ELETTRO
Elettro Sigma, grazie all'esperienza maturata, si propone sul mercato come un sicuro e affidabile partner per tutta la clientela che richiede: - un servizio d'aggiornamento - una manutenzione - un controllo d'impianto nuovo o già da tempo funzionante
Torniamo a Monaco, con l’Europa della solidarietà industriale
Cari Lettori,
è curioso che la più grande fiera del mondo dedicata alle costruzioni si svolga in un momento così difficile e complesso per la collaborazione economica tra gli stati dell’Unione europea. Le reticenze a condividere strategie efficaci per contrastare l’inflazione e il caro energia globale creano una sensazione di straniamento e sorpresa, se guardiamo invece alla condivisione e allo scambio tecnologico e commerciale tra aziende di nazionalità diverse. L’Europa pare più coesa nel flusso dei rapporti tra attori dell’industria manifatturiera, piuttosto che nel vecchio alveo di una politica comunitaria incapace di dare risposte reattive, efficaci e, soprattutto, comuni negli intenti e negli obiettivi. Il Bauma 2022 è un avamposto, quindi, contro le dissonanze decisionali e, certo, contro il pessimismo dilagante dell’opinione pubblica e delle fuorvianti analisi sociologiche. L’Italia è alla vigilia di una nuova stagione di governo. Stagione che si preannuncia impegnativa ma all’insegna, finalmente, della stabilità e con tutto il vantaggio d’azione di una
coalizione che ha vinto nettamente le elezioni, prendendo il largo dalle dinamiche perniciose del compromesso e dei veti incrociati. Questo governo dialogherà con l’Europa degli attendismi e del tatticismo, per risolvere molti nodi che oggi vengono al pettine. Quelli della necessità di una politica energetica comune che sia in grado di imporre dei limiti alla speculazione finanziaria sulle materie prime. E quelli di un confronto giusto e leale sul fronte delle politiche fiscali (quelle che stanno portando - con la benedizione di una tassazione ai minimi termini - molte nostre aziende primarie all’estero). Senza dimenticare strategie commerciali comuni che contribuiscano alla competitività dell’Europa sullo scacchiere di un’economia globalizzata sicuramente da correggere, soprattutto negli estremismi che possono mettere in pericolo sistemi e filiere produttive transnazionali. Ritornando alla scacchiera delle grandi fiere internazionali per le costruzioni mondiali, dal Bauma di oggi al GICle Giornate Italiane del Calcestruzzo
che si terranno nel 2024, in Italia, a Piacenza Expo - il passo è breve, per proseguire un dibattito proficuo e un atto di cultura industriale autentico e moderno. Per la prossima edizione del GIC, ci auguriamo tutti che le turbolenze attuali siano ormai risolte, sulla strada di una ripresa del settore che non può aspettare la conclusione di giochi di potere camuffati da riflessioni di principio. Il messaggio chiaro delle imprese del “Vecchio Continente” è che insieme si vince, oltre i confini dei nazionalismi e del club esclusivo delle grandi manovre finanziarie. Serve crederci e dotarci di strumenti governativi che siamo finalmente sani, onesti, efficienti. In Italia, oggi, c’è una nuova fiducia. Oltre il nostro orizzonte, invece, scrutiamo ancora un Deserto dei Tartari che ci fa paura. Trasformiamolo in una piana di eserciti solidali, uniti verso un progresso fatto di lavoro, imprese e innovazione. Solo così, finalmente, “tutto andrà bene”.
Buona lettura!
ATTUALITÀ
TECNOLOGIE
PREFABBRICAZIONE E MANUFATTI IN CALCESTRUZZO
PRIMO PIANO
COVER STORY
OPERE CIVILI E INFRASTRUTTURE
TECNOLOGIA E INNOVAZIONE
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RIPRISTINO, CONSOLIDAMENTO E RISTRUTTURAZIONE
PAVIMENTAZIONI INDUSTRIALI E MASSETTI
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MACCHINE E IMPIANTI
PREFABBRICAZIONE E MANUFATTI IN CALCESTRUZZO
MATERIALI
RIPRISTINO, CONSOLIDAMENTO E RISTRUTTURAZIONE
Ritorno
TECNOLOGIA E INNOVAZIONE
AUTOMAZIONE E CONTROLLO
OPERE CIVILI E INFRASTRUTTURE
TABLET EDITION
INDUSTRIA DEGLI INERTI
Verso
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Soluzione personalizzata
Per comprendere tutto il valore della dedizione al cliente messa in atto dall’ufficio tecnico di Overmat, è d’obbligo presen tare il caso esemplare di MPR Elite, impresa d’eccellenza attiva in Lombardia, Piemonte e Liguria nella posa di massetti e sottofondi alleggeriti.
La MPR Elite dispone di una decina di impianti automatici Overmat. Due di questi sono dedicati alla creazione di sottofondi alleggeriti, normalmente utilizzati per la prima gettata, andando coprire le tubature degli impianti idraulici ed elettrici, mentre gli altri sono preposti alla creazione del massetto. Il più singolare degli impianti mobili Overmat di proprietà della MPR Elite consiste in un modulo innovativo, dotato di una vasca di dosaggio e miscelazione, più due vasche di pompaggio intercambia bili (una per il massetto autolivellante e una per il massetto tradizionale). Le differenze di questo impianto mobile con quelli di serie Overmat? Le macchine Overmat di serie nascono per la realizzazione di uno specifico prodotto (semi asciutto o liqui do), mentre quest’ultima unità è nata, grazie ai due sistemi di pompaggio intercambiali, per essere estremamente versatile, in grado di realizzare sia uno che l’altro prodotto, anche all’interno dello stesso cantiere. È una macchina, quindi, che può essere impiegata in alternativa in funzione del materiale che si voglia realizzare e che nasce da una riuscita associazione di competenze: quelle di Overmat e quelle, di certo più interrelate con la pratica quotidiana del cantiere, della MPR Elite. L’im pianto mobile installato su autocarro 8×4 è stato concepito con tre compartimenti per lo stoccaggio delle materie prime: uno per l’inerte con estrazione tramite convogliatore a nastro e due per i leganti con estrazione mediante coclee. Oltre all’aggiun ta di fibre strutturali, quattro sono le additivazioni che posso essere dosate: due in forma fluida, una in gel e una in polvere Nello specifico l’impianto della MPR Elite ha una prima vasca di miscelazione, dove tutti i materiali selezionati in ricetta ven gono convogliati e dosati, e due vasche di pompaggio: una per pompare a pressione il massetto tradizionale (quello comu nemente detto sabbia-cemento) e una per pompare un massetto autolivellante direttamente in cantiere, con sistema pompa a vite. In aggiunta, a garanzia di un prodotto di estrema qualità, Overmat è l’unica sul mercato a fornire come accessorio sui propri impianti la sonda di controllo dell’umidità della sabbia, che ne permette il monitoraggio ad ogni ciclo di produzione, garantendo un prodotto di qualità uniforme dall’inizio alla fine del cantiere.
Un additivo che “fa muro” contro l’acqua
La famiglia di prodotti MasterRheo build si riferisce a un gruppo primario di additivi per calcestruzzo riduttori d’acqua, concepito e prodotto da Ma ster Builders Solutions. Gli additivi per calcestruzzo MasterRheobuild assicurano una migliore dispersione del cemento, consentendo la produ zione di calcestruzzo scorrevole con un basso rapporto acqua/cemento. Questi additivi riduttori d’acqua ad alta efficacia sono specialmente for mulati per conferire al calcestruzzo qualità reoplastiche che migliorano la posa in opera del calcestruzzo fre sco per una produzione più efficiente. Questa tecnologia può essere utiliz zata per miscele di calcestruzzo che richiedono maggiore fluidità e resi stenza iniziale.
Oltre alla bassa permeabilità, per au mentare la resistenza e migliorare la durabilità; cosa rende MasterRheo build una soluzione unica per i clien ti? I prodotti MasterRheobuild hanno eccezionali proprietà di riduzione d’acqua e consentono lo sviluppo di miscele fluide con basse prestazioni di permeabilità. Una bassa permeabilità minimizza l’assorbimento d’acqua e l’infiltrazione di cloruri. Il risultato è un calcestruzzo con una struttura più durevole e con una maggiore vita utile. I vantaggi di MasterRheobuild sono molteplici. Innanzitutto, un tempo di posa in opera più breve per ridurre le esigenze di manodopera. A seguire, una bassa per meabilità per aumentare la resistenza e migliorare la durabilità. In terzo luogo, va menzionata la riduzione della segregazione anche ad alti livelli di lavorabilità.
Acquisizione storica
La friulana Pre System, realtà primaria nella prefabbricazione industriale e commerciale, ha acquisito Mozzo Prefabbricati, storica azienda veronese del settore, segnando una tappa ulte riore nell’ampliamento dell’area di mercato verso il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia. L’obiettivo societario di Pre System è quello di consolidare, nel prossimo quinquennio, un fattu rato fino ai 60 milioni di euro. 25 anni di storia, 91 dipendenti e un volume di ricavi in crescita (27, alla fine del 2021), Pre System sta vivendo attualmente un periodo di crescita basato anche sull’aggiornamento dei listini che, a fronte del rin caro delle materie prime, ha riportato l’azienda a una buona redditività già nella seconda metà del 2022, con un Ebitda che dovrebbe attestarsi intorno al 15% dei ricavi.
Inerti riciclabili non conformi, l’allarme di Anpar
L’80% di tutti i prodotti derivati dai rifiuti inerti provenienti dal settore dell’edilizia rischia di non essere più utilizzabile dal 2023. L’Anpar, l’Associazione italiana dei produttori di aggregati riciclati, lancia l’allarme. “Delle 40 milioni di tonnellate trasforma te oggi, 32 milioni non sarebbero conformi al nuovo decreto End of Waste, che regola l’utilizzo dei materiali inerti, e andreb bero smaltite in discarica. Solo 8 milioni di tonnellate rimarrebbero nel circuito dell’economia circolare”. Colpa dell’eccesso di burocrazia. “I rifiuti inerti sono tanti – spiega Paolo Barberi, presidente dell’Anpar – Chi redige le norme spesso non co nosce la materia. Una cinquantina di codici identificano i materiali e la loro provenienza e la regola End of Waste avrebbe dovuto comprenderli tutti, ma ministero dell’Ambien te e Ispra ne hanno consi derati solo 18. Oltre a ciò, sono stati imposti limiti e verifiche in contraddizione con precedenti decreti”. Si è aperto comunque un nuovo confronto tra gli industriali del settore e il ministero della Tran sizione ecologica, che ha dichiarato la disponibilità ad apportare le necessa rie modifiche al decreto e salvare così un pezzo importante dell’economia circolare del Paese.
Tutti gli impianti Blend si abbinano perfettamente ai Silos orizzontali Blend.
Le casseformi Betonblock, unite agli impianti Blend, permettono di realizzare blocchi in calcestruzzo multifunzionali, anche con calcestruzzo riciclato o scarti di demolizione.
A240 è l’impianto di miscelazione per grandi produzioni di calcestruzzo, misti cementati, asfalto a freddo e calcestruzzo riciclato.
La gamma di impianti mobili E-series è costituita da quattro modelli di diverse dimensioni, in versione stazionaria o montabili su camion o carro ferroviario.
“IL NUOVO CALCESTRUZZO”, PUBBLICATA LA SETTIMA EDIZIONE
Oltre 600 pagine, una grafica accu rata con fotografie, figure e tabelle a colori per facilitarne la lettura e la comprensione e, come in nessun altro manuale sul calcestruzzo, un approfon dimento unico di tutti gli aspetti scien tifici e delle applicazioni pratiche del materiale, completato da un accurato indice analitico che consente di trovare immediatamente il paragrafo dell’argo
mento che interessa al lettore. Parliamo naturalmente della settima edizione del volume “Il Nuovo Calcestruzzo” (curata da Mario Collepardi, Silvia Collepardi e Roberto Troli, edizioni Enco), in cui sono state aggiornate la bibliografia e le Nor me Tecniche per le Costruzioni (emana te con DM del 17 gennaio 2018), insie me ai riferimenti alle Norme nazionali ed Europee. Soprattutto, la Settima edizio
ne del libro si è arricchita di tre importan tissimi capitoli non reperibili attualmente in altri manuali sul calcestruzzo. Il Capi tolo XXVIII è dedicato a un argomento tanto ignorato dai tecnici delle costruzio ni, quanto grave per il danno alla salute di chi lavora o vive negli edifici chiusi con un pavimento industriale in calcestruzzo poggiato su terreno. Il danno deriva dal la risalita dal terreno del gas radon che
permea qualsiasi calcestruzzo e rende l’aria dell’edificio talmente ricca in radio attività da provocare il cancro ai polmo ni a chi lavora o vive in questo edifici. Il problema riguarda i piani terra degli edifici industriali, dei supermercati, dei negozi, dei ristoranti, degli alberghi, del le scuole e delle abitazioni a piano terra. Nel Capitolo sono descritte le tecniche per evitare questo danno inserendo un manto anti-radon tra fondazione e pa vimento. E vengono anche descritte le tecniche per bonificare gli ambienti esi stenti inquinati dal radon laddove non si è adottato il procedimento corretto per bloccare la risalita di questo gas molto pericoloso. Il Capitolo XXIX descrive l’impiego delle ceneri pesanti provenien ti dagli inceneritori municipali. Si tratta di un problema di grande attualità per lo smaltimento dei rifiuti urbani normal mente depositati all’aperto dentro e ac canto i cassonetti della spazzatura che fungono da richiamo di animali che ro vistano i rifiuti in cerca di cibo. Le ceneri pesanti degli inceneritori, macinate in un mulino a umido, producono particel le finissime di dimensioni comprese tra 5 μm e 1,7μm capaci di reagire con la calce d’idrolisi e produrre CSH (silicato di calcio idrato) responsabile dell’indu rimento del calcestruzzo. In particolare la cenere pesante con dimensione di 1,7 μm si comporta come il fumo di si lice considerato il più prestazionale dei materiali pozzolanici. Il capitolo XXX, anch’esso di grande attualità, descrive come produrre il calcestruzzo per uno sviluppo sostenibile capace di emettere meno CO2 nell’atmosfera e quindi di ri durre l’effetto serra che provoca le deva stanti inondazioni e i pericolosi incendi che si sono verificati in tutto il pianeta. L’obiettivo di questo processo è incen trato sull’impiego di cementi di miscela, piuttosto che di cemento Portland, al fine di ridurre il clinker prodotto nei forni di produzione e quindi della CO2 emes sa nell’atmosfera.
Un’importante caratteristica di questo libro riguarda le citazioni bibliografiche presenti nel testo, per la maggior parte delle quali si può leggere l’articolo inte
grale disponibile nel sito www.encosrl.it nella sezione Ricerca e Pubblicazioni. Inoltre, alla fine del libro, è presente l’in dice analitico con oltre 600 voci in ordine alfabetico affinché il lettore possa imme diatamente trovare i paragrafi dell’argo mento cui è interessato. Infine, si segna lano tre interessanti video (correlati con argomenti discussi nel libro) disponibili sul sito www.encosrl.it: uno in Italiano intitolato “Degrado del calcestruzzo” e uno in Inglese intitolato “Deterioration of concrete” (entrambi premiati come mi glior film scientifico italiano e mondiale,
rispettivamente al 35° Festival del film scientifico di Cernobbio e di Berlino). Un terzo video presenta il getto del calce struzzo autocompattante, messo a pun to in Italia, per la realizzazione ad Hong Kong della fondazione congestionata di armature metalliche nella Metropolitana: il calcestruzzo gettato in caduta libera per circa 100 m dalle autobetoniere sul fondo della fondazione scorre come un fiume tra i ferri di armatura fino al com pleto riempimento della fondazione sen za applicare alcuna vibrazione del cal cestruzzo autocompattante.
Sul ponte di Mumbai
Deal, società del gruppo Rizzani de Eccher, contribuirà in modo fondamentale a un progetto viario eccezionale sulla costa di Mumbai. Si tratta dell’opera più importante mai intrapresa dall’azienda – leader nel settore delle macchine per la costruzione di prefabbricati infrastrutturali -, una realizzazione che fa capo al gruppo di imprese indiano Apco Infratech Pvt Limited. L’opera riguarda uno dei più importanti programmi di collegamento autostradale del Paese, il Versova Bandra Sea Link, sviluppato lunga la parte costiera di Mumbai per decongestionare il traffico della megalopoli asiatica. Cuore della nuova sfida tecnologica di Deal in India sarà la realizzazione di quattro grandi macchine speciali per il varo di conci prefabbricati, con l’ausilio di componentistica e servizi per lavorazioni meccaniche, carpenteria e trattamenti superfi ciali. Il valore del contratto ammonta a 40 milioni di euro e avrà una durata di due anni, a partire dal luglio scorso. “A partire dal marzo del 2023 e fino a dicembre forniremo al cantiere del VBSL di Mumbai quattro attrezzature di varo, prodotte nel nostro stabilimento di Cargnacco – conferma Christos Dascas, Executive Managing Director di Deal – Si tratta di una sfida tecnica rilevante, visti i volumi del progetto. Si tratta di costruire macchine speciali del peso di 1.600 tonnellate ciascuna e con una capacità di sollevamento di 2.000 tonnellate. Per realizzarle, contiamo di coinvolgere tra le 15 e le 20 aziende, in diversi segmenti della filiera meccanica friulana, dai fornitori di servizi di lavorazioni meccaniche alla carpenteria e verni ciatura, fino ai produttori di componentistica come valvole, sensori, quadri elettrici, sistemi idraulici”. Il progetto di Apco Infratech sarà realizzato in joint venture con Webuild e riguarda, nello specifico, un viadotto di 17,7 km, a una distanza tra i 900 e i 1.800 m dalla costa. Collegherà i quartieri di Bandra a sud (Bandra-Worli Sea Link) e di Versova a nord (Nana Nani Park), e comprenderà due collegamenti intermedi con la terraferma a Juhu Kolivada e Otter’s Club. Nel progetto generale è compresa un’opera iconica che consisterà in un ponte strallato con una luce di 150 m (per il quale la consociata locale Tensa India di Rizzani de Eccher fornirà gli stralli e provvederà all’installazione).
CDE, trentennale al Bauma
Il Bauma di quest’anno ospiterà una significativa cele brazione dell’eccellenza ingegneristica trentennale di CDE, fornitore globale di soluzioni per la lavorazione a umido di sabbia e aggregati per i settori delle cave e del riciclaggio. L’importante anniversario arriva insieme al traguardo dei 100 milioni di tonnellate di inerti da costru zione, demolizione e scavo trattati a livello globale dagli impianti CDE. Fin dalla sua fondazione, nel 1992, CDE ha fornito con successo oltre 2.000 soluzioni collaudate in oltre 100 paesi. Oggi impiega oltre 500 esperti foca lizzati esclusivamente sulla lavorazione a umido, inclusi oltre 120 ingegneri con oltre 1.000 anni di esperienza nel settore. Tra i campioni di sostenibilità che hanno contribuito al successo tecnologico di CDE ci sono le aziende nordiche Velde Pukk, titolare del più grande im pianto di trattamento a umido del mondo per rifiuti inerti, con sede a Stavanger e l’autorevole Mattsson AB, con sede e impianto nei pressi di Stoccolma, in cui si rie sce attualmente a recuperare quasi il 100% dei rifiuti inerti in entrata dalle discariche di materiali. Alcuni de gli impianti di riciclaggio più avanzati progettati da CDE si trovano nella Svizzera tedesca, dove ad esempio si trattano 200 tonnellate per una gamma di materie prime seconde che comprendono materiali di scavo e residui ferroviari. Le soluzioni di CDE stanno trasformando an che l’economia circolare in Francia, attraverso partner ship con i pionieri del riciclaggio come Sodextra e Pélic het Albert. Al Bauma di quest’anno, CDE si concentrerà sulle innovazioni più recenti nel settore del riciclaggio di inerti per il mercato europeo. Commentando la storia di questa grande eccellenza tecnologica, Eunan Kelly, re sponsabile dello sviluppo del business per l’Europa set tentrionale e occidentale, afferma che “l’eredità di CDE nel settore della lavorazione a umido e la concomitanza del Bauma sono strettamente interrelati. Questa fiera importantissima ha svolto un ruolo cruciale nella storia di CDE. Ha ospitato la maggior parte delle anteprime di prodotto nei nostri 30 anni di storia per innovazioni che continuano a guidare CDE nella sua missione di creare un futuro più sostenibile”.
ATTUALITÀ NEWS
Nuova identità
HeidelbergCement ha rivelato la nuova brand identity, che cambierà nella denominazione di Heidelberg Materials. La denomi nazione Heidelberg rimane in quanto sinonimo di continuità e leadership di mercato. Materials, invece, sostituisce Cement, a testimoniare la gamma innovativa di materiali sostenibili e di soluzioni digitali per il settore delle costruzioni. “Siamo orgogliosi del nostro cemento, che costituisce la radice del settore che rappresentiamo, ma la gamma dei nostri servizi va ben oltre il cemento, oggi e ancora di più in futuro – ha dichiarato Dominik von Achten, presidente del consiglio di amministrazione della società – Il nostro avvenire è sostenibile e digitale. Le richieste dei clienti, i mercati e i concorrenti cambiano rapidamente. Sfi de e opportunità superano i confini nazionali, la comunicazione diventa sempre più globale. Le opportunità di differenziazione crescono. Noi saremo la prima azienda al mondo a offrire cemento carbon-free su larga scala già nel 2024. Stiamo portando avanti con vigore i nostri progetti di cattura e stoccaggio/riutilizzo dell’anidride carbonica: entro il 2030, ridurremo le nostre emissioni di CO2 di 10 milioni di tonnellate grazie ai progetti che abbiamo già avviato. Con il nuovo marchio globale Heidel berg Materials, diamo alla nostra trasformazione un volto e un punto di riferimento. Continuiamo a guidare il cambiamento nel nostro settore verso la sostenibilità e la digitalizzazione, a beneficio dei nostri clienti, dei nostri dipendenti, dei nostri azionisti e della società in cui viviamo”.
Nella prima fase, il rebranding riguarderà il gruppo con l’immediata introduzione del marchio Heidelberg Materials. Dal 2023, saranno le filiali nazionali e internazionali a prendere progressivamente il nome di Heidelberg Materials. “Anche Italcementi confluirà in questo nuovo brand – spiega l’amministratore delegato Roberto Callieri – Avremo tutto il tempo necessario per compiere questo passaggio nel modo migliore, ma le grandi sfide che abbiamo davanti, tra le quali la decarbonizzazione e la digitalizzazione, non possono essere vinte a livello nazionale dai singoli: occorre dare vita a un’azienda autenticamente globa le. Guardiamo con ottimismo al nostro futuro, nella certezza che supereremo tutte le sfide presenti e future per iniziare insieme una nuova storia”. Il nuovo logo unisce razionalità ed emozione, e include sia i valori tradizionali sia i futuri campi di attività del Gruppo. L’immagine è nuova: due elementi si uniscono in una forma organica e diventano la prima lettera del marchio, la ‘h’. La forma più grande rappresen ta un elemento strutturale e quindi le competenze tecniche di Heidelberg Materials. L’ele mento più piccolo simboleg gia le aree di attività future del Gruppo. Il nuovo marchio riflet te l’intenzione di essere aperti al cambiamento, rimanendo allo stesso tempo accessibili e autentici e sottolinea contem poraneamente il fatto che Hei delberg Materials è un pilastro fondamentale del settore glo bale dei materiali per le costru zioni, con un obiettivo concreto: diventare la prima società “Net Zero” del settore.
Jon Morrish Sin e Dominik Von AchtenLa resistenza dai rifiuti DPI
Gli ingegneri dell’Università RMIT (Royal Mel bourne Institute of Technology) hanno svilup pato un metodo per utilizzare i dispositivi di protezione individuale (DPI) usa e getta per rendere il calcestruzzo più forte, fornendo un modo innovativo per ridurre significativamente i rifiuti generati dalla pandemia. Il team RMIT è il primo a studiare la fattibilità del riciclag gio di tre tipi chiave di DPI – camici isolanti, maschere per il viso e guanti di gomma – nel cemento. Pubblicata sulle riviste internazionali più quotate del settore, la ricerca della RMIT School of Engineering dimostra pienamente il potenziale dei DPI da utilizzare come materiali di rinforzo nel calcestruzzo strutturale. Gli stu di hanno rilevato che i DPI triturati potrebbero aumentare la resistenza del calcestruzzo fino al 22% e migliorare la resistenza alla fessu razione.
CAVAEXPOTECH, AUTUNNO SPECIALE PER ANEPLA
Nonostante le funeste ire di un meteo ingrato, il coraggio e la passione degli organizzatori (ANEPLA, l’As sociazione Nazionale Estrattori Produt tori Lapidei e Affini) e dei partecipanti all’evento autunnale di CavaExpoTech, il 30 settembre scorso – nel magnifico contesto delle Cave Germaire di Cari gnano (To) – hanno premiato la qualità di un evento unico dedicato alla filiera estrattiva, con l’intervento diretto di imprese cavatorie, tecnici, consulenti,
amministratori locali, aziende e costruttori del settore. Il programma della giornata –dopo l’introduzione all’evento, a cura del padrone di casa, Carlo Colombino, presi dente di Cave Germaire – si è aperto con il momento congressuale dal titolo “Piani ficazione e innovazione tecnologica”, sul compito di programmazione svolto dalle amministrazioni locali. L’esordio teorico della giornata ha visto la partecipazione di Andrea Tronzano, assessore alle Attività Produttive della Regione Piemonte, Filip po Dadone, direttore dell’Unità Operativa Tutela Ambiente della Regione Lombar dia, e di Claudio Bassanetti, presidente di ANEPLA. “Nasce una nuova cultura d’impresa”, ha rappresentato il momento dell’esposizione tecnologica vera e pro pria dei contributi portati da alcuni prota gonisti del comparto – da CGT-Caterpillar (macchine movimento terra) a Italscania (mezzi cava-cantiere), da Maestro (auto mazione e controllo degli impianti) a Tecno (certificazioni EPD), fino alla consulenza
e ai servizi di finanza agevolata forniti da Innova Finance – per la disamina di una tematica di grande attualità che ac comuna sia il Decisore Pubblico, sia le imprese estrattive che quelle che sono loro fornitrici di beni strumentali e servizi, nella costante ricerca di nuove soluzioni.
La partecipazione delle imprese estrat tive, soprattutto piemontesi, ha favorito un approfondimento puntuale sulla pia nificazione dell’attività cavatoria attual mente in corso (con l’approvazione del Piano Regionale delle Attività Estrattive)
e sull’impatto delle scelte imprenditoriali e degli investimenti futuri. Tra i parteci panti ed espositori che hanno arricchito l’evento di novità, mezzi e sistemi pro posti al pubblico durante l’intera giornata citiamo le rappresentanze di Tecno-Be ton, Elettro Sigma, Euromecc, Industrial Gomme, Martin, Cantoni, Astra, O.L.F., Mai, Cimertex, Massucco, Comai, Sova tec, CME, Maitek e Promove.
Antonio Basso per il polo Finstral di Oppeano
8.500 metri quadrati destinati alla produzio ne e altri 700 per uffici, realizzati in poco più di cinque mesi. Il polo produttivo Finstral di Oppeano (Vr), tra i principali produttori eu ropei di finestre, infissi e serramenti, è uno tra gli impianti più moderni e sostenibili d’Europa dedicati alla lavorazione del vetro. Vanta un flusso produttivo ad alto livello tecnologico, realizzato secondo i processi di automazione e digitalizzazione dell’Industria 4.0; qui vengono effettuati il taglio e la lavorazione del vetro, la tempera, la produzione della vetrocamera e la stampa digitale su vetro. Dopo gli stabilimenti di Borgo Valsugana e di Scurelle (Tn), si tratta del quarto intervento eseguito dalla Antonio Basso per l’azienda altoatesina che conta complessivamente 14 stabilimenti produttivi, 26 studi di progettazione e 1.600 collaboratori in tutta Europa. Nel corpo produttivo, lo specialista della prefabbricazio ne ha adottato il Sistema Ondal Shed disposto su maglia strutturale di 29 x 21 m, con architravi principali estrados sate – un modulo che combina le necessità di installa zione di un carroponte con scorrimento trasversale con quelle di massima illuminazione interna naturale indiretta e di un interasse di elementi di copertura studiato appo sitamente per l’ottimizzazione della resa di un impianto fotovoltaico di 700 kWp, già rispondente ai requisiti pre scritti dal recente D.Lgs. 199 del 8/11/2021 – RED II.
Per l’area uffici, è stato prescelto il Sistema Pandal a in tradosso piano e sezione tubolare, disposto su luci di 16 m e con spessore elemento pari a 55 cm, a garanzia del la più ampia versatilità nella disposizione delle compar timentazioni interne e negli attraversamenti impiantistici verticali.
LA FILIERA
CEMENTO
LA FILIERA
CEMENTO
DELLO
FILIERA DEL CEMENTO
DEL
DEL CALCESTRUZZO
DELLO
MATERIALI
SOSTENIBILE,
LA FILIERA DEL CEMENTO E DEL CALCESTRUZZO
DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE,
MATERIALI INNOVATIVI,
Gölz, gli assi del pressofiltraggio e del carotaggio
La specializzazione nel mondo del lavoro è fondamen tale e spesso fa la differenza. Il motivo è presto detto: dare all’impresa l’attrezzatura migliore per il suo scopo si traduce in ottimizzazione dei tempi di lavoro e in sempli cità di utilizzo. Due fattori che, nell’edilizia del terzo mil lennio, appaiono imprescindibili. Di qui la scelta di Gölz – marchio distribuito in Italia da A.L. Consulting – che ha progettato e costruito una serie di macchine dedicate a tutti coloro che operano nel mondo del calcestruzzo, principalmente nel settore del betonaggio e dei manufatti di cemento. Le Slurry Fox messe a punto da Gölz nascono con uno scopo tanto semplice quanto preciso: separare la parte solida da quella liquida dagli scarti di cemento. Il sistema brevettato Gölz rende semplicissimo un lavoro apparen temente molto complesso: infatti, immettendo nella macchina lo scarto liquido, la Slurry Fox separa la parte pulita, acqua che è poi possibile riutilizzare in cantiere, dallo scarto solido che diventa una mattonella di inerte. E il funzionamento è molto semplice, basta collegare la macchina a un compressore ad aria compressa e il gioco è fatto. Grazie alle dimensioni ridotte di tutti e tre i modelli messi a disposizione del mercato - partiamo dai 79 kg della SFP3L fino ai 520 kg della SFP647 - le Slurry Fox si adattano a tutti i tipi di siti, dal cantiere alla centrale di betonaggio. Inoltre il modello più grande (SFP647) consente produzioni di altissimo livello, riuscendo a filtrare fino a 2.000 l/h! Stiamo quindi parlando di soluzioni ideali per chi ha bisogno di riutilizzare l’acqua nei piccoli cantieri e per chi ha le cisterne di scarto piene in attesa di bonifica. Nel settore dei manufatti capita spesso di dovere modificare una tubazione dopo averla messa nel piazzale o addirittura dopo averla posata. In queste occasioni entra in gioco la carotatrice Gölz KB350 motorizzata Stihl. Grazie alla sua alimen tazione a benzina è la più versatile del mercato perché non servono generatori o prese di corrente come accade per le tra dizionali carotatrici. Inoltre, in virtù della sua potenza, consente di forare fino a 350 mm. E qualora l’operatore disponesse di un escavatore è anche possibile agganciare la carotatrice al braccio e utilizzarla come un qualsiasi accessorio, senza alcun problema. Gli ambiti di applicazione sono i più differenti: dal foro nel piaz zale ai fori in quota per condizionatori industriali, fino alle fognature e alle solette dove, grazie all’escavatore, non serve nessun fissaggio a vite. Una massima fles sibilità operativa che si associa a prestazioni di elevato livello.
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150 m³/h di misto cementato, asfalto a freddo o calcestruzzo!
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Mescolatore bialbero con palette ed elementi di usura in HARDOX® 450. Spessore 15 e 10 mm.
Nastro di trasporto esterno con area di lavoro a 210° per il carico di autocarri o autobetoniere.
catalogo
la gamma su www.kimera.net
Rivoluzione strategica in tre anni
Merlo annuncia il piano industriale 2022-2025, nel segno della nuo va era elettrica e sostenibile. L’o biettivo è quello di superare la produ zione di 10.000 sollevatori telescopici all’anno e sviluppare nuove macchine zero emissioni, a totale risparmio dei consumi di combustibile e coerenti con le nuove direttive ambientali che riguar dano anche i cantieri.
A fine 2021 Merlo ha lanciato sul mer cato l’eWorker, il primo sollevatore full-electric prodotto dal costruttore pie montese, simbolo della nuova era di riduzione drastica dell’impatto ambien tale e pensato per migliorare in modo significativo manovrabilità, comfort ed estensione dei campi di applicazione. Proprio l’eWorker è figlio del piano industriale di crescita aziendale del
quadriennio 2018-2021, caratterizza to da una serie di investimenti chiave per la qualità e la produttività, che nel 2021 ha portato il numero di dipendenti
complessivo a 1.568 (+34% in cinque anni) e a 7.200 il totale delle macchine vendute, l’80% delle quali all’estero. Il piano industriale 2022-2025 prosegue
oggi nel solco di ‘innovazione nella tradizione’ che ha caratteriz zato la storia aziendale ponendosi l’obiettivo di aumentare la ca pacità produttiva a 10 mila sollevatori telescopici all’anno (oltre a 25 mila accessori) e migliorando tutte le soluzioni a disposizione dei clienti, dal post-vendita alla telemetria avanzata e ai ricambi. Per raggiungere questi obiettivi, Merlo ha previsto investimenti importanti per l’apertura di nuove linee produttive, tra cui proprio quella dedicata all’eWorker è la punta più evidente di questa rivoluzione di processo. Gli investimenti riguarderanno sia il per sonale che le nuove infrastrutture, ponendo le basi per lo svi luppo, su base elettrica, di altre macchine della gamma Merlo. Previsto anche il completamento della transizione verso i motori Stage V per tutta la gamma prodotti (sollevatori telescopici, Cin go e TreEmme). Le linee di assemblaggio e di verniciatura sa ranno riviste, l’area di saldatura delle cabine sarà completamen te automatizzata e, nel contesto di evoluzione verso la fabbrica 4.0, profondi cambiamenti interesseranno anche la logistica, con appositi software di gestione integrati con i fornitori. Evoluzione sostenibile anche nei sistemi adottati dallo stabi limento, al centro dell’attenzione anche nel piano strategico 2022-2025. Negli ultimi tre anni, sul tetto delle aziende del grup po (Merlo Spa, Tecno e TreEmme) sono stati installati (e la do tazione sarà completata entro la fine dell’anno in corso) pannelli solari per 747 kW complessivi. Nelle nuove aree produttive è stata migliorata la coibentazione per minimizzare le perdite di energia. La riduzione dell’impatto ambientale di Merlo passa an che dall’introduzione di oltre 30 presse per compattare cartone e plastiche; insieme alle politiche di recupero trucioli e lamiere metalliche, agevoleranno in misura importante il riciclo di tutti i materiali di scarto. Per ridurre gli sprechi di energia, la domotica ormai è di casa nei nuovi fabbricati Merlo, con l’obiettivo di otti mizzare i consumi di luce e riscaldamento. A completamento di questo processo, il gruppo Merlo ha attuato un graduale revam ping dei mezzi di produzione, con soluzioni più efficienti sempre sul piano energetico, dei consumi e dei tempi stessi di trasporto. Strategie future e prodotti innovativi saranno al centro delle prossime fiere internazionali che vedranno la partecipazione del gruppo Merlo. Dopo l’Agro Show di Poznan, in Polonia (dal 23 al 25 settembre scorso), le esposizione proseguiranno con il Batimat di Parigi (dal 3 al 6 ottobre), con il Bauma di Monaco di Baviera (dal 24 al 30 ottobre) e con l’Eima di Bologna (dal 9 al 13 di novembre).
Fiere ed Eventi
BAUMA, Monaco (Germania) 24-30 Ottobre 2022 www.bauma.de
MIDDLE EAST CONCRETE, Dubai (EAU) 5-8 Dicembre 2022 www.middleeastconcrete.com
WORLD OF CONCRETE – Las Vegas (USA) 17-19 Gennaio 2023 www.worldofconcrete.com
CONEXPO 2023, Las Vegas (USA) 14-18 Marzo 2023 www.conexpoconagg.com
SAMOTER, Verona (Italia) 3-7 Maggio 2023 www.samoter.it
HYDROGEN EXPO, Piacenza (Italia) 17-19 Maggio 2023 www.hydrogen-expo.it
BETON-TAGE, Ulm (Germania) 20-22 Giugno 2023 www.betontage.de
GIS 2023, Piacenza (Italia) 5-7 Ottobre 2023 www.gisexpo.it
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Giornate italiane del CalCestruzzo ItalIan ConCrete Days
FILOSOFI DEL BETONAGGIO
DI UNA RICERCA
ALL’AVANGUARDIA PER FLESSIBILITÀ E QUALITÀ PRODUTTIVA
È
una lunga storia di sapienza e tradi zione, iniziata oltre 30 anni fa e conso lidata da un’autorevolezza che è stata in grado di influenzare le tendenze e le tecnologie di un mercato complesso come quello del calcestruzzo. Gli impianti di betonaggio concepiti e realizzati dalla Tecno-Beton di Arcene hanno conquistato i più importanti attori del mercato Concre
te, in Italia e nel mondo, a partire dall’alba di quei fatidici anni Duemila che portaro no l’eccezionale bagaglio di conoscenze dell’azienda bergamasca al successo defi nitivo. L’impresa di Livio Betelli - ancora oggi direttore generale e anima creativa di Tecno-Beton - da allora non ha mai smesso di progettare e costruire impianti di beto naggio implementati con soluzioni tecni
che avanzate, flessibili e perfettamente in tegrate con le esigenze della committenza più esigente. Un’impronta tecnologica che rimane tuttora inconfondibile, nella decli nazione di prodotti diversificati e specifici, in grado di stabilire uno standard concet tuale unico e inconfondibile. I contenuti di questa impronta risiedono nelle serie di impianti che illustriamo di seguito, come
preziosa cartina di tornasole per le scelte degli odierni e futuri clienti che richiedono polivalenza, affidabilità e alto profilo tec nologico alle proprie produzioni.
Impianti per produzioni a secco e premiscelati
La gamma degli impianti a secco di Tec no-Beton è riferita alla serie TB Dry che consente produzioni orarie fino a 100 m³/h per singolo punto di carico. Si tratta di una linea di impianti prodotta con un alto standard qualitativo - dalla zincatu ra a caldo all’impiantistica pre-cablata in tutti i suoi componenti - che offre differenti soluzioni di stoccaggio inerte variabili a seconda delle tipologie degli aggregati, sia nel numero di scomparti, sia nelle capaci tà produttive. L’estrazione degli aggregati avviene attraverso un modulo di comando elettropneumatico - con doppia o tripla estrazione per ogni singolo scomparto - e i processi di dosaggio si realizzano me diante celle di carico a trazione omologate.
Un pensiero “green” di sicurezza e durabilità
La ricerca Tecno-Beton nell’ambito del “green building” ha portato la so cietà di Arcene a concepire componenti ad alta efficienza e parti funzionali innovative per i propri impianti. Tra i risultati più recenti di questa direttri ce di sviluppo tecnologico, va senz’altro annoverato il modulo di lavaggio ad alta pressione TBL , dedicato ai mescolatori degli impianti di betonaggio. Il sistema utilizza l’acqua di dosaggio delle formule dei batch impostati, per effettuare il lavaggio del mescolatore, mantenendone una pulizia irrepren sibile a ogni ciclo di produzione. Questo modulo evita spechi dell’acqua di rete, non necessita della presenza di un operatore addetto al lavaggio e garantisce la minor usura dei componenti del mescolatore, a garanzia di una sicurezza operativa generale.
È disponibile, su richiesta, un’ampia serie di accessori per soddisfare ogni necessità specifica - tra questi, menzioniamo le son de per la rilevazione dell’umidità (resistive o a microonde) insediate nelle bocchette di scarico, i sili di stoccaggio del cemento, i dosatori degli additivi a peso e i sistemi di abbattimento delle polveri al punto di ca rico dell’autobetoniera.
Gli impianti della serie Wet, invece, sono adatti a tutti i tipi di calcestruzzi preme scolati e sono in grado di assolvere a ogni esigenza gestionale operativa e di raccol ta dati - prerogative indispensabili per la costruzione delle moderne centrali di pro duzione. Gli impianti Wet di Tecno-Beton si differenziano per resa oraria e tipologia di produzione. Possono essere realiz zati con carico tramite nastri trasporta tori e precarica inerti, skip ed elevatori. Nell’ambito degli impianti Wet, troviamo l’importante segmento della gamma di centrali mobili di betonaggio Mobile Re ady Mix, progettata per cantieri tempo ranei, imprese di costruzione e progetti specifici che fanno capo anche a specia
listi preconfezionatori. La semplicità e la versatilità della serie Mobile Ready Mix è stata studiata nei minimi dettagli dalla ricerca e sviluppo interna di Tecno-Be ton, analizzando scrupolosamente le fasi dell’insediamento e dell’avviamento pro duttivo in cantiere, secondo dinamiche che ne consentono l’installazione nell’ar co di 24 ore - in virtù di un layout pre-as semblato su moduli in acciaio, a pianale, che favoriscono l’appoggio a terra entro spazi confinati all’interno dei cantieri, con la necessità di opere edili preparatorie mi nime per il loro posizionamento. La serie, molto competitiva nel rapporto qualità/ prezzo, consente una resa di calcestruz zo orario da un minimo di 20 m³/h a un massimo di 60 m³/h con elevati standard qualitativi e utilizzando esclusivamente mescolatori planetari.
La gamma delle centrali di betonaggio TB Mix è il segmento dedicato ai cantieri stazionari, per produzioni orarie di calce struzzo dagli elevati standard qualitativi, realizzate con mescolatori a doppio asse orizzontale oppure con mescolatori pla
PRIMO PIANO COVER STORY
netari. Il carico del mixer può variare in funzione della richiesta, mediante skip mobili o tramite nastri di carico. L’ali mentazione dei sili di stoccaggio avviene tramite coclee orizzontali e/o verticali, le soluzioni vengono progettate su misura in funzione degli spazi in cantiere. La linea di impianti TB Mix prevede, in funzione del le esigenze, gruppi di caricamento a terra, nastri di alimentazione traslabili reversi bili per gli aggregati, ulteriori stoccaggi per cemento, sistemi di alimentazione con elevatori, moduli di raffreddamento degli aggregati, sistemi di lavaggio e di tratta mento acque con recupero dei residui.
Dry&Wet, Dual e la centrale BetonMix
Gli impianti Tecno-Beton per la produzio ne di calcestruzzo a secco e premescolato Dry&Wet (con carico alternato tramite by-pass con o senza precarica) offrono
un’ampio spettro di configurazioni e un’elevata versatilità del prodotto; sono adatti, quindi, a soddisfare le esigenze sia di società di ready-mix, che di im prese di costruzione. Per questa tipolo gia di impianti, l’azienda di Arcene ha adottato un equilibrato mix progettuale di componenti, dispositivi e soluzioni tecnico-prestazionali per consentire al cliente di operare in condizioni ottimali, con produzioni significative e nel rispet to dell’ambiente. La serie Dry&Wet è in grado di garantire una produzione ora ria di calcestruzzo fino a 120 m³/h trami te mescolatore a doppio asse orizzontale e fino a 100 m³/h con punto di carico a secco.
Con gli impianti TB Dual, i progettisti Tecno-Beton hanno concepito soluzioni ad alte prestazioni nella produzione di calcestruzzo, secondo lay-out diversifica ti che comprendono, ad esempio, doppie produzioni a secco, Dry e Wet oppure con doppio punto di carico Wet, sempre
nell’ottica di produzioni variabili, in fun zione delle specifiche tecniche richieste per la fornitura di calcestruzzo. Si posso no produrre in contemporanea da un mi nimo di 80+80 m³/h fino 130+130 m³/h e oltre (il carico degli aggregati può essere gestito con skip standard, con BetonMix o con nastri trasportatori). I progetti sono sempre visionati e valutati con il cliente, considerando diverse soluzioni e com ponenti in funzione delle esigenze spe
cifiche di produzione. La gamma Dual è indicata per grandi produzioni orarie fino a 260 m3/h di calcestruzzo, sempre con elevati standard qualitativi. La serie a doppio telaio permette una produzione indipendente sui due punti di carico, con notevoli capacità di stoccaggio. La centrale BetonMix è la pietra d’ango lo di Tecno-Beton per qualità costruttiva, prestazioni, compattezza e montaggio di namico. Il costruttore bergamasco rivela
in questo progetto una struttura zincata a caldo, predisposta in tre moduli di stinti e completamente pre-assemblati e pre-cablati. Il portale di sostegno può alloggiare mescolatori sia a doppio asse orizzontale, sia planetari, in grado di garantire una produzione oraria di cal cestruzzo oltre i 130 m³/h. Il sistema per mette il carico del premescolato anche con il posizionamento di due autobetoniere in contemporanea.
È
il modulo più versatile mai concepi to da un autentico “specialista delle idee” come Pilosio e la novità non può che colpire al cuore dell’inno vazione ogni aspettativa dei visitatori di Monaco. Si tratta di un notevole punto di interesse, dedicato dal costruttore friula no a un pubblico professionale sofisticato come quello del Bauma 2022, nella forma di un mezzo ideale per conferire estrema flessibilità agli interventi di manutenzio ne stradale e alle operazioni di risana mento degli intradossi di ponti e viadotti. Un campione produttivo di ponteggi e piattaforme di lavoro autosollevanti che si occupa di trasporti? Può sembrare un azzardo ma non lo è; anzi, questa realiz zazione unica e inconsueta è concepita proprio per dare una scossa di novità a un mercato troppo spesso standardizzato. Non per niente, il nome della creazione ri voluzionaria di Pilosio si chiama Dynamo e presenta l’identità inedita di uno speciale carro contrappesato trainabile che permet te di ospitare ponteggi di ogni tipologia e di qualsiasi marca. Il mezzo è davvero sorprendente e consente interventi rapidi e sicuri di manutenzione, ripristino e pu lizia su lunghezze e larghezze di superfici, intradossi, ponti, viadotti, gallerie e manu fatti di ogni genere. In attesa di ammirarlo dal vivo negli spazi di Pilosio al Bauma 2022 - insediati all’interno del padiglione B3, nello stand 103, e nell’Area esterna, in postazione B23.39 - rileviamone subito la sostanza strutturale e dinamica. Si tratta di un carro privo di motore, con un contrap peso variabile (a seconda delle necessità) insediato sotto il cassone e con un pianale fornito di longheroni e piastre regolabili per l’aggrappamento di basette.
Le dimensioni del carro Dynamo sono to talmente personalizzabili, a seconda del le necessità, seguendo il carattere di un modulo molto funzionale e flessibile che consente di creare comode piattaforme di lavoro di grandi dimensioni e strutture che seguano l’andamento geometrico del manufatto da servire - spostandole man mano che i lavori avanzano, senza smon tare e rimontare le strutture di ponteggio. Le aree di lavoro create anche in negativo possono essere realizzate con qualsiasi tipologia di ponteggio multidirezionale e di passo; soprattutto, potendo effettuare le operazioni con qualsiasi geometria si renda necessaria per raggiungere il limi tare estremo di ponti, viadotti, gallerie e in genere di qualsiasi opera da servire. Il
carro è provvisto di freni di stazionamen to su tutte le ruote ed è trainabile da qual siasi mezzo presente in cantiere, anche tramite un muletto o un furgone.
Il carro Dynamo è realizzato negli stabi limenti Pilosio di Tavagnacco (Ud) nelle dimensioni richieste ed è personalizzabile secondo le specifiche esigenze del can tiere e del cliente. A titolo esemplificati vo, la versione standard misura 2,3 m di larghezza per 6,3 m di lunghezza, adatta a ospitare passi di ponteggio fino alle di mensioni massime di 2,2 m di larghezza e fino a 6,25 m di lunghezza. Le versioni
disponibili attualmente sono due. La ver sione Dynamo è a funzionamento com pletamente manuale, nell’allargamento degli stabilizzatori e nelle operazioni stes se di stabilizzazione, nello spostamento trasversale come nell’allineamento e nel la traslazione. La versione Dynamo plus (solo su richiesta) contempla il funziona mento idraulico della stabilizzazione, del lo spostamento trasversale e dell’allinea mento (mentre la traslazione si effettua, anche in questo caso, manualmente). Il modello Dynamo plus, inoltre, necessita di un’alimentazione elettrica da 220 V.
Flydeck, per aggirare ogni ostacolo
Perfettamente orizzontale, oppure coerente con il profilo architettonico del manufatto, per lavorare comodamente in qualsiasi cantiere in cui necessiti una soluzione sospesa. Il sistema Flydeck di Pilosio rivelerà ai visitatori del Bauma queste prerogative principali e anche molto di più, nel vantaggio conferito ai cantieri di infrastrutture più complessi, anche in condizioni di intervento che potrebbero sembrare proibitive. Il modulo Flydeck è costituito da travi reticolari in alluminio da 25 cm - oppure, in alternativa, anche in ac ciaio e in misura da 45 cm - che si collegano tramite spinotti e perni elastici brevettati. Le travi si posano con l’ausilio della guida Flyrail che garantisce, oltre a un’elevata sicurezza, la riduzione dei tempi di montaggio e smobilita zione di circa un terzo rispetto ai sistemi tradizionali (e circa la metà rispetto ai sistemi a ponteggio multidirezionale). Con questa soluzione, si possono accerchiare colonne, pile, pulvini o qualsiasi altro impedimento si frapponga alla struttura di intervento. Il piano Flydeck va ancorato al piano sovrastante intradosso (riguardo a infrastrutture che riguardano sedi stradali, autostrade o ferrovie) ma senza doverlo impegnare, ovvero senza interrompere la circolazione dei veicoli o dei convogli su rotaia. Nessuna limitazione, quindi, per questa struttura provvisionale, in larghezza come in lunghezza o portata, proprio in virtù delle sue caratteristiche modulari che sfruttano travi e piani per ponteggi di qualsiasi marca, modello, forma e dimensione.Il sistema Flydeck si può montare con l’accesso da una spalla o da una pila senza l’utilizzo del by-bridge o di piattaforme in negativo.
I vantaggi economici nel trasporto e nella movimentazione del Flydeck con sistono nel peso ridotto dell’attrezzatura in alluminio (più leggera del 50% rispetto alla dotazione standard in acciaio) e nello spazio ridotto, sempre del la metà, per lo stoccaggio a magazzino delle travi da 25 cm. Il sistema della guida Flyrail è ideale con le stesse travi reticolari in alluminio Pilosio da 25 cm, ma può essere utilizzato con altri tipi di travature anche in acciaio.
PRIMO PIANO OPERE CIVILI E INFRASTRUTTURE
Il carro Dynamo (privo di motore) è trai nabile con qualsiasi mezzo (come dice vamo sopra, può essere spostato anche con un muletto). Rispetto ad altri sistemi mobili per strutture di ponteggio, Dyna mo offre una maggiore capacità di carico e consente la creazione di una piattaforma di lavoro - anche in negativo - di grande dimensione, molto comoda nel caso di squadre che lavorino simultaneamente con attrezzature professionali. Il carro è già contrappesato e non serve quindi ancorare il ponteggio alla superficie da servire. Lo spostamento del carro è molto agevole ed ne è garantita la grande stabi lità anche per grandi strutture di ponteg gio, grazie a un baricentro molto basso.
Con Dynamo, si può montare qualsiasi ti pologia di ponteggio, con lo spazio occu pato a terra o in carreggiata sempre pari all’ingombro del carro.
I vantaggi di questo mezzo - che rappre senta un prodotto totalmente made in Italy, nel progetto come nella realizza zione - rilevano l’elevata flessibilità (per qualsiasi tipo di ponteggio, con incastri per basette che si adattano alle campate e alle dimensioni della struttura provvi sionale), la caratteristica di essere con trappesato (non serve nessun ancoraggio del ponteggio), la notevole semplicità di utilizzo - durante lo spostamento e l’alli neamento all’opera da servire - la rapidità di posizionamento e la maneggevolezza.
Dynamo consente, in sostanza, l’impie go di una piccola struttura di ponteggio attraverso spostamenti progressivi, per una soluzione estremamente efficace, alternativa al montaggio e allo smon taggio in varie fasi del ponteggio stesso. Le applicazioni ideali del carro Dynamo comprendono interventi di manuten zione stradale, operazioni di ispezione e interventi di risanamento degli intradossi di ponti, gallerie, viadotti, travi di bordo e muri andatori. L’utilità del mezzo si estende ai lavori di ristrutturazione, pu lizia e consolidamento edile di muri, gal lerie, pareti e strutture a sbalzo, e risulta ideale sia per interventi spot, sia per lavo ri su lunghe superfici.
Velocità e affidabilità con le gru Liebherr EC-H e i servizi Niederstätter per la Antonio Basso S.p.A.
Il reparto gru Niederstätter S.p.A. e il team Liebherr hanno sviluppato una soluzione vincente e potente, ma allo stesso momento salvaspazio, per il ciclo produttivo dell’azienda Antonio Basso impiegando una gru Liebherr 1000 EC-H 50 Litronic. La gru è ormai in azione da due anni come anello fondamentale nella movimentazione di grandi strutture prefabbricate in calcestruzzo. Le gru del tipo High-Top sono la scelta migliore quando si tratta di gestire elevati carichi di sollevamento. Specialmente nella costruzione di ponti, centrali elettriche o impianti in generale. Pur essendo una gru di grande portata, la Liebherr 1000 EC-H si comporta come una normale gru da cantiere, veloce e facile da usare. Ciò che rende speciale questa nuova gru è proprio il sistema traslante su portale, che si muove su rotaie, permettendo di sfruttare diverse migliaia di metri quadrati di superficie in più come magazzino. Inoltre, la grande innovazione è stata di avere un binario che segua la pendenza naturale del terreno. Utilizzando il sistema ABB, che limita automaticamente i campi operativi, permette di assicurare che i carichi non sorvolino sopra zone di pericolo. La gru lavora dodici ore al giorno, cinque giorni alla settimana soddisfando le richieste in termini di velocità, portata e tipologia strutturale.
Niederstätter, con sedi a Bolzano, Verona, Treviso e Bergamo, concessionaria ufficiale delle gru a torre Liebherr, offre un vasto ventaglio di servizi che completano il pacchetto d’acquisto o di noleggio di gru a torre per grandi cantieri edili e industriali.
Un modulo in grado di viaggiare agevolmente su rotaia, per produr re e distribuire calcestruzzo con la dinamica più flessibile al servizio delle infrastrutture ferroviarie. L’ha rea lizzato Euromecc, con il Wagon Mix 1500, un sistema mobile che consente il trasferi mento su binari dell’impianto di miscela zione, per la produzione diretta in situ del calcestruzzo - con la facoltà di monitora re in modo costante la composizione e la qualità del materiale, durante ogni ciclo, certificando i getti realizzati in cantiere. L’impianto in questione è stato commis sionato a Euromecc da GCF-Generale Co struzioni Ferroviarie Spa, realtà industria le di primissimo piano nell’armamento, nell’elettrificazione e nelle strutture di segnalazione in ambito ferroviario, e sarà destinato alle attività di manutenzione delle linee ferroviarie in Emilia Romagna.
Miscela in viaggio
Il treno di betonaggio Wagon Mix 1500 ha una struttura modulare, realizzata su cinque vagoni indipendenti installati su travi ad ali parallele e dotate di predispo sizione per fissaggio tramite twist-lock ai pianali ferroviari; l’intero apparato è poi
tenuto da un apposito sistema di collega menti meccanici ed elettrici plug&play. Le singole carrozze sono collegate mediante un sistema di prese-spine industriali e se zionabili a pieno carico che garantiscono un elevato standard di sicurezza e vengo no utilizzate sia per il trasferimento dei segnali che per quello dell’alimentazio ne, mentre l’intero treno è stato cablato utilizzando cavi H07 RN-F in versione migliorata, resistente ai raggi UV, privi di alogeni e a bassa emissione di fumi, con un range operativo −40 °C / +90 °C. Inoltre, ogni carro ospita quadri periferici con PLC locali per la gestione semplice di eventuali espansioni già predisposte a bordo.
Ogni carrozza rispetta gli ingombri e le prescrizioni massime per il trasporto su rotaia e svolge un compito preciso nel ciclo di produzione di calcestruzzo otti mizzando al massimo ogni centimetro disponibile. Due carrozze sono deputate allo stoccaggio degli inerti e sono in gra do di trasportarne, ciascuna, fino a 32 m3 con un mono inerte in curva. Le car rozze possono essere allestite fino a un numero massimo di quattro, elevando l’autonomia di fornitura a circa 100 m3 di calcestruzzo. Un’altra carrozza, invece, è destinata allo stoccaggio idrico mediante
TECNOLOGIA E INNOVAZIONE PRIMO PIANO
quattro cisterne - per 26.000 litri comples sivi - che forniscono l’acqua necessaria all’impasto, quella di servizio e la quan tità destinata all’alimentazione elettrica (basata su un gruppo elettrogeno Stage V ad alta efficienza che alimenta l’impianto stesso garantendone l’autonomia energe tica e l’illuminazione). L’impianto mobile si avvale inoltre di un carro per lo stoccag gio di cemento, dotato di un silo orizzon tale da 32 m3 (circa 45 t) equipaggiato con attrezzature di depolverazione e collegato mediante un sistema di coclee al dosato re installato sul carro di miscelazione. La carrozza di miscelazione costituisce il cuore dell’intero sistema. Qui troviamo un miscelatore planetario da 1,5 m3 di ca pacità, servito dal dosatore inerti alimen tato da un sistema di nastri che trasporta gli aggregati dai primi due carri, monito randone l’umidità prima della pesatura, un sistema di contalitri per il dosaggio acqua e una bilancia per il cemento. Il me scolatore è dotato di sonda igrometrica per determinare la qualità dell’impasto, doppia portella di scarico ognuna delle quali servita da apposita canala di scarico telescopica per direzionare il getto in ope ra su entrambi i lati del vagone. A fianco del mixer troviamo la cabina comandi che
ospita un quadro centralizzato dove sono installati il PLC principale per l’automa zione e il PC con software per la gestione automatizzata del processo. L’intero convoglio è poi completato da due carri locomotori posti in testa e in coda che consentono la movimentazione lungo la tratta ferroviaria e che vengono comandati da remoto da un operatore all’interno della cabina posta sul carro di miscelazione.
Progetto e realizzazione
Le fasi di progettazione del treno di be tonaggio sono partite dall’esperienza di GCF, che aveva ben chiare le esigenze e gli aspetti critici di un impianto così speciale. L’esperienza del committente ha incontrato poi il know-how unico di Euromecc, con oltre 50 anni di esperien za nella progettazione e realizzazione di centrali di betonaggio. Il primo aspetto preso in considerazione nella concezio ne del Wagon Mix 1500 è stato quello del mix design; conoscere la tipologia di calcestruzzo che si intende produrre e la varietà di elementi da miscelare serve a individuare in maniera univoca il tipo di mescolatore da utilizzare e la quantità di supporti di stoccaggio da prevedere, che si riflette sul numero di carrozze com plessivo.
Successivamente, sono stati presi in considerazione gli aspetti logistici; ad esempio, la necessità di realizzare un im pianto in conformità con le prescrizioni del regolamento ferroviario, che impone l’assenza di connessioni e/o sporgenze tra i respingenti durante i trasferimenti. Per soddisfare queste prescrizioni, è sta to sviluppato un sistema di brandeggi per componenti come le coclee e le ca nale e si è optato per l’utilizzo di com ponenti idrauliche retrattili nei nastri
di trasporto. Infine, ci si è concentrati sulle dotazioni di sicurezza, per fare in modo che l’installazione risultasse sicu ra sia durante le fasi di produzione che durante gli spostamenti, con un adegua to sistema di bloccaggi a rilascio rapido e sensori finecorsa che consentono al macchinista di avere sempre un quadro completo della situazione operativa del convoglio; dal punto di vista elettrico, l’impianto ha due circuiti di sicurezza, uno doppio canale per l’interruzione di emergenza che provoca la disalimenta zione di tutto l’impianto elettrico, ed un secondo, anch’esso doppio canale, per l’arresto di tutti gli organi in movimento che possono creare problemi per gli ope ratori.
Ad arricchire l’intero comparto tecnico troviamo due serbatoi additivi da 750 l e altrettanti contalitri a disco nutante, e un impianto di lavaggio ad alta pres sione con possibilità di misurare l’ac qua per somministrarla mediante le te stine di lavaggio e risciacquare il cielo e la parte superiore della vasca ad ogni ciclo. Tutti i nastri e gli azionamenti principali sono comandati da Inver ter, protetti da differenziali in classe B, mentre il mixer è attivato da soft-star ter con doppio contattore di linea per l’ottenimento di un performance level pari a D.
Dal collaudo alla messa in opera
Completate le fasi di progettazione e produ zione, il Wagon Mix 1500 è stato interamen te assemblato negli stabilimenti Euromecc. Questa produzione interna ha favorito la massima cura dei dettagli per ogni singolo componente del convoglio di miscelazione. Inoltre, sono stati pre-impostati i parametri di funzionamento del software di automa zione Dorner, in vista delle fasi di test e col laudo a pieno. Le cinque carrozze sono state trasferite in cantiere con un trasporto stra ordinario tramite pianali ribassati, prima di essere installate su carri standard della se rie RGMMS e completate nell’allestimento, prima di essere regolarmente connesse tra loro. Nell’arco di quattro giorni si è ultima ta la fase di collaudo a freddo, seguita dalle operazioni di collaudo a caldo eseguita in due fasi notturne, evitando potenziali dis servizi per la tratta ferroviaria e completan do il test con la produzione dei primi 42 m3 di calcestruzzo.
Il treno di betonaggio Wagon Mix 1500 di Euromecc attualmente è operativo nelle fasi di completamento di elettrificazione del corridoio ferroviario Parma-Suzza ra-Poggio Rusco, nella prospettiva di poter essere impiegato con la massima frequen za da GCF in ambito internazionale, anche per opere di armamento ferroviario.
SPECIALISTI IN CAMPO
TRA I 12 MODELLI DI GRU CHE MANITOWOC PORTERÀ AL BAUMA, ABBIAMO SELEZIONATO LE NOVITÀ GROVE A CINQUE
PREFABBRICATI E LA RAPPRESENTANZA DELLE GRU EDILI POTAIN,
AUTOMONTANTI DI RANGO
Manitowoc torna nella grande piazza espositiva del Bauma con una linea completa di gru e servizi destinati ai mercati delle infrastrutture, delle energie alternative e del settore industriale, nelle sue più am pie accezioni. In fiera saranno esposte 12 modelli - sette autogrù Grove e cinque gru a torre Potain - e il costruttore ameri cano metterà in evidenza la propria linea potenziata di soluzioni per l’assistenza, che comprende monitoraggio, ricambi, servizi di assistenza, noleggio, revam
ping, finanziamenti e altro ancora. Tra le nuove tecnologie mostrate ci sarà natural mente Connect, la piattaforma telematica avanzata che verrà presentata al pubblico nel modo più approfondito. Aaron Ra venscroft, presidente e amministratore delegato di Manitowoc, afferma che “il Bauma 2022 si svolge in un momento ideale per il settore. Per Manitowoc, la fiera internazionale delle costruzioni per eccellenza è un’ottima occasione per di mostrare la nostra autorevolezza di mer cato e mostrare la nostra esperienza in
materia di soluzioni di sollevamento per chi realizza investimenti globali nelle in frastrutture, nelle energie alternative e in altri settori”.
Altri due modelli di gru multistrada Gro ve verranno presentati al pubblico duran te la fiera. Il modello GMK5150XL da 150 t e il modello GMK5120L da 120 t, entrambi lanciati alla fine del 2021, proseguono la lunga tradizione Grove di produzione di gru a cinque assi di altissimo livello. Il modello GMK5150XL ridefinisce le pos
Gestione si scrive Connect
La personalità tecnologica di Manitowoc si affida a Connect e al Bauma 2022 la sostanza (notevole) di questa piattaforma telematica sarà rivelata al pubbli co dei visitatori nel modo più esauriente. Anticipandone i contenuti, diremo solo che Connect di Manitowoc è una soluzione che consente il monito raggio da remoto delle gru, tramite un sistema basato su app; un modulo di controllo che consente ai proprietari e agli operatori di esaminare i dati della macchina, ricevere avvisi, scambiare dati e attivare molte altre dinamiche in tempo reale, con la previsione di ulteriori funzionalità da aggiungere in futuro. Connect, in buona sostanza, è in grado di ottimizzare la gestione del parco macchine, dare impulso alla sostenibilità operativa, semplificare le operazioni di assistenza e manutenzione per gli utenti e migliorare la connettività delle gru grazie a un sistema intuitivo utilizzabile su smartphone, tablet e laptop. La nuova piattaforma verrà introdotta gradualmente, prima sulle gru a torre Potain (a rotazione alta e automontanti, anche come retrofit per i modelli do tati si sistema CCS) e in seguito sulle autogrù multistrada Grove - inizialmen te disponibile sui modelli GMK prodotti dal 2023, con la stessa possibilità di installazione retrofit sulle autogrù della stessa linea implementate con CCS.
E IMPIANTI PREFABBRICAZIONE E MANUFATTI IN CALCESTRUZZO
sibilità di sbraccio con una gru a cinque assi. Il suo braccio principale di 69 m supera quello della maggior parte delle macchine da 220 t. Il modello GMK5120L offre un braccio di 66 m, e in più una grande varietà di configurazioni del con trappeso, per una maggiore flessibilità. Le altre quattro gru Grove, due multistrada e due fuoristrada, saranno annunciate nelle prossime settimane. Gran segreto fino alla fiera per le due nuove imponenti gru a torre Potain, una della linea topless e l’altra della linea con falcone a volata variabile. Oltre a queste gru, ci sarà anche la gru Potain MDT 489, alla sua prima apparizione in pubblico dal suo lancio nel 2021. È disponibile nel le versioni da 20 t e da 25 t; ciascuna di esse è dotata di un jib di 80 m. La sua com binazione di potenza e sbraccio la rende ideale per i grandi progetti, come quelli nel settore delle infrastrutture. Saranno inoltre esibite due unità della linea di gru automontanti. Il modello Igo T 99 verrà presentato pubblicamente al Bauma 2022 dopo essere stato lanciato l’anno scorso.
Questa gru da 6 t ha già molti ammira tori, grazie alle sue dimensioni compatte, al suo ingombro ridotto e al suo design intelligente. Sarà inoltre esposta un’unità Potain Hup M 28-22, un modello popola re e molto apprezzato per la sua notevole mobilità. Capace di sollevare fino a 2,2 t, questa è l’unica gru automontante ad of frire 28 m di jib e fino a 31 m di altezza di lavoro con dimensioni di trasporto così compatte. Nello spazio in fiera dedicato all’assi stenza clienti Potain, sarà presente an che un focus sulla realtà virtuale (VR) che consentirà agli utenti di esplorare
i cantieri edili più iconici. I visitatori potranno provare lo strumento di assi stenza Potain e-Tech ed esaminare i det tagli di un’ampia varietà di risorse per la formazione, anche tramite la Potain e-Academy. Vi saranno inoltre dettagli sul programma di ricondizionamento EnCORE e sulla vendita di gru usate. Disponibile per i visitatori anche un si mulatore per una delle gru multistrada. Ci sarà inoltre una presentazione in VR sulla tecnologia avanzata dei bracci gru, nonché sul nuovo display dell’operato re da 12 pollici del sistema Crane Con trol System.
Per Davide Cipolla, CEO di Cifa, “il settore del calcestruzzo ha davanti tre strade da percorrere simultane amente con i propri mezzi strate gici, per poter raggiungere gli obiettivi stabiliti dall’Agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile. La prima è quella dell’introduzione di materiali e processi a basso impatto ambientale, la seconda va nella direzione della durabilità delle attrezzature e la terza concerne la ridu zione delle emissioni CO2 in cantiere”. Un programma ambizioso, quello enun ciato dal manager del gruppo interna zionale (con sede a Senago, in provincia di Milano) che si traduce per Cifa in al trettanti programmi impegnativi sia a li
vello generale, nella gestione industriale, sia nello sviluppo dei prodotti. Il secon do aspetto è quello che per il costrutto re risulta centrale da più di dieci anni, nell’ambito di un processo di innovazio ne dei materiali – come la fibra di car bonio – e della tecnologia implementata negli effetti – con il lancio di una vera e propria gamma di macchine elettriche e la digitalizzazione avanzata dei sistemi gestionali. È invece, più recente il per corso di Corporate Social Responsibility adottato sotto il profilo aziendale, per un progetto che vede il pieno coinvolgimen to di ogni divisione del gruppo - a partire dal top management - nell’integrazione dei princìpi ESG (Environmental, Social, Governance). “Un vero e proprio cambio di paradigma che elegge la sostenibilità ambientale e sociale come cardine sul quale basare ogni attività, nel pieno sod disfacimento dei bisogni di tutti i nostri stakeholder, dai clienti ai dipendenti, fino alle generazioni future”, come sotto linea ancora Davide Cipolla..
Le serie di macchine Cifa per la distribu zione e il trasporto del calcestruzzo che saranno in scena al Bauma 2022, quindi, costituiranno l’occasione per raccontare nei fatti l’impegno del marchio nella rea
lizzazione di soluzioni ecologiche sicure e durevoli, attraverso innovazioni dall’alto livello tecnologico e dall’inconfondibile matrice made in Italy, nella passione e nella cura con cui si progettano e costru iscono da decenni i modelli di pompe autocarrate, betoniere e impianti di be tonaggio, secondo i dettami dell’affida bilità, dell’efficienza e della capacità di rappresentare un fulcro di progresso sul mercato.
Un cantiere sostenibile
Era proprio al Bauma del 2013 che Cifa presentò la prima betoniera elettrica Ener gya, dotata di batterie ricaricabili e mon tata su un autocarro diesel, rivelando al mondo del calcestruzzo le potenzialità di una macchina dalla funzionalità a emis sioni zero. Negli anni successivi, questa tecnologia, da novità assoluta, si è poi perfezionata e consolidata, tanto da costi tuire oggi una presenza assidua nei can tieri delle principali città europee, grazie ai numerosi vantaggi di utilizzo - emis sioni di CO2 azzerate, consumo di car burante ridotto, rumorosità nulla - Nelle macchine Energya le funzioni di rotazio
TECNOLOGIA E INNOVAZIONE MACCHINE E IMPIANTI
ne del tamburo sono azionate dal motore elettrico che riceve energia da una batte ria al litio e – in caso di necessità – può ricavarla anche dal motore dell’autocarro. I modelli Energya possono essere montati anche su camion a gas o elettrici per arri vare a ottenere un mezzo al 100% green. Le edizioni del Bauma 2016 e 2019 furono teatro per il lancio di due nuove macchi ne elettriche, rispettivamente la pompa
spritz CSSE e la betonpompa MK28E, tra sformando il brand Energya in una vera e propria gamma. Un’evoluzione che oggi non si arresta, in continuità con le edizio ni precedenti della grande fiera di Mona co. Anche quest’anno sarà presentata una nuova macchina Energya e il lancio av verrà all’inizio della fiera, propio nell’a rea Cifa all’interno dello stand Zoomlion (FS.905/2).
Riduzione le emissioni, aumento della durabilità e impegno per la sicurezza sul lavoro. A questi principi, Cifa dedica i vantaggi della digitalizzazione per dotare le proprie pompe autocarrate di sistemi elettronici di controllo (Smartronic) e si stemi predittivi. Con il monitoraggio da remoto (attraverso il sistema Cifa Vista) che permette di controllare l’intera filie ra del calcestruzzo, dalla produzione alla posa, anche i servizi di post-vendita sono garantiti con tempestività e precisione, mantenendo gli imprevisti sotto controllo e adottando una manutenzione program mata. A questo proposito, sempre allo stand Zoomlion, sarà possibile ammirare la nuova pompa Steeltech K50L (presen tata in anteprima proprio al Bauma) e i modelli Carbotech (con braccio in fibra di carbonio) K60H e K47H. Quest’ultimo modello costituisce certamente una best seller di Cifa e l’unità che sarà esposta rappresenterà la Carbotech numero 500 venduta sul mercato internazionale.
Underground, una gamma dal sicuro pedigree
Nello stand Cifa Underground (C5.239), il pubblico del Bauma troverà la nuova linea di macchine per calcestruzzo dedicate al settore minerario e al tunneling. Alte prestazioni e affidabilità, con la massima attenzione alla sicurezza, ne costituiscono il pedigree. A ogni pompa spritz e modello di betoniera è stato dato il nome di un animale, in base alle caratteristiche precipue, Elk, Dingo, Rhino, Mantis, Coguaro e… in anteprima proprio a Monaco sarà presentato il nuovo esemplare Mamba, una pompa spritz completamente automatizzata nelle funzioni. Il mondo underground rappresenta una realtà molto differente rispetto ai classici cantieri di costruzione e per questo Cifa contempla al pro prio interno un team di sviluppo, produzione, vendita e after sales dedicato e specifico. La scelta di presentare la gamma in uno stand separato dal resto dei prodotti, quindi, deriva dalla natura diversificata e di alta specializzazione di questo segmento tipologico.
n your site” è il peana digitale dell’innovazione Liebherr al Bauma 2022, la più grande fie ra mondiale delle costruzioni che si terrà a Monaco di Baviera dal 24 al 30 ottobre prossimi. Il grande costruttore globale – che naturalmente gioca in casa, come grande protagonista dell’industria tedesca – esporrà oltre 70 macchine nuo ve, incluse ovviamente le più diverse ti pologie di impianti per calcestruzzo, gru a torre e componenti ad alta tecnologia. Lo stand di Liebherr al Bauma 2022 oc cuperà una superficie di più di 14.000 metri quadrati (stand 809-810/812-813) nell’area esterna della fiera. Al centro del
“O
dibattito, digitalizzazione e tecnologia avanzata per il cantiere del futuro, con una spinta ai prodotti d’avanguardia. Sul fronte della miscelazione del calcestruz zo, Liebherr presenta le nuove serie di impianti di miscelazione Betomix e Mo bilmix, in combinazioni così flessibili - ba sate su moduli prefabbricati - da poter so stituire da subito diverse serie precedenti. Per i clienti, ciò significa maggiore libertà di configurazione degli impianti, tempi di consegna più brevi, montaggio più rapi do ed elevata disponibilità dei pezzi. L’ot timizzazione degli azionamenti riduce inoltre il consumo di energia fino al 30 % e aumenta la precisione di pesatura, con
Vantaggi logistici e di qualità
Tutte le aree accessibili dell’impianto di betonaggio sono concepite su vaste superfici, offrono spazio a sufficienza e agevolano le operazioni di manuten zione e pulizia. Inoltre è previsto uno spazio a sufficienza per lo stoccaggio di recipienti aggiuntivi, ad es. per il dosaggio di fibre di acciaio. Sulla piatta forma delle bilance è possibile installare un paranco a catena con il quale sol levare, tramite le aperture per il materiale, europallet con carichi fino a 1.000 kg sul piano di lavoro corrispondente. Anche l’altezza interna di tutta l’unità complessiva è stata rivista in modo mirato. Tutte le scale e i sistemi di salita presentano una larghezza di serie pari a un metro. Il sistema di pulizia ad alta pressione del mescolatore “LiClean”, interamente riprogettato, se utilizzato nella modalità di pulizia “lenta”, garantisce risultati ottimali e in massima sicurezza. Inoltre è disponibile, su richiesta, un sistema di pulizia automatico per la tramoggia di entrata dell’autobetoniera. I clienti Liebherr hanno già approvato i sistemi di pulizia LiClean, testimoniando un notevole risparmio in acqua e tempo. I moduli completamente zincati offrono la massima durabilità e robustezza. I gruppi costruttivi vengono precablati già in fabbrica. Attraverso i cosiddetti Quality Gates vengono controllati e documentati i requisiti di qualità dei rispettivi passaggi di montaggio. I moduli provvisti con spine di collegamento possono essere collegati direttamente in cantiere e, grazie ai moduli testati, è garantita una messa in funzione irreprensibile.
sentendo di risparmiare fino a 7,5 kg di cemento per metro cubo di calcestruzzo.
Da più di 60 anni, Liebherr sviluppa e distribuisce impianti di betonaggio per la produzione di calcestruzzo. Questa esperienza pluridecennale ha contribuito ora al nuovo sviluppo di un sistema mo dulare innovativo. Per la prima volta l’a zienda presenta al pubblico, in occasione della fiera Bauma, la versione aggiornata del Betomix (disponibile sul mercato a partire dal 2023). Le nuove serie di im pianti di betonaggio Betomix (disponibili anche nella versione denominata Mobil mix) sono combinabili in modo flessibile, con l’utilizzo di moduli prefabbricati che sostituiscono diverse serie del passato.
Per le imprese, questa modalità si traduce in maggiore libertà nella configurazione degli impianti, tempi di consegna più brevi, montaggio più rapido ed elevata disponibilità dei componenti. I migliora menti apportati agli azionamenti riduco no inoltre il consumo elettrico fino al 30% aumentando la precisione di pesatura, in modo da riuscire a risparmiare fino a 7,5 kg di cemento per ogni metro cubo di cal cestruzzo.
Il nuovo progetto Betomix di Liebherr si basa su un’implementazione costante della struttura modulare. I singoli mo duli possono essere progettati, fabbrica ti e combinati con degli altri moduli in maniera indipendente l’uno dall’altro.
TECNOLOGIA E INNOVAZIONE MACCHINE E IMPIANTI
In sostanza, Liebherr predispone già l’intero cablaggio e montaggio completo. Dopo aver effettuato i controlli necessari, i moduli vengono consegnati al cantiere in unità di trasporto complete. Trasporto più conveniente: le dimensioni dei mo duli sono ottimizzate, con una lunghezza massima di tre metri. Questo fa in modo che per la maggior parte delle tipologie di impianto non sia necessario ricorrere all’utilizzo di trasporti speciali. Una volta in cantiere, grazie all’innovativo modello pieghevole nonché ai collegamenti a spina, i moduli possono essere montati e messi in funzione in maniera rapida ed efficiente. A seconda del tipo di applicazione e delle esigenze del cliente, nello stesso sistema base è possibile installare diversi sistemi di miscelazione. Liebherr utilizza i propri mescolatori anulari o a doppio albero. È possibile ottenere una capacità di pro duzione dai 100 ai 210 m³ all’ora di cal cestruzzo fresco compresso e si possono integrare un elevato numero di accessori senza ricorrere a spese supplementari. Per gli aggregati sono possibili diverse possibilità di stoccaggio, come ad esem pio l’utilizzo di un silo verticale. Per tutte le varianti è disponibile persino il rivesti mento esterno invernale in versione stan dard. Tutto è combinabile. Allo scopo di risparmiare fino al 30% di energia, i convertitori di frequenza con trollano gli azionamenti sul mescolatore e sull’elevatore consentendo un funziona mento impeccabile del processo di misce lazione. In questo modo, è semplicissimo
eseguire processi di miscelazione ibridi con tempi di mescolazione più brevi ed evitando picchi di flusso. Grazie all’av viamento progressivo e all’arresto delica to, è possibile inoltre ridurre notevolmen te la presenza di eventuali usure. Tuttavia il potenziale più grande e significativo dei convertitori di frequenza si rivela nel do saggio del cemento, offrendo una preci sione di +/- 0,5 %. Per una classica ricetta con 300 kg di cemento, è possibile rispar miare fino a 7,5 kg ogni metro cubo di cal cestruzzo: dal punto di vista ecologico e finanziario rappresenta un fattore da non sottovalutare per la nuova generazione di impianti di betonaggio.
La versione mobile della nuova genera zione di impianti di betonaggio, come
abbiamo anticipato sopra, verrà com mercializzata con il nome di Mobilmix. Grazie alla praticità dei moduli, potrà essere trasferita molto rapidamente da un cantiere all’altro. Inoltre i clienti possono scegliere autonomamente in quale misura rendere mobile l’impianto di betonaggio.
Per l’impiego mobile sono possibili le se guenti versioni: fondamenta in acciaio, container con sistema tecnico integrato per il cablaggio in fabbrica, un silo in linea mobile su fondamenta in acciaio, incluse pareti della camera ribaltabili e sili mo bili per cemento, sempre su fondamenta in acciaio. In alternativa, l’impianto può essere dotato di un rivestimento mobile esterno. Anche la versione mobile sarà di sponibile a partire dal 2023.
Un esempio di struttura modulare di impianto è rappresentato dall’elevato re-caricatore. Che può essere semplice mente agganciato al rispettivo impian to di miscelazione, indipendentemente dalla potenza dell’impianto richiesta. È più semplice ottenere diverse altezze di stoccaggio degli aggregati utilizzando l’e levatore verticale rispetto a una struttura modulare inclinata. Con la struttura mo dulare verticale, per la superficie di ap poggio si risparmia fino al 20% di spazio. L’elevatore è concepito come elemento costruttivo autonomo ed è disponibile per la versione stazionaria e mobile dei nuovi impianti di betonaggio.
Via
Non ci sarà soltanto il nuovo DX225LC-7X nella grande piazza Doosan al Bauma 2022. L’ampia selezione dei prodotti in esposizio ne sarà la dimostrazione concreta della progressiva espansione dell’offerta, per il grande costruttore globale, da entram bi gli estremi della propria gamma. Sul versante alto, a distinguersi saranno il nuovo escavatore cingolato DX1000LC-7 da 100 t, la pluripremiata pala gomma ta DL580-7 e la nuovissima versione 4x4 del dumper articolato (ADT) DA45-7. All’estremità opposta, quella compatta, ci saranno i nuovi miniescavatori da 2 a 5 t e il nuovo midiescavatore gommato da 10 t, presentati per la prima volta a Monaco insieme alla nuova gamma di pale gommate compatte Doosan. Un’al tra esclusiva del Bauma sarà l’anteprima del primo miniescavatore a emissioni zero, nel modello DX20Z-E, il cui lancio è previsto per il 2023.
Rivelazioni compatte
Il Bauma offrirà anche un primo sguardo in anteprima su alcuni modelli della prossima generazione di miniescavatori Doosan e su un nuovo midiescavatore gommato. I nuovi miniescavatori DX27Z-7 da 2,8 t, DX35Z-7 da 3,9 t, DX50Z-7 da 5,4 t e DX55R-7 da 5,7 t, conformi Stage V, sono macchine ideali per i lavori negli spazi angusti. Presente sarà anche l’escavatore gommato di nuova concezione DX100W-7 da 10 t. Doosan presenterà in anteprima, inoltre, cinque nuovi modelli di pale gom mate compatte nelle specialità inedite DL60-7, DL65-7, DL80-7, DL85-7 e DL80TL-7, con pesi operativi da 3.500 a 5.000 kg.
Plus digitale
Con i sistemi Concept-X e XiteCloud, Do osan rivelerà tutte le potenzialità della più recente versione che concerne la prima soluzione di controllo integrato e automa tizzato senza operatore per cantieri edi li, cave e miniere, introdotta in esclusiva mondiale nel 2019. XiteCloud rappresenta la prima fase della commercializzazione di Concept-X e nasce per massimizzare la produttività integrando in una piatta forma cloud le complesse operazioni di rilevamento topografico 3D e di calcolo dei volumi di materiale da movimentare, permettendone così l’esecuzione in appe na uno o due giorni. Doosan presenterà al Bauma anche il sistema proprietario per la gestione di macchine e flotta TMS Doosan Connect, un’applicazione per dispositivi mobili Apple e Android che offre ai clienti un nuovo sistema di gestione tutto-in-u no per le macchine movimento terra Do
TECNOLOGIA E INNOVAZIONE MACCHINE E IMPIANTI
osan. Quest’ultimissimo aggiornamento dell’app DoosanConnect introduce servizi aggiuntivi e ne amplia il complesso delle funzionalità, permettendole ora di gestire tutti i processi, dall’utilizzo delle macchi ne, alla manutenzione, all’acquisto dei ri cambi, attraverso una singola piattaforma. Il sistema è stato progettato per rafforzare la produttività e l’efficienza dei cantieri, ri ducendo i tempi e le risorse necessarie per gestire le attrezzature, rispetto alle soluzio ni offline e di altro tipo.
Giganti in campo
Presentato in anteprima mondiale al Bauma, il nuovo DX225LC-7X, il primo escavatore cingolato “smart” di Doosan, è stato pro gettato per rendere più efficiente e rapido il lavoro degli operatori. Questo risultato è reso possibile dalle nuove ed entusia smanti caratteristiche presenti di serie sul
DX225LC-7X, prima tra tutte la nuova tec nologia FEH (Full Electric Hydraulic). Oltre al sistema FEH, tra le altre dotazioni di serie del DX225LC-7X vi sono i sistemi integrati di controllo e guida macchina 2D e la funzione recinto virtuale E-Fence. Doosan porterà in anteprima alla kermesse di Monaco anche il nuovo escavatore cingolato DX1000LC-7 da 100 t, modello Stage V che rappresenta il più grande di sempre nella sua gamma di escavatori. Equipaggiato con il diesel più po tente nella classe delle macchine da 100 t, il DX1000LC-7 offre portata idraulica al vertice della categoria e assicura prestazioni al top, maggiore produttività, consumi inferiori e comandi più dolci e precisi.
Altra anteprima mondiale in fiera con il primo dumper ADT 4x4. La nuova versio ne del dumper articolato DA45-7 è desti nata a sfidare i dumper rigidi della classe delle 40 t. La configurazione a trazione in tegrale della nuova versione del DA45-7 permette a questa macchina di affrontare meglio tanto le strade dissestate quanto le superfici di marcia più lisce e i terreni più ripidi, rispetto ai dumper rigidi. Il dum per articolato DA45-7 4x4 offre anche un raggio di sterzata migliore rispetto agli autocarri rigidi analoghi.
Fondazioni
Perforazione pozzi
Gallerie
pubblicata dal 2015, è l’evoluzione cartacea del portale www.perforare.it, l’unico in Italia specializzato nei settori delle perforazioni verticali, orizzontali e direzionali, il tunnelling, le fondazioni speciali, la geotecnica, la bonifica e il consolidamento dei terreni e l’industria estrattiva.
oltre a essere pubblicata e distribuita in formato cartaceo, è anche sfogliabile da www.perforare.it, consentendone un’immediata e continua fruizione da parte dei lettori
Innanzitutto, il committente, che è d’ob bligo presentare. MM Service è un’a zienda milanese che collabora con i maggiori produttori di calcestruzzo al mondo. “Siamo nati nel 2013 come una piccola realtà di trasporto - conferma l’amministratore unico della società, Sal vatore Muzzì - Oggi, con più di 60 veicoli tra autobetoniere, pompe autocarrate e betonpompe, siamo una delle società più grandi in Italia per quanto riguarda il set tore del trasporto e della distribuzione di calcestruzzo in cantiere”. Un’azienda in crescita continua, dunque, che ha amplia to di recente la propria flotta con un mez zo d’opera senza precedenti per il nostro mercato nazionale. Ovvero, una pompa Sermac 6RZ60 Superlight - dotata di un nuovo braccio da 60 metri - in allestimen to su un autocarro Scania eccezionale P500 B10x4*6.
Questa macchina autocarrata presenta una tipologia di allestimento unica in Italia, frutto del rapporto sinergico e di fiducia instaurato da tempo con Scania da parte di Sermac - in particolare con la concessionaria Scania di Milano che ha af fiancato il costruttore di Cesano Maderno (Mi) sia nella scelta del veicolo, sia nell’as sistenza parallela alla messa in opera e nel post-vendita.
Su questa tipologia di veicolo - dal passo di oltre 6 metri, propulsa da un motore
13 litri da 500 CV Euro 6 con una coppia massima già disponibile tra i 900 e i 1.300 giri - MM Service ha attivato il Fleet Ma nagement che permette di comunicare i dati operativi del mezzo con i servizi al fine di ottenere un tipo di manutenzione flessibile. Questi dati, relativi ad esem pio al carico o ai tempi di funzionamento del motore, vengono elaborati dalla sede centrale e questa dinamica condivisa per mette a Scania di determinare un inter vallo di manutenzione ad hoc - unito al piano di manutenzione flessibile Scania,
TECNOLOGIA E
Peso piuma da primato
La nuova pompa autocarrata Sermac 6RZ60 Superlight è stata progettata utilizzando acciaio speciale ad alta resistenza S900 per l’intera struttura del braccio. Questo componente fondamentale, combinato alle più moderne tec niche costruttive, ha permesso di raggiungere un ottimo rapporto tra peso totale e prestazioni, senza l’utilizzo di materiali compositi. La 6RZ60 Super light è stata progettata per coprire grandi superfici nella distribuzione del calcestruzzo e ottenere ottime prestazioni di sbraccio sia in lunghezza che in altezza. Grande praticità e versatilità del braccio a 6 sezioni con tubazione da 125 mm di diametro su tutta la linea. Il piazzamento della pompa autocarrata è rapido e sicuro grazie alla nuova stabilizzazione anteriore a sfilo telescopico “X” e posteriore a bandiera. Perfetto anche l’allestimento su autotelaio a cinque assi, con passo di 6.750 mm. La massa totale a terra è inferiore alle 46,5 ton. Implementati sulla macchina, i gruppi pompanti G9 a circuito idraulico aperto di comprovata affidabilità, con portate da 158 m³/h a 195 m³/h di calcestruzzo e pressioni fino a 85 bar.
il cablaggio delle scadenze manutentive è realizzato in modo tale da garantire mas sima efficienza e ottimizzazione d’uso del veicolo. L’intervallo di manutenzione per questa specifica applicazione è basa to non sui chilometri percorsi ma sulle ore di funzionamento. Per questo risulta fondamentale applicare un contratto di assistenza, manutenzione e riparazione
che sia indicato per un veicolo con tempi di utilizzo anche di 24 ore, senza sposta menti.
L’allestimento del mezzo è davvero ec cezionale per le caratteristiche tecniche della macchina.“La nuova pompa calce struzzo 6RZ60 segna un passo importante per Sermac sia in termini di offerta al mer cato, in quanto completa la nostra gamma
di prodotto nella fascia 55-65 metri, sia in termini di sviluppo tecnologico rag giunto dall’azienda - dichiara Alessandro Viello, Sales and Marketing Department dell’azienda di Cesano - Siamo orgoglio si di quanto creato in collaborazione con Scania, che ha saputo proporci un veicolo perfettamente integrabile con le nostre so luzioni”.
Il moderno mercato delle macchine mobili richiede un costante aumento di produttività e prestazioni, e, allo stesso tempo, un abbassamento dei costi operativi, maggior efficienza ed una riduzione delle emissioni a favore della sostenibilità e della responsabilità sociale. Diverse ricerche e studi del set tore evidenziano che fino al 40% dell’e nergia fornita al sistema idraulico della macchina operatrice è dissipato dalla limitata efficienza dei componenti e dal le perdite di carico generate ai fini della regolazione e del controllo dei movi menti. Il problema è tanto più evidente sulle applicazioni elettrificate, dove l’ef ficienza energetica è sinonimo di pro lungata autonomia e di riduzione della capacità delle batterie. Uno specialista oleodinamico come la Walvoil di Reggio Emilia - che da sempre ha fatto della ri cerca il proprio punto di eccellenza - è riuscita a conferire un no
tevole aumento di efficienza del sistema idraulico e dei suoi componenti, con una possibilità di riduzione dei consumi su periore al 20%, agendo in 2 modi. Vale a dire, riducendo i consumi e la dissi pazione energetica con i sistemi ALS (Adaptive Load Sensing) e recuperando energia - che andrebbe altrimenti disper sa - tramite la tecnologia EPX (Meter out compensation). L’efficienza energetica è ottenuta tramite un approccio di insieme e una forte integrazione elettronica, che mirano all’interconnessione e al coordi namento di componenti appositamente ideati: pompa, distributore, centralina elettronica, interfaccia operatore. Andiamo con ordine. In cosa consiste la soluzione ALS? ALS è un insieme si nergico di componenti per l’efficienta mento delle macchine operatrici mobili. Il controllo congiunto del distributore oleodinamico e della pompa permette di abbattere le perdite di carico dovute ai margini di pressione del sistema di rego lazione. Nello stesso tempo sono dispo nibili una serie di logiche che migliorano il controllo, la produttività e il comfort di guida della macchina. Walvoil propone diverse soluzioni ALS per offrire una ver satilità estrema ed adattarsi alle esigenze di performance e di impiantistica della macchina. Il sistema ALS infatti può es sere utilizzato come parte integrante del distributore oleodinamico o inserito sulla pompa a cilindrata variabile.
La prima soluzione ALS che menzio niamo comprende la declinazione di Electronic Flow Sharing. Questa soluzio ne consente la realizzazione di funzioni Pressure Control in abbinamento a distri butori Flow Sharing delle serie DPX ed EPX. Il sistema gestisce e con diziona il
segnale Load Sensing del circuito al fine di ridurre i consumi e ottimizzare il con trollo. Grazie alla possibilità di integrare il sistema ALS direttamente all’interno del distributore, i benefici che ne deriva no sono usufruibili anche in abbinamento a pompe a cilindrata fissa.
In caso di utilizzo di pompe a cilindrata variabile, il sistema ALS amplia ulterior mente le proprie capacità di risparmio e di controllabilità grazie alla gestione del controllo elettronico della pompa stessa. Il tutto è gestito da una centralina elettro nica e dal software appositamente svilup pato in ambiente PHC Studio.
La seconda soluzione ALS è denomina ta Flow on Demand. La particolarità di questa configurazione è la combinazio ne di un normale distributore a Centro Aperto a comando elettro proporzionale, con la pompa a cilindrata variabile a con trollo elettronico e dotata di logica ALS. La pompa variabile fornisce la portata definita secondo la logica che imposta l’operatore attraverso software dedicato, tenendo in considerazione azionamenti singoli o simultanei. In questa configura zione, la logica di tipo Flow on Demand garantisce una migliore regolazione del carico ed una maggiore stabilità del vei colo in abbinamento ad una tangibile ri duzione dei consumi. La gestione della parte elettronica è affidata alla centralina con software PHC Studio dedicato.
Di seguito, elenchiamo i principali bene fici del sistema ALS. Innanzitutto, l’ab battimento del margine di pressione sia durante il funzionamento che nelle fasi
AUTOMAZIONE E CONTROLLO
di inattività della macchina. In secondo luogo, la definizione di curve di controllo e sensibilità facilmente personalizzabili tramite software PHC Studio. A seguire, la definizione di diverse condizioni ope rative per la massimizzazione del control lo o della produttività. Altri vantaggi, poi, sono riferiti alla limitazione dinamica di coppia e di potenza, al maggior sfrutta mento della potenza installata, al minor riscaldamento del fluido, a ridotte insta bilità e oscillazioni e, infine, a dinamiche di attuazione personalizzabili a misura del cliente per una guida più confortevole L’ALS è anche fornito di serie con alcune funzioni di base. La funzione Precision riduce il valore del margine di pressione, permettendo di incrementare l’accuratez za e la sensibilità di manovra; la funzione Boost, invece, incrementa temporanea mente il valore del margine di pressione per avere maggiori velocità e produttivi tà, senza la necessità di installare pompe di maggiori dimensioni. Parliamo ora della tecnologia EPX. Le valvole direzionali della Serie EPX sono una nuova gamma di distributori a con trollo elettro proporzionale realizzati per permettere la gestione e il recupero dell’e nergia idraulica nelle macchine mobili. Il recupero avviene grazie ad un compensa tore appositamente progettato che agisce in 2 modi:
attuando un recupero di tipo attivo du rante gli azionamenti simultanei di più funzioni macchina; fornendo un recupero di tipo passivo dovuto ai carichi trasci nanti, ovvero riutilizzando l’energia iner ziale che è solitamente dispersa tramite laminazione del fluido verso scarico. Gli schemi esemplificativi in Figura 1 e Figura 2 mostrano la differenza circuitale tra un sistema Load Sensing (pre-compensato), uno Flow Sharing (post-compensato) e la tecnologia EPX (Meter out compensation). Con l’energia recuperata tramite un distri butore Serie EPX è possibile caricare un set di batterie attraverso un motore idraulico collegato a un alternatore+inverter; poi,
renderla disponibile nell’impianto idrau lico per poter essere riutilizzata dalle fun zioni macchina; infine, immagazzinarla in accumulatori idraulici.
ALS e EPX costituiscono una combinazio ne vincente. Parliamo di due tecnologie ad alta flessibilità in grado di combinarsi insieme e di sommare i rispettivi benefici. La varietà delle configurazioni e la forte integrazione elettronica permettono di adeguare le soluzioni alle più svariate configurazioni circuitali. Diversi livelli di complessità e performance possono es sere raggiunti grazie alla modularità del software PHC Studio. Gli studi effettuati e l’applicazione di ALS a varie tipologie
AUTOMAZIONE E CONTROLLO MACCHINE E IMPIANTI
di veicoli dimostrano un risparmio ener getico fino al 5%. Ben più ampie le poten zialità del recupero energetico del sistema
EPX, capace di abbattere i consumi e di restituire una quota parte di energia, con un risparmio energetico complessivo che,
a seconda del tipo di applicazione, può raggiungere il 20%, come già anticipato in apertura della presente disamina.
FLAT-TOP VISTA BAUMA
DAL QUARTIER GENERALE DI RAIMONDI CRANES ARRIVA IN ANTEPRIMA
RIVELAZIONE DELLE PRINCIPALI NOVITÀ IN ANTEPRIMA A MONACO
Si tratta di una coppia inedita di gru flat-top e di una nuova cabina, pre sentata in due versioni alternative. I contenuti principali della presenza di Raimondi Cranes al Bauma 2022 ((ne gli spazi dell’Area esterna, allo stand FS 1102/2) si riassumono in questi tre punti cardinali, con il team dirigenziale di Rai mondi, insieme alla squadra di agenti ufficiali, reattivo e disponibile all’acco glienza dei visitatori per soddisfare la necessità di informazioni e di dettagli tec nici, durante l’intera durata dell’evento
(che si svolgerà, lo ricordiamo, nel polo fieristico di Monaco di Baviera, dal 24 al 30 ottobre).
“Gli ultimi 14 mesi hanno segnato l’ini zio di una nuova ed entusiasmante era per Raimondi – ha affermato l’ingegner Diego Borgna, amministratore delegato di Raimondi Cranes – L’azienda si è im pegnata in diversi importanti progetti, tra cui la concettualizzazione e lo sviluppo di una gamma completamente nuova di gru a torre flat-top. Coglieremo l’occa sione del Bauma, la più grande fiera nel
settore delle costruzioni, per presentare la nostra nuova visione a clienti, visitatori e stakeholders”. Proprio durante l’esposi zione di Monaco di Baviera saranno con divisi anche i dettagli relativi alla nuova sede aziendale e produttiva di ben 29.000 metri quadrati, insediata nella provincia nord-ovest di Milano.
La nuova gamma di gru flat-top firmata Raimondi è composta da due serie comple tamente innovative (ulteriori dettagli saran no resi noti prossimamente). I nuovi model li che verranno esposti in fiera hanno una
capacità di sollevamento che varia tra le 6 e le 24 t, con numerose innovazioni tecniche implementate. “Il nostro reparto di Ricerca e Sviluppo ha lavorato a lungo per concepi re gru che rispondessero alle tendenze del mercato e alle esigenze dei clienti – confer ma Cristian Badin, direttore commerciale di Raimondi Cranes – La nuova gamma di macchine, progettata pensando soprattut to ai noleggiatori, includerà caratteristiche uniche come bracci adattabili e più leggeri, un unico e rinnovato sistema di controllo, componenti semplificati e compatibili, non ché nuove torri utilizzabili per il rampaggio sia interno che esterno”.
Tutte le macchine saranno equipaggiate con la nuova cabina – disponibile, come diceva mo sopra, in due versioni – che garantisce i massimi livelli di comfort e sicurezza, alla quale sono stati apportati significativi mi glioramenti dal punto di vista strutturale. La cabina è ora dotata di un unico vetro frontale e laterale che consente un aumento della visibilità fino al 30%. Altre caratteristi che importanti comprendono il sistema di aria canalizzata per ridurre l’appannamen to dei vetri, un sedile ergonomico, e diversi accessori interni per aumentare il comfort dell’operatore della gru.
PerleMRTilsuccessocontinuaaEst
Klančar Cranes, specialista sloveno nella fornitura di attrezzature per il sol levamento, ha installato nei mesi scorsi due gru a torre topless Raimondi per lo sviluppo del Lah Contemporary Museum, a Bled, in Slovenia. Si tratta dei modelli MRT111 e MRT186. L’MRT111 rimane uno dei modelli Raimondi più apprezzati grazie alla sua versatilità in termini di altezza della torre, alla sua elevata capacità massima e alla ragguardevole velocità di sollevamento. La gru, con portata massima di 8t è stata installata per prima dal team operativo di Klančar Cranes ed è attualmente a un’altezza di 48 m, per una lunghezza-braccio di 54 m e un carico in punta di 1,92 t. L’MRT186 (10 t di capacità), con un’altezza di 33 m, contempla uno sbraccio di 56 m e un carico in punta di 2,55 t.
NUOVI TRAGUARDI
“B
envenuti in Epiroc, allo stand
FS 1208/1 di Bauma 2022!”.
L’invito della casa svedese alla kermesse di Monaco di Bavie ra è accompagnato da un messaggio ben preciso. Automazione, digitalizzazione e sviluppo della produttività stanno tra sformando l’industria delle costruzioni: dallo scavo di tunnel, alle infrastrutture, alla demolizione e alla gestione del ma teriale di risulta. Da Epiroc, quindi, si innalza il grado delle nuove tecnologie, fondamentali per consentire ai clienti di rimanere competitivi in cantiere e nelle cave di tutto il mondo. L’obiettivo è quel lo di offrire attrezzature, software e servi zi all’avanguardia per il massimo vantag gio ricavabile dalla continua evoluzione digitale. Ma vediamo nell’ordine le prin cipali rivelazioni di Epiroc alla prossima edizione di Bauma.
Frese a V, un nuovo modello
Nell’aprile di quest’anno Epiroc ha lan ciato la sua fresa a V, stabilendo un nuovo standard per lo scavo di trincee e l’estra zione in cava. La fresa a V costituisce un modo completamente nuovo di lavorare con la profilatura di pareti e superfici in roccia o calcestruzzo, lo scavo di trincee, lo scavo e la demolizione di rocce tenere e terreno congelato Una soluzione in at tesa di brevetto, che è stata rigorosamente
testata in tutte summenzionate applica zioni.
Ricorrendo al design a V, che consente un taglio con base piatta, non rimane mate riale residuo tra i tamburi. Per scavare una trincea uniforme, la normale fresa a tamburo deve muoversi da un lato all’al tro; un approccio che causa maggiore usura al braccio di supporto. La fresa a V può ottenere lo stesso risultato semplice mente scavando in linea retta. Ciò signi fica che l’utente può scavare una trincea più precisa molto più velocemente. Funziona praticamente come una benna, il che la rende più facile da utilizzare non
chè molto meno dispendiosa in termini di consumo e di tempo. Una soluzione ap parentemente semplice ma dall’efficacia straordinaria, che consente un risparmio energetico fino al 40%. Inoltre, rispetto a una fresa a catena, si risparmia oltre il 40% sui picchi e fino al 50% sui tempi di manutenzione. L’investimento è fino al 25% inferiore rispetto a una fresa a catena e il peso inferiore rende possibile l’uso di una macchina portante più piccola. In oc casione di Bauma, Epiroc presenterà l’ul tima arrivata nella gamma di frese a V, un modello più piccolo adatto per macchine portanti di 15-28 tonnellate.
SmartROC T35 e martelli DTH
Il nuovo modello SmartROC T35 offre migliorate funzionalità smart, all’insegna di una gamma di soluzioni automatizzate e sostenibili. La migliorata automazione aiuta a raggiungere nuovi livelli di produt tività. La perforatrice è dotata di ingegnose funzionalità di autodiagnosi che aiutano ad individuare i problemi in modo rapido ed efficace. Di conseguenza, i tempi di fer mo macchina sono ridotti al minimo. In occasione di Bauma, Epiroc lancerà an che l’ultima gamma di martelli DTH da
LesoluzionidigitaliMobilarisTunnelingIntelligence
Impiegati con successo nelle miniere di tutto il mondo, i pro dotti Mobilaris Mining Intelligence sono stati ottimizzati dai progettisti Epiroc per soddisfare le esigenze di applicazione in galleria. Sapere che tutto il personale si trova in un luogo sicu ro è fondamentale in tutte le condizioni di lavoro sotterraneo, soprattutto durante l’utilizzo di esplosivi. Le nuove soluzioni digitali di scavo in tunneling semplificano notevolmente le atti vità di pianificazione e il follow-up di processo. La progressiva pianificazione digitale può contribuire a migliorare drastica mente l’efficienza del lavoro e consente di passare dal monitoraggio degli ordini all’esecuzione, oltre che a controllare i progressi del cantiere in tempo reale. Un ulteriore vantaggio della metodologia digitale consiste nel poter fare a meno, naturalmente, di report compilati a mano. Il Mobilaris Tunneling Intelligence
i prodotti software Mobilaris Situational Awareness, Mobilaris Planning and Scheduling, Mobilaris Operator Client e Mobilaris Productivity Analytics.
E IMPIANTI INDUSTRIA DEGLI INERTI
Powerbit X conferisce alle punte di perfo razione una maggiore durata, il che signi fica meno sostituzioni e meno esposizione ai pericoli per gli operatori. Lo stesso strato diamantato, portato a 2 mm, contribuisce quindi a migliorare la sicurezza sul luogo di lavoro, a ridurre i tempi di fermo e a ri durre al minimo le emissioni di CO2.
Miscelazione e iniezione su skid
5”. Ogni cliente ha esigenze e circostan ze ambientali differenti; che si tratti della condizione della roccia, del tipo di carro di perforazione utilizzato, della lunghez za da perforare o persino dell’altitudine a cui si sta lavorando. La volontà strategica di Epiroc è quella di fornire una soluzio ne su misura per ogni cliente. La soluzio ne è denominata COP 57P e comprende un’ampia gamma di martelli, adattati a tutte le esigenze specifiche. Sostituirà l’at tuale gamma di martelli da 5”, un must di mercato da almeno 20 anni.
Attrezzature per la roccia
Nel presentare la gamma delle attrezzatu re per la perforazione in roccia, partiamo innanzitutto dalla serie di utensili Es sentialLine. Resistenza all’usura e robu stezza sono le caratteristiche principali della nuova linea di utensili. I prodotti
e le soluzioni Epiroc sono progettate per aumentare la produttività complessiva delle operazioni in cava, attraverso l’otti mizzazione della velocità di penetrazione dell’utensile di perforazione e della sua vita utile complessiva. A prescindere dal la quantità di perforazioni da eseguire, la priorità è quella di far sì che il costo per metro sia il più basso possibile e che la qualità e la sicurezza di ogni singolo foro siano sostenibili. Al Bauma 2022, Epi roc presenterà una selezione di utensili tophammer EssentialLine, composta da punte e aste per utilizzo principalmente in applicazioni in superficie. Epiroc è stato spesso un pioniere nel mon do dei materiali per la perforazione e la declinazione innovativa attuale si chiama Powerbit X, una linea di utensili dotati di punte in diamante policristallino - da cui, il nome della tecnologia PCD. La sostituzio ne delle punte di perforazione è un rischio per la sicurezza. Lo strato diamantato di
A volte, la fase di bullonatura da roccia può essere il collo di bottiglia nel ciclo di scavo delle gallerie, causando difficoltà nel prevedere la pianificazione delle at tività di lavoro. Uno sviluppo recente è l’uso di resina bicomponente pompabile per l’installazione di bulloni da roccia e trefoli. La resina bicomponente viene erogata da una pompa e iniettata attra verso un ugello. La resina miscelata inizia immediatamente a solidificare, creando una massa solida resistente, dalle eccel lenti proprietà meccaniche. Quando viene iniettata attraverso i bulloni e i trefoli, la miscela viscosa riempie lo spazio anulare tra il bullone e il foro, al fine di creare un legame completo lungo la colonna, indi pendentemente dalle dimensioni del foro. La resina pompabile può essere pompata nel foro attraverso un tubo di iniezione pri ma dell’inserimento del trefolo o del bullo ne. Il tempo di indurimento viene regolato per ottenere un tempo di apertura più lun go, consentendo l’installazione di un trefolo o di un bullone pieno in un foro pre-riem pito. Una volta miscelata, la resina indurita non viene alterata dall’acqua. Il prodotto non è schiumogeno e può anche aderire su superfici umide. La resina pompabile è disponibile in diversi tempi di indurimento e richiede un rapporto volumetrico 1:1 tra la resina e il catalizzatore. Deviazioni dal rapporto comportano una riduzione della resistenza della resina indurita. Epiroc ha sviluppato un sistema di mi scelazione e iniezione di resina per Bol tec, garantendo una miscela di resina di qualità per ogni installazione. Il sistema a circuito chiuso controlla la portata di cia scun componente separatamente, garan tendo che il rapporto venga mantenuto e che il volume di resina iniettata venga monitorato. Il sistema con pompa su skid è una replica del sistema di iniezione di resina per Boltec, che consente il pompag gio indipendente e l’installazione di siste mi di consolidamento roccia con resina pompabile.
ROTAZIONE VERSATILE
Quasi un terzo degli incidenti di tra sporto nei cantieri avviene sui du mper. Ciò è dovuto principalmen te al carico frontale che ostruisce la visibilità durante la marcia in avanti, esponendo gli operatori a gravi incidenti. Prodotti alternativi come i dumper rever sibili hanno cercato di risolvere questo problema per molto tempo, proponendo
piattaforme di guida rotanti. Tuttavia, abbiamo osservato che gli operatori ri mangono sempre nella stessa posizione senza utilizzare la piattaforma rotante e questo a causa di molte dinamiche svan taggiose. Girare la pesante postazione è difficile e richiede molto tempo. Inoltre, questa operazione manuale viene ese guita in uno spazio ristretto per le gambe del conducente, il che la rende faticosa se ripetuta lungo tutta la giornata lavorati va. In secondo luogo, con una postazione di guida rotante ma una cabina fissa, tutti gli
elementi della cabina (retrovisori, porte, parabrezza) non sono mai nella posizione giusta quando la piattaforma viene ruo tata. Aggiungiamo il fatto che l’accesso è possibile solo da un lato della macchina e quando la piattaforma è rivolta in avanti. Sulla base dei processi di innovazione incentrati sull’utilizzatore, la francese Mecalac ha creato un nuovo tipo di vei colo per un trasporto di materiali più in telligente e sicuro. Questa rivoluzione si chiama Revotruck e si riferisce non a un semplice dumper ma a una macchina au tenticamente iconica, con una cabina ro tante e un’architettura esclusiva del telaio che combina stabilità e mobilità.
MACCHINE E IMPIANTI INDUSTRIA DEGLI INERTI
Concentrati sull’applicazione
Ottenere la migliore visuale sul lavoro senza dover fare manovre è ora possibi le con la cabina completamente rotante del Revotruck. A differenza delle solu zioni già esistenti che offrono una vi suale bidirezionale limitata, le posizio ni attuabili della cabina del Revotruck aprono la visibilità in tutte le direzioni, consentendo la massima concentrazio ne dell’operatore sul lavoro e sugli ele menti circostanti (operai e macchine). “Con gli operatori al centro del proget to Revotruck, rendiamo possibile la ri voluzione della cabina con la semplice pressione di un pulsante - specificano i progettisti Mecalac - Di conseguenza, i conducenti mantengono costantemente una postura corretta ed evitano pro
blemi alla schiena. Inoltre, la macchina adatta automaticamente il suo compor tamento alla posizione effettiva della cabina (direzione di marcia, velocità, sterzata). Questa intelligenza installata rende il Revotruck la soluzione di tra sporto più intuitiva e sicura disponibile nei cantieri”.
La sfida di Mecalc, inoltre, è sta ta quella di dotare il Revotruck di un’accessibilità ampia, senza compro metterne la sicurezza e l’ergonomia. “Abbiamo superato questa sfida pro gettando il telaio intorno alla cabina con un ampio accesso a ogni angolo della postazione di guida”, rivelano dal quartiere generale di Annecy-leVieux.Pertanto.
Potenza agile
Ispirato ai trattori per terreni in pendenza, il Revotruck offre una stabilità irreprensi bile. Il collegamento centrale tra le due parti del telaio offre fino a 18° di oscil lazione, garantendo stabilità e trazione permanenti in tutte le condizioni. Questo telaio unico è completato da quattro ruote di dimensioni uguali con una modalità di sterzo commutabile (ruote anteriori ster zanti, quattro ruote sterzanti, a granchio) che apre la possibilità di lavorare con un’agilità superiore negli spazi più stretti. Il risultato è un prodotto rivoluzionario che combina una visibilità illimitata dalla cabina rotante con una stabilità eccezio nale grazie al suo telaio unico. Associato a un’estrema facilità d’uso e accessibilità, il Revotruck porta la sicurezza e il comfort in cantiere a un nuovo livello.
LA CHIAVE DELL’INTERCONNESSIONE
importanza dei dati e il valore dell’informazione sono da sempre fondamentali nella storia dell’uo mo. Già nell’antica Grecia, Aristote le affermava che “il segreto del successo è sapere qualcosa che nessun altro cono sce”. Al giorno d’oggi è davvero essenzia le avere la visione e la cognizione precisa della propria azienda, poiché il mercato è sempre più incerto e la concorrenza molto agguerrita. Un’azienda che ha saputo far tesoro di questi principi è Fassa Bortolo, impresa storica Italiana leader nel set tore dei prodotti per l’edilizia. La prima attestazione di un membro della famiglia dedito alla lavorazione della calce, risale a un estimo del 1710. Una tradizione an tica in cui l’azienda ha le proprie radici e che, di generazione in generazione, ha saputo rinnovarsi fino a raggiungere gli attuali vertici qualitativi in termini di ri cerca, innovazione, tecnologia e attenzio ne all’ambiente.
L’
La calce rappresenta la componente base di qualsiasi opera edilizia e Fas sa Bortolo la impiega come elemento
fondamentale in tutte le soluzioni: per questo il marchio è diventato sinonimo dell’azienda che per prima ha introdot to e divulgato, in Italia e poi oltre i con fini nazionali, gli intonaci premiscelati,
idonei a ogni tipo di intervento. L’azien da ha sempre avuto l’esigenza di moni torare a portata di mano (o meglio, di click) tutte le informazioni della propria realtà produttiva e così si è affidata ad
un partner di fiducia esperto nel settore come Ma-estro.
Tutti ormai nel settore conoscono Ma-e stro e la storia di Giorgio Manara - un im prenditore del settore (proprietario di una cava) che ha saputo coniugare la passione per il suo lavoro insieme a quella per la tecnologia, con l’obiettivo di offrire ad al tri imprenditori di un settore che conosce a fondo, un sistema in grado di monitora re e ottimizzare i processi nel mondo delle cave. Ma-estro da quasi 20 anni è vertica lizzato nel settore degli impianti di fran tumazione e fornisce un know-how note vole oltre che degli strumenti (hardware e software) nati dalla cava per la cava. Il primo impianto di produzione in am bito estrattivo di Fassa gestito con tecno logia Ma-estro è stato quello di Paitone in provincia di Brescia. Questo sito ha rappresentato il banco di prova che ha permesso successivamente di compren dere la potenzialità dell’intero sistema e ha permesso di sviluppare ulteriormen te una miglior gestione dell’intera filiera produttiva. La soluzione implementata prevedeva l’applicazione di sensori che monitorano le performance dell’impianto e in un software che permetteva di inter connettere tutte queste informazioni.
L’ingegner Alberto Marzano, direttore la vori delle attività estrattive di Fassa delle cave della Provincia di Brescia, parla con molto entusiasmo del sistema Ma-estro. “E’ molto utile per noi avere tutte le in formazioni del nostro impianto, o meglio, di tutti i nostri impianti all’interno di un unico portale - conferma Marzano - Infat ti, dopo l’impianto di Paitone abbiamo
deciso di voler interconnettere anche gli altri impianti e le macchine operatrici in modo tale da poter avere una chiara vi sione di tutte le nostre realtà produttive. Il sistema Ma-estro ci permette di monitora re in tempo reale da qualsiasi dispositivo (smartphone, tablet o PC) una serie di dati molto importanti per la nostra operatività come ad esempio: produzione, tempi di
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lavoro a carico e a vuoto dei macchinari con relativa efficienza, consumi energetici e di carburante, livelli di materiale, velo cità di alimentazione, allarmi ed eventi, geolocalizzazione, gestione manutenzio ni e gestione commesse. Questa tipologia di software è fondamentale non solo per poter verificare lo stato della produzio ne, ma anche per poter programmare le attività aziendali con un certo ordine. Ap plicativi di questa tipologia ne esistono davvero moltissimi, tuttavia così flessibili e pensati per un’ottica di cava c’è solo il sistema di Ma-estro”.
Ad oggi, diversi costruttori di impianti e macchinari offrono dei portali web, ma sono sistemi più o meno chiusi, legati al singolo brand. Q-Portal, il software ge
stione fabbrica di Ma-estro, è un sistema aperto che offre la possibilità di intercon nettere più impianti di varia natura come fissi, mobili e macchine operatrici, sotto un unico sistema. La dashboard è molto semplice ed intuitiva, pensata anche per chi non ha particolari competenze infor matiche, così da poter essere utilizzata da chiunque. Ma-estro da sempre condi vide con le altre aziende non solo l’espe rienza nel settore, ma soprattutto vuole trasmettere una filosofia di lavoro, rivol ta ad un approccio oggettivo, basato su numeri reali che consentono alle aziende di prendere delle decisioni strategiche mirate.
Le aziende negli ultimi anni stanno pun tando ad avere dei sistemi sempre più in
tegrati e interconnessi fra loro. Complice sicuramente anche la spinta fornita dallo stato italiano per l’industria 4.0, poiché in questi ultimi cinque anni praticamente qualsiasi impresa nazionale ne ha usufru ito almeno una volta per rinnovare il pro prio parco macchine o per innovare i pro pri processi produttivi. È importante saper cogliere il principio di industria 4.0 e non solo il mero incentivo, poiché quest’ultimo si focalizza solo su una visione a breve ter mine, mentre la mentalità del controllo e dell’ottimizzazione permette di guardare ad un orizzonte temporale più a lungo ter mine per poter impostare correttamente le proprie strategie d’impresa.
“Il sistema Ma-estro lo utilizziamo quoti dianamente ed è come un cruscotto che ci
Monitoraggiosulfrantoio
Situata a Villa Bartolomea, nel basso veronese, Beozzo Costruzioni è un’azienda storica che si occupa di lavori edili, stradali e produzioni inerti. La Beozzo conta circa 70 dipendenti e, per poter sostenere i propri lavori sul campo, si è attrezzata nel corso degli anni con un parco macchine di circa 50 unità. Ultimamente l’azienda ha sostituito un impianto di frantumazione acquistato nel 2010 che utilizzava quotidianamente per frantumare i materiali da demolizione. Il frantoio in questione era diventato insostenibile da mantenere a causa di continue rotture, fermi impianto e interventi di manutenzione straordinaria. C’era quin di la necessita di acquistare una nuova macchina 4.0, in modo da mantenere alti standard in termine di produzione e qualità, riducendo allo stesso tempo i consumi energetici. Ma-estro ha implementato un sistema di monitoraggio che gra zie ad un sensore volumetrico è in grado di rilevare la produzione della macchina (tonnellate e/o metri cubi) in tempo reale. Tale sistema inoltre è in grado di rilevare gli allarmi, i tempi di lavoro (a carico e a vuoto), la geolocalizzazione, gestire le commesse e i lotti produttivi ma anche le manutenzioni (ordinarie e straordinarie). Il portale web di Ma-estro è di fatto un sistema di gestione di fabbrica in grado di poter interconnettere qualsiasi risorsa (impianto fisso, mobile o macchine operatrice o parti di essi) al fine di avere tutte le informazioni all’interno di un unico sistema, attraverso un singolo “cruscotto”. Il sistema volumetrico è uno strumento alternativo al classico sistema di pesatura dinamico ed è stato implementato poiché permette di risolvere diverse criticità che presenta una pesa dinamica. Elevate inclinazioni, nastri con velocità elevata, problematiche elettro-meccaniche, bassi valori di carico e condizioni atmosferiche inficiano notevolmente sulla precisione del sistema, riportando così dati anche molto fuorvianti ai fini delle analisi di produzione.
Q-Volumetric effettua delle misurazioni senza contatto grazie ad una tecnologia laser che traccia così, il profilo del materiale. L’encoder posizionato al di sotto del nastro misura la velocità dello stesso e il sistema calcola il volume del materiale. Inoltre il software offre la possibilità di impostare il peso specifico al fine di calcolare il peso. Il sistema volu metrico non risente pertanto di tutte le problematiche che può presentare un sistema di pesatura dinamico. “Il sistema Ma-estro è estremamente semplice ed intuitivo. Mi permette di visualizzare, anche da smartphone lo stato della macchina in tempo reale. Per me che non posso essere sempre presente è fondamentale - rileva Andrea Beozzo responsabile degli impianti - Oggi è impensabile acquistare nuovi macchinari senza tecnologia o alcun valore aggiunto poiché il mercato è sempre più esigente, incerto e cambia rapidamente. È necessario avere alla mano dei numeri per poter prendere rapidamente delle decisioni per reagire ai cambiamenti del mercato. Sicuramente è stata una scelta vincente acquistare questa macchina implementata con una tecnologia estremamente avanzata”.
E IMPIANTI INDUSTRIA DEGLI INERTI
permette in tempo reale di vedere tutte le informazioni di cui necessitiamo per gestire le nostre attività - sottolinea Mar zano - È inutile avere una marea di infor mazioni o dati che poi non si guardano nemmeno o non si sanno interpretare. Sarebbe deleterio. Possiamo sicuramente aumentare il livello di dettaglio delle in formazioni grazie a Ma-estro, ma poi ci si addentrerebbe in una dimensione da cui sarebbe difficile uscirne. Io a fine gior nata ricevo sempre un report via mail e così capisco subito cos’è successo quale sia stata la produzione giornaliera e se ci siano stati dei fermi duranti la giornata. Nel caso in cui ci fossero anomalie, poi possiamo esaminare il dettaglio e vede re di risolvere l’eventuale problema o valutiamo come migliorare il processo produttivo”.
GRANDE
DEMOLITION
Dalle idee e dalla fucina di un auten tico inventore di soluzioni come Laurini, arriva il progetto unico dell’escavatore CAT 6015 in versio ne Demolition. Si tratta di una macchina speciale dal peso massimo totale di 330 ton, denominata Jumbo “concepita e re alizzata dal team tecnico dell’azienda di Busseto (Pr) in poco più di un anno, con 3.000 ore di progettazione, per un protagonista assoluto della demolizione europea, la Despe di Torre De’ Roveri (Bg) - come ci spiega Ludovico Laurini, Outsourcing Manager dell’azienda - La macchina base su cui è stato ricavato il Jumbo è il modello di escavatore Caterpil lar 6015, sottoposto ad alcune modifiche sostanziali per trasformarlo in una mac china da demolizione al massimo dell’ef ficienza operativa in cantiere”. Le mutazioni progettuali conferite alla macchina hanno compreso, nello speci fico, l’allungamento dei longheroni e la modifica del sottocarro per lo sgancio ra pido dei longheroni stessi e dei pistoni per il sollevamento autonomo - in modo che l’escavatore possa autocaricarsi sul
pianale della motrice. La cabina è stata trasformata in modalità tiltabile, con ve tri antisfondamento e Roll Bar certificato ROPS/FOPS. “Anche le sezioni-braccio sono state ridefinite da zero - aggiunge Ludovico Laurini - Inoltre, abbiamo pre visto un contrappeso aggiuntivo, con la modifica supplementare del contrappeso originale. Naturalmente, si è proceduto anche alla revisione dell’impianto idrau
Unastoriadicreazioni
Nel cuore della pianura padana, tra le città di Piacenza e Parma, in una terra dai forti valori e dalle idee innovative, si trova Busseto, centro ricco di storia e d’ispirazione. Qui la tradizione agricola si sposa con la vocazione industriale, raggiungendo standard di qualità della vita tra i più elevati in Europa. Profondamente legata al suo territorio è la Laurini, storica azienda nata nel 1955 dall’ini ziativa di Lodovico Laurini, specializzata nell’ideazione e nella rea lizzazione di macchine movimento terra e attrezzature per pipeline per progetti nazionali e internazionali, estesi in tutti e cinque i continenti. Nei primi anni Ottanta, terminati gli studi di qualificazione meccanica e progettazione, il figlio Marco prende le redini dell’officina e aggiunge presto alla paterna e meticolosa cura per la qualità una costante ricerca innovativa ed una creatività molto personali. Già all’inizio degli anni Novanta, Marco Laurini disegna e realizza i primi prototipi a proprio marchio, tra cui padding machines con brevetto internazionale. Il primo brevetto (GRUB) risale al 1996 e tuttora fa parte della gamma prodotti. Il consenso è immediato, il brand Laurini comincia ad imporsi come leader nelle attrezzature per pipeline su importanti progetti a livello mondiale, e da allora il successo prosegue ininterrotto.
MACCHINE E IMPIANTI DEMOLIZIONE E RICICLAGGIO
lico, per aggiungere alla dinamica del Jumbo tutte le nuove funzioni previste da un escavatore Demolition dalle alte pre stazioni”.
Il nuovo escavatore Demolition di Laurini si può utilizzare in diverse configurazioni di lunghezza/altezza dei bracci. Si va dai 18 metri con 25 ton di attrezzatura ai 21 metri con (18 ton di utensile), con altre tre versioni che prevedono 30 metri (16 ton di equipaggiamento), 36 metri (12 ton di attrezzatura) e 42 metri con (8 ton di at trezzatura).
Il Jumbo è trasportabile in tutte le versioni previste - da scavo e demolizione - trami te l’impiego di 12 camion.
Supply chain of concrete and precast industriesDopo decenni di ricerca in labora torio e di perseveranza nell’appli cazione diretta nei cantieri edili, l’A-System nato dal contenitore progettuale di NTC&R (società-laborat orio di sviluppo e produzione) è decol lato definitivamente nelle scelte delle imprese più moderne e avanzate. Merito dell’ingegner Claudio Azzolini, che ebbe la prima idea fondante di un sistema co struttivo brevettato per la realizzazione in “casa passiva” di moduli prefabbricati dall’efficacia antisismica che contem plassero un drastico azzeramento delle manutenzioni ordinarie. Seguendo una filosofia progettuale e co struttiva declinata in due sezioni - quella dei prodotti dedicati alle nuove strutture e la seconda, riservata alla riqualificazio ne degli edifici già esistenti - il modulo CDI (Costruzione Dinamica Intelligente) di trave-pilastro prefabbricata rappre senta la tipologia attuale più adatta a diverse applicazioni sia strutturali che di riqualificazione, in funzione di un alto isolamento termico-acustico e antisismi co. Questo modulo consiste in una strut tura a gabbia formata da una pluralità di pannelli modulari orizzontali in EPS (po listirene espanso sinterizzato), ciascuno dei quali presenta, a un’estremità, una cavità per alloggiare l’armatura di ferro in cui viene gettato materiale indurente per creare una colonna trave e pilastro. “Un pannello di questo tipo è costituito da elementi sostanzialmente verticali e paralleli tra loro - ci spiega Claudio Az zolini - La struttura, inoltre, è composta da una rete interna di armatura zincata a caldo, da uno strato di isolante EPS ver gine (della densità di 18/22 kg/m3, ido neo all’alloggiamento delle reti verticali interna ed esterna poste in aderenza), da una rete esterna di armatura zincata a caldo verticale (insediata in cantiere pri ma del getto), da un reticolo di ganci di cucitura trasversali (di collegamento tra la rete interna e la rete esterna e ortogo nale a queste, con estremità ripiegate a rinforzo delle saldature con le reti colle
Laboratoriodiinnovazione
Nella fabbrica NTC&R di Rovereto (all’interno del polo tecnologico Progetto Manifattura Trentino Sviluppo), si è insediato dal 2018 il quartier generale di NTC&R. È qui che trova la propria realizzazione modulare il brevetto del pannello trave-pilastro CDI (con certificazione CAM conseguita a marzo del 2021, ndr.) ed è sempre in questa sede che il team guidato da Claudio Azzolini sviluppa un network di partecipazioni improntate alla ricerca, all’innovazione e alla sperimentazione sui nuovi materiali e le nuove tecniche costruttive per le costruzioni moderne. Tra queste, NTC&R aderisce a Timesafe, un progetto co-finanziato nell’ambito del POR-FESR 2014-2020 della Regione EmiliaRomagna dedicato a progetti di ricerca industriale strategica. Timesafe permette di integrare diverse tecnologie edili per vari campi di impiego. In particolare, il focus di ricerca è rivolto alle applicazioni di rinforzo esterno dei fabbricati, attraverso l’utilizzo di casseforme coibentanti in polistirene, con armature metalliche integrate e getti di calcestruzzo/malte fibrorinforzate, con relativo sistema di collegamento alle strutture portanti.
gate) in acciaio zincato a caldo e, infine, da un’armatura orizzontale a traliccio, a sezione quadrata/rettangolare (riempita con materiale indurente cemento-cal cestruzzo-cemento fibrorinforzato, allo scopo di realizzare una trave a sezione
quadrata/rettangolare) posta superior mente e in aderenza al pannello e alle armature a traliccio verticali poste in serie agganciandoli. Le componenti del sistema sono completate dall’intonaco cementizio (betoncino)”.
Tipologie produttive
Tra le tipologie dedicate alle nuove co struzioni, una soluzione storica che ri entra nell’A-System è quella del cassero coibente e armato per setto portante,
PREFABBRICAZIONE E MANUFATTI IN CALCESTRUZZO
pro- dotto da NTC&R in sei varianti. Il brevetto risale al 1994 e rivela un modu lo per setto portante costituito da una coppia di reti parallele di armatura zin cata a caldo (che costituiscono la gabbia interna); a seguire, dai due pannelli di
isolante (EPS) che fungono da coibente e da cassaforma per contenere la gabbia di armatura inter- na; due reti di arma tura zincata a caldo sono in collocazio ne esterna ai pannelli di isolante (con funzione di contenimento complessivo); ganci di cucitura trasversali contrastano la spinta del calcestruzzo e rendono su perflui i ritegni laterali; il getto del cal cestruzzo di completamento (con slump fino a 20 cm) è la fase finale per una pa rete che può considerarsi effettivamente un setto portante.
Fa sempre parte dei progetti primige ni dell’A-System il modulo del solaio brevettato nel 1993, studiato per evitare percolamenti in fase di getto. “In questa struttura, la rete inferiore portaintonaco è saldamente agganciata alla rete e ga rantisce stabilità all’intonaco - ci spiega Azzolini - Il solaio è calcolato, come per qualsiasi solaio in opera, con interasse 600 delle nervature a 55 cm. Per evitare percolamenti in fase di getto, la nerva tura non è ottenuta dall’accostamento di due elementi, ma proprio al centro della ‘pignatta’. L’incastro particolare consen te di puntellare ogni 1,5 m, senza l’ausi lio di ferri appositi (non utilizzabili ai fini del calcolo statico)”. Nella riqualifi cazione degli edifici sono compresi, in vece, tre moduli distinti, contraddistinti dalle sigle RDITYA, RDITYB e RDITYC, i primi due basati sullo stesso modulo CDI per sistema prefabbricato del tipo trave-pilastro. Il terzo, l’RDITYC, ri guarda un modulo a isolamento termico per cappotto, a basso apporto antisismi co, predisposto con armatura per getto in opera.
Rivoluzione in cantiere
Nello spazio produttivo di Rovereto, l’at tività si svolge a ritmi assidui, con una puntuale attenzione al riciclo del mate riale di risulta, che viene completamente recuperato e destinato al successivo riu tilizzo (dall’EPS agli altri scarti di lavora zione). Tra le macchine utensili concepite ad hoc per il taglio e la sagomatura dei manufatti, incontriamo Giuliano Zot
ti, imprenditore edile a capo della Edil Due Z di Urago d’Oglio, in provincia di Brescia, e socio di Claudio Azzolini in NTC&R. “Per me, l’incontro con Azzoli ni e con l’A-System ha rappresentato una folgorazione - ci confida Zotti - Un’atten ta analisi e una prova sul campo molto soddisfacente con diversi clienti mi ha portato a diventare partner di questa azienda innovativa. La mia è una giova ne impresa edile che prosegue nella lun ga esperienza familiare delle costruzioni,
con un occhio attento all’avanguardia del settore. Quello che ho ricavato dalla partnership con NTC&R e dall’impiego di questo sistema modulare si può defi nire come il futuro concreto delle edifi cazioni antisismiche. L’A-System integra leggerezza, flessibilità di realizzazione e durevolezza delle strutture. Questo è un valore che riguarda sia i nuovi progetti che i programmi di ristrutturazione, nel la direzione di una cultura dell’edilizia che sarà in grado di cambiare il nostro habitat, aumentandone la sicurezza e la sostenibilità”.
PREFABBRICAZIONE E MANUFATTI IN CALCESTRUZZO
SOLUZIONI PER UN CALCESTRUZZO D’AVANGUARDIA
BAUMA 2022, L’AZIENDA VERONESE PORTERÀ
BASATA
SPIRITO
DINAMICA VIRTUOSA CHE
RISULTATI DI UNA
DALL’ALTOPROFILO
NUOVI SISTEMI DI RICICLAGGIO, SENSORISTICA EFFICIENTE E MODULI DI ASSISTENZA A REALTÀ AUMENTATA
Tutto cominciò negli anni Novanta, con la realizzazione di quadri elettri ci. L’avventura della veronese Elettro Sigma (con sede a Bevilacqua) si av via proprio da questa tipologia di prodotti e soluzioni dedicate al calcestruzzo secon do i dettami delle più specifiche esigenze del cliente, dal progetto iniziale all’appro do conclusivo della finitura. Per soddisfare ogni esigenza del cliente, l’azienda adotta da sempre un iter virtuo so che parte dalla progettazione di siste mi manuali e automatici, per arrivare alla costruzione e al cablaggio del quadro in officina - attuando al contempo i controlli dedicati ai sistemi di dosaggio degli addi tivi liquidi e in polvere, e concludendo il percorso di fabbrica con la configurazione all’interno delle cabine di comando cen trali del cliente. La produzione contem pla quadri per impianti di betonaggio e
distribuzione del calcestruzzo Precast e Ready Mix.
Tutto un mondo di specializzazione che fa riferimento a dinamiche di automatismo moderne per un mercato sempre più va sto ed esigente. Negli anni, Elettro Sigma, grazie all’enorme esperienza maturata, si propone sul mercato come un sicuro e affi dabile partner per un panorama di impre se che richiede servizi di aggiornamento tecnologico, manutenzioni, controlli di massima competenza su impianti nuo vi o in funzione da tempo, e una varietà infinita di quadri elettrici per impianti di betonaggio, automazioni software in partnership con Dorner Electronic, i già menzionati dosatori di additivi in polvere e liquidi (di progetto interno), sonde di umidità in collaborazione con Hydronix e tanti altre attività avanzate (come quelle dell’assistenza a realtà aumentata).
Elettro Sigma ha da poco iniziato que sta nuova collaborazione con una delle aziende più importanti in Italia nel campo della depurazione delle acque.
TruckMove, un controllo mai visto
Una soluzione digitale che punta all’au mento della competitività (fino a ridurre i costi di trasporto del 25%, secondo le prime analisi effettuate sul campo) senza dimenticare la tutela dell’ambiente e l’e cosostenibilità applicata al cantiere e alla gestione aziendale. Parliamo naturalmente di TruckMove, il già noto sistema modu lare in cloud sviluppato da Elettro Sigma in collaborazione con la friulana JDI. Con questa nuova tecnologia, le due aziende hanno vinto il premio ICTA 2022 (Italian
Concrete Technology Awards) all’ultima edizione del GIC (le Giornate Italiane del Calcestruzzo a Piacenza Expo), nella ca tegoria “Innovazione in ambito operativo per Macchine e Impianti”. TruckMove è un sistema che consente il controllo del co sto di trasporto del calcestruzzo per metro cubo e della qualità stessa della miscela. Il monitoraggio si applica direttamente alla flotta delle betoniere, attraverso una serie di sensori che sono in comunicazione con dispositivi Bluetooth (oppure Wireless e Gps) che forniscono in tempo reale lo sta to del materiale e le condizioni di trasferi mento attraverso una banca dati facilmen te consultabile su smartphone, tablet o pc, tramite un’app. Un sistema georeferenzia to su mappe fornisce un controllo globale e immediato della logistica. Il sistema con sente inoltre di verificare non solo la fase di trasporto ma anche gli aspetti successi
vi in relazione ad attività come lo scarico e la pulizia della betoniera. TruckMove, in sostanza, è la piattaforma ideale per le imprese di settore che operano sia con una flotta proprietaria, sia con l’affidamento frequente a servizi di trasporto esterna lizzati. Azienda, centrale di betonaggio, autista, ufficio amministrativo e controllo di gestione, padroncini: tutti, simultanea mente, possono visionare i medesimi dati ed elaborare strategie sinergiche per l’effi ciente consegna del calcestruzzo.
AUTOMAZIONE E CONTROLLO
STC, la nuova sfida
È entrata a far parte del gruppo, l’a zienda STC-Soluzione e Tecnologie per il Calcestruzzo, dealer di BetonStar Concrete Pumps, costruttore internazio nale con 30 anni di esperienza e 7.000 prodotti all’attivo (tra pompe per cal cestruzzo autocarrate e stazionarie), concepiti dal centro progettazione di ricerca e sviluppo. L’obiettivo della par tnership è quello di integrare le attivi
tà produttive delle imprese in cantiere con le strategie e soluzioni concepite sulla base delle esigenze e delle richie ste speciali dei clienti, sempre secondo principi di innovazione e avanguardia tecnologica. Il mercato di riferimento contemplato da BetonStar è soprattut to estero (l’export riguarda il 90% della produzione) e comprende oltre 50 paesi in tutto il mondo.
Sonde Hydronix, una partnership che segue la ricerca
Elettro Sigma e Hydronix hanno iniziato a lavorare insieme nel 1994, diventando ne dealer ufficiali nel 2002. Hydronix è il maggior produttore al mondo di sensori digitali per la misurazione a microonde dell’umidità. Dalla sua fondazione nel 1982, l’azienda ha fornito oltre 85.000 sensori a svariate industrie in oltre 80 paesi del mondo, per un impiego efficace in numerose applicazioni, dalla produ zione di calcestruzzo, aggregati e asfalto, alla gestione di materiali organici come mangimi per animali, granaglie, frutta a guscio, oli e biomasse. Tra i prodotti più recenti, Hydro-Probe è stato il primo sensore di umidità in cui è stata adotta
ta la tecnica di misurazione a microon de digitale. È dotato di una funzione di elaborazione numerica del segnale che fornisce un’uscita lineare, sia analogica che digitale, e può essere facilmente col legato a qualsiasi sistema di controllo. Le applicazioni tipiche includono il control lo dell’umidità in sabbia, cemento, calce struzzo, asfalto e aggregati. Hydro-Mix, invece, è un robusto sensore di umidità a microonde ad incasso da inserire in mescolatori e trasportatori per il control lo dei processi industriali. Progettato da Hydronix per tollerare condizioni dif ficili come la turbolenza di un mescola tore, il sensore ha funzioni integrate di elaborazione del segnale e può essere fa cilmente collegato a un qualsiasi sistema di controllo. Il sensore esegue 25 letture al secondo, consentendo di rispondere rapidamente a qualsiasi variazione del contenuto di umidità e di determinare la raggiunta omogeneità.
Dosatori per additivi liquidi e in polvere
I sistemi LW di produzione Elettro Sigma consentono di dosare un solo additivo liquido con un’approssimazione dello
Serviziperilcliente,unavocazioneassoluta
Il fiore all’occhiello di Elettro Sigma riguarda i servizi al cliente, con l’offerta di soluzioni che avanzano ormai in modo preponderante nel mondo digitale, per fornire assistenza attraverso un programma con realtà aumentata e controllo remoto. “La realtà aumentata ci permette di risolvere qualsiasi difficoltà mediante la condivisione dello schermo con una semplice connessione internet - ci spiegano dall’azienda - Attraverso la fotocamera dello smartphone, con un solo sguardo, possiamo identificare i problemi che riguardano le attrezzature, i macchinari, le infrastrutture e molto altro. Non è necessario salire su un aereo o compiere lunghe trasferte per risolvere problemi tecnici; la connettività e l’avanguardia digitale fanno risparmiare tempo e denaro. Abbiamo anche la possibilità di mettere in pausa il flusso video per ottenere un’immagine fissa e chiara, ed evidenziare e discutere i dettagli tecnici con il cliente stesso, attivando una comunicazione tramite VoIP HD con il tecnico dell’assistenza dall’altra parte dello schermo e risolvendo ogni criticità”. Elettro Sigma adotta la formula “chiavi in mano” per proporre al cliente finale soluzioni efficienti e funzionali, non solo ottimizzando i prodotti ma condividendo gli stessi progetti concepiti per l’implementazione finale sugli impianti.
0,5%. L’additivo pescato dal serbatoio passa attraverso il sistema LW per mezzo di una pompa bidirezionale che consen te di coprire le distanze che abitualmente si riscontrano in tali impianti. I dosatori sono dotati di un sensore per “troppo pieno” che commuta un contatto comu nicando l’anomalia al sistema di controllo centrale. Questi dispositivi visualizzano a distanza la quantità di additivo contenu to nel recipiente, collegando l’uscita della cella di carico a un idoneo strumento elet tronico o a sistemi automatici di controllo (come i PLC).
I dosatori per liquidi sono utilizzati so prattutto nell’ambito degli impianti di miscelazione ed Elettro Sigma propone diverse soluzioni per la gestione degli additivi liquidi come plastificanti e sta bilizzanti. A seconda delle esigenze, l’a zienda propone soluzioni per additivi che hanno capacità diverse (5,17, 27, 57 litri), sia a vista che cabinati. Inoltre, Elet tro Sigma propone versioni per impianti dry e wet a gravità, con scarico nel mixer. Il dosatore per additivo in polvere è un sistema di dosaggio a peso, completo di coclea di carico e scarico. Il caricamento della tramoggia può avvenire da sacchet to, big-bags oppure silos. Questo modulo rappresenta un sistema per additivi in polvere adatti allo stoccaggio, al dosaggio e allo scarico. La coclea di scarico è con trollata da inverter per permettere di va riare, in fase di collaudo, la velocità della stessa. Dal momento che la taratura viene eseguita all’avviamento della macchina e rimane una costante nel ciclo di lavoro, questa impostazione non è accessibile dall’esterno e nessun operatore può effet tuare interventi manuali. I dosatori addi tivi in polvere contemplano altre diverse caratteristiche, dal trasporto pneumatico del prodotto secco direttamente nella
TECNOLOGIE AUTOMAZIONE E CONTROLLO
betoniera, all’impiego flessibile del pro dotto in polvere, compatto o granulare. Il sistema è completamente preinstallato e pneumatico.
La collaborazione con Dorner Electronic
Elettro Sigma e Dorner Electronic hanno iniziato una partnership proficua alla fine del 2017. Questa collaborazione ha prodotto, ad oggi, oltre 150 automazioni installate. Con oltre 50 anni di esperienza nel settore, l’azienda austriaca Dorner si è affermata come leader di mercato euro peo e mondiale per le soluzioni softwa re dedicate all’industria dei materiali da costruzione. Dal controllo alla program mazione fino alla gestione delle ricette, l’azienda ha sempre la soluzione software appropriata per ogni applicazione, impe gnandosi costantemente per soddisfare le crescenti richieste del settore con ap procci innovativi. Tra queste soluzioni, DornerBatch è un semplice e intuitivo si stema di controllo ideato per gli impianti di calcestruzzo e prefabbricati con elevato grado di standardizzazione; il pannello di controllo offre tutte le informazioni im portanti per realizzare una produzione di qualità. DornerBatch si armonizza facilmente con i programmi ERP o MES
di terze parti. Il sistema inoltre soddisfa i fattori abilitanti di Industry 4.0 e quindi può essere agevolato sia come prima in stallazione che come intervento di revam ping su un impianto esistente.
CRW, contro gli sprechi
Il sistema CRW (Concrete Recycled Wash) è concepito da Elettro Sigma per ri solvere il problema dell’esubero di acque e calcestruzzo derivanti dal lavaggio di
autobetoniere, pompe, mescolatori e ben ne, con lo scopo concettuale di rispettare le linee guida dell’economia circolare. Il sistema CRW Svolge le funzioni di lavag gio delle betoniere e scarico del residuo nel separatore, recupero degli inerti lavati per il successivo riutilizzo e lo stoccaggio dell’acqua sporca (che viene tenuta in agitazione dal motoagitatore, nelle va sche esterne).
Elettro Sigma si è occupata per il cliente Carba della messa in opera dell’impianto di lavaggio e del sistema. Il committen te può riutilizzare l’acqua nell’impianto di produzione - naturalmente non per la realizzazione di pavimentazioni, e in una misura massima del 20% per la realizzazione di strutture - e la me moria dell’impianto è stata adeguata per ottenere l’obiettivo di un riciclo della massima utilità.
ESPANSIONE CHE RINFORZA
Crepe nei muri e nelle pareti, fessure e avvallamenti sui pavimenti, por te e finestre che non si chiudono, sono solo alcuni dei segnali di un cedimento del terreno e delle fondazioni. In questi casi non è sufficiente riparare le lesioni con semplici stuccature o into naci, ma occorre intervenire tempestiva mente consolidando la fondazione del fabbricato, in modo mirato ed efficace, solo dopo sarà possibile chiudere le le sioni.
Una soluzione efficace e definitiva è stata brevettata da Geosec, attraverso un procedimento per il consolidamento delle fondazioni di proprietà esclusiva dell’azienda di Parma (fondata nel 2003 proprio in virtù del concepimento di questa metodologia rivoluzionaria per il settore). Il metodo Geosec è stato ap positamente sviluppato per contrastare efficacemente i cedimenti differenziali delle fondazioni, in modo non invasivo, rapido e preciso grazie a sistemi geofisici integrati di controllo del terreno. Si trat ta di una soluzione unica nel suo genere qualificata da prestigiose certificazioni tecniche e corredata da possibile coper tura di garanzia assicurativa postuma decennale.
Il procedimento Geosec di consolidamen to delle fondazioni è denominato See&
Shoot e consente l’esecuzione di iniezioni di resine espandenti sia in superficie che in profondità, anche fino a 15 metri, su più livelli sovrapposti, con l’obiettivo di consolidare in modo mirato, efficace ed uniforme il volume di terreno interessa to dal carico della struttura eliminando i cedimenti differenziali. Preliminarmente alle iniezioni, direttamente in cantiere, i tecnici eseguono indagini geofisiche e prove geotecniche per garantire le mi gliori condizioni di intervento. Compa tibilmente con le strutture e gli impianti interrati, vengono poi eseguiti una plu ralità di fori (del diametro di 20-30 mm) con interasse medio sempre compreso fra 0,5-1,5 metri, sia in pianta che in sezione verticale, al di sotto dell’impronta della fondazione ceduta. Un costante controllo strumentale, sempre mediante indagini geofisiche 4D ripetitive prima, durante e al termine del trattamento, estese vantag giosamente anche alle zone stabili sotto al fabbricato - integrate con ulteriori prove penetrometriche - consentirà in modo particolare in corso d’opera di verificare le effettive migliorie apportate al terre no trattato adeguando al bisogno e con la necessaria precisione il progetto delle iniezioni (variando quantità di resina, volumi di trattamento e altri parametri ancora) fino all’ottenimento del corretto
consolidamento delle fondazioni e alla più adeguata omogeneità di lavoro a tut to vantaggio dell’uniformità di equilibrio anche con le zone non cedute dunque più stabili.
Tra i numerosi e prestigiosi interventi di consolidamento delle fondazioni ese guiti di recente da Geosec rientra indub biamente il Palazzo monumentale sede dell’Accademia delle Scienze e del Museo
RIPRISTINO, CONSOLIDAMENTO E RISTRUTTURAZIONE
sostegnoGroundfix
Con la denominazione di Groundfix si indica una tecnologia di palificazione attiva di cui è sempre proprietario e investire Geosec. Si tratta di una metodologia mini invasiva, che si avvale di speciali elementi modulari in acciaio assemblati ed infissi a pressione nel terreno, mediante martinetti idraulici prefissati alla struttura di fondazione originaria con piastre e malte di ancoraggio ad alta resistenza. Groundfix rappresenta la soluzione strutturale per il consolidamento più profondo delle fondazioni con finalità di trasferimento dei carichi verso terreni più portanti.
Per la posa del palo pressoinfisso Groundfix, occorre la possibilità di ancoraggio e successivo contrasto della struttura edificata. Il palo infatti viene introdotto lentamente nel terreno a pressione costante, mediante una batteria di elementi, fino al raggiungimento dell’orizzonte solido di progetto. Al termine dell’infissione, prima di rendere solidale il palo alla fondazione originaria, sarà comunque possibile applicare carichi superiori a quelli d’esercizio, con conseguente inibizione del cedimento primario post-collegamento; inoltre, sarà possibile eseguire una prova di carico per il collaudo finale dell’opera di consolidamento delle fondazioni su ogni singolo micropalo. Al bisogno potranno essere abbinate iniezioni di resine espandenti in superficie per il ripristino del contatto tra la fondazione originaria e il suo piano di posa, oppure per migliorare l’addensamento del terreno nello strato attraversato dal palo. Geosec assicura la presenza costante sul cantiere di un proprio tecnico qualificato, sempre in stretta collaborazione con l’ufficio tecnico centrale della sede e con la direzione lavori.
Egizio di Torino. Geosec è intervenuta in raggruppamento temporaneo con C.S.G. Costruzioni per un progetto mul tidisciplinare articolato e complesso, sotto il coordinamento generale della dottoressa Chiara Ravelli, della Dire zione lavori affidata all’architetto Mino Turvani e dell’ingegner Fabio Maglione dello studio ICIS Torino, eseguendo in particolare un intervento estremamente specialistico nel suo genere, rivolto al consolidamento delle fondazioni me diante iniezioni mirate e controllate di speciali resine, non certo per ovviare a precedenti carenze di stabilità della costruzione ma bensì con carattere pre ventivo e cautelativo in conseguenza di
nuove esigenze di ampliamento e utiliz zo dei locali interrati da destinarsi a sale nuove espositive.
Per il consolidamento dei terreni di fon dazione, Geosec ha applicato proprio la metodologia brevettata che prevede iniezioni mirate della speciale resina espandente in grado di consolidare ef ficacemente e in totale sicurezza i ter reni di fondazione. Il costante controllo strumentale del terreno mediante Tomo grafia di Resistività Elettrica – ERT 4D, eseguito durante l’intero arco operativo delle iniezioni, ha coadiuvato un pro getto concepito e portato a termine in modo del tutto mirato, con una verifica indefettibile degli effetti ottenuti in corso d’opera (così da poter vantaggiosamente correggere l’intervento, al bisogno, nel modo più preciso possibile).
Quella di Geosec, va ribadito, è una tec nologia per il consolidamento delle fon dazioni davvero unica nel suo genere, che consente di eseguire interventi in ogni condizione operativa senza l’utilizzo di macchinari ingombranti, senza produ zione di scavi, polveri e vibrazioni. Un camion officina, allestito con impianto di iniezione a bordo, viene insediato all’e sterno del fabbricato, laddove un lungo condotto di iniezione viene successiva mente steso fino alla zona di intervento. Generalmente dal piano più basso vengo no realizzati piccoli fori attraverso la fon dazione mediante trapani manuali. Sono successivamente introdotte in questi fori delle cannule per la successiva iniezione di resina.
Fuori e dentro al fabbricato sono in vece disposti tutti i sensori del si
stema diagnostico geofisico così da poter tenere sotto controllo il terreno interessato dai carichi dell’edificio e dall’azione delle resine iniettate. In gegneri e geologi Geosec dirigono le varie operazioni coordinando una squadra di tecnici opportunamente addestrati. L’intervento di consolida mento delle fondazioni in condizioni normali risulta davvero poco invasivo e rapido. Le iniezioni vengono esegui te una dopo l’altra e validate sia me diante tomografia ERT 4D che prove geotecniche penetrometriche dedicate laddove nel caso specifico hanno con sentito di rilevare un incremento dei valori di pressione ammissibile post trattamento (range medio tra +40% e il +250%) proprio all’interno del volume di terreno trattato.
PIANO DI TRAFFICO EVOLUTO
SPA, UNA DELLE GRANDI REALTÀ DELLA LOGISTICA NAZIONALE, HA SCELTO RECODI PER LE PAVIMENTAZIONI DEL NUOVO IMPIANTO DI STOCCAGGIO DI VALDARO 3 (MN)
Un’implementazione che funziona come caso esemplare di pavimen tazione industriale evoluta e ad alto rendimento operativo, quel la realizzata da Recodi per Paganella Spa - società primaria specializzata nel trasporto, magazzinaggio e consulen za logistica - che opera nel mercato pe trolchimico, alimentare, minerario e dei mangimi per animali. L’azienda, fondata nel 1952, è certificata ISO 9001 dal 1994, ha la propria sede operativa e legale a Mantova e occupa oltre 150 dipendenti con un’organizzazione che copre tutto il territorio europeo. L’attività di trasporto rappresenta le origini dell’azienda per una rete che, negli anni, si è evoluta in
un solido network europeo grazie allo sviluppo del trasporto intermodale, fer roviario e su chiatte. Paganella Spa è lea der nel trasporto di prodotti solidi sfusi, ma contempla un solido expertising nel la distribuzione di materiali imballati e pallettizzati e nella movimentazione di materiali liquidi chimici, alimentari e gas liquefatti. L’azienda impiega, per il trasporto intermodale, oltre 300 silocon tainers da 30 (48-51 m) e 40 piedi (55-58 m), 400 box-container (57 m), casse mo bili centinate e tank-container da 24.000 e 30.000 litri.
L’attività di stoccaggio rappresenta inve ce l’evoluzione, introdotta per soddisfare il bisogno di produttori locali, che si è poi
trasformata in una varietà di servizi in linea con le necessità degli standard lo gistici moderni. Paganella è oggi dotata di cinque depositi certificati SQAS per lo stoccaggio di materiale imballato e sfuso. Quattro di questi si trovano a Valdaro (MN), uno invece è situato a Laakdal in Belgio.
Nel 2020 Paganella ha intrapreso i la vori di costruzione del nuovo impianto di stoccaggio Valdaro 3, sul territorio di Mantova, e ha deciso di rivolgersi a Re codi per la progettazione e la posa delle pavimentazioni dei magazzini A e B - dal la superficie complessiva di 42.000 m2e della relativa zona di collegamento (di 2.500 m2). A completare la richiesta, la
realizzazione di una pavimentazione di 6.900 m2 per l’area esterna adiacente al binario ferroviario che costeggia il polo logistico.
Magazzini A e B e zona di collegamento
A dettare la scelta del tipo di pavimenta zione realizzata in entrambi i magazzini e nella zona di collegamento tra essi è sta- to il magazzino A, che necessita di pavimentazioni capaci di garantire ele vati livelli di pulizia con pochi giunti e ben sigillati che impediscano l’annidarsi di sporco e batteri, in quanto destinato
Altocoefficientetecnologico
Dal 1967, la Recodi di Palosco (Bg) opera nel settore delle pavimentazioni industriali in calcestruzzo e resina sul mercato italiano e internazionale - tra i principali mercati esteri, Svizzera, Slovenia, Germania, Ungheria, Regno Unito, Arabia Saudita, Iran, Russia, Polonia, Stai Uniti. Qualità, innovazione, massima efficienza sono i punti cardine della filosofia di Recodi nella progettazione e realizzazione di pavimentazioni industriali ad elevato coefficiente di tecnologia. L’azienda offre soluzioni specializzate che permettono di soddisfare esigenze specifiche in numerosi settori, dall’alimentare al farmaceutico, dal logistico/GDO al manifatturiero, dalla chimica all’automotive, dall’elettronica alle aree commerciali. Con un’apposita struttura di progettazione, personale tecnico altamente specializzato e un servizio di customer care che accompagna il cliente nella post-realizzazione, Recodi è pronta a soddisfare ogni occorrenza nel campo delle pavimentazioni industriali.
allo stoccaggio di prodotti alimentari e zootecnici.
Un’ulteriore necessità di primaria impor tanza, anche per il magazzino B, che ospi terà prodotti plastici, è la resistenza all’e levata movimentazione di merci. Per far fronte a queste necessità, Recodi ha pro gettato un pavimento in calcestruzzo RE COLESS con pochi giunti di contrazione. Questa soluzione abbatte i costi di ma nutenzione, infatti i punti di maggiore degrado, ovvero i giunti di costruzione e contrazione, sono ridotti al minimo, di conseguenza anche la movimentazione di merci produce un’usura minore e la pro babilità che sporco e batteri proliferino è molto bassa.
Per questa tipologia di pavimentazione è stata impiegata la nostra miscela di calce struzzo CLS-Recogen con uno spessore di 20 cm.
La posa è avvenuta con vibrostenditrice La ser Screed, macchinario che staggia, livella e vibrocompatta notevoli quantità di cal cestruzzo. L’impiego di questa tecnologia ci ha permesso di eseguire pavimentazioni con ampie campiture (52 x 50 m nei magaz zini e 25 x 50 m nella zona di collegamento con giunti di costruzione bidirezionali in ferro Terajoint) e un minor numero di giun ti di contrazione. La fornitura ha previsto anche la posa sulla superficie della mas sicciata di un doppio foglio di polietilene. Questo accorgimento è necessario per cre
are uno strato di separazione tra la massic ciata stessa e la pavimentazione permetten do a quest’ultima di muoversi liberamente durante le fasi di maturazione, rimanendo svincolata dalle strutture adiacenti e abbas sando il rischio di possibili complicanze quali fessurazioni, crepe, ecc. Elemento fondamentale per l’esecuzio ne ottimale della pavimentazione è stata
PAVIMENTAZIONI INDUSTRIALI E MASSETTI
la scelta dell’impianto e la progettazione della miscela di calcestruzzo. L’impianto è stato selezionato considerando sia la distanza dal cantiere, sia la capacità di produzione oraria. La definizione del la composizione ottimale della miscela di calcestruzzo, combinata con specifica scelta di rete elettrosaldata (a maglia 100 x 100 cm e diametro di 6 mm), ha permes
so di realizzare una pavimentazione con tagli di contrazione a grandi campiture. La pavimentazione è stata rifinita con uno strato di corazzatura, costituito da spolvero indurente di quarzo Reco-Quarz per aumentare la resistenza alle abrasioni. Successivamente è stato eseguito un trat tamento a fresco con formulato antieva porante con successiva funzione antipol
vere Recocure applicato a spruzzo che consente di controllare l’evaporazione dell’acqua contenuta nel calcestruzzo, mantenendo inalterate tutte le sue carat teristiche. In seguito, si è passati all’ese cuzione dei giunti di contrazione esegui ti con taglio meccanico ed aspirazione dell’acqua di risulta con campiture di 25 m x 25 m, nei quali è stato inserito a pres sione un profilo in p.v.c. Sono stati infine sigillati i giunti di costruzione e contra zione con elastomero poliuretanico.
Area esterna adiacente al binario ferroviario
La richiesta principale per questa pavi mentazione è la resistenza ai carichi pe santi. Quest’area di 6.900 m2, che costeg gia per una lunghezza di 600 m il binario ferroviario della sede Valdaro 3, è utiliz zata per impilare i container che arrivano in sede su mezzo ferroviario. La soluzio ne è stata una pavimentazione industriale con giunti di costruzione a campi di 70 m x 11,50 m e giunti di contrazione 4 x 4 m. Dopo aver posizionato il foglio di polieti lene sulla superficie della massicciata per separare il supporto dalla pavimentazio ne stessa, è stata adagiata la rete elettro
saldata con maglia 150 x 150 mm e diame tro di 8 mm.
Successivamente, si è passati alla posa manuale di calcestruzzo per uno spessore importante, pari a 30 cm. In corrispon denza dei giunti di ripresa di getto sono state inserite, al fine di rinforzarli, delle barre di compartecipazione in ferro liscio con diametro 18 mm e lunghezza 50 cm esenti da sbavature e rivestite per metà lunghezza di sostanza antiaderente. Anche in questo caso la pavimentazione è stata rifinita con uno strato di corazza tura costituito da spolvero indurente di quarzo Recoquarz grigio premiscelato e trattamento antipolvere a fresco con fun zione antievaporante Recocure applicato a spruzzo a lisciatura ultimata.
PAVIMENTAZIONI
E MASSETTI
RITORNO ALLA STORIA
LA RIQUALIFICAZIONE DELLE VIE D’ACCESSO ALLE PORTE URBANE DI CITTADELLA (PD), È STATA VALORIZZATA DALL’ADOZIONE DELLA PAVIMENTAZIONE DRENANTE I.IDRO DRAIN, CON FINITURA ARCHITETTONICA DI CALCESTRUZZI
(di Riccardo Pasa, responsabile i.build di Calcestruzzi)
Cittadella, città murata medioevale nata nel 1220 per volontà del Comu ne di Padova, è forse l’esempio più interessante e meglio conservato di architettura militare medievale in Italia e in Europa, sia dal punto di vista tipolo gico che morfologico. Unica città murata con un camminamento di ronda di forma
quasi ellittica e completamente percor ribile. È caratterizzata da una possente cinta muraria, perfettamente conservata nel tempo e giunta ai giorni nostri ancora integra, alta fino a quindici metri e lunga più di un chilometro e mezzo, circondata da un ampio fossato, intorno alla quale si estende la campagna veneta. Quattro le
porte di accesso alla città, orientate secon do i punti cardinali e rivolte a Sud verso Padova, a Ovest verso Vicenza, a Nord verso Bassano e a Est verso Treviso.
Le città murate sono delle vere e proprie città d’arte da tutelare, valorizzare e ren dere ancora più belle e apprezzate nel mondo. Questi tesori di cui è punteggiato il territorio italiano devono essere recupe rati e portati al centro dell’attenzione per diventare a loro volta volano di sviluppo del territorio, sia culturale che economico. In quest’ottica si pongono i numerosi in terventi di restauro che si sono susseguiti da oltre vent’anni a Cittadella e che hanno coinvolto l’intera cinta muraria e le porte urbane della città, facendo sì che, ad oggi, lo stato di conservazione del complesso monumentale, in generale, risulti molto buono.
Non ultimo, l’intervento di illuminazio ne monumentale di porta Treviso e di riqualificazione degli spazi extra moenia adiacenti alle porte urbane “Treviso” e “Padova”, affidato dall’Amministrazione Comunale all’architetto Ferruccio Tasina to, che ha curato anche la Direzione La vori, a completamento di quanto eseguito nel corso del primo stralcio del progetto, risalente ad un paio di anni prima e rivol to a porta Bassano.
Il progetto
Contestualmente all’illuminazione mo numentale di porta Treviso, particolare attenzione è stata posta dal progetto alla valorizzazione dei caratteri storico-mo numentali degli spazi aperti adiacenti la porta urbana, essendo entrambi i due di stinti complessi monumentali sottoposti a vincolo monumentale e paesaggistico. “Abbiamo ritenuto importante, nella pro posta di riqualificazione, evitare il contat to diretto delle aree destinate a parcheg gio pubblico - ha dichiarato il progettista - Queste aree, in generale, non offrono una particolare qualità degli spazi, con i selciati di pietra naturale prossimi alle porte urbane dove la vicinanza con le su perfici asfaltate dei parcheggi appariva ancora più stridente”. Nella realizzazione delle superfici pavimentate, sia nelle aree di porta Treviso che in quella, omologa, a
ridosso del lato orientale di porta Padova, è stata individuata un’area “di rispetto”, caratterizzata da due differenti destina zioni, una riservata al transito pedonale e l’altra rivolta a quello carrabile, per ga rantire l’accesso ai parcheggi limitrofi.
La scelta dei materiali
“Per le superfici pavimentate carrabili abbiamo optato per una particolare pa vimentazione drenante, i.idro Drain con finitura architettonica di Calcestruzzi, ri proponendo un materiale già sperimenta to con successo nel corso degli interventi eseguiti in prossimità di porta Bassano - specifica Tasinato - Particolarmente ap prezzata anche dalla committenza, questa soluzione ci ha offerto la possibilità di so stituire la pavimentazione in asfalto, che lambiva la struttura muraria delle porte,
con una superficie realizzata con mate riali − e cromie − più naturali; più adatta a un contesto sottoposto a tutela monu mentale, i cui toni e colori sono stati con certati con la Soprintendenza. La scelta attuata fa sì che sia di giorno che di sera, con la nuova illuminazione monumenta le, la porta e le aree limitrofe abbiano un aspetto molto più gradevole. Inoltre, il materiale drenante soddisfa pienamente le specifiche delle nostre scelte progettua li in tema di sostenibilità ambientale, ri generazione urbana e valorizzazione dei caratteri monumentali degli spazi extra moenia adiacenti alle porte”. La nuova pavimentazione costituisce in quest’am bito una sorta di cuscinetto “naturale” tra il manto bituminoso del parcheggio e le spesse murature in mattoni a vista che ca ratterizzano l’avancorpo della porta. “La particolare cromia e la specifica connota zione naturale del materiale lo rendono
MATERIALI RIPRISTINO, CONSOLIDAMENTO
E RISTRUTTURAZIONE
perfettamente integrabile in un contesto di pregio - sottolinea Tasinato - I selciati delle porte e dei ponti, percorsi quotidia namente da cittadini e turisti, sono carat terizzati da una grande qualità e cura dei materiali, dovuti alla presenza di lastre di trachite, cubetti di porfido e della tra dizionale pavimentazione in acciottolato ricorrente all’interno del centro storico”.
Le superfici pavimentate
Per quanto riguarda le superfici pavi mentate, l’intervento di riqualificazione ha comportato la rimozione del manto bituminoso e del relativo strato di binder. “Nel tratto pedonabile, è stato impiegato un battuto stabilizzato con pietrischet to di cava, analogo a quello esistente nei vialetti pedonali del parco presso la cinta muraria – ci illustra l’architetto TasinatoCome legante d’impasto è stata utilizzata la calce idraulica naturale di Italcementi. Nel tratto carrabile – realizzato su sotto fondo in calcestruzzo armato opportuna mente interrotto per favorire il deflusso
delle acque meteoriche – è stato impiega to il drenante con finitura architettonica, al quale sono stati aggiunti degli inerti di pietra locale a vista, in grado di conferire alla pavimentazione una considerevole resistenza e, soprattutto, un aspetto simi le al battuto di calce. Sopra al massetto, per uno spessore di circa 15 cm, è stata quindi posata la soluzione drenante i.dro Drain con finitura architettonica e succes sivamente si è proceduto al lavaggio della pavimentazione per la messa in luce degli inerti naturali”. La separazione tra i due composti è stata realizzata per mezzo una lama di ferro affiorante tra i getti. Il parti colare mix design e la formulazione di i.i dro DRAIN con finitura architettonica ha permesso di confezionare un calcestruzzo dalle ottime prestazioni meccaniche, e allo stesso tempo, da un’altissima capa cità drenante e un elevato valore estetico.
“La possibilità di realizzare entrambe le superfici, sia quella pedonale che quella carrabile, con materiali drenanti, ha con sentito di eliminare i pozzetti per la rac colta delle acque meteoriche e di avere una superficie più continua e sicura gra
zie alla maggiore capacità di assorbimen to delle precipitazioni intense – aggiunge il progettista - Si evitano, in questo modo, favorendo un veloce smaltimento delle acque superficiali, sia lo scorrimento delle acque sul piano di calpestio che la crea zione di ristagni d’acqua pericolosi anche per il transito dei pedoni, soprattutto in inverno. Il transito e la sosta dei veicoli sul battuto di calce sono stati impediti da dissuasori in legno, costituiti da pali di al tezza contenuta, che ben si inseriscono nel contesto naturalistico delle rive. Questa scelta progettuale ha consentito di ricava re degli ambiti di socialità e di relazione, sottraendo ai parcheggi pochi posti auto, e conferendo allo spazio una maggiore qualità per cittadini e turisti”.
portaTreviso
Con il progetto per l’illuminazione del complesso monumentale di porta e ponte Treviso si sono voluti sottolineare, in maniera omogenea, gli elementi della composizione architettonica, preservandone gli aspetti monumentali e garantendo le condizioni di sicurezza dei cittadini. Tutto il complesso, muovendo da un’esplicita richiesta dell’Amministrazione Comunale, è stato dotato di una nuova illuminazione, simile a quella naturale, molto più attenta alla rigida normativa regionale e ai temi ambientali. L’impianto è stato infatti sviluppato nel pieno rispetto dei contenuti della vigente legge regionale 17/2009, in materia di contenimento dell’inquinamento luminoso, risparmio energetico, tutela dell’ambiente e dell’attività svolta dagli osservatori astronomici. Tutte le sorgenti sono costituite da led di ultima generazione, ad alta efficienza luminosa e consumi ridotti, complete di filtri, lenti, recuperatori di flusso e tecnologie in grado di garantire il rispetto delle prescrizioni normative. “In generale, si è cercato di preferire flussi luminosi provenienti dall’alto, contenendo i fasci di luce all’interno delle sagome dei manufatti e facendo in modo che il flusso diretto verso l’alto, non intercettato dal complesso architettonico − sia inferiore al 10% del flusso emesso dall’impianto di illuminazione, in conformità alla legge regionale e alla norma UNI 10819/2021”, precisa Ferruccio Tasinato. Il progetto ha previsto inoltre un sistema wi-fi di accensione, spegnimento e regolazione delle sorgenti luminose volto a contenere l’infrastrutturazione dell’impianto elettrico.
La segnaletica stradale esistente, instal lata sulle murature delle porte urbane, è stata rimossa e collocata su sostegni a ter ra, posti sul margine delle aree di tutela. Sono stati impiegati pali relativamente bassi, in modo da attenuarne la perce zione visiva, pur garantendo le prescri zioni imposte dal codice della strada. “Il drenante architettonico impiegato nella parte carrabile consiste in un calcestruzzo drenante i.idro Drain con ghiaia a vista, ottenuto sottoponendo il prodotto a un trattamento superficiale dopo la lavora zione posa in opera che gli conferisce un aspetto particolarmente naturale - spiega Marco Sandri, Product Manager per le Pavimentazioni di Italcementi e Calce struzzi i-build - Il prodotto viene infatti miscelato, posato e lavorato e successi vamente trattato con una lacca ritardante che, permettendo il successivo lavaggio della pasta cementizia, quindi consente di scoprire il sasso. Si tratta di un proces so che viene normalmente eseguito nelle pavimentazioni chiuse e che Italcementi è riuscita ad applicare anche alle pavimen tazioni drenanti”.
La posa del drenante architettonico
La posa di i.idro Drain con finitura ar chitettonica, così come quella della pa vimentazione pedonale, è stata eseguita
dall’impresa General Scavi di San Giorgio in Bosco (PD), azienda da anni operante nel settore dei lavori stradali e movimen to terra, con il supporto di i.build, la bu siness unit di Calcestruzzi specializzata nella fornitura e posa in opera delle pavi mentazioni, che ha fornito il materiale e il know-how necessario per la realizzazione della miscela e la corretta applicazione della soluzione drenante. “La formazio ne ed il supporto forniti dalla squadra i.build hanno consentito all’impresa di eseguire una posa a regola d’arte - rimar ca Tasinato - Insieme a Marco Sandri, ho personalmente assistito alla formulazione dell’impasto, con l’ausilio di una benna miscelatrice, in quanto essendo le superfi ci di dimensioni contenute, la quantità di
prodotto era tale da non necessitare una fornitura da un impianto di miscelazio ne”. Per individuare la soluzione drenan te “che meglio si adattasse al contesto di particolare pregio sottoposto a tutela pa esaggistica, di concerto con il progettista e la Soprintendenza - specifica Sandrisono state testate quattro-cinque graniglie diverse, scegliendo quella che meglio si sposava con il battuto di calce della por zione pedonabile”.
“La soluzione con il drenante architet tonico di Italcementi – precisa ancora l’architetto Tasinato - ci ha permesso di individuare una superficie che avesse ca ratteristiche di carrabilità e al contempo consentisse di drenare l’acqua superficia le, ma non solo. Il fatto di poter utilizzare
gli inerti da noi forniti e di poterli lavare mettendo in luce le loro caratteristiche estetiche e materiche è stata premiante per la scelta ed ha conferito una qualità estetica difficilmente raggiungibile con una soluzione differente. Rispetto al nor male calcestruzzo drenante i.dro DRAIN, infatti, la soluzione architettonica, a parità di prestazione drenante, offre una qualità estetica superiore perché la superficie cre ata risulta molto più vibrante sia alla luce diurna che notturna. Potendo mettere in vista il pietrisco, è infatti possibile sfrut tare la sua naturale capacità di riflettere la luce in maniera non omogenea e piatta, ed è certamente preferibile ad una super ficie asfaltata a ridosso di una cinta mura ria che vanta 800 anni di storia”.
L’OLEODINAMICA NELLE MANI
Se uno specialista del controllo mo bile può essere considerato un’a vanguardia internazionale - per soluzioni originali concepite e autorevolezza conquistata negli annipur continuando a mantenere un cuore saldamente innestato in
è Hydreco Hydraulics. L’azienda di Vi gnola (Mo) fa parte del Gruppo Duplo matic ed è testimone di una lunga storia di specializzazione nella progettazione e nella produzione di soluzioni per la ge stione manipolativa del movimento per macchine operatrici. La gamma attuale
quartier generale Hydreco Hydraulics di Poole, in Inghilterra. Parliamo della linea di pompe e motori oleodinamici, della se rie dedicata alle valvole, fino alle prese di forza idrauliche, ai cilindri oleodinamici e ad altri componenti ausiliari come scato le di trasmissione ad asse cavo, innesti e minicentraline. Serie, tutte, di eccellenza, che al prossimo Bauma di Monaco, dal 24 al 30 ottobre prossimi (stand 418, pad. A4) riveleranno una ricchezza di ricerca sempre viva e costante, con fattispecie declinate in altrettante novità specifiche.
La nuova gamma di valvole di controllo direzionali saranno presentate nella nuo va serie MS. Progettata in collaborazione con Duplomatic MS, questa nuova linea di prodotto include valvole di controllo direzionali e a
centro aper to, a sei vie, con bypass centrale per ap plicazioni mobili. La serie MS è progettata per for nire prestazioni elevate con un’ampia scelta di configura zioni e opzioni, a misura delle esigenze più elevate dei clien ti. Le caratteristiche principali sono quelle della compattezza e della modularità - una sin
gola pompa può fornire da uno a dodici servizi, con una pressione massima di 350 bar e comandi a cursore disponibili in for ma elettroidraulica proporzionale, idrau lica proporzionale e manuale a leva. Altro highlight di progettazione tutta ita liana, la nuova impugnatura ergonomica multifunzione MHC, sviluppata da Hy dreco Hydraulics Italia, centro di eccel lenza, come già dicevamo, per la gamma dei remote controls. La nuova soluzione è stata progettata per ospitare in uno spazio compatto un’ampia gamma di comandiad esempio, il nuovo ed esclusivo roller elettrico-proporzionale - oltre a tutte le variabili di interruttori e dispositivi dispo nibili sulle impugnature Hydreco. In mo stra al Bauma, i visitatori potranno trovare anche i più recenti sviluppi delle pompe a ingranaggi esterni realizzate proprio nel nuovo sito produttivo di Parma.
Nuoveprospettive
La kermesse di Monaco offre un punto di incontro per i clienti Hydreco internazionali, nel settore delle macchine per l’industria delle costruzioni e delle macchine minerarie, che rappresentano una parte importante del business del marchio. “I key players, le innovazioni, i nostri target e le tendenze del Bauma saranno riuniti a Monaco in modo rivelatore e completo - conferma Massimo Calitti, General Manager di Hydreco Hydraulics GmbH - Siamo lieti di essere espositori alla manifestazione più importante del comparto, anche in relazione a un mercato primario come quello tedesco”. Bauma costituirà anche l’occasione per rivelare il prossimo cambiamento organizzativo del Gruppo Duplomatic. “La futura acquisizione da parte di Daikin Industries del Gruppo Duplomatic e delle entità che lo compongono, tra cui Hydreco, aprirà nuove prospettive nel percorso verso l’innovazione e la crescita del nostro gruppo - rileva Katie McColl, CEO di Hydreco Hydraulics - La guida di Daikin, combinata con il supporto di Duplomatic rafforzerà ulteriormente il significativo piano di investimenti su nuovi prodotti e soluzioni lanciato da Hydreco dal 2020“.
mondo delle soluzioni Tecno-Beton continua a incontrare il favore delle imprese del calcestruzzo mondiale. Le ragioni del successo risiedono nel valore progettuale di una ricerca focalizzata su impianti all’avanguardia per flessibilità e qualità produttiva