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DIMORA DI ETERNITÀ
NEL FENOMENO EDILIZIO DELLE CASE FUNERARIE, IL PREFABBRICATO IN
CALCESTRUZZO SI CONFERMA LA SCELTA VINCENTE. LA TESTIMONIANZA ESEMPLARE DI GEOCAP NEL PROGETTO PORTATO A TERMINE NEL COMUNE DI ACQUI TERME, IN PROVINCIA DI ALESSANDRIA di Silvano Giacomo Ramonda (amministratore unico di Geocap srl)
Sempre più attuale, in ambito edilizio, è il tema delle case funerarie, che sta entrando a tutti gli effetti a far parte del tessuto socioculturale esistente. Precisamente, per Casa Funeraria si intende una struttura privata, gestita da soggetti autorizzati allo svolgimento dell’attività funebre, nella quale, su richiesta dei familiari del defunto, sono ricevute, custodite ed esposte, anche a feretro aperto (e in ciò si differenziano dalle Case del Commiato, in cui può essere esposto solamente il feretro chiuso), le salme di persone decedute presso le abitazioni private o le strutture sanitarie ed ospedaliere. Tale tipologia di costruzione nasce da una concomitanza di esigenze sociali e culturali. Da un lato, la crescente diffusione, a livello edilizio, di condomini e strutture abitative aventi dimensioni più ridotte rispetto ad un tempo, limitano sempre più la gestione “casalinga” del saluto al defunto da parte della propria famiglia, la quale preferisce ormai separare il momento di lutto e le incombenze che ne derivano dalla quotidianità della propria abitazione. Dall’altro, la necessità di alleggerire la mole di lavoro che le strutture ospedaliere e sanitarie in genere si sono trovate a sopportare negli ultimi decenni, inevitabilmente aggravata dalla pandemia mondiale legata al Covid-19. La Casa Funeraria nasce negli USA intorno agli anni Sessanta e viene espor- tata successivamente in Europa, prima in Inghilterra e poi in Francia e Spagna, sino ad arrivare in Italia, ove ha iniziato a diffondersi solamente a decorrere dai primi anni 2000, subendo una considerevole crescita negli ultimi dieci anni. Basti pensare che nel 2011 sul territorio italiano si contavano solamente 50 case funerarie mentre ad oggi ve ne sono più di 600, fatta eccezione per il Lazio, unica Regione superstite totalmente priva di legislazione in materia.
Fermo tale breve e doveroso excursus storico, occorre focalizzarsi sull’aspetto edilizio e tecnico delle strutture volte ad ospitare le case funerarie. Invero, proprio in virtù della loro repentina diffusione, né il legislatore nazionale né quelli regionali hanno ancora avuto modo di pronunciarsi dettagliatamente in materia, non sussistendo così una disciplina specifica che detti vincoli precisi e inderogabili sotto l’aspetto urbanistico ed architettonico e trovando invece applicazione la normativa vigente, per cosiddetta analogia legis. Insomma, come confermato anche dallo Studio Architettura+ di Brescia - specializzata in tale ambito ormai da diversi anni e con cui l’azienda Geocap Srl ha avuto il piacere di intraprendere un rapporto collaborativo di settore - ampia libertà di azione è garantita a progettisti e a costruttori, che possono dare vita a strutture non solo durature ed efficienti dal punto di vista architettonico ed energetico, ma anche accoglienti e di piacevole aspetto, sia internamente che esternamente, pro- prio in virtù del delicato scopo a cui sono destinate.
Unico dettame a cui è necessario sottostare è il requisito funzionale della destinazione e pertanto la sua distribuzione interna. La Casa Funeraria deve infatti prevedere al proprio interno spazi e percorsi privati destinati agli operatori (spogliatoi, servizi igienici, sala di preparazione dei defunti,