23-25 Maggio 2023
Fiere di Parma
Tre saloni distinti ma integrati, indipendenti e perfettamente sincroni con la domanda di flessibilità produttiva. Macchinari innovativi rispondenti ai criteri di sostenibilità ambientale.
Bimestrale - anno XIV - n°2 marzo/aprile 2023 www.interprogettied.com la ubfornitura POSTE ITALIANE SPA • SPED. IN ABB. POSTALE • 70% • L0/MI • COSTO COPIA € 8,00 42 MATERIALI Gioielli preziosi per l’ambiente grazie ai metalli riciclati 36 TRANSIZIONE DIGITALE Il boom del mercato italiano AI 12 ATTUALITÀ Le imprese lombarde accolgono la sostenibilità
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Via delle Gallarane, 10/12 - 22046 Merone (CO) Tel. 031 3333486 - Fax 031 3339064 www.carusofasteners.it Da 30 anni al fianco di chi usa fasteners
Mecfor 2023: torna l’appuntamento chiave per il manifatturiero
anno XIV - n.2 Marzo/Aprile 2023
Editoriale
Storia di copertina
Mecfor 2023: torna l’appuntamento chiave per il
Attualità
Automotive e sicurezza: il binomio vincente nel 2023 ..10
Notizie attualità 11
Le imprese lombarde accolgono la sostenibilità ...... 12
Notizie attualità 15
Startup e PMI: i motori dell’innovazione 16 Notizie attualità 19
Un settore che punta all’eccellenza 20
Appuntamenti
Il mondo del laser protagonista a Lamiera 2023 .......... 25
Macchine utensili
2 La Subfornitura - n. 2 2023 www.interprogettied.com SOMMARIO
Un settore che punta all’eccellenza
Il boom del mercato AI in Italia
L’automazione a supporto della manodopera Gioielli preziosi per l’ambiente grazie ai metalli riciclati
De Vecchis)
L’industria italiana tra sostenibilità e innovazione (E.
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manifatturiero .................................................................... 6
La
come base per crescere ..................... 26 Saldatura Saldatura certificata e servizio al cliente, la ricetta vincente di B.MAK 28 Componenti Dissipatori di calore per custodie elettroniche 30 Manutenzione Sistemi a motore: la guida contro gli sprechi energetici 32 Strumentazione Sistemi d’aria compressa: efficienza aumentata grazie al 4.0 33 Transizione digitale Il software PLM è pronto a incontrare il cloud 34 Il boom del mercato AI in Italia .................................. 36 Una nuova gestione dei dati grazie al FSM 38 Notizie transizione digitale 40 Materiali Gioielli preziosi per l’ambiente grazie ai metalli riciclati 42 Automazione Notizie automazione 45 L’automazione a supporto della manodopera 46 Rubriche Elenco inserzionisti 48 Saldatura certificata e servizio al cliente, la ricetta vincente di B.MAK 36 42 46 20 6 28
flessibilità
L’INDUSTRIA ITALIANA TRA SOSTENIBILITÀ E INNOVAZIONE
L’industria svolge un ruolo fondamentale per la sostenibilità, così come la tecnologia. Quest’ultima, in particolare, rappresenta la base per raggiungere obiettivi sostenibili e green come l’aumento delle risorse e l’efficienza energetica. A confermarlo sono anche gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG’s) secondo i quali l’innovazione tecnologica può influenzare, sotto vari punti di vista, il raggiungimento di obiettivi di sviluppo sostenibile.
Volgendo lo sguardo all’Italia sembra che, nonostante il difficile contesto internazionale, per il comparto dell’Intelligenza Artificiale il 2022 sia stato un anno da record caratterizzato dai continui progressi nelle capacità delle macchine e dagli exploit di Dall-E2 e ChatGPT. In Italia, secondo i risultati della ricerca dell’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano, lo scorso anno il mercato dell’AI ha raggiunto 500 milioni di euro, con una crescita di ben il 32% in un solo anno, di cui il 73% commissionato da imprese italiane e il 27% rappresentato da export di progetti.
“Il 2022 è stato l’anno in cui nuovi prodotti della ricerca sull’AI hanno fatto il loro ingresso nel mercato, affascinando e sorprendendo anche le persone comuni”, ha spiegato Giovanni Miragliotta, direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence.
A questa crescita ha contribuito anche l’industria delle macchine utensili che, secondo i dati del Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-Sistemi per produrre, ha segnato un incremento del 3,5% degli ordini rispetto al periodo ottobre-dicembre 2021. Sul fronte interno, gli ordini raccolti hanno registrato un incremento del 5,4%,
per un valore assoluto dell’indice pari a 257: nuovo record storico.
Eppure, anche in questo caso, per raggiungere simili risultati c’è stato bisogno di un supporto da parte della tecnologia e di una visione più sostenibile dell’industria. Significativa in questo senso è stata la presentazione del primo Bilancio di Sostenibilità dedicato al settore delle macchine utensili, realizzato da Ucimu-Sistemi per produrre in collaborazione con ALTIS, Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Per il comparto il tema dell’economia circolare è un indiscusso ambito di eccellenza, tanto che il 62% delle imprese intervistate ha implementato buone pratiche. Dal punto di vista delle emissioni di anidride carbonica, le imprese del settore devono invece ancora configurare il loro operato. Infatti, solo il 33% delle rispondenti ha definito obiettivi legati alla riduzione della CO2 e, ancor meno, l’11% delle imprese ha formalizzato questi obiettivi in un documento ufficiale. Innovazione e sostenibilità, dunque, devono andare a braccetto per garantire alle aziende italiane una crescita non solo quantitativa ma anche qualitativa: perché ridurre l’impatto ambientale e sociale di un’azienda, vuol dire avere rispetto per l’industria di domani attivando verso di essa strategie di prevenzione e di cura. Luogo di incontro per parlare di tutto questo e del ruolo delle tecnologie nell’industria manifatturiera sarà Mecfor, che si prepara ad accogliere a Parma, dal 23 al 25 maggio 2023, espositori e visitatori alla ricerca di tecnologie e servizi per la Subfornitura, il Revamping & Retrofitting e il Turning.
4 La Subfornitura - n. 2 2023 www.interprogettied.com EDITORIALE
di Eva De Vecchis
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FIERE DI PARMA
Dopo la prima edizione, nel 2023 Mecfor si prepara ancora una volta ad accogliere a Parma espositori e visitatori alla ricerca di tecnologie e servizi per la Subfornitura, il Revamping & Retrofitting e il Turning.
Torna l’appuntamento con Mecfor a Parma dal 23 al 25 maggio 2023. Confermato il format di evento innovativo dedicato alle principali tecnologie e ai servizi per l’industria manifatturiera. Gli oltre 150 espositori dell’edizione 2022 hanno raccolto infatti l’interesse di un pubblico estremamente motivato, alla ricerca di risposte alle proprie necessità tecniche. Rinnovato l’appuntamento con i tre saloni dedicati al riammodernamento e all’aggiornamento delle macchine utensili usate (Revamping & Retrofitting), alla Subfornitura e al Turning. Con un solo biglietto sarà possibile visitare sia Mecfor 2023, sia la concomitante fiera SPS
Mecfor 2023: torna l’appuntamento chiave per il manifatturiero
Italia, evento leader per il mondo dell’automazione industriale e digitale.
SUBFORNITURA
Subfornitura è lo storico salone di Fiere di Parma, che sarà rilanciato all’interno del nuovo format tornando alla sua originale posizione di rilevo. Presenterà un’of-
ferta completa e sarà dedicato agli operatori interessati ad acquisire prestazioni, esternalizzando parte della propria attività sia nei settori tradizionali che quelli più innovativi. La Subfornitura offre quindi una risposta a chi è alla ricerca di lavorazioni conto terzi: in un settore cresciuto del 26% nel solo 2021, Mecfor mette a disposizione dei visitatori una vasta rassegna di tecnologie per la meccanica di precisione, la carpenteria metallica (asportazione e deformazione) e dei trattamenti superficiali.
REVAMPING E RETROFITTING
Il salone Revamping mostrerà come le macchine utensili possano, se opportunamente rigenerate e dotate di nuove funzionalità, avere una seconda vita, rispondendo così a nuove esigenze di una domanda differente rispetto a quella intercettata con la prima vendita (vendita del nuovo). Un principio, questo, interessante per l’utilizzatore che può trovare un’offerta più conveniente in termini economici senza
6 La Subfornitura - n. 2 2023
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STORIA DI COPERTINA
derogare alla qualità, considerato l’alto livello dell’esposizione dei macchinari Revamping che saranno tutti rispondenti ai criteri previsti da Industria 4.0. D’altra parte, il valore della proposta di questo salone è legato anche alla capacità di rispondere alle esigenze di produzione sostenibile declinata sia in senso economico che in senso sociale e ambientale, in linea con l’approccio dell’economia circolare che si sta facendo sempre più strada anche nel mondo dell’industria pesante. L’area Retrofitting metterà invece in mostra un’ampia scelta di macchine utensili rinnovate sulle quali sono stati praticati interventi generali di manutenzione e ammodernamento. Revamping e Retrofitting accolgono tutte le macchine utensili, sia ad asportazione che a e deformazione (macchine per taglio lamiera, taglio laser, presse, torni, centri di lavoro fresatrici, alesatrici, filettatrici, macchine per la lavorazione del tubo e fili metallici, etc.) nonché robot e automazione industriale. Fino ad oggi in Italia non c’era un salone dedicato al Revamping e Retrofitting che rappresenta, di fatto, una delle interpretazioni possibili di economia circolare applicata al settore dei macchinari.
In merito a questi due ambiti, durante l’Incontro a Rimini di SPS Italia On Tour – gli eventi di avvicinamento a SPS Italia che si terrà a Parma dal 23 al 25 maggio 2023, in concomitanza con Mecfor – hanno voluto approfondire il tema dell’ Industry 5.0, dell’efficienza energetica e IoT, in linea con la domanda di soluzioni e servizi per il revamping e il retrofitting che trovano risposta proprio tra gli espositori di Mecfor.
“L’attuale congiuntura ha alzato il livello di attenzione nei confronti di efficienza e risparmio energetico”, ha confermato Alfredo Mariotti, direttore generale di UCIMU – Sistemi per Produrre. “Revam -
ping e Retrofitting rappresentano un’importante opportunità per le imprese; da questo punto di vista, Mecfor si configura come vetrina di riferimento. Inoltre, la concomitanza con SPS Italia chiude un cerchio ideale tra i fornitori di componentistica e automazione per la costruzione e il rinnovamento di impianti industriali, l’offerta di servizi di Revamping e Retrofitting e gli utilizzatori finali alla ricerca di soluzioni innovative per incrementare produttività, efficienza e risparmio”.
TORNITURA
Automotive, difesa, aerospace, alimentare, macchinari industriali, com-
Il valore della proposta di questo salone è legato anche alla capacità di rispondere alle esigenze di produzione sostenibile declinata sia in senso economico che in senso sociale e ambientale
ponenti meccanici, oil&gas, energia, macchine agricole e movimento terra, medicale, dentale, mezzi ferroviari, valvolame e rubinetteria, sono solo alcune delle aree di produzione interessate dal processo produttivo di tornitura, un ambito applicativo tradizionale, ma volto alla costante evoluzione delle tecnologie e delle strategie per offrire soluzioni al passo con le rinnovate esigenze di mercato. A questo ambito è dedicato il salone Turning, la macchina utensile per eccellenza. In questo segmento l’Italia vanta competenze eccezionali che sono espressione dell’ingegno della miriade di imprese, per lo più distribuite nel Nord Italia tra Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Triveneto.
Mecfor, organizzata da Fiere di Parma e CEU-Centro Esposizioni UCIMU, ha coinvolto sin dalla prima edizione importanti player del mondo della Subfornitura, del Turning, del Revamping & Retrofitting, creando un polo di grande attrazione per le aziende del settore.
In un momento particolarmente complesso come quello attuale, dunque, partecipare a Mecfor in qualità di espositori o visitatori rappresenta una opportunità unica per mantenersi aggiornati e trovare i migliori partner per far evolvere il proprio business.
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n. 2 2023 - La Subfornitura
SDProget chiude il 2022 con 680 nuove licenze
Per SDProget il 2022 è stato un anno di importanti traguardi. In particolare, l’azienda ha rilasciato un totale di 680 nuove licenze suddivise tra i software SPAC Automazione e SPAC Start Impianti.
Con 440 nuove licenze vendute, SPAC Automazione è stato il software più richiesto durante lo scorso anno. Si tratta un sistema professionale di progettazione in grado di mettere a disposizione dei professionisti del settore elettrico una gamma completa di funzioni specializzate per affrontare tutte le tematiche della progettazione di impianti elettrici per l’automazione industriale. Nello specifico, nell’ultima release sono state implementate la funzione “Sostituzione articoli materiale” che funziona su base XLSX e rende più semplice e veloce la sostituzione dei prodotti su uno schema già realizzato; la funzione “PlaceHolders” utile per velocizzare l’aggiornamento dei dati sullo schema; il comando di gestione e modifica rapida dei simboli
BIOPLASTICHE
grafici; il tool per la gestione e personalizzazione del database degli articoli materiali; l’interfacciamento di schemi DWG e PDF con IIoT; il controllo di congruenza tra le sezioni dei conduttori e dei morsetti/connettori.
Con 240 licenze vendute, il software SPAC Start Impianti è stata la soluzione più richiesta per l’ambito civile. Semplice e intuitivo, questo software dispone di comode funzioni di base per disegnare ed elaborare velocemente schemi funzionali ed ausiliari, completi di alcune elaborazioni automatiche.
In particolare, le principali novità introdotte con l’ultima release sono: il sistema di progettazione “Project Center”, che consente di lavorare per elementi, siano essi singole scatole, porzioni di impianto o locali completi; il database SQLite, che garantisce un incremento medio del 25% della velocità di elaborazione, oltre che a una maggiore stabilità e sicurezza dei dati; la funzione Di.Co. che consente al proget-
tista di redigere in automatico la Dichiarazione di Conformità. I dati stimolanti non riguardano solo i software in senso stretto, infatti l’azienda ha ottenuto molte soddisfazioni anche dal servizio online SPAC Data Web. SPAC Data Web è il servizio di aggiornamento online del database dei componenti di SPAC Automazione e SPAC Start Impianti che permette al progettista di accedere ad una libreria di prodotti sempre aggiornata.
Con un aggiornamento ogni 15 giorni, nel corso del 2022 SDProget ha arricchito la libreria online con 20 nuovi pacchetti di costruttori e 13.000 nuovi codici di materiali.
Partendo dal presupposto che la formazione è un elemento imprescindibile per tutte le aziende che vogliono affrontare con successo le sfide presenti in un panorama di mercato sempre più competitivo e diversificato, SDProget ha messo a disposizione dei propri clienti una serie di strumenti in grado di garantire un apprendimento continuo: corsi professionali multilivello; webinar; web training; tutorial e videolezioni sul canale YouTube.
Nel corso del 2022 quasi mille aziende hanno seguito i corsi formativi che l’azienda ha messo a disposizione dei clienti.
LPM.Group conclude l’acquisto di Plastical
LPM.Group ha finalizzato
l’acquisto di Plastical: operazione che si inserisce nel più ampio piano di sviluppo e diversificazione delle attività del gruppo LPM, rappresentando un importante tassello nella strategia di crescita per linee esterne. Le competenze e la capacità
produttiva di Plastical consentiranno al gruppo LPM di rafforzare la partnership con i fornitori strategici di bioplastiche e di espandere progressivamente le bioplastiche nel settore agricolo. L’acquisizione comporterà inoltre la creazione di una nuova divisione operativa
del gruppo dedicata alla progettazione, costruzione e stampaggio di materie plastiche e tecnopolimeri, specializzata nella fornitura di prodotti dedicati al settore agricolo. L’unione delle reti commerciali consentirà inoltre di velocizzare il processo di espansione
all’estero. Il potenziamento della capacità produttiva e l’acquisizione di competenze altamente specifiche consentiranno invece di produrre internamente una parte di componentistica impiegata nel ciclo produttivo, oggi acquistata presso fornitori terzi.
8 La Subfornitura - n. 2 2023 www.interprogettied.com ATTUALITÀ SOFTWARE DI PROGETTAZIONE
Materiali Lavorati:
• Acciaio Inox 304/316/303/307
• Inconel628, Alloy, Monel
• Acciai comuni da costruzione;
• Acciai speciali;
• Acciai automatici e leghe leggere;
• Materiali plastici.
Lavorazioni eseguite:
• Tornitura da barra fino a Ф65
• Tornitura di ripresa fino a Ф 180
• Fresatura 4/5 assi fino a 800x400x300
• Produzione ingranaggi e dentatura
• Piccoli assemblaggi di precisione
F.lli Locatelli s.r.l. meccanica di precisione dal 1967
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Costruttori di macchine/impianti
Elettromeccanico • Illuminotecnica • Raccorderia speciale
ad
pressione • Settore Petrolchimico • Valvole
• Ruote
Medicale • Settore
•
•
o
alta
e piccoli gruppi premontati
dentate e ingranaggi •
alimentare
E-MOBILITY
Automotive e sicurezza: il binomio vincente nel 2023
Chip shortage, crisi energetica, soluzioni sostenibili sono solo alcuni dei termini chiave che accompagnano l’evoluzione del mercato automotive in Italia. Ad essi si aggiungono anche qualità e sicurezza, sempre più ricercate in un periodo complesso come quello attuale.
Gli ultimi anni si sono rivelati molto difficili sotto diversi aspetti socio-economici. Dalla pandemia di Covid-19, alla guerra RussoUcraina, passando per la crisi energetica e delle materie prime. Difficoltà che hanno portato diversi settori industriali in estrema sofferenza. Tra questi, anche il mercato mondiale dell’automotive. Nel corso degli ultimi tre anni, infatti, il mondo automotive ha dovuto affrontare diversi ostacoli operativi come la problematica del chip shortage, che ha avuto un forte impatto sulla produzione dei veicoli e conseguentemente sulle immatricolazioni, e la crisi energetica, che ha rivolto l’interesse dei consumatori verso le auto usate, il car sharing e le auto elettriche. In base a uno studio condotto da Google Trend sui termini di ricerca utilizzati dagli italiani, il contesto di incertezza induce le persone a cercare anche la qualità: l’interesse di ricerca per “sicurezza auto” è aumentato del 35% dallo scorso anno.
Quanto evidenziato dai trend del settore automotive si riflette perfettamente anche nei laboratori
di TÜV Italia dove è costante la “ricerca della sicurezza”. Le complesse dinamiche della fornitura dei componenti automotive richiedono, inoltre, dinamismo e capacità di adattamento nella pianificazione e gestione campioni per l’esecuzione dei test di qualifica, che restano indispensabili per garantire il giusto livello di qualità e affidabilità del prodotto finito.
“Molti dei componenti che testia-
mo, validiamo e certifichiamo sono strettamente legati al mondo dei veicoli elettrici o ibridi, grazie ai recenti investimenti siamo infatti in grado di coprire l’intera gamma di test di validazione sia sulle unità a bassa tensione che sui componenti elettronici ad alta tensione fino a 1200 V”, afferma Pietro Vergani, Business Unit Manager COM di TÜV Italia. “Guardando al prossimo futuro la necessità di testing e certificazione si evolverà ancora. Sebbene i volumi produttivi potrebbero non ripartire immediatamente, di sicuro la quantità di dispositivi elettronici a bordo del singolo veicolo sarà sempre maggiore e complessa”.
I TREND SECONDO TÜV
In qualità di fornitore di soluzioni tecniche all’avanguardia per la mobilità tradizionale e quella del futuro, TÜV Italia collabora con diverse case automobilistiche allo sviluppo di normative e standard di
sicurezza, oltre che a test efficienti per indirizzare il futuro della mobilità e per portare nuove tecnologie sui mercati globali, in modo rapido e sicuro.
Per questo motivo, grazie all’expertise ottenuta nel corso degli anni, TÜV Italia prevede che nel 2023:
• Vi sarà un aumento delle forniture in termini di quantità di centraline, sensori e componenti elettronici. Questo incremento, atteso ed auspicato dalla totalità dei soggetti del mercato automotive, permetterà di alleviare le pressioni attuali e stabilizzerà la filiera del settore.
• Oltre al percorso di transizione all’elettrico non dobbiamo dimenticare che sono in corso diversi progetti di aggiornamento dei sistemi endotermici, piuttosto che l’utilizzo dell’idrogeno come carburante alternativo: soluzioni che permetteranno di avere un panorama più ampio e tecnologicamente avanzato rispetto ai veicoli che percorrono le nostre strade oggigiorno.
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ATTUALITÀ
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
TRIA dà il via alla settimana corta
Da gennaio 2023 TRIA è passata alla settimana corta: tutti i dipendenti dell’azienda di Cologno Monzese (specializzata in tecnologie per la lavorazione della plastica) sperimenteranno la riduzione dell’orario di lavoro da 40 a 36 ore settimanali, senza variazioni di stipendio.
La decisione parte da lontano, dal lockdown della primavera 2020 dovuto alla pandemia: l’azienda ha attivato da subito lo smart working, e da un giorno all’altro i dipendenti hanno dovuto gestire il lavoro in autonomia, senza controllo dell’orario. Risultato: nel corso dei mesi
dell’emergenza l’azienda ha visto la produttività migliorare e il fatturato aumentare.
Inoltre, sono state progettate nuove tecnologie e macchine innovative, che hanno riscosso molto successo in occasione della presentazione al K 2022, la più importante fiera internazionale del settore, svoltasi lo scorso ottobre.
Allo scadere del termine obbligatorio per l’utilizzo del lavoro agile e visti gli ottimi risultati ottenuti, il Ceo di TRIA Stefano Venturelli si è trovato di fronte al dilemma se porre ancora più attenzione al work-life balance di ognuno, dando più spazio
TRATTAMENTI TERMICI
per il tempo libero e la vita privata.
Così l’estate scorsa, ancor prima dell’uscita della notizia da parte di una delle banche più grandi d’Italia, la direzione e l’HR manager hanno cominciato uno studio di fattibilità sulla settimana lavorativa corta, arrivando a introdurla a partire da gennaio 2023 per un periodo sperimentale di 7 mesi.
“Il periodo della lotta al Covid19 ci ha visto uscire più forti di prima e questa nuova modalità di lavoro ha permesso di dedicare più tempo alle proprie passioni e alla famiglia, nel rispetto delle esigenze professionali,
con oggettivi miglioramenti sul piano dei traguardi aziendali”, ha dichiarato il Ceo Stefano Venturelli.
“Sarà un progetto propedeutico a nuovi sviluppi”, ha commentato l’HR Manager Stefania Fumagalli durante la presentazione ai dipendenti e agli organi preposti, nella quale sono state illustrate le modalità e le funzioni aziendali che hanno permesso questa innovazione: sistemi informativi rinnovati con l’introduzione del SAP nel 2018, la riorganizzazione dei processi produttivi, l’ottimo livello di produttività raggiunto.
Carbotempra è una azienda di trattamenti termici, con impianti di ultima generazione, dotata di laboratorio per prove metallurgiche e tecnologiche. L’azienda è specializzata nella tempra di acciai per cuscinetti e speciali, nella cementazione gassosa e carbonitrurazione.
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INDAGINE TRIMESTRALE
Le aziende lombarde sono sempre più consapevoli dell’importanza della sostenibilità ambientale e sociale. A confermarlo è il report di Unioncamere Lombardia che mostra il quadro delle azioni intraprese finora, suddivise in quattro settori economici.
Le imprese lombarde accolgono la sostenibilità
La sostenibilità ambientale e sociale sono elementi sempre più centrali nello sviluppo del business aziendale. È quanto emerge dal report “Sostenibilità” di Unioncamere Lombardia, relativo al 3° trimestre 2022 riferito ai principali settori economici: industria, artigianato manifatturiero, servizi e commercio al dettaglio. Secondo i dati, sembra che oltre 7 imprese su 10 ritengano la sostenibilità molto o abbastanza importante. La percentuale maggiore si registra nell’industria, pari all’83%, ma l’argomento è sentito anche nelle imprese più piccole dell’artigianato manifatturiero (72%), oltre che in quelle del terziario (79% nel commercio al dettaglio e 78% negli altri servizi ). La dimensione di impresa si con-
Grafico-1: L’importanza attribuita alla sostenibilità da parte delle imprese
all’aumentare del numero di addetti, con percentuali che sfiorano il 90-100% per le grandi imprese.
“Le imprese sono sempre più consapevoli dell’importanza del proprio ruolo nel garantire non solo la sostenibilità economica ma anche quella ambientale e sociale dei contesti nei quali operano”, commenta Gian Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere Lombardia.
sostegno delle istituzioni affinché restino al passo nella transizione verso la sostenibilità”.
L’IMPATTO AMBIENTALE
ferma comunque una variabile rilevante: in tutti i settori l’importanza attribuita alla sostenibilità cresce
“L’industria rappresenta il comparto più avanzato, ma anche le grandi imprese del terziario mostrano una elevata maturità sul tema, soprattutto nella distribuzione. Per le piccole imprese resta importante anche il
Nell’industria oltre i tre quarti delle imprese (76%), dichiara di aver intrapreso o programmato misure per la riduzione dell’impatto ambientale, percentuale che sale oltre il 90% tra le grandi. Di queste, il 97% indica di applicare la raccolta differenziata, mentre tra le altre azioni spiccano il moniteraggio dell’energia (90%), sebbene in molti casi ancora da implementare, e delle emissioni (74%), oltre alla certifi-
12 La Subfornitura - n. 2 2023
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ATTUALITÀ
cazione della produzione (74%). Altre misure adottate o programmate dalle imprese industriali sono il monitoraggio dell’utilizzo dell’acqua (65%), il riciclo di scarti di produzione (64%) e l’utilizzo di fonti rinnovabili (64%, ma in un terzo dei casi ancora da implementare).
Nell’artigianato manifatturiero le imprese che dichiarano di aver intrapreso o programmato misure simili sono più della metà (57%).
essere implementate, mentre meno della metà (46%) adotta o programma il monitoraggio delle emissioni.
Rispetto ai settori manifatturieri, nei servizi acquistano maggior importanza l’utilizzo di trasporti a basso impatto (43%) e la selezione di fornitori di catene sostenibili (40%). Nel commercio al dettaglio la percentuale si attesta invece al 62%, con una punta del 92% tra le grandi (analoga a quella delle imprese
tuale sale infatti al 78% sopra i 200 addetti. La misura più diffusa è la formazione continuativa al proprio personale (91%), finalizzata alla valorizzazione del capitale umano, ma ottengono percentuali elevate anche la valutazione del benessere lavorativo (82%), sebbene in molti casi ancora da implementare, e la promozione dei fornitori locali (77%), oltre al controllo delle quote di età/genere/etnia/disabilità nel proprio organico (71%) e alla partecipazione a progetti di alternanza scuola-lavoro (70%).
La raccolta differenziata si conferma la misura più adottata (98%), seguita dal monitoraggio dell’energia (87%), che però in un terzo dei casi è al momento solo programmata. Percentuali elevate si registrano inoltre per il controllo dell’utilizzo delle acque (72%), il riciclo di scarti di produzione (67%) e il monitoraggio delle emissioni (65%). Come registrato anche nell’industria, il riutilizzo di prodotti ritirati dal mercato (19%) è ancora minoritario. Nei servizi il 60% delle imprese dichiara di aver intrapreso o programmato misure per la riduzione dell’impatto ambientale, percentuale che supera il 70% tra le grandi. Oltre alla raccolta differenziata (97%), le imprese puntano soprattutto sul controllo dei consumi di energia (86%) e acqua (65%), che però in molti casi devono ancora
industriali della stessa dimensione). Monitoraggio dei consumi di energia (89%) e di acqua (62%) sono le due principali misure indicate (dopo la raccolta differenziata), sebbene anche per il commercio si tratti di azioni in buona parte ancora da realizzare. Rilevante l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, che interessa quasi un’impresa su due (49%), mentre il riutilizzo di prodotti ritirati dal mercato viene indicato in misura maggiore (30%) rispetto agli altri settori economici.
L’IMPATTO SOCIALE
L’adozione o programmazione di azioni volte al miglioramento dell’impatto sociale riguarda il 55% del campione di imprese industriali, evidenziando anche in questo caso una correlazione positiva con la dimensione di impresa: la percen-
Poco più di un terzo delle imprese artigiane (35%) ha dichiarato di adottare o programmare misure volte al miglioramento dell’impatto sociale, sintesi del 28% registrato tra le imprese con meno di 6 addetti e il 42% evidenziato sopra tale soglia. Le azioni maggiormente indicate in questo settore sono la valutazione del benessere lavorativo (87%) e la promozione dei fornitori del territorio (83%), mentre la formazione continuativa scende al 79% (con una cospicua quota rappresentata da chi ha, per il momento, solo programmato tale misura). Significativa risulta inoltre la percentuale relativa al controllo dei diritti umani da parte dei fornitori (54%).
Per quanto riguarda le imprese dei servizi, circa la metà (49%) delle imprese intervistate pensa alle azioni sociali, valore che raggiunge i due terzi (66%) per le imprese di dimensioni maggiori. La formazione continuativa al proprio personale (88%) e la valutazione del benessere lavorativo (87%) sono le due misure su cui puntano in particolare le imprese, sebbene la seconda in molti casi sia ancora da realizzare. Seguono la promozione dei fornitori locali (68%) e il controllo delle quote di età/genere/etnia/disabilità nel proprio organico (67%), mentre quote inferiori ma comunque significative riguardano i rapporti con chi si occupa di solidarietà (60%) e con
www.interprogettied.com 13 n. 2 2023 - La Subfornitura
altre eccellenze del territorio (57%). All’interno del campione di imprese del commercio al dettaglio, il 48% ha dichiarato di adottare o programmare misure volte al miglioramento dell’impatto sociale, con una divaricazione pronunciata tra imprese piccole e grandi: queste ultime mostrano infatti una percentuale che sfiora il 90%, un valore superiore anche rispetto alle grandi realtà industriali. Formazione continuativa al proprio personale (86%) e valutazione del benessere lavorativo (80%) sono le due azioni su cui puntano in particolare le imprese commerciali, ma grande importanza assume anche il contatto con il territorio tramite la promozione dei fornitori locali (68%), i rapporti con chi si occupa di solidarietà (66%) e l’alleanza con le altre eccellenze del territorio (60%).
COSA NE PENSANO LE IMPRESE
Analizzando in maniera congiunta le percentuali relative ai sotto-settori che hanno adottato o programmato misure per il miglioramento del proprio impatto sociale e ambientale, si nota una relazione positiva tra le due variabili. Da un lato ci sono i settori caratterizzati da un maggior impegno in entrambi i campi (sostenibilità ambientale e sociale): si tratta soprattutto di comparti industriali, in particolare chimica, gomma-plastica e siderurgia. Dall’altro ci sono invece diversi settori artigiani, afferenti in particolare al made in Italy, dove le percentuali sono inferiori anche per la minore dimensione delle imprese. I comparti del terziario mostrano un comportamento più differenziato: il commercio alimentare e i servizi alle persone si avvicinano ai settori artigiani, mentre il commercio non specializzato risulta in linea con i settori dell’industria, confermando il significativo impegno della grande distribuzione per una maggiore sostenibilità. Servizi alle imprese, turismo, commercio all’ingrosso e non alimentare occupano una posi-
zione intermedia.
Le imprese che hanno adottato o programmato misure per migliorare l’impatto sociale o per ridurre quello ambientale indicano in particolare motivazioni legate alla coerenza con la propria strategia/mission, soprattutto nell’industria e tra le imprese più grandi, e alla reputazione. Sul tema della sostenibilità sociale, acquista rilevanza il consolidamento
dei legami con la comunità locale (dal 36% dei servizi al 49% dell’industria), motivazione citata spesso anche dalle piccole imprese. La spinta fornita dagli incentivi e sussidi messi in campo dalle istituzioni agisce soprattutto sulla riduzione dell’impatto ambientale (14% nei servizi e 17% negli altri settori), ma dalle dichiarazioni delle imprese non sembra comunque risultare decisiva.
Grafico-2: Motivi che hanno spinto le imprese a migliorare il proprio impatto sociale e ambientale
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14 La Subfornitura - n.2 2023 ATTUALITÀ
CRESCITA AZIENDALE
Fredrick Okaroh responsabile Business Development di Optimal
Optimal Industrial Technologies ha nominato Fredrick Okaroh quale responsabile Business Development per guidare le industrie manifatturiere e di processo nel loro percorso di trasformazione digitale. La mossa riflette la crescente domanda per synTQ, il premiato software dell’azienda. Inoltre, è conforme all’impegno mirato della compagnia a favorire l’adozione della tecnologia PAT (Process Analytical Technology) quale fattore abilitante per lo Smart Manufacturing.
Fredrick Okaroh ha un’approfondita competenza nell’elaborazione ed analisi dei dati in tempo reale, che si combina con un’esperienza ultradecennale nello sviluppo di solide relazioni
con i clienti in diversi mercati verticali. Negli ultimi cinque anni ha collaborato con industrie di processo e manifatturiere, specie nel Nord Europa, per sfruttare l’analisi multivariata e la tecnologia PAT con l’obiettivo di stimolare la loro efficienza operativa e competitività globale.
Come responsabile Business Development in Optimal, collaborerà con i team operativi, incluso Michael Sachpekidis, per servire il mercato europeo e stimolarne la competitività. Fredrick aiuterà i clienti sia nuovi che esistenti a identificare le opportunità chiave per la crescita. Nel contempo, si assicurerà che questi possano ottimizzare efficienza, qualità e produttività grazie
a synTQ, la piattaforma di gestione della conoscenza PAT offerta da Optimal e all’ampia offerta di servizi della compagnia.
“Ho collaborato con Optimal in diverse occasioni nel corso degli anni e ho potuto avvalermi direttamente del suo competente team di specialisti e del suo software synTQ”, commenta Fredrick Okaroh. “Fin dalla mia prima introduzione a Optimal e alla sua piattaforma, sono stato molto colpito dal livello di competenza e dalle estese capacità disponibili. Inoltre, non posso che essere ispirato dal suo impegno mirato a creare relazioni ravvicinate e affidabili con i clienti per assisterli in qualsiasi punto del proprio percorso di trasformazione PAT e digitale”.
“I benefici di Industria 4.0 sono ormai una realtà, è quindi più importante che mai per noi aiutare le aziende a portare a termine con successo la digitalizzazione e nutrire la loro competitività in un mercato sempre più esigente”, spiega Martin Gadsby, VP in Optimal Industrial Technologies.
www.interprogettied.com 15 n. 2 2023 - La Subfornitura
ATTUALITÀ
Prosegue la crescita demografica di startup e PMI innovative ICT che hanno ottenuto performance economiche incoraggianti e livelli di produttività migliori, rispetto alle imprese nonICT, soprattutto nei filoni 4.0 e digital enabler.
Startup e PMI: i motori dell’innovazione
Continua la proficua collaborazione tra AnitecAssinform, l’Associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende dell’ICT e InfoCamere, la società delle Camere di Commercio italiane per l’innovazione digitale, che oggi presenta la quarta edizione del’’analisi di monitoraggio dedicata alle performance economiche delle startup e PMI innovative del settore ICT.
Attraverso il report di monitoraggio “Startup e PMI innovative ICT: performance economica”, focalizzato sulle performance economiche e finanziarie delle startup e delle PMI innovative del settore ICT, Anitec-Assinform e InfoCamere vogliono offrire un riferimento oggettivo e continuo per il monitoraggio di questo universo che contribuisce e contribuirà alla crescita del settore ICT e all’innovazione del sistema economico nel suo complesso.
LA CRESCITA DEMOGRAFICA
Sono 8.416 le startup con codice
ATECO associato al settore ICT registrate nell’ottobre 2022, con una crescita dell’8,6% rispetto alle 7.749 rilevate al termine del 3° trimestre 2021.
Rimane stabile la distribuzione territoriale con più della metà delle imprese concentrate in tre regioni: Lombardia che conta il 29,4% delle SPMII ICT, Lazio (14%) e Campania (8,4%). Seguono Emilia-Romagna (6,8%), Veneto (6,8%), Piemonte (5,6%), Toscana (4,8%), Puglia (4,8%), Sicilia (3,9%), Marche (2,1%), mentre le altre regioni rappresentano quote inferiori al 2%.
Sostanzialmente stabile anche la
Complessivamente, le Startup e PMI innovative ICT con bilancio depositato hanno prodotto nel 2021 beni e servizi per un totale di 2,5 miliardi di euro (1,6 nel 2020)
distribuzione delle SPMII ICT per filone di attività, con quote rilevanti nei filoni Artificial Intelligence & Machine Learning (12,1%), IoT (10,7%), Mobile app (8,3%) e quote importanti per Big data e data science (5,1%), Block Chain (4,7%), Cloud (3,8%), Industria 4.0 (3,7%). Molto bassa la quota di SPMII ICT in ambito cybersicurezza e crypto (2,2%).
Da questa edizione del monitoraggio, è stato analizzato un perimetro “allargato” che, oltre alle 8.416 imprese con codice ATECO ICT, include anche 3.071 imprese che si sono registrate con codici ATECO non associati al settore ICT, ma che dichiarano – nella sezione “Vetrine” del registro speciale - di svolgere attività digitali. Con questo nuovo perimetro di 11.487 imprese, la quota ICT sul totale di Startup e PMI innovative ICT (16.554 a ottobre 2022) aumenta al 69%, ovvero più di 2 su 3.
16 La Subfornitura - n. 2 2023
DATI ECONOMICI
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ATTUALITÀ
GLI INDICATORI DI PRODUTTIVITÀ
Gli indicatori di produttività per azienda segnalano un progressivo miglioramento soprattutto per startup e PMI innovative ICT attive nei filoni di attività digitale dai mercati più dinamici, quali 4.0 e Digital Enabler. Complessivamente, le SPMII ICT con bilancio depositato hanno prodotto nel 2021 beni e servizi per un totale di 2,5 miliar-
di di euro (1,6 nel 2020). La forte concentrazione della mediana su valori ancora inferiori a meno di un quinto della media conferma che una quota sempre rilevante di startup e PMI innovative ICT si trova in una fase embrionale di sviluppo. Uno sviluppo che è finalmente in accelerazione nel 2021 rispetto ai due anni precedenti, come confermato dalle dinamiche di produzione
complessiva, media e mediana in crescita demografica più dinamica nell’ultimo anno soprattutto nei filoni di attività 4.0 e altre tecnologie e soluzioni digitali.
GLI INDICATORI DI PROFITTABILITÀ Complessivamente nel 2021 per ogni euro di produzione, le PMI e startup innovative ICT hanno generato 32,3 centesimi di valore aggiunto (32,2 nel 2020) contro 22,5 centesimi nel segmento non-ICT (19,5 nel 2020), a conferma della maggiore creazione di valore da parte delle attività sviluppate dalle aziende specializzate nei mercati tecnologici avanzati. Valore aggiunto complessivo, medio e mediano nel segmento ICT sono in netta ripresa nel 2021 (33,9% crescita annua del VA complessivo, 65,4% del VA mediano) e, a eccezione della mediana, tornano ai livelli del 2019 (quando l’impatto congiunturale e economico della pandemia era ancora agli inizi). Queste dinamiche portano il valore aggiunto medio per addetto nell’ICT a 48,2 mila euro (50 mila euro per le aziende con vetrine digitali valorizzate), contro una media non-ICT pari a 41,8 mila euro. Questo significa che la produttività per unità di lavoro (o per addetto) delle start-up e PMI innovative del settore ICT è superiore a quelle non-ICT. Più aziende ICT nascono nella nostra economia, maggiore è la capacità di raggiungere livelli di produttività superiori.
La migliore performance in ambito digitale (4.0, Digital Enabler etc) si riflette anche a livello di utile netto, con un valore mediano per queste imprese superiore rispetto alle altre SPMII ICT, che comunque per almeno il 50% chiudono il bilancio 2021 a pareggio o in utile, generando nel complesso il 53% di produzione nel settore ICT-digitale. Tuttavia, le perdite non mancano, anzi peggiorano a -188 milioni di euro (-142,7 milioni nel 2020) contro -78,9 milioni di euro per
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quelle non-ICT (-83,7 milioni nel 2020) anche se a livello di media i risultati individuali aziendali sono meno negativi per il settore ICT, soprattutto nei filoni di attività 4.0 e Digital Enabler. Questi risultati denotano complessivamente un’incidenza maggiore sulla gestione da parte dei costi non operativi (oneri finanziari e straordinari e politiche di accantonamento e ammortamento) presso le SPMII ICT rispetto al segmento non ICT, anche se non pervasivo essendo media e mediana riscontro di una redditività netta leggermente migliore o in linea con il segmento non ICT. Passando alla redditività del patrimonio netto (ROE) ovvero il ritorno economico dell’investimento effettuato dai soci dell’azienda, almeno il 50% delle startup e PMI innovative ICT registra stabilmente negli ultimi tre anni un ROE positivo (0,016% nel 2021). Le aziende ICT con attività digitali innovative registrano performance di ROE migliori da almeno tre anni. Similmente la redditività 2021 dei capitali investiti (ROA) in startup e PMI innovative ICT registra valori in miglioramento per Digital Enabler e altre tecnologie e soluzioni digitali, mentre è sostanzialmente stabile per gli altri filoni su valori positivi ma non migliori rispetto a SPMII non ICT.
GLI INDICATORI FINANZIARI
Gli indicatori finanziari - da quelli di equilibrio finanziario a quelli di rotazione degli asset a quelli sul potenziale delle risorse di generare valore lungo un arco temporale di più esercizi - confermano anche per il 2021 che allo squilibrio finanziario iniziale di molte startup e PMI innovative ICT segue il consolidarsi delle attività nelle fasi successive con potenzialità effettive per il mediolungo periodo.
Nel complesso gli indici denotano
una buona capacità delle risorse aziendali di manifestare benefici economici lungo un arco temporale di più esercizi. In particolare:
• l’indice mediano di liquidità immediata conferma un equilibrio finanziario almeno soddisfacente se non anche migliore in almeno la metà delle start up ICT, mentre nei filoni di attività più innovativi dal 2018 i valori mediani e medi del ROA sono stabilmente superiori al livello ottimale;
• il rapporto tra debiti e mezzi propri di startup e PMI innovative ICT registra un valore mediano vicino ai livelli di equilibrio “limite”, ma resta la presenza di strutture finanziarie con squilibri da contenere e strutture finanziarie decisamente squilibrate;
• il ricavo mediano per unità di investimento presso le startup e PMI innovative ICT (come anche le non-ICT) è tendenzialmente basso essendo bassi i volumi delle vendite soprattutto nei primi anni di attività;
• il valore delle risorse immateriali (soprattutto brevetti, marchi, avviamento) resta elevato confermando una seconda caratteristica distintiva di startup e PMI innovative ICT e non ICT.
“I dati presentati con InfoCamere confermano l’effervescenza del segmento delle startup e delle PMI innovative ICT”, spiega Marco Gay, Presidente di Anitec-Assinform. “Queste imprese hanno realizzato maggior valore aggiunto con livelli di produttività migliori, soprattutto nei filoni 4.0 e digital enabler. Hanno mantenuto una sostenibilità finanziaria nel medio periodo e continuano a generare margine. Le startup e PMI innovative ICT, che hanno la capacità di creare nuovi prodotti e servizi e di generare nuovi posti di lavoro, si confermano motore di innovazione in ogni settore produttivo e rafforzano il loro ruolo per la crescita economica del nostro Paese”.
“Il report conferma che ci troviamo di fronte ad un universo in salute, portatore di dinamiche in grado di aiutare il Paese a fare il balzo nell’innovazione e nella trasformazione digitale”, commenta Paolo Ghezzi, direttore generale di InfoCamere. “La qualità dell’analisi dei dati di fenomeni complessi e in evoluzione come quello delle startup e PMI innovative è sempre più centrale per intercettare bisogni e sviluppi dell’innovazione tecnologica nel Paese”.
www.interprogettied.com 18 La Subfornitura - n.2 2023 ATTUALITÀ
SISTEMA PRODUTTIVO OTTIMIZZATO
Stesi continua a crescere grazie alla gestione sostenibile della supply chain
evasione degli ordini della supply chain dal centro di distribuzione allo scaffale del negozio: accettazione, stoccaggio, prelievo, imballo e spedizione) e di un sistema MES (Manufacturing Execution System, che gestisce l’intero sistema produttivo di un’azienda, monitorando la produzione, raccogliendo dati e ottimizzando i processi favorendo la tracciabilità dei lotti, il rilevamento dei tempi di lavorazione e il miglioramento della produzione), in grado di integrarsi con facilità con i sistemi già in uso presso i clienti. Ne consegue una significativa ottimizzazio -
ne dello spazio di magazzino e dei mezzi impiegati, un minor impiego di personale dedicato, un minor rischio di infortuni sul lavoro, una maggiore produttività e, non ultimo, un minor livello di emissioni e consumi a tutto vantaggio dell’impatto ambientale dell’impresa-cliente. Per far fronte all’incremento del business, lo scorso anno Stesi ha aumentato il personale del 50%, prevedendo nuove assunzioni anche nel 2023 per un altro 20%, certa di offrire un ambiente lavorativo stimolante e costruttivo dimostrato da un turn over a zero.
Potrebbe sembrare un classico esempio di azienda virtuosa del Nord Est d’Italia quello di Stesi Srl, realtà trevigiana che da oltre 25 anni opera nell’ambito della Supply Chain attraverso la progettazione, la realizzazione e l’avviamento di software di supervisione dei sistemi logistici e produttivi di piccole, medie e grandi aziende. Ma c’è di più, perché l’azienda di San Fior, dallo scorso anno nella nuova sede di via Villa Liccer, non conosce crisi e continua a ingrandirsi, abbracciando nella sua corsa anche numerosi Goal dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sosteni -
bile: con 30 dipendenti altamente qualificati e la serenità di chi non conosce esposizione finanziaria e bancaria, Stesi ha chiuso il 2022 con un fatturato di 3,1 milioni di euro, in crescita del +65% sul 2021. Rispetto allo scorso esercizio, l’EBITDA risulta triplicato, con un relativo margine sui ricavi del +30% dal già ragguardevole +15% dell’anno precedente.
Al cuore di Stesi c’è Silwa, una piattaforma software integrata che combina in un unico sistema le funzionalità di un sistema WMS (Warehouse Management Solution, che gestisce le operazioni di
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ATTUALITÀ
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MACCHINE UTENSILI
Nel quarto trimestre 2022 gli ordini di macchine utensili hanno continuano a crescere, senza però risollevare del tutto il calo registrato nei trimestri precedenti.
Nonostante questo, l’associazione UCIMU ha già molti progetti in cantiere accompagnati da una sempre maggiore attenzione al tema della sostenibilità.
Nel quarto trimestre 2022, l’indice degli ordini di macchine utensili elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-Sistemi per produrre segna un incremento del 3,5% rispetto al periodo ottobre-dicembre 2021. In valore assoluto l’indice si è attestato a 133,6 (base 100 nel 2015). Si tratta del nuovo valore record per il trimestre di riferimento. Il risultato è stato determinato sia dal positivo andamento degli ordinativi raccolti sul mercato estero, sia dagli ottimi riscontri del mercato interno. In particolare, gli ordinativi raccolti all’estero sono cresciuti del 2,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il valore assoluto dell’indice si attesta a 103,9.
Sul fronte interno, gli ordini raccolti hanno registrato un incremento del 5,4%, per un valore assoluto dell’indice pari a 257, nuovo record storico.
“Questa performance, davvero soddisfacente perché si confronta con il risultato del quarto trimestre 2021 già elevato, è in gran parte frutto dell’accelerazione delle decisioni di acquisto da parte degli
Un settore che punta all’eccellenza
utilizzatori che hanno voluto chiudere gli investimenti entro l’anno 2022 per poter godere del credito di imposta al 40%, consapevolivisti gli annunci governativi - che, a partire da gennaio 2023, l’aliquota sarebbe stata dimezzata”, commenta Barbara Colombo, presidente Ucimu-Sistemi per produrre. Su base annua, l’indice degli ordini segna, invece, un arretramento del -7,8%, per un valore assoluto di 120,1. Il calo è da attribuirsi alla riduzione della raccolta ordini sul mercato italiano (-20,8%) per un valore assoluto di 144,7. In crescita, invece, gli ordini dall’estero (+2,8%), per un valore assoluto di 115,9.
“Se osserviamo il risultato di raccolta ordini sull’intero anno, appare evidente che la fiammata del
quarto trimestre non è comunque riuscita a risollevare il calo registrato nei trimestri precedenti, calo dovuto principalmente al ridimensionamento della raccolta ordinativi dei costruttori sul mercato italiano che si confronta però con il boom registrato nei 4 trimestri del 2021”, ha spiegato Barbara Colombo, presidente Ucimu-Sistemi per produrre. “D’altra parte ci aspettavamo questo andamento sia per l’indice annuale che per l’ultima trimestrale. In particolare, con riferimento ai 12 mesi, il calo sull’interno è fisiologico: non possiamo pensare che il mercato italiano continui a crescere ai ritmi registrati nell’ultimo biennio. Detto ciò, la domanda espressa nel nostro paese resta vivace poiché il processo di trasformazione digitale
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ATTUALITÀ
è in pieno dispiegamento”. “Nel medio lungo periodo – ha aggiunto Barbara Colombo – pensiamo poi che, in aggiunta al credito di imposta per i nuovi investimenti in tecnologie digitali e interconnesse, debba essere prevista una ulteriore misura, da utilizzare anche in modo cumulato, che si potrebbe concretizzare in un credito di imposta per la sostenibilità. Questo provvedimento, nella nostra visione, dovrebbe supportare le azioni in grado di portare allo sviluppo integrato di nuove generazioni di prodotti, tenendo conto anche dell’impatto in termini di footprint ambientale”.
IL BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ
È stato presentato nel corso di un incontro aperto alla partecipazione di imprese, mondo del credito, istituzioni e stampa, il primo Bilancio di Sostenibilità dedicato al settore delle macchine utensili, realizzato da Ucimu-Sistemi per produrre in collaborazione con ALTIS, Alta Scuo-
la Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
“La sostenibilità è un campo estremamente proficuo per le aziende perché non solo permette di migliorare i rapporti con i propri stakeholder ma offre anche la possibilità di reinventarsi e allinearsi con lo scenario normativo europeo, il quale sottolinea l’importanza sempre maggiore della diffusione delle buone pratiche ESG. Di fronte a questo Bilancio, si può affermare che già un buon numero di pratiche in linea con i criteri ESG è stato introdotto. Nel comparto dei beni di investimento, Ucimu-Sistemi per produrre è la prima associazione, in Italia e in Europa, ad aver realizzato il Bilancio di sostenibilità di settore. Il prossimo step sarà quello di formalizzare questo processo ed estenderlo ad una platea di aziende più ampia, tal fine, UCIMU continuerà con l’attività di formazione e supporto alle associate avviata negli ultimi anni”, ha affermato Barbara
Colombo, che ha aperto i lavori insieme a Vito Moramarco, Direttore di ALTIS Università Cattolica. “Il progetto sviluppato con UCIMU vuole favorire nelle aziende associate l’avvio di percorsi di miglioramento basati su una valutazione ESG oggettiva e orientati agli ambiti di sostenibilità rilevanti per il settore”, ha spiegato Stella Gubelli, AD di ALTIS Advisory Srl Società Benefit, Spin-off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. “Crediamo sia, questo, il modo più efficace per accompagnare le imprese ad affrontare le sfide e cogliere le opportunità”. Il Bilancio di Sostenibilità fa riferimento all’anno 2021 ed è stato redatto sulla base delle risposte al questionario indirizzato alle imprese associate con Marchio UCIMU. Delle 66 imprese concessionarie del Marchio UCIMU hanno risposto in 53. Il questionario di valutazione predisposto da UCIMU in collaborazione con ALTIS è stato costruito secondo un’analisi di materialità, ovvero focalizzando l’attenzione sugli ambiti di sostenibilità maggiormente influenzati dall’attività delle aziende del settore. In altre parole, le aree ESG oggetto di valutazione sono state scelte, a partire da 11 obiettivi dell’Agenda ONU 2030, perché più coerenti rispetto al business delle imprese della macchina utensile.
I risultati contenuti nel Report vengono qui presentati secondo i tre grandi ambiti in cui si dispiega l’attività di impresa rispetto ai criteri di sostenibilità: ambientale, economico e sociale.
SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
Per il settore il tema dell’economia circolare (SDG 12) è un indiscusso ambito di eccellenza, tanto che il 62% delle imprese intervistate ha implementato buone pratiche. Quasi la totalità delle aziende, il 98%, esegue la raccolta differenziata dei rifiuti; il 76% ha definito i propri obiettivi in materia di riduzio-
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Barbara Colombo, presidente Ucimu-Sistemi per produrre
ne degli scarti e dei rifiuti prodotti, il 50% si serve di materie prime provenienti da riciclo.
Dal punto di vista delle emissioni di anidride carbonica (SDG 13), le imprese del settore devono invece ancora configurare il loro operato. Infatti, solo il 33% delle rispondenti ha definito obiettivi legati alla riduzione della CO 2 e, ancor meno, l’11% delle imprese ha formalizzato questi obiettivi in un documento ufficiale.
Tra le attività che rientrano nel pacchetto di buone pratiche rispetto all’obiettivo 13, solo il 9% delle aziende intervistate ha preso in considerazione lo sviluppo di azioni di compensazione i cui costi di realizzazione sarebbero decisamente contenuti, considerato il basso impatto ambientale che, per loro natura, hanno le imprese di questo settore.
SOSTENIBILITÀ SOCIALE
In un settore ad alto contenuto di tecnologia e specializzazione, ove l’innovazione risulta centrale per la competitività dell’offerta, il capitale umano e, quindi, la formazione di qualità (SDG 4) dei collaboratori sono tra gli asset intangibili più importanti. Il 92% delle aziende dichiara di aver impostato o adottato un sistema di gestione per rispondere alle esigenze formative dei dipendenti. L’87% ha definito obiettivi formativi per i propri collaboratori, di questi più della metà (54%) sono obiettivi formalizzati. Inoltre, il 63% delle aziende dichiara di erogare formazione su competenze trasversali oltre che su materie tecniche e l’82% dichiara di aver adottato procedure di valutazione delle performance del personale.
Forte anche l’impegno delle aziende per lo sviluppo sostenibile del territorio e della comunità (SDG 11): il 68% delle imprese dimostra di essere consapevole del proprio ruolo di propulsore di crescita attraverso, ad esempio, l’erogazione di
contributi economici a supporto di enti locali e dei giovani talenti. Tra gli ambiti di miglioramento, quello relativo alla diversità e alle pari opportunità (SDG 5), rispetto al quale occorre lavorare sull’implementazione di politiche volte a una maggiore inclusività, sia delle presenze femminili, sia dei giovani, in un settore tradizionalmente maschile. Ad oggi la forza lavoro è prevalentemente di genere maschile (86%). I giovani rappresentano una parte davvero minimale rispetto al totale degli addetti: il 77% delle persone che operano nelle aziende del comparto ha più di 30 anni. Solo il 22% delle imprese dispone di una politica o di un comitato per la valorizzazione della
diversità e per la promozione delle pari opportunità.
Tra le buone pratiche adottate dalle aziende in tema di pari opportunità e diversità si contano l’implementazione di una policy più inclusiva, la creazione di asili nido aziendali e azioni di accompagnamento alla maternità.
Infine, occorre che le imprese investano maggiormente nella governance della sostenibilità (SDG 16) e nella formalizzazione delle proprie iniziative: infatti, solo il 30% comunica i temi ESG attraverso una sezione dedicata nel proprio sito e solo il 4% ha formalizzato questa procedura attraverso la stesura di un documento di rendicontazione quale è il Bilancio di Sostenibilità.
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SOSTENIBILITÀ ECONOMICA
Nel campo dell’innovazione (SDG 9), dal digitale alla sicurezza informatica, le imprese sono orientate allo sviluppo di tecnologie innovative ed efficienti, in grado di ridurre lo spreco di risorse, favorire modelli di consumo più sostenibili e assicurare maggiore produttività alle aziende clienti. I risultati dell’indagine ci dicono, infatti, che il 91% delle imprese ha definito una strategia o obiettivi futuri in materia di digitalizzazione, automazione e industria 4.0.
Tra le buone pratiche più diffuse vi è quella relativa allo sviluppo di progetti di digitalizzazione e di comunicazione con i prodotti installati per consentirne, in accordo con il cliente, il monitoraggio continuo e prevederne le esigenze di manutenzione. Tutto ciò significa, infatti, riduzione dei tempi di produzione e dei fermi macchina, oltre che corretto utilizzo delle risorse. Attività, queste, che contribuiscono al miglioramento della competitività dell’azienda.
Sul fronte della Ricerca e Sviluppo: il 72% delle aziende ha definito una strategia o obiettivi futuri orientati alla riduzione degli impatti ambien-
tali dei prodotti. La quasi totalità delle intervistate assicura di servirsi dello strumento dell’etichettatura o di quello della formazione per istruire i clienti sul corretto utilizzo delle macchine (91%) e sullo smaltimento delle stesse a fine ciclo vita (72%). In generale, dal Bilancio di Sostenibilità 2021 emerge una diffusa mancanza di formalizzazione dei processi: nonostante il 64% delle aziende abbia definito strategie e
obiettivi, solo il 24% lo ha fatto in maniera formalizzata. La percentuale relativa alla gestione e monitoraggio dei percorsi sostenibili, seppur più alta (39% in modo formalizzato), rimane al di sotto della metà. D’altra parte, i risultati del Report mettono in luce la necessità per le imprese del settore di consolidare la loro attitudine a “comunicare la sostenibilità” attraverso l’implementazione di pratiche aziendali ad hoc.
Dal punto di vista delle emissioni di anidride carbonica, solo il 33% delle imprese rispondenti ha definito obiettivi legati alla riduzione della CO2, mentre solo l’11% ha formalizzato questi obiettivi in un documento ufficiale
L’87% delle imprese ha definito obiettivi formativi per i propri collaboratori, di questi più della metà (54%) sono obiettivi formalizzati
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Il Politecnico di Torino coglie le opportunità offerte dal PNRRPiano Nazionale di Ripresa e Resilienza anche per la ricerca di base, entrando a far parte di sei nuovi “Partenariati Estesi” tra Università, Centri di ricerca ed imprese del settore pubblico e privato. Questi progetti hanno lo scopo di rafforzare la ricerca, migliorare le filiere produttive e il posizionamento strategico dell’Italia nelle catene del valore in aree tematiche specifiche individuate dal Ministero dell’Università e della Ricerca. I partenariati sono finanziati nell’ambito della Missione 4
INDUSTRIA 4.0
del PNRR “Istruzione e Ricerca”, Componente 2 “Dalla ricerca all’impresa del PNRR”, Investimento 1.3 “Partenariati allargati estesi a Università, centri di ricerca, imprese e finanziamento progetti di ricerca di base”.
L’Ateneo riceverà in totale 44 milioni di euro per lavorare nei prossimi 3 anni nelle seguenti aree tematiche: Intelligenza artificiale, Scenari energetici del futuro, Rischi ambientali, naturali e antropici, Cybersecurity, Made-in-Italy circolare e sostenibile, Telecomunicazioni del futuro.
“La partecipazione del Poli -
tecnico di Torino in questi 6 progetti è un riconoscimento dell’eccellenza della ricerca svolta dall’ateneo in questi ambiti”, commenta il professor Matteo Sonza Reorda, Vice Rettore per la ricerca del Politecnico di Torino. “Coerentemente con i nostri obiettivi strategici e con quelli del PNRR, i finanziamenti ricevuti saranno destinati a sostenere ulteriormente la ricerca in questi ambiti (con un incremento significativo nel numero di numero di dottorandi e ricercatori coinvolti), facendo massa critica con gli altri enti di ricerca partecipanti
e garantendo un’attenzione particolare alle indicazioni e alle esigenze delle aziende e agli enti operanti in questi settori”.
I progetti sono i seguenti: FAIR - Future Artificial Intelligence Research; NEST - Network 4 Energy Sustainable Transition; RETURN - Multi-Risk Science for Resilient Communities Under a Changing Climate; SERICS - SEcurity and RIghts in the CyberSpace; MICS - Made in Italy circolare e sostenibile; RESTART - RESearch and innovation on future Telecommunications systems and networks, to make Italy more smART.
Mindsphere World Italia premia i progetti innovativi
60perc è stato il primo team classificato del contest Industry 4.0 di MindSphere World Italia organizzato da Fondazione Politecnico di Milano insieme al Politecnico di Milano Laboratorio 4.0 del Dipartimento di Inge -
gneria Gestionale. Durante il contest gli studenti hanno lavorato in team per la realizzazione di un progetto innovativo di sviluppo di un’applicazione per l’Industria 4.0, creato con l’ecosistema per l’IoT e il cloud
dell’industria MindSphere. Il concorso ha permesso agli studenti di diversi corsi di laurea del Politecnico di Milano di realizzare un progetto innovativo di sviluppo di un’applicazione per l’Industria 4.0, creato con l’ecosistema per l’IoT e il cloud dell’industria MindSphere. Un’esperienza che sarà utile per entrare in contatto con la trasformazione digitale delle imprese che affrontano trend di innovazione in ambito Industria 4.0 e che consente ai ragazzi di arricchire il proprio profilo professionale. È stato un percorso formativo che ha permesso a studenti di diversi corsi di laurea di poter accrescere le proprie
competenze tecniche e le proprie abilità di team building. Suddivisi in gruppi, e supportati da figure professionali qualificate, i ragazzi hanno trasferito in progetti applicativi le proprie conoscenze tecnologiche e industriali per la definizione di un’applicazione digitale.
Bogdan Tofan, Flavio Baroni, Irene Nuzzo, Martina Subira e Matteo Tebaldi del team 60perc si sono classificati al primo posto. Congratulazioni anche a tutti gli altri gruppi che hanno partecipato: Digital Team, NoRust
2.0, Nefele, DigiMind, LAE
4.0, Innovation Team, Huniflex, 4 for 4, Team 15, Zirak, Cremona4.0, PyramidHead, Killa Team.
24 La Subfornitura - n. 2 2023 www.interprogettied.com ATTUALITÀ
ISTRUZIONE E RICERCA
Grazie al PNRR il PoliTo partecipa a sei “Partenariati estesi”
Il mondo del laser protagonista a Lamiera 2023
Mancano ormai poco più di due mesi all’apertura di Lamiera, la manifestazione internazionale dedicata alle macchine per la deformazione e il taglio della lamiera e alle tecnologie ad esse connesse, in programma dal 10 al 13 maggio 2023 a fieramilano Rho.
Nei padiglioni, particolarmente interessante sarà la proposta di tecnologie dedicate al taglio della lamiera. Da sempre protagonista della manifestazione promossa da UCIMU-Sistemi per produrre e organizzata da CEU-Centro Esposizioni UCIMU, il mondo del laser sarà rappresentato da oltre 40 imprese, espressione della migliore produzione internazionale.
Oltre alle tecnologie per il taglio laser, plasma e termico, per lamiere, barre, profilati e tubi, Lamiera proporrà una esaustiva offerta di sorgenti, prodotti consumabili e macchi-
L’agenda
Interzum 9 - 12 maggio 2023
Colonia, Germania
www.interzum.com/en/
Lamiera 10 - 13 maggio 2023
Milano
www.lamiera.net/it/home-
page
ne, garantendo così agli operatori presenti in mostra una completa ed esaustiva panoramica sul segmento del laser le cui applicazioni sono sempre più diffuse.
D’altra parte, l’esclusività di Lamiera, unico appuntamento espositivo in Italia specificatamente dedicato al comparto, e il ruolo di primo piano che l’industria italiana delle tecnologie per la deformazione riveste su scala internazionale, ove occupa i vertici delle graduatorie di produzione, export e consumo, contribuiscono al consolidamento dell’appeal di
SPS 23 - 25 maggio 2023
Parma
www.spsitalia.it/it/percheesporre-a-sps-italia
Mecfor 23 - 25 maggio 2023
Parma
www.mecforparma.it
GIFA 12 - 16 giugno 2023
Düsseldorf, Germania
www.gifa.com
questo evento, di edizione in edizione, presso gli operatori del manifatturiero mondiale.
“In occasione di questa edizione - che arriva ad un anno di distanza dalla precedente, per poter tornare al suo tradizionale posizionamento nel calendario espositivo, vale a dire negli anni dispari - sono numerose le adesioni da parte di aziende che non avevano mai partecipato prima”, spiega Alfredo Mariotti, direttore generale di UCIMU-Sistemi per Produrre.
“Tra queste vi sono anche espositori turchi e cinesi, segno che il settore della deformazione è in
EuroBLECH 25 - 28 ottobre 2023
Hannover, Germania
www.euroblech.com
Autopromotec 25 - 28 ottobre 2023
Bologna
www.autopromotec.com/it
Nortec 23 - 26 gennaio 2024
Amburgo, Germania
www.nortec-hamburg.de/en
pieno movimento e che l’Italia è una piazza interessante per gli operatori del comparto di tutto il mondo”.
A completamento dell’offerta in mostra, Lamiera proporrà il tradizionale appuntamento con LamiaLamiera, l’arena allestita all’interno del padiglione 13, che ospiterà conferenze, convegni e incontri di approfondimento culturale e tematico. Tra i temi trattati, particolare attenzione sarà riservata al taglio laser, plasma e termico e alle molteplici e variegate applicazioni che saranno illustrate (anche) dagli espositori presenti.
Lasys 4 - 6 giugno 2024
Stoccarda, Germania
www.messe-stuttgart.de/ lasys
AMB
10 - 14 settembre 2024
Stoccarda, Germania
www.messe-stuttgart.de/ amb
www.interprogettied.com 25 n. 2 2023 - La Subfornitura
APPUNTAMENTI DEFORMAZIONE
E TAGLIO
TAGLIO METALLI
Nonostante le difficoltà del settore nello scorso anno ISTech ha registrato un bilancio in aumento che ha toccato il suo apice nell’automazione di taglio. Ma ora anche il 2023 si prospetta positivo, all’insegna dell’innovazione e di un ampliamento della sede.
L’anno passato è stato complesso anche per il segmento del taglio metalli ma sembra aver ceduto il passo a un 2023 potenzialmente dinamico. A fare le veci di ISTech, realtà che da oltre 25 anni fornisce soluzioni innovative per questo segmento, è l’amministratore delegato dell’azienda, Alessandro Rescaldani che parla della situazione aziendale.
Dopo un inizio brillante nella maggior parte dei settori industriali, per alcune aziende il 2022 si è concluso con minor slancio, complici le dinamiche inflattive. Com’è andata per ISTech?
“Il bilancio di chiusura 2022 è positivo per la nostra azienda: le previsioni vedono un aumento consistente del fatturato, che si attesterà su livelli superiori al periodo pre-Covid. Sicuramente un grande aiuto è arrivato dalle politiche governative di incentivo agli investimenti, in particolare le misure previste dalla nuova
Legge Sabatini e dal piano Industria
4.0. Quest’ultimo in particolare ha rappresentato un vantaggio competitivo per Istech, dato che le nostre segatrici e i nostri impianti sono da tempo progettati in ottica
4.0. Nell’automazione di taglio, in
La flessibilità come base per crescere
particolare, la nostra esperienza e le nostre capacità tecnologiche e di customizzazione sono ampiamente riconosciute dal mercato. È la linea di produzione che è cresciuta maggiormente in questo anno”.
Gli approvvigionamenti di materie prime sono stati a lungo complessi: avete adottato accorgimenti per evitare ripercussioni sui tempi di consegna, e con quali esiti?
“Il 2022 è stato un anno difficile per tutti sul fronte degli acquisti; anche noi abbiamo riscontrato problematiche nel reperimento di componentistica di diversi tipi. Per quanto riguarda la parte meccanica, sono stati di difficile reperibilità riduttori, guide lineari e tutta una serie di componentistica commerciale. Dal punto di vista dell’im -
piantistica sono mancati componenti elettronici e idraulici, come elettrovalvole, schede elettroniche, interruttori e non solo.
A venirci in aiuto è stata la nostra flessibilità produttiva e progettuale che ci ha consentito di riprogettare, cercando di farlo nel modo più modulare possibile, alcuni componenti, così da avere la possibilità di scegliere, in fase di produzione, la marca di componentistica più facile da reperire in quel momento. Il dialogo con i fornitori è stato fondamentale per capire come muoverci in questo senso.
Infine, come spesso accade, le situazioni difficili portano anche a migliorare certi aspetti: la difficoltà di approvvigionamento ci ha portati a standardizzare il più possibile la componentistica (adottando ad esempio la stessa tipologia di sen-
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MACCHINE UTENSILI
sori finecorsa su tutto l’impianto di taglio). Questa standardizzazione dei componenti si è rivelata vantaggiosa per i nostri clienti che hanno notevolmente ridotto la varietà di ricambistica da tenere a magazzino”.
Quali segmenti vi hanno dato maggior soddisfazione nel 2022 e quali realizzazioni su misura di quest’anno sono da segnalare per la loro innovatività?
“Sicuramente il segmento dell’automazione è stato il più ricettivo nei confronti delle nostre innovazioni, in particolare per quanto riguarda la gestione dei pezzi tagliati. Abbiamo realizzato impianti sempre più sofisticati che integrano nuove funzioni a valle del taglio. Al primo impianto dotato di braccio magnetico robotizzato ne sono seguiti diversi in rapida successione. Si tratta di una soluzione per la gestione dello scarico molto flessibile che permette di smistare e pallettizzare i pezzi con notevoli vantaggi dal punto di vista logistico. Può inoltre gestire il pezzo portandolo nelle successive stazioni di lavorazione. I pezzi possono ad esempio essere portati a una stazione di marcatura, oppure pesati per stabilire come suddividerli e infine posizionati accuratamente
Alessandro Rescaldani, amministratore
delegato di ISTech:
“La difficoltà di approvvigionamento ci ha portati a standardizzare il più possibile la componentistica, il che si è rivelato vantaggioso per i nostri clienti che hanno ridotto la varietà di ricambistica da tenere a magazzino”
sui pallet. Si sono apportate migliorie anche sulla flessibilità di utilizzo degli impianti, apportando soluzioni progettuali che consentono la gestione di pezzi di misure molto diverse. È così possibile gestire, sulla stessa macchina, il carico e lo scarico in automatico di spezzoni molto corti o di alberi fino a 3 metri. Dal punto di vista del taglio, le segatrici montano sensori adattivi che monitorano il processo della macchina, modificando i parametri di lavoro”.
Come sono state ripartite le vendite nei diversi mercati, Italia ed estero, per i prodotti ISTech?
“L’Italia si è confermata il nostro mercato più importante e costan-
temente in crescita, ma abbiamo registrato buoni risultati anche nei mercati esteri (che per noi sono soprattutto i mercati europei) grazie alla collaborazione sempre più stretta e proficua con alcuni rivenditori su paesi specifici, in particolare quelli scandinavi”.
Quali novità sono previste per i prossimi mesi?
“Abbiamo molti progetti in cantiere per il nuovo anno, sul fronte dell’innovazione di prodotto e non solo. Stiamo ultimando un’importante ristrutturazione del nostro capannone che ci porterà a raddoppiare la superficie destinata ad uffici e locali per il personale. Stiamo lavorando per ridurre la nostra impronta ecologica: il nuovo impianto di riscaldamento con caldaia a condensazione e pompa di calore sarà alimentato da un impianto fotovoltaico che provvederà a soddisfare una grossa parte del nostro fabbisogno energetico. Sul fronte del prodotto stiamo mettendo a punto una linea top di gamma che andrà ad implementare ulteriormente le performance della nostra gamma di punta, Power. Nuovi prodotti, ampliamento della sede e innovazioni in tema di compatibilità ambientale si accompagneranno a un elemento che rimarrà invece costante: il nostro impegno a soddisfare al meglio le esigenze dei nostri clienti”.
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COSTRUZIONI MECCANICHE
Saldatura certificata e servizio al cliente, la ricetta vincente di B.MAK
L’attenzione nei confronti del cliente fa di B.MAK un partner prezioso per chi è alla ricerca di una carpenteria metallica precisa, proattiva e competente. Indipendentemente dal settore applicativo, in un fornitore conto terzi si cerca il giusto mix di qualità, flessibilità, affidabilità e convenienza economica. Ribaltiamo ora il punto di vista: un contoterzista lungimirante cercherà sempre di rispondere al meglio alle necessità di un committente, poiché da un lavoro ben fatto potrà nascere un rapporto di fiducia reciproco. È così che B.MAK srl si è ritagliata una importante nicchia nel settore della carpenteria metallica di precisione, in particolare nella saldatura di componenti che richiedono specifiche certificazioni.
UNA REALTÀ DINAMICA
“Siamo nati 10 anni fa, pertanto possiamo considerarci una azienda giovane, ma la nostra attività si basa su esperienze pregresse che ci consentono di rispondere alle richieste più complesse tipiche del settore della lavorazione dei metalli”, spiega Andrea Balzano, responsabile ufficio commerciale di B.MAK. “Siamo inoltre una realtà molto snella, composta da me, mio fratello, i miei genitori, due artigiani e un operaio ma stiamo cercando personale qualificato da assumere e ci appoggiamo a validi collaboratori che si occupano delle lavorazioni meccaniche e della saldatura. Insieme, ci
impegniamo per far sì che il cliente ottenga ciò che chiede. E non mi riferisco semplicemente a un manufatto metallico realizzato a regola d’arte: parlo di costi, di tempistiche, di certificazioni e, più in generale, di una consulenza a 360 gradi”.
B.MAK vanta infatti clienti attivi in settori complessi quali l’alimentare, il farmaceutico, il petrolchimico e l’aerospace, ciascuno dei quali ha requisiti specifici, che richiedono competenze ben precise. “Per questo in azienda provvediamo a certificare personale e processi di saldatura, così da assicurare un servizio al top. Oltre alla certificazione TÜV, dal 2022 siamo certificati MOCA (Materiali e Oggetti a Contatto con Alimenti) per l’alimentare e, più di
recente, abbiamo ottenuto anche la certificazione GMP (Good Manufacturing Practice) per il farmaceutico”.
AL SERVIZIO DEL CLIENTE
Cosa significa quindi interagire con una azienda con le caratteristiche di B.MAK?
“Essere una PMI ci consente di lavorare in modo snello, svincolato dalle limitazioni tipiche di realtà ben più grandi della nostra”, aggiunge Andrea Balzano. “Siamo così in grado di rispondere rapidamente a esigenze molto specifiche, trovando soluzioni a problemi che altri non saprebbero come affrontare. Un esempio su tutti è la recente pandemia, che ha messo a dura prova intere filiere: ci sono stati problemi
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Essere un’azienda giovane e snella ha molti vantaggi, tra questi la capacità di rispondere a esigenze specifiche e garantire un servizio a 360°. Tutte qualità che l’azienda porterà con sé a Mecfor 2023.
SALDATURA
di reperibilità dei materiali e di costi fuori controllo. Per gestire questa situazione in modo proattivo, ci siamo confrontati con i nostri clienti al fine di evitare il più possibile di caricare su di loro i costi aggiuntivi o le difficoltà logistiche, sempre nel rispetto delle specifiche necessità. Dove possibile, ci siamo impegnati ancora di più nel massimizzare il rendimento delle materie prime, ottimizzando gli ordini dai nostri fornitori e riducendo gli sfridi. In molti hanno accettato di buon grado di modificare alcuni dettagli, come i quantitativi da produrre o le tempistiche di consegna, così da non avere un significativo impatto sui costi complessivi. Altri invece hanno preferito mantenere invariate le caratteristiche delle proprie forniture. Indipendentemente dalle singole casistiche, B.MAK è stata in grado di assicurare il meglio per i committenti, rafforzando così il rapporto di fiducia”. Come visto, essere una azienda di piccole dimensioni non significa lavorare con meno cura o attenzione: al contrario, B.MAK è sempre focalizzata sulle necessità del cliente grazie a un servizio di prim’ordine e a lavorazioni basate su moderne tecnologie produttive.
QUALITÀ AL PRIMO POSTO
È evidente come l’impegno di B.MAK sia rivolto alla soddisfazione delle richieste tecnologiche dei propri clienti.
Formazione, certificazione e flessibilità operativa sono le chiavi per ottenere i migliori risultati possibili in tal senso.
“Siamo sempre pronti a metterci in gioco e ad affrontare nuove sfide.
Persino quando non abbiamo una responsabilità diretta: penso a un cliente che, dopo alcuni mesi di utilizzo, ha riscontrato dei difetti nel materiale di un nostro manufatto.
Naturalmente ci siamo attivati subito e ci siamo messi a disposizione per comprendere dove fosse il problema:
B.MAK si è ritagliata una importante nicchia nel settore della carpenteria metallica di precisione, in particolare nella saldatura di componenti che richiedono specifiche certificazioni
è emerso che il contatto con prodotti chimici troppo aggressivi, diversi da quelli stabiliti a capitolato, stesse portando una anomala corrosione del metallo. L’utilizzatore finale ha compreso la questione, apprezzando il nostro spirito collaborativo. Altre aziende avrebbero potuto limitarsi a scaricare la responsabilità, ma noi preferiamo restare al fianco del cliente in ogni caso”.
LA PARTECIPAZIONE A MECFOR
Per una piccola impresa talvolta può risultare complesso affacciarsi su nuovi mercati o allacciare rapporti con altre aziende geograficamente distanti. Una manifestazione come Mecfor può accorciare queste distanze.
“È la prima volta che partecipiamo direttamente come B.MAK a un evento fieristico”, conclude Andrea Balzano. “È un passo importante per un’azienda come la nostra, ma siamo consapevoli del fatto che sia necessario trovare nuovi potenziali clienti e, magari, anche altri contatti utili per il nostro lavoro. Mecfor da questo punto di vista ci sembra il palcoscenico più adatto per chi, come noi, affianca le grandi aziende nella costruzione di impianti e macchinari. Ci aspettiamo quindi di allacciare rapporti di lavoro non solo con aziende del nostro territorio, ma soprattutto con realtà più lontane che altrimenti non riusciremmo a raggiungere”.
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L’officina a Parma
Dissipatori di calore per custodie elettroniche
Phoenix Contact offre diverse soluzioni di dissipazione del
calore per le custodie elettroniche della serie ICS. Gli elementi di raffreddamento salvaspazio, Heatsink-Filler, garantiscono una dissipazione selettiva del calore dell’unità. È disponibile anche un’ampia gamma di dissipatori di calore passivi per l’impiego in applicazioni termicamente impegnative.
La posizione della base del dissipatore è variabile, in modo da poter fissare i componenti elettronici ad un’altezza massima di 13 o 15 mm. La distanza tra il circuito stampato e la base del
MOVIMENTO
dissipatore di calore è compresa tra 0 e 11 mm, a seconda dello spazio richiesto. Il dissipatore di calore è progettato e realizzato individualmente per la rispettiva configurazione dell’elettronica. Grazie a tale composizione specifica per l’applicazione, si ottiene una dissipazione ottimale del calore del dispositivo e quindi una maggiore durata dei componenti elettronici. Le nuove soluzioni di dissipazione ICS completano la gamma esistente di dissipatori e simulazioni termiche. Sin dalle
Cavi con 100 milioni di doppie corse garantite
Igus continua a proporre migliorie e ottimizzazioni per le applicazioni in movimento dei suoi clienti. Oggi, lo specialista dei cavi da posa mobile presenta un’evoluzione nella gamma dei cavi di comando chainflex. I cavi CF98.PLUS e CF99.PLUS infatti sono gli unici sul mercato garantiti per oltre 100 milioni di doppie corse o utilizzabili in catene portacavi con raggi pari a 3xd.
In un batter d’occhio, la macchina si sposta e applica il chip al nuovo smartphone con precisione estrema. Questa operazione viene ripetuta migliaia di volte, ogni giorno. Il processo richiede numerosi cavi. Spazi di installazione sempre più piccoli, cicli sempre più brevi e disponibilità del 99% per macchine e sistemi sono requisiti che non riguardano solo l’industria dei semiconduttori. Molti altri settori, come le tecnologie medicali, l’industria automobilistica e i sistemi di smistamento richiedono sistemi di automazione veloci, compatti e affidabili. Per questo igus ha perfezionato i suoi cavi di comando CF98 per produrre una variante non schermata e CF99 per produrre una variante schermata. “Con grande successo”, spiega soddisfatto
Rainer Rössel, responsabile della Business Unit per i cavi chainflex presso igus GmbH.
“I nuovi cavi CF98.PLUS e CF99.PLUS sono i primi e gli unici cavi disponibili sul mercato omologati per l’uso in catena portacavi con 100 milioni di doppie corse garantite”. Ciò significa un aumento della durata d’esercizio del 250% rispetto alla serie originale. I nuovi cavi sono inoltre progettati per raggi di curvatura estremamente ridotti, pari a solo tre volte il diametro del cavo (3xd).
Gli utenti con problemi di spazi ridotti ora possono utilizzare un cavo TPE di alta qua-
prime fasi di sviluppo, Phoenix Contact offre una piattaforma basata sul web dal funzionamento intuitivo per la valutazione termica dei dispositivi elettronici. Al bisogno, questo servizio digitale è integrato da una consulenza personalizzata. Gli sviluppatori di dispositivi beneficiano quindi di una simulazione dettagliata e correlata all’applicazione e di una raccomandazione per la selezione appropriata della custodia, la progettazione e la disposizione del dissipatore di calore.
lità e offrire ai propri clienti finali un concetto di macchina sostenibile.
Da oltre dieci anni, igus lavora continuamente al miglioramento dei propri cavi, sottoponendoli a numerosi test nel suo laboratorio di 3.800 metri quadrati. Per condurre i test, l’azienda ha allestito due grandi banchi di prova. Le innovazioni principali riguardano l’adozione di una speciale lega per il conduttore e di un nuovo processo di fabbricazione per il materiale isolante. L’esecuzione di prove approfondite consente a igus di promettere una durata d’esercizio garantita di 36 mesi, su tutti i cavi. La durata utile dei cavi può essere determinata online in pochi semplici passaggi grazie al tool di calcolo della durata d’esercizio. “Va sottolineato che gli utenti che scelgono i cavi CF98.PLUS o CF99.PLUS scelgono di fatto di contribuire alla sostenibilità della loro azienda, perché investono nella durata delle loro macchine”, conclude Rössel.
30 La Subfornitura - n. 2 2023 www.interprogettied.com COMPONENTI MAGGIORE DURATA
IN
APPLICAZIONI
PERFORMANCE OTTIMIZZATE
Sistemi a motore: la guida contro gli sprechi energetici
Ottimizzare i sistemi a motore garantisce risparmi energetici elevati. Per questo la guida di Rubix evidenzia le maggiori criticità e spiega come risolverle attraverso gli interventi giusti, tra i quali spiccano la manutenzione predittiva e il Condition Monitoring.
In un momento in cui la crisi energetica minaccia di rallentare, o addirittura vanificare, i progressi in materia di obiettivi ambientali e finanziari, i sistemi industriali a motore (tra cui compressori, pompe, ventole) sono sotto la lente: in Europa rappresentano più dei due terzi del consumo di elettricità dell’industria, ma la loro efficienza è scarsa, solo del 36%. Eppure, con i giusti interventi di ottimizzazione, potrebbe raddoppiare, salendo al 72%, con un impatto positivo enorme in termini di riduzione degli sprechi, dei costi per le aziende e delle emissioni di CO2. È quanto emerge dall’ultimo rapporto di Rubix, tra i principali distributori europei di prodotti e servizi industriali, che ha appena pubblicato la guida “Come ridurre rapidamente gli sprechi energetici”, mirata a far crescere nella manifattura la consapevolezza del problema e offrire soluzioni pratiche per affrontarlo.
“È un tema molto sentito in questo periodo di crisi energetica”, commenta Tiziano Biasoli, CEO Rubix Spa. “I nostri clienti ci chiedono di continuo consulenza, strumenti e servizi non solo per risparmiare, ma anche per rendere le macchine più performanti a lungo termine e in grado di centrare l’obiettivo delle emissioni zero. E questo vale non solo per le aziende di grandi dimensioni, ma anche per le PMI che caratterizzano il tessuto economico italiano, sempre più sensibili in particolare a tematiche come la manutenzione predittiva e il Condition Monitoring”. Come si legge nel rapporto di Rubix, l’ottimizzazione dei sistemi a moto-
re nel loro complesso garantisce risparmi energetici complessivi del 20-30%: questo risultato si ottiene con una sinergia fra tracciamento dettagliato delle risorse, programmi di riparazione, sostituzione e monitoraggio continuo degli impianti. Qualche esempio degli interventi più interessanti consigliati da Rubix? Installare trasmissioni a velocità variabile su motori esistenti, in modo che utilizzino solo l’energia necessaria per l’attività in corso. Utilizzare dimensioni corrette per le applicazioni, passando a modelli a elevata efficienza energetica e regolandone correttamente la velocità. Sostituire riduttori usurati, usare lubrificanti ad elevata efficienza energetica e dimensionare correttamente gli ingranaggi. Identificare e riparare le perdite nei sistemi ad aria compressa (responsabili dello spreco del 20-40% dell’energia usata dai compressori), sfruttare pompe intelligenti con controlli a velocità variabile e
sostituire le pulegge usurate in grado di compromettere l’efficienza delle cinghie a V.
“Fondamentali, inoltre, gli interventi di manutenzione predittiva che il nostro Team Service esegue mediante ispezioni, analisi delle vibrazioni, termografie e test sulla qualità dell’olio”, dichiara Federico Prest, Category Manager Service Rubix Spa. “Risultati ancora più interessanti si ottengono con un approccio alla manutenzione basato sul Condition Monitoring, per avere sempre sotto controllo la salute degli impianti. Per questo Rubix offre una piattaforma online che dà informazioni in tempo reale, consentendo di pianificare tempestivamente le attività di manutenzione e offrendo accesso diretto alla nostra linea completa di servizi MRO”. Fra questi figurano per esempio servizi di manutenzione meccanica come la rigenerazione dei cuscinetti, la gestione dei lubrificanti e l’allineamento degli alberi.
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MANUTENZIONE
STRUMENTAZIONE
IN MOSTRA AD HANNOVER MESSE
Alla Fiera di Hannover Hannover, BOGE ha mostrato come i sistemi d’aria compressa possano essere analizzati e ottimizzati facilmente grazie a BOGE connect. Lo strumento di assistenza intelligente è stato ampliato con ulteriori opzioni di connettività, offrendo una versatilità ancora maggiore. I visitatori della fiera lo hanno constatato di persona ammirando il compressore a vite C 14 PM in esposizione.
BOGE connect registra, monitora e visualizza tutti i parametri importanti, semplificando enormemente il lavoro amministrativo degli utenti. Tutti i dati pertinenti sono memorizzati in un file di macchina digitale. Il monitoraggio continuo consente di trarre conclusioni sulle condizioni della macchina in qualsiasi momento.
Valutando i dati, è possibile rilevare le anomalie ed eliminare i guasti tempestivamente.
BOGE connect invia tempestivamente un promemoria automatico dei prossimi interventi di manutenzione. I dati possono essere richiamati in tempo reale da qualsiasi luogo e sono disponibili su tutti i dispositivi mobili.
Anche i modelli più vecchi e i prodotti di terze parti, così come i numerosi componenti, possono essere collegati tramite molteplici interfacce. La versione aggiornata dispone di nuovi moduli di interfaccia 2.0 per il collegamento di compressori e accessori sfusi e installati in modo permanente. Con il selettore aggiuntivo a 5 posizioni con quattro porte Ethernet libere, è possibile collegare altri componenti TCP Modbus. I visitatori della Fiera di Hannover hanno provato le numerose funzioni dello strumento di assistenza perfezionato, sull’esempio del compressore a vite C 14 PM. Il compressore compatto è dotato di un motore permanente e in linea di principio offre già i migliori valori di potenza, abbinati a un livello acustico estremamente basso. BOGE connect permette di aumentare ulteriormente le prestazioni. Infatti il reporting continuo per l’intero ciclo di vita garantisce costi di esercizio ridotti, massima sicurezza di pianificazione e il massimo livello di efficienza. Come piattaforma IoT industriale, lo strumento di assistenza apre la strada a futuri “servizi intelligenti” come la “manutenzione predittiva”.
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Sistemi d’aria compressa: efficienza aumentata grazie al 4.0
PROTEZIONE DEI DATI
Il software PLM è pronto a incontrare il cloud
Per gli analisti del settore PLM è ormai consuetudine effettuare una previsione annuale sui tempi di transizione verso il cloud dei sistemi PLM delle grandi aziende. Per anni abbiamo osservato adottare strategie cloud relativamente ai sistemi CRM ed ERP, che consentissero alle aziende di sostenere più efficacemente un sistema di sicurezza complesso e in continua evoluzione, offrendo al contempo una valida alternativa ai sAempre più elevati costi di selezione delle risorse tecniche e di investimento in nuove infrastrutture. È sembrato che ogni anno dovesse essere “l’anno” in cui i grandi sistemi PLM si sarebbero affiancati ai CRM e agli ERP per avviare la loro tanto attesa corsa verso il cloud. Mentre i sistemi PLM cloud rivolti alle piccole imprese hanno riscosso successo per un certo periodo di tempo, le aziende di medie e grandi dimensioni, che hanno bisogno di solide funzionalità PLM, si sono dimostrate incerte ad abbandonare le loro soluzioni on-premise.
LE GRANDI AZIENDE
L’inerzia derivante dal sempre maggior numero di strategie cloudfirst e le continue sfide legate alla gestione della cybersecurity aziendale nell’attuale ambiente
globale determineranno un punto di svolta. Secondo una prima previsione, dunque, il 2023 è l’anno della definitiva affermazione delle implementazioni PLM nel cloud. In questi anni di incessanti turbo-
lenze globali, dalla pandemia ai pesanti problemi riscontrati dalla supply chain, passando per i conflitti bellici e l’aumento dei costi dell’energia, le aziende hanno dovuto reagire rapidamente adot-
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L’adozione di soluzioni cloud per i sistemi PLM procede lentamente ma, grazie alla crescita di strategie cloud-first e alle continue sfide legate alla gestione della cybersecurity aziendale, il 2023 si rivela un anno di accelerazione.
TRANSIZIONE DIGITALE
Dall’eBook di CIMdata “Leveraging the Cloud for Global Market Success”
tando nuove strategie commerciali e tecnologiche per garantire la stabilità aziendale. Le operazioni aziendali hanno dovuto subire cambiamenti significativi al fine di rispondere alla forza lavoro impiegata da remoto, alle reti di partner in crescita con necessità di accesso ai sistemi da postazioni remote e, naturalmente, alle minacce alla sicurezza in costante aumento. Le conseguenze di tali nuove esigenze hanno coinciso con i punti di forza del cloud. Numerose aziende hanno adottato una strategia cloud-first per l’implementazione dei propri sistemi, compreso il PLM.
ENTRA IN SCENA IL SAAS
Aras ritiene che, a mano a mano strare. Inoltre, molte aziende faticano a selezionare e mantenere una forza lavoro in grado di gestire le elevate richieste dell’ambiente PLM attuale. L’offerta SaaS adatta includerà le competenze necessarie non solo per rispettare gli ambiziosi Service Level Agreements (SLA), ma sarà anche in grado di effettuare i cambiamenti necessari in base all’evoluzione dei requisiti, garantendo un’esperienza senza soluzione di continuità per i suoi clienti.
che le aziende scopriranno che la gestione di complesse implementazioni PLM nel cloud presuppone non solo la tecnologia cloud, ma anche competenze per una gestione efficace, l’importanza delle offerte PLM SaaS subirà una rapida accelerazione nel 2023.
Le aziende che migrano le proprie implementazioni nel cloud per una maggiore sicurezza, una portata illimitata o per ridurre e semplificare l’amministrazione del sistema, si sono accorte di aver trascurato una componente importante: le competenze necessarie per implementare, avviare e gestire in modo ottimale l’implementazione PLM nel cloud. La gestione dei sistemi PLM può essere molto complicata.
La migrazione di un sistema nel cloud mediante “Infrastructure as a Service” (IaaS) garantisce ai reparti IT la possibilità di eliminare la dipendenza da un data center interno e le relative risorse necessarie per la gestione dell’infrastruttura. Tuttavia, per sfruttare appieno il valore del cloud, è necessario disporre di risorse tecniche specifiche per la soluzione PLM che soltanto una solida modalità di “Software-as-a-Service” (SaaS) è in grado di fornire. Anche in questo caso, i sistemi PLM aziendali possono risultare molto complicati da ammini-
L’IMPORTANZA DELLE PIATTAFORME PLM
Nel 2023, per una soluzione PLM poter operare nel cloud sarà un elemento determinante per le aziende nel definire la loro transizione nel cloud.
Le piattaforme PLM con applicazioni scarsamente collegate tra loro o che non hanno la capacità di supportare le customizzazioni che soddisfino le esigenze specifiche delle aziende, faranno fatica a mantenere la loro base di clienti con la migrazione delle aziende verso il cloud.
Per anni le aziende hanno commercializzato la propria soluzione PLM considerandola parte di una piattaforma. Il blog di Jim McKinney
“Do You Suffer from PLM Legacy Syndrome?” chiarisce il valore di una piattaforma integrata di soluzioni connesse che supportano il digital
thread. McKinney spiega, inoltre, il potenziale impatto negativo di una piattaforma che non è altro che “un insieme di soluzioni scollegate tra loro, ma confezionate e proposte commercialmente come una piattaforma”.
Nel 2022, la maggior parte dei fornitori di PLM ha introdotto una strategia cloud. Spesso tali strategie sono state messe a punto acquisendo più prodotti cloud indipendenti e già esistenti sul mearcato, utilizzandoli come base per costituire una piattaforma in grado di fornire le funzionalità desiderate. Sebbene il successo di queste strategie sarà fondamentale per la conquista di quote di mercato, la maggior parte dei fornitori di PLM non è riuscita a collegare in modo efficace le proprie piattaforme per il cloud. La piattaforma spesso non dispone di modelli di dati multipli o di integrazioni complesse per poter essere utilizzata. Ciò è dimostrato dal fatto che molti fornitori abbiano cambiato strategia sulla scelta della piattaforma negli ultimi anni. Al fine di acquisire i clienti più grandi e visibili, le soluzioni PLM dovranno dimostrare che le proprie piattaforme PLM sono in grado di supportare la crescita e la flessibilità in aree nuove e complesse, rispondendo contemporaneamente ai requisiti specifici dei grandi clienti.
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n. 2 2023 - La Subfornitura
INDAGINE DI SETTORE
Solo nel 2022 il mercato nazionale dell’Intelligenza
Artificiale è cresciuto del 32%. Il 15% delle PMI e il 61% delle grandi imprese hanno già avviato almeno un progetto di AI, ma sono ancora in molti a nutrire dei timori a riguardo.
Nonostante il difficile contesto internazionale, per il comparto dell’Intelligenza
Artificiale il 2022 è stato un anno da record, caratterizzato dai continui progressi nelle capacità delle macchine e dagli exploit di Dall-E2 e ChatGPT che in poche settimane hanno coinvolto decine di milioni di utenti e mostrato al grande pubblico le potenzialità di questa tecnologia. In Italia, secondo i risultati della ricerca dell’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano, il mercato dell’AI nel 2022 ha raggiunto 500 milioni di euro, con una crescita di ben il 32% in un solo anno, di cui il 73% commissionato da imprese italiane (365 milioni di euro) e il 27% rappresentato da export di progetti (135 milioni di euro).
A dimostrazione dell’ormai ampia diffusione di questa tecnologia, oggi il 61% delle grandi imprese italiane ha già avviato almeno un progetto di AI, 10 punti percentuali in più rispetto a cinque anni fa. E tra queste, il 42% ne ha più di uno operativo. Tra le PMI, invece, il 15% ha almeno un progetto di AI avviato (nel 2021 era il 6%), quasi sempre uno solo, ma una su tre ha in programma di avviarne di nuovi nei prossimi due anni.
Il 93% degli italiani ha già sentito parlare di “Intelligenza Artificiale”, il
Il boom del mercato AI in Italia
55% afferma che l’AI è molto presente nella quotidianità e circa 4 su 10 (37%) nella vita lavorativa. Non mancano però le perplessità: il 73% nutre dei timori, soprattutto sugli impatti sul mondo del lavoro, anche se solo il 19% della popolazione è fermamente contrario all’ingresso dell’Intelligenza Artificiale nelle attività professionali. Ad ogni modo, la gran parte degli utenti deve ancora sperimentarne le reali potenzialità.
L’esperienza quotidiana degli italiani si concentra sugli assistenti virtuali e sui sistemi di Recommendation. In particolare, i chatbot - già utilizzati dall’81% - sono ormai diffusi quasi come gli assistenti vocali (83%).
“Per l’Intelligenza Artificiale, anche in Italia, siamo entrati ormai con convinzione nell’era dell’implementazione”, commenta Alessandro Piva, direttore dell’Osservatorio
Artificial Intelligence. “Per quanto riguarda la crescita del mercato, si tratta del valore più alto da quando l’Osservatorio ha avviato la stima (2018), per di più senza il traino di obblighi o incentivi pubblici e in un periodo di grande incertezza economica e geopolitica”.
“Il 2022 è stato l’anno in cui nuovi prodotti della ricerca sull’AI hanno fatto il loro ingresso nel mercato, affascinando e sorprendendo anche le persone comuni”, evidenzia Giovanni Miragliotta, direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence. “Con ChatGPT che ha raggiunto un milione di utenti dopo solo 2 giorni e DALL-E 2 che generato 2 milioni di immagini al giorno, si è sancita la definitiva affermazione dell’AI Generativa. Di pari passo con l’evoluzione applicativa, è nata l’esigenza delle Istituzioni internazionali di tutelare
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TRANSIZIONE DIGITALE
i cittadini dalle possibili implicazioni negative derivanti dallo sviluppo e dall’utilizzo dei sistemi AI. Sono nate linee guida e regolamenti in tutto il mondo e il Consiglio Europeo ha approvato l’AI Act, un approccio di regolamentazione basato sulla classificazione delle soluzioni in base al livello di rischio che possono causare sui diritti e libertà fondamentali dei cittadini. Un percorso che avrà come risultato finale un apparato regolatorio comune tra tutti gli stati dell’Unione”.
“Il Programma Strategico sullo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale in Italia, pubblicato nel 2020 e rivisto
nel 2021, ha prodotto 24 raccomandazioni riconducibili a sei obiettivi strategici”, evidenzia Nicola Gatti, direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence. “Alcune linee di attività sono state completate con successo, la più importante è il Partenariato Esteso, ma molti altri obiettivi sono ancora da raggiungere”.
IL MERCATO
La quota più significativa del mercato dell’Intelligenza Artificiale italiano (34%) è legata a soluzioni per analizzare ed estrarre informazioni dai dati (Intelligent Data Processing), soprattutto per realizzare previsioni
Il 93% degli italiani ha già sentito parlare di “Intelligenza Artificiale”, il 55% afferma che l’AI è molto presente nella quotidianità e quasi 4 su 10 (37%) nella vita lavorativa
in ambiti come la pianificazione aziendale, la gestione degli investimenti e le attività di budgeting. Ma è importante anche l’area di interpretazione del linguaggio, scritto o parlato, la cosiddetta Language AI (28%) a cui afferiscono, nella nostra classificazione, le classi di soluzioni NLP e Chatbot. Al 19% si segnala poi l’area degli algoritmi che suggeriscono ai clienti contenuti in linea con le singole preferenze (Recommendation System). Infine, il 10% del mercato va alle iniziative di Computer Vision, che analizzano il contenuto di un’immagine in contesti come la sorveglianza in luoghi pubblici o il monitoraggio di una linea di produzione, e il 9% alle soluzioni con cui l’AI automatizza alcune attività di un progetto e ne governa le varie fasi (Intelligent Robotic Process Automation).
LA MATURITÀ DELLE AZIENDE
L’Osservatorio ha analizzato la maturità delle grandi organizzazioni nel percorso di adozione dell’AI, arrivando ad individuare cinque diversi profili di maturità. Il 34% delle grandi aziende si trova nell’era dell’implementazione, ossia dispone delle risorse tecnologiche e delle competenze necessarie per sviluppare e portare in produzione le iniziative di AI.
Tra questi, il livello più elevato è composto da Avanguardisti (9%), che gestiscono correttamente l’intera catena del valore dei progetti di AI. In seconda battuta, con una maggiore diffusione, gli Apprendisti (25%) che hanno numerosi progetti a regime diffusi nell’organizzazione e iniziano a ragionare sui potenziali rischi etici delle soluzioni di AI. Nel restante 66% vi sono situazioni eterogenee, a partire dalle organizzazioni in cammino (33%), ovvero già dotate degli elementi abilitanti, ma anche aziende che non percepiscono il tema dell’Intelligenza Artificiale come rilevante, e non dispongono di un’infrastruttura IT adeguata.
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INFORMAZIONI SENSIBILI
Una nuova gestione dei dati grazie al FSM
I tradizionali sistemi legacy per la gestione dei dati verranno presto sostituiti da supporti e tecnologie innovative. Tra queste, il Field Service Management (FSM) si sta già orientando verso un approccio servitizzato, improntato sui dati e mirato a un servizio sempre più proattivo.
di Andrea Bardini, Chief Marketing Officer di OverIT
passo da compiere per delineare la forma da far assumere alla fornitura di servizi. Un percorso come questo aprirà ai service provider le porte verso un nuovo scenario.
Questa transizione inevitabile vedrà il settore del FSM fare un progressivo switch dalle tradizionali metodologie break-fix a un approccio più servitizzato, più improntato sui dati e che porterà ad un servizio sempre più proattivo. In questo modo le aziende potranno accedere a tecnologie chiave, come AR e GIS, in modo nativo all’interno del proprio sistema, senza la necessità di ripensare l’intera infrastruttura IT.
Molti degli aspetti che stanno rivoluzionando il Field Service Management di oggi sono il risultato di una graduale evoluzione partita oltre un decennio fa e col tempo hanno contribuito a far emergere l’importanza di tecnologie quali Augmented Reality (AR), Internet of Things (IoT) e Artificial Intelligence (AI). Grazie all’impiego di queste tecnologie all’avanguardia si sono aperte nuove e importanti opportunità per il settore, e la diffusione della pandemia ha ulteriormente accelerato il processo di digitalizzazione delle aziende e la diffusione del lavoro da remoto.
Prima della pandemia, solo le aziende con una visione innovativa si affidavano a strumenti di assistenza da remoto e, di conseguenza lo scambio di dati critici attraverso la rete era decisamente contenuto. Non è un segreto, invece, che oggi i dati rappresentino il cuore pulsante del business per molte società e, seguendo
la naturale evoluzione del mercato, ben presto anche il FSM diventerà un settore prettamente data-driven. Basti pensare a quante informazioni sensibili vengono condivise durante gli interventi da remoto, e con il continuo sviluppo di supporti e tecnologie sempre più innovative è chiaro che i tradizionali sistemi legacy debbano essere sostituiti con altri di ultima generazione più adatti a rispondere alle nuove esigenze dei clienti. L’industria 4.0 non è più una proiezione futura, ma è la realtà di oggi. Non c’è dubbio che la mole di dati con cui ci confrontiamo oggi è destinata solamente a crescere. In altre parole, il futuro del settore è già stato segnato. Partendo da un approccio fortemente orientato ai dati, riuscire a combinare ampi volumi di informazioni relative a clienti e asset per guidare quelle che saranno operazioni di assistenza realmente proattive, rappresenterà, nei prossimi anni, il
BIG DATA E AI
Si possono considerare i cosiddetti Big Data come il carburante che guida verso operazioni di assistenza realmente orientate ai dati. Ed è l’AI a sfruttare questo carburante e a trarre vantaggio da una marea di dati che, altrimenti, rimarrebbe solo un miraggio. I dati sono la merce del futuro e sono a capo del cambiamento dei più disparati settori. Tuttavia, di per sé non hanno alcun valore intrinseco, ma hanno la necessità di essere elaborati grazie all’Intelligenza Artificiale e al Machine Learning.
Per poter vedere realizzato il potenziale al quale gli attori del settore del Field Service aspirano, è necessario che i dati siano parte integrante del sistema che ingegneri e staff di supporto tecnico usano nelle loro mansioni quotidiane. Strumenti con AI e Machine Learning integrati sono il marchio distintivo delle soluzioni di prossima generazione.
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TRANSIZIONE DIGITALE
DI RETE
Servizi per il monitoraggio di ambiente e sicurezza
Paessler, azienda specializzata nel monitoraggio di rete, ha annunciato che le proprie soluzioni di monitoring sono state scelte da F.T.P., azienda della Motor Valley modenese che si occupa di infrastruttura sistemica, networking e cybersecurity. Per rispondere alle specifiche esigenze della piccola e media impresa, l’azienda si è dedicata a un’attività di software selection alla ricerca di uno strumento di monitoraggio flessibile e scalabile in grado di monitorare ogni elemento e device connesso alla rete (inclusi network, prestazioni, infrastrutture, servizi, server, performance, storage, switch, certificati, connettività, telecamere). La soluzione ricercata doveva, inoltre, essere agentless e consultabile anche in versione mobile attraverso app, nonché adatta a gestire tutte le principali tecnologie (SNMP, Netflow) e protocolli di monitoring.
Allo stesso tempo, F.T.P. desiderava mantenere il servizio per
poter applicare i propri algoritmi e meccanismi di ottimizzazione e il proprio know-how per perfezionare la configurazione di soglie o di tipologie di allarme.
Dopo una prima implementazione di test, l’azienda ha adottato PRTG Enterprise Monitor di Paessler sia per la propria infrastruttura sia offrendolo ai propri clienti in modalità MaaS (Mobility-as-a-Service). Con PRTG, F.T.P. è riuscita a ridurre drasticamente le chiamate per server fermi o per interruzioni di servizio, nonché a identifi
APPLICAZIONI NELL’INDUSTRIA TESSILE
Soluzioni
care in maniera preventiva le misconfiguration e il relativo tuning di alcune tecnologie (come, ad esempio, elementi mal configurati all’interno di un’infrastruttura). PRTG consente, infatti, di intercettare tempestivamente i problemi che si verificano su filiali o sedi remote o eventi di occupazioni di banda legate a problemi di down o sicurezza. Risultati significativi sono stati raggiunti anche nel caso del monitoraggio di sensori ambientali, identificando e risolvendo tutte quelle anomalie che portano a
software per il controllo della produzione
Incas SSI SCHÄFER, società specializzata nella progettazione e realizzazione di soluzioni complete e integrate lungo tutta la Supply Chain, ha stretto un accordo con Retelit scegliendo la piattaforma JUST MES, suite di software per l’Industry 4.0, per la fabbrica digitale dei suoi principali clienti tessili che in Italia e in ambito internazionale
attualmente utilizzano il modulo Antara Tessitura di Incas.
Per i clienti di Incas, società attive nel settore tessile e manufatturiero, dislocate in tutto il mondo che attualmente utilizzano il sistema di monitoraggio della tessitura Antara Tessitura, attraverso Just Mes di Retelit si aprono le porte dell’Industry 4.0, con conseguenti impor-
tanti vantaggi di business, grazie alle evoluzioni di IoT, Machine Learning e Analytics. Just Mes potrà essere installato sull’hardware già implementato da Incas.
Just Mes di Retelit è una piattaforma per interconnettere le macchine di produzione con gli altri dipartimenti. Si tratta di un insieme di soluzioni software
consumi eccessivi (ad esempio, quando i server non lavorano in condizioni ottimali).
“Paessler ha esteso la sua area di competenza all’Operational Technology e allo IIoT per aiutare le aziende a gestire la convergenza di IT e OT negli ambienti industriali, riunendo tutti i dati di monitoraggio provenienti dai reparti di produzione, dal front office o dai sensori IIoT in un unico strumento”, precisa Chiara Ornigotti, Senior Sales Manager South Europe di Paessler.
“Oltre a proseguire la collaborazione con Paessler nel settore enterprise, nei progetti futuri di F.T.P. spicca la piena realizzazione dei servizi a supporto dell’ambiente industriale”, commenta Stefano Talami, CEO di F.T.P. “Il grande vantaggio di PRTG è la possibilità di offrire un unico strumento per entrambi gli ambiti, IT e OT; è questo il nostro valore aggiunto, che si accompagna alla garanzia dell’alta qualità della nostra offerta combinata”.
che facilitano la gestione e il controllo della produzione, grazie alla digitalizzazione di tutti i processi. Le sue funzionalità vengono sfruttate per lo sviluppo di nuovi prodotti, la pianificazione della produzione, il monitoraggio e il controllo dei cicli produttivi e i moduli che la compongono sono configurabili e personalizzabili.
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TRANSIZIONE DIGITALE
ASPORTAZIONE TRUCIOLO
Ally Consulting si affida a OMPM per il suo percorso di digital transformation
Ally Consulting, società specializzata in consulenza IT e soluzioni smart per l’impresa 4.0, annuncia i risultati ottenuti dalla storica partnership strategica con OMPM, Officine Meridionali di Precisione Meccanica, azienda con forte specializzazione nelle attività di asportazione truciolo su materiali metallici per il settore aereo.
OMPM è un’azienda del Made in Italy con sede ad Angri, in
SMART MANUFACTURING
provincia di Salerno. Nata oltre 50 anni fa, nel corso degli anni l’azienda è cresciuta arrivando a gestire nel nostro Paese tre stabilimenti e passando da 2 torni a 140 mandrini, sia per la fresatura che per la tornitura. Nel tempo l’azienda ha diversificato le sue attività e oggi progetta e realizza prodotti e servizi integrati, oltre ad essere attiva nel campo della ricerca per lo sviluppo di tecnologie innova-
tive nell’ambito dei polimeri e nella realizzazione di parti per satelliti e veicoli di rientro con Università e Centri di Ricerca in ambito Aerospaziale. La forte crescita dell’azienda e processi di business per lo più manuali hanno reso necessario un cambio di passo per soddisfare al meglio la domanda in continua evoluzione dell’industria aerospaziale, caratterizzata da un elevato livello di complessità. OMPM ha quindi integrato in un unico sistema ERP tutti i processi caratteristici dell’azienda, con l’obiettivo di ottimizzare e divulgare una cultura della gestione delle informazioni in modo strutturato.
Da oltre 20 anni OMPM si affida ad ally Consulting come partner strategico per il suo percorso di digital transforma-
tion. Nello specifico, l’azienda ha implementato la soluzione Infor CloudSuite Industrial, una soluzione ERP end-to-end specifica per il settore manifatturiero discreto che offre funzionalità di analisi predittive, collaborazione, strumenti per la produzione snella e opzioni di integrazione. Grazie a Infor CloudSuite Industrial, OMPM dispone oggi di un unico sistema comune a tutte le realtà del gruppo, in grado di gestire le attività di pianificazione e produzione migliorandone la qualità, consentendo a tutti i dipendenti di collaborare in modo più efficiente. L’azienda dispone di una panoramica completa dei dati in tempo reale, a beneficio di un miglioramento del processo di decision making di tutto il personale che utilizza il sistema.
Programmazione software tramite Low Code/No Code
MindSphere World – Associazione che promuove la digitalizzazione del comparto industriale – porta la tecnologia Low Code/No Code all’interno del suo ecosistema, per ottimizzare il rapporto tra digitale e automazione, e supportare i soci con un nuovo metodo di programmazione semplice e flessibile ad alto potenziale per l’Industry 4.0.
Ma che cos’è il Low Code/ No Code? È uno strumento che consente di scrivere software senza la necessità di
coinvolgere una figura IT, uno sviluppatore o un programmatore professionista. La programmazione tramite Low Code/No Code avviene su una piattaforma di sviluppo visuale con un approccio drag&drop di blocchetti preconfigurati che svolgono le stesse funzioni logiche di svariate righe di codice. In questo modo la strutturazione dell’applicazione digitale viene semplificata e resa flessibile. Inoltre, alla sua scrittura possono cooperare figure solitamente non coinvol-
te come quella “business”, che può così accertarsi che la soluzione risponda effettivamente al problema in questione. Il Low Code/No Code è utile alla determinazione di programmi di automazione intelligenti che forniscono strumenti di smart manufacturing per orchestrare processi fisici e digitali lungo tutta la supply chain. Considerando poi che, secondo un sondaggio di Gartner il 57% dei leader nell’industria ritiene che nella propria forza lavoro manchino le competenze
adatte ad affrontare questa sfida, ecco allora che il Low Code/No Code può ridurre questo skill gap. Lo sviluppo di applicazioni con Low Code/No Code è il modo più semplice ed efficace per accelerare la trasformazione digitale, portando innovazione in fabbrica e nuovi modelli di business sul mercato. Una finalità che contraddistingue da sempre anche la realtà associativa di MindSphere World, che in quest’ottica si fa promotrice su scala nazionale di questa nuova opportunità.
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TRANSIZIONE DIGITALE
ECONOMIA CIRCOLARE
Legor, azienda vincitrice della quarta edizione del concorso “Best Performer dell’economia circolare” nella categoria Grandi Imprese Manifatturiere, porta sul podio il suo concetto di Responsabilità attraverso la produzione di leghe e soluzioni galvaniche, per il mondo dei gioielli e degli accessori moda, realizzate con metalli preziosi e (alcuni) non preziosi, provenienti al 100% da fonti di riciclo.
Si è tenuta alla fine dello scorso anno la quarta edizione del concorso “Best Performer dell’economia circolare”, ideato da Confindustria con il sostegno di 4.Manager, in collaborazione con Enel X ed Eni e con il supporto tecnico di Sistemi Formativi Confindustria, per raccogliere e diffondere progetti e iniziative di economia circolare. Alle aziende vincitrici sono stati conferiti due premi messi a disposizione da Enel X ed Eni:
• il Circular Economy Report di Enel X, che permetterà di misurare in dettaglio il livello attuale di circolarità dell’azienda e proporrà una roadmap di soluzioni innovative per poterlo incrementare, con conseguenti risparmi in termini ambientali, energetici ed economici;
• la partecipazione al Circular Bootcamp di Eni che si è tenuto a gennaio 2023 e che ha raccolto i vincitori del concorso in una 3 giorni di formazione e
Gioielli preziosi per l’ambiente grazie ai metalli riciclati
confronto per mettere a fattor comune iniziative e idee nell’ambito dell’economia circolare.
In particolare, la categoria Grandi Imprese Manifatturiere è stata vinta da Legor Group S.p.A. una multinazionale vicentina specializzata in chimica e metallurgia dal 1979, esperta nella fornitura di leghe, polveri e soluzioni galvaniche per i settori orafo, argentiero e dei fashion accessories.
Il concetto di “Care”
Il mondo della moda e del lusso, sempre più attento e focalizzato alla salvaguardia dell’ambiente, cerca di compiere scelte responsabili per la produzione di gioielli e accessori moda. Non solo come conseguenza imposta dal mercato e dagli standard qualitativi, ma anche come risultato di una scelta etica volta a garantire un
futuro per le prossime generazioni.
Per Legor il concetto di “Care”, come sinonimo di cura e attenzione, sottolinea uno dei principi fondanti del gruppo: prendersi cura del pianeta in cui viviamo e dei suoi abitanti. Non si tratta di un semplice slogan, ma di un vero e proprio cammino iniziato oltre quarant’anni fa.
Una storia tutta italiana in cui passione, tradizione e innovazione si incontrano sinergicamente con il concetto di responsabilità, che guida ogni giorno Legor nelle sue scelte – dai materiali delle leghe madri sino ai processi, dai trattamenti superficiali e alla galvanica, in cui performance, durabilità e brillantezza devono andare di pari passo con le più stringenti normative naziona -
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MATERIALI
Leghe e soluzioni galvaniche Legor
li e internazionali –, tanto da diventare oggi uno tra i player più importanti per la fornitura di leghe preziose e soluzioni galvaniche per il settore gioielliero e l’industria del fashion.
La storia di Legor è infatti sinonimo di trasformazione. Dal 1979 l’azienda trasforma i metalli preziosi in leghe, polveri e soluzioni galvaniche di eccellenza che garantiscono ai clienti performance, affidabilità e sicurezza, convertendo le loro idee in creazioni affascinanti.
UN CAMMINO DI RESPONSABILITÀ
Il settore dei metalli e delle loro applicazioni in ambito Fashion&Luxury si sta velocemente adeguando grazie a percorsi e modelli virtuosi in termini di responsabilità, anche per quanto riguarda l’utilizzo dei metalli preziosi e non preziosi nei propri prodotti. L’intero percorso deve essere sostenibile, circolare e soprattutto certificato.
Nel mondo della gioielleria e del fashion, infatti, uno dei principali fattori che influisce sull’ambiente è la fonte di approvvigionamento dei
Legor continua il suo percorso verso il controllo diretto della filiera di approvvigionamento di materiali preziosi, garantendone la totale provenienza da economia circolare e fonti riciclate
metalli. Secondo alcuni dati dell’Unione Europea, l’utilizzo di metallo riciclato, invece di minerali vergini, riduce l’inquinamento dell’aria dell’80%, l’inquinamento dell’acqua del 76% e il consumo di acqua del 40% (Fonte: Unione Europea).
Per assicurare una produzione etica e sostenibile, Legor ha deciso di utilizzare per la realizzazione dei suoi prodotti soltanto metalli preziosi da fonti 100% riciclate e di poterlo dichiarare grazie a delle certificazioni di terze parti. Inoltre, grazie ad una partnership nel settore del recupero e affinazione dei metalli preziosi, Legor continua il suo percorso verso il controllo diretto della filiera di approvvigionamento di materiali preziosi, garantendone la provenienza al 100% da economia circolare e fonti riciclate.
I METALLI PREZIOSI
I metalli riciclati hanno provenienze diverse; possono provenire principalmente da scarti di lavorazione di componenti industriali, oreficeria/argenteria, elettronica, ma anche da recupero di soluzioni galvaniche o da disinvestimento. I metalli preziosi utilizzati da Legor possono provenire da diversi paesi – principalmente Europa, Nord America e Su\d Est Asiatico – a seconda della disponibilità e a condizione che la tracciabilità sia garantita secondo quanto riportato all’interno del Code of Practices 2019. Grazie alla certificazione CoC, acronimo di Chain of Custody (Catena di Custodia), Legor è in grado di garantire l’integrità della filiera produttiva e documentare ogni singolo passaggio. Lo standard CoC definisce i requisiti per la realizzazione della catena di custodia dei metalli preziosi, assicurando che tutte le varie fasi, dalla lavorazione alla commercializzazione, avvengano in modo responsabile. Ogni soggetto che aderisce alla CoC, applica i principi e i requisiti dello standard che vengono poi verificati a intervalli regolari da società di audit indipendenti accreditate da RJC-Responsible Jewellery Council. Ogni passaggio della catena è tracciato tramite il Transfer Document, e grazie alla certificazione CoC, Legor è in grado di tracciare ogni singolo passaggio dei metalli preziosi all’interno della catena produttiva.
Dal 2021, Legor Group Spa è tra le prime aziende del comparto metallurgico e chimico a servizio dei settori orafo, argentiero e dell’accessorio fashion in grado di certificare che le sue leghe, polveri e soluzioni galvaniche sono realizzate unicamente con metalli preziosi (Oro, Argento, Palladio, Platino e Rodio) al 100% provenienti da fonti di
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riciclo e inseriti all’interno della Catena di Custodia. Una scelta aderente alle esigenze produttive dell’economia circolare e alle richieste sempre più attente dei consumatori del futuro.
NON SOLO LEGHE, MA ANCHE GALVANICA
Per Legor l’utilizzo di metalli preziosi da fonti riciclate nei suoi prodotti non si limita solo alle leghe madri, ma coinvolge anche i processi galvanici. I processi di rivestimento di gioielli e accessori moda devono garantire un’ottima resa, semplicità di utilizzo e garanzia di controllo del processo, riducendo al massimo le sostanze pericolose presenti nei bagni per generare il minor impatto ambientale possibile. Una presa di posizione etica, quella di Legor di utilizzare metalli preziosi da fonti riciclate anche nei processi galvanici, in linea con il crescente senso di responsabilità del mercato del lusso, che pone attenzione non solo all’estetica del prodotto, ma anche al suo valore intrinseco e
all’approccio sostenibile di materiali e processi produttivi. Al fine del mero processo galvanico, la provenienza della materia prima non è essenziale, ma è la scelta che sta a monte, che consiste nell’approvvigionarsi da fonti di riciclo, che fa la differenza e conferisce bellezza esteriore e bellezza intrinseca al prodotto finito.
UN’OFFERTA SEMPRE PIÙ
AMPIA
Il modello di sfruttamento delle risorse naturali, come se fossero abbondanti, disponibili e a basso costo, non può continuare, perché gli equilibri dell’ecosistema sono ormai già compromessi. Le risorse sono scarse mentre la loro domanda continua ad aumentare.
che economico. Anche i metalli più comuni, dunque, così come i metalli preziosi, possono provenire da fonti riciclate.
Legor è ora in grado di garantire che anche i metalli non preziosi (silicio, stagno, indio, cobalto, gallio, germanio e rame) provengono al 100% da fonti di riciclo e, da Ottobre 2022, i prodotti che li contengono sono certificati UNI EN ISO 14021:2021. Dunque, ciò che potrebbe lasciare un impatto in natura è il processo di estrazione, trasformazione e affinazione, soprattutto quando si parla di metallo proveniente dal settore minerario.
La sede di Legor a Bressanvido (VI)
Secondo i principi dell’economia circolare, i prodotti devono mantenere il loro valore aggiunto per più tempo possibile, senza generare nuovi rifiuti. Inoltre, le caratteristiche intrinseche di un prodotto giunto alla fine del suo ciclo di vita, devono essere rigenerate per creare nuovo valore. Riciclare i metalli porta a numerosi vantaggi, sia a livello ecologico
Legor, specializzata nella scienza dei metalli preziosi, proseguendo il proprio percorso di responsabilità – verso il pianeta e le generazioni future – offre una proposta di valore che vuole orientare le scelte di approvvigionamento responsabile anche da parte dell’utente finale, generando maggiore consapevolezza. Perché il valore e la qualità di un gioiello o di un accessorio moda passa anche dalla trasformazione dei metalli e dalle scelte fatte dalla supply chain basate su principi etici e sostenibili.
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PER CARICHI PESANTI
Robot per ambienti ESD e cleanroom
I robot i4H SCARA di OMRON sono la soluzione perfetta per le applicazioni di automazione industriale che richiedono la movimentazione di carichi pesanti con precisione e velo-
cità. I più recenti modelli i4H SCARA ESD (scariche elettrostatiche) sono progettati per evitare l’accumulo di elettricità statica che può danneggiare i componenti elettronici sensibi-
li, mentre i modelli cleanroom sono conformi ai rigorosi requisiti degli ambienti che richiedono bassissime emissioni di particelle, come il settore farmaceutico, medico o dei semiconduttori.
I nuovi modelli ESD e cleanroom sono dotati delle caratteristiche affidabili del sistema i4H e gli utenti possono facilmente programmare il robot come parte delle soluzioni di automazione industriale totale di OMRON, tra cui visione, motion, ingresso, uscita e sicurezza con il software di programmazione Sysmac di OMRON, il tutto collegato tramite EtherCAT.
• Capacità di carico di 15 kg;
• raggio d’azione di 650 mm, 750 mm e 850mm con opzioni di montaggio su tavolo e a parete;
• robotic Controller Integrato NJ-R per applicazioni multirobot con modelli EtherCAT;
• modelli Ethernet stand-alone;
• modelli ESD, cleanroom e per uso alimentare;
• tempi di ciclo rapidi con una gamma di movimento e una ripetibilità senza precedenti.
UN LABORATORIO PER LO SVILUPPO DI NUOVI PROCESSI PRODUTTIVI
L’Application Center per i costruttori di quadri per l’automazione
In che modo gli integratori possono entrare nel mondo della digitalizzazione? Come possono prepararsi per il futuro? Le risposte a queste domande si trovano presso il nuovo Application Center Rittal ed Eplan di Valeggio sul Mincio, inaugurato lo scorso 26 gennaio. Qui i clienti avranno la possibilità di confrontare il proprio il processo produttivo con i professionisti di Rittal ed Eplan, rivederlo secondo le nuove tecnologie e “toccarne con mano” la realizzazione. Con il motto “Join. Apply. Grow.”, Rittal ed Eplan offrono un ambiente in cui i clienti hanno la possibilità di testare nuovi processi produttivi nella costruzione di quadri elettrici.
“L’Application Center Rittal ed Eplan è il luogo in cui gli integratori possono sviluppare i loro progetti e dove Rittal ed Eplan lavorano con il cliente su soluzioni personalizzate”, afferma Marco Villa, amministratore delegato Rittal Spa ed Executive Vice President Sud Europa.
“L’obiettivo è di offrire ai nostri clienti un vantaggio competitivo, mostrando nuove opportunità di sviluppo per il futuro”.
Questo significa che l’Application Center Rittal ed Eplan è per clienti e prospect un vero e proprio laboratorio in cui possono scoprire i vantaggi delle soluzioni software e della tecnologia di automazione, ma anche nuovi modi per aumentare l’efficienza dei loro processi produttivi. I professionisti Rittal ed Eplan forniranno supporto a coloro che operano come integratori, oppure nei settori della logistica, così come in quelli dell’automazione.
Titolari di azienda, responsabili della produzione, progettisti elettrici possono attingere competenze e idee per le proprie mansioni specifiche: dalla progettazione con il software Eplan alle soluzioni di Rittal Automation Systems, fino all’ottimizzazione dell’intera catena del valore per migliorare sensibilmente i tempi di consegna, la qualità e competitività del prodotto finito. L’Application Center Rittal ed Eplan risponde ad una serie di domande tecniche, ad esempio: quali dettagli sono importanti quando si creano digitalmente schemi elettrici e modelli 3D? In che modo si può aumentare l’efficienza con l’elaborazione automatizzata di armadi, piastre di montaggio e guide DIN? Quali vantaggi offre il gemello digitale di un armadio? Qual è l’importanza della gestione dei dati per la coerenza nel processo a valore aggiunto, dalla progettazione e lavorazione dei cavi, al cablaggio supportato dal software? Sarà l’occasione per porre e rispondere a domande legate allo sviluppo futuro di ogni azienda.
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AUTOMAZIONE
ROBOT COLLABORATIVI
Integrazione, intelligenza e interazione sono i tre pilastri che sostengono l’innovazione di Omron Europe, azienda che incoraggia l’automazione come modo per aiutare i produttori a raggiungere la carbon neutrality, la digitalizzazione e una migliore
L’automazione a supporto della manodopera
OMRON Europe ha individuato cinque macro trend che influenzeranno l’automazione nel 2023 e oltre. Le industrie manifatturiere continueranno ad affrontare molte sfide il cui superamento richiederà maggiori resilienza e flessibilità nei modelli di business. Allo stesso tempo, le aziende dovranno adottare le tecnologie emergenti (rilevamento, robotica, 5G e intelligenza artificiale) per risolvere i problemi legati alle sfide sociali.
Senza alcun dubbio, l’inflazione causerà un aumento del costo delle apparecchiature e dei componenti nel 2023. Pertanto, gli automation provider dovranno concentrarsi sulla fornitura di soluzioni in grado di neutralizzare questi aumenti di costi, generando valore per gli utenti.
“Per fare un esempio, Omron offre sempre soluzioni complete e connesse, non solo prodotti. Questo è il risultato dell’approccio i-Automation di Omron, ovvero il modo in cui generiamo valore attraverso le nostre soluzioni”, ha commentato Fernando Colás, CEO della Industrial Automation Business Unit (IAB) di Omron Europe. “Tutta la nostra innovazione è sostenuta dai tre pilastri
‘i’: integrazione (evoluzione del controllo), intelligenza (sviluppo dell’intelligenza per mezzo dell’ICT) e interazione (collaborazione uomo-macchina)”.
INVESTIMENTI OPEX E CAPEX
Al contempo, molte aziende stanno arrestando la spesa in conto capitale a causa del clima economico: l’inflazione è sempre accompagnata da un aumento dei tassi d’interesse, il che significa che i progetti impiegheranno più tempo per generare un ritorno sugli investimenti. Tuttavia, la consapevolezza aziendale del fatto che occorre investire nell’automazione per promuovere prestazioni ottimali, crescita ed efficienza, rimane, contribuendo al passaggio verso modelli di investimento CapEx. Omron prevede
che nel 2023 questa tendenza aumenterà e le opzioni di leasing che alleggeriranno l’onere degli investimenti di capitale guadagneranno popolarità per i progetti di automazione. Per aiutare le aziende che stanno prendendo in considerazione l’investimento in robot collaborativi o mobili a ottenere una panoramica rapida e semplice del ritorno sugli investimenti in base ai dati effettivi, Omron ha ad esempio lanciato un calcolatore del ROI con opzioni OpEx e CapEx, oltre a soluzioni di finanziamento come le opzioni di leasing.
AUTOMAZIONE ARMONIZZATA
L’automazione industriale è da sempre considerata un sostituto della manodopera. Con i robot collaborativi e l’automazione,
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qualità di vita per il personale.
AUTOMAZIONE
Omron è andata oltre, facendo sì che operatori e macchine lavorino l’uno accanto all’altro. “Riteniamo che questa evoluzione sfocerà nell’automazione armonizzata, un approccio che aiuterà le aziende a massimizzare le capacità umane attraverso tecnologie di automazione orientate alle persone. Accelerare le operazioni data-driven attraverso la digitalizzazione sarà fondamentale per questa trasformazione aziendale e per l’empowerment delle risorse umane”, ha dichiarato Colás. Il controllo ad alta velocità assistito dall’intelligenza artificiale, ad esempio, aiuterà i lavoratori meno esperti a prendere decisioni migliori. Costruire relazioni più armoniose e più solide tra persone, macchine e ambiente diventerà l’obiettivo principale nell’automazione. Le soluzioni di automazione armonizzate che migliorano la produttività riducendo al contempo l’impronta di carbonio saranno la via da seguire.
ADATTARSI ALLA PRODUZIONE AUTONOMA
Omron prevede che i prossimi anni vedranno la transizione da una società di “ottimizzazione”, in cui il consumo è il principale fattore trainante e la quantità è più apprezzata della qualità, a una società “autonoma”, che darà priorità alla qualità, alla sostenibilità, allo sviluppo e al benessere dell’individuo. Questa tendenza si verificherà nel settore manifatturiero proprio nella transizione alla produzione “autonoma”. Dieci anni fa, la Cina era la fabbrica del mondo, il consumo di massa era il motore principale della produzione e l’uso delle materie prime e l’ambiente erano poco presi in considerazione. Oggi questa mentalità sta lasciando il posto a un approccio “autonomo” che dà priorità alla sostenibilità, allo sviluppo e al benessere dell’indivi-
Costruire relazioni più armoniose e più solide tra persone, macchine e ambiente diventerà l’obiettivo principale nell’automazione
duo, alla qualità rispetto alla quantità. Le soluzioni di automazione si evolveranno per riflettere questa tendenza, aiutando i produttori a raggiungere la carbon neutrality, la digitalizzazione e una migliore qualità di vita per il personale.
L’ISOLAMENTO DALLA CATENA DI FORNITURA
Nel 2022, il settore dell’automazione è stato investito da diversi problemi di fornitura, in particolare l’interruzione dei chip, e si è impegnato a fondo per evitare future interruzioni della supply chain. Omron, ad esempio, ha riprogettato oltre 1.000 prodotti per renderli universalmente compatibili in termini di componenti, facilitando la sostituzione dei com-
ponenti in caso di carenza; ha introdotto una maggiore flessibilità nei processi di produzione e adattato la capacità dell’azienda ai cicli di scarsità dei componenti; inoltre, ha duplicato le linee di produzione in tutto il mondo in modo che, in caso di carenza in una regione, sia possibile avviare la produzione in un’altra. Il risultato netto di queste iniziative dovrebbe comportare una maggiore protezione degli utenti dell’automazione dalle incertezze delle forniture nel corso del 2023.
“Come azienda, abbiamo sempre ritenuto che le sfide sociali promuovano lo sviluppo tecnologico e viceversa”, ha concluso Colás. “Questo approccio non è mai stato più applicabile di oggi, che ci troviamo di fronte a una miriade di sfide, dal cambiamento climatico all’invecchiamento della popolazione, fino all’aumento del costo della vita. Nel 2023, Omron utilizzerà la tecnologia per aiutare diversi settori a ridurre la carenza di manodopera, aumentare la produttività e ottenere la carbon neutrality. In definitiva, il nostro obiettivo è creare un ambiente di produzione efficiente in cui si raggiungano sia l’armonia con l’ambiente sia la soddisfazione dei lavoratori”.
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Fernando Colás, CEO della Industrial Automation Business Unit (IAB) di Omron Europe
IN QUESTO NUMERO
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REDAZIONE: Alessandro Bignami (a.bignami@interprogettied.com), Eva De Vecchis (e.devecchis@interoprogettied.com)
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“Oltre 7 imprese su 10 ritengono la sostenibilità molto o abbastanza importante. La percentuale maggiore si registra nell’industria, pari all’83%, ma l’argomento è sentito anche nelle imprese più piccole dell’artigianato manifatturiero (72%), oltre che in quelle del terziario (79% nel commercio al dettaglio e 78% negli altri servizi ).”
(Fonte: Report “Sostenibilità” di Unioncamere Lombardia)
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