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inserto localizzato - REGIONE CAMPANIA
Inserto alla rivista Salutare Anno I n° 0 - 2013 Distribuzione gratuita
Progetto grafico: Promova Coop. Soc. Onlus Collaborazioni: dr. Ugo Flammia dr.ssa Carmelina Forgione Prof.ssa Ornella Moschella dr.ssa Michelina Prudente dr.ssa Antonella Todesca dr. Tommaso Vitale
e-mail: info@insalute.club
NEUROLOGIA | BIOTERAPIA | SENOLOGIA | ALIMENTAZIONE | NEWS ...
Senologia
La Bioterapia
Per ogni donna, una cosa importante è che impari a conoscere le proprie mammelle, a verificare eventuali variazioni di forma e consistenza e a sentire subito una presenza estranea...
può avere nel mantenere le funzioni organiche "vitali” più a lungo e dunque, fungere da prevenzione...
Impariamo a conoscere il nostro seno
Sapore & Salute
La ciambottella di Grottaminarda e il Il Carmasciano di Guardia dei Lombardi: simboli culinario di questa terra un gustoso piatto che si prepara con ortaggi forniti dalla terra dell’Avellinese...
Una sana e corretta alimentazione
Neurologia
Cefalea: che fare?
Pochi di noi, forse, possono dire di non conoscere cosa significhi un "mal di testa” o, tecnicamente, una "cefalea”...
www.insalute.club
Redazionale
Benvenuti nella nuova sezione territoriale della salute in Campania dal titolo 'In Salute'. Con questo numero inauguriamo la nuova sezione di Salutare dedicata alle informazioni, news, utilità del territorio. 'In Salute' è una panoramica a 360 gradi sulla salute locale, un excursus sulle strutture sanitarie pubbliche e private, news su sanità, normative, contributi, nonchè iniziative ed eventi delle istituzioni territoriali.
Ha l'obiettivo di interagire in maniera puntuale con le strutture virtuose del territorio locale, di progettare e sostenere azioni di comunicazione in sinergia con enti, istituzioni, soggetti sociali e cittadini, poiché la comunicazione per la salute è uno strumento prezioso, che consente di costruire strategie efficaci per migliorare la salute dei cittadini. Per noi condivisione è il motore del progetto. L'inserto 'In Salute' ne è la dimostrazione poiché è una straordinaria occasione di scambio tra gli addetti ai lavori e al contempo promuove la salute collettiva come un vero e proprio "network". Queste pagine saranno a disposizione, come già da questo primo numero, di medici professionisti ed esperti del nostro territorio, che insieme alla nostra redazione hanno a cuore la corretta divulgazione del tema salute, per offrire professionalità, esperienza a favore e soprattutto a sostegno dei cittadini.
CEDIR della dott.ssa Pacilli G. A. s.r.l.
Per comunicare iniziative, congressi, convegni, eventi e manifestazioni per la Salute e il Benessere in Campania: info@insalute.club
Direttore Responsabile: Dott. Ugo Flammia
RADIOLOGIA: -Risonanza Magnetica "aperta" -TC Spirale Multislices -Dentascan -Ecografia con color-doppler e 4D -Radiologia Digitalizzata -Mammografia -Ortopantomografia con Telecranio
CARDIOLOGIA: -Visita cardiologica -Elettrocardiogramma -Ecocolordoppler cardiaco -Holter cardiaco -Holter pressorio Sede Operativa: Via Valle (anello IACP) GROTTAMINARDA (AV) Tel. 0825-445522 - due linee tel Fax 0825-445522
Invalidità civile. Protocollo d’intesa Inps-Regione Campania La Direzione Regionale Inps per la Campania e la Regione Campania hanno sottoscritto un protocollo d’intesa in base al quale, a partire dal 1° luglio 2013 - in via sperimentale e per la durata di un anno - l’accertamento e la rivedibilità dei requisiti sanitari di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità di competenza dell’Azienda sanitaria locale di Avellino saranno affidati all’Inps, che subentrerà nell’esercizio di tutte le funzioni di accertamento e di rivedibilità dei requisiti sanitari finora di competenza delle Commissioni mediche della Asl
di Avellino e anche nella gestione delle domande di accertamento tuttora giacenti. La sperimentazione si colloca nell’ambito dei percorsi finalizzati alla semplificazione ed unificazione dei procedimenti, con l’auspicio che tale modello di innovazione gestionale, primo in Italia grazie alla fattiva collaborazione tra la Asl di Avellino e la Direzione Regionale Inps, nella persona della d.ssa Maria Grazia Sampietro, venga gradualmente esteso alle altre AASSLL campane. www.inps.it
Consumer's Care della Regione Campania
Codici nuovi per l'esenzione.
La regione campania ha sostituito i seguenti codici di esenzione codice di esenzione E05 con codice esenzione E10 codice di esenzione E08 con codice esenzione E1 Il decreto commissariale n 51, inoltre ha previsto: 1) la Proroga al 30.06.2013 del codice di esenzione E05 2) Dal 01.07.2013 il codice di esenzione E05 viene sostituito dal codice E10 per tutti i cittadini appartenenti ad un nucleo familiare con reddito non superiore a 13.000 euro 3)Dal 20.06.2013, i cittadini che ritengono di essere in possesso dei requisiti di reddito previsti per l'esenzione E10, potranno verificarlo o dal proprio Medico Curante(MMG e/oPLS) o presso il proprio Distretto di appartenenza. Qualora il loro nominativo risulti essere presente nel nuovo elenco degli esenti, fornito dal Sistema Tessera Sanitaria sulla base dei dati resi disponibili dall'Agenzia delle entrate, dall'INPS, dal Ministero del lavoro, il paziente non dovrà presentare alcuna documentazione, nè dovrà recarsi agli sportelli dell'ASl e potrà fruire automaticamente dell'esenzione.
News Campania
Nel caso in cui il paziente non risulti in tali elenchi, dal 01/07/2013 potrà presentare, presso il Distretto di appartenenza, l'autocertificazione dichiarando di non aver prodotto nell'anno 2012 un reddito inferiore ai limiti previsti per l'esenzione (13.000 euro). 4) Il Codice di esenzione E08, per i cittadini trapiantati d'organo, appartenenti ad un nucle familiare con reddito ISEE non superiore ai 22.000 euro, limitato solo per i farmaci correlati alle proprie patologie, viene sostituito dal Codice E18. Dal 01.07.2013 i cittadini trapiantati d'organo o affetti da patologie croniche appartenenti a un nucleo familiare con reddito complessivo non superiore a 36.151.98 euro e i soggetti affetti da patologie croniche e invalidanti, per continuare a usufruire dell'esenzione dei farmaci strettamente collegati alla propria patologia, dovranno autocertificare il reddito complessivo del nucleo familiare. www.aslavellino.it
40 OPERATORI E UN NUMERO VERDE A TUTELA DEL CITTADINO E DEL CONSUMATORE. Presentata alla Camera di Commercio di Napoli la nuova Centrale di Consumer’s Care voluta e promossa da Regione Campania nell’ambito della Legge n. 388/2000. Il servizio a tutela del cittadino e del consumatore, caratterizzato da un Contact Center, un "primo centro di ascolto” per rispondere alle richieste e alle esigenze del consumatore in difficoltà. Finanziato dal Ministero per lo Sviluppo Economico il progetto della CENTRALE DI CONSUMER’S CARE, serve a garantire la massima efficacia ed efficienza dei servizi. La struttura informatica è concepita come un’unica struttura complessa: una piattaforma integrata con il sistema di telefonia, basato su tecnologia VOIP, ed il sistema di tracciamento delle segnalazioni con interfaccia Web-based. Inoltre è stata realizzata anche una Knowledge Base, alimentata dalle associazioni dei consumatori, che rappresenta lo strumento di supporto per le risposte che dovranno essere fornite agli utenti del Contact Center.
Il sistema prevede anche un’area di back-office, anch’essa completamente gestita dalle associazioni dei consumatori, accessibile dagli operatori attraverso specifiche procedure di autenticazione. Il servizio sarà attivo dal lunedì al venerdì negli orari 10:00 18:00: i cittadini e i consumatori potranno chiamare il numero verde 800-128333. Sul sito della Regione Campania, www.regione.campania.it è presente un link con tutte le informazioni. Attraverso i diversi canali di interfaccia verso l’utente, la centrale operativa fornirà: - informazioni generali e specifiche sulle tematiche consumeristiche, nonché riferimenti ed indirizzi utili per consulenze specialistiche; - supporto alla risoluzione di problemi codificati di tipo "ricorrente”, anche attraverso il reperimento di documentazione e l”assistenza alla compilazione della modulistica di riferimento; - informazioni sulle campagne di comunicazione e sensibilizzazione, su eventi e manifestazioni in corso, anche promosse da soggetti terzi;
in Salute 3
Sapore & Salute
Il Carmasciano L’Irpinia, situata nell’entroterra della Regione Campania, è caratterizzata da un territorio straordinario, secolari tradizioni agroalimentari e bellezze naturalistiche unite ad un ricco patrimonio storico artistico. In un’area non molto estesa dell’Alta Irpinia, nei comuni di Guardia Lombardi, Rocca San Felice, Sant’Angelo dei Lombardi, Frigento, Villamaina e Morra De Sanctis viene prodotto un pecorino unico e caratteristico della zona: il CARMASCIANO.
ma da sempre più numerosi consumatori. In questa terra dove le pecore sono allevate sin da tempi remoti la tradizione casearia è stata tramandata di generazione in generazione cercando di preservare l’originalità, la genuinità e le caratteristiche.
Tale pecorino prende il nome dall’omonima contrada situata tra i comuni di Rocca San Felice e Guardia Lombardi.
La flora ricca di essenze (erbe aromatiche quale la menta, il timo serpillo, l'origano, il finocchio selvatico e soprattutto il trifoglio nelle sue diverse varietà) e la ridotta consistenza degli allevamenti consentono un’alimentazione quasi esclusivamente basata su pascoli naturali che, sicuramente, con la loro variabilità floristica influenzano l’aroma del latte.
Caratteristico del territorio è il fenomeno della Mefite, appartenente, secondo alcuni studiosi, alla categoria del vulcanesimo minore, con emissione di gas che, trasportati dai venti, depositano a terra fiori di zolfo che sublima.
Il Carmasciano, la cui qualità viene esaltata sia dalla tecnica di lavorazione sia dall’utilizzo di latte crudo, è un pecorino a pasta dura, semicotta che presenta colore giallo paglierino quando è meno stagionato e giallo dorato quando è più invecchiato.
La presenza dello zolfo, che di necessità finisce con l'entrare nel ciclo alimentare e metabolico degli animali che vivono in quell'area, contribuisce, molto probabilmente, a determinare la specificità del Carmasciano.
La totalità della produzione casearia avviene in caseifici aziendali e il periodo di produzione generalmente va dall’inizio dell’inverno fino all’inizio della stagione estiva, periodo in cui le greggi dispongono di pascoli in grado di coprire i fabbisogni alimentari degli animali.
La presenza dello zolfo della Mefite conferisce, infatti, al formaggio una nota di fragranza che lo rende impareggiabile. La particolarità dei luoghi, la qualità dei foraggi in dipendenza di elementi chimici provenienti dal suolo, la razza degli ovini allevati, rendono quasi inconfondibile la produzione di questo formaggio conosciuto ormai anche oltre i confini regionali poiché i prodotti alimentari tradizionali, rimasti nel ricordo e nella cultura di una ristretta cerchia di produttori, vengono ricercati non più da pochi appassionati fedeli
Il Carmasciano è un ottimo formaggio da tavola. Va abbinato con vini molto ben equilibrati, sia bianchi che rossi, che debbono esaltarlo e non sopraffarlo. Si accosta molto bene con gelatine di vino e frutta fresca, in particolare con la mela annurca. dr.ssa Michelina Prudente - Medico chirurgo spec. in igiene - dir. servizio di igiene degli alimenti e della nutrizione Asl - Av dr.ssa Carmelina Forgione - Tecnico della prevenzione.
Sapore & Salute
La ciambottella Nel 2005 la regione Campania ha incluso tra i prodotti tipici e tradizionali anche la ciambottella di Grottaminarda, e il Ministero delle Politiche Agricole l’ha inclusa nel DM 350 che tutela proprio i prodottio tipici locali.
L’abbinamento all’inconfondibile olio extravergine di ravece rende irraggiungibile il sapore di tale condimento che a pieno titolo è presente sulle tavole dei grottesi e di tutti i buongustai che hanno avuto la fortuna di apprezzarla.
In tale Decreto, a pieno titolo, viene inclusa la "ciambottella di Grottaminarda” tipico condimento che viene utilizzato per condire un buon piatto di cavatelli o di altra varietà di pasta fresca o secca (spaghetti o linguine).
Per la preparazione gli ingredienti vengono tagliati, messi in vasetto e bolliti secondo l’arte tradizionale della produzione della conserva.
È possibile, però, apprezzarne la bontà anche consumando la sola ciambottella intingendo in essa del buon pane irpino. Per la preparazione vengono utilizzati ortaggi della generosa terra dell’Ufita nell’avellinese. La Valle dell’Ufita, attraversata dall’omonimo fiume, è infatti una zona feconda per la produzione di pomodori, peperoni verdi e rossi, peperoncino piccante, aglio e basilico, componenti preziosi ed insostituibili per ottenere la caratteristica profumazione e la particolare bontà del condimento.
La ciambiottella può essere utilizzata al momento della preparazione oppure conservata in barattoli di vetro messi a bollire in acqua per almeno un’ora. In questo modo rappresenta una provvista che può essere conservata per molto tempo nelle dispense e consumata all’occorrenza, da sola o come condimento per il pane e la pasta. La "ciambottella" con i suoi colori rosso verde bianco e con l’associazione con l’ottimo olio extravergine di oliva rappresenta un ottimo alimento che può entrare a pieno titolo nella "dieta mediterranea”
Secondo un’antica usanza, tuttora seguita, la ciambottella viene preparata solo dopo aver accuratamente selezionato gli ingredienti occorrenti: - pomodoro a "pacchetelle” tagliato lungo le quattro coste - peperoni tagliati a pezzi - aglio e spicchi - basilico - olio extravergine di ravece a cura del dr. Tommaso Vitale - Pres. Ord. Degli Agronomi (Av)
Grottaminarda è un comune della provincia di Avellino, è un popoloso centro agricolo noto per la produzione di insaccati. Sorge 405 metri di altezza sull’antica via che metteva in comunicazione le coste tirreniche e adriatiche. L'odierno paese è situato su una dorsale posizionata all'imbocco della media valle dell'Ufita, ai margini dei ridossi collinari Catauro e Tamauro, lungo un importante snodo viario che fin dalla preistoria ha reso agevole il passaggio dal Tirreno al litorale Adriatico, grazie alla presenza di naturali vie di comunicazione riprese in epoca romana da una variante dell'Appia (Via Aurelia Aeclanensis) e successivamente dalla Nazionale delle Puglie. Numerose le scoperte archeologiche avvenute nel territorio, tali da attestarne la frequentazione da parte di gruppi umani fin dalla preistoria.
La zona rientrava in epoca romana della giurisdizione della vicina colonia di "Aeclanum” (odierno Passo di Mirabella). Ritrovamenti di materiale fittile e architettonico, di iscrizioni funerarie e celebrative, di insediamenti rustici sono avvenuti in diverse località del comune e soprattutto sulle colline di Sant’Andrea di Carpignano, a Bosco e in Contrada Ruvitiello nei pressi del fiume Ufita. Il nome deriverebbe da cripta (grotta) e da "maynardus" (germanico). La località viene citata per la prima volta con il nome di cripta in un atto notarile datato 991, mentre la specificazione Minarla risulta dai documenti redatti agli inizi del XIII secolo. Tra i primi signori ad essere investiti del feudo i documenti ricordano Trogisio, cavaliere normanno giunto al seguito di Roberto il Guiscardo. Gli ultimi signori del luogo fino all’anno dell’abolizione dei diritti feudali (1806) furono Baldassare e Raffaella Coscia.
Per info: www.agricoltura.regione.campania.it www.comune.grottaminarda.av.it
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La bioterapia
La medicina è da tempo a conoscenza del potere terapeutico dell’alimento tanto che i vecchi clinici avevano la sana abitudine di associare alla prescrizione farmacologica un regime alimentare specifico di accompagnamento. Tuttavia oggi si dà valore al cibo solo in corso di malattia, ignorando l’utilità che una sana e corretta alimentazione può avere nel mantenere le funzioni organiche "vitali” più a lungo e dunque, fungere da prevenzione. Viviamo in modo caotico e ciò rende i ritmi biologici sballati, l’alimentazione frettolosa, spesso abbondante e a volte fortemente carenziale, rallenta le funzioni organiche, le complica
traducendo una disfunzione di oggi, in patologia conclamata domani. Il nostro corpo è un fluire dinamico e che non può sottostare a regole fisse comuni nè può rispondere, se non ammalandosi, allo schematismo che alcune dietologie vogliono applicare a ciascun individuo, non tenendo conto di variabili come l’età il sesso lo stato funzionale, l’attività ormonale, l’emotività. Da ciò dunque la necessità di una dieta individuale, di un vestito, come spesso dico io ai miei pazienti ‘cucito su misura' ma che necessiterà di aggiusti con il passare del tempo.
a cura della dr.ssa Antonella Todesca Medico chirurgo Specialista in malattie infettive Bioterapia medica della nutrizione
La bioterapia nutrizionale prescinde dal solo calcolo calorico e tiene conto non solo del principio nutritivo ma dell’attivazione metabolica operata da ciascun alimento e dalle associazioni nel pasto, variabili queste nel corso della giornata e dei ritmi circadiani ma soprattutto tiene in gran conto la modalità di cottura dell’alimento, responsabile delle diverse reazioni biochimiche. Nelle mie diete ho introdotto una modalità di cottura come la "frittura” tanto demonizzata e mai presente nelle diete standard, questo perchè il concetto generale è che la dieta non deve essere violenza sui desideri o fortemente limitante. Non bisogna pensare che una dieta corretta e sana inglobi solo alcuni cibi e ne escluda irrimediabilmente altri. Il vino, ad esempio, non fa male in assoluto, ma solo se se ne abusa, come i dolci sono dannosi solo se consumati in alcuni momenti della giornata. Le fritture non sono sempre da evitare, tranne se realizzate con oli scadenti. Noi bioterapisti poniamo l'attenzione anche sul perchè si prova piacere mangiando alcuni cibi e non altri e perchè in alcune fasi della vita si cercano di più certi alimenti. Le appetenze "fisiologiche” legate all’età o al momento ormonale di quel piazente, rispondono appunto a necessità endocrine e metaboliche. Capirete bene a questo punto quanto sia semplicistico e talvolta dannoso trattare allo stesso modo ogni individuo. Sarà dunque diversa la dieta per un adolescente maschio dalla sua coetanea, o la dieta di una donna in età fertile rispetto ad una in menopausa o per una donna che ha un disturbo del ciclo ormonale. L’approccio nutrizionale cambierà se si tratta di una figura corporea più corpulenta nella parte superiore da quella che presenta fianchi larghi e "culot de cheval” o se si è difronte a una donna in menopausa con seri problemi di osteoporosi. È necessario porre una certa attenzione alle appetenze "patologiche” legate cioè ad una disfunzione di base o ad una patologia conclamata. Ad esempio: nelle donne è nota la voglia di dolce o meglio di cioccolata che precede il ciclo mestruale, ciò dipende fisiologicamente dal gioco ormonale in corso, ma quando questa ricerca diventa spasmodica può sottendere una instabilità dei valori glicemici e insulinemici con maggiore ritenzione e aumento di peso, oltre che a un deficit serotoninergico che può essere modulato da una alimentazione guidata. Per raggiungere un benessere psico-fisico è fondamentale considerare l’alimentazione con rispetto e attenzione, poichè nulla più del cibo, neanche l’aria e le emozioni, entra così intimamente a far parte di noi.
Senologia Dott. Ugo Flammia Medico Chirurgo Specialista in Radiologia Diagnostica Direttore "Centro Cedir" - Grottaminarda (AV)
Impariamo a conoscere il nostro seno Per ogni donna, una cosa importante è che impari a conoscere le proprie mammelle, a verificare eventuali variazioni di forma e consistenza e a sentire subito una presenza estranea, perché il segno più evidente della presenza di un "tumore” al seno è un nodulo, che si avverte sotto le dita. Più dei due terzi dei tumori viene ancora scoperto non tanto dalla donna che esegue le manovre di "autopalpazione” insegnate dal suo medico e descritte in riviste divulgative, quanto casualmente sotto la doccia, davanti al televisore, in ufficio, in situazioni cioè dove può capitare di passarsi inavvertitamente la mano sul seno. Con l'autopalpazione la diagnosi non è precocissima (per essere avvertito, un nodulo deve avere un diametro di almeno un centimetro), però si arriva spesso ugualmente in tempo per il trattamento conservativo e quindi per la guarigione.
da uno a due anni. Gli screening mammografici hanno infatti portato ad una consistente riduzione della mortalità, in particolare delle donne in post-menopausa. L'età per l'esecuzione della prima mammografia, in assenza di sintomi ed a scopo precauzionale, varia dai 35 ai 40 anni. La mammografia è meno efficace nelle giovanissime, per la densità del tessuto ghiandolare, che limita il potere di risoluzione della metodica. Ecco perché nelle donne giovani può essere utilizzata l'ecografia, mentre la mammografia deve essere eseguita in presenza di un'alterazione sospetta. L’ecografia è un esame semplice, che utilizza ultrasuoni, per individuare o caratterizzare i noduli e pertanto può essere utilizzata con maggiore frequenza, anche annuale o meno in casi dubbi. Oltre che per le donne giovani, è indicata come integrazione della mammografia per le donne in menopausa, perché permette di distinguere meglio un nodulo solido da una cisti e consente di orientare la diagnosi sulla natura del nodulo.
Spesso una donna giustifica il mancato controllo del seno col fatto che sente la mammella piena di noduli e quindi causa di ansia e spavento. Ciò è dovuto alla conformazione stessa della ghiandola mammaria, che si presenta come un grappolo d'uva, dove gli acini (deputati alla produzione di latte durante l'allattamento) sono legati tra loro da tessuto fibroso e circondati da cellule di grasso. Questa struttura "nodulare" non deve spaventare: il nodulo tumorale ha una consistenza del tutto diversa e quando compare, la donna che conosce il proprio seno, lo riconosce. La composizione della ghiandola mammaria si modifica nel corso della vita: nelle giovanissime prevale la parte ghiandolare, che raggiunge il massimo sviluppo durante la gravidanza e l'allattamento; nella donna adulta, invece, questa regredisce e nella menopausa viene assorbita e sostituita da tessuto adiposo. Fino agli anni '70 la palpazione, da parte del medico o della stessa persona, era il sistema più diffuso per scoprirlo. Oggi i mezzi diagnostici hanno fatto passi da gigante e la diagnosi precoce consente il trattamento conservativo della mammella e la guarigione nell'80% dei casi. L'esame fondamentale per la diagnosi precoce del tumore al seno è la mammografia, che va ripetuta con un intervallo massimo
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Neurologia
Prof.ssa Ornella Moschella - Medico Chirurgo - Specialista in Neurologia Prof. a contratto di Neuropsicologia clinica - Università "SUN" Napoli Psicoterapeuta - U.O. di Riabilitazione Asl AV
Cefalea: che fare? Pochi di noi, forse, possono dire di non conoscere cosa significhi un "mal di testa” o, tecnicamente, una "cefalea”. Il termine indica il sintomo "dolore cefalico” e non è significativo, di per sé, di uno stato di malattia, ma certamente di una sofferenza la cui natura va sempre definita. Il sintomo è diffusissimo interessando fino al 90% della popolazione, non risparmia neanche l’età infantile! È uno dei motivi più frequenti di richiesta di visita sia ai MMG sia agli specialisti.
Si suddividono in: primarie che sono forme di cefalea che si sviluppano spontaneamente, senza la chiara evidenza di una causa dimostrabile.
Secondarie sono conseguenti
ad una qualche causa sottostante dimostrabile, che può riguardare le strutture cefaliche o altre strutture del corpo (pensiamo ad esempio al mal di testa che può accompagnare gli episodi accessuali di ipertensione arteriosa o anche un'ipertensione arteriosa misconosciuta).
Come comportarsi in presenza di episodi più o meno frequenti?
interpellare il medico curante o il
pediatra è sempre consigliabile. Egli valuterà, tra l’altro, la necessità di un consulto specialistico. Sarà poi lo specialista a dirimere tra le varie e numerose forme di mal di testa. Gli strumenti a sua disposizione sono molto semplici essendo fondamentale un'accuratissima raccolta di informazioni dal paziente (anamnesi), volta a stabilire frequenza, durata, qualità del dolore, circostanze in cui insorge, esistenza di fattori predisponenti e/o aggravanti.
La ricerca di possibili fattori predisponesti o aggravanti è altrettanto importante per lo specialista poiché contribuisce a definire meglio la diagnosi e, dunque, la cura. Tra questi vanno annoverati la familiarità per cefalea (facilmente dimostrabile nelle
emicranie, ad esempio), ma anche la frequenza d’uso degli analgesici, una percezione o una cattiva gestione dello stress, la coesistenza di ansia o depressione ed infine la ripercussione della cefalea sulla qualità della vita. Come si vede, dunque, una diagnosi il più possibile precisa deve tenere conto di molteplici elementi: assolutamente sconsigliato, pertanto, il "fai da te”!
Inserto localizzato Regione Campania
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Dall’anamnesi, dunque, e dall’altrettanto indispensabile esame neurologico, il neurologo potrà decidere chi avviare ad eventuali esami strumentali.
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