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L’idrogeno, il flusso di una scienza che non si può fermare

Talbot, in Galles, un’implementazione dedicata all’impianto di loppa d’altoforno. La struttura contiene un elettrolizzatore che, alimentato da elettricità rinnovabile generata da pannelli solari ed eolici, divide l’acqua in idrogeno e ossigeno. L’idrogeno separato viene quindi incanalato nel bruciatore utilizzato per generare calore per i processi dell’impianto, attenuando l’uso di gas naturale. In Italia, l’avanguardia di Buzzi Unicem - in collaborazione con Italgas - sta seguendo lo sviluppo di impianti “power to gas” con cui generare idrogeno verde da combinare con la CO2 catturata negli stabilimenti del gruppo cementiero. Lo scopo è quello di ottenere metano sintetico low carbon da impiegare nel ciclo produttivo del cemento.

Il futuro del mercato è promettente. A questo caso nazionale, la Motz cita “un’indagine recente dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), in cui si stima che il costo di produzione dell’drogeno verde, quindi proveniente da fonti rinnovabili, in Europa, si attesti ormai tra i quattro e gli otto dollari al chilo. Vuol dire una volta e mezza (o due) il costo dell’elettricità sul mercato all’ingrosso. Iniziamo ad avvicinarci, quindi, a uno scenario in cui l’idrogeno verde diventa competitivo e la sua produzione conveniente”. Una produzione che ormai fa conto persino sulle acque reflue, tramite elettrolisi, alimentata da fonti elettriche rinnovabili, separando i due atomi di idrogeno da quello di ossigeno. “L’idrogeno consente già oggi di conservare l’elettricità rinnovabile, quando ne abbiamo in eccesso, per usarla poi quando ci manca”, conferma ancora la ricercatrice dell’USI. Certo, molto probabilmente l’elettricità in quanto tale è oggi la forma di energia più conveniente e più sostenibile in molti altri casi - purché sia prodotta da fonti elettriche rinnovabili. Ma per la grande industria e per i trasporti pesanti e a lunga distanza, l’idrogeno comporta più vantaggi. Quello che deve essere chiaro a tutti, comunque, è il concetto base che una sola fonte di energia non è la soluzione alla sostenibilità. Anche l’idrogeno dovrà collaborare con l’energia solare e magari anche con l’energia eolica, per produrre un risultato che sia utile, economico, affidabile e accettabile per tutti. Quello che non è utile, mai, è il pensiero unico - in buona e in cattiva fede -, la parola definitiva che non transige e insegue una tesi inamovibile, esatta una volta per tutte. Chi conosce l’energia, chi la studia seriamente e in modo scientifico, sa bene che ogni tesi mirata a fermarne il flusso vitale, conserva solo la purezza dell’illusione.

Buona lettura!

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