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Bimestrale - anno XV - n°1 gennaio/febbraio 2024
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ATTUALITÀ Macchine utensili: 2024 in cerca di conferme
APPUNTAMENTI Mecspe 2024: protagonisti giovani e PMI
SOFTWARE In Italia PMI sempre più avanzate grazie ai software gestionali
curiosità è la molladidiogni ogniscoperta. scoperta. LaLa curiosità è la molla
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Mollificio MollificioGardesano, Gardesano, intuito intuitoeepassione passione L’attività Mollificio Gardesano S.p.A. comL’attivitàdel del Mollificio Gardesano S.p.A. comprende lala produzione di di elementi elastici metalliprende produzione elementi elastici metallici,ci, più comunemente chiamati molle e minuterie più comunemente chiamati molle e minuterie metalliche. metalliche. Sorto nel 1953 per iniziativa di di Ubaldi Bruno, il il Sorto nel 1953 per iniziativa Ubaldi Bruno, Mollificio Gardesano S.p.A. si si è poi sviluppato, Mollificio Gardesano S.p.A. è poi sviluppato, anche con l’apporto dal 1955 deldel figlio deldel fondaanche con l’apporto dal 1955 figlio fondatore, Ettore, fino a raggiungere le caratteristiche tore, Ettore, fino a raggiungere le caratteristiche didi piccola industria, con insediamento in in sede piùpiù piccola industria, con insediamento sede adeguata nel 1960. adeguata nel 1960. Nel 1981, inin concomitanza con l’entrata in in azienNel 1981, concomitanza con l’entrata aziendada didi Ubaldi Carlo, nipote deldel fondatore Bruno, il il Ubaldi Carlo, nipote fondatore Bruno, Mollificio S.p.A. si si trasferiva nella MollificioGardesano Gardesano S.p.A. trasferiva nella nuova sede, situata nella funzionale nuovaededattuale attuale sede, situata nella funzionale Z.i. “Basson” di Verona. Z.i. “Basson” di Verona. L’azienda occupa mediamente 4040 dipendenti su su L’azienda occupa mediamente dipendenti ununarea totale di 5.400 mq. area totale di 5.400 mq. Filosofia aziendale è ilè costante sviluppo tecnoFilosofia aziendale il costante sviluppo tecnologico con l’inserimento di di macchinari produttivi logico con l’inserimento macchinari produttivi d’avanguardia la la conseguente possibilità di di d’avanguardiae e conseguente possibilità ampliare lala propria gamma di di prodotti. ampliare propria gamma prodotti. L’azienda è completamente disponibile a tutte L’azienda è completamente disponibile a tutte lele esigenze del Cliente, siasia produttive che di temesigenze del Cliente, produttive che di tempistica, siasia come consulenza per la definizione deldel pistica, come consulenza per la definizione progetto e di conseguenza dell’elemento elastico progetto e di conseguenza dell’elemento elastico più alle necessità deldel Cliente stesso. piùadatto adatto alle necessità Cliente stesso. L’azienda attenta anche ai ai continui L’aziendaè èinoltre inoltre attenta anche continui sviluppi mercato per quanto riguarda l’u-l’usviluppidel del mercato per quanto riguarda tilizzo nuovi materiali e di nuove lavorazioni tilizzodidi nuovi materiali e di nuove lavorazioni atte alla realizzazione di di prodotti piùpiù affidabili e e atte alla realizzazione prodotti affidabili rispondenti alle esigenze eded agli standard richierispondenti alle esigenze agli standard richiestistidai commitenti. dai commitenti.
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SOMMARIO
anno XV - n.1 Gennaio/Febbraio 2024
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12 Macchine utensili: 2024 in cerca di conferme
Mecspe 2024: protagonisti giovani e PMI
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In Italia PMI sempre più avanzate grazie ai software gestionali
La rivoluzione culturale dell’industria 5.0
AMR su misura per un’industria in evoluzione
Editoriale
Una partnership per il progresso dell’industria manifatturiera ..............................................................24
Transizione Digitale
5.0: l’industria della consapevolezza (E. De Vecchis)......4
Storia di copertina
Utensili
Fastener e gestione logistica per un servizio a 360 gradi ............................................................................6
Sgrossatura senza vibrazioni........................................25
Attualità
Componenti
La rivoluzione culturale dell’industria 5.0 ...................34 Le imprese italiane crescono nel cloud, ma serve più digital marketing .........................................................36 Operations e sostenibilità: a che punto siamo ............38 Notizie transizione digitale ..........................................40 Intelligenza artificiale: occorrono più competenze ......42
Tecnologie di azionamento con crescenti applicazioni .................................................................26
Automazione
Strumentazione
La soluzione one-stop per lo smistamento dei componenti ..................................................................45
Fastener e gestione logistica per un servizio a 360 gradi
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Ricerca, innovazione e talenti per costruire il futuro del Mezzogiorno...........................................................10 Macchine utensili: 2024 in cerca di conferme..............12 Notizie attualità ...........................................................15 Brianza: dopo la crescita i timori per domanda globale e ricerca delle competenze ..........................................16 Notizie attualità ...........................................................19
Appuntamenti Mecspe 2024: protagonisti giovani e PMI....................22 Fornitore Offresi: torna la fiera che connette l’industria metalmeccanica............................................................23
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La Subfornitura - n.1 2024
Camere 3D con campi di vista fino a 26,6 mm ..................29
Software In Italia PMI sempre più avanzate grazie ai software gestionali .....................................................................30 Industrializzare la produzione additiva con una nuova suite .............................................................................33
Robotica AMR su misura per un’industria in evoluzione (A. Delucchi).................................................................46
Rubriche Elenco inserzionisti.......................................................48
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n.1 2024 - La Subfornitura
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EDITORIALE
di Eva De Vecchis
5.0: L’INDUSTRIA DELLA CONSAPEVOLEZZA Sarebbe bello se l’industria del domani potesse puntare sulla sostenibilità, su un approccio che, nel rapporto uomo-macchina mette sempre l’uomo al centro, su un modello resiliente e capace di adattarsi a situazioni avverse. Per alcuni, in realtà, questa industria è già tra noi e prende il nome di 5.0, definita dal rapporto che la Commissione Europea ha pubblicato a gennaio 2021, come un “completamento dell’industria 4.0”: si tratta di un modello collaborativo che fa parte dell’evoluzione delle industrie manifatturiere e che si basa sull’integrazione di tecnologie avanzate per creare ambienti di produzione digitalizzati, flessibili ma sempre attenti alla componente umana. Prima di guardare così lontano però, è importante chiedersi come stia l’Italia e quali risultati abbia ottenuto. Al Nord, per esempio – secondo i risultati del progetto TOP500, realizzato dal Centro Studi di Assolombarda e promosso in collaborazione con PwC Italia e con il sostegno di Banco BPM – durante il 2023 è emerso un quadro di luci e ombre: nella prima metà dell’anno l’economia della Brianza ha continuato a crescere e l’export ha registrato un nuovo massimo di 7 miliardi di euro semestrale; nella seconda parte dell’anno, invece, gli imprenditori hanno espresso una crescente preoccupazione a causa del quadro internazionale fragile e incerto, del deterioramento della domanda, degli aumentati vincoli finanziari e della alta difficoltà nel reperire personale adeguato. E il Mezzogiorno? Ad aggiudicarsi il posto sul podio è la Campania: si è tenuta infatti a Napoli la presentazione del position paper del Technology 4
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Forum Campania, organizzato da Regione Campania e The European House - Ambrosetti. La regione è il terzo polo universitario del Paese per incidenza di iscritti sulla popolazione e si posiziona al 1° posto al Sud e al 7° posto a livello nazionale per investimenti in Ricerca e Sviluppo. Qual è, dunque, il livello di maturità delle imprese italiane? Secondo i risultati del benchmarking study “What’s next nelle Operations?”, realizzato da Bonfiglioli Consulting sui top manager di oltre 100 aziende, il 51% delle imprese si sente mediamente digitalizzato, ma per il 36% siamo ancora a un livello definito basso. Per quanto riguarda la sostenibilità, invece, il 75% del campione intervistato dichiara di aver investito meno del 5% sul tema della sostenibilità, mentre il 38% prevede di aumentare gli investimenti fino al 20% nel prossimo anno. Il 6% lo ridurrà e il 51% lo manterrà invariato. Con questi presupposti viene spontaneo chiedersi: è pronta l’industria italiana? Forse c’è ancora del lavoro da fare nonostante i buoni risultati della robotica che, in Italia, sta permeando tutto il comparto industriale. Per raggiungere gli obbiettivi del 5.0 è necessario, prima di tutto, osservare il nostro passato e il nostro presente per capire che questo nuovo passo in avanti è anche l’unico possibile per crescere. L’esperienza e la consapevolezza ci aiutano infatti a comprendere che in un modo di guerre, crisi economiche e sanitarie ed eventi climatici estremi, le industrie devono proteggere se stesse e i propri dipendenti cambiando il proprio approccio culturale e la propria mentalità. www.interprogettied.com
EDITORIALE
di Eva De Vecchis
IL DIGITALE È PER TUTTE LE IMPRESE Siamo arrivati quasi a conclusione del primo semestre 2023 e, oltre ai primi dati del settore manifatturiero che iniziano ad emergere, si è parlato molto di una grande novità: il nuovo Regolamento Macchine adottato dal Parlamento Europeo che andrà a sostituire l’attuale Direttiva macchine 2006/42/CE. Si tratta di un regolamento (non più di una direttiva) che affronta un nuovo tipo di industria, più smart e più automatizzata rispetto alla precedente direttiva. Per questo la nuova proposta di regolamento riguarda anche le macchine e i prodotti altamente digitalizzati come i robot o le stampanti 3D per la fabbricazione: una novità ancora in divenire che ha sollevato già le prime polemiche ma che, sembra, vuole andare incontro a una necessità ormai decisiva per l’industria italiana, diventare 4.0. Ed è proprio l’intelligenza artificiale, di cui si discute da oltre 50 anni, ad essere al centro del dibattito politico-economico. Nonostante le sue potenzialità, infatti, l’AI rimane ancora poco utilizzata dalle imprese italiane, in particolare quelle di minori dimensioni. Qualche dato incoraggiante arriva però da Anitec-Assinform, secondo cui, nel nostro Paese, il mercato dell’Intelligenza Artificiale ha raggiunto nel 2022 un volume di circa 422 milioni di euro (+21,9%) e, tra il 2022 e il 2025, è previsto che l’AI raggiunga i 700 mln con un tasso di crescita medio annuo del 22%, ancora poco rispetto ad altri paesi europei, ma qualcosa per gli standard della penisola. “L’intelligenza artificiale applicata all’impresa, nell’immaginario comune, è spesso associata ad attività legate ai giganti del settore tech”, ha dichiarato Giovanni Baroni, presidente di Piccola
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Industria di Confindustria. “È invece importante comprendere come questa disciplina sia alla portata di tutte le imprese”. Un po’ per paura del nuovo e un po’ per l’idea di non farcela, infatti, il rischio italiano è quello di rimanere fermi a un tipo di industria ormai obsoleta: un timore che potrebbe spaventare alcuni piccoli o medi imprenditori a tal punto da chiudere i battenti. In Italia, infatti, tra i vari numeri emersi da questo primo semestre 2023, emergono anche le cessazioni di impresa, un fenomeno che, almeno in Lombardia, è salito del 17,1% come probabile conseguenza delle mancate chiusure durante il periodo dell’emergenza sanitaria, che erano state disincentivate dalle misure di sostegno adottate dalle istituzioni. Almeno però, a crescere sono le attività gestite in prevalenza da stranieri, donne e giovani. Insomma, per quest’Italia che viaggia tra soddisfazioni e preoccupazioni, è necessario investire negli abilitatori di trasformazione digitale come l’AI, così da sostenere la resilienza e attivare nuovi modelli di business. Un modo per farlo è quello di puntare sui settori che rappresentano i pilastri dell’economia italiana, come quello della metalmeccanica e meccatronica che da solo genera il 50% del valore aggiunto della manifattura. Ma non solo, le PMI che ancora investono poco nel digitale, rappresentano il 99% del nostro tessuto imprenditoriale, per questo oltre alle risorse del PNRR è importante partire dal territorio, dal confronto tra e con le piccole e medie imprese. Solo così è possibile fare la differenza e avvicinarsi in maniera consapevole a una risorsa immensa come l’AI.
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STORIA DI COPERTINA
INTERVISTA
Caruso Fasteners compie un ulteriore passo avanti integrando alle sue soluzioni per il fissaggio un sistema per la gestione degli ordini e delle scorte in magazzino.
Fastener e gestione logistica per un servizio a 360 gradi
C
aruso Fasteners, esperta nel progettare e distribuire sistemi di fissaggio a livello nazionale con sede a Merone, in provincia di Como, è un’azienda giovane. Eppure, i suoi obiet tivi e le sue conquiste ci parlano di una realtà già consolidata, con clienti che ripongono fiducia nel suo fondatore, Antonio Caruso, direttore tecnico commerciale con alle spalle 30 anni di esperienza nel settore. L’azienda è un punto di riferimento per i suoi clienti ai quali offre il prodotto, l’attrezzatura, le workstation e, adesso, anche un nuovo sistema di logistica semplificata. Si tratta della KanbanBOX, il “tassello mancante”, spiega Caruso, “per dare al cliente la possibilità di avere sempre del materiale in magazzino senza mai lasciare le linee ferme, buchi o rotture di stock”. Antonio Caruso, con l’inizio del nuovo anno possiamo dare un giudizio complessivo sul 2023: quali sono stati i risultati ottenuti da Caruso Fasteners? “Come fatturato la nostra azienda è rimasta in linea con il 2022 ma, in compenso, siamo riusciti a fare un ottimo lavoro sia dal punto di vista finanziario che economico, il che ha comportato una stabilizzazione dei prezzi 6
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con i fornitori e con i clienti: un nuovo equilibrio che contrasta con la schizofrenia dei mercati emersa nel 2022, portata da aumenti spropositati sulle materie prime e sui trasporti. Nel 2023 tutto questo si è stabilizzato e la nostra azienda è riuscita a programmare nuovi investimenti, acquisizioni e lavori strutturali permettendoci di essere più solidi dal punto di vista organizzativo, finanziario e dei risultati. In conclusione, posso dire che per noi, quello appena passato, è stato un ottimo anno”.
“Funziona. Facciamo piccoli passi ma ben ponderati e ad aiutarci è sia il passaparola con i clienti, sia le fiere di settore nel resto d’Italia. Si tratta di eventi non solo dedicati al nostro comparto, ma anche ad ambiti diversi o più
Come procede l’ampliamento della vostra rete commerciale oltre la regione Lombardia?
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specifici nei quali i nostri prodotti vengono ampiamente utilizzati. Tutto questo ci permette di procedere con l’allargamento del mercato alle altre regioni e di ottenere ottimi riscontri. Inoltre, abbiamo delle collaborazioni importanti con diversi rivenditori oltre la Lombardia: si tratta per lo più di distributori fidelizzati con i quali esiste un rapporto di partnership”. La progettazione è una branca importante della vostra azienda: cosa apprezzano di più i vostri clienti? “Sicuramente la semplicità e la rapidità di esecuzione che noi diamo ai loro progetti e alle loro idee. Caruso Fasteners fornisce sì delle soluzioni per il fissaggio di lamiere in diversi materiali, ma fa anche molto altro: noi progettiamo e individuiamo i sistemi di fissaggio più adatti, le attrezzature specifiche e le workstation dove vengono effettuate queste lavorazioni. Il nostro punto di forza è quindi la possibilità di offrire sia il prodotto, che può essere stampato tornito come sistema di fissaggio, sia l’attrezzatura per il fissaggio. Quello che facciamo, per esempio, è www.interprogettied.com
dare consigli anche in base alla tipologia di collegamenti elettrici o pneumatici che il cliente ha all’interno della propria azienda e, in base a quelli, possiamo fornire un’attrezzatura oleopneumatica o anche a batteria. Quest’ultima, in particolare, si sta sviluppando molto all’interno dell’industria perché è versatile e può essere utilizzata in qualsiasi posizione all’interno di un’unità produttiva, senza dover avere un attacco di aria compressa; tra l’altro, eliminare l’aria compressa porta a un risparmio di costo e anche a una maggiore sicurezza poiché toglie di mezzo gli intralci dei tubi. Non solo, come anticipavo, noi forniamo anche delle workstation ben organizzate, in questo modo il cliente avrà – oltre al sistema di fissaggio per assemblare i suoi prodotti e le attrezzature – la possibilità di assemblare e organizzare questi prodotti su delle workstation realizzate su misura e ideate insieme a noi. I clienti quindi ci riconoscono questa capacità di poterli servire a 360 gradi”.
KanbanBOX è il software web che abilita la gestione dei materiali con il kanban elettronico (www. kanbanbox.com)
Antonio Caruso, fondatore e direttore tecnico commerciale di Caruso Fasteners
di un software collegato alla logistica. Può parlarci di come è nata l’idea di KanbanBOX e in cosa consiste? “Questo era il tassello mancante: avevamo già il prodotto, l’attrezzatura per assemblarlo e le workstation. Con il KanbanBOX, un sistema dedicato alla gestione della catena di distribuzione e dei processi di approvvigionamento delle aziende, abbiamo anche una gestione semplice e automatizzata del magazzino. Il sistema manuale Kanban che in giapponese significa “cartellino” è composto da schede fisiche sulle quali sono inserite tutte le informazioni del prodotto e un codice a barre identificativo. Ma con l’aumento degli items e delle richieste abbiamo automatizzato il sistema e adesso, grazie al Kanban elettronico, le aziende possono gestire digitalmente tutti i cartellini presenti nella catena logistica, interna ed esterna: i codici a barre presenti sui cartellini digitali dei componenti esauriti segnalano in tempo reale la necessità di rifornimento di quei materiali che vengono spediti da Caruso Fasteners ai propri clienti entro
Caruso Fasteners ha sempre investito molto sull’innova zione e, adesso, si è dotata
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STORIA DI COPERTINA
la data concordata. Inoltre, il software permette di analizzare i consumi, monitorare il numero dei contenitori e stampare i cartellini. Tutti questi sono vantaggi importanti che permettono di non preoccuparsi più di verificare all’interno del proprio magazzino la presenza di un determinato prodotto, perché la gestione avviene in maniera automatica e veloce. Il metodo Kanban, infatti, mira a reintegrare le scorte a mano a mano che vengono consumate”.
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“Nel 2023 la nostra azienda è riuscita a programmare nuovi investimenti, acquisizioni e lavori strutturali permettendoci di essere più solidi dal punto di vista organizzativo, finanziario e dei risultati” Q uali sono i primi risult ati che la KanbanBOX consente di ottenere? “Co n q u e s to nu o vo s i s te ma abbiamo ancora di più fidelizzato i nostri clienti, molti dei quali stanno già utilizzando il nuovo metodo e ne sono estremamente soddisfatti. Tra i principali vantaggi c’è la riduzione delle scorte, l’aumento del Turn over e la possibilità di avere sempre del materiale in magazzino senza mai lasciare le linee ferme o lasciare dei buchi e rotture di stock”.
Rivettatrice a batteria
Ricevi
Anche in base all’ingresso di questo nuovo software, come pensa si prospetterà il 2024 per Caruso Fasteners? “Il Kanban è una soluzione che ognuno può gestire in maniera per sonaliz zat a. I o lo ritengo un modo efficace per automatizzare il processo degli ordini e delle scorte. Inoltre, il cliente può avere un controllo più preciso della situazione e può controllare tut ti i dati con la maggior trasparenza possibile. Oggi poi, con l’incertezza portata dai conflitti internazionali, trovo sia impor tante saper
gestire i prodot ti in maniera più efficiente e veloce. Per gli innumerevoli vantaggi di questo software e perché si tratta di un metodo che ci permette di dare ancora di più al cliente, ritengo che il 2024 sarà un anno buono per raccogliere i frutti di questo nuovo sviluppo e per ottene re da questo un for te valore aggiunto”. A quali fier e par tec ip er e te nel 2024? “Sicuramente par te cip eremo al SamuE xpo che si terrà a Pordenone dall’1 al 3 febbraio, a Fornitore Offresi che sarà dal 15 al 17 febbraio a Erba e, infine, s arem o a B o l o gna Fiere per Mecspe, dal 6 all’8 marzo. Abbiamo in programma di partecipare ad altri due eventi entro fine anno, ma sono appuntamenti ancora in via di definizione”.
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ATTUALITÀ
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ATTUALITÀ
GIOVANI E INDUSTRIA
Grazie ai suoi continui investimenti nell’innovazione la Campania si rivela locomotiva industriale del Sud Italia e terzo polo universitario del paese con il 10,8% del totale degli studenti del Paese.
Ricerca, innovazione e talenti per costruire il futuro del Mezzogiorno
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i è tenuta a Napoli la presentazione del position paper del Technology Forum Campania, piattaforma di discussione e confronto realizzata da Regione Campania e The European House – Ambrosetti ed occasione di confronto tra gli attori pubblici e privati, che mette al centro il contributo dell’innovazione e della ricerca per il rilancio della Campania e di tutto il Mezzogiorno. “Con entusiasmo chiudiamo l’anno 2023 con i risultati delle nostre policy di R&I che confermano la Campania come regione ai primi posti in Italia”, ha spiegato nel suo discorso di apertura Valeria Fascione, assessore alla ricerca, innovazione e startup della Regione Campania. “Il nostro dinamico ecosistema ha abbracciato con successo la sfida di un futuro basato sull’innovazione. Questo non solo dona un nuovo volto alla nostra terra, ricca di storia e cultura, ma ci rende protagonisti in un’era in cui l’innovazione guida la crescita economica e sociale”. “I progetti bandiera legati a innovazione e ricerca cui la Regione Campania ha scelto di dedicare una strutturata e profonda attenzione in questi anni non solo sono costantemente coerenti con gli assi portanti della programmazione nazionale ed europea ma, al contempo, offrono al sistema 10
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pubblico l’opportunità di garantire alcune risposte concrete ai bisogni dei cittadini e delle imprese, senza però rinunciare al giusto livello di ambizione”, ha affermato Valerio De Molli, Managing Partner & CEO di The European House - Ambrosetti. “I numeri del position paper raccontano una Campania che è sulla buona strada e, dunque, bisogna perseverare, continuando ad investire in ricerca, innovazione e talenti, risposte concrete alle sfide di tutto il nostro Paese e, soprattutto, del Sud”. “I risultati presentati sono importanti e sono il frutto di un lavoro di squadra senza sosta”, ha commentato Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania. “Abbiamo puntato a collocare la Campania in una dimensione internazionale sfruttando le nostre risorse come il patrimonio umano, il sistema universitario, le eccellenze industriali quali aerospazio e automotive
senza dimenticare i settori in cui la Regione è da sempre ai primi posti quali agro-alimentare e cultura. I dati vanno letti storicamente per dare il giusto peso alla performance regionale e voglio citare i risultati sulla sanità con la digitalizzazione dei servizi ai cittadini e il grande piano dei trasporti che rivoluziona il sistema pubblico regionale, unico in tutta Italia”. Il percorso di lavoro del 2023 è stato articolato in 2 riunioni tematiche: “La frontiera della ricerca
La presentazione del position paper del Technology Forum Campania che si è tenuta a Napoli
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oncologica in Campania” e “Space Economy Challenge: le sfide europee e nazionali e il ruolo della Campania”. Le 2 riunioni e il Forum hanno coinvolto complessivamente circa 380 partecipanti (in fisico e in digitale) e 55 relatori (locali, nazionali e internazionali). L’ECOSISTEMA ACCADEMICO, DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE La Regione Campania è il terzo polo universitario del Paese per incidenza di iscritti sulla popolazione, formando 193,6 mila studenti (il 10,6% del totale italiano). All’attrattività e alla competitività dell’ecosistema della ricerca e dell’innovazione regionale contribuisce in particolar modo l’apertura di nuovi corsi di laurea all’avanguardia e il “modello Academy” campano, che è diventato un benchmark nazionale e internazionale. Ad oggi, infatti, sul territorio vi hanno sede le Academy di alcuni dei più importanti player mondiali nei settori ad alta innovazione. Con riferimento alla ricerca, la Campania si posiziona al 1° posto al Sud e al 7° posto a livello nazionale per investimenti in Ricerca e Sviluppo con un valore di 1,47 milioni di euro (+2,4% tra il 2019 e il 2021), e 1a nel Mezzogiorno per incidenza degli investimenti in Ricerca e Sviluppo sul PIL pari all’1,3% (valore in costante crescita negli anni). Tuttavia, la Campania www.interprogettied.com
risulta ancora al di sotto rispetto alla media italiana (1,5%). La Regione è anche 1a nel Mezzogiorno per numero di ricercatori nel 2021 (14,8 mila, pari al 7% del totale nazionale), registrando la 5a crescita più elevata d’Italia in questo indicatore (+16,2% tra il 2017 e il 2021). Nell’ambito dell’innovazione, il ricco ecosistema regionale ha permesso alla Campania di posizionarsi 1a nel Sud per numero di brevetti depositati (con un totale di 2.782 tra il 2010 e il 2020), 3a in Italia per numero di startup innovative, con un totale di 1.468 (il 10,9% del totale nazionale) e per numero di incubatori certificati – attualmente 8 con copertura di tutte le province – e 1a per tasso di crescita delle startup innovative tra il 2020 e il 2023 (+55,5%).
MANIFATTURA E HIGH-TECH La Campania rappresenta la locomotiva industriale del Sud Italia, producendo il 33,8% del valore aggiunto della manifattura meridionale. In questo contesto, i settori ad alta tecnologia rappresentano una parte fondamentale della produzione manifatturiera regionale. Osservando la composizione delle esportazioni, emerge un’elevata incidenza dell’high-tech che arriva a pesare per il 45,8% del totale nel 2022. La Campania si posiziona inoltre 2a in Italia per crescita delle esportazioni high-tech tra il 2018 e il 2022, registrando un incremento del 66,5% (vs. 28,6% media nazionale). LA NUOVA PROGRAMMAZIONE REGIONALE E IL PNRR La Regione Campania – in sinergia con altri attori pubblici e privati – ha poi scommesso molto sul rafforzamento dell’innovazione e della ricerca. In particolare, nell’ambito delle iniziative di sistema finanziate con i fondi del PNRR (M4C2), la Regione si è aggiudicata 2 dei 14 hub nazionali dei partenariati estesi, 1 dei 5 Centri Nazionali (National Research Centre for Agricultural Technologies - Agritech), 5 delle 33 infrastrutture di ricerca e 3 delle 24 infrastrutture tecnologiche di innovazione.
All’attrattività e alla competitività dell’ecosistema della ricerca e dell’innovazione della regione contribuisce l’apertura di nuovi corsi di laurea all’avanguardia e il “modello Academy” campano
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ATTUALITÀ
DATI DI PRECONSUNTIVO
2023 positivo per l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione che ottiene un nuovo record di produzione. Si allunga così il trend favorevole che dovrebbe trovare conferma anche nel 2024.
Macchine utensili: 2024 in cerca di conferme
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ome emerge dai dati di preconsuntivo elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU-Sistemi per produrre, nel 2023, la produzione per l’industria costruttrice di macchine utensili, robot e automazione si è attestata a 7.560 milioni di euro, segnando un incremento del 3,8% rispetto all’anno precedente. Ne parla Barbara Colombo, presidente UCIMU-Sistemi per produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, nel corso della consueta conferenza stampa di fine anno. Il risultato è stato determinato dal buon andamento delle esportazioni cresciute, del 10,3%, a 3.825 milioni di euro. Il dato di export/ produzione è tornato a salire, attestandosi a 50,6%.
Nel 2023, il valore della produzione per l’industria costruttrice di macchine utensili, robot e automazione si è attestato a 7.560 milioni di euro
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Sul fronte estero, secondo l’elaborazione UCIMU sui dati ISTAT, nel periodo gennaio-agosto 2023 (ultimo dato disponibile), principali mercati di sbocco dell’offerta italiana di settore sono risultati: Stati Uniti (356 milioni di euro, +26,7%), Germania (217 milioni, +8,8%); Cina (163 milioni, +34%), Francia (138 milioni +32,1%), Polonia (128 milioni, +14,7%). Le consegne dei costruttori italiani sul mercato interno sono risultate invece in leggera contrazione, fermandosi a 3.735 milioni di euro, il 2% in meno rispetto al 2022. Consegne e importazioni - queste ultime in calo del 4,5% a 2.385 milioni di euro - hanno risentito
della riduzione, seppur minima, del consumo sceso, del 3%, a 6.120 milioni di euro. LE PREVISIONI PER IL NUOVO ANNO Per il 2024, i costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione si attendono un consolidamento dei risultati degli ultimi anni: la produzione sarà trainata dalla domanda estera a fronte di una modesta riduzione del consumo interno. In particolare, secondo le previsioni elaborate dal Centro Studi UCIMU, nel 2024, la produzione crescerà a 7.595 milioni (+0,5% rispetto al 2023), in virtù dell’inwww.interprogettied.com
cremento registrato dalle esportazioni che si attesteranno a 4.070 milioni di euro (+6,4%). Le consegne dei costruttori sul mercato interno, si fermeranno a 3.525 milioni (-5,6%), in linea con il calo del consumo domestico che dovrebbe attestarsi a 5.780 milioni di euro (-5,6%). Anche le importazioni risentiranno del raffreddamento della domanda di investimenti in Italia, scendendo, del 5,5%, a 2.255 milioni di euro. Il dato di export/ produzione salirà ancora, attestandosi a 53,6%. “Sebbene siano evidenti i segnali di rallentamento, il 2023 dei costruttori italiani chiude ancora con segno positivo; la produzione made in Italy di settore cresce ancora mettendo a segno un nuovo record grazie ai buoni riscontri che le aziende hanno ottenuto oltreconfine”, ha spiegato Barbara Colombo. “Tutto questo significa che, ancora una volta, le nostre imprese hanno saputo riorientare la propria offerta verso aree dove la domanda è più vivace, vale a dire i mercati esteri. Scongiurato il rischio recessione degli Stati Uniti, a fronte dell’instabilità geopolitica che ci troviamo a fronteggiare oggi, le imprese italiane sono
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anzitutto impegnate nel presidio dei mercati tradizionali: oltre agli Usa, quello dei paesi di Area UE dove, tra l’altro, speriamo nella ripresa della Germania che è, da sempre, partner di primo ordine per la meccanica italiana”. LA COLLABORAZIONE ITALO-TEDESCA “A questo proposito – ha puntualizzato Barbara Colombo – abbiamo recentemente presentato insieme al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, un piano operativo di attività, per il biennio 20242025, tra industrie della macchina utensile italiana e tedesca, volto a consolidare i rapporti di collaborazione tra i due sistemi industriali leader mondiali in questo settore”. Visite reciproche agli stabilimenti produttivi dei due paesi, organizzazione dell’incoming di delegazioni di utilizzatori tedeschi a imprese italiane e a fiere del settore in Italia, l’organizzazione di un Forum della macchina utensile italiana in Germania per favorire e stimolare la reciproca conoscenza dei principali player costruttori e utilizzatori dei due paesi e analisi di mercato sono alcune delle iniziative che costituiscono
Per il 2024 si prevede che la produzione sarà trainata dalla domanda estera a fronte di una modesta riduzione del consumo interno
questo programma. Sulla scorta delle esperienze passate – ha continuato la presidente – e considerato il valore dell’intervento, riteniamo che questo programma debba essere svolto secondo un modello di collaborazione, anche economica, pubblico-privato. A fianco delle associazioni di categoria dei rispettivi paesi, per parte italiana, dovrebbero intervenire, a nostro avviso, oltre al MAECI, Sace, Simest, CDP e ICE-Agenzia”. “Parallelamente a ciò, continua il nostro impegno sul fronte dei mercati più distanti, per geografia e cultura, per i quali UCIMU ha avviato importanti iniziative a sostegno dell’attività di internazionalizzazione delle imprese. Tra queste sono le due reti di imprese: ITC in India che ha già alle spalle undici anni di attività e che, in occasione dell’ultima Convention annuale, a Pune lo scorso novembre, ha chiamato a raccolta oltre un centinaio di partecipanti tra operatori del settore, utilizzatori, istituzioni e giornalisti; e la neonata IMT, in Vietnam che, operativa da settembre, nasce con l’obiettivo di sostenere la penetrazione delle imprese retiste nel paese che rappresenta la porta di accesso a tutto il Sud-Est Asiatico”. n.1 2024 - La Subfornitura
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aziende più piccole che, in linea generale, sono state, e sono tuttora, più restie ad intraprendere la transizione digitale. Consapevoli del fatto che le diponibilità economiche sono scarse, riteniamo utile a questo scopo, l’innalzamento dell’aliquota del credito di imposta del primo scaglione, ora fissata al 20%, a fronte dell’abbassamento del valore massimo dell’investimento agevolabile attualmente fissato a 2,5 milioni di euro”.
I MOVIMENTI DEL MERCATO INTERNO “Sul fronte italiano la disponibilità a investire degli utilizzatori locali, nel 2023, si è sicuramente ridotta”, ha affermato la presidente Barbara Colombo. “Dopo anni di crescita più che esponenziale la contrazione registrata quest’anno e quella prevista per l’anno prossimo appaiono comunque accettabili. Si tratta infatti di un graduale ritorno a valori di normalità dopo l’eccezionalità del biennio precedente. Raccogliamo meno ordini che in passato ma il mercato non è fermo, tutt’altro: quello italiano resta uno dei più impor tanti. C’è volontà del manifat turie ro del paese di continuare nel processo di transizione digitale, che è in piena fase di dispiegamento, ma tutti sono in attesa di capire quali incentivi saranno disponibili a partire dai prossimi mesi”. “Per tale ragione – ha continuato Barbara Colombo – apprezziamo il lavoro svolto dalle nostre autorità di governo che hanno ottenuto il via libera da parte della Commissione Europea per finanziare, con il Repower EU, il piano transizione 5.0 che punta sull’abbinata green e digitale, per 14
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sostenere lo sviluppo del manifatturiero secondo i criteri di risparmio energetico, considerando anche il tema, fondamentale, della formazione. Ora attendiamo di vedere la messa a terra dei provvedimenti che renderanno operativo questo piano”. “Parallelamente – ha concluso la presidente di UCIMU – al governo chiediamo un intervento di per fezionamento delle misure 4.0, al fine di estendere l’utilizzo delle stesse ad una platea sempre più ampia di imprese. L’idea è quella di liberare maggiori risorse per gli investimenti di piccola taglia che, ragionevolmente, sono appannaggio delle
È L’ANNO DELLA 34. BI-MU Il 2024 è anche l’anno della 34esima edizione di BI-MU, biennale internazionale della macchina utensile, robot, automazione, digital e additive manufacturing, tecnologie ausiliarie e abilitanti, che andrà in scena, dal 9 al 12 ottobre 2024, a fieramilano Rho. Promossa da UCIMU-Sistemi per produrre e organizzata da EFIMEnte Fiere Italiane Macchine, 34.BIMU, sulla scia del successo riscosso nel 2022, rilancia la sua proposta consolidando il format che prevede, intorno alle macchine utensili e ai sistemi di produzione, vero cuore della manifestazione, 8 temi di esposizione a rappresentare, così, “tutte le facce dell’innovazione”, come recita lo slogan che accompagna la promozione dell’evento.
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ATTUALITÀ
MERCATI
Macchine per la lavorazione del legno: la produzione cresce del 3,5% Il preconsuntivo 2023 elaborato dall’Ufficio studi di Acimall mostra una crescita del 3,5% della produzione di macchine per la lavorazione del legno rispetto al 2022. Nonostante, dunque, un andamento degli ordini meno soddisfacente rispetto agli ottimi dati degli anni scorsi, le aziende disponevano e dispongono ancora di un robusto portafoglio ordini che ha consentito loro di incrementare il proprio fatturato nel 2023. Un risultato che – se aggiunto al più 5,3% registrato nel 2022 sull’anno record 2021 – testimonia lo stato di salute delle imprese di settore, che hanno avuto modo di investire e consolidare la propria posizione in Italia e, come tradizione, nei mercati di tutto il mondo. Il valore della produzione si attesta dunque a 2.740 milioni di euro, un dato che non tiene conto dell’inflazione ma è comunque il record storico per il settore delle macchine per la lavorazione del legno, in una
stagione che vede tutti i comparti della meccanica industriale, macchine utensili in primis, vivere la medesima situazione. Le esportazioni ¬– che, non dimentichiamolo, rappresentano circa il 70% del totale – sono cresciute del 7% (1.935 milioni di euro in valore), mentre le vendite sul mercato interno sono in contrazione (805 milioni, meno 4% rispetto al 2022), situazione confermata anche dalla robusta diminuzione delle importazioni (270 milioni in valore, meno 7% rispetto ai dodici mesi precedenti). Il mercato italiano conferma, dunque, di attraversare un momento meno positivo e non poteva essere diversamente, alla luce degli investimenti degli utilizzatori che negli ultimi anni hanno raggiunto livelli molto importanti, saturando di fatto il parco tecnologico attivo. Una flessione che può essere definita fisiologica, attesa, e che deve pertanto essere letta nella giusta luce. In calo di 4,3 punti percentua-
li, infatti, il consumo apparente, che si è attestato a 1.075 milioni di euro, a dimostrazione della sempre forte domanda di tecnologie per il legno e il mobile dell’Italia, che si conferma il quarto mercato mondiale alle spalle di Cina, Stati Uniti e Germania, precedendo il Vietnam che si colloca in quinta posizione. Da qualche trimestre il settore delle macchine per il legno mostra una tendenza al ritorno verso livelli più “normali”, dopo il vero e proprio “boom” degli scorsi anni, un andamento che porta a ipotizzare che anche il
2024 si collocherà in questa scia. “Il nostro settore non è esente dalla classica alternanza di periodi più positivi con altri decisamente meno soddisfacenti: la novità – se di novità vogliamo parlare ¬– è che la crescita degli scorsi anni è stata così forte da generare un vero e proprio picco verso l’alto, una discontinuità molto marcata che imporrà un lento ritorno alla normalità, dunque il permanere di valori negativi, per quanto contenuti in termini percentuali, per un tempo più lungo”, ha commentato Dario Corbetta, direttore di Acimall.
SVILUPPO AZIENDALE
NSK amplia il suo head quarter in Cina NSK, uno dei principali produttori mondiali di cuscinetti e soluzioni di movimentazione lineare, amplierà il centro di Ricerca e Sviluppo e il quartier generale in Cina. L’inizio dei lavori di costruzione nella città di Kunshan, vicino a Shanghai, è stato celebrato con una cerimonia ufficiale per il primo colpo di badile. www.interprogettied.com
L’ampliamento della struttura, che si trova nella zona di sviluppo economico Huaqiao di Kunshan City, prevede un’area complessiva di circa 21.000 m2, con un programma di completamento entro agosto 2024. Oltre a rafforzare la presenza di NSK in Cina, l’investimento porterà a un potenziamento dell’organi-
co e delle capacità di ricerca a supporto dello sviluppo di tecnologie in loco. La struttura di ricerca e sviluppo di NSK in Cina fornisce supporto tecnico a progetti in ambito automobilistico e industriale in tutto il Paese. L’ampliamento di questa struttura si inquadra nei piani di gestione a medio termine
dell’Azienda. In particolare, NSK China si concentrerà sullo sviluppo di nuove tecnologie e prodotti per elettrificazione e digitalizzazione di autoveicoli, guida autonoma, macchine utensili a controllo numero, treni ad alta velocità, energia eolica, robotica, medicina e altri ambiti. n.1 2024 - La Subfornitura
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QUADRO ECONOMICO
Fatturati e redditività record per le imprese brianzole nel 2022. Ma, a fine 2023 e per il 2024, sono aumentati i timori dovuti al rallentamento della domanda globale e al difficile reperimento delle competenze professionali.
Brianza: dopo la crescita i timori per domanda globale e ricerca delle competenze
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e maggiori 800 imprese della Brianza registrano un nuovo record dei loro fatturati nel 2022, a 70,8 miliardi euro complessivi, con una redditività straordinaria al 14% in termini di ROE e con il 91% delle aziende in utile. Nel 2023, invece, emerge un quadro di luci e ombre. Nella prima metà dell’anno l’economia della Brianza ha continuato a crescere, seppur a una velocità ridotta rispetto al passato, con la produzione manifatturiera in ulteriore espansione rispetto al complesso dell’industria lombarda pressoché ferma, e con l’export che ha registrato un nuovo massimo di 7 miliardi di euro semestrale. Per la seconda parte dell’anno, tuttavia, gli imprenditori esprimono una crescente preoccupazione a causa del quadro internazionale fragile e incerto, del deterioramento della domanda, degli aumentati vincoli finanziari e della alta difficoltà nel reperire personale adeguato. Sono queste le principali evidenze dell’edizione 2023 di TOP500+, il progetto di ricerca e di analisi economico-finanziaria delle 800 maggiori imprese per fatturato, realizzato dal Centro Studi di Assolombarda e promosso in collaborazione con PwC Italia e con il sostegno di Banco BPM.
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“La ricerca ‘fotografa’ i trend significativi di un territorio che ha la performance economica nel suo DN A”, ha dichiarato Alessandro Spada, presidente di Assolombarda. “Il merito è delle imprese. Si tratta di un patrimonio che non possiamo disperdere:
L’intervento di Alessandro Spada, presidente di Assolombarda, durante l’edizione 2023 di TOP500+
occorre, in tal senso, una sempre più stringente alleanza pubblicoprivato per sostenere i progressi e la crescita di questi anni e accendere i riflettori su alcuni temi che consideriamo strategici: contrasto ai provvedimenti della Commissione europea fortemente ideologici o improntati ad una eccessiva austerità; sostegno alle nuove tecnologie; realizzazione delle infrastrutture necessarie per rafforzare la competitività delle industrie e l’attrattività del territorio e di tutto il Paese”. I RISULTATI POSITIVI Il 2022 è stato un anno di crescita buona per l’economia di Monza e della Brianza: la produzione manifatturiera è aumentata del www.interprogettied.com
Il 2022 è stato un anno di crescita per l’economia di Monza e della Brianza: la produzione manifatturiera è aumentata del +7,5%, al di sopra della media lombarda
+7,5%, al di sopra della media lombarda (+6,3%), e le esportazioni hanno raggiunto il record di 12,9 miliardi di euro, in aumento del +21% rispetto al 2021 e del +33,3% sul 2019. In questo contesto, tutti i settori sono tornati sopra ai livelli pre-Covid, con i più performanti per contributo alla crescita che sono stati: la farmaceutica (+60,3%), la chimica (+26,2%), i metalli (+17,8%), l’elettronica (+20,1%) e i mobili con altro manifatturiero (+17,8%). Sul fronte mercato del lavoro, nel 2022 gli occupati sono aumentati: + 11.471, chiudendo così il divario rispetto al 2019 (con un orizzonte temporale anticipato rispetto al 2023 previsto per la Lombardia). Il tasso di occupazione ha raggiunto il 69,7% e il tasso di disoccupazione è sceso al minimo degli ultimi quattro anni al 4,3%. N e lla pr ima m et à d e l 2023, nonostante la crescita globale
si sia progressivamente indebolita e la domanda raffreddata, le imprese industriali monzesi hanno evidenziato un rallentamento più moderato rispetto alla media regionale. Nei primi due trimestri del 2023, sebbene a ritmi meno vivaci, la produzione manifatturiera ha continuato ad avanzare segnando un +3,3% tendenziale a gennaio-marzo, +2,3% ad aprile-giugno, a differenza del complesso dell’industria lombarda che invece si è quasi fermata (+2,5% e +0,5% nei due trimestri). Le vendite estere delle imprese brianzole hanno segnato nel primo semestre del 2023 anche un nuovo massimo di export con 7 miliardi di euro, in crescita del +11,3% rispetto all’anno precedente (+3,8% a livello regionale). Considerata la specializzazione produttiva del territorio, i settori che hanno contribuito maggiormente all’incremento dell’export sono risul-
I primi 5 comuni della classifica Top 500+ realizzata da Assolombarda
tati: meccanica (+28,3% l’export tendenziale a gennaio-giugno 2023), farmaceutica (+28,1%), elet tronica (+21,5%), metalli (+5,9%) e apparecchi elettrici (+20,5%). In diminuzione, invece, il comparto del legno (-22%), la gomma-plastica (-1,4%) e la chimica (-0,4%), tutti settori che scontano le brillanti performance del 2022. Per quanto riguarda la fine del 2023, nei mesi autunnali il sentiment delle imprese è peggiorato, considerato anche il deterioramento ulteriore della domanda a livello internazionale. Nel complesso di quest’anno si stima che il PIL di Monza e Brianza si attesti su un +0,2% rispetto a un +0,9% della Lombardia. Arretrano su base annua l’industria del -1% e il comparto agricolo, che segna un -8,2%. In salita le costruzioni del +1,1%, e, anche se a un ritmo più ridotto, i servizi e il commercio +0,7%. Più in generale a Monza e Brianza, la manifattura vive una contrazione più contenuta del -1% rispetto al dato lombardo (-1,9%): questo evidenzia una resilienza maggiore come già osservato nel 2022. Stazionarie (0,2%) le stime riferite all’occupazione provinciale. “I numeri analizzati dal Centro studi ci mostrano una Brianza reattiva nonostante il rallentamento globale”, ha affermato Giovanni Caimi, presidente della Sede di Monza e Brianza di Assolombarda. “L’industria continua a cresce più della media lombarda e questo significa anche che le imprese, per stare sui mercati non hanno smesso di cogliere la forte spinta all’innovazione tecnologica e digitale, la transizione verso un’economia sostenibile e la rivoluzione ESG”. PROSPETTIVE E RISCHI Le imprese brianzole guardano al futuro con preoccupazione. Infat-
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ATTUALITÀ
ti, dalle indicazioni raccolte nel mese di ottobre dal Centro Studi di Assolombarda su un campione di 107 imprese dell’industria e dei servizi del territorio, emerge un indebolimento della crescita nel 2023 e, per il 2024, cautela nelle stime. Per il 2023, il 45% delle imprese brianzole dichiara nei preconsuntivi di ottobre un aumento del fatturato rispetto al 2022, il 18% chiuderà il bilancio in linea con l’anno precedente e il 37% in diminuzione. Il 39% delle aziende si attende quest’anno un Ebit in crescita, il 38% stabile e il 23% in erosione: questo indica l’attenzione delle imprese ai costi per contrastare la diminuzione del fatturato. A determinare il clima di preoccupazione, e le criticità nelle attività produttive, vi è soprattutto il difficile reperimento delle competenze professionali ricercate, una situazione che emerge anche nelle precedenti rilevazioni e che quindi risulta preoccupante. A questo segue l’insufficienza di domanda, che oggi rappresenta un ostacolo di alto grado per ben il 41% delle aziende (64% se si sommano anche coloro per cui è un rischio ‘medio’). Per il 28% delle imprese risultano, come problematica emergente a elevato impatto, i vincoli finanziari. Sono invece rientrate rispetto a un anno fa, quando rappresentavano in assoluto il fattore principale di
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L’edizione 2023 di TOP500+, il progetto di ricerca e di analisi economicofinanziaria realizzato dal Centro Studi di Assolombarda e promosso in collaborazione con PwC Italia e con il sostegno di Banco BPM
rischio per la quasi totalità delle imprese, le criticità di approvvigionamento/costo di materiali, componentistica e prezzi dell’energia. Le imprese brianzole provano a guardare con maggior fiducia al 2024, infatti il 51% prevede un incremento del fatturato, e il 16% una diminuzione, ma si amplia al 33% la quota di intervistati che indica stabilità, ad indicare molta cautela rispetto al prevedere l’evoluzione del contesto locale e internazionale. Nella survey, per quanto riguarda i rischi evidenziati dalle imprese per il 2024, emerge in particolare il raffreddamento della domanda con il 54% di imprese che lo indica come ‘rischio alto’ e addirittura l’86% se si considera anche chi lo ritiene un ‘rischio medio’. Cresco-
no ulteriormente anche i timori legati ai vincoli finanziari, indicati come fattore di elevata criticità per il 2024 dal 38% delle aziende. La difficoltà di reperimento di figure professionali adeguate rimane anche il prossimo anno una problematica molto sentita dal 47% degli intervistati. Le tensioni sui prezzi energetici restano un fattore di rischio primario per il 28%, ma si affievoliscono invece le preoccupazioni sull’approvvigionamento degli input produttivi, il rischio è ‘alto’ per il 20% di rispondenti. “La Brianza rimane uno dei territori più dinamici d’Italia”, ha dichiarato Marco Aldeghi, responsabile direzione territoriale Milano e Lombardia Nord di Banco BPM. “Le due aree di Monza e della Brianza, comprendono, infatti, 3 centri imprese e un centro corporate, con circa 50 professionisti dedicati esclusivamente alla gestione delle aziende corporate e delle PMI, insieme a ben 45 filiali per un totale di oltre 700 risorse impiegate in questo importante territorio”. “Il territorio di Monza e Brianza è da sempre florido e laborioso”, ha sottolineato Francesco Ferrara, Partner PwC Italia, ESG Leader. “È nei fatti che per uno sviluppo sostenibile, l’innovazione può davvero essere la chiave”. www.interprogettied.com
ATTUALITÀ
OTTIMIZZAZIONE DELLE TEMPISTICHE
Argos Lualma rinnova gli impianti produttivi Lo stabilimento Lualma del Gruppo Argos ST continua ad investire nel rinnovo degli impianti produttivi. L’obiettivo è quello di ottimizzare la produzione, incrementando di numero e di dimensione delle commesse gestite, con una conseguente contrazione dei tempi di lavorazione. Con sede a Imola, Argos Lualma è specializzata nei trattamenti di anodizzazione e di anodizzazione colorata, processi elettrochimici non spontanei che determinano, sulla superficie dell’alluminio, uno strato protettivo utile a rinforzarne la resistenza alla corrosione.
Il processo di ossidazione anodica, alla base dei trattamenti del Gruppo, è utilizzato soprattutto per le applicazioni sui particolari meccanici installati sui macchinari e nei settori chimico, petrolifero, automobilistico e aeronautico, così come in tutti quei mercati che richiedono un’elevata resistenza alla corrosione e all’usura, ma allo stesso tempo una resa estetica di qualità. Si tratta di comparti caratterizzati da una richiesta di intervento con tempistiche molto strette, necessarie per arginare il rischio di rallentamento nelle lavorazioni, che danneggia il
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cliente. Dunque, le tempistiche di processo e di consegna incidono fortemente sulla scelta del fornitore e proprio per questo, per rispondere in modo efficiente, il Gruppo Argos ST ha intrapreso il rinnovo degli impianti, così da ridurre i tempi di lavorazione e, di conseguenza, ottimizzare nel complesso la produzione. “La nostra volontà è quella di essere presenti in modo uniforme e capillare sul territorio nazionale”, commenta Paolo Grimaldi, Managing Director della BU Nichelatura del Gruppo Argos ST e responsabile dello stabilimento Argos Lual-
ma. “Abbiamo deciso, quindi, di investire nel rinnovo degli impianti che non solo ci aiuta a ottimizzare la produzione, in termini quantitativi e temporali, e incrementare le commesse gestite, sia per numero sia per dimensione, ma ci consente anche di rispondere alla necessità della nostra clientela di poter fare affidamento su fornitori operanti in prossimità”. “Il rinnovo che abbiamo attuato non può, e non deve, dirsi concluso”, aggiunge Paolo Grimaldi. “Possiamo dire che è uno degli step necessari per assicurare un percorso di crescita ad Argos Lualma”.
Carbotempra è una azienda di trattamenti termici, con impianti di ultima generazione, dotata di laboratorio per prove metallurgiche e tecnologiche. L’azienda è specializzata nella tempra di acciai per cuscinetti e speciali, nella cementazione gassosa e carbonitrurazione.
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RIDUZIONE DELLA CO2
Siemens entra a far parte della Green Software Foundation Siemens ha deciso di entrare a far parte della Green Software Foundation (GSF) in qualità di nuovo membro del comitato direttivo per contribuire a guidare la direzione strategica della Fondazione. L’impegno costante di Siemens per l’efficienza delle risorse e la sostenibilità si allinea con la missione della GSF di creare gli strumenti, le conoscenze e le best practice necessarie per ridurre l’impatto ambientale del software. La tecnologia Siemens consente alle imprese e alle organizzazioni di tutto il mondo di aumen-
tare la decarbonizzazione, l’efficienza delle risorse e di contribuire all’economia circolare. Lo sviluppo di questa tecnologia e di altri software contribuirà sempre più all’impronta di carbonio del mondo. La Fondazione si concentra sull’evoluzione del software per renderlo efficiente dal punto di vista energetico e compatibile con i sistemi software complessi e le infrastrutture per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Le soluzioni industriali devono soddisfare requisiti unici che vanno oltre
quelli dei tradizionali sistemi IT aziendali. Queste soluzioni devono anche tenere conto degli scenari cloud-to-edge, della base installata e della conformità alle normative, mantenendo gli elevati standard previsti per le soluzioni industriali. “Nel perseguire la sostenibilità, l’isolamento è costoso”, ha dichiarato Peter Körte, Chief Technology Officer e Chief Strategy Officer di Siemens AG. “Condividiamo la convinzione che la collaborazione e l’intelligenza collettiva guideranno i cambiamenti sistemici verso la
sostenibilità nel settore tecnologico. La visione alla base di Siemens Xcelerator sostiene pienamente il viaggio verso soluzioni SaaS sostenibili, flessibili e aperte”. “Siamo felici di ampliare il comitato direttivo del GSF con Siemens e ci auguriamo che il contributo dei suoi ingegneri e ricercatori faccia progredire i modelli e gli strumenti di software ecologico compatibili per ampliarne l’adozione da parte dell’industria”, ha spiegato Asim Hussain, presidente ed Executive Director del GSF.
CULTURA D’IMPRESA
Gianpiero Menegazzo vince il premio “Una vita per l’industria”
È stato assegnato al manager Gianpiero Menegazzo il premio “Una vita per l’industria”, promosso dal Gruppo Imprenditori e Dirigenti Seniores dell’Industria. Giunto alla 36a edizione, il premio è stato istituito nel 1987 per volere dell’allora Presidente dell’Associazione Industriali della Provincia di Venezia, cav. Oreste Fracasso, e viene assegnato ogni anno ad 20
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una personalità che abbia testimoniato con il proprio impegno i valori della cultura d’impresa, contribuendo al progresso della collettività. Nato a Mirano (Ve) il 4 dicembre 1956, Gianpiero Menegazzo ha iniziato a lavorare in Acrib nel 1982 e l’ha diretta dal 1989 al 2014, quando ha realizzato il progetto di fusione con Confindu-
stria Venezia conclusosi nel 2015 (anche con Unindustria Rovigo). Ha diretto inoltre il Consorzio Maestri Calzaturieri del Brenta e il Consorzio Centro Veneto Calzaturiero, poi trasformato nel Politecnico Calzaturiero. Dal 1995 al 2007 ha lavorato per il riposizionamento sul mercato del distretto calzaturiero brentano, dal segmento medio-fine al lusso. Con la sua direzione sono stati firmati accordi di programma tra Ministero per il Commercio con l’Estero, Regione Veneto e Consorzio Maestri Calzaturieri del Brenta che hanno permesso l’apertura di show room a New York e a Pechino per più di 12 anni, in collaborazione con ICE. In Confindustria, ha fatto parte della Commissione Cultura dal 2009 al 2013, assumendo il coordinamento del progetto “Imprese per la cultura”. Dal 2010 al
2013 ha fatto parte del gruppo di esperti di Confindustria su reti ed aggregazioni. Nel 2014 è entrato in Confindustria Venezia in qualità di vicedirettore, occupandosi di Piccola Industria, internazionalizzazione, marketing e sviluppo associativo. È diventato direttore generale nel 2017 e nel 2022 ha contribuito a portare Venezia e Rovigo a diventare capitale della cultura di impresa insieme a Treviso e Padova. Nel novembre 2022, prima di concludere il suo incarico, ha contribuito all’accordo che ha portato alla nascita di Confindustria Veneto Est insieme al DG di Assindustria Venetocentro Giuseppe Milan. È componente del Cda di Fondazione Marcianum, consigliere generale di Fondazione Venezia, economo della Facoltà Teologica del Triveneto, componente del comitato governativo su Ecolabel ed Ecoaudit. www.interprogettied.com
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APPUNTAMENTI
A MARZO LA 23a EDIZIONE
Mecspe 2024: protagonisti giovani e PMI La fiera di riferimento dell’industria manifatturiera torna a Bologna nel 2024, con una nuova edizione che darà spazio alle startup e alle imprese innovative: un mercato che in Italia arriva a contare oltre 14mila imprese. Dopo il successo dell’edizione Focus Mediterraneo di Bari dello scorso novembre, Mecspe, il principale appuntamento per l’industria manifatturiera organizzato da Senaf è in programma a BolognaFiere dal 6 all’8 marzo 2024, per dare il via alla sua 23ª edizione internazionale. Durante la scorsa edizione la fiera, con i suoi 92.000 mq di superficie espositiva, ha contato 59.845 visitatori professionali (+52% sul 2022) 2.034 aziende e 20 iniziative speciali. È con uno sguardo al futuro che si aprirà la 23ª edizione di Mecspe. Dopo il successo della seconda edizione barese di novembre, la fiera principale scalda i motori e torna a Bologna con un’edizione dedicata alle nuove generazioni e ai futuri attori dell’industria. Un settore in continua evoluzione che richiede nuove competenze e nuovi punti di vista, approcci innovativi che solo i giovani professionisti possono offrire per continuare il percorso verso un nuovo modo di fare industria all’insegna di innovazione, sostenibilità e formazione. Per questo, verrà dato grande spazio in particolare alle startup innovative, PMI e microimprese, che troveranno in Mecspe un importante incubatore per dare risalto alla loro attività. Un mercato, quello delle startup innovative, che in Italia trova terreno fertile e che nel I trimestre 2023 arriva a contare oltre 14mila imprese, di cui il 15% operante nel manifatturiero. INNOVAZIONE SEMPRE AL CENTRO Mecspe 2024, che ora più che mai punta su un programma dedicato all’innovazione e alla tecnologia per 22
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un settore manifatturiero sempre più competitivo, sarà dunque una piattaforma di networking, dove giovani imprenditori, ingegneri e manifatturieri potranno presentare i loro progetti e creare nuove connessioni con il mondo industriale. Il tutto supportato dalle associazioni di settore che da oltre vent’anni accompagnano Mecspe come Ascomut, Aidam, Confartigianato, Confimi Meccanica, CNA Produzione. Lo spazio in cui le startup troveranno il loro culmine sarà la Start Up Factory, lo storico appuntamento di Mecspe che nel corso degli anni è stato il palcoscenico per numerose piccole e micro-realtà. L’iniziativa mette in contatto startup B2B ad alto contenuto tecnologico con una vasta audience proveniente dall’industria manifatturiera, proponendo un ricco programma di incontri e tavole rotonde.
“A Bologna torniamo con un obiettivo in più: dare spazio all’inventiva e all’innovazione dei giovani per portare valore al settore”, commenta Maruska Sabato, Project Manager di Mecspe. “La tecnologia e l’attenzione all’ambiente hanno rivoluzionato l’industria e le nuove generazioni hanno una marcia in più per affrontare queste nuove sfide. C’è bisogno di un confronto tra gli attori del settore per costruire insieme le migliori soluzioni e continuare ad essere la colonna portante dell’economia italiana. Le startup innovative italiane non hanno nulla da invidiare al resto del mondo, sono realtà altamente tecnologiche e creative che possono davvero fare la differenza; a Mecspe ci impegniamo perché il loro lavoro venga evidenziato e riconosciuto, un passo fondamentale per la salute dell’economia”. www.interprogettied.com
APPUNTAMENTI ATTUALITÀ
INDUSTRIA 4.0
Samuexpo: 4 saloni tematici dedicati al B2B Il quartiere fieristico pordenonese è di nuovo al centro della scena internazionale con SamuExpo, il grande salone biennale dell’industria in programma dall’1 al 3 febbraio 2024 presso la Fiera di Pordenone. Si tratta di una manifestazione B2B organizzata da Pordenone Fiere, divenuta negli anni uno degli eventi specializzati più importanti in Italia nell’ambito dei settori interessati: metalmeccanica, plastica e subfornitura.
Sono più di 650 le aziende espositrici che trovano posto in 35.000 mq di aree coperte strutturate in un percorso di visita che attraversa quattro saloni tematici. SamuPlast, 16° salone dei macchinari per lavorazioni plastiche: un’area dove i visitatori possono incontrare aziende specializzate nelle tecnologie, per la lavorazione della plastica, trattamenti termici, verniciatura. SamuMetal, 22° salone delle macchine e uten-
sili per lavorazione dei metalli, presenta aziende attive nei settori della lavorazione meccanica, taglio e deformazione della lamiera, utensileria, robotica. Automazione e bordo macchina, componenti meccanici e stampi, trattamenti termici e superfici, utensili e accessori, logistica e servizi sono invece i settori di SubTech, 16° salone della subfornitura metalmeccanica mentre Fabbrica 4.0 è la digital revolu-
tion area, dedicata a stampanti 3D, realtà aumentata, macchine interconnesse per l’ottimizzazione dei processi e in generale tutto ciò che concerne l’industria 4.0.
MICRONORA
Soluzioni miniaturizzate per tutta la catena del valore Il salone internazionale Micronora si terrà a Besançon (Francia), dal 24 al 27 settembre 2024. Evento di primo piano a livello mondiale nel settore delle microtecniche e della precisione, presenta soluzioni e innovazioni specifiche per l’alta precisione, la miniaturizzazione o l’integrazione di sistemi complessi.
In un mondo in cui la tecnologia deve andare di pari passo con la sobrietà energetica e il risparmio di risorse, le soluzioni miniaturizzate si impongono in tutti i settori di attività. Pertanto, Micronora è l’appuntamento corretto per tutta la catena del valore di un’azienda che ha
esigenze di miniaturizzazione o precisione: - soluzioni R&S che spaziano dalla progettazione all’integrazione di sistemi complessi; - subfornitori o macchine per realizzare componenti di precisione submillimetrica; - strumenti di controllo per garan-
tire il requisito desiderato; - soluzioni in termini di analisi o correzione dei mezzi di produzione per garantire zero difetti. Il salone Micronora è un evento organizzato dall’associazione Micronora che promuove le microtecnologie e i mestieri di precisione in Francia e all’estero.
A ERBA DAL 15 AL 17 FEBBRAIO 2024
Fornitore Offresi: torna la fiera che connette l’industria metalmeccanica Da giovedì 15 a sabato 17 febbraio 2024 si terrà a Erba (CO) la 15esima edizione del Salone Internazionale della Subfornitura Meccanica Fornitore Offresi. Il programma prevede tre giorni di incontri d’affari tra gli operatori della filiera meccanica, in cui le imprese partecipanti promuovono le loro competenze e le mettono a disposizione per la realizzazione www.interprogettied.com
di processi e prodotti d’eccellenza. Un evento innovativo in cui aziende italiane ed estere hanno l’opportunità di conoscere imprese subfornitrici che, all’elevata capacità tecnica, uniscono versatilità e flessibilità verso le esigenze del cliente. I numeri del Salone: - oltre 350 imprese di settore altamente specializzate; - 130 aziende rappresentate ita-
liane ed estere; - oltre 8.000 visitatori qualificati per incontri business. Fornitore Offresi ha sempre saputo interpretare le necessità delle imprese della filiera, proponendo annualmente nuove soluzioni per lo sviluppo di proficue relazioni commerciali e, nel contempo, ha agevolato e favorito la condivisione delle informazioni e degli strumenti utili alla
crescita del business aziendale tra i partecipanti all’iniziativa. Negli anni si è affinata e rinforzata la relazione tra subfornitori e produttori di beni per la filiera, in cui il concetto di “competenza” ha saputo affermarsi a prescindere dalle lavorazioni tipiche delle imprese, ed il “saper fare” aziendale è diventato il fulcro della ricerca da parte degli operatori in visita a Fornitore Offresi. n.1 2024 - La Subfornitura
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APPUNTAMENTI ATTUALITÀ
FOCUS SULL’IMPRENDITORIA FEMMINILE
Una partnership per il progresso dell’industria manifatturiera In base al loro Memorandum, EI T M anu fa c tur ing South e SPS Italia uniscono le forze per promuovere e sostenere lo sviluppo dell’imprenditorialità, con l’obiettivo di raggiungere aziende innovative, imprenditori e stakeholder del settore industriale. La partnership integra l’eco sis tema e l’e sp eri enz a di EIT Manufacturing con l’ampia eredità di SPS Italia, costruendo una piattaforma dinamica per esibire l’innovazione manifatturiera. EIT Manufacturing, la più grande comunità di innovazione del settore industriale sostenuta dall’Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia (EIT), un istituto dell’Unione Europea, parteciperà attivamente agli eventi di SPS Italia, presentando progetti che spaziano dalle donne nel settore manifatturiero alle iniziative di mentorship.
SPS Italia, a sua volta, offrirà una preziosa piat taforma per mostrare gli obiettivi e i progetti di EIT Manufacturing durante gli eventi organizzati. La partnership mira a coinvolgere un pubblico eterogeneo, tra cui scuole, istituti tecnici, università, professionisti del settore e imprenditrici, offrendo l’opportunità di stabilire connessioni significative e cooperazione tra i diversi attori del settore manifatturiero. EIT Manufacturing parteciperà regolarmente alla fiera SPS Italia - Smart Production Solutions, organizzando ogni anno un panel su argomenti pertinenti. L’imminente SPS Italia 2024, in programma a Parma dal 28 al 30 maggio 2024, sarà un punto focale per questi sforzi di collaborazione. L’imp e gno a ricono s cere il valore aggiunto fornito
dall’ingaggio delle donne nel settore manifatturiero e ad acclamare i loro sforzi di eccellenza è nel focus della partnership tra EIT Manufacturing e SPS Italia. Pertanto, una delle iniziative chiave derivanti da questa collaborazione è l’integrazione dei progetti Leaders e She
SPS Italia per creare delle proposte d’impatto con la partecipazione attiva delle donne produttrici. Queste proposte includeranno la presentazione delle attività di EIT Manufacturing, come il progetto Leaders, durante gli eventi di SPS Italia On Tour.
L’agenda Nortec 23 - 26 gennaio 2024 Amburgo, Germania nortec-hamburg.de/en
Mecspe 6 - 8 marzo 2024 Bologna mecspe.com/it/
Lasys 4 - 6 giugno 2024 Stoccarda, Germania messe-stuttgart.de/lasys
BI.MU 9 - 12 ottobre 2024 Milano www.bimu.it
Samuexpo 1 - 3 febbraio 2024 Pordenone fierapordenone.it/ eventi/samuexpo-2024/
Interiors 7 - 8 maggio 2024 Bologna interiors.global
AMB 10 - 14 settembre 2024 Stoccarda, Germania messe-stuttgart.de/amb
EuroBLECH 22 - 25 ottobre 2024 Hanover, Germania www.euroblech.com
SPS Italia 28 - 30 maggio 2024 Parma www.spsitalia.it
Micronora 24 - 27 settembre 2024 Besançon, Francia micronora.com
Autopromotec 21 - 24 maggio 2025 Bologna www.autopromotec.com
Fornitore Offresi 15 - 17 febbraio 2024 Milano fornitoreoffresi.com
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ATTUALITÀ UTENSILI
SOLUZIONI MODULARI
Sgrossatura senza vibrazioni Big Kaiser, esperto nella realizzazione di utensili e soluzioni per lavorazioni meccaniche di alta qualità e precisione, ha ampliato la sua gamma di utensili modulari CK con nuovi modelli per la sgrossatura. La nuova testa Smart Damper SW con attacco CK1, CK2 e CKB3 integra la rinomata tecnologia antivibrante di BIG KAISER, che riduce al minimo il fenomeno delle superfici vibrate. Grazie a queste nuove aggiunte, il sistema CK è ora compatibile con l’intera gamma di utensili SW per sgrossatura. Ciò rende le
teste SW versatili e aumenta la già notevole stabilità delle connessioni compatibili con CK. Il sistema CK di Big Kaiser comprende teste di sgrossatura, teste di alesatura di precisione, utensili a ponte e molti accessori. “Le teste Smart Damper SW garantiscono un’efficienza di alesatura sei volte superiore, una profondità di taglio doppia e condizioni di taglio tre volte superiori rispetto ai sistemi di sgrossatura tradizionali”, ha dichiarato Giampaolo Roccatello, Chief Sales & Marketing Officer Europe di Big Kaiser.
Basato su una connessione cilindrica con vite di bloccaggio radiale, il sistema CK è stato sottoposto a continui miglioramenti nel corso degli anni, in modo da adattarsi alle diverse esigenze dei clienti e all’evoluzione tecnologica delle macchine utensili. Il sistema CK è compatibile con tutte gli attacchi mac-
china e consente ai clienti di creare gruppi di utensili specifici in base alle loro esigenze, compresi gli utensili con prolunghe per la lavorazione di cavità profonde. L’integrazione della tecnologia Smart Damper riduce la distanza tra il meccanismo di smorzamento e il tagliente, che è la fonte delle vibrazioni.
EFFICIENZA ENERGETICA
Compressori per supportare la fresatura di precisione Dencam Composite A/S, azienda danese attiva nelle soluzioni di utensili compositi, ha scelto tre compressori ELGi della serie EG (EG55V, EG22V e EG15V) per supportare la fresatura di precisione di compositi, spine, stampi e modelli in tre stabilimenti di produzione in Danimarca. Dencam Composite crea e produce soluzioni relativamente ad utensili compositi nei settori eolico, marino e automobilistico. Dencam ha contattato il Channel Partner ELGi in Danimarca, Alt-Trykluft Aps. per un audit dell’impianto aria compressa, che ha evidenziato le possibilità di miglioramento energetico simulando l’efficienza di tre compressori d’aria a vite a velowww.interprogettied.com
cità variabile della serie ELGi EG, lubrificati ad olio. “I costi operativi ottimali, l’efficienza energetica e l’innovazione sono le aree di interesse della nostra attività. I compressori d’aria di alta qualità ci consentono di raggiungere questo obiettivo”, ha dichiarato Jens D.Andersen, CEO di Dencam Composite. “Particolarmente importante è l’efficienza dell’impianto aria compressa dal punto di vista energetico, poiché produciamo stampi utilizzati per creare le pale piuttosto grandi delle turbine eoliche”. “In ELGi, comprendiamo l’importanza dell’efficienza energetica per i nostri clienti e l’ELGi VFD (Variable Frequency Drive) integrato adatta la potenza del com-
pressore alla domanda variando la velocità del motore. Ciò riduce il consumo energetico in linea con la riduzione della domanda. Rispetto a un compressore senza VFD, una serie EG a velocità variabile per un periodo di funzionamento di dieci anni può avere una riduzione del 34% dei costi energetici”, ha dichiarato Tord Sandberg, Regional Manager Nordics di ELGi”. Il design della gamma di compressori della serie EG consente il funzionamento a temperature estreme (alte o basse) e in tutte le condizioni umide o secche, aumentando così l’affidabilità del sistema di aria compressa. Gli airend ad alta efficienza di ELGi sono dotati di rotori con profilo-V sviluppati internamen-
te, con combinazione a 4/5 lobi, progettati per funzionare a basse velocità del rotore. Questa progettazione unica riduce le perdite di pressione e, insieme al dispositivo OSBIC (oil separation by impact and centrifugal action), la separazione a 3 stadi offre la migliore efficienza energetica della categoria.
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COMPONENTI
INTERVISTA
Mayr Italia chiude il bilancio del 2023 raggiungendo i propri obiettivi. Per questo l’azienda continua il suo percorso investendo in ricerca e sviluppo, in nuovi cicli di webinar e nella partecipazione alle fiere.
Tecnologie di azionamento con crescenti applicazioni
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er l’industria italiana il 2023 si è chiuso con differenze anche marcate fra i diversi segmenti: non tutti sono riusciti a proseguire la loro crescita con i ritmi sostenuti del passato, ma alcune filiere hanno avuto prestazioni migliori di altre. In aumento il fatturato dei produttori di beni strumentali, che pur non potendo mettere a segno gli aumenti a doppia cifra del 2022 registrano ugualmente un’annata brillante: la crescita di macchinari e impianti traina naturalmente la componentistica. Ne parla Alberto Surace, General Manager di Mayr Italia, filiale della multinazionale tedesca Mayr, presente da più di trent’anni sul mercato italiano con innovative soluzioni per le tecnologie di azionamento. Mayr Italia ha iniziato il 2023 sotto eccellenti auspici, vista la crescita dell’anno precedente. Nel corso dell’anno la tendenza positiva è stata confermata? “La prima metà del 2023 è stata caratterizzata da una domanda molto sostenuta, persino superiore alle aspettative. A questo exploit è seguito un fisiologico rallentamento: era prevedibile che l’ottimo andamento del primo semestre non si sarebbe ripetuto, ma proprio per questo 26
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abbiamo proseguito con impegno le nostre attività, ponendo l’accento sulla consulenza e il servizio. Siamo così arrivati a chiudere il bilancio del 2023 con una crescita del fatturato più che soddisfacente: la serie positiva di aumenti delle vendite si è confermata quindi anche quest’anno. In particolare, i segmenti dell’automazione, delle macchine utensili, del food e del packaging, che da sempre seguiamo con particolare attenzione, ci hanno dato molte soddisfazioni, ma non solo: le nostre soluzioni sono state molto apprezzate anche da importanti aziende nei segmenti Il robot antropomorfo Robee realizzato dall’azienda Oversonic, utilizza i freni Mayr
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degli argani e del riciclo di materiali plastici”. Le vostre soluzioni a catalogo sono in grado di soddisfare la maggior parte delle esigenze, ma uno dei vostri punti di forza è la capacità di customizzare i prodotti esistenti o anche progettarne ex novo per esigenze non standard. Può fornirci qualche esempio di personalizzazione realizzata nel 2023? “Una delle applicazioni che ha avuto maggior risonanza nel 2023 ha riguardato i freni di sicurezza del robot antropomorfo Robee, esempio di alta tecnologia Made in Italy realizzato dall’azienda Oversonic. I nostri freni sono stati adattati alle esigenze del cliente per essere il più possibile compatti e leggeri, pur garantendo un elevatissimo livello delle prestazioni: la sicurezza in un robot collaborativo che lavora a stretto contatto con le persone è fondamentale. Grazie al lavoro svolto sempre a stretto contatto con il cliente siamo riusciti a fornire soluzioni che hanno rispettato tutti gli standard coinvolti.
Il sistema modulare di frenatura di sicurezza ROBAtopstop
Il modulo ROBAbrake checker
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Abbiamo realizzato anche un’interessante applicazione per un banco prova collocato in una camera semianecoica. Il nostro giunto lamellare ROBA-DS, perfetto per questa applicazione, è disponibile con manicotto centrale in fibra di carbonio in diverse lunghezze: caratteristica fondamentale in questo caso, dovendo attraversare una parete. Ma la lunghezza di ben 1,5 metri non è stata l’unica caratteristica presa in esame per garantire un corretto funzionamento dell’applicazione: la velocità di rotazione richiesta dall’attività di testing ha reso necessaria una verifica dell’ufficio tecnico per garantire che anche in queste condizioni i disallineamenti rimanessero entro le rigide tolleranze previste. ROBA-DS ha superato brillantemente anche questa difficile prova”. Parliamo dei vostri prodotti di maggior successo. ROBA brake-checker è stata la star di Mecspe 2023: è sempre in testa alla classifica? C’è qualche altro best-seller che ne insidia il primato? “ROBA-brake checker, il modulo in grado di monitorare stato,
funzioni e usura del freno senza utilizzare sensori, continua sicuramente a essere il nostro prodotto più apprezzato per le sue caratteristiche fortemente innovative: permette di garantire l’affidabilità del sistema rilevando il segnale di stato del freno anche a distanza di qualche decina di metri, controlla continuamente i parametri essenziali, rende possibile attuare la manutenzione predittiva. Si tratta di proprietà apprezzate e richieste da un numero sempre crescente di aziende. Ciò non toglie che anche gli altri prodot ti del nos tro cat alogo abbiano i loro estimatori. Possiamo ricordare il nostro sistema modulare di frenatura di sicurezza ROBA-topstop, del quale è particolarmente apprezzata la facilità di installazione. ROBA-topstop può essere agevolmente inserito in macchinari preesistenti senza stravolgimenti della catena cinematica; non richiede modifiche o aggiunte di parti. Il progettista deve solo decidere di inserire un freno fra parte motrice e riduttore, e il gioco è fatto”.
Come sono state accolte dai vostri clienti le novità del 2023, come le recenti introduzioni nella serie di giunti lamellari ROBA- DS? Quali nuove soluzioni prevedete di presentare nel 2024? “La gamma ROBA- DS era già molto es tes a ma gli ulterio ri ampliamenti hanno riscosso molto successo, segno evidente di un mercato dinamico con esigenze che si evolvono. Le aziende richiedono componenti in grado di fornire prestazioni affidabili in regimi di rotazione sempre più impegnativi: questo ci porta a condurre studi ad hoc per garantire che i nostri giunti funzionino perfettamente in presenza di tutti i valori di coppia tramessa previsti dalla gamma. n.1 2024 - La Subfornitura
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nostri clienti attuali e prospettici e per confermarci come azienda in grado di fornire un supporto tecnico estremamente qualificato”.
ROBA-DS
Per questo proseguiremo con prove e controlli che garantiscano l’affidabilità di tutte le versioni di ROBA-DS anche nelle applicazioni più gravose. Il nostro reparto di ricerca e sviluppo continuerà inoltre a lavorare per perfezionare i dispositivi di monitoraggio dei macchinari industriali, sempre più richiesti, e per garantirne la sicurezza grazie a sistemi frenanti sempre più affidabili in ogni circostanza”. Durante la partecipazione a A&T Vicenza come sono stati accolti i vostri prodotti? Cont inue r e te a inve s t ir e n e l l e soluzioni per automazione e testing? “Il pubblico della manifestazione ha dimostrato interesse per tutta la gamma dei nostri prodotti: non solo i moduli di controllo ROBA-SBCplus e ROBA-torqcontrol, ma anche ROBA-brake checker e tutta la gamma di giunti di trasmissione e limitatori di coppia. La natura stessa di questo settore impone comunque di proseguire con gli investimenti: le aziende richiedono soluzioni dalle prestazioni sempre più evolute. Non basta che un componente sia adatto a un determi28
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nato sistema automatizzato o di controllo: occorre verificare che tutti i parametri rimangano nei range richiesti dall’applicazione alle condizioni d’uso previste, che nel caso dei banchi prova generalmente implicano velocità particolarmente elevate per assicurarsi che i prodotti resistano in situazioni limite”.
Q uali occ asioni di incontro con i clienti (fiere, congressi, open day, altro) sono previste nel corso del prossimo anno? “A s e gui to d e ll ’ot t im o e si to della fiera Mecspe, con un’elevata affluenza di pubblico qualificato presso il nostro stand che ci ha fatto molto piacere, prevediamo di ripetere l’esperienza nel 2024. Anche nell’era delle comunicazioni digitali, e forse proprio a motivo del loro moltiplicarsi, le occasioni di incontri in presenza sono un’opportunità di dimostrare non solo simbolicamente la nostra vicinanza agli interlocutori professionali attuali e prospettici e la capacità di ascolto che ci contraddistingue”.
Il modulo di controllo ROBA-SBCplus
Nel 2023 avete organizzato n u m e r o s i w e b i n a r, c o n u n buon successo di pubblico: avete intenzione di proseguire le attività di formazione anche nel 2024? “Siamo rimas ti molto colpiti dall’interesse dimostrato, anche p e r te mat i ch e d i ni cchia: la quasi totalità dei partecipanti ci segue fino alla fine e la stragrande maggioranza delle persone che esprimono una valutazione al termine del webinar è soddisfatta. Abbiamo inoltre una notevole p ercentuale di utenti affezionati che dopo aver seguito uno dei nostri webinar si iscrivono anche ai successivi, dimostrando in modo eloquente di averli trovati utili e interessanti. Continueremo quindi sicuramente l’offerta formativa anche nel 2024, per mantenere elevata la brand awareness nei www.interprogettied.com
STRUMENTAZIONE ATTUALITÀ
SENSORI
Camere 3D con campi di vista fino a 26,6 mm SICK ha ampliato la famiglia Ruler3000 con l’introduzione di tre innovative varianti con campi di vista piccoli, che permettono di concentrare l’eccezionale velocità di acquisizione e la precisione del sensore sui microscopici dettagli di elettronica, semiconduttori e componenti della batteria. Con l’aggiunta di Ruler3002, 3004 e 3010, gli integratori possono acquisire dati di 3D di alta qualità, fino a una risoluzione in altezza di soli 0,8 micrometri. SICK Ruler3000 ha stabilito un nuovo standard globale combinando la qualità del sensore delle camere streaming Ranger3 di SICK con la comodità di un laser integrato, ottiche preselezionate e campi di vista calibrati in fabbrica. La facilità di integrazione era una priorità nella roadmap di SICK, per
permettere a OEM, integratori e utenti finali esperti di acquisire dati di alta qualità a velocità elevate con una messa in servizio più semplice e rapida. O ra, le tele c amere SI CK Ruler3002, 3004, 3010 offrono tutte le prestazioni tipiche della famiglia Ruler3000 in campi di vista garantiti piccoli fino a 26,6 mm. L’aggiunta in questi tre modelli, di un laser ad alta potenza (in classe 3R) consente di raggiungere i tempi di esposizione brevi necessari per catturare i minimi dettagli tridimensionali. Le tre nuove telecamere sono state progettate per l’integrazione in spazi macchina ristretti con dimensioni più compatte rispetto al resto della famiglia Ruler3000. Il Ruler3004, ad esempio, misura 129,5 x 60,3 x 100 mm (L x P x A). Le came-
re SICK Ruler3002, 3004 e 3010 estraggono la vera forma 3D di gruppi elettronici, circuiti stampati, componenti semiconduttori e batterie, indipendentemente dal contrasto o dal colore, per affrontare le applicazioni di ispezione, misura e guida robot più impegnative, permettendo di assolvere a compiti complessi, come verifica della completezza, posizionamento corretto dei componenti o misurazioni di altezza e planarità, ad
es. durante l’assemblaggio di smartphone o centraline elettroniche automobilistiche (ECU). SICK Ruler3000 raggiunge un’ottima ripetibilità di misura su tutti i tipi di superfici chiare, scure, riflettenti, sia in presenza che in assenza di contrasto. Acquisendo misure di distanza, riflettività e scatter in un’unica scansione a velocità fino a 46 KHz, il dispositivo è in grado di distinguere facilmente diverse proprietà dei materiali e le ampie variazioni di contrasto, anche per i minuscoli componenti elettronici.
CONTROLLO LOGISTICO
Indicatore LED programmabile con sensore ottico Turck Banner porta sul mercato italiano il nuovo sensore ottico K30 Pro: una soluzione integrata ed intelligente per funzioni di indicazione ad alta precisione, anche in ambienti ostili. K30 Pro di Turck Banner è uno strumento compatto che incorpora sia un sensore ottico, sia un indicatore LED multicolore per una maggiore modularità della tecnologia nel rispetto delle esigenze dell’operatore di fabbrica nella rilevazione logistica dei prodotti durante il processo produttivo. Il dispositivo, del diametro di 30 mm, è stato sviluppato da www.interprogettied.com
Banner Engineering, partner di Turck per i sensori ottici, ed è progettato per rilevare oggetti in un intervallo regolabile da 20 a 1.000 mm per una chiara guida dell’operatore. Per soddisfare i requisiti dei diversi settori di applicazione, il K30 Pro dispone di diverse modalità di apprendimento che includono: la “modalità oggetto” per il rilevamento ad alta precisione di un articolo all’interno di un’area di interesse, la “modalità sfondo” per il rilevamento di un oggetto con soppressione dello sfondo per
una visualizzazione più chiara. E la “modalità finestra” per il rilevamento di un articolo in un intervallo compreso tra due valori di soglia. La flessibilità di rilevamento possibile con il K30 Pro evita l’attivazione extra del sensore quando non necessario, e lo rende adatto a diverse applicazioni nell’industria automobilistica, nell’industria di processo, nella movimentazione dei materiali e nella tecnologia dei trasportatori. Il sensore ottico K30 Pro è facile da collegare tramite connettore M12, e rapido da scollegare
se necessario. Il funzionamento senza contatto impedisce, inoltre, qualsiasi contaminazione del dispositivo da parte dell’utente.
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SOFTWARE
DIGITALIZZAZIONE DEI PROCESSI
Aumentano le piccole e medie imprese che possono definirsi più mature grazie all’utilizzo dei software gestionali, mentre quelle all’inizio del percorso di trasformazione subiscono una battuta d’arresto. Restano da superare alcune barriere culturali.
In Italia PMI sempre più avanzate grazie ai software gestionali
Il mercato dell’offerta di software gestionale in Italia e il fatturato generato nel corso dell’ultimo anno
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L’indice di maturità per le PMI
Nel corso degli ultimi anni c’è stato un miglioramento nella formazione di adeguate competenze nel campo del digitale che, tuttavia, permane come principale difficoltà per le medio-piccole imprese nella trasformazione digitale
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PER OFFICINE E SERVIZI DI STAMPA 3D
Industrializzare la produzione additiva con una nuova suite La divisione Manufacturing Intelligence di Hexagon ha annunciato il lancio di una nuova suite di software progettata per promuovere l’adozione della produzione additiva (AM) su scala industriale da parte delle aziende, offrendo scalabilità, affidabilità e ripetibilità nelle loro operazioni di AM. Chiamata “HxGN Additive Manufacturing Suite”, la suite di software si fonda sulla profonda esperienza di Hexagon nell’AM e nella produzione. Riunendo in un’unica soluzione quattro dei migliori strumenti software di Hexagon, la suite garantirà livelli di eccellenza operativa alle officine e ai servizi di stampa 3D: • Consente alle aziende di progettare in modo efficiente i componenti, di effettuare il reverse-engineering dei prodotti e di eseguire la preparazione dei modelli CAD compatibili in DESIGNER, la soluzione CAD per la produzione di Hexagon. • Consente la preparazione della produzione per qualsiasi stampante AM PBF (fusione a letto di polvere) in metallo con strutture di supporto altamente
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efficienti con AM STUDIO. • Consente alle aziende di stimare rapidamente i costi, identificare i problemi di produzione e ottimizzare i flussi di lavoro, le strategie e l’orientamento del lavoro di stampa in Simufact Additive, assicurando che il processo di produzione sia corretto fin dalle prime fasi dello sviluppo del prodotto. • Garantisce che la lavorazione CNC post-processo di componenti AM in metallo sia altamente ottimizzata, precisa ed efficiente con ESPRIT EDGE di Hexagon, che utilizza l’intelligenza artificiale ed è potenziato dalla tecnologia dei gemelli digitali. HxGN Additive Manufacturing Suite risolve il problema della realizzazione di AM su scala industriale ostacolata da una complessa serie di strumenti non compatibili tra loro, che rendono difficile per le aziende scalare e ripetere i processi a livello globale. Inoltre, le soluzioni esistenti sul mercato si concentrano sulla prototipazione e sono spesso complesse e costose, il che ne limita l’adozione per le applicazioni di produzione.
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TRANSIZIONE DIGITALE
IL MODELLO COLLABORATIVO
L’Industria 5.0 è sostenibile, resiliente e con un approccio centrato sull’uomo. Ma, per attivare davvero il cambiamento, serve una revisione delle pratiche aziendali e una forte attenzione alle esigenze umane.
La rivoluzione culturale dell’industria 5.0
L
’Industria 5.0 intende rappresentare una nuova era in cui la tecnologia e l’umanità si fondono in modo armonico, creando un equilibrio tra efficienza e valori umani, puntando a sviluppare strategie per costruire processi produttivi flessibili ed efficienti. Quali sono i vantaggi per le aziende, le possibili problematiche e il ruolo dell’Italia nella transizione 5.0? Come è possibile agire contemporaneamente su tutti i seguenti fronti? Aumentare l’efficienza operativa, ottenere una maggiore flessibilità nella produzione, personalizzare in modo avanzato i prodotti e migliorarne la qualità, ridurre i costi di produzione e l’impatto ambientale, ottenere una maggiore competitività globale, migliorare la sicurezza sul lavoro, creare nuove opportunità di lavoro ad alta qualità e un’accelerazione dell’innovazione tecnologica. La risposta è l’industria 5.0, un modello collaborativo che fa parte dell’evoluzione delle industrie manifatturiere e che si basa sull’integrazione di tecnologie avanzate come l’Internet of Things (IoT), l’intelligenza artificiale (IA) e la robotica collaborativa per creare ambienti di produzione altamente digitalizzati, flessibili ma anche attenti alla componente umana. 34
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COS’È L’INDUSTRIA 5.0 “Industria 5.0” è il titolo del rappor to che la Commissione Europea ha pubblicato a gennaio 2021. Definita come un “completamento dell’industria 4.0”, è una rivoluzione culturale che ricolloca l’industria nella contemporaneità in cui agisce. L’Industria 5.0 si caratterizza per un approccio
centrato sull’uomo, in cui la tecnologia, compresi robot collaborativi avanzati, serve a migliorare la qualità della vita dei lavoratori e dei cittadini. La sostenibilità è un altro pilastro, con un forte impegno per ridurre gli sprechi e utilizzare le risorse in modo efficiente. Inoltre, l’Industria 5.0 si distingue per la sua resilienza,
L’Industria 5.0 potrebbe automatizzare sì alcuni cosiddetti “lavori routine” ma, al contempo, creerebbe nuove opportunità lavorative che richiederanno un’interazione uomo-macchina
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grazie alla capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti e garantire continuità operativa tramite l’analisi avanzata dei dati e l’apprendimento automatico. Sono sei le categorie di tecnologie abilitanti per l’industria 5.0: • integrazione uomo-macchina individualizzata; • tecnologie bioispirate e materiali intelligenti; • Digital Twins e simulazione; • tecnologie di trasmissione, archiviazione e analisi dei dati; • intelligenza artificiale; • tecnologie per l’efficienza energetica, le energie rinnovabili, lo stoccaggio e l’autonomia. Queste sono le tecnologie che l ’ I ndus t r ia 5.0 s fr u t terà p er affrontare le nuove sfide dettate dalla società e dall’ambiente e per porsi come motore della prosperità in favore di tutti gli stakeholder coinvolti. OPPORTUNITÀ E IMPATTI SOCIALI L’Industria 5.0 apre una serie di opportunità significative. Queste includono l’innovazione continua nei prodotti e nei processi, la promozione della crescita economica, la creazione di nuovi posti di lavoro di alta qualità, una produzione più sostenibile, la possibilità di offrire prodotti
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personalizzati su vasta scala, un miglioramento della sicurezza sul lavoro, l’uso di tecnologie avanzate per la formazione dei lavoratori e una maggiore resilienza aziendale, in grado di affrontare meglio le perturbazioni di mercato e le situazioni di emergenza. Di contro, vi sono anche paure comuni come la possibile perdita di posti di lavoro. L’Industria 5.0 potrebbe automatizzare sì alcuni cosiddetti “lavori routine” ma, al contempo, creerebbe nuove opportunità lavorative che richiederanno un’interazione uomo-macchina. Industria 5.0 è il paradigma europeo su cui anche l’Italia sta per avviare un grande programma di supporto per agevolare la «transizione 5.0» del sistema produttivo con investimenti per oltre 4 miliardi di euro. La transizione 5.0 è il passaggio verso un modello industriale avanzato e centrato sulla tecnologia, dove l’adozione delle tecnologie digitali come l’IoT, l’IA e la robotica migliora l’efficienza, la sostenibilità e la personalizzazione dei processi produttivi. Questo cambiamento richiede anche una revisione delle pratiche aziendali e una maggiore attenzione alle esigenze umane. In sostanza, è il passo verso un’industria altamente digitalizzata e orientata al futuro.
L’Industria 5.0 vuole rappresentare un nuovo modello in cui la tecnologia e l’umanità si fondono in modo armonico, creando un equilibrio tra efficienza e valori umani
GLI INCENTIVI PER LE IMPRESE “Come già avvenuto nel corso della quarta rivoluzione industriale il ruolo di TÜV Italia sarà quello di attestare, attraverso il rilascio di una perizia, che i beni, la loro installazione e interconnessione siano conformi a quanto previsto dai requisiti legislativi al fine di avere diritto al beneficio fiscale messo a disposizione”, afferma Alberto Macchi, Business Unit Manager Div. Industrie Service di TÜV Italia. “Ad oggi non è ancora possibile determinare quali saranno le modalità di incentivazione che verranno previste dal Governo per sostenere il Piano Transizione 5.0; sicuramente gli incentivi per le Imprese dovranno essere concretizzati da appositi decreti o, comunque, dalla Finanziaria 2024.” L’Industria 5.0 vuole rappresentare un nuovo modello in cui la tecnologia e l’umanità si fondono in modo armonico, creando un equilibrio tra efficienza e valori umani. È una visione dell’industria che non solo mira alla produttività, ma anche al benessere degli individui e al rispetto dell’ambiente. A differenza dell’Industria 4.0, che si configurava come una vera e propria rivoluzione industriale e tecnologica, Industria 5.0 è soprattutto un nuovo paradigma culturale. n.1 2024 - La Subfornitura
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TRANSIZIONE DIGITALE
SME - DIGITAL GROWTH INDEX
Attraverso un nuovo indice di misurazione, Webidoo Insight Lab ha pubblicato il suo primo studio sulla digitalizzazione nelle PMI dell’Unione Europea: l’Italia è al 19° posto su 27 Paesi.
Le imprese italiane crescono nel cloud, ma serve più digital marketing
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ebidoo, digital company specializzata nello sviluppo di tecnologie e servizi per la digital transformation delle imprese, ha presentato al Parlamento Europeo il suo primo studio approfondito sul panorama digitale europeo nel mondo delle PMI realizzato da Webidoo Insight Lab. L’Italia si colloca al 19° posto su 27 paesi, subito dopo Danimarca, Svezia e Malta, con Slovacchia, Bulgaria e Romania in fondo alla classifica. “Il nostro Insight Lab ambisce a diventare un hub centrale per lo studio e l’analisi della digitalizzazione nelle piccole e medie imprese dell’Unione Europea, proponendo soluzioni innovative per la crescita e lo sviluppo attraverso un’ottica data-driven”, dichiara Giovanni Farese, General Manager di Webidoo. “Per farlo, abbiamo creato un nuovo indice, lo SME - Digital Growth Index (SME - DIGIX), articolato in cinque dimensioni che esplorano aspetti diversi del fenomeno e impattano direttamente sull’evoluzione delle aziende: presenza digitale, commercio digitale, infrastruttura tecnologica, ricerca e innovazione, competenze digitali”. SME - DIGIX emerge dunque come un indicatore pionieristico, progettato per valutare e ordinare i paesi dell’Unione Europea rispetto al livello di digitalizzazione delle PMI. È specificamente orientato a
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discernere e tracciare quelle variabili digitali cruciali che risultano essere catalizzatori significativi per la crescita economica delle piccole e medie imprese. L’intera ricerca è stata raccolta ed approfondita nel report “SME Digital Growth IndeX 2023 - The Role of Digital Evolution in European Business Growth”, disponibile gratuitamente sul sito di Webidoo.
L’indagine di Insight Lab evidenzia come l’Italia emerga nel panorama europeo per il suo notevole utilizzo dei servizi cloud tra le PMI
DINAMICHE DIGITALI E OPPORTUNITÀ DI MERCATO L’indagine di Insight Lab evidenzia come l’Italia emerga nel panorama europeo per il suo notevole utilizzo dei servizi cloud tra le PMI. Questa particolare forza nel dominio ICT rappresenta un punto di partenza solido per sviluppare strategie di digital marketing avanzate e innovative. Sebbene l’Italia mostri un impegno minore rispetto ad altri paesi dell’UE nell’adozione di connessioni internet ad alta velocità, la sua predilezione per le soluzioni cloud offre un’importante opportunità per la crescita digitale. La sfida attuale per le PMI italiane risiede nell’estendere la propria presenza digitale oltre l’infrastruttura di cloud computing. È fondamentale un maggiore investimento nella pubblicità online e nell’utilizzo strategico dei social network. www.interprogettied.com
La chiave del successo risiede nel potenziare la visibilità online, la comunicazione sui social media, l’ottimizzazione per i motori di ricerca e la personalizzazione dell’esperienza del cliente attraverso dati e analisi predittive
Attualmente, solo il 26% delle PMI italiane sono attive nella pubblicità online e il 54% nei social media, cifre che restano al di sotto della media dell’Unione Europea. Questa lacuna evidenzia un’area cruciale di opportunità per le PMI italiane per espandere il loro raggio d’azione e influenza nel mercato digitale locale, europeo e globale. L’attuale scenario impone alle PMI italiane di sfruttare le opportunità di e-commerce e di presenza digitale per affermarsi sul mercato. Con un modesto 18% di PMI che si avventura nell’e-commerce e un ancora più esiguo 6,9% nel commercio transfrontaliero, è vitale una strategia di marketing che abbracci pienamente le potenzialità dei canali digitali, spianando la strada verso una crescita economica notevole.
del successo risiede nel potenziare la visibilità online, la comunicazione sui social media, l’ottimizzazione per i motori di ricerca e la personalizzazione dell’esperienza del cliente attraverso dati e analisi predittive. “Il nostro primo report SME Digital Growth IndeX 2023 mette in luce il ruolo dell’evoluzione digitale nella crescita delle imprese dell’Unione Europea, attraverso un’analisi dettagliata sullo stato della digitalizzazione delle PMI dell’UE”, commenta Farese. “La nostra ricerca mira ad evidenziare il nesso tra livello di digitalizzazione e crescita delle piccole e medie imprese dell’UE
attraverso un indicatore innovativo, lo SME - DIGIX, che colma un vuoto importante in letteratura”. Se è vero che esistono altri indici che misurano la digitalizzazione delle aziende a livello europeo, come il DESI per esempio, è altrettanto vero che gli indicatori a disposizione fino ad oggi, non prendevano completamente in considerazione le esigenze specifiche delle piccole e medie imprese. Questo impediva di catturare realmente gli elementi più strategici per la crescita economica delle aziende dell’UE. “Proprio da questa riflessione – continua Farese – è emersa la necessità di un nuovo approccio, che non si limita a quantificare la presenza digitale e l’adozione tecnologica, ma ne interpreta l’impatto sulle prestazioni aziendali e sul potenziale di crescita. Per quanto riguarda il nostro Paese, la conclusione cui siamo giunti è che per elevare il profilo digitale e sostenere la crescita delle PMI, l’Italia deve agire con decisione, orientare le risorse verso l’educazione e l’implementazione di strategie di digital marketing, puntare sull’ecommerce e sull’incremento della percentuale di utilizzo dell’AI. Solo così, il nostro paese potrà affinare la sua posizione nel SME - DIGIX e segnare il passo verso una crescita innovativa e sostenibile nell’era digitale”.
L’IMPORTANZA DEL DIGITAL MARKETING Il digital marketing è il fulcro per trasformare l’infrastruttura digitale esistente in crescita economica tangibile. Attualmente, solo una frazione delle PMI italiane sfrutta l’intelligenza artificiale (6%) e l’analisi dei Big Data (8%) nelle loro strategie di marketing. L’adozione di queste tecnologie può scatenare innovazioni significative. La chiave www.interprogettied.com
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TRANSIZIONE DIGITALE
LO STUDIO DI BONFIGLIOLI CONSULTING
Operational Excellence, trasformazione digitale e sostenibilità sono tre punti fondamentali per conoscere il mondo delle operations nel nostro paese, che ha fatto grandi passi in avanti ma che ha bisogno di accelerare delle tendenze già visibili.
Operations e sostenibilità: a che punto siamo
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e imprese italiane hanno processi produttivi efficaci, efficienti e orientati verso un futuro digitale? Qual è il loro livello di maturità rispetto ai temi della Digital Transformation e Operational Excellence? A queste e altre domande rispondono i risultati del benchmarking study “What’s Next Nelle Operations?”, realizzato da Bonfiglioli Consulting, società italiana di consulenza. La ricerca ha coinvolto i top manager di oltre 100 aziende, di cui l’85 con oltre 100 addetti, operanti in 22 settori diversi, dagli impianti al metalmeccanico, dai beni di largo consumo all’automotive, dal life sciences all’elettronica e packaging. Le domande hanno riguardato il futuro delle operations sulla base di tre direttrici fondamentali: operational excellence (processi di generazione, produzione e distribuzione del valore verso i clienti), trasformazione digitale (tecnologie per creare nuovo valore per i clienti e ritorni economici per l’azienda) e sostenibilità (ambiente e persone). In generale, il campione intervistato percepisce uno sviluppo positivo nel triennio Post Covid 2020-2023, in crescita rispetto ai principali indicatori: in aumento il fatturato (55%), gli addetti (52%), la quota di mercato (51%) e la marginalità (31%). Solo il 38
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7% dichiara una diminuzione o forte diminuzione del fatturato. SFIDE E RISCHI DELLE FILIERE PRODUTTIVE Le sfide e i rischi affrontati dalle odierne filiere produttive sono molteplici e diversificati e l’industria
manifatturiera ha quindi già mostrato un’incredibile resilienza. Ma per rimanere competitivi è necessaria un’accelerazione delle tendenze già visibili e che stanno dando forma al futuro, ovvero: fine della iper-globalizzazione, rinascita di politiche protezionistiche, sostenibilità come
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è prevista per circa il 65%del campione analizzato. I dati evidenziano una situazione ancora in divenire, c’è programmazione ma ancora poca messa in pratica e applicazione.
nuovo status quo e cambiamenti socio-economici della società. Ecco allora che per la maggior parte degli intervistati, gli obiettivi delle operations sono focalizzati sulla differenziazione dalla concorrenza attraverso la qualità (87%) o l’innovazione di prodotto (86%). Seguono: la riduzione dei costi del prodotto attraverso l’ottimizzazione dei processi e innovazione (83%) e la riduzione dei costi tout-court (60%). La realizzazione di prodotti a basso impatto ambientale è l’obiettivo strategico delle operations per il 67% degli intervistati. Anche il fattore tempo gioca un ruolo fondamentale: rapidità e affidabilità di consegna è l’obiettivo per il 74% dei manager coinvolti, mentre la riduzione del time to market lo è per il 71%. Poco o scarso interesse invece verso la strategia di prodotti a basso costo, la focalizzazione su mercati di nicchia e personalizzazione dei prodotti. OPERATIONAL EXCELLENCE Meno del 20% delle aziende del campione ha implementato un programma di Operational Excellence consolidato e in miglioramento e circa il 40% ne ha pianificato l’implementazione. Meno del 20% delle aziende ha implementato strumenti per trasformare la strategia in azione e circa il 31% ha pianificato l’implementazione. Circa il 46% del campione analizzato dichiara di avere consolidato e in miglioramento un’organizzazione definita per ruoli e processi. Mentre la pianificazione www.interprogettied.com
Il 75% del campione intervistato dichiara di aver investito meno del 5% sul tema della sostenibilità. Il 38% prevede di aumentare gli investimenti fino al 20% nel prossimo anno. Il 6% lo ridurrà e il 51% lo manterrà invariato
SOSTENIBILITÀ E DIGITALIZZAZIONE L’indagine non ha rilevato slanci importanti in ambito di sostenibilità. Il 75% del campione intervistato dichiara di aver investito meno del 5% sul tema della sostenibilità. Il 38% prevede di aumentare gli investimenti fino al 20% nel prossimo anno. Il 6% lo ridurrà e il 51% lo manterrà invariato. Quali leve spingono i manager a investire in sostenibilità? Per il 69% sono i vincoli governativi, per il 55% la spinta della richiesta proveniente dall’opinione pubblica. Anche per quanto riguarda la digitalizzazione i risultati evidenziano una situazione non così positiva come si potrebbe pensare. Il 51% la definisce buona, ma per il 36% siamo ancora a un livello definito basso. I processi sono digitalizzati per oltre il 40% del campione analizzato e la digitalizzazione è stata pianificata per oltre il 60%. In parallelo si sono implementate e si pianificano dashboard per rilevare KPI. Siamo ancora lontani dalla cultura del dato come strumento necessario: i Big Data sono implementati solo per 11,8% del campione analizzato, ma quasi il 28% ne ha pianificato l’imple-
mentazione. E quali tecnologie sono implementate? L’80% ha implementato un ERP e lo migliora costantemente. Il 54% ha implementato un MES e lo migliora costantemente. Per quanto riguarda le tecnologie più innovative i numeri sono ancora bassi: solo il 27% ha implementato il cloud computing, il 20% IoT, il 4% AI e Machine Learning. Solo il 5% utilizza algoritmi di AI per predire i consumi. Ma tutte le altre tecnologie (dai Big Data alla Blockchain, Augmented e Virtual Reality e Cybersecurity e altre) non sono implementate né si prevede di farlo. “C’è grande cons ap evolez za dell’importanza di fattori quali operational excellence, competenze, digitalizzazione e sostenibilità come leve per la competitività e la crescita, ma appare anche evidente la difficoltà di implementazione e diffusione all’interno delle organizzazioni”, commenta Michele Bonfiglioli, AD di Bonfiglioli Consulting. “Riguardo la digitalizzazione si è iniziato un percorso virtuoso che ad oggi contempla elementi più tradizionali ma che ha come scopo il traguardo verso l’AI e Blockchain implementati su larga scala”, conclude Bonfiglioli. “Mi ha sorpreso invece lo scarso entusiasmo verso i temi di sostenibilità che io interpreto come la necessità, ancora non completamente soddisfatta, di trovare elementi di convenienza economica verso la transizione verde delle Operations”.
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ATTUALITÀ
CLOUD
Soluzione SaaS per operazioni standardizzate e prive di supporti cartacei Rockwell Automation, Inc., azienda di automazione industriale e trasformazione digitale, ha annunciato il successo di un anno di implementazione del sistema Plex Manufacturing Execution System (MES) presso lo stabilimento di BIC, azienda esperta in cancelleria, accendini e rasoi, di Bizerte in Tunisia. I principali driver aziendali di BIC per la digitalizzazione e la trasformazione sono la standardizzazione dei processi produttivi e l’integrazione tra macchine, persone e livelli aziendali. Plex MES è stato scelto per la sua ampia portata funzionale e per le sue capacità tecniche, con una soluzione “Software as a Service” basata su cloud che offre un supporto completo al processo di standardizzazione di BIC. “La nostra collaborazione con BIC segna un importante tra-
guardo nella trasformazione digitale delle sue attività produttive”, spiega Malte Dieckelmann, Vice President Enterprise Software Sales EMEA, di Rockwell Automation. “Sfruttando Plex MES, BIC può passare a un sistema più efficiente, standardizzato e privo di supporti cartacei. Questo sviluppo non solo migliora le operazioni, ma è in linea anche alla nostra comune attenzione per l’innovazione e l’efficienza”. L’implementazione di Plex MES è iniziata nel 2020 con un progetto pilota presso lo stabilimento produttivo di BIC di Bizerte in Tunisia. Il sistema Plex MES offre una reportistica in tempo reale, consentendo visibilità in tempo reale, automazione della raccolta dati e monitoraggio dei KPI di produzione. I vantaggi di questo progetto includono un migliore
controllo delle scorte, la riduzione degli sprechi, la riduzione degli errori dovuti all’elaborazione manuale e l’efficienza complessiva delle apparecchiature (OEE). Ha anche permesso l’automazione dell’integrazione produttiva, un significativo cambiamento per il personale in fabbrica. “Il nostro percorso verso la trasformazione digitale consiste fondamentalmente nell’in-
tegrare persone e tecnologie per migliorare le operazioni”, commenta Rogelio Demay, Senior Manager Information Technology Manufacturing, presso BIC. “Il passaggio da un sistema cartaceo a Plex MES è stato un enorme passo verso l’autosufficienza, ci consente di reagire rapidamente ai problemi, di promuovere il miglioramento continuo e infine, di incrementare l’efficienza”.
PREVISIONI ECONOMICHE
In Italia il mercato digitale cresce del 2,4% Il mercato digitale in Italia ha consolidato nel 2022 una crescita del 2,4%, con un valore complessivo di 77,1 miliardi di euro. L’aumento più rilevante ha riguardato i Servizi ICT (+8,5% e 14,8 miliardi di euro), sostenuto principalmente dai servizi di cloud Computing e di Cybersecurity. Andamenti particolarmente positivi si sono avuti nel segmento dei contenuti e pubblicità digitali (+6,3% e 14,5 miliardi di euro) 40
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e in quello del software e soluzioni ICT (+6,2% e 8,6 miliardi di euro). Il mercato relativo a dispositivi e sistemi ha evidenziato una netta inversione di tendenza dopo la crescita consistente registrata nel 2021. Infatti, nel corso del 2022 ha subito un calo dell’1%. È infine proseguito il trend negativo dei Servizi di Rete TLC (-2,7%). Se il progresso del mercato digitale è in parte frenato dalle componenti tecnologiche più mature,
sarà invece trainato dai prodotti e servizi più innovativi, ovvero Digital Enabler e Transformer, il cui incremento medio annuo nel periodo 2022-2026 dovrebbe attestarsi sul 12,8%. Il trend di crescita degli investimenti in digitale delle piccole e medie imprese italiane permane più lento rispetto a quanto registrato dalle grandi imprese. A livello nazionale, nel 2023 il mercato è previsto ancora in crescita (+3,1%). Le stime rela-
tive ai tre anni successivi (20242025-2026) sono orientate a una crescita ancora più sostenuta e si basano sull’ipotesi di un minore impatto dell’inflazione e su un maggiore impiego delle risorse economiche messe a disposizione dal PNRR per la digitalizzazione. Si prevede pertanto una crescita media annua del mercato digitale nel periodo 2022-2026 del 4,5%, fino a raggiungere quasi i 92 miliardi di euro nel 2026. www.interprogettied.com
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TRANSIZIONE DIGITALE
DIGITAL INTENSITY INDEX
In Italia le piccole e medie imprese sono ancora indietro nel processo di digitalizzazione, tra le cause principali: la mancanza di competenze, l’e-commerce ancora poco diffuso e alcuni ostacoli nell’utilizzo dell’IA.
Intelligenza artificiale: occorrono più competenze
S
econdo il repor t Istat 2023, il 60,7% delle piccole e medie imprese (PMI) adotta almeno 4 attività digitali sulle 12 utilizzate per comporre il Digital Intensity Index (57,7% nell’Ue27). Tra le imprese con almeno 10 addetti si confermano indicatori di punta rispetto alle imprese Ue il cloud computing (61,4%, 45,2% media Ue27) e la fatturazione elettronica, prevista in Italia da obblighi di legge per un’ampia platea di operatori economici (97,5%, 38,6% Ue27). Il 47,9% delle PMI (48,7% quelle europee) utilizza almeno un soft ware gestionale, ma solo il 13,6% condivide i dati elettronicamente con i fornitori o i clienti all’interno della catena di approvvigionamento (23,5% la media Ue). L a manc anz a di comp etenze frena l’adozione delle tecno logie di intelligenza artificiale (IA): è un ostacolo per il 55,1% delle imprese che hanno preso in considerazione l’utilizzo delle tecnologie IA senza poi adottarle. N ell’ambito della digitaliz za zione il comportamento delle imprese viene valutato rispetto a 12 caratteristiche specifiche
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che contribuiscono alla definizione dell’indicatore composito denominato Digital Inten sit y Index (DII), utilizzato per identificare le aree nelle quali le imprese italiane ed europee incontrano maggiori difficoltà. Nel 2023, con riferimento ai 12 indicatori per classe di addetti, i divari maggiori si riscontrano, a scapito delle PMI (imprese con 10 -249 addetti), nelle attività che richiedono maggiore competenza specialistica come per l’analisi di dati (25,7% le PMI e 74,1% le grandi imprese) e in quelle più legate alla complessità organizzativa e dimensionale come per l’utilizzo di software gestionali (ERP e CRM) (rispett i v a m e n t e 41, 4% e 8 5 , 0 %; 18,5% e 53,4%); seguono l’u-
Nel 2023 nelle vendite online, come l’anno precedente, non migliora in modo significativo la quota di PMI, ma aumentano i valori scambiati
tiliz zo più intensivo di social media (almeno due) (28,0% e 55,0%) e quello dei servizi più sofisticati di cloud computing (54,6% e 80,1%). QUANTO CONTA LA DIMENSIONE DELLE IMPRESE Confrontando le cinque combina-
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zioni più frequenti delle 12 attività DII nel 2023 nelle imprese con 10-249 addetti con quelle delle imprese di almeno 250 addetti è possibile individuare le tecnologie implementate con maggiore frequenza fino a raggiungere almeno un livello ‘di base’. In generale, circa un quarto delle PMI digitalizzate almeno a livello ‘di base’ è caratterizzato esclusivamente da un utilizzo combinato di Internet da parte degli addetti, il cloud computing e i social media e non adotta software gestionali tantomeno tecnologie di intelligenza artificiale o di analisi dei dati. Tra le PMI la situazione più frequente corrisponde all’utilizzo, tra le 12 attività considerate, della sola banda larga a velocità almeno pari a 30 Mbit/s (BL). Nel caso delle grandi imprese è invece più diffusa una combinazione complessa che conta almeno nove tecnologie: connessione a Internet, cloud (cc, CC), software gestionali (ERP, CRM), uso dei social media (SM, 2SM) e analisi dei dati effettuata all’interno o all’esterno dell’impresa (AD). L’adozione dei software gestionali (ERP e CRM) da parte delle PMI non compare tra le prime cinque combinazioni più frequenti che riguardano circa un quarto delle imprese della stessa dimensione. Gli indicatori connessi alle vendite online e via web verso consumatori finali o business to consumer (online e B2C) si riscontrano tra le prime combinazioni solo nelle imprese con almeno 250 addetti. Il cloud di livello intermedio-sofisticato (CC) è un’attività scelta anche dalle imprese di minore dimensione. Infine, le attività relative alle innovazioni tecnologiche più avanzate (quali intelligenza artificiale (IA) e analisi dei dati) fanno parte delle prime cinque combinazioni soltanto tra le imprese che www.interprogettied.com
hanno già adottato altre attività di base e che quindi sono connesse soprattutto a gradi di digitalizzazione alti e molto alti. Infatti, l’adozione di tecnologie di IA tra le PMI ricorre per lo più (circa 80% delle imprese che ne fanno uso) tra quelle che hanno già adottato almeno altre cinque attività tra le 12 considerate (73% nel caso dell’analisi dei dati). VERSO L’E-COMMERCE A PICCOLI PASSI Nel 2023 nelle vendite online, come l’anno precedente, non migliora in modo significativo la quota di PMI, ma aumentano i valori scambiati: stabile al 13,0% la quota di PMI che ha effettuato vendite online per almeno l’1% del fatturato totale, mentre passa dal 17,7% del 2022 al 18,5% la quota di PMI attive nell’e commerce che hanno realizzato online il 15,5% dei ricavi totali
(13,5% nel 2022). In generale, il 19,1% delle imprese con almeno 10 addetti ha effettuato vendite online fatturando il 17,7% del fatturato totale, rispettivamente 22,9% e 18,0% a livello Ue27. TECNOLOGIE DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE Nel 2023, il 5% delle imprese con almeno 10 addetti utilizza almeno una delle sette tecnologie di Intelligenza Artificiale (IA) analizzate indicando una certa stabilità rispetto allo scorso anno (6,2%). Fanno un passo indietro le imprese con 50 -99 addetti che si attestano al 5,6% (9,4% nell’anno precedente). Rimane stabile la quota di circa il 24% delle grandi imprese. L’obiettivo dei quesiti implementati da Eurostat sull’intelligenza artificiale è quello di misurare l’uso attivo e consapevole dell’IA individuando dapprima la tecno-
Le cinque combinazioni più frequenti degli indicatori della transizione digitale per PMI (10-249 addetti) e grandi imprese (almeno 250 addetti). Anno 2023, valori assoluti
Le vendite online per classe di addetti. Anno 2023, valori percentuali
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logia di Intelligenza Artificiale implementata tra le sette ritenute più significative e, successivamente, gli ambiti aziendali nei quali tali strumenti vengono utilizzati (produzione, vendita, reclutamento delle risorse all’organizzazione aziendale interna). Osservando le tecnologie IA utilizzate per attività economica si evidenzia il 23,6% tra le imprese attive nell’informatica (era al 16,9% nel 2021), il 13,3% delle telecomunicazioni (18,1% nell’edizione precedente) e l’11% circa delle attività di produzione cinematografica, video e programmi televisivi, di registrazioni musicali e sonore. Relativamente alla intensità di utilizzo di tecnologie di IA misurata attraverso il numero di tecnologie adottate (rispetto al 2,8% delle imprese 10+) spicca il 13,9% delle imprese dell’informatica che effettua un utilizzo combinato di almeno due tecnologie IA. Tra le imprese che utilizzano IA, le tecnologie più comuni riguardano l’automatizzazione di flussi di lavoro attraverso software robot (40,1%, dal 30,5% del 2022), l’estrazione di conoscenza 44
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e informazione da documenti di testo (39,3%, era al 37,9%) e la conversione della lingua parlata in formati leggibili da dispostivi informatici attraverso tecnologie di riconoscimento vocale (31,0% stabile rispetto all’anno precedente). L’analisi dei dati attraverso l’apprendimento automatico (machine learning, deep learning, reti neurali) è la tecnologia maggiormente utilizzata dalle grandi imprese che utilizzano IA (51,9%). Gli ambiti aziendali in cui vengono più spesso adottati sistemi di intelligenza artificiale sono
relativi a processi di produzione, ad esempio per la manutenzione predittiva o il controllo qualità della produzione (39,0%, fino al 52,5% nel settore manifatturiero), alla funzione di marketing o vendite, ad esempio per funzioni di assistenza ai clienti o campagne promozionali personalizzate (33,1%, al 41,3% nel settore dei servizi), alla sicurezza informatica (23,7%, al 50,6% nel settore dell’energia) e alle attività di ricerca e sviluppo (R&S) o innovazione per analizzare dati, sviluppare un prodotto/servizio nuovo o significativamente migliorato (21,1%). Nel 2023 è stato anche approfondito l’aspetto del mancato utilizzo delle tecnologie di IA da parte delle imprese che hanno preso in considerazione l’utilizzo di tecnologie di Intelligenza Artificiale, ma non le hanno ancora utilizzate, e che rappresentano una quota di appena il 4,4% (15,3% tra le grandi). Tra gli ostacoli all’utilizzo dell’IA, tali imprese evidenziano la mancanza di competenze (55,1%), i costi troppo alti (49,6%) e l’indisponibilità o la scarsa qualità dei dati necessari per l’utilizzo delle tecnologie di IA (45,5%), mentre l’inutilità dell’applicazione delle tecnologie di IA è indicata da 14,3% delle imprese.
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AUTOMAZIONE
PROCESSI DI PRODUZIONE SEMPLIFICATI
La soluzione one-stop per lo smistamento dei componenti Omron, esperto nelle soluzioni di automazione industriale, presenta l’ultima aggiunta al suo già ampio portafoglio di soluzioni robotiche: l’industrial Part Feeder (iPF). Progettato appositamente per lo smistamento efficiente dei componenti, iPF semplifica i processi di produzione, come assemblaggio, imballaggio, smistamento e ispezione, nei diversi settori industriali. Integrando perfettamente l’iPF con i robot articolati e SCARA di Omron, nonché con i sistemi di visione e software, Omron offre una soluzione completa all-in-one che riduce del 70% i tempi di progettazione e messa in servizio. L’intera soluzione può essere controllata tramite un’unica piattaforma software. Grazie alla sua tecnologia avanzata a 3 assi, il sistema iPF sposta rapida-
mente le parti in tutte le direzioni, elimina l’accumulo in angoli e bordi, impedisce il ricircolo delle parti e movimenta i componenti delicati in modo uniforme con un controllo preciso di frequenza e ampiezza. Questa tecnologia garantisce un’efficienza ottimale anche su piattaforme strutturate, scanalate o perforate. La serie iPF comprende tre modelli su misura per le diverse dimensioni dei componenti: l’iPF-240 è ideale per componenti piatti o cubici che misurano da 5 a 40 millimetri; l’iPF-380 è adatto per componenti che vanno da 15 a 60 millimetri; l’iPF-530 è in grado di alloggiare componenti di dimensioni comprese tra 30 e 150 millimetri. I principali vantaggi della soluzione iPF includono: • Flessibilità: la serie di iPF può
ospitare una vasta gamma di parti, inclusi componenti con geometrie complesse o superfici delicate. • Separazione efficiente delle parti: grazie all’avanzata tecnologia di vibrazione, la serie di alimentatori separa e presenta le parti in modo controllato, riducendo al minimo il rischio di intasamenti, aggrovigliamenti o disallineamenti. • Rapidità di cambio: l’alimentatore iPF facilita i cambi rapidi e
semplici tra le diverse parti. • Controllo preciso: gli alimentatori iPF offrono un controllo preciso sull’alimentazione delle parti, consentendo un posizionamento e un allineamento accurato. • Scalabilità: che si tratti di un’operazione su piccola scala o di un impianto di produzione su larga scala, la serie di alimentatori può essere ampliata o ridotta in base alle esigenze di produzione specifiche.
VEICOLI ELETTRICI
Sistema ALM per gestire le attività di ingegneria del software PTC ha siglato un rapporto di fornitura strategica con il Gruppo Volkswagen, che prevede l’adozione della sua soluzione di gestione del ciclo di vita delle applicazioni (ALM) Codebeamer® a supporto delle attività di sviluppo e gestione del software per la prossima generazione dei veicoli elettrici che saranno prodotti dal Gruppo Volkswagen e dei suoi marchi. Codebeamer consentirà a Volkswagen Group di gestire in modo più efficiente le attività di ingegneria del software, con particolare riferimento alle fasi di analisi e gestione dei requisiti, dei test e dei rilasci, quale parte fonwww.interprogettied.com
damentale dello sviluppo dei suoi futuri veicoli elettrici. La roadmap della collaborazione tra PTC e il Gruppo Volkswagen prevede la progressiva estensione dell’utilizzo di Codebeamer ai vari team di progettazione al fine di supportare efficacemente il processo di sviluppo del software. Una soluzione ALM come Codebeamer è uno strumento importante che assicura un’efficiente ingegneria del software, garantendo che per tutti i diversi veicoli prodotti siano correttamente gestite le fasi di pianificazione, test e rilascio dei relativi moduli software. PTC collaborerà attiva-
mente con il Gruppo Volkswagen durante la fase di passaggio a Codebeamer dagli strumenti ALM preesistenti e per la definizione e l’implementazione delle best practice software per l’industria automobilistica. L’ado-
zione di Codebeamer da parte del Gruppo Volkswagen sortirà senz’altro un positivo impatto sulla futura roadmap di sviluppo di Codebeamer, che consentirà a PTC di acquisire quote di mercato ALM nel settore automobilistico.
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TRANSIZIONE DIGITALE
ROBOTICA
Gli investimenti delle industrie nei robot mobili autonomi sono in crescita e i produttori sono sempre più attenti alle nuove richieste. Per questo, in un immediato futuro, potremo aspettarci strumenti robotici avanzati caratterizzati dalla combinazione di più soluzioni tecnologiche.
AMR su misura per un’industria in evoluzione
di Alessandro Delucchi
S
econdo il rapporto IFR (International Federation of Robotics) nel solo 2022 sono state installate nelle industrie europee 84.000 unità robotiche. Questa cifra rappresenta un incremento significativo rispetto alle 159.000 unità nel 2013. L’automazione e la robotica stanno permeando tutto il comparto industriale e non solo, poiché anche settori come quello agricolo ed healthcare stanno registrando importanti incrementi seguendo le tendenze dell’industria. Anche quest’anno il trend è destinato a confermare le previsioni di crescita, nonostante il clima di incertezza economico e politico che stiamo vivendo. I perché della proliferazione della robotica, oltre a quelli già noti, fanno seguito a importanti innovazioni e all’adozione di tecnologie di ultima generazione. La naturale evoluzione di software, intelligenza artificiale, sensori di nuova generazione e il cambio di alcuni concetti costruttivi e progettuali hanno consentito ai produttori di robot un’offerta ancora più diversificata e flessibile in tutta risposta alle mutate esigenze dell’industria. 46
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SOLUZIONI SCALABILI Fra le peculiarità dei robot mobili autonomi (AMR) vi è anche quella di non essere una soluzione “stand alone” bensì una singola tessera di un mosaico che può diventare di grandi proporzioni, dove l’insieme è rappresentato da una flotta diversificata di AMR in grado di svolgere varie mansioni
Alessandro Delucchi, Area Sales Manager Italia di Mobile Industrial Robots
come picking, dropping, trasporto, ecc. In relazione alle esigenze, l’integrazione di una nuova unità diventa sempre più facile e senza la necessità di interrompere i flussi produttivi, anche se per un tempo contenuto. Il livello di scalabilità raggiunto dagli AMR consente infatti alle aziende di rispondere in modo più pronto al variare delle esigenze e offre la possibilità di riprogrammazione frequente di tutti i flussi robotizzati. SOFTWARE E AI PER LA GESTIONE DEI ROBOT Di pari passo con il progresso delle prestazioni degli AMR sono stati sviluppati software sempre più sofisticati e programmi per la gestione delle flotte. L’evoluzione dei software ha consentito un incremento prestazionale del robot mobile non solo per quanto riguarda la sua capacità di svolgewww.interprogettied.com
quelle di movimentazione. Non meno importante è l’aspetto che segue la raccolta dei dati e delle informazioni poiché è necessario filtrarli e interpretarli nel più breve tempo possibile. La sensoristica smart e i software entrano in gioco consentendo ai robot di generare dati fruibili mediante i quali è possibile, ad esempio, ottimizzare un flusso come anche predisporre una strategia più mirata. La crescente adozione di tecnologie e dispositivi crea significative opportunità di crescita e ciò è confermato ancora una volta dall’entità degli investimenti nella robotica.
re un numero crescente di missioni in un arco di tempo più breve, ma anche in riferimento all’ottimizzazione dei tempi morti allo scopo di sfruttare ogni singolo momento di “riposo” destinandolo ad esempio alla ricarica delle batterie. Lo stesso discorso si può fare per i software di gestione della flotta, che sono sempre più flessibili poiché sono in grado di gestire modelli differenti e garantirne la perfetta interazione. Anche l’Intelligenza Artificiale entrata in gioco già da diverso tempo permette agli AMR di “pensare” in modo sempre più rapido ed articolato consentendo loro un potere decisionale sempre più efficace e che risponde perfettamente alle esigenze di ogni singolo ambiente logistico. SENSORI E IIOT Dietro alle capacità di navigazione che rendono gli AMR sempre più agili vi è la tecnologia di rilevamento e di comunicazione delle informazioni. Ciò è ottenibile attraverso l’uso di una sensoristica molto più evoluta che presenta tutte le caratteristiche dell’IIoT. Infatti, la tecnologia dei sensori è fondamentale per poter raccogliere informazioni sull’ambiente circostante e non solo; anche il riconoscimento delle merci consente agli AMR di effettuare le operazioni che devono essere svolte prima o dopo www.interprogettied.com
COSA ASPETTARSI DAL 2024 Il mercato globale è costituito da un ambiente dinamico e complesso, pertanto, per restare al passo con tutti questi cambiamenti anche le aziende devono prevedere, oltre all’automazione anche aggiornamenti continui. In questo modo sarà meno complicato mantenere il proprio vantaggio competitivo fornendo risposte sempre puntuali alla domanda dei clienti. Senz’altro il trend di crescita della
diffusione di robot e AMR è destinato a proseguire. In relazione alle considerazioni fatte, va detto che il progresso tecnologico di questi strumenti subisce costanti migliorie, pertanto, per l’immediato futuro potremo aspettarci strumenti robotici caratterizzati sempre più dalla combinazione di un maggior numero di soluzioni tecnologiche. La ragione di tale aspettativa va ricercata nell’ampia proliferazione dei cosiddetti moduli top, ossia veri e propri sistemi che diventano parte integrante del robot mobile e che svolgono in per fetta sinergia tutto ciò che l’AMR da solo non può fare. Sono infatti numerosissime le soluzioni abbinate ai robot mobili: bracci antropomorfi, rulliere, nastri, ganci, scaffali smart e tutto ciò che può prendere forma dalle idee della clientela. Tuttavia, la potenzialità che nasce dalla combinazione di due o più soluzioni non si ferma perché va al passo con lo sviluppo delle nuove tecnologie, quindi potremo aspettarci AMR sempre più autonomi, in grado di svolgere mansioni molto più complesse rispetto alle attività intralogistiche.
Di pari passo con il progresso delle prestazioni degli AMR sono stati sviluppati software sempre più sofisticati e programmi per la gestione delle flotte
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ELENCO INSERZIONISTI
N. 1 GENNAIO/FEBBRAIO 2024
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33
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42
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20
M.I.R.
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36
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WOLKSWAGEN
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