Il cane sportivo è un atleta vero e proprio, che riesce a dare il meglio di sé con il giusto allenamento e una corretta alimentazione.
Prendersi cura ogni giorno del suo apparato locomotorio è fondamentale, perché da questo dipendono la capacità di sostenere allenamenti intensi e costanti, il livello delle prestazioni atletiche, e la rapidità del recupero post-gara.
Articolazioni e muscoli:
elementi chiave per il benessere del cane sportivo
Le articolazioni collegano tra loro le ossa e coordinano il movimento, mentre i muscoli sono il vero “motore” che spinge il corpo del cane. Per questo, la salute di queste strutture è fondamentale per il benessere dei cani atleti e per la qualità delle loro performance sportive.
Articolazioni
Il cane possiede più di 300 articolazioni, ciascuna con caratteristiche e funzionalità specifiche. Ogni articolazione è un sistema complesso costituito da vari tessuti che, funzionando in armonia, garantiscono il corretto movimento. Quando un elemento è danneggiato, questo equilibrio si rompe e possono insorgere problemi articolari come l’artrosi (o osteoartrite).
Spalla
Gomito
Anca
Ginocchio
Articolazioni intervertebrali
Carpo Mano
Garretto Piede
Le articolazioni immobili, come quelle del cranio, uniscono le ossa impedendone il movimento. Le articolazioni semimobili, come quelle della colonna vertebrale, permettono movimenti limitati grazie ai dischi fibrocartilaginei. Le articolazioni mobili, numerose e cruciali per le attività sportive, permettono movimenti ampi e in diverse direzioni. Sono presenti negli arti anteriori (spalla, gomito, carpo e mano) e posteriori (anca, ginocchio, garretto e piede), e sono le più esposte ai rischi legati allo sport.
Capsula articolare Muscoli e legamenti
Liquido Sinoviale
Cartilagine
I principali elementi di un’articolazione mobile sono:
• Cartilagine: strato elastico che riveste i capi ossei, permettendo loro di scorrere senza attrito. Funge da cuscinetto ammortizzatore.
• Capsula articolare: membrana fibrosa che delimita l’articolazione e racchiude i capi ossei.
• Membrana sinoviale: tessuto riccamente innervato e vascolarizzato che riveste internamente la capsula articolare e produce il liquido sinoviale, un fluido viscoso che nutre e lubrifica l’articolazione.
• Apparato teno-legamentoso: complessa struttura composta da tendini e legamenti. Insieme ai muscoli (trattati nel prossimo paragrafo) garantisce stabilità all’articolazione. Va protetta e rinforzata, soprattutto durante la crescita e nei cani che praticano attività sportiva.
Condrodegenerazione
Muscoli
I muscoli sono più del doppio delle articolazioni e contribuiscono a circa la metà del peso corporeo del cane. I muscoli sono un insieme di fibre che convertono l’energia chimica in energia meccanica, ovvero sfruttano glucosio e acidi grassi per contrarsi e dunque far muovere lo scheletro. Nei vari muscoli troviamo quantità e tipologie diverse di fibre, che lavorano di più o di meno a seconda del tipo di sforzo richiesto:
• le fibre “bianche” si contraggono rapidamente e con notevole intensità: sono quelle che determinano la velocità e la potenza;
• le fibre “rosse” si contraggono più lentamente e per tempi più prolungati: sono quelle che determinano la resistenza.
FIBRE BIANCHE velocità, potenza
FIBRE ROSSE resistenza
Tuttavia, il lavoro del muscolo genera anche calore e acido lattico, che accumulandosi possono portare ad una condizione di affaticamento.
I rischi articolari e metabolici del cane sportivo
Usura articolare
Un cane sportivo utilizza le articolazioni molto più intensamente rispetto a un cane sedentario, sottoponendole a sollecitazioni prolungate e movimenti non sempre naturali, come salti e bruschi cambi di direzione. Il pericolo numero uno è dunque l’usura precoce delle articolazioni, che può sfociare in problemi seri come l’artrosi, compromettendo l’impegno agonistico del nostro atleta a 4 zampe e predisponendolo a future invalidità. È quindi essenziale sostenere le loro articolazioni con il giusto supporto energetico e metabolico, per favorirne la corretta funzione durante l’attività e permettere un recupero rapido e completo nelle fasi di riposo.
Infortuni e traumi
Oltre all’usura articolare, il cane dedito a sport può andare incontro a infortuni e traumi acuti durante gare/allenamenti (es. fratture, lussazioni, tendiniti). Anche i terreni impervi su cui vengono svolte alcune discipline e certi attrezzi (palizzate, passerelle) possono aumentare la probabilità di infortuni. Sono particolarmente a rischio gli arti anteriori, su cui grava il 60% del peso corporeo. Motivo per cui, in fase di atterraggio, le articolazioni anteriori di un cane subiscono un carico 4-5 volte superiore al suo peso. Tant’è che nel cane sportivo è la spalla la principale sede d’infortunio.
Al secondo posto troviamo la colonna vertebrale, soprattutto a livello cervicale e lombare, dove il sostegno è garantito dalla sola muscolatura.
Anche le articolazioni del carpo e del ginocchio sono spesso coinvolte, perché sottoposte a torsioni e cambi di direzione a pieno carico. Di solito, però, gli effetti si manifestano nel lungo periodo, in seguito all’accumulo di microtraumi e sollecitazioni ripetute. Possono derivarne distorsioni o rotture dei legamenti, come il crociato del ginocchio.
Sovraffaticamento muscolare
Il rendimento dei muscoli, specialmente nei soggetti non allenati e non adeguatamente nutriti, può essere poco efficiente.
In questi casi, oltre l’80% dell’energia utilizzata viene dispersa come calore. Poiché il cane non suda e ha poche risorse che consentono di regolare la temperatura corporea, il soggetto sportivo è molto sensibile ai colpi di calore.
Inoltre, l’accumulo di acido lattico, che si verifica quando l’attività è particolarmente intensa e/o prolungata nel tempo, fa avvertire al cane una sensazione di bruciore e dolore che rende difficoltosa la contrazione muscolare e invoglia a fermarsi per recuperare fiato.
A complicare il quadro, possono intervenire contratture, stiramenti e strappi a carico dei muscoli costantemente impegnati a compensare le modifiche di postura.
Stress ossidativo
Il cane consuma molto ossigeno quando è in movimento; ciò è dovuto al cosiddetto “metabolismo aerobico”, particolarmente attivo in questa specie. Motivo per cui potremmo considerare il cane “atletico per natura”!
L’ossigeno consente di trasformare le riserve di grasso in abbondanti quantità di energia, necessarie a sostenere sforzi prolungati nel tempo.
L’aspetto negativo di questo meccanismo, però, è una produzione secondaria di “radicali liberi”, ossia sostanze instabili, che attaccano e danneggiano le cellule. A riposo, questo fenomeno viene adeguatamente compensato dall’organismo tramite le proprie riserve di sostanze antiossidanti; tuttavia, quando la produzione di radicali liberi eccede la normale capacità antiossidante (come nel caso, appunto, di allenamenti e gare intense), si genera una condizione chiamata “stress ossidativo” che mette in ulteriore difficoltà l’atleta.
Prestazioni sottotono? Attenzione ai campanelli d’allarme
È bene saper riconoscere i primi segnali di disagio del cane sportivo, in modo da segnalarli al più presto al Veterinario ortopedico o fisioterapista, consentendogli di intervenire precocemente. Non è sempre semplice né immediato: alcune razze, ad esempio, sono particolarmente “stoiche” (Border collie, Malinois, etc.) e riescono a mascherare la sofferenza articolare e muscolare. È fondamentale, per questo, individuare anche minimi cambiamenti di postura o comportamento. Anche l’occhio del conduttore richiede un buon allenamento!
La zoppia a freddo (dopo il riposo), la difficoltà ad alzarsi da sdraiato, un ginocchio all’infuori durante una posizione da “seduto” o la riluttanza ad eseguire certi movimenti, sono certamente indicatori di una cattiva salute articolare.
Ma anche segnali più “subdoli”, come l’affaticamento precoce, problemi di coordinazione e difficoltà di recupero indicano che c’è qualcosa che impedisce al cane di esprimere al massimo le sue potenzialità.
Un esempio è il cane da agility che inizia improvvisamente a “steccare” (fa cadere gli ostacoli); potrebbe essere un segnale di un problema all’apparato muscolo-scheletrico.
Prevenzione
Le buone regole per campioni a quattro zampe
Preoccuparsi fin da subito della salute articolare e muscolare del cane sportivo, prima che l’usura o eventuali traumi possano compromettere l’attività, è la migliore garanzia di una lunga e vittoriosa carriera.
La visita veterinaria: dall’idoneità al controllo annuale
Per i cani da avviare ad attività sportive o di lavoro è indispensabile una visita ortopedica precoce, già a 4 mesi per i cani di taglia medio-grande e a 5 mesi per i cani di taglia gigante. Si tratta di un momento cruciale per verificare (tramite radiografie preventive) l’assenza di patologie congenite, fra cui le displasie di anca e gomito e le lussazioni di rotula, che potrebbero sconsigliare di intraprendere una carriera sportiva ai soggetti geneticamente predisposti. Tale visita rappresenta una “finestra temporale” fondamentale per intercettare fin da subito quei problemi ortopedici (es. osteoartrite o artrosi) che potrebbero compromettere la vita sportiva futura del cane.
Successivamente, il cane atleta va sottoposto ad una visita di controllo almeno una volta all’anno, in modo da ottenere una valutazione dello stato complessivo delle articolazioni e del tono muscolare.
La
preparazione atletica: un programma per ogni età
Gli esperti raccomandano un programma mirato di preparazione atletica formulato da un Veterinario specializzato in Medicina Sportiva.
Ci sono alcune regole di preparazione da seguire sempre.
Rispettiamo i tempi della crescita
È di fondamentale importanza rispettare i tempi di accrescimento del cucciolo. Non bisogna quindi avere fretta di sottoporlo ad esercizi impegnativi ma, al contrario, occorre lavorare per gradi.
Nei primi 6 mesi
Favorire il movimento spontaneo del cucciolo; evitare i terreni impervi, le scale e le salite/discese da letti e divani; limitare salti, frenate e bruschi cambi di direzione, in modo da non sforzare un apparato di muscoli e legamenti ancora immaturo.
In questo periodo, più che sullo sforzo fisico, vale la pena lavorare sul rapporto con il giovane atleta, stimolando la sua attività cognitiva e rapidità di apprendimento e incentivando il gioco e l’obbedienza ai comandi.
Dai 6 mesi all’anno
Si può iniziare a lavorare su forza muscolare, equilibrio e propriocezione, sempre evitando assolutamente il “fai da te”.
Dopo l’anno di età
Inizia l’addestramento vero e proprio e l’introduzione all’agonismo nella disciplina prescelta. È questo il momento per indirizzare la forza e l’energia del nostro giovane atleta. Per questa ragione, esiste un’età minima per la partecipazione alle competizioni di diverse discipline cinofile. Nell’agility, ad esempio, non è permesso gareggiare con cani sotto i 18 mesi.
Attenzione ai minimi segni di cedimento
Anche quando il cane sarà completamente formato per l’attività sportiva prescelta, non abbassiamo mai la guardia sui piccoli segnali di disagio.
La maggior parte dei problemi fisici non si manifesta nell’immediato, ma è preceduta da una fase temporale di settimane o addirittura mesi, in cui il cane può compensare il problema articolare modificando l’andatura o adottando strategie cosiddette “antalgiche”, che possono sfuggire a un occhio inesperto: abbassa la testa e la groppa sull’arto sano per diminuire in carico su quello che non è perfettamente in forma; cammina “sulle spine” o tende a sedersi spesso.
Nel dubbio che “qualcosa non va”, non bisogna esagerare con le richieste. Alcuni cani sono molto generosi e, pur di accontentarvi, “lavorano” anche in presenza di dolore o stanchezza.
Il giusto mix di lavoro e riposo
È fondamentale rispettare sempre i tempi di recupero e di riposo, sia del cane in salute, e ancor più di quello che ha subito un infortunio. Una sessione di allenamento o di gara deve essere preceduta da un’accurata fase di riscaldamento, composta da esercizi mirati, e seguita da un momento di defaticamento e stretching.
Da programmare un giorno di recupero infrasettimanale in cui il cane non si allena e non gareggia. Così come, almeno una volta all’anno, è consigliabile sospendere gli allenamenti e le competizioni per alcune settimane, al fine di permettere il recupero fisico, ma anche mentale, del cane atleta. Via libera sempre a passeggiate nella natura e gioco libero con il conduttore o con i suoi simili.
Alimentazione
Il cane atleta ha delle esigenze nutrizionali specifiche, e un Veterinario esperto in nutrizione può impostare una dieta più adatta in base al tipo di sport e alla stagione. Ci sono però delle “regole” trasversali, che vanno rispettate per ogni soggetto che vuole massimizzare il proprio potenziale.
La quantità di cibo e l’apporto calorico vanno calcolati in base all’intensità ed alla durata dell’esercizio fisico e il peso va monitorato con regolarità. Il peso forma è un requisito imprescindibile: il cane sportivo non deve essere né sottopeso, né sovrappeso. Specialmente nel secondo caso, il peso in eccesso sottopone le articolazioni (già abbondantemente sollecitate) ad un ulteriore carico di lavoro, provocando microtraumi estremamente dannosi nel lungo periodo.
Vanno inoltre evitate le integrazioni minerali e proteiche qualora eccessive o non autorizzate dal proprio
Veterinario, perché possono sbilanciare il corretto metabolismo osseo e causare disturbi anche gravi, specialmente nei soggetti giovani che non hanno ancora concluso la fase di crescita.
Integratori di salute articolare
In commercio esistono moltissimi prodotti che vantano la capacità di proteggere le articolazioni, ma è difficile orientarsi fra le diverse soluzioni, non tutte certificate, che offre il mercato dei pet.
Nella maggior parte dei casi, si tratta di condroprotettori, sostanze, cioè, che per definizione agiscono sulla sola degenerazione della cartilagine articolare. Ma attenzione. L’articolazione non è semplicemente cartilagine. È un complesso universo in cui varie strutture (dalla cartilagine, alla membrana sinoviale, all’osso, a muscoli, tendini e legamenti) assolvono a funzioni diverse, ma tutte della stessa importanza. Per questo, è importante prediligere quelle strategie che tutelano a 360° le articolazioni dei cani attivamente impegnati nello sport.
Dall’esperienza di Ricerca & Sviluppo di Innovet nel settore della salute articolare nasce il nuovissimo Condrogen® Sport, l’alimento complementare che si prende cura della performance articolare del cane sportivo.
La formula esclusiva di Condrogen® Sport esercita una protezione articolare a 360 gradi e migliora le riserve energetiche e la performance atletica dei cani sportivi.
Si tratta di un prodotto innovativo, frutto del progetto di Ricerca e Sviluppo ArthroSystem, sviluppato in collaborazione con i maggiori ortopedici e nutrizionisti veterinari italiani, e finalizzato ad offrire soluzioni strategiche nel settore dell’Ortopedia Veterinaria preventiva e della Medicina Sportiva del cane.
Condrogen® Sport esercita una serie di azioni specifiche per migliorare la performance articolare del cane sportivo:
NUTRE E RINFORZA LA CARTILAGINE ARTICOLARE
grazie alla presenza di una forma esclusiva di Glucosamina altamente biodisponibile e a lento rilascio (PGA-m, palmitoil-glucosamina micronizzata).
CONTRASTA LO STRESS OSSIDATIVO
grazie al complesso antiossidante e sinergico di Selenio e Vitamina E.
MANTIENE LA CORRETTA ELASTICITÀ
DEI TENDINI E DEI LEGAMENTI
grazie alla presenza di Collagene di origine marina (pesce).
FORNISCE UN APPORTO COSTANTE DI ENERGIA
grazie alle maltodestrine, che garantiscono una corretta funzione muscolare e un rapido recupero a seguito dell’esercizio fisico.
Condrogen® Sport è disponibile in confezione da 60 stick orali facilmente somministrabili direttamente nella bocca del cane oppure mescolati all’alimento.
A CHI È DESTINATO:
Per supportare la performance articolare del cane sportivo
Confezione: 60 stick orali
cani di qualsiasi razza e taglia impegnati in attività sportive (es. agility, hoopers, sport acquatici, coursing, sleddog).
COSA CONTIENE:
PGA-m (palmitoil-glucosamina micronizzata)*
mg/stick Selenio
mcg/stick
Vitamina E 30 mg/stick
Collagene di pesce
mg/stick Maltodestrine 1.500 mg/stick
* dimensione particellare: 94% < 10 micron
USO:
Il contenuto della bustina può essere somministrato direttamente in bocca o mescolato al cibo. Utilizzare durante i periodi di intensa attività sportiva, per cicli di almeno 60 giorni. Per migliori risultati, si consiglia di somministrare al termine di un’intensa sessione di attività fisica, preferibilmente entro 30 minuti, oppure nell’intervallo fra due manches.
PESO CORPOREO (KG) NR DI STICK AL GIORNO
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