BARCHE June 2021

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In edicola dal 25 Maggio - JUNE

2021 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento

Cover Solaris 111 The Idea Factory • Pierangelo Andreani • Stefano Luppi • Benetti Motopanfilo 37M • Austin Parker Yachts Ibiza 85

Marinas Cala De Medici

1993-2021

Years

28

Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 4 6) art.

Shipyards Neel Trimarans

BARCHE

®

Portfolio Angela Pietribiasi Companies • ePropulsion • Glass Design Boats • Prestige X70 • Fjord 41 XL • Mar.Co Emotion 36 • Reale Heritage Open • Bma X199

ANNO//year 28 • N° 6 • AUT 9,00 € • BE 9,00 € • Côte d’Azur 10,60 € • F 10,50 € • D 11,50 € • PTE CONT. 8,00 € • E 8,00 € • CH 10,50 Chf • CH CT 10,00 Chf

Giugno//June 2021

Italy only

6€










EDITORIAL

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Finance is once again investing in the Italian and European yachting industry, expecting it to generate stellar profits much greater than those of other sectors. It might be opportune to assess the development plans carefully

A DIFFERENZA DEI PRINCIPALI SETTORI MANIFATTURIERI, L’INDUSTRIA DELLA NAUTICA DA DIPORTO non ha subito in alcun modo il progressivo deterioramento del quadro macroeconomico nazionale. Negli ultimi anni la manifattura nel suo complesso è cresciuta di circa un punto percentuale, mentre quella del nostro settore ha registrato uno sviluppo molto più importante. L’Italia è leader per saldo commerciale, con 2,2 miliardi di dollari, davanti a Regno Unito 1,5, Paesi Bassi 1,4, Germania 0,7 e Polonia 0,5, ed è tra i maggiori esportatori, seconda solo ai Paesi Bassi, davanti a Regno Unito, USA, Francia e Germania. La nautica Made in Italy conta un fatturato globale di 4,78 mld di euro, di cui 1,64 mld nel mercato interno, e 23.510 addetti diretti, che diventano oltre 180.000 considerando tutta la filiera. Anche per il 2021 l’Italia conferma la leadership a livello mondiale nel settore dei superyacht, con 407 scafi in costruzione su un totale di 821 a livello globale. Per l’Italia si tratta del maggiore numero di ordini registra-

Nel nome dell’Ebitda In the name of EBITDA

La finanza è tornata ad investire nell’industria nautica italiana ed europea, immaginando che possa generare profitti stellari molto più alti di altri settori. Forse è il caso di valutare attentamente i piani di sviluppo by Francesco Michienzi

to dal 2009 in poi. Sarà per questa ragione che i fondi di investimento finanziario si sono rimessi in moto verso il mondo delle barche. Si stanno moltiplicando le notizie di raccolte di denaro con la prospettiva di guadagni stratosferici. Recentemente ho visto il prospetto finanziario di un brand che ritorna sul mercato dopo circa dieci anni che presenta un piano con un fatturato previsto per il 2021 di 5,6 milioni di euro e un Ebitda negativo di 28 mila euro, 15 milioni nel 2022, 33 nel 2023, 54 nel 2024, 86 nel 2025 e 116 nel 2026 con un Ebitda di 20 milioni di euro. Se questo piano dovesse realizzarsi, sarei la persona più felice della terra. La cosa che però più mi lascia perplesso è che non è l’unico con queste prospettive di crescita. Un altro investitore annuncia la messa in costruzione di 30 barche di oltre 60 piedi già vendute per il 2021. Non parliamo poi di coloro che sono partiti rilevando marchi caduti in disgrazia e che erano certi di quotarsi in Borsa nel giro di tre anni, senza neanche aver costruito una barca, e di cui

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si sono perse le tracce. La cosa che li accomuna è la vision: “Essere una bella e affiatata famiglia di figure professionali che credono negli obiettivi che la proprietà ambisce a conseguire. Obiettivi in cui si fondono la funzionalità pragmatica e lo stile italiano, la tecnologia e l’esperienza dei maestri artigiani, l’innovazione e una fine ricerca dei materiali, la passione di vivere il mare e la cura minuziosa dei dettagli. Tutti elementi che si racchiudono nella sola parola customizzazione. La barca come un prodotto cucito, in maniera quasi sartoriale, sulle esigenze del singolo cliente. Un nuovo modo di concepire l’azienda e il prodotto, insomma. E anche un rapporto con i dipendenti, paritario e garbato. Di confronto e condivisione. Dal reparto produzione all’engineering, all’interior design fino alle maestranze in cantiere. Tutti a spingere in un’unica direzione e con un unico obiettivo”. Vi risparmio il resto sul rapporto con l’ecologia e la sicurezza sui luoghi di lavoro. Tutte cose che se fossero vere ci farebbero esultare di giubilo. Altri nei loro prospetti


THE “B”

STANDS FOR BRAGGING RIGHTS INTRODUCING THE NEW 2025 MHP CAT® C32B ENGINE

Go ahead, boast a little (or a lot) about your new engine. After all, you just got more muscle in the same package, the power to run full throttle longer than any other 2025 mhp option out there and the luxury of not having to shout to hold a conversation. Oh, and the peace of mind that comes with the industry’s best reliability, warranty and CGT outstanding service certified “Platinum” by DNV. That’s all worth bragging about — if only the others could keep up. Cat C32B marine engine range is completed by the powerful 2433 mhp, V12 triple turbo version.

For more information, please visit www.cgt.it/CatC32B ©2021 Caterpillar. All Rights Reserved. CAT, CATERPILLAR, LET’S DO THE WORK, their respective logos, ”Caterpillar Yellow”, the ”Power Edge” and Cat “Modern Hex” trade dress as well as corporate and product identity used herein, are trademarks of Caterpillar and may not be used without permission.

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EDITORIAL

dicono più o meno le stesse cose con parole diverse; quasi a sottolineare che i brand italiani di maggior successo non customizzano, non sono attenti alla qualità dei materiali, non rispettano lavoratori e ambiente, per cui c’è bisogno di questi nuovi costruttori di yacht. Possiamo solo sorridere di fronte alla superficialità con cui si guarda dall’esterno al nostro settore. Davvero questi investitori pensano che il mercato della nautica crescerà così velocemente da permettere questi profitti? Pensano davvero che, partendo da zero, si possa costruire un prodotto di qualità basandosi su un progetto industriale teorico? Forse hanno visto analisi di mercato con prospettive di crescita così elevate e vuoti di capacità produttiva da colmare? Oppure pensano di essere così competitivi da rubare quote ai marchi più affermati? Non ho una risposta, non mi resta che attendere. Tre anni passano in fretta e spero di essere ancora qui per verificarlo. Sia chiaro che non sono minimamente contrario all’innovazione finanziaria. Vorrei solo che fosse senza abusi e dentro regole ben definite, con controlli penetranti, per offrire alle imprese la possibilità di tutelarsi dai rischi e di creare liquidità necessaria per il proprio core business. Tuttavia, non si può prescindere dalla deregolamentazione iniziata a metà degli anni Ottanta

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«We are deluded now by hope, now by what was hoped for… happiness lies always in the future, or else in the past».

nel mondo angloamericano che ha rapidamente contagiato l’intero universo e le economie più avanzate, attivando ovunque una mutazione genetica della finanza. La finanza si è trasformata in una vera e propria industria il cui manufatto finale sono più quattrini inseriti nei prodotti finanziari, figli della ingegnerizzazione innovativa e della cultura dell’imbroglio. Questi nuovi prodotti hanno invaso il pianeta creando una sorta di nuova moneta virtuale, il cui valore complessivo viene stimato nove volte il Pil mondiale. La mutazione genetica ha sottratto risorse all’economia reale innescando, dal 2007 in poi, una crisi recessiva globale durata otto anni, la cui coda fa ancora sentire i suoi effetti in Italia e in Europa. L’enorme massa di liquidità che gira per il mondo va in cerca della più profittevole allocazione, nel più breve tempo possibile. Tra il 2010 e il 2013 le grandi multinazionali americane, europee e giapponesi hanno investito in attività finanziarie 1,5 volte ciò che hanno investito sul terreno industriale. Chi gestisce la finanza e le speculazioni fa crescere o diminuire i valori ad arte. Se il titolo cresce le persone comprano non guardando al sottostante, ma semplicemente alla percentuale di utile. Quando la gente è stata resa ubriaca dal miraggio dei facili guadagni, e quindi non vede più il limite, ecco che il fondo che gestisce l’operazio-

«Il nostro pensiero di una felicità futura è sempre chimerico: ora c’inganna la speranza, ora ci delude la cosa sperata». Arthur Schopenhauer

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ne comincia a vendere, realizzando il suo profitto. Ma a fronte del profitto di un gruppo sparuto di soggetti ce ne sono tanti che hanno perso in attesa di un impossibile rialzo. Forse la mia visione economica è old style e sono più interessato alle cose materiali, come una bella barca, ben progettata, ben costruita e che sia il frutto del lavoro di persone capaci che si sono prese il tempo necessario per realizzarla senza la pressione di chi deve comprimere tutto in nome di un Ebitda adeguato per l’investitore di turno. Inoltre, non mi dispiacerebbe rivedere qualche bella e solida azienda di casa nostra in grado di produrre microchip senza dipendere da fornitori dell’altro capo del mondo. UNLIKE THE MAIN MANUFACTURING SECTORS, THE PLEASURE YACHTING INDUSTRY has not been in any way affected by the progressive decline in the national macroeconomic scenario. Over recent years manufacturing as a whole has grown by around one percentage point, while in our sector development has been much more significant. Italy is the world leader in terms of its balance of trade, with 2.2 billion dollars, ahead of the United Kingdom with 1.5, the Netherlands with 1.4, Germany with 0.7 and Poland with 0.5, and it is one of the biggest exporters, second only to the Netherlands and ahead of the United Kingdom, USA, France, and Germany. The Italian yachting industry can count on an overall turnover of 4.78 billion euros, of which 1.64 million comes from the domestic market, and 23,510 direct employees, which rise to over 180,000 if we consider the industry as a whole. Italy is once again confirming its world leadership in the superyacht sector in 2021, with 407 vessels under construction out of 821 on a global level. This is the biggest number of orders recorded by the country since 2009, which explains why financial investment funds have started looking at the world of boats again. More and more information is coming in about funds offering the prospect of stratospheric gains. I have recently seen the financial statement of a brand that is returning to the market after around ten years. It has produced a plan with an expected turnover for 2021 of 5.6 million euros and negative EBITDA of 28,000 euros, 15 million in 2022, 33 in 2023, 54 in 2024, 86 in 2025, and 116 in 2026 with EBITDA of 20 million euros. If this all goes to plan I will be the happiest person in the world. The thing that leaves me feeling perplexed is that it is not the only one with these prospects for growth. Another investor has announced the start of construction of thirty boats over 60’ long, which have already been sold in 2021. Not to mention those who started by taking over brands that had fallen out of favor and who were sure they would be going public within three years, without even having built a boat, and of whom all traces have been lost. What they all share is vision: “Being a wonderful, close-knit family of professional figures who believe in the objectives that the company aims to achieve. Objectives in which pragmatic functionality and Italian style, technology and the expertise of master craftsmen and women, innovation and detailed material research, a passion for the sea, and meticulous attention to detail are merged. These are all elements incorporated within the single word customization. The boat is like a handstitched, almost tailor-made



EDITORIAL

product, created to meet the individual client’s requirements. In short, a new way of conceiving the company and the product. And also an equal and courteous relationship with employees, based on discussion and sharing. From the production department to engineering, interior design, and the workers in the yard. All pushing in the same direction, with a single objective”. I’ll spare you the rest regarding the relationship with ecology and workplace safety. All things that would make us jump for joy if they were true. Others say more or less the statements of the same thing, simply using other words. Almost as if to emphasize that the most successful Italian brands do not customize, do not care about the quality of the materials they use, and do not look after their workers and the environment, which is why we need these new yacht manufacturers. We can only smile at the superficial way in which our sector is viewed from the outside. Do these investors really believe that the yachting market will grow fast enough to produce these profits? Do they really think it is

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«The world that we must seek is a world in which the creative spirit is alive, in which life is an adventure full of joy and hope, based rather upon the impulse to construct than upon the desire to retain what we possess or to seize what is possessed by others».

possible to start from scratch and build a quality product based on a theoretical industrial design? Have they perhaps seen market analyses with growth prospects this big and gaps in production capacity to be filled? Or do they think they will be so competitive that they can steal market shares from more established brands? I have no answers. I simply have to wait and see. Three years pass quickly and I hope I’ll still be here to see what happens. Let’s be clear that I’m in no way against financial innovation. I would simply like it to take place without infringements and in compliance with clearly defined rules, with detailed controls in place, offering businesses the chance to protect themselves from risks and create the necessary liquidity for their core business. Nevertheless, we cannot overlook the deregulation that began in the Anglo-American world in the mid1980s and spread rapidly across the globe and through the most advanced economies, leading to a widespread genetic mutation in finance. Finance has been transformed into a real industry

«Un mondo in cui lo spirito creativo è vivo, in cui la vita è un’avventura piena di gioia e di speranza, basata piuttosto sull’impulso a costruire che sul desiderio di mantenere ciò che si possiede o di impadronirsi di ciò che è posseduto dagli altri». Bertrand Russell

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in which the end product is represented by more money placed in financial products, which are the offspring of innovative engineering and the culture of deception. These new products have invaded the planet, creating a sort of new virtual currency, whose overall value is estimated to be nine times the world GDP. This genetic mutation has detracted resources from the real economy, triggering an eight-year global recession from 2007 onwards, the tail end of which is still making itself felt in Italy and Europe. The huge mass of liquidity roaming the world is looking for the most profitable allocation in the shortest time possible. Between 2010 and 2013, the great American, European, and Japanese multinationals’ investments in financial activities amounted to 1.5 times what they invested in the industry. Those who manage finance and speculation use their art to cause values to rise and fall. If the stock rises in value, people buy it with no thought to what lies beneath, simply focusing on the profit percentage. When people have grown drunk on the illusion of easy earnings and lose sight of their limits, then the fund managing the operation starts to sell, making its profit. But the profit made by a small group of people is countered by the losses made by many who invested in anticipation of an impossible rise. Perhaps my economic vision is somewhat old-fashioned and I’m more interested in material things, like a beautiful, well-designed, well-built boat, which is the result of hard work by talented people who have taken their time to build it properly, without being under pressure from those who have to compress everything in the name of adequate EBITDA for the investor in question. Furthermore, I would not mind seeing the return of a few good Italian companies able to manufacture microchips without depending on suppliers from the other side of the world.


ALIMAR - Fiumicino (RM) - Tel 06 6582868 - info@alimar.it | ARCAN - Monte Argentario (GR) - Tel 0564 818310 - info@arcanyachts.com | BASE NAUTICA - Latina Tel 0773 250411 - info@basenautica.it | Marina di Nettuno (Roma) B11 - Tel 335 7638172 | CALA DE’ MEDICI CANTIERE - Rosignano Solvay (LI) - Tel 335 5681036 mazzieri@calademedicicantiere.net | CANTIERE DEL LAGO D’ISEO BELLINI - Clusane d’Iseo (BS) - Tel 030 9829170 - info@nautica-bellini.it | CENTRO NAUTICO IDEA VERDE Mesagne (BR) - Tel 0831 738637 - info@nauticaideaverde.it | LUSSO NAUTICA Marina di Varazze (SV) - Tel 335 275107 - nautica@lussonautica.it | NAUTICA CONDIPODERO Brolo (ME) - Tel 0941 561951 - info@nauticacondipodero.it | NAUTICABEGO - Verbania (VB) - Tel 0323 404544 - info@nauticabego.com | NAUTICA SUD - Castellammare di Stabia (NA) - Tel 081 8717166 - info@nauticasud.it | NS NAUTICARAVANS - Vadue di Carolei (CS) - Tel 0984 624398 - info@nsnauticaravans.com | ORAM - Catania - Tel 095 7122383 info@nauticaoram.it | PAGLIARINI INTERNATIONAL BOATS - Cremona - Tel 0372 432548 - info@pagliarini.it | La Spezia - Tel 329 2143643/42 - info@pagliarini.it PAGLIARINI INTERNATIONAL BOATS WAKE’S - Olbia (OT) - Tel 335 6684666 - davidegessa@drydock.it | RIMINI SERVICE YACHT & SAIL - Rimini - Tel 335 1626600 info@riminiserviceyacht.it






CONTENTS

COVER 148 Solaris 111 photo credits Guillaume Plisson

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Angela Pietribiasi

Filippo La Mantia

RUBRICHE//COLUMNS 030 News 054 Avvocato a bordo//Lawyer on Board 060 Portfolio Angela Pietribiasi 078 Boat Gourmet Filippo La Mantia 098 Supercar McLaren Artura 106 Business Aviation Outer Reef and SHY PEOPLE 068 Stefano Frascolla and Simena Bisti 120 Stefano Luppi AZIENDE//COMPANIES 088 Glass Design 158 ePropulsion

112

McLaren Artura

Pierangelo Andreani

LA FABBRICA DELLE IDEE//THE IDEA FACTORY 108 Austin Parker Yachts Ibiza 85 112 Pierangelo Andreani 132 Benetti Motopanfilo 37M CANTIERI//SHIPYARDS 166 Neel Trimarans 244 Astra Yachting Services MARINAS 176 Cala De Medici

132 Benetti Motopanfilo 37M

166

CLASSIC BOAT 182 Atlantide

Neel Trimarans L’UOMO E LA SUA BARCA//THE MAN AND HIS BOAT 190 Raf and Monte Carlo Yachts 76 Skylounge

198 Prestige X70

222 Mar.Co Emotion 36

TEST 198 212 222 232 238

Prestige X70 Fjord 41 XL Mar.Co Emotion 36 Reale Heritage Open Bma X199

MERCATO//TRADE 256 Brokerage Section barchemagazine – Giugno-June 2021

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Inverigo - Como - ITALY | www.voguexperience.it



BARCHE

®

FULL ENGLISH TEXT

MONTHLY INTERNATIONAL YACHTING MAGAZINE

DIRETTORE RESPONSABILE//Editor in chief

CONCESSIONARIA PUBBLICITÀ//Advertising

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24

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Questo numero è stato chiuso in Redazione il 6 Maggio 2021. This issue ended on 6th May 2021.

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barchemagazine – Giugno-June 2021

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NEWS

NEWS

The Story of (my) Exhibitions

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A un anno dalla scomparsa di Germano Celant, Silvana Editoriale in collaborazione con Studio Celant, pubblica uno degli ultimi lavori del celebre critico d’arte. Un volume imponente dedicato a 34 mostre da lui progettate e curate tra il 1967 e il 2018. Il volume racconta la logica dell’esporre che ha caratterizzato il lavoro di Germano Celant, la metodologia della ricerca e le diverse tipologie di allestimento utilizzate di volta in volta, presentando una selezione di mostre in ordine cronologico che riflettono la complessità del suo contributo alla storia delle esposizioni. Nella foto di Attilio Maranzano la mostra Art or Sound, Fondazione Prada, Ca’ Corner della Regina, Venezia, 2014. One year after the death of Germano Celant, Silvana Editoriale in collaboration with Studio Celant, has published one of the latest works by the famous art critic. An impressive volume dedicated to 34 exhibitions designed and curated by Celant between 1967 and 2018. The volume talks about the logic of exhibiting that characterized the work of Germano Celant, the research methodology and the different types of set-up used from time to time, presenting a selection of exhibitions in chronological order that reflect the complexity of his contribution to the history of exhibitions. In the photo by Attilio Maranzano, the Art or Sound exhibition, Fondazione Prada, Ca ’Corner della Regina, Venice, 2014.

FLASH REGINA CASSOLO BRACCHI

SOMMA 1867

Until 29th August, the first retrospective in an Italian museum dedicated to Regina Cassolo Bracchi, one of the most fascinating, innovative, and still today less well-known figures of the European art scene of the twentieth century, is open at the GAMeC in Bergamo.

Somma 1867 presents “Filo di Lino”, the first collection of the Como-based brand of the Gabel Group. The precious fabrics, made of linen and cotton, are fully ecological because they are designed in harmony with nature, from the choice of yarns to the totally plasticfree packaging.

Fino al 29 agosto è aperta alla GAMeC di Bergamo la prima retrospettiva in un museo italiano dedicata a Regina Cassolo Bracchi, una delle figure più affascinanti, innovative e ancora oggi meno note del panorama artistico europeo del Novecento.

barchemagazine – Giugno-June 2021

Somma 1867 presenta “Filo di Lino”, prima collezione del brand comasco del Gruppo Gabel. I preziosi tessuti, realizzati in lino e cotone, sono totalmente ecologici perché progettati in armonia con la natura, dalla scelta dei filati al packaging totalmente plastic-free.



NEWS

MAJESTY 120 BY GULF CRAFT

Gulf Craft ha consegnato il suo tri-deck Majesty 120. Il superyacht, lungo 37 metri e largo 8,1, è stato realizzato in fibra di carbonio e resina vinilestere nel cantiere nautico di Umm Al Quwain, negli Emirati Arabi Uniti. Motorizzato con due propulsori di 2.600 cavalli ciascuno, ha una riserva di gasolio di 24.340 litri e una riserva di acqua di 4.069 litri. Il dislocamento è di circa 200 tonnellate. Gulf Craft has delivered its Majesty 120 tri-deck. This 37-meter long and 8.1 wide superyacht, has been built in carbon fibre and vinyl-ester resin at the nautical yard in Umm Al Quwain in the UAE. Powered with two engines of 2,600 hp each, the hull has a fuel tank volume of 24,340 litres and a water tank volume of 4,069 litres. The displacement is about 200 tonnes.

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Il D50 Open, l’ultimo progetto di De Antonio Yachts, è prossimo al varo. La nuova ammiraglia si inserisce in una gamma di barche da 28 a 50 piedi importate in Italia da Pedetti Yachts. Le linee d’acqua della carena steppata si basano su quelle del D46, consentono alte prestazioni, un ottimo comfort e buona tenuta del mare. Il D50 Open potrà montare due, tre o quattro motori fuoribordo nascosti. Tra le scelte disponibili, ci saranno anche i Mercury Verado 450R oppure i Mercury 600 cv. The D50 Open, the latest De Antonio Yachts project, is close to being launched. The new flagship fits into a range of boats from 28 to 50 feet imported in Italy by Pedetti Yachts. The water lines of the stepped hull are based on those of the D46, allowing high performance, excellent comfort and good seakeeping. The D50 Open will be equipped with two, three or four hidden outboard engines. Among the available choices, there will also be the Mercury Verado 450R or the Mercury 600 hp.

UNIONE ZERO

Lo studio internazionale di architettura e interior design Antonio Citterio Patricia Viel si è aggiudicato la progettazione di un edificio per uffici e di un hotel all’interno del più importante progetto di rigenerazione urbana in Italia e tra i principali in Europa, MilanoSesto. Il progetto farà parte di “Unione Zero”, il primo lotto privato di sviluppo delle aree ex Falck a Sesto San Giovanni.

barchemagazine – Giugno-June 2021

UNIONE ZERO

The international architecture and interior design studio, Antonio Citterio Patricia Viel has won the design of an office building and a hotel as part of MilanoSesto, the most important urban regeneration project in Italy and one of Europe’s key developments. The project will be part of “Unione Zero”, the first private development parcel of the former Falck area in Sesto San Giovanni.



NEWS

ATLANTIQUE BY HOT LAB

Columbus Yachts presenta la linea Atlantique. Il primo modello di una serie di 3 barche sarà un 43 metri che rispecchia la filosofia progettuale, ideata da Hot Lab “Architecture for Voyagers”, un connubio di elementi stilistici, progettuali e funzionali dedicati al viaggiare per mare godendo 34 appieno ogni singolo momento passato a bordo. Columbus Yachts is presenting the Atlantique line. The first model of a series of three boats will be a 43-meter, which reflects the Hot Lab’s design philosophy “Architecture for Voyagers”, a combination of stylistic, design, and functional elements dedicated to traveling by sea, fully enjoying every single moment on board.

Atelier di Abimis arreda la terrazza di una villa privata sul Lago di Costanza con una versione outdoor della cucina di derivazione professionale Atelier dal forte impatto scenico.

BENTLEY HOME

La collezione Bentley Home 2021 è definita da materiali preziosi, da tecnologie all’avanguardia, dal desiderio di spingere la vocazione artigianale oltre ogni limite precedente, ma soprattutto da linee audaci che disegnano prodotti oltre i tempi come la poltrona Loveseat Ramsey con rivestimento in pelle disegnata da Carlo Colombo. The Bentley Home 2021 collection is defined by precious materials, cutting-edge technologies, the desire to push the level of craftsmanship beyond all previous boundaries, but above all, strong lines that give shape to timeless products, like the Loveseat Ramsey armchair with leather upholstery, designed by Carlo Colombo.

Atelier by Abimis furnishes the terrace of a private villa on Lake Constance with an outdoor version of the professionally derived Atelier kitchen with a strong scenic impact.

NIMBUS COMMUTER C8

Il C8 è il terzo della serie Nimbus Commuter dopo gli ultimi modelli C9 e C11. Il C8 è una barca per diportisti a cui piacciono gli spostamenti veloci in tutti i periodi dell’anno e per gli amanti della crociera sottocosta che desiderano pernottare a bordo. The C8 is the third of the Nimbus Commuter series, after the latest C9 and C11 models. The C8 is a boat for owners who love speedy transfers all year-round and for inshore cruiser enthusiasts, who want overnight stays aboard.

barchemagazine – Giugno-June 2021



NEWS

ANDIAMO BY FGI

Frank Grzeszczak Sr. ha concluso la vendita di Andiamo. Varato da Benetti nel 2009 è stato completamente refittato nel 2020. Progettato da Stefano Natucci con un look classico e senza tempo, ha un design degli interni di Patrick Knowles. Ha una jacuzzi sul ponte sole, una palestra climatizzata e un beach club con sauna. Il prezzo di vendita richiesto era di 27.500.000 dollari. Frank Grzeszczak Sr. has completed the sale of Andiamo. Launched by Benetti in 2009, the yacht was completely refitted in 2020. Designed by Stefano Natucci with a classic and timeless look, Andiamo features the interiors by Patrick Knowles. It has a Jacuzzi on the sun deck, an air conditioned gym, and a beach club with a sauna. The asking price was 27,500,000 Dollars.

AVDACE BY LUSBEN

Lusben ha ultimato a Viareggio il refit di Avdace, explorer varato da Cantiere delle Marche nel 2019. L’imbarcazione, uno yacht full custom voluto da Andrea Merloni, recentemente scomparso, è stata oggetto di una grande rivisitazione da parte di Lusben. La poppa è stata allungata di 2,4 metri e la prua di 2,2 metri. Grazie a queste modifiche, la velocità massima è passata da 15,8 a 17 nodi. 36

Lusben has completed the refit of Avdace, an explorer launched by Cantiere delle Marche in 2019, in Viareggio. The boat, a full-custom yacht wanted by Andrea Merloni, who recently passed away, has been the subject of a major review by Lusben. The stern was lengthened by 2.4 meters and the bow by 2.2 meters. Thanks to these changes, the maximum speed has increased from 15.8 to 17 knots.

GARMIN AND MERCURY MARINE

Si chiama Pinnacle la nuova collezione di Turri affidata a Huang Quan, figura di spicco nel panorama cinese dell’interior design. Una linea di complementi d’arredo che è sintesi perfetta tra filosofia orientale, cultura occidentale e gusto contemporaneo. Pinnacle is the name of Turri’s new collection entrusted to Huang Quan, a leading figure in the Chinese interior design sphere. A collection of furnishing accessories, which is the perfect synthesis of Eastern philosophy, Western culture and contemporary taste.

VesselView, il sistema di gestione delle informazioni incluso nella piattaforma SmartCraft di Mercury Marine, viene integrato nei chartplotter multifunzione Garmin per mostrare le informazioni su motori e performance dell’imbarcazione. Il sistema è disponibile per gli utenti Garmin tramite SmartCraft Connect.

GARMIN AND MERCURY MARINE

VesselView, the information management system included in Mercury Marine’s SmartCraft platform, is integrated into Garmin multifunction chartplotters to show information on the boat’s engines and performance. The system is available to Garmin users via SmartCraft Connect.

ZAZOU BY BENETTI

Benetti ha varato Zazou, yacht full custom di 65 metri dalle linee filanti e sinuose. Lo scafo in acciaio è stato dipinto, su richiesta dell’armatore, di un elegante colore blu Carinthia, la sovrastruttura è in alluminio. Le linee esterne sono di Giorgio M. Cassetta, gli interni e parte degli spazi esterni sono dello studio olandese Sinot Yacht Architecture & Design. Benetti has launched Zazou, a 65-meter full-custom yacht with sleek and sinuous lines. The steel hull was painted, at the owner’s request, an elegant Carinthia blue colour, the superstructure is in aluminium. The external lines are by Giorgio M. Cassetta, the interiors and part of the external spaces are by the Dutch studio Sinot Yacht Architecture & Design.

barchemagazine – Giugno-June 2021



NEWS

LOCANDA & MALVASIA

Riapre la Locanda & Malvasia di Capofaro a Salina, l’Isola più verde e blu delle Eolie. Pochi luoghi nel Mediterraneo hanno il fascino eterno di questo lembo di terra, disegnato dai filari delle viti di Malvasia digradanti verso il mare e arroccato su una falesia che guarda un orizzonte cobalto, in cui campeggiano le sagome di Stromboli e Panarea. The Locanda & Malvasia of Capofaro in Salina, the greenest and most blue isle of the Eolie, opens again. Few places in the Mediterranean have a timeless appeal as this speck of land, carved out between rows of Malvasia vines cascading towards the sea and perched on a cliff overlooking the cobalt horizon, where Stromboli and Panarea rise in the distance.

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Vripack Yacht Design e Royal Huisman presentano Project 406, uno yacht di 52 metri di lunghezza destinato a essere lo sportfish più grande e lussuoso al mondo. Il progetto è gestito da Aqua Marine che rappresenta il team del proprietario, lavorando a stretto contatto con Bush & Noble e Hampshire Marine come responsabili tecnici. Lo scafo e la sovrastruttura in alluminio Alustar offrono resistenza e resilienza, il peso più leggero facilita una migliore efficienza complessiva.

WALLY 101

Wally ha venduto un 101 piedi a vela full-custom. «La vendita di questo Wally a vela di ultima generazione segna un giorno memorabile per Ferretti Group», ha dichiarato l’Avvocato Alberto Galassi, Ceo di Ferretti Group. «Siamo fieri che questo armatore esperto ed esigente si affidi ancora a noi con grande fiducia».

Vripack Yacht Design and Royal Huisman present the Project 406, a 52-meter long yacht intended to be the largest and most luxurious sportfish in the world. The project is managed by Aqua Marine representing the owner’s team, working closely with Bush & Noble and Hampshire Marine as technical managers. Both the Alustar aluminium hull and superstructure offer strength and resilience, whilst the lighter weight facilitates a better total efficiency. barchemagazine – Giugno-June 2021

WALLY 101

Wally has sold a full-custom 101-foot sailboat. «The sale of this latest generation sailing Wally marks a memorable day for Ferretti Group», said the lawyer Alberto Galassi, CEO of Ferretti Group. «We are proud that this experienced and demanding owner still places his trust in us».


SUNSEEKER A LL NEW 65 SPORT YACHT AVA I L A B L E N O W C O N TAC T F O R M O R E I N F O R M AT I O N

Italy SALES

APRILIA MARITTIMA Piazzetta dell’Imbarcadero, 33 33053 località Aprilia Marittima, Latisana (UD)

• CHARTER • BROKERAGE • CO-OWNERSHIP SUNSEEKER ITALY S.R.L . Porto Turistico 52, 16033 Lavagna (GE), Italy Tel: +39 0185 30 53 17 Mob: +39 366 144 0325 Email: info@sunseeker-italy.com www.sunseeker-italy.com

RIMINI Via Ortigara 80, 47921 – Rimini


NEWS

BASKETBALL BY MULTIPLEX

Jan Reiners, Ceo di Multiplex, azienda tedesca specializzata in attrezzature per yacht, ha sviluppato un sistema di pali telescopici in carbonio e una rete a maglie fini che può essere allungata fino a un’altezza di 4,30 metri. I pali, che pesano otto chilogrammi ciascuno, vengono inseriti nel ponte tramite baionetta, ruotati e bloccati. Sul ponte si potrà giocare anche a calcio, pallavolo, ping-pong o badminton. Jan Reiners, CEO of Multiplex, a German company specialized in yacht equipment, has developed a system of telescopic carbon poles and a fine mesh net that can be stretched up to a height of 4.30 meters. The poles, which weigh eight kilograms each, are inserted into the deck by bayonet, rotated and locked. On the deck, you can also play football, volleyball, table tennis or badminton.

LEOPARD YACHTS 36 METERS

Seven Stars Marina & Shipyard rilancia il marchio Leopard Yachts, nato nel 1973 dalla famiglia Picchiotti, presentando un superyacht lungo 36 metri firmato da Andre Bacigalupo, che verrà prodotto nel cantiere di Tombolo. La versione con tre Mtu avrà una velocità di oltre 40 nodi. Seven Stars Marina & Shipyard relaunches the Leopard Yachts brand, started in 1973 by the 40 Picchiotti family, presenting a 36-meter long superyacht designed by Andre Bacigalupo, which will be produced in the shipyard in Tombolo. The version with three MTUs will have a speed of over 40 knots.

Gaggenau presenta la cappa telescopica GlassDraft Serie 200 studiata per unirsi perfettamente a filo con un piano a induzione senza cornice da 80 o 90 cm, formando un unico elemento visivo.

Gaggenau presents the GlassDraft Series 200 telescopic hood designed to join perfectly flush with an 80 or 90 cm frameless induction hob, forming a single visual element.

MERCURY AND RAYMARINE AXIOM

Gli armatori che hanno a bordo un display Raymarine Axiom e un motore Mercury SmartCraft potranno godere della nuova integrazione con la tecnologia VesselView di Mercury Marine. È sufficiente collegare l’interfaccia SmartCraft tramite NMEA 2000 per accedere ad informazioni fondamentali come i dati sulle prestazioni e i messaggi di allarme, fino ad un massimo di quattro motori Mercury compatibili con SmartCraft. Owners with a Raymarine Axiom display and Mercury SmartCraft engine on board will enjoy the new integration with Mercury Marine’s VesselView technology. Simply connecting the SmartCraft interface via NMEA 2000 you can access key information like performance data and alarm messages for up to four SmartCraft compatible Mercury engines.

barchemagazine – Giugno-June 2021



NEWS

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I-CARBON

Velocità, sicurezza, potenza e silenzio: questi quattro elementi sono condensati nell’R/P-NAUTA 151’, uno sloop custom ad alte prestazioni con general concept di Nauta Design, in costruzione presso Royal Huisman in Olanda.

I-Carbon is a start-up founded with the aim of implementing new technologies and cutting-edge industrial production processes in the yachting field, creating quality products like the high resistance pop-up cleats.

Speed, safety, strength and silence: these four elements are at the core of the R/PNAUTA 151’, a high performance sloop with general concept by Nauta Design, under construction at the Royal Huisman shipyard, in Holland.

I-Carbon è una start-up nata con la mission di impiegare nuove tecnologie e processi di produzione industriale all’avanguardia nel settore della nautica da diporto realizzando prodotti di qualità, come bitte pop-up a elevata resistenza.

LÜRSSEN AND FREUDENBERG

LÜRSSEN AND FREUDENBERG

Lürssen costruirà il suo primo yacht utilizzando la tecnologia delle celle a combustibile per il sistema di propulsione. Le fuel cell sono già ben note nel mondo dei trasporti. Si tratta di una tecnologia estremamente efficiente che consente di generare elettricità attraverso processi chimici, senza che avvenga alcuna combustione termica. Il partner strategico è Freudenberg, uno dei massimi esperti in celle a combustibile marittime.

Lürssen will build its first yacht using fuel cell technology for the propulsion system. Fuel cells are already well known in the world of transport. This is an extremely efficient technology, which allows electricity to be generated through chemical processes, without any thermal combustion taking place. The strategic partner is Freudenberg, one of the leading experts in maritime fuel cells.

THE INTIMATE SUITE

THE INTIMATE SUITE

Allure sofisticata, dettagli esotici e cromie delicate per The Intimate Suite, il nuovo spazio abitativo di Etro Home Interiors. Naturale evoluzione della living room, la suite è composta da zona notte, living e area office. Un luogo intimo e accogliente in cui pezzi iconici della collezione, vestiti con tonalità neutre, celebrano lo spirito nomade di Etro in una versione soft e raffinata, a conferma della versatilità dei suoi arredi.

barchemagazine – Giugno-June 2021

The Intimate Suite is the new home environment of Etro Home Interiors. As the natural evolution of the living room, the suite features a bedroom area, a living space and an office. An intimate and cosy environment where iconic pieces of the collection, in neutral shades, celebrate the nomadic spirit of Etro in a softly sophisticated version, to confirm the versatility of this furnishing line.



NEWS

VERONIKA BY BERING YACHTS

Veronika, B77 di 23,99 metri di lunghezza, è stato varato da Bering Yachts in Turchia. Concepito come un perfetto explorer a lungo raggio, è stato progettato internamente da Bering. Lo scafo ha una stazza internazionale di 170 Gross Tonnage ed è stato costruito in acciaio. I suoi tre ponti sono in grado di ospitare sei persone e quattro membri dell’equipaggio. Veronika, the 23.99-meter long B77, has been launched at the Bering Yachts in Turkey. Devised as the perfect longrange explorer, it has been entirely designed by Bering. The hull has a Gross Tonnage of 170 and it is made of steel. The three decks can accommodate six guests and four crew members.

MC² REMOTE CONTROL RC5

MC² Remote Control RC5 di Quick per stabilizzatori giroscopici è il nuovo pannello di controllo da 5 pollici con display ad alta risoluzione, tecnologia full touchscreen e schermo in vetro temprato retroilluminato. Dal punto di vista tecnico, i MC² Remote Control RC5 comunicheranno tra di loro e con i driver esclusivamente in CAN BUS permettendo di controllare contemporaneamente più di uno stabilizzatore. Il pannello mantiene 44 una singola porta ethernet usata per l’aggiornamento e per la retrocompatibilità. MC² Remote Control RC5 by Quick for gyroscopic stabilizers is the new 5-inch control panel with high resolution display, full touchscreen technology and backlit tempered glass screen. From a technical point of view, the MC² Remote Control RC5 will communicate with each other and with the drivers exclusively in CAN BUS allowing the control of more than one stabilizer at the same time. The panel maintains a single ethernet port used for updating and backward compatibility.

Il porto turistico di Florø in Norvegia, vicino alla sede centrale di Evoy, verrà fornito del primo Supercharger al mondo per barche da oltre 150 kW. Anche i porti turistici di Aker Brygge e Bergen, sempre in Norvegia, saranno dotati di caricatori per barche elettriche durante i prossimi mesi. The Florø marina in Norway, near the Evoy headquarters, will be equipped with the world’s first Supercharger for boats over 150 kW. The marinas of Aker Brygge and Bergen, also in Norway, will also be equipped with chargers for electric boats during the coming months.

OCEAN REMOTE SUPPORT

TEAM Italia ha creato, grazie a Ocean Remote Support, il service PAM Preventive Annual Maintenance che si occupa del ciclo vitale dell’intera strumentazione Nav-Com, proponendo un ciclo di manutenzione programmata.

OCEAN REMOTE SUPPORT

Thanks to Ocean Remote Support, TEAM Italia has created the PAM Preventive Annual Maintenance service, which takes care of the full Nav-Com equipment by offering a planned maintenance cycle.

FRAUSCHER AND SKORPION

Il Cantiere Nautico Feltrinelli, importatore delle imbarcazioni Frauscher in Italia, ha firmato una partnership con la società Skorpion per la distribuzione e promozione del marchio austriaco in Liguria. I clienti che vorranno provare le imbarcazioni Frauscher, avranno a disposizione a Loano il 1017 Lido Naranja e il 1414 Demon Crudelia. Cantiere Nautico Feltrinelli, dealer of Frauscher boats in Italy, has signed a partnership with the Skorpion company for the distribution and promotion of the Austrian brand in Liguria. Customers who want to try the Frauscher boats will have the 1017 Lido Naranja and the 1414 Demon Crudelia available in Loano.

barchemagazine – Giugno-June 2021





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LAWYER ON BOARD 54

LAWYER ON BOARD

L’importanza delle

GARANZIE

The importance of having a guarantee Nei contratti di costruzione di yacht è molto importante per l’armatore committente ottenere adeguate garanzie dal cantiere It is very important for buyers to obtain adequate guarantees from the shipyard in yacht construction contracts by Federico Santini*

NEI CONTRATTI DI COSTRUZIONE DI YACHT L’ARMATORE ACQUIRENTE solitamente si impegna a pagare il prezzo a rate anticipate al raggiungimento di determinati stati di avanzamento dei lavori. Tali rate costituiscono acconti sul prezzo e servono al cantiere costruttore per finanziare la costruzione dello yacht, la cui proprietà passa di norma all’armatore acquirente al momento della consegna ed accettazione dietro pagamento del saldo del prezzo. Di conseguenza, nel caso di risoluzione del contratto di costruzione per inadempimento del cantiere ovvero in ipotesi di insolvenza del cantiere prima della consegna, l’armatore committente ha diritto al rimborso degli acconti versati. Al fine di tutelare il diritto al rimborso degli acconti versati in ciascuna delle suddette ipotesi, l’armatore committente ha l’esigenza di ottenere dal cantiere garanzie adeguate. Tale esigenza è tanto più avvertita quanto maggiore è l’importo degli acconti e la durata della costruzione e quanto minore è la solidità patrimo-

niale e finanziaria del cantiere. La recente, per alcuni versi inattesa, declaratoria di fallimento del cantiere Perini Navi, certamente uno dei più blasonati cantieri nautici al mondo, pone ancor più di prima in risalto l’opportunità per l’armatore che intenda intraprendere un progetto di costruzione di richiedere ed ottenere adeguate garanzie contro il rischio di insolvenza del cantiere costruttore. Non pretendere tali garanzie in fase contrattuale può comportare in caso di fallimento del cantiere la perdita totale, e solo nei casi più fortunati parziale, degli acconti versati. Tali crediti saranno infatti ammessi al passivo del fallimento in via chirografaria, il che significa che il loro soddisfacimento concorsuale potrà avvenire solo una volta liquidato l’attivo fallimentare (ossia i beni ed i crediti del cantiere fallito) e solo se ed una volta che saranno state integralmente pagate le spese della procedura ed i crediti in pre-deduzione (tra cui compensi del curatore, dei legali e professionisti del Curatore), i crediti privilegiati (tra

barchemagazine – Giugno-June 2021

cui i crediti dei dipendenti, del fisco e degli enti previdenziali, dei professionisti e consulenti, e delle imprese artigiane) ed i crediti muniti di garanzie reali sui beni del debitore (crediti ipotecari e pignoratizi). Nella pratica, è molto improbabile che all’esito delle operazioni suddette rimanga sufficiente capienza per soddisfare in misura significativa i creditori chirografari ed anche laddove un minimo soddisfacimento vi sia, ciò avviene dopo anni dalla dichiarazione di fallimento. Fatta questa necessaria premessa, è altresì opportuno sottolineare come nella pratica la legittima esigenza di tutela dell’armatore committente debba essere necessariamente posta in relazione con la altrettanto legittima esigenza del cantiere di disporre di adeguati mezzi finanziari per intraprendere e completare la costruzione. Il compito dei rispettivi consulenti legali è quello di realizzare un equo bilanciamento delle rispettive posizioni ponendo in essere una forma di garanzia adeguata per l’armatore, da un lato, e sostenibile per il cantie-


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photo by Silvano Pupella.

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LAWYER ON BOARD re dall’altro lato. Passiamo ora ad esaminare le forme di garanzia normalmente utilizzate nei contratti di costruzione di yacht, per poi approfondire nei prossimi numeri le caratteristiche principali di ciascuna. Senza dubbio la forma di garanzia massima per l’armatore è costituita dalla garanzia bancaria di rimborso (“Bank Refund Guarantee”) prestata dalla banca del cantiere costruttore a garanzia dell’eventuale rimborso di ciascuna rata dovuta in corso di costruzione. Tale tipo di garanzia può essere variamente configurato ed è molto utilizzato nella pratica anche se non tutti i cantieri sono inclini o sono in grado di fornire questo tipo di garanzia, sia per i costi connessi al suo rilascio sia perché la banca garante normalmente impone al cantiere il pegno su una parte più o meno rilevante della rata da garantire. Altra forma di garanzia molto utilizzata nella pratica, seppure atipica dal punto di vista tecnico, è quella del trasferimento di proprietà dello yacht in corso di costruzione a favore del committente (“Transfer of Title”). L’utilizzo di tale tipo di garanzia è

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Failure to secure sufficient guarantees during the negotiation stage may lead, if the shipyard were to become insolvent, to the total loss of any payments made, and only in the most fortunate cases can some of the investment be recovered.

facilitato per le costruzioni realizzate nei cantieri italiani dall’esistenza nel nostro ordinamento (articolo 238 del codice della navigazione e articolo 411 del regolamento della navigazione) del Registro delle Navi in costruzione (“RNC”) che consente la pubblicità di tutte le vicende relative al contratto di costruzione. Anche tale garanzia può essere variamente configurata e spesso viene utilizzata nel momento in cui la struttura dello yacht è completa (scafo coperta e sovrastruttura assemblate) per sostituire le garanzie bancarie di rimborso rilasciate dal cantiere costruttore in relazione alle prime rate del prezzo. Una terza forma di garanzia utilizzata nelle costruzioni di yacht è l’ipoteca su nave in costruzione a favore dell’acquirente da trascrivere nel RNC. Tale forma di garanzia è disciplinata nell’ordinamento italiano dall’articolo 566 del codice della navigazione, ed ha proprie specifiche caratteristiche. Nei prossimi numeri esamineremo in dettaglio ciascuna delle suddette forme di garanzia, evidenziandone caratteristiche, vantaggi e modalità di costituzione.

Non pretendere garanzie adeguate in fase contrattuale può comportare in caso di fallimento del cantiere la perdita totale, e solo nei casi più fortunati parziale, degli acconti versati.

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YACHT CONSTRUCTION CONTRACTS NORMALLY INCLUDE THE BUYER’S UNDERTAKING TO PAY a series of instalments as particular stages of the construction process are completed. These instalments are treated as advances on the final purchase price and allow the builder to finance the construction of the yacht, with ownership normally passing from builder to buyer on delivery and receipt of the boat, and upon payment of the outstanding balance. So, if the contract is terminated because of non-compliance by the shipyard, or it goes into insolvency before delivery, the buyer has the right to be repaid the instalments. To protect that right in this kind of scenario, buyers should obtain adequate guarantees from the yard. That need increases the greater the amount paid in instalments, and the longer it takes to build the boat, and in inverse proportion to the yard’s financial solidity. The recent, and to an extent unexpected, bankruptcy of Perini Navi, which is unquestionably one of the world’s most famous shipyards, is further proof that people who want to have a boat built should get suitable protection from the risk of the yard becoming insolvent. Failure to secure sufficient guarantees during the negotiation stage may lead, if the shipyard becomes insolvent, to the total loss of any payments made, and only in the most fortunate cases can part of the investment be recovered. These claims will be admitted as unsecured credits in the bankruptcy proceedings, which means that they can only be paid after the assets are liquidated and the following have been completely paid off: the costs of the proceedings and pre-deduction credits (including the fees of



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Santini & Partners Studio Legale 25, Via Tommaso Salvini Rome - 00197 info@santinipartners.it www.santinipartners.it Tel: +39 06 97886-598/599 Mob.: +39 335 8118884 Fax: +39 06 97886606

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L’avvocato Federico Santini è managing partner dello Studio Legale Santini & Partners di Roma. È specializzato in diritto internazionale ed in diritto marittimo, ha una consolidata esperienza nel settore dello yachting, con particolare riguardo a transazioni relative a super yacht, nuove costruzioni navali, finanziamento per la costruzione di navi, registrazione di yacht, arbitrati internazionali, questioni assicurative e fiscali connesse. È membro dell’Associazione Italiana di Diritto Marittimo ed è consulente di primari studi legali, di istituzioni ed associazioni internazionali nel settore dello yachting. Per qualsiasi richiesta di chiarimenti e/o assistenza scrivere a: f.santini@santinipartners.it

the receiver, lawyers and professionals employed by the receiver), preferential claims (including from employees, tax and social security contributions, professionals and consultants, and artisan companies), together with creditors who have recognised collateral on the goods of the debtor (mortgage credits and pledges). In practice it is very unlikely that at the end of all this there will be enough left to pay out unsecured creditors and, even when a minimal amount can be paid, that would take place several years after the declaration of bankruptcy. It was important to make this clear from the start, but it is just as vital to stress that in practice the buyer’s legitimate need for protection should be balanced by the yard’s equally legitimate need to have enough funds to carry through and complete the construction of the yacht. The lawyers for the parties must thus find a reasonable balance in their respective positions and create a form of guarantee which both adequately protects the buyer and is also financially sustainable by the yard. We should now move on to considering the guarantees normally used in yacht construction agreements, the main characteristics of which will be looked at in forthcoming issues. The strongest kind of guarantee for a buyer is unquestionably a bank refund guarantee, which is issued by the shipyard’s bank and ensures repayment of all of the instalments. This type of guarantee can be structured in various ways and is widely used in the

Owners can get a comprehensive guarantee from a bank refund guarantee issued by the shipyard’s bank. This ensures the repayment of each of the advances made during the construction process.

The lawyer Federico Santini is a managing partner of Santini & Parterns Law office in Rome. He is specialized in international law and maritime law and has a consolidated experience in the yachting field especially in terms of super yacht transactions, the registration of yachts, international arbitration, insurance issues and related tax. He is a member of the Italian Association of Maritime law and advisor of the most important law offices and of the international yachting associations. For any requirement or information, please write to: f.santini@santinipartners.it

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sector, although many yacht builders are reluctant or unable to provide one because of the cost of providing it, and the fact that banks normally require a fairly significant part of the instalment as security. Another type of guarantee that is often used in practice, although it is unusual from a technical point of view, is the transfer of ownership of the yacht to the buyer during construction. The use of this type of “transfer of title” guarantee is made easier for Italian shipyards by the recognition in our legal system (article 238 of the Code of Navigation and article 411 of the Navigation Regulations) of the Registry of Ships under Construction (“RNC”) which includes all events relating to the construction contract. This guarantee can also be structured in various ways and is often used when the build reaches the stage at which the structure is complete (with the hull, deck and superstructure assembled) to replace the bank refund guarantees provided by the yard upon receipt of the first instalments. The third type of guarantee used in the Italian yachting industry creates a mortgage on the yacht under construction in favour of the buyer, which is then registered in the RNC. This type of guarantee is regulated in Italian law by article 566 of the Code of Navigation, and has specific characteristics. The characteristics, advantages, and disadvantages of each of the types of guarantees mentioned above will be described in more detail in the coming issues.

La forma di garanzia massima per l’armatore è costituita dalla garanzia bancaria di rimborso, “Bank Refund Guarantee”, prestata dalla banca del cantiere costruttore a garanzia dell’eventuale rimborso di ciascuna rata dovuta in corso di costruzione.



PORTFOLIO

PORTFOLIO

VOCI

nascoste

Hidden VOICES 60

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ANGELA PIETRIBIASI

Angela Pietribiasi cerca un segno, una luce, un silenzio, un pretesto per provare ad andare oltre il consueto per rappresentare la condizione umana. Poi, in un passaggio successivo, mette in relazione tra loro due o più fotografie, compone una sequenza in bilico tra realtà e visione Angela Pietribiasi looks for a sign, a light, a silence, or a pretext to seek an innovative way to depict the human condition. Then, later on, she brings together two or more photographs, creating a sequence on the border between reality and an apparition by Angela Pietribiasi

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PORTFOLIO AMO CAMMINARE NEI LUOGHI IN CUI SENTO UN SENSO DI RESA, spesso si tratta di quartieri degradati, edifici civili e industriali abbandonati, miniere dismesse, costruzioni abusive dove la natura ha riconquistato i suoi spazi. Si tratta di una bellezza diversa, metafisica, dove la sospensione del tempo è tangibile. Sono interessata sia alla potenza estetica degli scenari che si dipanano lungo il mio cammino, sia alla capacità evocativa degli stessi. Cerco l’immagine che arriva come un silenzio, un’attesa, una solitudine, un infinito. A volte è quasi una rivelazione, è ritrovare me stessa dentro una latta schiacciata piuttosto che in un tramonto infuocato. Nei miei pellegrinaggi fotografici i cantieri sono luoghi eletti perché posso trovare oggetti, attrezzi, supporti; tante le cose utilizzate in un cantiere, dove grandi e piccole imbarcazioni, in bilico su piccoli cavalletti adattati, vengono restaurate o semplicemente sottoposte alla pulizia per la nuova stagione. Non cerco attrezzature o barche nuove e scintillanti, piuttosto le più usate e rimaneggiate, utensili dimenticati sui quali si sono depositate polveri, vernici, sporco, ruggini; superfici i cui segni del passaggio dell’uomo e del tempo hanno prodotto una mappa simbolica risultata dalla casuale sovrapposizione di materiali diversi. Queste cose mi parlano come persone, hanno voci nascoste, la loro bellezza è fatta di silenzio, di sole, di tempo trascorso e di fatica. Ogni cantiere è un mondo a sé, ma tutti si assomigliano come fratelli e ovunque vado troverò gli stessi oggetti, sempre diversi, ad attendermi. 62

Painting and photography are more similar than people think; a brush and a camera are both silent instruments.

Dipingere e fotografare sono due azioni più vicine di quanto si creda, pennello e macchina fotografica sono entrambi strumenti silenziosi.

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ANGELA PIETRIBIASI

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PORTFOLIO In certe ore del giorno questi luoghi sembrano quasi abbandonati e il genio che li abita per me è così ammaliante, sembra che mi aspetti e allora entro e mi sento parte del tutto, da quel piccolo pennello abbandonato, a quelle cime logore, agli scafi incrostati. Ogni cosa è lì che attende di essere immortalata per sempre prima di essere rimossa, e la mia fotografia diventa pretesto per rappresentare, oltre il consueto, la condizione umana, la transitorietà della vita, la solitudine, l’immanenza della morte. I LOVE WALKING AROUND PLACES WITH A FEELING OF SURRENDER; these are often rundown districts, abandoned residential or industrial buildings, disused mines, or illegal constructions, where nature has taken back its spaces. It is a different, metaphysical type of beauty, where the feeling of time standing still is tangible. I am interested both in the aesthetic power of the scenarios that unfold as I walk, and their evocative potential. I search for the approaching image like

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I go on my pilgrimages to search for myself and the meaning of my existence, but crucially the things must appear like an apparition rather than being found, otherwise, it doesn’t work.

silence, a wait, a solitude, an infinity. Sometimes it is almost a revelation: finding myself in a crushed can rather than a fiery sunset. Shipyards are special places in my photographic pilgrimages because I can find objects, equipment, and materials there; many different things are used in a shipyard, where large and small boats, balanced on small adapted trestles, are restored or simply cleaned for the upcoming season. I don’t look for sparkling new equipment or boats, but rather well-used and reworked items, forgotten tools that have become covered in dust, paint, dirt, or rust; surfaces where signs of the passage of people and time have produced a symbolic map resulting from the random juxtaposition of different materials. These things talk to me like people, they have hidden voices, and their beauty is made of silence, sun, bygone times, and hard work. Each shipyard is a world of its own, but they all look alike, like siblings, and wherever I go I find the same objects, always different, waiting for me.

I miei sono pellegrinaggi alla ricerca di me stessa, al senso del mio esistere, ma il punto è che le cose più che essere trovate devono offrirsi come un’apparizione, se no non funziona.

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ANGELA PIETRIBIASI

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PORTFOLIO

The atmosphere of these places, where time seems to stand still, reveals a ‘different’, metaphysical kind of beauty.

L’atmosfera di questi luoghi, in cui il tempo sembra sospeso, mi svela una bellezza “altra”, metafisica.

Artista e poeta

I lavori di Angela Pietribiasi iniziano ad essere pubblicati ed esposti dalla fine degli anni ’90. Ha collaborato come direttore artistico, regista e fotografa con agenzie di comunicazione e produzione. Le fotografie pubblicate in questo articolo sono tratte dalla ricerca “Cantieri e Paesi” alla quale lavora da sempre.

Artist and poet

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Angela Pietribiasi’s works began to be published and exhibited in the late 1990s. She has worked as an artistic director, director, and photographer with various communication and production agencies. The photographs published in this article come from her project ‘Building Sites and Countries’, which she has been working on ever since she started as a photographer. Per visualizzare il profilo completo, le sue mostre e la parte edita delle sue ricerche www.angelapietribiasi.it To see her full profile, her exhibitions, and published work, visit www.angelapietribiasi.it

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At certain times of the day, these places seem almost abandoned, and I find the genius that inhabits them irresistible as if it is waiting for me. When I go in, I feel part of everything, that small abandoned paintbrush, those worn-out ropes, those encrusted hulls. Everything is there waiting to be immortalized before it is removed, and my photograph becomes a pretext to depict the human condition, the temporary nature of life, solitude, and the immanence of death, going beyond the usual boundaries.



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TUA RITA, la forza delle scelte TUA RITA, how choices change lives

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STEFANO FRASCOLLA AND SIMENA BISTI

Abbiamo incontrato Stefano e Simena, della tenuta Tua Rita, per immergerci nella bellezza delle colline metallifere della Val di Cornia e assaporare il pregiato vino di questa cantina

We met Stefano and Simena from the Tua Rita estate, immersing ourselves in the beauty of the metal-rich hills of Val di Cornia and sampling the renowned wine produced there by Francesca Portoghese

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La collaborazione con il pittore Raffaele De Rosa.

Il connubio vino e arte trova in Tua Rita la massima espressione. Amica da tempo immemore del pittore livornese Raffaele De Rosa, la famiglia riceve da lui un regalo: a due anni dai primi imbottigliamenti, il pittore realizza un quadro e quell’immagine diventa l’etichetta delle bottiglie.

Collaboration with painter Raffaele De Rosa.

The pairing of wine and art is epitomized by Tua Rita. The Livorno-based painter Raffaele De Rosa is a lifelong family friend, and two years after the first bottling he gave them a gift: a painting that became the sticker for the firm’s bottles.

SE ESISTE UN PRODOTTO CHE SI FA INTERPRETE DELLA TOSCANA OVUNQUE NEL MONDO QUESTO È IL VINO. Memoria storica di un territorio da sempre legato alle viti, il vino si fa amare con una passione che va al di là di quel piacere conviviale che pure è uno dei motori che muove il mercato. Oggi è proprio la passione a guidarci e a portarci in Maremma, una zona legata a filo doppio alla produzione vitivinicola e che a Suvereto, uno dei suoi incantevoli borghi, offre dimora ad una famiglia che per il vino ha modificato il corso della sua storia. È nella Val di Cornia, non lontano dalla costa e ai piedi delle colline metallifere, che sorge Tua Rita, una tenuta dapprima nata come il posto in cui coltivare la terra nella libertà e nel disincanto di un amore familiare, e che oggi incarna il sogno di raccontare con il vino un territorio e chi lo vive. Ad accompagnarci nella scoperta emozionale di questa realtà è Stefano Frascolla, marito di Simena, figlia dei proprietari Virgilio e Rita che nel 1984 acquistarono cinque ettari di terreno solo per il piacere di coltivare. All’epoca, il terreno era destinato agli ulivi, ma fu la gelata del 1985 che intervenne sul suo destino. Nel 1988 nacque il vigneto e sulla scia del fermento culturale degli anni ’90, che puntava i riflettori sul vino e sul suo valore, arrivò la decisione di cominciare ad imbottigliare. Stefano, qualcuno una volta ha detto: il vino non è un frutto della terra, ma un progetto culturale degli uomini e nelle bottiglie si ritrovano le personalità dei produttori. Quanto è vero? Nei nostri vini ci sono le peculiarità corali di un’intera famiglia. Dall’estro di Rita, mia suocera, da cui l’azienda prende il nome, che ci ha sempre spinto a diversificare il nostro lavoro, alla meticolosità di suo marito che sapeva concentrarsi bene sul particolare fino ad arrivare al mio lavoro che si basa sulla strategia di distribuzione e differenziazione dei mercati. E poi c’è Simena, mia moglie, che da

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una brillante carriera forense è passata a dedicarsi all’azienda, individuando in ciascuno le giuste potenzialità e costruendo un equilibrio imprescindibile per il nostro lavoro. Ogni territorio ha la propria identità da difendere e valorizzare. Quanta Toscana c’è nei vostri vini? Nei nostri vini non solo c’è tutta la Toscana, ma c’è Suvereto al 100%. Noi crediamo fortemente che una delle caratteristiche più importanti di un vino sia il suo essere territoriale. L’espressione della terra è un aspetto fondamentale nella produzione di un vino che sia riconoscibile, indipendentemente dal tipo di vitigno o di vinificazione. Quando un vino riesce ad essere rappresentativo del proprio territorio acquista valore. Simena, quali sono le caratteristiche dei vostri vini? In questo lavoro siamo guidati dai tempi della natura e non possiamo fare forzature. Ciò che definisce un buon vino è sicuramente la voglia che resta di berne ancora dopo avere finito una bottiglia, sia che si parli di un vino importante sia che si tratti di una entry level. Ecco, quello che ci indirizza nelle scelte viticole ed enologiche, anche se non dimentichiamo mai l’eleganza che un vino deve avere è la cura del particolare. Il nostro è un territorio che ci riconduce ad una tradizione di qualità che vanta circa 90 anni di storia, ma bisogna proiettarsi verso il futuro, cercando e studiando tecniche enologiche e viticole che ci permettano di essere sempre rispettosi del territorio e di sfruttare aspetti del vino fino ad ora poco considerati. In questo lavoro, la gestione del tempo non può contare su una pianificazione anticipata e deve prendere le distanze dalle mode del momento, concentrandosi sul territorio per interpretarne i messaggi e, in base ad essi, sperimentare. Le vostre vigne vengono coltivate con un sistema particolare? La vigna è la nostra prima ricchezza. Le aziende sono fatte di vigneto e di cantina, di persone che sanno coltivare e di mercato.



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Sese, il passito di Tua Rita

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Nel 2012, Stefano e Simena, innamorati dell’isola di Pantelleria e del suo passito, decidono di acquistare due ettari di terreno e cominciare la vinificazione di un prodotto tutto loro. Non sapendo molto della gestione di quel tipo di territorio e di quei vigneti, si affidano ad un enologo locale e ad una cantina che li aiuta nella vinificazione. Ad oggi, la produzione del passito conta circa 1.500 bottiglie, impreziosite dall’etichetta, un altro regalo del pittore Raffaele De Rosa.

Sese, Tua Rita’s passito

In 2012, Stefano and Simena, who love the island of Pantelleria and its passito (straw wine), decided to buy two hectares of land and started producing their own version. As they didn’t know much about the land or vineyards there, they asked a local wine expert and winery to help them with the production process. At the moment they produce around 1,500 bottles a year, and the label features another gift from painter Raffaele De Rosa.

Noi siamo guidati dal rispetto per la natura perché tutto il potenziale del prodotto sta nella vigna. La nostra cantina è una scatola che mantiene e assicura nel tempo queste qualità. La parte viticola predomina sulla parte enologica che, seppur supportata da importanti accorgimenti, vuole restare semplice. Con una viticultura sostenibile, dal 2007 fino al 2020, la nostra azienda è sempre stata biologica certificata. Ad oggi, continuiamo a produrre bio pur avendo preso le distanze in ambito normativo a causa dei parametri che non permettono la sostenibilità. Quella in cui coltiviamo le nostre vigne è una zona baciata dalla fortuna: le vendemmie sono molto anticipate, i periodi di pioggia capitano raramente e, in estate, è fondamentale l’influenza dei venti sulla qualità della maturazione. Il nostro è un lavoro di continua ricerca che ci ha consentito di modificare negli anni i tipi di viticoltura, le fasi di selezione o le pratiche enologiche. Abbiamo fatto scelte interessanti nella produzione con risultati organolettici sensazionali destinando ai nostri vigneti una grande densità di impianto: abbiamo circa 9.000 ceppi per ettaro. Anche quando si lavorava con trattori tradizionali, noi abbiamo acquistato i

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trattori scavallanti, macchine che sovrastano il filare, rendendo il terreno meno compattato. Quali sono i mercati in cui distribuite i vostri vini? Ci siamo inseriti in 70 mercati, facendo della diversificazione il nostro punto di forza. Quando, durante un incontro, Giorgio Pinchiorri, proprietario e fondatore del ristorante Enoteca Pinchiorri di Firenze (N.d.R.) assaggiò i nostri vini, in particolare il Redigaffi, ci chiese di poterli distribuire in esclusiva. Non nascondo che segnare questo punto fu di grande stimolo, ma non concedemmo l’esclusiva. Questo perché siamo sempre stati persuasi del fatto che bisognasse diversificarsi per avere successo. Entrare in tanti mercati diversi tra loro è un lavoro che comporta fatica: ci si deve fare interpreti del tipo di domanda in relazione al marchio italiano e conoscere ogni piccolo ostacolo. Fino ad ora, i mercati che ci hanno dato maggiori soddisfazioni sono quelli tradizionali, forti di una schiera di professionisti del settore, dove il successo è una grande soddisfazione. Sono tanti i premi che i vini di Tua Rita hanno ricevuto: quali sono quelli a cui tenete di più? È vero, Tua Rita è un’azienda che è cresciuta raggiungendo piccoli e grandi traguardi. Il nostro fiore all’occhiello sono i 100 punti di Robert Parker, il più grande critico di vino di tutti i tempi che firma la lista ufficiale dei vini migliori in tutto il mondo e che decide le sorti del mercato del vino professionale. Questo riconoscimento, ambitissimo da ogni produttore, arrivò nel 2002 con l’annata 2000 del Redigaffi e divenne un’enorme cassa di risonanza per il nostro marchio. Siamo particolarmente orgogliosi anche di essere stati inseriti nel Liv-Ex, il London International Vintners Exchange, una borsa del vino basata a Londra, il più accreditato punto di riferimento mondiale per la quotazione. L’eredità materiale che vi ha lasciato Virgilio è sotto i nostri occhi e nei calici delle tavole di tutto il mondo. Ma qual è l’eredità immateriale della sua cultura? La sua eredità immateriale parla di un imprescindibile rispetto per la natura e di un approccio del tutto particolare alle difficoltà. Virgilio aveva la forza e l’incoscienza di fare delle scelte a prescindere dal processo logico e che venivano da un sentimento istintivo. IF THERE IS ONE PRODUCT FOR WHICH TUSCANY IS KNOWN ALL OVER THE WORLD, IT IS WINE. The drink has always been part of the region’s DNA and can arouse a passion that goes far beyond the simple pleasure of enjoying it in the company on which the market is largely based. Today, this passion leads us to the Maremma, an area inextricably linked with wine production, and home – in the enchanting village of Suvereto – to a family whose lives were changed by it. The Tua Rita estate is in Val di Cornia, not far from the coast and located at the foot of the region’s metal-rich hills. Initially created as somewhere to escape to, a place to farm the earth in a loving, family environment, it now successfully embodies an entire region and its inhabitants. We are accompanied on our exciting trip around this estate by Stefano Frascolla and his wife Simena, the daughter of the owners Virgilio and Rita, who in 1984 bought five hectares of land just for pure pleasure. At the time the land was planted with olive trees, but the great freeze of 1985 changed its fate. The couple started the vineyard in 1988, and in the wake of the cultural



PEOPLE awakening of the 1990s, where people began taking an interest in the value of wine, they decided to start bottling. Stefano, somebody once said that wine does not come from the earth; instead, it is part of human culture, where each bottle contains the personality of its producer. To what extent is this true? Our wines contain a combination of the characteristics of an entire family. The creative flair of my mother-in-law Rita, who gave the company its name and has always encouraged us to diversify our work; the meticulous nature of her husband, who had an excellent eye for detail; and my work, based on our distribution strategy and expanding the markets we serve. Then there is my wife Simena, who joined the company after a brilliant legal career, identifying everyone’s potential and creating the balance we need for our work. Each region has its own identity to defend and promote. How much of Tuscany is there in your wines? Our wines contain not only all of Tuscany but all of Suvereto too. We believe strongly that one of the most important features of a wine is its local nature. For a wine to be distinctive, it must express something of the land it comes from, regardless of the type of grape or production process. Wine takes on value when it manages to represent its local area. Simena, what are the characteristics of your wines? In our work, we let nature decide the

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Tua Rita è anche un luogo in cui si organizzano dibattiti, degustazioni, cooking show. Oggi, in un clima surreale e del tutto nuovo, tanti sono gli eventi virtuali in programma. L’ultimo, realizzato in collaborazione con il ristorante Dal Cacini di Suvereto, è stato un momento di incontro con i maggiori giornalisti di settore che, dopo aver ricevuto a casa una scatola con tutti gli ingredienti da assemblare per la degustazione, si sono riuniti attorno ad una tavola virtuale per degustare il Keir Ansonica e il Keir Syrah in abbinamento ai piatti realizzati dallo chef del ristorante, Marco Ticciati.

Tua Rita also frequently hosts discussions, tasting sessions, and cooking shows, and because of the new, surreal climate we are living in, they now have lots of virtual events in the diary. The most recent of these, organised in partnership with the Dal Cacini restaurant in Suvereto, was a social opportunity for leading journalists in the sector. They all received a box delivered to their home containing everything they needed for the tasting session and sat around a virtual table to taste the Keir Ansonica and Keir Syrah, paired with dishes created by Dal Cacini’s chef Marco Ticciati.

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timescales; nothing can be forced. I think the definition of good wine is one where you want to drink more once you get to the end of the bottle, whether it is a prestigious vintage or an entry-level wine. This is what guides the choices we make in our vine cultivation and wine production, as well as ensuring our wine is always elegant and paying attention to detail. Our region has a tradition of quality wine dating back around 90 years, but we need to look forward, seeking out and researching wine-production and grape-growing methods that allow us to respect the land and highlight aspects of the wine that have until now been neglected. In this job, you cannot always plan, and you cannot be drawn in by current fashions. Instead, you must focus on the local area, understand its messages and experiment with new approaches in response. Do you use a particular system for growing your grapes? Our vineyard is our most valuable asset. The business is made up of the vineyard and the winery, the growers, and the market. Respect for nature guides everything we do because the vineyard is responsible for all of a product’s potential. Our winery is simply a container that nurtures these qualities and ensures they remain over time. The vine cultivation aspect is more important than the wine production which, although supported by some important measures, aims to keep things simple. We grow our grapes sustainably, and from 2007 to 2020 our company was certified organic. We continue to produce organically now, although we have distanced ourselves from the label in terms of the regulations, due to various parameters that get in the way of sustainability. The area in which our vineyards grow is blessed with good fortune: the harvests come very early, there are few rainy periods, and in the summer the wind has a vital influence on the quality of the ripening. Our ongoing research has allowed us to change our vine cultivation methods, our approach to grape selection, and our wine-making practices over the years. We have made some important choices regarding our production involving highdensity planting – we have around 9,000 plants per hectare – and these have produced sensational organoleptic results. And when we used to work with traditional tractors, we bought over-the-row tractors that compact the soil less. Where do you sell your wines? We are present in 70 different markets – diversification is our strong point. When Giorgio Pinchiorri [ed.: the owner and founder of the Enoteca Pinchiorri restaurant in Florence] came to meet us and tasted our wines, and in particular the Redigaffi, he asked us for the exclusive distribution rights. Of course, it was a great honour to be asked, but we had to refuse because we have always believed that to succeed you need to diversify. Entering lots of different markets is a tiring process: you have to work out what the demand is like for Italian wine and understand every small obstacle. Up to now, we have done best on the traditional markets, with the backing of a large number of professionals from the sector, where achieving success is highly rewarding. Tua Rita’s wines have received numerous prizes: which ones are you most proud of? It’s true: as Tua Rita has grown as a company, it has achieved many milestones, both big and small. Our proudest moment was receiving 100 points from Robert


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PEOPLE Parker, the all-time leading wine critic who creates the official lists of the best wines from all over the world and decides the fate of the professional wine market. This award, which every producer dreams of receiving, came in 2002 for the 2000 vintage of Redigaffi and helped spread the word about our brand. We are also particularly proud to have been included in Liv-ex, the London International Vintners Exchange, a wine marketplace based in London and the most reputable global benchmark for valuations. The tangible legacy that Virgilio left you can be seen in front of our eyes and glasses on tables all over the world. But what is his intangible legacy? His intangible legacy is the essential role that respecting nature plays in our business and our unique approach to problem-solving. Virgilio had the strength and temerity to make choices that disregarded logic, based purely on instinct.

I vini di Tua Rita

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Redigaffi: è un merlot al 100%. Caratterizzato da una vendemmia molto anticipata, il suo affinamento avviene in barriques nuove per 15/20 mesi a seconda dell’annata. Produzione media: 13.000 bottiglie. Per sempre: il Syrah è il vitigno più indicato in Alta Maremma, molto influenzato dal clima e soprattutto dal terreno. È un vino di grande struttura. Produzione media: 3.500 bottiglie. Giusto di Notri: è il primo vino della Cantina. I vitigni Cabernet Sauvignon, Merlot e Cabernet Franc gli conferiscono un potenziale di invecchiamento importante (20 mesi in legno). Produzione media: 35.000 bottiglie. Perlato del bosco: un Sangiovese che è l’espressione della toscanità più pura. Nonostante la costa non sia adatta al sangiovese che ha bisogno di maturazioni più lunghe, quella di Suvereto è una delle zone più calde della Toscana e consente maturazioni veloci. Produzione media: 40.000 bottiglie Rosso dei Notri: uno dei vini più importanti della cantina, che deriva dai vitigni Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah. Produzione media: 150.000 bottiglie. Keir Rosso e Keir bianco: vini che nascono da interessanti esperimenti in cui si utilizzano le anfore. La riscoperta di un modo antico di fare il vino, sapientemente abbinato alle nuove conoscenze. Produzione media: rispettivamente 2.500 e 2.000 bottiglie.

In vigna si adottano metodologie in regime biologico in modo che le piante siano in grado di difendersi autonomamente.

Tua Rita’s wines

Redigaffi: a 100% Merlot from a very early harvest, aged in new barrels for 15-20 months depending on the vintage. Average production: 13,000 bottles. Per sempre: Syrah is the top grape variety in the Alta Maremma region, highly influenced by the climate and particularly the land. A wine with an excellent structure. Average production: 3,500 bottles. Giusto di Notri: The first wine Tua Rita produced. The Cabernet Sauvignon, Merlot, and Cabernet Franc varieties give it excellent aging potential (20 months in wood). Average production: 35,000 bottles. Perlato del bosco: a Sangiovese that epitomises Tuscany. Although the coast is not suitable for Sangiovese grapes, which need longer ripening seasons, Suvereto is one of the warmest parts of Tuscany, promoting quick ripening times. Average production: 40,000 bottles. Rosso dei Notri: one of the winery’s most important wines, created from Cabernet Sauvignon, Merlot, and Syrah grapes. Average production: 150,000 bottles. Keir Rosso and Keir Bianco: two wines derived from interesting experiments using amphorae (two-handled clay jars), combining an ancient way of making wine with modern knowledge. Average production: 2,500 and 2,000 bottles respectively.

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The winery uses organic methods in its vineyards, which allow the plants to build their own natural defences.



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FILIPPO LA MANTIA

A bordo del Bluegame BGX60, ancorati davanti alla suggestiva Lerici, in una giornata uggiosa ma clemente, abbiamo incontrato Filippo La Mantia Onboard the Bluegame BGX60, anchored in front of the picturesque town of Lerici, on a cloudy but calm day, we met with Filippo La Mantia by Francesca Portoghese – photo by Francesca Zaccaria

La Sicilia nel CUORE Sicily at HEART IL RACCONTO DI FILIPPO LA MANTIA ARRIVA CON I TONI ACCESI DEI RICORDI a tratteggiare il quadro che lui dipinge di sé, un autoritratto sincero e affettuoso, che mai prescinde da quelle radici che raccontano del forte attaccamento alla sua Sicilia. Questo orgoglio isolano, che si impadronisce di un eclettico saper fare e di tutte le sue passioni, ispira un parallelismo che riporta alla memoria il pittore Renato Guttuso, suo conterraneo che, incantato dagli stessi colori, amò quell’isola di un amore viscerale e disse: “Anche se dipingo una mela, c’è la Sicilia”. Proprio come Filippo La Mantia che sente, vede e percepisce la sua Sicilia ovunque. Con estrema semplicità, quest’oste e cuoco, come ama farsi chiamare, si definisce un autodidatta in un mondo di chef stellati e fa confluire nei suoi piatti il gusto di “far da mangiare”: parole che avvicinano alla vita, che fanno da cassa di risonanza ad un legame ancestrale con il cibo che è nutrimento, necessità, gioia.

Cuoco a quarant’anni, con un bagaglio pieno di vita, sapori, ricordi, progetti. Chi è Filippo La Mantia? Veramente non lo so ancora. Ho 60 anni, anche se me ne sento molti di più per tutto ciò che ho fatto e vissuto finora. Affronto la vita con passione, vivacità, interesse e ingenuità perché, diciamocelo, i passionali sono degli ingenui. Ho sempre iniziato tante cose, ma non ho mai finito nulla. Forse è semplicemente il mio destino. Sono un incompiuto con tanta esperienza. Un talento naturale che fa della semplicità in cucina il suo asso nella manica. Riconosco il mio talento, ma non so se sono un cuoco. Forse sono semplicemente uno che fa le cose che gli piacciono. Ho sempre strimpellato in cucina, anche se la mia carriera comincia a quarant’anni, e già da giovanissimo riconoscevo l’importanza della materia prima e riservavo grande attenzione alla tavola, al cibo, alle tradizioni, ai profumi. Sono nato e cre-

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sciuto in una famiglia in cui cucinare e mangiare erano sinonimi di benessere e allegria e mi porto nei ricordi una straordinaria positività. La cucina è come un disco, fortemente evocativa: il cibo, insieme ai suoi profumi, è la colonna sonora della vita ed io con il mio lavoro vado cercando il ricordo da lasciare a chi mangia alla mia tavola. Cucino per la gente, mai per me, perché un vero cuoco deve sapersi vestire di umiltà e altruismo. Come coniuga la mancanza di una tecnica specifica con una tale maestria? È per questo che non mi faccio chiamare chef. I miei colleghi, tra i quali ci sono alcuni dei miei migliori amici, hanno un percorso molto diverso dal mio, fatto di studio, gavetta, esperienze con i più grandi maestri. Io in cucina sono un autodidatta, proprio come lo sono anche nella fotografia o nella musica. Faccio semplicemente quello che mi piace fare. Se ci pensi, da sempre le mamme italiane hanno nutrito le loro

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famiglie e di certo non avevano una tecnica. Era tutta questione di percezione e sensazione. Io seguo le mie sensazioni. In tutto. Da buon siciliano, il mare fa parte di lei. Quanto arriva nella sua cucina? Posso dire che io sono nato “ammare”, scritto e detto così, con due emme. Da buon palermitano, il mio legame con Mondello è sempre stato un vero e proprio richiamo che mi faceva sentire il mare a prescindere da tutto. Per diciotto anni, ho vissuto a Pantelleria: erano gli anni ’70 e in quel periodo l’isola era allo stato brado. I frutti della terra avevano profumi e sapori incredibili e il mare e la campagna erano un tutt’uno, anche nei piatti. È così che ho cominciato ad amare la cucina in barca. Mi sveglio presto al mattino, vado al porto a cercare i pescatori o al mercato per comprare i prodotti freschi. Lo faccio da sempre. E poi ho anche lavorato tanto a bordo, ho fatto lezione di cucina ai comandanti, che conservano ancora il mio libro e, tra le tante altre cose, ho partecipato alla Cooking Cup di Venezia. Sì, il legame che vivo tra barche, cucina e navigazione è fortissimo. Cosa si trova di lei nei suoi piatti? Di me c’è tutto. Soprattutto c’è la mia discontinuità e c’è la passione che chiunque mangi il mio cibo sente. E poi c’è Palermo e c’è la Sicilia. La stagionalità dei prodotti è uno degli ingredienti principali dei suoi piatti. È vero, ma nel 2004 sono dovuto scendere a compromessi con la melanzana. La caponata è il piatto che si aspetta di mangiare chi sceglie la mia cucina, in qualsiasi mese dell’anno. È diventato un piatto che non appartiene più a me, ma ai miei clienti che l’hanno memorizzata nel loro Dna. La preparo con melanzane, capperi, sedano appena scottato croccantissimo, pinoli tostati, pistacchio, aceto, zucchero e lascio che il pomodoro la macchi solo leggermente.

Filippo La Mantia e Ricky Tognazzi

Il cuoco Filippo La Mantia si ritaglia un piccolo angolo anche nella sceneggiatura del film di Simona Izzo “Tutte le donne della mia vita”. «Abbiamo conosciuto Filippo nel suo ristorante a Roma – mi racconta al telefono Ricky Tognazzi – e ne abbiamo subito apprezzato la cucina, la forte sicilianità, il passato da fotoreporter. Siamo diventati amici. Quando è nato il progetto di realizzare un film ispirato a mio padre Ugo, la storia di un uomo con la passione per le belle donne e la cucina, abbiamo subito pensato ad una somiglianza con Filippo. Si è trasferito con noi a Stromboli e in modo sempre appassionato e vitale, con la sua carica di energia straordinaria, ci ha regalato molti suggerimenti. Ha preparato personalmente il set up per il pesto di agrumi, una ricetta che riporta il personaggio alle sue origini e diventa il piatto della seduzione. Quando si lavora di drammaturgia, gli snodi narrativi sono tanti e tali che possono anche arrivare ad identificarsi in una ricetta, e il suo pesto, in questo caso, è stato determinante. Filippo era lì e ci raccontava di sé, della sua volontà di tornare a quel sentire primitivo, lontano e scevro da ogni sperimentalismo, come un pittore che conosce il mondo ma poi sente il bisogno di recuperare i suoi tratti infantili».

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Dice che il cibo è una forma d’arte. Lei che artista è? Io disegno molto bene, la vena artistica l’ho ereditata da mio padre, sarto straordinario. Ho frequentato la facoltà di architettura, ma non mi sono laureato. Nella passione per questa materia, che non ho mai abbandonato, determinante è stato l’incontro con l’architetto Piero Lissoni: questo grande artista e caro amico mi ha aperto un mondo fatto di pulizia, ordine e schematicità. Tutti i miei locali portano la sua firma e quando mi chiedono di seguire un ristorante, è sempre lui che voglio. Abbandono il rigore solo quando cucino: amo guardare quei piatti così perfetti da sembrare disegnati, ma poi i miei sono voluttuosi, suscitano bramosia, potresti pensare di mangiarli anche con le mani. Cuoco ma anche fotoreporter, architetto, musicista, centauro. È vero. La mia vita si è arricchita di esperienze significative come quella vissuta da fotoreporter a Palermo, affiancando Letizia Battaglia e di incontri importanti e determinanti come quello con Gino Strada. Anche il legame con la musica richiama un’altra amicizia profonda, quella con Edoardo Bennato. L’ho conosciuto durante un’occupazione universitaria negli anni ’70 e oggi suono la fisarmonica con la sua band. Ma non conosco le note: anche nella musica, io vado a istinto. Però facciamo ordine perché prima di tutto io sono motociclista, poi musicista, poi fotografo e, alla fine, c’è una piccola parte di cuoco. La motocicletta c’è sempre stata: è uno stile di vita. Com’è la cucina ideale di una barca? Ho pensato molto in questi anni a cosa dovrebbe avere una cucina di bordo e credo che il rispetto degli equilibri sia fondamentale. Nonostante la stabilità della barca, come questa che sembra un loft sul mare, è importante che il piano cottura sia protetto da bordi alti, soprattutto se le piastre sono a induzione. In questo caso, sostituirei il touch con pratiche manopole. Imprescindibile, un tagliere

Filippo La Mantia and Ricky Tognazzi

The cook Filippo La Mantia also has a small part in the screenplay of Simona Izzo’s film “All the women in my life”. «We met Filippo in his restaurant in Rome – as Ricky Tognazzi explains to me on the phone – and we immediately appreciated his cuisine, his strong Sicilian character, his past as a photojournalist. We became friends. When we started working on the project for a film inspired by my father Ugo, the story of a man with a passion for beautiful women and cooking, we immediately thought of similarity with Filippo. He moved with us to Stromboli and with his ever passionate and vital way, with his extraordinary energy, he gave us the privilege of his many suggestions. He prepared the setup for the citrus pesto, a recipe that brings the character back to his origins and becomes the dish of seduction. When you work in drama, there are countless narrative developments and they can even be expressed in a recipe - and his pesto, in this case, was decisive. Filippo was there and told us about himself, about his desire to return to that primitive feeling, distant and free from any experimentalism, like a painter who knows the world but then feels the need to recover his childish traits».



BOAT COMPANY GOURMET

Bluegame BGX60 82

Il Bluegame BGX60 è un’imbarcazione disegnata da Zuccon International Project da un concept di Luca Santella, che punta ad annullare le barriere e promuove un sempre più costante rapporto con il mare attraverso una cura del design che si traduce in un approccio sartoriale che esalta il comfort e assicura completa privacy all’armatore e ai suoi ospiti. BGX è una gamma con alte prestazioni di navigazione e, sebbene le dimensioni siano contenute, esse si snodano in uno studio dei volumi che consente una fluida continuità tra gli esterni e gli interni che ben compete con i layout di imbarcazioni di dimensioni maggiori. Il cuoco La Mantia si muove a suo agio nella cucina firmata Boffi, un brand che da anni collabora con il cantiere che la sceglie per le alte prestazioni e per il suo design inconfondibile.

Bluegame BGX60

The Bluegame BGX60 is a boat designed by Zuccon International Project based on a concept by Luca Santella, which aims to eliminate barriers and promotes an increasingly constant relationship with the sea through attention on the design that translates into a sartorial approach enhancing comfort and ensuring complete privacy for the owner and his guests. BGX is a range with high navigation performance and, although the size is contained, it unfolds in a study of volumes that allows a fluid continuity between the exteriors and the interiors that compete with the layouts of larger boats. La Mantia moves easily in the kitchen designed by Boffi, a brand that has been collaborating with the shipyard for years; the latter chooses Boffi for its high performance and unmistakable design.

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che si incassa e non si muove. E poi credo che ogni cantiere dovrebbe sempre fare un regalo ai propri armatori: il frullatore a immersione. Esistono ingredienti da usare senza dover per forza cucinare e con un frullatore si possono ottenere magnifici pesti a crudo per accompagnare pasta, cous cous o fette di pane tostato. In barca, lui sì che può fare la differenza. Già, il famoso pesto agli agrumi: una sua creazione. Un giorno, nel retrobottega di un piccolissimo locale che rilevai nel 1997 a San Vito Lo Capo, mi ritrovai a dover utilizzare degli ingredienti tipicamente siciliani: limone, basilico, capperi, mandorle, finocchietto. Decisi di frullarli tutti insieme per fare una salsa, ma quello che ottenni fu molto di più. All’improvviso, venni investito da un profumo che cambiò definitivamente la mia percezione delle cose. Lo mischiai alla semola e lo servii ai miei clienti. Da allora, io frullo tutto e preparo un’infinità di pesti diversi, con i più svariati ingredienti e li aggiungo a molte delle mie preparazioni: sono una base perfetta per dare corposità al piatto. Filippo La Mantia, ambasciatore della cucina siciliana? Da molti anni ormai mi viene riconosciuto questo titolo e devo dire che ne sono felice. Sono cittadino onorario di San Vito Lo Capo e ho anche orgogliosamente ricevuto le chiavi della città di Palermo. Mi sono ritrovato inconsapevolmente a comunicare al mondo quello che noi siciliani siamo e abbiamo: una terra piena di storia e di tradizione. Tanti miei clienti sono stati in vacanza in Sicilia e si siedono al mio tavolo per rievocare, con i profumi e i sapori, la piacevolezza di una vacanza che è inevitabilmente legata anche al cibo. Sono felice di vivere la mia Sicilia come la vivo adesso, ci torno spesso perché ho tanti progetti, ma amo anche restare fuori dai confini per poterla raccontare a tutti e ovunque. Del resto, come dice lui, un cuoco non è altro che un cantastorie che attraverso il cibo si avventura in racconti fatti di sapori, profumi e colori.



BOAT GOURMET FILIPPO LA MANTIA’S STORY IS NARRATED THROUGH LIVELY MEMORIES that outline the picture he paints of himself, a sincere and affectionate self-portrait, which never forgets about the roots that describe his strong bond with his Sicily. This island pride, which embraces his eclectic know-how and pervades all his passions, inspires parallelism with painter Renato Guttuso, his countryman who, enchanted by the same colors, loved that island deeply and said: “Even if I paint an apple, it has Sicily in it”. Just like Filippo La Mantia who hears, sees, and senses his Sicily everywhere. With extreme simplicity, this host and cook, as he likes to be called, defines himself as a self-taught individual in a world of starred chefs and brings together the taste of “preparing food” in his dishes: words that bring you closer to life, that act as a sounding board to an ancestral bond with food, which is nutrition, necessity, joy. Chef at the age of forty, with a backpack full of

La cucina di bordo

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La cucina di bordo di BGX60 fa parte della linea Combine Evolution di Boffi disegnata da Piero Lissoni che ha dichiarato: «Combine è come un gioco complesso, con elementi molto semplici, dove si costruiscono aree di lavoro e di vita». È possibile realizzare la superficie di piani e ante in MDI, materiale di ultima generazione altamente performante: un composito di minerali purissimi, morbido al tatto e di alta definizione estetica nelle due colorazioni Devon, grigio chiaro, e Surrey, grigio scuro. È igienico e atossico, di straordinaria resistenza, fabbricato con metodi altamente sostenibili e materiali di riciclo.

life, flavors, memories, projects. Who is Filippo La Mantia? I don’t know yet. I am 60 years old, although I feel a lot older due to everything I have done and experienced so far. I face life with passion, vitality, interest, and naivety because, let’s face it, passionate people are naive. I’ve always started a lot of things, but I’ve never finished anything. Maybe it’s just my fate. I am an inconclusive person with a lot of experience. A natural talent that turns simplicity in the kitchen into its ace card. I recognize my talent, but I don’t know if I’m a cook. Maybe I’m just someone who does the things he loves. I have always been busy in the kitchen, even though my career began when I was forty, from a very young age I recognized the importance of raw materials and paid great attention to the table, food, traditions, and aromas. I was born and raised in a family where cooking and eating were synonymous with well-being and joy and I have extraordinary and positive memories

The galley

The BGX60 galley is part of Boffi’s Combine Evolution line designed by Piero Lissoni who declared: «Combine is like a complex game, made of very simple elements, where work and living areas are created». The surface of tops and doors is available in MDI, a high-performance last-generation material: a composite of pure minerals, soft to the touch and with a high aesthetic definition in the two Devon colors, light grey, and Surrey, dark grey. It is hygienic and atoxic, extraordinarily resistant, and manufactured with highly sustainable methods and recycled materials.

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of those times. The kitchen is like a music record, strongly evocative: food, together with its aromas, is the soundtrack of life and with my work, I search for the right memory to leave anyone who eats at my table. I cook for people, never for myself, because a true cook must know how to dress in humility and altruism. How do you combine the lack of a specific technique with such mastery? That’s why I don’t call myself a chef. My colleagues, including some of my best friends, have a very different background from mine, made up of the study, apprenticeship, experiences with the greatest masters. I am selftaught in the kitchen, just as I am in photography or music. I just do what I like to do. If you think about it, Italian mothers have always fed their families and they certainly didn’t have a technique. It was all a matter of perception and sensation. I follow my feelings. In everything I do. As a good Sicilian, the sea is part of you. To what point it is part of your cuisine? I can say that I was born “ammare” (at sea), written and said like this, with two ems. As a true native of Palermo, my bond with Mondello has always been a real attraction that made me sense the sea despite everything. For eighteen years, I lived in Pantelleria: it was the 1970s and at that time the island was still wild. The fruits yielded by the soil had incredible aromas and flavors, the sea and the countryside were one, even in the dishes. This is how I started to love cooking on a boat. I wake up early in the morning, go to the port to look for fishermen, or to the market to buy fresh products. I’ve always done it. And then I also worked a lot on board, I gave cooking lessons to the captains, who still keep my book, and, among many other things, I participated in the Venice Cooking Cup. Yes, the bond I experience between boats, cuisine, and navigation is very strong.



BOAT GOURMET How much of your identity do you recognize in your dishes? All of me is in my dishes. Above all, my discontinuity and my passion that anyone who eats my food can perceive. And then they have Palermo and Sicily in them. The seasonality of the products is one of the main ingredients of your dishes. True, but in 2004 I had to compromise with the aubergines. Caponata is the dish that anyone choosing my cuisine expects to eat, in any month of the year. It has become a dish that no longer belongs to me, but to my customers, who have recorded it in their DNA. I prepare it with aubergines, capers,

The food, together with its aromas, is the soundtrack of life and with my work, I search for the right memory to leave anyone who eats at my table.

crunchy lightly seared celery, toasted pine nuts, pistachio, vinegar, sugar, and let the tomato stain it only slightly. You say that food is a form of art. What kind of an artist are you? I draw very well, I inherited the artistic vein from my father, an extraordinary tailor. I attended the faculty of architecture but did not graduate. In my passion for this discipline, which I have never abandoned, the meeting with the architect Piero Lissoni was decisive: this great artist and a dear friend opened up a world to me made of purity, order, and schematization. All my restaurants carry his signature and when they ask me to take

Il cibo, insieme ai suoi profumi, è la colonna sonora della vita ed io con il mio lavoro vado cercando il ricordo da lasciare a chi mangia alla mia tavola.

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on a new restaurant, I always choose him. I let go of this rigor only when I cook: I love observing those perfect dishes that seem to be almost drawn on the plate, but mine are more voluptuous, they trigger that crave in you, they make you want to eat them even with your hands. A cook but also a photojournalist, architect, musician, rider. It’s true. My life has been enriched with significant experiences like my experience as a photojournalist in Palermo, alongside Letizia Battaglia, and with important and decisive encounters such as the one with Gino Strada. The bond with music also recalls another deep friendship, the one with Edoardo Bennato. I met him during a university sit-in in the ‘70s and today I play the accordion with his band. But I don’t know the notes: even in music, I go by instinct. But let’s proceed in the right order, because first of all I am a motorcyclist, then a musician, then a photographer and, in the end, there is a small part of me that is a cook. The motorcycle has always been part of my life: it is a lifestyle. What does the ideal galley look like when onboard? I have thought a lot over the years about what an onboard galley should have, and I believe that balance is the key. Despite the stability of the boat, like this one that seems like a loft at sea, the hob must be protected by high edges, especially if it is an induction top. In this case, I would replace the touch button with practical knobs. Essential is a recessed cutting board that does not move. And then I believe that every shipyard should always give its owners a gift: the hand blender. There are ingredients that you can use without having to cook them and with a blender, you can get magnificent raw pestos to accompany pasta, couscous, or slices of toast. On the boat, this can make a difference. Right, the famous citrus pesto: one of your creations. One day, in the backroom of a very small restaurant that I took over in 1997 in San Vito Lo Capo, I found myself having to use typically Sicilian ingredients: lemon, basil, capers, almonds, fennel. I decided to blend them all to make a sauce, but what I got was much more. Suddenly, I was hit by an aroma that changed my perception of things forever. I mixed it with semolina and served it to my customers. Since then, I have been blending everything and preparing an endless amount of different pestos, with the most varied ingredients and adding them to many of my preparations: they are a perfect base that adds body to the dish. Filippo La Mantia, ambassador of Sicilian cuisine? For many years now I have been given this title and I must say that I am happy about it. I am an honorary citizen of San Vito Lo Capo and I even proudly received the keys to the city of Palermo. I found myself unconsciously communicating to the world what we Sicilians are and have: a land full of history and tradition. Many of my clients have been on holiday in Sicily and sit at my table to evoke, through aromas and flavors, the pleasure of a holiday that is inevitably also linked to food. I am happy to experience my Sicily as I do now, I often go back because I have so many projects, but I also love to stay outside our borders to be able to tell its story to everyone anywhere I go. After all, as he says, a cook is nothing more than a storyteller who through his food ventures into stories made of flavors, aromas, and colors.



COMPANIES

COMPANIES

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Siamo a Vinci, paese natale del genio Leonardo, per ammirare i lavori di Glass Design, che nasce da una delle più grandi vetrerie artistiche europee

We are in Vinci, the birthplace of the genius Leonardo, to admire the works of Glass Design, an offspring of one of Europe’s greatest artistic glassworks by Carla Pagani

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GLASS DESIGN

Un sapere ANTICHISSIMO An ancient knowledge

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COMPANIES LA SAPIENZA È FIGLIOLA DELLA SPERIENZIA. Era la fine del Quattrocento quando Leonardo da Vinci scriveva questa frase sulle pagine di quei manoscritti che vanno sotto il nome di Codici Forster, oggi conservati al Victoria and Albert Museum di Londra. Quel suo breve appunto può a buon diritto restituire il senso dell’ingegno e dell’opera del grande artista rinascimentale. Come pure quello di un’eccellenza del Made in Italy di stanza proprio a Vinci, paese natale del genio Leonardo. Parliamo di Glass Design, specializzata nella produzione e nel design di lavabi e complementi d’arredo bagno, dove sapienza ed esperienza si intrecciano sin dagli albori. È il 1984 quando la famiglia Borsellini fonda l’azienda, dopo una pluriennale esperienza nella manifattura del vetro artistico. La sperienzia arriva proprio da qui, dando forte slancio a Glass Design, che in quasi quarant’anni ha innovato continuamente integrando materiali tecnologicamente avanzati come il Siliconio o l’Inoc con quelli tradizionali come il cristallo molato o il vetro artistico. La sapienza è quella dei duecento artigiani toscani e più di quindici maestri vetrai di Murano che lavorano in azienda da sempre. Sono loro a rinnovare giorno dopo giorno un sapere antichissimo. Per incontrare per la prima volta la tecnica del vetro soffiato bisogna andare molto indietro nel tempo: le prime prove di soffiatura sono quelle trovate in un mikveh (bagno rituale) di Gerusalemme datate tra il 37 e il 4 a.C. Con esportazioni in più di sessanta paesi e presenze significative nei luoghi del lusso di tutto il mondo, Glass Design si sta sempre più affermando anche nel mondo dello yachting. Tra i prodotti che trovano maggiore applicazione nel campo della nautica ci sono Oval e Ramada, lavabi da appoggio in purissimo cristallo trasparente soffiato a bocca e molato a pietra. Ma c’è anche Kool, realizzato in un materiale innovativo chiamato VetroFreddo, composto da pigmenti vetrosi e resine: linea originale, taglio inclinato e profilo avvolgente, elegante e anche pratico in termini di spazio e abbinamento con mobili di profondità ridotta. Ma ci sono anche i pomoli e le maniglie da porta, altro fiore all’occhiello di Glass Design. Prodotti esclusivi ed eleganti con un’alta tenuta dovuta alla capacità del cristallo di resistere al salmastro e dunque di mantenere la sua bellezza inalterata nel tempo. Ice, Luxor, Oka, Round, Diamond, Kos, Cube, Wind: un universo fatto di piccoli gioielli, di dettagli preziosi e luminosi che rendono unico lo spazio in cui si abita. Tra le novità di quest’anno, Glass Design vanta Uniko, una struttura portalavabo completa e semplice da montare, bella e funzionale, e Marea, una nuova serie di lavabi dai toni pastello chiari e luminosi. Il progetto è del giovane Karim Rashid, affermatissimo e pluripremiato designer con più di 4.000 progetti all’attivo, tra cui quelli per grandi marchi come Artemide, Fontana Arte, Kenzo, Samsung, Sony Ericsson, per citarne solo alcuni. Sempre suo è anche il nuovo lavabo Bubble, realizzato in un materiale assolutamente innovativo come il Siliconio, morbido e flessibile, idrorepellente e atossico.

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Glass Design produce accessori bagno e maniglie da porta in cristallo. Dal 2000 si è specializzata nella produzione di lavabi.

Kool argento.

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Glass Design produces bathroom accessories and crystal door handles. Since 2000 it has been specializing in the production of washbasins.


GLASS DESIGN

«Quando si lavora con idee precise si arriva sempre a realizzare prodotti in cui materia e manualità hanno un ruolo di primo piano». «When you work with precise ideas you always succeed in creating products in which materials and handcrafting play a leading role». Gian Luca Borsellini

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Kool Max Old Bronze.

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COMPANIES Obiettivo di Glass Design è avere sempre più prodotti esclusivi e custom made per soddisfare le esigenze degli armatori. Glass Design’s goal is to have more exclusive and custom-made products to meet shipowners’ needs.

Ice Oval.

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Ice Oval.

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Ma non c’è solo Rashid nel pantheon dei designer con cui l’azienda di Vinci collabora. Ci sono anche Vincenzo Missanelli, Marco Pisati, Alessandro Lenarda. E proprio di Lenarda è l’importante collezione in vetro di Murano, Isola, in vetro soffiato in opale bianco latte. Un concetto innovativo di lavabo che combina un prodotto altamente artigianale con le nuove tecnologie di illuminazione: un sistema di LED trasforma infatti un funzionale lavabo freestanding e un lavabo da appoggio in affascinanti lampade da arredo. Dallo scorso anno anche il marmo è entrato a far parte del mondo di Glass Design. Il marmo, duttile nonostante le apparenze, diventa protagonista delle nuove edizioni dei lavabi Kool, Skyline e Xtreme. Tutti pezzi assolutamente unici. E guardando al domani? Di sicuro la tendenza sarà quella di progettare oggetti che abbiano una sempre più marcata connotazione artistica e scultorea. Nel futuro di Glass Design c’è anche un maggiore sviluppo del custom made. Una tendenza che ben si adatta alle esigenze sempre diversificate degli armatori. Un’altra carta in più, vincente, da giocare a bordo.



COMPANIES Tra i prodotti che trovano maggiore applicazione nel campo della nautica ci sono Oval e Ramada, lavabi da appoggio in purissimo cristallo trasparente soffiato a bocca e molato a pietra.

The products that find most application in the field of boating include Oval and Ramada, support washbasins in pure transparent crystal, handblown, and stone sanded.

LA SAPIENZA È FIGLIOLA DELLA SPERIENZIA (Knowledge is the child of experience). It was the late fifteenth century when Leonardo da Vinci wrote this sentence on the pages of those manuscripts that go by the name of the Forster Codices, now preserved at the Victoria and Albert Museum in London. That brief note perfectly conveys the sense of the brilliance and work of the great Renaissance artist. As well as that of the excellence of a Made in Italy production rooted precisely here in Vinci, the birthplace of the genius Leonardo. The production in question is Glass Design, which specialized in the production and design of washbasins and bathroom accessories, where knowledge and experience have been intertwined since the origins.

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Ramada.

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It was 1984 when the Borsellini family founded the company, after many years of experience in artistic glass manufacturing. The experience (sperienza) comes from right here and has given Glass Design a strong impulse, as it has continued to innovate over almost forty years integrating technologically advanced materials such as Siliconio or Inoc with traditional ones like molar crystal or artistic glass. The knowledge comes from the two hundred Tuscan artisans and more than fifteen Murano master glassmakers who have worked in the company since its foundation. They are the ones who renew this ancient knowledge day after day. To understand the technique of hand-blown glass, you have to go far back in time: the first glass-


ENGINEERS OF EMOTIONS

1212 GHOST

by CANTIERE NAUTICO FELTRINELLI info.nautica@nauticafeltrinelli.it www.nauticafeltrinelli.it www.frauscher.it


COMPANIES

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«Without a doubt, it is a motivation and a responsibility to do what you do better and better and above all to follow intuitions and visions that lead you to experiment with completely innovative solutions».

«È senza dubbio uno stimolo e una responsabilità fare sempre meglio ciò che si realizza e soprattutto seguire intuizioni e visioni che ti portano a sperimentare soluzioni completamente innovative». Gian Luca Borsellini

blowing experiments were found in a mikveh (ritual bath) in Jerusalem between 37 and 4 a.C. With exports to more than sixty countries and a significant presence in luxury locations around the world, Glass Design is now increasingly asserting itself in the world of yachting as well. Among the products that find most application in the field of boating are Oval and Ramada, support washbasins in pure transparent crystal, hand-blown, and stone sanded. But there is also Kool, made in an innovative material called VetroFreddo (ColdGlass), composed of glass pigments and resins: original line, inclined cut and enveloping profile, elegant and also practical in terms of space and a perfect match for furniture of reduced depth. Another pride of Glass Design is its knobs and door handles, exclusive, elegant, and highly durable products due to the crystal’s capacity to resist brackish and maintain its beauty unchanged over time. Ice, Luxor, Oka, Round, Diamond, Kos, Cube, Wind: a universe made of small jewels, precious and bright details that make your living space unique. Among this year’s novelties, Glass Design boasts Uniko, a complete and easy-to-mount washbasin structure, beautiful and functional, and Marea, a new series of washbasins in light and bright pastel tones. The project is signed by the young Karim Rashid, a well-established and multiple awardwinning designers with more than 4.000 projects to his name, including projects for big brands like Artemide, Fontana Arte, Kenzo, Samsung, Sony Ericsson, to name but a few. He is also the author of the new Bubble washbasin, made in Siliconio, an innovative, soft, and flexible material, which is water-repellent and atoxic. But Rashid is not the only name in the pantheon of designers that this company from Vinci collaborates with. Other important names include Vincenzo Missanelli, Marco Pisati, Alessandro Lenarda. And precisely the latter has signed the remarkable Murano glass collection, Isola, in hand-blown milk-white opal glass. An innovative concept of a sink that combines a highly artisanal product with new lighting technologies: an LED system transforms a functional freestanding washbasin and a support sink into fascinating interior design lamps. Since last year, marble has also become part of the world of Glass Design. Marble, which is ductile despite its appearance, becomes the protagonist of the new editions of the Kool, Skyline, and Xtreme washbasins. All extremely unique pieces. And in the future? Surely the goal will be to design objects that have an increasingly explicit artistic and sculptural connotation. In the future, Glass Design will also seek to further develop its custom-made production. This trend is perfectly in line with the diversified needs of shipowners. Another winning card to play on board.

Glass Design nasce da una costola di una delle più grandi vetrerie artistiche europee, la VAE. Con esportazioni in più di sessanta paesi, Glass Design si sta sempre più affermando anche nel mondo dello yachting.

Kool rosso.

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Glass Design descends from one of Europe’s largest artistic glass factories, VAE. With exports to more than sixty countries, Glass Design is now increasingly asserting itself in the world of yachting as well.



SUPERCAR

SUPERCAR

Potenza

Explosive power

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McLaren Artura

ESPLOSIVA 

La nuova McLaren Artura è la prima super car plug-in hybrid del mercato, un modello che segna uno spartiacque nel segmento top e che sta attirando l’attenzione di pubblico e critica

The new Artura by McLaren is the first plug-in hybrid supercar on the market, a model that marks a watershed in the top segment attracting attention from audience and critics alike by Paolo L. Bonaveri

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SUPERCAR ARTURA È UNA SINTESI PERFETTA FRA ARTE E FUTURO. Ha un propulsore V6 di 3.000 centimetri cubici di cilindrata, compatto e leggero che assicura prestazioni da Formula 1, e che rimanda alla mobilità contemporanea. Artura è una supercar ibrida che accoppia al suo 3 litri turbo una unità elettrica da 95 cavalli, per un totale di 680 cavalli. Il motore è realizzato in alluminio, ha una architettura a V di 120 gradi, l’iniezione è diretta a 350 bar con le due turbine inserite in mezzo alle testate e dotate di giranti su cuscinetti a basso attrito. Questo lo rende estremamente performante. Il regime di rotazione raggiunge gli 8500 giri/min, erogando la coppia massima di 720 Nm a 7000 giri. L’abitacolo è l’essenza della cellula abitativa a due posti, che vede le principali funzioni organizzate sul cockpit in modo che tutto sia raggiungibile dal pilota senza staccare le mani dal volante che è senza pulsanti e manettini. La vettura è una plug-in, con batteria agli ioni di litio, con una capacità di oltre 7 kW che consente un’autonomia di 30 chilometri in sola guida elettrica da sfruttare soprattutto nei centri urbani. Il cambio automatico è dotato di 8 marce. Le modalità di guida sono quattro, E-Mode, Comfort, Sport e Track. Tramite la funzione Handling è inoltre possibile selezionare la taratura degli ammortizzatari e il livello di intervento dei controlli di trazione e stabilità. McLaren Artura verrà commercializzata in Italia a partire da un prezzo di listino di 231.000 Euro e tre livelli di allestimento: Performance, TechLux e Vision. 100

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McLaren Artura will be marketed in Italy with a list price starting from 231,000 Euros and three trim levels: Performance, TechLux and Vision.



SUPERCAR L’impianto frenante è in carboceramico e garantisce spazi di arresto di 31 metri da 100 km/h e di 126 metri da 200 km/h. Artura passa da 0 a 100 km/h in tre secondi netti e i 200 km/h vengono raggiunti in 8,3 secondi, mentre la velocità massima è autolimitata a 330 km/h. Le ruote montano pneumatici Pirelli P Zero Corsa con tecnologia Cyber Tire e Noise Cancelling System. Ampie possibilità di personalizzazione con 15 tinte di serie e 16 colorazioni MSO Defined, oltre all’opportunità di avere una verniciatura personalizzata grazie al programma MSO Bespoke Commission. Per questo modello McLaren offre cinque anni di garanzia, mentre la batteria del powertrain ibrido ha una copertura di sei anni.

Lo schermo pulito ed essenziale, da 8 pollici, ha un sistema di gestione operativo Android che integra il McLaren Track Telemetry, il Variable Drift Control, il mirroring per smartphone e l’Advanced Driver Assistance Systems.

The clean and essential 8-inch screen has an Android operating management system that integrates the McLaren Track Telemetry, the Variable Drift Control, smartphone mirroring, and the Advanced Driver Assistance Systems.

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ARTURA IS THE PERFECT SYNTHESIS OF ART AND FUTURE. It features a V6 engine with 3.000 cubic centimetres of displacement, it is compact and light, ensures Formula 1 performance, and is perfectly in line with contemporary mobility. Artura is a hybrid supercar pairing a 3-litre turbo with a 95 horsepower electric unit, for a total of 680 horsepower. The engine is made of aluminium, has a 120 degree V architecture, direct injection at 350 bar with the two turbines placed between the heads, and is equipped with impellers on low-friction bearings. This makes it extremely performing. The rotation speed reaches 8500 rpm, delivering the maximum torque of 720 Nm at 7000 rpm. The cockpit is the very essence of the two-seater living cell where the main functions are organised in the cockpit so that everything can be reached by the driver without ever taking his hands off the steering wheel, which is designed without buttons and levers.

Lo studio aerodinamico attraversa tutta la vettura e disegna i fianchi, integra le prese d’aria e gli estrattori. The aerodynamic study runs through the entire car, defining the sides and integrating the air intakes and extractors.

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SUPERCAR The car is a plug-in, with a lithium-ion battery of over 7 kW which provides a range of 30 kilometres of solely electric driving to be enjoyed above all in urban centres. The automatic transmission has 8 gears. There are four driving modes, E-Mode, Comfort, Sport and Track. With the Handling function, you can even select the calibration of the shock absorbers and the intervention level of the traction and stability controls. The braking system is made of carbon ceramic and guarantees stopping distances of 31 metres from 100 km/h and 126 metres from 200 km/h. Artura accelerates from 0 to 100 km/h in three seconds flat and reaches 200 km/h in 8.3 seconds, while the top speed is self-limited at 330 km/h. The wheels are fitted with Pirelli P Zero Corsa tires with Cyber Tire and Noise Canceling System technology. There are various customization options with 15 standard colours and 16 MSO Defined colours available, in addition to the custom-made colour option provided by the MSO Bespoke Commission programme. McLaren offers a five-year warranty for this model, while the hybrid powertrain battery has a six-year coverage. Motori Endotermico V6 575 cv + elettrico 95 cv • Potenza massima 680 cv • Velocità max 330 km/h • Accelerazione da 0 a 100 km/h 3s • Accelerazione da 0 a 200 km/h 8.3s

La supercar plug-in di Woking può percorrere 30 km in modalità elettrica grazie alle batterie al litio da 7,4 kWh divise in cinque elementi. Per la guida in modalità elettrica la velocità massima è limitata a 130 km/h. The Woking supercar plug-in can travel 30 km in electric mode thanks to the 7.4 kWh lithium 104 batteries divided into five elements. The maximum speed in electric mode is limited to 130 km/h.

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Engine IC engine V6 575 hp + electric engine 95 hp • Maximum engine power 680 hp • Maximum speed 330 km/h • Speed change from 0 to 100 km/h 3s • Speed change from 0 to 200 km/h 8.3s



BUSINESS AVIATION

Outer Reef and SHY Outer Reef in collaborazione con SHY Aviation offre ai suoi armatori un servizio di trasporto aereo privato per raggiungere il proprio yacht in ogni parte del mondo Outer Reef, in collaboration with SHY Aviation, offers its boat owners a private aviation service to reach their yachts everywhere in the world

by Massimo Longoni

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OUTER REEF YACHTS OFFRE AI SUOI ARMATORI UN SERVIZIO DI VIAGGI AEREI PRIVATI e convenienti da e verso i loro yacht in collaborazione con SHY Aviation. Per garantire la disponibilità della flotta aerea più sicura, SHY e Outer Reef lavorano esclusivamente con operatori in possesso di un certificato operativo aereo completo (AOC) e regolati dagli standard più alti e attuali. I viaggi aerei privati organizzati attraverso il programma SHY Aviation e Outer Reef garantiscono anche la privacy e la sicurezza dei clienti attraverso l’uso di una vasta rete aeroportuale privata dislocata in tutto il mondo. I clienti possono evitare lunghe e scomode code negli aeroporti commerciali e scegliere il proprio orario di viaggio. Alla destinazione finale, si può scegliere di usufruire dei servizi di SHY che si occupa di gestire ogni dettaglio del soggiorno, dal momento in cui si tocca terra fino alla partenza. Le prenotazioni dei voli e i servizi di concierge si possono effettuare tramite il sito web di Outer Reef. I viaggi aerei privati vengono organizzati rapidamente grazie a broker specializzati disponibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7. La compagnia offre l’accesso privato a una selezione di aeromobili di qualità che volano in tutti gli angoli del mondo, a prezzi competitivi, per organizzare piacevoli viaggi nel fine settimana o voli a lungo raggio.

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OUTER REEF YACHTS OFFERS ITS CUSTOMERS A PRIVATE AND AFFORDABLE AVIATION SERVICE to and from their yachts in collaboration with SHY Aviation. To ensure the safest aviation fleet is available, SHY and Outer Reef are working solely with operators holding a full Air Operating Certificate (AOC) and who are regulated by the highest and most current standards. Private air travel organized through the SHY Aviation and Outer Reef program also ensures clients’ privacy and security through the use of a large private airport network located around the globe. Clients can avoid long and inconvenient queues at commercial airports and choose their own travel timetable. Upon arrival at the final destination, customers can choose to take advantage of SHY’s concierge services, managing every detail from the moment they land to departure. Flight reservations and concierge services can be made via the Outer Reef website. Private air travel is swiftly arranged thanks to specialized brokers available 24/7. The company offers private access to a selection of quality aircraft, flying to all corners of the world, at competitive prices, to organize leisurely weekend jaunts or long-haul flights. info@outerreefyachts.com www.outerreefyachts.com



THE IDEA FACTORY - AUSTIN PARKER YACHTS

Austin Parker Yachts ha avviato la produzione dell’Ibiza 85, ammiraglia del cantiere grazie ai suoi 27 metri di lunghezza. Il design è di Fulvio De Simoni

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Ibiza 85

L’IBIZA 85, DI CUI È STATA VENDUTA LA PRIMA UNITÀ, è in avanzata fase di costruzione e prossima al varo. Il lungo sodalizio con lo studio di progettazione Fulvio De Simoni Yacht Design, che ha firmato tutta la nuova linea, ha consentito di creare un’imbarcazione che risponde sia ai desideri dell’armatore sia alle richieste del cantiere. L’impostazione suggerita dalle linee di design è filante, elegante, sportiva e non lascia immaginare i grandi spazi che sono stati ricavati in pozzetto, tuga e sotto coperta.

Austin Parker Yachts has launched production of the Ibiza 85, the shipyard’s flagship with its 27 metres in length. The design is by Fulvio De Simoni by Massimo Longoni

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Un baglio di 7 metri, unito ai 27 metri fuori tutto dell’imbarcazione, hanno consentito di ottenere 5 cabine indipendenti dotate ognuna di bagno e doccia, una grande cucina e l’alloggio per 3 membri dell’equipaggio, completamente separato e dotato di servizi indipendenti. La plancia di comando ha due coppie di poltrone, tutte indipendenti, per ospitare pilota, co-pilota e due ospiti in comodità e sicurezza. La propulsione è affidata a due motori Man di 2.000 cavalli ciascuno e al sistema


La nautica ha il suo punto fermo. Anche nel 2021.

Genova, 16 - 21 settembre 2021 salonenautico.com


THE IDEA FACTORY - AUSTIN PARKER YACHTS

Fulvio De Simoni. di trasmissioni con eliche di superficie Arneson numero 15, che consentiranno all’imbarcazione una velocità di crociera stimata fra i 38 e i 40 nodi con una massima di 45. L’autonomia è garantita da 6.000 litri di gasolio e da una riserva d’acqua di 1.500 litri. Tra gli accessori sono previsti due generatori di 27 kW, uno stabilizzatore Seakeeper 26 e il sistema d’aria condizionata.

Austin Parker Yachts 110 T. +39 0185 699022, Mob. +39 3356603444, i.sperico@austinparker.com, www.austinparker.com PROGETTO: Fulvio De Simoni Yacht Design SCAFO: Lunghezza f.t. 26,00m • Lunghezza scafo 23,98m • Larghezza massima 7,00m • Pescaggio 1,99m • Dislocamento a pieno carico 58.000 kg • Materiale di costruzione vetroresina e fibre di carbonio • Serbatoio carburante 4.000 l • Serbatoio acqua 1.100 l MOTORI: 2 Man 2.000 cv /1.470 kW CERTIFICAZIONE CE: CAT A

PROJECT: Fulvio De Simoni Yacht Design HULL: LOA 26.00m • Length 23.98m • Maximum beam 7.00m • Draft 1.99m • Full load displacement 58,000 kg • Building material Fiberglass and Carbon fiber • Fuel tank volume 4,000 l • Water tank volume 1,100 l MAIN PROPULSION: 2 Man 2,000 hp /1,470 kW EC CERTIFICATION: CAT A

THE IBIZA 85, WHOSE FIRST UNIT HAS ALREADY BEEN SOLD, is in an advanced stage of construction and close to launch. The long partnership with the Fulvio De Simoni Yacht Design studio, which signed the entire new line, has allowed us to create a boat that meets both the owner’s desires and the shipyard’s demands. The lines selected for the design have given life to a streamlined, elegant and sporty style that does not reveal the large spaces employed for the cockpit, deckhouse and below deck. A 7-metre beam, combined with the boat’s 27 metres overall, have made it possible to obtain 5 independent cabins each equipped with a bathroom and shower, a large kitchen and accommodation for 3 crew members, completely separate and equipped with independent services. The helm station has two pairs of seats, all separate, to accommodate the pilot, co-pilot and two guests in all comfort and safety. The propulsion is provided by two Man engines of 2,000 horsepower each and by the transmission system with number 15 Arneson surface propellers that will grant the boat an estimated cruising speed between 38 and 40 knots with a top speed of 45. The range is guaranteed by 6,000 litres of diesel fuel and by a water reserve of 1,500 litres. The accessories include two 27 kW generators, a Seakeeper 26 stabilizer, and an air conditioning system. Lo studio di architettura navale Fulvio De Simoni Yacht Design ha curato tutti gli aspetti del progetto, comprese le linee d’acqua, l’ingegnerizzazione, il design degli interni e degli esterni.

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The naval architecture studio Fulvio De Simoni Yacht Design supervised all aspects of the project, including the water lines, engineering, interior and exterior design.



THE IDEA FACTORY

Pierangelo Andreani è un designer concreto ed essenziale, è un talento naturale in grado di dare la giusta forma alle cose Pierangelo Andreani is a practical and simple designer, a natural talent able to give things the right shape by Francesca Ciancio - photo by Andrea Muscatello

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ANDREANI YACHT DESIGN

Disegnare la

LIBERTÀ Designing liberty

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THE IDEA FACTORY

«The more you design, the more details emerge. I’m therefore no longer tied to a single, monolithic initial idea. I have no time for futile flights of fantasy».

PIERANGELO ANDREANI È UN UOMO TRANQUILLO VOTATO ALLA VELOCITÀ, un designer di barche oggi e di auto ieri. Tutto ciò che c’è di dinamico lo ha sempre entusiasmato e in cinquant’anni di carriera ha dato forma a tantissimi sogni in movimento. Non ci sono troppi fronzoli nel suo lavoro e lo si capisce dallo studio nel centro di Sondrio, uno spazio bianco, una luce di taglio, quadri che riprendono alcuni degli schizzi realizzati negli anni, qualche modellino 114 ben in vista. Il colore è dato dai pastelli in cera e dalle matite, ma anche dal racconto che fa della sua carriera, a tratti anche buffo, sempre schietto, senza alcun segno di auto-incensamento. Snocciola episodi che fa sembrare una pura sequenza di eventi e invece realizzi che alcune delle auto-icona del passato portano la sua firma. Quello che è cambiato radicalmente nella sua vita professionale è l’ambiente delle sue creazioni, passando dalla strada all’acqua. Per il resto sembra che per il designer valtellinese sia stato tutto semplice. O così lo fa apparire. Indubbiamente deve averlo aiutato un gran talento. Pierangelo racconta dei ritratti fatti ai compagni di scuola e poi dei disegni dedicati alle auto, tanti, tantissimi. In più cresce in una famiglia dove il progettare e il fare sono pane quotidiano, grazie a un’impresa secolare nel campo dei rivestimenti in edilizia. Creta, calchi, intagli sono oggetti familiari. Tempo e voglia di andare all’università non ci sono. Anche se il padre spinge per architettura, Pierangelo si ferma al diploma da geometra e inizia a lavorare appena maggiorenne. «Negli anni ’70 – ricorda il designer – se scrivevi alle aziende poteva accadere che rispondessero. Cosa impensabile oggi. A me risposero sia Pininfarina sia il Centro Studi Fiat dove rimasi per un anno e mezzo, una sorta di purgatorio per me». Andreani in effetti non ha un ricordo entusiasmante dell’esperienza torinese: «Un ambiente di raccomandati, poco meritocratico e molto burocratizzato, difficile essere creativi in un clima così». Eppure mette mano al plastico di quella che diventerà la Fiat Ritmo (“anche se i fari erano originariamente rettangolari e non tondi”), ma si trasferisce in Pininfarina al momento del lancio e quindi non ha diritto ad alcun riconoscimento. Lì Andreani comincia a comprendere il suo lavoro, che è poi anche la sua ambizione, ovvero fare il designer con consapevolezza, non facendo scorrere matite colorate su voli pindarici, ma creando

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«Più si disegna, più vengono fuori i dettagli, quindi non sono legato a una sola e monolitica idea iniziale. Non lascio spazio a fantasie inutili».


ANDREANI YACHT DESIGN

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THE IDEA FACTORY

«I recognise myself in the word stylist, someone who has a style. Mine is pragmatic because I’ve always worked for serial productions».

«Mi riconosco più nella parola stilista, qualcuno che ha uno stile. Il mio è pragmatico, perché ho sempre lavorato per produzioni in serie».

cose belle e funzionali, che rispondano a esigenze concrete: «Significa – specifica il progettista – conoscere a fondo i materiali e applicarli a diversi oggetti della quotidianità». In pratica, il mondo Pininfarina per Andreani è la scintilla che gli fa dire “non di sole auto è fatto il design” (ma per loro progetta una Ferrari, la Mondial 8). Ecco quindi, a metà anni ’70, il passaggio a De Tomaso, all’epoca proprietario di Moto Guzzi e Benelli. Detiene però anche Maserati e Andreani sarà il “padre” della Maserati biturbo. Il passaggio dal mondo solido della strada a quello liquido dei mari arriva con Cranchi, uno dei primi cantieri navali a usare la vetroresina. «Mi piacque subito l’idea della serialità che questo materiale consentiva – ricorda Andreani – e scoprii che disegnare barche mi rendeva più libero, perché meno legato ai punti di progettazione obbligati delle auto». Ben trent’anni di consulenza, con in mezzo esperienze per Cagiva, Yamaha, Nissan, Toyota, macchine per legno SCM e scooter SYM. «Più si disegna, più vengono fuori i dettagli – spiega il designer – quindi non sono legato a una sola e monolitica idea iniziale. Il disegno, come gesto, è fonte di ispirazione, ma rimane centrale la funzionalità di ciò che creo, non lascio spazio a fantasie inutili». Un concetto che deve essere piaciuto alla casa francese Bénéteau, che dal 2005 ha scelto il disegnatore lombardo per firmare diverse linee. Questa sfida tra sogno e realtà si è concretizzata con la gamma Monte Carlo dai 34 ai 50 piedi, la seconda serie Flyer, gli Swift Trawler dal 30 al 47, gli interni per gli MC ed i nuovi GT dal 32 al 45. In ultimo è arrivata anche la vela, la prima per lui, con l’Oceanis Yacht 62 (uscita nel 2017 vanta già 55 esemplari). Con Fountaine Pajot Motor Yachts invece si dedica ai catamarani a motore per lavorare sul binomio prestazioni e comfort: «Alcuni colleghi si ritengono degli artisti, io mi riconosco più nella parola stilista, qualcuno che ha uno stile. Il mio è pragmatico, perché ho sempre lavorato per produzioni in serie. C’è sempre una base da cui partire che può essere l’ergonomia di un auto, in verità sempre piuttosto fissa, o un budget da rispettare. La fattibilità per me non è in contrasto con la creazione, anzi, la sostiene». In effetti guardando i bozzetti e i plastici di un Pierangelo ragazzino emerge questo attaccamento al reale: «Certo – dice il progettista – la curiosità è il motore di tutto, ma che senso avrebbe disegnare cose irrealizzabili?».

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Pierangelo Andreani and Mauro Del Pelo.

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ANDREANI YACHT DESIGN

Fare il designer con consapevolezza vuol dire non far scorrere matite colorate su voli pindarici, ma creare cose belle e funzionali, che rispondano a esigenze concrete.

Being a conscious designer means not simply applying coloured pencils in flights of fancy, but creating beautiful and practical things that meet tangible needs.

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THE IDEA FACTORY FORMERLY A CAR DESIGNER AND NOW A BOAT DESIGNER, PIERANGELO ANDREANI IS A CALM MAN WEDDED TO SPEED. He has always been enthused by anything dynamic and over the fiftyyear course of his career, he has given shape to countless moving dreams. His work is relatively free from frills and this is apparent when visiting his studio in central Sondrio: a white space permeated by slanting light, featuring framed pictures of some of the sketches he has produced over the years, with a few small models on display. Colour is provided by wax crayons and pencils, but also by his own account of his career, which is sometimes amusing, always frank, and completely free from self-praise. He rattles off episodes that seem to be a pure sequence of events and yet you realise that some of the most iconic cars of the past bear his signature. What has changed radically in his professional life is the environment inhabited by his creations, switching from road to water. Everything seems to have been straightforward for the designer from Valtellina. Or so it appears. There is no doubt that his great talent must have helped him along the way. Pierangelo talks about the portraits he drew of his school friends and then his countless

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«I liked the idea of the seriality permitted by fibreglass and I discovered that I could be much freer designing boats. You’re limited by ergonomics when designing cars».

drawings of cars. He also grew up in a family where designing and making things represented their daily bread, thanks to the longstanding family firm operating in the field of building cladding. Clay, casts and carvings were all familiar objects. There was no time or desire to go to university. Although his father encouraged him to take up architecture, Pierangelo stopped with a surveyor’s diploma and began working as soon as he was old enough. «In the 1970s», recalls the designer, «if you wrote to companies, they might reply to you. Something unthinkable today. I received replies both from Pininfarina and the Centro Studi Fiat, where I remained for a year and a half, in what was a sort of purgatory for me». Effectively speaking, Andreani does not have a particularly positive recollection of his experience in Turin: «A workplace full of people with friends in the right places, a lack of meritocracy and a lot of bureaucracy. It’s difficult to be creative in a climate like that». And yet he was involved in the design of what would become the Fiat Ritmo (“although the headlights were originally rectangular and not round”), but his move to Pininfarina at the moment of the launch means he is not entitled to any recognition.

«Mi piacque l’idea della serialità che la vetroresina consentiva e scoprii che disegnare barche mi rendeva più libero. L’ergonomia dell’auto ti limita».

It was there that Andreani really began to understand his profession, which was also his ambition, namely to become a conscious designer, not simply applying coloured pencils in flights of fancy, but creating beautiful and practical things that meet tangible needs: «This means possessing a thorough knowledge of the materials and applying them to different everyday objects», specifies the designer. In practice, the Pininfarina world was the spark that Andreani needed to make him say “design is not just about cars” (although he designed a Ferrari for them, the Mondial 8). And so, in the mid-1970s, he moved to De Tomaso, which owned Moto Guzzi and Benelli at the time. However, it also owned Maserati and Andreani would become the “father” of the Maserati Biturbo. His move from the solid world of the road to the liquid world of the sea came with Cranchi, one of the first shipyards to use fibreglass. «I immediately liked the idea of the seriality permitted by this material», recalls Andreani. «I discovered that I could be freer when designing boats because I was less tied to the compulsory design points of cars». A good thirty years of consultancy, with experience with Cagiva, Yamaha, Nissan, Toyota, SCM wood machines, and SYM scooters. «The more you design, the more details emerge», explains the designer. «I’m therefore no longer tied to a single, monolithic initial idea. Design, like action, is a source of inspiration, but the functionality of what I create remains central. I have no time for futile flights of fantasy». This concept must have attracted the French house Bénéteau, which has used the Lombard designer for many different lines since 2005. The challenge of creating something poised between dream and reality materialised in the Monte Carlo range from 34 to 50 feet, the second Flyer series, the Swift Trawler fleet from the 30 to the 47, the interiors of the MCs, and the new GTs from the 32 to the 45. Lastly came his first venture in the world of sailing, with the Oceanis Yacht 62 (launched in 2017, a total of fifty-five have already been made). With Fountaine Pajot Motor Yachts, on the other hand, he devoted himself to power catamarans, working on the combination of performance and comfort: «Some colleagues see themselves as artists. I recognise myself more in the word stylist, someone who has a style. Mine is pragmatic because I’ve always worked for serial productions. There is always a basis to start from, which might be the ergonomics of a car, although in truth this is always rather fixed, or a budget to be respected. For me, feasibility doesn’t go against creation, but instead supports it». Effectively speaking, when looking at the sketches and models produced by Pierangelo as a boy, this attachment to reality emerges: «Of course», says the designer, «curiosity is the driving force behind everything, but what sense would it have to design things that can’t be made?». I progetti che segue per Bénéteau riguardano gli interni per Monte Carlo 6 e 52, la gamma Swift Trawler dal 30 al 47 e Gran Turismo dal 32 al 45. Per quanto riguarda la vela ha firmato il progetto dell’Oceanis Yacht 62.

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The designs he follows for Bénéteau are for the interiors of the Monte Carlo 6 and 52, the Swift Trawler range from the 30 to the 47, and the Gran Turismo series from the 32 to the 45. As for the sailor field, he has signed the project of the Oceanis Yacht 62.



PEOPLE

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Princess X95.

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STEFANO LUPPI

Far muovere I SOGNI

Getting dreams moving

Stefano Luppi, senior designer di Pininfarina of America, ci racconta in generale del loro impegno nella nautica e in particolare del progetto di X95 di Princess Yachts, che ha fatto il suo debutto ufficiale durante il Palm Beach Boat Show

Stefano Luppi, the senior designer at Pininfarina of America, tells us about the firm’s commitment to the world of boating, and in particular the design for the Princess Yachts X95, which made its official debut at the Palm Beach Boat Show by Fabio Massimo Bonini

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PEOPLE

Princess R35.

PER I “RAGAZZI” DELLA MIA GENERAZIONE LA FIRMA PININFARINA SIGNIFICA AUTOMOBILE. Non una semplice automobile, ma un design che ha lasciato il segno e di cui si parla ancora oggi. Basti pensare alla storica Lancia Aurelia B24S Spider del 1955 resa famosa da Vittorio Gassman nel 122 film Il Sorpasso, oppure alla Giulietta Spider o al Duetto, alla Ferrari GTO , la indimenticabile “Testarossa”… L’elenco potrebbe essere ancora molto lungo anche perché, da quando tutto iniziò in quel garage di Torino in Corso Trapani, di anni ne sono passati più di novanta. Pininfarina ha sempre più diversificato il suo impegno industriale, dai grandi progetti architettonici all’arredamento, dall’aviazione ai trasporti e naturalmente alla nautica. Sono venuto al Palm Beach Boat Show che ha aperto i cancelli il 25 marzo 2021 e che nonostante la pandemia ha registrato un gran numero di visitatori. In questa incantevole e calda giornata tipica della Florida ho appuntamento con Stefano Luppi, senior designer di Pininfarina of America. Il luogo del nostro incontro è alla rampa numero 4 dello show, dove è in esposizione quasi tutta la flotta Princess Yachts. In particolare l’incontro sarà a bordo dell’X95, di cui la nostra rivista vi ha già raccontato nel numero di Novembre dello scorso anno. L’X95, che debutta in questo Boat Show, è il risultato di una splendida collaborazione tra il cantiere inglese e lo storico marchio di design italiano. Iniziamo a scoprire chi è Stefano Luppi e qual è la sua esperienza in Pininfarina. «Sono un senior designer, mi sono laureato all’università di La Spezia in design navale nautico e nel 2017, dopo una esperienza di tre anni in un cantiere italiano dove mi occupavo della progettazione di imbarcazioni a motore dai 10 ai 30 metri, sono entrato nel gruppo Pininfarina. A quel tempo la collaborazione con Princess Yachts era già in essere e io ne sono subito entrato a far parte. Dopo tre anni trascorsi in Italia, mi sono trasferito negli Stati Uniti, a Miami, dove Pininfarina ha un ufficio dal quale escono progetti legati ai trasporti, product design, architettura di interni ed esterni, e naturalmente alla nautica con un importante obiettivo di crescita».

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STEFANO LUPPI

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«Con Princess abbiamo una lunga e ampia collaborazione che coinvolge anche lo studio Olesinski per le linee d’acqua».

«We have a long and wide-ranging partnership with Princess and the Olesinski studio, which designs the waterlines».

Princess Y85.

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PEOPLE Pininfarina e nautica non sono un binomio molto conosciuto… In realtà è un rapporto che ha una lunga storia a partire dalla collaborazione con Magnum, con Fincantieri su un concept di 80 metri, ma negli ultimi 3/4 anni ha avuto una grande accelerazione in particolare con Princess Yachts per cui abbiamo seguito in pratica tutta la produzione. Contemporaneamente abbiamo lavorato con Wally, Shaefer in Brasile e con il cantiere ameri-

cano Buddy Davis sviluppando progetti sia a vela sia a motore per gli interni e gli esterni. Abbiamo un team di circa 10 persone dedicato alla nautica, ma il vero punto di forza è che il nostro studio può attingere da svariate risorse, dai car designer agli architetti, dagli interior designer ai product designer. Ed è proprio grazie a questa moltitudine di competenze che nei momenti di brain storming riusciamo ad avere una visione più ampia di tutto

«L’occhio umano riesce a vedere le linee e le curve di un’auto in uno spazio molto piccolo, cosa più difficile in una dimensione più grande come una barca dove comunque devono essere presenti tutti gli stilemi». «The human eye can see the lines and curves of a car in a very small space, but this is more difficult for larger objects like boats, where all the stylistic features still need to be included».

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Wally 101.

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il progetto con idee che non sono legate necessariamente al mondo della nautica, quindi siamo in grado di dare quel tocco in più rispetto agli studi tradizionali. Negli ultimi 10 anni sono stati molti i cantieri che hanno provato a portare su di una barca alcuni concetti e linee automobilistiche, penso a Mercedes, Aston Martin, Revolver… Quanto la lunga esperienza automobilistica di Pininfarina ha influito nei progetti nautici? Ha influito certamente tanto e la cosa divertente è che spesso i designer navali prendono ispirazione dal mondo dell’auto, ma in questo caso siamo noi designer di auto che disegniamo le imbarcazioni. Quindi il link è molto diretto e l’influenza appunto molto forte, anche se le misure sono diverse. L’occhio umano riesce a vedere le linee e le curve di un’auto in uno spazio molto piccolo, cosa più difficile in una dimensione più grande come una barca dove comunque devono essere presenti tutti gli stilemi. Con Princess abbiamo parlato di una lunga e ampia collaborazione sempre a “tre mani” con lo studio Olesinski per le linee d’acqua. Una collaborazione che spazia anche su altri modelli


STEFANO LUPPI

Buddy Davis.

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PEOPLE

126 Oceanco Kairos.

Il progettto Kairos è un’importante collaborazione tra Oceanco, Pininfarina e Lateral Naval Architects, che si occupa dell’ingegnerizzazione e dell’architettura navale. The Kairos project comes from the collaboration between Oceanco, Pininfarina, and Lateral Naval Architects studio, which is responsible for engineering and naval architecture.

come il piccolo R35, un altro progetto entusiasmante… Sì, decisamente. Un full carbon che è un po’ come per le auto una concept car, in questo caso una concept boat, che racchiude tutti gli stilemi che daranno vita ad una nuova linea. L’R35 è un progetto tutto nostro all’interno del quale abbiamo racchiuso i concetti che volevamo dare alla linea che poi ha preso forma nel cantiere con superfici e dettagli unici. Qual è il tocco distintivo delle barche disegnate da Pininfarina? Certamente è un qualcosa che si può notare anche da lontano. Un segno elegante, pulito. Noi cerchiamo sempre l’essenzialità delle forme, la purezza. Cosa ci può accennare della collaborazione con Oceanco? Si tratta di una collaborazione nata circa un anno fa con il cantiere Oceanco. Un progetto che vede coinvolti noi, Lateral Naval Architects, studio inglese che si occupa dell’ingegneria, e naturalmente Oceanco, cantiere olandese famo-

so per la costruzione di mega yacht totalmente custom di altissima qualità. Il progetto verrà rivelato nei prossimi mesi e sarà qualcosa di rivoluzionario. Per ora ci dobbiamo accontentare di un teaser. Ho visto un render del progetto e l’idea è più quella di una nave spaziale che solca i cieli infiniti più che gli oceani… Sono state eliminate tutte le barriere che solitamente caratterizzano una barca e sono stati inseriti dei concetti nuovi, quelli di spazio e tempo sono diventati la caratteristica del progetto. Nel grande e luminoso salone del nuovo X95 ci raggiunge Andrea Gomez, marketing manager Americas di Princess, con un trascorso nella Marina Militare americana seguito da un impiego prima in Sunseeker, poi in Fairline e adesso in Princess. Alla mia richiesta di cosa, secondo lei, sia cambiato in cantiere dalla collaborazione con Pininfarina, mi risponde senza alcun dubbio che sono stati aggiunti elementi di creatività ed eleganza ai prodotti.

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Approfitto per rivolgerle alcune domande sulla barca. Cosa c’è di davvero unico e distintivo sul nuovo X95 rispetto all’offerta del mercato? Generalmente il design delle barche è caratterizzato da spigoli vivi, tagli netti con poca fluidità di linee. Su questa barca accade esattamente il contrario. Per non parlare dei volumi interni che sono circa il 30% in più di quelli dell’ultimo 35 metri che abbiamo costruito. Far stare tutto in una barca di quasi 30 metri è decisamente degno di nota. Quindi senza dubbio, spazi e design sono la risposta alla tua domanda. Come risponde il mercato alle vostre proposte? Al centro del palcoscenico di questo boat show c’è l’X95 e il nostro libro degli ordini è pieno. Questo significa che stiamo vendendo molte barche e alcuni modelli non potremo consegnarli prima del 2023. Anche durante questo lungo periodo di pandemia i numeri sono stati in continua crescita e indubbiamente la collaborazione con Pininfarina ha aiutato.



PEOPLE FOR ‘KIDS’ IN MY GENERATION, THE NAME PININFARINA IS EQUATED WITH CARS. And not just any old cars, but designs that left their mark, and which are still talked about today. The historic 1955 Lancia Aurelia B24S Spider, for instance, made famous by Vittorio Gassman in the film Il Sorpasso. Or the Giulietta Spider, or the Duetto, or the Ferrari GTO, or the unforgettable Testarossa… I could go on, especially considering that over 90 years have passed since it all began in a garage on Corso Trapani in Turin. Pininfarina has worked in an increasingly diverse range of industries, including major architecture projects, home furnishings, aviation, public transport, and, of course, boating. I am at the Palm Beach Boat Show, which opened on 25 March 2021 and which, despite the pandemic, has attracted a large number of visitors. On a typically hot and sunny Florida day, I have an appointment to meet Stefano Luppi, senior designer at Pininfarina of America. We meet at ramp number 4, where almost the entire Princess Yachts fleet is on display, and board the X95, described by this magazine in November last year. The X95, making its debut at this boat show, stems from a glorious partnership between the British shipyard and the historic Italian design brand. We begin by finding out more about Stefano Luppi and his experience at Pininfarina. «I’m a senior designer. I graduated in naval and nautical design from the University of La Spezia in 2017, and after three years designing motorboats between ten and thirty metres long for an Italian shipyard, I joined the Pininfarina Group. They had already started working with Princess Yachts, and I immediately became involved. After three years in Italy, I moved to Miami in the United States,

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Buddy Davis.

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PEOPLE

Wally Tango. where Pininfarina has an office working on projects linked to transport, product design, interior and exterior architecture and, of course, boating, with impressive growth targets». Pininfarina is not exactly well known for its boat design... It’s something that goes back a long way, beginning with our partnership with Magnum, and then our work with Fincantieri on the concept for an 80-meter boat. But during the last three or four years, things have accelerated rapidly, in particular with Princess Yachts, where we are responsible for practically everything they produce. At the 130 same time, we have worked with Wally, Shaefer in Brazil, and the American shipyard Buddy Davis, developing both sailing and motorboat designs, and working on both the interior and exterior. We have a team of around ten people dedicated to boats, but the main strong point of our studio is our ability to draw on a wide range of resources, from car designers and architects to interior and product designers. This vast array of skills means that our brainstorming sessions produce a wider vision of the whole project, including ideas that are not necessarily linked to the world of boating, allowing us to offer something that traditional design studios cannot.

Many shipyards have tried to apply various concepts and designs from the world of car design to boats over the last ten years – Mercedes, Aston Martin, and Revolver, for example... To what extent does Pininfarina’s long experience in vehicle design influence its boat designs? It undoubtedly plays a major role. The funny thing is that naval designers often take inspiration from the world of cars, but we are car designers designing boats. There is therefore a very direct link between the two, and there is a strong influence there, despite the very different scales. The human eye can see the lines and curves of a car in a very small space, but this is more difficult for larger objects like boats, where all the stylistic features still need to be included. Talking to Princess, they described your long and wide-ranging ‘three-way’ partnership with the Olesinski studio, which designs the waterlines. And this collaboration also covers other models, including another exciting design, the small R35… Yes, definitely. It’s an all-carbon design that is a bit like a concept car – or in this case a concept boat – containing all the stylistic features that we will put into a new range. The R35 is entirely our design, and we packed it with all the concepts we wanted Stefano Luppi, Fabio Massimo Bonini e Andrea Gomez a bordo dell’X95 Princess Yachts, che ha fatto il suo debutto ufficiale durante il Palm Beach Boat Show. Stefano Luppi, Fabio Massimo Bonini, and Andrea Gomez on board the Princess Yachts X95, which made its official debut at the Palm Beach Boat Show.

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to include in the range before the shipyard fleshed it out with unique surfaces and details. What is the distinctive feature of Pininfarina’s boats? There is differently something you can see from a long way away – a clean and elegant design. We always try to achieve simplicity and purity in our forms. What can you tell us about your partnership with Oceanco? We began working with the Oceanco shipyard around a year ago. The project involves us, a British studio called Lateral Naval Architects that is responsible for the engineering, and, of course, Oceanco, the Dutch shipyard renowned for its top-quality, 100% custom mega yachts. The design will be unveiled in the next few months, and it will be revolutionary. For now, though, we have to make do with a teaser. I have seen a computer rendering of the design, and the concept is more of a spaceship soaring through infinite skies than traversing the oceans... All the barriers that usually apply to boats have been removed, and new concepts have been added; the design is based around space and time. Andrea Gomez, marketing manager for the Americas at Princess, joins us in the large, brightly lit saloon of the new X95. She spent some time in the United States Navy, followed by jobs at Sunseeker, Fairline, and now Princess. When I ask her what changes she thinks the collaboration with Pininfarina has brought about at the shipyard, she replies without hesitation that it has instilled extra creativity and elegance in their products. I take the opportunity to ask a few questions about the boat. What is genuinely unique and distinctive about the new X95 compared to other boats on the market? In general, boat design involves sharp corners and clean cuts, with few flowing lines. On this boat the exact opposite is true. Not to mention the interior volumes, which are about 30% greater than the last 35-meter boat we built. To fit everything in a boat that is just under 30 meters long is an impressive result. Therefore, to answer your question, it is the space and the design that make it unique. How is the market responding to your boats? The X95 is center stage at this boat show, and our order book is full. This means we are selling a lot of boats; we won’t be able to deliver some of them until 2023. Even during this long pandemic, sales have continued to rise, and the partnership with Pininfarina has helped.



THE IDEA FACTORY

Abbracciando 132

Motopanfilo è il nuovo modello di superyacht che va ad arricchire la flotta della linea Class di Benetti. Il primo della serie è attualmente in fase di ultimazione e sarà presentato in anteprima a settembre durante il Salone di Cannes

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BENETTI MOTOPANFILO 37M

la STORIA Embracing history 133

The Motopanfilo is the new superyacht being added to Benetti’s Class line. The first in the series is currently being finished and will be presented in September during the Cannes Yachting Festival by Claudia Giulia Ferrauto

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THE IDEA FACTORY IL MOTOPANFILO DI BENETTI È DOTATO DI UNA LIVREA FILANTE, IMPECCABILE, dal gusto classico senza tempo. Federico Lantero di Azimut Benetti ha sottolineato come questo sia «un tipo di progetto che racchiude una forza singolare, uno sforzo creativo che un cantiere fa una volta ogni decennio». In questo prodotto è evidente una linfa creativa e stilistica che abbraccia una storia di successi che, fin dagli anni ’60, ha offerto una gamma di barche iconiche. Si nota uno sguardo al passato che non vuole però indulgere in una nostalgia retrò, quanto piuttosto ispirarsi con garbo a quegli stilemi vincenti che hanno segnato un’epoca, enfatizzandone lo spirito in una veste inedita e contemporanea. L’architettura navale è stata sviluppata da Benetti in collaborazione con Pierluigi Ausonio che racconta: «Motopanfilo 37 è una nave da diporto con una lunghezza al galleggiamento attorno ai 35 metri, un baglio massimo di 7,8, e velocità massime che possono arrivare, a seconda delle motorizzazioni, ai 17-18 nodi. La carena ha un regime di funzionamento idrodinamico che può essere classificato a pieno titolo come dislocante veloce. Il disegno di uno scafo di questo tipo richiede uno specifico know-how sia per ottenere la necessaria ottimizzazione alle velocità più elevate, sia per garantire un comportamento efficiente alle velocità di long-range, al pari di una buona carena dislocante, al fine di consentire, con una capacità di combustibile contenuta, un’autonomia pienamente transatlantica, come in questo caso». Infatti, grazie a un 134

Il soggiorno a bordo del Motopanfilo offre un continuo contatto con il mare. Ogni ponte ha spazi esterni di grande godibilità cui internamente fanno eco finestrature ampie e confortevoli che culminano nel saloon del main deck, dove un sistema di ampie vetrate lungo i lati e verso poppa offre una vista sull’orizzonte senza soluzione di continuità.

Staying aboard the Motopanfilo offers you a continued close contact with the sea. Every deck has enjoyable exterior spaces, to which wide windows are echoed inside culminating in the saloon on the main deck, where a system of large windows alongside and at the aft, offers an infinite view toward the horizon.

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Il particolare design della scala interna con la stondatura dei gradini e le alzate rifinite in acciaio riflettente, dona a questo elemento funzionale grande leggerezza. L’attenzione all’atmosfera avvolgente messa in luce da scelte di 136 dettaglio che l’occhio legge senza che la mente se ne accorga, danno immediato conforto agli ospiti e ampia godibilità degli spazi.

serbatoio carburante di 35.000 litri, è in grado di percorrere fino a 3.800 miglia nautiche in completa autonomia a una velocità di 10 nodi. Scafo e sovrastruttura sono realizzati in vetroresina. La nave si sviluppa lungo tre ponti principali, più un piccolo quarto ponte. Francesco Struglia, che insieme al cantiere Benetti ha curato l’exterior design, ha dichiarato: «Credo che la bellezza senza tempo dei panfili classici sia dovuta alla complessità e perfezione della storia che raccontano. Ogni dettaglio è legato ad una evoluzione costruttiva che trovava le proprie radici nell’esperienza di generazioni di maestri d’ascia». Lo studio Lazzarini & Pickering ha invece curato e sviluppato il design degli interni. A questo proposito Claudio Lazzarini afferma: «Il cantiere Benetti ha sempre avuto le idee molto chiare per questo nuovo progetto, tanto che la descrizione della barca che possiamo fare oggi, nonostante il fisiologico passaggio dal concept all’esecuzione necessiti la supervisione di molti aspetti da tenere sotto controllo, è la stessa di quella espressa nei primi briefing con Giovanna Vitelli e Federico Lantero. Giovanna Vitelli è una professionista incredibile, ha il piglio e la capacità di fare scelte precise, e dopo mille domande, sceglie e non ha ripensamenti. Questo modo sicuro di procedere ha dato vita a una collaborazione

The particular design of the internal staircase with the rounded steps and the risers finished in reflective steel, gives this functional element great lightness. The attention to the surrounding atmosphere highlighted by the choices of detail that the eye reads without the mind noticing, give immediate comfort to the guests and wide enjoyment of the spaces.

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armoniosa, caratterizzata da una grande fiducia accordata al nostro studio che ha reso incredibilmente piacevole l’intero iter di collaborazione». Il layout degli interni permette di ospitare fino a 10 persone in cinque cabine, di cui una master suite a tutto baglio nel main deck e quattro cabine Vip poste nel lower deck. È prevista una versione opzionale che, con un diverso layout nel lower deck, offre un’area Spa garantendo due cabine Vip e due cabine ospiti. I tempi di costruzione per questo nuovo modello richiedono circa 15 mesi, e dal cantiere fanno sapere che per il modello in fase di ultimazione le trattative sono già in corso. La distribuzione degli spazi segue il layout tradizionale dei superyacht: l’accesso via mare avviene dalla spiaggetta poppiera del lower deck, nella cui zona interna retrostante è disposta l’area per un ampio tender e una moto d’acqua; mentre salendo solo pochi gradini si arriva al main deck che da centro barca fino a poppa si articola in una pluralità di spazi d’accoglienza, esterni e interni. A pruavia si trova la suite a tutto baglio dedicata dell’armatore, corredata da servizi lui/lei e anticipata da uno studiolo. Da questo ponte, scendendo, si arriva all’area ospiti posta a centro barca nel lower deck. Invece salendo ci si trova nell’upper deck, con la sua notevole offerta di spazi all’aperto e al chiuso,


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«I bagli sono una sorta di pentagramma dove, cambiando poche note come le scelte di materiali e finiture, la percezione dello spazio cambia completamente, senza aver toccato altro nel layout». «The cross beams form a kind of pentagram in which, by just changing a few things like the choice of materials and finish, one’s perception of the space completely changes, without having touched anything else in the layout». Claudio Lazzarini and Carl Pickering.

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«Con Benetti abbiamo ripreso in mano e reinterpretato quella storia, per lasciar esprimere al meglio l’eccellenza e l’attuale incredibile potenziale tecnologico e artigianale del Cantiere. Sono certo che salire a bordo sarà un’emozione per tutti».

dove si possono trascorrere ore in compagnia magari a leggere nell’angolo living o a pranzare intorno al grande tavolo che accoglie fino a 12 persone. A pruavia troviamo, nell’area interna, la sala comandi cui è collegata la cabina del comandante. All’esterno, sempre su questo ponte, troviamo poi un’altra ampia zona relax dove oltre al solarium è possibile godersi il tramonto immersi nell’ampia jacuzzi vista mare. Il livello più alto è raggiungibile tramite una scaletta leggera, ed è configurabile, a scelta, come un observation deck. «Questo è un altro elemento rivisitato – sottolinea Lantero – che

«We have taken up and reinterpreted this history with Benetti, to give full expression to the excellence and incredible craftsmanship and technological potential of the yard. I am convinced that all who come on board will find it thrilling». Francesco Struglia barchemagazine – Giugno-June 2021

negli anni ’60 era nella parte prodiera di un fly e che oggi è nuovamente proposto come un rifugio di totale privacy. Un piccolo quarto ponte, con un prendisole per due persone dove raccogliersi, prendere un cocktail o sorseggiare un caffè, lontano da tutti, mentre si gode di una vista mozzafiato». A questo punto verrebbe da chiedersi se un superyacht di produzione seriale, ma con un Dna iconico, possa essere a misura di ogni armatore senza mai perdere il suo carattere peculiare. La risposta in questo caso è affermativa, poiché il livello di personalizzazione e di optional offerti è ampissima.


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Nella personalizzazione degli interni tutto si muove su tre elementi: cielino, pannellature, pavimenti. Sono la base di un pentagramma su cui combinare le note in armonia.

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In the personalization of the interiors, everything is based on three elements: ceiling, panelling, floors. They are the basis of a staff on which to combine notes in harmony.

Il layout dedicato agli ambienti privati dispone di cinque cabine, di cui una master suite a tutto baglio, posta a pruavia del main deck, e quattro ampie cabine Vip disposte nel lower deck. Come optional si ha la possibilità di avere anche un’area Spa, due cabine Vip e due cabine ospiti.

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The layout of the private area offers five cabins; one of which is the full-beam master suite at forward of the main deck, and four large VIP cabins in the lower deck. As optional, there’s the possibility to have a SPA, two VIP cabins, and two guest cabins.


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«Le esigenze legate all’ottimizzazione della propulsione, in generale, e per una carena di questo tipo, in particolare, possono essere conflittuali rispetto agli obiettivi di ottimizzazione della resistenza di carena alle diverse velocità. Per ottenere un 140 risultato che sia ottimale nel suo complesso, dato che le prestazioni in termini di velocità e di consumi dipendono dal prodotto delle due efficienze, quella della carena e quella della propulsione, è necessario procedere con la cosiddetta “progettazione idrodinamica integrata” che inserisce già nelle prime fasi del concept della carena, le scelte relative ai dettagli della propulsione, con una progettazione preliminare dei propulsori stessi, eliche o propulsori non convenzionali». «The requirements that arise from the optimization of the propulsion in general, and specifically for a hull of this type, can come into conflict with the aims of optimizing the hull’s resistance at different speeds. To get a result that is optimal all around, given that the performance in terms of speeds and fuel consumption depends on what emerges from two types of efficiency, that of the hull and that of the power used, you have to use what people call “integrated hydrodynamic design”: this incorporates decisions on the specifics of the propulsion system, and a preliminary design for the propulsion, whether using propellers or non-conventional propulsions, into the first stages of the hull concept». Pierluigi Ausonio

Merito di scelte progettuali accorte e minuziose che l’occhio sa leggere in modo istintivo restituendo all’anima una sensazione di armonia e leggerezza costanti. Su questi aspetti ha condotto la sua ricerca lo studio Lazzarini & Pickering. «Questo progetto dà vita a una barca di serie altamente personalizzabile da parte dei clienti – conferma l’architetto Claudio Lazzarini –. Lo sforzo è stato quindi quello di trovare delle costanti costruttive e stilistiche che fossero però flessibili all’interpretazione da parte dell’armatore. Ad oggi sono stati definiti almeno due stili, ma le possibilità sono numerose e con i primi clienti stiamo ragionando sulle ampie potenzialità interpretative. È uno yacht dal carattere così forte che permette di personalizzare gli ambienti senza stravolgere l’unicità dello stile». E nonostante la tendenza sui grandi yacht contemporanei sia spesso quella di ricreare una villa, la linea guida a bordo di questa novità è stata quella di ricercare per gli interni, la vera natura dello yachting. Prosegue Lazzarini: «Siamo partiti dagli elementi strutturanti della barca: i bagli. Questi sono come una memoria dello scheletro di una balena, vediamo lo scheletro e percepiamo la forma circolare e avvolgente della barca. Gli elementi dell’interior non sono quindi una mera decorazione applicata, ma parte della struttura fisica che confe-

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risce anche una ritmica nella suddivisione spaziale e architettonica degli interni». Altro elemento distintivo è l’assenza di spigoli a bordo, mentre c’è un grande uso di forme avvolgenti. Tra le raffinatezze della barca troviamo il lavoro di ebanisteria, evidente soprattutto nella lavorazione dei cielini curvati. Pochi dettagli, estremamente morbidi, di grande comfort anche nella percezione ottica, diventano elementi distintivi. BENETTI’S MOTOPANFILO HAS IMPECCABLE STREAMLINED LIVERY, WITH A TIMELESS, CLASSIC LOOK. Federico Lantero, from Azimut Benetti, stresses that this is «the kind of project that contains a unique strength, a creative effort that a boatyard produces once every decade». This is a product able to clearly express the creative and stylistic dynamism that marks a history of success generating a range of iconic boats since the 1960s. You can sense a glimpse of the past, although there is no over-indulgence in retro nostalgia but rather a touch of inspiration from the winning styles that marked an era, emphasizing their spirit in a new and contemporary look. The naval architecture has been developed by Benetti in partnership with Pierluigi Ausonio, who says: «Motopanfilo 37 is a yacht with a waterline length of around 35 meters,



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Il beach club è un’oasi di tranquillità. La spiaggetta, che prende vita grazie alla scocca abbattibile, offre un solarium a pelo d’acqua da cui è possibile prendere il sole, tuffarsi in mare o sdraiarsi comodamente a leggere nell’area ombreggiata, caratterizzata da una deliziosa cappotte. 142

«Il Motopanfilo del XXI secolo nasce dall’ispirazione del percorso stilistico e storico del cantiere Benetti, in particolare guarda agli anni ’60 e al famoso FB27, caratterizzato da uno sviluppo fortemente orizzontale, allungato, filante. È questo guizzo - reinterpretato dando vita a una soluzione completamente diversa - che oggi fa da matrice al nuovo superyacht tri-deck dalle forme gentili, estremamente pulite e lineari. Una potenza di stile, senza fronzoli o protusioni, un volume compatto e pulito. Un prodotto sospeso nel tempo, moderno oggi come domani, che non insegue le mode».

maximum beam of 7.8 meters and a top speed which, depending on what engines are fitted, can reach 17-18 knots. The hydrodynamics of the hull means that it fully deserves to be considered a fast-displacement vessel. The design of a hull of this kind calls for specific know-how both to optimize it for higher speeds, and also to ensure that it behaves efficiently at cruising speed, as well as a good displacement hull, so that, with limited fuel capacity, it has easily enough range to cross the Atlantic, which is what it has». And with its 35,000-litre tank, the Motopanfilo 37 can do up to 3,800 nautical miles at ten knots without refueling. The hull and superstructure have been made in fiberglass, and the boat goes across three main decks, in addition to a small fourth deck. Francesco Struglia, who designed the exterior along with

«The Motopanfilo for the 21st century has emerged from the inspiration of the stylistic and historic course taken by the Benetti yard, and pays special attention to the 1960s and the famous FB27, which featured a very horizontal, stretched out, and streamlined look. It is this dynamic shape – reinterpreted to give life to a completely different solution – that is now the base for the new threedeck super yacht with its gentle, extremely clean, and linear lines. A concentration of style, without frills or protrusions, a compact and clean shape. It is a product that is suspended in time, that will be just as modern tomorrow as it is today, something that doesn’t follow fashion». Federico Lantero

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The beach club is an oasis of tranquillity. The beach, which comes to life from the foldable aft hatch, offers a solarium at sea from which you can sunbathe, dive into the sea or lie down comfortably to read in the shaded area, characterized by a delightful canopy.

the Benetti yard said: «I think that the timeless beauty of classic yachts arises from the complexity and perfection of the story that they tell. Every detail is linked to a piece of the evolution of the construction that finds its roots in the experience of generations of shipwrights». The Lazzarini & Pickering design firm handled and developed the look of the interiors. About this, Claudio Lazzarini says: «The Benetti yard has always had very clear ideas concerning this new project, to such an extent that the description of the boat that we can make today is the same one as that described in the first briefings with Giovanna Vitelli and Federico Lantero, although the evolution from concept to execution necessarily requires the supervision of many aspects that have to be kept under control. Giovanna Vitelli is an incredible professional.



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«In termini commerciali, Motopanfilo rappresenta per Benetti una straordinaria 144 opportunità per valorizzare l’heritage del brand e allo stesso tempo proporre al mercato un modello che non rientra in nessuna delle tipologie classiche della nautica di lusso. In questo senso lo considero perfetto per un armatore che ne comprenda il posizionamento unico. Motopanfilo è uno yacht elegante con radici nella tradizione, che tuttavia non concede nulla al concetto di vintage perché, pur recuperando alcuni tratti stilistici del glorioso passato di Benetti, si proietta inequivocabilmente nel futuro. Lo si coglie ad esempio nelle grandi vetrate laterali e nelle superfici specchiate che abbondano negli interni, così in sintonia con la nuova voglia di portare a bordo cielo e mare per stare sempre più vicini alla natura che ci accompagna durante la navigazione».

She has the willingness and the ability to make precise decisions, and after thousands of questions, she makes a choice and she doesn’t go back on it. That confident way of proceeding has given rise to a harmonious partnership, with the great trust given to our design studio which has made the entire partnership process an immense pleasure». The interior layout means that up to ten people can be housed in five cabins, one of which is a full-beam master suite on the main deck, while there are four VIP cabins situated on the lower deck. There is an optional version which, with a different layout on the lower deck, provides a spa area, two VIP cabins, and two guest cabins. The time needed for building one of these new models is around 15 months, and at the yard, they have let it be known that talks are already underway to the boat that is currently being finished. The distribution of the areas follows the traditional layout of a superyacht: access from the sea comes through the stern beach area on the lower deck. The area behind that has space for a large tender and a jet ski; while just a few steps up you get to the main deck, which stretches out from midships right to the stern in a series of welcoming areas, both indoors and out. Going forward is the full-beam master suite, equipped with his and hers

«In commercial terms, Motopanfilo represents an extraordinary opportunity for Benetti to enhance the brand’s heritage and, at the same time, offer the market a model that does not fit into any of the classic types of luxury yachting. In this sense, I consider it perfect for an owner who understands its unique positioning. Motopanfilo is an elegant yacht with roots in tradition, which does not concede anything to the concept of vintage. While recovering some stylistic traits of Benetti’s glorious past, it unequivocally projects itself into the future. It can be seen, for example, in the large side windows and in the mirrored surfaces that abound in the interiors, so in tune with the new desire to bring the sky and the sea to the edge of the sea to stay closer and closer to the nature that accompanies us during navigation». Sebastiano Fanizza

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bathrooms, and which is preceded by a small study. If you walk downstairs from this deck, there is the guest area, which is located midships on the lower deck. Whereas if you go up, you reach the upper deck, with a notable range of areas both outdoors and in, where you can spend hours in convivial – perhaps reading in the lounge corner or enjoying lunch around the large table which seats up to twelve people. And going towards the bow we find, in the interior area, the control room which connects to the captain’s cabin. Outside, but on the same deck, there is another large relaxation area where as well as a solarium you can also enjoy the sunset sunk deep into the large jacuzzi with sea views. The highest level can be reached through a light ladder, and can be configured, if you like, as an observation deck. «This is another element that has been looked at again», Lantero explains, «During the sixties, it was in the stern part of a flybridge, and now it has been completely redefined as a refuge with complete privacy. A small fourth deck, with a sun pad for two people, where you can get together, sip a cocktail, or drink a coffee, far away from everybody else, while enjoying a breathtaking view». At this point, one could ask if a production-line superyacht, but one with iconic DNA, could be made to measure



THE IDEA FACTORY for each owner without ever losing its unique character. The answer, in this case, is yes, since there is a particularly broad level of personalization together with many options on offer. This is the product of wise and careful decisions made at the design stage, that the eye reads instinctively, giving the soul a feeling of constant harmony and lightness. The Lazzarini & Pickering firm researched this aspect. «This design has created a boat that is produced as one of a series but that can be highly customized by clients», confirms the architect Claudio Lazzarini. «We have endeavored to establish construction and style constants, but ones that could still be subject to interpretation by an owner. Thus far at least two styles have been developed, but there are many different possibilities and with the first clients we are talking about the wide range of different things you could potentially do. It is a yacht which has such a strong character that it means you can customize rooms without upsetting the uniqueness of the style». And although the trend in large yachts is often to attempt to recreate a villa, the line followed onboard this new boat was to find the true nature of yachting for the interiors. Lazzarini continues: «We started from the structural parts of the boat: the cross beams. These are like a vestige of the skeleton of a whale – you see the skeleton and we perceive the circular and enveloping shape of the boat. The elements in the interior are thus not a simple piece of applied decoration, but part of the physical structure that also gives a rhythm to the spatial and architectural subdivision of the interior». Another distinctive element is the lack of rough edges on board, while a lot of enveloping shapes have been used. Amongst the refinements in the finishing on board is the cabinet maker’s work that can be seen above all in the work done on the curved ceilings. Just a few of the details, all very smooth, that are comfortable both in feel and look, and that become distinctive elements.

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AZIMUT BENETTI SPA Livorno - Italy, info@benettiyachts.it, www.benettiyachts.it

The Motopanfilo can reach a top speed of 18 knots or fully exploiting its capabilities and smoothly cruising at low impact at around 10 knots of speed with a range of 3,800 miles.

Il Motopanfilo è in grado di raggiungere una velocità massima di 18 nodi o di sfruttare pienamente le sue capacità e navigare dolcemente a basso impatto intorno a 10 nodi di velocità con un’autonomia di 3.800 miglia.

PROGETTO: Pierluigi Ausonio (architettura navale) • Francesco Struglia / Benetti (design esterni) • Studio Lazzarini Pickering (design interni) SCAFO: Lunghezza f.t. 36,8m • Baglio massimo 7,8m • Pescaggio 1,96m • Scafo e sovrastruttura in vetroresina • Dislocamento a pieno carico 230 t • Scafo dislocante • Capacità serbatoio carburante 35.000 l • Capacità serbatoio acqua 4.000 l • Cabine armatore e ospiti 5 per 10 persone • Cabine equipaggio 4 per 7 persone MOTORI PRINCIPALI: 2 x Man V12, 1.029 kW (1.400 cv) @ 2.300 rpm / 2 x Man V12, 1.213 kW (1.650 cv) @ 2.300 rpm • Velocità massima 18 nodi • Velocità di crociera 16 nodi • Autonomia a 10 nodi 3.800 Nm CLASSIFICAZIONE: RINA Pleasure

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PROJECT: Pierluigi Ausonio (naval architecture) • Francesco Struglia / Benetti (exterior design) • Studio Lazzarini Pickering (interior design) HULL: LOA 36.8m • Maximum beam 7.8m • Draft 1.96m • Hull and superstructure made of fiberglass • Full load displacement 230 t • Displacement hull • Fuel tank volume 35,000 l • Water tank volume 4,000 l • Guests and owner cabins 5 for 10 people • Crew cabins 4 for 7 people MAIN PROPULSION: 2 x MAN V12, 1.029 kW (1.400 hp) @ 2.300 rpm / 2 x MAN V12, 1.213 kW (1.650 hp) @ 2.300 rpm • Maximum speed 18 knots • Cruising speed 16 knots • Range at 10 knots 3,800 Nm CLASSIFICATION: RINA Pleasure



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SOLARIS 111

Arriva la nuova ammiraglia del cantiere di Aquileia. Un 34 metri che coniuga stile, funzionalità e prestazioni. Carena di Javier Soto Acebal, design firmato MYT Aquileia shipyard’s new flagship is coming soon. A 34-meter combining style, functionality, and performance. Hull by Javier Soto Acebal, designed by MYT by Luca Sordelli photo by Guillaume Plisson for Solaris

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PAURA

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PREVIEW DICEVA WINSTON CHURCHILL: “Il prezzo della grandezza? La responsabilità”. Quando un cantiere lancia una nuova ammiraglia arrivano eccitazione, entusiasmo, orgoglio. E non solo. In vetta alle montagne il vento soffia più teso. Nel caso del nuovo Solaris 111, il modello in cima alla lunga gamma di uno dei nomi nobili della vela internazionale, la responsabilità è decisamente tanta, le aspettative molte. Ma laggiù, ad Aquileia, non pare proprio che si siano fatti prendere dalle vertigini. Anzi. Come è giusto che sia, sono partiti dai valori fondanti del marchio, dai “perché” di un successo che dura da 47 anni. Quindi, come tutti i Solaris, anche questo 34 metri è prima di tutto “built for sailors”, fatto per navigare a vela, veramente. La costruzione è tutta in carbonio, la “potenza” tanta con 1.217 m2 da tirare a riva alle portanti e 618 di bolina, la chiglia è retrattile e riduce il pescaggio da oltre 6 a “solo” 3,90 metri e l’albero è un Southern Spars che arriva a 50 metri dalla superficie dell’acqua, anche lui rigorosamente in carbonio. A garanzia di velocità, ma anche comfort e sicurezza, la carena è firmata dal fedelissimo del cantiere, Javier Soto Acebal. Design di interni ed esterni sono invece opera dello studio monegasco MYT che in fatto di superyacht, sia a vela sia a motore, è da molti anni uno dei punti di riferimento sulla scena internazionale. Le linee sono estremamente eleganti, segnate dal basso profilo della tuga che si allunga verso il pozzetto centrale del Solaris 111. Questo è contraddistinto da due grandi aree prendisole nella sua zona di poppa e da due tavoli ad ali abbattibili poco più a prua per 150 creare una grande e accogliente zona lounge. Le due ruote del timone sono state collocate in posizione molto laterale, quasi in murata, liberando così molto spazio a centro barca, facilitando i flussi di bordo, e consentendo al timoniere di avere una visione sempre sgombra verso prua. Il bimini a protezione di tutta quest’area, per mantenere intatta la Sottocoperta la zona regina è sicuramente quella living a centro barca che può contare su grandi volumi, ma soprattutto sulla bella luminosità garantita dalla finestratura.

Below deck, the queen area is certainly the living room in the center of the boat characterized by large volumes, but above all, a beautiful light provided by the window.

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SOLARIS 111

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Below deck there are four sleeping areas: in addition to the aft owner’s suite, there are three guest cabins. The entire bow area is reserved for services and crew.

Sottocoperta i locali notte sono quattro: oltre alla suite armatoriale di poppa ci sono tre cabine ospiti. Tutta la zona di prua è riservata ai servizi e all’equipaggio.

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SOLARIS 111 pulizia della coperta, è perfettamente incassato a filo con la tuga. Il Solaris 111 ha poi una seconda sorprendente area living sul main deck, all’estrema poppa. È una zona che svolge una doppia funzione: da un lato classica beach area per avere un diretto accesso al mare, dall’altro terrazza privata per gli armatori, con accesso alla loro suite sul lower deck la cui privacy è garantita da un portellone a doppia anta a scomparsa. Anche questa zona può essere protetta da un dodger a movimentazione elettrica che scompare a filo con la coperta. Sotto di lei si cela invece lo spazio per il garage del tender. Nel complesso tutta la zona di poppa, pur restando fedele al Dna del cantiere al 100% per veri velisti, ricorda molto da vicino, per funzionalità e ampiezza dei volumi, l’ultima generazione dei grandi yacht a motore. Sottocoperta la zona regina è sicuramente quella living a centro barca che può contare su grandi volumi, ma soprattutto sulla bella luminosità garantita dalla finestratura che circonda la tuga così come dalla vetratura che a soffitto si allarga ai due lati del tambuccio. Uno degli aspetti più interessanti del layout del Solaris 111 è che si è evitata la ricerca

di grandi spazi vuoti e spettacolari, ma si è piuttosto scelta una suddivisione in più aree funzionali. Una visione moderna che va incontro alle tendenze dell’abitare contemporaneo, tanto in mare quanto a terra. Proprio a centro barca, infatti, ad un tavolo da pranzo da otto posti sulla sinistra si contrappone sulla dritta un’accogliente zona lounge, con sofà e tavolino centrale; poco più a prua c’è una terza zona conviviale, una play room, riparata e accogliente.

The hull and the deck are made of prepreg carbon fiber, with epoxy resin. The sandwich parts have a Corecell core.

Scafo e coperta sono realizzati in carbonio prepreg, con resina epossidica. Le parti in sandwich hanno l’anima in Corecell.

SOLARIS YACHTS Via Curiel, 49 - I-33051 Aquileia (UD) - T. +39 0431 91304 - info@solarisyachts.com - www.solarisyachts.com Design: Solaris/MYT Group Architettura navale: Javier Soto Acebal Scafo: Lunghezza f.t.: 33,70m • Lunghezza al galleggiamento: 32,16m • Baglio massimo: 7,90m • Pescaggio: 3,91/6,05m • Dislocamento a vuoto: 76 t • Gross Tonnage: 133 GT • Rapporto dislocamento/ zavorra: 0,36 • Sup. velica randa: 357,00 m2 • Sup. velica Jib: 329,10 m2 • Sup. velica gennaker A2: 911,40 m2 • Sup. velica Code 0: 565,20 m2 Motore: Cummins QSB6.7, 419 cv • Elica a 5 pale MaxProp • Riserva carburante: 4.400 l • Riserva acqua: 1.700 l

Albero in carbonio 4 ordini di crocette Southern Spars • Vele Doyle Technora • N.4 winch Harken 1235 carbon top • N.2 winch Harken 1111 carbon top • Stopper Spinlock • Elettronica B&G • 2 Dissalatori Osmosea Design: Solaris/MYT Group Naval architecture: Javier Soto Acebal Hull: LOA: 33.70m • Waterline length: 32.16m Maximum beam: 7.90m • Draft: 3.91/6.05m • Light mass displacement: 76 t • Gross Tonnage: 133 GT • Displacement/BallasT ratio: 0.36 • Mainsail

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surface: 357.00 m2 • Jib sailing surface: 329.10 m2 • Gennaker A2 sailing surface: 911.40 m2 • Code 0 sailing surface: 565.20 m2 153 Main propulsion: Cummins QSB6.7, 419 hp • 5 blade MaxProp propeller • Fuel tank volume: 4,400 l • Water tank volume: 1,700 l Southern Spars carbon mast with 4 spreaders • Doyle Technora sails • N.4 winches 1235 carbon top by Harken • N.2 winches 1111 carbon top by Harken Stopper Spinlock • B&G electronic systems • 2 Osmosea water makers


PREVIEW Una scelta pensata per regalare, nell’ottica di lunghe navigazioni, intimità anche durante il giorno. Ognuno potrà trovare il suo posto. È una barca con la vocazione di macinare tante miglia lontani da terra da vero blue water cruiser.

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The deck is extremely clean, beautiful to see, easy to live with. All maneuvers are entrusted to Harken’s electrified winches: four 1235s in the cockpit and two 1111s at the mast foot, all carbon top.

La coperta è estremamente pulita, bella da vedere, facile da vivere. Tutte le manovre sono affidate ai winch elettrificati di Harken: quattro 1235 in pozzetto e due 1111 a piede d’albero, tutti carbon top.

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WINSTON CHURCHILL SAID: “The price of greatness? Responsibility”. When a shipyard launches a new flagship there is plenty of excitement, enthusiasm, pride. And not only that. At the top of the mountain, the wind blows more tensely. In the case of the new Solaris 111, the model at the top of the long-range of one of the noble names in international sailing, responsibility is certainly high, as are expectations. But down there in Aquileia, they don’t seem to be affected by vertigo. On the contrary. They correctly started from the founding values of the brand, from the ‘reason why’ of a success that has lasted for 47 years. So, like all Solaris vessels, also this 34-meter beauty is first and foremost “built for sailors”, really made to sail. The construction is all in carbon, power is plentiful with 1,217 m2 to be pulled ashore at the carriers and 618 upwind, the keel is retractable and reduces the draft from over 6 to ’just’ 3.90 meters, and the mast is a Southern Spars – also rigorously in carbon - stretching 50 meters from the surface of the water. To guarantee speed, but also comfort and safety, the hull is designed by the shipyard’s trusted Javier Soto Acebal. The interior and exterior design, on the other hand, was handled by the Monegasque studio MYT, which has been a point of reference on the international scene of both sailing and motor superyachts for many years. The lines are extremely elegant, marked by the low profile of the deckhouse that extends towards the central cockpit of the Solaris 111. The latter is distinguished by two large sunbathing areas in its stern area and by two folding wing tables a little further forward to create a large and cosy lounge area. The two rudder wheels have been placed in a very lateral position,


SOLARIS 111

A poppa, la Beach Area è anche un secondo pozzetto dedicato all’armatore, con accesso diretto alla sua suite con il letto centrale “ad isola”. Soluzione che ricorda da vicino il mondo delle moderne power-boat. At the aft, the Beach Area is also a second cockpit dedicated to the owner, with direct access to his suite with the central ‘island’ bed. A solution that closely resembles the world of modern powerboats.

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PREVIEW

Engine room

In sala macchine c’è un Cummins da 425 cavalli con trasmissione in linea d’asse ed elica a 5 pale abbattibili Max Prop. Al massimo dei giri, 3000, la barca viaggia a 13 nodi consumando 36 l/h. A regime di crociera, 2000 giri/min, la velocità è 10,5 nodi con i consumi che calano a 30 l/h, per un’autonomia che sfiora le 1.500 miglia. 156

The engine room hosts a 425 horsepower Cummins with shaft drive and 5-blade Max Prop folding propeller. At maximum rpm - 3000 - the boat sails at 13 knots consuming 36 l/h. At cruising speed - 2000 rpm - the speed is 10.5 knots with fuel consumption dropping to 30 l/h, for a range of nearly 1,500 miles.

La superficie velica che il Solaris 111 può dispiegare è impressionante, 1.217 m2 alle portanti, 618 di bolina. Questo significa che con una brezza da 8 nodi di vento reale si viaggia a 9,8 nodi risalendo il vento (45°) e a 12,8 nodi navigando al lasco stretto (285°).

The sail area that the Solaris 111 can deploy is impressive, 1,217 m2 at the carriers, 618 upwind. This means that with an 8-knot true wind breeze you will travel at 9.8 knots going upwind (45°) and at 12.8 knots sailing in close reach (285°).

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almost at broadside, thus freeing up a lot of space amidships, easing aboard flows, and allowing the helmsman to always have an unobstructed view forward. To keep the deck perfectly clean, the bimini protecting this whole area is entirely recessed flush with the deckhouse. The Solaris 111 also features a surprising second living area on the main deck, at the extreme stern. This area performs a double function: on the one hand, it is a classic beach area for direct access to the sea, on the other, a private terrace for owners, with direct access to their suite on the lower deck whose privacy is ensured by a hatch with a double retractable door. This area can also be protected by an electrically operated dodger that disappears flush with the deck. Underneath the beach club is the tender garage. Overall, the entire aft area, while remaining faithful to the DNA of the shipyard of being 100% for real sailors, very much resembles, in functionality and volume, the latest generation of large motor yachts. Below deck, the queen area is certainly the living room in the center of the boat characterized by large volumes, but above all, a beautiful light provided by the window that surrounds the deckhouse as well as by the glass ceiling on both sides of the hatchway. One of the most interesting aspects of the Solaris 111 layout is that it is not designed with the intent of creating large empty and spectacular spaces, but rather divided into several functional areas. A modern vision that meets the trends of contemporary living, both at sea and on land. Right in the center of the boat, the dining table seating eight on the left is counterposed with a cosy lounge area, including a sofa and central table. Just over the bow there is a third-social area, a playroom, tucked away and welcoming. A choice designed to provide intimacy on long sailing trips, even during the day. Everyone will be able to find their perfect spot. It is a boat with the vocation of sailing many miles away from land as a real blue water cruiser.



COMPANIES

COMPANIES

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ePropulsion

Electric POWER 

Tanti modelli, molte novità e tanta tecnologia. I fuoribordo elettrici dell’azienda cinese hanno le carte in regola per avere successo Many models, even more innovations, and a lot of technology. These Chinese electric outboards have what it takes to be successful by Niccolò Volpati

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COMPANIES

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INIZIAMO CON LO SFATARE UN PREGIUDIZIO. Se pensate che i prodotti “made in China” siano di scarsa qualità, avete sbagliato rotta. ePropulsion è solo uno dei tanti esempi che si potrebbero fare. Si tratta di un’azienda che nasce dopo sei anni intensi di ricerca e sviluppo e il livello tecnologico dei suoi fuoribordo, e dei suoi accessori, ne è una dimostrazione. Basti pensare alla batteria del fuoribordo galleggiante. Si stacca, come quella di altri modelli di fuoribordo elettrici, perché, in questo modo, è possibile ricaricarla da una normale presa elettrica mentre si è a terra, ma quella di ePropulsion, in più, è galleggiante. In questo modo, anche se dovesse accidentalmente cadere in acqua la si può recuperare facilmente. È un vantaggio importante dato che la batteria è l’elemento di maggior valore di un fuoribordo elettrico e quindi lasciarla sul fondo del mare non è una buona idea, né per l’ambiente, né per le finanze dell’armatore. Esistono poi i pannelli con celle solari, che sono proposti come optional e che permettono di ricaricare la batteria in poco tempo. È una soluzione che incontra il favore di chi non frequenta spesso i marina e intende trascorrere molto tempo in rada. Anche il motore presenta soluzioni tecnologicamente all’avanguardia come il sistema di raffreddamento a circuito chiuso che, oltre a essere efficiente, consente di ridurre quasi del tutto la manutenzione. Danny Tao, Ceo di ePropulsion, ha recentemente presentato le novità per il 2021. I fuoribordo sono sempre tre, da 1, 3 e 6 kW, che corrispondono a potenze da 3, 6 e 9 cavalli, ma sono stati tutti aggiornati. Spirit 1.0, il

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più piccolo, è stato studiato per passare facilmente dalla modalità controllo remoto a quella con comando a barra tradizionale. Qual è il vantaggio? Che è perfetto per una piccola barca a vela che lo sceglie come motore ausiliario. Inoltre, è stato fornito, come tutti gli altri modelli, di un display digitale retroilluminato studiato appositamente per l’uso notturno. Il risparmio energetico è l’imperativo, anche per consentire un’autonomia maggiore al fuoribordo. È per questo che ePropulsion ha presentato un motore che alla propulsione unisce la produzione di energia. L’elica, infatti, quando il motore non è in marcia, è in grado di funzionare come idrogeneratore. Bastano 4 nodi di velocità a vela per ottenere energia. Spirit 1.0 Evo arriva a produrre 330 W quando si naviga tra 10 e 14 nodi, Navy 3.0 Evo, invece, alla stessa velocità, produce 660 W e, il più potente dei tre fuoribordo, Navy 6.0 Evo, di energia ne produce fino a 1 kW. Gli stessi propulsori, con le stesse potenze e la stessa tecnologia, sono disponibili anche in versione pod drive per barche a vela. Inoltre, tra le novità per il prossimo anno, ci sono i dispositivi per l’uomo a mare. Anche questo è un sistema già visto, ma mai offerto tra gli optional di un piccolo fuoribordo elettrico. Si tratta di braccialetti che si indossano e si attivano nel caso in cui l’uomo a mare si allontani più di dieci metri dal motore. Ogni propulsore ne può avere in dotazione fino a otto. Il funzionamento è semplice. Se qualcuno che lo indossa cade in mare, l’allarme si attiva appena si trova a dieci metri dal fuoribordo. In Italia i motori elettrici di ePropulsion sono distribuiti da Selva Marine che dallo scorso settembre ha stipulato un accordo di collaborazione. Carlo Selva è molto entusiasta del


ePropulsion

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Spirit 1.0, Evo, Navy 3.0 Evo, and Navy 6.0 Evo are the three models of respectively 1, 3, and 6 kW which correspond to outboards of 3, 6, and 9.9 horsepower.

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Spirit 1.0, Evo, Navy 3.0 Evo e Navy 6.0 Evo sono i tre modelli rispettivamente da 1, 3 e 6 kW che corrispondono a fuoribordo da 3, 6 e 9,9 cavalli.


COMPANIES I nuovi display retroilluminati sono disponibili in diverse versioni: fissi da collocare su una paratia del pozzetto o in plancia oppure direttamente alla barra di manovra. The new backlit displays are available in different versions: fixed, to be placed on the bulkhead of the cockpit or the dashboard, or directly on the maneuvering bar.

prodotto e ha affermato: «Li abbiamo presentati allo scorso Salone di Genova e da allora le richieste 162 e l’interesse non si sono mai interrotti». Lo stesso fenomeno ePropulsion lo sta vivendo un po’ in tutta Europa. In Germania, per esempio, in un anno i concessionari sono cresciuti del 50%. Il motivo è presto detto. Oltre alla tanta tecnologia che questi motori offrono, c’è un’azienda tutta concentrata sui piccoli modelli di fuoribordo o pod drive. Non sono orientati a realizzare produzioni “dimostrative” come è successo in passato a chi ha lanciato

ePropulsion engines can also function as hydro generators. When sailing, if the gear is in a neutral position, they can generate and store energy to power onboard utilities.

fuoribordo elettrici anche di 80 cavalli di potenza. L’elettrico è perfetto per i piccoli fuoribordo o come pod per barche a vela di dimensioni contenute. È silenzioso, non inquina, può essere utilizzato anche in zone interdette alla navigazione a motore. Inoltre, è molto comodo. Non serve carburante, la manutenzione è quasi inesistente, si trasporta o ricovera in poco spazio e con poca fatica. E adesso, grazie ad ePropulsion, è anche competitivo nel prezzo. ePropulsion è importato in Italia da Selva Marine, www.selvamarine.com

I motori ePropulsion possono funzionare anche come idrogeneratori. Quando si naviga a vela, se la marcia è in folle, sono in grado di accumulare energia per alimentare le utenze di bordo.

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LET’S START BY DISPELLING A PRECONCEPTION. If you think that “made in China” equals poor quality, you are on the wrong track. ePropulsion is just one of the many examples we could give you. This is a company that was created after six years of intense research and development, and the technological level of its outboards, as well as its accessories, is clear proof of its profound commitment. Suffice it to think of the floating outboard battery. It detaches, like that of other electric outboard models, to recharge it from a normal electrical socket while



COMPANIES on land, but also ePropulsion’s battery can float. This way, even if it accidentally falls into the water, it can be easily retrieved. This is an important advantage given that the battery is the most valuable element of an electric outboard engine and therefore leaving it on the bottom of the sea is not a good idea, neither for the environment nor for the owner’s wallet. There are also optional panels with solar cells that allow you to recharge the battery in a very short time. This solution is particularly appealing for those who don’t love to berth in marinas and intend to spend a lot of time at anchor. The engine also features technologically advanced solutions such as the closed-circuit cooling system which, in addition to being efficient, makes it possible to significantly reduce the maintenance work. Danny Tao, CEO of ePropulsion, recently presented the novelties for 2021. There are still three outboards in the catalogue, from 1, 3, and 6 kW, which correspond to 3, 6, and 9 HP, but they have all been updated. Spirit 1.0, the smallest, has been designed to easily switch between remote and traditional tiller control mode. What’s the benefit? It is perfect for a small sailboat that requires it as an auxiliary engine. Besides, like all other models, it has been equipped with a backlit digital display specially designed for night mode. Energy-saving is a must, also to provide the outboard with a greater range. This is why ePropulsion has presented an engine that combines propulsion with energy production. 164

They are also available in the pod drive version, ideal for sailboats of up to 8/9 meters in length.

Sono disponibili anche in versione pod drive, ideale per barche a vela fino a 8/9 metri di lunghezza.

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The propeller can in fact function as a hydro generator when the engine is not running. 4 knots of sailing speed are enough to create energy. Spirit 1.0 Evo can produce 330 W when sailing between 10 and 14 knots, Navy 3.0 Evo, on the other hand, at the same speed, produces 660 W and, the most powerful of the three outboards, Navy 6.0 Evo, produces up to 1 kW of energy. The same engines, with the same powers and the same technology, are also available in a pod drive version for sailboats. Also, among the novelties for next year, are the man overboard devices. This is not a new system on the market, but it has never been offered as an option for a small electric outboard engine. The devices in question are bracelets that can be worn and are triggered if the man overboard moves more than ten meters away from the engine. Each engine can be equipped with up to eight of these. The way it works is very simple. If someone wearing the device falls into the sea, the alarm will go off as soon as they are ten meters away from the outboard engine. In Italy, ePropulsion’s electric motors are distributed by Selva Marine which signed a collaboration agreement last September. Carlo Selva is very enthusiastic about the product and says: «We presented them at the last Genoa Boat Show and since then the requests and interest have never stopped». ePropulsion is experiencing the same success throughout Europe. In Germany, for example, new distributors have grown by 50% in one year. The reason is obvious. In addition to the high technology that these engines offer, this is a company entirely focused on small outboard or pod drive models. Their goal is not to make “showcase” productions, as has been the case in the past with some companies launching electric outboards with as much as 80 horsepower. The electric technology is perfect for small outboards or as a pod for small sailboats. It is silent, doesn’t pollute, and can be used even in areas where motor navigation is not allowed. Furthermore, it very practical. No fuel is needed, maintenance is almost non-existent, and it can be transported or stored quite effortlessly in a small space. And now, thanks to ePropulsion, it is also priced competitively.



SHIPYARDS

SHIPYARDS

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L’importanza della sostenibilità The importance of SUSTAINABILITY barchemagazine – Giugno-June 2021


NEEL TRIMARANS

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Materiali, processo produttivo e tipologia di barca. Cosa può fare già oggi un cantiere per limitare l’impatto ambientale della nautica da diporto? Materials, production process and kind of boat. What can a shipyard now do to limit the environmental impact of yachting? by Niccolò Volpati - photo by Olivier Blanchet barchemagazine – Giugno-June 2021


SHIPYARDS È UN PERIODO IN CUI IL GREEN VA MOLTO DI MODA. Tutti, in qualche modo, siamo green. A questo proposito, il cantiere Neel con sede a La Rochelle, specializzato nella costruzione di trimarani, ha recentemente diffuso uno studio che fornisce molti spunti interessanti di riflessione. La premessa è d’obbligo e assolutamente condivisibile: oggi la barca green non esiste. Può diventare un obiettivo, magari a breve termine, ma le attuali tecnologie non permettono di costruire barche a impatto zero. Questo però non deve diventare un alibi. Molte cose si possono fare per evitare di compromettere le possibilità delle generazioni future. Forse, come fa il cantiere francese, è bene intendersi sul significato delle parole. Piuttosto che green, è più corretto parlare di sostenibilità. Green vuol dire tutto e niente e come esempio basti citare la benzina “verde”, che potrebbe passare per ecologica visto il nome che le hanno dato, ma sempre di benzina si tratta. Il “green”, infatti, può racchiudere quello che si definisce oggi “greenwashing”, ovvero un’operazione di marketing per darsi un’aurea da ecofriendly. La sostenibilità, invece, è cercare di arrivare a una produzione che non impatti negativamente sull’ambiente. È cercare di ridurre il più possibile l’impatto anche nella produzione di barche, senza operazioni di facciata. L’impegno che Neel ha preso per una barca sostenibile inizia dal peso. Una barca pesante ha bisogno di un motore più potente per raggiungere una determinata prestazione. Anche se parliamo di trimarani a vela, si tratta di modelli da crociera forniti di moto168 re ausiliario. Più la barca è leggera, meno cavalli ci vorranno per spostarla, riducendo così il consumo di gasolio e le relative emissioni. Rispetto ad altri modelli di catamarani a vela di dimensioni simili, Neel arriva a pesare fino al 50% in meno che, in termini di consumo di gasolio, significa dal 44 al 57% in meno. Un litro di gasolio pesa 835 grammi e il diesel contiene l’86,2% di carbonio. Il conto è presto fatto: ogni litro di gasolio contiene 720 grammi di CO2. Contenere il peso di una barca a vela non è utile solo per poterla muovere con un motore meno potente, ma anche per navigare più spesso a vela.

Neel 47.

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NEEL TRIMARANS

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Lowering the weight of a boat means the power of the engines can be reduced. They use less fuel, which means there is less carbon dioxide in the atmosphere. barchemagazine – Giugno-June 2021

Ridurre il peso di una barca serve per diminuire la potenza dei motori. Minori consumi, significa concretamente meno CO2 nell’atmosfera.


SHIPYARDS Secondo le statistiche nazionali francesi, è sempre il documento di Neel a ricordarcelo, i diportisti transalpini navigano per il 25% dei casi con un vento inferiore ai dieci nodi. Di conseguenza, se la barca è leggera potrà farlo a vela, diversamente dovrà accendere il motore con le conseguenze del caso. La sostenibilità comunque non è solo legata alla propulsione. Ancora troppo poca attenzione si presta ai materiali e alla loro capacità di essere riciclati. La vetroresina da questo punto di vista non è un materiale virtuoso e altri sono allo studio con la speranza, come ha recentemente fatto il cantiere Amer di Sanremo, di poter essere sempre più impiegati nella nautica da diporto. Nell’attesa, Neel Trimarans ha scelto un gelcoat a basso contenuto di stirene. Che cos’è lo stirene? È un idrocarburo che ha una grande capacità a polimerizzare e cioè, in parole semplici, viene utilizzato per rendere il gelcoat più fluido. Il cantiere utilizza resine isoftaliche progettate per l’infusione sottovuoto, ma questa

tecnica necessita appunto di un gelcoat fluido e lo stirene è quella sostanza che dà alla resina questa caratteristica. Lo stirene è anche potenzialmente cancerogeno quindi non fa bene né all’ambiente, né ai lavoratori del cantiere. Ridurne la quantità significa minimizzare i rischi per la salute di chi lavora in cantiere. Lo stesso hanno fatto per tutte le altre sostanze chimiche tossiche o pericolose che sono state escluse da qualsiasi processo di lavorazione. Inoltre, Neel Trimarans ha scelto il processo di iniezione che è un processo di laminazione a stampaggio chiuso, così lo stirene non fuoriesce durante la lavorazione. Il cantiere di La Rochelle, in questi anni, ha dedicato molta attenzione alle resine. Ne utilizza una epossidica, per il 56% a base biologica, realizzata in collaborazione con Sicomin. È ottenuta da rifiuti alimentari e la stanno utilizzando per le paratie del Neel 43. Esistono poi delle resine PET prodotte in collaborazione con Ineos che verranno testate nel corso di tutto il 2021.

Leen 56

Ormai quasi tutti i cantieri che costruiscono barche a vela si dedicano anche ai modelli a motore e Neel non fa eccezione. L’intenzione è seria, tanto che ha creato un vero e proprio brand. È una specie di brand palindromo, nel senso che basta leggere Neel al contrario per ottenerlo. Il primo modello, infatti, si chiama Leen 56. Quello che non cambia, ancorché si tratti di un modello a motore, è il numero di scafi. Il Leen 56 è rigorosamente un trimarano, misura 17,10 metri di lunghezza fuori tutto e il baglio è di 8,25 metri. Molta l’autonomia, visto che la capacità del serbatoio è di 3.000 litri e il motore è di 210 cavalli. Coerentemente con il tentativo di realizzare modelli di barche sostenibili, il propulsore scelto dal cantiere è ibrido. Il Leen 56 è il primo trimarano a motore del cantiere di La Rochelle, ma è già previsto un fratello maggiore. Il prossimo, infatti, sarà il Leen 72. By now just about all of the yards that build sailing boats also make a motor-powered craft, and Neel is no exception to that. They are taking it seriously, to such an extent that they have created an entirely separate brand. It is a palindrome-style name, got from spelling “Neel” backwards. And the first model is called the Leen 56. The one constant, although it is a motordriven model, is the number of hulls. The Leen 56 is most definitely a trimaran, and measures 17.10 metres overall, with an 8.25-metre beam. It has a lot of range, provided by a fuel tank that holds 3,000 litres and a 210 horsepower engine. In line with its desire to build sustainable boats, the yard has opted for a hybrid engine. The Leen 56 is the first engine-powered trimaran from the La Rochelle yard, but they have already decided to build its big brother. The next one to come out will be the Leen 72.

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Leen 56.

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NEEL TRIMARANS

Leen 72.

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Le resine sono in rapida evoluzione. Esistono già soluzioni in parte realizzate con materiale organico oppure con plastica riciclata. Resins are evolving rapidly. There are already solutions that are partially made from organic material, or recycled plastic.

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SHIPYARDS

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Neel 51.

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NEEL TRIMARANS Un barile di resina PET da 220 kg equivale a 1.800 bottiglie di plastica riciclata. L’anima in PET è un tipo di schiuma riciclabile a cellule chiuse con ottime proprietà meccaniche, eccellente resistenza al fuoco e all’invecchiamento. Il cantiere conta di utilizzarle sempre di più andando a sostituire quelle in PVC che invece sono poco sostenibili. Già nel 2018 Neel Trimarans ha utilizzato il 20% di schiuma in PET per la produzione del Neel 47 e nel 2020 il Leen 56 è stato interamente realizzato in schiuma PET. E infine, la sostenibilità ambientale si raggiunge anche modificando, almeno in parte, il processo produttivo. Le barche sono sempre realizzate in infusione, ma si tratta di una sorta di infusione 2.0. È un processo che esiste da diversi anni e la tecnologia più recente ha permesso di ridurre drasticamente gli sprechi. Il costo dei materiali di consumo si riduce del 57%, la quantità di resina persa scende del 50% e il peso dei rifiuti segna un meno 15%. E anche questo influisce per ottenere la barca sostenibile. EVERYTHING GREEN IS IN FASHION THESE DAYS. Everybody, in one way or another, has gone green. Because of that, the Neel yard – a trimaran specialist based in La Rochelle – has recently published research that provides a lot of interesting points to reflect on. One thing should be stated at the outset and is widely acknowledged: right now, there is no such thing as an ecological boat. It is something to aim for, perhaps even in the short term, but current technology doesn’t allow

The production process can also become more ecological. Infusion moulding can nearly eliminate any waste and recycle materials such as vacuum space-saver bags.

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us to build zero-impact boats. But that shouldn’t become an excuse. A lot can still be done to avoid destroying the possibilities of future generations. Perhaps, like the French boatyard, it is a good idea to decide what the words mean. Rather than “green” it is more correct to talk of “sustainable”. Green can mean everything or nothing – you just have to look at the case of “green” petrol, which might be considered ecological because of its name, but it is still petrol nevertheless. And “green” materials can include ones that have been through what is now called “greenwashing”, an operation to give it an ecologically friendly air. But being sustainable means looking to get a production that doesn’t have a negative effect on the environment. And trying to reduce the impact on the effects from the production of boats, without merely cosmetic actions. The commitment that Neel has made towards creating a sustainable boat starts with how much it weighs. A heavy boat needs a stronger engine to reach a given speed. Even though we are talking about sailing trimarans, they are cruising models equipped with an auxiliary motor. The lighter the boat is, the fewer horsepower you need to move it, and thus you can reduce the use of diesel and the emissions that come from it. Compared with other similarly-sized sailing catamarans, the Neel weighs up to 50% less, and that means from 44 to 57 per cent less in diesel usage. A litre of diesel weighs 835 grammes and diesel is 86.2% carbon. It’s an easy sum to do: every litre of diesel contains 720 grammes of carbon dioxide.

Anche il processo produttivo può diventare più virtuoso. L’infusione può ridurre quasi del tutto gli scarti di lavorazione e riciclare i materiali come il sacco per il sottovuoto.

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SHIPYARDS

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To protect its workers, Neel Trimarans has adopted a closedcircuit injection system, to prevent contact with the styrene in the resins.

Per tutelare la salute di chi lavora in cantiere, Neel Trimarans ha adottato un sistema con iniezione a circuito chiuso, in modo da evitare il contatto con lo stirene contenuto nelle resine.

Keeping weight down doesn’t just mean that you can use a less powerful engine to power it, but also that you can use the sails more often. According to French national statistics, and again it is Neel documentation that says this, French yachtsmen do 25% of their sailing with winds of less than ten knots. That means that a light boat can use its sails, otherwise you will have to start up the engine with everything that comes with that. But sustainability isn’t just a question of how a boat is powered. Not enough attention is yet being paid to materials and to what extent they can be recycled. Fibreglass doesn’t rate well in this respect, and others are being researched, as the Amer yard from Sanremo has recently done, in the hope that they can become increasingly used in yachting. While we await the results, Neel Trimarans have decided to use a Gelcoat with a low styrene content. What is styrene?

Neel 65.

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It is a hydrocarbon that has a high polymerisation capacity and that, put simply, means it can make the Gelcoat more liquid. The yard uses isophthalic resins designed for vacuum infusion moulding, but this technique does require a fluid Gelcoat, and styrene is the substance that gives the resin these characteristics. Styrene is also potentially cancerogenic, so it doesn’t do the environment, or the yard workers, any good. Reducing the amount used means minimising the health risks for people who work in the yard. They have done the same for all of the other toxic or dangerous chemicals that have been excluded from all of the phases of production. Additionally, Neel Trimarans has gone for an injection process that uses closed-cell pressing for lamination, so that the styrene doesn’t spill out. Over the past few years, the yard in La Rochelle has paid a lot of attention to resins and now uses a 56% organically-based epoxy resin, made in partnership with Sicomin. It is made from food waste, and it is being used for the bulkheads of the Neel 43. Then there are the PET resins made together with Ineos and which will be tested during the whole of 2021. A 220 kg barrel of PET resin is the equivalent of 1,800 recycled bottles. The PET core is a kind of recyclable closed-cell foam, with excellent mechanical and fire-resistant properties, and which resists ageing well. The yard wants to use them more and more and replace the ones in PVC, which by contrast is not very sustainable. Already back in 2018, Neel Trimarans was using PET foam for 20% of the production of the Neel 47 and in 2020 the Leen 56 was entirely made from it. And finally, environmental sustainability can also be obtained by modifying, at least in part, the production process. Boats have always been made from infusion moulding, but this is a kind of infusion 2.0. The infusion process has been around for a few years, but the latest technology has meant that waste can be drastically reduced. The cost of materials has fallen 57%, the amount of wasted resin has halved, and waste has gone down 15% in weight. And that also has an impact on creating a sustainable boat.



MARINAS

MARINAS

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Matteo Ratti.

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MARINA CALA DE’ MEDICI

Il “mercato” dei posti barca ha ricominciato a salire, ma c’è bisogno di stabilità, certezze e di cooperazione tra i marina. Abbiamo scambiato due parole con Matteo Ratti, direttore e Amministratore Delegato di Cala de’ Medici The ‘market’ for berths is growing again, but stability, certainty, and cooperation between marinas are required. We chatted to Matteo Ratti, director and CEO of the Cala de’ Medici marina by Niccolò Volpati

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Porti

SICURI

Safe Ports barchemagazine – Giugno-June 2021


MARINAS «A GENNAIO ABBIAMO MESSO IN VENDITA IL 10% DEI POSTI BARCA NUOVI di cui disponiamo e con nostra sorpresa in soli due mesi abbiamo venduto il 72% di ciò che abbiamo offerto», racconta Matteo Ratti, direttore di Marina Cala de’ Medici. È un dato significativo e non scontato. La “vendita” di posti barca che come sappiamo non è esattamente una vendita perché il demanio marittimo è pur sempre una proprietà pubblica, non si era ancora ripresa del tutto dalla crisi che la nautica da diporto ha sofferto dieci anni fa. Per vendita si intende l’ormeggio a lungo termine che si distingue dall’affitto per un periodo più breve, di solito un anno. I due pilastri di un porto turistico sono vendita e affitto. La prima è fondamentale per ripagare l’investimento che solitamente una società privata fa per costruirlo. Afferma Matteo Ratti: «Fino al 2008 i costi degli affitti sono sempre saliti, ma da allora la curva è stata sempre in discesa». A Cala de’ Medici un posto barca da 16 metri arrivò a costare 14.000 euro l’anno. Oggi è tornato a essere affittato a 12.500. È un buon segnale e lo si spiega sia per la produzione di barche nuove, sia per il successo che ha avuto l’usato. Nel 2020, in tanti hanno capito che la barca è il migliore dei modi per trascorrere le vacanze e il tempo libero con la propria famiglia o con gli amici. Via dalla pazza folla, dagli assembramenti e dalle precauzioni sanitarie per evitare il contagio da Covid. La nautica ne ha beneficiato. Barche nuove, usate o da charter, hanno registrato numeri che durante il primo lockdown, poco più di un anno fa, sembravano impossibili. 178 E la stessa cosa si sta verificando per i posti barca. Cresce il mercato della nautica, cresce quello degli ormeggi. E allora cosa serve? «Stabilità», mi risponde Matteo Ratti. Non ha dubbi. Il posto barca è un investimento e chi investe ha bisogno di certezze. In questi anni c’è stato il problema del contenzioso sui canoni demaniali risolto, almeno in parte, solo

nel 2017, dell’IMU sugli specchi acquei e della TARI. Molte concessioni, inoltre, stanno andando a scadenza. I porti turistici costruiti nella metà degli anni ’70 hanno concessioni, di solito, di cinquant’anni e quindi intorno al 2025 arrivano a fine corsa. Tutte situazioni che non danno molte certezze. «Le tasse ci sono e bisogna pagarle, ma la difficoltà si manifesta quando vengono proposti aumenti dei canoni addirittura retroattivi». Insomma, negli ultimi tempi i marina hanno vissuto una situazione che assomigliava a quella di Robin Hood con lo sceriffo di Sherwood che prelevava arbitrariamente tasse e gabelle. Quello che si chiede è stabilità. Non si deve creare una situazione nella quale qualsiasi nuovo governo possa modificare la situazione. Chi investe nella portualità ha bisogno di certezze. Quando si decide un canone demaniale o delle imposte, si deve anche fissare un periodo entro il quale non è più possibile metterli in discussione. Così chi deve investire sa quali sono i costi accessori e si regola di conseguenza, ma può farlo senza correre il rischio di avere sorprese solo l’anno successivo o addirittura pretese di aumentare le tasse retroattivamente. Inoltre, è bene ricordarsi che le società private che hanno una concessione demaniale, solitamente, il porto lo hanno costruito. Una condizione ben diversa rispetto a quei privati che hanno concessioni autostradali perché le autostrade, almeno quelle più antiche, sono state costruite dallo Stato con soldi pubblici e poi concesse alle società private per la gestione e che incassano anche i pedaggi autostradali. I porti di trenta o quarant’anni fa necessitano spesso di adeguamenti. Basti pensare che allora la lunghezza media di una barca da diporto era di circa sette metri e mezzo. Oggi è circa il doppio. Servono posti barca più grandi. È cresciuto il baglio. Le barche di 15 metri di lunghezza arrivano tranquillamente a cinque di larghezza. E poi ci sono i catamarani. A tutto c’è rimedio e le società che gestiscono i ma-

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rina si adeguano a queste nuove esigenze. Per farlo però devono aggiungere un surplus di lavori, anche oltre a quelli previsti per la costruzione del porto. Anche per questo motivo chi li gestisce, soprattutto se la scadenza della concessione si avvicina, ambisce ad ottenere un prolungamento. Tutto lecito, e infatti diversi marina lo hanno ottenuto. Anche questo dà garanzie perché, come è facile intuire, è difficile “vendere” un posto barca di un porto che dopo pochi anni rischia di perdere la concessione. «Dobbiamo smettere di essere la terra dei Guelfi e dei Ghibellini. La clientela è ormai internazionale, non possiamo andare avanti con il campanilismo. I miei vicini sono alleati, non concorrenti», afferma Ratti. Promuovere la portualità di un territorio serve anche a superare i limiti strutturali che alcuni porti possono avere. «A Marina Cala de’ Medici non possiamo ospitare gigayacht, la maggior parte dei nostri ormeggi arriva fino a 24 metri, ma poco distante da noi ci sono porti in grado di accoglierli. Serve fare rete, offrire cioè un servizio, senza farsi concorrenza, ma, al contrario, traendo beneficio». Per questo Matteo Ratti ha promosso il Consorzio Marine della Toscana e in poco tempo tutti gli undici porti turistici della regione vi hanno aderito. Non è l’ennesima associazione dei marina. «Il consorzio è un’altra cosa, non è una struttura verticistica. Spesso le associazioni di categoria hanno un capo supremo e assoluto e agli altri è chiesto solo di pagare le quote associative. Il consorzio invece è più orizzontale. Siamo tutti sullo stesso piano e ci uniamo per promuovere il territorio e le nostre realtà. Lo ha capito anche la Regione che ci finanzia per partecipare, tutti insieme, alle fiere di tutto il mondo. Speriamo possano riprendere in fretta, perché l’esperienza fatta prima della pandemia ha dato ottimi risultati. Tutto il mondo sa cos’è la Toscana e perciò un consorzio che promuove i porti turistici di questa zona ha il vento in poppa».


MARINA CALA DE’ MEDICI «IN JANUARY WE PUT 10% OF THE NEW BERTHS WE HAVE UP FOR SALE, and, to our surprise, we sold 72% of them in just two months», Matteo Ratti, the director of Marina Cala de’ Medici, tells us. This is a significant number, and not a result they were taking for granted. The ‘sale’ of berths – which as we know is not technically a sale, because the maritime domain remains public property – has not yet fully recovered from the crisis pleasure boating suffered ten years ago. A sale refers to a long-term mooring, as opposed to a shorter – usually year-long – lease. The two main pillars of a marina are sales and rental, with the former crucial to repay the investment of whoever built the facility, normally a private company. As Ratti notes: «Until 2008, rental costs were going up every year, but since then they have been on a downwards trajectory». At Cala de’ Medici, a 16-meter berth once cost €14,000 a year, whereas now the rent has gone back up to €12,500. It is a good sign, explained both by the number of new boats being produced and the strength of the secondhand market. In 2020, many people realized that a boat was the best way to spend their holidays and spare time with family or friends, away from the crowds and Covid-19 precautions, and the industry benefitted as a result. New, used, and chartered boats changed hands in numbers that seemed impossible during the first lockdown just over a year ago. And the same thing is happening with berths: as the boating market grows, so is the mooring market. What is needed, then? «Stability», Matteo Ratti replies with conviction. Berths are an investment, and investors need certainty. The dispute over the fees paid to the state has caused problems in recent years, only partially resolved in 2017 with the introduction of the IMU levy on water bodies and the TARI tax. Many concessions are also nearing their end: most of the

Dataroom

L’inizio lavori del Marina Cala de’ Medici è del 1999 e la fine della concessione è prevista per il 2049. Si trova a Castiglioncello, pochi chilometri a Sud di Livorno. L’Arcipelago Toscano è a poche miglia, così come l’aeroporto di Pisa. I posti barca sono 650, quasi tutti per scafi fino a 24 metri di lunghezza. La zona shopping si sviluppa su una superficie di 3.000 m2, i negozi sono 33, le foresterie 7 e il cantiere dispone di un’area di 4.000 m2.

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Work began on Marina Cala de’ Medici in 1999, and the concession is due to expire in 2049. It is located in Castiglioncello, a few miles south of Livorno, and a few miles from the Tuscan archipelago and Pisa airport. There are 650 berths, almost all for boats up to 24 meters long. The shopping area covers an area of 3,000 m2, with 33 shops and seven guest rooms, and there is also a 4,000 m2 boatyard.

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MARINAS

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In 2008, the annual rent for a 16-meter berth reached €14,000. Today the same mooring costs €12,500.

Nel 2008, l’affitto annuale per un posto barca da 16 metri era arrivato fino a 14.000 euro. Oggi, per lo stesso ormeggio, ne servono 12.500.

marinas built in the mid-1970s were licensed with fifty-year concessions, which are therefore due to run out in around 2025. All this leads to a lack of certainty. «Everyone knows they have to pay their taxes, but the difficulties occur when backdated increases in fees are mooted». Basically, in recent years marinas have experienced a situation similar to Robin Hood and the Sheriff of Nottingham, with taxes and duties imposed arbitrarily. What is needed is stability, not a situation where any new government can change the rules. Those investing in docking space need certainty: when deciding on a state fee or taxes, a period should also be set within which they cannot be put up for discussion again. That way, those looking to invest would know the additional costs and set their expectations accordingly, but without running

the risk of nasty surprises the next year, or even attempts to increase taxes retroactively. It is also worth remembering that the private companies that own concessions for state property usually built the marina themselves. This is different from private companies with motorway concessions, because the motorways – or at least the older ones – were built by the state with public money and then handed over to private companies to manage, and they also make money from toll charges. Marinas built thirty or forty years ago often need to be upgraded. Back then, the average length of a yacht was around seven and a half meters, whereas now it has roughly doubled, meaning bigger moorings are required. The beamwidth has also grown – 15-meter-long boats can easily be 5 meters wide – and then there are catamarans too. There’s a solution for everything, and the companies that manage marinas are managing to cope with these new demands. However, it all takes extra work, over and above that required to build the marina. This is another reason why the companies managing them are seeking an extension, particularly if the concession is nearing its end – a legitimate course of action, and indeed various marinas have succeeded in obtaining one. It also provides extra security because, as you might imagine, it is difficult to ‘sell’ a berth at a port that risks losing its concession in just a few years. «We need to stop being so divided. Our clientele is now international – we can’t continue with this local rivalry. My neighbours are allies, not competitors», Ratti continues. Promoting the marinas of a region also helps to overcome the structural limits of some ports. «We can’t house Giga yachts at Marina Cala de’ Medici – the majority of our moorings go up to 24 meters – but not far from us there are places that can. We need to work as a network, offering a service and seeking mutual benefit instead of competing with one another». This is why Matteo Ratti set up the Tuscan Consortium of Marinas, which the eleven marinas in the region signed up to very promptly. And it’s not just yet another marina association. «The consortium does not have a top-down structure – it’s something else entirely. Often trade associations have one supreme leader and all the other companies do is pay their membership fees. But our consortium is more ‘horizontal’. We are all on the same level, and we work together to promote the local area and our businesses. The Tuscany Region understood this too and is funding us to attend shows together, all over the world. We hope they start up again soon because the experiences we had before the pandemic produced excellent results. The whole world knows about Tuscany, so a consortium promoting marinas in this area already has the wind in its sails».

L’acquisto di un posto barca è tornato a essere un investimento redditizio. Il mercato del nuovo e dell’usato è in crescita e la richiesta di ormeggi è pressante.

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Buying a berth is once again a profitable investment. The new and used boat market is growing, and there is high demand for moorings.



CLASSIC BOAT

CLASSIC BOAT

Non chiamatelo

TENDER

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ATLANTIDE

Don’t call her a TENDER

Costruita nel 1930 come barca appoggio, la navetta Atlantide è in ristrutturazione nei Paesi Bassi. Armata dal magnate Jim Clark, tornerà a navigare nel 2022

Built as a support vessel in 1930, the yacht Atlantide is currently being restored in the Netherlands. She is now owned by the magnate Jim Clark and will return to sailing in 2022 by Bruno Cianci - photo by Priska van der Meulen

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CLASSIC BOAT ANCHE CHI SI È ARRICCHITO GRAZIE ALLE MODERNE TECNOLOGIE PUÒ APPREZZARE LE BARCHE CLASSICHE E LE BELLE LINEE DEL PASSATO. È certamente il caso del texano James “Jim” Clark, classe 1944, fondatore di varie aziende del settore informatico e finanziario, tra cui Silicon Graphics, 1982, Netscape, 1994, Healtheon, 1996, e myCFO, 1999. Armatore di molte barche, Clark è noto negli ambienti della vela per avere armato lo sloop Hyperion, la goletta a tre alberi Athena, il J-Class Hanuman e soprattutto Comanche, il maxi costruito da Hodgdon Yachts capace di imporsi nelle più importanti regate offshore, oltre che di stabilire il record della Transatlantica e quello di percorrenza nelle 24 ore per un monoscafo a vela dislocante. L’ultima acquisizione di Clark, però, è di ben altra natura. Si chiama Atlantide ed è una navetta con lo scafo d’acciaio nota ai frequentatori dei raduni di yacht classici per essere stata la barca appoggio di Mariette ai tempi in cui lo schooner di Herreshoff apparteneva al tycoon Tom Perkins, 1932-2016, più tardi proprietario del Atlantide è stato progettato dall’architetto navale Alfred Mylne e costruito dal cantiere navale britannico Philip & Sons nel 1930.

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Atlantide was designed by naval architect Alfred Mylne and built by the British naval shipyard Philip & Sons in 1930.


ATLANTIDE

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CLASSIC BOAT Maltese Falcon e dell’explorer Dr. No. Progettata da Alfred Mylne, costruita dal cantiere Philip & Son di Dartmouth e varata nel mese di giugno del 1930, la navetta Atlantide si chiamava in origine Caleta e ha cambiato nome tre volte prima di assumere la denominazione corrente. Il primo proprietario fu Sir William Burton, 1864-1942, un “armatore seriale” che l’aveva commissionata poiché aveva bisogno di una casa galleggiante e di un tender per seguire da vicino le regate e contribuire così alle necessità sue e dell’equipaggio. Burton prese parte a centinaia di competizioni veliche in acque britanniche con i suoi molti yacht, tra cui ricordiamo il 19 metri S.I. Octavia, 1911, e i 12 metri S.I. Marina del 1935 e Jenetta del 1939, tutti progettati da Mylne. Tra le altre cose, Burton fu anche il timoniere di Shamrock IV, la penultima barca con cui Sir Thomas Lipton dette inutilmente l’assalto all’America’s Cup nel 1920, ma questa è un’altra storia. Un po’ di storia Requisita dal governo britannico per le necessità del periodo bellico, Caleta partecipò all’evacuazione di Dunkerque il 14 maggio 1940, dopodiché nel 1950, quindi otto anni dopo la morte di Burton, lo yacht fu trasferito nel Mediterraneo, dove assunse la denominazione Ariane nelle mani dell’armatore greco P.B. Pandelis. Nel 1960 si ebbe un nuovo cambio di proprietà e di nome: come Corisande, basata ad Antibes, la barca fu noleggiata per le riprese di “Tenera è la notte”, Tender Is the Night, film del 1962 tratto da un romanzo di Francis Scott Fitzgerald. Il 1960 è anche l’anno che vide l’installazione di motori a otto cilindri Gardner più affidabili e potenti rispetto ai vetusti propulsori a quattro cilindri delle origini, anch’essi Gardner.

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Atlantide è un motorsailer di 37 metri arrivato da Newport, USA, nei Paesi Bassi presso il cantiere Royal Huisman a Vollenhove per i lavori di refitting. Atlantide, a 37-meter motorsailer, was taken from Newport, USA, to Royal Huisman’s shipyard in Vollenhove in the Netherlands to be refitted.

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ATLANTIDE

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La navetta ha affrontato un primo radicale restauro oltre due decenni fa, ai tempi in cui era armata da Tom Perkins, armatore di Maltese Falcon. The yacht was given its first radical restoration over two decades ago when it belonged to Tom Perkins, the owner of Maltese Falcon.

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CLASSIC BOAT

SCHEDA TECNICA TECHNICAL DETAILS Nome: Atlantide (dal 1966) Tipo: motoryacht a due eliche Architetto: Alfred Mylne Cantiere: Philip & Son, Dartmouth Anno varo: 1930 Lunghezza fuori tutto: 37 m Baglio massimo: 5,48 m Pescaggio: 2,78 m Dislocamento: 138 t Materiale scafo: acciaio Motori: 2 x Gardner 8L3B (2 x 230 cv) Altri nomi: Caleta (1930), Ariane (1950), Corisande (1960)

Name: Atlantide (since 1966) Type: Twin propellers motoryacht Architect: Alfred Mylne Shipyard: Philip & Son, Dartmouth Year: 1930 LOA: 37 m Maximum beam: 5.48 m Draft: 2.78 m Displacement: 138 t Hull material: steel Main propulsion: 2 x Gardner 8L3B (2 x 230 hp) Also known as: Caleta (1930), Ariane (1950), Corisande (1960)

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Il nome Atlantide risale al 1966 e da allora la navetta si è sempre chiamata in questo modo. Tra gli armatori più recenti, prima del già citato Perkins, è da segnalare il conte Nicolò Donà dalle Rose (m. 2014), fondatore insieme al fratello Luigi di Porto Rotondo, il quale registrò la barca a Olbia e la fece navigare con la bandiera italiana a poppa. Nelle mani di Perkins, nel biennio 1998-99, Atlantide affrontò il suo più radicale restauro in quasi settant’anni di storia. Lo scafo fu ricostruito presso i cantieri di Manoel Island, l’isola che ospita l’omonima fortezza settecentesca e, fino a non molti anni fa, la sede storica del Royal Malta Yacht Club. La realizzazione della nuova sovrastruttura in alluminio e degli interni - che nel corso del tempo avevano perso del tutto il fascino art déco delle origini - furono allora affidati a Camper & Nicholsons, mentre lo studio Ken Freivokh Design si vide assegnare la supervisione dell’intero progetto. Ancora ai lavori Atlantide è stata acquistata lo scorso ottobre da Jim Clark il quale ha ingaggiato Huisfit, la divisione restauri e ricostruzioni del cantiere Royal Huisman, per riportare la navetta allo splendore delle origini. Il lungo rapporto in essere tra il cantiere e l’armatore (instaurato ai tempi di Hyperion nel 1998, proseguito con Athena nel 2004 e con Hanuman nel 2009) dimostra quanto il gigante di Vollenhove punti molto sulla fidelizzazione, cioè sulla soddisfazione del cliente, per lo sviluppo delle attività di marketing. «Se un armatore esigente commissiona quattro progetti importanti allo stesso cantiere, allora significa che il lavoro svolto è molto apprezzato», ha detto Jan Timmerman, Ceo di Royal Huisman. La natura degli interventi non è stata divulgata dal cantiere olandese, così come non si sa nulla riguardo alle migliorie che saranno apportate a livello di spazi interni; tuttavia, la consequenzialità della numerazione adottata dal progetto (#407) la stessa abitualmente riservata alle costruzioni ex novo - suggerisce interventi di una certa rilevanza. È inoltre certo che i lavori finiranno entro la primavera del 2022. Come già accaduto con William Burton e con Tom Perkins, la navetta servirà da barca appoggio anche a Jim Clark e a sua moglie, la modella australiana Kristy Hinze, per seguire le regate della propria barca a vela, nella fattispecie il J-Class Hanuman. La storia si ripete e, grazie a questi magnati-armatori che hanno a cuore l’estetica, le belle barche come Atlantide continuano a navigare. L’autore ringrazia David Gray, Mylne Yacht Design, per avere concesso la riproduzione dei progetti originali di Caleta.

La storia di Atlantide è legata a quella di alcuni armatori celebri, tra cui Nicolò Donà dalle Rose, fondatore di Porto Rotondo con il fratello Luigi. Atlantide’s history is tied to several famous owners, including Nicolò Donà dalle Rose, the co-founder, with his brother Luigi, of Porto Rotondo. barchemagazine – Giugno-June 2021


ATLANTIDE EVEN THOSE WHO HAVE MADE THEIR MONEY THROUGH CUTTING-EDGE TECHNOLOGY CAN APPRECIATE CLASSIC BOATS AND BEAUTIFUL HISTORIC DESIGN. This is certainly true of the Texan James ‘Jim’ Clark, born in 1944 and the founder of numerous IT and finance companies, including Silicon Graphics (1982), Netscape (1994), Healtheon (1996), and myCFO (1999). With a sizeable flotilla to his name, Clark is known in sailing circles for owning the sloop Hyperion, the three-masted schooner Athena, the J-Class Hanuman, and especially Comanche, the maxi yacht built by Hodgdon Yachts that competes in top offshore races and holds the transatlantic speed record and the 24-hour sailing distance record for a monohull with a displacement hull. Clark’s latest acquisition, however, is a different beast entirely. Atlantide is a steel-hulled yacht known to classic yacht convention attendees for being the support vessel to Mariette when the Herreshoff-designed schooner belonged to tycoon Tom Perkins (1932-2016), who would later own the Maltese Falcon and the explorer Dr. No. Designed by Alfred Mylne, built by the Philip & Son shipyard in Dartmouth, and launched in June 1930, Atlantide was originally named Caleta and went through three name changes before taking on its current moniker. The yacht’s first owner was Sir William Burton (1864-1942), a ‘serial owner’ who commissioned the boat because he needed a floating home and tender to follow races closely and to serve the needs of himself and his crew. Burton took part in hundreds of sailing competitions in UK waters with his numerous yachts, including the 19-meter international-class Octavia (1911) and the 12-meter international class Marina (1935) and Jenetta (1939), all designed by Mylne. Burton was also the helmsman of Shamrock IV, the boat with which Sir Thomas Lipton made his penultimate failed attempt to win the America’s Cup in 1920, but that is another story. A bit of history Caleta was requisitioned by the British government for use during the war and was involved in the evacuation of Dunkirk on 14 May 1940. In 1950, eight years after Burton’s death, the yacht was transferred to the Mediterranean, where it was given the name Ariane by its Greek owner P.B. Pandelis. In 1960 its owner and name changed again: as Corisande, based in Antibes, France, the boat was used for rehearsals of Tender is the Night, the 1962 film adaptation of Francis Scott Fitzgerald’s novel. 1960 was also the year the original ancient Gardner four-cylinder engines were replaced by more reliable and powerful eight-cylinder models by the same manufacturer. The name Atlantide came in 1966, and the yacht has kept that name ever since. Its recent owners, before the aforementioned Perkins, include Count Nicolò Donà dalle Rose (who died in 2014), the founder, with his brother Luigi, of Porto Rotondo, who registered the boat in Olbia and sailed it with the Italian flag at the stern. In Perkins’ hands, between 1998 and 1999, Atlantide underwent its most radical restoration in its almost 70-year history: the hull was rebuilt at the shipyards on Manoel Island, the island home to the eighteenthcentury castle of the same name and, until a few years ago, the historic headquarters of the Royal Malta Yacht Club. The creation of the new

aluminum superstructure and interiors – which over the years had lost all their original art deco charm – was entrusted to Camper & Nicholsons, with the Ken Freivokh Design studio overseeing the entire project. The works continue Atlantide was purchased in October last year by Jim Clark, who hired Huisfit, the restoration and rebuild division of the Royal Huisman shipyard, to return the yacht to its original splendor. The long relationship between the shipyard and owner (which goes back to the Hyperion in 1998, followed by Athena in 2004 and Hanuman in 2009) shows how much the Vollenhove-based boating giant relies on customer loyalty and satisfaction in its marketing activities. «If discerning client commissions a fourth very substantial project to the same shipyard, you just know that the work you perform is truly appreciated», said Jan Timmerman, Royal Huisman’s CEO. The Dutch shipyard has not revealed the nature of the work, nor is anything known about the improvements due to be made to the interiors; however, the numbering given to the project (#407) – the same usually given to new-build boats – suggests significant changes are underway. It has been confirmed that the works will be completed by spring 2022. As with William Burton and Tom Perkins previously, the yacht will be used by Jim Clark and his wife, the Australian model Kristy Hinze, as a support vessel to follow their yacht’s races, in this case, the J-Class Hanuman. History is therefore repeating itself. Thanks to these magnate owners with a penchant for aesthetics, beautiful boats like Atlantide continue to sail the seas. The author would like to thank David Gray of Mylne Yacht Design for allowing the original plans for Caleta to be reproduced.

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Jan Timmerman, Ceo di Royal Huisman, commenta: «Se un cliente esigente commissiona un quarto progetto molto sostanzioso allo stesso cantiere, sai solo che il lavoro che svolgi è veramente apprezzato. Quindi siamo molto onorati di trovarci nella posizione di realizzare un altro sogno per i nostri stimati clienti Jim e Kristy Clark». Jan Timmerman, CEO Royal Huisman comments: «If a discerning client commissions a fourth very substantial project to the same shipyard, you just know that the work you perform is truly appreciated. So we are most honored to find ourselves in the position to realize yet another dream for our esteemed clients Jim and Kristy Clark».

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THE MAN AND HIS BOAT

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RAF AND MONTE CARLO YACHTS 76 SKYLOUNGE

Knot @ Work In Fort Lauderdale, Florida, we met Raf, the owner of Monte Carlo Yachts 76 Skylounge Knot @ Work

A Fort Lauderdale, in Florida, abbiamo incontrato Raf, armatore del Monte Carlo Yachts 76 Skylounge Knot @ Work

by Fabio Massimo Bonini

RAF È UN ARMATORE STORICO DI MONTE CARLO YACHTS che ora naviga con il 76 Skylounge Knot @ Work. La caratteristica più evidente di questa serie è che il posto di governo non è nel salone, ma nel ponte superiore. Salgo a bordo e sono accolto da un ambiente sobrio ed elegante con colori chiari. Vedo dei piccoli schermi soft touch, che scopro poi essere anche nella cabina armatoriale, che permettono di avere sotto controllo tutte le funzioni della barca, dai serbatoi all’energia elettrica. La barca è dotata di visione notturna con telecamere che le garantiscono una visuale a 360 gradi. Nel salone troviamo una grande televisione che scende a compasso dal cielino. Salendo sul deck superiore a fare da corolla al posto di governo c’è la doppia strumentazione, voluta dall’armatore, dalla radio ai monitor Raymarine e Simrad. Sul ponte esterno della lounge un enorme BBQ a sottolineare le abitudini “americane”. Scendo nella zona riservata all’armatore, decisamente grande poiché la zona equipaggio è più piccola in quanto abitata solo dal comandante considerato che Raf ama gestire la barca autonomamente, con un piccolo aiuto. Questo 76 è davvero unico soprattutto per le customizzazioni. Raf, la prima domanda spontanea è perché MCY? Una pura coincidenza, stavo sfogliando una rivista circa 9 anni fa, eravamo sulla nostra barca anch’essa del gruppo Bénéteau, un Prestige. Iniziavamo a sentirci un po’ stretti e volevamo qualcosa di più grande. Quindi stavamo guardando diverse imbarcazioni che erano tutte molto simili, ma fui molto sorpreso quando su quella rivista, notai il primo MCY 65. Mi sono subito innamorato delle sue linee, la forma, gli spazi esterni e interni e quindi ho subito chiamato il dealer. Eravamo a Miami e siamo andati a vedere la barca. Qualche mese dopo, al Boat Show di Fort Lauderdale ci siamo presentati con l’idea di acquistare un 65 considerato che venivamo da un 50, ma la mia famiglia si è innamorata del 76 al punto che non ho potuto fare a meno di acquistarla. L’abbiamo tenuta per più di sette anni l’abbiamo amata, così come il rapporto con MCY. Come con tutte le barche abbiamo avuto qualche problemino, ma il modo con cui si viene assistiti dice molto sugli uomini e la filosofia del cantiere e pos-

so dire di essere diventato molto amico del team di MCY. Da uomo di affari posso affermare che in MCY sanno bene come trattare con il cliente, sempre pronti a risolvere qualsiasi problema così come gestire i rapporti personali e questo è ciò che mi ha convinto a voler continuare ad affidarmi a loro. Dal primo 76 ora sei passato alla versione Skylounge… Abbiamo iniziato a discutere l’idea dello Skylounge con MCY nel 2017, inizialmente pensavo a un 80 piedi ma poi abbiamo abbandonato l’idea, troppo grande e troppo impegnativo. Quando è stato lanciato il nuovo 76 invece ho chiesto di farmi degli schizzi con l’idea Skylounge su quel modello e devo dire che mi erano piaciuti molto. Poi abbiamo discusso col team su quali fossero i vantaggi nel realizzare questa versione per il mer-

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cato americano e la risposta è stata molto chiara: si stava parlando di una barca da poter utilizzare tutto l’anno anche durante l’inverno. Noi, per esempio, la utilizziamo in inverno in Florida e in estate in Connecticut dove navigare non è sempre piacevole. Il flying bridge aperto è certamente piacevole in estate con buone condizioni, ma non in altre situazioni quindi non è molto usato, almeno da un punto 191 di vista della vita sociale a bordo. Sono sempre stato attratto dai fisherman che in Florida sono molto popolari come i Viking e che sono chiusi, ma volevo restare con MCY e quindi li ho convinti a pensare a qualcosa con queste caratteristiche. Anche il rapporto con tutto il team è stato eccezionale. È stato un anno molto difficile per via della pandemia, non siamo riusciti a recarci in Italia dove avremmo voluto


THE MAN AND HIS BOAT seguire parte del processo costruttivo e dello sviluppo del progetto, quindi abbiamo dovuto fare tutto via Zoom o chiamate telefoniche oltre alle molte mail e tonnellate di conference calls. Per le tante customizzazioni c’erano veramente altrettanti dettagli da discutere, cambiamenti, prime e seconde idee, nuove soluzioni, insomma un processo che ha richiesto una buona dose di pazienza da entrambe le parti e nonostante tutto devo dire che gli uomini di MCY hanno fatto un lavoro eccellente. Hai parlato di tanta customizzazione, dimmi di più. La customizzazione offerta da MCY mi ha sempre attratto e su questo progetto ho sfruttato a fondo questa opportunità. Con la prima barca abbiamo fatto piccole modifiche e l’esperienza ci era piaciuta molto. I sette anni passati a bordo del 76 ci hanno fatto capire cosa avremmo voluto migliorare o cambiare. E questo, unito all’esperienza maturata da MCY negli anni, ci ha permesso di creare una forte sinergia con grandi idee anche da parte del cantiere. Cosa ti ha soddisfatto di più della customizzazione? Non c’è una cosa in particolare; è tutto il pacchetto. Mi piace il fatto, per esempio, che abbiamo un salone superiore che di fatto è il mio ambiente di lavoro quando non sono in ufficio dotato anche di un “balcone”. Prima, quando dovevo lavorare, ero costretto a stare sul tavolo della cucina intralciandomi a vicenda con mia moglie. Per non parlare poi di quando a bordo c’erano amici e famiglia. Per me poter lavorare anche quando sono in mare è molto importante. Dal punto di vista tecnico, invece, sono molto contento di aver fatto installare due grossi 192 stabilizzatori che risolveranno il problema del mal di mare per alcuni. E ancora amo molto le soluzioni trovate per la comodità al governo, utile nei lunghi trasferimenti dal Connecticut alla Florida e viceversa. Cosa significa per te la parola “barca” intesa come concetto, filosofia? È uno stile di vita. Qualcuno dice che i momenti più belli sono quando compri una barca e quando la vendi. Certamente è un hobby molto costoso, la barca è un asset che si deprezza molto quindi se lo si guarda come un hobby lo sconsiglio, ma se ami l’Oceano e stare sull’acqua, allora la prospettiva cambia e i soldi che spendi sono spesi bene. Inizialmente volevamo comprare un appartamento in Florida, poi abbiamo deciso di preferire una barca per essere più uniti, visitare luoghi sempre diversi ed essere al tempo stesso comodi come in un appartamento. Quando è iniziato tutto? Questo è il secondo MCY, quale è stata l’evoluzione come armatore? Noi abbiamo molti amici che sono velisti e siamo andati molte volte con loro sulle loro barche senza i bambini e ho notato che uno o due giorni prima della fine della vacanza il mio umore si inacidiva e non capivo il perché sino a quando ho realizzato che mi sentivo felice in mare. Ero così felice di navigare che dissi a mia moglie che avremmo dovuto prendere una barca e a lei l’idea piacque molto. Così ci mettemmo a studiare per prendere la patente nautica. Ho ingaggiato un capitano per insegnarmi tutte le tecniche di manovra e di governo. Da lì, e negli ultimi dieci anni siamo sempre andati per mare. Il nome della barca è particolare Knot @ Work… Se lavori nel mondo delle materie prime come me, sei al lavoro 24/7. L’idea era quindi quella di avere un nome nautico. Quindi mia moglie propose Knot k-no-t che si pronuncia not @ work con la @ delle mail con l’idea che a bordo non si dovrebbe lavorare, ma per me è praticamente impossibile e sfortunata-

mente credo che passerò molto tempo lavorando in barca, specialmente durante l’inverno. Come mai hai scelto di non avere un equipaggio? Io sono una persona molto riservata e uno dei motivi per cui abbiamo abbandonato l’idea dell’80 piedi è proprio per non avere un equipaggio a bordo. Quindi quel capitano che mi ha insegnato tutto quello che so, è oggi un amico di famiglia ed è il nostro capitano da ormai 9 anni. Anche se io sono molto attivo e mi piace portare la barca, il 76 è abbastanza grande e quindi ho bisogno di aiuto. Nelle tue crociere sei più un solitario o sei uno che ama la compagnia di amici e famiglia? Questa è decisamente una barca per la famiglia, ma come puoi immaginare ci sono amici che improvvisamente scoprono quanto sia bello stare sull’acqua e altri che sono molto refrattari all’acqua quindi ci sono volte in cui amo la compagnia e altre volte dove vorrei essere solo. Le tue mete preferite? Amo il Maine e la costa del Massachusetts in estate dove puoi vedere una fauna incredibile: foche, delfini, balene e il “whale watching”. È meraviglioso essere così vicino ad animali tanto maestosi. Durante l’inverno invece teniamo la barca nella costa occidentale della Florida dove navighiamo tra Fort Mayers, Captiva Island, Sarasota e Tampa. L’area di Captiva è meravigliosa con moltissima fauna da ammirare, dai lamantini ai delfini. Hai un’avventura da raccontare? A bordo della nostra prima barca abbiamo avuto un incendio dovuto ad un corto circuito ed è stato veramente spaventoso, inoltre il mare era agitato. Fortunatamente

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siamo riusciti a domare le fiamme e a riportare la barca a terra. Una volta rientrati in porto abbiamo scolato tutto il whiskey che era a bordo. Un’ultima domanda. Molto spesso vediamo bellissime barche usate molto poco. Quanto usate la barca? L’80% del nostro tempo libero lo trascorriamo a bordo. RAF IS A LONG-STANDING OWNER OF MONTE CARLO YACHTS, who now has a 76 Skylounge Knot @ Work. The feature that most stands out in this series is the fact that the bridge isn’t in the lounge anymore but on the upper deck. I went on board and was greeted by sober and elegant surroundings in a light colouring scheme. I then saw from the small soft-touch screens which I find that I am actually in the master cabin. They mean you can have all of the boat’s functions under control, from the reserve tanks to electric energy. The boat is fitted with night vision cameras that ensure a 360-degree view. In the lounge, I found a large television that folds down from the ceiling. Going onto the upper deck playing the role of a center point instead of the bridge there is a double set of instruments, which is what the owner wanted, ranging from the radio to the Raymarine and Simrad monitors. On the deck outside the lounge, there is an enormous barbecue, to underline how American the habits on board are. Going down into the area reserved for the owner, which is distinctly large since the crew area is smaller on this boat as it is only occupied by the captain, as Raf likes to handle the boat on his own


RAF AND MONTE CARLO YACHTS 76 SKYLOUNGE Il salone principale del MCY 76 Skylounge è contraddistinto da una maggiore esposizione alla luce naturale. Un’elegante scala interna in acciaio e legno conduce al flybridge chiuso, senza interrompere lo spazio circostante, né ostacolare la vista. The main lounge of the MCY 76 Skylounge features greater exposure to natural light. An elegant internal staircase in wood and steel leads to the closed flybridge, without interrupting the surrounding area, or blocking the view.

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THE MAN AND HIS BOAT with only minimal help. This 76 is unique, especially because of the customization. Raf, the first question that immediately comes to me is why MCY? It was just by chance. I was flicking through a magazine around nine years ago when we were on our boat which was also made by the Bénéteau group, a Prestige. We were beginning to feel a bit cramped and we wanted something larger. So, we were looking at various boats which were all very similar, but I was very surprised when I saw the first MCY 65 in that magazine. I immediately fell in love with its lines, its shape, the internal and external areas and so I quickly called the dealer. We were in Miami, and we went to see the boat. A few months later, at the Fort Lauderdale Boat Show, we turned up with the idea of buying a 65, seeing that we were coming from a 50, but my family liked the 76 so much that I couldn’t do anything else but buy it. We kept it for over seven years, and we loved it, as we did our relationship with MCY. As happens with all boats we had a few problems, but the way the support we were given says a lot about their people and the yard’s approach, and I can say that I have also become a great friend of the MCY team. As a businessman I can state that at MCY they know how to handle clients, they are always ready to sort out any problems and they are good at managing personal relationships; that convinced me to want to continue to give my business to them. From your first 76, you have now gone onto the Skylounge version… We started discussing the idea of the Skylounge with MCY in 2017, and at first, I thought of an eighty-footer, but then I gave up on that as it would have been too large and too much work. But when the new 76 was launched, I asked them to draw me up some sketches with the Skylounge concept on that model, and I have to say I liked them. With the team, we then examined the advantages of making this version for the American market, and the answer was very clear: we were talking about a boat, which was to be used

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«Quando ho realizzato che ero così felice di navigare dissi a mia moglie Jan che avremmo dovuto prendere una barca e a lei l’idea piacque moltissimo». «When I realized I was so happy being at sea, I told my wife Jan that we had to buy a boat, and she liked the idea a lot». barchemagazine – Giugno-June 2021

throughout the year, including the winter. So, for example, we use it in Florida during the winter and in the summer in Connecticut, where it’s not always so nice to sail. An open flybridge is pleasant in the summer when the conditions are good, but not at other times, so it doesn’t get used much, at least not in terms of on-board social life. I have always very much liked the fisherman boats which are very popular in Florida, like the Viking. They are closed, but I wanted to stay with MCY and so I convinced them to come up with something with that feature. And the relationship with the team was fantastic. It was a very difficult year because of the pandemic, and we weren’t able to travel to Italy. We would have liked to follow part of the construction process and the development of the design. So, we had to do everything by Zoom, or telephone calls as well as by sending loads of e-mails and making tons of conference calls. With all the various customizations there were many details to discuss, with changes, first and second ideas, new solutions. So, all in all, it was a process that called for a large dose of patience on both sides, and despite all that, I have to say that the guys at MCY did an excellent job. You mentioned there was a lot of customization. Tell me more about it. The customization offered by MCY always appealed to me, and in this design, I have taken full advantage of this opportunity. With the first boat, we did some minor modifications and we really liked the experience. The seven years that we spent using the 76 meant that we realised what we would have really wanted to improve or change. And that, together with the experience that we have had from MCY over the years has meant that we have created a strong synergy, with big ideas coming from the yard as well. Which customized feature are you happiest about? There isn’t anything in particular; it’s the whole package. I like the fact that, for example, we have an upper lounge that is my workspace when I am not in the office, and it is also fitted with a balcony.


RAF AND MONTE CARLO YACHTS 76 SKYLOUNGE

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MCY 76 Skylounge è stata progettata per coloro che amano navigare nel massimo comfort. Sul ponte inferiore ci sono una cabina armatoriale a tutto baglio, una cabina Vip e due cabine ospiti, ciascuna con bagno privato.

The MCY 76 Skylounge was designed for people who like sailing in complete comfort. On the lower deck, there is the full-beam owner suite, a VIP cabin, and two guest cabins, all with a private bath.

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Engine room

I motori di Knot @ Work sono due Man, 12 cilindri a V di 90 gradi, di 1.650 cavalli ciascuno con cui la barca naviga alla velocità massima di 30 nodi grazie a un rapporto peso potenza molto interessante di circa 20 chilogrammi per ogni cavallo disponibile. The Knot @ Work has two 1,650 horsepower MANs with twelve cylinders in a 90-degree V. They mean the boat can do a top speed of 30 knots, because of a power-to-weight ratio of around 20 kilos per horsepower, which is very interesting.

Before this, when I had to work, I had to use the galley table, and my wife and I would get in each other’s way. And that’s not even mentioning the fact that we had friends and family on board. Being able to work, even when I am at sea, is very important for me. From the technical point of view, however, I am very happy to have had two large stabilizers installed as they stop some people from getting seasick. And I still really like the solutions to make steering easier, and which is useful in the long transfer from Connecticut to Florida and vice versa. What does the word “boat” mean to you, as a concept, a philosophy? It is a lifestyle. Somebody said that the most beautiful times are when you buy a boat, and when you sell it. It is, of course, a very expensive hobby, as a boat is an asset that loses

MONTE CARLO YACHTS SPA Via Consiglio d’Europa, 90 - I-34074 Monfalcone (GO) - T. +39 0481 283111 - info@montecarloyachts.it PROGETTO: Nuvolari e Lenard SCAFO: Lunghezza fuori tutto 23,06m • Larghezza massima 5,75m • Immersione 1,85m • Dislocamento a pieno carico 66 t • Dislocamento a secco 54 t • Capacità serbatoio carburante 5.000 l (optional + 1.500 l) • Capacità serbatoio acqua potabile 1.000 l • Capacità serbatoio acque grigie 320 l • Capacità serbatoio acque nere 320 l (optional + 130 l) MOTORI: 2 Man V12 1.650 cv (1.213 kW) CERTIFICAZIONE CE: CAT A

PROJECT: Nuvolari and Lenard HULL: LOA 23.06m • Max beam 5.75m • Draft 1.85m • Full load displacement 66 t • Unload displacement 54 t • Fuel tank volume 5,000 l (optional + 1,500 l) • Water tank volume 1,000 l • Gray water tank volume 320 l • Waste water tank volume 320 l (optional + 130 l) MAIN PROPULSION: 2 MAN V12 1,650 hp (1,213 kW) EC CERTIFICATION: CAT A

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value very quickly. So, I don’t recommend it as a hobby, but if you love the ocean and being on the water, then the outlook changes and the money that you pay out is worth spending. Initially, we wanted to buy an apartment in Florida, but then we decided that we preferred a boat so that we could spend more time together, constantly visit new places, and at the same time be comfortable, just like in an apartment. When did it all start? This is your second MCY, so how have you evolved as an owner? We have a lot of friends who sail, and we went out on their boats a lot without the little ones. I noticed that a day or two before the end of the holidays, my mood always turned sour, and I couldn’t work out why until I realized that being at sea made me happy. I was so happy being at sea that I told my wife that we had to buy a boat, and she liked the idea. So, we got down to studying for our skipper’s license. I took on a captain to teach me all of the maneuvering and steering techniques. From there, and over the past ten years we have always gone to sea. The boat has an unusual name: Knot @ Work… If you are in the raw materials sector like me, then you are at work 24/7. So, the idea was to have a nautical name. Then my wife put forward Knot, K-NO-T, and you say “not @ work” with the @ symbol from e-mails with the idea that you shouldn’t be working when you are on board. Although that is practically impossible for me, and unfortunately, I think I will spend a lot of time working when I am on the boat, especially during the winter. How was it that you decided not to have a crew? I am a very private person and one of the reasons why we gave up the idea of having an eighty-footer was precisely not to have a crew on board. So, the captain that taught me everything I know has now become a family friend and has been our captain for nine years now. Even though I am very active, and I like to handle the boat, the 76 is fairly large, and so I need some help. When you are cruising, do you prefer to be alone or do you like the company of friends and family? This is a family boat, but as you can imagine, some friends suddenly discover how beautiful it is to be on the water, and others who are practically allergic to it, and so there are times when I love having company, and others when I want to be alone. What are your favourite places to go? I love Maine and the coast of Massachusetts in the summer where you can see incredible wildlife: seals, dolphins, and you can go whale watching. It is marvellous being so close to such majestic animals. During the winter, however, we keep the boat on the east coast of Florida, where we sail between Fort Myers, Captiva Island, Sarasota, and Tampa. The area around Captiva is wonderful, with a lot of sea creatures to admire, from manatees to dolphins. Have you had any adventures to tell us about? On our first boat, we had a fire on board because of a short circuit, and it was really scary, not least because the sea was rough. Luckily, we were able to control the flames and bring the boat to shore. Once we were back in the harbor, we knocked back all the whiskey we had on board. A final question. Very often we see beautiful boats that are hardly used at all. How much do you use yours? We spend eighty percent of our free time onboard.



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PRESTIGE X70

Mister X Il 70’ è il primo wide body che inaugura la nuova gamma X-Line, che si aggiunge alla S-Line, quella degli hardtop sportivi e alla F-Line, quella dei modelli flybridge

The 70’ is the first wide-body launching the new X-Line range, an addition to the S-Line and its sporty hardtops, and the flybridge boats of the F-Line by Niccolò Volpati 199

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TEST UN FOGLIO BIANCO. Questa volta Camillo Garroni ha avuto solo questo input dal cantiere. Dopo aver progettato tantissimi Prestige insieme al padre Vittorio, per il primo modello che inaugura la nuova gamma X-Line, il designer ha avuto la possibilità di esprimere tutta la sua creatività. «X70 nasce intorno all’idea di lifestyle. Chi sale a bordo e naviga deve sentirsi in armonia con l’ambiente in cui si trova e con la natura che lo circonda». Prestige è per antonomasia sinonimo di crociera in famiglia e con gli amici. Lo spazio e i volumi sono un mantra. La ricerca di soluzioni per sfruttarli fino all’ultimo centimetro è sempre stata la priorità del cantiere e dei progettisti. La conseguenza, quasi ovvia, è quella di far sparire i passavanti laterali. Il wide body consente di avere tutto il baglio a disposizione, ma le cose non sono così semplici. Togliere i passavanti per dedicare tutto lo spazio al ponte principale può implicare delle difficoltà di movimento a bordo. Garroni è riuscito però a sfruttare lo spazio senza inficiare il movimento. Se non si può passare di lato, si deve passare sopra. L’accesso al fly e la discesa da esso sono semplici e quasi naturali. È facile salire, ma, soprattutto, è facile scendere verso prua. In pratica si tratta di un camminamento quasi naturale e senza ostacoli. In questo modo, il ponte principale gode di uno spazio incredibile. Non è un’eresia dire che X70 è una villa sul mare. I volumi, l’attenzione alla luce naturale, la continuità tra spazi esterni ed interni, contribuiscono a dare questa sensazione. Si tratta di una barca che fornisce un livello di comfort “domestico”. È il lifestyle che ha ispirato il progetto 200 dal primo foglio bianco. Sentirsi in barca come a casa. Per riuscirci non si parte dai calcoli dei centimetri, ma da una concezione diversa di come usare gli spazi. Il ponte principale è diviso in quattro aree. A prua c’è la plancia che gode di una collocazione molto avanzata. Il vantaggio di questa soluzione è Wide body significa tutto il baglio a disposizione. Il ponte principale è un grande open space dove le aree interne ed esterne sono in continuità. L’ampio salone è arredato con divano da una parte e tavolo da pranzo completo dall’altra. Ottima anche la circolazione a bordo, nonostante non ci siano i passavanti laterali.

quello di avere un’ottima vista in navigazione. Dalla zona cucina c’è la scala per accedere al fly, mentre l’area living e pranzo del salone beneficia dello spazio a tutto baglio. Oltre a ciò, le finestrature laterali risultano perfino più simili a quelle di una villa perché, grazie all’assenza dei passavanti risultano quasi a strapiombo sul mare. E, infine, la quarta porzione del ponte principale, quella più a poppa, è destinata al pozzetto. Anche in questo caso la definizione va un po’ stretta. Più che un tradizionale pozzetto è una vera e propria terrazza sull’acqua. La zona del fly, invece, è interamente dedicata al living grazie al fatto che la plancia spostata a prua rappresenta un’ottima postazione di comando. Non si sente la necessità di una seconda stazione di pilotaggio. La zona notte ha beneficiato della stessa filosofia progettuale. Tanto spazio, uno separato dall’altro e facilmente accessibile. Di fatto è come se lo scafo fosse stato diviso in tre porzioni orizzontali, ognuna destinata a una cabina matrimoniale. Quella armatoriale è a centro barca. Volendo c’è la possibilità di avere una quarta cabina a poppa. La particolarità sono gli accessi indipendenti. Ci si può muovere nell’area notte senza mai incontrarsi. Ma, è bene ricordarselo, stiamo parlando di una barca, non di una villa, e quindi deve navigare bene. Per questo motivo è stata scelta la trasmissione Ips di Volvo Penta che garantisce consumi contenuti e grande maneggevolezza. Le opzioni sono due: Ips 1350 con una coppia di D13 da 1.000 cv oppure Ips 1200 con due motori da 900 cv. La barca che abbiamo testato aveva i due propulsori da 1.000 cavalli ciascuno che offrono il dinamismo tipico di mezzi più piccoli. La timoneria, ben calibrata, permette di gestire le manovre a velocità elevate e a lento moto sempre con sicurezza. Il raggio di virata alla velocità di crociera di 24 nodi è di circa 30 metri. Sulle onde lo scafo è in grado di assicurare comfort A wide-body means having the entire beam at your disposal. The main deck is a large open space in which inside and out blend together. The large lounge is furnished with a sofa on one side and a full dining table on the other. Onboard foot traffic is also excellent, even though there aren’t any side passages.

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The internal bridge is fitted with the latest generation navigation aids. It is very ergonomic and means there is good visibility in all conditions. barchemagazine – Giugno-June 2021

La plancia interna è attrezzata con strumentazione di ausilio alla navigazione di ultima generazione. Molto ergonomica, consente una buona visibilità in tutte le condizioni.


TEST e sicurezza anche in condizioni impegnative, grazie all’equilibrio delle masse e un’architettura navale molto ben studiata dagli ingegneri di Prestige. Al timone la barca è divertente, i due motori Volvo Penta sono esuberanti e navigare alla velocità massima è molto piacevole. In navigazione il comfort è ottimo, con livelli di rumorosità molto contenuti e vibrazioni assenti in qualsiasi punto della barca. Il range delle possibili andature di crociera è piuttosto ampio perché per planare servono meno di 14 nodi, mentre la massima che abbiamo registrato è stata di 28,2 nodi. Colpisce la costanza dei consumi per miglio. La variazione dalla planata minima alla velocità massima è quasi impercettibile. Si passa da 10 litri/miglio a 14. Questo significa che le linee d’acqua della carena sono equilibrate e molto efficienti. La maneggevolezza con le trasmissioni Ips non è messa in discussione e le tante stazioni di manovra, unite alle numerose vetrate che garantiscono sempre un’ottima visibilità, rendono tutte le manovre, incluse quelle di ormeggio, sempre facili da realizzare.

La cabina armatoriale è particolarmente ampia e occupa tutta la larghezza dello yacht. Le cabine ospiti hanno anche loro bagni e ingressi indipendenti.

The master cabin is particularly large and occupies the entire width of the boat. The guest cabins also have their own bathroom and entrance.

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CARTE BLANCHE. That was all the input the yard gave Camillo Garroni this time. After having designed very many Prestige boats alongside his father Vittorio, the designer was able to express all of his creativity for the first model in the new X-Line range. «The X70 has emerged from a lifestyle concept. People who come on board and sail on it should feel at one with the environment where they find themselves and with the nature that surrounds them».


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PRESTIGE X70 Prestige is unquestionably synonymous with cruising with family and friends. Room and space are a watchword for the firm. The search for solutions to exploit the very last inch has always been a priority for the yard and its designers. The fairly obvious result of this is that the side walkways disappear. This wide-body approach means you can use the entirety of the beam, although things aren’t quite that straightforward. Getting rid of the gangways to give all of the space to the main deck can mean that it is difficult to get around onboard. But Garroni has managed to get the most out of the room without blocking movement. If you can’t go to the side, you will have to go over. It feels simple and fairly natural to go up to the flybridge and come down from it. It is easy going up and even easier coming down onto the bow area. In practice, it feels like an obstruction-free and normal way to move around. That way the main deck enjoys incredible room. One could say that the X70 is a floating villa. The volumes, the attention paid to natural light, the continuity between the exterior and interior spaces – they all help to give that feeling. It is a boat that brings with it a home-like level of comfort. And that is the lifestyle that inspired the project from the very first blank sheet of paper. While onboard you should feel you do at home. To achieve that you don’t start by doing exact measurements, but rather set out from a different concept of how to use space. The main deck is divided into four. The bridge is in the bow and takes advantage of being located very far forward. The advantage of having it there is that it gives excellent visibility when underway. There is a 205 staircase to get up onto the flybridge from the galley area, while the living and dining areas in the lounge benefit from the full-beam roominess. As well as that, the side windows seem even more similar to those of a villa because the absence of gangways means they practically overhang the sea. And finally, the fourth part of the main deck, the sternmost bit, is set aside for the cockpit. And here again, the description doesn’t really capture everything about it. Il punto di forza di questo yacht è l’uso dello spazio a bordo, studiato per sfruttare l’intera superficie dell’imbarcazione, facilitando la circolazione dei passeggeri e combinando in maniera intelligente ambienti interni ed esterni.

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The strong point of this yacht is the use it makes of onboard space, which has been thought out to get the most out of the entire surface area and which helps people get around easily and intelligently combines interiors and exteriors.


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I dettagli degli interni sono molto curati con rivestimenti in pelle e pregiata ebanisteria. Per gli arredi sono stati scelti divani Duvivier, mentre l’impianto audio è firmato Bowers&Wilkins. Numerose opzioni di personalizzazione permettono inoltre di soddisfare qualsiasi esigenza dell’armatore. The interior details have been very carefully done with finishes in leather and highly-prized cabinet work. Duvivier sofas have been picked for the interiors, while the sound system is by Bowers&Wilkins. The numerous customisation options mean that the owner’s every need can be satisfied.

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Per facilitare il passaggio, le zone dello yacht sono collegate attraverso due coppie di scale, che uniscono rispettivamente le sezioni interne al flybridge alla prua della nave.

To help people get around, the various sections of the yacht have been linked by two pairs of staircases, which bring together the internal areas with the flybridge, and with the bow.

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More than a traditional cockpit it is a terrace overlooking the water, while the flybridge is entirely set aside as a living area, thanks to the fact that the bridge that has been moved to the bow, and is in an excellent position from where to skipper the boat. You don’t feel the need for a second one. The cabin area has benefitted from the same approach to design. There is so much space, and the cabins are separate from one another and easily accessible. It is as if the hull had been divided into three horizontal parts, each of them set aside for a double room. The master cabin is midships. If you like, you can also have a fourth cabin in the stern. What sets this boat aside are the independent entrances to the cabins. That means you can get around in the accommodation area without ever coming across other guests. But it is good to remember that we are talking about a boat and not a villa, and so it has to have good sailing qualities. That is why they have opted for the Volvo Penta IPS transmission which ensures restricted fuel consumption levels and good handling. There are two options: the 1350 IPS with a pair of 1.000 hp D13s, or the 1200 IPS with two 900 horsepower engines. The boat that we tried out had two 1.000 hp motors which generated a dynamic feel that is more often associated with smaller boats. The helm, which has been well-calibrated, means that both high and low-speed manoeuvres can always be handled safely. The turning radius at 24-knot cruising speed is around thirty metres. On waves, the hull can ensure comfort and safety even in challenging conditions, thanks to the weight distribution and naval architecture that has been very well researched by the engineers at Prestige. The boat is fun to steer, the two Volvo Penta engines are exuberant and it is very pleasant going at top speed. While underway it feels very comfortable, with low noise and no vibration anywhere on the boat. There is a wide range of possible cruising


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Velocità max nodi Top speed knots

PROGETTO: Garroni Design e Valentina Militerno De Romedis (interior decorator) SCAFO: Lunghezza f.t. 21,83m • Larghezza massima 5,34m • Pescaggio 1,70m • Dislocamento a secco 33.400 kg • Dislocamento a pieno carico 45.820 kg • Serbatoi carburante 4.000 l • Serbatoi acqua 760 l MOTORI: 2 x D13 Volvo IPS 1350 • 6 cilindri in linea • Potenza 735 kW (1.000 cv) • Cilindrata 12,8 l • Alesaggio per corsa 131mm x 158mm • Regime di rotazione massimo 2400 giri/minuto • Peso a secco 2.458 kg CERTIFICAZIONE CE: CAT B PREZZO: 2.200.000 €, Iva esclusa (versione base)

28.2 Autonomia mn

PROJECT: Garroni Design and Valentina Militerno De Romedis (interior decorator) HULL: LOA 21.83m • Maximum beam 5.34m • Draft 1.70m • Light mass displacement 33,400 kg • Full mass displacement 45.820 kg • Fuel tank volume 4,000 l • Water tank volume 760 l MAIN PROPULSION: 2 x D13 Volvo IPS 1350 • 6 in-line cylinders • Outlet mechanical power 735 kW (1,000 hp) • Swept volume 12.8 l • Bore&Stroke 131mm x 158mm • Maximal rotational speed 2400/min • Dry weight 2,458 kg EC CERTIFICATION: CAT B PRICE: 2,200,000 €, Excl.VAT (as standard)

Range nm

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Rapporto peso potenza Mass outlet power

kg kw

31

I consumi sono pressoché costanti a quasi tutte le andature di crociera: al minimo di planata ci vogliono 10 litri per percorrere un miglio, mentre alla massima ne servono 14.

Rapporto lung./larg. L/W

4

Giri/min Engine rotational speed 1/min 1624

Condizioni della prova

JEANNEAU PRESTIGE www.prestige-yachts.it

Fuel consumption is about constant at all cruising speeds: ten litres per nautical mile are needed at minimum planning speed, while at top speed you need fourteen.

Conditions on test

Località//Place Golfo di Cannes//Gulf Cannes (France) Altezza onda//Wave height 30 cm NW Direzione vento//Wind direction Vento//Wind speed 7 nodi//knots Persone a bordo//People on board 5 Combustibile imbarcato//Fuel volume on board 1,500 l Acqua imbarcata//Water volume on board 800 l

Velocità in nodi Speed in knots

Consumi l/h

Fuel consumption l/h Rpm

kn

28.2

385 337

25.4 23.7

2300 2200

306

22.2

2100

273

20.4

2000

237

18.8

1900

208

17

1800

187

13.8

1624

138 0

50

100

150

200

250

300

350

400

Velocità minima di planata 13,8 nodi a 1624 giri/min The minimum gliding speed is 13.8 knot at 1624 rpm

Litro miglio

(velocità di crociera)

l/ na mi (Cruising speed)

12

Velocità kn

Consumi totali l/h

Consumi litro miglio

Autonomia mn

Rumore su scala A (in plancia) dB

Boat

Total Fuel consumption

Total Fuel consumption

Range

Sound level on scale A

speed in knots

(as volume flow) l/h

(as volume hanging) l/ na mi

na mi

(at the dashboard) dB

13.8

138

10

400

64

1800

17.0

187

11

364

65

1900

18.8

208

11

364

66

2000

20.4

237

12

333

67

2100

22.2

273

12

333

67

2200

23.7

306

13

308

68

2300

25.4

337

13

308

68

2450

28.2

385

14

286

70

barchemagazine – Giugno-June 2021

2450

209


TEST speeds since it needs less than fourteen knots to start planing, while the top speed we registered was 28.2 knots. It was striking how little the fuel consumption per nautical mile changed. You hardly notice the difference between minimum planning and top speed. You go from ten litres per mile usage to 14. That means that the waterlines of the hull are balanced and very efficient. The handling that comes from the IPS transmissions is beyond doubt, and the manoeuvring stations, together with a large number of windows ensure that there is always excellent visibility. This means that any kind of manoeuvre, including mooring, is always easy to execute.

Garroni Design based its concept on the removal of side decks so that the flybridge is used for people to move around, which significantly increases the living space.

L’idea progettuale di fondo di Garroni Design si basa sulla rimozione dei ponti laterali dell’imbarcazione portando i passaggi sul flybridge in modo da aumentare notevolmente gli spazi abitativi.

210

Engine room

Sempre Ips, ma con due possibilità di scelta. La motorizzazione massima prevede due D13 da 1.000 cv ciascuno, mentre quella più contenuta è rappresentata da una coppia di 900 cv. Both options come with IPS. The higher rating has two D13s each developing 1,000 horsepower, while the less powerful one has a pair of 900 hp engines.

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TEST

TEST

Filosofia

A WINNING approach 

Tanta l’abitabilità sia sopra sia sottocoperta per il nuovo dodici metri della casa tedesca. Sconfinate le possibili personalizzazioni a disposizione degli armatori

The new twelve-metre boat from the German firm has got a lot of space both above and below decks. There is an unlimited range of customisation options for potential buyers 212 by Luca Sordelli – photo by Andrea Muscatello

barchemagazine – Giugno-June 2021


FJORD 41 XL

VINCENTE 213

12.7m barchemagazine – Giugno-June 2021


TEST COME RACCONTARE LA FILOSOFIA PROGETTUALE DEL NUOVO FJORD 41 XL? Nessuno può farlo meglio di Andrea Zambonini, Project Manager che conosce molto bene la barca e la sua genesi: «Abbiamo sviluppato un’imbarcazione completamente nuova basata sul Dna Fjord. Prima di tutto il bordo libero dello scafo più alto ci ha permesso di creare più volumi all’interno, e quindi una maggiore abitabilità. Nuovo è anche il disegno delle finestrature che proprio al lower deck forniscono molta luce e contribuiscono a scolpire un design iconico». Il Dna a cui fa riferimento Zambonini è quello noto della casa di Greifswald, fatto di open sportivi, dalle linee moderne, che possono essere day-sailer, mezzi per fare brevi crociere, ma anche luxury tender. È un mondo che sta vivendo un grande fermento e che il mercato ama molto. Sono barche dove prima di tutto conta come si vive in coperta, ma con interni in grado di stupire per la sensazione di ampiezza. E questa volta Fjord ha superato sé stessa. Scendendo la scaletta che porta al ponte inferiore rimango subito impressionato. Le altezze a centro barca e nella cabina di prua superano i 190 cm e la luce che entra dalle murate è veramente tanta. L’accesso alla cabina di poppa posto a fianco della scaletta è un po’ stretto, ma una volta dentro ci si muove bene e l’aria sopra al letto è più che sufficiente. Altri punti di forza del lower deck sono il grande bagno, e la possibilità di separare completamente la cabina armatoriale di prua dalla dinette grazie ad una doppia porta scorrevole a scomparsa. Il 41 XL ha anche tante possibilità di personaliz214 zazione degli interni. Al ponte notte si può infatti scegliere di avere, oltre alla più tradizionale delle disposizioni con due cabine e un bagno, anche quella con un locale tecnico al posto del locale notte di poppa, una cucina al posto della dinette a mezza nave, e si può optare anche per un secondo bagno. Oltre a ciò, l’armatore può scegliere tra quattro configurazioni: Polar, Sport, Elegance e Classic. Anche in coperta il discorso non cambia. Si parte dal “tutto libero”, alle spalle della postazione di pilotaggio, ideale per l’uso da tender, per

arrivare ad un’infinità di varianti, per la disposizione di prendisole, tavoli, e poltrone nella parte più a poppa in pozzetto (area che può essere ombreggiata sia da un tendalino a scomparsa nel T-Top, sia, all’altezza della plancia, da uno smontabile con pali in carbonio). «In coperta – racconta sempre Zambonini – un altro cambiamento fondamentale rispetto alla versione precedente è la posizione dei montanti per il T-Top, non più all’interno dei passavanti, ma a filo con lo scafo. Questo non solo è un elemento di design piacevole, che raccorda bene coperta e murate, ma permette una migliore circolazione a bordo e una maggior robustezza del T-Top stesso». Tante le novità, quindi, sia sopra sia sottocoperta, quello che non muta rispetto alla tradizione Fjord è la piacevolezza della carena. La prova l’ho fatta in un giorno di onda lunga non alta ma molto fastidiosa e il dodici metri tedesco, con in sala macchine due Volvo Penta da 440 cv e trasmissione EFB, se l’è cavata in maniera egregia. La spinta è tanta e superati i 1900/2000 giri, una volta fuori dal momento critico dell’uscita dal dislocamento, la barca accelera con una bella progressione. A manette tutte abbassate abbiamo sfiorato i 37 nodi, non male viste le condizioni, e non lontano dai 38 nodi di velocità massima dichiarata dal cantiere. Mi sono piaciute molto la brillantezza e la reattività ai cambi di direzione, senza che mai le reazioni diventino nervose, e anche la sensibilità all’uso dei trim, quando si naviga con onda formata. Il regime di crociera economica si attesta sui 20 nodi, con consumi (4,11 litri/miglio) da far felice qualsiasi armatore. In questo senso molto bene i valori anche man mano che si dà gas, a 27 nodi si naviga consumando 4,22 litri/miglio e a 34 (velocità di crociera veloce) si sale a solo 4,33. Nota di merito infine per la comodità della postazione di guida (anche qui si può scegliere tra due diverse versioni, a due o tre sedili), da migliorare invece la qualità del parabrezza, molto spettacolare in un unico pezzo e senza montanti, ma che nelle sue zone laterali curve tende a distorcere molto la visuale.

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PERSHING FJORD 41 140 XL FJORD 41 XL

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The big central T-Top covers an area that is as much as 3.9 by 5.8 metres, and which hides inside it an awning that shades the boat’s stern area. barchemagazine – Giugno-June 2021

Il grande T-Top centrale copre un’area di ben 3,9 per 5,8 metri di estensione, e al suo interno nasconde un tendalino che va ad ombreggiare la zona di poppa della barca.


TEST

The design of the Fjord 41 XL stems from the partnership between Patrick Banfield, who handled the exteriors, and Darnet Design who did the interiors.

Il design del Fjord 41 XL è frutto della collaborazione tra Patrick Banfield, che ha curato gli esterni, e di Darnet Design, che invece ha pensato agli interni.

HOW COULD YOU DESCRIBE THE DESIGN APPROACH FOR THE NEW FJORD 41 XL? Nobody does it better than Andrea Zambonini, a project manager who really knows the boat and how it began: «We developed a boat that was completely new based on Fjord DNA. First of all, the higher freeboard allowed us space for more volume inside, and that means greater headroom. The design of the windows is also new, and on the lower deck they provide a lot of light and help to draw the lines of an iconic design». The DNA to which Zambonini is referring is the one that the Greifswald firm is known for, and is made up of sporty open boats, and modern lines that can be day-sailers, vessels for making short cruises or even luxury tenders. It is a world that is seeing a lot of change, and that is very popular. They are boats for which the most important factor is how comfortable the deck is, but their interiors can have a surprising feeling of space. And this time Fjord has outdone itself. Climbing down the ladder that leads to the lower deck, I was immediately impressed. The headroom midships and in the bow cabin exceeds 190 cm, and there is plentiful light flowing in from the sides. The way through to the stern cabin is located next to the ladder and is a bit tight, but once you’re in you can get around easily and there is more than enough room above the bed. Other strong points on the lower deck are the large bathroom and the possibility of completely separating the master cabin in the bows from the dinette thanks to a double door that slides away. The 41 XL also has a lot of customisation options for the interiors. On the lower deck, you have the choice, as well as the most traditional layout with two cabins and one bathroom, of also having a technical area instead of the stern cabin, a galley instead of the dinette amidships. And you can also go for a second bathroom. Owners also have four configurations to choose from Polar, Sport, Elegance and Classic. On deck, we have the same approach. Starting from the free area behind the steering position, which is perfect for storing a tender, to the limitless variants for the

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barchemagazine – Giugno-June 2021


FJORD 41 XL

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barchemagazine – Giugno-June 2021


TEST

If you put together the different options available below decks and above, there are as many as ninety different customisations available on the Fjord 41 XL.

Sommando quelle disponibili sia sopra sia sottocoperta, sono ben 90 le personalizzazioni a bordo del Fjord 41 XL.

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barchemagazine – Giugno-June 2021

arrangement of sunbeds, tables and armchairs in the aftmost part of the cockpit (an area that can be shaded both by an awning that folds away into the T-Top, and (by the bridge) by a collapsible one with carbon fibre poles. «On the deck», says Zambonini, «another fundamental change from the previous version is the position of the supporting structure for the T-Top, which is no longer within the gangways, but flush with the hull. This isn’t just a pleasing piece of design, that links the deck and sides well, but one which allows better circulation on board, and greater strength for the T-Top itself». So, there are so many new elements, both above and below deck, but what doesn’t deviate from the Fjord tradition is how nice the hull is. I tried it out on a day of long waves which were not high but were very annoying and the twelve-metre German


FJORD 41 XL

Velocità max nodi

FJORD HanseYachts AG, Ladebower Chaussee 11, D-17493 Greifswald, Deutchland

36.8

Blu Service Italia Portosole – Via Del Castillo, 17 I-18038 Sanremo (IM) T. +39 0184 990770 info@bluserviceitalia.com www.bluserviceitalia.com

Top speed knots

Range nm

220

Rapporto peso kg kw

Località//Place Genova//Genoa Mare//Sea state Appena mosso//Little rough Vento forza//Wind speed 20 nodi//knots Direzione//Wind direction NE Altezza onda//Wave height 50/70 cm Persone a bordo//Number of people on board 4 Combustibile imbarcato//Fuel volume on board 40% Acqua imbarcata//Water volume on board 30% Motore//Main propulsion 2 x Volvo D6-440

Velocità in nodi Speed in knots

Consumi l/h

Fuel consumption l/h Rpm

kn

36.8

176 148

34.2 27 19.2

Rapporto lung./larg. L/W

3.18

2250 2000

56

9

1500

26

6.3

PROJECT: Patrick Banfield (exteriors design) • Darnet Design (interiors design) HULL: LOA 12.7m • Length 12.15m • Maximum beam 3.99m • Draft 0.99m • Light mass displacement 10,800 kg • Fuel tank volume 900 l • Water tank volume 295 l MAIN PROPULSION: 2 x Volvo Penta D6-440 • Outlet mechanical power 324 kW (440 hp) • Number of cylinders 6 • Bore & Stroke 103mm x 110mm • Total swept volume 5.5 l • Compression ratio 1.69:1 • Maximal rotational speed 3700/min • Weight 790 kg EC CERTIFICATION: CAT B/12 PRICE: 436,940€ Excl.VAT - powered with 2 x Volvo D6 440 (optional)

2500

79

12.7

1000

9.5

600

3.6 0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

Velocità minima di planata 13 nodi a 2000 giri The minimum gliding speed is of 13 knots at a rotational speed of 2000/min

Litro miglio

(velocità di crociera)

l/ na mi (Cruising speed)

4.1

Velocità kn

Consumi totali l/h

Consumi litro miglio

Autonomia mn

Rumore su scala A (in plancia) dB

Boat

Total Fuel consumption

Total Fuel consumption

Range

Sound level on scale A

speed in knots

(as volume flow) l/h

(as volume hanging) l/ na mi

na mi

(at the dashboard) dB

600

4.9

3.6

0.73

1.225

58

1000

6.3

9.5

1.51

597

60

1500

9

26

2.89

312

68

2000

12.7

56

4.41

204

74

2250

19.2

79

4.11

220

76

Engine rotational speed 1/min

2500

27

114

4.22

213

77

3000

34.2

148

4.33

208

78

3500

36.8

176

4.78

188

81

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3500 3000

114

4.9

18.5

Giri/min

Conditions on test

PROGETTO: Patrick Banfield (design esterni) • Darnet Design (design interni) SCAFO: Lunghezza f.t. 12,7m • Lunghezza scafo 12,15m • Larghezza massima 3,99m • Immersione 0,99m • Dislocamento a vuoto 10.800 kg • Capacità serbatoio carburante 900 l • Capacità serbatoio acqua 295 l MOTORE: 2 x Volvo Penta D6-440 • Potenza 324 kW (440 cv) • Numero di cilindri 6 • Alesaggio per corsa 103mm x 110mm • Cilindrata 5,5 l • Rapporto di riduzione 1,69:1 • Regime di rotazione massimo 3700 giri/min • Peso 790 kg CERTIFICAZIONE CE: CAT B/12 PREZZO: 436.940€ + Iva - con 2 x Volvo D6 440 (optional)

Autonomia mn

potenza Mass outlet power

Condizioni della prova

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TEST boat, with two 440 horsepower Volvo Pentas in the engine room and EFB transmission, handled it exceptionally well. It has strong thrust, and beyond 1900 or 2000 rpm, once you get out of the critical instant when it ceases being in displacement mode, the boat accelerates nicely. With the throttles right open we touched 37 knots, which wasn’t bad given the conditions. And that wasn’t far off the 38 knots the yard talks of. I really liked its liveliness and reactivity when you changed course, without it ever feeling nervous in making the adjustments. I also liked the sensitivity when using the trim, when you are sailing in rough waves. Economy cruising speed comes in at around twenty knots, with fuel

consumption (4.11 litres per nautical mile) which would make any owner happy. In that respect, the figures that you get as you gradually increase power are also good: at 27 knots you use 4.22 litres per mile and at 34 (fast cruising speed) that figure only rises to 4.33. And finally, praise should be given to how comfortable the steering position is (and here too you can choose between the two different versions, with two or three seats). On the other hand, the quality of the windscreen could be improved: it is certainly spectacularly made as it is in a single piece and without any supports, but the curved parts on the sides tend to distort the view considerably.

Engine room

In sala macchine la scelta è tra due Volvo Penta con piedi poppieri da 380 o 440 cavalli ciascuno. In entrambi i casi, per bilanciare i pesi e portarli più a centro barca, è stato previsto un piccolo asse tra motori e propulsione. In the engine room, you have a choice between two Volvo Pentas with sterndrives of 380 or 440 horsepower each. In both cases, to balance out the weight and bring it more amidships, a small axle between the engine and the propellers has been installed.

Compared to the previous model, one of the developments also comes in the location of the anchor, which now comes out on the starboard side of the bow and not with a foldable system on the deck.

220

barchemagazine – Giugno-June 2021

Rispetto al modello precedente una delle novità è anche la posizione dell’ancora, che ora esce dal dritto di prua e non con un sistema a ribalta in coperta.



TEST

A Bespoke

RIB

La produzione custom è una caratteristica del cantiere e il nuovo E-Motion è decisamente sportivo: omologato natante, ma con ben 1.200 cavalli sullo specchio di poppa The customised production is a characteristic of the yard and the new E-Motion is decidedly sporty: it is classed as a natante boat, but with as many as 1,200 hp on the transom by Niccolò Volpati – photo by Andrea Muscatello

222

barchemagazine – Giugno-June 2021


E-MOTION 36

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10.70m barchemagazine – Giugno-June 2021


TEST PIÙ CHE CUSTOM, SU MISURA! Se pensavate fosse un privilegio per giga e mega yacht, vi sbagliavate. Anche i gommoni possono essere fatti su misura. È una specialità di Mar.Co che, da sempre, produce solo su richiesta. La carena e le linee d’acqua non sono contrattabili e, del resto, fareste un errore a non fidarvi, ma tutto il resto lo realizzano come volete. Un fulgido esempio è E-Motion 36. È stato presentato ai saloni nautici di Cannes e Genova del 2019 e, nonostante la pandemia, ha trovato in fretta nuovi estimatori. Quello che abbiamo provato sul Lago di Como è una versione particolare. Monta una tripla motorizzazione, nel senso che a poppa ci sono ben tre Mercury L6 da 400 cavalli ciascuno, per un totale di 1.200 cavalli. Per realizzare un’installazione del genere è stata necessaria l’aggiunta di un bracket. È in vetroresina, diverso da quelli tradizionali in inox. Aumenta la lunghezza al galleggiamento, che però, grazie alle nuove normative, non incide sulla lunghezza di omologazione. In sostanza rimane un natante per lunghezza e la larghezza da sgonfio non supera i tre metri e mezzo del trasporto eccezionale. Il bracket aggiuntivo non è solo utile per ospitare i tre fuoribordo, ma è stato sfruttato per la superficie che mette a disposizione, diventando un’ampia spiaggetta di poppa. Merito del progetto curato, come sempre, da Federico Gerna, che lavora in Mar.Co dal 2005 e ha disegnato tutta la gamma E-Motion e anche la linea R-Evolution. I vani tecnici sono stati coperti da portelli e ciò permette di

224

The ergonomics of the dashboard is good. The throttle rests on a fibreglass surface that sticks out and is thus in the perfect position vis-à-vis the wheel.

avere una piattaforma molto confortevole con un accesso al mare semplificato, nonostante i tre fuoribordo. Uno dei tre portelli, infatti, nasconde la scaletta telescopica. L’altra caratteristica che si fa subito notare è il T-Top che protegge tanto. È un pezzo unico che parte dalla tuga e arriva al tettuccio passando per il parabrezza. Appare decisamente solido anche perché poggia su parti di vetroresina. Non sembra una struttura destinata a soffrire vento e vibrazioni, nemmeno, immagino, alle elevate velocità a cui ci spingeranno i 1.200 cavalli che si trovano a poppa. Inoltre, la forma di questo T-Top mi è piaciuta perché non occupa spazio lateralmente. Protegge bene, ma in verticale, senza sottrarre centimetri fondamentali per i passavanti e quindi la possibilità di muoversi a bordo. Inoltre, e la cosa non guasta, è circondato di tientibene, quelli laterali addirittura a V rovesciata in modo da essere facilmente raggiungibili da diverse altezze. La facilità di muoversi a bordo è garantita dal layout della coperta. Dei passavanti laterali abbiamo già detto e forse merita aggiungere che la possibilità di avere un camminamento che in parte sovrasta i tubolari, regala una superficie maggiore. Tanto spazio per poggiare i piedi e molti tientibene a cui aggrapparsi, c’è tutto quel che serve per spostarsi in sicurezza anche in navigazione. E infine mi è piaciuto il pozzetto. È ampio e protetto allo stesso tempo. Merito degli schienali alti e anche del sistema che consente di ribaltare i due più esterni per garantire così un facile accesso alla piattaforma di poppa.

Buona l’ergonomia in plancia. La manetta poggia su una superficie sporgente in vetroresina e si trova quindi in perfetta posizione rispetto al volante.

barchemagazine – Giugno-June 2021


E-MOTION 36

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TEST In sostanza, se si vuole si rimane all’interno del quadrato senza sprecare spazi per il camminamento, ma quando ci si deve muovere, basta abbattere uno schienale per ottenere un passavanti. E-Motion 36 è dotato anche di una cabina trasformabile, che consente a due persone spazio sufficiente per il pernottamento a bordo. Il bagno è in un locale separato e anche la doccia è in un box separato. Il Lago di Como, soprattutto dove ci troviamo noi, nella parte più a Sud del ramo di Lecco, è decisamente piatto. Niente onde, nemmeno di scia, e niente vento. Ma essendo soli possiamo dare sfogo a tutta la potenza dei tre fuoribordo. La spinta non si discute. Per planare bastano meno di tre secondi e alla massima, di oltre 55 nodi, ci arriviamo dopo venti. Questi numeri già descrivono la situazione. È un gommone che va veloce. Molto veloce. Il consumo però è conseguente. Fino a 45 nodi è abbastanza contenuto perché tutti e tre i motori insieme consumano 207 litri/ora, ma se si vuole prendere tutta la velocità, il flussometro schizza verso l’alto. Alla massima si superano i 423 litri/ora complessivi e anche i litri/miglio sono ragguardevoli: 7,6. La carena però non è nervosa. Si deve lavorare con il trim, anche perché se i tre piedi rimangono abbassati tendono perfino ad abbattere troppo la prua, appena raggiunta la planata è bene sollevarli, così l’assetto è perfetto. La visibilità comunque è sempre buona, anche perché il gommone non è mai seduto sulla poppa. Inoltre, l’estrema prua non ha un ingombrate musone

226 Il layout della coperta è ben riuscito. Si ha molto spazio in pozzetto e a prua, ma ci si muove anche facilmente grazie a passavanti ampi e ai numerosi tientibene presenti un po’ ovunque. The deck layout has been well designed. You get a lot of space in the cockpit and the bow, but you can also move around easily thanks to the wide gangways and the numerous grab bars that are located just about everywhere.

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in vetroresina. L’ancora, infatti, esce dall’occhio di cubìa e il profilo del tubolare a prua è pertanto snello e non ostacola la visuale. Semmai l’unico difetto visivo è dato dal vetro del parabrezza. Purtroppo è leggermente piegato e la curvatura produce quell’effetto lente che distorce leggermente la vista. Per il resto il T-Top svolge egregiamente il suo compito, perfino troppo. Protegge bene e quindi rischia di trarre in inganno perché a 45 nodi sembra di andare a 20 e anche quando si toccano i 55 non si ha voglia di togliere gas. Ottima anche la sensazione in virata. L’accostata è stretta e la risposta della timoneria è pronta. La carena non ha pattini, né redan, ma, francamente, sembra non averne proprio bisogno. L’unica considerazione è che tre fuoribordo da 400 cavalli sono parecchi, del resto si tratta della motorizzazione massima applicabile. La spinta è tanta, la velocità pure e quindi bisogna saperla governare. Diversamente ci si può accontentare di una coppia di fuoribordo. NOT JUST CUSTOMISED, BUT TAILOR-MADE! If you thought that was just a privilege reserved for Giga and megayachts, you were wrong. Even inflatables can be made to measure. It is a speciality of Mar.Co, which has always only made boats to order. You can’t change the hull and the waterlines, and also you would be wrong to not trust them on this, but you can have everything else just as you want it. A great example is the E-Motion 36,


E-MOTION 36

Il tavolo del pozzetto con comando elettroidraulico permette di avere una zona pranzo con tre divanetti lineari in pochi istanti. The cockpit table with an electro-hydraulic control means you can create a lunch area with three linear sofas in just a few seconds. 227

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TEST

L’interno offre un’abitabilità ideale per due persone. La cabina trasformabile è accogliente e il bagno è addirittura dotato di box doccia separato. 228

The interior provides perfect living quarters for two people. The cabin can be transformed and is welcoming, while the bathroom is equipped with a separate shower compartment.

which was presented at the boat shows in Cannes and Genoa in 2019 and – despite the pandemic – quickly won some new fans. The one that we tried out on Lake Como is a special version. It carries three engines, with a full three Mercury L6 400-hp outboards fitted, producing a total of 1,200 hp. A bracket had to be added to have this installation. It is made of fibreglass, as opposed to the traditional stainless steel ones. The waterline length increases, but that doesn’t have an impact however because of the new rules on official lengths. It will still be considered a natante boat in terms of length, and its uninflated beam doesn’t exceed the three and a half metre that would require for exceptional road transport. The bracket that has been added in the stern isn’t just useful to take the three outboards but has also been used because of the surface that it brings to the game, and it can become a large stern beach area. This is a plus in the design, which was the work, as always, of Federico Gerna who has been working at Mar.Co since 2005 and has designed all of the E-Motion range and also the R-Evolution line. The technical areas have been covered by hatches and which creates a very comfortable platform with simpler access to the sea, despite the three outboards. One of the three hatches hides the extendable ladder. The other feature which you quickly notice is the T-Top. It is very protective. It is a single piece that starts at the deckhouse and reaches the roof reaching past the windscreen. It looks solid, not least because it rests on parts made from fibreglass. This doesn’t look like a structure that will suffer from wind or vibrations,

barchemagazine – Giugno-June 2021

not even – I would guess – at the high speeds that the 1,200 hp developed by the engines that are on the transom can push it to. Additionally, I like the shape of this T-Top, because it doesn’t take space on the sides. It protects well, but vertically, without taking away those vital inches from the gangways and thus getting in the way of getting around on board. An additional perk is that it is surrounded by grab handles, with the ones on the side shaped like upside-down Vs, so they can be easily reached from various heights. The ease of getting around aboard is ensured by the deck layout. We have already talked about the gangways on the sides, and perhaps we should also add that the possibility of having a walkway that in part goes over the tubes, means that a larger surface area is gained. There is plenty of room for your feet, and a lot of grab handles to hang onto, and there is everything that you need to get around safely, even when underway. And finally, I liked the cockpit. It is large, but at the same time well protected. That is owing to the high backrests and is also because of the system that means you can fold down the two outer ones to ensure easy access to the stern platform. So basically, if you want, you can stay inside the square without wasting room on a walkway, but when you have to move, you just fold down a backrest to get a gangway. E-Motion 36 is also equipped with a transformable cabin, which gives two people enough room to stay overnight. The head is in a separate room, and the shower is also in a separate cubicle. Lake Como, especially where we were – in the southernmost part of the bit that goes down to Lecco, was distinctly flat.


E-MOTION 36

Velocità max nodi Top speed knots

Autonomia mn Range nm

230

PROJECT: Shipyard technical department HULL: LOA 10.70m • Length 9.98 m • Inside length 9.49m • Maximum beam 3.60m • Tubes diameter 0.50/0.70m • 7 compartments • Dry weight 3,200 kg • Fuel tank volume 830 l • Water tank volume 277 l • Max power rated 3x400 hp MAIN PROPULSION: 3xMercury Verado 400 L6 • Outlet mechanical power 298 kW (400 hp) • Swept volume 2.6 l • Type L6 (6 cylinders inline) • Bore&Stroke 82mm x 82mm • Reduction ratio 1.75:1 • Maximal rotational speed 6200-6800/min • Weight 303 kg (including the propeller) EC CERTIFICATION: CAT B PRICE: 205,000 €, Excl.VAT, bare boat

kg kw

Rapporto lung./larg.

1.200 cavalli si ottengono anche con due da 600. Mar.Co, infatti, ha già ordinato i due nuovi fuoribordo V12 di Mercury e dovrebbe poterli esporre proprio sulla poppa di un 36 al prossimo Salone Nautico di Genova.

L/W

2.9 speed 1/min 2750

Velocità in nodi Speed in knots

Consumi l/h

Fuel consumption l/h Rpm

kn

55.3

423.4 6850 215.9

48.7

6000

207.1

45.4 42

5500 5000

189.5

37.1

4500

136.5

4000

121.5

28.1

5.5

Giri/min

Località//Place Lago di Como//Lake Como Persone a bordo//Number of people on board 5 Carburante imbarcato//Fuel volume on board 140 l

33.7

Rapporto peso

Engine rotational

Conditions on test

PROGETTO: Ufficio tecnico del cantiere SCAFO: Lunghezza f.t. 10,70m • Lunghezza di omologazione 9,98 m • Lunghezza interna 9,49m • Larghezza massima 3,60m • Diametro tubolari 0,50/0,70 m • 7 compartimenti • Peso a secco 3.200 kg • Serbatoio carburante 830 l • Serbatoio acqua 277 l • Motorizzazione massima 3x400 cv MOTORE: 3xMercury Verado 400 L6 • Potenza 298 kW (400 cv) • Cilindrata 2,6 l • Tipologia L6 (6 cilindri in linea) • Alesaggio per corsa 82mm x 82mm • Rapporto di riduzione 1,75:1 • Regime di rotazione massima 6200-6800 giri/minuto • Peso con elica 303 kg OMOLOGAZIONE CE: CAT B PREZZO: 205.000 €, Iva esclusa, senza motori

55.3

potenza Mass outlet power

Condizioni della prova

MAR.CO MARINE COSTRUZIONI Via Edison, 64 I-20835 Muggiò (MB) T. +39 039 2787336 info@mar-co.com - www.mar-co.com

3500

91.2

19

2750

59.2 0

50

100

150

200

250

300

350

400

Velocità minima di planata 19 nodi a 2750 giri The minimum gliding speed is 19 knots at a rotational 229 speed of 2750/min Da zero alla planata in 2,8 secondi Gliding time of 2.8s from 0 to glide Da zero alla velocità massima in 20 secondi Gliding time of 20s for a speed change from 0 to 55.3 knots (maximum speed)

Litro miglio

(velocità di crociera)

l/ na mi (Cruising speed)

1,200 horsepower can also be obtained with two 600 hp engines. Mar. Co has already ordered the two new Mercury V12s and should be able to display them on the transom of a 36 at the next Genoa Boat Show.

3.6

Velocità kn

Consumi totali l/h

Consumi litro miglio

Autonomia mn

Rumore su scala A (in plancia) dB

Boat

Total Fuel consumption

Total Fuel consumption

Range

Sound level on scale A

speed in knots

(as volume flow) l/h

(as volume hanging) l/ na mi

na mi

(at the dashboard) dB

19.0

59.2

3.1

267

74

3500

28.1

91.2

3.2

259

75

4000

33.7

121.5

3.6

230

77

4500

37.1

136.5

3.6

230

78

5000

42.0

189.5

4.5

184

81

5500

45.4

207.1

4.5

184

83

6000

48.7

215.9

4.4

188

85

6850

55.3

423.4

7.6

109

87

barchemagazine – Giugno-June 2021


TEST

Engine Data

Tre motori da 400 cavalli rappresentano la massima motorizzazione applicabile. E le performance sono conseguenti. Chi desidera, può scegliere una coppia di 450 cv, ottenendo un gommone, sempre sportivo, ma meno “tirato”. Three 400 horsepower engines are the most powerful unit you can fit. And performance is in line with that. Whoever wants to can go for a pair of 450 hp engines, and get an inflatable that is still sporty, but slightly less racy.

There were no waves, not even wakes, and no wind. But since we were alone, we could open up all the power of the three outboard engines. There is no denying the amount of thrust they create. You need less than three seconds to start planing, and we got to the top speed (of over 55 knots) after twenty seconds. Those figures in themselves describe the situation. It is an inflatable that goes fast. Very fast. But fuel consumption reflects that. Up to 45 knots, consumption is fairly restricted because all the three engines together use 207 litres an hour, but if you want to use all of the speed available, the flow meter jerks upwards. At top speed, we used more than 423 litres an hour overall, and even the litres per nautical mile figure were sizeable: 7.6. But the hull isn’t twitchy. You have to work with the trim, not least because if the three stern drives stay lowered, they tend to weigh the bow down a little too much, so it is a good idea to raise them once you start planing, leaving the trim perfect. Visibility is always good, not least because the inflatable never sits back on the stern. Furthermore, the end of the bow doesn’t have a bulky fibreglass bow roller. The anchor comes from the eye of the hawsehole and that means that the shape of the tube in the bow is thin and doesn’t block the view. If anything, the only visual defect comes from the glass of the windscreen. Unfortunately, it is slightly bent, and that curve produces a lens-like effect, which slightly distorts the view. The T-Top does its job extremely well, perhaps even too well. It protects well, and so there is a risk that it will mislead you, as at 45 knots it feels as if you are doing 20, and even when you hit 55 you don’t feel like easing up on the gas. It also feels great when turning. It turns tightly and it is always ready to respond to the helm. The hull doesn’t have any hydraulic suspension pads or steps, but frankly, it doesn’t feel as if it even needs them. The one thing to bear in mind is that three 400 hp outboards are a lot, and also that it is the highest applicable power that can be fitted. There is a lot of thrust, pure speed and so you have to know how to handle it. Otherwise, you can make do with a pair of outboards.

230

barchemagazine – Giugno-June 2021



TEST

TEST

Strong and LIGHT 232

11.45m barchemagazine – Giugno-June 2021


HERITAGE OPEN

Abbiamo provato l’Heritage Open, un’imbarcazione sotto i dieci metri di lunghezza, omologata come natante in Italia, interamente realizzata in alluminio e motorizzata con tre fuoribordo Mercury di 300 cavalli ciascuno

We tried out the Heritage Open, a boat of less than ten metres in length, classed as a natante in Italy, and entirely made from aluminium, powered with three 300 hp Mercury outboards by Massimo Longoni

233

barchemagazine – Giugno-June 2021


TEST

Al timone la barca è particolarmente reattiva, facile da pilotare, basta un semplice tocco di mano per correggere la rotta. Decisa sull’onda grazie a un bel disegno di carena e a un deadrise di poppa 234 che consente allo scafo di rimanere incollato sull’acqua.

The boat is particularly quick to respond to the helm and is easy to control as you just need to give it a touch to adjust the course. It is decisive when on the waves because of a nice hull design and a stern deadrise that means the hull sticks to the water.

HERITAGE OPEN È UNA BARCA DALL’ASPETTO ESSENZIALE, costruita da Reale nei suoi cantieri a Pisa, interamente in alluminio, un materiale che vanta qualità di leggerezza e robustezza non comuni, con una totale immunità dall’osmosi ed un peso che si riduce anche di un terzo rispetto alle soluzioni tradizionali, garantendo indubbi benefici in termini di potenza applicabile e di consumi. Heritage presenta una prua allargata nella parte dell’opera morta, che deflette gli schizzi d’acqua provocati dall’impatto della carena con il moto ondoso, anche in condizioni di mare formato rendendo particolarmente asciutta la coperta e consentendo di usufruire degli ampi divani-prendisole a prua. Gli spazi a bordo sono ben studiati, con una consolle centrale e tre sedili con ammortizzatori della Ullman che consentono di affrontare anche

barchemagazine – Giugno-June 2021

le onde più impegnative e di gestire in sicurezza le accelerazioni e le prestazioni entusiasmanti dell’imbarcazione. La zona poppiera è attrezzata con un divano e un prendisole. Gli ampi e protetti passaggi laterali “walk-around” rendono sicuro il movimento poppa-prua e viceversa, anche con bambini a bordo. È un’imbarcazione sportiva adatta a portare in mare la famiglia per comode giornate immersi nella natura. Abbiamo avuto il piacere di provarla nelle acque antistanti al marina di Pisa. Ci ha accompagnato Nico Laude, Ceo di Reale Yachts, attualmente impegnato nella costruzione di un superyacht di 32 metri prossimo al varo. Heritage era motorizzata con tre fuoribordo Mercury di 300 cavalli ciascuno, che determinano un rapporto peso potenza di poco superiore a 4 chilogrammi per ogni cavallo disponibile. Il mare, durante il nostro test, era poco mosso, a bordo avevamo circa 500 litri di carburante e 6 persone. Con i trim regolati al 10 per cento della loro corsa in positivo la sensazione è stata quella di una barca che dà sicurezza. La stabilità emerge proprio durante i passaggi sull’onda di prua provocata dalla scia di passaggio di altre barche, nelle accostate strette tirate ad oltre 40 nodi e per l’ottima manovrabilità anche in spazi ridotti. Riusciamo a planare in 6 secondi circa e, a 5500 giri, raggiungiamo una velocità di 54,1 nodi. La risposta è immediata, i cavalli sono tanti, la carena, disegnata da Francesco Rogantin, è profonda e ben proporzionata al galleggiamento, e si sente. All’andatura massima consumiamo 281 litri/ora, che scendono a 200 a 5000 giri con 8 nodi in meno e si dimezzano a 42 nodi di velocità e 4500 giri. A 30 nodi, che possiamo definire un’ottima velocità di crociera, il consumo è solo di 63 litri ora. All’ancora l’imbarcazione risulta molto stabile grazie alla notevole larghezza di costruzione. Si possono scegliere varie tipologie di propulsione con due fuoribordo di 350 cavalli ciascuno oppure con una coppia di motori con piede poppiero.


HERITAGE OPEN

Velocità max nodi Top speed knots

54.1 Range nm

353

kg kw

7.4

Rapporto lung./larg.

3

PROJECT: Shipyard technical department • Naval architecture by Francesco Rogantin HULL: LOA 11.45m • Length 9.95m • Maximum beam 3.75m • Displacement when powered with standard engines 5,000 kg • Fuel tank volume 900 l • Water tank volume 250 l • Engines as standard 2 Mercury Verado 300 hp MAIN PROPULSION (as tested): 3 Mercury 300 • Outlet mechanical power 224 kW (300 hp) • 8 V-shaped cylinders • Bore&Stroke 92mm x 86mm • Swept volume 4.6 l • Compression ratio 1.75:1 • Maximal rotational speed 6000/min • Weight 272 kg EC CERTIFICATION: CAT B for 12 people • CAT C for 16 people PRICE: 380,000 € as standard, Excl.VAT; 398,000 € powered with 3x300 Mercury

Giri/min

Peso

Weight

5.0

Località//Place Marina di Pisa Mare//Sea state Calmo//Calm Vento//Wind speed 0 Persone a bordo//People on board 6 Carburante imbarcato//Fuel volume on board 500 l Acqua imbarcata//Water volume on board 120 l

Velocità in nodi Speed in knots

Consumi l/h

Fuel consumption l/h Rpm

kn

54.1

281 5500 257

51.2 50.1

240

46.1 42.1

Engine rotational speed 1/min

4000

116

3500

82

29.8

3000

63 0

50

100

150

200

250

Da 0 a planata in 6 secondi Gliding time of 6s from 0 to glide Da 0 alla velocità massima in 25 secondi Gliding time of 25s for a speed change from 0 to 54.1 knots (maximum speed)

Litro miglio

(velocità di crociera)

l/ na mi (Cruising speed)

2.5

Velocità kn

Consumi totali l/h

Consumi litro miglio

Autonomia mn

Boat

Total Fuel consumption

Total Fuel consumption

Range na mi

speed in knots

(as volume flow) l/h

(as volume hanging) l/ na mi

3000

29.8

63

2.1

425

3500

32.2

82

2.5

353

4000

36.9

116

3.1

286

4500

42.1

142

3.3

266

5000

46.1

200

4.3

207

5200

50.1

240

4.8

187

5400

51.2

257

5.0

179

5500

54.1

281

5.2

173

barchemagazine – Giugno-June 2021

5200

4500

142

32.2

5400

5000

200

36.9

Rapporto peso

L/W

Conditions on test

PROGETTO: Ufficio tecnico del cantiere • Architettura navale Francesco Rogantin SCAFO: Lunghezza f.t. 11,45m • Lunghezza scafo 9,95m • Larghezza massima 3,75m • Dislocamento con motori standard 5.000 kg • Serbatoio carburante 900 l • Serbatoio acqua 250 l • Motorizzazione standard 2 Mercury Verado 300 cv MOTORIZZAZIONE DELLA PROVA: 3 Mercury 300 • Potenza 224 kW (300 cv) • 8 cilindri a V • Alesaggio per corsa 92mm x 86mm • Cilindrata 4,6 l • Rapporto di riduzione 1.75:1 • Regime di rotazione massimo 6000 giri/min • Peso 272 kg CERTIFICAZIONE CE: CAT B per 12 persone • CAT C per 16 persone PREZZO: 380.000 € versione base, Iva esclusa; 398.000 € con 3x300 Mercury

Autonomia mn

potenza Mass outlet power

Condizioni della prova

REALE YACHTS Via Aurelia Sud Traversa A I-56121 Pisa www.realeheritage.com www.realeyachts.com info@realeyachts.com

235


TEST

Engine data

236

La potenza dell’otto cilindri a V, 4.600 centimetri cubici di cilindrata, del Mercury Verado ha spinto l’Heritage di Reale oltre i 54 nodi di velocità massima. Molto buono il dato relativo al consumo, per ogni miglio navigato, di soli 2,5 litri di benzina. The power from the 4,600cc in the Mercury Verado V-8 pushed Reale’s Heritage beyond 54 knots top speed. The fuel consumption figure was very good, with only 2.5 litres of petrol used every nautical mile.

HERITAGE OPEN IS A BOAT THAT HAS A SIMPLE LOOK, and which is built by Reale in their Pisa yard. It is built entirely from aluminium, a material that boasts unusual lightness and strength, that is resistant to osmosis and is up to a third lighter than traditional solutions, and that ensures unquestionable benefits in terms of the power that can be fitted, and also in terms of fuel consumption. The Heritage has a prolonged bow above water, which deflects the water spray caused by waves hitting the hull, even in rough conditions, meaning that the deck is especially dry and that large sofasunbeds can be used in the bow area. The areas onboard have been carefully designed, with a

central console and three seats featuring Ullman shock absorbers so that you can safely take on even the toughest waves and handle acceleration and the thrilling performance capabilities of the boat. The stern area is fitted out with a sofa and sun pad. The large, protected walk-round side passages make getting from stern to bow and vice-versa safe, even with children on board. It is a sports boat that is suitable to take to sea a family for comfortable days immersed in nature. We enjoyed trying it out in the waters off the marina in Pisa. We were accompanied by Nico Laude, the CEO of Reale Yachts, who are building a 32-metre superyacht, which is close to being launched. Heritage is powered with three 300 hp Mercury outboards, which mean that it has a power to weight ratio of over four kilos per horsepower. The sea wasn’t very rough during the test and we had around 500 litres of fuel and six people on board. With the trim tabs set at ten per cent positive, the boat felt safe. The stability became clear as we went across the wakes created by other boats, in the tight turns at over forty knots and the excellent manoeuvrability, even in reduced areas. We started planing in around six seconds and, at 5,500 rpm, we reached 54.1 knots. The boat responds immediately, as there is a lot of horsepowers available and the hull, designed by Francesco Rogantin, is deep and has good proportions at the waterline. The results are noticeable. At top speed, we used 281 litres per hour, which fell to 200 when we were doing eight knots less, at 5000 rpm, and that figure halved when we were doing 42 knots at 4500 rpm. At 30 knots, which we felt was an excellent cruising speed, we only used 63 litres per hour. At anchor, the boat was very stable thanks to the significant beam in the construction. You can choose between various kinds of engine, with two 350 hp outboards, or a pair of engines with stern drives.

The aesthetic impact shows the strong character of aluminium, with the bow polished like a mirror and the topsides treated with nanotechnology paints to protect the materials from corrosion and over-heating from sunlight. barchemagazine – Giugno-June 2021

L’impatto estetico rivela la personalità forte dell’alluminio, con prua lucidata a specchio e l’opera morta trattata con verniciatura a nanotecnologie per la protezione del materiale dalla corrosione e dal riscaldamento da parte dei raggi solari.



TEST

TEST

A great little

238

barchemagazine – Giugno-June 2021


BMA X199

BOAT 

È la entry-level del cantiere italiano, un day cruiser carrellabile, facile da gestire e dal look intrigante. Ottimo il lavoro di squadra con il Mercury 115 ProXS The entry-level boat from the Italian yard is a day cruiser that can be put on a trailer, is easy to manage and has an intriguing look. It works excellently with the Mercury 115 ProXS by Luca Sordelli

239

5.8m barchemagazine – Giugno-June 2021


TEST

Ben disegnata la postazione di pilotaggio. 240 Al termine di una giornata dalle condizioni meteo impegnative siamo comunque tornati a terra asciutti. Ottima la protezione garantita da consolle e parabrezza.

The steering position has been well designed. At the end of a day with tough weather conditions, we nevertheless got back to land without getting wet. The console and the windscreen provide excellent protection.

STRETTA SOTTO, LARGA SOPRA. Poca superficie bagnata per lo scafo, tanto spazio in coperta. Così come per tutta la gamma BMA anche l’X199, il più piccolo, ma anche il primo ad essere stato lanciato sul mercato, deve molto del suo successo alle sue linee d’acqua. Sono infatti state studiate per garantire velocità e sicurezza quando si naviga e grande stabilità quando si è fermi in rada. In altre parole, il paradiso per ogni barca da crociera, ancora più apprezzato quando si tratta di un piccolo day cruiser. Risultato possibile grazie a forme di ingresso fini a prua, ad un potente spigolo laterale sul quale la barca si appoggia quando è ferma e al doppio ordine di pattini di sostentamento che accompagnano la carena dell’X199 nella sua graduale uscita dall’acqua, da prua a poppa, man mano che la velocità aumenta. Delle buone qualità della carena della piccola di casa BMA ho avuto conferma, nella maniera più evidente, nel corso della mia prova. Giornata di onda e vento, freddo, davanti al porto di Genova. Non proprio l’ideale per andare a scorrazzare per il mare con una barca lunga 5,8 metri e larga 2,25. In realtà ho capito subito, già uscendo dal sicuro riparo della diga foranea, che, nonostante la situazione poco accogliente, ce la saremmo cavata bene. La barca è pensata in maniera molto funzionale. I tientibene sono tanti e al posto giusto, quando si comincia a “ballare” si trova subito un appiglio sicuro. Consolle e parabrezza proteggono bene da vento e mare; l’antisdrucciolo è di buona qualità, dall’ottima tenuta; nel complesso, anche esagerando e portando la barca al limite, si vive sempre una bella sensazione di solidità. La barca dà fiducia. Ecco allora che la voglia di darci dentro con le manette viene naturale. Certo, in una giornata con quasi un metro d’onda e vento sui venti nodi, arrivare fino a fondo corsa non si poteva, ma mi sono comunque divertito parecchio, ben assistito a poppa dalla spinta di un

barchemagazine – Giugno-June 2021

Mercury ProXS da 115 cavalli. Il cantiere propone la possibilità di arrivare fino a 150 cavalli ma, sia dal punto di vista numerico (la barca è leggera e il rapporto peso/potenza è ottimo: 8,7), sia delle sensazioni di guida, mi sento di dire che la scelta della motorizzazione della prova è decisamente appropriata. In condizioni di mare abbastanza complicate serve avere una buona coppia già in basso, che consenta di lavorare sulle onde e di avere spinta quando serve. Il ProXS 115, in questa direzione, mi ha assistito alla grande. L’intesa con la barca si è rivelata ottima. Bene anche la velocità massima che siamo riusciti a toccare per qualche attimo, 31 nodi, che fa pensare che sul piatto i 36/37 nodi siano assolutamente abbordabili. Bene soprattutto la sensazione che avevo navigando a regime di crociera che, per queste condizioni, è di circa 18 nodi. Il “circa” è d’obbligo, visto che le manette dovevano essere sempre in movimento, ma questa può essere indicata come una media di riferimento, valore che porta anche a consumi decisamente contenuti di 14 l/h, quindi solo 0,82 litri/miglio. Numeri evidentemente destinati a scendere in caso di mare meno formato. IT IS NARROW BELOW, BUT WIDE ABOVE. There isn’t a lot of hull surface underwater, but the boat has plenty of space on deck. Just like the whole BMA range, the X199, which is the smallest of the series but also the first to be launched, owes a lot of its success to its waterlines. They have been studied to ensure speed and safety when underway, and great stability when you are at anchor. In other words, a perfect solution for a boat used for cruising, and still more appreciated in a small day cruiser. That is a result that was made possible by fine entry lines in the bow, a powerful chine on the side on which the boat rests when it is stationary, and the double row of hydrodynamic


BMA X199

Velocità max nodi Top speed knots

Autonomia mn Range nm

100

Rapporto peso kg kw

8.7

Rapporto lung./larg. L/W

2.57

PROJECT: Bwa Design System • BMA Boats (naval architecture) HULL: LOA 5.8m • Maximum beam 2.25m • Light mass displacement 750 kg • Fuel tank volume 90 l • No. of people onboard 7 max MAIN PROPULSION: 1 x Mercury ProXS 115 • Outlet mechanical power 86 kW (115 hp) • 4 cylinders inline • Bore&Stroke 90mm x 81mm • Swept volume 2.1 l • Gear ratio 2.07:1 • Maximal rotational speed 5300-6300/min • Weight 163 kg PRICE: from 32,000€, Incl.VAT

Weight

0.75

Località//Place Genova//Genoa Mare//Sea state Mosso//Rough Vento forza//Wind speed 20 nodi//knots Direzione vento//Wind direction NE Altezza onda//Wave height 90 cm Persone a bordo//People on board 2 Combustibile imbarcato//Fuel volume on board 90% Motore//Main propulsion 1 x Mercury 115 hp

Velocità in nodi Speed in knots

Consumi l/h

Fuel consumption l/h Rpm

kn

31

38 5500 33

27 27

23 20 17

La barca della prova era motorizzata con un Mercury ProXS da 115 cavalli, un quattro cilindri in linea da 2,1 litri di cubatura. La potenza massima installabile è di 150 cavalli.

The boat we tried out was powered by a 115 horsepower Mercury ProXS, which is a 2.1 litre with four cylinders in line. The top amount that can be installed is 150 horsepower. Engine rotational speed 1/min

4000 3500

14

11

3000

12

8

2500

7

7

2000

4 5

10

15

20

25

30

35

Velocità minima di planata 12 nodi a 3300 giri The minimum gliding speed is 12 knots at 3300/min

Litro miglio

(velocità di crociera)

l/ na mi (Cruising speed)

0.9

Velocità kn

Consumi totali l/h

Consumi litro miglio

Autonomia mn

Boat

Total Fuel consumption

Total Fuel consumption

Range na mi

speed in knots

(as volume flow) l/h

(as volume hanging) l/ na mi

2000

7

4

0.57

158

2500

8

7

0.88

103

3000

11

12

1.09

83

3500

17

14

0.82

109

4000

20

18

0.90

100

4500

23

27

1.17

77

5000

27

33

1.22

74

5500

31

38

1.23

73

barchemagazine – Giugno-June 2021

5000 4500

18

0

Giri/min

Peso

Conditions on test

PROGETTO: Bwa Design System • BMA Boats (architettura navale) SCAFO: Lunghezza f.t . 5,8m • Larghezza massima 2,25m • Dislocamento a vuoto 750 kg • Capacità serbatoio carburante 90 l • Portata persone 7 MOTORE: 1 x Mercury ProXS 115 • Potenza 86 kW (115 cv) • Numero di cilindri 4 in linea • Alesaggio per corsa 90mm x 81mm • Cilindrata 2,1 l • Rapporto di riduzione 2,07:1 • Regime di rotazione massimo 5300-6300 giri/min • Peso 163 kg PREZZO: da 32.000€, Iva compresa

31

potenza Mass outlet power

Condizioni della prova

RIBITALY SRL Milano, Italia www.bmaboats.com

241


TEST

Il doppio sedile di pilotaggio si può ribaltare per ottenere una zona living a poppa con doppio 242 divanetto. Il tavolino da pranzo può essere montato nel pozzetto di prua.

The double pilot seat can be folded down to obtain a living area astern with a double sofa. The dining table can be mounted in the forward cockpit.

support pads which accompany the hull of the X199 as it gradually leaves the water, from bow to stern, and the speed increases. I had confirmation of the good qualities of the hull of the smallest boat in the BMA stable in the clearest possible way, during my test. It was a day with waves and wind, a cold day off Genoa harbour. Far from ideal for charging around the sea in a boat that is 5.8 metres long and 2.25 wide. But actually, I immediately realised as we left the protection of the harbour wall behind that we were going to do fine, despite the unwelcoming conditions. The boat

barchemagazine – Giugno-June 2021

has been designed in a very functional way. There are a lot of grab handles and they are in the right places, so when you start to bounce around a bit, you can quickly find something safe to hang on to. The console and windscreen protect you well from the wind and sea; the anti-slip material is very good quality and holds very well; overall, even going over the top and taking the boat to its limits, you always experience a nice feeling of solidity. The boat gives you confidence. And so the desire to really go for it comes to you instinctively. Of course, on a day with waves of nearly a metre high and wind of around twenty knots, we couldn’t actually take the boat to its limits, but despite that, I had a lot of fun and was well assisted in the stern by the thrust from the 115 horsepower Mercury ProXS. The yard gives you the option of going up to 150 hp but, both in terms of figures (it is a light boat, and has an excellent power-to-weight ratio: 8.7), and in terms of the feel at the helm, I have to say that the choice of power in the test boat was the right one. In fairly difficult sea conditions, you need to have a good amount of torque already at low revs, which means you can work on the waves and get some thrust when you need it. The ProXS 115 really helped me in doing that. The understanding I got with the boat turned out to be excellent. The top speed we managed was also very good, we touched 31 knots for a moment, which makes you think that on flat water 36 or 37 knots are completely feasible. The feeling that I had at the cruising speed was especially good, which in these conditions was around eighteen knots. I have to say “around eighteen” because by necessity the throttles were always moving, but this can serve as an average and is a figure that also leads to decidedly limited fuel consumption, of 14 litres per hour, which is just 0.82 litres per nautical mile. These are figures that will clearly fall when the sea isn’t as rough as it was for us.



Advertorial/Informazione P.R.

DESTINATION Ibiza

DESTINATION Ibiza

Il paradiso dello YACHTING A YACHTING paradise


Ibiza e Formentera rappresentano un paradiso dello yachting, proprio nel mezzo del Mar Mediterraneo. Se cambia la direzione del vento, grazie alle distanze brevi, è possibile cambiare posizione velocemente, ritrovando sempre il luogo con acque calme per continuare a godersi la giornata Ibiza and Formentera, located right in the heart of the Mediterranean Sea, are a paradise for yachting. If the wind changes, the short distances allow you to change your position quickly and always find a place with calm waters to continue enjoying your day by Massimo Longoni


DESTINATION Ibiza

In questo periodo la navigazione in barca a Ibiza e Formentera si è dimostrata un’ottima via di fuga da tutte le restrizioni. Un’incredibile varietà di Beach Club Restaurants sulla spiaggia, con servizi rinomati di alto livello, e l’ambiente unico hanno creato il luogo ideale per fuggire dalla pandemia. Come lo scorso anno, Ibiza e Formentera figurano tra le principali destinazioni del turismo di qualità. Ne abbiamo parlato con Massimo Chiodo, Ceo di Astra Yachting Services, Manuel Sendino, direttore di Hotel Federation Ibiza & Formentera, e José Luis Mera, capitano professionista di yacht. Massimo Chiodo, perché Ibiza e Formentera sono considerate “Le perle del Mar Mediterraneo”? Perché rappresentano un vero paradiso terrestre. Offrono ovunque panorami spettacolari, incredibili acque turchesi cristalline, spiagge bellissime, ristoranti e beach club unici, strade rurali con alberi da frutto in fiore tutto l’anno. E tutto questo in un’atmosfera cosmopolita davvero speciale, proprio nel mezzo del Mar Mediterraneo.

Cos’è Astra Yachting Services? Il core business della nostra azienda è fornire ai vari armatori un servizio completo di gestione a 360 gradi. Con la soluzione “tutto in uno” offriamo un servizio professionale ed efficiente, ricoprendo tutti gli aspetti della proprietà dello yacht: amministrativo, manutenzione, legale, sistemazione dell’ormeggio, skipper, fino all’attività di charter. In altre parole: “L’armatore si gode il suo yacht; Astra Yachting Services si occupa del resto“. Come è nata l’idea? Per esperienza personale. Dal 1994 il mio yacht era ormeggiato ad Ibiza e da varie vicissitudini ho capito che sull’isola c’era bisogno di un servizio professionale, onesto e trasparente per i proprietari di yacht come me. Avendo molta esperienza come imprenditore e come Team Manager, ho avuto l’ambizione di formare un’altra squadra di successo. Mi sono trasferito qui nel 2009. Perché Ibiza? Ibiza è semplicemente un “paradiso dietro l’angolo”, un posto incredibilmente bello, inimmaginabile fino a quando non lo visiti e ne vivi le sue “vibe” di persona. Sono nato a Roma, la “città eterna”,

ed ho viaggiato per il mondo per tutta la vita. Ho vissuto in molti paesi ed ho scoperto culture diverse. Parlo correntemente sette lingue, amo il nostro pianeta e mi considero “un cosmopolita con spirito europeo”. Ebbene, dopo tutti quei viaggi, sono finito a Ibiza ed ho subito capito che avevo trovato il mio posto. Mi sono rifatto al significato del detto di Cicerone “Ubi bene, ibi Patria” (dove sto bene con me, quella è la mia Patria). Ibiza è anche vicina a tutto; con solo 1 o 2 ore di volo si possono raggiungere le più importanti città europee. Ibiza è un incredibile conglomerato di persone e nazionalità diverse, che condividono lo spirito unico e rilassato ma allo stesso tempo sofisticato e attivo, libero e creativo dell’isola. Ti senti a casa qui. Ci sono circa 3.000 ville di proprietà di personalità di alto livello, provenienti da tutto il mondo. Molti vivono o trascorrono buona parte del loro tempo qui. È semplicemente un posto unico. Non c’è da stupirsi che molti artisti vengano ancora qui per trarre ispirazione, così come fecero i Pink Floyd, Bob Marley, Freddy Mercury, solo per citarne alcuni.


Le Isole Pitiusas, Ibiza e Formentera sono un paradiso per la nautica proprio nel mezzo del Mediterraneo. È un’area sempre aperta alla navigazione, se il vento cambia si può cambiare velocemente il lato dell’isola per essere sempre in acque calme.

Ibiza è famosa per le incredibili attività diurne e notturne. Il Lio Club di Marina Ibiza, ad esempio, è considerato da molti il miglior ristorante club cabaret del mondo. Allo stesso tempo Ibiza è anche considerata un paradiso con stile di vita sano: molti terapisti e professionisti del fitness lavorano qui tutto l’anno, offrendo dallo yoga all’allenamento in spiaggia, dalla guarigione sciamanica al massaggio tantrico. Astra Yachting in cosa si differenzia dalle altre agenzie? Agiamo come una “scuderia” riservata agli yacht, fornendo agli armatori una soluzione “tutto in uno” a 360 gradi. Il nostro successo si basa su un solido lavoro di squadra all’interno della nostra “Yacht Alliance Ibiza”, un gruppo di entità professionali selezionate, specializzate in tutto ciò di cui uno yacht e un proprietario di yacht hanno veramente bisogno. Massimo Chiodo, come prevede che sarà questa stagione? Ibiza dovrebbe raggiungere un alto tasso di vaccinazioni entro l’inizio di questo mese. Si tratta di sviluppi che ci danno motivi per essere ottimisti. L’anno scorso le restrizioni pandemiche sono diminuite solo nella seconda quindicina di giugno e successivamente abbiamo avuto un luglio e un agosto particolarmente buoni, proprio come in un anno normale. Crediamo che Ibiza sarà una delle principali mete del turismo di qualità. Una destinazione per sfuggire ai blocchi e tornare a godersi la vita al meglio. Manuel Sendino, come racconterebbe Ibiza e Formentera a qualcuno che non è mai stato qui? Isole con un clima mediterraneo, belle e divertenti, sia a terra sia in mare. Quali opzioni offrite a chi vuole venire a trascorrere le vacanze qui? C’è stato un tempo in cui Ibiza è stata promossa come “Tutte le isole in una”. Penso che la più grande forza turistica di Ibiza sia proprio la sua varietà di opzioni per tutti gli hobby. E se ciò non bastasse, puoi visitare Formentera. Cosa metterebbe in evidenza? Il mare e le possibilità di navigazione vicino alla costa che permettono di vivere una vacanza infallibile. Cosa rappresentano Ibiza e Formentera come meta turistica, rispetto al resto del mondo? Siamo una destinazione incredibilmente attraente, per combinare

tutto, in una natura e un clima benedetti dagli dei fenici. Raccontaci un po’ del tempo che possiamo aspettarci in estate, qui a Ibiza. In estate è un clima caldo di giorno, molto piacevole di notte, e con qualche sporadico temporale, in realtà veramente pochi da citare. Quali caratteristiche di Ibiza vorresti sottolineare? Penso che Ibiza abbia ancora pochi segreti. Tuttavia, ci sono magliette vendute qui con il detto: “Quello che succede a Ibiza, rimane a Ibiza”. Noi locali non sveliamo segreti ... José Luis Mera, che tipo di clienti si rivolgono al tuo yacht? Le persone che prenotano uno yacht a Ibiza sono di tutti i tipi, lo stesso profilo di persone che puoi trovare in un ristorante o in un hotel, l’unica cosa in comune che hanno tra loro è la possibilità di pagare il costo di questo noleggio che è lontano dalla media. Quello che per alcuni è un capriccio per altri è semplicemente una spesa in più nella sezione del tempo libero. Io e il mio equipaggio sappiamo essere all’altezza delle circostanze senza mai oltrepassare il confine sottile tra cordialità ed eccesso di fiducia. Cosa si aspettano da te quando arrivano sullo yacht? Vogliono solo tranquillità, sicurezza e discrezione. Di solito si mettono nelle nostre mani, riponendo ciecamente la loro fiducia nell’equipaggio. La maggior parte dei clienti è già stata su yacht e conosce anche l’incredibile scenario che troverà. Cosa viene offerto sullo yacht? A parte lo yacht stesso, che è molto più di un mezzo di trasporto, per tutti i lussi e le comodità che ha, il più grande lusso che offriamo è la possibilità di godere il mare e poter raggiungere tutti i punti migliori in pochi minuti. Poi c’è il servizio clienti, musica e sport acquatici di ogni tipo, attenzione personalizzata alle varie esigenze. La maggior parte dei clienti ama mangiare in uno dei magnifici ristoranti sparsi per le spiagge di Ibiza e Formentera, luoghi molto particolari dove l’esclusività è una caratteristica comune. Tutti questi ristoranti sono così richiesti che non è possibile avere un tavolo senza prenotazione. Inoltre, la maggior parte di questi locati accetta prenotazioni solo se effettuate da uno yacht.

José Luis Mera.

Manuel Sendino.

Massimo Chiodo.

The Pitiusas Islands, Ibiza, and Formentera are a boating paradise right in the middle of the Mediterranean. It is an area that is always open to navigation, if the wind changes you can quickly go to the other side of the island and always find calm waters.


DESTINATION Ibiza IL CHARTER PROGRAM Astra Yachting si rivolge a clienti europei che vogliono tenere il loro yacht a Ibiza per tutto l’anno. La società è specializzata in particolare nella gestione di yacht a motore tra i 40 e i 60 piedi. Offre ai proprietari una soluzione professionale ed economicamente sostenibile. La maggior parte dei clienti preferisce inserire il proprio yacht nell’Astra Yachting Charter Program perché i day cruiser a Ibiza vengono prenotati solitamente con breve preavviso, di solo 1-3 giorni prima del noleggio. Per questa ragione l’armatore può programmare l’utilizzo del proprio yacht in modo molto flessibile. Il noleggio permette ai proprietari di coprire tutte le spese di esercizio annuali, facendo spesso anche qualche profitto.

THE CHARTER PROGRAM Astra Yachting caters to European clients who want to keep their yacht in Ibiza all year round. The company specialises in managing motor yachts between 40 and 60 feet. It offers owners a professional and economically sustainable solution. Most customers prefer to include their yacht in the Astra Yachting Charter Program because day cruisers in Ibiza are usually booked at short notice, only 1-3 days before the charter. For this reason, the owner can plan the use of his yacht in a very flexible way. The charter allows owners to cover all annual operating expenses and often make some profit as well.


Normalmente i prezzi di noleggio variano in base alle lunghezze, all’anno del modello e alle condizioni della barca. Tutti gli yacht a motore oltre i 12 metri includono un equipaggio. Il prezzo del carburante viene calcolato al rientro in base alle ore del motore o alle miglia nautiche percorse.

Normally charter prices vary according to the length and condition of the boat and the model’s year. All motor yachts over 12 meters include a crew. The price of fuel is calculated on return based on the engine hours or nautical miles traveled.

Quale barca consiglieresti di noleggiare? Consiglierei uno yacht a motore da 40 piedi di lunghezza. Ibiza ha un’importante flotta di yacht charter, una delle migliori in Europa. Con un budget a partire da 2.000 € al giorno, non ti perderai nulla. Il cliente dovrebbe scegliere tra diverse lunghezze e prezzi, considerando quanti ospiti saranno a bordo. Sebbene quasi tutti gli yacht possono ospitare formalmente 12 passeggeri, il comfort cresce con la lunghezza. E noleggiare una barca a vela invece di una a motore? È più economico e puoi goderti la vela. È un altro modo di vivere il mare. Le barche a vela sono buone per trascorrere una settimana a bordo con gli amici senza toccare il porto, il prezzo può essere un quinto di quello di uno yacht. Il consumo di carburante è minimo. Tuttavia, a causa della loro distribuzione compatta e della bassa velocità, queste imbarcazioni non sono adatte per il charter giornaliero a Ibiza. È semplicemente un’altra filosofia: godersi la vela, essere ancorati, trascorrere intere giornate rilassandosi, cucinare a bordo e fare tutto da soli. Cosa fai se c’è molto vento? Il vento predominante a Ibiza e Formentera è SE. Generalmente non è un problema perché a seconda di dove soffia ci si può muovere facilmente e in poco tempo in luoghi riparati,

evitando il disagio delle onde e il dondolio della barca. È abbastanza facile decidere, se soffia da est ci dirigiamo a ovest (cioè Espalmador, Illetas, Cala Saona ...), se soffia da ovest, ci dirigiamo a est (cioè, Es Pujols, Punta Prima, Es Caló ...). Se soffia da nord, evitiamo Formentera a meno che non si vogliano raggiungere le spiagge di Mitjorn nel punto più meridionale. In alternativa, ci dirigiamo a sud di Ibiza (cioè Cala Jondal, Es Torrent) e, se soffia da sud, ci rifugiamo a Es Pujols ed Es Caló. In these past months, sailing in Ibiza and Formentera has proven to be an excellent escape from all restrictions. An amazing variety of Beach Club Restaurants on the coast, with renowned high-level services, and the unique setting have created the ideal place to escape from the pandemic. Like last year, Ibiza and Formentera are among the main destinations for quality tourism.

We discussed it with Massimo Chiodo, CEO of Astra Yachting Services, Manuel Sendino, director of Hotel Federation Ibiza & Formentera, and José Luis Mera, professional yacht captain. Massimo Chiodo, why are Ibiza and Formentera considered to be “the pearls of the Mediterranean Sea”? Because they are a true paradise on earth. They offer spectacular views everywhere you go, incredible crystalclear turquoise waters, beautiful beaches, unique restaurants, and beach clubs, rural roads with fruit trees in bloom all year round. And all this in a very special cosmopolitan atmosphere, right in the middle of the Mediterranean Sea. What are Astra Yachting Services? The core business of our company is to provide shipowners with a complete all-round management service. With the “all in one” solution, we offer a professional and efficient service, covering all aspects of owning a yacht:


DESTINATION Ibiza administrative, maintenance, legal, mooring arrangement, skipper, up to the charter business. In other words: “The owner enjoys his yacht; Astra Yachting Services takes care of the rest.” How did you get the idea? From personal experience. Since 1994 my yacht has been moored in Ibiza and after various ups and downs, I realized that on the island there was a need for professional, honest, and transparent services for yacht owners like me. Having a lot of experience as an entrepreneur and as a Team Manager, I had the ambition to form another successful team. I moved here in 2009. Why Ibiza? Ibiza is simply a “paradise around the corner”, an incredibly beautiful place, inconceivable until you visit it and experience its “vibes” first-hand. I was born in Rome, the “Eternal City”, and I have traveled the world all my life. I have lived in many countries and have discovered different cultures. I speak seven languages fluently, I love our planet, and consider myself “a cosmopolitan with a European spirit”. Well, after all those trips, I ended up in Ibiza and I immediately realized that I had found my place on earth. I understood the meaning of Cicero’s saying “Ubi bene, ibi Patria” (wherever I feel comfortable with myself, that is where my homeland is). Ibiza is also close to everything; in only 1 or 2 hours of flight, you can reach the most important European cities. Ibiza is an incredible conglomerate of different people and nationalities, who share the unique and relaxed, but at the same time sophisticated and active, free, and creative spirit of the island. You feel at home here. The island has around 3,000 villas owned by high-profile personalities from all over the world. Many live or spend most of their time here. It is simply a unique place. No wonder many artists still come here for inspiration, as did Pink Floyd, Bob Marley, Freddy Mercury, just to name a few. Ibiza is famous for its amazing day and night activities.

The Lio Club in Marina Ibiza, for example, is considered by many to be the best cabaret club restaurant in the world. At the same time, Ibiza is also considered to be a paradise with a healthy lifestyle: many therapists and fitness professionals work here throughout the year, offering everything from yoga to beach training, from shamanic healing to tantric massage. How does Astra Yachting differ from other agencies? We act as a “stable” reserved for yachts, providing owners with an allaround and “all-in-one” solution. Our success is based on solid teamwork within our “Yacht Alliance Ibiza” network, a group of selected professional entities, specialising in everything concerning yachts and their owners. Massimo Chiodo, how do you expect this season to be? Ibiza is expected to reach a high rate of vaccinations by the beginning of this month. These are developments that give us reasons to be optimistic. Last year the pandemic restrictions only eased in the second half of June, and then we had a wonderful July and August, just like in a normal year. We believe also this year Ibiza will be one of the main top-quality tourism destinations. A destination to escape the current restrictions and return to enjoy life to the fullest. Manuel Sendino, how would you describe Ibiza and Formentera to someone who has never been here? Islands with a Mediterranean climate, beautiful and fun, both on land and at sea. What options do you offer to those who want to come and spend their holidays here? There was a time when Ibiza was promoted as “All islands in one”. I think Ibiza’s biggest power from the point of view of tourism is the variety of options it offers for all tastes. And if that’s not enough, you can visit Formentera. What would you highlight? The sea and the navigation near the coast allow you to experience a truly infallible holiday.

Compared to the rest of the world, what do Ibiza and Formentera represent as tourist destinations? We are an incredibly attractive destination that combines everything, situated in nature and climate blessed by the Phoenician gods. Tell us a little about the weather we can expect here in Ibiza in the summer. In summer, the climate is hot during the day, very pleasant at night, and with some sporadic thunderstorms, in reality very few to mention. What part of Ibiza would you like to highlight? I think Ibiza still has a few secrets. However, they sell t-shirts here with the expression: “What happens in Ibiza, stays in Ibiza”. We locals don’t reveal secrets ... José Luis Mera, what kind of clients approach you? There is all kind of people who book a yacht in Ibiza, the same profile of people you can find in a restaurant or hotel. The only thing they have in common is the ability to pay the cost of this charter which is far from average. What is a whim to some is simply an extra leisure-time expense to others. My crew and I know how to adapt without ever crossing the fine line between kindness and excessive trust.


What do they expect from you when they arrive onboard the yacht? They just want to find relaxation, safety, and discretion. They place themselves in our hands and trust the crew blindly. Most of our clients have been on yachts before and already know the incredible scenery that expects them. What do you offer on the yacht? Apart from the yacht itself, which is much more than a means of transport, for all the luxuries and comforts it has, the greatest luxury we offer is the possibility of enjoying the sea and being able to reach all the best spots in a few minutes. Then there is the customer service, music, and water sports of all kinds, attention tailored to the clients’ various needs. Most customers love to eat in one of the magnificent restaurants scattered around the beaches of Ibiza and Formentera, very special places where exclusivity is a common feature. All these restaurants are in such high demand that you cannot get a table without a reservation. In addition, most of these establishments only accept bookings if they are made from a yacht.

Which boat would you recommend to charter? I would recommend a 40-foot long motor yacht. Ibiza has an important fleet of charter yachts, one of the best in Europe. With a budget starting from € 2,000 per day, you won’t miss a thing. The customer should choose between different lengths and prices, considering how many guests will be on board. Although almost all yachts can theoretically accommodate 12 passengers, comfort grows with length. What about renting a sailboat instead of a motorboat? It is cheaper and you can enjoy sailing. It is another way to experience the sea. Sailboats are good for spending a week on board with friends without touching the harbor, the price can be a fifth of that of a yacht. Fuel consumption is minimal. However, due to their limited distribution and low speed, these boats are not suitable for a day charter in Ibiza. It is simply a different philosophy: enjoy sailing, be anchored, spend whole days relaxing, cooking on board, and doing everything yourself. What do you do if there is a lot of wind? The predominant wind in Ibiza and

Formentera is SE. Generally, it is not a problem because depending on where it blows you can move easily and quickly to sheltered places, avoiding the discomfort of the waves and the rocking of the boat. It is quite easy to decide, if it blows from the east, we head west (i.e. Espalmador, Illetas, Cala Saona ...), if it blows from the west, we head east (i.e., Es Pujols, Punta Prima, Es Caló ...). If it blows from the north, we avoid Formentera unless you want to reach the beaches of Mitjorn at the southernmost point. As an alternative, we head south of Ibiza (Cala Jondal, Es Torrent) and, if it blows from the south, we take refuge in Es Pujols and Es Caló. La maggior parte dei clienti ama mangiare in uno dei magnifici ristoranti sparsi per le spiagge di Ibiza e Formentera, luoghi molto particolari dove l’esclusività è una caratteristica comune a tutti.

Most customers love to eat in one of the magnificent restaurants scattered around the beaches of Ibiza and Formentera, very special places where exclusivity is a common feature.






BROKERAGE SECTION

MARIOTTI YACHTS

Build 2012, Lying France Length 53.80 M, Beam 10.50 M Draft 2.98 M, Grt 928, Engines 2 X Cat 3516b Hd Scac, Cruising Speed 14 Knots, Max. Speed 17 Knots Cabins 6 / 12 Guests, Crew 14 ASKING PRICE: € 22.000.000 u SSH MARITIME

E: k.ladas@sshmaritime.com M: +30 698 2935048, www.sshmaritime.com

IKIGAI

RIVA CORSARO 100

Year: 2002 | Refit: 2018 LOA: 25.13 m, Beam: 6.00 m Draft: 3.50 m, Flag: British Location: Palma de Mallorca, Asking Price: € 3,100,000

Year 2018, LOA 29.85 m, Guest Cabins 5, Beam 6.70 m, Engines 2xMTU 2638hp, Heads 6, Max Speed 28 kn. Asking Price € 8,200,000 VAT Paid

u

256

Bernard Gallay

u

Idea Yachting Limited

+33 467 66 39 93 info@bernard-gallay.com, www.bernard-gallay.com

+377 99901094 +33 640623795, info@ideayachting.com

VESPER

TRAWLER 20 M

Year 2014, LOA 29.65 m Beam 6.79 m, Cruising Speed 12 Knots, Main Engine 2 X 1900 hp Caterpillar C32, Asking price € 2,490,000

Year 2009, LOA 20.00 m, Beam 6.30 m, Draft 2.5 m Main Engine 2 X Scania 450 hp Max Speed 12 knots Asking price - € 1,350,000

u

YMB Yachting Ltd

u

+905439538678, eliad@yacht-marine.com www.yacht-marine-brokerage.com

YMB Yachting Ltd

+905439538678, eliad@yacht-marine.com www.yacht-marine-brokerage.com

Vendita imbarcazioni: perché scegliere CMM

Grande competenza tecnica, esperienza nel settore e consolidata rete di contatti internazionali nella compravendita di imbarcazioni nuove e usate, rendono CMM Yacht Service il partner ideale a cui affidarsi per la ricerca e l’acquisto di una nuova imbarcazione o la vendita della propria. Grazie alla sua attività di service infatti, CMM Yacht Service è in grado di fornire un’analisi dettagliata e razionale dello stato dell’imbarcazione e al tempo stesso un riscontro realista del valore del bene. Dalla fase di coaching alla promozione della barca, dalla gestione del contatto e della trattativa all’assistenza contrattuale, CMM mette a disposizione la sua professionalità per seguire e gestire ogni processo.

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AB YACHTS 100

LEVI RIBS PMP 8PUNTO5

Year 2016. Engines: MAN V-12 3 x 1900 HP– 730 hours. Boat in excellent conditions. LOA: 30.50 m (100.07 ft) BEAM: 6.80 m (22.31 ft). Price € 4.980.000 u Giorgio Dalla Pietà –

Built in 2017. Engine: Mercruiser V6 3.0 TDJ/Bravo 3 X - 1 x 260 HP– 75 hours. Bathing ladder Swimming platform in teak. LOA: 8.77 m, BEAM: 2.68 m Price € 135,000. u Giorgio Dalla Pietà –

Archipelago

CAYMAN YACHTS 42’ FLY Year 2007. Engines: Cummins 2 x 540 HP– 513 hours. Boat in good conditions. LOA: 13.70 m (44.95 ft) BEAM: 4.24 m (13.91 ft). Price € 180.000 u Giorgio Dalla Pietà –

Cell +39 333 7886745 info@archipelagodp.it, www.archipelagodp.it

Archipelago Cell +39 333 7886745 info@archipelagodp.it, www.archipelagodp.it

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BENETTI 105 T

Colombo Alldays 39

YEAR: 2012 - Refitting 2019 Boat very well equipped and maintained. Powered 2 X CAT 1000 hp PRICE: € 4.900.000 Vat paid

COLOMBO CAMBRIDGE 44

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barchemagazine – Giugno-June 2021

Archipelago

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BROKERAGE SECTION FERRETTI CUSTOM LINE 28

SANLORENZO SL86

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NAVETTA ROSSATO 26

EMYS 22 NAVETTA

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FORWARDYACHTS S.r.l.

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Porto Mirabello - La Spezia. tel. 0187934692 - 3924685455 info@forwardyachts.com www.forwardyachts.com

ABBATE TULLIO EXECUTIVE 46

LOMAC AIRONE

RIVA 88 DOMINO SUPER

2000, lago Maggiore. Numerosi lavori eseguiti, lucidatura scafo e antivegetativa. 2 Yanmar diesel da 420 Hp con solo 413 ore di moto. € 89.000

2000 Lago di Como. Pozzetto autosvuotante, pochissime ore di moto, solo acqua dolce. 2x320 hp Mercruiser V8 MX 6.2 mpi trasmissioni BRAVO I. € 87.000.

YEAR: 2016 Boat well equipped Refitting 2019 Possibility of trade-ins PRICE: € 4.300.000

u

Valbroker

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FORWARDYACHTS S.r.l.

Porto Mirabello - La Spezia. tel. 0187934692 - 3924685455 info@forwardyachts.com www.forwardyachts.com

u

CMM Yacht Service

sales@cmmyachtservice.com www.cmmyachtservice.com

FORWARDYACHTS S.r.l.

Porto Mirabello - La Spezia. tel. 0187934692 - 3924685455 info@forwardyachts.com www.forwardyachts.com

ALALUNGA 72

APREAMARE MAESTRO 51

SEALINE F 46

Anno 2002, m.21.90, Man 2x1300 hp, bow thruster, aria cond., full optional, 4 cabine. € 470.000. u FLORIO YACHT tel. +39 0184 532626 www.florioyacht.it, info@florioyacht.it

Anno 2008, visibile in Adriatico. 2X 800 Hp Man, trasmissione V-drive, in ottime condizioni. 3 cabine, 2 bagni con box doccia, full optional. € 440.000.

Costruito nel 2009 ed immatricolato nel 2010. 2 x 480 hp Cummins, turbo diesel a trasmissione poppiera Zeus. Unico proprietario, full optional. € 299.000.

barchemagazine – Giugno-June 2021

u

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u

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257


BROKERAGE SECTION

ASYA HEESEN

u

BLACK ORANGE

Year 2015, Length 47m, Beam 8,85m, Draft 2,55m, No. of Guests 12, No. of Cabins 5, Maximum speed 15, Engines 2 MTU (8V 4000 M63), Fuel Capacity 60,000l New Asking Price: € 21,900,000 (VAT unpaid) +33699939099 greg@blackorange-yachts.com www.blackorange-yachts.com

SAF_Layout 1 30/01/20 09:10 Pagina 1

258

DALLA PIETÀ 58 HT

DALLA PIETÀ 72 HT

SERENITAS

Del 2006, 18,67 mt. x 5,00, 2x1100 Man, ore moto 800, velocità 30 kt. crociera 35 di massima, gruppo da 13 KW, aria condizionata, perfetta in ogni sua parte meccanica, elettrica, idraulica. Prezzo € 380.000.

Del 2012, 23,02 mt. per 5,81, ore moto 450, 2x1650 Cat, velocità crociera 27Kt max 33Kt, versione 3 cabine, 4 bagni imbarcazione come nuova, tenuta al coperto di inverno e da due marinai in estate. Prezzo € 1.300.000.

Year of Built 2017, L.O.A 31.95 m, Beam 7.7 m, Draft 2.2 m Displacement 255 tons Gross Tonnage 293 GT, New Asking Price: € 5,950,000

u

Fabio 338.4531398

u

Fabio 338.4531398

u

YMB Yachting Ltd

+905439538678, eliad@yacht-marine.com www.yacht-marine-brokerage.com

RIVA DOMINO 88 SUPER

NOVAMARINE FOURTEEN HD

BLUE DIAMOND

Year 2016, LOA 26.82 m, Beam 6.27 m, Engines 2xMTU 2638hp, Beam 6.27 m, Heads 4, Max Speed 38kn, Asking Price € 4,300,000 ex VAT

Year 2004, LOA 14.95 m, Cruising Speed 28, Engines 3x FNM 311hp Beam 4.1 m, Heads 1, Max Speed 32kn, Asking Price € 180,000 VAT Paid

Year: 2004 | Refit: 2021 LOA: 30.00 m, Beam: 6.99 m Draft: 3.50 /5.50 m, Flag: British Location: Palma de Mallorca New Asking Price: € 1,950,000

u

Idea Yachting Limited

+377 99901094 +33 640623795, info@ideayachting.com

u

Idea Yachting Limited

+377 99901094 +33 640623795, info@ideayachting.com

u

Bernard Gallay

+33 467 66 39 93 info@bernard-gallay.com, www.bernard-gallay.com

ASAHI

ISA PHILMX

Year: 1998 | Refit: 2020, LOA: 31.80 m, Beam: 7.40 m, Draft: 3.70 m, Flag: British Location: Italy, Genova. Asking Price: € 2,450,000.

Year: 2014, Loa: 43,25 M Beam: 8,6 M, Draft: 2,5 M GT: 381, Speed: cruising 14 kn Max 16 kn. New Asking Price: € 9,900,000 (VAT unpaid)

u

Bernard Gallay

u

BLACK ORANGE

+33 467 66 39 93 info@bernard-gallay.com, www.bernard-gallay.com

+33699939099 greg@blackorange-yachts.com www.blackorange-yachts.com

PYRAT

NOE

Year Built 1968. Length 17.37 M, Beam 4.27 M, Draft 1.22 M, Gross Tonnage 44 Ton, Guests 6, Builder Chris-Craft, Designer Chris Craft, Construction Wood. Asking Price $ 995,000

Year: 2013, LOA: 28.60 m Beam: 6.50 m, Draft: 1.30 m Location: Saint Mandrier, France, New Asking price: € 3,900,000

u

Northrop & Johnson

www.northropandjohnson.com

s.r.l. Servizi Assicurativi e Finanziari s.r.l.

Choose a specialist to insure your boat Via Balduzzi, 26 - 27036 Mortara (PV), Mobile +39 329 4790656 / +39 335 8182838 barchemagazine – -Giugno-June 2021 Office +39 0384 93295, Fax +39 0384 93297, E-mail: info@safsrl.org p.farina@safsrl.org

u

Bernard Gallay

+33 467 66 39 93 info@bernard-gallay.com, www.bernard-gallay.com


BROKERAGE SECTION

Imoca 60

BIC ALUMINIUM 48C

FERRETTI 592

TRAMONTANE

SUNSEEKER 74’

AZIMUT 68’

Year: 2007 | Refit: 2019 LOA: 18.28 m, Beam: 5.50 m Draft: 4.50 m, Flag: French Location: Saint-Brieuc, France Asking Price: € 950,000

Year: 2021, LOA: 14,66 m Beam 4,39 m, Draft 1,30 m Engine 2X600HP X Volvo Penta D8-IPS800, Fuel Capacity 2,604 L Cruising Speed 20 knots Cabins 2, Guests 4, Asking Price: € 1,196,700

Year 2009, LOA 18.33, Guest Cabins 3, Cruising Speed 28 kn Location South of France Beam 5.25 m, Engines 2xMAN 1100hp, Heads 3, Max Speed 32 kn, Hull Material GRP, Asking Price € 620,000 VAT Paid

Year: 2008 | Refit : 2014/21 LOA: 19.70 m, Beam: 9.56 m Draft: 1.30 / 3.10 m Flag: French, Asking price: € 1 350 000

Year 2010, LOA 74’ 0”, Beam 17’ 9”, Engine MAN V12, City Cancun, Country Mexico, Price USD 1,650,000

Year 2008, LOA 68’ 0”, Beam 17’ 1”, Engine MAN V12CRM1360, Cruising Speed 30 Kn, City Miami, Price USD 948,500

u

Bernard Gallay

+33 467 66 39 93 info@bernard-gallay.com, www.bernard-gallay.com

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Bernard Gallay

+33 467 66 39 93 info@bernard-gallay.com, www.bernard-gallay.com

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Idea Yachting Limited

+377 99901094 +33 640623795, info@ideayachting.com

u

Bernard Gallay

+33 467 66 39 93 info@bernard-gallay.com, www.bernard-gallay.com

u Florida Yachts International sales@fyiyachts.com www.floridayachtsinternational.com

u Florida Yachts International sales@fyiyachts.com www.floridayachtsinternational.com

BLACK LEGEND 4

BEL SOGNO

Year: 2019, LOA: 17,50 m Beam: 5,30 m, Draft: 1,70 m Flag: French, Engine Yanmar 4JH4-HTE, New Asking Price: € 1,695,000

Year/Refit 2016, Length 6.85m, Beam 6.22m, Draft 1.78m, Max Speed 40Kts, Cruising Speed 28 Kts, Staterooms 4, Guests 8, Asking Price $4,450,000,

u

Bernard Gallay

u

FGI YACHT GROUP

+33 467 66 39 93 info@bernard-gallay.com, www.bernard-gallay.com

M: 954 830 4867, fng@fgiyachtgroup.com www.fgiyachtgroup.com

HEARTBEAT OF LIFE

MY TOY MANGUSTA

Year: 1989 | Refit : 2008 LOA: 28.20 m, Beam: 6.99 m Draft: 6.40 m, Flag: Malta Location: Spain, Barcelona, New Asking Price: € 970,000

Year Built 2018, Length 25.1 M Beam 5.79 M, Draft 1.52 M Gross Tonnage 83 Ton Guests 7, Crew 3 Cruising Speed 40Knots, Asking Price € 2,800,000

u

Bernard Gallay

+33 467 66 39 93 info@bernard-gallay.com, www.bernard-gallay.com

barchemagazine – Giugno-June 2021

u

Northrop & Johnson

www.northropandjohnson.com

259


BROKERAGE SECTION

CANTIERI DI SARNICO Spider Special Edition 2x 480 Yanmar-ZF POD DRIVE con circa 500 ore moto, eccellenti condizioni. Richiesta € 279.000 - Iva assolta.

u

Yacht Service Rapallo

+393358263146 commerciale@yachtservicerapallo.it

VAN DAM NORDIA PC 70 2017, usata con cura, scafo e strutture in alluminio, ponte in teak, aria condizionata, generatore 17kw, mogtore Volvo 265hp, elettronica raymarine, vele Doyle. € 1.700.000 + IVA.

u

Grabau International

3337489281, michele@grabauinternational.com

RIZZARDI CR 63 TOPLINE HT

COBALT 343 2004, showroom Como. Velocissima, scafo in Kevlar, usata solo lago. 2 x 425 Hp - Mercruiser MAG 496 V8 benzina. € 89.900

u

Valbroker

tel. 0039 3475006999 info@valbroker.com, www.valbroker.com

Year 2005. Engines: Man V10 2 X 1100 HP - 1516 hours. Full optional. Bow Master cabin with private bathroom and shower box. HL: 19,10 mt, Beam: 4,70 mt, Price € 330.000. u Giorgio Dalla Pietà –

Archipelago Cell +39 333 7886745 info@archipelagodp.it, www.archipelagodp.it

Cantieri di Sarnico Spider Anno 2008; 13,40 mt; 2x435 hp Volvo Penta; ore moto 755 ca; ottime condizioni; Visibile Sud Tirreno; Prezzo di richiesta € 235.000 iva pagata (+ comm.). u Yacht Service Rapallo +393358263146, commerciale@yachtservicerapallo.it

2011, € 630.000 Tax not paid. Twin Yanmar 100hp engines with GORI folding propellers. 2.60m draft keel. 3-bladed folding prop. 4 cabins 3 heads layout. Electric winches. Electric furling jib.

u

Grabau International

3337489281 michele@grabauinternational.com

HIGH SPIRIT

MANGUSTA 108’

Length 37.30m, Beam 7.50m, Draft 2.30m, Gross Tonnage 245, Year/Refit 2007/2018, Staterooms 5, Guests 12, AskingPrice $7,537,808

Year 2002, LOA 108’ 0”, Beam 23’ 0”, Cruising Speed 25 Kn, Engine MTU 4000 M90, City Miami, Price USD 2,995,000

u

u Florida Yachts International

FGI YACHT GROUP

M: 954 830 4867, fng@fgiyachtgroup.com www.fgiyachtgroup.com

sales@fyiyachts.com www.floridayachtsinternational.com

MAIORA 95’

FIRST LADY PERSHING

Year 2016, LOA 95’ 0”, Beam 21’ 0”, Engine CAT C32, City Cancun, Price USD 3,750,000

Year Built 2009, Length 19.71 M, Beam 4.88 M, Draft 1.22 M, Guests 7, Crew 1 Construction Fiberglass Cruising Speed 40Knots. Asking € 890,000

u Florida Yachts International sales@fyiyachts.com www.floridayachtsinternational.com

260

GIANETTI STAR 64

u

Northrop & Johnson

www.northropandjohnson.com

La Marina del Lago Maggiore

APERTI ANCHE I FESTIVI E LA DOMENICA - GIORNO DI CHIUSURA MERCOLEDÌ

Unica MARINA dei Laghi, Certificata Ri.Na. Dealer

barchemagazine – Giugno-June 2021

Via delle Ferriere, 15 - tel. +39 0331/92.11.08 21018 Sesto Calende (VA) Lago Maggiore www.verbella.it


BROKERAGE SECTION SUNSEEKER 80

CMB YACHTS

Year 2010, Length: 80 ft, Beam: 20 ft, Cabins: 4, Heads: 4, Boat Location: Miami, Florida, United States, 1,689,000 USD.

Build 2020, Length 47.00 M, Beam 9.00 M, Draft 2.47 M, Max. Speed 15 Knots, Cabins 6 / 12 Guests, Crew 9. Asking Price: € 19.500.000 u SSH MARITIME

u Florida Yachts International

E: k.ladas@sshmaritime.com M: +30 698 2935048, www.sshmaritime.com

sales@fyiyachts.com www.floridayachtsinternational.com

MAS 28

HYLAS H60

VISMARA C57 CATAMARAN

CIGARETTE BULLIT 31

2018 (2019 launched), from US$ 1,700,000 ex Vat, available for inspection East Coast USA. Designed by German Frers.

2009, € 695.000 Tax paid, performance cruising catamaran with evergreen characteristics and high technologies.

3337489281 michele@grabauinternational.com

3337489281, michele@grabauinternational.com

Anno 1990, Mercruiser 454 MAG MPI 7.4/8V Bravo , buonissime condizioni. Richiesta € 50.000 - Iva assolta. u Yacht Service Rapallo +393358263146, commerciale@yachtservicerapallo.it

CUSTOM LINE NAVETTA 33

MIG 38

PERSHING 80

BENETEAU SWIFT TRAWLER 44

Year: 2013. Elegant and comfortable super yacht 5 cabins, 5 toilets Powered 2 x MAN 1400 hp PRICE: € 5.900.000

Anno 2010, mt.12,50, 2 X D-4 300 hp diesel P.P., ore moto 510 ca, buone condizioni, 2 cabine, 1 bagno, elica di prua, passerella idraulica. € 110.000 iva assolta.

Year: 2009. Boat very well maintained. Full painting on 2018 - Refitting 2021. Powered 2 x MTU 2435 HP PRICE: € 1.900.000

Anno 2011 - 2 x 300 Volvo D4 Imbarcazione Full-Optional Ottime condizioni. € 265.000 Pronto Boa u AC Yacht Broker di Vittori Tel. 0773/520047, www.acyachtbroker.it, info@acyachtbroker.it

2003, 2 barche disponibili, 1x 425 hp MerCruiser. € 89.000

u

Grabau International

3337489281, michele@grabauinternational.com

u

CMM Yacht Service

sales@cmmyachtservice.com www.cmmyachtservice.com

u

u

Grabau International

Yacht Service Rapallo

+393358263146 commerciale@yachtservicerapallo.it

u

u

Grabau International

CMM Yacht Service

sales@cmmyachtservice.com www.cmmyachtservice.com

barchemagazine – Giugno-June 2021

RIVA SUPER FLORIDA 1959, visibile sul Lago Maggiore. Usata solo lago, n. scafo 377. 1x 175 HP Chris Craft. € 55.000

u

Valbroker

tel. 0039 3475006999 info@valbroker.com, www.valbroker.com

CANADOS 80S 2003, Professionally maintained 4-cabin plus 2-crew cabin in excellent condition with fantastic spec. € 700.000 VAT paid. Palma de Mallorca

u

Grabau International

3337489281, michele@grabauinternational.com

SEA RAY 52’ Year 2007, LOA 52’ 0”, Beam 15’ 3”, Engine MAN, City Miami, Price USD 499,000

u Florida Yachts International sales@fyiyachts.com www.floridayachtsinternational.com

SCARAB 35 SPORT Anno 2007 immatricolata 2008 3x300 Verado – Scafo blu Imbarcazione ben accessoriata e in Perfette condizioni. € 115.000 u AC Yacht Broker di Vittori Tel. 0773/520047, www.acyachtbroker.it, info@acyachtbroker.it

261


BROKERAGE SECTION

ROSSI NAVI 55

u

Infinite Yachts

+33 6 15 25 83 63 gt@infiniteyachts.com

Refitted in 2017/2018. Length 55m, Beam 10m, Draft 3m. Accommodation: 6 Cabins Engines are 2 x CAT 4462HP – Cruising Speed: 15.5 Knots. ASKING PRICE € 19.900.000 EX VAT

AZIMUT 95’

SEABISCUIT

LOA 28.96m, Year: 2010 / 2020 8 Guests, 4 Staterooms, 4 Crew, Asking Price $3,599,000

Length 25.88 M, Beam 6.1 M Draft 1.52 M, Gross Tonnage 45 Ton, Guests 10, Crew 2, Builder Delta Powerboats, Designer Lars Modin, Year Built 2014, Cruising Speed 30Knots, Asking Price $ 2,995,000

u

FGI YACHT GROUP

M: 954 830 4867, fng@fgiyachtgroup.com www.fgiyachtgroup.com

u

Northrop & Johnson

www.northropandjohnson.com

NAMASTE 141’ OVERMARINE GROUP Year: 2017, LOA: 42.98m, Beam: 8.66m. Speed: 13 Knots. Engines: 2x, MTU, 12V2000, 1448 HP. Price: USD 19,900,000

262

u Florida Yachts International sales@fyiyachts.com www.floridayachtsinternational.com

barchemagazine – Giugno-June 2021

AQUARIUM LOA 62m, Benetti, Year: 2010 / 2020,1 4 Guests, 6 Staterooms, 14 Crew. Asking Price $30,000,000

u

FGI YACHT GROUP

M: 954 830 4867, fng@fgiyachtgroup.com www.fgiyachtgroup.com


BROKERAGE SECTION

Centro assistenza e ricambi Allestimenti personalizzati Riparazione gommoni (vetroresina, PVC, hipalon) Riparazioni e diagnostica di tutte le marche Sea Best srl via Giacosa, 6 - 20093 Cologno Monzese MI T. 02 25 39 11 34 - F. 02 27 30 45 42 info@seabestsrl.it - www.seabestsrl.it

VZ 16 - Anno 2005 2 x 730 hp Man EB TD - € 320.000 SO T

ERTA OFF TO

Princess 50 Fly - Anno 2009 2 x 670 hp Volvo Penta EB TD - € 479.000 A ERT SO T

OFF

TO SOT

ERTA OFF TO

u

CMM Yacht Service

YEAR: 2009. Elegant interiors, fine finishes, comfortable and convivial spaces, 4 cabins, 4 toilets. Powered 2 x MTU 1524 hp PRICE: € 1.640.000 Tax paid

u

CMM Yacht Service

sales@cmmyachtservice.com www.cmmyachtservice.com

SARNICO 60’ Anno 2010; mt. 18,57; 2x1100 hp Man; ore moto 1400 ca; ottime condizioni; n. 3 cabine, n. 1 cabina marinaio; Vis. Nord Sardegna. Prezzo: € 445.000 IVA assolta (+ comm.) u Yacht Service Rapallo +393358263146, commerciale@yachtservicerapallo.it

Linssen GS 380 Sedan - Anno 2004 2 x 75 hp Volvo Penta EB - TD - € 159.000

Raffaelli Typhoon Fly - Anno 1995 2 x 300 hp Caterpillar EB TD - € 89.000

TA NDU VE

A DUT

VEN

263

NA TA N

sales@cmmyachtservice.com www.cmmyachtservice.com

RIVA VENERE 75

TE

Year: 2013. Boat very well equipped and maintained, sole owner. Full painting on 2019 Powered 2 x MTU 2638 HP PRICE: € 4.300.000

TA NDU VE

PERSHING 92

CUSTOM LINE 97

PEER GYNT 85’

Year 2005. LOA m. 16,02 - Beam m. 4,72. 2x Cat C12 669HP Price € 290.000

Year 2009, LOA 29.5 m, Engines 2xMTU 2400hp, Max Speed 28kn, Asking Price € 3,000,000 ex VAT

Year 2008, LOA 85’ 0”, Beam 20’ 8”, Engine MAN, Price USD 1,398,000

u

Inmar snc

329.0907407 - 348.1250078 info.inmar@gmail.com www.inmar.it

u

Idea Yachting Limited

+377 99901094 +33 640623795, info@ideayachting.com

u Florida Yachts International sales@fyiyachts.com www.floridayachtsinternational.com

AMER 94 Anno 2015/’17, lunghezza 29 m., larghezza 6,30 m., 2x Volvo Penta IPS D13. 4 cabine + 5 bagni + 2 cabine equipaggio. € 3.490.000 + Iva su residuo leasing.

u

FORWARDYACHTS S.r.l.,

Porto Mirabello - La Spezia. tel. 0187934692 - 3924685455 info@forwardyachts.com

FIART 30 Anno 1993 – 2 x 200 Volvo Penta Imbarcazione ben accessoriata e in Buone condizioni. € 38.000 u AC Yacht Broker di Vittori Tel. 0773/520047, www.acyachtbroker.it, info@acyachtbroker.it

PERSHING 65 2003, € 375,000 tax paid. Twin Cat C30 Diesel inboard engines. Kohler 16kw generator. Kohler 13kw generator. Air conditioning. Heating. 3-cabins.

u

Grabau International

3337489281, michele@grabauinternational.com

barchemagazine – Giugno-June 2021

DALLA PIETÀ 59’ Year 2007 - 2x900 Hp MAN LOA: m 18,30 - Beam: m 4,94 - Price: € 420.000

u

Inmar snc

329.0907407 - 348.1250078 info.inmar@gmail.com www.inmar.it

NA TA N

AZ 50 FLY

Faeton 1040 Moraga Fly - Anno 2004 2 x 315 hp Yanmar EB TD - € 72.000

TE

Sealine 360 Ambassador - Anno 1996 2 x 231 hp Volvo Penta EFB TD - € 59.000

Sciallino 25 - Anno 2000 2 x 140 hp Yanmar EB TD - € 68.000

Sweden Yachts 390 - Anno 2002 1 x 40 hp EB D - € 160.000


BROKERAGE SECTION

BENETEAU SWIFT TRAWLER 42

Anno 2004 immatricolata 2005 2 x 1100 MAN – Full-Optional Perfette condizioni – Possibile Permuta. € 320.000 u AC Yacht Broker di Vittori Tel. 0773/520047, www.acyachtbroker.it, info@acyachtbroker.it

Anno 2006 - 2 x 370 Yanmar Imbarcazione ben accessoriata e in ottime condizioni – Unico Proprietario € 165.000 u AC Yacht Broker di Vittori Tel. 0773/520047, www.acyachtbroker.it, info@acyachtbroker.it

2005 € 550.000, Custom built regardless of cost for her demanding owner, Keep Kool is one of a pair of German Frers designed. u Grabau International +39 333 74 89 281 michele@grabauinternational.com

LARSON BOAT 290

PERSHING 74

PERSHING 90

Model year 2005 Motorizzato 2x Volvo Penta V8 benzina con 280 HP. Prezzo: € 50.000.

Year: 2013 - Luxury finishing for the interior, 3 elegant cabins, 3 toilets plus crew. PRICE: € 2.180.000 Vat paid

YEAR: 2006 - Refitting 2019 Powered 2x MTU 2435 hp. One owner from new Full service history PRICE: € 2.750.000

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264

HYLAS 66

RIZZARDI CR 63 TOP LINE

Valbroker

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CMM Yacht Service

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DIANO 24

SANLORENZO SL 62

DIANO 22 S

Anno 2007, m.23.95, Man 2x1360 hp, bow & sternthruster, aria cond., full optional, 4 cabine. € 650.000. u FLORIO YACHT tel. +39 0184 532626 www.florioyacht.it, info@florioyacht.it

Anno 2007, m.19,00, Mtu 2x1100 hp, ore 980, aria cond., bowthruster, 3 cabine + crew, eccellenti condizioni. € 600.000. u FLORIO YACHT tel. +39 0184 532626 www.florioyacht.it, info@florioyacht.it

Anno 1998, m.23.95, Cat 2x1360 hp, ore 1600, stern+bowthruster, aria cond., dissalatore, tre cabine + crew. € 340.000 u FLORIO YACHT tel. +39 0184 532626 www.florioyacht.it, info@florioyacht.it

BERMUDIAN KETCH

PERSHING 76

CUSTOM LINE NAVETTA 30

Built in 1964. Engine AB Volvo Penta TAMD 41B HD - 1 x 144 HP (1992). Bermudian ketch in good conditions. LOA: 16,30m, BEAM: 3,95m, € 165.000 u Giorgio Dalla Pietà –

Year: 2003. Boat subjected to a full refit, currently in progress, for a total amount of € 400,000. Detailed list of works available PRICE: € 950.000 Vat paid Trade-ins are considered

Year: 2003. Nice yacht subjected a refitting on 2016 with a full painting of all internal furniture in white lacquered PRICE: € 2.900.000 Vat paid

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Archipelago

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SOLARIS ONE 48

C&C 51.8

EVOMARINE DOUVILLE 76’

Year 1987. LOA: m 14,60 - Beam: m 4,19 - Max draft: m 2,50 Price: € 90.000

Year: 1984. LOA: m 15,75 - Beam: m 4,75 - Max draft: m 3,40 - Price € 120.000

Year 2006. 2x1675 Hp CAT C32 - LOA: m 17,71 - Beam: m 5,52 Price:€ 639.000.

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barchemagazine – Giugno-June 2021

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