La Subfornitura N2 Maggio/Giugno 2024

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APPUNTAMENTI

Una community dedicata alle donne dell’automazione

TRANSIZIONE DIGITALE

Un atteso supporto per l’industria sostenibile

Bimestrale - anno XV - n°3 maggio/giugno 2024 www.interprogettied.com la ubfornitura POSTE ITALIANE SPA • SPED. IN ABB. POSTALE • 70% • L0/MI • COSTO COPIA € 8,00 16
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ATTUALITÀ

1 n.3 2024 - La Subfornitura

anno XV - n.3 Maggio/Giugno 2024

Macchine utensili: primo trimestre in calo

28

Dal Ghana manodopera qualificata per aiutare il manifatturiero italiano

Una community dedicata alle donne dell’automazione

Una tecnologia per la cybersecurity delle PMI Un atteso supporto per l’industria sostenibile Il motion control a fianco di progettisti e costruttori

Editoriale

Il progresso non è solo 5.0 (E. De Vecchis) 4

Attualità

Le PMI italiane tra difficoltà e opportunità ...................6

Macchine utensili: primo trimestre in calo 10

Dal Ghana manodopera qualificata per aiutare il manifatturiero italiano 12

Macchine utensili

Centri di lavoro verticali compatti 23

Macchine

Il ruolo del Service per le imprese del machinery........24

Automazione

Il motion control a fianco di progettisti e costruttori 42 Freni di sicurezza e giunti per un settore in continua crescita 44

Rubriche Elenco inserzionisti 48 10

Notizie attualità 14

Appuntamenti

Una community dedicata alle donne dell’automazione 16

Manutenzione: una chiave determinante per la sostenibilità .............................................................. 20

Notizie appuntamenti 22

Sicurezza

Una tecnologia per la cybersecurity delle PMI 28

Transizione Digitale

Mercato dell’AI: l’Italia entra nell’era dell’implementazione 30

Un atteso supporto per l’industria sostenibile 34 Sfruttare l’IoT per la gestione dell’aria compressa (R.Savo)........................................................................38

2 www.interprogettied.com La Subfornitura - n.3 2024 SOMMARIO
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www.interprogettied.com 3 n.3 2024 - La Subfornitura

IL PROGRESSO NON È SOLO 5.0

Il settore dell’automazione è per tutti, uomini e donne. Queste ultime, per fortuna, sempre più affiancate nel loro percorso professionale da iniziative pronte a valorizzare il loro contributo all’automazione e alle tecnologie per l’industria. Un esempio è She SPS Italia, la community di professioniste che unisce e racconta storie e promuove la diversità, l’apertura al talento e la spinta alla visione femminile. Un’iniziativa rivolta a tutto il network di SPS Italia: giornaliste, imprenditrici e professoresse, incluse le nuove generazioni. Perché questo — citando le parole di Greta Moretto, Marketing Communication & Domestic Events Director — è un settore “affascinante, in continua evoluzione, ricco di spunti e nel quale il contatto umano resta ancora fondamentale nonostante il progresso tecnologico”.

Ma la tecnologia e la digitalizzazione restano elementi importanti. Nel primo trimestre 2024 il comparto delle macchine utensili ha segnato un calo del 18,9% rispetto al periodo gennaio-marzo 2023, seguendo l’indice degli ordini elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU-Sistemi per produrre. “Per quanto riguarda invece la valutazione del mercato interno, la domanda è in stand-by da diversi (troppi) mesi, in attesa dell’operatività dei nuovi provvedimenti per la competitività, ha spiegato Barbara Colombo, presidente di UCIMU. “Noi costruttori continuiamo a ricevere dai nostri clienti richieste di quotazioni di offerte per progetti anche importanti che restano però in sospeso perché manca certezza sugli incentivi che saranno resi disponibili dal governo”. Serve quindi sbrigarsi. “La situazione attuale appare, incredibilmente, più nebulosa rispetto a quando fu presentato il decreto-legge con l’impianto di Transizione 5.0. Su questo fronte, oggi, mancano ancora i decreti attuativi. Per le misure previste dal 5.0 il tempo comincia davvero a scarseggiare. L’utilizzo della misura, che vuole

premiare gli investimenti in grado di abbinare il tema della digitalizzazione a quello del risparmio energetico, ha infatti una durata limitata. Nel rispetto delle scadenze imposte dal PNRR, per poter usufruire dei benefici del 5.0, il termine ultimo di consegna del bene è fissato al 31 dicembre 2025”.

Il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato il decretolegge PNRR che introduce il nuovo “Piano Transizione 5.0”, su proposta di Alfonso Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy. Il Piano mira a sostenere le imprese negli investimenti in digitalizzazione ma anche nella transizione verde, attraverso uno schema di crediti d’imposta. Le risorse previste dal piano sono 6,3 miliardi di euro da addizionare ai 6,4 miliardi già previsti dalla legge di bilancio, per un totale di circa 13 miliardi che verranno erogati nel biennio 2024-2025.

E quindi è vero che — secondo le stime di Osservatori. net — il 61% delle grandi imprese italiane e il 15% delle PMI ha già avviato almeno un progetto di AI, eppure, forse perché presi da questa febbre del 5.0 e dell’automatizzazione dei processi, quello che invece manca al manifatturiero sono le persone. Testimone ne è l’Academy di Confindustria Alto Adriatico inaugurata, in Ghana, per formare manodopera locale con competenze professionali coerenti con quelle ricercate dal tessuto produttivo della regione italiana. Il progetto di formazione mira a portare sul nostro territorio 250 lavoratori dal Ghana inseriti inizialmente con contratti di somministrazione di 12 mesi. Iniziative che devono continuare ad esserci, affiancate però da una consapevolezza da parte del nostro Paese, di quanto sia importante credere ancora nella manodopera e nell’importanza del lavoro umano che affianca quello dell’Intelligenza Artificiale: una collaborazione fondamentale per il vero progresso tecnologico.

4 www.interprogettied.com La Subfornitura - n.3 2024 EDITORIALE
di Eva De Vecchis

EVOLUZIONE

ECONOMICO-FINANZIARIA

Nel 2022 il sistema italiano delle piccole e medie imprese ha mostrato una grande capacità di tenuta: condizione positiva che ha subito un’inversione di tendenza nei primi mesi del 2023, con difficoltà più diffuse che confermano la complessità dell’attuale fase congiunturale.

Il Rapporto Cerved PMI è lo strumento con cui da 10 anni mettiamo a disposizione di istituzioni, imprese e investitori, analisi che fotografano l’evoluzione economico-finanziaria delle piccole e medie imprese italiane”, spiega alle prime pagine del rapporto Cerved PMI 2023, Andrea Mignanelli, amministratore delegato di Cerved. “Dopo un 2022 ampiamente positivo per le PMI italiane, nel 2023 abbiamo assistito a una decisa inversione di tendenza a cui hanno contribuito l’inflazione persistente, i ripetuti rialzi dei tassi e la forte instabilità geopolitica. I nostri indici andamentali fotografano nella prima metà dell’anno un peggioramento delle aspettative imprenditoriali e delle condizioni di salute economico-finanziaria delle PMI, con la ripresa delle chiusure d’impresa, la crescita dei mancati pagamenti e l’incremento delle aziende a rischio in base ai nostri score creditizi”, conclude Mignanelli. “Le previsioni sul biennio 2024-25 confermano il momento non facile evidenziando situazioni di difficoltà soprattutto sul fronte dei margini lordi, in contrazione già dal 2023, e della sostenibilità dell’indebitamento messa a dura prova dall’aumento del costo del denaro”.

ATTUALITÀ

Le PMI italiane tra difficoltà e opportunità

LA TENUTA DELLE PMI NEL 2022

In base agli ultimi bilanci disponibili, soddisfano i requisiti di PMI 163.794 società. Di queste, 134.264 sono piccole imprese e 29.530 sono medie aziende. Le PMI rappresentano il 18,3% delle imprese che hanno deposi -

tato un bilancio valido e impiegano 4,7 milioni di addetti. Il giro d’affari generato dalle piccole e medie imprese italiane è superiore ai 900 miliardi di euro, il valore aggiunto prodotto è pari a 210 miliardi di euro e l’esposizione verso gli istituti di credito

In base agli ultimi bilanci disponibili, soddisfano i requisiti di PMI 163.794 società. Di queste, 134.264 sono piccole imprese e 29.530 sono medie aziende

www.interprogettied.com 6 La Subfornitura - n.3 2024

ammonta a oltre 200 miliardi di euro.

Nonostante il ridimensionamento delle prospettive di crescita dovuto al peggioramento della congiuntura e al mutamento di scenario innescato dalla guerra russo-ucraina, crisi energetica e inflazione, i dati demografici e di bilancio del 2022 evidenziano ancora una volta una grande capacità di tenuta del sistema di PMI italiano.

Al netto di una fisiologica contrazione rispetto al picco del 2021 (-1,0%), il numero di PMI che nel 2022 risultano attive nel nostro sistema produttivo si mantiene su livelli storicamente molto alti (162.131 unità) per effetto di una dinamica ancora modesta delle chiusure di impresa che compensa il calo delle nascite legato al contenimento delle aspettative imprenditoriali.

I bilanci delle PMI continuano a far registrare un trend più che positivo, anche se meno accentuato rispetto alle performance eccezionali del 2021. I fatturati reali aumentano mediamente del 6,1%, trainati dalle performance delle piccole imprese che risultano migliori rispetto alle aziende di media dimensione.

INVERSIONE DI TENDENZA NEL 2023 E RIACUTIZZAZIONE DEL RISCHIO

I segnali di tenuta evidenziati dal sistema di PMI nel suo complesso potrebbero essere impattati dall’intensificazione di diversi fattori di incertezza che sembrano spingere verso uno scenario di maggiore instabilità. Nel corso del 2023, la persistenza di un’inflazione a livelli record e i ripetuti rialzi dei tassi di interesse da parte della BCE hanno sortito i loro effetti sulle componenti della domanda aggregata e sul costo del denaro. In aggiunta, l’inversione del ciclo edilizio, la sospensione dei bonus settoriali, la frenata della domanda estera (manifatturiero tedesco e mercato cinese) e, non ultimo, l’apertura di un nuovo fronte di conflitto in Medio Oriente stanno contribuendo a una riacutizzazione del rischio delle PMI. Nella prima metà del 2023 i dati andamentali su demografia d’impresa e abitudini di pagamento delle PMI fanno registrare una decisa inversione di tendenza, con situazioni di difficoltà più diffuse che confermano la complessità dell’attuale fase congiunturale. Dopo il calo dei tassi di natalità registrato nel

La componente Forward Looking fornisce una valutazione prospettica delle imprese, incorporando l’impatto dell’evoluzione macroeconomica e settoriale sul profilo di rischio della singola impresa

2022, nei primi sei mesi dell’anno le nascite continuano ad essere in flessione del 2,3% su base annua, con una contrazione particolarmente significativa delle Srl semplificate (-7,9%) e del settore Edilizio (-8,0%). In parallelo, per la prima volta dal 1H 2019, nel 2023 sono tornate a crescere in modo significativo le chiusure di impresa delle PMI (+33,3%), con un aumento del 25,2% per i fallimenti e del 36,0% per le liquidazioni in bonis, soprattutto nel Manifatturiero (+50,6% fallimenti; +55,4% liquidazioni). Tali segnali di allarme si riflettono in un peggioramento del profilo di rischio prospettico delle PMI: le piccole e medie imprese che ad oggi (CGS actual) sono considerate rischiose rappresentano il 7,1% del totale, un dato che segna un aumento rispetto al 6,8% di fine 2022. Risulta in aumento anche la quota di PMI vulnerabili (dal 16,1% al 16,7%), mentre si registra una contrazione di quelle sicure (dal 42,2% al 41,0%). Pur ipotizzando uno scenario di stabilizzazione dei prezzi e rientro dei tassi nel 2024, il profilo di rischio delle PMI italiane è previsto in ulteriore peggioramento secondo il CGS Forward Looking: nello scenario base, si assiste ad una riduzione del 3,7% delle PMI in area di sicurezza e a un aumento di quasi un punto delle PMI rischiose (dal 7,1% all’8,0%).

TASSI DI SOPRAVVIVENZA E CAPACITÀ DI RECUPERO

La fase di riacutizzazione del rischio che la nostra economia sta attraversando genera impatti asimmetrici sulle PMI. In questo contesto, per valutare la capacità di gestione degli shock e di recupero dell’equilibrio economico, è necessario integrare l’analisi degli elementi di esposizione esogena con l’approfondimento delle caratteristiche endogene delle

www.interprogettied.com 7 n.3 2024 - La Subfornitura

ATTUALITÀ

aziende, che spesso risultano decisive nei processi di riposizionamento competitivo o di gestione tempestiva degli scenari di crisi. Analizzando, ad esempio, i tassi di sopravvivenza delle nuove nate nel corso della crisi pandemica è stato possibile osservare come la capacità di radicarsi sul mercato sia spesso associata alla presenza di determinati assetti di governance e pratiche manageriali. Prendendo in considerazione i tassi di sopravvivenza a un anno si registrano percentuali di radicamento significativamente più elevate rispetto ai valori complessivi delle PMI (50,5%) per le imprese a controllo familiare (57,9%), con quote di sopravvivenza ancora più alte in caso di presenza di un AD esterno (60,1%), ma anche tra le startup innovative (51,4%), le imprese guidate da under 35 (52,2%) e, soprattutto, le aziende a forte impronta di leadership femminile. Queste ultime, in controtendenza rispetto agli altri cluster, evidenziano una crescita dei tassi di sopravvivenza nel corso del 2021: dal 57,1% del 2020 (per le nate

nel 2019) al 58,2% nel 2021 per le nate nel 2020.

IL FONDO DI GARANZIA

Gli effetti del Fondo di Garanzia, la garanzia pubblica per l’accesso al credito delle PMI e dei professionisti, sono evidenti guardando ai tassi di uscita dal mercato (1,8% contro il 10,3% delle non finanziate). Evidenze simili si riscontrano per le PMI coinvolte nel Public Procurement, che presentano una percentuale di risanamento del 69,4% e tassi di uscita del 3,2%, performance decisamente più alte rispetto alle PMI che non si sono aggiudicate appalti pubblici (58,0% e 7,6%). L’impatto positivo dei fondi pubblici si osserva anche per la capacità di recuperare posizioni deteriorate o a rischio di deterioramento (stimata tramite il Back-to-Bonis Score). Il 25,0% delle PMI che ricevono garanzie pubbliche hanno alte probabilità di ritorno in bonis (40% dei debiti finanziari), contro quote rispettivamente del 20,8% e 33,0% per aziende che non hanno fatto ricorso al Fondo di Garanzia. In parallelo, le imprese che si sono aggiudicate almeno

un contratto pubblico nel 2020-22 evidenziano probabilità di ritorno in bonis per il 27,3% delle imprese vs il 21,8% del resto delle PMI.

IL RUOLO DEL PUBLIC PROCUREMENT

Nel 2021 il settore pubblico italiano ha destinato circa 211 miliardi di euro in appalti pubblici per l’acquisto di beni e servizi, pari all’11,8% del PIL

Nel 2021 il settore pubblico italiano ha destinato circa 211 miliardi di euro in appalti pubblici per l’acquisto di beni e servizi. Si tratta di una cifra consistente, pari all’11,8% del PIL, che, se impiegata meglio, potrebbe offrire un contributo più incisivo al rilancio dell’economia nell’attuale contesto di forte incertezza macroeconomica, rallentamento della crescita e riacutizzazione del rischio di credito. È opinione sempre più diffusa, infatti, che il Public Procurement e gli appalti della Pubblica Amministrazione possano essere utilizzati in un’ottica più strategica, come leva di politica industriale capace di generare valore e non solo spesa, stimolando il livello di attività economica, creando occupazione, sostenendo le imprese nazionali nello scenario di competizione globale, aumentandone la capacità innovativa, ma anche riducendo le disparità regionali e incoraggiando il processo di transizione ecologica e il comportamento responsabile delle imprese.

8 www.interprogettied.com La Subfornitura - n.3 2024

Il primo trimestre 2024 è cominciato con segno negativo per il settore delle macchine utensili che però non si è fermato: "Pesano le tensioni internazionali e le incognite sulla transizione energetica",spiega la presidente UCIMU, Barbara Colombo

Nel primo trimestre 2024, l’indice degli ordini di macchine utensili elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU-Sistemi per produrre segna un calo del 18,9% rispetto al periodo gennaio-marzo 2023. In valore assoluto l’indice si è attestato a 77,9 (base 100 nel 2021).

Il risultato negativo è stato determinato dalla riduzione degli ordinativi raccolti dai costruttori italiani sia sul mercato interno che estero.

In particolare, gli ordini raccolti oltreconfine sono risultati in calo del 18,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il valore assoluto dell’indice si è attestato a 91.

Sul fronte interno, gli ordini hanno segnato un arretramento del 19,4%, rispetto al primo trimestre del 2023, per un valore assoluto di 55,1. Nel primo trimestre 2024, l’indice degli

Macchine utensili: primo trimestre in calo

ordini di macchine utensili elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU-Sistemi per produrre segna un calo del 18,9% rispetto al periodo gennaio-marzo 2023. In valore assoluto l’indice si è attestato a 77,9 (base 100 nel 2021).

Il risultato negativo è stato determinato dalla riduzione degli ordinativi raccolti dai costruttori italiani sia sul mercato interno che estero.

In particolare, gli ordini raccolti oltreconfine sono risultati in calo del 18,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il valore assoluto dell’indice si è attestato a 91.

Sul fronte interno, gli ordini hanno segnato un arretramento del 19,4%, rispetto al primo trimestre del 2023, per un valore assoluto di 55,1.

IL MERCATO INTERNO ED ESTERO

“Comincia dunque con segno negativo il 2024 dei costruttori italiani di macchine utensili e, sebbene si tratti di una conferma rispetto a ciò che ci attendevamo, occorre ora superare la fase di impasse, dando al mercato un segnale chiaro di distensione e stabilità, condizione fondamentale per chi deve fare investimenti in macchine di ultima generazione”, ha spiegato Barbara Colombo, presidente UCIMU.

“Sul fronte estero dopo un 2023 positivo questo primo scorcio dell’anno mostra un avvio piuttosto cauto della raccolta ordini oltreconfine. Pesano il rischio dell’allargamento delle tensioni oltre l’Area israelo-palestinese e il prolungarsi

10 www.interprogettied.com La Subfornitura - n.3 2024 ATTUALITÀ

del conflitto tra Russia e Ucraina. Ma pesano certamente anche le incognite legate alla transizione energetica e all’indirizzo che prenderà l’Europa dopo l’appuntamento elettorale di giugno”.

“Detto ciò, rispetto all’export, le nostre aspettative per l’anno in corso sono positive: ci attendiamo un andamento a ritmo moderato della nostra attività negli Stati Uniti, e un incremento delle vendite in alcuni paesi europei e in paesi che cominciano a scalare la classifica delle aree di destinazione del made in Italy settoriale quali, Turchia, Messico e India. Anche per questo UCIMU ha avviato i primi step per la creazione di una nuova rete di imprese in Messico che sta vivendo un intenso sviluppo manifatturiero, strettamente collegato all’economia USA”.

“Di differente tenore è invece la valutazione del mercato interno la cui domanda - ha sottolineato Barbara Colombo - è in stand-by da diversi (troppi) mesi, in attesa dell’operatività dei nuovi provvedimenti per la competitività. Noi costruttori continuiamo a ricevere dai nostri clienti richieste di quotazioni di offerte per progetti anche importanti che restano però in sospeso perché manca certezza sugli incentivi che saranno resi disponibili dal governo”.

Nel primo trimestre 2024, l’indice degli ordini di macchine utensili elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU-Sistemi per produrre segna un calo del 18,9%

PIÙ CHIAREZZA SUGLI INCENTIVI

“La situazione attuale appare, incredibilmente, più nebulosa rispetto anche solo ad un mese e mezzo fa quando fu presentato il decreto-legge con l’impianto di Transizione 5.0. Su questo fronte, oggi, mancano ancora i decreti attuativi; su quello di Transizione 4.0, invece, il cambio in corsa delle regole con cui si può accedere alla misura rischia di bloccare in modo irreparabile la domanda domestica”.

Colombo, presidente di UCIMU - Sistemi per produrre

“Il Governo - ha continuato Barbara Colombo - deve mettere ordine al più presto a questo capitolo fondamentale per lo sviluppo del manifatturiero del paese così da permettere alle aziende di finalizzare i necessari investimenti in tecnologia di produzione. D’altra parte, la crescente richiesta di adesione a 34.BI-MU, in programma il prossimo ottobre a fieramilano Rho, da parte di espositori italiani ed esteri, dimostra la fiducia riposta dalle aziende del settore nel mercato”.

“Per le misure previste dal 5.0, il tempo comincia davvero a scarseggiare. L’utilizzo della misura, che vuole premiare gli investimenti in grado di abbinare il tema della digitalizzazione a quello del risparmio energetico, ha infatti una durata limitata. Nel rispetto delle scadenze imposte dal PNRR, per poter usufruire dei benefici del 5.0, il termine ultimo di consegna del bene è fissato al 31 dicembre 2025. Ciò significa che le regole di ingag-

gio, vale a dire i decreti attuativi, per fruire di queste misure devono essere disponibili a strettissimo giro altrimenti una così pesante compressione temporale tra il momento dell’ordine e quello della consegna ci obbligherà a rinunciare ad una parte consistente delle richieste del mercato. Vogliamo davvero rischiare tutto questo?”. “Per il 4.0, invece, ha moderatamente destabilizzato il mercato la decisione del governo di prevedere l’obbligo di comunicazione preventiva del valore dell’investimento che si intende realizzare e della ripartizione, rispetto alle quote annuali, del credito di imposta di cui si beneficia, sul modello di quanto previsto anche da Transizione 5.0”. “Sebbene comprendiamo la necessità della ragioneria dello Stato di avere, con anticipo, un quadro puntuale delle risorse economiche necessarie a coprire le operazioni di acquisto fatti in regime 4.0, è altrettanto vero che cambiare le regole del gioco in corso d’opera crea grande diffidenza tra coloro i quali stanno valutando l’opportunità di fare nuovi investimenti. Per tale ragione, chiediamo alle autorità un intervento immediato per illustrare tutti questi aspetti. Siamo certi - ha concluso la presidente di UCIMU - che la chiarezza e la rapidità con cui il Governo darà conto dei dettagli che ancora mancano permetteranno alla domanda italiana di nuove tecnologie di produzione di ripartire con pieno slancio”.

www.interprogettied.com 11 n.3 2024 - La Subfornitura
Barbara

FORMAZIONE

Si tratta del Progetto Ghana, organizzato da Confindustria Alto

Adriatico: un’iniziativa che punta ad aiutare i giovani ragazzi africani a trovare lavoro in Italia attraverso un percorso formativo ad hoc.

Èstata inaugurata a inizio aprile, alla presenza del presidente della repubblica Sergio Mattarella, l’Academy di Confindustria Alto Adriatico in Ghana per formare manodopera locale con competenze professionali coerenti con quelle ricercate dal tessuto produttivo regionale. Il progetto di formazione mira a portare sul territorio italiano 250 lavoratori dal Ghana “per contribuire a colmare la mancanza di manodopera nel sistema manifatturiero e non solo, nel tessuto economico produttivo della nostra regione”, ha spiegato Michelangelo Agrusti, Presidente di Confindustria Alto Adriatico. “Serviranno in particolare: saldatori, mulettisti, carpentieri, elettricisti ed altro”.

I lavoratori saranno inseriti inizialmente con contratti di somministrazione di 12 mesi; le imprese, dal canto loro, si impegnano a reperire soluzioni che garantiscano l’alloggio a condizioni agevolate per tutta la durata del contratto. L’obiettivo è anche quello di favorire una condizione di protezione iniziale che permetta la successiva indipendenza abitativa.

I SETTORI COINVOLTI

I settori nei quali è più complicato reperire manodopera in FriuliVenezia Giulia, come manifestato

ATTUALITÀ

Dal Ghana manodopera qualificata per aiutare il manifatturiero italiano

dalle imprese, sono: cantieristica, edilizia e infrastrutture, logistica e movimentazione delle merci, lavorazione del legno, comparti industriali con specifiche esigenze collegate alle turnazioni e i servizi che rilevano una cronica mancanza di operatori destinati ad attività specifiche, le cui mansioni vanno dall’addetto ai carrelli elevatori al carpentiere, dal saldatore all’addetto macchine, dal cuoco allo specialista di attività edilizie.

LE TAPPE DA SEGUIRE

Intervenendo in diretta a Radio 24 al programma di Simone Spetia che trattava della difficoltà delle imprese di reperire manodopera, il Presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agru -

Il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e il Presidente di Confindustria Alto Adriatico Michelangelo Agrusti

sti, al quale è stato chiesto tra le altre cose dell’iniziativa in corso in Ghana, ha spiegato che l’associazione si è parimenti mobilita -

12 www.interprogettied.com La Subfornitura - n.3 2024

ta in Italia per creare condizioni attrattive ragionando sull’ipotesi di fornire alloggi agevolati per lavoratori provenienti da oltre 300 chilometri.

“Abbiamo avanzato la richiesta di produrre una leggina per consentire a persone provenienti, faccio degli esempi, da Brindisi o Reggio Calabria, di poter detrarre dalle imposte due viaggi low cost al mese per non sentirsi emigranti al pari dei loro nonni o dei loro padri e riuscendo così a mantenere delle relazioni sociali coi territori di appartenenza; una leggina utile anche per consentire alle imprese di detrarre o di considerare alla stregua di beni strumentali gli alloggi messi a disposizione dei lavoratori”, ha commentato Agrusti.

“Allo stesso tempo abbiamo utilizzato il decreto Cutro a fronte di un’esperienza maturata negli anni con la comunità ghanese con la quale c’è stata una straordinaria capacità di integrazione, con persone poi dimostratesi assolutamente capaci di confrontarsi con un sistema industriale così complesso come il nostro. Ci siamo rivolti a una Scuola di formazione tecnica e professionale straordinaria fondata dai salesiani ad Accra e in altre aree del Paese

I settori nei quali è più complicato reperire manodopera in Friuli-Venezia Giulia sono: cantieristica, edilizia e infrastrutture, logistica e movimentazione delle merci, lavorazione del legno

con la quale è stato stipulato un accordo per affinare in loco la preparazione su vari mestieri: carpentieri, carrellisti e saldatori. Confindustria Alto Adriatico, per il tramite di una primaria società di outplacement italiana, fornisce ulteriore formazione. Chiuso questo cerchio – ha aggiunto Agrusti – i lavoratori verranno in Italia con un contratto di lavoro che la società di outplacement ha a sua volta stipulato con le aziende manifatturiere interessate. Siamo nella fase finale, inoltre, ai primi lavoratori è somministrata anche della formazione linguistica grazie alla Dante alighieri di Accra e all’Ambasciata italiana in Ghana”. “L’anno scorso più di 800 mila persone hanno lasciato il posto fisso, qualcuno ha indagato questa situazione visto che l’anno precedente i numeri erano più o meno gli stessi. Durante la pandemia c’è stata la possibilità di riflettere su qual è la risorsa scarsa che ciascuno ha: il tempo. In relazione al salario, aggiungo. Ebbene, credo sia necessaria una riflessione complessiva. E poi c’è altro: noi stiamo diventando

dei conto-lavoristi: tirare fuori da una fabbrica che fa solo bulloni, molle o viti stipendi elevati, è complicato. Produciamo il 35% della componentistica di alcuni dei più prestigiosi marchi di auto tedesche ma il gross margin è tutto ad appannaggio di chi questa componentistica la acquista e rivende che, in questo modo, riesce a pagare un operaio anche 2 mila 400 euro netti al mese”, ha concluso Agrusti. “Esiste un’ulteriore risorsa utilizzabile, razionalmente, con dignità, che è quella dei richiedenti asilo che lasciamo senza fare nulla dalla mattina alla sera nei vari centri più o meno dignitosi di accoglienza; vogliamo poter far lavorare anche loro, ne stiamo discutendo con le Prefetture, siamo a buon punto, stiamo facendo dei corsi per insegnargli rapidamente l’italiano di primo livello affinché, per esempio, possano apprendere le misure di sicurezza, un altro dei temi centrali che non può essere eluso. Il discorso è complesso e richiede un’organizzazione a trecentosessanta gradi. Noi ci stiamo provando”.

www.interprogettied.com 13 n.3 2024 - La Subfornitura

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

ABB rileva Meshmind

ABB ha annunciato l’acquisizione della maggioranza del fornitore di servizi software Meshmind per espandere le sue capacità di ricerca e sviluppo nei settori dell’intelligenza artificiale, dell’IoT industriale e della visione artificiale. Attraverso questa acquisizione, ABB integrerà talento ingegneristico, intelligenza artifi-

FORMAZIONE 4.0

ciale e conoscenza del software per formare un nuovo hub globale di ricerca e sviluppo, con l’obiettivo di accelerare ulteriormente lo sviluppo di soluzioni di automazione innovative all’interno della sua divisione Machine Automation (B&R).

“La robotica e l’automazione basate sull’intelligenza artificiale hanno il potere di trasformare le industrie, fornendo alle aziende maggiore flessibilità e intelligenza in mezzo alle tendenze globali critiche e alle sfide della forza lavoro”, ha affermato Sami Atiya, presidente, ABB Robotics and Discrete Automation Business Area. “Attraverso questa acquisizione, accelereremo ulterior-

Treesse Academy compie un anno

Treesse Academy nasce con lo scopo di affiancare aziende e tecnici con corsi di formazione, sia teorici che pratici, sui temi dell’automazione industriale e dell’Industry 4.0. Il programma di alta formazione di Treesse Progetti, azienda di Treviso che da oltre 35 anni offre servizi e soluzioni con elevati standard qualitativi nel settore dell’automazione industriale, è quindi ormai avviato e quest’anno ha spento la sua prima candelina.

Nel contesto dell’industria moderna, caratterizzata da una rapida evoluzione tecnologica e dalla crescente automazione dei processi produttivi, l’importanza della formazione diventa più evidente che mai. Le imprese si trovano costantemente di fronte a sfide e

opportunità legate all’implementazione di tecnologie all’avanguardia, affrontando una corsa contro il tempo per rimanere competitive in un mercato globale e in continua trasformazione. Le aziende che investono nella formazione dei propri dipendenti non solo si assicurano di mantenere il passo con le ultime tecnologie e pratiche del settore, ma possono anche creare un vantaggio competitivo significativo. Inoltre, la formazione rappresenta un investimento sul futuro delle aziende, poiché consente di sviluppare e mantenere una forza lavoro altamente qualificata e pronta ad affrontare le sfide emergenti. Sono molte le aziende clienti che, già in questo primo anno di attività, si sono affidate all’esperienza del

mente lo sviluppo del nostro software e delle soluzioni basate sull’intelligenza artificiale per rendere l’automazione più adattiva e accessibile, consentendo alle aziende di tutte le dimensioni di diventare più resilienti”. L’integrazione dei circa 50 dipendenti di Meshmind amplierà la collaborazione con i team B&R in una serie di progetti di ricerca e sviluppo, tra cui sistemi di visione con deep learning, strumenti di ingegneria abilitati all’intelligenza artificiale e sviluppo di app IoT, dal loro ufficio a Sarajevo, in Bosnia, che sarà il nuovo hub globale per l’intelligenza artificiale e lo sviluppo di software di B&R. I dettagli

finanziari della transazione che dovrebbe concludersi nel primo trimestre del 2024 non sono stati divulgati.

“Questa acquisizione si basa sulla nostra relazione di successo con Meshmind per creare un nuovo hub globale di ricerca e sviluppo per B&R”, ha affermato Joerg Theis, presidente della divisione Machine Automation.

“Come parte del nostro più ampio ecosistema che comprende università, partner e startup, quest’ultimo investimento rafforzerà la nostra capacità e competenza per creare soluzioni che semplifichino la vita dei nostri clienti, aiutandoli a plasmare il futuro dei loro settori”.

personale docente di Treesse Academy, composto da figure sia interne che esterne, specializzate nella formazione di figure professionali con specifico riguardo agli ambiti dell’automazione industriale e, in generale, delle tecnologie tipiche della moderna Industry 4.0. La proposta formativa di Treesse Academy comprende un’offerta di corsi molto ampia, che spazia su tutti i principali temi tecnici dell’industrial automation: da quelli

riguardanti i PLC, ai sistemi SCADA, passando attraverso la robotica e la visione artificiale, mentre per le competenze più tecniche si va dall’ATEX, alla sicurezza e a molto altro. La durata delle lezioni varia in base al tipo di corso scelto e può essere adattato a misura delle specifiche esigenze: alle sessioni teoriche si alternano quelle pratiche, con disponibilità in aula per ciascun partecipante di un set completo hardware e software.

14 www.interprogettied.com La Subfornitura - n.3 2024 ATTUALITÀ
ATTUALITÀ
La sede a Paese (TV)

Sacchi ottiene la certificazione di parità di genere

forme alla certificazione ministeriale e fedele alle 6 aree di valutazione che consentono a un’azienda di differenziarsi ed essere considerata un’organizzazione inclusiva e rispettosa della parità di genere. INCLUSIONE

Sacchi, azienda di riferimento nella distribuzione di materiale elettrico del Nord Italia, ha conseguito la certificazione di Parità di Genere, in conformità alle linee guida UNI/ PdR 125:2022. Un principio fondamentale per Sacchi, la cui cultura aziendale è improntata alla diversity & inclusion.

“Da sempre siamo impegnati nel garantire un ambiente di lavoro equo e inclusivo, dove tutti possono contribuire al successo dell’azienda in modo egualitario e senza discriminazioni”, ha dichiarato Marco Valera, VP Human Resources di Sacchi. “La certificazione di Parità di Genere testimonia una cultura aziendale basata sulla fiducia e il

rispetto nei confronti di ogni persona. Rappresenta, inoltre, una responsabilità assunta nei confronti delle generazioni attuali e future in azienda: l’attenzione al singolo, l’investimento in formazione e sviluppo e la valorizzazione dei talenti che ciascuno di noi esprime tutti i giorni”.

Il riconoscimento raggiunto conferma l’impegno costante di Sacchi nel promuovere e garantire un contesto lavorativo sempre più inclusivo, non solo all’interno dell’azienda, ma anche verso l’intera società che coinvolge stakeholder, fornitori e collaboratori esterni.

Grazie a politiche e attività mirate, ogni individuo in azienda ha pari

opportunità di crescita e realizzazione professionale. A tal proposito, è stato creato un Comitato interno per la Parità di Genere, che ha definito i valori fondamentali e ispirazionali in questo ambito e ha redatto il Piano Strategico. Sono stati definiti dei processi di selezione e formazione orientati alle figure femminili; è stata introdotta l’integrazione economica per i congedi parentali al fine di favorire la creazione di condizioni paritetiche per una gestione condivisa della genitorialità per tutto il personale dipendente.

Grazie alle attività intraprese e dopo un processo di auditing tenuto da parte di IMQ, Sacchi è risultata con-

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Carbotempra è una azienda di trattamenti termici, con impianti di ultima generazione, dotata di laboratorio per prove metallurgiche e tecnologiche.

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www.interprogettied.com 15 n.3 2024 - La Subfornitura ATTUALITÀ ATTUALITÀ
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Marco Valera, VP Human Resources di Sacchi

Anche il mondo dell’automazione deve confrontarsi con il gender gap, un ostacolo che può essere superato solo attraverso la sensibilizzazione, il supporto alle donne e l’istruzione scolastica: elementi fondamentali alla base del progetto She SPS

Italia.

a cura di Eva De Vecchis

Sono sempre di più le donne appassionate di un settore, quello dell’automazione, spesso ritenuto adatto solo agli uomini: appassionate che, scegliendo questa strada, sanno di dover combattere ancora contro alcuni pregiudizi di genere difficili da scardinare. A supportarle in questo percorso di inserimento e di crescita ci sono iniziative fondamentali, come il progetto She SPS Italia dedicato alla valorizzazione del contributo di esperienze e conoscenze di donne che si occupano di automazione e tecnologie per l’industria. Si tratta di una community di professioniste che unisce e racconta storie e promuove la diversità, l’apertura al talento e la spinta alla visione femminile. L’iniziativa si rivolge a tutto il network di SPS Italia: giornaliste, imprenditrici, professoresse e, più in generale, tutte le donne che si occupano di automazione e innovazione, incluse le nuove generazioni che devono avere fiducia in un settore “affascinante, in continua evoluzione, ricco di spunti e nel

Una community dedicata alle donne dell’automazione

quale il contatto umano resta ancora fondamentale nonostante il progresso tecnologi -

co”, conferma Greta Moretto, Marketing Communication & Domestic Events Director presso Messe Frankfurt Italia, che abbiamo voluto intervistare per La Subfornitura.

Greta Moretto, come nasce l’iniziativa di She SPS Italia e chi può farne parte? Ci sono state molte adesioni?

“Sempre di più si parla di divario di genere nel mondo del lavoro, questa distanza è più che mai evidente nel settore industriale in cui operiamo, di tradizione prettamente maschile. Per questo dal 2021 ci impegniamo a dare un piccolo contributo per colmare il gender gap e ispirare le nuove generazioni

16 www.interprogettied.com La Subfornitura - n.3 2024 APPUNTAMENTI

attraverso il progetto She SPS Italia, una community al femminile che racconta storie di successo nel mondo dell’automazione e dell’innovazione per l’industria. Al momento contiamo soprattutto giornaliste, imprenditrici, ingegneri e professoresse ma il nostro bacino continua ad espandersi e includere tutte quelle donne che grazie alla loro esperienza e personalità possono essere un esempio soprattutto per chi si avvicina agli studi o a nuovi sbocchi professionali”.

In questi anni ha notato, nell’ambito del manifatturiero e dell’automazione, una crescita della presenza femminile o, comunque, una maggiore consapevolezza in merito al tema del gender gap?

“Sì, negli ultimi anni stiamo assistendo a una crescita, seppur lenta, del numero di donne nell’ambito del manifatturiero e dell’automazione, e anche a

“Alle

una maggiore consapevolezza di lavoratrici, istituzioni, aziende in merito al tema del gender gap. Tuttavia, c’è ancora molto su cui lavorare per raggiungere una vera e propria parità di genere da diversi punti di vista. Trovo rilevanti alcune iniziative in atto come quella del Mur, nell’ambito della formazione, per orientare le giovani generazioni, soprattutto femminili, alla scelta di materie di studio STEM. Dal lato professionale invece, credo che sia importante la presenza di alcune forme di regolamentazione: ne sono un esempio la recente direttiva europea per contrastare il gender pay gap e le attività del PNRR con l’introduzione del “Sistema di certificazione della parità di genere” per ridurre il divario in tutte le aree maggiormente critiche per la crescita professionale delle donne”.

Crede che alcune donne siano ancora oggi inibite da certi

donne appassionate del settore automazione direi di non aver paura di affrontarlo e di andare oltre agli stereotipi di genere”

pregiudizi che le escludono da settori come il manifatturiero?

“In parte sì. Il mercato del lavoro continua a preferire l’assunzione di giovani uomini e non sempre garantisce una forma di supporto adeguato alle dipendenti donne. Questa attitudine può disincentivare nella scelta di determinate carriere rispetto ad altre. Il fatto che sia un tema dibattuto e che qualcosa si stia muovendo, anche sull’esempio di paesi europei più avanti nelle politiche di gender equality, fa ben sperare per il futuro”.

www.interprogettied.com 17 n.3 2024 - La Subfornitura

La manifestazione ha proposto negli anni e continua a proporre progetti rivolti a docenti, studenti e famiglie. Quanto pensa ci sia ancora da fare nelle scuole?

“Le iniziative scolastiche non sono mai abbastanza. Sensibilizzare i giovani verso percorsi STEM fin dai primi anni dell’adolescenza può contribuire in maniera rilevante nella scelta di un percorso di studio rispetto a un altro e porre le basi per la soluzione del mismatch delle competenze di cui soffre il mondo del lavoro. In qualità di ente fieristico, già da anni, ci impegniamo in diverse iniziative che fanno da ponte tra scuola e industria. In fiera abbiamo creato un’area education, nel padiglione 8, proprio per le generazioni che nei prossimi anni entreranno nella fabbrica digitalizzata, ma anche per i loro docenti. L’Arena Next sarà palcoscenico di incontri e laboratori organizzati da espositori

e partner, pensati per i ragazzi e per i professori di università e istituti tecnici. Prosegue inoltre l’iniziativa “Lezioni in fiera” che porta gli studenti in una visita guidata per delle vere e proprie lezioni agli stand degli espositori che si propongono per il progetto”.

Avete in programma degli incontri o eventi dedicati a She SPS Italia durante la fiera? “Il 28 maggio, primo giorno di fiera, consegneremo il premio She SPS Italia Award. Un momento di incontro con la community in cui verranno premiate appunto le quattro migliori case history raccolte con il call for paper. In quell’occasione interverrà Claudia Segre, presidente e fondatrice di Global Thinking Foundation. Parteciperà anche Cristina Oyón, director of Technology, Innovation and Sustainability in Spri, illustrando i risultati dello studio condotto sull’impatto delle donne rispet -

In occasione di SPS Italia, la fiera sull’automazione e il digitale per l’industria, che si terrà a Parma dal 28 al 30 maggio 2024, verrà consegnato lo She SPS Italia Award

to alla competitività industriale, proseguimento del lavoro svolto da Spri dal 2020, incentrato sull’analisi delle principali sfide che l’industria deve affrontare per garantire una maggiore partecipazione, riconoscimento e leadership delle donne”.

Come funziona il premio She SPS Italia Award e in base a quali criteri viene assegnato?

“Nel corso dell’anno abbiamo raccolto le case history sui temi di sostenibilità sociale, empowerment, imprenditoria femminile e mentorship. Una giuria di esperti esamina e decreta le quattro relazioni vincitrici sulla base di alcuni parametri, individuati con lo scopo di valorizzare le conoscenze e le esperienze di donne che si occupano di automazione: focus sulle risorse messe in atto; contenuto innovativo del progetto; espressione di applicazioni reali; evidenza e quantificazione dei vantaggi reali dell’applicazione”.

Se potesse dare un consiglio alle donne e alle giovani appassionate di questo settore, cosa direbbe loro?

“Direi loro che è un settore affascinante, in continua evoluzione, ricco di spunti e nel quale il contatto umano resta ancora fondamentale nonostante il progresso tecnologico. Di non aver paura di affrontarlo se le appassiona, andando oltre agli stereotipi di genere. Non dimentichiamo inoltre che è un percorso che può offrire molti sbocchi professionali, fattore importante per i giovani in generale e in particolare per giovani donne. Mi farebbe piacere rivolgermi a loro per invitarle a far parte della nostra community e a partecipare alle nostre iniziative”.

18 www.interprogettied.com La Subfornitura - n.3 2024 APPUNTAMENTI

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A RIMINI DAL 16 AL 18

SETTEMBRE

La manutenzione favorisce, per definizione, il riutilizzo piuttosto che lo spreco: un concetto che oggi assume maggiore valore se pensato in ottica green, perché consente di ridurre gli sprechi e incentivare il recupero. Un’occasione per parlarne sarà EuroMaintenance 2024. Dopo i due appuntamenti italiani dove verranno affrontati tutti i temi chiave per la manutenzione di domani.

Dopo gli appuntamenti di Venezia nel 1984 e di Verona nel 2010, quest'anno il PalaCongressi di Rimini sarà teatro di EuroMaintenance, la fieracongresso sulla manutenzione a livello europeo dove, dal 16 al 18 settembre 2024 si riuniranno professionisti provenienti da tutto il mondo.

L’evento sarà organizzato da A.I.MAN. – Associazione Italiana di Manutenzione – e verterà su 8 tematiche chiave sulle quali l’Associazione lavora da tempo. Si tratta di: trasporti, sicurezza, servitizzazione, digitalizzazione, OEM & distribuzione, infrastrutture, formazione e sostenibilità. EuroMaintenance 2024 ha anche un’App ideata e creata insieme a un partner internazionale come Microplus. È un portale attraverso il quale è già possibile registrarsi per visitare la fiera e il congresso, comprare uno spazio espositivo o prenotare il proprio soggiorno

Manutenzione: una chiave determinante per la sostenibilità

a Rimini. EuroMaintenance 2024

è anche Mistery Manut Tales, il primo e unico podcast sulla manutenzione in Italia.

LA MANUTENZIONE PER IL CLIMA “La manutenzione è sempre stata, secondo me, qualcosa di intelligente, al di là della sostenibilità ambientale”, spiega Luca Mercalli, climatologo e divulgatore scientifico. “Si tratta di un valore importante nell’Italia del dopoguerra e degli anni 60 perché la manutenzione permette di far durare gli oggetti nel tempo, è qualcosa che arriva prima della riparazione: è il passaggio precedente, quello che consente di prevedere ciò che succederà e di porvi rimedio.

Oggi la manutenzione ha un valore ulteriore che arriva proprio dalla sostenibilità ambientale perché, dentro ogni oggetto, c’è un concentrato di energia, materie prime e rifiuti quando arriva a fine vita. La sostenibilità ambientale è anche una questione di “energia grigia”, quella presente nel nostro dispositivo o nella nostra infrastruttura che, più a lungo dura, e più ripaga quello che è servito per costruirla nella sua vita utile”, prosegue Mercalli. “Oggi ci sono anche dei nuovi strumenti per tutto questo, come le LCA (Life-cicle assessment): un metodo strutturato e standardizzato a livello internazionale che permette di quantificare i potenziali impatti sull’ambiente e sulla

20 www.interprogettied.com La Subfornitura - n.3 2024
APPUNTAMENTI

salute umana associati a un bene o servizio, a partire dal rispettivo consumo di risorse e dalle emissioni. In questo modo possiamo capire quanta energia grigia questi beni o servizi possiedono e se sia il caso di investire oppure no nel nuovo. Essere sostenibili — conclude Mercalli — non è importante solo perché fa bene alla natura e all’ambiente, è importante per l’attuale collasso degli ecosistemi, un concetto che sembriamo non voler vedere continuando a dire che la transizione ecologica costa troppo. Ma di tempo ne abbiamo perso già tanto: sono 32 anni che abbiamo logiche di economia verde che non decollano mai e ora non possiamo più spostare questi obiettivi. Ora dobbiamo correre e fare sostenibilità ambientale, ciascuno nel proprio settore e nelle proprie case”.

LE CARATTERISTICHE DELLA

MANUTENZIONE DEL FUTURO

“Crediamo che EuroMaintenance 2024 sia il punto di partenza privilegiato per un confronto e per un dibattito sulle sfide principali della manutenzione, o meglio, dell’area tecnica nel suo complesso di aziende manifatturiere come la nostra”, spiega Alessandro Spadini, Direttore del comprensorio industriale Barilla di Parma. “In particolare, noi ci stiamo concentrando su tre tematiche delle quali mi piacerebbe si parlasse in fiera: le competenze da portare all’interno dell’area tecnica: quanto trasversale quest’area può diventare all’interno di una fabbrica?; con che ruoli l’area tecnica vuole affrontare le sfide del futuro (spaziando dall’analisi dei dati alla sostenibilità ambientale)?; infine, ma non per importanza, ci sono i sistemi: siamo spesso por-

L’ultima edizione di EuroMaintenance che si è svolta a Rotterdam nel 2023

tati a pensare a sistemi più legati all’accounting e meno legati alla granularità dei dati che, invece, ci portano a definire delle politiche di sostenibilità, di efficienza e di efficacia della nostra attività”. “Penso che EuroMaintenance 2024 sia il punto di partenza per l’inizio della conversione verso la sostenibilità dell’industria nella sua completezza e credo che, in questo, la manutenzione abbia e debba avere un ruolo centrale sia come espressione del day by day, nell’applicazione di nuove procedure e nell’introduzione di nuove tecnologie ma, soprattutto, nella sua capacità di fare scouting di tecnologie innovative e di opportunità capaci di rendere un un’azienda sostenibile a 360°”, spiega Matteo Diani Head of Group Investment & Strategic Maintenance di Cogne Acciai Speciali nonché Italian Maintenance Manager in carica. “Credo, quindi, sia fondamentale mettere in campo tutti i nostri sforzi per far sì che le risorse siano ben allineate, verso l’obiettivo della sostenibilità”.

Luca Mercalli all’evento di presentazione di EuroMaintenance 2024

“Oggi parliamo molto di manutenzione predittiva che, a mio parere, ha ancora parecchia strada da fare ma, nonostante non siamo ancora arrivati a un equilibrio, già parliamo anche di manutenzione correttiva”, spiega Mauro Rizzolo, presidente di Federtec. “Assistiamo quindi a una continua e veloce trasformazione che si colloca nel bel bezzo di una nuova rivoluzione industriale. Importante in questo contesto è la sostenibilità che non è solo ambientale ma anche sociale e di governance: argomenti sempre più impattanti e che non sono una scelta ma un obbligo. Possiamo dire quindi di essere di fronte a parecchi impegni nel vortice di una trasformazione. In situazioni del genere abbiamo quindi bisogno di informazioni giuste e di competenze che si evolvono continuamente”.

www.interprogettied.com 21 n.3 2024 - La Subfornitura

RobotHeart: a BI-MU una fucina di idee sul mondo della robotica

Forte del successo della prima edizione RobotHeart, il progetto espositivo dedicato al mondo della robotica e ospitato per la prima volta nel 2022 da BI-MU, torna al centro della biennale internazionale della macchina utensile, in scena a fieramilano Rho dal 9 al 12 ottobre 2024, proponendosi di fatto come l’appuntamento di riferimento in Italia dedicato al settore dei robot industriali.

L’agenda

SPS Italia

28 - 30 maggio 2024

Parma www.mecforparma.it

Lasys

4 - 6 giugno 2024

Stoccarda, Germania messe-stuttgart.de/ lasys

AMB

10 - 14 settembre 2024

Stoccarda, Germania messe-stuttgart.de/ amb

La conferma in blocco degli espositori protagonisti di RobotHeart, l’adesione di nuovi player che non c’erano l’anno del debutto insieme all’interesse manifestato dai numerosi System Integrator italiani (e non) confermano quanto il progetto sia stato apprezzato.

A completamento della proposta di RobotHeart di 34.BIMU, oltre a costruttori e inte -

gratori, vi saranno università e rappresentanti del mondo accademico e della ricerca, spin-off e start-up, a figurare le molteplici sfaccettature di un comparto che risulta oggi decisivo per la competitività del sistema industriale, una sinergia vincente tra tecnologia robotica, intelligenza artificiale e creatività.

Patrocinata da SIRI, l’associazione italiana di robotica e automazione, e organizzata da EFIM-Ente Fiere Italiane Macchine, RobotHeart, non è “solo” area espositiva per l’incontro tra domanda e offerta di tecnologie di automazione, ma è anche laboratorio di idee, luogo di produzione di cultura e conoscenza, punto di riferimento e aggiornamento per quanti operano nel comparto. In ragione di ciò, l’esposizione di tecnologia sarà nuovamente affiancata da una ricca proposta culturale che si concretiz-

zerà in diversi appuntamenti di approfondimento tematico raccolti per lo più nella Giornata della Robotica che vedrà, venerdì 11 ottobre, all’interno dell’arena BI-MUpiù, oltre alla batteria di speech a cura delle imprese espositrici, un ricco programma di incontri a cura delle principali organizzazioni in rappresentanza del settore, quali IFR, International Federation of Robotics, SIRI, I-RIM, Istituto di Robotica e Macchine Intelligenti, AIIA, l’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale, e UCIMU-Sistemi per Produrre.

La presenza di tutti questi attori che rappresentano il mondo della robotica sottolinea l’importanza crescente di RobotHeart di BI-MU che, Marina Bill, presidente di IFR, dopo la visita nel 2022, ha scelto come sede della annuale (2024) Assemblea della Federazione Internazionale.

EuroMaintenance

16 - 18 settembre 2024

Rimini www.euromaintenance24.com

Micronora 24 - 27 settembre 2024

Besançon, Francia micronora.com

BI.MU 9 - 12 ottobre 2024

Milano www.bimu.it

EuroBLECH

22 - 25 ottobre 2024

Hannover Messe, Germania www.euroblech.com

Formnext

19 - 22 novembre 2024

Francoforte, Germania www.messefrankfurt.it/ it/fiera/formnext

Fornitore Offresi 13 - 15 febbraio 2025

Como https://www.fornitoreoffresi.com/

Mecspe 5 - 7 marzo 2025

Bologna www.mecspe.com

Hannover Messe

31 marzo - 4 aprile 2025

Hannover, Germania www.hannovermesse.de/en/

Autopromotec

21 - 24 maggio 2025

Bologna www.autopromotec.com

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APPUNTAMENTI DAL 9 AL 12 OTTOBRE 2024

Centri di lavoro verticali compatti

Con oltre 3.500 macchine già vendute, la famiglia Slim di Makino dimostra dal 2014 il suo valore nel mercato mondiale della produzione ad alti volumi. Progettata per operazioni di valore medio-elevato, Slim3n può eseguire lavorazioni con cono #30 con il massimo grado di flessibilità del settore. Ciò che differenzia Slim3n dagli altri centri di maschiatura sono le esclusive capacità del suo mandrino, l’interfaccia HSK e uno dei più alti rapporti corsa X/larghezza macchina. Ciò aumenta notevolmente le sue prestazioni per metro quadrato. Con tutti gli assi della macchina sul mandrino, Slim supporta qualsiasi processo di automazione e facilita il caricamento dei pezzi senza fermare la linea di produzione. Il design consente inoltre un movimento altamente dinamico degli assi ed ottimizza l’area di lavoro. Sulla tavola non

ci sono elementi in movimento, un altro fattore importante per i processi di produzione a lungo termine. Il vantaggio è che il peso dei pezzi non influisce sui movimenti e sulla precisione della macchina. Dopo aver ascoltato le richieste dei clienti, Makino ha sviluppato la Slim5n con il 30% in più di area di lavoro in una macchina con appena 200 mm di larghezza in più. La profondità e l’altezza rimangono invariate. La Slim5n continuerà a offrire lo stesso elevato grado di flessibilità della Slim3n, il che significa un mandrino da 8.000 giri/min per applicazioni a coppia elevata e un mandrino standard da 16.000 giri/min, entrambi con interfaccia HSK-A50 per massimizzare l’affidabilità del processo e la rigidità.

Questo modello comprende due aree di lavorazione, una per la fresatura e una per la tornitura, entrambe all’interno della stessa tavola. Destinata alle officine meccaniche in generale, questa macchina ridurrà la complessità del processo, il che è particolarmente importante per le aziende più piccole. Poiché ogni operazione, fresatura o tornitura, è consolidata in un’unica macchina, gli utenti otterranno un pezzo finito ogni volta che eseguono un ciclo.

La seconda configurazione di Slim3n Mill-Turn è più adatta alle aziende di produzione che richiedono diametri di tornitura maggiori e non trarrebbero vantaggio dal consolidamento del processo. Qui, il motore rotante è al centro di una tavola simmetrica con una maggiore capacità per componenti come gli alloggiamenti dei motori EV.

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MACCHINE UTENSILI

DIGITAL SERVITIZATION

Il 25% del fatturato delle aziende del settore machinery deriva dall’attività di service. L’offerta di servizi digitali risulterà sempre più fondamentale nelle scelte di acquisto dell’utilizzatore: quasi il 70% delle imprese considera che, entro tre anni, saranno determinanti per la vendita del macchinario.

Sono stati presentati, nel corso dell’evento “La Voce del mercato: il futuro dei servizi digitali per le macchine industriali”, i risultati dell’Osservatorio “Digital Servitization nel settore machinery”, progetto di ricerca di Digital Industries World, svolto in collaborazione con ASAP Service Management Forum (Centro Interuniversitario di Ricerca sull’innovazione e la gestione dei Servizi nelle Imprese Industriali), Acimac, Acimall, Acimit, Aita, Amafond, Amaplast, Siri, Ucima e Fondazione Ucimu.

L’incontro - organizzato da Digital Industries World, l’Associazione che riunisce istituzioni multidisciplinari, tra cui aziende leader del settore industriale e istituti di ricerca d’eccellenza, con l’obiettivo di accelerare la trasformazione digitale dell’industria manifatturiera, e patrocinato da Federmacchine, la federazione dell’industria italiana del bene strumentale - ha visto la partecipazione di un centinaio di ospiti tra imprenditori e operatori dell’industria del machinery.

Il ruolo del Service per le imprese del machinery

Lo studio, condotto su un ampio panel di imprese del machinery - sono circa 200 le aziende che hanno risposto al questio -

nario - contribuisce a dare una fotografia del grado di maturità digitale dell’industria del bene strumentale presente nel Paese.

Un momento dell'evento“La Voce del mercato: il futuro dei servizi digitali per le macchine industriali”

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MACCHINE

I RISULTATI DELL’INDAGINE

1. Il fatturato delle imprese del comparto derivante dall’attività relativa ai servizi vale attualmente circa il 25% del totale. Ciò dimostra che il modello di business dominante del settore machinery è ancora quello tradizionale, incentrato sulla vendita di macchinari. Questo assetto appare in modo più marcato nelle PMI. Per le piccole imprese, infatti, il service contribuisce per poco meno di 1/4 al totale del fatturato; per le grandi contribuisce per quasi 1/3. Se è ragionevole immaginare che il business delle aziende del machinery sia focalizzato sulla produzione di nuovi beni, è altrettanto vero che la ripartizione tra produzione e servizi rispetto ai ricavi risulta ancora decisamente sbilanciata sul lato manifatturiero.

2. Più della metà dei produttori di macchinari (57%) ha implementato una strategia mirata per lo sviluppo del business dei servizi.

L’approccio strategico al tema del service appare profondamente differente nella visione delle grandi aziende rispetto a quello delle piccole. Infatti, la definizione di una strategia per i servizi riguarda l’83% delle grandi imprese e il 48% delle PMI.

Più della metà delle imprese (53%) si attende che il fatturato del business dei servizi aumenterà significativamente nel futuro. Anche in questo caso sono le grandi aziende a credere maggiormente in questa affermazione (70%) rispetto alle PMI (47%).

3. Questi due indicatori sono conferma dell’importanza crescente che le aziende del machinery attribuiscono a questo business. La traduzione della strategia in attività operative risulta però ancora piuttosto limitata. Solo il 41% ha definito ruoli dedicati alle attività correlate al business dei servizi. Ancora meno: il 34% ha definito ruoli e responsabilità specifiche per lo sviluppo di nuovi servizi, e

solo il 29% dei rispondenti ha allocato un budget dedicato. 4. Il portafoglio di servizi offerti dalle imprese del settore è piuttosto ampio ma resta ancorato ai servizi più tradizionali venduti in modalità transazionale Sono servizi ampiamente consolidati, vale a dire offerti da oltre l’80% del panel delle imprese intervistate: l’installazione e avviamento, la formazione, la vendita di ricambi, l’assistenza tecnica reattiva ma anche il monitoraggio e il supporto da remoto tramite connessione alla macchina o utilizzo della realtà aumentata. Sono considerati servizi diffusi, proposti dal 50-80% del totale degli intervistati, i servizi di revamping, retrofitting, consulenza e ottimizzazione, i contratti di manutenzione e i servizi di reportistica per le macchine. Risultano invece meno diffusi (sotto il 40%) i servizi finanziari per il cliente, il customer care 24/7, la manutenzione predittiva, che comincia comunque ad

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MACCHINE

affermarsi, e i servizi legati al ritiro, ammodernamento, ricondizionamento o riciclo della macchina. Il ruolo che i servizi possono avere in termini di riduzione dell’impatto ambientale è ancora limitato ma si registra una maggiore sensibilità in questo ambito tra le grandi aziende.

5. Osservando il dettaglio dell’attività di service, rispetto al fatturato i ricavi più rilevanti derivano da servizi di tipo transazionale. Rispetto al contributo al fatturato, l’attività di service si concretizza per lo più in servizi di tipo transazionale quali vendita di ricambi, consumabili e accessori che, a ben guardare, sono assimilabili alla vendita di prodotti (16%). Tra i servizi post-

Oltre la metà del panel di imprese coinvolte nella ricerca, per offrire servizi digitali, ha dovuto sviluppare nuove competenze attivando anche partnership con realtà esterne all’azienda

vendita vi sono anche quelli legati ad assistenza tecnica, formazione, upgrade e revamping; essi rappresentano l’8% del fatturato totale. I servizi relazionali e ricorrenti, come i contratti di manutenzione, incidono per il 3%. I servizi digitali e connessi, quali ad esempio la vendita di software, dati e connessione macchinari, rappresentano solamente l’1% del totale dei ricavi. Anche per le grandi imprese questa attività attualmente ha un peso irrisorio, pari al 2% del totale. I modelli di vendita “as a service” del prodotto sono ancora in una fase embrionale di sviluppo. Sono offerti da quasi il 20% delle imprese intervistate ma i ricavi derivanti sono trascurabili: al momento rappresentano più che altro casi di sperimentazione. Il 35% degli intervistati dichiara però intenzione di implementarli nel prossimo futuro.

6. In prospettiva l’offerta di servizi digitali risulterà sempre più determinante nelle scelte di acquisto dell’utilizzatore di macchinari: quasi il 70% delle imprese che hanno risposto alla ricerca considera che, entro tre anni, questi servizi saranno determinanti per le decisioni di acquisto di un bene strumentale. Questa considerazione è ancora più forte tra le grandi imprese (92%).

7. Per oltre la metà delle imprese del panel le tecnologie digitali e le competenze in materia rappresentano un fattore determinante per lo sviluppo del business dei servizi. In particolare, per il 55% di esse queste tecnologie aiutano a migliorare l’erogazione di servizi tradizionali. Il 53% dichiara di essere impegnato nello sviluppo di

nuovi servizi, proprio grazie a queste tecnologie. Il 40% ha definito una strategia di crescita dei servizi digitali. Oltre la metà del panel di imprese coinvolte nella ricerca, per offrire servizi digitali, ha dovuto sviluppare nuove competenze attivando anche partnership con realtà esterne all’azienda. Le grandi aziende sono nettamente più mature relativamente allo sviluppo e all’offerta di servizi digitali rispetto alle PMI. 8. L’adozione delle tecnologie digitali per l’offerta di servizi risulta comunque ancora limitata. Le più diffuse sono IoT, cybersecurity e cloud computing. Seguono: digital twin, realtà aumentata, Big data analytics, Intelligenza artificiale, additive manufacturing. Nettamente distanziata la blockchain. Rispetto alla dimensione, le grandi imprese adottano mediamente 3,5 tipi di tecnologie digitali differenti a supporto dell’offerta di servizi tra quelle analizzate; le PMI solo 1,5.

9. Sempre in tema di strumenti digitali, l’utilizzo delle piattaforme e dei sistemi informativi rappresenta una pratica diffusa nelle aziende del machinery per il monitoraggio da remoto dei macchinari installati presso le imprese clienti (73%) e la gestione di segnali di anomalie/allarmi, ecc. (76%) diffusi sia presso le grandi che preso le piccole imprese; la gestione della richiesta di assistenza/customer care (62%); l’elaborazione dei dati per manutenzione predittiva di componenti e prodotti (57%), l’e-commerce di parti di ricambio (37%) appannaggio solo delle grandi aziende.

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TAGLIATI PER LA QUALITÀ

Da quasi 50 anni specialisti nel taglio di precisione di profilati in alluminio, siamo riconosciuti nel settore per la qualità ed i servizi offerti. Con oltre 20 unità di taglio distribuite su una superficie di 4.200 mq, abbiamo una capacità produttiva annua di oltre 24.000.000 di pezzi . L’organizzazione aziendale viene supportata da una struttura informatica di massimo livello. Le procedure e il controllo di processo sono effettuati in conformità alle normative di settore e ISO 9001:2015 certificate dall’ente Bureau Veritas.

I principali settori che serviamo sono: automotive, medicale, gas domestico, macchinari per settore alimentare, pneumatica e oleodinamica, illuminazione, elementi strutturali e di movimentazione, sistemi di automazione, motori elettrici, arredo d’interni.

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APPROCCIO ZERO TRUST

Secondo il rapporto Clusit 2023 gli attacchi cyber sono cresciuti in 5 anni dell’86%. Per questo Cyber Grant ha sviluppato la soluzione di sicurezza informatica Remotegrant che salvaguarda gli ambienti di lavoro online, mette in sicurezza i terminali da attacchi esterni e sostiene lo smart working.

In un’epoca dove il digitale impatta ogni aspetto della vita aziendale, l’evoluzione delle minacce cyber si è rivelata un nemico formidabile. Nessuna organizzazione, indipendentemente dalle dimensioni o dal settore, può considerarsi immune. Le piccole e medie imprese (PMI), spesso più esposte per via di risorse limitate, si trovano di fronte a sfide imponenti. L’ultimo anno ha visto un’escalation di attacchi informatici a livello globale, con cifre che suonano come un campanello d’allarme per il mondo imprenditoriale. Un report di Cybersecurity Ventures illustra una realtà inquietante: nel 2023, si è verificato un attacco informatico ogni 39 secondi su scala mondiale, con un costo complessivo stimato in 6 trilioni di dollari. L’Europa non è esente, con l’Agenzia per la sicurezza informatica dell’Unione Europea (ENISA) che riporta un incremento del 50% degli attacchi cyber. Anche per quanto riguarda l’Italia, nel report Clusit 2023 emerge come il fenomeno cybercrime si acuisca sempre di più: negli ultimi 5 anni la situazione è nettamente peggiorata, seguendo una tendenza pressoché costante.

SICUREZZA

Una tecnologia per la cybersecurity delle PMI

Confrontando il numero di attacchi rilevati nel primo semestre 2018 con quelli del 2023 la crescita è stata dell’86% (da 745 a 1.382). Nello stesso periodo la media mensile di attacchi gravi è passata da 124 a 230 (quasi 8 al giorno). L’adozione di modalità ibride di lavoro ha contri-

buito alla crescita di queste minacce che sono sempre più raffinate. Se guardiamo poi il dettaglio, il 34% di tutti gli attacchi in Europa sono Ransomware e l’80% di questi in Italia colpiscono le PMI. Infine, la ricerca riporta che ben il 64% degli incidenti informatici è causato da

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Il 34% di tutti gli attacchi in Europa sono Ransomware e l’80% di questi in Italia colpiscono le PMI

errore umano.

È in questo contesto che nasce Remotegrant, la soluzione di sicurezza informatica che permette di beneficiare di un’avanzata protezione dei sistemi aziendali senza dover affrontare investimenti eccessivi in termini di tempo, denaro e risorse umane, e quindi accessibile anche alle PMI. A mettere a punto questa nuova tecnologia, presentata per la prima volta al pubblico nell’ambito del Roadshow “Sicurezza ICT Proteggere il business nell’era del digitale” tenutosi a Milano, è Cyber Grant, la cyber security company fondata da Massimiliano Maggi e Valerio Pastore, esperto di sicurezza e consulente per organizzazioni pubbliche.

COME FUNZIONA

Remotegrant è una soluzione di sicurezza informatica di ultima generazione e di facile installazione e manutenzione, concepita come un complemento di sicurezza che protegge qualunque ambiente di lavoro, sia fisico che virtuale. Questo strumento garantisce un accesso sicuro a desktop remoti, applicazioni e file, sia attraverso internet che reti locali, offrendo la possibilità di controllare meticolosamente le attività, profilare gli utenti autorizzati e segregare gli ambienti privati da quelli lavorativi. Remotegrant si basa su un approccio di sicurezza denominato Zero

Trust, che presuppone di non fidarsi mai a priori di nessun elemento interno o esterno alla rete aziendale, verificando costantemente ogni tentativo di accesso ai dati o ai sistemi. Questo paradigma si traduce in una serie di misure di sicurezza che vanno ben oltre le tradizionali soluzioni antivirus, offrendo una protezione complessiva attraverso il monitoraggio continuo di ogni dispositivo connesso per identificare e neutralizzare minacce potenziali in tempo reale. A livello centralizzato l’azienda, con Remotegrant, può inoltre impostare permessi selettivi garantendo che solo gli utenti autorizzati possano accedere alle informazioni necessarie per il loro lavoro, così come solo software approvati possono essere eseguiti, riducendo il rischio di attacchi tramite malware o ransomware. Infine, Remotegrant previene l’esfiltrazione dei dati: tecniche avanzate impediscono che dati sensibili possano essere sottratti o compromessi.

A CHI SI RIVOLGE

La versatilità di Remotegrant lo rende uno strumento prezioso per un ampio spettro di settori, dalle manifatture al retail, al mondo finanziario, passando per il settore IT, la sanità, il pubblico e l’educazione. La sua facilità di implementazione e gestione lo rende particolarmente adatto alle PMI, che

possono così godere di un livello di sicurezza paragonabile a quello delle grandi corporazioni, senza dover sostenere costi proibitivi. L’applicazione di Remotegrant ha impatti in vari contesti, dalla facilitazione del lavoro remoto sicuro, alla protezione della proprietà intellettuale e dei dati sensibili in collaborazioni esterne, fino alla garanzia di piattaforme formative online sicure.

Remotegrant è una soluzione di sicurezza informatica di ultima generazione e di facile installazione e manutenzione, concepita come un complemento di sicurezza che protegge qualunque ambiente di lavoro, sia fisico che virtuale

Per le aziende con dipendenti in smart working o consulenti esterni, Remotegrant rappresenta una soluzione ideale per creare un ambiente di lavoro sicuro e flessibile. Consente, ad esempio, a persone esterne di lavorare a progetti direttamente su macchine remote senza però mettere il contenuto a rischio di esfitrazioni, garantendo così la sicurezza delle informazioni. Questo strumento si rivela fondamentale per le start-up, che necessitano di concentrarsi sulle attività principali e crescere in modo sicuro, proteggendosi da attacchi informatici grazie a una solida difesa cyber. Inoltre, per aziende manufatturiere o studi di architettura che collaborano con designer esterni, Remotegrant assicura la condivisione sicura di progetti, proteggendo la riservatezza di committenti e collaboratori e permettendo la condivisione del lavoro senza rischi. Questa piattaforma si adatta anche all’ambito dell’educazione a distanza, offrendo sessioni sicure per lezioni private e garantendo la protezione sia per gli insegnanti che per gli studenti.

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OSSERVATORIO ARTIFICIAL INTELLIGENCE

Il 61% delle grandi imprese italiane ha già avviato almeno un progetto di AI. Un risultato che, insieme ai 500 milioni di euro di fatturato del settore, conferma come questa tecnologia stia entrando sempre più nella routine di imprese pubbliche e private.

Nonostante il difficile contesto internazionale, per il comparto dell’Intelligenza Artificiale (AI) il 2022 è stato un anno da record, caratterizzato dai continui progressi nelle capacità delle macchine e dagli exploit di Dall-E2 e ChatGPT che in poche settimane hanno coinvolto decine di milioni di utenti e mostrato al grande pubblico le potenzialità di questa tecnologia. In Italia, il mercato dell’AI nel 2022 ha raggiunto 500 milioni di euro, con una crescita di ben il 32% in un solo anno, di cui il 73% commissionato da imprese italiane (365 milioni di euro) e il 27% rappresentato da export di progetti (135 milioni di euro). A dimostrazione dell’ormai ampia diffusione di questa tecnologia, oggi il 61% delle grandi imprese italiane ha già avviato almeno un progetto di AI, 10 punti percentuali in più rispetto a cinque anni fa. E tra queste, il 42% ne ha più di uno operativo. Tra le PMI, invece, il 15% ha almeno un progetto di AI avviato (nel 2021 era il 6%), quasi sempre uno solo, ma una su tre ha in programma

AI generativa: l’Italia entra nell’era dell’implementazione

di avviarne di nuovi nei prossimi due anni.

Il 93% degli italiani ha già sentito parlare di “Intelligenza Artificiale”, il 55% afferma che l’AI è molto presente nella quotidianità e circa 4 su 10 (37%) nella vita lavorativa. Non mancano però le perplessità: il 73% nutre dei timori, soprattutto sugli impatti sul mondo del lavoro, anche se solo il 19% della popolazione è fermamente contrario all’ingresso dell’Intelligenza Artificiale nelle attività professionali. Ad ogni modo, la gran parte degli utenti deve ancora sperimentarne le reali potenzialità. L’esperienza quotidiana degli italiani si concentra sugli assistenti virtuali e sui sistemi di

Il 93% degli italiani ha già sentito parlare di “Intelligenza Artificiale”, il 55% afferma che l’AI è molto presente nella quotidianità e circa 4 su 10 (37%) nella vita lavorativa

Recommendation. In particolare, i chatbot – già utilizzati dall’81% – sono ormai diffusi quasi come gli assistenti vocali (83%). Cresce l’interesse verso le raccomandazioni ricevute da motori di AI per l’e-commerce e un utente su quattro ha realizzato un nuovo acquisto online

30 www.interprogettied.com La Subfornitura - n.3 2024 TRANSIZIONE DIGITALE

dopo averli utilizzati. Sono i risultati della ricerca dell’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano.

“Per l’Intelligenza Artificiale, anche in Italia, siamo entrati ormai con convinzione nell’era dell’implementazione”, commenta Alessandro Piva, Direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence. “Per quanto riguarda la crescita del mercato, si tratta del valore più alto da quando l’Osservatorio ha avviato la stima (2018), per

La quota più significativa del mercato dell’Intelligenza Artificiale italiano (34%) è legata a soluzioni per analizzare ed estrarre informazioni dai dati (Intelligent Data Processing)

di più senza il traino di obblighi o incentivi pubblici e in un periodo di grande incertezza economica e geopolitica. L’intelligenza artificiale sta entrando prepotentemente nel pensiero strategico e nella pratica operativa di imprese pubbliche e private, con impatti sulle prestazioni, la struttura di costo, ma anche il ruolo delle persone”.

“Il 2022 è stato l’anno in cui nuovi prodotti della ricerca sull’AI hanno fatto il loro ingresso nel mercato, affascinando e sorprendendo anche le persone comuni”, evidenzia Giovanni Miragliotta, Direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence. “Con ChatGPT che ha raggiunto un milione di utenti dopo solo 2 giorni e DALL-E 2 che generato 2 milioni di immagini al giorno, si è sancita la definitiva affermazione dell’AI Generativa. Di pari passo con l’evoluzione applicativa, è nata l’esigenza delle Istituzioni internazionali di tutelare i cittadini dalle possibili implicazioni negative derivanti dallo sviluppo e dall’utilizzo dei sistemi AI. Sono nate linee

guida e regolamenti in tutto il mondo e il Consiglio Europeo ha approvato l’AI Act, un approccio di regolamentazione basato sulla classificazione delle soluzioni in base al livello di rischio che possono causare sui diritti e libertà fondamentali dei cittadini. Un percorso che avrà come risultato finale un apparato regolatorio comune tra tutti gli stati dell’Unione”. “Il Programma Strategico sullo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale in Italia, pubblicato nel 2020 e rivisto nel 2021, ha prodotto 24 raccomandazioni riconducibili a sei obiettivi strategici – evidenzia Nicola Gatti, direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence –. Ma la strada verso il raggiungimento dei target è ancora lunga e la fase di attuazione del Programma è la più delicata da affrontare. Alcune linee di attività sono state completate con successo, la più importante è il Partenariato Esteso. Ma molti altri obiettivi sono ancora da raggiungere: l’Osservatorio ha avviato uno specifico monitoraggio del percorso di implementazione tramite un set di indicatori ad hoc, perché il buon lavoro di impostazione concettuale non resti lettera morta o sia messo a terra troppo lentamente”.

IL MERCATO

La quota più significativa del mercato dell’Intelligenza Artificiale italiano (34%) è legata a soluzioni per analizzare ed estrarre informazioni dai dati (Intelligent Data Processing), soprattutto per realizzare previsioni in ambiti come la pianificazione aziendale, la gestione degli investimenti e le attività di budgeting. Ma è importante anche l’area di interpretazione del linguaggio, scritto o parla -

www.interprogettied.com 31 n.3 2024 - La Subfornitura

to, la cosiddetta Language AI (28%) a cui afferiscono, nella nostra classificazione, le classi di soluzioni NLP e Chatbot. In quest’area vi sono, ad esempio, le applicazioni di Generative AI come ChatGPT o DALL-E2, che consentono di estrarre ed elaborare automaticamente informazioni anche da documenti come atti giudiziari, contratti o polizze, o per analizzare le comunicazioni interne o esterne (es. mail, social network, web).

Al 19% si segnala poi l’area degli algoritmi che suggeriscono ai clienti contenuti in linea con le singole preferenze (Recommendation System). Infine, il 10% del mercato va alle iniziative di Computer Vision, che analizzano il contenuto di un’immagine in contesti come la sorveglianza in luoghi pubblici o il monitoraggio di una linea di produzione, e il 9% alle soluzioni con cui l’AI automatizza alcune attività di un progetto e ne governa le varie fasi (Intelligent Robotic Process Automation).

LA MATURITÀ DELLE AZIENDE

L’Osservatorio ha analizzato la maturità delle grandi organizzazioni nel percorso di adozione dell’AI, arrivando ad individuare cinque diversi profili di maturità. Il 34% delle grandi aziende si trova nell’era dell’implementazione, ossia dispone delle risorse tecnologiche e delle competenze necessarie per sviluppare e portare in produzione le iniziative di AI.

Tra questi, il livello più elevato è composto da Avanguardisti (9%), che gestiscono correttamente l’intera catena del valore dei progetti di AI. In seconda battuta, con una maggiore diffusione, gli Apprendisti (25%) che hanno numerosi progetti a regime diffusi nell’organizzazione e iniziano a ragionare sui potenziali rischi etici delle soluzioni di AI. Per compiere un ulteriore passo in avanti, queste aziende dovranno lavorare sulla creazione di meccanismi di coordinamento strutturato tra le competenze interne e sull’incremento di pervasività dell’Intelligenza Artificiale (AI), coinvolgendo tutti gli stakeholder aziendali. Nel restante 66%

vi sono situazioni eterogenee, a partire dalle organizzazioni. In cammino (33%), ovvero già dotate degli elementi abilitanti, ma anche aziende che non percepiscono il tema dell’Intelligenza Artificiale come rilevante, e non dispongono di un’infrastruttura IT adeguata.

Il 34% delle grandi aziende si trova nell’era dell’ implementazione, ossia dispone delle risorse tecnologiche e delle competenze necessarie per sviluppare e portare in produzione le iniziative di AI

LO SPOKE 4 SULL’ADAPTIVE AI

Tra le attività del Programma Strategico Nazionale è stato avviato il primo gennaio il Partenariato Esteso dedicato a “Intelligenza Artificiale: aspetti fondazionali”, battezzato Future Artificial Intelligence Research (FAIR). In questo programma, il Politecnico di Milano gioca un ruolo importante in quanto coordinatore dello Spoke 4 dedicato all’Adaptive AI, in cui l’Università Bocconi è membro affiliato. L’Adaptive AI comprende tutte quelle tecniche, tipicamente sviluppate nel machine learning, che permettono ai sistemi autonomi di adattarsi a nuovi compiti e a nuove condizioni di funzionamento sulla base dei dati osservati. Le attività dello Spoke 4 verteranno sulla progettazione di algoritmi di Adaptive AI per sistemi singolo agente, multiagente e ibridi uomo/macchina (con capacità di interazione multimodale e linguaggio naturale). Già dal 2021 Milano è la maggiore unità italiana dell’organizzazione ELLIS (European Laboratory for Learning and Intelligent Systems) che coordina i principali centri di eccellenza Europei di machine learning. Nei prossimi anni, grazie agli investimenti legati allo Spoke 4, Milano diventerà uno dei principali centri vitali europei per il machine learning del futuro.

Fonte: Osservatori.net

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www.interprogettied.com 33 n.3 2024 - La Subfornitura ATTUALITÀ AGAZZI GIANCARLO S.R.L. Via dei Crederi, 336 - 24045 Fara Gera d’Adda (BG) Tel. +39 0363 399922 - Fax: +39 0363 398720 - info@agazzi.bg.it www.agazzi.bg.it

UN SUPPORTO PER L’INDUSTRIA

Il nuovo Piano

Transizione 5.0, oltre alla digitalizzazione, mette sul piedistallo la formazione del personale e l’efficienza energetica che garantisce alle aziende una premialità aggiuntiva.

Èstato approvato al Consiglio dei Ministri il decreto-legge PNRR che introduce il nuovo “Piano Transizione 5.0”, su proposta di Alfonso Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy. Il Piano mira a sostenere le imprese negli investimenti in digitalizzazione ma anche nella transizione verde, attraverso uno schema di crediti d’imposta. Le risorse previste dal piano sono 6,3 miliardi di euro da addizionare ai 6,4 miliardi già previsti dalla legge di bilancio, per un totale di circa 13 miliardi che verranno erogati nel biennio 2024-2025. Secondo i nuovi incentivi, dunque, alle aziende verrà concesso un credito d’imposta automatico, senza nessuna valutazione preliminare, senza differenze legate alle dimensioni aziendali, al comparto di attività o alla collocazione geografica. Con queste premesse, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy vuole sostenere ancor di più le imprese italiane nella transizione verso un’economia più sostenibile, l’innovazione e la competitività. Il testo che scrive le regole del nuovo Piano transizione 5.0 è l’articolo 38 del Decreto-Legge 39 del 2 marzo 2024 che detta “Ulteriori disposizioni urgen -

Un atteso supporto per l’industria sostenibile

ti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza” (decreto PNRR) approvato il 26 febbraio dal Governo e pubblicato il 2 marzo 2024 in Gazzetta Ufficiale.

A CHI È RIVOLTO IL PIANO

Si legge nel secondo comma che a beneficiare del piano transizione 5.0 sono le imprese di qualsiasi dimensione, incluse le micro, piccole e medie imprese (PMI), in particolare, “tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato e alle stabili organizzazioni nel territorio dello Stato di soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza,

dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito dell’impresa, che negli anni 2024 e 2025 effettuano nuovi investimenti in strutture produttive, nell’ambito di progetti di innovazione da cui consegua una riduzione dei consumi energetici”. A questi soggetti è dunque riconosciuto, nei limiti delle risorse disponibili, un credito d’imposta proporzionale alla spesa sostenuta per gli investimenti. Il credito d’imposta non spetta invece alle aziende in difficoltà finanziaria o che hanno ricevuto sanzioni interdittive.

LE OPZIONI DI INVESTIMENTO AGEVOLATO

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TRANSIZIONE DIGITALE

Il Piano Transizione Italia 5.0 offre varie opportunità di investimento agevolato, in particolare per investimenti in:

• Beni materiali e immateriali nuovi, strumentali all’esercizio d’impresa, ma a condizione che, tramite gli stessi, si riducano i consumi energetici della struttura produttiva, cui si riferisce il progetto di innovazione. “La riduzione dei consumi deve essere pari ad almeno il 3% dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale oppure ad almeno il 5% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento”. Rientrano tra i beni anche:

a) i software, i sistemi, le piattaforme o le applicazioni per l’intelligenza degli impianti “che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata, o introducono meccanismi di efficienza energetica, attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati anche provenienti dalla sensoristica IoT di campo (Energy Dashboarding)”;

b) i software relativi alla gestione di impresa “se acquista -

ti unitamente ai software, ai sistemi o alle piattaforme di cui alla lettera”.

• Nell’ambito dei progetti di innovazione che conseguono una riduzione dei consumi energetici sono inoltre agevolabili:

a) gli investimenti in beni materiali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, a eccezione delle biomasse, compresi gli impianti per lo stoccag -

automatico, senza nessuna valutazione preliminare, senza differenze legate alle dimensioni aziendali, al comparto di attività o alla collocazione geografica

gio dell’energia prodotta. Per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici, l’incentivo è limitato solo a quegli impianti basati su pannelli prodotti negli Stati membri dell’Unione europea con efficienza pari ad almeno il 21,5%. È prevista inoltre una maggiorazione rispettivamente del 120% e 140% della base di calcolo per gli impianti che includono i pannelli a maggiore efficienza, ovvero: il 120% per i moduli fotovoltaici con celle, prodotti negli Stati membri dell’UE con un’efficienza a livello di cella almeno pari al 23,5 per cento; il 140% per i moduli prodotti negli Stati membri dell’UE composti da celle bifacciali ad eterogiunzione di silicio o tandem prodotte nell’Unione europea con un’efficienza di cella almeno pari al 24,0 per cento.

b) le spese per la formazione del personale finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi, “nel limite del 10 per cento degli investimenti effettuati nei beni e,

www.interprogettied.com 35 n.3 2024 - La Subfornitura
Secondo i nuovi incentivi, alle aziende verrà concesso un credito d’imposta

in ogni caso, sino al massimo di 300 mila euro”. Le spese, inoltre, devono essere necessariamente erogate da soggetti esterni individuati con decreto del Ministro delle Imprese e del Made in Italy.

Il tetto massimo agevolabile per ciascun investimento è stato fissato, dall’ultimo decreto attuativo di marzo, a 50 milioni di euro.

LE SPESE ESCLUSE

Abbiamo visto finora gli investimenti soggetti ad agevolazione. A non essere invece agevolabili, come spiega il comma 6, sono “tutte quelle attività che potrebbero causare danni significativi all’ambiente” e, per questo, sono contrarie ai principi di base dell’intervento. Sono escluse, in particolare:

• attività direttamente connesse ai combustibili fossili;

• attività nell’ambito del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS) che generano emissioni di gas a effetto serra previste non inferiori ai pertinenti parametri di riferi -

mento;

• attività connesse alle discariche di rifiuti, agli inceneritori e agli impianti di trattamento meccanico biologico;

• attività nel cui processo produttivo venga generata un’elevata dose di sostanze inquinanti classificabili come rifiuti speciali pericolosi di cui al regolamento (UE) 1357/2014 della Commissione, del 18 dicembre 2014 e il cui smaltimento a lungo termine potrebbe causare un danno all’ambiente.

LE ALIQUOTE

Al comma 7 si parla delle aliquote. Le aliquote di base del credito d’imposta sono:

• 35% per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;

• 15% per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;

• 5% per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per

Il Piano mira a sostenere le imprese negli investimenti in digitalizzazione ma anche nella transizione verde, attraverso uno schema di crediti d’imposta

impresa beneficiaria.

“Nel caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale superiore al 6% o, in alternativa, di riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento superiore al 10 % 20% per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro”, la misura del credito d’imposta per ciascuna quota di investimento è rispettivamente aumentata:

• 10% per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.

“Nel caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale superiore al 10% o, in alternativa, di riduzione superiore al 15% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento”, le aliquote diventano:

• 45% per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;

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• 25% per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro; • 15% per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.

LA CUMULABILITÀ DEL CREDITO D’IMPOSTA

“Il credito d’imposta non è cumulabile, in relazione ai medesimi costi ammissibili, con il credito d’imposta per investimenti in beni nuovi strumentali”, nonché con il credito d’imposta per investimenti nella ZES unica.

“Il credito d’imposta è invece cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive di cui al periodo precedente, non porti al superamento del costo sostenuto”.

LE CERTIFICAZIONI NECESSARIE

Per poter beneficiare degli incentivi previsti dal Piano Transizione 5.0, è fondamentale ottenere due certificazioni:

1. La prima è la certificazione “Ex ante”, rilasciata da un valutatore indipendente. Questa attesta che il progetto rispetti i criteri di ammissibilità relativi alla riduzione del consumo totale di energia.

2. La seconda certificazione è la “Ex post”, rilasciata dopo aver completato l’investimento. “Questa certificazione conferma l’effettiva realizzazione degli investimenti in conformità alle disposizioni stabilite nella certificazione Ex ante”.

È obbligatoria anche l’attestazione dell’avvenuta interconnessione.

Una novità è invece la possibilità, solo per le PMI, di poter aggiungere al credito d’imposta anche le spese sostenute per la certificazione fino a un massimo di 10.000 euro.

COME OTTENERE L’INCENTIVO: MODULI E TEMPISTICHE

Secondo il comma 13 “il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione, ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, decorsi cinque giorni dalla regolare trasmissione, da parte di GSE all’Agenzia delle Entrate, dell’elenco di cui all’ultimo periodo del comma 10 entro la data del 31 dicembre 2025, presentando il modello F24 unicamente tramite i servizi telematici offerti dall’Agenzia delle entrate”. Pena, il rifiuto dell’operazione di versamento.

I SOGGETTI AUTORIZZATI A CERTIFICARE

I soggetti autorizzati a rilasciare queste certificazioni dovrebbero essere gli stessi abilitati a produrre la certificazione tecnico-economica prevista dal Fondo per il sostegno alla Transizione Industriale per quanto riguarda l’efficientamento energetico. Questi soggetti includono:

• Gli Esperti in Gestione dell’Energia (EGE) accreditati UNI CEI 11339;

• le Energy Service Company (ESCO) accreditate UNI CEI 11352.

“Il Ministero delle imprese e del made in Italy esercita - si legge nel testo del Decretoanche avvalendosi del GSE, la vigilanza sulle attività svolte dai soggetti abilitati al rilascio delle certificazioni, verificando la correttezza formale delle certificazioni rilasciate e procedendo, sulla base di idonei piani di controllo, alla verifica nel merito della rispondenza del loro contenuto alle disposizioni di cui al presente decreto e ai relativi provvedimenti attuativi”.

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COLLABORAZIONE UOMO-MACCHINA

Le piattaforme IIoT come i sistemi di monitoraggio remoto dell’aria compressa migliorano l’efficienza energetica, permettono ai tecnici di svolgere un lavoro più mirato, consentono di predire un guasto e di monitorare eventuali perdite.

di Roger Savo, Aftermarket Director, ELGi Compressors Europe

Il concetto di Industrial Internet of Things (IIoT) — al centro delle discussioni sull’evoluzione del settore manifatturiero — rappresenta l’integrazione dei sistemi cyber-fisici, dell’analisi avanzata e della connettività di rete in ambito industriale, ma anche un cambiamento cruciale nella produzione e nei processi industriali. Nell’ambito di questi concetti, le industrie possono monitorare, analizzare e migliorare le operazioni in tempo reale, macchinari e sistemi possono persino migliorare i processi in modo autonomo attraverso l’auto-ottimizzazione e l’autoconfigurazione, portando a una produzione più intelligente. Mentre le industrie si muovono verso ambienti più intelligenti e connessi, i sistemi per aria compressa - componente vitale del settore e pietra miliare delle operazioni industriali - sono un’altra area che sta assistendo a progressi trasformativi dovuti all’IIoT.

COLMARE IL DIVARIO UMANO

Il panorama della produzione europea sta cambiando. Le

Sfruttare l’IoT per la gestione dell’aria compressa

carenze di forza lavoro, soprattutto nei ruoli tecnici, sono sempre più frequenti. Di conseguenza, molti processi produttivi necessitano di un maggior numero di operatori umani. Ciò ha generato sfide significative per la continuità operativa, la manutenzione delle apparecchiature e la produzione. Allo stesso

tempo, la crescente automazione e la necessità di una maggiore efficienza hanno spinto le industrie a cercare soluzioni innovative.

L’IIoT offre un rimedio. Collegando le apparecchiature e gli asset a dashboard che interpretano i dati, l’IIoT fornisce approfondimenti che consentono ai tecnici

Grazie alla gestione dell’aria compressa, i tecnici possono approfondire la storia del macchinario, comprendere le anomalie e affrontarle in modo proattivo

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di svolgere un lavoro più mirato con tutto il lavoro di indagine già svolto in background. L’automazione, il monitoraggio e le azioni preventive basate sui dati raccolti sono essenziali.

LA GESTIONE DELL’ARIA

COMPRESSA NELL’ERA DEI DATI Tradizionalmente, il monitoraggio dei sistemi per aria compressa comportava controlli manuali periodici. Tuttavia, con la crescita delle industrie e l’aumento della domanda, il monitoraggio manuale diventa insostenibile. È qui che interviene la potenza dell’acquisizione automatica dei dati.

I sistemi di monitoraggio remoto dell’aria compressa, come Air~Alert, raccolgono i dati dai compressori in funzione, memorizzano i dati storici e valutano i parametri. Sia che si tratti di manutenzione retroattiva che di manutenzione preventiva, i sistemi di monitoraggio remoto intervengono laddove l’intervento umano è insufficiente, fornendo grafici di tendenza e informazioni sui parametri operativi, tra cui la pressione di mandata, la temperatura dell’olio, la velocità del convertitore di frequenza variabile (VFD), le ore di funzionamento totali, gli interventi e gli avvisi su un’interfaccia online in tempo reale accessibile in remoto da qualsiasi parte del mondo.

In precedenza, la diagnosi di un problema richiedeva l’intervento umano e l’interazione ai vari livelli della catena decisionale dell’impianto. Ora, grazie alla connettività e all’intelligenza apportate alla gestione dell’aria compressa, i tecnici possono approfondire la storia del macchinario, comprendere le anomalie e affrontarle in modo proattivo.

I dati attuali e storici consentono

ai professionisti dell’assistenza di capire cosa è successo e se poteva essere previsto o meno.

Inoltre, aiuta gli OEM di compressori e i fornitori di servizi a prevedere le attività, a programmare le risorse e a eseguire le operazioni di manutenzione per un compressore o per l’intera base installata, poiché tutto può essere visibile in un unico cruscotto. Inoltre, aiuta i Distributori e i tecnici a prevedere gli interventi necessari per il parco macchine di cui la persona è responsabile.

DALLA MANUTENZIONE

PREVENTIVA A QUELLA

PREDITTIVA

La vera forza dei sistemi di monitoraggio remoto, tuttavia, sta nel passaggio dalla manutenzione preventiva a quella predittiva. Se la manutenzione preventiva è fondamentale, quella predittiva è ancora più importante. Esaminando il comportamento del ciclo di un compressore, come le frequenze di carico/scarico nel caso delle unità VFD, i tecnici possono capire lo stato attuale dell’unità. Possono analizzare se si è verificato un aumento del consumo energetico e indagare se si tratta di un’anomalia o meno e, potenzialmente, dove si è verificato il problema. L’os -

servazione di parametri come la pressione e il consumo di energia può anche fornire indicazioni per capire se un compressore è dimensionato in modo ottimale per la produzione.

Più sistemi sono interconnessi, più ricco è il pool di dati, consentendo agli algoritmi e ai sistemi logici di valutare questi dati per prevedere potenziali guasti prima che essi si verifichino. Immaginate di conoscere il potenziale guasto di un compressore settimane prima che si verifichi, basandovi sull’analisi dei dati storici e in tempo reale.

INTEGRARE I DATI SULLA

PRODUZIONE E SULL’ARIA

COMPRESSA

Un altro livello di integrazione

Nell’arco di vita di un compressore d’aria, il 75% del costo è rappresentato dal consumo di energia, il 15% dal costo dell’unità e il 10% dal costo della manutenzione

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deve ancora essere pienamente realizzato: l’allineamento dei dati del compressore con quelli della produzione. Se un’azienda è in grado di fornire il proprio trend di produzione, e di sovrapporlo ai dati del compressore provenienti dai sistemi di monitoraggio remoto, è possibile individuare le inefficienze e le perdite d’aria a valle della sala compressori. Se un compressore destinato ad un solo turno di lavoro si avvia nel cuore della notte, significa che esiste un consumo d’aria in qualche punto del sistema. Se c’è consumo d’aria ma non c’è attività di produzione, può significare solo una cosa: una perdita nell’impianto. Naturalmente, molte aziende dispongono di dispositivi specifici per evitare questo problema, ma ci sono anche impianti in cui i compressori funzionano giorno e notte a pressioni più basse durante il periodo di inattività per evitare di riavviare i sistemi all’avvio della produzione. Altri arrestano i compressori nella notte o durante i tempi di

inattività e poi li riavviano poco prima dell’inizio della produzione per avere il sistema funzionante. Tuttavia, l’insieme di questi elementi non impedisce che le perdite si verifichino. Le perdite si verificano tipicamente in un sistema d’aria nel corso del tempo. I tubi invecchiano, raccordi non corretti, procedure di serraggio sono insufficienti, componenti errati e/o la corrosione possono causare molteplici problemi. È stato stimato che dal 20 al 30% del flusso d’aria compressa può andare perso a causa di perdite. La perdita attraverso un foro da 3 mm (~1/8”) può consumare 4 kW/h di elettricità, con una perdita annuale di 19.200 kW (a 7 bar g. (100 psi g.) 16 ore/ giorno per 300 giorni all’anno). Questo crea una sostanziale opportunità di miglioramento. Sebbene qualcuno possa affermare che si tratta solo di aria, per mettere le cose in prospettiva bisogna ricordare che i compressori d’aria consumano circa

il 12% dell’energia elettrica utilizzata nei processi produttivi che utilizzano l’aria compressa. Nell’arco di vita di un compressore d’aria, 75% del costo è rappresentato dal consumo di energia, il 15% dal costo dell’unità e il 10% dal costo della manutenzione.

CONCLUSIONI

Il futuro della gestione dell’aria compressa, e di fatto del settore manifatturiero in generale, sta nello sfruttare la potenza dell’IIoT. L’innovazione sta spingendo la gestione dell’aria compressa verso una nuova era. Con il cambiamento delle dinamiche della forza lavoro e la crescente richiesta di metodi di produzione efficienti, le piattaforme IIoT come i sistemi di monitoraggio remoto dell’aria compressa forniscono dati che non si limitano a supportare le decisioni, ma guidano anche le azioni per operazioni industriali più innovative ed efficienti.

40 www.interprogettied.com La Subfornitura - n.3 2024 TRANSIZIONE DIGITALE

AZIONAMENTO

Le soluzioni Control Techniques offrono scalabilità, performance e semplicità di sviluppo. Trinca Technology ha sfruttato queste caratteristiche per implementare un sistema di controllo full digital dei propri telai destinati alla tessitura di fili metallici e tessuti tecnici.

Rendere semplici e performanti le applicazioni è una sfida che, soprattutto in ambito di motion control, presenta molti aspetti non sempre di facile approccio, specialmente nelle applicazioni a maggiore complessità come nel caso delle macchine multiasse. Le soluzioni di Control Techniques sono state progettate con l’obiettivo di fornire a progettisti e costruttori la massima libertà, ovvero per dotarli di strumenti semplici, ma al tempo stesso così efficaci da consentire di trasformare le idee, anche le più audaci, in concreta innovazione. La piattaforma di azionamento e motion di Control Techniques vuole quindi semplificare lo sviluppo delle applicazioni, assicurare performance e scalabilità. È possibile passare da una soluzione centralizzata a una decentralizzata, il tutto senza significative e costose modifiche strutturali. Ciò in quanto il mondo di Control Techniques offre soluzioni scalabili, che permettono di implementare architetture di motion ad alte prestazioni con controllori di ultima generazione - come i motion controller MCe e MCz - e ambienti di sviluppo standard come Codesys, fruibili non solo per la parte di motion

Il motion control a fianco di progettisti e costruttori

ma anche per quella che attiene alle logiche di macchina.

Le capacità di comunicazione integrata di cui sono dotate le soluzioni di Control Techniques offrono al cliente un ulteriore valore aggiunto in termini di apertura e scalabilità. La disponibilità di interfacce per tutti i più diffusi protocolli industriali consente di

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comunicare con un’ampia gamma di device e PLC, con la possibilità di scalarne la logica sui controllori MCe/MCz per definire accuratamente la priorità del traffico dati e ottimizzare le prestazioni di sistema.

La presenza delle funzionalità di sicurezza integrate direttamente a bordo degli azionamenti (integrated safety) offre una serie di vantaggi soprattutto in termini di semplicità. La sicurezza risulta più facile da implementare, in quanto gestibile mediante un unico encoder safe, da montare sul motore. Compatte e modulari, le soluzioni servo motion di Control Techniques dispongono anche della funzione rigenerativa che, mediante utilizzo del common DC-bus, permette di realizzare architetture multidrive caratterizzate da livelli di efficienza elevati.

Tra le aziende che hanno compreso le potenzialità della piattaforma motion di Control Techniques e le hanno messe opportunamente a frutto vi è Trinca Technology. Trinca è una realtà situata in provincia di Como, un’eccellenza italiana che, tra le poche aziende al mondo, realizza telai ad alte performance controllati in full digital per la tessitura di fili metallici e tessuti tecnici - come ad esempio il Kevlar, le fibre di carbonio o i sintetici destinati ad applicazioni speciali.

L’elettronica è stata la chiave del successo e, in particolare, lo sono stati i motori ad elevata dinamica e i controllori programmabili MCe e MCz di Control Techniques, che hanno permesso a Trinca di raggiungere livelli di innovazione e produttività eccezionali. Il tutto sfruttando anche la semplicità ed ergonomia di una soluzione che si appoggia a standard di sviluppo aperti come Codesys.

Le capacità di comunicazione integrata di cui sono dotate le soluzioni di Control Techniques offrono al cliente un ulteriore valore aggiunto in termini di apertura e scalabilità

La pinza - componente centrale da cui viene a dipendere la gran parte delle prestazioni dei telai Trincaviene movimentata in moto alternato con velocità che arrivano a 15 m/s e frequenze di battuta fino a 250 colpi al minuto. Considerando che le forze in battuta espresse dalla macchina possono addirittura giungere a un valore di 80 tonnellate, ben si comprende quanto l’asse sia sollecitato e quanto debba essere performante il sistema che lo movimenta.

Anche la gestione delle intersezioni dei quadri, eseguita in alta velocità, rappresenta una notevole sfida tecnica, in quanto il sistema di motion necessita di un software che per ciascun movimento effettui in tempo reale una serie di calcoli molto impegnativi. Il setting avviene indicando i punti di accelerazione e decelerazione, in genere 12, che servono al sistema per tracciare un profilo del moto

con tutti i necessari parametri. Al software spetta quindi il compito di tradurre il tutto in comandi per il motore, che dovrà a sua volta assicurare le prestazioni e la qualità del movimento così come impostate dall’operatore.

LE SOLUZIONI ADOTTATE

Dell’ampio catalogo di soluzioni Control Techniques, Trinca ha beneficiato soprattutto dei servomotori a elevata dinamica Unimotor HD e dai servoazionamenti a elevate prestazioni Digitax, controllati dai motion controller MCe e MCz. Unimotor HD è una gamma di servomotori brushless progettati per quelle applicazioni nelle quali sono richieste rapide accelerazioni e decelerazioni, ottenibili grazie alla bassa inerzia complessiva. I servoazionamenti Digitax, a loro volta, assicurano le massime prestazioni servo pur con dimensioni complessive ridotte. Ottimizzati per applicazioni ad alta dinamica come quelle richieste da Trinca, massimizzano le performance dei telai sfruttando alcuni tra i protocolli più diffusi (EtherCAT, machine control con MCi, Ethernet e Base) per potersi interfacciare con ulteriori dispositivi richiesti dal cliente o per integrare altre funzionalità macchina. Ai controllori MCe, un embedded controller con PLC all-in-one, e MCz, un vero e proprio PC industriale con funzioni di motion control, è poi delegato il compito di gestire il tutto, con modalità operative e di programmazione che si avvalgono di quanto di più standard e aperto attualmente è disponibile: la piattaforma operativa Windows e l’ambiente di sviluppo Codesys. La rete EtherCAT ad elevate prestazioni consente quindi di collegare tra loro il controllore, i motori e i Remote I/O. Ultima, ma non certo per importanza, la safety affidata ai sistemi MiS250: l’integrazione delle funzioni di sicurezza del motion (STO, SBC, SSx).

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Nel 2023 l’industria manifatturiera italiana ha raggiunto risultati brillanti e mostra prospettive positive anche per i prossimi anni. Per stare al passo, Mayr ha sviluppato soluzioni innovative destinate al settore della robotica e dell’automazione.

Ottime notizie per il comparto dell’industria manifatturiera italiana che, nel contesto economico del 2023, ha confermato i livelli di fatturato massimi raggiunti nel 2022 con una cifra impressionante di 1,169 miliardi di euro, con dati particolarmente positivi per il settore dell’automazione. Secondo Donald Wich, amministratore delegato di Messe Frankfurt Italia, e Andrea Bianchi il settore dell’automazione si è distinto brillantemente, superando altri settori meno performanti. La transizione digitale e la sostenibilità hanno guidato questo successo, con un contributo significativo dell’export. Il periodo è estremamente fecondo e la crescita e lo sviluppo hanno permesso di superare le sfide degli ultimi anni, incluse le incertezze di fine 2023, abbracciando l’evoluzione dell’industria che si proietta verso la versione 5.0. La sostenibilità ambientale, sociale ed economico-finanziaria si configura come un fattore fondamentale per favorire questa crescita e assicurare la competitività. In questo set -

Freni di sicurezza e giunti per un settore in continua crescita

tore all’avanguardia che ha imboccato la strada del futuro, Mayr da 125 anni rappresenta un partner ineguagliabile grazie a prodotti di elevata qualità dedicati alla robotica e all’automazione.

Per l’anno 2024, le previsioni indicano un moderato rimbal -

zo economico, con una crescita stimata dello 0,5%, e una prospettiva ancora più rosea per il 2025, con un incremento previsto dell’1,3%. Questi dati rafforzano l’ottimismo e la fiducia nella capacità dell’industria di adattarsi e prosperare anche in tempi incerti.

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Freni ROBAservostop

Nel dettaglio, l’automazione industriale nel 2023 ha visto un incremento di fatturato del 12%, secondo i dati di preconsuntivo Anie. Nonostante sia una crescita più contenuta rispetto al 2022, si tratta comunque di un risultato positivo che lascia presagire la crescita delle aziende del settore grazie anche alla forte domanda di tecnologie di automazione.

LE PROSPETTIVE FUTURE

Per quanto riguarda le prospettive future, l’Osservatorio dell’Industria Italiana dell’Automazione prevede una crescita della domanda nei settori dell’Elettrotecnica e dell’Elettronica per i prossimi due anni. Questi settori continueranno a beneficiare degli investimenti legati alle transizioni green e digitale, mantenendo positivo il fatturato e i volumi. In questo contesto, Il Piano Industria 5.0, atteso entro la fine di gennaio nell’ambito del decreto PNRR, con un budget di 6,3 miliardi di euro, offre ulteriori incentivi significativi destinati all’efficientamento energetico, autoconsumo e formazione, sottolineando

l’importanza della transizione digitale ed energetica dell’industria italiana.

LA DIFFERENZA

Con oltre 100 anni di esperienza nel campo della trasmissione di potenza, Mayr continua a influenzare in modo significativo il settore dell’automazione con i suoi prodotti all’avanguardia. In particolare, per il settore della robotica e dell’automazione, Mayr ha sviluppato freni di sicurezza ad alte prestazioni, progettati anche su misura. Questi freni offrono una protezione ineguagliabile dimostrando la loro efficienza in una vastissima gamma di applicazioni. La sicurezza è un aspetto prioritario in tutti i campi serviti, dai robot industriali con operatore umano alle più delicate applicazioni elettromedicali. Oltre ai freni, anche i giunti Mayr garantiscono un’elevata affidabilità nelle soluzioni per la robotica e l’automazione. La vasta gamma di giunti ad

alte prestazioni, senza gioco e altamente efficienti, garantisce un collegamento sicuro tra gli alberi, permettendo un funzionamento sicuro e senza intoppi per le apparecchiature.

SFIDE

PIÙ FACILI DA

SUPERARE CON I FRENI DI SICUREZZA MAYR

Le sfide odierne consistono nel sapersi adattare alle più svariate necessità di installazione. Per rispondere a queste esigenze, Mayr ha progettato una costruzione modulare e molto efficiente per i suoi prodotti. Per esempio, i freni di sicurezza ROBA-servostop sono progettati appositamente per garantire coppie costanti per tutta la vita operativa del dispositivo. Caratterizzati dalle alte prestazioni, sono resistenti all’usura e possono essere utilizzati anche in condizioni applicative impegnative, come temperature fino a 120°C all’interno del motore. Un altro vantaggio offerto dai freni ROBA-servostop è che sono possibili rapporti massa-carico di 30:1 o più. La progettazione ottimizzata, al contempo lineare e robusta di questi freni di sicurezza, consente un’installazione semplice, rapida e affidabile e a differenza dei freni magnetici permanenti non è necessario posizionare assialmente in modo preciso l’albero motore. I freni ROBA-servostop sono precisi e affidabili e non sono influenzati dalla meccanica di installazione.

Progettati per soddisfare le esigenze della robotica anche grazie alla loro costruzione estremamente sottile, peso ridotto e basso consumo energetico i freni di sicurezza ROBA-servostop facilitano la gestione di condizioni di

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Freno ROBAservostop. Cobot non in tensione Freno ROBAservostop. Cobot in tensione

lavoro impegnative. La loro geometria adattabile e i tempi di commutazione estremamente brevi li rendono ideali per applicazioni ad alta velocità. Sono sempre forniti pronti per l’installazione, sottoposti a rigorose ispezioni per garantirne la massima qualità. Da notare una caratteristica importante: i freni di sicurezza ROBA-servostop possono essere prodotti con un ampio diametro interno che li rende adatti all’uso anche in motori ad albero cavo.

GIUNTI DI ULTIMA GENERAZIONE

Nell’ambito della robotica e delle applicazioni automatizzate, elementi come la precisione e la velocità di avanzamento dipendono significativamente dalla qualità degli assi del servomotore e dei loro componenti. I giunti hanno la funzione fondamentale di trasmettere la potenza del motore da un albero all’altro e compensare eventuali disallineamenti dell’albero. Nella tecnologia a servomotore sono generalmente utilizzati giunti a soffietto in acciaio, elastomeri, e giunti lamellari che rappresentano i giunti senza gioco più comuni e ricercati. Tuttavia, ogni applicazione ha le sue caratteristiche e necessità particolari. Proprio per questo Mayr offre una gamma di prodotti estremamente ampia e sofisticata che permette ai clienti di sfruttare appieno il knowhow di una delle aziende leader a livello mondiale nel settore dell’automazione. I giunti Mayr non solo offrono prezzi vantaggiosi e brevi tempi di consegna, ma sono anche facili da gestire e da selezionare tramite il configuratore di prodotto

AUTOMAZIONE

disponibile gratuitamente sul sito aziendale. Mayr offre una vasta gamma di prodotti e quelli che seguono sono tra i più ricercati per le applicazioni nel settore dell’automazione grazie alle loro elevate prestazioni.

GIUNTI SERVOMOTORE

LAMELLARI SENZA USURA E SENZA NECESSITÀ DI MANUTENZIONE

La serie di giunti ROBA-DS è caratterizzata dalla costruzione estremamente compatta realizzata in leghe di acciaio e alluminio ad alta resistenza. Questi giunti offrono una vasta gamma di coppia, da 35 a 150 Nm, e si distinguono per la loro affidabilità e durata nel tempo. Grazie al design intelligente, i giunti ROBA-DS garantiscono una trasmissione di potenza senza gioco e sono resistenti alle sollecitazioni meccaniche. La manutenzione e la sostituzione dei giunti non rappresentano un problema, poiché possono essere facilmente rimossi anche dopo periodi di esercizio prolungati senza danneggiare il pacco lamellare in acciaio.

GIUNTI A SOFFIETTO IN ACCIAIO MODULARI E ADATTABILI

I giunti smartflex sono fra i più venduti per la loro capacità di compensazione dei disallineamenti che è quasi il triplo rispetto ai comuni giunti a soffietto in acciaio con disallineamenti radiali, angolari e assiali degli alberi. Con una coppia che varia da 16 a 700 Nm, questi giunti sono adatti a una vasta gamma di applicazioni e consentono una trasmissione di potenza senza gioco e torsionalmente rigida. La loro costruzione modulare

offre alta flessibilità nella progettazione in aggiunta ad una installazione rapida e sicura che li rende una scelta ideale per molteplici applicazioni.

GIUNTI CON ELASTOMERO

SENZA GIOCO

I giunti di trasmissione ROBAES trasmettono la coppia senza gioco e assorbono le vibrazioni critiche. Con una vasta gamma di coppia, da 4 a 1.250 Nm, questi giunti con elastomero rappresentano una soluzione affidabile per una varietà di applicazioni. La loro capacità di compensare i disallineamenti e la loro elevata resistenza alle vibrazioni li rendono ideali per applicazioni impegnative di esercizio. I giunti ROBA-ES sono progettati per garantire un funzionamento senza gioco e senza manutenzione, contribuendo così a una maggiore efficienza e durata dei dispositivi.

Gamma freni ROBA-servostop

46 La Subfornitura - n.3 2024

MOTION CONTROL

Unità di azionamento per migliorare la mobilità dei cobot

Per portare sempre più robot nei luoghi di lavoro, affiancando gli addetti nelle loro attività, un team di progettisti esperti di NSK, multinazionale specializzata in tecnologie di motion control, ha sviluppato una nuova soluzione per migliorare la mobilità dei robot collaborativi (o cobot): NSK Active Caster. Si tratta di un’innovativa unità di azionamento motorizzata omnidirezionale, pronta per essere utilizzata su un’ampia gamma di cobot e robot

ASSERVIMENTO MACCHINE

di servizio, che potrebbe, in breve tempo, fornire preziosa assistenza ai Paesi afflitti da invecchiamento della popolazione e carenza di manodopera.

L’unità su ruote NSK Active Caster è adatta per applicazioni a stretto contatto con le persone. Intelligente, silenziosa e compatta, Active Caster, installata su robot di servizio, è attualmente in fase di test sul campo e potrebbe presto svolgere un ruolo importante sui luoghi

di lavoro in tutto il mondo. I robot di servizio che interagiscono con gli addetti in carne e ossa sono una nuova frontiera che promette benefici diretti in molti settori, fra cui logistica e sanità. Ospedali e case di cura, ad esempio, hanno bisogno di addetti che svolgano molte mansioni fisicamente pesanti in modo puntuale, per assistere i pazienti nella riabilitazione. In questi contesti, le unità Active Caster possono fungere da robot di servizio, automatizzando gli spostamenti dei carrelli, trasportando forniture mediche, muovendo le barelle e alleviando il carico di lavoro in questi ambienti molto gravosi. Queste funzionalità potrebbero dimostrarsi fondamentali in molte economie avanzate che soffrono di problemi di invecchiamento della popolazione

e carenza di manodopera. In queste regioni, i cobot e i robot di servizio equipaggiati con Active Caster potrebbero in breve tempo diventare necessari per automatizzare attività ripetitive e manuali, consentendo agli addetti di dedicarsi a compiti con maggior valore aggiunto. Esistono altre applicazioni possibili in ambito sociale, ad esempio per l’assistenza a persone con mobilità limitata. Le unità Active Caster potrebbero essere integrate in una “valigia robot” per agevolare i viaggi oppure nei deambulatori che agevolano gli spostamenti in casa. Un deambulatore programmabile potrebbe spostarsi autonomamente, lasciando più spazio all’utilizzatore quando è seduto, senza preoccuparsi di averlo sempre a portata di mano.

Robot collaborativi con capacità di carico di 30 kg

UR30 è il secondo della nuova serie di cobot innovativi di nuova generazione di Universal Robot ed è costruito sulla stessa architettura del pluripremiato UR20. Nonostante le sue dimensioni compatte, UR30 offre una capacità di sollevamento straordinaria e il suo controllo del movimento superiore garantisce il perfetto posizionamento anche di carichi ingenti, consentendogli di lavorare a velocità

più elevate e sollevare carichi più pesanti. Ciò rende UR30 ideale per diverse applicazioni, tra cui asservimento macchine, movimentazione materiali e avvitatura a coppia elevata.

Per l’asservimento macchine, l’elevato carico utile offre nuove possibilità poiché consente al cobot di utilizzare più pinze contemporaneamente. Ciò significa che può rimuovere parti finite e caricare più materiale in un

unico passaggio, riducendo i tempi di cambio formato e massimizzando la produttività.

UR30 supporterà efficacemente anche l’avvitatura a coppia elevata in quanto è in grado di gestire utensili dinamometrici più grandi e con potenza più elevata e, grazie alla modalità stabile, UR30 offre un’avvitatura diretta e coerente. Ciò sarà vantaggioso, ad esempio, nel settore automobilistico.

Oltre a ciò, la capacità di carico di 30 kg rende l’UR30 un’ottima soluzione per la movimentazione dei materiali e la pallettizzazione di prodotti pesanti in tutti i settori. Inoltre, l’ingombro ridotto, gli consente di adattarsi a quasi tutti gli spazi di lavoro, liberando gli esseri umani dal sollevamento di carichi pesanti. Con un peso di soli 63,5 kg, può anche essere facilmente spostato tra le celle di lavoro.

www.interprogettied.com 47 n.3 2024 - La Subfornitura ATTUALITÀ
ROBOTICA

ELENCO INSERZIONISTI

IN QUESTO NUMERO

ABBIAMO PARLATO DI...

In nero sono indicate le inserzioni pubblicitarie

A.I.MAN.

6

CHIARI BRUNO 27

CLUSIT 28

COGNE ACCIAI 20

CONFINDUSTRIA ALTO ADRIATICO 12

CONTROL TECHNIQUES 42

CYBER GRANT 28

DIGITAL INDUSTRIES WORLD 24 ELGI 38 EURAL GNUTTI 1

15

24

ITALIA 16, 41

ACADEMY 14

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20 ABB 14 ACIMAC 24 ACIMALL 24 ACIMIT 24 AGAZZI GIANCARLO 33 AMAFOND 24 AMAPLAST 24 BARILLA 20 BI.MU 22 CARBOTEMPRA 15 CARUSO
COP CERVED
FASTENERS BATT 1A
F.LLI LOCATELLI 19 FEDERTEC 20 HOFFMANN 3 MAYR 44 MECNOVA 5 MESHMIND 14 MEWA 2A COP. MOLLIFICIO
MOLLIFICIO
MORETTI 23 NSK 47 OSSERVATORIO
INTELLIGENCE 30 POLITECNICO
ROBOTHEARTH
S.I.A.
SACCHI
TRINCA
EUROMAINTENANCE 20
GARDESANO 9
LOMBARDO 1A COP
ARTIFICIAL
DI MILANO 30
22
4A COP
SIRI
SPS
TREESSE
TECHNOLOGY 42 UCIMU 10 UNIVERSAL ROBOTS 47
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