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TECNOLOGIA E INNOVAZIONE MACCHINE E IMPIANTI

re al mercato la soluzione che aspettava, prendendo ispirazione dal mondo automotive. Per quanto riguarda le batterie ad alto voltaggio, si è trattato di una scelta quasi obbligata; l’obiettivo del progetto era quello di mantenere le stesse prestazioni dei modelli di sollevatore telescopico a motore endotermico, ottenendo una buona autonomia di lavoro e conservando dimensioni contenute per il powerpack, che doveva integrarsi a un layout della macchina già esistente.

Suo padre, Sante Faresin, è tuttora il presidente e la guida della società. Lei e sua sorella Giulia rappresentate una solida eredità familiare, anche in termini di competenza e passione. Che significato ha per voi il termine di “passaggio del testimone” fra generazioni? Non mi è mai piaciuto questo termine. Noi tutti, nella famiglia Faresin, prefe- riamo il concetto di “convivenza generazionale”. Le seconde generazioni non avranno mai il piglio, il genio e la forza del fondatore. È un traguardo che, per definizione, non si può eguagliare. Quello a cui puntiamo è l’esercizio di uno stile già consolidato, un flusso continuo, placido e armonioso di conoscenze e competenze, in cui noi - parlo di me e di Giulia, che seguiamo la missione fondata da nostro padre - possiamo traghettare l’azienda nel delicato passaggio tra l’impronta, diciamo così, “padronale” e quella manageriale. Dobbiamo coadiuvare l’esperienza del passato, mantenere l’intuito industriale della prima generazione con gli strumenti che abbiamo oggi a nostra disposizione, per migliorare sempre di più la gestione dell’azienda. Senza mai tradire i valori fondanti, ma con tutta la competenza e le nuove possibilità gestionali che abbiamo in più, in questo momento storico. Le per- sone, poi, fanno la differenza. In un mondo in cui sembrano così lontani concetti come fedeltà e lealtà aziendale, noi siamo così fortunati da poter contare su un team coeso e sereno. Stiamo lavorando molto su questo. Abbiamo lanciato una Academy, per testare le soft skills dei nostri collaboratori; presto partirà la seconda edizione di questa bella iniziativa. Vorrei parlare ancora di mio padre, il nostro presidente. Ha un dono unico. È capace di essere in un luogo, fisicamente, e allo stesso tempo gestire, coordinare e pensare altre attività contemporaneamente. Sempre in modo impeccabile e con la massima concentrazione. Oggi si parla molto di multitasking; una volta non esisteva un termine per descrivere una qualità così straordinaria, ma personalità come quelle di mio padre avevano già conferito un significato ben preciso alla modernità di un management capace e illuminato.

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