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DALL’INDUSTRIA
ADDIZIONE SOSTENIBILE
IL RICORSO ALLE FONTI RINNOVABILI DISPONIBILI LOCALMENTE AI FINI DELLA CLIMATIZZAZIONE HA RESO PRESSOCHÉ AUTOSUFFICIENTE LA RINNOVATA SEDE DI UNA SOCIETÀ DI PROFESSIONISTI, CON SIGNIFICATIVI VANTAGGI DAL PUNTO DI VISTA TECNICO E GESTIONALE
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Giuseppe La Franca
La superiore efficienza energetica delle soluzioni impiantistiche oggi disponibili in abbinamento all’uso di energia “verde” costituisce la strada maestra da percorrere per interventi di dimensione contenuta che, oltre a restituire un miglior comfort agli utenti, coniugano anche significative economie con un ridotto impatto ambientale. È il caso della sede storica della società Associati’67 - uno studio professionale formato da oltre una quarantina fra dottori commercialisti, revisori legali e consulenti del lavoro, attivi da oltre 50 anni in Trentino e in Lombardia. In pochi mesi l’edificio originario è stato radicalmente trasformato, ampliato e ammodernato, inserendo al suo interno tecnologie allo stato dell’arte. Alimentata dal campo fotovoltaico, la geotermia a ciclo aperto ha consentito lo sfruttamento di una risorsa altrimenti inutilizzata (le acque della prima falda), grazie a un nuovo impianto di climatizzazione basato su pompe di calore e con ventilconvettori prodotti da INNOVA - attiva nella progettazione, sviluppo e fabbricazione di condizionatori, pompe di calore, ventilconvettori, impianti VMC e recuperatori di calore. Curato da SINTEC Associati, il progetto ha condotto alla riqualificazione architettonica, strutturale e impiantistica dell’edificio originario (ristrutturazione di 2° livello) e alla nuova costruzione di un ampliamento (superficie 754 m2; volume 2.855 m3), entrambi con caratteristiche di basso consumo energetico (Classe C+ secondo certificazione P.A. di Trento; EP = 18,78 kWh/m3a).
©Associati’67 La rinnovata sede di Associati’67 è un edificio (classe C+ Certificazione provincia di Trento) frutto della riqualificazione dell’edificio esistente (a destra) con ampliamento (a sinistra)
A SINISTRA Il ricorso ai ventilconvettori INNOVA, invece che a superfici radianti, è stata ritenuta la soluzione più efficace per le esigenze del committente
IN BASSO Il comfort degli ambienti interni (nell’immagine la hall d’ingresso) è affidato a impianti basati su pompe di calore INNOVA condensate ad acqua e alimentate da energia rinnovabile
©Associati’67 ©Associati’67
Incrementare la disponibilità di spazi destinati alle attività professionali, rinnovare l’immagine architettonica dell’insieme e adeguare i servizi tecnologici secondo criteri di efficienza, comfort e sostenibilità sono stati i principali obiettivi perseguiti.
IL PROGETTO IN SINTESI
Completato nel settembre 2018, il progetto ha interessato un edificio costruito negli anni ‘80 a Darzo di Storo, in provincia di Trento (zona climatica F; 3.029 gradi giorno; T min esterna di progetto: -8,5 °C; T max estiva di progetto: 30,8 °C). Allineato lungo l’asse est-ovest, il volume originario era un parallelepipedo su due livelli caratterizzato da: - una serrata scansione delle aperture lungo le facciate principali (sud e nord), con setti portanti in calcestruzzo armato facciavista (anche con funzione di frangisole) tamponati da serramenti a tutta altezza (telai in alluminio a profilo freddo, vetrate singole); - dalla scala elicoidale in calcestruzzo armato, completamente esterna nonostante fosse l’unico collegamento fra i piani terreno e primo; - da un volume dalla forma tronco-piramidale, destinato all’archivio, delimitato da facciate continue anch’esse realizzate con profili freddi in metallo e vetri singoli. Il progetto è stato improntato a principi di funzionalità, sobrietà e sostenibilità energetica, puntando a risolvere le criticità secondo un approccio integrato fra architettura, strutture e impianti. Il volume esistente è stato regolarizzato eliminando la scala e le vetrate inclinate, mantenendo pressoché inalterato l’assetto distributivo interno che, ora, si innesta sulla trama dei percorsi che prende origine dalla nuova hall d’ingresso, al piano terreno dell’ampliamento. Il moderato disallineamento delle masse costruite, la piacevole alternanza fra pieni e vuoti, il disegno dell’involucro edilizio e la scelta di differenziare i materiali di rivestimento esaltano il dialogo fra esistente e nuovo, mettendo in evidenza il ruolo centrale svolto dall’ampliamento anche grazie alle ampie superfici trasparenti che delimitano gli spazi di accoglienza. All’interno dell’ampliamento, una scala con elevatore mette in comunicazione la hall d’ingresso con la sala d’attesa presidiata posta al piano superiore, dalle quali iniziano i corridoi che distribuiscono gli altri ambienti. Nel dettaglio la nuova dotazione spazio-funzionale comprende: - hall d’ingresso con reception e zona per l’attesa, 6 uffici (di cui 2 singoli), sala riunione, area break, spogliatoio con doccia, 3 servizi igienici, archivio, 2 ripostigli, centrale termofrigorifera (piano terreno); - attesa con reception, 10 uffici (di cui 6 singoli), 2 sale riunione, print room, ripostiglio, 2 servizi igienici, locale tecnico (primo piano).
SCHEDA D’IMPIANTO
Committente: S.I.C. di Scalmazzi Michele e C. sas, Associati’67 Progettazione integrata: SINTEC Associati, ing. Emanuele Beltrami, ing. Ilario Zanetti Direzione lavori: ing. Ilario Zanetti Installazione impianti termomeccanici: La Termoidraulica dei F.lli Mezzi srl – Storo (TN) Pompe di calore, ventilconvettori, sistema di gestione: INNOVA srl Collettori: Caleffi Boiler ACS: Ariston Elettropompe: Grundfos, Wilo Trattamento acque: Euro Acque Caldaia (esistente): Paradigma
©SINTEC Associati ©SINTEC Associati A LATO La produzione dei fluidi è affidata a 3 pompe di calore acqua/acqua reversibili, che operano in cascata, caratterizzate fra l’altro da dimensioni estremamente contenute
A SINISTRA Lo scambio termico avviene grazie all’acqua di falda attinta da un pozzo, mediante un’elettropompa dotata di inverter per ottimizzare le quantità prelevate in funzione della richiesta
INTERVENTI EDILI
Realizzato con un sistema strutturale prefabbricato in legno (pannello X-lam spessore 10 cm) impostato su una fondazione a platea, l’ampliamento è rivestito con un cappotto esterno in lana di roccia (spessore 16 cm) protetto da una facciata ventilata in pannelli di laminato ad alta pressione. Anche la parte terminale dell’edificio esistente presenta la medesima soluzione, ma con colori differenti per i pannelli della facciata ventilata (trasmittanza media delle pareti perimetrali 0,14 W/m2K; sfasamento termico -12,8 h). Tutte le altre superfici opache sono rivestite con un cappotto intonacato, per migliorare in modo significativo le prestazioni termoisolanti dell’involucro edilizio ed eliminare i ponti termici. L’involucro trasparente è realizzato con serramenti e facciate continue in alluminio a taglio termico, con vetrate triplo vetro BE e schermature mobili (fattore di riduzione della radiazione solare: 0,65; Uw < 1,0 W/m2K). La stratigrafia della copertura prevede camera di ventilazione, isolamento in lana di roccia (24 cm) e manto di copertura in lamiera (trasmittanza 0,145 W/m; sfasamento onda termica -10,2 h). Oltre alle manutenzioni straordinarie di tutti gli impianti dell’edificio originario, l’impianto fotovoltaico preesistente sarà presto potenziato con nuove superfici captanti (circa 32 kWp complessivi) integrate alle falde della copertura. Parte dell’elettricità autoprodotta (circa 17.037 kWh/a) è utilizzata per la climatizzazione.
Generatori e terminali
Concepite per funzionare in condizioni molto rigide e con acque corrosive e ricche di calcare, le pompe di calore INNOVA Water Compact 15M sono particolarmente efficienti (classe di efficienza A++; COP 4,42 ; EER 3,14 ). Disponibili nelle versioni 9M (9,41 kWt; 7,0 kWf) e 15 M (15,47 kWt; 11,0 kWf), sono equipaggiate con un compressore DC inverter (gas R410a) e con evaporatore e condensatore coassiali. Grazie all’impiego di inverter brushless DC, il picco di assorbimento all’accensione è praticamente inesistente e il generatore raggiunge rapidamente la temperatura desiderata, consumando poca elettricità (-40% rispetto ad una pompa di calore di tipo on/off). Facile da installare, presenta minime emissioni acustiche (pressione sonora 47 dB): si tratta perciò della soluzione ideale nel caso di impianti di potenza contenuta, ad esempio di tipo residenziale/terziario, che possono utilizzare l’acqua di falda. Oltre a garantire perfette condizioni operative nella massima silenziosità, i ventilconvettori INNOVA AirLeaf e Filomuro sono estremamente sottili (profondità max 129 mm) e versatili. Rigida e robusta, la struttura interamente metallica accoglie componenti con tecnologia DC inverter - ad esempio il ventilatore in modulazione continua - per garantire bassi consumi elettrici e una perfetta stabilità di funzionamento senza vibrazioni. Il design elegante permette l’installazione a vista o a scomparsa totale all’interno di nicchie a parete, contro soffitti e ribassamenti, con la possibilità di utilizzare uno speciale pannello frontale a effetto radiante per incrementare il comfort termico percepito. Grazie al grande display touchscreen, tutte le funzioni principali possono essere impostate a bordo macchina e controllate con il telecomando a infrarossi oppure a distanza, mediante scheda web server da collegare in rete, cablata o wireless, per l’interfacciamento con i più diffusi sistemi domotici.
La parola al progettista
Gli ingegneri Ilario Zanetti ed Emanuele Beltrami (studio SINTEC Associati con sede a Storo, Trento) hanno curato la progettazione dell’intero intervento: «Per consentire la continuità delle attività, l’intervento è stato articolato per fasi. La prima, durata poco meno di un mese, ha interessato la ristrutturazione/ riqualificazione dell’edificio esistente e la realizzazione delle fondazioni dell’ampliamento, seguita subito dopo dalla costruzione del nuovo volume, conclusa nell’arco di 4 mesi. Il risultato è un edificio dall’immagine unitaria e moderna, che mette a disposizione spazi piacevoli e funzionali caratterizzati da ottimali condizioni di comfort durante tutto l’anno, a fronte di consumi estremamente contenuti e di un limitatissimo impatto ambientale. La scelta dei generatori termo-frigoriferi ha privilegiato pompe di calore reversibili prodotte da INNOVA, particolarmente efficienti e resistenti (sono adatte anche all’uso con acqua di mare), abbinate a ventilconvettori di design e a basso spessore - più adatti alle esigenze di rapida entrata a regime rispetto agli impianti radianti a pavimento - prodotti sempre da INNOVA».
Quali sono le peculiarità degli impianti termomeccanici? «L’intero impianto è concepito per conseguire la massima efficienza energetica. Il sistema geotermico, ad esempio, è dimensionato per ottimizzare il prelievo dell’acqua di falda, e perciò anche i consumi, in relazione alle effettive condizioni operative. Il funzionamento in cascata e le prestazioni delle pompe di calore assicurano rese molto interessanti. I fluidi termovettori prodotti dalle pompe di calore sono stoccati nell’accumulo inerziale con ingresso nella parte alta del serbatoio, in modo da ridurre al minimo il ricorso alla caldaia a metano. I terminali in ambiente sono espressamente concepiti per il funzionamento con acqua a bassa temperatura, perciò assicurano performance elevate anche nel funzionamento a bassi regimi. Grazie al collegamento via mod BUS di tutti i componenti, il sistema domotico provvede al mantenimento delle migliori condizioni di comfort, con possibilità di gestione da remoto e di regolazione locale dei parametri a seconda delle esigenze».
Come mai avete scelto prodotti INNOVA? «Per questo progetto il committente ha voluto, ove possibile, coinvolgere le realtà imprenditoriali locali: oltre a noi progettisti, gran parte delle imprese che hanno partecipato all’intervento hanno sede in Trentino, mentre nel caso dei fornitori abbiamo necessariamente preso in considerazione produttori italiani e stranieri, anche con l’obiettivo di trovare componenti dalle dimensioni compatte. Fra questi, INNOVA – che è una delle principali realtà industriali della zona - ha proposto la soluzione tecnicamente più interessante rispetto agli obiettivi del progetto. Da questa loro partecipazione è poi nata anche una collaborazione professionale, che comprende consulenze professionali, marketing tecnico e relazioni con enti e organizzazioni come CasaClima, Aicarr, Assoclima, CTI, ecc.».
Ing. Ilario Zanetti, SINTEC Associati
NUOVI IMPIANTI IDRONICI
Nell’edificio originario, il riscaldamento invernale e la produzione dell’ACS erano demandati a una caldaia a metano a condensazione (potenza 61 kWt), radiatori, e collettori solari allineati al piano di falda (pressoché orizzontali, poiché la copertura presenta pendenze minime), mentre la climatizzazione estiva era affidata a condizionatori indipendenti (del tipo a espansione diretta in pompa di calore) al servizio dei singoli uffici. La caldaia è stata mantenuta in funzione di back-up per la nuova centrale termofrigorifera, composta da 3 pompe di calore dimensionate per il nuovo fabbisogno totale (potenza complessiva: 45 kWt; 33 kWf), prodotte da INNOVA (modello Water Compact 15 M). Si tratta di macchine condensate ad acqua estremamente performanti, compatte e leggere (ciascuna occupa un volume parallelepipedo con tutte le dimensioni inferiori a 0,5 m), che operano in cascata per la produzione dei fluidi termovettori caldo e refrigerato, al servizio del rinnovato edificio. Per lo scambio termico si utilizza acqua di falda (portata max 10 m3/h; temperatura ~10,6 °C, sollevata da un’elettropompa sommersa provvista di inverter e centralina di regolazione, inserita in un pozzo profondo circa 20 m. A valle dello scambiatore di calore a piastre, le pompe di calore producono acqua calda (40 °C) o refrigerata (7 °C) accumulata in un serbatoio inerziale (500 l). L’acqua lato pozzo è poi utilizzata per l’irrigazione e, infine, è immessa in un canale intubato situato nei pressi dell’edificio. A partire dai collettori principali, le reti di distribuzione dei fluidi termovettori sono realizzate in materiale e isolate con poliuretano espanso. Le diramazioni a pavimento raggiungono i 5 collettori locali e quindi i 44 ventilconvettori, del tipo a bassa temperatura con ventilatore tangenziale inverter ed equipaggiati con piastra radiante (potenza complessiva 48,54 kW), nelle configurazioni a mobiletto (INNOVA AirLeaf RS) e da parete (INNOVA Filomuro). La regolazione è affidata a una centralina climatica con rilevazione della temperatura esterna e retroazione sulla temperatura di mandata dei fluidi termovettori alle singole zone, in funzione delle impostazioni dei termostati in ambiente che agiscono sulle rispettive testine elettrotermiche. Le funzioni di gestione sono impostate localmente sia tramite pannello comandi elettronico a muro, sia mediante web server Butler di INNOVA per la gestione centralizzata locale e da remoto. I locali dell’ampliamento sono inoltre serviti da un impianto VMC., mentre gli altri ambienti dispongono della sola ventilazione naturale, con estrazione forzata a singolo flusso nei bagni ciechi. La produzione dell’ACS è del tipo istantaneo, appannaggio di un boiler elettrico esistente (80 l; Pn 1,75 kW). RCI