Direttore editoriale: Mario Carpinelli Progetto grafico, impaginazione e copertina: Anna di Ianni Redazione: La nave dei sogni Il libro “Balliamo sotto la pioggia” è a cura di: Carla Iozzi Monica Mazzotta
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Presentazione Il titolo del nostro lavoro trova ispirazione da una frase di Mahatma Gandhi che, a nostro parere, trasmette un forte messaggio di RESILIENZA e determinazione ad affrontare le avversità. L’emergenza Coronavirus, giunta infatti come una tempesta, ha determinato un enorme cambiamento nella vita sociale, relazionale, lavorativa e scolastica delle famiglie italiane, generando un impatto molto forte sulla quotidianità e rendendo, adulti e ragazzi, un po’ più fragili disorientati e soli. La preoccupazione per la propria salute e quella dei propri cari, lo stravolgimento delle abitudini quotidiane, la lontananza forzata dai parenti, dagli amici, dagli insegnanti, oltre alla permanenza forzata in casa, hanno messo a dura prova la “serenità” e la tenuta emotiva di molti studenti. La Scuola, tra mille difficoltà, ha cercato comunque di continuare a svolgere la sua funzione educativa, socializzante e di sostegno alle diverse realtà degli alunni; ha provato a tracciare loro un percorso di accompagnamento al fine di sostenerli nell’ affrontare la solitudine, la paura e l’incertezza in questa “quarantena”. Con la Didattica a Distanza, la Scuola ha provato infatti a creare un luogo virtuale dove studenti, docenti e famiglie potessero condividere emozioni, dubbi e preoccupazioni, trovando confronto e costante sostegno reciproco. . Molte attività didattiche svolte hanno cercato, con tatto e attenzione, di incoraggiare gli studenti a riflettere sulla situazione che stavano vivendo e a cogliere questa condizione come un’occasione privilegiata di riflessione e di crescita, un’opportunità per pensare, immaginare e costruire una nuova quotidianità. Questo libro nasce proprio dalla raccolta di lavori e riflessioni degli studenti della Scuola primaria e secondaria di primo grado dell’ICS di Ponzano Veneto sull’epidemia COVID-19 e sull’esperienza di Didattica a Distanza vissuta durante il periodo del “Lockdown”. Vorremmo provare a lasciare alla comunità una testimonianza di un periodo della nostra storia che sicuramente non sarà facile dimenticare e, al tempo stesso, mettere in luce la profondità dei ragazzi che continuano a sorprenderci con la naturale ricchezza d’animo e la freschezza delle loro idee. Si ringraziano gli alunni e i docenti che hanno permesso l’opera, il Dirigente Scolastico per
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il continuo ed incoraggiante sostegno e tutte le famiglie degli studenti che li hanno sostenuti e supportati in questo difficile periodo. Un grazie all’Editore per aver creduto in questa iniziativa e aver accolto la proposta di pubblicazione dei lavori. Tutte le royalties derivate dalla vendita del libro verranno donate all’Istituto ICS di Ponzano Veneto per l’acquisto di dispositivi elettronici e per l’implementazione del patrimonio tecnologico allo scopo di agevolare e migliorare la didattica digitale. A cura di Carla Iozzi e Monica Mazzotta
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La parola dell’esperto I lavori dei ragazzi raccontano di un cambiamento i cui effetti si vedranno a lungo termine, per ora si possono rilevare tra le pieghe delle loro parole alcuni spunti di riflessione. I BAMBINI CI GUARDANO. I piccoli hanno bisogno di vedere nei loro genitori sicurezza, capacità di controllo, di sentirli emotivamente più forti di loro, invece durante il lockdown hanno osservato che lo smarrimento, la paura, la tristezza, l’affaticamento che essi stessi sperimentavano, erano presenti anche negli adulti di riferimento. Se da un lato ciò ha rappresentato una maggiore vicinanza ed empatia tra genitori e figli, creando una base comune di sensazioni e percezioni, dall’altro ha spinto i figli a “prendersi cura” dei sentimenti degli adulti, a preoccuparsene con sollecitudine, e, come si dice in gergo psicologico, a “parentificarsi”. La parentificazione è la situazione che porta i bambini ad assumere parte delle responsabilità e dei doveri degli adulti e che diventa un fardello improprio sulle loro spalle. I genitori hanno inoltre rappresentato durante l’isolamento gli unici adulti significativi nella vita dei loro figli, essendo mancati di punto in bianco gli altri grandi di riferimento che svolgono normalmente un ruolo integrativo e di supporto alla loro crescita e costituiscono modelli a cui ispirarsi. Privati di queste ulteriori importanti figure, i piccoli non hanno potuto sperimentare modi diversi di affrontare la pandemia, cosicché i papà e le mamma si sono ritrovati soli con un carico continuo e costante rispetto ai figli, quindi anche loro in difficoltà. D’altra parte la vicinanza forzata per lungo tempo in casa ha consentito un recupero di attività condivise, dal cucinare a occuparsi del giardino o dell’orto, al vedere film, al leggere e giocare che ha permesso a grandi e piccoli di ritrovarsi nel piacere di fare insieme. Un altro elemento che andrà valutato nel tempo riguarda l’effetto dell’isolamento dai coetanei. I bambini, attraverso il gioco libero con i compagni e fuori dalla stretta marcatura degli adulti, sperimentano strategie per regolare le loro interazioni, imparano a fare amicizia, a fare pace, ad aprire trattative sui desideri, a curare piccole ferite psicologiche che possono derivare da un litigio, approfondendo così la conoscenza di sé e degli altri. Sia i bambini della primaria, sia i ragazzi della secondaria hanno raccontato bene quanto la mancanza dei compagni sia stata dolorosa e pesante. Il “virtuale” ha garantito fortunatamente di
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mantenere legami, comunicazione, vicinanza, ma, a sorpresa, accanto agli strumenti della moderna tecnologia, si sono sperimentate antiche strategie: inventarsi giochi ed attività nuovi. IL TEMPO Il lockdown ha messo i bambini e i ragazzi in un nuovo rapporto con il tempo. Riscoprire “l’avere tempo” è stata sorpresa e magia: i ragazzi hanno impiegato le giornate scoprendo nuovi interessi e nuovi talenti. Si sono confrontati anche con la “noia”, che è sinonimo di frustrazione, stallo emotivo, ozio, ma la noia, molti studi lo confermano, promuove l’originalità e la conoscenza di se stessi, stimola la creatività, permette di connetterci con noi stessi, ci aiuta ad esplorare i nostri conflitti interiori, e proprio la noia, intesa come spazio vuoto dalle attività, ha prodotto delle bellissime riflessioni nei ragazzi: c’è chi ha pensato al proprio futuro, chi si è interrogato sui propri rapporti di amicizia, chi ha deciso di studiare altre lingue. La noia è diventata quindi risorsa, autoconsapevolezza, sogno. Il tempo e il ragionare sul tempo che hanno raccontato i bambini e i ragazzi pone anche una riflessione sul “tempo del vivere”, sul “tempo del morire”. La morte si è palesata in tutta la sua valenza distruttiva e dolente attraverso le immagini televisive, attraverso l’esperienza personale della perdita di un nonno, di uno zio, attraverso il timore che si ammalassero i propri cari. Il pensiero della morte è di solito rimosso, accantonato finché non ci colpisce direttamente. In questo periodo, a livello collettivo, la morte si è ripresa la scena, i bambini e i ragazzi ne hanno avvertito la drammaticità, ma i giovani sono capaci di sorprenderci, si adattano e imparano nuovamente a vivere, parlano di nascita, guardano alle uova nel nido, ai gattini appena nati, ai germogli di primavera, alle cose nuove scoperte e imparate, le guardano con speranza e fiducia, hanno nostalgia e attendono il “tempo di prima” del virus, ma sanno che sono comunque diversi, sono comunque cambiati, perché sono in movimento, sono in crescita. Impariamo da loro a guardare con fiducia il cambiamento e il futuro. Dott.ssa Teresa Rando Psicologa e Psicoterapeuta
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Ciao a tutti! Siamo un gruppo di studenti di scuola primaria e secondaria di primo grado. Vi condurremo in questo viaggio per scoprire come no i ragazzi abbiamo vissuto il delicato momento del lockd own a causa dell’emergenza Coronavirus.
Prima di iniziare, sapete cosa vuol dire “COVID-19”? Il termine è un acronimo derivante dall’ inglese
CORONA VIRUS DISEASE 19. A coniare questa sigla è stata l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Come ha spiegato il direttore generale dell’OMS: Avere un nome è importante per impedire l’uso di altri nomi che possono essere inaccurati o rappresentare uno stigma. Dovevamo trovare un nome che non fosse di un luogo geografico, di un animale, di un individuo o di un gruppo di persone, che fosse pronunciabile e legato alla malattia.
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UN PO’ DI STORIA
Proviamo a ripercorrere le giornate più significative di quel difficile periodo!
L ab 24 – I l So le 24 O Una p re o lm onite a abitat nomala a ma n on cos in una Che c ì cono città d resce s ell c d iu i paese . Morti intensità gio ta. Una not a Cina cent r izia tu . Imma tto som ale, molto gini dr rno per gio dali a r l colla a n m o m ato pic . m Nuovi atiche sso, pe co contag s u r i s o s o n c e che Sembra i in tut la. chiedo ial network t o il un fen cinesi: no aiu omeno il primo o t o s is pep dai ba olato, male d aese ad ac lconi. ma un corger giorno i una n si che empion o il nuov di fine febb o. L’Ita rmale influe raio è oc n li z sciame a l ’It , si spo diventa il n a. Gli osped oronavirus fa molt alia ali dell uovo e sta da il movi op a p u mento ic di per na regione d entro del v Lombardia s iù sone e i ir e l ’econo l mondo a u us che, com rie Secon n m ’a uno ia lt ra co da Gu erra M me non succ , bloccando ondiale edeva dalla .
7 GENNAIO Le autorità cinesi identificano il nuovo virus chiamato 2019-nCoV.
21 GENNAIO
23 GENNAIO
Le autorità sanitarie cinesi e l’OMS annunciano che il nuovo Coronavirus, passato probabilmente dall’animale all’essere umano, si trasmette anche da uomo a uomo.
La città cinese di Wuhan entra in lockdown e scatta l’obbligo di indossare la mascherina.
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30 GENNAIO
11 FEBBRAIO
21 FEBBRAIO
L’OMS dichiara l’“emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale” e l’Italia blocca i voli da e per la Cina, unica in Europa.
L’OMS modifica il nome del nuovo virus: non più 2019-nCoV ma SARS-CoV-2 e la malattia da esso causata viene denominata ufficialmente COVID-19.
Un uomo di 38 anni residente a Codogno risulta positivo al virus: viene considerato il paziente 1. Poche ore dopo altre 14 persone risultano positive. La prima vittima italiana è un uomo di 78 anni di Vo’ Euganeo.
9 MARZO
4 MARZO
23 FEBBRAIO
Tutta l’Italia è in lockdown. L’hashtag #iorestoacasa riassume la regola nazionale: si può uscire solo per comprovate ragioni di necessità.
In tutta Italia vengono sospese le attività scolastiche. Nelle regioni del Nord la chiusura era partita già il 22 Febbraio.
11 comuni tra Lombardia e Veneto diventano “zone rosse” con divieto di accesso o allontanamento.
11 MARZO
22 MARZO
24 MARZO
Il direttore generale dell’Oms annuncia che Covid-19 “può essere caratterizzato come una situazione pandemica” e dichiara la pandemia.
Gran parte delle attività produttive del nostro paese vengono sospese e gli spostamenti da un comune all’altro sono vietati.
Il premier giapponese e il CIO annunciano il rinvio di un anno delle Olimpiadi di Tokyo 2020. Moltissimi altri eventi sportivi vengono sospesi.
4 MAGGIO
20 aprile
27 MARZO
Inizia la “fase due”: ritorno al lavoro di 4 milioni di italiani e possibilità di far visita a familiari nella stessa regione.
L’Italia registra una diminuzione dei positivi. Continua il calo di ricoveri e terapie intensive.
L’Italia registra 86mila casi e 969 morti: è il numero più alto dall’inizio dell’epidemia.
18 MAGGIO
8 GIUGNO
Riaprono bar e ristoranti, è possibile spostarsi all’interno della propria regione ed incontrare persone anche se non sono familiari. Si continua ad usare la mascherina e a restare ad un metro di distanza dagli altri.
Parte in sperimentazione per quattro regioni (Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia) Immuni, un’applicazione per cellulari, scaricabile su base volontaria, che avvisa l’utente se è stato a contatto con una persona infetta da COVID-19.
15 GIUGNO L’11 giugno viene pubblicato un nuovo DPCM, in vigore dal 15 giugno che allenta ancora le misure di contenimento. Dal 15 giugno l’utilizzo dell’app Immuni è possibile su tutto il territorio italiano.
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In quei g scandit iorni la nostra a dalle vita era dalla t notizie elevisio r ip ortat ne, dall dalla st a radio e ampa. e Ecco c osa si le gg pagine di alcun eva sulle prim e i quotid iani.
Prime pagine rassegna stampa
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malattia, la Il timore della olamento, le tristezza per l’is ni lavorative preoccupazio di gestione e le difficoltà lastico handel lavoro sco e condiziono fortement di tantissime nato la vita .. famiglie italiane
SCATTI,PENSIERI,EMOZIONI il covid visto con gli occhi dei bambini
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Tanto coraggio La mia mamma è un’infermiera e quando ci parla di malattie, ferite e di sangue per me e mio fratello Mattia sono argomenti che fanno parte della nostra vita quotidiana. Papà e mamma, condividendo con noi figli, hanno deciso di separare me e mio fratello e mio padre dalla mamma in quanto lavorava in ospedale Covid. Inizialmente non capivo cosa stesse succedendo perchè ci siamo trasferiti a casa degli zii. Qui avevamo grandi spazi, l’orto, il giardino con i giochi e il mio coniglio di nome Luce. Ad un certo punto la mamma ha iniziato a mancarmi e allora mi sono sentita triste anche se sapevo che papà vedeva la mamma da lontano quando veniva a portarci la spesa e i vestiti puliti. Cercavo di impegnarmi a scuola, anche se la voglia di giocare e aiutare lo zio nell’orto era forte. La sera aspettavo con mio fratello la video chiamata della mamma: a volte aveva il viso truccato da pagliaccio, solo per farci sorridere!
G. M.
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virus mangia sorrisi A me mancano gli amici, da quando è iniziato questo “coronavirus” mi sento solo. Fare i compiti a casa non è bello: io sono poco concentrato, la mamma e papà sono stanchi perché si devono dividere tra le mie sorelle, la casa, il loro se siamo stati troppo spaventati e preoccupati e pensiamo di aver spaventato e preoccupato i nostri figli lavoro e soprattutto i miei compiti. A volte li vedo tristi e pensierosi. Per fortuna ho il giardino, io e le mie sorelle ci giochiamo molto e speriamo non piova mai, visto che papà ha comprato anche la piscina. Non vedo l’ora di tornare a scuola, rivedere i miei amici e buttare via le mascherine. Questo Virus lo immagino come un piccolo esserino che mangia i sorrisi alla gente e si veste di essi, obbligandoci a indossare queste fastidiose mascherine.
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d. q.
Vorrei che tutto tornasse come prima In questo periodo in cui non si poteva andare a scuola, a nuoto, al parco, a fare una passeggiata, mi sentivo triste perché non potevo vedere, giocare, abbracciare tutti i miei compagni di scuola e di nuoto, i nonni, cugini e gli zii. Nella mia famiglia nessuno è stato male per fortuna, però non è stato bello! Il mio papà era a lavoro, la mamma lavorava da casa, mia sorella faceva ogni giorno video lezioni e non avevano molto tempo per stare con me. Non vedo l’ora che questo virus sparisca per fare tutto quello che si faceva prima.
E. M.
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Grazie mamma e papa
Sono tanto triste perché non posso vedere le maestre e i miei compagni e perché non posso piú andare a scuola. In questo periodo così difficile è stato molto doloroso anche non praticare lo sport preferito. Ci è stato impedito, anche di andare in montagna o al mare, di andare a trovare la nonna e il nonno che in questo momento si trova in ospedale. Mi dispiace vedere la mamma e il papà che sono stanchi perché devono fare tantissimi sforzi per andare a lavorare e per stare con me. Non vedo l’ora che ritorni tutto come prima.
E. C.
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pensando ai miei amici Per colpa del coronavirus, detto anche covid-19, tutti noi siamo dovuti rimanere a casa quasi tre mesi. Il covid-19 è un virus cattivo, pericoloso e molto contagioso. La cosa più difficile che ho dovuto fare è stata non poter vedere gli amici. Mi sono mancati molto la scuola, i miei compagni di classe e le mie maestre. Mi è mancato soprattutto Pietro e molte volte ho ripensato ai bei momenti passati in ricreazione con lui. In questo lungo periodo mi sono sentito triste, ma anche un po’ arrabbiato perché Conte aveva proibito a tutti di uscire di casa e invece in televisione si vedevano molte persone uscire lo stesso. Devo dire che in queste settimane mi sono anche sentito felice perché sono stato tanto tempo con la mia famiglia. Caro Covid -19 spero tanto che presto potremmo sconfiggerti!
M. S.
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Piccole gioie Durante la quarantena mi sono mancati la scuola e i miei compagni. Mi è dispiaciuto non stare con i miei amici, imparare e giocare con loro, però ho avuto la possibilità di vederli al computer e le maestre ci hanno salutato ogni settimana. Io e la mia famiglia siamo stati isolati, e abbiamo passato il tempo chiacchierando, giocando a carte, suonando il pianoforte e scherzando con i gatti. In questo periodo, infatti, per fortuna sono nati cinque gattini che ci hanno dato tanto da fare, così non mi sono molto rattristata per la situazione che stavamo vivendo. Finalmente mamma e papà sono tornati al lavoro e anch’io spero di tornare presto a scuola.
V. G.
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Che noia!!! In questi due mesi mi sono divertito poco con gli amici e non ho mai potuto vedere i nonni. Mi mancano i miei compagni, gli amici e la scuola. É stato difficile perché le giornate sembravano tutte uguali e perché bisognava dividersi le stanze e i computer con i miei tre fratelli, ma soprattutto bisognava fare SILENZIO!!!
D. V.
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La scuola al computer In questo periodo dove tutto si è fermato abbiamo dovuto cambiare il nostro stile di vita. Per un breve periodo anche la mamma si è fermata ed è rimasta a casa, io in questo contesto ero felice perché così ho potuto passare dei giorni spensierati insieme a lei, visto che solitamente abbiamo poco tempo per stare insieme perché lei va al lavoro prima che io mi svegli e torna all’ora di cena. Con la mamma abbiamo riempito le giornate giocando, cucinando dei dolci, leggendo e facendo i compiti. La scuola, le maestre, i compagni sono una parte della giornata a cui ho dovuto rinunciare, purtroppo. Mi mancano le spiegazioni delle maestre prima di svolgere i compiti anche se le lezioni vengono svolte al computer. Questo metodo, in verità, non mi piace molto perchè manca il contatto con gli amici e ogni volta che ci colleghiamo si sente sempre male. Spero tanto che a settembre le scuole riaprano perchè anche noi bambini siamo stanchi di stare a casa. In questo periodo mi è mancato tanto non poter vedere i miei amici, giocare e stare con loro.
A. D.
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Andra' tutto bene In questo lungo periodo essere stata a casa da scuola e lontana dagli amici per il coronavirus è stato tutto abbastanza strano. All’inizio mi era anche un po’ piaciuto perché potevo passare del tempo assieme ai miei genitori, ma poi ho cominciato ad annoiarmi perché sono iniziati a mancarmi molto la scuola con le maestre e i miei amici. A casa, anche se sono assieme ai miei genitori, sono quasi sempre da sola perché loro hanno tante cose da fare lavorando e sono costretti a rimanere a casa come me. Allora penso a quando arrivavo a scuola la mattina e vedevo tutti i miei amici e le mie amiche, penso ai loro sorrisi e alle cose belle che facevamo assieme, alle maestre, penso anche a quando ci si trovava a casa di qualcuno di loro per giocare ed era molto bello anche perché molte volte facevamo i compiti insieme. Mi ricordo anche quando andavo a pattinare e a suonare il piano e tutto questo all’improvviso mi è stato tolto per colpa di questo virus. Ora quando usciamo di casa devo sempre indossare la mascherina e mi ricordo che le prime volte era un problema perché mi era molto grande e mi copriva anche gli occhi così non riuscivo più a vedere. I miei genitori sono molto bravi perché anche loro fanno tanta fatica, devono lavorare e dedicarmi parecchio tempo per le cose di scuola. Sono certa che fra poco tornerà tutto alla normalità e potrò riabbracciare i miei amici, le mie maestre e ritornare a scuola, tutte cose che mi mancano immensamente.
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g. c.
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Con mamma e papa
In questo periodo mi sono sentita un po’ triste perché mi mancavano le maestre, gli amici e la scuola. Ero arrabbiata e annoiata perché non potevo uscire a giocare, andare a nuoto e a ginnastica artistica. La mamma e papà sono dovuti restare a casa dal lavoro, quindi ero dispiaciuta per loro, ma allo stesso tempo felice perché erano tutti per me. Annoiata, più di qualche volta, mi ritrovavo ad addormentarmi lì dov’ero.
i. S.
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Pensando al nonno Questo periodo in cui non potevo andare a scuola è stato difficile perché non ho visto i miei amici e le maestre. Mi sono sentita male, perché mi annoiavo a stare sempre a casa. Ci sono state anche cose belle: ho giocato di più con il mio cane, ho fatto dei pigiama-party in famiglia con mio fratello, ho aiutato la mamma a fare dei dolci e a cucinare, ho telefonato ogni giorno ai nonni per sentire come stavano e raccontarci le nostre giornate. Sono anche una bambina fortunata perché ho un giardino grande in cui ho potuto giocare, mentre so che tanti altri bambini sono dovuti rimanere chiusi in casa. Ero preoccupata per il coronavirus perché uno dei miei nonni lo ha preso ed è andato in ospedale, ma poi per fortuna è finito tutto bene. Il mio papà ha continuato ad andare al lavoro e anche questo mi faceva preoccupare.
b. m.
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Bello stare in famiglia In questo periodo in cui non potevo andare a scuola e nemmeno incontrare i miei amici, mi sono sentita triste e dispiaciuta perché non avevo più la possibilità di andare al parco, nè di trovarmi a giocare a casa dei miei amici. La scuola mi è mancata molto per tanti motivi: il primo motivo è che potevo vedere i miei compagni e la maestra solo una volta a settimana attraverso la videoconferenza e quindi non avevo la possibilità di abbracciarla, nè divertirmi con i miei compagni nel giardino della scuola, poi anche il fatto che dovevo studiare a casa da sola molti argomenti nuovi. Questo per me è stato molto faticoso anche se ho sempre cercato di fare il meglio che potevo. Le giornate spesso mi sembravano lunghe e noiose, infatti erano stati sospesi anche i corsi di nuoto e di chitarra, mi sembrava che avessi sempre solo i compiti da fare e a volte mi veniva un po’ da piangere. Anche per la mia famiglia è stato difficile perché anche loro non potevano incontrare i loro amici e dovevano aiutare tutti noi figli a seguire le lezioni. Una cosa c’è che mi è piaciuto fare in questo periodo: fare la ginnastica con le mie sorelle e stare con la mia famiglia.
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A. S.
Compiti on line, no!!! All’inizio di questo periodo mi sentivo felice di non andare a scuola, ma quando ho saputo che neppure nelle settimane successive si poteva ritornare, allora, mi sono rattristata. Ho continuato a fare i compiti on line, ma era stancante e sicuramente più noioso di stare a scuola. Avevo tanta nostalgia dei miei amici.
S. G.
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Parkour, mi manchi! Questo periodo con il Covid è stato per me strano, difficile e, al tempo stesso, triste. La cosa più difficile è stata non poter fare il mio sport preferito, il parkour e non poter vedere i miei amici. In questi giorni ho visto i miei genitori tanto strani, molto preoccupati e stanchi. Anche la scuola è stata strana: non andare in classe è brutto e triste.
G.D.R.
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A casa con mamma e papa
In questo periodo sono stato bene, anche se non si poteva uscire, perchè avevo a casa i miei genitori e i miei nonni che non vedo quasi mai! Mi svegliavo tardi al mattino e alla sera guardavamo sempre un film tutti insieme. La scuola non mi è mancata, mi sono mancati i miei compagni di classe soprattutto Rocco e Mattia che però sentivo con le video chiamate, mi sono mancati i miei amici del calcio, anche se ho giocato tanto a pallone nel mio giardino con il mio papà! Ci sono stati giorni in cui mi sono annoiato perché non potevo uscire a correre con la bici e così parlavo con i miei vicini attraverso la rete e ci siamo inventati dei giochi. La mamma e il papà ogni tanto erano tristi ma io ero felice perché erano con me!
P. S.
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Che rabbia!
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Io questo periodo così difficile non lo dimenticherò mai perché non mi ha permesso di stare con le persone a cui voglio bene. Ho provato molta tristezza, rabbia e spesso ero nervosa. I miei genitori hanno continuato a lavorare e avevano paura di ammalarsi e trasmettermi il virus. Ora che possiamo uscire sono felice .
L.D.S.
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Ciao nonno, ciao zio! Questo periodo per la mia famiglia è stato un momento molto doloroso perché sono andati in cielo il mio adorato nonno Dino e mio zio Renzo. Ora purtroppo non potrò mai più fare tutti i giochi che facevo con mio nonno e lui giocava molto spesso con me. Mi è dispiaciuto tantissimo anche non vedere i miei amici e i compagni di classe, giocare e scherzare con loro. Spero tanto di ritornare presto a scuola.
G. V.
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Coraggio! In questo periodo ho provato molte emozioni su molte cose, come il non poter più andare a scuola per esempio. Da una parte questa cosa mi rendeva felice, perché potevo rimanere a casa con la mamma, ma allo stesso tempo mi sentivo triste, perché non potevo stare con i miei compagni di classe. Mi rende molto triste anche non poter andare alle feste di compleanno dei miei amici e parenti. Mi manca tanto il non poter andare dove voglio con mamma e papà o con i nonni e, devo dire, che provo un gran fastidio a essere obbligato a indossare la mascherina. Io però non sono l’unico ad aver provato molte emozioni in questo periodo, anche la mia famiglia ha percepito quello che ho provato io: la tristezza di non poter vedere i familiari e la paura di potersi ammalare. Nonostante ciò, io e la mia famiglia stiamo cercando di essere forti e superare questa brutta situazione.
L. P.
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Che voglia di giocare! In questo lungo periodo mi sono sentita triste perché non ho più visto i miei amici, non ho più visto mia nonna e mi manca la scuola, i miei cugini e tutto quello che facevo prima. Adesso devo inventare dei giochi da fare da sola, il mio papà mi ha assegnato il compito di raccogliere le uova e mi diverto molto. Vorrei non avere compiti, vorrei solo giocare fuori, divertirmi, stare con la mia cucciola e stare insieme con la mia famiglia come facevo prima di questo periodo.
V. T.
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Piu vicini con le videolezioni In questa quarantena la prima settimana avevo un po’ di paura per tutto quello che sentivo in televisione, poi però mi sono calmata; nella seconda settimana, speravo che tutto finisse, ma non è stato così, quindi sono dovuta stare lontana dai miei amici e questo mi ha rattristito molto. Le settimane scorrono tutte uguali, non posso più andare alla scuola, né stare con i miei compagni, per fortuna che sono iniziate le videolezioni così ci siamo potuti rincontrare e chiacchierare in allegria. Devo dire che aspetto con ansia le videolezioni perché mi sembra di non essere molto distante dagli amici e dalle maestre che spero di riabbracciare alla fine delle vacanze. I primi giorni che ho cominciato a stare a casa da scuola mi sembrava di essere in vacanza ed ero contento. Poi mi sono reso conto che non potevo uscire, non potevo vedere i miei amici, come non si poteva andare dai nonni o al parco. In televisione parlavano solo del “coronavirus” e delle numerose persone che stavano morendo così ho cominciato a preoccuparmi e a essere triste. A casa mi annoiavo, mi sarebbe piaciuto ritornare a scuola per trovarmi con i miei compagni, ma questo non era possibile. Per fortuna che mamma e papà non lavoravano così hanno potuto giocare con me.
S. B.
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Voglia di tornare a scuola! I primi giorni che ho cominciato a stare a casa da scuola mi sembrava di essere in vacanza ed ero contento. Poi mi sono reso conto che non potevo uscire, non potevo vedere i miei amici, come non si poteva andare dai nonni o al parco. In televisione parlavano solo del “coronavirus” e delle numerose persone che stavano morendo così ho cominciato a preoccuparmi e a essere triste. A casa mi annoiavo, mi sarebbe piaciuto ritornare a scuola per trovarmi con i miei compagni, ma questo non era possibile. Per fortuna che mamma e papà non lavoravano così hanno potuto giocare con me.
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R.D.M.
Anche per noi più gr andi non è stato facil e affrontare questo periodo! Questo tsunami ha str avolto le nostre vite: le scuole chiuse, i primi contagi , la paura, l’isolamento . Poter esprimere i nostr i sentimenti ci ha aiu tato a diventare più consap evoli di noi stessi e de l nostro ruolo.
Anche la poesia e il disegno possono diventare strumenti per racconta re e liberare i persona li stadi d’animo. Ecco cosa hanno scritt o alcuni nostri amici.
PAURE E TESTIMONIANZE scuola secondaria di primo grado
Salva il mondo È così strano. È così irreale, doversi scrivere e non parlare, non potersi guardare, abbracciare e semplicemente non poter stare insieme, ridere e scherzare. Sei lì in una stanza, guardi la finestra e vedi il sole che ti invita a uscire e giocare, ma non puoi, perché sei un eroe e sai che fuori c’è un mondo da salvare. A. F. classe 2^
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Coronavirus Da un paese sei nato In tutto il mondo sei arrivato. Lontani dagli affetti ci fai stare Niente abbracci, niente baci possiamo dare. Con mascherine e guanti dobbiamo uscire Se ammalarci non vogliamo. Stando uniti e non uscendo Riusciremo a dare fine a tutto questo? S.R. classe 2^
Voi mi mancate A casa, in quattro mura piene di paura, non si esce, non ci si incontra con questa sciagura. Tanti impauriti, tanti ammalati, già, siamo tutti spaventati. Io son qui, voi mi mancate Però ci rivedremo, dopo l’Estate. :) M. B. classe 2^
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Liberta'
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G.P. classe 1^
Ma chi e'? Noi tutti fa impazzire Ed è sempre là pronto a colpire Piccolo lui è Ma è più potente di un Re E’ arrivato in Italia ne 2020 Per colpa di persone non previdenti Ora tutti in casa obbligati siamo a stare E qualcuno tra un po’ si butta dal davanzale Così certi muoiono di malattia e altri di claustrofobia E allora provate ad indovinare: Chi è quest’essere non banale? V.S. classe 2^
Virus
Oggi il mondo si è fermato Un virus ci ha bloccato. Star a casa siamo obbligati, per ridurre i contagiati. Le amicizie sono virtuali, come pure la scuola e i compiti digitali. Quando tornerà la normalità Ci sarà più felicità Vivremo tutti diversamente, amando il prossimo infinitamente. Apprezzeremo i piccoli movimenti, esprimeremo tanti sentimenti. A. C. classe 2^
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Riabbracciamoci finalmente! Come nella peste di Manzoni La peste dei promessi Sposi Quest’anno dalla Cina Un’epidemia arriva Coronavirus è il suo nome ma non lasciatevi ingannare Chiusi in casa dobbiamo stare Per poterlo arginare Con la paura conviviamo E le dita noi incrociamo Con queste morti e questi lutti Io auguro buona fortuna a tutti! B.G. classe 2^
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A.P. classe 2^
Piccolo grande virus Come nella peste di Manzoni La peste dei promessi Sposi Quest’anno dalla Cina Un’epidemia arriva Coronavirus è il suo nome ma non lasciatevi ingannare Chiusi in casa dobbiamo stare Per poterlo arginare Con la paura conviviamo E le dita noi incrociamo Con queste morti e questi lutti Io auguro buona fortuna a tutti! B.G. classe 2^
A. I. classe 2^
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E ora...Pi
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A.B. classe 3^
Questo strano periodo Sei arrivato da lontano con in testa una corona Ma non sei né un re né una persona Hai fatto tanta strada dalla Cina Per farci rinchiudere in salotto camera e cucina A volte la paura mi assale Ma sono convinto che passerà questo male Anche la noia si fa sentire Perché con gli amici non posso uscire Se papà la spesa deve fare Mascherina e guanti deve indossare Ma questo brutto momento mi fa pensare Che con la famiglia è bello stare Giocare ballare cantare E un po’ di ginnastica non mi fa male Quando tu virus te ne sarai andato Apprezzeremo anche le piccole cose che davamo per scontato. L.G. classe 2^
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23 marzo 2020 Se vado in giardino Tutto sembra normale… Il pesco è fiorito Così come il melo Nel prato ci sono viole e margherite E gli uccelli hanno iniziato a fare i nidi Eppure tutto è cambiato… C’è troppo silenzio… Nessuna macchina in strada Nessuno va a fare passeggiate Nessuno può uscire di casa Nessuno può incontrare un parente o un amico. Tanta è la paura di essere contagiati Tanta è la tristezza per le tante Persone defunte Tanto è il desiderio che tutto questo Finisca presto. V.D.M. classe 2^
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Mi sono scollegata
V.B. classe 1^
Oltre il lockdown
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B.M.
Dopo le creazioni poetiche dei nostri amici di classe 2^, ecco la poesia “SPERANZA” di Gianni Rodari e le interessanti riflessioni di alcuni studenti di classe 1^.
Speranza Se io avessi una botteguccia fatta di una sola stanza vorrei mettermi a vendere sai cosa? La speranza. “Speranza a buon mercato!” Per un soldo ne darei ad un solo cliente quanto basta per sei. E alla povera gente che non ha da campare darei tutta la mia speranza senza fargliela pagare. Gianni Rodari
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io credo che in questo periodo, come nella prima e seconda guerra mondiale e in altri periodi della storia, bisogna avere molta speranza e forse anche un po’ di fiducia. io se dovessi vendere la speranza la venderei non solo ai poveri ma anche a tutte quelle persone che in questo momento sono in terapia intensiva perché malati di coronavirus che sono come dei ballerini che piroettano sulla punta di un ago, non sanno se tra tre secondi cadranno a sinistra e purtroppo verranno i camion dell’esercito a fare un triste corteo funebre, come si è visto a bergamo, per portarli fuori regione perché in lombardia non c’è più posto nei cimiteri o se ne usciranno da quella bruttissima sala di nome “reparto malati covid -19”. di certo questa poesia ha un significato molto forte e di speranza e ci fa capire, che come dice mia nonna, la speranza è l’ultima a morire, la speranza non bisogna pensare che finisca quando muore un nostro caro anche dopo la morte di un nostro caro bisogna sperare, sperare che non muoia un’altra persona che ha degli altri cari e solo così la speranza non morirà, solo sperando che alle altre persone vada bene più o come è andata bene a noi. P. S. classe 1^
Écome ballerini che piroettano sulla punta di un ago.
In un momento difficile come quello che stiamo attraversando, molto spesso la speranza lascia il posto allo sconforto. Molti di noi non hanno più fiducia nelle istituzioni, hanno perso il lavoro, sono ammalati e quindi non sperano più… Credo invece che questa poesia ci faccia capire come il sentimento della speranza sia fondamentale per superare qualsiasi momento di difficoltà. Chi ha speranza e fiducia deve anche essere in grado di donarla a chi non ne ha, perché sopraffatto da pensieri negativi. L’attesa di un cambiamento positivo per un prossimo futuro deve quindi spingerci a sperare e ad essere fiduciosi perché questi sentimenti sono il motore della nostra esistenza. E. M. classe 1^
ÉSperanza e fiducia: motori della nostra esistenza
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La poesia mi suscita molta forza di andare avanti e non arrendermi mai e mi dà anche la voglia di credere e aiutare gli altri a credere in quell’ago nel pagliaio. La speranza è l’attesa ottimista che qualche cosa bella si possa avverare. E’molto importante nella vita avere la speranza, anche nei momenti negativi della vita, perché ti aiuta a superarli più facilmente. In questo momento sono speranzoso che tutto ritorni alla normalità, di tornare a scuola, a basket e di rivedere i miei amici. In questo momento sono gli scienziati a darmi la fiducia e la speranza che trovino la cura o un vaccino al più presto. Almeno ora ho una speranza perché dal 4 maggio ho potuto vedere i miei cugini che hanno la mia stessa età, in giardino. Quindi la mattina quando mi alzo ho la speranza di vederli. Ecco come cambiano le speranze da un momento all’altro della vita: PASSATO: Prendere un bel voto a scuola; essere convocato alla partita. PRESENTE: Vedere i miei cugini tutti i giorni. FUTURO: riprendere in mano la nostra vita dopo che i ricercatori avranno trovato una cura o un vaccino al COVID 19. F.Z. Classe 1^
Éla speranza l'attesa ottimista che qualcosa di bello si possa avverare. Questa poesia mi ha fatto pensare alla solidarietà tra le persone, perché Gianni Rodari scrive che la regalerebbe agli altri. Inoltre, lo fa con gentilezza ed è una qualità che apprezzo. Anch’io, come è stato detto in Commissione Europea, spero che finisca presto questo virus e che la nostra vita possa tornare alla normalità. Credo che la speranza non faccia andare in depressione e ti renda felice. Se dovessi scegliere un significato allegorico della speranza, penserei a questo fiore che è sbocciato in mezzo alla strada. Questo mi fa capire che ovunque, anche nei posti che sembrano meno adatti, può nascere la speranza. La speranza, però, non nasce dal cemento, ma dai nostri pensieri e dai nostri sentimenti. Come un fiore va coltivata, altrimenti muore. P.P.M. classe 1^
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ÉCome un fiore, coltiviamo la speranza
e vi presenLa prossima attività ch di cl. 3^, ci tiamo, svolta da amici ancora più permetterà di scoprire to, i sentiprofondamente il vissu olescenti. menti e i timori degli ad
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Il “gioco della condivisione” ha permesso ai nostri amici, durante il periodo di lockdown, di sentirsi vicini seppur nella lontananza e, di scoprire che è possibile cogliere qualcosa di positivo anche in un’esperienza collettiva così traumatica come quella che stavano vivendo. Sono state condivise emozioni, sensazioni e pensieri… ne è venuta fuori un’umanità molto ricca. 1^ TAPPA
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Condivido una frase, uno stato d’animo, una poesia, una canzone… con i miei compagni
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Persona, frase o fatto che Quando l’emergenza covid mi ha insegnato qualcosa in sarà definitivamente superaquesto periodo di lockdown. ta, io penso di…
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Prima TAPPA 24/03/2020
La vita
co il “gio si a i z i n i e”: Oggi ondivision di c ia della alla poes ald C parte Teresa di seo e Madr er poi pr oni p si cutta on le riffles i. n c guire tri compag os dei n
La vita è opportunità, coglila. La vita è bellezza, ammirala. La vita è sogno, fanne una realtà. La vita è sfida, affrontala. La vita è dovere, compilo. La vita è gioco, giocala. La vita è preziosa, abbine cura. La vita è ricchezza, conservala. La vita è amore, godine. La vita è mistero, scoprila. La vita è promessa, adempila. La vita è tristezza, superala. La vita è un inno, cantalo. La vita è lotta, accettala. La vita è tragedia, afferrala corpo a corpo. La vita è avventura, rischiala. La vita è felicità, meritala. La vita è vita, difendila. Madre Teresa
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Prima di iniziare la lettura dei lavori, per comprendere meglio ciò che questa difficile situazione stava portando con sè contestualizziamo il tutto leggendo i dati del contagio e le notizie riportate sui quotidiani
Ho qualcosa da dire ai miei compagni A. 24/03/2020 08:08 Per i miei compagni di viaggio DOV’E’ LA VITTORIA? LE PORGA LA CHIOMA, CHE’ SCHIAVA DI ROMA IDDI0 LA CREO’ Lo state canticchiando nella vostra testa? Attraverso gli approfondimenti fatti con il professore, abbiamo imparato che questo canto non ha avuto una vita facile ma ha RESISTITO CON FORZA. Oggi, secondo me, non c’è nulla di più appropriato del nostro Inno, che rappresenta la tenacia, il coraggio, la solidarietà, la fiducia e l’orgoglio che ognuno di noi custodisce ma che in questo periodo surreale è ancora più forte. Stiamo tutti facendo la nostra parte in silenzio e con speranza. STRINGIAMOCI A COORTE SIAM PRONTI ALLA MORTE L’ITALIA CHIAMO’. Ho la certezza che stiamo tutti riscoprendo il valore della fratellanza e della protezione verso noi stessi e il prossimo. UNIAMOCI, AMIAMOCI, L’UNIONE, E L’AMORE RIVELANO AI POPOLI LE VIE DEL SIGNORE. Vi penso tutti, intenti come me, nella vostra piccola grande sfida quotidiana, credo che possiamo essere orgogliosi di noi stessi. CHI VINCER CI PUO’? un abbraccio a tutti A. I. 25/03/2020 11:38 Tutti abbiamo dentro un’insospettata riserva di forza che emerge quando la vita ci mette alla prova. Ciao a tutti, come state? Ho pensato di scrivere questa frase per incoraggiare noi stessi M. 27/03/2020 11:20 Scusate ragazzi, ora vi riscrivo il mio discorso che purtroppo prima è stato tagliato...
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come dicono alla TV, “scusate per il disagio c’è stato un problema di collegamento”. Buon giorno mitica 3D! Continuo oggi il passaggio del testimone dei nostri pensieri, messaggi, rivolti a questo drammatico momento, che ci tiene lontani ma uniti come non mai. Momento che trasmette le nostre paure, le nostre incertezze, le nostre debolezze. Penso sia normale provare questi sentimenti, non bisogna vergognarsi di questo, anzi, farne condivisione ci rende più umani e forti. Regolarmente seguo con interesse le trasmissioni riguardanti il Covid -19, o meglio, come lo chiamano i giornalisti, il “ mostro invisibile”. Virus che sta mettendo in ginocchio la nostra sanità, ma anche, nello stesso tempo, la onora per il suo straziante impegno e con lei tutte le altre forze dell’ordine. La nostra economia stenta a stare in piedi. Per non crollare ha bisogno dell’intervento forte e determinato del mondo politico. Ieri mattina ho seguito in diretta l’ intervento del nostro Presidente del Consiglio Conte il quale, ancora una volta, ha sottolineato l’importanza di stare uniti. In particolare mi ha colpito la frase: “ L’Europa deve essere unita, altrimenti a perdere saremo tutti”. Speriamo che a questo punto siano finiti i momenti delle urla, delle promesse fatte ai cittadini e quasi mai mantenute, dei paroloni gettati al vento, che raramente hanno portato a qualcosa di solido e concreto. Ci auguriamo tutti che il mondo dell’economia non sia lasciato da sola, perché le forze dei cittadini si stanno esaurendo. Come ha detto il Presidente Conte, questo è il momento nel quale tutti i partiti dovrebbero togliere la propria maglia e indossarne una uguale per tutti. Per il bene del nostro Paese. G. 30/03/2020 10:14 Cari professori e cari compagni ho scelto di dedicarvi la canzone “Rinascerò Rinascerai” di Roby Facchinetti (potrete ascoltarla con il link sottostante) perché il mio augurio per tutti noi è che quando tutto sarà finito torneremo a riabbracciarci. E’ vero probabilmente saremo diversi, perché questo virus ci avrà sconvolto, avrà cambiato le nostre abitudini, ma non ci avrà tolto il desiderio di stare assieme. Probabilmente ci sembrerà strano ritornare in classe quotidianamente, però pian piano spero che le nostre amicizie, i nostri rapporti di affetto e fiducia ricominceranno a rinascere davvero! Nel frattempo avremo imparato ad apprezzare di più i sentimenti sinceri: chi ci vuole davvero bene anche nella lontananza avrà trovato il modo di farsi sentire vicino e noi avremo cercato di dimostrare il nostro affetto alle persone, alle quali si dà per scontato di volere bene, come i genitori, i fratelli, i nonni. Quando torneremo alla vita sociale i nostri rapporti saranno di sicuro più veri, magari noi stessi saremo persone migliori. Credo inoltre che diventeremo dei ragazzi com-
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battenti, che avranno meno paura di fronte alle difficoltà e che sapranno affrontare le sfide della vita con più ottimismo e sicurezza. Io dunque spero che come dice la canzone, che “Rinasceremo”! https://m.youtube.com/watch?v=D5DhJS5hGWc M. 31/03/2020 10:19 Buongiorno, come state? Questa è una frase di Publio Siro “Dove c’è unità c’è sempre la vittoria”. Stando tutti a casa contribuiamo allo stop del contagio. Speriamo che finisca tutto presto e che tutto torni alla normalità come prima. K. 01/04/2020 13:45 Ciao come state?. Volevo dedicarvi questa poesia di "Gabriella Cesca ", per incoraggiarvi e non arrendervi in questo periodo. Nemico senza scrupoli vaghi per il mondo. Togli respiro e dai affanno . Pur sapendoci senza armi ci hai dichiarato guerra. Spargi dolore, paura e pianto, ma stanne certo non ci arrenderemo. Con tanti angeli e buon senso sarai sconfitto. Torneranno gli abbracci, la salute, il lavoro, la serenità ed il canto. Tra poco sarà primavera. tutti insieme, come gemme al sole, torneremo a fiorire più forti e rigogliosi nei giardini della vita. M. 03/04/2020 10:45 Buongiorno a tutti come state? Io personalmente sono passato da uno stato di incredulità iniziale fino all'attuale stato di adattamento. Non sarà più come prima. Di sicuro alcune cose cambieranno, cambierà il nostro
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modo di pensare, di relazionarci, di comunicare. C'è stato un prima e ci sarà un dopo, ne usciremo, ci sarà l'azzeramento dei casi, la graduale ripresa della nostra vita, l'apertura e la ripartenza delle attività. Ma dovremo fare i conti con l'inevitabile cambiamento, con quel punto di rottura che ci ha segnati e ci segnerà per generazioni. Penso a quella sensazione di sollievo e gratitudine e mi sento privilegiato perché grazie a Dio io e la mia famiglia stiamo bene. Mi sto rendendo conto che stiamo vivendo un periodo storico eccezionale che verrà narrato nei libri di scuola. Come diceva Oriana Fallaci: “Chi sopravvive al passato si sente prezioso perché porta con sé un'illusione di eternità, perché rappresenta una vittoria sul tempo che logora e appassisce e uccide, una sconfitta della morte”. Speriamo di rivederci molto presto! T. 06/04/2020 11:38 “La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E' nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato”. È in questo modo che Albert Einstein grida a tutti di rialzarsi e tornare più forti di prima. P. 06/04/2020 15:56 Buongiorno compagni e professori come state ? Vi voglio dedicare questa frase che mi ha fatto molto riflettere " La felicità più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarsi sempre dopo una caduta." (Confucio). M. 07/04/2020 09:48 Ciao a tutti, come state? Ve lo chiedo anche se conosco già la risposta: siamo tutti stanchi di stare a casa, ci mancano i nostri amici, sentiamo la nostalgia della normalità. Io non la penso così: per me la quarantena è un modo per cambiare, prendermi una pausa e concentrarmi su altre attività. Secondo me il segreto per superare questa quarantena è cercare il lato positivo, ovviamente anche a me mancano le mie amiche, ma sto provando a concentrarmi su qualcos’altro nell’attesa di poterle rivedere. “Possiamo lamentarci perché i cespugli di rose hanno le spine, o gioire perché i cespugli spinosi hanno le rose”, in poche parole, dobbiamo cercare di vedere quello che ci accade da un’altra prospettiva, anche se può sembrare difficile, perché solo così vinceremo questa quarantena.
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seconda TAPPA 16/04/2020
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Da questo lockdown ho imparato… INSEGNANTE 16/04/2020 13:13 Cari colleghi, cari ragazzi, come potete notare è ripartito il “gioco della condivisione”, per le prossime due settimane si parlerà di: “da questo lockdown ho imparato...” Tutti voi adulti, se volete, potete partecipare... io ho imparato varie cose ma quella più simpatica è: “fare la pizza in casa”, per ora due esperimenti il primo fallimentare, il secondo ottimo e...stasera... si riprova!!! Baci, baci! I. 16/04/2020 12:19 Ciao a tutti come state?. da questo lockdown ho imparato che stare soli ci può fare bene, ci aiuta a pensare, riflettere e mettere la nostra vita in ordine e risolvere cose che in passato avevamo lasciato in sospeso. Spero di rivedervi presto. Ciao! M. 20/04/2020 09:27 Buon giorno a tutti! In questo lungo periodo di lockdown ho imparato a gestire la noia, cercando nei vari momenti qualcosa di diverso da fare. Per esempio: ho messo da parte una serie di oggetti da regalare alla mia cuginetta. Tra le cose più simpatiche ho imparato ad usare le bombolette spray di vernice, con le quali ho rimodernato il mio vecchio skateboard. Ho scoperto il piacere di fare alcune lezioni di yoga che seguo online e le trovo niente male! Su Netflix e Amazon Prime, a fine settimana, guardo alcuni film, in particolare mi sono interessata ai film di spionaggio e quello che mi ha coinvolto di più fino ad ora è stato: “L’uomo dai mille volti”. È un film tratto da una storia vera; peccato che il libro non sia ancora stato scritto in italiano. Nei ritagli di tempo seguo le puntate dei documentari di: “I dieci comandamenti” e “Che ci faccio qui”, condotti dal giornalista “Domenico Iannacone”, che ho scoperto in passato grazie a mia mamma. Sono tutte puntate vecchie, che non ero mai riuscita a vedere a causa degli orari in seconda serata. Ecco, ho imparato che ora ho la possibilità di vivere piccoli piaceri che prima non avevo il tempo di assecondare. Ho imparato comunque che questi svaghi, passatempi, o quant’altro, sono sì utili e alterativi a questa “chiusura forzata”, ma mi fanno anche comprendere, valorizzare e notare ancor di più quanto bene stavamo prima con i nostri impegni fatti “di presenze”. Buona giornata a tutti!
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G. 21/04/2020 07:38 Cari amici e cari insegnanti durante questo lockdown ho imparato molte cose. Far trascorrere il tempo a volte non è stato facile, a volte invece mi è capitato di non rendermi neppure conto del tempo trascorso. Questo mi è accaduto, ad esempio, quando ho aiutato la mamma ad installarsi pc e connessione per poter lavorare da casa. Immaginavo di essere abbastanza bravo con gli strumenti informatici, ma non avrei mai pensato di poter essere così utile agli altri. La mamma mi ripete ancora oggi che non sarebbe mai riuscita senza di me. Ho aiutato anche i nonni con la spesa on line, all’inizio è stato un po’ difficile, ma ora addirittura mi diverto. Ai nonni ho insegnato ad usare internet e computer per poter essere sempre informati e tenersi in contatto con i parenti. A mia sorella ho insegnato a guardare le ricette su internet e se ora lei è diventata una maga dei fornelli, forse è un po’ merito mio. Insomma durante questo lockdown ho imparato soprattutto che le cose che a me sono sempre sembrate facili, per gli altri possono non essere così; ho imparato che le proprie conoscenze non devono essere usate solo per se stessi, ma valgono solo se messe a disposizione anche agli altri. Nel mio piccolo mi sono sentito utile forse come non mai ed ho quindi appreso che è bello dare la propria disponibilità a chi ci è vicino. Inoltre, come ho scritto sopra, quando ho svolto queste attività, ero talmente coinvolto che in quei giorni non mi sono annoiato, anzi è arrivata subito la sera e con essa la felicità di aver aiutato genitori, nonni, sorella e a volte i compagni. Forse questo lockdown mi ha aiutato a capire cosa mi piace fare veramente e magari questo mi servirà per la vita futura. M. 22/04/2020 09:22 Buongiorno a tutti! Durante questo periodo di lockdown ho imparato molte cose, tra cui sicuramente come l’ansia e la noia possano alterare lo stato d’animo di una persona portandola ad avere momenti di felicità e subito dopo altri di depressione e solitudine. Prima infatti mi lamentavo sempre di avere troppi impegni e di non riuscire mai a fare qualcosa che volevo fare da tempo, come guardare un film, una serie tv, leggere, stare in giardino; adesso, invece, riesco a fare tutto ma avanzo un sacco di tempo che a volte non riesco a riempire perché dopo un po’ tutto diventa monotono e stancante facendomi diventare molto irrequieta. Trovo molto difficile anche questa lunga e continua vicinanza forzata con le stesse persone anche se sono quelle a cui voglio bene, per cui spesso ho cercato di avere molti momenti da sola nella mia stanza o in giardino in compagnia di un libro o chiacchierando al telefono con qualche amica che non vedo l’ora di vedere e riabbracciare. Questo isolamento fra le mura di casa anche se ha molti lati negativi mi ha fatto
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riscoprire molte cose che non facevo come ballare con mia sorella tra mille risate, o coltivare la mia passioni per la musica imparando a suonare con il pianoforte e la chitarra le mie canzoni preferite, o avere il tempo di riempire la stanza di disegni creati con diverse tecniche che ho visto in vari tutorial. E tutto questo mi rende molto felice e fiera di me stessa. In questo ultimo periodo, quando la noia non mi dava tregua, ho iniziato ad imparare anche la lingua russa e il francese e più avanti penso ne imparerò altre come il turco, il portoghese, il greco e il ceco. In conclusione penso sia giusto poter sfruttare questo momento anche se drammatico per poter riscoprire cose che ormai stavano scomparendo come un semplice abbraccio o semplicemente stare distesi sotto un albero a respirare l’aria fresca ed ammirare la natura in tutta la sua meraviglia. L. 23/04/2020 09:31 Cari compagni e insegnanti, in questo lockdown ho imparato a sopportare la mia famiglia, anche se ancora con difficoltà :). Ho imparato a valorizzare quello che ho e a dargli importanza e anche se può sembrare strano in questo momento sono felice di avere un fratello che mi faccia compagnia. Mi manca molto la normalità e non avendo un giardino mi è un po’ difficile non annoiarmi, ma nonostante ciò il tempo passa in fretta e spero di non perdermi l’estate. Questo periodo di sicuro ci rimarrà impresso e cambierà molto le nostre abitudini. R. 24/04/2020 09:56 Cari Amici e Professori, come state blindati tra le quattro mura di casa? Io sto bene e durante questo lockdown ho imparato a tenermi la noia amica, nel senso che visto che siamo in quarantena non può venirmi a trovare. Ovviamente scherzo, i momenti di noia sono molti, ma ho imparato a conviverci. Molte volte per abbatterla mi metto d’impegno a studiare i vari linguaggi dell’aeronautica, che reputo importanti, come lo sono, per il lavoro che spero di fare tra non più di 10 anni. Mi diverto anche a fare mestieri vari in giardino con mio papà, ad esempio raccogliere gli stecchi che grazie al vento di questi giorni cadono dai grandi e maestosi alberi che in questi giorni hanno messo le foglie, e poi a bruciarli la sera, facendo una gran luce che attira l’attenzione di vicini, i quali domandano se va tutto bene. Poi dedicandomi sempre al giardinaggio, taglio l’erba del giardino, che in questo periodo cresce veloce. Invece, quando sono di buona voglia, mi metto e faccio le pulizie di casa o mi metto a fare anche la torta di mele, che va finita in mezz’ora. Spero di ritornare in classe e vi auguro di mantenere la buona salute che spero abbiate tutt’ora. Buona giornata e a presto.
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A.+ 29/04/2020 08:04 Cari compagni di viaggio, durante questo lockdown ho imparato a capire il peso e l’influenza che può avere il posto in cui ci troviamo e le persone con cui siamo a contatto. Ho respirato moltissimo, in un periodo in cui l’ossigeno manca a molti. Ho ritrovato il filo delle cose e sono stata onesta con me stessa. Ho fatto buon uso delle vostre riflessioni, del tempo a disposizione, e delle possibilità che sono riuscita a intercettare. Ho pensato a come vorrei essere e ho cercato di diventarlo. Ho letto tantissimi libri e ho capito quanto sia importante essere autentici. Ma quello che conta, alla fine, è che “siamo tutti onde dello stesso mare”. Buona giornata a tutti! T. 29/04/2020 12:51 Buongiorno a tutti, in questa quarantena ho capito che il tempo si può anche fermare. In questi mesi ho fermato il mio tempo per ritrovare quello perso. Prima di questo lockdown le mie giornate erano una fotocopia dell’altra, i giorni filavano via come se niente fosse e solo ora, facendo un passo indietro, mi accorgo che forse la colpa era mia, ho sempre guardato al futuro, ma col passare dei giorni il futuro diventa sbiadito e nella testa rimane impressa l’immagine chiara e definita di un presente irreale che tutti stiamo vivendo. In un mese e mezzo di quarantena non ho mai messo un piede fuori di casa, così facendo una volta fuori, spero di vedere tutto con occhi diversi per credere ad una normalità che non è mai esistita. M. 30/04/2020 09:57 Ciao a tutti, oggi è il mio turno per scrivere cosa ho imparato in questo periodo. Inizio col dire che ormai vedo la mia casa come un carcere e la mia camera come una cella. Ma sono felice di questa quarantena, perché mi ha fatto riflettere su molte cose, soprattutto mi ha fatto capire che io sono una persona che finché non rischia di perdere qualcosa non comprende quanto sia preziosa; ho capito che l’amicizia è una delle cose più importanti che ho, cosa che non avevo compreso prima. Quindi chiedo scusa alle mie amiche presenti in questo gruppo se magari non ho dedicato molto tempo alle nostre amicizie e spero di poterlo recuperare presto. Sono stanca anche io di questa quarantena, ma pensare a tutto quello che farò appena sarà finita mi aiuta a tenere duro.
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terza tappa 04/05/2020
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Persona frase o fatto che ti ha insegnato qualcosa in questo lockdown F. 04/05/2020 13:11 Buongiorno a tutti, compagni e professori, come state? Io tutto bene! Come va questa quarantena? Io mi annoio un po', ma trovo sempre qualcosa da fare! in questo periodo penso di aver conosciuto lati della mia famiglia che non sapevo di conoscere... prima della quarantena passavo molto tempo da sola, oppure uscivo con i miei amici, ma ora che sono costretta a vedere le solite persone ogni giorno, ho capito che io e mia mamma abbiamo la stessa passione per la cucina, mi diverto con lei a fare i dolci. ho scoperto che mio papà oltre a dormire e andare al lavoro, si diverte a giocare con me e mia sorella... È bella questa cosa perché così posso trascorrere meglio questa quarantena, senza dover stare da sola e sempre attaccata alla tecnologia... anche perché ogni tanto fa bene staccarsi da questi telefoni e provare a vivere come vivevano i nostri genitori alla nostra età! mi mancate tanto, un abbraccio virtuale a tutti, a presto! la vostra Federica! D. 05/05/2020 13:58 Buon giorno a tutti, spero vi stiate divertendo ma anche annoiando. Perché annoiando? Ieri sera ho visto un'intervista a uno YouTuber che diceva che, secondo lui, divertirsi è bene, ma anche annoiarsi, perché ci sprona a trovare passatempi divertenti e a creare e provare nuove cose. Di recente ho provato a fare dei dolci, credo giapponesi, anche se non sono usciti benissimo ne sono fiera, perché di solito avrei fatto solo un pasticcio! Mio fratello invece ha cominciato a guardare video sulle catastrofi nel mondo. Come Chernobyl, la fine del mondo, curiosità. Vorrei consigliare un canale YouTube molto carino che fa vedere curiosità e le spiega, parla molto anche di fatti scientifici, come buchi neri ecc. Si chiama "Il lato positivo", spero vi possa piacere, buon divertimento! La vostra Daria.
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M. 06/05/2020 09:30 Ciao a tutti! -LE PERSONE che mi hanno insegnato qualcosa, in questo periodo di lockdown, sono i miei compagni, vi nomino tutti, in quanto assieme abbiamo percorso questa "convivenza": I., F., A., D., F., R., G., M., M., K., L., S., R., S., M., T., A. S., P., M., e A. Z. Siete quelli che mi "ascoltano", con qualcuno ho un rapporto più confidenziale, ma insieme siamo la 3…, la nostra classe meravigliosa! Siete anche voi Professori, che vi siete reinventati con la didattica a distanza, ci avete supportato, continuato a regalare qualche battuta, insegnato a farcela anche se da soli tra le mura della nostra camera. Ancora, le persone sono i miei genitori, che nonostante tutto, non hanno mai smesso di sorridere ed aiutare nel loro piccolo come possono. Non manca mio fratello, ragazzo speciale che per quanto mi stressa, Stefano è Stefano, e mi piace così. -I FATTI, sono quelli che ci hanno accompagnato giorno dopo giorno, in questo irreale "periodo". Fatti: belli, brutti, noiosi, tristi, difficili, ansiosi, coraggiosi. -LE FRASI sono diverse. Frasi comuni ma simboliche dette da un'amica, dai nonni, dalla cuginetta, dalla vicina di casa al di là della rete, frasi che fanno sorridere, pensare, riflettere. Frasi che mi hanno colpita, angosciata e per di più rattristata sono quelle sentite durante le interviste dei vari programmi televisivi dedicati alle problematiche del covid-19. La maggioranza sono appelli dei lavoratori, proprietari di locali, di piccole grandi imprese, che chiedono di lavorare, di poter ripartire altrimenti, temono fortemente che l'economia si bloccherà. Frasi disperate di padri di famiglia che non riescono ad arrivare a fine mese. Frasi di persone che chiedono al governo italiano qualcosa di concreto e non promesse che non vengono quasi mai mantenute. Speriamo che la dignità delle persone venga ascoltata, speriamo veramente come dicono in molti che si possa ripartire. Sicuramente niente sarà più come prima, ma siamo consapevoli che rispettando le nuove regole... #andràtuttobene G. 07/05/2020 08:45 Questo periodo mi ha aiutato ad apprezzare di più mio nonno. Abitando a fianco, in questi mesi abbiamo praticamente convissuto giorno per giorno, condividendo pensieri, paure ed esperienze. Quello che mi ha colpito inizialmente è che mio nonno, pur avendo lavorato in un laboratorio analisi dell’ospedale di Treviso per tantissimi anni, era molto spaventato dall’arrivo di questo virus. Ogni mattina guardava la rassegna stampa in televisione ed era sempre più preoccupato. Questo mi faceva pensare che, se era agitato lui, il quale aveva avuto a che fare per molto tempo con la vita ospedaliera, stava succedendo davvero qualcosa di terribile. Ma nonostante ciò, ha tro-
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vato un modo per andare avanti ed affrontare nel suo piccolo la situazione. Un giorno è venuto da me e mi ha chiesto di comprargli un pc ed una scheda telefonica nuova, chiedendomi poi di aiutarlo ad imparare ad utilizzare questi strumenti. Aveva capito che, anche se anziano, avrebbe dovuto aggiornarsi per riuscire a vivere meglio questo periodo. Questo mi ha fatto capire che non si finisce mai di imparare, non bisogna supporre di sapere tutto e di non aver mai bisogno degli altri. Vedendo la richiesta del nonno, mi sono reso conto che c’è sempre qualcosa che ci sfugge, ma basta trovare la volontà di conoscere e poi si riuscirà. R. 07/05/2020 12:59 In questo periodo di lockdown le persone che mi hanno insegnato qualcosa sono stati i miei nonni. Mi hanno raccontato che quando loro erano giovani hanno avuto lo stesso problema con “l’asiatica”(una pandemia influenzale che ci fu dal 1957 al 1960). Per questo mi hanno insegnato che mantenere le norme per contenere il contagio è fondamentale sia per limitarne l’espandersi, ma anche per la mia e la nostra salute . Quindi loro hanno attraversato questa situazione prima di me . M. 08/05/2020 09:07 Il fatto che più di tutto in questo periodo mi ha insegnato qualcosa è sicuramente la quarantena. La quarantena ci ha costretto a riscoprire la forza dell’ altruismo, abbiamo dato parte della nostra libertà senza chiedere nulla in cambio, infatti non siamo usciti di casa per evitare di fare danni a noi stessi ma soprattutto agli altri. Ci ha fatto capire cosa vuol dire avere una sanità pubblica e gratuita dove chiunque senza distinzione viene curato senza spendere un centesimo da personale qualificato disposto a perdere la propria vita per amore del proprio lavoro e degli altri. Ci ha fatto scoprire come l’ uso dello smart working abbia migliorato la vita e il benessere familiare ma anche come possa contribuire a ridurre l’inquinamento. Ci ha fatto scoprire momenti di silenzio quasi assoluto, dove gli unici rumori che sentivamo erano quelli prodotti dalla natura. Inoltre ci ha fatto vedere per strada o per le campagne moltissimi animali che di solito si nascondevano perché impauriti dalla presenza dell’uomo. A mio parere questo periodo non ha portato solo aspetti negativi ma anche positivi che prima non saremmo mai riusciti a realizzare.
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quartA tappa 18/05/2020
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Da questo lockdown ho imparato… INSEGNANTE 16/05/2020 16:03 Cari ragazzi, ecco qua l’ultima manche del “gioco della condivisione”, vi do la partenza, voi completate il pensiero. QUANDO L’EMERGENZA COVID SARÀ DEFINITIVAMENTE SUPERATA, IO PENSO DI… I. 18/05/2020 10:46 quando l’emergenza covid sarà definitivamente superata, io penso di riprendere quello che non ho potuto fare in questa quarantena quindi uscire con gli amici poter divertirmi con loro ripartire a giocare a basket, ma anche trovare un po’ più di tempo per la mia famiglia e le passioni che ho coltivato in questo ultimo periodo. Alla fine questa quarantena, anche se stressante, ci ha insegnato molte cose che secondo me andando avanti nella nostra vita non dovremmo dimenticare. F. 18/05/2020 12:53 quando l’emergenza covid-19 sarà definitivamente finita io penso di uscire e di rivedere amici, parenti e conoscenti, abbracciarli forte per farli capire che ce l’abbiamo fatta, abbiamo superato anche questa, come una squadra. Inoltre, penso che ricomincerò ad andare a fare shopping con le amiche, ricomincerò ad andare a mangiare fuori con la mia famiglia e con gli amici. Ricomincerò ad andare a fare la spesa con mia mamma, ricomincerò ad andare a fare colazione nei centri commerciali con mia mamma e mia nonna, ricomincerò a passare ore nello stesso negozio di vestiti con mia nonna e mia mamma che si provano tutto quello che c’è nel negozio. Tornerà tutto come prima. Sarà lì che comincerò a capire il vero significato di unione, perché da questa quarantena ho capito che L’UNIONE FA LA FORZA, che insieme siamo una squadra fortissima pronti a tutto. La vostra Federica! Come state ragazzi e ragazzi, professori e professoresse, mi mancate tutti quanti, dal primo all’ultimo, e non vedo l’ora di riabbracciarvi tutti quanti! a presto compagni di viaggio e di squadra!!!
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M. 20/05/2020 09:55 quando l’emergenza covid-19 sarà definitivamente superata, io penso di tornare pian piano a riprendere in mano abitudini, attività sportive e musicali, a riallacciare contatti, affetti con le persone “messe in pausa” per le dovute cautele. Più che altro, suppongo che affronterò questo passaggio con una maggiore sensibilità, in qualche modo la quotidianità assumerà un sapore diverso. I miei cinque sensi, sicuramente, percepiranno le sensazioni creando emozioni più intense o forse più controllate; sono entusiasta all’idea di scoprirne di nuove dentro di me che ancora non conosco. Sto aspettando la ripresa del nuoto, durante la nuotata percepirò ogni movimento dei muscoli, ogni suono dell’acqua, ogni odore della piscina, oppure ogni profumo del mare e lo scorrere delle onde sul mio corpo e quando sarà, la meraviglia dei tuffi che farò dagli scogli del lago di Levico... Che bello sarà! Sì, sarà semplicemente bello, piacevole. Un abbraccio, un sorriso lontano dal COVID-19, dalle sue paure, dalle sue temute ansie, sarà una riscoperta, l’arrivo di un meritato traguardo, raggiunto grazie al sacrifico e l’impegno di “Eroi” e da tutti noi. Quindi buona ripresa... #andràtuttobene G. 21/05/2020 08:34 Quando l’emergenza covid sarà definitivamente superata, prima di tutto vorrei concedermi un lunghissimo giro in bici con i miei amici. Un giro senza pensieri, senza aver paura di poter contagiare e di essere contagiato, un giro che abbia il sapore della libertà e della fine di un periodo difficile. Questa settimana sono già stato in bicicletta, ma avevo ancora un po’ di timore; avevo preso tutte le precauzioni ma nonostante ciò non mi sentivo a mio agio. Quindi mi auguro, quando il coronavirus sarà cessato, di poter uscire in bici senza pensieri, come facevo prima! Un’altra cosa che vorrei tornare a sperimentare è la barca a vela; anche ciò forse per la sensazione di libertà che mi ha sempre dato e dunque spero che adesso ancora di più mi darà questa emozione. Ho dei ricordi bellissimi delle uscite in barca, mi piace tantissimo osservare il mare e capire come gira il vento per sfruttarlo al massimo con le vele; è la sensazione di essere tutt’uno con mare, vento e cielo che ho desiderio di riprovare presto! Inoltre, dopo questo periodo, vorrei poter tornare a scuola. E’ vero che noi ragazzi solitamente preferiremmo restare a casa, piuttosto che frequentare la scuola; ma dopo tutto questo tempo trascorso in casa, penso che parecchi di noi abbiano voglia di ritornare in classe, per riscoprire le amicizie e le relazioni con gli altri.
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R. 21/05/2020 10:32 Quando l’emergenza covid-19 sarà finita, io penso di poter tornare a fare le cose che durante questa quarantena non ho potuto fare. Innanzitutto trascorrere del tempo con i miei amici. Durante il lockdown gli strumenti tecnologici ci sono stati molto utili non solo per la scuola, ma anche per restare in contatto tra di noi. Mi è però mancato il contatto fisico, cioè la presenza vera e propria. Un’altra cosa che spero di poter fare quanto prima è tornare a nuotare: mi mancano tanto gli allenamenti in piscina, visto che prima andavo tutti i pomeriggi. Spero che questo periodo finisca prima possibile e poter tornare presto alla quotidianità ed alla normalità di un tempo. Nello stesso tempo però ho il timore che si rischi di riaprire tutto troppo presto: c’è la possibilità che i contagi ricomincino ad aumentare ed in quel caso saremmo costretti nuovamente alla quarantena obbligatoria. E sarebbe un disastro. M. 22/05/2020 11:25 quando l’emergenza covid-19 sarà definitivamente finita, io penso di riprendere le vecchie abitudini, ma non dimenticare quelle nuove. Non voglio che ci sia un distacco tra le due perché per tornare alla normalità ci vuole tempo. Rifarò certe cose che prima consideravo banali e che invece ora considero importanti, come uscire con gli amici e divertirsi, andare a mangiare fuori con amici e parenti, andare nei centri commerciali e negozi ecc... Spero che questo momento arrivi presto, sarà un momento in cui saremo felici di poter rivedere tutti e tornare alle nostre tipiche giornate senza preoccupazioni. M. 22/05/2020 11:03 quando l’emergenza covid-19 sarà definitivamente superata, io penso di ritornare piano piano a fare tutto quello che facevo prima della quarantena. Penso di riprendere le lezioni di chitarra e pianoforte che durante questo Lockdown mi sono mancate molto. Anche se ho continuato ad apprendere da sola nuovi brani è decisamente diverso dallo stare in compagnia e farsi una risata ogni tanto. Penso di ritornare a nuotare ogni venerdì assieme a mia sorella, perché mi sono mancati tanto i miei compagni di nuoto. Mi mancano i momenti in cui ci fermavamo dopo il corso a chiacchierare, a farci scherzi e giochi strambi molto divertenti. Penso di ritornare ad uscire con gli amici e finalmente abbracciarli senza dover temere di essere contagiata o di poter contagiare qualcuno e senza quella fastidiosa
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mascherina con la quale è difficile respirare. Penso di ritornare ad andare al solito corso di solfeggio che prima ritenevo pesante però dopo questa quarantena ho imparato ad apprezzare di più. Mi manca ridere assieme ai miei compagni per le stupidate che diciamo, oppure per le scuse che inventiamo per non cantare. Inoltre non credevo che l’avrei mai detto ma mi manca veramente molto andare a scuola, rivedere i miei compagni e i professori perché nonostante li possa sentire in videochiamata o durante le video lezioni, è ben diverso dallo stare tutti insieme fisicamente. R. 26/05/2020 14:00 Qando l’emergenza covid sarà finita spero di riprendere le vecchie abitudini, come i lunghi giri in bicicletta con gli amici, che cominciano chiacchierando e finiscono con 30/40 kilometri fatti, o anche solo sedersi su una panchina al mare o in montagna e contemplare il paesaggio. Spero torni un Mondo popolato da persone felici che non hanno paura. Credo inoltre che, dopo una riflessione che ho fatto e sto continuando a fare, penso che questo virus ci voglia anche avvertire che noi uomini, rispetto al Signore, siamo formiche. Abbiamo il controllo di alcune cose, ma non tutte. Dopo queste righe vi saluto tutti e spero di riuscire a rivederci tutti insieme almeno per un “ciao”! Buona giornata! M. 27/05/2020 08:56 Quando l’emergenza Covid sarà finita, si ripartirà da dove tutto si è fermato 2 mesi fa. Apprezzerò di più il senso di libertà e l’avere la possibilità di andare dove si vuole. Siamo stati molto bravi, non è stato per niente facile questo periodo. Incontrerò i miei amici, che non vedo da molto tempo. Penso e spero che tutti saremo più consapevoli, avremo bisogno di buon senso non solo per l’ambiente ma di mostrare che siamo persone che vogliono vedere un Futuro. Spero che tutti riescano a rialzarsi da questa “crisi”, che ha colpito molto settori. Ritorneremo a vivere le nostre vite con un sorriso e con molto ottimismo.
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Siamo in una bolla
DIARIO DI A.:
CARO DIARIO 16/03/2020
pagina iniziale - 16 marzo 2020
Una lasc nostra ia dia to sbi amica rio c rcia ci h a re he ha a ggi puntu nel suo orna alm q Ecc uesto to dur ente oa lcun period ante o ep agi . suo n a dia del rio!
Cari ragazzi, nati nel 2021, per un soffio vi siete persi un' esperienza epica. Davvero epica. Questo diario vuole essere una piccola cronaca della mia personale esperienza. Avete per— bisogno di alcuni riferimenti per seguirmi. Io sono A. e ho 13 anni. Abito in un paese che si chiama Ponzano Veneto, con la mia famiglia: mio papˆ, mia mamma, mia sorella di 10 anni, molto attiva e sempre pronta ad aiutare, i due gemelli di nove anni, molto affettuosi e divertenti. Abito in una casa con un giardino molto grande, con giochi e arredi costruiti da mio papˆ, (e qualcuno con il mio aiuto). Il giardino abitato dai gatti dei vicini che si atteggiano a padroni, dai nostri quattro coniglietti in libertˆ, e da due galli e una gallina, questi ultimi, eccessivamente vivaci e prepotenti, vivono dentro un recinto. Arrivando al dunque, dovete sapere che da febbraio 2020 la vita di tutti noi italiani lentamente e velocemente, allo stesso tempo, cambiata radicalmente. Siamo entrati in una bolla dove tutto ovattato e surreale. Ci siamo trovati nel bel mezzo di una pandemia causata da un virus chiamato Covid-19. Non avete capito nulla, vero? Neppure io. Tranquilli.
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23/03/2020 Oggi, sveglia col botto. Come ogni mattina prima di andare al lavoro, la mamma controlla la Weschool dei miei fratelli per organizzargli la tabella dei compiti. Accidenti, proprio questa mattina il computer aveva deciso di lasciarci!! Il computer non rispondeva e io ero in preda al panico. Oggi avevo la verifica di tecnica alle 11.00 e una live chat con la professoressa dÕinglese alle 12.10. Tragedia. Pap‡, lÕeroe del giorno, ha fatto una corsa contro il tempo. Dopo un giro di telefonate riuscito a trovare un tecnico del computer disposto ad aiutarci. Vi lascio immaginare il grado di concentrazione durante il mio ultimo ripasso, ero in assoluta attesa.... disperata..... Con un eccesso di patemi d'animo e qualche lacrima, tutto andato per il meglio. Ho potuto partecipare ai due appuntamenti con la tecnologia dalla mia parte. Non sarei stata in grado di fare una verifica usando il telefonino. Non sono il tipo. Riflettevo su come, in questo periodo la tecnologia iper utilizzata. Siamo tutti Òdipendenti dalla tecnologiaÓ per necessitˆ. E io faccio davvero fatica a digerire tutto questo. Per me che sono alle prime armi, questa dipendenza fonte di stress, credo invece che la maggior parte dei miei coetanei sia avvantaggiata. Per esempio quando devo caricare qualche consegna scolastica nella piattaforma, ho sempre paura di sbagliare, mi sento poco capace. In queste settimane, cerco di restare in contatto con gli amici facendo le famose videochiamate, mai fatte prima dÕora, non mi sento a mio agio, e all'inizio della chiamata sono sempre imbarazzata. Sto cercando di migliorare, su tutti i fronti, anche perch al momento non ho scampo!
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08/04/2020 La fiducia. I bollettini della Protezione Civile, iniziano ad essere incoraggianti. Continuano ad esserci molti pazienti positivi, ma nello stesso tempo i decessi e i malati gravi sono diminuiti. Dopo un periodo drammatico, riscopriamo nella sua pienezza il sentimento della fiducia. Fiducia verso il futuro, fiducia verso le persone che ci hanno "costretti" a scelte risolute, fiducia nel personale sanitario che con tenacia sembra sia ogni giorno pi ù capace di fronteggiare questa pandemia, fiducia in Dio che non ci ha lasciati soli, fiducia in noi stessi che ci siamo scoperti con un animo forte. Con stupore e consapevolezza assaporiamo questo sentimento che a parer mio, ha un sapore diverso! 20/04/2020 Impariamo a familiarizzare con noi stessi e con la nostra mente. Scopriamo la lentezza, impariamo a fare gesti banali e quotidiani con cura. Abbiamo lÕoccasione di riportare la calma, la serenitˆ e la concentrazione nelle attivitˆ quotidiane. Prendiamo coscienza di ci— che siamo, impegnandoci per migliorarci e per essere più utili anche agli altri. Abbiamo il tempo per aggiustare molti "sospesi". un tempo per capire chi siamo, e chi vogliamo essere. Fin da subito ho sentito che la quarantena avrebbe potuto essere per me unÕ occasione di riscatto. 28/04/2020 Oggi ho fatto una piccola passeggiata nei campi vicino a casa mia. Per la prima volta dopo un mese.
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Oggi, primavera, giorno particolare, sono uscita. Sentivo tutto, come se non avessi pelle. L'aria fresca, lÕaria della libertˆ, lÕassaporavo tutta, senza disperdere un fiato, mentre la natura mi donava i suoi frutti cordiali. Anna 18/05/2020 é accaduto. é accaduto che una persona a noi vicina morisse a causa del Covid-19. é morto Tiziano, di 63 anni. Era un nostro vicino di casa, della casa vecchia. Era una persona silenziosa e gentile, sempre, sempre sorridente. Aveva una moglie super chiacchierona Flora, come lui cordiale, e una figlia di nome Gloria. Gloria quando era una ragazzina come me si vestiva sempre di nero e aveva dei piercing. Da lei ho imparato che lÕabito non fa il monaco. Perch quando ci incontrava ci salutava sempre con un gran sorriso e molto affetto. Eravamo preparati alla sua morte, da settimane, ma quando lo abbiamo saputo siamo stati colti di sorpresa e ancora non ci siamo ripresi. Da qui penso che quello che sta accadendo veramente ingiusto e crudele, questa volta ho toccato con mano. Con uno zaino pesante sulle spalle continuo a guardare avanti.
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DIARIO di A.:
Pagina finale 31 maggio 2020
Come dicevo siamo giunti alla fine, e questo diario lo posso considerare una scatola del tempo. Quindi... Cara A., spero che tu legga questa lettera tra una decina di anni. Immagino che tu stia molto bene, sono certa che hai smesso di prendere farmaci e cha da moltissimo tempo non fa più controlli in ospedale. Sono certa per— che ogni tanto, passi per la pediatria e lasci una scatola di biscotti per la tua dottoressa. Penso che le scuole superiori siano state impegnative, sicuramente ti hanno dato filo da torcere, ma sono anche certa che ti hanno riempito nel modo in cui tu avevi bisogno. Ho la certezza che sei diventata Capo delle Coccinelle! Complimenti! Credo anche che con la tua famiglia abbiate vissuto molte avventure in questi anni, tra cui il viaggio spericolato tra il Vietnam e la Cambogia. In questi anni hai fatto molti incontri, hai capito meglio le persone, sei diventata pi ù sicura. Scommetto che sei anche pi ù alta! Spero che alcune cose in te non siano cambiate, come la passione per la conoscenza, lÕamore per i libri, lÕattitudine per le cose semplici e genuine. Spero che tu sia restata una persona gentile, con il cuore rivolto verso gli altri. Spero anche che tu abbia vinto qualche gara di scherma! Almeno un paio! Immagino che ora sarai allÕuniversitˆ affrontando nuove sfide, guardando sempre avanti e poco indietro. Io ti voglio pensare felice, forte, con tante idee per la testa e con uno spirito leggero. Brava A., vai avanti!
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RIPENSANDO AL LOCKdOWN hit parade
Di Covid-19 se n’è parlato tanto e in tutte le lingue. In alcune classi lo hanno fatto anche in inglese! Gli studenti di classe seconda hanno elaborato, all’inizio della fase 2 dell’emergenza, una hit parade su alcuni aspetti dell’esperienza lockdown.
❤ ❤ ❤ ❤ ❤
cosa mi è mancato, le mie nuoVe abitudini le mie paure i miei sentimenti cosa mi è piaciuto Ecco i dati in percentuali delle preferenze divise per genere.
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New habits
I missed... mi è mancato
friends 22,6%
other 28,3%
other 33,3%
get up late 8,9% go to bed late 8,9
sport 17%
f s so l ot g am e eo vid 8,9% plaplay y more more 8,9% 8,9%
ip s
tr lks/ wa ,4% 9
grandparents 13,2%
exercise at home 8,9%
on r rk ut e wo o m p c % the 8,9
school 9,4%
NUOVE ABITUDINI
video lessons 13,3%
My feelings
My fears
i miei stati d’animo
le mie paure
other 34,1%
relatives/friends get sick 18,2%
sad 16,7%
other 31,3
i get sick 15,9%
bored 16,7% worried 8,3%
i can’t go i don’t see back to emergency my friends school for long 11,4% 9,1 time 11,4%
angr y 8,3%
happy 10,4% scared 8,3%
I enjoyed mi è piaciuto
staying with my family 18,2%
other 22,7%
time in the garden 11,4%
learning about PC 6,8% time f re e more ,8 6
video lessons 6,8%
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cooking 9,1% video games 9,1%
sleeping more 9,1%
New habits
I missed...
NUOVE ABITUDINI
mi è mancato
other 16,9%
video lessons 18,9%
my friends 21,5% other 39,6%
relatives 9,2% shopping 9,2%
ts en ar p d % an ,8 gr 10
more time with family 11,3%
travelling 18,5%
get up late 7,5% mask and watching gloves lots of tv cooking 7,5% 7,5% 7,5%
spor t 13,8%
My feelings
My fears le mie paure
other Ic i get sick 11,1% a va n’t 15,6% g ca o 6, tio on not 7 n go i ca sch o d at n’t s o e 6,7 ol frien e my % d 15,6 s % Never leave home again re l a t i ve s 8,9% _ ck g e t f rie n d s ba o si c k g ol t ’ 1 n o 3 a , h 3% emergency I c o sc t % for long 8,9 time 13,3%
i miei stati d’animo
other 14,8%
happy 22,2%
wo r r ie d 5,6%
angry 11,1% sad 20,4% bored 11,1%
scared 14,8%
I enjoyed mi è piaciuto
staying with my family 19,1%
other 29,8%
liste
nin gt 6,4 o mus % ic
k wo r ome h s les 6,4% v gt hin c t % wa 6,4
video lessons 10,6%
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time in the garden 8,5%
co o k in g playing 6,4% 6,4%
I ENJOYED complessivo
I ENJOYED ragazze
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I ENJOYED ragazzi
I MISSED complessivo
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I MISSED ragazze
I MISSED ragazzi
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MY FEARS complessivo
MY FEARS ragazze
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MY FEARS ragazzi
MY FEELINGS complessivo
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MY FEELINGS ragazze
MY FEELINGS ragazzi
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NEW HABITS complessivo
NEW HABITS ragazze
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NEW HABITS ragazzi
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I nostri compagni di classe 3^ hanno approfondito la terminologia più diffusa sull’argomento Covid e hanno espresso alcune riflessioni e considerazioni personali su una tematica di ed. civica molto importante: il rispetto delle regole e delle disposizioni ministeriali. Lo spunto alla riflessione è stato offerto da un breve testo sul diffuso e preoccupante fenomeno della violazione da parte di molti cittadini italiani dell’ordine di confinamento a casa.
On 9th March 2020, the government of Italy under Prime Minister Giuseppe Conte imposed a national quarantine, restricting the movement of the population except for necessity, work, and health circumstances, in response to the growing pandemic of COVID-19 in the country. Additional lockdown restrictions ordered the temporary closure of non-essential shops and businesses. Extreme social distancing is the only intervention available to help individuals stay healthy, and to break the chain of transmission - giving more vulnerable people a chance of surviving this pandemic. 700,000 citizens were stopped and checked between 11 and 17 March alone by police and soldiers, of which 43,000 had violated the quarantine. Police have checked 1.2 million people since the nationwide quarantine measures came into force on Tuesday March 10th. One of the most serious cases happened in Sciacca, Sicily, when a man who had tested positive for Covid-19 was discovered by police while out shopping, despite the strict order to self-isolate at home. An investigation was opened and the man was accused of “aiding the epidemic”. If convicted, he could face up to 12 years in prison. In Aosta, in north-west Italy, an investigation was opened against a man for “aggravated attempt to spread the epidemic” because he had not informed his doctors of suspected coronavirus symptoms before undergoing plastic surgery on his nose. The man subsequently tested positive for Covid-19. Italian celebrities reacted to the country’s coronavirus lockdown by posting messages on social
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media encouraging their followers to stay home and follow government advice. With the hashtag #iorestoacasa, that is, I stay at home, many artists are joining the cause of the fight against Coronavirus. From Fiorello to Amadeus, from Gigi D’Alessio to Emma, from Fiorella Mannoia to Fabio De Luigi, from Alessia Marcuzzi to Francesco Facchinetti. And again Claudio Baglioni, Antonella Clerici, everyone is giving their strong testimony. But many people have continued to visit beaches, public areas and to socialise as normal, showing a complete lack of discipline and respect of rules and of the national health emergen.cy
Dopo aver letto il testo, scrivi alcune considerazioni personali su: ❤ Cosa ne pensi del problema ❤ Perché sta succedendo quanto descritto ❤ Che suggerimenti/consigli daresti alle persone ❤ Come ti stai comporti tu.
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We are gonna remember 2020 forever. Many things have happened: Australia burning and now the Coronavirus pandemic. People are worried about this, they are worried for their relatives and friends. In the cities there are no people around. The quarantine is the best thing that we can do to help our planet. Staying at home is a simple thing to do but a lot of people are not following this rule. We must go out only for necessary matters . Sometimes I see two or three people taking a walk, this is wrong! Those people have understood NOTHING AT ALL about the regulations against the spread of Coronavirus . The quarantine has been introduced for one reason : reduce the number of people who can become infected. We MUST use the mask , we MUST wash our hands: they are the same repetitive habits, but someone is not respecting them . All the people should stay home , do a lot of videocalls with friends and relatives and if we are bored we should try to cook something new , if you have a garden , you should take a chair or a deckchair and relax , maybe you can read a book or listen to music and we should eat a lot of fruit because they have vitamines . I am a teenager , I always have something to do , I play in the garden with my dog , I take some photos , I am making a lot of cakes and biscuits , I always listen to music in my garden and after dinner I watch Netflix or Disney plus , but I stay at home. This is important: STAY AT HOME . V. A. classe 3^
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My dear diary, this quarantine will drive me crazy, but I know that it’s necessary to stop this absurd situation. I feel like I’m in one of those movies where you can’t stay close to someone or you’ll die ( ex.” Five feet apart”). I think that this is not a problem of a single country with a certain number of infected people… no, it’s a problem for the entire world and I don’t understand why people keep saying –“ it’s not my problem if there’s a potentially mortal virus and I don’t care to take precautions because for sure I won’t be infected”! SPOILER: he got infected. In this particular moment it’s very important to follow few simple rules to stop spreading the epidemic, like STAYING AT HOME! For God’s sake stay in your house and go out only if your food storage is begging you to fill it up with some more food and if you have to go to the pharmacy. Nevertheless there are, as I said before, people who don’t care at all and that’s really bad because if you keep ignoring the rules you will aid the epidemic even more and this will never end. I know that staying at home all day it’s not the funniest thing to do, but hey! I have never left my house for a month and 14 days and I’m still alive and my mental health is still ok (more or less) so if I’m doing this, you can do this too. A few things you can do during this quarantine are: tidying and cleaning the house top to bottom or finishing something you started (a book, a tv series), painting your house’s walls like my dad is doing in this exact moment, and many more. With the hope that all this will end soon, and I will finally be able to go out and have a huge ice cream in an ice cream shop. Bye, A. A. P. classe 3^
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My considerations about the Covid-19 pandemic: It’s obvious that this is a big problem, we can’t ignore it. Honestly I’m not that surprised that all these people go outside even if it’s strictly prohibited. And if I want to use a quote “Only Two Things are Infinite, The Universe and Human Stupidity, and I Do Not Know About The Former”. No matter how dangerous the situation is, there is always going to be someone that breaks the rules. Going back to the pandemic, it’s important to keep yourself updated, so you can have a clear idea of what is going on. This whole lockdown, decided by the government, is not so overvalued like it may seem. The virus spreads way faster than it could seem, but closing down every unnecessary shops, and self-isolating, while allows to slow down the spread, it will also help out the medical system, slowing the growth of the number of infected people, and avoiding to overwhelm the hospitals, so everyone can receive the needed healthcare. Most of the advice that I can give have already been given by the government, so following the news and listening to what the government suggests is more than enough. But anyway, most of the people in quarantine are bored, because they don’t have any idea of what to do. Most of us stopped doing physical activities, but there are many easy ways to remain fit even if locked in our homes. Not every physical activity requires equipment: we can do a lot of exercise on the ground, for example, the plank, or jumping the rope, and many more, or we can even practice yoga, so there aren’t any excuses, even if you don’t have much space.
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As now our house is where we are spending basically our entire day, cleaning is more than just a good idea. Even just reading a book can change the everyday lazy routine we are stuck with. As it’s starting to get warmer, sunbathing is possibly too, everyone I assume has a terrace or a garden where he/she can chill out and get some fresh air. As regards me, this quarantine is not hurting that much. The main problem for everyone is being stuck inside, without friends to talk with. This is not the biggest problem for me, because, if I really want to talk with someone, I can just get on a video call with them, something that it was pretty usual for me , even before the quarantine, to talk with friends that live hours (by car) away from where I am. I’m living the situation in a pretty laid back way, leaving most of the day free, but having strict hours when I do all the important things that I have to do, like homework, at around 2:00 p.m., and physical activities like jumping the rope, something that I also used to do before the quarantine. I try to diversify the activities that I do every day, so I don’t spend all the week watching television, but switching the activities, from reading, to listening to music, to drawing, so I don’t get bored. A few days ago I even started sunbathing too, in my garden even if with poor success for the tan. V.B. classe 3^
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In my opinion it seems like having fallen into a black hole because it all happened so quickly and suddenly. I believe the virus poses a serious risk to human life if a cure or a vaccine is not found quickly. Besides, I’m afraid the situation will get worse because of the ignorance of those people who think it is a simple flu and continue to leave their houses. I think that the closure of schools and shops that sell things that are not needed to survive is correct. But not all the people follow these rules. All this and the quarantine has caused great difficulties to Italy and not only economically. In my opinion only few people have understood that this is a serious problem and has nothing to do with friendship, ect., the virus could come even if you’re with your friends! The rules can seem insignificant but they can do great things: save lives. One of the problems that the virus has brought in addition to misinformation, is racism, especially towards the Chinese and the European population which are accused of carrying the virus. In my opinion, the problem is globalization because nowadays people move around a lot. Unfortunately this epidemic has become a pandemic because people have been misinformed and at first we all thought that it was not so dangerous. In my opinion, our government gave us orders only when it was too late. As I said before people underestimated the seriousness of this virus and continued to go out and spread the virus. I would advice the Italians not to complain about getting bored but to stay at home. It’s important to follow the rules, wash your hands, use the masks when you go out and leave home only for important reasons and help other people. It’s important not to go out even if you have mild flu symptoms but contact your doctor. In this difficult situation I follow all the rules and regulations, I wash my hands very often and I help my family when needed. I don’t meet anybody apart from my family, I study, I watch my idol‘s film and try to enjoy this quarantine respecting all the information given to us. L.D classe 3^
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nostra Lo sapevate che la rizzastoria è stata caratte mie e ta da decine di epide pandemie? o deMolti scrittori le hann . scritte nelle loro opere
Pandemie d’altri tempi sinossi delle opere letterarie Le epidemie hanno sempre fatto parte della storia dell’umanità, e secondo alcuni storici molte delle svolte epocali nella storia dell’uomo sono state determinate, o fortemente condizionate dalla diffusione di epidemie. Pandemie reali o immaginarie sono state diffusamente rappresentate e descritte in letteratura ed hanno offerto l’occasione per riflettere su molti aspetti della vita dell’uomo: da quello sanitario a quello politico (potere e democrazia), economico, relazionale e spirituale. Il loro carattere episodico e fortemente distruttivo ha spesso determinato nell’uomo la ricerca di spiegazioni di carattere morale o religioso, molto spesso intrise di rabbia, angoscia ed emotività. Confrontare alcune descrizioni di tali pandemie, siano esse reali che immaginate, con l’attuale emergenza Covid-19, può aiutarci a riconoscere l’universalità di molti comportamenti umani e la loro ripetitività nel tempo e a riflettere sulla natura stessa dell’uomo.
Nelle prossime pagine troverai una raccolta di brevi estratti di opere famose che potranno stimolarvi la lettura dei testi integrali.
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TUCIDIDE - “Guerra nel Peloponneso” “E il corpo, per quanto tempo anche la malattia era al culmine, non si indeboliva, ma resisteva alla sofferenza contrariamente a ogni aspettativa, cosicché i più venivano uccisi o al nono giorno e al settimo giorno dall’arsura interna quando avevano ancora un po’ di energia, oppure, se erano sfuggiti, quando la malattia scendeva nel ventre e in quello sopraggiungeva una forte ulcerazione e contemporaneamente una violenta diarrea, i più in séguito a causa di quella morivano per la debolezza.”
GIOVANNI BOCCACCIO – “Decameron” “Il contagio si diffondeva non solo se si parlava o si stava vicino agli infermi, ma anche se si toccavano i panni o qualsiasi cosa che era stata da loro usata. E devo dire un’altra cosa straordinaria di questa pestilenza, il fatto che essa attaccava non solo gli uomini tra loro, ma passava anche dagli uomini agli animali e li uccideva in brevissimo tempo. … Ormai ogni cittadino evitava l’altro non avendo cura dei parenti, sia gli uomini che le donne. Un fratello abbandonava l’altro e spesso la donna abbandonava il marito, e i padri e le madri, cosa terribile, abbandonavano i figli, quasi come se non fossero propri, e si rifiutavano di accudirli.”
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ALESSANDRO MANZONI – “I Promessi Sposi” “In principio dunque, non peste, assolutamente no, per nessun conto: proibito anche di proferire il vocabolo. Poi, febbri pestilenziali: l’idea s’ammette per isbieco in un aggettivo. Poi, non vera peste, vale a dire peste sì, ma in un certo senso; non peste proprio, ma una cosa alla quale non si sa trovare un altro nome. Finalmente, peste senza dubbio, e senza contrasto: ma già ci s’è attaccata un’altra idea, l’idea del venefizio e del malefizio, la quale altera e confonde l’idea espressa dalla parola che non si può più mandare indietro
E. A. POE - “ La Maschera della Morte rossa” “ Di colta si riconobbe indubbiamente la presenza della Morte Rossa, la quale a guisa del ladro era venuta di notte. E tutti i convitati l’un dopo l’altro caddero nelle sale dell’orgia, inondate di sanguigna rugiada; ed ognuno spirò, e si giacque nel disperante atteggiamento della propria caduta....”
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MARY SHELLY – “L’ultimo Uomo” “All’inizio l’aumento della malattia in primavera aveva causato un aumento di fatica per tutti quelli di noi, che, ancora risparmiati, prestavano il loro tempo e cure ai nostri simili. Ci infondevamo coraggio per questo compito: “durante la disperazione compivamo i compiti della speranza”.
ALBERT CAMUS – “La peste” “Quella separazione brutale, senza appello, senza un avvenire prevedibile, ci lasciava sconcertati, incapaci di reagire di fronte al ricordo della presenza ancora così vicina e già così lontana che ora occupava le nostre giornate. In realtà soffrivamo due volte – della nostra sofferenza e poi di quella che immaginavamo negli assenti, figli, mogli o amante.”
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DINO BUZZATI – “La peste motoria” “Poi, con rapidità fulminea, la voce, per quanto inverosimile, si diffuse da un capo all’altro della città: era arrivata la peste delle macchine. Sui prodromi e manifestazioni del misterioso male se ne sentì di ogni colore. … In quanto al contagio, si pretendeva che avvenisse attraverso i gas di scarico, perciò gli automobilisti evitavano le strade frequentate, il centro divenne pressoché deserto e il silenzio, già tanto invocato, vi si stabilì sovrano come un incubo.”
Stephen King – “L’ombra dello Scorpione” L’errore di un computer, l’incoscienza di pochi uomini e si scatena la fine del mondo. Il morbo sfuggito a un segretissimo laboratorio semina morte e terrore. Il novantanove per cento della popolazione della terra non sopravvive all’apocalittica epidemia e per i pochi scampati c’è una guerra ancora tutta da combattere…
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Dean Koontz – “The eyes of darkness.” Racconta di un virus letale che colpisce l’uomo creato in un laboratorio in Cina, più precisamente nella città di Wuhan.
José Saramago – “Cecità”. Romanzo dello scrittore e premio Nobel per la letteratura portoghese, pubblicato nel 1995. In un tempo e un luogo non precisati, all’improvviso l’intera popolazione perde la vista per un’inspiegabile epidemia. Chi viene colpito dal male è come avvolto in una nube lattiginosa.
Margaret Atwood – “L’ultimo degli uomini” (Oryx and Crake) è un romanzo di fantascienza post apocalittica e distopica pubblicato nel 2003 dalla scrittrice canadese.
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Philip Roth – “Nemesis” è un romanzo pubblicato il 5 ottobre 2010. La storia è ambientata nell’estate del 1944 e racconta di un’epidemia di poliomielite e dei suoi effetti su una comunità di Newark molto unita e sui suoi bambini”.
Colson Whitehead – “Zona uno”. è stato pubblicato nel 2011. Una pandemia ha devastato la Terra, lasciando gli esseri umani divisi in due categorie: i vivi e i morti viventi. Guidati da un governo provvisorio stabilitosi a Buffalo, gli americani cercano di restaurare la civiltà.
A.G. Riddle – “Epidemia mortale.” Bestseller internazionale. una nave di ricercatori scopre un sottomarino affondato. al suo interno vengono trovate tracce di misteriosi esperimenti. Dieci giorni dopo, in un villaggio sperduto in Kenya, diversi residenti contraggono una malattia sconosciuta e letale.
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Il nostro “viaggio” insieme si conclude qua e vi salutiamo con le parole della poetessa e scrittrice Alda Merini.
triste e a l e h mo c Speria e esperienza own difficil l lockd e d re e idemia to a diventa p ’e l l e d iu ni, erci d ’a tutto cittadi s s e a at oli. poss e sopr sapev n e o n c o s r e pe bili ponsa s e r ù i p
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