Palumbo (Piave), 15-23 giugno 1918.
CORIGLIANO D’OTRANTO
GUGLIERSI SALVATORE da Corigliano. Soldato nel 5° Regg. Bersaglieri Medaglia di Bronzo. Malgrado l’intenso fuoco di fucileria e mitragliatrici avversarie che battevano il ciglio della trincea dov’era di vedetta, balzava nel ciglio medesimo ed iniziava il fuoco contro un nucleo di nemici, sventando così la sorpresa, adopera vasi poscia efficacemente per la cattura di essa, ne resisteva alla lotta, finché non cadeva ferito gravemente alla testa. Appacchiasella, 11 ottobre 1916.
CORSANO
CAZZATO ERNESTO, da Corsano, tenente complemento reggimento fanteria. Guidava con perizia e slancio il proprio plotone all’attacco di trincee fortemente difese, combattendo con lodevole coraggio, finché cadde, colpito a morte. Bosco Triangolare (Carso), 19 luglio 1915. CAZZATO PASQUALE, da Corsano, tenente milizia territoriale battaglione complementare brigata Cosenza. Incurante del pericolo, alla testa della propria compagnia la condusse ripetute volte al contrattacco, infondendo con l’esempio e con la parola, nei dipendenti, ardire e fermezza, contrastando al nemico il terreno a passo a passo, ed infliggendogli gravi perdite. Ponte di Piave, 16-18 giugno 1918.
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Decorati di Medaglia di Bronzo al V. M. MAROTTA NICOLA, nato a Cursi, Capo timoniere di 1 a classe. Comandante di motoscafo antisommergibile in un attacco diurno con siluro contro navi nemiche, dava prova di molta abilità professionale, di serena calma e sprezzo del pericolo. Golfo di Venezia, 15 novembre 1917.
CURSI
MERCORE CRESCENZIO, da Cursi, Soldato 29° reggimento fanteria. Durante le azioni controffensive che portarono le nostre truppe alla riconquista di un’importante posizione, quale portaordini tra il comando di una compagnia e quello del battaglione, assolveva sempre il suo compito con grande sprezzo del pericolo, finché veniva gravemente ferito. Montello, 19-20 giugno 1918. ANGELELLI VINCENZO, da Cutrofiano, soldato reggimento fanteria, n. 47801 matricola. Di sentinella in un punto battuto dall’artiglieria nemica, si manteneva calmo e sereno al suo posto, d’altro non curandosi che di far rispettare la consegna avuta. Monte San Michele, 27 luglio 1915.
CUTROFIANO
CARROZZINI ERNESTO, da Cutrofiano, sottotenente complemento 47° reggimento fanteria. Febbricitante e in condizioni di grande debolezza fisica, volle rimanere al comando del proprio plotone, e lo guidò nella azione con perizia e ardimento. Ferito da un colpo nemico di artiglieria, si allontanò dalla lotta con rammarico, incitando ancora i dipendenti al pieno adempimento del proprio dovere. Piave-Livenza, 30 ottobre-1 novembre 1918.
LA PORTA POMPEO, da Cutrofiano, capitano 127° fanteria (M. M.). Comandante di un battaglione, lo guidò con singolare vigore al contrattacco di preponderanti forze che avevano già rotto la nostra linea, incitando con l’esempio le proprie truppe, con impetuoso slancio ricacciò il nemico, e saldamente mantenne la posizione fino all’arrivo dei rincalzi. Monte Pertica (Monte Grappa), 27 ottobre1918 LA PORTA POMPEO,da Cutrofiano, capitano 127° reggimento fanteria (M. M.). Durante un violento contrattacco nemico, destinato di rincalzo in una difficile posizione, e visto che reparti della prima linea retrocedevano in disordine, incurante dell’intenso fuoco di sbarramento nemico, si slanciava incontro ad essi e gli riorganizzava, facendoli ricondurre sulla linea di fuoco.In cinque giorni di azione offensiva dava costante esempio di fermezza e di ardimento singolari. Scolo Palombo- Zenson di Piave, 19-24 giugno 1918 PALERMO ANTONIO, da Cutrofiano, sergente reggimento fanteria, n. 33011 matricola. Penetrò per primo in un camminamento nemico, aiutando la posa delle cariche cubiche e dei laciafiamme per scacciare il nemico dalle caverne ove resisteva. Diresse con ardimento, sotto il tiro violento della fucileria nemica, il taglio di un reticolato. San Martino del Carso, 7 agosto; Lokvica, 14 agosto 1916. POLIMENO ANTONIO, da Cutrofiano, Caporale reggimento fanteria n. 5578 matricola. Sotto il violento fuoco nemico, adempiva al suo servizio di porta ordini, dando bella prova di coraggio e di valore. Piton Brulé (Macedonia Serba), 10-11 maggio 1917. VALLONE LUIGI, da Cutrofiano, soldato 218° reggimento fanteria (M. M.), n. 10188 matricola. Capo arma di sezione pistole e mitragliatrici, sventando un’insidia nemica, si slanciava con il proprio comandante, con ardimento nel fianco dell’elemento di trincea, gli infliggeva gravissime perdite. Candelù (Piave), 18 giugno 1918. VANTAGGIATO ARCANGELO, da Cutrofiano, sodato reggimento fanteria. Procedendo alla testa della compagnia col proprio comandante di plotone, cooperava validamente a ricacciare il nemico da una tricea momentaneamente perduta e da recuperare, con pochi altri animosi, due nostre mitragliatrici. Monte San Michele, 29 giugno 1916. VANTAGGIATO CESARE, da Cutrofiano, zappatore reggimento fanteria,n. 23812 matricola. Addetto ai lavori di approccio per l’occupazione di un tratto di trincea nemica, sebbene fatto segno a fuoco di fucileria e ad intenso lancio di bombe a mano, si portava coraggiosamente fin sotto alla posizione dell’avversario e vi veniva ferito al fianco da una scheggia di una bomba. San Martino del Carso, 6 luglio 1916. VERGINE ANTONIO, da Cutrofiano, Soldato nel 127° regg. fant. (M. M.) - Medaglia di Bronzo. Durante un furioso contrattacco nemico, sostenuto da intenso fuoco d’artiglieria e mitragliatrici, energicamente conduceva in linea alcuni sbandati. In altro contrattacco sotto vivissimo fuoco di sbarramento, noncurante del pericolo, di propria iniziativa raccoglieva una mitragliatrice, la postava e la metteva in azione dove era maggiormente necessaria l’immediata ed efficace azione. Fosso Palumbo, Zenson di Piave, 20 - 23 giugno 1918.
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Decorati di Medaglia di Bronzo al V. M. GALATI GIACOMO, da Marittima (Diso). Secondo Capo Cannoniere a La Spezia. Accorreva spontaneamente sul luogo ove in un laboratorio erasi sviluppato un incendio di balistica ed adoperavasi attivamente, con evidente pericolo di esporsi ad altri scoppi. All’opera di spegnimento dell’incendio stesso, impedendo che questo si propagasse a depositi di esplosivi vicini ed evitando cosi maggiori e più funeste conseguenze. La Spezia, 28 aprile 1917.
DISO
TRONCI TOMMASO, nato a Diso, Sottocapo Cannoniere,. Capo di un pezzo avanzato fatto segno a violento tiro di smonto da parte del nemico, dava esempio di calma e coraggio disperdendo col violento fuoco della sua arma nuclei avversari che stavano per aggirare i nostri. Cortellazzo, 19 dicembre 1917. BITONTI CESARE, da Gagliano del Capo, capitano medico 6 reggimento alpini. - Attratto dalle grida di militari travolti sotto le macerie di un ricovero sfondato dall’artiglieria avversaria, accorreva spontaneamente, primo fra tutti, a prestare l’opera sua, e, rimanendo esposto ad un tiro micidiale, noncurante del pericolo, dirigeva le operazioni di sgombero, riuscendo a mettere in salvo i feriti. Mirabile esempio di alte virtù militari. Dosso Alto Zurez (Val Lagarina), 19-22 maggio 1916.
GAGLIANO DEL CAPO
COSI VITO, da Gagliano del Capo (frazione Arigliano), soldato 572 a compagnia mitragliatrici, n.11282 matricola. Durante l’intenso bombardamento nemico, aggiustato sulla nostra prima linea, si portava per il primo alla propria mitragliatrice. Subito dopo, avendo l’avversario sferrato un attacco con violento fuoco di mitragliatrici e fucileria, volontariamente si spingeva in avanti, raccogliendo e portando poi notizie sull’avversario al proprio comandante di compagnia. Nervesa (Piave), 18 giugno 1918. FERILLI ROCCO, da Gagliano del Capo. Sottotenente volontario nel 136° Rcggimento Fanteria (M.M.). Durante una giornata di aspro combattimento, si prodigò con slancio, ardimento e sprezzo del pericolo, animando i suoi soldati, che trascinò all’assalto e alla conquista di munitissimi trinceramenti nemici, mediante accanita e sanguinosa lotta. Oslavia, 15 gennaio 1916.
CASTRIOTA Vincenzo, da Galatina, sottotenente complemento reggimento fanteria. Comandante di plotone, eseguiva di notte, col proprio reparto, un’ardita incursione nella trincea nemica, facendovi prigionieri e bottino di armi, e dando prova d’intelligenza e di mirabile ardimento nell’esecuzione del compito affidatogli. Settore Regina (Conca Camozzini), 10 giugno 1916. CHIRENTI PIETRO, da Galatina. Soldato nel 1° Reggimento Genio - Medaglia di Bronzo. Sotto il violento tiro nemico traeva in salvo il proprio ufficiale rimasto interrato e ferito in seguito allo scoppio di una granata avversaria. Monte Solarolo (Monte Grappa), 24 ottobre 1918. CIRIEGIO SALVATORE, da Galatina, sergente 220° reggimento fanteria (M: M:), n. 19376 matricola. Comandante di una sezione di mitragliatrici, sotto l’intenso fuoco GALATINA avversario, con singolare ardimento, si slanciò avanti, con la prima ondata, all’attacco di una forte posizione, eseguendo una efficace azione di fuoco, e dando bella prova di fermezza e di coraggio ai dipendenti. Altipiano di Bainsizza, 8 ottobre 1917. CONGEDO LUIGI, da Galatina, soldato 47° reggimento fanteria, n. 37442 matricola. In commutazione dell’encomio solenne concessogli con decreto luogotenenziale 9 aprile 1916: Con altri pochi arditi si lanciava con grande coraggio e sprezzo del pericolo alla riconquista di una trincea poco prima perduta, trascinandoli col suo esempio e giungendo tra i primi sulla posizione, ove faceva tre prigionieri. Castelnuovo del Carso, 5 luglio 1915. FRASSANITO SALVATORE, da Galatina, soldato reggimento fanteria n. 40637 matricola. Durante e dopo aspri combattimenti nemici, riusciva a trarre in salvo parecchi feriti immobilizzati fra le due trincee avversarie, attraversando terreno insidioso e scoperto, nonostante fosse fatto segno al vivo fuoco della fucileria nemica. Carso, 16 settembre 1916. GIUGNO LUIGI, da Galatina, soldato reggimento bersaglieri, n. 501 matricola. Nell’assalto di trinceramenti nemici, sotto il violento fuoco di fucileria, mitragliatrici e bombe a mano, dando prova di grande coraggio e sprezzo del percolo, con abile manovra aggirava una mitragliatrice avversaria, catturandola e facendone prigionieri i servienti. Monte Semmer (Altipiano di Bainsizza), 18-25 agosto 1817.
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Decorati di Medaglia di Bronzo al V. M. GRECO GIUSEPPE, da Galatina, soldato 239° reggimento fanteria (M. M.), numero 2044 matricola. Ciclista addetto ad un comando di battaglione, attraversava ripetutamente zone assai pericolose, per disimpegnare il proprio compito, rendendo importanti servizi. Incaricato di portare un ordine alla prima linea mentre il nemico sferrava un violento contrattacco, dopo avere assolto il proprio compito, rimaneva sul posto e, ritto sulla trincea, eseguiva un violento lancio di bombe sull’avversario, incitando nel contempo i compagni a resistere. Bello esempio di coraggio e di fermezz. M. Pertica, 24-27 ottobre 1918. LUPIA GIUSEPPE, da Galatina, capitano 93° reggimento fanteria. Comandante di un reparto soggetto al violento bombardamento nemico, bell’esempio di calma e coraggio percorreva la trincea per rianimare i soldati e tenerli saldi al loro posto. Durante l’attacco avversario, ritto sulla trincea lanciava bombe, e primo fra tutti si spingeva al contrattacco, concorrendo a sgominare il nemico. Casa Tasson (Monte Grappa), 19 dicembre 1917. MANNI PIETRO, da Galatina, soldato 135° reggimento fanteria (M. M.), n. 62232 matricola. Spezzatosi il fronte mentre la compagnia stava per passare sulla riva sinistra del Piave, sotto il violento bombardamento nemico, dimostrando singolare fermezza, si prestò arditamente a coadiuvare i pontieri del genio nella riattazione del ponte stesso, passando quindi per il primo non appena compiuto. Pederobba (Piave), 27 ottobre 1918. PALMIERI ANTONIO, da Galatina. Caporale nel 264° Regg. Fanteria - Medaglia di Bronzo. Sprezzante del pericolo, attraversava volontariamente zone fortemente battute dall’artiglieria nemica, portando i soccorsi di urgenza ai feriti ed assistendo indefessamente per più giorni e.. più notte. Flondar, 24 - 26 - 28 maggio 1917. RIZZO VINCENZO, da Galatina, caporale maggiore 82a batteria bombarde, n. 248 matricola. Per quattro giorni resistette impavido al proprio pezzo sotto un violento fuoco di controbatteria, senza interrompere neppure per un istante le sue operazioni. Essendo stati messi fuori di combattimento tre serventi del pezzo, li sostituì egli stesso in tutte le loro attribuzioni, evitando così che altri uomini fossero distolti dai loro posti di combattimento. Bell’esempio di fermezza e coraggio. Col Cischietto, 29 giugno 1918. ROMANO SALVATORE, da Galatina. Carabiniere a piedi nel 374° Plotone Legione Catanzaro. Di servizio ad un posto fisso intensamente bersagliato dal fuoco nemico, conscio del proprio dovere vi rimaneva impavido, fedele alla consegna. Travolto dalla frana prodotta dallo scoppio di un proiettile di grosso calibro, ne usciva contuso, il giorno seguente riprendeva immediatamente servizio. San Giovanni (Grappa), 15 giugno 1918. STEFANELLI PIETRO, da Galatina, soldato reggimento lancieri n. 33130 matricola. Quale portaferiti, in quattro giorni di violenta azione, ininterrottamente, con sprezzo del pericolo ed abnegazione, stando in una trincea battuta dal fuoco nemico, prodigava ad oltre cento feriti del proprio e di altri reparti le sue cure affettuose e intelligenti. Sbarramento di Val Mucile, 14-18 settembre 1916. TONDI LUIGI, da Galatina, capitano reggimento fanteria. Incaricato di concorrerere col proprio reparto a respingere l’avversario che, con l’uso di gas asfissianti, era penetrato in parte delle nostre linee, animando, coll’esempio, le truppe, otteneva il completo sgombro della linea, facendo prigionieri e ricuperando il materiale che nella prima irruzione era rimasto in mano del nemico. Monte San Michele, 29 giugno 1916. TONDI LUIGI, da Galatina, sottotenente reggimento fanteria. Rimasto al comando della compagnia per la morte del suo capitano, dava prova di calma nel guidarla sotto il fuoco nemico, cooperando alla conquista di una posizione fortemente difesa. Bosco Triangolare (Carso), 25 luglio 1915. VALLONE LIBORIO, da Galatina, soldato reggimento fanteria, n. 44582 matricola. Facendo parte del plotone guastatori, avanzava risolutamente fin sotto ai reticolati nemici per aprirvi un varco, e cadeva, colpito a morte. Busa di Verle, 25 agosto 1915. VERGINE CARLO, da Galatina, aspirante ufficiale 30° reggimento fanteria. In uno dei più aspri combattimenti, lanciatosi risolutamente all’attacco. di assai contrastata posizione, fu bello esempio di valore e fermezza, riuscendo coi suoi dipendenti. a prolungare la resistenza ad oltranza infliggendo numerose perdite all’avversario contrattaccante. Dosso Faiti (Carso), 14 maggio 1917. VILLANI GAETANO, da Galatina. Sottotenente di Compl. Regg. Fant. Nell’attacco delle posizioni nemiche, coadiuvò efficacemente il suo comandante di compagnia, e, avanzando sempre animosamente, alla testa del proprio reparto, diede bell’esempio ai suoi dipendenti. Cadde colpito a morte. Monte San Michele, 26 luglio 1915. VIOLA LUIGI, da Galatina, soldato 222° reggimento fanteria (M. M.). Attraversato a mezzo traghetto di barche, il Piave, sotto micidiale fuoco nemico, appena posto piede sulla riva sinistra, balzava fra i primi all’assalto delle posizioni avversarie. Ferito, non abbandonava il campo della lotta, fino a quanto l’intero battaglione, oltrepassato il fiume, non riusciva ad affermasi sulla riva sinistra. Salgareda (Piave), 30 ottobre 1918. VIVA VINCENZO, da Galatina. Sottotenente 1242 a Compagnia Mitragliatrice Fiat, n. 1222 matricola. Medaglia di Bronzo. Comandante di una sezione mitragliatrici, allo scoperto falciava arditamente e furiosamente il nemico incalzante, finché, ferito, venne a forza portato indietro. Lasson (Piave), 20 giugno 1918.
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Indice Saluto del Sindaco Massimo Stamerra................................................................. p. 5 Introduzione dell’autore......................................................................................... p. 7 Albo d’Oro dei Caduti............................................................................................ p. 11 Acquarica del Capo....................................... p. 13 Alessano............................................................p. 15 Alezio.................................................................p. 17 Alliste..................................................................p. 21 Andrano............................................................ p. 23 Aradeo..............................................................p. 25 Arnesano........................................................... p. 29 Bagnolo del Salento........................................ p. 30 Botrugno*.......................................................... p. 256 Calimera........................................................... p. 31 Campi Salentina.............................................. p. 34 Cannole............................................................p. 38 Caprarica di Lecce......................................... p. 38 Carmiano.......................................................... p. 40 Carpignano Salentino..................................... p. 42 Casarano.......................................................... p. 43 Castri di Lecce................................................. p. 51 Castrignano de’ Greci.................................... p. 52 Castrignano del Capo.................................... p. 54 Castro*..............................................................p. 256 Cavallino........................................................... p. 56 Collepasso........................................................ p. 57 Copertino.......................................................... p. 60 Corigliano d’Otranto....................................... p. 65 Corsano.............................................................p. 68 Cursi...................................................................p. 69 Cutrofiano......................................................... p. 70 Diso....................................................................p. 72 Gagliano del Capo......................................... p. 74 Galatina............................................................ p. 76 Galatone...........................................................p. 84 Gallipoli.............................................................p. 90 Giuggianello..................................................... p. 95 Giurdignano..................................................... p. 96 Guagnano........................................................ p. 97 Lecce................................................................p. 100 Lequile...............................................................p. 117 Leverano........................................................... p. 119 Lizzanello...........................................................p. 122 Maglie...............................................................p. 124 Martano............................................................ p. 128 Martignano....................................................... p. 132 Matino...............................................................p. 133
Melendugno..................................................... p. 138 Melissano........................................................... p. 139 Melpignano...................................................... p. 140 Miggiano...........................................................p. 141 Minervino di Lecce.......................................... p. 142 Monteroni di Lecce......................................... p. 144 Montesano Salentino....................................... p. 147 Morciano di Leuca.......................................... p. 148 Muro Leccese................................................... p. 150 Nardò................................................................p. 153 Neviano.............................................................p. 162 Nociglia.............................................................p. 164 Novoli.................................................................p. 166 Ortelle................................................................p. 171 Otranto..............................................................p. 172 Palmariggi......................................................... p. 173 Parabita............................................................p. 174 Patù...................................................................p. 179 Poggiardo......................................................... p. 180 Porto Cesareo*................................................. p. 257 Presicce............................................................. p. 182 Racale...............................................................p. 186 Ruffano..............................................................p. 188 Salice Salentino................................................ p. 191 Salve..................................................................p. 195 San Cassiano*................................................... p. 257 San Cesario di Lecce...................................... p. 197 San Donato di Lecce...................................... p. 200 San Pietro in Lama........................................... p. 202 Sanarica............................................................ p. 203 Sannicola.......................................................... p. 204 Santa Cesarea Terme...................................... p. 206 Scorrano............................................................p. 207 Seclì....................................................................p. 209 Sogliano Cavour.............................................. p. 210 Soleto.................................................................p. 212 Specchia........................................................... p. 214 Spongano......................................................... p. 217 Squinzano..........................................................p. 218 Sternatia............................................................ p. 223 Supersano.........................................................p. 224 Surano...............................................................p. 225 Surbo..................................................................p. 226
Taurisano...........................................................p. 228 Taviano..............................................................p. 230 Tiggiano.............................................................p. 232 Trepuzzi..............................................................p. 233 Tricase................................................................p. 235 Tuglie..................................................................p. 238
Ugento...............................................................p. 243 Uggiano La Chiesa.......................................... p. 245 Veglie.................................................................p. 247 Vernole..............................................................p. 249 Zollino.................................................................p. 252
Località aggregate ad altri Comuni e non presenti nell’Albo d’oro............... p. 255 Cause di morte...................................................................................................... p. 258 Medagliere............................................................................................................ p. 259 Decorati di Medaglia d’Oro al V.M.................................................................... p. 261 Gallipoli.................................................................................................................. p. 263 Lecce..................................................................................................................... p. 263 Decorati di Medaglia d’Argento al V.M............................................................. p. 265 Acquarica del Capo....................................... p. 267 Alessano............................................................p. 267 Alezio.................................................................p. 267 Alliste..................................................................p. 267 Andrano............................................................ p. 268 Aradeo..............................................................p. 268 Bagnolo del Salento........................................ p. 268 Calimera........................................................... p. 269 Campi Salentina.............................................. p. 269 Caprarica di Lecce......................................... p. 270 Carmiano.......................................................... p. 270 Carpignano Salentino..................................... p. 270 Casarano.......................................................... p. 270 Castri di Lecce................................................. p. 271 Castrignano de’ Greci.................................... p. 271 Castrignano del Capo.................................... p. 271 Cavallino........................................................... p. 272 Collepasso........................................................ p. 272 Copertino.......................................................... p. 272 Cutrofiano......................................................... p. 273 Diso....................................................................p. 273 Gagliano del Capo......................................... p. 273 Galatina............................................................ p. 273 Galatone...........................................................p. 274 Gallipoli.............................................................p. 275 Giurdignano..................................................... p. 276 Guagnano........................................................ p. 276 Lecce................................................................p. 277 Lequile...............................................................p. 282 Leverano........................................................... p. 282 Lizzanello...........................................................p. 282 Maglie...............................................................p. 283 Martano............................................................ p. 283
Martignano....................................................... p. 284 Matino...............................................................p. 284 Melendugno..................................................... p. 284 Melissano........................................................... p. 284 Minervino di Lecce.......................................... p. 284 Monteroni di Lecce......................................... p. 285 Montesano Salentino....................................... p. 285 Muro Leccese................................................... p. 286 Nardò................................................................p. 286 Neviano.............................................................p. 287 Nociglia.............................................................p. 287 Novoli.................................................................p. 287 Otranto..............................................................p. 288 Parabita............................................................p. 288 Poggiardo......................................................... p. 288 Presicce............................................................. p. 288 Racale...............................................................p. 289 Ruffano..............................................................p. 289 Salice Salentino................................................ p. 289 Salve..................................................................p. 290 San Cesario di Lecce...................................... p. 290 San Donato di Lecce...................................... p. 290 San Pietro in Lama........................................... p. 291 Sanarica............................................................ p. 291 Scorrano............................................................p. 291 Seclì....................................................................p. 291 Soleto.................................................................p. 291 Specchia........................................................... p. 292 Spongano......................................................... p. 292 Squinzano..........................................................p. 292 Sternatia............................................................ p. 292 Supersano.........................................................p. 293 Surano...............................................................p. 293
Surbo..................................................................p. 293 Taurisano...........................................................p. 293 Taviano..............................................................p. 294 Trepuzzi..............................................................p. 294 Tricase................................................................p. 295 Tuglie..................................................................p. 295
Ugento...............................................................p. 296 Uggiano La Chiesa.......................................... p. 296 Veglie.................................................................p. 296 Vernole..............................................................p. 296 Zollino.................................................................p. 296
Decorati di Medaglia di Bronzo al V.M.............................................................. p. 297 Acquarica del Capo....................................... p. 299 Alessano............................................................p. 299 Alezio.................................................................p. 300 Alliste..................................................................p. 300 Andrano............................................................ p. 300 Aradeo..............................................................p. 301 Arnesano........................................................... p. 301 Bagnolo del Salento........................................ p. 301 Botrugno............................................................p. 301 Calimera........................................................... p. 301 Campi Salentina.............................................. p. 302 Cannole............................................................p. 303 Caprarica di Lecce......................................... p. 303 Carmiano.......................................................... p. 304 Carpignano Salentino..................................... p. 304 Casarano.......................................................... p. 305 Castri di Lecce................................................. p. 306 Castrignano de’ Greci.................................... p. 306 Castrignano del Capo.................................... p. 306 Cavallino........................................................... p. 306 Collepasso........................................................ p. 306 Copertino.......................................................... p. 307 Corigliano d’Otranto....................................... p. 307 Corsano.............................................................p. 307 Cursi...................................................................p. 308 Cutrofiano......................................................... p. 308 Diso....................................................................p. 309 Gagliano del Capo......................................... p. 309 Galatina............................................................ p. 309 Galatone...........................................................p. 311 Gallipoli.............................................................p. 312 Giuggianello..................................................... p. 314 Giurdignano..................................................... p. 314 Guagnano........................................................ p. 314 Lecce................................................................p. 314 Lequile...............................................................p. 322 Leverano........................................................... p. 322 Lizzanello...........................................................p. 322 Maglie...............................................................p. 322 Martano............................................................ p. 324 Matino...............................................................p. 324 Melendugno..................................................... p. 325 Melpignano...................................................... p. 325
Miggiano...........................................................p. 326 Minervino di Lecce.......................................... p. 326 Monteroni di Lecce......................................... p. 326 Montesano Salentino....................................... p. 327 Morciano di Leuca.......................................... p. 327 Muro Leccese................................................... p. 327 Nardò................................................................p. 328 Neviano.............................................................p. 330 Nociglia.............................................................p. 330 Novoli.................................................................p. 330 Otranto..............................................................p. 331 Parabita............................................................p. 331 Poggiardo......................................................... p. 332 Presicce............................................................. p. 332 Racale...............................................................p. 333 Ruffano..............................................................p. 333 Salice Salentino................................................ p. 334 Salve..................................................................p. 334 San Cesario di Lecce...................................... p. 335 San Donato di Lecce...................................... p. 335 San Pietro in Lama........................................... p. 336 Sanarica............................................................ p. 336 Sannicola.......................................................... p. 337 Scorrano............................................................p. 337 Seclì....................................................................p. 338 Sogliano Cavour.............................................. p. 338 Soleto.................................................................p. 338 Specchia........................................................... p. 338 Spongano......................................................... p. 338 Squinzano..........................................................p. 338 Sternatia............................................................ p. 339 Supersano.........................................................p. 339 Surbo..................................................................p. 340 Taurisano...........................................................p. 340 Taviano..............................................................p. 341 Trepuzzi..............................................................p. 341 Tricase................................................................p. 342 Tuglie..................................................................p. 342 Ugento...............................................................p. 343 Uggiano La Chiesa.......................................... p. 343 Veglie.................................................................p. 343 Vernole..............................................................p. 343 Zollino.................................................................p. 344
Finito di stampare nel mese di novembre del 2015 presso ALTOGRAF | Industria Grafica - 73042 Casarano (LE) Tel. 0833 502319 - www.altograf.it