BIMESTRALE IN DISTRIBUZIONE GRATUITA ANNO X - N. 02 APRILE / MAGGIO 2019
magazine
9 - 16 giugno 2019 | International Cycling Events
RICCARDO MAGRINI “Giro mai così incerto. Possono vincerlo almeno sei corridori”
GIANFRANCO JOSTI
I personaggi del ciclismo “Vita, morte e miracoli di Giovanni Michelotti”
SANDRO PISANESCHI
“Dal laboratorio dei prof. vi racconto tutte le scelte vincenti di Pissei”
LE NUOVE BARRETTE
ENERGETICHE CON UN CUORE DI
BURRO D’ARACHIDI
BELTRAMI T.S.A. SRL | Via Euripide, 7 42124 Reggio Emilia info@beltramitsa.it | www.beltramitsa.it
2
INBICI LIFESTYLE
SCATTO D’AUTORE TOUR DOWN UNDER by Bettiniphoto
LIFESTYLE INBICI
3
Ride Riccione Week
Un
Ricco contenitore dedicato
alla bicicletta a cura della Redazione
Bike economy, pedalata col campione, tour gastronomici e tanto divertimento: dal 9 al 16 giugno, nella Perla dell'Adriatico, una settimana consacrata al ciclismo Appuntamenti di respiro internazionale, momenti spettacolari, convegni, degustazioni e tantissimo sport: questi gli ingredienti di Ride Riccione Week, la settimana dal 9 al 16 giugno dedicata alla passione per la bicicletta che chiude il programma della Primavera del Giro. Un contenitore di evento consacrati alla bicicletta sulla scia del Giro d’Italia che toccherà la Perla il 19 maggio. “Riccione si conferma meta a grande vocazione cicloturistica – dichiara l’assessore al turismo e 4
INBICI LIFESTYLE
sport Stefano Caldari - e spinge con ancora più convinzione in questa direzione. Abbiamo deciso di capitalizzare questo patrimonio e investire in un appuntamento originale, unico, che tiene insieme agonismo e intrattenimento, professionisti e amatori, per un’offerta diversificata e eclettica che si rivolge ad un pubblico sempre più vasto di appassionati di ogni età”. Il progetto è realizzato in collaborazione con i maggiori player del settore e con il consorzio Bike Hotel, il consorzio Family Hotel, Riccione
Sport, Eurobike e riviste di settore come il gruppo editoriale InBICI. Tra i partner di RRW figurano alcune tra le più prestigiose realtà internazionali come Campagnolo Roma, associata WACE (World Association Cycling Event) e l’osservatorio nazionale della bike-economy. L’evento è dedicato ad un pubblico trasversale e prevede un palinsesto di eventi per diverse fasce di età, interessi e vocazioni, dalle gare in mountain bike alle escursioni giornaliere con e-bike alla scoperta dell’entroterra ai tour con i campioni dal mare alla collina. Per tutta
editoriale InBici - si potrà pedalare in un’uscita di gruppo con personaggi campioni nello sport o nella vita. Già confermati come “tour leader” Linus, Francesco Moser, Davide Cassani, Jury Chechi.
Riccione lungomare
la settimana inoltre sono previsti forum b2b, stand con i prodotti dei principali brand del settore, dall’abbigliamento tecnico alle case di produzione. Il tutto accompagnato da spettacoli, intrattenimento ed enogastronomia d’eccellenza. Il programma prevede eventi speciali e appuntamenti che scandiscono tutta la settimana. Tra gli eventi speciali: XC Eliminator, un circuito di 500 metri in piazzale Roma dove oltre alla tecnica sono necessarie potenza e la capacità di mantenere l’andatura per tutto il tempo; Ride Criterium Riccione, la particolare competizione a scatto fisso per un circuito corto in centro città; International Bike Economy Forum, un appuntamento b2b con al centro il mercato del cicloturismo in Italia; Randonnée dei Biondi, una randonnée con percorsi di 200 e 300 chilometri attraverso la Romagna e le Marche. Tra gli eventi speciali si inserisce inoltre Il Giro con il Campione: durante la RRW - grazie alla sinergia con il gruppo
Nella settimana di RRW inoltre sono in programma due gare internazionali: il prologo e la partenza della prima tappa da Riccione del Giro d’Italia under 23 e la Ride Riccione, l’upgrade della Gran Fondo Città di Riccione nata e cresciuta grazie al patron Valeriano Pesaresi che, dopo vent’anni rilancia e cambia veste e si trasforma in un format con tre percorsi, da 40, 85 e 140 km, e raggiungerà nel circuito più lungo la vetta del Cippo, conosciuta in tutto il mondo grazie a Marco Pantani. Un’altra novità è rappresentata dal fatto che dopo tante edizioni la Gran Fondo partirà da viale Ceccarini e tutti i partecipanti indosseranno la maglietta ufficiale.
Il progetto Ride Riccione Week infatti non vuole essere solo un evento ma un prodotto e per comunicarlo e promuoverlo si è scelta la firma di Aldo Drudi, che ne ha ideato il logo e la maglia ufficiale con un tratto che narra di velocità e futuro, che si scinde per raccontare Ride Riccione Week e Ride Riccione. E inoltre mostre tematiche a Villa Mussolini, area kids, enogastronomia e degustazioni e un’area expo dove trovare i migliori brand del settore. Ricordiamo anche, tra gli eventi clou, domenica 18 giugno la Ride Riccione 2019, ovvero la 21esima edizione della Gran Fondo di Riccione, una delle corse amatoriali più spettacolari e longeve di Romagna. Ride Riccione RR si snoderà su alcuni dei più bei paesaggi a cavallo tra Romagna e Marche, raggiungendo il Cippo Carpegna. La partenza, per la prima volta, sarà collocata da Viale Ceccarini.
L’edizione 21 della Gran Fondo di Riccione raggiungerà la celebre ascesa del Cippo Carpegna
LIFESTYLE INBICI
5
Sommario
Marzo - Aprile 2019 // Numero 02
Riccardo Magrini
Gianfranco Josti “Vita, morte e miracoli di Giovanni Michelotti”
“Pedalando con gli amatori torno su Gavia e Mortirolo”
Davide Cassani
Sandro Pisaneschi
Claudio Fantini
“Tenetevi forte Giro mai così incerto”
“Vi porto in Romagna la terra del ciclismo”
10 18 45 48 52 62 68 6
L’EDITORIALE
di Maurizio Rocchi
QUANTO SEI BELLA ROMA a cura della redazione
GRAN FONDO VERSILIA a cura della redazione
GRAN FONDO NEVIO VALCIC a cura della redazione
GRAN FONDO ALÈ LA MERCKX a cura della redazione
DIECI DOMANDE A… di Davide Pegurri
GRAN FONDO CHARLY GAUL a cura della redazione
INBICI LIFESTYLE
Damiano Cunego
“Dal laboratorio dei prof le scelte vincenti di Pissei”
70 72 76 82 86 98 100
INBICI TOP CHALLENGE a cura della redazione
GRAN FONDO TORINO a cura della redazione
FOCUS SUI TERRITORI a cura della redazione
FOCUS SUL PRODOTTO
di Maurizio Coccia
ROMAGNA IN ROSA a cura della redazione
SPECIALE IRONMAN a cura della redazione
FOCUS SU ASSOS a cura della redazione
“Un altro anno con la Via del Sale”
102 104 108 116 120 122 124
LA MOSERISSIMA a cura della redazione
GRAN FONDO BERGAMO a cura della redazione
FULL CARBON CANNONDALE
di Maurizio Coccia
CORTINA TROPHY a cura della redazione
ORTLER BIKE MARATHON a cura della redazione
SPORT & ALIMENTAZIONE di Alexander Bertuccioli
SASSO MTB RACE a cura della redazione
LIFESTYLE INBICI
7
SCATTO D’AUTORE JULIAN ALAPHILIPPE ALEJANDRO VALVERDE by Bettiniphoto
8
INBICI LIFESTYLE
GRUPPO EDITORIALE INBICI Direzione e Amministrazione Viale della Repubblica, 100 - 47923 Rimini (RN) Direttore Generale Maurizio Rocchi Direttore Responsabile Mario Pugliese Vice Direttore Carlo Gugliotta In Redazione Mario Pugliese, Dr. Roberto Sgalla, Riccardo Magrini, Wladimir Belli, Gian Luca Giardini, Gianfranco Josti, Prof. Fabrizio Fagioli (Equipe Velosystem), Claudia Maffi, Dr. Alexander Bertuccioli, Carlo Gugliotta, Eleonora Pomponi Coletti, Davide Pegurri, Aldo Zanardi In Redazione Tecnica Maurizio Coccia, Roberto Diani Fotografi Bettini Photo, Newspower, Stefano Spalletta, Mariano Spinelli Archivio fotografico selezione fotografica a cura di Gianni Rocchi Distribuzione InBici Magazine LTD Progetto Grafico Jody-Tommaso Poggi e Davide Masini Responsabile Marketing Sara Falco Responsabile Facebook InBici Social Media Team Stampa La Pieve Poligrafica Editore Per la tua pubblicità Maurizio Rocchi +39 393.9838319 Giorgio Puppi +39 346.0823300 Ufficio Marketing 0541.389643 Website www.inbici.net E-mail info@inbici.net Diritti e proprietà GRUPPO EDITORIALE INBICI SRLS Sara Falco Editore Reg. imprese n° REA FO 323603 Iscrizione Registro Tribunale di Forlì nr. 3/2013 del 5 aprile 2013. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale di articoli, foto e disegni senza autorizzazioni del GRUPPO EDITORIALE INBICI.
SEGUICI SU
www.inbici.net
LIFESTYLE INBICI
9
EDITORIALE
E
È primavera…
testa bassa e pedalare! Quando viene maggio, qualcosa di ineluttabile, per la puntualità e l’urgenza mi riporta sulla via Emilia, dopo il ponte di Tiberio in attesa del Giro d’Italia… (Sergio Zavoli)
La primavera è ormai arrivata e il mondo del ciclismo, sempre fedele ai suoi riti, attende con trepidazione la prossima edizione del Giro d’Italia che - come spiega in questo numero Riccardo Magrini - sarà “spettacolare e mai così incerto”. Il Gruppo Editoriale InBici seguirà, come sempre, con il suo team di inviati la Corsa Rosa mentre a Giugno nell’ambito della “Ride Riccione Week”, organizzerà la “Pedalata col campione”, un tour sui pedali tra il mare e le colline della Perla in compagnia di Davide Cassani, Francesco Moser, Jury Chechi e altri importanti ospiti. Ma la primavera scandisce anche gli appuntamenti del calendario amatoriale che - tra Via del Sale e Nove Colli - propone in poche settimane gli eventi di maggior richiamo, compresi quelli dell’InBici Top Challenge che, in questo arco di tempo, spigolerà tra le spiagge della Versilia e le Guglie del Mortirolo. Per tutti - professionisti ed amatori - è il periodo dell’anno in cui arrivano i primi verdetti. C’è chi alzerà i calici e chi masticherà amaro, chi si godrà i riflettori e chi piangerà nella polvere. E’ la magica narrazione del ciclismo quella che - da oltre un secolo - regala brividi ed emozioni. Quella che assieme a voi proveremo a raccontarvi attraverso gli occhi della nostra passione. Maurizio Rocchi
10
INBICI LIFESTYLE
LIFESTYLE INBICI
11
L’INTERVISTA
a Riccardo Magrini
a cura della Redazione
“Sarà il Giro più incerto degli ultimi anni” Il cronista di Eurosport fa le carte alla prossima corsa rosa: “Mai così tanti favoriti al via. Difficile dire come finirà, ma sicuramente ci divertiremo” “Non so come finirà, ma ho l’impressione che ci apprestiamo a vivere il Giro d’Italia più bello degli ultimi anni”.
ga – il lotto dei favoriti non è mai stato così ampio e autorevole con almeno cinque-sei corridori che possono legittimamente aspirare di arrivare in rosa a Verona”.
Parola di Riccardo Magrini, l’oracolo del ciclismo moderno, il cronista più amato e sagace della tivù italiana: “Rispetto alle ultime edizioni – spie-
E allora da chi cominciamo? “Sicuramente da Simon Yates, vincitore dell’ultima Vuelta, uno che ha già dimostrato lo scorso anno,
12
INBICI LIFESTYLE
con quei tredici giorni in maglia rosa, di avere tutto per vincere il Giro. Se, come pare, avrà al fianco una grande squadra, lui deve essere considerato tra i favoritissimi della corsa”. Anche più di Dumoulin? “Non saprei. Certamente l’olandese lo vedo in rosa dopo la cronome-
Simon Yates vincitore dell’ultima Vuelta a España credit Bettiniphoto
tro di San Marino che, sulla carta, dovrebbe fare una selezione importante in classifica. Dumoulin un Giro l’ha già vinto, in salita si difende molto bene e, in caso di arrivo al fotofinish, ha sempre il jolly della crono finale. Certo non mi meraviglierei in caso di bis”. Nel ruolo di terzo incomodo c’è chi dice Primoz Roglic… “Potrebbe essere la vera sorpresa perché ha tutto per arrivare fino in fondo. Ha già dimostrato, con il quarto posto al Tour, di saper gestire le grandi corse a tappe, va forte a cronometro e ha la personalità
giusta. Chi vuole arrivare in rosa a Verona dovrà fare i conti anche con lui”. Altri favoriti? “Non si può non citare Egan Bernal che, in salita, può sempre regalarci cose pazzesche e, dalla sua, ha una squadra fantastica, ma vedo dentro i giochi anche Migel Landa e, perché no, anche un Alejandro Valverde”. E poi c’è Nibali? “Il Giro di Vincenzo dipenderà dai suoi programmi e dunque dalla preparazione che ha impostato. Lui è un metodico e dunque è sempre
importante sapere che cosa ha in testa. Dicono sia più concentrato sul Tour dopo quello che gli è accaduto lo scorso anno, ma se partisse da Bologna convinto di far bene allora, non ho dubbi, Vincenzo farà bene”. E per i velocisti? “Per loro sarà dura perché questo non è un giro disegnato per gli sprinter. In ogni caso uno come Elia Viviani qualcosa può regalarci”. Quali saranno le tappe decisive di questo Giro d’Italia? “Come ho già detto la cronometro di LIFESTYLE INBICI
13
in Basso: Vincenzo Nibali credit Bettiniphoto
San Marino lascerà tracce importanti sulla classifica, ma credo che poi a decidere saranno le tappe piemontesi. In ogni caso anche la prima settimana, che sulla carta sembra soft, nasconde in realtà tante insidie. Insomma, non ci sarà un attimo di tregua, come è giusto che sia”. In generale, con tanti nomi nuovi ed i grandi campioni ormai al crepuscolo, il ciclismo mondiale sembra ormai avviato verso un importante ricambio generazionale… “In effetti i giovani scalpitano e,
14
INBICI LIFESTYLE
in Alto: Tom Dumoulin (NED - Team Sunweb) Egan Bernal (COL - Team Sky) Primoz Roglic (SLO - Team Lotto ) credit Bettiniphoto
risultati alla mano, stanno ritagliandosi uno spazio sempre più credibile nel ciclismo moderno. Ci sono tanti ventenni che hanno già dimostrato di poter vincere grandi corse ed altri che, magari, arrivano un po’ più tardi. Come ad esempio il nostro Alberto Bettiol, splendido trionfatore delle Fiandre. Che fosse un predestinato lo dicevano in tanti ed oggi, anche se con qualche anno di ritardo, possiamo dire che quei tanti avevano ragione”.
LIFESTYLE INBICI
15
16
INBICI LIFESTYLE
SCATTO D’AUTORE TOUR OF CALIFORNIA by Bettiniphoto
LIFESTYLE INBICI
17
Gran Fondo Campagnolo Roma
La
“Grande Bellezza della Bici” a cura della Redazione
Tanti eventi una sola mission: la valorizzazione della bicicletta come stile di vita e come architrave della mobilità sostenibile. Il 13 ottobre, nel fascino impareggiabile della città eterna, un contenitore di appuntamenti da non perdere Sport, salute, divertimento, stile di vita, trasporto, ecologia, ambiente, economia. La Granfondo Campagnolo Roma, in programma l’11, 12 con la giornata clou del 13 ottobre, riassume tutti questi concetti. Protagonista assoluta della “tre giorni” capitolina è la bicicletta 18
INBICI LIFESTYLE
declinata nelle sue infinite varianti, sempre più ambasciatrice di uno stile di vita che l’evento romano racconta ormai da sette anni, stringendo anche partnership strategiche come quella con la WACE (World Association of Cycling Events) insieme ad altre cinque manifestazioni internazionali come la Cape Town
Cycle Tour (Sud Africa), TD Five Boro Bike Tour (USA - New York), Vatternrundan (Svezia) e la Ride London (UK). Un movimento che ruota attorno ad oltre 200.000 partecipanti complessivi ed un network di circa 2 milioni di appassionati. Cifre imponenti che fanno risaltare ancor più le qualità della bicicletta
nelle sue accezioni più note e meno note.
smo, di farlo conoscere e apprezzare alla gente.
La Gran Fondo Campagnolo Roma è l’esaltazione del mondo delle due ruote a pedali, creata appositamente per questo scopo. La “Grande Bellezza della Bici” illustrata grazie ai quattro eventi tradizionali e grazie al Villaggio, nel quale appassionati, famiglie, e curiosi possono trovare ciò che cercano tra le molteplici attività che vi si svolgono, sportive, letterarie, cinematografiche, commerciali. Dai bambini alle mamme ai papà, la Gran Fondo Campagnolo Roma si rivolge a quel mondo che vede nella bicicletta un mezzo per vivere meglio e vuole trasmetterne i valori portanti e importanti. Un nuovo modo di proporre il cicli-
• La Gran Fondo Il percorso principe si snoda lungo 120 km e 2.000 m di dislivello, con 4 salite cronometrate, pensate per gli agonisti e i ciclisti allenati. Si pedala immersi nella Storia, nel magnifico scenario del Colosseo e dei Fori Imperiali attraversando Roma, per poi avventurarsi fuori città nello splendido paesaggio dei Castelli Romani e del lago Albano e fare ritorno a Roma alle Terme di Caracalla. • La ciclopedalata “In bici ai Castelli” Gara non agonistica, aperta a tutti
anche ai non tesserati, di 60 km fino al lago Albano con partenza ed arrivo uguale a quello della Granfondo. Per chi ha voglia di farsi una pedalata in compagnia, anche con biciclette a pedalata assistita. • Imperiale Roma Una bellissima suggestione per tutti gli appassionati di ciclismo eroico. La pedalata è riservata alle biciclette ante 1987 e ai ciclisti con abbigliamento d’epoca e si svolge sullo stesso percorso di “In bici ai Castelli”, quindi da Roma ad Albano e ritorno, ma con conclusione di fascino assoluto: la via Appia Antica. Uno spettacolo di rara bellezza in una città che, come nessun’altra al mondo, ripropone il fascino e l’emoLIFESTYLE INBICI
19
zione della storia, in questo caso di Roma, della bicicletta e del ciclismo.
Sport, salute, divertimento, stile di vita, trasporto, ecologia, ambiente, economia La Granfondo Campagnolo Roma riassume tutti questi concetti.
20
INBICI LIFESTYLE
• La Mini Fondo Pensata per i bambini nello splendido scenario delle Terme di Caracalla. Puro divertimento in bicicletta per i piÚ piccini, accompagnati dai volontari che si prestano ad assistere alle loro evoluzioni ludiche. Ride Roma Un percorso di soli 25 km senza salite pensato proprio per tutti. Famiglie intere con bambini di almeno 5
anni, nonni, nipoti e turisti potranno godersi le meraviglie di Roma pedalando in assoluto relax nel cuore della cittĂ . Ed infine il Villaggio alle Terme di Caracalla, dove si svolge la vita della manifestazione. Il punto di riferimento, ritrovo e incontro, di spettacolo e di festa. Alla scoperta del mondo della bicicletta, dei suoi valori. Dove accarezzare, sognare e vedere il variegato mondo che ruota attorno alla bicicletta.
FASTER EVERYWHERE SYSTEMSIX
La tanto attesa SystemSix è la bici da strada a norma UCI, più veloce attualmente sul mercato. Un sistema completo progettato per aumentare la velocità ovunque, anche dove non ti aspetteresti. Scala più velocemente. Scendi più velocemente. Sprinta più velocemente. Stai a ruota più facilmente. Per le gare veloci. E per ogni giorno veloce. È la bici più veloce al mondo. Scopri come su Cannondale.com/SystemSix
LIFESTYLE INBICI
21
22
INBICI LIFESTYLE
SCATTO D’AUTORE FABIO FELLINE STRADE BIANCHE 2018 by Bettiniphoto
LIFESTYLE INBICI
23
QUELLO CHE NON HO MAI SCRITTO
Giovanni Michelotti,
in ammiraglia un fuoriclasse silenzioso
di Gianfranco Josti
Fedele “braccio destro” di Vincenzo Torriani, il sammarinese organizzò, in quasi 40 anni di carriera, tanti eventi ciclistici di successo. Dai Giri d’Italia alle Sei Giorni di Milano, passando per i Mondiali, storia di un uomo che, fino all’ultimo, ha sempre schivato ribalte e riflettori Quest’anno Giovanni Michelotti non ci sarà ad accogliere il Giro d’Italia. L’aveva sempre fatto dal 1951 quando la corsa rosa sconfinò per la prima volta nell’antica repubblica. Ai tempi di quella cronometro (Rimini-San Marino, 24 chilometri, inattesa vittoria di Giancarlo Astrua sul favoritissimo Fausto Coppi) era un ventiseienne universitario fuoricorso, cooptato nel comitato organizzatore 24
INBICI LIFESTYLE
della tappa. In quel lontano primo giugno il geometra Pier Giovanni Michelotti, sanmarinese doc, sesto figlio su otto di una facoltosa famiglia patriarcale non avrebbe mai immaginato che avrebbe legato la sua vita al ciclismo essendo riuscito proprio quel giorno a familiarizzare con Vincenzo Torriani. Prima però di diventare il preziosissimo braccio destro
Vincenzo Torriani - Giovanni Michelotti
dello storico patron fu spedito negli Stati Uniti da papà Simone perché doveva “rimettersi in riga”. Già perché a Detroit non l’attendeva il volante della fiammante spider con cui attirava fanciulle universitarie (e non) a Bologna o sulla riviera adriatica bensì una vanga e il perentorio ordine dello zio: “adesso datti da fare perché la terra non aspetta”. Pochissima propensione allo studio ma grandissima voglia di dimostrare a suo padre di sapersela cavare nella vita, l’ex universitario gaudente si è presto trasformato in intraprendente ed apprezzato imprenditore nel settore manutenzione strade, costruendo marciapiedi e guard-rail. Avrebbe potuto divenire uno dei tanti emigranti sanmarinesi che hanno fatto fortuna oltreoceano, ma la nostalgia dell’Italia e la lontananza dai genitori da parte della giovanissima ed avvenente moglie Rosanna l’hanno indotto a salire su un piroscafo e far rotta verso casa. Il Giro aveva fatto ancora tappa a San Marino nel pomeriggio del 23 maggio 1956 con un breve ma spettacolare circuito a cronometro attorno alle mura dopo
la frazione in linea conclusasi a Rimini. Per Giovanni Michelotti fu l’occasione per un nuovo incontro con Vincenzo Torriani e per gettare le basi perché l’anno successivo cominciasse a frequentare gli uffici della Gazzetta dello Sport nella storica sede di via Galilei a Milano. Per ventiquattro anni il duo Torriani-Michelotti ha rivaleggiato con l’efficientissima coppia francese Goddet-Levitan e il Giro, sotto la loro abile guida, ha saputo reggere molto bene il difficile confronto con il Tour, nato sei anni prima della corsa rosa e da sempre favorito da una miglior collocazione nel calendario internazionale. Le originali e innovative idee di Torriani erano tramutate in realtà dalla concretezza di Michelotti, così a partire dagli anni Sessanta i Giri potevano presentare in ogni edizione succose novità che spesso venivano poi proposte anche al di là delle Alpi e non solo a livello sportivo. Molto apprezzati ed imitati, ad esempio, gli spettacoli musicali gratuiti di piazza che animavano le serate delle città sede di tappa, con la presenza dei cantanti e degli attori più gettonati dell’epoca. Inoltre, l’avvento della televisione, gli arrivi in diretta e il “Processo alla tappa” ideato e condotto da Sergio Zavoli a partire dal 1962 hanno davvero portato il Giro nelle case di tutti gli italiani. Giovanni Michelotti era il vero direttore di corsa (anche se la targa che contraddistingueva quel ruolo era sull’ammiraglia del patron) sempre nel cuore della gara, pronto ad improvvisare come accadde nel ’62 quando i corridori dopo la partenza da Belluno avevano trovato pioggia neve, gelo, strade impraticabili ed era quindi stato impossibile raggiungere Moena sede del traguardo. Dopo essersi consultato con Torriani, mobilitando cronometristi, giudice d’arrivo e alcuni addetti del seguito riuscì ad organizzare un arrivo d’emergenza al Passo Rolle salvando così la corsa anche se in quella giornata tremenda il Giro perse ben 56 concorrenti costretti al ritiro. Un altro piccolo capolavoro fu l’edizione del 1973: volendo rendere omaggio alla neocomunità europea, il via fu dato dal Belgio, a Verviers e rientrò in Italia dopo aver fatto tappa in Germania, Lussemburgo e Francia, sconfinando anche in Olanda e Svizzera. Allora esistevano frontiere e dogane ma la grande carovana rosa le attraversò tutte senza incontrare alcun ostacolo o intralcio e la rivoluzionaria iniziativa fu nobilitata dall’ennesima vittoria del fuoriclasse belga Eddy Merckx. Difficile per me inquadrare la figura dell’organizzatore sanmarinese, ma in soccorso ecco un estratto dell’intervista di Mario Fossati pubblicata il 15 maggio 1981 in un inserto speciale sul Giro del quotidiano milanese Il Giorno: “Nei suoi 24 anni di Giro d’Italia, Giovanni Michelotti ha badato soprattutto a tenersi lontano da miti e leggende. Lo conoscono tutti gli addetti ai lavori,
LIFESTYLE INBICI
25
nell’ambiente è ormai risaputo che se ogni anno il Giro prende il via il merito è in gran parte suo. Ma se provate a chiedere in giro di raccontarvi un episodio che lo riguardi, nessun ne sa proporre uno”. Qualche segreto, però, sono riuscito a carpirlo. Ad esempio al vertice di tutte le avveniristiche soluzioni realizzate nella corsa rosa, Giovanni Michelotti ha sempre messo l’arrivo della cronometro in Piazza San Marco a Venezia. Da anni Vincenzo Torriani cullava l’idea di portare il Giro nel cuore del capoluogo veneto senza venirne a capo, fino a che un gondoliere suggerì la soluzione proprio a Michelotti che da giorni si aggirava nei dintorni di una delle più celebri piazze del mondo in cerca di ispirazione: un ponte di barche sul Canal Grande. Era il Giro del 1978, Moser vinse la breve crono, ma la maglia rosa finale se l’assicurò il belga Johan De Muynck. Nonostante la giornata grigia (e la pioggia che si abbatté su corridori e pubblico appena conclusa la gara) le riprese televisive fecero il giro del mondo suscitando ovunque entusiastica ammirazione. A proposito di Moser, un curioso aneddoto. L’organizzatore sanmarinese era solito dare del lei a tutti i corridori e non sopportava che qualcuno gli desse del tu. Quel qualcuno era proprio il trentino che aveva già ottenuto risultati eccezionali - campione del mondo d’inseguimento a Ostuni nel ’76, campione del mondo a San Cristobal nel ’77, due Parigi-Roubaix, due volte campione d’Italia, aveva indossato la sua prima maglia rosa nel ‘76 dopo essere stato una settimana maglia gialla al Tour ’75, era salito sul podio del Giro nel ’77, ’78 e ’79 - ma gli mancava la vittoria finale nella corsa più cara agli italiani e quindi era un cruccio che assillava lui e la maggior parte dei suoi tifosi. Un giorno Michelotti
mi ha confidato: “Fino a che sono rimasto alla guida del Giro lui, Moser, la corsa non l’ha mai vinta. Mi dava del tu mentre io, rispondendogli, usavo il lei inoltre il suo direttore sportivo, Waldemaro Bartolozzi, chiedeva notizie sul percorso a Torriani e non a me. Per fargli dispetto sceglievo tracciati che non gli erano congeniali, come nel 1979, quando proposi la cronometro Rimini-San Marino che sulla carta pareva fatta per il trentino invece a mio parere si adattava perfettamente alle caratteristiche di Saronni. Quel giorno infatti il giovanissimo lombardo gli strappò la maglia rosa e la portò fino a Milano. Solo dopo che sono andato via dal Giro, Moser lo ha vinto”. Dopo il Giro ’81, vinto da Giovanni Battaglin scalatore veneto di grande talento, Giovanni Michelotti ha lasciato l’organizzazione della Gazzetta per diventare general manager della Federciclismo e in quella veste è caduto ogni tabù nei confronti del trentino anche se continuava “a dargli del tu”. Perché nelle vesti di organizzatore della Sei Giorni di Milano gestita dalla federazione giudicava indispensabile la presenza di Francesco Moser per la riuscita della manifestazione e si faceva in quattro perché vi prendesse parte, spalleggiato da grandi specialisti quali il belga Sercu o l’olandese Pijnen. Così come cercava con ogni mezzo di ingaggiare Saronni che, pur avendo cominciato la sua carriera in pista, non era particolarmente interessato ad una competizione variegata come la Sei giorni. La presenza dei due campioni, divisi da profonda rivalità, calamitava al Palasport milanese migliaia di appassionati e quindi garantiva il successo. Sulla stessa pista doveva si esibiva come seigiornista navigato Francesco Moser ha gettato le basi per l’assalto al record dell’ora. Per parecchie settimane il
Francesco Moser a Città del Messico 1984 conquista il record dell’ora
26
INBICI LIFESTYLE
Atleti al velodromo Vigorelli
Palasport ha ospitato gli allenamenti del trentino assistito da uno straordinario gruppo di tecnici, componenti la celebre Equipe Enervit che curava nei minimi dettagli la spedizione messicana sotto lo sguardo attento di Michelotti pronto ad assecondare le esigenze che emergevano giorno dopo giorno. Il 19 gennaio 1984, sulla pista del Centro Deportivo Olimpico, il campione trentino demoliva il record di Eddy Merckx, migliorandolo di ben 1376 metri portandolo da 49,432 a 50,808 e quattro giorni dopo, per rispetto dei numerosi tifosi che erano volati in massa a Città di Messico (il tentativo di record era stato programmato il 23 gennaio), Moser tornò in pista e abbatté il muro dei 51, ottenendo quel 51,151 che è diventato una sorta di numero magico per la marea di fans sparsi in tutto il mondo. Sull’onda del fantastico record decollò quella che sarebbe stata l’ultima Sei giorni ospitata nel Palazzo dello Sport di San Siro: ogni giorno e ogni sera decine di pullman scaricavano tifosi di Moser provenienti da mezza Italia. La capienza dell’impianto era di diciottomila posti, ma in alcune serate se ne ammassarono più di venticinquemila e per quella conclusiva fu necessario l’intervento della forza pubblica per limitare l’ingresso degli spettatori. La “nevicata del secolo” che si abbatté su Milano tra il 13 ed il 17 gennaio 1985 provocò il crollo del tetto del Vigorelli e danni irreparabili a quello del Palazzo dello sport, in quei giorni si interruppe quel magico filo che legava il capoluogo lombardo con il ciclismo su pista, la Sei giorni in particolare. La fine del Palasport milanese segnò anche la fine del rapporto tra Giovanni Michelotti e la Federazione Ciclistica Italiana.
Ma prima di ritirarsi a San Marino, l’ex braccio destro di Vincenzo Torriani fu il grande regista dell’organizzazione dei campionati del mondo in Veneto, a Bassano del Grappa e a Giavera del Montello. Fu un’edizione iridata quella dell’85 che regalò alcune belle soddisfazioni per quanto riguarda la pista: il quartetto inseguitore (Amadio, Brunelli, Grisandi, Martinello) e gli stayers (Roberto Dotti dilettante, Bruno Vicino professionista) conquistarono il titolo; il velocista Octavio Dazzan ottenne l’argento nel keirin e il bronzo nella velocità; Stefano Allocchio fu terzo nell’individuale a punti. Meno brillante il bilancio della strada, con il secondo posto di Maria Canins alle spalle dell’inavvicinabile Jeannie Longo ed il terzo posto di Moreno Argentin nella gara clou dei professionisti. La lotta spietata tra il campione veneto e l’americano Greg Lemond spianò la strada al maturo olandese Joop Zoetemelk, costretto a restare in gruppo ancora una stagione per onorare la maglia iridata dopo che alla vigilia del mondiale aveva annunciato ufficialmente il suo ritiro dalle competizioni. Da un punto di vista organizzativo, però, il mondiale del Montello riscosse uno straordinario successo di pubblico. Per breve tempo Giovanni Michelotti ha mantenuto un tenue legame con il mondo del ciclismo dal suo eremo di San Marino perché il noto organizzatore Nino Ceroni gli aveva affidato la direzione di corsa della sua manifestazione-gioiello, la Coppa Placci. Ricopriva quel ruolo anche nel 1988 quando la classica imolese era stata scelta come prova unica del campionato italiano. La gara si concluse in volata e a vincere non fu il grande favorito Beppe Saronni bensì Pierino Gavazzi, prontissimo e abilissimo a sfruttare la scia dell’auto del direttore LIFESTYLE INBICI
27
Giuseppe Saronni
di corsa sul rettilineo finale. “Pensavo che al volante ci fosse il mio autista tradizionale, il mitico Isidoro, quando ho urlato ‘vai, vai’ ero sicuro che schizzasse via, evitando qualsiasi complicazione. Invece non c’era Isidoro così ho combinato un bel guaio”, si era giustificato l’avvilitissimo Michelotti che da quel giorno non ha più voluto vestire né i panni dell’organizzatore né quelli del direttore di corsa. Su di lui è sceso l’oblio, anche perché al di là di qualche capatina al Giro d’Italia quando faceva tappa a San Marino o nei pressi, l’ex braccio destro di Vincenzo Torriani ha scelto di estraniarsi da un mondo che pareva aver perso completamente ogni ricordo di quello che aveva fatto o contribuito a fare. Ma in occasione dei suoi novant’anni, portati con lo stesso cipiglio di quando, fischietto in bocca, dirigeva le tappe del Giro d’Italia o le grandi classiche, Sanremo e Lombardia, i grandi protagonisti della sua epoca hanno voluto rendergli omaggio con una grande festa a Milano: il presidente della Federciclismo Renato Di Rocco; l’ex direttore del Giro Carmine Castellano; Ernesto Colnago e Alcide Cerato; direttori sportivi quali Giorgio Albani, Gianni Stanga, Davide Boifava, Franco Cribiori, Marino Vigna; vincitori della corsa rosa quali Adorni, Motta, Gimondi e Moser; iridati della pista come Gaiardoni; velocisti del calibro di Zandegù, Bontempi e Allocchio; storici collaboratori dell’organizzazione quali Figini, Bellaria, il professor Fagnani. Era il 26 giugno 2014. Quattro mesi dopo, il 22 ottobre, il suo cuore all’improvviso smetteva di battere. Come scrisse tanti anni or sono un grande giornalista 28
INBICI LIFESTYLE
come Mario Fossati: “Giovanni Michelotti ha badato soprattutto a tenersi lontano da miti e leggende”, eppure anche lui ha conquistato un giorno i titoli di prima pagina dei più importanti quotidiani. Ma non per i suoi meriti di organizzatore nel ciclismo, bensì per determinazione e freddezza nella delicatissima gestione del rapimento di un medico e di sua figlia. Nell’estate del 1973 la piccola comunità di San Marino era stata messa a soqquadro da una banda di pastori sardi che avevano rapito il dottor Italo Rossini e sua figlia Rossella, vittime ignare di uno scambio di persona. Pur essendosi resi conto dell’errore commesso, i malviventi volevano mettere a frutto il loro vile atto chiedendo un riscatto plurimilionario. Giovanni Michelotti si offrì di trovare la somma necessaria e di fare da mediatore nella lunga, estenuante trattativa con i banditi. Per molte notti percorse a bordo della sua auto chilometri e chilometri di strade secondarie sugli appennini romagnoli, umbri e marchigiani cercando da un lato di assecondare le richieste sempre più assillanti dei rapitori, dall’altro di evitare che un intervento delle forze dell’ordine potesse mettere in pericolo la vita degli ostaggi. Alla fine Giovanni Michelotti riuscì nell’intento di riportare a casa il medico sanmarinese e sua figlia, mentre dopo alcuni anni i banditi sardi furono arrestati. “Ho fatto quello che dovevo fare” è sempre stato l’unico suo commento a quella terribile esperienza.
LIFESTYLE INBICI
29
30
INBICI LIFESTYLE
SCATTO D’AUTORE TOUR DOWN UNDER by Bettiniphoto
LIFESTYLE INBICI
31
INBICI INTERVISTA…
a cura della Redazione
Claudio
Fantini, sempre una ruota avanti E’ stato l’inventore del pasta-party, del villaggio expò e degli eventi pensati per le famiglie. Ventitre anni dopo, la Via del Sale dice grazie al suo creatore Sempre una ruota davanti a tutti, Claudio Fantini - se fosse un ciclista avrebbe già vinto come Sagan. Quando i suoi colleghi bagnini vendevano solo l’ombra, lui importava dagli States il beach volley; quando i colleghi organizzatori piantavano due bandierine colorate all’arrivo, lui aveva già creato il villaggio expò sul lungomare; quando gli albergatori iniziavano ad ospitare i primi cicloturisti, lui si era già inventato una Gran Fondo 32
INBICI LIFESTYLE
tutta sua. Sempre una ruota avanti, appunto. Oggi come 23 anni fa, è lui l’anima e il cervello della Gran Fondo “Via del Sale” di Cervia, l’evento attorno al quale la riviera di Cervia ha costruito un vero e proprio filone turistico. Del resto, Claudio Fantini ha sempre avuto le stigmate del pioniere, quella voglia irrefrenabile di sperimentare cose nuove e di alzare sempre l’asticella nel binomio sport & vacanza. Creatore di un villaggio globale consacrato alla vacanza attiva, Fantini creò dal nulla la Via del Sale nel 1996 e, da quel giorno, costruì - pettorale dopo pettorale - quella che oggi rappresenta, per numeri e qualità, una delle manifestazioni ciclo-amatoriali più importanti d’Italia. Fantini, con il senno di poi, lo spostamento della Via del Sale a maggio è stata una scelta vincente… “A giudicare dai numeri direi di sì. Abbiamo allargato la nostra base d’iscritti aprendoci anche a nuovi mercati. Noi abbiamo sempre avuto il pallino dell’internazionalizzazione e, ad inizio maggio, attrarre turisti è decisamente più semplice”. Anno dopo anno conquistate credito e partecipanti: qual è il segreto? “Il lavoro. Non conosco altre strade. Noi lavoriamo
dodici mesi all’anno a questo progetto, gestendo i rapporti con gli sponsor, l’incoming, gli atleti, le aziende e con tutti quei soggetti che, a vario titolo, orbitano attorno alla manifestazione. Dal 1996 ad oggi di strada ne abbiamo fatta tanta. Siamo partiti come pionieri di un format che, in quegli anni, aveva pochi riferimenti. Oggi gestiamo una delle manifestazioni più apprezzate del calendario granfondistico nazionale”. Il segno di riconoscimento della manifestazione cervese è sempre stata l’innovazione... “E’ vero perché, in base alla mia esperienza turistica, sapevo che per fidelizzare il ciclista bisognava offrire dei servizi innovativi e di qualità. E così siamo stati i primi ad introdurre il ‘Pasta party’, i primi ad organizzare il villaggio-expò, i primi ad organizzare alcune attività anche per le famiglie. Oggi la Via del Sale non è solo una Gran Fondo, ma un evento di tre giorni che propone un calendario eventi calibrato per le esigenze di tutti”. Per il 2018 avete scelto il tema della libertà… “Abbiamo scelto una parola che, da sempre, ha un rapporto simbiotico con il ciclismo perché non c’è nulla che possa regalare un’inebriante sensazione di libertà come una passeggiata corroborante in bicicletta. Il ciclismo è salute ed ambiente, ma è anche un meraviglioso pretesto per evadere dallo stress e concedersi LIFESTYLE INBICI
33
Oggi la Via del Sale non è solo una Gran Fondo, ma un evento di tre giorni che propone un calendario eventi calibrato per le esigenze di tutti. qualche ora di autentica libertà”. La Gran Fondo ha sempre avuto un occhio di riguardo per la beneficenza. Quest’anno dove destinerete i vostri fondi? “Abbiamo due progetti: il primo dedicato alle donne studiato in collaborazione con Linea Rosa; il secondo con MANIma, la onlus che ha tra i suoi obiettivi primari quello di fornire cure osteopatiche, soprattutto in ambito pediatrico e ai neonati prematuri, contribuendo al loro sviluppo, migliorando il loro benessere e supportando l’intera famiglia”. Non mancherà il tradizionale omaggio a Marco Pantani… “E’ un’icona del ciclismo mondiale e, su queste stra-
34
INBICI LIFESTYLE
de, si allenava abitualmente. Ogni anno ci piace ricordare l’aneddoto del 1997 quando, con un manipolo di compagni di squadra, si presentò sulla linea di partenza chiedendo di pedalare un po’ sul tracciato. Ricordarlo è un dovere di tutti”. E anche quest’anno ospiterete le e-bike… “E’ un filone in crescita ed anche il modo più efficace per far partecipare davvero tutti anche chi, magari senza allenamento specifico, vuol provare l’ebbrezza di pedalare in mezzo al gruppo”.
LIFESTYLE INBICI
35
36
INBICI LIFESTYLE
SCATTO D’AUTORE GIRO D’ITALIA by Bettiniphoto
LIFESTYLE INBICI
37
Gran Fondo Gavia - Mortirolo
Con
Cunego emozioni in alta quota
a cura della Redazione
Il Piccolo Principe sarà il protagonista della spettacolare manifestazione di Aprica del prossimo 23 giugno:
“Siete dei veri scalatori?
Dimostratelo qua” 38
INBICI LIFESTYLE
Damiano Cunego sarà presente alla Gran Fondo Gavia - Mortirolo
Sulle strade della storia del Giro d’Italia. Questo e molto altro rappresenta la quindicesima edizione della Gran Fondo Gavia – Mortirolo, una delle più spettacolari corse amatoriali del mondo. Una corsa raccontata da chi, su quelle salite, ha fatto la storia del ciclismo moderno. Come Damiano Cunego, testimonial di tutte le manifestazioni ciclistiche organizzate dal Gs Alpi: “Questa – spiega il Piccolo Principe – non è una corsa banale perché quelle salite non sono per tutti. Le pendenze sono pazzesche ed il chilometraggio non ti dà tregua. Sono sempre state uno spauracchio per noi professionisti, figuriamoci per un ciclo-amatore”. Ed in effetti, i Passi del Gavia e del
Gran Fondo Gavia - Mortirolo 2018 foto Stefano Spalletta
Mortirolo hanno contribuito forse più di ogni altro luogo all’epopea gloriosa del ciclismo in generale e del Giro d’Italia in particolare. Oggi, assieme al Passo del Mortirolo, il Gavia rappresenta la meta più ambita dai cicloamatori, un’area, quest’ultima, tristemente famosa anche per essere stata teatro durante la seconda guerra mondiale di alcune battaglie fra partigiani e fascisti in ritirata verso il Trentino. Il Mortirolo, invece, è salito alla ribalta per le pendenze accentuate e costanti e per imprese entrate nella leggenda del ciclismo, come quan-
do un allora emergente Marco Pantani staccò i più quotati avversari in occasione del Giro d’Italia 1994, rappresentato anche in località “Piaz de l’acqua” con una scultura di Alberto Pasqual dedicata al “pirata”. Damiano Cunego sarà ad Aprica dal 21 al 23 giugno per una serie di eventi che lo vedranno protagonista insieme agli amatori. Il GS Alpi, infatti, in collaborazione con il comune di Aprica, ha realizzato un fitto calendario di eventi, che renderanno la manifestazione non una semplice gara ciclistica, ma un’occasione per divertirsi, pedalare e conoscere da vicino le tradizioni tipiche locali.
Si partirà venerdì 21 giugno con la “Pedala con Damiano”, una pedalata non competitiva insieme a Damiano Cunego. I partecipanti potranno affrontare la prova del percorso corto con il passaggio da Monno, Mortirolo, Trivigno, Aprica e Santa Cristina prima del ritorno ad Aprica. Alle 17 ci sarà invece un aperitivo insieme a Cunego, con la partecipazione di un personaggio del mondo dello spettacolo. Il giorno seguente, sabato 22 giugno, ci sarà una riunione, alle ore 16, con l’ex corridore e con il comitato organizzatore per dispensare LIFESTYLE INBICI
39
Gran Fondo Gavia - Mortirolo 2018 foto Stefano Spalletta
consigli agli amatori al fine di poter affrontare al meglio la corsa regina del GS Alpi. Subito dopo, Damiano Cunego presenterà a tutti il suo libro. La serata della vigilia della Gran-
40
INBICI LIFESTYLE
fondo Gavia e Mortirolo - Damiano Cunego sarà allietata dal concerto del gruppo Scramble Cats. Non si farà troppo tardi, in quanto il giorno seguente, alle ore 7:30, inizierà la grande impresa verso la conquista del Gavia, del Mortirolo e del Santa
Cristina in compagnia di Damiano Cunego nella pancia del gruppo: “Il mio invito – conclude l’ex campione veronese – è quello di non mancare perché non esistono altre montagne capaci di regalare le stesse emozioni del Gavia o del Mortirolo”.
P E R F ORMA N CE W ITH STY L E La massima espressione dell’unione tra performance e look elegante: Sanremo Cartoon Jersey
jonnymole.com
FATTO COL CUORE IN ITALIA
#corricolcuore w w w.pissei.c om LIFESTYLE INBICI
41
L’INTERVISTA a Davide Cassani
Benvenuti
in Romagna, la terra del ciclismo a cura della Redazione
Davide Cassani foto Bettiniphoto
Nel suo nuovo ruolo di presidente regionale dell’Apt, il Ct della nazionale azzurra ripercorre i progetti-bike del 2019: “Dal Giro d’Italia alle Granfondo, questa terra ha tutto per diventare la capitale delle due ruote” Testa bassa e pedalare”. Anche nelle sue nuove vesti di presidente dell’Apt dell’Emilia Romagna, Davide Cassani - commissario tecnico della nazionale italiana di ciclismo - ha fatto suo il comandamento di tutti i ciclisti. Nei primi dieci mesi del suo mandato, il Ct - incaricato di rilanciare l’immagine del turismo regionale - è partito ovviamente dal segmento che meglio conosce, quello del ciclismo, un comparto in forte espansione come si evince dal boom culturale della bike-economy. Davide Cassani, ci scatta una fotografia della regione Emilia Romagna da un punto di vista cicloturistico? Negli ultimi anni il cicloturismo è diventato un elemento di traino della nostra offerta turistica. In Regione disponiamo di 8.000 Km tra percorsi stradali, piste ciclabili e tracciati sterrati per appassionati di bici e mountain bike. Sono tracciati a basso traffico, distribuiti nelle nove province: molti sono segnalati, altri identificati 42
INBICI LIFESTYLE
da guide e cartine. Si differenziano per lunghezza e difficoltà altimetriche e sono indicati per tre tipi di praticanti: sportivi, ciclo-escursionisti e amanti della mountain bike. Quali sono, in questo comparto, i progetti cardine dell’APT per il 2019? Per quanto riguarda l’anno appena iniziato, l’Emilia Romagna ospiterà la partenza del Giro d’Italia 2019, fissata per sabato 11 maggio da Bologna, dove il Giro prese il via esattamente 25 anni fa, nel 1994. Un progetto ad ampio raggio, concordato da RCS Sport con la Regione Emilia Romagna, che coinvolgerà buona parte del territorio regionale e nello specifico altre città di partenza e arrivo come Riccione, Ravenna, Modena e Carpi”. Ad attendere gli appassionati c’è poi il ricco calendario di granfondo emiliano romagnole… Certo, dalla Nove Colli di Cesenatico, prevista quest’anno per domenica 19 maggio con i suoi 12.000 iscritti provenienti da oltre 50 nazioni, alla RIDE di Riccione di metà giugno, fino
alla Granfondo Marco Pantani, in programma domenica 22 settembre a Cesenatico”. E poi c’è la Via del Sale… “E’ una manifestazione a cui sono particolarmente legato e che, in fondo, dimostra la crescita logistica e strutturale del mondo delle granfondo romagnole. Claudio Fantini è stato un precursore, l’imprenditore che, prima di tanti, ha capito l’efficacia del binomio sport e turismo. Se la Gran Fondo di Cervia, in questi anni, è cresciuta così tanto il merito è delle sue idee e del suo coraggio”. Altri progetti? In occasione di ogni appuntamento agonistico, Apt Servizi Emilia Romagna organizzerà, in collaborazione con il Consorzio Terrabici (club di prodotto specializzato nel turismo bike) degli educational tour per stampa e operatori turistici stranieri specializzati nel segmento bike che, oltre a partecipare alle competizioni, verranno accompagnati alla scoperta
dei territori e delle loro mille opportunità di vacanza, ovviamente in sella. E’ partito anche il Progetto “Emilia Romagna Cycling Team”… Certo, si tratta della nuova squadra dilettanti ciclismo under 23 della Regione Emilia Romagna. E’ un team nato per promuovere la crescita di nuove generazioni di sportivi in Emilia >> Ravenna Romagna ed incentivare la comunicazione e il consolidamento del brand turistico della Romagna, in Italia e all’Estero, come “terra del cicloturismo”. Oltre a ciò il team si occuperà anche di sviluppare nuovi format di comunicazione social improntati sullo storytelling che uniscono azioni online e offline, comunicare e implementare le proposte promo-commerciali lega>> Riccione te ai Bike Hotel regionali e rafforzare la comunicazione delle Gran Fondo e altre iniziative sportive in programma in Emilia Romagna legate all’incoming turistico. Si parla tanto, in questi mesi, di bike economy e delle sue formidabili opportunità: che cosa farà - e cosa può fare - la Regione per assecondare e dare linfa a questo segmento emergente della nostra economia? In Emilia Romagna le persone che usano regolarmente la bicicletta sono il doppio rispetto alla media nazionale (10% rispetto al 5%). Puntiamo a diventare sempre più la regione delle due ruote e della mobilità sostenibile. Siamo la regione italiana più virtuosa per l’attenzione ai percorsi ecologici e la promozione delle iniziative europee legate al cicloturismo. L’Emilia Romagna vanta un’ampia rete di percorsi riservati alle biciclette. Tra il 2008 e il 2016 le piste ciclabili regionali sono
cresciute del +48,5%. Secondo il rapporto di Euromobility, che prende in esame i dati sulla mobilità sostenibile delle principali 50 città italiane, l’Emilia Romagna è la prima regione eco-mobile in Italia e per diffusione di piste ciclabili con ben 9 capoluoghi in classifica. Negli anni c’è stato un
significativo incremento dei chilometri di piste ciclabili realizzate nelle aree urbane dei 13 comuni regionali con popolazione superiore ai 50mila abitanti, passati dai 400 chilometri del 2000 agli attuali 1.400. Può fornirci qualche dato aggiornato del fenomeno cicloturistico in Emilia Romagna? L’Emilia Romagna è seconda in Italia, dopo il Trentino Alto Adige, per presenze cicloturistiche, con 300mila
arrivi di turisti bike per un totale di circa 1,4 milioni di presenze, con l’85% della clientela straniera (proveniente in prevalenza da Germania, Benelux, Austria, Gran Bretagna, Svizzera, Francia, Stati Uniti, Canada e Paesi Scandinavi). Secondo Unioncamere Emilia Romagna, nel biennio 2016-2017 l’Italia ha contato 42 milioni di presenze cicloturistiche per un impatto economico di quasi 5 miliardi di euro. Ci sono province emiliano romagnole ad alta vocazione cicloturistica, altre rimaste un po’ defilate. Nell’ambito delle sue competenze tecniche e geografiche, l’APT sta pensando a territori nuovi per far attecchire questo filone turistico? Certo, ci sono aree che per vocazione, storia e genitura di campioni si sono maggiormente identificate come “terre del ciclismo”, ma dai dati che le ho mostrato si evince come tutta la Regione stia puntando alle due ruote e alla mobilità leggera. La Regione Emilia Romagna ha recentemente varato la prima Legge sulla Ciclabilità, approvata all’unanimità in Consiglio Regionale, che prevede la realizzazione della prima Rete delle ciclovie regionali, da Piacenza a Rimini, nuove piste ciclabili e ciclopedonali, nuove ciclovie turistiche e, nelle aree urbane, nuove ‘zone 30’ con velocità e traffico ridotti. Il testo prevede inoltre un piano di manutenzione delle nuove piste ciclabili e la promozione delle bici pieghevoli per affiancare l’utilizzo dei mezzi pubblici. Complessivamente sono previsti fondi per quasi 25 milioni di euro per interventi sulla mobilità ciclistica”.
LIFESTYLE INBICI
43
44
INBICI LIFESTYLE
SCATTO D’AUTORE G.F. LAGUEGLIA by Stefano Spalletta
LIFESTYLE INBICI
45
Gran Fondo della Versilia
a cura della Redazione
All’insegna della novità
Piace la nuova data di maggio, grande curiosità per i nuovi percorsi. Così la grande classica toscana, dopo un biennio complicato, ritrova slancio e iscritti 46
INBICI LIFESTYLE
Una nuova data e nuovi tracciati. Il nuovo corso della Gran Fondo della Versilia, varato proprio per rilanciare la manifestazione toscana dopo un biennio complicato, comincia a sortire qualche primo risultato. In crescita le iscrizioni, ma soprattutto in crescita la sinergia con le strutture turistiche della località che, in quel periodo (il 12 maggio), cominciano ad aprire i battenti: “Le iscrizioni continuano ad arrivare con frequenza incoraggiante – spiega l’organizzatore Pierluigi Del Pistoia – e, anche se molti, prima di versare la quota aspetteranno fino all’ulti-
mo dando un’occhiata al meteo, il nostro obiettivo dei duemila partenti sembra tutto sommato realistico”. La nuova data della Gran Fondo della Versilia (non più a marzo, ma a maggio) ha invece già stuzzicato la curiosità di molti operatori turistici del territorio pronti a scommettere sul filone cicloturistico che, in altre zone della Toscana, è già diventato un segmento importante della vacanza: “Abbiamo fatto diverse riunioni con gli operatori balneari e con gli albergatori della Versilia – spiega De Pistoia – e, in tutte le occasioni, abbiamo sempre riscontrato grande
disponibilità e spirito di collaborazione. Questo rappresenta un fattore molto importante perché la crescita della manifestazione deve essere agganciata ad una promozione parallela del suo territorio”. Nuovi, come detto, i tracciati che sono stati modificati in extremis per colpa di una frana, ma la spettacolarità degli scenari non è stata minimamente intaccata. Intanto, arrivano ottime notizie anche dall’area sponsoring che si arricchisce di un brand di grande prestigio: i pneumatici Continen-
tal. L’azienda tedesca, infatti, sarà presente nell’area expò con un suo maxi-stand e, nelle prossime edizioni, potrebbe anche diventare main-sponsor della Gran Fondo. Nel villaggio ospitalità ci sarà ovviamente anche il truck di InBici Magazine che diventerà l’ombelico dell’expò. A ridosso del mega-camion del gruppo editoriale, infatti, si terranno la consegna dei pacchi gara il sabato e le premiazioni ufficiali la domenica. La Gran Fondo della Versilia, infatti, sarà valida come sesta prova ufficiale del circuito InBici Top Challenge. Pontile Lido di Camaiore foto JuzaPhoto
LIFESTYLE INBICI
47
Gran Fondo Nevio Valcic
Croazia,
il verde della collina il blu del mare a cura della Redazione
Medulin
Il 26 maggio, nella riviera istriana di Medulin, l’edizione 2019 della Gran Fondo intitolata all’olimpionico dei Giochi di Roma 1960 Si svolgerà il 26 maggio, nell’incantevole riviera istriana di Medulin, l’edizione 2019 della Gran Fondo Nevio Valcic, la più importante rassegna ciclistica croata intitolata all’olimpionico dei Giochi di Roma 1960. La corsa, valida come prova jolly dell’InBici Top Challenge, si svolgerà su un tracciato di circa 100 chilometri (mille metri d’altitudine) che, per questa edizione, è stato parzialmente rinnovato. Confermata la partenza e l’arrivo lungo la costa di Medulin, la corsa toccherà infatti anche la località di Pola e, per la terza volta, anche quella di Fasana, villaggio di pescatori dell’Istria meridionale, punto di partenza di tutte le escursioni organizzate verso le isole Brioni. Circondata da frutteti e oliveti, Fasana – con le sue infrastrutture turistiche e sportive – è la località ideale 48
INBICI LIFESTYLE
per soggiorni tranquilli e rilassanti. In paese è ancora attiva la pesca come testimoniano i pescherecci ancorati tra i due moli del paese, in particolare la pesca delle sardelle: in quest’ottica si colloca la “scuola di salatura del pesce”, manifestazione che si tiene a maggio a cura dell’Accademia dei pescatori di sardelle e che svela i segreti della preparazione e conservazione di questo pesce. Durante il periodo primaverile-estivo a Fasana si tengono numerose manifestazioni gastronomiche e culturali, feste tradizionali legale alla cucina, concerti di musica classica nella chiesa dei santi Cosma e Damiano e - da giugno a luglio - ogni mercoledì c’è un mercatino incentrato sull’artigianato istriano. Epicentro turistico di Fasana è l’elegante BiVillage che, nei suoi incantevoli scenari naturalistici, propone villet-
te, chalet, room beach, mobile home o vita da campeggio.
bicicletta a fare da ingredienti principali di un fine settimana da ricordare.
Composto da 240 unità abitative, 170 mobilhome e 1000 piazzole, il BiVillage è in grado di offrire un’ampia gamma di sistemazioni per le esigenze di una clientela internazionale.
In occasione della Granfondo Nevio Valcic, InBici Holiday organizzerà una piccola vacanza in bicicletta alla quale potranno partecipare anche appassionati e accompagnatori. Il sabato è in programma una breve pedalata con una sosta-ristoro al BiVillage di Fasana e la domenica si svolgerà la Granfondo.
Il percorso della Gran Fondo Nevio Valcic proseguirà poi lungo le località di Peroj - Mandriol - cestarska kuca Bale - Vodnjan - Divsici - Filipana - Prodol - Krnica - Peruski - Duga Uvala - Pavicini - Kriz - Marcana - Loborika - Valtura - Sisan - Sikici con ritorno a Medulin. Per gli abbonati all’InBici Top Challenge, per gli appassionati e per tutti gli accompagnatori, si preannuncia quindi un fine settimana di vacanza, con sole, mare e
Per avere informazioni sulla Gran Fondo di Medulin è possibile inviare un’e-mail a redazione@inbici.net oppure contattare il numero 391.4917418.
LIFESTYLE INBICI
49
50
INBICI LIFESTYLE
SCATTO D’AUTORE DUBAI TOUR 2017 by Bettiniphoto
LIFESTYLE INBICI
51
Gran Fondo Alé la Merckx
a cura della Redazione
A Verona il primo titolo europeo Granfondo L’Unione Europea del Ciclismo ha scelto proprio la gara ciclistica intitolata al Cannibale come competizione unica del primo campionato continentale Granfondo Un elemento di grande prestigio arricchirà l’edizione 2019 della Gran Fondo Alé la Merckx. La gara veronese, infatti, in programma domenica 9 giugno con partenza da piazza Bra, assegnerà il primo titolo europeo Granfondo. L’Unione Europea del Ciclismo ha scelto proprio la gara ciclistica intitolata al Cannibale come competizione unica del primo campionato continentale Granfondo. Per partecipare bisogna avere almeno 52
INBICI LIFESTYLE
19 anni, essere in possesso della licenza UCI, iscriversi alla Gran Fondo Alé La Merckx e compilare il modulo di affiliazione – disponibile dal 1 maggio al 1 giugno 2019 - sul sito ufficiale dell’Unione Europea del ciclismo (http://bit.ly/GranfondoEuropeanChampionships). Si tratta di un grande “valore aggiunto” per la manifestazione dedicata all’azienda leader nella produzione di abbigliamento tecnico “Alè” e al leggendario ciclista belga Eddy
“il cannibale” Merckx che assegnerà, quindi, la maglia ufficiale di campione continentale. Dal palcoscenico regale di Piazza Bra partiranno, come sempre, i percorsi di mediofondo e granfondo che animeranno gli artisti del pedale in terra scaligera, patria d’ispirazione shakespeariana. Da qui i concorrenti, dopo aver superato la lapide in memoria di Shakespeare con la sua famosa
Ci si addentra qui nel territorio del Parco delle cascate di Molina, dove 5 km di falsopiano in salita del 2% servono a “scaldare” le gambe prima della cronoscalata del “Cannibale”: 9,5km di lunghezza con un dislivello di 592m, che nei primi 7 km riserva pendenze dall’8% al 12% con punte del 15%.
La partenzadella Gran Fondo Alé la Merckx
frase “Non esiste mondo fuor dalle mura di Verona…”, pedaleranno assieme lungo i magnifici percorsi che si snodano nei territori della Provincia di Verona e che si divideranno – dopo circa 70 km di percorso comune – al bivio con la SP14. Qui i concorrenti del percorso Lungo svolteranno a sinistra in direzione Erbezzo.
Dopo qualche chilometro si incontra la prima salita (Gargagnago-San Giorgio di Valpolicella) all’uscita del paese di Gargagnago. Si pedala poi lungo una dorsale in lievissima salita fino al paese di Mazzurega, dove una breve ma tecnica discesa (4690 m al 7-8%) ci porta nel paese di Fumane.
Passati sotto l’arco del GPM, di Breonio si prosegue in salita fino a Fosse, dove si svolta a destra verso S. Anna d’Alfaedo per scendere verso Barozze e risalire fino al paese Ronconi. Il tracciato scende ancora fino a Ceredo, da dove si punta decisi verso la Valpantena percorrendo la SP34c, una discesa tecnica dove, al bivio con la SP14a, i concorrenti del Lungo svolteranno ancora a sinistra in direzione Erbezzo, mentre quelli del Medio procederanno dritti verso il fondo valle. Lungo la Valpantena si attraversano in successione i paesi di Bellori, Lugo, Stallavena, Marzana e Quinto, dirigendosi sempre in lieve discesa verso la città di Verona. Il percorso si inoltra poi nella città scaligera, nel quartiere di Borgo Venezia per raggiungere poi il traguardo di Verona. una vista panoramica di Verona la città degli innamorati
LIFESTYLE INBICI
53
54
INBICI LIFESTYLE
SCATTO D’AUTORE TOUR OF CROATIA 2018 by Bettiniphoto
LIFESTYLE INBICI
55
56
INBICI LIFESTYLE
LIFESTYLE INBICI
57
// FOCUS SULLE AZIENDE
“Dal laboratorio dei professionisti
le nostre scelte vincenti”
a cura della Redazione
Sandro Pisaneschi, patron di Pissei, ripercorre la crescita poderosa di un marchio che, in oltre 40 anni di storia, è diventato un punto di riferimento sul mercato dell’abbigliamento tecnico:
“Il segreto? Non accontentarsi mai” La storia di Pissei comincia nel 1978 quando nasce con il nome di “Ellegi”. L’azienda si specializza subito nel settore della maglieria sportiva e, nel 2006, assume la 58
INBICI LIFESTYLE
denominazione attuale. Da sempre la filiera produttiva è 100% “Made in Italy” “perché – è il mantra aziendale - vogliamo rispettare le nostre radici e proseguire la tradizione”.
La combinazione di materiali tecnicamente perfetti con un design unico e inconfondibile oggi è il cuore pulsante di Pissei. Il brand ricerca continuamente il
tessuto perfetto, adatto a raggiungere il massimo della velocità e della performance in strada, facendo in modo che sia cucito sulla pelle del ciclista. Ogni dettaglio è pensato per andare incontro alle esigenze degli atleti professionisti e per farli gareggiare al massimo delle loro possibilità in ogni situazione. Alla consolle operativa c’è l’esperienza di Sandro Pisaneschi, l’uomo che ha inventato “lo stile in grado di catturare gli sguardi”. “Grazie al nostro team di grafici – spiega - rimaniamo aggiornati sulle tendenze del momento e ci distin-
guiamo nel mercato per la freschezza delle nostre grafiche”. Insomma, un percorso imprenditoriale lungo e consolidato che, anno dopo anno, ha portato all’eccellenza. Pisaneschi, quali sono oggi i numeri e le dimensioni del mondo Pissei? E quanto è importante per voi mantenere una filiera “Made in Italy”? La dimensione di Pissei negli anni è notevolmente cambiata. Dal 2010, oltre aver aumentato il suo fatturato, è cresciuta come gruppo, sotto tutti i punti di vista. Gli investimenti riguardano il numero di collaboratori, una nuova sede dal 2015 e due nuove società italiane partecipate e
collegate a Pissei che si impegnano a garantire il made in Italy e un’artigianalità tutta italiana. Come è cambiato, in questi anni, il mercato della bicicletta e, in particolare, il segmento dei capi tecnici per ciclisti? Con il passare degli anni sono cambiate tante cose. C’erano diverse esigenze, dal punto di vista tecnologico. Si correva con 6 capi di abbigliamento, mentre adesso il kit del ciclista è molto più assortito e calibrato per ogni tipo di attività e stagione. Come azienda ci siamo adeguati a queste diverse esigenze, proponendo negli anni nuovi articoli sempre più performanti. LIFESTYLE INBICI
59
Come è organizzata la sua rete commerciale e quali sono i vostri mercati di riferimento? Pissei dal 2010 è cambiata e cresciuta molto, rivolgendosi ad una clientela diversa e sempre più ampia, che oggi conta più di 80 negozi in Italia con collezioni marchio Pissei, 8 distributori esteri interessati ad abbigliamento personalizzato e marchio Pissei e oltre 300 team italiani. Negli ultimi due anni abbiamo implementato anche il canale web che si rivolge, assieme al punto vendita in azienda, direttamente a privati e clienti finali. I mercati di riferimento più importanti restano comunque in ordine di importanza: Italia, Spagna, Corea, Giappone, Danimarca, Svizzera, Svezia, Emirati Arabi.
Alessandro Petacchi, Ambassador Pissei
60
INBICI LIFESTYLE
Che cosa hanno lasciato le esperienze con i professionisti? Il mondo del professionismo, rappresentando la massima espressione del ciclismo, richiede costante ricerca tecnica e assistenza profilata rivolta al team partner. I benefici che ci portiamo dietro oggi sono stati sicuramente stimolo di crescita e rinnovamento per noi. Voi siete leader nello sviluppo e nella ricerca: che cosa vi differenzia dagli altri competitor? Sviluppo e ricerca vogliono dire introdurre continuamente nuove soluzioni per il cliente e nuovi strumenti di lavoro per i nostri collaboratori. I progetti grafici vengono adesso realizzati in 3d in 48H con attenta ricerca alla scelta dei colori e dei
materiali. Il cliente viene indirizzato costantemente verso la scelta che combina al meglio qualità e prezzo grazie anche alla promo ‘facciamo team’ che garantisce un ‘legame tra cliente e azienda per almeno 2 anni’. Quello che in generale caratterizza da sempre la nostra attività è la flessibilità. Siamo rimasti artigiani nel prodotto, pertanto il cliente ha ampia facoltà di personalizzare, a differenza di quanto offrono i nostri competitor. Un’altra importante differenza rispetto alla concorrenza è la presenza nell’organizzazione commerciale di Roberto Carpignani, un direttore commerciale con più di 20 anni d’esperienza, una professionalità che coniuga la passione e la pratica del ciclismo con una visione diversa e più ampia
delle logiche evolutive del mercato e una conoscenza importante del trade. La volontà è quella di aggiornare comunicazione e branding al consumer non solo del ciclismo in senso stretto. Con questi concetti strategici la rete commerciale e la comunicazione pongono Pissei su un piano totalmente nuovo e sfidan-
te verso i competitor. Quali sono le novità della vostra collezione 2019? Per la collezione Invernale abbiamo posto l’accento, in particolare, sulla sicurezza: su tutti i nostri capi sono inserti, infatti, rifrangenti e tessuti sempre più tecnici e performanti ad
altissima protezione e traspirabilità. La collezioni estiva, invece, pone l’attenzione sull’ambiente attraverso l’uso di tessuti riciclati e fondelli biodegrabili, oltre a capi prodotti con tessuti a compressione (ad esempio la linea prima pelle).
LIFESTYLE INBICI
61
10
Domande a... Sognando
una tappa
al Giro
Il “veterano” della Androni Giocattoli Sidermec vuole tornare alla vittoria: “Sarebbe il massimo
se arrivasse al prossimo Giro…” Marco Frapporti, ciclista bresciano, è ormai da anni l’uomo simbolo della Androni Giocattoli Sidermec. Lo scorso anno si è messo spesso in evidenza, conquistando al Giro d’Italia il titolo di “Re delle fughe”. Anche per questa annata promette battaglia, in cerca di un successo, magari proprio alla Corsa Rosa. Frapporti, condividendo con noi la sua esperienza, ha risposto alle dieci domande, partendo proprio dai primi mesi di questo 2019. Marco, come è iniziata la nuova stagione? “Direi in maniera positiva. Siamo al punto giusto per 62
INBICI LIFESTYLE
programmare una crescita graduale in vista del Giro d’Italia. Sia in Africa, a inizio stagione, che negli impegni successivi ho sentito girare molto bene la gamba. Dopo aver corso la Milano Sanremo, e la Coppi e Bartali, ora lavoreremo esclusivamente per la Corsa Rosa”. Quali obiettivi ti sei posto per il 2019? “L’obiettivo primario sarà partecipare al Giro d’Italia, spero di poter essere tra gli otto al via da Bologna. Logicamente tutti i miei compagni vorrebbero prender parte alla corsa rosa, ma andranno quelli che a maggio saranno più in forma. Un altro obiettivo è sicuramente tornare a vincere, magari dopo una delle mie fughe. Sogno una tappa al Giro, la inseguo da parecchi anni e
Marco Frapporti
spero di riuscire ad ottenerla prima di appendere la bici al chiodo”. Come ti trovi con la squadra dopo tanti anni? “Qui sono molto sereno e mi sento come a casa. Con tutti ho un buon rapporto e questo mi ha aiutato a trovare una mia dimensione. Siamo un gruppo molto affiatato e in questo momento non vedo cosa potrei desiderare di meglio. Se il destino vorrà, magari terminerò la mia carriera qui”. Non hai mai pensato ad andare in una squadra W.T.? “Il sogno di tutti è quello di entrare in una World Tour, ma all’Androni Sidermec non mi manca nulla. Qua riesco a gestirmi e a seguire personalmente la mia preparazione. Sarei fisicamente e mentalmente pronto a fare un ulteriore salto, sarebbe sicuramente un bel traguardo, ma non spetta solo a me decidere”. Senti di avere un ruolo da guida verso i compagni meno esperti? “Da anni, io e Francesco Gavazzi, abbiamo un ruolo di
di Davide Pegurri
riferimento per i giovani. Mi piace lavorare in questo team proprio perché ho anche questo compito. Quando riesci a dare delle linee guida e i ciclisti meno esperti le seguono, ti senti molto appagato. Nei ritiri a gennaio, oltre ad allenarci, abbiamo costruito un ottimo feeling tra tutti noi. Spero di dare il mio contributo anche nella crescita dei futuri campioni”. Come giudichi la riforma pensata dall’UCI? “Penso che la riforma, nei confronti delle squadre Professional, sia molto penalizzante. Se non riesci a emergere, rischi di rimanere escluso dai grandi giri o dalle corse che contano. Noi cercheremo di fare il possibile per arrivare nelle prime due posizioni o più in alto possibile in questa classifica. Quando verrà attuata questa riforma vedremo gli effetti”. In famiglia non sei l’unico ciclista... “Vero. Mia sorella Simona e mio fratello Mattia sono anche loro ciclisti professionisti. È bello ed è come avere dei compagni di squadra anche a casa. Siamo sempre uniti, oltre alla bicicletta, che è l’amore comune, abbiaLIFESTYLE INBICI
63
10 DOMANDE A MARCO FRAPPORTI
Ho trasmesso la passione per questo sport a tutta la famiglia. Se tornassi indietro cambierei solo qualcosa nel mio carattere.
mo anche un’azienda assieme. Come risultati sicuramente Simona è quella che si è messa più in evidenza, avendo vinto molto anche in pista. Invece Mattia, a detta di molti, è quello più portato. Spero che possa presto esprimere le sue enormi potenzialità”.
gardesana, sulla sponda bresciana, proprio per via del traffico. Noi, da professionisti, cerchiamo sempre di tenere in considerazione gli automobilisti che magari sono in giro per lavoro, tuttavia serve importare la mentalità del rispetto nei confronti del ciclista”.
Dove ti alleni quando non sei in corsa? “Mi sono trasferito di casa a Peschiera, in provincia di Verona, e mi alleno sulle strade del lago di Garda. Spesso esco in bici con mio fratello, Alessandro Bisolti, Sonny Colbrelli, Roberto Ferrari e gli altri professionisti bresciani. In estate invece mi piace andare in Valpolicella e sulle salite del veronese. È un territorio che offre molta varietà di percorso ed è poco trafficato”.
Se ti volti a guardare il passato, come valuti la tua carriera? “La mia intenzione era quella di fare una carriera lunga e penso di aver centrato l’obiettivo. Ho iniziato a correre da giovanissimo con mio cugino alla Soprazocco, poi, dopo tre anni, i miei hanno fondato una squadra con la quale sono cresciuto. Ho trasmesso la passione per questo sport a tutta la famiglia. Se tornassi indietro cambierei solo qualcosa nel mio carattere per poter affrontare in maniera differente certe situazioni. Per il resto sono felice del percorso fatto”.
A proposito di traffico, rispetto a quello che noti quando ti alleni, come è il rapporto tra ciclisti e automobilisti oggi? “Va sempre peggio. Chi pedala, sia per allenarsi che per andar anche solo a far la spesa, viene visto spesso come un intralcio. In estate tendo ad evitare la strada 64
INBICI LIFESTYLE
Marco Frapporti credit Bettiniphoto
LIFESTYLE INBICI
65
66
INBICI LIFESTYLE
SCATTO D’AUTORE VUELTA SAN JUAN 2018 by Bettiniphoto
LIFESTYLE INBICI
67
La Leggendaria Charly Gaul
Pedalate di gloria a cura della Redazione
Confermata la certificazione Uci, grande attesa anche per la “crono” della Valle dei Laghi Trentotto tornanti, 18 km di lunghezza, 1485 metri di dislivello, pendenza massima 17%, pendenza media 8,9%. L’avvincente narrazione de “La Leggendaria Charly Gaul” continua ad essere scritta anche nei numeri grazie all’organizzazione di APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi e ASD Charly Gaul Internazionale, pronta ad ospitare una nuova edizione dell’evento che da Trento giunge in località Vason sul Monte Bondone in onore di Charly Gaul. Dal 12 al 14 luglio due spettacolari percorsi di 141 km e 4000 metri di dislivello (granfondo) e di 57 km e 2000 metri di dislivello (mediofondo) intratterranno gli ‘ospiti’ delle due ruote in terra trentina. Da Piaz68
INBICI LIFESTYLE
za Duomo a Trento si partirà verso l’abitato di Lavis, salendo poi a Palù di Giovo, dove nacquero alcuni fra i più grandi corridori nostrani della storia, quali Gilberto Simoni e la famiglia Moser capitanata da Francesco, che nella giornata di sabato del medesimo weekend allestirà “La Moserissima”, ciclostorica di Trento anche quest’anno tappa del Giro d’Italia d’Epoca. Rampe avviluppanti faranno proseguire l’ascesa fino a Passo Santa Croce, dove la vista spazia sullo scenario della Piana Rotaliana celebre per la produzione di vini e mele. Discesa a perdifiato e rientro a Trento, dove i concorrenti del tracciato mediofondo inizieranno subito la scalata effettuata dal lussemburghese nel Giro d’Italia 1956, mentre i granfondisti
raggiungeranno Aldeno e proseguiranno verso l’erta del Monte Bondone dal versante di Garniga. Successivamente si tufferanno in Valle dei Laghi concludendo il menù ciclistico per palati raffinati con gli ultimi 10 km in salita verso Vason, dov’è posizionato il busto di Charly Gaul in ricordo di una straordinaria impresa. Il palmarès del lussemburghese Charly Gaul è ricco di successi di ogni genere, ma quello che tutti ricordano – al termine della celebre tappa Merano-Trento del Giro d’Italia 1956 - è rimasto scolpito nella pietra del Monte Bondone. Tenacia, resistenza, spirito di sacrificio, abnegazione, sono le caratteristiche presenti nell’ipotetico ‘manuale
del perfetto ciclista’; l’Angelo della Montagna le aveva tutte e da quasi quattordici anni l’organizzazione di APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi e ASD Charly Gaul Internazionale mette in piedi un evento unico come l’atleta che lo ispirò, proprio in ricordo delle mirabili gesta del corridore. La prossima sfida andrà in scena il 14 luglio, accompagnata dalle tradizionali cronometro di Cavedine di venerdì 12 luglio e la ciclostorica “La Moserissima” di sabato 13 luglio intitolata a Francesco Moser, in una pedalata internazionale vintage con biciclette da corsa costruite in epoca antecedente il 1987 e abbigliamento attinente allo spirito del particolare contest ciclistico non competitivo. La velocissima crono sul percorso di 24
km e 442 metri di dislivello in Valle dei Laghi e “La Leggendaria Charly Gaul” saranno valevoli per il challenge UCI Gran Fondo World Series, ricordando anche l’assegnazione al comitato trentino del mondiale granfondo 2022. Quota di partecipazione a 52 euro per l’iscrizione a uno dei percorsi de “La Leggendaria Charly Gaul”, comprensiva di gadget tecnico e pacco gara. La sfida viene proposta anche in abbinamento alla cronometro in Valle dei Laghi, e in questo caso il prezzo totale riservato agli atleti è di 70 euro, il tutto entro il 30 aprile. Quota di 35 euro invece per partecipare all’intermezzo ciclostorico “La Moserissima”.
Le bellezze naturalistiche del Trentino sono uniche e il comitato organizzatore in qualità di azienda per il turismo ricorda la possibilità di poter usufruire della Trentino Guest Card visitando musei, castelli, parchi naturali e attrazioni, viaggiando liberamente su tutti i mezzi pubblici urbani ed extraurbani. Info e prenotazioni booking@discovertrento. it, mentre per tutte le informazioni relative a “La Leggendaria Charly Gaul”, alla cronometro di Cavedine e alla ciclostorica “La Moserissima” è possibile consultare il sito web della manifestazione www.laleggendariacharlygaul.it.
La partenza da Piazza Duomo Trento credit foto Newspower.it
LIFESTYLE INBICI
69
InBici Top Challenge
a cura della Redazione
Il circuito batte… il cinque Dopo Laigueglia, Faenza, La Spezia e Pomarance, tutti in Romagna per la 23esima edizione della Via del Sale Dopo le prime tappe di primavera, l’InBici Top Challenge si appresta a celebrare il suo quinto appuntamento ufficiale con la 23esima edizione della Gran Fondo Via del Sale, una delle rassegne ciclistiche più amate e longeve del Belpaese. Dopo il debutto di Laigueglia, lo spettacolo della Cassani, la novità 70
INBICI LIFESTYLE
della Tarros Montura e l’immancabile appuntamento con il “Grillo” Paolo Bettini a Pomarance, il circuito 2019 torna il 5 maggio in Romagna per santificare una delle sue tappe più attese. Quella di Cervia, infatti, è una delle corse più spettacolari, l’occasione migliore per i passisti veloci per conquistare punti in attesa delle grandi tappe di montagna. Dopo la Via del Sale, l’Inbici Top Challenge tornerà in Toscana con la Gran Fondo della Versilia (12 mag-
gio), un’altra new-entry del calendario 2019. Tre, invece, gli appuntamenti previsti nel mese di giugno: si parte il 9 con la Granfondo “Alè La Merckx”, un evento di grande prestigio intitolato alla leggenda vivente del Cannibale. Il 16 giugno, in concomitanza con gli appuntamenti legati al Giro d’Italia dei professionisti, si vola a Riccione, nella Perla dell’Adriatico,
Il podio con i leader G.F. Gavia-Mortirolo “Damiano Cunego”, un passaggio dei ciclisti sul Mortirolo
per un fine settimana consacrato agli amanti della bicicletta.
G.F. Internazionale Torino, arrivo alla Basilica di Superga
Il 23 giugno, invece, si sale in alta quota con la Granfondo Gavia & Mortirolo, il primo appuntamento dedicato agli scalatori puri. E per i grimpeur la fatica raddoppia il 14 luglio con La Leggendaria Charly Gaul che si disputerà nell’abituale cornice di Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi. Dopo la Granfondo di Torino del 28 luglio, il circuito vola all’estero, in Croazia, per la Gran Fondo Nevio Valcic disegnata sulla costa di Medullin. Infine, gran finale il 13 ottobre a Roma con il primo Gran Premio del Gladiatore che - nell’impareggiabile cornice delle Terme di Caracalla - decreterà i vincitori ufficiali di questa edizione 2019 dell’InBici Top Challenge.
LIFESTYLE INBICI
71
Granfondo Internazionale Torino
Un’estate di sport al Parco del Valentino a cura della Redazione
L’evento ciclistico farà parte degli European Masters Games che si svolgeranno, sotto l’egida del Gs Alpi, dal 26 luglio al 4 agosto nel capoluogo piemontese Grandi novità in vista per la Granfondo Internazionale Torino che, come già annunciato, nel 2019 si sposterà a fine luglio. La modifica della data si è resa necessaria in quanto la manifestazione piemontese sarà una delle prove degli European Master Games che si svolgeranno nel capoluogo. Gli European Masters Games, che avranno luogo dal 26 luglio al 4 agosto, si svolgono ogni 4 anni e sono aperti agli atleti di tutto il mondo: l’obiettivo è quello di promuovere l’attività fisica, creare aggregazione e favorire la conoscenza del territorio. Il Gs Alpi, dall’alto della sua esperienza, organizzerà tutte le gare degli European Master Games per quanto riguarda il ciclismo. Nello specifico, il 26 luglio, alle ore 72
INBICI LIFESTYLE
19, si svolgerà la prova a cronometro su un anello di 3 chilometri che vedrà partenza ed arrivo al Parco del Valentino. I primi 3 classificati di ogni categoria potranno gareggiare, domenica 28 luglio 2019, alla Granfondo Internazionale Torino partendo dalla griglia d’onore. Il primo di agosto si svolgerà invece il criterium, sempre nel Parco del Valentino. “E’una grande soddisfazione per noi lavorare all’interno del contesto degli European Master Games - afferma Vittorio Mevio, presidente del Gs Alpi - e questo riconoscimento ci gratifica per il grande lavoro che abbiamo svolto fino ad oggi con la città di Torino. Soprattutto in vista dei cambiamenti che ci saranno il prossimo anno, invitiamo tutti gli amatori a partecipare alla nostra gara per conoscere bene il percorso e per godere una bellissima giornata di sport nel cuore del capoluogo piemontese.”
Vista della Basilica di Superga
Il biglietto da visita della Granfondo Torino sono le location di partenza ed arrivo, rispettivamente Borgo Medievale e Basilica di Superga, alla volta dei percorsi di 128 km e 2667 metri di dislivello e di 99 km e 2274 metri di dislivello. La prima location è un museo a cielo aperto che sorge lungo le rive del fiume Po, nel Parco del Valentino, ed è una riproduzione alquanto fedele di un tipico borgo tardo medievale, circondato da palizzate, mura e fortifi-
cazioni e sovrastato da una Rocca. La località d’arrivo non ha invece bisogno di presentazioni: si tratta di una costruzione maestosa il cui progetto risale al 1715. La sommità della collina è la seconda più alta di tutto il Piemonte con i suoi 672 metri, un tempio inaugurato il 1° novembre 1731 al cospetto di re Carlo Emanuele III di Savoia. Info www.granfondotorino.it
LIFESTYLE INBICI
73
74
INBICI LIFESTYLE
SCATTO D’AUTORE STRADE BIANCHE by Bettiniphoto
LIFESTYLE INBICI
75
Focus sui territori
a cura della Redazione
A. Ghezzer Archivio APT Trento
Cartoline in alta quota
Alla scoperta dei tesori di Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi, il territorio che a luglio ospiterĂ la 14esima Gran Fondo Charly Gaul 76
INBICI LIFESTYLE
Sarà ancora una volta il territorio fra Trento, Monte Bondone e la Valle dei Laghi ad ospitare una nuova edizione de “La Leggendaria Charly Gaul” (12-14 luglio), una delle gran fondo più prestigiose d’Europa che quest’anno celebra la sua 14esima edizione. Un territorio a forte vocazione turistica che, sia in inverno che in estate, propone un ricco contenitore di eventi e di occasioni culturali. Trento Città da vivere nella sua interezza, incastonata nel cuore delle Alpi, la città di Trento si sviluppò al tempo dei Romani. E di quel periodo conserva ancora parecchi elementi, a partire dallo spazio archeologico sotterraneo di piazza Cesare Battisti per continuare con la basilica paleocristiana, che offrono rari, ma completi, esempi di urbanistica romana, in un allestimento affascinante e suggestivo.
Nel corso della sua millenaria evoluzione, Trento ha saputo attrarre elementi di tradizioni tra loro molto diverse, provenienti dal Nord e dal Sud Europa, fondendoli in un mix davvero unico, tanto da essere stata scelta come sede del Concilio della Controriforma (15451563). Dal punto di vista culturale, la città propone una gamma davvero ampia di alternative: dalla Storia con la “s” maiuscola che si respira nell’austero Castello del Buonconsiglio agli aspetti particolari della vita della Chiesa presentati al Museo Diocesano, alle mille iniziative ed eventi a carattere scientifico del nuovissimo MUSE Museo delle Scienze, affiancato dalla villa-fortezza cinquecentesca di Palazzo delle Albere. Da non perdere poi Le Gallerie di Piedicastello e il Doss Trento, dove ci si potrà immergere nella storia del Trentino e visitando il Museo delle Truppe Alpine. Ed in inverno Trento diventa la capitale alpina del Natale, grazie ad uno dei mercatini più rinomati e apprezzati.
Trento
LIFESTYLE INBICI
77
Montebondone credit foto N. Angeli
Monte Bondone Affacciato sulla Valle dell’Adige ad ovest di Trento, il Monte Bondone è una montagna molto amata dagli abitanti del capoluogo. Con le località Candriai, Vaneze, Norge, Vason e Viote la “montagna di Trento”, che supera i 2000metri, è l’ideale terrazza naturale dalla quale ammirare i monti di tutto il Trentino, dalle Dolomiti di Brenta all’Adamello. Area sciistica in inverno ed escursionistica in estate, il Monte Bondone è ben servito dai mezzi pubblici e dallo skibus. Con la bella stagione il Bondone vi attende con i suoi sentieri escursionistici, mountain bike, trekking, vie ferrate e molto altro, mentre in inverno potete divertirvi sulle piste da sci o sui percorsi del Centro fondo delle Viote con oltre 35 km di piste per lo sci da fondo, cimentarvi con le ciaspole o semplicemente passeggiare sulla neve. Un meraviglioso ambiente naturale a due passi dalla
la Valle dei Laghi foto Gaspar Janos
78
INBICI LIFESTYLE
città vi attende. Non dimenticate una passeggiata alla piana delle Viote, con il suo interessante biotopo e con il “Giardino Botanico Alpino Le Viote del Monte Bondone” importante giardino botanico dove è possibile osservare piante e fiori di rara bellezza provenienti da tutto il mondo. Divertimento per grandi e piccini! Valle dei Laghi A quindici minuti d’auto da Trento si apre la Valle dei Laghi, dove è ancora l`acqua a dominare il paesaggio come è facile intuire, con i bacini di Terlago, Santa Massenza, Toblino, Cavedine e altri più piccoli. In questa zona che tocca anche i piccoli borghi di Vezzano, Lasino, Calavino e Padergnone si incontra un paesaggio particolare, in cui si mescolano vegetazione mediterranea e alpina, e convivono olivo, faggio, leccio e conifere, così come l’alloro e il muschio. Sovrastano la Valle le pendici occidentali del Bondone, fitte di boschi, fra i quali troviamo a quasi mille metri di altitudine il lago di Lagolo.
La Leggendaria Charly Gaul 12-14.07.2019 la Moserissima 13.07.2019 Partecipa a La Leggendaria Charly Gaul UCI Gran Fondo World Series, tappa dell’UCI World Cycling Tour per la qualificazione alla Finale del Campionato Mondiale per cicloamatori! La Leggendaria Charly Gaul, intitolata all’Angelo della Montagna e alla sua mitica impresa al Giro d’Italia dell’8 giugno 1956, vi aspetta dal 12 al 14 luglio nell’affascinante territorio di Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi. Venerdì 12 si terrà la gara a cronometro attraverso i caratteristici borghi della Valle dei Laghi e domenica 14 la granfondo e mediofondo con partenza dalla bellissima Piazza Duomo, passaggio fra incantevoli specchi d’acqua, vigneti e borghi della Valle dei Laghi e Valle di Cembra fino alla scalata degli avvincenti e decisivi tornanti del Monte Bondone. www.laleggendariacharlygaul.it LaleggendariaCharlyGaul In onore di Francesco Moser e della sua famiglia, che ha scritto la storia del ciclismo dagli anni ‘50 ai giorni nostri, La Moserissima - La Ciclostorica di Trento festeggia il prossimo 13 luglio la sua quinta edizione ed è unica tappa del Trentino Alto Adige del Giro d’Italia d’Epoca. Il fascino vintage per una ciclopedalata internazionale con biciclette da corsa d’epoca costruite prima del 1987 attraverso Trento e la Valle dell’Adige lungo le cui sponde si snodano una fitta rete di piste ciclabili, suggestive strade bianche immerse nella natura alla scoperta di caratteristici borghi e passaggi nella storia della Via Claudia Augusta, l’antica strada romana. www.lamoserissima.it LaMoserissimaCiclostoricaTrento INFO E ORGANIZZAZIONE ASD Charly Gaul Internazionale charlygaul@discovermontebondone.it Tel. +39 0461 216000
te n o M , o Trent
re e v i v a d sfere o m t a … ei Laghi
le d l a V , e n Bondo
LIFESTYLE INBICI
79
Foto Archivio APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi (Newspower, A. Grassini, A. Russolo)
80
INBICI LIFESTYLE
SCATTO D’AUTORE TOUR DE FRANCE 2018 by Bettiniphoto
LIFESTYLE INBICI
81
// FOCUS SUL PRODOTTO
Lazer Century,
ventilazione e aerodinamica on demand a cura di Maurizio Coccia
Per celebrare il secolo di storia, Lazer lancia un casco che rappresenta una sintesi ottimale tra ventilazione e aerodinamica. Lo abbiamo provato per voi È il Century una delle maggiori novità della linea Lazer 2019 e si chiama così perché questo elegante e compatto casco per il ciclismo stradistico è nato per celebrare i cento anni di attività dell’azienda belga, la stessa che da tre anni è stata acquisita da Shimano. Un articolo nato per festeggiare un secolo di storia non poteva farsi mancare caratteristiche tecniche di eccellenza ed in effetti questo 82
INBICI LIFESTYLE
prodotto che Shimano Italia ci ha spedito nella elegante finitura nero lucida (ma sono previste anche altre cinque colorazioni) rappresenta una sintesi ottimale dei requisiti principali che un ciclista stradista può richiedere da un casco: protezione, aerodinamica, confort, ventilazione, look e non da ultimo sicurezza nei confronti degli automobilisti convivono magistralmente sul Century e se ci pensate bene non è facile ritrovare su un casco carat-
teristiche che di solito sono antitetiche su un articolo come è questo. Pensiamo ad esempio all’aerodinamica, ovvero il requisito sul quale le aziende produttrici di caschi si sono concentrate di più in questi ultimi anni: sul mercato esistono moltissimi caschi che sono sì filanti ed efficienti dal punto di vista della penetrazione all’aria, ma allo stesso tempo sono assai carenti per quel che riguarda la ventilazione, lo sono al punto di diventare praticamente
inutilizzabili nella stagione, calda, che è proprio quella in cui il ciclismo lo si pratica di più…. Il nuovo Century ha risolto brillantemente questo limite, proponendosi come un perfetto casco “quattro stagioni” per il ciclista evoluto, adatto per tutti i climi, per tutte le differenti esigenze e tipologie di utilizzo. L’utente ideale del Century può essere l’agonista delle gare in linea, il granfondista delle lunghe distanze o perché no lo specialista delle gare a circuito o di velocità. Un coperchio per modulare aerodinamica e ventilazione La visione anteriore del Century evidenzia una correlazione stretta con il Bullet, il casco aerodinamico della gamma Lazer. La somiglianza è marcata soprattutto se si posiziona in modalità “aero” il coperchio centrale. Già, perché la peculiarità del Century è il suo il supporto superiore chiamato Twistcap: si tratta di una porzione in materiale plastico preformata, lunga 22 e larga 7.5 centimetri, che si presenta chiuso su un lato e provvisto di sei feritoie dall’altro; il Twistcap si attacca sulla porzione centrale del Century grazie a un doppio magnete e permette di modulare il bilanciamento tra ventilazione e aerodinamica semplicemente attraverso la sua inversione di 180 gradi. Inoltre, nulla vieta di togliere del tutto il Twistcap, ottenendo in questo caso il massimo della ventilazione possibile, ma ovviamente riducendo le capacità di penetrare l’aria. Le configurazioni possibili sono quindi tre e a detta di Lazer sono in grado di modulare le caratteristiche di penetrazione all’aria di questo casco dell’11 per cento, con la soluzione più aerodinamica che ovviamente si ottiene posizionando il Twistcap con la porzione chiusa posta nella parte anteriore. Inoltre, per chi avesse esigenze particolari, è disponibile anche un Twistcap opzionale, con fori di ventilazione maggiori rispetto al coperchio previsto di serie.
Canalizzazione intelligente Argomenti interessanti il Century li propone anche nella sezione interna: osservando la modellazione della calotta destinata ad interfacciare il cranio troviamo infatti una canalizzazione “intelligente” che corrisponde le ventidue feritoie di ventilazione che si possono contare esternamente. Questa architettura è in grado di generare un vero e proprio vortice refrigerante, e questo accade soprattutto quando si decide di utilizzare il Century in un assetto “estivo”, ossia privo del Twistcap. Retro con led integrato Il Century non è certo il primo casco che si avvale di una luce al led posteriore, visto che al giorno d’oggi molti articoli di questo tipo propongono questo piccolo ma importante
dettaglio utile per essere visibili agli automobilisti che sopraggiungono da dietro. Interessante è però la soluzione che ha scelto Lazer per “illuminare” questo suo nuovo top di gamma: in questo caso la luce led posta sul retro non è un optional, ma non è neanche un accessorio integrato impossibile da rimuovere: no, sul Century la luce è alimentata e collegata a una batteria ricaricabile da 3x3x0.5 cm di ingombro (e 10 grammi di peso) che trova alloggio in un apposito vano ricavato nella calotta e che a sua volta proietta la luce led sull’elemento verticale rifrangente posto al centro della parte posteriore del casco. All’occorrenza la luce led si può dunque estrarre e ricaricare, attraverso il cavo fornito in dotazione o semplicemente attraverso un normale cavo Usb. LIFESTYLE INBICI
83
In prova Il Century è disponibile in tre misure, S, M e L, adatte rispettivamente ad utilizzatori con un girotesta di 52-56, 55-59 e 58-61 cm. La taglia da me testata era una M, perfetta per i miei 58 centimetri di circonferenza cranica e perfetta anche per la mia anatomia. In questo senso il Century riprende il design e la modellazione interna che contraddistinguono tutti i caschi Lazer, ovverosia una foggia che presenta una curvatura omogenea su tutto l’“emisfero” che la calotta offre al cranio. Nessuna novità anche in merito al sistema di regolazione della taglia, con il collaudato Advanced Turnfit System, che permette di gestire la ritenzione sia nel senso orizzontale corrispondente la cinghia perimetrale), sia in senso verticale con la fibbia di ritenzione adattabile alle diverse morfologie e altezze di nuca. Proprio nella parte della nuca è il classico sistema a rotella a permettere la regolazione perimetrale. A livello estetico e di design il Century rimane molto filante e compatto sulla testa (a patto di avere indovinato la misura, si intende) e questo sicuramente anche per merito dell’elegante sezione posteriore “smussata”, che rinuncia a qualsiasi tipo di spigolosità che invece è assai frequente su tanti caschi areati presenti in commercio. A proposito di areazione: la prova invernale non ci ha permesso di esprimere feedback attendibili in merito alle capacità di affrontare le giornate torride, ma quel che è stato chiaro è che, posizionando il Twistcap in posizione aerodinamica (ovvero la più “chiusa” all’accesso dell’aria) la sensazione di protezione dal freddo è stata di gran lunga maggiore di quando invece abbiamo privato il Century di questo originale coperchio superiore.
84
INBICI LIFESTYLE
Una nota in merito alla manovrabilità di quest’ultimo: invertirne la posizione è un gioco da ragazzi e questo consente di effettuare facilmente l’operazione anche in corsa, mentre si pedala. Qualche nota infine sul led posteriore: la batteria ricaricabile ha una lunga autonomia (durante le tre sessioni e circa 6 ore di test non si è scaricato) e funziona solo in modalità “luce intermittente”, in effetti la più indicata per assicurare il massimo della visibilità nei confronti degli automobilisti che sopraggiungono da dietro. C’è da dire che attivare e disattivare il led non è il massimo dell’ergonomia e della comodità, visto che per attivare il pulsante bisogna accedere con il mignolo nel piccolo vano realizzato nella parte interna della calotta, ma è chiaro che questa è operazione da farsi solo due volte durante l’uscita, quando si inizia e quando si smette di pedalare. Infine una nota sul peso: privo di Twistcap e privo di led il Century ha fatto segnare solo 254 grammi sulla bilancia, ossia un peso da fare invidia ai caschi superlight, quelli con struttura minimale e molte feritoie, ma non certo con le qualità a 360 gradi che abbiamo trovato su questo Century.
Scheda Tecnica Sistema di costruzione: In-Mold Bottomshell (policarbonato che arriva fino alla sezione nucale)
Sistema di regolazione: Lazer Advanced Turnfit System ATS Misure disponibili: S (52-56 cm) M (55-59 cm) L (58-61 cm) Misura testata: M Colori disponibili: Flash Green, Flash Yellow, Red, White, Blue Black, Matte Black Peso rilevato: 290 grammi
(inclusi i 10 grammi della luce led e i 26 del coperchio Twistcap)
Feritoie di ventilazione: 22 (18 con il Twistcap) Certificazioni di sicurezza: CE-CPSC-AS Prezzo indicativo al pubblico: 159,99 â‚Ź Note: Disponibile anche in versione con tecnologia di protezione MIPS (179,99 â‚Ź)
Informazioni:
www.lazersport.com Shimano Italia, tel. 0331/939611
LIFESTYLE INBICI
85
L’Emilia
Romagna si tinge di rosa a cura della Redazione
credit foto Bettiniphoto
La regione sarà l’epicentro del Giro d’Italia 2019: partenza da Bologna e altre tappe con partenza e arrivo a Riccione, Ravenna, Modena e Carpi. Ciak sabato 11 maggio con la crono verso San Luca Per l’edizione numero 102 (dall’11 maggio al 2 giugno), sarà l’Emilia Romagna la regione più vicina al Giro d’Italia. Si parte, come noto, sabato 11 maggio da Bologna dove prese il via esattamente 25 anni fa, nel 1994. Un progetto ad ampio raggio, concordato da RCS Sport con la Regione, che coinvolgerà buona parte del territorio e, nello specifico, altre città di partenza e arrivo come Riccione, Ravenna, Modena e Carpi. La partenza da Bologna Tappa 1, sabato 11 maggio - BOLOGNA-BOLOGNA (San Luca) - 8,2 km. Breve cronometro individuale con i primi 6 km piatti e i successivi 2 km in fortissima ascesa. Si percorrono strade cittadine ampie e prevalentemente rettilinee fino ai piedi della salita di San Luca di 2,1 km al 9.7% di pendenza media e con lunghi tratti oltre il 10/12% fino al picco del 16% in corrispondenza all’ultimo chilometro. Le altre tappe in Emilia-Romagna Tappa 2, domenica 12 maggio - Si riparte da BOLOGNA 86
INBICI LIFESTYLE
in direzione sud. Tappa 9, domenica 19 maggio - RICCIONE-SAN MARINO (RSM) (Sangiovese Wine Stage) - 34,7 km Cronometro individuale suddivisa in due parti: la prima ondulata fino all’ingresso nel territorio della Repubblica di San Marino e la seconda in salita fino all’arrivo. Si procede per strade abbastanza articolare e ondulate fino a Faetano coprendo i primi 22 km. Dopo Faetano la strada impenna fino a pendenze in doppia cifra portando a Fiorentino. Da lì fino all’arrivo l’altimetria presenta tratti in salita alternati a brevi contropendenze. Complessivamente si tratta di una salita per passisti scalatori. Tappa 10, martedì 21 maggio - RAVENNA-MODENA - 147 km. Tappa completamente piatta attraverso la Pianura Padana ravennate e bolognese. Si attraversano diverse località come Lugo, Massa Lombarda, Granarolo nell’Emila e Crevalcore. Segue poi l’avvicinamento veloce e completamente piatto alla città di Modena e fino alla probabilissima volata a gruppo compatto. Tappa 11, mercoledì 22 maggio – Partenza da CARPI direzione ovest.
LIFESTYLE INBICI
87
a cura della Redazione
Cervia, la Smart-City che cresce sui Pedali Dagli sterrati delle saline alle pineta secolari, storia di una località da sempre “bike - friendly” Per la particolare connotazione del suo territorio (la pianura della costa ed i dolci declivi delle colline), la città di Cervia è l’habitat ideale per gli appassionati della bicicletta. Località dalla consolidata cultura ciclistica (a pochi chilometri, nella vicina Cesenatico, è nato Marco Pantani), in questo spicchio di Romagna la bicicletta ha sempre avuto “corsie preferenziali”. Merito anche di amministrazioni che, nel corso degli anni, hanno saputo cogliere, con lungimiranza, le opportunità di un turismo “green”. Per gli amanti della mountain-bike, ad esempio, la dorsale litoranea dell’antica pineta costituisce un tracciato naturale di formidabile bellezza, ma anche di eccezionale comodità visto che - per 88
INBICI LIFESTYLE
raggiungerlo - non occorre inoltrarsi in boschi lontani, ma semplicemente… attraversare la strada. Del resto Cervia - e in generale tutta l’area del Delta del Po emiliano romagnolo - è già da qualche anno proiettata all’accoglienza dei cicloturisti. È il luogo ideale per una vacanza in sella a una bici, grazie ai servizi e alle decine di chilometri di piste ciclabili realizzate negli ultimi anni anche grazie a grandi progetti di respiro europeo, come i progetti Bicy “Cities & Region of Bicycles” e “Inter byke”, finanziati da vari programmi europei di cooperazione 2007-2013 e incentrati sull’intermodalità e un maggior utilizzo della bicicletta. La città di Cervia, in particolare, ha già da qualche anno promosso lo sviluppo di una politica per la mobilità ciclabile, con l’estensione della rete di piste
ciclabili, la promozione di un sistema di bike sharing e l’attivazione di punti noleggio, con l’obiettivo di far diventare Cervia la capitale turistica della mobilità sostenibile. Il territorio dispone di una rete basica di piste ciclabili e una buona rete di sentieri che percorrono valli, attraversano pinete, seguono gli argini dei fiumi, connettono il centro della città ai punti nevralgici dell’entroterra e della costa. Dispone soprattutto - a partire dalla pineta stessa - di un territorio ideale per la pratica della bici, sia come attività sportiva o di discovering territoriale, sia come mezzo di spostamento quotidiano di abitanti e ospiti. Esistono percorsi segnalati ma le possibilità di costruirsi itinerari su misura per impegno e tempi di percorrenza sono infinite.
LIFESTYLE INBICI
89
IL PARTNER DELLA TUA AZIENDA
Web, social e multimedialità InBici entra in una nuova dimensione youtube
oltre 4.000.000 di visualizzazioni
inbici.net
oltre 1 milione di visitatori unici annui
il magazine
social network
oltre10.000 lettori su rivista digitale
Il GRUPPO EDITORIALE INBICI
è un NetWork di comunicazione che, dal 2009, opera su più canali media. Da sempre attivo nel segmento bike, la sua mission è quella di offrire ad aziende e partner un campionario di servizi e pacchetti commerciali altamente profilati e in linea con le attuali esigenze del mercato. IL MAGAZINE La storia di iNBiCi si identifica, in primis, con il suo Magazine che, nato nel 2009, dopo dieci anni di distribuzione cartacea, viene diffuso oggi in formato digitale. All’interno delle sue 148 pagine, la redazione giornalistica produce contenuti che raccontano le cronache del ciclismo moderno e passato, gli eventi del mondo amatoriale, la scoperta dei territori in chiave cicloturistica, oltre ad inchieste ed approfondimenti sul mondo composito della bike-economy declinato nelle sue infinite varianti. Su ogni pagina della rivista, sfogliabile in formato digitale, sono caricati contenuti multimediali per offrire all’utente un’esperienza di lettura altamente emozionale. In questo modo, l’azienda-sponsor ha l’opportunità di uscire dalla tradizionale staticità della pubblicità tabellare offrendo ai suoi clienti tutorial,
90
INBICI LIFESTYLE
oltre 100.000 followers
demo e approfondimenti di assoluta efficacia ed originalità INBICI .NET InBici.net è uno dei website emergenti del ciclismo italiano. Costantemente rinnovato nella grafica e nei contenuti, con oltre un milione di contatti all’anno (Google certificate), è ad oggi uno dei portali di riferimento per il mondo della bicicletta declinata nelle sue infinite varianti. Aggiornato con cadenza quotidiana (ogni giorno oltre 10 web-news), InBici.net è uno strumento dinamico ed efficace realizzato con contenuti auto-prodotti. Al sito lavora h24 una redazione di giornalisti professionisti che, dislocati strategicamente in ogni angolo della Penisola, arricchiscono quotidianamente - con servizi scritti e contributi filmati – la homepage del sito. WEB SOCIAL MARKETING Tra Facebook, Twitter ed Instagram, il magazine annovera oggi oltre 100 mila followers, un portafoglio selezionatissimo di appassionati di ciclismo di diversa età ed estrazione che dialoga ed interagisce ogni giorno con la consolle giornalistica. Da sempre proiettata verso una comunicazione 2.0., la redazione di InBici offre ai suoi partner una visibilità altamente “profilata”, potendo contare su followers “di
nicchia”, ovvero reclutati specificatamente nel segmento ciclismo. I social, gestiti secondo le più aggiornate dinamiche di marketing, sono oggi lo strumento più efficace per garantire alle aziende la più alta visibilità mediatica e la più efficace valorizzazione delle loro campagne promozionali. Non a caso, come certificano i numeri, i followers del Gruppo seguono - ormai da diversi anni - un costante e vigoroso trend di crescita. YOUTUBE CHANNEL Inbici Top Channel con oltre quindicimila visualizzazioni al mese, il canale Youtube di InBici è ormai diventato uno strumento mediatico di formidabile efficacia per promuovere eventi, divulgare campagne di branding e pianificare attività di marketing. Mezzo in costante espansione, il Canale Youtube è uno dei veicoli mediatici più interessanti della rete perché garantisce elevati standard di visibilità a costi contenuti. Con i nostri cine-operatori, siamo in grado di auto-produrre contenuti e confezionare montaggi per garantire alle aziende il prodotto video più congeniale per le loro esigenze.
t-shirt polo cappelli felpe lavoro sport ricamo stampa
Via P. Ulisse Cascianelli | 06081 | S. M. Angeli | ASSISI | PG | 075 8011292
www.dipa.it
LIFESTYLE INBICI
91
a cura della Redazione
Cervia tra storia e cultura Alla scoperta dei tesori della riviera romagnola tra antiche rievocazioni, notti di divertimento ed eccellenze a tavola Citata già da Dante Alighieri nella Divina Commedia (Inferno, Canto XXVII), Cervia nasce come centro di produzione del sale per poi trasformarsi col tempo in una delle località turistiche più apprezzate d’Italia, in virtù di una rara alchimia propositiva che all’ampia gamma di servizi unisce un territorio unico, una preziosa dimensione a misura d’uomo e la possibilità di spostarsi agilmente tra le località – Milano Marittima, Pinarella e Tagliata – che ne completano l’esclusiva varietà. La magia di una full immersion nella natura Fin dalle sue origini il legame di Cervia con la natura è forte e inscindibile. Si narra infatti che quando la città era interamente circondata dai boschi e dalle foreste, uno dei maggiori frequentatori di questi spazi verdi fosse il vescovo di Lodi, il quale un giorno, mentre passeggiava in pineta, si imbatté in un cervo, che, riconosciutolo come funzionario di Dio, gli si inginocchiò davanti 92
INBICI LIFESTYLE
in segno di devozione. Da quel giorno risultò naturale chiamare la città Cervia, non solo per ricordare lo straordinario avvenimento, ma anche considerando che nelle pinete limitrofe i cervi erano particolarmente numerosi. A tutt’oggi Cervia vanta un importantissimo patrimonio di aree verdi e uno sviluppo turistico in totale armonia con l’ambiente la cui attenta salvaguardia e valorizzazione ha assicurato alla città dal 2007 la garanzia del marchio “EMAS”. Cervia è stato il primo comune romagnolo e della costa regionale ad essere certificato e tra i pochissimi in Italia ed in Europa. Il suo enorme patrimonio è caratterizzato dalla secolare pineta di Milano Marittima, che si estende per circa 260 ettari. Negli anni ’60 in 23 ettari di bosco è stato realizzato il Parco Naturale, dove si possono osservare mucche cavalli caprette, conigli, cigni, pavoni e cervi, simbolo della città. Una fascia di pineta costituisce un importante polmone verde tra l’arenile e le località di Pinarella e Tagliata. 827 ettari sono invece l’estensione delle saline, scrigno naturalistico
di rara bellezza fruibile attraverso visite guidate a piedi o in barca organizzate dal Centro visite Saline. Varie le specie di avifauna osservabili fra cui pittime reali, aironi, cavalieri d’Italia, martin pescatore e naturalmente le colonie di fenicotteri rosa che superano i 2000 esemplari. Nel periodo estivo sono possibili anche escursioni in notturna, dedicate all’osservazione delle stelle. Davvero di grande fascino è l’area di produzione artigianale del sale “dolce”, il pregiato sale integrale dal gusto morbido e delicato. Da giugno a settembre vengono organizzate visite gratuite per mostrare il lavoro dei salinari con gli antichi attrezzi in legno e si può raccogliere il sale assieme a loro. Questo avviene nella salina Camillone, l’unica rimasta intatta delle 150 esistenti prima della trasformazione e passaggio al sistema di produzione industriale. I fanghi e le acque madri delle saline – dalle importanti proprietà terapeutiche - sono utilizzate nei trattamenti delle Terme di Cervia. Estremamente suggestivo inoltre il tramonto, quando i colori accesi nel cielo sfumano dall’arancio al viola e si riflettono sulle acque dei bacini salanti. Per il più fedele amico dell’uomo invece sono riservate delle aree di “sgambamento” che permettono di lasciare liberi gli animali per correre in sicurezza e sempre nel verde. Cervia e le sue località sono inoltre caratterizzate dalla lunga spiaggia di sabbia fine, da servizi di prim’ordine offerti negli oltre 200 stabilimenti balneari e dal prestigioso servizio di salvataggio che vigila ogni giorno sul mare. La spiaggia di Pinarella e Tagliata, anche per la naturale fascia di pineta che la costeggia, offrendo ombra, zone attrezzate per pic-nic e giochi per bambini, è stata definita dalla Guida Blu di Legambiente
e Touring Club “perla naturale” della riviera. Cervia ogni anno dal 1999 espongono con orgoglio la Bandiera Blu, riconoscimento rilasciato ad attestazione della qualità del mare e dei servizi dalla Foundation for Environmental Education. E ancora, per gli amanti del mondo faunistico, le località offrono la Casa delle Farfalle e degli Insetti: una grande serra di 500 mq che accoglie centinaia di farfalle libere, in un caratteristico ambiente tropicale appositamente creato e altri 500 mq che ricalcano gli habitat ideali per vari tipi di insetti. E se poi vogliamo vivere la natura anche in modo audace, ecco CerviAvventura, parco di tarzaning con tanti percorsi spericolati che si snodano in sospensione fra gli alberi del Parco Naturale. Il tutto in assoluta sicurezza con caschi di protezione e imbragature. Il fascino della tradizione culturale Tutte le località cervesi sono caratterizzate da una particolare vitalità in campo culturale e da una grande cura nel rispetto delle tradizioni. A dimostrazione di ciò, una serie incredibile di eventi che durante tutto l’anno spaziano dalla letteratura all’arte figurativa, dalla musica al teatro, fino alla filosofia, alla storia. Tra Milano Marittima e Tagliata si possono anche visitare numerose strutture museali, alcune davvero particolari. Il MUSA, ad esempio, il Museo del Sale di Cervia, che in un accattivante percorso etnologico mostra le attività nella salina, spiega i complessi equilibri idrici del territorio ed espone documenti e attrezzi dell’antica attività salinara. Non dimentichiamo inoltre i grandi nomi di scrittori,
LIFESTYLE INBICI
93
poeti e cantautori che alla città di Cervia hanno legato il proprio nome talmente stretto da diventarne cittadini onorari, come Grazia Deledda, Giuseppe Ungaretti, Mario Luzi e Roberto Vecchioni o, comunque grandi amici, come Giovannino Guareschi e Giosuè Carducci.
Ecco allora l’opportunità di sconfiggere qualsiasi tipo di noia o di stress con tanti chilometri di piste ciclabili per piacevoli pedalate in aree verdi, romantiche passeggiate lungo il porto-canale di Cervia o lungo le stradine dell’antico centro storico.
Passeggiando sul piazzale dei salinari possiamo farci sedurre dal fascino di un passato importante fra gli imponenti magazzini del sale e la torre San Michele, gli antichi guardiani dell’ “oro bianco”. E ancora il centro storico cervese, costruito a fine seicento su un progetto pianificato che fa di Cervia una delle rare città di fondazione italiane, incanta il visitatore con le caratteristiche case dei salinari che fungevano anche da cinta muraria della città. Caratteristico anche il teatro comunale, raccolto e dall’acustica perfetta, mostra affreschi del Canepa ed un sipario a soggetto marinaro in cui compare anche un salinaro con la tipica imbarcazione: la burchiella.
Aperte da maggio a dicembre Le Terme di Cervia propongono trattamenti al fango della salina dalle proprietà eccellenti, una piscina con acqua ad alta salinità ed aggiungono trattamenti estetici e rilassanti di alta qualità e alcune piacevolissime novità quali peeling al sale, massaggi Watsu o massaggi super-rilassanti con pietre calde.
L’incanto di sentirsi bene Il benessere, fisico e mentale, è probabilmente il maggior valore aggiunto che si può guadagnare dalla permanenza nelle località cervesi. Tutto qui sembra concepito – dalla natura prima, dall’uomo poi – apposta per restituire all’idea di vacanza il suo significato più genuino e intrinseco, ossia quello di un tempo rigenerativo per lo spirito, il corpo o, ancora meglio, entrambi. 94
INBICI LIFESTYLE
A completare l’offerta wellness, nel 2007 è nata una Spa anche sulla spiaggia. Una insolita combinazione che propone novità e servizi particolari che vanno dalla cromo-aromo-terapia al trattamento al sale, completati da una vasta gamma di massaggi e trattamenti estetici. Numerosi i centri benessere che accolgono gli ospiti nelle innumerevoli strutture alberghiere all’avanguardia. Sono però le due ruote le grandi protagoniste del territorio cervese. Alle piste ciclabili presenti in tutte le località di Cervia – vera occasione di movimento, anche per chi ha da poco familiarizzato con la bicicletta – si aggiungono infatti i tanti percorsi attraverso la pineta, con grande gioia soprattutto degli appassionati della mountain bike. Proprio per questo già da anni gli operatori hanno sviluppato una particolare attenzione per i
cicloturisti, offrendo loro un’attenta accoglienza. E se proprio acqua e terra non ci bastano e vogliamo un po’ di brivido, abbiamo l’aria a disposizione. E’ possibile infatti prendere parte a voli turistici per apprezzare dall’alto le località del territorio in tutta la loro bellezza, e frequentare corsi di paracadutismo anche per dilettanti assoluti. Un’ebbrezza unica per rendere la vacanza ancor più indimenticabile. Il piacere dello svago Non siamo tipi sportivi e preferiamo divertimenti più classici? Tra le quattro località del territorio cervese c’è solo l’imbarazzo della scelta. Un’opzione che mette sempre d’accordo grandi e più piccoli è quella di Mirabilandia, il grande Parco delle Meraviglie a pochi minuti da Cervia che ogni anno si conferma un gioiello che coniuga l’inventiva dei più bravi artisti del divertimento alle innovazioni della tecnologia, offrendo divertimento e relax a 360 gradi. I bambini poi sono protagonisti in tantissime occasioni, ad esempio a Natale, quando una grande pista di pattinaggio su ghiaccio viene allestita nella piazza principale di Cervia, oppure in spiaggia, con i tanti giochi a loro dedicati e con la possibilità di usufruire di laboratori artistici, di lavorazione del mosaico e di costruzione aquiloni, per non parlare degli spettacoli di animazione e teatro di figura proposti in tantissime occasioni. Durante il periodo estivo hanno persino un mercatino tutto loro, in cui scambiare vendere e acquistare giochi, figurine e tantissimi altri oggetti, dove testare il loro senso degli affari. E di sera le occasioni di intrattenimento e divertimento si fanno praticamente infinite per tutti, con le centinaia di ristoranti, pub e street bar disseminati su tutto il territorio. Ma la regina della notte è sicuramente Milano Marittima, la raffinatissima località della moda e dello shopping che ama vivere la notte. Il centro dell’elegante
cittadina – completamente rinnovato negli arredi urbani – di sera si trasforma infatti nel punto di ritrovo dei ragazzi da tutta Italia. Ognuno può scegliere il proprio ambiente, gli street bar che dettano mode e tendenze, un calice di vino in una delle moderne enoteche, musica soft e due chiacchiere per incontrare nuovi amici, magari prima di provare una delle discoteche più famose e glam del Paese. La seduzione dei prodotti del territorio La posizione stessa di Cervia e delle località limitrofe sembra studiata appositamente per poter godere di quanto di meglio questo scorcio di Romagna può offrire: da una parte il mare, con una tradizione peschereccia secolare, dall’altra il vicino entroterra collinare, ricco di particolarità e borghi suggestivi. E poi le eccellenze tipiche ed esclusive della città di Cervia. Una su tutti la fa da padrone, sua maestà il sale. Il sale “dolce” di Cervia, conosciuto in tutto il mondo e dal 2004 anche presidio Slow Food, caratterizza in modo davvero speciale la gastronomia locale, offrendo agli ospiti una vasta scelta di gustosissimi piatti di carne e pesce, e proponendo anche prodotti unici come il cioccolato al sale, piadina al sale, il torrone al sale. L’unicità di alcuni prodotti locali viene sottolineata da alcuni prodotti come il Prugnolino, liquore lavorato dalle bacche del prugnolo, cespuglio tipico delle saline, o il sale aromatizzato alla salicornia, erba aromatica tipica dei bacini salanti. Tutti i prodotti – da non dimenticare i vini di sabbia – si possono trovare nei tanti mercatini all’aperto che durante tutto l’anno cadenzano l’arrivo delle prelibatezze stagionali. E tra Cervia, Milano Marittima, Pinarella e Tagliata, centinaia di ristoranti propongono una infinita scelta di pietanze che vanno dalla cucina tradizionale con piatti semplici quali cappelletti, tagliatelle, strozzapreti, pesce e carne alla griglia, ai più raffinati menu con piatti elaborati e innovativi ma sempre rigorosamente attenti ai palati più raffinati.
LIFESTYLE INBICI
95
// FOCUS SUL PRODOTTO
Le novità di Peruzzo
Zephir, il nuovo gancio traino per le E-bike Disponibile da giugno sarà la prima credibile risposta del mercato al trasporto delle biciclette a pedalata assistita. Sarà disponibile dal prossimo mese di giugno il nuovo gancio traino ZEPHYR, uno dei prodotti più attesi dell’azienda Peruzzo. Il gancio nasce dall’esigenza di rispondere ad un mercato in fo¬rte crescita come quello delle e-bikes. ZEPHYR sarà, infatti, disponibile nella versione per due bici elettrice (a .713) e per tre bici elettriche (a .713/3). Queste le caratteristiche che rendono ZEPHYR un prodotto indispensabile per chi vuole trasportare la propria e-bike: sia la versione a 2 bici che la versione a 3 bici è predisposta con un interasse binari 96
INBICI LIFESTYLE
maggiorato al fine di consentire un agevole alloggiamento delle bici elettriche. La versione a 3 bici può essere trasformata in una versione a 4 bici mediante l’acquisto dell’apposito optional. Tutte le versioni trasportano un peso massimo complessivo di 60 kg. L’articolo viene venduto con inclusa una rampa per facilitare il carico delle bici sulla piattaforma del po¬rtabici (inclusi anche i braccetti per tutti i modelli di bici). Dotato di un sistema di aggancio e sgancio dalla sfera estremamente compatto e funzionale, dispone di
chiusura a chiave tra portabici ed auto. Completo di chiusura delle biciclette con pomelli a chiave, ZEPHYR è caratterizzato da poggia-ruote ampi con cinghie a cric e protezioni in gomma sui punti di contatto con la ruota. I binari in alluminio sono in grado di trasportare bici dalla misura 12” alla 29”. Completo di barra ripetitrice con fanali 13 poli omologati secondo direttiva europea, il prodotto è omologato secondo direttiva europea e certificato TUV/GS. Info www.peruzzosrl.com
pure pure pure
®
geprüften Rücklichtern; geprüften Rücklichtern;
FULLY
ASSEM BLED
FULL
ASSEM BLED Y
Y
8
Y
FULL
ASSEM BLED
FULL
ASSEM BLED Y
ASSEM BLED
Y
FULL
FULL
FULLY
ASSEM BLED
FULLY
FULL
ASSEM BLED Y
FULLY
ASSEM BLED
360°
QUASI STATIC TEST ACCORDING TO ISO 11154:2006
www.peruzzosrl.com
ideal for carbon frames too
LIFESTYLE INBICI
97
L’Ironman di Cervia
raddoppia a cura della Redazione
credit foto Carlo Morgagni
Accordo prolungato fino al 2022. E da quest’anno ecco l’Ironman 70.3 Italy Emilia-Romagna su distanze dimezzate L’Ironman di Cervia raddoppia. La gande kermesse sportiva, in programma il prossimo 22 settembre, incrementa il suo appeal e diventa ancora più appetibile per atleti e amatori con l’introduzione dell’Ironman 70.3 Italy Emilia-Romagna, ovvero il ‘mezzo ironman’, che prevede 1.9 km di nuoto, 90 km di bici e 21 km di corsa. 98
INBICI LIFESTYLE
Inoltre, al Gala del Triathlon che si è tenuto lo scorso fine marzo, Ironman e Comune di Cervia hanno sottoscritto un prolungamento fino al 2022 della storica competizione. Ma andiamo per gradi. Ironman 70.3 Italy Emilia-Romagna si svolgerà il giorno dopo la lunga distanza dell’Ironman, offrendo la possibilità agli atleti di tutto il mondo di sce-
gliere la gara più adatta alle proprie caratteristiche. Gli atleti affronteranno la prima frazione natatoria in un unico giro che partirà dalla spiaggia di Cervia, seguita dai 90km in bici che inizieranno dal lungomare. Il percorso condurrà gli atleti tra la campagna romagnola, attraversando il Parco Naturale delle Saline dove sarà facile vedere i fenicotteri nel loro habitat naturale.
Il tracciato ciclistico continua lungo le strade di Forlimpopoli fino a Bertinoro, “il balcone della Romagna” attraversando i vigneti del famoso Sangiovese, lungo le strade del vino di Romagna. Da Bertinoro il rientro verso Cervia permetterà di completare l’ultima frazione di corsa per 21,1 km nel cuore del centro storico di Cervia-Milano Marittima scoprendo alcuni dei luoghi iconici come i Magazzini del Sale e la Torre di San Michele. L’Ironman 70.3 Italy Emilia-Romagna mette a disposizione 35 slot per gli age-group per la qualificazione all’Ironman 70.3 World Championship 2020 Taupō, Nuova Zelanda che si svolgerà il 2829 novembre 2020. L’assessorato al turismo della Regione Emilia Romagna - che ha creduto fin da subito nelle potenzialità dell’evento - supporterà il comune di Cervia con un contributo di 120mila euro all’anno sulle spese per la manifestazione sportiva. Il comune di Cervia invece impegnerà 40mila euro annui.
outdoor, sempre più numerosi. Oggi vince chi, consapevole della propria identità, mette in atto processi di capitalizzazione sul lungo periodo creando così valore per il territorio. L’auspicio è che i nostri operatori colgano appieno questa ulteriore opportunità convertendola in occasione per intercettare nuove quote di mercato a livello internazionale”. Il sindaco Luca Coffari e l’assessore allo sport Gianni Grandu hanno aggiunto: “Con l’Ironman 70.3 sempre di più il nostro territorio nel mese di settembre sarà teatro di grande sport aggiungendo un’al-
tra competizione alla grande sfida Ironman. Un ulteriore elemento di valorizzazione per Cervia e per tutte le Terre del Triathlon, ovvero Cervia, Ravenna, Cesena, Forlì, Forlimpopoli e Bertinoro, che sapranno affascinare atleti e spettatori. Significherà per noi un ulteriore incremento di arrivi e presenze di atleti e pubblico proveniente da ogni parte del mondo che potrà godere delle aree più suggestive delle nostre località, occasione di vivacità del territorio in un momento in cui l’attenzione dei turisti fisiologicamente rallenta”.
“Cervia e la Romagna - ha commentato l’assessore regionale al turismo Andrea Corsini - hanno molto da offrire in termini di esperienza di viaggio agli amanti della vacanza LIFESTYLE INBICI
99
// FOCUS SUL PRODOTTO
Assos Equipe RS BiB shorts S9
a cura della Redazione
Dove potevamo arrivare dopo gli s7? l’impulso a migliorarci ci ha portato ancora più lontano, guidandoci verso un nuovo modello: un intero sistema fondato su una struttura e un supporto a prova di gara. vi presentiamo la generazione S9, il comfort totale Assos, stabilizzato Gli S9 rappresentano il futuro del comfort da gara, creati sulla base di un concetto tutto nuovo, pensato interamente ex novo. Con anni di test e i pareri ottenuti da quei ciclisti che hanno raggiunto i massimi livelli nella disciplina, restiamo dell’opinione che la tecnologia più avanzata di sempre su cui si basano i fondelli sia tanto importante quanto la struttura che l’accompagna. Considera le curve a gomito, le pedalate sia in sella che in piedi e tutte quelle ore di movimento che incidono notevolmente sui pantaloncini e sul funzionamento dei fondelli, influenzando di conseguenza il comfort of-
100
INBICI LIFESTYLE
ferto. Per risolvere questi problemi abbiamo impiegato il sistema A-Lock Engineering, il nostro nuovo sistema di supporto composto da tecnologie e tessuti proprietari che operano congiuntamente per fornire stabilità ai pantaloncini e mantenere il fondello in sede. La generazione S9 incorpora appena due pannelli, con il primo dei due a forma di farfalla che avvolge interamente le gambe, convergendo poi nella parte posteriore così da formare la nostra nuova struttura ergoBox. Questo design mantiene effettivamente il fondello in sede e avvolge le gambe con il nostro tessuto Type.441 incredibilmente comodo, sviluppato specificamente per offrirti una tenuta compressiva e un comfort vellutato. Dopodiché abbiamo aggiunto il nostro sistema rollBar esclusivo, che emula le barre antirollio delle auto da corsa utilizzando le cinghie delle bretelle al fine di stabilizzare il fondello ogniqualvolta affronti una curva spostando il peso corporeo da destra a sinistra. Ogni cinghia viene cucita direttamente sopra il fondello, per assicurare che si trovi costantemente sotto pressione di precarico. Le cinghie delle bretelle sono state inoltre ridisegnate utilizzando dappertutto un’elasticità calibrata, con la parte posteriore che utilizza una singola sezione di materiale elastico, ripiegato su sé stesso, e va a formare una struttura ad A sulla schiena. Ciò genera un’elasticità verticale limitata così da garantire maggiore stabilità. Nella parte frontale, le cinghie sono realizzate con un materiale più flessibile, composto da una trama antibatterica in fibra di carbonio, per scacciare il sudore e assicurare che rimangano piatte. Ci siamo inoltre concentrati su un disegno a fondello singolo, un’evoluzione dei nostri Equipe Evo consolidati, che ci ha fornito la libertà di rivalutare quali sono gli elementi più importanti per ottenere un fondello da gara ottimizzato. Abbiamo ridotto la superficie complessiva per ridurne il peso, impiegato la schiuma superAir microShock con 3D waffle, incorporato il nostro sistema kraterCooler per aumentare il flusso d’aria nella parte anteriore, e preso ulteriori misure per fissare il fondello alla parte posteriore tramite il nostro stabilizzatore orizzontale brevettato.
Il risultato?
Comfort firmato ASSOS, stabilizzato. LIFESTYLE INBICI
101
La Moserissima
In testa al gruppo
“Lo Sceriffo” a cura della Redazione
Inserita nel Giro d’Italia d’Epoca, torna la grande classica trentina dedicata a Francesco Moser Scenografiche, suggestive, divertenti, lontane da qualsiasi assillo d’agonismo, le ciclostoriche piacciono a tutti i cicloamatori e permettono di concedersi più d’una sgambata all’aria aperta, cogliendo l’occasione per scoprire alcune fra le più spettacolari zone d’Italia. Il Giro d’Italia d’Epoca ripartirà a fine marzo, riproponendo ancora una volta “La Moserissima” del 13 luglio come tappa principe del Trentino-Alto Adige. Il percorso della ciclopedalata vintage internazionale – da affrontare con biciclette da corsa d’epoca costruite prima del 1987 - verrà interamente ideato e ‘costruito’ nientemeno che dallo 102
INBICI LIFESTYLE
“Sceriffo” Francesco Moser, ciclista italiano più vincente di tutti i tempi. Un binomio indissolubile – quello tra i Moser e la bicicletta – che proseguirà anche in occasione della quinta edizione. Appassionati di ogni genere potranno così radunarsi a Trento e partecipare saldando la quota di 35 euro, mentre per gli affiliati al Giro d’Italia d’Epoca sarà a disposizione la tariffa speciale di 25 euro. Il Giro d’Italia d’Epoca nasce nel 2011, con tappe distribuite nelle più belle località del centro-nord Italia, capaci di ripercorrere e riproporre i luoghi e i temi del ciclismo eroico, quello dei campioni italiani intramontabili, quali Coppi, Bartali,
Guerra, Girardengo, Moser, Saronni e tanti altri. Insomma un appuntamento imperdibile per i cicloamatori, che avranno anche occasione di sfilare in bicicletta assieme ai propri miti d’un tempo. “La Moserissima” ha portato nella città tridentina una miriade di fuoriclasse nel corso degli anni, la scorsa edizione permise infatti di vedere all’opera Mario Cipollini, quella precedente Giuseppe Saronni, per una volta al fianco di Francesco Moser non come avversario (anche se non ne siamo proprio certi…). Il fascino del vintage viene riportato in auge dall’evento nato su iniziativa di APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi e
ASD Charly Gaul Internazionale in collaborazione con la famiglia Moser, per celebrare il ciclismo del passato e le grandi gesta dei campioni che furono. La ciclostorica porterà il partecipante alla scoperta di caratteristici borghi e di passaggi sull’antica via Claudia Augusta, la strada romana costruita nel 1° sec. d.C., facendogli dimenticare il pesante maglione indossato e le scomodità di salire su una bicicletta d’epoca anzichè su di una nuova fiammante. A “La Moserissima”, dolce intermezzo fra le prove UCI Gran Fondo World Series cronometro di Cavedine e “La Leggendaria Charly Gaul”, le vere protagoniste saranno la città di Trento e la valle attra-
versata dal fiume Adige, terreni di caccia per corridori viste la miriade di piste ciclabili e le strade bianche immerse nel verde rigoglioso della natura del Trentino nel mese di luglio. C’era un tempo in cui le strade erano bianche, dove vincevano tutti, non solo il primo arrivato… ciò che rimane immutata è la fatica, metafora di quello sport meraviglioso che è il ciclismo e la cui immagine viene spesso sporcata da fattacci di doping. Quella de “La Moserissima” e delle amiche ciclostoriche
è invece una immagine pulita, ne sono l’emblema i lauti ristori proposti, con un buon bicchiere di vino ad aumentare l’allegria e l’atmosfera di festa della manifestazione anche nel corso della gara. Ci si può fermare quanto si desidera, nessuno dirà all’appassionato concorrente di ripartire velocemente, l’obiettivo finale è solo uno: vedere quant’è bello il mondo dal sellino di una bicicletta e farlo divertendosi. Come contorno a “La Moserissima” l’organizzazione di APT Trento, Monte Bondone,
Valle dei Laghi e ASD Charly Gaul Internazionale non poteva non ampliare il menù, regalando interessanti proposte culturali abbinate a pacchetti vacanza, enogastronomia e servizi, tutti rintracciabili al sito web della ciclostorica >> www.lamoserissima.it e a quello dell’allettante prova UCI Gran Fondo World Series >> www.laleggendariacharlygaul.it.
Credit Foto Newspower.it
LIFESTYLE INBICI
103
Granfondo Marcello Bergamo
a cura della Redazione
Nuovi tracciati, stesso spettacolo Il 12 maggio nella Città di Borgosesia (Vercelli) si rinnova l’appuntamento con la Granfondo Marcello Bergamo. E nel tracciato lungo fa già paura il Mur d’la Struna… Nel segno del cambiamento la prossima edizione della Granfondo Marcello Bergamo - Città di Borgosesia, che si svolgerà il 12 maggio 2019 nella località piemontese. Gli organizzatori, infatti, hanno apportato alcune modifiche al percorso rispetto a quanto annunciato nelle passate settimane: “I nuovi tracciati – si legge in un 104
INBICI LIFESTYLE
comunicato - si sono resi necessari in quanto il comune di Borgomanero, interessato dal passaggio della corsa, non ha rilasciato i permessi per la chiusura delle strade”. A quel punto, gli organizzatori del GS Alpi, capitanati dall’infaticabile Vittorio Mevio, hanno lavorato alacre-
mente per allestire due nuovi tracciati che, benché disegnati in extremis, saranno sicuramente scenografici e impegnativi per tutti coloro che vi parteciperanno. Il tracciato corto misura 98 chilometri per un dislivello complessivo di 1760 metri: la pianura è davvero poca e ci saranno tantissimi strappi e discese tecniche da affrontare. Un tracciato vario e divertente, in linea con la tradizione di una manifestazione ciclistica che ha sempre regalato grande spettacolo. Ma la novità più sostanziale sarà quella del percorso lungo: sui 122 km che compongono il tracciato granfondistico, per un dislivello di 2250 metri, ci sarà il Mur d’la Struna, un vero e proprio muro di 350 metri di lunghezza con pendenze che arrivano fino al 22/23%. Di sicuro, il muro sarà un autentico spettacolo anche per tutti gli appassionati che seguiranno la corsa. Un po’ meno per chi dovrà affrontarla. Nel giorno della gara si festeggeranno anche i 40 anni dell’azienda Marcello Bergamo, title sponsor della manifestazione: l’azienda di abbigliamento tecnico per il ciclismo arriva a questo importante traguardo e sarà felice di poterlo festeggiare assieme a tutti gli appassionati delle due ruote.
LIFESTYLE INBICI
105
106
INBICI LIFESTYLE
SCATTO D’AUTORE ORTLER BIKE MARATHON VAL VENOSTA (BZ) by Newspower.it
LIFESTYLE INBICI
107
// FOCUS SUL PRODOTTO
Cannondale
SystemSix HiMod Dura-Ace DI2 a cura di Maurizio Coccia
Le forme filanti la rendono ideale per gli irriducibili delle alte velocitĂ . In realtĂ , questa full carbon con design aggressivo brilla anche su terreni che non ti aspetti. A cominciare dalla salita 108
INBICI LIFESTYLE
Accanto alla blasonata, alla collaudata e alla plurivittoriosa SuperSix (quella con cui Bettiol ha vinto l’ultimo Giro delle Fiandre) a condividere l’altissima gamma della collezione Cannondale c’è la SystemSix, bici introdotta da meno di un anno, che si pone come prodotto di riferimento del segmento “aero” della Casa americana. Come la SuperSix anche la SystemSix è bici in uso ai corridori del team professionistico EF Education First, più in particolare è scelta da tutti quegli atleti che mettono la velocità, l’aerodinamica e la rigidità in cima ai loro ordini di priorità. Bici aero e basta? Tutt’altro. Lo ricordano i numeri che Cannondale ha reso pubblici nel momento di presentare questa full carbon dal design così filante ed aggressivo. Non solo aero A detta di Cannondale la nuova SystemSix risulta migliore da un punto di vista della resistenza aerodinamica rispetto a sette modelli concorrenti, appartenenti alla stessa categoria aero (nello specifico la Scott Foil, la Pinarello Dogma F10, la Canyon Aeroad, La Specialized Venge ViAS, la Cervélo S5 e la Trek Madone). E fin qui è tutto assai credibile, se solo si considera il design estremamente filante e compatto che contraddistingue questa full carbon. Quel che stupisce, però, è che sempre a detta del produttore, la SystemSix risulta premiante, ovvero produce un risparmio di watt, nella maggior parte delle situazioni tecniche e di percorso nelle quali si imbatte un corridore di una grande corsa a tappe come può ad esempio essere il Tour de France: questa bici consente di risparmiare watt negli sprint, nelle fughe, in discesa ed è persino più competitiva in salita rispetto a tante altre bici superlight presenti sul mercato (questo vale se si ipotizzano salite con pendenza fino al 6 per cento dove pedala un corridore di 75 chili
Su questa bici il telaio, la forcella, il reggisella, l’attacco manubrio, il manubrio e le ruote sono state progettate olisticamente, l’uno in sinergia con l’altro LIFESTYLE INBICI
109
che spinge a 300 watt). In queste condizioni le caratteristiche tecniche della SystemSix assicurano un risparmio di potenza, anche rispetto al modello SuperSix, nonostante quest’ultima sia bici ben più leggera rispetto alla prima. Vale la pena aggiungere che condizioni come quelle citate da Cannondale sono le più frequenti nelle grandi corse a tappe come il Tour de France, dove la maggior parte delle salite ha una pendenza media inferiore al 6 per cento. Un sistema fatto da sei elementi integrati È una bici diversa da tante altre la SystemSix; ed è diversa anche rispetto a tanti modelli aero presenti in circolazione, quelli che alla SystemSix potrebbero sembrare apparentati, se non altro per l’architettura e i volumi del telaio: carro compatto e tubo superiore che abbandona lo sloping per essere parallelo al terreno; tutto questo con tubazioni che oppongono la minima resistenza possibile all’aria proveniente frontalmente. In pratica, sembra essere lo stesso cliché che accomuna tutte le aero bike odierne. Eppure la SystemSix va oltre: su questa bici il telaio, la forcella, il reggisella, l’attacco manubrio, il manubrio e le ruote sono state progettate olisticamente, l’uno in sinergia con l’altro. Non a caso la SystemSix è bici sulla quale la System Integration di Cannondale, ovvero la modalità integrata di concepire il telaio e i componenti, raggiunge il livello più alto mai toccato dalla casa americana, che di questa filosofia di concepire le biciclette ha fatto una vera e propria bandiera. La SystemSix propone appunto sei aspetti tecnici pensati con un denominatore comune, che danno vita a un “sistema” (di qui appunto il nome SystemSix) che brilla per aerodinamica e velocità, ma che ha anche ulteriori risvolti tecnici che non è frequente trovare su una aero bike come è questa. Cominciando
110
INBICI LIFESTYLE
Questo con lo Shimano DuraAce Di2 è l’allestimento di vertice della SystemSix. Il telaio utilizza fibra con una matrice ad altissimo modulo definita HiMod. Lo stesso allestimento caratterizza anche la versione Shimano Ultegra Di2. Per i montaggi Shimano Dura-Ace e Ultegra meccanico il telaio in variante “Carbon” utilizza invece un modulo dal grado leggermente inferiore.
LIFESTYLE INBICI
111
La centralina di comando del reparto elettromeccanico trova spazio sulla sommità del tubo diagonale.
l manubrio Knot System è vincolato in maniera basculante all’attacco: consente un’escursione radiale di 8 gradi.
dalle ruote, le HollowGram Knot T64 sono ruote proprietarie, sviluppate specificamente per questo telaio: si tratta di un set a profilo alto, anzi altissimo (64 mm) e che oltre a questo dispone di un cerchio con sagoma “spanciata”, gola tubeless-ready e larghezza di ben 32 millimetri, ideale per adattarsi alle coperture di grossa sezione e ideali anche per ottenere la massima resa aerodinamica e allo stesso tempo la massima aderenza anche quando (è il caso delle coperture trovate montate) le ruote sono gommate con coperture di sezione ridotta (come le 23 mm trovate montate). Approfittiamo del momento per dire che le HollowGram Knot T64 sono disponibili solo in configurazione “disc”, perché questa è la sola configurazione possibile della System Six, cioè quella che - sempre a detta di Cannondale ma anche la nostra
112
INBICI LIFESTYLE
Un ingegnoso sistema di spessori distanziali consente di preservare la pulizia estetica dei cablaggi totalmente integrati e allo stesso tempo di regolare la posizione in altezza indipendentemente dalla regolazione della serie di sterzo.
Su tutte le versioni della SystemSix la guarnitura integra un rilevatore di potenza Power2Max.
Accattivanti fattezze aerodinamiche caratterizzano i foderi obliqui e il carro posteriore. Quest’ultimo può ospitare anche coperture di grossa sezione.
perni di tipo passante utilizzano lo standard SpeedRelease.
La sella montata di serie è una Prologo Dimension 143, appartenente alla moderna generazione di selle “compatte”, nella fattispecie con larghezza maggiorata.
- produce risultati migliori non solo per la bontà dell’impianto frenante ma anche per l’aerodinamica della bici nel suo insieme. Più delle ruote sono poi la zona di guida e tutto l’avantreno della bici ad eccellere per integrazione: la testa forcella collima aerodinamicamente con la base del tubo di sterzo, lì dove tutti i cablaggi scorrono internamente e lì dove la limitazione della curvatura di sterzo a 50 gradi (quanto basta per effettuare qualsiasi tipo di curva) asseconda l’esclusivo cablaggio integrato cui partecipa anche l’attacco manubrio (pure questo dedicato), la speciale serie sterzo e infine la curva manubrio: quest’ultima si chiama Knot SystemBar; a prima vista sembrerebbe realizzata in un sol pezzo insieme all’attacco; in realtà l’esclusiva soluzione di Cannondale è quella di aver progettato una curva a sé stante, che at-
traverso un’ingegnosa architettura a quattro viti a scomparsa consente alla curva di basculare sulla slitta apposita realizzata sull’attacco manubrio e assegnare così al gruppo di guida tutti i vantaggi aerodinamici ed estetici dei veri manubri integrati e tutti i vantaggi di regolazione della posizione propri dei manubri tradizionali. A proposito di regolazioni, anche l’attacco manubrio si può regolare in altezza ed anche in questo caso l’operazione è possibile senza inficiare o intervenire sulla complessa architettura di cablaggi interni che abbiamo spiegato. Questo grazie a semplici ma geniali spessori distanziali provvisti di un varco laterale seminascosto alla vista, che permettono di intervenire sulla posizione in altezza indipendentemente dal cablaggio.
LIFESTYLE INBICI
113
Scheda Tecnica Telaio: SystemSix, BallisTec Hi-MOD Carbon, Di2 ready, flat mount, asse passante Speed Release Forcella: SystemSix, BallisTec Carbon, asse passante Speed Release Set manubrio (attacco, curva): Cannondale Knot System Bar Serie sterzo: conica, 1.1/8″ ruotismo superiore, 1-1/4″ ruotismo inferiore Reggisella: Cannondale Knot Carbon, 330 mm Sella: Prologo Dimension Tirox Comandi: Shimano Dura-Ace Di2 Hydro Disc, 11 velocità Deragliatore: Shimano Dura-Ace Di2 Cambio: Shimano Dura-Ace Di2 Freni: Shimano Dura-Ace Hydro Disc, rotori Shimano RT800 160 mm ant. 140 mm post. Pacco pignoni: Shimano Dura-Ace 11-28, 11 velocità Catena: Shimano Dura-Ace 11 velocità Guarnitura: Cannondale HollowGram Si, BB30a, con misuratore di potenza Power2max NG Eco preinstallato (non attivato). 170 mm, corone Vision 52/36 Movimento centrale: Cannondale Alloy Press Fit 30 Ruote: HollowGram Knot64 Carbon, raggi DT Swiss Aerolite a testa dritta (20 ant., 24 post), altezza cerchio 64 mm, gola 21 mm tubeless ready, mozzi HollowGram KNØT con ruotismi sigillati, asse passante 12×100 mm ant., 12×142 mm post., attacco rotore centerlock Coperture: Vittoria Rubino Pro Speed 700x23c Misure disponibili: 47, 51, 54, 56, 58, 60, 62 cm Misura testata: 54 cm Peso rilevato: 7,8 chilogrammi (inclusi pedali) Prezzo: 10499 euro
114
INBICI LIFESTYLE
Versioni, prezzi e misure La SystemSix è prodotta in sette taglie: 47, 51, 54, 56, 58, 60 e 62 cm. Il telaio è inoltre disponibile in due versioni, quella con telaio HiMod, ad indicare l’impiego di composito ad altissimo modulo, e quella in versione standard chiamata Carbon, che utilizza un composito dal modulo leggermente inferiore. Nel secondo caso il telaio pesa qualche grammo in più, ma costa qualche euro in meno. Questi in particolare gli allestimenti disponibili partendo dal vertice di gamma che abbiamo testato: • System Six HiMod Dura-Ace Di2 con ruote HollowGram KnotT64: 10499 euro • SystemSix HiMod Ultegra Di2 con ruote HollowGram Knot T64: 7499 euro • SystemSix Carbon Dura Ace con ruote HollowGram Knot T64: 5799 euro • SystemSix Carbon Shimano Ultegra con ruote Fulcrum Racing 400 DB: 3999 euro È inoltre disponibile una variante destinata alle donne, la SystemSix HiMod Women’s, con telaio ad alto modulo e configurazione angolare e dimensionale adatta per il pubblico femminile. Tre le misure disponibili - 47, 51, 54 cm -, allestimento Shimano Dura-Ace Di2 e prezzo di 7499 euro. Su tutte le varianti HiMod della SystemSix, la guarnitura Cannondale HollowGram è fornita con il misuratore di potenza Power2max. Il rilevatore deve però essere attivato a parte, con una spesa supplementare di 499 euro.
LIFESTYLE INBICI
115
Cortina Trophy 2019
La regina
delle Dolomiti
si alza sui pedali
a cura della Redazione
Il 13 luglio nel territorio ampezzano si rinnova l’appuntamento con la spettacolare gara di mountain-bike. E nel pool degli sponsor spunta anche Briko 116
INBICI LIFESTYLE
A pochi mesi dall’evento che, il 13 luglio, vedrà Cortina d’Ampezzo protagonista della mountain bike nazionale, un altro importante accordo è stato siglato tra Cortina Experience e un’azienda di prestigio. Briko supporterà, infatti, Cortina Trophy con i suoi eccellenti prodotti. Briko fornirà il casco modello Fuoco per le premiazioni Cortina Trophy 2019, un accessorio studiato per la MTB. Compatto, sicuro e leggero, il casco Fuoco ha l’Easy Fit, una calzata particolarmente indicata per garantire massima stabilità e comfort. Intanto sale l’attesa a Cortina per
LIFESTYLE INBICI
117
l’ennesima estate di sport. E tra escursionismo, arrampicata e trekking, la mountain bike continua a riscuotere grandissimo successo. In questo ricco contenitore di eventi, infatti, un posto di rilievo lo occupa l’evento internazionale Cortina Trophy che, sotto l’egida del comitato di Cortina Exeperience, propone per la sua quarta edizione due percorsi (Marathon e Classic) parzialmente rinnovati e una “quattro giorni” di appuntamenti aperti al pubblico. In programma sabato 13 luglio, la Cortina Trophy si snoderà dunque
118
INBICI LIFESTYLE
su due tracciati di 75,4 km e di 52,5 km. Il percorso Marathon partirà da Cortina, avrà circa 2900 metri di dislivello ed è disegnato tra le località di Croda da Lago, Tofane, Passo Posporcora, Pian de Loa, Son Forcia - Monte Cristallo, Passo Tre Croci, Pezies Faloria e ritorno a Cortina D’Ampezzo. Il percorso Classic, invece, avrà un dislivello di circa 1900 metri e si snoderà lungo un itinerario tratteggiato dalle località di Cortina D’Ampezzo, Passo Posporcora, Pian de Loa, Son Forcia - Monte Cristallo, Passo Tre Croci, Pezies Faloria e
ritorno a Cortina. Intanto, prosegue a gonfie vele la partnership con la Marathon dell’Altopiano, che si terrà a Gallio (VI) il 29 settembre e dalla cui “fusione” è nata “La combinata delle Rocce”, un’opportunità unica per vivere la mountain bike in due tra i migliori contesti naturalistici offerti dall’arco alpino, con la garanzia di standard organizzativi di alto livello.
Visita il sito www.cortinatrophy.com dove troverai tutte le informazioni e le procedure d’iscrizione.
DOING IS LIKE WANTING. JUST BETTER.
NUOVO: RACING RAY E RACING RALPH Forza a volontà. Progettati per le sfide degli attuali percorsi da XC. Racing Ray all‘anteriore - preciso nel comportamento di guida. Affidabile in curva quando si guida al limite. Al posteriore, il nuovo Racing Ralph convince per la trazione perfetta, l‘eccellente accelerazione e l‘ottima scorrevolezza. www.schwalbe.com/racingbros SPEEDGRIP
SPEED
! NEW RACING RAY
! NEW RACING RALPH LIFESTYLE INBICI
119
Ortler Bike Marathon
a cura della Redazione
Campanili sommersi e antichi manieri
E’ partita la stagione della mountain bike. E in Alto Adige è subito show La stagione della mountain bike è ufficialmente partita, e non vedevamo l’ora. Quando il sole inizia a scaldare e le giornate si fanno più lunghe significa che è il momento di sfoderare la propria bicicletta con ruote grasse ed iscriversi alla Ortler Bike Marathon del 1° giugno nella venostana Glorenza, la “Bomboniera dell’Alto Adige”. È una terra di suggestivi manieri, paesaggi mozzafiato e laghetti incantati che faranno da cornice a una contesa impegnativa, dal ritmo sostenuto, arrembante, ricca di atleti poderosi e iniziative di contorno da leccarsi i baffi, con la possibilità inoltre di fermarsi un giorno in più a ‘riposare’ o visitare le bellezze culturali della zona, questo è infatti uno dei tanti motivi per i quali la manifestazione si svolge nella giornata di sabato e non la domenica. ‘Scappa120
INBICI LIFESTYLE
re’ subito, infatti, non permetterebbe di godersi appieno l’“esperienza Val Venosta”. Atleti di prestigio hanno già posto il proprio sigillo sul contest altoatesino, che si svilupperà lungo gli itinerari di 90 km e 3000 metri di dislivello (marathon) e di 51 km e 1600 metri di dislivello (classic). La gara sfilerà all’interno dell’Abbazia di Monte Maria, monastero benedettino che ricorderà le ambientazioni cinematografiche del libro di Umberto Eco “Il nome della rosa”, recentemente andato in onda anche in una serie televisiva, abbraccerà il Lago di Resia col suo suggestivo e fascinoso campanile sommerso, senza dimenticare il Lago di San Valentino e Castel Coira, rinomato anche per la propria armeria, con ben 50 armature complete e in ottimo stato di conservazione, apparte-
nute ai Matsch, ai Trapp e al corpo di guardia del castello. Sport o cultura? Alla Ortler Bike Marathon entrambi la fanno da padroni; ma ad attirare i bikers sono anche ‘le piccole cose’, gli sterrati, i dolci pendii, le erte impervie, i declivi e le discese a perdifiato, in uno scenario tra i più spettacolari d’Italia per una sfida in mountain bike. A pochi mesi dal via le quote di partecipazione rimangono invitanti, con la possibilità di far parte del lotto dei contendenti alla cifra di 80 euro comprensiva di borsone sportivo firmato Ortler Bike Marathon, oppure di 65 euro senza pacco gara, andando incontro alle esigenze di tutti, quote valide fino al 24 maggio. Il consiglio è però di portarsi a casa la prima opzione, poiché in regalo vi è un bellissimo borsone tecnico da utilizzare per le proprie attività
sportive, il cui valore va certamente al di là dei 15 euro di differenza. Attesa meteo? Dopo aver fatto i dovuti scongiuri, la Val Venosta è baciata da uno splendido e alto sole per circa 300 giorni l’anno, e la data della manifestazione ha solitamente la fortuna di rientrare in questi 300. “Attendere” dunque non paga e alleggerisce maggiormente il portafogli. Oltre all’evento vi sarà un programma d’intrattenimento dove anche i bimbi si potranno divertire nella Mini Ortler Bike Marathon loro dedicata, pedalata per giovani e figli dei concorrenti da sempre molto affollata. I vincitori della Ortler Bike Marathon 2018 furono l’ex campione tricolore Juri Ragnoli e l’ex campionessa del mondo Esther Süss, i quali combatterono tenacemente lungo il tracciato marathon, accompagnato dal più breve classic, mentre in quest’occasione tra i partenti da Glorenza vi saranno anche atleti del calibro di Urs Huber – campione svizzero specialista delle marathon che giunse terzo nell’itinerario principale della passata edizione – e la fuoriclasse italiana Maria Cristina Nisi, la quale ha recentemente cambiato squadra tornando così nella sua amata Toscana. L’attesa è tanta, altri corridori d’élite non si
faranno attendere, ma Huber e Nisi sono indubbiamente candidati a posizionarsi sopra uno dei gradini del podio. I tracciati marathon e classic sono stati entrambi confermati in toto, dopo i complimenti ricevuti da chi per anni ha domato gli sterrati del pianeta, i 90 km e 3000 metri di dislivello del primo interessano i seguenti comuni ed attrazioni turistiche: Glorenza, Malles, Burgusio, Monastero di Monte Maria, Chiesa di Santo Stefano, Klostersäge, Lataschg, Prämajur, Plantapatsch, malga Platzeralm, malga Bruggeralm, maso Greinhof, Resia, Curon, San Valentino alla Muta, Dörfl, Alsago, Planol, Malettes, Mösl, Mazia, maso Schlosshof, maso Lochhof, Castel Coira e Glorenza. Punto clou il campanile sommerso del Lago di Resia, attrazione simbolo di tutta la regione e chicca da non perdere, che farà ‘rallentare’ il ritmo di chi non penserà molto alla classifica ma più a godersi il paesaggio e la giornata di sport in Alto Adige. L’itinerario classic sarà invece ben più abbordabile, con 51 km di lunghezza e 1600 metri di dislivello adatti a tutti i ‘pedali’ e condizioni di forma, sempre con partenza dal caratteristico borgo di Glorenza, attraversando poi nell’ordine: Malles,
Burgusio, San Valentino alla Muta, Dörfl, Alsago, Planol, Malettes, Mazia, maso Schlosshof, maso Lochhof, Castel Coira, Sluderno, prima di tornare nuovamente a Glorenza. Anche in questo caso un’esperienza culturale notevole, seppur più breve. Campioni sì, ma anche tanti amatori che dimostrano la propria affezione alla gara: “Ottima location di partenza (Glorenza è un gioiellino) e gli attraversamenti storici. Percorso mai troppo tecnico per chi va in MTB, ma con interessanti tratti di single track e ben segnalato. Tanti e ben forniti i punti di ristoro, rallegrati dai sorrisi dei bambini sempre presenti e dalla gentilezza dei volontari. Complimenti”, ha affermato l’amatore Alfonso Pagano. Commenti positivi che si sprecano, basta dare un’occhiata alla pagina Facebook della manifestazione, anche per rimanere a conoscenza delle ultime novità. Un ringraziamento speciale da parte del comitato organizzatore altoatesino della Ortler Bike Marathon va infine agli sponsor che danno una forte mano: “Senza di essi un evento di questa portata non sarebbe possibile. Grazie di cuore ai nostri sponsor grandi e piccoli”.
Credit Foto Newspower.it
LIFESTYLE INBICI
121
// SPORT & ALIMENTAZIONE
Verdure sì, ma occhio al timing a cura del Dott. Alexander Bertuccioli
Ricche di fibre e sostanze nutrienti, ma assumerle prima della gara può essere un rischio.
Ecco come ingerirla in modo intelligente E’ ormai assodato il ruolo delle verdure come elementi essenziali per un’alimentazione sana e regolare. Le verdure, infatti, garantiscono benefici indiscussi grazie al loro contenuto di micronutrienti (vitamine e minerali), di fibre e di sostanze dal valore antiossidante e nutraceutico. Nella pianificazione alimentare del soggetto “non atleta” il loro consumo viene generalmente suddiviso
122
INBICI LIFESTYLE
tra i pasti principali, non prestando particolare attenzione all’ottimizzazione dei fenomeni digestivi. Nell’atleta ovviamente non è possibile procedere in questa direzione, in quanto l’ottimizzazione dei fenomeni digestivi diventa un aspetto essenziale per garantire una performance ottimale. Una digestione non ottimale potrebbe infatti causare problematiche importanti - quali gonfiore e discomfort addominale - fattori in grado di ostacolare
una piena efficienza dinamica ventilatoria e, di conseguenza, una respirazione sufficiente a sostenere l’elevata produzione di energia. Un quadro che potrebbe generare una marcata limitazione delle dinamiche prestative e della capacità atletica. Qual è il principale fattore limitante alla base di questo fenomeno? In prevalenza la ridotta densità nutrizionale di molti vegetali che - di fronte ad un elevato contenuto di
fibra e acqua - mostra un più limitato contenuto di micro e soprattutto macronutrienti. In pratica significa che un importante volume di alimento, in grado cioè di occupare uno spazio significativo nell’apparato digerente, fornisce nel contempo un limitato quantitativo di sostanze nutrienti rispetto ad altre tipologie di alimenti. Apparentemente potrebbe sembrare in contraddizione con quanto detto nell’introduzione dell’articolo. Perché come può essere essenziale una categoria di alimenti con caratteristiche potenzialmente in grado di costituire un limite per la performance atletica? Lo può essere in quanto fornisce una serie di sostanze in assenza delle quali l`organismo non può mostrare una piena efficienza metabolica. Come orientarsi quindi? Risulta fondamentale gestire il timing di assunzione, ovvero assumere questi vegetali nei momenti in cui non costituiscono un ostacolo alla digestione ma, al contrario, possano essere digeriti e assimilati con piena efficienza ed efficacia sfruttandone pienamente le proprietà nutrizionali. La considerazione di base deve essere quindi relativa a quando si svolge l’allenamento e, soprattut-
to, la competizione. Un pratico e semplice modo di procedere infatti potrebbe essere quello di limitare (e si badi bene non eliminare, quindi riducendo per esempio il consumo del 40-60%) il contenuto di verdure nei due pasti precedenti e nel pasto successivo a una gara o a un allenamento di notevole intensità. Questo con la finalità di garantire la massima fornitura di macronutrienti, tra cui sostanze dalla funzionalità energetica in primis, limitando l’assunzione di alimenti ricchi di fibre e dalla bassa densità nutrizionale come, in genere, i vegetali. Ripristinandone successivamente i quantitativi regolari nei giorni di recupero pianificandone un’adeguata assunzione. La pratica quindi piuttosto diffusa di includere importanti quote
di verdure nel pasto pre-allenamento o pre-gara rappresenterebbe potenzialmente una scelta piuttosto rischiosa in quanto troppo gravosa dal punto di vista digestivo. Inoltre, occorre ricordare come il bilancio dei micronutrienti e antiossidanti ottenibile attraverso il consumo di verdure non risenta tanto della singola assunzione in acuto (prima dell’attività) quanto in prevalenza di una costante e regolare assunzione effettuata in cronico, permettendo quindi una bilanciata suddivisione tra pasti dove il contenuto di verdure è superiore e pasti dove il contenuto è inferiore, portando comunque ad un bilancio positivo nel lungo termine. Le verdure rappresentano quindi elementi essenziali per un’equilibrata gestione alimentare, soprattutto per l`atleta, a patto che la gestione del timing porti ad un’adeguata assunzione in cronico, privilegiando i pasti lontani dagli allenamenti ed evitando così di appesantirsi inutilmente prima della prestazione.
Dott. Alexander
Bertuccioli
Biologo nutrizionista Perfezionato in Nutrizione in Condizioni Fisiologiche DISB, Scuola di Scienze Biomediche, Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” Comitato scientifico Associazione Italiana Fitness e Medicina, Comitato scientifico Federazione Italiana Fitness.
LIFESTYLE INBICI
123
“Sasso Mtb Race”
a cura della Redazione
Difficile ma non impossibile Sale l’attesa per la gara di mountain bike in programma il prossimo 15 settembre a Sasso Marconi. Cipriani: “Domenica la gara, sabato un contenitore ricchissimo di eventi” Al grido di “difficile ma non impossibile”, sale l’attesa per la “Sasso Mtb Race”, la gara di mountain bike in programma il prossimo 15 settembre a Sasso Marconi. Resa celebre per il suo percorso spettacolare che attraversa zone suggestive nei dintorni di Sasso Marconi, la “Sasso Mtb Race” deve la sua notorietà, soprattutto, al
124
INBICI LIFESTYLE
“Dente del Diavolo”, l’ultima asperità del percorso marathon con una salita dalle pendenze importanti ed una discesa altrettanto impegnativa. Ma, al di là degli spunti tecnici, la gara rappresenta soprattutto una “due giorni” di eventi e divertimento
concentrati, in particolare, nella giornata del sabato: “Quest’anno – spiega l’organizzatore Massimo Cipriani – apporteremo delle modifiche sostanziali alla logistica, spostando il cuore della manifestazione all’interno del parco che costeggia la partenza. E’ una location più suggestiva, immersa nel verde, l’ideale per i nostri eventi collaterali”. E tra questi c’è grande attesa, in particolare, per la “Via dei Somari” di sabato, la gara dedicata agli escursionisti con e-bike e modelli gravel. Ad attendere i partecipanti, al termine della contesa, un ricco buffet e base di birra e di prodotti tipici locali. Sempre il sabato è in programma la corsa dedicata ai giovanissimi dai 6 ai 12 anni protagonisti della “Sasso Mtb Race Junior”, uno spettacolo esaltante che solo i bambini sono in grado di garantire. Per quanto riguarda i tracciati, confermato quello del Marathon, permangono invece alcune incognite sul percorso della Granfondo: “Durante l’anno – spiega Cipriani – c’è stato qualche smottamento che ci imporrà di modificare leggermente il tracciato. Stiamo cercando di eliminare un po’ di asfalto e di regalare ai nostri partecipanti un itinerario divertente e tecnicamente impegnativo”. LIFESTYLE INBICI
125
126
INBICI LIFESTYLE
SCATTO D’AUTORE ORTLER BIKE MARATHON VAL VENOSTA (BZ) foto Newspower.it
LIFESTYLE INBICI
127
Vacanze in bicicletta
Croazia, il nuovo Eden dei Cicloturisti
a cura della Redazione
Da Istria a Porec, da Rabac alle isole di Krk e Rab, viaggio in una delle terre piĂš affascinanti della penisola balcanica 128
INBICI LIFESTYLE
Per clima, scenari naturalistici e varietà degli itinerari è la Croazia la meta ideale per i cicloturisti. Ne è convinta Valamar Bike che, dopo un’attenta selezione dei luoghi più attrattivi per le vacanze in bicicletta, ha scelto proprio questo formidabile lembo di penisola balcanica.
Si parte, ovviamente, da Istria, la località di vacanza meglio conosciuta dai turisti, la penisola più grande della costa orientale dell’Adriatico, ricca di città bellissime da visitare e dove trascorrere lunghi soggiorni, ma anche brevi giornate di svago. La costa occidentale è la più po-
polosa e sviluppata turisticamente, ma è conosciuta anche per la ricca produzione di uve da vino e, negli ultimi anni, anche per l’olio d’oliva, mentre la pesca è da sempre una delle maggiori risorse della zona. Sulla costa orientale dell’Istria ricca di baie e insenature, ci sono alcuni LIFESTYLE INBICI
129
tra i maggiori centri turistici della Croazia tra cui Pola, Rovigno, Medulin, Porec o Parenzo, Umag, Novigrad, mentre sulla costa orientale, più aspra e selvaggia, si trova l’unico centro turistico importante, Rabac. Tutte queste località hanno infrastrutture turistiche ben sviluppate, hotel, pensioni a gestione famigliare, appartamenti privati e camere in affitto, case vacanza con giardino e, in molte casi, anche con piscina, numerosi campi sportivi - tra cui primeggiano quelli da tennis, sport molto popolare - ma ci sono anche porti e marine ben attrezzate aperte durante tutto l’anno, agriturismi, centri benessere bellissime spiagge naturali di ciottoli e scogli, ma anche terrazze tra le rocce con accessi facilitati al mare. Il centro amministrativo dell’Istria è Pazin, verso il quale convergono tutte le strade della penisola: dal Castello di Pazin che domina il canyon del fiume Pazincica, veniva governata la contea Asburgica di Pazin. Dirigendosi a nord a partire da Pazin si raggiunge Motovun, uno degli insediamenti più caratteristici della zona: la città medievale si trova infatti in cima a una collina dalla quale domina la valle del fiume Mirna. Nel bosco di Motovun si trovano i migliori tartufi della Croazia. Proseguendo oltre Motovun si 130
INBICI LIFESTYLE
raggiunge Buzet, al di sopra di un colle nella valle del fiume Mirna. Le mura che circondano la città sono di epoca Romana e anche Buzet è al centro della raccolta dei tartufi. Da non perdere - a 6 km da Buzet - il Castello di Petrapilosa, che era un avamposto di controllo e difesa della valle circostante e durante alcuni lavori di restauro sono stati ritrovati molti affreschi interessanti oggi custoditi nel museo civico di Buzet. Da vedere anche Roc e Hum, la più piccola città del mondo, tra le quali è stato creato un parco-memoriale dedicato all’alfabeto glagolitico. Un’altra località molto interessante per i ciclisti è Rabac che, per la sua incantevole baia e la bellezza dei suoi dintorni, si è trasformata da tranquillo villaggio di pescatori con pochissimi abitanti in una delle destinazioni turistiche più famose dell’Istria. Qui si trovano spiagge di ciottoli bianchi, una fragrante vegetazione mediterranea e una natura incontaminata da esplorare a piedi o in bicicletta. Benché durante l’anno gli hotel e gli appartamenti ospitino centinaia di turisti e visitatori da tutto il mondo, Rabac trasmette ancora lo stesso fascino e la stessa atmosfera del villaggio del 17° secolo che era una volta. Parenzo (Porec) invece è una nota
località turistica, estremamente frequentata. L’impronta urbanistica della città è romana incentrata su due assi perpendicolari - il Decumano e il Cardo Massimo - attorno ai quali si raccolgono le abitazioni e i negozi. Il centro della città è raggiungibile da ogni appartamento hotel o campeggio passeggiando all’ombra di pini che si allungano sulla passeggiata costiera: qui si può anche andare in bicicletta o salire a bordo del trenino turistico e scegliere tra tre diverse direzioni principali. In estate ci sono numerosi bar e caffetterie con terrazze all’aperto dove fermarsi, panchine per riposare guardando il mare e campi sportivi dove allenarsi. Dall’hotel Plavi una scalinata conduce alla scogliera dove si trova la Cappella di San Nicola: 173 gradini portano alla cima della scogliera e ci sono punti di sosta e illuminazione, mentre dal campanile della cappella si gode di una vista mozzafiato. da qui si può proseguire lungo la passeggiata e informarsi sugli orari delle barche che rientrano a Zelena Laguna. Da nord della città si può raggiungere il centro nello stesso modo, passeggiando, andando sui pattini o prendendo il trenino che dall’Hotel Luna porta alla baia Peskera e ritorno e lungo la passeggiata ci sono diversi punti in cui fermarsi, campi sportivi, bar e caffetterie.
Una visita al centro storico può cominciare da Trg Slobode (Piazza Libertà) dalla quale si può accedere al Decumano e proseguire scegliendo una delle strette vie lastricate di bianco della città, mentre dal Lungomare o dalla Riva Ante Sonja si gode la vista romantica della parte nord della città, la baia Peskera. Da qui si può proseguire verso la Riva Laginja fino al mare e verso la Riva Marsal Tito passando lungo le mura e intorno a tutto il centro storico della città. Un altro paradiso per i cicloturisti è l’isola di Krk. Collegata alla terraferma da un ponte, è facilmente raggiungibile e, nonostante la posizione così a nord rispetto alle altre isole, gode di un clima estremamente felice, con una temperatura media annua di 4 gradi più alta che altrove. Allo stesso tempo mantiene le caratteristiche di un’isola adriatica: coste frastagliate ricche di baie e insenature, innumerevoli isolotti, spiagge di scogli, ciottoli e sabbia, vegetazione rigogliosa con pinete e macchie di querce che scendono fino al mare, ottima cucina a base di pesce freschissimo. L’isola è un susseguirsi di paesi affacciati al mare molto diversi tra loro, ma tutti dotati di fascino e che meritano una visita: il consiglio è, appunto, di spostarsi ogni giorno in un posto nuovo, un paese, una spiaggia, un
ristorantino, una konoba, approfittando del traffico minimo e della strada tutto sommato buona. Dal 2010 è attivo un percorso pedonale-ciclabile che unisce tutti i preesistenti percorsi pedonali presenti sull’isola in un’unica rete suddivisa in 13 tratti paralleli alla tangenziale. Attività tradizionali dell’isola sono pesca, navigazione, agricoltura e allevamento ovino e la ricchezza delle tradizioni locali viene celebrata durante il Festival folkloristico che si tiene in estate. Da non perdere un’escursione alla baia di Klimno, nella parte occidentale dell’isola, dove approfittare dei famosi fanghi curativi e all’isola di Prvic - parte nordorientale di Krk - riserva naturale che ospita i grifoni specie protetta. L’isola di Rab, infine, si trova a 180 km da Trieste ed è collegata alla terraferma da una linea frequente di traghetto da Stinica e da giugno a settembre all’isola Krk con la linea Valbiska – Lopar. L’isola di Rab è lunga ventidue chilometri e larga mediamente undici, ed è separata dalla terraferma dal canale del Velebit a sud est, dall’isola di Pag dal canale Pasko, dalle isole di Cres e Lussino a ovest dal canale Kvarneric, mentre verso l’isola Krk si trova il canale Porta Senjska. Deriva il suo nome dal latino “rabus” - villaggio - anticamente era un villaggio di
pescatori. L’isola possiede centocinquantasette chilometri di piste ciclabili, centoquarantaquattro chilometri di sentieri per trekking ed esiste un sentiero che percorre il monte Kamenjak fino alla cima dalla quale ammirare la vista dell’isola Rab nella quasi sua totale interezza e le isole vicine. Ci sono inoltre diversi centri sub autorizzati che organizzano corsi di immersione e offrono servizio di noleggio attrezzatura: le acque dell’isola di Rab e degli isolotti vicini (Sv. Grgur, Goli, Prvic, Dolin, Cutin) oltre ad offrire grotte e altri stupefacenti paesaggi marini ospitano un campo protetto di anfore davanti a Sorinj. Recentemente grazie agli sforzi della Protezione Forestale sono stati creati alcuni parchi di straordinaria bellezza come il parco della penisola Frkanj e in Rab città, il parco Komrcar. La fauna dell’isola comprende numerosi tipo di uccelli sia stanziali che migratori tra cui, oltre ai numerosi gabbiani, sparvieri, gufi e civette, meno frequenti aquile e grifoni usignoli e rondini, fringuelli e trampolieri. Tra i rettili abbondano le lucertole verdi e non ci sono serpenti velenosi su tutta l’isola, si trovano diversi tipi di rane e farfalle multicolori e grilli.
LIFESTYLE INBICI
131
a cura della Redazione
Alessandro Petacchi nuovo ambassador Pissei: “Ho scelto la qualità made in Italy”
Nel mondo del ciclismo la categoria degli sprinter conosce molto bene il concetto di “velocità” e sa quanto la performance sia importante per affrontare al meglio gli ultimi 250 metri prima del traguardo. Pensando alla velocità nel mondo del ciclismo, soprattutto nel panorama italiano, non si può non pensare ad AleJet. Un soprannome che è diventato un marchio di successo grazie alle 179 vittorie raccolte 132
INBICI LIFESTYLE
in carriera. Alessandro Petacchi, uno dei ciclisti più amati dai tifosi italiani, è ufficialmente il nuovo volto di Pissei. Il vincitore della Milano-Sanremo
2005 non sarà soltanto un testimonial sportivo per il brand toscano, ma un “consigliere esecutivo” nella mission di coniugare la massima tecnicità con uno stile inconfondibile.
L’avventura di Alessandro Petacchi alla Cape Epic con Pissei Diversi i progetti che l’azienda e Petacchi svilupperanno nel corso dell’anno. Innanzitutto, sul sito www.pissei.com troverà spazio una sezione con i “Consigli di AleJet”, dove Petacchi indicherà agli utenti i prodotti ideali per affrontare determinate situazioni climatiche. Un sistema semplice e intuitivo che guiderà il cliente verso l’acquisto del prodotto perfetto. Inoltre, con l’inizio del Giro d’Italia, Pissei lancerà una AleJet limited edition sviluppata insieme al campione spezzino. Un lavoro che sarà frutto di una maniacale attenzione per i particolari coniugata all’alto livello tecnologico che contraddistingue i capi del brand toscano. “Se si pensa alla velocità - spiega Roberto Carpignani, direttore commerciale e marketing di Pissei - non si può non pensare ad Alessandro Petacchi e alla sua lunga carriera ricca di vittorie e dalla credibilità indiscussa. Sarà un testimonial che va al di là del valore sportivo e che incontra gli ideali alla base della filosofia Pissei: ‘corri col cuore’ e ‘performance with style’. I suoi consigli - prosegue - permetteranno di rafforzare la nostra mission di coniugare la massima tecnicità nella fattura del prodotto con uno stile inconfondibile italiano e di tendenza. In concomitanza con l’inizio del Giro d’Italia lanceremo sul nostro sito un’edizione limitata AleJet, sviluppata insieme, mentre sul nostro sito ci sarà
Alessandro Petacchi veste Pissei
uno spazio con i suoi consigli per utilizzare al meglio i nostri prodotti. Inoltre, sarà con noi agli eventi più importanti in cui il brand sarà impegnato”. “Pissei è un brand che ho avuto modo di conoscere da vicino e che mi piace - spiega Alessandro Petacchi - perché grazie all’esperienza nel mondo delle corse ha
capito come accontentare l’amatore più specializzato con capi tecnici e un’ottima vestibilità del prodotto. Ogni dettaglio è studiato e i capi hanno un ottimo stile, al giorno d’oggi avere dei capi performanti è molto importante. Inoltre, mi piaceva l’idea di potermi vestire con un abbigliamento ‘Made in Italy’ di un’azienda che investe nel territorio”. LIFESTYLE INBICI
133
SCATTO D’AUTORE ORTLER BIKE MARATHON VAL VENOSTA (BZ) by Newspower.it
134
INBICI LIFESTYLE
YOUTUBE
PERISCOPE