iNBiCi magazine- anno 5 - Numero 3 - Marzo 2013

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Granfondo della Pace

14 aprile 2013

Valtopina

Comune di Valtopina in

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Marostica LA “Città degLi SCACChi” COME IN uN SOGNO ISPIRAtO AL MEDIOEVO, IN CuI EROICI CAVALIERI SI SFIDAVANO PER CONtENDERSI LA MANO DI GIOVANI NOBILDONNE, LA CIttà DI MAROStICA, CON LE SuE POtENtI MuRA, NEL SECONDO wEEkEND DI SEttEMBRE, DI OGNI ANNO PARI, SI tRASFORMA NELLA PERFEttA SCENOGRAFIA DI uN FANtAStICO tEAtRO ChE CI RIPORtA INDIEtRO NEL tEMPO. QuEStA CIttà SEMBRA, COSì, ESSERE ELEttA A LuOGO DELLE SFIDE, DI QuELLE ChE, COME NELLA FAMOSA “PARtItA DEGLI SCACChI”, SI GIOCANO CON L’INtELLEttO, OPPuRE A COLPI DI PEDALI E SuDORE, COME IN ALtRI CASI…

Ma Marostica può giocarsi altre pedine oltre quelle degli scacchi. Innanzitutto è una città affascinante per la sua posizione: adagiata sulla fascia pedemontana della provincia di Vicenza, possiede uno dei complessi medioevali più intatti e caratteristici, con le mura di cinta che avvolgono il centro urbano, dominato dal Castello Inferiore, e abbracciano il colle Pausolino, collegando la città al Castello Superiore, da dove si domina una bellissima e suggestiva visuale. Il Castello Inferiore venne costruito sotto la dominazione scaligera per fronteggiare i Padovani nel XIV sec. Oggi sede espositiva, si caratterizza per il suo alto mastio, le sue mura merlate in calcare e arenaria, i due ponti levatoi e il suo cortile interno con due bei loggiati su pilastri in mattoni di cotto. La piazza su cui sia affaccia, teatro dei giochi, testimonia ancora oggi la dominazione veneziana con la caratteristica colonna sormontata

dal leone marciano. Completano questa meravigliosa cornice i leoni in bassorilievo sulla facciata del castello, i marmi del pavimento della piazza in cui compare lo stemma scaligero, e il palazzo del Doglione (o della Loggia) costruito nel ’400 come sede della Cancelleria comunale e notarile, poi ristrutturato nel secolo scorso. Ancora da vedere: le numerose chiese della città, costruite dall’VIII all’XVII secolo, alcune con chiostri e conventi annessi, ognuna con la propria testimonianza storica e religiosa, con i propri preziosi tesori artistici, con le proprie caratteristiche architetture nelle facciate e negli interni; il sentiero in pietra “dei Carmini”, che dall’omonima chiesa conduce al colle Pausolino e al Castello Superiore inoltrandosi nel verde; la cerchia delle mura merlate provviste di camminamento e “torresini”, in tre dei quali si trovano le porte per l’accesso alla città;

Non dimentichiamo le eccellenze enogastronomiche di Marostica, come le ciliegie, la cui varietà locale, dal nome di origine scaligera, è fra le più apprezzate, potendo vantare il riconoscimento del marchio IGP da parte della Comunità Europea. Siamo anche nella patria della grappa (vicina, infatti, è anche Bassano del Grappa), una fortunata collocazione che offre l’opportunità di visitare alcune fra le distillerie più rinomate, dove oggi la grappa è prodotta dalle antiche famiglie locali con gli stessi metodi di più di cent’anni fa. Per tutti questi motivi il passato storico originale e glorioso di Marostica è certamente da onorare con una visita che, condita o no da tutto quello che gli eventi straordinari portano con sé, potrà sicuramente far vivere emozioni indimenticabili.

Vedute suggestive della Piazza degli Scacchi di Marostica foto ALASkAN dude

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La città vicentina, luogo di una delle più attese ed emozionanti granfondo, è nota ovunque come la città della “Partita a Scacchi” più curiosa al mondo: una spettacolare rievocazione storica che si gioca con pedine viventi e che da più di cinquant’anni attrae spettatori da ogni dove. Nella piazza principale di Marostica – una delle più belle d’Italia –, circondata da una scenografia storica autentica e lastricata al centro da marmo bianco e rosa a formare una grande scacchiera, si tiene questa partita di scacchi in costume quattrocentesco. Che di storia o leggenda si tratti, si rievoca un duello del 1454, in cui due giovani cavalieri, Rinaldo d’Angarano e Vieri da Vallonara, si contendono la mano della figlia del Castellano di Marostica, la bella Lionora. Per garantire la pace, il castellano decide di far sfidare i duellanti non in uno scontro “a sangue” ma in una partita al “Nobil Ziogo de li scacchi” (in medioevo considerati una vera e propria disciplina cavalleresca, poiché metafora della guerra). Questa tradizione colta e cortese si traduce, quindi, in uno spettacolo straordinario, carico dei colori degli stendardi e dei costumi, indossati dagli oltre 600 figuranti, dell’entusiasmo dei cittadini, che partecipano attivamente, e delle luci dei fuochi che illuminano il Castello Inferiore a giorno, chiudendo la fine dei giochi, come vuole la leggenda.

l’antico opificio in cui si lavorava la paglia per i cappelli, oggi patrimonio dell’Archeologia Industriale Vicentina. Fuori dalle mura di Marostica, il territorio offre bellezze naturali e soprattutto artistiche come le vicine ville palladiane della provincia di Vicenza.


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Predazzo NeLLA MerAVigLioSA CorNiCe deLLA VAL di FieMMe AL CONFINE FRA IL tRENtINO E L’ALtO ADIGE, ALL’EStREMItà NORD-ESt DELLA VAL DI FIEMME, ALLA CONFLuENZA FRA I tORRENtI tRAVIGNOLO – PROVENIENtE DALLE PALE DI SAN MARtINO – E AVISIO – PROVENIENtE DALLA CIMA DELLA MARMOLADA –, CIRCONDAtO DAL VERDE INtENSO DEI PASCOLI, ALL’OMBRA DEI LAGORAI E DELLE CIME ROSEE DEL LàtEMAR, VI è uN LuOGO RICCO DI StORIA, CuLtuRA E tRADIZIONI ChE è DA SEMPRE MEtA AMBItA DI PIACEVOLI VACANZE IN OGNI PERIODO DELL’ANNO.

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Predazzo (tN), con i suoi oltre 4.500 abitanti, gareggia con Cavalese a essere uno dei centri più popolosi della Val di Fiemme. Il paese è noto soprattutto come polo del turismo invernale, considerato un paradiso per lo sci alpino e di fondo. Qui arrivano da tutto il mondo per sciare, attratti da una natura incontaminata e da paesaggi che tolgono il fiato a chiunque. Ben collegato al comprensorio sciistico del Feudo-Làtemar (con la cabinovia PredazzoGardonè), e all’area sciistica Bellamonte-Lusia/Passo Rolle (grazie ai più moderni impianti di risalita), offre chilometri e chilometri di piste innevate fra le montagne più belle del mondo. Lo sci di fondo è, invece, praticato principalmente al passo di Lavazè, la lago di tésero e sull’altopiano di Bellamonte, lungo i percorsi della Marcialonga. A ricordare passate glorie dello sport invernale rimane ancora lo stadio del salto con gli sci, che ha ospitato i Campionati Mondiali di sci

nordico nel 1991, nel 2003 ed anche di recente in questi primi mesi del 2013 assieme ad altri spettacolari eventi sportivi. Anche nella bella stagione, la posizione privilegiata di Predazzo offre numerose opportunità per i bikers e gli escursionisti che vogliano avventurarsi lungo i sentieri verso la foresta di Panaveggio e il lago di Forte Buso. Pochi chilometri non lontano, infatti, è possibile visitare il Centro del Parco Naturale di Paneveggio Pale di San Martino, con il recinto dei cervi e il giardino officinale, ed è possibile poi proseguire verso il Passo Rolle, a quota 1372 m. Anche l’equitazione è un’altra delle attività sportive più praticate in estate con 8 giorni di gare e ben 2 settimane di intenso programma.

foto Logudro

La particolare posizione geografica di Predazzo ha favorito da sempre le vie commerciali tra le valli di Fiemme e Fassa e la zona del Primiero, tanto che le origini dell’antica cittadina risalgono all’anno Una splendida vista delle montagne della Val di Fiemme da passo Feudo 1100 circa, quando il fondovalle era un grande pascolo percorso dai due torrenti. Qui, scegliendo dei punti al sicuro dalle acque, vennero costruite le prime capanne ad uso di pastori che in seguito si stabilirono in abitazioni più solide, lavorando e bonificando la terra. Durante il medioevo Predazzo fu nota per la “Regola Feudale”, una serie di investiture di “feudi rustici” da parte dei

Principi Vescovi. Di questa antica tradizione, che regola la successione delle proprietà, rimane ancora l’eco nei festeggiamenti del giorno di San Martino (11 novembre) quando i sei rioni accendono le “Ase”, grandi falò sui pendii circostanti, e, a seguire, sfila il corteo con i campanacci per le vie del paese. Ancora oggi al centro della città esiste l’edificio amministrativo del “Palazzo della Regola” (antico Palazzo Maultasch), che merita una visita. Sicuramente fra gli edifici storici da visitare ci sono anche le due chiese del paese, fra cui quella dei Santi Filippo e Giacomo, risalente alla metà dell’800 in stile neogotico, col campanile che sovrasta al centro la facciata. Mentre, di grande interesse scientifico, per le peculiarità geologiche e mineralogiche proprie del paesaggio dolomitico locale, è il Museo Geologico delle Dolomiti. è il più importante della Valle di Fiemme, Val di Fassa e dintorni e, a partire dal 2012, è entrato, per volontà della Provincia di trento, nella rete del Museo tridentino di Scienze Naturali. Visitando Predazzo (e tutta la Val di Fiemme) ci si rende conto che la più preziosa risorsa è costituita dai silenziosissimi boschi, i cui alberi forniscono una gran quantità di legname. Grazie alla vendita del legname e al rimboschimento continuo oggi la popolazione sta cercando di ricostruire i “tabià”, le antiche baite dove una volta si lavorava duramente e si allevavano gli animali. una curiosa riscoperta del partimonio tradizionale che affascina anche chi è semplicemente di passaggio. E con le sue tradizioni, le sue rievocazioni storiche, i mercati artigianali, i percorsi turistici ed enogastronomici, i suoi locali dal tipico sapore alpino, ove è possibile intrattenersi a qualunque ora del giorno, Predazzo si rivela una meta tutta da scoprire e da gustare, in quella cornice da favola della Val di Fiemme.

Predazzo vista dal Maso delle Coste foto giACoMo ZorZi


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L’INTIMO O TECTNOIC IDEA PER A T E L T A N U ALE: ECCEZION

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SoMMArio 10

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L’Editoriale

Energia e integrazione Inbici

a cura di Maurizio Rocchi

a cura dell’Equipe Enervit

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In copertina

Dossier sport e medicina a cura del Dr. Guido Porcellini

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L’Opinione

Donna In... Bici

a cura di Andrea Agostini

a cura di Roberto Zanetti

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110 Protagonisti

La tua crono a cura di Leonardo Olmi - Max Lelli

a cura di Paolo Mei

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114 Prossime gare

Inbici per il mondo a cura di Andrea Pelo Di Giorgio

a cura di Playfull

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Il telaio ideale

Integratori per campioni

a cura di Roberto Zanetti

a cura del Centro Ricerche Keforma

72

130

Grandi Eventi

Road Racing

a cura di Newspower

a cura di Roberto Zanetti

76

134

Biomeccanica Inbici

Stretching nello sport

a cura di Fabrizio Fagioli

a cura del Dr. Massimiliano Muccini

80

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Salute Inbici a cura del Dr. Alessandro Gardini

Donne al Comando a cura di Gianluca Barbieri

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Pier FiliPPo caPello a cura di ANDREA AGOSTINI

agostini@gocom.it

PIER FILIPPO CAPELLO, MILANESE CLASSE 1970, SPOSAtO CON DuE BIMBE, AVVOCAtO, ESPERtO DI DIRIttO SPORtIVO CON uN’ESPERIENZA VENtENNALE. tRA SuOI ASSIStItI AtLEtI DI DIVERSE DISCIPLINE COME CICLIStI, CALCIAtORI, tRIAtLEtI, RuGBIStI.

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Avvocato Capello, come nasce questa sua specializzazione? «Be’, devo dire che la cosa è stata abbastanza naturale essendo il figlio di Fabio Capello. A casa mia ho sempre respirato aria di sport e, devo dire nonostante non sia un grande praticante, di essere un appassionato. Un altro sbocco naturale poteva essere fare esclusivamente il procuratore nel calcio ma per evitare conflitti d’interesse quando mio padre era allenatore di club abbiamo deciso di soprassedere, e per questo per anni mi sono occupato di seguire i calciatori solo per quanto riguarda aspetti contrattuali e gestionali. Oggi, con un’esperienza ormai ventennale acquisita sul campo e con mio padre allenatore di Nazionali (oggi Ct della Russia, ndr) e quindi fuori da certe dinamiche di mercato, ho deciso di affiancare alla normale attività di avvocato specializzato nel diritto sportivo anche questa strada, che ho intrapreso insieme ad una serie di professionisti con diverse competenze in materia, dando vita ad una struttura che si chiama K4sport con sede a Milano.»

foto FederiCo de LuCA

Cosa è cambiato nel mondo dello sport e soprattutto nel mondo del ciclismo, visto che è uno dei suoi cavalli di battaglia? «Direi tantissimo anche se non va di moda dirlo nel ciclismo. A mio avviso questo è la disciplina che ha operato i cambiamenti più radicali, in principale modo in materia di controlli antidoping.» Mi scusi, ma non sembra, visto che troviamo spesso articoli su questa materia sui giornali. «Lei ha ragione, ma solo perché da un lato la prevenzione e i controlli funzionano più che in altre discipline, e dall’altro il ciclismo va sui giornali per questioni ‘di doping’

solo quando qualche atleta risulta positivo, e mai quando invece sono approvate (e applicate…) norme tra le più serie e severe. Il vero cambiamento è avvenuto con la Legge 376/2001, la cosiddetta legge doping. Da quel momento in avanti è cambiato il mondo. Detto che siamo uno degli unici paesi dove il doping è anche un reato per la legge dello Stato, e quindi si rischia la galera, devo dire che questo sport ha fatto passi da gigante.» in che senso? «Nel senso che dai vertici del ciclismo mondiale alle corsette amatoriali della domenica è ben chiaro a tutti qual è il rischio di chi assume o tenta di assumere sostanze dopanti. C’è stata quindi una presa di coscienza enorme rispetto al problema, cosa che invece non è in altre discipline, anche più ‘blasonate’. Oggi la percezione è solo negativa, ma per un atleta che rischia e viene beccato, quasi sempre, ce ne sono una miriade che oggi hanno una mentalità assolutamente pulita. Io il problema l’ho visto e lo vedo da dentro e posso garantire che c’è maggiore consapevolezza e il futuro sarà migliore. Questo sport dovrebbe essere preso ad esempio per quello che ha fatto negli ultimi 10, 15 anni.»


Cosa c’è di diverso rispetto ad altri sport? «Di diverso, in senso positivo, questa consapevolezza della lotta al doping dai vertici fino alla base. In altri sport quest’attenzione c’è solo all’apice. In senso negativo, invece, la capacità di ottenere introiti sganciati dalle sponsorizzazioni, che la crisi ha contratto sensibilmente in tutto il pianeta, purtroppo. Il Calcio ad esempio, così come il rugby, ha capito già a metà degli anni ’90 che i soldi, quelli veri, sarebbero arrivati sempre più dagli introiti televisivi e avrebbero dovuto essere distribuiti a tutti i livelli in misura proporzionale.» Ma mi scusi perché, se il Ciclismo ha fatto enormi progressi nella lotta al doping, è sempre sotto la lente d’ingrandimento in senso negativo? «A mio avviso, oltre a patire comunque l’onda lunga di una gestione che per anni è stata ‘leggera’, è forse una delle poche discipline che permette di trovare almeno 200 atleti tutti insieme in un posto, quindi è chiaro che chi fa i controlli sa che tra cento o duecento atleti magari uno furbo lo trova. La stessa cosa può accadere forse in un campionato del mondo di calcio o, in misura ancora maggiore, nelle olimpiadi, ma è anche vero che uno dei pochi stati dove c’è una legge penale sul doping

è l’Italia. Inoltre il fatto che il doping sia reato permette ai PM e ai NAS d’intervenire direttamente senza doversi preoccupare o aspettare una qualsiasi attività della giustizia sportiva; e poi, il lavoro di prevenzione in uno sport itinerante come il ciclismo fa più rumore.» Qual è un altro aspetto tipico del ciclismo? «Be’, direi l’aspetto fiscale. Essendo un’attività ‘worldwide’ incrocia aspetti fiscali differenti. Per certi versi, è come il motociclismo, se dovessi fare un paragone. I ciclisti sono di nazionalità diverse e corrono per Team di altrettanti paesi e quindi, sottoposti a regimi fiscali differenti, ed è chiaro che qualcuno che prova a fare il furbo infilandosi nelle pieghe dei vari regolamenti lo si trova sempre. Ma le cose non possono durare. Serve una linea unica, magari come nel calcio con il fairplay finanziario. Certo una simile regolamentazione non può venire imposta solo dall’UCI, perché non avrebbe sufficiente autorità in tal senso. Deve essere forse un’autoregolamentazione, che metta in maniera oggettiva sullo stesso piano i vari team accasati in diversi paesi del mondo. Potrebbe venire dagli stessi ciclisti. Forse all’inizio potrebbero obiettare perché potrebbe essere controproducente per qualcuno di loro, ma col passare del tem-

po verrebbero fuori gli aspetti positivi e un futuro più stabile, per tutto il movimento.» Se dovesse dare un consiglio a questo sport? «Direi di lavorare molto sull’aspetto comunicativo, sia per quanto attiene il livello top, sia per quanto attiene alla promozione tra i giovani. Oggi la gente comune pensa che fare ciclismo sia fondamentalmente pericoloso e che sia uno sport individuale. Mentre, per usare ancora due esempi scontati, fare calcio o rugby viene percepito come uno sport in cui non si è in pericolo e si impara a far gruppo o spogliatoio, come si dice in gergo. Luoghi comuni sbagliati dal mio punto di vista. Oggi andare in bici non è molto più pericoloso di 20 anni fa e rimane una scuola di vita incredibile. La bici insegna a lottare, a fare sacrifici per cercare una vittoria che rimane molto difficile da raggiungere. Vince uno su 200 partenti e non la squadra, ma nessuno vince senza una squadra con spirito di gruppo. Potremmo definirlo uno sport individuale dove la squadra è fondamentale. Se vogliamo, una disciplina atipica che ha moltissime similitudini con la vita di tutti i giorni. Ecco io se dovessi dare un consiglio direi di lavorare sulla comunicazione per fare emergere tutti gli aspetti positivi di questa disciplina.»


foto bettiNiPhoto

17° GranFondo selle italia Via del sale

dueCeNto uLtiMiSSiMi PoSti Per LA gArA deL 7 APriLe A CerViA CoN LA PoSSibiLità di PArtire dAVANti… iN grigLiA ViP! iL riCAVAto iN beNeFiCieNZA Cresce l’attesa per la 17a Granfondo Selle Italia “Via del Sale” del 7 aprile a Cervia, per i super veloci che sono riusciti ad assicurarsi uno dei 3.500 posti esauriti in brevissimo tempo. Sciolta la neve, i primi giorni di sole primaverile risvegliano ancora di più la voglia di tornare sui pedali. E le tante richieste arrivate dagli amici ciclisti che per ritardo o distrazione non sono riusciti a conquistare un pettorale per la Granfondo di Cervia, hanno convinto gli organizzatori a cambiare idea e riaprire le iscrizioni, ma solo per duecento ultimissimi posti. Poiché una sfida è una sfida, e chi la accetta deve avere la possibilità di dimostrare il suo valore; non solo si riapre, ma si riapre in grande stile. Così, per questa finestra sulla Granfondo Selle Italia Via del Sale, i più coraggiosi avranno la possibilità di vivere un’esperienza davvero unica e partire davanti a tutti. In Griglia Onore e ancora di più… in Griglia VIP! L’emozione sarà unica: un ingresso in griglia riservato e la nuvola dei ciclisti alle spalle. Le duecento iscrizioni speciali saranno disponibili dall’11 marzo sul sito www.sportur.com. I pettorali sono in vendita a prezzo maggiorato, il cui ricavato, sottratta la quota di partecipazione di 35 euro, verrà destinato in beneficenza all’organizzazione onlus istituto oncologico romagnolo. Pettorali disponibili: • Griglia VIP: 10 pettorali dal num. 11 al num. 20 a quota 100 euro. La griglia VIP è riservata a soli venti ciclisti, ospiti della granfondo.ha un ingresso riservato, che consente di entrare senza code e assembramenti. La partenza è davanti a tutto il gruppo. • Griglia Onore: 50 pettorali dal num. 21 al num. 70 a quota 50 euro. è la griglia di merito nella quale entrano i migliori ciclisti delle granfondo più importanti. ha una partenza riservata ed è la griglia più avanzata della Granfondo Selle Italia “Via del Sale”...

• Seconda Griglia: 150 pettorali dal num. 2701 a quota 40 euro. i percorsi L’edizione 2013 della Granfondo Selle Italia “Via del Sale” ripropone l’apprezzato percorso di 150 km che parte dalle pianure della Riviera per raggiungere le colline dell’Appennino romagnolo, attraverso il suggestivo scenario delle Saline di Cervia, con tutta l’emozione della nota “Cima Pantani” su Montevecchio (altezza 373 m – km 4 – pendenza max 14%), che vedrà assegnare il Gran Premio della Montagna al primo uomo ed alla prima donna assoluti. Invariati rispetto alla scorsa edizione anche il percorso medio di 107 km ed il corto cicloturistico di 77 km. unica variazione 2013 riguarda il primissimo tratto di partenza, che si sposta davanti alla spiaggia libera di Cervia, quindi in direzione opposta rispetto a quella delle edizioni precedenti. E nuovo sarà soprattutto il timing della partenza, con le griglie, compresa naturalmente la nuova Griglia Rosa al femminile, che partiranno con un intervallo reale di alcuni minuti l’una dall’altra, in modo da evitare assembramenti e “scavalcamenti” da una griglia all’altra. Percorso gourmet Per gli appassionati di “ciclo-gastronomia”, che vivono la bicicletta come mezzo per rilassarsi, godendo il bellissimo panorama che la terra di Romagna regala in primavera, contro lo stress della vita moderna, torna l’apprezzatissimo Percorso gourmet “Sulle Strade dei Sapori”. Poco meno di 40 chilometri interamente pianeggianti, affrontabili in tutta tranquillità anche dai meno atletici, con qualsiasi tipo di bicicletta. La partenza è alle ore 10.00 di domenica 7 aprile, con rientro alle 14.00 circa. La quota di iscrizione di 10 euro comprende l’assistenza lungo il percorso, gadget gourmet e ben quattro soste gourmet con degustazione dei piatti tipici locali.


Per i ragazzi l’appuntamento è invece sabato 6 aprile con la Pedalata Minigranfondo Young, su percorso di 11 km circa aperta a tutti i giovanissimi dai 7 ai 16 anni, con qualsiasi tipo di bicicletta. Iscrizione gratuita, gadget in omaggio per tutti, golose soste merenda sul percorso e gelato-party all’arrivo. iNForMAZioNi: Sportur, viale italia 41, 48015 Cervia (rA), tel. 0544.974395, fax 0544.975757; sportur@sportur.com; www.sportur.com UFFICIO STAMPA SPORTUR Miriam Evangelisti - marketing@sportur.com - tel. 0544.974395

ProGraMMa sPortur Bicycle show 2013 dal 2 al 7 aPrile Sportur Club Hotel Vacanza in bici “sulle strade dei sapori della romagna” dal 5 al 7 aPrile lungomare deledda – spiaggia libera Bicycle show expò: esposizione delle aziende tecniche del mondo della bici dal 6 al 7 aPrile lungomare deledda – spiaggia libera Gimcana young: prove di abilità per bambini dai 4 anni in su Freestyle show: spettacolo di acrobazie in bike saBato 6 aPrile ore 16.00 lungomare deledda – Fantini Club spiaggia 182 Minigranfondo sportur young ore 17.30 lungomare deledda – Fantini Club spiaggia 182 conferenza stampa 17a Granfondo del sale selle italia ore 18.00 Cervia città – viale roma, angolo circonvallazione 8° JetMan sprint – gara a cronometro individuale doMenica 7 aPrile ore 8.00 lungomare deledda – Fantini Club spiaggia 182 17° Granfondo del sale – selle italia ore 10.00 lungomare deledda – angolo viale Milazzo Percorso Gourmet “le strade dei sapori”


La nostra rivista, la nostra cara INBICI, è diventata grande in questi anni, grazie alla passione di quanti – tanti – hanno contribuito alla sua crescita. La parola d’ordine è dunque, passione, quella stessa che rappresenta il leit motive per il quale, che sia caldo o freddo, che ci sia la neve o un bel sole estivo, molti di voi (e di noi) salgono in sella appena è loro possibile. Quella passione che per purtroppo talvolta fa da contraltare al tema del doping, piaga che giunge nel momento in cui quella stessa passione sfocia nell’ossessione “a tutti i costi” del risultato. Senza addentrarsi troppo nelle questioni presenti e passate – vi sono esperti che, all’interno di INBICI, tratteranno dell’argomento – si sta vivendo l’era della consapevolezza, l’era in cui, in qualche modo, il grosso vaso di Pandora è stato scoperchiato e non si può più ignorarne il contenuto. un impegno da parte dei singoli ciclisti, di squadre, ma anche di organizzatori di eventi che sta diventando una sorta di filosofia sportiva, ancorché etica per in-

terpretare il ciclismo. L’impegno su questo fronte e, soprattutto, a tutti livelli, è indubbiamente un risultato da perseguire senza, tuttavia, che la lotta al doping diventi una caccia alle streghe – che ha già purtroppo mietuto vittime eccellenti – o una sorta di lettera scarlatta da indossare sempre e comunque, anche laddove il proprio debito con la giustizia, chi è incappato in “errori di percorso”, l’abbia già saldato. La passione, in fondo, è bella anche quando, dopo lunga assenza, viene riscoperta.

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l’editoriale l’editore MAURIZIO ROCCHI



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in coPertina LA grANFoNdo deLLA PACe ProtAgoNiStA A VALtoPiNA

Comune di Valtopina

IL 14 APRILE LA GLOBAL DREAM ORGANIZZA LA 19ª EDIZIONE A VALtOPINA. PERCORSO AGONIStICO uNICO E tRE CICLOtuRIStICI, PARtENZA ALLA FRANCESE E IL SABAtO uNA CRONOSCALAtA PER AMAtORI E LA GARA DEI GIOVANISSIMI.

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Valtopina (PG) – Domenica 14 aprile 2013, la 19ª edizione della Granfondo della Pace sarà la protagonista in terra umbra. La manifestazione itinerante valida come tappa del Giro d’Italia uISP e che vede in camera di regia la Global Dream torna sulle strade di Valtopina, garantendo panorami mozzafiato ed un’accoglienza impeccabile. L’evento di Valtopina riserva numerose novità, in primis, un solo percorso agonistico di 130 chilometri, cui si affiancano tre percorsi cicloturistici: il lungo di 130 chilometri, che ripercorrerà quello agonistico, il medio e il corto, rispettivamente di 101 e 66 chilometri. Partenza alla francese dalle 7,30 alle 9, mentre il via agonistico avverrà alle 9,30 dagli impianti sportivi di Valtopina con un protagonista d’eccellenza, vale a dire l’ex pro folignate Massimiliano Gentili. tra gli eventi a corollario della manifestazione, la Global Dream ha ideato la mattina di sabato 13 una cronoscalata per amatori sulla salita del Santa Cristina che presenta una pendenza media del 18% con punte del 22. Partenza per il primo atleta alle 10,30. Le premiazioni per la crono sui 2,7 km di percorso, saranno riservate ai primi tre dei due gruppi (uomini e donne fino ai 40 anni ed un secondo gruppo over 40). Verrà altresì allestito un apposito spazio con bici da spinning per il riscaldamento. Iscrizioni entro il 7 aprile. Nel pomeriggio di sabato inoltre, si svolgerà una gara per Giovanissimi. La quota di partecipazione alla cronoscalata è di € 10 compreso il pranzo del sabato. Potrà essere versata insieme a quella di partecipazione alla granfondo, inviando i due moduli. Per quel che concerne le iscrizioni alla granfondo, fino al 7 aprile costerà 25 euro per gli agonisti e 20 per i cicloturisti. Le

iscrizioni riapriranno poi in occasione del ritiro dei pacchi gara sabato 13 aprile dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 20 e domenica 14 aprile dalle 7,30 alle 9. La quota sarà di 30

euro per tutti, con diritto al pacco gara fino ad esaurimento. Per info www.granfondodellapace.it.



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riccardo MaGrini

office@leonardoolmi.com

a cura di LEONARDO OLMI

dALLA StrAdA ALLA tV CoN grANde SuCCeSSo NASCE COME CICLIStA, POI PASSA IN AMMIRAGLIA A FARE IL DIREttORE SPORtIVO E QuINDI APPRODA IN tV A COMMENtARE QuELLE GARE DI CuI ERA StAtO LuI StESSO PROtAGONIStA. A tuttO CIò MAGRINI AGGIuNGE ANChE LA SuA ESPERIENZA A FAVORE DELL’INDuStRIA DEL CICLISMO.

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foto Foto SCirotti

riccardo Magrini (Montecatini terme, il 26 dicembre 1954), è un ex ciclista su strada italiano. Dopo essere stato un dilettante di buon livello vincendo nelle categorie minori una ventina di gare, cogliendo anche la maglia della Nazionale con la partecipazione ai Campionati del Mondo a Montreal in Canada nel 1974; passa professionista nel 1977 con la FiorellaMocassini del presidente Alberto Pagni, dopo due anni approda alla Inox-Pran con Giovanni Battaglin. Nel 1980 alla Santini Selle Italia con Mario Beccia, 1981 Magniflex ritrova lo svedese Johansson, suo compagno di squadra nel 1977 e, dal 1982 al 1984, alla Metauromobili raggiunge l’apice della carriera agonistica con il belga Lucien Van Impe per poi terminare la carriera professionistica con la Vini Ricordi (1985-1986). In dieci anni di carriera professionistica tre i successi: il Giro della Provincia di Reggio Calabria nel 1982, una tappa al Giro d’Italia (terracina - Montefiascone) ed una tappa al tour de France (Nantes - Ile d’Oleron) entrambe nel 1983. Corridore con buone qualità comunicative, si faceva apprezzare soprattutto per la sua simpatia e goliardia, faL’opinionista Riccardo Magrini con il conduttore e giornalista televisivo di Eurosport Andrea Berton mose le sue gag e le imitazioni di Adriano De Zan. Passista scalatore ottimo gregario e fine stratega, nel 1986 scendeva dalla bici per salire in ammiraglia; a fine stagione riccardo puoi raccontare ai nostri lettori, perlomeno a coloagonistica dirigeva, a fianco di Mauro Battaglini, la Vini Ricordi. ro che per caso non ti conoscessero (immaginiamo pochi), L’anno successivo, con la Magniflex, dirigeva una squadra di chi era il Magrini corridore? giovani talenti, tra gli altri anche del compianto Franco Ballerini. «Un altruista naturale. A me fare il ‘gregario’ non pesava, anzi Negli ultimi anni è stato Direttore Sportivo di Marco Pantani si trattava proprio di una sorta di vocazione. D’altronde in quel nella Mercatone uno (2002) e di Mario Cipollini nella Domina periodo o eri talmente bravo per fare il ‘capitano’ altrimenti doVacanze (2004). Attualmente è opinionista di Eurosport, distin- vevi provare ad eccellere in qualcosa che ti potesse garantire il guendosi per la passione e grande competenza nelle sue tele- contratto. In quegli anni non era facile passare dalla categoria cronache, rimane sempre legato all’ambiente del ciclismo. dilettanti al professionismo, quindi dovevi essere molto svelto a capire che ruolo potevi avere nel gruppo. Il Riccardo Magrini con Franco Pellizzotti e Vincenzo Nibali mio carattere in questo mi ha molto aiutato, in quanto le mie imitazioni e le scenette mi hanno reso molto simpatico ai miei colleghi; oltre a questo, posso aggiungere che su certi percorsi misti andavo discretamente forte, quindi ero molto rispettato anche dai grandi Campioni. Poi, diciamo che da corridore d’appoggio riuscire a vincere nello stesso anno (1983) una tappa al Giro d’Italia ed al Tour de France corredati da altri piazzamenti onorevoli, è stata una soddisfazione grandissima che in molti si ricordano ancora a distanza di tanto tempo, segno che qualche segno ho lasciato anch’io nel mio piccolo.» Poi sei passato in ammiraglia, ed hai avuto l’onore di fare il direttore Sportivo niente meno che di Marco Pantani e Mario Cipollini, due corridori che hanno fatto la storia del ciclismo, cosa ci puoi raccontare in merito?


Riccardo Magrini come opinionista di Eurosport, ritira il premio Arturo Santelia, nella serata del Giglio d’Oro 2012

«Il mio obiettivo era quello di fare il DS appena conclusa la carriera di corridore. A metà stagione del mio ultimo anno agonistico, salii sull’ammiraglia della Vini Ricordi-Pinarello e dalla Coppa Sabatini a Peccioli iniziò una seconda ‘carriera’. Era il 1986, e l’anno successivo venni chiamato da Franco Magni, titolare della Magniflex di Prato, per dirigere la squadra di giovani speranze che aveva allestito e per la quale nutriva delle grandi aspettative. Squadra giovane diretta dal più giovane direttore sportivo dei professionisti. Ballerini, Santaromita, Cenghialta, Canzonieri, Galleschi, Grimani, Giannelli e Asti; questi sono alcuni dei ragazzi che hanno fatto una lunga e brillante carriera. Poi una pausa interrotta dalla chiamata in campo giovanile nella categoria juniores dove mi sono veramente divertito ad insegnare il ciclismo ai ragazzi e dove mi sono tolto anche delle belle soddisfazioni. Pantani mi telefonò una sera intorno alla fine del mese di giugno convocandomi a Cesenatico, mi voleva parlare. Non immaginavo che il motivo fosse quello di fare il suo direttore sportivo. Fu una gioia immensa e allo stesso tempo mi sentii invaso da un grande senso di responsabilità, peccato non aver potuto fare tutto quello che ci eravamo prefissati. Per Mario Cipollini il discorso è stato diverso, in quanto da ragazzino veniva spesso in allenamento con me e suo fratello Cesare quindi, per capirci, bastava solo uno sguardo. Non tutti si ricordano che il 14 febbraio del 2004 Mario conquistò la sua prima vittoria stagionale al Giro del Mediterraneo, peccato che i festeggiamenti finirono dopo poche ore e sprofondammo nello sgomento. Poi esci dalle ammiraglie ed entri in tutte le case degli italiani attraverso quella magica scatola della tv, come commentatore delle gare di ciclismo per eurosport, anche questa immagino sia stata una nuova ed interessante esperienza. Come si vive il ciclismo da dietro le quinte con un microfono in mano? «Marco Saligari, che seguivo su Eurosport da sempre, mi invitò in redazione per conoscere di persona colui che mi faceva impazzire durante le sue telecronache, Andrea Berton. È cominciato così, lui che timidamente si scherniva dalla mia esuberanza e dai miei complimenti; e poi la fatidica ospitata alla Vuelta che ha fatto da trampolino per la nuova attività di commentatore. Era il 2005, ed

effettivamente il raccontare le corse, tra l’altro sempre le più importanti, è un piacere che mi ha coinvolto parecchio negli ultimi anni e devo dire con tanta simpatia nei nostri confronti anche da parte del pubblico. Mi occupo del commento tecnico e devo dire che l’aver ricoperto il ruolo di DS ed aver fatto il corridore prima è stato molto importante ai fini della telecronaca, che alterno sia con Andrea e con Salvo Aiello. Le nostre telecronache sono molto entusiasmanti perché dettate dalla grande passione di tutti noi per questo meraviglioso sport, ed Eurosport sul ciclismo investe molto permettendoci di divertirci e, spero, divertire chi ci segue.» Come tutti sanno basta spingere il tasto del telecomando corrispondente a raiSport 2 per trovare un certo davide Cassani, tuo ex collega sulle due ruote e adesso anche in cabina di commento, come vivi questa rivalità con il Cassa? Visto che spesso commentate la stessa gara in diretta? «Davide è un amico. La rivalità è più dettata dai telespettatori che, come spesso accade, esprimono le proprie simpatie. Credo che ci sia un modo diverso di raccontare le corse ma su gli aspetti tecnici veri e propri siamo in sintonia. D’altronde il musicista interpreta uno spartito ma non può cambiare le note sul pentagramma, per fare un accostamento musicale, Davide è un melodico, io mi sento più un blues man.» riccardo, vuoi azzardare per i nostri affezionati lettori qualche previsione su chi vedi bene ai prossimi giro d’italia, tour de France e Mondiali, che quest’anno si correranno oltre che in italia, anche in quella che è la tua terra d’origine, la toscana? «Per il Giro uno dei miei favoriti è Vincenzo Nibali, ma dovrà vedersela con Wiggins e Basso che sta preparando la stagione con grande impegno, come sempre del resto. Per il Tour, visto che è l’impegno primario della sua stagione, ne do uno secco: Alberto Contador. Per i Mondiali in Toscana spero proprio che sia un italiano a vincere, anche se vedo bene per il bis Gilbert che potrebbe approfittare delle caratteristiche del percorso fatto su misura per corridori con le sue doti.»


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l’oPinione a cura di ANDREA AGOSTINI

agostini@gocom.it

L’uCi CoMe PoNZio PiLAto

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Il gesto dell’organo diretto dall’irlandese Pat McQuaid assomiglia tanto nella sostanza a quello famoso dell’antico politico Romano, Prefetto della Giudea, Ponzio Pilato. Infatti, dopo aver sbandierato ai quattro venti per oltre due mesi che le squadre world tour sarebbero rimaste 18 a dispetto di qualsiasi decisione presa dal tAS sul caso katusha, ecco, dimostrando una coerenza da guinness dei primati, la comunicazione dopo la riammissione della squadra Russa nell’élite del ciclismo mondiale: le squadre registrate come uCI Pro-team per il 2013 saranno 19. hanno scelto lo scenario più semplice, scaricando di fatto le future responsabilità agli organizzatori. Soprattutto su quelli che hanno già comunicato le wild card lasciando fuori lo squadrone Russo. L’Alternativa sarebbe stata di rimettere in discussione una delle licenze già assegnate con probabile ricorso al tAS di quest’ultima aprendo uno scenario interminabile con

conseguenze sull’andamento dell’intera stagione. Ad esempio la katusha, che era in attesa del verdetto da parte del tribunale Arbitrario dello Sport, non ha potuto partecipare al tour Down under, prima gara world tour dell’anno. Ora chi restituirà i punti persi alla squadra di Ekimov? Magari pochi, ma in uno scenario dove ci si contende a suon di centinaia di migliaia di euro corridori con manciate di punti per la graduatoria finale rimane comunque un danno. Lo stesso poteva quindi capitare all’eventuale formazione “spedita” fuori dalle 19 che, in attesa dell’eventuale decisione sul ricorso, non poteva partecipare alle gare wt a meno di un invito e comunque senza concorrere all’assegnazione dei punti della speciale graduatoria. Se ne sono lavati le mani, come si dice in gergo. Nel comunicato emesso dal tAS il 15 febbraio la commissione dice che la katusha è stata esclusa senza nessun motivo, ma ad oggi nessuno dei vertici dell’organi-

smo internazionale di ciclismo ha chiesto lumi alla commissione “indipendente” che ha preso questo abbaglio. La palla passa quindi a RCS e ad ASO, le società che organizzano le più importanti corse al mondo. Cosa faranno per quelle competizioni dove hanno già emesso le wild card senza la squadra di Rodriguez? Amplieranno il campo dei partenti o faranno marcia indietro sugli inviti? E se ricominciassero a fare la guerra all’uCI? La sensazione è che si andrà verso un campo partenti allargato, perché è la soluzione più politica e che non va a mettere in discussione il precario equilibrio fra organizzatori e il massimo organismo svizzero che era già costato non poche energie. Siamo, comunque, alle solite. Per qualcuno la piaga di questo sport è il doping, ma la verità è che il caos regna dove non c’è ordine e chiarezza. Le rivoluzioni andrebbero fatte partire dall’alto e non dal basso.

Il presidente dell’Unione Ciclistica Internazionale Pat McQuaid



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Giro del Granducato di toscana

info@playfull.it

a cura di PLAYFULL

uNA trA Le Più iMPortANti kerMeSSe di CiCLiSMo iN itALiA CON LA PROVA FuORI ABBONAMENtO A tIRRENIA DELLO SCORSO 17 FEBBRAIO è COMINCIAtO uFFICIALMENtE IL CIRCuItO tOSCANO. OLtRE 500 CICLIStI hANNO LOttAtO CONtRO IL tEMPO. IL PROSSIMO APPuNtAMENtO, ChE Dà IL VIA ALLE GRANFONDO, è FISSAtO PER IL 3 MARZO A CECINA (LI).

foto PLAYFuLL NikoN

Percorsi immersi nella natura toscana

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è partito ufficialmente lo scorso 17 febbraio il Giro del Granducato di toscana 2013 nella sua versione tutta nuova, grazie all’inserimento delle due prove tirreniche di Cecina e di Viareggio. è stata la Cronosquadre del tirreno, svoltasi a tirrenia (PI), e valida per le classifiche generali di circuito, ma fuori abbonamento, a dare il via al miglior circuito toscano, con la partecipazione di oltre 500 ciclisti specialisti delle prove contro il tempo.

Darà inizio al calendario dedicato alle granfondo, la città di Cecina (LI) domenica 3 Marzo, quando andrà in scena il primo neo ingresso del circuito: la Granfondo Val di Cecina. Qui verranno assegnate le prime maglie da leader di categoria e si comincerà a fare sul serio. A seguire, nel calendario del Giro del Granducato, saranno la Granfondo Inkospor – Casciana terme (24 marzo), la Greenfondo Paolo Bettini – La Geotermia (14 aprile), la

Granfondo BMC Diavolo in Versilia (21 aprile) e la Granfondo della Vernaccia (12 maggio). Epilogo del circuito sarà un’altra prova fuori abbonamento, la granfondo cicloturistica fiorentina, il Giro di toscana, che assegnerà punteggi sia individuali che a squadre. un lungo viaggio alla scoperta, o riscoperta, della toscana passando dal mare, alla montagna, attraversando le colline, visitando splendide città d’arte. Info circuito: www.girodelgranducato.com

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Paesaggi da gustare in sella alla propria bicicletta



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GranFondo internazionale Bra-Bra a cura di PLAYFULL

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AtteSi 3 MiLA CiCLiSti AL ViA IL 5 MAGGIO ANDRà IN SCENA A BRA (CN) uNA DELLE GRANFONDO PIù AttESE DEL PANORAMA CICLIStICO NAZIONALE. IL COMItAtO ORGANIZZAtORE SI StA PREPARANDO AD ACCOGLIERE uN GRAN NuMERO DI PARtECIPANtI.

foto PLAYFuLL NikoN

Inoltre, la Granfondo Internazionale Bra-Bra riproporrà anche quest’anno una speciale classifica combinata con la Granfondo Internazionale di Laigueglia, la quale nasce dal gemellaggio fra le due prove: la graduatoria verrà suddivisa in due gruppi, a seconda del percorso che si sceglierà di affrontare

La Partenza dell’edizione 2012 della Granfondo Bra-Bra

nella seconda gara, granfondo o mediofondo. Ogni gruppo sarà poi ancora diviso in sei categorie, per sesso e fasce d’età. Verrà premiato il primo (oppure il secondo od il terzo in caso di assenza alla cerimonia di premiazione) di ogni categoria, i quali riceveranno prodotti locali tipici delle due città organizzatrici gemellate: Laigueglia e Bra. Le premiazioni si terranno dopo la prova di Bra. Per iscriversi alla Granfondo Internazionale Bra-Bra, il costo è di 30 euro fino al 31 marzo. Dal 1° al 30 aprile il costo salirà a 35 euro, mentre dal 1° maggio fino al mattino della gara sarà di 40 euro. 10 euro il costo per partecipare alla randonnée, mentre 15 euro è il prezzo per la cena del sabato sera che si svolgerà presso il Movicentro. ulteriori informazioni su http://www.brabra.org/ Per abbonarsi alla Coppa Piemonte, le quote sono di 165 euro per tutte le sei prove e di 150 per cinque gare. Info: www.coppapiemonte.it foto PLAYFuLL NikoN

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Bra (CN) – Il rinvio della Granfondo Internazionale Felice Gimondi al 2014, gara che era in programma proprio in concomitanza con la prova cuneese, obbligherà molti ciclisti che erano diretti a Bergamo a optare per altre manifestazioni. Dando uno sguardo al calendario, è facile notare come la prova di Bra, che si correrà domenica 5 maggio, sia l’unica granfondo di alto livello in programma in quel fine settimana in tutto il nord Italia. Proprio per questo, il Comitato Organizzatore diretto da Sandro Stevan, ha deciso di aumentare gli sforzi, per potenziare la logistica e prepararsi ad accogliere un numero cospicuo di atleti. Si è deciso così di mettere il limite di iscrizioni a 3000 partecipanti, per poter garantire gli standard di accoglienza e organizzazione che ormai contraddistinguono da anni la “Bra-Bra”. La gara sarà valevole come terza tappa del circuito di Coppa Piemonte e proporrà due percorsi competitivi: il lungo di 161 chilometri e il corto di 109. In più, ci sarà la suggestiva randonnée di 212 chilometri, sul percorso originale della prima edizione della “Bra-Bra”.



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19a GranFondo della Pace a cura di NICOLETTA BRINA

nicoletta.brina@gmail.com

A VALtoPiNA iL 14 APriLe L’AMMINIStRAZIONE COMuNALE PuNtA SuLLO SPORt E APPOGGIA LA GLOBAL DREAM NELL’ORGANIZZAZIONE DELLA GARA CICLIStICA. tRA LE NOVItà, uNO StARtER D’ECCEZIONE: L’EX PRO FOLIGNAtE MASSIMILIANO GENtILI.

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Domenica 14 aprile 2013 a Valtopina, nella rigogliosa provincia perugina, si terrà la 19ª Granfondo della Pace, organizzata dalla Global Dream. un evento itinerante per l’umbria che quest’anno prevede diverse novità: due percorsi agonistici (uno lungo di 124 km e uno medio di 80 km) e tre cicloturistici, partenza alla francese e, sabato 13 aprile, una cronoscalata per amatori e una gara per Giovanissimi. Ad affiancare la società sportiva, l’Amministrazione comunale di Valtopina, guidata dal sindaco Danilo Cosimetti, la quale, in un periodo non felice per le casse degli enti pubblici, ha tuttavia deciso di puntare sullo sport.

stra nazionale del tartufo, giunta alla sua 33ª edizione e che si svolge negli ultimi due fine settimana di novembre, la Mostra-mercato del ricamo a mano che si tiene ormai da 15 anni la prima settimana di settembre e, infine, l’ultima nata, vale a dire il Palio di San Bernardino, organizzata la prima settimana di luglio. Direi che il calendario, per un comune piccolo

miche degli enti pubblici in questo periodo. È uno sforzo, tuttavia, che vogliamo fare perché riteniamo che queste realtà sportive vadano aiutate.» tra i partecipanti eccellenti, vi sarà anche l’ex pro folignate Massimiliano gentili, che segnale è per questo tipo di evento?

Cosa significa per Valtopina ospitare una manifestazione di questo genere? «Da parte nostra, l’impegno è quello di lavorare in tutti i settori nei quali abbiamo la possibilità di promuovere il nostro piccolo territorio e riteniamo che anche gare di questo genere possano servire a questo scopo. Ci siamo resi conto che si tratta di eventi in grado di richiamare masse di pubblico – in questo caso ciclisti – molto ampie e che possono tornare ospiti delle nostre strutture ricettive, anche a prescindere da queste manifestazioni.» Valtopina è una realtà amante del ciclismo? «Diciamo che come zona non è propriamente indicata per spostarsi in bicicletta, dal momento che sorge in mezzo a due colline e vi è solo un tratto pianeggiante, tuttavia negli anni scorsi abbiamo ospitato anche altre gare che hanno sfruttato le salite ed il panorama certamente verde e lussureggiante di questa terra. Peraltro le manifestazioni toccano un territorio più ampio e comunque ben noto e conosciuto dai ciclisti.» Quali sono i punti di forza di questa realtà comunale, anche in termini di destagionalizzazione ciclistica? «Come Comune concentriamo la nostra promozione su ambiente e territorio: questa zona infatti offre qualche castello da visitare, ma non si possono annoverare monumenti o siti di importante pregio artistico. Possiamo invece vantare un ambiente molto rigoglioso, cui si affiancano manifestazioni ormai entrate nel cuore di tanti turisti. Tra queste, la Mo-

Il sindaco di Valtopina dr. Danilo Cosimetti ad una recente cerimonia

come il nostro, è abbastanza ricco. A ciò si aggiunge poi l’offerta di agriturismi e country house, molto richiesti dai turisti.» il Comune in che modo contribuirà a livello organizzativo? «L’amministrazione ha messo a disposizione gli impianti sportivi a livello logistico, mediante una tensostruttura adibita a cucina, oltre al palazzetto dello sport. Inoltre favorisce la collaborazione da parte del nostro gruppo di Protezione Civile e della Polizia Municipale, ancorché con un contributo finanziario, un’operazione non da poco viste le disponibilità econo-

«Sarà l’ospite d’onore che darà lo start ufficiale alle 9,30. Credo che per gli appassionati del settore possa essere un sicuro richiamo per questo evento e fonte di rilievo per questa manifestazione.» Sindaco, lei parteciperà a sua volta alla gara? «Purtroppo non ho questa passione, ma sarò certamente sulla linea di partenza a dare il via alle corse. In passato, quando i miei figli erano più piccoli, salivo in sella anch’io, prettamente per accompagnare loro, ma i tragitti non erano sicuramente quelli di una competizione.»





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17ª GranFondo della Vernaccia

nicoletta.brina@gmail.com

a cura di NICOLETTA BRINA

Si PreANNuNCiA uN SuCCeSSo di PreSeNZe LA 17A ediZioNe deLLA VerNACCiA SAN GIMIGNANO, LOCALItà DIChIARAtA PAtRIMONIO DELL’uNESCO, IL 12 MAGGIO OSPItA LA PROVA DEL CIRCuItO DEL GRANDuCAtO DI tOSCANA. tRA BEN MANGIARE E BEL VEDERE, uN’ESPERIENZA tuttA DA VIVERE, IMMANCABILMENtE IN SELLA ALLA BICICLEttA.

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Il 12 maggio si pedala per la Granfondo della Vernaccia, manifestazione giunta alla sua 17ª edizione, che si svolge in località San Gimignano, perla dell’entroterra senese. L’evento è organizzato dal Gruppo ciclistico amatori San Gimignano e fa parte del circuito del Granducato di toscana, settima prova del Giro delle Regioni e del Circuito Dalzero.it, prova del circuito unesco, nonché della Gran Combinata Ciclismo. A sviscerare quelle che sono le caratteristiche fondamentali di questa granfondo, il presidente del sodalizio sportivo, Paolo Marrucci.

salita. Mentre il lungo prosegue verso Camporbiano per voltare verso Villamagna – un tratto di tragitto nuovo – attraverso un territorio intonso con colline piene di grano, e una nuova salita fino a San Vivaldo, da qui si va verso Il Castagno e picchiata fino a San Gimignano.»

La tipicità è uno dei punti forti di questa manifestazione: come si concretizza? «Indubbiamente il territorio toscano è rinomato per la propria accoglienza e per le prelibatezze della sua cucina. Il sabato sera organizzeremo la cena per i nostri ospiti – ciclisti e famigliari – nel corso della

Paolo Marrucci con il sindaco di San Giminiano Giacomo Bassi

Quali sono le caratteristiche fondamentali della granfondo? «Indubbiamente l’aspetto che risulta più evidente, è legato al paesaggio che si attraversa. Tenendo fermo un livello elevato di accoglienza e di sicurezza sulle strade, i ciclisti potranno godersi i paesaggi, i borghi ed il contesto nel quale è inserita la manifestazione. La tipicità e la valorizzazione del territorio sono le leve che muovono la nostra gara.» Come sono stati ideati i percorsi? «I percorsi sono tre, cui si aggiunge una pedalata più blanda con visita alle cantine locali. Quanto ai percorsi veri e propri, il lungo è di 161 km, 116 il medio e 72 il corto. Questi tre tracciati si possono percorrere sia da cicloamatori, sia con il sistema di partenza alla francese (dalle 8 fino alle 8,50, mentre le partenze regolari alle 9), con l’allestimento di due classifiche diverse. Entrando nel merito dei percorsi, questi sono stati modificati e induriti un po’, pur restando comunque fattibili. Si tocca Vico d’Elsa, poi si rientra nel percorso storico, Sant’Appiano, poi Castellina in Chianti dove abbiamo il Gran premio della montagna, da qui poi si va in zona Abadia a Isola, Strove. Mentre il lungo ed il medio proseguono di pari passo, si arriva fino a Quartaia dove inizia la parte nuova del percorso, addentrandosi verso uno strappo duro (23%). Da qui si procede sulla strada del Monte che porterà a Pancole, ora asfaltata ma pur sempre dura, con tre strappi che sono rinfrancati tuttavia dalla meravigliosa vista panoramica su San Gimignano e le valli. Si giunge poi alla deviazione del percorso medio dal lungo. Il primo va diretto verso la zona artigianale di San Gimignano con l’arrivo leggermente in

Partenza e arrivo? «Si parte alle 9 dalle piazze del centro storico di San Gimignano ed il quartier generale è stato ricavato nella zona del Palazzetto della cittadina, a 200 metri dal centro, mentre l’arrivo è nella zona industriale.» Come stanno procedendo le iscrizioni? «Le iscrizioni stanno andando molto bene, ciò anche grazie alla campagna abbonamenti del circuito Granducato, con un migliaio di adesioni. Per quel che ci riguarda, le iscrizioni alla Vernaccia in genere si attestano sulle 1500 presenze. Le adesioni sono aperte fino alla serata del 9 maggio, poi dal 10 e fino al sabato della gara, alle 18, il loro costo è di 40 euro, anziché 30 euro. Le iscrizioni possono avvenire online o con bonifico bancario, facendo riferimento al sito www.granfondodellavernaccia.it.»

quale offriremo a prezzo modico un piatto di pasta, la bistecca con l’osso, contorno, formaggio e dolce, frutta e caffè. La domenica, per il pasta party, offriremo a tutti, ciclisti ed accompagnatori, gratuitamente, un primo, i secondi a base di affettati tipici, formaggio, salciccia e pancetta cotta alla brace, dolce, frutta, caffè e acqua e vino a volontà.» in riferimento al pacco gara, cosa conterrà? «Il nostro pacco gara è ormai conosciuto perché si trovano prodotti tipici delle nostre zone e in questa edizione non ci smentiremo: esso conterrà una bottiglia di vernaccia, una di olio extravergine toscano, un pacco di pasta a filiera cortissima con grani prodotti e lavorati in Toscana, un vasetto di miele, oltre ad integratori vari e prodotti per pulire i capi tecnici.»



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cronosquadre del tirreno a cura di ENRICO CAVALLINI

info@playfull.it

SPortiSSiMo ViNCe LA CoPPA deL MoNdo SI è ChIuSA NEL MIGLIORE DEI MODI LA 2A CRONO SQuADRE DEL tIRRENO. LA COPPA DEL MONDO è ANDAtA ALL’EMILIANA SPORtISSIMO GS. ASSEGNAtE LE MAGLIE DA CAMPIONE NAZIONALE DELLA CONSuLtA. AL tEAM FEMMINILE FOLGORE BIkE IL 1° MERMORIAL ROSSELLA RICCEttI.

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tirrenia (Pi) – è andata alla compagine emiliana Sportissimo GS la Coppa del Mondo di Cronometro a otto, assegnata per la seconda volta a tirrenia, domenica 17 febbraio, in occasione della 2a Cronosquadre del tirreno, organizzata dal Folgore Bike, capitanato da Paolo Aghini, con l’ausilio del Casciana terme Bike. una festa che si è conclusa nel migliore dei modi, facendo divertire gli oltre 520 ciclisti che hanno preso il via dalla pedana posta in centro a tirrenia, pronti per affrontare i 28 chilometri del percorso, totalmente pianeggiante e con il finale sul lungomare. A rompere gli indugi è stato il team Gulliver che alle 9.30 precise ha preso il via, seguito dalle altre 65 formazioni, distanziate di due minuti l’una dall’altra. A chiudere la sfilata è stato il team Le Frecce del Nord alle 11.46. La formazione più veloce in assoluto è stata la Sportissimo GS, che ha coperto i 28 chilometri in 34 minuti e 19 secondi ad una media di 50,1 chilometri all’ora. In ambito femminile, la squadra più veloce è stata quella del Folgore Bike, che ha impiegato 46 minuti e 45 secondi, con una media di 36,77 chilometri all’ora. Molto toccante è stato l’arrivo della formazione Cronotrittici, formata dagli amici di Rossella Riccetti, che hanno chiuso la sequenza degli arrivi con le braccia rivolte al cielo. All’interno del parco sportivo di tirrenia, che si è rivelato logisticamente perfetto a tale scopo, hanno trovato posto le docce, il pasta party e le premiazioni, dirette dallo speaker Giampietro Boscani, che si è occupato dell’animazione in zona partenza e arrivo.

foto PLAYFuLL NikoN

Campionesse Italiane - Consulta

Ben tre i premi in palio: la Coppa del Mondo di cronometro a otto, il titolo di Campione Nazionale di Cronosquadre della Consulta Nazionale di Ciclismo, il memorial Rossella Riccetti assegnato alla migliore squadra femminile, la classifica per squadre miste e la classifica riservata alle bici normali. A conquistare la pregiata Coppa del Mondo è stata l’emiliana Sportissimo GS, mentre il titolo di Campione Nazionale è andato al team Boosny-System Cars wlf (fascia A), allo Sportissimo Gs (fascia B), alle Frecce del Nord (fascia C) e alla Folgore Bike Donne (fascia D). Il Folgore Bike si è anche aggiudicato il Memorial Rossella Riccetti.

Il Team Sportissimo alla partenza foto PLAYFuLL NikoN

tra le bici normali, la vittoria è andata all’ASD Marciana Bike Voglia Di Partire, mentre tra le squadre miste il dominio è stato della Polisportiva Crocerossa Lucca, che ha dominato la classifica con le sue due squadre piazzatesi prima e seconda. termina così la prova di apertura del Giro del Granducato di toscana, che dà l’appuntamento al 3 marzo a Cecina (LI) per il via del calendario delle prove di granfondo. «È stata una bella giornata – spiega Paolo Aghini, l’organizzatore – dove il meteo ci ha aiutato parecchio regalandoci una splendida giornata di sole. Tutto è andato per il meglio e anche il percorso è piaciuto parecchio; articolato e con alcuni punti dove rilanciare la bici. Anche il numero degli iscritti ci ha soddisfatto e siamo contenti che si siano divertiti tutti. Un grosso ringraziamento va al mio staff per il grande lavoro svolto, così come ai Volontari della Racchetta e a tutte le forze dell’Ordine che ci hanno coadiuvato per l’ottima riuscita.» CLASSiFiChe CoPPA deL MoNdo

1. Sportissimo Gs; 00:34:19; 50,1 2. team Boosny-System Cars wlf; 00:34:33; 49,75 3. ASD team Bike Ballero; 00:34:55; 49,23 CAMPioNAto CoNSuLtA CAt. d

1. Folgore Bike Donne; 00:46:45; 36,77


Collezione inverno 2013 Via F.lli Rosselli, 8 - 47023 Cesena (FC) - t. 0547.612001


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GranFondo Val di cecina a cura di PLAYFULL

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giuSePPe di SALVo doPo uNA LuNgA FugA FA SuA LA grANFoNdo VA AL PALERMItANO GIuSEPPE DI SALVO LA VIttORIA DELLA MANIFEStAZIONE tIRRENICA. uNA FuGA LuNGA 30 kM BEN PROtEttO DAI COMPAGNI DI SQuADRA. CLAuDIA GENtILI SI IMPONE tRA LE DONNE. A MASSIMILIANO GRAZIA E FRANCESCA MARtINELLI IL PERCORSO DI MEDIOFONDO.

C

Cecina (LI) – Con oltre 1800 iscritti e 1500 ciclisti classificati si è chiusa la Granfondo Val di Cecina, con la vittoria del palermitano Giuseppe Di Salvo, in forze al sodalizio versiliese Velo Club Maggi 1906. una fuga, la sua, nata poco prima di Pomarance, che lo ha portato a guadagnare fino a due minuti di vantaggio, ben coperto dai compagni di squadra e che ha saputo ben amministrare sulla dura erta di Micciano, riuscendo a giungere a braccia alzate sotto lo striscione dell’arrivo posto in Corso Matteotti, laddove alle 10.00 della mattina avevano preso il via poco meno di 1.700 ciclisti. una festa in piena regola iniziata il sabato pomeriggio con la gimkana riservata ai più piccini, che ha visto numerosi pedalatori in erba sfidarsi con la tipica allegria che caratterizza i bambini. Il vasto villaggio espositivo, disposto in fronte al palazzetto dello sport, sede logistica della manifestazione, ha tenuto occupati i ciclisti che procedevano alle operazioni di ritiro del numero e del ricco pacco gara. una partenza che ha visto il folto gruppo variopinto restare unito per parecchi chilometri, tanto che nemmeno la prima salita di Guardistallo è riuscita a operare la selezione. La prima fuga di giornata ha visto la sua azione non appena imboccata la Bolgherese, grazie al suo continuo mangia-e-bevi, capace di portare in testa al gruppo un drappello di sette unità. Dura solo alcuni chilometri l’evasione, sempre ben tallonata dal gruppo, che chiude il divario nella discesa di Montecerboli. Qui è Di Salvo a partire in contropiede e portare avanti la sua azione che conclude con la vittoria. Nelle retrovie si combatte per le posizioni di rincalzo, e al termine di Micciano gli inseguitori sono solo in quattro. è volata. La vince di potenza il modenese Davide Montanari su Gianluca Maggiore, che salgono rispettivamente sul secondo e terzo gradino del podio. tra le donne la vittoria va alla pratese Claudia Gentili che domina la gara fin dalle prime battute, infliggendo 20 minuti di distacco a Patrizia Piancastelli. terza piazza per la garfagnina Claudia Bertoncini. termina con la volata del gruppo di testa la corsa sulla mediofondo, che vede la vittoria a mani alzate, dopo il tappeto, dell’emiliano Massimiliano Grazia. Seconda posizione per Mattia Anzalone e medaglia di bronzo per Marco Poccianti.

foto PLAYFuLL NikoN

Giuseppe Di Salvo vince la Granfondo Val di Cecina

La corsa rosa è appannaggio di Francesca Martinelli che precede di sei minuti Cristina Coletti. Si dovranno attendere altri tre minuti per completare il podio con la valtellinese Valentina Mabritto. Come ormai si è soliti vedere nelle corse del Giro del Granducato di toscana, la società più numerosa è stata il team Gaudenzi, che ha messo dietro di sé l’emiliano Max team e il GS Futura Sport Cicli Zapier. La festa è terminata con il ricco pasta party e le premiazioni che hanno distribuito ricchi cesti di prodotti alimentari e materiale tecnico. «Siamo soddisfatti di come sia andata questa edizione – sono le parole dell’organizzatore Alessandro Mazzei – che ha portato a Cecina oltre duemila persone in un periodo che economicamente è quello che è. La giornata è stata meravigliosa sotto il profilo del meteo e non si è registrato nessun incidente sul percorso. È per noi la prima volta nel Giro del Granducato di Toscana, che siamo sicuri di avere onorato. Un grosso ringraziamento – continua Mazzei – va ai volontari e alle Forze dell’Ordine che ogni anno ci aiutano in questa bella impresa.» La prossima prova del Giro del Granducato di toscana è fissata per il 24 marzo a Ca-

sciana terme, per la Granfondo Inkospor Casciana terme. Info: www.ciclisticacecina.com CLASSiFiChe Società 1. team Gaudenzi 2. Max team 3. GS Futura Sport Cicli Zapier granfondo maschile 1. Giuseppe Di Salvo (Velo Club Maggi 1906 ASD); 03:25:22; 37,98 km/h 2. Davide Montanari (Max team); 03:26:59; 37,81 km/h 3. Gianluca Maggiore (ASD team Fondriest); 03:26:59; 37,68 km/h granfondo femminile 1. Claudia Gentili (Prestigio Came Giordana); 03:50:26; 34,11 km/h 2. Patrizia Piancastelli (ASD Scatenati); 04:09:15; 31,86 km/h 3. Claudia Bertoncini (Velo Club Maggi 1906 ASD); 04:13:25; 30,91 km/h



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acsi settore ciclisMo

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Il Responsabile Nazionale ACSI Avv. EMILIANO BORGNA

Le NuoVe direttiVe ANNuNCiAte dAL reSPoNSAbiLe NAZioNALe ACSi

D

Dal 13 dicembre scorso, in ossequio agli impegni da me assunti nell’incontro di Consulta e, in precedenza, dal presidente ACSI dott. Antonino Viti, al fine di fare chiarezza e di evitare le commistioni documentate ed emerse in sede di riunione, ho indetto delle assemblee territoriali, accorpando le Regioni, cui hanno partecipato i responsabili ACSI Settore Ciclismo per tutte le Province italiane, ad eccezione della Sardegna. ho predisposto tutto l’apparato tecnico, organizzativo ed amministrativo, dal nuovo regolamento tecnico, attualmente in fase di stampa, al nuovo organigramma nazionale, dalla segreteria organizzativa, ai responsabili degli organi disciplinari, fino ai diversi responsabili, ai calendari e relativi regolamenti, alle divise dei giudici di gara. Per ciò che concerne gli aspetti burocratici, ho inoltre provveduto all’apertura del nuovo conto corrente intestato ad ACSI Settore Ciclismo, così come stanno facendo i diversi responsabili provinciali. In ognuna delle riunioni territoriali ho specificato che l’attività del 2013 sarà impostata nel rispetto di tutte le regole dell’ordinamento sportivo, così come condiviso tra gli Enti di Promozione Sportiva che partecipano al tavolo della Consulta del Ciclismo.

Specifica informativa è stata altresì rivolta al divieto di utilizzo dei loghi ACSI Settore Ciclismo unitamente a quello uDACE, in quanto solo il primo è legittimato ed autorizzato a comparire sui volantini delle

gare e sulla cartellonistica in genere; allo stesso modo sono state fornite indica-

zioni relative alla partecipazione alle gare di coloro che hanno scontato la propria squalifica per reati in materia di doping. Già in passato avevo avuto modo di esprimermi in tema di doping con una apposita circolare nella quale si informavano tutte le strutture periferiche che “in ossequio al disposto delle norme dell’ordinamento sportivo di specie, un soggetto una volta scontata la squalifica riguardo a reati in materia di doping, ha diritto a partecipare a tutte le gare organizzate da un qualsiasi Ente di promozione sportiva. Si osserva che oltre a risvolti di carattere sportivo che saranno giustamente sanzionati dagli organi preposti, la legge n. 376/2000 all’art. 9 disciplina le disposizioni penali che al comma uno si riferiscono espressamente a “chiunque procura ad altri, somministra, assume o favorisce comunque l’utilizzo di farmaci (…)”. Ciò riguardo a casi di prima squalifica e non a quelli di reiterazione del reato.” Pertanto con il presente comunicato desidero dissociarmi da coloro i quali ponessero in essere comportamenti contrari alle direttive suindicate riguardo al rispetto di tutte le regole dell’ordinamento nell’impostazione generale dell’attività.



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GranFondo costa d’aMalFi a cura di NICOLETTA BRINA

nicoletta.brina@gmail.com

APPeNA NAtA, È già iMPerdibiLe

foto JeNSeN

L’ASD MOVICOASt E LA FCI REGIONE CAMPANIA, IL 16 E 17 MARZO, AttENDONO GLI APPASSIONAtI DI CICLISMO PER OFFRIRE LORO StORIA, SPORt E NAtuRA. tRA LE NOVItà, LA PARtECIPAZIONE ECCELLENtE DI GILBERtO SIMONI ED uN PACCO GARA DAVVERO DA NON FARSI SCAPPARE.

con Dalzero.it sarà poi attivata la combinata che vedrà l’abbinamento tra la Granfondo di Amalfi e la Gf 5 terre in programma a settembre: oltre all’iscrizione ridotta (20 euro ogni manifestazione), sarà adibita una particolare classifica con premi speciali. una manifestazione dunque piena di sorprese e con un occhio di attenzione ai suoi partecipanti. La gara ciclistica è stata ideata in due formule: per gli amatori un percorso lungo da 120 km (2500 metri di dislivello e tre Gpm) ed uno corto da 80 (1800 metri di dislivello e due Gpm), mentre i più giovani si cimenteranno in diverse gare lungo un tracciato ridotto con due frazioni, una al giorno. Il 16 marzo, alle 13, saranno i veterani a dare il via alle competizioni, col Campionato provinciale su strada, cronometro da Pontone di Scala a Ravello. Alle 14 la prima tappa di minicross a Scala per la categoria Promozionale (7-12 anni). Ad Amalfi è allestito il centro ospitalità: dalle 10 alle 19, sarà effettuata presso il Salone Morelli del Municipio, la distribuzione dei pettorali e dei pacchi gara. Nell’antico plesso municipale, si troveranno espositori di settore, esibizioni sportive, test con campioni di ciclismo ed equipe mediche, discussioni

tematiche e presentazione del programma del giorno successivo. Nel pomeriggio, dalle 15,30 visite guidate ad Amalfi. In serata, alle 18,30 a Ravello, “Il nostro viaggio jazz”, concerto all’auditorium Oscar Nyemier con ingresso gratuito, evento offerto dalla Ravello Concert Society. La seconda giornata si aprirà alle 8 col 1° Giro della Costa d’Amalfi, la medio fondo amatoriale di 80 e 12 km, alla scoperta della Costa Amalfitana. Alle 10 per la categoria promozionale, la gimkana a Ravello. tra gli eventi collaterali della giornata, a partire dalle 8,20 si terrà la visita guidata escursionistica per la riserva naturale della Valle delle Ferriere. L’escursione terminerà in Ravello nei pressi dell’arrivo dei concorrenti. A questa si aggiunge, alle 9 la possibilità di visitare la città della Musica, Ravello, Villa Rufolo e Villa Cimbrone, sede, la prima del festival wagneriano e la seconda della residenza del gentiluomo inglese Ernest william Beckett. Al termine della gara, dalle 12 in poi, all’auditorium Oscar Nyemier, si svolgerà un evento folcloristico. ulteriori aggiornamenti in merito al calendario degli eventi in programma saranno forniti sul sito www.granfondocostadamalfi.com

foto JiMLoNJ

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La prima edizione della Granfondo Costa d’Amalfi nasce grazie all’ASD Movicoast, in collaborazione con FCI comitato regionale Campania, in programma il 16 e 17 marzo 2013. La Granfondo si inserisce in un minicalendario di eventi, un programma molto intenso, ideato al fine di attirare una nicchia maggiore di persone, non solo ciclisti, che possa apprezzare questo territorio. tra le novità, un parterre d’eccezione con numerose richieste giunte da parte di atleti paralimpici, oltre all’adesione già confermata dell’ex pro Gilberto “Gibo” Simoni che prenderà parte alla gara, ma con lo spirito di attraversare con calma questi luoghi. A ciò si aggiunge un gadget davvero interessante a ricordo di questa giornata: gli organizzatori hanno infatti inserito all’interno del pacco gara, una maglia tecnica griffata Costa d’Amalfi, cui si aggiungono integratori EthicSport, buoni sconto per l’acquisto di prodotti tipici locali, nonché biglietti d’ingresso ai principali eventi e visite guidate organizzati durante la due giorni di sport. Sono poi stati stampati, per tutti coloro che si sono iscritti entro il 3 marzo, numeri personalizzati con tanto di nome e cognome sul pettorale. Grazie all’accordo



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elBa tour 2013

info@playfull.it

a cura di PLAYFULL

MANCANo PoChi giorNi AL ViA di uN eVeNto StrAordiNArio MANCANO MENO DI 30 GIORNI ALL’INIZIO DEL PRIMO GIRO CICLIStICO A tAPPE DELL’ISOLA D’ELBA E C’è ANCORA SPAZIO PER LE ISCRIZIONI. QuASI ESAuRItI I POStI NEGLI ALBERGhI A QuAttRO StELLE.

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4 marzo 2013, Marciana Marina (LI) – Il via ufficiale dell’Elba tour, il primo giro ciclistico a tappe dell’Isola d’Elba, si avvicina a grandi passi. Il giorno fatidico sarà il 1° aprile e manca dunque meno di un mese. Il comitato organizzatore, l’ASD Folgore Bike, sta svolgendo il suo lavoro alla perfezione e la marcia di avvicinamento alla manifestazione procede senza intoppi. Va ricordato quello che è lo spirito dell’Elba tour: un circuito di cinque tappe, le quali solo in parte saranno di livello agonistico. Infatti, solamente alcuni tratti di ogni prova verranno cronometrati e andranno, quindi, a decidere la classifica. Per il resto, la maggior parte dei chilometri sarà ad andatura libera. Questo, per permettere davvero a tutti di partecipare, dato che il giro a tappe dell’Isola d’Elba nasce per unire sport e turismo, passione e sana competizione.

Un’immagine incantevole di Porto Azzurro

Uno dei traghetti a disposizione per i ciclisti del primo Elba Tour

Certamente, sarà una perfetta occasione per gli agonisti di rifinire la preparazione in vista delle gare e per gli amatori e gli appassionati, di visitare pedalando uno dei luoghi più belli al mondo. Il turismo e l’amore per la natura, saranno così il filo conduttore di quella che, per chi deciderà di prendervi parte, sarà una settimana indimenticabile. Infatti, per riprendersi dalle pedalate delle varie tappe

quotidiane, sarà possibile effettuare visite guidate all’interno dell’isola, per scoprirne gli angoli più nascosti e suggestivi. Inoltre, il Comitato Organizzatore dell’evento ha stipulato delle convenzioni per gli iscritti. Grazie agli accordi presi con la compagnia di traghetti Moby, sarà possibile viaggiare verso l’Isola d’Elba a prezzi vantaggiosi: l’auto più un passeggero costerà 87 euro andata e ritorno, mentre il

prezzo per camper o furgone più un passeggero sarà di 111 euro andata e ritorno. Ogni passeggero aggiuntivo avrà un costo di 12 euro a tratta. Anche pernottare in albergo avrà costi decisamente accessibili, sia per le coppie, sia per le famiglie. Questi i prezzi: 245 euro in hotel a tre stelle, 260 euro in hotel a quattro stelle (questi ultimi quasi esauriti). Nei prezzi è compresa la pensione completa con bevande incluse, un drink di benvenuto, due cene in hotel di cui una con menu tipico toscano, una con menu tipico del pescatore e una serata con band locale. Le iscrizioni al 1° Elba tour chiuderanno il 15 marzo e le quote, identiche per atleti e accompagnatori, sono le seguenti: con sistemazione in hotel 100 euro per le donne, 125 per gli uomini. Senza sistemazione in hotel 150 euro per le donne, 200 per gli uomini. Per le iscrizioni seguire il seguente link: http://www.playfull.it/pub/press/elbatour-2013/20130117/iscrizione-elbatour-2013.pdf Per ulteriori informazioni: www.folgorebike.it


Elba Tour 2013 Marciana Marina 1 - 6 Aprile Organizzazione Folgore Bike

Con il Patrocinio di Comuni dell’Isola d’Elba

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2 cronopedalate 3 tappe in linea 300 km da percorrere nel cuore dell’Elba Escursioni e Visite Guidate info: www.folgorebike.it segretario@folgorebike.it cell. 327 9941773 LOCMAN ITALY


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la MontBlanc

info@playfull.it

a cura di PLAYFULL

LA grANFoNdo deL tetto d’euroPA PreSeNtA i Suoi PerCorSi DuE tRACCIAtI AI PIEDI DEL “tEttO D’EuROPA”. uNA VERA tAPPA ALPINA CON LA GRANFONDO DA 138 ChILOMEtRI CON 3800 MEtRI DI DISLIVELLO. PIù ABBORDABILE LA MEDIOFONDO DA 95 ChILOMEtRI CON 2100 MEtRI DI DISLIVELLO. IL 28 FEBBRAIO tERMINE uLtIMO PER LA QuOtA PROMOZIONALE A 30 EuRO.

C

Courmayeur (Ao) – “La Montblanc” presenta i percorsi che domenica 21 luglio saranno teatro dell’avvincente sfida ai piedi del “tetto d’Europa”, il Monte Bianco, a cui è intitolata la manifestazione valdostana. Saranno due i tracciati della gara che prenderà il via da Courmayeur (AO) e che è valida anche come prova del Gran trofeo Multipower – Coppa Lombardia. La granfondo è una vera e propria “tappa alpina”, con i suoi 138 chilometri e ben 3800 metri di dislivello. Più abbordabile invece la mediofondo, con 95 chilometri e 2100 metri di dislivello. Dopo la partenza dal centro di Courmayeur i corridori affronteranno un breve tratto in lieve salita verso La Palud per poi iniziare una lunga discesa che li condurrà a Cerellaz ai piedi della prima vera fatica di giornata. Lunga 6 chilometri non è tuttavia da sottovalutare, con alcuni passaggi anche oltre il 10%. Dopo il transito a Saint-Nicolas una facile discesa condurrà al bivio percorsi. Per i mediofondisti il lungo falsopiano verso Morgex, inframezzato da qualche strappo impegnativo e qualche breve salita come la rampa che porta alla stazione ferroviaria di Pre-Saint-Didier, ricondurrà al Verrand di Courmayeur. La granfondo invece si distaccherà dal percorso medio in prossimità di Arvier, dove inizierà la dura salita di Les Combes. Lunga circa 7,5 chilometri, l’ascesa metterà

foto PLAYFuLL NikoN

alla prova anche i migliori scalatori, con un tratto di circa 3,5 chilometri piuttosto ostici, caratterizzati da pendenze frequentemente in doppia cifra. Dopo la discesa la granfondo ricalcherà il tracciato della mediofondo fino a Morgex, dove poi affronterà invece le arcigne rampe del Colle San Carlo. una salita di non facile interpretazione, lunga 10 chilometri e con una pendenza media del 10% che non farà sconti nemmeno ai corridori più in forma.

Dalla vetta all’arrivo mancheranno ancora 22 chilometri, ma le fatiche per i granfondisti non saranno ancora terminate, con l’ultima salita da Champex verso il Verrand di Courmayeur che con i suoi 4 chilometri potrà ancora essere decisiva per le sorti della gara. Le iscrizioni a “La Montblanc” sono aperte, con la quota promozionale di 30 € valida solo fino al 28 febbraio. Successivamente la quota aumenterà a 35 € fino al 31 maggio, per attestarsi poi a 40 € dal 1° giugno fino al 18 luglio. Dal 19 al 21 luglio la quota di iscrizione sarà di 50 €, ma non sarà garantito il pacco gara. Le iscrizioni possono essere perfezionate on-line, con pagamento tramite carta di credito, dal sito web www.lamontblanc.it, oppure tramite fax, con versamento della quota di partecipazione a mezzo di bonifico bancario. tutte le informazioni su www.lamontblanc.it Una suggestiva immagine ai piedi del Monte Bianco



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MarcialonGa cyclinG craFt a cura di NEwSPOwER

pressoffice@newspower.it

A MAggio torNA LA grANFoNdo Su StrAdA LA SEttIMA EDIZIONE SARà IN StRADA DOMENICA 26 MAGGIO. PERCORSI RINNOVAtI DI 66 kM E 116 kM NELLE VALLI DI FIEMME E FASSA.

foto NeWSPoWer CANoN

A

Alla Marcialonga Cycling Craft 2013 mancano un paio di mesi, e l’attesa comincia a farsi trepidante. Soprattutto per scoprire i nuovi tracciati di gara disegnati ad hoc dal team Marcialonga per la settima edizione, in sella domenica 26 maggio. Due le soluzioni tra cui scegliere, il Mediofondo di 66 km (750 metri dsl complessivi) oppure il Granfondo di 116 km (2.352 m dsl). Per tutti la partenza sarà da Predazzo e si attraversa la Val di Fiemme per intero in leggera discesa, raggiungendo Molina di Fiemme dopo 17 km. Da qui le gambe iniziano a riscaldarsi con i 7 km di graduale salita verso il lago di Stramentizzo, il bacino artificiale sotto le cui acque si trovano i resti dell’antico villaggio omonimo. Oltrepassato il paese di Capriana, il gioco si fa più duro perché, dopo una breve discesa, ci sono 5 km di salita con punti che toccano il 13% per raggiungere, per la prima volta nella storia di questa gara, il caratteristico paese di Anterivo (in provincia di Bolzano), nel Parco Naturale del Monte Corno. La

discesa verso San Lugano lascia un attimo di respiro lungo 10 km prima di imboccare la SS48 delle Dolomiti, dove si iniziano a tirare le prime somme e a vedere un po’ l’andamento di gara. All’altezza delle frazioni di Cela e Aguai, si imbocca la strada della “taoletta”, 3 km verso le Ville attraversando Carano, Daiano e Varena, per poi proseguire per altri 5 km verso il Passo Lavazè (pendenza media al 10%). Il Passo di Pramadiccio, 1 km di tornanti in falsopiano, è lo step successivo, il punto di… svolta della Marcialonga Cycling Craft. I mediofondisti, infatti, da qui si appropinquano alla fine della loro fatica con la ripida discesa verso tesero, e, ripercorrendo in senso inverso la Val di Fiemme, tornano a Predazzo dopo 66 km di gara. Il falsopiano dopo il Passo di Pramadiccio prepara in modo “soft” i granfondisti alla salita verso il Passo di Pampeago e i suoi 7 km con tratti al 17%. Lo scollinamento e la successiva discesa di 12 km dovrebbero essere una manna per le gambe, ma occhio a giocare


a Vigo di Fassa, si rientra verso Soraga, Moena per giungere quindi a Predazzo. Sul completo ed esaustivo sito web della manifestazione si trovano mappe ed altimetrie e tutte le informazioni sui nuovi tracciati di gara. Per la prima volta quest’anno, la Marcialonga Cycling Craft coinvolge da vicinissimo anche le nuove leve della bicicletta (dai 7 ai 16 anni) con la Minicycling di sabato 25 pomeriggio, attraverso un breve circuito cittadino di 850 metri a Predazzo. Anche qui il divertimento è assicurato. un’ulteriore attenzione del team Marcialonga verso i marcialonghisti che vorranno parfoto NeWSPoWer CANoN foto NeWSPoWer CANoN

bene con i freni e “tenere” la strada per assorbire lo sbalzo altimetrico dai 2.000 agli 885 metri, passando da Obereggen fino a Ponte Nova. Niente paura, non è finita. Giusto per non farsi mancare nulla, da qui la lunga salita di 14 km propone rettilinei e pendenza media al 6% nei primi 5 km, e un percorso vario per i successivi chilometri, lungo i quali si può ammirare il Lago di Carezza ai piedi del Latemar, l’unico lago alpino in cui, secondo un’antica leggenda, è possibile vedere riflessi tutti i colori dell’iride. Conquistato il Passo di Costalunga (fino a 1.752 m, dove transiterà anche il Giro d’Italia sabato 25), il pensiero può… volare al traguardo: dopo circa 3 km di falsopiano e una discesa da vertigini fino foto NeWSPoWer CANoN

tecipare alla settima edizione riguarda le quote d’iscrizione, invariate rispetto al 2012: 28 euro per chi si iscrive entro il 30 aprile - 33 euro per chi si iscrive dal 1° al 24 maggio - 40 euro per chi si iscrive sabato 25 maggio. L’importo può essere versato tramite bollettino postale sul conto 316380 intestato a Sci Club MARCIALONGA - 38037 Predazzo (tN) o con bonifico bancario su IBAN It27 S081 8435 2800 0000 0083 816 Cassa Rurale di Fiemme. Sarà possibile ovviamente iscriversi anche attraverso il sito www.marcialonga.it alla sezione “Cycling”.


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cicli coPParo sintesi Giordana crainoX

info@inbici.net

a cura di MIRKO D’AMATO

uN 2013 PieNo di NoVità IL tEAM DORICO CAPItANAtO DA huBERt kRYS, SI RINFORZA uLtERIORMENtE CON L’ARRIVO DI VERONICA PACINI. NEw ENtRY ANChE tRA I SOStENItORI CON L’INGRESSO DEL MARChIO GIORDANA E LA SIVAS VERNICI. IL PLANNING DI GARA è GIà StAtO StILAtO: DEButtO uFFICIALE IL 10 MARZO ALLA GF DEL CONERO CINELLI.

A

Ancona – Sembra paura ed è invece nostalgia segreta. La recente delibera della Consulta Nazionale Ciclismo che vieta la partecipazione di ex professionisti ed Elite e under 23 all’attività amatoriale, potrebbe spaventare la dirigenza di una società cicli-

stica come la Cicli Copparo Sintesi Giordana Crainox, che ha nell’ex professionista polacco hubert krys, il suo indiscusso capitano. In realtà, quella della formazione dorica non è paura, ma nostalgia di un ciclismo amatoriale che è cambiato nel tempo,

ha visto implementare il numero dei tesserati e le prove del suo movimento, soltanto grazie all’impegno di chi svolge questa attività e vuole continuare a svolgerla senza pregiudizi. Per questo, il gruppo del team manager Raffaele Consolani ha raddoppiato il suo impegno, supportato da teodoro Gaudenzi, nuovo presidente della società che, nella sua denominazione, ha incluso il nome del fondatore, tarquinio Copparo. La nuova stagione della Cicli Copparo inizia in maniera trionfale, con l’ingresso di due nuovi sostenitori, come il marchio Giordana che produce abbigliamento sportivo, e la Sivas vernici, da diverse stagioni impegnata nel mondo dello sport a sostegno di chi svolge quest’attività. La formazione sarà composta da ventiquattro tesserati e ha già regalato il primo successo stagionale ai sostenitori dorici, grazie a Claudio Piersimoni che si è aggiudicato una prova della Coppa Carnevale. L’esordio stagionale è fissato per il 10 marzo, alla Gran Fondo Conero Cinelli. I dirigenti del team dorico hanno stilato un programma che prevede la partecipazione a manifestazioni internazionali come la Nove Colli, Selle Italia Vie del Sale, Gran Fondo Eddy Merckx e alla Challenge Giordana, oltre alle manifestazioni che si svolgono nelle Marche e in tutto il centro Italia. La principale novità per quel che riguarda la formazione 2013 è rappresentata dal tesseramento di Veronica Pacini, ciclista in grado di ben figurare nelle manifestazioni a cui partecipa il gruppo giallo nero. A guidare la formazione sarà l’ex professionista polacco hubert krys, che avrà al suo fianco william Dazzani, walter Pazzaglia, Claudio Piersimoni e Roberto Luconi. A completare la rosa, diversi ciclisti che durante la stagione sosteranno gli sforzi dei capitani della Cicli Copparo Sintesi Giordana Crainox sia nell’attività su strada che in quella di fondo. La rosa 2013: Luca Alessandrelli, Giacomo Brunori, Luca Cecili, Maurizio Coppa, william Dazzani, Davide Furlani, teodoro Gaudenzi, Jacket hubert krys, Roberto Luconi, Mauro Marsan, Davide Montenovo, Giuseppe Papili, walter Pazzaglia, Claudio Piersimoni, Veronica Pacini, Silvano Sebastianelli, Mattia Sebastianelli, Giampiero Jachini, Alessandro Gaudenzi, Gianluca Mariani.



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Green Fondo Paolo Bettini a cura di NICOLETTA BRINA

nicoletta.brina@gmail.com

uNA grANFoNdo SeMPre Più ViCiNA ALL’eNergiA PuLitA “LA GEOtERMIA”, uNA GRANFONDO ChE StRIZZA L’OCChIO ALL’ECOLOGIA MOStRANDO COME SI POSSA VIVERE uNA PASSIONE FACENDO AFFIDAMENtO SOLO Su ENERGIA PuLItA. L’APPuNtAMENtO è IL 14 APRILE A POMARANCE (PI).

S

main sponsor del giro del Granducato di Toscana. È nostra intenzione proporre un’iniziativa che sia il più verde possibile, in una zona che ha questo tipo di orientamento, visto che sono presenti impianti geotermici.» Non solo ciclismo, ma educazione ambientale, quindi? «In un certo qual modo sì, dal momento che si può intravvedere anche un’operazione turistica, prima ancora che sportiva, poiché i ciclisti-visitatori vengono catapultati in una realtà che fa dell’attenzione all’ambiente la

fondo da 132 km. La difficoltà è soprattutto nella parte iniziale del percorso medio, mentre per il lungo la parte finale è tortuosa ma non estremamente difficile. Il territorio è la tipica collina toscana molto caratteristica, visto che si trova ad essere solcata da questi tubi che portano vapore alle centrali ed i ciclisti hanno l’occasione di transitare accanto a queste centrali. La partenza alle 10 e l’arrivo vengono fissati in piazza Sant’Anna a Pomarance, mentre il ritrovo, confermato, è allo Spazio Savioli, come da tradizione. Nella zona dell’arrivo sarà allestito un pasta party gratuito a base di cinghiale, grazie ai cacciatori della zona che ci offrono i prodotti per la gara.» foto PLAYFuLL NikoN

Si parla di verde e si pensa alla Green Fondo Paolo Bettini “La geotermia”. La manifestazione fa parte da ben 15 anni del Circuito del Granducato di toscana e si svolgerà il 14 aprile, in occasione della sua 16ª edizione. La granfondo che si presenta sotto forma di gioco di parole, con quel “green” che non è per nulla un errore di battitura, ma una indicazione chiara e precisa di intenti, è organizzata da Veloetruria Pomarance. Stefano Gazzarri, vicepresidente di Veloetruria, spiega l’orientamento tutto “eco” della granfondo.

Nel 2012 avete registrato poco meno di mille iscritti, quest’anno qual è il trend? «Purtroppo l’anno passato siamo stati penalizzati dalla pioggia, ma sappiamo che la nostra manifestazione è molto apprezzata e il fatto che vi siano già oltre mille abbonati al circuito d’appartenenza ci fa ben sperare. Le iscrizioni – www.veloetruriapomarance.it – sono aperte dal 1° dicembre e fino al giovedì precedente la corsa costeranno 30 euro. Dall’11 aprile, fino alla mattina di gara, le quote passeranno a 40 euro.»

L’organizzatore Stefano Gazzarri

«Noi siamo attenti all’aspetto green della granfondo. Ogni cosa è riconducibile alle energie rinnovabili, tanto che durante la manifestazione saranno utilizzate, dove possibile, auto ecologiche, l’alimentazione degli stand sarà elettrica e frutto di energie rinnovabili, vi sarà un forte orientamento verso la raccolta differenziata. Anche la scelta degli sponsor è particolarmente rivolta verso l’aspetto ambientale: la pasta Tosca dal 2012 ha infatti dato il proprio contributo, tanto da divenire

La manifestazione porta il nome di bettini, che significato ha questo in termini concreti? «È fondamentale l’apporto di Paolo Bettini alla buona riuscita della manifestazione, in considerazione del fatto che ci supporta in modo puntuale riguardo a consigli pratici, oltre a garantirci collaborazioni e sinergie con grandi aziende del settore.»

sua caratteristica principale. A ciò si aggiunge l’impronta sportiva, vista tuttavia come un andare con calma, scegliendo, appunto il mezzo più ecologico, vale a dire la bicicletta. Il tutto per offrire l’opportunità di riscoprire un modo green di vivere e la prova che si può vivere in questo modo.» tre percorsi immersi nel territorio toscano… «Abbiamo un percorso cicloturistico da 70 km, cui si aggiunge il medio da 87 e la gran-

Ci sono iniziative particolari in occasione della manifestazione? «Abbiamo partnership importanti che si riflettono in un ricco pacco gara. La città peraltro in quelle giornate offrirà musei aperti e gratuiti grazie ad un accordo con la manifestazione. Inoltre gli hotel proporranno pacchetti ad hoc per chi vuole dormire a Pomarance, in occasione della gara.»



Master cluB circuito tricolore toSCANA, LAZio, uMbriA e MArChe uNite Sotto Le iNSegNe deL 1° MASter CLub CirCuito triCoLore dieci. Dieci come 10 marzo, data della “prima” ufficiale del Master Club Circuito tricolore. Dieci come il numero di prove che compongono questa manifestazione che si concentrerà nel centro Italia, per focalizzare l’attenzione di migliaia di ciclisti amatori. Con la Granfondo del Conero ad Ancona, il 10 marzo, debutta nel panorama ciclistico italiano il Master Club Circuito tricolore, che terrà banco fino a settembre – la chiusura è infatti il 1° settembre, con la prova a Monteroni d’Arbia (SI) –, e coinvolgerà quattro regioni (toscana, Lazio, umbria e Marche). una filosofia diversa da quelle già note: viene data infatti la possibilità di associarsi all’intero circuito, ottenendo poi sconti del 15 per cento, oltre ad altri vantaggi, sull’iscrizione alla singola prova, con un risparmio complessivo, al termine della stagione di circa 10 euro. tra gli altri vantaggi, il bonus di 100 punti, ai fini della classifica finale, uno sconto per una rivista partner, la partenza in prima griglia ed una “corsia preferenziale” verso la Segreteria del Master con un corner apposito col quale dialogare di prova in prova. Quanto al dettaglio delle singole prove, il calendario prevede:

Granfondo del Conero – Ancona Granfondo della Pace – Valtopina (PG) Granfondo di Chianciano terme – Chianciano terme (SI) 28 aprile Granfondo Città di Grosseto – Grosseto 1° maggio Granfondo Le strade di San Francesco – Ponte San Giovanni (PG) 9 giugno Granfondo Castello Diego ulissi – Rosignano Marittimo (LI) 16 giugno Granfondo Città di Arezzo – Arezzo 23 giugno Granfondo Colli Amerini – Amelia (tR) 18 agosto Granfondo Giro Alto Lazio knut knudson – Vasanello (Vt) 1° settembre Granfondo della Valdarbia – Monteroni d’Arbia (SI)

10 marzo 14 aprile 25 aprile

due classifiche assolute, la prima su base annuale che premia i primi cinque di ogni categoria al termine della challenge e l’altra su base triennale che premia i soci che nel triennio 2013-2015 hanno collezionato il maggior numero di presenze nelle manifestazioni in calendario. Le iscrizioni possono avvenire tramite il sito internet www.circuitomasterclub.it e chiuderanno – solo quelle annuali, si intende – il 10 marzo, in concomitanza con la Granfondo del Conero.

Un’immagine panoramica di Chianciano Terme in provincia di Siena, città che il 25 aprile ospiterà la 3a tappa del Master Club Circuito Tricolore



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GF LaiGueGLia

info@inbici.net

a cura di AndreA CApelli

3000 ciciSti danno iL via ufficiaLe aLLa Stagione CON OLTRE 3000 ISCRITTI, POCO MENO I PARTENTI, SI È ChIUSA CON L’ENNESIMO SUCCESSO LA GRANfONDO INTERNAZIONALE LAIGUEGLIA. LA PALMA D’ORO MASChILE È ANDATA ALL’Ex PRO VARESINO LUCA ZANASCA E QUELLA fEMMINILE ALL’ISTRIONICA fIORENTINA ILARIA RINALDI. IL GS ORTOVERO, VINCE IN CASA TRA LE SOCIETà. LE TEMPERATURE NON CERTO PRIMAVERILI NON hANNO fERMATO I VERI APPASSIONATI.

l’arrivo in solitario del vincitore luca Zanasca

e vince la sua prima granfondo da amatore. Dietro di lui Tommaso Elettrico e al terzo posto il biellese Andrea Paluan (UC Ezio Borgna), il più veloce degli inseguitori. Tra le donne la vittoria è andata alla fiorentina Ilaria Rinaldi (Cavallino Tenticiclismo) che ha chiuso la sua prova in 3 ore 17’ 46”, lasciando alle sue spalle la pratese Claudia Gentili (Prestigio Came Giordana) e la torinese Olga Cappiello (Team Cinelli Glass’nGo).

cLaSSifiche Maschile assoluta 1. Luca Zanasca (Exploit – Assoswerksmannschaft Team); 03:05:22; 35,91 km/h 2. Tommaso Elettrico (Team Calcagni – Lecce); 03:06:03; 35,78 km/h 3. Andrea Paluan (Uc Ezio Borgna hersh Bike Team); 03:06:13; 35,73 km/h femminile assoluta 1. Ilaria Rinaldi (ASD Cavallino Tenticiclismo); 03:17:46; 33,81 km/h 2. Claudia Gentili (Prestigio Came Giordana); 03:22:58; 32,96 km/h 3. Olga Cappiello (Team Cinelli Glass’N’Go); 03:28:39; 31,96 km/h

foto PLaYfuLL niKon

Tutti pienamente soddisfatti i partecipanti che hanno potuto godere della splendida festa che il GS Alpi, capitanato da Vittorio Mevio, organizza da ormai alcuni anni. Un percorso blindato per un’ora nel primo tratto e di un’ora e mezza sul tratto finale, ha permesso di percorrere lo stupendo tracciato in totale sicurezza. Una festa che è iniziata già il sabato pomeriggio con l’apertura del vasto e ben partecipato villaggio espositivo, che dà sempre un tocco di colore all’evento. Graditissimo come sempre il ristoro di Testico dove venivano servite salsicce di Bra fumanti cotte all’istante. Ottimo e abbondante il pasto finale, dove i ciclisti hanno potuto ristorasti con pasta, affettati e dolce. Rapide, veloci e generose le premiazioni dirette dai due speaker dell’evento Gianni Mauri e Silvio Mevio, che hanno animato la manifestazione fin dal sabato. Sono state ben tre le biciclette Bianchi omaggiate alle tre società vincitrici la classifica a loro riservata che ha visto al primo posto la ligure GS Ortovero, seguito dalla lombarda Makakoteam e dalla piemontese Jolly Europrestige. La Granfondo di Laigueglia ha dato ufficialmente il via a ben quattro circuiti: il Prestigio, il foto PLaYfuLL niKon

L

Laigueglia (Sv) – Si è chiusa con la vittoria dell’ex professionista varesino Luca Zanasca, in 3 ore 5’ 22”, l’edizione 2013 della Granfondo Internazionale Laigueglia. Una manifestazione che anche in questa edizione è stata capace di segnare nella lista degli iscritti oltre 3000 nomi, dei quali, 2700 hanno preso il via, in una giornata assolata, ma con temperature che hanno ricordato essere ancora in inverno. La gara è partita in perfetto orario alle 9.30 di domenica 10 febbraio, e il lungo biscione colorato ha mosso verso Alassio. Non appena dato il via fuori dall’abitato di Laigueglia, la corsa è entrata nel vivo con la prima fuga di giornata promossa da Niki Giussani (Team Exploit Assos), Roberto Bommarito (Team Giant GSG), Marco Battaglia (Team Serravalle) e Andrea Orsi (Orsi Bike). La loro fuga regge per alcuni chilometri, ma sulla salita di Vendone il gruppo decide di fare sul serio. Qui nasce l’azione di Tommaso Elettrico (Team Calcagni) che allunga il passo e se ne va solitario. Il suo margine aumenta sempre più tanto da raggiungere in cima a Testico un vantaggio di 2’. A inseguire il drappello dei migliori dai quali si stacca Andrea Zanasca e si lancia alla caccia del lucano. La discesa non favorisce Elettrico, che viene raggiunto dall’ex pro lombardo. I due procedono di comune accordo con il drappello degli inseguitori che lima sempre più il vantaggio, tanto che all’attacco della salita di Colla Micheri, il margine è solo di qualche centinaio di metri. È sulle rampe dell’erta finale che Zanasca lancia l’assalto finale all’ormai stremato Elettrico il quale non riesce a replicare. Il varesino passa così l’arrivo a braccia alzate

il gruppo compatto dopo la partenza ufficiale

Gran Trofeo Multipower – Coppa Lombardia, la Coppa Liguria e il Giro delle Regioni. «Ringrazio di cuore tutti i partecipanti – sono le parole di vittorio Mevio – che hanno preso parte alla manifestazione, nonostante le temperature poco primaverili. Sono contento che si siano divertiti tutti. Un ringraziamento va anche a tutte le istituzioni, le amministrazioni locali, le Forze dell’Ordine e le squadre di volontari, che ogni anno ci coadiuvano per mettere in pista questo grande evento di inizio stagione.» Tutte le informazioni sulla granfondo sono disponibili sul sito web ufficiale della manifestazione http://www.gsalpi.com/it/gf-laigueglia. html



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Re aRTÙ aBBiGLiaMeNTO a cura di niColettA BrinA

nicoletta.brina@gmail.com

iL Suo Regno È iL Made in itaLY UN’ATTIVITà VENTENNALE A CONDUZIONE fAMIGLIARE INSERITA NEL CUORE DI fORLÌ, DIVENUTA PUNTO DI RIfERIMENTO PER GLI APPASSIONATI DI CICLISMO. SCELTA DI MATERIALI DI ALTA QUALITà, PRODUZIONE ARTIGIANALE E GRAfICA “hOME MADE” PER INDOSSARE QUALCOSA DI UNICO NEL SUO GENERE.

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Re Artù Abbigliamento è un punto di riferimento per gli appassionati di ciclismo forlivesi, ma non solo. In via Querzoli 2/T, è gestito da Marina Betti, il marito franco ed il figlio Paolo Castellucci. Un’attività che nasce dalla passione autentica, quella per la bicicletta, e che si trasforma, in vent’anni di operatività, in un luogo nel quale le idee prendono forma.

ed il nostro negozio è una sorta di baluardo del made in Italy: anche materiali sono, infatti, selezionati tra quelli migliori a livello nazionale. Tra questi, Windtex, materiale invernale per giubbotti, SuperRoubaix per calzamaglie, lycra Miti e tessuti Miti per altri capi.»

franco, la parola d’ordine è artigianato… «L’attività è nata con noi, da un’idea, quella di realizzare qualcosa che unisse la passione per il ciclismo, la risposta ad esigenze pratiche che si pongono a chi pratica questo sport e il made in Italy. E così, oggi, Re Artù, insieme a 77Sportwear, è uno dei marchi più apprezzati proprio perché contempera tutte queste esigenze e lo fa assolutamente ‘in casa’.»

“casalingo” anche l’aspetto grafico delle divise… «Esattamente. Oltre alla produzione dell’abbigliamento, la grafica viene realizzata da Paolo, nostro figlio. Questo permette quindi di realizzare maglie e pantaloncini direttamente in casa, partendo dall’idea del cliente che si siede con noi, ci spiega quel che desidera e noi provvediamo a rendere concreto quel che lui ha solo immaginato.»

nello specifico, qual è il range di prodotti che commercializza? «Direi, tutto per il ciclismo: dal calzino al cappellino, abbigliamento e accessori per il ciclismo. Le nostre sono linee di abbigliamento maschile, femminile e bambino per tutti i livelli. Produciamo direttamente, facciamo tutto noi

con la vostra attività seguite anche alcune società, quali? «Appoggiamo una squadra di allieve juniores dai 14 ai 17 anni, complessivamente 16 ragazze che fanno parte del Re Artù Factory Team, oltre al Velo Club Senigallia, squadra under 23 maschile. Al settore giovanile,

sul quale puntiamo tantissimo, si affianca il mondo amatoriale con quattro formazioni, vale a dire Mg KVis Re Artù, Lgl Prestigio, Somec e Re Artù Legend. Per noi, affiancare squadre, è un test importante, perché forniamo loro il nostro materiale tecnico: questo significa avere la prova pratica della bontà dei nostri prodotti e dei tessuti scelti.» ci sono novità per quel che concerne gli arrivi 2013 a livello di abbigliamento sportivo? «A livello di novità per il 2013, abbiamo realizzato maniche di maglie con un tessuto elastico ed una maglia dotata di quattro diversi tessuti, vale a dire il traforato sui fianchi, le maniche elastiche ed il davanti e dietro con tessuto traspirante, testimonianza della lavorazione attenta che viene realizzata da noi. Nei pantaloni inoltre viene introdotto sempre più l’elastico a fine gamba esterno che non segna più e garantisce meno fastidio, nonché l’utilizzo di un tessuto invernale molto traspirante e che permette di uscire anche con basse temperature e stare comodi e caldi.»

i titolari di re Artù Abbigliamento e 77Sportwear Marina Betti, il marito Franco ed il figlio paolo Castellucci



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GRaNFONdO iNkOspOR a cura di niColettA BrinA

nicoletta.brina@gmail.com

cicLiSMo e beneSSeRe un binoMio d’ecceLLenza PeR La gRanfondo inKoSPoR A CASCIANA TERME, TORNA LA 9ª EDIZIONE DELLA MANIfESTAZIONE ChE ABBINA CICLISMO E BENESSERE. LA SfIDA DEL 24 MARZO SARà COPRIRE I DUE PERCORSI CON IL “CARBURANTE” OffERTO DA INKOSPOR. PER ISCRITTI E ACCOMPAGNATORI ANChE IL VILLAGGIO CON PRODOTTI TIPICI.

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A Casciana Terme, il 24 marzo, sarà protagonista la 9ª edizione della Granfondo Inkospor, 5° Campionato Nazionale Geometri liberi professionisti, nonché tappa del Circuito del Granducato di Toscana. La manifestazione è organizzata dall’ASD folgore Bike e si avvale della collaborazione di Inkospor che rappresenta il main sponsor dell’evento. Paolo Aghini, presidente del sodalizio sportivo, nonché organizzatore della Granfondo, sottolinea l’importanza di questa partnership. «La collaborazione è nata dal rapporto di amicizia con Benedetto Catenella, distributore per l’Italia di Inkospor e si concretizza con un’impronta tangibile di questo accordo: nel pacco gara infatti, i ciclisti troveranno prodotti della linea Inkospor, i punti ristoro, fino al ristoro dell’arrivo saranno forniti di questi prodotti, inoltre quest’anno è stata attivata una promozione particolare per cui si invitano i partecipanti alla manifestazione ad utilizzare esclusivamente la linea di integratori e prodotti di Inkospor, con un kit granfondo commercializzato ad un prezzo più basso.» casciana terme è una località turistica, quanto influisce questo aspetto sulla manifestazione? «L’abbinamento tra la granfondo e la località termale, è vincente. In questi anni abbiamo visto che in molti gradiscono questa località, tanto da giungervi insieme alla famiglia. Peraltro abbiamo stretto una proficua collaborazione con l’amministrazione delle terme, tanto da poter offrire il centro termale a prezzi calmierati per i partecipanti. Indubbiamente poi possiamo vantare una località interessante anche dal punto di vista culturale, visto che ci troviamo nel cuore della provincia di Pisa, con la torre pendente a soli 20 chilometri.» entrando nel merito della manifestazione, com’è strutturata la granfondo? «Intanto, una prima novità è data dalla partenza che quest’anno è fissata alle 9,30, sempre però da Casciana Terme, dal centro cittadino come gli anni scorsi. I percorsi sono due: il medio e il lungo, rispettivamente di 106 e 132 km. La novità

ulteriore è la collocazione del quartier generale per segreteria, pasta party e premiazioni: ci stiamo infatti adoperando per ospitare i momenti più importanti della manifestazione in piazza Garibaldi, ovvero la piazza principale delle terme. Il percorso è ideato come un circuito con arrivo e partenza nello stesso punto. Quanto alle località toccate dal percorso, a parte l’abitato di Palaia, si transiterà da Peccioli, per poi proseguire verso la salita del Garetto, poi verso Castellina Marittima, Santa Luce per poi rientrare verso Casciana Terme dove si separeranno i due percorsi: il lungo percorrerà l’ultimo anello con due salite inedite, introdotte quest’anno, ovvero Sammuro e Rivalto, due salite che potrebbero fare la differenza nell’economia della gara, mentre il percorso medio andrà diretto all’arrivo.» in tema di iscrizioni, qual è lo stato dell’arte? «Le iscrizioni sono state aperte a dicembre e l’andamento è molto positivo, inoltre avvertiamo anche l’effetto del Circuito

del Granducato che ha già registrato circa mille iscritti. Normalmente ci attestiamo intorno ai 1200 iscritti. Le iscrizioni possono essere fatte online tramite il sito www. folgorebike.it e si chiuderanno il giorno della gara. Dal 1° marzo, la quota è di 35 euro e viene mantenuta fino al giorno della partenza. Da sottolineare il fatto che vi sono 50 quote riservate – da 50 euro l’una – che verranno in parte (circa 20 euro ad iscrizione) devolute in beneficenza e che danno diritto a partire in prima griglia. Al momento dell’iscrizione, dunque, vi è la possibilità di scegliere se aderire o no a questa iniziativa. Come detto, parte della quota sarà devoluta ad una associazione o progetto benefico, attualmente in fase di definizione.» Quali eventi sono organizzati? «Il sabato sera precedente la gara si svolgerà la ‘cena del ciclista’, per ciclisti ed accompagnatori, evento organizzato nella piazza delle Terme. Inoltre sarà allestito, in occasione della gara, una sorta di villaggio espositivo con prodotti locali e stand tecnici, sempre in zona piazza delle Terme.»


9^ Granfondo Inkospor

Casciana Terme

memorial Davide SAVINO e Silvano GRASSI

24 marzo 2013

info www.folgorebike.it segretario@folgorebike.it 327 9941773

Campionato Italiano Geometri e Geometri Laureati


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La Tua CRONO a cura di leonArdo olMi

Dall’esperienza di Max Lelli come migliorare la propria performance nella cronometro info@maxlelli.com

cRonocoPPie e cRonoSQuadRe

6a PaRte

OLTRE ALLA CRONOMETRO INDIVIDUALE, SAPPIAMO ChE ESISTONO ANChE ALTRE DUE SPECIALITà DEDICATE ALLE GARE CONTRO IL TEMPO: LA CRONOMETRO A COPPIE E LA CRONOMETRO A SQUADRE. CON QUEST’ULTIMA PUNTATA DELLA SERIE “LA TUA CRONO”, CONDOTTA DA MAx LELLI, VI SPIEGhEREMO COME AffRONTARLE.

Q

Quando si dice che il ciclismo è uno sport di squadra, questa definizione è ancor più appropriata quando la specialità a cui ci riferiamo è una cronosquadre o una cronocoppie. Discipline tanto affascinanti quanto spettacolari visivamente parlando, che per essere condotte e preparate dovranno seguire delle regole ben precise. Regole che il nostro esperto Max Lelli conosce benissimo, in quanto, da corridore, di cronosquadre al Tour de france in 14 anni, ne ha vissute veramente tante. Lelli ci racconterà una sintesi di ciò che si deve e non si deve fare al fine di un buon risultato finale, ma anche e soprattutto con lo scopo di salvaguardare sempre anche la nostra sicurezza. coSa caMbia da cRonocoPPie a cRonoSQuadRe? «La differenza principale tra le due discipline, che ovviamente sono molto simili tra loro, sta essenzialmente nell’affiatamento che dovremo avere con il nostro compagno/i. Sia per quanto riguarda il compagno con cui faremo una cronocoppie, che tutti gli altri 5/8 uomini con cui, invece, affronteremo una cronosquadre, sarà fondamentale conoscersi molto bene l’un l’altro (ciclisticamente parlando) prima di affrontare una gara. Inutile dire che non potremo improvvisare una cronosquadre, tantomeno una cronocoppie, senza aver provato pedalando insieme prima, o senza mai esserci allenati simulando una gara. Un buon affiatamento sarà quindi indispensabile, in quanto in entrambe le specialità saremo veramente al limite. Più la velocità sarà alta, più dovremo stare attaccati e più dovremo avere fiducia l’uno verso l’altro. A seconda delle condizioni del vento si renderà necessario decidere di procedere in un’unica fila o in doppia fila, condizione che ci costringerà ad essere molto vicini e molto stretti. Ecco perché sarà necessario avere un grande affiatamento ed una grande fiducia nei confronti dei nostri compagni, condizione che avremo raggiunto solo grazie ad un adeguato allenamento fatto a priori. Sarà fondamentale bilanciare la squadra in maniera adeguata, senza mai mettere due corridori forti uno vicino all’altro.»

coSa Succede Se QuaLcuno È infeRioRe? «Questo può accadere sia nella cronocoppie che nella cronosquadre. Gli uomini inferiori non dovranno sforzarsi mai ad inizio gara, dovranno invece stare a ruota per i primi chilometri. Perlomeno fino a metà gara in una cronocoppie o nel primo quarto di gara in una cronosquadre; e quindi per i primi 9/10 km se si tratta di una cronocoppie di 20 km, oppure per i primi 7/8 km se si tratta di una cronosquadre di una quarantina di chilometri, come ad esempio nella famosa cronosquadre della Versilia. Questi uomini potranno iniziare a dare il cambio da lì in avanti, ossia da quando la squadra inizierà ad abbassare la velocità poiché, ovviamente, non avendo ancora ricevuto cambi (specialmente nella cronocoppie), gli uomini più forti che hanno tirato fino ad allora, inizieranno ad essere stanchi. Diciamo questo poiché sia in una cronocoppie che in una cronosquadre può succedere di non essere allenati tutti allo stesso livello, e se quindi all’inizio vuoi andare come vanno gli altri sarà normale ‘spaccarsi’ e quindi ‘saltare’, come si dice in gergo, senza dare un contributo importante alla squadra. Se invece ci risparmiamo all’inizio, ci troveremo ad essere più freschi nella parte finale della gara per dare una mano importante alla squadra.»

la squadra di Max lelli per la cronosquadre della Versilia

foto aRchivio MaX LeLLi

coMe dobbiaMo coMPoRtaRci nei caMbi? «Di solito si urla, ossia quando si sta girando in doppia fila con cambi regolari, quello che non li da all’inizio, perché come abbiamo detto prima è inferiore, dovrà facilitare il rientro dei compagni che si alternano a girare, in modo da non creare buchi, difficili e faticosi da ‘ritappare’ quando si procede a 50 km all’ora o oltre. Quindi sarà molto importante essere affiatati l’uno con l’altro, avendo fatto, oltre che ad allenamenti insieme, anche molte prove che simulino queste condizioni di gara.»


foto aRchivio MaX LeLLi

gestire rispetto ad una crono individuale. Chi si trova a guidare la squadra, dovrà, come al solito, allargare bene la curva, fare attenzione allo sporco, quindi stringere la curva per poi rilanciare. Nel fare questo dovrà assicurarsi bene che anche l’ultimo uomo (oppure il suo unico compagno della cronocoppie) si sia ben accodato prima di ripartire a tutta. Mi raccomando, anche in questa fase, di tenere bene le mani salde sul manubrio; la caduta, anche di un solo uomo, potrebbe compromettere tutta la gara.»

l’affiatamento in una cronosquadre è fondamentale. Qui al centro vediamo lelli dare gli ultimi suggerimenti prima del via

Mani SeMPRe SuL ManubRio «Una cosa che raccomando vivamente, è quella di tenere le mani sempre sul manubrio e non sulle protesi quando siamo dietro a ruota. Questo ovviamente perché così facendo siamo sempre pronti ad usare i freni; tenere le mani sulle protesi sarebbe molto pericoloso, lasciamolo fare ai professionisti. Anzi, vi confesso che anche tra i professionisti, molto spesso dietro tengono le mani sul manubrio. Tenere le mani sulle protesi in una cronosquadre, per chi sta a ruota, richiede veramente un’esperienza, un affiatamento ed un allenamento di molte ore e chilometri.» LanciaRe bene La SQuadRa «Come nella gara individuale, chi sarà delegato ad andare in testa dopo la partenza dalla pedana, dovrà lanciare la squadra, ma in modo adeguato, cercando di partire a tutta ma in maniera progressiva, senza dare una ‘frustata’, evitando così che qualcuno possa andare in acido lattico. Questo specialmente nel primo chilometro, dando agli ultimi uomini il tempo necessario di accodarsi al gruppo, ma in maniera progressiva, senza dover essere costretti a rincorrere. Anche perché, potrebbe succedere che a qualcuno non si aggancia bene il pedale (dato che non siamo al Tour e quindi non partiremo sostenuti dai giudici di gara) rimanendo subito indietro. Quindi, far sì che tutti siano ben allineati prima di iniziare con il primo cambio, per poi iniziare ad incrementare la velocità. Ricordiamoci bene di fare attenzione nel primo cambio, dopo appunto circa 1 km, poiché chi avrà lanciato la squadra avrà fatto lo sforzo maggiore, ed il secondo uomo che gli passerà avanti, dovrà farlo in maniera modulata, tale da facilitare il suo accodamento in fondo al gruppo.»

Si deve aRRivaRe in 5 Ma in 6 È MegLio «Inutile dire che nella cronocoppie dobbiamo arrivare entrambi insieme, il tempo lo fermerà il secondo della coppia, non chi taglia per primo il traguardo, quindi dovremo per forza aspettare il nostro unico compagno. Mentre nella classica cronosquadre, composta da nove uomini, come sappiamo, è il quinto corridore colui che fa scattare le lancette del cronometro. Quindi, dovremo cercare di essere minimo in cinque, ma io consiglio di cercare di essere sempre in sei, poiché mettiamo che siamo in cinque e a 10 km dall’arrivo uno fora, la nostra gara sarà tutta compromessa.»

i PRiMi 3 KM Si fanno RegoLaRi «Anche qui, dopo la partenza e quindi dopo il primo chilometro, vale la regola, come nella crono individuale che abbiamo trattato nella puntata precedente, di non andare a tutta nei primi 3 km. Lo scopo è, ovviamente, sempre quello di evitare fin da subito di andare in acido lattico, una condizione che poi comprometterebbe tutto il resto della gara. Cerchiamo, come ormai abbiamo capito, di scaldare bene il motore, anzi i motori, di tutti gli uomini, andiamo in pressione prima di aumentare l’andatura e spingere al massimo. Ricordo di nuovo, che anche qui sarà valido far sì che tutti i corridori si siano, oltre che ad essere scaldati bene individualmente, anche ben idratati, avendo bevuto sali e preso qualche zucchero prima della partenza, per mantenere alta la glicemia.»

A fine di quest’ultima puntata vorrei ringraziare personalmente Max Lelli, ovviamente per la sua grande professionalità, ma anche e soprattutto per la sua grande pazienza, generosità e disponibilità, con le quali mi ha concesso di prendere appunti riguardanti tutti i suoi preziosi consigli che, nel corso di queste 6 puntate dedicate alla Crono, mi ha dato con il compito di trasmettere a tutti i fedeli lettori di INBICI. Il sottoscritto e la redazione si augurano di aver risposto alla maggior parte di quelli che potevano essere i vostri quesiti in merito a questa disciplina, e di aver dato, tramite il nostro esperto, consigli utili che vi serviranno a migliorare la vostra performance ed i vostri risultati. Ma più che altro, ci auguriamo che possano essere utili ad aumentare il vostro divertimento che, per tutti coloro appartenenti al mondo amatoriale, dovrebbe essere il primo obbiettivo. Mi auguro altresì di essere presto di nuovo coautore con Massimiliano Lelli di altre serie dedicate alle due ruote. Nel frattempo Buona Bici a tutti da Leonardo Olmi.

giRo di boa «Di solito, si arriva quasi sempre ad un giro di boa anche in una cronosquadre, che sicuramente sarà un qualcosa di più complicato da

Max Lelli Marsiliana (GR) tel. 0564-60.99.20 / cell. 346-120.4150 www.maxlelli.com / info@maxlelli.com


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CaNTiNa ViNiCOLa CiÙ CiÙ a cura di niColettA BrinA

nicoletta.brina@gmail.com

con La gRanfondo di San benedetto deL tRonto, una coLLaboRazione doc WALTER BARTOLOMEI SPOSA IL CICLISMO E NE NASCE UN CONNUBIO BASATO SUL PRODOTTO TIPICO E L’ENOGASTRONOMIA. PER CONOSCERE UN TERRITORIO ATTRAVERSO I SUOI PERCORSI NON SOLO DA PEDALARE, MA ANChE DA GUSTARE.

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Una cantina vinicola storica, quella oggi guidata da Walter Bartolomei e dal fratello, a Santa Maria in Carro, ad Offida. La Cantina Ciù Ciù, il cui nome deriva da quello col quale era conosciuta in campagna la famiglia, è nata alla fine degli anni ’60 e guidata dal padre e dalla madre di Bartolomei che nel tempo hanno fatto crescere l’attività. Questo nome oggi si affianca a quello della Granfondo di San Benedetto del Tronto, manifestazione che terrà banco il 5 maggio, per un viaggio non solo nella passione ciclistica, ma alla scoperta di un intero territorio ed i suoi punti di forza. bartolomei, com’è nata la cantina ciù ciù? «Inizialmente venivano vinificate le uve del vigneto di proprietà, tutto sommato un piccolo appezzamento di terreno. Poi, pian piano, è stata incrementata la produzione e la vendita in Italia, mantenendo ovviamente anche la vendita a livello locale. Nei primi anni ’90, inoltre abbiamo cominciato a distribuire le nostre etichette anche nel mondo della ristorazione. Ad oggi, abbiamo un marchio che ha esteso la sua produzione su 150 ettari di vigna coltivati con metodo biologico, oltre ad un’espansione a livello di vendita mondiale, con importazioni in Asia e in America.» a quanto ammonta la produzione annuale? «Sui 150 ettari, produciamo circa 600mila bottiglie di vino certificate biologiche. Negli anni, abbiamo sempre più rafforzato il vitigno autoctono: per quel che concerne il bianco, abbiamo il Passerina e il Pecorino DOC, oltre al Trebbiano, mentre per

quel che riguarda i rossi, si produce il Montepulciano e il Sangiovese che sono uve utilizzate per fare il Rosso Piceno e il Rosso Piceno Superiore, oltre all’Offida DOCG che è l’ultimo DOC del territorio.» com’è nata la partnership con la granfondo di San benedetto del tronto? «A livello locale, da diversi anni abbiamo una particolare attenzione per le attività sportive e collaboriamo con diverse società. Avendo una importante attività promozionale sia a livello locale che in Italia, abbiamo rivolto il nostro sguardo anche verso il mondo del ciclismo, de-

cidendo di collaborare con squadre del posto. Per quel che mi riguarda, mi piace lo sport, ma non pratico ciclismo. Lo seguo a livello amatoriale perché si percorrono itinerari nel nostro entroterra e ciò ci coinvolge, dal momento che si va alla scoperta dell’aspetto enogastronomico di questi territori al quale appartiene anche la nostra attività, dunque capita di frequente che gruppi di ciclisti ci vengano a trovare.» che significato ha la vostra presenza in una manifestazione ciclistica? «Quella delle gare è un’occasione importante per la presentazione dell’azienda

e del prodotto. Senza esagerare, proponiamo degustazioni di vino al termine delle gare, in abbinamento, molto spesso, a quella dei prodotti tipici gastronomici. Abbiamo notato che agli eventi sportivi partecipano persone che sono preparate anche dal punto di vista enogastronomico, che sanno quello che vogliono e ciò che possono trovare, perché hanno avuto modo di girare altre realtà ed hanno anche una buona conoscenza dei prodotti.» nel caso specifico, alla granfondo di San benedetto, cosa troveranno i ciclisti?

«Nel pacco gara vi saranno prodotti tipici che i partecipanti potranno portare a casa, vale a dire una bottiglia da 0,75 l di Passerina IGP Marche, il nostro prodotto di riferimento come bianco e quello che maggiormente è ricercato. Inoltre si terrà una presentazione con vari sponsor, l’allestimento di una zona espositiva e per la degustazione dei vini; al termine della gara si svolgerà poi l’assaggio dei prodotti. La particolarità dell’iniziativa, sta nel fatto che abbiamo sposato altre attività simili, ma questo è un vero e proprio progetto promozionale che accompagniamo sin dalla nascita.»



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iNBiCi peR iL MONdO a cura di AndreA pelo di GiorGio

andigio@alice.it

2013: RiPaRte La Stagione SPoRtiva teRMinato iL teMPo deL RiPoSo, Si RicoMincia a faticaRe DOPO IL LUNGO E RIGIDO INVERNO A COMBATTERE COL fREDDO, CI SI PREPARA A TORNARE ALL’ATTIVITà AGONISTICA, BEN COPERTI MA NON TROPPO, CASCO BEN ALLACCIATO IN TESTA E CONTANDO SUL LAVORO DI PREPARAZIONE fISICA SVOLTO NEL PERIODO DI LONTANANZA DALLE COMPETIZIONI.

S

Si parte, non c’è più bisogno di allungare tanto gli occhi per vedere la partenza della stagione ciclistica, le prime gran fondo sono già alle porte, se non addirittura già iniziate in zone dal clima più temperato. febbraio sta avanzando velocemente e la voglia dei ciclisti aumenta giorno dopo giorno, lo si nota sempre più osservando la strada nelle ore calde della giornata e nelle mattine dei giorni festivi, quando gruppi di ciclisti, amatori e non, si riversano nelle strade per far girare la gamba. Certo, è ancora freddo e ormai il clima ci ha abituato a repentini cali di temperatura e perturbazioni, anche in periodi nei quali, seguendo il criterio delle stagioni, non sarebbero previsti. fortuna vuole però che la tecnologia ci venga in contro, dandoci una mano e, grazie a siti specializzati in previsioni meteo, tra i più cliccati dai ciclisti, siamo in grado di poter programmare le uscite anche a distanza di una settimana, incastrando le pedalate nei frangenti in cui precipitazioni non siano all’orizzonte. L’ora di salire in sella è praticamente un neologismo e sta ad indicare che è ora di iniziare a far sul serio, visto che in realtà da quella sella nessuno, o quasi, è mai sceso.

Uscite brevi, quelle invernali, sia per durata che per distanze coperte e tutti ben infagottati per combattere la temperatura rigida. L’importante è far girare la gamba, non lasciare tempo al muscolo di impigrirsi, non sono importanti fatiche con la “f” maiuscola e rapporti duri, con lavori per creare la potenza, è importante mantenere attivo il fisico e tutto l’apparato muscolare e cardiovascolare. fortunatamente oggi le aziende hanno sviluppato vestiario tecnico che permette al ciclista di salire sulla propria bici senza ricordare una sorta di “omino Michelin” che pedala. Materiali leggeri e molto protettivi consentono, infatti, di uscire con una maglia termica ed un giubbotto, garantendo libertà di movimento e, al contempo, protezione dal freddo. I problemi maggiori vengono dalle estremità che, nonostante le varie coperture, sono quelle che tendono ad agghiacciarsi di più, anche per una questione vascolare. Per ovviare a ciò, esistono oggi dei piccoli pack, appositi per mani e piedi, che, una volta “spaccati” garantiscono calore per qualche ora. Coprirsi il giusto è la regola: non poco, perché questo porterebbe il fisico a soffrire freddo, sprecando così energie nel vano tentativo, viste le temperature esterne, di riscaldarlo, né troppo, poiché ciò comporterebbe una sudorazione eccessiva, che bagnerebbe il corpo, regalandoci una sgradevole sensazione di brividi durante e dopo l’uscita e finendo per mettere a rischio la nostra salute. Una, due, tre uscite settimanali, rulli piazzati davanti ad una tv, giusto per dare un appiglio alla mente, in attesa che il primo assaggio di primavera permetta di iniziare gli allenamenti mirati ad affrontare al meglio la stagione agonistica/amatoriale. fanno eccezione gli atleti che hanno obiettivi importanti nei primi mesi dell’anno, costretti a subire la difficile situazione meteo, al fine di garantirsi un buono stato di forma per competizioni, solitamente in paesi esteri, dove molto probabilmente troveranno condizioni climatiche completamente differenti, condizioni alle quali il fisico si troverà a doversi adattare in brevissimo tempo – con l’incognita ulteriore della risposta del corpo a questi cambiamenti associati allo sforzo prolungato –. Peraltro sono sempre maggiori le organizzazioni di camp sportivi e vere “migrazioni” di gruppi ciclistici in luoghi nei quali si possa trovare un clima gradevole e nei quali ci si possa permettere una settimana/dieci giorni di full immersion, al fine di garantirsi una preparazione di base importante o di affinare e definire la preparazione in vista dell’impegno previsto. Continua, ma non semplice quindi, la preparazione invernale del ciclista: ciò che viene


chiamato “periodo di riposo”, non è altro insomma che un rallentamento dell’attività agonistica, ma non un abbandono. D’altronde, si sa, la passione non sarebbe passione se fosse priva di un minimo di “sofferenza”. Meno noiosa, anche se in realtà più complessa, è, invece, la preparazione del triathleta che, grazie ai tre sport, può permettersi più facilmente di variare, sostituendo uno sport con un altro, in caso di condizioni meteo proibitive, con il vantaggio di mantenere comunque attivo il proprio fisico, dando soddisfazione alla mente e svolgendo il proprio compito di atleta. Quindi, pronti via… e quando queste righe verranno riportate sulla carta patinata del mensile INBICI, sicuramente molti dei lettori avranno già esordito nella stagione 2013 e, bene o male, tutti avranno già consultato e riconsultato i calendari delle rispettive federazioni, per programmare la loro attività annuale. Obiettivi già evidenziati, diversi i modi di comunicarlo: chi con un “mi piacerebbe fare”, chi, già convinto, parla di “farò”, chi spavaldamente colorisce il programma, lasciandosi sfuggire una rosea previsione, fino ad arrivare a chi, l’obiettivo, il sogno, se lo tiene dentro, riservato a se stesso, per non sentirsi osservato da nessuno e/o per mantenere intatto il sapore di una cosa personale, come fosse unica. Pian piano, giorno dopo giorno, arriverà il momento in cui si potrà uscire a gambe nude, giorni in cui gli uomini torneranno a radersi la gamba per mostrarla, fieri, liscia e lucida, in tutta la sua massa e potenza muscolare. Gli allenamenti si faranno intensi e saranno tecnicamente studiati – chi attraverso l’ausilio di professionisti del settore, chi consultando le varie tabelle in rete, chi, ancora, con il “fai da te” – al fine di aumentare la forza, la resistenza, lo scatto o quello che serve all’atleta per far la miglior figura possibile nelle competizioni.

Vari sono i modi di approccio al mondo ciclistico o al triathlon, come del resto nello sport in generale, da parte degli atleti. Dai super agonisti ai super amatori, mondi e persone completamente diverse, obiettivi e filosofie più disparate, da chi si rode il fegato, se non riesce a raggiungere gli obiettivi prefissati, a chi “l’importante è arrivare senza morire dalla fatica”, da chi si muove solo in compagnia e che se non fa parte di un gruppo non esce di casa, al solitario che ama andare da solo, per non avere l’impiccio del seguire il ritmo altrui e potersi liberamente perdere nel proprio mondo. Dall’atleta colorito, che fa di tutto per mettersi in mostra, atteggiandosi a campione, fino all’atleta timido di cui quasi non si nota la presenza nelle competizioni. Un mondo vasto, enorme, bello da vedere e da osservare, anche per le differenze che vi si trovano, differenze capaci di essere magicamente riunite da una parola di 5 lettere, colta nel suo significato più vero: SPORT. Una buona visita medica sportiva è il punto di partenza per praticare attività in tranquillità, consigliata anche a chi fa sport amatoriale, senza gareggiare, dato che in ballo c’è sempre la salute. Un po’ di attenzione al proprio stile di vita, al rispetto del proprio fisico, all’alimentazione – che non significa rinunciare a mangiare le cose che amiamo –: è questo l’approccio ad una filosofia nella quale vale principalmente la sfida con se stessi, con il sano agonismo che diventa uno stimolo per spingerci ad ottenere il meglio da noi stessi, divertendoci a cercare di battere l’avversario di turno. A prevalere deve, tuttavia, essere la sfida personale e la capacità di vivere delle soddisfazioni per quello che si fa. Gli obiettivi non sempre vengono raggiunti, è vero, ma questo non deve essere motivo di delusione se abbiamo dato il massimo – ci abbiamo provato ed è più difficile, certo, che rimanere a casa sul divano – anzi proprio questo deve essere motivo di soddisfazione. La capacità di riconoscere i propri limiti o l’incentivo a riprovare, cambiando i sistemi di preparazione per verificare se ci sia la possibilità di andare oltre, sono anch’essi grande motivo di soddisfazione. Dare il massimo, consci del fatto che non saremo sempre al massimo, complimentarci in maniera naturale e sentita con chi ci ha appena battuti, senza provare invidia (se non quella prettamente sportiva), riuscire a provare soddisfazione anche quando “ne usciamo sconfitti”, è senza dubbio un grande segno di maturità, che non fa altro che evidenziare la nostra filosofia sportiva. Sempre PULITI, perché la vittoria esterna non vale neanche un ultimo posto, quando la coscienza è sporca, casco in testa ben allacciato (sempre), un’attenzione decisa al Codice della Strada, un briciolo di pazienza e via. Sarà un 2013 tutto da pedalare...


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TOuR deLL’uMBRia a cura di plAyFull

info@playfull.it

PeR gLi aManti deL cicLiSMo QuattRo gioRni di gaRe, Svago e tuRiSMo DALL’8 ALL’11 AGOSTO SI TERRà IL 3° TOUR DELL’UMBRIA. QUATTRO LE SEDI DI TAPPA: MONTONE, UMBERTIDE, MARSCIANO E PONTE fELCINO. LOCALITà ChE OffRIRANNO MOLTE BELLEZZE E OPPORTUNITà DI SVAGO AI PARTECIPANTI E AI LORO ACCOMPAGNATORI.

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Perugia – Sono quattro le sedi di tappa del 3° Tour dell’Umbria, che sarà organizzato dall’8 all’11 agosto sotto l’egida dell’ACSI Sezione Ciclismo. Quattro località scelte dal direttore generale Gabriele Bazzucchi che non solo offriranno percorsi tecnicamente validi ai partecipanti, attualmente in via di definizione, ma che hanno anche molto da offrire agli accompagnatori e a coloro che amano coniugare sport e turismo. La prima tappa si svolgerà giovedì 8 agosto a Montone, che fa parte dei Borghi più belli d’Italia e che rappresenta l’idea classica del borgo medioevale, perfettamente conservato e immutato nei secoli. È nota per l’Umbria film festival, rassegna cinematografica estiva all’aperto, e per la festa della donazione della Santa Spina, rievocazione storica. La seconda tappa, divisa in due semitappe (mattina cronometro individuale e pomeriggio gara a circuito), si terrà venerdì 9 agosto a Umbertide, il cui centro storico è ancora circondato dalle mura medioevali nei tratti che costeggiano il fiume Tevere e il torrente Reggia. Sono diverse le bellezze naturali e quelle artistico-architettoniche da poter visitare in città e nel territorio. La terza frazione si terrà sabato 10 agosto a Marsciano, il cui territorio rappresenta appieno i tratti tipici del paesaggio umbro: fertili campagne e dolci colline disseminate di piccoli borghi. Tra le diverse opportunità offerte al turista, c’è il Museo Dinamico del Laterizio e delle Terrecotte, che si articola sul territorio e percorre i luoghi della civiltà contadina, artigianale e industriale del marscianese. L’ultima tappa si svolgerà domenica 11 agosto a Ponte felcino, piccola frazione

all’ombra di Perugia. Lo scenario dell’ultima tappa saranno i Giardini Thebris, un centro che comprende una serie di attività sportive e ricreative per tutti. Una struttura che dista pochi metri dal percorso verde che si sviluppa lungo il corso del Tevere, all’ombra di una splendida pineta. una vista panoramica di Montone

Iscrizioni: € 100 fino alla mezzanotte del 31 maggio, per poi passare a € 120 fino alla mezzanotte del 4 agosto. Il costo d’iscrizione è comprensivo del pasta party

di venerdì 9 agosto e del pranzo finale di domenica 11 agosto. Ulteriori informazioni al sito: http://www.tourdellumbria.net


foto neWSPoWeR canon

hubeRt KRYS




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GRaNFONdO BeLLuNese sHOCkBLaZe a cura di niColettA BrinA

nicoletta.brina@gmail.com

“iL futuRo È inSieMe” TRA LA MANIfESTAZIONE DEL 19 MAGGIO ED IL MARChIO TREVIGIANO, QUESTA 4ª EDIZIONE SARà OCCASIONE PER PORRE LE BASI DI UNA COLLABORAZIONE PROIETTATA VERSO IL fUTURO. «DUE REALTà DI UNO STESSO TERRITORIO ChE SI UNISCONO PER DARE VITA A QUALCOSA DI UNICO».

I

Il 19 maggio torna per la sua 4ª edizione, la Granfondo Bellunese Shockblaze, organizzata dal Cycling Team Bellunese e che fa parte dei Circuiti Alpe Adria Tour, Amatour World cup 2013, Criterium Leon d’Oro, Gran Combinata della rivista Ciclismo e Circuito Dalzero.it. Due realtà, quali lo sport bellunese ed il marchio Shockblaze, di grande importanza e che si uniscono per dare vita, in futuro, ad un evento senza precedenti. A tracciare i connotati fondamentali della manifestazione, è Daniele Gusmerini, organizzatore della Granfondo.

«Si tratta di una competizione che partirà e arriverà in piazza Martiri a Belluno – una nuova e suggestiva location – e si svolgerà il 19 mag- nella foto, a destra il manager Marco dal Mas di Bicinovaitalia titolare del marchio Shockblaze gio. Due i percorsi: uno lungo da 130 km e dislivello 2.655 m e il corto da 87 km e un dislivello di 1.661 «Le zone più belle sono dalla parte dell’Alpago e Nevegal, sono i m. Viene percorsa pressoché tutta la provincia di Belluno, con tre sa- luoghi da vedere, imperdibili per chi si trova in queste zone. Con la lite principali ed alcuni strappi. Il percorso è impegnativo, ma fattibile: granfondo, percorreremo il perimetro, per metà, del lago di Santa abbiamo scelto di inserire molta pianura e falsopiano all’inizio, per Croce, altra bellezza locale, quindi credo possa essere una splendida poi concentrare i saliscendi. Nel prezzo del biglietto sarà compresa, occasione per visitare questi posti.» oltre al pasta party ed ai ristori lungo la gara, anche la cena del gran galà del sabato precedente il via, con tanto di spettacolo. A ciò si ag- Importante, come si diceva, la collaborazione con Shockblaze, main giungerà anche un convegno sullo sport al quale prenderanno parte sponsor della manifestazione. Marco Dal Mas di BiciNovaItalia, imporAndrea Bartali, il campione del mondo Basso, oltre a medici dello tatore del marchio Shockblaze spiega la qualità di questa partnership. sport ed altre personalità. Peraltro abbiamo registrato il favore di tutte le Amministrazioni comunali che attraverseremo con la gara e per noi «La collaborazione è stata coltivata sin dall’anno scorso, prendendo è molto importante.» accordi per questa edizione. Facendo da sponsor, portiamo persone, sviluppiamo premi per i partecipanti e i vincitori e soprattutto, da parQuali sono le novità di questa edizione? te nostra, c’è l’interesse nel creare col tempo quella che può divenire «Intanto il quartier generale che si sposta in piazza dei Martiri a Bellu- una sinergia forte. Essendo della zona, infatti, si possono organizzare no (partenza alle 8.30). Inoltre il percorso è stato per metà rinnovato iniziative in futuro insieme. Siamo due realtà che condividono lo stesed è stato pensato e tracciato per immergere il ciclista negli splendidi so territorio, due ricchezze locali che si incontrano.» panorami della Valbelluna, alle porte delle Dolomiti. Abbiamo poi voluto inserire in regolamento la totale esclusione dalla gara di ciclisti che tipo di visibilità porta al marchio questa manifestazione? che hanno avuto anche una seppur minima condanna per doping.» «Vi prenderanno parte i nostri ciclisti, i clienti dei nostri rivenditori e può rappresentare l’occasione per dimostrare sul campo, ancora una volil 19 maggio è una data particolare perché c’è la concomitanza ta, la bontà dei prodotti Shockblaze. Con questa granfondo vogliamo con la nove colli… entrare in questo mondo che per noi è nuovo e sviluppare altri prodotti, «L’abbiamo scelta appositamente perché i nostri ciclisti non sempre raffrontandoci direttamente con il cliente che utilizza la bici.» vi partecipano ed abbiamo così voluto dare loro una valida alternativa, specie a chi è rimasto fuori dai 12mila di Cesenatico, visto che le Sarà l’occasione per promuovere nuovi prodotti? iscrizioni sono terminate in pochissimo tempo.» «Difficile dirlo, visti i tempi stretti: vedremo se ci sarà la possibilità. In ogni caso, proporremo ai vincitori premi consistenti in materiale tecQuali sono i punti di forza del territorio bellunese? nico, telai in carbonio, biciclette.»



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6ª GRaNFONdO FONdRiesT a cura di niColettA BrinA

nicoletta.brina@gmail.com

L’eSPeRienza deLL’agoniSMo aL SeRvizio dei cicLotuRiSti NATA COME GRANfONDO AGONISTICA, LA fONDRIEST DI CASTROCARO DA DUE ANNI È ENTRATA NEL CIRCUITO ROMAGNA SPRINT E NE È GIà DIVENUTA UN’IMPORTANTE PROTAGONISTA. IL 28 APRILE SI BISSA CON UN PERCORSO MIGLIORATO E RISTORI ANCORA PIÙ RICChI...

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La Granfondo Cicloturistica fondriest che terrà banco il 28 aprile a Castrocaro Terme (fC) giunge alla sua sesta edizione e rappresenta la seconda tappa del Romagna Sprint, nonché 5ª prova del Criterium Italiano UISP. Per il secondo anno all’interno del circuito dedicato alle cicloturistiche, gli organizzatori della neonata Castrocaro Bike, hanno cercato di migliorare quegli aspetti che saranno in grado di catapultare questa manifestazione sul podio delle classiche di settore e, a quanto pare, le premesse ci sono già tutte. In camera di regia, Gianluca Sbarzagli e Manuele Bartolini, con la collaborazione e presenza di Maurizio fondriest. un’immagine del meraviglioso parco delle terme di Castrocaro in provincia di Forlì

«La manifestazione è alla sua sesta edizione, avendo maturato due anni nel settore agonistico e solo recentemente essendosi ‘convertita’ al cicloturismo. – spiega Sbarzagli – Abbiamo sempre puntato molto sul paesaggio, attraversiamo il Parco nazionale delle foreste Casentinesi e dal 2012 anche il passo La Braccina mai fatto prima. Si procede all’attraversamento dei piccoli Comuni della vallata del Montone, grazie alla collaborazione stretta con le varie associazioni di queste località.» il salto dalle granfondo agonistiche a quelle cicloturistiche ha messo in evidenza la necessità di apportare dei miglioramenti. di che tipo? «L’idea di partenza voleva essere quella di mettere la nostra esperienza a servizio di una cicloturistica, invece ci siamo resi conto che il salto dall’agonismo era più grande di quel che ci aspettassimo. Rispetto al 2012 abbiamo voluto modificare il percorso, dato che si percorreva la Statale del Bidente, un po’ troppo frequentata e quindi abbiamo eliminato quel tratto ed invertito il giro. Ciò tuttavia non ha modificato né il chilometraggio, né il dislivello, ma anzi ha aumentato la sicurezza e la piacevolezza del percorso. L’aspetto che, tuttavia, è stato migliorato perché quello sul quale maggiormente nella prima edizione col Romagna Sprint era stato messo in crisi, è stato quello dei ristori: mentre un agonista difficilmente scende dalla bici per fermarsi ai ristori, nelle cicloturistiche i ciclisti si fermano, mangiano in tranquillità e poi ripartono. Questa differenza l’anno scorso si è fatta sentire: quest’anno abbiamo aumentato la quantità e qualità di cibo e ciò anche grazie ai preziosi consigli degli organizzatori delle altre manifestazioni di Romagna Sprint.»

dall’esperienza agonistica, avete tuttavia mantenuto una importante partnership, quella con il brand fondriest, gruppo esperia… «La storia nasce 10 anni fa, con l’amicizia personale con Maurizio Fondriest. Le prime 4 competizioni erano Fondo Castrocaro Terme e Alta Romagna. In occasione del ventennale della vittoria del Campionato del Mondo da parte di Fondriest, è nata l’idea da parte sua di trasformare questa gara in granfondo, dedicarla al suo nome e al territorio, sempre in chiave agonistica. D’altro canto, la linea di bici Esperia è associata ad un target agonistico e si cavalcava quest’onda. Negli anni abbiamo raggiunto 800-1.000 iscritti, ma si voleva una manifestazione che fosse più estesa e partecipata. A quel punto la nostra proposta è stata fare il passaggio al cicloturismo che sta facendo numeri migliori. Il marchio Fondriest è comunque legato all’agonismo, ma è chiaro ormai che anche il cicloturista, al giorno d’oggi, è un piccolo professionista. La scelta si è rivelata vincente, con 1.500 partecipanti al primo anno, contro i 640 dell’edizione precedente, l’ultima come gf agonistica.» Qual è il punto forte della manifestazione? «I percorsi sono bellissimi con salite esclusive. Abbiamo prestato un occhio d’attenzione per i ristori e l’aspetto sicurezza. Allestiremo un villaggio che dovrebbe crescere grazie a Fondriest e Cicli Esperia, insieme ad eventi collaterali con la cicloturistica per bimbi organizzata dalla Ciclistica Forlivese e poi la città di Castrocaro sta organizzando eventi la domenica mattina, con un mercato contadino con prodotti tipici. Importante an-

che la collaborazione con le Terme che sono il main sponsor della manifestazione e con le quali c’è una convenzione a livello alberghiero per i trattamenti ed i massaggi post gara ai ciclisti.» entrando nel merito dei percorsi, che caratteristiche hanno? «Intanto sono tre: lungo da 136 km, medio da 90 e corto da 60 km con la partenza alla francese, dalle 7 alle 8 dal centro di Castrocaro, dove sarà allestito il villaggio. Peraltro Maurizio Fondriest sarà presente alla partenza delle 7. Il percorso lungo toccherà il passo del Muraglione, i Tre faggi poi Braccina, Santa Sofia, Predappio e l’ultima salita verso Castrocaro. È un percorso impegnativo con salite importanti e ravvicinate, da affrontare con la consapevolezza che non sia facilissimo, ma è indubbiamente molto bello. Il medio ha in comune con il lungo le prime due salite e poi scende a Predappio, mentre il corto procede per una salita esclusiva, quella delle Cento Forche a Rocca San Casciano, e poi scende tra Predappio e Castrocaro.» Le iscrizioni come avverranno? «Le iscrizioni sono già attive sia per il circuito Romagna Sprint, che per la nostra granfondo. Potranno avvenire attraverso il sito internet www.gffondriest.it, recandosi al negozio Claudio Sport Castrocaro (Viale Marconi 58, Castrocaro Terme - 338.9946090), oppure, il giorno stesso della manifestazione, direttamente al villaggio ospitalità di Castrocaro. Per quel che concerne i premi, oltre ai canonici, saranno sorteggiati anche alcuni fortunati partecipanti.»


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Telaio disponibile anche in versione gruppo elettronico.

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Fondriest presenta la nuova TF2 1.0: Design e soluzioni d’avanguardia per un telaio di alto livello che sarà tra i protagonisti delle strade nella prossima stagione. Una sintesi perfetta tra tecnica, forme accattivanti e nuovissimi layout grafici. Fondriest TF2 1.0. L’innovazione corre su due ruote… e da oggi è ancora più aggressiva. www.fondriestbici.com

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iL TeLaiO ideaLe a cura di roBerto ZAnetti

robyzanetti@alice.it

una “StRada” che Piace

LA SERIE “REVELATOR” RESTA SEMPRE LA REGINA DELLA CASA DI MATTIGhOfEN (IN AUSTRIA, NDR) E NON SI DISCUTE. CON “STRADA 6000”, INVECE, KTM PROPONE UNA LINEA DI SPECIALISSIME ChE SI INSERISCE NEL SEGMENTO MEDIA/ ALTA GAMMA PER fINITURE E ALLESTIMENTI BASE. I PRESUPPOSTI PER fAR BENE CI SONO TUTTI; NOI DI “INBICI”, COSÌ COME IN KTM, CI CREDIAMO!

D

il test: Da molti anni famoso per i successi nella mountain bike, il marchio austriaco KTM, si propone anche nel prodotto “corsa” con una linea di biciclette molto interessanti tra le quali mi è stata proposta la prova della “Strada 6000”, monoscocca in carbonio montata di serie con il nuovissimo gruppo Shimano Dura Ace a 11 velocità. Senza dubbio l’affidabilità di un partner come Shimano è sempre sinonimo di garanzia sulle parti meccaniche (cambio e freni) ma tutta la struttura della bicicletta beneficia di finiture curate (mi piace molto la grafica) e di una componentistica più che discreta. Nella

progettazione di questa bici, in KTM, si è badato al sodo seguendo delle linee tradizionali di moderna telaistica e un profilo slooping sul triangolo principale che ne accrescono il carattere sportivo. Il mio giudizio tecnico non è solamente teorico ma anche pratico perché, soprattutto pedalandoci per alcune centinaia di chilometri, ci si accorge del grande lavoro che hanno realizzato in KTM. La Strada 6000, nella scala dei valori del brand austriaco, rappresenta dopo la serie “Revelator” l’opzione più accessibile sotto l’aspetto economico mantenendo comunque alto il livello qualitativo di una gamma di prodotti ben riusciti.

Bike test foto Monica cueL


Proprio per questo motivo credo che sia d’obbligo esprimere un giudizio critico che vada a premiare lo studio e la progettazione. Se poi, come accennavo poc’anzi, completiamo il tutto assemblando il nuovo gruppo Shimano Dura Ace a 11 velocità allora il gioco è fatto, basta solo cominciare a pedalare! in evidenza: La preferenza di adottare un telaio monoscocca ricade sempre su strategie di mercato e scelte aziendali. Nel caso della Strada 6000 devo dire che in KTM si è fatto davvero un buon lavoro sui materiali e sulle geometrie. Una linea classica, senza eccessive angolazioni di tubi e congiunzioni. Un frame set robusto, comprensivo di forcella dedicata, che mi ha favorevolmente impressionato anche per la sua grande capacità di adattarsi a tutte le situazioni di guida nelle quali ho pedalato: dalla velocità alle decelerazioni improvvise, dalle lunghe distanze all’uso quotidiano per allenamenti di media o breve durata. da rivedere: La tendenza di KTM è quelle di accessoriare le bici nell’allestimento base con ruote in alluminio (tranne il top di gamma, la Revelator Prime, che monta di serie le DT Swiss RC 46 C full carbon). nodo sterzo con piega/attacco ritchey in allumino e GpS Mio Cyclo 105 HC foto RobeRto zanetti

KtM Strada 6000

caratteristiche tecniche - telaio: high-End Carbon-Roadrace Monocoque Design - cambio: Shimano Dura Ace - deragliatore: Shimano Dura Ace - guarnitura: Shimano Dura Ace 50-34 compact - catena: Shimano Dura Ace 11 - Ruota libera: Shimano Dura Ace 11-28 - Movimento centrale: Shimano hollowtech II, BSA - freni: Shimano Dura Ace - forcella: KTM TK -JS-1003 Carbon Monocoque Design - Serie sterzo: Ritchey WCS Logic Zero Drop-In RR - attacco manubrio: Ritchey WCS 4-axis -6° - Piega manubrio: Ritchey WCS Curve Road - Reggisella: Ritchey WCS 1B 300/31,6 - Sella: fi:Zi:k Antares - cerchi: Mavic Ksyrium Elite - coperture: Continental Grand-Prix 4000 S 23-622 - Mozzi: Mavic - taglie: 49-52-55-57-59 - colori: rosso/nero - Peso telaio: 800 gr - Peso bici completa (come in foto): 7,00 kg senza pedali (taglia 55)


Sono convinto che la Strada 6000 da me testata, pur adottando delle ruote affidabili e universali come le Mavic Ksyrium Elite in alluminio, con una coppia di performanti cerchi in carbonio vada innanzitutto ad alleggerirsi ulteriormente. Poi, in seconda battuta, potrebbe beneficiarne sotto l’aspetto prestazionale soprattutto in gara dove peso e scorrevolezza, di solito oltre “alle gambe”, possono fare anche la differenza.

il Produttore e distributore per l’italia KTM fahrrad Gmbh harlochnerstrasse, 13 5230 Mattighofen (A) Tel. +43 7742 40910 fax: +43 7742 409171 E-mail: office@ktm-bikes.at Web site: www.ktm-bikes.at

foto RobeRto zanetti

consigli per l’acquisto, perché comprarla? La KTM Strada 6000 è dotata di un telaio monoscocca con caratteristiche che si orientano verso una comoda conduzione sportiveggiante e nelle lunghe distanze. Leggera, rigida e al contempo confortevole, la KTM Strada 6000 garantisce una buona guidabilità. Una specialissima versatile, un ottimo abbinamento qualità/prezzo nel giudizio complessivo del prodotto.

Freno anteriore Shimano dura Ace

in vendita a partire da: Già disponibile da settembre 2012

accessori e materiali utilizzati per il test Gli accessori e i materiali che ho usato per il test sono: - casco: Giro mod. Savant www.giro.com - occhiali: Tifosi mod. Veloce Gloss Carbon www.tifosioptics.com - Scarpe: Lake Cycling mod. Cx 401 SPDPLY www.lakecycling.com - abbigliamento: Giordana www.giordana.com - Strumentazione: Mio Cyclo 105 hC www.miotecnology.com - Pedali: Speedplay mod. Zero www.speedplay.com - Portaborraccia: Elite www.elite-it.com

foto RobeRto zanetti

Prezzo: € 4.299,00 al pubblico, IVA inclusa

Forcella KtM tK -JS-1003 in carbonio monoscocca

Guarnitura dura Ace compact 50x34 (pedivelle 172,5 mm) e pedali Speedplay “Zero” foto RobeRto zanetti


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www.nerobrand.com _ photo by studio nova

> CARBON G.CHRONO < peso: 275 grammi

_made in Italy


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GRaNdi eVeNTi

pressoffice@newspower.it

a cura di neWSpoWer

gRanfondo fi’zi:K, a MaRoStica iL 28 aPRiLe DUE PERCORSI DA 154 E 100 KM IN UNO DEI TERRITORI PIÙ AffASCINANTI DEL COMPRENSORIO VICENTINO. TRA CILIEGI IN fIORE E SALISCENDI SPACCAGAMBE, TRACCIATI DA RESTARE A BOCCA APERTA. DA QUEST’ANNO PACChETTI TURISTICI PER CICLISTI ED ACCOMPAGNATORI PER SENTIRSI RE E REGINE DELLA SCACChIERA PIÙ fAMOSA D’ITALIA.

A

Il versante da affrontare sarà quello di Castelletto di Rotzo, 12 km pedalabili in scioltezza, per quanto possa esserlo una salita con dislivello di “soli” 635 metri. Al termine della salita sarà posto anche il GPM (che premierà i primi due atleti di ogni categoria) e un ristoro. Per un po’ si rimarrà in quota tra i 900 e i

Gli splendidi scenari che circondano le lingue d’asfalto che i ciclisti dovranno lambire, saranno la tentazione a cui non dovranno cedere, pena la perdita di concentrazione, elemento che invece servirà al 100% per riuscire a superare valichi, completare le salite e solcare le discese, alla massima potenza possibile. E ne servirà tanta perché i due percorsi non daranno tregua: Granfondo di 154 km e 2.970 metri di dislivello e Mediofondo di 100 km e un dislivello di 1.670 metri. Due percorsi che accompagneranno gli amanti delle due ruote da Marostica a Pianezze, Molvena e Salcedo (un’ascesa tra i ciliegi in fiore), tra i saliscendi in Valdastico, risalendo fino a Pedescala dove si inizierà a fare sul serio, perché comincerà l’assalto all’Altopiano di Asiago.

1.000 metri, con transiti nei pressi di Asiago e Campo di Mezza Via, “cima Coppi” di gara a 1.061 metri di altitudine. La soddisfazione di esserci arrivati pagherà in parte la fatica fatta. Passato l’abitato di Conco e Gomarolo, in località Santa Caterina di Lusiana, dopo circa 80 km in comune avverrà la divisione tra foto neWSPoWeR canon

foto neWSPoWeR canon

Appuntamento a Marostica. Non è per la partita a scacchi che da oltre 50 anni (negli anni pari) si disputa con personaggi viventi nell’affascinante piazza Castello. Non è neanche per le gustose ciliegie, le cui iniziali testimonianze risalgono alla prima metà del ’400. La cittadina del vicentino ha una terza ragione per essere vissuta: la Granfondo fi’zi:k – Città di Marostica che il 28 aprile prossimo calerà il poker, con la quarta edizione. La gara, ormai entrata nell’agenda di ogni ciclista, si riconferma quest’anno una delle manifestazioni più ambite di inizio stagione.


percorso lungo e il corto. Chi avrà optato per il “corto”, lascerà andare le gambe lungo la discesa di Crosara per raggiungere il traguardo a Marostica. Chi invece avrà scelto il “lungo” dovrà rimboccarsi le maniche, perché dopo aver riaffrontato la salita di Salcedo, si troverà di fronte il Monte Corno, situazione che potrebbe non essere banale. Una volta guadagnata la vetta, le gambe di legno avranno modo di sciogliersi un attimo per una decina di chilometri, prima di prendere l’aria della volata lungo la discesa di Crosara e tagliare il traguardo di Piazza Castello, godendosi gli applausi del pubblico.

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La Granfondo fi’zi:k – Città di Marostica quest’anno però farà di più: l’organizzazione ha pensato anche a chi, pur appassionato delle due ruote, non ami pedalare in prima persona, lasciando che il sudore e la fatica siano affare di chi è iscritto alla gara, ma che, non potendo abbandonare il proprio “eroe” (o eroina) decida di accompagnarlo in questa avventura. Lo staff dell’ASD B-Sport Cycling e dello Studio Rx propone infatti pacchetti viaggio studiati ad hoc per le esigenze sia dei corridori (ad esempio, con la possibilità di effettuare il check-out dall’albergo – è disponibile una lista di strutture a prezzi agevolati – nel primo pomeriggio; o la possibilità di trovare il proprio pettorale direttamente in camera), sia degli accompagnatori, per i quali saranno organizzate visite guidate nel centro storico di Marostica e dintorni. Insomma la Granfondo fi’zi:k – Città di Marostica, evento patrocinato dalla Provincia di Vicenza e dalla Regione Veneto, si propone


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roberto Cunico vincitore dell’edizione 2012

come “la gara” aperta a tutti, professionisti e non, dove l’agonismo si sposa perfettamente al turismo, in un connubio che sottolinea ancora una volta quanto lo sport sia fortemente legato al territorio, diventandone portavoce di spicco. Alla partenza, lo scorso anno, si contavano 1.700 ciclisti tra cui diversi “personaggi” del calibro di Moreno Moser e Roberto Cunico e i vari Dell’Antonia, Quinziato, Minuzzo, Sorrenti, Bertuola e Caddeo, a sottolineare quanto la Granfondo fi’zi:k sia, anno dopo anno, en-

trata nel calendario delle gare “must” per chi con la bicicletta vuole avere a che fare seriamente. Non dimentichiamoci inoltre che la Granfondo fi’zi:k – Città di Marostica è inserita in diversi circuiti, come il Challenge Giordana, il Nobili e SuperNobili delle Granfondo, il Dalzero.it e il Gran Prix Endurance Rx. Per quest’ultimo, si può approfittare dell’allettante promozione offerta da Rx, vale a dire iscrivendosi a due delle tre gare inserite nel Gran Prix (Marciabianca, Granfondo fi’zi:k e Mezza del Brenta), la terza sarà in omaggio.

Oltre a ciò, la Granfondo fi’zi:k – Città di Marostica è prova del Campionato Provinciale UDACE Vicenza. Diversi quindi i motivi in più per parteciparvi. Per qualsiasi informazione basta consultare il sito ufficiale della manifestazione www. granfondofizik.it, mediante il quale è possibile procedere all’iscrizione con quota fissa a 32 euro per chi aderisce entro il 26 aprile. Quindi forza! Non resta che continuare a pedalare… per essere re sulla scacchiera di una delle Granfondo più spettacolari del circuito.



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BiOMeCCaNiCa iNBiCi

a cura di FABriZio FAGioli - responsabile tecnico Velosystem®

info@velosystem.com

iL vento PeR aMico

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Le prove a cronometro rappresentano una specialità estremamente affascinante e motivante per ogni stradista con un duplice stimolo competitivo e agonistico: il tempo personale, gli altri concorrenti. Le corse a cronometro in base al tipo di percorso, possono essere distinte in crono in pianura, crono in salita o crono scalate e cronometro miste. Come è facile intuire, le crono in pianura rispetto alle cronoscalate, richiedono una posizione in sella decisamente diversa.

L’efficienza aerodinamica consiste nella capacità da parte del sistema uomo-bicicletta di penetrare nell’aria. Nell’ultimo ventennio, diverse ricerche hanno permesso di individuare diversi modelli di posizione aerodinamica la cui validità è stata testata in galleria del vento. La tecnologia di studio aerodinamico in galleria del vento sta diventando disponibile per tutti i praticanti della bicicletta con protocolli specifici appositamente creati per l’ottimizzazione ae-

rodinamica della posizione in sella attraverso il miglioramento del coefficiente aerodinamico. Il coefficiente di resistenza aerodinamica (Cx) è un coefficiente usato per misurare la resistenza aerodinamica di un corpo in movimento in un fluido, nel nostro caso nell’aria. Lo studio aerodinamico in galleria del vento si realizza all’interno di apposite strutture, dette appunto Galleria del Vento, tecnologicamente all’avanguardia e appositamente create per lo studio aerodinamico o fluidodinamico in vari settori, fra cui quello automobilistico sportivo e civile. L’ottimizzazione del Cx dell’ “oggetto” ciclistabicicletta si gioca su diversi aspetti: materiali, abbigliamento e acessori, posizione e assetto del ciclista sulla propria bicicletta. Gli elementi di regolazione di assetto sono sei: 1. altezza e arretramento sella; 2. regolazione dell’altezza degli appoggi avambracci; 3. regolazione verso l’avanti degli appoggi avambracci; 4. regolazione verso in larghezza degli appoggi avambracci; 5. regolazione dell’impugnatura delle due mani in lunghezza, in inclinazione rispetto al terreno e in chiusura dei polsi fra loro.

il professionista davide Viganò – lampre_Merida all’interno della galleria del vento, Fondtech _ servizio Velosystem®

Nelle corse in pianura infatti, la resistenza principale da superare è quella dell’attrito dell’aria, mentre, in quelle in salita la resistenza è quella della forza di gravità; ne conseguono una serie di adattamenti e di accorgimenti specifici. In questo primo articolo della serie ci occuperemo di introdurre i principali concetti di aerodinamica per le specialità in pianura o miste su strada. La preparazione delle corse a cronometro deve prevedere oltre all’allenamento l’ottimizzazione dell’assetto biomeccanico allo scopo rendere più efficiente il gesto, e l’ottimizzazione dell’assetto aerodinamico al fine di migliorare l’efficienza aerodinamica. Con una metafora è un po’ come chiedere ad un’auto di formula uno di migliorare le prestazioni senza aumentare la cilindrata ma agendo sull’efficienza del motore e sugli altri elementi di attrito e aerodinamici.

Tutto ciò permette al ciclista di dedicarsi alla propria specialità, in particolare alle prove contro il tempo, avendo per amico un nuovo alleato: il vento. il professionista davide Viganò – lampre_Merida all’interno della galleria del vento, Fondtech _ servizio Velosystem® durante una fase dello studio aerodinamico in camera di prova



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saiNT-GOBaiN e RaLLY di ROMaGNa iNsieMe a cura di niColettA BrinA

gYPRoc gioca di SQuadRa con La Mtb IL GRUPPO fRANCESE STRINGE LA PARTNERShIP CON LA MANIfESTAZIONE DEDICATA ALLE RUOTE GRASSE. KOhEN: «NE CONDIVIDIAMO LO SPIRITO, I VALORI E LA VOGLIA DI AffRONTARE NUOVE SfIDE CON ENTUSIASMO PER MIGLIORARE L’hABITAT NEL QUALE VIVIAMO».

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Davide Kohen, responsabile marketing di Gyproc Saint-Gobain, annuncia la nuova alleanza tra il marchio francese ed il Rally di Romagna, manifestazione quest’ultima che si è imposta in brevissimo tempo nel panorama italiano della mtb. La Saint-Gobain ha, dalla sua, una lunga esperienza nell’edilizia, in fatto di sistemi a secco ed intonaci ed è già presente nel mondo del ciclismo grazie alla partnership in seno al Giro d’Italia. Ora, il gruppo francese rivolge lo sguardo in Romagna e, dal connubio col Rally, quel che deriva, è la volontà di porre un mattone importante anche nel panorama delle ruote grasse.

che cosa rappresenta gyproc Saint-gobain? «Gyproc è il brand del Gruppo Saint-Gobain specializzato nella produzione di sistemi a secco e di intonaci per il mondo dell’edilizia. Fondato in Francia nel 1665, il Gruppo Saint-Gobain è oggi uno delle prime 100 realtà industriali al mondo, specializzato in soluzioni per l’edilizia ecosostenibile, grazie alla partnership con prestigiose Università e Laboratori di ricerca per soluzioni nel comfort abitativo. L’impegno nella ricerca, finalizzata alla creazione di soluzioni per l’edilizia del futuro, ha permesso in 5 anni la creazione di un 25% di nuovi prodotti, compresi materiali isolanti. L’aspirazione di Saint-Gobain è, infatti, sviluppare soluzioni per i professionisti, per costruire e ristrutturare edifici efficienti dal punto di vista energetico, confortevoli, sani ed esteticamente gradevoli, preservando le risorse naturali. Il Gruppo è presente oggi in 64 paesi ed occupa oltre 190mila dipendenti. Nel 2011 Saint-Gobain ha registrato un fatturato di più di 42miliardi di euro e vanta una posizione di leader mondiale in tutte le sue attività.» Quali sono i settori dell’edilizia che va a toccare questa attività? «Gyproc Saint-Gobain opera in particolare nel mercato dei sistemi a secco (l’evoluzione di quello che una volta, e ancora oggi, viene comunemente chiamato cartongesso) che garantiscono il binomio inscindibile tecnica-estetica, a vantaggio dell’affidabilità e della facilità di utilizzo dei materiali, della versatilità d’impiego e della creatività progettuale. La sinergia continua, tra l’alta qualità e l’evoluzione tecnologica che accompagna lo sviluppo di questi sistemi, permette di realizzare soluzioni più performanti, flessibili e durature per aree specifiche di applicazione. Inoltre la varietà di soluzioni per intonaci sviluppata negli anni, posiziona Gyproc Saint-Gobain come marchio leader nella produzione di intonaci e finiture a base gesso.» Per quale motivo ha rivolto lo sguardo verso il ciclismo? «Impegno, rigore, disciplina, passione e gioco di squadra sono le principali caratteristiche dello spirito sportivo e sono anche i valori fondanti del Gruppo Saint-Gobain in Italia e nel mondo. La sponsorizzazione

del Giro d’Italia e di altre squadre e iniziative sportive nel panorama appassionante del ciclismo, ha rappresentato e rappresenta ancora oggi per l’azienda un’opportunità unica per portare questi stessi valori nelle case degli italiani, nell’habitat in cui vivono. Spazi elettivi per Saint-Gobain, impegnata da sempre a sviluppare, grazie ad un instancabile lavoro di ricerca e sviluppo, sistemi e soluzioni all’avanguardia per rendere le abitazioni energeticamente efficienti, eco-sostenibili e dotate di un efficace isolamento termico e acustico. Con lo sport ed il ciclismo, Saint-Gobain condivide anche la passione per le sfide. La conservazione delle risorse energetiche è innegabilmente una delle più grandi sfide del XXI secolo e il settore edile rappresenta il consumatore numero uno di energia (il 75% del fabbisogno energetico è infatti legato al riscaldamento e al raffreddamento degli edifici).» ciclismo ad alti livelli con il giro d’italia ma, oggi, l’espansione anche verso il ciclismo amatoriale con il Rally di Romagna mtb: cosa accomuna queste due realtà? «In realtà nulla cambia: in entrambe le competizioni troviamo gli stessi valori, il senso di sfida e le stesse motivazioni che guidano l’attività di Saint-Gobain in Italia e nel mondo. Anzi, un appuntamento come il Rally di Romagna ci porta ancora più vicini a quel territorio, a quelle comunità locali, a cui vogliamo proporre i nostri messaggi e la nostra vision dell’habitat: un luogo del vivere e un nuovo modello di costruzioni, nelle quali sostenibilità ambientale e massimo comfort siano le caratteristiche imprescindibili e distintive.» Quale criterio ha portato l’azienda a scegliere il Rally di Romagna? «La qualità dell’appuntamento, la vicinanza ai nostri valori, l’incidenza su un territorio meraviglioso e molto attrattivo anche per un gruppo come Saint-Gobain.» È previsto un investimento sempre maggiore nei confronti dell’attività sportiva? «Abbiamo investito ingenti risorse, ma anche la passione e il tempo di tanti dipendenti nei diversi progetti sportivi che il Gruppo ha seguito in Italia. Abbiamo costruito un patrimonio di esperienze, anche umane, su cui abbiamo sicuramente intenzione di costruire ancora – andamento del mercato generale permettendo – nel prossimo futuro.»


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saLuTe iNBiCi a cura del dr. AleSSAndro GArdini

bentoRnata PRiMaveRa RiMedi e conSigLi PeR PReveniRe e cuRaRe Le aLLeRgie StagionaLi

alessandrogardini@gmail.com

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Una rondine non farà primavera, ma la primavera fa certamente starnutire. L’avvento della bella stagione, le prime lunghe uscite in bicicletta lasciandoci alle spalle la neve e la pioggia, la nebbia e l’umidità, senza la paura di incorrere in qualche zona d’ombra ancora gelata, sono attese con impazienza da tutti i ciclisti. Le uscite in mountain bike nel bel mezzo di un campo fiorito o tra i sentieri con ai bordi siepi fiorite di biancospino e rose, sono il sogno bucolico di tutti i bikers. Purtroppo la stagione primaverile non è accolta con molto entusiasmo da chi soffre di allergie ai pollini. Questo, infatti, è il periodo in cui la concentrazione di queste particelle allergizzanti è più alta, e perciò la stagione in cui le allergie raggiungono il culmine. Queste sono dovute a una risposta anomala del nostro sistema immunitario che riconosce come nemici le molecole dei pollini e scatena una reazione che si manifesta con il classico “raffreddore da fieno” o rinite allergica, orticaria, pruriti vari e respiro corto, dovuti principalmente al rilascio di istamina. Queste reazioni sono peggiorate dall’aria inquinata e dal fumo che sono i peggiori fattori aggravanti, e da stili di vita sbagliati. La rinite allergica è caratterizzata da starnuti, rinorrea, ostruzione nasale, prurito congiuntivale e faringeo e lacrimazione. Benché la forma più comune di rinite allergica sia quella stagionale, strettamente correlata alla concentrazione di polline nell’aria, le manifestazioni cliniche di rinite allergica possono esserci anche tutto l’anno, in seguito all’esposizione cronica ad agenti ambientali, quali la desquamazione dei cani domestici, le proteine di alcuni insetti, gli acari e certi alimenti. La rinite può essere causata dall’abuso di spray nasali contenenti decongestionanti. I disturbi legati agli occhi si manifestano con lacrimazione, prurito, arrossamento e fastidio a seguito dell’esposizione a fonti luminose particolarmente intense. I disturbi legati all’apparato respiratorio si manifestano attraverso le difficoltà respiratorie conseguenti al broncospasmo, starnuti, tosse, ma possono anche sfociare in vere e proprie crisi asmatiche con pericolo di soffocamento. In alcuni soggetti particolarmente sensibili si possono anche avere reazioni cutanee con arrossamenti e gonfiore soprattutto a livello del volto e delle braccia. Molti pollini contengono degli antigeni, che sono la causa biochimica della reazione allergica, presenti anche in alcuni alimenti vegetali; l’ingestione di questi alimenti durante la stagione dell’impollinazione può dare origine a reazioni allergiche particolari definite “Allergie Crociate”. Questo tipo di reazioni allergiche si manifesta con la comparsa di prurito intenso, gonfiore alle labbra e al cavo orale immediatamente dopo l’ingestione degli alimenti vegetali. La reazione allergica crociata a volte si manifesta anche con il gonfiore della glottide e conseguente rischio di soffocamento. Le reazioni più conosciute sono dovute ai pollini delle graminacee e della parietaria, ma anche del cipresso, dell’ontano, della betulla e del nocciolo. Più recentemente dal Nord America al Nord Italia, desta interesse per medici e pazienti l’ambrosia. Negli ultimi anni, si è riscontrato un aumento della patologia allergica a partire già dai mesi di gennaio e febbraio, questo dovuto in parte ai cambiamenti climatici in atto e in parte a pollini di cospetto minori che in passato raramente destavano problemi. Il più efficiente strumento di controllo delle malattie allergiche consiste nell’evitare l’esposizione agli allergeni incriminati, attraverso una corretta informazione dei pollini presenti nell’aria della zona in cui si vive, reperibili facilmente su internet e nei distretti appositi. La terapia farmacologica, anche con farmaci di automedicazione, effettuata per ridurre i sintomi dell’allergia, rappresenta l’approccio usuale nel caso di rinite allergica stagionale o persistente. Sono generalmente adoperati come prima terapia farmaci antistaminici quali la cetirizina e la

più recente levo-cetirizina, la desloratadina e il chetotifene. Gli agonisti alfa adrenergici quali l’ossimetazolina sono utilizzati sottoforma di spray per alleviare la congestione e l’ostruzione nasale, il sodio cromoglicato sia sottoforma di spray nasale per la profilassi che come collirio per la congiuntivite allergica (alcune di queste forme richiedono ricetta medica). Occorre comunque prestare attenzione al tipo di medicinale utilizzato per evitare di incorrere in farmaci presenti nella lista delle sostanze dopanti, per questo rivolgersi sempre al proprio specialista di riferimento specificando il tipo di attività sportiva svolta. Infine vi è la possibilità per alcune allergie di utilizzare l’immunoterapia attraverso vaccini della durata di 3-5 anni, ovviamente dopo accurato consulto specialistico allergologico. Tra i rimedi naturali, rivestono particolare importanza i derivati terpenici del ginkgo biloba, molto studiati negli ultimi anni e utili per la prevenzione e trattamento dell’asma di qualsiasi origine, della rinocongiutivite allergica e dell’orticaria. Attraverso un processo estrattivo particolare è stato possibile ottenere dalle foglie di ginkgo biloba una particolare frazione molecolare, costituita chimicamente da derivati terpenici e flavoni dimerici, non contenuta nell’estratto di ginkgo biloba standardizzato. I derivati terpenici sono PAf antagonisti e bloccano la broncostrizione e l’infiammazione, mentre i flavoni dimerici inibiscono il rilascio dell’istamina e altre agenti responsabili delle allergie. Gli antiossidanti e altri elementi di questo processo estrattivo inducono invece broncodilatazione. Tra le controindicazioni è importante segnalare che tali principi attivi non possono essere utilizzati nei soggetti affetti da deficit della coagulazione e grave insufficienza epatica ed in concomitanza dell’assunzione di antiaggreganti piastrinici ed anticoagulanti. Il ginkgo è quindi di particolare importanza qualora si voglia limitare l’assunzione di antistaminici e la sonnolenza che questi possono dare con conseguente calo di rendimento. Per limitare invece l’eccessivo impiego di spray decongestionati e antiallergici, oppure con principi attivi cortisonici, si possono associare o sostituire a questi soluzioni saline ipertoniche con azione decongestionante e di pulizia delle fosse nasali. bibliografia Potenziale impiego di terpeni e bi flavoni da ginko biloba, f. Di Pierro - Integr. Nutriz. 2006 Fitoterapia Impiego razionale delle droghe vegetali, f. Capasso, G. Grandolini, A.A. Izzo - Spinger Editore Goodman and GilMan, Le basi farmacologiche delle terapia - McGraw hill


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TiTiCi e LGL siNeRGia ViNCeNTe

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a cura di plAyFull

PReSentati iL titici LgL PRo teaM e iL teaM LgL titici PRoject CERIMONIA DI PRESENTAZIONE PER IL TEAM ELITE E QUELLO GIOVANILE DELLA fORMAZIONE MANTOVANA. SABATO 16 fEBBRAIO A CASTELNUOVO ASOLA (MN) UffICIALIZZATA LA NUOVA STAGIONE DELLA COMPAGINE NERO VERDE.

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castiglione delle Stiviere (Mn) – Sabato 16 febbraio è stato ufficializzato formalmente, in presenza di un folto pubblico, l’inizio della nuova stagione del TiTiCi LGL Pro Team, realtà Elite delle ruote grasse, e del nuovo Team LGL TiTiCi Project, formazione giovanile nata con lo scopo di diventare un vero e proprio vivaio per la massima serie. A Castelnuovo Asola (MN), presso il negozio Emporio Sport, sono stati infatti presentati i roster delle due squadre e tutto l’organico tecnico dei team, in presenza dell’assessore allo sport del comune di Asola, Alessandro Verdi, del vicepresidente provinciale fCI Adriano Roverselli, e del presidente del comitato provinciale ACSI, Giannino Gattazzo. Dopo gli interventi di Matteo Pedrazzani, brand manager TiTiCi, che ha illustrato l’importanza dell’investimento nel settore agonistico per l’azienda mantovana che fornirà le biciclette ai corridori e di francesco Bondi, project manager per le due realtà sportive, che ha segnalato già il primo traguardo 2013 con il riconoscimento del TiTiCi LGL Pro Team da parte dell’UCI, con il supporto di Gabriele Brigoni, direttore tecnico per gli atleti Elite, e di Claudio

Gaspardino, direttore sportivo per i giovani, sono state ufficializzate le due formazioni che affronteranno con entusiasmo le gare del 2013. Per il TiTiCi LGL Pro Team sono stati confermati francesco figini, Mattia Longa e Anton Sintsov. Nuovi innesti in campo maschile con Konstantin Chaykovskiy e Alessandro Lanzanola. Completamente rinnovato invece il comparto femminile, con Giulia Gaspardino e Lorenza Menapace. Il Team LGL TiTiCi Project ha invece introdotto, per il settore Junior, Niccoloò Vacchina, Vittoria Spada, Daniele Koetting, Simone Tarchini e Lucas Negro. I rappresentanti della formazione nelle categorie Esordienti e Allievi saranno invece, rispettivamente, Leonardo Tabarelli e Michele Cappelli. Tutto è stato organizzato e pianificato per un 2013 che possa permettere ai corridori di crescere sportivamente e conseguire gli obiettivi che possano valorizzare le due squadre, sia da un punto di vista tecnico-atletico sia nei confronti degli sponsor che supportano con orgoglio questi progetti.

Matteo pedrazzani e Francesco Bondi con il titiCi lGl pro team e il team lGl titiCi project foto PLaYfuLL niKon



TeaM Moa Sport, da più di quarant’anni leader nel settore dell’abbigliamento per il ciclismo, ha da sempre un occhio di riguardo per i team dei professionisti e degli amatori. Per realizzare su misura le divise delle squadre, l’azienda mantovana può disporre di un’ampissima scelta di materiali e di tessuti ed è in grado di personalizzare un capo fino nei minimi dettagli. Le materie prime impiegate rispondono agli standard qualitativi attualmente in vigore e ogni singolo processo produttivo, interno all’azienda, è oggetto di un costante controllo della qualità. I capi prodotti quindi non sono solo altamente perfomanti, grazie alla loro messa a punto “in sella” e alle indicazioni fornite dai campioni che li testano e li perfezionano con il loro feed-back, ma sono soprattutto sicuri, garantiti, made in italy. In dettaglio, la nostra flessibilità nella personalizzazione e nei servizi dedicati ai team vanta numeri molto interessanti: 4 linee (dedicate all’uomo, alla donna, al bambino e al triathlon) 15 tipi diversi di maglia, 16 modelli di pantaloncini, 22 tipi di fondelli altamente performanti nalini, 14 diverse finiture o personalizzazioni possibili per i capi, 17 accessori che completano la divisa. Non esiste un kit base per i team perché ogni team merita una divisa su misura, perfettamente aderente alle sue aspettative ed esigenze. La collezione Team offre moltissime soluzioni, ad esempio un capo tradizionale come la maglia TAORMINA è realizzato con 4 tessuti e presenta ben 13 opzioni, ma, su richiesta, è possibile personalizzarlo ulteriormente fino a quando non si raggiunge il risultato ideale. In Moa Sport c’è un pool di professionisti esclusivamente dedicato alla realizzazione delle collezioni e dei capi Team, dove si uniscono la tecnicità e la strumentazione della grande impresa con le competenze e l’esperienza della sartoria artigianale. Il capo viene pensato, costruito e confezionato esattamente come desidera la squadra che lo indosserà con orgoglio, se necessario a partire dal foglio bianco, mettendo a disposizione anche del piccolo team amatoriale l’esperienza di chi veste i grandi campioni da sempre.

nalini è un marchio Moa Sport Via Roppi, 48 Castel d’Ario – Mantova Tel. 0376 660777 fax 0376 660969 www.nalini.com - info@nalini.com


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MassiMiLiaNO BONsi a cura di niColettA BrinA

nicoletta.brina@gmail.com

iL PoStino voLante NEW ENTRY DEL TEAM SPEEDY NONSOLOTETTI, IL fERRARESE AMA LE GARE A CIRCUITO E GLI ARRIVI IN VOLATA. L’AMORE PER LE DUE RUOTE, PER LUI, SCATURISCE DALLA RICERCA DELLA fORMA E POI L’AGONISMO ChE hA NEL SANGUE SI fA SENTIRE.

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Massimiliano Bonsi, ferrarese di 38 anni, è un portalettere di professione nella zona di Argenta. Se potesse, probabilmente, lo farebbe in bicicletta e con tempi di consegna sicuramente rapidissimi. Scherzi a parte, Bonsi, di Porto Maggiore, è il neo acquisto della formazione cesenate Speedy Nonsolotetti. Una new entry assolutamente carica e con tanta voglia di fare bene. Massimiliano come ha cominciato a pedalare? «Vado in bicicletta dal 2006, ho cominciato per dimagrire, dato che pesavo 110 kg e già il primo anno ho perso trenta chili. Al di là dell’applicazione ‘medica’, diciamo che il ciclismo mi ha appassionato, così ho cominciato a fare le gare, andavo bene e non ho più smesso. Da lì a poco, ho cominciato pure a vincere…» Massimiliano Bonsi uomo di riferimento del team ASd Speedy nonsolotetti Cesena

da quest’anno è entrato a far parte del gruppo Speedy nonsolotetti di cesena, come vi è approdato? «In realtà è stato grazie ad alcuni amici che erano già entrati a far parte del team e, dicendomi che si trovavano bene, alla fine mi hanno invogliato ad entrarvi a mia volta. Inoltre questo è per me l’ultimo anno da senior e quindi sarei da solo nelle gare, mentre dal 2014 sarò con i veterani, in un gruppo molto nutrito.»

come si trova inserito nel nuovo team? «Al momento tutto bene, ho trovato una bella compagnia, sono tutti bravi ragazzi. Se il buongiorno si vede dal mattino, direi che la stagione promette bene: abbiamo già fatto alcune gare che hanno dato buoni segnali. La prima è andata così così, mentre nella seconda ci siamo piazzati al 4° e 5° posto.»

Lei è uno specialista delle gare a circuito, come mai questa scelta? «Perché di base, e l’ho scoperto sin da subito, sono un velocista e vado bene se mi trovo ad affrontare scatti e volate. Ho partecipato anche a medio fondo: ne ho vinte alcune intorno ai 100 km, ma sono più a mio agio quando l’arrivo è in volata. Fisicamente sono ben messo, non ho certamente il fisico da scalatore e chi mi ha visto pedalare sin dall’inizio, mi ha immediatamente suggerito di cimentarmi nelle circuito.» che risultati ha ottenuto nell’ultima stagione? «Ho vinto a settembre a Bologna una medio fondo che fa parte del campionato italiano: di queste ne ho messe a segno 8 nel 2012 e 15 l’anno prima, ho vinto nel 2011 un’altra cento chilometri a Taglio di Po. Nella prossima stagione mi piacerebbe provare a partecipare a qualche campionato: intorno al 2009 ho vinto il regionale, ma non sono mai riuscito nell’impresa di far mia una maglia degli Italiani e sarebbe bello quest’anno provarci almeno.»



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eNeRGia e iNTeGRaZiONe iNBiCi a cura dell’eQuipe enerVit

equipe@enervit.it

oMega 3 PRezioSi aLLeati in bici. vediaMo PeRchÉ

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Per migliorare le prestazioni e raggiungere obiettivi importanti gli atleti di oggi si sottopongono ad allenamenti durissimi, che prevedono intense sedute di training. L’organismo viene messo spesso a dura prova, con conseguenze a volte anche dannose, tra cui la produzione di tossine di diversa natura. In seguito all’esercizio intenso il muscolo produce infatti sostanze infiammatorie come ad esempio l’interleuchina-6, l’aumento della quale è di oltre 100 volte dopo una seduta di allenamento intensa. Se da una parte allenamenti molto intensi e recuperi ridotti fra una seduta e la successiva consentono di raggiungere e mantenere le migliori prestazioni, dall’altra essi espongono però gli atleti al rischio di infortuni, in particolare a quelli da microtrauma ripetuto, con conseguenti soste forzate anche di alcuni mesi. In tal senso una strategia nutrizionale equilibrata sulla base delle esigenze caloriche dell’atleta insieme con un adeguato apporto di integratori può davvero fare la differenza ai fini della salute e dunque della performance. In particolare gli acidi grassi omega 3, sostanze naturali ricavate dall’olio di pesce, sono in grado di ridurre la produzione dell’interleuchina-6 e di aumentare i livelli di altre sostanze (le prostaglandine della serie 1) dotate di effetti antinfiammatori. È questo il motivo per il quale i medici che seguono gli sportivi rilevano che costoro hanno un livello inferiore di disturbi all’apparato locomotore (tendini, articolazioni, muscoli.) quando utilizzano olio di pesce. Ai fini dell’ottimizzazione della performance, un ruolo fondamentale è poi rivestito dagli ormoni che fungono da agenti per il trasferimento delle informazioni e controllano praticamente ogni elemento che abbia una rilevanza in termini di prestazione sportiva. Molti degli ormoni prodotti nel nostro corpo possono essere modulati da un regime alimentare equilibrato come la dieta zona e dall’assunzione di acidi grassi omega 3 a catena lunga, come EPA e DhA. Ma non finisce qui. Ci sono infatti vari altri effetti positivi sugli atleti derivanti dall’assunzione di acidi grassi omega 3. Il prof. fontani e i suoi collaboratori dell’Università di Siena, per esempio, hanno constatato che essi migliorano in misura significativa lo stato dell’umore; l’olio di pesce, in particolare, determina un aumen-

to del vigore ed una diminuzione della depressione, dell’ansia e dell’aggressività. Questi stessi studiosi hanno dimostrato che gli omega 3 sono altresì in grado di ridurre i tempi di reazione complessi, tanto importanti in molti sport, a partire dai giochi di squadra. E ancora sembra che l’assunzione di omega 3 aiuti ad ottenere più ampi miglioramenti prestativi, a parità di preparazione compiuta. Dopo ogni seduta di allenamento generalmente la presenza nel sangue del Gh, l’ormone della crescita che può essere considerato un potenziatore dell’allenamento, aumenta. Tale condizione sembra essere più evidente se si assume olio di pesce. oMega 3 RX QuaLitÀ ceRtificata Gli omega-3 sono acidi grassi definiti essenziali perché il nostro organismo non è in grado riprodurli. Essi, di conseguenza, devono essere necessariamente assunti attraverso l’alimentazione oppure, in caso di ridotto apporto o aumentato fabbisogno, con l’integrazione (nel quadro di una dieta variata ed equilibrata). Gli acidi grassi omega-3 (ma soltanto quelli a lunga catena, cioè l’EPA e il DhA) sono molto utili per star bene e prevenire vari disturbi e malattie. L’EPA e il DhA contribuiscono al normale mantenimento delle funzioni cardiache (per assunzioni di almeno 250 mg al giorno), delle funzioni cerebrali e della capacità visiva (per assunzioni di almeno 250 mg al giorno) e dei livelli normali di trigliceridi (per assunzioni di almeno 2 g al giorno). EnerZona Omega 3 Rx è ottenuto per distillazione molecolare e contiene oltre il 60% fra EPA e DhA e il 75% di acidi grassi Omega 3. Gli acidi grassi a lunga catena EPA e DhA sono presenti nel rapporto ottimale di 2:1. È inoltre preparato con una tecnologia che permette di ottenere un prodotto stabile nel tempo. EnerZona Omega 3 Rx ha più volte ottenuto il punteggio di 5 stelle, il massimo raggiungibile su scala IfOS. I certificati di analisi sono pubblici e consultabili al sito www.ifosprogram.com, nella pagina Consumer Report vedi anche www.enerzona.com. *IfOS (INTERNATIONAL fISh OIL STANDARD) è un ente canadese indipendente e riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (WhO) che ne garantisce la qualità, la purezza e la mancanza di contaminazione. formati disponibili: flacone da 240 capsule - flacone da 120 capsule - flacone da 48 capsule



RaNdONNée GRaNd TOuR deLLa VaL di MeRse bRevetto acP deL ciRcuito gRan touR teRRe di Siena vaLido PeR iL caMPionato itaLiano RandonnÉe chiuSdino (Siena) – 7 aPRiLe 2013 200 KM – 3.000 M diSLiveLLo – PaRtenza oRe 8.30-9.30 La Randonnée Grand Tour della Val di Merse vi condurrà alla scoperta di un percorso che tocca angoli e strade fra i più belli della campagna senese, dove svetta come un urlo ascetico gridato al cielo infinito il complesso abbaziale di San Galgano, sacrario della leggendaria Spada nella Roccia, o la costellazione di austere e bellissime pievi romaniche adagiate sulle dolci colline della Montagnola senese. Il tracciato si sviluppa per il 90% su strade secondarie a basso indice di traffico: la randonnée parte da Chiusdino, paese natale di San Galgano, e si insinua nella parte meridionale della Colline Metallifere lambendo il nord della Provincia di Grosseto, a Montieri, per poi dirigersi alla volta di Monticiano, capitale delle Riserve Naturali della Val di

Merse, dove si piomba nel cuore boscoso della zona di confine con la Maremma, intuendo profumi e scenari che portano verso il mare. Dal punto più meridionale nel nostro viaggio a pedali si entra nel territorio di Murlo, antico centro etrusco al limite fra le colline boscose della Val di Merse e l’oceano infinito di terra delle scenografiche Crete senesi, che attraverseremo nella zona di Monteroni d’Arbia. Le sinuose e spoglie colline della Val d’Arbia ci accompagnano fino a vedere la sagoma turrita della città di Siena. A Sovicille ci addentreremo nel profondo dei rilievi della Montagnola, patria della razza suina Cinta Senese e famosa per l’estrazione del marmo giallo Broccatello. Si toccheranno quindi le ondulazione più meridionali della Val d’Elsa,

dominate dalle torri di San Gimignano lontane all’orizzonte, quindi l’alta Val di Cecina presidiata dall’elegante borgo rurale di Radicondoli prima di rientrare in Val di Merse e tornare a Chiusdino. I percorsi saranno 2: • 200 km ca. con 3.000 m ca. di dislivello sarà valido come Brevetto ACP • 120 km ca. con 1.300 m ca. di dislivello sarà un percorso cicloturistico. Una giornata di sport e divertimento organizzata dal G.C. Val di Merse in collaborazione con l’Associazione Pro Loco di Chiusdino. Info e iscrizioni: www.rosiabike.it - info@rosiabike.it tel. 338.6762818, 335.1726486

info e Prenotazione Servizi turistici Siena Piazza del Campo 56 t +39 0577 280551 – 283004 fx 0577 +39 270676 incoming@terresiena.it

chianciano teRMe Piazza Italia 67 t +39 0578 671122 – 671123 fx +39 0578 63277 prenota@terresiena.it

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ORO iTaLiaNO ROdMaN TeaM a cura di piero FiSCHi

info@inbici.net

haLet: un’azienda che cRede neL cicLiSMo

ELENCO PRODOTTI 2013

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Siamo con i due responsabili di halet, una società che sponsorizza una squadra ciclistica e chiediamo alla dott.ssa Porcari ed al dott. oragano di fare il punto sulla loro azienda. «La Halet – ci dice la dott.ssa Porcari – è una azienda che si occupa di tecnologie biomedicali che distribuiamo prevalentemente nel territorio ligure.»

Producete integratori utili anche per gli sportivi, no? «Certamente; il Fermathron è un prodotto a base di acido ialuronico che allevia il dolore delle articolazioni e la loro rigidità, mentre Quindi un’azienda di piccole dimensioni. Chondrovita è un «Sì, ma per scelta, proprio per cercare di ot- integratore alimentimizzare al meglio la produzione e la distribu- tare di collagene, zione dei nostri prodotti. Ci teniamo a lavora- utile quindi a formare bene ed alla soddisfazione dei nostri clienti re la trama dell’osso e degli intermediari. Non ci teniamo tanto a ed a preservarlo dalle patologie più comuni. fare volume, ma piuttosto qualità, ma questo Da queste poche informazioni si può capiper noi non è il solito luogo comune, ma una re quanto siamo rivolti agli sportivi, con un scelta aziendale da cui deriva il nostro modo listino importante nel campo della possibidi lavorare.» lità di muoversi in maniera corretta, cosa fondamentale per e. dinelli, distributore degli integratori articolari Chondrovita tutti, sportivi e non. Non sarebbe giusto pensare di rivolgere i nostri prodotti solo a persone in avanti con gli anni perché ci sono molti giovani che manifestano problemi di questo genere.» voi sponsorizzate una squadra ciclistica; da quanto tempo dura la collaborazione? «Da circa tre anni, abbiamo scelto il ciclismo perché è uno sport vero, che mette a dura prova le strutture organiche e che si sposa benissimo con i nostri prodotti; diciamo che può essere una sorta di ‘banco di prova’, oppure una ulteriore sperimentazione.»

Ma non solo ciclismo, vero? «Verissimo, ci siamo occupati anche di golf, ma ci tengo a dire che abbiamo sponsorizzato anche la Granfondo Città di Casella 2012, una gara con oltre mille pertenti e facente parte del circuito di Coppa Piemonte: un evento davvero molto importante.» Quando si sponsorizza si chiede se si è soddisfatti del ritorno; nel vostro caso il bilancio è positivo? «Direi di sì, abbiamo avuto grande visibilità ed abbiamo creato una sorta di matrimonio sport-salute, una cosa che spesso risulta vincente perché non si può fare l’uno a scapito dell’altra ed oggi molte persone ci tengono a sentirsi in forma ed a non essere classificati come sedentari.» nei vostri progetti futuri non c’è solo sport però. «Possiamo dire che è proprio tramite lo sport che abbiamo trovato un nuovo partner – Bea Diagnostica – con il quale inizieremo una interessantissima collaborazione, definibile come un nuovo modo di investire sulla salute delle persone, ma non slegata dal mondo dello sport, visto che attorno a questo progetto ruotano molti cittadini, dei quali moltissimi sono sportivi.» Quindi il futuro è ancora caratterizzato dalla vostra partnership in vari settori. «Non ci piace fermarci e non ci sembra giusto: se si vuole crescere si deve lavorare sodo, bene ed investire in progetti seri. Questa è la filosofia della nostra azienza da sempre e manteniamo questa linea.»



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dOssieR spORT e MediCiNa

a cura del dr. Guido porCellini Centro Fisioradi pesaro info@fisioradi.it

integRazione: gLi SteP da SeguiRe PeR RaggiungeRe iL MaSSiMo deLLa PeRfoRMance

L’

L’integrazione sportiva spesso viene pensata come assunzione di integratori che saranno in grado di sostituire la propria necessità di essere atleta nel vero senso della parola e cercare scorciatoie di comodo. La parola stessa “integrazione” indica il bisogno di porre l’uso di integratori all’interno di un percorso di qualità che comprende: • qualità clinica (l’atleta deve stare bene, digerire bene, respirare bene); • dieta corretta (che deve variare a seconda del periodo, sesso, carichi di lavoro); • giusti carichi di lavoro, correlati ad integratori e alimenti;

Normalmente per questo primo step uso 2 o 3 differenti tipi di diete a seconda della problematica evidenziata, una serie di prodotti di integrazione e pre-pro biotici per le varie parti di intestino coinvolte. Una volta messa a posto la digestione, si passa alla dieta sportiva vera e propria, dove verranno associati ancora pre/pro biotici e gli integratori del caso.

• qualità del sonno e del riposo (cartina di tornasole per una gran quantità di disarmonie ormonali). Come responsabile medico dell’integrazione di Mens Sana Basket Siena, ADN Swim project e Alte Prestazioni Sportive ho standardizzato un percorso che mi consente di ottimizzare l’uso di integratori, personalizzarli e soprattutto portare i miei atleti ad un grado di consapevolezza che è difficile da trovare normalmente.

QuaLe Metodo utiLizza PeR faRe un’integRazione ad un atLeta? Il percorso che seguo per quanto riguarda l’uso di integratori, comprende 4 step: 1) base uguale più o meno per tutti; 2) ottimizzazione per il tipo di sport e per le durate dei carichi;

da dove inizia iL Suo LavoRo Su un atLeta? La prima fase è la valutazione dell’atleta da un punto di vista “clinico”, con particolare attenzione alla parte alta della digestione (duodeno/stomaco/fegato/pancreas) e al Colon. Le disbiosi intestinali (alterazione della flora batterica intestinale) infatti sono una iattura micidiale per gli atleti, dato che dalla flora batterica dipende la qualità della nostra digestione e quindi l’efficienza del messaggio che vogliamo dare al nostro organismo tramite il cibo. È ormai accertato che mangiare bene e digerire male equivale a mangiare male. Sono ormai centinaia gli atleti che mi si son presentati dicendo che nonostante mangino bene e integrino bene non rendono come vorrebbero. In questo caso urge la prescrizione di una dieta di “pulizia” per ripristinare il corretto funzionamento del sistema digerente: va ricordato che i prodotti di scarto di una mal digestione si accumulano a livello del colon causando delle contrazioni coliche e delle infiammazioni che si propagano a livello dell’Ileo-psoas causando tutta una serie di problematiche a livello degli adduttori e della parte lombare della schiena che saranno recidivanti finché non verrà tolta la causa principale della loro esistenza, cioè la disbiosi intestinale. In questo processo di ottimizzazione digestiva ritengo fondamentale l’affiancamento con osteopati e fisioterapisti che con poche sedute sono in grado di ottenere ciò che noi medici, con i nostri farmaci, non otterremmo mai.

3) specificità di intervento per periodi particolari (3/4 gare importanti di seguito; play off, ecc.); 4) ottimizzazione per una singola gara. Non si può fare il punto 4) se prima non si è passati attraverso i precedenti 3. L’esempio più bello che posso citare per quanto riguarda questo tipo di lavoro e di presa di coscienza da parte di un atleta, è sicuramente la vittoria olimpica in slalom con giuliano Razzoli, che coronò un percorso durato 4 anni e l’ultima modifica l’abbiamo fatta tra la prima e la seconda manche a Vancouver 2010!

PoSSiaMo faRe un’iPoteSi indicativa di integRazione? La base cui mi affido è costituita da: • antiossidanti ad alto dosaggio, vitamine e adattogeni per quanto riguarda la capacità di recupero e detossificazione dell’organismo. da prendere durante il giorno; • per il pre-allenamento prediligo aminoacidi essenziali e acetil carnitina. Durante l’allenamento ci affidiamo a miscele di zuccheri a lento e veloce assorbimento con glutamina, taurina, creatina e sana, vecchia acqua;


• dopo: posso decidere se usare ancora gli Aminoacidi essenziali zuccheri e proteine o ridurre a solo AA essenziali e zuccheri vari; • la sera consiglio, nelle fasi di carichi in aumento, una miscela piacevole con 5 grammi di glutamina + 10 grammi di proteine Whey in latte Zymil o acqua. Questa base ci consente di avere coperti quasi tutti i fabbisogni nutrizionali che fanno da integrazione ad una dieta bilanciata, spinta leggermente sull’asse proteico che per carichi non troppo elevati è perfetta.

QuaLi Sono Le vaRianti PeR Poi adeguaRe L’integRazione? Se decido che l’atleta è tendenzialmente un catabolizzatore o che lavora troppo sull’asse adrenergico (ipersimpaticotonia con difficoltà ad andare in vagotono durante la notte) allora aggiungo 15/20 grammi di proteine Whey al mattino + sostegno con aminoacidi low dose.

stante per non correre il rischio di rimanere senza “benzina” e fare una crisi da fame. Senza andare troppo nello specifico, un buon ritmo potrebbe essere questo: prendere al 30’ minuto di gara 3 gr di AA essenziali, al 60’ minuto maltodestrine, al 90’ minuto 3 grammi di AA essenziali, al 120’ minuto mangiare cose solide (panino al prosciutto o bresaola, crostate o barrette) e dal 150’ minuto ricominciare con AA essenziali ecc. A 10 km dall’arrivo Esofosfina. Dopo, sarà importante ripristinare il glicogeno con miscele di zuccheri e proteine + anticatabolici (glutamina/hmb/fosfatidilserina). Una pratica non troppo comune ma a mio avviso parecchio efficace, è l’utilizzo di basificanti tissutali e drenanti tissutali per aiutare l’organismo nelle fasi di recupero, (si recupera durante la notte e solo in caso di alcalinizzazione del ph della matrice extracellulare). I miei atleti sono ormai abituati a fare carichi di AA, frutta e verdura la sera dopo una gara impegnativa.

Considerando periodi di intenso lavoro, in genere apporto delle modifiche soprattutto per quanto riguarda la quantità di antiossidanti, i tamponi (carnosina, beta alanina/istidina, bicarbonati) e la fase post allenamento con miscele di AA, carboidrati, glutamina e OKG/AKG alla sera (ornitina alfa cheto glutarato e Arginina alfa cheto glutarato). Se l’atleta lamenta difficoltà ad addormentarsi, lavorerò sulla fase vagotonica e sul recupero del GABA durante la notte con prodotti contenenti Biancospino, L-Theanina, Centella, Sambuco.

Se dobbiaMo conSideRaRe L’integRazione PeR una SingoLa gaRa di enduRance? Per quanto riguarda la singola gara il discorso si fa più complesso, e sarà oggetto di una puntata singola sull’integrazione specifica. In linea di massima mi comporto così: gara breve (40/70 km) Da due giorni prima fare una miscela di aminoacidi essenziali 3 grammi + carnosina 1 grammo + acetil carnitina 1,5 grammi + acido lipoico N.A.C. e Q10 da prendere mattino, pranzo e sera, oltre, ovviamente l’integrazione base già descritta. Gara: prima, AA essenziali + pre work out + Esofosfina; dopo circa 30 km, maltodestrine + AA essenziali; ultimi 6/8 km esofosfina. Dopo gara: AA essenziali + destrosio/ribosio/glutamina + basificanti tissutali e drenanti della matrice extracellulare. gara lunga/granfondo I due giorni prima faccio le stesse cose della breve. Alla partenza: AA essenziali + pre work out + sostanze per la cessione di ossido nitrico (es nitrogold Ke forma) a dosi elevate (6/8 cp). In gara sarà fondamentale mantenere un ritmo integrativo co-

PenSa che oggi SiaMo giÀ aRRivati ad un buon Punto con L’integRazione? Sicuramente sì, ma all’orizzonte ci sono alcune vie integrative ancora poco esplorate, ma che stanno dando risultati sorprendenti. La regina di queste vie è sicuramente la micoterapia, l’utilizzo cioè di alcuni funghi in qualità di adattogeni che hanno la capacità di armonizzare l’assetto ormonale in risposta ad un’aumentata richiesta fisiologica. Ciò si può tradurre (in soldoni) in un aumento di tutti gli ormoni Androgeni con una armonizzazione che consente di poter avere performance migliori, senza poi doverne pagare il fio, come avviene per l’uso di anabolizzanti. Per concludere, la mia filosofia di integrazione è: se vuoi andare forte forte, te lo devi poter permettere dal punto di vista biologico. Quindi devi stare bene, avere una biomeccanica corretta, una alimentazione adeguata e un’integrazione di alto livello...


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deCaTHLON FaeNZa iNsieMe aL RaLLY di ROMaGNa

a cura di niColettA BrinA

nicoletta.brina@gmail.com

iL connubio che naSce in SeLLa ad una Mtb LA VOGLIA DI CONTRIBUIRE ALLA CRESCITA DI UNO SPORT, LA COLLABORAZIONE ChE SI SVILUPPA NEL SEGNO DI UNA PASSIONE VERA E LA GRINTA ChE CARATTERIZZA L’IMPRESA: SONO QUESTI GLI INGREDIENTI ChE CEMENTANO LA PARTNERShIP TRA DUE ECCELLENZE DEL TERRITORIO RAVENNATE.

D

Decathlon, all’interno del Centro commerciale Le Maioliche di faenza, è una realtà presente sul territorio dal giugno 2009 e vi operano una sessantina di dipendenti, prevalentemente della provincia ravennate. Una struttura ben nota agli appassionati di sport che qui trovano, oltre a prodotti all’avanguardia, anche la professionalità del personale. Da quest’anno inoltre, Decathlon si pone al fianco del Rally di Romagna Mtb – in programma dal 25 al 30 maggio, base a Riolo Terme (RA) – col quale condivide un obiettivo, vale a dire voler contribuire alla crescita dello sport sui pedali in questo territorio. A spiegare come è nato questo connubio, la vicedirettrice di Decathlon faenza, Elisabetta Leonzio. decathlon è store di riferimento nel mondo sportivo: qual è la risposta da parte dei ciclisti faentini? «Sono tantissimi gli appassionati nostri clienti, d’altro canto la Romagna è una delle zone del pedale per eccellenza. Non a caso, quello dedicato al ciclismo è tra i reparti che coprono una superficie maggiore nel nostro store ed è curato da tecnici che hanno praticato il ciclismo anche a livelli elevati. Il dipendente Decathlon vende sport nella sua giornata tipo e, una volta terminato l’orario lavorativo, è il primo a praticarlo. La professionalità dunque dei nostri venditori è poi associata alla ricerca di componenti all’avanguardia, partendo l’azienda stessa da un proprio laboratorio che si occupa della realizzazione di prodotti che rispondano alle esigenze della

clientela. Uno degli esempi più validi in tal senso, sono le bici da bambino che sono di recente introduzione e tra le innovazioni si può annoverare anche la bici pieghevole.»

re questa competizione in collaborazione con le realtà del territorio. La nostra azienda in questo senso si muove low cost: ci piace collaborare con realtà sportive locali andando di pari passo con quella che è la nostra volontà, non facciamo sponsorizzazioni fini a se stesse. In questo caso, vi è una collaborazione basata su materiale tecnico che verrà dato ai vincitori.» cosa pensate di questa manifestazione? «Direi che si tratta una manifestazione estremamente agonistica ed è bello vedere come esistano nel mondo, sportivi di tal livello da intraprendere un viaggio lungo per mettersi in gioco e per inseguire una passione. Abbiamo avuto modo di osservare il percorso che copriranno gli atleti e non è per nulla facile. La gara è il ritratto del carattere di Quarneti: grintosa.»

com’è nata la collaborazione col Rally di Romagna? «In realtà è nata per caso, grazie alla visita di Stefano Quarneti, deus ex machina del Rally, nel nostro negozio, in cerca di prodotti da assegnare in premio ai vincitori. Ad accomunarci a Quarneti, la grande passione per lo sport ed i valori che Decathlon stesso vuol portare in questo mondo, in primis la volontà di far cresce-

Sarete presenti con uno stand al villaggio Rally? «A Riolo sarà allestito il villaggio e questo ci permetterà di insediare qui il nostro gazebo per una settimana. È la conferma della nostra presenza sul territorio. È bello potersi confrontare con gli sportivi che ci vengono a trovare normalmente, fuori dal negozio ed in un altro contesto ed è una grande occasione di contatto. All’esterno porteremo la nostra personalità, i nostri valori. saremo presenti non con la vendita, ma con la nostra insegna. Sarà nostro interesse far partecipare a queste giornate i nostri tecnici che praticano ciclismo e sarà organizzata anche una degustazione legata agli integratori alimentari.»



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daLZeRO.iT sCeNde iN pisTa a cura di niColettA BrinA

nicoletta.brina@gmail.com

aL via La Stagione 2013 deL teaM PER PREPARARSI ALLA RICCA ATTIVITà GIà IN CALENDARIO, LA SOCIETà SI ALLENA AL VELODROMO DI MONTIChIARI AL QUALE fA DONO DI UN OROLOGIO ANALOGICO PER TENER D’OCChIO IL TEMPO. PROGRAMMATE ANChE LE MANIfESTAZIONI: NOVITà 2013, LA COMBINATA Gf COSTA D’AMALfI – 5 TERRE.

L

La stagione è partita a “bordo lago” con la partecipazione al “Comari Garda Lake Tour” e al “Giro del Lago Maggiore” organizzato dalla funtos Bike. La prossima tappa sarà la partecipazione alla Sagrantino in entrambe le sue forme, granfondo e randonnée, seguita a distanza di una settimana dalla Granfondo Costa d’Amalfi. Proprio quest’ultima manifestazione è protagonista di una novità assoluta, vale a dire la nascita dell’abbinata Granfondo Costa d’Amalfi – Granfondo 5 Terre, ideata da Dalzero.it. L’idea parte individuando le due tappe marittime del Circuito Dalzero.it 2013 andando a legare due territori incantevoli della penisola italiana e, grazie agli accordi raggiunti con gli organizzatori Nicola Anastasio e franco Belloglio, chi vorrà, potrà iscriversi in una soluzione unica all’abbinata a soli 40 euro. Durante l’anno invece per chi parteciperà alla Granfondo Costa d’Amalfi ci sarà la possibilità di iscriversi alla Granfondo delle 5 Terre a soli 25 euro. Per coloro che parteciperanno ad entrambe le manifestazioni verrà inoltre riservata la possibilità di partire dalla griglia agevolata riservata agli iscritti al Circuito Dalzero.it. Durante la Granfondo delle 5 Terre verrà estratto tra i partecipanti all’abbinata un completo estivo Dalzero.it, confezionato da ROQ (Ride on Quality www.roqsportswear.com). L’allenamento invernale ideale per affrontare al meglio la nuova stagione è stato girare in pista al Velodromo di Montichiari. Ogni settimana, avendo modo di raggiungere la pista in meno di un’ora, il presidente della ASD Dalzero.it, Matteo Dalzero, ha avuto modo di divertirsi insieme ad altri atleti in fase di preparazione. Effettivamente le prime uscite su strada sono notevolmente più agevoli dopo gli allenamenti in pista. L’ASD Dalzero.it ha voluto omaggiare il Velodromo di Montichiari di un orologio

analogico del diametro di 80 cm, in prossimità della prima curva, visto che in pista è molto facile perdere la cognizione del tempo ed un riferimento si rivela invece molto utile. La campagna tesseramenti della società è aperta, maggiori informazioni su www.dalzero.it.



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CENTRO FISIORADI PESARO a cura di Paolo Grillandi

FisioRaDi: l’eCCellenza meDiCa al seRvizio Dello spoRtivo

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Tutti gli appassionati di ciclismo sanno che fare il corridore non significa solamente inforcare una bicicletta e cercare di spingere a fondo sui pedali per arrivare prima degli altri: cuore, gambe e polmoni costituiscono una parte fondamentale di questo sport, ma non certo l’unica. Per poter praticare una disciplina tanto dispendiosa in termini di energie psicofisiche, ad ogni livello, è necessaria un’attenta preparazione, che non consiste solamente nell’allenamento puro e semplice. Esistono tanti piccoli accorgimenti di cui tener conto, per evitare che la passione per le due ruote si trasformi da gioia a calvario: e, nel caso di traumi, lesioni o fratture, occorre rivolgersi a specialisti che possano riportare il fisico dell’atleta agli antichi splendori. A questo scopo il dottor Maurizio Radi ha deciso di aprire un centro che si occupasse di riabilitazione, ortopedica, neurologica e soprattutto sportiva, che potesse contare sull’apporto e l’esperienza di medici qualificati: Fisioradi, presidio ambulatoriale di fisioterapia situato a Pesaro. Dottor Radi, il suo curriculum parla da sé. Come ha deciso di intraprendere questa carriera?

«Sono sempre stato un grande appassionato di sport: ho svolto tutta la trafila delle giovanili di ciclismo senza disdegnare, durante la pausa invernale, la pratica di altre discipline quali pallavolo, atletica, nuoto e corsa. Purtroppo, come spesso succede, la mia carriera è stata interrotta da un infortunio piuttosto grave: la frattura della rotula. Quella fatalità, in realtà, si è poi trasformata in una grande occasione: la frequentazione di centri fisioterapici e di riabilitazione mi ha mostrato la strada che avrei intrapreso nella vita.» Una strada che le ha poi permesso di lavorare con grandi campioni.

info@inbici.net

«Assolutamente. Ho collaborato per dieci anni con una delle principali realtà cestistiche italiane, la Scavolini Pesaro. Inoltre, ho seguito il ‘Giro d’Italia’ come consulente di Andrea Tonti e Gilberto Simoni, e curato la riabilitazioni di calciatori, rugbisti, pallavoliste a livello nazionale e internazionale.» Un’esperienza ventennale che l’ha indotta ad aprire il centro di fisioterapia e riabilitazione “Fisioradi”, avvalendosi del supporto di grandi medici. «Nominare tutti i dottori che innalzano a livelli d’eccellenza il nostro centro in questa sede sarebbe impossibile. Vorrei solo ricordare


che abbiamo specialisti qualificati in campo ortopedico, neurologico, neurochirurgico, in chirurgia vascolare e flebologia. Posso citarne alcuni come Alessandro Mariano, biomeccanico che lavora da anni con Joaquim Rodriguez, corridore al top della classifica mondiale; o il dottor Guido Porcellini, specialista in diete ed integrazione alimentare, consulente della Mens Sana Siena, squadra vincitrice di sei campionati di basket consecutivi; o ancora Giuliano Peruzzi, specialista in endocrinologia e medicina dello sport, che redige test di valutazioni atletiche e tabelle d’allenamento per i ciclisti. Diciamo che, a livello generale, il fiore all’occhiello di ‘Fisioradi’ sono i fisioterapisti laureati, in continuo aggiornamento professionale, specializzati in tecniche manuali come osteopatia, chiropratica, rieducazione posturale e così via. Inoltre disponiamo di strumenti assolutamente all’avanguardia: abbiamo una piscina per la riabilitazione in acqua riscaldata a temperatura costante 33°/34° e dotata di attrezzature e sussidi che permettono di galleggiare anche a persone che non sanno nuotare; una palestra attrezzata ‘Technogym’ e ‘TecnoBody’, con macchine computerizzate e specifiche per la riabilitazione propriocetti-

va sia dell’arto inferiore e di quello superiore e apparecchiatura isocinetica; disponiamo di elettromedicali di ultima generazione come la tecarterapia, ipertermia, laser ad alta potenza, regenoterapia; nonché una struttura che permette un rapporto diretto e personalizzato col paziente e col tipo di patologia di cui soffre, mantenendo sempre un rapporto diretto uno a uno tra fisioterapista e paziente.» avete anche una sponsorizzazione con una squadra cicloturistica, la Royal team pesaro. Quali sono gli errori tipici degli amatori, e cosa sente di consigliare per migliorare il loro rapporto con la bicicletta? «Solitamente, gli errori principali dei cicloturisti sono tre. In primo luogo, è fondamentale capire quale postura tenere in bicicletta, per evitare poi tipici problemi di lombalgia, cervicalgie, tendinopatie rotulee o achillee e in alcuni casi anche degenerazioni articolari. Per pedalare bene non basta saper regolare il sellino, o guardare l’angolo del ginocchio: è importante una visita biomeccanica per poter godere dei benefici che questo sport può procurare ad un atleta. In seconda battuta, è essenziale mantenere una corretta alimentazione, sia durante la

settimana sia in bicicletta: è impensabile poter correre quattro/cinque ore senza nutrimento e giusta integrazione e rischiare di arrivare a casa stremati dalla fatica con la necessità di tre/ quattro giorni per riprendersi. Anche in questo caso, il consiglio è di prenotare una visita con uno specialista di integrazione alimentare, che possa fornire una dieta personalizzata in base al fabbisogno dello sportivo. In ultima analisi, è fondamentale conoscere i propri limiti con un test di valutazione atletica, di modo da stilare una tabella di allenamenti che tenga conto delle caratteristiche dell’atleta. Spesso un cicloamatore ha un carico di stress e fatica paragonabile a quello del professionista: uscire due volte a settimana dopo otto ore di lavoro tutti i giorni non è poi così dissimile dal prendere parte a un grande giro, a livello di energie spese. In linea generale, l’improvvisazione è la causa principale dei malesseri fisici: e investire parte del proprio tempo e delle proprie risorse in un test con un medico qualificato è spesso meno dispendioso, in termini economici, di una preparazione fai da te che successivamente porta a dover intervenire su lesioni e traumi che il nostro corpo si può portare appresso anche per anni.»


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Claudia si prepara ad affrontare una gara di triathlon

Donna In... Bici

a cura di RoBeRto ZanettI

ClaUDia BoRDiga, non solo BiCi… Quest’estate, pedalandole a fianco durante il giro delle Dolomiti, l’ho conosciuta in modo più approfondito ed è venuto fuori un personaggio femminile diverso da quello che, di primo acchito, possa o voglia sembrare. Claudia Bordiga, la “Donna in… Bici” di questo mese, ci racconterà a “ruota libera” chi è, come vive, i suoi sport e una cosa molto particolare che ci accomuna: la grande passione per gli animali. allora Claudia, nell’introduzione ho già sintetizzato alcune cose che potresti raccontare ai nostri lettori. innanzitutto chi sei? «Bella domanda Roberto, ne hai un’altra di riserva? Per riallacciarmi a quello che già hai anticipato nell’introduzione, amo gli animali e amo lo

sport, sono le mie due più grandi passioni di sempre: delle ‘vocazioni’, come a me piace definirle. Fin da piccola ho sempre voluto e ho sempre avuto intorno molti animali: criceti, tartarughe, pappagallini, gatti, cani; devo dire che fortunatamente i miei genitori mi hanno sempre assecondata. Da 3 anni sono la padrona di Olivia, una “

‘pitbulletta’ tigrata bellissima che ho raccolto dalla strada quando aveva solo 3 mesi di vita, mia inseparabile compagna tranne quando mi alleno o almeno quando pedalo. Per il resto nuota e corre meglio di me anche se, ti confesso, che se potesse salirebbe anche in bici! Lo sport, invece, è la mia vita; non solo lo pratico nel tempo libero ma è da sempre anche il mio lavoro. Ho iniziato circa a 7 anni; il mio primo approccio è stato con la ginnastica artistica e con l’atletica leggera fino a 10 anni, poi mi sono appassionata alla pallavolo che mi ha impegnata su buoni livelli fino a 22 anni raccogliendo le prime vere soddisfazioni. Sono sempre stata una donna competitiva quindi, a un certo punto, quando c’era bisogno di fare il cosiddetto salto e non possedendo le caratteristiche antropometriche giuste, requisito fondamentale per poter pensare di andare avanti, a malincuore scelsi di ritirarmi. Nel frattempo, finito il liceo, scelsi di iscrivermi all’ISEF (Istituto Superiore di Educazione Fisica – ndr) e iniziai a frequentare la mia prima palestra per introdurmi nell’ambiente del fitness diventando insegnante di aerobica, step, pilates, acquagym, fitboxe e infine spinning. Ormai sono 15 anni che lavoro nel settore, prima come insegnante poi, da quasi 4 anni come coordinatrice di un centro polifunzionale. La passione per la bici, invece, è nata per caso per merito di un mio collega triathleta che, nel 2005, mi ha convinta a provare una bici da corsa e da lì è scoppiato l’amore, per la bici naturalmente (e ride)!» nell’introduzione, alla seconda domanda “come vivi” potresti anche rispondermi che non sono fatti miei! Facciamo così: fai finta di essere a un appuntamento di lavoro, devi presentare un curriculum e io sono il responsabile del personale dell’azienda che ti dovrebbe assumere. Cosa diresti di te? «A livello lavorativo, tutto sommato, non ho mai avuto grandi difficoltà vuoi per il mio percorso formativo a livello di studi, forse perché ho scelto di fare delle mie innate capacità atletico/sportive il mio lavoro. Ritengo quindi che, quando alle competenze teoriche si sommano predisposizione e passione in quello che si fa, il risultato non possa essere che positivo. Valori come fiducia, lealtà, sincerità e correttezza per me sono fondamentali nel lavoro, nello sport e soprattutto nella vita; io sono così, prendere o lasciare, e mi aspetto che anche chi interagisce con me lo sia.» Bene, ora che mi hai convinto e ti ho assunto, devi cominciare a lavorare. visto che sei una triathleta, oltre a pedalare nuoti, corri a piedi e poi, come se non bastasse, porti in giro il tuo cane; guarda


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che non ti ho mica assunto per andare a spasso tutto il giorno? «Magari potessi andare a spasso tutto il giorno… Invece è proprio il contrario, faccio tutto ‘a incastro’. Solitamente mi alleno nelle ore centrali della giornata, salvo imprevisti che mi possono trattenere in palestra fino a tardi e, in questo caso, posticipo l’allenamento in serata. A Olivia, il mio cane, dedico almeno due momenti lunghi al giorno di circa un’ora, a volte anche di più: uno al mattino e l’altro nel tardo pomeriggio. Olivia è un cane molto esuberante con una gran carica vitale, ha bisogno di correre e giocare per sfogarsi oltre che di fare altre 2 o 3 uscite veloci di circa 15 minuti tutti i giorni. Se non fosse per lei mi allenerei il doppio ma, dal momento in cui mi sono assunta la responsabilità di adottarla, non posso nemmeno trascurare i suoi bisogni, i suoi tempi e le sue abitudini. Ci sono però dei momenti che arrivo a casa la sera e sono morta! In confidenza ti dico che in alcuni periodi la stanchezza è tale da dovermi per forza fermare a riposare anche perché, altrimenti, non riuscirei a gestire il resto della mia vita come una persona normale. Per fortuna ho un compagno che ha un ruolo importante nella gestione dei miei spazi; senza di lui sarebbe impensabile vivere in questo modo.» ovviamente fino a ora abbiamo scherzato improvvisando questo simpatico siparietto ma, a parte tutto, parlando seriamente posso immaginare come tu sia impegnata nel ruolo di donna a 360° e di atleta. Come fai? C’è qualcuno che ti da una mano? e il tuo cagnolone con chi sta quando tu non ci sei? «Come ti ho anticipato nella risposta precedente ho un compagno con cui condivido la passione sportiva e che mi ha prima introdotta nell’ambiente del ciclismo amatoriale e poi in quello del triathlon; tu lo conosci abbastanza bene (e ride)… Sto parlando di Aldo Micco, ovvero ‘mr. Look’, il marketing manager di Look Italia che, inoltre, è uno dei dirigenti della società sportiva di triathlon per cui sono tesserata, il Peperoncino Triathlon Team di Torino. Io e Aldo programmiamo la stagione agonistica insieme e di solito partecipiamo alle stesse manifestazioni sportive, escluse quelle di triathlon, perché lui non nuota. Per me è un validissimo sostegno; sui percorsi di gara, nelle mie competizioni di triathlon, lui mi da i tempi parziali e mi aiuta a capire come si sta sviluppando la prestazione e questo può diventare un incentivo determinante ai fini del risultato finale. Di solito nel weekend ci alleniamo insieme mentre, durante la settimana dovendo gestire Olivia e avendo obbiettivi stagionali differenti, ci dividiamo i compiti e ci alterniamo. Le ‘granfondo’ di ciclismo su strada rappresentano invece un momento di allenamento

e non l’obbiettivo primario della nostra stagione agonistica. Voglio poi ricordare quanto sia importante la collaborazione dei miei genitori che ci danno una grossa mano quando noi siamo in trasferta, sia con il nostro cagnolone, così come lo chiami tu, che nelle piccole faccende quotidiane…» so di toccare un tasto dolente ma io e te ne abbiamo parlato l’altra sera al telefono. armstrong ha dichiarato recentemente che vorrebbe continuare a gareggiare a livello agonistico rimettendosi in gioco con il triathlon. sono convinto che in questo periodo abbia altro a cui pensare ma se così fosse, visto che quella è la tua disciplina, cosa pensi a riguardo di questa discutibile scelta? Conosco già la tua risposta ma, se potessi parlargli, cosa gli vorresti dire? «Questa è una domanda delicata e in realtà mi prendi anche un po’ alla sprovvista perché non ho un vero e proprio concetto sull’argomento. Penso di lui tutto quello che posso pensare di chiunque si sia prestato o si presti al doping, cioè che non è un atleta leale e corretto. Ti confesso che non nutro una particolare simpatia per il personaggio e non sono neppure documentata sufficientemente a riguardo della sua storia per potermi esprimere con cognizione di causa. Piuttosto che dire cavolate inappropriate o gratuite mi astengo da qualsiasi commento, di sicuro non è il genere di ‘supereroe’ che piace a me, preferisco quelli più ‘umani’, tormentati, con le loro debolezze e le loro fragilità come Pantani. Ritengo che tutti coloro che fanno uso di doping, professionisti o amatori non importa, siano semplicemente dei frustrati alla ricerca di un angolo di riconoscimento a tutti i costi, gente che per emergere è pronta anche a rovinarsi la vita, gente che vuole tutto subito e facile… Lo sport è sacrificio e fatica, in alcuni casi bisogna avere il coraggio e l’onestà di guardare in faccia alla realtà e accettare i propri limiti.» non sono molte le donne che si cimentano nel triathlon: sport duro, tanta fatica e pochi soldi. Quali sono i suggerimenti che vorresti dare alle giovani che si apprestano a intraprendere questo sport? e come fare, prendendo spunto dalla tua esperienza, per mantenersi costantemente su buoni livelli di allenamento e di performance? Basta il potere volitivo o ci vogliono anche altre qualità? «Come si dice in gergo: “volere è potere”. Certo, la natura spesso aiuta, ti regala la marcia in più, quella che se non hai geneticamente non potrai mai avere; l’importante è esserne consapevoli e tarare gli obbiettivi sulle proprie reali capacità, sia per non rimanere delusi nelle aspettative sia per potersi divertire veramente.

Nel triathlon bisogna procedere molto gradualmente senza esagerare, lasciando al proprio corpo il tempo di abituarsi ai carichi che devono essere progressivi e pazientemente dosati. Non bisogna trascurare la preparazione atletica, soprattutto in inverno; bisogna immaginare il corpo come una casa: se le fondamenta sono solide non potrà mai crollare e così siamo noi. Per fare questo l’ideale sarebbe seguire una scheda d’allenamento in palestra, fatta su misura, per rinforzare la struttura muscolare, lavorare sul riequilibrio posturale e ritagliarsi giornalmente almeno 30 minuti di stretching muscolare e di mobilità articolare, esercizi che troppo spesso sono erroneamente sottovalutati. Molto importante è imparare ad ascoltare il proprio corpo e capire quando è il caso di fermarsi per rifiatare o continuare a spingere sull’acceleratore… Con l’esperienza ho imparato che il riposo è parte integrante dell’allenamento, indispensabile per non compromettere i tempi di recupero e poi cosa c’è di più bello che godersi il panorama, fermarsi un attimo a sentire il vento, farsi riscaldare dal sole e bagnare dall’acqua fino a sentirsi parte integrante del mondo che ci circonda. Mi chiedi cosa dire alle ragazze che si affacciano per la prima volta a questa disciplina? Il triathlon è lo sport dell’eccesso, è la sfida con se stessi e con la natura, è una guerra di pensieri, sensazioni ed emozioni. Le giovani lo potranno capire solo praticandolo ma attenzione, come tutte le prove estreme è a volte molto eccitante, provoca assuefazione e questo è il momento in cui ci vuole tutta l’esperienza che si acquisisce nel tempo per non mollare, per crederci e perseguire sempre con tenacia i propri obbiettivi.» Claudia al traguardo dopo una gara di triathlon


OCTOPluS KIT PER RImETTERE FACIlmENTE A NuOvO lE ImbOTTITuRE DEl CASCO a cura di alberto de Gioannini

octoplus Kit è una delle novità introdotte da Effetto Mariposa per la stagione 2013. Si tratta di un kit universale di imbottiture per caschi da ciclismo che si ispira, nella forma, alle straordinarie capacità di aggrappaggio del polpo. Oltre ai benefici economici derivanti dal poter ripristinare la perfetta funzionalità di un casco (magari ancora in buone condizioni esternamente, ma con l’interno “provato” da un’intensa stagione) sostituendone soltanto le imbottiture deteriorate, octoplus Kit permette di ottenere una calzata personalizzata ed ottimale, eventualmente migliore rispetto a quella “di serie” del casco. Il cuore di OctoPlus Kit è costituito da un elemento ammortizzante principale a forma di stella che si adatta con facilità a tutti i caschi, senza interferire con le prese d’aria, garantendo comfort ottimale e l’imbottitura nei principali punti di pressione. Quattro elementi ammortizzanti rettangolari e otto elementi tondi di varie dimensioni consentono poi di migliorare finemente la calzata, per ottenere la stabilità e comodità desiderate. Un sotto-gola preformato completa la dotazione. Un breve cenno sui materiali utilizzati:

il casco, con le sue imbottiture originali

• l’espanso utilizzato è di qualità superiore per avere ammortizzazione, comfort, durata e resistenza al sudore; • il tessuto esterno in colore rosso è anallergico e subisce un trattamento anti-microbico. Per la praticità d’uso, le imbottiture OctoPlus Kit sono lavabili in lavatrice. la progettazione e produzione di questo kit esclusivamente in italia sono per noi ragione di orgoglio e ci garantiscono, inoltre, di fornire ai nostri clienti un prodotto all’altezza delle loro aspettative.

il casco, rimesso a nuovo internamente con octoPlus Kit

Contenuto di octoplus Kit: 1 elemento a stella, 2 rettangoli corti, 2 rettangoli lunghi, 4 tondi “logo”, 4 tondi piccoli, 1 sotto-gola, 10 velcri autoadesivi Disponibilità prodotto: immediata prezzo minimo consigliato al pubblico: € 9,90

i diversi elementi compositivi del Kit



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RAmPICHIANA 2013 a cura di niColetta Brina

nicoletta.brina@gmail.com

a Castiglion FioRentino Una nUova tappa peR la stagione Delle RUote gRasse IN PROVINCIA D’AREZZO, MA IN UNA LOCATION COMPLETAMENTE RINNOVATA, TORNA LA 9ª EDIZIONE DELLA GARA DI MTB. L’ASD CAVALLINO TESTA LE GAMBE SU DI UN PERCORSO DI 42 KM PER 1.500 METRI DI DISLIVELLO – TUTTO RIGOROSAMENTE IN SINGLE TRACK – IN TERRA TOSCANA.

L’

L’ASD Cavallino lancia l’appuntamento per il 24 marzo in terra di Toscana con la gara “cult” a livello nazionale, dedicata agli appassionati di ruote grasse. Una manifestazione, La Rampichiana, nata dall’idea di un gruppo di amici che desideravano organizzare un evento in grado di restare impresso nella memoria dei suoi partecipanti. L’organizzazione ha fatto sì che di edizione in edizione, il tratto collinare del Monte Lignano che guarda la Valdichiana, divenisse sempre più amato. Ecco oggi, dunque, che Giuseppe Peruzzi, organizzatore della manifestazione, presenta la 9ª edizione della Rampichiana.

Con quali novità si presenta l’edizione 2013? «Con un cambio totale del percorso, visto che si tratta del primo anno nel quale ci spostiamo a Castiglion Fiorentino, a

partire dalla logistica. Inoltre sto cercando di portare alla nostra manifestazione un nome importante del ciclismo.» Quali caratteristiche ha la manifestazione? «Si tratta di una granfondo mtb di 42 km con circa 1.500 metri di dislivello. Il percorso è quasi completamente sterrato, vi è solo un primo tratto di 4-5 km in asfalto per allungare il gruppo. Si parte alle 9.30 dal palazzetto dello sport ‘Fabrizio Meoni’, cui segue un giro panoramico della città ed il via viene dato dopo circa 3 km, per poi proseguire lungo un breve tratto di asfalto pianeggiante, poi inizia la salita

vera e propria su una strada sterrata, ma comunque ampia e comoda per evitare i tappi. La gara non è particolarmente difficile, a livello di tracciato, anche se il dislivello si fa sentire nelle gambe, ma non ci

sono passaggi particolarmente pericolosi. L’arrivo è fissato in piazza del Comune a Castiglion Fiorentino, cui si giunge attraversando 500 metri di centro storico. Al percorso agonistico si aggiunge poi un tracciato di 21 km per i cicloturisti ed uno di 9 km per allievi ed esordienti.» Quanti bikers hanno partecipato nell’edizione scorsa? «Nel 2012 abbiamo avuto 1.300 iscritti. Quest’anno la gara è valida anche come Campionato italiano Vigili del Fuoco, quindi contiamo di aumentare ulteriormente questo dato. Le iscrizioni possono essere effettuate online tramite il nostro sito www.rampichiana.com, oppure tramite quello della Winningtime, mentre nella mattinata di gara potranno essere fatte in loco.» Ci sono eventi collaterali alla gara? «Il sabato precedente il via, sarà allestito Pompieropoli, una manifestazione organizzata dai Vigili del Fuoco e riservata ai bambini dai 6 ai 12 anni. Inoltre sarà proposta la MiniRampichiana, cui si affiancano le manifestazioni di paese coordinate dalla Proloco di Castiglion Fiorentino. Per quel che concerne il pacco gara, esso conterrà materiale tecnico e sportivo, tra cui un ‘buff’, vale a dire uno scaldacollo personalizzato, oltre a prodotti tipici locali.»


GARA MTB

9 RAMPICHIANA a

Domenica 24 Marzo 2013 Castiglion Fiorentino - Arezzo

17° Campionato Italiano MTB Vigili del Fuoco memorial Fabrizio Ciacci mt 798 750 675 600 525 450 375 300 254 Km 0

ALTIMETRIA

GPM Cippo Meoni

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42,3

SABATO 23

POMPIEROPOLI

Manifestazione in cui bambini e ragazzi potranno partecipare a percorsi, spegnimento di fuochi controllati e teoria della prevenzione. Dalle 10:30 in poi in Piazzale Garibaldi a Castiglion Fiorentino con esibizione del gruppo sportivo dei Vigili del Fuoco.

DOVE SIAMO

Logistica presso il Palazzetto dello Sport “F. Meoni” di CASTIGLION FIORENTINO (AREZZO) zona Piscina Comunale.

MINIRAMPICHIANA

Alle ore 14:30 nei giardini di Piazza Garibaldi presso Castiglion Fiorentino, il consueto minicircuito per ragazzi dai 5 ai 12 anni. Ad ogni partecipante verrà dato un gadget e dopo la corsa... merenda per TUTTI!

FOLKLORE

Dalle ore 18:00 alle 20:00 sfilata nel centro storico del corteo storico dei Rioni Cassero, Porta Romana e Terziere Porta Fiorentina insieme ai Balestrieri di S. Angelo e giochi di bandiera e di balestra in Piazza del Comune.

rampichiana.it

info@rampichiana.it

tel: 347 3905945

fax: 0575/99341


ANDREA SENNI a cura di niColetta Brina

nicoletta.brina@gmail.com

Da DUe anni Col team speeDY nonsolotetti «CERCAVO QUALCUNO CHE FACESSE IL MARCHE MARATHON, HO TROVATO QUESTO GRUPPO ED È FINITA CHE SONO RIMASTO, LA SQUADRA È FAVOLOSA». IL DESIDERIO PER IL 2013? «UN PIZZICO DI FORTUNA IN PIÙ E QUALCHE INFORTUNIO IN MENO, NON SAREBBE MALE».

A

Andrea Senni, coltivatore agricolo di 49 anni, di San Giorgio di Cesena, per il secondo anno sotto le insegne del Team Speedy Nonsolotetti, auspica per il suo 2013 un po’ più di fortuna e di pedalate in compagnia del gruppo: «Nell’anno passato purtroppo sono stato condizionato dagli infortuni». Com’è nata la passione per la bici? «La passione è nata per lo più grazie agli amici: si usciva in gruppo e poi mi sono sempre più interessato a questo sport ed è così da circa una quindicina di anni. È una passione solo mia e che non ho mai abbandonato. Un aspetto che mi piace particolarmente è il fatto che uscendo con altre persone, poi finisce che non solo ti appassioni allo sport, ma ti affezioni a queste persone e nascono bellissimi rapporti di amicizia che durano nel tempo.» solo strada o ha provato anche la mountain bike? «Il primo amore è stato la bici da strada e quello è rimasto. Prima di approdare al Team Speedy ero con un’altra formazione nella quale era presente anche la mountain bike, quindi ho avuto modo di provare, ma non è la stessa cosa. Non era in grado di regalarmi le stesse sensazioni e le stesse emozioni della bici da strada.» Da quanto con il team speedy e come si trova? «È il secondo anno con il Team Speedy: il passaggio è stato determinato dal fatto che io ed altri quattro ragazzi volevamo fare il Marche Marathon ma nella squadra della quale facevamo parte, quasi nessuno lo faceva. Ci siamo informati, se vi fossero altri team che vi partecipassero e abbiamo scoperto la Speedy. Abbiamo fatto questa esperienza e poi conoscendo questa realtà, abbiamo deciso di rimanere. Mi trovo davvero benissimo, è un gruppo favoloso.» Quali gare o premi hanno caratterizzato la sua carriera? «Per parecchi anni abbiamo partecipato al brevetto per l’Appennino, o ricevuto premi come squadra, ma come singolo non sono mai riuscito a vincere

nulla. Peraltro posso vantare di essere stato nel gruppo che ha contribuito alla vittoria della maglia di campionessa italiana di categoria di Laura Della Chiesa.» può stilare un bilancio della stagione 2012? «Direi che non è stata un’annata troppo positiva, dal momento che ho iniziato la stagione con un infortunio alla mano che mi ha costretto ad uno stop, poi, una volta tornato in bici, ho avuto un incidente che ha com-

portato un nuovo fermo. Insomma, non è stata una gran annata, speriamo di rifarci. Peraltro ho già ricominciato ad uscire, nonostante il freddo, proprio perché voglio allenarmi bene per ben figurare in questa stagione. Il freddo non è sicuramente uno stimolo ad uscire, ma è passione e per la passione tocca faticare.» Ha già pianificato il suo 2013? «Il calendario ancora non l’abbiamo predisposto: abbiamo intenzione di ripresentarci al Romagna Challenge, anche se non abbiamo deciso ufficialmente. Il Marche Marathon a me è piaciuto particolarmente perché mi sono trovato a pedalare in zone che non conosco. La grande sfida sarà poi la Nove Colli, imperdibile e stupenda. Ci sarò.»



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PROTAgONISTI a cura di Paolo Mei

eRiK Del Degan Dal ’91, io eD il CiClismo

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TESTIMONE DELL’EVOLUZIONE TECNICA DELLA MTB, È IL CAMPIONE EUROPEO DELLA NUOVA SPECIALITà A RAPPORTO SINGOLO. LA SINGLE SPEED? «DIVERTIMENTO ALLO STATO PURO».

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Il biglietto da visita di Erik Del Degan potrebbe tranquillamente recitare “Appassionato di tutto ciò che è ciclismo dal 1991”: è infatti allenatore di un team giovanile valdostano e tecnico regionale della rappresentativa regionale giovanile, di professione Vigile del Fuoco presso il Comando di Aosta, sposato con Tiziana e padre di due meravigliosi bimbi.

Arvier, dove vinsi la categoria Juniores, ero l’unico! Arrivai dietro la prima donna, tra l’altro si tratta della mamma di un diciassettenne molto promettente, che oggi alleno. La mia prima squadra fu la Ok Moto, non esiste più.» Come è stata la sua carriera in mountain bike? «Ho iniziato quando la mtb era agli albori, da junior ho ottenuto buoni risultati a livello nazionale e internazionale, poi mi sono un po’ perso, ma mi sono sempre difeso ad ogni gara, sia XC che Gf.» Qualche anno su strada, nelle granfondo… «Per molti anni ho partecipato a granfondo in tutta Italia, posso dire di essermi divertito parecchio e di aver fatto la mia parte in quanto a fatica.» la vita dei bikers è particolare e intensa, ma vi è un giorno che ricorda con maggior affetto? «Ho tante giornate memorabili, tra gare e gite con amici. Un pensiero particolare va, tuttavia, alla Granfondo quasi di casa, a Cogne, nel maggio 2011: arrivai quinto, alle spalle e preceduto da atleti più quotati di me. Ero reduce da un inverno difficile, flagellato da influenze ed acciacchi. Molti mi consideravano un ‘vecchietto’ a fine carriera. Fu bellissimo.»

Da dove nasce la sua passione per la bicicletta? «Da piccolo ero sempre in sella, dapprima con le mitiche Graziella, per poi passare alla bmx e quindi alla mtb, in seguito mi sono avvicinato alle gare grazie ad un amico, collega di mio padre.» lei vive in valle d’aosta, località nella quale è facile trovare percorsi e “palestre” di allenamento… «La mia regione è davvero un paradiso per la mtb. Sono anni che percorro i sentieri di questo territorio, ma ogni anno riesco a scovare percorsi nuovi, insomma non si finisce mai di scoprirla!» parliamo di esordi: ricorda la sua prima corsa in bicicletta? «La prima corsa la ricordo come fosse ieri: in Valle d’Aosta, ad

passano gli anni, nel 2006 nasce gilles, nel 2012 arriva mathias, nella sua testa invece nel frattempo la sua passione per la mtb vira verso la single speed. Come è avvenuto questo nuovo incontro? «Tutta colpa di un amico. Mi sono presentato a casa sua per il ‘solito’ giro in mtb insieme. Mi ha prestato una Single Speed ed è stato amore alla prima pedalata. Non mi sono mai divertito tanto e così è iniziata una nuova avventura.» Quali sono le differenze tra un mezzo a singola velocità ed uno classico? «L’unica differenza è che il primo non ha rapporti: in base a percorso ed allenamento, scegli un unico rapporto e utilizzi solo quello. Per il resto non ci sono grosse differenze. Se avesse fatto la stessa domanda ad un mio amico, questi le avrebbe risposto: “La Single Speed ha comunque tre rapporti: seduto, in piedi e… a piedi!”.»


Quali differenze ha riscontrato negli eventi legati alla single speed, rispetto a quelli inerenti la mtb? «Gli eventi Single Speed sono un’altra cosa. Si parla di divertimento allo stato puro. Non esiste una classifica. Il primo vince, tutti gli altri sono secondi. C’è chi si traveste come a carnevale, chi si ferma al primo ristoro nel quale si strafoga di birra e carne alla griglia e non riparte più! L’agonismo in questo sport è all’ultimo posto: medaglia d’oro al divertimento assoluto.» Dal punto di vista tecnico, che ruote monta la single speed? «Da 26” o da 29”, poco importa, è indifferente. Mi sono trovato ad avere a che fare con soggetti che giravano con le bike pieghevoli da città con ruote da 16”.» Come sono andate le stagioni in single speed? «Diciamo che sono partito alla grande. All’esordio sono arrivato primo nel campionato italiano 2011, poi nel 2012 ho vinto l’Europeo in Francia, bissando l’Italiano. Quindi, sesto ai Mondiali in Sudafrica. Del Mondiale, nel quale mi sono divertito davvero tantissimo, ho un ricordo indelebile: al passaggio nel punto più alto della corsa, al GPM, ti attaccavano alla bici

un piccolo pignone di plastica, come simbolo del tuo passaggio. Mi sono soffermato qualche istante per ammirare il panorama e scattare due foto. Volevo rendere memorabile quel momento.» in sud africa, il mondiale è stato vinto da Burry stander, che il 3 gennaio 2013 è stato investito e ucciso da un’auto in allenamento. Un duro colpo, l’ennesimo al ciclismo, alla mtb e alla single speed. «Quando mi hanno dato la notizia non volevo crederci. Ci sono rimasto male e mi ritengo un privilegiato per avergli stretto la mano e scambiato due chiacchiere. Un campione che si mischia al mondo Single Speed e si diverte cercando comunque la vittoria.» lontano dal ciclismo, come si tiene impegnato? «Ho ultimato la casa insieme a mia moglie, ho fatto parecchi lavori da solo. Amo fare questi lavoretti, personalizzando autonomamente la mia casa. Mi rende molto soddisfatto.» guardando ai prossimi appuntamenti, cosa bolle in pentola? «Il 5-6-7 settembre non mancherò al Mondiale Single Speed 2013 che si giocherà in casa. Sarà in terra valdostana a Cogne, conto di fare bene.»


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Il PARERE lEgAlE

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a cura di avv. FiliPPo Mansutti e avv. alessandro CarChio

limiti posti alla paRteCipazione Degli atleti alle gaRe CiClistiCHe ESCLUSIONI CONTROVERSE E PRINCIPI DELL’ORDINAMENTO GIURIDICO DA RISPETTARE. GLI AVVOCATI FILIPPO MANSUTTI E ALESSANDRO CARCHIO SUL CASO DEGLI ATLETI FERMATI IN PASSATO PER DOPING CHE, SCONTATA LA EVENTUALE SQUALIFICA, VOGLIANO PRENDERE PARTE AD UNA MANIFESTAZIONE NEL SETTORE AMATORIALE E SI VEDANO INVECE ESTROMESSI.

L’introduzione a livello regolamentare di limitazioni che prevedono il divieto di partecipazione per chi abbia subito una squalifica per doping in passato ed abbia comunque scontato regolarmente la squalifica, è all’evidenza contraria al principio di irretroattività delle norme, al principio del divieto di doppia sanzione per uno stesso fatto, cosiddetto “ne bis in idem” ed inoltre non risponde al concetto di carenza di legittimazione attiva degli organi preposti all’organizzazione delle gare oggetto della questione, non potendo questi stessi modificare il codice WADA con l’inserimento di nuove sanzioni. Questo assunto deriva dal fatto che gli organizzatori delle gare aderiscono, essendo EPS – Enti di Promozione Sportiva – ai regolamenti FCI, ai regolamenti CONI ed alle Norme Sportive Antidoping da questo emanate nel rispetto ed in sintonia con le regole antidoping WADA cui devono uniformarsi. Se vi è una gerarchia nei regolamenti, è evidente che gli organizzatori delle gare che sono subordinati al CIO, al CONI, alla FCI e, di riflesso, alla WADA, debbano uniformarsi al dettato normativo sportivo vigente che impo-

foto neWspoWeR Canon

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Accade negli ultimi periodi che, nelle gare di granfondo dei circuiti amatoriali, vengano poste limitazioni sempre più restrittive alla partecipazione degli atleti. Se, da un lato, tali introduzioni regolamentari debbono essere viste positivamente per la volontà delle organizzazioni sportive di rendere sempre più pulito e trasparente l’agonismo, dall’altro lato, fanno sorgere non pochi dubbi e perplessità. E i dubbi e le perplessità riguardano soprattutto le modalità con cui tali limitazioni vengono introdotte e la mancanza di aderenza ai principi basilari dell’ordinamento giuridico, a cui, anche le organizzazioni delle gare di granfondo, dovrebbero allinearsi. Le limitazioni a cui si fa riferimento in questa sede riguardano l’impossibilità di partecipare alle competizioni citate per gli atleti che in passato siano stati squalificati per doping o per comportamento antisportivo (si vedano ad esempio, tra le altre, le competizioni Circuito Giordana, Circuito Nobili e Supernobili, Marchemarathon e Gf Sportful, in cui viene introdotto il divieto d’iscrizione ai ciclisti che abbiano avuto sanzioni e/o squalifiche in materia di doping superiori ai 6 mesi).

ne il rispetto dei principi fondamentali dei diritti umani e sportivi nonché il rispetto delle singole norme positive vigenti. Ci si riferisce, in particolare, ai sopra citati principi di irretroattività delle norme sanzionatorie ed al divieto di irrogare una doppia sanzione ad un atleta già punito e che abbia già scontato la sua pena. Quanto accade oggi a livello di gare di granfondo dei circuiti dei vari enti, è molto simile al caso di cui è stata protagonista una famosa ciclista italiana, di recente riabilitata a tutte le competizioni della propria categoria. Una ciclista professionista di livello internazionale nel 2009 era stata infatti squalificata per una positività riscontrata nel 2008. La ciclista scontava regolarmente la pena inflittale e successivamente riprendeva l’attività agonistica, prendendo regolarmente parte alle varie competizioni con il club di appartenenza e con la Nazionale azzurra. Nel maggio del 2011, tuttavia, la Federciclismo vietava la partecipazione ai Campionati italiani e la maglia azzurra agli atleti sanzionati per doping, traendo spunto dalla cosiddetta “Osaka rule”, la regola 45 della Carta olimpica che disciplinava la partecipazione degli atleti ai Giochi olimpici. Una norma che ha di fatto impedito alla ciclista di gareggiare e che le ha sbarrato la porta della Nazionale e quindi la possibilità di giocarsi la qualificazione per le Olimpiadi di Londra 2012. La Regola 45 della Carta Olimpica veniva però dichiarata invalida e inapplicabile dal Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna, con sentenza del 4 ottobre 2011, e, successivamente, anche il Comitato olimpico internazionale, in ottemperanza alla pronuncia del TAS, provvedeva a rimuovere la norma in questione. A livello dell’ordinamento sportivo ciclistico italiano, tuttavia, permaneva la limitazione introdotta nel maggio 2011. La ciclista ha dunque svolto un ricorso, basando la richiesta di annullamento della norma regolamentare della FCI sul concetto della violazione del principio di irretroattività delle sanzioni, sancito dal codice penale italiano e dalla Costituzione. Tale principio prevede che la legge non possa disporre che per l’avvenire: essa non ha effetto retroattivo e soprattutto nessuno può essere punito se non in forza di una legge entrata in vigore prima del fatto commesso.


foto plaYFUll niKon

In sostanza non può essere inflitta alcuna pena superiore a quella applicabile al momento in cui il reato è stato commesso. È quello che ora avviene nelle gare di granfondo dei circuiti dei vari Enti, dove improvvisamente gli atleti, in passato sanzionati per doping e che già hanno scontato le squalifiche (quando non era prevista per tali condotte l’interdizione perpetua dalle competizioni) si vedono applicata sostanzialmente una nuova sanzione che, di fatto, infrange il principio di irretroattività delle norme punitive, andando a retroagire rispetto al momento in cui vengono emanate. Sulla base di un altro principio stabilito dal codice WADA, la Regola 45 della Carta Olimpica non è legittima in quanto introduce una seconda sanzione rispetto a quelle già previste dalla normativa sportiva. Lo stesso ragionamento dovrà dunque essere esteso al divieto sancito dalla Federciclismo, perché la Federazione è emanazione del CONI, il quale è emanazione a sua volta del CIO. La Corte Federale nell’aprile 2012 finalmente scioglieva la riserva sul ricorso presentato dalla ciclista professionista ed annullava le delibere n. 30/2011 del Presidente Federale e la delibera n. 150/2011 del Consiglio Federale, mediante le quali veniva introdotta «la modifica del Regolamento dei Campionati Italiani di ogni specialità e categoria inserendo il divieto alla partecipazione ai campionati italiani di ogni specialità e categoria per gli atleti sanzionati per doping». La Corte Federale decideva, infatti, di annullare la delibera presidenziale n. 30/2011 del Presidente Federale e la delibera n. 150/2011 del Consiglio Federale, in quanto il TAS e conseguentemente il CIO si sono espressi per l’abolizione della cosiddetta Regola 45 (“Osaka Rule”), norma sulla quale si basavano le delibere della Federazione Ciclistica Nazionale. La Corte Federale riconosce dunque che le

decisioni del TAS e del CIO hanno ritenuto la natura sanzionatoria della Regola 45 e perciò ne hanno decretato l’invalidità ed inefficacia. Tali statuizioni – afferma la Corte Federale – non possono essere prive di conseguenze per il caso relativo alla ciclista anche alla luce di quanto previsto dalla Legge n. 280/2003, ove all’art. 1 si legge che «La Repubblica riconosce e favorisce l’autonomia dell’ordinamento sportivo nazionale, quale articolazione dell’ordinamento sportivo internazionale facente capo al Comitato Olimpico Internazionale». Essendo quindi le Federazioni Nazionali articolazione dell’ordinamento sportivo internazionale facente capo al Comitato Olimpico Internazionale, ed avendo quest’ultimo ritenuto che la previsione di non partecipazione ad una specifica competizione per i soggetti sanzionati con squalifica di oltre sei mesi per doping abbia natura lato sensu sanzionatoria, fa sì che la previsione inserita nelle delibere impugnate dal ricorso della ciclista professionista sia illegittima e come tale debba essere annullata proprio per tali principi richiamati dalla ricorrente. Fra le argomentazioni esposte dall’atleta, quella che più ha convinto la Corte Federale è stata quella relativa alla carenza di legittimazione attiva della Federazione Ciclistica Italiana, non potendo la stessa modificare il codice WADA con l’inserimento di una nuova sanzione. La Corte Federale ha infatti ritenuto che la Federazione Ciclistica Nazionale non aveva, né ha, la potestà di modificare norme che il CIO e le Federazioni Internazionali hanno accettato aderendo al codice WADA. Attualmente la ciclista è stata completamente riabilitata e gli organi apicali della Federciclismo hanno di recente speso parole di elogio della stessa, sottolineando che la Federazione si trova in posizione debitoria nei confronti della ciclista per il fatto che per molto tempo – e in modo illegittimo – le è stato impedito di partecipare alle competizioni.

Stupisce, quindi, che a livello amatoriale, in aperto contrasto e controtendenza rispetto alla strada imboccata e percorsa sia dalla FCI, sia dal CONI, vengano introdotte limitazioni illegittime che vanno a danneggiare gravemente gli aspiranti partecipanti. L’atteggiamento, inoltre, tenuto dalle organizzazioni del circuito amatoriale stupisce ancor di più se si pensa che l’organo maggiore del ciclismo italiano, il presidente Renato Di Rocco, ha espresso parole favorevoli e positive nei confronti dell’atleta che ha vinto la sua battaglia nei confronti di una normativa illegittima che le impediva di gareggiare nelle competizioni della propria categoria. Pertanto se a livello professionistico il principio di irretroattività – richiamato anche da un illustre esperto di diritto costituzionale in un parere rilasciato sulla questione trattata – e il divieto di doppia sanzione, soprattutto se introdotto da un’autorità non a ciò competente, vengono alla fine rispettati, si auspica che, anche a livello dilettantistico ed amatoriale, gli organi preposti prendano coscienza della questione e degli errori regolamentari che stanno commettendo. Se appare sacrosanto punire chi usa sostanze dopanti, altrettanto sacrosanto è che un soggetto venga punito per ciò che commette dopo che la sanzione è stata introdotta, e non che paghi invece per un comportamento precedente ad una squalifica già scontata. Inserire nuovi divieti per atleti che hanno già scontato le proprie pene, magari numerosi anni addietro, appare antigiuridico ed ingiusto. Non resta che attendere con fiducia che gli organizzatori delle competizioni che hanno introdotto sanzioni retroattive compiano una spontanea, quanto rapida, marcia indietro, per porre fine ad un divieto ingiusto e rimediare a situazioni inique perpetrate in nome di una poco chiara giustizia ed onestà.


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PROSSImE gARE a cura di PlaYFull

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gRanFonDo valli BResCiane Una nUova salita Da sFiDaRe peR i CiClisti nel peRCoRso lUngo LA MEDIOFONDO CONFERMA IL PERCORSO DELLA PASSATA EDIZIONE, LA GRANFONDO INVECE DIVENTA PIÙ IMPEGNATIVA CON L’INSERIMENTO DELLA SALITA DI PROVAGLIO VALSABBIA. SONO QUINDI 170 CHILOMETRI PER IL “LUNGO” CON BEN 3.000 METRI DI DISLIVELLO, PIÙ ABBORDABILE IL “MEDIO” CON 112 CHILOMETRI E CIRCA 1.000 METRI DI DISLIVELLO.

B

Brescia – La Granfondo Valli Bresciane del prossimo 12 maggio sarà gara vera come sempre, ma per i partecipanti che affronteranno il percorso granfondo ci sarà una salita in più da sfidare rispetto alla scorsa edizione. la chiesa della Madonna della Cornelle, sotto la quale transiterà la Granfondo Valli Bresciane

Dopo la partenza da Brescia, in via Bazoli, alle ore 8.30, i partecipanti si indirizzeranno verso Iseo, per affrontare la salita pedalabile verso il Passo dei Tre Termini. La veloce e ampia discesa condurrà il gruppo ai piedi della seconda fatica di giornata, l’ascesa verso Lodrino. A seguire ancora una discesa veloce e senza grandi difficoltà che porterà al bivio percorsi. I granfondisti svolteranno a sinistra e troveranno ad accoglierli le arcigne rampe della salita verso Pian di Mura, coi suoi primi 3 chilometri caratterizzati da pendenze in costante doppia cifra. A seguire un ampio tratto in costa in cui tenere alto il ritmo sarà davvero impegnativo.

scollinamento la discesa molto tecnica ricongiungerà la granfondo e la mediofondo. Il percorso medio dopo la divisione dei tracciati affronterà invece la facile salita di Preseglie, per attaccare nel finale, così come la granfondo, la salita verso Colle S. Eusebio, caratterizzata da pendenze mai eccessive. La bella discesa verso Nave e un filante falsopiano riporteranno i corridori in via Bazoli a Brescia, dove sarà collocato il traguardo. Le iscrizioni alla Granfondo Valli Bresciane sono possibili fino al 30 aprile alla quota di 30 €. Nel mese di maggio, fino al giorno della gara, il costo di iscrizione sarà invece di 35 €. foto plaYFUll niKon

I tracciati infatti sono in buona sostanza confermati, con la mediofondo che resta invariata e la granfondo che presenta una sola novità: l’inserimento dell’ascesa a Provaglio Valsabbia. Due percorsi con alcuni tratti in comune ma molto diversi tra loro, seppure entrambi impegnativi per chi vorrà “fare la corsa”. Il tracciato più lungo infatti metterà alla prova la resistenza dei corridori, con i suoi 170 chilometri e soprattutto con i suoi 3.000 metri di dislivello, mentre il medio sarà decisamente più abbordabile, con 112 chilometri e i 1.000 metri di dislivello, ma con il profilo altimetrico che, essendo più dolce, renderà la gara sicuramente più veloce e quindi comunque di non facile interpretazione.

un’immagine dell’edizione 2012

La discesa verso Barghe porterà all’attacco della salita di Provaglio Valsabbia, lunga 8 chilometri e vera novità per l’edizione 2013 della manifestazione. Meglio nota ai ciclisti bresciani come la salita della Madonna delle Cornelle, per il transito sotto al porticato della chiesa dedicata, dopo lo

La Granfondo Valli Bresciane è valida come prova del Gran Trofeo Multipower – Coppa Lombardia e del circuito Nobili & Supernobili delle GF. Tutte le informazioni sulla Granfondo Valli Bresciane sono disponibili sul sito web www.gfvallibresciane.com



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TRENTINO mTb a cura di newsPower

pressoffice@newspower.it

FaCCiamo le DovUte pResentazioni LE DUE GARE DI DEBUTTO, IN VAL DI NON E SULL’ALTOPIANO DI LAVARONE CATAPULTERANNO I BIKERS NEL CLIMA GIUSTO PER AFFRONTARE UNA STAGIONE CHE DA METà MAGGIO A METà OTTOBRE LI VEDRà IN SELLA ALLE LORO MTB SU E GIÙ PER IL TRENTINO.

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Ruote grasse in marcia verso il Trentino. Da metà maggio fino a metà ottobre, torna in scena Trentino MTB che esordirà con i suoi primi due appuntamenti in Val di Non e sull’Altopiano di Lavarone. Fin dalla nascita del circuito, nel 2009, la ValdiNon Bike è sempre stata prova di apertura, con i suoi 40 km circa di saliscendi in sterrato, che richiamano centinaia di appassionati (600 iscritti nel 2012) e che tornano protagonisti domenica 12 maggio. Si è sempre sottolineato come la gara di Cavareno sia il giusto equilibrio per ogni tipologia di biker, con tratti in falsopiano che si alternano a strappi scaldamuscoli e discese da cavalcare a tutta. Non mancano le belle salite da passista (come quella che tocca il Monte Arsen a 1.330 metri), i passaggi nei paesi con il pubblico sempre caloroso ad applaudire, e i single track tecnici nei quali occorre tirare fuori gli… artigli e prestare attenzione per non incappare in una caduta o subire un sorpasso inaspettato. Come detto, anche quest’anno sarà il paese di Cavareno ad ospitare partenza, arrivo, premiazioni e pasta party conclusivo all’interno dell’ampia Tennis Halle, mentre nella giornata di sabato 11 maggio la scena sarà interamente riservata ai riders in erba per la Mini ValdiNon Bike. Ciò perché, proprio per quanto riguarda il cosiddetto “fattore Mini”, ovvero i momenti dedicati a giovani e giovanissimi, Trentino MTB propone l’evento Mini in ognuna delle sei manifestazioni in calendario,

foto neWspoWeR Canon

sempre nella giornata di vigilia, e sempre con un alto tasso di entusiasmo e sana allegria. Dopo lo start in Val di Non, Trentino MTB si sposterà sull’Altopiano di Lavarone, dove per la 18ª volta si corre la 100 km dei Forti. La data scelta per il 2013 è l’ultima domenica di primavera, il 16 giugno, e ci si radunerà nel Parco Palù di Lavarone per attaccare subito le salite di Bertoldi, Slaghenaufi e Belem. La prima parziale selezione sarà qui già chiara, anche se saranno trascorsi solo 5 degli 83 km della gara Marathon (54 km per il Classic). Passo Vezzena e la successiva sequenza di

malghe porterà nella zona di Luserna, prima di Malga Millegrobbe, a circa metà tracciato, da cui prende anche il nome la manifestazione. A proposito di “Forti”, al km 51 ecco il monumentale Forte Belvedere da cui chi avrà scelto il Classic scenderà verso malga Pozza e il traguardo di Gionghi. Ai “maratoneti”, invece, rimarranno ancora i passaggi per il Lago di Lavarone e Carbonare di Folgaria, prima di risalire sui pedali in direzione Forte Cherle e malga Clama. La discesa di nuovo verso Carbonare potrebbe essere l’ultima occasione per i velocisti prima di correre a tutta foto neWspoWeR Canon


foto neWspoWeR Canon

i 6 km conclusivi che anticipano il traguardo € se ci si iscrivesse gara per gara. Essendo di Gionghi. iscritti a tutto il circuito, inoltre, si può entrare La 100 km dei Forti (nella variante Classic) nella Classifica dello Scalatore e ricevere il tiè parte del 1000Grobbe Bike Challenge, tolo di Friend of Trentino MTB. C’è poi l’offersempre organizzato dallo Sci Club Mille- ta speciale riservata alle squadre numerose, grobbe di Lavarone, che mette sul piatto che nei primi due mesi di quest’anno ha già altre due belle gare. conquistato diverse decine di partecipanti. La Lavarone Bike di venerfoto neWspoWeR Canon dì 14 giugno (30 km scarsi e meno di 500 metri dsl) è una bella scalda-gambe, seguita dalla Nosellari Bike del sabato, con 40 km circa e il dislivello più deciso fino a oltre 1.000 metri. Sul sito della gara (www.1000grobbe.it) si ritrovano tutti i dettagli con interessanti vantaggi se ci si iscrive a tutte le gare del fine settimana. I vantaggi sono notevoli anche se si decide di registrarsi a tutto il circuito Trentino MTB, che oltre alle due gare appena illustrate, comprende la Lessinia Bike del 28 luglio, la Vecia Ferovia dela Val de Fiemme del 4 agosto, la Val di Fassa Bike dell’8 settembre e la 3T Bike del 13 ottobre. Fino all’8 maggio, infatti, la registrazione alle sei prove costa 132 € (con l’omaggio personalizzato), anziché 156

Come funziona? Se una squadra conta da 7 a 12 componenti ottiene un’iscrizione gratis ogni tre, mentre se il team è composto da più di 13 elementi, ecco che si avrà una registrazione in omaggio ogni due bikers. Ogni altro dettaglio sul sito ufficiale del circuito www.trentinomtb.com


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TORPADO SuRFINg SHOP AllA CARICA

info@inbici.net

a cura di GianCarlo CaMoirano

il team Cala il poKeR D’assi peR la stagione 2013 ZOLI, PAULISSEN, CALVETTI E VERONESI SARANNO I PORTACOLORI DELLA SQUADRA PER LA NUOVA ANNATA: CON UN PROGRAMMA ED OBIETTIVI BEN CHIARI, GLI ATLETI SI PREPARANO A RENDERE DURA LA VITA DEGLI AVVERSARI, CONTANDO DI CONFERMARE IL POSTO D’ONORE CHE IL TEAM SI È GUADAGNATO TRA I TOP ITALIANI.

I

Il capitano Yader Zoli, l’eterno Roel Paulissen, la talentuosa Serena Calvetti e l’esperta Daniela Veronesi: il poker di assi, le punte di diamante del Team Torpado Surfing Shop per la stagione 2013, è pronto a riconfermarsi ai vertici della mountain bike italiana e internazionale. Cinque titoli italiani portati a casa lo scorso anno e il Torpado Surfingshop riveste, tra i top team italiani, un posto d’onore, grazie anche a due straordinarie doppiette sia agli Internazionali d’Italia, che ai Campionati Italiani Marathon. A questi atleti, il compito non solo di fare risultato, ma di crescere i giovani talenti come Marco De Col e Alberto Rossi, oltre alla squadra dei giovanissimi di Vittorio Veneto, Torpado Victoria Bike, vero e proprio vivaio del team. Roel Paulissen, il grande acquisto di quest’anno, è stato accolto con quell’entusiasmo che contraddistingue una grande squadra come il Team Torpado Surfingshop. “Cuore e simpatia”: questi sono stati gli elementi che hanno attirato l’attenzione di Roel e l’hanno portato a far parte, senza esitazione, della famiglia Torpado: «Sono stato colpito dalla simpatia e dall’entusiasmo di questo team e, soprattutto, dall’amicizia che mi lega a Yader Zoli. È una squadra molto seria e professionale che mi metterà in condizione di partecipare alle gare con serenità e senza pressioni, cosa per me necessaria in questo primo

anno di ripresa. Sarà per me fondamentale la vicinanza di Yader e del suo progetto Nearco 27,5er, nel quale credo molto». Il team manager Emanuele Zanaga e tutto lo staff Torpado, hanno festeggiato Roel con la consegna della maglia e delle bici – la Nearco 27,5er e la Ribot 29er – con le quali il campione belga gareggerà nella stagione 2013. «L’ingresso di questo grande campione nella nostra squadra – ha sottolineato Zanaga – si inserisce nel programma di lancio del brand Torpado in Europa e del consolidamento in Italia, grazie alla nuova gamma Impudent, che racchiude il meglio della tecnologia. Siamo certi che Roel darà un grande contributo al nostro progetto perché si tratta di un campione molto conosciuto ed apprezzato anche all’estero.» Yader Zoli, fautore dell’iniziativa, è molto soddisfatto della nuova collaborazione: «Ho creduto fin da subito in Roel, siamo stati avversari per molto tempo ma il nostro rapporto è sempre stato caratterizzato da grande stima reciproca e questo, sono certo, ci porterà a fare cose importanti insieme». Daniela Veronesi, protagonista di una grande stagione appena conclusa, racconta: «Vincere il titolo italiano nella specialità Marathon, per la seconda volta consecutiva, è stata l’emozione più grande. Nella nuova annata punterò ancora alle lunghe distanze oltre agli Internazionali d’Italia ma il mio obiettivo principale

sarà il mondiale Marathon che quest’anno non ho potuto fare, perché ero a Londra alle Paralimpidi con il team sammarinese che alleno. Serena Calvetti l’ho voluta io in squadra e sono molto felice che sia rimasta: tra donne ci si capisce meglio e c’è un reciproco sostegno e confidenza. Auguro a Serena di crescere ancora e di fare esperienza nella nuova categoria Elite in cui gareggerà. Paulissen ha portato una grande energia all’interno della squadra, la sua figura è estremamente motivante per tutti noi». Per Serena Calvetti, invece, il trionfo più emozionante è stato quello di squadra: «È stata una vittoria inaspettata, diversa, vincere un titolo italiano in team è stato molto bello. Non pensi solo a te, ma alla squadra che deve vincere: questa cosa mi è rimasta molto impressa. Poi naturalmente, i due titoli italiani nelle due specialità, Cross Country e Marathon. Quest’anno gareggerò nella categoria Elite e sarà molto più dura per me, ma sono motivata e voglio dare il massimo: punto alla Coppa del Mondo Cross Country. Paulissen è un grande corridore, potrà essere di aiuto alla squadra, con tutta la sua esperienza ci può insegnare molto». Torpado sarà impegnato anche nel Gravity con Marco Milivinti, Carlo Gambirasio, Alia Marcellini e la new entry Nicola Casadei, riders di indiscusso valore, sempre ai vertici italiani e protagonisti nelle gare internazionali. gli appuntamenti più importanti della stagione 2013 per il team torpado: Cross Country e marathon 17-24 marzo Cape Epic in Sudafrica (in coppia Roel e Yader) Tutte le gare degli Internazionali d’Italia Bike Festival Coppa del Mondo in Germania Coppa del Mondo a Nove Mesto Repubblica Ceca Coppa del Mondo Val di Sole Prove di Coppa del Mondo Marathon Campionati Italiani Roc d’Azur enduro e Downhill Circuito Gravitalia Coppa del Mondo Campionati Italiani


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www.surfingshop.net TORPADO NEARCO 27.5 - lA bICI uSATA DAl TEAm TORPADO SuRFINg SHOP disponibile in pronta consegna presso il nostro show room di milano marittima

la “virtù sta nel mezzo” Yader Zoli, presentando la Nearco, esordisce citando Il pioniere della mountain bike Gary Fisher il quale sostiene che le ruote più grandi consentono performance migliori, grazie al fatto che riducono l’angolo di attacco (quindi facilitano il passaggio di ostacoli) e la porzione di contatto del copertone risulta maggiore. Anni di competizioni con le 26” uniti ai vantaggi della ruota più grande, hanno permesso a Torpado di sviluppare la 27,5”. Questa evoluzione, unisce i vantaggi della 29” (stabilità, sicurezza nell’affrontare l’attraversamento di ostacoli) mantenendo accelerazione, agilità e leggerezza della 26”. La 27,5” Torpado, è il frutto di un lavoro di squadra, dove le idee nascono dalla passione e da chi ha fatto della sua passione un mestiere. Studio, progettazione e sviluppo della Nearco si sono svolti all’interno dell’azienda con scrupolosità e particolare attenzione ai test effettuati dal Team Ufficiale Torpado UCI.

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INTEgRATORI PER CAmPIONI a cura del Centro riCerChe KeForMa

info@keforma.com

il RUolo Degli antiossiDanti nell’attività spoRtiva

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Nella quotidianità spesso si parla di antiossidanti senza però sapere bene che cosa siano realmente, commettendo di conseguenza errori nel trasferire concetti o generando falsi luoghi comuni; gli antiossidanti sono le sostanze capaci di intercettare i radicali liberi che si formano nell’organismo, durante i normali processi metabolici di produzione energetica che utilizzano ossigeno. Chimicamente un normale atomo di ossigeno ha quattro paia di elettroni. Il metabolismo naturale del corpo può sottrarre un elettrone all’atomo, che diventa quindi un radicale libero che cerca di rimpiazzare l’elettrone perso attaccando altre molecole. Quando un radicale libero, si appropria di un elettrone da una molecola, si forma un nuovo radicale libero, creando, in questa maniera, una reazione a catena. Il furto a catena degli elettroni corrode la membrana cellulare, portando alla disintegrazione della cellula stessa, aprendo la porta a tumori e ad altre malattie. Grazie alla loro struttura molecolare, gli antiossidanti possono fornire elettroni ai radicali liberi, senza per questo diventare pericolosi, fermando la reazione a catena. Non tutto l’ossigeno utilizzato genera radicali liberi, ma solo una minima parte. In condizioni di riposo è stato stimato che il 5% di ossigeno produce queste “scorie”, mentre durante un’attività fisica come il ciclismo si passa al 10%; si consideri però che il consumo di ossigeno, durante l’attività fisica intensa, può arrivare anche a venti volte rispetto ad una situazione di riposo. Avendo in ogni istante della nostra esistenza dei processi metabolici atto, si hanno produzioni costanti di radicali liberi. L’organismo umano è comunque in grado di difendersi dall’azione dei radicali liberi

attraverso una produzione endogena di antiossidanti enzimatici (come superossido dismutasi, catalasi, glutatione perossidasi) e non enzimatici.

La presenza o l’attività di tali antiossidanti endogeni può tuttavia risultare inadeguata se paragonata all’entità dello stress ossidativo cui l’organismo può spesso risultare esposto. Appare dunque indispensabile un ulteriore apporto esogeno di sostanze ad azione antiossidante, per lo più rappresentate da pigmenti vegetali (polifenoli, bioflavonoidi), vitamine (in particolare dei gruppi C, E e provitamina A), micronutrienti (selenio, rame, zinco), enzimi (coenzima Q10) e sostanze eterogenee come l’acido alfa lipoico e Nacetilcisteina. È necessario precisare come gli agenti antiossidanti siano in grado di agire autonomamente, ma anche, in certi casi, di interagire gli uni con gli altri, esercitando così un’azione protettiva reciproca nella fase in cui subiscono ossidazione. Ke Forma propone come potente antiossidante Lipoico+NAC, un integratore a base di Acido Lipoico e N-Acetilcisteina (NAC). L’acido lipoico ha attività SCAVENGER (scova rifiuti) sui radicali liberi sia lipidici che proteici (contrasta pertanto sia l’ossidazione dei grassi che quella delle proteine). L’acido lipoico è l’unico antiossidante attivo sia nella fase acquosa (citoplasmatica) che nella fase lipidica (propria delle membrane cellulari). Grazie a questa sua caratteristica l’acido lipoico protegge l’organismo sia dai radicali liberi intracellulari sia da quelli esterni alla cellula. La sinergia tra i due antiossidanti potenzia reciprocamente le loro funzioni, come dimostrato da numerosi studi. La supplementazione contemporanea di NAC e di acido lipoico, ha mostrato un calo del 30% dei marker ossidativi e un netto incremento dei livelli di glutatione ridotto, evidenziando pertanto un efficacia nella riduzione del danno ossidativo indotto da esercizio fisico intenso.



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vOlATA PER AlbINIA

office@leonardoolmi.com

a cura di leonardo olMi

Un messaggio soliDale lUngo 240 Km

A

Anche questa volta, purtroppo, com’era già successo alla Tirreno-Adriatico dello scorso ottobre, i ciclisti che hanno aderito all’iniziativa solidale capitanata da Massimiliano Lelli in sostegno degli alluvionati di Albinia, sono stati accompagnati da condizioni meteo avverse. Ma questo non ha comunque fermato la tenacia ed il coraggio degli uomini del Team Max Lelli Ciclismo & Solidarietà, che hanno voluto portare a termine l’impegno preso con il loro Capitano. D’altronde, come ricordava lo stesso Lelli la mattina al crepuscolo prima di partire da Viareggio «… ragazzi un po’ d’acqua e freddo non sono niente in confronto a ciò che gli alluvionati di Albinia hanno subito a novembre quando, come tutti ricorderete, quella terribile inondazione del fiume Albegna ha allagato completamente la piccola cittadina alle porte del Monte Argentario». Albinia, infatti, non

foto leonaRDo olmi

LE CONDIZIONI METEO AVVERSE DI SABATO 2 FEBBRAIO, NON HANNO FERMATO I CORAGGIOSI CICLISTI DEL TEAM MAX LELLI ED I LORO AMICI CAPITANATI, OLTRE CHE DAL TOSCANO, ANCHE DA MATTEO MARZOTTO E DAVIDE CASSSANI. HANNO SFIDATO PIOGGIA E FREDDO PUR DI PORTARE AGLI ALLUVIONATI DI ALBINIA IL MESSAGGIO CHE ALLE 7 DI MATTINA ERA PARTITO DA VIAREGGIO.

foto leonaRDo olmi

il momento della partenza davanti all’hotel Caesar di Viareggio poco dopo le 7 del mattino. al centro Max lelli e Matteo Marzotto da dx a sx: Max lelli, Matteo Marzotto, davide Cassani e Giuliano Balestri proprietario della solmar di scarlino, che oltre metà percorso ha offerto il ricco e gradito ristoro/pranzo

dista molto da la Marsiliana, il paese nei pressi del quale abita lo stesso Lelli, e dove uno dei suoi più cari amici (Maurizio Stella), purtroppo, ha perso la vita. Come infatti molti ricorderanno, sono ancora vive nei nostri occhi quelle terribili immagini trasmesse da tutte le Tv con i gommoni dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile che navigavano lungo le strade al posto delle auto. Un disastro durante il quale molte persone hanno avuto danni ingenti, perdendo tutto o quasi ciò che avevano: dalla casa, alla macchina, al lavoro. Sicuramente c’è ancora tanto da fare per ricostruire, e il ciclismo vuol dimostrare di essere ancora una volta protagonista


foto leonaRDo olmi

siamo oltre i 220 km, quando il gruppo si appresta a percorrere gli ultimi tratti di strada in mezzo alla campagna della Maremma alla volta di albinia

per lanciare un messaggio di solidarietà verso la ricostruzione. Con le bici dei 50 ciclisti, che al termine delle oltre 8 ore di pedalata, entravano in Albinia, Max Lelli in primis ha voluto trasportare quel testimone che si augura sarà raccolto da altri per dare una nuova immagine alla rinascita e la ripresa del piccolo paese della Maremma. La partenza è avvenuta quando era ancora buio, più per via delle minacciose nuvole nere che non per il fuso, poco dopo le 7 di

mattina dal lungomare di Viareggio antistante l’Hotel Caesar, che al venerdì sera aveva ospitato i ciclisti venuti da fuori provincia. Quindi via in direzione sud lungo l’Aurelia Vecchia alla volta di Pisa e Livorno dove al primo gruppo del Max Lelli Team di Viareggio si sarebbero uniti anche quelli dei Team di Pisa e Livorno. Poi via alla volta di Cecina, quindi San Vincenzo per proseguire in direzione di Scarlino, dove dopo circa 140 km di percorso, pressoché pianeggiante, era prevista una sosta per il pranzo, gentilmente

offerta dallo stabilimento Solbat di Giuliano Balestri, anch’egli grande appassionato di ciclismo. Balestri si sarebbe unito al gruppo dopo il ricco ristoro per percorrere insieme al gruppo gli ultimi 100 km fino ad Albinia. Se una leggera ed altalenante piaggia aveva accompagnato i coraggiosi ciclisti fin da Viareggio, lo scroscio vero e proprio, per fortuna, è arrivato solo qualche chilometro prima della pausa pranzo. Manco a farlo a posta, un nuovo grande scroscio è iniziato proprio nel momento della ripartenza, ma si

foto leonaRDo olmi

Gli ultimi mangia e bevi tra Grosseto ed albinia, ormai è quasi fatta, ma i ciclisti sono stremati dalla pioggia che non li ha mai abbandonati


foto leonaRDo olmi foto leonaRDo olmi

il gruppo sugli ultimi strappi poco prima di arrivare ad albinia. in primo piano con completo nero e casco rosso un sempre in forma davide Cassani

vede che dopo ribollita e vino rosso marcato “Il Raduno” (prodotto nella tenuta dell’ex pro Lelli), aveva scaldato i ciclisti prima di ripartire, poiché nessuno ha avuto particolari problemi. La pioggia, per fortuna, si è comunque placata dopo qualche chilometro. Ad asciugare e scaldare coloro che a fine giornata avrebbero firmato quest’epica impresa, sono stati gli ultimi mangia e bevi in mezzo alle campagne tra Grosseto ed Albinia che, grazie al grande lavoro svolto dalla scorta delle 3 volanti della Polizia di Stato, sono state superate con molta scorrevolezza. Bagnati ma contenti, i ciclisti sono finalmente arrivati nella piazza di Albinia intorno alle 5 di pomeriggio, accolti dagli applausi della gente in festa e dal ristoro finale, ricco dei dolci marcati Corsini (anch’esso sponsor del vicino Monte Amiata) e bevande calde. Oltre ai componenti dei vari Team Max Lelli della Toscana, la pedalata ha visto anche la partecipazione di molti altri amici provenienti da varie zone d’Italia, tra cui testimonial illustri come Matteo Marzotto e Davide Cassani, per niente nuovi a queste iniziative. L’obbiettivo era appunto quello di raccogliere fondi da devolvere alle famiglie colpite dall’alluvione di novembre, una goccia in mezzo al mare in confronto alle loro innumerevoli necessità, ma l’importante è stato far sentir loro che c’è chi non li dimentica. Come infatti ha dichiarato lo stesso Lelli: «Il ciclismo si conferma un valido strumento per veicolare messaggi mirati alla solida-

all’arrivo del gruppo nella piazza di albinia i ciclisti trovano il gradito ristoro, presso il quale si trovava anche la raccolta dei fondi per gli alluvionati

rietà. Sono certo che il testimone di questa giornata sarà raccolto da altre associazioni ed organizzazioni, e che questa sia stata la prima batteria di una staffetta per Albinia che io mi impegno a promuovere». Lelli prosegue ringraziando tutti i partecipanti ed in particolare le forze dell’Ordine: la Polizia di Stato che ha scortato i ciclisti con le volanti e la Polizia Provinciale dislocata lungo tutto il percorso. A conclusione dell’evento non poteva mancare un pensiero per Maurizio Stella, amico di Massimiliano e Michela Lelli, che come abbiamo detto è tragicamente scomparso travolto dall’esondazione del fiume Albegna. Un commosso Max Lelli ha voluto dedicare a lui questa tanto lunga quanto memorabile giornata.

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Il PERSONAlE ASA a cura di GianluCa BarBieri

CHi sono, a CHe seRvono e QUanDo Ci si aFFiDa agli aDDetti alle segnalazioni aggiUntive nelle gaRe CiClistiCHe

info@inbici.net

QUESTA FIGURA È STATA ISTITUITA DAL MINISTERO DELL’INTERNO E CONCORRE A GARANTIRE SICUREZZA E PROFESSIONALITà ULTERIORE IN CORRISPONDENZA DI INCROCI ED INTERSEZIONI, LUNGO IL PERCORSO DI UNA COMPETIZIONE CICLISTICA. ALLA FCI IL COMPITO DI FORMARE QUESTI SOGGETTI.

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Quante volte attraversiamo, durante una granfondo, incroci, intersezioni, anche pericolose, giungendo “a tutta birra”, fidandoci di chi si trova in quel punto a gestire il traffico con una bandierina in mano. Un divertimento per l’appassionato ciclista che può, confidando su questi soggetti, concentrarsi esclusivamente sul brivido della velocità. Così non è invece per gli organizzatori e per coloro che dedicano il loro tempo libero proprio al vigilare tali pericolose intersezioni. Il loro ruolo è infatti cruciale per quel che concerne la sicurezza degli atleti: questi si fanno garanti della prestazione esente da rischi per i ciclisti, i quali al termine della competizione possono tornarsene a casa contenti, ma soprattutto sani. Queste stesse persone, vale la pena sottolinearlo, nella stragrande maggioranza dei casi sono semplici appassionati, legati alla società organizzatrice della manifestazione, che prestano il loro servizio a titolo volontario e solidale, mentre in altri casi, si può trattare di associati di enti esterni al ciclismo e che si mettono a disposizione su chiamata. Insieme alle forze dell’ordine, indispensabile ausilio per garantire la sicurezza nelle competizioni, si possono dunque avere due tipologie di personale a piedi, in corrispondenza degli incroci: a fare la differenza, la titolarità di patentino Asa. L’Addetto alle segnalazioni aggiuntive (Asa) intanto, non si sostituisce, nei compiti, alle Forze dell’Ordine, bensì ha svolto un corso di 8 ore a seguito del quale viene dotato di patentino rilasciato dalla Polizia Stradale – il corso può essere tenuto solo dalla Federazione Ciclistica Italiana, mediante i suoi docenti iscritti a regolare albo –. La figura dell’Asa è anche inserita nell’articolo 9 del Codice della Strada che regola tutte le gare ciclistiche italiane, nonché richiesta dalle autorizzazioni prefetti-

zie, solamente su gare tipo fondo e granfondo, quindi non è obbligatoria in gare che prevedono la partenza di un massimo di 200 atleti (tutte le gare agonistiche giovanili fino agli Elite – U23 e quelle amatoriali non granfondo); nel caso in cui invece le iscrizioni superassero i 200 atleti, l’utilizzo di personale Asa è subordinato a tabelle ben precise che definiscono l’intervento di questi soggetti in base al numero dei partecipanti alla competizione. Il personale Asa è dunque costituito da semplici cittadini che vengono preparati a gestire la sospensione temporanea del traffico, sin dal momento in cui giunge sul percorso il veicolo di “Inizio gara ciclistica”, ot-

tenendo dunque la titolarità allo svolgimento delle proprie funzioni sia dal patentino conseguito, sia dal riconoscimento che gli deriva dall’ottemperamento delle prescrizioni di sicurezza, richieste dalle autorizzazioni pervenute all’organizzatore. Ecco perché al personale che vigila gli incroci, va portato il massimo rispetto. Oggi ci si riferisce al personale Asa, includendolo anche nel dispositivo della cosiddetta “Scorta Tecnica” della gara, vale a dire l’insieme di personale anche in moto, cui si aggiungono le vetture di “Inizio e Fine gara ciclistica”, previsto dalle autorizzazioni allo svolgimento delle competizioni ciclistiche per preservarne la sicurezza.


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FOCUS SOLO PER NUMERI UNO

il marchio prestigioso di biciclette tedesco Focus ora disponibile presso il nostro centro di Cesenatico

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30A gRANFONDO vAl CASIES gSIESERTAl lAuF a cura di newsPower

pressoffice@newspower.it

ClaRa e ConFoRtola in val Casies (Bz) nella 30 Km sUCCessi Di paReDi e FelDeReR L’AZZURRO CLARA VINCE PER IL SECONDO ANNO CONSECUTIVO. SECONDO ZORZI. ANTONELLA CONFORTOLA IMPRENDIBILE PER TUTTE. JIRI ROCAREK E JESSICA MüLLER NUOVI CAMPIONI EUROPEI SKI-MARATHON. OLTRE 2.000 PARTECIPANTI E 36 NAZIONI AL VIA IN DUE GIORNI.

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foto neWspoWeR Canon

Roland Clara e Antonella Confortola conquistano la 30a Granfondo Val Casies – Gsiesertal Lauf. Nella giornata dedicata alla tecnica libera, il fondista altoatesino e la nazionale lunghe distanze hanno piazzato l’artiglio vincente dopo 42 km di tracciato attraverso la scenografica vallata altoatesina da cui prende il nome l’evento. Si correva anche la prova mediofondo di 30 km e i vincitori alla fine sono stati Simone Paredi e Barbara Felderer. In zona partenza erano tantissimi (oltre 2.000 nelle due giornate del 16 e 17 febbraio), pronti a pattinare immersi in scenari da cartolina, e con un debole sole a fare da compagno di viaggio. Per circa metà gara il gruppo di testa è rimasto invariato, composto da una trentina di atleti a fare l’andatura tra cui Clara, Cristian Zorzi, Jiri Rocarek, Roberto De Zolt, Simone Paredi e i tedeschi Freimuth ed Escher. Il primo traguardo sprint (Marlene) era posizionato esattamente al 21° chilometro e Zorzi non aveva esitazioni a farlo suo, seguito come un’ombra però da Paredi e De Zolt. Stesso copione pochi chilometri più tardi, al secondo sprint (Mila), quando «sono uscito dal boschetto e ho puntato a tutta verso il Mila. Doveva essere mio anche quello», ha commentato Zorzi al traguardo, aggiungendo con un sorriso che forse «ho dato tutto sui due sprint, in salita Clara mi è scappato via e non sono più riuscito ad acchiapparlo.» Il campione olimpico di Torino 2006 ha dovuto lottare anche con qualche crampo e con la sfortuna di aver spaccato i bastoncini per due volte. «Devo ringraziare Andrea Zattoni», ha detto ancora “Zorro”, «che mi ha assistito durante la gara con bastoncini di riserva. Ne sono successe davvero di tutti i colori. Ringrazio anche il signore che in cima alla salita di Santa Maddalena mi ha prestato un suo bastoncino.» i vincitori della 42 km roland Clara e antonella Confortola

foto neWspoWeR Canon

antonella Confortola insieme alla mascotte

Ma Clara in salita era una furia, ha staccato Zorzi con decisione e in cima alla salita di Santa Maddalena – il tratto più duro dell’intera GF Val Casies – vantava un paio di minuti di vantaggio sul collega finanziere, al punto che sulla successiva discesa verso il finish ha solo accompagnato i suoi sci alla vittoria. «Sono riuscito a prendere un vantaggio sostanziale in salita, che mi ha permesso di scendere in tranquillità da Santa Maddalena», ha ammesso Clara al traguardo con un sorriso smagliante. «Vincere (al suo arrivo è stato intonato il nuovo inno dei Mondiali) era importante per il morale e per capire il mio stato di forma verso i mondiali della Val di Fiemme.» In terza posizione ha chiuso il ceco Jiri Rocarek, staccato di soli 6 secondi da Zorzi, secondo.


foto neWspoWeR Canon

Partenza della 30a Gran Fondo Val Casies

foto neWspoWeR Canon

La gara della Confortola è stata sempre nelle posizioni di testa, c’è stato un po’ di elastico con le avversarie che sono riuscite a ricucire il distacco fino a 15 secondi all’imbocco di Santa Maddalena, dove però la trentina ha schiacciato pesantemente sull’acceleratore e sia la tedesca Müller che la ceca Moravcova hanno dovuto arrendersi. Per la Confortola questa è stata la terza vittoria consecutiva alla GF Val Casies nella prova lunga in skating. La 42 km era valida come Campionato Europeo Ski-Marathon insieme alla 30 km in tecnica classica. I nuovi campioni continentali sono quindi il ceco Rocarek e la tedesca Müller. Nella stessa giornata si è corsa anche la gara sulla distanza di 30 km e i vincitori sono stati il comasco Simone Paredi (in volata sul compaesano Eugenio Bianchi) e la fondista di casa Barbara Felderer. La due giorni della Granfondo Val Casies – Gsiesertal Lauf ha accolto in pista oltre 2.000 partecipanti provenienti da 36 nazioni di tutto il mondo. Ottimo il successo anche per la non competitiva Just for Fun, aperta a tutti quelli che hanno voluto vivere la GF Val Casies senza troppe preoccupazioni di classifica. I complimenti agli organizzatori, capeggiati da Walter Felderer, sono arrivati da tutti, soprattutto dal Presidente della Provincia Luis Durnwalder, e già si pensa alla 31a edizione del prossimo anno. Info: www.valcasies.com

ClassiFiCHe 42 Km tl maschile 1. Clara Roland ITA 1:39.09,8; 2. Zorzi Cristian ITA 1:40.22,9; 3. Rocarek Jiri CZE 1:40.28,8; 4. Eberharter Michael AUT 1:40.48,9; 5. Escher Toni GER 1:40.50,1; 6. De Zolt Ponte Roberto ITA 1:41.10,7; 7. Freimuth Thomas GER 1:42.03,1; 8. Ruiz Diego ESP 1:42.28,2; 9. Seifert Benjamin GER 1:43.20,0; 10. Eberharter Christian AUT 1:43.23,0 Femminile 1. Confortola Antonella ITA 1:51.53,3; 2. Müller Jessica GER 1:53.08,7; 3. Moravcova Klara CZE 1:55.46,1; 4. Reithmayr Andrea AUT 2:00.15,1; 5. Kislukhina Valentina RUS 2:02.10,8; 6. Forstner Renate GER 2:05.31,2 ClassiFiCHe 30 Km tl maschile 1. Paredi Simone ITA 1:10.53,8; 2. Bianchi Eugenio ITA 1:10.53,9; 3. Ganner Norbert AUT 1:11.23,8; 4. Giovine Dario ITA 1:11.23,9; 5. Nöckler Andreas ITA 1:11.45,3; 6. Pareiner Michael ITA 1:12.05,7; 7. Bormolini Thomas ITA 1:12.20,4; 8. Kriz Jan CZE 1:13.42,7; 9. Franchini Massimo ITA 1:13.49,1; 10. Pellegrino Matteo ITA 1:14.23,6 Femminile 1. Felderer Barbara ITA 1:22.48,6; 2. Bitchougova Eugenia ITA 1:23.25,6; 3. Zago Lysanne ITA 1:25.38,7; 4. Gasser Lisa ITA 1:31.02,9; 5. Tessaro Michela ITA 1:32.27,1; 6. Ladstätter Veiter Cäcilia AUT 1:32.34,2; 7. Maurer Isabell GER 1:33.11,1; 8. Hoser-Moser Regina AUT 1:33.23,6; 9. Hofmann Brigitte ITA 1:35.11,0; 10. Zana Cristina ITA 1:35.14,1


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ROAD RACINg a cura di roBerto Zanetti

robyzanetti@alice.it

RUota CHe vinCe non si CamBia LA SCELTA DI UNA RUOTA È SEMPRE VINCOLATA DA UN INSIEME DI FATTORI: LEGGEREZZA, COMFORT, RIGIDITà, SCORREVOLEZZA… ZIPP 202 FIRECREST PER COPERTONCINO, CERCHIO FULL CARBON A MEDIO PROFILO DA 32 MM, È FRUTTO DI UN LAVORO PIANIFICATO NEL TEMPO PER GARANTIRE QUALITà, SICUREZZA E PERFORMANCE AI MASSIMI LIVELLI DELLA SUA CATEGORIA.

Zipp 202 Firecrest per copertoncino complete di pneumatici tufo Calibra 700x23 e cassetta pignoni sram

Basta sostituire il soggetto e il gioco è fatto: nel titolo, al posto di “squadra” ho volutamente scritto “ruota”, perché la Zipp 202 è una ruota vincente e come tale meglio non toglierla mai. Non sono io a dirlo ma campioni del calibro di Contador o Sastre che al Tour e al Giro hanno vinto tappe memorabili. Una ruota protagonista non solo nelle corse a tappe con importanti dislivelli, una ruota che ha fatto parlare di sé ovunque sia stata utilizzata; una ruota che, passando indenne il difficile esame della Parigi-Roubaix, entra di diritto nella lista dei componenti d’alta gamma di cui non si può fare a meno. Da parte mia, essendo un agonista e un tester molto attento alle peculiarità del prodotto, posso affermare con assoluta certezza che la 202 è una ruota rigida e leggera per la salita ma che garantisce stabilità e prestazioni impeccabili anche in discesa dove solamente il minimo

Mozzo e sgancio rapido Zipp della ruota anteriore


errore, visto le velocità che si possono raggiungere, potrebbe risultare fatale. La 202, come tutte le ruote Zipp in carbonio ha sviluppato il progetto Firecrest nella galleria del vento. La progettazione, frutto di uno studio accurato da parte degli ingegneri della casa statunitense, consente di apprezzarne le qualità aerodinamiche non solo in salita, come ho già detto in precedenza, ma anche su nervosi “mangia e bevi” e in pianura dove la resistenza all’aria, sia laterale che frontale, si fa sentire maggiormente anche sui profili “medio-bassi”. Il profilo del cerchio Firecrest full carbon da 32 mm permette di coniugare una sorprendente comodità di marcia dovuta all’utilizzo dei copertoncini e di mantenere inalterata la velocità sfruttando al meglio la scorrevolezza dei mozzi in alluminio, altro autentico capolavoro di casa Zipp. E che dire della frenata? Il ghiaccio dell’inverno comincia a lasciare spazio a giornate di sole decisamente più lunghe e le strade dove ho portato le Zipp 202 al limite mi hanno dato delle risposte molto positive. La pista frenante lavorata alla ceramica, in abbinamento ai nuovi pattini Tangente Platinum Pro Evo in dotazione di colore grigio, garantisce una decelerazione fluida e silenziosa, quasi impercettibile senza per altro subire il pericoloso processo di surriscaldamento, vero tallone d’Achille di molti cerchi in carbonio.

Mozzo, sgancio rapido e ruota libera Zipp della ruota posteriore sgancio rapido Zipp

Caratteristiche tecniche • Cerchio: carbonio H. 32 mm x L. 24,5 mm • Mozzi: Zipp • Sganci: Zipp • Copertoncini: Tufo Calibra 700x23c (in dotazione per il test) • Peso: 1.375,00 gr • Pattini freno: Tangente Platinum Pro Evo • Prezzo: € 2.624,00 al pubblico, IVA inclusa

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ruota libera Zipp e cassetta pignoni sram


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ANTEPRImA ROmAgNA bIKE CuP 2013

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a cura di iVano oGniBene

la stagione agonistiCa RipaRte Dal CRoss CoUntRY TAGLIO DEL NASTRO CON LA GARA “5 COLLI DI ROMAGNA” IN PROGRAMMA A CASTROCARO TERME DOMENICA 10 MARZO PER 34 CHILOMETRI DI PURO BRIVIDO TRA SALI E SCENDI E PANORAMI MOZZAFIATO. UN CALENDARIO RICCO E CHE INIZIA SUBITO ALLA GRANDE, PER PORTARE LA MTB IN GIRO PER LA ROMAGNA.

tire dall’uso di nuove categorie, classifiche con cronometraggio Elettronico della Winning Time e la possibilità di prescrizioni alle singole gare mediante il sistema online. Tornando alla prima della manifestazione, la stagione agonistica 2013 partirà da un appuntamento tradizionale, vale a dire la gara di Castrocaro Terme, in programma domenica 10 marzo. La manifestazione, foto neWspoWeR Canon

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Tutto pronto per affrontare le sfide della prossima stagione, con un calendario di manifestazioni dedicato alla mountain bike, specialità cross country, che porteranno gli appassionati delle ruote grasse a percorrere i bellissimi sentieri dell’Appennino Romagnolo, con il Trofeo “Romagna Bike Cup 2013”. Si preannuncia una stagione agonistica ricca di importanti novità, a par-

denominata “5 Colli di Romagna” è organizzata da Promosport, in collaborazione con il Team Stormig, lungo un tracciato che percorrerà per lunga parte la antica Via del Santo, fino ad arrivare al Santuario di Monte Paolo, per poi proseguire nel fondo valle della Samoggia. Si giunge successivamente al crinale di Converselle e, dopo la discesa dei Tigli, l’arrivo alla vetta del Monte Collina, per un totale di 34 chilometri ed un dislivello di 970 metri. Tra le novità dell’ultima ora, la Promosport, ha siglato un importante accordo con l’azienda cesenate, L’Albero delle Ruote, che, in qualità di main sponsor per la stagione 2013, sarà presente in tutte le tappe del Campionato Romagna Bike Cup con strutture di accoglienza, per la presentazione dei nuovi modelli di mountain bike Speed, garantendo così un’importante collaborazione in termini di test bike ed offrendo altresì una adeguata assistenza tecnica, con personale specializzato, sui modelli di propria produzione. La stagione del Romagna Bike Cup proseguirà poi domenica 14 aprile a Lido degli Estensi (FE), domenica 12 maggio a Sarsina (FC), il 2 giugno ad Alfero (FC), il 23 giugno a San Savino (FC), il 14 luglio alle Balze (FC). Ad agosto, il 4 del mese, la settima prova avrà come territorio quello di Montecoronaro (FC) per concludere il calendario il 22 settembre in provincia di Bologna, a Castel San Pietro. Per tutti gli interessati sarà possibile abbonarsi al Trofeo Romagna Bike Cup entro domenica 3 marzo, potendo godere di quattro vantaggi, vale a dire il costo di abbonamento ridotto, pari a 90 euro, il numero fisso di pettorale con il ritiro in area riservata, l’ingresso in prima griglia e, infine, l’ingresso in griglia Open per i primi tre di ogni categoria. Insomma, l’occasione è ghiotta per condividere questa avventura ed immergersi nel verde di prati incontaminati, lungo sentieri altamente suggestivi, alla riscoperta di antichi ruderi in amene località dell’Appennino Romagnolo. Per informazioni: 338-6834464; fax 0543-64754 www.romagnamtb.it - info@romagnamtb.it


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STRETCHINg NEllO SPORT

a cura del dr. MassiMiliano MuCCini

la stoRia e le Basi FisiologiCHe

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C

Care lettrici, cari lettori, Inizio da questo numero la collaborazione con InbIcI: toccherò diverse componenti della preparazione atletica del ciclista in palestra e argomenti quali nutrizione, composizione corporea, genetica ecc. Il primo argomento di cui parleremo sarà lo stretching nelle sue varie accezioni e varianti. Tale pratica è traducibile in Italiano con l’espressione “flessibilità”. Colui che ha inventato tale disciplina nel 1975, è stato Bob Anderson. Ma come nasce? Semplicemente per il puro pragmatismo americano: il nostro “inventore” era, infatti, obeso e dovette, per forza di cose, improntare un programma di recupero della forma fisica, ma si rese subito conto che non aveva quella necessaria fluidità nell’eseguire gli allenamenti, perché le articolazioni erano “bloccate”: non riusciva neppure da seduto a gambe tese, a toccarsi le ginocchia con le mani (quanti di voi ci riescono?). Lo stretching è, di fatto, una pratica integrata in tutti i programmi di allenamento di qualsiasi sport. Non possiamo esimerci quindi dal partire dalle basi fisiologiche per arrivare al nocciolo. Quando si dice stretching, in gergo tecnico, si parla dunque di mobilità articolare: esso indica quel complesso di strutture anatomiche che concorrono al movimento e quindi agli spostamenti del corpo, o parti di esso nello spazio. In base alle caratteristiche strutturali dei differenti tessuti cellulari, costituenti nel loro insieme l’apparato locomotore umano, nonché per le differenze esistenti tra le funzioni che tali tessuti svolgono, possiamo considerare per comodità descrittiva un apparato locomotore passivo (ossa, articolazioni, tendini, legamenti) ed un apparato locomotore attivo costituito dal sistema neuromuscolare. L’apparato locomotore attivo è costituito da muscoli scheletrici striati che rappresentano la muscolatura volontaria e tramite aponeurosi, meglio conosciuti come tendini (che non si contraggono), si inseriscono nell’apparato scheletrico ed articolare, determinando con le loro contrazioni il movimento. Ogni muscolo ha un suo raggio di azione con un punto di inserzione (l’origine) ed un punto più distante (distale). La contrazione muscolare si definisce come l’avvicinamento del capo distale all’origine, ovvero la contrazione “attiva o concentrica”, mentre quando il muscolo si distende si ha la “fase negativa

o eccentrica”. Il raggio d’azione è definito come R.O.M. (range of motion). Quanto più riusciamo a rendere flessibile la muscolatura scheletrica, tanto più possiamo avere un maggior numero di fibre muscolari a disposizione per la contrazione: da ciò deriva non solo una corretta mobilità articolare, ma anche il rinforzo della muscolatura stessa. Il movimento viene determinato da un sistema di leve e le ossa si comportano come tali. La forza che le fa muovere è dovuta alla contrazione dei muscoli ad esse collegate; le parti mobili dello scheletro, le articolazioni, si possono considerare come sistemi di leve, in cui la potenza è data dalla forza muscolare, il cui fulcro è rappresentato dall’articolazione, la resistenza dal peso delle parti che vengono spostate.

massimiliano muccini, Dottore in Scienze e Tecnologie del Fitness e Prodotti della salute, Università di Camerino, si occupa da più di venticinque anni di fitness e preparazione atletica per vari sport, consulente Inkospor, certificato American College of Sports Medicine Health & Fitness Specialist (l’autorità nel campo della sperimentazione e nella ricerca sportiva), Tecnico di Riequilibrio Posturale. Consigliere Nazionale di ADISF (Ass.ne Italiana Dottori Scienze del Fitness), Presidente di ScienzedelFitness.com ASD che organizza seminari e corsi per il settore fitness e wellness. Autore del libro “Wellness italiano, colloquio di vendita motivazionale per gli operatori fitness & wellness” pubblicato su Amazon. Già collaboratore ufficiale del mensile Cultura Fisica & Fitness. Per contatti: info@muccinitrainer.it Web: www.muccinitrainer.it Cell.: ++39 347.88.64.440


foto neWspoWeR Canon


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La Romagna in mTB si muove con speed a cura di MATTEO GOZZOLI

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SPEED UN’EMOZIONE FRA MARE E COLLINA NASCE uNA NuovA SiNERGiA TRA GRuPPo BiCi E PRoMoSPoRT MouNTAiN BikE ChE vEDRà iL MARChio SPEED CoME SPoNSoR DEi DuE ChALLENGE MARE&CoLLiNA E RoMAGNA BikE CuP.

È

È stato siglato un importante accordo tra l’azienda cesenate Gruppo Bici Srl e la Promosport Mountain Bike, dove Speed (speedbikes.it), il celebre marchio di MTB, sarà lo sponsor principale delle 11 prove che contraddistingueranno i due challenge: Mare&Collina e Romagna Bike cup. «Saremo sponsor di questo circuito con il nostro marchio Speed per i prossimi tre anni e sono convinto che questa partnership darà ottimi risultati – dice l’amministratore di Gruppo Bici Andrea Chiarini – questi appuntamenti saranno anche occasione, non solo per mettere in mostra tutti i nostri modelli, ma per fare provare sul campo di gara le sensazioni che trasmettono le nostre bici Speed Levity con il nuovo standard ruote 650B (27,5).» Poi conclude: «Assieme alla catena di negozi Lalbero delle Ruote abbiamo messo a Il presidente di Gruppo Bici Dott. Andrea Chiarini e il responsabile di Promosport Ivano Ognibene

punto un servizio molto utile ai consumatori che in questo modo, se interessati al nostro prodotto, non compreranno a scatola chiusa ma avranno l’opportunità di testarlo.» Gli fa eco il promotore dell’iniziativa Ivano Ognibene: «È da più di vent’anni che organizziamo questo genere di prove e riconosco che avere un marchio leader del mercato MTB come Speed non può che farmi un enorme piacere. Il servizio verso i ciclisti migliorerà sensibilmente grazie anche ai point

Lalbero delle Ruote dove poter provare le novità del settore MTB».

Di seguito gli appuntamenti Challenge Mare e Collina: Dom. 24 Febbraio - Fratta Terme Dom. 03 Marzo - Fratta Terme Dom. 10 Marzo - Castrocaro Terme Trofeo Romagna Bike Cup: 1a Prova Dom. 10 Marzo Castrocaro Terme (FC) 2a Prova Dom. 14 Aprile Lido Estensi (FE) 3a Prova Dom. 12 Maggio Sarsina (FC) 4a Prova Dom. 02 Giugno Alfero (FC) 5a Prova Dom. 23 Giugno San Savino (FC) 6a Prova Dom. 14 Luglio Balze (FC) 7a Prova Dom. 04 Agosto Montecoronaro (FC) 8a Prova Dom. 22 Settembre Castel San Pietro (Bo)


Il BAR CICCIO è il luogo di ritrovo dei ciclisti della riviera, in partenza per gli itinerari e percorsi della Valle del Savio e colline romagnole. Offre agli amici ciclisti, un punto di ristoro con un ampio parcheggio privato e un prezioso servizio di lavaggio bici (rivolgersi al bar) per coloro che rientrano dai percorsi del fuoristrada Orari abituali di partenze e ritrovi: martedì ore 12.30 • giovedì ore 12.30 • sabato ore 13.00

Tutti i sabati ritrovo per escursioni in MTB

Una buona giornata comincia con noi... Colazioni e aperitivi con ricco buffet Servizio di pagamento bollette luce, gas, acqua, telefono e multe Sala TV Sky con dirette sportive tutte le partite in diretta del Cesena con Sky HD

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BAR CICCIO


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canTina vaLpanTena NELLA “VALLE DEGLI DEI” O “VALLE DI TUTTI I VINI”

«Se volgiamo à man destra i passi lenti troviam le mura aperte in quella parte, che scopre il piano e i monti più eminenti: la Valpantena sembra fatta ad arte...»

i successi ottenuti nei più importanti concorsi enologici internazionali sono il meritato riconoscimento di questa continua ricerca mirata al miglioramento degli standard produttivi e qualitativi.

Queste poetiche parole sono state scritte nel 1617 da Adriano Grandi in “Le bellezze di verona”. Prima di lui, anche Francesco Corna da Soncino nel 1477 nel suo “Fioretto de le antiche croniche de verona e de tuti i soi confini” descriveva «una valle idilliaca segnata da vallicole e sorgenti, fontanelle amene e appezzati vitigni di cui la Valpantena (non solo per rima) abbondanza mena».

La Cantina valpantena, quindi, offre vini, olio, aceto balsamico e grappe di altissima qualità. i vini sono catalogati in due principali linee di produzione: la linea Valpantena e la linea Terre di Verona. Alla linea valpantena appartengono i pregiati vini “Torre del Falasco”, “Anfora” e “Alfabeto”, mentre entrambe le linee si fregiano di denominazioni DOC (fra cui si annoverano i pluripremiati valpolicella e Amarone, il Bardolino, il Soave, nelle loro molteplici declinazioni, e molti altri) e IGT (dai Merlot, Chardonnay, Pinot Grigio, Cabernet Sauvignon, per citare i più conosciuti, andando ai nomi insoliti di Pergolino, Corvina, Garganega…). Non mancano anche il passito, il prosecco e gli altri vini spumanti.

La presenza della vite nella valpantena affonda le sue origini lontano nel tempo. infatti, proprio la dolcezza del vino unita al sapore dei prodotti della valle sembra aver sedotto, secondo lo storico romano Floro, prima i Cimbri ed in seguito i Romani, i quali ritenendo che il terreno della valpantena fosse l’ideale per la coltivazione della vite, intensificarono il disboscamento e piantarono viti. Nel cuore di questa valle situata a nord-est di verona, opera la Cantina Valpantena Verona, una delle maggiori realtà vitivinicole della zona. Nata nel 1958 come associazione cooperativa tra alcuni viticoltori veronesi, la Cantina raggruppa oggi circa 300 aziende agricole, che coltivano complessivamente circa 600 ettari di vigneti, compresi in tutte le zone a denominazione di origine controllata del territorio collinare veronese. A queste aziende si sono aggiunte nel luglio del 2003 dopo la fusione con l’oleificio delle Colline veronesi altre 150 aziende produttrici di olio, dando così vita a una nuova realtà oleovinicola nella valpantena. L’impegno e la cura prestati in tutte le fasi della filiera produttiva, dove tradizione e innovazione tecnologica si fondono insieme, hanno portato a un eccellente livello qualitativo, consentendo di sfruttare pienamente tutte le qualità delle uve e delle olive conferite dai propri associati.

Dalle vinacce viene ricavata anche l’ottima Grappa di Amarone “Torre del Falasco”, dal profumo intenso e delicato allo stesso tempo, ottenuta tramite un’accurata distillazione e conservazione in piccoli catari di rovere. Non meno pregiato è l’Olio Extra Vergine di Oliva DOP Veneto Valpolicella col suo sapore fruttato, leggero e dolce e sorprendenti venature amare e piccanti. viene lavorato in moderni impianti a ciclo continuo e temperatura controllata, in grado di conservare durante l’estrazione tutte le caratteristiche qualitative delle olive. Non resta che fare un salto in questa valle e questa Cantina dove trovare vino e olio perfetti per accompagnare una tavola “divina”… Cantina Valpantena Verona S.C.A. via Colonia orfani di Guerra 5/B 37142 verona Tel. 045.550032 - Fax 045.550883 www.cantinavalpantena.it info@cantinavalpantena.it


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THomas ciacci a cura di NICOLETTA BRINA

nicoletta.brina@gmail.com

NEW ENTRY NEL SUPER TEAM G-MOBILE SoTTo iL TiTANo uN Nuovo ACQuiSTo PRovENiENTE DA viLLA vERuCChio. DoPo ANNi Di SToP, iL 33ENNE ToRNA iN SELLA E, RESPiRANDo L’ARiA Di CASA, Si PREFiGuRA uNA STAGioNE RiCCA Di GRNADi SuCCESSi.

T

Thomas Ciacci è la new entry del Super Team G-Mobile di San Marino per il 2013. Approdato alla formazione sammarinese, provenendo dal Cesena Borello, dove peraltro ha lasciato un gruppo di amici che, come tiene a sottolineare «stimo particolarmente», ha già le idee chiare sul da farsi. il 33enne, tecnico che si occupa di assistenza alle caldaie, vive a villa verucchio e si sta preparando alla nuova stagione di gare. Thomas come ha mosso le prime pedalate? «Come accade tra ragazzini, uno trascina l’altro ed ecco che un mio caro amico correva in una società del titano, la Juvens San Marino. A 12 anni ho cominciato con gli esordienti, poi sono arrivato fino agli juniores di 2° anno ed ho smesso. Mi erano passati un po’ gli stimoli, ne avevo meno voglia e poi ci si è messo anche il lavoro ed i nuovi impegni.» Poi, un nuovo inizio? «Ebbene sì, tant’è che circa 4 anni fa ho ricominciato da amatore. Avevo una vecchia bicicletta, risalente al periodo in cui correvo, l’ho rimessa a posto ed ho iniziato ad uscire qualche volta. Poi ho ripreso a gareggiare ed ho visto che ricominciavano ad arrivare i risultati, così ho continuato.» Strada o mountain bike? «A dire il vero, non ho mai provato in vita mia una mountain bike, non ci sono mai salito e, francamente, neppure mi interessa. Solo, esclusivamente e soltanto strada.» Quali sono le vittorie che ricorda con maggiore affetto? «L’anno scorso a maggio, il giorno in cui l’Emilia è stata scossa dal terremoto, io ho vinto a Mondolfo, peraltro nella stessa gara in cui era presente anche Tonucci, ex professionista. Inoltre due anni fa a Riccione, alla medio

fondo, avevo fatto terzo assoluto e primo di categoria.» Ad oggi, fa parte del Super Team G-Mobile di San Marino, come vi è approdato? «L’anno passato ero nel Borello, dove ho lasciato amici ed un clima davvero stupendo. Tuttavia la squadra era piuttosto lontana rispetto a casa mia. A San Marino, inoltre, avevo già amici che facevano parte del team, così ho voluto provare e mi trovo davvero molto bene. Sono anche in parte debitore del presidente del Super Team perché è stato lui a darmi lo stimolo per riprendere la bicicletta quando avevo smesso. È un ambiente molto stimolante, mi trovo bene e, data la vicinanza con Villa Verucchio, sento un po’ più l’aria di casa mia.» Quali sono gli impegni futuri? «A qualche corsa ho già preso parte, mentre, a livello di allenamenti, al momento riesco a fare poco per via del lavoro, ma soprattutto delle temperature: non vedo l’ora

che arrivi il caldo per cominciare ad uscire di più. Avevo pensato di tornare a Riccione per la mediofondo, visto che due anni fa l’avevo vinta. Credo parteciperò al circuito italiano, europeo e mondiale.»


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oRneLLo piRaccini a cura di NICOLETTA BRINA

80 ANNI E NON SENTIRLI PER i RAGAZZi Di CESENA BikE È uNA SoRTA Di PAPà ChE DiETRo, QuANDo Si FA RiToRNo DA uN’uSCiTA, PRoPRio NoN Ci vuoL STARE. SARà FoRSE PERChÉ QuALChE SEGRETo L’hA RuBATo Ai SENAToRi DEL PEDALE?

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La tempra di ornello Piraccini, ciclista cesenate, è di quelle che non si forgiano con l’allenamento, ma sono il frutto del carattere e della fatica di altri tempi. Ad un passo dagli 80 anni – il suo compleanno si festeggerà a luglio – ornello è di quei personaggi tosti, che anche col freddo escono, anche se sta attento ai consigli del medico. uno di quelli che, confessa con una punta d’orgoglio, «ancora, i più giovani, quando si torna verso casa, li stacco. Sono uno che non molla». «Ho fatto il muratore per 40 anni, coltivavo la terra e lo faccio ancora oggi. Ora ho più tempo per andare in bicicletta, ma sono praticamente nato in sella. Avevo 15 anni, ricordo, e giravo con una normalissima bici da passeggio e, quando vedevo passare i ciclisti, quelli bravi, mi ci mettevo dietro e tenevo il passo. Avevo già la gamba.» Niente trafila tra settori giovanili per lei… «Eh no, anche perché ai miei tempi non c’era quella filosofia. Non ho mai potuto fare il ciclista vero, andavo a correre la domenica perché lavoravo, oppure sfruttavo le giorna-

te di sciopero e andavo ad allenarmi. Ricordo che riuscivo a staccare i miei avversari nelle gare, ma poi finiva che perdevo la competizione, perché venivo colto dai crampi ed ero costretto a fermarmi. Ciò dovuto al fatto che ero poco allenato.» Quindi era uno che in sella gareggiava anche? «E le ho anche vinte! Era davvero immensa la gioia, la soddisfazione, tutti increduli dato che sapevano che faticavo ad allenarmi. Poi ho avuto anche la fortuna di conoscere ciclisti importanti come Cavalcanti di Ravenna, col quale ho fatto delle cronometro, Moser, Fausto Coppi, Bartali, sono andato in bici con loro o ci siamo trovati alle feste dello sport e conoscendo queste persone lo stimolo a dare il massimo, ti viene per forza. Con Franco Magnani ed Arnaldo Pambianco uscivo spesso in bicicletta e non mi staccavano.» Oggi è con Cesena Bike, come si trova? «Io sono iscritto al gruppo sportivo di Sant’Egidio, ma con Alice ed i ragazzi mi trovo be-

nissimo: il fatto è che sono tutti giovani ed io sono il più anziano, ma non sono di certo quello che si tira indietro quando c’è da pedalare. Mi considerano un po’ il babbo di tutti ed è un bel clima.» Ha già ricominciato ad uscire in bici in questa stagione? «Ho già fatto 1.500 km dall’inizio dell’anno, poi ho perso dei giorni di allenamento a causa del freddo e del ghiaccio. Normalmente esco anche 3-4 volte la settimana. Per lo più parto da solo, perché il medico mi ha detto che al mattino devo andarci piano, quindi seguo il mio ritmo, poi però quando sono con il gruppo, sulla via del ritorno mi metto in ‘baracca’ anche io, mi diverto ancora insomma. Basti dire che quando usciamo con la squadra e siamo sulla via del ritorno da Novafeltria o San Leo, dai 30-40 che eravamo all’andata, finiamo per ritrovarci in una decina, perché gli altri li stacchiamo. Per scherzare, mi canzonano dicendomi “Brutto vecchiaccio, ma tu non molli mai!?”. Eh, la salute non mi ha mai abbandonato fortunatamente e… no, io non mollo mai!»


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donne aL comando a cura di GIANLUCA BARBIERI

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ARRIVANO LE ESTEBIKEGIRLS LA NuovA iDEA Di LoRENZo RuBiNi E iLARio MERLiN, SPiNTA DALL’iNoSSiDABiLE MoNiCA SQuARCiNA, Si PRoPoNE Di DivENTARE PuNTo Di RiFERiMENTo PER LE RuoTE GRASSE “RoSA” Di TuTTo iL vENETo E NoN SoLo.

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È nata per caso, su idea dell’ex campionessa italiana, Monica Squarcina, che dal 1988 corre sulle ruote grasse e vince anche su strada. un palmares di altissimo livello, una vita sui pedali, una vera e propria “macchina da guerra” al punto tale da diventare “oggetto del desiderio” di molte società ciclistiche, prima agonistiche ed ora amatoriali. Monica Squarcina, dopo aver pedalato per decine di società in tanti anni di carriera, avendo vinto centinaia di gare e vari titoli, sia di mtb, che di ciclismo su strada, sembra aver trovato l’ambiente giusto alla corte di Renzo Zordan, Presidente del Team Estebike Zordan di Este (PD). Sono oltre 5 anni che corre col sodalizio giallorosso e, come succede sempre, dopo tanti anni di militanza, la verve e gli stimoli tendono a calare. Ecco allora la lampadina che ha riacceso in lei e nel team Estebike, la voglia di ritornare protagonisti: una squadra femminile di mountain bike, nella quale il gentil sesso diventa fulcro dell’intera attività, mentre la compagine maschile diviene certamente pilastro della squadra, ma a sostegno delle girls giallorosse. Tutto è nato da un colloquio tra la Squarcina, arrivata seconda all’Atestina Superbike (dietro a Stefania Zanasca) e Luisa De Lorenzo Poz, anch’essa biker di rilievo, con un trascorso importante, sia tra le Elite, che tra le Master woman. Da lì, è stato un attimo creare un team composto da sei tra le più agguerrite bikers

del veneto. in testa, Monica Squarcina, vera trascinatrice del team, cui si è affiancata Luisa De Lorenzo Poz, Elisa Barina e Marina Donò, ex Team Biga, Loredana Landolfi, arrivata dal Team Parolin Bassano, ed infine la new entry Elisa Cappellari, trasferitasi dalla Stone Bike, al Team Estebike Zordan. Le ragazze, più agguerrite che mai, correranno le gare della Coppa Colli Euganei, alcune gare della Coppa veneto e del veneto MTB Tour. il Team maschile ha visto l’importante innesto

dell’ex Elite Fabio Capuzzo, rientrato in pista con la famiglia guidata da Lorenzo Rubini, mentre saranno sempre i veterani del Team Luca Selmin e Gianni Manfrin a guidare l’armata giallorossa. Confermati Maurizio Borsato, nome noto del fuoristrada veneto, Gianni Amorosi, Michele Sandri, Massimiliano Pinato, Andrea Losi, Riccardo Bonato, orlando Ferraretto, Giancarlo Parolo, Enrico Grigoletto. «Sono felice che l’idea di creare qualcosa di nuovo sia andata in porto. – spiega Lorenzo Rubini, vice Presidente e responsabile Team agonistico – Dal 1996 questo team è ai vertici del ciclismo amatoriale veneto e come spesso accade, dopo tanti anni di attività, la voglia di fare tende a calare. L’innesto di nuovi dirigenti e l’esperienza di quelli vecchi, ha portato tutto il team a riprendere la posizione di squadra di riferimento in regione, mentre la nuova formazione femminile, servirà ad iniettare nuove energie al gruppo e a ridare quella carica che negli ultimi tempi era un po’ svanita. Un team, quello dell’Estebike Zordan, che sa mantenere il giusto equilibrio tra gruppo agonistico e cicloturistico, contando sull’apporto di tutti anche in campo organizzativo. Ricordo che il Team Estebike Zordan, oltre all’attività pedalata, organizza il Circuito del Castello e il mitico XC del Monte Cecilia, ed è coorganizzatrice di Atestina Superbike.» Alla conferenza stampa di presentazione, erano presenti anche il vice Sindaco di Este, Stefano Agujari Stoppa e l’Assessore allo Sport, Fabrizio Bruggin.


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TRoFeo maRe & coLLina 2013 a cura di IVANO OGNIBENE

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CHRISTIAN SAMBI TRIONFA A MILANO MARITTIMA IL RAVENNATE FA SUO IL 13° MEMORIAL COVERINI

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foto D. CASADIO/MBT

Partenza con il botto per la prima gara stagionale dedicata alla mountain bike, svoltasi domenica 17 febbraio a Milano Marittima (RA) e valida come prova inaugurale del Trofeo Mare & Collina, da anni trampolino di lancio della stagione agonistica. La bella giornata di sole ha premiato l’impegno del Team Surfing Shop, con la presenza di oltre 420 concorrenti, in rappresentanza di 32 società, provenienti anche dalle Marche e Toscana, cui si sono aggiunti tantissimi accompagnatori al seguito. il tracciato di gara, unico per la categoria maschile e femminile, di 28 km è stato ricavato all’interno delle riserve pinetali di Cervia. A mettersi in luce, fin dalle prime pedalate, un piccolo gruppetto formato da Christian Sambi (Sambi Team), Matteo Fabbri (Mxschool), Simone Lunghi (Mondo Bici), Fabio Monti (Torpedo) e Marcello Parini (Surfing Shop), gruppetto che imprime alla gara un ritmo elevatissimo. Al giro di boa, con una progressione irresistibile, il terzetto composto da Sambi, Fabbri e Lunghi, metteva ulteriori secondi di distacco dai diretti inseguitori, a nulla valendo gli sforzi – in cerca di aggancio – di Monti e Parini. Messi in cassaforte secondi preziosi di vantaggio, il trio di testa percorreva gli ultimi chilometri con relativa tranquillità, fino al lungo rettilineo finale. Duecento metri al cardiopalmo che hanno visto l’atleta del Sambi Team

imporsi nettamente sugli avversari, al termine della volata finale con la quale ha chiuso la competizione, totalizzando un tempo di 55’ 49”. Alle sue spalle, il testa a testa tra Matteo Fabbri (2° al traguardo) e Simone Lunghi. in campo femminile, predominio di Marta Maccherozzi (Gruppo T.N.T.), seguita da Annarita Cavulla (imola Bike) e valeria Bartolini (Torpedo). Nella categoria Dilettanti, netta supremazia di Giacomo de Paoli (Ecology Team). Per informazioni: 338 6834464 www.romagnamtb.it info@romagnamtb.it

foto D. CASADIO/MBT

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CLASSIFICHE

Uomini km 28 1° Christian Sambi - Sambi Team 2° Fabbri Matteo - Mxschool 3° Simone Lunghi - Mondo Bici 4° Fabio Monti - Torpedo 5° Marcello Parini - Surfing Shop Donne km 28

1a Marta Maccherozzi - Gruppo T.N.T. 2a Annarita Cavulla - imola Bike 3a valeria Bartolini - Torpedo


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a cura di ALFREDO VITTORINI

EN PLEIN DI NIELS ALBERT NEL TROFEO “BPOST BANK” SE DA uNA PARTE iL CALENDARio iNTERNAZioNALE Si È CoNCLuSo AD ooSTMALLE, Lo STESSo NoN Si PuÒ DiRE PER L’EX iRiDATo ChE PRoNoSTiCA ALMENo ALTRE DuE STAGioNi (AZZARDA ADDiRiTTuRA TRE) iN AGoNiSTiCA AD ALTo LivELLo.

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oostmalle (BEL) Dopo oltre cinque mesi d’intensa attività il calendario internazionale ciclocross dell’uCi ha avuto il suo epilogo stagionale ad oostmalle, in Belgio, con l’ottava ed ultima prova del “BpostBankTrofee”, ex Trofeo Gazzetta di Anversa, che si è disputato con l’inedita formula della classifica a tempo, per le sole prove riservate alla categoria Elite uomini. L’ex iridato Niels Albert, detentore della Coppa del mondo, ha difeso la sua leadership nella classifica del trofeo BpostBank andando all’attacco fin dalle prime battute della corsa con un assolo vittorioso che vanificava il tenace inseguimento di un gruppetto di atleti che comprendeva anche kevin Pauwels e l’iridato Sven Nys. Lo sfortunato Pauwels era costretto al ritiro per la irreparabile rottura della bici conseguente ad una plateale caduta mentre Nys, per guasto meccanico, restava attardato e dopo il cambio di bici al box, raggiunto a piedi, concludeva al nono posto. Lo stesso Nys, felice per la conquista di ben diciotto successi stagionali, comprensivi della sua seconda maglia iridata

Il vincitore Niels Albert, detentore della Coppa del Mondo

foto DAN SEATON

foto DAVID STOCKMAN/GETTY IMAGES


foto CYCLEPHOTOS.CO.UK

e, per la dodicesima volta, della classifica finale del Trofeo Superprestige, dichiarava la sua intenzione, a dispetto della sua età (trentasei anni), di prolungare la sua attività agonistica per almeno altre due stagioni, forse tre. Alle spalle di Albert, che ad oostmalle aveva vinto al suo debutto nella categoria Elite, giungevano il campione nazionale klaas vantornout (a 16”), secondo anche nella classifica finale del trofeo, il sorprendente

Jim Arnouts (23”), il ceco Radomir Simunek e Dieter vanthourenhout (31”). Anche nella categoria Elite donne il successo della campionessa nazionale Sanne Cant s’abbinava con il consolidamento nella classifica finale rispetto all’inglese helen Wyman, giunta terza, sulla scia dell’olandese Sabrina Stultiens. Tra gli under 23 il successo andava a Wout van Aert ma nella classifica finale a punti (sti-

lata sui migliori risultati di sei delle otto prove) il campione nazionale Wietse Bosmans precedeva di tre punti l’olandese Corné van kessel e di sette Michael vanthourenhout. Nella categoria Juniores, per la quale non era prevista classifica a punti, l’iridato Mathieu van der Poel, figlio di Adrie e nipote di Raymond Poulidor, concludeva imbattuto la stagione con trenta successi consecutivi, tra i quali il campionato nazionale, europeo e mondiali, tutte le prove e la classifica finale della Coppa del mondo e del Trofeo Superprestige di categoria. Per tutti i protagonisti di questa intensa stagione del ciclocross internazionale un breve periodo di riposo attivo poi alcuni si dedicheranno all’attività su strada ed altri, invece, proseguiranno con il fuoristrada, ovvero con le gare di mountain bike, cosa che stanno già facendo i nostri azzurri come, per esempio, Marco Aurelio Fontana, Enrico Franzoi, Elia Silvestri, i fratelli Luca e Daniele Braidot e tanti altri.


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new BiKe

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a cura di GIANLUCA BARBIERI

OCCHIO AI GIOVANI, MA NON SOLO iL TEAM Di SCANDiANo (RE) CoMBiNA LA PASSioNE DEi PiÙ GRANDi ALL’ENTuSiASMo DEi GiovANi, NEL PEDALARE LuNGo i SENTiERi DELL’EMiLiA RoMAGNA E NoN SoLo. uN BEL MiX ChE PuNTA SuLL’ALLEGRiA PER CREARE uN AMBiENTE SERENo, iN Cui FioRiSCoNo oTTiMi RiSuLTATi E SBoCCiANo, DivERTENDoSi, GiovANi CiCLiSTi. uN GRuPPo GENERoSo ChE NEL 2012 hA REALiZZATo NuMERoSi EvENTi PER i PiÙ PiCCoLi E ChE hA SAPuTo AiuTARE LA PoPoLAZioNE DELL’EMiLiA, DuRAMENTE CoLPiTA DAL TERREMoTo.

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il motto del Team New Bike non lascia dubbi sul modo di interpretare l’attività sportiva della formazione scandianese: “vivere la bicicletta nel divertimento” è, infatti, la filosofia di successo della squadra reggiana, che nel 2012 ha contato nelle sue fila ben 133 atleti.

La simpatia dei ragazzi di Scandiano (RE) coinvolge sempre più persone, tanto che il numero dei tesserati è in crescita costante e nel 2012 ha fatto registrare un significativo incremento rispetto all’anno precedente, sinonimo che l’ambiente sereno e allegro creato dal Team New Bike è l’elemento che distingue positivamente la squadra. La formazione emiliana ha affrontato durante il 2012 oltre 120 competizioni, dando prova di essere una realtà ciclistica completa, partecipando a gare su strada, offroad e numerosi cicloraduni. il vero e proprio fiore all’occhiello della squadra è certamente rappresentato dagli atleti del comparto Junior: sette giovanissimi cor-

ridori che, grazie a un team che rappresenta una sorta di seconda famiglia, si sono gradualmente avvicinati allo sport in un clima sereno e stimolante, fino ad ottenere i primi risultati di rilievo. Numerosissime, infatti, le vittorie nelle singole gare dei bikers in erba del Team New Bike, che può inoltre vantare un palmares di tutto riguardo, con l ’ a ff e r m a z i o n e nei più importanti circuiti regionali, grazie a Lorenzo Tarabelloni, Alex Benassi e Riccardo Ferrari nella Matildica Cup, e dal ripetersi di Ferrari anche nell’Emilia Romagna Cup. L’attenzione verso i più piccoli della compagine scandianese è il primo segnale di un’attività svolta con grande passione e con la voglia di trasmettere alle ge-

nerazioni future il giusto approccio allo sport. L’impegno del Team New Bike è stato evidente con l’organizzazione di un circuito di prove dedicate ai più piccoli, il “Gimkabimby Trophy”, che ad ogni appuntamento ha permesso ad un centinaio di bambini di divertirsi in bici in totale sicurezza, grazie ad uno staff competente e affiatato. «Siamo stati coinvolti in molte attività sportive – ha sottolineato Cristian Bertolani, Presidente del New Bike – finalizzate non solo all’attività per i grandi, ma soprattutto ai più piccoli. Loro sono il nostro futuro ed è anche per questo che abbiamo voluto organizzare due cicloraduni che sono serviti a raccogliere fondi per la costruzione della scuola materna di Medolla (MO). Abbiamo ottenuto oltre 500 presenze, raccogliendo circa ottomila euro, devoluti alla Onlus Rock No War che si occupa del progetto.» Quella di New Bike è certamente una realtà importante e che molte società sportive dovrebbero prendere ad esempio. Anche l’attività dedicata ai “meno giovani” è importante: la società civile non è composta solo da bambini e anziani, ma anche da persone che lavorano e che in questo momento di crisi risultano le più colpite e quelle che soffrono di più. Ecco perché diviene indispensabile creare un contenitore sportivo rivolto anche alla classe lavorativa, per dare un supporto morale nell’affrontare le difficoltà che questi tempi comportano.


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