Tecnologie Alimentari n° 5 Ottobre 2024

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Il mondo degli ingredienti a FIE 2024

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Il mondo degli ingredienti a FIE 2024

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RIVISTA DELLE

L’automazione tra esigenze di fabbrica e IT

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Precisione e rapidità nella produzione di spiedini

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RIVISTA DELLE

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SISTEMI PER PRODURRE

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E CAROTE

Il miglioramento dei processi

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6 In copertina

Un viaggio sensoriale essenziale

L’aroma ha un ruolo determinante negli integratori e shape shake: oltre ai benefici nutrizionali, esso è in grado di influire sull’esperienza sensoriale del prodotto e quindi sul suo successo. Grazie a tecnologie all’avanguardia e al suo team di esperti, LR Industries sviluppa profili aromatici che consentono di combinare gusto e performance.

12 Grandi potenzialità ma pochi finanziamenti per l’agrifoodtech in Italia

La transizione tecnologica dell’agroalimentare italiano è indispensabile per mantenere la sua leadership, ma occorrono più capitali per sostenere la competizione internazionale. Una partnership tra Federalimentare, Riello Investimenti Sgr e il Centro di Ricerca Luiss X.ITE punta a supportare lo sforzo innovativo del settore.

30 Aromi di affumicatura: cosa cambia in Europa

La regolamentazione europea impone di ripensare le tecniche di affumicatura, non essendo stata rinnovata l’autorizzazione a 8 aromatizzanti per rischi potenziali. Al fine di affrontare questa sfida, aziende come Sensient stanno sviluppando soluzioni che replicano i sapori del fumo in modo sostenibile e a lungo termine.

44 L’interoperabilità flessibile fra esigenze di fabbrica e mondo IT

Una gamma produttiva che copre tutti gli aspetti della comunicazione industriale, mirata all’interoperabilità e aperta all’incontro tra protocolli industriali e moderne esigenze IT. Ne parliamo con il responsabile di Hilscher Italia.

50 Spiedini preparati con precisione e confezionati rapidamente Busch + Busch ha sviluppato una macchina dedicata alla produzione di spiedini.

A supporto è stato scelto un robot Stäubli che inserisce i prodotti nell’imballaggio rispettando alti standard di igiene e precisione.

EDITORIALE

Trasformazione tecnologica: servono più finanziamenti (A. Bignami) 4 IN COPERTINA

Un viaggio sensoriale essenziale 6

ATTUALITÀ

Grandi potenzialità ma pochi finanziamenti per l’agrifoodtech in Italia 12

Metodi analitici rapidi per migliorare la sicurezza 16

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E editoriale

L’industria alimentare italiana è consapevole che un radicale rinnovamento ecologico, energetico e digitale è indispensabile per mantenere il suo primario ruolo internazionale. Questo passaggio a suo modo epocale, Federalimentare lo ha chiamato “trasformazione tecnologica”: un tema che è stato infatti al centro di un suo recente convegno al Senato, organizzato in collaborazione con Riello Investimenti Sgr e il Centro di Ricerca Luiss X.ITE. Si tratta di una trasformazione che non si può procrastinare, secondo gli esperti intervenuti: pena il declino e l’incrinatura di un pilastro dell’economia italiana. Basti pensare che l’intera filiera, dall’agricoltura all’industria fino alla distribuzione e ristorazione, con tutti i servizi coinvolti, raggiunge il valore complessivo di oltre 600 miliardi di euro, contribuisce al 32% del Pil, dà lavoro a 1,6 milioni di aziende e a oltre 3,6 milioni di addetti. Non è difficile intuire, quindi, che buona parte del futuro benessere del nostro Paese si giocherà dal campo alla tavola, lungo tutti i passaggi che uniscono i puntini di questa complessa e straordinaria filiera, dove

TRASFORMAZIONE TECNOLOGICA: SERVONO PIÙ INVESTIMENTI

alla lavorazione dei prodotti tipici più famosi del mondo contribuiscono tecnologie manifatturiere all’avanguar dia. Una combinazione di eccellenze che finora ci ha messo saldamente sul podio mondiale del food, generan do una crescita costante, confermata nel 2023: +7,1% di fatturato e +6,6% di export. Tutto bene? Finora sì, ma il futuro può riservarci amare sorprese se il settore non spingerà abbastanza, appunto, sulla trasformazione tecnologica. Un campanello d’allarme, in questo senso, lo suonano i dati sugli investimenti nelle startup innovative dell’agrifoodtech attive in Italia: con 250 milioni di euro nel 2023 sono nettamente inferiori a quelli di altri paesi europei, oltre che incomparabili rispetto ad altri settori tecnologici o ad altre zone del mondo, Usa e Cina in primis. Per non perdere ulteriore terreno e scalfire la leadership italiana, secondo Federalimentare è necessario supportare lo sforzo innovativo delle aziende, giocando di squadra con università, centri R&D, politiche pubbliche di sostegno alla ricerca e istituzioni finanziarie.

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L’aroma ha un ruolo determinante negli integratori e shape shake: oltre ai benefici nutrizionali, esso è in grado di influire sull’esperienza sensoriale del prodotto e quindi sul suo successo.

Grazie a tecnologie all’avanguardia e al suo team di esperti, LR Industries sviluppa profili aromatici che consentono di combinare gusto e performance.

UN VIAGGIO SENSORIALE ESSENZIALE

Negli ultimi anni, il mercato degli integratori alimentari e degli shake proteici ha visto una crescita esponenziale, trainata dalla aumentata consapevolezza dell’importanza del benessere fisico e mentale. Gli shape shake — bevande proteiche studiate per migliorare la forma fisica, favorire il recupero muscolare o sostenere una dieta equilibrata — sono tra i prodotti più apprezzati dagli sportivi, dagli appassionati di fitness e dai consumatori che desiderano mantenersi in forma. Ma cosa rende questi prodotti davvero attraenti, oltre ai loro benefici nutrizionali? La risposta è semplice: l’aroma.

zione di efficacia del prodotto.

L’IMPORTANZA

DEL GUSTO E DELL’AROMA

Gli integratori alimentari e gli shake, pur ricchi di nutrienti essenziali come proteine, vitamine e minerali, sono spesso percepiti negativamente dai consumatori a causa del loro gusto. È qui che entra in gioco l’aroma, che diventa il fattore determinante per il successo commerciale di questi prodotti. Un buon aroma non solo rende il consumo più piacevole, ma può anche influenzare la perce-

L’olfatto è uno dei sensi più potenti e influenti sul comportamento umano. Studi di neuromarketing dimostrano che l’aroma giusto può scatenare una serie di reazioni emotive positive, migliorando l’esperienza sensoriale complessiva del consumatore.

L’INFLUENZA PSICOLOGICA NEGLI SHAPE SHAKE

Uno degli aspetti più interessanti è la capacità degli aromi di evocare emozioni e ricordi. Un aroma familiare o invitante può creare un legame affettivo tra il consumatore e il prodotto. Ad esempio, uno shake al gusto di cioccolato fondente può evocare il piacere di un dessert indul-

gente, mentre un aroma di vaniglia bourbon può trasmettere sensazioni di comfort e calore.

In un mercato sempre più competitivo, l’aroma diventa un elemento differenziante fondamentale. Un integratore che offre non solo benefici fisici, ma anche un’esperienza gustativa appagante, ha un vantaggio su concorrenti che trascurano questo aspetto. Alcuni marchi sono riusciti a costruire una fedeltà elevata proprio grazie all’innovazione nei gusti e ne-

gli aromi, offrendo un’esperienza che va oltre il semplice consumo funzionale del prodotto.

LA PERSONALIZZAZIONE: UNA NUOVA FRONTIERA

Un trend emergente nel settore degli integratori e degli shake è la personalizzazione dell’aroma. Le aziende stanno sempre più offrendo ai consumatori la possibilità di scegliere tra diverse opzioni aromatiche o di personalizzare il proprio shake con un mix di gusti preferiti. Questa tendenza è in linea con una crescente domanda di esperienze di consumo personalizzate e uniche. Per soddisfare questa richiesta, le aziende devono fare affidamento su esperti di aromi che sappiano creare combinazioni innovative, bilanciando sapori dolci, fruttati o speziati.

LA QUALITÀ DELL’AROMA

Non basta che un aroma sia piacevole: deve anche essere di alta qualità. Gli aromi sintetici o di bassa qualità possono risultare artificiosi e poco gradevoli, mentre un aroma naturale, realizzato con attenzione e competenza, può fare la differenza. L’utilizzo di aromi naturali o naturali-identici è sempre più richiesto dai consumatori, che sono attenti non solo al gusto, ma anche alla sostenibilità e all’autenticità dei prodotti che consumano. La ricerca sugli aromi è diventata una scienza complessa e raffinata. Gli esperti devono essere in grado di replicare fedelmente le note olfattive di ingredienti naturali come la frutta fresca, il cacao puro, o le spezie esotiche, mantenendo un equilibrio perfetto tra intensità e persistenza.

Un integratore che offre non solo benefici fisici, ma anche un’esperienza gustativa appagante, ha un vantaggio competitivo

IL LEGAME PROFONDO TRA AROMA E BENESSERE

Oltre all’influenza sensoriale e psicologica, l’aroma può avere anche un impatto sul benessere complessivo. Alcuni aromi, come quelli degli agrumi o della menta, sono associati a effetti rinvigorenti e stimolanti, mentre altri, come la lavanda o il miele, possono promuovere sensazioni di rilassamento. Questo aspetto può essere sfruttato dalle aziende per creare prodotti che non solo nutrono il corpo, ma migliorano anche l’umore e il benessere mentale, ampliando così il valore percepito dal consumatore.

AROMI INNOVATIVI PER IL FUTURO

Con l’evoluzione del settore degli integratori e degli shake, è probabile che vedremo un aumento di aromi sperimentali e innovativi. L’integrazione di sapori esotici e meno convenzionali come il matcha, il caramello salato e il melograno è la prossima frontiera per offrire espe-

I produttori di shape skake devono fare affidamento su esperti di aromi che sappiano creare combinazioni innovative, bilanciando sapori dolci, fruttati o speziati

rienze sensoriali ancora più ricche e uniche.

Le aziende che investono nella ricerca e nello sviluppo di aromi avanzati, in collaborazione con i migliori nasi ed esperti del settore, avranno quindi un chiaro vantaggio competitivo in un mercato in cui l’esperienza sensoriale è tutto.

L.R. FLAVOURS & FRAGRANCES INDUSTRIES: INNOVAZIONE SENSORIALE NEGLI SHAPE SHAKE

Quando si parla di shape shake che riescono a combinare gusto e performance, L.R. Flavours & Fragrances Industries Spa emerge come un vero leader nel settore. Specializzata nella creazione di aromi, l’azienda italiana collabora con produttori di integratori per sviluppare profili aromatici in grado di esaltare il sapore e migliorare l’esperienza sensoriale di ogni sorso. Grazie a tecnologie all’avanguardia e a un team di esperti, L.R. Industries

trasforma ogni aroma in un’esperienza, bilanciando perfettamente note dolci, fruttate o speziate. Il risultato? Shape shake che non solo nutrono il corpo, ma regalano anche un piacere gustativo superiore, conquistando il palato e la fedeltà dei consumatori più esigenti. L’aroma gioca un ruolo chiave nel successo degli integratori e degli shape shake. Non è solo un elemento accessorio, ma una componente essenziale che può influenzare il modo in cui un prodotto viene percepito, apprezzato e scelto dai consumatori. Aziende come L.R. Flavours & Fragrances Industries Spa lo sanno bene e investono costantemente in ricerca e sviluppo per creare aromi che rendano ogni shape shake un’esperienza multisensoriale unica. In un mercato sempre più competitivo e orientato al benessere, offrire un profilo aromatico unico e coinvolgente può essere la chiave per distinguersi e conquistare il palato - e la fedeltà - dei consumatori.

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RITTAL INAUGURA

IL

CALORIMETRIC LAB NEL SITO DI VALEGGIO SUL MINCIO

Lo stabilimento veneto è l’unico del gruppo ad ospitare una simile struttura oltre alla sede centrale tedesca, a riprova della sua importanza strategica per la produzione dei sistemi di raffreddamento.

Rittal ha inaugurato il nuovo

Calorimetric Lab presso lo stabilimento

Rittal RCS di Valeggio sul Mincio (VR). Benché il gruppo Rittal disponga di otto siti di produzione dislocati in tre continenti, l’impianto di Valeggio sul Mincio è l’unico ad ospitare una simile struttura oltre alla sede centrale tedesca, a riprova dell’importanza strategica del sito per la produzione dei sistemi di raffreddamento (chiller, condizionatori, scambiatori di calore) destinati ad essere commercializzati in tutto il mondo.

Il Calorimetric Lab di Valeggio sul Mincio occupa una superficie di 120 m², dedicata interamente alle camere calorimetriche e ai relativi vani tecnici. In particolare, sono presenti due camere calorimetriche di 30 m² ciascuna, che possono essere unite in un’unica soluzione rimuovendo la parete divisoria, così da consentire test su dispositivi di diverse dimensioni. Il laboratorio è attrezzato per testare

una vasta gamma di apparecchiature, inclusi refrigeratori aria/acqua fino a 40 kW resi, refrigeratori acqua/acqua fino a 35 kW resi e condizionatori aria/ aria fino a 12 kW resi, con possibilità di estensione fino a 65 kW per i refrigeratori aria/acqua e 45 kW per i condizionatori aria/aria con camere unite. I test possono essere condotti in ambienti controllati con temperature variabili da -40°C a +70°C e umidità relativa dal 30% al 90%, anche utilizzando minicalorimetri per simulare in modo estremamente realistico le condizioni ambientali d’esercizio. Inoltre, il Calorimetric Lab è in grado di testare apparecchiature caricate con i nuovi refrigeranti conformi alla direttiva F-GAS, con classificazione A2L o A3. Queste caratteristiche rendono il Calorimetric Lab di Valeggio idoneo a supportare l’esecuzione di una vasta gamma di test conformi alle normative internazionali, tra cui EN14511, EN14825, EN60204-1, IEC/EN 60335-

1, IEC/EN 60335-2-40 e ISO378. La struttura è stata progettata e costruita in conformità con le più rigide normative europee, tra cui la direttiva bassa tensione 2014/35/EU, la direttiva EMC 2014/30/EU, la direttiva PED 2014/68/EU e la direttiva Atex 2014/34/EU.

ULTERIORE INVESTIMENTO IN UN IMPIANTO ALL’AVANGUARDIA

L’inaugurazione del Calorimetric Lab è l’ultimo passo di un lungo percor-

so evolutivo del sito produttivo di Valeggio sul Mincio, iniziato con l’acquisizione dell’ex fabbrica Kelvin da parte di Rittal nel 2000. La prima trasformazione significativa è avvenuta nel 2012, quando è stato ridisegnato secondo i principi della lean manufacturing, con un investimento di oltre un milione di euro. Da allora, sono state implementate ulteriori linee di produzione e tecnologie sempre più avanzate, rendendo questo impianto una delle eccellenze a livello continentale per il gruppo e un esempio di industrializzazione 4.0 e digitalizzazione end-toend dei processi.

“L’apertura del Calorimetric Lab a Valeggio sul Mincio rappresenta un ulteriore investimento significativo che ribadisce il ruolo fondamentale della produzione italiana all’interno del gruppo”, ha dichiarato Nicola Salandini, Plant Manager Rittal RCS. “Questo laboratorio migliora significativamente l’operatività, consentendo di svolgere direttamente in loco le opportune attività di test sui prodotti, ma non si limita a questo. Rappresenta infatti un ulteriore arricchimento in termini di servizi che siamo in grado di offrire ai nostri clienti”.

Già con l’inaugurazione dell’Application Center Rittal & Eplan nel 2023, il sito produttivo di Valeggio sul Mincio si è affermato anche come punto di riferimento per tutti gli operatori di settore che intendano sviluppare attività di innovazione e testing. L’attuale apertura del Calorimetric Lab ribadisce ulteriormente questo posizionamento: oltre ad essere funzionale all’impianto di produzione Rittal, infatti, la struttura sarà aperta anche ai clienti che abbiano necessità di realizzare sui prodotti dell’azienda test specifici ad integrazione di quelli standard. Rittal rinforza così anche la sua intenzione di porsi quale partner di riferimento per promuovere l’evoluzione tecnologica del mercato italiano.

CEME RILEVA LA MAGGIORANZA DI DTI

CEME Spa, che opera nel settore delle elettropompe a vibrazione ed elettrovalvole a solenoide con sede a Trivolzio (PV), controllata dal fondo Investindustrial, rileva la maggioranza del capitale di DTI, azienda italiana specializzata nella progettazione e realizzazione di soluzioni di elettronica avanzata dedicate in particolare ai settori delle macchine per caffè, del beverage, del pizza&bakery e del professional food service.

Fondata nel 2009 a Tavagnacco (UD), oggi DTI può contare su due stabilimenti industriali (uno presso la sede di Tavagnacco ed un nuovo impianto produttivo da 5.000 m2 in Ungheria inaugurato nel 2024) e circa 90 dipendenti.

L’operazione consente a CEME di offrire ai propri clienti una gamma completa di prodotti per la gestione dei

Roberto Zecchi, Ceo di CEME

fluidi, includendo anche il controllo e la gestione elettronica delle macchine e dei cablaggi.

Grazie a questa acquisizione, CEME rafforza ulteriormente la propria capacità di fornire soluzioni integrate e complete al servizio dell’industria delle macchine per caffè – dove è leader nel mercato delle macchine ad uso domestico e professionale – e

del food & beverage.

“L’acquisizione di DTI permette di aggiungere alla nostra offerta una gamma di servizi sinergici e complementari a quelli già presenti”, ha dichiarato il presidente e Ceo di CEME, Roberto Zecchi. “Grazie al supporto strategico e finanziario di Investindustrial abbiamo intrapreso un percorso di crescita per linee interne ed esterne che ci ha portato a rafforzare la nostra leadership”.

“L’ingresso nella famiglia di CEME Group rappresenta per DTI una grande opportunità” – commenta Alessandro

Dalla Torre, Ceo di DTI – perché ci consente di mettere a fattor comune i rispettivi know-how e di consolidare la nostra presenza nei mercati dell’elettrodomestico professionale in cui già operiamo da anni, come quello del coffee e del beverage”.

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La transizione tecnologica dell’agroalimentare italiano è indispensabile per mantenere la sua leadership, ma occorrono più capitali per sostenere la competizione internazionale. Una partnership tra Federalimentare, Riello Investimenti Sgr e il Centro di Ricerca Luiss X.ITE punta a supportare lo sforzo innovativo del settore.

TITOLO TITOLO ITITOLO TITOLO

GRANDI POTENZIALITÀ MA POCHI FINANZIAMENTI PER L’AGRIFOODTECH IN ITALIA

Creare nuove opportunità strategiche per la catena del valore agroalimentare del made in Italy attraverso investimenti nella transizione tecnologica che stimolino un legame virtuoso tra imprese ed ecosistema delle startup e dell’innovazione.

Questo l’obiettivo del convegno promosso al Senato, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione del 16 ottobre, da Federalimentare, Riello Investimenti Sgr con il suo fondo Linfa e dal Centro di Ricerca Luiss X.ITE, dal titolo “Federalimentare guarda al futuro. La transizione tecnologica dell’agroalimentare Made in Italy”. Il tema chiave è la transizione tecnologica dell’agroalimentare, un processo ineludibile e non procrastinabile per mantenere la leadership internazionale del nostro paese, potenziando al contempo sostenibilità e competitività delle imprese italiane.

OLTRE 600 MILIARDI DI EURO IL VALORE DELL’INTERA FILIERA ALIMENTARE

Secondo i dati più recenti del Rapporto FederalimentareCensis, il settore agroalimentare aggregato, che comprende agricoltura, industria, distribuzione e ristorazione, con i settori di beni e servizi interdipendenti in una logica B2B (business-to-business), genera oltre 600 miliardi di euro di fatturato, contribuisce a circa il 32% del Pil, ha 1,3 milioni di imprese e più di 3,6 milioni di occupati, con una crescita di tutti i principali indicatori di performance confermata anche nel 2023 (+7,1% del fatturato, + 6,6% dell’export). Inoltre, la catena del valore dell’agroalimentare italiano non è solo rappresentata dall’eccellenza dei prodotti alimentari e dai suoi marchi Doc, Igp e Docg, ma anche dalla tecnologia manifatturiera (primo comparto del manifatturiero italiano), dalla leadership nella produzione di impianti di trasformazione e di packaging, dalla capacità logistica e, non ultimo,

da brevetti e innovazioni esportati in tutto il mondo.

Al recente G7-Agricoltura e Pesca è stata, ancora una volta, sottolineata la necessità di investire responsabilmente in agricoltura sostenibile e in sistemi alimentari in grado di fornire cibo sicuro, e di qualità per tutti, riducendo le perdite e gli sprechi alimentari, dalla produzione al consumo. La filiera globale del cibo, infatti, produce circa il 32% dei gas serra totali (fonte FAO 2024), non può quindi esserci una lotta al riscaldamento globale che non passi per la trasformazione della filiera agroalimentare. In questo scenario, il documento finale del G7 ribadisce il contributo che la scienza e l’innovazione possono dare per mitigare il cambiamento climatico e per rispondere alla domanda di cibo sicuro a livello globale. Il ruolo dell’innovazione tecnologica nell’accompagnare la transizione dell’agroalimentare, insomma, è una indiscussa priorità per mantenere la leadership globale della filiera del cibo italiano.

Agrifoodtech in Italia è ancora in una fase embrionale. Il 2023 ha visto investimenti complessivi per circa 250 milioni di euro (Fonte: AGfunder), significativamente inferiori agli investimenti in startup innovative del settore Agrifoodtech nei principali paesi europei, e incomparabile rispetto alla Silicon Valley. Inoltre, un’analisi di Forward Fooding ha indicato che l’Italia è al quarto posto in Europa per numerosità di startup Agrifoodtech, ma solo al decimo per capitali raccolti.

CREARE UN LEGAME VIRTUOSO FRA IMPRESE E STARTUP INNOVATIVE

NEL 2023 INVESTITI NELLE STARTUP

SOLO 250 MILIONI DI EURO

A fronte di queste grandi opportunità, l’ecosistema dell’innovazione

La partnership tra Federalimentare, il fondo Linfa gestito da Riello Investimenti Sgr e il Centro di Ricerca Luiss X.ITE nasce quindi con l’obiettivo di creare un legame virtuoso tra imprese ed ecosistema delle startup e dell’innovazione, al fine di stimolare crescita dell’innovazione e scala economica della nuova imprenditorialità tecnologica. Il tutto, col fine ultimo di accelerare l’adozione di nuove tecnologie e sviluppare un ecosistema che sostenga lo sforzo innovativo che tutte le imprese italiane stanno affrontando. Uno sforzo che dovrà essere gestito con ancora più vigore a partire da una mag-

giore consapevolezza dell’ecosistema delle startup e delle tecnologie per la trasformazione dell’agroalimentare Made in Italy. Ragione per cui Federalimentare promuove, con il Centro di Ricerca Luiss X.ITE e il contributo del fondo Linfa gestito da Riello Investimenti Sgr, un Osservatorio sulla transizione tecnologica dell’agroalimentare made in Italy.

“Siamo consapevoli che la strada per continuare a essere competitivi sui mercati globali non possa prescindere dall’innovazione tecnologica per continuare a produrre cibo di qualità, sicuro e sostenibile, di gusto unico e inimitabile”, ha detto il presidente di Federalimentare Paolo Mascarino.

“Federalimentare guarda al futuro. La transizione tecnologica dell'agroalimentare

Made in Italy”: questo il titolo del convegno che si è svolto recentemente al Senato

“L’industria alimentare italiana deve sostenere e far crescere il suo vantaggio competitivo. Il Rapporto Draghi sulla competitività europea ha richiamato la responsabilità degli Stati membri a promuovere sforzi collettivi per colmare il divario di innovazione con gli Stati Uniti e la Cina. Questo messaggio non deve rimanere inascoltato, ma attuato. E per innovare con successo, le imprese hanno bisogno del contributo delle università, dei centri di ricerca, di politiche pubbliche di sostegno alla ricerca e delle istituzioni finanziarie. Per questo Federalimentare ha deciso di avviare e sostenere l’Osservatorio sulla transizione tecnologica dell’agroalimentare made in Italy, in collaborazione con il Centro Ricerche X.ITE dell’Università Luiss, e anche di collaborare con il Fondo Linfa di Riello Investimenti Sgr, dedicato al sostegno dell’innovazione sostenibile del settore agroalimentare. Queste attività, unite alle altre iniziative in corso con il Cluster CLAN Agrifood, saranno fondamentali per le imprese del nostro settore, per continuare a innovare e restare competitive sui mercati internazionali”.

Nicola Riello, founder e presidente di Riello Investimenti Sgr ha dichiarato: “In questo momento storico, in cui assumono particolare rilevanza le transizioni tecnologica e ambientale, riteniamo che sia particolarmente

importante investire sul tema delle tecnologie nell’agroalimentare ed è su questo presupposto che abbiamo deciso di ampliare la gamma dei fondi gestiti con il fondo Linfa, estendendo così il nostro intervento a realtà più giovani, dinamiche e in forte crescita. Insieme a Federalimentare, riusciremo a raggiungere due importanti obiettivi comuni: lo sviluppo e la crescita dell’ecosistema dell’Agrifoodtech in Italia e la mappatura dei progressi attraverso un Osservatorio appositamente formato presso l’università Luiss di Roma. Ciò ci consentirà di contribuire ulteriormente allo sviluppo del Sistema Paese Italia e di offrire ai nostri investitori sempre nuove opportunità di investimento di grande qualità”.

odtech a impatto ambientale – intendiamo dare il nostro contributo di competenze e capitali per andare in questa direzione. La partnership con Federalimentare è un tassello fondamentale di questa strategia”. Michele Costabile, Università Luiss Guido Carli di Roma, direttore del Centro di Ricerca Luiss X.ITE su tecnologie e comportamenti di mercato, ha affermato: “Siamo onorati di essere ancora una volta al fianco di Federalimentare nell’esplorare una delle più importanti transizioni tecnologiche per il nostro Paese. Intendiamo, infatti, servire le migliaia di imprese dell’agroalimentare made in Italy, fornendo periodici report e outlook sulle dinamiche della trasformazione tecnologica e sull’ecosistema dell’innovazio-

Per Marco Gaiani, founder & partner del Fondo Linfa gestito da Riello

Investimenti Sgr, “in Italia ci sono tutte le condizioni per la creazione di un ecosistema innovativo nel food di livello europeo: talenti, imprenditorialità diffusa, tradizione e cultura del cibo, know how industriale e Università di ottimo livello. Questa sfida è ancora più importante se si prende in considerazione il ruolo che l’innovazione può giocare per la transizione della filiera agroalimentare italiana verso modelli più sostenibili di produzione e distribuzione. Come Team di Linfa – primo fondo italiano focalizzato sull’Agrifo-

ne. E riteniamo che, anche grazie alla partnership con il team del fondo Linfa, potremo produrre risultati connotati da rigore metodologico e rilevanza per il business. L’Osservatorio sostenuto da Federalimentare adotterà diversi modelli di classificazione delle innovazioni Agrifoodtech per servire tanto la business community quanto la comunità degli innovatori e quella degli investitori in Agrifoodtech”. Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato, ha inviato una lettera al presidente di Federalimentare Mascarino, rilevando che “Federalimentare guarda al futuro’

non è un titolo programmatico, è già una realtà. L’iniziativa è un passo in più nella giusta direzione, perché mette insieme il mondo delle imprese, quello della finanza e quello della ricerca. In Italia abbiamo eccellenze in tutti e tre i campi. Il quarto soggetto in questo confronto devono essere le Istituzioni. In Parlamento siamo riusciti a dare il via libera alle TEA, abbiamo tutelato la qualità dei nostri prodotti, riconosciuto il principio che l’agricoltore è il primo custode del territorio, allontanato lo spettro della sugar tax. Sono esempi concreti, che dimostrano come sia importante che pubblico e privato continuino a lavorare insieme per valorizzare la filiera agroalimentare made in Italy”.

Per Alessandro Morelli, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (Coordinamento della Politica economica e di programmazione degli investimenti pubblici), “il settore agroalimentare italiano ha la possibilità di guidare una vera rivoluzione produttiva grazie alle nuove tecnologie. Le potenzialità sono immense: l’agricoltura di precisione, l’uso dei big data, l’intelligenza artificiale e la blockchain possono migliorare l’efficienza delle aziende agricole, ridurre gli sprechi, e garantire ai consumatori una tracciabilità completa e trasparente dei prodotti. È essenziale investire in formazione e ricerca, collaborando con università, centri di innovazione e imprese private, affinché le soluzioni più avanzate siano applicabili anche alle realtà agricole più tradizionali, senza lasciare indietro nessuno. Questa transizione tecnologica, tuttavia, deve avvenire all’insegna della sostenibilità che sappia coniugare i costi economici con quelli sociali. Oggi le tecnologie ci offrono strumenti che permettono di conciliare produttività e rispetto per l’ambiente per cui la transizione verso un settore agroalimentare più tecnologico, sostenibile e competitivo è un percorso che dobbiamo affrontare con visione strategica e spirito di collaborazione”.

METODI ANALITICI RAPIDI PER MIGLIORARE LA SICUREZZA

Esperti e aziende del settore alimentare si sono confrontati sulle ultime tecniche e sugli aggiornamenti normativi volti a garantire precisione, tempestività e sicurezza nelle valutazioni microbiologiche, chimiche e dei contaminanti.

Lo scorso settembre, presso l’Abbazia di Mirasole vicino a Milano, si è tenuto l’annuale appuntamento con il convegno tecnico-scientifico, organizzato da in_formare, che presenta le novità nel settore delle analisi rapide per l’industria alimentare.

La giornata è stata aperta dall’avvocata Teodora Uva che ha illustrato come il quadro normativo attuale dia sempre maggiore valenza ai metodi rapidi; dopo aver ricostruito la storia del loro inserimento nell’assetto regolatorio europeo e italiano, ha evidenziato il maggiore riconoscimento ottenuto con il recentissimo Reg. (UE) 2024/2463, che volge a soddisfare principi di tempestività nella gestione della Food Safety, preso atto dell’affidabilità ed equivalenza dei metodi alternativi rapidi rispetto ai metodi normalizzati.

Angela Maiello ha illustrato il percorso che un metodo rapido deve seguire per la sua validazione da parte terza, per ottenere quindi tutte le valutazioni che lo possono rendere equivalente al metodo normalizzato

per lo stesso target, rendendolo accreditabile.

Stefania Iametti ha portato l’esperienza e la conoscenza delle proteine nel campo degli allergeni, per richiamare l’attenzione dell’OSA e del laboratorio nell’attenta valutazione della scelta della tecnica analitica in funzione della matrice e del processo che essa può avere subito. Di fatto, ha sottolineato che l’allergene nocivo è la proteina; non sempre rilevare il DNA può indicare la presenza dell’allergene e, viceversa, l’assenza di DNA non è garanzia di non presenza della proteina allergenica.

Lisa Vallone è intervenuta in merito alle micotossine per descrivere il cambiamento normativo osservato per questi contaminanti dal 2023 in poi, con tolleranze variate e alimenti aggiunti, fattori che richiedono nuova valutazione dei metodi in uso, delle loro performance.

Laura Scafuri, coordinatrice scientifica del convegno, ha parlato della revisione da poco emessa della ISO 7218, norma quadro per la microbiologia alimentare per fornire qualche spunto per una sua lettura attenta e per la programmazione di un piano d’implementazione adeguato.

GLI

APPROFONDIMENTI

E LE NOVITÀ

DELLE AZIENDE

Gli approfondimenti curati dalle aziende sono iniziati con Merck Group. Tommaso Ronconi ha illustrato nuovi approcci alla filtrazione per l’analisi delle acque, con riferimento ai requisiti introdotti dall’ultima revisione di ISO 7704 per la valutazione delle prestazioni; ha aggiunto anche la presentazione di un nuovo kit per la determinazione dei Colifagi somatici.

Per Generon, è intervenuto Enrico Arletti, che ha incentrato la sua relazione sulla disponibilità di test per evidenziare contaminazioni che possono anche essere ricondotte a frodi,

valorizzando le tecniche molecolari in PCR-RT in grado di rilevare ingredienti di origine animale in alimenti che ne dovrebbero essere privi.

Bruker ha poi presentato le principali soluzioni messe a disposizione della microbiologia alimentare, in particolare il Maldi che, con lo studio della “impronta proteica”, consente di identificare in modo rapido microrganismi quali Salmonella e Listeria, ma non solo, in poche ore a partire direttamente da colonie sospette.

Daniela Barbara Superchi di bioMérieux ha evidenziato la semplicità d’uso del loro sistema che applica RT-PCR con kit compatti, predosati e che richiedono poca manualità e dotazioni aggiuntive per la loro esecuzione, abbinate ad alta affidabilità, protocolli validati e ampia disponibilità di parametri, dai classici patogeni, a virus fino a spoiler per settori critici come quello delle bevande. Idexx – società statunitense che propone solo sistemi e kit per l’analisi di acque, validati e senza conferme, rapidi, diffusi, supportati da robuste validazioni e fogli di calcolo – ha presentato, grazie all’intervento di Alessio De Santis, il nuovo strumento in grado di analizzare contemporaneamente fino a 16 campioni di acque per più parametri, in tempi minimi ridotti fino a poche ore.

Aurora Gallo di Neogen è intervenuta sulla problematica delle micotossine, illustrando diverse possibilità di kit per rilevarle, dai lateral flow a kit Elisa, fornendo indicazioni sulle differenti prestazioni e campi di applicazione, dallo screening in campo alla quantificazione accurata a fini legali, dando anche importanza al campionamento nella significatività del risultato. È stata poi la volta di OrSell, con la biologa Michela Savoldi Boles, che ha presentato una gamma di kit atti a identificare specie vegetali utili per evidenziare frodi in alimenti di origine animale o come allergeni.

FRANCESCA BARONE NEL BOARD DIRETTIVO DI KRAFT HEINZ ITALIA

Francesca Barone è entrata a far parte della squadra di Kraft Heinz Italia, con il ruolo di sales director retail, per il mercato nazionale, unendosi al Leadership Team Italia. Barone avrà la missione di disegnare ed implementare la strategia commerciale del canale Retail, consolidare l’organizzazione, sviluppare i talenti del team, rafforzare la relazione con i clienti e raggiungere gli obiettivi di business in linea con il piano strategico dell’azienda. Laureata presso l’Università Commerciale Luigi Bocconi, la nuova manager ha un’esperienza ventennale sviluppata in Henkel, Unilever e

Coca Cola HBC in ruoli di customer & project management, prima in Italia e successivamente al livello Emea in cui si è distinta per aver dato un significativo contributo alle performance aziendali.

“Lascio alle spalle una bellissima esperienza professionale, durata 12 anni, per unirmi ora al Team Italia di Kraft Heinz, dove la creatività, l’ownership e la passione che ho constatato, lasciano intravedere un grande progetto di squadra con clienti e consumatori al centro, e sono davvero onorata di poter contribuire alla sua realizzazione con la mia esperienza”, dichiara Francesca Barone.

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Il canale della ristorazione, quello specializzato degli alimenti per l’infanzia e l’export sono guidati da Carmelo Greco, sales director away from home, specialist e export per Kraft Heinz Italia.

Con un fatturato netto di circa 27 miliardi di dollari nel 2023, The Kraft Heinz Company è una delle principali società al mondo nel mercato del food&beverage. In Italia è presente nel segmento delle salse (con i marchi Heinz e Kraft), degli alimenti per l’infanzia (Plasmon, Nipiol, Dieterba) e del medical food (Biaglut, senza glutine, Aproten, ipoproteici). Sul territorio nazionale conta due sedi, una commerciale a Milano e una produttiva dedicata al baby food a Latina; 500 sono i dipendenti, 300 milioni di euro il fatturato del 2022.

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BOFROST:

145 MILIONI DI EURO

IL FATTURATO NEL PRIMO SEMESTRE

Nel primo semestre dell’anno commerciale 2024-25 Bofrost

Italia, primaria azienda italiana della vendita a domicilio di specialità surgelate e fresche di alta qualità, ha fatto registrare fra marzo e agosto un fatturato di 145 milioni di euro, risultato in linea con quello dell’anno precedente che colloca l’azienda al secondo posto fra i player dell’intera categoria

Surgelati con una quota di mercato dell’8,5% (fonte: GFK) con oltre un milione di famiglie italiane clienti. Questi i dati comunicati durante il meeting tenutosi alla Roncadin di Meduno (PN), l’azienda produttrice di pizze surgelate fondata da Edoardo Roncadin, l’imprenditore friulano, da poco insignito del titolo di Cavaliere del

Lavoro, e che ha dato il via anche alla storia di Bofrost Italia. “Nonostante la dinamica inflattiva, che da molti mesi pesa sull’andamento dei consumi, i risultati di Bofrost sono stati in linea con le aspettative, confermando la solidità della nostra realtà”, ha commentato il presidente e Ceo di Bofrost Italia Gianluca Tesolin. “Possiamo dire che la spesa alimentare a domicilio sia ormai entrata stabilmente nelle abitudini degli italiani, ma oggi più che mai dobbiamo rifuggire le generalizzazioni: la sfida è personalizzare sempre di più prodotti, servizi e comunicazione. Mantenendo i punti fermi che determinano il nostro successo: qualità e bontà delle nostre specialità ed eccellenza del servizio”. L’azienda cresce anche sotto il profilo occupazionale: 280 sono stati i nuovi inserimenti nei primi 6 mesi dell’anno; sono molte le opportunità per i ruoli di incaricati/e alla vendita e promoter in tutta Italia. “A tutti e tutte – sottolinea Tesolin – offriamo percorsi di formazione qualificati, welfare aziendale, flessibilità e strumenti di lavoro smart e digitali”.

COMMISSIONE UE: “SARDEGNA LIBERA DALLA PSA”

La Commissione europea ha ufficialmente riconosciuto la Sardegna – insieme alla Svezia – libera dalla peste suina africana, come era stato anticipato dalla Regione italiana lo scorso 20 settembre.

Per la Sardegna questo segna la fine di una epidemia che ebbe inizio nel 1978.

L’eliminazione con successo della malattia è stata raggiunta attraverso un rigoroso programma di eradicazione e controllo, sostenuto dall’UE e guidato da un team

di esperti nazionali e regionali. Le azioni hanno incluso in particolare una maggiore sorveglianza dei cinghiali e dei maiali domestici, insieme alla biosicurezza e alla formazione degli operatori come allevatori e cacciatori.

“Grazie a un’azione risoluta e in stretto coordinamento con gli Stati membri, riconosciamo la Sardegna e la Svezia libere dalla peste suina africana”, dichiara Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e

ACCORDO

PER RIPRENDERE L’EXPORT DI SALUMI IN CANADA

Dopo lunghe trattative, il Ministero della Salute ha raggiunto un nuovo accordo con le Autorità canadesi di CFIA (Canadian Food Inspection Agency) per l’esportazione di salumi dalle zone sottoposte a restrizione a causa della Peste suina africana.

“Si tratta di un grande risultato, frutto di una complessa e lunga negoziazione condotta con dedizione dal nostro ministero della Salute, con il prezioso supporto della Commissione europea”, afferma il direttore di Assica, Davide Calderone. “Le aperture ottenute da parte delle Autorità canadesi (di pochi giorni fa anche alcuni chiarimenti del ministero della Salute volti a semplificare le esportazioni verso gli Usa) ai salumi prodotti negli stabilimenti situati nelle zone di restrizione, sono un’importante boccata d’ossigeno per tutti coloro che, a causa dell’ampliamento della zona infetta da PSA, non erano più in condizione di soddisfare i requisiti per l’esportazione verso due dei principali mercati di destinazione della salumeria italiana. L’auspicio ora è che altri Paesi seguano l’esempio del Canada e accettino di sedersi al tavolo delle trattative per riconsiderare le restrizioni poste sui nostri salumi”.

la Sicurezza Alimentare. “L’eradicazione della PSA è un successo italiano, svedese ed europeo, per le autorità nazionali e per coloro che lavorano nel settore in tutta Europa. Ma la lotta contro la malattia rimane una sfida pressante e urgente in molte parti dell’UE. L’eradicazione e il controllo della malattia rimarranno una priorità per tutti gli Stati membri interessati, con l’impegno ed il sostegno della Commissione europea“.

Il Ceo di Bofrost
Italia Gianluca
Tesolin

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FONDAZIONE LAVAZZA RINNOVA IL SUO IMPEGNO PER IL FUTURO DEL CAFFÈ

Il futuro del caffè si decide oggi. Crisi climatica, vulnerabilità dei produttori e perdita di aree coltivabili sono i principali fattori che, secondo la Teoria del cambiamento di Fondazione Lavazza, minacciano le condizioni di vita delle comunità produttrici e la disponibilità di caffè di qualità. In questo scenario complesso, in occasione dell’evento di chiusura delle celebrazioni per il suo ventesimo anniversario, la Fondazione ha riaffermato il proprio impegno per un futuro prospero della filiera del caffè e dei suoi protagonisti: i produttori e le

produttrici. “Siamo consapevoli delle sfide che il settore del caffè si trova ad affrontare”, ha detto Giuseppe Lavazza, presidente del Gruppo Lavazza e consigliere della Fondazione, nel corso dell’evento The Coffeeprint of Tomorrow che si è tenuto in settembre presso la Centrale Nuvola Lavazza di Torino, alla presenza di ospiti come Rigoberta Menchú, Premio Nobel per la pace 1992 grazie al suo impegno per i diritti delle popolazioni indigene, e il celebre fotografo Steve McCurry.

“La Fondazione – ha continuato Lavazza – guarda ai prossimi 20 anni con un obiettivo ambizioso, ossia rendere i coltivatori e le coltivatrici, e in particolare le nuove generazioni e le donne, degli imprenditori e delle imprenditrici in grado di essere competitivi sul mercato globale del caffè e di rispondere con efficacia alle nuove sfide, contribuendo alla crescita del sistema paese in cui vivono. Gli obiettivi prioritari di Fondazione per il futuro saranno supportare le comunità produttrici attraverso progetti di formazio-

SACMI BEVERAGE E SACMI LABELLING ENTRANO IN ACMI

Sacmi Beverage e Sacmi Labelling, storiche business unit del gruppo Sacmi, si integrano in ACMI, azienda italiana protagonista nella progettazione di linee complete per l’imbottigliamento e il confezionamento su scala globale. Nascono così due nuove divisioni, ACMI Blowing & Filling e ACMI Labelling Solutions, specializzate nel soffiaggio, riempi-

ne che le aiutino ad adattare le piantagioni all’impatto del cambiamento climatico, a rispondere alla crescente richiesta di prodotto di qualità e fornire un’ampia gamma di varietà di caffè, favorendo la biodiversità e combattendo la deforestazione. Queste azioni, unite al lavoro svolto finora, ci permetteranno di contribuire a un futuro più equo e sostenibile per l’intera filiera del caffè, garantendo al contempo la disponibilità di un prodotto di qualità per le generazioni future”.

Una sfida tutt’altro che banale. La filiera del caffè, infatti, è una delle più articolate e frammentate al mondo: il 95% della produzione mondiale proviene da 25 milioni di piccoli produttori, circa 12,5 milioni di aziende agricole a conduzione familiare su terreni di grandezza inferiore ai 5 ettari, dislocate in più di 40 Paesi produttori all’interno della cosiddetta coffee belt, la cintura del caffè compresa tra il Tropico del Cancro e il Tropico del Capricorno (fonte dati: The Coffee Guide, Fourth Edition).

mento ed etichettaggio. Queste divisioni potenziano ulteriormente le capacità di ACMI di progettare impianti completi per l’imbottigliamento e il confezionamento.

Gli stabilimenti produttivi di ACMI Blowing & Filling (ex Sacmi Beverage, Parma) e ACMI Labelling Solutions (ex Sacmi Labelling, Verona e Nanhai) continueranno a operare sullo stesso territorio con i medesimi team.

Tutti i prodotti a marchio Sacmi Beverage (soffiatrici, riempitrici, combi e triblock, etichettatrici, FFS, Bag-inBox) sono ora consultabili sul sito ACMI. L’integrazione delle tecnologie di Sacmi Beverage e Labelling in ACMI, promosso da Omnia Technologies, crea un player globale con tecnologia 100% Made in Italy basato a Parma, territorio

e brand riconosciuto in tutto il mondo per le tecnologie food&beverage. ACMI si può oggi presentare al mercato come main contractor per linee complete d’imbottigliamento e confezionamento.

La nuova divisione Beverage Bottling & Packaging si avvarrà anche dell’integrazione delle competenze di Processing del Gruppo Omnia Technologies attraverso la partnership operativa con TMCI, Della Toffola, SAP Italia e Blendtech, permettendo così al cliente di poter contare su un partner unico per tutta la fase di produzione. L’integrazione con Ave e Z-italia permetterà, inoltre, di offrire soluzioni anche per basse/medie cadenze e altri mercati, come vino, birra, distillati e cosmetica.

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Matrici vegetali: da semi di soia, girasole e colza

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Con oltre 25.000 visitatori e oltre 1.500 espositori da tutto il mondo, l’edizione 2024 mostra a Francoforte le ultime tendenze negli ingredienti per alimenti e bevande, dalla sostenibilità al pet food, fino alle soluzioni per ottimizzare le catene di approvvigionamento.

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FI EUROPE ISPIRA L’INNOVAZIONE

NEL MONDO DEGLI

INGREDIENTI

FI Europe si prepara ad accogliere a Francoforte oltre 25.000 visitatori provenienti da 135 paesi. La Startup Challenge, gli FI Innovation Awards, la Conferenza FI e il Future of Nutrition

Summit saranno alcuni dei momenti salienti per i professionisti del settore alimentare desiderosi di comprendere le ultime tendenze e gli sviluppi nel campo degli ingredienti.

“Con l’edizione 2024, l’evento cresce ulteriormente, in linea con le esigenze dell’industria degli ingredienti”, afferma Yannick Verry, direttore del marchio Fi Europe & Americas. Sono confermati più di 1.500 espositori per l’area principale, che offriranno un’ampia gamma di ingredienti. Ci saranno oltre 25 padiglioni nazionali, che consentiranno ai visitatori di conoscere espositori provenienti da paesi come Danimarca, Francia, Stati Uniti, Germania, Giappone, Polonia, Spagna e altri; saranno allestite aree dedicate agli ingredienti per la salute, naturali e biologici; un padiglione startup per innovatori emergenti; e una zona Food

Technologies & Solutions ampliata per chi cerca modi pratici e innovativi volti a ottimizzare le proprie catene di approvvigionamento e rendere le operazioni a prova di futuro, dalla R&D alla consegna.

AL DEBUTTO L’HUB DEI FORNITORI DI CIBO PER ANIMALI DOMESTICI

Per rispondere alla domanda di una piattaforma dedicata al cibo per animali all’interno di FI Europe, quest’anno debutterà l’Hub fornitori di cibo per animali domestici. Questa nuova area presenterà ingredienti e tecnologie che supportano l’industria del pet food nello sviluppo di prodotti sicuri, nutrienti e innovativi. Parteciperanno aziende di tutte le dimensioni, dai principali fornitori F&B come Cargill, Brenntag o Barentz a specialisti del settore pet food come IQI o Agronutris.

“I produttori di pet food intendono sfruttare la crescita delle

cure e delle attenzioni verso gli animali domestici, cercando nell’industria degli ingredienti la forza per innovare. Il nuovo Hub fornitori di cibo per animali domestici creerà un vivace forum per lo scambio di idee, l’ispirazione e la costruzione di relazioni”, afferma Verry.

LA SFIDA DELLE STARTUP

L’intero evento è concepito per ispirare, abilitare e celebrare l’innovazione, attraverso iniziative come la New Product Zone, curata da Innova Market Insights, e i Tour dell’Innovazione guidati da NutriMarketing. Tutti i pass per i visitatori includono l’accesso gratuito all’Innovation Hub, che ospiterà presentazioni e discussioni su tendenze, innovazioni e opportunità per tutti i tre giorni.

Riconoscendo il ruolo cruciale che le startup svolgono nel promuovere l’innovazione, Fi Europe organizzerà ancora una volta la Startup Challenge, giunta alla sua nona edizione. Più di un programma di premi, la Challenge è una piattaforma volta a far progredire soluzioni potenzialmente trasformative da parte di giovani aziende. La Challenge di quest’anno presenterà quattro categorie interessanti, tra cui la nuova “Soluzione foodtech più innovativa” e un premio speciale scelto dalla giuria per la “Soluzione sostenibile più innovativa”. I finalisti presenteranno le loro idee davanti a un pubblico dal vivo nell’Innovation Hub il 19 novembre e i vincitori saranno annunciati durante l’evento.

“Le startup stanno definendo e progettando gli ingredienti alimentari innovativi di domani, ma spesso mancano delle risorse e dei fondi per portare le loro soluzioni sul mercato.

Connettersi con i partner giusti è quindi una parte fondamentale del percorso di una startup, e la FI Europe Startup Challenge è il luogo ideale per farlo”, afferma il direttore.

Gli FI Innovation Awards torneranno anche quest’anno, con nove premi, inclusi quattro nuovi riconoscimenti che catturano le tendenze all’avanguardia

che stanno modellando il futuro del cibo. Queste sono: innovazione nei prodotti alternativi ai latticini, produzione alimentare, innovazione nel pet food e innovazione nelle foodtech. Il programma culminerà con una cerimonia serale il 19 novembre, quando saranno annunciati i vincitori. L’accesso agli Innovation Awards è incluso nel pass VIP.

CONTENUTO DI QUALITÀ

Il programma di contenuti completo di FI Europe è sempre un grande richiamo e quest’anno non fa eccezione. L’accesso gratuito alla Conferenza FI Europe di due giorni (19-20 novembre) è incluso in tutti i pass per i visitatori. Le sessioni, guidate da esperti, si concentreranno su quattro temi di attualità: salute e benessere; proteine vegetali e alternative; riformulazione; innovazione degli ingredienti basata sulla tecnologia. Il Future of Nutrition Summit, accessibile con un pass delegato, è

un’altra opportunità per immergersi nei contenuti più all’avanguardia. Si terrà al Mövenpick Hotel Frankfurt City il 18 novembre, il giorno prima dell’apertura della fiera. Qui, leader e visionari del settore terranno presentazioni e guideranno discussioni sulle tendenze e sugli sviluppi futuri in ambito di salute e nutrizione.

LA SOSTENIBILITÀ SARÀ UN TEMA CENTRALE

La sostenibilità sarà un filo conduttore che attraverserà tutta Fi Europe 2024. Alla Conferenza FI e al Future of Nutrition Summit, esperti discuteranno di sviluppo sostenibile e trasparenza della catena di approvvigionamento; gli FI Innovation Awards e la Startup Challenge aumenteranno la visibilità delle soluzioni innovative orientate alla sostenibilità, e il pavimento espositivo offrirà un hub per acquirenti e fornitori per dialogare sull’approvvigionamento sostenibile degli ingredienti. Il partner per la sostenibilità dell’evento, Solidaridad, sarà presente per condividere la sua esperienza nell’affrontare le problematiche di sostenibilità nelle catene di approvvigionamento, con l’obiettivo di supportare i marchi a ottenere ingredienti in modo etico e sostenibile e rispondere alle richieste di maggiore trasparenza nella catena di approvvigionamento.

Per rispondere alla richiesta di una piattaforma dedicata al cibo per animali all’interno di FI Europe, quest’anno debutterà l’Hub fornitori di cibo per animali domestici

“La nostra partnership con l’organizzazione internazionale della società civile Solidaridad è parte del nostro impegno continuo verso la sostenibilità”, afferma Verry. “Attraverso le caratteristiche e i contenuti dell’evento metteremo in risalto l’approvvigionamento sostenibile, la trasparenza, la conformità normativa e altro ancora”. Con il matchmaking basato sui dati e il Women’s Networking Breakfast che ritorna anche quest’anno, FI Europe offre opportunità di networking senza eguali. Per aiutare i partecipanti a pianificare le loro giornate, prenotare incontri e ottimizzare il loro tempo, la piattaforma evento FI Europe, facile da usare, è disponibile online.

TRE MOSTRE-CONVEGNO NEL NOME DELLA PRODUZIONE SOSTENIBILE DI CIBO

AquaFarm 2025, dedicata all’acquacoltura e all’industria della pesca ecocompatibile, ritrova NovelFarm e AlgaeFarm, le fiere sull’agricoltura in ambiente controllato e sulla coltivazione di alghe e altri microorganismi.

te controllato di pesci e vegetali, ma anche di molluschi, alghe e funghi, costruendo ecosistemi artificiali dove gli scarti di una specie costituiscono il nutrimento di un’altra, con alta pro-

L’ottava edizione di AquaFarm, la mostra-convegno internazionale dedicata all’acquacoltura e all’industria della pesca sostenibile, si svolgerà il 12 e 13 febbraio a Pordenone Fiere, insieme a NovelFarm e AlgaeFarm, le fiere dedicate all’agricoltura in ambiente controllato e coltivazione delle alghe e degli altri microorganismi. La decisione di riunire le tre manifestazioni dedicate all’innovazione nella produzione sostenibile di cibo deriva dalla sempre più forte sinergia tra i tre settori. Acquacoltura e idroponica si trovano strettamente coniugate nell’acquaponica, la coltura e l’allevamento nello stesso ambien-

la coltivazione dal suolo, una fattoria può essere installata nei pressi dei luoghi di consumo, riducendo l’impatto della catena logistica, con conseguente minor inquinamento, consumo di energia e congestione. Giova anche ricordare che in percentuale la fase della catena del cibo dove si hanno le maggiori perdite e spechi è quella del trasporto.

Le stesse alghe coltivate costituiscono una risposta virtuosa ai mutamenti ambientali, perché permettono di produrre proteine, grassi (come l’Omega-3) e principi attivi direttamente, senza doverli ricavare da fonti animali o vegetali poste più in alto nella catena trofica, con minore impatto e maggiore efficienza.

duttività di cibo. Anche itticoltura e algocoltura sono sempre più sinergiche, basta considerare l’importanza delle microalghe nella realizzazione di mangimi per pesci a impatto zero sulle risorse oceaniche.

IL CAMBIAMENTO AMBIENTALE COME FILO CONDUTTORE

Il filo rosso che unisce le tre manifestazioni di nuovo riunite è il cambiamento ambientale. Per l’acquacoltura e la molluschicoltura, protagoniste di AquaFarm, la modifica degli habitat acquatici, dovuti al clima, all’inquinamento di origine umana e all’intrusione di nuove specie portate dai commerci via mare, gli impatti sono già stati importanti, come per esempio le gravissime perdite nella produzione di molluschi, specie vongole, dovute al granchio blu. Da parte loro le coltivazioni in ambiente controllato hanno una delle la loro ragion d’essere principali, e il maggiore punto di forza economico, nel ridotto impatto sul sistema naturale. Non si tratta solo del risparmio di acqua e principi nutritivi e dell’annullamento dell’uso di fitofarmaci. Sganciando

VERTICAL FARM E AUTOPRODUZIONE DI ENERGIA

Acquacoltura e molluschicoltura garantiscono un cibo buono, sano, più controllato e a catena corta, se allevato in Italia. I prodotti delle vertical farm non hanno residui, hanno caratteristiche organolettiche costanti e controllate, non ci sono contaminanti come il nickel e altri metalli pesanti. Le microalghe mettono a disposizione a costi più bassi delle fonti tradizionali principi attivi come gli antiossidanti e materie utili per l’industria farmaceutica, alimentare e della chimica fine.

Si parlerà quindi di clima, ricerca e innovazione a Pordenone, ma anche di autoproduzione di energia negli allevamenti e nelle fattorie ad ambiente controllato, benessere animale, tecnologie e alimentazione animale e umana, riduzione dell’uso delle plastiche. Il ricco programma di conferenze si affianca all’ampia area espositiva internazionale. Un tema di fondo sarà l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e della robotica autonoma in numerosi campi, dalla gestione dell’ambiente di allevamento e coltura al miglioramento genetico.

L’agenda

Food Ingredients Europe

19-21 novembre 2024

Francoforte, Germania www.figlobal.com/fieurope/en/ home.html

Brau Beviale 26-28 novembre 2024

Norimberga, Germania www.braubeviale.de

Frutech 28-30 novembre 2024 Misterbianco (CT) www.frutech.it

Fiere Zootecniche Internazionali 28-30 novembre 2024 Cremona fierezootecnichecr.it

Dairy Expo Tech 5-6 dicembre 2024 Piacenza www.dairyexpotech.it

Sigep 18-22 gennaio 2025 Rimini www.sigep.it

Evolio 30 gennaio – 1 febbraio 2025 Bari fieradellevante.it/eventi/ evolio-expo

AquaFarm 12-13 febbraio 2025 Pordenone www.aquafarm.show

NovelFarm e AlgaeFarm 12-13 febbraio 2025 Pordenone www.novelfarmexpo.it

BBTech Expo 16-18 febbraio 2025 Rimini www.bbtechexpo.com

SANA Food 23-25 febbraio 2025 Bologna www.sana.it

IFFA

3-8 maggio 2025 Francoforte, Germania iffa.messefrankfurt.com/ frankfurt/en.html

SPS Italia 13-15 maggio 2025 Parma www.spsitalia.it

Vitafoods Europe 20-22 maggio 2025 Barcellona, Spagna www.vitafoods.eu.com

Ipack-Ima 27-30 maggio 2025 Milano www.ipackima.com

Drinktec 15-19 settembre 2025 Monaco, Germania www.drinktec.com/en

I consumatori premiano sempre di più i prodotti alimentari freschi e naturali, spingendo così i produttori a puntare su soluzioni di conservazione sostenibili ed etichette trasparenti.

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PIÙ GUSTO E COLORE CON GLI ANTIOSSIDANTI NATURALI

Il colore gioca un ruolo cruciale nelle decisioni di acquisto dei consumatori, specialmente quando si tratta di alimenti e bevande. Un hamburger di carne trita che non appare più fresco potrebbe essere del tutto commestibile, ma se non ha un colore rosso vivo è molto probabile che finisca nel cestino piuttosto che nel carrello della spesa. Secondo un sondaggio proprietario condotto nel 2024 da Corbion – produttore internazionale di acido lattico, conservanti e ingredienti a base di alghe – oltre la metà dei consumatori a livello europeo crede che qualsiasi segno di decolorazione indichi che il cibo non sia sicuro da mangiare, con il 54% che lo rifiuta immediatamente. Inoltre, il 34% dei partecipanti al sondaggio è così infastidito dalla decolorazione da scegliere un altro tipo di carne, e il 42% ha dichiarato che riporterebbe indietro la carne decolorata per ottenere un rimborso.

"Il colore è la prima cosa che le persone guardano quan-

do acquistano o gettano via un prodotto, quindi è fondamentale per le decisioni di acquisto", afferma Quim Mascort, direttore vendite di Corbion per l’Europa sudoccidentale. Anche i rivenditori vogliono che la carne sia il più possibile attraente per i consumatori, non solo quella fresca, ma anche i salumi, che sono continuamente esposti all'ossigeno e alla luce.

Oltre al colore, il gusto è un aspetto essenziale per i consumatori. Un prodotto alimentare può sembrare buono, ma perdere il suo sapore dopo un certo tempo di conservazione. Questo è spesso causato dall'irrancidimento, ovvero l'ossidazione dei grassi dovuta all'ossigeno, alla luce e alla presenza di acqua, elementi abbondanti nei prodotti alimentari. Il sapore rancido è comune nei prodotti ad alto contenuto di grassi, come wurstel, salse, patatine, prodotti surgelati e persino cracker. Il crescente interesse per gli alimenti di origine vegetale

ha anche amplificato l'importanza della conservazione dell'aspetto e del sapore. Le carni di origine vegetale e altri prodotti proteici alternativi affrontano sfide simili con scolorimento e degradazione del sapore. I consumatori di questi prodotti sono ugualmente sensibili ai colori sgradevoli e ai sapori rancidi, rendendo fondamentale per i produttori trovare metodi di conservazione efficaci e naturali sia per gli alimenti tradizionali che per quelli di origine vegetale. Per decenni, produttori e rivenditori hanno utilizzato conservanti, fissatori di colore e antiossidanti per mantenere l'aspetto e il gusto dei prodotti e, soprattutto, per prolungarne la durata sugli scaffali. Questa pratica risale agli anni '50, quando si cominciò con la vitamina C, per poi passare a soluzioni più scientifiche. Tuttavia, la nuova generazione di consumatori è sempre più consapevole degli additivi nei prodotti natu-

rali, siano essi coloranti o chimici. Da qui nasce la tendenza crescente verso etichette riconoscibili e soluzioni naturali ai problemi esistenti, piuttosto che opzioni artificiali.

TRASPARENZA IN ETICHETTA: UN FATTORE CRITICO

La trasparenza nell'etichettatura è diventata un fattore critico per la fiducia dei consumatori. Oggi i consumatori sono più informati e cercano attivamente prodotti con etichette chiare e pulite. Ciò ha cambiato il comportamento di acquisto, con molti che scelgono marchi che danno priorità a ingredienti naturali e approvvigionamento trasparente rispetto a quelli che si affidano ad additivi artificiali.

Il rosmarino è molto popolare come antiossidante naturale, meno conosciuto è il frutto di Acerola, che viene utilizzato per la produzione di Origin®, l'ultimo prodotto lanciato da Corbion per competere nel mondo degli antiossidanti naturali. L'acerola cresce spontaneamente in Brasile e contiene circa 100 volte più vitamina C rispetto a un'arancia o un limone. Nell'industria della carne stagionata, additivi come nitriti, nitrati, sale e zucchero sono stati a lungo utilizzati per prolungare la durata di conservazione e migliorare il sapore. L'estratto di

“In Corbion siamo specializzati nella produzione di soluzioni per la conservazione dei cibi: con Origin andiamo oltre la sicurezza alimentare, utilizzando ingredienti provenienti dalla natura”

acerola, d'altro canto, offre molteplici benefici se incorporato nei prodotti di carne stagionata.

Attraverso continui sforzi di ricerca e sviluppo, Corbion rimane impegnata nell'esplorazione di metodi di conservazione naturali. Il suo obiettivo è introdurre nuove soluzioni antiossidanti di origine naturale che rispondano alle esigenze specifiche dei produttori di alimenti in varie applicazioni.

"In Corbion siamo specializzati nella produzione di ingredienti per la conservazione dei cibi, e con Origin andiamo oltre la sicurezza alimentare, utilizzando ingredienti provenienti dalla natura", aggiunge Mascort. Questa è una strategia che soddisfa i consumatori desiderosi di colori vivi e etichette pulite, ma anche un modo per i produttori e i rivenditori di connettersi con chi si interessa alle catene di approvvigionamento e all'origine del prodotto.

Il frutto di Acerola, molto ricco di Vitamina C, viene utilizzato da Corbion per la produzione di Origin, il suo nuovo antiossidante naturale

"Garantendo che gran parte della lavorazione avvenga localmente, possiamo ridurre la nostra impronta di CO2 e i costi di spedizione, arricchendo al contempo l'economia locale con nuove opportunità”, aggiunge Mascort. “In definitiva, i consumatori vogliono un cambiamento verso il naturale, ma sono anche interessati a comprendere l'impatto del prodotto sull'ambiente. La nostra visione è preservare il cibo, ma anche le risorse e le persone coinvolte nella produzione".

Quim Mascort, direttore vendite di Corbion per l’Europa sudoccidentale

UN NUOVO BRAND NELLE PREPARAZIONI A BASE FRUTTA, CREME IDRATE E CANDITI

Italcanditi – che produce soluzioni a base frutta e creme, preparati per yogurt e gelati, canditi, semi-canditi e marron glacé – e CSM Ingredients –attiva nella ricerca, nell’innovazione e nella produzione di ingredienti alimentari – hanno creato Vitalfood, una realtà che punta a essere un partner affidabile per le aziende dei settori bakery e fine pastry, dairy e non-dairy, gelato e ice-cream, per quanto concerne la fornitura di preparazioni a base frutta, le creme idrate e i canditi. Il nuovo brand – che prende il nome

dal brand Vitalfood di Italcanditi – si contraddistingue per l’ampiezza delle soluzioni offerte, la molteplicità di competenze e la copertura geografica capillare data dalla posizione strategica dei due impianti di Pedrengo (Italia) e di Goes (Paesi Bassi). Con circa 100 dipendenti e una superficie pari a 21.000 metri quadrati, il sito produttivo di Goes ha una storia che risale al 1950 e ha sviluppato nei decenni una consolidata esperienza nella realizzazione di soluzioni a base frutta e preparati per l’industria dairy e non dairy. Lo stabilimento di Pedrengo nasce invece nel 1960 e conta circa 400 dipendenti e oltre 80.000 metri quadrati di sito produttivo: si è affermato nelle preparazioni a base frutta, nelle creme idrate e nei canditi e semicanditi.

Grazie all’unione dei due stabilimenti produttivi, Vitalfood conterà su una capacità complessiva pari a 150 KT/ anno, 500 dipendenti, 101.000 metri quadrati di superficie complessiva e un

BIOTECNOLOGIE IN PRIMO PIANO

Sacco System, eccellenza biotech italiana, ha partecipato a due fiere dedicate alla filiera lattiero-casearia e all’innovazione in campo alimentare: B2Cheese a Bergamo e FoodTech a Herning, in Danimarca. Sacco System ha portato a entrambi gli appuntamenti il contributo della propria expertise nella ricerca, sviluppo e fornitura di una vasta gamma di enzimi, fermenti lattici e probiotici.

A B2Cheese, la rassegna riservata agli operatori del lattiero-caseario nazionale, che si è svolta a settembre, lo spazio espositivo di Sacco System si è proposto come un punto di riferimento in virtù delle riconosciute caratteristiche qualitative, di sicurezza e

completezza dell’offerta destinata alla produzione di formaggi e derivati dal latte. Il catalogo dell’azienda, infatti, comprende varietà di caglio di origine animale o vegetale, fermenti lattici e soluzioni ad hoc per garantire la qualità e la shelf-life dei prodotti freschissimi, colture starter primarie e secondarie per formaggi a pasta molle, semidura e dura, nonché fermenti, lieviti e muffe nobili per la produzione di formaggi erborinati, colture per una protezione naturale e probiotici. Alla manifestazione ha partecipato anche Labware, la business unit dedicata alla vendita di strumenti, accessori, macchinari, materiali di consumo per laboratori aziendali e di ricerca.

portafoglio di oltre 3.000 ricette. Clienti e partner come industrie e artigiani potranno contare su una presenza ancora più internazionale, su una capacità di fornitura più ampia, sull’agilità della struttura e sulle sinergie produttive, senza dimenticare l’ampiezza del portafoglio di soluzioni offerte. La gamma di prodotti Vitalfood comprenderà preparazioni a base di frutta, frutta candita e semi candita, marron glacé, creme idrate, glasse, mirroir e salse savory, oltre a soluzioni personalizzate sulla base di specifiche richieste dei clienti, nonché varianti allineate ai principali trend di mercato, quali: il proteico, il vegano, lo sugar-free e molto altro ancora.

Sacco System è stata impegnata, a inizio ottobre, anche al MCM Messecenter di Herning in occasione dell’edizione 2024 di FoodTech, fiera che a cadenza biennale richiama nella cittadina danese le principali aziende internazionali impegnate nell’innovazione applicata all’industria alimentare. Il polo biotech con sede a Cadorago (Como) – presente attraverso la sua filiale Sacco System Nordic – ha messo in luce gli sviluppi più recenti delle proprie attività di ricerca e sviluppo nell’ambito dei microrganismi, con applicazione in ambito lattiero caseario e la gamma completa di prodotti per formaggi, dalle colture starter a quelle di bioprotezione, dal caglio alle muffe.

La regolamentazione europea impone di ripensare le tecniche di affumicatura, non essendo stata rinnovata l’autorizzazione a 8 aromatizzanti per rischi potenziali. Al fine di affrontare questa sfida, aziende come Sensient stanno sviluppando soluzioni che replicano i sapori del fumo in modo sostenibile e a lungo termine.

a cura di ??

|di Jeremy Marichez, Responsabile Innovazione, Sensient Flavors Europe

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AROMI DI AFFUMICATURA: COSA CAMBIA IN EUROPA

La recente decisione dell'Unione Europea di non rinnovare l'autorizzazione per otto condensati di fumo e aromi primari (www.efsa.europa.eu/en/topics/topic/smoke-flavourings) ha suscitato un dibattito nell'industria alimentare. Sulla base di nuovi pareri scientifici dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), ciò rappresenta infatti un cambiamento significativo nella regolamentazione degli aromatizzanti di affumicatura nell'UE, che sono stati a lungo apprezzati per il loro duplice ruolo nella conservazione e nell'esaltazione del sapore, oltre che per il loro contributo all'aspetto visivo di carni e pesci.

Dall'affumicatura di carni e pesci come antico metodo di conservazione ai conservanti chimici in uso dal XIX secolo, i consumatori hanno imparato ad apprezzare gli aromi di affumicatura. Poiché l'industria alimentare e delle bevande si trova ad affrontare la duplice sfida di soddisfare la domanda dei consumatori e di cercare una soluzione al panorama

normativo, le aziende produttrici di ingredienti e aromi puntano su alternative naturali ed etichetta pulita.

LA FAMILIARITÀ CON GLI AROMI

DI FUMO RISALE A SECOLI FA

L'affumicatura è stata una pietra miliare delle pratiche culinarie per secoli, essendo una delle più antiche tecniche di preparazione e conservazione di carni e pesci. Risalendo alla preistoria, i primi esseri umani scoprirono che mettere la carne vicino al fuoco, permettendo al fumo di avvolgerla, non solo conferiva un sapore unico, ma aveva anche notevoli benefici di conservazione grazie alle sue proprietà antimicrobiche.

Questo metodo secolare si è radicato nella cultura alimentare, attraverso le generazioni. Con il progredire dell'innovazione alimentare, il desiderio di questi sapori si è esteso oltre le carni e il pesce, includendo snack e altre categorie di alimenti.

Nel XIX e XX secolo, l'industria si è spostata dalla tradizionale affumicatura a legna all'uso di composti derivati dal fumo per conservare e aromatizzare gli alimenti, contribuendo a mitigare le condizioni di lavoro nocive e l'uso intensivo di risorse associati all'affumicatura a legna.

All'epoca, la condensazione del fumo per catturarne il sapore e le proprietà conservanti in una forma più comoda e controllata era considerata un modo più sicuro ed efficiente per ottenere il sapore di fumo, attraverso la raffinata condensazione di questo in una forma liquida.

PROVE SCIENTIFICHE BASATE SU NUOVI METODI ANALITICI

I recenti progressi delle tecniche analitiche hanno indotto il gruppo di esperti di additivi e aromi dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare a pubblicare nuovi pareri scientifici sulla sicurezza dei restanti otto prodotti primari aromatizzanti di affumicatura in attesa di rinnovo. Il gruppo ha concluso che "sulla base delle prove scientifiche disponibili, gli esperti non hanno potuto escludere preoccupazioni relative alla genotossicità".

Il parere aggiornato dell'EFSA ha identificato alcuni componenti con rischi potenziali. Sebbene il rischio sia molto basso, il gruppo di esperti non ha potuto confermare la sicurezza al 100%, in linea con il principio di precauzione adottato dall'UE.

Di conseguenza, l'autorizzazione all'uso di questi otto condensati di fumo primari e aromi scadrà, mentre due sono già scaduti alla fine dello scorso anno.

L’IMPATTO PER I PRODUTTORI DI ALIMENTI E BEVANDE

L'uso di fumo liquido è da tempo una soluzione economicamente vantaggiosa per conferire il sapore di barbecue e di fumo ai prodotti alimentari. Questo è il caso soprattutto dei consumatori comunitari, secondo il rapporto Future Market Insights dello scorso anno. Il rapporto ha rilevato che il mer-

cato globale del fumo liquido è destinato a crescere da 93 milioni di dollari nel 2023 a 245 milioni di dollari entro il 2033 e che l'Europa contribuisce in modo significativo a questo risultato. Inoltre, i benefici vanno oltre il sapore e includono l'aspetto visivo, poiché i pigmenti dei fumi derivanti dalla combustione del legno conferiscono ai prodotti a base di carne un colore attraente. Dal punto di vista funzionale, gli aromatizzanti di affumicatura migliorano la consistenza della carne, convertendo la sua superficie in una consistenza più gradevole e creando una barriera che aumenta la stabilità di conservazione.

A seguito della decisione dell'UE, per replicare i profili di fumo tradizionali, i produttori devono ora combinare diversi estratti e molecole. Questo cambiamento richiede l'approvvigionamento di numerosi nuovi estratti e materie prime, che prima non erano ampiamente disponibili. Aziende come Sensient stanno lavorando per mitigare queste sfide, sviluppando soluzioni uniche che replicano i sapori del fumo, garantendo al contempo una fornitura sostenibile di materie prime. Questo comporta un attento equilibrio per evitare impatti ambientali negativi e interruzioni nella catena di approvvigionamento.

La responsabilità di Sensient si estende a garantire che le soluzioni innovative siano sostenibili a lungo termine. Concentrandoci sull'approvvigionamento e sulla produzione sostenibili,

preserviamo l'ambiente e garantiamo così la longevità e la stabilità dei prodotti dei nostri clienti.

IL FUTURO DELL'AROMA DI FUMO

Sensient è all'avanguardia nello sviluppo di aromi di affumicatura innovativi, naturali e sostenibili. Utilizzando le nostre ampie capacità di estrazione, approvvigionamento e analisi del profilo aromatico, siamo in grado di riprodurre i sapori che i consumatori amano, rispettando al contempo gli standard di etichettatura pulita. Questa innovazione è particolarmente evidente in SmokeLess Smoke™, la nostra gamma di aromi naturali e a marchio pulito che copre l'intera gamma delle note di affumicatura più richieste nei prodotti culinari gourmet.

Nel tempo, la richiesta del sapore di affumicatura si è esteso oltre le carni e il pesce, includendo snack e altre categorie di alimenti

Gli aromi SmokeLess Smoke soddisfano diversi profili di sapore affumicato, pur essendo privi di condensati di fumo, soddisfacendo i requisiti per le indicazioni di etichettatura naturali, vegane, non OGM, Halal e Kosher. Questa gamma comprende i tipi di affumicatura (forte e cinerea), hickory, quercia e mesquite, offrendo opzioni per carne, pesce, formaggio, latticini, snack e bevande. Poiché i produttori di carne cercano soluzioni di aromatizzazione per evitare l'impatto ambientale e sanitario dell'affumicatura tradizionale, le soluzioni di Sensient sono in linea con le normative UE e potrebbero influenzare gli standard globali, garantendo un futuro sostenibile per gli aromi di affumicatura.

Jeremy Marichez

ETW ha realizzato un impianto con sistema

RAS commissionato dal produttore di mangimi per pesci

NaturAlleva. Per assicurare efficienza e sostenibilità del progetto, sono stati scelti materiali, valvole e strumenti di GF Piping Systems.

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TECNOLOGIE AVANZATE PER L’ACQUACOLTURA A RICIRCOLO

NaturAlleva è un’azienda del Gruppo VRM, ha la sua sede operativa a Cologna Veneta, in provincia di Verona, ed è specializzata nella produzione di mangime estruso per pesci, volta a migliorare la crescita ed il benessere dell’animale allevato e a garantire la sicurezza alimentare del consumatore.

NaturAlleva rappresenta una realtà all’avanguardia nell’ambito della filiera ittica italiana grazie anche al fatto di avere adottato sistemi avanzati di acquacoltura a ricircolo (RAS). Questi impianti permettono di allevare pesci di acqua dolce e salata con un impatto ambientale ridotto attraverso un innovativo sistema di filtrazione e monitoraggio. Il cuore della tecnologia RAS risiede nella capacità di gestire e depurare l’acqua in modo efficiente, garantendo sostenibilità e risparmio idrico. Il RAS di NaturAlleva è un sistema integrato che utilizza un ciclo di filtrazione in tre fasi (meccanica, biologica e chimica) allo

scopo di mantenere l’acqua pulita e riutilizzabile. ETW, azienda piacentina che da oltre 40 anni si occupa di acqua, acquacoltura ed ecosistemi acquatici, ha avuto il compito di progettare e costruire l’impianto multifunzionale basato sulla tecnologia RAS per le 24 vasche, le quali movimentano 12 metri cubi di acqua ciascuna. “La fase di progettazione ha avuto come focus principale la scelta accurata dei materiali e delle strumentazioni, con test rigorosi per essere certi che assicurassero la massima efficienza e sostenibilità”, sottolinea il titolare di ETW Sante Ansferri. “E in ragione dell’obiettivo prefissato, abbiamo individuato in GF Piping Systems il partner più adatto a fornire le soluzioni più idonee allo sviluppo concreto del progetto”.

“Grazie al supporto del nostro Center of Excellence, laboratorio di customizzazione di Agrate Brianza (MB), è stato individuato il materiale più idoneo non solo a livello

di Simone
Ghioldi
ed Emanuela
Tenconi

di piping, ma sono state selezionate valvole e strumenti che potessero soddisfare appieno gli standard previsti dalla certificazione 4.0, e che fossero in grado di contribuire in maniera determinante alla riduzione del consumo energetico ed idrico dell’impianto”, ha ricordato Paolo Salvioli, Business Developer della società del Gruppo Georg Fischer. La sostenibilità è stata l’obiettivo primario dell’intero progetto, con una particolare attenzione rivolta anche alla possibilità di riutilizzare i materiali in un’ottica di futuro revamping.

Fabio Brambilla, Fish Nutritionist R&D Unit di NaturAlleva, sottolinea l’importanza del monitoraggio continuo dei parametri dell’acqua, reso possibile, in loco e da remoto, da sonde

avanzate che trasmettono dati in tempo reale al sistema centrale. Questo livello di controllo non solo garantisce un ambiente ottimale per i pesci, ma costituisce anche la vera innovazione nel settore.

Massimiliano Bruno, RAS Technical Manager R&D Unit di NaturAlleva, spiega che il sistema è installato all’interno di un box coibentato e diviso in tre sezioni. Ogni unità produttiva è costituita da 24 vasche autonome da 500 litri, con un volume totale di 27 metri cubi, comprese le vasche di filtrazione biologica e di recupero delle acque reflue. Il risparmio idrico è uno

Soluzioni per il trasporto dei fluidi

GF Piping Systems è focalizzata nella fornitura di soluzioni per il trasporto sicuro e sostenibile dei fluidi, assicurato da sistemi integrati che spaziano dai tubi in plastica ai raccordi a saldare, fino ad una gamma diversificata di valvole, connotate dalle loro innumerevoli possibilità di collegamento. Da oltre 70 anni GF Piping Systems è annoverata tra i player protagonisti del mercato delle tubazioni in plastica, in ragione della sua lungimiranza e lunga esperienza, delle competenze maturate sul campo, di un amplissimo portfolio prodotti (60.000 gli articoli a catalogo) in grado di soddisfare le più

diversificate esigenze, nonché in virtù di una filosofia aziendale che ha nell’innovazione tecnologica il proprio architrave.

Attualmente GF Piping Systems Italia è specializzata in prodotti e sistemi destinati all’impiantistica. Con sede ad Agrate Brianza (MB), occupa più di 60 addetti e produce un giro di affari intorno ai 62 milioni di euro. L’azienda, certificata UNI EN ISO 9001:2015, opera con una rete vendita di funzionari e di agenti presenti sull’intero territorio nazionale e distribuisce i propri prodotti attraverso una rete formata da 500 rivenditori.

dei punti di forza del sistema. “Solo il 25% dell’acqua viene introdotto ex novo ogni giorno – puntualizza Bruno – mentre la restante quantità, pari al 98%, viene continuamente filtrata e riutilizzata, riducendo così, significativamente, il consumo rispetto ad altri metodi di allevamento”. “La vera particolarità di questo impianto, caratteristica che lo rende peculiare e al momento inimitabile, è la possibilità del controllo dei parametri (densità in acqua, temperatura, ossigeno, portata, alimentazione e ciclo notte-giorno)”, aggiunge Brambilla. “È in questo

Gi impianti di acquacoltura a ricircolo permettono di allevare pesci di acqua dolce e salata con un impatto ambientale ridotto attraverso un innovativo sistema di filtrazione e monitoraggio

che verte l’aspetto innovativo del progetto”.

NaturAlleva e ETW hanno dimostrato, lavorando fianco a fianco, come l’innovazione tecnologica possa contribuire a forme sempre più avanzate di sostenibilità ecologica. In virtù di questa collaborazione, che ha visto GF Piping Systems svolgere un ruolo chiave, è stato possibile realizzare un impianto capace di ridurre in modo significativo l’impatto ambientale della produzione ittica, di garantire efficienza e qualità e di indicare all’intera industria dell’acquacoltura un modello da seguire.

UN SENSORE OTTICO PER VERIFICARE QUALITÀ E SICUREZZA DEGLI ALIMENTI LIQUIDI

Il progetto h-ALO, ideato dall’Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati del CNR e da Warrant Hub (Tinexta Group), ha sviluppato un sistema portatile che rileva pesticidi, metalli pesanti e microbi in alimenti liquidi, direttamente nei luoghi di produzione.

Un innovativo sistema portatile che utilizza fluorescenza e Risonanza Plasmonica di Superficie (SPR) per rilevare, direttamente nei luoghi di produzione, l’eventuale presenza di pesticidi, metalli pesanti e microbi in alimenti liquidi provenienti da catene produttive a filiera corta come miele, latte crudo e birra. Dopo 42 mesi si è chiuso con successo il progetto europeo di ricerca “h-ALO (Photonic System for Adaptable Multiple-Analyte Monitoring of Food Quality), nato da un’idea dell’Istituto per lo Studio dei Materiali Nanostrutturati del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bologna (Cnr-Ismn) e di Warrant Hub (Tinexta Group), tra i principali operatori europei nella consulenza strategica e finanziaria per l’innovazione, la trasformazione digitale e lo sviluppo sostenibile delle imprese. Il progetto è stato finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020 con un budget di oltre 4,2 milioni di euro.

Il sistema creato dai ricercatori di h-ALO è semplice, può essere usato anche da personale non specializzato e garantisce risultati accurati e affidabili per vari tipi di sostanze liquide. Include, inoltre, tecnologie sviluppate per facilitare i test sul campo, un chip integrato per il rilevamento fluorescente e la ca-

pacità di individuare contemporaneamente diversi tipi di antiparassitari.

Il team ha sviluppato anche una piattaforma software che gestisce i dati in cloud, consentendo azioni correttive mirate per ridurre gli sprechi alimentari e migliorare la resa produttiva. Il software include un database di limiti normativi e suggerimenti gestionali, offrendo alle aziende strumenti per prendere decisioni conformi alle leggi in caso di risultati sfavorevoli, supportando operatori e responsabili della certificazione lungo l’intera filiera.

UN RISULTATO OTTENUTO GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE FRA SCIENZA, IMPRESE E ASSOCIAZIONI

“Siamo fieri che h-ALO sia riuscito a sviluppare un sistema innovativo per l’industria alimentare internazionale”, afferma Isella Vicini, direttore della Service Line European Funding Development di Warrant Hub (Tinexta Group). “I risultati ottenuti sono frutto della preziosa collaborazione tra le eccellenze scientifiche presenti nel progetto, i partner industriali, le associazioni di controllo qualità della filiera agroalimentare, le associazioni di agricoltori e i produttori stessi: il coinvolgimento dell’intera value-chain è stato un valore aggiunto che Warrant Hub ha contribuito a costruire grazie ad un’attenta definizione iniziale del

consorzio e con la sua attività di responsabile della divulgazione scientifica e di supporto al Coordinatore. La conclusione del progetto hALO rappresenta per noi un nuovo inizio: l’avvio di percorsi di collaborazione per la stesura di altrettanti progetti di ricerca e innovazione che auspichiamo possano avere gli stessi risultati tecnico-scientifici e lo stesso impatto sulla società previsto per h-ALO”.

“Dopo oltre tre anni di lavoro intenso e partecipato, siamo orgogliosi di annunciare la conclusione del progetto h-ALO”, afferma Stefano Toffanin, coordinatore del progetto per il Cnr-Ismn. “L’avanzamento tecnologico ottenuto con lo sviluppo del nostro biosensore portatile per la rilevazione di sostanze nocive in matrici alimentari, bevande e liquidi, rappresenta un passo significativo verso una maggiore sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale. Ringraziamo tutti i partner di progetto e tutti gli allevatori e coltivatori che hanno contribuito attivamente sul campo, per il forte impegno e la dedizione nel portare a termine con successo questo progetto. Insieme abbiamo aperto nuove strade per il futuro della produzione alimentare e della tutela della salute pubblica”.

Oltre a Warrant Hub e Cnr- Consiglio Nazionale delle Ricerche, gli altri partner italiani del consorzio h-ALO includono Confagricoltura e The Circle Società Agricola Srl, entrambi clienti di Warrant Hub, oltre all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie e Plasmore Srl. A questi si uniscono Wageningen Food Safety Research e Innosieve Diagnostic, entrambe basate nei Paesi Bassi, la svedese Rise Research, il Fraunhofer Institute for Electronic Nano Systems della Germania e la polacca 7Bulls.

Stefano Toffanin, coordinatore del progetto: “Lo sviluppo del biosensore portatile per la rilevazione di sostanze nocive in bevande e liquidi alimentari, rappresenta un passo significativo per la food safety e la sostenibilità ambientale”

“LE NOSTRE REALIZZAZIONI SONO LA NOSTRA MIGLIORE PUBBLICITÀ”

DA OLTRE 100 ANNI, grazie a innovazione tecnologica e a una struttura organizzativa orientata alla piena soddisfazione del cliente, siamo un punto di riferimento nella progettazione e realizzazione di impianti di macinazione e mescola per il settore alimentare.

Pronti a ogni nuova sfida, affrontiamo il futuro su basi solide, mettendo a disposizione KNOW HOW, AFFIDABILITÀ ed EFFICIENZA, maturate nel corso della nostra lunga storia aziendale. MISCELATORI

MULINI CONICI
MULINI A MARTELLI

Con i bruciatori a idrogeno e altre soluzioni specifiche per essicatoi e forni, Fives ITAS aiuta l’industria alimentare a migliorare l’efficienza energetica, a ridurre le emissioni e contribuire alla sostenibilità ambientale.

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TECNOLOGIE DI COMBUSTIONE INNOVATIVE PER FAVORIRE

LA DECARBONIZZAZIONE

In alto: scambiatori indiretti di Fives ITAS.

Sotto il titolo: bruciatore ITAS Dryflame

Nel contesto industriale odierno, l’attenzione verso la decarbonizzazione è diventata non solo importante, ma addirittura vitale. Fives, gruppo di ingegneria industriale di cui la storica azienda italiana Fives ITAS fa parte dal 2014, è leader nel settore delle soluzioni di combustione industriale innovative. Grazie ad una consolidata attività di ricerca e sviluppo, Fives è impegnata da anni a migliorare l’efficienza energetica e a ridurre significativamente le emissioni di CO 2 . Questo impegno non solo fa fronte alle normative ambientali vigenti, ma contribuisce anche in modo decisivo alla sostenibilità industriale.

Per contribuire al progresso dell’industria in chiave de-

carbonizzazione, Fives ha sviluppato quindi una serie di tecnologie brevettate all’avanguardia.

COMBINARE DIVERSE FONTI ENERGETICHE PER ABBASSARE LA CARBON FOOTPRINT

Per valutare il passaggio all’idrogeno, il bruciatore Hy-Ductflam rende semplice la transizione tra l’uso di gas naturale e idrogeno puro e si pone come alleato per raggiungere operazioni a zero emissioni. Ottimale sia per nuove installazioni che per aggiornamenti di impianti esistenti, l’Hy-Ductflam minimizza i costi di transizione e massimizza i benefici ambientali.

Per adattarsi rapidamente alle mutevoli esigenze energetiche, invece, il bruciatore ibrido e-Ductflame™ offre una

di Simone Ghioldi
ed Emanuela
Tenconi

flessibilità senza pari, consentendo un rapido e semplice switch tra gas naturale, idrogeno, biogas ed elettricità. Integrando fonti di energia rinnovabile, questa soluzione si adatta alle esigenze impiantistiche senza comprometterne le prestazioni e garantendo una praticità eccezionale.

Inoltre, per affrontare le sfide specifiche del settore alimentare, Fives ITAS ha sviluppato soluzioni mirate che combinano efficienza, sostenibilità e innovazione.

SOLUZIONI SPECIFICHE PER L’INDUSTRIA ALIMENTARE

I bruciatori ITAS Dryflame rappresentano un esempio di versatilità e innovazione nell’essicazione industriale.

Progettati per operare a temperature costanti e controllate, sono ideali per essicatoi e forni. La loro adattabilità è notevole, poiché possono essere utilizzati sia per l’essicazione diretta che indiretta, coprendo una vasta gamma di applicazioni a bassa temperatura.

Grazie all’impiego di gas naturale, GPL e altre miscele di gas, i bruciatori ITAS

Dryflame offrono una gamma di potenza che va da 125 kW a 1.500 kW.

Inoltre, la configurazione plug&play riduce al minimo i tempi di installazione e manutenzione, rendendo questi bruciatori estremamente efficienti e

facili da usare.

Progettati con valvole di controllo aria e gas integrate nel corpo del bruciatore, gli ITAS Dryflame garantiscono precisione e sicurezza. Forniti come package completi di ventilatore, treno valvole e quadro di controllo, sono un’efficace soluzione chiavi-in-mano. Proseguendo con la gamma di soluzioni versatili, per garantire prestazioni elevate e adattabilità in diverse applicazioni, Fives ITAS propone i bruciatori

canalizzati ITAS Ductflame, che rappresentano la massima espressione di versatilità nell’essicazione industriale. Modulari, disponibili con o senza camera di combustione e in versioni con o senza aria comburente (inclusa quella regolata), garantiscono condizioni di stabilità termica ottimali.

Uno dei loro plus è la capacità di offrire un’area di riscaldamento vasta ed omogenea, assicurando uniformità nella temperatura del prodotto alimentare finale, migliorandone la qualità ed offrendo un significativo risparmio energetico.

Passando ai dispositivi di trasferimento di calore, gli scambiatori indiretti di Fives ITAS rappresentano una soluzione ottimale per garantire il riscaldamento e l’igiene nell’industria alimentare. Compatti, adattabili ad un ampio range di temperature di processo e progettati per processi in cui l’aria deve essere isolata dai gas di scarico dei bruciatori, garantiscono sicurezza alimentare. Sono scalabili e possono essere dimensionati su misura.

Se abbinati ai bruciatori ITAS Dryflame, gli scambiatori di calore indiretti offrono prestazioni eccellenti, mantenendo il processo pulito ed efficiente.

Fives ITAS è pronta a supportare l’industria alimentare, creando sinergie tra i prodotti, le richieste del mercato e le stringenti normative ambientali

Il design degli ITAS Ductflame è completamente personalizzabile e, come gli ITAS Dryflame, vengono forniti anche come package completi per offrire una soluzione integrata e pronta all’uso.

Con il suo impegno costante nell’innovazione e la lunga esperienza nel settore, Fives ITAS è pronta a supportare l’industria alimentare, creando sinergie tra i prodotti, le richieste del mercato e le stringenti normative ambientali.

Bruciatore ibrido e-Ductflame
Bruciatori canalizzati ITAS
Ductflame

L’azoto svolge un ruolo importante nella produzione di birra e di altre bevande gassate, essendo una valida e conveniente alternativa all’anidride carbonica

PRODUZIONE ON-SITE DI OSSIGENO E AZOTO

Alla BrauBeviale di Norimberga il produttore di generatori di ossigeno e azoto presenta il suo ampio portafoglio prodotti e i vantaggi della produzione decentralizzata di gas per l’industria delle bevande. Allo stand 9-115 del padiglione 9 gli interessati potranno ricevere tutte le informazioni sulla produzione efficiente on-

site, che permette di ridurre i costi e le emissioni di CO2 e di aumentare l’indipendenza economica. Inmatec, esperta nella produzione di ossigeno e azoto on-site presenta i vantaggi della produzione decentralizzata di gas. La produzione in loco di gas quali ossigeno, azoto o miscele di gas offre numerosi benefici economici ed ecologici per le birrerie e l’industria delle bevande. In particolare, l’azoto svolge un ruolo importante nella produzione di birra e di altre bevande gassate: poiché durante la fermentazione solitamente non viene recuperata abbastanza anidride carbonica da utilizzare successivamente come gas di protezione, spesso è necessario acquistare la costosa CO2. Come gas inerte o di protezione, l’azoto garantisce l’inalterabilità

CONFEZIONAMENTO SENZA SVERSAMENTI

Argo è una macchina termosigillatrice automatica dotata di un innovativo sistema anti-sloshing

Italian Pack e Omron hanno sviluppato Argo, una macchina termosigillatrice automatica dotata di un innovativo sistema anti-sloshing, risolvendo il problema del confezionamento di prodotti liquidi e semiliquidi senza sversamenti.

Argo favorisce un aumento della produttività del 30-40%, garantendo al contempo elevati standard di qualità della sigillatura e di igiene. Con una riduzione della contaminazione della macchina e degli sprechi di vaschette, contribuisce agli sforzi per migliorare la sostenibilità.

Le soluzioni personalizzabili di Italian Pack, supportate dall’esperienza tec-

dei prodotti e rappresenta una buona alternativa alla CO2. Con i generatori di azoto di Inmatec, le aziende possono filtrare l’azoto necessario direttamente dall’aria ambiente e produrlo in modo adeguato al fabbisogno. Così gli impianti si ammortizzano in breve tempo.

Inoltre, la produzione di gas in loco aumenta la sicurezza della pianificazione, poiché le aziende non devono più preoccuparsi delle fluttuazioni di mercato e delle difficoltà o dei ritardi nelle consegne esterne, con conseguente indipendenza economica.

Oltre all’eliminazione dei costi di stoccaggio e trasporto, le aziende riducono nettamente le loro emissioni di CO2 utilizzando generatori onsite e operano quindi in modo sostenibile a lungo termine.

nica di Omron, consentono l’accesso a nuovi segmenti di clientela, rafforzando la loro posizione nel mercato del confezionamento.

Italian Pack opera nel mercato del packaging dal 1988, proponendo sistemi di confezionamento in vaschetta, cartoncino, barattolo e busta. L’azienda, con sede a Como, ha costruito il suo posizionamento nel mercato alimentare offrendo macchine manuali e semiautomatiche con tecnologie di vuoto, gas e skin, linee complesse e impianti completi chiavi in mano.

Fra le sfide recenti del marchio, vi era quella di offrire ai produttori di alimenti liquidi e semi-liquidi una soluzione in grado lavorare su tempi ciclo elevati, ma evitando la fuoriuscita del prodotto. Questa necessità ha portato alla nascita di una nuova linea di confezionamento automatica di vaschette – denominata Argo – che ha rapidamente conquistato le attenzioni del mercato per il suo particolare

sistema di trasporto intelligente, denominato Smart Liquid System, una soluzione che sfrutta un innovativo sistema anti-sloshing, sottoposto a brevetto, per confezionare prodotti ad alta velocità, evitando problemi di sversamento.

Grazie all’innovativo sistema antisloshing sviluppato in collaborazione con Omron, Italian Pack può presentarsi al mercato del confezionamento dei prodotti liquidi e semi-liquidi con un livello di produttività più alto del 30-40% rispetto al passato. Nello specifico, Argo è in grado di operare fino a 25 cicli al minuto in modalità sigillatura, fino a 18 cicli al minuto in atmosfera modificata (MAP) e fino a 10 cicli al minuto in “skin”.

Oltre a offrire ai clienti maggiori performance, Argo garantisce anche un vantaggio tangibile sul lato igienico, e dunque una minore contaminazione della macchina, nonché una migliore qualità della sigillatura e un minor spreco di vaschette.

ATLAS COPCO ITALIA SI RAFFORZA NELLA FILTRAZIONE DI PROCESSO

Easy Filtration – azienda con sede a Milano, fondata nel 2013 e specializzata nella progettazione di sistemi di filtrazione per aria, gas e liquidi di processo – è diventata parte di Atlas Copco, che grazie a questa operazione amplia il suo portafoglio d’offerta. In oltre dieci anni di attività Easy Filtration ha infatti messo a punto un’offerta completa di sacchi filtranti, cartucce e contenitori per la filtrazione di liquidi e gas destinati alle linee di produzione delle industrie dei settori alimentari, chimico-farmaceutico e di trattamento delle acque. La filtrazione è utilizzata come alternativa ai processi termici per rimuovere particelle solide e/o cariche microbiologiche nei liquidi e nei gas: ad esempio, nel settore farmaceutico è utilizzata per la sterilizzazione dei prodotti, eliminando cariche microbiologiche che possono essere pericolose per la salute. Nel settore alimentare, invece, è fondamentale la stabilizzazione, quindi la rimozione di batteri che possono alterare le caratteristiche organolettiche o

causare nuove fermentazioni.

La qualità dei filtri, fondamentale per garantire prodotti di eccellenza, ha anche effetti sulla competitività delle aziende. La rimozione efficace delle cariche microbiologiche prolunga il tempo che intercorre fra la produzione e il consumo dei prodotti senza che vi siano rischi per la salute dei consumatori. In questo modo si riducono i resi ed è possibile ampliare il mercato target, raggiungendo clienti in zone geografiche che richiedono tempi di trasporto più lunghi.

“La filtrazione è un settore strategico per garantire un’offerta completa ai clienti industriali”, dichiara Juan Manuel Tejera, general manager di Atlas Copco Italia - Divisione Compressori.

“Easy Filtration, da oggi parte della Divisione Soluzioni Gas Medicali, completa con la sua offerta l’attuale gamma di prodotti e porta un importante sviluppo di business”. Il primo appuntamento per incontrare Atlas Copco e Easy Filtration insieme è fissato dal 12 al 15 novembre a Milano, in occasione della fiera SIMEI.

Juan Manuel Tejera, general manager di Atlas Copco Italia - Divisione Compressori

GESTIONE OTTIMIZZATA DEI DATI PER L’ISPEZIONE DEI PRODOTTI

La divisione Ispezione Prodotti Mettler-Toledo annuncia il rilascio di ProdX™ 2.7, l’ultimo aggiornamento del suo innovativo software di gestione dei dati per l’ispezione prodotti. ProdX è un asse portante del controllo qualità e della gestione dei dati per i produttori di alimenti, per via della sua integrazione ottimale con i dispositivi per l’ispezione dei prodotti come i sistemi di controllo peso, rivelazione di metalli, ispezione a raggi-X e ispezione visiva. Il software ProdX è progettato per far risparmiare tempo e denaro ai produttori grazie all’automazione dei processi essenziali di controllo qualità. Monitora, segnala e raccoglie tutte le attività di ispezione prodotti in tempo reale, aiutando i produttori a sostenere la conformità alle normative e a proteggere il proprio marchio attraverso l’archiviazione sicura dei dati. Tramite l’analisi di questi dati è possibile individuare facilmente le aree di miglioramento della linea di produzio-

ne, aumentando la produttività e combattendo l’aumento dei costi. Progettato tenendo conto delle esigenze in continua evoluzione delle linee di produzione alimentare, ProdX 2.7 sviluppa le basi esistenti e ora offre progressi significativi per migliorare l’efficienza operativa, la qualità dei prodotti e la sostenibilità, continuando a facilitare la conformità alle normative locali e globali. ProdX 2.7 rappresenta un importante passo avanti di Mettler-Toledo nell’ottimizzazione dei processi di ispezione prodotti per i produttori di alimenti.

I miglioramenti introdotti con ProdX 2.7 includono: pannello di controllo e funzionalità di monitoraggio migliorate; funzionalità di reporting ottimizzate, extended user and access management; maggiore connettività e integrazione dei dispositivi; nuovo sistema di accodamento messaggi per una maggiore efficienza.

ABBIGLIAMENTO DA LAVORO SOSTENIBILE E SICURO

Mewa ha ampliato la sua offerta di prodotti per la sicurezza sul lavoro integrando nuovi prodotti di marchi noti e del proprio marchio Korsar. Il catalogo di oltre 300 pagine include circa

“ProdX 2.7 porta il nostro software a un livello superiore in termini di usabilità, connettività ed efficien za”, commenta Peter Spring, Product Manager ProdX di MettlerToledo. “Offre una gamma di nuove funzionalità che consentono ai pro duttori di automatizzare attività che richiedono molto tempo, migliorare la velocità e l’accuratezza dei rap porti e infine offrire un livello mag giore di sicurezza e conformità dei prodotti”.

1.250 articoli per il lavoro in officina e in fabbrica. In linea di massima i nuovi prodotti sono stati scelti tenendo conto del requisito della sostenibilità. Molti degli articoli o delle aziende riportati nel catalogo sono certificati, ad esempio, secondo gli standard “Grüner Knopf”, “Fair Wear” o “Wrap”. Gli articoli realizzati per almeno il 50% con materiale riciclato sono evidenziati in modo specifico. Il catalogo, suddiviso nelle categorie “calzature di sicurezza”, “guanti da lavoro”, “abbigliamento”, “protezione della pelle e igiene” e “protezione delle vie respiratorie, degli occhi, dell’udito e della testa”, offre dispositivi idonei a molte situazioni lavorative. La gamma completa è disponibile anche nel negozio online.

Nella sezione del catalogo dedicata all’abbigliamento da lavoro una delle novità è rappresentata dal marchio

trendy SYNQ di Sioen. Questa colle zione offre un’ampia scelta di indu menti facilmente combinabili, tutti caratterizzati da un look moderno e realizzati in parte o interamente con materiali riciclati.

Anche il marchio Korsar, di proprietà Mewa, ha introdotto una nuova col lezione. Tra i guanti da lavoro si sono aggiunti tre nuovi modelli del brand

Ansell: l’innovativo guanto Alphatec 58-735, che protegge le mani da ta gli e sostanze chimiche, un guanto sterile monouso per lavorare in ca mere bianche e un guanto da elettri cista. I marchi Elten, Base, Puma e U-Power sono presenti nel catalogo con altri nuovi modelli di scarpe mo derne. L’offerta di prodotti per la pro tezione e l’igiene della pelle è stata ampliata con l’introduzione di pro dotti di alta qualità della storica azienda tedesca Herwe.

S S4 produzione in serenità al tuo fianco per ogni esigenza

Prima che il problema si presenti, il nostro controllo è già in azione.

Con il nostro sistema proattivo di controllo delle contaminazioni, garantiamo un ambiente sicuro e controllato, così potete dedicarvi al flusso produttivo senza pensieri. La prevenzione è la nostra promessa, la vostra produzione senza interruzioni è il nostro impegno.

CLEAN ROOM. LAMINAR FLOW HOODS. PASS BOX. PASS SHOWER. MATERIAL TRANSFER HATCHES. LAF. GLOVEBOX.

SOLUZIONE DIGITALE APPLICATA NEL SETTORE DOLCIARIO

Il Gruppo Impresoft, specializzato in soluzioni digitali a supporto dell’industria, ha implementato il sistema di vendite e di assistenza del gruppo dolciario Babbi Srl, snellendone i processi, eliminando gli errori attraverso l’app agenti e fornendo un vero e proprio digital hub per i clienti b2b a disposizione 7/7 h 24.

L’azienda ha infatti scelto di puntare su una customer experience d’eccellenza con un percorso di acquisto in grado di agevolare e snellire i passaggi tecnici e ottimizzare così il rappor-

to fornitore-cliente. “Abbiamo compreso come per Babbi fosse essenziale trasferire la propria anima, che ben si esprime nella tradizione dolciaria della realtà imprenditoriale, anche nell’ambito commerciale”, commenta Mauro Dal Corso del Gruppo Impresoft. “L’obiettivo è stato quello di rendere efficace e semplice tutto il processo di gestione e di vendita”.

Il Gruppo Impresoft ha messo a disposizione del gruppo dolciario la propria suite forSales. Si tratta di un software per gli agenti – in grado di gestire dati e ordini in maniera rapida e semplice – e che costituisce anche un portale per i clienti B2B. Un sistema che permette l’acquisto in autonomia da parte delle aziende dei prodotti desiderati. Il portale, ad accesso esclusivo dei clienti B2B tramite credenziali, è realizzato per offrire un’esperienza intuitiva e di qualità creando uno standard di acquisto che agevola le aziende e per-

SISTEMA PLM PER ACCELERARE LO SVILUPPO

DI INTEGRATORI PER SPORTIVI

Centric Software® annuncia che The Quality Group (TQG) ha scelto Centric PLM™ per guidare la propria crescita a livello internazionale, accelerare lo sviluppo di nuovi prodotti e garantire la conformità. Centric Software fornisce le soluzioni enterprise più innovative per pianificare, formulare, sviluppare, approvvigionare, realizzare e vendere prodotti di largo consumo in

mette a Babbi di eliminare le inefficienze e dare valore alla relazione con il cliente, fidelizzandolo.

In uno spazio completamente personalizzato – con informazioni sempre allineate a quelle contenute nell’app per gli agenti – l’acquirente B2B può navigare in modo intuitivo oltre ad avere sempre un contatto diretto con l’azienda.

“L’integrazione stretta fra il modulo b2b e forSales app, dedicato agli agenti, ha risposto in maniera efficace all’esigenza etica di non allontanare l’agente dalla gestione del cliente”, spiega Giulio Babbi, co-fondatore di Babbi.

“L’agente continua così a sentire il cliente come ‘suo’ anche quando quest’ultimo, in autonomia, inserisce gli ordini online. Inoltre, l’architettura di forSales si è integrata in modo ottimale al nostro gestionale creando un ecosistema che ci ha permesso di semplificare i processi a sostegno del valore umano dei nostri professionisti”.

rapida evoluzione in settori come food and beverage, grocery, cosmetici e cura della persona e retail multicategoria, al fine di garantire la realizzazione di obiettivi strategici e operativi di trasformazione digitale. Con sede nei pressi di Amburgo, TQG fornisce prodotti di alta qualità, realizzati in Germania, per migliorare la salute e le prestazioni sportive. Il gruppo sviluppa, produce e commercializza tre brand di punta: ESN, More Nutrition e Foodist. Sfruttando un esclusivo modello di business digitale direct-to-consumer integrato al social commerce, TQG è cresciuta rapidamente, raggiungendo un fatturato annuo che supera i 680 milioni di euro e un team di oltre 1200 dipendenti.

La passione di TQG per l’innovazione nei prodotti e la sua ambiziosa strategia di espansione internazionale l’hanno portata a ricercare una soluzione per la trasformazione digitale. “Intraprendendo una trasformazione aziendale su scala globale, abbiamo riscontrato un’opportunità per sviluppare competenze nella gestione digitale dei prodotti”, afferma Nicolas Lother, Chief Product Officer di TQG.

“La rapida espansione del nostro portafoglio e il nostro modello di crescita, aggiungendo complessità alle nostre attività, rendono necessaria una soluzione PLM best-in-class per accelerare il processo”.

TQG era alla ricerca di una soluzione digitale per migliorare la gestione dei prodotti, semplificare la gestione delle specifiche per i prodotti formulati e finiti, accelerare lo sviluppo dei prodotti e ottimizzare la gestione delle ricette e delle distinte base (BOM).

Una gamma produttiva che copre tutti gli aspetti della comunicazione industriale, mirata all’interoperabilità e aperta all’incontro tra protocolli industriali e moderne esigenze IT. Ne parliamo con il responsabile di Hilscher Italia.

ed Emanuela

TITOLO TITOLO ITITOLO TITOLO

di Alessandro Bignami

In alto: gli Edge

IO-Link master

SensorEDGE collegano sensori e livello IT. Ideali per la sensorizzazione di sistemi esistenti, permettono di “aggiungere uno strato” di sensori indipendente dalla rete di macchina

L’INTEROPERABILITÀ FLESSIBILE FRA ESIGENZE DI FABBRICA E MONDO IT

Hilscher è stata fondata in Germania nel 1986 da HansJürgen Hilscher, che ha guidato la crescita e l’innovazione tecnologica dell’azienda fino al 2020, quando ha passato le redini al figlio Sebastian. Fin dagli albori, Hilscher ha legato la sua evoluzione a quella dei protocolli di comunicazione industriale, diventandone una specialista ampiamente riconosciuta dal mercato. Oggi offre una vasta gamma produttiva, che va dai processori alle schede PC, dai moduli embedded a gateway ed edge gateway, dagli strumenti per l’analisi di rete e l’acquisizione dei dati agli stack di protocollo, fino ai driver per diversi sistemi operativi e agli applicativi containerizzati per soluzioni IIoT. Sono prodotti utilizzati in tutto il mondo per la comunicazione tra dispositivi per l’automazione e i sistemi di controllo. Abbiamo approfondito la conoscenza di Hilscher incontrando il General Manager della filiale italiana Fabio Fumagalli, che è venuto a trovarci in redazione.

Fabio Fumagalli, a quali ambienti produttivi sono destinati i vostri prodotti?

“Operiamo in modo trasversale: nel settore elettronico forniamo soluzioni embedded ai costruttori di dispositivi, ma anche ai costruttori di macchine o di PC industriali, dove per esempio vengono integrate le nostre schede PC. Realizziamo

di Simone
Ghioldi
Tenconi

Fumagalli, General Manager di Hilscher Italia

anche soluzioni ‘pronte all’uso’ per l’automazione, come gateway e oggetti come gli edge gateway che, pur nascendo per il mondo di fabbrica, sono pensati per creare un ponte verso il mondo IT: è fondamentale mettere in relazione il grande know-how che abbiamo acquisito nella comunicazione industriale con le moderne esigenze dei protocolli IT, nel segno dell’interoperabilità e della flessibilità”.

Perché la scelta di puntare anche sui microprocessori?

“Nel 2005, Hilscher compì un salto di qualità, grazie alla lungimiranza del fondatore, che intuì l’inizio

dell’affermazione delle tecnologie di connessione basate su Ethernet e l’importanza di fornire soluzioni dedicate capaci di assicurare flessibilità, prestazioni e robustezza superiori. È nata così Hilscher SoC, una filiale con sede a Berlino completamente dedicata al disegno dei semiconduttori e allo sviluppo di famiglie di processori interamente nostri. Strutturarsi per avere un proprio design, una propria famiglia di processori è stato un impegno importante per un’azienda che in quel periodo contava solamente circa 200 persone, ma è stato anche l’elemento chiave che da ormai 20 anni ci permette di fare la differenza sviluppando le nostre soluzioni multiprotocollo. I nostri processori – che fanno parte della famiglia netX – sono infatti in grado di dare ai dispositivi la capacità di comunicare con tutti i protocolli, semplicemente scegliendo il firmware adatto, con un unico hardware. Il risultato è che ci sono oltre 26 milioni di nodi operanti al mondo equipaggiati con i nostri processori di rete. Innumerevoli aziende usano quindi la nostra tecnologia netX per moltissime applicazioni: dal motion control alla pneumatica, dai sistemi di pesatura alla visione, dalla sensoristica agli IO, praticamente in tutti gli ambienti produttivi, come food&beverage, trasporti, cogenerazione, logistica e altrI ancora”.

Chi sono i vostri principali clienti?

“In primis i costruttori di dispositivi, che integrano le nostre soluzioni embedded, seguiti dai costruttori di macchine e dagli integratori di sistema. In misura storicamente minore, ma in crescita negli ultimi anni anche grazie a importanti innovazioni di prodotto, figurano gli end users”.

Abbiamo accennato ad innovazioni di prodotto. In quale direzione vi state muovendo?

“Una prima direttrice di sviluppo, quella a cui accennavo poc’anzi, è

Grazie alla capacità multiprotocollo, i processori della famiglia netX sono in grado di dare ai dispositivi la capacità di comunicare con tutti i più comuni protocolli, semplicemente scegliendo il firmware adatto, con un unico hardware

A sinistra: i prodotti Hilscher sono adatti a tutte le applicazioni di comunicazione industriale, con un ambiente operativo familiare e flessibile

rappresentata dalla linea di prodotti sensorEDGE, una soluzione innovativa sviluppata da Hilscher combinando IO-Link con il concetto di Edge. Si tratta di un master IO-Link con 8 canali predisposto per comunicare direttamente con il livello IT. Questo prodotto è pensato in particolare per trarre dati utili anche dai tanti macchinari installati di vecchia generazione, quindi non in grado di comunicare pienamente con il resto della linea, ma performanti e ancora lontani dal dover essere sostituiti. In pratica, sensorEDGE crea un collegamento diretto tra sensori e livello IT, indipendente dalla rete di macchina e fabbrica. In questo modo è possibile realizzare una sensorizzazione approfondita senza interferire con il processo produttivo o creare vulnerabilità di rete. Viene semplicemente aggiunto uno ‘strato’ di sensori, direttamente in IO-Link e pronti all’uso, completamente separati dalla rete di macchina. Accanto alle funzionalità tipiche dei master IO-Link, questi sistemi incorporano anche capacità di calcolo che ne fanno dei veri e propri edge gateway. SensorEDGE rappresenta dunque una soluzione ideale per il retrofit di impianti esistenti da predisporre per il monitoraggio remoto”.

Fabio

Un prodotto molto flessibile. “È una soluzione che mancava e che consente all’end user di avere un quadro ancora più completo della produzione, estendendo il monitoraggio ai macchinari più datati e non nativamente predisposti allo scopo. Tra l’altro, sensorEDGE è disponibile in due versioni: sensorEDGE Field include un secondo motore docker che permette di caricare qualsivoglia container applicativo, attingendo a quelli già esistenti – siano essi sviluppati da noi o da produttori terzi – oppure creandone di proprietari. Questi applicativi possono girare direttamente a bordo dell’edge gateway e trasformare i dati grezzi in informazioni che poi vengono esportate verso il mondo IT. Si tratta di una caratteristica particolarmente utile per coloro che vogliono creare oggetti altamente personalizzati e potenti.

Poi esiste un’altra versione, che potremmo definire sensorEDGE ‘ready to use’: richiede solo che vengano agganciati i sensori ed effettuato un onboarding tramite internet a un servizio cloud di Hilscher. Il sistema procede ad una rapidissima configurazione automatica e permette all’utente di monitorare i dati da un proprio spazio in cloud, accessibile tramite normale web browser, senza alcuna configurazione software aggiuntiva”.

Altre novità su cui state puntando?

“Stiamo arricchendo la nostra famiglia di schede PC con nuovi modelli, per offrire prestazioni superiori e ridurre ingombri e consumi energetici. Si tratta in particolare di schede di formato mini, ideali per ambienti industriali moderni e per rispondere efficacemente all’attuale trend tecnologico. Dopo un periodo che potremmo definire di incertezza, l’ambiente PC sta ora vivendo una ripresa, trainato da applicazioni complesse, come ad esempio quelle legate all’intelligenza artificiale e ai sistemi di visione. I principali costruttori stanno lanciando sistemi PC particolarmente

Attraverso la tecnologia netX, Hilscher offre una piattaforma di comunicazione caratterizzata da interfacce, driver e strumenti standardizzati, comuni a tutti i protocolli e i fattori di forma. In questo modo, le scelte attuali non rappresentano un vincolo futuro verso un solo protocollo, formato o sistema operativo

potenti per supportare le esigenze sempre crescenti di queste applicazioni. Ma tali sistemi necessitano anche di soluzioni di comunicazione all’altezza, in termini di velocità di trasmissione, affidabilità, security. Tra gli ultimi rilasci abbiamo quindi la nuova cifX HPCIE90 in formato Mini PCIe half-size. Parliamo di una scheda PC multiprotocollo con una larghezza di soli 26,8 mm e una lunghezza di 30 mm, adatta a quasi ogni applicazione, dai PC industriali agli HMI, fino ai sistemi di visione e robotica. Come tutti i dispositivi basati sulla tecnologia netX, la scheda permette la comunicazione con tutti i principali protocolli di comunicazione industriale, semplicemente modificando il firmware. Gli utenti beneficiano anche di driver coerenti, di un unico strumento di configurazione e di API universali a prescindere dal protocol-

Siemens e Hilscher hanno siglato una partnership mirata ad offrire agli utenti di SIMATIC IPC un accesso flessibile a tutti i comuni sistemi Fieldbus e Real-Time Ethernet

lo e dal fattore di forma. netX 90 garantisce inoltre i massimi livelli di security”.

Sempre a proposito di schede PC, lo scorso anno avete anche avviato una collaborazione con Siemens. In cosa consiste?

“La collaborazione offre agli utenti di SIMATIC IPC un accesso flessibile a tutti i comuni sistemi Fieldbus e Real-Time Ethernet. L’integrazione dell’interfaccia di rete aggiuntiva è molto semplice: Hilscher offre un bundle composto da una scheda PC cifX nel formato M.2 ed un supporto metallico frontale dedicato ai connettori Ethernet o Fieldbus per il box PC o il panel PC. Ciò semplifica l’integrazione, richiedendo all’utente solamente il collegamento e il serraggio delle viti. Gli utilizzatori di SIMATIC IPC possono così integrare tutti i più comuni protocolli di automa-

zione nelle loro applicazioni, sia come Master che come Slave”.

Cosa pensa del problema della carenza di persone qualificate e di competenze che colpisce fortemente anche il settore dell’automazione industriale?

“Oggi nelle aziende, soprattutto nelle Pmi, mancano più che altro le figure in grado di far dialogare l’ambiente IT inerente alla gestione del dato con quello prettamente produttivo-industriale. Avere competenze almeno in parte trasversali consente di comprendere, selezionare e sfruttare al meglio la mole dei dati disponibili. Nel mondo delle aziende è un problema molto sentito, ma in quello universitario e scolastico non pare ancora esservi una sufficiente consapevolezza. Inoltre, la conoscenza teorica dell’automazione è necessaria, ma non sufficiente a entrare nel vivo di un’applicazione industriale, dove occorre un approccio tecnico e pratico, che purtroppo a livello accademico non viene trasmesso”.

Qual è la situazione del mercato, guardando in particolare ai costruttori di macchine?

“C’è una domanda un po’ stagnante da parte dei costruttori di macchine, che probabilmente si protrarrà nei prossimi mesi. Ciò si deve soprattutto alla corsa fatta nel recente passato per

riempire i magazzini di componenti e dispositivi, dopo la brutta esperienza dello shortage, che ha gravemente colpito il mondo dell’industria. Ma il lavoro c’è e credo che l’intera filiera si sbloccherà tra l’ultima parte di quest’anno e l’inizio del 2025. Ci aspettiamo una consistente ripresa a metà del prossimo anno, come suggeriscono anche le previsioni della Germania, che di solito anticipa il nostro mercato in termini temporali sia nel caso di flessioni che di riprese”.

Anche per la manifattura in generale il 2024 sta segnando il passo?

“In realtà non la vedo così. Quest’anno appare in flessione se rapportato ai numeri del 2023, che però sono stati fin troppo esaltanti, anche per via della già nominata corsa a riempire i magazzini. Se adottiamo un punto di vista più ampio, si notano diversi segnali positivi: anzitutto il superamento della crisi degli approvvigionamenti e il ritorno a una certa pianificazione del lavoro, che dopo tanta confusione ci riportano a un clima di maggiore normalità. Poi è chiaro che nessuno può vantare certezze sul futuro, viste le tensioni internazionali in corso”.

È previsto qualche investimento nella filiale italiana?

“Abbiamo in progetto lo spostamento in una sede più moderna e spaziosa,

La famiglia di schede PC cifX sta ampliandosi, affiancando ai formati tradizionali nuovi modelli con prestazioni superiori e ingombri e consumi energetici ridotti, come le recenti schede formato M.2 e hPCIE

un obiettivo che credo raggiungeremo presto. La sede italiana, aperta nel 2001 e situata a Vimodrone, è stata la prima filiale estera di Hilscher ed è dedicata alla vendita, al supporto tecnico e a quello logistico. In Italia abbiamo infatti un magazzino importante, che nei momenti di picco o di urgenza ha dato un aiuto prezioso alla sede centrale, aiutando ad assicurare tempi di consegna e vicinanza al cliente. Con una struttura di cinque persone, che intendiamo rafforzare con due nuove figure, Hilscher Italia genera circa il 6% del fatturato dell’intero gruppo”.

La sede centrale di Hilscher vicino a Francoforte, in Germania. Da 38 anni l’azienda sviluppa tecnologie e soluzioni per la comunicazione industriale. I suoi sistemi permettono alle macchine di tutto il mondo di comunicare tra loro e con i livelli superiori in modo automatico, rapido e sicuro

Che settori ritiene possano essere interessanti nel prossimo futuro per i vostri prodotti?

“Alimentare e farmaceutica rappresentano due filiere molto promettenti. Anzitutto per l’espansione che stanno vivendo in questi settori i sistemi di visione con intelligenza artificiale, impiegati nel controllo qualità e nell’ispezione a fine linea. La smart vision è infatti una applicazione estremamente interessante per le nostre soluzioni. Si tratta di tipiche applicazioni modulari che richiedono grande potenza e a cui le nostre schede PC sono particolarmente adatte”.

PLC E IPC IN UN UNICO CONTROLLER

UHX86A di Sew-Eurodrive è il controller intelligente della famiglia MOVI-C® che unisce in un unico dispositivo le potenzialità di un PLC e di un Industrial PC. Ottimale per il motion control e il machine control, offre il valore aggiunto di poter essere utilizzato come Controllore CyberFisico (CFC), garantendo prestazioni elevate e grande flessibilità. Tra i principali vantaggi:

• Efficienza e disponibilità operativa elevate, grazie alla connettività a livello IT e OT con capacità multi-master e a un protocollo avanzato di rete.

• Alta flessibilità per applicazioni

complesse, grazie alla possibilità di connessione ai più comuni PLC di terze parti, alle opzioni hardware e di visualizzazione che soddisfano le specifiche esigenze applicative.

• Risparmio di tempo e costi: l’UHX86A unisce PLC e funzionalità di un PC industriale in

AUTOMAZIONE INTEGRATA IN BIRRIFICIO

Ifm electronic, nel ruolo di solution provider, riserva, ai piccoli birrifici artigianali e agli impianti di produzione su larga scala, un’ampia gamma di dispositivi smart dotati di tecnologia Io-Link incorporata, capaci di fornire misure precise e multiple che consentono un controllo più rigoroso del processo di produzione minimizzando gli errori dovuti alla deriva.

Per le grandi imprese servono a conseguire maggiore flessibilità grazie all’accesso a dati e a informazioni utili a ottimizzare le dinamiche di fabbrica, come nel caso della realtà tedesca C. & A. Veltins che vanta una produzione annua di oltre 3,36 milioni di ettolitri. “Per garantire una qualità del prodotto costantemente elevata e per ridurre al minimo gli scarti di produzione facciamo uso dei sensori per valvole MVQ di ifm electronic, affidabili e facili da usare come strumenti per monitorare il corretto funzionamento delle valvole e controllare il flusso dell’acqua in modo preciso e affidabile durante l’intero processo”, sottolinea l’amministratore

un unico dispositivo userfriendly, che semplifica la progettazione e la manutenzione dell’impianto.

UHX86A introduce un sistema operativo multiuso per diverse applicazioni. Unisce le funzioni di PLC e di Industrial PC in un unico dispositivo e si adatta perfettamente ai componenti del sistema di automazione modulare MOVI-C.

I controllori UHX86A sono adatti per l’automazione di macchine e sistemi complessi con numerosi assi, in particolare per sistemi complessi stand-alone, che richiedono protezione infor-

matica, registrazione dettagliata e gestione dei database, logica di processo e controllo intelligente del movimento, ad esempio per una produzione personalizzata; applicazioni che richiedono interfacce flessibili con sistemi MES/ERP, protezione informatica e controllo degli attuatori o anche motion control, ad esempio per il controllo delle corsie dei trasloelevatori; applicazioni robotiche e gantry complessi, ad esempio per pallettizzazione mista ad alta velocità o depallettizzazione a strati ad alta velocità. I principali settori di riferimento sono quindi packaging, Food&Beverage, logistica e robotica.

delegato Peter Peschmann.

In tutte le produzioni brassicole, indipendentemente dalle dimensioni, servono inoltre strumenti per migliorare la qualità del prodotto, assicurando che rimanga costante, elevata e soggetta a minime variazioni. Ne è testimone il birrificio regionale danese Skanderborg Bryghus, la cui produzione è estremamente variegata. “Misuriamo la pressione e la temperatura in diversi punti di ciascun serbatoio, monitorandone anche il livello”, spiega Kåre Hjortkjær di GEA Danimarca, l’azienda responsabile dei lavori elettrici inerenti al recente ampliamento degli impianti. “I numerosi sensori di ifm electronic che

abbiamo installato consentono al processo di fermentazione di procedere automaticamente, in modo che la produzione possa essere monitorata e mantenuta ad un livello costante di qualità, il tutto impiegando un numero minimo di dipendenti”. Sulla stessa falsariga, e nonostante di differente mole rispetto a Skanderborg Bryghus, si è mosso Marston’s, colosso inglese della birra, nei cui stabilimenti, in collaborazione con ifm electronic, è stato introdotto un sistema moderno e funzionale per garantire un monitoraggio continuo, affidabile e semplice dei livelli dei serbatoi di birra tramite sensori equipaggiati con tecnologia IO-Link.

TECNOLOGIE DIGITALI PER I COSTRUTTORI DI MACCHINE

Nel corso della fiera SPS, che si terrà dal 12 al 14 novembre a Norimberga, in Germania, i visitatori dello stand 206, all’interno del padiglione 7, potranno sperimentare come B&R stia aiutando i costruttori di macchine, gli integratori e gli operatori a sbloccare nuovi livelli di produttività. Più di 150 esperti saranno a disposizione per mostrare le ultime innovazioni dell’azienda, dalla nuova codifica assistita dall’intelligenza artificiale all’ingegneria basata sul cloud, fino alle soluzioni Industrial IoT interoperabili, alla visione artificiale potenziata dall’intelligenza artificiale e a un nuovo approccio aperto alla progettazione della sicurezza.

Lo stand B&R di quest’anno mostrerà come l’impegno di B&R verso l’apertura aiuti a connettere persone, piattaforme e prodotti per aumentare la produttività. Il collegamento di un portafoglio completo di automazione delle macchine attraverso una rete

globale di esperti e partner consente a B&R di offrire hardware, software e meccatronica in grado di risolvere le esigenze del mondo reale. Soluzioni aperte e interoperabili collegano l’ecosistema B&R oltre i confini, alle architetture brownfield esistenti, agli ecosistemi multi-vendor e ai nuovi strumenti basati su cloud. Con un’interfaccia completamente nuova, caratterizzata da una codifica assistita dall’intelligenza artificiale e da una

progettazione flessibile basata sul cloud, questa versione promette di elevare l’esperienza di progettazione dell’automazione con una maggiore produttività e una migliore collaborazione. Nelle postazioni interattive le persone potranno mettere alla prova questa promessa, oltre a provare la nuova esperienza di progettazione della sicurezza di B&R con una base di codice aperta e una serie di nuove opzioni di programmazione.

LA TECNOLOGIA CHE RIDUCE QUASI A ZERO GLI SPRECHI ALIMENTARI

Mitsubishi Electric, grazie alle sue tecnologie, ha permesso lo sviluppo di macchine innovative per il compostaggio, in grado di trasformare in sole 24 ore i rifiuti alimentari in fertilizzanti di alta qualità. Questa soluzione risponde al problema globale dei rifiuti, in particolare quelli alimentari, che costituiscono circa il 30% dei rifiuti in discarica. Per Radisson Blu Scandinavia, questa tecnologia consente di trattare quotidianamente i rifiuti alimentari provenienti dai ristoranti, dal servizio in camera e da altre attività legate al cibo.

“Ciò che una volta richiedeva un anno per essere completato, ora può essere realizzato in sole 24 ore, migliorando significativamente l’efficienza e la sostenibilità”, spiega Maria Wendt, Marketing Communication Manager di Mitsubishi Electric Scandinavia. “Trasformando gli scarti alimentari in preziosi fertilizzanti, Mitsubishi Electric e Solserv AB, fornitore di soluzioni biologiche, contribuiscono a un’economia più sostenibile e circolare, affrontando le sfide della riduzione dei rifiuti e dell’arricchimento del suolo”.

Pur essendo difficili da stimare con esattezza, i principali bene-

Con una base di codice aperta e nuove potenti opzioni di programmazione, B&R mira a portare l’ingegneria della sicurezza nell’era della fabbrica intelligente (Fonte: B&R)

fici ambientali della tecnologia di compostaggio sono evidenti: riduzione delle emissioni di metano, riduzione degli sprechi, rapido trattamento, miglioramento della salute del suolo, conservazione dell’acqua, compostaggio tutto l’anno, controllo degli odori, efficienza energetica, versatilità

“L’esperienza di Mitsubishi Electric è stata fondamentale per sviluppare processi di compostaggio precisi ed efficienti”, commenta Patrik Johansson, CEO di Solserv AB. “Questa collaborazione garantisce qualità e prestazioni costanti su diverse scale operative. La partnership tra Mitsubishi Electric e Solserv è in linea con gli obiettivi globali delle Nazioni Unite, in particolare per affrontare la crisi climatica”.

“Siamo felici di poter essere una parte importante della sostenibilità con la nostra cucina Noot Nordik”, riassume Daniel Rodriguez, Food & Beverage Manager del Radisson Blu Scandinavia. “Abbiamo investito in questa soluzione soprattutto per la sostenibilità e l’impegno di un’azienda responsabile. Abbiamo anche scoperto di aver ridotto i nostri costi alimentari grazie alla gestione dei rifiuti”.

Busch + Busch ha sviluppato una macchina dedicata alla produzione di spiedini. A supporto è stato scelto un robot Stäubli che inserisce i prodotti nell’imballaggio rispettando alti standard di igiene e precisione.

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SPIEDINI PREPARATI

CON PRECISIONE E CONFEZIONATI RAPIDAMENTE

Come si producono e confezionano 6.000 spiedini di carne all’ora? I trasformatori di carne che si pongono questa domanda troveranno la risposta presso l’azienda di ingegneria meccanica Busch + Busch. L’azienda altamente specializzata, che opera esclusivamente per l’industria alimentare, ha sviluppato una “macchina spiedino” assistita da robot. Un robot Stäubli altamente dinamico inserisce gli spiedini nella confezione rispettando gli alti standard igienici e di precisione. Il produttore di macchine Busch + Busch di Delbrück, vicino a Padernborn in Germania, è specializzato interamente in applicazioni sensibili agli standard igienici, inizialmente con fresatrici e pezzi di ricambio, poi con macchine complete. “Lavoriamo al 100% per l’industria alimentare. Che si tratti di prodotti lattiero-caseari o a base di carne, progettiamo e costruiamo macchine che soddisfano i più elevati standard di igiene e produttività”,

commenta Alexander Busch, che ha fondato l’azienda nel 2010 insieme a suo figlio.

Questo vale anche per la prima generazione di “macchine per spiedini”, che l’azienda ha sviluppato per un cliente nell’industria della lavorazione della carne. I pezzi di carne o verdura vengono inseriti manualmente in vaschette di plastica. Nella “stazione di spiedo”, un supporto di fissaggio mantiene i pezzi in posizione, mentre lo spiedo precedentemente separato viene spinto attraverso il centro dei pezzi di carne. In questo modo si creano sei spiedini contemporaneamente in una sequenza sincronizzata.

Mentre nella prima generazione di macchine gli spiedini finiti venivano ancora posizionati su una linea di trasporto e raccolti in una vasca o confezionati manualmente, la seconda generazione può ora vantare un grado di automazione più elevato. “Il nostro cliente ha chiesto se il

di Simone
Ghioldi
ed Emanuela
Tenconi

passo successivo, l’imballaggio, potesse essere automatizzato, perché questo lavoro non è solo ad alta intensità di personale, ma anche monotono e altamente ripetitivo”, spiega Alexander Busch.

Nella ricerca di un robot adatto a ricoprire tale ruolo, Alexander Busch si è subito imbattuto nei robot a sei assi Stäubli nella versione HE (per “Humid Environment”): “Questi robot a sei assi, in grado di pulirsi autonomamente, sono ottimali per la nostra applicazione: sono assolutamente impermeabili e possono quindi essere utilizzati secondo gli standard”. Anche la capacità di funzionare a piena potenza quando si opera con olio H1 per uso alimentare parla a favore dei robot Stäubli.

TESTATO IL CONFEZIONAMENTO DI OLTRE 6.000 SPIEDINI ALL’ORA

Nella “macchina spiedino” di Busch + Busch, Stäubli TX2-60 preleva sei spiedini in un’unica operazione e li posiziona uno sopra l’altro nel vassoio di imballaggio che verrà poi riposto su un nastro trasportatore.

“Nei test, il primo sistema ha già

confezionato 6.000 spiedini all’ora, ovvero più di 100 al minuto”, commenta Alexander Busch. “Sono inoltre possibili velocità di ciclo più elevate grazie all’inserimento degli spiedini nello stampo”.

Ciò che sembra così semplice nella descrizione richiede un intenso lavoro di sviluppo di soluzioni innovative e su misura come nel caso delle pinze. Per risparmiare peso, come materiale viene utilizzato l’alluminio anodizzato. Tutti gli altri componenti del sistema sono realizzati in acciaio inossidabile.

Il Gruppo Schaper di Herford, incaricato da Busch + Busch, è responsabile della progettazione e della programmazione delle pinze dei robot. Aggiunge il fondatore: “Gli esperti di Schaper e Granitza Automation hanno svolto un lavoro di prima classe. La soluzione di automazione è progettata in modo semplice e senza complicazioni, al fine di ridurre al minimo il potenziale di interruzione. Non abbiamo bisogno di elaborazione delle immagini, le posizioni di presa sono definite con precisione e vengono rispettate in modo affidabile”.

IL SUCCESSO DELLE PRIME APPLICAZIONI

Nel frattempo, le prime due macchine per spiedini con confezionamento automatizzato sono in uso, senza problemi, su due turni e con piena soddisfazione degli utenti. Questa innovazione viene seguita da vicino nell’industria della lavorazione della carne: c’è grande interesse, e aziende leader nel settore della produzione di carne hanno già fatto o organizzato una visita a Busch + Busch. Ciò non sorprende, poiché la carenza di lavoratori qualificati è uno dei maggiori problemi per l’industria alimentare. L’automazione dell’imballaggio elimina la necessità di un massimo di tre postazioni di lavoro manuali. In questo modo si libera il personale urgentemente necessario per attività con contenuti di lavoro molto più stimolanti.

E naturalmente non deve essere per forza la carne ad essere infilzata e confezionata: possono essere lavorati anche pesce e verdure così come prodotti marinati, questo perché ogni macchina è costruita in base alle esigenze del cliente.

Il sistema si distingue per una produzione fino a 6.000 spiedini all’ora, ovvero più di 100 al minuto

PROSSIMA SFIDA: L’AUTOMAZIONE DEL PROCESSO A MONTE

Tuttavia, l’automazione della produzione di spiedini non deve fermarsi al confezionamento assistito da robot, come riporta Busch: “Il nostro prossimo obiettivo è quello di utilizzare un robot anche per inserire i pezzi di carne e verdure. Ma ci vorrà un po’ di tempo, abbiamo appena tenuto i primi colloqui con i nostri partner e Stäubli Robotics, che ci supporteranno nel progetto”. Allo stesso tempo, ci sono già ulteriori sviluppi delle macchine per spiedini esistenti. Gli esperti di

L’intero sistema

è progettato per essere poco ingombrante e molto efficiente dal punto di vista energetico

Busch + Busch stanno attualmente costruendo un sistema in grado di separare e alimentare altri tipi di spiedini, ad esempio quelli con bandierine come maniglie. Fino ad ora, questi spiedini potevano essere inseriti solo manualmente.

In un altro progetto, è attualmente in fase di sviluppo un sistema di

spiedo con il prossimo robot Stäubli più grande, un TX2-90 HE. “In que sto modo la portata del braccio ro botico e la capacità di carico sono maggiori”, sottolinea Alexander Busch. “Ci sono clienti che vogliono confezionare venti o più spiedini in un’unica unità. Il sistema più grande sarà progettato proprio per loro”.

CAPSULE PER BARATTOLI FACILI DA APRIRE

Eviosys fa un passo avanti nel settore del packaging sostenibile, svelando l’ultima aggiunta alla rivoluzionaria gamma Orbit: la nuova capsula dal diametro da 66 mm. Con i consumatori sempre più consapevoli dei vantaggi del packaging in metallo, Eviosys ha intercettato la necessità di rendere disponibili imballaggi inclusivi nel mercato alimentare globale. L’intuizione è

stata confermata dalla ricerca dell’azienda, che ha rilevato che l’82% dei consumatori spesso fatica ad aprire i coperchi metallici sui tradizionali barattoli di vetro: in Europa, infatti, la popolazione sta invecchiando rapidamente e la domanda di prodotti accessibili è in costante crescita. La tecnologia di chiusura della capsula Orbit ha ridefinito cosa significa aprire un barattolo, mettendo al centro facilità e inclusività, senza compromettere la sostenibilità. La capsula si avvale infatti di un sistema progettato per essere aperto senza sforzo da chiunque, con un anello esterno che funge anche da ammortizzatore per proteggere la guarnizione: per questo motivo, Orbit richiede solo una leggera pressione per allentare l’anello, sollevare il pannello interno, rompere la guarnizione e aprire il coperchio. Raddoppiando la facilità di apertura e ga-

rantendo al contempo la conservazione degli alimenti, le capsule Orbit rappresentano un punto di svolta nel packaging sin dalla creazione nel 2010, quando è stato lanciato il prodotto iniziale. La ricerca di mercato condotta da Eviosys in collaborazione con l’Università inglese di Sheffield ha rilevato che il 55% dei consumatori prenderebbe in considerazione la possibilità di cambiare marchio per beneficiare di Orbit: proprio per questo Eviosys sta producendo una nuova versione del prodotto con il diametro di 66 mm, la dimensione più popolare sul mercato.

“Sappiamo che i consumatori a volte evitano di acquistare prodotti a causa di problemi di mobilità”, commenta Laetitia Durafour, Direttore Marketing a Eviosys.

“Sia i giovani che gli anziani faticano ad aprire i barattoli, ed è un problema che volevamo risolvere”.

ETICHETTE ECO-FRIENDLY RICAVATE DA CANNA DA ZUCCHERO E MAIS

Nel dibattito sul packaging sostenibile, spesso ci si concentra sull’imballaggio, trascurando un elemento altrettanto importante: l’etichetta. Piccola, ma essenziale per raccontare il prodotto e riportare le informazioni previste dalle normative, può fare la differenza per rendere un packaging davvero eco-friendly. L’attenzione verso il packaging sostenibile, del resto, è in costante crescita, non solo da parte delle aziende, ma anche dei consumatori. Secondo una recente ricerca condotta da Nomisma, il 62% degli italiani considera la sostenibilità

un fattore determinante nelle decisioni d’acquisto, e per 2 consumatori su 3 il packaging gioca un ruolo fondamentale nelle scelte di prodotti alimentari. Un’ulteriore conferma di quanto la confezione, etichetta compresa, sia sempre più rilevante nelle dinamiche di consumo odierne. In questo contesto, Labelys.it, il nuovo partner in Italia per la stampa online di etichette adesive personalizzate, presenta innovative soluzioni progettate per soddisfare le esigenze delle aziende del food & beverage impegnate a realizzare packaging

100% eco-friendly: la carta in fibra di canna da zucchero e il PLA trasparente compostabile ricavato dal mais. L’innovativa carta in fibra di canna proposta da Labelys è realizzata a partire da scarti della lavorazione agricola (bagassa), offrendo un’alternativa naturale e riciclata per le etichette di prodotti alimentari e bevande. Questa carta è ideale per confezioni di vini, distillati e prodotti gourmet, dove l’estetica del packaging gioca un ruolo fondamentale nel posizionamento del prodotto, senza compromettere l’impegno verso la sostenibilità. Altra novità online su Labelys.it è il PLA trasparente compostabile, un materiale realizzato con amido di mais, completamente biodegradabile. Questa soluzione è ideale per etichette destinate a prodotti alimentari freschi e confezionati, come latticini e succhi, che richiedono una visibilità perfetta.

PALLET IN PLASTICA RIUTILIZZABILE ULTRALEGGERO

IFCO, esperto nelle soluzioni di imballaggio riutilizzabili per gli generi alimentari freschi, ha ampliato il suo portafoglio di pallet in plastica riutilizzabili con il lancio di Nestor in occasione di Fruit Attraction, che si è svolto a Madrid a inizio ottobre 2024. Con un peso di soli 14 kg, rispetto ai circa 22-24 kg dei pallet in legno, Nestor, il pallet in plastica IFCO innestabile, è ultraleggero, durevole e scaffalabile. Per una maggiore stabilità e sicurezza di impilamento, Nestor è dotato di piedini più larghi, di un design a incastro e di rinforzo con barre metalliche per sostenere carichi fino a 1.000 kg. Questo innovativo pallet salvaspazio riduce note-

volmente le tratte di trasporto e le emissioni di carbonio nella supply chain dei generi alimentari freschi. Nestor è disponibile esclusivamente attraverso il sistema best-in-class per pallet SmartCycle di IFCO, un ecosistema a ciclo chiuso per il pooling sostenibile dei pallet che sta snellendo le operazioni logistiche. Dotato di Bluetooth Low Energy (BLE), GPS e dell’esclusiva tecnologia QR code, Nestor migliora la tracciabilità e la rintracciabilità dei prodotti freschi, dal produttore al punto vendita. Con il lancio di Nestor, IFCO diversifica la sua offerta con due esclusivi tipi di pallet di grande durabilità. E il design ventilato di Nestor rende questo

nuovo pallet una soluzione ottimale per i prodotti ortofrutticoli. Inoltre, Dora, il robusto pallet in plastica IFCO, è stato sviluppato per gestire i carichi più pesanti e supportare centinaia di viaggi, garantendo un’alta efficienza proprio negli ambienti a maggiore automazione, come i magazzini o le linee di produzione automatizzati.

UN PROGETTO SOLIDALE E GREEN PER LA FILIERA DEI TAPPI IN SUGHERO

È stato presentato a Palazzo Giacomelli, con il patrocinio di Confindustria Veneto Est, il progetto “La filiera sostenibile dei tappi in sughero”, promosso dal Consiglio di Bacino Priula. L’iniziativa di cui Contarina è capofila, nasce dal coinvolgimento di importanti attori del territorio come Amorim Cork Italia, Alternativa Ambiente cooperativa sociale, la Casa circondariale di Treviso e Sogni Onlus. Il progetto prevede di recuperare il più possibile i tappi in sughero, di trattare e valorizzare questa risorsa nel territorio, in particolare con con il coinvolgimento di detenuti all’interno del carcere di Treviso, e di attivare una rete di sostenibilità sociale grazie all’attività inclusiva e partecipata dei cittadini e delle associazioni di volontariato.

I punti di raccolta dei tappi in sughero sono presenti presso gli EcoCentri, i Punti Contarina e in molte scuole ed enti del territorio. I contenitori – realizzati in

materiale rigenerato al 40% e al 100% riciclabile – sono ampiamente riconoscibili e contraddistinti dalla comunicazione dedicata, destinata a sensibilizzare tutti i cittadini sul tema del riciclo di questa preziosa risorsa, nel rispetto dell’ambiente e delle persone. La valorizzazione dell’aspetto sociale e solidale di questo progetto viene garantita

anche dall’erogazione di un contributo economico alle Onlus aderenti all’iniziativa per il sostegno delle loro attività.

“L’attivazione di questa microraccolta in un territorio che ha già raggiunto ottimi risultati nel campo della raccolta differenziata”, dichiara il presidente del Consiglio di Bacino Priula, Franco Bonesso. “Rappresenta

un passo importante per la creazione di un sistema virtuoso che risponde a molteplici esigenze. Oltre a dare valore a materiali preziosi come il sughero che altrimenti andrebbe disperso, l’iniziativa consente di regolarizzare le raccolte di tappi, che fino ad oggi venivano effettuate in modo estemporaneo”.

“Desideriamo ringraziare il Bacino Priula che ha sposato questo progetto e Amorim Cork Italia che ci consente di sostenere questa filiera grazie alla quale possiamo anche restituire una dignità lavorativa alle persone socialmente più deboli, dando così un ulteriore servizio alla collettività”, dichiara il presidente di Contarina, Sergio Baldin.

“Il Progetto Etico nasce nel 2011 e, fino a oggi, ha raccolto più di 250 milioni di tappi usati attraverso una rete di oltre 40 onlus, diffuse capillarmente in tutta Italia”, spiega l’amministratore delegato di Amorim Cork Italia, Carlos Veloso dos Santos.

Le copertine di TECNOLOGIE ALIMENTARI

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HA COLLABORATO: Jeremy Marichez

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