BARCHE - December 2021

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In edicola dal 25 Novembre - DECEMBER

The Idea Factory Hydro Tec by Sergio Cutolo

1993-2021

Years

28

BARCHE

®

2021 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento

Cover 100 Sunreef Power

People • Norberto Ferretti • Lorenzo Marini • Talal Abdin Nasralla

Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 4 6) art. 1, comma 1, LO/MI

Events • Barcolana 2021 • Dubai Design Week • Monaco Yacht Show

Boats • Fiart 39 Seawalker • Invictus GT280S • Ranieri Cayman 23.0 ST

ANNO//year 28 • N° 12 • AUT 9,00 € • BE 9,00 € • Côte d’Azur 10,60 € • F 10,50 € • D 11,50 € • PTE CONT. 8,00 € • E 8,00 € • CH 10,50 Chf • CH CT 10,00 Chf

Dicembre//December 2021

Italy only

6€








EDITORIAL

Valore unico nel MONDO World-beating EXCELLENCE 6

Every day, despite the various issues they face, the firms that produce yacht components keep the authentic and world-leading Italian manufacturing sector alive

Ogni giorno, nonostante varie problematiche, le aziende produttrici di componentistica per la nautica da diporto portano avanti l’autentico Made in Italy, riconosciuto come un valore unico nel mondo by Francesco Michienzi

MI SCRIVE UN NOSTRO APPASSIONATO LETricevuto questa settimana dal responsabile ufficio TORE E FORNITORE DI MATERIALE PER LA acquisti di un importante cantiere internazionale: NAUTICA DA DIPORTO: Buongiorno, v’invito a “Our situation is dramatic...we are being hit from svolgere in piena coscienza e con deontologia each side, materials, labour cost, delays, penalties. We have 40 boats in production and we are professionale il vostro dovere di giornalisti, una losing money on most of them. It is a true nightmafunzione importantissima per la corretta informazione al mondo nautico. Vi prego di non fermarre for shipyards that sold boats with fixed pricing”. vi alla semplice ed acritica pubblicazione Sono stato molto titubante prima di pubblicare questo accorato appello alle mandi roboanti e molto simili comunicati stampa che magnificano vendite, cate virtù dei giornalisti nautici. Tra crisi e fatturati record e barche nuoPoi ho pensato ai colleghi picinnovazione, il volto ve disponibili solo nel 2023 a chiati durante le manifestadelle piccole e medie imprese causa dell’eccezionale nuzioni anti Green Pass e mi della nautica italiana sta assumendo mero di vendite. V’invito a sono detto che l’abitudine fisionomie inedite, in linea con un di attribuire ai giornalisti fare un po’ di sano giornamercato dagli orizzonti più ampi. lismo d’inchiesta. C’è una il potere taumaturgico di situazione negli approvvirisolvere i problemi è un’iSmall and medium-sized businesses in gionamenti di materiali che dea molto diffusa. Noi racthe Italian boating industry have had è critica. Importantissimi contiamo ciò che vediamo e to change to overcome crises and cantieri ci stanno mandanche verifichiamo. Se l’appello innovate, as the scope of the do oggi ordini con consegna a questo nostro lettore è stato market widens. richiesta Giugno 2022, perché fatto in lingua inglese, già ci dice temono di rimanere senza fornituche non si tratta di uno dei grupre. Abbiamo notizia di altri cantieri che pi italiani. I numeri diffusi dai comunicati stanno rallentando o addirittura fermando linee stampa saranno ampiamente controllabili nel di produzione per mancanza di componenti e medio periodo. Certamente emerge un tema che stanno lasciando a casa il personale. Riportiamo abbiamo già affrontato relativamente all’approvvigionamento di componentistica e materie prime. qui di seguito una mail drammatica che abbiamo

barchemagazine – Dicembre-December 2021

Negli ultimi mesi abbiamo visitato varie aziende e cantieri nautici e abbiamo constatato con piacere che moltissimi di questi, che probabilmente lavoravano esclusivamente con i paesi asiatici, hanno trovato nuove soluzioni per affrontare la mancata risposta dei loro abituali fornitori dando maggior spazio ad aziende che fanno del Made in Italy il loro credo. A questo proposito vorrei citarne due, tra le tante, a titolo d’esempio, che producono tutto nel nostro paese, Quick e Foresti & Suardi che hanno aumentato entrambe il fatturato dell’ultimo anno di oltre il 45%. L’Italia, lo ricordiamo, è il primo Paese europeo per occupati nelle micro e piccole imprese manifatturiere: si tratta di 367 mila imprese e 1 milione e 967 mila addetti. Le imprese artigiane della manifattura sono 241 mila e danno lavoro a 919 mila addetti. Nell’industria nautica, l’Italia è un’eccellenza anche nella produzione di componentistica grazie alla capacità di trovare continue soluzioni progettuali e costruttive che non hanno eguali nel mondo. In queste imprese, che contano alcune decine di operai, le lavorazioni sono solo parzialmente automatizzate, e gli alti standard qualitativi richiesti sono garantiti grazie alle capacità individuali di questi ultimi. Sono sempre di più i cantieri nautici, sia italiani sia stranieri, che hanno scelto l’alta qualità di un prodotto Made in Italy, ma anche la professionalità, il rispetto dell’etica del lavoro e delle regole che



EDITORIAL

garantiscono il benessere di tutti, soprattutto degli artigiani, i veri artefici del loro successo. In parallelo ai segnali positivi, salgono al massimo i timori sull’aumento dei prezzi conseguente all’escalation del valore di acquisto delle materie prime, con effetti marcati di maggiori costi per le piccole imprese. Molti fornitori di accessori nautici, realizzati in Italia, hanno fatto scorte di materiale immaginando che le vendite di imbarcazioni continuino ad essere positive. Sono investimenti con un certo grado di rischio, ma, visto l’andamento della domanda, questo non dovrebbe essere elevato, anche se è meglio essere sempre cauti. Dobbiamo avere tanta ammirazione verso questi imprenditori che hanno saputo affrontare ripetute crisi nella loro storia, e, solo grazie alla continua ricerca di soluzioni ai problemi tecnici, economici e finanziari, sono oggi in grado di gestire una situazione complessa come quella attuale.

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Creating boat components is an ancient art that stems from the expertise of an individual and the prior experience of their peers. Business owners in the boating industry are the guardians of knowledge and wisdom and creators of new value.

A SUPPLIER OF YACHTING MATERIALS – AND AVID READER OF THIS MAGAZINE – WROTE ME THE FOLLOWING MESSAGE: Hello, I would like to invite you, as conscientious and professional journalists, to do your duty and fulfil the vitally important role of keeping the boating world informed. Please do not limit yourselves to unquestioningly copy-and-pasting verbose press releases that all look alike, praising record sales and revenue and describing how the exceptional sales figures mean waiting until 2023 for new boats. Instead, try doing a bit of investigative journalism. We have reached a critical situation in the supply of materials. Leading shipyards are sending us orders now for delivery in June 2022 because they fear being left without a supplier. And we have heard about other boat producers that are slowing down or even stopping production lines due to a lack of components and telling their staff

Realizzare componenti per le barche è un’antica arte che nasce dal sapere di una singola persona e dalle esperienze pregresse dei suoi pari. Gli imprenditori dell’industria nautica sono custodi di un pezzo di conoscenza, di sapienza e sono creatori di nuovo valore.

barchemagazine – Dicembre-December 2021

to stay at home. We received a worrying email this week from the head of procurement at a major international shipyard: “Our situation is dramatic... we are being hit from each side, materials, labour cost, delays, penalties. We have 40 boats in production and we are losing money on most of them. It is a true nightmare for shipyards that have sold boats with fixed pricing”. I was very hesitant about publishing this heartfelt plea regarding the lack of virtues among nautical journalists. But then I thought about my colleagues who received punches during the protests about the Italian Covid-19 ‘Green Pass’ system and reasoned that the attributing of magical problem-solving powers to journalists is commonplace. We describe what we see and the facts we confirm. The plea sent to our reader was written in English, so it can’t have been from one of the Italian shipbuilding groups. The statistics supplied in press releases will be easy to check in the medium term. The topic of supplies of components and raw materials, meanwhile, is one we have tackled recently. We have visited various companies and shipyards over the last few months and we were pleased to see that many of them, which probably once worked exclusively with Asian countries, have found new solutions to the issues with their usual suppliers’ by focusing more on companies with a philosophy of sourcing from within Italy. Two examples of firms that make everything in Italy are Quick and Foresti & Suardi, both of which have increased their turnover by over 45% in the past year. Italy, don’t forget, is the leading company in Europe in terms of the number of people employed by micro-producers or small manufacturing companies: 367,000 companies with 1.967 million workers, and 241,000 craft businesses employing 919,000 workers. Italy excels in the production of boat components because it continues to find design and construction solutions that are unparalleled anywhere else in the world. At these businesses, which employ a few dozen members of staff, processes are only partially automated, and it is the skill of each individual that ensures the high-quality standards requested are maintained. Growing numbers of Italian and foreign shipyards are choosing not only the high quality of Italian products but also the professionalism of the businesses, the ethical working practices, and the rules designed to protect everyone’s wellbeing, especially the craftspeople, who are the true architects of their success. Along with these positive signs, there are also heightened fears surrounding price rises caused by the higher costs of purchasing raw materials, with particularly significant effects on small businesses. Many suppliers of Italianmade boating accessories have stocked up on materials, assuming that boat sales will continue to do well. There is a certain amount of risk in these investments, but, given the way demand is going the risk should not be too great, although it is always best to be cautious. We should be full of admiration for those business owners who have managed to overcome repeated crises over the years, and who, as a result of their constant searching for solutions to technical, economic, and financial problems, are now able to tackle complex situations like the one we face today.















CONTENTS

COVER 164

100 Sunreef Power

RUBRICHE//COLUMNS

60

76

Barcolana 2021

Messika

032

News

052

Avvocato a bordo//Lawyer on Board

070

Car Mercedes Vision AVTR

076

Boutique Messika

082

Boat Gourmet Il Palagio

EVENTS

22

Mercedes Vision AVTR

120 Norberto Ferretti

Barcolana 2021

098

Dubai Design Week

134

Monaco Yacht Show

PEOPLE 090

Lorenzo Marini

120

Norberto Ferretti

152

Talal Abdin Nasralla

LA FABBRICA DELLE IDEE//THE IDEA FACTORY 106

Hydro Tec by Sergio Cutolo

AZIENDE//COMPANIES

152

206

178

Viraver

Talal Abdin Nasralla

Fiart 39 Seawalker

188

Foresti & Suardi

198

Scarabeo Ceramiche

TEST

214 Invictus GT280S

222 Ranieri Cayman 23.0 ST

206

Fiart 39 Seawalker

214

Invictus GT280S

222

Ranieri Cayman 23.0 Sport Touring

MERCATO//TRADE 230

Brokerage Section

barchemagazine – Dicembre-December 2021

70

060





BARCHE

®

FULL ENGLISH TEXT

MONTHLY INTERNATIONAL YACHTING MAGAZINE

DIRETTORE RESPONSABILE//Editor in chief

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barchemagazine – Dicembre-December 2021

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NEWS

NEWS

Turri at Johor Bahru Alcune delle collezioni di Turri sono state scelte per arredare una residenza nel cuore di Johor Bahru, vivace area metropolitana della Malesia, direttamente collegata ad uno dei centri finanziari più importanti del mondo, Singapore. Ad occuparsi del progetto di ristrutturazione della villa è stato lo studio malese Team BJ Design & Contracts Sdn Bhd. In un’area complessiva di 1.000 m2 si snodano camere private, dedicate agli affetti familiari e alle abitudini più personali, e luoghi più formali, destinati alle occasioni ufficiali e al ricevimento degli ospiti. Gli architetti e i designer del Team BJ Design, attenti a soddisfare le necessità dei committenti affascinati dalle tendenze occidentali, hanno selezionato alcune tra le migliori aziende italiane per arredare le lussuose stanze di questa villa dall’architettura particolare.

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Some of Turri’s collections have been chosen to furnish a prestigious residence in the heart of Johor Bahru, a lively metropolitan area of Malaysia directly connected to one of the most important financial centers in the world, Singapore. To take care of the villa renovation project, the Malaysian office Team BJ Design & Contracts Sdn Bhd was chosen. In a total area of 1,000 m2, there are private rooms, dedicated to family ties and more personal habits, and more formal places, designed for official occasions and the reception of guests. The architects and designers of the BJ Design Team, careful to meet the needs of clients fascinated by Western trends, have selected some of the best Italian companies to furnish the luxurious rooms of this villa with a particular architecture.

FLASH ÇAĞIN GENÇ

TYPHOON INTERNATIONAL

Ça ın Genç, formerly Chief Operating Officer at Sirena Marine in Turkey has been appointed Chief Executive Officer. Ms. Ipek Kıraç, who has successfully guided the development of the yard during these years, is President of the company, which builds both motor and sailor boats.

Typhoon International presented its first range of sportswear and dry suits at the Metstrade in Amsterdam, designed specifically for sailors, surfers, and rubber dinghy boaters to ensure comfort while sailing in all weather conditions.

Ça ın Genç, già Chief Operating Officer del cantiere turco Sirena Marine, è stato nominato Amministratore Delegato. Ipek Kıraç, che ha guidato con successo lo sviluppo del cantiere in questi anni, diventa il presidente della società che produce sia barche a vela sia a motore.

barchemagazine – Dicembre-December 2021

Typhoon International ha presentato al Metstrade di Amsterdam la sua prima gamma di abbigliamento sportivo e mute stagne, progettata specificamente per i velisti, surfisti e gommonauti per garantire il comfort durante la navigazione in ogni condizione meteo.



NEWS

BMW I VISION AMBY

BMW Group presenta una soluzione visionaria a due ruote per la circolazione urbana di domani. La BMW i Vision AMBY sembra simile a una e-bike, ma offre molte più possibilità. In un unico prodotto abbraccia mobilità elettrica, digitalità e sostenibilità. È uno dei cinque diversi concept di veicoli pionieristici che creano un mix per uno spostamento versatile, su due e quattro ruote, alimentati da un pensiero sostenibile che risponde in modo completo a una gamma ampia di esigenze di mobilità. BMW Group presents a visionary two-wheeled solution for the urban traffic circulation of tomorrow. The BMW i Vision AMBY looks similar to an e-bike, but it offers more possibilities. With a single product, it spans electric mobility, digitality, and sustainability. It is one of five different pioneering concept vehicles, which create a versatile mobility mix on two and four wheels fuelled by sustainable thinking, which comprehensively addresses an extremely wide range of mobility needs.

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CYCLONE BY RAYMARINE

Calipso by Ethimo

Ethimo e Ilaria Marelli interpretano le nuove abitudini del vivere en plein air creando affascinanti soluzioni di continuità, arredi che conferiscono al concetto di modularità un nuovo senso di benessere. Soluzioni libere e componibili, riflesso più vero dell’abitare contemporaneo, che consentono di ridefinire gli spazi e i confini, indoor e outdoor. La collezione Calipso, elegante ed essenziale, è il risultato di un’accurata ricerca compositiva e stilistica, orientata non solo a una nuova modularità ed espressività dei complementi, ma a una nuova dimensione di benessere capace di creare raffinati contesti su misura. Ethimo and Ilaria Marelli interpret new habits for outdoor living by creating attractive uninterrupted solutions; furniture which brings a new sense of wellbeing to the concept of modularity. Unrestricted, modular solutions: a more authentic reflection of contemporary living, which allows spaces and boundaries, indoor and outdoor, to be redefined. The Calipso collection, elegant and minimal, is the result of thorough compositional and stylistic research, seeking not just a new modularity and expressiveness for furniture, but also a new dimension of wellbeing capable of creating made-to-measure refined settings.

barchemagazine – Dicembre-December 2021

Raymarine presenta Cyclone, la gamma di open-array radar, disponibile in 3, 4 e 6 piedi e in due opzioni di uscita ad alta potenza per ogni dimensione. Ogni modello è dotato di tecnologie di rilevamento innovative, inclusa la modalità Bird. Raymarine presents Cyclone, the range of open-array radars, available in 3-, 4- and 6-foot and in two highpower output options for each size. Each model features innovative detection technologies, including Bird Mode.



NEWS

LES VOILES DE SAINT TROPEZ

I fast cruiser di Wally si sono particolarmente distinti a Les Voiles de Saint Tropez. Il grande numero di modelli Wally nelle classi Maxi, ha dato vita, già da molto tempo, ad un trofeo per premiare le barche del brand che si sono maggiormente messe in luce. Lyra ha ottenuto un fantastico 36 primo posto, seguita da vicino da Ryokan 2 e Magic Carpet Cubed. Wally’s fast cruisers stood out in particular at Les Voiles de Saint Tropez. The large number of Wally models in the Maxi classes has given life, for a long time now, to a trophy to reward the brand’s boats that have stood out the most. Lyra scored a fantastic first place, closely followed by Ryokan 2 and Magic Carpet Cubed.

Il motoryacht PHI di 58,5 metri di lunghezza, costruito da Royal Huisman a Vollenhove, nei Paesi Bassi, ha un design esterno di Cor D. Rover e gli interni di Lawson Robb. L’architettura navale è di Van Oossanen.

ROLLS-ROYCE AND MTU

Con oltre 100.000 motori venduti e più di 320 milioni di ore di funzionamento alle spalle, i motori Rolls-Royce Mtu Serie 2000 e Serie 4000 sono una vera storia di successo. Rolls-Royce, proprietaria del brand, celebra il 25° anniversario di questi motori utilizzati in tutto il mondo in applicazioni mobili e fisse.

The 58.5-meter long PHI Motoryacht, built by Royal Huisman in Vollenhove, Netherlands, features an exterior design by Cor D.Rover and interiors by Lawson Robb. The naval architecture is by Van Oossanen. FRANCESCA PASQUALI

Le ricerche artistiche di Francesca Pasquali indagano la capacità della materia plastica di generare suoni. Da questi suoni nasce l’idea di creare una musica inedita e una performance di danza che attivi una riflessione sulla riconnotazione dei materiali industriali e gli oggetti d’uso del nostro quotidiano. The artistic research of Francesca Pasquali investigates the ability of plastic to generate sounds. From these sounds comes the idea of creating new music and a dance performance able to activate a reflection on the reconnection of industrial materials and everyday objects.

barchemagazine – Dicembre-December 2021

ROLLS-ROYCE AND MTU

With more than 100,000 engines sold and more than 320 million working hours behind them, The Rolls-Royce Mtu Serie 2000 and Serie 4000 engines are a true success story. Rolls-Royce, the brand’s owner, is celebrating the 25th anniversary of these engines, which are used all over the world in mobile and fixed applications.



NEWS

ARKSEN 85

Venduto il secondo Arksen 85, progetto Pelagos, attualmente in costruzione a Cowes, sull’isola di Wight. Dovrebbe essere varato entro Novembre 2022. Dispone di 12 posti letto, suddivisi in sei cabine ed è stata progettata per le lunghe navigazioni nel massimo comfort. L’85 è l’ammiraglia della serie Explorer che comprende anche il 75 e il 65. The second Arksen 85, project Pelagos, currently under construction in Cowes, on the Isle of Wight, has been sold. It should be launched by November 2022. She features 12 berths in six cabins and the design provides long cruises with maximum comfort. The 85 is the flagship of the Explorer series, which includes also the 75 and the 65.

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Per il cantiere Baglietto quello del T52, progetto ancora su carta, è già un successo. Venduto il terzo esemplare della linea dislocante disegnata da Francesco Paszkowski Design, che ha firmato le linee esterne, con interni curati dallo Studio Vafiadis. Si tratta della settima commessa in poco più di un anno per il cantiere spezzino, che conferma la validità delle scelte strategiche dell’azienda della famiglia di Beniamino Gavio.

STELLARCAT CATAMARANS

Il catamarano StellarCat, proposto dal cantiere nautico di Fort Lauderdale, in Florida, è costruito interamente in alluminio marino di alta qualità. La serie comprende 2 modelli di 20 e 25 metri di lunghezza. La velocità di progetto è stimata in 30 nodi. L’autonomia, grazie a serbatoi per complessivi 30 mila litri di gasolio, dovrebbe essere di 3.000 miglia nautiche.

For the Baglietto shipyard, the T52 project, which is still on paper, is already a success. The third example of the displacement line designed by Francesco Paszkowski Design, responsible for external lines, and interiors by Studio Vafiadis, has been sold. This is the seventh order in just over a year for the La Spezia shipyard, which confirms the validity of the strategic choices of the company led by the family of Beniamino Gavio. barchemagazine – Dicembre-December 2021

STELLARCAT CATAMARANS

The StellarCat catamaran, offered by the shipyard from Fort Lauderdale, in Florida, is entirely made of high-quality marine aluminium. The series includes two models of 20 and 25 meters in length. The estimated speed is 30 knots. Thanks to a fuel tanks capacity of 30,000 liters, the range should be 3,000 nautical miles.



NEWS

ATOMIC 64M

Consegnato il megayacht Atomic, 64 metri di lunghezza, classe ABS, costruito in Italia da VSY. Realizzato per un armatore già cliente dello studio a cui ha affidato il design degli interni. Atomic rappresenta per Darnet Design l’imbarcazione più grande costruita fino ad oggi. Franck Darnet, fondatore e Ceo con oltre 40 20 anni di esperienza, vanta al suo attivo oltre 2.500 imbarcazioni. The 64-meter long megayacht Atomic, ABS Class, built in Italy by VSY, has been delivered. Made for an owner who is already a client of the studio to which he entrusted the interior design. For Darnet Design, Atomic represents the largest vessel built to date. Franck Darnet, founder and CEO with more than 20 years experience, boasts over 2,500 boats to his credit.

Varata Lucky Wave, terza unità del Benetti Diamond 44M. Il superyacht è stato disegnato da Giorgio M. Cassetta, gli interni sono stati progettati dall’Interior Style Department di Benetti. Lucky Wave, the third unit of the Benetti Diamond 44M, has been launched. The superyacht was designed by Giorgio M. Cassetta, whilst the interiors are by the Interior Style Department of Benetti.

GARMIN MARINE

Garmin presenta i radar a stato solido Gmr Fantom 18x e 24x con una potenza di 50 Watt, che garantiscono una maggior portata rispetto alla serie precedente e un’individuazione ancora più performante dei bersagli sull’acqua anche a velocità elevate, ed il Gps portatile Gps Map 79s, progettato per offrire agli utenti uno strumento di navigazione essenziale e facile da utilizzare. I Gmr Fantom sono disponibili, in colore bianco o nero, a un prezzo di 2.499 € Iva inclusa per i 18x e 3.099 € Iva inclusa per i 24x. Garmin presents the GMR Fantom 18x and 24x solid-state radars with a power of 50 Watts, which guarantee a greater range than the previous series and even more efficient identification of targets on the water even at high speeds, and the portable Gps GPS Map 79s, designed to offer users an essential and easy-to-use navigation tool. The GMR Fantom are available, in white or black, at € 2,499 including VAT for the 18x and € 3,099 including VAT for the 24x.

PROSETEX IN MARZOTTO LAB

Il Gruppo Marzotto, leader europeo della produzione tessile, con una storia di 185 anni, annuncia l’acquisizione di Prosetex, azienda italiana fondata nel 1964 con sede a Bulciago, in provincia di Lecco, specializzata nella produzione di velluti jacquard, tessuti jacquard e ratiere in un ciclo completo. The Marzotto Group, the European leader in textile production, with a history of 185 years, announces the acquisition of Prosetex, an Italian company founded in 1964 with headquarters in Bulciago, in the province of Lecco, specialized in the production of jacquard velvets, jacquard fabrics and dobby fabrics in a complete cycle.

barchemagazine – Dicembre-December 2021



NEWS

SUNSEEKER INTERNATIONAL AT DÜSSELDORF

Andrea Frabetti, Ceo del cantiere inglese Sunseeker International, ha dichiarato: «Non vediamo l’ora di essere a Düsseldorf, dove avremo 10 dei nostri yacht in mostra. Siamo lieti di presentare il nuovo Sunseeker Predator 65: è uno yacht incredibilmente dinamico che getterà le basi per l’anno a venire, dove avremo in programma altri interessanti debutti mondiali». Andrea Frabetti, CEO at Sunseeker International, said: «We are really looking forward to Boot Düsseldorf where we will have 10 of our yachts on display. We are delighted to introduce our new Predator 65: it’s an incredibly dynamic yacht and will set the scene for the year ahead when we have further outstanding global debuts planned».

NAUTILUS 45 METERS

David Massey, Ceo di ADSB, e Andrea Pirro, presidente di Sno Yachts, hanno firmato un accordo per la costruzione del Nautilus 45. La piattaforma navale sarà realizzata da ADSB negli Emirati Arabi Uniti, Sno Yachts effettuerà l’allestimento finale nei suoi cantieri di Olbia in Italia. David Massey, CEO of ADSB, and Andrea Pirro, President of Sno Yachts, have signed an 42 agreement for building the Nautilus 45. The platform will be made by ADSB in the UAE, whilst Sno Yacht will set up the final fitting at its yard in Olbia, Italy.

Presentato da Pedetti Yachts il D36 Open, lungo 11,50 metri fuori tutto, con due motori fuoribordo fino a 400 cavalli di potenza. Il D36, costruito dal cantiere spagnolo De Antonio Yachts, sarà realizzato, nella versione Open e Coupè, da aprile 2022.

Presented by Pedetti Yachts the D36 Open, 11.50 meters long overall, with two outboard engines up to 400 horsepower. The D36, built by the Spanish shipyard De Antonio Yachts, will be built, in the Open and Coupè version, from April 2022. PRISMA AND THE CIRCLE

All’interno dell’Hotel Hyatt Regency Zurich Airport The Circle, c’è il bar Iris, elegante location dal mood sofisticato che vede protagonista un banco bar dal forte impatto visivo, realizzato su misura da Prisma. Acciaio inox e agata blu sono i materiali che si alternano per dare forma a una configurazione luminosa, affascinante e dalla forte attrattiva. Inside the Hotel Hyatt Regency Zurich Airport The Circle, there is the Iris bar, an elegant location with a sophisticated mood featuring a bar counter with a strong visual impact, made to measure by Prisma. Stainless steel and blue Agate are the materials that alternate to give shape to a luminous, fascinating configuration with a strong appeal.

barchemagazine – Dicembre-December 2021



NEWS

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EQUAL SAILING

Le atlete olimpiche e campionesse del mondo Giulia Conti e Francesca Clapcich lanciano il progetto Equal Sailing. Un’iniziativa che vuole promuovere un ambiente equo e competitivo per tutti i velisti professionisti: uomini e donne. The Olympic athletes and world champions Giulia Conti and Francesca Clapcich have launched the Equal Sailing project. An initiative that aims to promote a fair and competitive environment for all professional sailors: men and women.

«L’Olympic Yacht Show è un evento che aspira a promuovere il mondo greco della nautica da diporto ed essere un think tank di livello mondiale che si concentra su tutto ciò che riguarda il mare ed è ambientato nel mare più bello del mondo».

CANTIERE NAUTICO ROSSINI

Il Cantiere Nautico Rossini di Pesaro ha completato i suoi impianti di riverniciatura che sono stati costruiti in legno coltivato in modo sostenibile. Hanno dimensioni interne di 64 metri di lunghezza, 22 di larghezza e 21,5 di altezza per ospitare yacht a motore di oltre 50 metri di lunghezza senza rimuovere le appendici superiori.

CANTIERE NAUTICO ROSSINI

The Cantiere Nautico Rossini in Pesaro has completed its repainting facilities, which have been built in sustainably grown wood. They have an internal size of 64 meters in length, 22 in width, and 21.5 in height to accommodate motor yachts over 50 meters in length without removing the upper appendages.

«The Olympic Yacht Show is an event that aspires to promote the Greek world of pleasure yachting to be a worldclass think tank, which focuses on everything about the sea and is set in the most beautiful sea in the world». Gerasimos Gerolymatos VRUMM BANG BULL

«Ho scelto di omaggiare i nostri armatori del Tecnomar for Lamborghini 63 con quest’opera di Daniele Basso per dare un ulteriore elemento di esclusività e unicità, ma anche perché penso che l’arte aiuti a vivere nel bello, il bello alimenti le emozioni, le emozioni stimolino le idee, le idee portino a nuovi progetti», ha detto Giovanni Costantino, founder e Ceo di The Italian Sea Group.

barchemagazine – Dicembre-December 2021

VRUMM BANG BULL

«I chose to present our owners of the Tecnomar for Lamborghini 63 with this artwork by Daniele Basso to give an additional element of exclusivity and uniqueness, but also because I think that art helps to live in beauty, beauty feeds emotions, emotions stimulate ideas, ideas lead to new projects», said Giovanni Costantino, founder, and CEO of The Italian Sea Group.



NEWS

LATITUDE BY BURGESS

Grazie a Burgess. Latitude, lungo 54,7 metri, consente di scoprire gli angoli più suggestivi del Sud Pacifico. Lo yacht, completamente ristrutturato nel 2020, è ricco di attrezzature per il fitness, di kit sportivi e vari giochi acquatici per le attività all’aperto. Latitude è uno yacht per coloro che amano i grandi spazi aperti e l’essere immersi nella natura. La tariffa è di 161 mila dollari per settimana. Thanks to Burgess, the 54.7-meter long Latitude allows you to discover the most evocative corners of the South Pacific. The yacht, completely renovated in 2020, is packed with fitness equipment, sports kits, and various water games for outdoor activities. Latitude is a yacht for those who love the great outdoors and being immersed in nature. The cost is $ 161,000 per week.

SONAR W3P BY FURUNO ITALIA

Il nuovo sonar multibeam wireless W3P di WASSP proposto da Furuno Italia è un’unità wireless integrata W3 per la mappatura del fondale marino. Il W3P è un sistema completo “tutto in uno” che può essere installato facilmente e rapidamente su qualsiasi imbarcazione e che consente di avere la 46 stessa qualità dei dati di mappatura che si avrebbe con un qualsiasi sistema fisso W3. The new WASSP W3P wireless multibeam sonar proposed by Furuno Italia is a W3 integrated wireless unit for mapping the seabed. The W3P is a complete “all in one” system, which can be easily and quickly installed on any vessel and allows for the same quality of mapping data that you would have with any fixed W3 system.

POWER STATION BY ECOFLOW

Orma, della Florence Glass Atelier Collection, è il nuovo lavabo da piano di Glass Design. Realizzato in vetro, presenta una lavorazione caratterizzata da incisioni irregolari pentagonali a basso rilievo ed è proposto in quattro texture diverse. Orma, by the Florence Glass Atelier Collection, is the new countertop washbasin by Glass Design. Made of glass, it features processing characterized by low-relief pentagonal irregular incisions and is proposed in four different textures.

EcoFlow presenta una gamma di power station portatili adatta a qualsiasi esigenza. Dotati di tecnologia agli ioni di litio, i prodotti EcoFlow eliminano rumori ed emissioni nocive, richiedono una bassa manutenzione e permettono di conservare e consumare energia con la massima efficienza.

POWER STATION BY ECOFLOW

EcoFlow presents a range of portable power stations suitable for any need. Equipped with lithium-ion technology, EcoFlow products eliminate noise and harmful emissions, require low maintenance and allow you to store and use energy with maximum efficiency.

OPAC FOR ISA SUPER SPORTIVO 100 GTO

Opac, azienda specializzata nella progettazione di tetti apribili e di soluzioni custom per imbarcazioni da diporto, ha realizzato per Isa Super Sportivo 100 Gto, di 30 metri di lunghezza, un hard-top vetrato con una larghezza di oltre 5 metri per quasi 2 metri di lunghezza che rappresenta un’estensione del parabrezza. Opac, a company specializing in the design of open sunroofs and custom solutions for pleasure boats, has created for ISA Super Sportivo 100 GTO, 30 meters in length, a glazed hard-top over 5 meters wide by almost 2 meters long, which represents an extension of the windshield.

barchemagazine – Dicembre-December 2021



NEWS

QUICK SPA

Quick Spa chiude il 2021 con un aumento del fatturato superiore al 45% rispetto al 2020. Il Gruppo ha investito in marchi e brevetti, macchinari di nuova generazione e ha acquistato 83.000 m2 di terreno per futuri ampliamenti. Nell’ultimo anno ha sviluppato più di 10 nuovi prodotti tra cui due diverse dimensioni di stabilizzatori, una capsule Quick Marine Lighting ed una nuova gamma di eliche di manovra BT QSY. Quick Spa closes 2021 with an increase in turnover of over 45% compared to 2020. The Group has invested in brands and patents, new generation machinery and has purchased 83,000 m2 of land for future expansions. In the last year, it has developed more than 10 new products including two different sizes of stabilizers, a Quick Marine Lighting capsule, and a new range of BT QSY thrusters.

HIMACS AND EVO V8

Valerio Rivellini, progettista dell’Evo V8, la nuova ammiraglia del cantiere Blu Emme Yachts, ha scelto Himacs per dare forma al piano del corner bar, nell’area lounge, con pensili posizionati anche in altezza e un lavello integrato in un piano realizzato nella tonalità S033 Nordic White. Valerio Rivellini, the designer of the Evo V8, the new flagship of 48 the Blu Emme Yachts shipyard, has chosen Himacs to give shape to the corner bar top, in the lounge area, with wall units also positioned vertically and a sink integrated into a top made in the shade S033 Nordic White.

CRN, brand di Ferretti Group, annuncia la firma del contratto per un nuovo yacht di 67 metri, in acciaio e alluminio. Lo scafo numero 143, progetto Maranello, è destinato a un armatore rappresentato dalla brokerage house Moran Yacht & Ship.

CRN, a brand of Ferretti Group, announces the signing of a contract for a new 67-meter yacht, in steel and aluminum. Hull number 143, the Maranello project, is intended for an owner represented by the brokerage house Moran Yacht & Ship. REFIT & SERVICES BY FEADSHIP

Il programma Refit & Services, che Feadship ha iniziato a offrire nel 2018, sta riscuotendo un grande successo. Saranno almeno dieci gli yacht in arrivo nei Paesi Bassi per una stagione invernale di rinnovamenti, aggiornamenti e ristrutturazioni nei quattro cantieri Feadship. Per la maggior parte si tratta di un ritorno a casa. The Refit & Services program, which Feadship began offering in 2018, is enjoying great success. At least ten yachts will be arriving in the Netherlands for a winter season of renovations, upgrades, and restorations in the four Feadship yards. For the most part, it is a homecoming.

barchemagazine – Dicembre-December 2021





LAWYER ON BOARD

LAWYER ON BOARD

L’imbarco di marittimi

EXTRA-EU

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea si è pronunciata sul caso di marittimi extra-comunitari cui era stata negata l’apposizione del timbro in uscita sui relativi passaporti

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Embarkation of non-EU crew members The European Court of Justice has ruled on the case of non-EU crew members who were not provided with an exit stamp on their passports by Federico Santini*

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LAWYER ON BOARD

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Non-EU crew members enter the European Union with a travel visa that is valid for 90 days and receive an entry stamp at the first airport they reach in the Schengen area.

I marittimi extracomunitari arrivano nell’Unione Europea con visto turistico valido 90 giorni e ricevono il timbro di ingresso presso il primo aeroporto dell’Area Schengen.

CON UNA CIRCOLARE TRASMESSA NEL MESE DI AGOSTO DEL 2021 agli uffici locali della polizia di frontiera il Ministero dell’Interno della Repubblica Italiana ha disposto che l’apposizione del timbro in uscita sui documenti di viaggio dei marittimi extra-comunitari imbarcati a bordo di navi ormeggiate da lungo tempo in un porto italiano debba essere effettuato quando il Comandante della nave in questione informa il competente ufficio di polizia di frontiera della imminente partenza della nave e non, come sino ad ora avvenuto, al momento dell’imbarco del marittimo. Tale circolare è stata emessa a seguito della sentenza pronunciata in data 5 febbraio 2020 dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea con la quale è stato affermato che “l’articolo 11, paragrafo 1, del codice frontiere Schengen dev’essere interpretato nel senso che, quando un marittimo, cittadino di un paese terzo, si imbarca su una nave ormeggiata da lungo tempo in un porto marittimo di uno Stato che fa parte dello spazio Schengen, al fine di effettuarvi un lavoro a bordo, prima di abbandonare tale porto su detta nave, un timbro di uscita dev’essere apposto sui documenti di viaggio di questo marittimo, quando la sua apposizione è prevista dal citato codice, non al momento dell’imbarco del medesimo, bensì quando il capitano della nave in questione informa le competenti autorità nazionali della partenza imminente di detta nave”. La Corte si è pronunciata in relazione ad una fattispecie sottoposta alla sua attenzione dall’autorità giudiziaria olandese riguardante alcuni marittimi extra-comunitari cui, all’atto dell’imbarco su una nave ancorata nel porto di Rotterdam ed adibita a lavorazioni su piattaforme off-shore, era stata negata l’apposizione del timbro in uscita sui relativi passaporti. La pronuncia in questione pone diverse perplessità sia dal punto di vista giuridico sia da quello applicativo anche perché la norma dell’art. 11 del codice frontiere Schengen (Rego-

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lamento (UE) 2016/399), successivamente ai fatti oggetto della fattispecie sottoposta all’attenzione della Corte, era stata profondamente modificata dal Regolamento (UE) 30 novembre 2017 n. 2017/2225/UE che aveva eliminato integralmente il paragrafo 3 dedicato, tra l’altro, all’apposizione del timbro d’ingresso o di uscita sui passaporti dei marittimi imbarcati. Occorre ricordare infatti che i marittimi extra-comunitari arrivano nell’Unione Europea con visto turistico valido 90 giorni e ricevono il timbro di ingresso presso il primo aeroporto dell’Area Schengen. Fino alla citata circolare, i suddetti marittimi ricevevano il timbro in uscita al momento dell’imbarco sulla nave, cosicché il termine dei 90 giorni di validità del visto turistico rimaneva sospeso sino al momento dello sbarco, allorquando veniva apposto il timbro di ingresso con conseguente ripresa della decorrenza del termine di validità del visto. Ciò consentiva ai marittimi di permanere a bordo della nave, anche se ancorata in un porto comunitario, per tutta la durata dell’arruolamento potendo contare su un visto turistico valido ed efficace. Nel momento in cui i marittimi scendevano a terra in costanza di arruolamento, ricevevano dalle locali autorità di polizia il cd “shore pass”, ossia un permesso temporaneo valido per spostamenti in ambito esclusivamente locale. La richiamata pronuncia, spostando il momento di apposizione del timbro di uscita dal momento dell’imbarco al momento immediatamente antecedente la partenza della nave, rende di fatto impossibile l’arruolamento a bordo di yacht di marinai extra-comunitari, se non in casi limitati e per periodi di tempo limitati. È chiaro infatti che normalmente uno yacht viene utilizzato durante la stagione estiva mentre resta fermo, all’ormeggio o a secco, durante i mesi invernali, sicché il marittimo extra-comunitario non potrebbe più rimanere legalmente a bordo per un periodo superiore al massimo a 90 giorni.



LAWYER ON BOARD La questione è estremamente delicata e confusa ed è per questo che le principali associazioni marittime di categoria si sono mosse sensibilizzando le autorità di governo al fine di un riesame della problematica a livello comunitario. È auspicabile che sulla vicenda intervenga al più presto un chiarimento a tutela di quei marittimi che attualmente si trovano imbarcati su navi presenti nel territorio italiano ed a tutela soprattutto dell’indotto dell’industria nautica Italiana che potrebbe risultare pregiudicato nel caso in cui prassi applicative più flessibili fossero adottate da altri Stati membri.

Santini & Partners Studio Legale 25, Via Tommaso Salvini Rome - 00197 info@santinipartners.it www.santinipartners.it Tel: +39 06 97886-598/599 Mob.: +39 335 8118884 Fax: +39 06 97886606

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L’avvocato Federico Santini è managing partner dello Studio Legale Santini & Partners di Roma. È specializzato in diritto internazionale ed in diritto marittimo, ha una consolidata esperienza nel settore dello yachting, con particolare riguardo a transazioni relative a super yacht, nuove costruzioni navali, finanziamento per la costruzione di navi, registrazione di yacht, arbitrati internazionali, questioni assicurative e fiscali connesse. È membro dell’Associazione Italiana di Diritto Marittimo ed è consulente di primari studi legali, di istituzioni ed associazioni internazionali nel settore dello yachting. Per qualsiasi richiesta di chiarimenti e/o assistenza scrivere a: f.santini@santinipartners.it The lawyer Federico Santini is a managing partner of Santini & Parterns Law office in Rome. He is specialized in international law and maritime law and has a consolidated experience in the yachting field especially in terms of super yacht transactions, the registration of yachts, international arbitration, insurance issues and related tax. He is a member of the Italian Association of Maritime law and advisor of the most important law offices and of the international yachting associations. For any requirement or information, please write to: f.santini@santinipartners.it

Uno yacht viene normalmente utilizzato durante la stagione estiva mentre rimane non operativo durante l’inverno, pertanto il marittimo extra-comunitario non potrebbe legalmente rimanere a bordo più di 90 giorni. Generally, yachts are used during the summer season and are not operational during winter when they are either moored or hauled ashore. Therefore, nonEU crew members could not legally stay on board longer than 90 days. A MEMO IN AUGUST 2021 FROM THE MINISTRY OF THE INTERIOR to offices of the Italian border police has clarified that the exit stamp on the travel documents of non-EU crew members embarked on vessels moored for long periods in Italian ports must be applied when the vessel’s captain notifies the local office of the vessel’s imminent departure and not, as has been done until now, when the crew member comes on board. The memo was issued in the wake of the EU Court of Justice finding on 5 February 2020 that “article 11, paragraph 1, of the Schengen Borders Code must be interpreted as meaning that when a seaman who is a third-country national embarks for work purposes a vessel moored for a period of time in the port of a State that is part of the Schengen area, when an exit stamp is required by said code, an exit stamp must be applied on the seaman’s travel documents before leaving the port on board of the vessel, not at the time of embarkation, but

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when the vessel’s captain notifies the local national authorities of the vessel’s imminent departure”. The Court of Justice ruled on a case submitted by the Dutch judicial authorities concerning nonEU seamen who were refused an exit stamp on their passports when they embarked on a vessel moored in the port of Rotterdam that is used for work on off-shore platforms. The ruling raises several issues both from a legal point of view and in terms of application, not least because article 11 of the Schengen Borders Code (EU Regulation 2016/399), was considerably amended by the EU Regulation of 30 November 2017 no. 2017/2225/ EU in the light of the incident in question with the abrogation of paragraph 3 which covered, among other issues, the delivery of exit/entry stamps on the passports of seamen embarked on vessels. It is worth noting that non-EU crew arrive in the European Union with a travel visa valid for 90 days and receive an entry stamp at the first airport they reach in the Schengen area. Before Ministry of the Interior memo, non-EU crew members were given exit stamps upon embarkation of the vessel, which meant that the 90 days validity of their travel visa was suspended until their disembarkation, at which time an entry stamp was applied and the 90 days allowance of their visa resumed. This practice allowed seamen to remain on board the vessel, even when moored in an EU port, for the entire duration of their employment on board while still maintaining a valid and effective travel visa. When going on shore during their employment, they received a shore pass, a temporary permit only valid in the immediate port area, from the local police. By postponing the time when the exit stamp is applied from when the crew member comes on board to the time when the vessel leaves the port, the recent judgement of the Court of Justice makes it effectively impossible to employ non-EU crew except in a limited number of cases and for a limited period of time. Generally speaking, yachts are used during the summer season and are not operational during winter when they are either moored or hauled ashore. Thus, non-EU crew members could not legally stay on board longer than 90 days. The situation is extremely delicate and confusing and that is why the main marine trade associations have immediately invited the Italian government to re-examine the matter with the governments of the other EU countries. A swift clarification of the matter is desirable in order, on the one hand, to protect crew members currently employed on board vessels moored in Italian ports, and, on the other hand, in order to protect the Italian marine and yachting industry which might be adversely affected if more flexible practices were adopted in other EU member states.



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EVENTS

EVENTS

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BARCOLANA 2021

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The largest sailing

RACE

La 53esima edizione si è svolta all’insegna della sicurezza dalla pandemia e dalla bora. E il pubblico, a terra come in barca, ha molto apprezzato le scelte fatte dall’organizzazione The 53rd Barcolana faced an onslaught from both the pandemic and the bora wind. And the public greatly appreciated the decisions taken by the organizers, both on land and at sea by Niccolò Volpati barchemagazine – Dicembre-December 2021


EVENTS

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The 2021 race featured over 1,700 boats. The current record was set in 2018, with 2,689 crews racing.

Oltre 1.700 partecipanti all’edizione 2021. Il record fu raggiunto nel 2018 con 2.689 iscritti.

APPENA SI VARCA IL TERRITORIO COMUNALE, IL CARTELLO STRADALE RECITA: TRIESTE, CITTÀ DELLA BARCOLANA. E probabilmente, per i triestini, la Barcolana è famosa almeno tanto quanto lo sono Italo Svevo e il Caffè degli Specchi di Piazza Unità d’Italia. La storia di questa regata è coronata da record e successi. Una rapida, crescente e inarrestabile ascesa. La prima volta fu nel 1969, promossa dalla Società Velica di Barcola e Grignano, vi parteciparono 51 imbarcazioni. La formula è sempre stata molto inclusiva. È una regata aperta a tutti ed è anche per questo che si è rapidamente affermata come un successo senza precedenti, tanto che nell’edizione del 2018, la

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50esima, è entrata ufficialmente nel Guinness dei Primati come “The largest Sailing Race” grazie a 2.689 iscritti. Insomma, la Barcolana è un evento che coinvolge il territorio, non a caso nel 2019 uno studio dell’Università Bocconi di Milano ha stimato la ricaduta economica su Trieste e dintorni in 95 milioni di Euro per ogni edizione. Ma è anche un evento internazionale, capace di attirare pubblico e partecipanti che arrivano dall’estero. Quest’anno, oltre a tutte le difficoltà per organizzare un grande evento in presenza, anche la meteo non è stata clemente. Del resto siamo a Trieste e la bora è di casa. Non per niente i palazzi del centro storico hanno degli anelli di ferro a cui aggrapparsi quando il vento è così forte da spostare le persone. Poco dopo la partenza di questa 53esima edizione, il vento variava d’intensità da 5 a 42 nodi, pertanto il comitato ha scelto di annullare la regata per tutte le barche di classe 2 e minori. La Guardia Costiera è intervenuta in una dozzina di casi che hanno richiesto soccorso in mare e il bilancio è di una barca affondata e una disalberata, ma, fortunatamente, nessuna conseguenza grave per gli equipaggi. Anche la classifica ha risentito di questa situazione. Way of Life di Gašper Vinčec con Lorenzo Bodini alla tattica era in testa dopo le prime due boe, ma le raffiche di bora hanno fatto saltare il punto di penna della randa in testa d’albero. Della rottura ne ha approfittato Arca Sgr di Furio Benussi, con Lorenzo Bressani alla tattica, che ha superato Way of Life mantenendo la prima posizione fino al traguardo. Il percorso è stato accorciato, concludendosi alla terza boa sotto il Castello di Miramare, proprio per evitare che gli equipaggi si esponessero a raffiche ancora più forti sotto Barcola. Oltre ai tanti partecipanti, l’edizione 2021 sarà ricordata per una folta presenza di pubblico che ha affollato la città e le rive del golfo, incurante della bora e delle temperature quasi invernali.



EVENTS

Barcolana Sea Summit

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La regata coinvolge il territorio, richiama velisti e pubblico e perfino molte persone dall’estero e quindi è un’ottima occasione per dedicarsi anche agli “effetti collaterali”. Il Sea Summit alla presenza del Ministro Patuanelli, del presidente di WWF Italia, Donatella Bianchi, e della direttrice di MareVivo, Carmen Di Penta, si è concentrato sulla salute del mare e sull’impegno delle associazioni ambientaliste. Ma è stato anche l’occasione per una tavola rotonda sul tema dei progetti sostenibili delle aziende. Tante quelle extra settore intervenute come Illy Caffè, Unicredit, MSC Crociere, Coop e Snam, a cui si aggiunge Barbara Amerio, Ceo del Gruppo Permare, che ha preso la parola per sostenere un progetto di “fine vita per le unità da diporto”, lanciando un appello affinché si inizi seriamente a ragionare su un piano di riciclo della vetroresina.

Because the race involves the whole region and draws in sailors and spectators from everywhere, including many from abroad, it also provides an excellent opportunity to look at the side effects of the boating industry. The Sea Summit, attended by Italian minister Stefano Patuanelli, the president of WWF Italy Donatella Bianchi, and the director of MareVivo, Carmen Di Penta, focused on the health of the sea and the work being undertaken by environmental groups, as well as featuring a round table discussion on the topic of sustainability projects for businesses. Many firms from outside the sector contributed, including Illycaffè, Unicredit, MSC Crociere, Coop, and Snam. Barbara Amerio, CEO of the Permare Group, also spoke in support of a project looking at the end of life of pleasure craft, demanding that serious thought be put into a fiberglass recycling program.

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AS YOU APPROACH THE CITY OF TRIESTE, YOU PASS A ROAD SIGN THAT READS ‘TRIESTE, CITY OF THE BARCOLANA’. For Trieste’s residents, the Barcolana is at least as famous as Italo Svevo or the Caffè degli Specchi in Piazza Unità d’Italia. The race has chalked up a series of records and successes throughout its history, charting a meteoric rise that shows no signs of abating since the first race in 1969, organized by the Barcola and Grignano Sailing Club and involving 51 boats. The formula has always been very inclusive: one of the reasons for the race’s success is that it is open to everyone, and the 2018 race, the fiftieth, was officially recognized by the Guinness Book of World Records as the world’s ‘largest sailing race’, with 2,689 boats enrolled. The Barcolana is an event that involves the entire region, and it is no surprise that a 2019 study carried out by Bocconi University in Milan estimated that the financial benefit of each race for Trieste and the surrounding area is in the region of €95 million. But it is also an international

According to Bocconi University, every Barcolana race is worth €95 million to the local region.

Secondo l’Università Bocconi, ogni edizione della Barcolana vale 95 milioni di Euro di ricaduta economica sul territorio.



EVENTS event, capable of attracting both spectators and participants from overseas. This year, as well as all the difficulties associated with organizing a large inperson event, the weather did not cooperate either. This is Trieste, after all, the home of the bora wind, where the buildings in the city’s historic center have iron rings to grab onto when the wind is strong enough to move people. Not long after the 53rd race began, with the wind strength varying between 5 and 42 knots, the committee decided to cancel the event for all category 2 and smaller boats. The coastguard carried out a dozen or so sea rescues; one boat sank and another lost its mast, but fortunately without any serious consequences for the crews involved. The weather also left its mark on the leaderboard. Gašper Vinčec‘s Way of Life with Lorenzo Bodini as a tactician was ahead after the first two buoys, but the strong wind then broke the mainsail hitch on top of the boat’s mast. Furio Benussi’s Arca Sgr, with Lorenzo Bressani calling tactics, took advantage, overtaking Way of Life and holding onto the first position until the finish. The race was cut short, ending at the third buoy by Miramare Castle, to avoid exposing crews to even stronger gusts of wind in the Barcola area. As well as its numerous participants, the 2021 race will also be remembered for the large number of spectators, who crowded the city and the shore despite the wind and almost wintry temperatures.

La classifica The ranking 66

POSIZIONE

BARCA

MODELLO

LUNGH. F.T.

ARMATORE

TIMONIERE

PLACE

BOAT

MODEL

LOA

BOAT OWNER

HELMSMAN

1

Arca Sgr

Custom 100

30.48 m

Furio Benussi

Furio Benussi

2

Way of Life

Maxi racer

27.80 m

Gašper Vinčec

Gašper Vinčec

3

Maxi Jena

K-80

23.99 m

Miloš Radonjic´

Miloš Radonjic´

4

Adriatic Europa

Vallicelli 60

18.98 m

Dušan Puh

Dušan Puh

5

Woodpecker Cube

Swan 90

27.00 m

Alberto Rossi

Claudia Rossi

6

E_vai Pertot

Mylius 76

23.43 m

Sailing Studio

Marco Furlan

7

Kiwi

Southern Wind 78

23.50 m

Mario Pesaresi

Paolo Pesaresi

8

Shining Team11

Frers 60 One Off

18.95 m

Željko Perovic´

Željko Perovic´

9

Anemos II/Allianz

Farr 80

23.99 m

Allianz Spa

Alice Linussi

10

CleanSportOne

VOR 60

19.42 m

CleanSport

Jure Orel

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This year’s race was won by Arca Sgr, with owner Furio Benussi at the helm. Way of Life came second and Maxi Jena came third.

Quest’anno ha vinto Arca Sgr, timonata dall’armatore Furio Benussi. Seconda Way of Life e terza Maxi Jena.





SUPERCAR

SUPERCAR

ARTIFICIAL

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MERCEDES VISION AVTR

L intelligence 

Mercedes ha sviluppato un prototipo dal carattere olistico che sembra un organismo vivente. La consolle centrale muove la vettura, priva di volante e pedali Mercedes has developed a prototype with a holistic character that looks like a living organism. The central dashboard moves the car, which has neither steering wheel nor pedals by Massimo Longoni

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SUPERCAR

Sulla coda, trentatré scaglie luminose svolgono funzioni di segnalazione e salutano il proprietario al suo avvicinarsi.

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On the tail, thirty-three luminous fins serve as signaling devices and greet the owner as he or she approaches.

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LA MERCEDES-BENZ VISION AVTR È UNA CONCEPT CAR PROIETTATA AL FUTURO E ISPIRATA AL FILM AVATAR DI JAMES CAMERON. Sembra un organismo vivente che percepisce il guidatore, come i Banshee volanti del popolo Na’vi di Avatar. Centrale è il tema della sostenibilità, gli interni sono stati prodotti con materiali riciclati o dal basso impatto ambientale, come il legno “Karoon” a crescita rapida. Nel video realizzato da Mercedes si può ammirare una delle caratteristiche che rendono la Vision AVTR unica: il movimento a granchio. Gli assi del veicolo sono indipendenti e, uniti alla forma degli pneumatici, permettono di muoversi lateralmente di circa 30 gradi. La propulsione è elettrica e la trazione integrale, la spinta è garantita da quattro motori dalla potenza complessiva di 476 cavalli. Mercedes-Benz ha dichiarato che la Vision AVTR utilizza una tecnologia rivoluzionaria delle batterie, basata sulla chimica delle cellule organiche a base di grafene, priva di terre rare o metalli. «Volevamo spingerci largamente oltre la normalità, anche quella delle supercar», spiega Steffen Koehl, capo del Global Advanced Design di Mercedes-Benz. «Ma fin dai primissimi incontri con il team che ha realizzato il film Avatar, cui l’auto è ispirata, ci siamo resi conto come nella pellicola originale e nel sequel in arrivo venga proposta una visione assai profonda dell’armonia uomo-natura e della filosofia che la sottende. Si tratta di un approccio perfettamente in linea con le idee che da tempo nutriamo in tema di mobilità del futuro, quindi ha guidato l’intero sviluppo della vettura». Esteticamente i canoni della gamma EQ si rivelano estremizzati da un’impostazione giocata sull’assoluta continuità delle superfici. La calandra riprende quella delle elettriche oggi in produzione, il padiglione si sviluppa secondo la consueta silhouette one bow ad arco, ma le portiere trasparenti e, soprattutto, il tema delle forme organiche determinano un equilibrio assai diverso, caratterizzato da onnipresenti riferimenti bionici e molteplici rimandi fra abitacolo e carrozzeria.



SUPERCAR

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Thanks to the intelligent and fully variable distribution of torque, the power generated by the four motors is managed in the best possible way in terms of driving dynamics.

Grazie alla distribuzione intelligente e completamente variabile della coppia, la potenza dei quattro motori è gestita nel miglior modo possibile in termini di dinamica di guida.

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THE MERCEDES-BENZ VISION AVTR IS A CONCEPT CAR THAT LOOKS TO THE FUTURE, INSPIRED BY JAMES CAMERON’S FILM, AVATAR. It is like a living organism that perceives the driver, like the flying Banshees of the Na’vi in Avatar. Sustainability is the central theme, and the interiors have been produced with either recycled materials or ones with a low environmental impact, such as fast-growing “Karuun” wood. The video created by Mercedes shows off one of the characteristics that make the Vision ATR unique: its crab-like movement. The car’s axles are independent and that, combined with the shape of the tires, enables it to move sideways by around 30 degrees. Powered by an electric four-wheel drive, it features four motors developing a total power output of 476 hp. Mercedes-Benz has declared that the Vision AVTR uses revolutionary battery technology based on a graphene-based organic cell chemistry that is free of rare-earth or metals. «We wanted to push ourselves far beyond normality, even that of supercars», explains Steffen Koehl, head of Global Advanced Design at Mercedes-Benz. «But right from our earliest meeting with the team that made Avatar, the film that inspired the car, we realised that the original film and its upcoming sequel offer a very profound vision of harmony between man and nature and of the philosophy behind it. This approach is perfectly in line with our long-standing ideas on future mobility, and has therefore guided the entire development of the car». Aesthetically, the canons of the EQ range are pushed to extremes by an approach based on the perfect continuity of all surfaces. The radiator grille echoes those of the electric cars that are currently in production, the roof panel is developed following the usual “one bow” design, but the transparent doors and, above all, the overarching organic forms create a very different balance, characterised by ubiquitous bionic references and multiple links between interior and bodywork.

Il progetto fonde ambiente esterno, abitacolo e interfaccia UX in un unicum a sua volta pronto a modellarsi sulla fruizione dell’utente, con un forte orientamento verso il benessere olistico dei passeggeri. The design combines the exterior environment, cockpit, and UX interface in a unicum that is ready to adapt to the user, with a strong focus on the holistic well-being of the passengers.



BOUTIQUE

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MESSIKA

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MOVE Messika presenta i nuovi bracciali in pelle in tanti colori diversi, abbinati al titanio o all’oro bianco, rosa, giallo e diamanti Messika presents its new leather bracelets in many different colours, combined with titanium or white, pink or yellow gold and diamonds by Barbara Borgonovo photo by Isabelle Bonjean - Pierre Vérez

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The Venetian yellow, emerald green, and the white colour palette is the perfect way to add a bright and casual touch to any outfit.

VALÉRIE MESSIKA HA AGGIUNTO NUOVI ELEMENTI ALLA SUA COLLEZIONE MOVE per garantire che rimanga sempre attuale. Dopo aver lavorato molto con oro e diamanti, ora è impegnata a interpretare un materiale completamente nuovo per lei, la pelle, dando vita ai nuovi coloratissimi bracciali interscambiabili My Move. Oggetto di desiderio sia per l’uomo sia per la donna, questi divertenti bracciali possono essere personalizzati a proprio gusto e condivisi tra lui e lei, per un Mix & Match che va oltre gli schemi tradizionali della gioielleria. Cinturini in pelle, opaca o laccata, con pavé di design, 100% oro o titanio, i nuovi bracciali My Move di Messika sono una tela bianca sulla quale potersi sbizzarrire. Trecento sono le combinazioni per un’infinità di abbinamenti e stili. La pelle, disponibile in un’ampia palette cromatica, può essere valorizzata da preziosi diamanti bianchi, dalla luminosità dell’oro bianco, giallo o rosa e dalla forza del titanio naturale, della grafite o dell’antracite. Possono essere indossati da soli o con altri bracciali My Move per un Mix & Match che si abbina a qualsiasi look.

La tavolozza dei colori giallo veneziano, verde smeraldo e bianco è il modo perfetto per dare un tocco luminoso e casual a qualsiasi outfit.

Questi pezzi divertenti possono essere personalizzati in base alle preferenze individuali e possono essere indossati da soli o con altri braccialetti My Move.

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These fun pieces can be customized to your individual preferences and can be worn alone or with other My Move bracelets.



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All About Nudes is surprising, whether you choose beige, taupe or chocolate. These leathers are always offered sophisticated shades.

VALÉRIE MESSIKA HAS ADDED NEW CREATIONS TO HER MOVE COLLECTION ensuring its constant modern look. After working intensively with gold and diamonds, she is now committed to interpreting a completely new material in her production – leather – thus giving life to the new colourful interchangeable My Move bracelets. An object of desire for both men and women, these fun bracelets can be customized to your taste and shared by couples, for a mix & match that goes beyond the traditional patterns of jewellery. Straps in leather, opaque or lacquered, with pavé design, 100% gold or titanium, the new Messika My Move bracelets are a blank canvas on which to express yourself. Three hundred combinations for an infinite number of pairings and styles. The leather, which is available in a wide colour palette, can be embellished by precious white diamonds, the shine of white, yellow or pink gold and by the strength of natural titanium, graphite or anthracite. They can be worn alone or with other My Move bracelets for a mix & match that goes with any look.

All About Nudes è sorprendente, che si scelga il beige, il tortora o il cioccolato. Questi pellami hanno sempre sfumature sofisticate.

La pelle si contrappone allo scintillio del diamante bianco, al luccichio dell’oro bianco, rosa o giallo e alla forza del titanio naturale, della grafite o dell’antracite.

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Leather contrasts with the sparkle of white diamond, the glitter of white, pink or yellow gold, and the strength of natural titanium, graphite or anthracite.



BOAT GOURMET

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IL PALAGIO

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Il Palagio Lo chef del ristorante Il Palagio si definisce dal cuore italiano e dall’anima brasiliana. La sua filosofia di cucina è stata influenzata sia dal suo paese d’origine, l’Emilia Romagna, sia dalle numerose esperienze di alta ristorazione in Toscana, sia dal suo periodo di lavoro e vita in Brasile The chef of the restaurant Il Palagio defines himself as Italian by heart and Brazilian by soul. His cuisine philosophy is influenced by his origins from Emilia Romagna, as well as by several haute cuisine experiences in Tuscany, and the period he spent working and living in Brazil by Sophia Negri - photo by Paolo Picciotto

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BOAT GOURMET

PAOLO LAVEZZINI, CHEF DEL RISTORANTE IL PALAGIO, NEL FOUR SEASONS HOTEL DI FIRENZE, emiliano di nascita, è stato chiamato a dirigere le cucine dopo sei anni trascorsi come chef del ristorante Fasano a Mare, a Rio de Janeiro. La sua filosofia di cucina è stata influenzata sia dal suo paese d’origine, l’Emilia Romagna, sia dalle numerose esperienze di alta ristorazione in Toscana, sia dal suo periodo di lavoro e vita in Brasile, dove si è avvicinato a ingredienti e sapori locali, integrando le tradizioni e specialità brasiliane a quelle italiane. Dalla sua esperienza brasiliana si porta dietro anche l’attenzione verso la stagionalità e l’importanza di scegliere una cucina sostenibile, nel rispetto degli ingredienti. Il menu curato personalmente dallo chef, inizia con uno scrigno di snack sorprendenti per proseguire poi con piatti come il Risotto leggermente affumicato e cavoli di stagione, dove cavoli di diverse tipologie e consistenze si sposano con il burro affumicato, o gli Agnolotti di faraona, crema

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«My challenge is to satisfy both customers who expect something new and those who are searching for tradition, and I must therefore be able to range from the simplest to the most complex dish». barchemagazine – Dicembre-December 2021

«La mia sfida è quella di accontentare sia i clienti che si aspettano qualcosa di nuovo sia quelli che ricercano la tradizione, e dovrò quindi essere in grado di spaziare dai piatti più semplici a quelli più complessi».


IL PALAGIO HÉLÈNE DARROZE

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BOAT GOURMET di Parmigiano Reggiano e funghi Porcini, un piatto tribute alle origini parmensi dello chef. Da provare l’Uovo della fattoria di Maiano, funghi porcini del Casentino al limone e aglio canditi, nel quale l’ingrediente protagonista, l’uovo, si deve a galline lasciate completamente libere nel parco di una fattoria vicina. Infine, un piatto che lo chef in Brasile aveva dedicato alla Toscana e che qui, viceversa, dedica al Brasile: Stracotto di maialino senese da latte in olio di oliva, cavolo nero, banana verde e peperoncino. «La mia cucina è dettata dalle stagioni, dai produttori, dagli ingredienti e dalla Toscana. Abbiamo selezionato fornitori che rispettassero il territorio e che lavorassero in modo etico e, a partire da quello, abbiamo studiato ricette nuove basate su ingredienti tradizionali strettamente rappresentativi della nostra regione», spiega Paolo Lavezzini. Lo chef ha iniziato a lavorare nei più importanti ristoranti della costa toscana quando aveva solo 16 anni. Dopo essere entrato nella brigata di Angelo Paracucchi al ristorante Carpaccio

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«La mia filosofia di cucina si basa sul rispetto degli ingredienti e sulla ricerca dei migliori piccoli produttori. Al Four Seasons di São Paulo siamo stati i primi a sperimentare con piatti italiani, ma fatti con ingredienti prodotti in Brasile: quello che non trovavamo, come affettati o formaggi, lo producevamo in casa».

«My cooking philosophy is guided by the respect for the ingredients and a continuous search for the best small-scale producers. At the Four Seasons in São Paulo, we were the first to experiment with Italian dishes made with ingredients produced locally in Brazil: what we couldn’t find, such as salami or cheese, we produced ourselves».

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al Royal Monceau (Parigi), ha lavorato nei più prestigiosi ristoranti tristellati d’Europa, da Alain Ducasse al Plaza Athénée a Parigi, alla fiorentina Enoteca Pinchiorri. Nel 2012 è diventato Executive Chef per l’Hotel Fasano a Rio de Janeiro, trasformandolo nel migliore ristorante italiano in Brasile, per poi far parte del team di apertura del Four Seasons Hotel São Paulo, dove ha guidato per due anni il ristorante Neto, premiato con tre forchette sul “Gambero Rosso Internacional” del 2019. A NATIVE FROM EMILIA ROMAGNA, PAOLO LAVEZZINI WAS APPOINTED TO NEW EXECUTIVE CHEF to lead the culinary team of the Palagio restaurant at Four Seasons Hotel in Florence, after six years as chef at the Fasano a Mare restaurant in Rio de Janeiro. His culinary philosophy has been influenced by his origins from Emilia Romagna, as well as by several haute cuisine experiences in Tuscany, and the period he spent working and living in Brazil, where he was introduced to local ingredients and flavours, combining Brazilian traditions and specialities with Italian ones. His Brazilian experience also taught him the importance of honouring seasonality and of choosing a sustainable cuisine in full respect of ingredients. The menu, which has been personally created by the chef, begins with a treasure box of surprising snacks, then continues with dishes such as Lightly smoked risotto with seasonal cabbages, where cabbages of different consistencies and types are finished with smoked butter, or Agnolotti stuffed with guinea fowl, Parmigiano Reggiano cream and Porcini mushrooms, a tribute to his origins from Parma. Try the Free range egg from Maiano, porcini mushrooms from Casentino with candied



BOAT GOURMET

«I consider it my responsibility as a chef to introduce sustainability both in the kitchen and in the dining hall. I start from my Italian origins and respect the culinary tradition from Tuscany, adding some Brazilian ingredients such as spices or chillies to selected dishes».

«Considero una mia responsabilità come Chef introdurre la sostenibilità sia in cucina sia in sala. Partirò dalle mie origini Italiane nel rispetto della tradizione culinaria toscana, aggiungendo anche alcuni ingredienti brasiliani come spezie o peperoncini in alcuni piatti».

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lemon and garlic, in which the main ingredient - the egg - comes from chickens left to roam outdoors at a nearby farm. Finally, a dish that the chef had dedicated to Tuscany when he was in Brazil and which he now, vice versa, dedicates to Brazil: Slow-cooked Tuscan suckling in olive oil with black cabbage, green banana and chilli. «My cuisine is inspired by the seasons, by the producers, by the ingredients, and by Tuscany. We have selected producers who respect the territory and who work ethically, and with that as a stepping stone, we have studied new recipes based on traditional ingredients that strictly represent our region», as Paolo Lavezzini explains. The chef had his first experience in the finest restaurants on the Tuscan coast when he was only 16 years old. After joining the team of Angelo Paracucchi at the Carpaccio restaurant at the Royal Monceau (Paris), he later worked in some of Europe’s most prestigious threestar restaurants including the Alain Ducasse at the Plaza Athénée in Paris and Enoteca Pinchiorri in Florence. In 2012 he became Executive Chef for the Hotel Fasano in Rio de Janeiro, making it the best Italian restaurant in Brazil, before joining the preopening team of the Four Seasons Hotel in São Paulo, where he directed the award-winning Neto restaurant for two years, which was acknowledged with Three forks by “Gambero Rosso International” in 2019.



EVENTS

EVENTS

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SEGNI Sogni

Di e di Of

Signs and Dreams

Il Complesso Museale Santa Maria della Scala a Siena ha ospitato la mostra Di segni e di sogni di Lorenzo Marini

The Santa Maria della Scala Museum Complex in Siena hosted the exhibition Of signs and dreams by Lorenzo Marini by Francesco Michienzi

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LORENZO MARINI

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EVENTS QUELLA DI LORENZO MARINI NON È STATA UNA MOSTRA TRADIZIONALE, ma un viaggio itinerante tra cinque installazioni, l’ultima delle quali nella Piazza del Campo a Siena. Il progetto aveva come tema centrale l’interpretazione creativa delle lettere liberate, nelle loro più disparate dimensioni linguistiche. L’artista commentando il suo legame con Siena e l’importanza di questa mostra ha dichiarato: «Siena è una città unica al mondo, una cornice culturale dove l’importanza della tradizione viene celebrata per contrasto da un linguaggio così innovativo e sperimentale. Per me le lettere sono nate libere e come gli uomini sono creature sociali ma anche individuali. È tempo di celebrare la bellezza della geometria che le compone e lasciare il gregge della tipologia alfabetica. Non sono necessarie solo per leggere o per scrivere, ma anche per alimentare la fantasia». Il curatore, Luca Beatrice, ha scritto: «L’unione delle lettere forma parole, dunque significati che mutano a seconda dell’idioma. All’origine però sono segni, immagini.

Lorenzo Marini propone che la lettera possa essere liberata come la parola che la contiene, anzi, che la lettera possa essere intrinsecamente dinamica ed espressiva, indipendentemente dal fatto che una parola la contenga o meno. Una lettera, per Marini, ha una personalità propria separata dal carattere della parola, così come la parola ha una personalità separata dalla frase.

Su questo concetto apparentemente semplice, eppure fondativo nella storia dei linguaggi, lavora Lorenzo Marini. Utilizzare gli elementi prima della comunicazione e trasformarli in fantasmagoria visiva attraverso associazioni cromatiche indotte. Nell’arte di Marini siamo noi a scegliere, a entrare nel meccanismo tentando in qualche modo di ricomporlo e di dare senso a un’esperienza. Elegante, divertente, esplosiva, riflessiva, la sua poetica ridisegna e ridipinge i confini dell’universo, ponendo l’attenzione sulle regole del comunicare, dove lo sforzo è superarle alla ricerca di nuovi alfabeti, misteriosi e infantili, concettuali e ludici». La mostra era composta di cinque momenti, tra cui una personale nella sala San Pio con 22 opere mixed media on canvas, che comprendono le ricerche iniziali sul type e sugli alfabeti. Le altre cinque installazioni rappresentavano storie visive dell’alfabeto ricreato. Dall’installazione di acciaio specchiato MirrorType nella Cappella del Manto, al monolite che si accende e si spegne dopo secoli

Lorenzo Marini suggests that the letter can be liberated just like the word that contains it, indeed, that the letter can be intrinsically dynamic and expressive, regardless of whether a word contains it or not. A letter, following Marini, has a personality of its own separate from the character of the word, just as the word has a personality separate from the sentence.

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BOLOGNA LORENZOARTE MARINI FIERA

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EVENTS di silenzio nella sala Sant’Ansano. Dalla rappresentazione della tastiera QWERTY portata a una dimensione cento volte maggiore, alla pioggia di seimila lettere sospese tra le volte della sala San Galgano. Tutte le installazioni immersive comprendevano una colonna sonora appositamente creata da Mariella Nava, una tra le più sensibili autrici di musica italiana. LORENZO MARINI’S EXHIBITION WAS NOT A TRADITIONAL one but a traveling journey through five installations, the last of which was in Piazza del Campo in Siena. The central theme of the project was the creative interpretation of the ‘liberated letters’, in their most disparate linguistic dimensions. Talking about his connection with Siena and the importance of this exhibition the artist commented: «Siena is a unique city, a cultural setting where the importance of tradition is celebrated in juxtaposition with such an innovative and experimental language. For me, letters were born free and like men, they are social but also individual creatures. It is time to celebrate the beauty of the geometry that composes them and leave the herd of the alphabetic order. They are not only essential for reading or writing but also feed the imagination». The curator Luca Beatrice wrote: «The union of the letters forms words, meanings that change according to the language. Originally, however, they are signs, images. Lorenzo Marini works on this simple yet founding concept in the history of languages. To use the elements before communication and transform them into visual phantasmagoria through induced chromatic associations. In Marini’s art, it is we who

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A sentence is a molecule, its atoms are the words, and the words themselves, which are built from the letters, can be considered as subatomic particles. Marini did not free letters from the science of language, but rather from their subservient role in the normative version of this science.

Una frase è una molecola, i suoi atomi sono le parole e le parole stesse, costruite dalle lettere, possiamo considerarle le particelle subatomiche. Marini non ha liberato le lettere dalla scienza del linguaggio, ma dal loro ruolo servile nella versione normativa di questa scienza.

In alto a sinistra, Memphis. A sinistra, Staircase – Room. Sopra, Writetype. Nella pagina a fianco, Totem.

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Top left, Memphis. On the left, Staircase Room. Above, Writetype. Opposite page, Totem.


LORENZO MARINI

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EVENTS A fianco, Futurismo 3 R, omaggio al movimento di Marinetti. In basso, una sala del Complesso Museale Santa Maria della Scala a Siena.

On the side, Futurismo 3 R, a tribute to Marinetti’s movement. Below, a room of the Santa Maria della Scala Museum Complex in Siena.

decide to enter the mechanism, trying in some way to reassemble it and to give meaning to an experience. Elegant, fun, explosive, reflective, his poetics redesign and rethink the boundaries of the universe, focusing on the rules of communication, to overcome them in search of new alphabets, mysterious and childish, conceptual and playful». The exhibition consisted of five different moments, including a solo show in the San Pio room featuring 22 mixed media works on canvas, which include the initial research on type and alphabets. The other five installations represented visual stories of the recreated alphabet. From the installation in mirrored steel entitled MirrorType in the Cappella del Manto to the monolith that turns on and off after centuries of silence in the Sant’Ansano room. From the QWERTY keyboard presented in a size a hundred times larger, to the rain of six thousand letters suspended between the vaults of the San Galgano room. All the immersive installations included a soundtrack specially created by Mariella Nava, one of the most sensitive composers of Italian music.

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Marini’s Type Art considers letters as something more integral, more self-referential than the components of a dominant system.

La Type Art di Marini considera le lettere come qualcosa più integrale, più autoreferenziale dei componenti di un sistema dominante.

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EVENTS

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DUBAI DESIGN WEEK

Nuovi concetti

CREATIVI

New creative concepts

Downtown Design, la principale fiera del design degli Emirati Arabi Uniti, è tornata con una vetrina di oltre 130 marchi e designer internazionali Downtown Design - the leading design fair in the United Arab Emirates - is back with a showcase of 130 international brands and designers by Barbara Borgonovo

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The MENA Grad Show presented the best social impact innovation projects by the brightest minds from the region’s universities.

Il MENA Grad Show ha presentato i migliori progetti di innovazione a impatto sociale delle menti più brillanti provenienti dalle università della regione.

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LA DUBAI DESIGN WEEK, CHE SI È SVOLTA NEGLI EMIRATI ARABI UNITI con il patrocinio di Sua Altezza Sheikha Latifa bint Mohammed bin Rashid Al Maktoum, presidente della Dubai Culture & Arts Authority, è stata un evento ricco di spunti e proposte originali sul design contemporaneo. La principale fiera del design della regione, Downtown Design, è tornata con una vetrina di oltre 130 marchi e le proposte di designer internazionali e di nuovi talenti. Ospitando espositori provenienti da oltre 20 paesi e importanti rappresentanze nazionali di paesi europei tra cui Austria, Francia, Ungheria, Italia e Spagna, la fiera ha presentato nuovi concetti creativi tra cui un’installazione di design immersiva e multisensoriale all’ingresso della fiera, progettata dallo studio NIU, e il Lounge Bar, sviluppato da Broadway Interiors con sede a Dubai. Sono state presentate le idee e le soluzioni più innovative della regione per rendere il mondo un posto migliore nei campi della tecnologia, della scienza e del design. Il MENA Grad Show ha proposto il lavoro di giovani talenti provenienti dalle principali università della regione, affrontando questioni che vanno dalla desertificazione all’accessibilità, fino alla nutrizione infantile e alla gestione dei rifiuti. Inoltre, una vetrina multimediale dedicata all’architettura, la 2040: d3 Architecture Exhibition, ha teletrasportato i visitatori della Dubai Design Week attraverso i prossimi 20 anni di Dubai, con presentazioni visionarie innovative e progetti con un approccio human-centric. Rispondendo al tema di quest’anno, dell’architettura rigenerativa e del design restaurativo, la commissione principale del festival Abwab è


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EVENTS stata assegnata ad Ahmed El-Sharabassy, con sede a Dubai, per la sua proposta intitolata “Nature in Motion”, che fa riferimento al movimento costante del deserto di Dubai ed emula il continuo sviluppo della città. Molto spettacolare “Morphing Nature”, una passerella progettata da Kristina Zanic Design Studio, che ha raccontato una storia di sostenibilità e conservazione della terra, mentre “The WAW Machine” dei creativi degli Emirati Iman Almidfa e Hessa Ali Alechla, fondatori di Wild Arab West (WAW), ha accolto i visitatori con affermazioni positive, complimenti e detti culturali in inglese e arabo, attraverso un distributore automatico, promuovendo la gentilezza tra le persone e il mondo.

La UAE Designer Exhibition 2.0 ha proposto le opere di 25 talenti creativi emergenti e sconosciuti, con sede e produzione locale, mentre il Beirut Concept Store ha presentato le opere di 50 designer affermati e talenti creativi emergenti con sede in Libano, da articoli per la tavola ai mobili, libri e piccoli oggetti da regalo.

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Un programma di oltre 80 laboratori pratici presso il Making Space ha offerto ai visitatori di tutte le età e livelli di esperienza l’opportunità di sperimentare modi di fare antichi e innovativi.

A program of over 80 hands-on workshops at the Making Space offered visitors of all ages and experiential backgrounds the opportunity to experience ancient and innovative know-how.

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The UAE Designer Exhibition 2.0 unveiled the works of 25 emerging and undiscovered creative talents, based in the UAE and producing locally, while the Beirut Concept Store showcased the works of 50 established designers and emerging creative talents based in Lebanon, from tableware to furniture, books, and small gift items.



EVENTS

With a key focus on supporting the creative community in Lebanon, emerging and established Lebanese design talents have been highlighted in the festival’s program this year.

Con l’obiettivo principale di supportare la comunità creativa in Libano, quest’anno i talenti emergenti e affermati del design libanese sono stati messi in evidenza nel programma del festival.

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DUBAI DESIGN WEEK, WHICH TOOK PLACE IN THE UNITED ARAB EMIRATES under the patronage of Her Highness Sheikha Latifa bint Mohammed bin Rashid Al Maktoum, president of the Dubai Culture & Arts Authority, was an event full of new ideas and original proposals on contemporary design. The region’s leading design fair, Downtown Design, is back showcasing 130 brands and proposals from international designers and new creative talents. Hosting exhibitors from over 20 countries and major national representatives from European countries including Austria, France, Hungary, Italy, and Spain, the fair presented new creative concepts including an immersive and multisensory design installation at the entrance, designed by the award-winning studio NIU, and the Lounge Bar, developped by Broadway Interiors based in Dubai. The fair presented the region’s most innovative ideas and solutions for a better world in the fields of technology, science, and design. The MENA Grad Show featured the work of young talents from leading regional universities, addressing issues ranging from desertification to accessibility, child nutrition, and waste management. In addition, a multi-media exhibition dedicated to architecture, 2040: d3 Architecture Exhibition, teleported all visitors of the Dubai Design Week through the next 20 years in Dubai, with innovative visionary presentations and projects based on a human-centric approach. In response to this year’s theme of regenerative architecture and restorative design, the main commission of the Abwab festival was awarded to the Dubai-based Ahmed El-Sharabassy for his proposal entitled “Nature in Motion”, which makes reference to the constant movement of the Dubai desert and emulates the city’s continuous development. A highly spectacular exhibit was “Morphing Nature”, a walking path designed by Kristina Zanic Design Studio and telling a story about sustainability and the preservation of planet Earth. “The WAW Machine” by Emirate creatives Iman Almidfa and Hessa Ali Alechla, founders of Wild Arab West (WAW), welcomed visitors with positive assertions, compliments, and cultural sayings in English and Arabic through a vending machine promoting kindness between people in the world.



THE IDEA FACTORY

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HYDRO TEC

the FUTURE 107

Lo studio di progettazione navale Hydro Tec, fondato da Sergio Cutolo, celebra i 25 anni di attività. Una bella storia piena di passione e di idee lungimiranti che hanno punteggiato con intelligenza la nautica da diporto di questo quarto di secolo The naval design studio Hydro Tec, founded by Sergio Cutolo, is celebrating 25 years in business. Their extraordinary story is full of passion and a series of forward-thinking, intelligent ideas that have enhanced the world of pleasure boating over the past quarter of a century by Claudia Giulia Ferrauto

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THE IDEA FACTORY «NOI SIAMO IL RISULTATO DEGLI INCONTRI CHE FACCIAMO NELLA VITA e in questo io sento di essere stato fortunato, ho incontrato persone fuori dal comune, Paolo Caliari, Alcide Sculati, Giampiero Moretti. Il fatto di avere avuto la loro confidenza, il loro insegnamento mi ha aiutato, in qualche modo sento di dover restituire». Comincia così l’intervista che ci concede Sergio Cutolo, fondatore dello studio di ingegneria navale e design Hydro Tec, che ha da poco festeggiato il suo primo quarto di secolo e che oggi vanta più di 150 yacht naviganti, di cui circa 30 explorer. Un gran numero, difficile anche solo da immaginare, per questo Sergio Cutolo si è imbarcato nell’impresa di mettere in fila nel suo libro, “Heading for the Future”, pubblicato dalla casa editrice Sagep, le storie delle tante creature dello studio, i cantieri con cui collabora da tempo e con cui ha collaborato nel corso degli anni. Com’è nata l’idea del libro? È nata un po’ scherzando, un po’ riordinando i tanti appunti che metto

via da anni e un po’ dalla voglia di presentare la storia dello studio. Poi però ho cercato anche di fare un piccolo salto in avanti e dare una prospettiva sul dove stiamo andando e come stanno cambiando le barche. Una volta la barca aveva un suo stile di vita a cui l’armatore si adattava, oggi invece la clientela, che è mediamente anche più preparata, è molto eterogenea ed esigente e vuole il viceversa, cioè portare il suo stile di vita sulla barca. Questo come condiziona il lavoro dello studio? Per dare l’idea, abbiamo un cliente thailandese che vuole una barca dotata di grande autonomia, per andare verso mete lontane - che non vuole raggiungere con l’aereo per poi stare in spiaggia -, cerca libertà, sicurezza e comodità, e vuole uno yacht con cui stare comodamente all’altro capo del mondo con la famiglia e i figli piccoli. Poi abbiamo un cliente del mediterraneo che vuole invece una barca leggera e con molti spazi aperti; un cliente arabo che predilige, all’oppo-

sto, una soluzione di yachting che contempli più spazi chiusi, privati e condizionati. C’è poi chi su uno yacht porta le sue passioni e i suoi sport. Un cliente vuole che la barca sia la base per il diving, quindi a bordo necessita di una zona specifica progettata e attrezzata, ma non è il solo. Ad esempio, abbiamo due progetti in trattativa con persone che fanno kite-surf, e la barca è tutta studiata intorno a questa passione. Sembrerà banale sulle prime, ma in realtà questo comporta uno studio di schermi e pareti scorrevoli particolari, perché lo yachting tradizionale è un mondo che nasce per stare riparati dalle intemperie e vivere il mare in modo esclusivo, questo sport al contrario necessita di mettersi intenzionalmente a vivere il mare in luoghi molto ventosi, e questo deve essere considerato in molti dettagli del progetto. Ogni cliente ha i suoi requisiti, una delle nostre capacità è quella di sapere offrire soluzioni adatte in relazione alle richieste.

GENESIS 153 (2002) Scafo e sovrastruttura in alluminio, lunga 47 metri e larga 9, tocca i 21 nodi di velocità massima, ed ha un’autonomia di crociera di 4.000 miglia a 14 nodi. Può ospitare fino a 10 ospiti in 5 cabine e 10 membri dell’equipaggio. È un progetto One off per il quale Hydro Tec ha curato l’architettura navale (design di Luiz de Basto; interior decor Ralph Lauren). Costruito in Italia da North American Yachts & Shipbuilders. Hull and superstructure made of aluminium, with a length of 47 meters and a beam of 9 meters, this hull reaches a maximum speed of 21 knots with a cruising range of 4,000 miles at 14 knots. This yacht can host up to 10 guests in 5 cabins and 10 crew members. It’s a One off project for which Hydro Tec was responsible for the naval architecture (design by Luiz de Basto; interior décor by Ralph Lauren). Built in Italy by North American Yachts & Shipbuilders.

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VINYDREA II (2002) Versione embrionale di Explorer Yacht - realizzato dai Cantieri Proteksan/Tourquoise - progetto navale di Sergio Cutolo in collaborazione con Internaval, mentre il design degli esterni è di Paolo Caliari. Con una lunghezza che sfiora i 40 metri per un baglio di circa 8, è uno yacht dislocante con scafo e sovrastruttura in alluminio. Può ospitare 8 ospiti e 7 membri dell’equipaggio. It’s the early stage of an Explorer Yacht, built by the Proteksan/Turquoise yard, designed by Sergio Cutolo in partnership with Internaval, whilst the exterior design is by Paolo Caliari. With a length of about 40 meters and a beam of 8 meters, she is a displacement yacht featuring a hull and a superstructure in aluminium. She can host 8 guests and 7 crew members.

CAMELEON B (2003) Costruito dai Cantieri Proteksan/Tourquoise, ingegneria e architettura navale sono state realizzate dallo studio Hydro Tec in un lavoro di squadra elaborato con il compianto Paolo Caliari. Le richieste in termini di prestazioni, tenuta in mare e comfort erano molto elevate. Struttura in lega leggera, una lunghezza fuori tutto pari a 42,5m per un baglio di 8,5; tocca una velocità max di 22 nodi. Built by the Proteksan/Tourquoise yards, with both engineering and naval architecture by the Hydro Tec Studio, in a team with the dear departed Paolo Caliari. The requests in terms of performances, sea keeping, and comfort were very high. The superstructure is in light alloy, with a LOA of 42.5m and a beam of 8.5m. The maximum speed is 22 knots.

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HYDRO TEC

BABBO (2006) Secondo scafo della serie Darwin 102’ del Cantiere delle Marche. Può ospitare fino a 10 ospiti e 7 persone di equipaggio. Scafo in acciaio e sovrastruttura in alluminio, lunghezza di 30,8 metri, baglio max di 7,5; tocca una velocità massima di 13 nodi.

This is the second hull of the Darwin 102’ series by Cantiere delle Marche. This yacht can host up to 10 guests and 7 crew members. Steel hull and aluminium superstructure, length of 30.8 meters, maximum beam of 7.5meters. She reaches a maximum speed of 13 knots.

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THE IDEA FACTORY

NAUMACHOS 82 (2007) Costruito dai Cantieri Navali di Pesaro, ha scafo in acciaio e sovrastruttura in alluminio, la lunghezza è di 25,10 metri per un baglio di 7,20, velocità massima 11 nodi.

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«Un primo momento di svolta dello studio Hydro Tec è stato la nascita di Naumachos, nel 2007. Oggi noi siamo noti come uno degli studi con il maggior numero di Explorer naviganti, bene, Naumachos è stato il primo. Ma lì la svolta è stata doppia perché è stata anche la prima barca che abbiamo disegnato completamente da soli. È stato l’inizio della nostra carriera nel mondo dei designer». Ing. Sergio Cutolo

Built by Cantieri Navali di Pesaro, this yacht has a steel hull and an aluminium superstructure. The length is 25.10 meters, the beam is 7.20 meters and it reaches 11 knots of maximum speed.

«One early turning point for the Hydro Tec studio was the creation of Naumachos in 2007. Today we are known as one of the studios with the largest number of seagoing Explorers; Naumachos was our first. But it was also a turning point because it was the first boat we designed entirely ourselves. It was the beginning of our career in the design world».

Il mondo dello yachting “di prima” sotto quali aspetti era diverso? Ho conosciuto e lavorato con persone del calibro di Bannenberg e Pietro Baglietto. Oggi con lo studio ci confrontiamo con un mondo completamente diverso, molto più veloce e ibrido e quindi più complesso da comprendere. Nel libro racconto come mi sono trovato a vivere la transizione, dalla nautica della famiglia Baglietto, o di persone come Cichero, che era una fase della nautica italiana molto artigianale, slegata dall’aspetto industriale e finanziario, alla nautica di oggi dove la finanza è importante - vedi i cantieri che si quotano in Borsa - come pure il project management. Io ho esordito da Baglietto quando eravamo uno dei pochi cantieri italiani ad avere l’ufficio tecnico interno, da noi si faceva realmente tutto in casa, persino le cromature degli acciai. Questo approccio olistico mi è rimasto e l’ho portato nello studio.

VITA DI MARE 3 (2011) È il primo esemplare di Darwin 86 del Cantiere delle Marche. Caratterizzato dai volumi interni molto generosi e un’autonomia molto elevata (7.000 miglia a 10 nodi), può ospitare fino a 8 persone. Lunghezza pari a 26 metri per un baglio max di 7 metri e mezzo, scafo in acciaio e sovrastruttura in alluminio, tocca una velocità massima di 11,5 nodi. This is the first unit of Darwin 86 by Cantiere delle Marche. She’s characterized by large interior spaces and a very high range (7,000 miles at 10 knots) and she can host up to 8 guests. The length is 26 meters, the beam is 7.5 meters, both the hull and superstructure are made of steek and the maximum speed is 11.5 knots.

ARMADA (2011) Costruito dal Cantiere Palumbo, è uno yacht in acciaio e alluminio ed è stato il primo progetto olistico dello studio Hydro Tec. È il primo yacht ad essere certificato Rina Green Plus Platinum. Con una lunghezza di quasi 54 metri raggiunge una velocità massima di 18 nodi. Built by the Palumbo Shipyard, it is a steel and aluminum yacht and was the first holistic project of the Hydro Tec studio. She is the first yacht to be Rina Green Plus Platinum certified. With a length of almost 54 meters, she reaches a maximum speed of 18 knots.

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HYDRO TEC

COLUMBUS 40 SPORT HYBRID (2015) Costruito dai cantieri Palumbo Superyachts. È stato il primo yacht certificato dal Rina a propulsione ibrida. Lunghezza pari a 39,83 metri, per un baglio massimo di 8,2, tocca una velocità massima di 22 nodi.

«Ci sono progetti che ci rappresentano e che hanno determinato dei passi avanti, non solo nostri, a mio avviso, forse, perché hanno creato qualcosa di nuovo. È difficile scegliere ma certamente direi il 40 metri Columbus Sport Hybrid - quel contratto l’abbiamo firmato al MYS, a bordo, di Prima, sempre nel 2011, dopo un anno che lavoravamo su quel concetto. L’SH è stata la prima barca certificata in classe ibrida dal Rina, che ha elaborato il regolamento proprio per ottenere questa notazione di classe, su nostro progetto, creando di fatto un riferimento». Built by the Palumbo Superyachts shipyards. She is the first yacht with hybrid propulsion to be Rina certified. With a length of 39.83 meters and a maximum beam of 8.2 meters, the maximum speed is 22 knots.

«There are various designs that epitomize our work and that represented steps forward, not just for us, but perhaps for the industry as a whole, where I believe we created something new. It’s difficult to choose, but I would certainly include the 40-meter Columbus Sport Hybrid in this list - we signed the contract in 2011 with MYS on board Prima after a year of working on the concept together. It was the first boat that Rina certified as a hybrid, and they developed the regulations for this category of boat based on our design, creating a sort of the point of reference».

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THE IDEA FACTORY

Tra le caratteristiche importanti per farsi largo c’è anche quella di misurarsi con la concorrenza, fare di meglio e riuscire a comunicarlo ai clienti. Quando e come ha acquisito questa competenza? Uno sguardo “critico” alla concorrenza l’ho iniziato ad avere spronato da Michael Breman - oggi direttore vendite di Lürssen - quando lavorava come direttore commerciale da Baglietto 112 mentre io ne ero il direttore tecnico. Un giorno mi ha detto: “Sergio, tu mi devi dire cosa devo dire ai clienti”, e io gli spiegavo dei materiali, della tenuta in mare, della lega leggera, e lui “ok, queste sono cose tecniche importanti ma da te voglio di più, mi serve qualcosa di diverso, devi aiutarmi a spiegare agli armatori perché gli conviene e ha senso comprare da noi, spendendo il doppio per uno yacht che a

occhio credono uguale a quello che altrove costa la metà, e per farlo tu devi salire sulle altre barche e capire come far vedere anche a un armatore ‘impreparato tecnicamente’ la differenza tra noi e gli altri”. È una cosa importante che mi sono portato dietro. Con 150 yacht in acqua, prodotti nei primi venticinque anni di attività dello studio, quando identificheresti il momento di svolta? Un anno fatidico per lo studio è stato il 2011. All’improvviso avevamo sei barche tra loro diversissime consegnate contemporaneamente, da un 54 piedi al 72 metri, dalla vetroresina all’acciaio, passando per l’alluminio, Oggi per noi è normale, ma allora, nel 2011, eravamo ancora uno studio piccolo... eppure avevamo saputo fare cose così lontane tra loro, con cantieri

e materiali diversi e anche abbastanza grandi! Tra l’altro ben tre di quei progetti erano anche, ognuna, le prime prodotte da tre diversi cantieri. Hydro Tec ha iniziato allora ad essere richiesto da quei cantieri che hanno la tecnologia e le possibilità di fare progetti particolari - vedi la collaborazione con i cantieri Rosetti, che fanno cose incredibili - ma a cui manca un certo tipo di conoscenza per la quale puntano anche oggi su di noi. I cantieri vedono nello studio un know-how che li spinge a fidarsi, anche in certi aspetti che toccano il lato commerciale. Chi si fa guidare da noi, cerca e trova una scorciatoia. Tra tanti progetti che si sono susseguiti negli anni, quali vi rappresentano maggiormente? Sono diversi, tra i tanti posso citare il 40 metri Columbus Sport Hybrid - quel contratto l’abbiamo firmato al MYS, a bordo di Prima, nel 2011, dopo un anno che ci lavoravamo -. È stata la prima barca certificata in classe ibrida dal Rina, che ha elaborato il regolamento per ottenere questa notazione di classe a partire dal nostro progetto creando di fatto un riferimento. Poi non posso non citare l’80 metri, Dragon, splendida e costruita in un tempo di soli due anni e mezzo, veramente da record, ed è stata per lo studio la prima barca di quella tipologia in quelle dimensioni. Parlando di oggi, sicuramente ha una sua importanza Aurelia, un progetto particolare e importante - fatto con il Cantiere delle Marche - che purtroppo ha scontato le penalizzazione della pandemia e quindi abbiamo potuto presentarla solo quest’anno al salone di Cannes, anziché l’anno scorso. Ma è un concetto di yacht molto innovativo che ora sta ottenendo un meritato successo. Con tanti progetti diversi, come riuscite a mettere tutto insieme? Hydro Tec è una sorta di “cantiere virtuale”, abbiamo tanti rapporti con i subfornitori e quando entriamo in un cantiere ci sappiamo confrontare con i loro tecnici, non imponiamo un modello rigido, ci adattiamo via via alle loro esigenze. E questi sono rapporti anche umani. Basti pensa-

STELLA DEL NORD (2015) Darwin 86’ progettato da Hydro Tec per l’armatore Andrea Bocelli. Scafo in acciaio e sovrastruttura in alluminio. Lunga 26 metri per un baglio max di 7,4. Naviga a 10 nodi e raggiunge una velocità massima di 11,5 nodi. Può ospitare fino a 8 persone e un equipaggio di 4 persone. A Darwin 86’ designed by Hydro Tec for the owner Andrea Bocelli. Steel hull and aluminium superstructure. The hull is 26 meters long with a maximum beam of 7.4 meters. The sailing speed is 10 knots and the maximum speed is 11.5 knots. Up to 8 guests and 4 crew members are welcomed onboard.

TAIBA (2015) Realizzato dai cantieri Palumbo Superyachts, è stato il più grande yacht a vantare il design esterno, l’ingegneria e l’architettura navale dello studio Hydro Tec prima del varo di Dragon. La sfida era quella di avere enormi volumi chiusi distribuiti su sei ponti in una barca di 55,7 metri di lunghezza, con un baglio di 10,20, senza compromettere l’estetica. La velocità massima è di 16 nodi. Built by the Palumbo Superyachts shipyard, she was the largest yacht to boast the exterior design, engineering, and naval architecture of the Hydro Tec studio before the launch of Dragon. The challenge was to have huge closed volumes distributed over six decks in a boat of 55.7 meters in length, with a beam of 10.20, without compromising aesthetics. The maximum speed is 16 knots.

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HYDRO TEC re alla storia che abbiamo intrecciato ad esempio con il Cantiere delle Marche, con Palumbo Yachts. I cantieri che lavorano con noi, restano volentieri con noi. Tra l’altro questo ci porta ad avere un numero di clienti - oggi circa cinque o sei - con cui la collaborazione è così avviata e continuativa che siamo spinti a crescere anche numericamente come organico per poter far fronte alle energie richieste. Più si cresce e più uno studio ha bisogno di gestire nuovi equilibri internamente. Come funziona lo studio nella gestione di sé stesso? Lo studio ha uno standard molto elevato, che è il motivo per cui tanti clienti si rivolgono a noi. Noi siamo sempre alla ricerca di personale e quando possiamo, qualcuno bravo cerchiamo di portarlo in casa. Ovviamente bisogna gestire molto bene l’equilibrio dell’inserimento delle nuove figure. Chi viene a lavorare da noi va formato, seguito, dovrà sostenere ritmi e capacità fuori standard, ma anche per noi è un grande investimento e un costo. Per quanto lo yachting suggerisca l’idea di uno stile di vita brillante, lavorare in questo settore è un lavoro duro. Hai a che fare con clienti che ti chiamano la domenica, devi fare lunghe trasferte. Serve una dedizione rara e lavorare a questi ritmi non è per tutti. Lo studio Hydro Tec in ogni caso oggi ha un organico denso che lavora in grande armonia, sembra una sorta di famiglia estesa, composto da un mix di persone che ci lavorano da decenni e persone laureate più di recente che peraltro appartengono realmente alla tua famiglia... Sì, è così, ed è molto bello. Proprio l’altro giorno sorridevo pensando che c’è ad esempio Marco Martini - che sta con me da almeno 17 anni - che era seduto al tavolo con una delle mie figlie che finora non lavorava con lo studio, e che di formazione è una biologa con specializzazione in biotecnologia alimentare, appassionata di informatica - e ci sta mettendo su un sistema per il controllo di gestione piuttosto potente -, insomma,

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STELLA DI MARE (2018) Explorer di 40 metri, scafo in acciaio e sovrastruttura in alluminio, realizzato da CBI Navi. Lo yacht è stato progettato per la vita familiare, poiché a bordo è vissuto da 3 generazioni della stessa famiglia. Lunghezza pari a 40 metri per un baglio massimo di 8,6. Tocca una velocità massima di 14,5 nodi. Explorer of 40 meters, steel hull, and aluminum superstructure, made by CBI Navi. The yacht was designed for family life, as she has lived on board for 3 generations of the same family. Length equal to 40 meters for a maximum beam of 8.6. She reaches a maximum speed of 14.5 knots.

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THE IDEA FACTORY li guardavo mentre si confrontavano tra loro. E pensavo che quando lui è venuto da me, Alessia era ancora adolescente e quando capitava di passaggio nello studio, gli si rivolgeva chiamandolo “signor Martini”, oggi sono lì che si danno del tu. Quella bambinetta di allora, oggi gli fa il programma, si confrontano e collaborano nel lavoro, così come avviene con Nadia, che cura il design, o Myriam che si occupa di amministrazione e si occupa della comunicazione. In fondo loro sono state sempre presenti, anche quando erano piccole, perché anche lo studio era piccolo e agli inizi era nello stesso edificio dove avevamo l’appartamento. Un confluire che mi porta a dire che siamo effettivamente una sorta di grande famiglia. Ho un piccolo gruppo di figli adottivi, tra cui Gerardo Pastore, che è qui da almeno 14 anni, un altro che sto “adottando” è Richard, che cura il design, e oggi condivido questo gruppo con le mie figlie. In loro vedo il futuro dello studio. Mi immagino un giorno, tra molto tempo, quando magari andrò un po’ meno in giro, venire in studio, sedermi alla scrivania e dare ogni tanto, un consiglio, chiamare quel cliente con cui c’è un rapporto personale da tanti anni… mentre nel frattempo loro saranno ormai perfettamente in grado di portare avanti il lavoro da soli, insieme. Mi piace questa prospettiva.

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«IT IS THE PEOPLE WE MEET IN OUR LIVES WHO SHAPE WHAT WE BECOME, and I feel lucky to have met some extraordinary people: Paolo Caliari, Alcide Sculati, and Giampiero Moretti. Having them as friends and learning from them helped me, and in some ways, I feel I should return the favour». So begins our interview with Sergio Cutolo, the founder of the naval engineering and design studio Hydro Tec, which recently celebrated its first quarter of a century and which has launched over 150 yachts to date, including around 30 Explorers. Such a large number is difficult to get your head around, so Sergio Cutolo set himself the challenge of writing a

book, Heading for the Future, published by Sagep, that sets out the stories behind the studio’s many creations and the shipyards it has worked with over the years. Where did the idea for the book come from? It started partly as a bit of a joke, partly because I started sorting out the numerous notes I’ve been filing away for years, and partly because I wanted to show off the studio’s history. Then I also tried to jump forwards a little in time and provide an overview of where we are heading and how boats are changing. Once they had a lifestyle of their own and owners adapted to it, whereas nowadays customers are very varied and demanding, they tend to be more knowledgeable about the products, and they want the opposite: to take their lifestyle on board. How does this affect the studio’s work? Just to give you an idea, we have a Thai customer who wants a boat with a large range so he can get to far-off destinations – he has no interest in simply jumping on a plane and sitting on the beach. He wants freedom, safety, and convenience, and a yacht that can easily take his family and young children to the other side of the world. Then we have a customer from the Mediterranean who wants a lightweight boat with lots of open spaces, and an Arab client who prefers the opposite, a yacht with more enclosed, private, air-conditioned rooms. Then some bring their passions and sports to their yachts. One client wants their boat to be a base for diving, so they need a specific area onboard designed and equipped for that. And there’s more: for example, we have two designs currently under discussion with kite surfers for boats designed entirely around their hobby. This may sound simple enough, but it requires research into special screens and sliding partition walls. In traditional yachting the aim is to keep people safe from storms and enjoy the sea in comfort, whereas this sport is the opposite: kite surfers intentionally head to the windiest seas,

ARCHIPELAGO (2019) Quinto Darwin Class 102’, costruito dal Cantiere delle Marche. La progettazione si è concentrata nella parte prodiera, combinando aspetti estetici e funzionali per soddisfare i desideri dell’armatore verso uno stile classico, mantenendo la coperta asciutta anche con mare formato. Lunghezza pari a 32 metri per un baglio max di 7,5. Tocca una velocità massima di 13 nodi. Fifth Darwin Class 102’, built by Cantiere delle Marche. The design was concentrated in the forward part, combining aesthetic and functional aspects to satisfy the owner’s wishes for a classic style, keeping the deck dry even in rough seas. Length equal to 32 meters for a maximum beam of 7.5. The maximum speed is 13 knots.

IL TENDER CUSTOM (2019) Realizzato dai cantieri Nicanders Båtvarv è un modello custom per il superyacht Stella di Mare. Lungo 7,5 metri e largo 2,5, sfiora i 40 nodi di velocità. Il tender è stato progettato ponendo una grande attenzione all’accessibilità, con la prua apribile che permette l’accesso direttamente a riva, due zone di plancetta e un imbarco a poppa, per essere della stessa altezza della piattaforma da bagno rispetto alla nave madre. Made by the Nicanders Båtvarv shipyard, it is a custom model for the Stella di Mare superyacht, 7.5 meters long and 2.5 meters wide, with a speed of 40 knots. The tender has been designed with great attention to accessibility, with the opening bow that allows access to the shore, two swim platform areas, and a stern boarding area, to be the same height as the bathing platform with respect to the mother ship.

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HYDRO TEC

DRAGON (2019) Primo superyacht della linea Columbus Classic 80 M realizzato dai cantieri Palumbo Superyachts. Scafo in acciaio e sovrastruttura in alluminio, lungo 80 metri, ha un baglio di 3,7 e una velocità massima di 17 nodi. Lo studio Hydro Tec ha curato sia l’exterior design, sia l’architettura navale. First superyacht of the Columbus Classic 80 M line built by the Palumbo Superyachts shipyard. Steel hull and aluminum superstructure, with a length of 80 meters. The beam is 3.7 meters and the maximum speed is 17 knots. The Hydro Tec studio took care of both the exterior design and the naval architecture.

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«Tra i progetti importanti dello studio, un posto d’onore spetta al bellissimo 80 metri Dragon. Costruita in un tempo record di soli due anni e mezzo, è stata la prima barca per noi di quella tipologia, in quelle dimensioni». «One design with pride of place among the studio’s most significant projects is the beautiful 80-meter yacht Dragon, built in a record time of two and a half years, and our first boat of that type and size». barchemagazine – Dicembre-December 2021


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«Tornando invece molto indietro nel tempo, tra i progetti iconici meritano una nota particolare i due explorer veloci progettati con Paolo Caliari, che ancora oggi vantano volumi e prestazioni che non si trovano facilmente – 23 nodi, in lega leggera, con una distribuzione degli spazi asimmetrici e il corridoio solo da un parte – come poi, per tornare all’oggi abbiamo ripetuto su Aurelia. Altro progetto particolare e importante – fatto con il Cantiere delle Marche - che purtroppo ha scontato le penalizzazione della pandemia e quindi abbiamo potuto presentarla solo quest’anno al salone di Cannes. Aurelia porta con sé un concetto molto innovativo, e ha un interno molto particolare firmato da Francesco Paszkowski. Con lui ci conosciamo da tempo, ha firmato la sua prima barca con me da Baglietto, dove oggi è tra i designer di riferimento». «Thinking about iconic designs, going back a long time, the two speedy Explorers designed with Paolo Caliari deserve a special mention. Even today, the volumes and performance they offer are not easily matched – 23 knots with a light alloy hull. They have an asymmetrical layout, with a corridor on just one side, something we repeated recently on Aurelia. This was another large and unique project, completed with Cantiere delle Marche. Unfortunately, it fell foul to the pandemic, and so we only managed to launch it at this year’s Cannes Yachting Festival. Aurelia is based on a highly innovative concept and has very striking interiors designed by Francesco Paszkowski. I’ve known him for a long time: he created his first boat with me at Baglietto, where he is now one of the top designers».

AURELIA (2020/2021) Primo Flexplorer del Cantiere delle Marche, Aurelia è un superyacht in grado di affrontare ogni tipo di condizione meteomarina in totale sicurezza e comfort. Scafo in acciaio e sovrastruttura in alluminio, è lungo 39,3 metri per un baglio massimo di 2,6. Sfiora una velocità massima di 14 nodi. First Flexplorer of the Cantiere delle Marche, Aurelia is a superyacht capable of tackling all types of marine weather conditions in total safety and comfort. With a steel hull and aluminum superstructure, she is 39.3 meters long for a maximum beam of 2.6. She reaches a maximum speed of 14 knots.

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HYDRO TEC and this has to be considered in many details in the design. Every client has their requirements, and one of our skills is being able to offer solutions that meet these requests. How was the yachting world of ‘yesterday’ different? I met and worked with people of the calibre of Jon Bannenberg and Pietro Baglietto. Today our studio has to deal with a completely different, much faster-developing, and more hybridised world, which is, therefore, more difficult to understand. In the book, I describe how I have experienced a transition: from the boatbuilding embodied by the Baglietto family and people like Aldo Cichero, an era of Italian boat design focused on craftsmanship, free from industrial or financial considerations, to the industry today, where finance is vital – as shown by the shipyards being floated on the stock market – and so is project management. When I had my first job at Baglietto we were one of the few Italian shipyards to have an in-house technical office where we did absolutely everything ourselves, even the chrome plating of the steelwork. This holistic approach stuck with me, and I brought it with me into my studio. Another important recipe for success is comparing yourself with the competition, outperforming them, and communicating this to clients. When and how did you acquire this skill? It was Michael Breman – now sales director at Lürssen – who encouraged me to start developing a ‘critical view of the competition when he was commercial director at Baglietto and I was technical director. One day, he said to me: “Sergio, tell me what to say to clients”, and so I explained about the materials, seaworthiness, and the light alloy. He said “those are very important technical things, but I want more from you, something different: you have to help me convince owners it is worth them spending double with us on a yacht that in their eyes is the same as other models that cost half the amount elsewhere. For that, you need to try out the other boats and work out how to show even owners with little technical knowledge what sets us apart from the others”. It’s an important consideration I have always carried with me. Your studio’s first 25 years in business have produced 150 yachts. When do you think the turning point was? 2011 was a challenging year for the studio. All of a sudden, we had six completely different boats to deliver at the same time, ranging from 16 to 72 meters long, and from fiberglass and steel to aluminium. Nowadays this is normal for us, but back then, in 2011, we were still a small business, yet we had learned to make an incredibly diverse range of craft, some of them rather large, with different shipyards and materials. Moreover, three of these projects were the first work we did for three different shipyards. That was when Hydro Tec began to receive requests from shipyards with the technology and capacity to carry out unique products – take our partnership with Rosetti, for example, which does some incredible things – but which are missing a certain type of knowledge, which is why they still continue to call on us today. Our expertise makes shipyards trust us, including when it comes to certain commercial aspects. They are looking for a shortcut, and we help them find one. Which of the numerous designs you have completed over the years best represents your studio? There are several: one of many I could

VELOCE (2021) Primo Raised Pilot House dei cantieri Vittoria Yachts, è un superyacht di 32 metri, con un baglio massimo di 7,20, che può raggiungere una velocità massima di 20 nodi. La costruzione di Veloce è iniziata in ottobre e rappresenta l’opera prima della nuova divisione del cantiere. First Raised Pilot House of the Vittoria Yachts shipyard, she is a 32-meter superyacht, with a maximum beam of 7.20, which can reach a maximum speed of 20 knots. The construction of Veloce began in October 2021 and represents the first work of the new division of the yard.

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cite is the 40-meter Columbus Sport Hybrid - we signed the contract with MYS in 2011 onboard Prima after a year of working together. It was the first boat that Rina certified as a hybrid, and they developed the regulations for this category of boat based on our design, creating a sort of the point of reference. I have to mention our beautiful 80-meter yacht Dragon, built in a truly record time of two and a half years, and the studio’s first boat of that type and size. Much more recently, Aurelia, a large and unique project completed with Cantiere delle Marche, is certainly important too. Unfortunately, it fell foul to the pandemic, and so we could only launch it at this year’s Cannes Yachting Festival, not last year as planned. But it is a highly innovative yacht concept that is now achieving the success it deserves. With so many different projects, how do you manage to fit them all together? Hydro Tec is a sort of ‘virtual shipyard’: we have numerous relationships with subcontractors, and when we go to a shipyard we know how to deal with their engineers, not setting rigid rules, but adapting

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gradually to their needs. And we forge human relationships too, as seen, for example, in our history with Cantiere delle Marche and Palumbo Yachts. The shipyards that work with us are happy to stay with us. This has also led to many clients – currently around five or six – who send us so much work that we have had to increase the number of people in our team to keep up. The more a studio grows, the more it needs to handle new internal balances. How is the studio managed? Our studio maintains very high standards, which is why many clients choose us. We are always looking for staff and, when we can, we try to bring excellent people in house. Of course, it is important to manage the balance of the team very carefully when adding new faces. Those who come to work for us have to be trained and monitored: they have to keep up with a faster pace and higher workloads than average, but it’s a major investment and cost for us too. Although working in yachting implies a luxurious lifestyle, being employed in this sector is very tough. You have to deal with clients who call you on Sundays and travel long distances.


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Hydro Tec è una grande famiglia e crede che il successo di un’azienda sia fatto principalmente dalle persone che la compongono. Hydro Tec is a big family and believes that the success of a company is mainly made by the people who make it up.

You need unusual levels of dedication: working at this kind of pace is not for everyone. Either way, the Hydro Tec studio now has a large, harmonious team, almost like a sort of extended family. And it combines people who have been there for decades with more recent graduates taken from your real family... Exactly, and it’s lovely. Just the other day I was smiling to myself thinking how, for example, Marco Martini – who has worked with me for at least 17 years – was sitting at the same desk as one of my daughters, who has only just joined the studio and who is a biologist by training, specialising in food biotechnology. She is mad about IT, and she is currently putting together a rather powerful management control system for us. Anyway, I was watching them bouncing ideas off each other, and thinking that when he first arrived at my firm, Alessia was still a teenager, and if she bumped into him in the office, she would call him “Mr. Martini” – whereas now they are on first-name terms. That young girl is now programming for us, discussing issues, and helping with the work, and the same goes for Nadia, in the design team, and Myriam, who works in administration and communication. Deep down they have always been here, even when they were small because the studio was small than too, and initially it was in the same building as our apartment. Because of this overlap, I’d say we are indeed a sort of large family. I have a small group of adopted children, including Gerardo Pastore, who has been here for at least 14 years. Another person I’m ‘adopting’ is Richard, who is in charge of design. Now I’m sharing this group with my daughters. I see the future of the studio in their hands. I can imagine myself one day, a long time from now, when perhaps I travel around a bit less, coming to the studio, sitting at my desk and offering up a bit of advice now and again, calling that client I’ve had a personal relationship with for many years... while in the meantime they are perfectly capable of taking things forwards themselves, all working together. It’s a vision that makes me very happy. VANGUARD 65 Nel 25° anniversario della fondazione, Hydro Tec ha creato un Concept che rappresenta a pieno lo spirito dello studio, sempre spinto all’innovazione, sia nel campo della tecnologia sia in quello del design. On the 25th anniversary of the foundation, Hydro Tec has created a Concept that fully represents the spirit of the studio, always pushing for innovation, both in the field of technology and in that of design.

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PEOPLE

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NORBERTO FERRETTI

To not

FORGET 

Più di cinquant’anni di attività raccolti in un museo: dal primo contratto di una barca a vela fino al grande sviluppo della sua attività More than fifty years of works collected in a museum: from the first contract for a sailing boat to the big development of his business by Niccolò Volpati – photo by Andrea Muscatello

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PEOPLE APPENA MI INTRODUCE NEL GRANDE SALONE DEL PIANO SUPERIORE, mi accorgo che si sente il rombo di alcuni motori in sottofondo. Non è un effetto di arte sensoriale, ma le moto che corrono sul circuito di Misano. Il museo di Norberto Ferretti sorge, infatti, a pochi metri dalla pista. Forse è un segno del destino perché i motori sono certamente stati, e sono tuttora, una sua grande passione. E nel suo personalissimo museo questa passione è declinata sotto tanti aspetti: innanzitutto le barche, ma non solo visto che trovano spazio anche l’offshore, le auto d’epoca e quelle sportive. È il suo museo, l’ha fatto lui e ha raccolto oggetti, foto e documenti che raccontano più di cinquant’anni di attività. Da un angolo all’altro, mentre mi racconta storie, personaggi e aneddoti di una vita, mi rendo conto che si tratta di un esempio di quando la storia personale diventa storia con la S maiuscola. C’è l’evoluzione della nautica italiana, dai pionieristici tempi dell’artigianalità fino alla produzione in serie, le decine di modelli prodotti e venduti ogni anno, i successi, l’azienda che dall’essere un piccolo cantiere sull’Adriatico diventa un grande gruppo industriale che acquisisce tanti prestigiosi brand. E poi c’è la storia del Made in Italy e degli architetti che hanno contribuito a scriverla. «Ho iniziato con le barche a vela, i motorsailer, precisamente. Il primo fu l’Altura 33 e poi facemmo il 42 con Alberto Mercati, che conobbi quasi per caso al Salone Nautico di Genova. Avevo l’abitudine, insieme a mio fratello, di arrivare il sabato mattina presto, prima dell’apertura ufficiale, per poter far un giro tra gli stand a 122 vedere le barche esposte. Lo incontrai da Italcraft e

«Offshore helped me a lot. Not only due to the technical experience but also because it taught me the importance of teamwork».

alla sera andammo a cena. E fu lì, su un tovagliolo che fece i primi schizzi dell’Altura 42. Quella barca rivoluzionò il concetto di motorsailer perché era una sorta di motoryacht a vela: pieno di prendisole, di spazi all’aperto, insomma, non il solito motorsailer con la tuga alta e grandi volumi interni. Alberto Mercati era geniale e, come tutti i geni, piuttosto imprevedibile. Farsi consegnare i disegni e pretendere che rispettasse le consegne era un’impresa assai ardua, ma in ogni caso era una matita davvero diversa dalle altre». La vera svolta per Ferretti arrivò con il motore. Ci fu un vero e proprio cambio di passo e dalla produzione di alcuni esemplari all’anno, in breve tempo, si passò alle decine e poi alle centinaia. Anche in questo caso, galeotto fu il Salone Nautico di Genova, e sempre alla mattina presto prima dell’inaugurazione. Davanti allo stand Ferretti passò Luciano Mochi, un omone di due metri d’altezza e più di cento chili di peso, un mito per Norberto. Quando Luciano transitò davanti allo stand si rivolse a Norberto dicendogli: «Siete bravi Ferretti, state crescendo e fate delle belle barche. Certo fare quelle a vela è più facile». Norberto lo salutò rispettoso, abbozzò, ma aveva già deciso di raccogliere il guanto di sfida. All’epoca Mochi faceva il 42 Dominator. Si rivolse a Fabio Buzzi per avere uno scafo a motore e grazie e lui acquistò uno scafo che proprio Buzzi aveva realizzato per i Carabinieri, ma dato che la commessa era stara aggiudicata ad altri, questo giaceva inutilizzato da Cigala & Bertinetti. Così, l’anno dopo, a Genova, Ferretti presentò il suo open 38, un’imbarcazione di una misura molto simile al Dominator 42 di Mochi. Era l’autunno del

«L’offshore mi è servito molto. Non solo per l’esperienza tecnica, ma anche perché mi ha insegnato l’importanza del team».

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NORBERTO FERRETTI

«For a yard that produces in series, the project manager is key. He is even more important than an architect».

«Per un cantiere che produce in serie, il project manager è fondamentale. È perfino più importante di un architetto».

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PEOPLE 1981. Il successo tra le barche a motore si deve anche ad alcune persone e altri fattori contingenti. Certamente la vetroresina ha avuto il suo peso perché ha consentito a Ferretti, come a molti altri, di procedere in modo molto più spedito nella produzione. Ma i numeri delle vendite che crescono a vista d’occhio si spiegano anche con l’arrivo di Gianni Zuccon e di Alessandro, il fratello di Norberto. «Zuccon è un eclettico capace di fare tutto e soprattutto, uno che ci credeva. Sempre. Fino in fondo. Una volta facemmo una navetta dislocante e Gianni fu l’unico a crederci tanto che accettò di fare il progetto senza alcun compenso, solo royalty sulle vendite», ricorda Ferretti. Tra il 1975 e il 1990 Ferretti ha realizzato 564 barche. Circa 40 all’anno. Numeri incredibili a quei tempi. «Fino al ’91 non c’erano i computer e mio fratello Alessandro scriveva tutto a mano: modello, armatore e data prevista della consegna. Avevamo inventato dei pannelli che chiamavamo stecche, come quelle del biliardo. Sopra ci attaccavamo il profilo del rendering della barca che ritagliavamo dai depliant». Nel museo, per ogni contratto c’è un rendering attaccato su un pannello. È facile contarli, sembra di usare un pallottoliere.

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«In 1976 I made the first Altura 42, a motorsailer designed by Alberto Mercati. To finish it in time to present it in Genoa, I spent 15 consecutive days in the shipyard, day and night».

«Nel 1976 ho realizzato il primo Altura 42, un motorsailer disegnato da Alberto Mercati. Per riuscire a terminarlo in tempo per presentarlo a Genova, ho trascorso 15 giorni di fila in cantiere giorno e notte».

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«Oggi mi sembra che la nautica si sia spersonalizzata. Nessuno ci mette più la faccia. Spesso i titolari dei cantieri sono altrove. Io e mio fratello, invece, presidiavamo lo stand durante i saloni nautici e conoscevamo gli armatori uno per uno». «Today I think the nautical industry has lost some of its personality. No one is willing to put themselves out there. Often the owners of shipyards are elsewhere. My brother and I, on the other hand, would be present in the stand during all boat shows and get to know the shipowners one by one».

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«When I acquired Riva, Mauro Micheli was afraid I would commission the design to another design. I put him at ease. Every brand needs to have its family feeling, and Micheli is extremely good at making Rivas».

«Quando acquistai Riva, Mauro Micheli temeva che affidassi la progettazione a un altro designer. Io lo rassicurai. Ogni brand deve avere il suo family feeling e Micheli è bravissimo a fare i Riva».

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Mi soffermo sulle vendite del 2007, tutte consegne previste per la stagione 2008. Tra Cannes, Genova e Düsseldorf, il totale fa 154. «Mio fratello era un gran venditore, non un commerciale, ma un venditore, che è una cosa diversa. Se lui diceva rosso, io dicevo nero. Era destino, ma in tanti anni non abbiamo mai litigato. Lui vendeva e io mi occupavo della produzione». Per fare le barche allora serviva risolvere problemi e trovare soluzioni. Non bastava ordinare dei pezzi a un fornitore. Tante cose non esistevano e il successo di un’imbarcazione lo si doveva anche al fatto che presentasse soluzioni innovative, dalla sala macchine alla passerella retrattile, ai silenziatori per lo scarico. Fatti in casa, nel vero e proprio senso della parola. I cilindri di acciaio, Ferretti, li realizzò sfruttando i serbatoi dell’aria compressa che servivano per azionare i flap degli aerei. Merito suo, così come l’input per la passerella che poi veniva raccolto da Giovanni Besenzoni e tradotto in un accessorio finito. «La meccanica è sempre stata una mia passione, sin da quando, a sedici anni, lasciai la scuola e mio padre mi mise a lavorare in officina. All’epoca la mia famiglia aveva una concessionaria Lancia. Dopo due anni, presi la patente e divenni collaudatore. Poco dopo, mio padre mi disse che la gavetta l’avevo fatta e potevo passare alla vendita. Ma io non ne volevo sapere. Volevo vendere barche, non auto. È così che ho cominciato. Inizialmente vendendo i Chris Craft e poi, poco alla volta, con i nostri primi modelli. I primissimi li facevamo da Franchini». Il racconto di Norberto Ferretti si arricchisce sempre di aneddoti, episodi, personaggi. Non ci si stanca mai di ascoltarlo perché sono pezzi di storia e il museo è la storia dell’industria nautica italiana attraverso la sua esperienza. Si capisce che cosa è successo dalla fine degli anni ’70 fino alla prima decade del nuovo millennio. Si comprende come un’azienda che produce in serie abbia influenzato il mercato e un settore come la nautica da diporto. E se a questa azienda se ne aggiungono altre, si capisce che cos’è il Made in Italy e perché ha tanto successo.



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«I never made a boat by listening to the suggestions that came from the salesforce. We, with our experience, knew what model to make and in what size. Then, the salespeople had the task of proposing it to the shipowners».

«Non ho mai fatto una barca ascoltando i suggerimenti che arrivavano dai commerciali. Eravamo noi, con la nostra esperienza, che sapevamo quale modello fare e di quale dimensione. Ai venditori, dopo, spettava il compito di proporlo agli armatori».

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AS SOON AS HE LEADS ME INTO THE GREAT HALL ON THE UPPER FLOOR, I notice that you can hear the roar of engines in the background. It isn’t an effect of sensorial art, but rather the motorbikes running on the Misano circuit. The Norberto Ferretti museum is located just a few meters from the track. Maybe this is a sign of fate because engines have certainly been, and still are, one of his great passions. And in his highly personal museum, this passion is declined into many aspects: first of all, boats, but not only, considering that it also includes offshore, vintage, and sports cars. It is his museum, he made it and he collected the objects, photographs, and documents that narrate more than fifty years of artistic activity. From one corner to the next, while he tells me stories, describes characters, and remembers anecdotes of an entire lifetime, I realise that this is an example of when a personal history becomes history with a capital H. It includes the evolution of Italian boating, from the pioneering times of craftsmanship to series production, the dozens of models produced and sold every year, the successes, the company which went from being a small shipyard on the Adriatic coast to becoming a large industrial group acquiring several prestigious brands. And then, the story of Made in Italy and the architects who contributed to writing it. «I started with sailing boats, motorsailers, more precisely. The first was the Altura 33, and then we made the 42 with Alberto Mercati, whom I met almost by chance at the Genoa Boat Show. I and my brother had the habit of coming in early on Saturday morning, before the official opening, to take a walk among the stands and see the exhibited boats. I met him at Italcraft, and that evening we went out to dinner. And that was when, on a paper napkin, he drew the first sketches of the Altura 42. That boat revolutionised the concept of motorsailers because it was a sort of sail Motoryacht: full of sun decks, open outdoor spaces, in short, not the usual motorsailer with the



PEOPLE tall deckhouse and large interior volumes. Alberto Mercati was brilliant, and, like all geniuses, rather unpredictable. It was tough to have him deliver the drawings and respect deadlines, but in any case, he had a truly unique hand». The true turning point for Ferretti came with engines. This provoked an actual change of pace and the production of a few vessels a year soon grew to dozens and then hundreds. Even in this case, the merit goes to the Genoa Boat Show, early in the morning before the inauguration. Luciano Mochi passed in front of Ferretti’s stand – a tall man, about 2 meters in height and more than 100 kg in weight, a legend to Norberto. When Luciano transited in front of the stand, he addressed Norberto saying: «You are good, Ferretti, you’re growing and producing some nice boats. Sure, making sailboats is easier». Norberto greeted him respectfully, let it pass, but immediately decided to pick up that challenge. At the time, Mochi was producing the 42 Dominator. He turned to Fabio Buzzi for an engine-driven hull and thanks to him he purchased a hull that Buzzi himself had made for the Carabinieri, but since the commission was then given to someone else, the latter was laying unused at Cigala & Bertinetti’s. So, the next year, in Genoa, Ferretti presented his open 38, a vessel of a very similar size to Mochi’s Dominator 42. That was in the autumn of

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«Bertram taught us how you design and produce engine rooms. The Americans are perfectionists from this point of view».

«Da Bertram abbiamo imparato come si progetta e si realizzano le sale macchine. Gli americani sono dei perfezionisti sotto questo aspetto».

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1981. The success in the motorboat segment is also due to certain people and other contingent factors. Certainly, fiberglass played an important role because it allowed Ferretti, like many others, to proceed much more quickly in the production. But the sales numbers, which grow by the second, can also be attributed to Gianni Zuccon’s arrival, as well as that of Alessandro, Norberto’s brother. «Zuccon is an eclectic who is skilled to do just about anything, someone who truly believes in whatever he does. Always. All the way. Once, we made a displacement yacht and Gianni was the only person to believe in it so much that he accepted making the design without any kind of compensation, only royalties on the sales», Ferretti recalls. Between 1975 and 1990, Ferretti made 564 boats. About 40 per year. Unbelievable numbers for the time. «Until ’91 there were no computers, and my brother Alessandro would write everything by hand: the model, shipowner, and estimated date of delivery. We had invented these panels, which we called cues, like the ones you use to play pool. On top of them, we would attach the profile of the rendering of the boat that we cut out from the brochures». The museum features a rendering attached on a panel for every contract. It is easy to count them, it almost feels like when you use an abacus. I stop up in front of the sales from 2007, all deliveries planned for the 2008 season. Between Cannes, Genoa, and Düsseldorf, they total 154. «My brother had a talent for selling, not like a salesman, but like a true seller, which is different. If he said red, I would say black. It was fate, but in all these years we have never fought. He would sell and I would handle the production». To make boats at the time you needed to solve problems and find solutions. It was not enough to order the pieces from a supplier. A lot of things didn’t exist yet, and the success of a boat also depended on whether it could present innovative solutions, from the engine room to the retracting gangway, to the exhaust silencers. Home-made, in the true sense of the word. Ferretti created the steel cylinders by using the compressed air tanks needed to engage the flaps on airplanes. All his merit, just like the input for the gangway which was then picked up by Giovanni Besenzoni and translated into a finished accessory. «Mechanics has always been a passion of mine since I left school at sixteen and my father put me to work in his car shop. At the time, my family had a Lancia dealership. After two years, I got my licence and became a test driver. Shortly after, my father told me that I had finished my training and could move on to sales. But I didn’t want to hear it. I wanted to sell boats, not cars. So that’s how I started. Initially by selling Chris Crafts, and then, gradually, with our first models. The very first ones were produced by Franchini». Norberto Ferretti’s story is constantly enriched by anecdotes, episodes, characters. You never get tired of listening to him because these are pieces of history and the museum represents the history of the Italian nautical industry through his experience. You can see everything that happened from the late ’70s to the first decade of the new millennium. And you can fully grasp how a company producing in series influenced the market and a sector like pleasure boating. And if you add other companies to this first one, then you can see what Made in Italy is and why it is so successful.



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EVENTS

A fantastic

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MONACO YACHT SHOW

WORLD

La 31ma edizione del Monaco Yacht Show si è confermata un appuntamento importante per la nautica di lusso a livello mondiale The 31st edition of the Monaco Yacht Show is confirmed as a major global event in the superyachting field by Francesco Michienzi

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EVENTS DOPO LO TSUNAMI FINANZIARIO DI PROPORZIONI PLANETARIE DEL 2008, che ha cancellato senza possibilità di appello un’infinità di aziende, di know how, di competenze, di posti di lavoro, per quasi dieci anni le persone hanno avuto paura di avvicinarsi al mondo della nautica. Paura di apparire, esponendosi a conseguenze fiscali persecutorie, paura di intaccare il patrimonio famigliare, nel perdurare dell’incertezza, paura di comprare toutcourt, perché nell’intervallo fra ordine e consegna della barca poteva scomparire anche il cantiere. Paura di produrre, visto dalla parte del cantiere che faticava a pianificare un futuro sempre più incerto. Una paura che era stata superata con grande impegno e sacrificio da parte di tutti gli attori in campo. Con l’arrivo della pandemia si è temuto un altro shock per l’industria nautica mondiale, ma sono bastati pochi mesi per comprendere che le cose sarebbero andate diversamente. Questa nuova situazione non ha intaccato un sentimento che albergava nei nostri cuori, desiderosi di una spensieratezza di cui avevamo assoluto bisogno. Consapevoli che tutto è cambiato, dalla geografia

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Superyacht builders also notice that their customers are getting younger and some of these young customers are buying very large superyachts.

agli equilibri sociali e politici, anche la nautica ha preso coscienza di essere profondamente mutata, soprattutto nel modo di essere pensata e proposta. La barca è diventata l’isola felice, il luogo dove stare con la propria famiglia in sicurezza. Per questa ragione l’industria nautica cresce con incrementi mai visti prima. Nel primo trimestre del 2021, dopo un difficile 2020, c’è stato un aumento del 28 per cento delle vendite di yacht. Il Monaco Yacht Show ha confermato questo trend. Quello del Principato è tra gli eventi glamour della stagione, dove i nomi dei più grandi marchi mondiali mostrano le ultime novità, oltre 100 erano le barche superiori ai 25 metri, di cui 88 a motore e 12 a vela. Ben 9 yacht in esposizione superavano gli 80 metri, 5 erano compresi tra i 70 e gli 80 metri, 5 tra i 60 e i 70 metri, 10 tra i 50 e i 60 metri, 36 tra i 40 e i 50 metri, 22 tra i 30 e i 40 metri e solo 14 yacht avevano una lunghezza inferiore ai 30 metri. Molto importante, come sempre, la presenza dei cantieri italiani nel segmento dei superyacht. Grazie ad Azimut-Benetti, Sanlorenzo e Ferretti, la nostra cantieristica occupa le prime tre posizioni della classifica mondiale.

I costruttori di superyacht notano che i loro clienti stanno diventando più giovani e alcuni di questi nuovi armatori stanno acquistando superyacht molto grandi.

Sanlorenzo 500Exp.

Benetti IJE.

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MYS 2021 in cifre

• 104 yacht valore totale stimato 3.6 miliardi di euro • 60 nuovi modelli • 40 new brand • 14 megayacht superiori a 70 metri • 1 gigagayacht oltre i 100 metri • Lunghezza media yacht esposti 48 m • Prezzo medio 39,7 milioni di euro • Numero espositori 440 • Visitatori 19.000 • Vari di superyacht nel 2019 158 • Vari di superyacht nel 2020 150

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MYS 2021 in numbers

• 104 yachts total estimated value 3.6 billion euro • 60 new models • 40 new brands • 14 megayachts over 70 meters • 1 gigagayacht over 100 meters • The average length of exhibited yachts 48 m • The average price 39.7 million euro • Number of exhibitors 440 • 19,000 visitors • Superyacht launches in 2019: 158 • Superyacht launches in 2020: 150

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EVENTS La trentunesima edizione di questo appuntamento ha visto la presenza di 440 espositori. Tra i mega yacht c’era IJE di Benetti, che con i suoi 108 metri era la barca più grande del Boat Show. Sempre dei cantieri Benetti, e al loro debutto internazionale, erano in esposizione il superyacht di 65 metri Zazou, con il suo inconfondibile scafo in acciaio color blu carinthia, e la prima unità di Diamond 44M, superyacht costruito in vetroresina di 44 metri di lunghezza. Sanlorenzo ha esposto 500Exp, che, con 9 unità vendute e 11 in costruzione, continua a registrare numeri da record, e il 62Steel Cloud 9 di cui è attualmente in costruzione la quarta matricola. I cantieri Nobiskrug hanno portato a Monaco Artefact, progettato da Gregory C. Marshall, caratterizzato da forme organiche ispirate dalla natura, che con i suoi 80 metri è una nave fuori dagli schemi classici. Polaris, supeyacht di 70 metri dei cantieri Rossinavi, è stato progettato per essere in grado di navigare in qualsiasi condizione, dalle acque calde dei Caraibi alle temperature sottozero dell’Antartide. Baglietto ha presentato, oltre a Club M e Panam, il progetto green Bzero (“B raised to Zero”) nell’ambito delle fonti energetiche alternative per una nautica sostenibile. Wally ha proposto il Why200 e il Wally 93’ Nahita, yacht a vela di 28,30 metri, costruito in carbonio, caratterizzato dalla pulizia delle linee degli esterni e dalle ampie cabine interne.

Sanlorenzo 500Exp.

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«Le persone si sono rivolte allo yachting per sfuggire al cupo contesto che ha portato la pandemia e la frustrazione di vedersi limitata la loro libertà. Il 2021 è stato un anno favorevole per tutti coloro che sono coinvolti nella nautica da diporto. Grazie al comitato direttivo costituito quest’anno, intendiamo proseguire la nostra collaborazione al fine di migliorare ulteriormente il MYS per l’edizione 2022».

«People have approached yachting to escape the gloomy mood that came with the pandemic and the frustration of having their freedom restricted. 2021 was a good year for everyone involved in yachting. Thanks to the executive committee formed this year, we intend to pursue our collaboration in order to further improve the MYS for the 2022 edition». Gaëlle Tallarida, General Director of the MYS

Polaris by Rossinavi, photo by Giovanni Malgarini.

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Artefact by Nobiskrug, ©Francisco Martinez.

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EVENTS Nel 2020 sono stati venduti 76 nuovi yacht tra i 30 e i 40 metri di lunghezza rispetto ai 98 del 2019. Solo due nuovi yacht a vela sono stati venduti in questo segmento nel 2020 contro i quattro del 2019. In 2020, 76 new yachts between 30 and 40 meters were sold compared to 98 in 2019. Only two new sailing yachts were sold in this segment in 2020 compared to four in 2019.

WHY200 by Wally.

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The new Sailing Yacht Area included 12 large yachts. Sailboats currently represent 15% of the global nautical fleet.

La nuova Sailing Yacht Area comprendeva 12 grandi yacht. Le barche a vela rappresentano attualmente il 15% della flotta nautica mondiale.

Ribelle by Vitters.

Club M by Baglietto.

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Ribelle dei cantieri olandesi Vitters, lunga 32,64 metri, costruita in fibra di carbonio e titanio, si distingue per le grandi superfici vetrate che danno personalità alla tuga, così come il teak curvato sulla poppa. Path, con i suoi 44,6 metri è stata la terza barca più grande per volume che ai cantieri finlandesi Baltic Yachts fosse mai stato chiesto di costruire. I nuovi Swan 98 e Swan 120 sono gli ultimi della gamma di barche ad alte prestazioni di nuova generazione progettati da German Frers. Numerose e molto interessanti le presentazioni di nuovi progetti di superyacht che vedremo nelle prossime edizioni. Tankoa, annuncia il progetto Apache, nave con una lunghezza fuori tutto di 76 metri e il baglio massimo di 12,5, costruita in acciaio e alluminio con il progetto delle linee esterne e interne di Alberto Mancini.


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Azimut Grande Trideck.

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Il concept del superyacht Bond Girl, un trimarano di 70 metri di lunghezza, è stato realizzato dal team di designer Hannah Hombergen, che ha curato l’interior design, e da George Lucian, che ha disegnato le linee esterne. The concept of the superyacht Bond Girl, a 70-meter-long trimaran, has been designed by the team of designers, Hannah Hombergen, responsible for the interior design, and George Lucian, for the exterior lines.

MY Bond Girl. barchemagazine – Dicembre-December 2021 barchemagazine – Dicembre-December 2021


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MONACO YACHT SHOW

Il Monaco Yacht Show è il palcoscenico d’eccellenza per tutti gli attori della nautica di extra-lusso, uno spettacolo cui si assiste sempre con rinnovata ammirazione. The Monaco Yacht Show is the stage by excellence for all players in extra-luxury boating, a show you always visit with renewed admiration.

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EVENTS AFTER THE GLOBAL FINANCIAL STORM IN 2008, WHICH WIPED OUT AN INFINITE NUMBER OF COMPANIES, know-how, skills, and jobs, for almost ten years people have been afraid of approaching the nautical world. Afraid of appearing, exposing oneself to persecutory fiscal consequences, of risking the family assets, in the persistence of uncertainty, a fear of buying tout-court, because in the time between the order and delivery of the boat the shipyard might disappear. On the side of the producers, the shipyards were struggling to plan in a more and more uncertain future. These concerns had been overcome thanks to the great commitment and sacrifice made by all players in the industry. With the arrival of the pandemic, however, there were fears for a new shock for the global nautical industry, but only a few months later it became clear that things would turn out differently. This new situation has not affected a feeling that was stored deep in our hearts, a desire for lightheartedness we were all longing for. Well aware that everything has changed, from geography to social and political balances, even yachting has become aware that it has changed deeply, especially in the way it is conceived and proposed. The boat has become a happy island, a place to be safe with your family. This is the reason why the

Path by Baltic Yachts, photo by Stuart Pearce.

Il 2020 ha visto la vendita di quattro megayacht tra 80 e 100 metri e quattro 146 giga yacht oltre i 100 metri. Nel 2019 furono venduti solo sei nuovi megayacht di oltre 80 metri.

2020 recorded the sale of four megayachts between 80 and 100 meters and four Giga yachts of over 100 meters. In 2019, only six new megayachts over 80 meters were sold.

Apache by Tankoa.

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ALICE by Lürssen

Lürssen ha presentato il modello di Alice, uno yacht innovativo e a impatto zero sul clima. Questo progetto mostra come potrebbe essere il prossimo futuro di uno yacht Lürssen. Il concetto di yacht del paese delle meraviglie di domani è guidato da un design all’avanguardia e da una responsabilità ecologica sincera. Parchi e stagni trasformano il ponte dello yacht in un paradiso naturale che, combinato con le pareti viventi degli interni, crea un ecosistema unico a bordo. Il profumo della natura circonda Alice nella sua atmosfera e il teak viene sostituito da legno leggero e a crescita rapida proveniente da agricoltura biologica. Alice è climaticamente neutra. Una cella a combustibile senza emissioni genera energia elettrica basata sull’idrogeno riformato dal metanolo verde. La cella a combustibile sostituisce i tradizionali generatori diesel a bordo. Per una maggiore velocità e richieste di energia, viene aggiunto un ulteriore motore a metanolo. Le tecnologie di risparmio energetico, come l’utilizzo del recupero del calore residuo, recuperano le emissioni di calore per l’uso all’interno del sistema HVAC, sia per il riscaldamento sia per il raffreddamento. Questo è completato da finestre in vetro a specchio intorno al ponte dell’armatore dove la riflessione del calore serve per l’isolamento termico e riduce il carico energetico dei sistemi di condizionamento.

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Lürssen presented the model Alice, an innovative yacht with zero environmental impact. This project shows what the near future of a Lürssen yacht could look like. The future wonderland yacht concept is driven by cutting-edge design and sincere ecological responsibility. Parks and ponds transform the yacht deck into a natural paradise which, combined with the living walls of the interiors, creates a unique ecosystem on board. The scent of nature surrounds the atmosphere of Alice and teak is replaced by light, fast-growing wood from organic farming. Alice is climate neutral. An emission-free fuel cell generates electricity based on hydrogen transformed from green methanol. The fuel cell replaces traditional diesel generators on board. An additional methanol engine has been added for increased speed and energy demands. Energy-saving technologies, such as the use of residual heat recovery, recover heat emissions for use within the HVAC system, for both heating and cooling. This is complemented by mirrored glass windows around the owner’s deck where heat reflection is used for thermal insulation and reduces the energy load of the air conditioning systems.


EVENTS I cantieri italiani hanno varato 78 yacht nel 2020 rispetto ai 71 yacht nel 2019. The Italian shipyards launched 78 new yachts in 2020 compared to 71 in 2019.

AB 100 by Next Yacht Group.

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The Monaco Yacht Show is the show for megayachts, but also for their prestigious tenders and a growing number of companies who produce items for the nautical industry and offer dedicated services.

Il Monaco Yacht Show è il salone dei megayacht, ma anche dei loro prestigiosi tender e di un numero crescente di aziende che producono di tutto per l’industria nautica e che offrono servizi a essa dedicati.

nautical industry is growing with unprecedented speed. In the first quarter of 2021, after a difficult 2020, there was a 28 percent increase in yacht sales. The Monaco Yacht Show confirmed this trend. The event held in the Principality is one of the most glamorous events of the season, where the world’s biggest brands show their latest launches, with over 100 boats longer than 25 meters, 88 motorized, and 12 sailing boats. As many as 9 of the exhibited yachts were over 80 meters long, 5

Dynamiq GTT 160.

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were between 70 and 80 meters, 5 between 60 and 70 meters, 10 between 50 and 60 meters, 36 between 40 and 50 meters, 22 between 30 and 40 meters, and only 14 yachts were less than 30 meters long. Very important, as always, was the participation of Italian shipyards in the superyacht segment. Thanks to Azimut-Benetti, Sanlorenzo, and Ferretti, our shipyard industry occupies the top three positions in the world rankings. The thirtyfirst edition of this event hosted 440 exhibitors. Among the mega yachts was Benetti’s IJE, which was the largest boat on display with its 108 meters. Also from the Benetti shipyards and making an international debut, the 65-meter superyacht Zazou, with its unmistakable steel hull painted in Carinthia blue, and the first unit of the Diamond 44M, a 44-meter-long superyacht built in fiberglass. Sanlorenzo exhibited the 500Exp, with 9 units sold and 11 under construction it continues to make record numbers, and the 62Steel Cloud 9 of which the fourth is currently under construction. The Nobiskrug shipyards displayed Artefact, designed by Gregory C. Marshall, and characterized by organic shapes inspired by nature, which with its 80 meters is a ship beyond standard concepts. Polaris, a 70-meter superyacht from the Rossinavi shipyard, was designed to navigate in any condition,



EVENTS from the warm waters of the Caribbean to the subzero temperatures of Antarctica. In addition to Club M and Panam, Baglietto presented the green Bzero project (“B raised to Zero”) in the context of alternative energy sources for sustainable boating. Wally proposed the Why200 and the Wally 93’ Nahita, a 28.30-meter sailing yacht, made of carbon, characterized by the clean lines of the exteriors and large internal cabins. Ribelle from the Dutch shipyard Vitters, 32.64 meters long, built in carbon fiber and titanium, is distinguished by the large glass surfaces of the deckhouse, as well as the curved teak on the stern. Path, with its 44.6 meters, was the third largest boat by volume that the Finnish shipyards Baltic Yachts had ever been commissioned to build. The new Swan 98 and Swan 120 are the latest generations in the range of high-performance boats designed by the German Frers. The presentations of new superyacht projects that we will see in the next editions were numerous and highly interesting. Tankoa announces the Apache project, a ship with an overall length of 76 meters and a maximum beam of 12.5, made of steel and aluminum, with external and internal lines by Alberto Mancini.

SW105 Taniwha by Southern Wind Shipyard @Rob Kamhoot.

Le vendite di megayacht usati di oltre 80 metri sono aumentate da cinque nel 2019 a sei nel 2020, rendendolo l’anno migliore per le vendite in questo segmento dal 2015, quando ne furono venduti sette. Le vendite di yacht usati nel 2020 includevano uno yacht di oltre 100 metri.

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Sales of used megayachts over 80 meters increased from five in 2019 to six in 2020, making it the best year for sales in this segment since 2015, when seven of them were sold. Sales of used yachts in 2020 included a yacht of over 100 meters.

150 meter yacht One 50 by Meyer Yachts.

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PEOPLE

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Puntiamo ai

VERTICI

Aiming HIGH 152

Talal Abdin Nasralla è il Ceo di Gulf Craft, il più importante cantiere nautico del Medio Oriente che costruisce barche da 31 a 175 piedi Talal Abdin Nasralla is CEO of Gulf Craft, the largest shipbuilder in the Middle East, which produces boats from 31 to 175 feet long by Maria Roberta Morso

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TALAL ABDIN NASRALLA

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PEOPLE ARRIVIAMO TUTTI E DUE IN PERFETTO ORARIO ALL’APPUNTAMENTO CHE CI SIAMO DATI IN OCCASIONE DEL CANNES YACHTING FESTIVAL e ci compiacciamo a vicenda perché la puntualità è anche dimostrazione di rispetto reciproco. Talal Abdin Nasralla, nuovo Amministratore Delegato del colosso Gulf Craft, ha modi disinvoltamente signorili e pacati, con occhi, vivacissimi, che rivelano un’intelligenza pronta e attenta. Ci accomodiamo nel salone del Majesty 100, un modello che, grazie a linee classiche e arredamento totalmente personalizzato, continua a riscuotere un eccellente successo di mercato a livello internazionale. Talal Abdin Nasralla è Ceo di Gulf Craft dal mese di febbraio del 2021, ma ha precedentemente ricoperto la carica di Chief Strategy Officer per circa un anno e conosce quindi dall’interno la realtà e le strategie di sviluppo dei vari marchi del gruppo Gulf Craft. Vanta anche una lunga esperienza nel settore bancario e

Since it was founded in 1982, Gulf Craft has built over 10,000 boats between 31 and 175 feet long, designed for all market segments.

finanziario. Infatti, tra le altre cose, è stato Director of Private Banking di Barclays e Direttore di Credit Swiss AG e ha fatto parte del consiglio di amministrazione di Gulf Finance Corporation e Shuaa Capital Saudi Arabia. Conosce bene il mondo della finanza in generale e quello degli Emirati Arabi Uniti in particolare e il contributo che intende dare a Gulf Craft è proprio quello di dare vita a una strategia di consolidamento e di espansione. Alla domanda su come vede il posizionamento attuale dei marchi che fanno capo a Gulf Craft, Talal Abdin Nasralla risponde che bisogna fare una distinzione tra produzioni molto diverse tra loro per tipologia e mercati di riferimento. Nei due grandi siti produttivi di Umm Al Quwain negli Emirati Arabi Uniti e delle Maldive, Gulf Craft produce barche e yacht con quattro brand diversi, Silvercraft, Oryx Sport Cruisers, Nomad e Majesty Yachts e si avvale di una rete vendita di respiro internazionale. La clientela di Gulf

Gulf Craft dal 1982, anno della sua fondazione, ha costruito più di 10.000 barche tra 31 e 175 piedi di lunghezza in tutti i segmenti di mercato.

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Craft è diffusa in tutti i continenti e la presenza di barche prodotte dai brand del gruppo sui mari del mondo è sempre più capillare. «Dalla fondazione nel 1982, Gulf Craft si è costruito una reputazione a livello internazionale e il nostro obiettivo è quello di entrare nei 5 top builder a livello mondiale nel giro di pochi anni», dice Talal Abdin Nasralla. «Tra i nostri punti di forza c’è sicuramente la capacità di produrre tutto in-house, una cosa che ci consente un controllo dei costi, dei tempi e della qualità. Realizziamo tutto, dagli scafi in vetroresina agli acciai, dai lavori di falegnameria alla lavorazione del marmo. Vorrei sottolineare che queste caratteristiche ci rendono particolarmente competitivi presso una fascia di clienti esperti che sanno riconoscere e apprezzare i nostri punti di forza. Costruiamo barche dai 31 ai 175 piedi e mantenere standard qualitativi alti è una nostra priorità». Nonostante la pandemia abbia reso molto difficili i rapporti tra cantieri produttori e armatori, rendendo impossibili i contatti diretti, le vendite non sono mancate: «L’anno scorso siamo riusciti a chiudere due importanti contratti svolgendo le trattative via Zoom!» dice orgoglioso il Ceo di Gulf Craft. «Abbiamo dato vita a un Virtual Boat Show che ha consentito ai clienti di interagire, seppur da remoto, con i nostri responsabili delle vendite che li hanno accompagnati in tour virtuali dei nostri yacht.


TALAL ABDIN NASRALLA Il nostro Virtual Showroom rimane disponibile anche ora che siamo liberi di viaggiare e incontrarci di persona». Quanto alle strategie riguardo Majesty Yachts, Nasralla enfatizza l’importanza di continuare sulla strada intrapresa, cioè quella della costruzione di grandi yacht in vetroresina. Il Majesty 175 è, ad oggi, il più grande yacht in composito mai varato ed è stato costruito in ottemperanza alle regole MCA per gli yacht superiori alle 500 tonnellate di stazza lorda. La gamma Majesty Superyacht comprende attualmente sei modelli altamente personalizzabili tra i 100 e i 175 piedi. «Abbiamo acquisito, negli anni, una grande padronanza nella costruzione di robusti e leggeri scafi in vetroresina, è un’esperienza che non vogliamo vanificare. I nostri yacht della serie Majesty non hanno rivali per quanto riguarda i bassi consumi a parità di motorizzazione e stiamo andando avanti nello studio di propulsioni alternative ai motori a combustione. Per il momento, tuttavia, siamo focalizzati sull’ottimizzazione delle prestazioni in termini di consumi». La linea Majesty si è affermata in questi ultimi anni per l’eleganza delle linee esterne e la possibilità di personalizzazione degli interni che ha consentito di ampliare la clientela a livello internazionale. Inizialmente l’armatore tipo dei Majesty era un facoltoso arabo che si aspettava di avere uno yacht con design interno ed esterno che rispondessero alle sue esigenze, con un layout che

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Majesty 100.

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TALAL ABDIN NASRALLA si adattasse alle sue modalità d’uso. Oggi Majesty offre un livello di personalizzazione tale da essere pronto a creare lo yacht adatto a qualsiasi tipo di armatore. «Costruendo interamente lo yacht, siamo in grado di offrire il massimo livello di personalizzazione del layout», dice Talal Abdin Nasralla. «I nostri dipendenti, dagli ingegneri ai tecnici, dai designer ai falegnami, sono estremamente esperti e capaci di realizzare ogni progetto». Quanto alle strategie di espansione, Nasralla conferma che per potenziare la presenza sui mercati europei sono state avviate otto nuove partnership con distributori in vari Paesi europei tra cui Germania, Spagna, Portogallo, Olanda. In Italia è ben rappresentato da Media Ship, con headquarters in Roma. Majesty Yachts si avvale da anni anche della creatività di designer italiani come Massimo Gregori Grgič, di Yankee Delta, che ha firmato l’architettura navale del 175, e Cristiano Gatto, che ne ha disegnato la sovrastruttura e gli interni. Gatto è l’autore anche di altri modelli della gamma Majesty Yachts come per esempio il 120 di cui ha curato gli interni. «La raffinatezza italiana e più in generale l’appeal del Made in Italy, fanno parte della strategia di sviluppo di Majesty Yachts. Quella che perseguiamo è una strategia di sviluppo globale e facciamo leva sulle competenze di Gulf Craft per costruire con orgoglio un Made in UAE che non sia secondo a nessuno. Abbiamo i numeri per farlo, le capacità tecniche, la volontà, la visione a lungo termine».

Gulf Craft, oltre a far crescere la sua presenza negli Stati Uniti, in Australia e in Medio Oriente, ha nominato per l’Europa 8 nuovi dealer per i 12 mercati chiave tra cui Germania, Spagna, Paesi Bassi e Portogallo. In Italia è ben rappresentato da Media Ship.

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WE BOTH ARRIVE PERFECTLY ON TIME FOR OUR MEETING AT THE CANNES YACHTING FESTIVAL, and this makes us both happy, given that punctuality is also a sign of mutual respect. Talal Abdin Nasralla, the new CEO of the shipbuilding giant Gulf Craft, has an effortlessly gentlemanly and calm demeanour, with sparkling eyes that reveal alert and perceptive intelligence. We make ourselves comfortable in the saloon of Majesty 100, a model with a classic design and fully bespoke furnishings that continues to enjoy considerable success on the international market. Talal Abdin Nasralla has been CEO of Gulf Craft since February 2021, but he previously held the position of chief strategy officer for about a year, so he has inside knowledge of the ins and outs and growth strategies of the various Gulf Craft brands. He also has many years of experience in the banking and financial sector. His roles have included director of private banking at Barclays and director of Credit Swiss AG, as well as being on the board of the Gulf Finance Corporation and Shuaa Capital Saudi Arabia. He has an excellent grasp of the world of finance generally and particularly in the United Arab Emirates, and his aim at Gulf Craft is to instigate a strategy of consolidation and expansion. When asked how he sees the current positioning of the brands in the Gulf Craft group, Talal Abdin Nasralla replies that a distinction needs to be drawn between the various products, which differ

As well as expanding its presence in the USA, Australia and the Middle East, Gulf Craft has also appointed eight new dealers for twelve key European markets, including Germany, Spain, the Netherlands and Portugal. In Italy, it is in the capable hands of Media Ship.

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Majesty 140.

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TALAL ABDIN NASRALLA enormously in terms of their type and their intended market. At two large production sites – one in Umm Al Quwain in the UAE and one in the Maldives – Gulf Craft produces boats and yachts under four different brands, Silvercraft, Oryx Sport Cruisers, Nomad and Majesty Yachts. It has a global sales network to draw upon and has customers on every continent; boats produced by the group’s brands are an increasingly common sight on the world’s oceans. «Since its launch in 1982, Gulf Craft has built itself an international reputation, and we aim to break into the top five builders in the world in just a few years», Talal Abdin Nasralla says. «Our ability to produce everything in-house, which helps us to keep tabs on costs, timescales and quality, is definitely one of our strengths. We make everything ourselves, from the fibreglass hulls and steelwork to carpentry and marble processing. It’s worth noting that this makes us particularly attractive for the most knowledgeable clients, who recognise and appreciate our strong points. We build boats from 31 to 175 feet long, and keeping quality standards high is one of our priorities». Although the pandemic made relationships between shipyards and owners very challenging, with direct contact impossible, the sales did not dry up: «Last year we managed to sign two important contracts with all negotiations carried out on Zoom!», Gulf Craft CEO remarks proudly. «We launched a Virtual Boat Show that allowed customers to interact remotely with our sales managers, who took them on virtual tours of our yachts.

Gulf Craft ha un cantiere nautico di circa 45.000 metri quadrati a Umm Al Quwain e uno di circa 10.000 metri quadrati alle Maldive, oltre a un centro servizi ad Ajman.

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Gulf Craft has a shipyard covering roughly 45,000 m2 in Umm Al Quwain and a 10,000 m2 site in the Maldives, as well as a service centre in Ajman.

Majesty 125.

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«I nostri dipendenti, dagli ingegneri ai tecnici, dai designer ai falegnami, sono estremamente esperti e capaci di realizzare ogni progetto». «All our employees, from the engineers and technicians to the designers and carpenters, have high levels of expertise and can turn any design into reality». Talal Abdin Nasralla .

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Majesty 175

L’ammiraglia di Gulf Craft, lunga 54 metri, è stata costruita nel cantiere nautico di Umm Al Quwain. La nave è articolata su tre ponti, ha una stazza internazionale di 490 tonnellate e un’autonomia di oltre 4.000 miglia nautiche. Il Majesty 175 è stato sviluppato in collaborazione con Massimo Gregory Grgič dello Yankee Delta Design Studio che ha curato l’architettura navale, e Cristiano Gatto che ha disegnato le linee esterne e interne. I volumi consentono di avere una distribuzione degli spazi con un layout a sette cabine. La suite armatoriale privata è sul ponte superiore, le cabine Vip sono sul ponte principale. Sul ponte di prua c’è una grande piscina pensata per il comfort di tutti gli ospiti.

Gulf Craft’s 54-metre flagship boat was built in the firm’s shipyard in Umm Al Quwain. The 490-tonne boat with three decks has a range of over 4,000 nautical miles. Majesty 175 was developed in partnership with Massimo Gregory Grgič from Yankee Delta Design Studio, who created the naval architecture, and Cristiano Gatto, who was responsible for the exterior and interior design. The size of the boat allows for a spacious layout on board, with seven cabins: the private owner’s suite is on the top deck, while the VIP cabins are found on the main deck. The foredeck includes a large pool for all guests to enjoy.

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Our Virtual Showroom is still available even though we are now free to travel and meet in person». Looking specifically at Majesty Yachts, Nasralla is keen to stress the importance of continuing on the current trajectory of building large fibreglass yachts. The Majesty 175 is currently the largest composite yacht ever launched, and it complies fully with the MCA rules for yachts with a gross tonnage of over 500 tonnes. The Majesty Superyacht range currently comprises six highly customisable models between 100 and 175 feet long. «Over the years, we have mastered the art of building lightweight yet robust fibreglass hulls, and we want to make the most of this experience. The yachts in our Majesty range have unrivalled fuel efficiency, and we are currently researching replacing combustion engines with alternative propulsion methods. For the moment, however, we are focused on optimising our fuel consumption performance». The Majesty range has made a name for itself in recent years thanks to stylish exteriors and the personalisation options inside, enabling the brand to expand its global client base. To begin with, typical Majesty owners were wealthy Arabs who demanded a yacht with interior and exterior design that met their needs and a layout that could be adapted to their lifestyle. Today, however, Majesty offers so much personalisation it can create yachts suited to any type of owner. «Because we build the whole yacht, we can offer the maximum level of customisation in the layout», Talal Abdin Nasralla notes. «All our employees, from the engineers and technicians to the designers and carpenters, have high levels of expertise and can turn any design into reality». Moving on to the firm’s expansion plans, Nasralla confirms that eight new partnerships have been launched with distributors in various European countries, including Germany, Spain, Portugal and the Netherlands, to strengthen the business’ position on European markets. In Italy, it is in the capable hands of Media Ship, with its headquarters in Rome. Majesty Yachts has also made use of the creativity of Italian designers for years, including Massimo Gregori Grgič from Yankee Delta, who created the naval architecture of the 175, and Cristiano Gatto, who designed the superstructure and interiors. Gatto has also designed other models in the Majesty Yachts fleet, including the interiors of the 120. «Italian refinement, and the appeal of Italian products more generally, are part of Majesty Yachts’ development strategy. We are pursuing global growth, using Gulf Craft’s skills to produce UAE-built boats that are second to none. We have the personnel, the technical skills, the desire and the long-term vision to make it happen».



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Esperienza

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100 SUNREEF POWER

IMMERSIVA An immersive experience Il 100 Sunreef Power è la nuova ammiraglia del cantiere. Si caratterizza per essere un catamarano sicuro e comodo. È proposto con motorizzazione entrobordo, con potenza complessiva di 2.600 cavalli, per navigare a 17,6 nodi di velocità massima The 100 Sunreef Power is the shipyard’s new flagship yacht: a safe and comfortable catamaran with two inboard engines and an overall power of 2,600 hp and a maximum speed of 17.6 knots by Francesco Michienzi - photo by Maciej Walczuk

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COVER STORY LO SPAZIO ABITATO DI UN CATAMARANO DI 28,63 METRI DI LUNGHEZZA, CON UN BAGLIO MASSIMO DI 13,50 METRI, è come una villa sul mare con un’area di 484 metri quadrati. È un luogo che entra in relazione profonda con l’interiorità, l’intimità, la psiche, immersi nella bellezza della natura incontaminata. La barca è l’area che individua la nostra dimensione privata rispetto al mondo, una membrana che connette il fuori e il dentro di noi. Il Sunreef 100 Power, ammiraglia del cantiere polacco fondato e portato al successo, in circa venti anni di attività, dall’imprenditore francese Francis Lapp, esalta lo stretto rapporto che esiste tra gli uomini, la natura dei luoghi e il modo in cui vengono abitati. Oltre alle caratteristiche fisiche, il comfort è generato

anche da un’architettura capace di creare emozioni. La luce delle grandi finestrature imprime disegni sempre differenti sulle pareti della barca, il profumo di un buon legno massello, la rugosità o la morbidezza al tatto delle superfici, generano sensazioni diverse. Oggi il comfort ha assunto un’importanza maggiore e la ricerca progettuale è sempre più orientata dal concetto di habitat, inteso come qualità dell’abitare. Grazie a materiali naturali, capaci di avere un’evoluzione nel tempo e di maturare di pari passo con la struttura che li accoglie, si racconta una storia di vita dell’armatore e della sua famiglia. Francis Lapp ha dichiarato: «Sunreef Yachts è l’unico cantiere al mondo a combinare la qualità dei superyacht e il design dei multiscafi. I nostri yacht

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sono diversi dai catamarani che vedete sul mercato. Nel mondo dei multiscafi, i Sunreef Yachts sono un’eccezione. Grazie a progetti come il 100 Sunreef Power stiamo guadagnando terreno anche nel panorama dei superyacht dominati dai monoscafi, perché oggi sempre più armatori si rendono conto che anche i catamarani possono essere fantastici yacht di lusso. Il 100 Sunreef Power è sinonimo di design, di yacht a motore su misura, tecnologia ultramoderna e prestazioni affidabili. Man mano che emergono sempre più progetti di grandi multiscafi, ci rendiamo conto dell’influenza che Sunreef Yachts ha avuto sulle idee e sulle ambizioni dei costruttori di yacht e credo davvero che il 100 Sunreef Power sia un vero punto di svolta».


100 SUNREEF POWER Il 100 Sunreef Power dispone anche di una grande piattaforma idraulica di poppa e di un voluminoso garage che accoglie due moto d’acqua a tre posti, una stazione di rifornimento e un ampio spazio per i giochi d’acqua.

The 100 Sunreef Power also has a large hydraulic platform at the stern and a spacious garage containing two threeseater jet skis, a refuelling station, and plenty of space for water toys.

«Il 100 Sunreef Power è un superyacht che si aggiunge alla nuova gamma a motore di Sunreef Yachts. Si distingue per una linea di carena sportiva, un ampio flybridge e una combinazione originale del sistema garage e piattaforma di poppa. I nostri ingegneri hanno progettato una forma innovativa dello scafo per questo yacht a motore per aumentare il comfort e le prestazioni. Credo che i catamarani non siano stati abbastanza presenti sul mercato dei superyacht, ma grazie al progetto 100 Sunreef Power finalmente è arrivato il loro momento». ´ Agnieszka Blizniuk – Direttore Design Yacht

«The 100 Sunreef Power is the latest superyacht to be added to Sunreef Yachts’ new motor yacht range. Its stand-out features are its sporty hull, large flybridge, and original pairing of a garage system and stern platform. Our engineers have given this motor yacht an innovatively shaped hull to increase its comfort and performance. In my view, catamarans have previously been underrepresented on the superyacht market, but the design of the 100 Sunreef Power means their moment has finally arrived».

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COVER STORY La parola comfort deriva dalla parola latina confortare, che significa rafforzare notevolmente, e si riferisce sia allo stato fisico, sia all’umore. Ed è proprio questo aspetto più intrinseco del significato che rende lo spazio abitativo di un grande catamarano molto affascinante, nel quale si può trovare pace e calma. Un comfort interiore che ci aiuta a migliorare l’esperienza a bordo per arrivare a uno stato d’animo sicuro e intimo. Il progetto degli interni del 100 Sunreef Power è stato realizzato secondo specifici desideri dell’armatore. Forma, materiali, colori sono stati pensati per un ambiente senza tempo esplorando soluzioni naturali e combinazioni inaspettate per portare la natura all’interno dello spazio. Con impiallacciature in rovere naturale, quarzo rosa, accenti in ottone, l’arredamento interno dello yacht riflette il gusto degli armatori per il design classico. Questo stile familiare è continuato in tutte le cabine del catamarano. I dieci ospiti hanno a disposizione 5 grandi cabine con bagno privato. La suite armatoriale, situata nello scafo di sinistra, dispone di un letto king-size e di una zona relax con vista sul mare. Una delle caratteristiche distintive della suite è il generoso bagno padronale con piastrelle bianche e nere. La cabina armatoriale, adiacente a una delle camere per gli ospiti, ha un letto matrimoniale, un ampio gavone, un bagno privato e un vanity desk. Lo scafo di dritta ospita tre cabine sempre molto accoglienti. L’equipaggio dispone di tre cabine, due situate nella parte di prua degli scafi e una a poppa. Studiato per rendere la vita a bordo particolarmente divertente, questo multi168 scafo ha una piattaforma di poppa idraulica e un garage con stazione di rifornimento, che ospita 2 moto d’acqua e numerosi giochi d’acqua. Il 100 Sunreef Power offre un’esperienza di navigazione silenziosa e senza vibrazioni grazie al sistema di condizionamento dell’aria che genera il 50% in meno di consumo energetico rispetto ai sistemi di condizionamento convenzionali ed è in grado di funzionare per 9 ore durante la notte senza generatori. Questo superyacht è costruito con materiale composito e dotato di due motori di 1.300 cavalli ciascuno. L’autonomia è di 3.000 miglia marine. La cucina dello yacht può essere paragonata a quella di un ristorante e dispone di una cella frigorifera sottocoperta.

The yacht’s galley would not look out of place in a restaurant and includes a cold store below deck.

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100 SUNREEF POWER

Un’area fitness e un drink bar, progettato su misura, completano gli spazi interni. Le aree relax all’aperto sono caratterizzate da un immenso flybridge con piscina termale.

A fitness area and a custom-designed bar complete the indoor spaces. The outdoor relaxation areas feature a huge flybridge with a SPA pool.

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SCHEDA TECNICA TECHNICAL DETAILS SUNREEF VENTURE S.A. ul. Doki 1, 80-863 Gdansk ´ - Poland www.sunreef-yachts.com www.sunreef-yachts.com/en/contact

PROGETTO: Sunreef Yachts (architettura navale e design) SCAFO: Lunghezza fuori tutto 28,63m • Baglio massimo 13,5m • Spazio living 484 m2 • Pescaggio 2,2m • Scafo e sovrastruttura in composito • Capacità serbatoio carburante 28.000 l • Capacità serbatoio acqua 2.400 l • 5 cabine per 10 ospiti • Cabine equipaggio da 1 a 3 secondo il layout MOTORI PRINCIPALI: 2x1.300 cv • Velocità massima 17,6 nodi • Velocità di crociera 12 nodi • Autonomia 3.000 NM GENERATORI: 2 x 28kW 230VAC 50Hz ARIA CONDIZIONATA: 350 000 BTU/h TENDER: BSC 51 CLASSIFICAZIONE: CAT A

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PROJECT: Sunreef Yachts (naval architecture and design) HULL: LOA 28.63m • Maximum beam 13.5m • Living space 484 m2 • Draft 2.2 m • Hull and superstructure made of composite • Fuel tank volume 28,000 l • Water tank volume 2,400 l • Owner and guest cabins 5 • Crew cabins from 1 up to 3 according to the layout MAIN PROPULSION: 2x1,300 hp • Speed max 17.6 knots • Cruising speed 12 knots • Range 3,000 NM GENERATORS: 2 x 28kW 230VAC 50Hz AIR CONDITIONING: 350 000 BTU/h TENDER: BSC 51 CERTIFICATION: CAT A


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100 SUNREEF POWER THE LIVING SPACE ABOARD THIS CATAMARAN, 28.63 M LONG AND WITH A MAXIMUM BEAM OF 13.5 M, feels like a villa on the sea, with a 484 m² living area. The boat forges a deep relationship with your psyche and your deepest, most intimate side, immersing you in unspoiled nature and acting as a membrane that identifies your private dimension and connects your interior and exterior worlds. The Sunreef 100 Power, the flagship model from the Polish shipyard founded by French businessman Francis Lapp, which has achieved success in nearly 20 years of activity, highlights the close relationship that exists between humans, the nature of places, and the way we inhabit them. As well as physical features, comfort also stems from the ability of architecture to create emotion, seen here in the light from the large windows that create ever-changing patterns on the walls, the aroma of high-quality hardwood, and the alternating rough and smooth surfaces. Comfort is more important now than ever, and design is increasingly focused on the concept of creating

habitat, in other words ensuring the quality of life on board. Natural materials, which evolve and mature along with the structure that hosts them, tell the life story of the owner and his family. Francis Lapp said: «We are the only shipyard in the world to combine superyacht quality and multihull design. Our yachts are different from the catamarans you see on the market. In the world of multi-hull boats, Sunreef Yachts are an exception. Thanks to designs like the 100 Sunreef Power, they are also gaining ground on the monohull-dominated superyacht scene, because today, more and more owners realise that catamarans make fantastic luxury yachts. The 100 Sunreef Power is the ultimate designer, bespoke motor yacht, with ultramodern technology and reliable performance. With the emergence of increasing numbers of large, multi-hull boats, the full extent of Sunreef Yachts’ influence on the ideas and ambitions of yacht builders is becoming clear. I truly believe that the 100 Sunreef Power represents a real turning point». The word ‘comfort’ is derived from

Gli interni sono stati realizzati su misura in base alle specifiche esigenze e ai gusti dell’armatore. Il superyacht può ospitare un massimo di 10 persone in 5 cabine. The interiors are a bespoke design based on the specific needs and tastes of the owner. The superyacht can house a maximum of ten people in five cabins.

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COVER STORY the Latin word confortare, meaning to strengthen significantly, referring both to one’s physical state and one’s mood. And it is this second, more intrinsic definition that makes the living space of a large catamaran so captivating: it is a place to find peace and calm, an interior comfort that helps to improve the onboard experience and achieve a secure, intimate state of mind. The interior design of the 100 Sunreef Power was created to meet the specific requests of the owner. The form, materials, and colours are all designed to give rise to a timeless environment, with natural solutions and unexpected pairings explored to bring nature inside the boat. The natural oak veneer, rose quartz, and brass accents of the interior

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The yacht’s stern cockpit incorporates the catamaran’s full 13.5 m width, offering a large dining space, a sunbathing area, a mobile bar, and a bathroom.

Il pozzetto di poppa dello yacht si estende su tutta la larghezza di 13,5 metri del catamarano offrendo un ampio spazio da pranzo, una zona prendisole, un mobile bar e un locale bagno.

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Il brand di Gdansk ´ nasce nel 2002 per mano di Francis Lapp, che aveva intuito, pur arrivando dal mondo dell’energia elettrica e delle costruzioni, che la strada da percorrere era quella dei catamarani di grandi dimensioni e altamente customizzabili. Ora Sunreef è diventato uno dei punti di riferimento dello yachting di lusso, a vela e a motore, con una gamma che va dai 50 ai 140 piedi di lunghezza, con progetti in corso orientati a dimensioni ben maggiori, e numeri in grande crescita.

´ The Gdansk-based brand was founded in 2002 by Francis Lapp, who, despite his background in power generation and construction, saw the potential in large, highly customizable catamarans. Sunreef is now one of the big names in luxury yachting, with a fast-growing range of sailing and motorboats between 50 and 140 feet long, with much larger designs in the pipeline.


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COVER STORY furnishings reflect the owners’ liking for classic design, and this familiar style continues throughout all of the catamaran’s cabins. The ten guests have five large cabins between them, each with an ensuite bathroom. The owner’s suite, in the port hull, contains a king-size bed and a sitting area with a view over the sea. One of the suite’s distinctive features is the spacious master bathroom with black and white tiles. The owner’s cabin, adjacent to one of the guest rooms, has a double bed, a large locker, a private bathroom, and a vanity desk. The starboard hull has three very welcoming cabins, and there are three cabins for the crew, two towards the bow end of the hulls and one at the stern. This multi-hull boat is designed to make life on board as fun as possible, with a hydraulic stern platform and a garage with a refilling station that contains two jetskis and numerous water toys. The 100 Sunreef Power offers a quiet and vibration-free sailing experience thanks to an airconditioning system that consumes 50% less energy than conventional systems, and which can run for nine hours overnight without generators. The superyacht is made from a composite material and is equipped with two 1,300 hp engines, with a range of 3,000 nautical miles.

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The main deck can also be transformed into an openair cinema, complete with a professional audio system, retractable projector, and screen. barchemagazine – Dicembre-December 2021

L’area del ponte principale può anche essere trasformata in un cinema all’aperto con un sistema audio professionale, un proiettore retrattile e uno schermo.



COMPANIES

COMPANIES

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Un SISTEMA

integrato

An integrated system barchemagazine – Dicembre-December 2021


VIRAVER

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Viraver, specializzata nella produzione di vetri speciali per yacht, è impegnata nell’attuazione del piano industriale Beyond Glass 2030 Viraver, who specialise in producing customised glass for yachts, is working on implementing its Beyond Glass 2030 business plan by Carla Pagani

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COMPANIES

Viraver designs, plans, and produces flat and curved glass, single blocks, and laminated safety glass with special applications and solutions that have been specially researched for the yachting and automotive sectors, for architectural and industrial use, for security, and reinforcement.

Viraver disegna, progetta e produce vetri piani o curvi, monolitici e stratificati di sicurezza con applicazioni e soluzioni speciali studiate su misura per i settori yachting, automotive, architettura e industria, blindato e sicurezza.

«SI FECE UN VIOLINO DI VETRO PERCHÉ VOLEVA VEDERE LA MUSICA. Trascinò la sua barca fin sulla cima della montagna e attese che il mare arrivasse a lui». Vale la pena scomodare il premio Nobel per la letteratura Wislava Szymborska per afferrare tutta la poesia che c’è nel vetro, nella sua capacità di rendere visibile l’invisibile, di mettere in comunicazione mondi diversi, di creare legami tra un dentro e un fuori. Il vetro è tutto questo. E lo è ancora di più se lo immaginiamo a bordo di una barca, la barca che attende il mare di cui ci parla la grande poetessa polacca. A cimentarsi con la poesia del vetro è un’azienda italiana che oggi rappresenta un’eccellenza internazionale: Viraver. Curioso è il nome del paese in provincia di Padova in cui ha sede l’azienda: San Pietro Viminario. Una volta il piccolo centro era famoso per la lavorazione del vimine, ovvero uno dei materiali più flessibili che esistano. Il vetro di Viraver non è da meno, per una serie di ragioni. Sin dalla sua nascita Viraver ha voluto sperimentare soluzioni in grado di dare al materiale fragile per antonomasia tutta la forza e la capacità di resistenza che siamo solitamente abituati ad attribuire ad altri materiali. In particolare il processo di tempra chimica, combinato con la curvatura per gravità, consente a Viraver di creare soluzioni innovative e vetri curvi complessi. Oggi l’azienda produce la più importante dimensione di vetro indurito chimicamente al mondo, ovvero 8 metri x 3,21, e vetri

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VIRAVER VIRAVER BOLOGNA ARTE FIERA

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COMPANIES con curvature estreme fino alle dimensioni di 6,50 metri x 3,10 mantenendo caratteristiche di qualità e di trasparenza ottime. Attualmente Viraver è impegnata nell’attuazione di un piano industriale ambizioso, il Beyond Glass 2030, mirato a una crescita costante guidata da investimenti su formazione, professionalità, impianti produttivi e tecnologie. Ma la partita riguarda anche la sostenibilità ambientale e la connessione, sempre più forte, con i clienti. Connessione favorita da un sistema integrato all’avanguardia che consente all’azienda di dialogare con i propri clienti sin dalla fase di analisi e progettazione. Un avanzato sistema di scansione digitale delle sedi delle finestrature consente a Viraver di ricavare dettagliati disegni 3D completi già delle informazioni propedeutiche alla definizione del prodotto finale, in linea con gli arredi interni. Ma facciamo un passo indietro. Viraver nasce nel 2000. Tre anni dopo entra nel mercato nautico con la produzione di vetri speciali per gli yacht.

Viraver supports the design process by yards and designers to ensure that glass is the main interpreter of a yacht’s language.

Viraver affianca nella progettazione cantieri e designer per far sì che il vetro sia interprete principale del linguaggio di uno yacht.

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Nel 2005 viene inaugurato un impianto di indurimento chimico del vetro. Dello stesso anno è l’esordio nel mercato dell’automotive. Dopo pochi anni inizia la collaborazione con i più importanti cantieri che producono Super Yacht e poi, nel 2014, l’azienda di San Pietro Viminario inizia a vestire importanti Giga Yacht. Negli ultimi anni Viraver si è specializzata anche in refit. E la modifica degli yacht, talvolta radicale nel refitting contemporaneo, spesso riguarda anche le superfici vetrate della barca. Ecco perché su questo fronte si sono aperte molte opportunità per l’azienda, impegnata più di prima nella ricerca di soluzioni ad hoc per la sostituzione delle finestrature su imbarcazioni che possono avere anche molti anni di vita. Ma cosa fa concretamente Viraver? Giri di vetri per la timoniera, vetrate tutta altezza per lounge e cabine. Lucernari e giardini d’inverno. E molto altro ancora. Grazie alle ampie vetrature che Viraver sa realizzare, il mare diventa parte integrante dello yacht, dentro e fuori, in un continuum fatto di mille sfumature di azzurro. Tra le ultime novità c’è il più grande oblò mai realizzato, con un diametro di due metri in vetro stratificato dalle straordinarie prestazioni meccaniche. Ma ci sono anche le finestrature a scafo con oblò integrati, installati a filo per apparire senza telaio. Per guardare il mare, con i suoi blu e le sue nuances.


VIRAVER

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COMPANIES Negli anni Viraver si è spinta in progettazioni e applicazioni avanguardistiche per assecondare le richieste e le tendenze di designer e architetti che progettano superfici in vetro di dimensioni sempre maggiori. Over the years, Viraver has pushed itself to create cutting-edge designs and applications to meet the requests from designers and architects and the trends they set, planning glass surfaces in increasingly large surfaces.

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«HE MADE HIMSELF A GLASS VIOLIN SO HE COULD SEE WHAT MUSIC LOOKS LIKE. He dragged his boat to mountain’s peak and waited for the sea to reach his level». It is worth calling on the work of Wislawa Szymborska, winner of the Nobel Prize for Literature, to grasp all of the poetry that there is in glass, its ability to make the invisible visible, and to allow different worlds to communicate between one another, creating links between the outside and the inside. Glass is all of that. And it is even more so if you imagine it on board a boat, the boat which is waiting for the sea that the great Polish poet talks about. Handling the poetry of glass is an Italian company, which has gained international renown: Viraver. The name of the town in the province of Padua where the company is based is interesting – San Pietro Viminario. There was a time when the small town center was well known for working wicker, one of the most flexible materials in existence. The glass that Viraver makes is no less so, for a series of reasons. From the very start, Viraver has sought to try out solutions, which can give a material that



COMPANIES

Created in 2000, Viraver has reached its peak in the world of glass working.

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ViraPlain

Tra i tanti prodotti dell’azienda c’è ViraPlain, una nuova tecnologia che unisce estetica e privacy con una serigrafia a doppio strato che consente alla superficie di essere chiara sul lato esterno e scura su quello interno. Ciò permette alle finestrature da una parte di fondersi cromaticamente con i colori dello scafo, creando un’uniformità quasi totale degli esterni dello yacht. Dall’altra, invece, di creare un’area riservata e confortevole all’interno.

Nata nel 2000, Viraver oggi rappresenta l’eccellenza internazionale nel mondo della lavorazione del vetro.

Amongst the numerous products made by the firm is ViraPlain, a new technology, which combines looks and privacy with double-layered screen printing which allows the surface to be clear on the outside and dark on the inside. It enables the windows to blend in with the colors of the hull, creating nearly complete uniformity in the yacht’s exterior. But it also creates a private and comfortable area inside.

is fragile by its very nature all of the strength and resistance that we are used to attributing to other materials. Specifically, the chemical tempering process, combined with gravity bending, means that Viraver can create innovative solutions and complicated curved glass. Nowadays the firm makes the largest chemically-hardened sheets of glass in the world, which are 8 by 3.1 meters, and extremely thin curved glass up to 6.5 x 3.21 which still have excellent quality and transparency. Viraver is currently following an ambitious business plan, Beyond Glass 2030, which is seeking to produce constant growth driven by investments in training, professionalism, production facilities, and technology. But the plan also involves environmental sustainability and ever-stronger links with clients. Those connections are boosted by a cutting-edge integrated system that means the firm can have a dialogue with its clients right from the analysis and planning stage. An advanced system of digital scanning of the windows has allowed Viraver to produce detailed 3D drawings which already have the information needed for the definition of the final product, in line with the interior furnishing. But let’s take a step back. Viraver was founded in 2000. Three years later it joined the yachting market with the production of special glass for yachts. In 2005 a major facility to chemically harden glass was opened. That same year, it broke into the automobile market. After a few years, it started working together with the most important yards that produce superyachts, and then, in 2014, the company from San Pietro Viminario started to fit out major Giga yachts. Over the past few years, Viraver has also started specialising in refits. And refitting a yacht, which nowadays often includes radical modifications, frequently also involves the boat’s glass surfaces. That is why a lot of opportunities have opened up for the firm, which is more involved than previously in finding ad hoc solutions for replacing windows on boats, some of which are also quite old. But what exactly does Viraver do? Glass surrounds for wheelhouses, full-height windows for lounges and cabins. Skylights and winter gardens. And much more besides. With the size of the glass panels that Viraver can make, the sea becomes an integral part of the yacht, both inside and out, with a continuum of thousands of shades of blue. Amongst its most recent launches is the largest porthole ever made, with a two-meter diameter in laminated glass with extraordinary mechanics. But there are also windows in the hull with integrated portholes, set flush so they don’t seem to have a frame. So you can look at the sea, with its blues, and its nuances.

Sono molteplici le tecnologie sviluppate dall’azienda di San Pietro Viminario tra cui Viraplain, Viraflame, Viragrip, Sentriglass e Shadyglass. Ognuna pensata per una specifica esigenza.

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Many technologies have been developed by the company from San Pietro Viminario including Viraplain, Viraflame, Viragrip, Sentriglass, and Shadyglass. Each of them has been designed for a specific need.


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COMPANIES

COMPANIES

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FORESTI & SUARDI

Una storia di

FAMIGLIA

A family affair

Nel 2021 la Foresti & Suardi ha compiuto 60 anni. Un percorso ricco di storia e buoni valori che hanno portato l’azienda di Predore a diventare un modello del made in Italy Foresti & Suardi turns 60 in 2021. Drawing on a long history and many positive values, the Predore-based firm has grown into a leading example of Italian manufacturing success by Francesca Ciancio - photo by Andrea Muscatello

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COMPANIES

It was 1961 when Luigi Foresti and Lino Suardi had a hunch: the boating industry on the lake was developing quickly, but it lacked a business that could massproduce high-level components. It all started with a range of bollards.

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È il 1961 quando Luigi Foresti e Lino Suardi hanno una intuizione: la nautica sul lago va forte, ma manca una realtà che possa realizzare componenti di alta gamma in serie. Tutto parte con le prime bitte.

LUCIANO PAISSONI SI PARAGONA A GIAN PIERO GASPERINI, L’ALLENATORE DELL’ATALANTA, la sua squadra del cuore. Come il tecnico nerazzurro, anche l’amministratore delegato di Foresti & Suardi punta tutto sul team, con una squadra di titolari aperta ai più giovani. Un’eccellenza italiana nata a Predore, sul Lago d’Iseo, sponda bergamasca, 60 anni fa tondi, tondi. È infatti il 1961 quando Luigi Foresti e Lino Suardi hanno una intuizione: la nautica sul lago va forte, ma manca una realtà che possa realizzare componenti di alta gamma in serie. Tutto parte con le prime bitte e ancor prima la storia dei due imprenditori è segnata dalla produzione di fibbie in ottone per cinture. La matrice è artigianale, ma la mentalità ha orizzonti larghi. In poco tempo la Foresti & Suardi diventa sinonimo di prodotti di pregio realizzati in ottone fuso a 950 gradi, iniettato, poi rifinito e lavorato e, infine, lucidato e sottoposto a trattamenti galvanici. Una tecnica raffinatissima che ancora oggi illumina di una magica luce l’opificio di Adro, in provincia di Brescia, dove dal 2018 l’azienda si è espansa. Qui le colate di ottone sono continue e danno vita a campane, fanali, lampade, barometri e a qualsiasi altra cosa si possa immaginare su una imbarcazione. La stanza degli stampi, alcuni risalenti agli inizi dell’attività, è un vero archivio storico della ditta, nonché un esclusivo know-how. Quella della lavorazione dell’ottone in fonderia è infatti una tecnica che va scomparendo, come racconta l’imprenditore bergamasco che sottolinea la bellezza di veder nascere qualcosa che passa dallo stato liquido allo stato solido: «Potevamo terziarizzare e abbassare così i costi, ma

Luciano and Luca Paissoni.

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preferiamo investire sulle maestranze». Ecco che torna il valore del capitale umano che Paissoni non smette mai di evidenziare: «Abbiamo un turn-over bassissimo, e abbiamo operai che sono con noi da oltre trent’anni. Al contempo stiamo spingendo sui giovani, attingendo sia dal bacino delle scuole superiori come l’istituto locale Serafino Riva, sia dall’Università di Brescia. Anche se iniziano dallo stage, il nostro obiettivo è quello di assumerli, anche perché spendiamo una gran quantità di tempo nella formazione specialistica. Il core dell’azienda è ancora per un 98 per cento dedicato alla nautica e qui i ragazzi vengono “a bottega” a imparare un mestiere che i loro studi non avevano previsto. Non a caso, in occasione delle celebrazioni per i primi 60 anni di attività, abbiamo istituito delle borse di studio per gli studenti delle scuole superiori, in collaborazione con l’amministrazione comunale di Predore. Volevamo mandare un segnale di fiducia indirizzato ai ragazzi». Una trafila che Paissoni conosce bene, lui che da giovanissimo entrò in azienda come operaio per diventarne poi amministratore. Confessa che l’iper-specializzazione portata dalle macchine computerizzate non è il suo forte, ma che sul tornio manuale se la cava ancora bene: «Quello che amo di più di questo lavoro è la cura per il particolare. In questo la nostra azienda ha fatto la differenza puntando su un 50 per cento di funzionalità e un 50 per cento di estetica. Anche i designer di cui ci avvaliamo devono essere a loro agio con le fasi produttive, altrimenti è solo utopia». Un amore per il dettaglio che ha valicato i confini della nautica per aprirsi a nuovi settori.


FORESTI & SUARDI Alza paglioli, scalmiere, passacavi, bitte, passo d’uomo, oblò, parabrezza e tambucci. Una barca è un sistema complesso dove trovano posto anche un’infinità di strumenti e accessori dai nomi inconsueti. Lifting plates, oarlocks, fairleads, cleats, manholes, portholes, windshieldss and hatches. A boat is a complex system comprising an infinite number of tools and accessories with unusual names.

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FORESTI & SUARDI

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COMPANIES

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FORESTI & SUARDI

Sulle rive del Lago d’Iseo lavorano insieme tecnici altamente specializzati e veri e propri “maestri d’ascia” dei metalli. Qualità ed esperienza. Highly specialised technicians and real metalworking “shipwrights” work together on the shores of Lake Iseo. Quality and experience.

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COMPANIES

The company from Predore is the first in the nautical sector to achieve 100% Made in Italy certification, meeting 95% of the requirements.

L’azienda di Predore è la prima del settore nautico a potersi fregiare della certificazione 100% Made in Italy, con il 95 per cento di requisiti riconosciuti.

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Quello dell’illuminazione ad esempio, anche nel civile, come è accaduto nel porto di Portocervo con le lampade Tartaruga e che ha dato alla Foresti & Suardi la possibilità di aprire la divisione Lighting. Negli anni l’azienda si è specializzata anche in materiali come l’acciaio inox e l’alluminio, acquisendo la società Alluminox, oggi divisione Alluminox di Foresti & Suardi. Un altro traguardo importante è stato il conseguimento della certificazione 100% Made in Italy, rilasciato dall’Istituto per la tutela dei produttori italiani e riservato alle aziende che si distinguono per precisi requisiti. L’azienda di Predore è la prima del settore nautico a poter fregiarsene, superando di gran lunga la percentuale dei requisiti minimi, 95 per cento contro il 75 per cento standard: «Un iter lungo, ma necessario, nato dal riscontro nelle fiere estere, dove ci accorgevamo che il termine “made in Italy” faceva la differenza. Per migliorarci in ditta si dà ascolto a tutti, soprattutto ai suggerimenti dei nostri ragazzi». Anche nel caso della Foresti & Suardi l’emergenza sanitaria ha significato un arresto solo momentaneo, ma, come è accaduto per molti altri beni di lusso, il mercato è ripartito più forte di prima: «Nel caso del settore nautico l’aumento delle vendite è legato innanzitutto al discorso sicurezza, avendo la possibilità di viaggiare in un ambiente privato e personale, ma credo che ci sia stato anche un desiderio di investire su una maggiore qualità della vita e su un relax ricco di ogni comfort. Questo spiega anche il boom della customizzazione, segmento nel quale stiamo lavorando molto bene». Tra i best seller troviamo i prodotti della linea Starlight e vanno fortissime le maniglie per porte e mobili, ma è lo studio della luce di interni che va per la maggiore. In questo campo sono arrivati anche diversi premi per il design delle lampade di cortesia e si punta ad aumentare il valore dell’export che per adesso si attesta intorno al 50 per cento. Una realtà molto dinamica quindi che ha radici ben salde, dove la famiglia conta. Con Luciano lavorano la moglie, la cognata e i rispettivi figli, ma questa va intesa in senso allargato e comprende le circa 70 persone dell’azienda. Una storia di famiglia sul Lago d’Iseo. LUCIANO PAISSONI COMPARES HIMSELF TO GIAN PIERO GASPERINI, THE MANAGER OF HIS BELOVED FOOTBALL TEAM ATALANTA. Like the coach, the CEO of Foresti & Suardi has complete trust in his team with the experienced workers together with the youngest members. The successful Italian firm was founded in Predore, on the Bergamo side of Lake Iseo, in 1961, exactly 60 years ago. Luigi Foresti and Lino Suardi had a hunch that although the boating industry on the lake was developing quickly, it lacked a business that could mass-produce high-level components. The two businessmen, who had started off creating brass buckles for belts, began with a range of bitts. Their moulds were handcrafted, but they had big ambitions. Foresti & Suardi quickly became known for top-quality products made from brass that was first melted at 950 °C, injected, refined, and processed before being polished and coated with various finishes. This highly sophisticated technique continues to illuminate the factory in Adro, near Brescia, where the company relocated in 2018 to expand its production, with a magical light. The brass is now cast continuously, creating bells, lights, lamps, barometers, and anything else you can imagine on a boat. The room of moulds,

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FORESTI & SUARDI Tra i best seller i prodotti della linea Starlight, e vanno fortissimo le maniglie per porte e mobili, ma è lo studio della luce di interni che va per la maggiore. The bestsellers include products in the Starlight range, and door and furniture handles are selling like hotcakes, but it is interior lighting that is the top performer.

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COMPANIES some of which date back to the business’s early days, doubles as a historical archive for the company, as well as providing an exclusive source of knowledge. As Paissoni explains, brass founding – a beautiful process that creates items by turning liquid into solid – is rapidly becoming rare: «We could outsource and cut costs, but we prefer to invest in our workforce». The value of human capital comes up again and again; it is something Paissoni never stops highlighting. «We have a very low staff turnover; some of our workers have been here for over 30 years. At the same time, we are encouraging young people into the trade, drawing both from high schools, like the local Serafino Riva school and from the University of Brescia. Although they start with an internship, we aim to recruit them, partly because of the significant time we spend offering specialist training. The heart of the company is still 98% dedicated to boating, and young people can learn a trade they would never have thought of while they were studying. It is no coincidence that as part of our celebrations marking our first 60 years in business, we have launched some scholarships for students from high school, in collaboration with

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Luciano Paissoni compares himself to Gian Piero Gasperini: like the Atalanta manager, the CEO of Foresti & Suardi has complete trust in his team, particularly in his willingness to listen to its youngest members.

the town management of Predore. We wanted to send a signal to young people that we trust them». Paissoni knows this route well since he joined the company as a manual worker at a very young age before climbing up through the ranks to CEO. He admits that the hyper-specialization required by the computerized machines is not his forte, but he says he can still handle a manual lathe well. «The thing I love most about this job is the attention to detail. Our company was successful because we focused 50% on functionality and 50% on aesthetics. The designers we use must be au fait with the manufacturing processes too, otherwise, the designs they create are nothing more than utopian visions». This love for detail has also expanded beyond the boating world into new sectors like lighting, including in residential settings: the Tartaruga lamps at Porto Cervo Marina, for instance, gave Foresti & Suardi the chance to open the Lighting division. Over the years, the company has also specialized in materials such as stainless steel and aluminum, acquiring the company Alluminox, now the Alluminox division of Foresti and Suardi. Another important milestone was

Luciano Paissoni si paragona a Gian Piero Gasperini, come l’allenatore dell’Atalanta anche l’amministratore delegato di Foresti & Suardi punta tutto sul team, soprattutto aprendo ai più giovani.

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achieving 100% Made in Italy certification from the Institute for the Protection of Italian Manufacturers, an accolade reserved for businesses that meet precise requirements. The firm from Predore is the first from the boating industry to qualify, and its 95% compliance rate vastly exceeded the minimum threshold of 75%. «It was a long but necessary journey that stemmed from the response we received at foreign trade shows, where we realized the phrase ‘made in Italy’ made all the difference. We listen to everyone, and especially to our young people’s suggestions, to ensure the company keeps on improving». Like other businesses, the pandemic briefly brought Foresti & Suardi’s production to a halt, but, as with many luxury goods, the market then rebounded stronger than ever. «The increase in sales in the nautical sector is mostly linked to safety, as people want to be able to travel in their own private environment, but I also think they have been inspired to invest in improving their quality of life and in seeking total relaxation. This also explains the boom in customization, a market segment that we are managing to serve very well». The bestsellers include products in the Starlight range, and door and furniture handles are selling like hotcakes, but it is interior lighting that is the business’ top performer. The firm has received various awards in this field for its courtesy light designs, and it is seeking to increase its export value, which currently stands at around 50%. This is therefore a very dynamic business with strong roots, and one which places great emphasis on family, both literally, Luciano’s wife, his sister in law and their children all work with him, and in a more general sense of the word, incorporating the almost seventy people who work at the company. A family affair by Lake Iseo.



COMPANIES

COMPANIES

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SCARABEO CERAMICHE

L’arte della CERAMICA

The art of ceramics La ceramica a bordo di uno yacht spesso richiede layout particolari, soprattutto per gli spazi a disposizione. Scarabeo Ceramiche, altra eccellenza Made in Italy, ha i prodotti adatti ad ogni esigenza senza perdere l’eleganza

Ceramics on board a yacht often requires particular layouts, especially due to the available spaces. Scarabeo Ceramiche, another company dedicated to Made-in-Italy excellence, offers products suitable for every need without ever losing sight of elegance by Carla Pagani

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COMPANIES

Scarabeo Ceramiche 200 è un’azienda italiana specializzata nella produzione di sanitari e arredo bagno innovativi e dal design originale.

Scarabeo Ceramiche is an Italian company specialising in the production of innovative sanitary ware and bathroom furniture with an original design.

IN QUELLO CHE FU UNO DEI CUORI PULSANTI DELLA CIVILTÀ ETRUSCA, OGGI SORGE CIVITA CASTELLANA. Qui, come nel resto dell’Etruria, la produzione di ceramica raggiunse livelli elevati sia in termini di quantità di manufatti prodotti sia di qualità artistica. Quella gloriosa tradizione oggi fa ancora parte del tessuto sociale e produttivo della città. Non è un caso se la produzione di ceramica di alta gamma trovi proprio a Civita Castellana una delle sue massime espressioni. Tra le aziende che più fanno rivivere l’illustre eredità, mescolandola sapientemente alle più recenti innovazioni tecnologiche, c’è Scarabeo Ceramiche, azienda fondata nel 1974 da Giovanni Calisti per la produzione di lavabi eleganti e funzionali. Nei primi anni Ottanta l’azienda diventa la prima a livello europeo nella creazione di accessori bagno in ceramica ed entra in contatto con i più grandi gruppi di arredo bagno internazionali. Nel 1998 lancia sul mercato lavabi d’arredo e poi quelli con profili sottili, quadrati e senza bordi. Nel 2004 lo stabilimento viene ampliato e quattro anni dopo ne viene aperto uno nuovo a Fabrica di Roma. Sei anni dopo viene lanciata la collezione Moai e nel 2012 la linea innovativa di lavabi Bucket, dalla particolare forma a secchiello, premiata con il Design Plus di Francoforte. Ma sono innumerevoli i premi e i riconoscimenti che Scarabeo Ceramiche ha ricevuto sin dalla sua fondazione. Qual è il segreto del successo? «Di sicuro la ricerca e l’innovazione, su cui abbiamo sempre investito senza soluzione di continuità», spiega Gianpaolo Calisti, figlio del fondatore dell’azienda. «Negli anni Novanta abbiamo introdotto sul mercato il lavabo da appoggio ed è stata una rivoluzione che ha aperto un nuovo filone. Da quel momento ci siamo posizionati anche in mercati molto lontani come Stati Uniti, Australia e Medioriente». Oggi Scarabeo esporta

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più dell’ottanta per cento della produzione. Quelli di Scarabeo sono prodotti di alta qualità pensati per il lusso ma anche per la vita di tutti i giorni, grazie a un mix di eleganza, design raffinato, funzionalità e versatilità. Lo dimostrano alcune collezioni come Glam e Teorema 2.0, che hanno vinto l’Iconic Design Awards-Innovative Architecture nel 2018, e le linee Up e Frame. Come pure le linee morbide, gentili e sinuose di Fuji, Butterfly, Castellana e Arco. Ma ci sono anche i sanitari sospesi o a terra che ottimizzano gli spazi a disposizione, dando l’illusione di un ambiente più ampio e confortevole. E poi i mini-lavabo, realizzati per ambienti di città dalle dimensioni limitate, o per le imbarcazioni, con forme che si adattano a qualsiasi arredamento, multifunzionali, ricchi di dettagli che semplificano le operazioni di igiene personale quotidiana. Infine, le ultime creazioni appena lanciate sul mercato: Plana, Cross e Solid, innovativi sistemi di arredo bagno modulabili, razionali, eleganti e versatili, capaci di rispondere a ogni esigenza e soddisfare i gusti più diversi. Tra le ultime novità c’è anche Step, un piatto doccia all’avanguardia: «È indistruttibile, duraturo, antiscivolo e si può montare in appoggio o a incasso. Ha un costo assolutamente contenuto ed è totalmente ecosostenibile», spiega Calisti. Sì, perché la partita della sostenibilità ambientale è centrale per Scarabeo Ceramiche. «Abbiamo ridotto l’impatto ambientale del nostro sito produttivo già a partire da quindici anni fa, quando ancora non si parlava di emergenza climatica». Oggi una parte dell’energia che serve per la produzione viene autoprodotta. «E questo è assolutamente importante, anche in termini di costi, in un momento in cui il prezzo dell’energia sta salendo. Siamo stati visionari, ma avevamo ragione». Progetti per il futuro? «Stiamo lavorando a prodotti ad hoc per i portatori di handicap per i quali


SCARABEO CERAMICHE

«Negli anni Novanta abbiamo introdotto sul mercato il lavabo da appoggio ed è stata una rivoluzione». «In the nineties, we introduced the countertop washbasin on the market and it was a revolution».

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COMPANIES solitamente vengono pensati arredi privi di eleganza e design. Noi vogliamo introdurre gusto e bellezza perché anche chi ha disabilità possa usufruire di uno stile adeguato all’albergo in cui va o alla casa in cui abita». E anche sul mercato nautico Scarabeo ceramiche si sta ritagliando uno spazio. Dopo aver lavorato per grandi commesse, la sfida è ora intercettare altri settori. A Scarabeo di certo non mancano la versatilità, la funzionalità e l’eleganza che il mercato nautico richiede. Intanto, per i curiosi, appuntamento al Salone del mobile di Milano ad aprile 2022.

contributed to reviving this illustrious heritage, by skilfully combining it with the most recent technological innovations, is Scarabeo Ceramiche, a company founded in 1974 by Giovanni Calisti and specialising in the production of elegant and functional washbasins. In the early eighties, the company became the first in Europe to create ceramic bathroom accessories and it came into contact with the most important international manufacturers of bathroom furniture. In 1998 it launched design washbasins on the market and then those with thin, square, and borderless

WHAT ONCE WAS ONE OF THE BEATING HEARTS OF THE ETRUSCAN CIVILIZATION, IS TODAY CIVITA CASTELLANA. Here, as in the rest of Etruria, the production of ceramics reached record levels both in terms of the number of products and in terms of their artistic quality. Today, that glorious tradition is still part of the city’s social and manufacturing fabric. And it is no coincidence that the production of high-end ceramics finds one of its highest expressions precisely in Civita Castellana. One of the companies that had most

profiles. In 2004 the plant was expanded and four years later a new one has opened in Fabrica di Roma. Six years later came the launch of the Moai collection and in 2012 the innovative line of Bucket washbasins, with its particular bucket shape which was awarded the Frankfurt Design Plus award. However, the awards and acknowledgments that Scarabeo Ceramiche has received since its foundation are countless. What is the secret of their success? «Certainly research and innovation, which we have always and continuously invested in», explains Gianpaolo Calisti, son of the

«Il cinque per cento del fatturato complessivo viene investito in ricerca e sviluppo». «Five percent of the total turnover is invested in research and development». Gianpaolo Calisti.

202

barchemagazine – Dicembre-December 2021



COMPANIES

Oggi Scarabeo Ceramiche produce 204 oltre 200mila pezzi l’anno. In programma c’è un raddoppio della produzione entro il 2023.

Today, Scarabeo Ceramiche produces over 200,000 pieces a year. Production is scheduled to double by 2023.

company founder. «In the nineties, we introduced the countertop washbasin on the market and it was a revolution that set a new trend. Since then, we have also reached very distant markets such as the United States, Australia, and the Middle East». Today Scarabeo exports more than eighty percent of its production. Scarabeo’s products are top-quality and designed for luxury as well as everyday life, thanks to a perfect mix of elegance, refined design, functionality, and versatility. Clear proof of this is some collections such as Glam and Teorema 2.0, which won the Iconic Design Awards -Innovative Architecture in 2018, and the Up and Frame lines. As well as the soft, gentle and sinuous lines of Fuji, Butterfly, Castellana, and Arco. In addition, the collection includes suspended or floor-mounted sanitary fixtures that make the best of the available space, creating the illusion of a larger and more comfortable environment. And then the mini-washbasins, made for urban interiors where space is even more limited, or for boats, with shapes that adapt to any interior design, are multifunctional, and rich in details that simplify the daily hygiene routines. Finally, the latest creations just launched on the market: Plana, Cross and Solid, innovative modular bathroom furniture systems - rational, elegant, and versatile – that respond to every need and satisfy the most diverse tastes. One of the company’s latest innovations is Step, a state-of-the-art shower tray: «It is indestructible, long-lasting, non-slip and can be mounted on top or recessed. It has a contained price and is totally sustainable», as Calisti explains. The issue of sustainability is central to Scarabeo Ceramiche. «We started reducing the environmental impact of

barchemagazine – Dicembre-December 2021

«C’è chi l’ecosostenibilità la subisce, chi invece la fa perché ci crede. E questo è il nostro caso». «There are those who undergo sustainability, and those who embrace it because they believe in it. And the latter is our case». our production site fifteen years ago when there was still no talk about climate change». Today part of the energy we need for production is self-produced. «And this is crucial, also in terms of costs, at a time when the price of energy is rising. We were visionary at the time, but we were right». Projects for the future? «We are working on dedicated products for disabled people since the designs in this field are usually devoid of elegance and taste. We want to introduce refinement and beauty so that even those with disabilities can enjoy a style in line with the standard of the hotel they go to or the house they live in». Scarabeo Ceramiche is also positioning itself in the nautical market. After working for large commissions, the challenge now is to discover other sectors. Scarabeo certainly does not lack the versatility, functionality, and elegance that the nautical market requires. Meanwhile, for the more curious among our readers, the next appointment is at the Milan Design Week in April 2022.



TEST

TEST

The wild

SIDE 206

12.61m barchemagazine – Dicembre-December 2021


FIART 39 SEAWALKER

Si fa notare per il design della coperta, ma anche gli interni sono particolarmente ben riusciti, con spazio sufficiente per quattro persone. Con 640 cavalli si naviga piacevolmente consumando poco Its deck design is what gets it noticed, but the interiors are also especially well done, with enough room for four people. And with 640 horsepower you can get along nicely while not using a lot of fuel by Niccolò Volpati photo by Martina Orsini

207

barchemagazine – Dicembre-December 2021


TEST SONO STATI I PRIMI PERCHÉ IL SEAWALKER 33 È STATO UN WALKAROUND CHE HA APERTO LA STRADA A UNA NUOVA TIPOLOGIA DI BARCHE. Poi si sono presi una pausa, ma Fiart ha deciso di recuperare il tempo perduto e, a breve distanza uno dall’altro, ha sfornato il 43, il 39 e il 35. A Cannes ho avuto l’occasione di testare il 39 Seawalker. La carena nasce dall’ufficio tecnico del cantiere, in particolare da Massimo Simeone che lo dirige. E, in fondo, è un po’ come se si rinnovasse la tradizione del cantiere napoletano che da sempre progetta internamente le proprie carene. Le motorizzazioni possibili sono tante: piedi poppieri o fuoribordo di svariate potenze. Quella che c’era sul modello che ho testato era una coppia di Volvo D4 da 320 cavalli ciascuno con i piedi poppieri. La spinta mi è parsa subito equilibrata, senza eccessi. Bene così, anche perché il 39 Seawalker è una barca sportiva, ma non da corsa. Il mare nel Golfo di Cannes è calmo e quindi per provare il passaggio sull’onda l’unica possibilità è stata quella di cercare la scia di qualche megayacht di passaggio. Impresa non certo complessa, dato che in queste acque ci sono più yacht che sardine. E la V di prua mi è sembrata comportarsi bene. Non è troppo accentuata, anche perché si allarga per concedere tanto volume alla cabina di prua, ma, in ogni caso, non soffre l’onda. L’assetto è sempre corretto. La barca è ben distesa sull’acqua, dal minimo di planata fino alla massima velocità. Merito anche degli interceptor Zipwake che hanno il pregio di essere automatici. Basta attivarli e poi ci pensano loro. Ad ogni modo, 208 gli interceptor aiutano, ma non fanno miracoli, dal che ne deduco che le linee d’acqua e la distribuzione dei pesi è ben riuscita. I piedi poppieri regalano anche molta agilità. La barca vira stretto, forse perfino troppo, ma comunque non così tanto da impensierire. Semmai, il problema è che ha una leggera tendenza a rollare dopo che si è virato e controvirato di colpo. È una sensazione quasi impercettibile alla quale si può facilmente rimediare: è sufficiente dare un po’ di gas appena finite le evoluzioni affinché il rollio smetta immediatamente. La grande maneggevolezza l’ho percepita anche durante le manovre per rientrare in porto. In plancia

c’è il joystick, ma a prua non c’è l’elica di manovra. Nonostante ciò, rientrare in banchina e muoversi nello stretto non è stato un problema. Figuriamoci se si decidesse di aggiungere un’elica di prua. Il 39 è un walkaround ed è difficile che questa tipologia di barca non goda di un’ottima vista dalla postazione di guida. Fiart non fa eccezione a questa regola. Dal timone, anche grazie al giusto assetto, si ha sempre un’ottima visuale verso l’esterno, in qualsiasi direzione. Il parabrezza svolge il suo compito, ma non è eccessivo. Le prestazioni rappresentano un ottimo compromesso per chi vuole una barca facile da gestire e non troppo dispendiosa. La potenza che ho avuto a disposizione era di 640 cavalli, ma, volendo, si possono superare perfino i 1.000 con tre fuoribordo, oppure arrivare a 880 cavalli con due Volvo Penta D6. Insomma, i nostri motori non erano i più potenti a disposizione, ma, nonostante questo, ho raggiunto quasi 35 nodi di velocità massima e per planare ne sono bastati meno di quindici. Il dato più significativo è quello dei consumi, davvero contenuti. Solo 124 litri/ora alla massima velocità e 46 al minimo di planata. Sono valori che ci si aspetta da un gommone di otto metri di lunghezza e invece sono a bordo di uno scafo di dodici e mezzo con due cabine sottocoperta. E il dato dei litri per miglio conferma quello del consumo istantaneo e ci dice anche un’altra cosa. Praticamente, a qualsiasi andatura si navighi, i litri per miglio variano pochissimo: si passa da tre a tre e mezzo. La costanza di questo valore è una conferma della riuscita della carena. Il rapporto tra velocità e consumo non si discosta molto dai 15 ai 35 nodi. Quello di cui ho sentito la mancanza in navigazione sono i tientibene. In coperta ce ne sono pochi. Mancano lungo le fiancate e i passavanti, anche se questi sono larghi, così come intorno al prendisole di prua e al parabrezza. Insomma, è vero che la V di prua si è comportata piuttosto bene e l’assetto è corretto, ma ogni tanto, quando si naviga e ci si deve muovere a bordo, farebbe piacere potersi attaccare a un pezzo d’acciaio. Credo che siano stati sacrificati per non rovinare il design della barca e in effetti la coperta del 39 Seawalker è affascinante. Si potrebbero integrare con lo stile della barca.

barchemagazine – Dicembre-December 2021


FIART 39 SEAWALKER

209

Low fuel consumption means it has exceptional range, and with a 940-litre tank you can do between 260 and 300 nautical miles. barchemagazine – Dicembre-December 2021

I bassi consumi consentono di avere un’autonomia eccezionale. Grazie ai 940 litri di capienza del serbatoio si possono percorrere tra le 260 e 300 miglia.


TEST

210

Sottocoperta ci sono due cabine vere e un bagno con box doccia separato. Ampio anche lo spazio per lo stivaggio. Sono interni progettati per godersi la crociera comoda in quattro persone.

Below deck, there are two real cabins and a bathroom with a separate shower. There is also a lot of room for storage. The interiors have been designed for four people to enjoy a comfortable cruise.

barchemagazine – Dicembre-December 2021


FIART 39 SEAWALKER

211 Quello che invece mi è piaciuto molto è lo spazio sottocoperta. In questo caso, non c’è davvero nulla fuori posto. In primis per l’equilibrio perfetto tra luce naturale e dimensione delle finestrature e degli oblò. La luce filtra, ma senza rinunciare alla privacy. Fiart è riuscita a soddisfare questa esigenza, senza scontentare nessuno. A volte, certi cantieri piazzano finestrature laterali di dimensioni enormi. Belle da vedere e fanno anche molto effetto quando sei a bordo, ma non tengono conto della realtà. Nei video promozionali la barca è sempre ormeggiata da sola in rada. Lo stesso vale per le pubblicità delle auto. Ogni volta che viaggiano, le strade sono deserte e se devono parcheggiare c’è un’intera via a loro disposizione. Lo stesso per le barche. Solo che in rada, ad agosto c’è la ressa e se hai una finestratura enorme devi rinunciare alla privacy. È bello guardare il mare dalla cuccetta della cabina armatoriale, ma se sono in porto, infilato in mezzo ad altre due barche? Gli interni del 39 mi sono piaciuti anche per il layout, in particolare per la cabina di poppa. L’altezza è di circa 160 centimetri, mentre in quelle di prua, addirittura due metri. L’abitabilità non è quindi in discussione e in più la cabina di poppa ha due cuccette singole con molto spazio tra una e l’altra e tanto volume per lo storage. Ottima anche la soluzione che prevede una sorta di open space, nel senso che non c’è la paratia per la cabina di poppa. In questo modo si ha la sensazione di trovarsi in uno spazio molto più ampio. Chi, invece, preferisce la privacy, può scegliere la versione con paratia. Insomma, gli interni del 39 Seawalker sono fatti per essere davvero vissuti in crociera. Quattro persone hanno i loro spazi senza rinunce.

THEY WERE THE FIRST BECAUSE THE SEAWALKER 33 WAS A WALKAROUND THAT OPENED THE WAY FOR A NEW KIND OF BOAT. Then they pressed pause, but at Fiart have decided to make up for lost time and, in quick succession, they have unveiled the 43, the 39 and the 35. At Cannes, I had the opportunity to try out the 39 Seawalker. The hull design is by the yard’s technical department and, in particular, Massimo Simeone who heads the unit. And essentially it is as if the tradition of the Neapolitan yard, that has always designed the hulls in house, was being renewed. There is a wide choice of engine options, with stern drives or outboards with varying outputs. The model that I tried out had a pair of Volvo D4s, each developing 320 horsepower and with stern drives. It felt like a very balanced output, nothing excessive. It was good like that, not least because 39 Seawalker is a sports boat, but is not a racer. The sea in the Gulf of Cannes was calm and so to try crossing some of the waves, the only possibility was to find the wakes of passing megayachts. That wasn’t difficult, since in those waters there are more yachts than sardines. And the V-shaped

barchemagazine – Dicembre-December 2021

bow seemed to handle well. The “V” isn’t too pronounced, in part because it widens to give a lot of room to the bow cabin. But, despite that, it doesn’t get affected by the waves. The trim was always right, and the boat seemed to hold the water well, from planing minimum up to top speed. That is also because of the Zipwake interceptors, which have the benefit of being automatic. All you need to do is activate them and then they do everything for you. That said, interceptors may be able to help, but they can’t work miracles – from which I deduce that the waterlines and weight distribution have been done well. The stern drives also make it very agile. The boat turns tightly, perhaps even too tightly but not enough to get worried about. If anything, the problem is that it has a slight tendency to roll after turning and then suddenly turning back again. It is only the slightest of feelings, and an issue that is easy to remedy: the roll ends immediately if you just give it a bit of gas when the turns finish. I felt just how easy it was to move around while I was manoeuvring to get back into the harbour. Although there’s a joystick on the control panel, there isn’t a propeller for manoeuvring in the bow.


TEST

Velocità max nodi Top speed knots

Autonomia mn Range nm

313

Velocità in nodi Speed in knots

Consumi l/h

Fuel consumption l/h

PROJECT: Shipyard technical department HULL: LOA 12.61m • Maximum beam 3.86m • Draft 1.00m • Fuel tank volume 940 l • Water tank volume 620 l • Light mass displacement 7,900 kg MAIN PROPULSION: 2xD4-320 Volvo Penta • Outlet mechanical power 235 kW (320 hp) • 4 cylinders in line • Swept volume 3,67 l • Compression ratio 1.85:1 • Maximal rotational speed 3600/min • Dry weight 670 kg EC CERTIFICATION: CAT B PRICE: starting from 310,00 € sterndrive version

kg kw

17

Molto ampia la gamma di motorizzazioni possibili. Entrofuoribordo Volvo Penta D4 o D6 da 2x270 fino a 2x440 cv. Per i fuoribordo, le opzioni sono 2x300, 2x350, 3x300 o 3x350 cv.

Rapporto lung./larg. L/W

3.2 Giri/min

Località//Place Golfo di Cannes//Gulf Cannes Mare//Sea state Calmo//Calm Vento//Wind speed 4 nodi//knots Persone a bordo//People on board 5 Carburante imbarcato//Fuel volume on board 470 l Acqua imbarcata//Water volume on board 200 l

Rpm

kn

Rapporto peso potenza Mass outlet power

Conditions on test

PROGETTO: Ufficio tecnico del cantiere SCAFO: Lunghezza fuori tutto 12,61m • Larghezza massima 3,86m • Pescaggio 1,00m • Serbatoio carburante 940 l • Serbatoio acqua 620 l • Dislocamento a secco 7.900 kg MOTORE: 2xD4-320 Volvo Penta • Potenza 235 kW (320 cv) • 4 cilindri in linea • Cilindrata 3,67 l • Rapporto di riduzione 1,85:1 • Regime di rotazione 3600 giri/minuto • Peso a secco 670 kg CERTIFICAZIONE CE: CAT B PREZZO: a partire da 310.000 € versione entrofuoribordo

34.7

212

Condizioni della prova

FIART MARE Via Lucullo, 71 I-80070 Baia (NA) T. +39 081 8040023 www.fiart.com

The range of possible engine options is broad. Inboard-outboard Volvo Penta D4s or D6s develop from 2x270 up to 2x440 horsepower. Or you can fit 2x300, 2x350, 3x300 or 3x350 hp outboards.

34.7

124 108

32.9

3500 3250

93

29.3 25.4

3000

78

21.7

2750

67

18.7

2500

60

14.8

2250

46

11.8

2000

38 0

20

40

60

80

100

120

Da 0 a planata in 7 secondi Gliding time of 7s from 0 to glide Da 0 alla massima velocità in 24 secondi Gliding time of 24s for a speed change from 0 to 34.7 knots (maximum speed)

Litro miglio

(velocità di crociera)

l/ na mi (Cruising speed)

3

Velocità kn

Consumi totali l/h

Consumi litro miglio

Autonomia mn

Rumore su scala A (in plancia) dB

Boat

Total Fuel consumption

Total Fuel consumption

Range

Sound level on scale A

speed in knots

(as volume flow) l/h

(as volume hanging) l/ na mi

na mi

(at the dashboard) dB

2000

11.8

38

3.2

293

76

2250

14.8

46

3.1

303

77

2500

18.7

60

3.2

293

77

Engine rotational speed 1/min

2750

21.7

67

3.0

313

77

3000

25.4

78

3.0

313

78

3250

29.3

93

3.1

303

79

3500

32.9

108

3.2

293

81

3650

34.7

124

3.5

268

82

barchemagazine – Dicembre-December 2021

3650


FIART 39 SEAWALKER Despite that, getting around tight spaces and back to the quay wasn’t a problem. Just imagine what it would be like if they decided to add a bow thruster. The 39 is a walkaround and as such, it would be difficult for the helm area not to have excellent visibility. Fiart is no exception to this rule. You can always see your way around in any direction from the helm – in part, this is because the boat has the correct trim. The windscreen does its job, not that it has a lot to do. The performance is an excellent compromise for people who want a boat that is easy to handle and not too wasteful. The engines I had at my disposal were 640 horsepower, but if you want you can even fit over one thousand hp, with three outboards, or get to 880 with two Volvo Penta D6s. So, the engines we tried out weren’t the most powerful ones you can fit, but despite that, I got to nearly 35 knots and you only had to do fifteen knots to start planing. But the most significant figure is the one for fuel consumption, which is low. We used just 124 litres an hour at top speed, and 46 at planing minimum. Those are figures that you expect from an eight-metre RIB, but we were actually on board a 12.5-metre boat with two cabins below deck. And the litres used per nautical mile confirmed the snapshot reading, but they told us something else as well. The amount of fuel used

There is plenty of room on the deck to enjoy being outside. The stern swimming platform can be lowered down to water level. The gangways to get to the bow area are wide.

per mile hardly changes, almost regardless of the speed you do: it ranges between three and threeand-a-half litres. The fact this figure stays constant is a confirmation of how well the hull has been done. The relationship between speed and fuel consumption is pretty much unchanged from 15 to 35 knots. What I missed when underway was grab handles. There aren’t many on deck. There aren’t any along the sides and the gangways, even though they are wide, nor are there any around the bow sun pad and the windscreen. So, while it may be true to say that the V bow handles very well and the trim is as it should be, but now and again when you are underway you have to get around, and it would be nice to be able to do so hanging on to a piece of metal. I believe that they have been sacrificed so as not to ruin the overall design, and the deck of the 39 Seawalker is fascinating. They could be integrated, respecting the style of the boat. But by contrast what I really liked is the area below deck, where absolutely nothing is out of place. First of all, that is because of the perfect balance between natural light and the size of the windows and portholes. The light comes through, but you don’t lose any privacy. Fiart has managed to satisfy this requirement, without leaving anybody unhappy. Some yards install enormous side

Lo spazio in coperta per godersi il tempo all’aperto è tanto. La plancetta di poppa è abbattibile e scende fino all’acqua. Larghi i passavanti laterali per accedere alla zona di prua.

barchemagazine – Dicembre-December 2021

windows. They are beautiful to look at and have an impact when you are on board, but they don’t take any account of reality. In the promotional videos, boats are always at anchor on their own. Just like car adverts. Every road they get on is deserted, and there is a whole road out there for them to park in. The same is true for boats. But when you are at anchor in August, there’s a throng of people, and if you have a huge window you have to do without any privacy. It is nice to look at the sea from the master bedroom, but what about if you are in port, sandwiched between two other boats? I liked the interiors of the 39, not least because of the layout, especially that of the stern cabin. It has headroom of around 160 centimetres, while the cabins in the bow have two metres. No doubt makes it easy to use, and additionally, the stern cabin has twin beds, with a lot of room between them and plenty of storage space. Another successful design feature is the kind of open space, in the sense that there is no bulkhead in the stern cabin. That means you get the feeling of being in a much larger area. But anyone who prefers privacy can go for the version with the bulkhead. So essentially the interiors of the 39 Seawalker are perfectly designed to be enjoyed while on a cruise. There is space for four people, without any compromise.

213


TEST

TEST

The gran

The Sport version features outboard engines of up to 500 hp. This is precisely what we had on the transom with the new V6 by Yamaha by Niccolò Volpati - photo by Alberto Cocchi

214

barchemagazine – Dicembre-December 2021

La versione Sport prevede la motorizzazione fuoribordo fino a una potenza di 500 cv. Proprio quella che avevamo sullo specchio di poppa con i nuovi V6 di Yamaha


INVICTUS GT280S

TURISMO 215

8.87m barchemagazine – Dicembre-December 2021


TEST

TUTTO INIZIÒ DALLA GRAN TURISMO 280. Era il primo modello di Invictus con qualcosa di più di Christian Grande. L’ultima evoluzione di quel modello è siglato “S”, che sottende la parola Sport. A poppa si possono installare i fuoribordo fino a 500 cv di potenza e Yamaha ha preso alla lettera questa indicazione con i due nuovi V6 da 250 cv 216 ciascuno. Perché nuovi? Perché è stato ottimizzato il sistema Steer by Wire per migliorare virata e controllo dell’imbarcazione. La sensazione al timone è quella di una durezza progressiva. Il volante è docile ai bassi e medi regimi e mano mano che si accelera, diventa più duro. In questo modo si ha sempre un controllo ottimale. Se il volante fosse solo morbido, infatti, potrebbe risultare poco preciso a velocità sostenuta. Cambia anche il sistema della retromarcia. Fino a 2500 giri, inserendo la retromarcia,

lo scarico rimane sopra la piastra anti ventilazione e perciò lontano dall’elica. L’elica, pertanto, lavora in un’acqua priva di bolle d’aria e perciò è più efficiente. I nuovi V6 hanno anche un nuovo disegno del piede. L’obiettivo è quello di ridurre la pressione sul profilo in modo da aumentarne la durata. E poi c’è la funzione TotalTilt che permette di sollevare il motore verso l’alto prima di abbatterlo per tirarlo fuori dall’acqua. Questa soluzione serve per minimizzare gli ingombri sulla poppa, lasciando il gambo che spunta maggiormente fuoribordo, ma sempre e interamente fuori dall’acqua. Ciò che non cambia è l’architettura e la cubatura. Sono motori a sei cilindri a V di 60° da 4,2 litri di cilindrata. E alla prova dei fatti, le promesse fatte in conferenza stampa sono state mantenute. GT280S con i due Yamaha 250 mi è parso molto maneggevole e sempre sicuro

da condurre. Le condizioni durante la prova erano perfette per bagnarsi. L’onda, infatti, era ripida e almeno di mezzo metro. E poi c’era un vento teso di quasi 18 nodi. Una situazione che può mettere in crisi uno scafo di otto metri di lunghezza, ma non è successo. Tanta spinta, dato che il cronometro si è fermato a poco più di tre secondi per planare e a sedici per raggiungere la massima. Ho navigato piacevolmente fino a 4500 giri a 36 nodi di velocità. Poi, date le condizioni del mare, per arrivare fino ai 48,2 nodi registrati al massimo, ho fatto solo delle puntate nei punti costieri più protetti. Mi sono messo con il mare di poppa e ho affondato le manette. Anche quando la prua si infilava nell’onda, la barca è sempre rimasta asciutta. Il comportamento, in generale, è sempre stato molto positivo. La sensazione era quella del controllo assoluto. Stabile, sicura, maneggevole e asciutta: tutto quello che si può desiderare. Le linee d’acqua del GT280S e i due fuoribordo Yamaha sono la coppia perfetta. Se la navigazione è stata asciutta, però, parte del merito va attribuito al parabrezza che ha svolto il suo lavoro egregiamente e alla prua semi-rovescia che Christian Grande ha disegnato apposta per tutti i modelli Invictus. La potenza erogata dai due V6 Yamaha è stata tanta. Arrivare a poco meno di cinquanta nodi con una barca da crociera, ancorché sportiva, e con un’onda di mezzo metro, è un risultato più che soddisfacente. L’altro dato più che positivo che deduco non dalle sensazioni, ma dai numeri, sono i consumi. Sempre molto contenuti perché, anche alla massima velocità, la somma di entrambi i motori mostra un consumo di 179 litri/ora che significa 3,7 litri miglio. A trenta nodi invece i litri/ora sono circa ottanta e due e mezzo i litri/miglio. Al minimo di planata si scende a 61 litri/ora, con i litri per miglio che rimangono invariati a 2,5. Numeri bassi che contribuiscono a garantire una notevole autonomia. Il serbatoio, infatti, ha una capienza di 530 litri che permette di avere da 140 a 240 miglia di autonomia secondo l’andatura di crociera. Le doti marine di Invictus GT280S si Cabina trasformabile con una buona abitabilità grazie a una tuga rialzata che comunque non “appesantisce” le linee esterne. Il locale bagno è sufficientemente ampio. The convertible cabin is comfortable thanks to the raised deckhouse which manages to not weigh down the look of the boat. The bathroom is sufficiently large.

barchemagazine – Dicembre-December 2021


INVICTUS GT280S

Velocità max nodi Top speed knots

Autonomia mn Range nm

240

Velocità in nodi Speed in knots

Consumi l/h

Fuel consumption l/h Rpm

kn

48.2

179 156

42.3

PROJECT: Christian Grande HULL: LOA 8.87m • Maximum beam 2.84m • Displacement 2,400 kg • Fuel tank volume 530 l • Maximum rated power 2x250 hp MAIN PROPULSION: 2xF250NSB Yamaha • Outlet mechanical power 184 kW (250 hp) • V6 (60°) • Swept volume 4,169 cc • Bore&Stroke 96mm x 96mm • Compression ratio 1.75:1 • Maximal rotational speed 5500-6000/min • Weight 260 kg EC CERTIFICATION: CAT B PRICE: Starting from 159,100€ as standard, power with 2 x 250 Yamaha F200

Rapporto peso kg kw

8.1

36.6

Tra i numeri più graditi dei nuovi fuoribordo ci sono i bassi consumi. A tutte le andature di crociera i litri per miglio oscillano tra poco più di due e meno di quattro.

L/W

3.1

5000 4500

100

31.2

4000

82

28.5

3500

64

24.3

3300

61

11.4

3000

53.2 0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

Da 0 a planata in 3,4 secondi Gliding time 3.4s Da 0 a velocità massima in 16 secondi Gliding time of 16s for a speed change from 0 to 48.2 knots (maximum speed) Velocità minima di planata 24,3 nodi The minimum gliding speed is 24.3 knots

(velocità di crociera)

l/ na mi (Cruising speed)

Some of the more welcome figures of the new outboards are their low consumption. At all cruising speeds, the litres per mile vary between a little more than two and less than four.

2.2

Velocità kn

Consumi totali l/h

Consumi litro miglio

Autonomia mn

Rumore su scala A (in plancia) dB

Boat

Total Fuel consumption

Total Fuel consumption

Range

Sound level on scale A

speed in knots

(as volume flow) l/h

(as volume hanging) l/ na mi

na mi

(at the dashboard) dB

3000

11.4

53.2

4.6

115

74

3300

24.3

61

2.5

212

74

3500

28.5

64

2.2

240

78

4000

31.2

82

2.6

203

79

4500

36.6

100

2.7

196

83

5000

39.4

131

3.3

160

83

5500

42.3

156

3.7

143

85

5900

48.2

179

3.7

143

87

Engine rotational speed 1/min

barchemagazine – Dicembre-December 2021

5900 5500

131

39.4

Litro miglio

Rapporto lung./larg.

Giri/min

Conditions on test

Località//Place Golfo di Cannes//Gulf Cannes Persone a bordo//People on board 5 Altezza onda//Wave height 50 cm Vento//Wind speed 18 nodi//knots Carburante imbarcato//Fuel volume on board 420 l

PROGETTO: Christian Grande SCAFO: Lunghezza fuori tutto 8,87m • Larghezza massima 2,84m • Dislocamento 2.400 kg • Serbatoio carburante 530 l • Potenza massima installabile 2x250 cv MOTORE: 2xF250NSB Yamaha • Potenza 184 kW (250 cv) • V6 (60°) • Cilindrata 4.169 cc • Alesaggio per corsa 96mm x 96mm • Rapporto di trasmissione 1.75:1 • Regime di rotazione 5500-6000 giri/minuto • Peso 260 kg CERTIFICAZIONE CE: CAT B PREZZO: A partire da 159.100€, prezzo base con 2 x 250 Yamaha F200

48.2

potenza Mass outlet power

Condizioni della prova

INVICTUS YACHT (ASCHENEZ SRL) Via Donnici, 28 I-88021 Borgia (CZ) www.invictusyacht.com

217


TEST

Yamaha Helm Master EX

218

L’elettronica aiuta a semplificare la vita. Questa è la filosofia che guida molti settori produttivi, incluso quello dei motori. Yamaha ha fatto sua questa mission proponendo un nuovo sistema di rigging che si può utilizzare per tutti i suoi fuoribordo. Le uniche condizioni sono la presenza di una manetta elettronica in plancia e un fuoribordo da 150 cv in su. Ovviamente Helm Master EX funziona anche con installazioni multiple e il sistema comprende: il joystick, lo sterzo elettrico digitale, il display touch screen, le funzioni per l’autopilota e il controller Drive by Wire. La funzione Drive by Wire consente di virare in modo fluido a tutti i regimi, anche al minimo. Fornisce, pertanto, un controllo maggiore della direzionabilità della barca. Lo sterzo digitale utilizza attuatori elettrici meno ingombranti, più silenziosi e più efficienti rispetto a un sistema tradizionale idraulico. Spariscono, quindi, pompe e cablaggi. L’interfaccia con l’autopilota consente di impostare rotte particolari, utili soprattutto a chi pesca dalla barca. E poi l’elettronica porta con sé molte altre funzioni come il trim automatico e il “Neutral Hold”. Premendo un pulsante, si può evitare che un colpo accidentale alla manetta faccia partire la barca a razzo. È, a mio avviso, un sistema importantissimo, quasi quanto lo stacchetto di sicurezza, perché su una barca di dimensioni non eccessive, è probabile che, soprattutto durante l’ormeggio, qualcuno si sposti a bordo e tocchi accidentalmente la manetta. Con questo sistema, aumentano solo i giri del motore, ma la marcia rimane in folle. In generale Helm Master EX dà una piacevole sensazione che tutto sia sotto controllo. Come dire, c’è, ma quasi non ce ne si accorge perché è automatico e intuitivo. Le funzioni più avanzate sono ideali per professionisti e pescatori. Tutti, anche i neofiti, invece, apprezzeranno la facilità di manovra durante un ormeggio.

apprezzano anche in virata. La barca è agile, ma sempre stabile e sicura. Ottima anche l’ergonomia di plancia e la seduta del timoniere. Tutto a portata di mano e alla giusta distanza. Il design di Invictus non è solo bello da vedere, ma anche funzionale. Oltre alla prua semi-rovescia che garantisce volumi sottocoperta e capacità di fendere le onde, un altro esempio è rappresentato dai tientibene. Sono ovunque e contribuiscono alla sensazione di sicurezza quando si naviga e quando si è fermi in rada. Muoversi a bordo non è mai un problema, nemmeno quando si deve andare a prua e quindi salire sulla tuga che è più alta per garantire più spazio in cabina. Anche lì ci sono i tientibene così come vicino alle due piattaforme di poppa che affiancano i fuoribordo. Sono utili, sono lì dove servono. Christian Grande li ha trasformati in un elemento di design e non riuscirei a immaginare un Invictus privo di questi acciai.

Many of the characteristics of the new Yamaha V6s are dedicated to improving comfort when cruising with the Steer by Wire system and the one to improve efficiency when reversing.

Tra le caratteristiche dei nuovi V6 di Yamaha, molte sono dedicate a migliorare il comfort in navigazione con il sistema Steer by Wire e quello per aumentare l’efficienza in retromarcia.

IT ALL BEGAN WITH THE GRAN TURISMO 280. It was the first Invictus model with an extra touch by Christian Grande. The latest version of the model is known as “S”, which stands for Sport. Engines of up to 500 hp can be installed at the stern, and Yamaha has taken that specification literally with two new V6s of 250 hp each. What is new about them? The Steer by Wire system has been optimised to improve tacking and boat control. At the helm, one gets a feeling of increasing stiffness. The wheel is easy in the low to mid-range and gets stiffer as one accelerates. This means one always has optimal control: if the wheel were always soft, it could become inaccurate at high speeds. The reverse system has also been changed. Up to 2500 rpm, when the reverse gear is engaged, the exhaust is above the ventilation plate and thus away from the propeller. So the propeller works in water that has no bubbles and is thus more efficient. The new V6s also have a new foot design. The goal is to reduce pressure on the profile to increase durability. And then there is the TotalTilt function so that one can lift the engine upwards before tilting to raise it out of the water. This solution reduces bulk on the stern, allowing the foot to protrude further out from the boat while still being entirely out of the water. The architecture and the volume of the engines are unchanged. They are 60° V six-cylinder 4.2-litre engines. On the water, the promises made at the press conference were met. I found the GT280S fitted with the two Yamaha 250s very easy to handle and always safe. The conditions during our test were ideal for a drenching. The waves were steep and at least half a metre high. And there was a stiff wind of almost 18 knots. These were conditions that could seriously challenge an eightmetre hull. But they didn’t. It has substantial thrust: by my stopwatch, it took little more than three

Il layout a walk-around facilita gli spostamenti a bordo. I passavanti per accedere a prua sono sufficientemente ampi e i tientibene abbondano per muoversi sempre in sicurezza.

barchemagazine – Dicembre-December 2021

The walk-around layout makes moving about onboard easy. The gangways to access the bow are sufficiently wide and there are numerous handrails so that one is always safe.



TEST

Yamaha Helm Master EX

220

Electronics help make life easier. This is the philosophy that guides many industries, including the engine industry. Yamaha has made it its mission offering a new rigging system that can be used with all its outboards. The only requirements are an electronic throttle on the dashboard and an onboard of 150 hp or more. Obviously, Helm Master EX also works with multiple installations. The system includes a joystick, digital electric steering, a touch screen display, auto-piloting functions and a Drive by Wire controller. Driveby-Wire allows smooth steering at all speeds, even the lowest. It thus provides greater control of the boat’s directionality. The digital steering uses electric actuators that are less bulky, quieter and more efficient compared with a traditional hydraulic system. So there are no pumps, no cables. The interface with the autopilot makes it possible to set specific routes, which is particularly useful to people who use their boats for fishing. The electronics also bring many additional functions such as automatic trim and “Neutral Hold”. With the push of a button, you can prevent accidental nudges of the throttle from sending the boat shooting off at top speed. In my view, this is a very important system, almost as much as the safety catch, because on smaller boats it’s quite likely that people will accidentally bump into the throttle when they’re moving around, especially when mooring. With this system, the engine revs increase but the gear remains neutral. Overall, Helm Master EX makes everything feel pleasantly under control. In other words, it is there, but one hardly notices it because it is automatic and intuitive. The more advanced functions are ideal for professionals and fishers. But all, including beginners, will appreciate the ease of manoeuvring when mooring.

seconds to start planning and sixteen to reach maximum speed. I had an easy ride up to 4500 rpm at 36 knots. Given the sea conditions, to get up to reach the top speed of 48.2 knots, I did some bursts in the more protected coastal spots. I turned so that the sea was astern and sank the throttles. Even when the bow cut into the waves, the boat stayed dry. Overall, the boat behaved very well. I felt in perfect control. Stable, safe, manoeuvrable and dry: everything you could want. The water lines of the GT280s and the two Yamaha outboards are a perfect match. But if I stayed nice and dry, it is also thanks to the windscreen which did a very good job and to the semi-reversed bow that Christian Grande has designed especially for all the Invictus models. The two V6 Yamaha outboards delivered a lot of power. Getting to just under fifty knots in a cruising boat, even if it is a sporting one, with waves half a metre high, is a very good result. The other very positive feature - that I glean from numbers rather than from what I am experiencing is consumption. It is low: even at maximum speed, the sum of both engines shows consumption of 179 litres/hour, so 3.7 litres/mile. At 30 knots, we consume around 80 litres/mile and 2.5 litres/mile.

The T-Top on the deck seems strong and robust. Towards the stern, it rests on two struts, whereas at the bow there is only one, which divides the windscreen into two halves.

At minimum planning speed, we drop to 61 litres/hour with litres per mile unchanged at 2.5. These are low numbers that contribute to offering considerable autonomy. The tank holds 530 litres, giving a range of 140 to 240 miles depending on cruising speed. The sea qualities of the Invictus GT280S are also noteworthy when turning. The boat is agile, but always stable and safe. The ergonomics of the dashboard and the hetman’s seat are also excellent. Everything is within reach and in the right place. The Invictus design is not just good to look at it, it is also efficient. There is the semi-reversed bow that provides both space below deck and the ability to cut through the waves. And there are also the handrails: they are everywhere and help one feel safe at sea and anchor. Moving around is never difficult, even when going to the bow and climbing onto the deckhouse which is higher to provide more space for the cabin. There are handrails there too, and also near the two stern platforms that flank the outboards. They are useful; they are where they are needed. Christian Grande has turned them into design features and I can’t imagine an Invictus without these steel features.

Il T-Top in coperta appare saldo e robusto. Verso poppa poggia su due montanti, mentre a prua ce n’è uno solo che divide a metà il parabrezza.

Ottima sensazione in navigazione, anche quando si raggiunge una velocità molto elevata. Sempre stabile e sicura, anche grazie al nuovo sistema Steer by Wire dei nuovi V6 Yamaha. It feels very good underway, even at very high speeds. Consistently stable and safe, in part thanks to the Steer by Wire system of the new Yamaha V6s.

barchemagazine – Dicembre-December 2021



TEST

TEST

DAY LONG

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barchemagazine – Dicembre-December 2021


RANIERI CAYMAN 23.0 SPORT TOURING

La carena permette di navigare con facilità e la versione Sport Touring aggiunge un locale sotto la consolle. Per godersi una giornata al mare senza problemi The hull makes navigating easy and the Sport Touring version has an extra room under the console. So, you can enjoy a day at sea with no problems by Niccolò Volpati

223

7.10m barchemagazine – Dicembre-December 2021


TEST LA RIB DIVISION DI RANIERI INTERNATIONAL È NATA QUALCHE ANNO FA. È piuttosto giovane, ma può vantare già un elevato numero di modelli con diversi allestimenti. Merito del cantiere di Soverato, che continua a investire per rinnovare e ampliare la sua gamma di gommoni. Il 23.0 Sport Touring è una delle novità per il 2022. In cosa si differenzia la versione Sport Touring dal 23.0 Sport? Cambia leggermente la coperta, nel senso che sotto la plancia c’è lo spazio per un piccolo locale per il wc. La carena, invece, è la stessa. A Genova ho avuto modo di testarla in condizioni abbastanza impegnative e perciò di apprezzarla ancora di più. Il 23.0 non ha redan, diciamo che è più “tradizionale” senza step e gradini, nonostante il cantiere li utilizzi spesso, anzi, sono quasi un marchio di fabbrica. Questa invece è liscia, senza sbalzi, da prua a poppa. Sullo specchio c’era un 175 cavalli di Suzuki, una potenza quasi a metà strada tra la minima consigliata, cioè 100 cavalli, e la massima consentita, ovvero 250 cavalli. Il DF 175 di Suzuki ha una buona cubatura, ben 2.867 cc di cilindrata che si fanno subito sentire. È un fuoribordo con tanta coppia e infatti planiamo in meno di tre secondi. Il mare, fuori dalla diga foranea del porto, non è particolarmente confortevole. C’è un’onda lunga in scaduta, frutto del vento da

224

Sud dei giorni prima a cui se ne aggiunge un’altra, più corta e ripida, che nasce dal vento da Nord che ha iniziato a soffiare di prima mattina. Risultato, più di mezzo metro di onda formata e incrociata con almeno una decina di nodi di vento che, sotto raffica, arriva a quattordici. La carena del 23.0 però si comporta egregiamente e dimostra di non soffrire queste condizioni. Non solo perché accelera e plana in pochissimi secondi, ma anche perché riesce a fendere bene le onde senza scomporsi troppo. Le affronto di prua, in diagonale, al traverso senza problemi. Anche se non si presta moltissima attenzione, il battello non soffre. Me ne accorgo perché in plancia non è ancora stato montato un plotter multifunzione che riporti tutti i dati di cui ho bisogno. Cayman 23.0 Sport Touring è un’assoluta novità ed è arrivato al Salone Nautico senza ancora tutta l’elettronica che si può installare a bordo. Per verificare velocità, consumi e rumorosità, devo controllare tre diversi strumenti che ho in mano. La logica conseguenza è che non ho molto tempo da dedicare a come sto navigando. Non riesco a concentrarmi sulla direzione delle onde e su come affrontarle al meglio e, nonostante questo, la navigazione non è particolarmente stressante. Alla fine delle rilevazioni riesco a concentrami di più e apprezzare ulterior-

Sport Touring is the version with a small room underneath the console which you reach from the door forward of the bridge house.

Sport Touring è la versione con un piccolo locale sotto la consolle a cui si accede dal portello a pruavia del càssero.

mente le doti marine di questa carena. Mi trovo in una condizione nella quale l’erogazione della potenza del motore è fondamentale. Accelerare e decelerare è importante per affrontare il mare formato. La spinta che arriva dal 175 cavalli Suzuki è perfetta per questo. Basta affondare leggermente la manetta che il fuoribordo risponde subito e così il gommone non corre mai il rischio di ingavonarsi nell’onda. La timoneria non è morbidissima, ma il battello è comunque agile. Vira senza troppi problemi, non cavita e non perde potenza nemmeno quando la virata è stretta. L’altra caratteristica non scontata, è che si tratta di un battello molto asciutto. Il vento rafficato è di quelli che facilmente rischia di produrre copiosi spruzzi in coperta. E invece niente. La carena fende bene, i tubolari e il bottazzo fanno il resto, tenendo gli spruzzi della scia ben lontani dalla coperta. Anche il pozzetto è asciutto: nessun ritorno di acqua nebulizzata. Osservando la scia, la si vede sempre bella pulita, indice del fatto che le linee d’acqua sono semplici ed efficaci. La potenza, a mio avviso, è quella più giusta. Lo specchio di poppa sarebbe in grado di reggere perfino 250 cv, ma, francamente, 175 mi sono sembrati più che sufficienti. Le condizioni ci hanno fatto arrivare a 5500 giri, ma la sensazione è che ce ne fossero ancora un po’. Probabilmente con mare piatto e avendo la possibilità di trovare l’assetto più corretto con il trim, senza fretta, avremmo guadagnato ancora qualcosa. In ogni modo, il Gps ha indicato quasi 39 nodi, e a 15 lo scafo era già fuori dall’acqua. Altro indice della bontà della carena sono i consumi. Il valore contenuto dei litri/ora è merito del motore, ma la costanza del consumo dei litri per miglio è quantomeno un concorso di meriti tra il fuoribordo e le linee d’acqua dello scafo. Al massimo siamo arrivati a 1,3 litri per miglio e al minimo di planata addirittura a soli 0,8 litri. Praticamente Cayman 23.0 naviga sempre intorno a un litro per miglio ed è una buona notizia, non solo perché si risparmia al distributore, ma anche perché più contenuti sono i consumi, maggiore è l’autonomia. La capacità del serbatoio è di 200 litri e quindi il gommone è in grado di navigare con un pieno per circa 200 miglia, fino a un massimo di autonomia di 250 miglia. È un valore più che sufficiente per un battello che supera di poco i sette metri di lunghezza, dato che, per avere un metro di paragone, 200 miglia è la distanza che c’è tra le Baleari e la Sardegna. THE RIB DIVISION OF RANIERI INTERNATIONAL WAS CREATED A FEW YEARS BACK. It is fairly young, but can already boast a large number of models with a range of set-ups. That is thanks to the continuing investment of the yard at Soverato to renovate and extend its range of RIBs. The 23.0 Sport Touring is one of the new products for 2022. What is the difference between the Sport Touring version and the 23.0 Sport? The deck is slightly different in that under the dashboard there is room for a small WC. But the hull is the same. In Genoa, I had the chance to try it out in fairly tough conditions and thus to appreciate it even further. The 23.0 doesn’t have any redans, let’s say that it is more “traditional” and doesn’t have any steps, although the yard uses them a lot and they are practically a company hallmark. But in this case, the sides are smooth, without any indentations, from stern to bow. There is a 175 horsepower Suzuki on the transom, which is about halfway between

barchemagazine – Dicembre-December 2021


RANIERI CAYMAN 23.0 SPORT TOURING

Velocità max nodi Top speed knots

38.8 Range nm

250

Località//Place Genova Mare//Sea state Incrociato//Crossed sea Vento//Wind speed 10 nodi//knots 3 Persone a bordo//People on board Carburante imbarcato//Fuel volume on board 100 l

Velocità in nodi Speed in knots

Consumi l/h

Fuel consumption l/h Rpm

kn

38.8

51.4 38.9

34.9

25.8

PROJECT: Shipyard technical department HULL: LOA 7.10m • Maximum beam 2.80m • Tubes diameter 0.60m • 5 compartments • Displacement 750 kg • Fuel tank volume 200 l • Water tank volume 45 l (as optional) • Maximum rated power 250 hp MAIN PROPULSION: Suzuki DF 175 • Outlet mechanical power 129 kW (175 hp) • DOHC 16 valves • 4 cylinders in line • Swept volume 2,867 cc • Bore&Stroke 97mm x 97mm • Compression ratio 10.2:1 • Maximal rotational speed 5-6100/min • Weight 235 kg EC CERTIFICATION: CAT B PRICE: 37,000€ Excl. VAT, bare boat

kg kw

7.7

Rapporto lung./larg.

4500 4000

23.1

3500

18.5

16.4

3000

14.7

15.3

12.4

9.8

12.1 0

10

2800 2500 20

30

40

50

Da zero alla planata in 2,9 secondi 225 Gliding time of 2.9s from 0 to glide Da zero alla massima velocità 21 secondi Gliding time of 21s for a speed change from 0 to 38.8 knots (maximum speed) La velocità minima di planata è di 15,3 nodi a 2800 giri The minimum gliding speed is 15.3 knots at 2800 rpm

Litro miglio

(velocità di crociera)

l/ na mi (Cruising speed)

L/W

Ottimo il comportamento della carena anche con mare formato. Non soffre e consente una conduzione rilassata perché non va mai in crisi.

2.5

The hull handled extremely well, even with rough sea. It doesn’t suffer from it, and that means you can be relaxed at the helm because it never gets into trouble.

0.8

Velocità kn

Consumi totali l/h

Consumi litro miglio

Autonomia mn

Rumore su scala A (in plancia) dB

Boat

Total Fuel consumption

Total Fuel consumption

Range

Sound level on scale A

speed in knots

(as volume flow) l/h

(as volume hanging) l/ na mi

na mi

(at the dashboard) dB

2500

9.8

12.1

1.2

166

71

2800

15.3

12.4

0.8

250

72

3000

16.4

14.7

0.9

222

73

3500

23.9

18.5

0.8

250

75

4000

25.8

23.1

0.9

222

77

Engine rotational speed 1/min

4500

29.0

31.0

1.0

200

78

5000

34.9

38.9

1.1

181

79

5500

38.8

51.4

1.3

153

81

barchemagazine – Dicembre-December 2021

5500 5000

31

29.0

23.9

Rapporto peso

Giri/min

Conditions on test

PROGETTO: Ufficio tecnico del cantiere SCAFO: Lunghezza fuori tutto 7,10m • Larghezza massima 2,80m • Diametro tubolare 0,60m • 5 compartimenti • Dislocamento 750 kg • Serbatoio carburante 200 l • Serbatoio acqua 45 l (optional) • Potenza massima installabile 250 cv MOTORE: Suzuki DF 175 • Potenza 129 kW (175 cv) • DOHC 16 valvole • 4 cilindri in linea • Cilindrata 2.867 cc • Alesaggio per corsa 97mm x 97mm • Rapporto di compressione 10,2:1 • Regime di rotazione 5-6100 giri/minuto • Peso 235 kg CERTIFICAZIONE CE: CAT B PREZZO: 37.000€ + Iva, senza motore

Autonomia mn

potenza Mass outlet power

Condizioni della prova

MOTONAUTICA F.LLI RANIERI Loc. Caldarello I-88068 Soverato (CZ) T. +39 0967 25839 info@ranieri-international.com www.ranieri-international.com


TEST

Engine data

226

Singola motorizzazione fuoribordo con una potenza minima consigliata dal cantiere di 100 cv e una massima installabile di 250. Noi avevamo un 175 cavalli, ovvero la perfetta via di mezzo che mi è sembrata più che sufficiente. A single outboard motor, with a minimum, recommended output of 100 horsepower, with 250 the most that can be fitted. We had a 175 hp engine, so the perfect middle path, and that seemed more than enough to me.

the minimum recommended of 100 hp, and the maximum, which is 250. The DF 175 Suzuki engine is fairly large, and the full 2,867 horsepower makes itself felt quickly. It is outboard with a lot of torque and indeed we started to plane in less than three seconds. The sea outside the harbour wall wasn’t especially comfortable. There were long waves, which were dying down after the south wind of the previous day and another group of shorter and steeper waves joined them, because of the north wind that started to blow in the early morning. What resulted was cross waves of over half a metre with at least ten knots of wind, gusting at fourteen. But the hull of the 23.0 behaved extremely well and

barchemagazine – Dicembre-December 2021

showed it isn’t affected by that kind of condition. Non just because it accelerates and starts planing in very few seconds, but also because it manages to fend off the waves well without getting too out of shape. It has no problem taking them on the bow, diagonally, or on the beam. Even if one isn’t too careful, the boat doesn’t struggle. I became aware of it because a multi-function plotter with all of the figures that I needed hasn’t been fitted yet. Cayman 23.0 Sport Touring is completely new and was brought to the Boat Show without yet having all of the electronics that you can install. To check speed, fuel consumption and sound, I had to check the three different tools that I took with me. The logical outcome is that I didn’t have a lot of time to dedicate to how I was handling the boat. I couldn’t concentrate on the direction of the waves and on how best to deal with them, and despite that, it wasn’t particularly stressful. Once I had finished the readings, I managed to concentrate more and further appreciate the seafaring qualities of the hull. I found myself in a situation in which how you applied the power of the engine was important. Accelerating and decelerating is important in taking on the rough sea. The thrust from the 175-horsepower Suzuki was perfect for that. You just have to open up the throttle a bit, and the outboard immediately reacts and so the RIB was never in danger of heeling over in the waves. The steering isn’t particularly soft, but the boat is nevertheless agile. It turns without any problem, doesn’t cavitate and doesn’t lose power even when turning tightly. It has another characteristic that can’t be taken for granted: is that it is a very dry boat. The gusts made it one of those winds which can easily produce a lot of spray on deck. But there was nothing. The hull cuts through the waves well, the tubes and the rubbing strake, keeping the spray from the bow wave a good distance away from the deck. Even the cockpit stayed dry: there was no blow-back of vapour from the spray. Looking at the bow wave, it always seemed very clean, which was a reflection of the fact that the waterlines are simple and effective. The amount of power we had, in my opinion, was the right amount. The transom can even take a 250 hp engine, but frankly, 175 hp seemed more than enough to me. The conditions meant that we got to 5500 rpm, but it felt like even more. With a calm sea and if we had the trim mechanism with us to get the right pitch, and without any hurry, we would have done a bit more still. But in any case, the GPS showed nearly 39 knots, and at 15 the hull had already left the water. Fuel consumption also shows how good the hull is. The litres per hour figures is driven by the engine, but the flat curve for litres per mile is the product of both the outboard and the waterlines. At top speed, we got to 1.3 litres per mile and at minimum planning speed, we were at just 0.8 litres. So, in practice, the Cayman 23.0 always uses around a litre per mile and that is good news, not just because you save money at the pump, but also because of the less fuel you use, the greater the range. The tank holds 200 litres and so the RIB can do around 200 nautical miles when full, up to a top range of 250 miles. That is a figure that is more than enough for a boat that is only just over seven metres long, given that – and to get an idea – two hundred miles is the distance between the Balearic Isles and Sardinia.





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SEALINE S 34

Anno 1995, 23.95m, 2 Man da 1100 hp, ore moto 1300, bowthruster, aria cond., full optional, 4 cabine, unico proprietario dal 2001. € 530.000 + 5% u FLORIO YACHT tel. +39 0184 532626 www.florioyacht.it, info@florioyacht.it

2003, Liguria. Usata solo in acqua dolce, ottime condizioni, manutenzioni regolari. 2x Volvo Penta KAD 300. € 79.000.

PERSHING 115

WELLCRAFT SCARAB 35 S

RIVA 88 DOMINO SUPER

Boat in excellent condition Sole owner. Never used for rental. Hull painting and superstructure with metallic pearl finish in the year 2013. € 5.500.000

Anno 2007 – 3 x 300 Mercury Scafo bianco – Ottime condizioni € 95.000. u AC Yacht Broker di Vittori Tel. 0773/520047, www.acyachtbroker.it, info@acyachtbroker.it

2008 Liguria. 2 x IPS 500 Volto Penta. 1 cabina 1 bagno con doccia e divano trasformabile. € 145.000

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Valbroker

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CMM Yacht Service

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Valbroker

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YEAR: 2016. Boat well equipped Refitting 2019 Possibility of trade-ins PRICE: € 4.300.000

u

CMM Yacht Service

sales@cmmyachtservice.com www.cmmyachtservice.com

MENORQUIN 120 Anno 2001 – 2 x 260 Volvo Penta KAD44. Scafo bianco – Ben accessoriata. Imbarcazione in ottime condizioni € 120.000. u AC Yacht Broker di Vittori Tel. 0773/520047, www.acyachtbroker.it, info@acyachtbroker.it

CRANCHI ZAFFIRO 28 2005, Lago Maggiore. Usato solo lago, motori 2X 225 Hp Volvo Penta 4,3 GXi V6 Benzina. € 55.000

u

Valbroker

tel. 0039 3475006999 www.valbroker.com

FAIRLINE 58 SQUADRON

AMER 92

Anno 2004/2005 , Lunghezza 17,56 m, 2 X 715 Hp Volvo Penta, 700 ore, 3 cabine ospiti + 2 equipaggio. € 419.000.

Anno 2008, Lunghezza 28 m (23,90), 2 X 1925 Hp CAT C32, 1050 ore, 4 cabine ospiti + equipaggio. Refitting completo 2020/2021. € 1.799.000.

u

FORWARDYACHTS S.r.l.

Porto Mirabello - La Spezia. tel. 0187934692 - 3924685455 info@forwardyachts.com www.forwardyachts.com

barchemagazine – Dicembre-December 2021

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FORWARDYACHTS S.r.l.

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BROKERAGE SECTION

ROYAL FALCON ONE

u

Denison Yachting

Year 2019, Length 135’, Beam 41’, Draft 6’ 4’’, 5 Staterooms, Engines MTU, Power 4615 hp, Top Speed 37 Knot, $ 31,982,500

+1 954.763.3971 sales@denisonyachting.com www.denisonyachtsales.com

SANLORENZO 96’

SEVEN - CUSTOM LINE

Year 2021, Length 96’, Beam 22’ 2’’, Draft 6’ 6’’, 4 Staterooms, Engines MTU Power 2216 hp, $8,750,000

Built 2016, Builder: Ferretti, LOA: 28m, Beam 7m, Draft 2.21m, Cabins: 5, Guests: 10, Crew: 5, Max Speed 16 knots. Asking Price: € 5.250.000 - ex VAT

u

Denison Yachting

Althaus Luxury Yachting

+1 954.763.3971 sales@denisonyachting.com www.denisonyachtsales.com

u

VISMARA V62 MILLS

HALLBERG RASSY 64

2016: leasing in corso, scafo carbonio, boma avvolgibile, 3 cabine più cabina equipaggio, garage tender e spiaggetta di poppa idraulica. € 1.100.000 Iva assolta. Toscana.

2012: due cabine più equipaggio, randa, fiocco, trinchetta avvolgibili, passerella e spiaggetta di poppa idrauliche, dissalatore, generatore. Toscana. € 1.420.000 Excl. VAT

u

Grabau International

3337489281, michele@grabauinternational.com

barchemagazine – Dicembre-December 2021

+33 6 40 62 97 57 stig@althausluxuryyachting.com www.althausluxuryyachting.com

u

Grabau International

3337489281, michele@grabauinternational.com

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BROKERAGE SECTION

LEGACY YACHTS 135’

$17,895,000 u Denison Yachting

Year 2022, Length 135’ Beam 25’ Draft 7’, 5 Staterooms, Engines MTU 3560 hp

+1 954.763.3971 sales@denisonyachting.com www.denisonyachtsales.com

AZIMUT 95’

PATRIOT 116’ - BURGER

Year: 2008, Length 95’, Beam 22’ 6’’, Draft 6’ 1’’, 6 Staterooms, Engines CAT 1825 hp, $1,999,999

Year Built 2005, Length 35.38 M, Beam 7.32 M, Draft 1.83 M, Gross Tonnage 226 Ton, Guests 8, Crew 5, Construction Aluminum, Cruising Speed 16. Asking Price $ 9,600,000

u

Denison Yachting

+1 954.763.3971 sales@denisonyachting.com www.denisonyachtsales.com

u

Northrop & Johnson

www.northropandjohnson.com

DE CESARI 97’

HEESEN 144’

Year: 2006, Length: 97’, Beam: 20’ 5’’, Draft: 5’ 11’’, 6 Staterooms, Engines MTU 1500 hp, $3,949,000.

Year 1990, Length 144’, Beam 27’ 2’’, Draft 6’, 5 Staterooms, Engines MTU 2735 hp, $7,495,000

u

Denison Yachting

u

+1 954.763.3971 sales@denisonyachting.com www.denisonyachtsales.com

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Denison Yachting

+1 954.763.3971 sales@denisonyachting.com www.denisonyachtsales.com

LEOPARD 27

TUGBOAT SOLIMANO 78

KALAO

RIVA RIVALE 52

SUPERBIGOU

OUTER REEF YACHTS 86’

Length 27 m, Beam 6.05m, Engines 2 x MTU 16V 2000 M91 2000 hp - Engine Hours: 1570 Cruising Speed: 33 Knots - Max Speed: 37 Knots, ASKING PRICE € 695.000 EX VAT EU

Year 1962, Massive Refit 2014-17, Length 23.80 m, Beam 6.50m, Engines 2 x MAN D2 842 LE 405, 900hp. Max Speed: 12 Knots. Asking Price € 1.990.000 + 5% Commissions VAT EU PAID

Year: 2003 | Refit: 2015 LOA: 20.00 m, Beam: 5.27 m Draft: 3.60 m, Flag: French Location: Antibes, France, New Asking Price: € 590,000.

Year: 2008, Beam 4.57 m Cruising Speed 28 kn, LOA 16.55 m, Engines 2xMTU 900hp Max Speed 35 kn, Location Sardinia, Italy, New Asking Price € 570,000 - VAT PAID

Type: Open IMOCA 60 Year: 2000 | Refit : 2020 LOA: 18.28 m, Beam: 5.60 m Draft: 4.50 m, Flag: Estonia Location: Caen, France, New asking price: € 245,000.

Year: 2018, Length 86’, Beam 20’ 6’’, Draft 5’ 6’’, 4 Staterooms, Engines Caterpillar 1600 hp. $5,850,000

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INFINITE YACHTS

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INFINITE YACHTS

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Idea Yachting Limited

+377 99901094 +33 640623795, info@ideayachting.com

SAVANNAH 118 Year Built 2001, Length 35.97 M, Beam 7.01 M, Draft 1.83 M, Gross Tonnage 230 Ton, Guests 10, Crew 6, Builder Intermarine, Construction Fiberglass Cruising Speed 13 knots. Asking Price $ 4,249,000

u

Northrop & Johnson

www.northropandjohnson.com

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Bernard Gallay

+33 467 66 39 93 info@bernard-gallay.com, www.bernard-gallay.com

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Denison Yachting

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SENSATION YACHTS 147’ Year: 2006, Length 147’, Beam 28’ 9’’, Draft 6’ 11’’, 6 Staterooms, Engines Caterpillar 3000 hp. $8,195,000

u

Denison Yachting

+1 954.763.3971 sales@denisonyachting.com www.denisonyachtsales.com

FERRETTI YACHTS 72’

OCEANFAST 185’

Anno 2000, Length 72’, Beam 18’, Draft 5’ 6’’, 4 Staterooms, Engines MTU 1150 hp. $859,000

Year: 2004, Length 185’, Beam 33’ 10’’, Draft 10’ 6’’, 6 Staterooms, Engines Caterpillar 1750 hp, $19,950,000

u

Denison Yachting

+1 954.763.3971 sales@denisonyachting.com www.denisonyachtsales.com

barchemagazine – Dicembre-December 2021

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Denison Yachting

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BROKERAGE SECTION

CHASSEUR 160’

Year Built 2016, Length 48.8 M, Beam 8.84 M, Draft 2.13 M, Gross Tonnage 499 Ton, Guests 12, Builder Christensen, Designer Christensen, Construction Composite, Cruising Speed 12knots.

Asking Price $ 30,995,000 u Northrop & Johnson

www.northropandjohnson.com

FEADSHIP 87’

AZIMUT 78’

Year 1984, Length: 87’, Beam: 20’ 8’’, Draft 6’ 2’’, 3 Staterooms, Engines Mtu 1800 hp, $5,999,000

Year 1994, Length: 78’, Beam: 19’ 4’’, Cabins: 4, Draft: 5’ 9’’, Engines Caterpillar 1200 hp, $785,000

u

Denison Yachting

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Denison Yachting

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LOVE N LIFE - PRINCESS

JOHNSON 87’

Year Built 2011, Length 28.96 M, Beam 7.06 M, Draft 1.8 M Gross Tonnage 114 Ton, Guests 8, Crew 4, Construction Fiberglass Cruising Speed 20 Knots. Asking Price $ 3,995,000

Year 2006, Length: 87’, Beam: 23’ 6’’, Max Draft: 6’ 6’’, Cabins: 3, Engines MTU 1500 hp, Heads: 6, $2,425,000

u

Northrop & Johnson

www.northropandjohnson.com

barchemagazine – Dicembre-December 2021

u

Denison Yachting

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233



BROKERAGE SECTION

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Gobbi 425 SC - Anno 2006 2 x 350 hp Volvo Penta EFB TD - € 169.000

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Sea Best srl via Giacosa, 6 - 20093 Cologno Monzese MI T. 02 25 39 11 34 - F. 02 27 30 45 42 info@seabestsrl.it - www.seabestsrl.it

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CMM Yacht Service

Anno costr. 2008 Imm 2009, 2x1100 Man, 1225 h di moto, 3 cabine con bagno ensuite + cabina marinaio con bagno, elettronica aggiornata, ottime condizioni richiesta € 580.000. u Yacht Service Rapallo +393358263146, commerciale@yachtservicerapallo.it

Faeton 1040 Moraga Fly - Anno 2004 2 x 315 hp Yanmar EB TD - € 72.000 ERTA OFF TO

O OTT

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Bavaria 27 Sport - Anno 2008 2 x 230 hp Volvo Penta EFB B - € 65.000

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Anno 2009 prezzo € 1.900.000 IVA PAGATA. Buone condizioni generali. Tappezzerie nuove. Layout 4 cabine, 3 bagni. sales@cmmyachtservice.fr

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2011, revisionato completamente. 2 volvo IPS 500, ore moto 300 circa , Joystick di manovra, Aria Condizionata, Teak in coperta, Pilota automatico, Chart Plotter 7012. € 275.000 + iva u Yacht Service Rapallo +393358263146, commerciale@yachtservicerapallo.it

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AZ 50 FLY Year 2005. LOA m. 16,02 - Beam m. 4,72. 2x Cat C12 669HP Price € 290.000

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Inmar snc

329.0907407 - 348.1250078 info.inmar@gmail.com www.inmar.it

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Year: 2017, Length: 68 ft , Beam: 16 ft 9 in, Cabins: 3, Berths:6, Max Draft: 5 ft 2 in, Max Speed: 36 kn. US$1,890,000

Year 2007 - 2x900 Hp MAN LOA: m 18,30 - Beam: m 4,94 - Price: € 420.000

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www.floridayachtsinternational.com

Anno 2015, lunghezza 29 m., larghezza 6,30 m., 2x Volvo Penta IPS D13. 4 cabine + 5 bagni + 2 cabine equipaggio. Prezzo € 3.200.000 + Iva se dovuta.

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Porto Mirabello - La Spezia. tel. 0187934692 - 3924685455 info@forwardyachts.com

AUSTIN PARKER SPEEDSTER 37 Anno 2003 – 2 x 315 Yanmar (Rifatti a 0 ore nel 2020). Ben accessoriata e in perfette condizioni € 140.000. u AC Yacht Broker di Vittori Tel. 0773/520047, www.acyachtbroker.it, info@acyachtbroker.it

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2008: Refit completo 3 o 4 cabine più equipaggio, boma avvolgibile. Pronta per uso privato o charter. Palma di Mallorca. € 750.000 Vat paid.

Year: 1992 | Refit : 2000 LOA: 18,28 m, Beam: 5.70 m Draft: 4,50 m, Flag: French Location: Gdansk, Poland. Asking Price: € 115,000.

u

Grabau International

3337489281, michele@grabauinternational.com

barchemagazine – Dicembre-December 2021

u

Quicksilver Active 755 W - Anno 2017 1 x 250 hp Mercury Verado FB B - € 68.000

Sciallino 19 - NUOVO 1 x 30 hp Volvo Penta EB D - € 59.000

Sweden Yachts 390 - Anno 2002 1 x 40 hp EB D - € 150.000

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u

Sciallino 25 - Anno 2000 2 x 140 hp Yanmar EB TD - € 68.000

Bernard Gallay

+33 467 66 39 93 www.bernard-gallay.com


BROKERAGE SECTION C²

u

Burgess

Tel: +44 20 7766 4300 www.burgessyachts.com

LOA: 85.6m BUILD: 2009 (refit 2019), Abeking & Rasmussen, Germany EXTERIOR: Raymond Langton Design. INTERIOR: Raymond Langton Design/Brian Callahan GUESTS: 31 in 15 cabins ASKING PRICE: € 90,000,000

BERTRAM 31

CAYMAN 43 HT

MAGNUM 44

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BLUEGAME 60

Year: 1977, Lenght: 9,30 mt, Beam: 3,30 mt, Engines 2x340 hp Mercruiser V8, Location: Italy, Asking Price: € 140.000

Year: 2004, Lenght: 13,24 mt, Beam: 4,24 mt, Engines 2x480 hp Volvo Penta, Location: Italy, Asking Price: € 160.000

Year: 2000, Lenght: 13,45 mt, Beam: 3,85 mt, Engines 2x660 hp Caterpillar, Location: Italy, Asking Price: € 495.000

Year: 1998, Lenght: 13,45 mt, Beam: 2,80 mt, Engines 2x800 hp Caterpillar, Location: Italy, Asking Price: € 345.000

Year: 2010, Length: 17,63 mt, Beam: 5,38 mt, Engines 2x1100 hp MAN, Location: Italy, Asking Price: € 690.000

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SANTA MARINA YACHTS

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PRINCESS YACHTS 85’ Year 2009, LOA 85’ 0”, Beam 20’ 8”, Engine MTU 12V2000, City Fort Lauderdale, Price US $2,989,000

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u Florida Yachts International sales@fyiyachts.com www.floridayachtsinternational.coms

barchemagazine – Dicembre-December 2021

u

SANTA MARINA YACHTS

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BENETTI 105 T YEAR: 2012 - Refitting 2019 Boat very well equipped. Powered 2 X CAT 1000 hp. PRICE: € 4.900.000 Vat paid

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CMM Yacht Service

sales@cmmyachtservice.com www.cmmyachtservice.com

FERRETTI 881 RPH Year 2008, LOA 27 m, Beam 6.72 m, Cabins - 4 cabins for 10 guests, Main Engine 2 X 2000 hp MTU, Engine Hours 1600 hrs. € 2,350,000 VAT PAID

u

YMB Yachting Ltd

+905439538678, www.yacht-marine-brokerage.com


BROKERAGE SECTION

DIANO 24

CAYMAN 43 WA

Year 2007 2 MAN V12 1360HP Boat in good condition. LOA: 24,50 mt, BEAM: 6,00 mt Price € 590.000 u Giorgio Dalla Pietà –

2003, Veneto. Motori 2x 425 Hp Caterpillar 3126. 2 cabine, 2 bagni. Cucina interna e angolo cottura con fornello e lavello in pozzetto. € 148.000.

Archipelago

u

Valbroker

COASTAL 10

SANLORENZO 82

AZIMUT 66

PRINCESS V 58

Anno 2020, m. 9,99, Mercury 2x300 hp, ore moto 50 circa, leasing in corso, € 155.000 + 5%, leasing in corso. u FLORIO YACHT tel. +39 0184 532626 www.florioyacht.it, info@florioyacht.it

Anno 2000, m.23.95, Caterpillar 2x1400 hp, bowthruster, aria cond., full optional, 4 cabine, plancetta poppiera idraulica. € 800.000. u FLORIO YACHT tel. +39 0184 532626 www.florioyacht.it, info@florioyacht.it

Year 2021, 4 cabins for 8 guests Cruising Speed 27 Knots Main Engines 2 X 1150 hp Caterpillar C18. Engine Hours 160 hrs. Asking price €2,100,000 VAT not paid u YMB YACHTING eliad@yacht-marine.com www.yacht-marine-brokerage.com

2006, Lago Maggiore. Visibile in capannone, manutenzioni regolari, solo acqua dolce. SOFT TOP. 2x1.100 HP MAN. € 385.000.

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Cell +39 333 7886745 info@archipelagodp.it, www.archipelagodp.it

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FERRETTI 881

RIVA VERTIGO 63

PERSHING 90’

Year 2006, Length 27.00 m, Beam 6.72m. New asking price € 2.900.000 - VAT EU PAID

Year 2008, LOA 19.56 m, Beam 4.8 m, Engines 2xMAN 1360hp. Asking Price € 950,000 VAT Paid

Year: 2007, Length: 90 ft , Beam: 20 ft 5 in, Max Draft: 5 ft 5 in. Price: US $2,495,000 Used

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INFINITE YACHTS

u

Idea Yachting Limited

+377 99901094 info@ideayachting.com

+33 493 952 994 www.infiniteyachts.com

Year 1996, LOA 26.49 m, Guest Cabins 4, Cruising Speed 24 kn Asking Price € 900,000 VAT Paid

Idea Yachting Limited

u Florida Yachts International

u

sales@fyiyachts.com www.floridayachtsinternational.com

+377 99901094 info@ideayachting.com

Year 2010, LOA 27 m Beam 6.5 m, Draft 1.7 m, 4 cabins for 8 guests, $1,490,000

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YMB Yachting Ltd

+905439538678, www.yacht-marine-brokerage.com

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Valbroker

tel. 0039 3475006999 info@valbroker.com, www.valbroker.com

Year Built 2018, Length 20.73 M, Beam 5.84 M, Draft 1.65 M, Guests 8. Asking Price $ 5,600,000

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Year Built 2010, Length 43 M, Beam 8.41 M, Draft 2.26 M, Gross Tonnage 382 Ton Guests 12, Crew 8, Cruising Speed 16knots. Asking Price € 9,500,000

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Year Built 2012, Length 45.72 M, Beam 8.99 M, Draft 2.9 M, Gross Tonnage 485 Ton, Guests 9, Crew 11, Cruising Speed 10knots. Asking Price $ 14,950,000

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Northrop & Johnson

Northrop & Johnson

237

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SAF_Layout 1 30/01/20 09:10 Pagina 1

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MONTEFINO 78

Del 2006, 18,67 mt. x 5,00, 2x1100 Man, ore moto 800, velocità 30 kt. crociera 35 di massima, gruppo da 13 KW, aria condizionata, perfetta in ogni sua parte meccanica, elettrica, idraulica. Prezzo € 380.000.

Del 2012, 23,02 mt. per 5,81, ore moto 450, 2x1650 Cat, velocità crociera 27Kt max 33Kt, versione 3 cabine, 4 bagni imbarcazione come nuova, tenuta al coperto di inverno e da due marinai in estate. Prezzo € 1.300.000.

Anno 1990, Mercruiser 454 MAG MPI 7.4/8V Bravo , buonissime condizioni. Richiesta € 50.000 - Iva assolta. u Yacht Service Rapallo +393358263146, commerciale@yachtservicerapallo.it

2008: 2x Catepillar C32 1,550hp, due generatori, watermaker, gru per tender, pronta per charter o uso private. Palma de Mallorca.£850,000 tax not paid.

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Fabio 338.4531398

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Fabio 338.4531398

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Grabau International

3337489281, michele@grabauinternational.com

HYLAS H60 2018 (2019 launched), from US$ 1,700,000 ex Vat, available for inspection East Coast USA. Designed by German Frers.

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Grabau International

3337489281 michele@grabauinternational.com

RIO 36 AIR 2011, Lago Maggiore. Primo utilizzo nel 2013, 2x 305 HP Mercruiser Cummins. € 160.000

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Valbroker

tel. 0039 3475006999 info@valbroker.com, www.valbroker.com

SUNSEEKER 111’

BROWARD 110’

Year: 2012, LOA: 111 ft 3 in, Beam: 24’ 3”, Water Capacity: 1057 gals, Fuel Capacity: 5625 gals, Engine Details: MTU 16V 2000 M94, Price USD: $ 5,600,000

Year 2004, Length 110’, Beam 20’, Draft 6’ 5’’, 4 Staterooms, Engines Caterpillar, Power 1350 hp, $2,299,000

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UNITED YACHT SALES

v: 772.463.3131 www.unitedyacht.com

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Denison Yachting

+1 954.763.3971 sales@denisonyachting.com www.denisonyachtsales.com

WEST BAY 95’

AZIMUT 100’

Length 95’, Beam 20’, Draft 5’ 4’’, Staterooms 3, Engines Caterpillar, Power 1400 hp, $1,750,000

Year 1994, Length 100’, Beam 21’ 9’’, Draft 6’ 3’’ Staterooms 5, Engine(S) MTU 1800 hp, $899,000

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Denison Yachting

+1 954.763.3971 sales@denisonyachting.com www.denisonyachtsales.com

s.r.l. Servizi Assicurativi e Finanziari s.r.l.

Choose a specialist to insure your boat Via Balduzzi, 26 - 27036 Mortara (PV), Mobile +39 329 4790656 / +39 335 8182838 – Dicembre-December 2021 Office +39 0384 93295, Fax +39 0384 93297, E-mail: barchemagazine info@safsrl.org - p.farina@safsrl.org

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Denison Yachting

+1 954.763.3971 sales@denisonyachting.com www.denisonyachtsales.com


BROKERAGE SECTION

STAMA 37 OPEN Del 2006 imm. 2008. 2X VOLVO D6-310/PPH ore moto 485 – 2 cabine – 2 bagni- dinette trasformabile – angolo cotturaGPS del 2020 -pilota automaticopasserella idraulica – pozzetto e plancetta in teak. € 120.000 Iva Assolta

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Yacht Service Rapallo

+393358263146 commerciale@yachtservicerapallo.it

VAN DAM NORDIA PC 70 2017, usata con cura, scafo e strutture in alluminio, ponte in teak, aria condizionata, generatore 17kw, mogtore Volvo 265hp, elettronica raymarine, vele Doyle. € 1.700.000 + IVA.

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Grabau International

3337489281, michele@grabauinternational.com

DALLA PIETÀ DP 48’ Altair Year 2001. 2 x CAT 3196 DITA 660 HP – 1600 hours. Double Master cabin at bow with private toilet and shower box. 2 Guest cabins. Sun bed next to the pilot seat. LH:15.35m, BEAM: 4.15m. Price € 165.000 u Giorgio Dalla Pietà – Archipelago Cell +39 333 7886745 info@archipelagodp.it, www.archipelagodp.it

RIZZARDI CR 63 TOPLINE HT Year 2005. Engines: Man V10 2 X 1100 HP - 1516 hours. Full optional. Bow Master cabin with private bathroom and shower box. HL: 19,10 mt, Beam: 4,70 mt, Price € 330.000. u Giorgio Dalla Pietà –

Archipelago Cell +39 333 7886745 info@archipelagodp.it, www.archipelagodp.it

Cantieri di Sarnico Spider Anno 2008; 13,40 mt; 2x435 hp Volvo Penta; ore moto 755 ca; ottime condizioni; Visibile Sud Tirreno; Prezzo di richiesta € 235.000 iva pagata (+ comm.). u Yacht Service Rapallo +393358263146, commerciale@yachtservicerapallo.it

GIANETTI STAR 64 2011, € 630.000 Tax not paid. Twin Yanmar 100hp engines with GORI folding propellers. 2.60m draft keel. 3-bladed folding prop. 4 cabins 3 heads layout. Electric winches. Electric furling jib.

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Grabau International

3337489281 michele@grabauinternational.com

ARREEE!

LAZZARA 95’

Year/Refit 2007/2020, Length 32m, Beam 7.32m, Draft 2.13m, Gross Tonnage 0, Cruising Speed 24 Kts, Hull Material Fiberglass Staterooms 5, $4,950,000.

Year 2014, LOA 95’ 0”, Beam 20’ 4”, Engine Volvo IPS 1200, City Fort Lauderdale, Price USD 4,599,000

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FGI YACHT GROUP

u Florida Yachts International

M: 954 830 4867, fng@fgiyachtgroup.com www.fgiyachtgroup.com

sales@fyiyachts.com www.floridayachtsinternational.com

GITANA

KELLY ANN - BENETTI

Length 48.15 M, Gross Tonnage 499 Ton, Guests 12, Crew 10 Builder Feadship Year Built 1997, Construction Steel Cruising Speed 12knots, Asking Price $ 14,900,000

Year Built 2015, Length 32.99 M, Beam 7.32 M, Draft 2.13 M, Gross Tonnage 210 Ton, Guests 10, Crew 6, Construction Fiberglass, Cruising Speed 11 Knots, Asking Price € 7,500,000

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Northrop & Johnson

www.northropandjohnson.com

barchemagazine – Dicembre-December 2021

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Northrop & Johnson

www.northropandjohnson.com

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BROKERAGE SECTION

SARNICO 50

Anno 2020 – 2 x 320 Volvo Penta D4. Scafo grigio –Ben accessoriata. Imbarcazione Nuova – Possibile Leasing € 270.000. u AC Yacht Broker di Vittori Tel. 0773/520047, www.acyachtbroker.it, info@acyachtbroker.it

Anno 2007 – 2 x 800 Man Imbarcazione ben accessoriata e in perfette condizioni € 320.000. u AC Yacht Broker di Vittori Tel. 0773/520047, www.acyachtbroker.it, info@acyachtbroker.it

2005 € 550.000, Custom built regardless of cost for her demanding owner, Keep Kool is one of a pair of German Frers designed. u Grabau International +39 333 74 89 281 michele@grabauinternational.com

CIGARETTE 30 VICE

PERSHING 74

PERSHING 90

year 2006, Lombardia. Natante offshore non targato. 2x 425 hp Mercruiser MAG 496 V8 solo 339 ore di moto!!! € 102.500

Year: 2013 - Luxury finishing for the interior, 3 elegant cabins, 3 toilets plus crew. PRICE: € 2.180.000 Vat paid

YEAR: 2006 - Refitting 2019 Powered 2x MTU 2435 hp. One owner from new Full service history PRICE: € 2.750.000

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240

HYLAS 66

AQA 38X

Valbroker

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CMM Yacht Service

CMM Yacht Service

tel. 0039 3475006999 info@valbroker.com, www.valbroker.com

sales@cmmyachtservice.com www.cmmyachtservice.com

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RAFFAELLI MELTEMI 65

SANLORENZO SL 62

DIANO 22 S

Anno 2008, m.18,60, Caterpillar 2x870 hp, bowthruster, aria cond., full optional. Ottime condizioni. € 450.000 + 5% u FLORIO YACHT tel. +39 0184 532626 www.florioyacht.it, info@florioyacht.it

Anno 2007, m.19,00, Mtu 2x1100 hp, ore 980, aria cond., bowthruster, 3 cabine + crew, eccellenti condizioni. € 600.000. u FLORIO YACHT tel. +39 0184 532626 www.florioyacht.it, info@florioyacht.it

Anno 1998, m.23.95, Cat 2x1360 hp, ore 1600, stern+bowthruster, aria cond., dissalatore, tre cabine + crew. € 340.000 u FLORIO YACHT tel. +39 0184 532626 www.florioyacht.it, info@florioyacht.it

MIG 43’

AB YACHTS 100

CUSTOM LINE NAVETTA 30

Year 2016. Engines: MAN V-12 3 x 1900 HP– 730 hours. Boat in excellent conditions. LOA: 30.50 m (100.07 ft) BEAM: 6.80 m (22.31 ft). Price € 4.980.000 u Giorgio Dalla Pietà –

Year: 2003. Nice yacht subjected a refitting on 2016 with a full painting of all internal furniture in white lacquered PRICE: € 2.900.000 Vat paid

Cell +39 333 7886745 info@archipelagodp.it, www.archipelagodp.it

Archipelago

sales@cmmyachtservice.com www.cmmyachtservice.com

SOLARIS ONE 48

C&C 51.8

EVOMARINE DOUVILLE 76’

Year 1987. LOA: m 14,60 - Beam: m 4,19 - Max draft: m 2,50 Price: € 90.000

Year: 1984. LOA: m 15,75 - Beam: m 4,75 - Max draft: m 3,40 - Price € 120.000

Year 2006. 2x1675 Hp CAT C32 - LOA: m 17,71 - Beam: m 5,52 Price:€ 639.000.

Year 2009. Engines: Volvo Penta D6-370 2 x 370 HP – 687 hours. LH: 12,80 m, BEAM: 4,00 m. Price € 179.000 u Giorgio Dalla Pietà –

Archipelago

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Inmar snc

329.0907407 - 348.1250078 info.inmar@gmail.com www.inmar.it

sales@cmmyachtservice.com www.cmmyachtservice.com

Cell +39 333 7886745 info@archipelagodp.it, www.archipelagodp.it

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Inmar snc

329.0907407 - 348.1250078 info.inmar@gmail.com www.inmar.it

barchemagazine – Dicembre-December 2021

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CMM Yacht Service

Inmar snc

329.0907407 - 348.1250078 info.inmar@gmail.com www.inmar.it




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