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ASSICA: “BENE IL DISEGNO DI LEGGE SUL MEAT SOUNDING”
Ruggero Lenti, presidente di Assica, commenta la pubblicazione della proposta di legge sul meat sounding: “Un’ottima iniziativa che attendevano da tempo e per la quale ci siamo a lungo impegnati. Ringraziamo Mirco Carloni, presidente della Commissione Agricoltura della Camera e primo firmatario, e tutti gli onorevoli che hanno sottoscritto il disegno di legge. Sono anni che assistiamo all’usurpazione dei nomi carnei da parte di prodotti che nulla hanno a che vedere con essa. È giusto restituire dignità ad un settore fatto di tanta competenza e capacità umana, tradizioni e impegno e investimenti quotidiani per migliorare cibi essenziali alla nostra alimentazione”.
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Sotto il nome di meat sounding, si annoverano tutti quei casi in cui il nome di un prodotto tipicamente e tradizionalmente a base di carne viene utilizzato su prodotti che non contengono carne, essendo solitamente sono invece ottenuti a partire da ingredienti vegetali. Inizialmente nato con i prodotti a base di soia, negli ultimi anni si è diffuso abbastanza ampiamente e rapidamente, interessando tutta una serie di prodotti a base vegetale che hanno un processo produttivo, un profilo nutrizionale e un’ingredientistica che nulla ha a che fare con gli originali da cui copiano il nome.
“Si tratta di prodotti assolutamente legittimi ma che altrettanto legittimamente dovrebbero usare nomi distinti da quelli carnei: i prodotti a base di carne racchiudono un insieme di competenze umane, profili nutrizionali e valori anche culturali profondamente differenti rispetto alle imitazioni vegetali”, osserva il presidente di Assica. La proposta di legge mira a fare chiarezza in tal senso, non solo per una migliore informazione al consumatore, ma anche per garantire concorrenza leale tra operatori del settore alimentare.
“Da sempre siamo attenti a questo fenomeno e alla corretta disciplina delle produzioni di carne suina e salumi: l’emanazione già nel 2005 del Decreto Salumi - fortemente voluto da Assica - che fissa regole certe per l’uso dei nomi dei principali prodotti di salumeria è la prova dell’impegno concreto che abbiamo profuso nel tema”, sottolinea Lenti. “Auspichiamo ora che il disegno di legge possa avanzare rapidamente per avere un quadro normativo sempre più moderno e completo”.
Konica Minolta Festeggia 150 Anni
Nel 2023 Konica Minolta celebra i suoi primi 150 anni.
“Grazie al supporto dei nostri stakeholder, tra cui i clienti, gli azionisti, i partner, i dipendenti, nell’ultimo secolo e mezzo abbiamo continuato a migliorarci, adattandoci ai tanti cambiamenti che hanno attraversato l’economia e la società. Sono profondamente grato a ognuno di loro”, dichiara Toshimitsu Taiko, Presidente e CEO di Konica Minolta, Inc.
La storia dell’azienda iniziò nel 1973, quando Rokusaburo Sugiura cominciò a vendere materiali per la fotografia e la litografia. Nel corso del tempo, Konica Minolta si è dedicata a creare nuovo valore in diversi modi e attraverso la proposta di continue innovazioni nell’ambito dell’imaging. Per risponde- re al desiderio delle persone di “vedere”, “abbiamo sviluppato tecnologie di imaging per diverse applicazioni, passando dalla cattura delle immagini del mondo come se fossero viste con i nostri occhi, fino alla visualizzazione dell’invisibile, come i primissimi segni di malattie o le irregolarità nella qualità dei prodotti”, continua il presidente Taiko. “Le aspirazioni e le aspettative delle persone che abbiamo incontrato nel nostro lungo viaggio ci hanno aiutato a continuare a crescere e ci hanno guidato verso le successive innovazioni. Oggi rimaniamo focalizzati sull’impegno per la crescita sostenibile della società, insieme con i nostri stakeholder: 150 anni sono solo l’inizio”. Konica Minolta impiega oltre 39mila persone in 150 paesi, con un fatturato di 911,4 miliardi di yen.
Per il mais italiano si prevede un’altra campagna critica. Le intenzioni di semina registrate dall’Istat indicavano un -6% su base nazionale ma, secondo i dati raccolti dalla federazione nazionale delle rivendite agrarie Compag nell’attuale fase di semine in corso, sembrerebbe che in alcuni areali della Lombardia la riduzione sfiori il -15%, mentre in altre aree del Veneto il calo raggiunga il -30%.
Anche Ismea prospetta una situazione critica per il 2023 per la produzione di granella di mais, con possibili riduzioni delle rese e del livello qualitativo, legate soprattutto all’incognita del clima e delle risorse idriche a disposizione. Nel rapporto pubblicato di recente da Ismea sulla filiera del mais, si evidenzia che il fabbisogno nazionale di questa materia prima dipende sostanzialmente dalle importazioni: se 20 anni fa la produzione copriva quasi totalmente il fabbisogno, ora il tasso di autoapprovvigionamento è sceso al 40%.
Il Ministero delle Politiche agricole ha raccolto, sulla base dei dati Istat, le previsioni di semina per il frumento duro e tenero.
Nello specifico, il tenero dovrebbe accrescere le superfici investite del 6,2%, trainato dal calo delle semine di altre colture, in particolare il mais. L’aumento interesserebbe tutto il paese, ma soprattutto il Nord dove incidono le preoccupazioni legate alla scarsità di piogge. L’Istat prevede invece in calo il grano duro con un -1,6% a livello nazionale a causa della riduzione del -3,2% di ettari nel Sud e Isole, mentre dovrebbe crescere la superficie nelle aree settentrionali (+11,2% Nord Ovest e +3,8% nel Nord Est), in lieve aumento nelle zone centrali, +1,2%. “Non appare affatto semplice proiettare i dati produttivi partendo dalle intenzioni di semina per l’andamento climatico anomalo che sta caratterizzando anche il 2023, dopo un 2022 storicamente siccitoso”, sostiene Vittorio Ticchiati, direttore generale di Compag, voce di oltre 4.000 aziende commerciali fornitrici di mezzi tecnici e servizi per l’agricoltura (fitofarmaci, fertilizzanti, sementi, mangimi, prodotti per orto e giardino, stoccaggio e commercializzazione di cereali, consulenza e assistenza tecnica). “Il periodo invernale 2022/23 è stato caratterizzato dalla mancanza di piogge con un deficit che ha interessato in particolare il Nord, dove i grandi laghi e i maggiori fiumi, compreso il Po, si trovano sotto i livelli già allarmanti dello scorso anno. I grandi laghi sono valutati ad un indice di riempimento del 30-35%, con le precipitazioni nevose sull’arco alpino in calo del 56%”.
LA DORIA: RICAVI OLTRE IL MILIARDO DI EURO
Il Consiglio di amministrazione di La Doria Spa, azienda primaria nella produzione di derivati del pomodoro, sughi, legumi e succhi di frutta a marchio della Grande Distribuzione, società il cui capitale sociale è detenuto per il 65% da società di investimento del fondo Investindustrial VII L.P e da alcuni membri della famiglia Ferraioli per il restante 35%, ha approvato il progetto di bilancio di esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2022. I ricavi consolidati, per la prima volta nella storia del Gruppo, superano la soglia del miliardo di euro, fino ad arrivare a 1,018 miliardi di euro, in aumento del 17,6% rispetto agli 866 milioni di euro dell’esercizio precedente. Il valore va letto alla luce di un incremento dei prezzi di listino, correlato però a un forte aumento dei costi riconducibili ai fattori congiunturali e geopolitici legati alla pandemia e in particolar modo al conflitto in Ucraina, e a una crescita del 3,4% dei volumi dei prodotti venduti.
“I ricavi registrati nel 2022 rappresentano per noi un importante traguardo, che dimostra la nostra solidità e capacità di crescita anche nei periodi più complessi”, ha dichiarato il CEO del Gruppo La Doria Antonio Ferraioli. “Abbiamo saputo far fronte alle criticità economiche e geopolitiche del 2022. Il dato più importante rimane quello relativo alla crescita dei volumi, che ha coinvolto trasversalmente le nostre linee e i mercati in cui siamo presenti. Continueremo a operare con la nostra politica di sviluppo internazionale volta, da una parte, all’espansione in aree geografiche ad alto potenziale di crescita e dall’altra a migliorare il nostro posizionamento a livello internazionale nei segmenti di mercato in cui siamo già presenti”. Dal punto di vista della suddivisione del fatturato per categorie di prodotto offerte dal Gruppo La Doria, la “Linea derivati del pomodoro” – anche detta “Linea Rossa” – ha registrato un aumento dei ricavi pari al 24%, la “Linea sughi” è aumentata del 20,5%, mentre la “Linea legumi, vegetali pasta in scatola” vede una crescita complessivamente del 19,6%. Infine, la “Linea frutta” e le “Altre linee” – ossia i prodotti acquistati da terzi e commercializzati dalla controllata LDH sul mercato inglese – sono aumentate rispettivamente del 7,8% e del 12,6%.
La ripartizione del fatturato per aree geografiche mostra una significativa crescita del mercato italiano (+20%), secondo solo al Regno Unito, con un’incidenza sui ricavi totali pari al 16,9%.
attualità
Secondo i dati dell’Osservatorio Smart Agrifood, nel 2022 l’82% delle aziende della trasformazione alimentare nel nostro paese ha utilizzato almeno una soluzione digitale. Cloud computing e QR Code le tecnologie più diffuse.