VIA DEL SALE
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PERIODICO IN DISTRIBUZIONE GRATUITA ANNO IV - N. 4 SPECIALE VIA DEL SALE - 2019
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I tesori del territorio
La salina Camillone di Cervia a cura di Ilaria Bedeschi
Tra le suggestioni del passato e le rievocazioni del presente, viaggio nell’antica tradizione del salinaro A Cervia le tradizioni e la memoria storica non si vogliono perdere. A fianco del fortunato e produttivo Parco Salina di Cervia, esiste una piccola oasi antica dove un gruppo di volontari portano avanti il mestiere del salinaro, dando allo spettatore la sensazione di tornare indietro nel tempo: la Salina Camillone. Attrezzi antichi accatastati, stuoie per coprire il sale e stretti corridoi scivolosi che dividono i bacini saliferi, vengono ancora oggi fedelmente mantenuti per raccontare ai visitatori come si produceva il sale nei tempi andati. Ma non solo, il sale prodotto e raccolto viene portato dalla burchiella in occasione della Rimessa del Sale. E, come accade per la pesca, anche nelle saline si continua a lavorare come si faceva una volta. E lo fanno i salinari del Gruppo Culturale Civiltà Salinara che conducono la Salina Camillone; un museo a cielo aperto 4
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nel quale è possibile essere “salinaro per un giorno”. Il gruppo conta 470 soci, 30 dei quali operativi in salina. Prima del sistema industriale il sale veniva raccolto da giugno a fine agosto ogni cinque giorni. Era un lavoro molto stancante, ma era un orgoglio essere un salinaro. La Camillone utilizza l’antico sistema a raccolta multipla - è l’unica salina rimasta in Italia. Questo sale, inoltre, non viene lavorato. Viene solo messo ad asciugare al sole. La Camillone è la sola salina che rimane delle 149 che fino al 1959 formavano lo stabilimento salifero cervese, prima che si cominciasse con la raccolta unica industriale. Il sale era considerato “l’oro bianco”, perché possedeva doti che - nei secoli passati - lo rendevano indispensabile nella vita di tutti i giorni.
Il sale che veniva raccolto era accatastato in mucchi e un salinaro si occupava di batterlo per creare un mucchio ben disposto. In questo modo, anche se pioveva, il sale non si scioglieva perché era protetto da una crosta esterna che si formava naturalmente. La tradizione viene mantenuta viva ancora oggi, e questo piccolo scrigno è un prezioso regalo delle città di Cervia e dei salinari ai visitatori.
Il sale era considerato
“l’oro bianco”
perché possedeva doti che - nei secoli passati lo rendevano indispensabile nella vita di tutti i giorni.
SCATTO D’AUTORE CERVIA - LA TORRE DI SAN MICHELE
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Alle origini della “Via del Sale”
C’era una volta
Ficocle
a cura della Redazione
Oggi è Cervia, un tempo era Ficocle. Fondata forse da coloni greci, quando il suo nome compare per la prima volta nei documenti storici - alla fine del V secolo - è già città di una certa importanza, in quanto sede vescovile. Situata fra Ravenna, Rimini e Cesena, si sviluppa notevolmente in età bizantina come conseguenza della lotta politica e religiosa fra la chiesa di Roma, a cui Ficocle apparteneva, e quella di Ravenna. Secondo la tradizione, l’abitato di Ficocle sorgeva all’interno della salina, in quella che è oggi la zona archeologica del Prato della Rosa. Ed è proprio l’inizio della lavorazione del sale (databile VIII - IX seco6
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lo) a rendere questa piccola città protagonista di numerose vicende storiche. Nell’antichità, quando il sale era quasi l’unico metodo di conservazione degli alimenti, la sua importanza commerciale ed il suo valore erano enormi, la città prosperava quando il raccolto era abbondante e stentava quando le annate erano cattive. Nel corso dei secoli la città di Cervia fu così oggetto della bramosìa di coloro che si disputarono il possesso ed il controllo delle sue Saline. Successivamente appare in una lettera papale del 997 l’espressione “ad locum qui dicitur Cervia” (in quel luogo che viene chiamato Cervia...). Da questo momento scompaiono le tracce dell’antica Fi-
cocle e comincia la storia di Cervia. Posta al centro delle saline, Cervia vecchia occupava una superficie di 20 ettari. Era circondata da un alto terrapieno che fungeva da argine al canale perimetrale, lungo circa 1800 metri. Cervia vecchia fu demolita in seguito alle pressioni degli abitanti della città, decimati dalla malaria e dalle condizioni di vita insalubri. Posto di fronte alla minaccia di perdere la lavorazione del sale, il papa assecondò le richieste dei cervesi e fece trasferire la città ad est, nella posizione attuale, utilizzando tutto il materiale di Cervia vecchia e facendone giungere altro via mare. Papa Innocenzo XII firmò il decreto
il Museo del
Sale In un’ampia ala del seicentesco Magazzino del sale trova spazio Musa: il Museo del Sale di Cervia. Un piccolo grande museo dove i volti e le storie dei salinari ci portano dentro all’avventura e alla magia del sale.
di traslazione della città il 9 novembre 1697. Scelto il luogo idoneo (la più alta delle dune costiere), preparato il terreno, chiamati gli operai da varie città, il 24 gennaio 1698 il vescovo Francesco Riccamonti poneva la prima pietra di Cervia nuova. Cervia nuova sorse su disegno del romano Bellardino Preti a forma di rettangolo, con un perimetro di circa 800 metri. La cinta esterna, comprendeva 48 abitazioni che potevano ospitare oltre 150 famiglie di salinari, un piccolo ospedale, una caserma, un macello ed il teatro. Sulla via principale vennero costruite la chiesa del Suffragio ed altre 15
case con vasti cortili per il clero e le famiglie nobili. Una piazza minore ad uso mercato venne lasciata dietro la piazza principale. Nel resto del quartiere centrale trovarono posto un convento ed altre case private. Poco all’esterno del quadrilatero sorsero i due grandi magazzini del sale, mentre dalla Torre San Michele le guardie avvertivano con una campana la popolazione in caso di incursioni piratesche. La costruzione della nuova città fu pressoché ultimata nel giro di dieci anni. Nel 1708 il tesoriere di Romagna Matteo Conte ne prese possesso a nome della Camera Apostolica.
Un percorso guidato fa capire perché il sale fosse chiamato oro bianco e presenta gli elementi che hanno caratterizzato la storia di Cervia e della sua salina.Per illustrare e semplificare questi temi sono stati utilizzati audiovisivi, pannelli, immagini e plastici. Non manca una sala con gli strumenti utilizzati in passato per la produzione del sale col sistema artigianale a raccolta multipla. Qui è possibile anche ammirare la burchiella: barca in metallo a fondo piatto capace di contenere fino a 80 quintali di sale.
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Sommario
Speciale Vie del Sale 2019 // Numero 02
Davide Cassani “Benvenuti in Romagna terra della bicicletta”
Gianluca Santilli
“Ecco tutte le opportunità della bike-economy”
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Claudio Fantini
Storia di un imprenditore Sempre con una ruota avanti
Speciale Ironman
A Cervia accordo prolungato e prova su distanze dimezzate
EMILIA ROMAGNA IN ROSA a cura della redazione
PEDALANDO PER MANIMA a cura della redazione
QUELLO CHE NON HO MAI SCRITTO di Gianfranco Josti
LA LIBERTÀ SUI PEDALI a cura della redazione
L’EXPÒ DELLE DUE RUOTE a cura della redazione
INBICI TOP CHALLENGE a cura della redazione
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Damiano Cunego
Il piccolo principe alla scoperta Della GF Gavia e Mortirolo
52 58 64 68 78 80
Focus su Cervia
La smart-city della riviera che cresce sui pedali
CERVIA TRA STORIA E CULTURA a cura della redazione
AUGURI AL FANTINI CLUB a cura della redazione
BENESSERE A PIEDI NUDI a cura della redazione
COME NUTRIRSI
a cura di Alex Bertuccioli
VIA DEL SALE: ALBO D’ORO a cura della redazione
NUMERI UTILI
a cura della redazione
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L’INTERVISTA a Davide Cassani
Benvenuti
in Romagna, la terra del ciclismo a cura della Redazione
Davide Cassani foto Bettiniphoto
Nel suo nuovo ruolo di presidente regionale dell’Apt, il Ct della nazionale azzurra ripercorre i progetti-bike del 2019: “Dal Giro d’Italia alle Granfondo, questa terra ha tutto per diventare la capitale delle due ruote” Testa bassa e pedalare”. Anche nelle sue nuove vesti di presidente dell’Apt dell’Emilia Romagna, Davide Cassani - commissario tecnico della nazionale italiana di ciclismo - ha fatto suo il comandamento di tutti i ciclisti. Nei primi dieci mesi del suo mandato, il Ct - incaricato di rilanciare l’immagine del turismo regionale - è partito ovviamente dal segmento che meglio conosce, quello del ciclismo, un comparto in forte espansione come si evince dal boom culturale della bike-economy. Davide Cassani, ci scatta una fotografia della regione Emilia Romagna da un punto di vista cicloturistico? Negli ultimi anni il cicloturismo è diventato un elemento di traino della nostra offerta turistica. In Regione disponiamo di 8.000 Km tra percorsi stradali, piste ciclabili e tracciati sterrati per appassionati di bici e mountain bike. Sono tracciati a basso traffico, distribuiti nelle nove province: molti sono segnalati, altri identificati 10
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da guide e cartine. Si differenziano per lunghezza e difficoltà altimetriche e sono indicati per tre tipi di praticanti: sportivi, ciclo-escursionisti e amanti della mountain bike. Quali sono, in questo comparto, i progetti cardine dell’APT per il 2019? Per quanto riguarda l’anno appena iniziato, l’Emilia Romagna ospiterà la partenza del Giro d’Italia 2019, fissata per sabato 11 maggio da Bologna, dove il Giro prese il via esattamente 25 anni fa, nel 1994. Un progetto ad ampio raggio, concordato da RCS Sport con la Regione Emilia Romagna, che coinvolgerà buona parte del territorio regionale e nello specifico altre città di partenza e arrivo come Riccione, Ravenna, Modena e Carpi”. Ad attendere gli appassionati c’è poi il ricco calendario di granfondo emiliano romagnole… Certo, dalla Nove Colli di Cesenatico, prevista quest’anno per domenica 19 maggio con i suoi 12.000 iscritti provenienti da oltre 50 nazioni, alla RIDE di Riccione di metà giugno, fino
alla Granfondo Marco Pantani, in programma domenica 22 settembre a Cesenatico”. E poi c’è la Via del Sale… “E’ una manifestazione a cui sono particolarmente legato e che, in fondo, dimostra la crescita logistica e strutturale del mondo delle granfondo romagnole. Claudio Fantini è stato un precursore, l’imprenditore che, prima di tanti, ha capito l’efficacia del binomio sport e turismo. Se la Gran Fondo di Cervia, in questi anni, è cresciuta così tanto il merito è delle sue idee e del suo coraggio”. Altri progetti? In occasione di ogni appuntamento agonistico, Apt Servizi Emilia Romagna organizzerà, in collaborazione con il Consorzio Terrabici (club di prodotto specializzato nel turismo bike) degli educational tour per stampa e operatori turistici stranieri specializzati nel segmento bike che, oltre a partecipare alle competizioni, verranno accompagnati alla scoperta
dei territori e delle loro mille opportunità di vacanza, ovviamente in sella. E’ partito anche il Progetto “Emilia Romagna Cycling Team”… Certo, si tratta della nuova squadra dilettanti ciclismo under 23 della Regione Emilia Romagna. E’ un team nato per promuovere la crescita di nuove generazioni di sportivi in Emilia >> Ravenna Romagna ed incentivare la comunicazione e il consolidamento del brand turistico della Romagna, in Italia e all’Estero, come “terra del cicloturismo”. Oltre a ciò il team si occuperà anche di sviluppare nuovi format di comunicazione social improntati sullo storytelling che uniscono azioni online e offline, comunicare e implementare le proposte promo-commerciali lega>> Riccione te ai Bike Hotel regionali e rafforzare la comunicazione delle Gran Fondo e altre iniziative sportive in programma in Emilia Romagna legate all’incoming turistico. Si parla tanto, in questi mesi, di bike economy e delle sue formidabili opportunità: che cosa farà - e cosa può fare - la Regione per assecondare e dare linfa a questo segmento emergente della nostra economia? In Emilia Romagna le persone che usano regolarmente la bicicletta sono il doppio rispetto alla media nazionale (10% rispetto al 5%). Puntiamo a diventare sempre più la regione delle due ruote e della mobilità sostenibile. Siamo la regione italiana più virtuosa per l’attenzione ai percorsi ecologici e la promozione delle iniziative europee legate al cicloturismo. L’Emilia Romagna vanta un’ampia rete di percorsi riservati alle biciclette. Tra il 2008 e il 2016 le piste ciclabili regionali sono
cresciute del +48,5%. Secondo il rapporto di Euromobility, che prende in esame i dati sulla mobilità sostenibile delle principali 50 città italiane, l’Emilia Romagna è la prima regione eco-mobile in Italia e per diffusione di piste ciclabili con ben 9 capoluoghi in classifica. Negli anni c’è stato un
significativo incremento dei chilometri di piste ciclabili realizzate nelle aree urbane dei 13 comuni regionali con popolazione superiore ai 50mila abitanti, passati dai 400 chilometri del 2000 agli attuali 1.400. Può fornirci qualche dato aggiornato del fenomeno cicloturistico in Emilia Romagna? L’Emilia Romagna è seconda in Italia, dopo il Trentino Alto Adige, per presenze cicloturistiche, con 300mila
arrivi di turisti bike per un totale di circa 1,4 milioni di presenze, con l’85% della clientela straniera (proveniente in prevalenza da Germania, Benelux, Austria, Gran Bretagna, Svizzera, Francia, Stati Uniti, Canada e Paesi Scandinavi). Secondo Unioncamere Emilia Romagna, nel biennio 2016-2017 l’Italia ha contato 42 milioni di presenze cicloturistiche per un impatto economico di quasi 5 miliardi di euro. Ci sono province emiliano romagnole ad alta vocazione cicloturistica, altre rimaste un po’ defilate. Nell’ambito delle sue competenze tecniche e geografiche, l’APT sta pensando a territori nuovi per far attecchire questo filone turistico? Certo, ci sono aree che per vocazione, storia e genitura di campioni si sono maggiormente identificate come “terre del ciclismo”, ma dai dati che le ho mostrato si evince come tutta la Regione stia puntando alle due ruote e alla mobilità leggera. La Regione Emilia Romagna ha recentemente varato la prima Legge sulla Ciclabilità, approvata all’unanimità in Consiglio Regionale, che prevede la realizzazione della prima Rete delle ciclovie regionali, da Piacenza a Rimini, nuove piste ciclabili e ciclopedonali, nuove ciclovie turistiche e, nelle aree urbane, nuove ‘zone 30’ con velocità e traffico ridotti. Il testo prevede inoltre un piano di manutenzione delle nuove piste ciclabili e la promozione delle bici pieghevoli per affiancare l’utilizzo dei mezzi pubblici. Complessivamente sono previsti fondi per quasi 25 milioni di euro per interventi sulla mobilità ciclistica”.
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L’Emilia
Romagna si tinge di rosa a cura della Redazione
credit foto Bettiniphoto
La regione sarà l’epicentro del Giro d’Italia 2019: partenza da Bologna e altre tappe con partenza e arrivo a Riccione, Ravenna, Modena e Carpi. Ciak sabato 11 maggio con la crono verso San Luca Per l’edizione numero 102 (dall’11 maggio al 2 giugno), sarà l’Emilia Romagna la regione più vicina al Giro d’Italia. Si parte, come noto, sabato 11 maggio da Bologna dove prese il via esattamente 25 anni fa, nel 1994. Un progetto ad ampio raggio, concordato da RCS Sport con la Regione, che coinvolgerà buona parte del territorio e, nello specifico, altre città di partenza e arrivo come Riccione, Ravenna, Modena e Carpi. La partenza da Bologna Tappa 1, sabato 11 maggio - BOLOGNA-BOLOGNA (San Luca) - 8,2 km. Breve cronometro individuale con i primi 6 km piatti e i successivi 2 km in fortissima ascesa. Si percorrono strade cittadine ampie e prevalentemente rettilinee fino ai piedi della salita di San Luca di 2,1 km al 9.7% di pendenza media e con lunghi tratti oltre il 10/12% fino al picco del 16% in corrispondenza all’ultimo chilometro. Le altre tappe in Emilia-Romagna Tappa 2, domenica 12 maggio - Si riparte da BOLOGNA in direzione sud. 12
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Tappa 9, domenica 19 maggio - RICCIONE-SAN MARINO (RSM) (Sangiovese Wine Stage) - 34,7 km Cronometro individuale suddivisa in due parti: la prima ondulata fino all’ingresso nel territorio della Repubblica di San Marino e la seconda in salita fino all’arrivo. Si procede per strade abbastanza articolare e ondulate fino a Faetano coprendo i primi 22 km. Dopo Faetano la strada impenna fino a pendenze in doppia cifra portando a Fiorentino. Da lì fino all’arrivo l’altimetria presenta tratti in salita alternati a brevi contropendenze. Complessivamente si tratta di una salita per passisti scalatori. Tappa 10, martedì 21 maggio - RAVENNA-MODENA - 147 km. Tappa completamente piatta attraverso la Pianura Padana ravennate e bolognese. Si attraversano diverse località come Lugo, Massa Lombarda, Granarolo nell’Emila e Crevalcore. Segue poi l’avvicinamento veloce e completamente piatto alla città di Modena e fino alla probabilissima volata a gruppo compatto. Tappa 11, mercoledì 22 maggio – Partenza da CARPI direzione ovest.
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a cura della Redazione
Il Saluto del Sindaco
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Benvenuti a Cervia,
città dello sport per tutti Un caloroso benvenuto a tutti i partecipanti alla Granfondo Via del Sale che torna quest’anno in una edizione ancora più frizzante e briosa. E benvenuti agli amici che sono in visita o in vacanza, a tutti voi che siete a Cervia. Sappiamo che lo sport è energia, salute, riduce lo stress e ci mantiene in forma. Aiuta a controllare il peso corporeo, attenua i nostri stati d’ansia, migliora la stabilità posturale. Muoversi all’aria aperta e immergersi nell’ambiente naturalistico del nostro variegato paesaggio. Queste le prerogative della vita sportiva della nostra città. L’ambiente è fra quelli più adatti per praticare diverse discipline e i luoghi mostrano con grande orgoglio il loro migliore volto dinamico. In questa terra, che ha ospitato e ospiterà anche quest’anno l’IRONMAN Italy Emilia Romagna, la gara di Triathlon più ambita dai grandi “uomini di acciaio” di tutti i tempi, si svolgono diversi eventi sportivi di grande rilevanza. Fra queste la Granfondo Via del Sale è una delle più importanti. Una manifestazione cresciuta nel corso del tempo arricchendosi sempre di più, anno dopo anno, di
nuove proposte e iniziative dedicate a tutte le fasce di età. Un ringraziamento sentito va naturalmente a Sportur e a tutto lo staff organizzativo che ogni anno si impegna nella realizzazione di questo importante evento. Muoversi a piedi e in bicicletta a Cervia viene spontaneo e naturale. Le zone pedonali e ciclabili offrono un’ampia scelta di percorsi fra aree verdi e sentieri delle pinete. Cervia inoltre accoglie gli ospiti in un ambiente naturalistico variegato, offre accoglienza tipicamente romagnola, gastronomia di tradizione, radici millenarie, ambienti. Per chi vuole saperne di più sui tesori e le accellenze della nostra splendida terra, ricordo il nostro sito: www.turismo.comunecervia.it Luca Coffari
Sindaco di Cervia
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SCATTO D’AUTORE I FENICOTTERI NELLE SALINE DI CERVIA
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INBICI INTERVISTA…
a cura della Redazione
Claudio
Fantini, sempre una ruota avanti E’ stato l’inventore del pasta-party, del villaggio expò e degli eventi pensati per le famiglie. Ventitre anni dopo, la Via del Sale dice grazie al suo creatore Sempre una ruota davanti a tutti, Claudio Fantini - se fosse un ciclista avrebbe già vinto come Sagan. Quando i suoi colleghi bagnini vendevano solo l’ombra, lui importava dagli States il beach volley; quando i colleghi organizzatori piantavano due bandierine colorate all’arrivo, lui aveva già creato il villaggio expò sul lungomare; quando gli albergatori iniziavano ad ospitare i primi cicloturisti, lui si era già inventato una Gran Fondo 18
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tutta sua. Sempre una ruota avanti, appunto. Oggi come 23 anni fa, è lui l’anima e il cervello della Gran Fondo “Via del Sale” di Cervia, l’evento attorno al quale la riviera di Cervia ha costruito un vero e proprio filone turistico. Del resto, Claudio Fantini ha sempre avuto le stigmate del pioniere, quella voglia irrefrenabile di sperimentare cose nuove e di alzare sempre l’asticella nel binomio sport & vacanza. Creatore di un villaggio globale consacrato alla vacanza attiva, Fantini creò dal nulla la Via del Sale nel 1996 e, da quel giorno, costruì - pettorale dopo pettorale - quella che oggi rappresenta, per numeri e qualità, una delle manifestazioni ciclo-amatoriali più importanti d’Italia. Fantini, con il senno di poi, lo spostamento della Via del Sale a maggio è stata una scelta vincente… “A giudicare dai numeri direi di sì. Abbiamo allargato la nostra base d’iscritti aprendoci anche a nuovi mercati. Noi abbiamo sempre avuto il pallino dell’internazionalizzazione e, ad inizio maggio, attrarre turisti è decisamente più semplice”. Anno dopo anno conquistate credito e partecipanti: qual è il segreto? “Il lavoro. Non conosco altre strade. Noi lavoriamo
dodici mesi all’anno a questo progetto, gestendo i rapporti con gli sponsor, l’incoming, gli atleti, le aziende e con tutti quei soggetti che, a vario titolo, orbitano attorno alla manifestazione. Dal 1996 ad oggi di strada ne abbiamo fatta tanta. Siamo partiti come pionieri di un format che, in quegli anni, aveva pochi riferimenti. Oggi gestiamo una delle manifestazioni più apprezzate del calendario granfondistico nazionale”. Il segno di riconoscimento della manifestazione cervese è sempre stata l’innovazione... “E’ vero perché, in base alla mia esperienza turistica, sapevo che per fidelizzare il ciclista bisognava offrire dei servizi innovativi e di qualità. E così siamo stati i primi ad introdurre il ‘Pasta party’, i primi ad organizzare il villaggio-expò, i primi ad organizzare alcune attività anche per le famiglie. Oggi la Via del Sale non è solo una Gran Fondo, ma un evento di tre giorni che propone un calendario eventi calibrato per le esigenze di tutti”. Per il 2018 avete scelto il tema della libertà… “Abbiamo scelto una parola che, da sempre, ha un rapporto simbiotico con il ciclismo perché non c’è nulla che possa regalare un’inebriante sensazione di libertà come una passeggiata corroborante in bicicletta. Il ciclismo è salute ed ambiente, ma è anche un meraviglioso pretesto per evadere dallo stress e concedersi LIFESTYLE INBICI
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Oggi la Via del Sale non è solo una Gran Fondo, ma un evento di tre giorni che propone un calendario eventi calibrato per le esigenze di tutti. qualche ora di autentica libertà”. La Gran Fondo ha sempre avuto un occhio di riguardo per la beneficenza. Quest’anno dove destinerete i vostri fondi? “Abbiamo due progetti: il primo dedicato alle donne studiato in collaborazione con Linea Rosa; il secondo con MANIma, la onlus che ha tra i suoi obiettivi primari quello di fornire cure osteopatiche, soprattutto in ambito pediatrico e ai neonati prematuri, contribuendo al loro sviluppo, migliorando il loro benessere e supportando l’intera famiglia”. Non mancherà il tradizionale omaggio a Marco Pantani… “E’ un’icona del ciclismo mondiale e, su queste stra-
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de, si allenava abitualmente. Ogni anno ci piace ricordare l’aneddoto del 1997 quando, con un manipolo di compagni di squadra, si presentò sulla linea di partenza chiedendo di pedalare un po’ sul tracciato. Ricordarlo è un dovere di tutti”. E anche quest’anno ospiterete le e-bike… “E’ un filone in crescita ed anche il modo più efficace per far partecipare davvero tutti anche chi, magari senza allenamento specifico, vuol provare l’ebbrezza di pedalare in mezzo al gruppo”.
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SCATTO D’AUTORE LE SALINE DI CERVIA IL TRAMONTO
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Pedalando per la solidarietà
Giovanni A dare il via sarà il comico
Storti
Giovanni Storti darà il via alla 23ª edizione della Granfondo Via del Sale
a cura della Redazione
Anche quest’anno la Via del Sale sostiene l’associazione MANIma, la Onlus che fornisce cure osteopatiche ai neonati prematuri La 23ª edizione della Granfondo Via del Sale rinnova il suo impegno per la solidarietà. L’organizzazione della manifestazione cervese, infatti, anche quest’anno ha messo a disposizione dei pettorali charity con i quali sosterrà MANIma, la Onlus che ha tra i suoi obiettivi primari quello di fornire cure osteopatiche, soprattutto in ambito pediatrico e ai neonati prematuri, 24
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contribuendo al loro sviluppo, migliorando il loro benessere e supportando l’intera famiglia. L’associazione collabora con Ospedali, Terapie Intensive Neonatali e reparti specialistici fornendo i propri servizi e svolgendo trattamenti osteopatici specializzati, aiutando così i neonati nel loro difficile percorso di crescita. I fondatori di MANIma sono professionisti (osteopati, fisiatri, fisioterapisti), ma anche persone esterne all’ambito sanitario che credono fortemente nel progetto. Tra questi c’è il comico Giovan-
ni Storti (del celebre Trio Aldo, Giovanni e Giacomo), da sempre appassionato al ciclismo. In questa duplice veste, l’attore sarà presente già dal sabato alla prossima edizione della manifestazione e sarà lui a dare il “via” ufficiale alla gara sulla linea di partenza.
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FATTO COL CUORE IN ITALIA
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QUELLO CHE NON HO MAI SCRITTO
di Gianfranco Josti
Giro del ’67:
Lo scandalo
“Spintarelle” Sulle Tre Cime di Lavaredo - definita in quell’occasione “la montagna del disonore” - si consumò una delle pagine più controverse del ciclismo mondiale. Dal “Processo” di Zavoli alla resa di Torriani, ecco i clamorosi retroscena di quell’incredibile giornata 26
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“Viaggio intorno all’uomo” è un libro che Sergio Zavoli ha scritto nel 1970 sotto forma di interviste ad alcuni grandi personaggi del mondo scientifico, religioso, culturale e sportivo. Nella parte in cui pone una serie di domande ai protagonisti del ciclismo (gli stessi che hanno contribuito allo straordinario successo del suo famoso “Processo alla tappa”) a mio giudizio hanno particolare rilievo le parole di Vincenzo Torriani.
Campionati del mondo Barcellona 1973, Felice Gimondi, Freddy Martens
Zavoli al patron: “Tu vorresti un ciclismo esente da ogni colpa, mai sfiorato da sospetti. Perché, per esempio, ti preoccupi tan-
to quando si parla di spinte, di doping, di alleanze, cioè di tutti i ‘peccati originali’ di questo sport?” Risposta di Torriani: “Vedi, il Giro è un fatto di costume, oltre che sportivo, quindi vorrei che tutto, in ogni suo atto, fosse bello, pulito, esaltante, non solo in nome dello sport, ma dell’uomo in generale. Del resto, solo se il Giro è così so di soddisfare me stesso, la folla, la carovana”. Il fatto decisamente curioso è che Sergio Zavoli è rimasto coinvolto tre anni prima, Giro ’67, in alcuni dei peccati originali che il grande organizzatore cercava di tenere lontano dalla sua corsa. Vediamo come. Con una delle sue geniali idee, Vincenzo Torriani aveva previsto a Milano un fastoso cerimoniale di presentazione del 50° Giro d’Italia in Galleria Vittorio Emanuele
Felice Gimondi
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Vincenzo Torriani
nell’anno del centenario della sua inaugurazione. A seguire un prologo in notturna (lo Sprint del Cinquantenario, 16 km) con partenza e arrivo in Piazza del Duomo. Splendida idea rimasta nel cassetto perché il Giro offrì l’occasione a poche decine di manifestanti, soprattutto studenti, di inscenare una plateale protesta per la guerra in Vietnam. Per evitare eventuali scontri e salvaguardare l’incolumità dei corridori, gli organizzatori rinunciarono così al carosello nel cuore della metropoli lombarda. C’era molta attesa per il Giro numero cinquanta che schierava al via i vincitori delle ultime cinque edizioni, da Balmamion ad Anquetil, da Adorni a Motta ed i pronostici indicavano come favoriti Felice Gimondi, che l’anno precedente aveva perso il confronto con Gianni Motta, e Jacques Anquetil che inseguiva la sua terza maglia rosa dopo quelle conquistate nel ’60 e nel ’64. Per i corridori italiani l’inizio fu promettente, con le vittorie di Zancanaro, Zandegù e Dancelli che per tre giorni vestì la maglia di leader della classifica. Ma quando cominciò la risalita dalla Sicilia non solo la maglia rosa fu presa 28
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Gianni Motta
in ostaggio da un solido spagnolo, José Perez Frances, ma anche le tappe furono appannaggio di velocisti fiamminghi tra i quali figurava il nome di Eddy Merckx, che destò grande sorpresa quando si aggiudicò il traguardo posto in cima all’inedito Block Haus. Dodici mesi dopo il ciclismo mondiale avrebbe cominciato a salutarlo come il più grande corridore di tutti i tempi. In quei giorni si cominciò a parlare di “santa alleanza” nel “Processo alla tappa” di Sergio Zavoli. Per una settimana intera si alternarono sul palco delle premiazioni corridori con passaporto diverso da quello italiano, lo stesso Perez Frances cominciava a preoccupare. Ecco allora che dal piccolo schermo si levavano, tappa dopo tappa, invocazioni sempre più pressanti perché i ciclisti italiani mettessero da parte il loro forte antagonismo per far causa comune contro lo
strapotere sempre più massiccio degli stranieri. E soprattutto perché l’ingombrante ombra di Anquetil, diretto dall’ammiraglia da un grande stratega, Raphael Geminiani (romagnolo trapiantato in Francia) continuava ad aleggiare sul Giro. Nella cronometro di Verona il normanno aveva lasciato il successo di giornata al danese Ole Ritter, ma non si era lasciato sfuggire la conquista della maglia rosa, che ventiquattr’ore dopo aveva lasciato sulle spalle di Silvano Schiavon. Una delle tappe giudicate decisive era quella che si concludeva sull’inedito traguardo delle Tre Cime di Lavaredo. Ebbene, in una giornata dal clima rigidamente invernale i protagonisti del Giro affrontarono una delle salite più impervie tra due ali di gente di montagna che aveva combattuto il freddo con abbondanti bevute. Vista la fatica e le condizioni inclementi, i tifosi
fecero a gara a chi spingeva di più i concorrenti lungo la salita. Felice Gimondi si aggiudicò la tappa precedendo Merckx (ma non era solo un velocista?) , Motta e un giovanissimo neoprofessionista, Miro Panizza centrando l’obiettivo fissato alla partenza da Udine, distanziare Anquetil e gettare solide basi per la conquista della maglia rosa finale. Ovviamente, dopo l’arrivo, lo scandalo delle spinte fu oggetto di moltissime discussioni che trovarono un formidabile palcoscenico proprio nel “Processo alla tappa”. Sergio Zavoli aveva intuito che era un argomento molto ghiotto e che occorreva prendere provvedimenti. Invitò Panizza che, con la voce rotta dai singhiozzi, sostenne che lui si riteneva l’unico dei corridori tra i primi classificati ad aver affrontato la salita con le proprie gambe, mentre “tutti gli altri erano stati spinti”, quindi il risultato di
da sx Jacques Anquetil, Eddy Merckx e Felice Gimondi
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Eddy Merckx
quella tappa era stato falsato. Il conduttore della trasmissione invitò anche Torriani e fu facile per lui convincere il patron ad assumere una drastica decisione: annullare la tappa, lasciando ai corridori i previsti premi di giornata. Bruno Raschi, responsabile della rubrica di ciclismo della Gazzetta dello Sport, sintetizzò l’accaduto definendo le Tre Cime “la montagna del disonore”. Va detto che a quell’epoca la piaga delle spinte in salita contagiava tutte le grandi corse, dalla Vuelta al Tour, dove spesso c’erano stati episodi ritenuti scandalosi, ma mai si era arrivati all’annullamento di una tappa. La soluzione individuata da Zavoli ed adottata da Torriani non piacque a Giovanni Michelotti, prezioso collaboratore nell’organizzazione del Giro. A distanza di 30
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anni da quell’episodio mi confidò: “Zavoli, di cui ero molto amico, non ha avuto il coraggio di fare a me la proposta di annullare la tappa perché sapeva che mi sarei opposto o per lo meno avrei voluto una approfondita discussione per esaminare tutti gli aspetti e tutte le conseguenze. Tempo che Zavoli non aveva perché ‘il Processo’ era in diretta ed una decisione storica annunciata direttamente in tv avrebbe ulteriormente accresciuto la popolarità della sua trasmissione, così ha pensato di scavalcarmi. Con questa decisione, però, era stato penalizzato Gimondi che alle Tre Cime aveva distanziato Anquetil conquistando il vertice della classifica e ipotecando la vittoria finale. Lui aveva a cuore il suo ‘Processo’, a me interessavano le sorti del Giro. Per questo motivo, quando ho potuto, ho rimesso in parità il piatto della
bilancia”. Due giorni dopo, nella Trento-Tirano con un nuovo percorso per l’impossibilità ad affrontare il Passo dello Stelvio chiuso per neve, dopo aver attaccato invano sul Tonale, poco prima dell’Aprica, uno scatto di Gimondi sorprese Anquetil. Sotto una breve galleria, nella scia della vettura di Michelotti (senza che qualcuno potesse assistere alla scena) il vantaggio di qualche decina di metri si dilatò. Dopo di che il campione bergamasco effettuò la sua solitaria e straordinaria cavalcata che gli permise a Tirano di conquistare la maglia rosa ed il primo dei suoi tre Giri d’Italia. Piccole storie di grandi uomini protagonisti di uno sport che resta affascinante con tutti i suoi limiti ed i suoi difetti.
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Il tema del 2019
a cura della Redazione
Viva la libertà Sarà la libertà il tema dell’edizione 2019 della Via del Sale. Un “tag” molto caro ai ciclisti. “Il piacere della bicicletta – scriveva lo scrittore Alfredo Oriani - è quello stesso della libertà. La bicicletta siamo noi, che vinciamo lo spazio e il tempo: soli, senza nemmeno il contatto con la terra che le nostre ruote sfiorano appena (...). Non è il viaggio o la sua economia 32
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nel compierlo che ci soddisfa, ma la facoltà appunto di interromperlo e di mutarlo, quella poesia istintiva di un’improvvisazione spensierata, mentre una forza orgogliosa ci gonfia il cuore di sentirci così liberi”. Nelle parole dello scrittore, sangue romagnolo doc, un inno in versi alla libertà sui pedali. La Via del Sale, per l’edizione 2019, sceglie come tema la libertà. Se si ama la libertà, infatti, non si può non amare la bicicletta. Un tema che si sposa perfettamente con la nuova immagine ufficiale della Granfondo Via del Sale. Un’illustrazione artistica che racconta tutti i punti di forza di una manifestazione davvero inimitabile: quattro percorsi per ogni livello, cinque salite, tra cui la mitica “Cima Pantani”, un programma di eventi per tutti, la spiaggia del Fantini Club e l’area expò da record. Un grande villaggio in cui sentirsi liberi, in cui condividere gli stessi ideali, in cui assaporare l’amore che ti rende libero, quello per la bicicletta.
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SCATTO D’AUTORE CERVIA - IL PORTO CANALE
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L’expò del pedale Un Bike-village in riva al mare
a cura della Redazione
Dal 3 al 5 maggio, sul lungomare di Cervia, la più grande fiera sul ciclismo all’aperto d’Italia 36
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Gli orari dell’expò:
Venerdì •
dalle ore 15.00 alle 20.00 E’ il grande emporio del pedale, il supermarket che espone, in uno scenario unico (il lungomare di Cervia), tutte le novità legate al mondo del ciclismo. Dal 3 al 5 maggio, torna - più ricco che mai - l’appuntamento con l’area espositiva della Granfondo Selle Italia. Riduttivo definirlo un semplice “bike village”. Con oltre cento aziende tecniche 25mila visitatori, si tratta della
Sabato •
dalle ore 9.00 alle 22.00
Domenica •
dalle ore 9.00 alle 19.00 LIFESTYLE INBICI
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più grande ciclo-fiera all’aperto d’Italia, dove trovare tutte le ultime novità del settore. Il pubblico dei granfondisti potrà testare direttamente le innovazioni, confrontarsi con i produttori e chiedere consigli ai grandi campioni delle due ruote ospiti nelle aree delle aziende. Tutte le caratteristiche di una fiera tecnica, insomma, ma senza biglietto di ingresso e con il vantaggio di poter visitare gli stand direttamente con la propria bicicletta. Ricca anche l’offerta legata agli integratori per modulare
la dieta perfetta ed ottenere la massima prestazione in gara, così come non mancheranno le aziende specializzate nell’abbigliamento tecnico. Ai ciclisti non resta quindi che parcheggiare l’auto in una delle tante aree di sosta in prossimità del villaggio (tutte ben indicate dalla segnaletica all’ingresso della città), scaricare il “ferro” e pedalare attraverso gli stand dell’expò che si snoda per oltre un chilometro sul suggestivo lungomare di Cervia.
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GRUPPO EDITORIALE INBICI Direzione e Amministrazione Viale della Repubblica, 100 - 47923 Rimini (RN) Direttore Generale Maurizio Rocchi Direttore Responsabile Mario Pugliese Vice Direttore Carlo Gugliotta In Redazione Mario Pugliese, Dr. Roberto Sgalla, Riccardo Magrini, Wladimir Belli, Gian Luca Giardini, Silvano Antonelli, Prof. Fabrizio Fagioli (Equipe Velosystem), Claudia Maffi, Dr. Alexander Bertuccioli, Carlo Gugliotta, Eleonora Pomponi Coletti, Davide Pegurri, Aldo Zanardi In Redazione Tecnica Maurizio Coccia, Roberto Diani Fotografi Bettini Photo, Newspower, Stefano Spalletta, Mariano Spinelli Archivio fotografico selezione fotografica a cura di Gianni Rocchi Distribuzione InBici Magazine LTD Progetto Grafico Jody-Tommaso Poggi e Davide Masini Responsabile Marketing Sara Falco Responsabile Facebook InBici Social Media Team Stampa La Pieve Poligrafica Editore Per la tua pubblicità Maurizio Rocchi +39 393.9838319 Giorgio Puppi +39 346.0823300 Ufficio Marketing 0541.389643 Website www.inbici.net E-mail info@inbici.net Diritti e proprietà GRUPPO EDITORIALE INBICI SRLS Sara Falco Editore Reg. imprese n° REA FO 323603 Iscrizione Registro Tribunale di Forlì nr. 3/2013 del 5 aprile 2013. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale di articoli, foto e disegni senza autorizzazioni del GRUPPO EDITORIALE INBICI.
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InBici Top Challenge
a cura della Redazione
Il circuito batte… il cinque Dopo Laigueglia, Faenza, La Spezia e Pomarance, tutti in Romagna per la 23esima edizione della Via del Sale Dopo le prime tappe di primavera, l’InBici Top Challenge si appresta a celebrare il suo quinto appuntamento ufficiale con la 23esima edizione della Gran Fondo Via del Sale, una delle rassegne ciclistiche più amate e longeve del Belpaese.
della Tarros Montura e l’immancabile appuntamento con il “Grillo” Paolo Bettini a Pomarance, il circuito 2019 torna il 5 maggio in Romagna per santificare una delle sue tappe più attese. Quella di Cervia, infatti, è una delle corse più spettacolari, l’occasione migliore per i passisti veloci per conquistare punti in attesa delle grandi tappe di montagna.
Dopo il debutto di Laigueglia, lo spettacolo della Cassani, la novità
Dopo la Via del Sale, l’Inbici Top Challenge tornerà in Toscana con la Gran Fondo della Versilia (12 mag-
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gio), un’altra new-entry del calendario 2019. Tre, invece, gli appuntamenti previsti nel mese di giugno: si parte il 9 con la Granfondo “Alè La Merckx”, un evento di grande prestigio intitolato alla leggenda vivente del Cannibale. Il 16 giugno, in concomitanza con gli appuntamenti legati al Giro d’Italia dei professionisti, si vola a Riccione, nella Perla dell’Adriatico,
Il podio con i leader G.F. Gavia-Mortirolo “Damiano Cunego”, un passaggio dei ciclisti sul Mortirolo
per un fine settimana consacrato agli amanti della bicicletta.
G.F. Internazionale Torino, arrivo alla Basilica di Superga
Il 23 giugno, invece, si sale in alta quota con la Granfondo Gavia & Mortirolo, il primo appuntamento dedicato agli scalatori puri. E per i grimpeur la fatica raddoppia il 14 luglio con La Leggendaria Charly Gaul che si disputerà nell’abituale cornice di Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi. Dopo la Granfondo di Torino del 28 luglio, il circuito vola all’estero, in Croazia, per la Gran Fondo Nevio Valcic disegnata sulla costa di Medullin. Infine, gran finale il 13 ottobre a Roma con il primo Gran Premio del Gladiatore che - nell’impareggiabile cornice delle Terme di Caracalla - decreterà i vincitori ufficiali di questa edizione 2019 dell’InBici Top Challenge.
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è un NetWork di comunicazione che, dal 2009, opera su più canali media. Da sempre attivo nel segmento bike, la sua mission è quella di offrire ad aziende e partner un campionario di servizi e pacchetti commerciali altamente profilati e in linea con le attuali esigenze del mercato. IL MAGAZINE La storia di iNBiCi si identifica, in primis, con il suo Magazine che, nato nel 2009, dopo dieci anni di distribuzione cartacea, viene diffuso oggi in formato digitale. All’interno delle sue 148 pagine, la redazione giornalistica produce contenuti che raccontano le cronache del ciclismo moderno e passato, gli eventi del mondo amatoriale, la scoperta dei territori in chiave cicloturistica, oltre ad inchieste ed approfondimenti sul mondo composito della bike-economy declinato nelle sue infinite varianti. Su ogni pagina della rivista, sfogliabile in formato digitale, sono caricati contenuti multimediali per offrire all’utente un’esperienza di lettura altamente emozionale. In questo modo, l’azienda-sponsor ha l’opportunità di uscire dalla tradizionale staticità della pubblicità tabellare offrendo ai suoi clienti tutorial,
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demo e approfondimenti di assoluta efficacia ed originalità INBICI .NET InBici.net è uno dei website emergenti del ciclismo italiano. Costantemente rinnovato nella grafica e nei contenuti, con oltre un milione di contatti all’anno (Google certificate), è ad oggi uno dei portali di riferimento per il mondo della bicicletta declinata nelle sue infinite varianti. Aggiornato con cadenza quotidiana (ogni giorno oltre 10 web-news), InBici.net è uno strumento dinamico ed efficace realizzato con contenuti auto-prodotti. Al sito lavora h24 una redazione di giornalisti professionisti che, dislocati strategicamente in ogni angolo della Penisola, arricchiscono quotidianamente - con servizi scritti e contributi filmati – la homepage del sito. WEB SOCIAL MARKETING Tra Facebook, Twitter ed Instagram, il magazine annovera oggi oltre 100 mila followers, un portafoglio selezionatissimo di appassionati di ciclismo di diversa età ed estrazione che dialoga ed interagisce ogni giorno con la consolle giornalistica. Da sempre proiettata verso una comunicazione 2.0., la redazione di InBici offre ai suoi partner una visibilità altamente “pro-
filata”, potendo contare su followers “di nicchia”, ovvero reclutati specificatamente nel segmento ciclismo. I social, gestiti secondo le più aggiornate dinamiche di marketing, sono oggi lo strumento più efficace per garantire alle aziende la più alta visibilità mediatica e la più efficace valorizzazione delle loro campagne promozionali. Non a caso, come certificano i numeri, i followers del Gruppo seguono - ormai da diversi anni - un costante e vigoroso trend di crescita. YOUTUBE CHANNEL Inbici Top Channel con oltre quindicimila visualizzazioni al mese, il canale Youtube di InBici è ormai diventato uno strumento mediatico di formidabile efficacia per promuovere eventi, divulgare campagne di branding e pianificare attività di marketing. Mezzo in costante espansione, il Canale Youtube è uno dei veicoli mediatici più interessanti della rete perché garantisce elevati standard di visibilità a costi contenuti. Con i nostri cine-operatori, siamo in grado di auto-produrre contenuti e confezionare montaggi per garantire alle aziende il prodotto video più congeniale per le loro esigenze.
Strade Selvagge
a cura di Gian Luca Giardini
Sicurezza, questione (anche) di bon ton Per dirimere l’infinita diatriba fra automobilisti e ciclisti, a volte, basta un pizzico di civiltà. Ecco perché, nella jungla delle strade italiane, vi dico: sempre meglio un cenno di scuse che un “vaffa…” È da troppo tempo, forse anni, che leggiamo continuamente di gravi incidenti che coinvolgono i ciclisti durante gli allenamenti. Ogni volta, come un riflesso incondizionato, scatta l’appello alla prudenza, ma in concreto, non si fa nulla per migliorare questo aspetto. Per affrontare l’argomento in maniera propositiva vorrei innanzitutto smarcarmi dal solito, stucchevole dilemma: sono i ciclisti sempre in mezzo alla strada oppure gli automobilisti indisciplinati ed irrispettosi? Subito una premessa: se sbaglia un ciclista, l’automobilista perde, al massimo, cinque secondi ad una rotonda, mentre quando è il contrario il ciclista può perdere anche la vita! Da sola, questa semplice equazione dovrebbe indurci a tutelare maggiormente la cosiddetta “parte più debole”. Purtroppo siamo italiani ed è “sempre colpa degli altri”. Che essi siano ciclisti o automobilisti non importa, “sempre gli altri…”. Oltretutto molti soggetti circolano per strada in doppia veste: al mattino in auto e nella pausa pranzo in bicicletta! Quando un automobilista si trova a dover superare un gruppo di 20 ciclisti in una stretta fondovalle piena di curve, impreca perché non riesce a superarli, perdendo così forse 30 secondi, magari un minuto del suo preziosissimo tempo. Ma se quei 20 soggetti fossero in auto, alcuni per andare a pesca o a pranzo dalla suocera ed altri per i fatti propri, in quella stessa fondovalle ci sarebbero 300 metri di colonna inquinante. Se poi al comando ci fosse il classico signore con la Prinz ed il cappello, la velocità sarebbe di poco superiore a quella dei ciclisti! Al signore imbestialito in furgone che si reca al lavoro ed 46
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è terribilmente in ritardo potrei controbattere che quando è lui a procedere lentamente intralcia me e la mia auto sportiva di grossa cilindrata mentre mi sto recando ad un importante appuntamento d’affari e sono quasi in ritardo… Fatte tutte queste premesse, per la verità un pizzico faziose, noi ciclisti dobbiamo anche avere il coraggio di fare “mea culpa”, confessando i nostri numerosissimi comportamenti scorretti. Spesso chiacchieriamo in fila per tre su strade trafficate, non rispettiamo i semafori, non diamo la precedenza, non segnaliamo un cambio di direzione e, a volte, vorremmo gareggiare in 20 persone lungo la statale. Cari amici ciclisti avrete già capito che l’elenco dei nostri peccati potrebbe andare avanti per pagine e pagine. Cerchiamo quindi di dimostrarci più civili di chi guida un mezzo a motore. Viaggiamo affiancati solo su strade secondarie e quando le condizioni del traffico lo permettono. Mettiamo il piede a terra ai semafori ed agli incroci. In poche parole, mostriamoci più educati e civili di loro! Personalmente, mentre sono in bicicletta e qualcuno mi suona il clacson, da quando ho smesso di mandarli immediatamente a quel paese ed ho iniziato a sollevare il braccio in segno di scuse, ho ottenuto molti più risultati. Così facendo, merito il loro rispetto semplicemente per avergli fatto capire che mi dispiace fargli perdere qualche secondo e spesso il tanto vituperato automobilista contraccambia amichevolmente il segno di pace. Cari amici ciclisti, sulle strade dimostriamo a tutti che siamo educati e disponibili! Solo così potremo essere rispettati.
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a cura della Redazione
Gran Fondo Gavia e Mortirolo
Con Cunego sui tracciati
del Giro d’Italia Il piccolo principe diventa testimonial di tutte le competizioni del Gs Alpi. E il 23 giugno ad Aprica sarà in testa al gruppo.
Damiano Cunego testimonial di tutte le competizioni del Gs Alpi, sarà alla partenza della Granfondo Internazionale Gavia e Mortirolo
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La Granfondo Gavia e Mortirolo - in programma il prossimo 23 giugno all’Aprica - sarà intitolata a Damiano Cunego. L’ex corridore ha infatti deciso di legare la propria immagine a tutte le gran fondo organizzate dal GS Alpi. Il Piccolo Principe, dunque, sarà presente non solo nelle principali gare del 2019, ma anche nelle prossime stagioni. Per la Granfondo “Gavia e Mortirolo - Damiano Cunego” è quindi prevista una “tre giorni” (dal 21 al 23 giugno) di grande festa insieme all’ex corridore di Cerro Veronese.
Tutti gli amatori che prenderanno parte a questa corsa, che è ormai diventata una delle gran fondo più suggestive d’Italia, potranno pedalare a ruota dell’ex corridore. Cunego, vincitore del mondiale Juniores a Verona nel 1999, nella propria carriera ha difeso i colori di Saeco, Lampre e Nippo-Vini Fantini ottenendo diverse vittorie molto importanti. Su tutte il Giro d’Italia del 2004, quando era ancora un giovane professionista. Ha vinto inoltre, per tre volte, il Giro di Lombardia ed un’edizione della classica olandese Amstel Gold Race. Il nome di Damiano Cunego resterà sempre legato al Giro d’Italia e per questo motivo la sua presenza arricchisce ancora di più la Granfondo Internazionale Gavia e Mortirolo. La gara organizzata dal Gs Alpi ricalcherà, infatti, per il 90% la sedicesima tappa della corsa rosa 2019, che si disputerà da Lovere a Ponte di Legno, nella quale ci saranno da affrontare sia il Passo del Gavia che il Mortirolo dal versante più duro, quello da Mazzo di Valtellina. Nell’occasione, Cunego pedalerà in gruppo insieme a tutti gli amatori. Il Gs Alpi manterrà la partenza e l’arrivo nel quartier generale di Aprica ma, subito dopo la partenza, i corridori entreranno nell’abitato di Edolo, e da qui in poi pedaleranno sulle stesse strade che verranno affrontate dai campioni del Giro d’Italia. Saranno tre i tracciati a disposizione dei partecipanti, da scegliere in base al proprio grado di allenamento. Tra i passi da affrontare, oltre al Gavia e al Mortirolo, vi è anche il Santa Cristina.
Tutti i tracciati e i moduli di iscrizione per la Granfondo Internazionale
Gavia e Mortirolo - Damiano Cunego sono disponibili su:
www.granfondogaviaemortirolo.it credit foto Stefano Spalletta
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BIKECONOMY
di Gianluca Santilli
Alla scoperta di un’economia ricca, sostenibile, sana e vincente Era il 2016 e quindi praticamente ieri, quando organizzai con la Fondazione Manlio Masi dell’ICE, assieme al Professor Beniamino Quintieri, economista di fama internazionale, il primo Bikeconomy Forum. Sembra sia trascorsa un’era geologica. 50
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Il termine bikeconomy, all’epoca praticamente sconosciuto, è ora inserito nella Treccani. Si susseguono incontri, si pubblicano articoli, si fanno interviste e servizi televisivi, si analizza il fenomeno e se ne parla sempre di più, anche se i suoi contorni sono ancora molto, troppo sfocati. Però, finalmente, si intuisce che
la bikeconomy ha grande rilevanza ed enormi potenzialità. Qualche numero? Oltre 500 miliardi di euro il valore della bikeconomy nella sola UE (fonte Bikeconomy Forum e European Cycling Federation), più di 3 milioni le e-bikes in produzione, 3 milioni di spostamenti in auto al giorno che Londra ha deciso di sopprimere, implementando la mobilità smart sulla quale investe gli oltre 350 milioni di sterline rivenienti dalla congestion charge. Giganteschi e miliardari risparmi sulla prevenzione di quasi tutte le patologie, 24 mila miliardi di risparmio di carburante entro il 2050 con un semplice aumento del 14% dell’uso della bici, che assurge a straordinaria arma a favore del clima. Ma non basta. Sono incredibili gli effetti positivi sull’inquinamento ambientale ed acustico, sull’incremento della qualità della vita, sulla valorizzazione dei territori e si potrebbe continuare quasi all’infinito.
Gianluca
Santilli
Presidente dell’Osservatorio Nazionale della Bikeconomy
Bikeconomy, in una parola è bikeness! Ma perché la bikeconomy è ineluttabile che esploda? Una risposta viene dal contesto nel quale è inserita. Bikeconomy è economia sostenibile, l’unica sulla quale è sicuro si riverseranno la gran parte degli investimenti nel futuro. Bikeconomy è anche il cuore della mobilità smart, a sua volta dirimente per classificare una citta smart o meno. E se il 75% del PIL sarà prodotto dalle smart cities entro il 2030, sarà sempre più feroce la competizione tra megalopoli per attrarre residenti e aziende alle quale è indispensabile garantire condizioni di vita ottimale e, quindi, spostamenti rapidi ed efficienti. Se poi si pensa che al PIL si sta sempre più sostituendo il BES (Indice di Benessere Economico Sostenibile) dovrebbe diventare più chiaro
il contesto e le conseguenti opportunità offerte dalla bikeconomy. Ma quali sono i comparti della bikeconomy? Bella domanda alla quale si può rispondere in modo necessariamente parziale, perché il fenomeno è in costante divenire. Provo ad elencare i principali: • Produzione di biciclette e relativi accessori • Turismo ed Enogastronomia • Tecnologia • Moda e Design • Infrastrutture • Finanza • Clima e Ambiente • Salute e prevenzione • Mobilità • Sport e attività fisica • Occupazione Ma quel che è importante evidenziare è la contaminazione tra i suoi differenti cluster che caratterizza la bikeconomy.
Con il nuovo anno, sulle pagine di InBici Magazine (e in concomitanza sul sito inbici.net e sulla nostra piattaforma social), partirà una nuova importante rubrica curata dall’avvocato Gianluca Santilli, presidente dell’Osservatorio Nazionale della Bikeconomy. Per il nostro gruppo editoriale si tratta di una “new-entry” di grande prestigio, visto che l’avvocato Santilli rappresenta oggi, credenziali alla mano, una delle massime autorità mondiali nel campo dell’economia sostenibile. Con lui seguiremo tutti gli sviluppi della Bikeconomy, dando spazio e voce ai massimi esperti del settore. Ringraziando pubblicamente l’avvocato Santilli per questa preziosa opportunità, auguriamo a lui un proficuo e sereno lavoro.
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Ogni comparto è in stretta correlazione con quasi tutti gli altri e ciò comporta innumerevoli combinazioni e sviluppi per creare valore, con la stupefacente unicità di essere tutti valori espressione dell’economia sostenibile e quindi, per definizione, sana. La necessità di studiare tante interrelazioni del medesimo fenomeno ci ha portato alla creazione di Osservatorio Bikeconomy: un centro studi composto da esperti anche stranieri - di ogni settore, che operano assieme al fine di studiare ogni sfaccettatura del fenomeno in modo complessivo ed analitico al tempo stesso. Con InBici si è deciso di realizzare, per la prima volta in Italia, una rubrica finalizzata ad analizzare la bikeconomy attraverso gli articoli divulgativi degli esperti dell’Osservatorio, che saranno man mano coinvolti. Perché Bikeconomy è un puzzle che, una volta composto, offre scenari di straordinaria prospettiva. Si pensi ai miliardi risparmiati grazie alla prevenzione ed alla cura di tante anche gravi patologie, alla produttività implementata dall’assenza di stress accumulato per spostarsi in città oggi strangolate dal traffico automobilistico, al turismo esperen-
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ziale ed esplorativo garantito dallo spostamento lento di una bicicletta ed alla ricchezza oggi inespressa dei meravigliosi territori italiani da ripopolare. E ancora alle nuove occupazioni in specie dei giovani, alla innovazione tecnologica asservita alla mobilità sempre più smart, alle nuove infrastrutture, alla diffusione di isole pedonali e ciclabili funzio-
nali ad una qualità della vita oggi sconosciuta. Torneranno le agorà, la condivisione diretta e non più intermediata solo da web e social, il migliore utilizzo del tempo, risorsa preziosissima. I negozianti del centro e le botteghe artigianali, decimati dai centri commerciali, gli unici oggi raggiungibili comodamente in auto, se capiranno che chiudere alle auto a favore di bici e pedoni per loro è un enorme vantaggio, torneranno ad essere pieni di acquirenti che tranquilla-
mente e senza ansia da parcheggio selvaggio, indugeranno tra i loro banchi. L’idea è di ospitare in questa rubrica gli interventi degli esperti dell’Osservatorio onde garantire una informazione completa ed una serie di spunti e stimoli che ci si augura vengano colti da Istituzioni, Amministrazioni, Aziende, operatori del ciclismo e, soprattutto, da chi vorrà sfruttare la bikeconomy per intraprendere un lavoro nuovo e stimolante. Perché l’occupazione, in specie giovanile, è uno dei grandi asset offerti da questo fenomeno. Mi piace in particolare pensare ai territori tanto splendidi quanto abbandonati che l’Italia contiene. A quei paesi e meravigliosi borghi ridotti ad ospizi, che i giovani sono costretti ad abbandonare per un lavoretto in città che non potrà mai appagarli. Il cicloturismo potrebbe farli tornare a casa per valorizzare i territori creando ricchezza sostenibile, gratificandoli enormemente. Pedaliamo, facciamolo assieme, lo dobbiamo a noi, ai nostri figli, al pianeta che ci ospita che stiamo sfregiando senza alcuna logica.
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a cura della Redazione
Cervia tra storia e cultura Alla scoperta dei tesori della riviera romagnola tra antiche rievocazioni, notti di divertimento ed eccellenze a tavola Citata già da Dante Alighieri nella Divina Commedia (Inferno, Canto XXVII), Cervia nasce come centro di produzione del sale per poi trasformarsi col tempo in una delle località turistiche più apprezzate d’Italia, in virtù di una rara alchimia propositiva che all’ampia gamma di servizi unisce un territorio unico, una preziosa dimensione a misura d’uomo e la possibilità di spostarsi agilmente tra le località – Milano Marittima, Pinarella e Tagliata – che ne completano l’esclusiva varietà. La magia di una full immersion nella natura Fin dalle sue origini il legame di Cervia con la natura è forte e inscindibile. Si narra infatti che quando la città era interamente circondata dai boschi e dalle foreste, uno dei maggiori frequentatori di questi spazi verdi fosse il vescovo di Lodi, il quale un giorno, mentre passeggiava in pineta, si imbatté in un cervo, che, riconosciutolo come funzionario di Dio, gli si inginocchiò davanti 54
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in segno di devozione. Da quel giorno risultò naturale chiamare la città Cervia, non solo per ricordare lo straordinario avvenimento, ma anche considerando che nelle pinete limitrofe i cervi erano particolarmente numerosi. A tutt’oggi Cervia vanta un importantissimo patrimonio di aree verdi e uno sviluppo turistico in totale armonia con l’ambiente la cui attenta salvaguardia e valorizzazione ha assicurato alla città dal 2007 la garanzia del marchio “EMAS”. Cervia è stato il primo comune romagnolo e della costa regionale ad essere certificato e tra i pochissimi in Italia ed in Europa. Il suo enorme patrimonio è caratterizzato dalla secolare pineta di Milano Marittima, che si estende per circa 260 ettari. Negli anni ’60 in 23 ettari di bosco è stato realizzato il Parco Naturale, dove si possono osservare mucche cavalli caprette, conigli, cigni, pavoni e cervi, simbolo della città. Una fascia di pineta costituisce un importante polmone verde tra l’arenile e le località di Pinarella e Tagliata. 827 ettari sono invece l’estensione delle saline, scrigno naturalistico
di rara bellezza fruibile attraverso visite guidate a piedi o in barca organizzate dal Centro visite Saline. Varie le specie di avifauna osservabili fra cui pittime reali, aironi, cavalieri d’Italia, martin pescatore e naturalmente le colonie di fenicotteri rosa che superano i 2000 esemplari. Nel periodo estivo sono possibili anche escursioni in notturna, dedicate all’osservazione delle stelle. Davvero di grande fascino è l’area di produzione artigianale del sale “dolce”, il pregiato sale integrale dal gusto morbido e delicato. Da giugno a settembre vengono organizzate visite gratuite per mostrare il lavoro dei salinari con gli antichi attrezzi in legno e si può raccogliere il sale assieme a loro. Questo avviene nella salina Camillone, l’unica rimasta intatta delle 150 esistenti prima della trasformazione e passaggio al sistema di produzione industriale. I fanghi e le acque madri delle saline – dalle importanti proprietà terapeutiche - sono utilizzate nei trattamenti delle Terme di Cervia. Estremamente suggestivo inoltre il tramonto, quando i colori accesi nel cielo sfumano dall’arancio al viola e si riflettono sulle acque dei bacini salanti. Per il più fedele amico dell’uomo invece sono riservate delle aree di “sgambamento” che permettono di lasciare liberi gli animali per correre in sicurezza e sempre nel verde. Cervia e le sue località sono inoltre caratterizzate dalla lunga spiaggia di sabbia fine, da servizi di prim’ordine offerti negli oltre 200 stabilimenti balneari e dal prestigioso servizio di salvataggio che vigila ogni giorno sul mare. La spiaggia di Pinarella e Tagliata, anche per la naturale fascia di pineta che la costeggia, offrendo ombra, zone attrezzate per pic-nic e giochi per bambini, è stata definita dalla Guida Blu di Legambiente
e Touring Club “perla naturale” della riviera. Cervia ogni anno dal 1999 espongono con orgoglio la Bandiera Blu, riconoscimento rilasciato ad attestazione della qualità del mare e dei servizi dalla Foundation for Environmental Education. E ancora, per gli amanti del mondo faunistico, le località offrono la Casa delle Farfalle e degli Insetti: una grande serra di 500 mq che accoglie centinaia di farfalle libere, in un caratteristico ambiente tropicale appositamente creato e altri 500 mq che ricalcano gli habitat ideali per vari tipi di insetti. E se poi vogliamo vivere la natura anche in modo audace, ecco CerviAvventura, parco di tarzaning con tanti percorsi spericolati che si snodano in sospensione fra gli alberi del Parco Naturale. Il tutto in assoluta sicurezza con caschi di protezione e imbragature. Il fascino della tradizione culturale Tutte le località cervesi sono caratterizzate da una particolare vitalità in campo culturale e da una grande cura nel rispetto delle tradizioni. A dimostrazione di ciò, una serie incredibile di eventi che durante tutto l’anno spaziano dalla letteratura all’arte figurativa, dalla musica al teatro, fino alla filosofia, alla storia. Tra Milano Marittima e Tagliata si possono anche visitare numerose strutture museali, alcune davvero particolari. Il MUSA, ad esempio, il Museo del Sale di Cervia, che in un accattivante percorso etnologico mostra le attività nella salina, spiega i complessi equilibri idrici del territorio ed espone documenti e attrezzi dell’antica attività salinara. Non dimentichiamo inoltre i grandi nomi di scrittori,
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poeti e cantautori che alla città di Cervia hanno legato il proprio nome talmente stretto da diventarne cittadini onorari, come Grazia Deledda, Giuseppe Ungaretti, Mario Luzi e Roberto Vecchioni o, comunque grandi amici, come Giovannino Guareschi e Giosuè Carducci.
Ecco allora l’opportunità di sconfiggere qualsiasi tipo di noia o di stress con tanti chilometri di piste ciclabili per piacevoli pedalate in aree verdi, romantiche passeggiate lungo il porto-canale di Cervia o lungo le stradine dell’antico centro storico.
Passeggiando sul piazzale dei salinari possiamo farci sedurre dal fascino di un passato importante fra gli imponenti magazzini del sale e la torre San Michele, gli antichi guardiani dell’ “oro bianco”. E ancora il centro storico cervese, costruito a fine seicento su un progetto pianificato che fa di Cervia una delle rare città di fondazione italiane, incanta il visitatore con le caratteristiche case dei salinari che fungevano anche da cinta muraria della città. Caratteristico anche il teatro comunale, raccolto e dall’acustica perfetta, mostra affreschi del Canepa ed un sipario a soggetto marinaro in cui compare anche un salinaro con la tipica imbarcazione: la burchiella.
Aperte da maggio a dicembre Le Terme di Cervia propongono trattamenti al fango della salina dalle proprietà eccellenti, una piscina con acqua ad alta salinità ed aggiungono trattamenti estetici e rilassanti di alta qualità e alcune piacevolissime novità quali peeling al sale, massaggi Watsu o massaggi super-rilassanti con pietre calde.
L’incanto di sentirsi bene Il benessere, fisico e mentale, è probabilmente il maggior valore aggiunto che si può guadagnare dalla permanenza nelle località cervesi. Tutto qui sembra concepito – dalla natura prima, dall’uomo poi – apposta per restituire all’idea di vacanza il suo significato più genuino e intrinseco, ossia quello di un tempo rigenerativo per lo spirito, il corpo o, ancora meglio, entrambi. 56
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A completare l’offerta wellness, nel 2007 è nata una Spa anche sulla spiaggia. Una insolita combinazione che propone novità e servizi particolari che vanno dalla cromo-aromo-terapia al trattamento al sale, completati da una vasta gamma di massaggi e trattamenti estetici. Numerosi i centri benessere che accolgono gli ospiti nelle innumerevoli strutture alberghiere all’avanguardia. Sono però le due ruote le grandi protagoniste del territorio cervese. Alle piste ciclabili presenti in tutte le località di Cervia – vera occasione di movimento, anche per chi ha da poco familiarizzato con la bicicletta – si aggiungono infatti i tanti percorsi attraverso la pineta, con grande gioia soprattutto degli appassionati della mountain bike. Proprio per questo già da anni gli operatori hanno sviluppato una particolare attenzione per i
cicloturisti, offrendo loro un’attenta accoglienza. E se proprio acqua e terra non ci bastano e vogliamo un po’ di brivido, abbiamo l’aria a disposizione. E’ possibile infatti prendere parte a voli turistici per apprezzare dall’alto le località del territorio in tutta la loro bellezza, e frequentare corsi di paracadutismo anche per dilettanti assoluti. Un’ebbrezza unica per rendere la vacanza ancor più indimenticabile. Il piacere dello svago Non siamo tipi sportivi e preferiamo divertimenti più classici? Tra le quattro località del territorio cervese c’è solo l’imbarazzo della scelta. Un’opzione che mette sempre d’accordo grandi e più piccoli è quella di Mirabilandia, il grande Parco delle Meraviglie a pochi minuti da Cervia che ogni anno si conferma un gioiello che coniuga l’inventiva dei più bravi artisti del divertimento alle innovazioni della tecnologia, offrendo divertimento e relax a 360 gradi. I bambini poi sono protagonisti in tantissime occasioni, ad esempio a Natale, quando una grande pista di pattinaggio su ghiaccio viene allestita nella piazza principale di Cervia, oppure in spiaggia, con i tanti giochi a loro dedicati e con la possibilità di usufruire di laboratori artistici, di lavorazione del mosaico e di costruzione aquiloni, per non parlare degli spettacoli di animazione e teatro di figura proposti in tantissime occasioni. Durante il periodo estivo hanno persino un mercatino tutto loro, in cui scambiare vendere e acquistare giochi, figurine e tantissimi altri oggetti, dove testare il loro senso degli affari. E di sera le occasioni di intrattenimento e divertimento si fanno praticamente infinite per tutti, con le centinaia di ristoranti, pub e street bar disseminati su tutto il territorio. Ma la regina della notte è sicuramente Milano Marittima, la raffinatissima località della moda e dello shopping che ama vivere la notte. Il centro dell’elegante
cittadina – completamente rinnovato negli arredi urbani – di sera si trasforma infatti nel punto di ritrovo dei ragazzi da tutta Italia. Ognuno può scegliere il proprio ambiente, gli street bar che dettano mode e tendenze, un calice di vino in una delle moderne enoteche, musica soft e due chiacchiere per incontrare nuovi amici, magari prima di provare una delle discoteche più famose e glam del Paese. La seduzione dei prodotti del territorio La posizione stessa di Cervia e delle località limitrofe sembra studiata appositamente per poter godere di quanto di meglio questo scorcio di Romagna può offrire: da una parte il mare, con una tradizione peschereccia secolare, dall’altra il vicino entroterra collinare, ricco di particolarità e borghi suggestivi. E poi le eccellenze tipiche ed esclusive della città di Cervia. Una su tutti la fa da padrone, sua maestà il sale. Il sale “dolce” di Cervia, conosciuto in tutto il mondo e dal 2004 anche presidio Slow Food, caratterizza in modo davvero speciale la gastronomia locale, offrendo agli ospiti una vasta scelta di gustosissimi piatti di carne e pesce, e proponendo anche prodotti unici come il cioccolato al sale, piadina al sale, il torrone al sale. L’unicità di alcuni prodotti locali viene sottolineata da alcuni prodotti come il Prugnolino, liquore lavorato dalle bacche del prugnolo, cespuglio tipico delle saline, o il sale aromatizzato alla salicornia, erba aromatica tipica dei bacini salanti. Tutti i prodotti – da non dimenticare i vini di sabbia – si possono trovare nei tanti mercatini all’aperto che durante tutto l’anno cadenzano l’arrivo delle prelibatezze stagionali. E tra Cervia, Milano Marittima, Pinarella e Tagliata, centinaia di ristoranti propongono una infinita scelta di pietanze che vanno dalla cucina tradizionale con piatti semplici quali cappelletti, tagliatelle, strozzapreti, pesce e carne alla griglia, ai più raffinati menu con piatti elaborati e innovativi ma sempre rigorosamente attenti ai palati più raffinati.
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a cura della Redazione
Un pirata nel cuore
Omaggio alla bandana Un tempo da battere e uno da rispettare: così Cervia ricorda la leggenda di Marco Pantani C’è un personaggio, nell’immaginario degli amanti del ciclismo, che nessuno potrà mai più dimenticare, soprattutto in Romagna, dove le sue imprese venivano festeggiate come le vittorie dell’Italia al Mondiale. Lui è Marco Pantani, il ciclista italiano che, più di tutti, dal dopoguerra ad oggi, ha riscaldato i cuori degli appassionati, non a caso l’ultimo campionissimo a centrare l’accoppiata Giro e Tour. Tantissimi campioni, in questi vent’anni, hanno pedalato sulle strade della Via del Sale. Personaggi del mondo dello sport, dello spettacolo, della politica. Tanti amici che, nel corso degli anni, a modo loro, hanno voluto rendere omaggio a questo fantastico rito collettivo. Ma nessuno ha lasciato il segno come Marco Pantani, protagonista di uno degli episodi più suggestivi della gloriosa storia della Gran Fondo Cervese. E’ il 6 aprile del 1997 e sono le 7,45. Mancano 15 minuti alla partenza. E’ la prima edizione della granfondo. Ogni anno, quando lo speaker inizia il conto 58
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alla rovescia, l’emozione sale forte. Tutto è pronto: i ciclisti impugnano forte il manubrio, le moto si scaldano, la bandiera a scacchi è pronta ad abbassarsi. Poi, all’improvviso, il personale di servizio, quello collocato alla prima curva, comincia ad agitarsi. C’è un gruppo di ciclisti che sta venendo incontro alla gara. Hanno scavalcato cordoli e transenne e nessuno è riuscito a fermarli. Avranno sbagliato le indicazioni, pensa qualcuno. Fermateli. Vengono dalla parte sbagliata! C’è il serio rischio di una collisione. Effettivamente un gruppo di una decina di ciclisti imbocca il viale e, con piglio sicuro, viene incontro al gruppo fermo, in attesa del via. Sono tutti vestiti con un’inconfondibile divisa gialla e pedalano su biciclette che, da queste parti, non si sono mai viste. Arrivano e si posizionano davanti al gruppo, in attesa dello start. “Mi hanno detto che c’è una gara, sono venuto con un gruppo di amici. Possiamo farla anche noi?”. Quel giorno Cervia conobbe Marco Pantani.
L’episodio resterà impresso nella mente di tutti e così, per celebrare il ricordo, gli organizzatori della Gran Fondo cervese hanno deciso di organizzare una nuova gara. Una competizione speciale, in cui - per vincere - non devi arrivare primo. Tutto si gioca, ovviamente, sulla cosiddetta “Cima Pantani”, in località Montevecchio: 373 metri di altezza spalmati in quattro chilometri per una pendenza massima del 14%. In questo spicchio di tracciato si corre contro se stessi e contro il tempo. Un tempo da battere ed un tempo da rispettare, sessanta secondi per una sfida tutta speciale: tutti quei ciclisti (al percorso lungo) che affronteranno la salita della Cima Pantani in un tempo massimo di 19 minuti, senza scendere sotto il tempo minimo di 18 minuti, saranno inseriti in una speciale classifica e riceveranno un particolare diploma commemorativo. Un cadeau per commemorare un grande campione e per ricordare a tutti che questa, ciclisticamente parlando, è - e sarà sempre - la terra di Marco Pantani.
La Leggendaria Charly Gaul 12-14.07.2019 la Moserissima 13.07.2019 Partecipa a La Leggendaria Charly Gaul UCI Gran Fondo World Series, tappa dell’UCI World Cycling Tour per la qualificazione alla Finale del Campionato Mondiale per cicloamatori! La Leggendaria Charly Gaul, intitolata all’Angelo della Montagna e alla sua mitica impresa al Giro d’Italia dell’8 giugno 1956, vi aspetta dal 12 al 14 luglio nell’affascinante territorio di Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi. Venerdì 12 si terrà la gara a cronometro attraverso i caratteristici borghi della Valle dei Laghi e domenica 14 la granfondo e mediofondo con partenza dalla bellissima Piazza Duomo, passaggio fra incantevoli specchi d’acqua, vigneti e borghi della Valle dei Laghi e Valle di Cembra fino alla scalata degli avvincenti e decisivi tornanti del Monte Bondone. www.laleggendariacharlygaul.it LaleggendariaCharlyGaul In onore di Francesco Moser e della sua famiglia, che ha scritto la storia del ciclismo dagli anni ‘50 ai giorni nostri, La Moserissima - La Ciclostorica di Trento festeggia il prossimo 13 luglio la sua quinta edizione ed è unica tappa del Trentino Alto Adige del Giro d’Italia d’Epoca. Il fascino vintage per una ciclopedalata internazionale con biciclette da corsa d’epoca costruite prima del 1987 attraverso Trento e la Valle dell’Adige lungo le cui sponde si snodano una fitta rete di piste ciclabili, suggestive strade bianche immerse nella natura alla scoperta di caratteristici borghi e passaggi nella storia della Via Claudia Augusta, l’antica strada romana. www.lamoserissima.it LaMoserissimaCiclostoricaTrento INFO E ORGANIZZAZIONE ASD Charly Gaul Internazionale charlygaul@discovermontebondone.it Tel. +39 0461 216000
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Foto Archivio APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi (Newspower, A. Grassini, A. Russolo)
a cura della Redazione
Il Fantini Club
spegne 60 candeline Fondato nel 1959, lo stabilimento cervese festeggerĂ lo storico anniversario con un gran galĂ in programma il 19 luglio 60
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Per il Fantini Club di Cervia è partita nel 2019 la grande stagione del 60° anniversario. Un’estate di festeggiamenti che culmineranno con un serata di gala memorabile venerdì 19 luglio, con importanti ospiti e grandi sorprese. La storia del Fantini nasce infatti nel 1959, quando il bagnino Antonio Fantini insieme alla moglie Fiorina aprirono il classico ‘bagno’ che forniva solo ombrelloni e sdrai. A quei tempi in spiaggia si andava per oziare al sole e godersi il mare. Già a partire dagli anni ’80, quando entra in azienda il figlio Claudio Fantini – l’attuale patron – il Fantini
comincia a trasformarsi. Proprio qui si disputa nel 1984, il primo torneo ufficiale di beach volley in Europa, seguito negli anni successivi da tutti gli altri sport da spiaggia, che negli anni hanno reso famoso il Fantini Club come lo stabilimento balneare più sportivo d’Italia. Oggi Fantini Club è diventato un punto di riferimento della beach life e della vacanza attiva, con una fortissima identità, legata al concetto di vacanza HQ Italian Lifestyle (dove HQ sta per High Quality). Una filosofia di vacanza, e di vita, di autentico benessere globale, ottenuto al grido di “Be active, Be genuine, Be relaxed, Be positive!”.
Ma quello che rende il Fantini Club davvero speciale è il calendario di eventi, sportivi e non, all’insegna del divertimento e dello stare bene in compagnia, con quel pizzico di dinamismo che non guasta. Partito il 23 marzo, nel calendario eventi avrà come sempre grande spazio lo sport, dal footvolley al beach rugby, fino al nuovissimo teqball ed il grande spettacolo del 3°Ironman Italy Emilia-Romagna. Oltre ai sessant’anni del Fantini Club, l’estate 2019 festeggia anche i 35 anni del beach volley, con un grande evento nella settimana dal 17 al 23 giugno, che animerà la spiaggia con tornei, incontri e serata di gala.
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L’Ironman di Cervia
raddoppia a cura della Redazione
credit foto Carlo Morgagni
Accordo prolungato fino al 2022. E da quest’anno ecco l’Ironman 70.3 Italy Emilia-Romagna su distanze dimezzate L’Ironman di Cervia raddoppia. La gande kermesse sportiva, in programma il prossimo 22 settembre, incrementa il suo appeal e diventa ancora più appetibile per atleti e amatori con l’introduzione dell’Ironman 70.3 Italy Emilia-Romagna, ovvero il ‘mezzo ironman’, che prevede 1.9 km di nuoto, 90 km di bici e 21 km di corsa. 64
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Inoltre, al Gala del Triathlon che si è tenuto lo scorso fine marzo, Ironman e Comune di Cervia hanno sottoscritto un prolungamento fino al 2022 della storica competizione. Ma andiamo per gradi. Ironman 70.3 Italy Emilia-Romagna si svolgerà il giorno dopo la lunga distanza dell’Ironman, offrendo la possibilità agli atleti di tutto il mondo di sce-
gliere la gara più adatta alle proprie caratteristiche. Gli atleti affronteranno la prima frazione natatoria in un unico giro che partirà dalla spiaggia di Cervia, seguita dai 90km in bici che inizieranno dal lungomare. Il percorso condurrà gli atleti tra la campagna romagnola, attraversando il Parco Naturale delle Saline dove sarà facile vedere i fenicotteri nel loro habitat naturale.
Il tracciato ciclistico continua lungo le strade di Forlimpopoli fino a Bertinoro, “il balcone della Romagna” attraversando i vigneti del famoso Sangiovese, lungo le strade del vino di Romagna. Da Bertinoro il rientro verso Cervia permetterà di completare l’ultima frazione di corsa per 21,1 km nel cuore del centro storico di Cervia-Milano Marittima scoprendo alcuni dei luoghi iconici come i Magazzini del Sale e la Torre di San Michele. L’Ironman 70.3 Italy Emilia-Romagna mette a disposizione 35 slot per gli age-group per la qualificazione all’Ironman 70.3 World Championship 2020 Taupō, Nuova Zelanda che si svolgerà il 2829 novembre 2020. L’assessorato al turismo della Regione Emilia Romagna - che ha creduto fin da subito nelle potenzialità dell’evento - supporterà il comune di Cervia con un contributo di 120mila euro all’anno sulle spese per la manifestazione sportiva. Il comune di Cervia invece impegnerà 40mila euro annui.
outdoor, sempre più numerosi. Oggi vince chi, consapevole della propria identità, mette in atto processi di capitalizzazione sul lungo periodo creando così valore per il territorio. L’auspicio è che i nostri operatori colgano appieno questa ulteriore opportunità convertendola in occasione per intercettare nuove quote di mercato a livello internazionale”. Il sindaco Luca Coffari e l’assessore allo sport Gianni Grandu hanno aggiunto: “Con l’Ironman 70.3 sempre di più il nostro territorio nel mese di settembre sarà teatro di grande sport aggiungendo un’al-
tra competizione alla grande sfida Ironman. Un ulteriore elemento di valorizzazione per Cervia e per tutte le Terre del Triathlon, ovvero Cervia, Ravenna, Cesena, Forlì, Forlimpopoli e Bertinoro, che sapranno affascinare atleti e spettatori. Significherà per noi un ulteriore incremento di arrivi e presenze di atleti e pubblico proveniente da ogni parte del mondo che potrà godere delle aree più suggestive delle nostre località, occasione di vivacità del territorio in un momento in cui l’attenzione dei turisti fisiologicamente rallenta”.
“Cervia e la Romagna - ha commentato l’assessore regionale al turismo Andrea Corsini - hanno molto da offrire in termini di esperienza di viaggio agli amanti della vacanza LIFESTYLE INBICI
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Fantini Club
Il benessere a piedi nudi a cura della Redazione
Tra sport, relax e divertimento, sulla battigia di Cervia, regalatevi una vacanza all'insegna del wellness e del movimento 66
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E’ l’ombelico della grande festa consacrata al ciclismo. Sulla spiaggia dorata di Milano Marittima, una delle località più glamour della Riviera Adriatica, lo stabilimento balneare Fantini Club si colloca su un’area complessiva di 15.000 mq e con un’ampiezza fronte mare di oltre 100 mt. Fantini Club è molto più di uno stabilimento balneare. Organizzato con la formula del “villaggio vacanze”, rappresenta - ormai da decenni - un punto di riferimento per gli amanti dello sport, del wellness, del mare e delle vacanze all’insegna del buon vivere.
Una struttura moderna, ricca di comfort e servizi, ma sempre all’insegna della rinomata ospitalità romagnola. Al Fantini Club vivrete le vostre vacanze e il vostro tempo libero godendo di servizi di lusso, senza rinunciare però ai piaceri e alle eccellenze che il territorio offre: buon cibo, locali, eventi, natura, comfort di prima qualità. All’interno del Fantini Club campi e attrezzature per ogni tipo di sport: palestra attrezzata Technogym, campi beach sulla sabbia, basket, windsurf, canoa e vela. E per gli amanti del wellness, da non perdere il centro benessere & Spa in riva al mare (il “Fantini Wave Spa), vera oasi di
relax su 500 mq di green, dove lasciarsi coccolare, con percorso sensoriale, massaggi e trattamenti. In occasione della Granfondo al Fantini Club sono a disposizione tutti i servizi pre e post gara: ritiro dei pacchi gara, segreteria, sala stampa con diretta tv, area hospitality, premiazioni, parcheggio bici e pasta party finale (aperto anche agli accompagnatori). Da marzo ad ottobre Fantini Club vi offre un ricco calendario di eventi e attività, sportive e non, tutte all’insegna del divertimento sulla spiaggia di Milano Marittima. LIFESTYLE INBICI
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SCATTO D’AUTORE UNA VISTA SUGGESTIVA DELLE SALINE DI CERVIA
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// COME NUTRIRSI
Gel Idroelettrolitici:
i nuovi alleati per un’idratazione ottimale a cura del Dott. Alexander Bertuccioli
Carenza di acqua e di sali minerali durante una gara? La ricerca ci offre una soluzione in più L’importanza della corretta idratazione per chi esegue attività fisica, soprattutto per l’atleta, rappresenta un elemento d’importanza ormai consolidata. 70
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Infatti, considerando che l’intero organismo di un adulto è composto per almeno il 60% da acqua e il tessuto muscolare addirittura per un 75%, risulta di facile comprensione come alterazioni nel contenuto di fluidi o di elettroliti (volgarmente conosciuti a livello generale come Sali minerali) rappresenti una chiara criticità. Basti pensare che una riduzione
dell’idratazione intorno al 2-3% è correlata ad una riduzione della forza contrattile fino al 10% e della velocità di contrazione fino all’8% circa. Nel tentativo di evitare queste situazioni, da anni l’utilizzo di bevande idro-elettrolitiche - contenenti cioè, oltre ad acqua, anche i sali minerali normalmente persi nel processo di sudorazione in proporzioni idonee
a favorirne l’assorbimento - rappresenta un elemento fondamentale a sostegno della performance. L’utilizzo di questi prodotti tecnici, soprattutto nelle prestazioni di lunga durata, viene preferibilmente alternato all’utilizzo di sola acqua, in quanto più favorevole nell’evitare fenomeni avversi dal punto di vista gastro-intestinale. Spesso e volentieri quindi l’idratazione deve essere un elemento programmato nel corso della gara, valutando a priori quelle che potrebbero essere - in linea di massima - le necessità in termini di acqua e di bevanda tecnica. Questa pianificazione non sempre riesce in modo ottimale e quindi non è raro trovarsi nel bel mezzo di una prestazione o, peggio che mai, nelle fasi finali della contesa sprovvisti del necessario apporto idrico e costretti dunque a dover surrogare “con mezzi di fortuna” tamponando la situazione con “quello che si trova”. Recentemente l’industria del nutraceutico ha messo a disposizione una nuova soluzione che può, nel
caso del ciclismo, rappresentare un’ottima soluzione di emergenza per una reidratazione veloce, eventualmente integrabile con il solo consumo di semplice acqua: i gel idro-elettroliti. Questi prodotti si affiancano ai già consolidati gel glucidici (ovvero a base di carboidrati) e sono composti essenzialmente da una matrice costituita da acqua gelificata a cui sono aggiunti i principali elettroliti consumati in corso di attività fisica: Sodio: componente fondamentale nel bilancio idrico e , in equilibrio con il potassio, degli scambi si sostanze a livello cellulare, funzionale al mantenimento e all’ottenimento di un corretto stato di idratazione Potassio: complementare al sodio nella gestione del bilancio idrico e negli scambi cellulari di sostanze e di fluidi Cloruro: Dagli effetti simili a quelli del sodio, svolge ruoli sovrapponibili e complementari, in natura spesso si ritrovano associati Calcio: Essenziale insieme al magnesio nella modulazione di una corretta dinamica di contrazione
muscolare, la sua carenza potrebbe essere associata ad una riduzione nell’efficacia contrattile e nella trasmissione nervosa Fosfato: Complementare al calcio, funzionale ad un suo corretto assorbimento e metabolismo Magnesio: Essenziale insieme al calcio nella modulazione di una corretta dinamica di contrazione muscolare, la sua carenza potrebbe essere associata ad una riduzione nell’efficacia contrattile e nella trasmissione nervosa Questa nuova tipologia di prodotto, sia per la particolare composizione (che potrebbe variare a seconda dell’azienda produttrice) che per il significativo vantaggio costituito dal formato, rappresenta una grande opportunità nel supporto dell’idratazione e nella gestione di eventuali “emergenze” dovute ad un’inadeguata pianificazione della strategia di gara, permettendo con pesi e ingombri molto contenuti di avere un alleato in più per la gestione di eventuali criticità idriche.
Dott. Alexander
Bertuccioli
Biologo nutrizionista Perfezionato in Nutrizione in Condizioni Fisiologiche DISB, Scuola di Scienze Biomediche, Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” Comitato scientifico Associazione Italiana Fitness e Medicina, Comitato scientifico Federazione Italiana Fitness.
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Cervia città dello sport
a cura della Redazione
Su queste spiagge
è nato il Beach-Volley Cervia è anche soprannominata “Città dello Sport”, per le infinite opportunità sportive che le quattro località e i loro immediati dintorni offrono a professionisti e amatori. Dalla bicicletta alla vela, al tennis, alle attività sportive sulla sabbia e sull’acqua, al golf, all’equitazione, fino alle immersioni subacquee e al paracadutismo, il raggio di possibilità per praticare la propria passione o per provarne una nuova è amplissimo. La vacanza può così diventare “at72
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tiva”, grazie ad esempio all’Adriatic Golf Club Cervia, centro golfistico che può considerarsi in Italia fra i più attrezzati, con le 27 buche del tracciato (il primo a nascere sulla costa romagnola) che si snodano su un’area di quasi 100 ettari costeggiante la pineta e il mare. O grazie al Centro Ippico “Le Siepi” di Milano Marittima, che costituisce una delle strutture all’avanguardia in campo nazionale ed internazionale, in cui si possono seguire eventi di grande prestigio. Inoltre vari maneggi offrono la possibilità di sce-
gliere suggestivi percorsi a cavallo. Naturalmente poi, il mare. Gli amanti della nautica trovano a Cervia un porto turistico dotato di circa 350 posti barca e tre circoli velici in grado di assicurare raduni, regate e tutto quanto ruota intorno al mondo della nautica. Il panorama acquatico continua con le scuole di vela, di windsurf, di sci nautico, di catamarano, di nuoto, di acquagym e di canoa. Proprio con le canoe, a disposizione presso il Club Canoa Kajak Cervia, si possono effettuare
escursioni in mezzo alla pineta, fino ad arrivare alle saline. Per gli amanti delle immersioni subacquee basta poi spostarsi di qualche chilometro verso nord ed ecco un ecosistema marino unico nell’Adriatico, in cui è possibile vedere specie ittiche del tutto inaspettate. Mare però vuol dire anche spiaggia. E’ a Cervia, ad esempio, che il beach volley è esploso nel 1984 con il primo torneo europeo. Via via, oggi questo famosissimo e super-praticato sport è diventato addirittura disciplina olimpica, e praticamente tutti gli stabilimenti balneari della costa cervese hanno attrezzato un’area della spiaggia per gli amanti del volley, ma anche degli altri beach sport. E proprio sul mare, nel “Beach Park” è possibile seguire il World Master di Sculture di Sabbia ed ammirare le sculture create sull’arenile fino a metà ottobre. L’energia estiva continua con altri sport di spiaggia, quali il beach soccer, il beach basket, il beach tennis, la pallamano, il beach rugby e il foot volley. Le ultimissime novità da spiaggia danno inoltre la possibilità di praticare il beach golf.
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La Via del Sale baby
La new-generation a cura della Redazione
Tra le iniziative collaterali della manifestazione cervese una prova di educazione stradale riservata ai giovanissimi ed un percorso ad ostacoli in collaborazione con la Polizia Municipale di Cervia L’organizzazione della Gran Fondo Via del Sale da sempre promuove iniziative finalizzate alla promozione della mobilità sostenibile tra le giovani generazioni. Un impegno che ha un obiettivo ben preciso: educare i ciclisti del domani. Per questo, in stretta sinergia con la Polizia Municipale di Cervia, tra gli eventi collaterali della Gran Fondo figurano anche prove di abilità e conoscenza della regolamentazione stradale e pedalata su un circuito urbano di 11 chilometri aperto a tutti i ragazzi. L’iscrizione è gratuita e ai partecipanti si richiede esclusivamente l’utilizzo obbligatorio di un casco omologato. Il gruppo sarà scortato dagli agenti della Polizia Municipale di Cervia e, lungo il percorso, verranno spiegate ai piccoli atleti le regole basiche della circolazione stradale. Al termine, a tutti i partecipanti verrà rilasciato un diploma di partecipazione, oltre a gadget omaggio e premi in sorteggio. 74
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Le iscrizioni si ricevono direttamente sul posto, Sabato 4 maggio, dalle ore 14.00. La giornata si aprirà alle ore 14,30 con il ritrovo al Fantini Club (spiaggia 182, Lungomare G.Deledda, Cervia). Alle ore 15,30 partenza della “Pedalata dei Piccoli Atleti” (lungo il percorso, sosta degustazione presso il ristorante “L’Azdora del Mare” di Milano Marittima). Alle ore 17,00 l’arrivo presso Fantini Club dove ad attenderli ci sarà un prelibato ristoro (gelato-merenda) e alle ore 17,30 gran finale con le premiazioni a sorteggio. Sabato (ore 15-18,30) e domenica (ore 10-18.30) è previsto anche un percorso ad ostacoli, ovvero una prova di abilità per i bimbi dai 4 anni in su sempre in collaborazione con la Polizia Municipale di Cervia. I baby ciclisti si cimenteranno su un percorso ad ostacoli aperto a tutti. Iscrizione gratuita direttamente sul posto. Gadget per tutti i partecipanti.
Sport, Mare
e Benessere
e un’ospitalità Unica
Sportur Club Hotel è il modo nuovo e attivo di fare ospitalità: spazi ricchi di comfort ispirati ai principi dello sport e tutti i servizi del Fantini Club, sul lungomare di Cervia-Milano Marittima. L’accomodation ideale per chi ricerca vacanze dinamiche e di benessere, anche con la propria famiglia. Per scoprire promozioni e pacchetti speciali, su misura per te, vai su
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tel. +39 0544 975039 info@sporturclubhotel.com LIFESTYLE INBICI 75 Lungomare G. Deledda 66, Cervia - Milano Marittima (RA)
a cura della Redazione
Cervia, la Smart-City che cresce sui Pedali Dagli sterrati delle saline alle pineta secolari, storia di una località da sempre “bike - friendly” Per la particolare connotazione del suo territorio (la pianura della costa ed i dolci declivi delle colline), la città di Cervia è l’habitat ideale per gli appassionati della bicicletta. Località dalla consolidata cultura ciclistica (a pochi chilometri, nella vicina Cesenatico, è nato Marco Pantani), in questo spicchio di Romagna la bicicletta ha sempre avuto “corsie preferenziali”. Merito anche di amministrazioni che, nel corso degli anni, hanno saputo cogliere, con lungimiranza, le opportunità di un turismo “green”. Per gli amanti della mountain-bike, ad esempio, la dorsale litoranea dell’antica pineta costituisce un tracciato naturale di formidabile bellezza, ma anche di eccezionale comodità visto che - per 76
INBICI LIFESTYLE
raggiungerlo - non occorre inoltrarsi in boschi lontani, ma semplicemente… attraversare la strada. Del resto Cervia - e in generale tutta l’area del Delta del Po emiliano romagnolo - è già da qualche anno proiettata all’accoglienza dei cicloturisti. È il luogo ideale per una vacanza in sella a una bici, grazie ai servizi e alle decine di chilometri di piste ciclabili realizzate negli ultimi anni anche grazie a grandi progetti di respiro europeo, come i progetti Bicy “Cities & Region of Bicycles” e “Inter byke”, finanziati da vari programmi europei di cooperazione 2007-2013 e incentrati sull’intermodalità e un maggior utilizzo della bicicletta. La città di Cervia, in particolare, ha già da qualche anno promosso lo sviluppo di una politica per la mobilità ciclabile, con l’estensione della rete di piste
ciclabili, la promozione di un sistema di bike sharing e l’attivazione di punti noleggio, con l’obiettivo di far diventare Cervia la capitale turistica della mobilità sostenibile. Il territorio dispone di una rete basica di piste ciclabili e una buona rete di sentieri che percorrono valli, attraversano pinete, seguono gli argini dei fiumi, connettono il centro della città ai punti nevralgici dell’entroterra e della costa. Dispone soprattutto - a partire dalla pineta stessa - di un territorio ideale per la pratica della bici, sia come attività sportiva o di discovering territoriale, sia come mezzo di spostamento quotidiano di abitanti e ospiti. Esistono percorsi segnalati ma le possibilità di costruirsi itinerari su misura per impegno e tempi di percorrenza sono infinite.
SE SEI UNO SPORTIVO, AMANTE DELLA NATURA FONDO RISO È IL LUOGO IDEALE PER LE TUE PASSIONI Fondo Riso propone innumerevoli itinerari per il turismo ciclistico in una collocazione geografica che offre al ciclista la possibilità di escursioni in bicicletta su strada e in mountain bike, in un susseguirsi di incantevoli panorami dall’Appennino Tosco-Romagnolo al mare
Fondo Riso, via Ravegnana 124 - 48018 Faenza (RA) +39 349 5146946 Tel./Fax +39 0546 27231 info@fondoriso.it - www.fondoriso.it LIFESTYLE INBICI
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Percorsi a cura della Redazione
Abbiamo realizzato percorsi adatti a tutti i ciclisti. Il mare, la collina, le salite, le discese... abbiamo disegnato ogni emozione per farvi passare una giornata di sport da non dimenticare.
LUNGO - MEDIO - CORTO LUNGO - 174 KM
174 km, 5 salite, un dislivello complessivo di 2400 metri. Un percorso dedicato a chi ha gambe e vuole mettersi alla prova fino in fondo. Emozioni assicurate in un ambiente naturale davvero unico. Una prova che dopo una prima parte invariata propone un esperienza nuova, impegnativa, ma davvero affascinante.
MEDIO - 118 KM
Finalmente Cima Pantani! Un percorso agile, divertente ma adatto anche a gambe non troppo allenate. 118 km di strada per un itinerario che promette paesaggi fantastici e che per la prima volta si arricchisce anche della bella salita dedicata al Pirata.
CORTO - 77 KM
Un’esperienza suggestiva che porta a vivere tutto d’un fiato un percorso nato per chi ama fare sport immergendosi nella bellezza. Una sola salita per impegnare le gambe quanto basta e panorami bellissimi per una prova adatta a chi vuole godersi la primavera della Romagna con i suoi colori e i suoi inebrianti profumi.
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INBICI LIFESTYLE
REALIZZAZIONE IMPIANTI ELETTRICI Da oltre trent’anni attiva in tutta la Romagna, comprese le città di Ravenna e Forlì, offriamo una vasta gamma di servizi di altissima qualità, rispondendo in modo ottimale a tutte le richieste dei nostri clienti. Eseguiamo l’installazione di impianti elettrici, aspirapolveri centralizzati, impianti di condizionamento e riscaldamento, impianti antifurti, di videosorveglianza e antincendio. Siamo anche specializzati nel settore della domotica e dell’automazione cancelli. Grazie alla nostra formazione tecnica e alla nostra consolidata esperienza siamo in grado di garantire caratteristiche di efficienza, efficacia ed economicità in diversi settori quali:
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Automazioni di cancelli Porte automatiche a marchio BFT – Hormann Impianti elettrici Impianti di condizionamento a marchio Daikin e Mitsubishi Impianti di aspirazione centralizzata domestica e industriale a marchio TUBO’ by AERTECNICA • Impianti di videosorveglianza • Sistemi di sicurezza con sistemi di allarme antintrusione TVCC, anche senza fili del marchio IQL Logisty
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L’albo d’oro
a cura della Redazione
L’ultima volta la volata di Cini e il tris della Parente
L’anno scorso, sul traguardo del lungomare, Fabio Cini superò in volata Federico Pozzetto ed Igor Zanetti, il vincitore dell’edizione 2016. In campo femminile, invece, terzo successo consecutivo per Simona Parente. 80
INBICI LIFESTYLE
Fabio Cini
Vincitore della 22a Edizione della Granfondo “Via del Sale” Cervia
L’ALBO D’ORO
DELLA GRAN FONDO DI CERVIA Media km/h
• 2018 1 Fabio Cini 2 Federico Pozzetto 3 Igor Zanetti
04:47:00.62 36,38 04:47:01.19 36,37 04:47:01.53 36,37
1F Simona Parente
05:04:28.59 34,29
• 2017 1 Luca Celli 2 Cristian Barchi 3 Matteo Di Donato
03:50:36.03 39,03 03:50:36.28 39,03 03:51:16.47 38,92
1F Simona Parente,
04:02:24.27 37,13
• 2016 PERCORSO LUNGO 1 Zanetti Igor 2 Morrone Marco 3 Corsello Giuseppe
03:53:33.11 38,53 03:53:22.48 38,53 03:57:03.33 37,86
1F Parente Simona
04:06:05.44 36,55
PERCORSO MEDIO 1 Lazzari Silver 2 D’Angelo Davide 3 Trevisan Marco
02:31:40.12 42,16 02:31:07.39 42,16 02:32:11.21 42,16
1F Tassinari Marica
02:41:20.48 39,61
• 2015 PERCORSO LUNGO 1 Lombardi Tiziano 2 Zanetti Igor 3 Busbani Giampaolo
03:59:32.62 38,07 03:59:32.63 38,07 04:03:42.49 37,42
1F Gentili Claudia
04:23:05.95 34,67
PERCORSO MEDIO 1 Fabbri Jader 2 Borgese Stefano 3 Viglione Leonardo
02:37:39.64 40,72 02:37:39.65 40,72 02:37:39.84 40,72
03:57:55.00 37,83 03:57:55.41 37,83 03:57:55.45 37,83
1F Lancioni Barbara
04:16:28.10 35,09
PERCORSO MEDIO 1 Saccomanni Enrico 2 Bucci Emanuele 3 Lazzari Silver 1F Merloni Melissa
02:45:41.00 02:47:05.00 02:47:21.40 02:59:57.00
• 2008 PERCORSO LUNGO 1 Bazhenov Alexander 2 Chocol Michel 3 Frigo Maurizio
04:06:58.60 36,93 04:09:24.60 36,57 04:11:20.14 36,29
1F Lancioni Barbara
04:23:48:70 34,57
PERCORSO MEDIO 1 Nencini Andrea 2 Saccomanni Enrico 3 De Bastiani Alex
02:36:13.10 38,41 02:36:13.30 38,41 02:39:53.10 37,53
1F Merloni Melissa
02:52:29.20 34,79
04:01:47.60 37,22 04:01:49.25 37,22 04:01:52.81 37,21
1F Ciuffini Chiara
04:17:17.80 34,98
PERCORSO MEDIO 1 Amerighi Fabrizio 2 Giulianelli Moreno 3 Magon Davide
2:38:08.88 2:38:10.13 2:38:12.88
40,60 40,59 40,58
1F Shartmueller Astrid • 2013 PERCORSO LUNGO 1 Di Salvo Giuseppe 2 Magazzini Enrico 3 Bertuola Alessandro
2:42:39.87
39,47
1F Rinaldi Ilaria
04:17:26.80 34,96
PERCORSO MEDIO 1 Anzalone Mattia 2 Borgese Stefano 3 Viglione Leonardo
02:41:45.00 38,21 02:41:45.10 38,21 02:41:45.34 38,21
1F Schartmuller Astrid
02:52:20.00 35,86
04:06:05.00 36,57 04:06:05.20 36,57 04:06:06.00 36,57
04:09:59.00 37,20 04:09:59.90 37,20 04:10:00.10 37,20
38,75 38,42 38,36 35,68
• 2007 PERCORSO LUNGO 1 Rumsas Raimondas 04:02:26.50 37,12 2 Jones Thimothy David 04:02:26.80 37,12 3 Chaburka Anatoli 04:05:42.71 36,63 1F Lancioni Barbara
• 2014 PERCORSO LUNGO 1 Castagnoli Federico 2 Farlzarano Alfonso 3 Morrone Marco
• 2012 PERCORSO LUNGO 1 Pinizzotto Leonardo 2 Calo’ Euprepio 3 Caddeo Manuele
• 2009 PERCORSO LUNGO 1 Sacchi Fabio 2 Bajenov Alexander 3 Jones Timothy
04:26:03.14 33,75
PERCORSO MEDIO 1 Kivishev Eduard 02:35:20.10 38,63 2 Panichi Mario Mariano 02:34:55.30 38,58 3 Alberti Antonio 02:35:53.29 38,49
1F Gentili Claudia
04:22:01.50 35,49
PERCORSO MEDIO 1 Guizzaro Angelo 2 Bruschi Matteo 3 Barbetta Stefano
02:48:22.10 38,13 02:48:22.32 38,13 02:48:22.34 38,13
1F Prati Maria Cristina
02:59:03.30 35,86
• 2011 PERCORSO LUNGO 1 Fioretti Luca 2 Cavalli Gianluca 3 Fanelli Ivan
04:29:37.20 36,72 04:29:38.40 36,72 04:29:39.60 36,72
1F Luperini Fabiana
04:47:08.80 34,48
PERCORSO MEDIO 1 Nicoletti Stefano 2 Lazzari Silver 3 Benedetto Davide
02:47:58.10 38,22 02:48:05.40 38,19 02:48:05.45 38,19
1F Gentili Claudia
02:56:54.70 36,28
• 2010 PERCORSO LUNGO 1 Bertuola Alessandro 2 Centenaro Andrea 3 Miorin Devis
04:29:25.00 36,75 04:31:54.40 36,41 04:32:21.70 36,35
1F Luperini Fabiana
04:43:49.40 34,88
PERCORSO MEDIO 1 Nicoletti Stefano 2 Guizzarro Angelo 3 Volpe Daniele
02:41:06.10 39,85 02:41:07.80 39,85 02:41:13.00 39,82
1F Prati Maria Cristina
02:56:12.70 36,44
1F Prati Maria Cristina
02:51:10.80 35,05
• 2006 PERCORSO LUNGO 1 Rumsas Raimondas 2 Cavalli Gianluca 3 Torres Juan
04:03:58.6 38,12 04:06:37.0 37,71 04:05:27.7 37,66
1F Lancioni Barbara
04:27:23.3
PERCORSO MEDIO 1 Toni Paolo 2 Saccomanni Enrico 3 Sergenti Massimo
02:38:19.2 37,79 02:38:38.8 37,76 02:38:49.3 37,75
1F Merloni Melissa
02:52:33.8
34,77
• 2005 PERCORSO LUNGO 1 Balducci Mirco 2 Ceralli Christian 3 Rezzani Michele
04:26:32.0 04:26:32.0 04:26:32.0
34,89 34,89 34,89
1F Bandini Monica
04:40:51.0
33,11
PERCORSO MEDIO 1 Pareschi Alessio
02:43:04.0 36,79
1F Merloni Melissa
02:54:32.0 34,36
• 2004 PERCORSO LUNGO 1 Biasci Simone
04:24:03.0
36,26
1F Bandini Monica
05:12:24.0
33,82
PERCORSO MEDIO 1 Baldassarri Renato
02:43:11.0
36,77
1F Merloni Melissa
02:53:25.0
34,60
17,31
LIFESTYLE INBICI
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NUMERI UTILI
NUMERI UTILI RADIO TAXI 0544 973737 MUNICIPIO 0544 979111 CERVIA INFORMA CITTADINI/URP 0544 979350 INFORMAGIOVANI SPORTELLO DONNA 0544 979355-974356 COOPERATIVA BAGNINI 0544 72011 FEDERALBERGHI 0544 913913 IAT 0544 974400 CATTEDRALE 0544 971102 POSTE 0544 971000 STAZIONE FS 0544 973737
GUARDIA DI FINANZA 0544 972123
BIBLIOTECA 0544 979315
POLIZIA MUNICIPALE 0544 979251
TEATRO COMUNALE 0544 975166
GUARDIA COSTIERA 0544 72355
AMBIENTE
CORPO FORESTALE DELLO STATO 0544 980193
MUSEO DELLA CIVILTA’ SALINARA 0544 71270
VIGILI DEL FUOCO 115 0544 451759 - 281511
CASA DELLE FARFALLE 0544 995671
UFFICIO OGGETTI SMARRITI 0544 979240 PRONTO SOCCORSO 118 ASSITENZA MEDICO GENERICA TURISTICA 0544 917613 GUARDIA MEDICA VETERINARIA 0544 693099
PARCO DELLA SALINA 0544 971765 TERME DI CERVIA 0544 990111 STADIO GERMANO TODOLI 0544 993003 PALAZZETTO DELLO SPORT 0544 971017
OSPEDALE CIVILE 0544 917650
EMERGENZE
FARMACIA COMUNALE 0544 977650
CARABINIERI 112 0544 997000
EMERGENZA ACI 116
POLIZIA 113 0544 299111
CULTURA
OFFICINE 0544 992395 - 970792/3
CENTRO PARCO DEL DELTA DEL PO 0544 973040 PARCO NATURALE 0544 973613 FONDAZIONE CERVIA AMBIENTE 0544 71921
RIVISTA/U FFICIAL E G RANF O N D O
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INBICI LIFESTYLE
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