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NUOVA LUCE NEL MUSEO CHE CELEBRA IL TEATRO ALLA SCALA

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INNOVAZIONE

INNOVAZIONE

NUOVA LUCE NEL MUSEO

che celebra il Teatro alla Scala

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L’ISTITUZIONE MUSEALE PRIVATA INSERITA ALL’INTERNO DELL’EX CASINÒ RICORDI HA RECENTEMENTE ATTUATO UNA RIQUALIFICAZIONE DELL’IMPIANTO ILLUMINOTECNICO CHE HA PERMESSO ALL’ENTE DI RINNOVARE LA SUA IMMAGINE E VALORIZZARE LE OPERE IN ESSO CONSERVATE

CContenente innumerevoli testimonianze degli oltre due secoli di vita del Teatro alla Scala – dai disegni e dai bozzetti progettuali fino al Novecento –, il Museo Teatrale alla Scala, inaugurato nel 1913, rappresenta il custode di una tradizione culturale milanese che è stata ed è tuttora protagonista della scena teatrale internazionale. Situata all’interno dell’ex Casinò Ricordi, annesso al Teatro stesso, questa istituzione museale privata vanta strumenti musicali, dipinti, oggetti di scena della commedia dell’arte, abiti e cimeli che ruotano attorno alle esibizioni storiche e alle figure dei grandi protagonisti del Teatro alla Scala, come – tra gli altri – Giuseppe Verdi, Gioachino Rossini, Eleonora Duse, Giuditta Pasta, Giacomo Puccini e Arturo Toscanini. Ospitando oggi numerose attività culturali e mostre, la Direzione del Museo ha recentemente deciso di mettere in atto la riqualificazione illuminotecnica dell’intera struttura, mirando a integrare gli obiettivi di conservazione ed esposizione delle opere con il coinvolgimento dei visitatori in affascinanti percorsi di scoperta personalizzati: un aggiornamento necessario per allineare l’istituto alle maggiori realtà museali nazionali e internazionali, utilizzando lo sviluppo tecnologico e i più attuali criteri concettuali del lighting design.

La valorizzazione delle opere esposte

Marco Filibeck - Progettista e Lighting Manager del Teatro alla Scala

«La quantità e la densità delle opere inserite in spazi relativamente piccoli hanno determinato le prime considerazioni e i principali punti di partenza per tracciare le linea guida nello sviluppo del progetto, che ha riguardato la singola valorizzazione di ciascuna delle opere esposte (più di 200 in totale); la successiva considerazione ha riguardato la forte identità del contesto architettonico e degli arredi in cui esse sono inserite, sia all’interno della parte dedicata al museo permanente che nella zona riservata alle mostre. Durante la messa in opera del progetto è stato sempre più evidente come il suo sviluppo fosse simile alla realizzazione di un vestito su misura: l’asimmetria delle pareti, le impercettibili differenti altezze e misure dei soffitti e delle volte e l’effetto di riflessione sulle superfici dei quadri sono le caratteristiche che hanno richiesto accorgimenti specifici diversi fra una sala e l’altra e fra un’opera e l’altra. L’insieme delle peculiarità che il prodotto prescelto doveva possedere sono state, quindi: piccole dimensioni e design minimale, lenti intercambiabili, ottica sagomatore con fuoco regolabile, regolazione dell’intensità luminosa on board e sorgente Led. Supersystem II di Zumtobel si è rivelata la soluzione ideale, in combinazione con l’installazione di binari sospesi. Nello specifico, e solo per il piano primo e il museo permanente, abbiamo installato 120 metri lineari di binario bassa tensione 48v, 51 alimentatori/trasformatori 220/48v, 180 sagomatori dedicati alla valorizzazione circoscritta dei quadri e 135 faretti con lenti intercambiabili, di cui 30 Spot, 29 Flood, 21 Wide Flood, 27 Oval 25x50° e 28 Oval 15x60°. Per la progettazione – tra rilievi, progetto, render e realizzazione – abbiamo impiegato circa 3 mesi, mentre per l’installazione è occorsa una settimana. A lavori ultimati penso che ogni sala, oggi, dia al visitatore la possibilità di entrare in un’atmosfera a sé stante, valorizzandone l’unicità, l’identità e le caratteristiche degli oggetti in mostra, in un percorso armonizzato da un unico linguaggio illuminotecnico. Se tornassi indietro credo che rifarei le stesse scelte: l’impianto ha comportato diversi vantaggi, tra cui assenza di manutenzione, poca invasività, gradevolezza estetica ed efficace visione delle opere esposte».

La soluzione illuminotecnica necessitava di un prodotto la cui intensità luminosa potesse essere regolata singolarmente, al fine di restituire una corretta percezione dei colori

Sistema multifunzionale a Led miniaturizzato La forte identità degli spazi espositivi e delle opere stesse è stato il fulcro attorno al quale lo studio di progettazione illuminotecnica ha sviluppato il lighting concept: conservare e valorizzare l’unicità di ogni singola sala e di ciascuna opera. Per questo si è resa evidente l’esigenza di trovare una soluzione illuminotecnica flessibile in ogni suo aspetto, poco invasiva e garante della massima qualità di luce possibile. A seguito di vari studi, rilievi specifici e test in loco effettuati grazie alla collaborazione tra Zumtobel Group, lo studio EC Lighting di Elisabetta Campanelli e il Lighting Manager del Teatro alla Scala, Marco Filibeck, è stato selezionato il sistema modulare Supersystem II, uno strumento d’illuminazione Led multifunzionale e miniaturizzato, compatto ed elegante, ottimizzato per l’illuminazione d’alto livello sia generale che d’accento, soprattutto per funzioni illuminotecniche complesse quali gallerie d’arte e musei. Dotato di numerosi faretti, proiettori sagomatori e unità luminose diversificate, di svariate dimensioni e caratterizzate da innumerevoli ottiche e accessori facilmente intercambiabili, Supersystem II è

Molte opere con problemi di riflessione per la presenza di vetri o superfici lucide sono state illuminate con doppia sorgente a ottica profile (meno riflettente) da due angoli opposti

stato in grado di riqualificare gli spazi tramite una soluzione illuminotecnica customizzata, garantendo un comfort visivo ideale e rispettando rigorosamente il contesto e la salvaguardia dei pregiati beni artistici esposti.

Un unico preciso equilibrio armonico Nello specifico, è stato scelto di posizionare i sottili binari a bassa tensione del Supersystem II sotto forma di rettangoli e linee spezzate sospesi in finitura di colore bianco, a ricalcare forma e dimensioni di ogni sala espositiva, in modo da non interferire visivamente né con l’esposizione né con le tappezzerie. Grande importanza è stata data, infatti, anche alla valorizzazione dei cromatismi dell’allestimento, in modo da creare diverse suggestioni per ogni sala espositiva. Questo è stato possibile grazie alla flessibilità del sistema anche dal punto di vista della regolazione del flusso luminoso, che ha permesso di trovare la giusta quantità di luce per ogni cromatismo e opera artistica. La variazione di flusso avviene attraverso un dimming con potenziometro on board in modo lineare fino al 10%, senza alcuna virazione del colore, quindi garantendo la

La linea Supersystem II ha consentito di illuminare in modo puntuale ciascuna singola opera (più di 200 in totale) utilizzando sorgenti wash con diverse ottiche a seconda delle dimensioni delle opere

Supersystem II ha dimostrato di essere un sistema flessibile a 360° gradi, permettendo la personalizzazione totale della soluzione illuminotecnica

SCHEDA D’IMPIANTO

Oggi i visitatori del Museo si trovano a vivere in una scenografia di luce mutevole, in un susseguirsi di accenti e suggestivi colpi d’occhio personalizzati per ogni sala espositiva

stessa qualità e tonalità della luce con qualsiasi percentuale di flusso emesso – prerogativa essenziale per compiti visivi così delicati. Cromatismi garantiti e valorizzati anche grazie all’alta resa cromatica Ra > 92 e alla massima coesione di colore Mc Adam SDCM 2/3; la sorgente a Led di ultima generazione, inoltre, consente il completo rispetto delle normative vigenti per la conservazione delle opere d’arte – per via dell’assenza di emissioni infrarosse nello spettro e della quasi totale assenza di ultravioletti – e la colorazione di 3.000 K prescelta assicura un perfetto adeguamento ai colori caldi del museo, alle sue cornici dorate e, in generale, alle tinte avvolgenti dell’allestimento. Complessivamente, il progetto di riqualificazione illuminotecnica ha previsto l’installazione di 120 metri lineari di binario Supersystem II, circa 200 faretti miniaturizzati – equipaggiati con diversificate ottiche intercambiabili (Spot, Flood, Wide Flood e Oval) – e di altrettanti proiettori sagomatori a fascio luminoso quadrangolare molto focalizzato e a forte contrasto. Grazie a tali sagomatori è stato possibile decidere l’esatto grado di nitidezza e messa a fuoco di alcune opere selezionate di particolare pregio, creando effetti luminosi emergenti dai bordi nettamente

Per la riduzione massima dell’impatto visivo dell’impianto, all’interno di sale con arredi e architetture in stile ottocentesco, la scelta della linea Zumtobel Supersystem II è sembrata la soluzione ottimale, unita all’installazione di binari sospesi

TIPOLOGIA DI IMPIANTO INSTALLATO

Impianto illuminotecnico

LUOGO DELL’INSTALLAZIONE

Milano

COMMITTENTE

Museo Teatro alla Scala – Milano

PROGETTISTA

Marco Filibeck, Lighting Designer, con la collaborazione di Elisabetta Campanelli - Tribiano (MI)

INSTALLATORE

Angie Servizi Spa – Milano

MATERIALI ZUMTOBEL INSTALLATI

Sistema multifunzionale a Led miniaturizzato Supersystem 2

delineati. Oggi i 250mila visitatori che ogni anno varcano le soglie del Museo si trovano così a vivere in una scenografia di luce mutevole, in un susseguirsi di accenti e suggestivi colpi d’occhio personalizzati per ogni sala espositiva, che, allo stesso tempo, coinvolgono e convivono in un unico preciso equilibrio armonico illuminotecnico.

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