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inserto localizzato - REGIONE CAMPANIA

Inserto alla rivista Salutare Anno I n° 3 - 2014 Distribuzione gratuita Progetto grafico: Promova Coop. Soc. Onlus Collaborazioni: Prof. Gabriele Carrabs dr. Ugo Flammia dr. Domenico Savanella dr. Mario Sirico Antonio Cobino dott.ssa Mary Attento

e-mail: insalute@salutare.info Tel.: 0825 74603

Ambiente | Alimentazione | SanitĂ | Diagnostica | Ortopedia | NEWS ...

Inserto localizzato Regione Campania Per comunicare congressi, convegni, eventi, iniziative e manifestazioni per la Salute e il Benessere

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Redazionale

Per comunicare iniziative, congressi, convegni, eventi e manifestazioni per la Salute e il Benessere in Campania: www.insalute.club

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CEDIR della dott.ssa Pacilli G. A. s.r.l.

Direttore Responsabile: Dott. Ugo Flammia

RADIOLOGIA: -Risonanza Magnetica "aperta" -TC Spirale Multislices -Dentascan -Ecografia con color-doppler e 4D -Radiologia Digitalizzata -Mammografia -Ortopantomografia con Telecranio

CARDIOLOGIA: -Visita cardiologica -Elettrocardiogramma -Ecocolordoppler cardiaco -Holter cardiaco -Holter pressorio Sede Operativa: Via Valle (anello IACP) Grottaminarda (AV) Tel. 0825-445522 - due linee tel Fax 0825-445522

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Prevenzione Prof. Gabriele Carrabs, Neurochirurgo docente a contratto corsi di laurea di Fisioterapia SUN Napoli, Divisione Neurochirurgia AORN " S G Moscati" Avellino

Ernia discale cervicale: quando, cosa e come operare?

L’ernia discale cervicale si ha quando il nucleo polposo fuoriesce dalla sua sede naturale (tra le due vertebre contigue, contenuto dall’anello fibroso) e va a comprimere una radice nervosa cervicale o il midollo spinale o entrambi, causando una cervicobrachialgia o una mielocervicobrachialgia.

Le cause sono:

uno sforzo violento o microsforzi ripetuti in flessione del collo, raramente eventi traumatici nelle ernie molli; una predisposizione anatomica e spondilodiscoartrosi nelle ernie dure.

L’intervento neurochirurgico in microchirurgia consiste nell’asportare il disco intervertebrale, liberare la compressione mieloradicolare e instaurare tra le due vertebre una fusione o con osso autologo (prelievo dalla cresta iliaca) o inserendo un CAGE (di vario tipo) o si può immettere, soprattutto nei pazienti giovani, una protesi (non-fusione).

L’intervento va effettuato quando la sintomatologia clinica (sensitivomotoria), con algie, parestesie e deficit funzionali, è ingravescente e ribelle ai comuni antalgici.

La discectomia per via anteriore, con taglio lungo una delle pliche cutanee del collo, a seconda del livello da operare, comporta l’asportazione sia del frammento erniario sia del disco intervertebrale, con l’osteofitosectomia e, quindi, si attua una decompressione del sacco durale e delle radici nervose, con scomparsa definitiva della sintomatologia clinica, soprattutto del dolore.

Oggi si preferisce, al posto della trasposizione di osso autologo, l’introduzione di un CAGE, dispositivo, la cui composizione può essere di vario tipo (titanio, Peek , ostapek, ceramica, tantalio), che ha la funzione di riproporre l’altezza del disco asportato, favorire la fusione tra le vertebre ed evitare la cifotizzazione della vertebra superiore, salvaguardando la motilità della colonna cervicale.

Nei giovani inferiori a 40 anni, è più utile un’artroprotesi, che conserva la fisiologica escursione nei movimenti sia di flesso-estensione, sia di lateralità, evitando la fusione.

Il decorso post-operatorio prevede la mobilizzazione in 1a giornata e la dimissione in 48 a ora, con ripresa dell’attività lavorativa dopo tre settimane. È buona norma indossare un collare cervicale per 40-60 giorni.

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Sociale a cura di Angela Romano

Un ascensore per Antonio Antonio non può spostarsi serenamente perchè non dispone di un ascensore.

Un nostro piccolo gesto può restituirgli un pò di libertà.

Anzichè 'secchiate fredde in Tv', abbiamo la possibilità di migliorare concretamente la qualità della sua vita con una donazione, anche piccola a:

Parrocchia S. Maria Maggiore

IBAN IT08W0539275730000000219107 causale: "Un ascensore per Antonio"

Antonio Cobino Non abbiate paura della tenerezza.

La storia di Antonio Cobino, affetto dalla Sla, che ha messo insieme i suoi pensieri, diventati una pubblicazione "Non abbiate paura della tenerezza": una straordinaria testimonianza della grandezza della fede e dello spirito.

La vita è preziosa anche per chi ha perduto la normalità e la quotidianità.

Cobino e la sua ispirazione a papa Francesco.

Antonio Cobino è nato a Grottaminarda (Avellino il 6 giugno 1971 dove tuttora risiede in contrada Ruvitiello. È sposato con Michela da 18 anni e dalla loro unione sono nati due figli Vincenzo 17 anni e Rosaria di 12. Il suo straordinario percorso nella malattia, è iniziato il giorno del suo 39° compleanno, nel 2010, con un'evidente diminuzione di forza nell'indice sinistro.

La diagnosi precisa l’ha ricevuta a Napoli dopo sei mesi.

La prima cosa che ha fatto dopo l’angoscia iniziale, è stata quella di prendere per mano sua moglie e rivolgersi a Gesù, dicendo come lui disse al Padre: "Sia Fatta La Tua Volontà".

Da quella volta non ha ceduto alla rassegnazione, ma si è donato con tutto se stesso a Lui e al Vangelo.

Ho incontrato Antonio e non mi è sembrato di avere a che fare con una persona malata e bisognosa di cure, piuttosto di una vera grande famiglia, molto allargata vista la presenza di parenti e tanti amici nonché operatori che prestano quotidianamente il proprio servizio ad Antonio. È una delle rarissime volte, se non l’unica volta che ho percepito l’amore e il calore che solo una famiglia può dare,

l’amore puro, quello a cui tutti noi, anche segretamente, aspiriamo.

Ho visto una donna, Michela che in ogni istante dona amore e dedizione verso l’uomo che 20 anni fa le ha rapito il cuore, ho visto la naturalezza delle sue carezze sfiorare le affusolate mani di Antonio che a sua volta l’ammira emozionato e innamorato come il primo giorno.

Cogliere l’attimo in cui i loro sguardi s’incrociano è per me una gran fortuna, è l’opportunità di ricordarmi che l’amore non ha fine, limiti o condizionamenti e soprattutto, esiste.

Ho visto poi la figura di un ragazzo giovane, Vincenzo, nel pieno della gioventù, delle prime esperienze e con gli occhi al futuro che, dietro un’evidente maturità ci rivela il suo sguardo di figlio attento a tutti i bisogni di un padre che fisicamente non ce la fa, ma con la felicità di offrirgliela anche quando non ce n’è bisogno, perché realizza in quegli istanti il suo essere uomo.

Definirla ultima non è appropriato, perché Rosaria più di tutti ha uno sguardo consapevole e sereno, forse sarà l’erede di Antonio in cucina per la dimestichezza con cui prepara, sotto ordini precisi di Antonio, l’occorrente per cucinare.

In questo spaccato quotidiano a cui ho assistito non c’è forzatura, tutto accade in modo scorrevole, normale, come in qualsiasi famiglia, anzi no come una straordinaria famiglia: moglie innamorata e dedita al proprio compagno, figlio uomo in erba ma con un bagaglio umano superiore alla media e figlia adolescente innamorata anche lei del proprio papà come tutte le femminucce, che lo

compiace eseguendo in modo pedissequo tutto quello che Antonio comunica tramite il suo computer.

Sono affascinata da questa famiglia, da questo nuovo approccio a una malattia che non lascia scampo. È un approccio divino certo, ma l’opera di Antonio è terrena, concreta, lui ama gli individui, tutti, li conforta apre le sue porte di casa e dà speranza.

Trasmette speranza e testimonia la fede tramite i suoi scritti, dona le sue amate ricette, accoglie quanti vogliano conoscerlo e non vuole nulla in cambio. È meraviglioso poter sentire e fare quello che fa lui, non può parlare ma, oltre al computer, lui comunica con lo sguardo, uno sguardo luminoso e sorridente, in cerca di tutti quelli che sono lì.

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Il miracolo dell’Amore secondo Antonio Una sola Persona!

La SLA ha potuto paralizzare gli arti, togliere la parola e annullare qualsiasi tipo di movimento ma non ha spento la luce che vive in Antonio e di riflesso raggiunge chi gli è intorno, chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e soprattutto chi ha avuto l’opportunità di condividere attimi di profonda intimità familiare, le uniche testimonianze in grado di farci sperare che valori oggi scontati e talvolta desueti, quali l’amore e la famiglia, esistono e potrebbero conquistarci.

Anche la passione per la cucina e l’attenzione alla preparazione dei più gustosi piatti tipici della sua terra, per Antonio è esperienza divina, emblema dell’unione e della condivisione con i suoi cari.

Il cibo non è un peccato di gola, ma espressione delle nostre vecchie tradizioni, per recuperare ogni cosa e trasformarla in sapiente arte culinaria.

Il libro di ricette che ha scritto ritrae in copertina una nonna, sua suocera, veterana di tante antiche ricette, una donna da ammirare per la sua pazienza e tenacia con cui ha saputo tenere una famiglia unita e una nipote, sua figlia che simboleggiano il passaggio di staffetta, tra vecchia e nuova generazione.

La parola CUCINA per Antonio vuol dire FAMIGLIA e il cibo è grazia di Dio!

Come è possibile diventare una persona sola se si è in due?

Lo è, credetemi! La fusione, si chiama AMORE e io ho il piacere e l’onore di testimoniare questa meravigliosa realtà.

Affermo questo perché da quando ho consacrato l’unione con mia moglie Michela dinnanzi a Dio, ho conosciuto il significato del Paradiso.

Un rapporto così forte, va ben oltre di una passione carnale, qui si fondono le Anime, sfiorando la comunione con Dio, quel che saremo unendoci a Lui. La fusione è così intensa, che la mia gioia diventa la sua gioia, il mio dolore diventa il suo dolore e viceversa, insieme si va oltre ogni limite umano.

Si diventa coscientemente consapevoli della vita e della morte, della scissione inevitabile, insieme si trema, ma sicuri di ricongiungersi per l’eternità! Questo sto vivendo con la compagna che divide questa straordinaria avventura ; diventando una sola Persona in nome dell'Amore!

Ho Bisogno di Te, Come Tu hai Bisogno di Me! Forse, nemmeno ce ne accorgiamo, ma ognuno di noi non può fare a meno di confrontarsi con i propri simili.

Abbiamo letteralmente bisogno degli altri per crescere, abbiamo bisogno di osservare i pregi e difetti di chi ci circonda.

Così facendo, aggiungiamo un tassellino per volta al nostro carattere, alle nostre conoscenze.

Questo tassello, lo rubiamo proprio a tutti, dalla persona che conosciamo, a chi ci passa semplicemente a fianco, alla natura che ci circonda, agli animali, e così facciamo anche noi con gli altri, inconsciamente ci doniamo!

In un certo senso noi facciamo vivere ancora i nostri avi e rivivremo a nostra volta nelle generazioni che succederanno a noi!

Siamo come maglie di un’infinita catena, che fa cerchio intorno a Gesù, non ci isoliamo, siamo sempre aperti agli altri, moriremo dentro, morirebbe la cosa più preziosa che abbiamo: la nostra Anima!

Siamo tutti utili fra di noi, ma chi è indispensabile, è solo DIO!

Antonio

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Prevenzione

Prevenzione della Prostata Per un uomo è sicuramente importante occuparsi e monitorare la propria prostata prima che essa inizi a causare disturbi. È inoltre da tener presente che una sintomatologia non molto importante può ugualmente essere un segnale di un cattivo stato del sistema urinario, che può peggiorare con il passar del tempo.

La prostata è un organo fibromuscolare e ghiandolare di cui solo gli uomini sono dotati, delle dimensioni di una castagna, che si trova al di sotto della vescica e circonda l'uretra.

Riveste un'importante funzione nella produzione del liquido seminale (20-30% del totale dell'eiaculato) poiché fornisce componenti fondamentali alla sopravvivenza e alla qualità degli spermatozoi. Pertanto alcune alterazioni della struttura e dello stato dell’organo possono influenzare la fertilità maschile. L'organo trovandosi situato sotto la vescica e intorno all'uretra può influire sul modo di urinare.

La prostata può essere la sede di malattie infiammatorie quali le Prostatiti, l'Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB), e tumori maligni quali l'Adenocarcinoma Prostatico.

La malattia più temibile è sicuramente il tumore della prostata, che consiste in una neoplasia che si origina dalle cellule ghiandolari secretorie. La regione della ghiandola dove più di frequente origina la malattia è la zona periferica della prostata che non ha contatto diretto con le vie urinarie.

Questo spiega come mai la sintomatologia sia pressocchè assente negli stadi iniziali e si esacerbi invece solo negli stadi avanzati della malattia allorquando, ad esempio, vengano coinvolti altri organi.

Il suo sviluppo è spesso molto lento anche se subdolo e pertanto anche i disturbi della minzione sono spesso tardivi e in uno stadio avanzato della malattia.

Una caratteristica della neoplasia prostatica è quella di produrre in maniera esagerata una sostanza chiamata PSA (antigene prostatico specifico) che è facilmente dosabile attraverso un prelievo del sangue.

Prima dell'introduzione del PSA e delle campagne di sensibilizzazione sulla neoplasia prostatica i primi segni potevano addirittura essere i dolori ossei a causa delle metastasi.

Altra malattia molto frequente è l'Ipertrofia Prostatica Benigna che consiste in un ingrossamento della prostata.

Con l'aumentare dell'età la porzione centrale della ghiandola (posta a manicotto intorno al canale urinario) tende a svilupparsi in maniera eccessiva e spropositata.

A causa del suddetto ingrossamento il canale urinario (uretra) può essere compresso e schiacciato.

Dopo diversi anni di sviluppo la IPB può anche raggiungere le dimensioni di un pompelmo.

L’Ipertrofia Prostatica Benigna non è assolutamente da considerare una condizione che può precedere il tumore della prostata in quanto non degenera in una patologia neoplastica.

Piuttosto le due patologie possono coesistere e trarre origine da zone della prostata completamente differenti tra di loro.

La IPB può potenzialmente iniziare a svilupparsi molto presto, già dopo i 30 anni, ma non in tutti i soggetti si sviluppa con la medesima modalità e velocità.

I sintomi principali associati all'IPB sono pollachiuria, nicturia, sensazione di incompleto svuotamento, minzione intermittente fino ad arrivare alla ritenzione urinaria acuta.

Quest'ultima diventa una vera urgenza urologica che richiede il posizionamento di un catetere vescicale al fine di svuotare la vescica.

Per una corretta e precoce diagnosi delle patologie della prostata è necessario avvalersi di alcuni esami quali il dosaggio del PSA e/o l'Esplorazione Rettale (ER) e/o l'ecografia prostatica trans-rettale.

L'Esplorazione Rettale (ER) è l'accertamento indispensabile per lo studio di qualsiasi patologia alla prostata E’ un esame semplice grazie al quale l'urologo può individuare l'aumento volumetrico, la consistenza della prostata e l'eventuale presenza di noduli prostatici sospetti per patologia tumorale.

Questo esame viene spesso evitato dalla maggior parte della

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Dr. Ugo Flammia Medico Chirurgo Specialista in Radiologia Diagnostica Direttore "Centro Cedir" - Grottaminarda (AV)

popolazione maschile - probabilmente per ragioni di pudore, anche se si tratta di una visita semplice e indolore, se non in rare eccezioni. Rimane tuttavia un esame che richiede una buona esperienza da parte dell'urologo.

Il PSA (ProstaticSpecificAntigen) è un normale esame che prevede un prelievo di sangue.

In presenza di cancro, infatti, i valori del PSA aumentano perché le cellule ghiandolari malate, infiammate o tumorali producono molto più PSA delle cellule normali.

Il superamento del valore soglia di 4 nanogrammi per ml deve destare l'attenzione del medico in quanto possibile segno di patologia neoplastica.

Sia il PSA che l'Esplorazione Rettale (ER) dopo i 50 anni devono essere effettuati una volta all'anno in modo da assicurare al paziente un buon margine di sicurezza dal momento che le

malattie della prostata come il Tumore alla Prostata e l'Ipertrofia Prostatica Benigna hanno solitamente uno sviluppo piuttosto lento.

L'ecografia prostatica trans-rettale è un esame ecografico, che viene eseguito con una sonda specifica e permette uno studio dettagliato della prostata. È in grado di documentare l'aumento volumetrico della ghiandola, la presenza di adenoma intraprostatico con l'eventuale aggetto nella vescica (il così detto "Terzo lobo"), i segni di infiammazione sia acuta che cronica ed eventuali zone sospette per neoplasia prostatica.

In quest'ultimo caso o qualora la ricerca del PSA e l'esplorazione rettale diano luogo a un sospetto di neoplasia prostatica, si consiglia di effettuare delle biopsie prostatiche ecoguidate sulle zone sospette o random (casuali), qualora non sia stata individuata una zona specifica.

L’ecografia prostatica trans-rettale Che cos’è l’ecografia prostatica trans-rettale L’ecografia prostatica trans-Rettale consente di verificare le dimensioni e la morfologia della prostata.

Lesioni o formazioni anomale sono ricercate attraverso una sonda ecografica lubrificata che viene inserita nell’ampolla rettale del paziente.

Attraverso l’emissione di onde sonore ad alta frequenza, non udibili dall’orecchio umano e del tutto innocue per la salute, si formano immagini che vengono visualizzate su uno schermo apposito.

A che cosa serve l’ecografia prostatica trans-rettale.

L’ecografia della prostata transrettale serve a: • valutare lo stato di salute della prostata quando si presentano disturbi o sintomi sospetti (come diminuzione del getto urinario, difficoltà a urinare o minzione frequente, infertilità); • verificare dubbi derivanti dall’esplorazione

rettale eseguita nel corso di una visita urologica; • effettuare una diagnosi precoce di tumore alla prostata (affiancando all’ecografia anche una biopsia attraverso cui prelevare campioni da analizzare successivamente al microscopio); • verificare la risposta a una terapia medica intrapresa per risolvere disturbi minzionali.

Come si svolge l’ecografia prostatica trans-rettale Durante l’esecuzione dell’ecografia prostatica trans-rettale il paziente è sdraiato sul fianco destro, con le cosce flesse verso il petto. Prima di introdurre la sonda, il medico effettua un’esplorazione con il proprio indice per verificare che non vi siano controindicazioni all’esame. L’esame non è pericoloso né doloroso.

Durata dell’ecografia prostatica transrettale L’ecografia prostatica transrettale ha una

durata media di circa 10 minuti.

Norme di preparazione dell’ecografia prostatica trans-rettale Prima di eseguire l’ecografia prostatica trans-rettale non è necessario il digiuno. L’esame richiede però che l’ampolla rettale sia completamente vuota.

Per questo 3-4 ore prima dell’esame può essere praticato un clistere.

In alternativa, la sera prima o la mattina stessa, è possibile utilizzare una supposta di glicerina.

L’esame va invece eseguito a vescica piena, per cui è consigliabile, nell’ora che precede l’ispezione, bere almeno un litro di acqua non gassata e trattenere le urine.

Controindicazioni dell’ecografia prostatica trans-rettale Costituisce una controindicazione all’esecuzione dell’ecografia prostatica transrettale la presenza di emorroidi sanguinanti o di ragadi anali.

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Comunicazione Sociale Uff. Marketing e comunicazione dr. Domenico Savanella

I Camper della Salute Proseguirà per l’intero mese di ottobre il Progetto Salute sessione estiva per poi riprendere con la sessione invernale.

I camper del Progetto Salute con lo staff di specialisti dell’Asl Av diretta dall’Ing. Sergio Florio, non hanno interrotto il tour per la prevenzione durante tutto il periodo estivo. Hanno stazionato nei comuni di Marzano di Nola, Montemiletto, Montemarano, Castelfranci, Solofra, Quindici e Forino e proseguiranno a ottobre con Lapio, Ariano Irpino, Sperone e altri Comuni che hanno aderito al Progetto entusiasti del contributo che potranno dare alle comunità.

La sessione ha previsto l'introduzione di altre specialità quali: visita ginecologica, pap test, ecografia al seno, dermatologica, urologica, esame PSA, visita cardiologica, elettrocardiogramma, ecocuore, visita nefrologica, test microalbumina, controllo ed ecografia tiroidea.

Facendo seguito all’incontro al carcere di Sant’Angelo dei Lombardi gli specialisti del Progetto Salute effettueranno a breve la rilevazione delle condizioni di salute (e del trattamento ad esse associato) della popolazione detenuta anche del carcere di Ariano Irpino.

Gli incontri del Progetto Salute, oltre a instaurare sinergie con la medicina di base, sono eventi che riuniscono gli Enti locali e le associazioni dei vari paesi.

Tra le varie tappe è stato significativo l’approccio alla comunità solofrana che ha visto tra i medici promotori dell’iniziativa il dr. Gerardo De Stefano medico di base ma anche assessore all’urbanistica del comune di Solofra. Interessante e articolato il suo ruolo nella città di Solofra che secondo il suo parere da assessore e medico, è necessario un riassetto urbanistico per

consentirne una migliore vivibilità e dunque una vera e propria attività di prevenzione sulle patologie insorgenti (numerosi i casi di aumento delle patologie tiroidee, allergiche e osteoarticolari).

La città di Solofra, infatti, deve far fronte ai disagi provocati dal lavoro in conceria.

Le attività di prevenzione si sono incentrate sull’alimentazione e dunque sulle patologie correlate, quali diabete, obesità, ipertensione e dislipidemia, cause primarie di malattie cronico degenerative.

Una sana alimentazione unita a un’idonea attività fisica rappresentano la ricetta giusta per essere in salute.

I Camper della Salute hanno introdotto in sanità il nuovo concetto di medicina d’iniziativa, una politica sanitaria volta a intercettare gli stati patologici prima che questi diventino cronicità.

Con il progetto Salute l’Asl Avellino diretta dall’Ing. Florio ha investito risorse sulla diagnosi precoce e puntato alla valorizzazione del lavoro dei medici di base, i primi referenti e attuatori delle politiche di prevenzione sanitaria diretta alla popolazione.

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Comunicazione Sociale Progetto Arteterapia Creiam…Dos A partire dal mese di ottobre prenderanno inizio le attività e i corsi del Progetto di ArteTerapia ideato e organizzato dalle Associazioni A.M.E.Ir. Onlus, Associazione malati endocrini irpina organizzazione di volontariato capofila insieme all’Associazione AMDOS Italia Associazione Meridionale Donne Operate al Seno e con l’Associazione Culturale Salutare editore della rivista ‘Salutare’.

Il progetto di Arte Terapia dal titolo ‘CREIAM..DOS’ include l'insieme delle tecniche e delle metodologie che utilizzano le attività artistiche artigianali, come mezzi terapeutici, finalizzati al recupero e alla crescita della persona nella sfera emotiva, affettiva e relazionale.

Attraverso l'Arte Terapia si ha la possibilità di attivare risorse che tutti possediamo: la capacità di elaborare il proprio vissuto, dandogli una forma e di trasmetterlo creativamente agli altri. Il trattamento creativo è una medicina in più da reinvestire nel ciclo della salute.

Associare alle terapie tradizionali per i malati oncologici, corsi di pittura, laboratori di ceramica, esercizi di manipolazione, corsi tombolo e ricamo reca benefici non solo alla sfera psichica, sedando ansie e paure, ma le stesse

Farmacia Cardillo la Salute al tuo servizio!

Analisi di prima istanza:

colesterolemia - glucosio - emocromo - trigliceridi Giornate di prevenzione per: Alimentazione Diabetologia Farmacia dr. Luigi Cardillo Via Due Principati, 32 A/B Avellino - Tel.: 0825 71825

condizioni cliniche dei pazienti.

Il progetto è alquanto innovativo perché prevede di ‘misurare’ la ripresa di alcune funzioni del paziente tramite attrezzature biomedicali: la postura, la pressione arteriosa e l’elasticità delle pareti di arterie e altri vasi sanguigni. Il progetto mira al recupero psichico e funzionale delle persone affette da tumore attraverso due attività principali di laboratorio manuale: il tombolo che fa parte delle attività artigianali tradizionali tipiche del nostro territorio Irpino e la manipolazione di pasta biologica (mais).

Gli incontri avranno inizio dal mese di ottobre presso la sede dell’Amdos in Via Tagliamento c/o Ex Eca. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi ai numeri 3492422796 - 3487184711 Il progetto finanziato da Irpinia Solidale, Bando Gettiamo Le Reti 2013

Preparazioni Galeniche Farmacelia CUP Asl Area cosmesi www.farmaciacardillo.it farmaciacardillo@gmail.com in Salute 9

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Sociale

La storia della cooperativa fondata da Luisa Di Blasi Un progetto nato per avvicinare al mondo del lavoro ex tossicodipendenti e persone affette da disturbi mentali e che da otto anni collabora con la Ema, azienda irpina del gruppo Rolls Royce.

Arriva dalla provincia irpina e precisamente da Paternopoli, la storia di Luisa Di Blasi e della sua cooperativa "Un posto nel mondo”. Si tratta di un esempio concreto delle possibili applicazioni pratiche del progetto di inserimento lavorativo di disabili psichici, ideato e sviluppato in collaborazione della UOSM di Ariano Irpino, diretta dal Dott. Emilio Fina, oggi capodipartimento della Psichiatria di Avellino. "Un posto nel mondo” è stata fondata per aiutare famiglie e ragazzi sofferenti per patologie mentali a trovare un possibile impegno volto ad aiutare ad alleviare le loro tensioni, sentendosi

utili nello svolgimento di attività concrete che non sono da considerare dei meri passatempi. La cooperativa ha stretto una collaborazione con Ema, l’azienda di Morra De Sanctis, controllata del gruppo Rolls Royce, che ha scelto la via dell’impegno nel sociale.

Da un incontro informale tra l’amministratore delegato Otello Natale e la signora Luisa, in cerca del supporto istituzionale ed economico per rispondere al desiderio di scendere in campo per aiutare la sua comunità, si è sviluppato un accordo di esternalizzazione di alcune attività dell'azienda, affidate a otto giovani disabili.

I ragazzi della cooperativa "Un posto nel mondo”, alcuni con contratto a tempo indeterminato, altri con formula a progetto e soprattutto con un orario flessibile studiato per le capacità di ciascuno, si occupano per Ema della "dematerializzazione della documentazione cartacea”, riuscendo a conquistare la serenità e ad uscire dall’isolamento. Luisa Di Blasi con

STUDIO DI MEDICINA NATURALE S A M S A R A VIA M. CARACCIOLO, 18 ATRIPALDA (AV) IN F O C E L L : 3 47.0 5 0 716 2 - 3 4 2 ,9 8 0 8 7 6 8 naturopata.vedagroup@gmail.com

IL REIKI è uno dei sistemi terapeutici più

semplici che l'uomo, fin dai tempi remoti possa conoscere.

Si tratta di Energia Universale Intelligente e si dirige là dove serve, lasciando il soggetto in uno stato di profonda tranquillità e benessere, riporta in stato attivo le cellule passive, che creano o causano dolore e/o distonia nell'essere. Potrebbe essere un'integrazione straordinaria in abbinamento ad altre metodiche terapeutiche, in quanto gli arnesi sono solo ed esclusivamente le MANI e possono essere applicate su una

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Questi 5 ragazzi, fatti uscire dall’OPG hanno conseguito la Patente Europea del Computer e acquisito le competenze atte a svolgere il lavoro di dematerializzazione della documentazione cartacea.

I risultati lusinghieri ottenuti da questi ragazzi, oggi hanno consentito ad una ragazza di aprire uno studio privato di design. Un altro ragazzo è oggi impegnato in un progetto messo a punto con l’ASL di Avellino, volto a lavorare le ricette specialistiche della provincia. L’ISFOL, con la dinamica ricercatrice Giuliana Franciosa, in quanto consulente della Regione Campania in un progetto in materia psichiatrica, ha valutato l’attività svolta dalla cooperativa "Un Posto Nel Mondo” tra le buone prassi della riabilitazione psichiatrica.

INTOLLERANZE ALIMENTARI - DIMAGRIMENTO OLISTICO - REIKI - FLORITERAPIA DI BACH MASSAGGI OLISTICI: FLORITERAPICO - HOT STONE - VISCERALE - RELAX - DRENANTE OLISTICO

grande quantità di distonie con immediati effetti benefici e positivi.

IL REIKI è un metodo di riequilibrio energetico naturale – codificato all’inizio degli anni venti del secolo scorso dal Giapponese Mikao Usui – che consiste nella canalizzazione e nella trasmissione, attraverso l’uso prevalente delle proprie mani, dell’energia vitale universale.

BENEFICI:

la sua cooperativa e i suoi ragazzi speciali ha festeggiato un altro traguardo: l’esito positivo di un ulteriore progetto di integrazione socio-lavorativa di ragazzi disabili psichici, detenuti nell’OPG di Aversa.

elimina le tossine, rinforza il sistema immunitario, stimola il sistema linfatico

ed endocrino, riattiva la circolazione, rigenera i tessuti, riduce edemi e gonfiori, riduce le sintomatologie dolorose di ogni tipo, attenua i disturbi gastrici e digestivi, riduce lo stress e favorisce un profondo stato di rilassamento, lavora in profondità nell’inconscio andando a destrutturare gli schemi mentali all’origine di infelicità e blocchi emotivi, avvicina alla natura della propria anima favorendo la crescita della consapevolezza dentro di sé.

Numero sedute consigliate: da 5 a 10.

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Associazione Shen Shiatsu di Capodrise Caserta

Sono aperte le iscrizioni per operatore Shiatsu I corsi avranno inizio il 15 ottobre 2014 Dott.Pasquale Macina

Specializzato in: - Podologia del piede diabetico - Podologia del piede geriatrico e doloroso - Podologia pediatrica e dello sport - Onicopatie - Ortesi di protezione e riallineamento - Ortesi plantari correttive e posturali - Esame baropodometrico-stabilometrico - Valutazione posturale globale

L'Associazione è riconosciuta dall'ASI-CONI settore DBN-DOS e accreditata dall'AIFS Federazione Nazionale Shiatsu.

Per chi si iscrive al corso tramite la rivista in Salute, usufruirà dello sconto del 10% sul corso e parteciperà gratuitamente alle lezioni di yoga. www.siddhartacaserta.it info@siddhartacaserta.it

Studio Medico Dentistico Dr. Pensa G. - Dr Petitto M.

Via Calli 2 - Bisaccia (AV) - Tel.: 0827 404801 www.macinapasquale.it | email: pmacina87@libero.it

Specialista in: Chirurgia Orale - Implantologia Conservativa - Pedodonzia - Ortodonzia Estetica del sorriso Corso Europa 22, Avellino - Tel 0825 31158 Studio di Podologia Dott.Pasquale Macina in Salute 11

PARRUCCHE PER CHEMIO

Via Carducci, 20/22 Av - www.farmaciasabato.it

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Formazione www.informed-italia.it

La Riorganizzazione Posturale: il corpo e il cambiamento Una definizione classica recita "La postura è la posizione del corpo nello spazio e le relazioni spaziali tra i vari segmenti scheletrici, il cui fine è il mantenimento dell’equilibrio sia in condizioni statiche che dinamiche”. In questa ottica la postura viene vista come la risultante dei vari stimoli provenienti dalla periferia recettoriale, poco o nulla viene considerato della qualità dello stimolo, della modalità di processamento dello stesso del tipo di relazioni che si configurano tra le parti di questa ”periferia recettoriale”.

A questa visione meccanicista si contrappone una visione sistemica che vede la postura non come un evento passivo generato solo da riflessi che provocano una reazione, ma come una funzione che si basa sullo schema corporeo, sempre in evoluzione, plastico, mai replica esatta della morfologia del corpo.

La postura quindi nasce da un processo di ORGANIZZAZIONE: significa creare tra gli elementi costitutivi relazioni tali da consentire lo svolgimento di funzioni che non esistono a livello dei singoli elementi. (Perfetti, Ligazzolo) In un approccio di tipo sistemico, la Postura non è un processo "risultante” ma un processo "emergente” dall’organizzazione che si viene a creare tra le parti di questo sistema cioè tra le loro relazioni.

Uno studio e un intervento riabilitativo efficace dev'essere in grado di intervenire sul "processo di ORGANIZZAZIONE”.

La postura, inoltre, è anche espressione di sentimenti, emozioni, stati d’animo, tanto che la stessa postura, in base a queste caratteristiche può manifestarsi in forme diverse.

Bisogna essere in grado di cogliere tali caratteristiche e l’impatto di quello che Lowen definisce "il tono affettivo del movimento espressivo” intervenendo sulla componente corporea di tale espressività". Pertanto potremmo concludere con le parole di un eminente posturologo francese: "la postura è strettamente legata alla vita emotiva fino ad esserne l’espressione stessa per il mondo esterno non solo attraverso la mimica facciale e gestuale, ma anche attraverso la disposizione corporea nel suo insieme” "ridurre l’uomo a semplice gioco meccanico è condannarsi a non comprendere nulla di colui che ha difficoltà a mantenersi eretto, di fronte al malato posturale è necessario dunque, apprezzare la dimensione della ferita narcisista e valutarne le ripercussioni a livello emotivo (Gagey).

La Riorganizzazione Posturale costituisce il tentativo di studiare, valutare e poi trattare in modo sistemico le alterazione della Postura in tutte le sue componenti. È una disciplina che costruisce un percorso terapeutico articolato e complesso come articolati e complessi sono gli aspetti disfunzionali e talvolta francamene patologici delle alterazioni dell'organizzazione posturale. dr. Mario Sirico

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- Terapia Manuale nella Riorganizzazione Posturale "Il corpo e il cambiamento: l’Esercizio Terapeutico” Dott. Mario Sirico - Fisiatra - Trattamento Terapeutico Manuale nelle mobilità muscolo-articolari e nel Linfodrenaggio Dott. Giuseppe Dello Buono - Fisioterapista - Shiatsu TSI Integrato (corso triennale) - Ammà - Naturopatia (corso conforme alla norma UNI - 11941) - Floriterapia - Drenaggio Linfatico Manuale nella Riabilitazione Ortopedica

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dr. Lucio Delli Veneri

Attività contro il cancro colorettale: la Casa di Cura S. Michele si posiziona fra le migliori strutture a livello nazionale in termini di risultati a breve e a distanza Il cancro colorettale è una delle neoplasie più frequenti per incidenza e mortalità nei paesi industrializzati. In Italia ci sono 38000 nuovi casi per anno. È la seconda causa di morte nei pazienti oncologici.

Cosa si fa presso la Casa di Cura S. Michele ai fini della profilassi primaria, secondaria e terziaria?

"Il nostro intestino è forse fra le parti del nostro corpo fra le più esposte ai carcinogeni ambientali.

La dieta rappresenta perciò un sano rimedio e un’ottima via per la conservazione dello stato di salute, così come per le malattie cardiovascolari, anche per la patologia oncologica colorettale".

Fabrizio Di Paola, nutrizionista, offre a tanti utenti la possibilità di conservare una forma fisica atta a inibire l’accumulo di sostanze tossiche nell’organismo e ridurre il tempo di contatto con la mucosa intestinale di irritanti e potenziali carcinogeni alimentari.

Consulenze del tutto gratuite sono da anni istituzionalizzate al fine di fornire indicazioni sui comportamenti compreso la banale ispezione del materiale fecale onde evidenziare e riferire al medico curante la presenza di residui ematici.

Un secondo livello è fornito dalla medicina clinica con esami di laboratorio specifici e affidabili che vanno dalla ricerca del sangue occulto stratificato (al fine di distinguere i sanguinamenti provenienti dal tratto GI superiore da quelli derivanti dal colon), alla misurazione quantitativa della calprotectina fecale a indagini, che seppur non rientrino fra quelle usate per screening, possono indirizzare a una diagnosi eziopatogenetica nelle malattie conclamate: CEA, Ca 19-9, TPA, FNAB epatico.

Ma la parte preponderante è data dall'Endoscopia digestiva, che vede nella relazione evolutiva Polipo-Cancro la pietra angolare della lotta al cancro colorettale.

L’esame coloscopio (presso la S. Michele si eseguono circa 1800 esami endoscopici l’anno, con l’ausilio della sedazione cosciente o, in casi selezionati, profonda) verifica lo stato della mucosa colica dall’ano al cieco con basse percentuali di "missing polips”.

Strumentazioni Top Gamma delle principali case produttrici e metodologie organizzative mutuate dalla decennale esperienza del dr. Renato Sessa e confrontate con le principali società scientifiche (ISSE, SIED) permettono sia l’efficacia della fase di screening che quella della profilassi secondaria della polipectomia endoscopica.

Il pezzo anatomico, oncologicamente escisso mediante mucosectomia, ovvero resezione fino alla sottomucosa, può garantire a tanti non solo il trattamento profilattico, ma anche quello terapeutico definitivo, risultando una valida alternativa a un trattamento chirurgico di tipo tradizionale.

A proposito di quest’ultima - che da T1 a T4 è a tutt’oggi il trattamento di scelta con il miglior risultato in termini di sopravvivenza globale e libera da malattia - rappresenta da diversi anni alla S. Michele un momento integrato sempre più in un approccio multidisciplinare che vede coinvolti l’anatomo-patologo, l’oncologo, il radioterapista, il chirurgo.

Tale interpretazione olistica viene tradotta dal chirurgo Lucio Delli Veneri, profondendo impegno e capacità di coordinamento.

La chirurgia ha un ruolo essenziale: in alcuni casi, infatti, il tumore asportato completamente non si ripresenterà più e in casi fortunati detti di Stadio I non sono necessari ulteriori trattamenti. Negli stadi più avanzati, invece, i trattamenti complementari rivestono un ruolo sempre maggiore. Così come la sotto-stadiazione mediante chemio-radioterapia nel cancro del retto permette di ottenere risultati prognostici nettamente migliori.

I trattamenti chirurgici proposti vanno dalla colectomia totale, all’emicolectomia destra e sinistra, alla resezione retto-colica anteriore, dall’amputazione addomino-perineale alla resezione trans-anale.

L’approccio mini-invasivo viene sempre preferito, tanto dal punto di vista chirurgico (vd. approccio laparoscopico o l’ablazione delle metastasi mediante radiofrequenza), tanto dal punto di vista anestesiologico con le anestesie loco-regionali.

Casa di Cura "San Michele" via Montella 16 - MADDALONI (CE) Struttura Ospedaliera Accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale Numero verde Primo Soccorso Centralino Info e Prenotazioni fax

800.007.008 0823 208.520 0823 208.111 0823 208.700 0823 402474

Comunicazione e Media Relations: dott.ssa MARY ATTENTO Mob. +39 340 7676184 WhatsApp +39 333 6685492 Skype maryra30 Email m.atten@tin.it - mary.attento@gmail.com Facebook Mary Attento Twitter @MaryAttento

Casa di Cura San Michele, Maddaloni www.clinicasanmichelesrl.com email: clinicasanmichele@virgilio.it

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