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TRE LINEE DI CONFEZIONAMENTO PASTA INSTALLATE IN MOZAMBICO
Altopack si rivela un partner tecnologico importante anche nei mercati emergenti: negli ultimi anni ha fornito tre linee produttive, una in piena pandemia, a Merec, azienda africana specializzata nel settore della pasta e dei prodotti da forno.
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È una partnership relativamente recente, ma già di successo, quella in essere tra Altopack e Merec. L’installazione della prima linea produttiva risale al 2012, anno in cui l’azienda africana commissiona ad Altopack tre macchine “AOD PL” per il confezionamento di pasta lunga dotate anche di sistema di alimentazione. AOD è una confezionatrice per flow-pack a media velocità che può arrivare – a seconda della configurazione – a produrre fino 130 confezioni al minuto ed è caratterizzata da un elevato livello di automazione e da elevata flessibili- ciclo di confezionamento, compreso quello secondario. La cartonatrice può riempire i cartoni di diverse dimensioni, il caricamento avviene dall’alto con un sistema pick and place ed è caratterizzata dalle sue dimensioni ridotte ed una totale compattezza. tà. La versione PL della macchina è dedicata nello specifico al confezionamento di pasta lunga quali spaghetti, fettuccine e tagliatelle. Caratteristiche che l’hanno resa la scelta ideale per Merec, gruppo con sede in Mozambico che nel 2012 si è trovato a dare una risposta rapida all’esigenza di incrementare la produzione e il confezionamento per pasta.
Le performance di produzione sono state tali da portare Merec, pochi anni dopo, a commissionare una seconda linea produttiva, basata sempre su una macchina AOD dotata di sistema di caricamento. In questo caso la sfida non è stata soltanto tecnica: l’installazione è avvenuta infatti nel pieno della pandemia di Covid-19 ed ha richiesto di risolvere complesse problematiche connesse all’emergenza sanitaria: dal trasporto delle macchine, alle operazioni di installazione e messa in opera. Tutto si è svolto seguendo i più stringenti protocolli sanitari, sfruttando al massimo le tecnologie in remoto: a partire dalle video call fino all’impiego di sistemi per l’assistenza a distanza. Le macchine Altopack sono infatti in linea con i protocolli dell’Industry 4.0 e dispongono di avanzati sistemi per il monitoraggio e controllo in remoto. In conclusione tutto si è svolto senza intoppi ed il collaudo della linea è avvenuto nei tempi previsti. Anche in questo caso, la linea ha messo in luce performance di produzione elevate, senza presentare problemi di funzionamento e manutenzione, fattori che hanno portato Marec ad ordinare una terza linea, in fase di installazione proprio in questi mesi. In tal caso non parliamo soltanto del confezionamento, ma anche della successiva fase di incartonamento, che verrà gestita tramite una macchina cartonatrice, ad ulteriore riprova della fiducia che Merec ripone in Altopack, un partner in grado di coprire efficacemente tutto il
Un’area in forte crescita
Merec non è il solo partner di Altopack sul continente africano. L’azienda italiana vanta infatti un portafoglio consolidato di clienti e un’ampia piattaforma di macchine già installate: 263 in totale all’interno di un mercato che comprende anche l’area Middle East e che è in fortissima crescita. L’approccio che Altopack adotta coi clienti è sempre lo stesso ed è basato sulla costruzione di un rapporto di fiducia reciproca e su un’assistenza costante, ma non solo. Altopack propone infatti una strategia di acquisto tarata in base alle specifiche esigenze di produzione e pensata in modo da consentire a tutti l’accesso alla soluzione più adeguata. Tutti possono avere accesso alla tecnologia Altopack, dai grandi brand ai piccoli contoterzisti, passando per le aziende di piccole e medie dimensioni.
NOVEL FOOD: L’IMPORTANZA DEL CONTROLLO DEGLI ALLERGENI
Si chiamano novel food i cibi che utilizzano nuove tecnologie e inediti processi di produzione. Tra questi, anche la farina a base di insetti che, come conferma l’UE, può causare dei rischi e necessita di precisi requisiti di etichettatura per quanto riguarda l’allergenicità.
(Alphitobius diaperinus), congelati, in pasta, essiccati oppure in polvere.
Il Regolamento Ue
Il 24 gennaio 2023, infatti, è entrato ufficialmente in vigore il Regolamento (UE) 2023/5 che consente la commercializzazione per uso alimentare della farina parzialmente sgrassata di Acheta domesticus all’interno di tutta una serie di prodotti che si è soliti consumare. Ad esempio:
• prodotti a base di cioccolato
• frutta a guscio e semi oleosi
• snack diversi dalle patatine
• preparati a base di carne
È innegabile che l’Unione
Lo scorso 24 gennaio è entrato in vigore il Regolamento (UE) 2023/5 che consente la commercializzazione per uso alimentare della farina parzialmente sgrassata di grillo. È necessario che vengano previsti precisi requisiti di etichettatura, in quanto gli insetti possono contribuire a causare pericolose reazioni allergiche. È per questo motivo che i laboratori pH di TÜV SUD si sono subito adoperati e sono in grado di svolgere un ruolo chiave per verificare l’assenza di allergeni in questi nuovi prodotti alimentari. L’inserimento di farine a base di insetti negli alimenti è una pratica ancora relativamente nuova e il loro uso è limitato in molti Paesi. Tuttavia, negli ultimi anni ci sono stati significativi progressi nell’accettazione da parte dei consumatori e delle autorità di regolamentazione nei confronti degli insetti come fonte di proteine per l’alimentazione umana. Alcune aziende hanno iniziato a introdurre alimenti contenenti farine di insetti sul mercato, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti.
Questi nuovi alimenti appartengono alla categoria dei novel food, ossia a tutti quei cibi innovativi o prodotti, tradizionalmente consumati al di fuori dell’UE, che utilizzano nuove tecnologie e processi di produzione. Questi prodotti hanno iniziato ad essere regolamentati nei mercati europei a partire già dal 2021: a giugno è arrivata la larva del Tenebrio molitor (inizialmente solo in forma essiccata e poi nel 2022 anche congelata), alla fine del 2021, la Locusta migratoria e adesso la farina parzialmente sgrassata di grillo (Acheta domesticus) e i vermi della farina minore
• pane e panini multicereali, cracker e grissini, barrette ai cerali
• premiscele per prodotti da forno (secche), biscotti, prodotti a base di pasta (secchi), prodotti a base di pasta farcita (secchi)
• salse
• prodotti trasformati a base di patate
• piatti a base di leguminose e di verdure
• pizza e prodotti a base di pasta
• siero di latte in polvere
• prodotti sostitutivi della carne
• minestre e minestre concentrate o in polvere
• snack a base di farina di granturco
• bevande tipo birra
Europea veda negli insetti, e in generale nelle cosiddette proteine alternative, una possibile soluzione all’aumento del costo delle proteine animali, al loro impatto ambientale, all’insicurezza alimentare, alla crescita della popolazione e alla corrispondente e crescente domanda di proteine. Tuttavia, l’UE è ben consapevole anche dei rischi che possono derivare dai novel food e per questo istituisce precisi requisiti di etichettatura per quanto riguarda l’allergenicità. Gli insetti, infatti, possono causare reazioni allergiche anche gravi (shock anafilattico) a soggetti già sensibili a crostacei, molluschi ed acari della polvere, specie evolutivamente vicine e che condividono tra di loro quindi potenziali allergeni. Nell’etichettatura di questi novel food va specificato che possono provocare reazioni allergiche in soggetti che sono già allergici a crostacei, molluschi ed acari. E anche il consumo prolungato e assiduo potrebbe condurre ad una sensibilizzazione anche in chi non è allergico.
Con l’introduzione di questo nuovo ingrediente nella filiera alimentare, considerando la sempre più articolata e complessa catena di approvvigionamento e produzione, si possono verificare più frequentemente casi di contaminazione crociata, anche a causa di una maggiore presenza di tracce di Acheta domesticus in prodotti che normalmente non lo dovrebbero contenere.