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I.5.2 La Ducea dei Nelson

All’ingresso al Castello dal giardino, contenente piante tutte diverse fra cui alcune anche rare, sono posti due leoni accucciati di buona fattura 22 .

Fig. 10: Veduta del cortile interno al castello, contenente la croce celtica

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I.5.2 La Ducea dei Nelson

La storia dei Nelson si intreccia con quella del castello a partire dal 24 giugno 1799, anno in cui l’ammiraglio Horatio Nelson sconfisse le truppe partenopee consentendo al re Ferdinando III di Borbone di estendere il suo regno. Come ricompensa l’ammiraglio si scelse la Terra di Bronte 23 , alleviando il re che si sarebbe così liberato di quel popolo tanto rivoltoso, scegliendo a dimora per la sua famiglia proprio il territorio dell’abbazia, senza però riuscirvi mai a trasferirvisi in quanto caduto, prima che gliene fosse possibile, nella battaglia di Trafalgar.

22 I leoni di marmo a guardia della porta che immette nel giardino inglese, portano gli stemmi degli Hood-Bridport (un uccello marino con le zampe appoggiate ad una gomena ed un'ancora) e dei Parravicini (il cigno), casato questo cui appartiene la moglie dell'ultimo Duca Alexander.

23 Al sovrano, oltre che in segno di gratitudine per la vittoria nella battaglia del Nilo, interessava ricompensare Horatio Nelson per ingraziarsi la corona britannica.

Da quel momento in poi i Nelson mantennero indisturbati il possesso del castello e dell’intero feudo avvicendandovi le proprie strategie politiche in un’eterna lotta con il popolo sempre in rivolta. Nemmeno gli anni dei conflitti mondiali riuscirono a incrinarne l’egemonia, così forte da resistere persino al Fascismo.

L’ultimo duca ad esercitare il diritto di proprietà sul castro fu Alexander Nelson Hood Visconte di Bridport, che il 4 settembre 1981 vendette il complesso architettonico e l’annesso parco.

I.6 Il Castello di Maletto

Il Castello di Maletto sorse nel 1293 per volere di Manfredi Malecta, figlio di quel Federico Malecta noto non soltanto perché nipote del re Manfredi, ma anche perché Vicario regio in Sicilia dal 1258 al 1261, anno del suo assassinio. Il territorio di Maletto era stato portato in dote a Manfredi dalla moglie Giacoma di Bonifacio nel 1255 24 , tramutando così l’allora Feudo Bonifacio in Maletto. La necessità di fortificare il luogo fu determinata dalle crescenti mire sulla limitrofa Randazzo, cittadina ubicata in posizione strategica per il dominio della via di comunicazione tra Palermo e Messina, oltre che dal raffinato gusto architettonico e pertanto sempre più gettonata fra re aragonesi come luogo di residenza estiva. Gli studiosi concordano nel supporre la preesistenza in loco almeno di una torre, ipotesi che anche se non trova conferma nelle documentazioni storiche, fatta eccezione per alcuni racconti di viaggiatori, potrebbe comunque essere valida considerando la posizione favorevole della rocca, che non a caso era denominata la “Rocca del Fano” 25 .

Il castello non assunse mai un’importanza superiore a quella di sorveglianza e difesa, anche come regale abitazione ebbe breve fortuna, a causa del terremoto del 1693 che, seppur non distrusse più delle parti alte delle mura del castello,

24 Cfr. Appendice B_ La genealogia dei feudatari del Castello

25 Nel Medioevo il termine "fano", luogo di sorveglianza. di origine araba, significava una luce emanata da un

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