Invalsi.it

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Francesca Banchini Silvia Mannelli

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Potenziamento della comprensione della lingua italiana

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Prove COMPUTER BASED


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Direttore editoriale: Mario Carpinelli Progetto grafico, impaginazione e cover: Anna Di Ianni Redazione: La nave dei sogni

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indice INDICE Presentazione Tipologie testuali Stanley Yelnats - testo narrativo Comprensione della lettura Quesiti grammaticali

p.

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p. 11 p. 13 p. 18

Il volo - testo narrativo Comprensione della lettura Quesiti grammaticali

p. 22 p. 23 p. 27

Il granaio - testo narrativo Comprensione della lettura Quesiti grammaticali

p. 30 p. 31 p. 36

La foresta decidua - testo espositivo Comprensione della lettura Quesiti grammaticali

p. 39 p. 40 p. 44

Cosa ci insegna l’epidemia Covid - 19 - testo espositivo Comprensione della lettura Quesiti grammaticali

p. 47 p. 48 p.. 52

Le abitazioni vanno progettate - testo espositivo Comprensione della lettura Quesiti grammaticali

p. 56 p. 58 p.. 62

Simulazione di prova completa Una gigantesca ruota di bicicletta nel cielo - testo narrativo Comprensione della lettura

p. 67 p. 68

L’arte di fare la cosa giusta - testo argomentativo Comprensione della lettura Quesiti grammaticali

p. 73 p. 75 p.. 79

Compiti di realtà 1: Sulle orme della storia 2. Biblioteca in arrivo

p. 85 p. 87

Terna d’esame Prima traccia Secoda traccia Terza traccia

p. 91 p. 92 p. 94

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presentazione PRESENTAZIONE

La struttura del manuale In questo volume sono presenti testi propedeutici alla prova INVALSI che dall’anno scolastico 2017/2018 viene organizzata entro il mese di aprile per tutte le classi terze di ogni scuola secondaria di primo grado (D.L.62/2017). Se in passato questa prova era inserita fra quelle da superare durante l’Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione, ormai non è più così, ma ciò non significa che essa abbia perso valore. Si tratta infatti di un passaggio importante, perché oggettivo e uguale per tutti, per valutare il livello delle conoscenze e delle competenze acquisite dagli studenti durante il primo ciclo di istruzione. Quando a scuola si parla di prova INVALSI assistiamo spesso a due atteggiamenti contrapposti: chi la demonizza, sostenendo l’inutilità delle domande a crocette e del lavoro di preparazione a cui i docenti sottopongono i ragazzi, chi invece la mitizza, come una prova oggettiva e in linea con gli altri Paesi europei. Come spesso accade, crediamo che la verità stia nel mezzo. La prova INVALSI non è la panacea di tutti i mali e certo una didattica che si concentrasse solo sulla preparazione al superamento di questa prova si impoverirebbe fortemente: nelle classi serve lavorare tanto sulla scrittura, sulla lettura, sull’esposizione orale, sulla realizzazione di mappe concettuali e di connessioni fra ambiti disciplinari e cognitivi diversi e questi sono tutti processi lenti e lunghi, che richiedono tempi adeguati di lavoro e che non possono essere insegnati né valutati con le tipologie di domande su cui spesso la prova INVALSI si basa. Alla fine di un percorso, tuttavia, ha un valore imprescindibile anche riuscire a determinare i livelli raggiunti dagli alunni in alcuni ambiti specifici e ben valutabili: la comprensione di un testo, la conoscenza lessicale, le competenze grammaticali. Tutto questo viene osservato con la prova INVALSI. Sulla base della nostra esperienza di insegnamento ormai quasi ventennale riteniamo che non sia necessario, nei tre anni, dedicare troppo tempo a preparare i ragazzi per il superamento di questa tipologia di prova. Se si è lavorato con cura, profondità e coscienza sulla lettura, sulla scrittura e sull’esposizione orale, certo non sarà la prova INVALSI a fare paura: sarà sufficiente dedicare qualche lezione allo svolgimento di alcune esercitazioni, in modo che quando gli studenti saranno di fronte al computer per la vera prova INVALSI (D.L. 62/2017, art. 7, comma 1), abbiano dimestichezza con quella tipologia di prova, nient’altro. Crediamo insomma che la preparazione alla prova INVALSI non vada vissuta come un’imposizione, né come il tentativo di togliere valore ai processi di apprendimento che si realizzano a scuola, né tantomeno

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presentazione come la volontà di ridurre la scuola a una serie di nozioni da valutare in maniera asettica; va vista piuttosto come un’occasione per far confrontare gli studenti, senza alcuna ansia da prestazione, con una tipologia di prova che permette di verificare con oggettività il livello di conoscenze e competenze raggiunto dagli alunni al termine di un ciclo. Proprio in quest’ottica si è scelto di dedicare spazio, in questo manuale, non solo alla preparazione degli studenti alla prova INVALSI, ma anche a due tappe importanti del loro percorso formativo: l’Esame di Stato al termine del primo ciclo di istruzione e i compiti di realtà. Il manuale permette così un approccio completo e trasversale, come richiesto dalla normativa più recente. Questo testo è dunque strutturato in quattro sezioni: La prima sezione propone sette brani suddivisi per tipologia testuale (tre narrativi, due espositivi, un argomentativo) a ciascuno dei quali seguono quindici quesiti di comprensione e dieci domande di grammatica. La seconda sezione comprende una simulazione di prova completa, composta da un testo narrativo, uno argomentativo e dieci quesiti grammaticali. La terza sezione comprende due esempi di compiti di realtà. La quarta e ultima sezione comprende una terna di prova d’esame. Didattica inclusiva Una caratteristica importante di questo manuale è la sua forte connotazione inclusiva che emerge soprattutto in due ambiti. In primo luogo accanto ad alcuni brani è posto un qr-code che rimanda a una versione semplificata del testo e delle domande, utile in particolare per quegli alunni che seguono una programmazione personalizzata. In secondo luogo la sezione dedicata ai compiti di realtà si presenta come fortemente inclusiva: essa infatti è basata sull’apprendimento cooperativo e sul lavoro di gruppo in modo da far collaborare alunni appartenenti a fasce di livello diverse e non necessariamente omogenei sul piano delle conoscenze, delle competenze e delle abilità. Ognuno potrà dare il proprio contributo alla realizzazione del prodotto finale che sarà così il risultato della collaborazione e dell’unione delle forze di tutti i partecipanti. Si tratta di strumenti importanti che rendono ancora più efficace questo testo. Se infatti è vero che spesso è necessario personalizzare in modo forte le prove per gli alunni che seguono una programmazione personalizzata e basata sui Piani Educativi Individualizzati, è tuttavia anche molto utile fornirne alcune semplificate già strutturate e ben calibrate, anche come modello per la realizzazione di altre prove simili da parte del consiglio di classe e/o dei docenti di sostegno. E’ altrettanto importante ricordare che la vera inclusione, in classe come nella vita, si raggiunge quando ognuno è messo in condizione di dare il proprio contributo, collaborando attivamente al progresso del lavoro di tutti. La valutazione delle prove I quesiti sono a completamento, a risposta multipla, vero/falso e, in alcuni casi, a risposta aperta. Ogni risposta corretta equivale a un punto. In caso di domanda a risposta multipla, se è presente un solo errore la risposta è considerata completamente corretta, se invece gli errori sono due o più la risposta è considerata completamente errata. La tabella da tenere presente per l’attribuzione del voto numerico alla prova è quindi la seguente:

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presentazione Risposte corrette

Voto

da 24 a 25

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da 22 a 23

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da 20 a 21

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da 18 a 19

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da 16 a 17

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I vantaggi dell’INVALSI Computer Based Testing (CBT) Le prove INVALSI proposte in questo testo sono disponibili anche nella modalità CBT. Gli studenti potranno cioè svolgerle non solo sul libro, in forma cartacea, ma anche al computer. Ciò permetterà loro di sperimentare una modalità molto simile a quella che dovranno affrontare durante le vere prove INVALSI, prendendo dimestichezza, ad esempio, con il countdown e con la possibilità di modificare le risposte prima di inviarle. Accanto ad alcune letture, si propone il QR code mediante il quale è possibile accedere ai testi semplificati. Si tratta di uno strumento importante per gli alunni DSA e BES. Inoltre nel sito della Casa editrice si propongono i file audio del volume. La prova scritta d’italiano Nel decreto legislativo 62/2017 la prova di italiano è stata sostanzialmente modificata rispetto a quanto accadeva in precedenza. Essa è mirata ad accertare la padronanza della lingua italiana degli studenti e la loro capacità di esprimere i propri pensieri in maniera coerente e organica. Nel 2022, tornando a prevedere la prova scritta di italiano dopo la pausa imposta dai due anni di pandemia, il Ministero ribadisce l’importanza e la centralità di questa prova. La terna di tracce che gli alunni si troveranno di fronte è composta da testi afferenti alle seguenti tipologie: -

Testo narrativo o descrittivo Testo argomentativo Comprensione di un testo e sintesi

In questo volume si troverà una terna, in modo che gli studenti possano mettersi alla prova con una vera e propria simulazione di Esame di Stato. I compiti di realtà Nelle Indicazioni Nazionali del 2012 si trovano chiari riferimenti ai compiti autentici, anche definiti “compiti di realtà”. Si tratta di problemi che gli studenti devono affrontare e risolvere in modo da dimostrare la propria competenza in merito a determinati ambiti. Sono questioni reali, collegate a situazioni concrete e vere che escono dalla caratteristica di “prova scolastica” dedicata a una o a un’altra disciplina e diventano piuttosto sfide trasversali e interdisciplinari che ogni alunno può affrontare attingendo alle proprie capacità e competenze.

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presentazione Il compito di realtà richiede tempi abbastanza lunghi e può prevedere la collaborazione degli alunni, basandosi su metodologie didattiche quali il cooperative learning e la peer to peer education. Un’ultima notazione importante: nella scelta dei testi da proporre nelle diverse sezioni di questo manuale, abbiamo cercato, quando possibile, di selezionare brani da libri scritti per ragazzi. Diciamo meglio: da libri di qualità scritti per ragazzi. Speriamo infatti che lo svolgimento di queste prove incuriosisca studenti e insegnanti e li spinga a leggere per intero alcuni dei libri che abbiamo utilizzato. Alimentare la passione per la lettura è infatti un passo importante non solo per migliorare le proprie competenze, ma anche per crescere come persone e come cittadini.

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testo narrativo

TIPOLOGIE TESTUALI

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testo narrativo

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testo narrativo STANLEY YELNATS

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Stanley Yelnats era l’unico passeggero del pullman, a parte l’autista e l’agente di scorta. L’agente di scorta era seduto accanto all’autista, con il sedile girato in modo da tener d’occhio Stanley. Sulle ginocchia aveva un fucile. Stanley era seduto una decina di posti più in là, ammanettato al bracciolo. Sul sedile accanto c’era il suo zaino. Conteneva uno spazzolino da denti, il dentifricio e una scatola con la carta da lettere e una penna che gli aveva dato sua madre. Aveva promesso di scriverle almeno una volta alla settimana. Guardò fuori dal finestrino, anche se non c’era granché da vedere: campi coltivati a foraggio e cotone, per lo più. Era salito su quel pullman per fare un lungo viaggio, diretto in un posto sperduto nel nulla. Il pullman non aveva il condizionatore e l’aria viziata e surriscaldata gli sembrava soffocante quasi quanto le manette. Stanley e i suoi genitori avevano deciso di far finta che stesse soltanto partendo per un breve campo estivo, come fanno i ragazzini ricchi. Quando era più piccolo, Stanley giocava spesso con i suoi animaletti di peluche, fingendo che andassero al campo estivo. Lo chiamava Campo Giochi e Spassi. Qualche volta li faceva giocare a calcio con un sassolino. Altre volte gareggiavano in una corsa a ostacoli, o facevano bungee jumping dal tavolo, legati a degli elastici rotti. Adesso Stanley fingeva di essere partito per Campo Giochi e Spassi. Forse si sarebbe fatto qualche amico, pensava. Quantomeno avrebbe potuto nuotare nel lago. A casa, di amici non ne aveva. Era grasso, e i ragazzini della scuola media lo prendevano spesso in giro per la sua mole. Persino i suoi insegnanti, qualche volta, facevano dei commenti crudeli senza nemmeno rendersene conto. Il suo ultimo giorno di scuola, la professoressa di matematica, la signora Bell, stava spiegando le proporzioni, e per fare un esempio pratico aveva scelto il ragazzo più grosso e il più minuto della stessa classe e li aveva fatti pesare. Stanley pesava il triplo del suo compagno.

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La signora Bell aveva scritto la proporzione 3:1 sulla lavagna, senza pensare a quanto avesse messo in imbarazzo sia l’uno che l’altro. Stanley era stato arrestato quello stesso giorno, nel pomeriggio. Guardò l’agente di scorta sprofondato del suo sedile e si chiese se si fosse addormentato. Portava gli occhiali da sole, così Stanley non poteva vedergli gli occhi. Stanley non era un ragazzo cattivo. Era innocente del crimine per il quale era stato condannato. Semplicemente si era trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. E tutto per colpa del suo trisnonno lurido-buono-a-nulla-ladro-di-maiali! Stanley sorrise. Era una battuta di famiglia. Quando qualcosa andava storto, davano sempre la colpa al trisnonno lurido-buono-a-nulla-ladro-di-maiali. A quanto si diceva, il trisnonno di Stanley aveva rubato un maiale a una zingara con un piede solo, così lei aveva lanciato una maledizione su di lui e su tutti i suoi discendenti. Naturalmente Stanley e i suoi genitori non credevano alle maledizioni, ma tutte le volte che qualcosa andava storto, poter dare la colpa a qualcuno li faceva sentire meglio. E le cose andavano parecchio storte. Sembrava che si trovassero sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato. Stanley guardò il vasto paesaggio desolato fuori dal finestrino. Seguiva con gli occhi il saliscendi dei fili del telefono. Nella testa sentiva la voce rauca di suo padre cantargli una canzone a bassa voce.

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«Ahi ahi, se soltanto» sospira il picchio rosso, «fosse meno dura la corteccia di bosso». Sotto aspetta il lupo, affamato e affranto, e ulula alla lu-u-una: «Ahi ahi, se soltanto».

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Era una canzone che suo padre gli cantava spesso. La melodia era dolce e triste, a Stanley piaceva soprattutto quando suo padre ululava la parola “luna”. Il pullman sussultò e l’agente di scorta raddrizzò la schiena, immediatamente vigile. Il padre di Stanley faceva l’inventore. Per essere un bravo inventore c’è bisogno di tre cose: intelligenza, tenacia e un pizzico di fortuna. Ogni volta che un esperimento falliva, Stanley lo sentiva maledire il suo trisnonno lurido-buono-a-nulla-ladro-di-maiali. Anche il padre di Stanley si chiamava Stanley Yelnats. Il nome di suo padre per esteso era Stanley Yelnats III. Il nostro Stanley, invece, è Stanley Yelnats IV. A tutti, in famiglia, era sempre piaciuto il fatto che “Stanley Yelnats” si scrivesse allo stesso modo sia in avanti che all’indietro. Così, continuavano a chiamare i figli maschi Stanley. Stanley IV era figlio unico, come tutti gli Stanley Yelnats che l’avevano preceduto. Avevano in comune anche qualcos’altro. Nonostante la sfortuna che li perseguitava, non perdevano mai la speranza. Come amava dire il padre di Stanley: «Dai fallimenti si imparano molte cose». Ma forse anche questo faceva parte della maledizione. Se Stanley e suo padre non fossero stati sempre così fiduciosi, non avrebbero sofferto tanto ogni volta che le loro speranze venivano deluse. «Non tutti gli Stanley Yelnats sono stati dei falliti« sottolineava la madre di Stanley ogni volta

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testo narrativo

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che lei o suo padre erano talmente scoraggiati da essere sul punto di cominciare a credere sul serio alla maledizione. Da giovane il primo Stanley Yelnats, il bisnonno di Stanley, aveva fatto fortuna nel mercato azionario. Dunque non poteva essere tanto sfortunato. In quelle occasioni, però, sua madre evitava di menzionare l’incidente in cui il primo Stanley Yelnats era incappato proprio all’apice del successo. Aveva perso tutte le sue ricchezze mentre si stava trasferendo da New York in California. La sua diligenza era stata rapinata dalla famosa fuorilegge Kate Barlow, Kate la baciatrice. Se non fosse stato per lei, a quell’ora la famiglia di Stanley avrebbe abitato in una villona su una spiaggia californiana. Invece se ne stavano schiacciati come sardine in un minuscolo appartamento che puzzava di gomma bruciata e di piedi. Ahi ahi, se soltanto… Tratto da Louis Sachar, Buchi nel deserto, Il Battello a Vapore.

COMPRENSIONE DELLA LETTURA 1. Stanley Yelnats: a. era l’unica persona sul pullman, che per il resto era vuoto. b. era sul pullman insieme all’autista e all’agente di scorta. c. era sul pullman insieme all’autista, mentre l’agente di scorta lo aveva tenuto d’occhio prima che salisse. d. nessuna delle precedenti. Per rispondere rileggi le righe 1-2 e cerca di capire chi, oltre al protagonista, era presente sul pullman. 2. Lo zaino di Stanley Yelnats conteneva: a. uno spazzolino da denti, il dentifricio, una scatola, una penna. b. uno spazzolino da denti, il dentifricio, una scatola, della carta da lettere. c. uno spazzolino da denti, il dentifricio, una scatola con la carta da lettere e una penna. d. uno spazzolino, il dentifricio, della carta, delle lettere, una penna. Per rispondere rileggi le righe 5-6.

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testo narrativo 3. Completa la tabella barrando le caselle vero V o falso F Stanley non guardava fuori dal finestrino perché non c’era granché da vedere. Per rispondere pensa bene al significato della congiunzione “perché”.

V

F

Il paesaggio che Stanley vedeva fuori dal finestrino consisteva per lo più in campi coltivati. Per rispondere considera che le locuzioni avverbiali possono essere spostate all’interno della frase senza modificarne il senso.

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F

Stanley era diretto in un posto desolato, dove non c’era nulla. Per rispondere rileggi la riga del testo in cui si specifica la destinazione del viaggio di Stanley.

V

F

Il caldo, mentre viaggiava sul pullman, era più soffocante della sensazione che gli davano le manette. Per rispondere rifletti bene sul significato delle parole “quasi quanto”.

V

F

In realtà, Stanley stava partendo per un breve campo estivo. Per rispondere rifletti bene sulla differenza fra finzione e realtà.

V

F

4. Segna l’affermazione esatta: a. Quando era più piccolo, Stanley giocava con i suoi animaletti di peluche, che fingeva volessero andare al campo estivo. b. Quando era più piccolo, Stanley immaginava di giocare con i suoi animaletti di peluche, che fingeva volessero andare al campo estivo. c. Quando era più piccolo, Stanley giocava con i suoi animaletti di peluche, che fingeva andassero al campo estivo. d. Quando era più piccolo, Stanley giocava con i suoi animaletti di peluche, che fingeva non andassero al campo estivo. Per rispondere, rileggi con attenzione le righe 13-14. 5. Individua l’affermazione non corretta fra le seguenti: a. Stanley aveva pochi amici. b. Stanley pesava tre volte tanto rispetto al compagno più minuto della sua classe.

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testo narrativo c. La signora Bell era la professoressa di matematica di Stanley. d. La signora Bell aveva fatto pesare Stanley per spiegare le proporzioni. Per rispondere, rileggi con attenzione le righe 19-25. 6. Segna l’affermazione corretta: a. Stanley guardò l’agente di scorta sprofondato nel suo sedile e si accorse che stava dormendo. b. Stanley guardò l’agente di scorta sprofondato nel suo sedile e pensò che fingesse di dormire. c. Stanley guardò l’agente di scorta sprofondato nel suo sedile e ebbe il dubbio che fingesse di dormire. d. Stanley guardò l’agente di scorta sprofondato nel suo sedile e si domandò se stesse dormendo. Per rispondere, rifletti sul sinonimo corretto del verbo “chiedersi”. 7. Quale verbo non è il contrario di “era stato condannato” (righe 30-31)? a. era stato graziato. b. era stato assolto. c. era stato prosciolto. d. era stato stigmatizzato. Per rispondere, se non conosci il significato di tutti i verbi, consulta il vocabolario, ricordandoti di cercare la forma verbale all’infinito presente: condannare, graziare, assolvere, prosciogliere, stigmatizzare. 8. Perché Stanley, quando pensa di essere stato condannato per colpa del suo trisnonno lurido-buono-a-nulla-ladro-di-maiali (righe 31-33), sorrise? a. perché le parole “lurido-buono-a-nulla-ladro-di-maiali” fanno ridere. b. perché in famiglia ridevano sempre quando pensavano al trisnonno. c. perché cerca di farsi forza sorridendo nonostante sia disperato. d. perché in famiglia quando qualcosa andava male davano tutti la colpa al trisnonno, era un’abitudine per lui familiare e rassicurante.

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testo narrativo Per rispondere, considera che Stanley si sente solo e lontano dai suoi familiari, e che pensare a qualcosa di usuale nella sua vita di prima lo fa stare bene. 9. “A quanto si diceva, il trisnonno di Stanley aveva rubato un maiale a una zingara con un piede solo, così lei aveva lanciato una maledizione su di lui e su tutti i suoi discendenti” (righe 36-38). Con quale congiunzione non si può sostituire “così”? a. dunque b. perciò c. però d. allora Per rispondere, prova a rileggere la frase inserendo ogni volta le congiunzioni proposte e annota la congiunzione che stona e che cambia il significato dell’intera proposizione. 10. Completa la tabella barrando le caselle vero V o falso F Una zingara con un piede solo aveva lanciato una maledizione sul nonno di Stanley e sui suoi discendenti perché lui le aveva rubato un maiale. Per rispondere, rileggi le righe 35-37

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F

Naturalmente Stanley e i suoi genitori credevano che la maledizione avesse fatto effetto. Per rispondere, rileggi le righe 37-40

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Quando qualcosa andava storto, sicuramente era un effetto della maledizione Per rispondere, rifletti sul fatto che anche se pensare una cosa ci fa stare meglio, non è detto che sia vera.

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F

Spesso le cose andavano storte a Stanley e alla sua famiglia. Per rispondere, rileggi le righe 37-38

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Dare la colpa a qualcuno faceva stare meglio Stanley e la sua famiglia. Per rispondere, rileggi le righe 37-40

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11. Il “bosso” (riga 46) è: a. un animale del bosco.

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testo narrativo b. una pianta da siepe. c. un insetto. d. un grosso albero secolare. Per rispondere, considera che l’espressione “corteccia di bosso” può farti escludere due risposte. Poi, se proprio non conosci la risposta esatta, consulta il vocabolario. 12. “Per essere un bravo inventore c’è bisogno di tre cose: intelligenza, tenacia e un pizzico di fortuna”: (righe 53-54). Qual è un sinonimo di “tenacia”? a. ostinazione b. volubilità c. ingegnosità d. sagacia Per rispondere, consulta il dizionario. 13. Stanley, il ragazzo protagonista del racconto, è: a. Stanley Yelnats I

c. Stanley Yelnats III

b. Stanley Yelnats II

d. Stanley Yelnats IV

Per rispondere, rileggi le righe 57-58. 14. Tutti gli “Stanley Yelnats” della famiglia erano sfortunati, ma non perdevano mai la speranza. Questa loro fiducia: a. in realtà non era un bene perché ogni volta le loro speranze venivano deluse. b. era un bene perché avere speranza è un atteggiamento positivo. c. in realtà non era un bene perché la sfortuna che li perseguitava aumetava tutte le volte che speravano che le cose andassero meglio. d. era un bene perché la speranza li manteneva allegri. Per rispondere, rileggi le righe 60-64.

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testo narrativo 15. “In quelle occasioni, però, sua madre evitava di menzionare l’incidente in cui il primo Stanley Yelnats era incappato proprio all’apice del successo” (righe 68-71). “Era incappato” si può sostituire con: a. era scappato b. era scampato c. si era imbattuto d. si era stancato Per rispondere, ricorda che anche se non conosci il significato di tutti i verbi, puoi dedurre dal contesto della frase qual è quello giusto.

QUESITI GRAMMATICALI 1. “Stanley Yelnats era l’unico passeggero del pullman, a parte l’autista e l’agente di scorta. L’agente di scorta era seduto accanto all’autista, con il sedile girato in modo da tener d’occhio Stanley”. In queste due proposizioni: a. sono presenti due predicati verbali: “era l’unico passeggero” e “era seduto”. b. sono presenti due predicati nominali: “era l’unico passeggero” e “era seduto”. c. sono presenti un predicato nominale: “era l’unico passeggero” e un predicato verbale: “era seduto”. d. sono presenti un predicato verbale: “era l’unico passeggero” e un predicato nominale: “era seduto”. Per rispondere, ricorda che il predicato nominale è costituito da verbo e aggettivo e/o nome, mentre il predicato verbale è costituito solo da un verbo. 2. “Conteneva uno spazzolino da denti, il dentifricio e una scatola con la carta da lettere e una penna”: (righe 5-6). Com’è il soggetto in questa frase? a. Espresso

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testo narrativo b. Sottinteso c. Partitivo d. Mancante del tutto Per trovare il soggetto, parti dal verbo e poi chiediti chi o che cosa compie l’azione di “contenere”. 3. Nella seguente tabella, individua quando il che ha funzione di congiunzione e quando ha la funzione di pronome relativo: congiunzione

pronome relativo

Conteneva uno spazzolino da denti, il dentifricio e una scatola con la carta da lettere e una penna che gli aveva dato sua madre. Stanley e i suoi genitori avevano deciso di far finta che stesse soltanto partendo per un breve campo estivo. Era una canzone che suo padre gli cantava spesso. Stanley IV era figlio unico, come tutti gli Stanley Yelnats che l’avevano preceduto. Per rispondere, ricorda che il “che” è pronome relativo quando ha il significato di “il quale, la quale, i quali, le quali”. 4. Il seguente periodo: “A quanto si diceva, il trisnonno di Stanley aveva rubato un maiale a una zingara con un piede solo, così lei aveva lanciato una maledizione su di lui e su tutti i suoi discendenti.” è composto, in ordine, da: a. coordinata avversativa, principale, subordinata consecutiva. b. subordinata limitativa, principale, coordinata conclusiva. c. subordinata eccettuativa, principale, coordinata avversativa. d. principale, coordinata per asindeto, coordinata esplicativa.

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testo narrativo Per rispondere, prima sottolinea i verbi, poi dividi il periodo in proposizioni, individua la principale e infine analizza le altre proposizioni. 5. “Sembrava che si trovassero sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato”. In questa frase sono presenti due verbi: “sembrava” e “si trovassero”. Essi sono, rispettivamente: a. indicativo imperfetto e condizionale passato. b. indicativo presente e congiuntivo trapassato. c. indicativo passato prossimo e condizionale presente. d. indicativo imperfetto e congiuntivo imperfetto. Per rispondere, prima individua il modo del verbo e poi il tempo. 6. Il seguente periodo: “Se Stanley e suo padre non fossero stati sempre così fiduciosi, non avrebbero sofferto tanto ogni volta che le loro speranze venivano deluse”; è composto, in ordine, da: a. subordinata condizionale, principale, subordinata temporale. b. subordinata condizionale, principale, subordinata relativa. c. subordinata concessiva, principale, subordinata temporale. d. subordinata concessiva, principale, subordinata relativa. Per rispondere, prima sottolinea i verbi, poi dividi il periodo in proposizioni, individua la principale e infine analizza le altre proposizioni. 7. Nella frase “E le cose andavano parecchio storte”, “parecchio” è: a. un nome b. un aggettivo c. una congiunzione d. un avverbio Per rispondere, pensa che “parecchio” è una parola invariabile che modifica il senso di un aggettivo.

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testo narrativo 8. Nella frase “La sua diligenza era stata rapinata dalla famosa fuorilegge Kate Barlow”, il verbo è: a. indicativo, trapassato prossimo, attivo. b. indicativo, imperfetto, attivo. c. indicativo, trapassato prossimo, passivo. d. indicativo, imperfetto, passivo. Per rispondere, prima individua se il verbo è attivo o passivo, poi, dato che il modo è sicuramente indicativo, individua il tempo. 9. Nella frase “Nella testa sentiva la voce rauca di suo padre” il complemento oggetto è: a. nella testa b. la voce c. suo padre d. rauca Per rispondere, ricorda che il complemento oggetto risponde alla domanda “chi, che cosa?”. 10. Nella frase “Invece se ne stavano schiacciati come sardine in un minuscolo appartamento che puzzava di gomma bruciata e di piedi” quanti aggettivi sono presenti? a. due b. cinque c. tre d. quattro Per rispondere, ricorda che l’aggettivo deve avere sempre un nome a cui riferirsi.

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testo narrativo IL VOLO

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Come un desiderio magico esaudito dall’uomo, l’aeroplano si alzò in volo. Il ragazzo nella cabina di pilotaggio afferrò il sedile e trattenne il fiato mentre il velivolo si alzava tra le braccia del cielo. Aveva il volto teso per la concentrazione e prese a muovere le dita seguendo i gesti del pilota accanto a lui: barra di comando, manetta. L’aeroplano vibrò mentre accelerava, dritto verso il sole al tramonto, seguendo la deviazione del Rio delle Amazzoni sotto di loro. Fred riusciva a vedere l’ombra dell’aereo a sei posti sul vasto fluire azzurro: una chiazza nera che correva verso Manaus, la città sull’acqua. Si scostò i capelli dagli occhi e premette la fronte contro il finestrino. Dietro Fred sedevano una ragazzina e il suo fratellino. Avevano le stesse sopracciglia oblique, la stessa pelle marrone, le stesse ciglia lunghe. Fino all’ultimo momento, prima di lasciare la pista, la ragazza si era stretta ai genitori, riluttante; in quell’istante, invece fissava l’acqua del fiume e cantava sottovoce, mentre suo fratello mordicchiava la cintura di sicurezza. Lì accanto, tutta sola, sedeva una ragazzina pallida con i capelli biondi lunghi fino alla vita. Indossava una camicetta con il colletto vittoriano che le arrivava al mento e continuava ad abbassarlo facendo smorfie. Pareva determinata a non guardare mai fuori dal finestrino. La pista che avevano appena lasciato era polverosa e quasi deserta, nient’altro che una striscia d’asfalto sotto il feroce sole brasiliano. Il cugino di Fred aveva insistito perché indossasse l’uniforme di scuola e il maglione da cricket, così ora, in quella cabina calda e soffocante, Fred si sentiva cuocere a fuoco lento dentro la sua stessa pelle. Il motore emise un sibilo, il pilota si accigliò e diede un colpetto alla barra di comando. Era vecchio e aveva l’aria da soldato, con i peli del naso ritti e un paio di baffi grigi e impomatati che sembravano ignorare la legge di gravità. Spinse la manetta e l’aeroplano salì verso le nuvole. Era quasi buio quando Fred cominciò a preoccuparsi. Il pilota ruttò piano, poi con forza e ripetutamente. Mosse di scatto una mano, e l’aereo scese verso sinistra. Alle spalle di Fred qualcuno gridò. L’aereo si allontanò dal fiume barcollando, e sorvolò la

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testo narrativo

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volta arborea. Il pilota grugnì, sussultò e tirò indietro la manetta, rallentando il motore. Poi tossì come se stesse soffocando. Fred fissò l’uomo: la sua pelle aveva assunto la stessa tonalità grigia dei baffi. «Sta bene, signore?» domandò «Posso fare qualcosa?» Inspirando a fatica, il pilota scosse la testa. Tese il braccio verso il pannello di controllo e spense il motore. Il rombo cessò. La punta dell’aereo si abbassò all’improvviso e gli alberi si fecero sempre più vicini. «Che cosa succede?» domandò la ragazzina bionda, indispettita. «Che cosa sta combinando? Fallo smettere!» Il bambino piccolo cominciò a gridare. Il pilota strinse per un solo istante il polso di Fred, poi crollò con la testa sulla plancia di comando. E il cielo, che fino a pochi attimi prima era sembrato tanto affidabile, li tradì. Tratto da Katherine Rundell, L’esploratore, Bur

COMPRENSIONE DELLA LETTURA 1. Completa la tabella barrando le caselle vero V o falso F L’aeroplano sta volando sopra un territorio montuoso dell’Asia centrale.

V

F

Sull’aeroplano sono presenti cinque persone.

V

F

L’episodio è ambientato durante la tarda mattinata.

V

F

I ragazzi presenti sull’aeroplano sono accompagnati dai genitori.

V

F

L’aeroplano è decollato da una pista in territorio brasiliano.

V

F

2. Fra le seguenti affermazioni scegli quella errata: a. Fred era seduto vicino al pilota. b. Fred indossava abiti pesanti e aveva molto caldo. c. Fred iniziò a preoccuparsi perché sarebbero arrivati in ritardo a destinazione. d. Fred nella prima parte del volo cercava di imitare i gesti del pilota.

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testo narrativo 3. Qual è il significato dell’espressione “Il ragazzo nella cabina di pilotaggio afferrò il sedile e trattenne il fiato” (riga 2)? a. Il ragazzo seduto accanto al pilota aveva paura che l’aereo cadesse. b. Il ragazzo che stava pilotando l’aereo non era sicuro di saperlo fare bene. c. Il ragazzo che stava pilotando l’aereo cercava i comandi posti sotto il sedile. d. Il ragazzo seduto accanto al pilota era emozionato perché l’aereo si era appena alzato in volo. 4. Completa la tabella barrando le caselle vero V o falso F Sull’aereo è presente anche una ragazza con i capelli lunghi fino alla vita insieme con il suo fratellino piccolo.

V

F

Sull’aeroplano è presente anche una ragazza con le sopracciglia oblique, molto simili a quelle di Fred.

V

F

Nella prima parte del volo il bambino piccolo si divertiva a guardare fuori dal finestrino.

V

F

Il pilota dell’aeroplano era giovane e inesperto.

V

F

Il pilota dell’aereo ha i baffi grigi.

V

F

5. Cosa significa l’aggettivo “riluttante” (riga 11)? a. La ragazzina avrebbe preferito non salire sull’aeroplano senza i genitori. b. La ragazzina non si sentiva bene. c. La ragazzina si vergognava per i saluti troppo calorosi dei suoi genitori. d. La ragazzina non vedeva l’ora di salire sull’aeroplano. 6. Cosa significa che i baffi del pilota “sembravano ignorare la legge di gravità” (righe 21-23)? a. Ricadevano quasi completamente sulla bocca. b. Erano piegati all’insù. c. Erano molto folti. d. Erano neri.

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testo narrativo 7. Quale dei seguenti termini non è sinonimo dell’aggettivo “determinata” (riga 15) a. decisa b. convinta c. sicura d. annoiata 8. Scegli fra le seguenti affermazioni relative alla frase “Il bambino piccolo cominciò a gridare” (riga 36) quella corretta: a. Il bambino ha paura perché l’aereo sta sobbalzando a causa di continui vuoti d’aria b. Il bambino ha paura perché l’aereo sta precipitando c. Il bambino vorrebbe sedere accanto al pilota d. Il bambino ha paura perché non ha mai volato senza i genitori 9. Il “colletto vittoriano” (riga 14) è un colletto a. molto pratico e comodo b. attaccato alla giacca c. così rigido che non può essere abbassato d. elegante ma abbastanza rigido 10. Fra le seguenti affermazioni segna quella corretta a. sull’aeroplano c’erano due posti liberi b. sull’aeroplano tutti i posti erano occupati c. sull’aeroplano gli unici posti liberi erano occupati da merci d. nessuna delle precedenti 11. Quale può essere un sinonimo dell’aggettivo “Indispettita” (riga 34)? a. Maleducata b. Contrariata c. Annoiata d. Silenziosa

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testo narrativo 12. Cosa rappresenta la “chiazza nera” di cui si parla alla riga 7? a. l’ombra dell’aeroplano sul fiume. b. la sagoma di un coccodrillo nel fiume. c. la sagoma di un pesce che nuota velocemente nel fiume. d. l’ombra delle nuvole sul fiume. 13. Completa la tabella barrando le caselle vero V o falso F L’aeroplano precipita perché il pilota si è sentito male.

V

F

L’aeroplano precipita, quindi il pilota si sente male.

V

F

Il fatto che l’aeroplano sta precipitando fa star male il pilota.

V

F

Il pilota, nonostante si senta male, riesce a tenere in quota l’aeroplano.

V

F

Il pilota capisce che si sta sentendo male.

V

F

14. Perché alla riga 31 si dice che “il pilota scosse la testa”? a. perché spera di riuscire così a respirare meglio. b. perché spera che il malessere che prova non sia grave. c. perchè si sente benissimo. d. perché non vuole essere disturbato mentre pilota l’aereo. 15. Perché il sole brasiliano è definito “feroce”? a. perché le temperature sono molto alte. b. perché nella foresta ci sono molti animali pericolosi. c. perché si tratta di una zona del Brasile ad alto tasso di criminalità. d. perchè le persone erano vestite con abiti troppo pesanti.

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testo narrativo QUESITI GRAMMATICALI 1. Nella seguente tabella, individua quando il che ha funzione di soggetto o di complemento oggetto: complemento oggetto

soggetto

Una chiazza nera che correva verso Manaus. Indossava una camicetta con il colletto vittoriano che le arrivava al mento e continuava ad abbassarlo facendo smorfie. La pista che avevano appena lasciato era polverosa. Era vecchio e aveva l’aria da soldato, con i peli del naso ritti e un paio di baffi grigi e impomatati che sembravano ignorare la legge di gravità.. 2. Nella frase “Dietro Fred sedevano una ragazzina e il suo fratellino” qual è il soggetto? a. “essi”, soggetto sottinteso. b. una ragazzina. c. una ragazzina e il suo fratellino. d. nessuno dei precedenti. 3. Nella frase “continuava ad abbassarlo facendo smorfie” (riga 14-15) a. nel predicato verbale è presente un verbo servile. b. nel predicato verbale è presente un verbo fraseologico. c. ci sono due predicati verbali. d. il predicato verbale è assente. 4. Qual è la struttura sintattica del periodo “Il cugino di Fred aveva insistito perché indossasse l’uniforme di scuola e il maglione da cricket, così ora, in quella cabina calda e soffocante, Fred si sentiva cuocere a fuoco lento dentro la sua stessa pelle”: (righe 17-19)? a. Principale, subordinata di primo grado esplicita causale, coordinata alla subordinata.

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testo narrativo b. Principale, subordinata di primo grado esplicita finale, coordinata alla principale. c. Principale, subordinata di primo grado esplicita causale, coordinata alla principale. d. Principale, coordinata esplicativa, subordinata di primo grado esplicita finale. 5. Leggi con attenzione la definizione del verbo “inspirare” riportata su un vocabolario della lingua italiana, poi rispondi alle domande della tabella: Inspirare (in-spi-rà-re) v. tr. 1. Immettere aria nell’apparato respiratorio; anche assol.: cerca di i. lentamente; + da: è meglio i. dal naso che dalla bocca / 2. fig. (non com.). Infondere (anche + in). i. il soffio vitale in un corpo. 3. Variante arc. o lett. di ispirare. Da lat. inspirare, der. di spirare “soffiare”, col prefisso in-. Sec. XVI. sì

no

Il verbo inspirare è di derivazione latina. Il verbo inspirare è accentato sulla terzultima sillaba. Il verbo inspirare ha due significati diversi, uno per la forma transitiva e uno per quella intransitiva. Il verbo inspirare può essere seguito dalla preposizione “da”. Il verbo inspirare è solo transitivo. Il verbo inspirare è usato nella lingua italiana dal XVI secolo. 6. Nel periodo “L’aereo si allontanò dal fiume barcollando, e sorvolò la volta arborea” (righe 2627) i verbi sono nel seguente ordine: a. Modo indicativo, tempo passato remoto/ modo gerundio, tempo presente/ modo indicativo tempo passato remoto. b. Modo indicativo, tempo passato prossimo/ modo gerundio, tempo presente/ modo indicativo, tempo passato prossimo. c. Modo indicativo, tempo passato remoto/ modo participio, tempo presente/ modo indicativo, tempo passato remoto. d. Modo congiuntivo, tempo imperfetto/ modo participio, tempo passato/ modo indicativo, tempo passato remoto.

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testo narrativo 7. Quale dei seguenti abbinamenti fra modo e tempo verbale non esiste nella lingua italiana? a. condizionale passato b. congiuntivo futuro c. gerundio passato d. congiuntivo passato 8. Il termine “quasi” (riga 24) è: a. un aggettivo b. un avverbio c. un pronome d. nessuno dei precedenti 9. Nel periodo “E il cielo, che fino a pochi attimi prima era sembrato tanto affidabile, li tradì” (riga 38) è presente: a. una subordinata relativa implicita. b, una subordinata relativa esplicita. c. una subordinata relativa impropria. d. una subordinata relativa assoluta. 10. Quale figura retorica è presente nella frase “E il cielo, che fino a pochi attimi prima era sembrato tanto affidabile, li tradì” (riga 38)? a. anafora b. metafora c. allitterazione d, personificazione

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testo narrativo IL GRANAIO

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Dopo aver mangiato, decisero di mettersi comodi sul divano. Il salotto di Morello era semplice e accogliente: un tavolo di legno massello di lato, su cui avevano appena pranzato e dal quale si godeva appieno del calore del camino, tre divani da due posti ciascuno rivestiti di morbido velluto blu, una televisione grande e una credenza antica con due ante a vetri, dietro le quali si intravedevano bicchieri di ogni forma, tazze e tazzine, piatti impilati. Ai muri, quadri raffiguranti paesaggi di ogni tipo, con belle cornici spesse di legno dai bordi rossi o dorati. Anna e Andrea si accomodarono su un divano, Morello e Giulia occuparono gli altri due. «Dunque, ci siamo», disse Giulia, «adesso vi racconteremo ciò che abbiamo vissuto durante la guerra, vi renderemo partecipi di ciò che la nostra famiglia ha fatto». «Dovete sapere che la nostra era una famiglia generosa», cominciò Morello, «accoglievamo tutti. Se qualcuno aveva bisogno di un po’ di olio, o di qualche fetta di pane, veniva da noi. Tutti sapevano che avremmo aiutato chiunque, per quel che potevamo.» Giulia annuì: «Sulle nostre colline era sfollata tanta gente, per sfuggire ai bombardamenti che colpivano la città. Qualcuno a volte si trovava in difficoltà a sfamare i propri figli e se stesso, e a casa nostra, essendo noi contadini, qualcosa c’era sempre. Io ero abituata a vedere queste nuove persone che venivano a abitare tutti intorno a noi. Mi ricordo ancora la prima volta che ho incontrato Inge.» «Inge? Chi è?» chiese Anna incuriosita. «Ora lo scoprirai;» continuò Giulia «dicevo, la prima volta che incontrai Inge fu un giorno come tutti gli altri. Stavo camminando su per la salita di Buriano, mentre tornavo da lavorare, con il carrettino dove trasportavo il mio primo figlio, Morando, che era ancora molto picco-

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testo narrativo

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lo. Morando aveva un ciuffo biondo che attirava gli sguardi e in molti si fermavano a fargli i complimenti. Inge, una ragazza che abitava sulla strada che andava al paese, in una casa in affitto, mi fermò per ammirare il bambino, dicendomi che era davvero bello. Io la ringraziai e le risposi con il proverbio “occhi neri e capello biondo è il più bello che ci sia al mondo”! Entrambe poi ci mettemmo a ridere. Abbiamo ricordato spesso quel momento, dopo, e tante volte ci siamo dette che quel giorno che ci siamo conosciute per caso non avremmo mai pensato di ritrovarci in quella situazione insieme.» Situazione. Ancora quella parola. Anna e Andrea fremevano di impazienza. Morello prese la parola: «Mio padre Giuseppe, che era un uomo molto silenzioso e con il cuore grande, venne convocato, un giorno, dal maresciallo dei carabinieri. Gli fu chiesto di nascondere la famiglia di Inge in casa nostra.» «Nascondere? E perché?» Andrea non perdeva una sillaba di quello che Giulia e Morello stavano raccontando. Sentiva la pelle d’oca sulle braccia, nonostante avesse il caminetto acceso vicino. Capiva di essere finalmente arrivato al succo della storia. «Perché erano ebrei. Dopo l’armistizio, divennero ancora più in pericolo di quanto non lo fossero stati fino a quel momento. Ogni giorno rischiavano di essere prelevati e mandati nei campi di concentramento. Per Inge e la sua famiglia non era più sicuro rimanere nella casa sulla strada. Allora il maresciallo dei carabinieri, che era una gran brava persona, pensò che casa nostra potesse essere perfetta: isolata in cima a Buriano, in mezzo ai boschi. E mandò a chiamare mio padre per chiedergli se se la sentisse di tenerli nascosti.» «Mi ricordo ancora il viso di Giuseppe, quella sera, quando tornò. Riunì tutti a tavola. Nessuno di noi immaginava quello che stava per dirci» intervenne Giulia. «Che cosa vi disse?» chiese Anna, contorcendosi le mani per la trepidazione. «Giuseppe ci guardò negli occhi e pronunciò queste esatte parole: “ora sgombriamo il granaio, ci mettiamo una famiglia nascosta e nessuno lo deve sapere, neanche noi stessi”.» Tratto da F. Banchini, S. Mannelli, Semi di libertà, La Nave dei Sogni

COMPRENSIONE DELLA LETTURA 1. Quante persone sono presenti nel salotto di Morello? a. Due b. Tre c. Quattro d. Sei

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testo narrativo 2. Qual è l’oggetto del racconto di Giulia e Morello? a. Durante la Seconda Guerra Mondiale la loro famiglia salvò degli ebrei. b. Durante la Seconda Guerra Mondiale la loro famiglia viveva in grande povertà, ma comunque riuscirono a sopravvivere. c. Durante la seconda Guerra Mondiale organizzarono nella loro casa un ritrovo sicuro per i bambini del paese. d. Durante la Seconda Guerra Mondiale la loro famiglia ebbe molti problemi perché erano ebrei. 3. Completa la seguente tabella collegando ogni nome con la giusta identità 1.

A. Figlio di Giulia

Giuseppe

2. Morando

B. Ragazza che abitava in paese

3. Inge

C. Padre di Morello

4. Giulia

D. Parente di Morello

4. Quale era il mestiere della famiglia di Morello e Giulia durante la guerra? a. Operai b. Contadini c. Allevatori d. Nessuno dei precedenti 5. Cosa significa la parola “armistizio” (riga 35)? a. guerra b. trattato c. pace d. tregua

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testo narrativo 6. In quale luogo è ambientata la storia raccontata da Morello e Giulia? a. In un paese che si chiama Buriano, in cima a una collina, in una casa vicino al bosco. b. In un paese che si chiama Buriano, ai piedi di una collina, in una casa sulla piazza principale. c. In un paese di cui non si dice il nome, in una casa sulla strada centrale che conduce al bosco. d. Nessuna delle risposte precedenti. 7. Cosa significa “Andrea non perdeva una sillaba di quello che Giulia e Morello stavano raccontando”? a. Andrea seguiva con difficoltà il racconto. b. Andrea non aveva più voglia di ascoltare il racconto. c. Andrea era molto attento al racconto. d. Andrea voleva fare molte domande sul racconto. 8. Indica se le seguenti affermazioni sono vere V o false F V Anna e Andrea sono più giovani di Morello e Giulia. Inge era una parente di Morello e Giulia. La famiglia ebrea fu arrestata dal maresciallo dei Carabinieri. Morello e Giulia non hanno voglia di raccontare la loro storia. La famiglia di Morello e Giulia era molto generosa. 9. Cosa significa l’espressione “con il cuore grande” (riga 29)? a. Malato di cuore b. Preoccupato c. Molto innamorato d. Generoso

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F


testo narrativo 10. Indica in quale ordine cronologico si sono svolti i fatti narrati da Giulia e Morello: a. Giulia, mentre torna a casa con il figlio piccolo, incontra per la prima volta Inge che le dice di essere ebrea/ Giuseppe, il padre di Morello, capisce che la famiglia di Inge è in difficoltà/ Giuseppe accetta la proposta del Maresciallo di nascondere la famiglia di Inge/ la famiglia di Inge viene posta nel granaio. b. Giulia, mentre torna a casa con il figlio piccolo, incontra per la prima volta Inge/ Giuseppe, il padre di Morello, accetta la proposta del Maresciallo di nascondere la famiglia di Inge/ la famiglia di Inge viene posta nel granaio. c. Ogni volta che Giulia tornava a casa con il figlio piccolo Inge faceva i complimenti al bambino/ Giuseppe, il padre di Morello, accetta la proposta del Maresciallo di nascondere la famiglia di Inge/ la famiglia di Inge viene posta nel granaio. d. Giuseppe, il padre di Morello, capisce che la famiglia di Inge è in difficoltà/ Giulia, mentre torna a casa con il figlio piccolo, incontra Inge che le dice di essere ebrea/ la famiglia di Inge viene posta nel granaio. 11. Cosa significa l’espressione “il succo della storia” (riga 34)? a. La parte più importante della storia. b. Il riassunto della storia. c. Il momento in cui i personaggi parlano. d. La parte più noiosa della storia. 12. Dopo aver letto il brano completa la seguente frase scegliendo l’alternativa corretta Con il termine “sfollati” si intende: a. Persone che durante la Seconda Guerra Mondiale rischiavano la deportazione. b. Persone che durante la Seconda Guerra Mondiale si trasferivano nelle città per essere meno riconoscibili. c. Persone che durante la Seconda Guerra Mondiale si trasferivano nelle campagne per sfuggire ai bombardamenti. d. Persone che durante la Seconda Guerra Mondiale cercavano di vivere da soli per correre meno rischi.

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testo narrativo 13. Indica quale fra le seguenti affermazioni è vera: a. Il maresciallo dei Carabinieri propose al padre di Morello di nascondere la famiglia ebrea nel granaio perché non sapeva a chi altro chiederlo. b. Il maresciallo dei Carabinieri propose al padre di Morello di nascondere la famiglia ebrea del granaio perché Inge e Giulia già si conoscevano. c. Il maresciallo dei Carabinieri propose al padre di Morello di nascondere la famiglia ebrea nel granaio. d. Il maresciallo dei Carabinieri propose al padre di Morello di nascondere la famiglia ebrea nel granaio perché sapeva che la loro casa era isolata e che sarebbero stati al sicuro. 14. Quale fra questi non è sinonimo del termine “trepidazione” (riga 43) a. Aspettativa b. Apprensione c. Disperazione d. Batticuore 15. Indica quale fra le seguenti affermazioni è vera: a. Anna e Andrea ascoltano la storia raccontata da Morello e Giulia mentre sono seduti tutti insieme al tavolo della cucina. b. Anna e Andrea sono molto attenti al racconto di Morello e Giulia. c. Anna e Andrea conoscono già la conclusione del racconto di Morello e Giulia. d. Anna e Andrea non capiscono la conclusione del racconto di Morello e Giulia.

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testo narrativo QUESITI GRAMMATICALI 1. Indica con una û se nelle seguenti frasi è presente un predicato verbale o nominale Predicato Verbale

Predicato Nominale

Il salotto di Morello era semplice e accogliente. La nostra famiglia era generosa. Mio padre era un uomo molto silenzioso. Il maresciallo era una gran brava persona. Nella credenza c’erano tazze e bicchieri di ogni tipo. 2. Indica quanti pronomi sono presenti nelle frasi seguenti: “Se qualcuno aveva bisogno di un po’ di olio, o di qualche fetta di pane, veniva da noi. Tutti sapevano che avremmo aiutato chiunque, per quel che potevamo” (righe 11-12). a. quattro b. cinque c. sei d. nessuna delle precedenti 3. Indica qual è la corretta struttura sintattica del seguente periodo: “Morando aveva un ciuffo biondo che attirava gli sguardi e in molti si fermavano a fargli i complimenti” (riga 21-22). a. Principale, subordinata di primo grado relativa, coordinata alla subordinata di primo grado. b. Principale, subordinata di primo grado relativa, coordinata alla subordinata di primo grado, subordinata di secondo grado finale. c. Principale, subordinata di primo grado relativa, coordinata alla principale, subordinata di primo grado finale. d. Nessuna delle precedenti.

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testo narrativo 4. Indica se le seguenti voci verbali sono di verbi transitivi (T) o intransitivi (I). Transitivo

Intransitivo

Fuggire Colpire Ricordare Sfamare Entrare 5. Indica che tipo di subordinata è quella evidenziata nel seguente periodo: “Per Inge e la sua famiglia non era più sicuro rimanere nella casa sulla strada” (righe 37-38): a. Soggettiva b. Oggettiva c. Dichiarativa d. Interrogativa Indiretta 6. Indica qual è l’affermazione vera a proposito del termine “lo”, nella frase “Ora lo scoprirai” (riga 18): a. È un articolo determinativo. b. È un pronome personale. c. È un pronome dimostrativo. d. È un pronome indefinito. 7. Indica che tipo di subordinata è quella evidenziata nel periodo “essendo noi contadini” (riga 15): a. Temporale b. Finale c. Modale d. Causale

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testo narrativo 8. Indica con quale congiunzione può essere sostituita la parola “nonostante” nella frase “Sentiva la pelle d’oca sulle braccia, nonostante avesse il caminetto acceso vicino” (righe 32-33): a. Benché b. Perché c. Quando d. Mentre 9. Indica quale affermazione è esatta a proposito della frase: “Tutti sapevano che avremmo aiutato chiunque” (riga 12). a. L’azione di “sapere” è successiva all’azione di “aiutare”. b. L’azione di “aiutare” è successiva all’azione di “sapere”. c. L’azione di “sapere” e l’azione di “aiutare” sono contemporanee. d. Nessuna delle risposte precedenti. 10. Indica qual è la corretta successione dei verbi presenti nel seguente periodo: “E mandò a chiamare mio padre per chiedergli se se la sentisse di tenerli nascosti” (righe 40): a. indicativo passato remoto, infinito presente, infinito presente, congiuntivo trapassato, infinito presente. b. Indicativo passato remoto, infinito presente, congiuntivo imperfetto, infinito presente. c. Indicativo passato remoto, infinito presente, infinito presente, congiuntivo imperfetto, infinito presente. d. Indicativo passato prossimo, infinito presente, infinito presente, congiuntivo passato, infinito presente.

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testo espositivo testo espositivo LA FORESTA DECIDUA

L’ambiente naturale A sud della taiga si estende un grande bioma con una vegetazione ricca e varia: la foresta decidua. È un ambiente caratterizzato da boschi di latifoglie, formati da alberi di diversa altezza (che possono raggiungere i 20 metri e oltre) in cui spesso una specie predomina sulle altre: castagni, querce, faggi e così via. 5 Rispetto alla foresta di conifere, quella decidua è più luminosa e ricca di umidità che traspira dalle foglie di ampia superficie delle latifoglie: ciò la rende un ambiente molto favorevole alla vita, sia vegetale sia animale. Al di sotto dello strato arboreo si estende il sottobosco, popolato da piante che necessitano di molta umidità e poca luce. Esso è formato da uno strato erbaceo, che copre il suolo, e 10 da uno strato arbustivo, intermedio, formato da cespugli. Questo bioma è tipico dei climi temperati di Europa, Asia e America settentrionale, in cui si alternano quattro stagioni, con inverni freddi, estati calde e periodi di precipitazioni abbondanti. La stagione fredda è caratterizzata da un periodo di riposo, in cui tutti gli organismi riducono le proprie attività vitali: gli alberi perdono le foglie per le basse temperature e la poca luce solare del periodo invernale; 15 prima di cadere, le foglie cessano di produrre clorofilla, rendendo così visibili gli altri pigmenti, che fanno assumere loro colorazioni dal giallo, al rosso al ruggine; alcuni animali entrano in letargo. La vita nella foresta decidua 20 L’abbondanza delle foglie cadute al suolo determina la presenza di molti organismi saprofiti e decompositori, come batteri e vari invertebrati, insetti, millepiedi, lombrichi. Questi trasformano in humus tutti i resti organici depositati sul terreno, il quale si arricchisce così dei sali minerali necessari alla crescita delle piante. L’alta umidità favorisce inoltre la crescita di funghi, spesso direttamente sui tronchi degli alberi. 25 ln questo bioma vivono mammiferi come il ghiro, la talpa, la martora e il capriolo, che tro-

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testo espositivo

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vano riparo e gran quantità di cibo; i predatori di maggiori dimensioni sono la volpe e il lupo, quest’ultimo tra le specie più adattabili e diffuse dell’emisfero settentrionale, anche se minacciato in più aree. I predatori rivestono un’enorme importanza per l’ecosistema poiché, controllando le dimensioni delle popolazioni di erbivori, preservano anche quella vegetale. Gli uccelli sono numerosi e comprendono fringuelli, pettirossi, scriccioli, civette e gufi. Il clima umido favorisce anche la presenza di anfibi, come rospi e salamandre, e rettili, come serpenti e lucertole. Tratto da F. Bonaventura, I. Leardini, Macro Micro, Viaggio nelle scienze, Pearson.

COMPRENSIONE DELLA LETTURA 1. Individua l’affermazione corretta tra le seguenti: a. La foresta decidua è un grande bioma con una vegetazione ricca e varia che si estende a sud della taiga. b. A sud della taiga talvolta si può trovare un grande bioma con una vegetazione ricca e varia che si chiama foresta decidua. c. La foresta decidua possiede un grande bioma con una vegetazione ricca e varia che si estende a sud della taiga. d. A sud della taiga, a seconda della stagione in cui ci troviamo, si può trovare un grande bioma con una vegetazione ricca e varia che si chiama foresta decidua. 2. Cosa significa che la foresta decidua è “un ambiente caratterizzato da boschi di latifoglie, formati da alberi di diversa altezza (che possono raggiungere i 20 metri e oltre) in cui spesso una specie predomina sulle altre: castagni, querce, faggi e così via” (righe 2-4)? a. che la foresta decidua è composta solo da boschi di latifoglie all’interno dei quali gli alberi sono sempre raggruppati per specie. b. che la foresta decidua è composta da boschi di latifoglie all’interno dei quali gli alberi sono alti sempre più di 20 metri e sono raggruppati per specie. c. che la foresta decidua è caratterizzata da boschi di alberi di latifoglie, di varia altezza, ma che non superano i 20 metri, e che frequentemente possiamo trovare castagneti, querceti, faggeti e così via.

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testo espositivo testo espositivo

d. che la foresta decidua è caratterizzata da boschi di alberi di latifoglie, di varia altezza, e che frequentemente possiamo trovare castagneti, querceti, faggeti e così via.

3. L’aggettivo decidua significa: a. che cresce b. destinato a cadere c. fitta d. varia 4. Latifoglia significa: a. foglia frastagliata ai lati.

c.

foglia larga.

b. foglia stretta.

d.

foglia di forma triangolare.

5. Individua l’affermazione corretta tra le seguenti: a. La foresta decidua è più luminosa e umida rispetto alla foresta di conifere. b. Rispetto alla foresta decidua, la foresta di conifere è più luminosa e umida. c. Rispetto alla foresta di conifere, la foresta decidua è meno luminosa e umida. d. La foresta decidua è luminosa e umida come la foresta di conifere. 6. Completa la tabella segnando se le affermazioni sono V o F La foresta decidua è un ambiente molto favorevole alla vita, sia vegetale sia animale, perché è meno umida rispetto alla foresta di conifere.

V

F

L’umidità traspira dalle foglie delle latifoglie.

V

F

Il sottobosco si estende al di sotto dello strato arboreo.

V

F

Lo strato arboreo è popolato da piante che necessitano di molta umidità e di poca luce.

V

F

Lo strato arboreo si trova sotto il sottobosco.

V

F

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testo espositivo 7. “Al di sotto dello strato arboreo si estende il sottobosco, popolato da piante che necessitano di molta umidità e poca luce. Esso è formato da uno strato erbaceo, che copre il suolo, e da uno strato arbustivo, intermedio, formato da cespugli” (righe 8-10). A quale parola si riferisce il pronome “esso”? a. allo strato erbaceo.

c. al sottobosco.

b. allo strato arboreo.

d. allo strato arbustivo.

8. Individua l’affermazione corretta tra le seguenti: a. La foresta decidua è diffusa nei climi temperati di Europa, Asia, America Settentrionale. b. La foresta decidua è diffusa in tutta l’Europa, in tutta l’Asia e in America settentrionale. c. La foresta decidua è diffusa prevalentemente nei climi temperati di Europa, Asia, America Settentrionale. d. La foresta decidua è diffusa in Europa, in Asia e in America. 9. Completa la tabella segnando se le affermazioni sono V o F: Durante la stagione fredda c’è un periodo di riposo, in cui gli organismi riducono le proprie attività vitali.

V

F

Durante la stagione fredda, gli alberi perdono le foglie per contrastare le alte temperature e l’abbondante luce solare.

V

F

Prima di cadere, le foglie producono clorofilla e per questo diventano gialle, rosse, ruggine.

V

F

Durante la stagione fredda, tutti gli animali entrano in letargo.

V

F

Durante la stagione fredda, non tutti gli animali entrano in letargo.

V

F

10. Gli organismi saprofiti e decompositori: a. sono solo insetti, millepiedi, lombrichi. b. sono ostacolati dall’abbondanza delle foglie cadute al suolo. c. trasformano l’humus in resti organici depositati sul terreno. d. contribuiscono ad arricchire il terreno di sali minerali.

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testo espositivo testo espositivo 11. La parola humus (riga 22) indica: a. un terreno umido. b. un insieme di materie organiche. c. un terreno arido. d. un insieme di insetti. 12. Nella foresta decidua vivono: . a. il ghiro, la talpa, la martora, il capriolo, la lince. b. la volpe, il lupo, il ghiro, la talpa, la martora. c. il lupo, il cinghiale, la martora, la talpa, il ghiro. d. la talpa, la martora, la volpe, il lupo, l’armadillo. 13. Individua l’affermazione corretta tra le seguenti: a. I predatori rivestono un’enorme importanza per l’ecosistema dal momento che controllano le dimensioni delle popolazioni di erbivori, preservando così le dimensioni di quella vegetale. b. I predatori rivestono un’enorme importanza per l’ecosistema poiché controllano le dimensioni della popolazione vegetale, incrementando così le dimensioni di quella degli erbivori. c. I predatori rivestono un’enorme importanza per l’ecosistema nonostante controllino le dimensioni delle popolazioni di erbivori, preservando anche quella vegetale. d. I predatori rivestono un’enorme importanza per l’ecosistema poiché, incrementando le dimensioni delle popolazioni di erbivori, preservano anche quella vegetale. 14. Cosa sono gli scriccioli? a. arbusti b. piccoli mammiferi c. insetti d. uccelli

43

43


testo espositivo 15. Cosa sono le salamandre? a. uccelli b. mammiferi c. anfibi d. insetti

QUESITI GRAMMATICALI 1. “A sud della taiga si estende un grande bioma con una vegetazione ricca e varia”. Il soggetto di questa frase è: a. sottinteso. b. della taiga. c. un grande bioma. d. mancante del tutto (si estende è un verbo impersonale). 2. “È un ambiente caratterizzato da boschi di latifoglie”. “Da boschi” è un complemento: a. di agente. b. di causa efficiente. c. di moto a luogo. d. di origine. 3. “Rispetto alla foresta di conifere, quella decidua è più luminosa”. “ Più luminosa” è un aggettivo: a. qualificativo di grado comparativo di maggioranza. b. qualificativo di grado superlativo assoluto. c. qualificativo di grado superlativo relativo. d. qualificativo di grado positivo.

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testo espositivo testo espositivo 4. “Al di sotto dello strato arboreo si estende il sottobosco, popolato da piante che necessitano di molta umidità e poca luce”. Questo periodo è formato, in ordine, da: a. Subordinata esplicita temporale di primo grado, principale, subordinata esplicita relativa di primo grado. b. Subordinata implicita temporale di primo grado, principale, subordinata implicita relativa di primo grado. c. Principale, subordinata esplicita relativa di primo grado. d. Principale, subordinata implicita relativa di primo grado, subordinata esplicita relativa di secondo grado. 5. “Questo bioma è tipico dei climi temperati di Europa, Asia e America settentrionale”. “Dei climi temperati”, in analisi logica, è: a. complemento partitivo più attributo. b. complemento partitivo più apposizione. c. complemento di specificazione più attributo. d. complemento di specificazione più apposizione. 6. “La stagione fredda è caratterizzata da un periodo di riposo, in cui tutti gli organismi riducono le proprie attività vitali”. In questo periodo quanti aggettivi sono presenti? a. Quattro

c.

Sei

b. Cinque

d.

Tre.

7. “Gli alberi perdono le foglie per le basse temperature”. “Per le basse temperature”, in analisi logica, è: a. complemento di fine più attributo. b. complemento di vantaggio più apposizione. c. complemento di termine più apposizione. d. complemento di causa più attributo.

45

45


testo espositivo 8. “Prima di cadere, le foglie cessano di produrre clorofilla, rendendo così visibili gli altri pigmenti, che fanno assumere loro colorazioni dal giallo, al rosso al ruggine”. Questo periodo è formato, in ordine, da: a. Subordinata temporale implicita di primo grado, principale, subordinata implicita dichiarativa di primo grado, subordinata implicita modale di secondo grado, subordinata esplicita relativa di terzo grado. b. Subordinata temporale implicita di primo grado, principale, subordinata implicita modale di primo grado, subordinata esplicita relativa di secondo grado. c. Subordinata temporale implicita di primo grado, principale, subordinata implicita causale di primo grado, subordinata esplicita relativa di secondo grado. d. Subordinata temporale implicita di primo grado, principale, subordinata implicita oggettiva di primo grado, subordinata implicita modale di se condo grado, subordinata esplicita relativa di terzo grado. 9. “I predatori rivestono un’enorme importanza per l’ecosistema poiché, controllando le dimensioni delle popolazioni di erbivori, preservano anche quella vegetale”. Relativamente a questo periodo, completa la tabella segnando se le affermazioni sono V o F: Nella prima proposizione di questo periodo, il soggetto è “un’enorme importanza”.

V

F

Nella prima proposizione di questo periodo, il soggetto è “i predatori”.

V

F

“Poiché” è una congiunzione coordinante dichiarativa o esplicativa.

V

F

“Controllando” è un verbo coniugato al gerundio presente.

V

F

“Preservano” è un verbo coniugato all’indicativo presente.

V

F

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testo espositivo testo espositivo COSA CI INSEGNA L’EPIDEMIA COVID-19

5

10

15

20

L’epidemia di Covid-19 non è scoppiata per puro caso o per punizione divina. Siamo noi uomini i veri responsabili di quanto è accaduto: abbiamo invaso e distrutto ecosistemi, abbattuto foreste, alterato equilibri biologici, entrando a contatto con specie animali, virus e batteri che prima erano segregati in luoghi inaccessibili, lontani dalle nostre città. Così abbiamo creato le condizioni perfette perché il virus si diffondesse. I dati genetici ci indicano che tutto è iniziato con il “salto di specie”, cioè il passaggio del coronavirus dal pipistrello al pangolino e infine all’uomo. È probabile che sia avvenuto in un “wet market” di Wuhan, il “mercato umido” dove si vendono pesce e animali selvatici, spesso vivi e macellati sul posto, in condizioni igieniche approssimative. Da Wuhan, megalopoli della Cina orientale, il virus ha preso l’aereo e si è diffuso rapidamente in tutto il mondo. I primi casi accertati di Covid-19 in Italia hanno colpito la regione più dinamica e popolata del nostro Paese, con tante industrie, allevamenti intensivi e aria inquinata: la Lombardia. Quanto è accaduto ci ricorda una lezione che fatichiamo a imparare: la salute dell’uomo è legata a quella del pianeta Terra. Viviamo in un sistema chiuso, come in un acquario o in un’astronave, e se ci gettiamo dentro delle schifezze, queste restano lì, o meglio: ci tornano indietro. Per esempio, la plastica che buttiamo nei fiumi finisce mare, i pesci se la mangiano, e noi ce la ritroviamo nei nostri piatti. Se avveleniamo l’aria, poi respiriamo veleni. Se inquiniamo il suolo, spargendo pesticidi a più non posso, o interrando rifiuti tossici, siamo costretti a nutrirci di cibi contaminati, che ci faranno ammalare. Finora ci siamo comportati come se le

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testo argomentativo

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riserve del pianeta e dei suoi abitanti fossero inesauribili. Ci siamo illusi che la crescita potesse continuare all’infinito, senza tenere conto che le risorse del pianeta sono invece limitate. Ne consumiamo in quantità superiori alla capacità della Terra di rigenerarsi. La salute funziona come un’orchestra sinfonica, in cui tanti strumenti musicali devono essere accordati fra loro e suonare in modo armonico: l’uomo insieme alla comunità, agli animali, alle piante, a tutto l’ambiente. Ma finora noi l’abbiamo ignorato: ci siamo mostrati poco intelligenti, avidi, arroganti. L’epidemia di Covid-19 ha svelato le nostre fragilità, ci ha costretti a fermarci e a riflettere. Ci ha reso più consapevoli. Adesso non abbiamo più scuse. E ora di passare dall’illusione egoistica di uno sviluppo illimitato, senza freni, a un progresso responsabile, che pensa alle generazioni future. È necessario cambiare rotta, altrimenti corriamo il rischio di estinguerci. Per scongiurare questo pericolo dobbiamo uscire dalla logica del dominio e diventare custodi del pianeta Terra. Smettiamola di sfruttare mari e terra. Piantiamo alberi, ripristiniamo le foreste. Riorganizziamo le risorse alimentari a misura di pianeta. Abituiamoci a mangiare frutta e verdura, invece di importarle dall’altro capo del globo, a chilometro zero, ricicliamo e riduciamo la plastica, facciamo bene la raccolta differenziata. Non buttiamo i farmaci scaduti e le batterie nell’immondizia e non versiamo gli oli esausti nel lavandino. Durante la quarantena, imposta per limitare il contagio del coronavirus, abbiamo capito che molte trasferte a cui eravamo abituati sono del tutto inutili: le riunioni di lavoro di mamma e papà si possono fare anche a distanza. Scienza e tecnologia ci vengono in aiuto per riorganizzare le nostre attività, per esempio puntando sul telelavoro. Lavarsi frequentemente le mani è una buona abitudine da conservare anche dopo l’emergenza del Covid-19; le altre precauzioni, come il distanziamento fisico e l’uso della mascherina, non piacciono a nessuno ma sono misure straordinarie per garantire la sicurezza nostra e degli altri. Il Covid-19 ci ha insegnato che la sanità pubblica si costruisce tutti insieme, in modo solidale. E ricordiamoci sempre che l’ambiente è la nostra casa. Tratto da Andrea Franzoso, Viva la Costituzione, De Agostini

COMPRENSIONE DELLA LETTURA 1. Qual è il significato della frase “Siamo noi uomini i veri responsabili di quanto è accaduto” (riga 1-2)? a. L’epidemia di Covid - 19 è stata determinata da una serie di casualità. b. Non siamo certi dell’origine dell’epidemia di Covid - 19.

c. L’epidemia di Covid - 19 è stata causata da comportamenti scorretti tenuti dagli uomini. d. L’epidemia di Covid - 19 è stata determinata dalla volontà divina.

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48


testo argomentativo 2. Completa la tabella barrando le caselle vero V o falso F. Con il cosiddetto “salto di specie” considerato all’origine della pandemia si intende il passaggio del coronavirus dall’uomo al pipistrello.

V

F

Le condizioni igieniche approssimative sono state uno dei fattori all’origine dell’epidemia di Covid- 19.

V

F

L’uomo con i suoi comportamenti è stato responsabile della diffusione dell’epidemia di Covid-19.

V

F

Le risorse naturali che l’uomo può sfruttare sono più numerose di quelle che in effetti vengono sfruttate.

V

F

Se gli uomini non cambieranno atteggiamento nei confronti del pianeta Terra è concreto il rischio di estinzione.

V

F

3. Secondo l’autrice del testo, le condizioni perfette per facilitare la diffusione del virus sono state (segna le tre risposte corrette): a. la distruzione degli ecosistemi. b. la vita nelle città. c. il contatto con virus e batteri che prima erano lontani dagli uomini. d. l’alterazione degli equilibri biologici. 4. Cosa significa la frase “da Wuhan, megalopoli della Cina orientale, il virus ha preso l’aereo” (riga 10)? a. Il virus si è diffuso negli aeroporti. b. Il virus è stato importato in Cina attraverso i voli internazionali. c. Il virus si è diffuso dalla Cina nel mondo attraverso le persone che viaggiavano. d. Il virus ha provocato la chiusura dei voli internazionali. 5. Secondo l’autrice del testo qual è stata una cosa importante che si è compresa durante la quarantena? a. che molte riunioni di lavoro erano inutili. b. che fare le riunioni di lavoro a distanza è un ottimo modo per renderle più efficienti.

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testo argomentativo c. che la tecnologia ha reso difficile la vita delle persone.

d. che grazie al telelavoro le persone hanno potuto organizzare attività lavorative che prima richiedevano trasferte e spostamenti.

6. Quale delle seguenti parole non è un sinonimo del termine “solidale”? a. concreto b. vicino c. partecipe 7. Cosa significa l’espressione “a chilometro zero” (riga 36)? a. Merce che viene prodotta lontana dal luogo in cui si vive. b. Merce che viene prodotta vicina al luogo in cui si vive. c. Merce che viene prodotta in stagioni diverse da quelle in cui si vive. d. Merce che viene prodotta lungo le autostrade. 8. La similitudine “La salute funziona come un’orchestra sinfonica” (riga 24) indica che: a. è importante l’ascolto della musica per avere una salute migliore. b. l’uomo, gli animali e le piante beneficiano della musica.

c. ogni membro del corpo umano deve star bene, così come ogni strumento di un’orchestra sinfonica deve suonare bene.

d. l’uomo, gli animali e le piante devono vivere in armonia, così come gli strumenti di un’orchestra sinfonica devono suonare bene.

9. Rileggi il periodo “È necessario cambiare rotta, altrimenti corriamo il rischio di estinguerci” (riga 32), poi indica quale fra le seguenti affermazioni è corretta. a. L’uomo deve modificare i suoi comportamenti per correre il rischio di estinguersi. b. Siccome l’uomo sta cambiando i suoi comportamenti, corre il rischio di estinguersi. c. Se l’uomo non cambierà i suoi comportamenti correrà il rischio di estinguersi. d. L’uomo corre il rischio di estinguersi, infatti sta cambiando i suoi comportamenti.

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50


testo argomentativo 10. Con quale verbo potrebbe essere sostituito il termine “scongiurare” (riga 32)? a. evitare

c.

rafforzare

b. favorire

d.

invitare

11. Rileggi il periodo “Da Wuhan, megalopoli della Cina orientale, il virus ha preso l’aereo, e si è diffuso rapidamente in tutto il mondo. I primi casi accertati di Covid-19 in Italia hanno colpito la regione più dinamica e popolata del nostro Paese, con tante industrie, allevamenti intensivi e aria inquinata: la Lombardia” (righe 10-14), poi indica se le seguenti affermazioni sono vere V o false F. Wuhan si trova in una regione a ovest del territorio cinese.

V

F

Wuhan si trova in una regione montuosa dell’area orientale della Cina.

V

F

In Italia i primi casi di covid-19 si sono sviluppati in una zona particolarmente inquinata.

V

F

La Lombardia è una regione italiana piuttosto arretrata dal punto di vista economico, perché vi si trovano allevamenti e aria molto inquinata.

V

F

I primi casi di covid-19 in Italia si sono sviluppati vicino a grandi aeroporti internazionali.

V

F

12. Secondo l’autrice del testo, se l’uomo vuole cambiare rotta nel suo rapporto con l’ambiente, cosa non deve fare? a. Piantare alberi b. Ridurre l’uso della plastica c. Fare la raccolta differenziata d. Incentivare il consumo di frutta e verdura provenienti da altre zone del pianeta. 13. Quali precauzioni non sono considerate “misure straordinarie per garantire la sicurezza nostra e degli altri” (righe 45-46)? a. lavarsi le mani. b. la mascherina. c. il distanziamento fisico. d. tutte le risposte precedenti.

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testo argomentativo 14. Quale può essere un sinonimo dell’aggettivo “inesauribile” (riga 21)? a. rinnovabile b. limitato c. ridotto d. temporaneo 15. Cosa significa il termine “megalopoli” (riga 10)? a. capitale b. città al centro di una regione. c. grande area urbanizzata. d. insieme di almeno tre città unite fra loro da una fitta rete di telecomunicazioni.

QUESITI GRAMMATICALI 1. Qual è il soggetto della frase “dove si vendono pesce e animali selvatici” (riga 8)? a. essi (sottinteso). b. pesce e animali. c. soggetto assente. d. nessuna delle risposte precedenti. 2. Nel periodo “I primi casi accertati di Covid-19 in Italia hanno colpito la regione più dinamica e popolata del nostro Paese” (righe 11-12) è presente. a. una proposizione relativa implicita. b. una proposizione causale esplicita. c. una proposizione comparativa. d. nessuna delle risposte precedenti.

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52


testo argomentativo 3. Indica il tipo di periodo ipotetico che si trova nel periodo “Se avveleniamo l’aria, poi respiriamo veleni” (riga 18). a. primo tipo, realtà. b. secondo tipo, possibilità. c. terzo tipo, irrealtà. d. quarto tipo, eventualità. 4. Qual è la struttura sintattica del periodo “È necessario cambiare rotta, altrimenti corriamo il rischio di estinguerci” (riga 32)? a. Principale, subordinata oggettiva, coordinata alla principale. b. Principale, subordinata soggettiva, coordinata alla principale. c. Principale, subordinata dichiarativa, coordinata alla principale, subordinata dichiarativa. d. Principale, subordinata soggettiva, coordinata alla principale, subordinata dichiarativa. 5. Completa la seguente tabella indicando con una û se le particelle pronominali hanno la funzione logica di “complemento oggetto” o di “complemento di termine”. complemento oggetto

I dati genetici ci indicano che tutto è iniziato con il “salto di specie”. Quanto è accaduto ci ricorda una lezione che fatichiamo a imparare. Siamo costretti a nutrirci di cibi contaminati, che ci faranno ammalare. L’epidemia di Covid-19 ha svelato le nostre fragilità, ci ha costretti a fermarci e a riflettere. Il Covid-19 ci ha insegnato che la sanità pubblica si costruisce tutti insieme, in modo solidale.

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53

complemento di termine


testo argomentativo 6. In quale delle seguenti frasi è presente un complemento predicativo dell’oggetto? a. L’epidemia di Covid-19 ha svelato le nostre fragilità. b. L’epidemia di Covid-19 ci ha costretti a fermarci e a riflettere. c. L’epidemia di Covid-19 ci ha reso più consapevoli. d. Nessuna delle risposte precedenti. 7. Rileggi questo stralcio: “Smettiamola di sfruttare mari e terra. Piantiamo alberi, ripristiniamo le foreste. Riorganizziamo le risorse alimentari a misura di pianeta. Abituiamoci a mangiare frutta e verdura, invece di importarle dall’altro capo del globo, a chilometro zero, ricicliamo e riduciamo la plastica, facciamo bene la raccolta differenziata. Non buttiamo i farmaci scaduti e le batterie nell’immondizia e non versiamo gli oli esausti nel lavandino” (righe 34-38), poi indica qual è il modo verbale usato prevalentemente in queste frasi. a. Indicativo

c) Imperativo

b. Congiuntivo

d) Infinito

8. Dopo aver letto con attenzione questo periodo “Per scongiurare questo pericolo dobbiamo uscire dalla logica del dominio e diventare custodi del pianeta Terra” (righe 32-33), indica qual è la proposizione principale. a. Per scongiurare questo pericolo. b. Dobbiamo c. Dobbiamo uscire dalla logica del dominio. d. Dobbiamo uscire dalla logica del dominio e diventare custodi del pianeta Terra. 9. Leggi con attenzione la definizione del sostantivo “custode” riportata su un vocabolario della lingua italiana, poi rispondi alle domande della tabella: Custode (cu-stò-de) s.m e f. Chi è addetto alla custodia, alla cura, alla sorveglianza di edifici, case, animali, persone: il c. del museo, della scuola; c. di un posteggio, posteggiatore; c. di greggi, pastore; c. dell’ordine, agente di polizia; le Muse … siedon custodi de’ sepolcri (Foscolo). Fig. Difensore geloso e conservatore attento di un patrimonio spirituale o di un bene ideale: c. delle patrie memorie, c. della libertà. Dal lat. custos, -odis. Prima metà sec. XIV.

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54


testo argomentativo sì

no

Il sostantivo ha un significato concreto e uno figurato. Il sostantivo è invariabile. Il sostantivo è di derivazione greca. Il sostantivo è stato usato per la prima volta dal poeta Foscolo. In uno dei suoi significati il sostantivo può assumere il significati di pastore. 10. Indica con una û se le seguenti congiunzioni sono subordinanti S o coordinanti C. Subordinante (S) cioè altrimenti infatti perché come invece quindi se affinché benché

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Coordinante (C)


testo espositivo LE ABITAZIONI VANNO PROGETTATE

In che cosa consiste il progetto di una casa? Nell’edilizia moderna il progetto è l’insieme degli studi, dei calcoli e dei disegni che determinano la forma e le caratteristiche di un edificio. Un tempo questa attività era quasi sempre svolta dai maestri costruttori, che operavano per lo più sulla base delle proprie esperienze personali e della tradizione, senza la necessità di produrre un disegno vero e proprio da 5 proporre ai committenti, cioè a coloro che avevano richiesto la costruzione dell’abitazione. Con il tempo, da una spontanea organizzazione delle costruzioni e degli ambienti, si è passati a una vera e propria pianificazione. Oggi infatti la progettazione è condotta da architetti, ingegneri e geometri, figure professionali specializzate nell’ideazione di edifici e di strutture di dimensioni diverse come stadi, ponti ecc., che richiedono competenze e titoli 10 di studio specifici. La progettazione di un’abitazione, di qualsiasi tipologia si tratti, prevede i disegni necessari per comunicare con il committente e con il costruttore (che può essere una singola impresa o più imprese con funzioni diverse). Tali disegni costituiscono il progetto di massima e il progetto esecutivo. Il progetto di massima, generalmente in scala 1:200, è utile a fornire al committente un’idea 15 complessiva dell’opera, in modo da poter confrontare le sue esigenze con il progettista e avere un’idea dei costi della costruzione. Oggi gli architetti dispongono di sofisticati strumenti software che consentono di presentare simulazioni fotorealistiche degli edifici per valutare con grande anticipo e precisione la forma, il colore e il volume della futura costruzione.

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testo espositivo testo espositivo 20

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Il progetto esecutivo è destinato invece al costruttore e deve contenere tutte le informazioni tecniche e formali (cioè l’aspetto della costruzione in tutte le sue parti), i calcoli strutturali, la disposizione degli impianti ecc., ossia tutti i dati necessari per poter eseguire fedelmente quanto previsto dal progettista. Ogni parte dell’edificio viene progettata con proiezioni ortogonali in pianta, fianchi e prospetti, comprese alcune sezioni, in variabili da 1: 100 a 1:20. Il disegno architettonico e dei particolari strutturali e impiantistico-tecnologici viene accompagnato da una relazione generale che descrive le finalità e i contenuti del progetto e da una parte “estimativa” comprendente il computo metrico, cioè il costo della progettazione, della costruzione e delle opere di urbanizzazione (illuminazione esterna, accessi stradali, aree verdi ecc.). Il progetto esecutivo viene presentato all’ufficio tecnico del comune per ottenere le autorizzazioni necessarie.

Progettare un appartamento Vediamo ora alcune delle attenzioni che occorre prestare nella progettazione di un appartamento. 35 In ogni spazio interno dobbiamo poterci muovere agevolmente e soddisfare tutta una serie di bisogni tra i quali il riposo, il lavoro e il divertimento: ciò significa che nella progettazione degli ambienti bisogna tener conto dei movimenti e delle posizioni che in genere assumiamo nell’abitazione (seduti a tavola, davanti alla TV, in piedi per appendere un abito nell’armadio ecc.). Il progettista deve quindi considerare le dimensioni medie dell’uomo e dello spazio 40 necessario per svolgere ogni funzione e per potersi muovere liberamente. Anche l’esposizione al sole è molto importante: un corretto orientamento delle stanze fa infatti risparmiare sul costo dei combustibili d’inverno e su quello dell’impianto di raffrescamento d’estate. Le abitazioni nel centro cittadino (più costose di quelle in periferia o nei piccoli nuclei urbani 45 per il maggior valore del terreno), hanno mediamente dimensioni minori: è allora importante che lo spazio sia ottimizzato al massimo. Si può per esempio decidere di privilegiare l’area giorno, dove si svolgono più attività e si ricevono altre persone, rispetto alla zona notte: in questo caso lo spazio per un grande soggiorno andrà a discapito delle camere da letto. Oppure si può scegliere di limitare drasticamente lo spazio destinato alla cucina, riducendolo 50 a semplice angolo cottura. Tratto da C. Benedetti, C. Romiti, Technologica, De Agostini

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testo espositivo COMPRENSIONE DELLA LETTURA 1. Cosa è un progetto? a. l’insieme degli studi, dei calcoli, dei disegni che conseguono all’osservazione della forma e delle caratteristiche di un edificio. b. l’insieme degli studi, dei calcoli, dei disegni che determinano la forma e le caratteristiche di un edificio. c. l’insieme degli studi, dei calcoli, dei disegni che sono basati sulla forma e le caratteristiche di un edificio osservato. d. l’insieme degli studi e dei calcoli che determinano la funzionalità di un edificio. 2. Su quali basi lavoravano un tempo i maestri costruttori? a. i maestri costruttori producevano disegni da proporre ai committenti sulla base delle proprie esperienze personali e della tradizione. b. i maestri costruttori non si basavano sulle proprie esperienze personali e sulla tradizione e producevano un disegno vero e proprio da proporre ai committenti, cioè a coloro che avevano richiesto la costruzione dell’abitazione. c. i maestri costruttori pensavano ai disegni da proporre ai committenti ma non li producevano. d. i committenti si basavano sulle proprie esperienze personali e sulla tradizione e poi producevano un disegno vero e proprio da proporre a coloro che avevano richiesto la costruzione dell’abitazione, cioè i maestri costruttori. 3. Rileggi le righe 6-7 poi individua l’affermazione corretta: a. la spontanea organizzazione delle costruzioni e degli ambienti ha seguito a vera e propria pianificazione delle costruzioni e degli ambienti. b. la spontanea organizzazione delle costruzioni e degli ambienti è venuta dopo la vera e propria pianificazione delle costruzioni e degli ambienti. c. la spontanea organizzazione delle costruzioni e degli ambienti ha preceduto la vera e propria pianificazione delle costruzioni e degli ambienti. d. la spontanea organizzazione delle costruzioni e degli ambienti ha impedito la vera e propria pianificazione delle costruzioni e degli ambienti.

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testo espositivo testo espositivo 4. Rileggi le righe 7-8: “Oggi infatti la progettazione è condotta da architetti, ingegneri e geometri…”. Con quale parola si può sostituire “infatti”? a. però

c.

tuttavia

b. piuttosto

d.

invero

5. Rileggi le righe 10-13 “La progettazione di un’abitazione … e il progetto esecutivo.”, poi individua l’affermazione sbagliata: a. La progettazione di un’abitazione, non importa di quale tipologia sia, prevede i disegni necessari per comunicare con il committente e con il costruttore. b. Il progetto di massima e il progetto esecutivo sono i disegni necessari per comunicare con il committente e con il costruttore. c. Il costruttore può essere una singola impresa o più imprese con funzioni diverse. d. La progettazione di un’abitazione, di qualsiasi tipologia si tratti, omette i disegni necessari per comunicare con il committente e con il costruttore. 6. Cosa significa rappresentare un oggetto in scala 1:200? a. Nella rappresentazione dell’oggetto nel disegno, le misure reali dell’oggetto devono essere divise per il fattore 200. b. Nella rappresentazione dell’oggetto nel disegno, le misure reali dell’oggetto devono essere moltiplicate per il fattore 200. c. Le misure reali dell’oggetto sono 200 volte più grandi di quelle rappresentate nel disegno. d. Le misure dell’oggetto rappresentate nel disegno sono 200 volte più grandi di quelle reali. 7. Il progetto di massima: a. è utile perché dà al committente un’idea precisa e dettagliata dell’opera. b. è utile perché dà al committente un’idea di massima dell’opera. c. non è utile perché non dà al committente un’idea dettagliata dell’opera. d. non è utile perché dà al committente un’idea di massima dell’opera.

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testo espositivo 8. Il progetto esecutivo (individua l’affermazione errata): a. è destinato al costruttore e deve contenere tutte le informazioni tecniche e formali, i calcoli strutturali, la disposizione degli impianti. b. è destinato al costruttore e deve contenere tutte le informazioni tecniche e formali, cioè l’aspetto della costruzione in tutte le sue parti, i calcoli strutturali, la disposizione degli impianti, ovvero tutti i dati necessari per poter eseguire fedelmente quanto previsto dal progettista. c. è destinato al costruttore e deve contenere tutte le informazioni tecniche e formali, i calcoli strutturali, la disposizione degli impianti, ossia tutti i dati necessari per poter eseguire in maniera precisissima quanto previsto dal progettista. d. è destinato al costruttore e deve contenere tutte le informazioni tecniche e formali, (cioè l’aspetto della costruzione in alcune sue parti), i calcoli strutturali, la disposizione degli impianti, ossia la maggior parte dei dati necessari per poter eseguire fedelmente quanto previsto dal progettista. 9. Rileggi le righe 26-31 poi completa la tabella segnando se le affermazioni sono vere V o false F : La relazione generale che accompagna il disegno architettonico e dei particolari strutturali e impiantistico-tecnologici descrive le finalità e i contenuti del progetto.

V

F

Il computo metrico è il costo della progettazione, della costruzione e delle opere di urbanizzazione.

V

F

Il progetto esecutivo viene presentato all’ufficio tecnico del comune per concedere le autorizzazioni necessarie.

V

F

Il disegno architettonico e dei particolari strutturali e impiantistico-tecnologici viene preceduto da una relazione generale.

V

F

Le opere di urbanizzazione sono, ad esempio, l’illuminazione esterna, gli accessi stradali, le aree verdi ecc.

V

F

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testo espositivo testo espositivo 10. Per progettare un ambiente interno è necessario: a. tener conto dei movimenti e delle posizioni che in genere assumiamo nell’abitazione. b. chiedere ai committenti quante ore in media trascorrono in casa. c. stimare quanto tempo i committenti staranno davanti alla TV. d. sapere quante persone andranno a abitare nell’appartamento. 11. Studiare l’esposizione al sole, nel progettare un appartamento, è molto importante perché: a. è più piacevole vivere in ambienti illuminati naturalmente. b. si può risparmiare sul costo dei combustibili d’inverno e su quello dell’impianto di raffrescamento d’estate. c. si può risparmiare sul costo dei combustibili d’estate e su quello dell’impianto di raffrescamento d’inverno. d. la luce naturale del sole rende gli appartamenti più belli. 12. Le abitazioni nel centro cittadino (individua l’affermazione ERRATA): a. sono più costose di quelle in periferia o nei piccoli nuclei urbani per il maggior valore del terreno. b. hanno mediamente dimensioni minori di quelle in periferia. c. hanno mediamente dimensioni piccole, quindi è importante che lo spazio sia ottimizzato al massimo. d. sono meno costose di quelle in periferia o nei piccoli nuclei urbani perché hanno mediamente dimensioni minori. 13. “Ottimizzare lo spazio” NON significa: a. privilegiare, ad esempio, la zona giorno, dove si svolgono molte attività. b. rendere gli spazi allegri e piacevoli da abitare. c. scegliere un angolo cottura al posto di una grande cucina. d. realizzare camere da letto piccole a vantaggio di una grande zona giorno.

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testo espositivo 14. “Drasticamente” (riga 49) significa: a. leggermente. b. pensandoci bene. c. in maniera nascosta. d. senza mezze misure. 15. Un angolo cottura è: a. una piccola zona cottura che in genere occupa non più di una singola parete e spesso occupa solo un angolo. b. un piccolo angolo di una grande cucina. c. un angolo di una cucina spaziosa dedicato al forno. d. un angolo di una cucina spaziosa dove vengono posizionati forno a microonde e forno tradizionale.

QUESITI GRAMMATICALI 1. “Nell’edilizia moderna il progetto è l’insieme degli studi, dei calcoli e dei disegni”. Qual è il soggetto di questa frase? a. l’insieme. b. nell’edilizia moderna. c. il progetto. d. è sottinteso. 2. “Un tempo questa attività era quasi sempre svolta dai maestri costruttori, che operavano per lo più sulla base delle proprie esperienze personali e della tradizione”. Il che evidenziato è: a. un pronome relativo. b. una congiunzione. c. un aggettivo. d. un nome.

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testo espositivo testo espositivo 3. “Con il tempo, da una spontanea organizzazione delle costruzioni e degli ambienti, si è passati a una vera e propria pianificazione”. Quanti aggettivi sono presenti in questa frase? a. uno b. due c. tre d. quattro 4. “Oggi infatti la progettazione è condotta da architetti, ingegneri e geometri”. “Da architetti, ingegneri e geometri” che complemento è? a. complemento di termine. b. complemento di causa. c. complemento di causa efficiente. d. complemento d’agente. 5. “La progettazione di un’abitazione, di qualsiasi tipologia si tratti, prevede i disegni necessari per comunicare con il committente e con il costruttore”. “Per comunicare con il committente e con il costruttore” è una subordinata: a. causale implicita. b. causale esplicita. c. finale implicita. d. finale esplicita. 6. Il periodo: “Oggi gli architetti dispongono di sofisticati strumenti software che consentono di presentare simulazioni fotorealistiche degli edifici per valutare con grande anticipo e precisione la forma, il colore e il volume della futura costruzione”. è formato da: a. principale, subordinata relativa esplicita, subordinata oggettiva implicita, subordinata finale implicita. b. principale, subordinata relativa implicita, subordinata soggettiva implicita, subordinata causale esplicita. c. principale, subordinata oggettiva esplicita, subordinata dichiarativa implicita, subordinata finale implicita. d. principale, subordinata oggettiva esplicita, subordinata oggettiva implicita, subordinata causale implicita.

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testo espositivo 7. “Ogni parte dell’edificio viene progettata con proiezioni ortogonali in pianta”. “Con proiezioni ortogonali” è un complemento: a. di unione.

c. di fine.

b. di mezzo

d. di compagnia.

8. “Il progetto esecutivo viene presentato all’ufficio tecnico del comune per ottenere le autorizzazioni necessarie”. “Viene presentato” è un verbo: a. attivo b. passivo c. riflessivo d. nessuna delle risposte precedenti. 9. “Il progettista deve quindi considerare le dimensioni medie dell’uomo e dello spazio necessario per svolgere ogni funzione e per potersi muovere liberamente”. La proposizione “e per potersi muovere liberamente” è: a. una subordinata finale. b. una subordinata causale. c. una coordinata copulativa. d. una coordinata disgiuntiva. 10. “Oppure si può scegliere di limitare drasticamente lo spazio destinato alla cucina, riducendolo a semplice angolo cottura”. “Riducendolo”, in analisi grammaticale, è: a. verbo ridurre al participio passato più articolo determinativo. b. verbo ridurre al gerundio presente più pronome personale. c. verbo ridurre al gerundio passato più articolo determinativo. d. verbo ridurre al participio passato più pronome personale.

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SIMULAZIONE DI PROVA COMPLETA

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testo narrativo UNA GIGANTESCA RUOTA DI BICICLETTA NEL CIELO

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Una delle cose che preferisco fare a Londra è un giro sul London Eye. In una giornata limpida puoi vedere a una distanza di quaranta chilometri in tutte le direzioni, perché ti trovi sulla più grande ruota panoramica che sia mai stata costruita. Sei sigillato in una delle trentadue capsule, insieme agli sconosciuti che erano vicino a te in coda, e quando si chiudono le porte il suono della città rimane chiuso fuori. Incominci a salire. Le capsule sono fatte di vetro e d’acciaio e sono appese al bordo della ruota. Quando la ruota gira, le capsule sfruttano la forza di gravità per restare diritte. Ci vogliono trenta minuti per fare un giro completo. Nel punto più alto del nostro giro, Kat dice che Londra sembra una città giocattolo e che le macchine nelle strade sotto di noi sembrano palline di un abaco che vanno da sinistra a destra, si fermano e ripartono. Io penso che Londra sembra Londra e le macchine sembrano macchine, solo più piccole. La cosa più bella da guardare da lassù è il Tamigi. Puoi vedere come curva e si aggroviglia, mentre quando sei a terra pensi che sia diritto. La seconda cosa più bella da guardare sono i raggi e i tiranti d’acciaio della ruota. Ti trovi sull’unica struttura sospesa di questo tipo del mondo. È progettata come una gigantesca ruota di bicicletta nel cielo, sostenuta da un enorme struttura a forma di A. È interessante anche guardare le capsule da entrambi i lati della tua. Vedi degli sconosciuti che guardano fuori, proprio come stai facendo tu. La capsula che sta sopra diventa più bassa della tua e

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la capsula che sta sotto diventa più alta. Devi chiudere gli occhi perché provi una strana sensazione che ti sale per l’esofago. Sei contento che il movimento sia lento e regolare. E poi la tua capsula arriva a terra e sei triste perché non vuoi che il viaggio finisca. Ti piacerebbe restare lì e fare un altro giro, ma non è permesso. Allora scendi, e ti senti come un astronauta tornato dallo spazio, un po’ più leggero di com’eri prima. Abbiamo portato Salim sulla ruota perché non ci era mai salito prima. Uno sconosciuto si è avvicinato a noi in coda e ci ha offerto un biglietto omaggio. Lo abbiamo accettato e lo abbiamo dato a Salim. Non avremmo dovuto farlo, ma lo abbiamo fatto. Salim è salito da solo alle 11.32 del 24 maggio e sarebbe dovuto scendere alle 12.02 dello stesso giorno. Si è girato e ha salutato me e Kat mentre stava salendo, ma non si riusciva a vedere la sua faccia, soltanto la sua ombra. Lo hanno chiuso dentro con altre venti persone che non conoscevamo. Io e Kat abbiamo seguito con lo sguardo la capsula di Salim durante la sua orbita. Quando è arrivata nel punto più alto abbiamo detto insieme «ORA!» e Kat si è messa a ridere e io pure. È per questo che sapevamo che stavamo seguendo quella giusta. Abbiamo visto le persone riunirsi mentre la capsula scendeva, tutti riuniti a nord-est verso la fotocamera automatica per la foto ricordo. Erano soltanto pezzi scuri di giacche, gambe, vestiti e maniche. Poi la capsula è arrivata a terra. Le porte si sono aperte e i passeggeri sono usciti a gruppi di due o tre. Si sono allontanati in diverse direzioni. Le loro facce erano sorridenti. Le loro strade probabilmente non si sarebbero mai più incrociate. Ma Salim non era in mezzo a loro. Abbiamo aspettato la capsula seguente, e quella dopo. Ma lui non è comparso. Da qualche parte, in qualche modo, nei trenta minuti del giro sulla ruota, nella sua capsula sigillata, è svanito dalla faccia della terra. Ecco come il fatto di avere uno strano cervello, su cui gira un sistema operativo diverso da quello delle altre persone, mi ha aiutato a capire che cosa è successo. Tratto da Siobhan Dowd, Il mistero del London Eye, Uovo nero.

COMPRENSIONE DELLA LETTURA 1. Segna l’affermazione esatta fra le seguenti: a. Dal London Eye puoi vedere, sempre, a una distanza di quaranta chilometri in tutte le direzioni, pur trovandoti sulla più grande ruota panoramica che sia mai stata costruita. b. Dal London Eye puoi vedere, sempre, a una distanza di quaranta chilometri in tutte le direzioni, dal momento che ti trovi sulla più grande ruota panoramica che sia mai stata costruita. c. Dal London Eye puoi vedere, in una giornata limpida, a una distanza di

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testo narrativo quaranta chilometri in tutte le direzioni, pur trovandoti sulla più grande ruota panoramica che sia mai stata costruita. d. Dal London Eye puoi vedere, in una giornata limpida, a una distanza di quaranta chilometri in tutte le direzioni, dal momento che ti trovi sulla più grande ruota panoramica che sia mai stata costruita. 2. Segna l’affermazione esatta fra le seguenti: a. Ciò che il narratore preferisce fare in assoluto quando è a Londra è fare un giro sul London Eye. a. Fra le cose che piace di più fare al narratore quando è a Londra c’è fare un giro sul London Eye. b. Al narratore non piace più fare un giro sul London Eye, da quando è scomparso Salim. c. Al narratore piace abbastanza fare un giro sul London Eye. 3. Quante sono le capsule che compongono la ruota panoramica? a. trentadue b. trenta c. quaranta d. quarantadue 4. Quando sono sul punto più alto del giro: a. Il narratore ha l’impressione che Londra sia una città giocattolo e che le macchine sembrino palline di un abaco. b. Il narratore è d’accordo con Kat, che ha l’impressione che Londra sia una città giocattolo e che le macchine sembrino palline di un abaco. c. Kat pensa che Londra sembri Londra e le macchine sembrino macchine, solo più piccole, ma il narratore non è d’accordo. d. Il narratore pensa che Londra sembri Londra e le macchine sembrino macchine, solo più piccole, mentre Kat afferma che Londra sembri una città giocattolo e che le macchine sembrino palline di un abaco.

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testo narrativo 5. Cos’è un abaco (riga 10)? a. un gioco in scatola. b. un albero che fa frutti tondeggianti. c. uno strumento di calcolo. d. una collana. 6. Segna l’affermazione corretta: a. Il Tamigi, visto da terra, sembra dritto, ma quando lo guardi dall’alto del London Eye ti rendi conto che non lo è. b. Quando guardi il Tamigi dall’alto del London Eye hai la conferma che il Tamigi curva e si aggroviglia, come potevi vedere anche da terra. c. Il Tamigi, visto da terra, è proprio come si vede dall’alto del London Eye. d. Il Tamigi curva e si aggroviglia, ma questo non si vede bene dall’alto del London Eye. 7. Completa la tabella segnando se le affermazioni sono V o F: I raggi e i tiranti d’acciaio della ruota sono la prima cosa più bella da guardare dal London Eye.

V

F

Il London Eye è sostenuto da un’enorme struttura a forma di ruota di bicicletta.

V

F

Quando guardi le capsule da entrambi i lati della tua, vedi degli sconosciuti che chiudono gli occhi perché provano una strana sensazione.

V

F

Quando sei sul London Eye, sei contento che il movimento non sia veloce e irregolare.

V

F

Quando la capsula arriva a terra e scendi, ti senti più leggero.

V

F

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testo narrativo 8. Qual è il motivo per cui il narratore e Kat portano Salim sulla ruota? a. perché Salim lo aveva chiesto. b. perché Salim non ci era mai salito. c. perché Salim si era comportato bene. d. perché volevano far vedere a Salim Londra dall’alto. 9. Qual è il pensiero del narratore riguardo al fatto di aver fatto salire Salim sulla ruota? a. Il narratore e Kat hanno fatto salire Salim ma non avrebbero dovuto farlo. b. Il narratore e Kat avrebbero dovuto intuire che c’era qualcosa di strano. c. Il narratore e Kat non si sarebbero dovuti fidare a farlo salire da solo. d. Il narratore e Kat avrebbero dovuto accompagnarlo. 10. Quante persone c’erano, compreso Salim, nella capsula? a. venti b. diciannove c. ventuno d. il testo non lo dice 11. Il narratore e Kat erano sicuri di aver seguito con lo sguardo la capsula dove era Salim? a. Pensavano di sì, ma poi si sono accorti di aver sbagliato. b. No c. Pensavano di no, poi si sono accorti di aver guardato sempre quella giusta. d. Sì 12. Come erano i passeggeri dopo essere usciti dalla capsula? a. Confusi b. Sicuri c. Sorridenti d. Frettolosi

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testo narrativo 13. Dopo che le porte si sono aperte, qualche passeggero è uscito da solo? a. Sì b. No c. Il narratore non ne è sicuro. d. Il testo non lo dice. 14. Quanto è durato il giro sulla ruota? a. Venti minuti. b. Mezz’ora. c. Un’ora. d. Quindici minuti. 15. Quale emozione pervade il narratore e Kat quando si accorgono che Salim non è nella capsula? a. terrore b. angoscia c. smarrimento d. il testo non lo dice.

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testo argomentativo testo narrativo L’ARTE DI FARE LA COSA GIUSTA

L’etica consiste nello studio e nella pratica del fare la cosa giusta, è il tentativo di rispondere a due domande semplici ma fondamentali della nostra vita: 1. Che cosa dobbiamo fare? 2. Perché lo dobbiamo fare? 5 (…) L’idea centrale dell’etica è semplice: ogni volta che diciamo o facciamo qualcosa, dobbiamo pensare all’effetto che le nostre azioni possono avere sugli altri. Sarebbe sbagliato, però, pensare che l’etica si occupi solo di come dobbiamo comportarci verso il prossimo; anche i nostri diritti e il nostro benessere sono importanti. In realtà l’etica cerca proprio di trovare il giusto equilibrio tra aiutare il prossimo e avere cura di se stessi: prodigarci troppo 10 per gli altri ci può prosciugare, ma pensare troppo a noi stessi è… be’… da egoisti. Come ha scritto John Donne, il poeta, «Nessun uomo [o donna] è un’isola». Abbiamo bisogno gli uni degli altri non solo per la sopravvivenza, ma per dare il meglio di noi stessi. Quasi tutti i gruppi organizzati di persone hanno un codice etico, una lista di regole e principi che costituiscono le linee guida per un comportamento adeguato all’interno del gruppo. 15 I medici, gli avvocati, gli insegnanti e i giornalisti sono solo alcuni dei professionisti che si sono dati un codice deontologico , che indica che cosa si deve e che cosa non si deve fare e perché. Anzi, se dai un’occhiata ai vari codici deontologici che ci sono in giro, vedrai che sono tutti molto simili: «Di’ la verità», «Mantieni le promesse», «Non rivelare i segreti» sono indicazioni comuni a tutte le professioni.

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testo argomentativo narrativo 20

Ciò nonostante, a giudicare dalle notizie dei giornali, ma anche dalle nostre esperienze quotidiane, potrebbe sembrare che le regole e i principi dell’etica tradizionale non stiano funzionando molto bene, troppa gente sembra vivere secondo quest’altro codice: 1. Mantieni le promesse, a meno che non ti capiti qualcosa di meglio. 2. Di’ sempre la verità, a meno che una bugia non risulti più opportuna. 25 3. Non fare del male a nessuno, tranne quando è necessario per ottenere quello che ti serve. 4. Scegli la strada più semplice. 5. Tieni i dubbi per te e non alzare polveroni. 6. Sfoga la tua rabbia ogni volta che ti va. 30 7. Non chiedere scusa, non mostrare comprensione, non essere indulgente, perché sono tutti segni di debolezza. 8. Non rivelare mai un segreto, a meno che tu non abbia da guadagnarci qualcosa. 9. Usa i tuoi soldi o le tue conoscenze per fare strada nella vita o per evitare una punizione. 10. In qualsiasi situazione domandati: 35 «Qual è il comportamento dal quale trarrei maggiori benefici?». Pochi di noi vivrebbero bene e a lungo, se tutti seguissero questo codice di comportamento. Immagina se i bulli scuola potessero fare quello che vogliono, tutti vivrebbero nella paura della loro violenza; se i tuoi genitori ti dicessero bugie ogni volta che ne hanno voglia, non potresti più avere fiducia in loro né credere a quello che dicono; se i tuoi insegnanti ti dessero 40 i voti in base ai regali che ricevono, invece che per i tuoi risultati scolastici, qualcuno, imbrogliando, potrebbe sembrare più bravo di te. Nell’immediato, alcuni possono trarre beneficio dal prendere scorciatoie per evitare dilemmi etici, ma alla lunga ci perdiamo tutti. Vivere rispettando le regole dell’etica non è solo la cosa giusta da fare, ma è anche l’unica maniera per vivere bene. (…) 45 Ogni giorno ci troviamo di fronte a delle decisioni e non è sempre facile sapere cosa fare. Gli amici ti consiglieranno di comportarti in una certa maniera, ma magari i tuoi genitori o i tuoi insegnanti ti diranno di fare diversamente; e tu ti trovi incastrato nel mezzo. Parlano tutti per il tuo bene, ma come farai a decidere cos’è giusto? È chiaro che è impossibile memorizzare una lista di risposte giuste per ogni possibile questione che ti potrebbe capitare: la lista 50 di possibili dilemmi è infinita, come infinita è anche la lista delle possibili risposte. Poiché non possiamo avere tutte le risposte giuste già programmate in testa, la cosa migliore, per prepararsi alle decisioni difficili, è conoscere una serie di principi etici. I principi etici sono linee guida per fare la cosa giusta. Siccome si tratta di principi che stanno alla base di come dovremmo vivere le nostre vite, io li chiamo “principi per la vita”. Eccoli: 55 1. Non fare del male a nessuno. 2. Lascia il mondo un po’ meglio di come l’hai trovato. 3. Rispetta il prossimo. 4. Sii giusto. 5. Sii amorevole. 60 Ti sembra di averli già sentiti? Probabilmente li hai imparati dai tuoi genitori e dai tuoi insegnanti

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testo argomentativo testo narrativo

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molto tempo fa. Se sei praticante di qualche religione, li senti ricordare alle funzioni; se fai parte di un’associazione di volontariato, li senti ripetere spesso. I cinque principi per la vita sono molto semplici e li conosci già. Nonostante questo, è facile dimenticarsi di come siano importanti in tutto quello che facciamo; siamo continuamente tentati di ignorarli e di dare importanza a cose che alla fine non ne hanno molta. Ma perché è così difficile mettere in pratica questi principi? Troppo spesso lasciamo che la paura, la rabbia o altre emozioni negative ci portino fuori strada e a volte, poi, è difficile tornare indietro. Per esempio: quante volte hai davvero in mente il principio “Non fare del male a nessuno”, quando interagisci con chi ti sta intorno? Se un compagno di classe ti insulta, non sei tentato di insultarlo anche tu e pensare: «Così impara»? È comprensibile che ogni tanto lasciamo che siano le nostre emozioni a guidare il nostro comportamento, ma sarebbe sbagliato se fossero sempre le emozioni a comandare. È molto più utile, per decidere bene, contare sulla nostra capacità di pensare in maniera razionale: ecco che entrano in gioco i cinque principi. B. Weinstein, E se nessuno mi becca?, Il Castoro

COMPRENSIONE DELLA LETTURA 1. Cosa significa il termine “dilemma” (riga 50)? a. Strada b. Discussione c. Problema d. Principio 2. Come si può fare a sapere cosa è giusto e cosa è sbagliato (righe 47-53)? a. Bisogna memorizzare una lista di risposte giuste per ogni possibile questione che potrebbe capitare. b. Bisogna chiedere consiglio a persone di fiducia. c. Bisogna decidere di volta in volta in base alla propria opinione. d. Bisogna conoscere alcuni principi etici.

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testo argomentativo narrativo 3. Secondo l’autore del testo perché è facile dimenticarsi di come siano importanti i principi etici (righe 63-68)? a. Perché sono molto semplici e li conosciamo fin da piccoli. b. Perché li consideriamo poco importanti. c. Perché gli insegnanti e i genitori ce li hanno insegnati. d. Perché talvolta ci lasciamo trasportare da emozioni che ci portano fuori strada. 4. Quale fra i seguenti verbi non è sinonimo di “prodigarsi” (riga 9)? a. Non risparmiarsi b. Soffrire c. Profondersi d. Donarsi 5. Completa la tabella barrando le caselle vero V o falso F. I principi dell’etica si basano sullo scegliere qual è la cosa giusta da fare per noi e per gli altri.

V

F

I principi dell’etica si basano sempre sul fare ciò che è più conveniente per noi.

V

F

I principi dell’etica si basano sul non fare mai ciò che è più conveniente per noi.

V

F

I principi dell’etica si basano sul fare ciò che è più giusto per noi ma non per gli altri.

V

F

I principi dell’etica si basano sul fare ciò che è più giusto per gli altri ma non per noi.

V

F

6. Cosa significa la frase «Nessun uomo [o donna] è un’isola» (riga 11)? a. Abbiamo bisogno degli altri per sopravvivere in situazioni difficili. b. Nessun uomo può vivere da solo su un’isola. c. Senza l’aiuto degli altri nessun uomo può realizzare se stesso. d. Ci sono circostanze in cui è meglio avere degli amici piuttosto che stare da soli.

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testo argomentativo testo narrativo 7. Cosa significa l’espressione “non alzare polveroni” (riga 28)? a. Non sporcare. b. Non creare problemi. c. Non disturbare. d. Non mentire. 8. Completa la tabella dopo aver riletto il brano “I medici, gli avvocati, gli insegnanti e i giornalisti sono solo alcuni dei professionisti che si sono dati un codice deontologico, che indica che cosa si deve e che cosa non si deve fare e perché. Anzi, se dai un’occhiata ai vari codici deontologici che ci sono in giro, vedrai che sono tutti molto simili: «Di’ la verità», «Mantieni le promesse», «Non rivelare i segreti» sono indicazioni comuni a tutte le professioni” (righe 15-19). Solo i medici, gli avvocati, gli insegnanti e i giornalisti sono professioni che seguono un’etica.

V

F

I medici, gli avvocati, gli insegnanti e i giornalisti sono alcune delle professioni che seguono un codice etico.

V

F

I codici etici delle diverse professioni sono diversi in base alle caratteristiche di quella professione.

V

F

Non ci sono sostanziali differenze fra i codici etici delle diverse professioni.

V

F

I codici etici delle diverse professioni indicano di cosa deve occuparsi ogni professione.

V

F

9. Cosa sostiene l’autore del testo alle righe 72-75? a. Le emozioni sono la guida fondamentale del nostro comportamento. b. Bisogna dare alle emozioni lo spazio di determinare il nostro comportamento. c. Talvolta il nostro comportamento dipende dalle emozioni, ma ciò non dovrebbe accadere sempre. d. È giusto evitare che le emozioni guidino il nostro comportamento.

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testo argomentativo narrativo 10. Perché se vivessimo senza seguire alcun codice etico poche persone vivrebbero bene e a lungo? (righe 43-44) a. Perchè alcuni trovano beneficio dall’individuare scorciatoie rispetto alle questioni etiche b. Perché i codici etici sono limitazioni della libertà personale. c. Perché sarebbe un vantaggio per i bulli. d. Perché solo i prepotenti e i più forti si avvantaggerebbero della situazione. 11. Qual è la tesi portata avanti dall’autore del brano? a. Seguire delle norme etiche è essenziale per vivere bene con gli altri e per stare bene con se stessi. b. Seguire delle norme etiche significa mettere gli interessi degli altri al primo posto. c. Seguire delle norme etiche significa limitare la propria libertà. d. Seguire delle norme etiche significa seguire dieci semplici principi. 12. Fra le seguenti affermazioni indica quella corretta. a. Le persone che praticano una religione seguono sempre i principi etici fondamentali. b. I principi etici fondamentali sono noti, ma spesso le persone tendono a scordarseli. c. Solo chi fa volontariato può conoscere i principi etici più importanti da seguire. d. I principi etici più importanti sono insegnati da tutti i genitori e dagli insegnanti.

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testo argomentativo testo narrativo 13.

Fra le seguenti affermazioni indica quella corretta.

a. Nonostante i principi etici siano importanti, tuttavia molte persone nella vita quotidiana seguono norme contrarie. b. Sui giornali vengono spesso riportate notizie di persone che non seguono principi etici nella vita quotidiana. c. I principi etici non sono seguiti dalla maggior parte delle persone nella vita quotidiana perché non sono conosciuti. d. La maggior parte delle persone segue i principi etici fondamentali perché li ha imparati in famiglia e dagli insegnanti. 14. Una persona “indulgente” (riga 30) è una persona che: a. chiede scusa b. perdona c. si arrabbia spesso d. si indigna 15. Con quale parola può essere sostituito il termine “funzione” (riga 61)? a. Incontro b. Bibbia c. Cerimonia d. Nessuno dei precedenti.

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testo argomentativo narrativo QUESITI GRAMMATICALI 1. In quale ordine sono disposti i verbi, in base al modo, nel periodo “Sarebbe giusto, infine, pensare che ognuno possa dare il suo contributo per migliorare la società in cui viviamo tutti? a. Congiuntivo, infinito, congiuntivo, indicativo, infinito. b. Condizionale, participio, infinito, congiuntivo, infinito, indicativo. c. Indicativo, infinito, congiuntivo, congiuntivo, infinito. d. Condizionale, infinito, congiuntivo, infinito, infinito, indicativo. 2. Nel periodo “È evidente che è giusto cercare di aiutare gli altri la proposizione sottolineata è: a. soggettiva b. oggettiva c. dichiarativa d. interrogativa indiretta. 3. “Quando non dico la verità, tutti se ne accorgono perché divento subito rosso”. Relativamente al periodo sopra riportato, completa la tabella segnando se le affermazioni sono V o F. “Quando non dico la verità” è una subordinata temporale esplicita di secondo grado.

V

F

“tutti se ne accorgono” è la principale.

V

F

“verità” è una parola piana.

V

F

“perché divento subito rosso” è una subordinata finale implicita di primo grado.

V

F

“rosso” è un attributo.

V

F

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testo argomentativo testo narrativo 4. Completa la tabella indicando se la proposizione sottolineata è oggettiva, soggettiva o nessuna delle due: Oggettiva

Soggettiva

Nessuna delle due

I suoi genitori gli hanno detto di tornare presto. Ti abbiamo chiesto cosa hai fatto e dove sei stato. È difficile studiare una nuova lingua, ma è anche emozionante. Mi piace molto leggere. Mi sembra di averti già risposto 5. Nel periodo “Una delle cose che amo di più fare è uscire con le mie amiche il sabato pomeriggio” quale valore ha il termine evidenziato “che”? a. congiunzione b. pronome relativo c. aggettivo interrogativo d. pronome interrogativo 6. Quanti predicati nominali sono presenti nel periodo “Ma perché è così difficile mettersi nei panni degli altri? Troppo spesso permettiamo che egoismo, paura e invidia ci trascinino e poi non riusciamo più a essere padroni di noi stessi”? a. Uno b. Due c. Tre d. Nessuno

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testo argomentativo narrativo 7. Completa la tabella indicando se le parole sottolineate in analisi grammaticale sono “preposizioni improprie” o “avverbi” Preposizione impropria

Avverbio

Ho camminato lungo il corso del fiume per tutto il pomeriggio. Siediti dietro, per favore. Mangiare troppo e male nuoce alla salute. Abbiamo sistemato la nuova televisione davanti al divano. Vieni vicino e parla più forte. 8. “La cosa più bella da fare d’estate è il non avere niente da fare”. In questa frase è presente solo un’affermazione corretta: a. Un aggettivo qualificativo di grado comparativo di maggioranza. b. Un verbo coniugato al gerundio. c. Un verbo coniugato al participio. d. Un aggettivo qualificativo di grado superlativo relativo. 9. “La penna che è sul mio banco è rotta, quindi ho chiesto in prestito quella che è sul banco del mio compagno”. Dei due “che” presenti: a. Sia il primo sia il secondo sono congiunzioni. b. Sia il primo sia il secondo sono pronomi relativi. c. Il primo è una congiunzione e il secondo è un pronome relativo. d. Il primo è un pronome relativo e il secondo è una congiunzione. 10. “Una signora è venuta a sedere vicino a noi e ci ha chiesto un’informazione”. Segna l’unica affermazione corretta: a. In questo periodo è presente un verbo passivo. b. “ci” è un complemento oggetto. c. “ci” è un pronome personale con funzione di soggetto. d. In questo periodo è presente un complemento di termine

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COMPITI DI REALTÀ


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compito testo narrativo di realtà 1. SULLE ORME DELLA STORIA

Obiettivo: produrre dei pannelli che illustrino le tracce della Storia presenti sul proprio territorio, con particolare attenzione al periodo della Prima Guerra Mondiale. Tempi di realizzazione: 10 ore Modalità di svolgimento: incontro con esperto, uscita didattica sul territorio, lavoro in aula di informatica, lavoro a casa. Fasi di lavoro 1. In classe gli alunni incontreranno un esperto del territorio (l’insegnante potrà coinvolgere gli operatori della biblioteca comunale o dell’Archivio Storico della città; in alternativa l’incontro sarà condotto dall’insegnante di arte). L’esperto mostrerà agli studenti le diverse tracce che la Prima Guerra Mondiale ha lasciato sul territorio in cui si trova la scuola. In alcune zone ci saranno musei, edifici, percorsi didattici, in altre sacrari, monumenti, lapidi o anche semplicemente nomi di vie e piazze. Si rifletterà quindi anche sulla toponomastica e sulle caratteristiche dei monumenti e si presenterà agli studenti il percorso che affronteranno durante l’uscita didattica. 2.

Durante l’uscita didattica gli alunni visiteranno le tracce della Prima Guerra Mondiale presenti sul loro territorio e le riprodurranno in fotografia e in disegni. Sarà possibile prevedere, in base alla tipologia dei monumenti e alla loro dislocazione, qualche ora nella

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testo narrativo compito di realtà quale gli alunni potranno riprodurre tali strutture con disegni dal vivo. 3.

In classe ogni gruppo realizzerà il proprio pannello illustrativo, avendo cura che in esso siano presenti: ü la descrizione dell’opera anche dal punto di vista tecnico (materiale, forma…) ü il disegno o la riproduzione fotografica. ü la spiegazione storica degli eventi che hanno determinato tale opera (battaglie a cui sono intestate alcune strade, luoghi in cui sono caduti i soldati ricordati nelle lapidi…) ü un qr-code che contenga un audio registrato dagli studenti con la spiegazione delle tracce storiche scelte. All’interno di ogni gruppo gli studenti si organizzeranno in modo da completare il lavoro a casa individualmente

4.

Ogni gruppo presenterà alla classe il proprio lavoro. Sarà possibile confrontare così diversi pannelli illustrativi degli stessi luoghi.

Uno spunto in più Gli alunni potrebbero poi contattare il sindaco del proprio comune per proporre di installare i pannelli nei luoghi indicati, in modo da custodire e tramandare la memoria delle tracce di Storia presenti sul territorio.

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compito testo narrativo di realtà 2. BIBLIOTECA IN ARRIVO!

Obiettivo: Allestire la biblioteca della scuola Tempi di realizzazione: 15 ore Modalità di svolgimento: incontro con esperto, lavori di gruppo, scrittura collettiva. Fasi di lavoro 1. La classe incontra un operatore della biblioteca comunale (in alternativa un docente di lettere) che illustra il funzionamento di una biblioteca e le regole per una catalogazione efficace. 2.

La classe viene suddivisa in quattro gruppi: - catalogatori - illustratori - pubblicitari - grafici. Ogni gruppo può poi essere strutturato in sottogruppi.

3.

I compiti dei singoli gruppi sono i seguenti: Pubblicitari: realizzare depliant, manifesti e locandine per illustrare l’iniziativa e per chiedere alle persone di contribuire donando alcuni libri da ragazzi alla scuola, scrivere il regolamento della biblioteca da distribuire alle classi.

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testo narrativo compito di realtà Illustratori: realizzare decorazioni per lo spazio in cui sarà allestita la biblioteca, individuare citazioni e aforismi sulla lettura da riprodurre su segnalibri da donare agli studenti che frequenteranno la biblioteca. Grafici: realizzare il logo che rappresenti la biblioteca della scuola, rappresentarlo sulle pareti della stanza o dello spazio che viene utilizzato catalogatori: predisporre un elenco di libri da richiedere in regalo alle famiglie, curare la redazione del catalogo cartaceo e digitale. Il lavoro dei gruppi si svolgerà prevalentemente in classe, ma potrà anche essere portato avanti dai ragazzi nel pomeriggio. Catalogatori: predisporre un elenco di libri da richiedere in regalo alle famiglie, curare la redazione del catalogo cartaceo e digitale. Il lavoro dei gruppi si svolgerà prevalentemente in classe, ma potrà anche essere portato avanti dai ragazzi nel pomeriggio. 4.

Non appena saranno arrivati a scuola diversi libri, gli studenti, in piccolo gruppo, provvederanno all’allestimento della biblioteca e, con il supporto degli insegnanti, ne organizzeranno il funzionamento.

Uno spunto in più Gli alunni potrebbero realizzare un modello di tessera di iscrizione alla biblioteca, da fotocopiare e da distribuire agli studenti delle altre classi. Sulla tessera può essere riprodotto il logo della biblioteca scolastica.

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TERNA D’ESAME

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testo ternanarrativo d’esame Prima traccia: Stesura di un testo narrativo e/o descrittivo.

Gustave Courbet, Le vagliatrici di grano

Osserva il dipinto qui riprodotto: si tratta di un quadro di Gustave Courbet, intitolato Le vagliatrici di grano, realizzato nel 1854 e oggi esposto a Nantes, al Musée des Beaux-Arts. Nei quadri di questo artista assumono grande importanza soggetti prima considerati marginali. Le persone semplici, operai e contadini, assumono dignità nella loro concreta realtà quotidiana. Per lo svolgimento di questa traccia: ü fai prima una descrizione oggettiva del quadro; ü poi, scrivi un testo narrativo in prima persona nel quale uno dei tre protagonisti del dipinto parla della sua vita nella Francia del 1800.

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testo narrativo terna d’esame Seconda traccia: Stesura di un testo argomentativo Leggi attentamente il seguente brano che risponde alla domanda su quali siano i pro e i contro nello svolgere i compiti a casa. Parlare di compiti per casa riapre un’antica diatriba che ancora resta aperta. La scuola, ormai, è stata letteralmente investita da una serie di leggi e dai nuovi processi digitali. Per questo, molti si chiedono se i compiti per casa debbano seguire i vecchi metodi o se anche questi debbano essere rivisti per risultare ‘al passo con i tempi’. L’unica cosa che sembra certa è che sia un tema particolarmente spinoso e che riguardi milioni di italiani: docenti, alunni e genitori. Il problema non è tanto capire se debbano essere assegnati o meno, ma il fatto che bisogna focalizzare l’attenzione su compiti per casa che destino interesse e che stimolino l’apprendimento. A volte il ragazzo che affronta il compito assegnato crede che lo stesso sia banale e poco significativo. Molti sono gli aspetti dibattuti a riguardo. Per questo, abbiamo deciso di sintetizzarli, anche dopo una nostra indagine diretta, realizzata tra professori. Ecco quindi la nostra ricerca sui compiti a casa. Compiti a casa pro e contro. Ecco i pro: 1.

Offrono una continuità didattica che non può essere scissa. Gli studenti, tornando a casa, dovranno imparare i concetti base e avranno poi la scelta, in base ai loro interessi, di approfondire determinate materie.

2.

Gli studenti hanno bisogno di metabolizzare un argomento. Inoltre, lo studio in casa e da soli li porta ad essere autonomi, elemento fondamentale in ambito lavorativo (il problem solving).

3.

I compiti per casa vengono assegnati non solo per esercitarsi, ma anche per porsi nuovi interrogativi, andando oltre a ciò che imparano. Quindi, stimolano la curiosità e portano alla conoscenza di nuove cose.

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testo ternanarrativo d’esame Compiti a casa pro e contro. Ecco i contro: 1.

Gli studenti svolgendo a casa i compiti spesso hanno la tendenza ad imparare a memoria, senza capire nulla. Si tratta di un’arte robotica fine a se stessa. Inoltre le nozioni apprese verranno in breve tempo dimenticate. Studiare in latino significa anche amare e lo studio deve essere un atto d’amore in cui si percepisce sempre quella necessità di apprendere. Non deve essere percepito come un ordine.

2.

Non bisogna studiare molte cose e male, ma poche e molto bene. Questo servirà anche nella realtà lavorativa: essere molto specializzati in un settore potrebbe risultare la chiave vincente.

3.

Non tutti gli studenti si trovano sullo stesso livello. Per alcuni i compiti per casa risultano più difficili, per altri, invece, banali. Inoltre, bisogna considerare il supporto della famiglia: ovvero non tutti possono essere seguiti. Quindi, la soluzione auspicabile sarebbe uno studio più personalizzato possibile o comunque fornire un valido metodo di studio. Non soltanto assegnare i compiti da fare a casa.

4.

Fare i compiti a casa, soprattutto se sono tanti al giorno, significa precludersi tutte quelle attività (sport, arte e musica) che contribuiscono a formare la personalità dello studente. Non si vogliono studenti chiusi in casa tutto il giorno senza avere la possibilità di vedere ciò che c’è fuori. Contenuto tratto e riadattato da https://www.voglioinsegnare.it

Scrivi un testo argomentativo nel quale esprimi la tua idea su questo argomento, supportata da ragionamenti a sostegno della tua tesi. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................................

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testo narrativo terna d’esame Terza traccia: Comprensione e sintesi di un testo. Leggi attentamente il seguente testo poetico, poi svolgi le attività indicate. Pioggia Cantava al buio d’aia in aia il gallo. E gracidò nel bosco la cornacchia: il sole si mostrava a finestrelle. Il sol dorò la nebbia della macchia, poi si nascose; e piovve a catinelle. Poi tra il cantare delle raganelle guizzò sui campi un raggio lungo e giallo. Stupìano i rondinotti dell’estate di quel sottile scendere di spille: era un brusìo con languide sorsate e chiazze larghe e picchi a mille a mille; poi singhiozzi, e gocciar rado di stille: di stille d’oro in coppe di cristallo. Giovanni Pascoli, Myricae, 1891-1903

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testo ternanarrativo d’esame SINTESI E RIFORMULAZIONE 1. Fai la parafrasi della poesia. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................................

COMPRENSIONE 2. Assegna un titolo ai seguenti versi: versi

titolo

vv. 1-2 vv. 3-7 vv. 8-9 vv. 10-11 vv. 12-13 3. Nel testo è presente una onomatopea: individuala. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. 4. Quale figura retorica, che ha come soggetto il sole, è presente ai versi 3-5? .............................................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................................

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testo narrativo terna d’esame 5. A cosa vengono paragonate le gocce che cadono nelle pozzanghere ai versi 12-13? .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. 6. Specifica la misura dei versi della poesia. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. 7. C’è uno schema delle rime? .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................................

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