VERONA 2 GIUGNO 2015
CITTÀ DI VERONA a 10 GRANFONDO
Anno VII
- N˚ 5
- Ma ggio 2015
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foto MARKUS GREBERI
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IMPIANTI GRATUITI E DIVERTIMENTO PER TUTTI a cura di ROBERTO ZANETTI
Engadin Mountain: Un grande parco giochi per adulti e bambini, con tredici impianti di risalita che trasportano pedoni, bici e cani in quota, nel panorama mozzafiato dell’Alta Engadina, in Svizzera, che ha stregato scrittori come Nietsche e pittori del calibro di Segantini. Un paradiso a cui si accede gratuitamente grazie all’offerta “Impianti di risalita inclusi”, che mette a disposizione gratis degli ospiti l’utilizzo di funivie e seggiovie a St. Moritz e dintorni, a partire dal secondo pernottamento in circa cento strutture aderenti alla promozione. Con la novità che, dall’estate 2015, tredici di questi alberghi offriranno “for free” anche il trasporto per le mountain bike! Un’offerta da non perdere nei prossimi mesi estivi. Una moderna funivia e un albergo a 3000 m Un altro pregio non da poco del circo glaciale è che si raggiunge comodamente grazie alla funivia del Diavolezza, che parte dal foto CHRISTOF SONDEREGGER
Passo del Bernina (2328 m) e sfiora quota 3000. All’arrivo della funivia a monte si trova la Berghaus Diavolezza, dalla cui terrazza si gode di uno straordinario panorama sul Bernina, sul Piz Palù e sull’intero circo glaciale. Questo albergo e rifugio di montagna, con camere doppie, triple, quadruple e per gruppi, è soprattutto un ristorante per le buone forchette e il punto ideale di partenza per le escursioni. In estate da qui si gode dell’alta montagna facendo trekking lungo le lingue di neve ghiacciata del Pers e del Morteratsch, o risalendo lungo le 500 staffe della via ferrata Piz Trovat o immergendosi nella vasca a idromassaggio all’aperto più ad alta quota d’Europa.
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L’estate engadinese offre, per vacanze a partire da due notti in cento strutture aderenti, le funivie incluse nel prezzo per muoversi nei paradisi di Corviglia, Diavolezza e Muottas Muragl. E da quest’anno gratis anche il trasporto delle mountain bike scegliendo di pernottare nei tredici alberghi convenzionati. Fine settimana per una famiglia di quattro persone a partire da 444 CHF (franchi svizzeri).
Bicicletta
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Bambini accontentati Se papà e mamma possono divertirsi sugli oltre 400 km di itinerari per la mountain bike, alla stazione a monte di Marguns, raggiungibile in telecabina da Celerina, grandi altalene e trampolini, macchinine e un castello tutto da scalare, garantiscono azione pura ai più piccoli. Info e contatti: Engadin St. Moritz Mountains Via San Gian 30, CH-7500 St. Moritz tel.+41 (0)81 830 00 00 E-mail: info@mountains.ch Web site: www.engadin.stmoritz.ch/it foto GIAN ANDRI GIOVANOLI/KMU-FOTOGRAFIE
foto AICHNER BERNHARD/TIROL WERBUNG
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TIROLO, LA VETTA DEL CICLISMO SU STRADA a cura di ROBERTO ZANETTI
Bicicletta
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Amato dai professionisti e ambito dagli amatori, il Tirolo è la mecca dei ciclisti da corsa che amano le strade di montagna, ma perfetto anche per chi preferisce la pedalata dolce grazie ai tranquilli itinerari della vallata dell’Inn.
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ticare che, a prescindere dal tracciato scelto per la Transalp, dalla Germania fino all’arrivo sul Lago di Garda, rappresenta sempre la sfida più impegnativa. In Tirolo il numero delle gare dedicate ai ciclisti su strada aumenta di anno in anno. Ma niente paura, per fare una vacanza in bici in Tirolo non dovete Il Tirolo: Il Tirolo è patria di molti miti delle due ruote. Con i suoi 238 necessariamente montare un cambio a tre velocità e affrontare i chilometri e 5500 metri di dislivello, ad esempio, la Ötztaler più terribili valichi alpini. Il Tirolo può essere anche pianeggiante Radmarathon è da oltre 30 anni la sfida ciclistica per eccellenza e dolcemente collinoso, basti pensare semplicemente alla valle e il Kitzbüheler Horn tra le montagne più temute dell’Österreich- dell’Inn. Da Landeck a Kufstein non c’è avventura più bella che Rundfahrt, il giro d’Austria. Il Giro d’Italia ha già sconfinato di- esplorare le cittadine della Inntal tra una pedalata e l’altra. Grazie verse volte in Osttirol sulle curve della Pustertaler Höhenstraße, al percorso ciclabile lungo l’Inn, la Inntal offre una straordinaria per poi rientrare in Italia attraverso il Passo Resia. Senza dimen- rete di itinerari per la bici. E per i pochi chilometri in cui la ciclopista dell’Inn non è asfaltata, i ciclisti da corsa possono foto TIROL WERBUNG sempre ripiegare su brevi tratti di strada.
foto STEFAN THALER/TVB PILLERSEETAL
Consigli per ciclisti da corsa ambiziosi: Le tappe di montagna poco trafficate rappresentano il top ed è proprio su questo che il cuore delle Alpi gioca la sua carta migliore, dove strade silenziose e panoramiche ce ne sono moltissime, ed è piuttosto raro che presentino una pendenza superiore al dieci per cento. La maggior parte delle salite è compresa tra il sei e il dieci percento: basta un allenamento di base per poterle percorrere senza sforzi eccessivi. Il rapporto, in ogni caso, non dovrebbe essere troppo grande. Una guarnitura compatta davanti e un rapporto con la corona più piccola da 28 o 30 denti dietro sono la variante più sicura per sentirsi a proprio agio sulle montagne tirolesi. Per tour lunghi sulle Alpi del Tirolo si raccomanda un abbigliamento adatto. Manicotti, gambali e una giacca non dovrebbero mai mancare, oltre ad avere con sé un piccolo zaino. Per la riserva d’acqua, invece, non c’è da preoccuparsi. In qualsiasi località del Tirolo si trova una fontana d’acqua potabile e lungo le strade di montagna non si vedono che sorgenti e fontane. In Tirolo l’acqua soddisfa sempre i requisiti di potabilità, perciò è tranquillamente possibile riempire la borraccia lungo il percorso. Anche i punti di ristoro sono tutt’altro che rari: rinunciate quindi senza rimorsi alle barrette energetiche. Info e contatti: Tirol Info Maria-Theresien-Str. 55 6010 Innsbruck, Austria Tel: +43 512 7272-0 E-mail: info@tirol.at Web site: www.tirolo.com Facebook: www.facebook.com/Tiroloaustriaco
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SOMMARIO 8
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La Leggendaria Charly Gaul
Donna In... Bici
a cura di Newspower
a cura di Paolo Mei
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Centro Città
Il telaio ideale
a cura di Roberto Zanetti
a cura di Roberto Zanetti
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ACSI Ciclismo
Biomeccanica InBici
a cura di Newspower
a cura di Fabrizio Fagioli
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Protagonisti
La gestione fisica dell’atleta
a cura di Paolo Mei
52 Il Coach
a cura di Bruno Filippi
92 Oltre l’ostacolo
a cura di Iader Fabbri
a cura di Roberto Zanetti
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Sicurezza in gara a cura di Gianluca Barbieri
Dossier Sport e Medicina a cura di Paola Lanari
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foto BETTINIPHOTO
MILANO-SANREMO 2015
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LA LEGGENDARIA CHARLY GAUL
pressoffice@newspower.it
a cura di NEWSPOWER
MOSTRE, MUSEI, RIEVOCAZIONI STORICHE. IL FASCINO DEL TRENTINO COINVOLGE LA DECIMA EDIZIONE DELLA LEGGENDARIA, IL 19 LUGLIO
Tempo di lettura
6 min
IL GIORNO PRIMA TOCCA INVECE AD UNA ESORDIENTE: LA MOSERISSIMA. 58 CHILOMETRI DI STRADE BIANCHE CON FRANCESCO MOSER IN TESTA AL GRUPPO
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“La Leggendaria Charly Gaul” è molto più che una granfondo. In dieci anni di storia l’evento che celebra l’impresa dell’Angelo della Montagna sul Monte Bondone si è conquistato un posto nel cuore dei cicloamatori di tutto il mondo non solo per il valore dei percorsi, ma anche per l’ampia offerta di eventi e iniziative che Trento, il Monte Bondone e la Valle dei Laghi offrono a granfondisti ed accompagnatori a corollario della gara. L’edizione del decennale non sarà certo da meno e dal 17 al 19 luglio l’unica tappa italiana dell’UCI World Cycling Tour tornerà a calcare le strade trentine, riproponendo la collaudata ricetta che prevede venerdì 17 luglio la cronometro nella Valle dei Laghi e domenica 19 luglio la prova in linea, sui percorsi da 57 e 141 km, con partenza nel centro di Trento e arrivo sul Monte Bondone. Le iscrizioni alla gara sono in piena corsa e, come da tradizione, l’ApT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi mette a disposizione degli appassionati i pacchetti “Una Vacanza Leggendaria” per godersi il fine settimana alla scoperta di Trento e dintorni. L’offerta, oltre al pernottamento, include anche la Guest Card Trenti-
foto NEWSPOWER
no, il lasciapassare che consente l’accesso gratuito a musei e parchi naturali della provincia, la libera circolazione sui mezzi di trasporto pubblico locale e molto altro ancora. Fra una pedalata e l’altra, quindi, non ci sarà certo il problema di come ammazzare il tempo. Durante la settimana de “La Leggendaria Charly Gaul” e sino al 6 settembre gli amanti della storia e dell’arte potranno visitare la mostra “L’Europa in Guerra Tracce del Secolo Breve” ospitata presso il Castello del Buonconsiglio nelle cui sale testimonianze e documenti risalenti alla Prima Guerra Mondiale si uniscono alle opere d’arte che
i principali autori dell’epoca hanno dedicato al tema del conflitto. Inoltre, per rimanere in tema, è d’obbligo una capatina al suggestivo spazio espositivo delle Gallerie di Piedicastello, in cui trovano spazio durante tutto il corso dell’anno mostre ed eventi dedicati alla storia del Trentino e alla Grande Guerra. Il percorso a ritroso nel tempo proseguirà nella Valle dei Laghi dove dal 17 al 19 luglio si terranno le Feste Madruzziane: una rievocazione storica che trasformerà il centro di Calavino foto NEWSPOWER
Il gruppo affronta le rampe de La Leggendaria Charly Gaul edizione 2014
Atleti al comando de La Leggendaria Charly Gaul 2014
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foto NEWSPOWER foto NEWSPOWER
in un borgo medievale. Ma non è finita qui perché il MUSE, il Museo delle Scienze della Città di Trento, a partire da sabato 18 luglio lancerà la mostra “Buon Gusto” dedicata al cibo e ai paesaggi rurali del Trentino che coinvolgerà anche il parco e lo storico Palazzo delle Albere adiacenti al museo. Inoltre, nella serata di sabato 18 luglio, le porte del MUSE si apriranno al pubblico grazie all’iniziativa Not(t)e al MUSE dove fra scienza, arte e spettacolo l’intrattenimento sarà garantito per una notte intera. La giornata della vigilia della granfondo, però, propone anche un appuntamento atteso da tutti gli appassionati di ciclismo d’epoca, visto che il centro storico di Trento, le strade bianche e le piste ciclabili dei dintorni saranno teatro de “La Moserissima1a Ciclostorica di Trento”. L’evento vintage consentirà agli appassionati di trascorrere una splendida giornata fra rive dell’Adige, vigneti, frutteti e borghi trentini, prima della serata dei festeggiamenti del decennale de “La Leggendaria Charly Gaul” la cui scaletta prevede un talk show dedicato alla storia del ciclismo con tanti ospiti famosi e un DJ
set rigorosamente a suon di musica vintage. Le iscrizioni a “La Moserissima”, inserita nel calendario del Giro d’Italia d’Epoca, sono aperte e per tutti i dettagli basta fare riferimento al sito www.lamoserissima.it o alla pagina Facebook dell’evento. Per
foto NEWSPOWER
godersi al meglio tutte le sfumature della passione per le due ruote è anche possibile sfruttare la vantaggiosa iscrizione combinata che a soli 70 Euro consente di partecipare sia alla ciclostorica che a “La Leggendaria Charly Gaul”. La 10a edizione della manifestazione organizzata dall’ApT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi assieme all’ASD Charly Gaul Internazionale propone anche una grande novità a tinte tricolori, dato che la cronometro di venerdì 17 luglio sarà valida per assegnare i titoli del Campionato Italiano FCI Amatori, mentre la prova in linea si conferma all’interno dei noti circuiti Alé Challenge e Alpe Adria Tour. Le iscrizioni a “La Leggendaria Charly Gaul”, come detto, sono aperte e registrandosi entro il 31 maggio assieme al pettorale ci si porterà a casa anche la maglia tecnica celebrativa del decennale: tutte le informazioni sono presenti sul sito ufficiale www.laleggendariacharlygaul.it, senza dimenticare Facebook, Twitter e i diversi social in cui la parola d’ordine è già… #laleggendaria10.
Se il ciclismo riempie gli alberghi Eccoci a maggio, il mese che – con la Nove Colli – decreta l’inizio ufficiale della stagione delle granfondo. Domenica 24 maggio a Cesenatico si celebra la 45ª edizione di una manifestazione che, ancora oggi, con i suoi dodicimila iscritti, rappresenta il punto di riferimento più credibile per il ciclismo amatoriale. Sulla scorta di questo evento, che garantisce indotti vitali per il turismo romagnolo, sono germogliate infatti una miriade di nuove rassegne cicloturistiche che oggi disegnano idealmente, su e giù per lo Stivale, un grande giro d’Italia sui pedali. Anche INBICI, con il suo staff di giornalisti e collaboratori, si prepara a questa grande festa itinerante. Anche questo mese seguiremo, con puntualità e passione, tutte le manifestazioni più importanti del calendario granfondistico e amatoriale, offrendovi in ogni tappa un posto in prima fila. La stagione, intanto, ha già regalato le prime emozioni, confermando, a dispetto della crisi economica, l’eccellente tenuta del settore. Malgrado i capricci del meteo, quasi ovunque – dalla Cassani alla Liotto per giungere alla Fi’zi:k – si sono registrati inattesi record di iscrizioni. È un segnale importante, che dimostra come il
turismo legato alla bicicletta continui, anno dopo anno, la sua crescita esponenziale. Una granfondo oggi non è più soltanto un mero evento sportivo, ma un’occasione di attrazione turistica, attorno alla quale si perfezionano sempre più raffinate strategie di promo-commercializzazione. La corsa, insomma, non è più il fine, ma il mezzo attraverso cui reclamizzare le eccellenze di un territorio. Cesenatico, in questo senso, ha indicato la rotta, dimostrando che – lavorando con serietà e competenza – si possono creare, dal nulla, nuovi format turistici. E allora, anche se la storia non si compra, vale la pena provarci.
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L’EDITORIALE l’editore MAURIZIO ROCCHI
LA MAGLIA ANTIVENTO CON TRATTAMENTO NANOTECNOLOGIA CHE LA RENDE RESISTENTE ALLA PIOGGIA
LA GIACCA ANTIVENTO E ANTIPIOGGIA ULTRALEGGERA IDROREPELLENTE E TRASPIRANTE
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IN COPERTINA info@inbici.net
GRANFONDO CITTÀ DI VERONA DAMIANO CUNEGO LA MANIFESTAZIONE È INSERITA NELL’UNESCO CYCLING TOUR 2015. UN PREMIO A TUTTI I PARTECIPANTI: UNA SPECIALE MEDAGLIA RICORDO. E TANTI SPAZI DEDICATI AGLI ACCOMPAGNATORI!
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Martedì 2 giugno Verona ospita la sua decima Granfondo, ancora una volta intestata a Damiano Cunego. La manifestazione è inserita all’interno dell’UNESCO Cycling Tour 2015, che comprende le gare che si svolgono in quei luoghi che sono patrimonio dell’UNESCO. Verona è tra questi, non potrebbe essere diversamente; anche così si spiega la provenienza dei partecipanti alla scorsa edizione, per il 73% fuori dalla provincia di Verona. Il richiamo della città dell’Arena è assai consistente; e questo per noi è già sufficiente per dedicare la copertina del nostro numero di maggio. Anche considerando le molteplici direzioni verso cui questa manifestazione si è mossa per l’edizione del decennale. Tra queste, è stata stabilita una partnership ancora più profonda con Confesercenti Verona, con cui verrà organizzata l’area espositiva che non offrirà solo materiali tecnici, ma ospiterà anche eccellenze del territorio, come ad esempio quelle legate al food. Poi l’attenzione a quanti questa granfondo l’hanno scelta sin dal 2006. 22 senatori, ovvero 22 granfondisti che hanno partecipato a tutte le precedenti nove edizioni; se si iscriveranno, infilando così anche la decima, riceveranno una speciale targa ricordo. E ancora, prima della gara, l’intrattenimento musicale dei concorrenti in griglia sarà affidato ad una banda, che nei minuti immediatamente precedenti il via suonerà l’Inno d’Italia. Un momento a cui siamo tutti sensibili, e che non mancherà di caricare ancor di più i partenti per una giornata all’insegna del puro divertimento. I percorsi, il lungo di 145 chilometri e 3300 metri di dislivello, il medio, di 85 chilometri e 1400 metri di dislivello, diventano un qualcosa di collaterale agli occhi degli accompagnatori, per cui sono stati pensati tanti impegni. A partire dalla passeggiata in bici del 31 maggio, con tanto di guide su due ruote, che illustreranno i numerosi, splendidi monumenti della città di Romeo e Giulietta. Si sta valutando anche la possibilità, per la giornata del primo giugno, di concedere ad iscritti ed accompagnatori l’ingresso a tutte le aree museali al costo di un solo euro. Spalmata su almeno 3 giorni, la decima edizione della Granfondo Città di Verona si appresta ad essere la più ricca ed intensa di sempre. Con le iniziative dedicate ai primi dieci anni di vita, e con un’area espositiva che mixerà ruote e selle al buon cibo ed altro ancora. Oltre ad un’intensa programmazione anche per i più piccoli, dalla gincana al Nutella party, passando poi per rinfreschi, spettacoli, concerti ed altri eventi musicali, per tutta la famiglia, che ogni sera animeranno le zone della città dedicate alla granfondo.
Main Sponsor
Partner tecnici e fornitori
Media Partner
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KTM Revelator R: 1489 Premium KTM F-7 High-End Carbon-Road-Fork Shimano Dura Ace 9000 Shimano Dura Ace 9070 Di2 Shimano Dura Ace 9000 52-36 / 50-34 Compact Mavic Cosmic Carbone SLE -C 6,7kg
REVElATOR PRESTIGE Di2
REVELATOR PRESTIGE
2 ×11 2 ×11 CD 22-S DURA ACE Di2
KTM BIKE INDUSTRIES PROUD SPONSOR OF TEAM MARSEILLE 13 KTM
La nuova Revelator Prestige offre performances di altissimo livello grazie al peso di soli 6,7 kg. La Revelator Prestige è composta dal telaio top di gamma e dagli elementi Ritchey WCS come il reggisella, la serie sterzo e il manubrio. L’allestimento con il gruppo Dura Ace Di2 e con le ruote Mavic Cosmic Carbon, ottimizzano le prestazioni di alto livello. € 6.699
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ITALIAN GREEN ROAD AWARD
«La bicicletta è un modo di vivere, di socializzare, di reinserire il viaggio nel paesaggio, di recuperare la misura del tempo e dello spazio, è uno dei mezzi di locomozione più emozionanti ed efficaci. È sinonimo di libertà, ed affida e commisura il viaggio alle gambe di chi pedala. L’Italia è bella in ogni suo angolo e ci sono luoghi visitabili solo sulle due ruote. Le vie verdi e le piste ciclopedonali cominciano ad essere sempre più numerose ma ancora poco conosciute. L’Italian Green Road Award nasce dall’esigenza di valorizzare tutte le forme di turismo sostenibile e i percorsi ciclopedonali italiani per renderli noti al grande pubblico. Solo così potranno essere patrimonio di tutti!» Così Ludovica Casellati direttore responsabile di Viagginbici. com, il Magazine del turismo sostenibile, annuncia la prima edizione del premio Italian Green Road Award da lei ideato, che avrà luogo durante la Fiera internazionale della bicicletta, il CosmoBike Show a Verona dall’11 al 14 Settembre 2015. IL CICLOTURISMO E LA PROMOZIONE DEI TERRITORI Per cicloturismo si intende il turismo in bicicletta, l’andare per territori senza alcuno scopo agonistico attraverso strade bianche o a scarso traffico, oppure riservate esclusivamente alle bici. Il cicloturista si gode la natura, l’ambiente, la cultura, ed anche l’enogastronomia, perché è un turista a bassa velocità, che vive i luoghi e tutto ciò che questi possono offrire, intensamente e approfonditamente. Questo tipo di turista non solo è sostenibile perché preserva l’ambiente, ma è anche interessante per l’economia perché sceglie luoghi e direttrici che aiutano a valorizzare le realtà rurali. Anche le realtà che risultano marginali rispetto alle migrazioni turistiche di massa, hanno una
ricaduta positiva sull’economia locale (alberghi, ristoranti, agriturismi, bed & breakfast, campeggi, ecc.) dal passaggio della Via Verde perché essa favorisce la nascita di iniziative imprenditoriali turistiche locali. Il circolo virtuoso è il seguente: perché un territorio possa beneficiare del cicloturismo è necessario che si strutturi per accoglierlo. L’italian Green Road Award vuole proprio favorire questo circolo virtuoso mettendo in evidenza le “best practies” affinché fungano da esempio. L’Italia è ricca di Vie Verdi e in momenti come questi in cui l’economia è ferma, forse pedalare può essere una grande risorsa. Ce lo dimostrano altri Paesi in cui le grandi ciclabili generano un fatturato notevole: quella del Danubio porta a realizzare 71 milioni di euro l’anno, tanto per citarne una. IL PREMIO Una giuria di opinion leader, giornalisti della stampa turistica e specializzata nel raccontare il mondo della bicicletta, unitamente ad altre voci della politica dell’ambiente e della società civile, esamineranno le Vie Verdi che ogni Regione riterrà di candidare e decreteranno un primo premio assoluto, un secondo e un terzo, alle vie verdi che avranno dimostrato di poter fungere da esempio alle altre. Una menzione speciale potrà essere assegnata ad una Via Verde per una iniziativa, un evento o un particolare che la rende unica. La stampa coinvolta nella giuria e quella presente in fiera avrà la facoltà di assegnare ad una via Verde diversa il premio della Stampa. Solo il primo vincitore assoluto però potrà usufruire del viaggio stampa messo in palio e che prevede l’organizzazione di un fine settimana lungo la Via Verde vissuto da un nutrito gruppo di giornalisti.
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I N T E R N AT I O N A L B I K E E X H I B I T I O N
VERONA 11/14 settembre 2015
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BICI CLUB TERRE DI SIENA a cura di ROBERTO ZANETTI
CON LA BICI IN EQUILIBRIO TRA NATURA E CULTURA NON C’È MIGLIOR MODO PER FAR PACE CON LA NATURA CHE ACCAREZZARE, IN SELLA ALLA SILENZIOSA BICICLETTA, LE STRADE CHE PORTANO ALLE MERAVIGLIE CONSIDERATE PATRIMONIO MONDIALE DELL’UMANITÀ DALL’UNESCO
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Il Gran Tour UNESCO Terre di Siena, bonus valido per ottenere le credenziali necessarie alla Parigi-Brest-Parigi, è stato dedicato alla mobilità dolce e al cicloturismo e fa parte del “Gran Brevetto Ciclovie in Terre di Siena” per l’edizione 2015. Ideato come forma di riscoperta e valorizzazione del territorio senese e delle sue numerose eccellenze culturali, paesaggistiche, artistiche ed enogastronomiche, attraverso la stretta collaborazione tra istituzioni e associazioni sportive, costituisce un classico delle randonnée italiane. Proposto negli anni in varie misure: dalla 200 fino alla 600 chilometri, quest’anno è stata la volta della 400 chilometri con 4150 metri di dislivello. Il percorso partiva da San Gimignano per raggiungere gli altri tre siti UNESCO della Provincia senese: Siena, Pienza e la Val d’Orcia. Sul piano tecnico era caratterizzato dai soliti sali e scendi, detti anche “mangia e bevi”, tipici del territorio dove si è svolta la manifestazione, con qualche tratto di pianura e alcune ascese, tra le quali la più importante è quella che dall’antica via consolare Cassia saliva fino alla complanare delll’Amiata – che da Abbadia San Salvatore porta a Piancastagnaio – raggiungendo i 914 metri di altezza. La partenza nel tardo pomeriggio alle ore 18 ha consentito di fare conoscenza, all’ora del tramonto in Val di Merse, dell’antico ponte a schiena d’asino della Pia dè Tolomei. La notte, trascorsa lenta e sicura in Val d’Arbia e poi in Val d’Orcia attraverso i borghi posti a metà
Tempo di lettura
5 min costa del Monte Amiata, ha lasciato dolcemente il posto all’alba di un nuovo giorno. Le prime ore del mattino, per i più veloci, si sono presentate in Chianti mentre, per i più “tranquilli”, nelle Crete. L’ultimo tratto ha permesso di ammirare Siena prima di tornare sotto le torri di San Gimignano, attraverso le strade che portano in Val d’Elsa toccando le famose mura medievali di Monteriggioni e la Città dello scultore Arnolfo di Cambio, Colle di Val d’Elsa. La clemenza del meteo ha permesso uno svolgimento regolare della manifestazione e di accontentare tutti i partecipanti; idem l’efficienza della macchina organizzativa messa in piedi da Paolo Marrucci, così come ci conferma lui stesso il giorno successivo. Questa comprendeva la base logistica e i principali servizi offerti ai randonneurs (ristori – docce – assistenza meccanica), e ha messo la ciliegina sulla torta a un bell’evento che conferma la qualità del circuito cicloturistico “Gran Brevetto Ciclovie in Terre di Siena”. Intervista a Luca Bonechi, presidente nazionale ARI (Associazione Randonnée Italia) e organizzatore di una delle prove del circuito: «Quando abbiamo fondato il Bici Club Terre di Siena non pensavamo che questa formula potesse avere un seguito nel mondo dei randonneurs e degli amanti della mobilità dolce in altre zone d’Italia. Oggi sono nati due Bici Club in zone ad alta densità ciclistica quali la Lombardia, con il Bici Club Alto Milanese
ed il Piemonte, con il Bici Club Nord Ovest ed un quarto è in cantiere nel Lazio con il Bici Club Caput Mundi. ARI, l’Associazione che organizza in Italia i brevetti randonnée omologati ACP (Audax Club Parisienne), attraverso i Bici Club si sta strutturando sempre più come una Associazione, non solo promotrice di eventi, ma anche come serio referente per le istituzioni per realizzare nel nostro paese una concreta rete di Ciclovie. Non è un caso che il progetto “Riciclovie”, che vede in via di definizione anche i percorsi dove il Bici Club Terre di Siena sta svolgendo i suoi eventi, è stato apprezzato già da numerose regioni e verrà definitivamente lanciato nel corso dell’anno. Proseguono intanto con successo gli appuntamenti previsti dal calendario del «Gran Brevetto Ciclovie Terre di Siena». Dopo gli appuntamenti di San Gimignano con il Grand Tour lungo le strade bianche, è stata la volta della 300 km del Grand Tour Val di Merse e della 400 km del Grand Tour UNESCO. Apprezzamenti da parte di tutti i partecipanti per la bellezza dei percorsi, la professionalità e la puntualità degli organizzatori. Il 6 giugno a Rapolano sarà la volta della 600 km Terme d’Etruria e, per chi avrà intenzione di recarsi in Francia alla Parigi-Brest-Parigi (l’Olimpiade del Cicloturismo), sarà questa l’ultima opportunità per staccare il biglietto d’accesso. Per chi non ha simili ambizioni, invece, sarà uno straordinario appuntamento con la natura, con le acque calde della toscana meridionale e con le acque salate del mar Tirreno.»
18 a cura di ROBERTO ZANETTI
CENTRO CITTÀ
GLI ENTI PUBBLICI POSSONO FARE DAVVERO TANTO PER RENDERE LE CITTA PIÙ ECOLOGICHE, PULITE E AMICHE DELLE BICICLETTE. È QUELLO CHE HANNO PENSATO AD AOSTA INTERVENENDO SULLA RIDUZIONE DEI COSTI, A COMINCIARE DA UN REPARTO DELLA POLIZIA LOCALE CHE, MUNITA DI BICI ELETTRICHE, SI MUOVE AGILMENTE NEL CENTRO URBANO DEL CARATTERISTICO CAPOLUOGO DI PROVINCIA AL CONFINE CON LE ALPI
AOSTA, LA POLIZIA LOCALE SI MUOVE IN BICICLETTA ELETTRICA
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A piedi, in moto, a cavallo e, da un po’ di tempo, in bicicletta. La Polizia Locale di Aosta si adegua ai radicali cambiamenti sociali, viabili, economici. «In realtà – dice il comandante Fabio Fiore – l’utilizzo alternativo di biciclette elettriche non è del tutto nuovo. Nel senso che le uscite su questa tipologia di due ruote ecologiche sono datate, ma non continuative. Da alcuni mesi, al contrario, l’impiego si è consolidato, assumendo una cadenza giornaliera soprattutto nelle vie centrali e nelle piste ciclabili». Due velocipedi bianchi corredati delle dotazioni indispensabili per garantire un funzionamento efficiente e veloce; scritte laterali personalizzate, un dispositivo antifurto e una cartella in cui riporre i bollettini delle sanzioni. Il costo sostenuto dall’amministrazione comunale ammonta a circa cinquemila euro. «Il numero delle biciclette è sufficiente ad assicurare i due turni – dice ancora Fabio Fiore –. Dopodiché devono essere ricaricate per un periodo non inferiore alle otto ore, essendo dotate di un piccolo motore elettrico utile a facilitare la pedalata. Parliamo, cioè, delle biciclette elettriche a pedalata assistita», puntualizza. Questo acquisto, che completa il parco dei mezzi di trasporto sul territorio della Polizia Locale, assolve a obiettivi mirati: rafforzare la vicinanza con i cittadini e dimezzare i tempi di spostamento soprattutto quando il centralino telefonico del comando di via Monte Emilius riceve richieste di intervento. La testimonianza è immediata. Luca Tamone, agente della Polizia Locale, si fa portavoce del consenso dei colleghi: «Ci troviamo molto bene. Sono comode, veloci, maneggevoli, facili da posteggiare. Le consigliamo anche ai cittadini», dice. Aosta – Piazza Chanoux Emile
FONTE: WWW.VALLEDAOSTAGLOCAL.IT
Il risparmio sul carburante è il primo riscontro conseguito. Il secondo risultato è costituito dal costo zero del parcheggio. C’è una terza opportunità che, forse, è la più ambita: la fine della ricerca affannosa e, molte volte, vana di un rettangolo di sosta. Con tutti i vantaggi del caso. Spicca, in primis, l’impossibilità di vedersi comminare sanzioni per divieto, ticket scaduto, ingresso vietato nelle ZTL, sosta selvaggia. Un agente della polizia locale di Aosta, che si sta preparando a pattugliare le strade della città, a bordo della bicicletta elettrica in dotazione
foto BETTINIPHOTO
TOM BOONEN TOUR OF QATAR 2015
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MARCIALONGA CYCLING CRAFT
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IL 14 GIUGNO SARÀ NONA EDIZIONE. SI CORRE NELLO SPETTACOLO DELLE DOLOMITI, A CAVALLO TRA LE PROVINCE DI TRENTO E BOLZANO SPAZIO ANCHE ALLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE, CON L’UTILIZZO DI CARTA RICICLATA E RACCOLTE DIFFERENZIATE LUNGO I VARI PUNTI DEL PERCORSO
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La Marcialonga Cycling Craft è oramai in vista. Il conto alla rovescia per la granfondo di Fiemme e Fassa in Trentino, infatti, è sempre più serrato e domenica 14 giugno sarà nuovamente festa assoluta per centinaia di appassionati chiamati a calcare salite e discese da sballo, con un comune denominatore che anche stavolta lascerà tutti a bocca aperta. Parliamo delle Dolomiti, le montagne più belle del mondo, uno dei luoghi patrimonio naturale UNESCO, la sede di leggende straordinarie e magiche che ne raccontano l’unicità di come alla sera si tingano di rosa intenso, ad esempio, e lascino spazio alla meraviglia di chiunque volga lo sguardo verso di loro. In gara, però, meglio non lasciarsi distrarre troppo dalla bellezza dei panorami dolomitici che la Cycling Craft offre, semplicemente perché la classifica finale potrebbe risentirne. Scherzi a parte ed entrando un po’ più nel tecnico della 9a edizione di gara – inserita anche nel blasonato Alé Challenge – l’apertura dei giochi sarà dal centro della bella Predazzo in Val di Fiemme e il primo frammento relativamente pianeggiante scalderà i muscoli fino al Passo San Lugano, che delimita le due province di Trento e Bolzano. Entrati in quest’ultima, si lascia correre la bici per circa 7 km prima di cominciare la prima vera salita di giornata con punti di pendenza al 10% che porta a Monte San Pietro, sede anche del primo ristoro. Dopo la prima fatica ecco una decina di chilometri di “intro” al Passo Lavazé, da raggiungere dopo una erta lunga 9 km con
tratti al 12% di pendenza. A questo punto, dopo quasi 60 km di gara, sarà il momento di giocare in abilità con freni e traiettorie e riportarsi in picchiata verso Tesero prima e Predazzo poi, dove si chiuderà la gara dei “mediofondisti” con il contachilometri a segnare 80 km totali. Chi avrà optato per il percorso lungo, invece, punterà le proprie ruote in direzione della Val di Fassa e arrivati a Moena salterà sui pedali per la lunga e impegnativa salita di 11 km verso il Passo San Pellegrino. Alcuni numeri qui rendono l’idea del “lavoro da fare” visto che in salita si tocca il 14% di pendenza, mentre i tornanti che scendono sull’altro versante segnano anche il 18%, roba da buongustai della velocità e dell’adrenalina. Ma la Marcialonga Cycling Craft non finisce così, l’ultimo passo da domare è il Valles, tra Trentino e Veneto, con la vetta di 2038 metri allo scollinamento che rappresenta la Cima Coppi di giornata, prima di tuffarsi negli ultimi 24 chilometri di rientro a Predazzo. Le iscrizioni alla gara su entrambi i tracciati sono aperte e ogni informazione è rintracciabile dal sito ufficiale di gara www. marcialonga.it, senza però dimenticare le pagine Facebook e Twitter, ma anche il canale YouTube e la pagina Instagram dedicati, e le App da scaricare sul proprio smartphone da App Store e Google Play. Da giugno fino a settembre gli organizzatori di casa Marcialonga propongono il Brevetto Marcialonga Cycling Craft, un modo di certo originale e simpatico per andare alla
scoperta del tracciato della granfondo ma senza competere contro il cronometro. Inizio e chiusura del percorso, da completare comunque in una sola giornata, sono a Predazzo, ci sono cinque punti di timbratura e al termine si ricevono il diploma e un omaggio per ogni brevettato. Nel pomeriggio di sabato 13 giugno, inoltre, va ricordata la MiniCycling nel paese di Predazzo dove giovani e giovanissimi possono godersi una versione della Marcialonga Cycling Craft a loro dedicata. Vi sono diverse categorie a seconda dell’età, le premiazioni si tengono in centro a Predazzo subito dopo l’evento e a tutti i partecipanti viene consegnato un gadget in omaggio. Durante tutto l’anno e in tutte le proprie manifestazioni Marcialonga è attiva nei confronti del proprio territorio dal punto di vista della sostenibilità e della salvaguardia ambientale. Il rispetto per le Valli di Fiemme e Fassa è un impegno che il comitato organizzatore porta avanti da tempo e ora, grazie al progetto sportivo di sostenibilità ambientale dal titolo “Anche lo sport verso un futuro sostenibile”, questo impegno si concretizza in maniera ancor più forte. Gli esempi tangibili sono, per citarne solamente un paio, l’utilizzo di carta riciclata e materiali bio-degradabili per i ristori delle gare e le massicce campagne informative su raccolta differenziata e mobilità sostenibile estese a comunità locali, visitatori e chiaramente ai partecipanti agli eventi. La Marcialonga Cycling Craft non esula da tutto questo e l’invito si rivolge quindi a tutti gli amanti della bici a prendere parte alla manifestazione del 14 giugno con l’agonismo e la determinazione giusta, ma anche con un giusto atteggiamento nei confronti della natura e dell’ambiente. Info: www.marcialonga.it
Foto: Federico Modica
9^ Play your role
www.marcialonga.it
14.06.2015
80-135 Km
foto BETTINIPHOTO
TOUR DE SAN LUIS 2015
foto BISO
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GRAN FONDO DEL CAPITANO a cura della REDAZIONE
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EDIZIONE DALLE MILLE NOVITÀ. SOTTO “L’EGIDA” DELLA WELLNESS FOUNDATION. SI CORRE ANCHE IL MONDIALE SPRINT GIORNALISTI ED ARRIVA ANCHE L’APPOGGIO DI FILIPPO MAGNINI E DEL SUO MOVIMENTO “I AM DOPING FREE”, CHE SARÀ PRESENTE NELLA ZONA EXPO
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D
Data? 7 giugno. Novità? Tante, tante davvero. Perché la Gran Fondo del Capitano continua a crescere, e questa volta l’allungo è di quelli importanti. Perché c’entrano Filippo Magnini, la Wellness Valley ispirata ai concetti di Nerio Alessandri e la sua Technogym, perché si correrà anche un mondiale sprint dedicato agli operatori della stampa, che già si sono iscritti da ben 10 paesi del mondo. Iniziamo dalla Wellness Valley, che ospiterà nel suo calendario di eventi anche la Gran Fondo di Bagno di Romagna. L’accordo è stato firmato tra Liviana Zanetti, responsabile della APT Servizi Regione Emilia Romagna e Luigi Angelini in rappresentanza della Wellness Foundation oltre agli organizzatori della Gran Fondo del Capitano. Una partnership quasi dovuta, perché lega soggetti che condividono, da sempre, i temi della salute e del benessere. «Per questi motivi infatti, è importante coinvolgere tutti gli attori che operano nel settore del benessere», conferma Massimo Bardi, presidente del comitato organizzatore della Gran Fondo.
La partenza della Gran Fondo Del Capitano in una precedente edizione
Quasi 1000, già oggi, gli iscritti, a quello che si annuncia come un nuovo successo del format, che per questa edizione presenta varie novità. Come il
Campionato Mondiale di Ciclismo Sprint per giornalisti, programmato per sabato 6 giugno. La gara, quanto mai spettacolare, si svilupperà su di un percorso Il nuotatore Filippo Magnini
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foto MARCO ONOFRI
Nerio Alessandri presidente di Technogym e fondatore della Wellness Foundation
rettilineo di 300 metri con partenza da fermo. Una gara che sarà poi ripetuta, in modalità molto meno competitiva, da alcuni vip che hanno assicurato la propria partecipazione: Claudio Pasqualin, procuratore di calcio ed opinionista tv, all’ex pro Angelo Furlan, passando per Linus, lo stesso nuotatore Filippo Magnini, tutti invitati alla manifestazione. Proprio Magnini sarà presente anche con il proprio movimento, “I am doping free”. Sarà Filippo a rafforzare un messaggio positivo e ricco di valori di cui la stessa granfondo si è fatta portatrice da questa nuova edizione. foto PLAYFULL NIKON
Un altro filo conduttore è quello del benessere. Anche perché, del benessere, Bagno di Romagna è davvero una delle capitali d’Italia. Grazie anche allo chef stellato Paolo Teverini, che quest’anno si occuperà niente meno che del pasta party! E poi, proprio in questi giorni, gli organizzatori di Strade del Benessere sono impegnati nella realizzazione degli eventi collaterali che coinvolgeranno non solo gli iscritti alle competizioni ma anche tutti gli accompagnatori. Per questo in collaborazione con l’APT e gli operatori turistici della zona si stanno approntando pacchetti
speciali per far vivere a tutti una tre giorni all’insegna del benessere e dello sport. Si comincerà venerdì sera, il 5 giugno, con una grande cerimonia di aperura alla quale saranno presenti anche tutti i partecipanti al Campionato del Mondo dei giornalisti. Si proseguirà poi il sabato con un aperitivo di chiusura del mondiale con prodotti tipici locali offerti a tutti i presenti, aperitivo che precederà la premiazione ufficiale. Per gli accompagnatori verranno invece organizzate escursioni a piedi o in mountain bike con intermezzi dedicati alla buona cucina. I più piccini, invece, potranno avventurarsi, con l’aiuto di guide, nel “Sentiero degli gnomi”. Il territorio a disposizione di tutti, insomma. Un evento che come al solito farà vivere ai protagonisti giornate dedicate alla salute e al relax con un percorso che si snoda su saliscendi che permettono di godere degli splendidi paesaggi che l’Appennino tosco-romagnolo regala. Gli organizzatori de “Le strade del benessere” sono ormai votati alla lotta al doping, alla ricerca di un ciclismo da vivere e da godere.
foto BISO
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ACSI CICLISMO a cura di NEWSPOWER
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NUMEROSE LE MANIFESTAZIONI IN PROGRAMMA, SU STRADA ED IN MTB; E SI PUÒ PEDALARE SENZA L’OCCHIO AL CRONOMETRO! NELLE PROSSIME SETTIMANE STRAROSSINI, RALLY DI ROMAGNA, GRAN FONDO DEL CAPITANO. E ANCORA SPAZIO ANCHE A SICILIA E FRIULI VENEZIA GIULIA
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Gran Fondo del Capitano di Bagno di Romagna (FC)
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Stare assieme, pedalare alla scoperta di alcuni dei luoghi più belli d’Italia, divertirsi in sella senza l’ansia del risultato a tutti i costi, sono solo alcuni degli aspetti che spingono migliaia di appassionati ad inforcare la propria bici e prendere parte ai tanti eventi di cicloturismo organizzati sotto l’egida dell’ACSI. Il mese di maggio propone agli amanti delle due ruote l’appuntamento clou della stagione cicloturistica ACSI: la Gran Fondo Strarossini, in programma domenica 31 maggio a Pesaro. L’evento fa parte del Campionato Nazionale Cicloturismo, la serie a tappe che include le principali cicloturistiche targate ACSI, ma quest’anno la manifestazione sarà anche valida come prova unica del Campionato Italiano di Cicloturismo ACSI. Quel che conta veramente, però, è il ricco menù
offerto dalla “Strarossini” 2015 che si articola su tre giornate, approfittando anche del ponte del 2 giugno. Il piatto principale è rappresentato dalla granfondo di domenica 31 maggio che con i suoi tre percorsi da 111, 86 e 42 km consentirà proprio a tutti di godersi in tutta tranquillità gli splendidi paesaggi delle colline marchigiane e della strada panoramica che collega Gabicce Mare a Pesaro, in riva all’Adriatico. La Gran Fondo Strarossini, infatti, è nota come “la granfondo senza tempo” visto che al termine della prova non saranno stilate graduatorie individuali ma è prevista solo una classifica a squadre. Durante il weekend, quindi, ci sarà… tempo per godersi le innumerevoli iniziative di contorno legate alla “Strarossini” e allestite presso il Centro Sportivo Villamarina, sul lungomare di Pe-
saro. Si partirà, infatti, sabato 30 maggio con visite guidate in bici al centro storico di Pesaro e la prova aperta ai bambini, dopodiché si continuerà in rigoroso crescendo con una sfilata di moda sportiva, la musica e l’intrattenimento della Gran Fondo Night e una suggestiva pedalata in notturna con partenza in… battello dal porto di Pesaro, escursione al colle San Bartolo e cena di pesce prima del rientro in città. Domenica 31, come detto, sarà tempo di granfondo, mentre il giorno successivo è in programma la Strarossini d’Epoca, l’evento vintage che chiuderà in bellezza la tre giorni di festa e divertimento a Pesaro. Per gli amanti del fuoristrada, invece, spicca l’appuntamento con il Rally di Romagna e la Gran Fondo Vena del Gesso che dal 30 maggio al 3 giugno calcheranno
Panorami spettacolari della Granfondo della Vernaccia foto PLAYFULL NIKON
Granfondo degli Squali
I paesaggi della Strarossini Pesaro
gli sterrati di Riolo Terme (RA) e del Parco Naturale della Vena del Gesso Romagnola fra calanchi, single track, castelli e borghi medievali di quest’angolo di Appennino Tosco-Romagnolo. Il Rally di Romagna costituisce una sfida emozionante dall’alto dei suoi 300 km e 10.000 metri di dislivello articolati in cinque tappe e la seconda frazione sarà proprio la Gran Fondo Vena del Gesso, che domenica 31 maggio assegnerà i titoli del Campionato del Mondo ACSI di MTB e punti per i circuiti Prestigio MTB e 3 Regioni Scott. In queste settimane, inoltre, l’Emilia-Romagna ospita anche altri eventi targati ACSI visto che il 17 maggio si disputa la Granfondo degli Squali di Cattolica (RN), valida per il Campionato Italiano Fondo, senza dimenticare l’appuntamento con la Gran Fondo del Capitano di Bagno di Romagna (FC) di domenica 7 giugno, recentemente inserita all’interno del progetto Wellness Valley promosso da Technogym per rendere la Romagna il primo distretto internazionale per benessere e qualità della vita. Ma le gare ACSI sono ospitate anche da tante altre regioni: in Sicilia tocca alla Granfondo Vicenzo Nibali di Messina (10 maggio) e alla mountain bike con la Granfondo Colli Eolici di Mineo (CT) del 17 maggio. Sempre per quanto concerne il Campionato “Granfondo e Mediofondo” si corre anche in Toscana per la senese Granfondo della Vernaccia di Colle Val d’Elsa (10 maggio), in Lombardia alla Granfondo Colnago di Desenzano del Garda (17 maggio) e in Friuli Venezia Giulia con la Granfondo Corsa per Haiti di Pradamano (UD), in calendario domenica 24 maggio.
Un’immagine del Rally di Romagna edizione 2014
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CHRISTOPHER FROOME VUELTA A ANDALUCIA RUTA CICLISTA DEL SOL 2015
UCI World Cycling Tour è una serie di eventi in cui i cicloamatori avranno la possibilità di vincere la maglia iridata UCI. Attraverso prove di qualificazione in tutto il mondo, i corridori potranno guadagnare un posto per partecipare al Campionato del Mondo Strada Amatori, che assegnerà il titolo di Campione del Mondo, strada e cronometro individuale, per ogni categoria.
Il calendario 2015 14 Settembre ‘14
: Lorne, Australia
12 Ottobre ’14
: Durban, Sud Africa
20 Marzo ’15
: Dubai, Emirati Arabi Uniti
27-29 Marzo ‘15
: Perth, Australia
12 Aprile ’15
: Saint Tropez, Francia
14-16 Maggio ’15
: Copenhagen, Danimarca
22-24 Maggio ’15
: Blue Mountain Village, Canada
22-24 Maggio ’15
: Skyros, Greece
4 Giugno ‘15
: Botucatu, Brasile
6 Giugno’15
: Peterborough, Regno Unito
12-14 Giugno ‘15
: Ljubljana, Slovenia
17-19 Luglio ‘15
: Trento, Italia
22-26 Agosto ’15
: Sankt Johann, Austria
3-6 Settembre ’15
: Campionato del Mondo Strada Amatori, Aalborg-Hobro Danimarca
Qualificazioni per 2016 13 Settembre ‘15
: Lorne, Australia
18 Ottobre ’15
: Durban, Sud Africa
www.uciworldcyclingtour.com
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GRANFONDO STRADUCALE a cura della REDAZIONE
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PARTENZA ED ARRIVO IN PIAZZA BORGO MERCATALE. ED ECCO DI NUOVO IL MONTE NERONE CON I SUOI 20 TORNANTI PATRIMONIO UNESCO DAL 1998, URBINO ASPETTA APPASSIONATI CICLISTI, MA ANCHE CHI SARÀ SOLO TURISTA PER UN WEEK END
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Una cima leggendaria, lungo le cui rampe i ciclisti potranno assaporare quelle sensazioni che solo la bicicletta sa regalare quando la strada si impenna. È il Monte Nerone, che quest’anno sarà la salita simbolo della 12ª Granfondo Straducale, manifestazione in programma il 28 giugno a Urbino (PU), che sarà prova del Marche Marathon (www.marchemarathon.it) – Ciclo Promo Components (www.ciclopromo.com) – Trofeo Named Sport (www. namedsport.it/shop/). Una vetta mitica, soprannominata dai ciclisti il Mont Ventoux delle Marche e sulla quale si trova il monumento al Giro d’Italia del Centenario, dedicato «a tutti i ciclisti
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che hanno reso leggendarie le strade del Giro». Proprio davanti a questa opera commemorativa si troverà il GPM della granfondo, che sarà dedicato a Domenico “Bibi” Pazzaglia, personaggio di spicco del ciclismo urbinate, in occasione del ventesimo anno dalla sua scomparsa. Il Nerone si presenta come un’ascesa molto regolare di 13 chilometri, esposta però al sole e al vento, che con oltre venti tornanti metterà alla prova le doti di scalatori dei partecipanti al percorso lungo. Un tracciato, quest’ultimo, che con i suoi 156 chilometri di lunghezza e 3000 metri di dislivello si presenta meno arcigno ed individuale rispetto al passato.
Novità, però, i ciclisti le troveranno anche sul percorso medio di 125 chilometri e 2010 metri di dislivello, che si presenta molto più veloce e abbordabile rispetto allo scorso anno. Il corto di 81 chilometri e 1200 metri di dislivello, invece, presenta come grande novità l’inserimento del Peglio, che selezionerà senza dubbio il plotone. Insomma, percorsi entusiasmanti ed impegnativi, ma sicuramente più alla portata di tutti rispetto alle passate edizioni. Le novità del 2015, però, non si fermano ai percorsi. Quest’anno, infatti, la location della Straducale si sposta di nuovo. Un cambiamento che è di fatto un gradito ritorno, dato che tutte le operazioni
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ISCRIZIONI Dal 1° aprile al 31 maggio le squadre potranno iscrivere cinque atleti a 165 euro, cioè 33 euro ciascuno, dieci a 300 euro, cioè 30 euro ad atleta, e venti a 540 euro, quindi 27 euro a testa. Per le iscrizioni di singoli ciclisti, invece, la quota sarà di 35 euro fino al 21 giugno e di 40 euro fino al 26 giungo. Tutto ciò online sul sito di KronoService (http://www.kronoservice.com/it/ksworld/schedaiscrizioni. php?idgara=1535). Quota di 40 euro anche in loco il 27 e il 28 giugno.
preliminari si svolgeranno nel bellissimo e prestigioso scenario di Palazzo del Collegio Raffaello, in pieno centro storico. Cambia anche l’arrivo, che sarà in Piazza Borgo Mercatale, che come di consueto saluterà anche la partenza dei ciclisti. Insomma, anche quest’anno la Straducale ha in serbo tante belle chicche per coloro che decideranno di tuffarsi in
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quest’avventura, che li porterà a pedalare in località dal fascino indiscutibile. Senza dimenticare il fantastico scenario offerto da Urbino, città patrimonio UNESCO dal 1998, patria del grande Raffaello Sanzio e scrigno ricco di capolavori degni di questo che fu uno dei grandi centri del Rinascimento italiano. Un piccolo gioiello ogni anno visitato da migliaia di turisti, affasci-
nanti da una cittadina che già di per sé è una vera e propria opera d’arte. E dove è possibile visitare la casa di Raffaello, ma anche il Duomo, l’ex monastero di Santa Chiara, la rampa elicoidale ed il rinomatisismo Palazzo Ducale. Per iscrizioni e informazioni visitare il sito internet dell’evento: www.straducale.it. Il monumento commemorativo al Giro d’Italia sul Monte Nerone
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LA MOSERISSIMA a cura della REDAZIONE
NATA DALL’INCONTRO TRA ELDA VERONES E CLAUDIO MARINANGELI E NATURALMENTE FRANCESCO MOSER TESTIMONIAL D’ONORE 58 CHILOMETRI ED UN PASSAGGIO ANCHE NEL MUSEO DI FRANCESCO
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Ciclismo e storia in Trentino. Ciclismo che fa la storia, meglio dire, perché le montagne e le valli del Trentino sono da sempre mèta prediletta da rider di ogni tipo e da eventi di calibro con un alto contenuto di spettacolo. Per gli appassionati delle due ruote la città di Trento e il Monte Bondone sono simbolo di storia grazie ai passaggi del Giro d’Italia di sicuro, e di sicuro per quella volta nel 1956 che sul Monte Bondone si scrisse l’epopea di un giovane ciclista del Lussemburgo di nome Charly Gaul. Ad onorare quell’eroica giornata cinquant’anni più tardi nacque “La Leggendaria Charly Gaul”, che il prossimo luglio festeggia l’edizione numero dieci tra la Città del Concilio, il Monte Bondone e la bella Valle dei Laghi, e per l’occasione viene affiancata da un nuovo appuntamento dedicato agli amanti del ciclismo vintage. «Quando Elda Verones e il suo staff mi hanno lanciato l’idea di una ciclostorica a Trento mi è sembrata subito un’ottima iniziativa. Negli ultimi anni il cicloturismo d’epoca e la passione per bici e abbigliamento di un tempo sono cresciuti molto in popolarità, l’Eroica e il Giro d’Italia d’Epoca ne sono esempi lampanti.», esordisce così Francesco Moser, testimonial della manifestazione. “La Moserissima – 1a Ciclostorica di Trento” è la cicloturistica d’epoca che sabato 18 luglio farà pedalare gli appassionati indietro nel tempo, su quasi 60 km di strade bianche e percorsi lontani dal traffico, e a Francesco Moser e alla sua famiglia è dedicato l’evento. D’altra parte non poteva che essere così e lo stesso campione trentino nel mese di aprile ha testato con entusiasmo il tracciato della manifestazione che porterà a correre lungo le rive del fiume Adige, fra meleti e vigneti, per poi proseguire alla scoperta di caratteristici borghi nei dintorni del capoluogo trentino e della Via Claudia Augusta, l’antica linea di comunicazione che congiungeva il mondo romano a quello germanico. Inoltre, lungo il percorso – 58 km totali con 400 metri di dislivello – verranno allestiti due ristori con cibo, bevande di un tempo e prodotti tipici, precisamente alla cantina CAVIT di Trento e a Maso Villa Warth, l’azienda agricola di France-
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sco Moser appena fuori Trento, dove sarà possibile anche visitare il Museo del Ciclismo. Il cuore della manifestazione sarà in città, con la partenza all’ombra del Duomo e lo striscione del finish allestito in Piazza Fiera. “La Moserissima” del 18 luglio è l’unica manifestazione del Trentino-Alto Adige inserita nel Giro d’Italia d’Epoca 2015, circuito che raccoglie le principali ciclostoriche del nostro paese e promuove la pratica del cicloturismo d’epoca: in questo tipo di eventi gli appassionati possono scoprire in tutta tranquillità le attrattive offerte dai territori e condividere la propria passione per bici e abbigliamento vintage. A questo proposito, una piccola regoletta da tenere bene a mente è che sabato 18 luglio bisognerà presentarsi in griglia armati di biciclette da corsa costruite prima del 1987 e con indosso indumenti e accessori anch’essi d’epoca o di chiara ispirazione. Niente di troppo recente o tecnico quindi, pena l’esclusione dall’evento, che si propone comunque come raduno non competitivo a carattere internazionale, recentemente riconosciuto anche dalla UCI. «Ho scoperto per caso il ciclismo d’epoca, più precisamente l’8 ottobre scorso – racconta Elda Verones, direttrice Apt Trento Monte Bondone Valle dei Laghi – quando nel corso di una trasmissione televisiva di TeleRomagna ho conosciuto Claudio Marinangeli, il fondatore della celebre Eroica. Organizzare una ciclostorica mi sembrava il modo migliore per celebrare il decennale della granfondo La Leggendaria Charly Gaul e, tramite Marinangeli, ho contattato Michela Piccioni, vice presidente del Giro d’Italia d’Epoca con cui abbiamo iniziato subito a lavorare alla prima ciclostorica di Trento.» Le iscrizioni a “La Moserissima” sono aperte e per i mesi di maggio e giugno sarà possibile approfittare della quota speciale di 35 Euro, mentre per chi vuole concedersi l’intero fine settimana in sella in quel di Trento c’è l’iscrizione combinata che, a soli 70 Euro, consente di prendere parte sia alla ciclostorica che alla granfondo “La Leggendaria Charly Gaul”… ricordandosi di cambiare bici da un giorno all’altro! La settimana di metà luglio, che dal 17 al 19 racchiude la kermesse… leggendaria orchestrata da ApT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi e ASD Charly Gaul Internazionale, attira l’attenzione degli amanti della bici ma anche di famiglie, amici e gruppi che a Trento e dintorni possono trovare la vacanza ideale con tanto relax e cultura. Si chiama “Una Vacanza Leggendaria”, è un pacchetto riservato a chi intende partecipare alla 10a edizione de “La Leggendaria Charly Gaul” che a partire da 119 Euro offre pernottamento e prima colazione, visita guidata al monumentale Castello del Buonconsiglio e al centro di Trento, con brindisi a base di spumante TrentoDOC, cui si aggiunge la Guest Card Trentino, il passepartout per accedere gratuitamente a musei e parchi naturali del Trentino e utilizzare i mezzi di trasporto pubblico locale. Tutti i dettagli sono sul sito www. discovertrento.it, mentre i portali di riferimento per gli eventi in sella sono www.laleggendariacharlygaul.it e www.lamoserissima.it. Il prossimo luglio la storia del ciclismo è pronta a scrivere una nuova pagina di spettacolo e divertimento in salsa vintage e in Trentino, dove altrimenti!
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GRANFONDO INTERNAZIONALE CINQUE TERRE E RIVIERA SPEZZINA
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a cura della REDAZIONE
CAMBIO DI PASSO DELLA MANIFESTAZIONE, GRANDI RINNOVI IN VISTA DEL PROSSIMO 13 SETTEMBRE L’EDIZIONE NUMERO 21 PRESENTATA A FINE APRILE, CON VISTA SUL MARE DELLA RIVIERA LIGURE E PIATTI TIPICI LOCALI
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C’è una nuova divisa. Una miss che è anche madrina. Un percorso che a breve ospiterà per larghi tratti una tappa del Giro D’Italia. E molto altro ancora. È la Granfondo Internazionale delle Cinque Terre e della Riviera Spezzina, che vuole cambiare passo nella sua prossima edizione, la numero 21, in programma il 13 settembre. Ad iniziare dal ritiro pacchi gara, non più nel palazzo dello sport di Deiva Marina, ma sulla passeggiata sul lungomare, dove sono programmate anche partenza ed arrivo. Per giungere fino alla nuova, splendida divisa celebrativa della granfondo, realizzata da Factory, che già ha recentemente messo le mani anche
nella divisa della Selle Italia Via del Sale di Cervia. Tutte le novità sono state presentate sabato 24 aprile, naturalmente a Deiva Marina, a meno di 50 metri dal mare, da un lato, dal punto del via della manifestazione, dall’altro. Alla presenza di Stefano Tacchino di Factory, degli amministratori locali, su tutti il sindaco Gianluigi Troiano ed il vice sindaco Giovanna Bertamino, e naturalmente di Massimo Nunziati e Franco Belloglio, presidente e vice presidente della Ciclistica Deivese ed organizzatori della granfondo; che tra l’altro, come ha ricordato anche l’avvocato Emiliano Borgna, responsabile nazionale Settore Ci-
clismo ACSI, sarà prova del Campionato Italiano e Prova Unica del Campionato del Mondo. La manifestazione, che è naturalmente intitolata da sempre a Luigi Visini, collaboratore della Ciclistica Deivese prematuramente scomparso, riconferma il percorso immerso in bellissimi panorami, fatti insieme di mare e macchia mediterranea. Percorso che a maggio, il 12, in occasione della quarta tappa del Giro D’Italia, sarà pedalato dai grandi del ciclismo mondiale impegnati nella corsa rosa. A loro, come ai fondisti del prossimo 13 settembre, la possibilità di saggiare un tracciato nervoso, divertente, bellissimo.
Nella foto Emiliano Borgna, responsabile nazionale Settore Ciclismo ACSI, con gli organizzatori Franco Belloglio e Massimo Nunziati foto LIVIA DIADEMART
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a cura di PAOLO MEI Tempo di lettura
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MEDIOFONDISTA CON UN OCCHIO DI RIGUARDO PER IL FRECCIAROSSA OTTIMO AMATORE E SPECIALISTA DEI PERCORSI RIDOTTI DELLE GRANFONDO, ANDREA TECCHIO È UN APPASSIONATO DI TECNOLOGIA APPLICATA ALLA BICICLETTA. ADORA LE SALITE E NON HA UN BUON FEELING CON I PERCORSI PIANEGGIANTI. NEL TEMPO LIBERO PEDALA ALLA RICERCA DELLE SALITE, NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI, INVECE, SI OCCUPA DELLA MANUTENZIONE DEL TRENO PIÙ VELOCE D’ITALIA: IL FRECCIAROSSA
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Salve Andrea, vuole presentarsi ai lettori? «Salve, sono Andrea Tecchio, ho 31 anni, abito a Vicenza, sono un cicloamatore che gareggia nelle mediofondo, con qualche apparizione nelle granfondo. Sono un appassionato di ciclismo. Lavoro come tecnico/meccanico per Trenitalia. Per tanti anni ho fatto anche il pizzaiolo la sera. Sono un tutto fare, mi occupo anche della manutenzione, della bici che uso, mi piace provare materiali nuovi testare ruote, telai, componenti, gruppi e quant’altro. Adoro leggere giornali e i siti tecnici dove vengono spiegate tutte le caratteristiche dei prodotti e discutere con gli altri ciclisti, facendo vere e proprie recensioni. Mi piace seguire il ciclismo in tutte le sue forme, in TV, online e dal vivo.»
Andrea Tecchio
Dunque cicloamatore, quanto tempo dedica settimanalmente alla bicicletta? «Il tempo nel periodo invernale varia dalle 6 alle 10 ore settimanali, mentre nel periodo estivo impegno circa 12-15 ore a settimana.» Il suo lavoro invece in che cosa consiste e quanto la tiene occupato quotidianamente? «Lavoro nell’officina grandi riparazioni di Trenitalia a Vicenza, mi Andrea Tecchio sul gradino più alto del podio percorso medio della Granfondo Liotto 2015
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37 «Principalmente mi alleno sui Colli Berici, dal momento che si trovano vicino a casa, mentre con la bella stagione vado verso le montagne, sull’altopiano di Asiago a circa 35 km da casa mia. Diciamo che preferisco sempre fare salite, anche corte e vallonate, mentre non amo particolarmente la pianura.»
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occupo principalmente della manutenzione meccanica/pneumatica del treno Frecciarossa di Trenitalia. Qui lavoro a turno quindi in base alla fascia d’orario riesco ad uscire in bici o la mattina o al pomeriggio, quindi anche in inverno riesco a ritagliare un’ora e mezza per allenarmi prima che cali il sole.» Cosa spinge un ragazzo come lei a sacrificare il tempo libero per gli allenamenti e le corse? «Diciamo che la passione per la bici è nata pochi anni fa, precisamente 5 anni fa, quando con degli amici sono uscito in MTB, mentre loro erano in bici da corsa. Vedevo che riuscivo a stare a ruota tranquillamente con una bici pesantissima e così ho deciso di buttarmi sulla bici da corsa. Diciamo che in TV comunque già da anni seguivo il ciclismo, ma facendo altri sport non avevo mai pensato di cimentarmi con la bici da corsa. Mi piace inoltre, attraverso le corse, pormi nuovi obiettivi e conoscere e visitare posti nuovi.» Ha un passato nelle categorie agonistiche del ciclismo? «Non ho fatto nessuna categoria giovanile, nel passato ho giocato per parecchi anni a pallacanestro e mi sono dedicato al nuoto a livello non agonistico.»
Il suo ricordo più bello legato al ciclismo? «Il più bello in assoluto è stata la vittoria alla mediofondo di Monte Carlo. In quel weekend, Andrea Tecchio trascorso con la mia fidanzata vincitore del percorso medio Anna, ho vissuto grandi emoalla Granfondo Liotto 2015 zioni in bici e sul traguardo, ma ho potuto vedere e visitare una città bellissima. Anche alla mediofondo Liotto nella mia città, mi sono divertito e ho capito quanto è bella Vicenza quando è piena di ciclisti.» Ha un sogno agonistico per il 2015? «Mi piacerebbe nel 2015 ripetermi con degli ottimi risultati come nel 2014, sperando di vincere qualche gara in più, anche se sarà difficile.» Lei rappresenta un team che ha incominciato nel migliore dei modi il 2015, per esempio proprio con la sua vittoria nella mediofondo Liotto Città di Vicenza. C’è qualcuno che desidera ringraziare? «Volevo ringraziare la mia fidanzata che mi è sempre vicino nelle gare, oltre al mio Team, l’Alè Cipollini Galassia, rappresentato dalla presidente Alessia Piccolo che lo dirige. Si è creato un bellissimo gruppo prima di tutto di amici e molto affiatati. Obiettivo principale per noi è divertirci, ridere, scherzare e ovviamente pedalare.» Grazie Andrea, buone corse e buone cose! «Grazie a voi che mi avete dedicato spazio e tempo sulla vostra bella rivista!» foto NEWSPOWER
Quali sono i suoi migliori risultati ottenuti sino ad ora? «La vittoria in aprile alla mediofondo Liotto a casa mia, a Vicenza; la vittoria nel 2014 alla mediofondo di Montecarlo, e 4 secondi posti assoluti in altre mediofondo.» Nel periodo invernale pratica altri sport o va esclusivamente in bicicletta? «Nel periodo invernale fino a 3-4 anni fa facevo anche nuoto, poi ho deciso di dedicarmi solo alla bici, evitando la MTB perché ho un’ernia al disco.» Quali sono i suoi percorsi preferiti e quali i percorsi che proprio non riesce ad amare?
NALINI PRESENTA “NERA” STUDIATA PER LO SCATTO FISSO, SPESSO IN NOTTURNA SU CIRCUITI CITTADINI. PER QUESTO NERA RESISTE ALL’ARIA E PROTEGGE IL CICLISTA
Nera fa parte di Blue Label, linea anatomica che favorisce la perfomance. Design essenziale, 3 colori disponibili. Realizzata da Nalini per la collezione estiva 2015, la maglia Nera fa parte della nuova linea Blue Label che si ispira alle nuove tendenze e al mondo delle Criterium. Questa tipologia di corse, che si sta affermando negli ultimissimi anni, consiste in una appassionante sfida tra bici a scatto fisso all’interno di circuiti cittadini, prevalentemente in notturna. Proprio per quest’ultimo motivo tra le caratteristiche di Nera c’è quella di essere resistente all’aria, in modo da proteggere il ciclista anche nelle giornate estive più fresche. Per quanto riguarda la sua costruzione, Nera è stata realizzata con filati finissimi e traspiranti che non assorbono il sudore mantenendo la pelle asciutta più a lungo. La vestibilità estremamente anatomica inoltre favorisce elevate performance avvolgendo il corpo come fosse una seconda pelle. La Blue Label rappresenta la linea più avanzata in termini di stile e per questo i capi che ne fanno parte sono interpretati secondo un gusto innovativo in grado di mescolare suggestioni anglosassoni allo stile vintage già sperimentato con successo nelle collezioni precedenti (vedi Nalini ’70). Nera si presenta come una maglia dal design essenziale e pulito completata da una zip lunga e disponibile in tre diverse colorazioni: bianca, fucsia e nera con scritte fluo.
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UNESCO CYCLING TOUR 2015 a cura di PAOLO MEI
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BRA BRA DA RECORD, CON 1600 PARTECIPANTI AL VIA, SU DI UN PERCORSO TECNICO ED IMPEGNATIVO VINCONO ANDREA GALLO E MANUELA SONZOGNI. PROSSIMA TAPPA DEL TOUR, A VERONA, IL 2 GIUGNO, CON LA GRAN FONDO INTITOLATA A CUNEGO
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L’UNESCO Cycling Tour fa il pieno di applausi, colori e partenti, con la ventitreesima edizione della piemontese Bra Bra Specialized, ormai un classico appuntamento primaverile per gli amanti della bicicletta da strada. È stata una festa per tutti, a Bra, per una manifestazione che è sempre più internazionale e sempre più completa sotto ogni punto di vista. Oltre 1600 partenti hanno nobilitato le colline piemontesi, palcoscenico ideale per testare la condizione dei presenti. A vincere sul percorso lungo di 151 km sono stati rispettivamente Andrea Gallo della Pedala Sport Canale e Manuela Sonzogni del Team Isolmant. Per Andrea Gallo è la quarta vittoria alla Bra Bra Specialized. Con una tattica molto precisa, Gallo ha atteso la discesa di Cerreto per sferrare l’attacco decisivo, vincendo con 1.26 su Luigi Tarchini della Isolmant (secondo) e Matteo Bordignon (71 Sport, terzo). Manuela Sonzogni (Isolmant) ha dominato davanti ad Astrid Schartmuller (Pedale Feltrino) e Olga Cappiello (De Rosa Santini). La medio fondo di 108 km ha registrato la vittoria di Antonio Camozzi in campo maschile e di Erica Magnaldi in quello femminile. Sandro Stevan, organizzatore della Bra Bra Specialized, non nasconde la propria soddisfazione: «È andata decisamente bene, 1700 iscritti e 1600 partenti sono il risultato del lavoro di questi anni. I percorsi, a causa delle condizioni delle strade
Gran Fondo città di Verona Damiano Cunego
sono stati rivisitati, il meteo è stato perfetto per un tipo di manifestazione simile, diciamo che i numeri in leggero calo, sono un fattore ormai comune a parecchie gare in Italia, vuoi per il numero di eventi, vuoi per la crisi. Sonofelice per il poker ottenuto da Andrea Gallo, oltretutto consecutivo, un risultato non da tutti. Credo però che i ‘voti’ e il giudizio sulla nostra gara debbano essere dati da coloro che vi hanno partecipato, noi siamo pronti e guardiamo già al 2016. Ci tengo a ringraziare i partecipanti che in gran numero hanno onorato Bra e le sue colline». Alessandro Gualazzi di UNESCO Cycling Tour: «Dopo le prime due prove siamo estremamente soddisfatti: Ferrara fa parte dell’UNESCO come città, mentre la Bra Bra Specialized ne fa parte come territorio. Due eventi, due new entry che sono state organizzati benissimo curando i dettagli. Bra è stata sede di un evento straordinario con paesaggi davvero impareggiabili. La Gran Fondo Bra Bra Specialized
nostra attenzione si sposta adesso verso la terza prova, la Gran Fondo Damiano Cunego di Verona in programma a Verona il 2 giugno 2015.» Appuntamento quindi per il 2 giugno nella città di Romeo e Giulietta, Verona con la Gran Fondo Damiano Cunego. Sarà ancora grande ciclismo con una prova molto impegnativa in un contesto unico. Sergio Bombieri, storico organizzatore della “Cunego”, per il 2015 sarà affiancato da un team coordinato da Giuseppe Sfragara e Mauro Rossetti, che stanno lavorando per portare la loro creatura ai massimi livelli. La quarta prova sarà la Gran Fondo Straducale di Urbino in programma il 28 giugno. Chiuderà il calendario una delle più longeve corse italiane, la Gran Fondo delle Cinque Terre a Deiva Marina in programma il 13 settembre. Per rimanere aggiornati sull’evento, il sito internet è www.unescocyclingtour.it.
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FABIO FINOTTI a cura di ROBERTO ZANETTI foto di CICLI FINOTTI
robertozanetti65@gmail.com
LA BICI, UNA GRANDE PASSIONE DA VIVERE COME COSTRUTTORE MA ANCHE COME ATLETA. DA CONDIVIDERE CON CLIENTI STORICI E TANTI ALTRI NUOVI IN GRIGLIA, PRIMA DEL VIA, LA SODDISFAZIONE DI VEDERE BICI COL PROPRIO NOME. TANTE LE TIPOLOGIE DISPONIBILI, TRA STRADA E MTB
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Quando penso a Fabio Finotti non lo immagino solo come un produttore di biciclette ma come un corridore. Con lui condivido la stessa passione per le gare amatoriali e per le granfondo: generoso, leale, sportivo; così è nelle corse e così è nel lavoro al suo negozio di Tortona, in provincia di Alessandria. L’intervista: Ciao Fabio, anche quest’anno la stagione agonistica è entrata nel vivo. Come si sta muovendo il lavoro in generale e nella tua zona? Rispetto al 2014 quali obbiettivi ti sei prefissato di raggiungere? «Ciao Roberto. La stagione è finalmente iniziata e come ogni primavera molti appassionati arrivano da me con la voglia di pedalare quindi, non bisogna farli aspettare! Per fortuna i clienti storici tornano e molti nuovi ne arrivano da ogni parte dell’alta Italia; il mio obbiettivo è cercare di accontentarli tutti nel miglior modo possibile.»
stradista o il biker? Quali sono le richieste che ti vengono fatte più spesso nelle trattative per l’acquisto di una bicicletta: il prezzo, la qualità del telaio e del materiale, la componentistica o l’assistenza post-vendita? «Disponendo di una grande varietà di modelli di biciclette, di accessori di ogni genere e abbigliamento, la mia clientela va dallo stradista al biker, dal bimbo alla donna, dall’agonista al semplice cicloturista. Sulle biciclette corsa o MTB normalmente mi si chiede il miglior rapporto qualità/ prezzo e una personalizzazione della bicicletta nei colori e nel montaggio. Per quanto riguarda l’assistenza post-vendita, i miei clienti sono in ottime mani!» Affiliati al tuo negozio e tesserati nel tuo team vi sono un bel gruppo di cicloamatori. Gli agonisti corrono tutti con le biciclette firmate “Finotti” o sono liberi di scegliere anche un altro marchio? «Il mio team è composto da agonisti, cicloturisti, biker. Partecipiamo e partecipo in prima persona, ogni weekend, a gare
in circuito e a gran fondo e ci divertiamo davvero molto. I miei affiliati non sono obbligati ad avere una bicicletta Finotti ma la cosa che mi gratifica è che quasi tutti ce l’hanno, così come anche tanti tesserati delle squadre avversarie. Che bello quando nelle corse in zona, nel gruppo, vedo parecchie bici che portano il mio nome.» Tu sei rimasto uno dei pochi veri artigiani ancora esistenti in Italia. Quali sono, se puoi dirlo ai nostri lettori, le armi vincenti con le quali ti ritagli la meritata fetta di mercato? «Siamo rimasti in pochi in Italia a puntare e ad investire sul proprio marchio. Io, ormai da vent’anni, cerco di dare sempre prodotti nuovi e all’avanguardia, come richiede il mercato, e di personalizzare al massimo la bici fornendo anche una garanzia postvendita davvero di qualità.»
Ovviamente tu corri con una bici “Finotti”. Vuoi svelarci i segreti e le caratteristiche della tua specialissima? La tua clientela è composta da quale «Io corro con il modello Race che è davtipologia di cliente, principalmente lo vero una bicicletta Fabio Finotti nell’officina del suo negozio di Tortona, alle prese con l’assemblaggio di una bici da crono fantastica, leggera e al contempo comoda e scattante. Ovviamente sto parlando di un telaio fasciato su misura, carbonio T1000, il massimo che si può avere in questo momento.» Grazie dell’intervista Fabio, è sempre un piacere rivederti. Allora ci si trova in gara alla prima occasione, okay? «Grazie a te Roberto e a presto. È sempre un piacere parlare con un professionista come te. Un grazie anche a tutti i ciclisti che come me amano questo sport meraviglioso.»
foto BETTINIPHOTO
DUBAI TOUR 2015
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GRAN FONDO FI’ZI:K CITTÀ DI MAROSTICA 2015 PODIO MEDIOFONDO: ANTONIO CAMOZZI, ANDREA PONTALTO, FRANCESCO AVANZO
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GRANFONDO VIA DEL SALE SELLE ITALIA a cura della REDAZIONE
SUCCESSO. DI PARTECIPANTI, DI AZIENDE, DI SPONSOR. E GIÀ SI PENSA ALL’EDIZIONE NUMERO 20, 3 APRILE 2016 VINCONO TIZIANO LOMBARDI E BARBARA LANCIONI. ED ANCHE GLI OLTRE TRECENTO CHE HANNO PRESO PARTE AL PERCORSO GOURMET foto ISOLAPRESS
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Un successo, l’edizione numero 19 della Granfondo Via del Sale Selle Italia. Baciata dal sole, come si suol dire, e con un villaggio tecnico ricco di aziende, da Enervit a Prestigio, che hanno messo in mostra le loro ultimissime novità. Una granfondo, quella organizzata a Cervia dal Fantini Club, che ha visto circa 4500 partecipanti al via, da tutta Italia e dall’estero; una manifestazione che l’anno prossimo, quando sarà anche il compleanno numero 120 di Selle Italia, promette importanti novità per un’edizione tutta speciale. Nel frattempo lo scorso 12 aprile sono arrivate le vittorie di Tiziano Lombardi e Barbara Lancioni, che hanno primeggiato nel percorso lungo, da 150 chilometri. Tiziano Lombardi, in fuga per quasi tutto il percorso con Igor Zanetti, ha tagliato il traguardo con mezza ruota di vantaggio proprio su Zanetti, in un arrivo in coppia che ancora una volta testimonia quale sia il valore della squadra in uno sport come il ciclismo. Nel percorso medio, di poco superiore ai 100 km, vincono invece Iader
La partenza della Granfondo Selle Italia Via del Sale 2015
Fabbri e Chiara Ciuffini. Iader, nutrizionista della FCI, ha colto il successo con uno spunto in volata, mentre la portacolori dell’Infinity Cycling Team, che in genere gareggia sui percorsi più lunghi, ha ripiegato con successo sul percorso medio a causa di un’influenza che l’aveva particolarmente infastidita durante tutta la settimana precedente. In griglia, anche Emiliano Borgna, responsabile nazionale ACSI ciclismo, e Fabrizio Ravanelli, che dopo appena 3 ore di sonno causa lavoro non ha fatto mancare la propria presenza. Non è riuscito ad essere al via Alessandro Petacchi, che dopo 178 vittorie da professionista è stato fermato da un’indisposizione. Una festa, quella organizzata da Claudio e Dario Fantini, in cui hanno partecipato davvero in tanti, al via e tra le numerose proposte dell’expo, con oltre 100 aziende espositrici. Ma anche grazie ai tanti che hanno scelto il percorso gourmet, in 300 al via, pronti a gustare le specialità offerte nei ristori.
Presenti anche tutte le forza dell’ordine, con una menzione particolare per la polizia municipale, che nella giornata di sabato ha gestito tutti i bambini iscritti alla mini Granfondo, 11 chilometri interrotti solo da una gustosa merenda, una sorta di ristoro a base ovviamente di pane con la crema spalmabile più amata dai bambini e non solo. Prima, si diceva, è stato il momento dell’educazione stradale, con diversi cartelli dispiegati su di un breve percorso, le domande degli agenti e poi il premio degli sponsor in caso di risposta esatta. Un successo, si diceva. Perché, come sempre, nulla è stato lasciato al caso. A partire dal percorso, che non ha risentito in alcuna maniera delle piogge del mese precedente, piogge che ormai sanno approfittare di manutenzione a volte scarsa, costringendo molti organizzatori a dover modificare il tragitto scelto, in qualche caso anche last minute. Tutto si è svolto nel migliore dei modi, e la chiusura della tre giorni è solo un arrivederci al 3 aprile 2016, quando si correrà l’edizione del ventennale.
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TROFEO ANDRATX A MIRADOR DE™EL COLOMER 2015
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IL COACH info@inbici.net
a cura di IADER FABBRI Tempo di lettura
7 min ANALISI IMPEDENZIOMETRICA
UNA TECNOLOGIA CHE APPLICATA ALLO SPORT STA RISCUOTENDO SEMPRE MAGGIORE INTERESSE L’ESAME DURA SOLO POCHI SECONDI, ED È IN GRADO DI STIMARE, TRA L’ALTRO, ANCHE MASSA GRASSA E MASSA MAGRA
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L’analisi impedenziometrica è una tecnologia non invasiva (utilizzata già da tempo a livello mondiale in molti settori della medicina ed in particolare in nefrologia, cardiologia, medicina, diabetologia, dietologia e medicina dello sport) che da qualche anno è stata introdotta anche nel mondo sportivo, sia professionistico che amatoriale. È funzionale alla valutazione della composizione corporea; solo in Italia sono migliaia gli atleti che quotidianamente si sottopongono ad un’analisi impedenziometrica per valutare il proprio stato fisico e di idratazione. L’integrazione tra i parametri rilevati e i classici esami ematochimici di routine offre la possibilità di valutare in maniera più completa le condizioni fisiche dell’individuo. L’Analisi d’Impedenza Bioelettrica (BIA) si fonda sul principio della diversa conducibilità elettrica dei tessuti organici che, al passaggio di una micro-corrente alternata nell’organismo, oppongono due tipi di resistenze riconducibili a due componenti: una resistiva (Resistenza – R) correlata ai fluidi corporei ed una capacitiva (Reattanza – Xc) riferita alle membrane cellulari. Dal rapporto tra la Resistenza e la Reattanza si
ottiene inoltre l’Angolo di fase in gradi, che rappresenta un indice bioelettrico molto importante per valutare lo stato di integrità delle membrane cellulari. La misurazione è completamente innocua e non invasiva, e viene eseguita sul soggetto in posizione supina con le braccia e le gambe leggermente divaricate, utilizzando uno specifico dispositivo professionale certificato e collegato a 4 elettrodi adesivi, applicati 2 nella mano e 2 nel piede del soggetto. Per eseguire l’esame il dispositivo eroga una micro corrente inavvertibile dall’essere umano che consente di rilevare direttamente (e non derivarli, come nei dispositivi meno attendibili che possono portare ad errori di stima sui vari compartimenti) i valori bioelettrici corporei di Resistenza R e Reattanza Xc. Questi valori vengono inseriti in un software per l’elaborazione della composizione corporea, delle componenti metabolicamente attive e dello stato di idratazione del soggetto in questione.
Inoltre, la misurazione “diretta” dei valori bioelettrici consente di valutare il soggetto anche Iader Fabbri con il ciclista del Team Bardiani Csf Inox Enrico Battaglin attraverso un’analisi di tipo Vettoriale, molto utile soprattutto quando si monitorizza un’atleta nel breve e lungo periodo.
Chi è IADER FABBRI Classe ’78, dalla sua esperienza di atleta, matura la voglia di approfondire le proprie conoscenze, passando dall’insegnamento di varie discipline a trainer in molti eventi per aziende sportive, lavorando come mental coach e preparatore atletico. Finiti gli studi da dietista si laurea presso la facoltà di Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi di Camerino in Scienze e Tecnologie del Fitness e dei prodotti della salute. Partecipa come relatore a congressi e conferenze e offre consulenze ad aziende di integrazione alimentare e a varie società sportive. Iader è Consulente in ambito Nutrizionale per tutte le nazionali di Ciclismo della Federazione Ciclistica Italiana, Strada, MTB e BMX. È preparatore del Team Gresini Racing di Motomondiale e membro dell’equipe medico-scientifica della Nazionale Italiana di Football Americano. Oggi esercita la sua attività di professionista presso il suo Poliambulatorio “FIT” a Faenza.
53 della ATM (massa tissutale metabolicamente attiva) • per verificare i miglioramenti ed evitare eventuali condizioni di overtraining.
L’esame, che è molto rapido e dura solo pochi secondi, consente di stimare i seguenti compartimenti: • • • • • • • •
Massa Magra FFM Kg e % Massa Grassa FM Kg e % Massa Tissutale Attiva ATM Kg e % Massa Extracellulare ECM Kg e % Acqua Totale TBW Lt e % Acqua Intracellulare ICW Lt e % Acqua Extracellulare ECW Lt e % Tasso Metabolico Basale BMR in Kcal/g
Specialmente per chi si occupa di atleti che svolgono discipline di endurance e/o sport di potenza, è di fondamentale importanza inserire nei propri protocolli di valutazione questo tipo di analisi che dovrebbe essere eseguita prima, durante e dopo il periodo di preparazione atletica; e che dovrà prevedere anche l’intervento nutrizionale ed integrativo. Attraverso tale metodica si riesce a valutare ad esempio lo stato di idratazione, fondamentale per un approccio serio ed efficace a qualsiasi attività sportiva, per poi valutarne nel tempo le eventuali variazioni ottenute. Potendo monitorare lo stato di idratazione, infatti, si può constatare come ad esempio una leggera disidratazione (circa 4-5%) possa provocare cali considerevoli della performance sportiva arrivando fino al 2030% in meno di efficienza fisica; una riduzione del 20% dell’acqua corporea può addirittura arrecare danni gravissimi al corpo umano. Ho avuto modo di constatare come l’uso di tale metodica applicata all’atleta consenta anche di valutare ed ottimizzare:
• La programmazione di un corretto allenamento • La scelta dei carichi di lavoro e i tempi di recupero • La programmazione nutrizionale • Il monitoraggio dello stato di idratazione • Il monitoraggio dei fluidi intra ed extracellulari • Il monitoraggio dell’Angolo di Fase come indice di stato fisico in generale • La valutazione e il monitoraggio
Nello sport sempre più di alto livello si ricorre all’intreccio di una valutazione tra più strumentazioni per valutare un atleta o uno sportivo nei vari compartimenti. Questo tipo di metodologia non è indicata per valutare la massa grassa, ha i suoi pro e i suoi contro come tante altre metodologie, ma certamente è una metodica molto indicata per valutare la massa cellulare e l’idratazione corporea. Attraverso l’esperienza si possono fare valutazioni all’avanguardia che possono aiutare lo sportivo a ricercare il suo massimo potenziale.
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SICUREZZA IN GARA
a cura di GIANLUCA BARBIERI Tempo di lettura
5 min
INCIDENTI AL FIANDRE: NON CADIAMO NEL TRANELLO
gianlucabarbieri.inbici@gmail.com
LE IMMAGINI HANNO GIRATO IL MONDO, SCATENANDO L’IRA DEGLI APPASSIONATI E LE TEORIE DEGLI ESPERTI
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Non c’è dubbio che le immagini viste al Giro delle Fiandre non siano passate inosservate, anzi possiamo dire che abbiano scatenato il sentimento di tutto il ciclismo mondiale. Se tutto si fosse soffermato all’incidente causato dall’auto del cambio ruote Shimano nei confronti del corridore della Trek, Sergent, forse non saremmo qui a scrivere questo articolo, ma che poi sempre un’auto Shimano del cambio ruote abbia speronato da dietro un’ammiraglia che le stava davanti, mentre questa proseguiva la sua marcia con un ciclista appoggiato sul finestrino, facendolo finire a terra, a quel punto tutti hanno capito che forse quel giorno c’era qualcosa da rivedere, non tanto a livello nazionale, ma nel ciclismo mondiale. Infine, per dovere di cronaca, ricordiamo che appena passati i corridori in un tratto del percorso, anche un arco gonfiabile si è sgonfiato. Ovviamente tutte queste immagini hanno offerto su un piatto d’argento, pane per commentatori ed esperti di ciclismo; molte le teorie e le scuole di pensiero: alcuni dicono che ci debbano essere alla guida dei veicoli persone con esperienza in gara, altre sostengono la necessità di fare formazione con corsi per autisti, altre addirittura chiedono che vi siano ex ciclisti professionisti alla guida. La nostra opinione, invece, è quella che evidenzia la necessità di fare un esame di coscienza collettivo nel ciclismo e che non è il corso per autisti a risolvere il problema e nemmeno l’esperienza maturata in bicicletta, poiché la visione di un ciclista è ben diversa da quella di un operatore che da tanti anni offre il suo servizio nelle gare ciclistiche. Se andiamo ad analizzare l’incidente cau-
foto ANSA
sato a Sergent, noteremo un eccesso di sicurezza da parte dell’autista, senza contare poi al fatto che non si sia nemmeno accorto dell’incidente causato, proseguendo la marcia anche dopo la caduta. In questo caso, l’errore è nato dal fatto di voler superare i corridori all’interno durante una curva verso sinistra e senza minimamente suonare il clacson, avvisandoli del sopraggiungimento della vettura. Il secondo caso, ancor più eclatante è quello in cui la vettura del cambio ruote Shimano ha letteralmente tamponato un’ammiraglia mentre proseguiva la sua marcia con un ciclista appoggiato al finestrino, facendolo ovviamente cadere: in questo caso è stata distrazione pura. Alla luce di tutto ciò la domanda nasce “spontanea”: «Serve un patentino da automobilista qualificato in tasca per evitare questi incidenti?» oppure «l’esperienza fatta in gara da ciclista, magari professionista, può
essere usata come elemento comprovante della propria esperienza come autista delle vetture al seguito di una gara ciclistica?» La nostra opinione è che nessuna delle due diventi determinante affinché questi episodi non avvengano più. Certo, la conoscenza, la professionalità, la formazione diventano elementi utili a tutte le figure che operano nelle gare ciclistiche a tutti i livelli ma l’arroganza di voler sapere tutto, la disattenzione, l’uso spropositato dei telefonini in auto, la superficialità con cui molte persone affrontano un servizio durante una gara ciclistica, spesso diventano veri nemici della sicurezza. Siamo sicuri che un corso per autisti ad un inizio gara serva più della conoscenza del percorso? Perché le informazioni che i Direttori di Corsa danno alla riunione tecnica poi non vengono riportate ai ciclisti ed ai colleghi? Perché quando si danno informazioni in termini di sicurezza, molti invece di ascoltare giocano col telefonino? Forse l’UCI e la FCI dovrebbero fare un passo indietro con i corsi: bisognerebbe azzerare tutto, partire con un primo corso sull’educazione civica e il valore del rispetto e della vita altrui, poi forse arriverà il momento per riprendere la formazione di tutte le figure che operano nel ciclsimo, autisti compresi.
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GRANFONDO FI’ZI:K CITTÀ DI MAROSTICA a cura di NEWSPOWER
foto NEWSPOWER
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pressoffice@newspower.it
TOMMASO ELETTRICO ED EMMA DELBONO SUI 165 KM, ANTONIO CAMOZZI ED ASTRID SCHARTMULLER SUI 110. SONO LORO I VINCITORI 2015! PRIMA DEL VIA, SPAZIO A FIGURANTI IN COSTUME, CASTELLO INFERIORE TRA I FUMOGENI ED UNA SERIE DI OSPITI VIP TRA CUI DANIEL OSS
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La Granfondo fi’zi:k-Città di Marostica è stata da record. Dopo l’edizione 2014 accompagnata da pioggia e freddo, quest’anno al maltempo si è giocato scacco matto e 2240 iscritti – cifra mai raggiunta prima – si sono concentrati nella stupenda Piazza degli Scacchi della città vicentina lo scorso 26 aprile. Tre erano i percorsi proposti tra Marostica e l’Altopiano di Asiago e i vincitori alla fine sono stati Tommaso Elettrico ed Emma Delbono sul granfondo di 165 km, Antonio Camozzi e Astrid Schartmüller sul mediofondo di 110 km e Daniele Bergamo ed Erika Bettinazzi sul corto di 55 km. Dopo lo scenografico start all’ombra del Castello Inferiore con fumogeni, rullo di tamburi, figuranti in costume e ospiti vip in prima fila come Daniel Oss, Bernhard Eisel e Luca Scinto, le centinaia di due ruote sono sfrecciate verso le prime asperità di giornata. La salita di Salcedo ha scaldato i muscoli di tutti quanti, dopodiché la parte di Valdastico e i 17 tornanti di Rotzo hanno provocato i primi sussulti in testa alla corsa, con una trentina di atleti a prendere le prime… misure sulla carovana. La successiva salita della Verenetta (5 km al 9% di pendenza media) è stata il momenLa partenza da Piazza degli Scacchi
Il vincitore Tommaso Elettrico con le Miss
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della Granfondo fi’zi:k-Città di Marostica
to critico di gara con Tiziano Lombardi, il suo compagno Elettrico e i vari Cunico, Zen, Bertuola e Poeta a gettare le basi del podio per la gara lunga, mentre Andrea Pontalto, Antonio Camozzi e Marco Spada inserivano il turbo con l’idea di giocarsi la mediofondo. Sui seguenti passaggi dell’Altopiano di Asiago Spada non è riuscito a tenere il rientro del trentino Francesco Avanzo, che sul traguardo del “medio” ha chiuso terzo preceduto da Pontalto e Camozzi, primo. Nella prova granfondo si è proseguito verso il Monte Corno alle cui rampe Lombardi è giunto con due minuti su tutti, ma in salita i “padroni di casa” Zen e Cunico hanno ricucito tutto lo svantaggio, con il lucano Elettrico rimasto comunque a ruota: la discesa si presentava come un’adrenalinica sfida a quattro. Team Legend-Factory contro Team Beraldo e il più fresco di tutti si è dimostrato Tommaso Elettrico, che in conclusione ha preceduto i due vicentini. Per quanto riguarda le gare femminili, nella mediofondo c’è stato il forcing della trentina Serena Gazzini in salita, ma Manuela Sonzogni e la Schartmüller hanno sempre tenuto e poi recuperato in discesa, con la volata al traguardo che ha premiato la tedesca di adozione altoatesina. Emma Delbono, dal canto suo, ha vinto in solitaria la prova “lunga” con quasi 8’ su Marina Ilmer. La Granfondo fi’zi:k-Città di Marostica 2015 ha visto il debutto della terza variante di percorso, su cui non c’è troppo da raccontare in verità, visto che Bergamo è subito saltato sui pedali a far distacco su Ferrari e sul vicentino Mauro Dal Bianco, e la veronese Bettinazzi ha messo in fila tutte quante e a distacchi di oltre 5’. A fine giornata sono giunti da parte di tutti i complimenti all’organizzazione di Studio Rx e ASD B-Sport per quella che è stata gara dell’Alé Challenge, prima prova del circuito Maglia Nera By Pinarello e valida per il Campionato Nazionale e Provinciale ACSI, con anche il presidente ACSI Emiliano Borgna a godersi in sella la GF fi’zi:k sul mediofondo.
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Elisa Chinaglia
La sua passione è nata per caso, insomma. Se dovesse convincere una ragazza, una donna a praticare MTB, con quali aggettivi la convincerebbe a provarci? «Convincere è un po’ difficile in quanto deve esserci un certo interesse e passione. Sicuramente parlerei del momento in cui si entra in griglia di partenza, all’adrenalina che sale e all’attesa dello scatto, affrontare tutta la gara e portare a termine le competizioni. Un gran divertimento e tanta soddisfazione sono le cose che mi motivano.» Ricorda la prima gara a cui ha partecipato? «La prima gara alla quale ho partecipato è stata la Prevostura, a Lessona, come cicloturista, nell’ottobre del 2010. Ed è stata anche la prima gara sotto la pioggia… bella, impegnativa ma anche molto divertente!»
a cura di PAOLO MEI
ELISA CHINAGLIA, DONNA IN BICI PER CASO
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5 min
RITAGLIA TEMPO PER ALLENARSI DAL LAVORO DI COMMERCIALISTA. ANCHE GRAZIE ALLA PAZIENZA DI LORENZO… Si è da poco appassionata allo sport, nella mountain bike ha trovato la sua vera e propria dimensione. Dotata di ottime capacità di guida, non ama le salite ma, da buona discesista adora le picchiate più estreme. Dopo aver assaggiato i sentieri della Coppa Piemonte, si appresta a scoprire i single track e gli sterrati della gara più famosa del mondo, la Roc d’Azur in Francia. Buongiorno Elisa, benvenuta da tutta la redazione di INBICI. Partiamo dall’inizio: come e quando è nata la sua passione per la bicicletta?
«Buongiorno a Voi e grazie per questa intervista. La mia passione è nata all’inizio del 2010. Nel 2009 a Natale mi è stata regalata da Lorenzo (il mio fidanzato) una mountain bike; perché non provare a fare dei giri? Inizia ad esserci un certo interesse e anche un po’ di curiosità nel provare percorsi (inizialmente tranquilli) e la passione cresce, la voglia di provare a partecipare alle gare aumenta, quindi in sella e si parte! Si cambia la bici e si inizia a migliorare. Ho iniziato con una 26” poi sono passata a una 27.5” e quest’anno la tanto attesa 29”!»
Ci illustra la sua settimana tipo? «Se alla domenica gareggio, il lunedì faccio sempre un’ora di scarico mentre al martedì riposo. Il mercoledì e il giovedì esco sempre su strada per allenamenti di potenziamento e il venerdì preferisco iniziare a lavorare un’ora prima per poi dedicarmi all’allenamento serale in MTB. Dato che abitando in collina posso fare percorsi con single track e oltre ad allenarmi riesco anche a divertirmi. Il sabato avendo più tempo riesco a fare foto LA BICICLETTERIA.NET
Donna In... Bici
Elisa Chinaglia non è solo una biker, ma soprattutto una donna impegnata anche nel lavoro nella vita di tutti i giorni. Come riesce a conciliare gli impegni lavorativi con la bicicletta? «Purtroppo il lavoro che svolgo impegna gran parte delle mie giornate ed è un lavoro abbastanza pesante a livello mentale. Lavoro in uno studio di commercialisti con orari che coprono tutta la giornata, direi un lavoro impegnativo. Quando riesco dedico le mie pause pranzo agli allenamenti, o meglio mini allenamenti in quanto ho a disposizione solo un’ora e mezza, ma meglio di nulla, e poi alla sera un’ora di mountain bike. Nella stagione invernale, invece, faccio palestra e due volte alla settimana spinning.»
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«La Prevostura, percorso troppo nervoso.» Qual è il più bel ricordo legato alla mountain bike? «Il più bel ricordo? Nonostante le fatiche trovare sempre un sorriso e riuscire a terminare le gare soprattutto la Dolomiti Super Bike con i suoi 120 km.» Come detto in precedenza, lei pratica questo meraviglioso sport da poco, ma quali sono i suoi obbiettivi agonistici per il 2015? «Riuscire a partecipare a tutta la Coppa Piemonte cercando anche di divertirmi, e di migliorare sempre più, soprattutto in salita.» C’è qualcuno a cui sente di dover dire grazie? «Be’ naturalmente al mio fidanzato Lorenzo che mi ha coinvolto in questo bellissimo sport e soprattutto che mi sopporta nei giorni prima delle gare in quanto la tensione inizia a salire. Un ringraziamento va anche alla mia squadra, il Master Team di Settimo Torinese » Grazie Elisa, buone pedalate tra i single track! «Grazie mille a Voi e sempre a tutta!» foto GIOFOTO
Elisa Chinaglia in azione
allenamenti più mirati con salite più lunghe e impegnative e naturalmente poter pedalare per almeno un paio d’ore… magari anche tre, sempre che la domenica non ci siano gare, altrimenti faccio un giro leggero in vista della gara. Alla domenica… o si corre o ci si allena ma solo in MTB! E finalmente per un giorno non ci sono problemi di orari!» Affascinata dalla strada? «Mi piacerebbe provare a fare qualche gara. Non ho mai provato quindi non so come potrebbe essere… mai dire mai, chissà magari un giorno proverò anche su strada.» Nel periodo invernale pratica altri sport o va esclusivamente in bicicletta? «Nel periodo invernale appena riesco esco in bici, dipende soprattutto dal tempo. Nei weekend o anche durante le vacanze natalizie andiamo al mare almeno lì le temperature sono più gradevoli e non si soffre troppo il freddo. E poi in montagna, adoro sciare.» Risposta secca: la sua gara preferita. «Sono due: La Roc d’Azur e GF Alassio.» Risposta secca: la gara che proprio non sopporta.
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GRAN FONDO LIOTTO a cura di NEWSPOWER
pressoffice@newspower.it
AL VIA ANCHE MATTEO MARZOTTO. GIORNATA PERFETTA, CON LA VITTORIA DI ALESSANDRO BERTUOLA SU BICI… LIOTTO LE PRIMISSIME FASI A VELOCITÀ CONTROLLATA, PER AMMIRARE LE VILLE PALLADIANE PATRIMONIO UNESCO
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Domenica 12 aprile a Vicenza 2000 cicloamatori hanno vissuto una giornata di grande ciclismo. La Granfondo Liotto, infatti, debuttava nella città palladiana e il parco di Campo Marzo ha accolto partenze e arrivi della gara che, illuminata da uno splendido sole primaverile, ha portato i ciclisti a scoprire gli spettacolari paesaggi dei Colli Berici fra vigneti, alberi in fiore, chiese e ville venete. La “prima” casalinga della GF Liotto si è conclusa nel migliore dei modi per gli organizzatori vicentini dato che Alessandro Bertuola, portacolori della marchigiana Cicli Copparo, ha trionfato in sella ad una bicicletta Liotto nel tracciato “granfondo” di 132 km e 2300 metri di dislivello, mentre in campo femminile il successo è andato alla bergamasca Simona Bonomi (Team Isolmant) e il “mediofondo” di 95 km ha visto trionfare il vicentino Andrea Tecchio (Alé Cipollini Galassia) e la trentina Serena Gazzini (Carraro Team Trentino). Il comitato organizzatore, guidato dai fratelli Pierangelo, Luigina e Doretta Liotto, ha curato nei minimi dettagli l’edizione numero 17 della manifestazione e la nuova location, nella città sede della Cicli Liotto, è stata apprezzata da tutti i partecipanti e dai tanti vicentini presenti a bordo strada fra le vie del centro storico e sul rettilineo di Viale Roma, dove erano allestiti lo start e la finsh line della granfondo. Il plotone di 2000 granfondisti, guidato da due grandi amici della “Liotto” come Claudio Pasqualin e Matteo Marzotto, è scattato da Viale Roma alle 9.00 e nelle primissime fasi di gara, a velocità controllata, i concorrenti hanno potuto ammirare le monumentali architetture palladiane di Vicenza, patrimonio UNESCO dell’umanità. Dopo il passaggio in centro storico i granfondisti hanno potuto aprire il gas e sui saliscendi dei Colli Berici è cominciata la bagarre con Roberto Cunico, vincitore dell’edizione
2014, e Adriano Lorenzi subito protagonisti in testa assieme a Luciano Mencaroni nel ruolo di stopper per favorire il compagno di squadra Bertuola, secondo nelle ultime due edizioni della GF Liotto. L’azione decisiva è nata sulle rampe della salita degli Ulivi quando Cunico, sferrando l’ennesimo attacco, ha portato via un gruppetto formato dal compagno di team Enrico Zen e dal duo Bertuola-Mencaroni. La spettacolare salita conclusiva, da Brendola a Perarolo, presentava un suggestivo passaggio all’interno della Cantina San Valentino seguito da un tratto in ciottolato all’ombra della Rocca dei Vescovi, che i quattro al comando hanno superato a tutta velocità senza che nessuno riuscisse a fare la differenza. A 15 km dall’arrivo il gioco delle coppie sembrava premiare Cunico e Zen: Mencaroni, infatti, si staccava dalla testa della
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corsa, ma Bertuola era bravo a resistere agli attacchi dei due compagni di squadra e si aggiudicava lo sprint conclusivo in Viale Roma. Sul podio poi è stata festa grande, con il vincitore che ha baciato la propria bicicletta Liotto e ha festeggiato assieme a compagni di squadra della Cicli Copparo, team che da quest’anno è sponsorizzato dalla storica casa ciclistica vicentina. La gara femminile ha seguito un copione differente visto che Simona Bonomi ha vinto in solitaria, distanziando di 2’33’’ la bresciana Emma Delbono (Cycling Team T&P) e di 6’31’’ Odette Bertolin (Somec MG K Vis LGL). Dopo il riso party a base di Riso di Grumolo delle Abbadesse, specialità tipica vicentina, e le premiazioni di rito la Granfondo Liotto – Città di Vicenza ha salutato tutti gli appassionati dando appuntamento al 2016 per una nuova emozionante edizione.
Il vincitore Alessandro Bertuola
ENERVIT CARBO FLOW ARRIVA POI QUEL FLOW CHE TI ASPETTI Dopo anni di messa a punto con i ricercatori dell’Equipe Enervit, Enervit lancia un grande prodotto innovativo: Enervit CarboFlow. Gli atleti e i musicisti lo chiamano “Flow”: sei completamente immerso nel momento, il tempo scorre lento, hai il controllo totale. Per cercare di raggiungere questo stato, ogni dettaglio è importante e la preparazione si trasforma in rito: le scarpe preferite, la maglia tecnica, gli integratori già pronti in tasca. Enervit Carbo Flow è pensato proprio per gli atleti che puntano a raggiungere questo stato magico in cui tutto sembra perfetto: le gambe girano alla perfezione, la mente è lucida, gli avversari sembrano muoversi al rallentatore. Da oggi, Enervit può aiutarti a raggiungere il Flow con una miscela esclusiva di particolari carboidrati, arricchita con i preziosi flavanoli del cacao: queste molecole sono naturalmente presenti nel cacao e aiutano a mantenere l’elasticità dei vasi sanguigni, contribuendo al flusso sanguigno fisiologico, che veicola ossigeno ai muscoli e al cervello. Enervit Carbo Flow è a base di un particolare cacao (Hi Flavanol) che contiene fino all’800% di Flavanoli in più rispetto al cacao convenzionale. Inoltre, utilizza una particolare miscela di carboidrati ed ha un basso contenuto di grassi (1,6%). L’Equipe Enervit ha testato Carbo Flow con i sui grandi campioni. Alex Zanardi durante la preparazione per il suo primo Long Distance Triathlon di Kona ne ha presi 2 misurini al giorno nelle ultime due settimane prima della gara. Stefano Baldini e Davide Cassani preferiscono invece assumerne 1 misurino al giorno, in cicli di 3-4 settimane. Enervit Carbo Flow viene utilizzato quotidianamente dalle Nazionali Italiane di Ciclismo e di Sci di Fondo. Enervit consiglia di porsi un obiettivo, una gara o un allenamento particolarmente duro e, nelle 2 settimane che precedono tale obiettivo, assumere 1 misurino al giorno. Oppure, se il tempo che precede l’obiettivo è di 1 sola settimana, 2 misurini al giorno. Per preparare Enervit Carbo Flow occorre versarne 1 o 2 misurini in 150-200 ml d’acqua o latte scremato, mescolando bene. In alternativa è possibile mescolarlo a yogurt magro. Va fatta attenzione a utilizzare acqua o latte a temperatura ambiente o tiepidi per evitare che i flavanoli del cacao siano degradati dal calore. Enervit Carbo Flow è un nuovo prodotto rivoluzionario, un momento importante da aggiungere al rituale della preparazione di uno sportivo, garantito dall’esperienza dell’Equipe Enervit. Ora non resta che allenarsi, il tuo prossimo Flow ti aspetta.
L’IRONMAN DI ZANARDI EMOZIONA ANCORA IN VIDEO Bastano quindici minuti per rendersi conto di quanto la volontà sia più forte di tutto. Un motore potentissimo capace di portarti ovunque. Bastano quindici minuti per capire di che pasta sia fatto Alex Zanardi, da Castelmaggiore a Kona nelle Hawai per il mondiale di Ironman, la gara più dura 4 chilometri a nuoto, 180 in bicicletta e poi alla fine una maratona. A “Forza di Braccia” è il racconto con cui Enervit racconta la grande avventura di Alex nel mondiale di Ironman che il campione olimpico ha completato in 9 h e 47 m. Dalla preparazione alla realizzazione di un grande sogno, alla felicità di essere arrivati fino in fondo, alla promessa di riprovarci ancora quest’anno. Un “corto” di 14 minuti proiettato in anteprima al cinema Manzoni di Milano durante il Galà del Triathlon 2014, un successo poi in onda su Bike Channel di Sky 214 e adesso un video social disponibile per tutti su YouTube che fa rivivere l’emozione di una sfida unica, le paure della vigilia, le ansie, la grande fatica della gara e la felicità al traguardo, un misto tra lacrime e adrenalina. C’è un po’ di tutto in questa avventura fatta di immagini ed emozioni. C’è anche la Scienza di Enervit. C’è l’umanità di Alex Zanardi grande campione e simbolo di tutto lo sport. Di endurance e di sogni. Quindici minuti per capire che a volte si può arrivare anche dove sembra impossibile, dove non si crede, dove c’è un sogno da andare a prendere. Basta volerlo. Cerca il canale YouTube di Enervitsport e rivivi le emozioni di Kona! (Link: https://www.youtube. com/user/enervitsport)
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FLOW SCOPRI LA MAGIA DEL FLOW
Enervit Carbo Flow è un nuovo rivoluzionario prodotto studiato dall’Equipe Enervit vit appositamente per atleti esigenti come te. Carbo Flow può infatti aiutarti a raggiungere re il flow: quel magico stato di perfetta concentrazione, in cui sei completamente immerso so nella performance. Un prodotto esclusivo, a base di carboidrati, flavanoli del cacao e vitamina B1. Un nuovo importante rituale da aggiungere alla tua preparazione.
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GRANFONDO BMC IL DIAVOLO IN VERSILIA a cura di ROBERTO ZANETTI foto di ELISA SOLIDA – PLAY FULL
robertozanetti65@gmail.com
IL VIA PER LA PRIMA VOLTA A LIDO DI CAMAIORE. QUASI 1800 GLI ISCRITTI. DUE I PERCORSI, COMUNQUE IMPEGNATIVI AREA ESPOSITIVA ALL’ALTEZZA DEGLI ANNUNCI, CON AMPI SPAZI DEDICATI ALLE ECCELLENZE DEL TERRITORIO TOSCANO
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Domenica 26 aprile si è tenuta la diciannovesima edizione della granfondo della Versilia. Partenza da Lido di Camaiore anziché da Viareggio, come da tradizione. Due i tracciati: il “Marathon” e il “Classic”, entrambi messi in sicurezza grazie alla collaborazione tra i comuni e i volontari del comitato organizzatore. La “Granfondo BMC – Il Diavolo in Versilia” ha preso il via domenica 26 aprile, per la prima volta, dal Lido di Camaiore alle ore 9.00 precise con il countdown scandito dall’inconfondibile voce di Paolo Mei (speaker ufficiale del Giro d’Italia e delle più importanti corse di ciclismo), abbandonando la storica location di Viareggio di fronte al Pricipe di Piemonte. Il quartier generale di tutta la riuscitissima manifestazione è stato collocato presso il Park Hotel Villa Ariston, sempre al Lido di Camaiore, dove è stata anche predisposta la segreteria della granfondo e dove si sono svolti l’elegante pasta party e le premiazioni finali. Personalmente ho apprezzato molto l’area espositiva posta proprio nella zona adiacente a Villa Ariston. Qui sono stati ospitati gli stand di alcuni marchi del settore ciclo e gli spazi dedicati, invece, alla tradizione culinaria toscana per far conoscere a tutti i presenti i prodotti enogastronomici, tipici della Versilia.
Il gruppo sfila sul lungomare di Lido di Camaiore
Da sottolineare come, sempre nel parco di Villa Ariston, era allestito un parcheggio bici custodito per tutti i partecipanti. Dopo la gara ci si poteva recare al pasta party o alle premiazioni in totale sicurezza, avendo così la garanzia e il comfort che i servizi e la base logistica dell’evento fossero racchiusi in un raggio di poche centinaia di metri. I 1494 partenti dei regolari 1739 iscritti (molti, purtroppo, sul tracciato gli “imbucati e abusivi” senza numero…) han-
no potuto cimentarsi su due affascinanti percorsi, disegnati sulle verdi e profumate colline dell’entroterra della costa tirrenica: il “Marathon”, lungo 145 chilometri (esatti!) e con 2495 metri di dislivello (a dire il vero, io che l’ho corso e pedalato, ne ho conteggiati sul mio Garmin 500 GPS quasi 2800), e il “Classic”, da 104 chilometri e con 1400 metri di dislivello; entrambi simpaticamente simili, sulla carta, ad un elettrocardiogramma! Nonostante il maltempo che nei mesi invernali ha duramente provato il territorio Consegna dei pacchi gara
65 toscano, tutte le strade sono state messe in condizioni di sufficiente sicurezza tranne, purtroppo, qualche sconnessione naturale del manto stradale, dovuta alla complessa vastità del territorio e dei tracciati dove la gara si è svolta. Grazie all’intervento dei comuni interessati, delle amministrazioni locali e all’impegno dei volontari della granfondo tutto si è sviluppato secondo programma e la corsa ha potuto avere il suo regolare svolgimento, a cominciare dalle fasi di partenza fino a quelle dell’arrivo comprese.
L’area espositiva adiacente a Villa Ariston
Il team francese “Ecology” di Velo Concept sotto il gonfiabile della partenza
CLASSIFICHE PERCORSO “MARATHON” DI 145 KM Assoluta maschile: 1. Krys Hubert (ASD La Bagarre) 2. Federico Profeti (Team Promothec Shopto) 3. Stefano Cecchini (ASD La Bagarre)
Assoluta femminile: 1. Chiara Ciuffini (Infinity Cycling Team) 2. Ilaria Lombardo (Team Perini Bike) 3. Mara Cristina Prati (Team Del Capitano)
PERCORSO “CLASSIC” DI 104 KM Assoluta maschile: 1. Davide D’Angelo (ASD Team Terenzi) 2. Marco Da Castagnori (Genetik Cycling Team ASD) 3. Alessio Ricciardi (Team Alé Cipollini Galassia)
Assoluta femminile: 1. Silvia Cattani (GS Ontraino) 2. Chiara Turchi (GS Ramini) 3. Cristina Coletti (Stemax Team)
Il vincitore della Granfondo Krys Hubert
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GREENFONDO LA GEOTERMIA a cura della REDAZIONE
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A POMARANCE IN 1300 AL VIA CON PAOLO BETTINI. VINCONO STEFANO CECCHINI E CLAUDIA BERTONCINI ED ALLA FINE IL PICCOLO ED OSPITALE PAESE TOSCANO OFFRE A TUTTI PASTA AL CINGHIALE E CROSTATE FATTE IN CASA
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La temperatura primaverile ha convinto i 1300 iscritti. Tutti al via a Pomarance, a pedalare insieme a Paolo Bettini, ispiratore di una granfondo che attraversa una delle zone più interessanti d’Italia. Qui, infatti, calore ed energia sono in larga parte offerti dal sottosuolo e non a caso la manifestazione si chiama La Geotermia. Torri e costruzioni che seppur industriali sono vincolati dalle belle arti. C’era, da sperimentare, anche il nuovo percorso, leggermente modificato, soprattutto nella prima parte. Questo a causa di frane e smottamenti che un po’ in tutta Italia hanno costretto diversi organizzatori a correre ai ripari. Ma qui, nel caso specifico della GreenFondo Paolo Bettini, non tutto il male è venuto per nuocere. Le nuove strade sono infatti parte di una pedalata panoramica, molto completa anche da un punto di vista scenico. E per diversi chilometri l’asfalto è nuovissimo, finito di stendere a metà febbraio. Il corto misura 70 chilometri, il medio ne misura 82 con 1220 metri di dislivello. Il lungo invece tocca i 130 chilometri, e permette di affrontare un dislivello di 2100 metri. Tutto questo naturalmente ha contribuito alla perfetta riuscita della giornata, nella speciale occasione della 18esima edizione, quella della maturità. «Sono contento di essere qui a pedalare in mezzo a tutti questi appassionati – ha detto il due volte campione del mondo e oro olimpico Paolo Bettini. – Sono le giornate come questa che ti fanno capire quanto è bello il ciclismo. La GreenFondo non è solo una gara ma una festa, è questo lo spirito con il quale portiamo avanti l’evento che cresce anno dopo anno grazie alla passione straordinaria degli amici dell’ASD Velo Etruria Pomarance che conosco da oltre 20 anni. Quest’anno la GreenFondo ha un sapore speciale considerando che a breve, su queste stesse strade, passera la 6a tappa del Giro d’Italia. Sarà la prima volta del Giro qui a Pomarance e il 14 maggio sarà sicuramente un’altra bellissima giornata di festa e ciclismo.» Nella percorso lungo di 133 km arrivo in parata per la ASD La Bagarre che ha siglato una sonora tripletta. Primo Stefano Cecchini (già vincitore lo scorso anno qui a Pomarance sul percorso di mediofondo e soprattutto vincitore della durissima Maratona Dles Dolomites 2014) in 3.36.17 alla media di 36 km/h, secondo Vincenzo Pisani e terzo Krys Hubert Jacek. Tra le donne la regina è stata Claudia Bertoncini (Velo Club Maggi) in 4.12.37, seconda Daniela Passalacqua (Dueruote Scott) e terza Ilaria Fischi (Enegan Cicli). Nella medio fondo di 85 km vittoria di Davide Lombardi (Lenzi Bike ASD) in 2.14.06 con una media di 36,69 km/h, secondo Alessandro Griselli (GC Falaschi) e terzo Alessio Ricciardi (Team Ale Cipollini). In campo femminile vittoria di Francesca Martinelli (UISP Massa) in 2.26.08 , seconda Silvia Cattani (Ontraino), terza Chiara Turchi (GS Ramini). E alla fine la festa è proseguita col pranzo tipico toscano offerto dall’organizzazione a tutti i presenti, ciclisti e non, a base di pasta al cinghiale, arista di maiale al forno e crostate fatte in casa.
Il campione Paolo Bettini con le ragazze Enel Green Power
Paolo Bettini alla partenza della Granfondo
Il podio della Granfondo
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PRESTIGIO E DUCATI ENERGIA a cura della REDAZIONE
UNA COLLABORAZIONE TRA LE DUE ECCELLENZE HA PORTATO ALLA NASCITA DELLA NUOVISSIMA E CARBON TELAIO IN CARBONIO FASCIATO E MOTORE ELETTRICO DI ULTIMISSIMA GENERAZIONE. UN MIX DI DESIGN E FUNZIONALITÀ
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Da un lato Ducati Energia, che nasce nel 1995 per effetto dell’unione di DUCATI Elettrotecnica e di Zanussi Elettromeccanica-Divisione Generatori e rappresenta una delle realtà industriali storiche del territorio bolognese. E che oggi conta qualcosa come 700 dipendenti circa, distribuiti in 6 stabilimenti in tutto il mondo. Tra i suoi business, condensatori, rifasamento industriale ed elettronica di potenza, generatori eolici, alternatori e sistemi di accensione per motori endotermici, colonnine di ricarica, analizzatori di energia, sistemi per il telecontrollo delle reti elettriche, segnalamento ferroviario, sistemi ed apparecchiature autostradali e per il trasporto pubblico. E naturalmente veicoli elettrici. Dall’altro lato Prestigio, azienda con sede a San Marino, che ha recentemente compiuto 7 anni di vita, periodo durante il quale ha saputo ritagliarsi uno spazio bene in vista tra per i suoi telai al carbonio fasciati, le sue bici su misura, la sua manifattura totalmente artigianale ed italiana al 100%. Le due eccellenze si sono incontrate, dando vita ad un progetto straordinario, che Giancarlo di Marco, amministratore delegato di Prestigio, ed il suo staff, hanno presentato in anteprima lo scorso aprile, nell’area expo della Granfondo Via del Sale. Si tratta della Prestigio E Carbon, bici in carbonio fasciato, motorizzata Ducati 350 watt. Un gioiellino tecnologico, dotato anche di un sistema di recupero energia in frenata Kers. Ma anche di design, essendo la bici concepita sulla base di linee essenziali in grado di andare oltre il classico. Con una particolare cura del posizionamento del motore; che gli sviluppatori hanno sistemato nella ruota posteriore, sotto forma di un disco molto, molto ben integrato. Manubrio e ruote in alluminio e sella Rolls San Marco completano l’opera. Un’opera da subito molto apprezzata, con la prima mini produzione che è andata subito venduta.
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IL TELAIO IDEALE
a cura di ROBERTO ZANETTI foto di ROBERTO ZANETTI E ROBERTO BRENNA
CANYON, MASSIMA COMODITÀ MASSIMA RESA!
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FINO A POCO TEMPO FA L’OBBIETTIVO DI CANYON, AFFIANCANDO I TEAM PROFESSIONISTICI CON LA FORNITURA DELLE BICI UFFICIALI AI CORRIDORI, ERA QUELLO DI RITAGLIARSI UN AMPIO SPAZIO DEL MONDO AGONISTICO. CON L’AVVENTO DELLA NUOVA TECNOLOGIA GEOMETRY CONCEPT È STATO INTRODOTTO UN NUOVO MODO DI IDENTIFICARE TUTTA LA GAMMA STRADALE. UTILIZZANDO LE DIFFERENTI GEOMETRIE SPORT, SPORT PRO E PRO, IN CANYON SONO STATI CAPACI DI CREARE DEI MEZZI CHE SI ADATTANO ALLE ESIGENZE DI UNA VASTA AREA DI CLIENTELA, CONTEMPLANDO LE DIVERSE TIPOLOGIE DI UTENTI E ALLARGANDO IL PROPRIO INTERESSE ANCHE IN MERCATI FINO AD ORA POCO NOTI.
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Perché “Endurance”… Di solito una bici da corsa ha geometrie molto accentuate – decisamente più racing – a volte estreme nella linea slanciata ed aggressiva che richiede un mezzo votato alla performance. La Endurace CF SL 9.0 di Canyon no. In netta controtendenza con quello che il mercato propone, si presenta con un telaio in fibra di carbonio studiato principalmente per esser comodo e per privilegiare il comfort, anche dopo molte ore di guida e sui più variegati tipi di percorso. Saranno forse un po’ delusi i maniaci delle specialissime più “appariscenti”, per non usare un termine molto in voga nel linguaggio corrente, ma la Endurace CF SL 9.0 non è certo quel tipo di bicicletta che ci si gira a guardare quando passa per la strada. Colore antracite opaco, grafiche sobrie, geometria pressoché tradizionale, sagome dei tubi senza eccessi; in poche parole niente fronzoli, tanto cuore e tanta sostanza rinchiusi in un unico prodotto che sposa alla perfezione la filosofia delle sue origini. Canyon infatti, giovane marchio tedesco venuto alla ribalta una decina d’anni fa al grande pubblico con importanti sponsorizzazioni nel mondo professionistico, è stato tra i precursori di questa linea essenziale di mezzi, sia per quanto riguarda il prodotto “road” che la “mountain bike”. Forti di una ricerca meticolosa e di uno studio applicato alle più moderne tecnologie, gli ingegneri di Canyon hanno lavorato alacremente sul concetto di Comfort Integrale, andando oltre alle solite valutazioni e alle scelte scontate che si fanno in questi casi. Nello specifico sono riusciti a ottimizzare il profilo dei tubi e a combinare delle sezioni equilibrate degli angoli nel modo più redditizio. Il risultato è quello che abbiamo riscontrato anche noi nel corso delle nostre prove: comfort longitudinale e rigidità laterale ineccepibili, un connubio difficilissimo da coniugare sullo stesso telaio a meno che non sia costruito a mano (tube to tube) – da un sapiente costruttore – su misure specifiche del ciclista.
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Test bike
l’attacco vanno a interagire in modo uniforme con il telaio creando, per ogni punto di contatto tra bici e ciclista, una sorta di integrazione totale. Il risultato finale è sorprendente e ce ne siamo accorti anche noi durante il test perché, la Endurace CF SL 9.0, si è dimostrata una specialissima comoda ma con naturali caratteristiche da gara. Un gran bel risultato per pedalare dimezzando stress e fatica, che sono direttamente proporzionali allo sforzo fisico prodotto dal ciclista nel corso della propria performance.
Test bike
Il Geometry Concept Per ridurre o eliminare in modo pressoché totale le fastidiose tensioni al rachide cervicale o alla schiena, tipiche di una posizione forzata o di materiali (carbonio) troppo duri, al telaio della Endurace CF SL 9.0 è stata applicata la tecnologia VCLS (come in tutte le bici Canyon presenti nel catalogo 2015). Ma in cosa consiste tutto ciò? I componenti come la forcella, i foderi del carro posteriore, il reggisella, la piega e
La filosofia di Canyon: La resistenza e la durata sono quelle capacità fisiche che permettono all’uomo di sostenere un determinato impegno metabolico il più a lungo possibile e di mantenere lo sforzo protratto nel tempo senza cali prestativi. Così vale anche per la bicicletta che, pur essendo un mezzo meccanico, servendosi delle moderne tecnologie e dei materiali innovativi con cui è costruita, consente di coprire le lunghe distanze e le tante ore in sella senza affaticare l’apparato scheletrico/muscolare del ciclista. Il principio con cui, in Canyon, è stata concepita la Endurace CF SL 9.0 si basa proprio su questo concetto. Materiali, angoli e geometrie studiati appositamente per il benessere del ciclista fanno della Endurace CF SL 9.0 la scelta più azzeccata per i randonneur, per gli instancabili delle due ruote e per tutti quegli appassionati che vogliono coniugare la comodità di pedalare su una bici affidabile, robusta e di indubbio valore. Ah, dimenticavo: tutto questo a un prezzo d’acquisto assolutamente competitivo che, di questi tempi, non è cosa da sottovalutare…
Lo speciale reggisella VCLS di Canyon, in combinazione con la sella Fi’zi:k Aliante VS, impiega un mix di carbonio specifico – così come di altre fibre – per attutire l’effetto di urti e vibrazioni fino a circa il 50%; tutto mantenendo una corretta ed ineccepibile rigidità laterale
73 Il Produttore Canyon Web site: www.canyon.com Centro Servizi e Assistenza Canyon in Italia Canyon Italia Srl Verona Tel: +39 045 508894 E-mail: italia@canyon.com Web site: www.canyon.com/it Caratteristiche tecniche: • Telaio: Canyon Endurace CF in fibra di carbonio • Cambio: Shimano Ultegra 6800 – 11V • Deragliatore: Shimano Ultegra 6800 • Guarnitura: Shimano Ultegra 6800 – 11V compact 50x34 con pedivelle da 172,5 mm • Catena: KMC X11L • Ruota libera: Shimano Ultegra 6800 – 11x28 • Movimento centrale: Shimano SM-BB92 • Freni: Shimano Ultegra BR6800R+BR6800F • Forcella: Canyon One One Four SL – 340,00 gr. di peso • Serie sterzo: Across Ai–70 Fiber • Attacco manubrio: Ritchey WCS 4Axis in alluminio da 100 mm • Piega manubrio: Ritchey WCS EVO Curve in alluminio da 40 C/C – 42 esterno • Reggisella: Canyon S14 VCLS 2.0 (-2/10 mm Setback) • Sella: Fi’zi:k Aliante VS • Cerchi: DT Swiss R23 Spline • Coperture: Continental Grand Prix 4000s da 25 mm • Mozzi: DT Swiss Spline • Taglie: XS (50)-S (53)-M (56)-L( 58)-XL (60) XXL (62)-XXL (65) • Colori: antracite opaco come bici test in foto • Peso telaio: 1,040 kg – forcella esclusa • Peso bici completa: 7,3 kg senza pedali nella taglia M (allestimento come bici test in foto)
In vendita a partire da: A catalogo Tempo di consegna: Disponibilità a secondo del modello sul sito ufficiale Canyon Prezzo: 1.799,00 € al pubblico, IVA inclusa come bici testata in foto (colore ed allestimento)
Gli steli VCLS delle forcelle in carbonio Canyon One One Four SL sono molto rigidi lateralmente, mentre mantengono una corretta flessibilità verticale per ridurre le vibrazioni e l’impatto con le irregolarità del terreno Sottili e leggeri, i sofisticati foderi del carro posteriore migliorano in maniera considerevole il comfort senza comprometterne la rigidità laterale. Il profilo dei tubi su entrambi permette una seduta in sella confortevole anche in caso di urti e vibrazioni
Accessori e materiali utilizzati per il test: • Casco: Giro mod. Savant www.giro.com • Occhiali: SH+ www.shplus.com • Scarpe: Diadora Jet Racer www.diadora.com • Abbigliamento: Nalini www.nalini.com • Strumentazione: Garmin 500 GPS www.garmin.it • Pedali: Look Keo 2 Max Blade www.lookcycle.com • Portaborraccia: Race One www.freeweeling.it
Il livello di rigidità elevato del movimento centrale deriva dal design maggiorato dei foderi (sia dell’obliquo che del piantone verticale), che sono più ampi grazie all’impiego del sistema Press Fit
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BIOMECCANICA INBICI
a cura di FABRIZIO FAGIOLI*
VELOSYSTEM:
PRESTIGIOSA LA NUOVISSIMA PARTNERSHIP CON IL TEAM TINKOFF SAXO. GRANDE NOVITÀ ANCHE A CESENATICO
info@velosystem.com
SONO DECINE DI MIGLIAIA GLI ATLETI CHE NEGLI ANNI SI SONO AFFIDATI AI CENTRI VELOSYSTEM IN ITALIA. UNA STORIA AZIENDALE FATTA DI CONTINUA CRESCITA E SVILUPPO
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Un altro anno davvero straordinario per Velosystem. Progetti e collaborazioni che si intrecciano a novità e partnership di valore assoluto, come quella siglata con la Tinkoff Saxo, di cui l’azienda con sede a Cesenatico è diventata fornitore ufficiale. Essendo infatti specializzata in strumentazione e servizi per la ricerca e il settaggio dell’assetto biomeccanico del ciclista, Velosystem è stata scelta dal team Tinkoff Saxo come fornitore tecnico ufficiale per migliorare la posizione in sella di tutti i suoi atleti per le corse in linea ed a tappe di tutto il 2015. A questa scelta, la squadra di Alberto Contador ed Ivan Basso, tanto per citarne due, è arrivata dopo un percorso condiviso da tutti i suoi tecnici e team manager, che hanno ritenuto il supporto Velosystem giusto per la gestione del settaggio delle biciclette degli atleti nella stagione 2015. L’azienda italiana fornirà infatti al Team World Tour una serie di DeskMeasureVelò, ovvero il banco professionale per la regolazione dei parametri di assetto della bicicletta. La strumentazione Velosystem consentirà un settaggio fedele con precisione millimetrica delle bicicletfoto SPORTFUL/GEORGE SCOTT/FACTORY MEDIA
te degli atleti Tinkoff Saxo. La strumentazione di settaggio sarà supportata anche da Softvelo, una piattaforma online per la gestione di tutti i parametri di regolazione frutto dell’esperienza dell’azienda italiana e personalizzata per le esigenze del team World Tour. Non è l’unica chicca datata 2015 per Velosystem, che anzi quest’anno presenta almeno altri due elementi da sottolineare. Oltre all’estensione delle attrezzature, tutte di concezione e produzione autonoma ed indipendente, Velosystem è anche presente all’interno del Velodromo di Montichiari, in provincia di Brescia; proprio all’interno dell’anello, ha infatti installato un laboratorio biomeccanico completo. Il laboratorio, che in realtà è un vero e proprio centro servizi per il ciclista, è delimitato da una struttura trasparente che lo integra in modo armonico e sinergico con le attività ed i servizi offerti dalla splendida struttura di Montichiari. Attualmente il velodromo di Montichiari viene utilizzato dalle compagini federali italiana e russa per i rispettivi atleti delle specialità su pista, da numerose squadre giovanili del centro
nord Italia oltre ai tantissimi agonisti professionisti e amatori che si allenano su pista anche per affinare la propria preparazione. L’altro elemento riguarda invece l’inaugurazione, il mese scorso, di un nuovo laboratorio Velosystem a Cesenatico, all’interno della nuova sede di Sport Bike. Una vera e propria “bolla”, anche questa con vetri trasparenti, attrezzata al massimo tra computer, telecamera e tutta la tecnologia Velosystem ed in grado di fornire tutti i servizi di biomeccanica per il miglior posizionamento in sella per tutti gli appassionati della bicicletta, non solo su strada. Il tutto all’insegna di una evoluzione tecnologica che spesso si trova a non stare al passo coi tempi ma addirittura ad anticiparli, dando così il vero vantaggio sulla performance a tutti coloro che, campioni o no, si possono rivolgere ai centro Velosystem in tutto il nostro Paese.
*Responsabile Tecnico Velosystem®
www.velosystem.com
CYCLING CENTERS
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LabVelò 2 Ruote Biomeccanica CicliConte Ciclitalia Cicli Lazzaretti CicloMotorSport_DM Ciclismo Tecnico FastBike MABI_Biomeccanica PowerCycle RecordBike Sessantallora SportEvolution Studio Aretè To Shine Top Speed Valtellina Bike Velosystem Athleia Bici Mania BikeCafè B-MAD Doctor Bike Chianti Bike CicloSport Fisiology Center Il Velocipede Spano Cicli SportBike
Cesenatico FC Monza-Brianza MB Fondi LT Luzzi CS Roma RM Nuoro NU Pergine V. TN Piacenza PC Massagno - Svizzera Capriolo BS Malo VI Carpi MO Cascina PI Città di Castello PG Argenta FE Novoli LE Tovo di S. Agata SO Brasilia Brasile Varese VA Terni TR Pinerolo TO Civitavecchia RM Boffalora S.T. MI Impruneta FI Crema CR Forlì FC Bari BA Manfredonia FG Cesenatico FC
0547 675940 348 5179391 0771 537644 0984 543780 06 8553828 0784 39050 331 4266446 334 8984694 +41 79 6237763 333.8786175 0445 607702 331 1769295 328 5516679 338 7989271 0532 852233 0832 711052 0342 770066 (61) 3248 0460 0332 1810073 324 6232614 0121 3258151 0766 3 20 39 02 97255461 055 2020004 0373 278063 338 8723018 080 8964504 0884 536306 0547 673499
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Laboratorio biomeccanico professionale offre tutti i servizi Velosystem
Punto attrezzato per l’offerta dei servizi base per il comfort del ciclista
LA FAMIGLIA TUFO SI ALLARGA a cura di ROBERTO ZANETTI foto di ROBERTO ZANETTI E BELTRAMI TSA
TUFO E GLI PNEUMATICI DA COMPETIZIONE La primavera, a mio parere, è la più bella stagione dell’anno ma anche meteorologicamente parlando la più variabile. Lo sanno bene i ciclisti che devono prestare molta attenzione nella scelta dei materiali da usare nel corso delle uscite su strada. Da un momento all’altro, infatti, ci si può trovare a pedalare tra sole caldo e pioggia intensa nel giro di pochissimi chilometri e, in questo caso, gli pneumatici possono davvero fare la differenza. Copertoncini, tubolari o tubolari clincher non importa, quello che conta è che la copertura a cui ci si affida sia di qualiLa confezione del tubolare Elite S3 di Tufo
tà, in buono stato d’usura e gonfiata alla giusta pressione che le condizioni del manto stradale richiedono. Tufo, azienda leader nella produzione di pneumatici in gomma, distribuita in Italia da Beltrami TSA di Reggio Emilia, offre le migliori soluzioni per tutte le diverse discipline del settore ciclistico. QUALE MISURA ADOTTARE? A prescindere dal tipo di pneumatico che si andrà ad utilizzare – dalla pressione di gonfiaggio – dalla scolpitura del battistrada, la grande differenza è data dalla sezione dello stesso, ovvero la sua larghezza espressa in millimetri.
Dobbiamo accantonare le abitudini di qualche anno fa e renderci conto che oggigiorno uno pneumatico da 24 o 25 millimetri, nel mondo professionistico e principalmente in quello amatoriale (lo testimoniano i recenti sondaggi e le segnalazioni di vendita che ci ha dato Beltrami TSA), rientra nel normale utilizzo di ogni singolo ciclista. Strade dissestate e i fondi sconnessi sono sempre più frequenti, i telai e le ruote in commercio si sono di molto alleggeriti rispetto al passato incrementando la rigidità dei materiali. Da ciò si evince come una copertura con sezione da 24 o 25 millimetri permetta sicuramente un migliore comfort di marcia e, soprattutto, di percorrere lunghe distanze senza incidere sul rendimento della performance o sul fisico dell’atleta. Inoltre, dato tecnico di assoluta rilevanza, la “cava” dei cerchi in carbonio di quasi tutte le ruote di ultima concezione è stata allargata proprio per permettere l’alloggiamento di tubolari più larghi. Stesso dicasi per carri e forcelle dei telai moderni. Quindi significa che questa tendenza, se così si può ancora dire, è molto sostenuta dai produttori di biciclette che sono ben consapevoli di quello che attualmente richiede il mercato della bicicletta. LE PROPOSTE DI TUFO Tufo propone un copertoncino, il Calibra, da 23 (già testato da noi lo scorso anno) o 25 mm (interessante novità 2015) e un assortimento più completo di tubolari che vanno dai 20 mm dell’Elite Jet fino ai 24 dell’S33 Pro o, addirittura, al 25 dell’HI-Composite Carbon (disponibile anche nella versione da 22 mm) per arrivare al 25 dell’Elite Ride (disponibile anche nella versione da 23 mm). Una gamma “super” (nel dettaglio i modelli da 24 e 25 con relative quotazioni) che copre tutte le fasce di prezzo richieste dal mercato. • S33 Pro 24 mm: euro 39,00 al pubblico, IVA inclusa • High Composite Carbon 25 mm: euro 53,00 al pubblico, IVA inclusa • Elite Ride 25 mm: euro 78,00 al pubblico, IVA inclusa • Elite Pulse 25 mm: euro 80,00 al pubblico, IVA inclusa
CARATTERISTICHE TECNICHE DEI COPERTONCINI TUFO CALIBRA
Il tubolare Elite S3 (foto 4) A proposito di tubolare da 23 mm, il nuovo Elite S3 di Tufo è un prodotto con carcassa ad alta densità che pesa solamente 225 gr. Questo tubolare garantisce un elevato comfort di marcia ed è disponibile anche in versione Tubular-Clincher (sempre da 23 mm di larghezza), cioè con struttura di tubolare, ma con la possibilità di essere montato sui normali cerchi per copertoncino in alluminio. Nonostante il peso contenuto, il tubolare Elite S3, ha una resistenza molto buona alle forature e si presta anche per un chilometraggio elevato. Rispetto alla versione precedente è stato migliorato il disegno del battistrada, ha una nuova carcassa con un più alto numero di TPI (210 / 375 TPI) ed una base di appoggio più ampia che favorisce la sicurezza e la longevità.
1 CALIBRA (foto 1): • Misura: 28” • Larghezza: 23 mm / 25 mm • Peso: 205 gr / 220 gr • Pressione di gonfiaggio: 6-10 bar (90-145 p.s.i.) / 6-9 bar (90-130 p.s.i.) • Conto TPI: 120 (fianco) / 240 (battistrada) • Prezzo: € 39,00 cadauno, IVA inclusa al pubblico
CARATTERISTICHE TECNICHE DEL TUBOLARE TUFO ELITE S3
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ELITE S3 (foto 4) • Misura 28” • Larghezza 23 mm • Peso: 225 gr • Pressione di gonfiaggio: 8-15 bar (115-220 p.s.i.) • Conto TPI: 210 (fianco) / 375 (battistrada) • Prezzo: € 68,00, IVA inclusa al pubblico
CALIBRA LIGHT (foto 2): • Misura: 28” • Larghezza: 23 mm • Peso: 150 gr • Pressione di gonfiaggio: 6-10 bar (90-145 p.s.i.) • Conto TPI: 120 (fianco) / 240 (battistrada) • Prezzo: € 49,00 cadauno, IVA inclusa al pubblico
Il Produttore: Tufo www.tufo.com Distributore per l’Italia: Beltrami TSA Via Euripide, 7 42124 Reggio Emilia Tel: +39 0522 307803 Fax: +39 0522 703106 E-mail: info@beltramitsa.it Web site: www.beltramitsa.it
3 CALIBRA PLUS (foto 3): • Misura: 28” • Larghezza: 23 mm • Peso: 180 gr • Pressione di gonfiaggio: 6-10 bar (90-145 p.s.i.) • Conto TPI: 120 (fianco) / 240 (battistrada) • Prezzo: € 44,00 cadauno, IVA inclusa al pubblico
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ASD CICLOTURISMO MARTORANO 95 info@inbici.net
a cura di ROBERTO FEROLI
I PRIMI 20 ANNI DI UNA SOCIETÀ CHE CONSERVA I PRINCIPI SANI DI UNA PASSIONE, QUELLA DEL CICLISMO
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8 min
NATA IN UN PICCOLO PAESE ALLE PORTE DI CESENA, DOVE ANCOR OGGI CI SI RITROVA AL BAR DELLO SPORT RAPITI DALLA CRONACA E DALLE IMMAGINI TELEVISIVE, PER SEGUIRE LE IMPRESE DI CICLISTI CHE RENDONO GRANDE QUESTO SPORT
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Dal primo gennaio del 1995, data ufficiale della sua nascita, il sodalizio cesenate ha saputo organizzare manifestazioni ed eventi capaci di attirare l’interesse di sponsor e di ciclisti praticanti, ottenendo così un gruppo ciclistico con quasi cento tesserati. Venti anni, forse qualcosa in più, perché il primo consiglio direttivo avvenne nel mese di novembre del 1994. Consiglio che si chiuse con la decisione di fondare un’Associazione Sportiva Dilettantistica e che precisione e serietà fossero il riferimento di questo gruppo di amici amanti della bicicletta. In questi giorni INBICI magazine, ha deciso di saperne di più di questo sodalizio cesenate, perché celebrare il ventennale di questa società significa anche riconoscere passione e lavoro di tante ASD della nostra penisola che, anno dopo anno, fanno sì che vengano profusi onore e gloria al ciclismo amatoriale.
Nasce tutto a Martorano, frazione di Cesena in Romagna. Martorano è un piccolo paese, ma negli anni di una storia non troppo recente ha prestato al ciclismo atleti di grande rilievo, basti pensare a nomi come Guido Neri, che fu professionista negli anni ’60 e terminò la sua carriera nel 1970 dopo aver vinto un trofeo Laigueglia, partecipando, poi, al Tour de France dove vinse la speciale classifica sprint nel 1966. Guido Neri, inoltre, militò in squadre come Molteni, con Gianni Motta, Max Mayer e la famosissima Scic con Vittorio Adorni che in quei giorni era il campione del mondo in carica. Di Martorano era originario un tale, di nome Mario Vicini detto gaibèra, il quale nella sua carriera dal 1936 al 1953 vinse anche un Campionato Italiano quello del 1939, Vicini indossò anche la maglia rosa per un giorno, vincendo in quegli anni alcune tappe del Giro d’Italia, al Tour De France, poi, la sua partecipazione fu di
grande successo giungendo secondo nel 1937 e sesto nel 1938. Tra i nomi che la storia del ciclismo ha legato a Martorano c’è anche quello di Armando Barducci, un temibile passista scalatore che fu gregario di fiducia dello svizzero Hugo Koblet, vincitore del Giro d’Italia del 1950. Ed ancora la storia di Martorano ci ricorda Gilberto Dall’Agata, che fu professionista dal 1954 al 1960 e che nel suo palmares annovera il Giro di Sicilia del 1955. Tanti furono i ciclisti che riuscirono ad ottenere successi e risultati di prestigio anche nelle categorie giovanili. Martorano infatti, diede luce a diversi ciclisti che furono i protagonisti nelle gare del passato, tra i dilettanti ricordiamo Gilberto Romagnoli, quest’ultimo ancora oggi tesserato come cicloamatore con il Martorano 95. Si mangiava pane e ciclismo, in quei giorni a Martorano, tant’è che nei primi anni ’90 erano due i gruppi di cicloamatori in
La ASD Cicloturismo Martorano 95 indossa la nuova divisa per festeggiare in questo 2015 i vent’anni dalla sua fondazione
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Un’immagine che ci riporta all’anno 1995
paese. Fu buona idea, quella che spinse le due società a cooperare tra loro, così nel 1994 le due compagini decisero di unirsi per dar vita ad un’unica struttura cicloamatoriale, cosa che avvenne appunto nel primo giorno del 1995. Da allora, il presidente è Guido Molari, che da quei giorni in questi vent’anni si assume la responsabilità quotidiana e l’impegno di guidare questo gruppo sempre più numeroso. Un gruppo questo di Martorano che sin dalla sua origine era composto quasi interamente da giovani ed appassionati del luogo, particolarità, questa, che ha sempre distinto il sodalizio cesenate. Oggi quei giovani, con qualche anno in più, fautori di questo grande gruppo ciclistico si rendono protagonisti con i nuovi arrivati raccontando e ricordando, episodi curiosi, divertenti, quei racconti di una passata e oramai offuscata memoria che vengono a galla nelle cene tra amici, quelle cene periodicamente organizzate nella sede sociale. Il clima è buono, l’armonia è grande e la voce si sparge. Così facendo un po’ alla volta, arrivano nuovi tesserati, anche ragazzi dal circondario, fino a giungere un gruppo di ben 92 ciclisti. Si sa come vanno queste cose, serietà e qualità portano ad ottenere degli obbiet-
tivi importanti ed è così che a metà del decennio scorso alcuni dei più forti cicloamatori Cesenati decidono di unirsi all’ASD Cicloturismo Martorano 95, rendendo più tecnico l’allenamento, e portando anche quel pizzico di sana rivalità che ti aiuta a crescere. La crescita porta anche a risultati, e così nello scorso anno uno dei ragazzi del Martorano 95, ottiene un risultato inaspettato, vince nella sua categoria la Granfondo Via del Sale Selle Italia che per gli amanti delle granfondo è uno dei traguardi più ambiti. Un’annata quella del 2014 che premia il sodalizio di Martorano con una serie di titoli a dir poco prestigiosi, quelli nella specialità contro il tempo con il titolo Italiano, poi quello Europeo ed infine per coronare una stagione fantastica anche l’Iride che indica il titolo Mondiale UISP. Buoni i risultati, interessanti i numeri. Ma con un profilo sempre moderato e la ferrea volontà di non fare mai il passo più lungo della gamba. Quando c’è crescita, quando arrivano risultati e riconoscimenti, questi sono sempre frutto di un sano impegno e divertimento, basti pensare che tutti i ciclisti tesserati con l’ASD Martorano 95, godono tra le altre anche di una libertà non comune, ovvero quella di potersi scegliere le manifestazioni e le gare a cui partecipare.
Con questa filosofia e con uno spirito societario volto all’aggregazione e alla condivisione di una passione comune, l’ASD Cicloturismo Martorano 95 ha carpito l’interesse di alcune importanti aziende, infatti vanta tra i propri sostenitori alcuni brand di rilievo nazionale, come Acqua Lauretana, Gensan e Nero Corsa, un vanto questo che premia il lavoro svolto in questi anni dal presidente Guido Molari e da tutti i collaboratori della società ciclistica. Ed infine ripercorrendo i principi di una grande società l’ASD Cicloturismo Martorano 95 pone tra i suoi obbiettivi annuali l’organizzazione di un evento che quest’anno è giunto alla sua 32a edizione, infatti il prossimo 31 maggio avrà luogo la Medio Fondo La Botticella, con partenza ed arrivo a Martorano di Cesena (FC) una manifestazione, questa, che nel corso degli anni ha lievitato il numero dei suoi partecipanti, i quali hanno da subito apprezzato il percorso ondulato tipico dell’entroterra romagnolo percorrendo la Valle del Savio, per poi raggiungere la cima Botticella (900 metri slm) e quindi ritorno a Martorano. Anche noi di INBICI magazine saremo presenti alla manifestazione e al pasta party per festeggiare insieme i vent’anni dell’ASD Cicloturismo Martorano 95.
82 a cura di BRUNO FILIPPI
LA GESTIONE FISICA DELL’ATLETA info@inbici.net
L’OPERATORE È UN PUNTO DI RIFERIMENTO; SERVE ESPERIENZA ED ANCHE LA GIUSTA TRANQUILLITÀ CON CUI INTERVENIRE, E DA TRASMETTERE
LE STRUTTURE DI UN ATLETA SONO COLLEGATE TRA LORO: MAI FARE L’ERRORE DI ADOTTARE UNA SOLA PRESSIONE DURANTE UN’INTERA SEDUTA!
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Riassumendo brevemente quello che abbiamo detto fin’ora, sottolineo ancora una volta che l’approccio manuale (il termine massaggio è limitante) richiede varie doti e conoscenze, oltre ad esperienza e casistica. Si parte sempre, sulla base delle informazioni dateci dall’atleta interessato, da un’attenta osservazione dei distretti da trattare e da ciò che le nostre mani percepiscono dai vari strati di tessuto. Prima di agire, quindi, bisogna essere sicuri di quale sia la situazione da raggiungere pianificando un percorso logico ed ottenere, così, il risultato atteso. Ricordo che il raggiungimento del risultato significa dare ed avere fiducia e sicurezza, e garantirsi negli incontri successivi maggior spazio di azione. Col tempo il rapporto operatore-atleta si consolida fino a raggiungere un feedback di estrema importanza.
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7 min
L’operatore deve diventare un punto di riferimento, ritenuto in grado di risolvere i problemi strutturali che disturbano, a volte seriamente, il gesto atletico, la performance e, di conseguenza, la condizione psicologica. Anche l’atteggiamento è di fondamentale importanza; si deve essere sereni, tranquilli e senza indecisioni o timori, perché questi elementi vengono involontariamente trasmessi e quindi recepiti rendendo precario già in partenza un risultato. Vediamo adesso di focalizzare con attenzione cosa andiamo ad evocare lavorando manualmente sulle fasce muscolari. La pressione esercitata con le mani ha una scala di sensibilità molto ampia, che si diversifica non per trattamento, ma per punti. Mi spiego: non fate mai l’errore di adottare una sola pressione durante tutta la seduta di trattamento, ma adattatela a seconda di quello che passa sotto la mano punto per punto
foto BETTINIPHOTO
83 sempre con l’intento di raggiungere la finalità prescelta. Tutto questo per il semplice motivo che stiamo lavorando su strutture strettamente collegate ad un sistema nervoso complesso che le comanda e le condiziona nella loro attività a seconda degli stimoli che arrivano. Tali stimoli, inoltre possono essere di diversa natura… provenire dall’esterno del corpo (temperatura, contatto, stimolo doloroso) oppure dall’interno (dolore, sensazione disagevole, temperatura tissutale…). Elemento fondamentale, facente parte delle categorie sopra menzionate, è sistema riflesso miotatico.
In sintesi è un sistema riflesso primitivo, cioè presente fin dallo sviluppo embrionale, che fa parte dell’attività comportamentale muscolare. La peculiarità è che viene controllato esclusivamente dal midollo spinale e non può essere condizionato volontariamente (da un comando proveniente dal cervello). Gli stimoli meccanici che raggiungono fasci muscolari e tendinei vengono raccolti sostanzialmente da due tipi di recettori che si localizzano fra tali fasci: gli organi tendinei del golgi, sensibili a variazioni di tensione del muscolo, e i fusi neuromuscolari, sensibili, invece, a variazioni di lunghezza del muscolo. Attraverso due cellule nervose, tali strutture comunicano in tempo reale le informazioni ricevute al midollo spinale e questo, dopo un’elaborazione, determina una risposta che può essere in contrazione o in rilassamento. Già dalla spiegazione anatomica di questo sistema si capisce chiaramente che le sollecitazioni che noi applichiamo durante un trattamento muscolare possono evocare risposte ricercate volutamente; ma nello stesso tempo anche risposte indesiderate che compromettono il trattamento stesso e provocare addirittura danni al tessuto. Ovviamente questo non deve succedere assolutamente, per cui ancora una volta sottolineo l’importanza di un’adeguata preparazione anatomica. Personalmente, durante il trattamento di un muscolo, utilizzo le diverse zone della mano in questo modo:
• Durante la valutazione “sensibile” dei piani = intera superficie del palmo e polpastrelli delle 5 dita; • Durante le pressioni attive di trattamento = calcagno, pollice e 4 dita assieme.
La scelta di questi punti è spontanea, cioè mi adatto a seconda di dove devo agire e con quale profondità e pressione. Mentalmente pensate sempre in quale porzione anatomica vi trovate, rispettando prominenze ossee e distinguendo zone tendinee da zone muscolari. Come già accenato negli articoli precedenti, inizialmente le fasce vanno portate in temperatura attraverso manovre di scivolamento e di scarico, durante le quali si ha modo di percepirne le condizioni. Dopo di che si lavorano eventuali punti contratti e di accumulo con movimenti pressori e semicircolari a frizione utilizzando calcagno e pollice. Alternate sempre con scarico in direzione dei linfonodi più vicini. La direzione delle manovre è sempre prossimo-distale, ad esempio nel massaggio di un arto inferiore si parte dall’inguine e si scende gradualmente verso il piede in modo da “svuotare” prima a monte ciò che potrebbe ostacolare lo scarico a valle. Importante saper percepire se nello strato sottocutaneo c’è ritenzione e ristagno di liquidi, problema frequente e soggettivo negli sportivi. In questo caso è preferibile trattare prima tale disagio con un trattamento di tipo linfodrenante per poi passare allo strato muscolare più profondo. Evitare possibilmente di voler gestire entrambe le situazioni andando direttamente sull’impastamento muscolare. Così si rischia di sommare l’accumulo liquido con il rilascio di tossine e di ingolfare troppo la gamba senza riuscire poi a pulirla completamente al termine del trattamento. Cercare di gestire la durata del trattamento senza però rischiare di interromperlo incompleto. Anche questo, purtroppo, è un problema frequente legato all’organizzazione lavorativa nel contesto in cui si opera. La cosa migliore è sempre quella di poter dedicare il giusto tempo ad ogni problematica fino a quando non si è terminato il lavoro.
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GRANFONDO LA GARIBALDINA a cura di LUCA ALÒ
info@inbici.net
AGLI OLTRE 1300 ISCRITTI I DUE PERCORSI HANNO CONSEGNATO I CLASSICI MANGIA E BEVI DELLA SABINA ROMANA E REATINA PARTENZA ED ARRIVO A MENTANA. LA MANIFESTAZIONE HA DATO SPAZIO ANCHE AL CAMPIONATO ITALIANO GIOVANI BIKER LAZIO NORD
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Rinnovato successo per la Granfondo La Garibaldina-Memorial Arnaldo e Maurizio Ciccolini a Mentana (Roma) dove il ciclismo è sempre più uno sport di casa e non teme mai confronti sia come partecipazione che nell’organizzazione generale. Anche quest’anno numeri stratosferici con l’ingresso di Emozione Bici e il ritorno del Trofeo Centro d’Italia, i circuiti di riferimento dell’edizione 2015 che hanno alzato gli indici di gradimento della manifestazione targata Gruppo Ciclistico Ciccolini Mentana: oltre 1300 gli iscritti, 1136 i partenti e 1045 gli arrivati in tutti e due i percorsi (lungo di 134 km e corto di 82 km) che i ciclo-master del Lazio e del Centro Sud Italia hanno imparato a conoscere e ad apprezzare con i classici mangia e bevi della Sabina Romana e Reatina tra Mentana, Fonte Nuova, Montelibretti, Nerola, Canneto Sabino, Montorio Romano, Moricone, Stazzano, Palombara Sabina e Guidonia. Grande bagarre per conquistare il podio nel percorso medio di 82 km ad opera di Fabrizio Giardini (Team Monarca Trevi), Aurelio Di Pietro (Team Go Fast), Stefano Colagè (Team Bike Emotion), Cristian Bisonni (Due Ponti Bike Lab) e Giordano Mattioli (Team Monarca Trevi). I cinque battistrada hanno aspettato l’ultimo chilometro per decidere le posizioni finali con la progressione vincente di Colagè (primo di categoria master 5) che è riuscito a battere per 2 secondi Giardini (primo tra i master 2) e poi Di Pietro a 11 secondi che ha conquistato il terzo posto in volata su Mattioli e Bisonni (primo tra gli élite sport). La mediofondo femminile ha incoronato la bella performance di Manuela De Iuliis (Falasca Zama Animabike, prima tra le master donna 1). Alle sue spalle, si è piazzata in seconda posizione Valentina Pezzano (ASD Petit Velo), terzo gradino del podio per Serenella Bortolotto (GS Concordia Foodoo, prima tra le master donna 2). Oltre ai già citati Colage (M5), Giardini (M2), De Iuliis (MW1) e Bortolotto (MW2) in evidenza sul medio anche i vincitori di categoria Marco Ottaviani (Team Bike Emotion) tra i master 3, Antonio Castorani (Team Go Fast) tra i master 4, Simone Lanzillo (Bicimania Terni) tra i master 1, Luigi Sernacchioli (Gruppo Sportivo Esercito) tra i master 7+, Sergio Micale (GS Bertucci) tra i master 6 e Stefano Diolaiti (GS Sportissimo Modena) tra i master 8. Ritmi intensi anche nella granfondo di 134 km con diversi atleti a cercare l’occasione
della fuga: gli unici a riuscirci in maniera concreta sono stati Marco Sivo (Pedale Bellonese) e Davide Aufiero (Equipe Exploit) soltanto negli ultimi 25 km sull’ascesa per Palombara Sabina mentre nulla hanno potuto i più immediati inseguitori Emiliano Bolletta (Ora et Labora), Fabrizio Venezia (Team Ladispoli) e Andrea Pezzotti (Rieti Riding Sport Club). Sivo (primo di categoria élite sport) e Aufiero (primo tra i master 1) hanno conquistato il traguardo nell’ordine complimentandosi a vicenda mentre dietro di loro è stata lotta aperta per il terzo gradino del podio ad appannaggio di Venezia davanti a Pezzotti (primo tra i master 3) e Bolletta. Al femminile si è rinconfermata la vincitrice uscente e campionessa italiana in carica Elena Cairo (AS Roma Ciclismo, prima tra le master donna 1) con ampio margine sulla compagna di squadra Manuela Lezzerini e a podio anche la “mamma volante” Costanza Martinelli (Cicli Fatato, prima tra le master donna 2). Assieme a Sivo, Aufiero, Pezzotti, Cairo e Martinelli, in evidenza sul lungo anche Massimo Costa (MB Lazio Ecoliri) nella categoria master 4, Luca Clementi (Cicli Castellaccio) tra i master 1, Antonio Gambacorta (Team Monarca Trevi) tra i master 5, Fabio Fioravanti (Redingò Cycling Team) tra i master 6 e Salvatore Colandrea (Nettuno Race) tra i master 8. Non solo i grandi, anche i baby Garibaldini hanno avuto la loro passerella con il Campionato Giovani Biker Nord di Roma, a cura di Massimo Franco e Paolo Matteucci: tanti sorrisi, applausi, premi e gadget ricordo per tutti in questa manifestazione giovanile di
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contorno che ha avuto il suo bel successo dentro il Parco Cinque Pini a pochi passi dal traguardo. Un parterre impreziosito da tante presenze: l’ex professionista Alessandro Proni, l’under 23 Giorgia Fraiegari in forza alla Bepink Laclassica, l’élite Marco Bernardinetti (Ciclistica Malmantile), Stefano Vitellozzi in sella al tandem con il figlio autistico Francesco, il commissario tecnico della nazionale italiana di paraciclismo Mario Valentini con gli azzurri della specialità Pierpaolo Addesi e Fabio Farroni, il professionista dell’Amore&Vita Antonio Di Battista, oltre al sindaco Altiero Lodi e al vice sindaco Mario Pandolfi per il Comune di Mentana, Claudia Salvi e Giorgia Gasbarro per conto di Europe Direct Roma, il vice direttore della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia Emilio Dalmonte, Luigi Neri e Giuseppe Costantini come referenti di Emozione Bici, Nicolangiolo Zoppo coordinatore del Trofeo Centro d’Italia, Enzo Martino presidente della commissione ciclismo CSI Lazio; tra i personaggi più acclamati l’eclettico attore-chef Paolo Celli, il Garibaldi in chiave moderna che ha salutato il pubblico della Garibaldina a bordo di una macchina scoperta sul percorso lungo di 134 km. Ora la Granfondo Garibaldina guarda lontano, pedala col motto “dove si respira la passione” ed è sempre all’altezza del nome che porta: il Gruppo Ciclisitco Ciccolini Mentana è infinitamente grato ai tanti sostenitori, a tutti i partecipanti e gli addetti ai lavori che hanno manifestato fiducia e interesse a un evento sempre più alla portata dei ciclisti e delle famiglie al grido di “tutti pazzi per la Garibaldina”!
I vincitori del percorso Granfondo Marco Sivo e Davide Aufiero
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TRENTINO MTB PRESENTED BY CRANKBROTHERS
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DOPO L’APERTURA A CAVARENO, IL 14 GIUGNO SI CORRE A LAVARONE L’EDIZIONE NUMERO 20 DELLA 100 KM DEI FORTI ALPE CIMBRA A MISURA DI FAMIGLIA. ED È FORTE IL LEGAME CON LA STORIA, TRA PERCORSI CHE RIMANDANO AI FATTI DI 100 ANNI FA
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Il dado è tratto. “Trentino MTB presented by crankbrothers” ha preso il via in questo mese di maggio ed è pronto a mostrare a tutti i biker le sue sei… facce, formate dalle più spettacolari bike-marathon del Trentino. Domenica 3 maggio la ValdiNon Bike ha aperto a Cavareno i giochi della settima edizione della serie, con il collaudato percorso di 43 chilometri e 1200 metri di dislivello che ha visto centinaia di biker godersi una full immersion fra frutteti, masi e specchi d’acqua della valle delle mele per antonomasia. Dopo la prova d’esordio il calendario di “Trentino MTB” presenta un vero e proprio appuntamento con la storia: la 100 Km dei Forti dell’Alpe Cimbra di Lavarone, Folgaria e Luserna. La gara sarà di scena domenica 14 giugno e con i suoi percorsi Classic e Marathon porterà i biker attraverso vecchie strade militari e single track, fra le fortezze
5 min degli Altipiani Cimbri dove un secolo fa gli eserciti austriaci e italiani si fronteggiarono durante la Grande Guerra. Se gli itinerari di gara della 100 Km dei Forti sono legati a doppio filo con la Storia dalla S maiuscola, la manifestazione rappresenta anche una buona fetta di storia della mountain bike italiana, visto che domenica 14 giugno a Lavarone si disputerà l’edizione numero 20 della bike marathon organizzata dallo Sci Club Millegrobbe. La 100 Km dei Forti, infatti, vide la luce nel “lontano” 1996 e in questi anni ha visto transitare i migliori biker in circolazione, ma soprattutto migliaia di appassionati ed escursionisti che si sono divertiti pedalando fra le imponenti fortezze dell’Alpe Cimbra come Forte Belvedere Gschwent, in cui oggi si trova un museo della Grande Guerra. Proprio in occasione del Centenario del
primo conflitto mondiale l’Azienda di Promozione Turistica di Folgaria, Lavarone e Luserna ha aperto una nuova sezione del proprio sito web dedicata alla Grande Guerra (http://centenario.alpecimbra.it) dove, oltre al calendario degli eventi e delle tante iniziative in programma sull’Alpe Cimbra, si possono trovare anche le descrizioni dettagliate dei forti Cherle, Lusérn, Sommo Alto e Dosso delle Somme lambiti dai tracciati della bike marathon. L’Alpe Cimbra, inoltre, è un luogo ideale dove biker e famiglie possono trascorrere un fine settimana nel segno dello sport e delle attività all’aria aperta e sul sito www.alpecimbra.it sono disponibili proposte turistiche dedicate a tutti i biker: da chi preferisce pedalare in tranquillità fra boschi e prati, sino agli amanti della velocità visto che a Lavarone, in località Bertoldi, c’è un Bike Park con 3 tracciati
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dedicati a downhill e freeride. Il fine settimana del 14 giugno rappresenta quindi un’opportunità perfetta per trascorrere qualche giorno a Lavarone e dintorni perché la 100 Km dei Forti, come sempre, sarà anche la prova conclusiva del 1000Grobbe Bike Challenge il circuito che include gli altri appuntamenti dedicati alla mountain bike sull’Alpe Cimbra come la Lavarone Bike e la Nosellari Bike, in calendario venerdì 12 e sabato 13 giugno. La 100 Km dei Forti di domenica 14 giugno fa parte del Trek Zerowind Off Road Challenge oltre ad essere, come detto, la seconda frazione di “Trentino MTB presented by crankbrothers”, che una settimana più tardi si sposterà ai piedi del Gruppo del Brenta per la Dolomitica Brenta Bike di Pinzolo e Campiglio. La gara, alla seconda edizione, ripropone i percorsi “rock” e “pop” da 82 e 45 km rinnovati e resi ancor più spettacolari
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fra single track e sentieri della Val Rendena e delle Dolomiti di Brenta, patrimonio UNESCO dell’umanità. Dopo l’appuntamento del 21 giugno a Pinzolo il challenge si fermerà per ricaricare le batterie e tornare più elettrizzante che mai domenica 2 agosto con La Vecia Ferovia dela Val de Fiemme. Domenica 30 agosto toccherà poi alla Val di Sole Marathon prima del finale fra i colori d’autunno della 3T Bike di Telve Valsugana del 4 ottobre prossimo, quando si conosceranno vincitori e vinti della serie. Intanto, per non perdersi nemmeno una pedalata di “Trentino MTB presented by crankbrothers” basta seguire il sito www. trentinomtb.com e la pagina Facebook del circuito, sempre aggiornati con le ultime news sul challenge e sulle sue sei entusiasmanti tappe.
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SALLY BIGHAM VAL DI SOLE MARATHON – 2014
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ORTLER BIKE MARATHON a cura di NEWSPOWER
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È LA PRIMA EDIZIONE E SONO PREVISTI 1500 BIKER DA TUTTA EUROPA CON PARTENZA ED ARRIVO NELLA SPLENDIDA GLORENZA SALITE IMPEGNATIVE ED AMPIE DISCESE, NELLA CLASSIC DA 51 KM E NELLA VERSIONE MARATHON DA 90, CON 3000 METRI DI DISLIVELLO
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L’attesa sta per terminare e sabato 6 giugno Glorenza e gli sterrati altoatesini della Val Venosta subiranno una vera e propria invasione da parte dei biker di tutta Europa. La Ortler Bike Marathon, al debutto quest’anno, ha già incassato un grande successo ancor prima di prendere il via e la partecipazione sarà davvero massiccia: allo start, infatti, sono attesi 1500 atleti da ogni angolo della penisola con 48 province e 14 regioni rappresentate e presenze persino da Puglia e Sicilia. Ma l’appeal della Ortler Bike Marathon travalica i confini visto che nemmeno centinaia di stranieri si perderanno l’appuntamento con la MTB in Val Venosta. Austriaci, tedeschi e svizzeri saranno presenti in massa ma sabato 6 giugno allo start di Glorenza non mancheranno biker australiani, olandesi, britannici, francesi e russi. Il segreto del successo si spiega facilmente, visto che la gara affianca elevati standard organizzativi a due percorsi spettacolari e alla portata di tutti, immersi in un contesto come quello dell’Alta Val Venosta dove natura, cultura e gastronomia regalano ai visitatori un’infinita serie di occasioni di svago, relax e divertimento. La 1a Ortler Bike Marathon scatterà sabato 6 giugno all’ombra delle mura di Glorenza e il menù dei percorsi si adatta ai palati di tutti i biker: il “classic”, infatti, misura 51 km e presenta un dislivello di 1600 metri, mentre il “marathon” di 90 km e 3000 metri di dislivello è perfetto per gli amanti di salite e passaggi tecnici. Dopo lo start da Glorenza si attraversa il centro di Burgusio e al chilometro 5 di gara le strade dei due itinerari si dividono: il “classic” procede lungo il fondovalle verso i Laghi di San Valentino e Resia, mentre il “marathon” si inerpica subito verso l’abbazia di Monte Maria e la lunga salita verso il Lago dei Preti, “vetta” della Ortler Bike Marathon dall’alto dei suoi 2230 metri di quota, dove si apre uno splendido panorama sulla Val Venosta e sulle cime dell’Ortles. La discesa successiva sarà seguita dalle ascese verso Malga Brugger e l’incantevole Val Roja, prima di planare verso il Lago di Resia e ricongiungersi con
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la traccia del “classic” per affrontare i 7 km di ascesa che porteranno in località Mösl. Una lunga discesa porterà la gara verso la frazione di Mazia dopodiché ci sarà un breve tratto in contropendenza e di nuovo in picchiata verso l’imponente Castel Coira e Sluderno, quando al traguardo di Glorenza mancheranno solo gli ultimi 5 km di pianura. La finish line, così come il quartier generale della Ortler Bike Marathon, verrà allestita nel cuore della cittadina medievale, dove sabato 6 giugno saranno impegnati anche i biker in erba della gara per bambini. L’evento promozionale, gratuito e aperto a tutti, è riservato ai nati fra il 2000 e il 2011 che si divertiranno in un circuito di 2 km e al termine della gara ogni concorrente riceverà gadget e premi. Inoltre, nel fine settimana della manifestazione il comitato organizzatore dell’ASD Ortler Bike Marathon regalerà a biker e accompagnatori momenti di intrattenimento nel tendone coperto di Glorenza a base di sfilate di moda, musica dal vivo e gastronomia tirolese. Per chi invece, vuole regalarsi un’intera vacanza nel segno della mountain bike sono a disposizione
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“Le Giornate di Allenamento e Prova”, vero e proprio bike tour che, oltre alla partecipazione alla gara e al pernottamento, comprende anche lezioni teoriche dedicate alla tecnica, test di prodotti ed escursioni sui percorsi più spettacolari della Val Venosta: tutti i dettagli sul pacchetto sono rintracciabili sul sito ufficiale della gara. Le iscrizioni alla Ortler Bike Marathon sono aperte e al momento della registrazione i biker, oltre ad assicurarsi il pacco gara inclusivo di zaino tecnico, prodotti tipici venostani e buono per un ingresso alla piscina di Malles Venosta, potranno anche decidere di “regalarsi”, a soli 30 Euro, la maglia tecnica della Ortler Bike Marathon. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.ortlerbikemarathon.it, mentre per non perdersi nessun aggiornamento sulla gara di sabato 6 giugno basta un “like” alla pagina Facebook della manifestazione. foto SABINE JACOB
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OLTRE L’OSTACOLO
a cura di ROBERTO ZANETTI foto di ROBERTO ZANETTI E MASSIMILIANO LETTIERI
CANYON NERVE AL 9.0, NIENTE È IMPOSSIBILE
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TANTA SOSTANZA SOTTO IL SELLINO E UN NERO OPACO CHE LASCIA POCO SPAZIO ALLA FANTASIA. STIAMO PARLANDO DELLA NERVE AL 9.0, IL MODELLO DI MAGGIOR SUCCESSO NELLA GAMMA MTB DI CANYON: QUALITÀ, PREZZO E TECNOLOGIA CONCENTRATE IN UN SOLO UNICO PRODOTTO
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La nostra prova: «Vai ovunque e fai qualsiasi cosa». Questo è lo slogan che compare sulla pagina d’apertura del catalogo Canyon dedicato alle Nerve AL. Se avete notato ho utilizzato il plurale “alle” perché di Nerve AL, sul dettagliatissimo sito on line di Canyon, ce ne sono ben otto di modelli con allestimenti, caratteristiche e prezzi diversi per tutti i gusti ma con un denominatore comune: la grande versatilità! Ed è proprio questa sua caratteristica che distingue la hardtail tedesca da altre full suspended in circolazione. Alle volte, causa le geometrie troppo estreme o ai materiali particolarmente sofisticati, si vincola il mezzo ad un uso limitato che non permette di sfruttare al meglio il potenziale della bici. La Nerve AL 9.0 testata in questo servizio, invece, utilizza e ottimizza l’agilità di un telaio da 120 mm di escursione ideale per ogni genere di trail: dal divertimento puro su sentieri collinari e all mountain, all’XC veloce, fino a performance più impegnative nelle discese su fondi sconnessi e tortuosi. Inoltre, le affidabilissime ruote Spline ONE di DT Swiss da 27,5” fanno il resto; il giusto compromesso che segue la scia del momento ma non per fare tendenza, bensì per uno scopo funzionale. Non ne ho avuto la controprova ma sono quasi certo che la Nerve, equipaggiata con un’altra coppia di cerchi magari da 29” (e ovviamente con un altro telaio di dimensioni differenti), non potrebbe dare le medesime risposte di guida riscontrate su questo modello e con questa componentistica. Leggermente penalizzata nell’enduro a causa di un’escursione che raggiunge solo, si fa per dire, i 120 mm, la Nerve AL 9.0 si è dimostrata una MTB molto scorrevole – leggera – agile e, da come Canyon ci ha ormai abituati in tutte le sue bici, molto confortevole. Cosa c’è! Se nel “cosa manca” ci lamentiamo della carenza di un lockout al manubrio per comandare la forcella (come leggerete nel paragrafo successivo) nel “cosa c’è”, invece, promuoviamo a pieni voti la scelta di
Test bike
Caratteristiche Tecniche
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dotare la Nerve AL 9.0 di un reggisella telescopico. Un dispositivo così è indispensabile su mountain bike di questo tipo, non
solo per la praticità ma, soprattutto, per arricchirne il contenuto tecnico della dotazione di serie.
• Telaio: Canyon Nerve AL • Cambio: Shimano Deore XT Shadow Plus 10s • Deragliatore posteriore: Geargrop nr. 27 • Deragliatore anteriore: Shimano Deore XT 10s • Guarnitura: Tripla 22/30/40 - Shimano Deore XT 10s – pedivelle 175 mm • Catena: KMC X10-93 • Ruota libera: Shimano Deore XT 10s • Movimento centrale: Shimano Deore XT • Freni: Shimano Deore XT • Leve freni: Shimano Deore XT • Forcella: Fox 32 Float CTD Fit Performance • Ammortizzatore centrale: Fox Float CTD Performance Boost Valve • Serie sterzo: Cane Creek 40 • Attacco manubrio: Canyon V14 • Manubrio: Canyon H14 Rise AL • Reggisella: Rock Shox Reverb Stealth • Sella: Fi’zi:k Tundra 2 MG • Manopole: Ergon GA-1 Evo • Cerchi: DT Swiss XM 1501 Spline ONE • Coperture: Continental Mountain King 2,2” Black Chili • Taglie: XS-S-M-L • Colori: stealth grey/green (come bici testata in foto) • Peso bici completa (come in foto): 12,2 kg senza pedali
Cosa manca? In virtù dell’ottimo rapporto qualità/prezzo proposto dal costruttore sul mezzo testato, avrei gradito usufruire del sistema “lockout” fissato sul manubrio, senza dover intervenire manualmente sulla forcella per indurire o spingere più a fondo l’ammortizzatore. Alle volte un piccolo dettaglio può davvero fare la differenza e dare qualcosa in più, specialmente se la bici in questione rappresenta un marchio noto come Canyon che ci ha sempre abituati troppo bene; in positivo, ovvio… Canyon Nerve 9.0
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Il Produttore Canyon Web site: www.canyon.com Centro Servizi e Assistenza Canyon in Italia: Canyon Italia Srl Verona Tel: +39 045 508894 E-mail: italia@canyon.com Web site: www.canyon.com/it In vendita a partire da: A catalogo Tempo di consegna: Disponibilità a seconda del modello sul sito ufficiale Canyon Prezzo: € 2.599,00 al pubblico, IVA inclusa come bici testata in foto (colore ed allestimento) Le levette del cambio e del freno, posizionate in prossimità della manopola destra del manubrio, sono dotate di comando a pulsante del reggisella telescopico Rock Shox
Accessori e materiali utilizzati per il test: • Casco: Carrera Radius www. carreraworld.com • Occhiali: Salice ITA 002 www.saliceocchiali.it • Scarpe: Nalini Octopus mtb www.nalini.com • Abbigliamento: iNBiCi by Vifra www.vifra.it • Strumentazione: GPS Garmin 500 www.garmin.it • Pedali: Keywin mod. Leopard CR-MO www.keywin.com • Portaborraccia: Elite in alluminio www.elite-it.com
Sulla Nerve 9.0 è montata la sella Tundra 2 MG di Fi’zi:k, studiata appositamente per le discipline dell’off road
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RALLY DI ROMAGNA a cura di NEWSPOWER
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DAL 30 MAGGIO LA SESTA EDIZIONE. ED È BOOM DI ISCRITTI. PERCORSO DI GRANDE PRESTIGIO E PANORAMI MOZZAFIATO ED IL PRIMO GIUGNO LA GRAN FONDO VENA DEL GESSO, PROVA UNICA COPPA DEL MONDO ACSI APERTA A TUTTI GLI ENTI DELLA CONSULTA
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La sesta edizione del Rally di Romagna è ai blocchi di partenza. Riolo Terme (RA) e gli sterrati del Parco Naturale della Vena del Gesso Romagnola verranno solcati dai biker che dal 30 maggio al 3 giugno si daranno appuntamento sulle colline ravennati per dare l’assalto agli off road che attraversano la dorsale gessosa più imponente d’Italia, dove rocce grigio argentee e calanchi formano un paesaggio unico e spettacolare. Il Rally di Romagna si articola in cinque tappe, con partenza e arrivo a Riolo Terme, fra le quali spicca la Gran Fondo Vena del Gesso di domenica 31 maggio: la seconda frazione del Rally, infatti, è inserita in due delle più note serie dedicate alle ruote artigliate come il Prestigio MTB e il circuito 3 Regioni Scott e da quest’anno assegna anche i titoli del Campionato del Mondo ACSI aperto agli enti della consulta. Il quartier generale della manifestazione verrà allestito all’ombra dell’imponente Rocca Sforzesca di Riolo Terme, che per cinque giorni aprirà le porte a biker e accompagnatori con tante iniziative dedicate a far scoprire il territorio alle centinaia di iscritti del Rally di Romagna e della bike marathon come, tanto per fare qualche esempio, gli sconti per accedere alle Terme di Riolo, il mercatino con i prodotti enogastronomici romagnoli o il menù tipico del Rally servito da ristoranti e trattorie della zona, cui si aggiungono anche eventi destinati agli alunni delle scuole locali e ai biker in erba.
Sempre per rimanere in tema di “specialità romagnole”, da quest’anno Gran Fondo Vena del Gesso e Rally di Romagna annoverano fra i propri partner anche Natura Nuova, azienda ravennate specializzata nella produzione di frutta e proteine vegetali che si distingue per la grande attenzione nella scelta delle materie prime e al rispetto per l’ambiente. I prodotti Natura Nuova, come sottolinea il fondatore dell’azienda Gabriele Longanesi, si adattano perfettamente agli sportivi e ai biker. «La nostra azienda ha sempre rivolto una particolare attenzione alla produzione di frutta, proteine vegetali e sciroppi di glucosio di facile assimilazione e quindi ideali per chi fa sport. Nel 2006 siamo stati fornitori ufficiali per pasti e ristori degli atleti impegnati alle Olimpiadi di Torino e i nostri prodotti vengono utilizzati da decine di società ed eventi sportivi in tutta Italia, senza dimenticare che il nostro testimonial è il nuotatore Filippo Magnini». L’azienda di Longanesi, che fa anche parte del noto consorzio Almaverde Bio, ha subito accolto con entusiasmo la proposta degli organizzatori di Romagna Bike Grandi Eventi e nel pacco gara della Granfondo Vena del Gesso e del Rally di Romagna verranno inseriti i prodotti Natura Nuova: «Siamo un’azienda romagnola – prosegue Longanesi – e il Rally di Romagna si sposa perfettamente con la nostra filosofia visto che si tratta di una manifestazione che promuove lo stile di vita sano, lo sport e
il rispetto per l’ambiente, in un contesto ideale per la mountain bike come quello delle nostre colline. Tutti i biker, quindi, troveranno nel pacco gara i nostri prodotti, rigorosamente biologici e provenienti dalle coltivazioni romagnole». L’energia della frutta e dei cereali Natura Nuova sarà fondamentale per gli atleti in gara, dato che il Rally di Romagna propone cinque avvincenti tappe sugli sterrati dell’Appennino Tosco-Romagnolo fra le province di Ravenna, Bologna e Firenze tutte con partenza e arrivo da Riolo Terme. Sabato 30 maggio si comincerà in maniera “soft” con una frazione-prologo di 17 km e 500 metri di dislivello fra i calanchi appenninici, il giorno successivo invece sarà la volta della Gran Fondo Vena del Gesso con partenza alle 9.30 e un itinerario di 49 km e 1600 metri di dislivello. Lunedì 1° giugno la terza frazione propone alcuni chilometri a velocità controllata prima della scenografica partenza all’interno della cava di gesso di Monte Tondo. La tappa si snoderà poi per 50 km e 2300 metri di dislivello sui single track appenninici che attraversano i territori della Linea Gotica, teatro di scontri e battaglie durante la Seconda Guerra Mondiale, mentre la finish line sarà posta a Casola Valsenio e anticiperà il rientro, nuovamente con tempo “neutralizzato”, a Riolo Terme. La penultima frazione sarà la “regina” del Rally dall’alto dei 95 km e 2900 metri di dislivello complessivi, con i biker impegnati fra sentieri e passaggi tecnici della dorsale appenninica sino a Palazzuolo sul Senio, per poi ritornare a Riolo Terme transitando da Monte Battaglia e dalla Riva di San Biagio della Vena del Gesso. L’ultima fatica del Rally di Romagna avrà come fulcro il territorio di Brisighella e terrà impegnati gli atleti sugli sterrati che circondano questo caratteristico borgo medievale per 77 km e 2700 metri di dislivello prima del traguardo di Riolo Terme, dove mercoledì 3 giugno si concluderà il Rally di Romagna 2015. Le iscrizioni alla Gran Fondo Vena del Gesso sono ancora in corsa e per tutte le informazioni sulla bike marathon e sul Rally di Romagna basta accedere al sito www.rallydiromagnamtb.it e seguire la pagine facebook e twitter della manifestazione.
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UNIONE CICLISTICA PAESE a cura di ROBERTO ZANETTI foto di UC PAESE
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RIPARTE PER IL 2015 CON GRANDI AMBIZIONI
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La stagione entra nel vivo e l’Unione Ciclistica Paese riparte per una nuova annata che si preannuncia intensa per i propri tesserati e per il nuovo direttivo, sempre condotto dall’instancabile presidente Aldo De Ros. Domenica 15 marzo, dopo una breve sgambata in bicicletta, alla presenza del neo-assessore allo sport Camillo Silvello e di una sessantina di soci – tra i quali anche una quindicina di donne – nella sala consigliare del comune di Paese (TV) è stato presentato ufficialmente il calendario cicloturistico con gli impegni sociali per il 2015. È stata riconfermata la presenza dei cicloamatori dell’Unione Ciclistica Paese alle maggiori granfondo del Triveneto tra le quali “La Pinarello”, la granfondo del Centenario, la granfondo delle Tre Nazioni di Buttrio e numerosi altri eventi. Inoltre ci piace ricordare come i tesserati dell’UC Paese partecipino attivamente all’organizzazione della manifestazione benefica “Paese in bicicletta”, in collaborazione con il Comune di Paese. In occasione del 38° anno di vita di questa storica società ciclistica è stata presentata
Foto di gruppo dell’Unione Ciclistica Paese 2015
anche la divisa sociale 2015, rinnovata nello stile e nei colori; un tocco di “fresco” per creare nuovi stimoli e nuove motivazioni. Il presidente Aldo De Ros, aspetta con il solito grande entusiasmo che lo contraddistin-
gue, tutti coloro che volessero entrare a far parte del gruppo dell’Unione Ciclistica Paese; appuntamento fisso ogni giovedì sera presso la nuova sede operativa, all’interno di Villa Panizza in via Trieste a Paese.
Alcune rappresentanti del “gentil sesso” tesserate nel 2015 per l’Unione Ciclistica Paese. Seduti da destra il presidente Aldo De Ros, l’assessore allo Sport del comune di Paese, Danilo Silvello e, in piedi in seconda fila, lo sponsor Demis Gabbin de “la Casa dell’Automatismo”
La 24Ore della Serenissima
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CIRCUITO NAZIONALE ENDURANCE 24ORE MTB ITALIAN CHALLENGE
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a cura della REDAZIONE
PROVE IN TRE REGIONI PER GLI AMANTI DELL’ENDURANCE, SQUADRE O SOLITARI. UNA SFIDA CHE TROVA SEMPRE PIÙ CONCORRENTI DA FINALE LIGURE A STEVENÀ, DA BARBARANO VICENTINO A ROMA. DOVE IL FILO CONDUTTORE RESTA COMUNQUE IL DIVERTIMENTO!
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La sfida è prima di tutto con se stessi. Questo assunto ben lo conosce chi va in bicicletta, dove il nemico è certamente l’avversario, a volte il vento, spesso la salita. Ma dove il principale limite da superare è sempre e comunque quello che il ciclista stesso pone tra sé e l’obiettivo prefissato. Questo è tanto più vero quanto inquadrato in una sfida che sta diventando sempre più popolare, quella delle 24 Ore in mountain bike. Che sia in squadra, o ancor di più in solitaria, partecipare ad un evento endurance del genere sta diventando sempre più comune; grazie a realtà come quella della 24H della Serenissima, di Barbarano Vicentino, e come le altre che fanno parte del Circuito Nazionale En-
durance 24Ore MTB Italian Challenge che si apre tra pochissimi giorni con la storica prova di Finale Ligure. Dal 22 al 24 maggio, è la più longeva d’Italia e la più partecipata di tutta Europa, essendo nata nel 1999 e potendo contare, nell’ultima edizione, su circa tremila iscritti. Un numero destinato ad aumentare anche quest’anno, perché la filosofia con cui è nata è quella giusta: dare valore al territorio, renderlo turistico grazie allo sport, rendere il partecipante alla manifestazione un vero e proprio protagonista (basti pensare ai 6 spettacoli musicali dal vivo organizzati in due giorni, col biker che nel suo percorso di 11,7 chilometri passa pure sul palco…). Il 6 e 7 giugno ci si sposta a Stevenà, in proLa 24Ore di Roma
vincia di Padova. Sesta edizione e percorso invariato, un anello da 5 chilometri che passa tra cortili privati e ciottolati illuminati nella lunga notte dei solitari. Poco dislivello, 90 metri, ma un susseguirsi di saliscendi davvero impegnativo. Anche qui non mancano alcune chicche: dalle manifestazioni di supporto, cena di pesce, spettacolo di zumba e spettacolo pirotecnico, fino alla mini 24H, che in realtà essendo dedicata ai più piccoli dura esattamente 24 minuti. Per arrivare poi al pacco gara, che tra l’altro contiene anche uno smanicato altamente professionale, che già da solo supera il costo dell’iscrizione. Che, ricordiamo, può essere effettuata solo on line sul sito degli organizzatori, larocciateam.it.
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La 24Ore di Finale Ligure
Circa un mese dopo siamo in provincia di Vicenza, a Barbarano Vicentino. Sui Colli Berici, la sesta edizione di una 24H che sta crescendo alla grande grazie alla passione ed all’impegno di Adventure&Bike, che coordina pure l’intero circuito. Una tre giorni di attività, dal 3 al 5 luglio, che coinvolge davvero tutto il paese, che partecipa attivamente ospitando persino i ciclisti secondo l’usanza denominata “adotta un solitario”. Il percorso coinvolge anche un bike park, e per la prima volta si passerà anche nella piazza centrale di Barbarano. Spettacoli a supporto dei tanti che parteciperanno alla tre giorni, ma senza pedalare, ed un pacco gara che scompare lasciando spazio ad un premio di partecipazione. Cambia il senso del pacco, degli omaggi, che non sono più quindi legati in un qualche modo alla gara stessa, ma diventano un riconoscimento per la scelta fatta dal biker di prendere parte alla festa vicentina. Anche in questo caso, come quello friula-
foto LARS SCHAEFER
no, il premio presenta tra l’altro un sacco a pelo del valore maggiore dell’intera quota di partecipazione. Sarà prova unica di Coppa del Mondo ACSI. Dall’11 al 13 settembre il circuito trova la sua degna conclusione nella città eterna. Percorso quasi “no dislivello”, in una edizione numero 10 come sempre in-
corniciata nel parco degli Acquedotti. La denominazione “24H SPQR” sta anche a ricordare, fin troppo facile, la storia di cui è impregnato il parco di 240 ettari che ospita la manifestazione. Qui, non a caso, la prima squadra classificata conquista il premio “Elmo Centurione Romano”, i primi solisti quello “Daga Romana”.
102 a cura di PAOLA LANARI*
DOSSIER SPORT E MEDICINA
ESAME BAROPODOMETRICO
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In cosa consiste l’esame baropodometrico? L’esame baropodometrico è un metodo diagnostico non invasivo che consente di avere una valutazione computerizzata dell’appoggio plantare in posizione statica (da fermi) e dinamica (in movimento). Le acquisizioni sono precise, istantanee, ripetibili. L’interpretazione dei parametri e delle immagini consente di valutare il comportamento generale del sistema posturale. È possibile rilevare le proiezioni a terra dei baricentri, l’andamento del baricentro generale durante il passo e la distribuzione del carico del paziente. Inoltre con la valutazione baropodometrica si ha anche una valutazione stabilometrica misurando le oscillazioni posturali rilevandone l’instabilità, ossia problemi di equilibrio del paziente che potrebbero essere dovuti ad interferenze vestibolari, oculomotori, odontostomatognatici, oppure a patologie esterocettive plantari e propriocettive. Le acquisizioni sono precise, istantanee, ripetibili. L’esame baropodometrico è un metodo diagnostico non invasivo. In quale campo medico è utile l’esame baropodometrico? Si hanno richieste nell’ambito ortopedico, fisioterapico, riabilitativo ed è impiegato anche nella medicina dello sport, medicina del lavoro, in campo odontostomatologico ed oculistico. Dall’esame di baropodometria, in caso di necessità, si può realizzare un plantare su misura strettamente personalizzato in grado di correggere, migliorare e stabilizzare patologie che si sono create nel paziente e, conseguentemente, si migliora la postura. I plantari realizzati su misura accompagnano e consolidano le terapie fisiche, fisioterapiche già effettuate o in corso di
fase statica
svolgimento, al fine di far ottenere al paziente tutto il beneficio dei trattamenti. Quali sono le principali patologie dove trova indicazione l’esame baropodometrico? • dolore ai piedi • mal di schiena • controllo della postura • disturbi dell’equilibrio • disturbi odontostomatognatici
*Tecnico Ortopedico centro Fisioradi Pesaro fase dinamica
fase dinamica
info@fisioradi.it
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SALUTE & BENESSERE alessandrogardini@gmail.com
a cura del dottor ALESSANDRO GARDINI* Tempo di lettura
VACCINUM MACROCARPON
8 min
E RIMEDI NATURALI PER IL BENESSERE DELLE VIE URINARIE
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Il sistema urinario ha la funzione di eliminare, attraverso la produzione di urina, i prodotti di scarto del metabolismo proteico (per esempio urea, acido urico, creatinina), acqua, ioni, residui di farmaci e sostanze estranee. È pertanto indispensabile per mantenere inalterato l’equilibrio idrosalino, il pH ematico e la composizione del sangue. L’urina prodotta dai reni viene portata all’esterno dalle vie urinarie che terminano nella vescica, ed a sua volta è portata fuori dall’uretra. La vescica ha una notevole resistenza alle infezioni da microrganismi ed in condizioni normali l’urina che contiene è sterile, tuttavia i batteri possono raggiungere la vescica per via ascendente attraverso la risalita lungo l’uretra dopo emissione con le feci, discendente per discesa dal rene o ematica. Le infezioni possono interessare le basse vie, come l’uretrite e la cistite, oppure le alte vie e parliamo quindi di pielonefrite e ascesso perirenale. La cistite è una fastidiosa infiammazione della mucosa vescicale e colpisce prevalentemente il sesso femminile. I batteri maggiormente responsabili delle infezioni urinarie sono rappresentati dall’Escherichia Coli (per l’80 % dei casi) ed in taluni casi Proteus e Klebsiella ed Enterobacter. I sintomi che caratterizzano l’infezione urinaria sono diversi: sensazione di bruciore, minzione frequente, aumentata minzione notturna, iperpiressia, dolore ai reni che interessa il tratto urinario superiore. La cistite può manifestarsi per la presenza di numerose condizioni predisponenti: debilitazione del sistema immunitario in seguito a terapia antibiotica, alimentazione irregolare, stress eccessivo, affaticamento fisico e mentale, scarsa od eccessiva igiene intima, l’utilizzo di assorbenti interni. Altri fattori da considerare sono la gravidanza, in quanto gli estrogeni causano dilatazione dell’uretere e riducono il flusso dell’urina, eventuali malformazioni dell’apparato urinario, i rapporti sessuali, l’ipertrofia prostatica e il diabete per la presenza di glucosio nelle urine che favorisce la crescita batterica. Per quello che riguarda più da vicino gli amanti della bicicletta, è buona norma un’accurata scelta del tipo di sella secondo le proprie misure. Oltre a questo, i pantaloni o la biancheria intima troppo aderente, tessuti mal lavati con detersivi chimicamente aggressivi e privi di opportune sostanze antibatteriche, possono causare durante la prestazione atletica pruriti e dermatiti dei
genitali esterni che possono trasformarsi in fastidiose infezioni urinarie. In questi casi è bene prevenire utilizzando la massima accuratezza nel lavaggio del proprio materiale tecnico, con detergenti opportuni e qualora compaiono i sintomi suddetti ricorrere a idonee terapie. In caso di malattie a livello genitale, urinario o prostatico, l’attività ciclistica deve essere sospesa fino a guarigione avvenuta, ascoltando e rispettando quanto consigliato dal medico e dallo specialista. Le infezioni del tratto urinario vengono curate con antibiotici ed antisettici delle vie urinarie. I derivati vegetali maggiormente impiegati per l’effetto antimicrobico a supporto delle terapie convenzionali, sono il Mirtillo Rosso Americano (Vaccinum Macrocarpon) o Cranberry e l’Uva ursina (Arcostaphylos Uva Ursi). L’attività antibatterica ed antisettica del Vaccinium M. è dovuta principalmente all’acidificazione del pH urinario, infatti l’Escherichia coli ed altri batteri a pH acido non sono in grado di svilupparsi. Recentissimi studi hanno dimostrato la capacità di questa pianta di impedire anche l’adesione dei batteri alla parete della vescica per inibizione di particolari strutture ricettive. Sfruttando quest’ultima proprietà ricercatori italiani hanno messo a punto nuove efficacissime formulazioni, in compresse ed in sciroppo, che permettono un’unica somministrazione giornaliera a parità di efficacia. Risultano comunque valide le formulazioni da diluire in dosi abbondanti di acqua, in quanto aumentando il flusso urinario si facilita la fuoriuscita dei batteri. Il Cranberry non presenta particolari effetti collaterali su individui sani, può comunque manifestarsi dissenteria in caso di uso ec-
cessivo. Nei soggetti che presentano urolitiasi è sconsigliato l’utilizzo per la presenza di ossalati di calcio che potrebbero aumentare il rischio di calcoli renali. Le proprietà medicinali dell’Uva ursina sono invece dovute all’azione di due principi attivi arbutina e metilarbutina che assorbiti a livello intestinale, successivamente subiscono modificazioni chimiche a livello epatico e giungono alla vescica dove svolgono attività antisettica ed antimicrobica sulle forme più comuni di microrganismi (E. Coli, Staphylococcus aureus). Oltre ai precedenti, per prevenire e limitare i fastidiosi sintomi della cistite si possono utilizzare preparati a base di semi di pompelmo (GSE), estratti di Erica per le proprietà antinfiammatorie e sedativa-antidolorifica, utile nel caso di dolori addominali e pelvici. A questi rimedi possiamo affiancare piante che aiutano la diuresi, ovvero l’eliminazione di liquidi e batteri per via urinaria quali la pilosella, l’orthosifon e la verga d’oro. Infine una giusta alimentazione ricca di fibre ed acqua per favorire il benessere intestinale, l’utilizzo di fermenti lattici a cicli qual’ora vi siano periodi di depauperamento della flora batterica e quindi permettere il più possibile un transito intestinale regolare, sono buone norme da non sottovalutare. In seguito a lunghe giornate in sella, a contatto con tessuti particolari, dove i batteri purtroppo proliferano è buona norma eseguire prima della doccia un’igiene intima con detergenti ad azione antisettica a base di estratti di salvia, malva, timo e semi di pompelmo. *Responsabile Reparto Sport e Nutrizione Farmacia del Bivio
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GRAN FONDO VAL DI MERSE a cura di ALDO ZANARDI
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BATTAGLIA DI 50 KM NELLA DODICESIMA EDIZIONE, ED ALLA FINE LA SPUNTA L’EX PRO CASAGRANDE TRA LE DONNE VINCE ELENA GADDONI. PERCORSO RINNOVATO, PIÙ SCORREVOLE E DIVERTENTE
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A Rosia (SI) si è corsa la dodicesima edizione della Gran Fondo Val di Merse, organizzata dal GC Val di Merse, ed è stato un grande successo. La gara era valevole come prova dei circuiti IMA Scapin e MTB Tour Toscana. Alle ore 10.00 era lo speaker elbano Fabio Cecchi a dare il via alla gara, con numerosi big, tra i quali lo Scapin Soudal Pro Racing Team al gran completo, alcuni uomini del KTM – Protek – Dama e la Cicli Taddei con Casagrande e i nuovi ex stradisti. Lasciato l’abitato di Rosia, il lungo serpentone ha percorso circa 5 km su asfalto, prima d’imboccare la prima salita sterrata, e questa era la prima variante proposta dal nuovo percorso, soluzione che ha eliminato gli imbottigliamenti degli anni precedenti. Casagrande, Mensi e Failli si sono portati subito al comando della gara, imponendo un ritmo che ha immediatamente scremato il gruppo. Le prime due salite consentivano al terzetto di testa di avvantaggiarsi sulla concorrenza, al passaggio sul fiume Brenna, dopo circa un’ora di gara, transitavano compatti, seguiti dal giovane Martino Tronconi e ancora più distanziati Eddie Andres Rendon Rios e Vega Burzi. Attimi prima della partenza
foto AURORA BANDINELLI
L’arrivo vittorioso di Francesco Casagrande
un recente infortuno. Francesco Failli, compagno di squadra di Casagrande, completa il podio a poco più di due minuti dalla coppia di testa. Martino Tronconi è quarto e la quinta piazza va a Eddie Andres Rendon Rios. La gara femminile non ha avuto storia, Elena Gaddoni è sempre stata al comando, incrementando costantemente il suo vantaggio su Pamela Rinaldi, ottima seconda. Terza piazza finale per Beatrice Mistretta. Anche Elena Gaddoni, pur vincendo, non era al massimo della condizione, qualche problema di salute ne ha rallentato la preparazione, ma gli obiettivi importanti sono ancora lontani e per quelli sia lei che Daniele Mensi, alfieri del nuofoto AURORA BANDINELLI vo Scapin Soudal Pro Racing Team di Stafano Gonzi, si faranno trovare pronti. Un plauso va agli organizzatori del GC Val di Merse, che hanno saputo, come sempre, accogliere tutti i concorrenti con grande calore, oltre a mettere in piazza un’organizzazione impeccabile. Dopo il consueto “processo alla tappa” dell’IMA Scapin, sono stati estratti a sorte anche i sei fortunati abbonati che potranno partecipare, ospitati dal team Lotto Soudal, a una tappa del Giro d’Italia.
Al passaggio del GPM di giornata era Francesco Casagrande a transitare al comando, con Mensi al suo inseguimento e sempre Faili in terza posizione. Nella successiva discesa Mensi riagganciava Casagrande, mentre Failli perdeva terreno dalla coppia di testa. Mensi e Casagrande tentavano varie volte di risolvere la gara prima dell’arrivo a Rosia, ma nessuno degli attacchi sortiva un effetto decisivo e allora è volata… Francesco riesce ad entrare in testa all’ultima curva e tiene duro sullo strappo finale che porta al traguardo, aggiudicandosi cosi la gara su un deluso Mensi, che ricordiamo essere al rientro alle gare dopo
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GRANFONDO DEL DURELLO a cura di ALDO ZANARDI
I leader con le maglie IMA
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SECONDA TAPPA IMA SCAPIN, TRA LE PROVINCE DI VERONA E VICENZA. VINCONO JOHNNY CATTANEO E MARA FUMAGALLI ORGANIZZAZIONE ASD BASALTI. 41 KM TRA LE SALITE DI UN TERRITORIO DA SEMPRE VOCATO ALLA PRODUZIONE VITIVINICOLA DI QUALITÀ
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San Giovanni Ilarione (VR), nella bella Val d’Alpone, incastonata tra le province di Verona e Vicenza, con il suo territorio vocato alla produzione vitivinicola, è da anni protagonista nel mondo della MTB con la sua rinomata granfondo. L’ASD Basalti, capitanata dal Presidente Davide Creasi, egregiamente coadiuvato da un dinamico staff, ha proposto anche quest’anno la sua “creatura”, la Granfondo del Durello appunto. Un grande successo per la manifestazione, con oltre 800 gli atleti al via di un’edizione finalmente graziata dalla pioggia che aveva penalizzato molte delle precedenti edizioni. Una tappa degli IMA Scapin che ha portato in Veneto numerosissimi atleti extra regione, confermando il forte seguito che questo circuito è riuscito a conquistarsi nel corso degli anni. Alle 9.15 le griglie sono affollatissime. Schierati in prima griglia tanti atleti Elite, pronti a darsi battaglia sul percorso di 41 km e 1500 m di dislivello. Paolo Malfer, speaker della manifestazione, ha il suo bel da fare per intervistare tutti i possibili protagonisti. Alle 9.30 il via, con il gruppo che si lancia prima tra le via del paese, per poi iniziare a salire sulle colline attigue. Il gruppo è compatto per primi chilometri ma sulle prime rampe allungano Johnny Cattaneo (Team Selle San Marco-Trek) e Alexey Medvedev (Polimedical ASD), che al decimo chilometro hanno 30 secondi su Nicola Testi (Cicli Taddei), Francesco Casagrande (Cicli Taddei) e Douglas Croeser Rourke sudafricano della Full Dynamix.
La coppia di testa procede di comune accordo dandosi cambi regolari, mentre alle loro spalle un problema ritarda il sudafricano e all’inseguimento restano i due della Taddei. A questo punto la gara si decide in volata. Il russo si presenta al comando sul rettilineo finale, in leggera salita, ma Cattaneo riesce a saltarlo e non dà possibilità di replica, conquistando la prestigiosa vittoria. Per la terza piazza nessuna volata, Casagrande lascia generosamente al compagno
di squadra Testi l’onore di salire sul podio. A completare la top ten sono Jhonnatan Botero Villagas (KTM – Protek – Dama), Cristian Cominelli (Titici Factory Team), Ivan Degasperi (Team Todesco), Marcello Pavarin (Bottecchia Factory Team), Eddie Andrei Rendon Rios (KTM – Protek – Dama) e Andrea D’Anneo (KTM – Protek – Dama). La gara femminile ha registrato il dominio di Mara Fumagalli (KTM – Protek – Dama), in testa solitaria per tutta la gara. La lotta alle
L’arrivo di Johnny Cattaneo e Alexey Medvedev Sul podio maschile Johnny Cattaneo, Alexey Medvedev e Nicola Testi
spalle della battistrada è stata combattuta a ranghi stretti e alla fine ad aggiudicarsi gli altri due gradini del podio sono state Pamela Rinaldi (AS Ciclissimo Bike) e Anna Ferrari (Team Corratec-Keit), vincitrice dell’edizione 2014. Nel dopogara il classico processo alla tappa, come da consuetudine IMA Scapin, ha consentito, a tutti i presenti sotto al tendone del pasta party, di assistere alle interviste ai protagonisti di giornata. A seguire le ricche premiazioni e l’appuntamento con l’ASD Basalti e la Granfondo del Durello all’edizione 2016.
PEDALI LEOPARD ARTIGLI PER MTB a cura di ROBERTO ZANETTI foto di ROBERTO ZANETTI IL PEDALE A SGANCIO HA SEGNATO UNA VERA RIVOLUZIONE NEL MODO DI PEDALARE, CONIUGANDO AL MEGLIO FORZA MUSCOLARE E TECNOLOGIA DEI MATERIALI. I PEDALI LEOPARD DI KEIWIN, DEDICATI ALL’OFF ROAD, CONSENTONO AL CICLISTA DI AGGANCIARSI E SGANCIARSI CON UN SOLO GESTO IN MODO VELOCE E ISTINTIVO
L’asse del pedale scorre su una boccola e su un cuscinetto sigillato, sia per la versione CR-MO testata che per la versione TI
I pedali Leopard CR-MO di Keiwin testati, compatibili con SPD, hanno nel rapporto qualità/prezzo la propria arma vincente. Le 169,00 € al pubblico (IVA inclusa) della versione in titanio sono tra le proposte più “allettanti” presenti oggigiorno sul mercato
Il pedale Leopard è composto da due facciate di inserimento distinte e indipendenti in modo tale che, per agganciarsi, non si debba nemmeno guardare la superficie. È sufficiente appoggiare la scarpa da mountain bike, ovviamente munita dell’apposita tacchetta in dotazione (già compresa nel kit d’acquisto), attuare una leggera pressione e dare il via alla pedalata sicuri e ben “arpionati” alla bicicletta. Questo automatismo è realizzabile in tutta tranquillità sia in movimento durante la corsa che da fermo, anche se ci si trova in condizioni precarie di equilibrio o in un tratto ripido sullo sterrato. Grazie alla facilità di inserimento della piccola tacchetta nel pedale è sufficiente un “click” per avere un aggancio solido e robusto. Azione da compiere in senso inverso, invece, per lo sgancio che avviene sempre e comunque in modo facile ed estremamente naturale. In questo caso basta roteare di pochi gradi la caviglia verso l’esterno e la scarpa si sgancerà dal pedale in una frazione di secondo! Il Produttore: Keywin www.keywin.com Il Distributore per l’Italia: Beltrami TSA - Via Euripide, 7 - 42124 Reggio Emilia Tel: +39 0522 307803 • Fax: +39 0522 703106 E-mail: info@beltramitsa.it • Web site: www.beltramitsa.it
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Pedali Leopard TI • • • • • • •
Peso: 253 gr al paio Peso tachette: 63 gr al paio Dimensioni: 60x46x32 mm Materiale corpo pedale: CR-MO Materiale asse: Titanio Tensione regolabile Prezzo: € 169,00 al pubblico, IVA inclusa
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