NOZZE IN CITTÁ
“Nozze in Città” - Periodico - Anno IX / N. 14 - euro 1,80
GUIDA AL MATRIMONIO IN PROVINCIA DI TRAPANI
SPOSA 2019
ABITI COLORATI E SOFISTICATI
BAROCCO WEDDING LO STILE DEL MOMENTO
DONNE ICONE DI STILE MODELLI DI ISPIRAZIONE
SPOSO ELEGANZA DI FINE 800
Nozze nel cuore della Sicilia
BAGLIO FONTANA, STORIA E TRADIZIONE Il Baglio Fontana è il luogo ideale per assaporare il gusto antico di un banchetto di nozze in pieno stile siciliano. La sua storia e le sue architetture ne sono già una garanzia. Una corte chiusa da mura poste a difesa di abitazioni e magazzini. Era questa la struttura tipica dei bagli, termine che giunge fino a noi dall’arabo “bahal”, fortezza, e dal tardo latino “ballium”, edificio circondato da alte mura. Il nucleo originario del “Baglio Fontana” è della fine del ‘700. Fu fondato da Giuseppe Fontana, capostipite della famiglia tutt’ora proprietaria. Adagiato sulle colline fra Trapani, Erice e Castellammare del Golfo, nella piana di Battaglia di Buseto Palizzolo, è il centro di una azienda agricola biologica pienamente attiva orientata alla coltivazione di vigneti di qualità, oliveti, frutteti e ortaggi. Tradizioni e cultura contadine sono ancora vive tra le mura di Baglio Fontana, ma con tutti i confort che un moderno relais può offrire ai suoi ospiti. Un ampio parco con piscina si presta ad essere fruito, in maniera modulare, per le diverse fasi di un ricevimento di nozze (accoglienza, aperitivo, portate principali, dolci e brindisi), allo stesso modo può essere utilizzata la corte interna del baglio, ancora caratterizzata dall’antica pavimentazione a basole. Ambiente chiuso dalle mura, ma ideale per godere del fresco della collina e per ricreare al suo interno il tipico banchetto di nozze siciliano, in una atmosfera autentica e irripetibile. In questo mix
di tradizione e modernità gli ospiti hanno l’impressione di tornare indietro nella storia, nella cultura e nella tradizione della nostra meravigliosa terra di Sicilia. Anche l’offerta enogastronomica sposa la filosofia della “sicilianità”, con proposte fortemente legate alla conservazione della nostra ricchissima tradizione culinaria. Il baglio si presta anche per i sempre più diffusi eventi che precedono le nozze. Dotato di 14 camere di cui 2 superior (tipologie doppia-tripla-quadrupla) è particolarmente vocato per le reunion degli amici con gli sposi: serate informali con le migliori amiche o migliori amici, eleganti addii al celibato attorno alla piscina, giornate nelle quali sperimentare insieme piacevoli percorsi nel centro benessere, dotato di bagno turco, vasca idromassaggio interna, doccia emozionale, vasca idromassaggio esterna con talasso-terapia e cromo-terapia. Per chi ama coccolarsi, in vista della impegnativa giornata delle nozze, o anche dopo, prima di partire per il viaggio di nozze, c’è il servizio massaggi, eseguiti da personale specializzato con utilizzo di prodotti naturali forniti dall’azienda agricola: olio d’oliva, olio di mandorle, olio di argan, miele, sale marino, hotstone. Gli amanti della natura possono godere delle splendide passeggiate a cavallo con guida/istruttore per raggiungere, attraversando la splendida riserva naturale del Bosco di Scorace, il parco archeologico di Segesta.
ph: Wedding Tourism Sicily
ph: Piero Lazzari
ph: Wedding Tourism Sicily
ph: Wedding Tourism Sicily
AGRITURISMO BAGLIO FONTANA Buseto Palizzolo (TP) - Via Palermo, 26 Tel: 0923.855000 - Cell: 328.7422901 / 334.9920678 www.bagliofontana.it - info@bagliofontana.it
NOZZE IN CITTÁ
UN MATRIMONIO PERFETTO
Periodico ANNO 9 - N° 14 Dicembre 2018 DIRETTORE RESPONSABILE Stefania Martinez COLLABORATORI Fabio Pace Paola Corso Flavia Fodale Francesca Adragna Valentina Cariglia Stella Belliotti Stagnitta Giusy Lombardo Martina Palermo Luciana Lotta CONSULENZA EDITORIALE Fabio Pace PHOTO EDITOR Piero Lazzari Archivio “Nozze in città” GRAFICA E IMPAGINAZIONE Carla Mineo PUBBLICITÀ In Progress s.a.s. STAMPA Arti Grafiche Campo (Alcamo - TP) Redazione: Via Caserta, 5 - Casa Santa Erice (TP) Tel. 0923.593745 redazione@nozzeincitta.it Pubblicità: Maria Rosa Castiglione Cell. 380.5049059 / Tel. 0923.593745 account@nozzeincitta.it Proprietà di: In Progress di Carla Mineo & C. s.a.s Via Caserta, 5 - Casa Santa Erice (TP) Tribunale di Trapani Reg. n. 331 del 05/11/2010 Ringraziamenti: Francesca Adragna Torri Pepoli - Erice Francesco Mazara Samantha Burgarella Paola Corso
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EDITORIALE L’eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare.
Giorgio Armani
Sono trascorsi 8 anni dalla prima uscita di Nozze in Città e quello che sto per presentarvi è il quattordicesimo numero. Incuriosita, ho cercato su internet il significato del “quattordici” e ho scoperto che rappresenta la libertà, l’esplorazione e il costante cambiamento. In effetti, è il numero più appropriato per salutare l’amica Silvia Ippaso che da quest’anno ha lasciato l’incarico. Colgo, dunque, l’occasione per dirle “grazie” per l’impegno e gli sforzi profusi per tanti anni e dare un caloroso benvenuto a Maria Rosa Castiglione che, con entusiasmo, è entrata a far parte del nostro team con il ruolo di responsabile commerciale. Anche la redazione s’è rinnovata con l’ingresso di Giusy Lombardo e Martina Palermo (rigorosamente in ordine alfabetico per non creare disparità!) due ragazze che sperimentano il mondo del giornalismo nella nostra provincia. Per il resto siamo sempre noi, con la voglia di stupirvi e darvi gli spunti giusti per organizzare il matrimonio dei vostri sogni. Torniamo a parlare di due argomenti a noi cari: la violenza sulle donne, lo facciamo raccontandovi una storia vera, attraverso la pungente scrittura di Francesca Adragna; le unioni civili tra persone dello stesso sesso che ancora fanno discutere e che sono sempre più in aumento soprattutto tra gli uomini. Nella stagione bridal 2019 molti stilisti propongono lo stile Vintage in chiave contemporanea e vi daremo un assaggio di quelle che saranno le novità per la prossima stagione. Per la sposa il look sarà disinvolto e sofisticato mentre lo sposo si presenterà elegante ma con un tocco di eccentricità. Il barocco wedding è sicuramente il mood del momento, pur con equilibrio e raffinatezza. Tante le novità, tutte da scoprire, e tanti i suggerimenti che vi proponiamo anche attraverso i nostri sponsor “vecchi e nuovi” che credono in questa iniziativa editoriale. Da non perdere il servizio fotografico, curato magistralmente dal nostro photo editor Piero Lazzari, che riesce con i suoi “scatti” a rendere magico qualsiasi set, complici la bellezza di abiti, fiori, gioielli, location e modelle naturalmente. Infine, le ultime righe di questo editoriale le voglio dedicare a Valeria Favorito, una donna speciale, così com’era speciale Fabrizio Frizzi, colui che le salvò la vita donandole il midollo quando era poco più di una bambina. Ho avuto il piacere di intervistarla e, in punta di piedi, le ho chiesto di raccontarmi la sua storia d’amore con Federico, del loro matrimonio e del suo rapporto “speciale” con il suo “fratellone” Fabrizio. Valeria ha due missioni nella vita: quella di sensibilizzare la gente sull’importanza della donazione, perché donare è vita e tante persone hanno bisogno di sangue o midollo, e “diffondere la speranza e la voglia di vivere a tutti”. Grazie Valeria! Stefania Martinez
NOZZE IN CITTÁ
SOMMARIO
UN MATRIMONIO PERFETTO
PREPARATIVI Personalizzare il rito? Quasi impossibile
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Echi dal Barocco
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L’arte degli origami
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REPORTAGE La Sposa 2019 easy e sofisticata
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Icone di stile
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SPOSA Il sapore dell’antico
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Una stilista in città
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Diamond are girl’s best friend
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Scarpe che rubano la scena
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BON TON Il dress code del matrimonio Cover: Foto | Piero Lazzari Abito sposa | Mulier Donna Make up | Elena Chiarelli Hair Styling | Mary Indelicato Modella | Stefania Evangelista Auto | Top Car
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L’INTERVISTA Valeria e Federico
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SPECIALE SFILATE La moda Primavera Estate 2019
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SPOSO Sposo 2019
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Personalizzata e su misura
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MATRIMONI E DINTORNI Principi e Principesse
78
Cinque volte sì
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First Look. Lo scatto del primo sguardo
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PRIMO PIANO Vita di M. Una storia vera
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L’amore senza genere
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BELLEZZA & C In linea con la personalità
90
Semplicità ed eleganza
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CERIMONIA
www.nozzeincitta.it
Una regista riservata
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Hoop bouquet
106
Barocco wedding
112
Lo charme della storia
114
Dulcis in fundo torte a più non posso
116
Il fascino dei drink
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CASA Navigando tra gli arredi
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La caffettiera coi baffi
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Industrial Style
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LUNA DI MIELE Nel Paese del Sol Levante
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RUBRICHE Estote Parati - Pronti alle nozze - a cura di Luciana Lotta
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Libri sul comodino a cura di Fabio Pace
75
Le Chicche di Chicca - a cura di Francesca Adragna
81
Stili & Stile a cura di Paola Corso
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Novità in pillole
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Arte nelle nozze
93
Notizie curiose
99 3
NOZZE IN CITTÁ
UN MATRIMONIO PERFETTO
PERSONALIZZARE IL RITO? QUASI IMPOSSIBILE di Francesca Adragna
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iascuno di noi, all’udire la parola “matrimonio”, comincia a prefigurarsi degli scenari. Qualcuno è più legato alla tradizione, altri meno, ma tutti pensiamo al nostro matrimonio come a qualcosa di speciale e unico. Lo vorremmo talmente personalizzato sulla nostra indole, da cercare ad ogni modo di dare a tutte le sequenze di quella giornata un tocco particolare. Anche i più tradizionalisti cercano di conferire originalità allo stesso rito religioso. Per questa ragione, da un po’ di tempo, si stampano libretti della messa degli sposi personalizzati. Nella maggior parte di questi, però, troveremo solo le indicazioni dei nomi degli sposi e dei testimoni cui viene affidata una specifica lettura. Al limite, anche il nome della damigella o del paggetto che porterà gli anelli all’altare. Le letture che si pronunciano durante la funzione, infatti, possono essere, sì, scelte dalla giovane coppia, ma limitatamente ai testi sacri. Che non venga in mente di leggere un brano tratto da altra opera letteraria, per quanto candida e poetica possa essere, per quanto significativa e pregna di riferimenti al senso che voi stessi date a quel che state facendo, pena la validità della funzione stessa. È capitato, riferiscono alcuni sacerdoti, che gli sposi chiedes-
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sero di recitare delle reciproche promesse anziché la formula data “io prendo te, come mio sposo, e prometto d’amarti ed onorarti…”. Nella chiesa Cattolica le promesse personalizzate sono ammesse, solo in aggiunta alla formula e con le letture alternative, eventualmente, dopo la funzione che si sviluppa in quattro parti: la liturgia della parola, la liturgia del matrimonio, la liturgia dell’eucarestia, la benedizione finale (il matrimonio è un sacramento). Molte confessioni protestanti ammettono invece la lettura di promesse scritte dagli sposi (in quanto il matrimonio non è un sacramento, ma l’unione della coppia benedetta da Dio davanti alla comunità dei credenti). È vero, ci dicono gli addetti ai lavori, che certe letture tratte dai vangeli, dalle lettere degli apostoli, e certamente quelle tratte dall’antico testamento, sembrano svilire la figura della sposa: “mogli, siate sottomesse ai vostri mariti… come Sara che obbediva ad Abramo, chiamandolo signore”; oppure “È un dono del Signore una donna silenziosa”. Parole, seppur sacre, che non rispecchiano le esigenze delle coppie, le identità della nostra società, ma è pur vero che quegli scritti, sono i primi scritti e che, in quanto tali, facevano riferimento ad una società diversa.
PREPARATIVI
AMORE LAICO di Flavia Fodale
Possiamo e dobbiamo, quindi reinterpretarli, ma non modificarli o sostituirli. Sono pochi i ministri di culto cattolici disposti ad accogliere, durante il rito del matrimonio, le “personalizzazioni” degli sposi. Qualche giovane officiante potrebbe lasciar passare una o due stravaganze, ma su di un punto pare siano tutti d’accordo: l’Ave Maria di Schubert è stata bandita. Dopo più d’un secolo di matrimoni con ingresso trionfale della sposa sulle note del compositore, si è deciso di definirla per quel che è: musica profana. Musica e testo (originario) fanno parte di «Opus 52», un gruppo di sette canzoni tratte dal poema epico dello scrittore scozzese Walter Scott, “La signora del lago”. L’Ave Maria è, sì, una invocazione, ma rivolta a Maria Vergine dalla figlia (anch’essa vergine) del protagonista, un’invocazione che nell’ultima strofa recita «... benevola chinati su questa vergine, verso la figlia che per il padre prega. Ave Maria». Di recente s’è invece diffusa la leggenda metropolitana secondo la quale l’Ave Maria sarebbe stata vietata perché Schubert avrebbe composto il celebre brano per la sua amante e per questa ragione sarebbe stata vietata dal Vaticano. Falso il motivo, vero il divieto.
I tempi cambiano e, con essi, cambiano anche le esigenze e le prospettive di una società meno legata alle tradizioni e più libera di rappresentare e vivere ogni forma di amore. Le statistiche parlano chiaro: negli ultimi anni, in Italia, si è assistito a una percentuale sempre più crescente di matrimoni celebrati con rito civile - soprattutto nel nord Italia - a discapito della classica cerimonia religiosa. Per questo motivo, al di là delle location più romantiche, panoramiche e anticonvenzionali scelte dagli sposi per il loro rito civile, si è fatto prestito di una figura che, al di là dell’oceano, viene comunemente chiamata wedding celebrant, ovvero celebrante nuziale. Di natura del tutto laica, il celebrante – dopo aver seguito degli appositi corsi di formazione per Celebranti Laico-Umanisti – rappresenta colui o colei che empaticamente vi accompagnerà durante il fatidico sì. In che modo? Sicuramente con una buona dose di romanticismo e simbolismo. Si sa, infatti, che spesso le cerimonie laiche possono risultare un po’ fredde e distaccate, ma non se ci si affida a un wedding celebrant. In pieno stile U.S.A. il celebrante inviterà gli sposi a scambiarsi reciprocamente le promesse di matrimonio e, attraverso emozionanti rituali simbolici, li condurrà verso il loro importante traguardo. La scelta della musica e perfino il coinvolgimento attivo di damigelle, amici e parenti è compito del celebrante che dovrà essere in grado di creare una atmosfera magica e sognante, proprio come richiesto dagli sposi.
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NOZZE IN CITTÁ
UN MATRIMONIO PERFETTO
ECHI DAL BAROCCO CORALLO TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE
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ro e corallo. Fusi in un anello che sposa materie pregiate eppure così diverse. Metallo prezioso l’uno, concrezione biologica l’altro, che con il suo color rosso sangue colpisce l’immaginario fin dall’antichità. Nelle “Fedi Egadine” realizzate da Platimiro Fiorenza, v’è un sincretismo estetico e simbolico che ha radice nella secolare arte orafa dei corallai trapanesi, e che trova nuova affermazione nel moderno design della wedding jewelery. Nell’anello nuziale per eccellenza l’oro viene esaltato dal corallo incastonato, che può essere in rilievo, come una pietra preziosa, o seguire dolcemente la linea curva del ricco metallo, solo segnando una discontinuità cromatica. Nelle fedi più artisticamente complesse il corallo è incastonato in un nodo d’oro, replica dei nodi che i tonnaroti utilizzavano nelle reti per la mattanza. Le Fedi Egadine sono frutto di un’ideazione congiunta tra la wedding planner Angela Crimaudo e Rosadea Fiorenza, figlia di Platimiro. Rosadea, che dal 2012 cura la bottega di famiglia, ha riunito sotto l’egida della denominazione «Rosso Corallo» la multiforme attività del padre. Rosso Corallo, però, è molto più che un brand commerciale. È un progetto artistico e culturale, che ha consentito di realizzare decine di mostre d’arte orafa, teso a valorizzare l’attività di Platimiro Fiorenza, considerato l’ultimo corallaio trapanese e per questa ragione inserito nel REI (Registro Eredità Immateriali) della Sicilia e nell’elenco dei Tesori Viventi dell’Umanità dell’Unesco. Platimiro, classe 1944, è figlio d’arte: orafo e corallaio fu il padre, dal quale andò a bottega. Il suo spiccato senso artistico (fu allievo dello scultore Domenico Li Muli) lo pone un gradino più in alto dell’artigiano. Depositario della tecnica a retro incasso (tipica delle lavorazioni in argento, oro, corallo e pietre preziose delle botteghe trapanesi di XVII e XVIII secolo), vanta una profonda esperienza di restauratore di monili e oggetti pregiati provenienti da musei e collezioni private di tutto il mondo. Le sue mani, nel corso di 50 anni d’attività da orafo, hanno creato gioielli preziosi con ogni tipo di pietra: brillanti,
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rubini, smeraldi, zaffiri, perle. La sua bottega in via Osorio è un antro magico. In pochi metri, dall’ingresso al retrobottega, si percorre un viaggio nel tempo. Dalla contemporaneità e modernità dei gioielli in oro e corallo esposti nelle vetrine ai presepi in corallo in attesa di completamento, fino al banco di lavoro, ingombro di utensili ereditati dal padre. «Mi piacerebbe - dice Rosadea Fiorenza - che si comprendesse quanto lavoro e quanta dedizione c’è dietro ogni singolo pezzo, ogni monile, foglia, fiore, intreccio in corallo. Ogni pezzo è unico, come unico è ogni ramo di corallo». Unici sono i pettini per l’acconciatura delle spose, i bracciali di foggia liberty, le collane riccamente lavorate, le spille che si trasformano in pendenti, i gemelli, e poi le Fedi Egadine, o i semplici rametti di corallo da recare in dono agli ospiti delle nozze. Wedding Jewelery ma, anche, monili preziosi capaci di una versatilità riconducibile a ogni occasione mondana, adatti ad esaltare l’eleganza di donne e uomini che nel rosso del corallo si riconoscano per carattere e sicurezza.
PREPARATIVI
TRAPANI Via Osorio, 36 - Tel: 0923 20785 / 320 5758505 www.platimirofiorenza.it - www.rossocorallofiorenza.com rosadea.f@hotmail.it - gioielleriafiorenza@alice.it 7
ph: Nino Lombardo
Emanuele Sciarrino: l’equilibrio perfetto L
a pianificazione di un matrimonio non si improvvisa. Non lo può fare una coppia, a maggior ragione non può essere approssimativo un wedding planner. «Non si pensi che il WP intervenga negli ultimi 15 giorni a dirigere la “baracca” messa in piedi da altri» spiega Emanuele Sciarrino, trentenne wedding planner trapanese che per professione solleva gli sposi da ogni scomoda incombenza. «L’ideale – continua Sciarrino – è fissare la data delle nozze e, come immediato passo successivo, suggerisco il contatto con il WP». Non è un vezzo professionale ma, secondo Sciarrino, è il percorso giusto per orientarsi a nozze che siano serene, scaricandosi di ogni problema pratico e organizzativo e concentrandosi su se stessi: «con il dialogo, l’ascolto dei desiderata e dalla relazione con gli sposi nascono idee, proposte che poi traduciamo in progetti e infine realizzazioni. Il matrimonio è un quadro a più mani. Noi ci mettiamo la cornice, il pennello e i colori, poi il quadro delle nozze lo dipingono gli sposi e i loro ospiti». Il “noi” è riferito al gruppo di collaboratori che Emanuele Sciarrino coinvolge nella pianificazione di un matrimonio, prima tra tutte la moglie Francesca Cammareri, flower design, e poi altri solidi professionisti del settore wedding. «Sono tanti i collaboratori con i quali lavoro molto bene: fiorai, fotografi, ristoratori, maestri pasticcieri, noleggiatori di vetture, ma non impongo squadre precostituite. Ogni coppia è libera di scegliere il professionista che desidera avere accanto, non posso avere preclusioni
nei confronti di alcuno; altrimenti, invece della soluzione diverrei il problema tradendo la vera mission di un WP: il problem solving». Emanuele Sciarrino, insieme agli studi presso il Liceo Artistico, coltiva la sua passione per i matrimoni frequentando il negozio di famiglia che nasce nel 1988 con il nonno materno, titolare dell’attività di commercio all’ingrosso di bomboniere e articoli da regalo “Buccellato”. Rosa Buccellato subentra al padre aprendosi al dettaglio e, soprattutto, dando spazio alla creatività del figlio Emanuele che oggi tiene saldamente le redini come amministratore unico della ditta “Buccellato”. Passaggi generazionali che hanno accresciuto nel tempo il gusto per le cose belle e per le nuove sfide. Emanuele Sciarrino ha affinato le tecniche e le competenze di pianificazione di eventi privati e pubblici seguendo gli articolati corsi per Event Planner e Wedding Planner presso l’Accademia di Enzo Miccio. «Con mia moglie – racconta del suo lavoro - siamo complementari, almeno per gli aspetti artistici, ma io amo essere puntiglioso in ogni dettaglio. Per me un evento è anche perfezione, accuratezza, attenzione. Non so essere diverso, un po’ per carattere, ma anche per dovere professionale nei confronti degli sposi che si affidano a me perché tutto vada bene. La vera bellezza di un matrimonio è l’armonia e l’equilibrio perfetto di una tela a più colori e io sono pronto a dare un tocco di colore in più al vostro matrimonio».
E
poi… come per magia entra in scena: la torta nuziale, protagonista dopo la sposa di un giorno indimenticabile. Emanuele Sciarrino rivolge particolare attenzione a questo momento e in collaborazione con le magnifiche “Creazioni di Elisabetta” stupirà i vostri ospiti con torte a più piani, di ogni forma e colore, tripudi di ricami in pasta di zucchero, sbuffi di panna, praline colorate e fiori di meringhe. Un momento magico da assaporare.
U
n piccolo dono per rimanere nel cuore e nella mente dei vostri ospiti: la bomboniera è più di una tradizione, è un piccolo gesto d’amore per ricordare ed essere ricordati. Emanuele Sciarrino questo lo sa bene; vanta una solida tradizione nel confezionarle e vi saprà consigliare seguendo il fil rouge delle vostre nozze.
TRAPANI Via Isola Zavorra - Tel. 0923 23625 BUCCELLATO SRL
RUBRICA
NOZZE IN CITTÁ
UN MATRIMONIO PERFETTO
ESTOTE PARATI PRONTI ALLE NOZZE
a cura di Luciana Lotta
L’IMPORTANZA DELLA VITA SPIRITUALE
D
urante la preparazione dei fidanzati in vista del matrimonio secondo il rito cattolico, particolare attenzione viene posta alla vita spirituale dei futuri coniugi. Preliminarmente occorre dire che la vita spirituale è profondamente intrinseca alla cosiddetta “vita materiale”. Durante il percorso, infatti, i ragazzi sono invitati a riscoprire la sorgente della loro vita spirituale sia come singola persona, sia come coppia. Questa sorgente è Dio, uno e trino, che agisce costantemente nella vita di ogni giorno nel cuore del credente e della coppia. Ecco perché si insiste sull’importanza della messa domenicale attraverso la quale la coppia si mette in discussione davanti alla Parola di Dio e si nutre del Pane Eucaristico che sostiene l’impegno matrimoniale assunto nel giorno del Matrimonio. Ogni giorno, la coppia è chiamata a scoprire il senso della sua unione nel mistero più grande della vita donata da un Dio che per amore del mondo ha offerto il suo Figlio Unigenito Gesù Cristo. In tal senso, un altro suggerimento che viene consegnato alle coppie di fidanzati è quello
di essere costanti nella preghiera. Una preghiera che non si esaurisce solo nel dialogo personale con Dio ma che si arricchisce soprattutto in quello di coppia col Padre. Trovare del tempo, come coppia, da dedicare alla preghiera è una sfida che oggi, più di ieri, può mettere in crisi perché significa fermarsi e fare silenzio, significa rallentare per fare spazio all’ascolto della propria anima. «Se da un lato riscontriamo la difficoltà di molte coppie a ritagliarsi del tempo per coltivare la propria vita spirituale, dall’altro non possiamo non ricordare loro che oggi abbiamo la possibilità di ricorrere istantaneamente attraverso i mezzi digitali a una miriade di contributi che ci possono aiutare in tal senso»: così dicono Nino e Michelina, operatori pastorali per le coppie di fidanzati in cammino al matrimonio. Ovviamente, non è possibile esaurire l’argomento in questa rubrica, ma con queste brevissime riflessioni vogliamo sottolineare l’importanza della vita spirituale di coppia che sicuramente non ammette scuse del tipo “non ho tempo”.
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Per i futuri sposi, lettori di Nozze in Città , il prezzo di stampa delle partecipazioni è un nostro omaggio.
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ph: Piero Lazzari
I
semplicità “ Nella alberga la vera essenza della bellezza
”
l matrimonio come un sogno. Nadia Calvino sarà più di una wedding planner. Incarnerà la vostra sensibilità, la vostra personalità, i vostri desideri e li tradurrà in realtà. Potrete costruire con lei la trama della giornata più importante della vostra vita. Nadia ha costruito le sue competenze al fianco di wedding planner di livello nazionale come Maria Macchiarella, Cira Lombardo, Angelo Lorenzi e Roberta Torresan con i quali ancora intrattiene importanti relazioni di confronto professionale. Ama immaginarsi come un “direttore di scena” che cura tutti i particolari di un matrimonio e mettere in campo la meticolosità per i dettagli, l’attenzione per gli allestimenti, l’accuratezza nel definire le fasi della cerimonia di nozze. Nadia vive la sua professione di wedding planner con la consapevolezza di poter arricchire il momento unico e irripetibile delle nozze con gusto e raffinatezza. L’empatia è il motivo che sostiene Nadia nel suo rapporto con i futuri sposi: seguirli passo dopo passo in ogni scelta, nelle varie fasi dei preparativi senza mai sostituirsi a chi è il vero protagonista. Scelte e soluzioni, se condivise, contribuisco-
no a far crescere un vero e proprio progetto attorno al mood che più ispira gli sposi. Nadia curerà per voi e insieme a voi: l’individuazione della location, gli allestimenti floreali, la grafica per gli inviti, curerà gli allestimenti del Tableau de mariage e della mise en place, vi sarà accanto nella scelta delle bomboniere o del tema della wedding cake. Nadia Calvino ama la “semplicità”; in essa alberga la vera essenza della bellezza. Nadia progetta e realizza personalmente gli allestimenti, sempre alla ricerca di materiali diversi per le sue creazioni: nastri, candele, fiori, vasi, barattoli, carta… tutto ciò che può scatenare la fantasia e che serve a creare un ambiente e un’atmosfera unica. Coreografie, centritavola, e decorazioni dei tavoli si trasformano in piccole opere d’arte per rendere davvero indimenticabile il giorno più bello. Dal matrimonio alle celebrazioni di eventi esclusivi di ogni tipo, dai Baby Showers, ai battesimi, comunioni, festeggiamenti per 18° compleanno, lauree, Nadia Calvino lascia il suo personalissimo segno di inconfondibile estro e raffinatezza.
cerimonia di nozze “ La è un sogno da costruire
con gusto e ricercatezza
”
“ L’empatia è l’emozione che mi lega alla sensibilità degli sposi”
ph: Erika Catanese
nadiacalvino_wplanner
TRAPANI - Cell. 340.3792555 - nadia.calvino@libero.it
nadiacalvinoweddingplanner
NOZZE IN CITTÁ
PREPARATIVI
UN MATRIMONIO PERFETTO
L’ARTE DEGLI
Origami LA CARTA CHE DÀ FORMA AI SENTIMENTI di Martina Palermo
A
vete mai visto un abito da sposa della stilista e artista ucraina Asya Kozina? Sono abiti da nozze con un design unico, eleganti, suntuosi e raffinati. Prima ancora che prendiate il vostro smartphone per visualizzarne qualche riproduzione fotografica è opportuno fare una precisazione: Asya Kozina realizza i suoi abiti intagliando la carta bianca riciclata. Ebbene sì, la carta! Perché questo materiale che siamo abituati a maneggiare come strumento di scrittura ha una natura duttile e facilmente cangiante. Lo sa bene chi sul maneggiare la carta ci ha costruito una vera e propria arte. Lo sanno bene i giapponesi, ideatori dell’arte di piegar la carta, definizione a cui rimanda l’etimo della parola, composta da Ori e Kami, in Occidente conosciuta come origami. L’Origami ci permette di scegliere tra improvvisazione e schema. La messa in pratica di svariate tecniche sul piegare la carta hanno dato vita ad un vero e proprio “modus origamandi”. Le origini di quest’arte sono remote, risalenti circa al 610 d.c. Nel periodo di diffusione della filosofia zen nacque una consuetudine decorativa chiamata noshi che esaltava il prestigio della carta. Infatti nel noshi la carta era utilizzata per accompagnare un dono in segno di buon augurio o per congratularsi per un successo ottenuto. Si affermò l’uso di piegare (in forma di farfalla, di gru e di fiore o in forme astratte) le lettere con cui si rivolgevano le proprie suppliche al signore del luogo o si ricercavano le attenzioni dell’amata, la quale poteva capire
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già dal colore e dalla forma della busta se avesse o meno contenuto amoroso. Più recentemente gli origami, ben al di là dell’aspetto estetico e decorativo, hanno assunto il valore di dono anche nei matrimoni occidentali. Alcune coppie li hanno usati come segnaposto personalizzati: improbabile che gli ospiti li lascino dove sono, più probabile che li portino con sé per avere memoria di quelle nozze. Altri hanno fatto realizzare delle vere e proprie bomboniere di origami da regalare agli invitati. Anche le partecipazioni di nozze e il bouquet possono essere realizzati in forma di origami. Allo stesso modo possono essere “piegati” i centrotavola o allestiti addobbi aerei. L’origami potrebbe addirittura essere il tema delle nozze e segnare ogni aspetto della cerimonia e del ricevimento. Laddove alla carta si voglia dare forma di significato e sentimento, l’origami può essere al centro delle nozze insieme agli sposi. Il limite dell’uso della carta, per tipo, forme e colori e solo nella vostra fantasia e nella tecnica dell’allestitore. In rete si possono trovare siti specializzati che offrono forniture complete di origami, già pronti, oppure secondo della bisogna si può pianificare perfino l’allestimento del ricevimento di nozze. Ogni wedding planner che si rispetti avrà i suoi contatti personali con artigiani, hobbysti di origami e appassionati che si spendono in occasione dei matrimoni. La spesa non è diversa da quella di un addobbo floreale. Se poi volete risparmiare non avete che da imparare l’arte dell’origami e fare da soli.
U
na personalità poliedrica quella di Angela Crimaudo, classe 1982, nata a Favignana, isola nella quale ha scelto di vivere. La sua attività di wedding planner e organizzatrice di eventi ha radici solide che travalicano il solo ambito delle nozze, pure importantissimo. Angela Crimaudo ha conseguito un “Master in Cerimoniale delle Pubbliche Amministrazioni, delle aziende e degli eventi”, presso la CEIDA - Scuola Superiore di Amministrazione Pubblica e degli Enti Locali di Roma. Ha inoltre collaborato alla realizzazione di eventi e manifestazioni pubbliche e private, con partner nazionali ed internazionali, curandone l’organizzazione. Le isole Egadi sono nel suo cuore, anzi sono un vero e proprio brand da promuovere e infatti sono diverse le location presso le quali organizza nozze civili e religiose, matrimoni subacquei e in spiaggia, riformulazioni delle promesse e anniversari.
Angela segue ogni evento con scrupolosa attenzione: dalla fase di progettazione, alla fase di realizzazione. Angela ha progettato insieme alla designer di gioielli Rosadea Fiorenza le “Fedi Egadine”, ispirate al concetto di sacra unione, ricavate da un unico blocco in oro, senza interruzioni, sormontate dalla riproduzione del nodo della rete da pesca che si utilizzava in tonnara. Ha anche creato un profumo e, nuovamente, nel nome c’è fortissimo il richiamo al mare, ma anche alla sua terra. Il profumo si chiama Ancora e spiega Angela Crimaudo che «non c’era ancora un profumo di terra e di mare che sapesse di donna. Un profumo forte per una donna di carattere». «L’ancora – continua – mi appartiene, appartiene al mondo isolano, permette di fermarsi e guardare il tramonto anche durante una tempesta, sapendo di non perdere il proprio approdo sicuro».
Strada Comunale Piede d’Alencio, 3 - Favignana (TP) - Tel: 328.8445299 www.angelacfavignana.it - info@angelacfavignana.it
NOZZE IN CITTÁ
UN MATRIMONIO PERFETTO
CORTI COLORATI MINIMAL O MIDI
MA SEMPRE
ELEGANTI LA SPOSA 2019 EASY E SOFISTICATA di Stella Belliotti Stagnitta
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al lungo al corto sino ad approdare alle jumpsuit. Si sdogana il tabù del pantalone alle nozze, sempre più ricercato. Lo abbiamo visto sfilare in molte passerelle di svariati stilisti che puntano alla novità e a rendere le future spose maggiormente easy ma al contempo eleganti e sofisticate. Ossimoro perfetto per stupire all’altare lo sposo! Partendo da Viktor & Rolf o Carolina Herrera, passando per Tadashi Shoji, Galia Lahav o Jenny Packham che lo fa sfilare abbinato ad un chiodo di pelle bianco e disegni colorati; mentre Naeem Kahn lo propone con giacca stile ‘felpa’ con zip, tasche o cappuccio, ma molto glamour. E c’è chi li accorcia sino a diventare shorts ma pur sempre chic ed eleganti come Justin Alexander o Gracy Accad. Ma la lista è davvero lunga. Non mancano di certo cascate di fiori, pizzi e chiffon nelle collezioni 2019. Come per la rinomata designer internazionale Reem Acra che fa spiccare un tripudio di fiori dalle composizioni sui capelli abbinate agli abiti leggiadri e ben delineati. Ad esprimere altrettanta femminilità i capi firmati da Elisabetta Polignano, ricercati e strutturati, ricchi di dettagli e trasformabili, ideati per una donna indipendente, decisa e determinata. Ampie gonne effetto balloon, giochi di plissè nelle maniche, mantelle e coprispalle. La nuova collezione Rosa Clará realizza il sogno della sposa di oggi. I suoi modelli sono raffinati in dettagli, delicatezza e tessuti fluidi che riflettono
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REPORTAGE
romanticismo ed eleganza. Questa collezione porta il suo spirito etereo, innovativo e sofisticato negli abiti con semplicità e massima delicatezza, disegnati da e per le donne. Con Heritage, Jesus Peiro, celebra il 30° anniversario e lo fa con il ritorno dei fiori, dei volumi, della scollatura all’americana o a punta e con tutti i tessuti che da sempre li accompagnano: dal pizzo chantilly, al piqué, il crépe, il mikado e il plumetis. I dettagli sono eccentrici: archi giganteschi, tocchi di iridescenza, paillettes, cristalli sparsi, petali tagliati e piume. La palette di colori è giocosa: bianchi freddi intervallati da toni vanigliati, bianchi naturali e bianchi lavati. 19
NOZZE IN CITTÁ
UN MATRIMONIO PERFETTO
Alessandra Rinaudo presenta una raffinata sirena interamente in pizzo francese: ricamata e regale con scenografico mantello in taffetà di seta pura. Schiene scoperte ma elaborate, code rotonde e corpetti delineati ed impreziositi da perle e swarovski. In un gioco di sovrapposizioni di texture e volumi che conferiscono ad Elisir, il nome della collezione, un’allure elegante e ricercata. Le silhouettes riprendono la dicotomia cardine dell’intera sfilata, ogni abito è l’insieme di due anime, diverse ma perfettamente in sintonia, firmate Enzo Miccio.
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REPORTAGE “Storia di un sogno” per lo stilista Carlo Pignatelli che festeggia 50 anni di carriera e che dà sempre nuovi spunti al panorama della moda Bridal! Sposa romantica e sensuale dal bianco ghiaccio che esalta la costruzione a pizzi sovrapposti del corpino e armonizza il movimento della gonna, all’uso del razmir di lana. Nuvole di tulle degradè che gioca con tutte le sfumature del rosa per Blumarine Sposa. Alla sua fondatrice direttore creativo Anna Molinari è andato il riconoscimento alla carriera del primo “Sì Sposaitalia Award.”
Per tutte le spose che amano i colori forti Vera Wang ha pensato a loro: con cascate di chiffon che vanno dal giallo acqua al rosa; dal beige al rosso; dal porpora al lilla. Tutte in variazioni bicolor. Tonalità morbide, nuances candide, scollature retrospettive, velo di garza stropicciata, impalpabili t-shirt di fiori spontanei disegnano un mikado dal sapore antico e deliziosi bottoncini per donare regalità: tutti elementi presenti in Acquachiara Sposa. Très chic!
LE ULTIME TENDENZE MODA PER GLI ABITI DA SPOSA 2019 ARRIVANO DALLE BRIDAL WEEK DI LONDRA, MILANO, NEW YORK E BARCELLONA, VI PROPONIAMO, UNA MINI GUIDA PER ORIENTARSI TRA TAGLI, DETTAGLI E ACCESSORI: MANTELLA Elegantissime soluzioni di tulle o pizzo per coprire le spalle e arricchire il look della sposa. FIOCCO Un tocco romantico ma anche funzionale. Utile per chiudere un colletto, o smisurato, per donare un effetto scultura. COLOR TOUCH Il vestito da sposa non solo di tinte pastello ma anche di nuance vive come il rosso, il viola e il giallo. NUDE – TATTOO Look vedo non vedo. Tulle bianco o color carne, con importanti ricami o dettagli di pizzo, creano un sofisticato effetto “tattoo” sulla pelle. ISPIRAZIONE ANNI 20 Frange, piume, vita lunga e paillettes, la sposa del 2019 si veste di abiti lineari, ideali per essere indossati, anche in occasioni formali, al di là del matrimonio.
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SPOSA
MARSALA - Via Calogero Isgrò, 4 - Tel. 0923.762058
SPOSA
MARSALA - Via Calogero Isgrò, 4 - Tel. 0923.762058
JESUS PEIRO
MARSALA - Via Calogero Isgrò, 4 - Tel. 0923.762058
NOZZE IN CITTÁ
NOVITÁ IN PILLOLE
UN MATRIMONIO PERFETTO
Boho-chic
R
itorna per gli amanti dello stile bohemien, il mood boho-chic. Si unisce bene agli stili green e shabby con composizioni floreali ed effetto selvaggio. Molto ricercato per chi punta al riciclo e, infatti, per gli amanti del fai da te si possono creare composizioni creative da utilizzare il giorno delle nozze, come bottiglie o barattoli che possono trasformarsi in centrotavola o arricchire gli angoli della location.
U N G R A D I TO R I TO R N O
A
biti da sposa effetto tatoo. Uno stile benvoluto in passato, che rientra
grazie ai più grandi brand del wedding. Per chi cerca sempre novità il 2019 propone anche modelli dal look gitano, molto raffinati stile anni 70 per chi pone la libertà e l’allegria al centro di una giornata importante come quella del proprio matrimonio.
COLORI DI TENDENZA R
iconfermati i colori pastello per i matrimoni primaverili tra cui il giallo, i colori sorbetto e il Tiffany ma anche tutti quelli che si ispirano alla natura in stile boho chich con sfumature vintage. Per i matrimoni invernali invece vedremo protagonisti l’oro e le sfumature del bronzo in tema barocco wedding.
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NOZZE IN CITTÁ
UN MATRIMONIO PERFETTO
Il sapore dell'antico VINTAGE È COME UN OTTIMO VINO D'ANNATA di Valentina Cariglia
V
iviamo un’era eccentrica e globale, in cui gli sbandi culturali incalzano velocissimi. Lo sguardo al passato diventa allora un’ancora sicura, solida, entro cui ci si può sentire a proprio agio. In tal senso, il vintage, con la sua ricercatezza preziosa e retrò, è un’ottima alternativa alla modernità. Nella stagione “bridal 2019” molti stilisti propongono lo stile vintage, con una miriade di varianti, ma sempre strizzando l’occhio alla contemporaneità. Vintage non vuol dire “vecchio” o “vissuto”, ma rimanda innanzitutto al buono e al durevole. Etimologicamente proviene dal francese “vendege”, ossia “vendemmia”, quindi per traslato “ottimo vino d’annata”. L’idea di indossare cose vissute iniziò negli anni Settanta, ma venne compreso solo negli anni Novanta, quando icone come Kate Moss, Sharon Stone, Linda Evangelista, iniziarono ad indossare capi comprati nei mercatini e spesso sfoggiati in eventi pubblici abbinati a gioielli da milioni di dollari. Il fascino retrò negli abiti da sposa deve richiamare i preziosi tesori che la nonna conservava nei bauli, ricchi di stoffe antiche e inestimabili. Pizzi e merletti di alta sartoria venivano ricamati e decorati a mano, per giorni di intenso lavoro. Anche oggi molte maison di moda optano per queste ricercatezze. Il tombolo veneziano, il macramè di Chiavari, il pizzo Sangallo e Chantilly, il punto a croce, il pizzo Cantù, abbinati a tessuti come il broccato, il voile di seta, l’organza, il crêpe georgette, il mikado, il taffetà di seta, creano trame e disegni difficilmente replicabili e, quindi, abiti unici e intramontabili. Una sposa vintage non deve quindi essere “antica”, ma “sapere d’antico”, in senso - direbbe Winckelmann - «umile e con nobile semplicità», indossando un abito che abbia tutte le peculiarità del fascino antico, che punti a tessuti e trame di fattura ricercata e paziente, sartoriale e non industriale. Non bisogna quindi sfoggiare un
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SPOSA abito della vecchia zia o della nonna per essere vintage. Prima l’abito va accuratamente adeguato al tipo di sposa, puntando anche alle evoluzioni che la moda propone. Una sposa vintage può optare per vari stili. Tra i più comuni quello anni ’20, casto, incollato, con gonne a sottoveste e ricamate di perline scintillanti; quello anni ’50, con abiti corti e gonne ampie e a campana, oppure il più ambito, il vintage anni ’70, con abiti in pizzo, gonne scivolate, ricamati con fiori o figure geometriche, quindi boho chic. Riguardo ai colori, per questa stagione spiccano, oltre al bianco ottico e bianco panna, il beige, il rosa cipria e qualche nuance di colori pastello. Il trionfo degli accessori è ciò che serve per creare una sposa vintage perfetta. Via libera ai gioielli di famiglia, a orecchini con cammei, lunghe collane di perle, collarini in velluto, spille preziose e vistose. I gioielli sono i veri alleati delle donne e una sposa deve indossare quelli giusti e più adatti al suo stile. Nel 2019 tornano le mantelle, le frange e le piume; gli abiti hanno tagli lineari e di grande tendenza sono le maniche lunghe e aderenti, anche d’estate. La moda è sempre una linea sottile tra passato e futuro, ma solo chi è avvezzo alle evoluzioni del costume può comprendere e scegliere il vintage.
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NOZZE IN CITTÁ
UN MATRIMONIO PERFETTO
UNA STILISTA IN CITTÀ CBYC CREAZIONI UNICHE E PERSONALIZZATE
I
n ogni abito CbyC non c’è solo la firma di Cristina Spada, ma il segno unico e personale di uno stile costruito nel tempo. Un processo quasi artistico ma che non può sfuggire al rigore dell’atelier, vero e proprio laboratorio di gusto ed eleganza, dove Cristina lavora con il sapiente supporto delle sue sarte. L’estro creativo è l’impulso per disegnare abiti sperimentando nuove linee, seguendo le forme del corpo delle donne, la loro fisicità, creazioni uniche realizzate per esaudire i desideri delle clienti, anche le più esigenti. Il punto di forza che esalta il suo lavoro è sapere “ascoltare”; non solo le richieste, ma soprattutto ascoltare il “non detto” che ogni ragazza reca con sé, cogliere l’essenza di chi le si avvicina per avere l’abito da sposa dei propri sogni. «Mi sento emotivamente coinvolta – racconta – il loro giorno più importante è anche il mio; ogni dettaglio va considerato, ogni suggerimento deve essere quello giusto, indirizzato a semplificare la scelta dell’abito, non a renderla più complicata». Con il tempo Cristina Spada, acquisita questa consapevolezza, ha orientato la
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Mi sento emotivamente coinvolta, il loro giorno più importante è anche il mio.
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ph: Piero Lazzari
SPOSA sua attività quotidiana in quella di “bridal consulting”. Oltre che stilista anche «consulente». «Un ruolo che cerco di svolgere con la massima naturalezza, costruendo con le future spose un rapporto di fiducia, come quello che hanno con le loro migliori amiche - continua Cristina Spada. Il primo suggerimento che dò è di imparare a riconoscere il proprio stile, essere se stesse, di non cadere nella trappola di ricercare l’inconsueto o qualcosa che non faccia già parte della propria personalità. Anzi, la propria personalità va esaltata, sottolineata dall’abito che si andrà a scegliere. L’eleganza deve arrivare da una spinta interiore». Cristina disegna e suggerisce gli abiti da sposa per le donne che vogliano indossare, prima che un vestito, il proprio stile, magari anche attraverso un particolare che le renda uniche: «La cosa più bella è sentirsi dire “Tu mi hai capita”».Cristina Spada, di solito molto riservata, ha ceduto ai social e, come un “tutor”, ha aperto la pagina Facebook CbyC cristinabycristina sulla quale posta alcune brevi video clip dei suoi preziosi consigli: come andare alla prova dell’abito, che intimo indossare, come acconciare i capelli. Piccole indicazioni, trasferite dall’esperienza del quotidiano alla sintesi dei video, ma sempre tenendo in primo piano la vera protagonista: la donna.
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BRIDAL CONSULTING: Un ruolo che cerco di svolgere con la massima naturalezza, costruendo con le future spose un rapporto di Fiducia, come quello che hanno con le loro migliori amiche.
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LA COSA PIÙ BELLA È SENTIRSI DIRE “TU MI HAI CAPITA”
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CbyC cristinabycristina
TRAPANI Via Matera, 3 (1° piano) - Tel. 0923.24304 - www.cbyc.it - info@cbyc.it
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CbyC cristinabycristina
CbyC cristinabycristina
Trapani - Via Matera, 3 (1° piano) - Tel. 0923.24304 - www.cbyc.it - info@cbyc.it
NOZZE IN CITTÁ
SPOSA
UN MATRIMONIO PERFETTO
“Diamond are girl’s best friend”
SUPER BIJOUX PER UNA SUPER SPOSA
di Flavia Fodale
S
e nell’immaginario comune la sposa presenta un aspetto casual, classico e minimalista, negli ultimissimi anni le tendenze della moda nuziale hanno virato rotta verso “mete” più originali, colorate ed appariscenti destinate sicuramente a lasciare il segno. Nel completare il look della sposa non si ricorre più solamente al canonico girocollo di perle o al tradizionale punto luce di diamanti o zirconi ma, piuttosto, l’indossare gioielli originali, barocchi e non convenzionali, sta diventando un vero e proprio must, destinato a imporsi con decisione nella moda sposa 2019. Si dice che sia molto più difficile sapere indossare i gioielli che gli abiti e, in effetti, portare con disinvoltura lunghe collane che cadono sinuosamente sulla schiena, impreziosendo la scollatura posteriore del vestito, o grandi orecchini pendenti tempestati di coloratissime pietre preziose, dipende - essenzialmente - dalla personalità di ogni donna che, in quel giorno speciale, dovrà sentirsi non soltanto bella e sofisticata ma anche a proprio agio. Considerando che l’esagerazione s’addice solo in amore, è utile precisare che queste tipologie di gioielli, vistosi e sgargianti, vanno ben calibrati con la scelta dell’abito, del velo, dell’acconciatura e persino del trucco. Il bon ton matrimoniale impone, sempre e comunque, di trovare il giusto equilibrio nell’outfit generale, senza stravolgere o rischiare di rendere troppo carico e poco elegante il risultato finale; di
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conseguenza la scelta dei giusti accessori dovrà ricadere su monili che sentiate vostri, in linea con il vostro gusto personale. Ma, per non cadere nel kitsch, è necessaria qualche premessa: una maxi collana, solitamente, presuppone un abito senza spalline e dei capelli raccolti in un definito chignon o in una morbida coda; gli importanti orecchini pendenti, invece, sono adatti alle donne dal collo lungo e dalle spalle larghe, in modo da rendere il look equilibrato alle proporzioni del corpo; i maxi bracciali - siano essi rigidi, a maglia larga o ricchi di charms sono invece banditi se si indossano guanti o abiti a maniche lunghe. Dorati, argentati, bronzati, diamantati, di stoffa, di perle, di corallo o di pietre colorate, i vostri super bijou - abbinati ad un abito non troppo lavorato e privo di applicazioni - daranno un quid unico e audace al vostro look e, ricordiamo, non per forza devono essere autentici. Ricercare una bigiotteria di buona fattura, infatti, può ammortizzare le spese e donare comunque l’effetto desiderato, senza per questo apparire meno “brillante”. Dimenticando il passato e dando un taglio netto all’idea di sposa minimal ed essenziale, colei che sceglierà di indossare un gioiello eccentrico nel giorno delle proprie nozze simboleggerà non soltanto la voglia di stupire e di brillare con eleganza, ricercatezza e originalità ma darà anche dimostrazione di una forte e singolare personalità.
TRAPANI - VIA G.B. FARDELLA, 86/88 - TEL. 0923.27004
SFUMATURE CARATTERIALI A
ogni donna la sua realtà, a ogni donna il suo sogno. L’abito da sposa è quasi sempre l’immagine dell’una e dell’altro, ma influenzati dal carattere di chi lo indossa, anche se, la scelta di ciascuna è orientata il più delle volte verso le fantasie mille volte idealizzate. Eppure, c’è chi sa leggere tra le mille sfumature caratteriali delle donne. Scuderi Spose lo fa da anni, interpretando nella indicazione delle forme, delle linee, dei tessuti, dei pizzi, dei ricami, ciò che le donne desiderano, e suggerendo abiti intimamente legati alle diverse personalità, anche quando il carattere in apparenza direbbe altro. Parafrasando la brillante sintesi musicale e poetica di Fiorella Mannoia, Scuderi Spose intuisce “Quello che le donne non dicono” anche quando le ragazze sono «dolcemente complicate, sempre più emozionate, delicate».
La forza di Valeria Un abito particolare, realizzato in esclusiva. Pantaloni in crêpe di seta con corpino di organza ricamato. Elegante e sbarazzino al tempo stesso; per una donna riservata, ma dal carattere forte.
Il romanticismo di Valeria Pioggia di petali e fiori di organza, per un abito morbido in tulle color rosa. Un vestito dal sapore romantico che rispecchia la personalità della sposa un po’ sognatrice.
La simpatia di Raja Abito color cipria a sirena in pizzo, con ramage in filo di seta. Elegante e sinuoso per una donna simpatica che riesce ad indossarlo con disinvoltura.
La sensualità di Valentina In crêpe di seta doppiato, collo gioiello color oro a contrasto con il bianco dell’abito, schiena scoperta ed impreziosito da swarovski. Sinuoso, elegante e sensuale come chi lo indossa.
La solarità di Anna Stile country chic, abito di macramè in cotone effetto nude. Trasparenze leggere che mettono in risalto la personalità solare della sposa.
La spontaneità di Cristina Abito dallo stile vintage, in macramè con frange in seta degradè sulla gonna. Chi lo indossa è una donna spontanea e istintiva.
La tenacia di Mariangela In tessuto non tessuto, questo vestito è ricamato con filo di seta e impreziosito da petali in georgette. La sposa tenace, e dolce al tempo stesso, indossa una cintura con applicazioni di fiori impreziositi da swarovski.
La sicilianità di Ivana Abito nude look in pizzo di cotone, con trasparenze che ricordano l’effetto crochet della nonna e che rispecchia l’allegria di una sposa dal sorriso gioioso.
La grinta di Alessia Abito strutturato in mikado di seta, essenziale, raffinato e grintoso come la sposa che lo indossa.
SCUDERI SPOSE Via Scontrino, 2 - Trapani - Tel. 0923.24572 SHOW ROOM SCUDERI P.zza Vittorio Emanuele, 19 - Trapani www.scuderispose.it - info@scuderispose.it
NOZZE IN CITTÁ
UN MATRIMONIO PERFETTO
BON TON
IL DRESS CODE DEL MATRIMONIO Le regole come forma di rispetto
di Valentina Cariglia
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l giorno d’oggi, in cui si dà molto spazio e libertà al look, al proprio gusto e stile, il dress code rimane ormai confinato ad eventi formali. La cerimonia di nozze è ancora uno di essi. Ci sono regole precise da rispettare, altrimenti si rischierebbe di commettere un mucchio di errori. “Vestirsi adeguatamente è segno di rispetto”, diceva Coco Chanel. Rispettare alcuni basilari precetti significa innanzitutto essere consapevoli di cosa siano l’eleganza e la sobrietà, senza esagerate pacchianerie e accozzaglie di outfit. In passato gli sposi comunicavano il dress code agli invitati quando la cerimonia era molto formale e c’era l’obbligo del tight per gli uomini e l’abito corto ed elegante per le signore, con tanto di cappello se la celebrazione si svolgeva di mattina o nel primissimo pomeriggio. Infatti, è bene sapere che il cappello non si indossa mai di sera e, soprattutto, non si indossa mai se non è la mamma della sposa o sposo ad averlo per prima. Oggi si è meno rigidi con le regole del galateo e i giovani sposi, sempre più spesso, comunicano particolari temi e colori del loro matrimonio, specie se questo è originale o fuori dal comune. Gli invitati sono tenuti a rispettare la loro volontà, soprattutto per non risultare inadeguati. Con una dicitura in basso a sinistra negli inviti si può sottolineare, in modo ironico o romantico, la tipologia di matrimonio, cosa dovrebbero indossare gli ospitati, quale colore o con quale abito presentarsi. Laddove ciò non è esplicitato, è bene valutare la location, che sia un antico palazzo, una masseria, un agriturismo, di certo occorre essere eleganti ma in modi diversi. Più in dettaglio nel galateo del costume, bisogna conoscere almeno le regole standard se si desidera non essere fuori luogo in un matrimonio. Di mattina si deve optare per
abiti corti, al ginocchio, o tailleur dai colori pastello o delicate trame floreali; evitare i sandali bassi, ma scegliere una scarpa chiusa o spuntata dal tacco 5 o 6 e possibilmente con la calza, anche d’estate. Come si diceva, sì al cappello se ce l’hanno le mamme o se è esplicitamente richiesto dagli sposi. Nel tardo pomeriggio o sera si può optare per un tubino, un abito cocktail o un elegantissimo abito lungo. I colori possono essere più scuri, come il blu navy, l’ottanio, il bianco e nero insieme. Sono da evitare il total white, il rosso, il viola, il nero, tranne di sera ma arricchito da accessori colorati, gold o silver. Le scollature e gli spacchi vertiginosi e sexy meglio evitarli, perché nei matrimoni sono di cattivo gusto. Ovviamente qualche scollatura mini è accettata, ma portate con voi sempre una stola o uno scialle, soprattutto se la cerimonia nuziale è in chiesa. No a lustrini e Swarovski troppo appariscenti, sì a gioielli piccoli, luminosi e sobri. Riguardo alla borsa, di giorno va bene una clutch o pochette di medie dimensioni, da indossare a mano o a tracolla, di sera meglio una borsetta piccola e preziosa. Da abolire le borse grandi o gli zaini perché non si sta andando in ufficio o ad una scampagnata! Per l’uomo tutto è più semplice: con un abito scuro, camicia bianca, calzini neri o blu e cravatta in seta secondo i gusti si va sul sicuro. Meglio non scegliere lo smoking perché non è un abito da cerimonia, invece il tight in colori scuri è ormai difficile che si indossi, a meno che non lo richiedano gli sposi. Il bon ton riguardo alle mise del galateo è davvero un ottimo alleato per risultare perfetti e impeccabili a un matrimonio, ma sentiamo di consigliarvi anche di aggiungere sempre qualche tocco personale, che delinei il vostro look e rispetti la vostra personalità. 37
NOZZE IN CITTÁ
UN MATRIMONIO PERFETTO
SCARPE CHE RUBANO LA
SCENA
PROTAGONISTE DEL LOOK BRIDAL
di Stella Belliotti Stagnitta
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ensate che il protagonista del vostro giorno più bello sia l’abito?!E no.. Le vere protagoniste oltre a voi saranno: le vostre scarpe!! Il passo cadenzato e romantico viene spodestato da una falcata netta e decisa che vi porterà all’altare. Le spose moderne, sempre più, optano per scarpe originali, vistose, eccentriche, glamour! Yolan Cris fa sfilare le sue spose con abito corto e stivale sopra il ginocchio color fucsia acceso. Andreas Kronthaler per Vivienne Westwood abbina stivali allacciati con zeppe altissime o anche sneaker nere in contrapposizione, ai suoi abiti bridal, dove il colore non manca mai! E sempre col fucsia ‘gioca’ Elisabetta Polignano che lo sce-
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glie per degli stivaletti che abbina a calze a rete per un abito corto con tanto di giubbotto chiodo in tinta, per una sposa decisamente rock. Niente paura! È ovvio che per tutte le spose che invece sognano calzature più classiche la moda pensa anche a voi. Dai classici décolleté, alle ciabattine flat; dai tacchi alti e sottili a quelli medi e a rocchetto. Ce n’è per tutti i gusti. Come il sandalo con cinturino a T allungato super sexy di Badgley Mischka, perfetto per far girare la testa, così come tanti altri ne propone decorati con cristalli e ispirati ai gioielli che completeranno perfettamente il vostro look. Basso in altezza... alto nello stile! Charlotte Mills firma svariate opzioni per ogni vostra esigenza; sia per chi ama i tacchi, sia le
SPOSA
flat, come la Anabel che vi permetterà di ballare tutta la notte e di poter scegliere le clip da aggiungere per contraddistinguere il vostro stile alla perfezione. In alternativa la Francesca con tacco in madreperla schiacciato o la Lottie blu se vi manca qualcosa di azzurro, come tradizione vuole. E se siete una sposa d’ispirazione vintage la Chloe, ricoperta da un raffinato glitter color champagne, è ciò che fa per voi. Una collezione di modelli esclusivi anche per Enzo Miccio realizzati con materiali preziosi, dal satin opaco al mikado di seta mescolati con pizzi Valenciennes. Inoltre, i ricami realizzati a mano rendono ogni modello un pezzo unico e speciale, pensato per farvi sentire una principessa contemporanea.
La iconica farfalla che caratterizza la maison Aruna Seth è perfetta per il vostro wedding day. Dalle ballerine alle sneakers in edizione limitata, sino ad arrivare alle ‘Belle All Swarovski’: un tripudio di cristalli, dalla punta al tallone, una vera aurora boreale di lusso. Ne vogliamo parlare delle suole? Sì perché ad oggi si prendono la loro rivincita diventando anch’esse protagoniste nel vostro giorno più bello. Come? Facendole personalizzare con messaggi d’amore, frasi care agli sposi o semplicemente con le parole: ‘I DO’, ovvero il nostro italiano ‘LO VOGLIO’. E già, perché tutto avrà la propria importanza e nulla sarà lasciato al caso al vostro matrimonio, vero future spose? 39
NOZZE IN CITTÁ
UN MATRIMONIO PERFETTO
REPORTAGE
ICONEStile DI
FOTO PIERO LAZZARI
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onne icone di stile che hanno segnato la storia, caratterizzando l’immaginario femminile contrapposto a quello maschile (e più spesso maschilista) sovvertendo schemi e valori e per sempre modificandoli. Segnando il loro tempo, specchio di una realtà sociale in continuo mutamento. Per il nostro servizio fotografico abbiamo scelto tre donne che non hanno nulla in comune tra loro se non il fatto che ciascuna è rappresentativa di un modo di incidere nell’immaginario collettivo. Una regina, una pop star, una blogger. Elisabetta I, Madonna, Chiara Ferragni. Accostamenti arditi ma, anche, indicatori del mutamento dei valori che incidono sui cambiamenti sociali, sulla visione della realtà. La forza del potere assoluto; l’energia travolgente della diffusione planetaria della musica e della moda; l’efficacia penetrante, dei social e dell’immagine. Il nostro photo editor, Piero Lazzari gioca con queste icone, e le traduce per noi in scatti carichi di pathos.
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I C O N A
D I
S T I L E
Elisabetta, la regina vergine che governò l’Inghilterra cambiandole il volto e trasformandola in una grande nazione. Elisabettiano. Un aggettivo che ha attraversato i secoli, la storia, il costume, il linguaggio, i confini, e che è legato a Elisabetta I Tudor, regina d’Inghilterra dal 1558 alla morte. Elisabettiano è definito il teatro dell’epoca; elisabettiano è lo stile dei colli alti e ricamati cristallizzati nella iconografia pittorica dell’epoca, spesso decorati con motivi artistici, traslati nella moda delle corti divenne simbolo del potere cingendo i colli di re, regine e uomini di corte. Elisabetta, la regina che diceva di sé “ho sposato il regno d’Inghilterra”, esaltò questo accessorio della moda esibendolo più della corona. Elisabettiano fu lo spirito dei suoi sudditi. Grazie al suo carisma Elisabetta I ispirò la diffusione del motto “Dio salvi la regina” che troviamo nell’inno della Gran Bretagna. Il suo regno durò 45 anni e a dispetto delle guerre interne, il periodo venne definito “pace elisabettiana” e fu il più prospero nella storia dell’Inghilterra tanto da essere chiamato “the Golden Age”. La sposa “elisabettiana” rispecchia il carattere forte di una donna che sa prendere decisioni importanti, orgogliosa, sicura di se e che mostra la propria bellezza, senza abbassare lo sguardo. Fotografie | PIERO LAZZARI Abito sposa | SCUDERI SPOSE Make up | ANNALISA MAKE UP Hair Styling | ANTONELLA SCARLATA
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Gioielli | FIORENZA GIOIELLERIA Fiori | FODALE FIORI Modella | VALERIA RAFFAELE Location | TORRI PEPOLI - ERICE
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Fotografie | PIERO LAZZARI Abito sposa | CBYC Make up e Hair Styling | NINO GRAMMATICO Modella | CLAUDIA ROMANO
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MADONNA I C O N A
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Madonna Louise Veronica Ciccone per tutti solo Madonna, è cantante, autrice, ballerina, attrice, regista, sceneggiatrice, stilista, produttrice discografica e cinematografica. Ha incarnato, sempre con successo, tutti i ruoli dello showbiz. Madonna è riconosciuta come l’artista femminile che ha venduto di più, nonché quarto artista musicale più venduto in assoluto, dietro i Beatles, Elvis Presley e Michael Jackson. Alcuni sociologi statunitensi, nello studiare il fenomeno Madonna degli anni ‘80, hanno affermato che ha modificato più lei il carattere delle donne americane, che le battaglie femministe degli anni ‘70. Irriverente, scandalosa, contraddittoria, icona della sessualità libera e non condizionata dagli stereotipi sociali, attivista politica: si è schierata apertamente contro i presidenti Repubblicani, da ultimo Donald Trump, s’è battuta per le campagne internazionali per la lotta all’AIDS in Africa. Madonna non ha seguito le mode: le ha create accostando abiti e accessori tra di loro apparentemente incompatibili (abito da sposa e anfibi, per esempio). Suoi sono ben sette marchi fashion diffusi nel mondo. È stata donna immagine, tra gli altri, per PepsiCola, Versace, Max Factor, Estée Lauder, H&M, Louis Vuitton. La sposa che si ispira a Madonna è una donna che afferma se stessa mostrando tutta la sua bellezza in un misto di dolcezza e forza, senza preoccuparsi dei giudizi e dei condizionamenti. 51
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I C O N A
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CHIARA FERRAGNI Chiara Ferragni è la fashion blogger più famosa al mondo. Il suo blog Blonde Salad, inesauribile fonte di ispirazione per milioni di persone in tutto il mondo, è stato un caso di studio della Harvard Business School. È stata la prima fashion blogger ad apparire su una copertina di Vogue. Nel 2016 Forbes l’ha inserita nella lista delle prime trenta Under 30 Europe per la sezione dedicata alle arti e nel 2017 la nomina come «l’influencer di moda più importante al mondo». Piaccia o non piaccia (e in verità non piace a quanti hanno una lettura delle dinamiche sociali legate al passato) Chiara Ferragni è una icona di stile, fiuta le tendenze del momento e le interpreta secondo i propri canoni, come fosse un gioco di specchi, sulla sua immagine ha costruito una fortuna economica, traducendo ciò che appare come un successo effimero legato ai social in una impresa che ha concretezza nella diffusione planetaria del fenomeno “Ferragni”. Forse il segreto del suo successo sta nella capacità di far sognare, nel far credere che una ragazza comune possa realizzare un grande sogno grazie ad un blog. La sposa Ferragni è una donna moderna, sofisticata ed eccentrica che riesce a risaltare la propria bellezza con glamour.
Fotografie | PIERO LAZZARI Abito sposa | MULIER DONNA Make up | ELENA CHIARELLI Hair Styling | MARY INDELICATO Fiori | ANGILERI FIORI Auto | TOP CAR Modella | STEFANIA EVANGELISTA Location | VILLA LE TORRI TRAPANI
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NOZZE IN CITTÁ
UN MATRIMONIO PERFETTO
VALERIA E FEDERICO
“Ancora più bello di come lo avevo immaginato” di Stefania Martinez
Una storia d’Amore e di Vita. Protagonista Valeria Favorito. Nata a Erice, 30 anni, da bambina si trasferisce a Verona con la sua famiglia. All’età di 11 anni le viene diagnosticata la leucemia mieloide acuta, ma grazie all’aiuto della famiglia, dei donatori di sangue, dei dottori, del suo “fratellone” Fabrizio Frizzi e grazie alla fede, riesce a superare il periodo più difficile della sua vita. Seguono anni di controlli e tutto procede per il meglio. Si diploma e qualche anno dopo viene assunta in banca. Dopo tredici anni dal trapianto purtroppo la leucemia ritorna. «Ero con mio padre e ricordo che quando mi comunicarono il risultato delle analisi in quel secondo tutto si è bloccato, compreso il suo cuore ed è svenuto per il dolore. Mi sono armata di coraggio e l’ho abbracciato forte, dicendogli: “Non ti preoccupare, ce la faremo anche questa volta”. Vi lascio immaginare, il cuore di una madre cosa può provare in quei momenti. Era distrutta dal dispiacere. Tutti noi ci chiedevamo: “Perché? Perché ancora questo dolore? Non abbiamo già sofferto abbastanza? Dentro di me si celava una grande paura, anche se cercavo di non far capire il mio stato d’animo». Era il 20 Maggio 2013 e Valeria doveva portare la sua testimonianza di vita presso la biblioteca comunale di Caprino Veronese “per diffondere la speranza e la voglia di vivere a tutti”, lo fece ugualmente nonostante il parere contrario dei medici e nonostante la sua angoscia. «Il 21 maggio mi hanno ricoverata ed è iniziata una nuova guerra. Dopo mesi di esami e controlli il 26 novembre del 2013, sono rinata per la terza volta. È successo quando ho ricevuto un altro midollo». Per Valeria c’è tempo per l’amore e non solo quello per la vita ma anche quello per Federico Piazza, conosciuto nel 2011, oggi 32 anni, cuoco in una grande azienda di Milano, 66
educato alla cultura del volontariato sin da bambino, donatore e volontario. COME VI SIETE CONOSCIUTI? Durante un forum; inizialmente gli sembrava che io fossi timida e riservata. Quando toccò a me raccontare brevemente la mia vita, le mie parole lo colpirono a tal punto che, alla fine, oltre a comprendere il mio immenso dolore e come non mi fossi arresa ed avessi lottato con tutte le mie forze, pensò che doveva proteggermi e starmi vicino. Fu un fulmine a ciel sereno, da quel momento cercò di starmi vicino e siamo rimasti fidanzati fino al 2013, cioè quando mi sono ammalata la seconda volta ed ho avuto bisogno di un altro trapianto da un altro donatore. Federico, mi è stato sempre vicino e mi ha supportato nei momenti più duri. Tuttavia non volevo che lui fosse condizionato dalla mia malattia e dovesse addirittura rinunciare al desiderio di paternità per causa mia. Per questo, ci siamo allontanati per alcuni anni. Ma poi nel 2015 mi sono accorta che mi mancava veramente: ho provato a ricontattarlo, per vedere se nel frattempo si era rifatto una vita affettiva. Ma lui era lì che mi aspettava e ci siamo rimessi insieme! QUANDO AVETE DECISO DI SPOSARVI? Nel 2016, per coronare i nostri sogni. Il desiderio di sposarci a Trapani, era il mio e Federico ha fatto in modo di esaudirlo senza nessuna esitazione. Organizzare il matrimonio non è stato difficile, con l’aiuto prezioso di mio papà, siamo riusciti ad organizzarlo nel migliore dei modi. Ci siamo sposati sabato 1 Settembre nella Chiesa “Santa Maria del Soccorso o Badia Nuova”. Abbiamo festeggiato al “Kaleidos ristouliveto”, una location spettacolare, per non parlare della bravura di Peppe Giuffrè. Eravamo una settantina di persone. Pochi ma buoni.
L’INTERVISTA
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ph: Piero Lazzari
Con Federico cerco di coinvolgere i giovani ad iscriversi nel mondo del volontariato perché non c’è cosa più bella di donare il proprio tempo per gli altri. E poi di sensibilizzare le persone sull’importanza della donazione come atto di generosità gratuita, non vincolata solo al bisogno di un familiare o di un amico. Come ha fatto Fabrizio con me!
QUAL È STATO IL MOMENTO PIÙ EMOZIONANTE? Ce ne sono stati diversi ma fra tutti lo scambio delle promesse in Chiesa. Grazie al mio grande papà, il giorno del mio matrimonio è stato un giorno indimenticabile, ancora più bello di come lo avevo immaginato. UN ABITO DA SPOSA PARTICOLARE, COME MAI QUESTA SCELTA? Per portare scarpe comode. Mio padre mi disse:“Visto che vuoi scarpe comode, perché non opti per i pantaloni anziché il vestito tradizionale”? L’idea mi piacque fin da subito, decisi di comprare l’abito a Trapani da “Scuderi Spose”. FABRIZIO FRIZZI DOVEVA ESSERE TESTIMONE. COME VI SIETE CONOSCIUTI? Una serie di coincidenze mi condussero a lui. Innanzitutto, poche settimane dopo il trapianto, nella trasmissione “Per tutta la vita”, Romina Power aveva reso noto che Fabrizio quel giorno (era il 20 maggio 2000) aveva donato il suo midollo. E io lo ricevetti esattamente il giorno successivo e proveniva da un uomo di 41 anni di Roma. Quando anni dopo, nel 2006, ho saputo che Fabrizio era a Verona per la “Partita del cuore”, ho fatto di tutto per incontrarlo e poterlo ringraziare di persona. L’emozione è stata indescrivibile quando mi sono presentata come la bambina che sei anni prima aveva ricevuto il suo midollo. È stato il giorno più bello della mia vita! SIETE SEMPRE RIMASTI IN CONTATTO. QUANDO VI SIETE VISTI L’ULTIMA VOLTA? I primi di marzo, quando l’ho invitato al mio matrimonio. L’ho visto molto stanco e provato. Solo chi è stato malato, sa capire la malattia degli altri. Anche se Fabrizio faceva di tutto per nasconderla, tanto che ben poche persone conosceva-
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no davvero il suo stato di salute. All’invito come testimone alle mie nozze, ha temporeggiato. “Non ti prometto niente, ma cercherò di fare il possibile per esserci”. Forse aveva già un presentimento della sua fine. Ma mai si sarebbe negato: la parola “no” non apparteneva al suo vocabolario. È sempre stato generoso e altruista e ha saputo infondere amore e attenzioni a tutte le persone che incontrava. Non potrò mai dimenticare questa splendida persona che mi ha salvato la vita! LA SEDIA VUOTA….. Il suo posto per me era insostituibile. La sedia vuota con un cuore di fiori che era sia in Chiesa sia in sala, ha rappresentato per me la sua presenza. Lui fisicamente non era lì, ma sono certa che spiritualmente mi guardava. Fabrizio c’era, c’è e ci sarà sempre. COSA LE MANCA DI PIÙ DI FABRIZIO? Del mio “fratellone” mi manca la sua presenza fisica. In particolar modo i suoi messaggi e poi la sua risata e il suo abbraccio che valevano più di mille parole. COME VIVE VALERIA LA SUA QUOTIDIANITÀ? Valeria cerca di vivere al massimo la sua vita anche se fisicamente non può. Oltre al lavoro e alla famiglia con Federico cerco di coinvolgere i giovani ad iscriversi nel mondo del volontariato perché non c’è cosa più bella di donare il proprio tempo per gli altri. E poi di sensibilizzare le persone sull’importanza della donazione come atto di generosità gratuita, non vincolata solo al bisogno di un familiare o di un amico.Ci sono tantissime persone che hanno bisogno di ricevere sangue o midollo, alle quali si può ridare la vita. Come ha fatto Fabrizio con me!
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NOZZE IN CITTÁ
UN MATRIMONIO PERFETTO
SPECIALE SFILATE
LA MODA PRIMAVERA ESTATE
2019
Femminilità ma con la praticità del quotidiano
di Valentina Cariglia
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ra le passerelle di New York, Londra, Parigi e Milano, sfilano tendenze che hanno poco in comune. Ogni designer crea il suo stile, reinventa la sua moda, mixa mood differenti. Una cosa però è certa, che la parola “utility” tende ad essere la chiave di volta per la primavera-estate 2019. La moda diventa veloce, “clean”, essenziale, unisce look “necessari” e utili a giochi sofisticati e versatili. Oggi la donna deve conservare la propria femminilità, ma deve anche essere powerfull, emergere al lavoro e farsi notare nel tempo libero. Così agli abiti romantici in tutte le salse, si accosta la felpa e la scarpa ginnica in vero stile street. La moda proviene dalla strada, nasce dalle donne comuni, vive di quotidianità, accompagna la vita di tutti i giorni, pertanto si assiste contemporaneamente a tendenze variegate e originali, classiche e moderne, ipercontemporanee e futuriste. Il viaggio verso la nuova primavera-estate 2019 vede abiti floreali e romantici intesi come dress ladylike, abiti monospalla dalle stampe geometriche e tecno, mise teatrali e barocche che rimandano ad atmosfere ottocentesche e sensuali. Si fa uso del pizzo, del taffetà, da cui nascono
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anche maxi gonnelloni da abbinare con t-shirt ricche di balze, ruches e volants. Ritornano le spalline over, le tute in stile anni ’90, rese femminili indossate con sandali luccicanti e vertiginosi e cinture che stringono in vita. I capispalla sono sartoriali, dal taglio maschile per working women, in tessuti come il pvc, lo scuba, il nylon, le reti in organza. Vero must have sono il tailleur e il tubino intramontabile, con gonna al ginocchio, attillati in vita per creare silhouette sensuali e chic, ma anche il pantalone a vita alta con le pinces modello maschile abbinato a camicie impalpabili e trasparenti in tulle, organza o chiffon di seta. Lo stile androgino, ambiguo, è il punto di forza nella moda di oggi, e sempre più spesso si mixano stili femminili e maschili. Per le più audaci alcuni stilisti puntano al pop e alle stampe che rimandano al Surrealismo o a quelle giapponesi di Hokusai. In tal senso gli abiti hanno colori accesi, fluorescenti, tessuti fluidi e easy, intersecano balze e broccati, intarsi su macramè e organza trasparente, fantasie jacquard che ricordano l’oriente. Di gran moda gli abiti corti a trapezio e dai tagli asimmetrici, in vero stile anni ’70. Anche il mare è protagonista: alcuni stilisti propongono abiti con immagini tropicali e spiagge esotiche, abiti-muta in stile scuba e surf con dettagli romantici e sensuali per fare comunque spazio alla femminilità. Da vero street style, alcune firme hanno dato vita a tessuti con stampe pop clubbing o tratte dallo stile punk e onirico anni ’80. La pelle nera per gonne e short cortissimi, il denim per jeans, abiti e camicie, il tutto arricchito con dettagli borchiati, fibbie e metalli. Anche i materiali metallizzati creano look disco e fuori dagli schemi. Le paillette inoltre sono un altro must have da sottolineare. I colori per la prossima stagione sono brillanti come il giallo, l’azzurro, il rosso; neutri come il beige, il cipria, l’avorio, la vaniglia e il canarino; non mancano il bianco e il nero o quelli innovativi come il tabacco, il verde militare, la paprika e la terracotta. Ritornano i colori fluo e le trame camouflage. Le scarpe di tendenza nel 2019 sono soprattutto a punta, chiuse davanti, con tacco altissimo, per le grandi serate, o bassissimo da vere première dame per tutti i giorni. I sandali sono colorati e squadrati, dal tocco vintage, invece quelli dal tacco 12 e a stiletto rimangono sempre di moda per le serate super eleganti
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NOZZE IN CITTÁ
SPOSO
UN MATRIMONIO PERFETTO
SPOSO 2019 Eleganza di fine 800
di Stella Belliotti Stagnitta
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inque decadi di moda che si legano alla storia del costume, per CARLO PIGNATELLI che ripercorre i temi che hanno ispirato il couturier nel corso dei 50 anni della sua carriera, uniti al fil rouge dell’emozione. Sono andati in scena al Barcelona Bridal Week, in un viaggio immaginario dello stilista che ha fatto sfilare gli abiti che hanno ridisegnato la figura e che hanno rivoluzionato il vestire d’occasione. Impeccabile nei volumi, classico nei colori e nei tessuti, sorprendente nei dettagli. L’ideale per il gentlemen contemporaneo che fa dello stile il suo tratto distintivo. Il collo mao, lo smoking montato e la coda corta: valori assoluti ma rivoluzionati in termini di linee per mantenere indelebili le memorie delle occasioni speciali. I colori definiscono l’eleganza: ebano, avorio, sfumatura blu nei toni marini e notturni Con un evergreen da cerimonia, la cravatta raso che si arricchisce con il gioiello fermanodo griffato, perfetto per creare un piacevole contrasto su un abito scuro. “Between dream and reality”. Fra sogno e realtà la collezione CLEOFE FINATI Amet 2019. La linea fashion d’avanguardia è di ispirazione fine Ottocento, primi Novecento. Dandy. Una perfetta commistione fra arte, moda e cultura, elevata dal valore dell’unicità di tessuti esclusivi e tagli sartoriali. Fra giacche monopetto a tre bottoni con allacciatura
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alta e piccolo collo alla stuarda da portare alzato o abbassato a revers. Questa stagione lo stile interpreta il linguaggio custodito nelle opere di Klimt, a partire da una delle più famose “Il Bacio”. O per uno sposo couture unico, l’abito che rielabora la giacca Charlie Chaplin, color havana, innamorandoci dei broccati e disegni jacquard. Non mancano gli accessori, dalla doppia pochette da taschino che crea una rosa gioiello, alle scarpe in pelle effetto spazzolato; plastron double; cappelli a cilindro, bombette in melousine o le più siciliane ‘coppole’; senza dimenticare: spille, gemelli e fermacollo, per un futuro marito davvero glamour. La collezione Amame firmata PETRELLI è ispirata al sentimento della passione e delle sue molteplici forme. L’autentico stile italiano si ritrova nella sartorialità di ogni capo e nella scelta dei più esclusivi tessuti, capaci di valorizzare il vero capo artigianale made in Italy. Al passo coi tempi, ricca di inserti e nuove nuance per far diventare lo sposo il vero protagonista. In passerella sfilano anche i paggetti, praticamente uno sposo in miniatura. Un’immagine fantastica ed innovativa. La linea wedding couture di ANDREA VERSALI è ispirata liberamente alla tradizione giapponese, ma non mancano le linee più tradizionali e capi classici.
La maison VERSACE ha firmato l’abito del cantante Fedez, del matrimonio più social dell’autunno. Per lui un completo classico blu ad un bottone, ma niente cravatta né calze. PANCALDI & B, azienda italiana del gruppo Inghirami, propone abiti sempre più raffinati e dalle linee essenziali. Impeccabili ed intramontabili smoking con collo alla coreana dalle linee rigorosamente fit. Importante la scelta dei tessuti rigorosamente naturali e non sintetici, selezionando i migliori che arrivano dal Biellese. Per i colori sempre le tinte del blu ma con uno sguardo al grigio chiaro, soprattutto per i decori. Lo sposo di oggi non appare più spento, grigio, asettico. La moda ha risvegliato i sensi del nuovo modo di presentarsi alla futura sposa. Con brio, eleganza, senso di estetica ed un tocco di eccentricità che non guasta, senza dimenticare né la tradizione né il buon gusto: ingredienti necessari per un matrimonio da favola! 73
L’universo sartoriale di Carlo Pignatelli ed il suo immaginario di 50 anni di creatività sono i protagonisti della nuova collezione Cerimonia 2019. Le giacche dalle proporzioni inimitabili sono lavorate secondo l’eccellenza della sartoria italiana e rifinite da particolari preziosi come accessori gioiello e bottoni dai cristalli cabochon incastonati. L’esclusività del marchio Carlo Pignatelli la puoi trovare a Trapani solo da Spada s.r.l.
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NOZZE IN CITTÁ
LIBRI SUL COMODINO di Fabio Pace
UN MATRIMONIO PERFETTO
UN MATRIMONIO PER BENE di Doris Lessing Universale Feltrinelli
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ibro che la scrittrice britannica, premio Nobel per la letteratura nel 2007, scrisse nel 1954. Risente del clima culturale dell’epoca e delle inclinazioni politiche dell’autrice, che fu militante comunista. Libro dal carattere autobiografico, racconta le vicende di una giovane moglie trattando i temi dell’emancipazione femminile e della discriminazione razziale nel contesto coloniale della Rodhesia della seconda Guerra Mondiale. La protagonista è Martha Quest, alle prese con il matrimonio con Douglas. Martha fin dall’inizio manifesta insofferenza rispetto alla vita matrimoniale. In ragione dell’imminente guerra, Douglas e Martha decidono di non avere figli. Eppure, poco tempo dopo il matrimonio, Martha resta incinta e trascorre un periodo di difficile accettazione della gravidanza che minaccia la sua libertà di donna, combattuta sul suo futuro: desidera non essere vincolata a condurre una vita da perfetta massaia e matrona, ma essere libera di lavorare in un ufficio. Lettura non facile, una storia cerebrale: le ansie e l’irrequietezza di una giovane sposa alle prese con l’impegno politico e il disimpegno sentimentale e affettivo.
SUL MATRIMONIO. In risposta alle obiezioni di un marito di Søren Kierkegaard - Biblioteca Universale Rizzoli
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openaghen, primi dell’Ottocento, cinque uomini, forse un po’ avvinazzati dopo una lauta cena in cui hanno anche discettato di filosofia, rincasando, scorgono una coppia di sposi che conversa sorseggiando tè in giardino. L’uomo è il giudice Vilhelm. Lo ascoltano non visti, poi rubano un manoscritto che questi ha lasciato sul tavolo. «Sul matrimonio, in risposta alle obiezioni di un marito» è un’opera della maturità del filosofo danese: i cinque dandy filosofi sono antitetici al giudice Villhelm che traccia un elogio del matrimonio, letto in chiave di santificazione e realizzazione concreta dell’amore. Kierkegaard fa scrivere al suo personaggio che «solo il marito è un vero uomo» e che il matrimonio è il superamento tutto cristiano del paganesimo, che attribuiva l’innamoramento al dio Eros. L’opera di Kierkegaard, va ammesso, è inattuale: si condanna apertamente il narcisismo individualista di quanti scelgono la solitudine (oggi si direbbe “rimanere single”). Il filosofo li definisce “eccentrici infelici” e li relega tra gli immaturi, che privano se stessi della possibilità di cogliere la pienezza della vita. A questa visione manichea sentimentale lo stesso Kierkegaard oppone una considerazione: se la felicità non è di questo mondo, è meglio aggrapparsi all’illusione di aver scelto il modo migliore di vivere. Il motto che introduce il diario è una citazione di Kierkegaard/Vilhelm del filosofo sofista Gorgia: «L’illuso è più saggio di chi illuso non è».
L’EDUCAZIONE DELLE FANCIULLE di Luciana Littizzetto e Franca Valeri Enaudi
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opo due libri impegnativi concludiamo suggerendone uno leggero, scritto a due mani, ma meglio sarebbe dire a due voci. È inevitabile leggere le righe de “L’Educazione delle Fanciulle” e nel contempo sentire dentro la propria testa il riecheggiare delle inimitabili voci di Franca Valeri e Luciana Littizzetto. Due donne, due mondi, un’anima: quella femminile nel suo mutare con il trasformarsi della società e dei costumi. Il libro, una sorta di vademecum per le “signorine del ventunesimo secolo”, raccoglie nell’analisi delle due attrici, una divertente carrellata di comportamenti di donne ed uomini, nei confronti dell’amore e della vita. Differenze e bizzarrie sono sottolineate dall’ironia delle autrici che creano un vero e proprio dialogo tutto da ridere sugli atteggiamenti delle persone e i sentimenti. Un libro che è anche una riflessione sul come eravamo e sul come siamo, per sorridere su alcune realtà che non esistono più e magari rimpiangere qualcosa che non si avrà più. Un libro per le nonne (che la Valeri l’hanno vista in teatro e in TV) e le mamme (che sono della stessa generazione della Littizzetto) per riportarle alla loro giovinezza, alle ragazze per offrire loro uno spunto di riflessione e, perché no, agli uomini (immutabili se non ci fossero le donne a rappresentare la forza del cambiamento).
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NOZZE IN CITTÁ
UN MATRIMONIO PERFETTO
PERSONALIZZATA E SU MISURA La scarpa da uomo ha un suo perché di Stefania Martinez
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embra facile ma non lo è! Ci riferiamo alla scelta delle calzature per lo sposo. Spesso si liquida la questione con “un paio di scarpe scure”, ma in realtà la scelta può e deve essere ben più articolata e complessa. E deve comunque tenere conto dell’abito indossato. Il modello Oxford, la più diffusa e usata, è la scarpa stretta con i lacci, elegante e perfetta per una cerimonia serale, abbinata ad uno smoking o anche ad un tight. Le derby sono invece più sportive, da indossare con un abito meno classico, anch’esse con lacci e con il vantaggio di potere essere riutilizzate con gli abiti di tutti i giorni. Poi ci sono i mocassini per quanti, magari, optano per una location in spiaggia, un giardino privato, per un look più essenziale e meno formale. Tuttavia facendo accurate ricerche su internet potrete trovare le scarpe giuste anche attraverso aziende che le fabbricano su misura e di diversi tipi, come il mocassino con doppia fibbia, in vitello, lucide e stampa damascata blu
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o la francesina liscia in pelle lucida nera. Insomma ce ne sono per tutti i gusti. Passiamo adesso alla scelta dei colori. Possibilmente dello stesso colore dell’abito quindi o nero o blu. Per i matrimoni estivi in stile boho anche le tonalità chiare come il beige andranno bene. Ma non finisce qui! La scelta dei materiali è altrettanto importante. Le scarpe in vernice sono le più ricercate ma se desiderate qualcosa di più particolare anche quelle di coccodrillo andranno benissimo. Per chi invece preferisce qualcosa di più semplice quelle di vitello spazzolato sono perfette. Mai utilizzare scarpe usate, perché anche lo sposo sarà al centro dell’attenzione e quindi i dettagli sono importantissimi (semmai le scarpe possono essere calzate in casa per qualche giorno, prima della cerimonia, per renderle più morbide e adattarle al piede). A proposito di dettagli: che dire dei calzini? Il colore giusto è quello delle scarpe, ma per carità: mai, mai, mai il calzino bianco. Calzature comode e che siano quelle della
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prova dell’abito, in modo da prendere la giusta lunghezza del pantalone. Sempre su internet andando alla ricerca di particolarità sulle scarpe da uomo è possibile imbattersi in un configuratore che permette di personalizzare le calzature; sotto la suola si possono incidere i nomi degli sposi, oppure solo le iniziali, la data delle nozze o anche frasi particolari. Ricordate però che se siete inginocchiati davanti un altare tutti leggeranno l’incisione. Bene l’originalità, ma cautela con citazioni, frasi e motteggi. Infine per chi ha bisogno di un “aiutino” ecco che si trovano in vendita scarpe da sposo con rialzo, da realizzare anche in questo caso su misura, per chi vuole essere più alto della sposa che porta i tacchi o per gli uomini “diversamente alti” che non vogliono sfigurare al fianco della propria compagna. Nessuno se ne accorgerà! Nicole Kidman dopo il divorzio da Tom Cruise disse: “Almeno adesso potrò mettermi i tacchi”.
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NOZZE IN CITTÁ
UN MATRIMONIO PERFETTO
L’IMPORTANTE È CREDERCI. L A V I TA C O M E U N F I L M D I
ELIZABETH JOANNIDES NORDIN CUTELLI
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MATRIMONI E DINTORNI di Francesca Adragna
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on tutti se lo possono permettere. Cinque scelte, cinque abiti, cinque “seratone”, cinque lune di miele e, però, almeno quattro errori! Ma chi ha un simile coraggio? Chi è così caparbio e temerario da affrontare un percorso con tante incognite ben cinque volte? Elizabeth Joannides Nordin Cutelli, conosciuta dai più come la Contessa, non ha perso mai il suo innato ottimismo ed ha sempre continuato ad affrontare la propria vita con grande passione senza mai lasciarsi intimidire dalle buche sul suo percorso. «Io ci ho sempre creduto e non smetterò mai di crederci: il matrimonio è il più bel contratto progettuale che si possa siglare», ci ha detto dopo averci accolte nella sua elegantissima casa, recentemente ristrutturata, qui a Trapani. Bellissima e giovanissima sposò un intellettuale inglese dai modi molto raffinati che aveva catturato le sue attenzioni con dotta affabulazione ma, già in luna di miele, scoprì maniacali idiosincrasie che ne alteravano irrimediabilmente l’umore: germofobo ed eccessivamente parsimonioso, mise in fuga la nostra Liz poco più che ventenne nel giro di due settimane dal giorno delle nozze. Frizzanti aspettative disattese, si potrebbe pensare, eppure non è detto che non si sia trattato del buonsenso che la mise in guardia da un’esistenza priva di contatti umani e di slanci, cosa che nessuna donna giovane e sana potrebbe mai augurarsi. Di lì a poco, la biondissima e passionale Contessa conobbe e sposò un imprenditore italiano che spostava la propria residenza ogni volta che le sue attività lo richiedevano. Ebbero un bambino
e vivevano in America Latina quando Elizabeth, rientrando inaspettatamente a casa, lo trovò avvinghiato alla babysitter. Scena da copione per quel che ci consta: licenziò in tronco entrambi e ricominciò da zero un’altra volta! E che non si dica “bastava un po’ di pazienza in più”, “prima o poi si sarebbe dato una calmata”. Il rispetto dell’amor proprio dell’altro è il primo e indispensabile ingrediente perché un’unione funzioni! Il terzo sì, lo pronunciò guardando negli occhi il suo bodyguard: un uomo che avrebbe dovuto proteggerla dalle brutture e dagli intrighi, cui s’era affidata sperando probabilmente, di poter abbassare la guardia... ... E fu proprio la guardia che la tradì derubandola. Un’altra delusione dalla quale s’è liberata per tornare alla vita con irriducibile risolutezza. Certamente se non fosse stata la bellissima donna che è, se non fosse stata così dinamica e dura alla resa, la linea del cuore di Elizabeth avrebbe quantomeno avuto una battuta d’arresto, ma c’è qualcosa nel suo sguardo turchese che non può non attirarle addosso, altri sguardi e attenzioni: sotto le sue lunghe ciglia si nasconde una dolcezza accattivante oltre a guizzi di vivace ed ironica intelligenza. Fu ancora la sposa di un munifico imprenditore che però la lasciò dopo una pesante malattia. Slanci, passionalità istintiva, azioni e reazioni affrontate di petto, tradimenti, dolore… nulla ha fermato il cuore impavido della Contessa che oggi è la moglie di un’aitante magnate dell’ingegneria meccanica in Svezia.
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NOZZE IN CITTÁ
VITA DI M.
UN MATRIMONIO PERFETTO
UNA STORIA VERA
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di Francesca Adragna
…e prometto d’amarti, onorarti e rispettarti nella buona e nella cattiva sorte, in salute e in malattia, fino a che morte non ci separi
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na promessa che sigla un contratto civile e spirituale, il patto tra due anime, tra due esseri umani. È una formula talmente diffusa e conosciuta da sembrare banale, ma ciascuna delle parole che la compone ha un senso profondo che supera il confine del romanticismo che ci si aspetta in quel giorno specifico. E tutte quelle parole l’una accanto all’altra, implicano molto di più dell’impegno promesso. Implicano la consapevolezza dell’umana condizione, la labilità dei sentimenti, la caducità delle circostanze, l’imprevedibilità di ogni esistenza. Chiunque avesse il coraggio di proferire queste parole con coscienza, dovrebbe ricordarle in seguito ogni giorno, che esso abbia portato con sé euforia o prostrazione, gratificazione o frustrazione, pena o gioia. Quel che si sente o si legge sulle violenze perpetrate tra le mura domestiche è solo una millesima parte di ciò che avviene quotidianamente in tantissimi nidi d’amore. La violenza ha mille forme. C’è quella che ti spezza le ossa e c’è quella che ti polverizza lo spirito, quella che ti fa sentire una nullità, che ti lega le mani, t’intrappola in un labirinto buio e contorto, ti priva d’ogni punto di riferimento e poi di te stesso. M. era giovane e piena d’idee, avrebbe voluto volare sulla vita insieme al suo primo grande amore e con lui costruire il suo castello, ma quel grande amore, probabilmente colto alla sprovvista da tanta prolifera energia, ha preferito tenerla tutta per sé: occorreva, per il bene della famiglia, ch’ella si limitasse a prendersi cura dei figli e della casa; altro, le sue capacità, la sua intelligenza, non sarebbero riuscite a produrre. Tenendola all’oscuro di quanto guadagnasse col proprio lavoro e centellinandole gli spicci per le spese domestiche, le impediva persino di uscire a far la spesa da sola. I suoi impegni lo tenevano fuori di casa per tutta la giornata e al rientro solo insoddisfazione e malcontento che si traducevano in insulti e vessazioni. Ogni tentativo di M. di riemergere, procurandosi un impiego, veniva bocciato ed archiviato come inutile spreco d’energie, ogni domanda sulle protratte assenze fuori dall’orario di lavoro, produceva aggressivo livore, fino a quando il malessere di M. divenne visibile sul corpo della figlia che deperiva inappetente sotto i suoi stessi occhi. Fu allora che M. riuscì ad ottenere un isperato aiuto, con l’avallo inconsapevole del marito: occorreva rivolgersi a uno specialista per salvare la bambina dall’anoressia. La dottoressa programmò degli incontri per entrambi i genitori ai quali però, dopo i primi appuntamenti si presentava M. da sola, lui aveva di meglio da fare! È stato così che la verità è venuta a galla anche agli occhi della stessa M.; è stata la narrazione delle loro giornate a farle comprendere che era schiacciata dalla vergogna di dover ammettere a sé stessa e ai genitori d’aver scelto male, d’essersi ingannata. E quando lei alzò la testa guardando negli occhi il carceriere, lui le afferrò il naso torcendolo con stizza e l’istinto di sopravvivenza di M. prevalse: “io valgo! tu non hai ragione. Io valgo! E te lo dimostro andando avanti senza di te. Io valgo molto di più della tua elemosina. Vai via, perché ho abbastanza forza per smettere di sopportarti. IO VALGO!”.
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PRIMO PIANO
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NOZZE IN CITTÁ
UN MATRIMONIO PERFETTO
PRIMO PIANO
L’amore senza genere
LE UNIONI CIVILI, PRESA D’ATTO DI UNA SOCIETÀ CHE CAMBIA di Giusy Lombardo
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on è scontato che il vero amore germogli per una persona di sesso opposto; non lo è mai stato. Grazie anche alla recente normativa (legge Cirinnà del 20 maggio 2016, n. 76 “Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze”) che ha preso atto dei mutamenti della società, crescono le unioni civili tra persone dello stesso sesso. Uomini e donne che hanno piena coscienza e consapevolezza di loro stessi e il coraggio di scacciare ogni finzione. L’amore è l’unica espressione di vita che, nonostante le maschere, gli inganni, le omissioni, i rifiuti e i differenti modi di dissimularlo, riesce sempre ad emergere con la spontaneità e la libertà di cui necessita per manifestarsi. La bellezza dell’amore sta proprio nella sua capacità di nascere dal nien-
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te e di diventare tutto. L’amore, come il matrimonio, sono esperienze che possono travolgerti e allo stesso tempo farti scoprire la tua vera personalità, le tue ambizioni e i tuoi obiettivi. Mentre l’uno arriva senza volerlo, sboccia nel cuore, l’altro è una scelta dettata dalla volontà spontanea di trascorrere il resto della vita con la persona che si ama. La legge sulle unioni civili ha consentito a tanti di manifestare, senza limiti o vergogna, nella piena libertà, il proprio amore, la propria omoaffettività (l’inclinazione a provare sentimenti amorosi verso persone del proprio sesso), termine che preferiamo a omosessualità perché inclusivo degli aspetti sentimentali e affettivi impliciti nel matrimonio (e che ovviamente non esclude l’omosessualità). I dati Istat sulle unioni civili, dall’entrata in vigore della legge al 31 dicembre 2017,
ph: Vincenzo Pennino
ph: Piero Lazzari
dicono che i matrimoni tra persone dello stesso sesso sono stati in Italia 6.712 (2.336 nel 2° semestre 2016 e 4.376 nel corso del 2017) che hanno riguardato prevalentemente coppie di uomini, 4.682 unioni, il 69,8% del totale. Le coppie di donne sono state 2030 (il 30,02%). È ancora forte il cosiddetto gender gap, sono più le coppie di uomini che quelle di donne, come in tutti i Paesi che hanno introdotto le unioni civili. Il gap diminuisce man mano che vengono ampliati i diritti, introducendo l’adozione e passando al matrimonio. Il 60% delle registrazioni nei comuni del Nord, il 28% al Centro e il 12% al Sud. Gli uniti civilmente hanno un’età media di 49,5 anni se maschi e di 45,9 anni se femmine. Anche in provincia di Trapani possiamo affermare che il costume è
cambiato e le unioni civili sono accettate. Prendendo solo in esame i comuni di Trapani ed Erice abbiamo tra il 2016 e il 2017, 28 unioni civili: 18 nel capoluogo e 10 a Erice. La prima unione civile in provincia di Trapani è stata registrata nel 2016 nel comune di Erice, tra due uomini e poi nel 2017 nel comune di Trapani, a Palazzo d’Alì, due donne sono state unite in matrimonio. Una delle due racconta: «Ho avuto una crisi di identità in un periodo della mia vita. Mi sono alzata una mattina e avevo la consapevolezza di volere accanto a me una donna che amavo. Oggi siamo unite in matrimonio». La diversità in fondo non esiste. Uomini e donne nutrono sentimenti (non importa per chi) e convolano a nozze per percorrere la strada della loro felicità.
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PERSEVERANZA
PASSIONE
QUALITÁ
“Sono cresciuta vedendo i miei genitori sempre al lavoro: di settimana in profumeria e la domenica mio padre si dedicava alla cura dei nostri terreni. Questo mi ha formata” . È così che Elena Chiarelli spiega come lei e sua sorella Sabrina vivono la Profumeria Chiarelli, lavorando con PERSEVERANZA e grande PASSIONE creando QUALITÀ, come i genitori hanno loro insegnato. Ciò ha fatto si, che Chiarelli Profumerie continuasse ad essere l’eccellenza non solo nel nostro territorio, ma anche punto di riferimento per le aziende più prestigiose di cosmetica, tanto da essere scelta per le linee più esclusive, come la Dior Backstage: una linea di prodotti specifici, ispirati ai segreti da professionisti, che sublimano la bellezza in un istante. Il make-up Dior è nato dietro le quinte delle sfilate, oggi nei backstage i Make-Up Artist Dior continuano a creare look unici e a sublimare la bellezza femminile.
MAKE UP 2019
MAT POWER
Sofisticato e innovativo: il nuovo make up eclissa glitter e sbrilluccichi ma senza rinunciare alla luminosità, regalando all’incarnato un effetto vellutato. Beauty-influencer, make up artist, hanno una sola parola d’ordine: MAT. Questa la proposta per il make-up 2019; non solo per le labbra, ma anche per occhi e viso. Nuance dai colori caldi: dai marroni ai blu ai malva, fino ai rossi intensi. Colori opachi adagiati su una superficie luminosa, non brillante ma naturale, sguardo e bocca strutturati e guance delicatamente colorate. Il make up mat segue totalmente la visione moderna della femminilità. Alla donna che lo indossa, ha la forza di infondere un aspetto sofisticato, sicuro di sé e anche misterioso. Dona, uno stile elegante, che mette in evidenza la bellezza naturale senza stravolgere i lineamenti.
CHIEDIAMO AD ELENA, MAKE UP ARTIST, DI RICONOSCIUTA ESPERIENZA QUALI SONO I VANTAGGI DI SCEGLIERE UN MAKE UP MAT E QUAL È L’EFFETTO FINALE? “Il primo vantaggio del trucco opaco è quello di non accentuare le piccole imperfezioni della pelle. Non avendo al suo interno pigmenti che riflettono la luce fa apparire la grana della pelle più uniforme, minimizzando, quindi, pori dilatati ed imperfezioni. Inoltre aiuta a controllare l’eccesso di oleosità della pelle, aumenta la tenuta del trucco e dona un aspetto vellutato e molto sensuale al viso.”
PERFUMES
BAR
Il PERFUMES BAR all’interno della profumeria, dà l’esclusiva possibilità ai clienti di intraprendere un percorso emozionale alla scoperta del proprio profumo, sapientemente guidato dal maestro profumiere Rino Ferrante. Ecco il suo poetico suggerimento per il profumo da indossare nel giorno del matrimonio.
PER LA SPOSA DEAR ROSE A CAPELLA «Il giorno che nasce, la luce del sole che mi sveglia in un grande letto bianco, lentamente. Allargo le mie ali e alzo la mano su di te, sul nuovo giorno che mi chiama»
MAKE UP 2019
SPOSA ELENA, QUAL È IL CONSIGLIO CHE DÀ ALLE FUTURE SPOSE PER ESSERE INDIMENTICABILI IL GIORNO DEL SÌ “Non strafare, ma essere la versione più bella ed elegante di sé. Il make up va personalizzato in perfetta sintonia con i lineamenti, i colori, con il carattere ma anche con lo stile dell’abito. Se l’abito è romantico in pizzo, il mio consiglio é di creare una base perfezionante, di media copertura, ricca di punti luce e sopracciglia ben delineate. Laddove il viso lo permette puntare su un bold eyeliner valorizzato da extension ciglia ed un rossetto rosso dall’effetto WOW. Se l’abito è sensuale con effetto tattoo, dove la femminilità si palesa con scollature profonde sulla schiena o vertiginose V sul decolletè, consiglio una base leggera illuminata da uno skin finish in crema, trucco nude sugli occhi e un rossetto sangria, borgogna o prugna. Se si opta per lo smokey eyes ben sfumato color antracite o mogano allora è preferibile un tono naturale sulle labbra.
Boccioli di rosa e fragrante edera verde su una base di legni bianchi. Bergamotto, Mandarino, Boccioli di Rose, Edera, Violetta, Legni Bianchi.
P E R LO S P OS O ANTONIO DE CURTIS ACQUA DI TOILETTE «Ll’ammore è comme fosse nu malanno ca, all’intrasatta, schioppa dint’ ‘o core senza n’avvertimento, senza affanno, e te pò ffà murì senza dulore.» Un viaggio “olfattivo” nel ricordo di questo grande personaggio, amato e conosciuto in tutto il mondo. Note di Lavanda, Menta, Legni e Ambra conferiscono al Jus quella freschezza elegante che caratterizza gli uomini di classe.
Chiarelli PROFUMERIE
TRAPANI Via G. B. Fardella, 284 Tel. 0923.25530
NOZZE IN CITTÁ
UN MATRIMONIO PERFETTO
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BELLEZZA & C.
IN LINEA CON LA PERSONALITÀ Make up romantico e intrigante
di Paola Corso
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l trucco sposa può variare secondo la personalità della donna: sofisticata, passionale, di altri tempi oppure assolutamente alla moda; e per quanto l’abito dei tuoi sogni sarà bellissimo, non potrai mai essere perfetta se non realizzerai un make up e un hair look in linea con lo stile che hai scelto. Semplicità e raffinatezza accomunano le proposte degli abiti da sposa 2019, sia per quelli con impronta principesca, sia per quelli dai tessuti morbidi e applicazioni bucoliche ma anche per i più audaci con scollature provocanti; così il trucco sposa più ambito e facilmente adattabile a tutte le alternative è sicuramente il “nude look”: leggerissimo e semplice, dall’aspetto totalmente naturale. L’obiettivo è quello di apparire nella propria bellezza di ogni giorno; ovvio che il trucco c’è, ma non si vede e per questo sarà opportuno evitare contouring polverosi, con forti linee grafiche sugli occhi o intense sfumature. Insomma il make up nude per la sposa resta un vero e proprio must, ma non pensate che sia semplice perché la sposa naturale dovrà curare i dettagli e realizzare un equilibrio perfetto tra la base del viso, i contrasti delle zone illuminate e quelle d’ombra. Gli ombretti per gli occhi avranno i toni del marrone e del cipria, mentre per le labbra si punterà sui colori neutri o tonalità rosee. Questo è il trucco sposa della donna romantica, che non sfiorisce mai e che vuole valorizzare il viso; ma se questa proposta non corrisponde alla vostra personalità o allo stile scelto per il matrimonio, potete decidere di accentuare un po’ i colori o le sfumature. Così facendo realizzerete un aspetto meno romantico ma più intrigante; mentre il make up con eyeliner e rossetto rosso vi donerà un tocco vintage/retrò.
Insomma mai snaturarsi, perché questo è uno degli errori più comuni che si possono commettere con il trucco sposa, invece cercate il giusto compromesso e se siete abituate a truccarvi con colori marcati, non imponetevi il nude look solo perché vi state sposando o per rispettare la tendenza. L’importante è non eccedere, magari scegliendo di valorizzare un solo elemento. Così per esaltare gli occhi, rendendoli protagonisti, potete marcare il contorno con una linea di eyeliner o con una sfumatura smokey eyes, visto che questa tecnica non è del tutto tramontata ed è proposta con tonalità non troppo scure. Se invece decidete di evidenziare le labbra, valorizzate queste con una tonalità rossa e usate un trucco leggero sul volto. Il segreto sta nel ricercare la tonalità giusta per il proprio incarnato; infatti il rossetto rosso, non è un divieto assoluto nel giorno del matrimonio e i make up sposa che lo propongono sono sempre più frequenti. Altro “mito da sfatare” sono le ciglia finte. Chi ha detto che per il make up sposa non si possono indossare? Basterà non esagerare con la lunghezza e non appesantire gli occhi con sfumature decise, ottenendo così uno sguardo dolce e affascinante. Il trucco scelto per le nozze deve essere in linea con la personalità e il look della sposa, dovrà avere un’ottima base realizzata con una copertura media, sopracciglia ben delineate e punti luce, per valorizzare i lineamenti del volto. Ma soprattutto è importante che duri, per questo motivo sarà opportuno affidarsi a un make up artist di fiducia e possibilmente specializzato in wedding e per prepararvi al meglio, ricordate di utilizzare mesi prima dell’evento: creme idratanti e maschere adeguate alla vostra pelle e rivolgetevi alla vostra estetista per la pulizia del viso.
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ph: Piero Lazzari
L’eleganza della semplicitá La passione per il trucco accompagna e sostiene Annalisa sin da giovanissima. Oggi, docente make up artist, qualifica attribuitale da una grande azienda italiana di make up, vanta un’esperienza ventennale con partecipazioni prestigiose: Festival di Cannes, Royal Ascott Fashion Show di Londra, Mostra del Cinema di Venezia. Annalisa esprime la sua creatività a partire dai volti dai quali ama trarne l’essenza della bellezza. Cura ogni dettaglio per restituire un make up unico che rappresenti stile, personalità ed eleganza di ogni donna. L’obiettivo è il perfetto equilibrio tra bellezza interiore ed esteriore. Esaltare le linee del viso è anche instaurare un rapporto empatico con le spose che si offrono con la massima fiducia nel giorno più importante della loro vita. Annalisa propone un trucco personalizzato per ciascuna sposa, creato ad hoc: un make up fresco e sobrio che esalti la semplicità, sintomo di eleganza. Annalisa Make Up è il luogo perfetto per il make up dei vostri sogni e soprattutto è un beauty center dove trovare un’oasi di relax e di benessere per la cura del viso e del corpo. Lo staff esperto sarà capace di consigliarvi e offrirvi il meglio per ogni occasione importante.
MARSALA Corso Giovanni Amendola, 65 - Tel. 0923.1954113 www.annalisamakeup.it - info@annalisamakeup.it
NOZZE IN CITTÁ
ARTE NELLE NOZZE
UN MATRIMONIO PERFETTO
Ieri sera era amore (A Ettore)
di Alda Merini
“Ieri sera era amore, io e te nella vita fuggitivi e fuggiaschi con un bacio e una bocca come in un quadro astratto: io e te innamorati stupendamente accanto. Io ti ho gemmato e l’ho detto: ma questa mia emozione si è spenta nelle parole”.
TIENIMI PER MANO di Herman Hesse
Tienimi per mano al tramonto, quando la luce del giorno si spegne e l’oscurità fa scivolare il suo drappo di stelle… Tienila stretta quando non riesco a viverlo questo mondo imperfetto… Tienimi per mano… portami dove il tempo non esiste… Tienila stretta nel difficile vivere. Tienimi per mano… nei giorni in cui mi sento disorientato… cantami la canzone delle stelle dolce cantilena di voci respirate… Tienimi la mano, e stringila forte prima che l’insolente fato possa portarmi via da te… Tienimi per mano e non lasciarmi andare… mai…
LA CURA di Franco Battiato Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, Dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, Dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d’umore, Dalle ossessioni delle tue manie Supererò le correnti gravitazionali, Lo spazio e la luce Per non farti invecchiare E guarirai da tutte le malattie, Perché sei un essere speciale, Ed io, avrò cura di te
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ph: Piero Lazzari ph: Rosario Campo
ph: Baldo Messina
ph: Baldo Messina
ph: Rosario Campo
Nino Grammatico è sempre in evoluzione. La sua manualità artistica rende il suo salone un luogo di innovazione tecnica e ricerca stilistica per nuove visioni estetiche. Ha sposato a pieno il know-how di Aldo Coppola, nell’hair styling una firma “Made in Italy” celebrata ed apprezzata in tutto il mondo, mantenendo alti i canoni di un grande brand che annovera primati e riconoscimenti a livello internazionale. Nino ha una spiccata sensibilità nell’interpretare i desideri di ogni sposa e un’innata capacità di valorizzare ed esaltare la bellezza di ogni volto, mettendone in risalto i lineamenti e facendone emergere carattere e personalità. Sa orientare le sue clienti nella ricerca dello stile più adatto, creando per ognuna di loro un look elegante e naturale. Nel giorno più importante le donne si affidano a Nino perché sanno con quale passione e scrupolo curerà il loro bridal look.
By Nino Grammatico TRAPANI - VIA CONTE AGOSTINO PEPOLI, 145 - TEL. 0923.535282
NOZZE IN CITTÁ
UN MATRIMONIO PERFETTO
Semplicità ed Eleganza PETTINATURE MORBIDE E POCO COSTRUITE di Paola Corso
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essun abito è perfetto senza l’acconciatura adeguata. È per questo che occorre scegliere il vestito in base al proprio fisico e la pettinatura in base al viso e, naturalmente, coordinare il tutto tenendo conto delle tendenze che influenzeranno sicuramente la scelta. Partendo da questi assunti proviamo a dare uno sguardo a quelle che saranno le nuove proposte per la “sposa 2019”. L’elemento che accomuna tutte le mise è la semplicità e l’eleganza: pettinature morbide e poco costruite, sia per capelli sciolti, sia per quelli raccolti. Stessi principi anche se si tratta di capelli legati in code. Le acconciature raccolte ricordano lo stile da principessa, ma propongono una “nota fresca” e un po’ meno costruita. La tendenza è quella di raccogliere i capelli in modo semplice e anche con qualche ciocca scomposta, che accarezza il volto sui due lati, proprio come hanno scelto di pettinarsi Meghan Markle e Chiara Ferragni. Al di là dell’intramontabile chignon, sono tanti gli esempi di capelli legati, come quelli con trecce o con ciocche morbide raccolte e intrecciate tra loro; tutte acconciature, però, rigorosamente poco elaborate. Se invece decidete di optare per un semiraccolto o per una coda, ricordarsi che dovranno essere basse e sulla nuca. Il 2019 non riproporrà nessun look anni ’50, con coda alta o acconciature elaborate e neanche accessori vistosi ed eccessivamente luccicanti. Al contrario lo stile dei capelli per le nozze
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sarà poco artefatto e molto naturale e se non si vuole rinunciare a qualcosa di prezioso, il riferimento è sempre quello del Royal Wedding, con acconciature da sposa che presentano diademi e tiare tra i capelli. Look principeschi che in alcuni casi diventano piuttosto stravaganti, come copricapo gioiello o le tiare floreali; perché se è vero che il riferimento è quello della principessa, è anche vero che questo può essere rivisto e personalizzato in chiave moderna. Se optate per vestiti con tessuti morbidi e trasparenze e volete puntare sulla leggerezza anche con l’acconciatura, potete lasciare i capelli sciolti con onde naturali e riga centrale; per uno stile “bucolico”, ma sempre molto glamour e chic, specialmente se abbinate all’hairstyle coroncine gioiello sulla parte alta della testa, fiori sparsi sulle ciocche, o anche vistosi fiocchi in raso o velluto per un raccolto morbido sulla nuca. Nel complesso si può sintetizzare affermando che tutte le proposte hanno in comune capelli semplici e poco elaborati ma dall’aspetto elegante e sofisticato, magari arricchito da piccoli accessori, sia se si sceglie un’acconciatura raccolta in stile principesco, sia se si opti per una chioma sciolta. Pettinature naturali dal mood femminile e romantico, con un tocco di apparente trasandatezza, ma che in realtà sono il frutto del lavoro molto accurato, di esperti parrucchieri. Se proprio nel giorno più bello ci si vuol sentire un po’ principessa, ci si potrà impreziosire le chiome o il “raccolto” con accessori brillanti e luminosi, ma sempre e solo in abbinamento a pettinature semplici e poco elaborate.
BELLEZZA & C.
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capelli naturali dal mood femminile e romantico 97
ph: Baldo Messina
ph: Baldo Messina
Antonella Scarlata, hair stylist, con professionalità, dedizione e passione dirige un team qualificato con l’obiettivo di soddisfare ogni esigenza delle clienti e valorizzarne la personale bellezza, rendendola unica. Le Spose di Antonella esprimono perfettamente ciò che ogni donna desidera far emergere di sé nel giorno più importante della sua vita, perché riesce a coglierne la particolarità e il carattere, valorizzandolo attraverso le sue acconciature. VIA ALBA, 50/A - CASA SANTA - ERICE (TP) - TEL. 0923.562284 www.parrucchieriascarlata.it
NOZZE IN CITTÁ
UN MATRIMONIO PERFETTO
NOTIZIE CURIOSE
Proposta Tecnologica U
n tappeto di 100 cellulari per un’originale proposta di matrimonio. Lui ha chiesto aiuto a un gruppo di amici e programmatori per realizzare questa idea. Così, una volta entrati nell’appartamento il ragazzo fa una telefonata che innesca suonerie e display di tutti e cento i telefonini: si materializza così una sorta di equalizzatore che innesca le note della marcia nunziale. e la scritta “I love you“.
COME ROMEO E GIULIETTA
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na proposta di matrimonio davvero originale quella di Valerio che ha chiesto alla fidanzata Simona di sposarlo presentandosi al balcone di casa a bordo di una gru, mentre gli amici improvvisano per strada un vero e proprio musical sulle note di Marry you. Non è stato facile, organizzare questa singolare proposta di matrimonio, fare le prove con gli amici, i vicini di casa. Ma il risultato è stato sorprendente.
VELO
CHILOMETRICO U
LITIGIO TRA CONIUGI Il marito: “Tu mi avrai pure dato le pagine più belle della tua vita, ma io ti ho dato le pagine più belle del mio libretto di assegni!”.
LA SPESA Marito e moglie vanno a fare la grande spesa del sabato. Il marito prende un cartone di lattine di birra e lo mette nel carrello. “Ma caro, che cosa fai?”, chiede la moglie.”Sono in offerta speciale, solo 10 euro per 24 birre!”, ribadisce lui. “Rimettile giù, non possiamo permettercele!”, dice perentoria la moglie e l’uomo ubbidisce. Poco dopo la donna prende una confezione di crema per il viso e la mette nel carrello. “Ma che fai?”, chiede il marito.”E’ la mia crema per il viso. Serve per farmi più bella”, risponde la moglie. Il marito ribadisce: “Anche 24 birre riescono a farti più bella, ma costano la metà!”
NOZZE D’ARGENTO Una coppia è arrivata alle nozze d’argento. Festeggiano con una cenetta al lume di candela. A un certo punto la moglie ricorda al marito con un’aria romantica: “Ti ricordi, quando mi hai proposto di sposarti, ero così emozionata che per un’ora non ho più parlato!” Il marito, rassegnato, risponde: “Sì, cara, quella è stata l’ora più felice della mia vita!”
na sposa cinese non ha proprio badato a spese e ha organizzato una perfetta logistica per il suo velo di 200 metri che è stato trasportato da un équipe di 50 persone.
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Sebastiano e Mary coordinano un team di professionisti che tratta i capelli come fossero la trama preziosa di un tessuto. Ogni taglio, ogni acconciatura esprime una qualità “sartoriale”, perché anche i capelli, come un abito su misura, esaltino l’unicità e la bellezza di ogni donna, ne esprimano l’essenza. Un lavoro di squadra che si perpetua nel tempo ma sempre arricchito da continui aggiornamenti che conduce il team in giro per l’Italia a perfezionare le tecniche e gli stili nei corsi di alta formazione dei maestri Salvo Filetti (Joyàcademy) e Renato Gervasi (Compagnia della Bellezza). La cura per ogni dettaglio rende i lavori di Sebastiano e Mary unici, ma è sulle ultime tendenze wedding che la loro passione si esalta in proposte originalissime: le acconciature “trasformabili” per le spose, una per la cerimonia; l’altra per il party. Un’idea versatile che rende le spose di Sebastiano e Mary camaleontiche e dinamiche. «Da oltre 50 anni, il nostro obbiettivo è magnificare la bellezza delle donne che si affidano a noi. Lo facciamo ogni giorno con passione, e con maggiore dedizione a quante ci scelgono per il giorno più importante della loro vita. Alle une e alle altre, a tutte le donne, rivolgiamo il nostro “GRAZIE” più sentito e sincero».
ph: Piero Lazzari
MARSALA PIAZZA DEL POPOLO, 45 - TEL. 0923.951861 sebastianoemary@libero.it
NOZZE IN CITTÁ
UN MATRIMONIO PERFETTO
MATRIMONI E DINTORNI
FIRST LOOK FIRST LOOK LO SCATTO DEL PRIMO SGUARDO
LO SCATTO DEL PRIMO SGUARDO
UNO SHOOTING NON CONVENZIONALE di Martina Palermo
Cosa risiede dietro lo sguardo di chi ama? Un turbinio di emozioni, una parentesi d’infinito o più semplicemente la complicità di due anime affini che si sono scelte. L’artista italiano Amedeo Modigliani, prima di ritrarre i cerulei occhi della sua amata Jeanne Hébutern, esclamò: «Dovevo conoscere la tua anima per poter dipingere i tuoi occhi». L’artista performer serba Marina Abravomic al museo d’arte di New York “MoMa” restò per tre mesi, seduta su una sedia, a fissare gli occhi di migliaia di sconosciuti per scambiarsi emozioni e sensazioni ma quando, dopo trent’anni, si trovò davanti lo sguardo dell’uomo con cui condivise l’amore, gli occhi le s’inumidirono e non riuscì a trattenere le lacrime. First Look, letteralmente “primo sguardo” è la nuova tendenza che giunge dagli Stati Uniti e che da qualche anno spopola sui “Wedding blog”. Il First look è la scelta anti tradizionalista e poco convenzionale dei futuri sposi che vogliono riservarsi una parentesi d’intimità, cristallizzandola in uno shooting fotografico, poco prima di attraversare la navata della Chiesa e pronunciare il fatidico sì. Chiamatela moda, romanticheria, delizioso capriccio… resta il fatto che il first look ha sovvertito le regole di una tradizione in cui lo sposo deve vedere la sua sposa solo al momento dell’ingresso in Chiesa, mai prima. A cosa andranno incontro i novelli sposi che scelgano di prestarsi a questa perfomance fotografica? Fotografarsi al primo sguardo vuol dire avere l’illusione di fermare il tempo, almeno per qualche istante, e tentare di sigillare un’emozione irripetibile. First look è la scelta degli sposi che decidano di
riservarsi un momento di libertà e spontaneità prima della cerimonia. Bisognerà che concordiate preventivamente con il vostro futuro sposo un luogo “speciale” in cui incontrarvi, un orario che vi permetta di arrivare per tempo alla celebrazione e che vi consenta di non far attendere gli invitati. Tanti i modi per personalizzare il “First Look”: da ricercare il più divertente ed emozionante. Potreste sfruttare l’angolo di un muro, nascondervi dietro di esso per qualche istante e poi uscire allo scoperto per suscitare un maggiore effetto sorpresa e lasciare il vostro sposo col fiato mozzato o più semplicemente potreste disporvi in modo tale da dar l’uno le spalle all’altro e poi voltarvi lentamente. Ci sono cinque buoni motivi per scegliere il “First look”: luce migliore per lo scatto fotografico, make up perfetto (non dimenticate che sarete da poco usciti da casa quindi potrete contare su hair style, make up e abiti ancora impeccabili), emozioni più realistiche e sincere, scatti meno costruiti ed espressioni più autentiche. Ma siete pronti a sovvertire una tradizione familiare e nuziale remota di decenni? Fotografarsi al primo sguardo è un escamotage per rendere unico il vostro servizio fotografico, ma se desiderate seguire la tradizione non è la scelta più adatta. Un rischio potrebbe essere quello di percorrere la navata della chiesa col volto rigato dalle lacrime e qualche imprevista sbavatura da trucco postuma all’emozione, anche in quel caso (a meno che non abbiate una truccatrice pronta all’evenienza) il First look non è la scelta migliore. A questo punto vi toccherà scegliere: rispetto della tradizione o First Look all’americana? 101
NOZZE IN CITTÁ
UN MATRIMONIO PERFETTO
UNA REGISTA RISERVATA
LA WEDDING DESIGNER MARILENA ANGILERI SI RACCONTA Coordina, dà le istruzioni, se necessario interviene personalmente. Attorno a lei si muovono i suoi collaboratori, non si ferma mai. Incontriamo Marilena Angileri dopo uno shooting fotografico del quale ha curato l’allestimento floreale. «Non dimentico, – dice – anzi, mi piace ricordare che nasco come fiorista, ormai 17 anni fa». Riusciamo a strapparle una manciata di minuti a fine mattinata, per chiederle della attività di wedding designer e di come sia approdata a questa professione nella quale s’è ormai solidamente affermata: «sono nel mondo dei fiori da molti anni e ai matrimoni mi sono sempre emozionata, ne subisco il fascino e quindi ho deciso di fare un ulteriore passo. Non volevo essere solo la responsabile degli allestimenti floreali, volevo avere anche uno sguardo d’insieme su tutto il processo creativo di una giornata così speciale». Marilena Angileri non a caso parla di “processo creativo”, il principio che è alla base della sottile differenza tra wedding planner e wedding designer: «di solito il wedding planner si concentra sugli aspetti logistici – organizzativi, curando le relazioni con le maestranze; il wedding designer, invece, offre agli sposi anche un valore creativo, di ideazione e progettazione di ogni singolo aspetto delle nozze. Come se le nozze fossero un film, mi piace essere insieme il produttore esecutivo e il regista». Marilena per integrare la sua passione e le già ampie competenze ha frequentato i corsi di specializzazione di Silvia Lora Ronchi, la “Silvia dei fiori” di tante trasmissioni Tv, wedding designer di fama nazionale: «è stato arricchente e intenso, mi s’è aperto un mondo che sentivo di avere già dentro di me e che, credo, sia dentro ogni donna che si accinge alle nozze. Bisogna solo lavorare nella giusta direzione per farlo emergere». È in questa fase che Marilena assume ruolo centrale: «il momento basilare della mia relazione con gli sposi e quello dell’ascolto, i primissimi incontri, nel corso dei quali cerco di carpire i loro sogni, i desideri, a partire dalla loro storia d’amore. Ecco perché parlo del mio ruolo come di un regista di un film. Non c’è regia e non c’è film se non c’è prima la storia da raccontare. Sia però chiaro che mi limito a suggerire indicazioni, soluzioni creative, non impongo nulla e non voglio che prevalga la mia volontà; ogni scelta rimane degli sposi». Marilena Angileri è ogni giorno sul campo a seguire lo sviluppo di ogni matrimonio. Sono già più di un centinaio quelli organizzati quest’anno grazie anche alla fitta rete di collaboratori di cui si avvale. «Non c’è un aspetto che non seguo: dalle partecipazioni ai tableau de marriage; dall’organizzazione dei posti a sedere alla mise en place; ovviamente l’allestimento floreale, in chiesa e in sala. Ho anche realizzato un piccolo vademecum con 5 consigli per gli sposi e 5 consigli per gli invitati, formulati sulla base del dress code e del bon ton». La soddisfazione più grande? «Gli occhi degli sposi. La consapevolezza - chiosa Marilena Angileri - di avere contribuito anche solo a una piccola parte della loro felicità».
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CERIMONIA
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Per Angileri Fiori ogni evento deve lasciare un segno indelebile nei vostri cuori, siano il matrimonio, la comunione, il battesimo, un anniversario oppure un compleanno. L’esperienza e l’indiscussa professionalità si traducono nella cura di ogni minimo dettaglio alla ricerca del giusto equilibrio tra forme, volumi, profumi e colori. Creatività e passione messe a vostra disposizione per realizzare, attraverso creazioni floreali e scenografie da sogno, atmosfere di grande eleganza, ricercate e uniche. Tutto verrà pensato e progettato in perfetta simbiosi con gli ambienti della location, con il tema e con la stagionalità del vostro evento. Dal 1956 Angileri Fiori: dove la natura diventa arte.
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NOZZE IN CITTÁ
UN MATRIMONIO PERFETTO
Hoop Bouquet Tendenze Fiori 2019 e Simbologia di Giusy Lombardo
“Dillo con un fiore” è un adagio che si tramanda da generazioni. Un fiore per esprimere un sentimento. È utile conoscere questo patrimonio simbolistico per abbinare il fiore giusto a un’occasione importante qual è il matrimonio. I fiori raccolti in bouquet impreziosiscono il look della sposa ed esprimono un significato. Il 2019 vedrà il prevalere delle tonalità di viola e blu. Non tramontano i bouquet di rose con gioielli e quelli di carta, realizzati con spartiti musicali e origami. C’è il bouquet con peperoncini rossi, che simboleggiano passione e portano fortuna, per le spose scaramantiche. I fiori di campo per i matrimoni a tema bucolico. Il Bouquet è il mazzo di fiori più importante nella vita di una donna: come sceglierlo? Alcuni criteri da considerare: l’abbinamento al vestito, agli addobbi della location, il legame con i colori scelti come tema del matrimonio. È bene conoscere il linguaggio dei fiori. Le rose sono una scelta classica: il bocciolo chiuso indica castità femminile; se è sbocciato, la bellezza giovanile. In funzione del colore ha diversi significati: rosso simboleggia l’amore passionale; arancione è fascino; rosa, affetto; bianco, purezza; giallo, vivacità e gelosia; blu, il mistero. La gypsophila conosciuta anche come “velo da sposa” simboleggia la delicatezza. La calla esprime diversi significati. Nei matrimoni quella bianca rappresenta candore e purezza, audacia se colorata. Se siete romantiche adorerete la peonia, fiore raffinato simbolo di onore e nobiltà d’animo che incarna la prosperità. Molto usato da wedding planner è il bouquet sposa con ortensie bianche, simbolo della nascita di un amore sincero. L’orchidea indica raffinatezza, armonia, passione. Innovativo anche il girasole, ideale per un bouquet sposa dal gusto country chic, simbolo di 106
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gratitudine e amore per la vita. La margherita invece è un fiore semplice, poco appariscente e simboleggia la semplicità, l’innocenza, l’amore fedele e insieme ai fiori di campo si addice al bouquet sposa shabby chic. Il garofano regala brio e colore ed indica affetto, energia e salute. Il tulipano è amato per la semplicità della sua forma, simbolo di fertilità e prosperità. La novità 2019 l’Hoop bouquet, a forma di cerchio, che si indossa come una borsetta. Pratico e particolare: ha tutte la carte in regola per conquistare e incuriosire. È un anello di metallo o di rami di legno, decorato con fiori e foglie, con libero un piccolo spazio per l’impugnatura. È un bouquet originale perché non si porta, ma si indossa: occorre un look audace e sbarazzino da abbinare a una coroncina di fiori tra i capelli e a un matrimonio all’aria aperta. In base al modello di abito da sposa, inoltre, è necessario abbinare un bouquet differente: con un abito a sirena un bouquet colorato con fiori di campo; un abito da principessa, con gonna vaporosa e tulle si presta ad un bouquet classico; con un abito stile impero e un tessuto fluttuante, giocate con un bouquet gioiello o a cascata; con un abito corto preferite un bouquet con fiori piccoli e colorati per creare contrasto. 107
ph: Piero Lazzari
Raccontiamo l’Amore con i Fiori
Fodale Fiori dal 1943
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illa Aula è una signorile residenza di fine ‘800, situata nel cuore della città di Trapani, a due passi dalla centralissima via Giovan Battista Fardella. All’interno della location vi accoglie una spaziosa e luminosa hall con ampie ed eleganti vetrate in stile liberty. Gli spazi interni, sapientemente arredati, da tempo ospitano e personalizzano ricevimenti raffinati e sofisticati regalandovi grandi emozioni. Eleganti sale in stile impero, salotti tardo barocco, decorazioni neoclassiche e Art Nouveau, consentono l’organizzazione e l’allestimento di qualsiasi evento, in sintonia con il proprio stile. La Villa dispone, inoltre, di un ampio giardino ricco di fiori, piante e alberi secolari, gradevoli spazi e viali suggestivi che rendono gli ambienti esterni della raffinata location, ideali per ricevimenti all’aperto. Servizi: Matrimoni, battesimi, comunioni, anniversari, feste di compleanno, party, cocktail. Servizi a richiesta: I proprietari, su richiesta, mettono a disposizione figure professionali che si occuperanno di ogni dettaglio aiutandovi nella cura dell’allestimento degli spazi: flower design, wedding planner, banqueting e catering di alto livello.
TRAPANI Via Vito Sorba, 15 - Cell. 338.5324550/393.0059936 www.villaaulatrapani.it - villaaulatrapani@gmail.com
L’eccellenza a cinque stelle NOZZE AL BAGLIO ONETO RESORT Il settecentesco Baglio Oneto, su una morbida collinetta e tra una distesa di vigneti, è parte integrante del patrimonio culturale dell’archeologia del vino della Sicilia occidentale. All’originaria struttura risalente al XVIII secolo, la famiglia Palmeri-Oneto, ha affiancato armoniosamente un Resort con la sala congressi ed eventi. Negli antichi ambienti dedicati alla cantina settecentesca per la produzione del Marsala, è possibile degustare i vini qui prodotti apprezzandone, oltre che le fragranze, la storia e le cure usate nella vinificazione. Costruito originariamente come fortezza a difesa dalle incursioni saracene, il baglio è oggi una dimora storica e di charme che apre le sue porte agli sposi con un Resort a cinque stelle. Grazie all’impegno dei proprietari, infatti, s’è raggiunto un grado d’eccellenza su tutti i livelli: quello alberghiero, quello della ristorazione ed in particolare quello del Wedding la cui organizzazione è affidata a manager specializzati che collaborano con gli sposi al fine di rendere il loro giorno più bello, un giorno speciale. Il wedding team s’è meritata la fiducia di sposi che dall’estero hanno scelto Baglio Oneto come location internazionale delle nozze. Una splendida cornice, accreditata anche per matrimoni civili. Le giovani coppie vengono condotte per mano da tutto lo staff nell’eccitante preparazione dell’evento su ogni aspetto, dagli addobbi floreali, alla mise en place, al tableau de mariage, alle confettate, ai menù e ad ogni sorta di personalizzazione. Gli ambienti dedicati al ricevimento sono vari e dinamici. Le sale e la terrazza panoramica offrono scenari dal fascino accattivante nell’atmosfera unica di questo scorcio di Sicilia. La campagna rigogliosa e profumata su cui domina Baglio Oneto, lascia scorgere Erice
Ph: Francesco D’Aleo
ph: Alessandra Mannino
Greca, il borgo medievale sulla vetta del monte San Giuliano, la riserva naturale dello Stagnone con la Mozia fenicia e la città di Marsala già cartaginese. Baglio Oneto omaggia agli sposi la loro prima notte di nozze in una delle sue camere panoramiche. L’impegno della famiglia Palmeri-Oneto è quello di offrire sempre il massimo ai propri ospiti, facendoli sentire “di casa”: La Sala Mandragola, presenta uno spazio architettonico “a pianta libera” che consente a tutti gli ospiti di avere un’ampia visuale. Inoltre, la terrazza panoramica raddoppia gli spazi esterni con un Belvedere su di un incantevole orizzonte in cui i verdi filari dei vigneti incontrano il blu del nostro mare. «Abbiamo voluto offrire spazi nuovi - spiega Vanessa Maggio, Wedding Manager - con i quali i nostri ospiti possono interagire per articolare i diversi momenti del ricevimento: l’accoglienza, l’aperitivo, gli antipasti, le portate principali e i dolci. Le soluzioni sono diverse e si possono modulare tra loro». Baglio Oneto è il luogo magico in cui si fondono le bellezze naturali degli scenari, la storia con i suoi culti e la raffinatezza dei gusti e degli aromi di ricette intriganti e vini inebrianti che accompagnano gli sposi con i migliori auspici nella loro favolosa avventura.
ph: Nicola Cavallo
BAGLIO ONETO RESORT AND WINES Contrada Baronazzo Amafi, 8 - Marsala (TP) - Tel. 0923 746 222 www.bagliooneto.it - eventi@bagliooneto.it
NOZZE IN CITTÁ
UN MATRIMONIO PERFETTO
Barocco …MA CON EQUILIBRIO E RAFFINATEZZA. di Stefania Martinez
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e desiderate stupire, il matrimonio in “stile barocco” è proprio quello che fa per voi. L’arte barocca, dominante nel XVII secolo, porta con sé tendenze molto diverse e talvolta contrastanti fra loro. Il suo significato originale, dal portoghese barrueco, di “irregolare, contorto, grottesco e bizzarro”, è stato ampiamente riveduto. Conosciuto soprattutto per il suo eccesso, per la spettacolarità e per i suoi magnifici effetti è divenuto nei secoli lo stile della Chiesa Cattolica che attraverso il lusso esprimeva il suo potere in antitesi alla sobrietà monastica della riforma protestante. Se nell’arte lo stile barocco è noto per i suoi eccessivi decori, una sua rivisitazione in chiave wedding lo rende più equilibrato e raffinato anche se non deve mancare un tocco di estro. L’idea è quella di unire la semplicità a particolari ricchissimi. Un abito da sposa ricco di pizzi a cui abbinare una pettinatura minimal o al contrario un vestito semplice a cui accostare un bouquet ricco di fiori di ogni genere, forma e colori. Quando la ricchezza sposa la semplicità ecco che nasce l’eleganza del “barocco wedding”. Per stupire occorre trovare il giusto equilibrio e creare uno stile elegante ma con dettagli ricercati che rispettino l’armonia generale delle linee e delle forme, come l’architettura barocca insegna.
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er lo sposo è preferibile un abito dal taglio classico ma in tessuto lucido, in modo da renderlo prezioso ma al tempo stesso tradizionale. Per la location è importante optare per un ambiente che ricordi l’epoca barocca quindi con dettagli eccentrici; una villa antica con giardini alla francese, o all’italiana. Le chiese barocche sono tantissime nella nostra terra che è forse tra le più segnate dal barocco spagnolo e dalle sue declinazioni siciliane, al punto da avere talvolta una caratterizzazione propria anche dal punto di vista architettonico. Tuttavia per non stramazzare nel kitsch è bene scegliere una ristretta varietà di colori come il bianco e crema o bianco e grigio e naturalmente il colore oro. Dire no ai volumi e sì a pizzi, decorazioni ed elementi perlati. Le tavole del ricevimento possono essere adornate con oggetti che richiamano il barocco come candelabri intarsiati, piatti decorati e tovaglie con merletti ma sempre con colori neutri. Certamente i lunghi tavoli che ricordano quelli imperiali sarebbero più appropriati. E poi ricercare elementi tipici da inserire in tutto il contesto come saltimbanco che danzando facciano da animazione, calici decorati da utilizzare come segnaposto, cornucopie cariche di frutta per valorizzare il centrotavola e anche bomboniere in stile. E infine un bel party in costume per chiudere con divertimento il giorno più bello della vostra vita. Il barocco wedding è lo stile più apprezzato del momento. Aprite le danze!
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NOZZE IN CITTÁ
UN MATRIMONIO PERFETTO
Lo charme della storia GIARDINI MON PLAISIR, UN GIOIELLO ARCHITETTONICO
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iardini Mon Plaisir offre il respiro della storia e il gusto e la raffinatezza di una moderna residenza di charme. Sobrio casale di campagna ottocentesco ai piedi del Monte San Giuliano, negli anni 20 e 30 perviene, sempre nell’ambito della nobile famiglia Adragna, agli avi degli attuali proprietari. «Nel periodo liberty – racconta Agostino Adragna che dirige la struttura - la residenza, oggetto di ammodernamenti e ampliamenti, assunse l’assetto che ancora oggi la caratterizza: una elegante villa circondata da un giardino rigoglioso e curato». Oggi una vera oasi di verde nel tessuto urbano pedemontano. Un gioiello architettonico e una perla urbanistica, al punto da meritarsi l’inserimento tra gli hotel di charme nel prestigioso circuito di hoteliers «Le collectionneurs», recentemente presentato a Parigi all’«Atelier des lumieres». «Il nome Mon Plaisir – continua Adragna - non è un ampolloso francesismo, ma il toponimo originario che annota il luogo con questa designazione anche nella cartografia ottocentesca», indizio di come l’area sia sempre stata considerata un luogo incantevole e vocato al diletto. Le quattro camere e le due suites hanno ciascuna caratteristiche uniche. In ognuna, nella recente fase di recupero e restauro, sono rimaste «testimonianze dei decori originali». I nomi delle camere sono ancora quelli con i quale la famiglia Adragna indicava gli ambienti della casa (Ponente, 114
Levante, Rossa, Azzurra, Torretta). Tutti gli spazi sono punteggiati da singoli pezzi di arredo autentici della villa: poltroncine anni venti, piattaie ottocentesche, una tolette liberty, un paio di cassapanche per i corredi di famiglia, un armadio finemente intarsiato e decorato, una originalissima e spiritosissima collezione di pitali. Ogni singolo pezzo racconta una storia di famiglia. Una spettacolare veranda chiusa si affaccia su giardini, all’interno dei quali vi sono alberi secolari, piante pregiate ed essenze floreali. Gli spazi esterni sono stati impreziositi da una deliziosa piscina. Giardini Mon Plaisir è il luogo ideale per ospitare eventi privati e ricevimenti di nozze. Funzionale ed elegante residenza per gli sposi e i loro ospiti, o per una reunion tra amici prima o dopo le nozze a bordo della piscina; magnifica location per uno shooting fotografico con i suoi angoli verdi e le sue aiuole. Spazi versatili che si prestano ad eventi unici, originali, raffinati, inconfondibili. Giardini Mon Plaisir è in grado di assicurare anche una serie di servizi: dal wedding planning, al catering; dall’event managing, al baby sitting; dallo chef per cene gourmet al personal shopper che accompagni gli ospiti presso le boutiuque più eleganti di Trapani e di Palermo. Giardini Mon Plaisir ha numerosi collaboratori specializzati nel prendersi cura degli ospiti e rendere piacevole il loro soggiorno.
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NOZZE IN CITTÁ
UN MATRIMONIO PERFETTO
DULCIS IN FUNDO
TORTE A PIÙ NON POSSO
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di Flavia Fodale
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attesa, è buona, è bella ed è l’ultima sorpresa che chiude in dolcezza il giorno del proprio matrimonio: è, ovviamente, la torta nuziale! Nonostante negli anni abbia subìto varie metamorfosi, la torta nuziale ha rappresentato, rappresenta e rappresenterà sempre l’apice del banchetto matrimoniale; il suo taglio - accompagnato da fiumi di bollicine - è un momento rituale per tutte le coppie e per i loro ospiti che, seppur a pancia piena, non rinunceranno mai ad assaggiare la “torta degli sposi”, caricata simbolicamente di tanti buoni auspici per l’avvenire. Affiancata dal ricco e variegato buffet di dolci - ormai consuetudine consolidata in qualsivoglia festeggiamento la torta nuziale segue anch’essa le tendenze del momento in fatto di wedding style. In voga negli ultimi anni, resiste ancora il trend della Naked cake, una torta “nuda” priva di pasta di zucchero guarnita con frutta e fiori di stagione, ideale per i matrimoni romantici a tema boho e country chic. Anche la Drip cake rimane tutt’ora un must per coloro che amano il cioccolato e il caramello che “sgocciola” letteralmente sulla torta, spesso colorata al fine di richiamare i colori e le nuance del matrimonio. Per le cerimonie più intime e originali è invece consigliata la Mini cake: una torta circondata da tanti piccoli cupcake e pasticcini monoporzione, ideale per un banchetto in piedi e anticonvenzionale.
Per gli sposi che amano il lusso, invece, non c’è niente di meglio delle Jewel wedding cake, ovvero torte nuziali impreziosite con gioielli e ricami ricercati, adatte ad un matrimonio in stile barocco. Per gli amanti dell’arte e dei colori pastello, un’altra novità del 2019 è sicuramente la Watercolor cake, una torta dipinta a mano con gli acquarelli, una vera e propria opera d’arte! Ma, se desiderate stupire i vostri ospiti con degli effetti speciali, non vi resta che optare per la Cake Mapping, una torta nuziale 2.0 dai colori chiari che per l’occasione diventerà un inusuale schermo su cui proiettare foto, filmati, testi e animazioni che racconteranno i momenti più importanti e più romantici della vita dei neo sposi, un modo singolare per rendere interattiva la vostra torta. E che dire, infine, della Metallic cake? Una torta caratterizzata da un colore metallizzato, spesso oro e argento, che darà un tocco di ricercatezza e contemporaneità nella fase conclusiva e non meno importante del banchetto nuziale. Che la si chiami wedding cake o torta nuziale, che sia a più strati, ricoperta di panna o di crema, semplice o stravagante, l’arrivo della torta in sala resterà sempre uno dei momenti topici della cerimonia, seconda soltanto alla sposa.
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TRATTENIMENTI dei F.lli De Marco
Un luogo incantato, un’oasi di tranquillità.
Tra tradizione e innovazione Baglio Borgesati è la location ideale per far da cornice ad un evento degno di essere ricordato per tutta la vita. La sua struttura racconta una storia lunga cinque secoli. Sorge infatti in un’area che anticamente apparteneva ad una borghesia d’altri tempi. Ristrutturata nel 1997 fu riportata agli antichi splendori conservando le sue caratteristiche architettoniche. In stile più contemporaneo è invece la nuova ala, Villa Leonardo, realizzata in legno e vetrate al vivo per magnificare gli ospiti di una veduta mozzafiato su un curatissimo giardino e un’incantevole piscina. I nuovi lavori di ristrutturazione nella Sala delle Capriate e nella Sala degli Archi hanno donato un nuovo stile agli’ambienti, conferendo un ulteriore tocco di classe e raffinatezza a servizio dei nostri clienti. L’intera tenuta mette a disposizione un’infinità di soluzioni: dalle sale interne a quelle esterne, agli spazi immersi nel verde o a quelli a bordo piscina.
I fratelli De Marco con un’esperienza maturata neglia anni, da sempre lavorano in sinergia per far sì che ogni evento diventi unico. Lo staff altamente qualificato cura gli allestimenti in ogni dettaglio: dalla pianificazione allo studio delle diverse scelte dei menu, alla “mise en place”, agli angoli a tema, tutto viene proposto agli sposi interpretando i loro gusti affinchè ogni dettaglio divenga la realizzazione del loro sogno. Il nostro albergo, progettato secondo le innovative concezioni ricettive all’interno della struttura, è in grado di garantire relax e comfort ai propri ospiti. La permanenza nelle sue eleganti e raffinate stanze conferirà quel tocco di magia in più per rendere perfetta anche la prima notte di nozze in hotel che sarà un omaggio da parte della direzione.
BAGLIO BORGESATI Salemi (TP) S.S. 188 1 km dall’uscita A29 per Salemi www.baglioborgesati.it TRATTENIMENTI Tel. 0924.983678 - Cell. 338.3121190 info@baglioborgesati.it HOTEL Tel. 0924.1910526 - Cell. 366.2886037 camere@baglioborgesati.it
NOZZE IN CITTÁ
UN MATRIMONIO PERFETTO
IL FASCINO DEI DRINK Il Mixology Catering Bar raccontato da Peppe La Sala
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eppe La Sala è un barman. È l’inventore di un mood: il Mixology Catering Bar. Un bar itinerante che può essere collocato dove serve: in una sala banchetti, in un giardino, in una villa, in qualsiasi festa abbia bisogno di “emozioni liquide”. La scommessa di Peppe La Sala, che ha fatto creare su misura per sé dei piccoli banconi bar semoventi in stili diversi, è preparare da bere dove non c’è la possibilità logistica e ricreare fedelmente l’atmosfera del bar. Dove per bar si intende il piacere del bere bene, la ricerca del gusto particolare e soprattutto «la personalizzazione della drink-list». «La vera sfida, quella che amo affrontare quando vengo chiamato, è quella di realizzare drink e cocktail che siano appropriati all’evento e ai padroni di casa - ci racconta -. Gli ospiti avranno così la possibilità di bere drink unici e irripetibili che siano stati creati da me per l’occasione e saranno stati condivisi preventivamente con i padroni di casa ai quali suggerisco la drink-list facendogliela assaggiare in appositi incontri». Ma come si arriva al punto da poter “firmare” un drink? «C’è l’esperienza fatta sul campo - si racconta La Sala che oggi ha 35 anni -. Ho iniziato a 14 anni, nei locali dell’agro ericino, con professionisti dai quali ho imparato le basi. A 18 anni sono andato a lavorare nel Nord Italia e poi all’estero, dove ho affinato la tecnica. Infine, ho sentito il bisogno di qualificarmi ancora di più e ho cominciato a studiare. Ho frequentato dei corsi e poi dei veri e propri master di specializzazione». Qualche anno fa La Sala
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matura l’idea del Mixology Catering Bar che pubblicizza su Facebook: una scommessa. Vinta. «La soddisfazione più grande è che funziona il passaparola. Gli ospiti che bevono i miei drink poi mi chiamano alle loro feste, ormai in tutta la provincia e anche nelle provincie vicine. Lo fanno dopo aver apprezzato i miei mix». Il giovane barman valdericino ci rivela il segreto per un buon drink che fonda su quelli che egli definisce quattro pilastri: «Primo: dotarsi di bottiglieria di ottima qualità, non la prima etichetta comprata nei supermercati. Dedico molto tempo alla selezione. Secondo, l’originalità: utilizzare le materie prime del territorio. Mi preparo gli ingredienti utilizzando frutta e ortaggi che acquisto personalmente e che poi riduco in sciroppi base per
la mia personalissima produzione. Utilizzo anche le tisane e succhi freschi prodotti con la centrifuga. Terzo: la percezione. Bere deve essere anche una esperienza sensoriale, per questo non trascuro gli odori e gli aromi attraverso l’uso di oli essenziali, per esempio quelli agli agrumi. Quarto: professionalità e serietà. Mi piace lavorare con l’intento di lasciare un segno, una traccia indelebile, un ricordo di gusti e sapori che non possono essere ripetuti altrimenti, se non attraverso la mia drink list di una sessione di Mixology Catering Bar». Infine, per Peppe La Sala vale la raccomandazione cardine: bere bene e con moderazione. Inseguire gusto e sensazione non equivale a sbronzarsi.
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NOZZE IN CITTÁ
UN MATRIMONIO PERFETTO
NAVIGANDO TRA GLI ARREDI LA MARINA HOME - TENDENZE CASA
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radizione e passione. Sono le spinte emotive sulle quali Francesca Stabile ha costruito il successo de “La Marina Home – Tendenze Casa”, concept store nel quale gli stessi materiali che si utilizzano per le imbarcazioni vengono impiegati per l’arredamento, i mobili, i complementi d’arredo: legni, da quelli pregiati a quelli più poveri, acciaio, tessuti naturali, vetro. La tradizione è quella cantieristica trapanese, il Cantiere Stabile è in attività dal 1875; la passione è quella personale che Francesca Stabile ha coltivato arredando e allestendo gli interni di imbarcazioni da diporto e yacht. Anni di esperienza nel coniugare estetica e funzionalità; praticità ed eleganza; resistenza e qualità. «La Marina Home» nasce inizialmente come area shopping del “marina” Stabile, un servizio per i diportisti che incrocian-
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do nel Mediterraneo fanno tappa a Trapani, per ragioni tecniche o turistiche. Con il tempo, sempre più persone hanno chiesto a Francesca Stabile di reinterpretare il suo gusto per l’arredamento, già espresso sulle imbarcazioni, nelle abitazioni di villeggiatura, poi nelle abitazioni di città per creare angoli particolari, soluzioni su misura, spazi originali. «La Marina Home» è diventata la traduzione professionale di questa passione e la proiezione della tradizione cantieristica: «Non sono una arredatrice – si schermisce – ma ho sufficiente esperienza, maturata in anni di collaborazione dentro al cantiere navale per poter dare consulenza e suggerire soluzioni mirate. Ne “La Marina Home” esponiamo i pezzi di aziende prestigiose, ma non abbiamo rinunciato alla artigianalità e alle soluzioni su misura che proponiamo attraverso le nostre
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maestranze. Per questa ragione abbiamo una falegnameria, la stessa che opera sulle imbarcazioni. La scelta del legno, sia dei mobili in vendita, sia per quelli da realizzare, è orientata alla qualità e alla durata: mango, tek, acacia, olmo. Tutti legni pregiati, duttili alla lavorazione, ma capaci di restituire effetti estetici degni di nota. L’olmo è il mio preferito». Le aziende selezionate in Marina Home sono state individuate tra quelle più innovative nelle mostre internazionali: Riviera Maison; Migani, Parigiani, Casita, solo per citarne alcune presenti ogni anno alle più importanti rassegne di arredamento. «Innovazione - spiega Francesca Stabile - è anche aver sposato la mission delle aziende che proponiamo ai nostri clienti di trattare in maniera originale le materie prime: dalla libreria realizzata con legni provenienti da traversine ferroviarie e vetro, alla specchiera ricavata da una antica porta; dal tavolo costruito con il vecchio fasciame di una nave, alle lanterne in stile marinaro da utilizzare come punti luce. Il riuso è una filosofia aziendale che abbiamo sposato e che proponiamo con convinzione con la certezza che ogni singolo pezzo oltre a essere unico, quasi impossibile da replicare, se non per grandi linee, ha una cifra stilistica impareggiabile in termini di arredo». Le soluzioni de «La Marina Home» hanno il sapore dell’originalità e un po’, anche quello del mare e della salsedine.
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NOZZE IN CITTÁ
UN MATRIMONIO PERFETTO
LA CAFFETTIERA COI BAFFI di Paola Corso
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riginariamente la preparazione del caffè era un lungo rito e bisognava far bollire più volte l’infuso perchè depositasse la polvere sul fondo, ma quando nel 1933 Alfonso Bialetti inventò la caffettiera Moka trasformò l’arte di preparare il caffè in un gesto semplice e carico di passione, che presto diventò un rito irrinunciabile in ogni casa italiana. L’origine del nome è dovuta alla città di Mokha nello Yemen, rinomata per la produzione di caffè arabico e la caffettiera Moka, icona del Made in Italy in tutto il mondo, è esposta nella collezione permanente del MoMa di New York con il suo design moderno e intramontabile: una forma ottagonale interamente in alluminio e con un manico in bachelite. Alfonso Bialetti ebbe l’intuizione osservando le donne che facevano il bucato sulle rive del lago d’Orta all’epoca in cui si usava un mastello con un fondo bucato e la cenere come sapone; questa posta in un contenitore faceva la schiuma quando l’acqua saliva nella parte superiore dove c’erano i panni. Così lui creò un oggetto di grande tecnica e funzionalità, con una base nella quale far bollire l’acqua, che risalendo andava in infusione con il caffè, prima di essere filtrata. Il successo della caffettiera fu dovuto al mix dell’intuizione dell’inventore con l’ambizione e la capacità di marketing del figlio Renato. Quest’ultimo puntò sul logo dell’omino coi baffi, caricatura di se stesso, e sulla forte campagna pubblicitaria che nel secondo dopoguerra era una novità. Ostinato e determinato, credeva fortemente in questo progetto così un giorno, trovandosi con dei clienti per promuovere la nuova caffettiera, vide che questi erano perplessi e temeva di non riuscire a concludere la vendita. In quel momento passò Aristotele Onassis, con coraggio lo seguì, gli disse di essere un giovane imprenditore italiano e gli domandò di aiuto chiedendogli di dire che lui usava già la caffettiera. Onassis colpito dalla determinazione del giovane imprenditore, si avvicinò gli diede una pacca sulle spalle e disse: “Renato come va? Ma sai che non ho mai bevuto un caffè buono come quella della tua caffettiera?”. Fu l’inizio di una lunga storia!
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CASA
CONFESSIONI DI UN CAFFEINOMANE Riti e aromi della moka
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di Fabio Pace
o devo ammettere. Amo il caffè, lo bevo a tutte le ore e in gran quantità. Sono tra i fortunati ai quali la caffeina non fa effetto (almeno per ora). Dopo qualche tempo, molto amando il caffè del bar, mi sono dotato di macchina da caffè domestica, di quelle con le capsule. Certo, l’aroma del caffè sebbene prodotto dalla “pressione” che spinge l’acqua nella capsula non è come quello del bar, ma ci si avvicina (in verità è anche meglio di quello fatto in alcuni bar, ma questa è un’altra storia!). Da qualche tempo, però, ho riscoperto il gusto di prepararmi la moka in casa. Inizialmente la mia è stata una scelta “ecologica”. Mi sono chiesto, infatti, che fine facessero le capsule, che sono tutte in plastica e, mi risulta, non riciclabili. Non a caso si buttano nell’indifferenziata essendo impossibile conferirle con la plastica di bottiglie e involucri alimentari (è una plastica diversa dal PET). Ho immaginato un futuro distopico (ma forse non troppo) con miliardi di capsule che invadono il nostro pianeta in ogni dove: nei boschi, a mare, per le strade, dentro le nostre case. Come fossero fastidiosi visitatori alieni. Così sono tornato alla più rassicurante moka. Prepararla è un rito i cui gesti scandiscono e mi restituiscono, soprattutto al mattino, tempi che la più moderna macchina con capsule aveva soppresso consegnandoli ai ritmi del lavoro: la giusta misura di acqua (chi dice appena sotto la valvola, altri appena sopra, io mi tengo rigorosamente e millimetricamente a metà); poi il tintinnante suono del filtro contro la camera di ebollizione dà inizio al suo riempimento. Un cucchiaino dopo l’altro, senza premere la polvere di caffè (l’altra scuola di pensiero è di schiacciarla e comprimerla come al bar). Quindi si richiude con l’attenzione dovuta e via sul fuoco. Fiamma alta, poi si abbassa, si attende il primo borbottio. Si contano pochi secondi, quattro o cinque al massimo e si toglie quasi subito dal fuoco se si vuole un caffè cremoso e con poca caffeina. Si attendono i più rumorosi gorgoglii se si vuole un caffè meno pastoso e più ricco di caffeina. Nell’uno e nell’altro caso l’aroma investe il senso dell’olfatto con una piacevolezza d’altri tempi. Quasi fosse un profumo del quale apprezzare le note di testa, le note di cuore e quelle di fondo. Non mi convincono i cultori del 100% arabica, meglio forse la giusta miscela con la varietà robusta, comunque con una predominanza della prima. Ogni volta che svuoto il filtro so di aver fatto un favore all’ambiente e il caffè mi sembra anche più buono, talvolta lo preferisco a quello del bar. E come diceva il grande attore Nino Manfredi in una rèclame di una nota marca: «Il caffè è un piacere, se non è buono che piacere è».
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NOZZE IN CITTÁ
UN MATRIMONIO PERFETTO
CONTRASTI DI STILI PER UN ARREDO DI CARATTERE
di Paola Corso
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o stile urban chic può essere considerato una declinazione dello stile contemporaneo, da cui attinge le caratteristiche di minimalismo ed essenzialità ma che diviene eccentrico ed eclettico, data la combinazione di elementi d’arredo di diverse epoche e la presenza di oggetti unici e finiture ricercate. Si caratterizza per un gusto molto contemporaneo, ma con atmosfere metropolitane e industriali, visto che questo stile nasce nelle grandi metropoli. Adatto sia per ambienti cittadini, sia per i luoghi posti al di fuori di contesti metropolitani è impiegato in residenze private, uffici o negozi. Non esiste una formula ben precisa per questo stile che unisce arredi minimal a elementi non prettamente moderni, ma piuttosto sono i contrasti tra gli stili e l’intento di creare un ambiente molto personalizzato a fare da guida. Così poltrone vintage e divani dalle linee contemporanee convivono in equilibri delicati ma armonici, mentre in camera da letto i lampadari di cristallo illuminano letti dal design essenziale. Lo stesso “gioco dei contrasti” è riservato ai
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tessuti come il velluto o la seta che abbinati a cuscini e coperte stampate, regalano un tocco di sofisticata eleganza. Arredare in stile urban chic significa combinare con eleganza gli opposti, creando un ambiente contemporaneo, facile, confortevole e giovane, con linee semplici ma decorazioni diverse e ricche di carattere. Insomma basta dare libero sfogo alla fantasia, ricordando sempre che le sovrapposizioni di stili vanno ben ponderate. Nato nelle grandi metropoli, all’interno dei grandi spazi industriali ristrutturati in cui gli ambienti sono ampi e i soffitti alti, lo stile urban chic trova la sua massima espressione negli open-space e negli ambienti unici, dove lo sguardo spazia liberamente. Sicuramente sono da preferirsi le strutture che ricordano i vecchi edifici con pareti di mattoni o pietra a vista e grandi finestre, ma se l’ambiente d’arredare non ha queste caratteristiche è comunque possibile creare queste atmosfere provando a rivestire una o più pareti con mattoni o pietre, utilizzando quelle dall’aspetto “vissuto” e magari utiliz-
CASA
zando il parquet anticato a pavimento. Superfici ruvide con graffi o scalfiture, finiture cromatiche non omogenee, materiali che rivelano la loro natura autentica e ampie pareti lasciate grezze, sono tutti elementi che concorrono a definire l’industrial style. Per quanto riguarda le tinte, quelle maggiormente usate sono le neutre: il bianco per illuminare gli ambienti, il beige per scaldare l’atmosfera, il marrone o il tortora per conferire un tocco di carattere ed eleganza. Ma è anche possibile, per un effetto più audace, colorare alcune pareti con tinte più forti per accentuare i contrasti. Di fondamentale importanza sono le decorazioni o gli accessori, che giocano un ruolo determinante nella personalizzazione degli ambienti, così i soprammobili di diversa fattura e le grandi tele astratte potranno essere inseriti in un mix di stili; ricordando che le stampe con i soggetti della città o della strada creano una sorta di finestra sul mondo metropolitano. Mentre per i piccoli oggetti sono da prediligere quelli con riferimento industriale: vecchie macchine da scrivere o per cucire, ventilatori a pale da terra o da soffitto, antichi bauli o orologi da parete, scaffalature in metallo grezzo, vecchie lampade industriali, ma anche manichini e sgabelli per le camere da letto. Qualsiasi oggetto di questo tipo, specialmente se ricercato e insolito è perfetto per arredare in stile urban, l’obiettivo è quello di realizzare ambienti di tendenza e accoglienti; ricordando che la decorazione a contrasto deve rimanere essenziale e con pochi elementi e che la versatilità è la condizione principale in questo tipo di arredo.
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RUBRICA
NOZZE IN CITTÁ
UN MATRIMONIO PERFETTO
STILI & STILE
a cura di Paola Corso Architetto
Addio vecchie lampadine! IL FUTURO SI CHIAMA LED
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cegliere la lampadina giusta tra: tradizionale, alogena, a basso consumo, a risparmio energetico o a led non è facile ma per capirci di più proviamo a fare un po’ d’ordine! LAMPADINA TRADIZIONALE O A INCANDESCENZA
In commercio ne esistono di varie forme e colore, trasparenti e opache ma a causa dell’elevato consumo di energia ormai sono sempre meno utilizzate e come da regolamento dell’Unione Europea, queste verranno eliminate gradualmente e sostituite con quelle a risparmio energetico. Del resto 130 anni di servizio sono più che sufficienti per andare in pensione! LAMPADINA ALOGENA
È la diretta evoluzione della vecchia lampadina a incandescenza, ideale per i punti luce regolabili emana una luce bianca e brillante, rendendo i colori più luminosi. Anche se molto fragile (deve essere maneggiata con prudenza) è molto più potente della lampadina classica e ha anche il doppio di durata; ma visto il suo consumo si preferisce sempre di più la luce a risparmio energetico. LAMPADINA A BASSO CONSUMO: TUBO FLUORESCENTE O “AL NEON”
Si tratta di un tubo di vetro che offre un’illuminazione diffusa ma opaca con un colore poco nitido e per questo consigliabile negli ambienti in cui la luce importa poco come cantine o garage. È più economica delle lampadine a incandescenza ed ha una durata di vita più lunga, ma alcune raggiungono lentamente la potenza massima. LAMPADINA A RISPARMIO ENERGETICO
Anche se più care delle lampadine classiche consumano molta meno energia e durano molto di più, per questo ideali nelle stanze in cui la luce rimane accesa a lungo. Rispetto alle lampadine a incandescenza la luce emanata è diversa e talvolta l’intensità si raggiunge lentamente, ma la loro resa cromatica sta diventando sempre più simile a quella delle vecchie lampadine e per questo da tempo maggiormente usate. Come le fluorescenti, quelle a risparmio energetico contengono mercurio e questo ne complica lo smaltimento. 130
L’ELETTROLUMINESCENZA O LED
Non possiedono alcun filamento e sono costituiti da componenti elettrici che emettono luce quando sono attraversati dalla corrente. Progettate per le automobili e gli aerei, tanto da resistere a temperature estreme, utilizzano molta meno energia e anche se inizialmente in ambito domestico erano scelte come luci decorative, ormai sono considerate come le lampadine del futuro: non emettono calore e hanno una durata di vita di 100.000 ore! Ma oltre al tipo di lampadina, a seconda dell’ambiente è indispensabile sapere che tipo di intensità di luce scegliere e se per anni le abbiamo scelte basandoci sul numero di watt, imparando quanta luce fa una da 40 watt rispetto ad una da 100, oggi le lampadine di ultima generazione utilizzano i lumen. In realtà è corretto sapere che i watt indicano la quantità di energia che una lampadina consuma, mentre per misurare la quantità di luce emessa l’unità di misura corretta è il Lumen, più alto è il lumen, più luce emette la lampadina. Così le diverse unità possono destare confusione se occorre sostituire una lampada tradizionale con una di ultima generazione e per facilitare la scelta basterà consultare le tabelle che confrontano le unità di misura e le diverse tipologie di lampadine.
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NOZZE IN CITTÁ
UN MATRIMONIO PERFETTO
LUNA DI MIELE
Nel paese del Sol Levante Il passato si intreccia con il futuro di Paola Corso
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n bilico tra la magia degli antichi Samurai e la modernità dei grattacieli, il Giappone è un’esperienza unica che vi farà conoscere uno dei luoghi più affascinanti al mondo. Vi stupirà per i contrasti: innovazione e tradizione, architettura e monumenti millenari; ma anche per l’affascinante mondo incantato delle geishe o per l’incontaminata natura, ricca di vasche termali (onsen). Il Giappone si estende per oltre 3000 km, su quattro isole maggiori e numerose isole minori, ma grazie a veloci ed efficienti mezzi di trasporto, non sarà difficile visitare diverse città. Il clima è temperato, con estati calde e afose ma anche piovose. La primavera, con temperature gradevoli, è il periodo ideale per visitare il paese; anche perché potreste assistere alla fioritura dei ciliegi, venendo avvolti da un’atmosfera incantata, tra alberi e viali che si tingono di rosa. Con un volo di 12 ore da Milano o Roma giungerete a Tokyo, una città moder-
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na che sembra uscita dal futuro. I grattacieli e le mille luci dei quartieri di Ginza e Shinjuku sono il regno dello shopping tecnologico; mentre la parte più antica, con il Palazzo Imperiale, vi regalerà momenti di relax tra i superbi giardini giapponesi. A Tsukiji, il mercato del pesce più grande al mondo, sarà impossibile resistere al sushi; mentre a Obaiba la ruota panoramica vi offrirà una vista di insieme su Tokyo. Architetture moderne e maestose unite ai parchi con templi, rendono Tokyo unica. Perfino il semaforo all’incrocio di Shibuya è un’attrazione, con il suo sciame di persone che lo attraversa. Il Giappone non sarebbe tale senza le atmosfere tradizionali che tutti immaginiamo: Nikko, patrimonio Unesco, con i santuari incastonati nelle colline boscose; Hakone, per una crociera sul lago Aski, e da dove ammirare il Monte Fuji. Se la cima è coperta aspettate con pazienza, perché tutto potrebbe cambiare e lo spettacolo
MONTE FUJI
FIORITURA DEI CILIEGI
ONSEN - BAGNI TERMALI ALL’APERTO
è indimenticabile. Spingetevi fino a Kyoto. Non esiste un luogo che meglio rappresenti l’anima del Giappone. In questa antica capitale, ricca di cultura e tradizione, andrete alla ricerca dei tanti templi e siti patrimonio Unesco, avendo la sensazione che nulla sia stato scalfito dal tempo. Percorrendo le strette vie del quartiere delle Geishe, respirerete atmosfere delicate e coinvolgenti, ammirerete gli edifici in legno adornati dalle tipiche lanterne rosse e se siete fortunati ne vedrete passare una vera; ritrovandovi per un attimo in un mondo incantato. Indimenticabile l’eleganza del padiglione Kinkaku-ji, con il gioco di luce tra le foglie d’oro del prospetto e le acque dello stagno, così come le delicate atmosfere che si respirano nella foresta di Bambù, tra gli stretti e altissimi fusti proiettati verso il cielo mentre i raggi del sole si fanno strada tra essi. Per rivivere la famosa scena del film “Memorie di una Geisha”, recatevi al santuario di Fushimi Inari Taisha; qui vi aspetta un cammino
TOKYO - INCROCIO DI SHIBUYA 133
NOZZE IN CITTÁ
LUNA DI MIELE
UN MATRIMONIO PERFETTO sotto centinaia di portali arancio, posti in fila come soldati, pronti a farvi sentire protetti in un luogo ricco di spiritualità. Da Kyoto spostatevi nella vicina Nara, per ammirare i templi, le tipiche pagode o le statue giganti di Budda, ma anche per farvi circondare dai tanti cervi che gironzolano indisturbati. Per i pernottamenti dovete solo scegliere tra i più lussuosi e confortevoli hotel o il relax più assoluto in un ryokan (hotel tradizionale). Ovunque sarete circondati da cucina raffinata, gentilezza e cortesia, con i giapponesi sempre rispettosi e maestri d’inchino, che vi accoglieranno con elegante formalità. Le mete da esplorare sono ancora tante e tra queste anche le fantastiche isole incontaminate, dove regna la pace più assoluta; ma ricordate: il Giappone non va visitato, va vissuto! Prendetevi il vostro tempo per ammirare cultura, tradizione, atmosfere incantate dei templi millenari e della natura lussureggiante o per farvi trascinare nell’incantato mondo delle geishe. L’adrenalina e la voglia di correre riservatela per l’intrigante ed elettrizzante mondo della tecnologia e dell’architettura, con i treni proiettili e gli enormi grattacieli.
FUSHIMI INARI TAISHA
KYOTO - FORESTA DI BAMBÙ
KYOTO - TEMPIO DEL PADIGLIONE D’ORO
NARA - PARCO DEI CERVI
SUSHI
DA FARE • • • • • •
Ammirare seduti tempi e giardini, per godere di un momento mistico. Serata Gourmet, con non solo sushi o ramen. Acquistare il Japan Rail Pass per gli spostamenti in treno e un Pocket WiFi per essere sempre collegati. Cerimonia del the: rituale antico e ricco di tradizione. Un bagno in un onsen, per un momento rigenerante fuori dal tempo. Pernottare in un ryokan: albergo tradizionale con pavimento in tatami, letto futon e un kimono a disposizione.
DA SAPERE
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La puntualità maniacale dei mezzi di trasporto non è una leggenda. Il cinguettio dei semafori per i pedoni, vi entrerà in testa e non ve ne libererete più! Non alzare la voce e non parlare al telefonino nei locali o in metropolitana. I giapponesi non sanno dire di no e ringraziano con inchini per qualunque cosa! I nomi delle vie non sono utilizzati, piuttosto chiedete di qualche importante edificio nelle vicinanze. La maggior parte delle geishe che incontrate a Nara sono donne vestite con abiti a noleggio… è rarissimo incontrarle! Non si usa lasciare mance. Non si fuma per strada ma solo in zone apposite.
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