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SFERICO L’INTELLIGENZA DEL VEDERE

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ITALICS

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FONDAZIONE RENATO E GIANLUIGI GIUDICI

SFERICO

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L’INTELLIGENZA DEL VEDERE

SCULTURA E PITTURA A CURA DI LUIGI CAVADINI

MUSEO GIPSOTECA GIANLUIGI GIUDICI - RIVA ANTONIO CACCIA 1 - LUGANO 23 SETTEMBRE – 6 NOVEMBRE 2021 ORARI: DA MERCOLEDÌ A SABATO, DALLE 14.00 ALLE 18.00

Sferico - Fluidi. Sferico - Force

Giovedì 23 settembre alle ore 17.30 si inaugura al Museo Gipsoteca Gianluigi Giudici, in Riva Caccia 1 del Central Park di Lugano, la mostra “Intelligenza del Sapere” di Sferico. Scultura e pittura, curata da Luigi Cavadini, che resterà aperta fino al 6 novembre, orari da mercoledì a sabato dalle 14.00 alle 18.00.

Sferico è un singolare artista ticinese che anche nel nome con cui si presenta si identifica con la sua opera scultorea. Lo slancio utopico dell’artista verso “un’arte utile alla salute del pensiero e allo sviluppo dell’intelligenza del vedere” lo ha portato, ancora adolescente a creare lo Sferismo “in una prospettiva tutta concentrata alla creazione in senso lato, fatto di forme e colori paradisiaci”. come sottolineato dal premio Nobel Sir John Eccles. Questa sua ricerca fonde pensiero e azione «facendo confluire tutte le caratteristiche di un dato oggetto e rimodellandolo in una “visione unitaria” tramite un lungo processo progettuale per tentativi che conduce ad un equilibrio dinamico, vale a dire in una forma fermata nel suo movimento più espressivo». Quindi, con riferimento alle figure, non si avranno mai rappresentazioni statiche, ma forme quasi liquide di una “materia sublimata che entra in simbiosi armonica con lo spazio in movimenti di particolare intensità ed eleganza”. Proprio lo sviluppo sferico costituisce il linguaggio assoluto della narrazione, che esprime l’aspirazione - forse meglio sarebbe dire la tensione vitale - dell’artista verso una liberazione completa dentro un universo in cui i corpi possano librarsi senza vincoli propri e senza gravità alcuna “in una trasfigurazione idealizzata dalla bellezza d’origine”.

Le opere proposte, eseguite ora in pietra (nere in basalto, bianche in marmo oppure in arenaria) ora in bronzo, vivono di una grande libertà compositiva che trova incisiva origine in un disegno in cui la linea sinuosa traccia evoluzioni che anche sulla carta acquisiscono valenze spaziali, “abbracciando il nostro sguardo in un vortice d’amore”. Accompagna la rassegna di scultura una serie di dipinti dai colori decisi che si inseriscono su scene particolarmente complesse, ricordando le immagini visionarie di Hieronymus Bosch, in cui le figure sviluppano, in un gioco coloristico di sfumature, una tridimensionalità “sferica” assieme a valenze simboliche plurime in scene di espressione surreale in cui acqua e cielo hanno una funzione espressiva forte, tra la terra e l’infinito. In esse l’artista esplicita quella sua “pittura filosofica” in cui “strutture e figure simboliche sono legate all’interno di un racconto allegorico”.

Sferico - il canto della sirena

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