PIACERE SICILIA N. 6

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Piacere SICILIA INCONTRI DI VIAGGIO

LIBERTYlines ONBOARD MAGAZINE

IL RACCONTO DEL PESCE AZZURRO THE TALE OF THE BLUE FISH “Piacere Sicilia” - Periodico - Anno VI / N. 6

USTICA L’isola della Maga Circe The island of Circe, the sorceress

FAVIGNANA

Il vino che viene dal mare The wine that comes from the sea

CASTELLUZZO Baia Santa Margherita Santa Margherita Bay

EOLIE Patrimonio dell’Umanità A World Heritage Site

PANTELLERIA Il mare bacia la terra Where the sea kisses the land

PER…Piacere Lascia la copia al prossimo passeggero. Troverai “Piacere Sicilia” in edicola. Please leave this copy onboard for the next passenger. You can get your copy of “Piacere Sicilia” at the newsagent’s.

SELINUNTE SEGESTA

Segni del passato Signs of the past

LAMPEDUSA Isola Africana The African island


LIBERTYlines COMPAGNIA DI NAVIGAZIONE VELOCE

Regione Siciliana Dipartimento Trasporti e Comunicazioni

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USTICA

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PIACERE SICILIA|EDITORIALE| EDITORIAL di Fabio Pace

Semu forti e n’annacamu (siamo bravi e ci vantiamo) Una bravissima autrice e linguista italo-americana, Traci Andrighetti, ha scritto nel suo blog italicissima. com un articolo su Piacere Sicilia. È in inglese, ma vale la pena leggerlo a questo link http://www.iitaly. org/40246/piacere-sicilia. Traci Andrighetti scrive di noi: «ciò che colpisce particolarmente è la cura con cui la redazione introduce entrambi gli elementi linguistici del siciliano (erroneamente definito come un dialetto dell’italiano) e della relativa espressione in italiano (con la quale vi è una corrispondenza di morfologia linguistica)». La traduzione dall’inglese è mia, quindi mi scuso anticipatamente con Traci per eventuali imprecisioni; soprattutto mi scuso con la nostra bravissima ed efficacissima traduttrice, Vanessa Di Stefano, che spesso viene messa in grande difficoltà dai nostri articoli proprio per l’esigenza di tradurre progressivamente dal siciliano, all’italiano e quindi all’inglese. Ma noi confidiamo molto nella professionalità di Vanessa e nell’essere, lei stessa, siciliana come noi e capace, quindi, di carpire non solo il senso, ma anche l’anima delle nostre parole. Abbiamo guardato all’articolo di Traci come un riconoscimento del nostro lavoro, che speriamo possa essere considerato almeno sufficiente. Ma poiché noi siciliani siamo intimamente (anche se erroneamente) convinti di essere “i megghiu ‘ru munnu” possiamo affermare che: “niautri ddi Piaciri Sicilia semu forti e n’annacamu”… (e ora, Vanessa, traduci questo!). Chiusa l’ampia parentesi auto celebrativa, alla quale aggiungiamo solo che Piacere Sicilia è tra le riviste di turismo più vendute negli aeroporti di Trapani e Palermo, veniamo al numero che avete tra le mani. Grande spazio, con servizio fotografico, al pesce azzurro, cibo d’elezione delle nostre tavole e fonte di economia per i nostri pescatori fin dai tempi del sabir, la lingua franca che già dalle crociate pescatori e commercianti parlavano in tutti i porti del Mediterraneo, costituita da parole italiane (veneziane e genovesi in particolare), spagnolo, francese, arabo, catalano, greco, occitano, siciliano e turco. A Trapani vi portiamo a spasso lungo le mura ed i bastioni. E poi le isole: oltre alle Egadi carrellata generale su Eolie, Pantelleria, le splendide spiagge di Lampedusa, Ustica e la sua riserva. Non solo mare; vi proponiamo anche una discesa in grotta a scoprire tesori che non ti aspetti, e dal punto di vista gastronomico pietanza tipicamente contadine: a ‘rinisca vugghiuta (la pecora bollita) e le verdure povere. Tanto altro lo trovate sfogliando il giornale. Anche se non ci occupiamo di politica ed economia chiudiamo con una considerazione ed un commento. Siamo dispiaciuti che l’Inghilterra sia uscita dall’Unione Europea, non per gli aspetti economici, pure importanti, ma perché ci mancherà un Paese che ha contribuito all’idea stessa di Europa come comunità di popoli. Ci piace guardare alla Brexit non come un addio, ma come un arrivederci. Dio strabenedica gli inglesi.

“Semu forti e n’annacamu” (we’re great and we know it) A very talented author and Italian-American linguist, Traci Andrighetti, wrote about Piacere Sicilia in her blog on italicissima.com. It is in English, but it is worth reading at the following link: http://www.iitaly.org/40246/ piacere-sicilia. Traci Andrighetti writes: “what is particularly impressive about the magazine is the care that the editorial staff takes to introduce elements of both the Sicilian language (often erroneously referred to as a “dialect” of Italian) and its equivalent expression in Italian (with which there is a similarity in terms of linguistic morphology).” The translation from English is mine, so I apologise to Traci in advance for any inaccuracies; above all, I apologise to our very talented and highly effective translator, Vanessa Di Stefano, who is often placed in great difficulty by our articles precisely because of the need to translate from Sicilian to Italian and then on to English. (Translator’s note: Fabio is too kind!) But we trust implicitly in Vanessa’s professionalism and in her being, deep down, a Sicilian like us, and capable therefore of understanding not just the meaning, but also the spirit of our words. We see Traci’s article as a recognition of our work, which we hope will be considered at least good enough. But since we Sicilians are deeply convinced (even if mistakenly) that we are “i megghiu ‘ru munnu” (the best in the world) we can assert that: “niautri ddi Piaciri Sicilia semu forti e n’annacamu” (we at Piacere Sicilia are great and we know it)... and now, Vanessa, translate that! After this long self-celebratory digression – to which we will just add that Piacere Sicilia is one of the best-selling tourism magazines in the airports of Trapani and Palermo – we return to the edition in hand. Much space, together with photos, has been given to the so-called blue fish, the food of choice for our tables and the main source of income for our fishermen going as far back as the days of sabir, the lingua franca that fishermen and traders spoke from the time of the Crusades onwards in all the ports of the Mediterranean, and which is a mix of Italian (especially Venetian and Genoese), Spanish, French, Arabic, Catalan, Greek, Occitan, Sicilian and Turkish. We take you for a walk alongside the walls and bastions of Trapani. And over to the islands: in addition to the Aegadian islands, we take a brief look at the Aeolian islands, Pantelleria, the beautiful beaches of Lampedusa, and Ustica, with its nature reserve. But it is not just about the sea...we also suggest exploring grottos for unexpected treasures and, in terms of gastronomy, we tell you about traditional country fare: the “rinisca vugghiuta” (boiled hogget) and the humble vegetable. And if you browse through the rest of the magazine, you will find so much more. Although we do not deal in politics or economics, we close this editorial with some reflection and a comment. We are very sorry that England has exited from the European Union, not because of the economic aspects, though important, but because we will miss a country that contributed to the very idea of Europe as a community of peoples. We want to see Brexit not as a farewell, but as a “see you soon.” May God truly bless the English. 2

FOTO DI COPERTINA Piero Lazzari

Periodico ANNO VI - N° 6 LUGLIO 2016 DIRETTORE RESPONSABILE Fabio Pace REDAZIONE Stefania Martinez Francesca Adragna Flavia Fodale Alessandra Caputo Audrey Vitale Paola Corso Simona Licata GRAFICA E IMPAGINAZIONE Carla Mineo TRADUZIONI Vanessa Di Stefano STAMPA Arti Grafiche Campo - Alcamo (TP) PHOTO EDITOR Piero Lazzari Archivio “Piacere Sicilia” PUBBLICITÁ Silvia Ippaso Cell. 349.7377378 Tel. 0923.593745 info@piaceresicilia.it RINGRAZIAMENTI A quanti hanno creduto e contribuito alla realizzazione di “Piacere Sicilia”: Com.te Vittorio Morace S.ra Anne Marie Collart Morace Dario Burgarella (Lisola Residence - Levanzo) Proprietà di: In Progress di Carla Mineo & C. s.a.s Via Caserta, 5 Casa Santa - Erice (TP) info@piaceresicilia.it Tel. 0923.593745 Tribunale di Trapani Reg. n. 344


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PIACERE SICILIA|SOMMARIO INCONTRI DI VIAGGIO

64 ITINERARI NEL PASSATO 62 ROUTES INTO THE PAST E TU, CREDI AI FANTASMI? 64 DO YOU BELIEVE IN GHOSTS?

TRAPANI A PASSEGGIO NELL’ARCHITETTURA MAP HOLIDAY RESIDENCE, ACCOGLIENZA E CHARME BARRACCHE: COL MARE NELLE VENE CON IL MEDITERRANEO NEL CUORE AZZURRO COME IL MARE NUARA COOKING SCHOOL TRACCE DI MEDIOEVO E DI FORTEZZE SPAGNOLE L’ORCHESTRA IN UNO STRUMENTO GIANNI ZICHICHI, MAESTRIE DA CHEF VERDURE SPONTANEE DI SICILIA FARD E CARBURATORI

94 IL FORTE DI SANTA CATERINA DIMORA CALA DEL POZZO: IL PIACERE DI ACCOGLIERE IL VINO CHE VIENE DAL MARE SOS CARETTA CARETTA RISVEGLIO DI PRIMAVERA A MARETTIMO QUELLA CANDIDA DOZZINA

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A WALK THROUGH ARCHITECTURE MAP HOLIDAY RESIDENCE, CHARM AND A WARM BARRACCHE: FROM THE BOAT TO THE KITCHEN WITH THE MEDITERRANEAN IN THEIR HEARTH BLUE LIKE THE SEA NUARA COOKING SCHOOL TRACES OF THE MIDDLE AGES AND SPANISH FORTS A WHOLE ORCHESTRA IN A SINGLE INSTRUMENT GIANNI ZICHICHI, CHEF ARTISTRY THE NATIVE VEGETABLES OF SICILY ROUGE AND CARBURETTORS

ISOLE EGADI

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SANTA CATERINA’S FORT DIMORA CALA DEL POZZO: THE PLEASURE OF WELCOMING WINE THAT COMES FROM THE SEA SOS LOGGERHEAD TURTLE SPRING AWAKENING IN MARETTIMO THAT LILY-WHITE DOZEN LA MOVIDA AL MERCATO 98 CAPPIDDUZZI, TETÙ E MUSCARDINI 102

LIFE AT THE MARKET CAPPIDDUZZI, TETÙ AND MUSCARDINI

RUBRICHE | COLUMNS SICILIANI SEMU 53 WE ARE SICILIAN RICETTA 67 RECIPE FLASH 125 FLASH LIBRI IN VALIGIA 128 SUITCASE BOOKS

PANTELLERIA: IL MARE BACIA LA TERRA

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PANTELLERIA: WHERE THE SEA KISSES THE LAND

PANTELLERIA

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PIACERE SICILIA|CONTENTS TRAVEL ENCOUNTERS

SETTE SORELLE, TUTTE BELLE SIGNUM, NEL SEGNO DELL’ECCELLENZA

L’ISOLA DELLA MAGA CIRCE 96 THE ISLAND OF CIRCE, THE SORCERESS

SEVEN SISTER, ALL BEAUTIFUL SIGNUM, IN THE NAME OF THE EXCELLENCE

ISOLE EOLIE

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USTICA

BAIA SANTA MARGHERITA A RINASCA VUGGHIUTA CHEF SALMERI, CAPARBIAMENTE AI FORNELLI DOVE OSANO GLI AQUILONI DISCESA IN PARADISO KALOS

SAN VITO LO CAPO

ERICE TRAPANI

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SANTA MARGHERITA BAY BOILED HOGGET CHEF SALMERI, STUBBORNNESS IN THE KITCHEN WHERE KITES DARE GO DESCENT INTO PARADISE KALOS SEGESTA: ARCHEOLOGIA DI UN MISTERO RISTORANTE LA MANNA. UN OMAGGIO ALL’ARTE DEL GUSTO

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SEGESTA: THE ARCHAELOGY OF A MYSTERY LA MANNA RESTAURANT. A TRIBUTE TO THE ART OF TASTE

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SEGESTA

MARSALA SELINUNTE

LO SPLENDORE DEL DORICO 48 THE SPLENDOUR OF THE DORIC

LAMPEDUSA

L’ISOLA AFRICANA

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THE AFRICAN ISLAND 5


PIACERE SICILIA|TRAPANI INCONTRI DI VIAGGIO

TRAPANI A passeggio nell’architettura di Francesca Adragane e Fabio Pace

ITINERARIO POCO NOTO DALLA GIUDECCA A VIA BADIELLA

A WALK THROUGH ARCHITECTURE

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A LITTLE-KNOWN ROUTE FROM GIUDECCA TO VIA BADIELLA


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acchiuso tra le antiche mura di Tramontana ed il Bastione dell’Impossibile, il centro storico trapanese si dipana in vicoletti in cui si nascondono brandelli di storia dei sicani, mischiati e confusi con arabi, normanni, ebrei e spagnoli. Le tracce di un’economia contadina, marinara ed estrattiva, affiorano dalle architetture frutto delle tradizioni, come dei bisogni e dei capricci di un popolo talmente ecumenico da inglobare quasi l’intero patrimonio antropologico. Oltre ai consueti percorsi, suggeriti dalle mappe e dal senso logico, Trapani conserva tracce di una storia segreta e privata: vi conduciamo in una breve passeggiata a partire dal quartiere della Giudecca proprio dalla via omonima, dove un tempo si dipanava il quartiere ebraico, e dove ancora oggi c’è l’edificio di origine catalana “plataresca” voluto dalla famiglia Ciambra. Una torre che ha subito diversi rimaneggiamenti, ma che conserva dell’originaria struttura del XVI secolo un grande portale a cunei le cui

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nclosed by the ancient walls of Tramontana and the Bastione dell’Impossibile, the historic centre of Trapani unwinds in narrow alleyways that hide bits of history from the times of the Sicani, Arabs, Normans, Jews and Spanish, all mixed up and confused together. Traces of peasant, marine and mining economies emerge from the architecture which is the result of the tradition, needs and whims of a people so ecumenical that they included almost the entire anthropological heritage. In addition to the usual routes suggested by maps and logic, Trapani preserves traces of a secret and private history. We will take you on a short walk starting in the Giudecca quarter and the street of the same name, which was once the Jewish quarter, and where even today you can see the “plateresque” building of Catalan origin built by the Ciambra family. This is a tower that has undergone several changes, but which retains a great wedged portal from the original 16th

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PIACERE SICILIA|TRAPANI INCONTRI DI VIAGGIO

finestre, ricche di cornici e colonnine si affacciano su un prospetto bugnato a punta di diamante. In passato, fino alla fine dell’8oo ed i primi del ‘900 proprio l’asse della via Giudecca veniva chiamato “u’ spitalettu” in memoria della presenza di un ospedale ebraico scomparso nel 1492 con la cacciata degli ebrei. Dalla via Giudecca si entra attraverso la via Catito nel “curtugghio”, slargo attorno al quale si sviluppava la vita comune di vicinato. Proprio in piazza Catito si può osservare, nascosto dietro in cancello, ciò che sarebbe rimasto dell’abside della antica sinagoga, oggi muro di cinta del giardino del seicentesco Palazzo Staiti. Tornando indietro verso la via Galvano si può osservare ciò che rimane di un antico fondaco, con il suo portone ad arco, che fino al 1980 ospitò un fabbro. La via Galvano, che corre lungo Palazzo Staiti, si apre sulla via Mercè ove c’è l’ingresso del palazzo nobiliare, e da qui verso la Piazza San Francesco di Paola dominata dalla

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century structure, and whose windows, rich in cornices and balusters, overlook a diamond rustication facade. In the past, until the end of the 19th century and the beginning of 20th century, the axis of via Giudecca was called “u’ spitalettu” in memory of a Jewish hospital that disappeared in 1492 with the expulsion of the Jews. From via Giudecca and via Catito you can reach the “curtugghio” (courtyard), which is the widening in the road around which communal neighbourhood life once revolved. In piazza Catito you can see, hidden behind a gate, what remains of the apse of the old synagogue, now part of the garden wall for the seventeenth-century Palazzo Staiti. Turning back towards via Galvano, you can see what remains of an old warehouse, with its arched doorway that until 1980 housed a blacksmith. Via Galvano, which runs along Palazzo Staiti, opens onto via Mercè where the entrance to the aristocratic building is, and from there towards the Piazza San Francesco di Paola, which is dominated by the church of the same name and its rose window. If you are lucky you can catch a glimpse of the entrance hall of


PIACERE SICILIA|TRAPANI TRAVEL ENCOUNTERS

chiesa omonima, con il suo rosone. Se siete fortunati potete gettare uno sguardo all’androne di Palazzo de Filippi. Dalla piazza risaliamo in direzione di via San Francesco di Paola dove osserviamo i resti del rinascimentale Palazzo Nobile. Proseguendo per di via Badia Grande dinanzi a noi si staglia la torre campanaria di San Domenico, torre ottagonale normanna. A destra, incongruo nello slargo, il portale di una chiesa. Residuo della cappella del convento di San Giovanni distrutta durante la seconda guerra mondiale e rimontato in via Orfane dal primo soprintendente di Trapani, l’architetto Decio Marrone. Vale la pena arrivare fino a piazzetta San Domenico e qui osservare il rosone della omonima chiesa. Non si può fare a meno di notare come il portone laterale della chiesa sia a più di un metro e 50 da terra. Le scale furono eliminate per far posto alla strada. Da piazza San Domenico pochi metri, fino a via Sette Dolori dove c’è, il portale trecentesco di casa Pilati e volgendo lo sguardo verso l’alto le bifore e le trifore. Più avanti in via Badiella, molto malmesso un altro arco trecentesco immette su un cortile privato.

the Palazzo de Filippo. From the square, head towards via San Francesco di Paola where you will see the remains of the Renaissance Palazzo Nobile. Continuing along via Badia Grande, the Norman octagonal bell tower of San Domenico looms into view. On the right, incongruous in the little square, is the portal of a church which is a remnant from the chapel of the San Giovanni monastery that was destroyed during World War II and rebuilt in via Orfane by the architect and first superintendent of Trapani, Decio Marrone. It is worth going as far as the little San Domenico piazza to see the rose window in the church of the same name. There you will notice that the side door of the church is more than a metre and a half above ground level: the stairs were removed to make way for the road. Walk a few metres from the piazza San Domenico, up to via Sette Dolori, and there you will see the fourteenth-century portal in the Pilati house and, looking up, the double- and triple-lancet windows. Further on in via Badiella, stands another 14th century arch, which is in very bad shape, giving onto a private courtyard.

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INCONTRI DI VIAGGIO

Ph. Piero Lazzari

PIACERE SICILIA|TRAPANI

holiday

residence ACCOGLIENZA E CHARME All’ombra di una grande tradizione familiare

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l Residence Map Holiday ogni appartamento, tra i quindici monolocali e bilocali elegantemente arredati, porta un nome: da Antonio, capostipite della famiglia Prestigiacomo, all’ultima nata Maria Gabriella. La denominazione delle stanze rappresenta il legame fortemente rivendicato dalla famiglia Prestigiacomo, che ha deciso di trasferire nel turismo e nell’accoglienza la solidità e l’intraprendenza che ha reso il marchio Map ciò che è. Il primo negozio con il logo Map, tuttora in uso, nasce negli anni ’30 come “Maglieria Antonio Prestigiacomo” nella storica piazza Cuba, sede attuale dei negozi più rappresentativi dell’azienda Map Prestigiacomo Mode, guidata da Filippo e dai figli. Qui sono passate le griffe più importanti e le signore più eleganti della provincia di Trapani e non solo, rappresentando ancora oggi un must per chiunque voglia distinguersi per eleganza e raffinatezza. Così il gruppo storico di alta moda cresce e, senza rinunciare mai alla sua identità, allarga i propri orizzonti commerciali verso il brand Benetton, aprendo punti vendita in tutta la Sicilia. Negli ultimi anni la famiglia Prestigiacomo intuisce un ulteriore cambiamento del mercato e per prima porta nelle province di Trapani e Palermo il marchio Piazza Italia, intraprendendo successivamente nuovi rapporti commerciali con due brand di rilievo quali Liu Jo e Alcott. Il gruppo, che si colloca come sede operativa in via Turretta, nello storico palazzo che fu della Banca Sicula, approda sul mercato dell’e-commerce con il sito www.idressmap.com, proiezione nel web di 20 punti vendita in tutta la Sicilia. La novità per questo gruppo imprenditoriale, attento alla connotazione turistica del nostro territorio, è l’ingresso nel settore ricettivo. Il Residence Map dispone di appartamenti di varie tipologie, ideali per coppie, famiglie e piccoli gruppi. Si affaccia nella centralissima via Fardella, in quello che era un palazzo

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ach of the fifteen elegantly furnished studios and apartments at Residence Map Holiday bears a name: Antonio, the progenitor of the Prestigiacomo family, whose latest born is Maria Gabriella. The naming of the rooms represents the strongly felt bond within the family, who decided to transfer the strength and entrepreneurship that made the brand Map what it is, into tourism and hospitality. The first shop with the Map logo, still in use today, was established in the 1930s as “Maglieria Antonio Prestigiacomo,” a knitwear shop in the historic piazza Cuba and current site of the most representative shops in the Map Prestigiacomo Mode company, led by Filippo and his sons. The most important brands and the most elegant ladies of the province of Trapani and beyond have passed through their doors, and still today they represent a must for anyone who wants to stand out for elegance and sophistication. Thus the historic group of haute couture grew and, without gi-


Charm and a warm welcome in a great family tradition di fine ‘800. La posizione lo rende il luogo ideale per muoversi in città ed in provincia. L’immobile, ristrutturato, ha mantenuto i dettagli di pregio, come la scala in pietra alla “trapanese” e la chiostrina che ospita la saletta per la prima colazione. Meritano una citazione i caratteristici pavimenti che richiamano la ceramica tipica dell’edilizia trapanese dei primi del ‘900, che arricchiscono stilisticamente le stanze dotate di tutti i comfort che una moderna struttura alberghiera può offrire. Tra i servizi extra è previsto anche il noleggio bike e, per permanenze prolungate in piena autonomia vengono assicurati servizi come: lavatrice, asse e ferro da stiro e servizi alberghieri con rassetto delle camere quotidiano. Gli spazi comuni sono impreziositi da vetrine ed eleganti allestimenti con abiti, capi di abbigliamento ed accessori. Infine, su richiesta, servizio non meno importante, la consulenza di un personal shopper che coniughi cultura, gusti raffinati e amore per il territorio.

ving up its own identity, expanded its commercial horizons to include the Benetton brand, opening shops throughout Sicily. In recent years the Prestigiacomo family sensed a change in the market and were the first to bring the brand Piazza Italia to the province of Trapani and Palermo. They subsequently embarked on new commercial relationships with two prominent brands, Liu Jo and Alcott. The group, whose operational headquarters is in the historic building that used to belong to Banca Sicula in via Turretta, launched into the e-commerce market with its website www.idressmap.com, showcasing twenty shops across Sicily. What is new for this entrepreneurial group, which is attentive to the tourist angle in the area, is the expansion into the hospitality industry. Residence Map has different types of apartments, ideal for couples, families and small groups. It overlooks the very central via Fardella in what is a late 1800s building. The location makes it the ideal place to move around the city and the province. The property, recently renovated, has kept noteworthy details such as the Trapani-style stone staircase and the cloister which houses the breakfast room. The floor also deserves a mention, which is reminiscent of the ceramics typical of early 1900s construction in Trapani, and which stylistically enriches the rooms that are also equipped with every comfort that a modern hotel can offer. Along with other services, bicycles are available for hire, and, for longer, self-sufficient stays other facilities such as washing machine, iron and ironing board and hotel services with daily room cleaning are also available.The public spaces are adorned with display cases where dresses, other clothing and accessories are elegantly displayed. Finally, but not least, the advice of a personal shopper that combines culture, refined tastes and love of the land is available on request.

MAP HOLIDAY RESIDENCE Trapani - Via Marino Torre, 157 - Tel. +39 0923.27257 / +39 0923.1941543

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LE SCELTE DI PIACERE • PIACERE’S CHOICES • TRAPANI

Tiziano Hotel

Serisso 47 - Restaurant

L’hotel Tiziano è un moderno 4 stelle situato in posizione

“Il trucco per una buona ricetta sta nell’essere complice degli ingredienti”. Lo chef Gaetano Basiricò classe 1962, così svela il suo segreto in cucina. Da “Serisso 47” il suo ristorante, la carta è un fluttuare di piatti elaborati con le materie prime del territorio rivisitati nelle cotture, negli abbinamenti e nelle presentazioni. Il menu legato alle stagioni spesso è “improvvisato” dall’arrivo del pescato last minute. Non solo pesce ma degna presenza è riservata a carni, ortaggi e formaggi del territorio, non trascurando le eccellenze regionali e nazionali. Parte dei dolci, tutti preparati con le sue mani, sono dedicati ed elaborati con i prodotti di case vinicole a cui lo Chef è legato.

strategica a breve distanza dal centro storico e dal porto di Trapani da dove è possibile imbarcarsi per le isole Egadi. La struttura, per moderna concezione ed architettura, è in grado di offrire un’ospitalità di alto livello. Le 34 camere di moderno design, di cui 2 suite, sono ampie, luminose ed insonorizzate, arredate confortevolmente dispongono tutte di materasso ortopedico, impianto di climatizzazione, tv satellitare con canali Sky e sistema WI-FI gratuito. L’hotel dispone di camere per l’accoglienza di ospiti disabili e parcheggio interno videosorvegliato gratuito.

Hotel Tiziano is a modern 4 star hotel located in a strategic position, a short distance from the historical centre and port of Trapani, where boats leave for the Egadi Islands. The structure, thanks to its modern architectural design, offers a high-end service. Its modern-design 34 rooms, of which two are suites, are large, luminous and sound-proofed, comfortably furnished, and all of them offer orthopaedic mattresses, air conditioning, Sky satellite TV, and free Wi-Fi. The hotel also has rooms for disabled guests and an internal car park with video surveillance.

Trapani Via G. Rubino, 4 (ang. Piazzale Ilio) Tel. 0923.22211 www.hoteltizianotrapani.it info@hoteltizianotrapani.it 12

“The trick to a good recipe is to be an accomplice to the ingredients.” The 54-year-old chef Gaetano Basiricò thus reveals his secret in the kitchen. In his restaurant Serisso 47, the menu is a fluctuation of dishes made with local ingredients that have been revisited in the way they are cooked, paired and presented. The menu, which is tied to the seasons, is often “improvised” by the last minute arrival of the catch of the day. As well as fish, local meat, vegetables and cheeses are also treated with great respect, while not forgetting the excellent regional and national products. Some of the deserts, all prepared by hand, are dedicated to and worked with the products of the wine houses with whom the chef has a tie.

Via Serisso, 47 - Trapani Tel. +39 0923.26113 www.serisso47.com info@serisso47.com


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Chi sceglie La Marina Home fa del suo spiccato amore per il bello una filosofia di vita. Ogni cosa di cui si circonda deve suscitare un’emozione. Dal più piccolo particolare al pezzo d’arredamento, tutto racconta una storia da vivere giorno per giorno. La cura per i dettagli, l’accostamento di colori, le forme avvolgenti diventano un caldo abbraccio per chi sogna di vivere la propria casa con gusto e raffinatezza.

Those who choose La Marina Home make their deep love of beauty a philosophy of life. Everything around them must elicit an emotion. From the smallest detail to the piece of furniture, everything tells a story of living day by day. Attention to detail, the combination of colours, the comfortable shapes, all become a warm embrace for those who dream of living their home in taste and refinement. Via Avv. G. Palmeri, 2/10 - Trapani Tel. +39 0923.559328 Tel. +39 0923.28191 Cell. +39 329.2262105 www.lamarinahome.it info@lamarinahome.it

ESCLUSIVISTA PER LA SICILIA


PIACERE SICILIA|TRAPANI INCONTRI DI VIAGGIO

Ph. Piero Lazzari

COL MARE NELLE VENE

WITH THE SEA IN THEIR BLOOD BARRACCHE: DALLA BARCA AI FORNELLI

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ntonello Gianquinto è il quarto erede di una generazione di armatori. Pioniere fu il suo bisnonno che nei primi del ‘900 intraprese l’attività della pesca andando con la sua barca a vela e remi a pesca di spugne che, prima dell’invenzione delle fibre artificiali, venivano commercializzate su tutto il territorio. Di generazione in generazione la famiglia Gianquinto (nonno Nino e i figli Pietro, Giuseppe e Salvatore) acquistarono imbarcazioni sempre più all’avanguardia e oggi i figli vantano una flotta costituita da 2 pescherecci che portano i loro nomi “Danilo” e “Roberto”. Ogni giorno, ma anche di notte, le imbarcazioni lasciano il porticciolo delle Barracche per andare “a strascico” (o “paranza”) lungo le coste trapanesi. Antonello, dopo l’esperienza acquisita insieme alla moglie Marisa nei loro ristoranti a Roma, oggi gestisce anche con il figlio Edoardo, il caratteristico ristorante “Le Barracche”. Quotidianamente sale a bordo delle imbarcazioni di famiglia e sceglie il pesce da portare “vivo vivo” in cucina dove il suo staff elabora un menu sempre ricco fatto soprattutto di antiche ricette marinare. Così viene riscoperto il sugo di razza o ancora i cavati con polpo “ammuddricato” o le fettucce gamberoni e ricci. Ma è Marisa, romana di nascita ma trapanese di adozione, con la sua amica francese Jasmine, ad avere l’intuito di esaltare e unire Ia freschezza del pesce con la frutta e le spezie. Nascono così le esclusive cruditè delle Barracche. Servite nei variopinti taglieri, dopo un processo di abbattitura a temperature sotto i 20 gradi, cambiano sempre in base al pescato per deliziare i palati più sopraffini e immancabilmente vengono accompagnate da calici di ottimo vino (più di 200

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ntonello Gianquinto is the fourth heir to a generation of ship owners. His great-grandfather was a pioneer in the early 1900s when he began fishing for sponges with his sail and row boat. Before the invention of artificial fibres, these sponges were sold throughout the area. Through the generations, the Gianquinto family (the grandfather Nino and his sons Pietro, Giuseppe and Salvatore) acquired increasingly advanced boats and today their sons have two fishing vessels that have taken their names: “Danilo” and “Roberto.” Every day, and even at night, the boats leave the Barracche harbour to go “trawling” along the coast of Trapani. After the experience gained with his wife Marisa in their restaurants in Rome, Antonello now also runs the characteristic restaurant “Le Barracche” with his son, Edoardo. Every day he climbs on the family boats and chooses the fish to take “vivo vivo” (very fresh) to the kitchen where his staff prepares a rich menu consisting primarily of age-old seafood recipes. In this way he has revived recipes such as skate sauce, cavati pasta with an octopus and bread-crumb sauce, and fettucce pasta with prawns and sea-urchin eggs. However, it is Marisa, who is from Rome but who has adopted Trapani as her home, who, together with her French friend Jasmine, had the imagination to enhance and unite the freshness of fish with fruit and spices. That is how the Barracche’s unique raw fish dishes came into being. After a blast chilling at temperatures below 20 degrees, they are served on colourful boards, and the selection constantly changes depending on the catch of the day, delighting even the most refined palates. They are invariably accompanied by excellent wine (with more than 200 white wines available, both regional and national)


Ph. Piero Lazzari

Barracche: from the boat to the kitchen etichette di bianco sia regionali che nazionali) o di bollicine (più di 40 etichette fra estere e nazionali). Nella cantina del ristorante non mancano i distillati come il gin a scelta tra 55 etichette provenienti da tutto il mondo o i diversi tipi di passito prodotto da uve di tutta Italia in sposalizio con i dessert preparati a mano con cioccolato di Modica, crema e frutta o l’ottima cassata rivisitata in chiave moderna. Capita, cercando tra il pesce tirato a bordo, che Antonello trovi una spugna… così la sua mente va indietro nel tempo e lì rivede il bisnonno nella sua piccola barca a vela e remi...

or by bubbles (with more than 40 labels available, both foreign and national). In the cellar there are spirits such as gin, with a choice of 55 labels from around the world, and different types of passito wine produced from grapes from across Italy. These go wonderfully with the desserts freshly prepared with Modica chocolate, cream and fruit, or the excellent cassata (a sweet ricotta and marzipan sponge cake) with a modern twist. It sometimes happens that, while searching through the fish on board, Antonello finds the odd sponge...then his mind wanders back in time and he sees his great-grandfather in his small sail and oar boat...

TRAPANI

Via C. Colombo, 1 - Tel. +39 0923.22454 - Cell. +39 327.8648788

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CON IL MEDITERRANEO NEL CUORE Storia di un’impresa sul mare

WITH THE MEDITERRANEAN IN THEIR HEART

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accontare la storia dell’Ustica Lines in poche righe non è semplice, perché non è solo la storia di un’azienda che si occupa da oltre un ventennio di trasporto marittimo veloce, ma è la sintesi di un connubio tra il mare e la sua gente, tra l’impegno e la passione, tra un’impresa ed un territorio, tra tradizione ed innovazione. L’Ustica Lines nasce il 2 dicembre 1993, e Trapani, nel cuore del Mediterraneo, è la sede scelta per quella che rappresenta una nuova sfida del comandante Vittorio Morace, napoletano, una lunga esperienza da armatore, che lo ha portato a solcare i mari di mezzo mondo. Da un aliscafo preso a noleggio l’Ustica Lines incrementa negli anni la sua flotta e le rotte che collegano la Sicilia con le Isole Minori e con Napoli, diventando la più grande azienda del mondo nel settore del trasporto marittimo veloce per passeggeri. Da due anni l’azienda è guidata da Ettore Morace, una lunga esperienza maturata all’interno delle maggiori aziende di trasporti marittimi. Ustica Lines ha acquisito, nel corso del 2016, la Siremar. Con tale accorpamento, Ustica Lines è oggi la compagnia di trasporti marittimi con la più grande flotta di mezzi veloci del mondo. Una compagnia che è principalmente una grande famiglia. Composta da 600 persone, tutte sici16

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o tell the story of Ustica Lines in just a few words is not easy, because it is not simply the story of a company that has over twenty years’ experience of offering fast sea transportation, but rather it is the synthesis of a marriage between the sea and its people, between commitment and passion, between a company and a territory, between tradition and innovation.Ustica Lines was set up on the 2nd December 1993 and Trapani, in the heart of the Mediterranean, was the location chosen for what represented a new challenge for Commander Vittorio Morace, a shipowner from Naples with a great deal of experience ploughing the seas across half the world. From a single rented hydrofoil, Ustica Lines increased its fleet and routes linking Sicily with the smaller islands and Naples over the years, eventually becoming the largest company in the world in the sector of fast maritime transport for people. For two years now the company has been led by Ettore Morace, who has much experience gained from working in the main maritime transport companies. In 2016 Ustica Lines bought the company Siremar, and with this merger, Ustica Lines has become the maritime transport company with the largest fleet of fast boats in the world. It is a company that is first and foremost


The story of a venture on the sea liane, per nascita o per scelta. Una famiglia che si è arricchita due anni fa del cantiere navale “Liberty Shipyard”. Proprio all’interno del cantiere navale, specializzato nella costruzione di aliscafi, è nato “Gianni M”, il più grande aliscafo del mondo varato nel maggio del 2016 dopo due anni di intenso lavoro e frutto di ingenti investimenti. Gianni M rappresenta oggi il fiore all’occhiello della marineria italiana e coniuga confort, sicurezza e innovazione in un unico concept. La collaborazione con l’Università di Palermo e con Navitech, la scelta aziendale di puntare su ingegneri giovani e di grande prospettiva hanno prodotto un risultato di grandissimo spessore. Dal mese di giugno del 2016, la decisione di cambiare il marchio degli aliscafi. È nata Liberty Lines, la più grande compagnia di aliscafi al mondo. Liberty Lines è la livrea che contraddistingue tutti i mezzi della società. Liberty Lines è un marchio di proprietà esclusiva di Ustica Lines. Il lancio del nuovo nome è coinciso con l’ulteriore novità legata al nuovo sito internet www.libertylines.it, dinamico e responsive, attraverso il quale i passeggeri sono costantemente informati sugli orari e le rotte e possono acquistare i biglietti direttamente on line. Liberty Lines oggi rappresenta una realtà fatta di 29 destinazioni raggiunte, una flotta di 33 mezzi veloci. Ogni anno 3.500.000 passeggeri, 100.000 partenze, 1.000.000 di miglia percorse.

one big family, with 600 people, all of whom are Sicilian either by birth or by choice. A family that expanded two years ago with the creation of the “Liberty Shipyard.” Right there in that shipyard specialising in the construction of hydrofoils, the world’s largest hydrofoil, “Gianni M,” was built and, after two years of intensive work and considerable investment, was launched in May 2016. Today Gianni M is the flagship of the Italian marine sector, combining comfort, safety and innovation in a single concept. Collaboration with the University of Palermo and Navitech, together with the company’s policy of choosing young and very promising engineers, produced a very important result. In June 2016 the brand name of the hydrofoils was changed, and so began Liberty Lines, the world’s largest hydrofoil company. Liberty lines is the insignia that distinguishes all of the company’s vehicles. Liberty Lines is a trademark owned exclusively by Ustica Lines. The launch of the new name coincided with the launch of the new website, www.libertylines.it. Dynamic and responsive, the website keeps passengers constantly up to date about timetables and routes, and gives them the option to purchase tickets directly online. Today Liberty Lines is a reality made of 29 destinations and a fleet of 33 fast boats. Every year there are 3,500,000 passengers, 100,000 departures and 1,000,000 miles travelled.

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Location: Isola di Levanzo Foto: Piero Lazzari Hair Styling: Nino Grammatico Trucco: Giusy Giacalone Abiti: CbyC Appeal Accessori: Lady Cocca Bijoux Modella: Federica Venza Modello: Walter Lazzari

AZZURRO COME ILMare BLUE LIKE THE SEA

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l pesce azzurro, con tutte le sue varietà, è molto più che una base per le ricette trapanesi e siciliane più in generale. È insieme economia, storia e costume. Intere comunità, come quelle delle isole Egadi, in passato, hanno avuto come fulcro economico la pesca del pesce azzurro. E quando questo pesce non raggiungeva i mercati o, peggio, rimaneva invenduto, entrava a far parte della alimentazione quotidiana, sia fresco, sia conservato. Dopo un breve periodo di bassa fortuna, in cui al pesce azzurro fu preferito dai consumatori medi il pesce dalle carni bianche, c’è stato un ritorno al suo consumo, favorito dalla riscoperta di ricette della tradizione e da recenti acquisizioni di tipo scientifico e nutrizionale. In questo servizio, grazie all’eleganza cromatica ed alla ricercatezza delle luci di Piero Lazzari, vi proponiamo un approccio poetico al racconto del pesce azzurro tra economia, storia, tradizione e gastronomia, con focus sul caratteristico scenario di Levanzo, nell’arcipelago delle isole Egadi. 18

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lue fish, with all its varieties, is much more than simply a base for the recipes from Trapani and Sicily in general. It is a combination of economics, history and tradition. In the past, fishing for blue fish was the economic cornerstone for entire communities, like those of the Aegadian Islands. And when this fish did not get to the markets or, worse, remained unsold, it became part of the daily diet, both fresh and preserved. After a brief period of poor luck, during which white fish was preferred by the average consumer, there was a fresh surge in its consumption, encouraged by the rediscovery of traditional recipes and recent advances in science and nutrition. In this photoshoot, thanks to Piero Lazzari’s chromatic elegance and sophisticated lighting, we propose a poetic approach to the story of the blue fish between economics, history, tradition and gastronomy, with a focus on the characteristic scenery of Levanzo, an island in the Aegadian archipelago.


AZZURRO COME ILPesce BLUE LIKE THE FISH di Fabio Pace

A

zzurro e bianco sono colori dominanti nei nostri porti. Azzurro è il mare che specchia il cielo; azzurre e bianche sono, in massima parte, le barche da pesca; azzurre sono, molto spesso, le persiane delle abitazioni delle nostre isole Egadi, e talvolta anche a Trapani. Scelta non stilistica ma dettata, nel passato, dal pragmatico uso delle vernici che si usavano sia per i legni delle barche, sia per porte e finestre di casa. In questo turbinio di colori è “diventato” azzurro anche il pesce: sardi, scurma, augghie, alacce, palamiti, cicireddi, sciabbole sono solo alcuni dei nomi, in dialetto trapanese, dei pesci azzurri più venduti. Qualcuno lo abbiamo dimenticato in questo elenco empirico e non scientifico ma, del resto, la denominazione di “pesce azzurro” non ha nulla di scientifico. È, invece, una denominazione di tipo commerciale, recente e quindi assente dal dialetto. Qualcuno si spinge a considerare perfino pesce spada e tonno dei pesci azzurri, ma mai nessun pescatore trapanese o delle Egadi, e forse anche dell’intera Sicilia, li considererà tali. Pesce azzurro indica

B

lue and white are the dominant colours in our ports. Blue is the sea that mirrors the sky; blue and white are, for the most part, the fishing boats; blue are, very often, the shutters of the houses on our Aegadian islands, and sometimes even in Trapani. Not a stylistic choice, but dictated, in the past, by the pragmatic use of paint that was used for both the wood of the boats, and for the doors and windows of the houses. In this swirl of colours even the fish have “become” blue:“sardi” (sardines), “scurma” (a type of mackerel),“augghie” (garfish),“alacce” (twait shad),“palamiti” (sarda sarda),“cicireddi” (Mediterranean sand eel), “sciabbole” (scabbardfish) are just some of the names, in the dialect of Trapani, of the most popular blue fish. We are sure to have left some out in this empirical and unscientific list, but then the designation “blue fish” is not scientific either. It is, rather, a commercial and recent name, and therefore absent from the dialect. Some even consider swordfish and tuna as blue fish, but no fisherman from Trapani or the Aegadian islands, nor maybe even from 19


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genericamente alcune varietà, di piccola pezzatura, i cui elementi comuni sono: livrea priva di scaglie, colorazione tendente all’azzurro o al verde sul dorso, argento sul ventre; costo al dettaglio non elevato, per la grande quantità di pescato e con un rapporto qualità prezzo ottimo; le carni contengono un alto contenuto di grassi “insaturi”, gli ormai arcinoti e pubblicizzati Omega 3. Oggi, grazie ai moderni sistemi di pesca, lo si trova tutto l’anno ma, in passato, il pesce azzurro aveva una sua stagionalità, soprattutto nelle isole. Si pescava prevalentemente in primavera, quando si avvicinava sotto costa in banchi costituti da migliaia di esemplari visibili ad occhio nudo sotto le acque cristalline. Anche con una piccola barca era possibile issare a bordo un ricco bottino che poi veniva messo nelle cassette di legno e portato nei mercati in terraferma. L’eccedenza, come talvolta capitava, veniva usata per la propria alimentazione e per la conservazione. Lavoro, quello della conservazione sotto olio, sale o per affumicatura, al quale provvedevano tanto gli stessi pescatori che le loro donne, che avevano un ruolo ben più importante che la semplice attesa del ritorno dei loro cari. Proprio le donne, quando l’attività conserviera si trasformò e divenne industria, soprattutto con il tonno, ebbero un ruolo centrale come manovalanza a basso co-

anywhere in Sicily, would consider them as such. The denomination blue fish generically indicates certain types of small fish, whose common traits include: a skin devoid of scales, a colouring tending towards blue or green on the back and silver on the belly; a low retail cost for most of the fish, with very good value for money; a high “unsaturated” fat content, the known and much-publicised Omega 3. Today, thanks to modern fishing techniques, you can find them all year round, but in the past, the blue fish was seasonal, especially around the Islands. They were fished mainly in the spring, when they neared the coast in schools of thousands, visible to the naked eye in the clear waters. Even with a small boat it was possible to hoist a rich haul on board, which was then placed in wooden crates and taken to markets on the mainland. The surplus, as sometimes happened, was consumed or stored by the fishermen themselves. The preservation in oil, salt or by smoking was carried out as much by the men as their women, who had a much more important role than simply waiting for the return of their loved ones. When the canning activity grew and became an industry, especially with tuna, it was the women who played a central role as cheap labour. Home preservation and cooking, though, was another

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sto. La conservazione e la cucina in casa, però, era un’altra cosa. Il pesce azzurro, proprio perché pescato in grandi quantità è base di decine di piatti della gastronomia siciliana: da Messina a Trapani, dalle Eolie alle Egadi, da Catania a Palermo, non v’è città, isola, paesino o addirittura famiglia che non abbia una propria ricetta di pesce azzurro le cui carni trovano in cucina un impiego non dissimile dall’uso delle carni bovine e di maiale. La pasta con le sarde altro non è che una pietanza in cui il pesce sostituisce il ragù di carne, così come le sarde allinguate e fritte sostituiscono le cotolette, o il palamito in umido l’ossobuco. Il pesce azzurro si faceva carne per chi, in passato, non poteva permettersene l’acquisto. Oggi, cadute le ragioni economiche il pesce azzurro è centrale nella cucina trapanese e siciliana.

matter altogether. Blue fish, precisely because it is fished in large quantities, is the basis of dozens of Sicilian dishes: from Messina to Trapani, from the Aeolian to the Aegadian islands, from Catania to Palermo; there is not a single town, island, village or even family that does not have its own blue fish recipe, whose meat has a role in the kitchen not unlike that of beef and pork. Pasta with sardines is but a dish in which the fish replaces the meat sauce, just as sardines opened out and fried replace cutlets, or stewed sarda sarda the osso buco. Blue fish was meat for those who previously could not afford to buy it. Today, although the economic reasons are no longer valid, blue fish is central to the cuisine of Trapani and Sicily.

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RICETTA / RECIPE

SARDE A BECCAFICO - AL POSTO DELLA CACCIAGIONE

Le “sarde a beccafico” altro non sono, nel nome e nella elaborazione, che una imitazione povera dei piatti di cacciagione che i monsù, i cuochi, cucinavano per le famiglie nobili siciliane (monsù è contrazione dialettale dal francese monsieur). I beccafico erano uccelletti, ripieni, e cotti al forno in salsa di agrumi. La sarda arrotolata attorno ad un ripieno di mollica, con uva passa e pinoli, e aromatizzata con scorza di arancia grattugiata, replica, anche nella sua disposizione in teglia, adagiate sulle foglie di alloro, i beccafico. Da qui il nome della pietanza popolare di origine palermitana ma diffusa in tutta la Sicilia Occidentale.

BECCAFICO SARDINES - INSTEAD OF GAME The “beccafico” sardines are, in name and in the process, nothing but a poor imitation of the game dishes that lords, their chefs, would cook for the Sicilian noble families. The “beccafico” are little birds that were stuffed, and baked in a citrus sauce. The sardine, rolled around a filling of breadcrumbs, raisins and pine nuts, and flavoured with grated orange peel, resembles the warbler, even in its arrangement in the baking dish where it is placed on bay leaves. Hence the name of the popular dish originally from Palermo but diffused across the whole of western Sicily.

INGREDIENTI (per 4 persone) / INGREDIENTS (for 4 people) - Sarde / Sardines: 1 kg. - Mollica di pane / breadcrumbs: 150 gr. - 3 cucchiai di pecorino grattugiato / 3 tbsps grated pecorino cheese - Acciughe / anchovies: 2 - Pinoli / Pine nuts: 30 gr. - Uva passa / Raisins: 50 gr. - Limoni / Lemons: 2 - Olio d’oliva / Olive oil - Alloro / Bay leaves - Sale / Salt - Pepe / Pepper - Prezzemolo / Parsley - Zucchero / Sugar - Fettine d’arancia o di limone / Orange or lemon slices

PREPARAZIONE

Per prima cosa pulite le sarde togliendo la pinna dorsale, la testa, le interiora e la lisca interna. Aprite le sarde a libro e sciacquatele sotto l’acqua. Tenete le sarde da parte. Per preparare il ripieno delle sarde a beccafico, prendete una padella dal fondo largo, versateci un filo d’olio d’oliva e tostateci il pangrattato. Quando il pangrattato sarà tostato, mettetelo in una ciotola ed utilizzate la padella per scaldare l’olio, sciogliervi le acciughe ed aggiungervi i pinoli e l’uva passa precedentemente fatta rinvenire in acqua calda. A questo punto, togliete dal fuoco, aggiungetevi il pangrattato tostato e mescolate tutto. Aggiungete anche il pecorino grattugiato e il trito di prezzemolo fresco. Prendete le sarde, aggiungete del sale, disponete un cucchiaino di condimento al centro poi arrotolatele. Disponete le sarde in una teglia unta d’olio d’oliva alternandole con una foglia di alloro ed una fettina di limone oppure di arancia. Quando tutte le sarde saranno arrotolate e disposte nella teglia, irroratele con il succo di un limone al quale avrete aggiunto un pochino di zucchero. Cospargete ancora con del pangrattato tostato. Infornate le sarde a beccafico in forno preriscaldato a 200 C per 15 minuti. Buon Appetito!

PREPARATION

First clean the sardines, removing the dorsal fin, head, entrails and bones. Open sardines completely and rinse under water. Put the sardines to one side. To prepare the filling for the beccafico sardines, take a wide-bottomed pan, pour in a little olive oil and toast the breadcrumbs. When the breadcrumbs are ready, put them in a bowl and use the pan to heat some more oil before breaking the anchovies into it and adding the pine nuts and raisins that have been softened in hot water. Remove the pan from the heat, add the toasted breadcrumbs and mix everything together. Add the grated pecorino cheese and the chopped fresh parsley.Take a sardine, add some salt, put a tablespoon of sauce in the centre then roll it. Arrange the rolled sardines on a baking tray greased with olive oil, alternating them with a bay leaf and a slice of lemon or orange. When all the sardines are all rolled and placed on the baking dish, drizzle them with the juice of one lemon mixed with a bit of sugar. Then sprinkle them with the toasted breadcrumbs and another pinch of sugar. Bake in a preheated oven at 200 C for 15 minutes. Bon appetit!

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THE NUARA COOKING SCHOOL A lezione di cucina trapanisa A LESSON IN TRAPANESE COOKING di Flavia Fodale

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os’è Nuara? È tradizione, convivialità, amore per il cibo, cultura e didattica; una scuola di cucina aperta a tutti coloro che vogliono conoscere, imparare, e mettere letteralmente «le mani in pasta” nella trazione gastronomica locale e nelle innovazioni culinarie che da essa ne derivano. Dall’etimologia incerta, il termine dialettale siciliano «nuara» indica la «terra» «l’orto». La natura e la genuinità, quindi, sono gli ingredienti principali della scuola di cucina Nuara che, seguendo una filosofia gastronomica basata sul forte significato identitario del cibo e della sua rituale preparazione, si impegna nella promozione del territorio trapanese e nella valorizzazione delle tipicità locali. I corsi di cucina promossi dal centro di cultura gastronomica Nuara Cook Sicily offrono un’opportunità unica per tutti coloro che desiderano avvicinarsi alla cucina trapanese, sentirne gli odori e i sapori decisi. Calarsi nella ritualità della tradizionale incucciata a mano della semola del cùscusu - il couscous di pesce trapanese - e nell’attorcigliare le busiate con un ramo di buso - pasta fresca la cui forma arricciata è dovuta al fusto della pianta di ampelodesmo - offre ai partecipanti un’esperienza sensoriale irripetibile e un modo diverso di approcciarsi all’arte gastronomica della città. A due passi dalla centrale Villa Margherita, all’interno di un antico palazzo alle porte 26

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hat is “Nuara”? It is tradition, conviviality, love of food, culture and didactics; a cooking school open to all those who want to learn, know, and literally put their “fingers in the pie” of local gastronomic enterprise and the resulting culinary innovations. Although the etymology is uncertain, the Sicilian dialectal word “nuara” means “earth,” or “kitchen garden.” Nature and authenticity, then, are the main ingredients at the Nuara cooking school, which, following a gastronomic philosophy based on the strong sense of identity of food and its customary preparation, is committed to promoting Trapani and its local specialities. The cooking courses offered by the gastronomic culture centre, Nuara Cook Sicily, give a unique opportunity to anyone wishing to learn Trapanese cooking and savour its strong flavours and odours. Immersing yourself in the rituals of the traditional “incucciare u cùscusu” by hand, which is the rubbing of the raw couscous with a little water to make the Trapanese fish couscous, and in the twisting of the “busiate,” which is a fresh pasta whose twirled form is created by rolling the pasta over the stem of a “buso,” or graminaceous plant, offers participants a unique sensorial experience and a different way of approaching the city’s gastronomic art.


del centro storico di Trapani, in via Bastioni 2, Nuara non è soltanto un laboratorio di cucina ma anche un luogo di incontro, di condivisione, di scambio, di degustazione, di conoscenza, di educazione ludico-alimentare; frequenti, infatti, gli appuntamenti dedicati esclusivamente ai più piccoli: affiancati da tecnici del settore, i giovanissimi ospiti del Nuara potranno imparare, divertendosi, a giocare, mangiar bene e vivere sano. Inoltre, l’attività di conservatoria e di recupero delle tecniche di preparazione degli alimenti della cucina siciliana e trapanese, fa sì che il Nuara si presenti come un presidio delle tradizioni eno-gastronomiche locali che negli ultimi anni, in seguito alla diffusione di modelli alimentari globalizzati e commerciali, hanno purtroppo subìto una allarmante inflazione, anche tra gli stessi trapanesi. Ed è proprio per la difesa e per la salvaguardia della tradizione, della qualità delle materie prime e nel rispetto del consumatore che l’Associazione culturale «Trapani Welcome» - fondatrice di Nuara - ha stilato un documento per la tutela del vero Cùscusu trapanese dalle molteplici “contaminazioni commerciali”, realizzando un vero e proprio codice etico condiviso da alcuni chef e ristoranti della provincia di Trapani. La mission del centro culturale Nuara, dunque, è proprio quella di tramandare alle generazioni future, con gli incontri riservati alle scuole, l’eredità della propria cultura e di trasmettere, ai tanti turisti che partecipano ai corsi, un piccolo patrimonio di conoscenze culinarie made in Trapani.

In addition, the preservation and recuperation of Sicilian and Trapanese food preparation techniques has turned Nuara into a protector of local eno-gastronomic traditions that in recent years, following the spread of globalised and commercialised food models, have unfortunately suffered an alarming watering-down, even among the people from Trapani themselves. And it is precisely in the defence and preservation of traditions, of the quality of the raw materials and out of respect for the consumer that the cultural association “Trapani Welcome” – the founder of Nuara – drew up a document for the protection of the true Trapanese “Cùscusu” from the multiple “commercial contaminations,” thus creating a true code of ethics shared by some chefs and restaurants in the province of Trapani. The cultural centre’s mission, therefore, is precisely that of passing on the legacy of their own culture to future generations through events specifically aimed at schools, and to impart to the many tourists who participate in Nuara’s courses a small part of the “made in Trapani” culinary heritage.

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fotoArt Valentina

LA CAPANNINA - SEA FOOD INIMITABILE SPETTACOLO!

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gni giorno dalla terrazza del ristorante La Capannina si alza il sipario. Lo scenario è quello della Baia di Cornino con Monte Cofano che come un titano svetta imponente ad osservare il mare. La scena a cui si assiste non è mai la stessa perché sono il mare e il cielo, tinti dalle sfumature cangianti dei tramonti, ad offrire spettacoli unici e irripetibili. Qui con serietà e allegria, con impegno e disinvoltura, naturalmente un po’ fuori dalle righe, i proprietari, Ciccio e Michele, e tutto lo staff si adoperano per il piacere di coloro che si siedono ai loro tavoli. Rimanendo nella filosofia del Sea Food, il pesce, i molluschi e i crostacei diventano i veri protagonisti del menu tipicamente marinaro che si ispira alla freschezza e genuinità delle materie prime. Un buon bicchiere di vino o di bollicine accompagnano le portate e ne sublimano i sapori. La Capannina Sea food. Inimitabile spettacolo!

AN INIMITABLE SHOW!


fotoArt Valentina

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very day the curtain goes up on the terrace of the restaurant, La capannina. The setting is that of the Bay of Cornino, with Mount Cofano soaring majestically over the sea like a Titan. The scenery it overlooks is never the same because it is the sea and the sky, shimmering with the hues of sunset, that offer unique spectacles. Here with seriousness and jollity, with commitment and ease, and of course with a little bit of unconventionality, the owners, Ciccio and Michele, together with all the staff, make every effort to please those who sit at their tables. In keeping with the fixed theme of sea food, fish, molluscs and shellfish are the true protagonists of the typically seafood-based menu, which has been inspired by the freshness and naturalness of the raw ingredients. A good glass of wine or bubbly accompany the dishes and sublimate the flavours. La Capannina Sea Food. An inimitable show!

Piazza della Riviera Custonaci (TP) Tel. +39 0923.1870287 Mob. +39 380.6914423 +39 328.4383249


DORMIRE • MANGIARE • FARE | SLEEP • EAT • DO|TRAPANI

MANGIARE•EAT

Ai Lumi - Ristorante Il viaggio di sapori e gusti nella storia della tradizionale cucina siciliana comincia entrando al ristorante Ai lumi, ricavato dalle antiche stalle di un palazzo nobiliare del XVIII secolo. Seduti sulle rustiche panche o sulle tipiche sedie impagliate si è pronti a gustare i piatti consigliati da Alfredo Catanzaro, il sorridente gestore e meticoloso quanto esperto ristoratore, che personalmente si adopera per portare il miglior pesce, verdure o carni nei piatti dei suoi ospiti.

TRAPANI - Corso Vittorio Emanuele, 73 Tel. +39 0923.872418 Cell. +39 334.9054338

The journey of flavours in the history of traditional Sicilian cuisine begins when you step inside Ai Lumi, which was built into the old stables of an 18th century aristocratic mansion. Sitting on rustic benches or the traditional straw chairs, you can enjoy the dishes recommended by Alfredo Catanzaro, our smiling manager who is as meticulous as he is experienced as a restaurateur, and who personally aims to bring the best fish, meat and vegetables to his guests.

www.ailumi.it alfredocatanzaro@libero.it

Ristorantino Ligny Ci trovate nel cuore del centro storico di Trapani nella nostra ampia terrazza sul mare. Godendo della suggestiva vista del monte Erice, assaporerete le nostre delicate pietanze preparate con amore dedizione esaltando il sapore e la freschezza del pescato del giorno. L’ottimo cibo è sublimato dalla qualità dei nostri vini e dal servizio del personale cordiale e attento ad ogni esigenza.

TRAPANI - Largo delle Ninfe, 3 (vicino Torre Ligny) Tel. +39 349.6405483

You can find us in the heart of the historic centre of Trapani, on our large terrace overlooking the sea. Enjoy the breath-taking view of Mount Erice while trying out our delicate dishes prepared with love and dedication, and which enrich the flavour and freshness of the catch of the day. The great food is enhanced by the quality of our wines and the service of our friendly staff that is attentive to your every need.

ristorantino.ligny@libero.it

Il Cappellaio Matto - Coffe and Drink “Ti svelo un segreto…i migliori sono i matti” Lo dice proprio il Cappellaio matto!!! Ma non è forse la pazzia ad esprimere fantasia? Fantasia nei colori e i sapori dei nostri sfiziosi taglieri, il vocio di quattro chiacchiere in compagnia, gli odori delle essenze dei nostri coktail o dei nostri calici di vino di produzione esclusivamente locale. Questo è il posto del Cappellaio Matto dove di certo è il benvenuto chi ha tanta fantasia!!!

“Let me tell you a secret ... the best people are the mad ones” so says the Cappellaio Matto, that is the Mad Hatter!!! But is it not madness that gives voice to imagination? Imagination in the colours and flavours of our delicious platters, the buzz of conversation with friends, the smells of the essences of our cocktails or glasses of wine of exclusively local production. This is the venue of the Cappellaio Matto, where certainly who has lots of imagination is welcome!

TRAPANI Corso Vittorio Emanuele, 57 Tel.+39 329.642 9500

Miramare - Ristorante Al centro storico il ristorante Miramare è il connubio ideale tra tradizione e modernità. Un taccuino di ricette della nonna è la fonte da cui Betty, in cucina, trae spunto per l’ottima preparazione dei suoi piatti con ingredienti freschi e genuini. La sua passione per il “nuovo” la porta a creare anche dei veri capolavori, espressione della cucina vegetariana e vegana. Il tutto accompagnato da buon vino e dalla cortese accoglienza dei proprietari.

TRAPANI Viale Regina Elena, 30 Tel. +39 0923.364606 30

The restaurant Miramare in the historic centre offers the ideal combination of tradition and modernity. Betty takes inspiration from a notebook of her grandmother’s recipes for her excellent dishes made with fresh and natural ingredients. But her passion for the “new” leads her to create some true masterpieces, expressions of vegetarian and vegan cuisine. All her dishes are accompanied by good wine and the warm welcome of the owners.


PURENESS AND NOTHING ELSE

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DORMIRE • MANGIARE • FARE | SLEEP • EAT • DO|TRAPANI

MANGIARE•EAT

La Pergola - Ristorante Appena fuori dal caos cittadino, il Ristorante La Pergola rappresenta una tappa d’obbligo per tutti coloro che vogliono assaporare la vera cucina tradizionale in un contesto di assoluta bucolicità. L’amore verso i prodotti che la natura offre generosa rende ogni pietanza la vera protagonista nelle vostre tavole. Una veranda sotto il cielo stellato sarà lo sfondo ideale per le vostre cene estive piacevoli e riscaldate solo dall’accoglienza dei proprietari. La domenica sera aperti solo su prenotazione.

Just outside of the chaos of the city, the La Pergola restaurant is a must for anyone who wants to enjoy true traditional cuisine in an environment of absolute pastoral beauty. Love of the products that Nature offers so generously makes each dish the true protagonist of your table. The veranda under a starry sky is the perfect backdrop for your pleasant summer dinners, heated only by the hospitality of the owners. We are open on Sunday evenings only upon reservation.

Via Domingo,128 - Ummari (TP) Tel.+39 0923.811620

Sapori di Vini - Enoteca - Prodotti Tipici - Take Away In pieno centro storico, nei pressi di Torre di Ligny, Sapori di Vini offre ai propri clienti piatti che restituiscono la freschezza dei prodotti tipici della tradizione locale. I ricchi taglieri di pesce o di salumi sono il nostro fiore all’occhiello impreziositi dal meglio della produzione locale e nazionale di vini. Una festosa tavola, del buon vino e una calda ed accogliente atmosfera saranno i piacevoli ricordi vacanzieri che porterai con te.

In the heart of the historic centre, near the Ligny Tower, Sapori di Vini offers its customers dishes that bring the freshness of traditional products from local tradition to the table. The rich platters of fish or cold meats are our jewel in the crown, enhanced by the best local and national wines. A hearty table, good wine and a warm and welcoming atmosphere are the pleasant holiday memories you will take away with you.

TRAPANI - Via Carolina, 40/A Tel. +39 320.0376651

Frida’s Bar - Pub-Dj “Proprio i suoi occhi ne rivelano lo stato d’animo: divoranti, capaci di incantare, oppure scettici e in grado di annientare. Quando ride lo fa con carcajadas, uno scroscio di risa profondo e contagioso che nasce solo dal divertimento… ”Frida’s Bar fa propria la filosofia di Frida Kahlo e diventa un punto di riferimento per chi ama la vita e vuol prendersi sul serio ma non troppo. A suon di musica qui si respira un’atmosfera unica.

“Her very eyes reveal the state of her soul: devouring, able to enchant, or sceptical and capable of obliterating. When she laughs, she does it heartily, a deep and contagious roar of laughter that comes only from pure enjoyment...” Frida’s Bar makes this its philosophy of life and has become a point of reference for those who love life and want to take themselves seriously, but not too much. Here you breathe a unique atmosphere to the sound of music.

TRAPANI - Via Crociferi, 22/24 Cell. +39 347.1869688

Panna & Co. - Gelateria In pieno centro storico, in via Torrearsa, Panna & Co. è il luogo ideale dove gustare magnifiche prelibatezze. Qui è possibile trovare una vastissima scelta di gelati dai gusti alla crema a quelli alla frutta, tutti preparati con ingredienti genuini, così come le granite i cui sapori, assecondano la stagionalità delle materie prime. Cortesia, professionalità, contraddistinguono il grazioso locale e ne fanno un vero e proprio fiore all’occhiello!

TRAPANI - Via Torrearsa, 77 Cell. +39 324.667 7772

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Right in the heart of the historical centre, in Via Torrearsa, Panna & Co. is the ideal place to enjoy wonderful delicacies. Here we have a huge selection of ice cream flavours, from cream-based ones to those with fruit and all prepared with genuine ingredients, as well as the “granite” whose flavours depend on the seasonality of the raw ingredients. Courtesy, and professionalism, distinguish this lovely venue and make it a real jewel in the crown!

Gelateria panna & co.


A Valderice, in contrada Bonagia, a pochi metri dalla strada statale che porta a San Vito Lo Capo, c’è un posto che merita una sosta: per le vostre cene sarete accolti al Ristotrante Pizzeria Grotta Perciata dal nostro personale attento ad ogni tipo di esigenza. Nelle vostre tavole saranno serviti i piatti della cucina tradizionale siciliana: dagli svariati antipasti preparati secondo le stagionalità dei prodotti, agli abbondanti primi, ai secondi piatti rigorosamente cotti alla griglia. Ma per chi volesse gustare una deliziosa pizza o i tradizionali cabbuci cotti nel forno in pietra, potrà farlo scegliendo fra gli innumerevoli gusti preparati solo con ingredienti genuini. Aperto a pranzo la domenica. In Bonagia in Valderice, a few metres from the main road leading to San Vito Lo Capo, there is a place that is worth a visit: you will be greeted by our staff at the restaurant pizzeria, Grotta Perciata, when you come for dinner, and they will be attentive to your every need. Traditional Sicilian cuisine will be served at your tables: from a variety of starters prepared according to the season, to the abundant first courses and the main courses that are always cooked on the grill. For those wishing to enjoy a tasty pizza or the traditional stone baked “cabbuci” (flat buns with a filling), you can choose from among the countless variants prepared with only natural ingredients. Open for lunch on Sundays.

Via Nicasio Triolo, 11/19 Bonagia - Valderice (TP) Tel. +39 0923.592004


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TRACCE DI MEDIOEVO E DI FORTEZZE SPAGNOLE

A TRAPANI I SEGNI DI UN PASSATO NON TROPPO REMOTO

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Traces of the middle ages and Spanish forts SIGNS OF THE NOT TOO DISTANT PAST IN TRAPANI di Stefania Martinez

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reve viaggio tra le fortificazioni e le torri di Trapani. Comincia idealmente lontano dal centro storico, in via Giovanni Battista Talotti, dove non c’è nulla da vedere. È solo una strada anonima, di collegamento con grigi quartieri di nuova espansione che non rende giustizia all’uomo cui è stata dedicata. La targa toponomastica indica sotto l’intitolazione “urbanista”. Talotti, capo dell’ufficio tecnico del Comune, fu l’ingegnere che a partire dal 1862, dopo che il capoluogo fu liberato dal vincolo d’essere “piazza d’armi”, in vent’anni ridisegnò la città abbattendone le mura, configurandola per grandi linee come è oggi: aperta sul mare, proiettata verso la montagna di Erice. Fino al 1862 Trapani era una città di impianto urbanistico medievale, chiusa nelle sue mura, protetta dai bastioni e separata dall’entroterra da un canale (u canaleddru, fatto scavare dagli ingegneri spagnoli per ordine di Carlo V) che collegava il mare di Tramontana con il mare di mezzogiorno, collocabile pressappoco lungo l’odierna via Spalti (nomen omen) alla fine della quale, infatti, è collocato il Bastione dell’Impossibile. Nel medioevo Trapani si presentava come un grande castello

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brief journey through the fortifications and towers of Trapani. It ideally begins far from the historical centre, in via Giovanni Battista Talotti, where there is nothing to see. It is just an anonymous road connecting newly expanded grey neighbourhoods that does not do justice to the man after whom it has been named. Written under the street name is the phrase “city planner.” For twenty years after the town was liberated from the constraint of being a “place-of-arms” in 1862, the engineer and head of the council’s technical department, Talotti, knocked down the walls and redesigned the town much as it still is today: open to the sea, and projected towards the mountain of Erice. Until 1862 Trapani had a medieval urban layout: enclosed within its walls, protected by bulwarks and separated from the hinterland by a channel (“u canaleddru,” dug by Spanish engineers by the order of Charles V) that connected the northern with the southern sea and used to run approximately along today’s via Spalti (“nomen omen”) at the end of which, in fact, is the Bastione dell’Impossibile (bulwark of the impossible). In the middle ages, Trapani was like a more or less square-

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dalla forma più o meno quadrata, fornito di mura e di strade molto strette e brevi. Munita di 4 torri, tre nell’interno ed una, ancora esistente, nell’isola Peliade poco fuori dal porto: nel corso dei secoli oggi inglobata nella fortezza della Colombaia. Già gli spagnoli tra il 1500 ed il 1600 modificarono l’impianto medievale potenziando le mura per proteggersi dalle incursioni barbaresche e delle altre potenze del mare, costruendo bastioni che resistessero ai cannoneggiamenti. Di questi due impianti, quello medievale e quello spagnolo, dopo gli interventi di Talotti rimangono alcuni bastioni ed alcune torri. Il Bastione dell’Impossibile si trova nell’angolo sud-orientale dell’antica cinta muraria; fu chiamato così per via del terreno paludoso sul quale sembrava impossibile edificare; v’è un’altra ipotesi e cioè che per la sua mole fosse “impossibile” da espugnare. Poi ci sono il Bastione Sant’Anna detto anche dell’Imperiale ed il Bastione Conca costruito strategicamente per permettere ai soldati di controllare un ampio tratto di mare è oggi raggiungibile passeggiando lungo le Mura di Tramontana, l’unico tratto rimasto della antica cinta muraria. La passeggiata sulle mura si sviluppa dal Bastione Conca e fino al Bastione Sant’Anna, il più grande e l’unico al quale si può accedere e dal quale si gode uno dei panorami più belli e suggestivi della città. A questi tre bastioni urbani, per così dire, bisogna aggiungere il Castello di Terra, di fatto fuori dalle antiche mura medievali, i cui resti sono visibili alle spalle della Questura, e il Castello della Colombaia, prima propaggine sul mare delle fortificazioni trapanesi. Le torri del Castello di Terra e della Colombaia compaiono sullo stemma della città che reca cinque torri. Le altre sono: Torre Pali, presso il Rione di San Pietro, oggi scomparsa; Torre Vecchia, incorporata nel palazzo Carosio in via delle Arti; Torre di Porta Oscura, con l’orologio, incorporata con il Palazzo Senatoriale, su via Torrearsa. 36

shaped castle, with walls and very narrow and short streets. It had four towers, three inside and one, which still stands, on the island of Peliade just outside the port and which over the centuries gradually became part of the Colombaia fortress. Already between 1500 and 1600, the Spaniards had modified the medieval structure by strengthening the walls in order to protect themselves from barbarian invasions and other sea powers, and by building bulwarks that withstood shelling. Of these two facilities, the medieval one and the Spanish one, only some bulwarks and towers remained after the work carried out by Talotti. The Bastione dell’Impossibile is located in the southeastern corner of the ancient city walls. It was so named because of the marshland that seemed impossible to build on, but there is another hypothesis that it is due to the fact that its bulk made it “impossible” to conquer. In addition, there is the Bastione Sant’Anna, also called dell’Imperiale (of the imperial), and the Bastione Conca (basin or shell), which was strategically built to allow the soldiers to control a large stretch of sea. Today it is reachable by walking along the Mura di Tramontana (walls of the north wind), the only remaining section of the ancient city walls. The walk along the wall runs from Bastione Conca up to Bastione Sant’Anna, the largest and the only one of which can be accessed and from where one can enjoy one of the most beautiful and evocative views of the city. To these three urban, so to speak, bulwarks, one must add the Castello di Terra, which is actually outside the ancient medieval walls and whose ruins are visible behind the central police station, and the Castello della Colombaia, the first part of the fortifications of Trapani to encroach into the sea. The towers of the Castello di Terra and della Colombaia appear on the coat of arms of the city, which has five towers.The others are: Torre Pali, near the Rione di San Pietro, now disappeared; Torre Vecchia, incorporated into the Carosio palace in via delle Arti; and Torre di Porta Oscura, which has a clock and is incorporated into the Palazzo Senatoriale, on via Torrearsa.



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L’orchestra in uno strumento L’ORGANO DI SAN PIETRO

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lauti, ottoni, corni, tamburi, cornamuse, fagotti, sono solo alcune delle sonorità che si possono riconoscere se si ha la fortuna di ascoltare un brano di musica sacra o liturgica all’interno della Chiesa di San Pietro, nell’omonimo quartiere del centro storico di Trapani. Un’orchestra invisibile, nascosta nel ventre meccanico di uno degli organi più famosi al mondo costruito, tra il 1836 e il 1847, dal geniale organaro palermitano Francesco La Grassa. Circa 4 mila canne (composte da vari materiali fra cui castagno, abete, ottone e zinco), 356 tasti, 43 pedali, 7 tastiere distribuite su 3 consolles, 67 registri, più altri comandi accessori per uno strumento che può essere suonato anche da più di 3 persone contemporaneamente. Per conoscere meglio questo prezioso gioiello dell’ottocento abbiamo incontrato due musiciste che fanno parte di un team di artisti che da oltre 10 anni si occupa di valorizzare l’organo, attraverso iniziative musicali e culturali, con il supporto dell’Associazione Amici della musica di Trapani e dell’Ente Luglio Musicale Trapanese. «Ci vollero 11 anni di lavoro per la realizzazione di quest’opera mastodontica, non tanto per le sue dimensioni ma per la sua originalità - spiega Carmen Pellegrino, organista della chiesa di San Pietro - si tratta di uno strumento unico al mondo che va oltre la prassi organaria ottocentesca. Pensato come una vera e propria orchestra in cui le voci si intrecciano e si scambiano fra di loro, possiede una sonorità che non si esaurisce in una

A WHOLE ORCHESTRA IN A SINGLE INSTRUMENT THE ORGAN OF SAN PIETRO di Audrey Vitale

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lutes, brass instruments, horns, drums, bagpipes, bassoons, these are just a few of the sounds to be heard if you are lucky enough to listen to some sacred or liturgic music in the church of San Pietro, in the homonymous district of Trapani’s historic centre. An invisible orchestra, hidden in the mechanical belly of one of the world’s most famous organs, which was built between 1836 and 1847 by the brilliant organ maker from Palermo, Francesco La Grassa. About four thousand pipes (made of various materials including chestnut, fir tree, brass and zinc), 356 keys, 43 pedals, seven keyboards across three consoles, 67 registers, plus other command units for an instrument that can also be played by more than three people at once.To learn more about this precious gem from the nineteenth century we met with two musicians who are part of a team of artists that have been promoting the organ for more than 10 years through musical and cultural initiatives, with the


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support of Trapani’s Friends of Music Association and the Luglio Musicale Trapanese association. “It took 11 years to complete this mammoth piece, not so much for its size but for its originality,” explains Carmen Pellegrino, the organist at San Pietro church,“this is an instrument that is unique in the world and which goes beyond 19th century organ making practices. Thought of as a true orchestra in which the sounds intertwine and alternate with each other, it has an acoustics that is not limited to a single keyboard but is completed in the passage from one console to another, in unique and particular combinations and sounds.” Germany, Norway, Japan, these are just some of the countries of origin of famous artists who have studied and played this instrument.“It is so unique, that it requires humility and caution,” continued Carmen Pellegrino, “and may be difficult even for the most experienced organist.” What does it feels like to play? “The feeling, each time we perform in a concert, is that of being part of something big, irreproducible in the same way anywhere else,” Elide D’Atri, a pianist and harpsichordist, claims,“a sharing that amplifies the emotions, that changes form from time to time depending on the group of performers and the music being played.” The master organist Claudio Brizi is the director of the project for the musical revival of the instrument. Since the completion of its restoration in 2003, there have been several initiatives for tourists, fans and artists. The organ is also at the heart of the “Hidden Orchestras Festival,” organised by the Luglio Musicale Trapanese association (now in its second year), an event dedicated to this and other small “hidden orchestras,” that is, rare antique and contemporary hybrid instruments. “What we certainly expect is that the San Pietro organ will continue to be looked after over time,” concludes Elide D’Atri,“because it is a unique heritage that must be preserved and appreciated.”

sola tastiera ma si completa con il passaggio da una consolle all’altra, in un gioco unico e particolare di combinazioni e suoni». Germania, Norvegia, Giappone, sono solo alcuni dei luoghi di provenienza di famosi artisti che hanno studiato e suonato questo strumento. «È talmente unico, che richiede umiltà ed attenzione - prosegue Carmen Pellegrino - e potrebbe risultare ostico anche al più esperto organista». Cosa si prova nel suonarlo? «La sensazione, ogni volta che ci esibiamo in un concerto, è quella di far parte di qualcosa di grande, non riproducibile in questa modalità da nessun’altra parte - sostiene Elide D’Atri, pianista e clavicembalista - una condivisione che amplifica l’emozione, che cambia forma di volta in volta in base al gruppo di interpreti e al brano interpretato». Regista del progetto di rinascita musicale dello strumento è il maestro organista Claudio Brizi. Dopo il restauro conclusosi nel 2003 sono state diverse le iniziative per turisti, appassionati e artisti che si sono svolte nel tempo. L’organo è al centro dell’«Orchestre Nascoste Festival», organizzato dall’Ente Luglio Musicale Trapanese (giunto quest’anno alla sua 2ª edizione), una manifestazione dedicata a questa ed altre piccole “orchestre nascoste”, cioè rari strumenti ibridi antichi e contemporanei. «Quello che certamente ci aspettiamo è che l’organo di San Pietro, continui ad essere curato nel tempo - conclude Elide D’Atri - perché è un patrimonio unico che va preservato e valorizzato».

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SCOMPOSIZIONI E RICOMPOSIZIONI Gianni zichichi, maestrie da chef

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ianni Zichichi ama giocare con i cibi, le spezie, gli aromi. Incrociarli, mischiarli, distinguerli, esaltare ora l’uno, ora l’altro. Le sue pietanze sono frutto di ricerca costante. Sincretismo di pura invenzione, fantasia e tradizione che impiega nella scomposizione e ricomposizione dei piatti, ai quali aggiunge un tocco personale. Un esempio concreto? Chi non ha mai assaggiato la pasta con pescespada e melanzane? Da “I Vitelloni” è presentata in una forma quasi irriconoscibile: paccheri giganti, ripieni di ragù di pescespada, aromatizzato al curry e menta, ordinatamente collocati in piedi su un letto di crema di melanzane. Scomposizione di un piatto della tradizione; ricomposizione con l’audace tocco del curry e presentazione originale. Quasi una firma. Attenzione però a non confondere l’originalità di Zichichi con il fanatismo della gastronomia fashion a tutti i costi. Per Gianni solo una cosa è sacra: il cibo. «La realizzazione di un nostro piatto - racconta - si articola in tre momenti: preparazione delle basi; cottura; finishing (cioè la disposizione nel piatto). La preparazione è affidata ad una signora legata alla tradizione della cucina trapanese; la cottura la seguo personalmente, soprattutto le più complesse: bassa temperatura, il sottovuoto, il bagnomaria, l’affumicatura. Infine curo l’uscita del piatto dalla cucina».

IL PESCE RIMANE IL CIBO PIÙ RICHIESTO DELLA CUCINA SICILIANA ANCHE NEL SUO RISTORANTE? «Si. Nonostante una solida tradizione contadina e l’uso di verdure e aromi particolari nella cucina regionale, il pesce rimane il principe della ristorazione. Ma la nostra filosofia rimane invariata: dalla scelta della materia prima fino alla minuziosa attenzione nella manipolazione dei prodotti, a prescindere che il piatto finito, sia carne, pesce o vegetale»

MOLTO CRUDO QUEST’ANNO NEL SUO MENÙ?

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«Il piatto di crudi è il nostro pezzo forte. È delicato e complesso da realizzare. Lavoriamo solo sulle temperature, pochissima manipolazione. Attenzione scrupolosa alla catena del freddo. Partiamo sempre da un prodotto fresco, non parliamo mai di surgelati, che andiamo ad abbattere in due fasi. La prima a-20°, poi a -12° e infine per la conservazione, prima del servizio, a -3°. Durante l’impiattamento il prodotto recupera 6/8 gradi quindi arriva al tavolo a 4/6 gradi. Il sapore del mare a tavola»

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ianni Zichichi loves playing with food, spices, flavourings. He integrates them, mixes them, separates them, highlights first one then another. His dishes are the result of constant research. A syncretism of pure invention, imagination and tradition which he uses in the decomposition and recomposition of his dishes, while adding a personal touch. An example? Who has not tried pasta with swordfish and aubergines? At “I Vitelloni” it is presented in an almost unrecognisable form: giant paccheri (pasta tubes), stuffed with swordfish sauce, flavoured with curry and mint, and neatly arranged on a bed of aubergines. The decomposition of a traditional dish; a recomposition with the bold touch of curry and an original presentation. Almost a signature. But be careful not to confuse Zichichi’s originality with the fanaticism of gastronomy fashion at any cost. Just one thing is sacred for Gianni: the food. “The creation of one of our dishes,” he says, “is done in three stages: the preparation of the basics, the cooking, and the arrangement on the plate. The preparation is entrusted to a lady


DECOMPOSITIONS AND RECOMPOSITIONS Gianni zichichi, chef artistry I PIATTI DI QUESTA STAGIONE? «Abbiamo inserito le trenette al limone con una tartarre di gamberi aromatizzata alle erbe, piatto estivo, delicato. La pasta è calda, la tartarre è fredda, è un equilibrio tra temperature, profumi e sapori. Come secondo abbiamo inserito il filetto di ombrina, aromatizzato con olio e sale grosso affumicati (affumichiamo tutto noi partendo sempre dal prodotto fresco e crudo: pesce, olio, scamorze, mozzarelle), scorzette di arance e limoni. Poi panatura nei semi di papavero e cottura al forno ad altissime temperature. Il filetto diviene croccante esternamente, all’interno rimane quasi crudo, come fosse una tagliata al sangue, mentre gli agrumi sprigionano tutti gli odori degli oli essenziali».

who specialises in the traditional cuisine from Trapani; she personally oversees the cooking, especially the more complex aspects: low temperatures, vacuum cooking, cooking in a bain-marie, the smoking. Then I look after the dish as it leaves the kitchen.”

IS FISH STILL THE MOST SOUGHT AFTER SICILIAN FOOD, EVEN IN YOUR RESTAURANT?

“Yes. Despite a strong farming tradition and the use of vegetables and special herbs in regional dishes, fish remains the prince of restaurant dishes. But our philosophy remains the same: from the selection of raw materials to the meticulous attention in handling the products, regardless of whether the finished dish is meat-, fish- or vegetable-based.”

IS THERE A LOT OF RAW FISH ON YOUR MENU THIS YEAR?

“Our raw fish dish is our centrepiece. It is delicate and complex to prepare. We work only with the temperatures, so very little manipulation. We pay scrupulous attention to the cold chain. And we always start from a fresh product – we never talk of frozen foods – which we blast-chill in two phases. The first is at -20°, then at -12°, and then finally, for storage before serving, at -3°. During the preparation of the dish, the products increase by 6-8°, so when they are served at the table they are at 4-6°. The taste of the sea on the table.”

WHAT ARE THE DISHES IN SEASON NOW?

“We have trenette pasta with lemon flavouring and a shrimp and herb tartare, a summer dish, delicate. The pasta is warm, the tartare is cold, it is a balance between temperatures, scents and flavours. As a second dish we have umbrine fillet, seasoned with smoked olive oil and coarse salt (we smoke everything ourselves, always starting from the fresh and raw product: fish, oil, scamorza cheese, mozzarella), and orange and lemon zest. It is then coated in poppy seeds and baked at very high temperatures. The fillet becomes crispy on the outside, while the inside remains almost raw, like a rare steak, and the citrus fruits give off all the odours of essential oils.”

Trapani - Corso Vittorio Emanuele, 67 Tel. +39 0923.27576 / +39 320.0603506 www.giannizichichi.it

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LE SCELTE DI PIACERE • PIACERE’S CHOICES • TRAPANI

Casale Verderame - Residence

Mister Marlin - Sea Store

Il Residence Casale Verderame, vicino all’aeroporto e facilmente raggiungibile dal centro di Trapani, offre alla sua clientela la possibilità di poter trascorrere un indimenticabile soggiorno all’insegna del benessere e del relax a contatto con la natura in una struttura immersa tra uliveti e vigneti, inserita nella splendida cornice della caratteristica cava in tufo rosso del 1800 e da cui è possibile ammirare il suggestivo panorama sulla baia di Trapani e sull’arcipelago delle Egadi. Tra i servizi esclusivi alla clientela, il percorso degli aromi o la visita di una vecchia cavità utilizzata come rifugio di guerra o un tuffo nella piscina ricavata all’interno della cava e dotata di idromassaggio con adiacente solarium e zona bar.

Situati alla fine del lungo mare trapanese e a pochi passi dall’imbarco aliscafi, Mister Marlin e Mister Marlin Sea Store sono negozi specializzati nella vendita di attrezzature subacquee, abbigliamento e calzature per il mare. Nei punti vendita troverai i marchi più prestigiosi del settore subacqueo e per la pesca in Apnea (Mares, Technisub, Omersub, Cressi) nonché un vasto assortimento di accessori e costumi per il mare e la piscina, con i brand Havaianas, Arena, Aquasphere e Speedo, la pesca sportiva e il tempo libero. Cortesia, qualità ed esperienza accompagnano il più piccolo acquisto.

The Residence Casale Verderame, close to the airport and easily reachable from Trapani, offers its guests the chance to have an unforgettable holiday dedicated to wellbeing and relaxation while in contact with nature. The residence is surrounded by olive groves and vineyards, and is nestled in the splendid setting of the characteristic red tuff quarries from the 1800s, from which you can admire the beautiful view over the bay of Trapani and the Aegadian islands. Some of the exclusive activities available to customers include: an aromatic herb trail, a visit to an old cavity used as a refuge during the war, and a dip in the swimming pool built inside a quarry, which is equipped with hydro massage jets and an adjoining sun lounge and bar area.

Strada Pietre Tagliate, 25 - Trapani Tel. +39 0923.843457 Cell. +39 388.9334374 www.casaleverderame.it info@casaleverderame.it 42

Located at one end of the Trapani sea front, and within walking distance of the ferry port, Mister Marlin and Mister Marlin Sea Store are shops specialising in scuba diving equipment, clothing and footwear for the sea. Here you will find the most prestigious brands of the diving industry and for spearfishing (Mares, Technisub, Omersub, Cressi), as well as a wide assortment of accessories and costumes for the sea and swimming pool, with brands such as Havaianas, Arena, Aquasphere and Speedo, and for sport fishing and other free time activities. Courtesy, quality and experience accompany even the smallest purchases.

Mister Marlin Via Madonna di Fatima, 242 Erice C.S. (TP) Tel. +39 0923.560889 www.mistermarlin.it mistermarlin@live.it Mister Marlin Sea Store Corso Italia, 3 - Trapani Tel. +39 0923.362317 mistermarlintp@libero.it



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VERDURE SPONTANEE DI SICILIA ALLA SCOPERTA DI BURRANIA, CAVULICEDDI, TINNARUME E FINOCCHIETTO THE NATIVE VEGETABLES OF SICILY Discovering borage, wild cabbage, courgette leaves and wild fennel di Alessandra Caputo

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“L’aspetto esteriore di una pianta è solo metà della sua realtà”, scrisse Johann Goethe. E noi, in Sicilia, lo sappiamo benissimo. La cultura del consumo sembra essersi impadronita di ogni aspetto del nostro vivere. Risponde alle nostre richieste, ai nostri impeti di desiderio nel giro di pochissimi minuti. Le nostre tavole ne costituiscono uno dei sintomi più evidenti. Basta un click sul nostro smartphone perché arrivino dritti nelle nostre case pietanze invitanti e succulente: dalla pizza al sushi, dal Kebab ai tortellini, dall’hamburger all’anatra con salsa di soia. Insomma cosa volere di più? La verità è che il ritorno alla biodiversità e alla vendita di prodotti a chilometro zero, ormai sempre più crescente, rappresenta già un sintomo di stanchezza. La generazione dei nostri nonni si nutriva delle cosiddette verdure spontanee che in Sicilia offrivano sostentamento soprattutto nei periodi di estrema povertà, non dimenticando che, una volta, erano proprio le stagioni a regolare l’alimentazione. Crescono sul ciglio delle strade di campagna, nei boschi incolti, lontano dai terreni adibiti alla coltivazione, estranee ai fertilizzanti, ai diserbanti e a tutto ciò che si riferisce alla grande distribuzione alimentare. La zona rurale del trapanese offre innumerevoli varietà di verdure commestibili. Come rinunciare nel periodo autunnale alla pasta ca’ burrania? È la borragine a diventare un delizioso ingrediente per primi e secondi piatti. Questa pianta erbacea, oltre a costituirsi come preziosa per i nostri piatti, è sempre stata nota nella cultura della medicina popolare per le sue qualità disintossicanti e benefiche. Impossibile rinunciare al

“The outward appearance of a plant is only half of its reality,” wrote Johann Goethe. And we, in Sicily, know this very well.The consumer culture seems to have taken hold of every aspect of our lives, responding to our requests, to our impulsive wishes within just a few minutes. Our dinner tables are one of the most obvious examples of this. All you need do is click on your smartphone, and succulent and inviting dishes arrive on your doorstep: from pizza to sushi, from kebabs to tortellini, from burgers to duck with soy sauce. What more could you want? The truth is that the return to biodiversity and the sale of locally sourced products, which is increasingly growing, is already a sign of weariness. Our grandparents’ generation ate the so-called“native vegetables” that offered sustenance in Sicily, especially during times of extreme poverty, and we must not forget that, once upon a time, our food was controlled by the seasons. They grow by the side of country roads, in uncultivated woods, far from land used for cultivation, far from fertilizers, herbicides and anything related to large-scale food retail. The rural area of Trapani offers an innumerable variety of edible vegetables. How can one forgo pasta “ca’ burrania” (with borage) in the autumn? Borage is a delicious ingredient for first and second courses, and this herbaceous plant is both a cherished ingredient in our dishes and has always been known in folk medicine for its detoxifying and beneficial qualities. It is also impossible to forgo wild fennel, a plant with well-known aromatic properties, and an


finocchietto selvatico, pianta dalle note proprietà aromatiche, ingrediente essenziale della pasta con le sarde. Anticamente il finocchietto selvatico veniva oltretutto raccolto perché considerato estremamente efficace per le donne in fase di allattamento e per le sue proprietà curative. U tinnarume è invece il fogliame delle zucchine, importante quanto lo stesso ortaggio e condimento per una fresca pasta estiva. Le foglie di tinnarume si mettono semplicemente a bollire. A mezza cottura si cala la pasta. Condire con abbondante olio d’oliva. Irisinne a cavuluceddi (andare a raccogliere cavoli selvatici) è un detto che anticamente veniva attribuito a coloro che si procuravano il cibo autonomamente in campagna, appunto andando a cavuluceddi. Lessati e successivamente passati in padella con l’aglio, utilizzati come contorno per la salsiccia alla brace con l’aggiunta di pomodori secchi, bolliti e gustati semplicemente con olio e sale, i cavuluceddi costituiscono uno dei contorni più saporiti della gastronomia siciliana, a cui, durante il periodo autunnale, difficilmente si rinuncia. A questi si aggiungono sinapi, gira, asparagi, musulechi ecc. dai quali è possibile ricavare appetitose ricette alla riscoperta della tradizione e dei suoi sapori. È un’arte raccogliere le verdure in Sicilia. Questa si tramanda, rivive all’interno di un ordine naturale, forse all’insegna di un’esigenza arcaica e primordiale di ripristinare un legame, un contatto con una madre terra che si fa ancora una volta guida dell’uomo, garantendo la sopravvivenza delle sue radici, delle sue origini contadine dovute e imprescindibili.

essential ingredient for pasta with sardines. In ancient times, wild fennel was also considered extremely effective for breastfeeding women and for healing.“U tinnarume,” which are the leaves of long courgettes and are as important as the courgette itself, are used as a fresh summer pasta sauce. The “tinnarume”are simply boiled, with the pasta being added half way through their cooking time, and the dish is served with a generous drizzle of olive oil. “Irisinne a cavuluceddi” (go to collect wild cabbage) is a saying that in ancient times was attributed to those who foraged for their food in the countryside, in fact, “going to collect wild cabbage.” Boiled and then placed in a pan with garlic, served with sun-dried tomatoes as a side dish to grilled sausages, boiled and served simply with olive oil and salt, the “cavuluceddi” is one of the most tasty side dishes in Sicilian cuisine, making it difficult to forgo in the autumn. Add to this mustard plant, chard, asparagus, yellow asphodel (the unopened buds are eaten in the same way as asparagus), and so on, from all of which it is possible to make tasty recipes that rediscover tradition and its flavours. Collecting vegetables in Sicily is an art. It is an art that is passed down and revived within a natural order, perhaps with an archaic and primal need to restore a bond, a contact with a mother earth that is once more a guide to man, ensuring the survival of his roots, his rightful and unavoidable country origins.

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PIACERE SICILIA|TRAPANI INCONTRI DI VIAGGIO

FARD E CARBURATORI

Elena Chiarelli racconta la sua Targa Florio Cento anni di storia. È la Targa Florio, rally automobilistico nato il 6 maggio 1906. Da allora è considerata la competizione rallistica più famosa del Mondo. Sulla centesima edizione, svoltasi dal 6 all’8 Maggio 2016, ha caparbiamente messo la sua firma anche Elena Chiarelli, makeup artist trapanese con la passione per i motori e la velocità. «È nato tutto per caso, quasi una scommessa con amici a cena - racconta -. Poi però l’idea mi ha stimolata e l’ho presa molto sul serio». Elena ha fatto una scuola di rally ad Asiago con Vittorio Caneva ed ha cominciato ad allenarsi in vista della gara. S’è anche trovata una compagna per formare un equipaggio tutto al femminile: Cinzia Michelini, il navigatore. «Eravamo l’unico equipaggio femminile tra le auto storiche ricorda -. Cinzia ha vent’anni di esperienza come navigatore, ci siamo trovate subito, e l’ho invitata a venire in Sicilia per gli allenamenti, un paio di mesi prima, lungo le strade delle Madonie. La targa Florio è un rally di quasi 700 chilometri tra tappe di trasferimento e prove speciali». È un affidarsi l’una nelle mani dell’altra? «Si, la fiducia deve essere unica,totale, reciproca. È servita soprattutto nella prova speciale, di notte, perché pioveva, le luci erano scarse ed avevo finestrini e parabrezza completamente appannati. Se non avessi avuto le note di Cinzia e le sue indicazioni di guida tra i tornanti non sarei arrivata al traguardo». Su che vettura avete corso? «Su una Lancia Fulvia Coupè HF 1300 del 1965. Una macchina pesante, prettamente sportiva. È stata una grande fatica, soprattutto per le braccia» L’emozione più grande? «La partenza dal Teatro Massimo di Palermo con la gente che ti saluta e ti fa i complimenti, che ti scatta le foto, anche se non ti conosce, e poi l’arrivo a Cefalù nella piazza del Duomo. Ho pianto…» Continuerai con i rally? «Sì, mi piace correre, ed ho già una scuderia che mi ha accolta. Dovrò trovare il tempo ed una auto mia, ma tornerò a gareggiare». 46

ROUGE AND CARBURETTORS Elena Chiarelli talks about her Targa Florio

A hundred years of history. We are referring to the car rally, Targa Florio, which started on 6th May 1906. From the very first event it was considered the world’s most famous car rally competition. For the centenary event, held from 6th to 8th February 2016, even Elena Chiarelli, the makeup artist from Trapani with a passion for engines and speed, determinedly added her name. “It all started by chance, almost like a bet with friends over dinner,” she says, “but then the idea stimulated me and I took it very seriously.” Elena attended a rally school in Asiago with Vittorio Caneva, and began training for the race. She also found a partner to form an all-female crew: Cinzia Michelini, the navigator. “We were the only women’s team among the vintage cars,” she remembers.“Cinzia has twenty years experience as a navigator. We hit it off straight away, and a couple of months beforehand I invited her to come to Sicily for the training sessions along the streets of the Madonie. The Targa Florio is a rally of nearly 700 kilometres, with stages and special stages.” Is it a question of putting your trust in each other? “Yes, the trust must be unique, total, and reciprocal. It was particularly important in the special stages at night, because it was raining, the lights were poor, and the windscreen and windows were completely fogged up. If I hadn’t had Cinzia’s notes and her driving directions between the hairpin bends I wouldn’t have made it to the finishing line.” Which car did you use? “A Lancia Fulvia Coupé HF 1300 from 1965. A heavy car, purely sporty. It was very hard work, especially on the arms.” What was your greatest emotion? “The departure at Teatro Massimo in Palermo with people saying hello and complimenting you, taking your photo, even if they didn’t know you, and then the arrival at Cefalù in the piazza del Duomo. I cried...” Will you keep racing in rallies? “Yes, I like racing, and I already have a racing team that has accepted me. I’ll have to find the time and a car, but I will come back to compete.”


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LO SPLENDORE DEL DORICO SELINUNTE: IL PARCO PIÙ GRANDE D’EUROPA di Stefania Martinez

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uando sorge il sole l’acropoli si adorna di luce e di occhiello splendore, il paesaggio si risveglia e il mare e la campagna diffondono profumi che non hanno eguali. Uno spettacolo della natura e dell’arte antica. Selinunte, in latino Selinus, fondata nel 650 a.C. da Diodoro Siculo tra le due valli del Belìce e del Modione, è la colonia greca più occidentale della Sicilia. Il parco archeologico è il più vasto d’Europa ed è diviso in aree: l’Acropoli, la Collina Orientale, il pianoro di Contrada Manuzza, il santuario Malophoros in contrata Gaggera e due Necropoli. L’Acropoli è un altopiano calcareo a strapiombo sul mare qui sono stati rinvenuti i resti di templi di ordine dorico. Il Tempio O ed il Tempio A, di cui resta ben poco e che hanno una struttura pressoché identica tra loro. Il pronao (atrio) del Tempio A ha un pavimento a mosaico dove sono rappresentati la figura simbolica della dea fenicia Tanit, un caduceo (bastone alato con due serpenti attorcigliati intorno a esso), il sole, una corona e una testa bovina: esso testimonia il riutilizzo dell’ambiente in epoca punica come luogo religioso o come abitazione. Il tempio B, a cui si accedeva per una scala di 9 gradini, con pronao e cella. Il Tempio C è il più antico, dedicato ad Apollo e riccamente decorato. Caratterizzato dall’ingresso preceduto da una scalinata di 8 gradini, un vestibolo con una seconda fila di colonne, quindi il pronao, la cella e l’adyton (luogo segreto) collegati in un insieme stretto e lungo. Restano le fondazioni del suo grande altare e qualche gradino, e poi l’area dell’Agorà ellenistica. Il Tempio D era dedicato ad Atena edificato probabilmente sul basamento di un tempietto arcaico, il Tempio Y, detto anche “Tempio delle piccole metope”, (formelle di pietra a rilievo) preceduto da un altare quadrato. La collina Manuzza è la zona più accogliente dove si sviluppò

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THE SPLENDOUR OF THE DORIC SELINUNTE: EUROPE’S LARGEST PARK

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hen the sun rises, the acropolis is bathed in light and splendour, the landscape awakens and the sea and land release their perfumes that have no equal. A spectacle of nature and ancient art. Selinunte, or Selinus as it is in Latin, was built in 650 B.C. by Diodorus of Sicily between the two valleys of the Belice and Modione. It is the westernmost Greek settlement in Sicily.The archaeological park, the largest in Europe, is divided into different areas: the Acropolis, the Collina Orientale (east hill), the plateau of Contrada Manuzza, the Malophoros shrine in the Gaggera area, and two Necropolises. The acropolis is a limestone plateau overlooking the sea where Doric temple ruins were found. While little remains of Temple A and Temple O, which have an almost identical structure to each other, the pronaos (atrium) of Temple A still has a mosaic floor showing the symbolic figure of the Phoenician goddess Tanit, a caduceus (a winged staff with two snakes entwined around it), the sun, a crown, and a cow’s head. This testifies to the use made once again of the environment as a religious place or as a home during the Punic era. Temple B, which is accessible from a nine-step stairway, has a pronaos and cella, while Temple C is the oldest. Dedicated to Apollo and richly decorated, the entrance to Temple C lies at the top of an eight-


step stairway, followed by a vestibule with a second row of columns, then the pronaos, cella and adyton (restricted area), all connected together in a long and narrow row.You can still see the foundations of its great altar and some steps, as well as the Hellenistic agora area. Temple D was dedicated to Athena and was probably built on the foundations of a small archaic temple, Temple Y, also known as “the Temple of small metopes” (relief stone tiles), which was preceded by a square altar. The Manuzza hill is the most welcoming area, and is where the town developed, while temples E, F, G are on the east hill. Temple E is the newest of the three and, dedicated to Aphrodite, it is characterised by several stairways. Temple F is the oldest but also the smallest, and it was here that two metopes were found during the 1823 excavations, representing Athena and Dionysus in the act of striking two giants to death. Temple G is the largest in Selinunte and one of the largest from the Greek world, though it was never completed. It was probably the city’s treasury, and from the inscription found there, it would seem to have been dedicated to Apollo. However, recent studies have led to the belief today that it was in fact dedicated to Zeus. The “Great Table of Selinus,” which contains a catalogue of the religious cults followed in Selinunte, was found in the adyton, while the remains of the oldest shrine in Selinunte lie in the Gaggera area. Dedicated to Demeter Malophoros, the goddess of fertility, it was probably the meeting point for funeral processions which then continued on to the Manicalunga necropolis. Rich artefacts were found here: terracotta figurines, ceramics, a bas-relief depicting the rape of Persephone by Hades, and Christian glow-worm lamps, which today are all displayed in the regional museum of Palermo. Box tombs with tuff slab covers were also discovered in the necropolis.

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PIACERE SICILIA|SELINUNTE INCONTRI DI VIAGGIO

il centro abitato mentre nella collina orientale si trovano i templi E, F, G. Il tempio E, è il più recente dei tre ed è caratterizzato da diverse scalinate, dedicato ad Afrodite. Il tempio F è il più antico ma anche il più piccolo, qui durante gli scavi del 1823 furono rinvenute due metope che rappresentano Atena e Dioniso in atto di colpire a morte due giganti. Il Tempio G è il più grande di Selinunte e uno dei maggiori del mondo greco, la sua costruzione rimase incompiuta e probabilmente aveva funzione di tesoro della città, dall’iscrizione rinvenutavi sembra che fosse dedicato ad Apollo; oggi, in base a studi recenti, si propende ad attribuirlo a Zeus. Nell’adyton, fu rinvenuta la “Grande Tavola Selinuntina” che contiene un catalogo dei culti praticati a Selinunte. In contrada Gaggera si trovano i resti del più antico santuario selinuntino dedicato a Dèmetra Malophòros, dea della fertilità, serviva probabilmente da stazione dei cortei funebri che proseguivano poi per la necropoli di Manicalunga. Qui sono stati recuperati ricchissimi reperti: statuette in terracotta, ceramiche, un bassorilievo raffigurante il ratto di Persefone da parte di Ade, e le lucerne cristiane; tutti conservati al Museo Regionale di Palermo. Nelle necropoli sono state rinvenute tombe a cassa con coperture a lastre di tufo.

EFEBO: IL PUPO RITROVATO - Una storia con colpi di scena L’Efebo di Selinunte è la statua in bronzo di un giovane di una bellezza delicata, quasi femminile, risalente alla fase della colonizzazione greca. Fu ritrovato nel 1862 in località Ponte Galera e venduto al comune per 500 lire. I Sindaci la utilizzavano come cappelliera o porta ombrelli e la gente l’aveva soprannominata ‘u pupu anche per la sua ridotta dimensione: è alta 85 centimetri. La sua storia è molto movimentata. La statua rimase chiusa in un magazzino per 46 anni, poi il filosofo castelvetranese Giovanni Gentile la affidò al gabinetto di restauro del Museo di Siracusa sotto la direzione di Paolo Orsi. La notte del 30 ottobre 1962 l’Efebo venne rubato e i banditi tentarono di venderlo a collezionisti d’arte esteri ma senza successo. Al comune di Castelvetrano giunse persino una richiesta di riscatto di 30 milioni di lire. Dopo 6 anni, nel 1968, la polizia sotto il comando del questore di Agrigento, Ugo Macera, organizzò un’azione di recupero a Foligno che portò a uno scontro a fuoco e all’arresto di quattro persone. Nel corso dell’operazione vi fu l’intervento di Rodolfo Sivieri noto esperto d’arte che si finse un ricettatore interessato all’acquisto per fare uscire allo scoperto i colpevoli. Il Comune di Castelvetrano donò sette medaglie d’oro a coloro che si distinsero in quella brillante operazione. Nel 1997 è stato aperto un museo civico a Castelvetrano dedicato interamente a questa statua.

EPHEBE: THE REDISCOVERED “PUPU” - A story with twists and turns

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Ephebe of Selinunte is a bronze statue of a young man with a delicate beauty, almost feminine, dating back to the Greek settlement era. It was discovered in 1862 in Ponte Galera, and sold to the local council for 500 lire (the old Italian currency). The various mayors used it as a hatbox or umbrella stand, and people nicknamed it “u pupu,” thanks also to its small size, which was a mere 85 cm. Its history is very colourful. The statue remained shut up in a warehouse for 46 years until the philosopher Giovanni Gentile from Castelvetrano entrusted it to the museum of Syracuse’s restoration laboratory, under the leadership of Paolo Orsi. On the night of October 30, 1962, Ephebe was stolen and the thieves tried to sell it to foreign art collectors, but without success. The council of Castelvetrano even offered a ransom of 30 million lire to get it back. After six years, under the command of Ugo Macera, the chief of police from Agrigento, the police launched a recovery operation in Foligno in 1968, which led to a gunfight and the arrest of four people. Taking part in the operation was Rodolfo Sivieri, a known art expert who pretended to be a dealer interested in purchasing the statue in order to flush out the culprits. The Castelvetrano council gave seven gold medals to those who distinguished themselves in that brilliant operation, and a museum dedicated entirely to this statue was opened in Castelvetrano in 1997.


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SEGESTA: Archeologia di un mistero I dubbi della storia sedimentati sulle rovine di Alessandra Caputo

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Segesta la storia sfuma nella leggenda restituendo la memoria di qualcosa che forse è esistito, o forse no. Chi erano gli Elimi? Turchi, Greci o Italici? Ancora oggi, Segesta rimane immersa in una nube di mistero e incertezza. Il sito archeologico obbliga alla sosta e invita alla riflessione. Ne rimase folgorato Goethe: il mistero millenario di un manufatto che diventa esso stesso natura, lo definì nei suoi appunti di viaggio. A Maupassant sembrò di entrare in contatto con qualcosa di mistico: descrisse il Tempio come frutto di una scienza profonda e raffinata e, ancora una volta, divinamente bello. Un secolo più tardi, Alberto Moravia con il sangue invaso da un fitto benessere si ritrovò improvvisamente di fronte a un vero prodigio del dio. L’antica città elima, paradigma di una preistorica civiltà mediterranea, sembra ringiovanire ogni giorno di più di fronte allo spettatore; promessa, puntualmente mantenuta nel tempo, pagina dopo pagina. Segesta venne fondata dagli Elimi tra il II e il I millennio a.C affermandosi tuttavia, come soggetto politico e culturale, soltanto nell’VIII sec. a.C. Il tempio dorico, rimasto del tutto intatto, testimonia la prosperità dell’antica città di Segesta, risalente al V secolo a.C., e risulta esemplare per il suo stato di conservazio-

SEGESTA: THE ARCHAEOLOGY OF A MYSTERY The doubts of history embedded in the ruins

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t Segesta, history blends into legend and restores the memory of something that may or may not have existed. Who were the Elymians? Turks, Greeks or Italians? Even today, Segesta remains immersed in a cloud of mystery and uncertainty. The archaeological site almost obliges you to stop, drawing you into reflection. Goethe was dazzled, defining it as “this thousand-year mystery of an artefact that itself becomes nature” in his travel journals. Maupassant felt like he had come into contact with something mystical, and he described the temple as the “fruit of a deep and sophisticated science,” and, elsewhere, as “divinely beautiful.” A century later, Alberto Moravia, with his “blood invaded by a deep sense of wellbeing” suddenly found himself in front of a true “miracle of God.” The ancient Elymian city, paradigm of a prehistoric Mediterranean civilisation, seems to rejuvenate more each day in front of the spectator; a promise, unfailingly kept over time, page after page. Segesta was founded by the Elymians between the 2nd and 1st millennium B.C., but established itself as a political and cultural hub only in the eighth century B.C. The Doric temple, which dates back to the 5th century B.C., testifies to the prosperity of the ancient city of Segesta. It is still completely intact,

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PIACERE SICILIA|SEGESTA INCONTRI DI VIAGGIO

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ne che, ancora oggi, consente di ammirarlo in tutta la sua suggestiva e leggiadra armonia. Rispetto ad altri templi costruiti sul modello ellenico, il tempio di Segesta è unico nel suo genere. Nonostante, infatti, ci sia pervenuto integro, esso risulta privo dell’usuale copertura e della cella interna, solitamente riservata al culto del dio. Diverse le tesi attribuite alla natura di queste peculiarità: alcuni sostengono che il tempio rimase incompiuto a causa della battaglia con l’eterna rivale Selinunte, altri ancora ribadiscono la natura pagana del popolo elimo, avvalorando la teoria secondo cui questo fu eretto per motivi politici e propagandistici, per accaparrarsi il favore dell’allora poderosa e più che influente Atene. Appartiene, invece, alla seconda metà del II sec a.C., l’anfiteatro, altro gioiello sopravvissuto all’azione distruttrice del tempo. Esso presenta le forme del teatro greco, nonostante sia stato costruito in epoca romana, periodo in cui Segesta costituiva una delle più importanti province romane. Dedicato al culto di Dioniso, complessivamente il teatro poteva accogliere circa 4000 spettatori. Il proscenio era probabilmente ornato da figure mitologiche legate al dio Pan, dio metà caprone e metà uomo, in epoca ellenistica compagno di Dioniso e protettore delle foreste. L’atmosfera del luogo in cui è immersa rende Segesta unica, eco di una realtà mitica e poetica come quella dell’antica città elima. Un rifugio dove il turista può viaggiare a ritroso lungo le vertigini della memoria, verso quel tempo in cui la Sicilia non esisteva neanche, allora era ancora solo e soltanto la Terra del Sole, spregiudicata nelle sue scelte, controversa nelle sue lotte, provocatoria nella sua superba bellezza.

in an exemplary state of repair where even to this day you can admire it in all its evocative and graceful harmony. Compared to other temples built on the Hellenic model, the Temple of Segesta is unique. Despite being still intact, it is missing the usual roof and an internal cella, usually reserved for the worship of God.There are several theories as to why this should be. Some claim that the temple was never finished because of the battle with its eternal rival, Selinunte, while others stress the pagan nature of the Elymian people, supporting the theory that this was built for political and propaganda purposes, to win the favour of the then powerful and very influential Athens. The amphitheatre, on the other hand, which is another jewel that has survived the destruction of time, dates back to the second half of the 2nd century B.C. It is shaped like a Greek theatre, despite having been built in Roman times, when Segesta was one of the most important Roman provinces. Dedicated to the worship of Dionysus, the theatre could accommodate up to about 4,000 spectators. The proscenium was probably decorated with mythological figures relating to Pan, a deity from the Hellenistic era who was half goat and half man, companion to Dionysus and protector of the forests. The atmosphere of the area in which it is immersed gives Segesta an echo of a mythic and poetic reality, like that of the ancient Elymian city. A refuge where the tourist can travel backwards along the dizzy paths of memory, to that time when Sicily did not even exist, when it was still only the “Land of Sun,” daring in its choices, controversial in its struggles, provocative in its superb beauty.


“Siciliani semu” “We are sicilian”

Sulla via dei proverbi A Calatafimi la saggezza popolare è scritta sui muri L’anticu nun sbagghia mai, sentenzia un vecchio proverbio. Calatafimi, situata nel cuore della provincia di Trapani, in prossimità delle colonne segestane, esibisce un vero e proprio museo all’aria aperta, attraverso un suggestivo itinerario dove vicoli e antichi bagli mettono in luce la storia e le tradizioni di una realtà tutta da scoprire. Uno dei più importanti, se non il più significativo è proprio l’antico Vicolo dei Proverbi, recentemente restaurato: un luogo che porta con sé i segni della sua memoria, soprattutto antropologica. Una memoria, che rievocata e riportata alla luce dalla polvere del passato, sopravvive all’oblio del tempo attraverso questi spazi che tra una strada e l’altra costituiscono i cortili comunicanti della cittadina. Caratteristica peculiare del costume popolare sono proprio i detti che si nascondono nel linguaggio autentico e pittoresco della gente, tralasciando differenze sociali e gerarchie classiste. Il Vicolo dei Proverbi narra infatti, attraverso una serie di ceramiche inscritte e decorate a mano, la dimensione più profonda e autentica della saggezza popolare calatafimese. È l’esperienza il perno attorno al quale ruota il filo conduttore dell’intera collezione. La sapienza degli anziani contro l’ingenuità delle giovani generazioni. Uno spaccato del costume popolare, espressione linguistica della vita sociale e culturale del paese, il Vicolo può così definirsi come la sintesi di un’intera cittadina che ha fatto confluire in un unico luogo ogni caratteristico aspetto del vivere in una comunità, non la storia dei dogmi e delle convenzioni ma la storia popolare e spicciola di tutti i giorni. Non è forse questo il senso racchiuso in ogni proverbio? Un detto, una sentenza che crea continuità, sancisce un dialogo con la tradizione di un popolo che vive il presente attraverso un passato umanamente solidale, le cui radici, fitte e profonde, trovano la loro sintesi in questi proverbi, singolari, atemporali, ma sempre e comunque universali.

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di Alessandra Caputo

On the road of proverbs In Calatafimi, conventional wisdom is written on the walls

“L’anticu nun sbagghia mai” (the old never err), so says an old proverb. Situated in the heart of the province of Trapani, near the columns of Segesta, Calatafimi is a true open air museum offering an evocative journey through alleyways and ancient bailies that highlight the history and traditions of a reality to be discovered. One of the most important roads, if not the most significant, is the recently restored ancient Vicolo dei Proverbi (alley of the proverbs): a road that bears the marks of its history, especially its anthropological history. A memory, which is recalled and brought to light from the dust of the past, survives the oblivion of time through these spaces that between one road and another create the interconnecting courtyards of the city. Those sayings that lurk in the picturesque and original language of the people, and which ignore social differences and class hierarchies, are a peculiar characteristic of folk traditions. The Vicolo dei Proverbi recounts, through a series of ceramics that have been inscribed and decorated by hand, the deepest and most authentic dimension of the popular wisdom of Calatafimi. Experience is the pivot around which the underlying theme of the whole collection revolves. The wisdom of the elderly against the naiveté of the young. A cross-section of folk tradition, linguistic expression of the social and cultural life of the town, the alley can thus be defined as the synthesis of an entire town, bringing together into one place every characteristic aspect of living in a community: not the history of dogmas and conventions, but folk history and everyday wisdom. Is this not the meaning contained within any proverb? A saying, a sentence that creates continuity, establishes a dialogue with the traditions of a people who live in the present through a united past, whose thick and deep roots find their synthesis in these proverbs that are unique, timeless, but always universal.

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PIACERE SICILIA|SEGESTA INCONTRI DI VIAGGIO

RISTORANTE LA MANNA

Fotografie: Fulvio Eterno

UN OMAGGIO ALL’ARTE DEL GUSTO

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l ristorante La Manna, situato tra le dolci e suadenti colline segestane, sembra davvero piovuto dal cielo, in un luogo la cui bellezza, scandita dall’alternarsi di uliveti e agrumeti, stupirà anche gli ospiti più esigenti. Nel quadro di una logica di mercato ormai sempre più ricercata e competitiva, La Manna nasce dal desiderio di promuovere la cultura gastronomica del territorio fin dalle sue radici più profonde. È la tradizione culinaria della nostra isola a riversarsi, infatti, in questo delizioso ristorante creato ad arte per i palati più raffinati, incoraggiando una sorta di richiamo, silente e necessario, all’autenticità di un passato che vive quotidianamente, ancora oggi, sulle nostre tavole. Il cibo, e nello specifico la lavorazione dei piatti nostrani, rappresenta infatti la testimonianza, la sintesi delle dominazioni straniere in Sicilia e delle invasioni che hanno contraddistinto la sua storia; attraversando il Mediterraneo lungo il suo passato, di porto in porto, di epoca in epoca, La Manna intraprende un viaggio culinario con lo scopo di rappresentare la natura molteplice e fondante di una Sicilia gastronomica sempre più ricca e variegata. Tutto questo per confermare e ribadire una filosofia di fondo: ogni creazione, ogni più piccolo prodotto, ogni seducente sapore costituisce una pagina ricca di memoria, di sottintesi ed espliciti ricordi, di tradizioni sedimentate e assimilate con affetto e perseveranza. Grazie ai suoi ampi spazi La Manna diventa teatro ideale per condividere momenti unici e indimenticabili curati minuziosamente nel dettaglio da uno staff più che esperto, qualificato inoltre per eccellenti e raffinati catering. Presso La Manna vi attende un sublime omaggio all’arte del gusto, della sua memoria e della sua innovazione, per un’esperienza culinaria unica nel solco della tradizione siciliana e dei suoi indimenticabili sapori.

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estled in the rolling and alluring hills of Segesta, the La Manna restaurant really does seem like manna from heaven in a place whose beauty, dotted with alternating olive and citrus groves, will amaze even the most demanding of guests. In the context of an increasingly sophisticated and competitive market logic, La Manna comes from a desire to promote even the deepest roots of the gastronomic culture of the area. In fact, the culinary tradition of our island abounds in this delightful restaurant, artfully created for discerning palates, stirring a kind of silent and necessary lure of the authenticity of a past that lives on, even today, in our dishes on a daily basis. The food, specifically the preparation of local dishes, is the witness, the synthesis of foreign dominations in Sicily and of the invasions that marked its history. Travelling through the Mediterranean’s past, from port to port, from era to era, La Manna undertakes a culinary journey with the purpose of representing the multi-faceted and fundamental nature of an increasingly rich and varied Sicilian gastronomy. All this to confirm and reiterate a basic philosophy: every creation, every single product, every seductive flavour is a page full of memory, of implicit and explicit memories, of traditions that are either fixed or assimilated with affection and perseverance.Thanks to its wide spaces, La Manna is the ideal theatre for sharing unique and unforgettable moments, overseen in minute detail by a more than expert staff who are also qualified in excellent and fine catering. A sublime homage to the art of taste, its memory and its innovation, awaits you at La Manna; a unique dining experience of Sicilian tradition and its unforgettable flavours.


LA MANNA RESTAURANT. A TRIBUTE TO THE ART OF TASTE

Calatafimi di Segesta - (TP) C.da Kaggera - SS. 113 Tel. +39 0924.950999 / +39 389.4243492 / +39 340.7806505 www.lamannasegesta.it

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PIACERE SICILIA|ISOLE EOLIE INCONTRI DI VIAGGIO

Sette sorelle, tutte belle

ISOLE EOLIE: PATRIMONIO DELL’UMANITÀ

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PIACERE SICILIA|ISOLE EOLIE TRAVEL ENCOUNTERS

SEVEN SISTERS, ALL BEAUTIFUL. The Aeolian Islands: a World Heritage Site

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PIACERE SICILIA|ISOLE EOLIE INCONTRI DI VIAGGIO

di Paola Corso

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uesto gruppo di sette isole vulcaniche, posto di fronte la costa messinese, dal 2000 è patrimonio Unesco dell’Umanità. Un vero angolo di paradiso con spiagge mozzafiato, acque cristalline, panorami incantevoli e affascinanti vulcani attivi di Stromboli e Vulcano. Un posto singolare con sfumature e atmosfere diverse tra un’isola e l’altra, per cui è difficile sceglierne una e per valutare dove andare è opportuno chiedersi che tipo di vacanza si vuole fare. Lipari e Salina sono le isole più grandi, Panarea la più esclusiva e piccola; Vulcano e Stromboli sono amate per i paesaggi vulcanici, mentre Filicudi e Alicudi ideali per gli amanti della natura e della tranquillità. Il centro abitato di Lipari offre tutti i servizi ma percorrendo le strette vie dei dintorni troverete atmosfere più tranquille fino ad arrivare al porto di Marina Corta, la chiesa di San Giuseppe o la Cattedrale di San Bartolomeo, con il suo soffitto affrescato. Lungo i percorsi godrete dei bellissimi panorami con i Faraglioni e Vulcano e resterete abbagliati dallo spettacolo surreale della spiaggia di Canneto, con le cave di pomice e le pareti bianche e brillanti. Salina, già famosa per alcune scene del film “Il postino” di Massimo Troisi, da alcuni anni ha ottenuto il titolo delle Cinque Vele da Legambiente, per le località turistiche che meglio coniugano turismo e rispetto ambientale. Considerata il giardino delle Eolie per la rigogliosa vegetazione, quest’isola da sempre preferita da famiglie è divenuta meta per giovani viaggiatori che vogliono il giusto equilibrio tra mondanità, natura e relax. Meraviglioso il mare turchese e il paesaggio scavato nel tufo a Pollara e incantevole la spiaggia di Lingua, con i suoi piccoli sassolini colorati misti a sabbia e ghiaia. Panarea con gli isolotti e gli scogli che la circondano, costituisce un microarcipelago fra Lipari e Stromboli ed è an58

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his group of seven volcanic islands, located opposite the coast of Messina, has been a World Heritage Site since 2000. A real corner of paradise with stunning beaches, crystal-clear waters, captivating views and enchanting active volcanoes on Stromboli and Vulcano. A unique place with different nuances and atmospheres on each island, making it difficult to choose which to visit. The only way to do it is to ask yourself what kind of holiday you would like. Lipari and Salina are the largest islands, Panarea is the smallest and the most exclusive, Vulcano and Stromboli are loved for their volcanic landscapes, while Filicudi and Alicudi are ideal for lovers of nature and tranquillity. The town on Lipari offers everything you need, but if you wander through the narrow streets in the surrounding areas you will find greater tranquillity, right up to the Marina Corta port, the San Giuseppe church or the San Bartolomeo cathedral, with its frescoed ceiling. Along the way you can enjoy the beautiful scenery of the Faraglioni sea stacks and the island of Vulcano.You will also be dazzled by the surreal sight of the Canneto beach, with its pumice quarries and white and shiny walls. Already famous for some scenes in the film “ll Postino” (The Postman) written by Massimo Troisi, Salina has won the Cinque Vele award from the Legambiente (an environmental organisation) for several years now, awarded for its resorts that best combine tourism and environmental protection. Considered the Aeolian garden due to its luxuriant vegetation, this island, which has always been a family favourite, has now also become a destination of choice for young travellers who want a balance between high society, nature and relaxation. The turquoise sea and the landscape carved from tuff in Pollara are beautiful, and the Lingua beach, with its small coloured pebbles mixed


che occasione di attracco per barche di ogni tipo. Rinomata meta turistica, amata per la movida e il divertimento dei suoi esclusivi locali notturni. Vulcano e Stromboli, caratterizzate dall’intenso odore di zolfo, con i loro vulcani regalano paesaggi suggestivi a chi, con un buon trekking, arriva fino al cratere. Vulcano, molto frequentata per lo stabilimento termale e i fanghi nell’acqua sulfurea, è amata per la spiaggia nera di Fumarole, con l’acqua scaldata dal vulcano. Mentre per vivere la Vulcano selvaggia e poco turistica c’è la splendida spiaggia dell’Asino. Stromboli affascina con lo spettacolo naturale e indescrivibile del vulcano attivo e con le calette di sabbia nera di Piscità e di Forgia vecchia. Via mare arriverete all’affascinante e piccolo centro abitato di Ginostra che è considerato il più piccolo porto del Mediterraneo. Filicudi rocciosa, selvaggia, aspra ed essenziale è poco pubblicizzata, ma ideale per chi ama il mare incontaminato e le passeggiate dai silenzi profondi. Un luogo decisamente affascinante e fuori dal tempo con il piccolo paese di Pecorini che, illuminato da fiochi segnapassi, regala romantiche serate sotto il cielo stellato. Nella spiaggia delle Punte godrete del sole fino al tramonto e con la barca non perdetevi la Grotta del Bue Marino e l’imponente faraglione La Canna, alto 71 metri. Alicudi, abitata da poche persone è un luogo senza tempo dove silenzio, natura e vegetazione fanno da padroni. Fuori dal porto, sulla stradina che si arrampica sulla montagna fino alla chiesetta, non si sente nient’altro che la natura. Non ci sono strade, auto o moto e l’unico modo per girare il paesino è a piedi o con un asino, che è anche l’unico mezzo per portare i bagagli nei rari alloggi per i pochi turisti.

with sand and shingle, is enchanting. Panarea, with its islets and rocks surrounding it, is a mini archipelago between Lipari and Stromboli and it is also a mooring area for boats of all kinds. It is a popular tourist destination and is loved for its nightlife and its fun and exclusive night-time venues. Thanks to their volcanoes, Vulcano and Stromboli, which are characterised by the strong smell of sulphur, offer an enchanting view to those who trek up to their craters. Vulcano, much visited due to its thermal baths and the sulphuric mud waters, is loved for its black beach and fumaroles, where the water is heated by the volcano. Meanwhile, the beautiful Asino beach will give you a wilder and less touristy experience of Vulcano. Stromboli is fascinating thanks to the natural and indescribable spectacle of its active volcano and the black sand coves of Piscità and Forgia Vecchia. By sea you can visit the charming little village of Ginostra, which is considered the smallest Mediterranean port. Rocky, wild, rugged and basic, Filicudi is little advertised, but is ideal for those who love an uncontaminated sea and walks through a deep silence. It is a very charming place that is out of time, and its small village of Pecorini, lit with dim path lights at night, offers romantic evenings under the starlit sky. On the Punte beach you can enjoy the sun until sunset, and not to be missed is the boat trip to the Bue Marino grotto and the imposing La Canna sea stack, which is 71 metres high. Alicudi, inhabited by just a few people, is a timeless place where silence, nature and vegetation are the masters. Outside the port and on the road that climbs up the mountain to the little church, you hear nothing but nature.There are no roads, cars or motorbikes and the only way to get around the village is on foot or by donkey, which is also the only way to carry your bags to the rare accommodation for the few tourists. 59


PIACERE SICILIA|SALINA INCONTRI DI VIAGGIO

Nel segno dell’eccellenza ACCOGLIENZA DI CLASSE E ALTA CUCINA AL SIGNUM

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ignum, cioè segno. C’è una promessa nel nome di questo boutique Hotel di Salina: non farsi dimenticare, segnare la mente di chi vi dimora. «Si ha un segno - scrive l’italianista Tullio De Mauro - ogni volta che qualcosa può essere interpretato come rappresentazione di un’altra cosa, e in questo senso il termine segno è strettamente collegato alla parola simbolo». Signum è, dunque, simbolo di accoglienza, di cortesia e di grande classe, la stessa con cui Clara, cordiale padrona di casa, intrattiene e coccola i propri ospiti diventati amici, desiderosi di ritrovare un rifugio in un’atmosfera semplice e magica, fatta di sapori e piaceri per il corpo e per la mente. È natura e sapiente modificazione di essa; l’hotel a pochi passi dall’abitato di Malfa, in alto sulla costa di Salina, generosamente regala, dalla suggestiva terrazza, lo splendido panorama che incastona sul mare e nel cielo le isole di Stromboli e Panarea. Un palazzo d’epoca, ristrutturato ma integro nel suo stile di antica dimora eoliana, con un giardino in cui la natura generosa e la mano sapiente dell’uomo si intrecciano lasciando leggere i segni dell’una e dell’altra. Le camere immerse nel verde, diverse le une dalle altre, riflettono ciascuna il gusto per la ricercatezza stilistica, la semplicità, l’eleganza. Un’atmosfera che si respira anche nell’annesso centro benessere, dove una fonte naturale d’acqua geotermica alimenta un percorso con passeggiata flebologica all’aperto, piscine e vasca idromassaggio. Infine, segno di un passato remoto reso vivo nella SPA, la ricostruzione della stufa di vapore collocata in un “tholos”, così come era nelle terme di San Calogero di Lipari. Diversi e numerosi i percorsi ed i trattamenti benessere da abbinare alla permanenza in hotel. «Tra il segno e la cosa rappresentata può esistere un rapporto naturale di causa ed effetto» scrive ancora De Mauro. Al Signum se vedi tavoli elegantemente apparecchiati con tovaglie di lino, ricamate a

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ignum, that is, a sign. There is a promise in the name of this boutique hotel in Salina: to not be forgotten, to mark (or sign) the mind of those who stay there.“Yes, every time something can be read as a representation of something else, it has a sign,” writes the Italianist Tullio De Mauro,“and in this sense the term sign is closely related to the word symbol.” Signum is, therefore, a symbol of hospitality, courtesy and great class, the same with which Clara, the friendly owner, entertains and spoils her guests who have become friends, eager to find a refuge in a simple and magical atmosphere, made of flavours and pleasures for body and mind. It is nature and a skilful modification of it. The hotel, which is just a short distance from the village of Malfa, high up on the coast of Salina, offers a beautiful view from its charming terrace of a sea and sky that frame the islands of Stromboli and Panarea. It is a historic building, renovated, but without losing its style as an old Aeolian house, with a garden in which a bountiful nature and the skilful hand of man interweave, leaving signs of both. The rooms, surrounded by nature and each different from the other, reflect a taste for stylistic refinement, simplicity and elegance. An atmosphere that you can also breathe in the adjacent health spa, where a natural source of geothermal water feeds a path with an outdoor phlebology walk, pools and a Jacuzzi. Finally, a sign of a distant past brought to life in the spa in the reconstruction of a thermal heater placed in a “tholos,” like the one in the thermal baths of San Calogero on Lipari. There are many spa treatments available to combine with your stay at the hotel. “Between the sign and the thing represented there can be a natural relationship of cause and effect,” writes De Mauro. At Signum, if you see tables elegantly set with linen tablecloths that are embroidered by hand, it is a sign that you will eat divinely. If you listen to a passionate


In the name of excellence A HIGH-CLASS WELCOME AND HAUTE CUISINE AT SIGNUM mano, è segno che mangerai divinamente. Se ascolti un appassionato sommelier che decanta i vini della cantina è segno che berrai produzioni uniche proposte insieme a cibi e pietanze che non temono il confronto con l’alta cucina internazionale. Martina Caruso è la giovane chef, recentemente insignita con una stella dalla Guida Michelin, che lascerà il segno sui vostri palati. Le sue elaborazioni, mai banali, affondano le radici nella cucina eoliana e ne riportano alla superficie del gusto l’intima essenza: dalla carbonara di mare, al gambero rosso di Salina con ricotta di Vulcano e acqua di pomodoro; dal cannolo di Baccalà con salsa di arancia, alla zuppa di latte, cioccolato, caffè e carrubba. Martina Caruso ama le materie prime fornite da piccoli produttori siciliani con lo spirito di chi intende far conoscere il nostro patrimonio agricolo, ma non teme di misurarsi con le contaminazioni, le culture e le eccellenze gastronomiche di altri territori. La stessa ricercatezza viene espressa nelle scelte dei vini da Luca, fratello di Martina e responsabile della cantina che raccoglie vini che sono storie di vite e di vignaiuoli. Martina e Luca sono giovani siciliani che si aprono al mondo senza dimenticare la loro identità, anzi recandone fieramente il segno.

sommelier decanting wines from the cellar, it is a sign that you will drink something unique to go with food and dishes that are comparable to international haute cuisine. Martina Caruso is the young chef, recently awarded a Michelin star, who will leave her sign on your palates. Her creations, never banal, are rooted in Aeolian cuisine and bring the intimate essence of taste to the forefront: from seafood carbonara, to the red prawn of Salina with ricotta from Vulcano and tomato water; from a cod cannolo (pastry shell) with an orange sauce, to a milk, chocolate, coffee and carob soup. Martina Caruso loves the raw ingredients supplied by small Sicilian producers with the spirit of those who wish to make our agricultural heritage known, but who are not afraid to deal with the cross-contamination of cultures and culinary excellence from other territories. The same refinement is expressed in the choice of wines made by Luca, Martina’s brother and the person in charge of the cellar that houses wines that are stories of vines and winemakers. Martina and Luca are two young Sicilians who open themselves to the world without forgetting their identity, rather, they proudly bear the sign.

Charming Boutique Hotel Wellness Center & Restaurant Via Scalo, 15 - Malfa - Salina (Me) Tel. +39 090 9844222 www.hotelsignum.it info@hotelsignum.it 61


PIACERE SICILIA|ERICE INCONTRI DI VIAGGIO

ROUTES INTO THE PAST

ITINERARI NEL PASSATO

Il trekking sui sentieri di Erice | Hiking across Erice di Francesca Adragna

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eanche tanto tempo fa, la comunità ericina era distribuita su di un’area estesa e varia che comprendeva, oltre al paesino medioevale in vetta al monte San Giuliano ed ai borghi a valle, anche gli attuali comuni di Custonaci, San Vito Lo Capo e Buseto Palizzolo. Gli abitanti di questo ricco giardino mediterraneo, percorrevano le campagne in lungo ed in largo, muovendosi a piedi e sui carretti per chilometri, per assolvere tutte le faccende che richiedevano atti pubblici presso il municipio: matrimoni, nascite, decessi, permessi di lavoro, concessioni ma anche per pellegrinaggi in voto a questo o a quel santo. I sentieri battuti allora che, stretti e tortuosi s’inerpicavano su per il monte San Giuliano, sono stati sostituiti o affiancati, nel corso del tempo, da strade più agevoli e comode. Le carte topografiche lasciano comunque intuire tutti i percorsi lungo i quali, per senso del dovere o per senso religioso, gli Ericini di un tempo si affannavano lasciando a noi le tracce di incantevoli percorsi naturalistici. Il comune di Erice, insieme al CAI, ha inaugurato due sentieri. Il primo è il “sentiero Sant’Anna” che, da Porta Trapani, in vetta, termina alle falde della montagna all’altezza della funivia. Lungo il percorso ci si imbatte nell’area attrezzata di Mar-

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ot so long ago, the community of Erice was stretched out across a wide and varied area which, in addition to the medieval village on the top of mount San Giuliano and the various villages in the valley, had included the current municipalities of Custonaci, Buseto Palizzolo and San Vito Lo Capo. The inhabitants of this rich Mediterranean garden travelled far and wide through the countryside, moving on foot and carts for kilometres to both obtain public documents from the town hall (for weddings, births, deaths, permits and grants) and for votive pilgrimages for this or that saint. The well-worn narrow and winding tracks that climbed up mount San Giuliano, were, over time, replaced or flanked by easier and more comfortable roads.Topographical maps nevertheless enable you to imagine all the paths along which, either for duty or religion, the people of Erice once upon a time trod, leaving us traces of beautiful naturalistic trails.The city of Erice, along with CAI (Italian Alpine Club), inaugurated two paths. The first is the “Sant’Anna path” which runs from Porta Trapani on the mountain top down to the foot of the mountain where the cable cars start. The path passes through the equipped area of Martogna and, upon rea-


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togna e raggiungendo pizzo Argenteria ci si ritrova davanti al santuario settecentesco dedicato appunto a Sant’Anna; l’ultimo tratto attraversa un boschetto al termine del quale si intravvedono le pietre medioevali del borgo ericino. Il secondo sentiero, detto di Porta Castellammare - Tre chiese, inizia a Porta Spada e scende verso i resti di Porta Castellammare, riscoperti durante uno scavo nel 2010. Durante il percorso si possono ammirare le chiese rupestri di Sant’Ippolito, Santa Maria Maddalena e Santa Maria Maggiore risalenti tutte al XIV sec. e collegate in certi tratti dai resti di una via lastricata. È in programma la riorganizzazione segnaletica del sentiero che, sulla vetta del monte, consente il periplo dell’antico borgo medioevale con le mura ciclopiche, gli abbeveratoi ed il Quartiere Spagnolo e che, insieme al panorama, offre salti e balzi storia. La penultima domenica di maggio, i pochi abitanti del borgo di Erice, si riuniscono davanti al portale della Matrice per un pellegrinaggio di preghiera alla Madonna di Custonaci. Alle tre del mattino partono in gruppo per raggiungere il santuario di Custonaci, qualcuno snocciolando il rosario, qualcun’altro immerso nei propri pensieri. Non è indispensabile essere un pio fedele per concedersi questo momento di pura condivisione del silenzio nella natura, osservata nei suoi momenti più intimi. Dopo la discesa avvolti dal buio fresco e stellato, si giunge all’alba all’abbeveratoio di Cuba Stacca dove, dall’arco del Cavaliere si gode il dipinto turchino del golfo di monte Cofano. Giungere stremati sotto i tetti affrescati del Santuario di Custonaci, dimentichi di ogni farraginosa preoccupazione, è l’occasione per una nuova partenza carica della forza che ogni elemento ha risvegliato in noi.

ching the Argenteria peak, it meets with the 18th-century shrine dedicated to Sant’Anna. The last section runs through a wood at the end of which you can see the medieval stones of the village of Erice. The second path, called “Porta Castellammare – Tre Chiese” (three churches), starts at Porta Spada and descends towards the remains of Porta Castellammare, discovered during an excavation in 2010. Along the way you can admire the rupestrian churches of Sant’Ippolito, Santa Maria Maddalena and Santa Maria Maggiore, which all date back to the 14th century, and which are connected in places by the remains of a paved street. They are planning the reorganisation of the trail signage which, at the top of the mountain, enables the circumnavigation of the old medieval village and its cyclopean walls, water troughs and Spanish Quarter, all of which, together with the view, offer a rollercoaster ride through history. On the third Sunday of May, the few inhabitants of Erice gather in front of the Matrice church for a pilgrimage of prayer to the Madonna of Custonaci. At three in the morning, they leave as a group and head for the shrine of Custonaci, some counting the rosary, others lost in their thoughts. You do not need to be a pious believer to share in this pure moment of silence in nature, a silence observed in nature’s most intimate moments. After descending the mountain wrapped in the cool and starry night, they arrive at the Cuba Stacca water trough at dawn, where, from the arch of Cavaliere, they can enjoy the deep blue panorama of the gulf of Mount Cofano. Arriving exhausted under the frescoed roofs of the sanctuary of Custonaci, they forget every confused worry: a chance for a fresh start charged with the force that each element has awakened within them. 63


PIACERE SICILIA|ERICE INCONTRI DI VIAGGIO

E TU, CREDI AI FANTASMI?

LA LEGGENDA DI BERRETTA ROSSA

DO YOU BELIEVE IN GHOSTS? di Flavia Fodale

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The legend of the Red Cap

“Piantata nella roccia, selciato naturale di quell’ampia piazza aperta a tutti i venti, la forca non tremò allo schianto del corpo del condannato. L’impiccato era esamine...Tutto d’un tratto lo si vide diguazzare per l’aria, con energia furibonda e disperata1”. La leggenda di “Berretta rossa” riecheggia ancora, a distanza di secoli, tra gli anziani abitanti del borgo medievale ericino, scenario incantato sospeso tra miti e credenze. Tradizione narra che tra le vie del noto Quartiere spagnolo, sito militare edificato durante la dominazione spagnola nella prima metà del XVII secolo, il fantasma di un soldato iberico, ribattezzato “Berretta Rossa” per il copricapo che indossava al momento dell’impiccagione, fosse stato condannato a morte per aver ucciso, dopo una colluttazione, il promesso sposo di una giovane ericina, da lui imprudentemente corteggiata. Il rifiuto dei sacramenti religiosi destinati ai condannati prima dell’esecuzione costrinse la sua anima a vagare senza pace per le vie del quartiere, divenuto presto scenario di strani fenomeni paranormali: lamenti, urla, risa diaboliche, misteriose apparizioni; eventi inspiegabili che portarono i muntisi (gli abitanti di Erice) a ritenere che i lavori di edificazione della caserma spagnola furono stati interrotti per via della presenza del fantasma di Berretta Rossa che si faceva gioco di chiunque passasse da lì. Il quartiere spagnolo, situato su un’altura rocciosa a nord-ovest della vetta, e da cui è possibile ammirare il litorale trapanese bagnato dal mar Tirreno, è oggi visitabile e accessibile a tutti ma, fate attenzione, Berretta Rossa potrebbe aspettarvi!

“Planted in the rock, the natural paving of that wide square buffeted by all the winds, the gibbet did not tremble with the wrench of the condemned body. The hanged man was dead... But suddenly he was seen thrashing about in the air, with a furious and desperate energy1.” The legend of “Berretta rossa” (red cap) still echoes centuries later among the elderly inhabitants of the medieval village of Erice, an enchanted landscape suspended between myths and beliefs. Tradition has it that the streets of the famous Spanish Quarter, a military site built during the Spanish domination in the first half of the 17th century, are haunted by the ghost of an Iberian soldier (dubbed “Berretta Rossa” due to the cap that he wore at the time of his hanging), who had been sentenced to death for killing, after a brawl, the betrothed of a young lady from Erice, whom he had imprudently courted. The refusal of the religious sacraments usually given to the condemned before their execution forced his soul to wander restlessly through the streets of the neighbourhood, which soon became the scene of strange paranormal phenomena: moaning, screaming, evil laughter, mysterious apparitions; inexplicable events that brought the “muntisi” (inhabitants of Erice) to believe that the construction work on the Spanish barracks was stopped due to the presence of the Red Cap ghost, who haunted anyone who passed through there. The Spanish quarter, situated on a rocky elevation in the northwest part of the mountaintop, and from where one can admire the Trapani coastline lapped by the Tyrrhenian Sea, is nowadays open and accessible to everyone but, beware, the Red Cap ghost could be waiting for you!

1 - Tratto da V. Adragna, La Messa del prete morto. Leggende, fantasie ericine e mimi, Publiscula editrice, 1980, Palermo

1 - Taken from V. Adragna, La Messa del prete morto. Leggende, fantasie ericine e mimi (The mass of the dead priest. Legends, imaginings in Erice, and mimes), Palermo, Publiscula editrice, 1980.


DORMIRE • MANGIARE • FARE | SLEEP • EAT • DO|ERICE Il Casale Ericino - Ristorante - Pizzeria

MANGIARE•EAT

Ad Erice, lungo la caratteristica e suggestiva stradina in ciottoli che porta in piazza Municipio, il Casale Ericino è il luogo ideale nel quale poter assaporare specialità di carne o di pesce preparate con cura per offrire il meglio della cucina tipica tradizionale. Il pranzo o un’ottima pizza saranno servite nelle accoglienti salette situate al primo piano o all’esterno, godendo della vista sulla centralissima piazza.

Along the characteristic and evocative cobblestoned street leading to Piazza Municipio in Erice, Il Casale Ericino is the ideal place to enjoy meat or fish specialities prepared with care to offer you the best of the traditional local cuisine. Lunch or an excellent pizza is served in the cosy dining rooms on the first floor or outside while enjoying the view over the main square.

ERICE - Via Tomaso Guarrasi, 1 Tel. +39 0923.030025

La Tonda Fritta - L’Arancina L’arancina, “autenticamente femmina”, accoglie i turisti all’ingresso del borgo medievale a Porta Trapani. Con più di 35 gusti le nostre arancine take-away con lavorazione a vista, tentano il visitatore nelle varianti dolci e salate. Dalle tradizionali arancine alla carne, alle vegetariane o alle vegane, fritte o al forno, lavorate artigianalmente utilizzando solo ingredienti di alta qualità. Sfiziose le varianti dolci con pistacchio e cioccolato fondente o con nutella e granella di mandorle.

ERICE Porta Trapani Cell. +39 328.1378708

The arancina, “authentically female,” welcomes tourists at the entrance to the medieval suburb of Porta Trapani. With more than 35 flavours to choose from, our take-away arancine, which are prepared in full view, tempt visitors with both the sweet and savoury versions. From the traditional meat arancine, to vegetarian and vegan versions, fried or oven-baked, and hand made using only high quality ingredients. The sweet variants are delicious, with pistachio and dark chocolate or Nutella and chopped almonds.

www.latondafritta.it info@latodafritta.it

La Pentolaccia - Ristorante Nell’antico Monastero di San Carlo, in un ambiente rustico e suggestivo, il ristorante La Pentolaccia dal 1968 offre ai propri clienti i piatti tipici della cucina tradizionale che raccontano antichi sapori, odori inebrianti e i colori della nostra terra. La carta dei vini suggerisce ai clienti un’ampia scelta di etichette regionali.

ERICE - Via G.F. Guarnotti, 17 Tel. +39 0923.869099

In an evocative and rustic setting of the old San Carlo monastery, La Pentolaccia restaurant has been offering its clients traditional dishes since 1968, dishes that speak of ancient flavours, intoxicating smells and the colours of our land. The wine list offers the clients a wide choice of regional labels.

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Massimo Taxi Erice - Transfer e Taxi

FARE•DO

Massimo Taxi garantisce personalmente gli alti standard di qualità e sicurezza nel servizio di transfer e taxi, comfort e cortesia, alta conoscenza del territorio, puntualità e serietà. Dalla provincia di Trapani per qualsiasi destinazione comodamente in taxi ed escursioni per qualsiasi destinazione di interesse turistico.

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LE SCELTE DI PIACERE • PIACERE’S CHOICES • ERICE

FUNIERICE

IL SERVIZIO DI FUNIVIA TRAPANI-ERICE TRAPANI-ERICE CABLEWAY Il rifugio di Enea - Enogastronomia In un caratteristico vicoletto del borgo medioevale di Erice, al Rifugio di Enea ogni scelta enogastronomica merita un accento. Dai taglieri di salumi artigianali, dove il salame al pistacchio è protagonista, ai formaggi DOP siciliani come la “vastedda”, il “furfante” o la “pecura nivura”, ai taglieri di affumicati con prelibatezze come la bresaola di tonno, “mosciame”, “lattume” e “buzzonaglia”, tutti accompagnati da un ottimo vino IGT per esaltarne i sapori. Ma la cucina dello Chef La Sala, ogni giorno propone piatti sempre diversi ed originali come il polpo arrosto con crema di patate al rosmarino, o le pesche e gamberi al timo o ancora l’insalatina di ricciola con porri e capperi. Anche solo per un caffè aromatizzato al pistacchio o alla mandorla, impossibile non lasciarsi tentare!

At the Rifugio di Enea, located in a characteristic alleyway in the medieval village of Erice, each food and wine option deserves attention. From platters of home-made cold cuts, where the star is the pistachio salami, to the PDO Sicilian cheeses such as the “vastedda” (stretchedcurd sheep’s cheese), the “furfante” (a mature sheep and cow’s cheese) and the“pecura nivura”(a charcoal coated sheep’s cheese), to the platters of smoked delicacies such as tuna bresaola, dried tuna, milt and“buzzonaglia”(a part of the tuna), all accompanied by an excellent regional GI wine to bring out the flavours.The chef, La Sala, proposes different and original dishes every day, such as roasted octopus with mashed potato and rosemary, or peaches and prawns with thyme, or amberjack salad with leeks and capers. Even if it is just by a pistachio or almond flavoured coffee, it is impossible not to be tempted! Via Vittorio Emanuele, 28 - Erice Tel. +39 0923.869142

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10 MIN. ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO (in vigore a partire dal 04/07/2016 al 04/09/2016 incluso) Lunedì Apertura: dalle ore 13:00 alle ore 01:00 a.m. del giorno dopo. (Il lunedì l’impianto resterà chiuso al pubblico per la manutenzione fino alle ore 13:00, ad eccezione dei seguenti lunedì: 15/08 e 22/08. Nei lunedì segnalati si osserverà l’orario di apertura previsto dal martedì al venerdì, ad esclusione del 15/08 che prevede l’orario di apertura dei giorni festivi). Dal Martedì al Venerdì Apertura: dalle ore 07:45 alle ore 01:00 a.m. del giorno dopo. (Fanno eccezione le seguenti giornate: 16/08 e 23/08. Nelle giornate segnalate l’impianto resterà chiuso al pubblico per la manutenzione fino alle ore 13:00, con apertura dalle ore 13:00 alle ore 01:00 a.m. del giorno dopo). Sabato, Domenica e Festivi (compresi 15/08 e 31/08) Apertura: dalle ore 08:45 alle ore 02:00 a.m. del giorno dopo.

PUBLIC OPENING HOURS (from 04/07/2016 to 04/09/2016 ) Monday Opening: from 13:00 to 01:00 a.m (The cablecar will be closed for maintenance until 13:00 on Mondays, except: 15/08/2016 when the cablecar will be open from 08:45 a.m. to 02:00 a.m. and 22/08/2016, when it will be open from 07:45 a.m to 01:00 a.m). From Tuesday to Friday Opening: from 07:45 to 01:00 (Except: 16/08/2016 and 23/08/2016 when the cablecar will be open from 13:00 to 01:00 a.m ). Saturday, Sunday and Holidays (including 15/08 and 31/08) Opening: from 08:45 to 02:00 a.m.

INFO: WWW.FUNIVIAERICE.IT


PIACERE SICILIA|RICETTA|RECIPE

Ingredienti per 4 persone • 15 Pomodorini ciliegino Pachino 300 gr • Capperi di Pantelleria sotto sale • 600 gr. patate novelle piccole • 1 cipolla rossa • Olive nere • 6 cucchiai di Olio extravergine di oliva • 1 bicchiere di aceto di vino • Origano secco q.b. • Basilico qualche foglia • Sale q.b. • Pepe macinato q.b. Ingredients for 4 people • 1 tablespoon of salted capers from Pantelleria • 1 red onion • 2 tablespoons of black olives • 500 g of new potatoes • 250 g of Pachino cherry tomatoes • Red wine vinegar • Basil • Extra virgin olive oil • Oregano • Pepper • Salt

INSALATA PANTESCA PANTELLERIA SALAD PREPARAZIONE

Lessate le patate in acqua fredda salata, poi scolatele, sbucciatele ancora calde e lasciatele raffreddare, dopodichè tagliate a fette di circa 1 cm di spessore. Sbucciate la cipolla e tagliatela ad anelli sottili, quindi mettetela per circa 30 minuti a bagno nell’aceto, dopodichè scolatela per bene. Lavate i pomodorini, tagliateli a metà e schiacciateli leggermente per fare fuoriuscire i semi interni e l’acqua di vegetazione. Mettete i capperi in un colino e sciacquateli per bene sotto l’acqua corrente per dissalarli. Schiacciate delicatamente le olive ed estraete il nocciolo. Raccogliete in una ciotola tutti gli ingredienti condite il tutto con olio extravergine di oliva unito ad abbondante origano, basilico spezzettato, sale, pepe e qualche goccia di aceto. Mescolate e servite.

PREPARATION

Wash and boil the potatoes in salted water, then drain. Peel them while they are still hot and, once they have cooled down, cut them into 1 cm thick slices. Thinly slice the onion, then soak them in the vinegar for about 30 minutes. Cut the tomatoes in half and crush them slightly to drive out the seeds and water. Put the capers in a strainer and rinse them well under running water. Crush the olives and extract the stone. Gather the tomatoes, the welldrained onion slices, the squeezed capers, the pitted olives and the sliced potatoes in a bowl. Season with PDO extra virgin olive oil, plenty of oregano, torn basil, salt, pepper and a few drops of vinegar. Stir gently and serve. 67


PIACERE SICILIA|PANTELLERIA INCONTRI DI VIAGGIO

AIL MARE PANTELLERIA BACIA LA TERRA LA PERLA NERA DEL MEDITERRANEO di Fabio Pace

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l mare è la principale attrattiva di Pantelleria. Migliaia di turisti giungono ogni anno su quest’isola di origine vulcanica per godere delle sue acque, delle cale, delle aspre scogliere, delle grotte, dei fondali ricchi di fauna e di flora, tutti da esplorare. Decine i diving che operano a Pantelleria e consigliamo caldamente di fare un bagno nel mare di Bue Marino, Campobello, Arco dell’Elefante, Cala Levante, Cala Tramontana, Balata dei Turchi, Gadir, Nikà e Cala Cinque Denti. Gadir e Nikà, inoltre, rappresentano due luoghi unici per i apprezzare fenomeni di termalismo che consentono di bagnarsi in punti in cui l’acqua raggiunge i 40°/60°. Altri luoghi per sperimentare il termalismo sono: lo Specchio di Venere, lago formatosi sul fondo del cratere vulcanico, con le sue acque ed i fanghi tiepidi; le Favare, alle pendici di Montagna Grande, con gli sbuffi di vapore e la grotta di Benikulà, una vera e propria sauna naturale. Anche la gastronomia fa onore al mare e nelle decine di ristoranti e trattorie dell’isola è possibile apprezzare dell’ottimo pesce. Pantelleria però ha una particolarità antropologica che all’inizio, soprattutto per chi la visita per la prima volta, può sfuggire: non è un’isola di pescatori, ma un’isola di contadini. Il pesce, in passato, integrava la dieta dei panteschi, ma non ne era elemento costitutivo centrale, neppure della economia isolana che invece era concentrata su due grandi prodotti della terra: l’uva zibibbo ed i capperi. L’uva di Pantelleria è tra le più apprezzate della gastronomia internazionale, si usa in pasticceria ed in cucina, e lo stesso si può dire dei capperi che crescono spontaneamente tra le rocce vulcaniche dell’isola. Solo da qualche decennio il cappero è

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he sea is the main attraction of Pantelleria. Thousands of tourists come every year to this volcanic island to enjoy its waters, coves, rugged cliffs, caves, and sea bottom rich in fauna and flora. All to be explored. There are dozens of diving centres operating in Pantelleria and we can highly recommend taking a swim in the waters of the Bue Marino, Campobello, Arco dell’Elefante, Cala Levante, Cala Tramontana, Balata dei Turchi, Gadir, Nikà and Cala Cinque Denti. Gadir and Nikà also represent two unique places to enjoy the phenomenon of thermalism, where you are therapeutically pumped with gushes of water that can reach 40°/60°. Other places where you can enjoy thermalism are: the Specchio di Venere, which is a lake formed on the bottom of the volcanic crater, with its warm waters and mud baths; the Favare on the slopes of mount Grande, with its puffs of steam; and the Benikulà grotto, which is a natural sauna. Even the cuisine honours the sea and in the dozens of restaurants and trattorias on the island you can enjoy excellent fish. Pantelleria, however has an anthropological peculiarity that initially, especially for those visiting for the first time, may escape notice: it is not an island of fishermen, but an island of farmers. In the past fish complemented the diet on Pantelleria, but it was neither a main element nor was it central to island’s economy, which instead was concentrated on two main agricultural products: the zibibbo grapes and capers. The grapes from Pantelleria are among the most popular in international cuisine (used in both sweet and savoury dishes), and the same can be said of the capers that grow spontaneously among the volcanic rocks of the island. Only in the last few decades has the caper been the


PANTELLERIA: WHERE THE SEA KISSES THE LAND THE BLACK PEARL OF THE MEDITERRANEAN

oggetto di coltivazione intensiva, anche se in casa di ogni pantesco non è mai mancato il patè di capperi. Dalle uve pantesche, preventivamente essiccate al sole, si produce il vino Passito.Un vero e proprio nettare per accompagnare i dolci isolani: il bacio ed i biscotti di fichi. Il bacio è una sorta di cestello di pasta sottilissima e croccante all’interno del quale è adagiato un impasto di ricotta dolce. Si può considerare l’omologo pantesco del cannolo siciliano, ma il bacio è più delicato, a forma di stella. I biscotti di fichi si caratterizzano per la pasta sottile lavorata come fosse un ricamo barocco. Altro piatto tipico dell’isola è il cuscusu alla pantesca, che differisce da quello più diffuso a Trapani ed in terraferma per l’uso delle verdure insieme al pesce. L’architettura rurale è dominata dai Dammusi, le tipiche case contadine dell’isola, una tipologia abitativa assolutamente originale che caratterizza il paesaggio. Una nota drammaticamente negativa da segnalare, incolpevole la popolazione pantesca: un incendio doloso ha devastato il bosco di Montagna Grande. Bruciati, per mano di criminali, 600 ettari di boscaglia e di macchia mediterranea. Una ferita per l’isola e per le migliaia di turisti e villeggianti che la amano.

subject of intensive cultivation, even though caper pâté can always be found in every household in Pantelleria. After being dried in the sun, the grapes from Pantelleria are used to make the Passito wine. A sweet nectar to accompany the island’s pastries: the “bacio” and the fig biscuits. The “bacio” is a kind of thin and crispy pastry basket containing a sweet ricotta mix. Think of it as the Pantelleria equivalent to the Sicilian cannolo (pastry shells with a sweet ricotta filling), though the “bacio” is more delicate and is shaped like a star. The fig biscuits are characterised by a thin pastry worked as if it were a piece of Baroque embroidery. Another typical dish of the island is the couscous of Pantelleria, which differs from the more common version in Trapani and on the mainland thanks to the use of vegetables along with the fish. Rural architecture is dominated by the “dammusi,” which are the island’s traditional and entirely unique farmer’s houses that characterise the landscape. One dramatically negative thing to note, though the population of Pantelleria is totally innocent of it: an act of arson ravaged the woods on Mount Grande. Six hundred hectares of scrubland and maquis were burned at the hands of criminals. An injury to the island and to the thousands of tourists and holiday makers who love it.

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PIACERE SICILIA|FAVIGNANA INCONTRI DI VIAGGIO

IL FORTE DI SANTA CATERINA

CU TRASI C’A PAROLA, NESCI MUTU

SANTA CATERINA’S FORT di Stefania Martinez

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embra sfiorare il cielo con tutta la sua imponenza. È il Castello che si leva sul Monte Santa Caterina, a Favignana, nella più grande della isole Egadi. Secondo i primi documenti storicamente incontrovertibili, i registri della Cancelleria Angioina, la costruzione del Castello è da attribuire come estensione delle fortificazioni trapanesi alla famiglia Abbate di Trapani. Il piano terra, del castello a forma quadrangolare, fu scavato nella roccia e fu lì che vennero tenuti i prigionieri politici nel XIX secolo; al primo piano si trovavano gli alloggi per la guarnigione con terrazza di avvistamento, mentre al secondo piano vi erano le stanze degli ufficiali e dei soldati e anche la cappella dedicata a Santa Caterina dove il prete officiava messa per i detenuti. Un piccolo fossato correva lungo la facciata e l’ingresso era possibile attraverso un ponte levatoio. La luce all’interno del castello filtrava attraverso finestre ogivali, feritoie, spiragli e buche. Durante il regno delle due Sicilie, i Borboni praticarono una politica di repressione contro gli oppositori e più di 32000 persone patirono la detenzione proprio tra le mura di questo forte. La storia dei castelli delle Egadi (c’è anche quello di Punta Troia a Marettimo) è anche la storia del Risorgimento d’Italia e dei suoi martiri. Favignana divenne famosa per la “fossa” di Santa Caterina: «U carciri di Santa Catarina è ammintuatu, cu trasi c’a parola, nesci mutu» - il carcere di Santa Caterina è ben conosciuto: chi entra con la parola, esce muto. Nel 1860 il castello venne devastato dai rivoltosi che demolirono anche la cappella. Non v’è viaggiatore a Favignana che non giunga al ca-

“Cu trasi c’a parola, nesci mutu” (whoever enters talking, comes out mute)

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t seems to brush against the sky in all its grandeur, this castle that stands on mount Santa Caterina on Favignana, the largest of the Aegadian islands. It was built as an extension to the Abbate family’s fortifications in Trapani, according to the Angevin chancellery registers, which are the earliest undisputed historical records. The ground floor of the square-shaped castle was dug out of the rock, and it was here that the political prisoners were kept during the 19th century. On the first floor were the garrison quarters with a lookout terrace, while on the second floor were the officers’ and soldiers’ rooms, as well as a chapel dedicated to St. Catherine where the priest officiated mass for the inmates. A small ditch ran along the façade and access was gained via a drawbridge.The light inside the castle seeped through the lancet windows, slits, chinks and holes. During the reign of the two Sicilies, the Bourbons had a policy of repression against opponents and more than 32,000 people suffered imprisonment within the walls of this fort.The history of the Aegadian castles (including Punta Troia in Marettimo) is also the history of the Italian Risorgimento and its martyrs. Favignana became famous for Santa Caterina’s “grave”: “U carciri di Santa Catarina è ammintuatu, cu trasi c’a parola, nesci mutu” (“Santa Caterina’s prison is well known, whoever enters talking, comes out mute”). In 1860 the castle was ravaged by rebels who also demolished the chapel. No traveller visits Favigna-


PIACERE SICILIA|FAVIGNANA TRAVEL ENCOUNTERS

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stello dal quale si può ammirare una vista mozzafiato. Per arrivare al forte è possibile percorrere il Monte di Santa Caterina con auto, scooter o anche in bicicletta per circa metà strada e poi giungere in cima a piedi percorrendo un sentiero a gradoni. Un castello sospeso tra cielo e mare, affascinante e terrificante. Alexander Dumas ne “I Borboni di Napoli” narrando di questa fortezza scrisse: “Per coloro cui Sua Maestà faceva grazia, vi era la fossa della Favignana, cioè una tomba. Prima di arrivare in Sicilia, il viaggiatore che va da Occidente ad Oriente, vede sorgere dal seno del mare, fra Marsala e Trapani, uno scoglio cui sovrasta un forte: è Favignana, l’Aegusa de’ Romani; isola fatale. Era già una prigione al tempo degli imperatori pagani; una scala scavata nella pietra, conduce dalla sua sommità ad una caverna posta a livello del mare; una luce funebre vi penetra senza che mai questa luce sia riscaldata da un raggio di sole; cade un’acqua agghiacciata dalla volta, pioggia continua ed eterna che rode il granito più duro, e che uccide l‘uomo più robusto. Iddio vi guardi dalla clemenza del Re di Napoli! Del resto, i pochi condannati che passassero dalle prigioni di Napoli alla fossa della Favignana, non trovarono gran differenza fra l’accusa ed il castigo”.

na without also visiting the castle from which there is a breathtaking view. To get to the fort one can cross Mount Santa Caterina by car, scooter or even by bicycle until about half way, covering the rest by foot along a path with large steps. A castle suspended between sea and sky, fascinating and terrifying. Writing about this fortress in “I Borboni di Napoli” (The Bourbons of Naples), Alexander Dumas wrote: “For those to whom his Majesty granted favours, there was the pit of Favignana, that is, the grave. Before arriving in Sicily, the traveller going from West to East sees a rock rising from the bosom of the sea, between Marsala and Trapani, which is dominated by a fort: it is Favignana, the Aegusa of the Romans; the fatal island. It was already a prison at the time of the pagan emperors; the top of a staircase carved into the rock leads to a cavern at sea level; a funereal light penetrates without ever being warmed by a ray of sunshine; icy water falls from the ceiling, a continuous and eternal rain that erodes the hardest granite, that kills the most robust man. May God protect you from the clemency of the King of Naples! Besides, the few condemned men who passed from the prisons of Naples to the pit of Favignana, did not find much difference between the accusation and the punishment.”



PIACERE SICILIA|FAVIGNANA INCONTRI DI VIAGGIO

Ph. Piero Lazzari

IL PIACERE DI ACCOGLIERE UNA CASA SICILIANA: DIMORA CALA DEL POZZO

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nomi sono conseguenza delle cose. Dimora Cala del Pozzo è più di una residenza turistica. Nomen omen, come dicevano i latini, è ciò che dichiara di essere: una dimora, una casa accogliente. Per la precisione una vecchia “mannara” ottocentesca, un tempo riferimento per le attività agricole e di piccola pastorizia che si praticavano nell’isola a pochi passi dal mare. Un sapiente e paziente recupero, pietra dopo pietra, legno dopo legno, siepe dopo siepe l’ha riportata agli antichi splendori architettonici, l’ha resa fruibile alla moderna sensibilità dei viaggiatori, e l’ha restituita al paesaggio, parte essenziale di esso, nella splendida collocazione di Cala del Pozzo, uno degli angoli più naturali ed ancora autentici di Favignana, che si affaccia sull’orizzonte di mare e di cielo contro i quali si stagliano le isole di Levan-

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ames come from things. The Dimora di Cala del Pozzo is more than simply a tourist residence. “Nomen omen,” as the Romans said; it is what it claims to be: a “dimora,” a dwelling, a cosy home. To be precise, it is an old 19th century “mannara,” a farmstead where cultivation and small herding activities were once carried out on the island, just a few paces from the sea. An expert and patient restoration, stone by stone, piece of wood by piece of wood, hedge by hedge, has brought it back to its former architectural glory, rendered it usable for the modern traveller, and restored it to the landscape, which is an essential part of it. Set in the beautiful backdrop of Cala del Pozzo, one of the most natural and still original corners of Favignana, it overlooks the horizon of sea and sky,


THE PLEASURE OF WELCOMING A SICILIAN HOUSE: DIMORA CALA DEL POZZO

zo e di Marettimo. Una zona che, per antitesi al tipico affollamento estivo ed al brulicare di villeggianti, potremmo definire “l’altra isola”. Sulla costa nord occidentale di Favignana nei pressi di Punta Faraglione, la contrada deve il nome ad un pozzo a pochi metri dalla costa, scavato da tempo immemore, che intercetta una delle poche falde acquifere di acqua dolce. Il mare turchese e cristallino della cala, al riparo dal vento di scirocco, si infrange sugli scogli dove, modificando costantemente la morfologia dei luoghi, ha creato una alternanza di minuscole spiagge e pozze d’acqua. La Dimora Cala del Pozzo, è luogo di confine, limes tra terra da coltivare e mare nel quale pescare; incarna lo spirito e l’autenticità dei luoghi, sia negli arredi che negli allestimenti, restituendo l’essenza dell’accoglienza siciliana. Attorno alla struttura si sviluppa un’azienda agricola di 32 ettari, l’azienda agricola biologica Masserie Pozzo Vecchio, dove si coltivano olive (l’olio dall’aroma fruttato e delicato viene prodotto da spremitura a freddo) e alcune varietà antiche di grano duro siciliano, Tumminia e Bidì. Con le farine vengono prodotte per gli ospiti le busiate integrali, un formato di pasta tipico del Trapanese. Ed ancora: viti da uva da tavola, fichi, mandorli, carrubi; nell’orto trionfano pomodori, melanzane, peperoni, zucchine, cipolle rosse, patate, insalate, fagiolini. Spontaneamente crescono gli aromi: origano, menta, salvia, rosmarino e timo.

against which the islands of Levanzo and Marettimo are silhouetted. An area which, in contrast to the typical summer crowds and swarming tourists, could be called “the other island.” Located on the northwestern coast of Favignana, near Punta Faraglione, the area owes its name to a well that has been there since time immemorial and which, just a few metres from the coast, taps into one of the few freshwater aquifers.The turquoise and crystal clear sea of the cove, sheltered from the sirocco wind, crashes against the rocks, creating a succession of tiny beaches and pools of water, thereby constantly changing the morphology of the area. The Dimora di Cala del Pozzo, is a place of boundaries, a frontier between the land that can be farmed and the sea that can be fished. It embodies the spirit and authenticity of the area, both in its furnishings and in its organisation, restoring the essence of Sicilian hospitality. A 32-hectare organic farm, Masserie Pozzo Vecchio, has been developed around the structure where they cultivate olives (the mild and fruity oil is cold pressed) and some old varieties of Sicilian durum wheat, the Tumminia and Bidì. Wholewheat busiate, which is a traditional type of fresh pasta made in Trapani, is made from this flour for the guests. The farm also grows grapes, figs, almonds and carob, as well as tomatoes, aubergines, peppers, courgettes, red onions, potatoes, salad and green beans. Herbs also grow wild there, such 75


Ph. Piero Lazzari

Quest’ultima è l’essenza principale di cui si nutrono le api che producono l’ottimo miele millefiori. Colazioni, aperitivi e cene sono prevalentemente creati con i prodotti freschi dell’azienda o acquistati da piccole realtà locali artigianali biologiche, a km zero come si usa dire. La Dimora Cala del Pozzo offre ai suoi ospiti la possibilità di vivere a due passi dal mare, respirandone il profumo, ascoltandone il suono delle onde che carezzano gli scoglie ed insieme cogliere l’essenza più autentica dei sapori, dei colori, degli odori della nostra terra. Una filosofia caparbiamente perseguita da Fabio e Ginevra, un ingegnere navale ed un’agronoma che dopo anni di appaganti successi professionali in giro per il mondo sono tornati a piantare le radici nella loro Sicilia, con la convinzione che il legame con la terra, la storia e la cultura di un luogo siano il vero piacere del viaggio e dell’incontro. Il piacere della condivisione tra chi accoglie e chi è accolto. 76


as oregano, mint, sage, rosemary and thyme. The latter is the main food for the bees that produce an excellent honey. Breakfast, aperitifs and dinners are mainly created with fresh produce grown on the farm or on other small, local, organic farms, at zero mileage, as they say. The Dimora di Cala del Pozzo offers its guests the opportunity to be close to the sea, breathing in its scent, listening to the sound of the waves caressing the rocks, as well as absorbing the most authentic essence of the flavours, colours and scents of our land. A philosophy determinedly followed by Fabio and Ginevra, respectively a naval engineer and agronomist who, after years of rewarding professional achievements around the world, came back to plant their roots in their Sicily, in the belief that the bond with the land, history and culture of a place is the real pleasure of travelling and meeting. The pleasure of sharing between those who welcome and those who are welcomed.

Dimora Cala del Pozzo FAVIGNANA

C.da Pozzo Vecchio - Favignana (TP) Cell. +39 338.4354484 www.dimoracaladelpozzo.it info@dimoracaladelpozzo.it 77


LE SCELTE DI PIACERE • PIACERE’S CHOICES • FAVIGNANA

Sea Taxi - Noleggio gommoni, scafi e gozzi Escursioni - Pontili galleggianti

Il Tipico - Ristorante

La nostra esperienza pluriennale ci ha portato a selezionare vari modelli di battelli, al fine di offrire ad ogni diportista e non, la possibilità di scegliere in base alle proprie esigenze. Le nostre basi di noleggio sia sul versante sud (sede Marina di Calamonaci) sia sul versante nord (porto di Favignana) permetteranno di apprezzare il mare e le sue coste. Ai nostri clienti, in esclusiva, diamo la possibilità di uscire e rientrare dal versante dell’isola più congeniale alle proprie esigenze. Il Sea Taxi è anche giro dell’isola in barca in gruppo, per concedersi un giorno di puro relax all’insegna del divertimento e per conoscere le bellezze dell’isola. A chi è in possesso del proprio natante: il servizio di ormeggio presso i nostri pontili galleggianti del Marina di Calamonaci con servizi annessi. Infine il servizio di assistenza a 360° del nostro staff renderà la vostra escursione più confortevole ed esclusiva. Sea Taxi… c’è tutto un mare intorno.

All’interno del suggestivo parco del Residence Miramare che si affaccia sulla costa favignanese, il ristorante “Il tipico” rappresenta l’alternativa per chi volesse spostarsi dal centro del paese. Qui tutto è tipicamente mediterraneo. La cucina, fortemente legata al territorio, presenta specialità elaborate dalla creatività dello chef che utilizza solo prodotti freschi e genuini. Il pesce, appena pescato e preparato con grande maestria viene servito in tavola da vero protagonista. Una nota particolare merita la carta dei dolci tutti fatti in casa e rivisitati in chiave moderna. Il tutto è accompagnato una vasta scelta di etichette di vini DOC locali e regionali. Lasciatevi coccolare da Simona e Claudio che con la loro calorosa accoglienza raccontano la vera sicilianità in tavola! Servizio navetta gratuito.

Our long experience has led us to have different types of boats available, in order to meet the needs of each yachtsman and non-yachtsman. Our renting bases on both the south side (the Calamonaci marina) and the north side (the port of Favignana), enable you to enjoy the sea and its coasts. As an exclusive to our customers, we offer the chance to exit and re-enter the island on the side that is best suited to your needs. The Sea Taxi also offers group boat tours around the island, giving a day of pure relaxation, fun and the chance to discover the beauty of the island. For those with their own boat, we offer mooring possibilities and associated services at our floating piers at the Calamonaci marina. Our staff’s comprehensive service will make your trip more comfortable and exclusive. Sea Taxi…“It’s an open sea.”

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Marina di Calamonaci Pontili galleggianti - Favignana Tel. +39 0923.921011 Cell. +39 338.5301645 www.seataxi.it - info@seataxi.it

Inside the picturesque Residence Miramare park overlooking the coast of Favignana, the restaurant “Il Tipico” is an alternative for those who want to move away from the town centre. Here everything is typically Mediterranean. The kitchen, strongly linked to the territory, presents specialities prepared with the creativity of the chef using only fresh and natural ingredients. The fish, which is freshly caught and prepared with great skill, is served like a true protagonist. The dessert menu also deserves a special mention, as they are all home made with a modern twist. All this is accompanied by a wide selection of local and regional DOC wines. Let yourself be pampered by Simona and Claudio who, with their warm welcome, represent true Sicilianness at the table! Free shuttle service available.

C/o Miramare Residence Strada provinciale Punta Sottile, 10 - Favignana Cell. +39 334.8507085


A Favignana La Pinnata è un vero e proprio emporio del gusto dove assaporare, sia a pranzo che a cena, le specialità della casa, primi in assoluto i rinomati taglieri con prodotti di tonnara, di salumi e formaggi o vegetariani e il caratteristico “pani cunzatu”. Forte della sua esperienza, la famiglia Truglio promuove un nuovo modo di gustare le prelibatezze dell’isola con l’apertura di ‘U Coppu che rappresenta un concetto giovane e moderno di street food tipico siciliano. Pesce fresco di paranza fritto, delizie vegetariane e tante altre specialità preparate al minuto e servite nei praticissimi “coppi” di carta o con servizio take-away. La Pinnata in Favignana is a true emporium of taste where you can savour the house specialities both at lunch and dinner. Not to be missed the renowned “taglieri” (food boards) either with tunafish products, salamis and cheeses, or vegetarian and the traditional “pani cunzatu” (bread with olive oil, tomatoes, primosale cheese, anchovies and oregano). Building on its experience, the Truglio family offers a new way of enjoying the island’s delicacies with the opening of ‘U Coppu which represents a young and modern concept of typically Sicilian street food. Fried fresh fish, vegetarian delicacies and many other specialities are prepared in the moment and served in handy paper “cups” or as a take-away.

LA PINNATA Via Garibaldi, 41 - Favignana Tel. +39 0923.921253 - Cell. +39 320.2350897 ‘U COPPU Piazza Europa, 33 - Favignana Tel. +39 0923.921900 - Cell. +39 388.3889958


PIACERE SICILIA|FAVIGNANA INCONTRI DI VIAGGIO

IL VINO CHE VIENE DAL MARE

VIAGGIO NELLA VITICOLTURA “EROICA” DI FAVIGNANA di Audrey Vitale

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a Sicilia, terra ricca di contraddizioni, è uno scenario ideale per la viticoltura “eroica”, la particolare produzione vinicola realizzata in contesti estremi e difficili per le caratteristiche climatiche e ambientali. La tenuta di Calamoni dell’azienda Firriato si trova nel versante centro-meridionale dell’isola di Favignana. Cinque ettari di terreno situati a pochi metri dallo splendido mare della più grande delle Egadi dove, nel 2009 sono state impiantate cinque varietà di tradizione siciliana: Nero d’Avola e Perricone per i vitigni a bacca rossa, Grillo, Catarratto e Zibibbo per le varietà a bacca bianca. L’azienda ha reintrodotto la coltivazione di un vigneto presente sull’isola sino ai primi del ‘900 e successivamente scomparso. Un progetto ambizioso e difficile che non è l’unico esempio di viticoltura eroica per la Firriato - che produce anche una linea di vini nelle terre vulcaniche e imprevedibili dell’Etna - in un contesto produttivo particolare per la natura del suo paesaggio, caratterizzato da condizioni estreme. La tenuta di Calamoni si trova in un habitat particolare, con un vento insistente che, con varie intensità, spira dal mare; un terreno difficile, stretto, delimitato dai tradizionali muretti a secco, ricco di roccia calcarea, fossili e ferro. Un luogo apparentemente inospitale, dove invece la natura resiste e sorprende. Le rocce di tufo e la sabbia rossa danno una straordinaria mineralità ai vini. La continua ventilazione inoltre è il più importante antiparassitario naturale, garantendo un clima secco e mitigato tutto l’anno. La stretta vicinanza al mare unita alla fertilizzazione naturale della posidonia (pianta acquatica ricca di potassio, che in seguito alle forti mareggiate giunge a riva e viene dispersa dai forti venti in tutto il vigneto) regala aromi unici ai prodotti vinicoli. Ma la particolarità di questa produzione non si esaurisce qui.

WINE THAT COMES FROM THE SEA

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land full of contradictions, Sicily is an ideal landscape for “heroic” viticulture, for distinctive wine production carried out in extreme and difficult conditions due to its climatic and environmental features. The Firriato winery on the Calamoni estate is located on the southern central side of the island of Favignana. Five acres of land just a few metres from the splendid sea on the largest of the Aegadian Islands where, in 2009, five varieties of traditional Sicilian grapes were planted: Nero d’Avola and Perricone as red grape varieties, and Grillo, Catarratto and Zibibbo as white grape varieties. The winery has reintroduced the cultivation of a vine that grew on the island in the early 1900s, but which subsequently disappeared. An ambitious and difficult project that is not the only example of Firriato’s “heroic” viticulture – which also produces a line of wines from the volcanic and unpredictable soils of Etna – in a production context that is singular due to the extreme conditions of the landscape. The Calamoni estate lies within an unusual habitat that has an insistent wind blowing from the sea in varying intensities. A difficult terrain, narrow, bordered by traditional dry-stone walls, and rich in limestone, fossils and iron. A seemingly inhospitable place, where nature nevertheless resists and even surprises. The tuff rocks and red sand give an extraordinary minerality to the wines, and the continuous ventilation is the most important natural pesticide, ensuring a dry and temperate climate throughout the year. The close proximity to the sea, together with the natural fertilisation offered by the posidonia (an aquatic plant rich in potassium) that is washed ashore after heavy seas and then dispersed by strong winds throughout the vineyard, adds unique aromas to the wine. But the distinctiveness of this production does not end there. The harvest is also unusual, being strictly manual


A JOURNEY INTO FAVIGNANA’S “HEROIC” VITICULTURE

Ph. Antonio Pistillo

Singolare è, anche, la vendemmia, rigorosamente manuale ed ecosostenibile. Le uve, una volta raccolte, vengono trasportate in cassette di legno, sulle tradizionali barche da pesca. Uno spettacolo unico che è diventato, di anno in anno, un appuntamento fisso per isolani e turisti, che assistono, al tramonto, all’originale viaggio dei grappoli verso la vicina terra ferma. Il nettare dà vita ad una produzione limitata, chiamata “Favinia”, composta da tre vini le cui annate risultano completamente differenti fra loro per l’estrema variabilità delle condizioni che influenzano il microclima del vigneto. Alla tradizionale mattanza, metodo di pesca del tonno, sono ispirati i nomi di due dei tre vini provenienti dalle uve del vigneto (il terzo è un passito a base di Zibibbo: il Passulè). La Muciara è un blend di Grillo, Catarratto e Zibibbo, che ricorda una delle barche più importanti della Tonnara, simbolo dell’attività produttiva dell’isola. Dalle varietà a bacca rossa di Perricone e Nero d’Avola proviene invece Le Sciabiche, vino strutturato che richiama il mare, come il nome, che è quello delle reti a strascico dei pescatori.

and environmentally friendly. Once collected, the grapes are transported in wooden crates on traditional fishing boats. A unique sight that has become, year after year, a fixture for islanders and visitors alike, who, at sunset can watch the original voyage of the grapes to the nearby mainland. The nectar gives rise to a limited production called “Favinia,” which is made up of three wines whose vintages are each completely different from the other, due to the extreme variability of the conditions affecting the microclimate of the vineyard. The traditional “mattanza,” which is a vivid tuna fishing method, inspired the names of two of the three wines from the vineyard (the third is a raisin wine made from the Zibibbo grape: the Passulè). La Muciara, a blend of the Grillo, Catarratto and Zibibbo grapes, is named after one of the most important of the tuna fishing boats, symbol of the productive activity of the island. From the red grape varieties of Perricone and Nero d’Avola comes Le Sciabiche, a structured wine that evokes the sea, just like its name meaning trawl nets.

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ARCIPELAGO DELLE ISOLE EGADI

LEVANZO

MARETTIMO FAVIGNANA


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Giuseppe Pagoto Sindaco delle Isole Egadi Comune di Favignana

isultati ancora una volta prestigiosi per Favignana e le Isole Egadi nella classifica del Mare più bello - edizione 2016 - della Guida Blu alle vacanze di qualità sulle coste dei mari e dei laghi italiani, curata da Legambiente e Touring Club Italiano. Il Comune di Favignana conquista nuovamente le 4 vele e si conferma nel “Club delle Vele”, il salotto dei Comuni virtuosi dal punto di vista ambientale. “Un risultato che è un’ulteriore conferma ed è testimoniato dai numeri delle presenze turistiche che premiano le nostre Isole come mete privilegiate per vacanze e/o manifestazioni sportive di rilievo che puntano al nostro scenario naturalistico - ambientale di eccellenza - dice il sindaco di Favignana e Presidente dell’AMP, Giuseppe Pagoto. Un risultato che è frutto di un lavoro attento, che ha saputo coniugare la tutela del territorio con la fruibilità e la valorizzazione”. “Le Egadi - commenta Stefano Donati, direttore dell’AMP - vengono premiate dai turisti e dai giudizi sulle performance ambientali dell’Amministrazione. È un nuovo segnale che promuove la tutela dei fondali e delle coste, la gestione oculata dei flussi turistici e la promozione del territorio in chiave di ecosostenibilità come strategia di successo sia nel breve che nel lungo periodo”.

COMUNE DI FAVIGNANA Assessorato al Turismo Info Point: c/o Palazzo Florio - Via Florio, snc Favignana (TP) Tel. 0923 925443 / 0923.920011 www.comune.favignana.tp.gov.it info@welcometoegadi.it

Stefano Donati Direttore dell’AMP

Area Marina Protetta “Isole Egadi”: Piazza Europa - Favignana (TP) Tel. 0923.921659 - Fax 0923.922035 www.ampisoleegadi.it info@ampisoleegadi.it


LE SCELTE DI PIACERE • PIACERE’S CHOICES • FAVIGNANA

Atelier Medusa - Souvenir L’atelier Medusa è una preziosa fonte di inesauribile gusto e creatività. Nel centralissimo corso Vittorio Emanuele, nel nuovo punto vendita, troverete souvenir e oggetti originali e unici, moltissimi dei quali frutto della creatività di Giusy. Una vasta scelta di ceramiche dipinte a mano, tele artistiche, conchiglie naturali e in argento, articoli in vetro e terracotta, magneti, borse mare, magliette originali, cappelli… Il resto potrete scoprirlo solo entrando nel variopinto atelier, impreziosito dall’accoglienza di Giusy che vi consiglierà per la scelta giusta da portare con voi come ricordo di un’isola incantata.

The Medusa atelier is a precious source of never-ending taste and creativity. In the new shop located in the very central Corso Vittorio Emanuele, you will find both souvenirs and original and unique items, many of which are the result of Guisy’s creativity. A wide selection of hand-painted ceramics, artistic paintings, natural and silver shells, glassware and earthenware, magnets, beach bags, original t-shirts, hats... The rest you can only discover by entering the colourful atelier, an experience that is further enhanced by Giusy’s welcome. She will advise you on the right choice to take with you as a souvenir of an enchanted island. Corso Vittorio Emanuele, 41 - Favignana Cell. +39 380.5047687 www.medusasouvenir.it www.egadivacanze.it giusy_pz@virgilio.it Facebook: medusasouvenir

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Mordi e Fuggi - Rosticceria Panineria - Gastronomia “Mordi e fuggi” è un’azienda gastronomica ormai rinomata in pieno centro dell’isola di Favignana. Sinonimo di professionalità, serietà e cortesia, è diventata, in poco tempo, un importante punto di riferimento enogastronomico: panineria, focacceria, rosticceria, gastronomia tipica siciliana, offre un servizio di preparazione di cibi pronti da consumare in loco o da asporto. L’obiettivo dello staff giovane e intraprendente è quello di far riscoprire ed allo stesso tempo assaporare alla clientela gli antichi originali sapori ed il gusto delle ricette tradizionali siciliane e di garantire un servizio celere nella somministrazione dei prodotti e bibite. Aperto fino a tarda notte.

“Mordi e Fuggi” has become a well-known gastronomic venue in the centre of the island of Favignana. Synonym of professionalism, seriousness and courtesy, in just a short time it has become an important point of reference for food and wine: sandwiches, focaccia, roasts, typical Sicilian cuisine. Here the food is prepared ready to eat in or takeaway. The enterprising aim of the young staff is to get the guests to rediscover and at the same time enjoy the ancient original flavours of the traditional Sicilian recipes and to ensure a prompt food and drink service. Open until late at night.

Via Garibaldi, 2/B | Favignana Cell. +39 380.1559515


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’apertura della gelateria Meno Tredici a Favignana è un’ulteriore conferma della grande professionalità, estro e creatività di Paolo Buffa che mette dentro ai suoi gelati artigianali tutto l’amore che può. Il suo lavoro nell’isola è coadiuvato dalla professionalità e simpatia di Gabriella Zabarino, favignanese DOC, che accoglie i clienti rinfrescandoli nelle calde giornate estive con le diverse varietà di gelati, dai tradizionali ai più originali, preparati artigianalmente con ingredienti genuini, le torte, le granite, i semifreddi … belli da vedere ma soprattutto buoni da gustare! Così come nella ormai avviatissima gelateria al porto di Trapani, il gelato di Paolo Buffa è diventato un’imperdibile must per i veri appassionati del gusto.

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he opening of the ice cream shop Meno Tredici in Favignana is yet further confirmation of Paolo Buffa’s great professionalism, flair and creativity, and he puts all the love he can into his homemade ice cream. He is helped on the island by the professionalism and pleasantness of Gabriella Zabarino, a true native of Favignana, who welcomes and refreshes customers on hot summer days with the different varieties of ice cream, from the traditional to the most original and all homemade with natural ingredients, with cakes, granite (slush puppies), and parfaits...beautiful to see but above all delicious to eat! Just like in the very successful ice cream shop in the port of Trapani, Paolo Buffa’s ice cream has become an absolute must for true fans of good flavours.

FAVIGNANA Via Roma, 16 TRAPANI Via Ammiraglio Staiti 61/63 Tel. +39 0923 1781797


PIACERE SICILIA|FAVIGNANA INCONTRI DI VIAGGIO

FAVIGNANA E LA TARTARUGA DEL MEDITERRANEO

SOS

CARETTA CARETTA SOS Loggerhead turtle

Favignana and the Mediterranean turtle

di Stefania Martinez

“SOS Tarta”. Un Centro di Primo soccorso per Tartarughe Marine è stato inaugurato circa un anno fa a Favignana, nelle Isole Egadi, per provvedere alla mancanza di strutture nel trapanese per la cura e il recupero di animali in difficoltà. Il centro è gestito in convenzione dal Comune di Favignana che è l’ente gestore dell’Area Marina Protetta Isole Egadi, il WWF e Legambiente. Ad ospitare quello che possiamo definire un vero e proprio “ospedale” è il prestigioso palazzo di stile liberty - neogotico che appartenne alla notissima famiglia Florio. Una occasione per coniugare in una unica visita un giro nelle preziose stanze del palazzo e, soprattutto, al Centro dove gli operatori saranno ben lieti di fornire a turisti, bagnanti, diportisti, appassionati di immersione le nozioni base sulla biologia ed ecologia delle tartarughe marine e sulle pratiche da seguire in caso di avvistamento o recupero di esemplari in difficoltà. Un luogo ideale dove portare i bambini che potranno vedere i tre locali del centro: lo stabulario per gli animali feriti ed in via di guarigione, fornito di vasche che possono ospitare fino a quattro tartarughe di diverse dimensioni con sistemi di filtrazione, illuminazione e aerazione per il mantenimento delle condizioni ambientali più favorevoli; un ambulatorio veterinario dove vengono effettuate le visite mediche e somministrate le cure neces-

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“SOS Tarta.” About a year ago on the Aegadian Island of Favignana, a first aid centre for sea turtles was opened to redress the lack of facilities in Trapani for the care and rescue of sea turtles. The centre is run in partnership with Favignana’s town council, which is also the managing body for the Marine Protected Area of the Aegadian Islands, the WWF and the Legambiente (League for the Environment). Housing what can be called a true “hospital” is the prestigious art nouveau-neo gothic building that once belonged to the famous Florio family. Thus in a single visit one can do a tour of the elegant rooms in the grand house and then, most importantly, visit the centre, where those who work there are always happy to tell tourists, bathers, boaters and dive enthusiasts about the basic biology and ecology of sea turtles, as well as what course to follow in the event of seeing or rescuing one of them in difficulty. An ideal place to take the children, there are three main areas to the centre: a unit for injured turtles and those on the mend, which is equipped with tanks that can hold up to four turtles of different sizes, with filtration, lighting and ventilation systems to maintain favourable environmental conditions; a veterinary clinic where medical examinations and any necessary cures are carried out; and a room for food preparation. There is also an isolation area for those with infectious diseases. The structure was built with funding from the Ministry of the Environment and Protection of the Sea, TartaLife (a project created with contributions from the European Commission),


sarie e un locale per la preparazione degli alimenti. Inoltre è prevista la possibilità di isolamento per esemplari affetti da malattie infettive. La struttura è stata realizzata grazie al finanziamento del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare, di TartaLife (progetto realizzato con il contributo della Commissione Europea), dell’azienda Rio Mare, sponsor per l’intera area marina protetta delle Isole Egadi e da Federparchi - Fondo Italiano per la Biodiversità. Il Centro, il primo della Sicilia Occidentale, aperto tutto l’anno, ha degli scopi ben precisi: contribuire alla sopravvivenza degli esemplari in difficoltà; collaborare alla tutela ambientale del territorio; rafforzare le relazioni tra istituzioni e soggetti privati finalizzate alla sostenibilità ambientale; sensibilizzare e promuovere la cultura per la salvaguardia dell’ambiente, incentivando la collaborazione in caso di avvistamento ed anche promuovere la ricerca scientifica, rivolta alla conoscenza delle tartarughe marine e a ridurre le attività antropiche, cioè gli interventi dell’uomo che modificano l’ambiente. La struttura, grazie ai finanziamenti del progetto europeo Tartalife, entro il 2018 diventerà un vero e proprio Centro Recupero in considerazione del fatto che il Canale di Sicilia è il punto di maggiore transito di tartarughe marine in tutto il Mediterraneo e che oggi, purtroppo, sono una specie a rischio estinzione.

Rio Mare (a commercial company that is also a sponsor for the entire marine protected area of the Aegadian islands), and Federparchi (an Italian fund for biodiversity). The centre, which is the first in western Sicily and open all year round, has very specific aims: to help turtles in difficulty to survive; cooperate in the environmental protection of the area; strengthen relations between institutions and private individuals aiming for environmental sustainability; raise awareness and promote an environmental protection culture by encouraging collaboration in the event of sightings; promoting scientific research aimed at understanding sea turtles and reducing the human impact that affects the environment. Thanks to funding from the European Tartalife project, by 2018 the facility will become a full rescue centre in view of the fact that the Strait of Sicily is the main transit area for sea turtles in the Mediterranean and today they are, unfortunately, threatened with extinction.

o gli uffici dell’AMP: +39 0923.921659 oppure scrivere agli indirizzi di posta elettronica:

For reports, information or the booking of guided tours, contact the dedicated “SOS Tarta” number +39 328.3155313 which is open 24 hours a day or the AMP (Marine Protected Area) offices on +39 0923.921659 or write an e-mail to:

sostarta@ampisoleegadi.it info@ampisoleegadi.it

sostarta@ampisoleegadi.it info@ampisoleegadi.it

Per segnalazioni, info o prenotazioni delle visite guidate contattare il numero dedicato “SOS Tarta” (operativo h24) +39 328.3155313

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LE SCELTE DI PIACERE • PIACERE’S CHOICES • FAVIGNANA

FC La Pasticceria Gelateria - Tavola Calda - Catering

Il Portico Hotel

Giuseppe e Giovanni, con la loro esperienza acquisita in Italia e all’estero nel settore della pasticceria, conquistano i palati dei visitatori dell’isola di Favignana. Le loro specialità spaziano dal dolce al salato rallegrando con forme e colori le variopinte vetrine con quanto di meglio si possa gustare in ogni momento della giornata. I rinomati cornetti al pistacchio o le profumatissime genovesi ericine, i croccanti al pistacchio o alle mandorle sono solo un assaggio per la prima colazione… e per un pranzo o una cena fugace ma genuina, offrono i diversi pezzi di tavola calda con varianti golose come le rinomate arancine al pistacchio o al tonno e ancora gli imperdibili semifreddi. Impossibile elencare tutto: basta provare per lasciarsi conquistare da ogni prelibatezza. Possibilità di servizio catering.

Nell’incantevole isola di Favignana, capoluogo delle isole Egadi, ricca di spiagge e di natura incontaminata, ricca di storia e meta turistica molto ambita, sorge il Portico Hotel. Nel cuore dell’isola, a poca distanza dalla piazza centrale, dalle numerose cale e spiagge che caratterizzano l’isola con i colori e le emozioni più disparate… al centro della vita e del turismo isolano, Il Portico Hotel, di recente costruzione, arredato in stile moderno, offre ai suoi ospiti tutti i comfort essenziali alla piena godibilità della struttura.

Portico Hotel is located on the charming Island of Favignana, the capital of the Egadi Islands, with its many

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With their experience gained in Italy and abroad in the field of pastry making, Giuseppe and Giovanni conquer the palates of visitors to the island of Favignana. Their specialities range from sweet to savoury, brightening the colourful windows with different shapes and the best you can enjoy at any time of the day. The famous pistachio croissants or the very fragrant “genovesi ericine” (small, sweet pies with a custard filling), and the pistachio or almond brittle, are just a taster for breakfast...and for a quick but authentic lunch or dinner, they offer several snacks with tasty variants such as the renowned pistachio or tuna “arancina” (rice ball), as well as the unmissable parfaits. It is impossible to list everything: all you need do is try them to be captured by every form of delicacy. We also offer a catering service.

beaches and unspoiled nature, rich in history and a very

FAVIGNANA Via Garibaldi, 28/30 +39 329.3155742 / +39 339.8770741 lapasticceriafavignana@gmail.com

FAVIGNANA Via Meucci, 3 Tel. +39 0923.921701 - Cell. +39 328.1227048 www.hotelilportico.it info@hotelilportico.it

popular tourist destination. In the heart of the island, not far from the main square and the numerous bays and beaches that characterize the island with their different colours and emotions, at the centre of life and tourism on the island, the Portico Hotel, which has been newly built and furnished in a modern style, offers its guests all the amenities essential to fully enjoy the hotel.


LE SCELTE DI PIACERE • PIACERE’S CHOICES • FAVIGNANA

Trattoria Da Papù

L’antico Cortile - Residence

Antipasto “du Papù” con affumicati di mare e tonno in agrodolce, cous cous di pesce, margheritone al sugo di scampi, pasta alla norma, fritti di mare…. Questo è solo un assaggio delle prelibatezze che potrete assaporare da noi. Qui il pesce è freschissimo e viene cucinato dalle mani esperte di Papù che sceglie sempre solo ingredienti genuini prestando cura nell’elaborazione di antiche ricette tradizionali rivisitate per accontentare tutti i palati. Un’ottima scelta di vini renderà tutto perfetto. Il personale vi accoglierà con cordialità e cortesia sia nei tavoli all’esterno che in una saletta interna climatizzata. È consigliabile la prenotazione.

In una cornice splendida come quella dell’isola di Favignana, in pieno centro storico, l’Antico Cortile rispecchia tutte le peculiarità del luogo. Per più di duecento anni la proprietà di famiglia è stata conservata e recentemente ristrutturata mantenedone le caratteristiche tipiche. Il tufo da cui è stata ricavata la struttura caratterizza le camere, corredate da tutti i comfort e finemente arredate con i dettami che fanno la differenza. Ad accogliervi la cortesia e la cordialità di Sara che metterà a vostra disposizione la propria professionalità per rendere unica la permanenza degli ospiti.

A “du Papù” appetiser with smoked fish and sweet and sour tuna, fish cous cous, ribbon pasta with scampi sauce, pasta alla norma, fried seafood…These are just a taste of the delicacies that you can enjoy with us. Here the fish is extremely fresh and is cooked by the experienced hands of Papù, who always chooses only genuine ingredients and takes great care to recreate ancient traditional recipes in order to please all palates. An excellent selection of wines makes everything perfect. The staff will welcome you with warmth and courtesy, and there are tables both outside and indoors with air-conditioning. It is advisable to book.

Set in the splendid backdrop of the island of Favignana, in the heart of the historic centre, the Antico Cortile fully reflects the distinctiveness of the area. For over two hundred years the family estate has been preserved, and recently it has also been renovated while keeping the characteristic features. The tuff from which the building was made comes into its own when appraising the rooms, which are equipped with every comfort and elegantly furnished on dictates that make a difference. Sara’s courtesy and friendliness will welcome you and her expertise will ensure your stay is unique.

Via Nicotera 7 (angolo Piazza Madrice) Favignana Tel. +39 324.5321497

Via Roma, 33 - Favignana Cell. +39 320.8327308 www.lanticocortile.com info@lanticocortile.com 89


DORMIRE • MANGIARE • FARE | SLEEP • EAT • DO|FAVIGNANA

DORMIRE•SLEEP

Favignana Hotel Di recente costruzione, l’hotel è stato arredato in stile mediterraneo e offre interni caratterizzati da colori limpidi e solari regalando un’atmosfera piacevole e rilassante. I servizi offerti: rete wireless, sky in camera, transfer dagli areoporti, le escursioni in barca renderanno il vostro soggiorno confortevole e indimenticabile.

FAVIGNANA C.da Badia - Via Circonvalazione, 8 Tel. +39 0923.925449

Recently constructed, the hotel has a Mediterranean style interior with bright, clear colours, creating a pleasing and relaxing atmosphere. Services include: wireless internet, in-room Sky TV, airport transfers and boat excursions which will make your stay comfortable and unforgettable.

www.favignanahotel.com info@favignanahotel.com

MANGIARE•EAT

La Lampara - Trattoria The La Lampara trattoria started out inside a fisherman’s house. Here you can enjoy true seafood cuisine prepared by the expert hands of a chef that uses freshly caught fish in all his dishes. From appetizers to first and second courses, everything is prepared according to ancient traditional recipes, such as the “frascatole” (a type of couscous) with lobster or tuna Florentine, a true delicacy for the palate.

La trattoria La Lampara nasce all’interno di una casa di pescatori. Qui puoi gustare la vera cucina marinara preparata dalle esperte mani dello chef che utilizza il pesce appena pescato in tutte le sue portate. Dagli antipasti ai primi, ai secondi, tutto è preparato secondo antiche ricette tradizionali, come le frascatole all’aragosta o la fiorentina di tonno, una vera prelibatezza per il palato.

FAVIGNANA - Via Vittorio Emanuele, 4 Tel. 0923.921220

Cori Cori - Pizza a taglio e non solo… Cori Cori è una tappa fissa per i frequentatori della movida favignanese e per gli amanti della pizza gourmet preparata con lunghe lievitazioni e con l’utilizzo di prodotti freschi e genuini. In più Cori Cori offre una vasta scelta di prodotti del più tipico street food siciliano tra cui lo sfincione palermitano, arancine, focacce e cabuci, senza contare poi le specialità fuori menu, frutto della passione culinaria della titolare. Molte anche le etichette di birra tra cui scegliere. Aperto fino a tarda notte.

Cori Cori is a must for those interested in Favignana’s nightlife and lovers of gourmet pizza made with an extended proving phase and using fresh and natural local produce. In addition, Cori Cori offers a wide range of traditional Sicilian street food products, including the “sfincione” from Palermo, “arancine”, “focaccia” and “cabuci”, not to mention the à la carte specialities which are the result of the owner’s culinary passion. There are also many beers to choose from, and it is open until late at night.

FAVIGNANA - Via Garibaldi, 5 Cell. +39 347.2932275

Yoyogurt A Favignana una novità assoluta per chi ama la freschezza dello yogurt e predilige una sana alimentazione. Nel coloratissimo punto vendita lo yogurt viene servito al momento e decorato a piacere con frutta sempre fresca, cereali, fragranti cialde, creme di cacao o altro ancora. E per i più golosi, nei momenti di relax favignanese, è possibile gustare le deliziose crepes, pronte al momento e farcite di ogni leccornia.

FAVIGNANA - Piazza Matrice, 7

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A novelty in Favignana for lovers of fresh yoghurt and those who prefer a healthy diet. Inside the colourful store, yoghurt is served and decorated with fresh fruits, cereals, waffles, chocolate sauce and much more. During moments of relax, the gourmand can try delicious crepes with various fillings, made to order.


La Pletto Immobili Case Vacanze con la sua esperienza nel settore immobiliare si unisce alla Pletto Travel, agenzia viaggi specializzata nell’organizzazione di indimenticabili vacanze alle isole Egadi e in particolare a Favignana, per offrire al turista adesso i propri Servizi Turistici eclusivi a 360°. A vostra disposizione la conoscenza e l’amore per i luoghi incantati dell’isola, cercando di soddisfare al meglio le vostre aspettative, così da lasciare indelebilmente il ricordo di un’estate magica. Da quest’anno, oltre le diverse tipologie di alloggi, le rooms della suggestiva Dimora La Torre, in un palazzo nobiliare che rievoca atmosfere d’altri tempi in pieno centro a Favignana.

Pletto Immobili Case Vacanze, with its expertise in real estate, joins forces with Pletto Travel, a travel agency specialised in organising unforgettable holidays on the Aegadian Islands (in particular Favignana), thereby offering the traveller exclusive and complete Tourism Services. Through the staff’s knowledge and love of the enchanted places on the island, they aim to satisfy your expectations to the best of their ability, giving you indelible memories of a magical summer. In addition to the different types of accommodation available, this year the rooms in the charming Dimora La Torre, in a nobiliary building right in the heart of Favignana that evokes times gone by, are also available.

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PIACERE SICILIA|MARETTIMO INCONTRI DI VIAGGIO

RISVEGLIO DI PRIMAVERA A

MARETTIMO

Ph. Giovanni Fogliana

EVVIVA ‘U PATRIARCA SAN GIUSEPPE di Flavia Fodale

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a celebrazione della festa di San Giuseppe, in Italia, è una tradizione secolare che affonda le sue radici fin dal lontano Medioevo. Venerato e festeggiato anche in tutta la Sicilia, u Patriarca è protagonista di riti e processioni che sono caratterizzate da un forte simbolismo naturalistico, tanto che molti antropologi non escludono che possa simboleggiare una vera e propria cerimonia di passaggio tra l’inverno e la primavera. Ed è proprio alle porte della stagione primaverile che la comunità isolana di Marettimo - l’isola egadina più distante dalle coste trapanesi - si ritrova per le tre giornate dedicate alla celebrazione di San Giuseppe, patrono del luogo. Puntualmente, il 18, 19 e 20 marzo, l’isola di Marettimo si risveglia dal torpore dei lunghi mesi invernali per la celebrazione di una festa patronale che non rappresenta soltanto il forte legame religioso degli isolani con il santo, ma anche il solido rapporto emotivo con la propria isola, rinvigorita dai primi caldi raggi di sole. I preparativi tengono impegnata la comunità marettimese già dalle settimane precedenti alla ricorrenza, ma il clima festoso inizia a respirarsi a partire dalla vigilia delle celebrazioni quando, accompagnata dalla banda musicale, viene innalzata la bandiera con l’effigie del Santo. Che la festa abbia inizio! Oltre ai tradizionali giochi folcloristici che vedono protagonisti i giovani marettimari alle prese con prove fisiche di carattere

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n Italy, the celebration of the feast of St. Joseph is a centuries-old tradition with roots as far back as the middle ages. Revered and celebrated across in Sicily,“u Patriarca” (the Patriarch) is the protagonist of rites and processions that are characterised by a strong naturalistic symbolism; so much so that many anthropologists believe that it could symbolise a real rite of passage between winter and spring. And it is right on the cusp of the spring season that the community of Marettimo – the Aegadian island farthest from the coast of Trapani – dedicates three days to the celebration of St. Joseph, the island’s patron saint. Every year without fail, on the 18th, 19th and 20th March, the island of Marettimo awakes from the slumber of the long winter months for the celebration of a patronal festival that not only represents the strong religious ties between the islanders and their saint, but also their strong emotional ties to the island itself, invigorated by the first warm rays of sunshine. The preparations keep the islanders occupied in the weeks leading up to the festival, but the festive atmosphere really takes off on the eve of the celebrations when, accompanied by a musical band, a banner with the image of the saint is raised. Let the festivities begin! On the 18th, there is a Holy Mass and novena to St. Joseph, traditional folk games in which the young “marettimari” face physical initiation tests, and the day concludes with the evocative evening ritual of the “Duminiara”: the lighting of three


Ph. Giovanni Fogliana

SPRING AWAKENING IN MARETTIMO Long live the Patriarch of St. Joseph!

iniziatico, la giornata del 18 procede con la Santa Messa e la novena a San Giuseppe per poi concludersi con il suggestivo rito serale della Duminiara: l’accensione di tre falò dedicati rispettivamente a Gesù, Giuseppe e Maria. L’indomani, invece, le vie del paese sono teatro di altri due riti dalla forte simbologia religiosa, quello delle Alloggiate, rievocante la fuga in Egitto della Sacra Famiglia, il più commovente, e quello della Ammitata di Santi, il tradizionale pranzo preparato dalla popolazione locale ai tre sacri pellegrini interpretati dagli abitanti dell’isola. Sul palco, disposto al centro della piazza principale, il sacro banchetto è addobbato con rami d’ulivo e violaciocche e imbandito di panuzzi, cucciddrati, petra mennula, cubbàita di giuggiulena, cassateddre di ricotta, alimenti e dolci tradizionali dell’isola. Nel pomeriggio, la statua di San Giuseppe sfila per le vie del paese al suon di musica e invocazioni dialettali. I tanto attesi giochi pirotecnici concludono la serata dedicata al Patriarca. La mattina del 20, infine, vengono distribuiti alle famiglie gli augurali panuzzi e festeggiato, parimenti a u Patriarca, anche San Francesco di Paola - u Santu Patri - protettore della gente di mare. Tra fede e tradizione, tra sacro e profano, il ricco programma delle tre giornate dedicate al santo patrono, protettore dei lavoratori, della famiglia, dei poveri, offre a turisti, curiosi e fedeli l’opportunità di vivere una Marettimo inedita in cui respirare il senso di appartenenza all’isola e l’attaccamento alle tradizioni religiose e folcloristiche.

beacons dedicated Jesus, Joseph and Mary. The next day the streets set the stage for two more rituals with strong religious symbolism: the “Alloggiate,” which is the most touching and evokes the Holy Family’s flight into Egypt, and the “Ammitata di Santi,” which is the traditional lunch prepared by local people for the three Holy pilgrims, who are enacted by inhabitants of the island. On the stage, in the centre of the main square, the sacred feast table is decked out with olive branches and hoary stock flowers, and sumptuously laid with “panuzzi” (small buns),“cucciddrati” (fig biscuits),“petra mennula” (hard nougat with almonds),“cubbàita di giuggiulena” (sesame nougat),“cassateddre di ricotta” (pastry parcels filled with ricotta) – all traditional foods and sweets from the island. In the afternoon, the statue of St. Joseph is paraded through the streets of the village to the sound of music and invocations in dialect. The long-awaited fireworks dedicated to the “Patriarca” conclude the evening. Last but not least, on the morning of the 20th, the festive “panuzzi” are distributed to the families, and St. Francis of Paola – “u Santu Patri” – protector of seafarers, is also celebrated together with the Patriarch. Between faith and tradition, the sacred and the profane, the rich three-day programme dedicated to the patron saint, protector of workers, families and the poor, offers tourists, the curious and the faithful the opportunity to experience a different Marettimo where one can breathe a sense of belonging to the island and attachment to religious and folkloristic traditions. 93


PIACERE SICILIA|LEVANZO INCONTRI DI VIAGGIO

QUELLA CANDIDA DOZZINA THAT LILY-WHITE DOZEN Levanzo tra i “borghi bianchi” da visitare

LEVANZO: ONE OF THE MUST-SEE “WHITE VILLAGES”

di Stefania Martinez

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kyscanner, motore di ricerca per i viaggi ed il turismo, ha stilato una graduatoria classificando i dodici “borghi bianchi” da visitare. Si tratta di dodici paesi nei quali l’impianto urbanistico è dominato prima che dalle forme e dagli stili architettonici dal colore delle case. Il bianco è padrone assoluto di facciate di palazzi nobiliari e chiese, come di umili case di contadini e pescatori. In questa speciale classifica, dominata dalle città pugliesi (con al primo posto Ostuni, la città bianca per eccellenza) ci sono anche il centro storico di Siracusa (l’isola di Ortigia) e la splendida isola di Levanzo, la più piccola dell’arcipelago delle Egadi, che con le sue case bianche che si affacciano sul porticciolo, e le imposte azzurre che ne risaltano il candore, ha evidentemente colpito gli estensori della classifica che scrivono testualmente: «Il bianco delle case e il blu del mare si intrecciano in perfetta armonia. Visitarla vi farà tornare indietro nel tempo, visto che, la sua particolarità è l’arretratezza. Un paesaggio fantastico che deve rimanere così intatto!». Accogliamo il giudizio convinti che vuole essere bonariamente positivo ma piuttosto che di “arretratezza” l’anonimo ed incauto estensore della classifica forse avrebbe potuto meglio scrivere che la particolarità di Levanzo è l’essere un’isola dove la modernità non ha guastato l’essenza stessa del luogo e dei suoi abitanti e che a «trasmettere serenità e a dare un senso piacevole alla quotidianità» non è soltanto il colore bianco delle case, ma l’assenza di autovetture, il suono del mare sugli scogli, la brezza che porta gli odori delle erbe di primavera, l’aria pura, la cortesia degli abitanti, il clima di ospitalità che vi si respira, autentico e genuino, mai artefatto dai motivi del “turismo” che pure sono alla base della economia di Levanzo. Per completezza di informazione gli altri borghi bianchi della classifica sono: Locorotondo, Cisternino, Martina Franca, Ceglie Messapica, Molfetta, Trani, Matera, Atrani, Ascoli Piceno.

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kyscanner, a search engine for travel and tourism, has compiled a list of the top twelve “white villages” to visit. These are twelve villages whose urban layouts are guided more by the colour of their houses than by their architectural styles and shapes. White is the absolute master of the façades of noble houses, churches, and even the humble homes of farmers and fishermen. This special list, which is dominated by cities in Puglia (Ostuni, the white city par excellence, holds first place), also includes the historic centre of Siracusa (the island of Ortigia) and the beautiful island of Levanzo, the smallest of the Aegadian islands. With its white houses overlooking the little harbour and their blue shutters that emphasise the whiteness even more, it has obviously impressed the compilers of the list, who have written: “The white of the houses and the blue of the sea intertwine in perfect harmony. Visiting this island means travelling back in time, since its distinctiveness is its backwardness. A fantastic landscape that must remain just as it is.” We welcome the opinion, convinced that it is intended in a good-natured and positive way, but rather than “backwardness,” the anonymous and rather hasty writer of the entry could perhaps have written instead that the particularity of Levanzo is in its being an island where modernity has not spoilt the essence of the place and its inhabitants, and that it is not just the whiteness of the houses that “conveys serenity and gives a pleasing aspect to everyday life,” but also the absence of cars, the sound of the sea breaking on the rocks, the sea breeze that carries the smells of spring herbs, the pure air, the kindness of the inhabitants, the climate of hospitality that you can almost breathe, authentic and genuine, never driven by “tourism,” even if tourism is the backbone of Levanzo’s economy. The other white villages in the list are: Locorotondo, Cisternino, Martina Franca, Ceglie Messapica, Molfetta, Trani, Matera, Atrani, Ascoli Piceno.


DORMIRE • MANGIARE • FARE | SLEEP • EAT • DO• ISOLE EGADI Arcobaleno - Risto - Bar The restaurant-bar Arcobaleno overlooks the little port of Levanzo with breath-taking panoramic views. Accompanying each moment of your holiday on the island, from breakfast to quick lunches, aperitifs, and dinners, Arcobaleno offers traditional local dishes that enhance the flavours of the raw ingredients, such as home-cooked freshly caught fish. And, for those interested, we suggest you let yourself be tempted by the traditional “cabuci” - flat buns filled with the ingredients of your choice.

MANGIARE•EAT

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Il Risto - Bar Arcobaleno si affaccia sul porticciolo di Levanzo offrendo una veduta panoramica mozzafiato. Per accompagnare ogni momento della vacanza a Levanzo, dalle colazioni ai pranzi veloci, agli aperitivi, alle cene, qui è possibile assaporare piatti tipici della gastronomia locale che esaltano i sapori delle materie prime come il pesce appena pescato e cucinato come in casa. E, per chi volesse, è consigliabile lasciarsi tentare dai tradizionali“cabuci” imbottiti a scelta.

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PIACERE SICILIA|LAMPEDUSA INCONTRI DI VIAGGIO

L’ISOLA AFRICANA LAMPEDUSA IL PARADISO DELLE PELAGIE di Fabio Pace

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ampedusa è un pezzo d’Africa in Europa. Non è solo una immagine figurata ma è, prima di tutto, una verità scientifica. Lampedusa, come l’isola di Lampione e l’Isola dei Conigli, è un pilastro tettonico (un rialzo della crosta terrestre) dello zoccolo africano, mentre l’isola di Linosa, che con le prime tre fa parte dell’arcipelago delle Pelagie è di origine vulcanica ed appartiene alla placca siciliana. Sta in questa verità geologica il fascino delle Pelagie, arcipelago transcontinentale e l’incanto di Lampedusa come luogo turistico. Ma Lampedusa è anche luogo simbolico di un fenomeno epocale: la migrazione di centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini in fuga da guerre, fame, povertà. Abbiamo il dovere di parlarne anche da queste pagine patinate, vocate più al diletto che alla riflessione. Lampedusa è oggi molto, molto di più che spiagge splendide, scogliere incontaminate, mare e sole. La magnifica insularità di Lampedusa è stata infranta dalla Storia che ha marcato il suo passo ed impresso la sua impronta su questa comunità di poco più di seimila abitanti che per la solidarietà nei confronti dei migranti sono stati indicati da intellettuali, organismi internazionali, capi di Stato come candidati al premio nobel per la Pace (insieme agli abitanti dell’isola greca di Lesbo). A Lampedusa il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inaugurato il 3 giugno scorso il Museo della fiducia e del dialogo per il Mediterraneo dove, fino al 3 ottobre, rimangono esposti opere d’arte e fotografie dedicate al tema

THE AFRICAN ISLAND LAMPEDUSA: THE PELAGIE PARADISE

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ampedusa is a little bit of Africa in Europe. This is not just a figurative image but is primarily a scientific fact. Lampedusa, the island of Lampione and the Isola dei Conigli, are all part of a horst (a crustal rise) of the African shelf, while the island of Linosa, which, together with the first three, forms part of the Pelagie archipelago, is of volcanic origin and belongs to the Sicilian plate. In this geological fact lies the fascination of the Pelagie, a transcontinental archipelago, and the charm of Lampedusa as a tourist destination. But Lampedusa is also the symbolic place of an epochal phenomenon: the migration of hundreds of thousands of men, women and children fleeing from war, hunger and poverty. We have a duty to talk about it even on these glossy pages, dedicated more to pleasure than reflection.Today Lampedusa is much, much more than simply beautiful beaches, pristine reefs, sea and sun. The magnificent insularity of Lampedusa has been breached by a history that has marked its passage and stamped its imprint on this community of just over six thousand inhabitants, who, in their solidarity with the migrants, have been nominated by intellectuals, international bodies and heads of State as candidates for the Nobel peace prize (together with the inhabitants of the Greek island of Lesbos). On Lampedusa, on the 3rd June this year, the President of the Republic, Sergio Mattarella, inaugurated the museum of faith and dialogue for the Mediterranean


dei migranti, affiancati da oggetti appartenuti alle cinquantadue persone morte soffocate nella stiva di un barcone, le stesse raccontate nella parte finale di Fuocoammare, docufilm di Gianfranco Rosi. La forza di Lampedusa e dei lampedusani è, però, anche nella ricerca consapevole di normalità e di ordinaria quotidianità nella relazione con i turisti che affollano l’isola per fruire delle spiagge. Su tutte la Spiaggia dei Conigli, sulla costa meridionale dell’isola, che TripAdvisor colloca al quarto posto nella classifica delle 25 spiagge più belle del mondo. La Spiaggia dei Conigli, con di fronte l’isola omonima, è di sabbia bianchissima che contrasta con i colori intensi del mare ed è luogo di riproduzione delle tartarughe caretta-caretta. In alcune giornate porzioni di spiaggia sono interdette per preservarne le uova. A ponente della spiaggia dei Conigli c’è Cala Pulcino, anche qui sabbia bianca e mare limpido. Procedendo dal centro abitato in direzione della spiaggia dei Conigli abbiamo: Cala Maluk, dove un tempo i pescatori lavoravano le spugne; la spiaggia della Guitgia, la più vicina al paese; Cala Croce che nella sua insenatura racchiude due spiagge; Cala Madonna, indicata anche per le immersioni; Cala Greca altra spiaggia di finissima sabbia bianca; Cala Galera insenatura dal basso fondale tra due costoni rocciosi. Sul versante nord orientale dell’isola ci sono invece Cala Pisana e la Spiaggia del Mare Morto così chiamata per le sue acque particolarmente calme.

where, until the 3rd October, there will be an exhibition of art and photographs dedicated to the theme of immigration, as well as of the belongings of the 52 people who suffocated to death in the cargo hold of a barge, the same people mentioned in the last part of the docufilm “Fire at Sea” by Gianfranco Rosi. The strength of Lampedusa and its people also lies, however, in the conscious search for normality and daily ordinariness in the island’s relationship with the tourists who flock to enjoy its beaches. Most popular is the Spiaggia dei Conigli, on the southern coast of the island, which TripAdvisor ranks in fourth place among the 25 most beautiful beaches in the world. The Spiaggia dei Conigli, with the island of the same name in front of it, boasts the whitest sand that contrasts with the intense colours of the sea, and it is also the breeding ground for the caretta caretta turtle.There are days when the beach is out of bounds in order to protect the eggs.To the west of the Spiaggia dei Conigli, lies Cala Pulcino, which also has white sand and a clear sea. Proceeding from the town towards the Spiaggia dei Conigli, we have: Cala Maluk, where once fishermen worked the sponges; the Guitgia beach, which is the closest to the town; Cala Croce, which encloses two beaches in its cove; Cala Madonna, which is also suitable for diving; Cala Greca, another beach of fine white sand; and Cala Galera, a cove with shallow waters between two rocky ridges. On the eastern side of the island lies Cala Pisana and the Mare Morto (dead sea) beach, so called because of its particularly calm waters.

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PIACERE SICILIA|MARSALA INCONTRI DI VIAGGIO

LA MOVIDA AL MERCATO BANCARELLE DI GIORNO, MUSICA DI NOTTE

di Flavia Fodale

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ituato nelle immediate vicinanze di Porta Garibaldi, l’antico Mercato ittico della città dei ‘mille’ offre una piacevole sorpresa per chi, durante la serata, volesse addentrarsi nel pieno della vita notturna marsalese. Il mercato ittico della città è ritenuto uno dei luoghi più suggestivi di Marsala dove, nelle ore diurne, non solo è possibile acquistare il freschissimo pesce dello Stagnone e del Canale di Sicilia, ma anche soffermarsi tra le colorate bancarelle di frutta e verdura assaporando le prelibatezze del luogo: una tappa da non perdere per gli amanti dello street food. Chi direbbe mai che, a distanza di poche ore, il tipico vociare dei venditori di pesce lasci spazio alle hit musicali più gettonate del momento? Il tradizionale mercato, recentemente ristrutturato, ospita al suo interno numerosi locali dove poter trascorrere la serata, bere un buon bicchiere di vino o un rinfrescante coc98

LIFE AT THE MARKET

STALLS BY DAY, MUSIC BY NIGHT

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ocated right next to Porta Garibaldi, the old fish market in the city of “Garibaldi’s thousand” offers a pleasant surprise for those who wish to immerse themselves in Marsala’s nightlife. The fish market is considered one of the most evocative places in Marsala and should not to be missed by lovers of street food, where during the day one can buy the freshest fish from the Stagnone and the Strait of Sicily, browse the colourful fruit and vegetable stalls, and savour the delicacies of the area. But


ph. Foto Lazzari

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ktail e godere della musica live di giovani band locali o della selezione musicale dei dj più in voga sul territorio. Una piccola Vuccirìa cresciuta e sviluppata all’interno di un sito militare spagnolo destinato alle scuderie. Storia tramanda che l’antico quartiere dei soldati spagnoli si sviluppasse lungo la centralissima via Garibaldi e che fosse stato edificato dai cittadini marsalesi nella seconda metà del XVII secolo per porre fine alla chiassosa convivenza con i militari iberici; i marsalesi, infatti, così come tutti i siciliani dell’epoca, erano costretti dai dominatori spagnoli a dare ospitalità alle proprie milizie in servizio sull’Isola. Ciò comportava un certo disagio e un notevole aggravio economico per le famiglie dell’antica Lilybeum. Successivamente, per rimediare alla convivenza forzata, l’Università si prese carico dei soldati spagnoli offrendo loro delle case in locazione ma, ben presto, anche questa soluzione si rivelò molto dispendiosa tanto da indurre il consiglio civico marsalese, esattamente il 14 novembre 1570, a porre finalmente rimedio. Iniziarono così i lunghi, dispendiosi e travagliati lavori di costruzione del quartiere spagnolo, che trovarono conclusione nei primi anni del 1600. Oggi mercato cittadino e centro del divertimento nelle ore della notte, l’antica scuderia spagnola è un luogo carico di storia, folclore e tradizione. Unico nel suo genere, l’odierno mercato ittico rappresenta il punto di ritrovo di tantissimi giovani che, da tutta la provincia, non rinunciano a passare una serata presso uno dei cuori pulsanti della vita notturna marsalese. Soprattutto nel periodo estivo e nelle sere agostane, i numerosi locali e wine bar disposti lungo il perimetro delle mura del mercato e agli angoli della piazza interna - caratterizzata da un vasca poligonale che un tempo fungeva da abbeveratoio per i cavalli - offrono ai propri clienti l’occasione unica per divertirsi e, perché no, anche di lasciarsi trascinare dalla musica, trasformando il mercato in una vera e propria discoteca a cielo aperto. L’atmosfera è garantita e il divertimento assicurato, fateci un salto! 100

who could imagine that in the space of just a few hours the shouting of the fish sellers would be replaced by the latest hit songs? The recently restored traditional market area houses numerous venues where one can spend the evening with a good glass of wine or a refreshing cocktail while enjoying live music by young local bands or the musical choices of the most popular DJs in town. A small “Vuccirìa” (“confusion” in Sicilian), which has developed within a Spanish military stable site. History tells us that the ancient Spanish military district grew along the central via Garibaldi and that it had been built by the citizens of Marsala in the second half of the 17th century to put an end to their rowdy cohabitation with the Iberian military.The people of Marsala, like all Sicilians of the time, were forced by the Spanish rulers to give hospitality to their militias serving on the island. This entailed some discomfort and a significant economic burden for the families of ancient Lilybeum. Subsequently, in order to help remedy the forced coexistence, the University offered the Spanish soldiers leased housing. However, soon, even this solution proved very costly, so much so that in the end the civic council of Marsala had to intervene on the 14th July 1570. Thus began the long, costly, and troubled construction of the Spanish quarter, which was completed in the early 1600s. Today a city market and hub of night-time entertainment, the old Spanish stables are a place steeped in history, folklore and tradition. One of a kind, it is now the meeting point for the many young people from all over the province who refuse to forgo their evenings at one of the beating hearts of the Marsala nightlife. The numerous venues and wine bars along the market walls and in the corners of the square – with its polygonal basin that once served as a watering trough for horses – offer their customers the unique opportunity to have fun and be carried away by the music, turning the market into a real open air nightclub, especially in the summertime and on August evenings. Both atmosphere and fun are guaranteed, so why not go see for yourself!


DORMIRE • MANGIARE • FARE | SLEEP • EAT • DO|MARSALA Rainbow Resort Hotel

MARSALA - C.da Pispisia, 48 Tel. +39 0923.995576 Cell. +39 333.2002278

Within walking distance of the Stagnone nature reserve, overlooking the splendid scenery of the salt pans and their windmills, Rainbow is a new and modern resort. The rooms and apartments are equipped with every comfort and are furnished with a refined taste and elegance, great attention to detail and embellished with fantastic colours. A lobby bar, swimming pool and a solarium fill your holiday with colours and nuances. There is also covered, private parking, and it is just over three miles from the airport.

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DORMIRE•SLEEP

A pochi passi dalla Riserva Naturale dello Stagnone, affacciato sullo splendido panorama delle saline con i loro mulini a vento, Rainbow è un resort nuovo e moderno, con camere e appartamenti dotati di tutti i comfort, arredati con gusto raffinato ed eleganza, curate nei minimi particolari e impreziosite da fantastici colori. Un bar nella hall, la piscina e un ampio solarium renderanno la vostra vacanza ricca di colori e sfumature. Dotato di parcheggio coperto privato. A 5 km dall’Aeroporto.

Palazzo Diaz - B&B Il B&B Palazzo Diaz sorge in un elegante palazzo di fine ‘800 finemente ristrutturato e riportato agli antichi splendori. Nel cuore della città, il B&B a conduzione familiare, dotato di sole suite, offre la possibilità di una vacanza all’insegna della tranquillità e del relax assoluto. Gli interni sono arredati con cura nei dettagli e provvisti di ogni comfort e di servizi quali palestra, terrazza attrezzata e vasca idromassaggio Jacuzzi.

MARSALA - Via Diaz, 77 Ingresso centrale Via Salinisti, 22 Tel. +39 348.0190662

The B&B Palazzo Diaz is located in an elegant late-19th century palace, renovated and restored to its former glory. In the heart of the city, this family-run B&B, which has only suites, gives the opportunity to spend a holiday in total rest and relax. The rooms are carefully furnished and equipped with all the comforts and facilities such as gym, terrace and Jacuzzi. www.palazzodiaz.com palazzodiaz@tiscali.it

Osteria Il gallo e l’innamorata

MARSALA - Via Stefano Bilardello, 18 Tel. +39 0923.1954446 Cell. +39 329.2918503

Located in the historical centre of Marsala, the Osteria Il Gallo e L’innamorata (the rooster and the lover) aims for quality and excellence, aspects which have ensured its success. In our dishes... falling in love: the love for Sicilian gastronomic excellence, love for our country, love for the sense of hospitality that distinguishes us. Here, everything is prepared with love...

www.osteriailgalloelinnamorata.com info@osteriailgalloelinnamorata.com

MANGIARE•EAT

L’Osteria Il gallo e l’innamorata, al centro storico di Marsala, lavora all’insegna della qualità e dell’eccellenza, fattori che hanno determinato il proprio successo. Nei nostri piatti c’è… innamoramento: l’amore per le eccellenze gastronomiche siciliane, l’amore per il nostro territorio, l’amore per il senso di ospitalità che ci contraddistingue. Qui tutto è preparato con amore…

Fratelli Pappalardo - Ristorante - Pizzeria Il vero segreto di una buona pizza, oltre che nella qualità degli ingredienti, sta nella sua giusta maturazione e lievitazione. Ecco perché il risultato dell’eccellente impasto è segretamente e gelosamente custodito dai “Fratelli Pappalardo”, Maestri Pizzaioli. Nel centro antico di Marsala, è considerato uno dei luoghi in Sicilia ed in provincia, dove mangiare la vera pizza e gustare piatti tipici della cucina siciliana. Aperti a pranzo e cena tutti i giorni, domenica solo a cena.

MARSALA - Via Mario Nuccio, 17 Tel. +39 0923.711899 / +39 0923.1930198

The real secret to a good pizza is not just in the quality of the ingredients, but also in the proper maturation and rising of its dough. That is why the highly successful kneading method used by the “Pappalardo Brothers” - Master Pizza Makers - is jealously guarded and kept highly secret. Located in Marsala’s historic centre, it is considered one of the main places in both its province and in Sicily to eat real pizza and enjoy traditional Sicilian dishes. Open daily for lunch and dinner; on Sundays for dinner only.

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PIACERE SICILIA|MARSALA INCONTRI DI VIAGGIO

CAPPIDDUZZI, TETÙ E MUSCARDINI

La pasticceria marsalese - Sweet pastries from Marsala Audrey Vitale (con la collaborazione di Antonella Poma)

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’è una Marsala dolcissima, che si trova fra i banconi di bar e pasticcerie, che ricorda le domeniche a tavola in famiglia, le tradizioni e le feste. La città lilybetana ha una grande tradizione dolciaria, che emerge dall’alto livello di artigianalità delle pasticcerie, ma anche dal fatto che quasi tutti i bar e le gastronomie ospitano un laboratorio interno, dove i dolci, rigorosamente freschi e di stagione, vengono preparati con cura e secondo usi e costumi di un tempo. Come per la maggior parte dei dolci della tradizione siciliana, la ricotta di pecora è uno degli ingredienti più utilizzati: la si trova nelle spagnolette (realizzate con la pasta savoiarda), nei manicotti (di pasta brioche a forma tubolare aromatizzata alla cannella) e nei cappidduzzi, deliziose mezzelune di pasta friabile fritte e servite ancora calde con una spolverata di zucchero a velo. Quest’ultimi, che a Trapani prendono il nome di cassatedde e a Mazara del Vallo diventano ravioli, sono uno degli esempi di come uno stesso prodotto possa variare di zona in zona, anche a distanza di pochi chilometri, in base alle diverse usanze e tradizioni. È il caso anche delle genovesi, dolci conventuali che differiscono dalle più famose “compagne ericine” solo nella forma, a mezzaluna invece che tonde con cupoletta centrale. Tra

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here is a very sweet Marsala, lying between the bar counter and the pastry counter, which is reminiscent of Sunday family dinners, traditions and holidays. The city of Lilibeo (the old Punic name for Marsala) has a great pastry tradition, thanks not only to the true craftsmanship of the bakers, but also to the fact that nearly all the bars and delicatessens have their own workshop where the pastries, always fresh and in season, are prepared with care and according to the customs and traditions of the past. As with most traditional Sicilian pastries, sheep ricotta is one of the most widely used ingredients, it is found in the “spagnolette” (buns made with savoiarda dough),“manicotti” (cinnamon-flavoured tubes made with brioche dough) and “cappidduzzi” (delicious fried short-crust pastry crescents served warm with a dusting of powdered sugar).The latter, which in Trapani are called “cassatedde” and in Mazara del Vallo,“ravioli,” are one example of how the same product can vary from area to area, even just a few miles away, depending on different customs and traditions. The same goes for the “genovesi,” conventual pastries that differ from the more famous “companions of Erice” only in their shape, as they are crescent-shaped rather than round with a


i biscotti tipici si possono gustare i monacali: realizzati con la pasta frolla e ripieni di zuccata o conserva; i cucciddati di ficu, dall’impasto aromatizzato a base di fichi secchi; il tagliancozzo o quaresimale, con mandorle, cannella e vaniglia, ideale da immergere nel Marsala (magari un soleras). Particolari sono i dolci di recupero come i tetù (a Trapani chiamati catalani), deliziosa frolla morbida, mista a mandorle, ricoperta di glassa al cioccolato o bianca realizzata con le rimanenze di altri dolci (u pisto) reimpastate con acqua e farina. Di recupero sono anche i cabbuceddi, rimanenze di pasta di pane fritta e consumata con zucchero o mosto cotto. E dopo aver fatto il pane si preparavano le milidde, biscotti molto duri e secchi, aromatizzati con semi di anice che si cuocevano nel forno a legna dopo aver sfornato il pane e si tenevano a seccare per tutta la notte nel forno caldo. Anche i muscardini, biscotti secchi a base di zucchero e farina, venivano posti sulla stufa a seccare e poi cotti al forno il giorno dopo. Ci sono ancora i dolci ricchi di storia, come quelli delle feste, che consacravano riti e culti e condizionavano ingredienti, forme e colori. Tra questi vale la pena ricordare la cubbaita. Il nome deriva dall’arabo “quibbiat” che significa mandorlato, per indicare una barretta di mandorle, miele e pistacchi, che in altre parti dell’isola, per via della sostituzione delle mandorle con i semi di sesamo, viene chiamata “giuggiulena”. Questo delizioso torrone, a base di zucchero caramellato, miele e mandorle rivestito con ostie, viene preparato in occasione della festa di San Giovanni, santo patrono della città.

little mound in the middle. Some of the traditional biscuits to be enjoyed are the “monacali,” made with short crust pastry and filled with pumpkin paste or preserves; the “cucciddati di ficu,” which are flavoured with dried figs; the “tagliancozzo” or “quaresimale,” made with almonds, cinnamon and vanilla, and perfect for dipping in Marsala wine (maybe a solera). More unusual are the pastries made from leftovers, such as the “tetù” (called“catalane”in Trapani), which are delicious soft shortcrust pastries mixed with almonds and covered with white or chocolate icing made from the leftovers of other pastries (“u pisto”) and kneaded again with water and flour. Also using leftovers are the “cabbuceddi,” made with fried bread dough and eaten with sugar or cooked must. The “milidde,” which are very hard and dry biscuits flavoured with aniseed, are cooked in a wood oven after baking the bread, by leaving them to dry over night in the warm oven. Similarly, the “muscardini,” which are dry biscuits made from sugar and flour, are placed on the stove to dry and then baked in the oven the next day.There other pastries that have a rich history, such as those from feast days that consecrate the rituals and cults, and whose ingredients, shapes and colours are dictated by those same feast days. One worth mentioning is the “cubbaita.” The name comes from the Arabic “quibbiat” which means “with almonds,” and is a bar of almonds, honey and pistachios. In other parts of the island, the almonds are replaced with sesame seeds and they are called “giuggiulena”. This delicious nougat, made of caramel, honey and almonds and coated with wafers, is prepared for the feast of St. John the Baptist, patron saint of the city.

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PIACERE SICILIA|CASTELLUZZO INCONTRI DI VIAGGIO

A RINA DI MAKARI

La spiaggia da riscoprire nella baia Santa Margherita

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A BEACH TO BE REDISCOVERED IN THE SANTA MARGHERITA BAY


di Francesca Adragna

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a punta occidentale della nostra isola si allunga curva sul Mediterraneo con la sua forma di falce quasi ad attribuire all’intera provincia di Trapani, un destino di economia prettamente agricola in cui si alternano campi di grano ad uliveti e vigneti. Il susseguirsi di questi riquadri coltivati, che nel comune di Custonaci viene interrotto dalle pareti perlate delle cave di marmo, è inserito in una cornice di coste, percorrendo le quali, si attraversano scenari di ogni genere. Dal punto estremo su Torre di Ligny, il centro storico di Trapani chiude le sue antiche mura su una spiaggia dorata che si trasforma, procedendo verso nord, in sassi, scogli, ed ancora sabbia e strapiombi, una ricca vegetazione di palme e mirti, faraglioni, ed ancora sassi e scogli e sabbia. Ăˆ lungo questo tratto che ci si imbatte nella Baia Santa Margherita, un tratto di costa di due chilometri e mezzo incastrato tra il monte Cofano e le falesie di Makari. Ad una teoria di piccole calette di ciottoli e scogli, segue la

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he western tip of our island curves sickle-shaped along the Mediterranean almost the entire length of Trapani, with its predominately agricultural economy of alternating grain fields, olive groves and vineyards. The succession of these cultivated squares, which in the Custonaci area are broken up by the pearly walls of the marble quarries, are framed by coastlines that span every kind of landscape. From the extreme point of the Torre di Ligny, the historic centre of Trapani closes its ancient walls around a golden beach which, going northwards, becomes stones, rocks, and more sand and cliffs, a rich vegetation of palm trees and myrtles, sea stacks, and more stones, rocks and sand. Along this stretch lies the Santa Margherita bay, a one and a half mile stretch of coastline wedged between mount Cofano and the cliffs of Makari. A string of small coves with pebbles and rocks is followed by the sandy bay that today is named after the saint to whom a votive

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baia sabbiosa il cui nome oggi ricorda la santa cui è dedicata una cappella votiva. Chiacchierando con gli amici che vivono in quelle zone abbiamo scoperto che, originariamente, questo tratto di costa veniva indicato con l’espressione dialettale “a rina di Makari” (la sabbia di Makari) che ne sottolineava la differenza da quella di San Vito Lo Capo. La sabbia di Baia Santa Margherita, infatti, è di origine minerale, frutto dello sgretolamento delle pareti di roccia, degli scavi operati nelle cave circostanti, delle frane che sono raccontate negli annali storici e nella mitologia del comune di San Vito Lo Capo. Il predicato di questa nobile spiaggia, ne individua i limiti geografici e specifica la differenza con la sabbia rosa che delimita la costa del paese di San Vito e che è di tutt’altra natura. Se la rina di Makari si distingue per il suo colore grigio come la schiuma del mare, la sabbia di San Vito deve le sue tinte rosa-perlacee ad una natura puramente organica, poiché si origina dallo sgretolamento dei banchi di corallo e delle valve delle conchiglie che popolano il mare su cui si apre il paese. Per decenni quest’ultima è stata preferita dai turisti che oggi invece si dividono, quasi faziosamente, tra i due siti. C’è chi preferisce la mondanità delle rive sanvitesi e chi, invece, ama immergersi nella natura brulla e selvatica di Makari: il paese alle spalle, incastrato tra le rocce e, davanti, questo scorcio di mediterraneo, stesi a riposare tra la grana sottile della sabbia luccicante, protetti da due bodyguard d’eccezione: a sinistra monte Cofano ed a destra la torre saracena ritta sulle falesie! Tutto questo tratto di litorale è oggi un’area protetta servita, per i bagnanti che amano anche gli aspetti naturalistici di una vacanza al mare, da un trenino che li accompagna fino alla spiaggia dopo aver lasciato l’auto al parcheggio. Vi si possono noleggiare anche lettini ed ombrelloni e c’è sempre un piccolo bar ambulante ove rifocillarsi dopo una bella nuotata e dissetarsi dopo un’assolata passeggiata.

chapel is dedicated. Chatting with friends who live in the area we discovered that originally this stretch of coastline was called by the dialectal phrase “a rina di Makari” (the sand of Makari), thus distinguishing it from that of San Vito Lo Capo.The sand in the Santa Margherita bay is, in fact, of mineral origin, the result of the disintegration of rock walls, the excavations in the surrounding quarries, and the landslides chronicled in the historical annals and San Vito Lo Capo mythology. The name of this noble beach identifies the geographical limits and specifies its difference from the pink sand that lines the coast of San Vito, which is of an entirely different nature. If the “rina di Makari” is distinguished by its grey colour, like sea foam, the sand in San Vito owes its pearly-pink tints to a purely organic nature, because it originates from the disintegration of the coral reefs and shell valves that inhabit the sea onto which the village opens. For decades the latter was the tourists’ preferred choice, but today they are divided, almost like two factions, between the two sites. There are those who prefer the sophistication of the San Vito coast, and those who instead love to immerse themselves in the bleak and wild nature of Makari: the town behind them, wedged between the rocks and, in front, this view of the Mediterranean, stretched across the fine grain of the glittering sand, protected by two exceptional bodyguards: to the left mount Cofano and to the right the Saracen tower standing on the cliffs. Today this coastal stretch is a protected area served by a little train that takes those bathers who also want a naturalistic aspect to their holiday by the sea, to the beach after leaving their car at the parking lot. They can also hire sun beds and umbrellas, and there is always a small mobile bar where they can get something to eat after a good swim or something to drink after a sunny walk.


NEL CUORE DEL MEDITERRANEO A pochissimi chilometri da San Vito Lo Capo, e poco distante dal mare di Castelluzzo con le sue tante calette per immergersi in un azzurro mare assolutamente trasparente, Trigrana offre ai propri clienti due strutture: il B&B Trigrana e l’Hotel Trigrana. Il contesto è davvero particolare. Tutto è costruito per rendere unica la vostra vacanza. Gli ambienti, tutti climatizzati, sono arredati con gusto ed eleganza e le camere spaziose sono provviste di ogni comfort. Ampi spazi all’aperto per trascorrere piacevoli momenti di relax, una terrazza attrezzata per la colazione, un giardino con parco giochi ed il parcheggio interno riservato. Colori forti e decisi. Luce intensa. Qui siamo nel cuore del Mediterraneo! Just a few kilometres from San Vito Lo Capo, and not far from the sea of Castelluzzo, with its many coves where you can dive into an absolutely transparent blue sea, Trigrana offers its clients two facilities: the Trigrana B&B and the Trigrana Hotel. The ambiance is really special. Everything is built to make your holiday unique. The spacious rooms, all air-conditioned, are furnished with taste and elegance, and are equipped with every comfort. There are large outdoor spaces where you can spend pleasant hours of relaxation, a terrace for breakfast, a garden with a playground and internal private parking. Strong and decisive colours. Intense light. Here we are in the heart of the Mediterranean!

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PEPPE BUFFA

e il pesce azzurro

UN MODO COME UN ALTRO PER RACCONTARSI

È

ancora vivo il ricordo di barche tirate con forza a riva, lo scroscio della sabbia e il grecale impetuoso a soffiare sui volti di pescatori già segnati dal tempo e dalla salsedine con quei pochi pesci gettati a prua nelle “cartedde”, graffiate di ami e maculate di nero di seppia, anche esse sofferte dal lavoro quotidiano. Lo stesso sapore di allora, le stesse emozioni avvicinandomi alla panchina di un nuovo porto con i nuovi pescherecci a guardare guizzanti “ritunni” e “cicireddu” azzurri come il cielo, blu come il mare, sfumati di argento, pronti ad essere sapientemente addomesticati in manicaretti di rara e prelibata fattura, delizia dei palati. La strada è polverosa, il cielo plumbeo non promette niente di buono. Ne gioveranno finocchietto e cicoria, uno ad accompagnare le sarde, di pinoli e uva passa qualche vecchio barattolo ne è pieno, e i bucatini sono in fondo alla madia; l’altra accompagnerà con devozione uno sgombro, grasso di acque ancora fredde o una lampuga con la sua livrea di verde cangiante stesso colore dell’olio di olive appena frante... che bel matrimonio! Uno schifazzo accoglie l’oro bianco di Mothia, senza di esso non ci sarebbero acciughe salate, né il grande Augusto avrebbe innaffiato di Garum i suoi simposi. In un angolo il “bottiglione” in vetro scuro, di anno in anno rimpinguato di aceto, è pronto a raccontare di “palamida” in agrodolce e di alici marinate. Più su c’è la bottega col pane che da lì a poco si trasformerà in ripieno per le sarde a beccafico. Lo scoppiettio delle fascine mi avverte che tra poco sono pronte ad accogliere i sauri, e il pomodoro su nelle travi attende l’aglio delle saline, un mortaio,...solo un mortaio e un buso che aggrovigli l’impasto di solo acqua e farina, di “busiata cu l’agghia” minnuli e marchettu” vivi vivi. Cucino di ricordi, di profumi che vivi nei pensieri alacremente mi accendono i fornelli, di storie antiche ma mai vecchie, di emozioni che giornalmente si rinnovano, di onde che infrangono gli scogli e che mi portano il sapore del buon pesce azzurro… Povero è solo chi non l’assaggia.


PEPPE BUFFA

AND BLUE FISH As good a way as any to tell the story

T

he memories of boats pulled to shore by hand are still vivid, the screeching across the sand and the impetuous north-east wind buffeting the faces of the fishermen, faces already scarred by time and salt, with those few fish thrown in the “cartedde” (baskets) in the prow, scratched by hooks and splattered by squid’s ink, they, too, suffering from the daily work. The same taste, the same emotions as before as I approach the dock of a new port with its new fishing boats, to look at the wriggling “ritunni” e “cicireddu”, small fish as blue as the sky, as blue as the sea, tinged with silver, ready to be expertly cooked in rare and delicious delicacies, the delight of palates. The road is dusty, and the leaden sky does not bode well. Fennel and chicory will be used, one to accompany the sardines, plus pine nuts and raisins that fill some old jar, and the bucatini pasta which is at the bottom of the bread basket. The other will loyally accompany the mackerel, fat and from waters that are still cold, or the mahi-mahi with its iridescent green skin, the same colour as freshly pressed olive oil...what a wonderful coupling! A sail boat collects the white gold of Mothia, without which there would be no salted anchovies, nor would the great Augusto have sprinkled his banquets with garum. In one corner the flagon made of dark glass, which is filled with vinegar each year, is ready to tell of sweet and sour sarda sarda and marinated anchovies. Further up is the shop selling the bread that will soon fill the “beccafico” sardines, named thus for how they look when served. The crackling of the fagots warns me that soon they will be ready for the saurels, and the tomatoes hanging off the rafters are waiting for the garlic from the saltpans, a mortar ... only a mortar and stick which twists the dough of only flour and water, of the “busiata cu l’agghia, minnuli e marchettu vivi vivi” (busiata pasta with garlic and two types of very fresh small, local fish). I cook memories; I cook smells that live in my thoughts, readily turning on the stove; I cook stories that are ancient but never old; I cook emotions that are renewed every day; I cook waves that break over the rocks and bring me the taste of the delicious blue fish... Only he who does not try it is poor.

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PIACERE SICILIA|CASTELLUZZO INCONTRI DI VIAGGIO

A RINISCA VUGGHIUTA LA CUCINA DEI PASTORI di Fabio Pace

N

ell’immaginario collettivo della cucina popolare la pecora bollita appartiene alla gastronomia della Sardegna, per eccellenza isola vocata alla pastorizia. In realtà gli ovini sono alla base di decine di ricette regionali da nord a sud, passando per il centro ed i ricchi pascoli appenninici. Tutte queste ricette hanno in comune, oltre la carne di pecora, il rito della convivialità. È il caso della rinisca vugghiuta (la pecora bollita) che, in provincia di Trapani, si mangia nel Belìce e nella piana di San Vito Lo Capo. Proprio nel territorio di San Vito, prima di scoprire il turismo balneare, la baia di Tono, la piana di Makari, la Valle del Biro, i monti dello Zingaro, erano costellati di ovili. La “rinisca” è la pecora giovane, femmina (altrimenti si parla di castrato o di montone), un animale che deve aver superato abbondantemente il peso dell’agnellone, ma non ancora così matura da avere acquisito il classico odore di selvatico e le carni più coriacee delle pecore più vecchie. La preparazione della “rinisca vugghiuta” avveniva, tradizionalmente, alla fine dell’estate, di ritorno dai pascoli più elevati quando i pastori si riunivano nuovamente verso valle negli ovili; oppure in prossimità di fiere agricole, occasioni di scambio e commerci di animali, ove si stipulavano i nuovi contratti lavorativi, si saldavano i debiti contratti, si pagavano 110

BOILED HOGGET

THE SHEPHERD’S CUISINE

I

n the collective imagination of popular cuisine, boiled hogget or mutton belongs to the gastronomy of Sardinia, island par excellence devoted to sheep farming. In reality hogget or mutton is the basis for dozens of regional recipes from north to south, passing through the centre and the rich pastures of the Apennines. All of these recipes have, in addition to hogget or mutton, the ritual of conviviality in common. This is also the case with the “rinisca vugghiuta” (boiled hogget) that, in the province of Trapani, is eaten in Belìce and the plains of San Vito Lo Capo. Before discovering beach tourism, the area around San Vito such as the bay of Tono, the plains of Makari, the valley of Biro and the Zingaro mountains, were all dotted with sheep farms. The “rinisca,” or hogget, refers to the young, female sheep (otherwise it would be mutton), an animal that needs to have far exceeded the weight of a lamb, but not yet be so mature as to have acquired that classic wild meat smell and the more leathery meat of the older sheep. The preparation of the “rinisca vugghiuta” was traditionally done at the end of the summer, when the shepherds returned from the higher pastures and gathered together again in the pastures of the valleys or near agricultural fairs, which were opportunities for the exchange and trade of animals, where new work contracts were


i conti con i fornitori. Preparare per bene la pecora “vugghiuta ‘nto quararuni” (bollita nel calderone) non è semplice e non è da tutti portare a giusta cottura la “rinisca”. La pecora, tagliata in pezzi (ma anche la macellazione ed il taglio sono un’arte nella quale solo i pastori sanno eccellere) viene immersa nell’acqua portata quasi ad ebollizione insieme a pezzi di limone. Il fuoco, a regola, dovrebbe essere alimentato da legna secca o, meglio ancora, dai tralci di vite della vendemmia dell’anno precedente. Ogni volta che l’acqua bolle e ne è evaporata una parte se ne aggiunge altra. Tra una ebollizione e l’altra e prima dell’aggiunta di altra acqua va tolta la schiuma di bollitura con la quale si porta via grasso in eccesso. Procedimento da ripetere anche tre o quattro volte se è il caso, e con occhio vigile ed attento. Quando si ritiene opportuno si aggiungono carote, sedano, patate, finocchio selvatico, sale, peperoncino fresco, rosmarino, salvia, alloro, pepe e pomodoro fresco fino a portare alla definitiva cottura che si dovrebbe raggiungere dopo almeno tre ore, a volte anche quattro. Innaffiare con abbondante vino rosso. La tradizione della rinisca vugghiuta è stata recuperata, almeno dal punto di vista gastronomico e molti agriturismo la propongono nei menu. A Santa Ninfa s’è consolidata la manifestazione gastronomica “Gusta la Pecora” che si tiene a novembre, esclusivamente a base di pecore del Belìce. L’ideale sarebbe, se riuscite, organizzare un safari gastronomico, contattare un allevatore e farsi preparare la pecora bollita nel suo ovile e, nell’attesa, predisporre il palato gustando ricotta e formaggi freschi, olive e pane nero, vino rosso delle nostre vigne. Apprezzerete così il vero sapore della campagna trapanese.

drawn up, and where debts and suppliers were paid. Preparing the hogget to be “vugghiuta ‘nto quararuni” (boiled in the pot) is not easy, and not everyone can cook the “rinisca” to the right point. The hogget, which has been cut into pieces (and even the slaughter and cutting is an art in which only the shepherds excel), is immersed in water that has been brought nearly to the boil with pieces of lemon. The fire, strictly speaking, should be fuelled by dry wood or, better yet, by the vine shoots from the previous year’s grape harvest. Each time the water boils and some evaporates, more is added. Between boils and before adding more water the foam that gathers on top needs to be removed, thus taking away the excess fat.This should be repeated three or four times if necessary, with an attentive and watchful eye. When the moment seems right, add carrots, celery, potatoes, wild fennel, salt, fresh chillies, rosemary, sage, bay leaves, pepper and fresh tomatoes, and cook until the stew is ready, which will be after at least three or four hours. Accompany with plenty of red wine. The tradition of the “rinisca vugghiuta” has been revived, at least from the gastronomic point of view, and many agriturismi offer it on their menus. A gastronomic event “Gusta la Pecora” (enjoy mutton or hogget) has been established in November in Santa Ninfa and is exclusively based on the sheep from Belìce. The ideal would be, if possible, to plan a gourmet safari: contact a breeder and ask him to prepare boiled hogget from his flock and, in the meantime, prepare your palate by trying out the ricotta and fresh cheeses, olives, black bread, and the red wine from our vineyards. In this way you will enjoy the true flavour of the Trapanese countryside.

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DORMIRE • MANGIARE • FARE | SLEEP • EAT • DO|CASTELLUZZO

DORMIRE•SLEEP

Rotte e Sentieri - B&B Rotte e sentieri è una nuova e graziosa struttura ricettiva frutto di un grande amore per il territorio in cui insiste. Dispone di camere matrimoniali, triple e quadruple su due livelli, arredate con gusto, moderne e dotate di ogni comfort. Per il vostro più totale relax la struttura dispone di un solarium dove poter fare colazione, leggere un libro o prendere il sole.

CASTELLUZZO (Fraz. San Vito Lo Capo) Viale Cristoforo Colombo, 157 Tel. +39 0923.975145 - Cell. +39 329.4905622

Rotte e Sentieri is a new and charming B&B born out of a great love for the land on which it stands. It has double, triple and quadruple rooms on two levels, which are modern, tastefully decorated, and equipped with every comfort. For your total relaxation the hotel has a solarium where you can have breakfast, read a book, or do some sunbathing.

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Acasamia - B&B Benvenuti nel cuore del Mediterraneo dove potrai immergerti in odori e sensazioni uniche! “Acasamia”, una nuovissima ed elegante struttura ricettiva, è pronta ad accoglierti con il calore che da sempre ci contraddistingue. Le nostre camere, tutte dotate di ogni comfort, sono arredate finemente rispettando lo stile paesaggistico del luogo. Due camere, inoltre, hanno in dotazione anche una veranda abitabile.

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Welcome to the heart of the Mediterranean where you can immerse yourself in unique smells and sensations! “Acasamia” is a brand new and stylish B&B ready to welcome you with the warmth that has always distinguished us. Our rooms are equipped with every comfort, and are tastefully decorated in the style of the surrounding scenery. Two rooms also have a large veranda.

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Serenity - B&B A Castelluzzo, a breve distanza da San Vito lo Capo e dalla splendida Baia Santa Margherita con la sua spiaggia e le sue meravigliose calette incastonate lungo la costa della Riserva naturale di Monte Cofano, sorge il B&B Serenity, una graziosa struttura dotata di camere provviste di ogni comfort e di un rigoglioso giardino. La gestione attenta e scrupolosa dei proprietari, sempre pronti a soddisfare ogni esigenza, renderà unica la vostra vacanza.

CASTELLUZZO (Fraz. San Vito Lo Capo) Via Calazza,43 Tel. +39 0923.975325 - Cell. +39 329.7329189

In Castelluzzo, a short distance from San Vito lo Capo and the beautiful bay of Santa Margherita with its beach and beautiful coves nestled along the coast of the Mount Cofano nature reserve, you will find B&B Serenity, with its graceful building, rooms equipped with every comfort, and a luxuriant garden. The attentive and conscientious management by the owners, always ready to satisfy every need, will make your holiday unforgettable.

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Timpe Bianche - Hotel Tra la Riserva Naturale Orientata di Monte Cofano e quella dello Zingaro, Timpe Bianche, il cui nome si ispira alla suggestiva veduta sulle poliedriche sfaccettature della roccia che sovrasta Castelluzzo, è una struttura molto accogliente dotata di ampie e luminose camere, fornite di tutti i comfort, per offrire all’ospite la possibilità beneficiare dell’incontaminato mare delle vicine calette e di trascorrere una vacanza all’insegna della spensieratezza, allegria e benessere.

CASTELLUZZO (Fraz. San Vito Lo Capo) Viale Cristoforo Colombo, 13 Tel. +39 0923.975152 - Cell. +39 333.7635483 112

Nestled between the nature reserves of Mount Cofano and Lo Zingaro, the Timpe Bianche hotel, whose name is inspired by the evocative view from the many-faceted rock overlooking Casteluzzo, is a very welcoming hotel with large and bright rooms equipped with every comfort, that offers the guests the chance to enjoy the pristine sea in nearby coves and a carefree, fun and relaxing holiday.

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DORMIRE • MANGIARE • FARE | SLEEP • EAT • DO|CASTELLUZZO Enoteca Randazzo - Ristorantino - Wine Bar

CASTELLUZZO (San Vito Lo Capo) Viale Cristoforo Colombo, 106 Tel. +39 0923.975114 - Cell. +39 347.7495328

The winery was founded with the aim of bringing the most representative wines of Sicily to the table, chosen by strict qualitative criteria and carefully stored on the premises at a controlled temperature. In the small restaurant you will find a selection of dishes cooked only with seasonal, local produce. And for lovers of the aperitif or after-dinner drink, our wine bar offers a wide range of Sicilian-inspired cocktails and regional homemade beers, together with tasty little dishes of traditional products. We suggest you book in advance.

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MANGIARE•EAT

L’enoteca nasce con l’ambizione di portare sui tavoli i vini più rappresentativi della Sicilia scelti con rigorosi criteri qualitativi e conservati con cura nei locali a temperatura controllata. Nel “Ristorantino” troverete una scelta di piatti cucinati solo con prodotti stagionali del territorio. E per gli amanti dell’aperitivo e del dopocena il nostro “Wine Bar” offre una vasta gamma di cocktail d’ispirazione siciliana e birre artigianali regionali con sfiziosi piattini di prodotti tipici. È gradita la prenotazione.

Zammù - Trattoria - Pizzeria - Wine Bar Nella tipica trattoria Zammù, gestita da un team tutto al femminile, si elaborano solo piatti con ingredienti a km zero. Così la pasta fresca o l’ottima pizza, preparate con farine locali, vengono condite con ingredienti sani e genuini a partire dagli ortaggi raccolti dal contadino. I taglieri di formaggi locali, accompagnati da vini di produzione siciliana, sono poi i veri protagonisti della tavola. Degno di nota l’olio extravergine d’oliva di produzione locale. A pranzo o a cena, o solo per un aperitivo, qui tutto parla di Sicilia.

In the traditional trattoria Zammù, run by an allfemale team, they create dishes with zero mileage ingredients. So the fresh pasta or excellent pizza is made with local flour and dressed with healthy and genuine ingredients chosen from vegetables harvested by the farmers. The platters of local cheeses, accompanied by Sicilian wines, are the real stars of the table. Also worthy of note is the locally produced extra-virgin olive oil. Whether for lunch, dinner, or just an aperitif, everything speaks of Sicily in this restaurant.

CASTELLUZZO (Fraz. San Vito Lo Capo) Via Calazza, 23 Tel. +39 392.1242379

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PIACERE SICILIA|SAN VITO LO CAPO INCONTRI DI VIAGGIO

CAPARBIAMENTE AI FORNELLI CHEF SALMERI, PRIMO PREMIO PER OSTINAZIONE E PASSIONE

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iuseppe Salmeri, chef quarantenne di San Vito Lo Capo, s’è mosso verso la cucina in direzione “ostinata e contraria”. Infatti, il patron del ristorante L’Amuri, non ha ereditato la passione della cucina da nonna o da mamma, come molti hanno avuto fortuna accadesse loro, ma ha costruito un percorso personale di passione e dedizione: «nonna e mamma non erano delle gran cuoche - racconta -. Da ragazzo se desideravo qualcosa di diverso mi arrangiavo ai fornelli. L’approdo naturale è stata la scuola alberghiera». Tantissima gavetta nei ristoranti e negli alberghi di San Vito Lo Capo fino alla vera consacrazione: l’anno è il 2014. Giuseppe Salmieri vince con il suo cuscusu la competizione gastronomica legata al Cous Cous Fest di San Vito Lo Capo: «è un cuscusu con pesto di pistacchi, finocchietto selvatico, capperi e basilico incocciato (lavorato, ndr) con acqua allo zafferano e uvetta di Corinto e servito con del pesce scottato in padella, cotto a bassa temperatura con olio alle erbette, con petali di cipolla cotti in un infuso ristretto al Marsala». Una pietanza che è la summa di citazioni gastronomiche della tradizione siciliana: ci sono il finocchietto, lo zafferano e l’uvetta della pasta con le sarde; il basilico fresco della pasta ‘ca sarsa (pasta al sugo di pomodoro); i capperi di Pantelleria protagonisti di saporite zuppe di pesce; i pistacchi ed il Marsala, comprimari di molti primi e secondi, oltre che della pasticceria; infine il pesce che in passato, fritto, accompagnava il cuscusu in un piatto unico. Un premio, assegnato a chef Salmeri da una giuria di critici gastronomici, che giorno dopo giorno gli è stato confermato dagli avventori che hanno

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iuseppe Salmeri, the 40-year-old chef from San Vito Lo Capo, came to cooking along a“stubborn and contrary” path. In fact, the owner of L’Amuri restaurant did not inherit his passion for cooking from either his grandmother or his mother, like so many more fortunate than he, rather he created a personal journey of passion and dedication: “My grandmother and mother were not great cooks,” he says, “as a boy, if I wanted something different to eat, I had to prepare it myself.The natural end result was to go to hotel-management school.” He worked his way up by hard graft through the restaurants and hotels in San Vito lo Capo until he got true endorsement. It is 2014, and Giuseppe Salmeri wins the culinary competition linked to the Cous Cous Fest in San Vito Lo Capo with his “cuscusu.” “It is a couscous made with pistachio pesto, wild fennel, capers and basil,“incocciato” (worked) with water, saffron and Corinto raisins, and served with pan-seared fish, cooked at a low temperature in a herb oil and petals of onions stewed in a dense Marsala wine broth.” A dish that is the summation of traditional Sicilian gastronomic knowledge: it has the fennel, saffron and raisins from the pasta with sardines; the fresh basil from the “pasta ‘ca sarsa” (pasta with tomato sauce); the capers from Pantelleria that are the protagonists of tasty fish soups; the pistachios and Marsala wine, second leads in many first and second courses, as well as in pastries; and finally the fish that in the past was fried and added to the couscous to make a single dish. A prize, awarded to Chef Salmeri by a jury of gastronomy critics, which day after day has been proven


STUBBORNNESS IN THE KITCHEN CHEF SALMERI: FIRST PRIZE FOR PERSISTENCE AND PASSION

scelto nella ricca carta del ristorante il suo cuscusu da “competizione”. Ovviamente c’è anche il cuscusu più tradizionale e altre stuzzicanti varianti, come quello al nero di seppia. Il pesce è freschissimo e arriva dalla marineria locale. Il pesce congelato non ha patria al ristorante L’Amuri se non per la necessità dell’ “abbattimento” obbligatorio per le rigorose norme di tutela quando si preparano i piatti di “pesce crudo”: antipasti fantasia di carpaccio di tonno e spada, le tartarre di tonno e di gamberi, i calamari a crudo. Non mancano nel menu una grande varietà di antipasti e i secondi di carne e, per chi non vuol rinunciare alla pasta, primi altrettanto stuzzicanti: con i ricci; con la bottarga di tonno, pistacchi e limone; con pescespada e pesto di agrumi; con crema di zucchine e gambero rosso. Chef Salmeri nella sua esperienza annovera anche quella di cuoco itinerante: «nei mesi invernali, lontano dalla mia San Vito, ho cucinato nelle case di molti vip dello spettacolo, della TV e dello sport». Un plus, tratto personale di chef Salmeri, è la cucina senza glutine: «ho imparato a cucinare per i celiaci e gli intolleranti. Una sfida per quanto riguarda gusto e tempi di cottura delle pietanze. Molti clienti celiaci vengono nel mio locale rassicurati dalle competenze che ho acquisito negli anni».

justified by the patrons who chose his ‘competition’ couscous from the rich menu. Of course, there is also the more traditional “cuscusu” and other tasty variants, like the one with squid’s ink. The fish is very fresh and is local. Frozen fish has no place at the L’Amuri restaurant, except for the blast-chilling required by law when preparing dishes of “raw fish”: imaginative starters with tuna and swordfish carpaccio, tuna and prawn tartare, and raw squid. On the menu there is a wide variety of appetisers and meat dishes and, for those who do not want to forego pasta, there are first courses that are equally tantalising: with sea urchin eggs; with tunafish roe, pistachios and lemon; with swordfish and citrus pesto; with courgette cream and red prawns. Salmeri has also been a travelling chef: “In the winter months, far from my San Vito, I have cooked in the homes of many famous entertainment, TV and sports personalities.” A bonus, and personal feature of chef Salmeri’s dishes, is his gluten-free cooking: “I learned to cook for people with coeliac disease and other intolerances. A challenge when it comes to taste and cooking times for the food. Many coeliac customers come to my restaurant reassured by the skills I have acquired over the years.”

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DORMIRE • MANGIARE • FARE | SLEEP • EAT • DO|SAN VITO LO CAPO

DORMIRE•SLEEP

Sabir - B&B Al centro del paese, poco distante dal mare, il B&B Sabir è stato ricavato dalla ristrutturazione di un antico baglio del 1800. Le sue camere e la cucina si affacciano sul suggestivo cortile lastricato dove è stata ricavata la veranda per le colazioni all’aperto e l’angolo bar. Il tutto contornato da un rigoglioso giardino disseminato di antichi attrezzi e artefatti tipici della cultura contadina siciliana, così come le camere, ognuna arredata con elementi caratterizzanti.

SAN VITO LO CAPO Via Duca degli Abruzzi, 109 Tel. +39 0923.1941501 - Cell. +39 388.4770374

In the centre of the village, close to the sea, the Sabir B&B has been created out of the restoration of an old “baglio,” a fortified courtyard from 1800. Its rooms and the kitchen overlook the charming cobbled courtyard where a veranda for outdoor dining and bar area has been built. The B&B is surrounded by a luxurious garden dotted with ancient tools and artefacts typical of the Sicilian farming culture, just like the rooms, where each has been furnished with characteristic elements.

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MareMonti - Case Vacanze Le Case di Vacanza “MareMonti” sono la giusta forma di ricettività per un soggiorno speciale, diverso e alternativo all’albergo, senza orari né impegni, in completa libertà e autonomia in case arredate, appartamenti e villette, a schiera e singole, confortevoli ed accoglienti, completamente indipendenti con accesso privato e tutte distanti da 200 metri a un massimo di 1000 dal mare. Con l’offerta speciale dei servizi di trasferimento ed escursioni!

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The MareMonti holiday homes are perfect for a special holiday, and are a different alternative to hotels. With these comfortable and cosy furnished houses, apartments or villas (either terraced or freestanding) there is complete freedom and autonomy - without schedules or commitments. Each place is completely independent with private access, and they are all between 200m and a maximum of 1km from the sea. We also have a special offer of transfer and excursion services!

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MANGIARE•EAT

La Sirenetta - Bar Gelateria I colori mediterranei che si scaldano al sole, il dolce profilo della case bianche, una spiaggia che bacia l’orizzonte, un tramonto che emoziona, ci portano nell’incantevole cornice in cui si immerge “La Sirenetta”, bar gelateria fra le più rinomate. Qui le specialità sono tante e tutte preparate con ingredienti naturali. ll cannolo, la granita, il gelato artigianale, e primo tra tutti, il famigerato caldofreddo, un trionfo di sapori che seduce tutti i palati.

SAN VITO LO CAPO - Via Savoia, 2 Tel. +39 0923.974386

Mediterranean colours that bask in the sun, the gentle outline of low, whitewashed houses, a dazzling beach that kisses the horizon, and a sunset that moves the soul... this is the enchanting setting of the Sirenetta, a renowned ice-cream bar. Here there are many specialities, all prepared with natural ingredients. The cannolo, granita, homemade ice cream, and of course the famous caldofreddo, a triumph of flavours that seduces every palate.

www.bargelateria-lasirenetta.it info@bargelateria-lasirenetta.it

Tamburi Lontani - Lounge Bar Le magnifiche terrazze godono di una posizione privilegiata con vista verso la spiaggia più bella d’Italia. Ma il panorama è solo l’inizio: qui è possibile consumare pranzi e cene e aperitivi con open buffet ed ancora tanto divertimento fino a tarda notte con musica dal vivo e discoteca.

SAN VITO LO CAPO Via del Secco Cell.+39 340.2747718 / 388.0743157 116

The magnificent terraces enjoy a prime position with views across the most beautiful beach in Italy. However the view is just the beginning: here you can enjoy lunch, dinner or aperitifs with an open buffet, as well as much fun late into the night, with live music and a disco.


DORMIRE • MANGIARE • FARE | SLEEP • EAT • DO|SAN VITO LO CAPO Profumi di Cous Cous - Ristorante

SAN VITO LO CAPO Viale Regina Margherita, 80 Tel. +39 0923.974155

The garden restaurant Profumi di Cous Cous, located within the Ghibli Hotel premises, aims to be an exclusive corner for those in search of ancient Mediterranean flavours, mysterious scents and the typical North African aromas of the fish couscous, as well as other varieties of this traditional dish. In addition to the “sun-and-sea” formula, we promote the highest quality of dining and drinking.

www.ghiblihotel.it info@ghiblihotel.it

MANGIARE•EAT

Il ristorante giardino, Profumi di Cous Cous, posto all’interno dell’Hotel Ghibli, vuole essere un esclusivo angolo di ristoro per chi è alla ricerca di antichi sapori mediterranei, di profumi misteriosi e di aromi nord-africani a base di cous cous di pesce o preparato in diverse versioni. Insieme alla formula mare-sole, si promuove soprattutto il mangiare ed il bere di qualità.

La Zagara - Ristorantino Dalla zagara, fiore profumatissimo che identifica la nostra terra, il ristorantino prende ispirazione per offrire ai propri ospiti i profumi della cucina tradizionale siciliana rivisitata in chiave moderna ma che conserva tutta la freschezza e la genuinità dei prodotti nostrani. In un contesto familiare e raccolto, gli ospiti vengono avvolti da un’atmosfera che inebria… proprio come il profumo di zagara.

The small restaurant is inspired by the orange blossom, a fragrant flower that identifies with our land, to offer its guests the tastes of traditional Sicilian dishes with a modern twist, but which retain all the freshness and authenticity of our local products. In a familiar and cosy setting, the guests are wrapped in an intoxicating atmosphere... just like the scent of the orange blossom.

SAN VITO LO CAPO - Via Dogana, 13 Tel. +39 348.9940789

Le Sorelle - Ristorante - Pizzeria Il ristorante Le Sorelle da più 40 anni offre la sua inconfondibile cucina mediterranea fatta di pietanze semplici e genuine, preparate con amore dalle sapienti mani della titolare. Nella nuova location, elegante ed accogliente, potrete gustare anche una delicatissima pizza, lievitata con metodo tradizionale ed accompagnare i vostri piatti con i migliori vini siciliani o un’ottima birra.

SAN VITO LO CAPO Prolungamento Via Savoia, 1 Tel.+ 39 0923.972119 - Cell. +39 340.9061471

For more than 40 years the Le Sorelle restaurant has offered its unmistakable Mediterranean cuisine made of simple and genuine dishes, lovingly prepared by the expert hands of the owner. In the new elegant and welcoming venue, you can also enjoy a delicate pizza, leavened by traditional methods, and accompany your meal with the best Sicilian wines or a tasty beer.

www.ristorantelesorelle.com ristorantelesorelle@gmail.com

Hotel Trinacria - Ristorante Solo a pochi metri dal mare, il ristorante dell’Hotel Trinacria è aperto per gli ospiti dell’hotel e per i passanti che vorranno godere di un menu dedicato a base di prodotti freschi e che unisce la tradizione all’innovazione. Sapiente conoscitore di pesce, spezie e preparazioni tradizionali, quotidianamente lo Chef Giovanni Torrente, che ha portato l’arte del cous cous nel mondo, rivisita ogni piatto con fantasia per soddisfare l’appetito del buono e l’appetito del bello.

SAN VITO LO CAPO Via Mazzini, 39 Tel 0923.621475 / 621467 / 974624

Just a few metres from the sea, the Hotel Trinacria’s restaurant is open for hotel guests and passers-by who would like to enjoy a menu dedicated to fresh produce, combining tradition with innovation. Every day the chef Giovanni Torrente, an expert connoisseur of seafood, spices and traditional preparation methods who led the art of couscous in the world, revisits each dish with imagination to satisfy the appetite for something good and the appetite for something beautiful.

www.hoteltrinacria.it info@hoteltrinacria.it

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PIACERE SICILIA|SAN VITO LO CAPO INCONTRI DI VIAGGIO

DOVE OSANO GLI AQUILONI WHERE KITES DARE GO A San Vito lo Capo l’8° Festival Internazionale “Emozioni a naso in su!”

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di Simona Licata

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’orizzonte cattura lo sguardo. In spiaggia non si può fare a meno di traguardare la linea che marca il noto dall’ignoto. A San Vito Lo Capo, sono riusciti, almeno per alcuni del mese di maggio, a far distogliere dall’orizzonte lo sguardo dei bagnanti e dei turisti che si ritrovano in spiaggia. Obbligatorio stare “… a naso in su” a guardare gli aquiloni. Anche quest’anno il borgo marinaro, famoso per la sabbia finissima ed il turchese cangiante del suo mare, apre la finestra sul mondo colorato degli aquiloni con l’8ª edizione del Festival Internazionale degli Aquiloni “Emozioni a naso in su!”. Non solo un divertimento per i bambini ma, anche, una sfida alla natura, alle leggi della gravità, un gioco con le leggi della fisica e dell’aerodinamica. Gli aquiloni, che racchiudono in poche stecche ed un po’ di carta il desiderio del volo che ogni uomo serba dentro di sé rappresentano anche una visione poetica della vita. Gli aquiloni sono stati, a diverse latitudini, in diverse culture: strumento scientifico, gioco, oggetti propiziatori legati ai culti ed alle religioni. A San Vito si riscopre il legame dell’uomo con il cielo, la sua simbologia più recondita, senza però mai dimenticare la dimensione ludica, che è anzi prevalente, dei giochi all’aria aperta, di splendide giornate e cieli limpidi. Il Festival è un incontro multietnico di aquilonisti che si esibiscono nel volo libero, con aquiloni di forme e dimensioni inimmaginabili. Spettacolarità, scenografie originali, laboratori di costruzione di aquiloni, significati sociali, musica e tanto divertimento. Il momento clou del Festival è l’emozionante volo notturno: luci, decorazioni in spiaggia con fantasiose geometrie e linee avvolgenti. A San Vito giungono aquilonisti da tutto il mondo per far volare le loro magiche costruzioni nella brezza leggera del vento siciliano. Per informazioni ed aggiornamenti sul programma degli eventi: www.festivalaquiloni.it

The 8th International Festival “Emozioni a naso in su!” in San Vito lo Capo

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he horizon captures the eye. It is impossible not to look furtively at that line that separates the known from the unknown when on the beach. But in San Vito Lo Capo they have managed to divert the eyes of the bathers and tourists on the beach from the horizon for at least part of May.You have to keep your “...nose up” (“…a naso in su”) to see the kites.This year the fishing village, famous for its very fine sand and shimmering turquoise sea, once more opens its door to the colourful world of kites with the 8th International Kite Festival “Emozioni a naso in su!”. Not only is it fun for the children, but it is also a challenge to nature, to the laws of gravity, a game using the laws of physics and aerodynamics. The kites, that within their handful of splints and bits of paper contain that dream of flying that every person harbours, also represent a poetic vision of life. Kites have played a part in different cultures and hovered at different latitudes, such as in scientific instruments, games, and propitiatory objects in cults and religions. In San Vito, one rediscovers man’s bond with the sky and its recondite symbolism, but without ever forgetting the prevalent ludic dimension of outdoor games and wonderful days with clear skies. The festival is a multi-ethnic meeting of kite flyers who show off kites of unimaginable shapes and sizes in free flight. Showmanship, original scenography, kite-making laboratories, social meanings, music, and lots of fun. The highlight of the festival is the exciting night flying: lighted beach decorations in imaginative shapes with snaking lines of lights around them. Kite flyers from around the world come to San Vito to fly their magical constructions in the light puffs of the Sicilian wind. For information and updates on the event’s programme: www.festivalaquiloni.it



PIACERE SICILIA|SAN VITO LO CAPO INCONTRI DI VIAGGIO

Ph. Ninni Gallina

DISCESA IN PARADISO

CI SONO PIÙ COSE IN CIELO E IN TERRA... di Francesca Adragna

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uanto mare di ogni gradazione di blu e turchesi, quanta sabbia rosa, oro e color schiuma di mare, quante rocce e quanta macchia mediterranea, sotto il cielo di San Vito Lo Capo! Gli amanti della natura possono apprezzarne le sfumature di colori in ogni stagione, percorrendone la costa e le campagne. Passeggiare lungo la riserva dello Zingaro, tuffarsi tra scogli e calette sabbiose, arrampicarsi su monte Monaco o su Cofano, veleggiare ed immergersi tra onde e correnti; oltre sessanta km quadri di escursioni tra mare e terra! Quello che non tutti sanno è che ci si può tuffare anche sotto terra! Anche noi, perlustrando i sentieri più o meno battuti e scortati dal Gruppo Ambientale Speleologico Trapanese, ci siamo imbattuti in crepacci e fessure sulle pareti delle montagne, in improbabili buchi tra le pietre quasi scientemente sagomate e che invece la natura ha posto, in quei punti precisi, seguendo il proprio libero arbitrio. Al di sotto delle pareti squadrate dagli scavi delle cave, molto più in giù delle umide zolle in cui mirti e palmizi affondano le loro radici, ci si può ritrovare nei saloni madidi di un gran numero di grotte come quella dell’Impiccato, la grotta del Trapanese sulle pendici del monte Inici, la grotta della Clava e quella di Maria Santissima a Custonaci. Queste sono solo quelle che noi abbiamo visitato, ma ce ne sono più di un centinaio accessibili ai più esperti e temerari. Convinti, come eravamo, di andare a fare una gitarella percorrendo umidi corridoi tra stalattiti e stalagmiti, alla vista del primo pirtuso (buco, ndt) che rappresentava l’accesso alla grotta, siamo stati colti da una divertita incredulità. Un fosso a metà coperto da un balatone (grande lastra di pietra, ndt) di marmo “perlato siciliano”, un buco su di una parete di pietra, una fessura sulla parete della montagna, questi gli accessi agli antri più reconditi. A seconda delle pendenze occorre avvalersi di grosse corde ben fissate con ganci e moschettoni, per calarsi in insolite avventure sotterranee. Carponi, strisciando e badando bene a non toccare le colonne umide che crescono dal basso e dall’alto delle roc-

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ow much sea of every shade of blue and turquoise, how much pink or gold sand, or sand the colour of sea foam, how many rocks and how much Mediterranean maquis, under the San Vito Lo Capo sky! Following the coast and adventuring into the countryside, nature lovers can appreciate the nuances of colours in every season. Strolling along the Zingaro nature reserve, diving between rocks and sandy bays, climbing up mount Monaco or mount Cofano, sailing and dipping into waves and currents; more than 37 square miles of sea and land excursions! What some do not know is that you can even dive underground! Us, too, when exploring the more or less beaten path and escorted by the Gruppo Ambientalista Speleologico Trapanese (speleological environmental group from Trapani), we came across crevasses and cracks in the walls of the mountains, and unlikely holes between the stones that seem to have been almost deliberately shaped but which instead nature created in those precise points while following its random path. Below the square walls of the cave excavations, far down below the damp soil where myrtles and date palms bury their roots, one finds oneself in the wet halls of numerous caves such as the one called Impiccato (hanged), or the cave of the Trapanese on the slopes of mount Inici, the cave of the Clava (cudgel) and that of Maria Santissima (Mary most Holy) in Custonaci. These are just the ones that we have explored, but there are more than a hundred accessible to experts and daredevils alike. Convinced, as we were, that we were going for a quick scamper along humid corridors between stalactites and stalagmites, at the sight of the first “pirtuso” (hole) giving access to the cave, we were hit by an amused incredulity. A ditch half covered by a “pearly Sicilian” marble “balatone” (a large stone slab), a hole in a stone wall, a crack on the wall of the mountain, these were the entrances to the deepest caverns. Depending on the incline, one might need to use thick ropes securely fastened with hooks and karabiners, to descend into unusual underground adventures. Crawling along on all fours while


DESCENT INTO PARADISE There are more things in heaven and earth... ce: lo stillicidio, cioè il gocciolamento che comporta gli accumuli calcarei che, a loro volta, danno origine a stalattiti e stalagmiti, ha come suo peggior nemico il grasso della nostra pelle, che posandosi su di esse provocherebbe lo scivolamento del calcare contenuto nell’acqua, arrestando cosi lo sviluppo in lunghezza di questi incantevoli cunei traslucidi. Le grotte disseminate sul nostro territorio si sono originate principalmente grazie a fenomeni carsici; il flusso delle falde d’acqua e la pressione da questo esercitata, ha costruito nei millenni labirinti di cunicoli le cui pareti, in relazione agli effetti del gocciolamento si sono impreziosite di concrezioni simili a banchi di corallo bianco; mentre soffitti e pavimenti sono decorati da colonne stalattiti e stalagmiti. I movimenti tettonici, poi, hanno svolto la funzione di architetti creando le dinamiche dei percorsi sotterranei. Nel buio di questi salotti, alla sola luce della piccola lampadina sul casco di protezione, ci siamo fermati in silenzio per cogliere il respiro delle grotte, il suo lento pianto generatore di teorie di piccoli laghi d’acqua purissima, per scoprire che a volte bisogna discendere agli inferi e trovare inaspettati paradisi!

being careful not to touch the moist columns growing above and below from the rocks: the oozing, that is the dripping caused by the accumulation of limestone, is what creates the stalactites and stalagmites, and its worst enemy is the fat in our skin, which causes the calcareous residue to rub off, thus halting the growth of these enchanting translucent columns. The caves scattered across our land were created mainly by karstic phenomena. The flow and pressure of layers of water has over millennia created labyrinths of tunnels whose walls have, thanks to the effects caused by the dripping, become enriched with concretions similar to white coral reefs, while the ceilings and floors have become decorated with columns and balusters. Tectonic movements have then acted as decorators, creating the dynamics of underground pathways. In the darkness of these halls, with only the light of the small lamp on our helmets, we stopped in silence to absorb the breathing of the caves, their slow weeping the creator of a string of small lakes of the purest water, realising that sometimes one must descend into the underworld to discover an unexpected paradise!

GRUPPO AMBIENTALE SPELEOLOGICO TRAPANESE: INFO 347.6754724

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PIACERE SICILIA|SAN VITO LO CAPO

KALOS [ INCONTRI DI VIAGGIO

]

IL TURISMO E L’ACCOGLIENZA DIVENTANO TEATRO HOSPITALITY AND TOURISM TURNED INTO THEATRE

Dalle chitarre sulla spiaggia al palcoscenico, storia di una crescita culturale

FROM GUITARS ON THE BEACH TO THE THEATRICAL STAGE: THE STORY OF A CULTURAL GROWTH di Francesca Adragna

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elle calde serate estive degli anni ‘70 in spiaggia, i pochi turisti giunti a San Vito Lo Capo, si raccoglievano intorno alle chitarre dei ragazzi del luogo. Tra una barzelletta ed un ritornello il professor Lauricella, giunto da Canicattì, divertito dalle capacità istrioniche dei locali, suggerì loro di mettere in scena una piece teatrale. Fu così che tra le mura del salone parrocchiale per tutto l’inverno vigili, baristi, pescatori, ristoratori ed albergatori provarono e riprovarono il “San Giovanni decollato” di Nino Martoglio e, dopo averlo proposto al pubblico locale, lo misero in scena per il pubblico estivo. Gli stessi attori si preoccuparono di allestire il primo palco e le prime scenografie: un tavolo da ping pong cui venivano addossate altre tavole e cavalletti, sacchi di iuta e cartoncini su cui venivano dipinte le scene. Parte di questo primo rudimentale materiale è ancora utilizzato. Il pubblico sedeva sulle sedie della parrocchia, ma già la prima ebbe un tale successo che il gruppo, trasformatosi nell’Associazione Giovanile Iniziative Culturali, prese ad industriarsi acquistando le vecchie poltrone del cinema di San Vito. Dai successi di quella prima piece l’associazione trasse una tale energia creativa da attivarsi in più direzioni culturali. Le riunioni in parrocchia erano diventate un importantissima occasione aggregativa per i giovani del paese, i quali ne approfittarono per la loro crescita culturale e, forti del proprio bagaglio tradizionale, riuscirono, guidati da Santo Graziano - capo dei Vigili Urbani di San Vito - a coinvolgere prima le comunità sanvitesi all’estero (Detroit, Windsor del Canada, Brooklyn, Buenos Aires e Mar de la Piata in Argentina) e poi tutti i comuni denominati San Vito sul territorio nazionale, in rassegne, farse carnascialesche e feste per la ricorrenza del Santo. Alle attività teatrali, l’associazione che da quel lontano 1974 ha poi assunto il nome di Kalòs, ha accostato una gran quantità di interessi, promuovendo, avvalendosi anche di sponsor di grande fama (Barilla e Mulino Bianco nda), estemporanee di pittura, sfilate di gruppi folkloristici, quadri viventi e sagre gastronomiche. Proprio da una sagra del cous cous è partita l’idea di quel festival internazionale che da anni, a settembre, mobilita chef e turisti da ogni parte del mondo. Il gusto per i viaggi di Santo e dei tanti che hanno recitato, cantato ed allestito scenografie insieme a lui, è stato un importantissimo input di aggregazione e scambio interculturale. Negli anni ‘90, la rivalutazione del santuario di San Vito, ha privato l’associazione dell’abituale luogo di riunione, poco male, perché i sanvitesi affiatati e motivati hanno proseguito ad esibirsi in vari teatri allestendo anche un palco all’aperto che consente loro di coinvolgere il pubblico nelle loro performances. Più recentemente l’associazione ha ottenuto l’uso dell’ex macello comunale i cui lavori saranno ultimati quanto prima.

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he few tourists who came to San Vito Lo Capo in the 1970s gathered on the beach around the guitars of the local youth on warm summer evenings. Between the telling of jokes and singing of songs, professor Lauricella who had arrived from Canicattì and was enjoying the histrionic skills of the locals, suggested they stage a play. So it was that within the walls of the parish hall policemen, bartenders, fishermen, restaurateurs and hoteliers practiced and re-practised the “San Giovanni decollato” by Nino Martoglio all winter and, after having proposed it to the local community, they staged it for the summer audience. The actors themselves set up the initial stage and stage design: a ping pong table pushed against other tables and trestle tables, jute bags and cards on which the scenes were painted. Part of this first crude set up is still used. The audience sat on chairs in the parish hall, and from the start it was so successful that the group, transformed into the Cultural Initiatives Youth Association, took on the task of buying the old armchairs from the cinema in San Vito. From the success of that first play, the association has drawn such a creative energy that it has branched off in several cultural directions. The gatherings in the parish hall had become very important events for the town’s youth, who made the most of the opportunities for cultural growth and, with strong traditions behind them and led by Santo Graziano, the Chief of Police in San Vito, they were able to involve first the those from San Vito who lived abroad (Detroit, Windsor in Canada, Brooklyn, Buenos Aires and Mar de la Piata in Argentina) and then all the municipalities called San Vito throughout Italy, in shows, carnival-style farces and festivals for the saint’s feast day. In addition to the theatrical activities, the association, which has since adopted the name Kalòs, has attracted a great deal of interest, promoting (with the help of famous sponsors such as Barilla and Mulino Bianco) street painting, folkloristic pageants, tableaux vivants and food festivals. For example, from a couscous fair came the idea of an international festival in September that brings chefs and tourists from all over the world. The love of travel that Santo and the many who have acted, sung and staged scenes with him have, was a very important starting point for being together and for intercultural exchange. In the 1990s, the revaluation of San Vito’s sanctuary deprived the association of its usual meeting place. No bad thing in the end, because those from San Vito who worked well together and were motivated continued to perform in various theatres, even setting up an outdoor stage that allowed them to involve the public in their performances. More recently, the association gained the use of the former municipal slaughterhouse, where works will be completed as soon as possible.


Al centro del paese, a due passi dal mare … il giusto hotel per la tua Vacanza a San Vito Lo Capo in assoluto relax. In the heart of the village, close to the sea...it is the right hotel for your holiday of total relaxation in San Vito Lo Capo.

L’Hotel, formato da due strutture adiacenti, è composto da 21 camere tutte diverse l’una dall’altra. Consisting of two adjacent buildings, the hotel has 21 rooms, each different from the other.

Ogni camera è arredata con raffinato gusto che evidenzia stili mediterranei diversi: arabeggiante, siculo, greco, spagnolo e, alcune, di modernissimo design contemporaneo. Each room is furnished with a refined taste that highlights different Mediterranean styles: Arabic, Sicilian, Greek, Spanish, and in some cases, a very modern and contemporary design.

San Vito Lo Capo Via Duca degli Abruzzi, 158/183 Tel. +39 0923.621450 Cell. +39 328.0074206 Cell. +39 389.5099722 www.hotelventodelsud.com info@hotelventodelsud.it

L’accoglienza, unita ad una colazione con prodotti casarecci e genuini, contraddistingue il nostro Hotel. Our welcome, together with a home-made breakfast of natural products, is what distinguishes our hotel.


LE SCELTE DI PIACERE • PIACERE’S CHOICES • SAN VITO LO CAPO

Perla Gaia - Hotel

Cavalluccio Marino - Bar Gelateria

Incastonato in una posizione invidiabile di fronte la spiag-

Da 40 anni il Caldo Freddo del Cavalluccio Marino è la

gia e al centro del borgo marinaro di San Vito Lo Capo,

specialità che rimane indelebile nella mente di chi lo ha

dove perdersi in una natura fantastica e in un mare da

provato. Impossibile passeggiare per le vie del centro e

sogno, l’Hotel Perla Gaia è una piccola ed elegante strut-

non fermarsi nel locale che si affaccia sulla spiaggia a

tura a conduzione familiare di nuovissima costruzione. La

provare questo sensazionale trionfo di gusto, così come

struttura, adatta a tutti coloro che vogliono godersi un sog-

le ottime granite disponibili in tantissimi gusti, come an-

giorno all’insegna del relax, dispone di 9 camere eleganti

che il gelato atigianale che ha decretato il successo del

e confortevoli arredate in stile moderno ed è dotata di mol-

locale. Il Cavalluccio Marino è anche il luogo ideale per

ti servizi e comfort. È inoltre un punto di partenza ideale

consumare ricche colazioni e pranzi veloci o ancora per

per praticare innumerevoli attività sportive, gastronomiche

un aperitivo al tramonto o per assaporare la tipica pastic-

e culturali che la location consente di svolgere.

ceria siciliana.

For 40 years now, Cavalluccio Marino’s caldofreddo (la-

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The Hotel Perla Gaia is a newly built, small and elegant

yered ice-cream, fresh cream and rum sponge cake with

family-run hotel located in an enviable position facing the

melted chocolate) has been the speciality that stays fixed

beach and the heart of the seaside village of San Vito Lo

in the minds of those who have tried it. It is impossible to

Capo, a place where you can lose yourself in the stun-

stroll through the village without stopping at the venue

ning nature and dream-like sea. The hotel, which is ideal

that overlooks the beach to try this sensational triumph of

for all those who want to enjoy a relaxing holiday, has nine

taste, or the excellent “granite” (crushed ice drink) availa-

elegant and comfortable rooms decorated in a modern

ble in many flavours, or the homemade ice cream that en-

style and equipped with many comforts and services. It is

sured the venue’s success. The bar is also a great place

also an ideal starting point for countless sporty, gastrono-

to enjoy rich breakfasts and quick lunches, an aperitif at

mic and cultural activities that its location enables.

sunset or to taste the traditional Sicilian pastries.

Via del Secco 18/18A - San Vito Lo Capo Tel. +39 0923 972865 www.perlagaia.com - info@perlagaia.com (per prenotazioni) - direzione@perlagaia.com

Via F.lli Maculati, 17 - San Vito Lo Capo Tel. +39 0923.972220 Cell. +39 328.7055254


PIACERE SICILIA|FLASH INCONTRI DI VIAGGIO

TRAPANI

LA WUNDERKAMMER DU ZU NICOLA

Il negozio non ha neppure un’insegna, ma vale la pena visitarlo e fotografarlo. Tra piccole curiosità vi si può cercare con la recondita intima speranza di scovare il reperto prezioso, il pezzo che mancava alla nostra collezione, l’oggetto d’arredamento vintage. Si tratta di due piccole stanzette perfino scarsamente illuminate, e per questo forse, con il fascino dell’antro misterioso. Il negozio si apre sulla via Libertà e, nomen omen, raccoglie senza metodo oggetti di modernariato. Come una camera delle meraviglie si avvicina, senza esserlo, ad un museo, ma privo di ogni criterio di sistemazione. Una stratificazione incongruente e cronologicamente confusa di oggetti: dalla vecchia bottiglia di Ericino (un liquore locale che non si produce da almeno 30 anni), al telefono di bachelite; dallo spruzzatore di DDT anni ‘50, al diploma della società operaia dei primi del ‘900; dai giocattoli del baby boom degli anni ‘60, ai vasi di porcellana di Limoges o di Capodimonte, retaggio di nonne e zie con aspirazioni alto borghesi.

TRAPANI

UNCLE NICOLA’S WUNDERKAMMER

I tre musei di Salemi

Il Polo Museale di Salemi, allestito all’interno del Collegio dei gesuiti sollecita interessi diversi perché racchiude tre musei in uno: il Museo del Risorgimento; quello di Arte sacra e il Museo della mafia. Diverse sono le opere d’arte religiosa provenienti delle chiese distrutte dal sisma dal 1968 e tra queste risalta la Madonna della Candelora e una cappella del XVIII secolo che riproduce la Casa Santa di Loreto “Casa Della Madonna”. Il Museo del Risorgimento ripropone gli avvenimenti che dal 1848 hanno portato alla nascita di uno Stato unitario nella forma di Monarchia costituzionale guidata da Vittorio Emanuele II ed è diviso in due sezioni; il 1848 e il 1860. Il Museo della Mafia idea di Vittorio Sgarbi, è un percorso per conoscere, interpretare e approfondire il fenomeno mafioso.

The three museums of Salemi The Polo Museale of Salemi, set up inside the Jesuit College, appeals to different interests because it contains three museums in one: a museum of the Risorgimento, another of sacred art, and the third of the mafia. There are several religious works of art that come from churches destroyed by the 1968 earthquake, and among these the Madonna of Candlemas in particular stands out, as does an 18th century shrine which reproduces the Holy House of Loreto, the “House of the Virgin Mary.” The Risorgimento museum recreates the events from 1848 that led to the birth of a unified state in the form of a constitutional monarchy, led by Vittorio Emanuele II, and it is divided into two sections: 1848 and 1860. The mafia museum, which was Vittorio Sgarbi’s idea, is a journey of discovery, interpretation and investigation into the phenomenon of the mafia.

The shop does not even have a sign, but it is worth visiting and photographing. You can rummage through all the curiosities in the secret hope of digging up something valuable, that piece missing from your collection, that vintage ornament. The two small rooms are dimly lit and have, possibly because of that, the allure of a mysterious cave. The shop opens onto via Libertà and, true to its name, it hoards modern collectibles without rhyme or reason. As a cabinet of curiosities, the shop comes as close to being a museum without actually being one, and without any criteria of organisation. An incongruent and chronologically confusing classification of objects: from an old bottle of Ericino (a local liqueur that has not been produced for at least 30 years), to a Bakelite phone; from a DDT spray can from the 1950s, to a Workers’ Association certificate from the early 1900s; from 1960s baby boomer toys, to Capodimonte or Limoges porcelain vases, a legacy from grandmothers and aunts with high bourgeois aspirations.

Il “Presepe vivente” di Custonaci - Custonaci’s “living Nativity” scene Nel comune di Custonaci sorge un antico insediamento preistorico: le Grotte di Scurati. La grotta Mangiapane è la più grande e al suo interno sono stati ritrovati reperti preistorici: denti e ossa di animali, selci lavorate e pitture rupresti che sono conservati al Museo Pepoli di Trapani e al Museo Etno Antropologico di Parigi. Durante le festività natalizie le grotte ospitano in un perfetto scenario il “Presepe vivente di Custonaci”. In questi luoghi ricchi di storia e di grande fascino sono state girate alcune scene del commissario Montalbano.

The Grotte di Scurati in Custonaci are the site of a prehistoric settlement. The Mangiapane grotto is the largest, and ancient artefacts have been found inside: animal teeth and bones, carved flints and rock paintings that are preserved in the Pepoli Museum of Trapani and the Ethno-Anthropological Museum of Paris. During the Christmas festivities the grottos are the perfect setting for “Custonaci’s living Nativity scene.” Some scenes from the Montalbano police series were filmed in these fascinating places full of history. 125


PIACERE SICILIA|USTICA INCONTRI DI VIAGGIO

L’ ISOLA DELLA MAGA CIRCE

USTICA AREA MARINA PROTETTA di Stefania Martinez

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stica ha costruito il suo immaginario turistico sulla riserva marina e sulle immersioni. L’Area marina protetta Isola di Ustica fu la prima istituita in Italia nel 1986, assieme a quella di Miramare. La flora e la fauna marina la rendono affascinante per tutti gli amanti di immersioni ed infatti sui fondali è possibile scorgere saraghi, castagnole, cefali, occhiate, salpe, coloratissime donzelle pavonine. Lungo le pareti rocciose i bellissimi “fiori” della madrepora arancione e le coloratissime spugne. Più si scende in profondità più i pesci si fanno grandi: cernie, murene, ricciole e chi ha fortuna può anche incontrare tonni, pesci luna, tartarughe e barracuda. La riserva è suddivisa in zona A di protezione integrale dove è consentita solo la balneazione, da Cala Sidoti a Caletta; la zona B da Punta Cavazzi a Punta Omo Morto, dove sono consentite balneazione e fotografia subacquea (ma non la pesca); le zone C di riserva parziale dove è consentita la pesca subacquea. Numerose barche di pescatori offrono il giro dell’isola (diurno o notturno). Opera anche una barca attrezzata per il sea-watching con fondo trasparente per ammirare dalla superficie il fondo del mare. Nella zona di riserva integrale, sul versante occidentale dell’isola, con l’accesso nascosto dalle rocce sia via mare che via terra, c’è la Grotta Rosata, che prende il nome dalle incrostazioni

THE ISLAND OF CIRCE, THE SORCERESS

THE MARINE PROTECTED AREA OF USTICA

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stica has constructed its imaginary tourist based on its marine reserve and diving. Ustica’s Marine Protected Area (MPA) was the first established in Italy in 1986, together with the one at Miramare. The marine flora and fauna make it fascinating for all lovers of diving. On the sea bottom you can see sea bream, damselfish, grey mullets, saddled bream, salps, and colourful ornate wrasses. Along the rocky walls, the beautiful “flowers” of the orange madrepore coral and the very colourful sponges. The deeper you go, the bigger the fish: groupers, moray eels, amberjacks, and for those fortunate enough, tuna, sea turtles and barracudas. The reserve is divided into different zones: Zone A, which is a complete protection area and where only swimming is allowed, going from Cala Sidoti to Caletta; Zone B, where bathing and underwater photography are allowed (but not fishing), which runs from Punta Cavazzi to Punta Omo Morto; and Zone C, which are partial reserve areas where underwater fishing is permitted. Many fishing boats offer tours around the island (day and night). There is also a boat equipped for sea-watching with a transparent bottom so that you can admire the sea bottom at the same time. In the Zone A area on the western side of the island, with both the sea and land entrances hidden by rocks, lies Grotta Rosata, which takes its name from the colour of the mineral deposits left by algae, ranging from a light


calcaree, dal rosa chiaro al rosa antico intenso, lasciate dalle alghe. I sub più esperti non possono farsi sfuggire l’occasione di immergersi fino alla Grotta dei Gamberi, con i suoi ventagli di gorgonie rosse nei pressi di Punta Gavazzi (a 42 m di profondità) e l’itinerario archeologico subacqueo di Punta Gavazzi (tra i 9 ed i 17 m di profondità) tra le ancore e le anfore di epoca romana. E poi ci sono le numerose grotte lungo le costa alte e scoscese: grotta Verde, grotta Azzurra, grotta della Pastizza, grotta dell’Oro, grotta delle Colonne e gli scogli del Medico e della Colombara. «Ustica - ha scritto il geologo Franco Foresta Martin - è l’unico vulcano del Tirreno meridionale la cui formazione è stata alimentata da un pennacchio di magma risalito direttamente dalle profondità del mantello terrestre. Ciò rende l’isola dal punto di vista magmatologico molto diversa dalle vicine Eolie e molto più simile all’Etna o alle Hawai». I romani la chiamarono Ustica da ustum = bruciato). È ritenuta la mitica dimora della maga Circe citata nell’Odissea, che trasformava i visitatori in maiali. Al regno di Ferdinando IV di Borbone, tra la fine del ‘700 ed i primi dell’800 risale la urbanizzazione sistematica del centro abitato principale presso Cala Santa Maria e l’edificazione delle torri di Santa Maria e Spalmatore, che facevano parte del sistema di avvistamento delle Torri costiere della Sicilia. Ustica divenne luogo di confino per prigionieri politici e tale rimase con l’Unità d’Italia anche sotto casa Savoia e successivamente durante il regime fascista vi furono confinati, tra i numerosi dissidenti e prigionieri politici, Amadeo Bordiga, Nello Rosselli, Antonio Gramsci, Ferruccio Parri.

to a deep antique rose. More experienced divers should not miss out on the opportunity to dive to the Grotta dei Gamberi, with its range of red sea-fans in and around Punta Gavazzi (at a depth of 42 m) and the underwater archaeological route around Punta Gavazzi (at a depth of between 9 and 17 m) among the anchors and amphorae from Roman times. And then there are the numerous caves along the high and steep coasts: grottos called Verde, Azzura, Pastizza, Oro, and Colonne, as well as the Medico and Colombara rocks.“Ustica,” wrote the geologist Franco Foresta Martin,“is the only volcano in the southern Tyrrhenian Sea whose formation was fed by a plume of magma rising directly from the depths of the earth’s mantle. This makes the island, from the magmatologic point of view, very different from the nearby Aeolian islands and much more like Etna or Hawaii.” The Romans called it Ustica from the word “ustum,” meaning “burnt.” It is believed to be the mythical home of, Circe, the sorceress named in the Odyssey who transformed visitors into pigs. The systematic urbanisation of the town’s main centre near Cala Santa Maria dates back to the reign of the Bourbon king, Ferdinando IV, between the late 1700s and the start of the 1800s. Likewise the building of the Santa Maria and Spalmatore towers, which were part of the sighting system of the coastal towers of Sicily. Ustica became a place of exile for political prisoners, and so it remained after the unification of Italy under the House of Savoy. Among the numerous dissidents and political prisoners confined there later during the fascist regime, were Amadeo Bordiga, Nello Rosselli, Antonio Gramsci, and Ferruccio Parri.

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PIACERE SICILIA|RUBRICA INCONTRI DI VIAGGIO

di Fabio Pace

in val igia SUITEC ASE BO OKS

Cento Sicilie. Testimonianze per un ritratto

Nacqui nella salina del Ronciglio. Diari 1931-1935

A hundred Sicilies. Testimonies for a portrait

I was born in the saltpans of Ronciglio. Diaries 1931-1935

di Gesualdo Bufalino e Nunzio Drago. Bompiani, 2008 527 pagine, 15 euro

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libri

di Antonietta Platamone D’Alì. Di Girolamo (2005) 336 pagine - 20 euro

“Vero è che le Sicilie sono tante, non finiremo mai di contarle. Vi è la Sicilia verde del carrubo, quella bianca delle saline, quella gialla dello zolfo, quella bionda del miele, quella purpurea della lava. Vi è una Sicilia ‘babba’, cioè mite, fino a sembrare stupida; una Sicilia ‘sperta’, cioè furba, dedita alle più utilitarie pratiche della violenza e della frode. Vi è una Sicilia pigra, una frenetica; una che si estenua nell’angoscia della roba, una che recita la vita come un copione di carnevale; una, infine, che si sporge da un crinale di vento in un accesso di abbagliato delirio...”. Il presuntuoso distacco con il quale noi siciliani ci consideriamo unici conoscitori di noi stessi, e della peculiarità di essere isolani ed isolati, è forse uno dei pochi tratti comuni a tutti i siciliani. Un pregio, un difetto? Dipende dalla prospettiva. Quando essa è di natura intellettuale esplorare questo presuntuoso distacco può divenire occasione di un viaggio nel “continente Sicilia”, fatto di tante Sicilie, forse anche più di quelle che ci raccontano Gesualdo Bufalino e Nunzio Zago con l’ausilio delle pagine di Capuana, Verga, Sciascia, Bonaviri, Pitrè, Quasimodo, Brancati. Un atlante prezioso per conoscere la nostra terra, forse capirla e giudicarla meglio di quanto noi siciliani, orgogliosamente arroccati nella nostra sicilianità, sappiamo fare.

Il 3 febbraio del 1931, all’età di 77 anni, Antonietta Platamone d’Alì incominciò a scrivere il suo diario: “Nacqui la notte dell’11 ottobre 1854, nella salina del Ronciglio. Era epoca di colera ed i miei genitori andarono in quell’isoletta per evitare il contagio, se possibile”. L’autrice (1854 -1940), maggiore degli undici figli del Senatore Giuseppe D’Alì e di Rosalia Chiaramonte Bordonaro, vedova del Marchese Enrico Platamone, racconta con gli occhi di una nobildonna, la quotidianità della Sicilia a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento con squarci interessanti della società trapanese e palermitana e riferimenti ad alcuni avvenimenti storici che ha osservato come, ad esempio, il passaggio di Garibaldi a Trapani nel 1860. Composto da otto quaderni manoscritti in bella grafia, il diario fu scritto, come la stessa autrice disse, per «dare sfogo al suo cuore ulcerato» dopo la morte del figlio adorato, aggiungendo: «Sarà per me sola. Alla mia morte, poi, se esisterà ancora, ne faranno l’uso che vorranno. Potranno anche bruciarlo, non avrà più scopo». Una nipote omonima, ricercatrice universitaria, ne venne casualmente in possesso e intuendone l’importanza si prodigò per la pubblicazione. La prefazione è di Dacia Maraini, le note critiche dello storico trapanese Salvatore Costanza.

“It is true that there are many Sicilies, too many to count. There is the green Sicily of the carob, the white one of the salt pans, the yellow one of the sulphur, the golden one of the honey, the deep purple one of the lava. There is a “babba,” or gentle, Sicily, almost to the point of being foolish; a “sperta,” or clever, Sicily, partial to the more functional activity of violence and deceit. There is a lazy Sicily, a frenetic one; one that wears itself out with its anxiety for possessions, one that plays out life like a carnival script; and one that leans over the ridge of a wind in a fit of dazzled delirium...” The presumptuous aloofness with which we Sicilians consider ourselves the only experts on ourselves, and on the unique distinction of being islanders and isolated, is perhaps one of the few traits common to all Sicilians. A virtue, a defect? It depends on your perspective. When that becomes intellectual, exploring this presumptuous aloofness can become a journey into the “Sicilian continent,” made up of many Sicilies, perhaps even more than those that Gesualdo Bufalino and Nunzio Zago tell us of through the words of Capuana, Verga, Sciascia, Bonaviri, Pitrè, Quasimodo, Brancati. A valuable map for getting to know our island, and perhaps understanding and judging it better than we Sicilians, proudly entrenched in our Sicilianness, are able to do.

On 3 February 1931, at the age of 77, Antonietta Platamone d’Alì began writing her diary: “I was born on the night of 11 October 1854, in the saltpans of Ronciglio. It was a time of cholera and my parents went to that island to avoid infection, if possible.” The author (1854 – 1940), the eldest of the eleven children of Senator Giuseppe D’Alì and Rosalia Chiaramonte Bordonaro and widow of the Marquis Enrico Platamone, narrates daily life in Sicily at the turn of the twentieth century through the eyes of a noblewoman, with interesting glimpses into the society of Trapani and Palermo and with references to some of the historical events she witnessed, such as Garibaldi’s journey through Trapani in 1860. Consisting of eight notebooks in beautiful handwriting, the diary was written, as the author herself said, “to give vent to her ulcerated heart” after the death of her adored son, adding: “It will be for me alone. Then after my death, if it still exists, they can do what they want with it. They can even burn it, as it will no longer serve any purpose.” By chance it came into the possession of one of her granddaughters, a university researcher, who, guessing its importance, did everything she could to publish it. The preface is by Dacia Maraini, the critical notes by Salvatore Costanza, a historian from Trapani.


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