Tecnologie Alimentari n°3 Maggio/Giugno 2024

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Alti standard nel controllo della contaminazione

RIVISTA DELLE

Tempi di ciclo ottimizzati per aumentare la produttività

Robot a 6 assi nella produzione di salsicce

SISTEMI PER PRODURRE

FEELING THE VALUE

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6 In copertina

Nuova crescita e strategie di lungo termine per i 70 anni di Endress+Hauser

L’incremento degli ordini in ingresso, delle vendite, degli utili e dell’occupazione nel 2023 suggellano l’anniversario del gruppo svizzero, protagonista di una lunga e vincente storia nel settore delle tecnologie per la misura e l’automazione di processo.

12 Il cibo made in Italy alimenta l’economia

Il report di Federalimentare e Censis colloca l’industria alimentare al vertice del manifatturiero italiano, grazie al fatturato complessivo di 193 miliardi di euro. Aumentano imprese, addetti ed export.

38 Sistemi di pesatura e metal detector per la conformità delle patatine

Da oltre 20 anni, PATA utilizza le soluzioni di Mettler-Toledo per garantire la conformità alle linee guida del settore, ridurre i costi, contenere la percentuale di falsi scarti e incrementare la produttività.

42 Tempi di ciclo ottimizzati per aumentare la produttività

Cama Group presenta il monoblocco MTL che, con il contributo del sistema di trasporto ACOPOStrak di B&R, può gestire più tipi di prodotto e un’ampia gamma di dimensioni di cartoni, sincronizzando tre linee di alimentazione a monte.

50 Robot a 6 assi per automatizzare la produzione di salsicce

La prima affettatrice al mondo completamente robotizzata è da poco in funzione nello stabilimento di Kaufland: Stäubli TX200 HE gestisce il carico di una macchina per l’affettatura automatica di salsicce di lunghezza pari a 1,5 metri, trasformandole in porzioni pronte per il confezionamento.

EDITORIALE

Nuova crescita e strategie di lungo termine per i 70 anni

La prestazione delle tecnologie, spinta ormai a livelli altissimi di automazione e velocità, è data sempre più per scontata dal mercato, che a livello internazionale può contare su un’offerta estremamente ampia e avanzata. Da tempo l’innovazione tecnica, anche nell’ambito della produzione dei macchinari, deve essere condotta nella consapevolezza di un contesto economico di crescente complessità, dove sono tanti e diversificati i fattori in gioco. Fra questi oggi appaiono preponderanti quelli della sostenibilità ambientale e della digitalizzazione, ma contano sempre di più anche la responsabilità sociale e la capacità, da parte dell’azienda che produce innovazione, di essere attraente verso i propri dipendenti e il territorio in cui ha sede. Dunque il prodotto e il servizio ad alto contenuto tecnologico non bastano se non sono generati in un ambiente capace di favorire anche il benessere e lo sviluppo dell’uomo, delle sue idee e delle sue relazioni. Utopia? Forse. Eppure ci sono aziende tecnologiche, incluse tante Pmi italiane, che hanno adottato, pur tra le mille difficoltà di competere nel mercato di oggi, una visione anche etica della propria attività, aprendo strade coraggiose verso il futuro, ben oltre le operazioni di superficiale brand building.

CREARE VALORE NEL TEMPO

Non è importante solo produrre ottime tecnologie e ridurre le emissioni nell’ambiente, ma è necessario saper costruire un valore che resista alla prova del tempo. Siamo stati spesso abituati a dover ottenere risultati subito, a vivere in un eterno presente in cui ciò che conta è solo affermarsi qui ed ora, senza occuparsi di costruire una concreta prospettiva futura, persi a inseguire i continui cambiamenti e a concentrare tutte le energie nel rispondere agli stimoli di ogni giorno. Occorre invece cominciare a pensare con un respiro più profondo e un orizzonte temporale maggiore, rinnovando il nostro rapporto con il tempo che passa, che da fattore di stress può trasformarsi in una dimensione da sfruttare per costruire valori che, al centro dell’evoluzione industriale e tecnologica, sappiano mettere sempre la persona.

L’incremento degli ordini in ingresso, delle vendite, degli utili e dell’occupazione nel 2023 suggellano l’anniversario del gruppo svizzero, protagonista di una lunga e vincente storia nel settore delle tecnologie per la misura e l’automazione di processo.

NUOVA CRESCITA E STRATEGIE

DI LUNGO TERMINE PER I 70 ANNI

DI ENDRESS+HAUSER

Endress+Hauser sta già scrivendo il prossimo capitolo della sua storia di successo. Dopo aver festeggiato il suo 70° compleanno nel 2023, con celebrazioni in tutto il mondo, e preparato la strada per un cambio al timone, l’azienda specializzata in tecnologie di misura e automazione ha siglato il tutto registrando ottimi risultati in termini di ordini in entrata, vendite, profitti e occupazione. Endress+Hauser si è poi detta cautamente ottimista per il 2024, in occasione della conferenza stampa annuale, tenuta a Reinach, in Svizzera, e accessibile anche in streaming dalla stampa internazionale.

L’amministratore delegato Peter Selders ha assunto la carica di Ceo del Gruppo all’inizio di quest’anno, dopo aver ricoperto il ruolo di amministratore delegato del centro di competenza per la tecnologia di misura di livello e pressione. Il suo predecessore, Matthias Altendorf, è ora presidente del Supervisory Board. “Il nostro obiettivo comune è quello di posizionare bene Endress+Hauser per le generazioni future”, ha dichiarato Altendorf. Selders ha affermato dal canto suo che promuoverà l’ulteriore svi-

luppo dell’azienda familiare “con pensieri e azioni a lungo termine”.

Endress+Hauser aveva iniziato il 2023 con un volume record di ordini in ingresso. Anche se lo slancio economico ha subito un sensibile rallentamento nella seconda metà dell’anno, l’azienda ha ottenuto risultati migliori del previsto. “La nostra crescita organica è stata così forte che sia gli effetti valutari negativi che la perdita dell’attività in Russia non ci hanno rallentato eccessivamente”, ha dichiarato Altendorf.

RISULTATI POSITIVI IN OGNI AREA GEOGRAFICA E SETTORE

Nel 2023 il fatturato netto del Gruppo è aumentato dell’11%, raggiungendo i 3,719 miliardi di euro. “Gli effetti dei tassi di cambio ci sono costati il 3,9% della crescita”, ha spiegato il direttore finanziario Luc Schultheiss. Tutti i settori e le regioni hanno contribuito alla performance positiva dell’anno. La crescita in Europa e nelle Americhe è stata superiore alla media; l’impulso maggiore è arrivato

dal Medio Oriente; gli Stati Uniti hanno superato la Cina come mercato di maggior vendita del Gruppo, mentre la Germania è arrivata terza.

Tutti i settori principali hanno registrato una buona crescita, mentre solo il settore chimico in Europa ha avuto un andamento debole a causa dei prezzi elevati dell’energia.

Endress+Hauser ha spedito oltre 2,9 milioni di sensori e sistemi in tutto il mondo nel 2023. Mentre il business legato ai processi ha registrato una buona performance, il settore del laboratorio ha continuato il suo declino a causa del calo dell’aumento della domanda legato alla pandemia. Anche il settore dei sensori del Gruppo, che comprende segmenti ciclici come la building technology, ha subito un calo.

Peter Selders (a sinistra), Ceo di Endress+Hauser da gennaio 2024, e Matthias Altendorf, già Ceo della società e ora presidente del Supervisory Board

dell’andamento dei mercati dei capitali. “Ora ci concentriamo esclusivamente sulla performance delle nostre attività operative”, ha spiegato Schultheiss. Questo cambiamento si è tradotto, tra l’altro, in una riduzione della quota di capitale proprio (2023: 55,1%).

TRA INVESTIMENTI E INNOVAZIONI

Nel 2023 il Gruppo ha investito 260,6 milioni di euro in edifici e macchinari, con un aumento dell’8,4%. Negli ultimi cinque anni ha investito 1,131 miliardi di euro di fondi propri per migliorare le infrastrutture e le reti ad alte prestazioni, e attualmente sono in corso progetti per un valore di 570 milioni di euro. I progetti più importanti riguardano le sedi a Maulburg, Jena e Waldheim in Germania, Suzhou e Shanghai in Cina, Greenwood nell’Indiana, Stati Uniti.

MIGLIORA LA REDDITIVITÀ

Poiché i costi dei materiali e del personale sono aumentati a un ritmo inferiore rispetto alle vendite, l’utile operativo del Gruppo è cresciuto del 20,3% a 573 milioni di euro. Il rendimento delle vendite (ROS) è salito di 0,6 punti al 14,4% nonostante l’aumento dei costi per interessi e coperture valutarie. L’utile netto è migliorato del 14,5% a 408,7 milioni di euro a fronte di un leggero aumento dell’aliquota fiscale. Per la prima volta, i dati finanziari di Endress+Hauser escludono l’influenza delle risorse finanziarie strategiche dell’azienda familiare. In precedenza, questo effetto aveva più volte alterato il risultato finanziario, a seconda

L’innovazione è un fattore chiave di crescita per Endress+Hauser. Il Gruppo ha oltre 1.300 persone direttamente coinvolte nello sviluppo di nuovi prodotti e nel 2023 ha speso 267,6 milioni di euro, pari a circa il 7,2% del fatturato netto, in ricerca e sviluppo, con un aumento del 10,4% rispetto al 2022. Gli 8.900 fra brevetti registrati e quelli in corso di registrazione e le 257 richieste di brevetto in tutto il mondo testimoniano la forza innovativa dei suoi dipendenti.

UN RUOLO CHIAVE NELLA

TRASFORMAZIONE SOSTENIBILE

DEL SETTORE

Alla fine del 2023 il Gruppo aveva 16.532 dipendenti, 715 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno preceden-

te. La maggior parte dei nuovi posti di lavoro riguarda la produzione. Nel benchmark annuale di sostenibilità EcoVadis, Endress+Hauser ha ottenuto 71 punti su 100, raggiungendo lo status Gold, un piazzamento che colloca il Gruppo nel primo 5% di tutte le aziende valutate. L’anno scorso l’azienda ha anche aderito all’iniziativa Science Based Targets (SBTi) e si è impegnata a ridurre le proprie emissioni di gas serra a zero entro il 2050. Selders ha indicato la digitalizzazione e la sostenibilità come temi chiave: “Sono i motori della nostra attività. E sono strettamente collegati, perché solo con la digitalizzazione possiamo raggiungere la sostenibilità a costi competitivi”. Le tecnologie di misura e di analisi offrono una grande leva per rendere i processi industriali più sostenibili. Questo è stato dimostrato all’Endress+Hauser Global Forum 2023, dove oltre 800 clienti di tutto il mondo hanno discusso su come trasformare in modo sostenibile l’industria di processo.

Alla fine del 2023 il Gruppo aveva 16.532 dipendenti, 715 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La maggior parte dei nuovi posti di lavoro riguarda la produzione

E la filiale italiana

raggiunge un traguardo storico con il 50esimo della fondazione

Il 20 marzo scorso Endress+Hauser Italia, tra i centri di vendita più importanti del Gruppo svizzero, ha compiuto 50 anni. L’affiliata italiana nasce ufficialmente nel 1974 dopo l’incontro avvenuto qualche anno prima tra l’ingegner Antonio Magri e Georg H. Endress in occasione dell’edizione dell’Interkama, la più importante fiera tedesca dell’automazione. Nella sede di Milano in via Padova si trovavano sia la direzione vendite che quella produttiva in grado di progettare e realizzare misuratori di livello ad ultrasuoni.

Alla fine degli anni ‘80 la produzione di ultrasuoni viene trasferita in Germania e la produzione italiana viene convertita prima nelle misure di umidità nei solidi e successivamente nelle misure industriali di temperatura. L’azienda in Italia, anno dopo anno, si sviluppa sempre di più raggiungendo importanti traguardi a livello di fatturato fino a diventare la seconda azienda in Europa e nel Gruppo Endress+Hauser, alle spalle della sola Germania.

Nel 1986 Georg H. Endress in persona inaugura la prima delle due palazzine di una nuova sede a Cernusco sul Naviglio (MI), in un secondo edificio si producono sensori e trasmettitori di temperatura, attività successivamente trasferita a Pessano con Bornago

PARTNERSHIP STRATEGICA CON SICK

In questo contesto va vista anche la futura partnership strategica con il produttore tedesco di sensori SICK nel campo dell’automazione di processo. “Il nostro obiettivo è quello di fornire un supporto ancora più efficace ai nostri clienti su temi chiave come la protezione del clima e dell’ambiente, la transizione energetica e l’economia dell’idrogeno”, ha spiegato il CEO. L’obiettivo della partnership è quello di incorporare gli strumenti e gli analizzatori di flusso di gas SICK nell’offerta di prodotti di Endress+Hauser.

Ciò comporterà l’integrazione dei team di vendita dell’automazione di processo di SICK nei centri di vendita di Endress+Hauser e lo spostamento della produzione della tecnologia di processo di SICK in una joint venture. “Le trattative stanno procedendo bene”,

dopo l’acquisizione della società Sicestherm. Attualmente è ancora il centro di produzione per la misura di temperatura.

La sede attuale di Endress+Hauser Italia (nella foto) viene inaugurata nel 2016. L’edificio di tre piani è immerso in un parco e occupa 6.000 metri quadrati di superficie con elementi geotermici per supportare il raffreddamento e riscaldamento dei locali. Un impianto fotovoltaico sul tetto che genera energia elettrica, l’acqua piovana che viene raccolta e utilizzata come acqua di servizio e l’imponente facciata in vetro, così come il sofisticato sistema di building automation, portano ad un ulteriore risparmio energetico.

La sede italiana impiega oggi oltre 250 collaboratori e 20 service partner. “Un traguardo importante che suggella l’impegno, la professionalità e la determinazione di chi, in questo mezzo secolo, ha creduto da sempre in questa azienda”, afferma l’amministratore delegato Ivano Mazzoletti.“I frutti di questi anni di lavoro sono i nostri prodotti, certo, ma l’anima che li ha fatti maturare sono le persone”. Proprio il 20 marzo, giorno in cui nel 1974 fu stipulato l’atto costitutivo della società, è stato festeggiato l’importante anniversario con un evento a Milano.

All’Endress+Hauser Global Forum 2023, a Basilea, sono stati celebrati i 70 anni del Gruppo e oltre 800 clienti di tutto il mondo hanno discusso su come trasformare in modo sostenibile l’industria di processo

ha commentato Selders. Si prevede che l’accordo sarà firmato entro la metà del 2024 e che la partnership sarà operativa all’inizio del 2025.

OTTIMISMO PER IL 2024

L’amministratore delegato ha espresso un cauto ottimismo per l’anno finanziario in corso, sottolineando che Endress+Hauser ha 70 nuovi prodotti per supportare anco-

ra meglio i clienti. “Gli ordini in ingresso e le vendite nette dei primi tre mesi sono stati migliori del previsto. Tuttavia, questa crescita non è ancora consolidata”, ha dichiarato Selders, spiegando che, dopo anni di tassi a due cifre, l’azienda si aspetta una crescita a una sola cifra per l’anno in corso. Endress+Hauser intende creare 300 nuovi posti di lavoro in tutto il mondo.

IL FATTURATO DI GF PIPING SYSTEMS SUPERA I 2 MILIARDI DI EURO

South Europe di GF Piping Systems

Nel 2023 il fatturato globale di GF

Piping Systems si è attestato a 2.066 milioni di franchi svizzeri (oltre 2,11 miliardi di euro), con un EBIT calcolato in 275 milioni (CFH) e a fronte di un organico a fine 2023 di 8.798 dipendenti.

L’obiettivo di rendere il mondo più connesso si esprime nella vision GF “connections for life”, un claim che è sintesi di un’aspirazione sviluppatasi nel corso dei suoi 222 anni di storia, finalizzata a migliorare ciò che già c’è, ed essere in prima fila nell’approntare ciò che sarà. È il caso, quest’ultimo, delle soluzioni concepite e realizzate

per i processi di raffreddamento ad alta intensità energetica dei data center, di quelle volte a limitare il consumo di carburante aumentando la capacità di carico, oppure dei sistemi di doppio contenimento utili a fornire sicurezza nell’industria dei processi chimici, nella microelettronica, nell’industria alimentare e delle bevande. GF Piping Systems protegge e preserva ciò che è prezioso, come l’acqua.

“In un anno caratterizzato da numerose sfide, GF Piping Systems ha realizzato una forte performance”, afferma Davide Chiaramonte, Managing Director Head of Region South Europe di GF Piping Systems. “La nostra strategia incentrata su innovazione e sostenibilità si rivela vincente nel rispondere alle esigenze tecniche, economiche e sociali dei nostri partner”. La Divisione del Gruppo Georg Fischer ha sviluppato, infatti, una serie di tecnologie all’avanguardia per la gestione della pressione, come NeoFlow PRV, e di soluzioni basate su tubazioni in plastica di lunga durata in polietilene resistenti alla corrosione, come ELGEF Plus. Le aziende che le adottano mitigano le perdite di acqua potabile derivanti dall’invecchiamento dell’infrastruttura. Sia applicandole in ma-

NUOVO PRESIDENTE PER ATLAS COPCO GROUP

Vagner Rego assume la carica di presidente e Ceo del Gruppo Atlas Copco, succedendo a Mats Rahmström che, dopo aver lavorato nel Gruppo per 35 anni e averlo guidato con successo negli ultimi sette, ha deciso di rinunciare all’incarico.

Vagner Rego, che dal 2017 si è occupato della Divisione Compressori nella posizione di Senior Executive Vice President, ha una laurea in ingegneria meccanica conseguita presso la Mackenzie University e un MBA (Master in Business Administration) ricevuto dalla Ibmec Business School. Ha iniziato a lavorare nel Gruppo nel 1996 come ingegnere

niera congiunta, sia singolarmente, le tecnologie di GF Piping Systems possono comportare un drastico calo del consumo di acqua ogni anno non fatturata nel mondo, attualmente quantificato in 39 miliardi di dollari. GF Piping Systems è poi in prima linea nella battaglia ambientale, alla luce soprattutto della crescita inarrestabile della popolazione mondiale e del processo di concentrazione delle masse nelle città, cui risponde con il suo sistema di tubazioni pre isolate COOL-FIT che garantisce un’elevata efficienza ed una netta riduzione nei costi di manutenzione e di esercizio di un impianto. Un esempio: una cella frigorifera può richiedere anche 1.500 metri di tubazioni per trasportare l’acqua fredda per il sistema di raffreddamento. COOL-FIT durante la sua produzione e il suo funzionamento rilascia circa 100 tonnellate di CO2 in meno rispetto ad un sistema metallico. Questo risparmio in termini di emissioni di anidride carbonica equivale ad un viaggio di 446.000 chilometri in auto non effettuato.

Infine i sistemi di tubazioni in plastica di GF Piping Systems non si corrodono e non devono essere sostituiti per tutta la loro vita utile.

formatore in Brasile, suo paese natale, dove nel 2006 ha assunto l’incarico di Business Line Manager per l’area assistenza tecnica della divisione compressori. Da allora ha coperto numerosi incarichi manageriali in Europa e in Brasile sempre all’interno del Gruppo. “È un grande onore per me ricevere questo incarico e mi impegno a proseguire il lavoro svolto da Mats Rahmström mantenendo come focus principale del Gruppo la creazione di valore per i clienti e per tutti gli stackholders. Ringrazio il Board per la fiducia accordatami”, dichiara il nuovo presidente e Ceo Vagner Rego.

Vagner Rego

CAMBIO AL VERTICE PER L’IVSI

Marella Levoni è la nuova presidente dell’Istituto valorizzazione salumi italiani (IVSI) per il triennio 2024-2027. La nomina è arrivata al termine del Consiglio direttivo dell’Istituto dello scorso aprile, che ha anche designato Giorgia Vitali (Salumificio Vitali Spa), come vicepresidente. Marella Levoni, dell’azienda Levoni Spa, già consigliera dell’Istituto, raccoglie il testimone da Francesco Pizzagalli (Fumagalli Ind. Alimentari Spa), alla guida di IVSI negli ultimi 12 anni e, ancora prima, dal 2000 al 2006. “Raccolgo un testimone importante dal presidente Pizzagalli che è stato un faro per le aziende consorziate e che, con visione e lungimiranza, ha cercato di leggere attentamente il presente, per guidare il settore attraverso cambiamenti profondi e grandi sfide”, ha affermato Levoni.

E sempre riguardo alle sfide la nuova presidente ha le idee chiare: “In questi ultimi anni l’Istituto ha posto al centro il tema dello sviluppo sostenibile aiutando le aziende nell’affrontare un cambiamento rivoluzionario. Ma il lavoro è tanto, la strada da percorrere è ancora lunga per

far sì che sempre più aziende del nostro settore evolvano nel loro modo di fare impresa. Un’altra sfida con la quale dovremo confrontarci è legata all’intelligenza artificiale. Anche questa può essere una grande opportunità di crescita per le nostre aziende se usata in modo efficace”, ha continuato la neopresidente.

Tra gli altri obiettivi del suo mandato, c’è anche quello di puntare sulla valorizzazione dei salumi, il cuore della missione dell’Istituto.

“I salumi italiani rappresentano un orgoglio del made in Italy alimentare, invidiati e imitati in tutto il mondo. Occorre dialogare con i consumatori e le nuove generazioni affinché continuino sempre ad apprezzare il gusto e il senso di convivialità che i nostri prodotti portano con sé”. Nata a Mantova nel 1967, Marella Levoni, dopo la laurea in Lettere moderne con indirizzo in Comunicazioni Sociali all’università Cattolica di Milano ha lavorato nell’editoria libraria fino al 2000, quando è entrata nell’azienda di famiglia a Castellucchio dove ricopre la carica di Direttrice relazioni esterne e comunicazione.

La nuova presidente Marella Levoni

Il report di Federalimentare e Censis colloca l’industria

alimentare al vertice del manifatturiero italiano, grazie al fatturato complessivo di 193 miliardi di euro. Aumentano imprese, addetti ed export.

ITITOLO TITOLO

IL CIBO MADE IN ITALY ALIMENTA L’ECONOMIA

L’industria alimentare italiana al centro dell’economia del Paese e cruciale per l’esportazione del made in Italy nel mondo. È quanto emerge da una ricerca condotta da Federalimentare e Censis e presentata nel corso dell’assemblea di Federalimentare nell’ambito della kermesse Cibus a Parma, nel mese di maggio. L’associazione ha invitato rappresentanti delle istituzioni e del Governo per fare il punto sull’andamento del settore e confrontarsi con le sfide che l’attualità impone, tra Europa, crisi globali, export e sviluppo. Presenti all’evento anche due rappresentanti del Governo, come il ministro per le Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso e il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, Mirco Carloni presidente commissione Agricoltura alla Camera, Pietro Paganini, professore alla Temple University di Philadelphia e presidente di Competere e Matteo Zoppas, presidente Agenzia Ice.

“L’industria alimentare tra Unione europea e nuove confi-

gurazioni globali”, questo il titolo dell’indagine, ha evidenziato la centralità dell’industria alimentare e del Made in Italy e l’importanza delle future scelte in Europa. Nel dettaglio, per il 93% degli italiani l’industria alimentare è sinonimo di sviluppo sociale ed economico, per il 94% il Made in Italy è uno dei principali ambasciatori dell’italianità nel mondo e un traino per l’economia grazie a un export che ha raggiunto i 53 miliardi di valore nel 2023, mentre per l’89% servono azioni più incisive a supporto della competitività delle imprese europee nei confronti di quelle extra europee. Insomma gli italiani credono nel settore ma serve anche un contributo da parte dell’Europa.

Intanto, però, il mercato mostra un andamento positivo: l’industria alimentare è infatti oggi al primo posto dei settori manifatturieri per valore del fatturato e al secondo posto sia per numero di imprese che di addetti, con un valore pari a 193 miliardi di euro, cioè il 15,6% del totale

del fatturato dei settori industriali. Nel periodo 2013-2023, il fatturato di alimentari e bevande è aumentato del 31,3%, con 60.400 imprese per 464 mila addetti. La spesa delle famiglie per prodotti alimentari e bevande ammonta a 195 miliardi di euro e risulta pari al 15,2% del totale spesa delle famiglie per consumi, quota più alta di Paesi omologhi come Francia, Spagna, Germania e Paesi Bassi.

L’EXPORT CRESCE ANCORA

Un pezzo importante di questi dati poi viene dall’export, che è aumentato del 57,3% nel 2013-2023 e del 148,5% nel 2003-2013. Tra le aree geografiche di destinazione, il 56,2% è andato nei mercati Ue e il 14,9% nei Paesi extraeuropei. Numeri che fanno del Made in Italy ormai un’importante realtà economica che l’anno passato ha raggiunto un valore di oltre 380 miliardi di euro, più di due terzi del totale del valore dell’export italiano nell’anno indicato. Per Adolfo Urso, ministro del Made in Italy, questo è “ormai nel mondo un prodotto di qualità ed eccellenza a livello globale, che ha saputo vincere controcorrente la sfida della globalizzazione”. Gli fa eco Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare. “Ogni iniziativa di altissimo livello, come Cibus, che promuove le eccellenze italiane, ha un valore incalcolabile. Ci sono tanti buyer di altri paesi che vengono alle fiere perché i cittadini del mondo hanno fame d’Italia”. In merito al Dl Agricoltura “c’è una visione strategica che conferma la volontà dell’Italia di avere al centro il settore produttivo, tutelandolo e garantendo ai nostri produttori il giusto prezzo, garantendo anche la possibilità di avere terreni agricoli protetti da eventuali speculazioni e di poter contrastare le criticità del settore”. Il provvedimento, per il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio, “conferma l’attenzione del governo per il settore agroalimentare e promuove l’alleanza tra produttori agricoli, industria alimentare e distribu-

zione, con il riconoscimento per tutti di un compenso adeguato”. Insomma, emerge un settore strategico per l’Italia, che “cresce ancora troppo poco e solo negli ultimi mesi sta ritrovando un po’ di vocazione alla crescita – sottolinea Giorgio De Rita, segretario generale del Censis – una crescita che l’Italia sta ritrovando grazie all’industria e soprattutto all’alimentare italiano, condizionata da una dimensione europea che diventa sempre più significativa”.

Allo stesso tempo però, secondo la ricerca, gli italiani pensano che anche l’Europa debba fare la propria parte per tutelare questo patrimonio: l’84,9% è convinto che occorra innalzare barriere alle merci che arrivano da Paesi con regole sanitarie e di sicurezza inadeguate rispetto a quelle impo-

75mila presenze: +25% rispetto al 2022

ste alle imprese Ue, e oltre l’89% pensa che l’Unione Europea dovrebbe affiancare le imprese dei Paesi membri nel loro sforzo per diventare più competitive rispetto a quelle dei Paesi non Ue. Secondo Paolo Mascarino, presidente di Federalimentare, “l’industria alimentare italiana vuole dare un grande contributo all’agenda di sviluppo del Paese. Le imprese hanno fondamentali solidi, e sanno come produrre alimenti unici e inimitabili. Ma – conclude Mascarino – per continuare la traiettoria di crescita, occorre anche un impegno delle istituzioni, europee e italiane, a livello strutturale. A tal proposito vorremmo una Europa che favorisca il talento imprenditoriale del nostro comparto con iniziative che ne promuovano la competitività a livello internazionale”.

Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare: “Nel Dl Agricoltura c’è la volontà dell’Italia di mettere al centro il settore, tutelandolo e garantendo ai nostri produttori il giusto prezzo”

La ventiduesima edizione di Cibus a Fiere di Parma si è
chiusa lo scorso 10 maggio con oltre

VEGA SI ESPANDE IN SVEZIA E DANIMARCA

La domanda di tecnica di misura innovativa cresce anche in Scandinavia. Con le nuove società affiliate in Danimarca e Svezia, operative dalla primavera 2024, VEGA risponde attivamente a questa tendenza, rafforzando la presenza locale, per essere più vicina ai clienti con la sua moderna tecnica di misura di livello e pressione.

La Scandinavia non è una nuova frontiera per VEGA. Nel 2015 l’azienda ha infatti aperto un’affiliata in Norvegia, mentre in Svezia e Danimarca si appoggiava a distributori locali. Con la fondazione delle due succursali, la presenza nei due Paesi con mercati molto promettenti viene ora rafforzata. Attualmente a capo dell’espansione verso Nord c’è Jürgen Schuijren, amministratore di VEGA Paesi Bassi: “Vogliamo offrire anche a questi mercati il livello di servizio che VEGA è solita offrire”, ovvero con collaboratori che conoscono alla perfezione gli strumenti di misura della società, catene logistiche brevi e un linguaggio comune con i clienti. “Il nostro obiettivo – continua Schuijren – è servire i clienti in Svezia e Danimarca esattamente come facciamo in altri Paesi: offrendo il nostro knowhow, un’assistenza eccellente e naturalmente i nostri strumenti di elevato livello qualitativo, che insieme ai nostri collaboratori garantiscono che ogni cliente riceva la migliore soluzione per l’applicazione desiderata“. Corsi di formazione

mirati per i clienti completano l’offerta anche in Scandinavia. In entrambi i Paesi ci sono numerose possibilità applicative per i sensori di VEGA, tra cui i produttori di alimenti.

Già alcuni mesi fa sono state individuate ubicazioni adeguate. “Abbiamo cercato un luogo che fosse più di un semplice ufficio. Un luogo che offrisse ispirazione e anche la possibilità di rilassarsi tra un impegno e l’altro”, sottolinea Schuijren. In Danimarca la sede di VEGA è ubicata a Copenhagen, nel Carlsberg City District, uno dei quartieri più di tendenza, in cui si fondono tradizione e moderno lifestyle. In Svezia VEGA è ubicata nell’innovativo quartiere Hagastaden nel cuore di Stoccolma, e contribuisce a plasmare il futuro nel nuovo complesso edilizio “Life City”.

Ciascuna delle due succursali inizia la propria attività con cinque collaboratori del servizio esterno, due collaboratori in sede, due tecnici addetti all’assistenza, due assistenti alle vendite e un responsabile marketing. VEGA Danimarca e VEGA Svezia hanno aperto i battenti rispettivamente a marzo e ad aprile 2024.

ANICAV: “LA NOSTRA INDUSTRIA LAVORA SOLO POMODORO 100% ITALIANO”

Nel 2023 le esportazioni di tutti i derivati del pomodoro hanno registrato una netta crescita in valore, con un significativo aumento del 16% rispetto all’anno precedente, per un totale di circa 3 miliardi di euro.

“Le nostre conserve di pomodoro sono apprezzate in tutto il mondo per l’elevata qualità della materia prima coltivata dai nostri agricoltori, per il saper fare dei nostri imprenditori e per gli elevati livelli di sicurezza e si confermano un’eccellenza della produzione agroalimentare italiana”, commenta Giovanni De Angelis, direttore generale di Anicav.

L’Italia è il primo Paese produttore ed esportatore di derivati del pomodoro destinati direttamente al consumatore finale. Per questo motivo, Anicav respinge i continui attacchi rivolti ai trasformatori, che metto-

no in discussione l’origine dei prodotti. “La preoccupazione della nostra filiera – continua De Angelis – è legata alle importazioni, in Europa e quindi in Italia, di pomodoro ‘semilavorato’ proveniente da Paesi extra UE che non applicano i nostri

stessi standard etico-sociali ed ambientali facendo, in questo modo, concorrenza sleale alle nostre imprese. Un Paese come l’Italia, che ha una forte vocazione all’export soprattutto nell’agroalimentare, non può invocare politiche restrittive, ma ha l’obbligo e il dovere di chiedere ed applicare il principio di sussidiarietà. Tutti devono avere e rispettare le stesse regole. Questo è quello che chiediamo con forza all’Europa a tutela del nostro sistema produttivo, superando posizioni demagogiche fuorvianti e dannose per la reputazione di un’industria e di un prodotto, il pomodoro conservato, che da secoli è alfiere del Made in Italy nel mondo”.

Giovanni De Angelis, direttore generale di Anicav

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“Accompagniamo con competenza globale e sensibilità locale i nostri partner verso scelte innovative, per formulare il futuro con ingredienti e soluzioni affidabili e sostenibili”.

Il rapporto Recipe for Transformation di Quantis mostra un buon indice di fiducia da parte dei manager delle aziende food&beverage, soprattutto in Italia, verso il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. Un imballaggio più green e la riduzione degli sprechi alimentari sono le priorità più sentite.

ITITOLO TITOLO

LE RICETTE PER LA TRASFORMAZIONE

Sono stati presentati i risultati di un report condotto sull’industria del Food&Beverage, in Italia e nel mondo, dal titolo Recipe for Transformation. Lo ha realizzato Quantis, che fa parte del gruppo BCG, società di consulenza attiva nel campo della sostenibilità che, con un approccio pionieristico e di stampo scientifico, supporta le aziende nell’affrontare e ridurre il loro impatto sull’ambiente.

L’indagine ha raccolto, attraverso una survey realizzata su scala globale, le prospettive e le valutazioni di oltre 600 professionisti, manager di primo livello ed executive di grandi aziende dell’industria alimentare (con oltre 500 dipendenti), che lavorano in diversi dipartimenti aziendali: retail, commercio all’ingrosso, consumer packaged good, materie prime e agricoltura.

In linea generale, il report evidenzia che il 76% dei partecipanti mostra fiducia nella roadmap di sostenibilità della propria azienda e nella capacità di conseguire i rispettivi

impegni ambientali entro il 2030. Un dato che mostra ottimismo e che in Italia sale fino all’87%.

Tuttavia, dall’indagine traspare come anche in Italia, i piani di azione potrebbero integrare maggiormente componenti chiave per il successo. La riprogettazione del portafoglio prodotti, l’agricoltura rigenerativa e il plant based sono infatti state citate come tre priorità per il prossimo anno, rispettivamente dal 24%, 32% e 32% del campione italiano (e dal 19%, 30%, 31% del campione globale) nonostante abbiano – secondo la scienza – il maggior potenziale di trasformazione in termini di sostenibilità.

TRA

FATTORI DECISIVI E DIFFICOLTÀ

Entrando nel dettaglio dell’analisi, Recipe for Transformation mostra interessanti aspetti, in particolare a proposito dei fattori decisivi e delle difficoltà incontrate in azienda a proposito dell’implementazione di scelte in otti-

ca di sostenibilità. Il report indaga le priorità, da realizzare il prossimo anno, per un’impresa impegnata nel proprio processo di transizione verso la sostenibilità ambientale.

La maggior parte dei partecipanti alla survey ha affermato che rendere il packaging più sostenibile rappresenta la priorità principale: lo dichiara il 67% dei manager in Italia e il 62% a livello globale. Un’evidenza, questa, che riconduce al tema della scalabilità, necessaria per realizzare questo obiettivo.

Al secondo posto la necessità di ridurre gli sprechi alimentari e la quantità di rifiuti prodotti. Lo pensa il 57% dei manager a livello globale e il 53% in Italia.

Come anticipato, il portfolio redesign, vale a dire il bisogno di ripensare in chiave sostenibile i prodotti aziendali venduti, nel nostro Paese è prioritario per il 24% dei rispondenti, dato che scende al 19% nel resto del mondo.

Tra i principali driver che guidano l’operato di un’azienda sulla strada verso la sostenibilità, in Italia, come nel resto del mondo, i manager coinvolti concordano sull’importanza della normativa verso la transizione responsabile: ne sono convinti il 45% dei professionisti italiani e dei manager su scala globale.

Una comunanza d’opinione che si ritrova anche nel valore dato alla cultura aziendale: in Italia è un fattore di primaria importanza per il 34% del campione, nel mondo per il 32%. Il risparmio sui costi come driver chiave sulla strada verso la sostenibilità è in misura superiore al campione globale un driver chiave: in Italia lo rileva il 43% dei rispondenti, mentre a livello mondo la percentuale scende al 34%.

Quali sono le barriere nel processo di transizione verso la sostenibilità? Per quanto concerne la complessità della supply chain, in Italia il 37% è convinto che sia un ostacolo, percentuale che si alza però al 42% al livello globale.

Secondo il report, gli investimenti necessari per la trasformazione sostenibile rimangono un tema aperto, all’interno dei diversi dipartimenti aziendali in relazione ai propri budget di spesa.

Ne risulta che, mediamente nei diversi dipartimenti, la quota del bilancio annuale destinata ad investimenti finalizzati alla riduzione degli impatti ambientali sia solo del 12,5% su scala globale.

Un dato che però viene interpretato diversamente in Italia e nel Mondo. Infatti, se a livello globale il 36% dei manager ritiene che l’investimento finanziario elevato rappresenti un ostacolo all’implementazione della sostenibilità in azienda, nel nostro Paese questo dato scende al 31%.

Recipe for Transformation analizza anche i fattori chiave che fin qui hanno guidato la trasformazione dei modelli di business aziendale nella direzione della sostenibilità. E sono proprio le risposte dei manager a questi fattori a segnare le principali differenze tra l’Italia e il resto del campione globale.

Nello specifico, i rispondenti italiani sottolineano la rilevanza di elementi quali: proattività dei team, supportata da indicatori di performance dedicati: rappresenta un fattore chiave per il 35% dei rispondenti in Italia, mentre per il 28% su scala globale; collaborazione tra business unit aziendali: rilevante per il 45% dei manager in Italia, ma per il 36% a livello mondo; supply chain collaboration: rilevante per il 40% in Italia, mentre per il 33% nel mondo. Di contro il committment della leadership è stato indicato come decisivo solo dal 31% dei manager italiani, contro il 45% a livello globale. Nonostante considerino positivamente l’ingaggio e la collaborazio -

ne tra funzioni e lungo la filiera, i CSR manager non hanno comunque dinanzi a loro una strada completamente in discesa, nel percorso di sostenibilità, ma continuano a necessitare di supporto trasversale in azienda e di impegno del vertice. È noto in letteratura manageriale come l’ingaggio in prima persona della leadership e la cultura aziendale siano i principali motori della diffusione di prassi di sostenibilità in tutta l’azienda, ma alcune leve finanziarie, quali le scelte degli investitori istituzionali (la cui pressione nella direzione della sostenibilità è considerata limitata dal 24% del campione italiano vs. 18% su scala globale), prescindono dalla loro sfe -

La complessità della supply chain è un grande ostacolo nel processo di transizione verso la sostenibilità secondo il 37% dei manager italiani interpellati e secondo il 42% dei manager a livello globale

ra di influenza, e potrebbero rappresentare importanti leve per la trasformazione di sostenibilità.

“Siamo entusiasti che in Italia, secondo il campione interpellato, la sostenibilità fino qui sia stata costruita ‘dal basso’, grazie ad una diffusa attivazione trasversale in azienda: metà del campione nazionale ha infatti dichiarato di poter contare su KPI di sostenibilità da oltre un anno, contro il 38% su scala globale e grazie anche all’ingaggio della catena del valore”, commenta Davide Tonon, direttore di Quantis Italia.

EXPORT AGROALIMENTARE VERSO I 70 MILIARDI DI EURO NEL 2026

AMELIO CECCHINI

La decima edizione del Food Summit 2024 intitolata “Nuova era. Nuovi Paradigmi. Smart, sostenibili, competitivi”, grazie alla presenza di 16 speaker di rilievo e la partecipazione di oltre 300 rappresentanti dei vertici del settore ù ha delineato lo scenario economico, i driver di sviluppo sostenibile e le sfide della competitività sul mercato domestico e internazionale specifiche del settore agroalimentare.

Emerge un discreto ottimismo: secondo Gregorio De Felice, Chief Economist di Intesa Sanpaolo “le prospettive per il 2024 per il settore agroalimentare sono positive, anche in termini di investimenti, trainati dalle sfide digitali e ambientali e dalla

ALLA GUIDA DI COMIECO

Il neopresidente

Amelio

Cecchini con la vicepresidente

Carlotta De Iuliis

Si è riunita a maggio l’assemblea ordinaria dei consorziati di Comieco –Consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi a base cellulosica – approvando il bilancio 2023, il budget

domanda estera. Nel digitale, l’agroalimentare italiano presenta una buona diffusione di tecnologie, in particolare nel cloud computing (57% vs 37% circa media UE 27). Anche sul fronte della transizione ambientale, l’Italia è ben posizionata, con emissioni di gas serra inferiori alla media europea e una elevata propensione a un utilizzo più efficiente delle risorse. Sui mercati esteri, infine, possiamo vantare un ottimo posizionamento soprattutto nel top di gamma, che sostiene la crescita delle esportazioni agroalimentari italiane (+5,8% nel 2023 a prezzi correnti): nel 2026 le esportazioni agroalimentari italiane potranno sfiorare i 70 miliardi di euro”.

2024 e il piano specifico di prevenzione, che nel 2023 ha registrato un importante risultato: il superamento del 90% del tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici immessi al consumo, oltre l’obiettivo dell’85% fissato dall’UE per il 2030. L’assemblea ha inoltre eletto i nuovi componenti del Consiglio di amministrazione in carica per il prossimo triennio.

Il nuovo CDA, dopo aver ringraziato il presidente uscente, Alberto Marchi, ha nominato presidente Amelio Cecchini e vicepresidente Carlotta De Iuliis.

Il neoeletto CDA vede: nella categoria “Produttori” Michele Bianchi, Carlotta De Iuliis, Paolo Giacchi, Luca

NEWLAT FOOD ACQUISIRÀ IL 100% DI PRINCES LIMITED

Il management di Newlat Food Spa ha annunciato l’intenzione di acquisire il 100% del capitale sociale di Princes Limited, storico gruppo alimentare con sede nel Regno Unito. Con l’acquisizione di Princes, Newlat Food raggiungerà un fatturato consolidato di circa 3 miliardi di euro e una forte posizione in nuove categorie nel mercato britannico. Il Gruppo raddoppierà l’offerta di categorie di prodotti verso i propri clienti, diventando una delle principali aziende multimarca e multiprodotto del settore alimentare in Europa, grazie a un know-how industriale sempre più esclusivo e

a una capacità produttiva, grazie ai suoi 31 stabilimenti, unica nel suo genere.

Il closing dell’Operazione, subordinato all’ottenimento delle autorizzazioni antitrust da parte delle autorità competenti e alla consultazione del comitato aziendale europeo e olandese all’interno del gruppo Princes, è previsto entro la fine di luglio 2024.

Angelo Mastrolia, presidente di Newlat Food, esprime grande soddisfazione per il successo dell’acquisizione: “Siamo orgogliosi di essere giunti ad un accordo per questa transazione, che segna una tappa fondamentale nella

Mannori, Giovanni Pelis; nella categoria “Trasformatori” Amelio Cecchini, Caterina Croso, Andrea D’Amato, Fausto Ferretti, Lorenzo Nannariello; nella categoria “Riciclatori e/o Recuperatori” Stefano Benini, Lorenzo Cini, Fabio Montinaro, Enzo Scalia, Andrea Trevisan.

È stato rinnovato anche il Collegio dei revisori per il quale sono stati nominati Alessia Bastiani (che assume il ruolo di presidente del Collegio), Carlo Bellavite Pellegrini e Sergio Montedoro. Confermato nella carica di direttore generale Carlo Montalbetti, affiancato dal vicedirettore Roberto Di Molfetta.

nostra strategia di crescita. Princes Limited è un’azienda prestigiosa e l’integrazione delle sue attività con Newlat Food ci permette di consolidare ulteriormente la nostra posizione di leadership nel settore alimentare. Al termine dell’acquisizione, Newlat Food diventerà una delle più grandi aziende alimentari quotate alla Borsa di Milano, rafforzando il suo ruolo di protagonista internazionale. Le prospettive economiche del nuovo gruppo ci danno fiducia in un futuro di crescita sostenibile, pronto a creare valore per tutti gli stakeholder”.

RICCARDO CAVANNA CONFERMATO PRESIDENTE DI UCIMA

Riccardo Cavanna è stato confermato come presidente di Ucima (Associazione costruttori italiani macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio) per il biennio 2024-2026. Lo ha sancito all’unanimità l’annuale assemblea generale dei soci, svoltasi a giugno a Baggiovara di Modena, presso la sede dell’associazione a Villa Marchetti.

Cavanna potrà così dare continuità all’intenso lavoro svolto negli ultimi due anni, andando così a completare un quadriennio. I soci hanno eletto anche i nuovi vicepresidenti: si tratta di Massimo Marchesini (confermato) e di Antonella Candiotto.

“Sono stati due anni molto impegnativi”, ha dichiarato il presidente, subito dopo la rielezione. “Insieme ai vicepresidenti, al Consiglio direttivo e allo staff di Villa Marchetti abbiamo

potenziato e aumentato i servizi, dato nuovo impulso all’internazionalizzazione con il lancio del brand We Make Packaging, orientato alla valorizzazione delle tecnologie made in Italy e messo a disposizione nuovi strumenti

legati al mondo della sostenibilità. Grazie poi al network con le associazioni partner Acimac e Amaplast, abbiamo consolidato il nostro ruolo di interlocutore con le istituzioni, con mirate attività di advocacy, che ci hanno portato anche ad essere ricevuti dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. In particolare, abbiamo fatto sentire la nostra voce lungo tutte le fasi del lungo iter del nuovo regolamento imballaggi e su temi strategici come quelli legati all’Industria 5.0. Tante altre sono le attività in cantiere per il prossimo biennio e siamo già al lavoro per un’associazione sempre più forte e vicina agli associati. Infine, ricordo – ha concluso Cavanna – le tante iniziative in corso per celebrare i 40 anni di Ucima, che culmineranno con un grande evento che si terrà in ottobre”.

ENDRESS+HAUSER ESPANDE L’HUB LOGISTICO IN CINA

Dopo tre anni di attività, dall’inizio del 2024 l’hub logistico cinese di Endress+Hauser è stato trasferito in una nuova e più ampia sede a Kunshan. Il trasferimento risponde all’aumento della domanda nel mercato cinese e traccia la strada per la crescita futura.

“Lavoriamo costantemente per migliorare la nostra catena di fornitura globale e per renderla più sostenibile. Dato che la domanda è

cresciuta costantemente nel mercato cinese dopo l’apertura del primo hub logistico, abbiamo deciso di espandere la nostra capacità e di trasferirci in spazi più ampi”, afferma Oliver Blum, Corporate Director Supply Chain del Gruppo Endress+Hauser.

“Il nuovo hub logistico cinese di Endress+Hauser è una parte importante della nostra rete di trasporto globale e soddisfa diversi requisiti ope-

ASCO POMPE RILEVA LA MAGGIORANZA DI MENCARELLI POMPE E VALVOLE

ASCO Pompe, storica azienda attiva nella distribuzione e produzione di pompe volumetriche e sistemi ingegnerizzati per il fluid handling, con sede a Rozzano (MI) ed un fatturato di 20 milioni di euro, ha acquisito la maggioranza delle quote della Mencarelli Pompe e Valvole Srl, altra affermata azienda del settore con ben 70 anni di attività, specializzata

rativi che ci permettono di essere un partner affidabile per i nostri clienti”.

Il nuovo centro logistico vanta oltre 8.000 metri quadrati e offre quasi il 65% di spazio in più per gli scaffali e il 70% di superficie in più rispetto alla sede originale, aumentando così la capacità del magazzino di oltre il 60%. Ciò rende possibile una rotazione delle scorte di oltre 25.000 unità al mese. “Grazie all’aumento della capacità e alla tecnologia di automazione avanzata, offriamo soluzioni di automazione logistica efficienti, stabili e sicure e siamo in una posizione ideale per affrontare le crescenti sfide del mercato”, afferma Arthur Zhang, amministratore delegato di Endress+Hauser Cina.

L’hub è dotato di processi di consegna completamente automatizzati grazie all’uso di soluzioni software avanzate e alla piena integrazione dei sistemi delle principali aziende di trasporto cinesi. In questo modo Endress+Hauser non solo assicura la tracciabilità di ogni spedizione in ogni momento, ma visualizza anche la qualità della consegna.

nella produzione e commercializzazione, in tutto il mondo, di elettropompe centrifughe e volumetriche in acciaio inox. Guido Mencarelli, figura chiave dell’omonima azienda, rimarrà con il ruolo di presidente e manterrà parte delle quote.

Guido Mencarelli, rappresentante della terza generazione della famiglia fondatrice, ha avuto come obiettivo quello di assicurare continuità sia in termini di risorse umane che di filosofia produttiva, scegliendo un partner come Asco Pompe che rappresenta una potente leva per migliorare il posizionamento dell’azienda sul mercato italiano ed estero.

L’ingresso di Asco Pompe nell’azienda Mencarelli, il cui attuale fatturato si attesta a oltre 2,3 milioni di euro e che manterrà la sua sede operativa a Bresso (MI) con un sito produttivo di circa 4000

m2, costituisce un’operazione strategica non solo finalizzata alla ridefinizione della politica commerciale, ma anche all’arricchimento del portafoglio prodotti delle due aziende, offrendo così una gamma completa di soluzioni ai clienti nazionali ed internazionali.

L’operazione di acquisizione è stata seguita da SHC Advisor per la parte venditrice e da Studio IUXTA di Turati e Bernardinello per la parte acquirente, che hanno curato le fasi della trattativa individuando un accordo non solo ragionevole per entrambe le parti ma del tutto “win win”. Entrambi gli Advisor hanno seguito le fasi della due diligence e la fase contrattuale.

“Siamo estremamente soddisfatti di questa acquisizione, in quanto rappresenta un esempio di eccellenza e continuità nell’imprenditoria italiana: due aziende nazionali che operano in sinergia con l’obiettivo comune di espandere la propria presenza sul mercato globale”, dichiara Matteo Alaimo, partner di SHC Advisor.

LE TECNOLOGIE PER LIQUID FOOD & BEVERAGE A IPACK-IMA 2025

L’industria internazionale dei macchinari per il packaging di liquidi alimentari e bevande vale 14,9 miliardi di euro e cresce del 2,9% all’anno. Un settore strategico a cui la manifestazione di Milano darà ampio spazio con la presentazione dei trend e delle novità tecnologiche.

In occasione di Ipack Ima, la manifestazione internazionale per il processing & packaging prevista a Fiera Milano dal 27 al 30 maggio 2025, i migliori produttori di tecnologie e gli end user si incontreranno per approfondire le tendenze che ruotano attorno al mondo Liquid Food & Beverage. Si parla di un universo variegato di prodotti che include bibite, latte alimentare, soft drink, acque minerali, birra, vino e alcolici, functional & energy drink, succhi, baby drink e alimenti per l’infanzia, ma anche zuppe, olio, dressing e salse.

Gli Usa primo mercato

Un mercato mondiale da 14,9 miliardi di euro con una crescita media annua del +2,9% sono i numeri principali che riguardano l’industria dei macchinari di packaging per il settore liquidi alimentari e bevande.

Guardando al periodo 2023-2027, un focus sui paesi più performanti vede gli Usa in testa con 4,6 miliardi di euro seguiti da Cina con 2,2, Germania con 1,15 e, per poco, dal Giappone con 1,10. Dati significativi anche per l’Italia, al quinto posto, con 600 milioni di euro. I mercati con il maggior potenziale di crescita sono Singapore (+12,9%), Ungheria (+9,4% e Bulgaria (+9,1%).

Rivolgendo lo sguardo al segmento delle macchine per la lavorazione e preparazione, il valore espresso si attesterà a 23 miliardi di euro a livello mondiale a fine 2024, con una stima di crescita media del +5.5%.

Tra i primi mercati Germania, Italia e Usa seguite da Francia, Svizzera e Spagna(fonte: Ucima/Mecs).

A livello mondiale, la produzione di bevande e liquid food raggiungerà un valore di oltre 1.600 miliardi di euro a fine 2024 con una previsione di crescita del 4,7%. In testa gli Usa con 218,9 miliardi di euro, seguiti da Germania, con 53.3, Francia con 46,2 e dall’Italia con 40,9.

Infine, i paesi con maggior potenziale di crescita per il 2024: Etiopia (+21%), Nigeria (+16%), Turchia (+13%) (fonte: Ucima/Mecs - dati 2001/2024).

Attesi in visita molti brand dall’estero

Ipack-Ima 2022 è stata visitata da oltre 4.000 professionisti provenienti dal comparto Liquid Food & Beverage, inclusi numerosi buyer esteri, end user e brand di multinazionali leader mondiali del mondo delle bevande quali Bacardi, Lactalis, Campari, Coca Cola, Heineken, Refresco, Nestlé, Unilever e molti altri.

Nell’edizione 2025, i visitatori specializzati potranno scoprire le ultime proposte tecnologiche in tema di sistemi di filtrazione, riempitrici, presse, sciacquartici, soffiatrici, impianti di sterilizzazione, etichettatrici, linee per la tappatura, soluzioni per il fine linea, oltre ai materiali per il packaging sui quali sempre di più si sta concentrando l’industria alla ricerca di nuove applicazioni green ed eco-friendly.

Tra i protagonisti del comparto, molti espositori consolidati hanno già scelto Ipack-Ima come palcoscenico per le proprie anteprime prodotto e soluzioni tecnologiche, tra cui: ACR, Arol, Crocco, Easysnap Technology, Della Toffola, DVP Vacuum Technology, FBR Elpo, FT System, Giordan, Ing. Rossi, Ocme, Omnia Packaging, OMS Group, Smipack, Tenco.

L’agenda

Sigep Asia

26-28 giugno 2024

Singapore www.sigep.it/network/ sigep-asia

Fachpack

24-26 settembre 2024

Norimberga, Germania www.fachpack.de

Foodtech

1-3 ottobre 2024

Herning, Danimarca uk.foodtech.dk

mcTER Expo

16-17 ottobre 2024

Verona www.mcter.com/expo2024

Save Verona 16-17 ottobre 2024

Verona www.exposave.com/verona/ evento.asp

Sial 19-23 ottobre 2024

Parigi, Francia www.event.sialparis.com/2024/en

Salon du Chocolat

30 ottobre – 3 novembre 2024

Parigi, Francia www.salon-du-chocolat.com

Pack Expo 3-6 novembre 2024 Chicago, Usa www.packexpointernational. com

Gulfood Manufacturing 5-7 novembre 2024

Dubai, EAU www.gulfoodmanufacturing. com

Ecomondo 5-8 novembre 2024

Rimini www.ecomondo.com

Food Ingredients Europe 19-21 novembre 2024

Francoforte, Germania www.figlobal.com/fieurope/ en/home.html

Brau Beviale 26-28 novembre 2024

Norimberga, Germania www.braubeviale.de

Sigep 18-22 gennaio 2025

Rimini www.sigep.it

BBTech Expo 16-18 febbraio 2025

Rimini www.bbtechexpo.com

Vitafoods Europe 20-22 maggio 2025

Barcellona, Spagna www.vitafoods.eu.com

Ipack-Ima 27-30 maggio 2025

Milano www.ipackima.com

STOP

SPRECHI

DELLA PRODUZIONE

SIGEP 2025 SI ALLARGA AL MONDO DELLA PIZZA

Oltre alle tradizionali 5 grandi filiere, la rassegna di Rimini dedicherà una speciale vetrina ai prodotti e alle tecnologie legati al settore della pizza, che a livello mondiale oggi supera il valore di 153 miliardi di euro.

Sigep, la fiera del gelato più importante al mondo, diventa sempre più internazionale e amplia l’attenzione verso l’universo della pizza, settore che secondo le più recenti stime ha un valore mondiale superiore ai 153 miliardi di dollari (fonte Verified Markets Reports). E per l’edizione 2025 si presenterà con una veste

L’area espositiva si estenderà su 2 nuovi padiglioni La 46esima edizione manterrà le 5 grandi filiere. Ci sarà il gelato, ovviamente. Sigep del resto è la fiera numero uno al mondo per il gelato, con l’offerta più completa e la partecipazione di tutti i produttori dalle tecnologie agli ingredienti, dai semi-lavorati alle attrezzature. E a fianco del gelato ecco pasticceria, panificazione, cioccolato e caffè. Ma tra le novità ci sarà il grande spazio dedicato alla pizza: Sigep World sarà quindi una vetrina importante per il prodotto e le sue tecnologie, diventando un vero e proprio punto di riferimento. Italian Exhibition Group inoltre amplierà l’area fieristica, potenziando il settore espositivo con due nuovi padiglioni nella zona est fino a toccare i 140mila metri quadrati di superficie espositiva, a sostegno della crescita del grande evento. Grande spazio sarà dedicato come sempre ai più importanti talk delle communities presenti. In particolar modo, quello di apertura sarà incentrato sulle più aggiornate tendenze del foodservice, sia nazionali che soprattutto internazionali, confermando Sigep World, come la voce più autorevole del settore grazie al lancio di Sigep Vision, l’Osservatorio globale sui trend del gelato e del foodservice.

Uno slancio internazionale

rinnovata, a partire dal pay-off che diventerà: “Sigep World - The World Expo for Foodservice Excellence”. Dove World rimarca la centralità globale dell’evento riminese affiancato recentemente da due nuovi show satellite in mercati di grande potenzialità come la Cina meridionale e l’area di Singapore.

L’appuntamento, organizzato da Italian Exhibition Group, si terrà alla fiera di Rimini dal 18 al 22 gennaio 2025. Oltre al gelato, che resta al centro della rassegna, saranno protagonisti le migliori selezioni di tecnologie foodservice e ingredienti per il mondo di pasticceria, pizza, panificazione e caffè, abbracciando una community sempre più ampia: nell’ultima edizione, infatti, sono arrivati visitatori da 160 paesi, anche grazie ai 1.200 brand espositori provenienti da 35 nazioni. E nell’ultima edizione Sigep ha ospitato oltre 500 buyer da 84 paesi creando più di 5.200 business meeting.

IEG, in collaborazione con l’Agenzia ICE, ha portato a Rimini lo scorso gennaio numerose presenze estere provenienti da Europa, Area Balcani, Africa, Nord America, Centro Sud-America, Asia e Sud est asiatico. E l’impegno per l’edizione 2025 sarà raddoppiato con un road show europeo previsto in autunno per coinvolgere giornalisti e buyer, anche grazie alla collaborazione dei regional advisor del gruppo, con particolare focus su importatori, distributori, catene foodservice e alberghiere. Per quanto riguarda le singole filiere, saranno naturalmente confermate le Arene e le competizioni internazionali che lo scorso gennaio hanno visto partecipare ben 25 paesi.

Infine, sarà data particolare attenzione alle nuove tendenze su scala mondiale che saranno presentate a Sigep World. Nello specifico, le ultime tecnologie delle macchine automatiche per il caffè, con un evidente miglioramento anche sul fronte sostenibilità, i lievitati e i nuovi trend della pasticceria, oltre naturalmente alla gelateria del futuro, con l’evento di Rimini che è il volano principale per la diffusione della cultura del gelato italiano in tutto il mondo.

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MICOPROTEINE: UNA VALIDA ALTERNATIVA PROTEICA

Le micoproteine stanno rapidamente emergendo come una valida alternativa proteica alla carne nell’industria alimentare. Oltre ad avere un ottimo profilo nutrizionale, presentano delle fibre lunghe e sottili che ricordano la struttura muscolare della carne animale.

Ottenute attraverso la fermentazione di specifici funghi filamentosi, il più comune il Fusarium venenatum, le micoproteine vengono prodotte in bioreattori arricchiti di zuccheri e mantenute a temperature stabili e controllate. Questo processo consente di ottenere una biomassa ricca di proteine, che viene successivamente lavorata e trasformata in prodotti alimentari. L’importanza delle micoproteine nel settore alimentare risiede nei numerosi benefici che offrono. Oltre a essere una ricca fonte di proteine, contengono anche fibre (soprattutto betaglucani e chitina) e vitamine del gruppo B. Per queste caratteristiche, vengono considerate un vero e proprio superfood. Le micoproteine, inoltre, sono apprezzate per il loro basso impatto am-

bientale. La loro produzione genera pochissime emissioni di CO2, richiede meno acqua e occupa una superficie di terreno dieci volte inferiore rispetto agli allevamenti intensivi.

Grazie alle loro caratteristiche, le micoproteine si stanno affermando come una soluzione appetibile per coloro che cercano un’alternativa vegetale, versatile, sostenibile e bilanciata. A tal proposito, ABS Food amplia costantemente la gamma delle proteine vegetali in polvere con matrici innovative, le più recenti sono le leguminose allergen free pisello, fagiolo verde e fava. Le proteine vegetali in polvere sono inserite nei preparati per la nutrizione sportiva come barrette e bevande e sono aggiunte agli impasti nei prodotti da forno.

LR INDUSTRIES INSTALLA UN NUOVO IMPIANTO FOTOVOLTAICO

kWp. L’azienda è specializzata nella creazione e produzione di fragranze ed aromi, nonché partner ideale per un prodotto Made in Italy di qualità, inedito e raffinato. I settori di applicazione delle sue produzioni di fragranze e aromi sono molteplici, dalla cosmetica alla profumeria, dal food and beverage al settore nutraceutico.

Lo stabilimento di LR Industries è ora interamente alimentato da energia rinnovabile, grazie all’installazione di un avanzato impianto fotovoltaico da 199,75

LR Industries è anche una realtà attenta all’ambiente, come dimostra l’installazione del nuovo impianto fotovoltaico, ed è consapevole che l’impegno verso la

sostenibilità non solo permette di ridurre significativamente l’impatto ambientale, ma consente anche di contribuire attivamente alla salvaguardia del pianeta per le future generazioni. L’impianto fotovoltaico dell’azienda, con una produzione media annua di 279.000 kWh, rappresenta un passo concreto verso un futuro più verde.

Questa quantità di energia pulita evita l’immissione di quasi 149.000 kg di CO2 nell’atmosfera ogni anno.

Per dare un’idea del suo impatto, questo risultato equivale a:

- piantare tra 4.500 e 15.000 alberi ogni anno, considerando che ogni albero piantato assorbe CO2 e produce ossigeno, migliorando la qualità dell’aria e contribuendo alla biodiversità.

- non bruciare circa 23.300 kg di petrolio all’anno. Il petrolio è una delle fonti di energia più inquinanti e il suo utilizzo contri-

buisce significativamente all’inquinamento atmosferico e al riscaldamento globale. Scegliere l’energia solare evita questo impatto negativo, promuovendo una produzione più pulita e sostenibile.

- evitare la combustione di circa 33.000-43.000 kg di carbone all’anno. A seconda della tipologia di carbone considerata, la produzione rinnovabile dell’azienda sostituisce una quantità notevole di questa risorsa fossile altamente inquinante, contribuendo ulteriormente a ridurre le emissioni di gas serra.

“Ogni passo verso l’energia rinnovabile è un passo verso un futuro più luminoso e sostenibile per tutti”, scrive LR Industries in un post su Linkedin, dove si dice “entusiasta di essere parte di questa trasformazione” e aggiunge “continuerà a lavorare per migliorare ed innovare, sempre nel rispetto dell’ambiente”.

BGG APRE UNA SEDE GLOBALE IN SVIZZERA

BGG, uno dei principali fornitori cinesi di ingredienti di marca premium, apre una nuova sede globale in Svizzera, nell’ambito di un importante piano di riorganizzazione. Operando come BGG World, il quartier generale di Basilea sarà gestito dal nuovo CEO Jürgen Nelis, supportato da Thomas Adler, che si unisce come direttore commerciale globale per guidare la strategia internazionale dell’azienda.

L’apertura della sede di BGG rappresenta un significativo passo avanti per i suoi obiettivi di espansione. L’azienda a conduzione familiare, con sede a Pechino, sta implementando un piano di trasformazione basato su oltre 25 anni di crescita continua a livello

internazionale, un piano che prevede comunque di mantenere le sue forti radici di produzione e ricerca e sviluppo in Cina.

La centralizzazione delle funzioni internazionali critiche in Svizzera ottimizzerà l’allineamento dell’offerta di BGG con le strategie dei propri clienti, soddisfacendo le loro esigenze in modo più efficiente e migliorando la mitigazione dei rischi all’interno della catena di fornitura globale.

“Mentre internazionalizziamo la struttura e il modello operativo, investiremo molto nella nostra organizzazione commerciale”, commenta il CEO di BGG World.

delle vendite in Europa e negli Stati Uniti e, così facendo, più che raddoppieremo le nostre risorse a contatto con i clienti in questi mercati chiave”. “Crediamo fermamente – aggiunge Chunhua Li, fondatore e principale azionista di BGG – che le nostre tre piattaforme tecnologiche leader (estrazione botanica, conversione enzimatica e coltivazione di microalghe), combinate con continui investimenti in studi clinici, forniranno ai nostri clienti potenziale di business sostenibile e di alto valore per il futuro a lungo termine”. In linea con la sua strategia di crescita aggressiva, BGG World ha anche annunciato

mentari, a cominciare dalle soluzioni esistenti di stevia ed estratto di liquirizia. L’azienda intende ampliare ulteriormente la propria offerta di prodotti nei prossimi anni, rafforzando il proprio impegno verso l’innovazione nel campo degli integratori alimentari, dei

p r e c i s i o n e n e l l e s c a d e n z e ,

s u p e r a n d o o g n i s f i d a d e l

s e t t o r e a l i m e n t a r e .

Il Ceo Jürgen Nelis

EMULSIONI A RIDOTTO

CONTENUTO

CSM Ingredients – attore globale nella ricerca, nell’innovazione e nella produzione di ingredienti alimentari – ha sviluppato alcune soluzioni per ridurre i grassi e gli additivi nei prodotti da forno laminati e di pasticceria, senza però comprometterne resa e gusto.

I grassi – nelle dosi raccomandate –sono una parte fondamentale della

dieta umana. Offrono, inoltre, caratteristiche funzionali, di gusto e di consistenza necessarie per realizzare prodotti gustosi e gratificanti per i consumatori. La vera sfida, quindi, sta nel trovare soluzioni in grado di migliorare il profilo nutrizionale dei prodotti alimentari senza andare a cambiarne l’aspetto, la texture e il sapore.

“I grassi sono un segmento di grande

DI GRASSO PER BAKERY E LAMINATI

interesse per l’evoluzione dell’intera industria alimentare”, spiega Christian Sobolta, CSM Group Managing Director. “In CSM Ingredients abbiamo un intero centro di innovazione a Delmenhorst, in Germania, dedicato proprio alla ricerca e allo sviluppo di oli, grassi ed emulsionanti innovativi e sostenibili, adatti a soddisfare le esigenze dei clienti e a permettere ai consumatori di trovare dei prodotti nutrizionalmente bilanciati che possano al contempo soddisfare il palato. SlimBAKE e le nostre margarine E-free rappresentano i risultati di questi sforzi e la dimostrazione che è possibile conciliare il piacere del cibo con un approccio attento al benessere”.

SlimBAKE, in particolare, è un’emulsione che consente una riduzione del 30% del contenuto di grassi nei prodotti da forno finiti, realizzata grazie all’innovativa combinazione di ingredienti funzionali e alle tecnologie di produzione avanzate. L’utilizzo di SlimBAKE comporta un duplice beneficio: da un lato, consente all’utilizzatore industriale di mantenere invariate sia la ricetta originale che il processo produttivo andando però ad aggiungere in etichetta il claim “a ridotto conte-

ANTIOSSIDANTI NATURALI

L’uso di colori e pigmenti è una pratica molto comune nell’industria alimentare e cosmetica. Queste sostanze, fin dai tempi antichi, vengono utilizzate

nuto di grassi” in base alle normative UE; dall’altro, consente al consumatore finale di coniugare gusto e leggerezza senza compromessi né sul gusto né sulla consistenza di croissant, brioche danesi e sfogliati.

La nuova emulsione – adatta sia a pro dotti confezionati a temperatura am biente sia a prodotti da forno surgelati – è disponibile sia nella variante a base di burro sia in quella a base vegetale, riuscendo così a soddisfare tutte le ri chieste dei consumatori, compresi co loro che scelgono di seguire una dieta vegana.

Oltre a SlimBAKE, CSM Ingredients ha appena lanciato la “margarina E-free”. Questa margarina priva di additivi va incontro ai desideri dei consumatori alla ricerca di “etichette pulite” ed è ideale per le principali applicazioni di laminazione. È stato possibile realiz zare questa nuova margarina proprio in virtù di innovazioni tecnologiche e produttive apportate con l’aggiunta – a settembre 2023 – di una nuova linea di produzione presso lo stabilimento di Crema, resa possibile grazie a un inve stimento di CSM Ingredients di circa 2 milioni di euro.

per rendere più attraenti i prodotti finiti o per esaltarne alcune caratteristiche.

I coloranti e i pigmenti naturali, se esposti all’aria, alla luce o al calore sono soggetti a fenomeni di ossidazione. Per stabilizzare la loro qualità e funzionalità è necessario ricorrere all’utilizzo di antiossidanti. Riguardo a questi ultimi, all’inizio si utilizzavano soluzioni anch’esse di origine naturale, ma con il tempo e l’evoluzione industriale sono sopravvenuti diversi prodotti di origine chimica, come il TBHQ (E 319), il BHA (E 320) e il BHT (E 321). A causa della loro riconosciuta tossicità, vi è oggi una chiara tendenza

a ritornare a soluzioni di origine natu rale, sebbene queste possano presen tare alcuni limiti di efficacia.

Il Laboratorio R&D di BTSA, rappresen tata in Italia da Victa Food, è impegna to da anni nella ricerca di antiossidanti naturali per diverse applicazioni, sia nell’industria alimentare che in quella cosmetica. Come risultato, BTSA ha sviluppato la linea TOCOBIOL di tocoferoli con eventuale aggiunta di altri antiossidanti naturali, ottenen do eccellenti risultati nel contrasto dei processi ossidativi, come dimostrano i diversi test accelerati di ossidazio ne condotti con i metodi SCHAAL RANCIMAT® e RAPIDOXY

Nel Rapporto di Sostenibilità 2023, Barilla riporta gli investimenti fatti per favorire una produzione che rispetti l’alimentazione equilibrata e l’ambiente, nella ricerca e sviluppo, oltre che nelle tante iniziative solidali e inclusive verso i dipendenti e il territorio.

a cura di ??

TITOLO TITOLO ITITOLO TITOLO

UNA FILIERA RESPONSABILE

E ATTENTA AL PIANETA

In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, il Gruppo Barilla ha presentato il suo ultimo Rapporto di Sostenibilità: un documento che illustra 15 anni di impegno in favore della qualità dei prodotti, dell’innovazione, dell’ambiente, della nutrizione e del benessere delle comunità.

Nel 2023, con un investimento di 230 milioni di euro per innovare prodotti e processi (di cui 45 milioni di euro dedicati alla Ricerca e Sviluppo), Barilla ha proseguito il suo percorso verso la creazione di una cultura alimentare che promuova un’alimentazione equilibrata e condivida l’impegno per la sostenibilità ambientale con rinnovata energia e visione strategica. Un modo di fare impresa riconosciuto quest’anno anche dal Global RepTrak ® 100, secondo cui Barilla è la prima azienda alimentare al mondo per reputazione.

Il Gruppo Barilla, come ogni anno, ha inoltre migliorato

pasta, sughi e prodotti da forno (quasi 500 i prodotti riformulati dal 2010, 16 quelli con un miglior profilo nutrizionale lanciati nel 2023), riducendo anche le emissioni di CO 2eq, il consumo di energia e acqua tramite filiere sostenibili e utilizzando packaging pensati per il riciclo.

Sono stati poi donati 3,2 milioni di euro e oltre 3.200 tonnellate di prodotti: un modo per esprimere concreta vicinanza a territori e comunità dimostrata anche dall’adozione di una nuova Policy per il Congedo parentale, che garantisce un miglior equilibrio vita-lavoro a oltre 9mila dipendenti nel mondo.

“Oggi più che mai, quando discutiamo sul gusto, sulla nutrizione, sulla sicurezza alimentare, sull’ambiente, sull’accessibilità, sulle persone, sulla comunicazione, sul futuro, sia che si tratti di uno spaghetto, un biscotto, un pane o un sugo, stiamo parlando della qualità dei nostri

prodotti, il cuore del nostro mestiere, del nostro modo di agire e del valore delle nostre marche”, affermano Guido, Luca e Paolo Barilla nella lettera introduttiva al Rapporto di Sostenibilità 2023.

“Questo rapporto parla del nostro continuo impegno, dei risultati conseguiti e delle sfide che ci accingeremo ad affrontare nei prossimi anni, per permettere a tutte le persone di godere della gioia del cibo, per una vita migliore”, commenta Gianluca Di Tondo, amministratore delegato del Gruppo Barilla, nel Rapporto di Sostenibilità 2023.

16 NUOVI PRODOTTI CON UN MIGLIOR PROFILO NUTRIZIONALE

Lo scorso anno, Barilla ha immesso sul mercato 16 nuovi prodotti, che raccontano il modello di business dell’azienda: senza zuccheri aggiunti, ricchi di fibra, integrali, con legumi, frutta secca o monoporzionati. Ma sono quasi 500 le riformulazioni nutrizionali realizzate dal 2010, che hanno ridotto il contenuto di grassi, grassi saturi, sale o zucchero e incrementato il contenuto di fibre. Questo impegno costante ha visto, negli ultimi 12 mesi, l’investimento di 45 milioni di euro in Ricerca e Sviluppo e la progettazione di un nuovo polo R&D a Parma che, dal 2025, guiderà l’innovazione per le strategie future del Gruppo. Vanno in questa direzione il sostegno alle startup Ag-tech e Food-tech di tutto il mondo, che Barilla aiuta nello sviluppo di idee e progetti imprenditoriali per plasmare insieme un futuro alimentare più sostenibile grazie al programma di open innovation globale Good Food Makers. Così come progetti visionari che hanno portato ad esempio alla realizzazione di una pasta speciale, progettata per essere consumata nello spazio, che Barilla ha mandato in orbita a dicembre 2023 nella Stazione Spaziale Internazionale durante la missione Ax-3.

FILIERE SOSTENIBILI

E STABILIMENTI 4.0

Il 2023 è stato un anno chiave per lo sviluppo di progetti di agricoltura sostenibile e rigenerativa di Barilla. Il totale delle materie prime strategiche (grano duro, grano tenero, segale, pomodoro, basilico, cacao e olii vegetali) acquistate responsabilmente è stato pari al 67%. Sono più di 8.000 le aziende coinvolte in progetti di agricoltura sostenibile.

Il Rapporto di sostenibilità illustra come i 30 siti produttivi Barilla (15 in Italia e 15 all’estero con l’inaugurazione, a settembre 2023, del plant di Pasta Evangelists, la più grande fabbrica di pasta e sughi del Regno Unito) abbiano prodotto nel 2023 circa 2 milioni di tonnellate di cibo in modo sempre più efficiente e attento all’ambiente. Rispetto al 2010, calano del -28% le emissioni di gas a effetto serra e del -21% i consumi idrici per tonnellata di prodotto finito, mentre il 62% dell’energia elettrica (il 100% per i prodotti da forno di Mulino Bianco, Wasa, GranCereale e Pan di Stelle e per i Pesti Barilla) proviene da fonti rinnovabili come acqua, sole e vento. Inoltre, impianti di cogenerazione o trigenerazione sono presenti in tutti i pastifici italiani, garantendo l’autoproduzione di energia elettrica, termica e frigorifera. Infine, in Italia, il 100% delle confezioni di pasta, sughi, pesti, pani, biscotti e merende del Gruppo Barilla è disegnato per il riciclo, utilizzando esclusivamente carta e cartone provenienti da foreste gestite in modo responsabile.

INIZIATIVE SOLIDALI E IMPEGNO PER LA

PARITÀ

Nel 2023 il Gruppo Barilla ha attivato iniziative solidali nei diversi Paesi in cui opera (sostenendo, tra gli altri, le comunità delle aree alluvionate in EmiliaRomagna e in Toscana), per un totale di 3,2 milioni di euro e circa 3.200 tonnellate di prodotti donati in 12 mesi.

Rendering del nuovo polo R&D di Barilla a Parma che, dal 2025, guiderà l’innovazione per le strategie future del Gruppo

Dopo aver garantito nel 2020 la parità retributiva di genere per tutti i dipendenti, nel 2023 è stata annunciata una nuova policy per il congedo di paternità e maternità, che garantisce a tutti i genitori del Gruppo un minimo di 12 settimane di congedo retribuito al 100%, indipendentemente dal genere, dallo stato maritale e dall’orientamento sessuale. È di pochi mesi fa anche l’inizio di una nuova partnership tra il Gruppo Barilla e LEAD Network, organizzazione non profit che sostiene l’avanzamento delle donne nel settore della vendita al dettaglio e dei beni di consumo in Europa.

FATTURATO 2023 A QUOTA 4.869 MILIONI DI EURO

Il 2023 conferma la crescita degli ultimi anni: il fatturato di Gruppo è stato di 4.869 milioni di euro. 230 milioni di euro (il 4,7% del fatturato) sono stati destinati all’innovazione dei prodotti, al miglioramento dell’efficienza e all’aumento della capacità produttiva. L’EBITDA margin si è attestato al 10%, in linea con l’andamento dell’esercizio precedente.

PRODOTTI DA FORNO: MENO EMISSIONI GRAZIE AGLI SCARTI DI CAFFÈ

Particolare del processo di raccolta della silverskin (per gentile concessione della torrefazione

Cesare Trucillo)

Utilizzare gli scarti della torrefazione del caffè come ingrediente ad alto valore aggiunto nei prodotti da forno consentirebbe di ridurre del 73% l’impatto ambientale delle lavorazioni e di dimezzare i costi di smaltimento a carico delle aziende. È quanto emerge da uno studio ENEA sulla sostenibilità economica e ambientale dello smaltimento della silverskin, il principale scarto organico della torrefazione del caffè, che i torrefattori hanno l’obbligo di trasformare in compost. La ricerca è stata condotta nell’ambito del progetto europeo Biocircularcities e i risultati sono stati pubblicati sulla rivista Sustainability.

“L’analisi del ciclo di vita ha evidenziato che l’utilizzo alimentare della silverskin consentirebbe di evitare circa

250 kg di CO2 equivalente per ogni tonnellata di farina sostituita con lo scarto del chicco del caffè, pari a un quantitativo di CO2 che può essere assorbito da 22 alberi”, spiega Giuliana Ansanelli, ricercatrice ENEA e coautrice dello studio insieme alle colleghe Gabriella Fiorentino e Amalia Zucaro del Laboratorio ENEA Tecnologie per il riuso, riciclo, recupero e valorizzazione di rifiuti e materiali. “Invece, la sua valorizzazione come compost determina l’emissione di circa 236 kg di CO2 equivalente e il suo impatto ambientale non è compensato dai vantaggi di utilizzare il compost ottenuto al posto dei fertilizzanti sintetici”.

“Sul fronte economico, i risultati dell’Analisi dei Costi del Ciclo di vita indicano che l’azienda di torrefazione campana, analizzata nello studio, può conseguire una riduzione di quasi il 60% dei costi legati allo smaltimento della silverskin, passando da 448 €/ ton a 190 €/ton, se valorizzata come ingrediente funzionale piuttosto che come compost”, sottolinea Gabriella Fiorentino.

Nel 2019 il settore agro-industriale della Città Metropolitana di Napoli ha generato circa 30mila tonnellate di rifiuti organici, di cui quasi il 3% proveniva da aziende di torrefazione del caffè (in gran parte silverskin).

“Attualmente questo rifiuto organico viene inviato agli impianti di compostaggio, con elevati costi di trattamento. Ma in Campania c’è carenza di infrastrutture per il trattamento della frazione organica e quindi sarebbe auspicabile individuare modalità di gestione alternative dello scarto della torrefazione del caffè, in accordo con i principi della bioeconomia circolare e della simbiosi industriale, che permettano di ridurre impatto ambientale, costi di smaltimento a carico delle aziende e della regione e pressione sugli impianti di compostaggio”, spiega Amalia Zucaro. “Il nostro studio –conclude – evidenzia proprio questo: l’impiego della silverskin nei prodotti da forno potrebbe rappresentare una valida soluzione a beneficio non solo dell’ambiente e dell’economia ma anche della salute dei consumatori, visto che è ricca in fibre (35%), proteine (19%) e antiossidanti”. Nonostante i risultati incoraggianti sul suo uso come ingrediente funzionale, la silverskin deve prima superare la procedura di approvazione per essere utilizzata nei prodotti alimentari in commercio. Ad oggi, la procedura non è ancora conclusa, nonostante numerosi studi abbiano evidenziato bassi rischi e molti benefici legati al suo consumo.

CARTA E CARTONE, NEL 2023 IL TASSO DI RICICLO SUPERA IL 90%

L’Italia si riconferma ancora una volta uno dei Paesi più virtuosi in Europa nell’ambito del riciclo. Il Piano Specifico di Prevenzione approvato dal Consiglio di Amministrazione di Comieco, Consorzio Nazionale per il recupero e riciclo degli imballaggi cellulosici, ha registrato infatti nel 2023 il superamento del 90% del tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici immessi al consumo: un risultato ampiamente oltre l’obiettivo dell’85% fissato dall’Unione Europea per il 2030. Una buona raccolta differenziata, dun-

que, si traduce in benefici per un’economia circolare, per l’ambiente ma anche per i bilanci comunali grazie ai corrispettivi economici che Comieco riconosce ai comuni italiani e che annualmente ammontano a circa 200 milioni di euro. Spesso ci si interroga sull’utilità del fare la raccolta differenziata, per tante persone ancora una “seccatura”, ma questi numeri dimostrano tutta la potenza che deriva dal semplice gesto di buttare una scatola o un foglio di carta nel cassonetto giusto.

API SENTINELLE DI BIODIVERSITÀ NEGLI ALLEVAMENTI AVICOLI

“Buon miele non mente”: è questo il nome del nuovo progetto di Fileni, tra i principali player del settore avicolo italiano, che nasce con lo scopo di tutelare la biodiversità e l’ambiente. Nelle aree verdi di tre dei suoi allevamenti bio la Società ospiterà alcune colonie di api mellifere, che potranno dimostrarsi validissimi sensori naturali per monitorare la qualità dell’aria, del terreno e dell’acqua nel raggio di chilometri dalle arnie. Le api svolgono, infatti, un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’equilibrio ecologico e della biodiversità naturale, oltre a fornire una grande quantità di alimenti di alta qualità. Il rischio di una loro estinzione sta diventando sempre più concreto e per questo Fileni ha deciso di proteggerle e preservarne la condizione, instal-

lando complessivamente 72 arnie nei pressi degli allevamenti biologici di Fabriano (Ancona), Cannuccia (Jesi) e Ostra (Ancona).

Grazie al loro lavoro instancabile è inoltre possibile monitorare lo stato di salute dell’ambiente perché una sola ape visita ogni giorno migliaia di fiori ed entra in contatto con l’aria, con gocce d’acqua, con il terreno e con i pollini, arrivando a coprire fino a 3mila ettari di spazio attorno all’arnia. Le api agiscono quindi come bioindicatori del contesto ambientale, consentendo di effettuare, in aggiunta ad altre analisi, micro-campionamenti a tappeto che sarebbe impossibile condurre manualmente. Per questo motivo Fileni si occuperà quindi di ritirare piccole quantità di polline fresco raccolto dalle api in

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modo sia da visionare la quantità di biodiversità presente nel territorio circostante gli alveari, sia da verificare l’assoluta bontà dello stesso.

Il progetto si colloca inoltre all’interno di un programma innovativo nell’ambito del quale le api sono appunto definite “nomadi” in quanto le arnie vengono spostate in regioni diverse e le api attraversano così l’Italia dando vita ad un prodotto che racchiude la biodiversità dei territori più vocati alla raccolta del miele. Partner tecnico dell’iniziativa è Giorgio Poeta, agronomo e apicoltore che ha fondato a Fabriano la sua azienda agricola. Il progetto, inoltre, sarà realizzato in collaborazione con AMAP e CREA vigilato dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.

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TRIGENERAZIONE PER RISPARMIARE ENERGIA E RIDURRE LA CO2

Per Gelit, CGT ha realizzato “Re-Evolution technologies”, un impianto di trigenerazione da 2300 kw che, oltre al considerevole risparmio energetico, permette di ridurre di circa 1.700 tonnellate l’anno le emissioni di anidride carbonica.

I vantaggi della cogenerazione e trigenerazione in ambito industriale rappresentano il tema trattato nel secondo episodio di “ReEvolution Technologies”, la web serie prodotta da CGT, storica realtà italiana che fa parte del Gruppo Internazionale TESYA, che coinvolge e dà voce direttamente ai clienti dell’azienda. Nel corso dell’ultima puntata, che ha per protagonista Gelit Srl, i manager della società pontina dialogano sui vantaggi delle tecnologie CGT, che si traducono in un risparmio sui costi energetici e in una riduzione di emissioni di CO2 Gelit, fondata nel 1977 in provincia di Latina, nasce come azienda produttrice di crepes surgelate per poi specializzarsi, negli anni, in prodotti alimentari surgelati per i marchi privati della grande distribuzione. Oggi è esperto sul mercato di crepes e piatti pronti surgelati, i suoi prodotti arrivano sulle tavole di mezzo mondo, con oltre il

60% del fatturato che proviene dal mercato americano.

Spiega Antonello Gironi, Responsabile

Sostenibilità, Scienza e Tecnologia Gelit: “Dal 2021 abbiamo deciso di investire maggiormente sui nostri impianti e di iniziare un percorso per diventare più sostenibili e per garantirci un asset di fornitura energetica sempre più affidabile. Dal 2022 siamo una società Benefit e dal 2023 una B Corp e da tre anni stiliamo il Bilancio di Sostenibilità che analizza il nostro impatto economico, ambientale e sociale”.

“Quando è stato il momento di scegliere un impianto di cogenerazione, ci siamo affidati a CGT perché si è distinta per l’attenzione che ci ha dedicato già in fase preliminare, con un dettagliato studio di fattibilità e con dati tecnici precisi, ancora prima di stabilire qualsiasi impegno commerciale”, commenta Emanuele Belli, Responsabile Tecnico Gelit.

“Un altro punto fondamentale è stata la di sponibilità di CGT nel realizzare un impianto su misura, progettato per funzionare a GPL, ma anche a gas metano a partire dal 2025, quando sarà attivo il metanodotto”.

Verso l’indipendenza energetica

“Così CGT ha creato un impianto di trigene razione da 2300 kw, in fase di integrazione con l’impianto fotovoltaico e inserito all’in terno del ciclo dell’ammoniaca nel nostro processo di surgelazione, operando sulla seconda fase del ciclo frigorifero di stabili mento. Dal 2025, l’impianto di trigenerazio ne alimentato a metano, unito all’impianto fotovoltaico, ci garantirà un’indipendenza energetica, con il 90-95% di energia elettrica autoprodotta”.

“Grazie all’impianto di trigenerazione ci aspettiamo di risparmiare oltre il 20% di energia primaria e fino al 30% di costi in bolletta”, commenta Antonello Gironi. “Ma soprattutto, taglieremo circa 1.700 tonnellate l’anno di emissioni di CO la prospettiva di azzerarle se riusciremo ad approvvigionarci di biometano. Inoltre, sia mo aperti a nuove soluzioni e stiamo valu tando anche tecnologie di captazione della CO2, sempre con il sostegno di CGT che ci accompagna nel nostro cammino di transi zione energetica”.

“Quello che volevamo non era un semplice fornitore di un impianto di cogenerazione, ma un partner sulle politiche energetiche, che fosse competente, affidabile e pre sente e l’abbiamo trovato in CGT”, spiega Stefano Mattioli, Amministratore Delegato Gelit. “Questi progetti, infatti, hanno un respiro talmente profondo nel tempo che richiedono partnership solide, con cui af frontare la transizione energetica e su cui costruire il futuro”.

Tutti gli episodi della serie sono pubblicati sui canali social dell’azienda e sul sito web reevolution.cgt.it, sviluppato appositamente per promuovere il progetto. La prima edizio ne di “Re-Evolution Technologies” ha otte nuto un grande consenso.

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Il tetto fotovoltaico di 6.000 mq installato da E.ON in Pagani Industrie Alimentari riduce le emissioni CO2 di 231,9 tonnellate ogni anno, l’equivalente di quanto assorbito in un anno da 23.000 alberi.

Uno dei ruoli fondamentali di un operatore energetico oggi è attuare la transizione energetica, quindi guidare il processo verso un futuro sostenibile. È un processo di medio/lungo periodo, che coinvolge sia aziende che privati cittadini che, attraverso i loro consumi e i loro comportamenti, possono diventare protagonisti della transizione. In questo contesto si colloca l’esperienza di Pagani Industrie Alimentari, azienda produttrice di tortellini e ravioli a lunga conservazione, che ha installato sul tetto dello stabilimento di Vimercate (provincia di Monza e Brianza) un impianto fotovoltaico con il duplice obiettivo di ridurre la spesa energetica e contribuire alla sostenibilità ambientale. L’azienda produce ogni anno circa

E.ON AURA 380Wp, con una potenza di totale di 423,32 kWp e producibilità attesa di 490.000 kWh/anno, di cui il 91% in autoconsumo. L’impianto è collegato a un inverter che trasforma la corrente continua prodotta dai moduli in corrente alternata per alimentare lo stabilimento. La gestione dell’impianto fotovoltaico è a carico di E.ON, che fornisce il servizio di monitoraggio da remoto, per verificare costantemente la produzione di energia e la quantità di CO2 evitata e, grazie al telecontrollo, avvisare il cliente in caso di malfunzionamento dell’impianto. Sono previsti inoltre il servizio di manutenzione ordinaria, con interventi programmati, fra cui il lavaggio dei moduli, per garantire la miglior resa dell’impianto nel tempo. Fra i benefici dell’impianto la riduzione di emissioni di 231,9 tonnellate ogni anno, l’equivalente di quanto assorbito in un anno da 23.000 alberi.

7.000 tonnellate di pasta grazie a un impianto produttivo d’avanguardia con quattro linee di produzione attivo 24/7 (24 ore al giorno su 7 giorni su 7) e 5 linee di confezionamento totalmente automatizzate. Elemento distintivo dell’azienda è un processo di essiccazione tradizionale a bassa temperatura che non fa uso di conservanti e garantisce un’ottima conservazione del prodotto a temperatura ambiente per 12 mesi. Da anni ottiene regolarmente importanti certificazioni relative alla sicurezza del sistema produttivo, in particolare ci si riferisce agli standard IFS (International Food Standard) e BRC (sviluppato dal British Retail Consortium -UKAS), che certificano la qualità e la sicurezza applicati ai prodotti alimentari di tutta la filiera, e a SMETA 4 Pillars, un protocollo per verificare la conformità di un’azienda in relazione a quattro ambiti principali: rapporti di lavoro, salute e sicurezza, ambiente ed etica d’impresa. Su una superficie di 6.000 mq su tetto sono stati installati 1.114 moduli fotovoltaici monocristallini ad alta efficienza

L’importanza del fotovoltaico nella transizione energetica

La transizione energetica è di fatto il passaggio dall’utilizzo di fonti energetiche fossili ad alta impronta carbonica a fonti energetiche rinnovabili con l’obiettivo di raggiungere tre obiettivi fondamentali: sostenibilità, risparmio e indipendenza energetica. In questo contesto l’energia solare è un asset fondamentale, in particolare in Italia che, grazie alla posizione geografica, ha un valore di irraggiamento stimato compreso tra 1.200 e 1.750kWm² all’anno (fonte: JRC, Ente di ricerca della Comunità Europea). L’energia prodotta può essere utilizzata, oltre che per alimentare gli impianti produttivi, per le colonnine di ricarica delle auto elettriche, contribuendo alla mobilità sostenibile.

Grazie alla recente normativa sulle comunità energetiche, inoltre, eventuali eccedenze di produzione possono essere condivise, con utenti privati e/o altre imprese in zone limitrofe. In questo modo le aziende possono diventare parte attiva della transizione energetica.

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Da oltre 20 anni, PATA utilizza le soluzioni di Mettler-Toledo per garantire la conformità alle linee guida del settore, ridurre i costi, contenere la percentuale di falsi scarti e incrementare la produttività.

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SISTEMI DI PESATURA E METAL DETECTOR PER LA CONFORMITÀ DELLE PATATINE

PATA Spa è una dei principali produttori italiani di snack salati al mondo ed è conosciuta per le sue patatine di alta qualità realizzate artigianalmente. Da più di 20 anni, collabora con Mettler-Toledo per garantire la conformità alle linee guida del settore, ridurre i costi, contenere la percentuale di falsi scarti e incrementare la produttività. Oggi l’azienda non si affida soltanto agli accuratissimi sistemi di controllo peso dinamici, ma anche ai sofisticati metal detector di Mettler-Toledo. Per PATA, la motivazione principale alla base dell’acquisto di un sistema di ispezione era garantire la conformità alle linee guida di settore e agli standard dei rivenditori, come HACCP (Hazard Analysis Critical Control Points) e BRCGS. L’aspetto più importante per l’azienda era tuttavia soddisfare la legislazione sulla variazione di prodotto massima consentita. Per evitare sanzioni, i produttori devono dichiarare l’esatta quantità di prodotto presente in una data confezione. Vent’anni fa PATA ha scelto di lavorare con Mettler-Toledo, rilevando

nelle sue soluzioni di ispezione prodotti il potenziale adeguato a soddisfare le sfide imposte dal settore alimentare.

PESATURA AD ALTE PRESTAZIONI E ACCURATEZZA

Il piano implementato da PATA prevede una produzione ininterrotta per 24 ore dal lunedì al venerdì: ciò significa che i sistemi devono poter garantire un funzionamento costante per lunghissimi periodi di tempo. Nel corso della settimana, ogni linea di produzione viene usata per sei diverse varietà di patatine; i sistemi devono quindi essere in grado di passare facilmente da un profilo di prodotto all’altro. Alla fine del 2008, la necessità di implementare l’automazione a fine linea ha portato l’azienda ad acquistare tre sistemi di controllo peso dinamici di MettlerToledo, a cui se ne sono poi aggiunti altri dieci ordinati di recente. PATA si è definita molto soddisfatta dell’accuratezza di pesatura offerta dai sistemi di controllo peso dinamici,

di Simone
Ghioldi
ed Emanuela
Tenconi

perché le consente di ottimizzare i processi di riempimento. “Grazie a questi sistemi abbiamo molti benefici in termini di risparmio percentuale sia nella quantità di riempimento, in quanto la pesatura del 100% del prodotti ci permette di essere più accurati e di applicare tolleranze più rigorose, sia in termini di riduzione del numero di lotti non conformi che devono essere richiamati, riaperti o riconfezionati”, ha spiegato Massimo Piona, responsabile della produzione di PATA.

L’ingegner Piona ha inoltre sottolineato come l’intuitiva interfaccia utente dei sistemi di Mettler-Toledo sia un ulteriore vantaggio che ne semplifica l’uso: “La possibilità di vedere rapidamente il valore del peso medio dei prodotti ci consente di intervenire immediatamente per correggere eventuali errori”. Al momento, PATA sta iniziando a sostituire alcune delle prime unità di controllo peso installate sulla linea di produzione, sebbene offrano ancora prestazioni affidabili.

L’ingegner Piona si è detto soddisfatto dei telai dei nuovi sistemi di controllo peso di Mettler-Toledo, progettati per semplificare le operazioni di pulizia e ridurre così i tempi di fermo. “Ho visto miglioramenti significativi sui nuovi sistemi, tutte le aree della macchina sono facilmente accessibili e ci sono meno superfici da pulire”, spiega Piona. Grazie alla stabilità della struttura del telaio, PATA non ha mai avuto problemi di variabilità dei risultati dovuta alle vibrazioni ambientali.

IL CONTROLLO PESO PORTA ALLA RIVELAZIONE DEI METALLI

Quando i rivelatori di metalli che aveva già in uso hanno smesso di garantire i risultati di ispezione desiderati, PATA ha deciso di provare quelli di MettlerToledo. La difficoltà principale con cui l’azienda continuava a scontrarsi era l’incapacità dei rivelatori in uso di resistere alle interferenze ambientali. Questo causava un numero eccessivo

Per evitare sanzioni, i produttori devono dichiarare l’esatta quantità di prodotto presente in una data confezione. Per raggiungere questo obiettivo, PATA ha scelto di lavorare con Mettler-Toledo

di falsi scarti e la mancata rivelazione dei contaminanti: i vecchi metal detector dovevano quindi essere sostituiti. L’azienda è rimasta colpita dalla sensibilità del segnale e dalla stabilità dei rivelatori di metalli di Mettler-Toledo. “I nuovi metal detector ci permettono di essere pienamente conformi alle normative grazie alla possibilità di individuare anche le più piccole particelle”, ha spiegato Piona. Ciò ha permesso una netta riduzione dei falsi scarti, consentendo a PATA di essere conforme alle normative vigenti e di cautelarsi in caso di normative future potenzialmente più rigorose.

L’ATS

AUMENTA L’ACCURATEZZA

L’azienda dispone attualmente di 30 rivelatori di metalli per prodotti in caduta installati in sede, 5 dei quali sono dotati del nuovo sistema automatico di verifica (ATS) di Mettler-Toledo. L’ATS è collocato all’interno dall’apertura del rivelatore di metalli. Quando si attiva, i campioni di prova vengono fatti passare attraverso l’apertura del rivelatore simulando la presenza di un contaminante in fase di caduta. Sofisticati algoritmi mettono in correlazione la sensibilità della linea centrale (caso peggiore) con quella sul bordo dell’apertura (caso migliore) e si registra quindi l’esito della verifica. L’ATS è l’unico metodo in grado di confermare che il metal detector lavora secondo le specifiche corrette. Questo sistema supera i difetti associati alla verifica manuale grazie a risultati ripetibili (rispetto alla natura casuale delle verifiche manuali) e non è invasivo. I campioni di prova infatti non entrano in contatto con particelle di cibo. Il sistema ATS offre importanti vantaggi in tempi di efficienza: diversamente dalla procedura manuale, che richiede più tempo, ora è possibile fare verifiche end-to-end in meno di 40 secondi. Inoltre, eliminare la necessità di lavorare in altezza per verificare i rivelatori di metalli, grazie all’ATS installato sulla macchina, ha contribuito a incrementare la sicurezza degli operatori.

ALTI STANDARD NEL CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE

S4S è specializzata nella costruzione di macchine e flussi laminari per il controllo della contaminazione. Le sue soluzioni su misura aiutano gli utilizzatori a mantenere elevati standard di sicurezza e qualità del prodotto alimentare.

Quando si parla di alti standard nel controllo della contaminazione nel settore alimentare, emerge un aspetto fondamentale per garantire la sicurezza e la qualità degli alimenti. Le normative variano da paese a paese, ma vi sono standard internazionali e linee guida universalmente riconosciuti che le aziende devono rispettare per garantire la conformità normativa e la sicurezza.

Alcuni dei principali aspetti del controllo della contaminazione nel settore alimentare includono:

1. HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points) - Questo sistema, basato sul rischio, viene utilizzato per identificare, valutare e controllare i rischi significativi per la sicurezza lungo l’intera catena di produzione. Il metodo prevede la valutazione dei potenziali

pericoli e l’attuazione di misure preventive per ridurre al minimo o eliminare tali rischi.

2. GMP (Good Manufacturing Practices) - Le Buone Pratiche di Produzione sono standard che stabiliscono le procedure e le pratiche necessarie per garantire la produzione sicura e di alta qualità degli alimenti. Queste pratiche includono l’igiene personale, la pulizia delle attrezzature, il controllo delle materie prime e altro ancora.

3. Legislazione alimentare - Ogni paese ha normative specifiche che regolano la produzione, la distribuzione e la vendita di alimenti. Negli Stati Uniti, la Food and Drug Administration (FDA) è l’agenzia responsabile della regolamentazione degli alimenti, mentre nell’Unione Europea, la sicurezza è regolamentata dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) e da altre agenzie nazionali.

4. Standard di igiene e sicurezza alimentare - Esistono standard internazionali riconosciuti a livello globale, come ISO 22000, che forniscono linee guida per i sistemi di gestione della sicurezza. Questi standard coprono diversi aspetti della produzione, inclusi l’igiene, la tracciabilità e la gestione dei rischi.

Flussi laminari per un ambiente sotto controllo

Il controllo della contaminazione in questo settore è cruciale per prevenire malattie, proteggere i consumatori e garantire la conformità normativa. Le aziende devono quindi essere consapevoli delle normative pertinenti e adottare pratiche di produzione sicure e igieniche per garantire la qualità e la sicurezza dei loro prodotti alimentari. S4S si pone all’avanguardia nella progettazione e costruzione di macchine e flussi laminari mirati al controllo della contaminazione. Le macchine prodot-

te sono progettate con estrema attenzione per garantire ambienti di lavoro impeccabili, privi di qualsiasi forma di contaminazione che potrebbe compromettere la sicurezza e la qualità del prodotto.

I flussi laminari sviluppati da S4S sono progettati per fornire un ambiente altamente controllato, in cui l’aria è filtrata e purificata per ridurre al minimo la presenza di particelle potenzialmente dannose. Questi flussi laminari sono essenziali in settori come la produzione di alimenti delicati o sensibili, dove anche la più piccola contaminazione potrebbe avere gravi conseguenze sulla sicurezza e sulla qualità del prodotto.

Attraverso una combinazione di tecnologie all’avanguardia e un approccio ingegneristico innovativo, S4S offre soluzioni personalizzate che soddisfano anche le esigenze più stringenti del settore alimentare. I sistemi di filtraggio dell’aria avanzati sono progettati con l’obiettivo di garantire un ambiente di produzione sicuro e conforme agli standard più rigorosi del settore.

Inoltre, S4S fornisce un supporto completo ai propri clienti, dalla fase di progettazione e installazione fino alla manutenzione continua e al supporto tecnico. Grazie alla vasta esperienza nel settore e alla competenza tecnica dei propri esperti, S4S è in grado di offrire consulenza specializzata e soluzioni su misura per garantire il successo a lungo termine delle operazioni dei clienti.

S4S è considerata leader nel settore della costruzione di macchine e flussi laminari per il controllo della contaminazione, offrendo soluzioni innovative, affidabili e su misura che aiutano i clienti a mantenere alti standard di sicurezza e qualità del prodotto. Oltre a questa tecnologia, S4S si occupa della progettazione, costruzione e manutenzione di tutte le utilities all’interno dei siti produttivi.

UNA LINEA AUTOMATIZZATA PER IMBALLAGGI RIGIDI SOSTENIBILI

Emmeci, azienda del gruppo Coesia e pioniera in soluzioni innovative per la produzione di scatole rigide di alta qualità, ha presentato, in occasione della fiera Drupa 2024 la sua nuova macchina per produzione di packaging rigido senza forme. La nuova tecnologia è stata progettata per migliorare la personalizzazione e la sostenibilità delle scatole di lusso, permettendo la produzione on-demand.

Vantaggi principali della OD500 R:

• Flessibilità: il processo di produzione senza forme la rende una scelta eccellente per lotti di produzione di tutte le dimensioni.

• Efficienza: elimina la necessità di usare forme, riducendo così i costi, i tempi di inattività e l’impatto ambientale.

• Sostenibilità: consente di ridurre

i materiali di scarto al minimo e favorisce il riutilizzo di prodotti di alta qualità.

La OD500 R sarà integrata all’interno di un innovativo processo completamente automatizzato insieme a MC2020 DIGITAL e due robot MC79S DIGITAL. Questa configurazione mostra una produzione completamente automatizzata, dalla creazione del fondo della scatola alla sua chiusura con i prodotti all’interno.

Queste tecnologie fanno parte della strategia di Emmeci, volta a ridurre l’impronta ecologica della produzione di imballaggi, ottimizzando l’uso delle risorse e minimizzando i rifiuti.

“Questo evento segna un significativo progresso nel settore del packaging di lusso”, ha dichiarato

Alfredo Fuschillo, CEO di Emmeci. “Siamo orgogliosi di presentare una soluzione completamente automatizzata che soddisfa sia i requisiti estetici che funzionali dei marchi del lusso, promuovendo al contempo la sostenibilità e l’efficienza della produzione”.

MACHINE LEARNING E IOT AL SERVIZIO DELLA TECNOLOGIA DEL FREDDO

Implementare nuove funzionalità per macchinari professionali grazie a tecnologie innovative, ottimizzando i consumi energetici e rendendo più efficienti i processi produttivi. È questo l’obiettivo di Irinox, il gruppo trevigiano esperto nello sviluppo e nella produzione di attrezzature di raffreddamento rapido e surgelazione quali abbattitori, conservatori e lievitatori, che ha sviluppato Freded, un progetto di ricerca

sperimentale che ha ottenuto un cofinanziamento di 200mila euro nell’ambito del Bando IRISS promosso da SMACT Competence Center.

Freded si inserisce all’interno di un piano di sostenibilità ambientale e alimentare che risponde alle attuali sfide di mercato attraverso il potenziamento dei dispositivi della gamma professional di Irinox tramite “Freshcloud, the Irinox Cool Connection”, una piatta-

forma cloud di Irinox innovativa che monitora tutti i parametri di funzionamento delle attrezzature. Il progetto è sviluppato in collaborazione con Digital Strategy Innovation, startup veneziana specializzata nella progettazione di piattaforme intelligenti per l’analisi e il processing dei dati, EZ Lab, pmi nel padovano che crea soluzioni digitali avanzate tramite la tecnologia blockchain, e Reply Connect, azienda di consulenza informatica, con una sede operativa nel torinese, che opera nell’outsourcing.

“Questo progetto di ricerca conferma la vocazione all’innovazione di Irinox”, spiega Luigino Granziera, amministratore delegato della BU Professional. “Il nostro obiettivo è quello di realizzare prodotti in grado di migliorare la gestione

dei processi e la performance dei nostri clienti, in particolare sul fronte dell’efficienza dei consumi”.

Sono molteplici le direzioni che Irinox intende intraprendere tramite il progetto: attenzione ai consumi, controllo della qualità e promozione della sostenibilità. Per poterlo fare si affida a tecnologie come IOT - Internet of Things, il Machine Learning, i Large Language Models e la blockchain. Freded, attraverso l’incorporazione di modelli matematici avanzati e tecnologie basate sulla sicurezza dei dati, consentirà di effettuare un’attenta analisi dei consumi per ridurre i costi operativi. Inoltre, con la corretta gestione della catena del freddo, si potranno ottimizzare i processi produttivi, migliorandone capacità ed efficienza energetica.

Cama Group presenta il monoblocco MTL che, con il contributo del sistema di trasporto

ACOPOStrak di B&R, può gestire più tipi di prodotto e un’ampia gamma di dimensioni di cartoni, sincronizzando tre linee di alimentazione a monte.

ITITOLO TITOLO

di Alessandro Bignami

TEMPI DI CICLO OTTIMIZZATI PER AUMENTARE LA PRODUTTIVITÀ

La presentazione, a metà maggio, del monoblocco MTL

In alto, il Monoblocco MTL che sarà esposto a Pack Expo a Chicago e poi installato nello stabilimento di Edgewell negli Stati Uniti

è stata anche l’occasione per visitare il nuovo ed esteso stabilimento che Cama Group ha deciso di rilevare e ristrutturare completamente e dove dall’anno scorso ha trasferito tutte le attività. Un edificio che offre spazi ideali per i lavori di squadra dell’engineering, ma soprattutto per la produzione e l’assemblaggio dei macchinari grazie ad ambienti molto alti e con vaste aree senza pilastri che consentono un’agevole sistemazione alle tipiche lunghe linee per il packaging secondario sviluppate dall’azienda. La stampa tecnica, tra cui alcuni giornalisti arrivati appositamente dall’estero, è stata accolta nella sala conferenze della nuova sede di Molteno (LC) dal Ceo Daniele Bellante e dalla vicepresidente Annalisa Bellante, che hanno avviato i lavori della giornata.

“Siamo consapevoli di fare già macchine performanti e attrattive per il mercato”, ha esordito Daniele Bellante.

“Ma oggi il punto su cui bisogna focalizzarsi è la sostenibilità in rapporto al tempo. Non parlo quindi solo di iniziative lodevoli come la sostituzione della plastica o l’adozione di impianti fotovoltaici. Ma soprattutto della capacità di creare e mantenere valore nel tempo. E per fare questo è necessario investire nelle persone, che restano il cuore del processo produttivo, soprattutto se dispongono di competenze di alto profilo. Cerchiamo di guardare non solo al domani, ma ai prossimi decenni”. “Il nostro è un progetto che ci piace chiamare olistico”, ha aggiunto Annalisa Bellante. “Quindi l’innovazione che pratichiamo non è solo tecnologica, ma riguarda tutti i valori ESG: ambientale, sociale e di governance. Per il primo punto ci stiamo concentrando sull’ingegnerizzazione di confezioni sostenibili, che consentono in molti casi di sostituire la plastica con il cartone. A livello sociale, puntiamo sul welfare per i dipendenti, sul rapporto etico

con i fornitori e su un sempre più forte coinvolgimento del territorio, attraverso la collaborazione con gli istituti scolastici e l’organizzazione di open day per l’orientamento. Uniamo insomma la presenza local con una mentalità global, che per noi significa soprattutto apertura verso i valori internazionali, tra cui inclusività e parità di genere”.

A dare alcuni numeri su Cama, inquadrandola nel contesto internazionale, ci ha pensato Alessandro Rocca, Sales Group Director. “Il Gruppo conta circa 250 addetti, ha generato un fatturato di 100 milioni di euro nel 2023 e ha sei filiali all’estero: la più grande a Chicago, quella storica a Londra, la più recente in Olanda. Investe il 5% del fatturato in R&D. Vanta una lunga serie di certificazioni: ISO 45001, ISO 14001, ISO 9001, Ecovadis, Parità di Genere, UNI PdR 125:2022. Progetta e realizza un ampio range di macchine per il packaging secondario e terziario, circa 60 modelli diversi, che coprono pressoché ogni esigenza. Una squadra è dedicata esclusivamente allo studio e sviluppo dell’au-

tomazione nel packaging. L’ultima gamma di macchine, la Break Trough Generation, è stata lanciata nel 2016 e insiste su alcune caratteristiche chiave come l’ergonomia, la modularità, la riduzione dell’ingombro, il cabinet on board, la totale visibilità del processo produttivo dall’esterno, la facilità di pulizia. Oggi le macchine sono state aggiornate lavorando molto su un altro aspetto centrale: la usability, un utilizzo intuitivo della macchina, con il cambio formato automatico e senza bisogno di operatori iperqualificati. Abbiamo inoltre migliorato ulteriormente la sicurezza, l’accessibilità, la visibilità, il design igienico. La robotica, che introducemmo addirittura nel 1986, e il crescente ricorso alla realtà aumentata sono gli altri tasselli essenziali della nostra tecnologia”.

UN CONCENTRATO DI MECCATRONICA E ROBOTICA

Rocca si è poi soffermato sul Monoblocco MTL, entrando nel vivo del contenuto tecnico della conferenza: “Può gestire più tipi di prodotto e

Daniele Bellante, Ceo di Cama Group: “Unendo la nostra competenza meccanica con l’innovativa tecnologia di movimentazione di B&R, abbiamo messo a punto una soluzione senza precedenti”

Un momento della conferenza presso lo stabilimento di Cama Group a Molteno, in provincia di Lecco

Il sistema di trasporto ACOPOStrak di B&R all’interno della macchina

un’ampia gamma di dimensioni di cartoni su richiesta per soddisfare velocità di alimentazione irregolari dalle apparecchiature a monte. Consente la sincronizzazione di 3 linee di alimentazione a monte in un caricatore dall’alto. A differenza di una macchina tradizionale, con il monoblocco MTL è possibile sfruttare al massimo i tempi e i cicli di ciascuna stazione, aumentando la produttività e riducendo al minimo l’ingombro. Può raggiungere una velocità di oltre 1.800 pezzi al minuto. Ogni prodotto viene controllato in modo individuale e indipendente. Si tratta di un concentrato di eccellenza meccanica, meccatronica e robotica resa possibile grazie alla partnership con lo specialista di automazione industriale e meccatronica B&R, che ha sviluppato l’innovativo sistema di trasporto ACOPOStrak con carrelli magnetici indipendenti. Esso consente infatti grande flessibilità nella gestione di diverse tipologie di confezioni contenenti fino a tre tipi di prodotti”. Wlady Martino, B&R Global IndustrySegment Manager, Packaging, ha illustrato le caratteristiche del sistema di trasporto altamente flessibile ACOPOStrak: “Permette di efficientare la produzione, ridurre gli spazi necessari, controllare ogni singolo prodotto. Abbiamo infatti ascoltato e cercato di soddisfare le esigenti richieste di ergonomia e modularità avanzate dal pre-

paratissimo team di engineering di Cama Group”.

Con ACOPOStrak è possibile suddividere il flusso dei prodotti in modo che attraversi più postazioni di lavorazione e successivamente si riunisca più a valle lungo la linea. In questo modo i processi con criticità temporali acce-

Visita al reparto produttivo di Cama, dove è stato possibile osservare il monoblocco MTL in funzione

Wlady Martino, B&R Global IndustrySegment Manager: “ACOPOStrak permette di efficientare la produzione, ridurre gli spazi necessari e controllare ogni singolo prodotto”

lerano, i tempi di ciclo si riducono e la produttività aumenta.

Sull’integrazione di ACOPOStrak nella macchina e sulla partnership con B&R si è espresso anche il Ceo Daniele Bellante: “È stata cruciale la fase di pre-engineering. Tutte le prove sono state simulate a livello virtuale, consentendoci, una volta raggiunto il layout definitivo, di partire senza problemi. Un vantaggio tutt’altro che trascurabile per impianti di questa complessità. B&R si è dimostrata un partner davvero affidabile per vincere una sfida come questa”.

Il primo monoblocco sarà installato negli Stati Uniti, nello stabilimento

produttivo della Edgewell Personal Care Company. Ma sarà prima esposto al Pack Expo di Chicago (3-6 novembre 2024), presso lo stand di Cama Group.

“Unendo la nostra competenza meccanica e di gestione del prodotto con l’innovativa tecnologia di movimentazione sviluppata da B&R, abbiamo messo a punto una soluzione senza precedenti, che oggi vive in un’azienda attiva nel mondo della cura della persona, ma che in futuro potrà soddisfare le esigenze di molte aziende, anche del settore alimentare”, ha concluso il Ceo di Cama Group, Daniele Bellante.

TECNOLOGIA PER FILM TERMORETRAIBILI MORBIDI AD ALTA RICICLABILITÀ

In occasione della fiera NPE 2024 che si è tenuta a Orlando, Kuhne Anlagenbau GmbH si è concentrata sui grandi sistemi chiavi in mano per l’estrusione di film termoretraibili morbidi e a orientamento biassiale senza poliammide (PA) o poliestere (PET) nello strato di rinforzo della struttura. Di conseguenza, i film prodotti possono essere facilmente recuperati, insieme a un massimo del 5 % di EVOH, nei

flussi di riciclo del PE. I film ricevono la necessaria resilienza e resistenza alla perforazione in linea durante la lavorazione nel processo Triple Bubble® grazie alla delicata reticolazione a radiazione utilizzata da Kuhne. Questo metodo consente di agire dall’esterno a una profondità di soli 5-10 μm senza danneggiare lo strato di EVOH e senza inficiare la riciclabilità. In questo modo si elimina la necessità di una fase di lavoro aggiuntiva ed il conseguente aumento dei costi. I film sono sufficientemente morbidi ed elastici da raggiungere elevati valori di retrazione. Allo stesso tempo, però, offrono anche la resistenza meccanica necessaria per poter riempire in modo affidabile i sacchetti con merce del peso di diversi chilogrammi.

Kuhne fornisce la tecnologia necessaria sotto forma di impianti chiavi in mano completi idonei per l’uso in tutto il mondo. Adattato ai requisiti dei singoli prodotti, il pacchetto completo include anche le specifiche di formulazione e spessore dei materiali utilizzati nei numerosi strati (da 7 a 13) costituiti da PE, dal promotore di adesione e da EVOH, nonché tutti i parametri di lavorazione associati. Di conseguenza, questi sistemi possono essere avviati in brevissimo tempo dopo l’installazione da parte di Kuhne, per consentire fin da subito una produzione continua ai massimi livelli di qualità. Dal punto di vista dei produttori e dei distributori, i film riciclabili riducono gli oneri associati alla responsabilità estesa del produttore (Extended Producer Responsibility - EPR) e promuovono la conformità alle linee guida di sostenibilità CEFLEX (Circular Economy for Flexible Packaging) formulate dall’industria.

VALVOLE A FARFALLA IN PLASTICA LEGGERE E VERSATILI

GF Piping Systems arricchisce la sua gamma di valvole a farfalla in plastica. La divisione del Gruppo Georg Fischer specializzata nell’offerta al mercato di soluzioni destinate al trasporto sicuro e sostenibile dei fluidi centra l’obiettivo che si è prefissata proponendo al mercato la 565 LugStyle, prodotto che va ad affiancare la “sorella” 565 Wafer-Style, presentata per la prima volta nel 2021 come valida alternativa alle classiche valvole a farfalla in metallo. Una scelta rivelatasi doppiamente vincente, sia sul versante delle performance, sia su quello della sostenibilità ambientale. Sul primo perché rispetto alle metalliche tradizionali che le hanno precedute le valvole a farfalla in plastica presentano un costo significativamente inferiore, garantiscono maggiore durata nel tempo, sono più leggere, più semplici e veloci da installare, sono esenti dal rischio di corrosione e abrasione e comportano il vantaggio di non prevedere praticamente forme di manutenzione. Sull’altro perché la valvola a farfalla in plastica, se confrontata con una in metallo equivalente nella stessa configurazione, la supera in una serie di settori chiave. Uno in particolare: produce meno emissioni di gas serra se si confrontano i rispettivi cicli di vita dei due materiali. Questo

divario aumenta ulteriormente se si considera che la valvola in metallo dovrebbe essere sostituita circa tre volte durante i 23 anni di vita previsti per la 565. Inoltre, la valvola in plastica ha un impatto idrico inferiore. Oggi, a distanza di pochi anni e grazie alla 565 Lug-Style, GF Piping Systems completa il suo catalogo di valvole a farfalla in plastica di elevata qualità offrendo ancora una volta una soluzione versatile per le applicazioni di trattamento e di distribuzione dell’acqua, nel caso specifico realizzando un prodotto caratterizzato da un design ad “alette” che gli consente di svolgere la funzione di valvola di chiusura, semplificando lo smon-

taggio da un solo lato per la manutenzione di filtri, serbatoi e impianti. Gli inserti ad innesto di cui la valvola è fornita garantiscono inoltre numerosi vantaggi: aumentano infatti la flessibilità e la personalizzazione durante il funzionamento e migliorano la separazione dei materiali al termine della vita utile della valvola, la quale essendo dotata di un alloggiamento brevettato con lati aperti offre anche un più facile accesso agli inserti filettati. Tutti i requisiti sopra elencati nel loro insieme permettono alla valvola a farfalla 565 Lug-Style di essere impiegata in ulteriori forme di applicazioni idriche, vedi la nautica e i sistemi di raffreddamento.

PASSACAVO AD U PER INSTALLAZIONI SENZA TELAIO

I passacavi UT di icotek sono una soluzione innovativa per il passaggio semplice ed efficiente dei cavi con e senza connettore direttamente nelle custodie. Il passacavo UT è un passacavo a forma di U con un taglio su un lato che consente di posare in modo sicuro e senza attrezzi i singoli cavi con un range di serraggio variabile di 2 mm. La gamma di diametri gestibili va da 4 a 11 mm. Il passacavo UT è ideale per le installazioni

sulla parte superiore dell’alloggiamento. Il passacavo viene semplicemente montato intorno al cavo. Il gommino montato viene fatto passare nell’apertura; poi viene alloggiato il coperchio della custodia. Avvitando il coperchio, si esercita la pressione necessaria sul passacavo UT, che consente una tenuta fino a IP54. Il passacavo viene inserito nella parte superiore dell’alloggiamento senza telaio o attrezzi. Lo spessore della parete

dell’alloggiamento può essere compreso tra 1 e 4 mm. Il passacavo UT è realizzato con il tipico elastomero icotek e offre un’elevata resistenza ai raggi UV, nonché una classe di resistenza al fuoco UL 94 V-0, è inoltre esente da silicone e di alogeni. È resistente ad un intervallo di temperatura compreso tra -40°C e 100°C. Ulteriori informazioni e richieste di campioni possono essere richieste direttamente al produttore.

ELAP è un partner storico dell’automazione industriale, oggi focalizzato sui trasduttori di posizione, di cui propone un’offerta ampia e flessibile, anche per settori legati al food e al packaging.

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ELETTRONICA PER LA MISURA E IL CONTROLLO DEL PROCESSO

Con un’offerta di strumentazione elettronica per la misurazione e il controllo di processo fra le più ampie e differenziate, ELAP dal 1968 si pone come partner delle aziende nel settore dell’automazione industriale proponendo soluzioni innovative e una gamma completa di servizi, dalla consulenza nella scelta dei componenti più adatti a ogni applicazione, passando per lo sviluppo di soluzioni personalizzate, fino ad un servizio di assistenza efficiente e puntuale.

Gli ampi e moderni stabilimenti di Corsico (MI) consentono ad ELAP di mantenere il controllo su tutte le fasi della realizzazione delle proprie soluzioni, dalla ricerca e sviluppo alla progettazione, dalla prototipazione al collaudo: gli strumenti escono dallo stabilimento rigorosamente testati in base ai più stringenti standard dell’industria.

Abbiamo parlato dell’organizzazione dell’azienda e dei suoi progetti futuri con Valeria Vigentini, responsabile della comunicazione dell’azienda.

Valeria Vigentini, ELAP nasce nel 1968: come si presenta oggi sul mercato?

“ELAP è una realtà industriale solida e ben strutturata; la sede di Corsico ha una superficie di oltre 2000 m2 e accoglie gli uffici commerciali, gli studi di progettazione tecnica, i laboratori di costruzione e di prova e naturalmente il magazzino componenti, che consente di gestire la produzione rapidamente secondo le richieste dei clienti per garantire consegne puntuali”.

Quali sono le caratteristiche principali della produzione?

“I nostri prodotti sono destinati a soddisfare le esigenze di misurazione e controllo nei processi industriali automatizzati. Oggi il focus della nostra produzione sono i trasduttori di posizione. Il catalogo ne comprende un’ampia scelta, dagli encoder rotativi incrementali ed assoluti ai potenziometri,

fino ai trasduttori magnetici e a filo. Precisione e affidabilità sono fondamentali; oltre a garantire queste caratteristiche tramite un accurato controllo di tutte le fasi del processo produttivo, siamo in grado di avere una notevole flessibilità nell’offerta. Questo perché i nostri tecnici hanno una profonda conoscenza dei settori applicativi in cui operano i clienti: tramite un servizio di consulenza pre-vendita identifichiamo il componente più adatto all’impiego che ha in mente l’utilizzatore e qualora la soluzione ottimale non sia presente nel nostro catalogo, valutiamo la possibilità di sviluppare versioni ad hoc che si adattino alle richieste. Offriamo inoltre una selezione di strumenti di altri produttori, complementari alla nostra gamma. Si tratta di proposte di aziende internazionali selezionate. Attualmente proponiamo: i potenziometri rotativi e i joystick industriali dell’olandese Althen, i sensori di vibrazione made in Usa di Wilcoxon, i sistemi di monitoraggio giapponesi Shinkawa e gli inclinometri di Vigor Technology prodotti a Shanghai”.

Quali settori industriali sono più interessati alla vostra offerta?

“Il rapido sviluppo dei processi automatizzati ha coinvolto numerosi settori; ne è derivata una necessità crescente di apparecchiature e dispositivi di controllo, misurazione e conteggio. Le nostre soluzioni trovano quindi applicazione nella maggior parte dei segmenti dell’industria manifatturiera, in particolare per i macchinari destinati alla lavorazione di materiali quali carta, vetro, plastica, alimentari, tessili, lamiera, legno, oltre che nell’industria del packaging e nella movimentazione industriale. In tutti i segmenti dell’automazione, gli encoder assoluti con bus di campo rappresentano oggi il nostro prodotto di punta. Progettati per soddisfare la crescente richiesta di sensori ‘smart’ da parte dei costruttori di macchine industriali, gli encoder

MEM-Bus offrono un’ampia scelta di protocolli di comunicazione, dai protocolli Ethernet/IP, Ethercat e Profinet, ai bus di campo Profibus e Canopen; saranno disponibili a breve anche gli encoder con protocollo IO-Link. I nostri encoder assoluti con bus di campo sono un prodotto evoluto e molto apprezzato dal mercato; questo richiede sempre più spesso sensori ‘intelligenti’ che consentano la trasmissione delle informazioni per la gestione degli impianti e si integrino nei sistemi di supervisione da remoto dei processi produttivi tipici dell’Industria 4.0“.

Cosa distingue i prodotti ELAP dalla concorrenza?

“Investiamo in ricerca e sviluppo per mantenere l’offerta ai massimi livelli dal punto di vista dell’innovazione tecnologica. Riteniamo che il numero elevato di clienti che riconfermano da anni la loro fiducia ai nostri prodotti sia dovuto non solo alla gamma di prodotti tecnicamente eccellenti, ma anche alla nostra capacità di proporre soluzioni idonee a soddisfare le esigenze del processo produttivo senza essere sovra-

dimensionate, con un’affidabilità certificata che permette ai clienti di vendere ed esportare le loro macchine senza pensieri riguardo la manutenzione”.

Quali strategie avete messo in campo negli ultimi anni per superare le difficoltà negli approvvigionamenti e il dilatarsi dei tempi di consegna?

“Una politica lungimirante nella gestione del magazzino componenti ha fatto sì che le consegne abbiano continuato ad avvenire in tempi compatibili con le esigenze dei processi produttivi dei clienti; in questo settore gli investimenti, anche in scorte, si sono rivelati vincenti“.

Quali obiettivi vi ponete e come intendete perseguirli?

“Intendiamo proseguire lungo la strada che si è rivelata vincente: investendo in ricerca e sviluppo, nella formazione del nostro personale e nel miglioramento dell’efficienza gestionale. Non mancheranno altre occasioni di incontro con i nostri interlocutori, dopo quella già sfruttata a SPS Italia, dove siamo stati presenti nello stand del Consorzio Profibus e Profinet Italia e dove abbiamo illustrato al variegato settore dell’automazione alcune nostre soluzioni che utilizzano diversi protocolli di comunicazione: i protocolli di rete Profinet, i bus di campo Profibus e gli innovativi encoder con protocollo IOLink. I visitatori hanno scoperto i dettagli dei nostri Encoder 4.0: sensori intelligenti per l’IoT in grado di trasmettere dati con elevata velocità, precisione, sicurezza e flessibilità: in particolare, gli encoder assoluti WPS e WDS, che uniscono le funzionalità offerte dai sistemi a filo ai vantaggi in termini di interconnettività richiesti nelle applicazioni IoT. I trasduttori sono costituiti dalla meccanica di movimentazione del filo abbinata all’encoder assoluto multigiro MEMBus. L’encoder offre una risoluzione elevata (28/29 bit) e supporta i protocolli di comunicazione EtherNet/IP, EtherCAT e naturalmente Profinet”.

Encoder Bus
Encoder assoluti WPS e WDS

ASCOLTARE IL CLIENTE PER CREARE SOLUZIONI INNOVATIVE

Tre giorni di stand, percorsi espositivi e convegni con demo funzionanti e casi applicativi su Automazione e Digitale per l’Industria e il settore manifatturiero. Sick ha partecipato a SPS Italia 2024 a Fiere di Parma, con il suo stand dove ha esposto le soluzioni tecnologiche che prendono forma a partire

dai bisogni reali dei clienti, con spazi pensati per l’interazione con i partecipanti e speech dedicati anche al mondo della scuola.

In occasione dell’evento i partecipanti hanno potuto conoscere le novità più significative dell’ecosistema SICK, ma anche partecipare, non solo assistere, a demo, speech e stazioni dinamiche dedicate al mondo della sensoristica, della robotica e della sicurezza, con un focus speciale sull’educational. Un’edizione che quest’anno ha previsto un’area dello stand interattiva dedicata agli speech con minieventi e presentazioni per dare il focus su alcune novità tecnologiche e applicative di

SICK. Inoltre, sono state allestite stazioni demo complesse e dinamiche, in partnership con altri fornitori di spicco del settore automazione, come la stazione robotica in cui un robot assolve due diverse applicazioni grazie ai sensori SICK.

In fiera è stato creato anche uno speciale corner educational, per portare l’automazione, in particolare la sensoristica, nel mondo della scuola. È stata una grande occasione per mostrare quali attività porta avanti SICK in contesti formativi, per presentare idee e soluzioni che possano garantire un futuro sostenibile e innovativo ai tecnici di domani.

PANNELLO OPERATORE INTUITIVO PER MIGLIORARE L’HMI

Rockwell Automation, Inc. specialista in automazione industriale e trasformazione digitale, ha annunciato il successo della propria collaborazione con l’OEM svedese Hax Technologies relativa all’aggiornamento e all’ottimizzazione dell’interfaccia uomo-macchina per Kinnareds Well. Kinnareds Well è un pluripremiato produttore svedese di imballaggi sostenibili e affidabili in carta e cartone ondulato che rifornisce rivenditori e produttori in tutta Europa. Quando l’azienda ha deciso di aggiornare l’interfaccia uomo-macchina (HMI) di una

delle sue principali linee di produzione, era alla ricerca di una soluzione che combinasse affidabilità, facilità d’uso e versatilità.

È stato scelto il pannello operatore Allen-Bradley OptixPanel™ standard di Rockwell Automation perché si integra perfettamente con il software FactoryTalk® più recente. I display forniscono grafica di alta qualità e ad alta risoluzione e un’interfaccia intuitiva e configurabile. I tecnici sono stati in grado di collegare e configurare rapidamente il pannello operatore OptixPanel standard, rendendo in breve tempo operativa la linea di assemblaggio.

Utilizzando le funzioni di accesso da remoto sicuro del terminale grafico, i tecnici di Hax Technologies hanno completato gran parte della configurazione senza doversi recare sul posto. Hax Technologies ha poi utilizzato la stessa funzionalità per fornire supporto da remoto nell’ambito di un contratto di servizio a lungo termine con Kinnareds Well.

Kinnareds Well ha inoltre sfruttato il web server integrato nel pannello,

consentendo al personale di accedere all’HMI da altre sedi, senza che fosse necessario acquistare pannelli aggiuntivi.

“La combinazione tra la facilità di configurazione, la versatilità e le funzionalità avanzate di accesso da remoto del pannello operatore OptixPanel hanno permesso di configurarlo facilmente e di ottenere le migliori prestazioni possibili dalla linea di assemblaggio”, ha dichiarato Peter Nilsson, responsabile automazione presso Hax Technologies e team leader del progetto di aggiornamento Kinnareds Well.

“La combinazione tra l’interfaccia intuitiva e le funzioni avanzate di accesso da remoto ha contribuito a migliorare l’esperienza dell’operatore e a massimizzare la produttività”, ha commentato Peter Syrén, CEO di Kinnareds Well.

“Le soluzioni di visualizzazione intelligente sono una tecnologia importante che può aiutare a responsabilizzare i lavoratori”, ha aggiunto Asa Arvidsson, regional vice president sales north region di Rockwell Automation, che ha sede in Svezia.

TELECAMERA RAFFREDDATA PER IL CONTROLLO DI PROCESSO

Flir, una società di Teledyne Technologies, ha presentato Flir A6301, una termocamera a onde medie raffreddata ad alta sensibilità, progettata per applicazioni di ispezione e automazione 24 ore su 24, 7 giorni su 7, volte a rendere più efficienti le linee di produzione e migliorare la qualità dei prodotti.

L’A6301 offre un nuovo livello di capacità di imaging termico per applicazioni di controllo di processo e garanzia di qualità nell’industria manifatturiera. Catturando il movimento del prodotto ad alta velocità con una sfocatura da movimento fino a 20 volte inferio -

re, i rapidi tempi di integrazione dell’A6301 riducono significativamente la sfocatura dell’immagine, garantendo letture precise della temperatura anche in movimento. Rileva piccole variazioni termiche e misura con precisione le temperature sui prodotti in movimento, fornendo ai costruttori di macchine e agli integratori lo strumento all’avanguardia di cui hanno bisogno per affrontare le applicazioni di visione industriale più impegnative, aumentando la produttività, riducendo le interruzioni e minimizzando i tempi di inattività con misurazioni più nitide.

“La telecamera A6301 offre un nuovo livello di capacità di imaging termico per il controllo di processo e le applicazioni di garanzia della qualità nell’industria manifatturiera. FLIR sta guidando il mercato con le più recenti innovazioni nell’automazione delle

immagini termiche, soddisfacendo i severi requisiti dei reparti di produzione, offrendo al contempo la massima flessibilità di piattaforma per gli integratori, il tutto in un’unica soluzione”, ha dichiarato Jerry Beeney, business development director di Flir. Flir ha sviluppato la termocamera A6301 con clienti e integratori in prima linea. Le interfacce, i comandi e i connettori delle telecamere sono tutti realizzati appositamente secondo gli standard del settore. I protocolli industriali GEV e GenICam semplici e standard semplificano l’implementazione e il dispositivo di raffreddamento a lunga durata riduce le preoccupazioni relative alla costosa manutenzione annuale.

Flir A6301 è la più piccola piattaforma di termocamere raffreddata finora costruita da Flir, quindi le dimensioni e il peso non ostacolano l’integrazione del sistema.

MISURA DIGITALE DELLA PRESSIONE AD ALTA PRECISIONE

A differenza delle soluzioni analogiche per la misura della pressione, gli strumenti portatili CPG1200 e CPG1500 di Wika si basano sulla tecnologia di misura digitale. Ciò consente di effettuare misure di pressione particolarmente precise con la massima affidabilità. Le funzioni digitali ampliano la gamma di applicazioni e aumentano la comodità nelle attività quotidiane. Le condizioni di processo più impegnative richiedono spesso attacchi al processo specifici. Grazie a un’ampia gamma di separatori a membrana, i manometri digitali possono essere utilizzati per quasi tutte le situazioni di misura. Se le sostanze da misurare sono aggressive, corrosive, tossiche o cristallizzanti, il contatto diretto può compromettere l’affidabilità e la durata del manometro digitale. La soluzione: un separatore a membrana che trasmette la pressione di processo attraverso una membrana e un fluido di riempimento del sistema.

Per realizzare un flusso di lavoro ottimale, l’app myWIKA device, il software WIKA-Cal e anche le soluzioni software WIKA-DCS offrono molteplici possibilità per l’elaborazione dei dati del datalogger.

Grazie all’applicazione myWIKA device, i manometri digitali possono essere comodamente configurati per le tarature e la registrazione dei dati utilizzando dispositivi

mobili tramite Bluetooth.

Grazie all’intuitivo software di calibrazione WIKA-Cal, è possibile emettere protocolli di registrazione e certificati di taratura per gli strumenti di misura della pressione meccanici ed elettronici in modo semplice, affidabile e rapido.

Il software di configurazione WIKA-DCS, grazie alla sua chiara interfaccia utente, offre una soluzione software semplice per la configurazione dei manometri digitali. Per la massima comodità delle prove di pressione e della taratura in mobilità, l’azienda propone kit di assistenza completi. Li assembla individualmente in base alle esigenze.

Il kit di misura DTK1X00 può essere composto con un manometro digitale CPG1200 o CPG1500 e una pompa di prova manuale pneumatica o idraulica. Tutti gli strumenti sono conservati in modo sicuro in una robusta valigetta.

La prima affettatrice al mondo completamente robotizzata è da poco in funzione nello stabilimento di Kaufland: Stäubli TX200 HE gestisce il carico di una macchina per l’affettatura automatica di salsicce di lunghezza pari a 1,5 metri, trasformandole in porzioni pronte per il confezionamento.

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TITOLO TITOLO ITITOLO TITOLO

ROBOT A SEI ASSI PER AUTOMATIZZARE LA PRODUZIONE

DI SALSICCE

Il grossista di prodotti alimentari Kaufland si sta rinnovando nell’handling di salsicce da 12 kg. Un robot a sei assi Stäubli TX200 HE ha di recente iniziato a gestire il carico di una macchina per l’affettatura automatica di salsicce di lunghezza pari a 1,5 metri, trasformandole in porzioni pronte per il confezionamento. La soluzione robotizzata, che rappresenta una novità a livello mondiale, solleva il personale dall’esecuzione di mansioni ripetitive e gravose, apportando al contempo altri considerevoli vantaggi.

L’impiego della robotica nel settore alimentare presenta sfide specifiche nella fase di confezionamento e imballaggio. Qualora i robot siano incaricati di operazioni che prevedono un contatto diretto con il prodotto – come in questo caso relativo alle salsicce – è essenziale rispettare norme igieniche molto severe. In aggiunta, all’interno di questo settore, i protocolli standardizzati di disinfezione e il lavaggio intensivo a cui l’intero sistema è sottoposto

più volte al giorno, rendono quasi impossibile l’utilizzo di robot convenzionali.

I dirigenti dello stabilimento di salsicce Kaufland Fleischwaren di Heilbronn, in Germania, erano ben consapevoli di questi vincoli. Pur riconoscendo i grandi vantaggi che l’uso di un robot potrebbe apportare ai loro processi produttivi, i dubbi sulla sua idoneità hanno offuscato le loro ragioni di investimento. “Passare un intero turno a caricare un’affettatrice con salsicce lunghe 1,5 metri e pesanti 12 chili era uno dei compiti meno graditi dai nostri dipendenti”, ha affermato Dieter Schäfer, responsabile del team di confezionamento di Kaufland Fleischwaren. “In ogni caso, l’introduzione di processi più efficienti in altre aree di produzione ha fatto sì che questa parte manuale della linea non riuscisse più a tenere il passo. L’integrazione di un robot sembrava essere la soluzione giusta, ma eravamo scettici sul fatto che una mac-

china a sei assi sarebbe stata in grado di resistere ai nostri cicli di pulizia per un periodo prolungato”.

AFFIDABILITÀ IN AMBIENTI CON STRINGENTI REQUISITI DI IGIENE

Martina Düngfelder, Local Head di Life Sciences & Food presso Stäubli Robotics, in Germania, si è posta l’obiettivo di dissipare tutti i dubbi: “Ero a conoscenza delle perplessità di Kaufland su numerosi progetti. Ma sono state facili da placare, perché i nostri robot lavabili HE si sono affermati, già da ben 15 anni, come punto di riferimento per applicazioni nelle condizioni descritte e hanno sempre dimostrato la loro affidabilità in ambienti con ristretti requisiti in fatto di igiene”.

Stäubli ha invitato il team management di Kaufland a verificarlo di persona organizzando una visita presso un’industria casearia, dove i robot Stäubli sono già consolidati e operano da anni secondo i più severi requisiti igienici. Dopo essersi assicurato che il robot Stäubli rispettasse le norme igieniche e fosse resistente alla pulizia intensiva, il team management di Kaufland si è dichiarato pienamente a favore della soluzione robotica.

I LIMITI DI SPAZIO E

L’ORGANO DI PRESA: LA SFIDA PIÙ COMPLESSA

Il produttore di sistemi più idoneo a ricoprire tale mansione è stato rapidamente reclutato all’interno della rete di partner Stäubli. Bsb robot systems GmbH, con sede ad Aschaffenburg in Germania, ha un’ampia esperienza nell’automazione con i robot ed è stata entusiasta di intraprendere questo progetto. Quello che all’inizio sembrava un compito semplice – raccogliere quattro salsicce di grandi dimensioni e trasferirle nell’affettatrice – si è rivelato un’impresa molto più complessa di quanto si pensava.

L’amministratore delegato Rainer Bonfig riassume così le sfide incontrate: “Il problema non sono state le

procedure di pulizia quotidiane. Sappiamo che i robot Stäubli HE sono in grado di gestire facilmente questo problema. I due fattori problematici consistevano nell’inserire il robot in uno spazio ristretto e nel garantire che la tecnologia di presa fosse sufficientemente precisa da manipolare salsicce di grosse dimensioni senza danneggiarle”.

IL PRIMO SISTEMA DI CARICO

AFFETTATRICI ROBOTIZZATO AL MONDO

Poiché l’affettatrice Kaufland è probabilmente la prima al mondo ad essere dotata di un caricatore robotizzato a sei assi, non vi era uno stori-

Il robot Stäubli TX200 trasporta in modo affidabile e accurato le salsicce sul lato di carico dell’affettatrice

co a cui fare riferimento. Selezionare il robot giusto è stata la parte più facile. Dati i difficili processi di disinfezione e lavaggio, solo un robot Stäubli HE completamente incapsulato e impermeabile poteva essere il candidato. I requisiti in termini di capacità di carico e di estensione del braccio hanno chiaramente favorito TX200 HE, la versione “Humid Environment” appositamente incapsulata.

Questo robot industriale, versatile e di prima classe è uno dei più veloci sul mercato e rispecchia gli standard d’igiene, robustezza, dinamica e precisione. Progettato per condizioni estreme di camera bianca, TX200 convince

Rainer Bonfig, ad di bsb robot systems: “Stäubli TX200 a sei assi colloca la pinza ‘a quattro rulli’ sotto le quattro salsicce in posizione di trasferimento e le solleva delicatamente”

per una struttura completamente incapsulata e conforme alla classe di protezione IP67 con linee arrotondate e minime aree di ristagno. La struttura è realizzata con materiali resistenti alla corrosione in modo tale che né la pulizia intensiva né l’uso di disinfettanti aggressivi possano danneggiare il braccio. Inoltre, questo modello (come tutti gli altri robot Stäubli) consente l’utilizzo con olio NSF H1 per uso alimentare senza alcuna perdita di prestazioni o velocità.

DESIGN INNOVATIVO

PER L’ORGANO DI PRESA

Nella progettazione e costruzione del dispositivo di presa, il team bsb ha

sfruttato la sua decennale esperienza nella costruzione di macchinari speciali. La soluzione che hanno trovato è stata ingegnosa. La particolarità, per ottenere tempi di ciclo specifici, è afferrare quattro salsicce contemporaneamente.

Per evitare di danneggiare il prodotto durante il processo, bsb ha ideato una soluzione speciale. “Abbiamo progettato e costruito una ‘pinza a quattro rulli”, spiega Bonfig. “Stäubli TX200 a sei assi colloca la pinza sotto le quattro salsicce in posizione di trasferimento e le solleva delicatamente. La pinza pesa poco meno di 80 chilogrammi. Ha quattro rulli azionati da un mo-

tore centrale per ognuna delle quattro salsicce. I quattro punti di appoggio equidistanti garantiscono un sollevamento sicuro e impediscono alle salsicce di cedere e spezzarsi”.

Il robot Stäubli TX200 si avvicina alla posizione di trasferimento con elevata precisione prima dell’inizio del carico. Una volta raggiunta la posizione finale, il motore centrale mette in movimento i rulli della pinza. In questo modo il carico, posizionato in modo affidabile e preciso, raggiunge l’alimentazione dell’affettatrice. Per evitare inoltre che le salsicce scivolino sulla pinza, la speciale superficie dei rulli stampati in 3D garantisce la necessaria trazione durante il trasporto.

Con la sua pinza quadrupla, Stäubli TX200 preleva le salsicce da 12 kg da una posizione definita

Dieter Schäfer, responsabile del team di confezionamento presso Kaufland

Fleischwaren: “Il robot a sei assi di Stäubli ha cancellato le mie preoccupazioni sul rispetto dei nostri severi standard igienici”

6.000 CHILI DI SALSICCE AFFETTATE PER TURNO

Con l’installazione di questo sistema di automazione unico al mondo, lo stabilimento di produzione Kaufland di Heilbronn raggiunge ora una produzione di 12.000 chilogrammi di salsicce affettate al giorno su due turni. Non meno di 21 diversi tipi di salsicce sono ora gestiti dal sistema. Questi sono combinati in quattro diverse unità di confezionamento e venduti in Germania e nell’Europa dell’Est. Dieter Schäfer è ora un sostenitore della cella robotizzata: “Il robot a sei assi Stäubli TX200 HE ha completamente cancellato le mie preoccupazioni sul rispetto dei nostri severi standard igienici. La soluzione robotica soddisfa al 100% anche gli altri nostri obiettivi. Il carico di lavoro alleggerito dei nostri dipendenti, la modalità in cui la macchina funziona con un ingombro ridotto, l’aumento della produttività, l’elevata disponibilità, la resistenza alla pulizia intensiva e le nuove entusiasmanti opportunità che presenta rendono questo progetto un successo sotto tutti i punti di vista”.

ROBOT A GUIDA AUTONOMA DEDICATO

Sven Schmieder (a sinistra) e Nelson Da Costa Mira, assistenti logistici presso VEGA, apprezzano il supporto fornito dal robot SOTO.

Già diversi anni fa VEGA ha avviato la modernizzazione dell’intera logistica aziendale, istituendo un’apposita divisione nel 2019, l’intralogistica. Un importante elemento nel nuovo sistema - il robot a guida autonoma SOTO - da alcuni mesi supporta i processi produttivi presso il costruttore di tecnica di misura di livello, soglia di livello e pressione. “Nel quadro del progetto di modernizzazione, tra l’altro è stato riorganizzato il flusso di materiale

ALL’INTRALOGISTICA

all’interno di VEGA e il robot a guida autonoma ha assunto un ruolo importante“, spiega Manuel Ernst, responsabile Intralogistica. È stato sviluppato in collaborazione con la start-up tecnologica Magazino, acquisita nel frattempo dallo specialista di intralogistica Jungheinrich. SOTO trasporta i contenitori con i singoli componenti dei sensori dal magazzino a scaffalature alte alla relativa linea di produzione. È in grado di “caricare” contemporaneamente fino a 16 contenitori del materiale, svolgendo un’ampia parte del lavoro dei collaboratori addetti al magazzino. “Si tratta soprattutto di lavori che richiedono ad esempio il sollevamento di carichi pesanti”, spiega Brigitte Sum, vice responsabile Intralogistica. Accanto alle postazioni di lavoro nella produzione, modernizzate prestando particolare attenzione all’ergonomia, anche SOTO contribuisce a preservare la salute dei collaboratori. “Sono stati necessari alcuni lavori preliminari per rendere possibile l’impiego di SOTO”, spiega Nelson da Costa Mira, assistente tecnico-lo-

gistico. Si sono dovuti creare percorsi larghi a sufficienza per consentire il transito senza problemi del robot. Era necessario anche scegliere una grandezza dei contenitori adeguata sia a SOTO, sia ai processi produttivi. Inoltre, è stata sviluppata ex novo la comunicazione tra il sistema operativo interno di VEGA e il robot.  Nel frattempo, i processi sono ben rodati. La richiesta digitale di materiali dal magazzino a scaffalature alte, che poi SOTO porta alla linea di produzione, funziona in maniera affidabile. Il robot si muove con destrezza all’interno dei capannoni di produzione, lungo i percorsi che condivide con i collaboratori e i carrelli di trasporto e sollevamento. È dotato di un gran numero di sensori con cui rileva l’ambiente circostante, in modo da poter reagire di conseguenza. Se la situazione lo richiede, SOTO frena oppure si ferma. Entro la metà del 2025 è previsto un ampliamento della flotta con altri due robot dello stesso modello, in modo da migliorare ulteriormente i processi nella produzione.

YASKAWA INVESTE IN SLOVENIA IN UN CENTRO DI ASSEMBLAGGIO E DISTRIBUZIONE

Yaskawa continua a rafforzare la propria capacità di produzione e distribuzione di robot in Europa con un investimento di 31,5 milioni di euro in Slovenia. Lo scorso 24 aprile, la cerimonia di posa della prima pietra a Kočevje, nel sud della Slovenia, ha segnato l’inizio della costruzione di un nuovo centro europeo di distribuzione e di assemblaggio per sistemi di saldatura robotizzata. Il nuovo centro di distribuzione sarà a tutti gli effetti un unico punto per la ricezione e l’evasione degli ordini di robot in Europa, Medio Oriente e Africa. Con l’avvio del FY 2025, si prevede un aumento della capacità di produzione e entro l’anno fiscale 2027 Kočevje gestirà

almeno l’80% degli ordini della regione EMEA.

Recentemente è stato messo in funzione un altro nuovo stabilimento di produzione presso la sede della Divisione Europea di Robotica ad Allershausen vicino a Monaco di circa 10.000 m². Ulteriori spazi produttivi e uffici sono stati creati anche a Nantes in Francia e a Torsås in Svezia. A Ko č evje Yaskawa creerà anche un nuovo stabilimento di assemblaggio per la costruzione di grandi impianti di saldatura robotizzata. La società del gruppo Yaskawa Ristro, fondata nel 1996, trasferirà le sue attività a Kočevje dalla sua attuale base a Ribnica.

UN IMBALLAGGIO RESISTENTE A BASSO IMPATTO CLIMATICO

Mondi, azienda esperta in imballaggi e carta, ha commissionato e portato a termine una valutazione del ciclo di vita (LCA) per la sua soluzione in base carta Hug&Hold, con l’obiettivo di stabilire il suo impatto ambientale rispetto a quello della pellicola retraibile convenzionale in polietilene e a bassa densità per sei bottiglie da 1,5 litri in PET.

Hug&Hold è una soluzione innovativa, sostenibile e completamente riciclabile che consente di ridurre l’uso della pellicola retraibile in plastica per i pacchi di bottiglie in PET. È costituita da due elementi: una fascia in carta kraft in basso che garantisce un trasporto sicuro e una parte rettangolare superiore in ondulato che tiene saldamente le bottiglie poiché dotata di fori per ciascun collo, con un’impugnatura integrata, comoda e resistente.

Mondi commissiona LCA capillari e conformi a ISO per verificare l’impatto

dei prodotti durante il loro ciclo di vita, utilizzando il metodo dell’impronta ecologica (EF). Sono stati valutati un

totale di 16 indicatori, dall’acquisizione delle materie prime, passando per la produzione, fino al trattamento di fine vita utile (smaltimento tipico in Unione Europea).

La valutazione ha dimostrato che la soluzione Hug&Hold ha impatti ridotti nelle categorie cambiamento climatico, uso di risorse fossili, formazione di ozono fotochimico, acidificazione, radiazione ionizzante, utilizzo di acqua ed eutrofizzazione di acqua pulita. L’impronta di carbonio totale è pari al 43% in meno rispetto alla pellicola retraibile in plastica vergine media da LDPE e al 15% in meno rispetto alla pellicola retraibile in plastica LDPE con 100% di contenuto riciclato, ciò vuol dire che è la soluzione da preferire per ridurre gli impatti del cambiamento climatico degli imballaggi, mentre clienti e utenti finali si godono un prodotto estremamente robusto.

LA TECNOLOGIA BASATA SULLA SILICE COME ALTERNATIVA ALLA PLASTICA

Il Green Product Award 2024 ha celebrato lo scorso aprile, a Berlino, le innovazioni più sostenibili con la partecipazione di 1500 professionisti da 60 paesi. Qwarzo®, azienda italiana che sviluppa materiali innovativi ad alto contenuto tecnologico, ha vinto nella categoria Packaging e questo riconoscimento sottolinea il suo impegno per soluzioni sostenibili che consentano la circolarità dei prodotti.

Qwarzo è una tecnologia basata sulla silice, uno dei materiali più presenti in natura, che offre un’alternativa di rivestimento priva di plastica e microplastiche. Nello specifico, Qwarzo va a rivestire creando una barriera, un’armatura naturale, le fibre di carta au-

mentandone la resistenza e le performance. La carta rivestita, con uno stratobarriera impercettibile e privo di plastica, risulta, quindi, più robusta, resistente ai grassi, all’acqua e al calore; con tale processo non viene alterata in alcun modo la riciclabilità e la compostabilità del supporto e questo consente ai prodotti con Qwarzo di esse riciclati come carta o smaltiti tra i rifiuti organici.

La tecnologia Qwarzo nasce da un’intuizione unita a competenze tecniche e amore per la ricerca. Le diverse applicazioni di questo rivestimento lo rendono un materiale estremamente flessibile e adattabile a diverse applicazioni; nel comparto food: cannucce, cucchiaini del gela-

to, palette per caffè, piatti, bicchieri; nel packaging, invece, contenitori, scatole e molto altro.

“Qwarzo offre un’alternativa di rivestimento priva di plastica che può essere applicata su materiali diversi, funzionalizzandoli senza alterarne la riciclabilità e la compostabilità - una vera rivoluzione per l’industria dell’imballaggio”, ha commentato la giuria ufficiale del premio.

Oltre ai progetti in fase di sviluppo, Qwarzo ha offerto la sua tecnologia per il lancio di vari prodotti che utilizzano la tecnologia proprietaria. Per esempio, negli ultimi mesi Flo Group ha lanciato Alpha®, un set di stoviglie sostenibili; Alcas ha presentato il suo cucchiaino termoformato per gelato in carta PAP e Gondola Packaging ha vinto l’Innovation Award con la sua coppetta per gelato in carta rivestita con la barriera di Qwarzo.

BEST PACKAGING: PREMIATA L’ACCESSIBILITÀ

Lo spazio Archivolto a Milano ha ospitato la cerimonia di premiazione dei 10 Best packaging del 2024. Il contest ha esplorato, per la prima volta, il complesso tema dell’accessibilità al prodotto confezionato declinato nelle sue diverse sfaccettature: dall’apertura facilitata, alla chiarezza e trasparenza delle informazioni riportate sul packaging, ispirandosi al valore numero 4 della Carta Etica

del Packaging - manifesto del buon imballaggio. L’accessibilità è una delle tante declinazioni del packaging design.

La Giuria ha deciso di assegnare il numero massimo di premi previsti dal regolamento per un totale di 6 soluzioni premiate. Nello specifico, quelle che riguardano il comparto alimentare sono state:

• Gruppo Happy per spazio Zero: cassette riutilizzabili, con 50% di riciclato, per il trasporto di prodotti ittici.

• ITP Industria Termoplastica Pavese per Freezy Peel: la busta per surgelati dotata di apertura facilitata, che non richiede l’utilizzo di forbici.

• Nestlé per la Confezione Orzoro: packaging iconico di Orzoro, ergonomico per adulti e bambini grazie alla forma ovale, con coperchio richiudibile facilmente estraibile, grazie a due linguette di presa la-

GUALA CLOSURES ENTRA NEL MERCATO DELLE CHIUSURE A CORONA GRAZIE AD ASTIR

Guala Closures Spa, ha raggiunto un accordo per l’acquisizione di Astir Vitogiannis Bros SA, un produttore attivo nel settore delle chiusure a corona. Astir produce ogni anno più di 12 miliardi di chiusure e nel 2023 ha generato un fatturato di 75 milioni di euro e un EBITDA di 19 milioni di euro.

Fondata nel 1953, Astir opera in due stabilimenti situati in Grecia e Sud Africa e ha una forte presenza internazionale. Tra i suoi principali clienti blue-chip si annoverano importanti produttori internazionali sia nel settore della birra sia delle bevande non alcoliche.

Stelios Vitogiannis, attuale Amministratore Delegato (nonché nipote del fondatore), reinvestirà in Guala Closures e riporterà direttamente all’Amministratore Delegato del Gruppo Mauro Caneschi.

L’acquisizione è in linea con la strategia di Guala Closures di perseguire acquisizioni sinergiche ed integrarle con successo al fine di continuare a far crescere proficuamente il proprio business.

Grazie all’ingresso di Astir nel Gruppo, Guala Closures sarà in grado di fornire tutte le chiusure disponibili per le bottiglie di vetro su scala globale.

Una volta completata, l’acquisizione di Astir consentirà al Gruppo di espandere la propria presenza in mercati emergenti caratterizzati da crescita demografica e dall’aumento dei consumi pro capite e, allo stesso tempo, di offrire chiusure per il segmento delle bevande ready-todrink e non-alcoliche.

I prodotti di Astir sono destinati alle bottiglie di vetro e sono impiegati in prodotti premium nei relativi segmenti di mercato (ivi inclusi il segmento della birra

terali e corredato di informazioni base anche in braille.

• Gruppo Sada per H2 O Box: contenitore primario in cartone per il trasporto di mozzarelle sfuse, con liquido di governo.

Il regolamento 2024 prevede anche l’assegnazione di 3 premi speciali per la prevenzione ambientale, con il patrocinio di Conai, per l’innovazione nel campo delle tecnologie di confezionamento, con il supporto di Ipack-Ima 2025 e per le tesi di laurea magistrale, con il patrocinio della Fondazione Carta Etica del Packaging.

Infine, la Giuria ha deciso di conferire anche una menzione speciale alla tesi “Produzione di coating ad uso alimentare a base di pectina e proteina di soia” di Diego Bevilacqua, uno studio che all’inizio del 2000 era all’avanguardia, ma che ancora oggi si conferma di attualità.

e delle bevande non-alcoliche), oltre a essere altamente sostenibili. Entrambe le caratteristiche sono molto apprezzate dai consumatori.

L’enterprise value concordato per l’acquisizione è pari a circa 136 milioni di euro. L’acquisizione è soggetta al soddisfacimento di varie condizioni di completamento standard, tra cui le applicabili approvazioni normative, e si prevede che si concluda nella seconda metà del 2024.

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