BARCHE MAY 2021

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In edicola dal 26 Aprile - MAY

2021 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento

Cover

Mangusta GranSport 33 Events • America’s Cup • Aldo Rossi. L’Architetto e Le Città • 21° Benetti Yachtmaster

Marinas Marina di Loano People • Francis Lapp • Maria Porro 1993-2021

Test Seakeeper 1

Years

28

BARCHE

®

Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 4 6) art.

Components Quick Marine Lighting

The Idea Factory Massimo Verme Companies • Camper & Nicholsons • Blu Service and Marine Group • Gianneschi Pumps and Blowers Focus Volvo Penta Scr System Boats • Sunseeker Predator 60 Evo • Fiart Mare Seawalker 43 • Fountaine Pajot Isla 40 • De Antonio D34 Cruiser • Cranchi E26 Rider

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Maggio//May 2021

Italy only

6€








EDITORIAL

Ambire alla PERFEZIONE o all’eccellenza

Aspiring to perfection or excellence 6

Luna Rossa represents the best side of a coin that sees the excellence of the Italian yachting industry and the passion of an enlightened entrepreneur like Patrizio Bertelli on one side, while on the other side is a country unable to make the breakthrough it deserves

LA PERFEZIONE È LA TENDENZA AD ASPIRARE SEMPRE AL MASSIMO, in tutti gli ambiti in cui si è protagonisti. Molto spesso la mania di perfezionismo si origina dal contesto fortemente competitivo in cui ci si trova ad operare. Se parliamo di America’s Cup, la competitività è al livello massimo immaginabile. In una sfida di questo tipo il grado di perfezione deve raggiungere l’assoluto. Vince il migliore, non ci sono dubbi, e per la prima volta un team italiano è arrivato vicino alla vittoria finale. Fortunatamente la perfezione non è la sola alternativa alla mediocrità, c’è anche l’eccellenza. Lottare per l’eccellenza è stimolante e più remunerativo. Lottare per la perfezione è invece nevrotico e futile. I ragazzi di Luna Rossa, eccellenti da tutti i punti di vista, hanno rappresentato l’Italia migliore, quella che suda e fatica, quella dalle idee geniali, quella che è in grado di mettere in campo progetti di altissimo livello tecnologico. Non

Luna Rossa è la faccia migliore di una medaglia che vede da un lato l’eccellenza dell’industria nautica italiana e la passione di un imprenditore illuminato come Patrizio Bertelli e dall’altro un paese che non riesce a fare il salto di qualità che meriterebbe by Francesco Michienzi

a caso siamo tra le poche nazioni al mondo che sviluppano programmi spaziali al pari delle superpotenze. Luna Rossa è il risultato di una moltitudine di competenze ingegneristiche e costruttive che mettono la nostra industria tra le eccellenze mondiali. Lo scafo è stato realizzato nei cantieri di Persico Marine a Nembro, in provincia di Bergamo, dove sono stati prodotti anche gli armi e i timoni, con il contributo della Eligio Re Fraschini di Legnano. Gran parte dell’attrezzatura di coperta è opera di Harken, azienda americana che ha una sede anche in Italia dove vengono costruiti winch e captive. Le vele sono state prodotte nello stabilimento North Sails di Carasco, a Genova. I foil portano la firma di Angelo Glisoni, che ha sede a Iseo, e anche Pirelli ha contribuito con alcune componenti. L’idraulica è stata realizzata da Cariboni di Ronco Briantino, in provincia di Monza e Brianza, le cime a bordo sono della Gottifredi

barchemagazine – Maggio-May 2021

Maffioli di Novara e i giubbotti sono della Dainese e vengono da Colceresa. Un mondo parallelo, lato di una medaglia che vede dall’altra parte un’Italia approssimativa, fatta di furbizie e scorciatoie dove il merito conta meno della raccomandazione, dove la giustizia non è uguale per tutti, dove l’incompetenza prevale sulla preparazione scientifica e dove una classe politica mediocre gestisce il potere con grande cinismo a scapito di chi si impegna e lavora con sacrificio per ottenere risultati di cui tutti andiamo fieri. Fortunatamente c’è una parte del paese che è molto competitiva negli scenari internazionali, come le imprese della filiera nautica o le aziende attive nella meccanica e nella farmaceutica. Laddove c’è concorrenza e mercato si sviluppa la competenza, l’investimento nella qualità delle persone, la ricerca, e l’internazionalizzazione. Ma il successo passa anche attraverso un’azione etica del fare impresa.


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EDITORIAL

Nel 2019 Brunello Cucinelli ha incontrato a Solomeo un gruppo di grandi imprenditori, i numeri uno della Silicon Valley. Tra gli ospiti, oltre a Jeff Bezos, fondatore, presidente e Ceo di Amazon, anche Ruzwana Bashir di Peek.com, l’ex Ceo di Twitter, Dick Costolo, e Reid Hoffman, co-fondatore e presidente di LinkedIn. Tre giorni di full immersion nell’anima, nel futuro dell’umanità, nel cosa poter fare per l’umanità, oltre a generare profitto per le proprie aziende. Unica condizione per l’incontro era di mettere da parte il cellulare. «Facciamoci illuminare dalle stelle», ha detto loro Cucinelli, «da troppo tempo camminiamo a testa bassa». Loro rispondono: «Bene Brunello, parlaci d’umanesimo». E così è andata. Adesso Brunello Cucinelli si dice un po’ preoccupato per il mal dell’anima dell’uomo e predica l’importanza del risveglio spirituale per il

«For man, when perfected, is the best of animals, but, when separated from law and justice, he is the worst of all».

terzo millennio. Perché, con tutta questa tecnologia, per essere credibile devi essere vero. Cucinelli è un uomo che ha fondato tutto il suo business su una profonda etica interiore che ha contribuito a fargli raggiungere quegli eccellenti risultati che gli sono stati universalmente riconosciuti. PERFECTION IS A TENDENCY TO ALWAYS ASPIRE TO THE BEST, in every field in which you play a leading role. The craze for perfectionism very often originates in the highly competitive context you find yourself working in. For example, in the case of the America’s Cup, competitiveness is at the highest imaginable level. In a challenge of this type, the level of perfection reached has to be absolute. There is no doubt that the winner is the best, and for the first time, an Italian team came

«Come, quand’è perfetto, l’uomo è la migliore delle creature, così pure, quando si stacca dalla legge e dalla giustizia, è la peggiore di tutte». Aristotele

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barchemagazine – Maggio-May 2021

close to the final victory. Fortunately, perfection is not the only alternative to mediocrity. There is also excellence. Fighting for excellence is stimulating and more profitable while fighting for perfection is neurotic and futile. The Luna Rossa team, who are excellent from every point of view, represented the best of Italy, the Italy that sweats and works hard, the Italy of ingenious ideas, the Italy able to field high-tech projects. It is no coincidence that we are one of the few countries in the world to develop space programs on a par with world superpowers. Luna Rossa is the result of a multitude of engineering and construction skills that place our industry on a level of world-class excellence. The hull was built in the Persico Marine yards in Nembro, in the province of Bergamo, where the fittings and rudders were also made, with the contribution of Legnano-based Eligio Re Fraschini. Much of the deck equipment is by Harken, an American firm that also has an Italian branch where it manufactures winches and captives. The sails were made in the North Sails plant in Carasco, Genoa. The foils bear the hallmark of Angelo Glisoni, which is based in Iseo, while Pirelli also contributed with many components. The hydraulics are by Cariboni based in Ronco Briantino, in the province of Monza and Brianza, the ropes are from Novara-based Gottifredi Maffioli and the life jackets are from Dainese, made in Colceresa. The other side of the coin represents a parallel world – a sloppy Italy, built upon wiliness and shortcuts, where merit is less important than a good word, where justice is not the same for everyone, where incompetence prevails over technical expertise, and where a mediocre political class exerts its power with great cynicism to the detriment of those who work hard and make sacrifices to achieve results of which we can all be proud. Fortunately, part of the country is highly competitive within international scenarios, as in the case of firms in the yachting industry and companies working in the mechanical and pharmaceutical sectors. Where there is competition and a market, we see the development of expertise, investment in quality people, research, and internationalization. But success is also about an ethical way of doing business. In 2019, Brunello Cucinelli met a group of major entrepreneurs – the leaders of Silicon Valley – in Solomeo. The guests included Jeff Bezos, founder, chair, and CEO of Amazon, Ruzwana Bashir of Peek.com, Dick Costolo, former CEO of Twitter, and Reid Hoffman, co-found and chair of LinkedIn. Three days of full immersion in the soul, in the future of humanity, and in what can be done for humankind, as well as generating a profit for their companies. The only condition for the meeting was that they had to turn their phones off. «Let’s allow ourselves to be illuminated by the stars», Cucinelli said to them. «We’ve been walking with our heads down for too long». And they answered: «Very well Brunello. Talk to us about humanism». And so it was. Brunello Cucinelli says that he’s rather concerned about humanity’s soul-sickness and preaches the importance of a spiritual reawakening for the third millennium. Because, with all this technology, you have to be real to be credible. Cucinelli is a man who has based his entire business on profound inner ethics that have helped him achieve excellent results that have been universally acknowledged.


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CONTENTS

RUBRICHE//COLUMNS

60

100

America’s Cup

Camper & Nicholsons

024

News

050

Avvocato a bordo//Lawyer on Board

076

Supercar De Tomaso P72

084

Hotellerie Fairmont Monte Carlo

094

Gallery Mimmo Paladino

EVENTI//EVENTS 060

America’s Cup

116

Aldo Rossi. L’architetto e Le Città

172

21° Benetti Yachtmaster

AZIENDE//COMPANIES

12

128

160

Maria Porro

Marina di Loano

100

Camper & Nicholsons

180

Blu Service and Marine Group

196

Quick Marine Lighting

202

Gianneschi Pumps and Blowers

PEOPLE 128

Maria Porro

150

Francis Lapp

LA FABBRICA DELLE IDEE//THE IDEA FACTORY 140

Massimo Verme

MARINAS 160

226

236

Sunseeker Predator 60 Evo

Fiart Mare Seawalker 43

Marina di Loano

FOCUS 188

Volvo Penta Scr System

TEST

244 Cranchi E26 Rider

266 Fountaine Pajot Isla 40

212

Mangusta GranSport 33

226

Sunseeker Predator 60 Evo

236

Fiart Mare Seawalker 43

244

Cranchi E26 Rider

252

De Antonio D34 Cruiser

260

Seakeeper 1

266

Fountaine Pajot Isla 40

MERCATO//TRADE 278

Brokerage Section

barchemagazine – Maggio-May 2021







BARCHE

®

FULL ENGLISH TEXT

MONTHLY INTERNATIONAL YACHTING MAGAZINE

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INVESTOR MEDIA MONACO Sarl Andrea Dini a.dini@barcheisp.it

Andrea Muscatello redazione@barcheisp.it

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HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO //Contributing editors/writers

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Questo numero è stato chiuso in Redazione il 9 Aprile 2021. This issue ended on 9th April 2021.

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NEWS

NEWS

TALENTI HEADQUARTERS

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Le linee e le forme del design possono evocare in un solo istante lo spirito di un brand, catturandone l’essenza e cristallizzandola in nuove esteriorità capaci di emozionare qualsiasi osservatore. È la strada scelta da Talenti per la realizzazione del suo nuovo headquarter ad Amelia, nel cuore dell’Umbria, grazie ad un progetto architettonico all’avanguardia che ha completamente rigenerato l’ex pastificio Federici. Il risultato finale è un edificio innovativo e ultra-moderno che traduce in architettura la mission Talenti attraverso l’impiego di materiali particolarmente cari all’azienda come legno, vetro, metallo e marmo. The lines and shapes of design can instantly evoke the spirit of a brand, capturing its essence and crystallizing it into new exterior shapes capable of exciting any observer. This is the path chosen by Talenti in creating its new headquarters in Amelia, in the heart of the Umbria region in Italy, thanks to the avant-garde architectural project, which has fully regenerated and brought to new life the former Federici pasta factory. The final result is an innovative and ultra-modern building that translates Talenti’s mission into architecture through the use of materials especially dear to the company, such as wood, metal, and marble.

FLASH KIDS ON BOARD

GIOVANNI GASTEL

Kids on Board is a textbook, written by Tommaso Gabba and illustrated by Alessandra Bachini, specifically designed for children. There is no shortage of information about managing a boat, the basic rules, safety, and how to kill boredom during a long cruise.

Three photos featuring the soul of the Slide’s products to pay tribute to Giovanni Gastel, a famous photographer who died at 65 years of age. In the photo dated 2010, Low Lita, a project by Paola Navone. Gastel was an exceptional interpreter of the years he lived and an extraordinary witness of the present days.

Kids on Board è un manuale, scritto da Tommaso Gabba e illustrato da Alessandra Bachini, pensato per i più piccoli. Non mancano le spiegazioni di come funziona una barca, delle regole fondamentali, della sicurezza, ma anche di come evitare la noia durante una lunga traversata.

barchemagazine – Maggio-May 2021

Omaggio a Giovanni Gastel, celebre fotografo che si è spento all’età di 65 anni, con tre foto che ritraggono l’anima dei prodotti di Slide. Nella foto del 2010, Low Lita, progetto di Paola Navone. Gastel è stato un interprete eccezionale degli anni che ha vissuto e un testimone straordinario della contemporaneità.


ALIMAR - Fiumicino (RM) - Tel 06 6582868 - info@alimar.it | ARCAN - Monte Argentario (GR) - Tel 0564 818310 - info@arcanyachts.com | BASE NAUTICA - Latina Tel 0773 250411 - info@basenautica.it | Marina di Nettuno (Roma) B11 - Tel 335 7638172 | BIONDI - Casale sul Sile (TV) - Tel 348 7068780 info@nautica-biondi.it | CALA DE’ MEDICI CANTIERE - Rosignano Solvay (LI) - Tel 335 5681036 - mazzieri@calademedicicantiere.net | CANTIERE DEL LAGO D’ISEO BELLINI - Clusane d’Iseo (BS) - Tel 030 9829170 - info@nautica-bellini.it | CENTRO NAUTICO IDEA VERDE - Mesagne (BR) - Tel 0831 738637 info@nauticaideaverde.it | LUSSO NAUTICA Marina di Varazze (SV) - Tel 335 275107 - nautica@lussonautica.it | NAUTICA CONDIPODERO - Brolo (ME) - Tel 0941 561951 info@nauticacondipodero.it | NAUTICABEGO - Verbana (VB) - Tel 0323 404544 - info@nauticabego.com | NAUTICA SUD - Castellammre di Stabia (NA) - Tel 081 8717166 info@nauticasud.it | NS NAUTICARAVANS - Vadue di Carolei (CS) - Tel 0984 624398 - info@nsnauticaravans.com | ORAM - Catania - Tel 095 7122383 info@nauticaoram.it | PAGLIARINI INTERNATIONAL BOATS - Cremona - Tel 0372 432548 - info@pagliarini.it | La Spezia - Tel 329 2143643/42 - info@pagliarini.it PAGLIARINI INTERNATIONAL BOATS WAKE’S - Olbia (OT) - Tel 335 6684666 - davidegessa@drydock.it | RIMINI SERVICE YACHT & SAIL - Rimini - Tel 335 1626600 info@riminiserviceyacht.it


NEWS

ARCTIC OWL

Arctic Owl, progettata da Steve Kozloff, è una nave veloce, leggera, con un pescaggio poco profondo e dotata di un hangar per elicotteri. Naviga a 16 nodi per 6.000 miglia. Ha un garage progettato per ospitare il sottomarino U-Boat Worx Nemo. Il facile sistema di varo e recupero del sottomarino è una delle invenzioni più recenti di Kozloff. Può accogliere 12 ospiti e sei membri di equipaggio. The Arctic Owl, designed by Steve Kozloff, is a fast and light ship with a shallow draft and equipped with a helicopter hangar. She cruises at 16 knots for 6,000 miles. She has a garage specifically designed to accommodate the U-Boat Worx Nemo submarine. The submarine’s easy launch and recovery system is one of the most recent inventions by Kozloff. It can welcome 12 guests and six crew members.

BAGLIETTO SUPERFAST 41 MOLTENI&C. | DADA

26 Molteni&C. | Dada ha aperto

un nuovo Flagship Store a Casablanca, in partnership con Home7 Group, designer leader di prestigiosi arredi per la casa e punto di riferimento per il design, compiendo un passo significativo verso la qualificazione della propria rete distributiva nello strategico mercato marocchino. Molteni&C. | Dada has opened a new Flagship Store in Casablanca, in partnership with Home7 Group, leading designers of prestigious home furnishings and a benchmark for design, taking a significant step towards qualifying its distribution network in the Moroccan strategic market.

Una grande laguna per l’attracco di yacht e per le regate veliche. È ciò che immagina il comune di Riccione che ha presentato il piano strategico per la riqualificazione del porto. A large lagoon for docking yachts and sailing races. This is what the Riccione municipality is thinking about by presenting the strategic plan for the harbour upgrading.

L’ultima commessa acquisita da Baglietto è un open veloce in alluminio che porta la firma di Francesco Paszkowski Design per le linee esterne e interne. Superfast 41, grazie a 3 motori MTU 12V2000 M97L, può raggiungere una velocità massima di 33 nodi e una di crociera di 28 nodi.

BAGLIETTO SUPERFAST 41

The latest order secured by Baglietto is for a fast open yacht in aluminium, with both interiors and exteriors designed by Francesco Paszkowski Design. Thanks to 3 MTU 12V2000 M97L engines, Superfast 41 can reach a maximum speed of 33 knots and a cruising speed of 28 knots.

CRN 52 METERS BY OMEGA ARCHITECTS

Prosegue la costruzione del superyacht di 52 metri in alluminio nato dalla collaborazione tra CRN, Omega Architects, che ne ha curato il concept e le linee esterne, e Massari Design per gli interni. Lo yacht ha 4 ponti ed è stato progettato cercando una forte relazione tra gli spazi outdoor e i volumi indoor. Le finestrature a tutta altezza dilatano il senso di forte spazialità offrendo un contatto diretto con il mare. Il layout prevede una suite armatoriale e 4 cabine Vip per accogliere fino a 10 ospiti. The construction of the 52-meter long superyacht made of aluminium continues. It is designed by CRN in partnership with Omega Architects, for the concept and exterior lines, and Massari Design for the interiors. The yacht features 4 decks and it has been designed with the aim of creating a striking connection between outdoor areas and indoor spaces. The full-height windows expand the strong sense of space, offering a close link with the sea. The layout features one owner suite and four VIP cabins for up to 10 guests.

barchemagazine – Maggio-May 2021


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NEWS

KAIROS BY OCEANCO

Kairos è il primo progetto di collaborazione tra lo studio di design Pininfarina e Oceanco, costruttore olandese di yacht custom. La progettazione tecnica, l’architettura navale e lo sviluppo ingegneristico sono opera di Lateral Naval Architects. Lo yacht ha un sistema di propulsione 28 E-Hybrid che utilizza le batterie come fonte primaria di energia. Kairos is the first project of a collaboration between the design studio Pininfarina and the Dutch yacht builder Oceanco. The technical design, the naval architecture, and the engineering development are by Lateral Naval Architects. The yacht has an E-Hybrid propulsion system, which uses batteries as the primary source of energy.

Boero YachtCoatings ha fornito i prodotti vernicianti al Team di Giovanni Soldini, Maserati Multi 70, protagonista di un nuovo record di velocità sulla rotta Monaco-Saint Tropez.

MARM\MORE BY BENTLEY HOME

Marm\More è un nuovo tessuto, etico e innovativo, ideato e brevettato dalla start-up italiana Fili Pari, sviluppato e prodotto da Limonta per Bentley Home. Marm\More utilizza la polvere pura prodotta dalla lavorazione del marmo. Bentley Home 2021 propone una nuova visione del design, in linea con un approccio alla sostenibilità più contemporaneo. Marm\More is a new ethical and innovative fabric, conceived and patented by the Italian start-up Fili Pari, developed and produced by Limonta for Bentley Home. Marm\ More utilizes the pure dust produced from marble processing. Bentley Home 2021 introduces a new design vision in line with a more contemporary approach to sustainability.

Boero YachtCoatings has supplied the painting products to the Maserati Multi 70, the Giovanni Soldini Team, which is the protagonist of a new speed record on the Monaco-Saint Tropez route.

ENDURANCE 60 BY PARDO YACHTS

L’Endurance 60 di Pardo Yachts è stato progettato per garantire navigazioni silenziose con bassi consumi. La continuità tra spazi interni ed esterni è resa possibile dalle ampie finestrature laterali del salone principale, che si abbassano creando una naturale armonia tra le zone bar e cucina con il pozzetto di poppa. The Endurance 60 by Pardo Yachts has been designed to guarantee quiet cruises with low consumptions. The continuity between interiors and exteriors is possible thanks to the large side windows of the main saloon, which go down creating a natural feeling between the bar - galley area and the cockpit.

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NEWS

NAVETTA 30 BY CUSTOM LINE

Varata la seconda Navetta 30 di Custom Line, disegnata da Filippo Salvetti con interni di Citterio/Viel. Contrassegnata da una moderna eleganza e da uno stile contemporaneo, è un cerchio perfetto che unisce tra loro il linguaggio architettonico della tradizione nautica, la scelta di materiali vivi, le lavorazioni preziose e la potenza della luce. The second Navetta 30 by Custom Line, designed by Filippo Salvetti with interiors by Citterio/Viel, has been launched. Characterized by modern elegance and contemporary style, she represents a perfect circle, which joins together the architectural language of the nautical tradition, the choice of the bright materials, the precious workmanship, and the power of light.

NORTH SAILS PERFORMANCE

North Sails presenta una linea di abbigliamento tecnico da vela realizzato in collaborazione con Nigel Musto. La collezione North Sails Performance comprende capi tecnici all’avanguardia appositamente studiati per i velisti che ricercano la massima performance. Gli esperti di North Sails hanno disegnato e prodotto diverse linee di abbigliamento tecnico utilizzando materiali con 30 altissime prestazioni. North Sails presents a line of sailing technical clothes made in partnership with Nigel Musto. The North Sails Performance collection includes cutting-edge technical clothes, specifically designed for sailors who are looking for maximum performance. The North Sails experts have designed and manufactured several technical clothing lines using high-tech materials.

MTU AND US EPA TIER 4

L’ufficio ricerca e sviluppo di Azimut Benetti ha partecipato al progetto europeo “Paint-it - A new environment-friendly manufacturing approach for marine antifouling coating”, un’importante ricerca internazionale co-finanziata dall’Unione Europea. The Azimut Benetti research and development office took part in the European project “Paint-it - A new environment-friendly manufacturing approach for marine antifouling coating”, a major international research effort co-financed by the European Union.

I motori Mtu a 16 cilindri della serie 4000 hanno ottenuto la certificazione US EPA Tier 4. Si tratta dello standard sulle emissioni più rigoroso per le applicazioni marine e richiede che il sistema di propulsione emetta livelli molto bassi di particolato e ossidi di azoto durante l’intero ciclo di vita.

MTU AND US EPA TIER 4

The 16-cylinder MTU engines of the Series 4000 have reached the US EPA Tier 4 certification. It is the most stringent emissions standard for marine applications and requires the propulsion system to emit very low levels of particulate matter and nitrogen oxides throughout its entire life cycle.

MONACO ONE

Alla cerimonia del battesimo di Monaco One, il catamarano ad alta velocità realizzato per il collegamento tra i Porti di Monaco e Cala del Forte a Ventimiglia, hanno partecipato SAS il Principe Alberto II, sua nipote e madrina di Monaco One Camille Gottlieb, S.A.R. la Principessa di Hanovre, S.A.S. la Principessa Stéphanie, il Signor e la Signora Louis Ducruet e la Signorina Pauline Ducruet. The ceremony of the baptism of Monaco One, the high-speed catamaran built for the connection between the Ports of Monaco and Cala del Forte in Ventimiglia, was attended by HSH Prince Albert II, his niece and godmother of Monaco One Camille Gottlieb, S.A.R. the Princess of Hanovre, S.A.S. Princess Stéphanie, Mr. and Mrs. Louis Ducruet, and Miss Pauline Ducruet.

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NEWS

BENTLEY CONTINENTAL GT SPEED

Bentley Motors presenta la vettura stradale più dinamica mai prodotta nei suoi 101 anni di storia. Progettata, ingegnerizzata, sviluppata e realizzata a mano nella sua fabbrica a zero emissioni di carbonio, la nuova Continental GT Speed di terza generazione è l’interpretazione sportiveggiante e prestazionale della Grand Tourer. Bentley Motors presents the most dynamic street car ever built in its 101 years of history. Designed, engineered, developed, and handmade in its zero-carbon emission factory, the third generation new Continental GT Speed is the sport and performant interpretation of the Grand Tourer.

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Il Benetti Aquarium è entrato a far parte della flotta in Central Agency di FGI Yacht Group. Varato nel 2010, è stato progettato da Stefano Natucci con interni dello Studio Massari. Questo superyacht di 203 piedi è stato oggetto di un refitting nel 2020. Aquarium offre un ampio elenco di servizi, tra cui un beach club e una palestra ben attrezzata con pareti in vetro situata sul ponte sole. Dispone anche di ampi spazi esterni, tra cui una vasca idromassaggio, e può accogliere fino a 14 ospiti in 6 lussuose cabine.

FERRETTI YACHTS 1000

Il Ferretti Yachts 1000, primo modello del cantiere wide body, è stato varato a Cattolica per un armatore francese. Disegnato da Filippo Salvetti per gli esterni e dallo studio ideaeITALIA per gli interni, ha un’architettura navale firmata dal dipartimento engineering di Ferretti Group.

The Benetti Aquarium has joined the FGI Yacht Group fleet in Central Agency. Launched in 2010, it features the design by Stefano Natucci with interiors by Studio Massari. This 203-foot superyacht was refitted in 2020. Aquarium offers an extensive list of amenities, including a beach club and a glass-walled, wellequipped gym located on the sun deck. It also features a large outdoor space, including a Jacuzzi, and can welcome up to 14 guests in six luxurious cabins. barchemagazine – Maggio-May 2021

FERRETTI YACHTS 1000

The Ferretti Yachts 1000, the first wide-body model of the yard, has been launched in Cattolica for a French owner. With interiors designed by Filippo Salvetti and exteriors by the ideaeITALIA studio, it has a naval architecture developed by the Ferretti Group engineering department.



NEWS

DENISON YACHTING

Uno dei modi più sicuri per viaggiare è noleggiare uno yacht di lusso. Denison Yachting propone una serie di mete in quei paesi che stanno accogliendo di nuovo i turisti mentre le restrizioni di viaggio si allentano lentamente. Gli ospiti charter di Denison e i clienti di superyacht possono accedere a opzioni di prima classe per l’arrivo da e verso il proprio yacht o destinazione con Tropic Ocean Airways. One of the safest ways to travel is to rent a luxury yacht. Denison Yachting offers a series of destinations to those countries which are welcoming back tourists as travel restrictions slowly ease. Denison charter guests and superyacht clients can access first-class options for arriving to and from their yacht or destination with Tropic Ocean Airways.

BERING YACHTS B72

Il Bering 72 è un’evoluzione del B65. Di questo modello sono state consegnate tre unità, che hanno percorso complessivamente più di 100.000 miglia nautiche in tutte le condizioni di mare. Il B72 ha uno scafo in acciaio basato sulla stessa piattaforma tecnica del B65 di cui sono stati raccolti i feedback dai suoi capitani per sviluppare uno yacht che fosse più grande e meglio equipaggiato con più comfort e spazio per lo storage. The Bering 72 is an evolution of the B65, of which three units have been delivered and 34 collectively sailed more than 100,000 nautical miles in all sea conditions. The steel-hulled B72 is based on the same technical platform of the B65 of which the feedback from the captains has been gathered to develop a yacht that was bigger and better equipped with more comfort and storage space for supplies.

Il superyacht custom di 50 metri ‘Lady’ di Columbus Yachts si avvale di soluzioni che garantiscono l’eliminazione di virus e batteri oltre alla sanificazione di ogni locale dell’imbarcazione.

The 50-meter long custom superyacht ‘Lady’ by Columbus Yachts uses solutions able to guarantee the elimination of viruses and bacterias, in addition to the sanatization of every room of the boat. ITALIAN YACHT STORE AND NOVAMARINE

Italian Yacht Store è il nuovo rivenditore esclusivo per l’Adriatico delle imbarcazioni Novamarine prodotte interamente ad Olbia nel nuovo sito adiacente ai cantieri SNO. Novamarine costruisce custom luxury tender fino a 24 metri e imbarcazioni professionali. Icona mondiale nel mondo nautico, Novamarine è famosa per i suoi mezzi dalle caratteristiche uniche, frutto di sperimentazione, innovazione tecnologica e maestria artigianale. Italian Yacht Store is the exclusive dealer for the Adriatic of Novamarine boats entirely produced in Olbia in the new shipyard close to the SNO shipyards. Novamarine builds custom luxury tenders up to 24 meters and professional boats. A world icon in the nautical world, Novamarine is famous for its crafts with unique characteristics, which are the result of experimentation, technological innovation, and craftsmanship.

barchemagazine – Maggio-May 2021



NEWS

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CARDI GALLERY

Cardi Gallery ha presentato la prima mostra personale del lavoro di Paolo Canevari nel Regno Unito. Si tratta di un’ampia ricerca che esplora trent’anni di pratica dell’artista in un’esposizione che occupa quattro piani della sede londinese della galleria a Mayfair. Cardi Galley has presented the first solo exhibition of Paolo Canevari’s work in the UK. This is extensive research that explores thirty years of the artist’s practice in an exhibition that occupies four floors of the gallery’s London headquarters in Mayfair.

Damen Yachting presenta il SeaXplorer di 77 metri di lunghezza e 14 di baglio massimo. La stazza internazionale è di 2550 GT. Il progetto è di Enrique Tintore, mentre le linee esterne sono di Azure Yacht Design.

ASSISTED DOCKING VOLVO PENTA

ASSISTED DOCKING VOLVO PENTA

Azimut Yachts è stato il primo dei clienti europei di Volvo Penta a collaudare la nuova tecnologia di assistenza all’ormeggio Assisted Docking. Il sistema consente agli armatori un’esperienza di navigazione migliore e più naturale, facilitando così la vita a bordo. Le due società hanno collaborato per installare la tecnologia Assisted Docking su un Azimut Atlantis 45 e il sistema è stato poi collaudato dal team di Azimut in Florida.

Azimut Yachts was the first of Volvo Penta’s European customers to test the new Assisted Docking technology. The system allows owners a better and more natural navigation experience, thus facilitating life on board. The two companies have worked together to install the Assisted Docking technology on an Azimut Atlantis 45 and the system was then tested by the Azimut team in Florida.

BESENZONI CUSTOMER SERVICE

BESENZONI CUSTOMER SERVICE

Damen Yachting presents the SeaXplorer with a length of 77 meters and a maximum beam of 14 meters. The Gross Tonnage is 2550 GT. The project is by Enrique Tintore, whilst the external lines are by Azure Yacht Design.

Con la Customer Service Division, Besenzoni mette a disposizione degli armatori un punto di riferimento in ogni parte del mondo. Sono oltre 160 le unità operative di assistenza e vendita, con tecnici selezionati, formati dall’azienda stessa e riconosciuti con un’apposita certificazione. Uno staff esperto, che conosce tutte le caratteristiche dei prodotti e sa affrontare sia le problematiche più comuni, sia quelle più delicate.

barchemagazine – Maggio-May 2021

Thanks to its Customer Service Division, Besenzoni is able to shipowners a point of reference in every part of the world. There are over 160 service and sales offices, with selected technicians, trained by the company itself and recognized with professional qualifications. Experienced staff, who know all the characteristics of the products and can deal with both the common and the complex range of issues.



NEWS

FM ARCHITETTURA AND ESPEN ØINO

FM Architettura lavorerà a stretto contatto con Espen Øino, responsabile del design generale del super-yacht Njord. Insieme svilupperanno la loro visione dell’interior pensata per un armatore sofisticato che predilige uno stile di vita molto raffinato. Particolare attenzione alle finiture più eccezionali dove ogni dettaglio è realizzato su misura. FM Architettura will work closely with Espen Øino, who is responsible for the general design of the superyacht Njord. Together they will develop their vision of the interior design for a sophisticated owner who prefers a very refined lifestyle. Particular attention will be given to the most exceptional finishes where every detail is made to measure.

RESPECTED BY GAGGENAU

Gaggenau annuncia i vincitori di Respected by Gaggenau 2021, il prestigioso riconoscimento che premia le realtà artigianali che più si distinguono nei campi della cucina e della gastronomia, della viticoltura e del design. Il riconoscimento per la categoria Gastronomia viene assegnato all’italiana Azienda Agricola Bettella. I premi per le categorie Viticoltura e Design vengono invece conferiti agli spagnoli Elías López Montero e Apparatu. 38

Gaggenau announces the winners of Respected by Gaggenau 2021, the prestigious award which rewards the artisan realities that stand out in the fields of cuisine and gastronomy, viticulture, and design. The recognition for the Gastronomy category is awarded to the Italian Azienda Agricola Bettella. The prizes for the Viticulture and Design categories are awarded to the Spanish Elías López Montero and Apparatu.

The Italian Sea Group inaugura un nuovo capannone che potrà ospitare la costruzione di navi fino a 80 metri. Lungo 126 metri e largo 26 metri, è dotato di due carroponti con una portata complessiva rispettivamente di 56 e 60 tonnellate e di un impianto fotovoltaico di 100 kW di potenza. The Italian Sea Group has opened a new building, which will be able to accommodate the construction of ships up to 80 meters. It is 126 meters long and 26 meters wide and is equipped with two overhead cranes with a total capacity of 56 and 60 tons respectively and a photovoltaic system of 100 kW of power.

DIANA YACHT R.50

Diana Yacht Design presenta l’R.50 di 47 metri di lunghezza per celebrare il 50° anniversario dello studio di architettura e ingegneria navale olandese. Questo superyacht, sotto le 500 GT, può accogliere 12 ospiti.

DIANA YACHT R.50

Diana Yacht Design presents the 47-meter-long R.50 to celebrate the 50th anniversary of the Dutch naval architecture and engineering firm. This superyacht, under 500 GT, can accommodate 12 guests.

HARKEN AND VANG-MASTER

Harken è il distributore esclusivo in tutto il mondo dei prodotti VangMaster di Marine Product Engineering. Sono disponibili in 8 misure per barche dai 5 ai 17 metri di lunghezza. I sistemi di paranco per la trazione verso il basso, disponibili con demoltiplica 4: 1 o 6: 1, utilizzano bozzelli a cuscinetti a sfere Harken che garantiscono una regolazione precisa. Harken is the exclusive worldwide distributor of Marine Product Engineering’s Vang-Master products. They are available in 8 sizes for boats from 5 to 17 meters in length. Down pull hoist systems, available in 4: 1 or 6: 1 gear, use Harken ball bearing blocks to ensure precise adjustment.

barchemagazine – Maggio-May 2021



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LAWYER ON BOARD

LAWYER ON BOARD

La consegna in acque INTERNAZIONALI Delivery in international WATERS

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barchemagazine – Maggio-May 2021


LAWYER ON BOARD

Il closing di una vendita con consegna in acque internazionali di uno yacht è una procedura complessa e delicata che deve essere compiuta con grande attenzione Closing a sale when a yacht is delivered in international waters is a complex and delicate procedure, which has to be managed very carefully by Federico Santini*

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LAWYER ON BOARD NELLA PRATICA DELLE COMPRAVENDITE INTERNAZIONALI DI YACHT USATI non è infrequente la pattuizione della consegna dello yacht in acque internazionali al momento del perfezionamento della vendita. Le ragioni di tale evenienza possono essere diverse ma in ogni caso connesse all’IVA sullo yacht. L’esempio più frequente è quello in cui l’acquirente, in quanto soggetto extra-comunitario, intenda esportare lo yacht ed utilizzare poi lo stesso in acque extra-comunitarie ovvero in acque comunitarie in regime di ammissione temporanea. La consegna in acque internazionali con contestuale espletamento delle formalità doganali di esportazione tramite tracciamento A.I.S. da parte delle locali autorità portuali (da tempo consentita anche in Italia) consente all’acquirente di acquistare in esenzione da IVA ed al venditore di essere al riparo da pretese delle autorità fiscali del paese di residenza.

Il closing di una vendita con consegna in acque internazionali è tuttavia una procedura complessa e delicata che richiede che ciascuna delle parti sia assistita da un legale esperto nella gestione delle relative procedure. Un errore o un ritardo da parte dell’acquirente o del venditore nella gestione delle procedure di closing può avere infatti conseguenze assai dannose specie nel caso di transazioni relative a superyacht di ingente valore. In base al Memorandum of Agreement (M.O.A.) approvato dal MYBA (Mediterranean Yacht Brokers Association), che rappresenta il modello contrattuale più utilizzato a livello internazionale, il perfezionamento della vendita si realizza mediante tre passaggi fondamentali che dovrebbero avvenire quasi simultaneamente: (i) pagamento del prezzo integrale di vendita da parte dell’acquirente, (ii) consegna del Bill of Sale e di tutti i documenti elencati nel-

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l’Addendum One al M.O.A. da parte del venditore e dell’acquirente, (iii) consegna dello yacht e sottoscrizione del verbale di consegna ed accettazione. Poiché tuttavia il pagamento del prezzo nelle transazioni internazionali avviene mediante trasferimento bancario, la simultaneità dei tre passaggi non è possibile dati i tempi di accredito dei fondi, sicché per forza di cose esiste un periodo di tempo compreso tra l’emissione dell’ordine di pagamento da parte dell’acquirente e l’accredito dei fondi sul conto del venditore, nel quale ciascuna delle parti si trova esposta al rischio di inadempimento dell’altra. Tale situazione chiaramente si complica quando la consegna deve avvenire in acque internazionali per cui il closing avviene in due luoghi diversi: i rappresentanti delle parti si incontrano a terra per gestire le operazioni di pagamento del prezzo e consegna dei documenti di vendita e gli equipaggi delle due parti si trovano a bordo oltre 12 miglia dalla costa pronti a passare il possesso dello yacht. Il compito del legale esperto in questo tipo di transazioni sta nell’annullare, o quanto meno sostanzialmente ridurre, qualsiasi tipo di rischio, organizzando la procedura in modo equilibrato tale che l’acquirente ed il venditore possano concludere l’operazione velocemente, senza sorprese e con reciproca soddisfazione. Il successo di un closing richiede che il closing sia preparato in anticipo con attenzione a ciascun dettaglio ed a ciascun adempimento. Innanzitutto, è fondamentale concordare in anticipo il testo di ciascuno dei documenti che le parti dovranno scambiarsi, ed in particolare di quelli che il venditore deve consegnare all’acquirente, in primis il Bill of Sale la cui consegna perfeziona il passaggio di proprietà. L’aspetto documentale è talmente importante che l’Addendum One al M.O.A. prevede che ciascuna parte trasmetta all’altra per verifica ed approvazione le bozze dei documenti che saranno consegnati al closing. In secondo luogo, è estremamente importante organizzare in anticipo la procedura del trasferimento fondi, specie laddove la banca dell’acquirente e quella del venditore si trovino in paesi con fusi orari diversi, verificando con attenzione le coordinate bancarie dell’acquirente, l’esistenza di eventuali banche intermediarie,

Un errore o un ritardo da parte dell’acquirente o del venditore nella gestione delle procedure di closing può avere infatti conseguenze assai dannose specie nel caso di transazioni relative a superyacht di ingente valore. A mistake or a delay caused by either the buyer or the seller in carrying the closing procedures may lead to serious consequences, especially in the sale of expensive superyachts.

Photo by Alberto Cocchi.

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risolvendo eventuali problematiche di cambio o di commissioni applicabili al trasferimento ed addirittura mettendo in contatto i referenti delle due banche. In terzo luogo, è importante organizzare preventivamente le procedure doganali di esportazione predisponendo la documentazione necessaria all’agente doganale che si occuperà dell’espletamento delle formalità, allertando la Capitaneria di Porto del luogo da cui lo yacht parte per l’ottenimento del nulla osta alla partenza, per il tracciamento del punto nave in acque internazionali e per 54 il costituto d’arrivo al rientro in porto. Infine, ma non

ultimo, è buona norma verificare preventivamente e tenere costantemente monitorate le condizioni meteo-marine al fine di avere certezza che nella data stabilita lo yacht sarà in grado di uscire in mare e rimanere fermo in acque internazionali per qualche ora. Numerosi sono i tecnicismi legali che possono essere messi in atto per rendere un closing il più blindato possibile, ma senza dubbio la collaborazione tra i legali delle parti e la loro esperienza in transazioni similari costituisce l’aspetto più importante in quanto consente di risolvere senza stress qualsiasi problematica si presenti.

It is good practice to check weather and sea conditions in advance and then regularly check them, to ensure that the yacht will be able to sail and maintain its position in international waters for several hours on the closing date.

WHEN SECOND-HAND YACHTS ARE SOLD INTERNATIONALLY IT IS NOT UNUSUAL for there to be an agreement for delivery to take place in international waters upon completion of the sale. There are many reasons for this, but all of them are related to the IVA (sales tax) on the yacht. The most common example is when a non-EU resident wants to export the yacht and use it in non-EU waters, or even in EU waters under the temporary admission regime. Delivery in international waters, with all customs formalities relating to export carried out concurrently by local harbor authorities using AIS tracking (which has been allowed for some time in Italy), means that purchases can be made VAT-free, and sellers are protected from any claims from the tax authorities of the countries where they reside. According to the Memorandum of Agreement (M.O.A.) approved by the MYBA (Mediterranean Yacht Brokers Association), the model which is most widely used internationally, the completion of a yacht sale consists of three essential steps which should occur almost simultaneously: (i) payment of the full sales price by the buyer; (ii) delivery of the Bill of Sale and all the documents listed in Addendum One to the M.O.A. by both the seller and by the buyer; (iii) delivery of the yacht and signing of the documentation covering delivery and receipt. Because payment in international transactions is made by bank transfer, all three steps cannot be done concurrently since it takes time for incoming funds to be registered. This means that there is necessarily a period (between the buyer giving the order to transfer

È buona norma verificare preventivamente e tenere costantemente monitorate le condizioni meteo-marine per avere la certezza che nella data stabilita lo yacht sarà in grado di uscire in mare e rimanere fermo in acque internazionali per qualche ora.

Photo by Rupert Peace.

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Santini & Partners Studio Legale 25, Via Tommaso Salvini Rome - 00197 info@santinipartners.it www.santinipartners.it Tel: +39 06 97886-598/599 Mob.: +39 335 8118884 Fax: +39 06 97886606

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L’avvocato Federico Santini è managing partner dello Studio Legale Santini & Partners di Roma. È specializzato in diritto internazionale ed in diritto marittimo, ha una consolidata esperienza nel settore dello yachting, con particolare riguardo a transazioni relative a super yacht, nuove costruzioni navali, finanziamento per la costruzione di navi, registrazione di yacht, arbitrati internazionali, questioni assicurative e fiscali connesse. È membro dell’Associazione Italiana di Diritto Marittimo ed è consulente di primari studi legali, di istituzioni ed associazioni internazionali nel settore dello yachting. Per qualsiasi richiesta di chiarimenti e/o assistenza scrivere a: f.santini@santinipartners.it

funds and the seller receiving them) in which each party is in principle exposed to the risk of the other party’s failure to comply with the agreement. This situation becomes complicated when delivery is in international waters, meaning closing takes place in two different locations: the parties’ representatives will meet onshore to arrange payment operations and delivery of sales documentation, while the parties’ respective crews will be on board, more than 12 miles away from the coast and ready for the handover. The main task faced by lawyers who specialize in this kind of transaction is to eliminate, or at least substantially reduce any kind of risk, and to arrange the procedure stably so that buyers and sellers can close the deal quickly, without stress and to their mutual satisfaction. A successful closing needs to be prepared well in advance with attention paid to every detail and procedure. First of all, it is essential to agree in advance the text of all the documents that the parties have to exchange upon completion, primarily the Bill of Sale which is handed over to complete the transfer of ownership. The documentary part is so important that Addendum One to the M.O.A. states that each party shall send to the other drafts of all closing documents for review and approval before closing. Secondly, especially when the banks used by the

It is important to reach a prior agreement on the text of all the documentation to be exchanged.

The lawyer Federico Santini is a managing partner of Santini & Parterns Law office in Rome. He is specialized in international law and maritime law and has a consolidated experience in the yachting field especially in terms of super yacht transactions, the registration of yachts, international arbitration, insurance issues and related tax. He is a member of the Italian Association of Maritime law and advisor of the most important law offices and of the international yachting associations. For any requirement or information, please write to: f.santini@santinipartners.it Photo by Jeff Brown.

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buyer and seller are located in countries in different time zones, it is extremely important to arrange the procedure for transferring funds ahead of closing. The bank details of the purchaser must be carefully checked, as must the presence of any intermediary banks, so that any issues arising from exchange rates or commissions can be resolved, and this may even mean contacting the people in charge at both banks. Thirdly, customs procedures must be organized in advance by preparing all the documentation required by the customs agent handling the export, and also by informing the local harbormaster so permission can be granted to leave port and to facilitate tracking the yacht in international waters and the provision of the customs declaration upon return to land. Last but not least, it is always good practice to check weather and sea conditions in advance and then regularly check them, to ensure that the yacht will be able to sail and maintain its position in international waters for several hours on the closing date. There are of course various legal devices that can be used to render the closing as safe as possible, but unquestionably it is the degree of cooperation between the parties’ respective lawyers and their experience in similar transactions which is the key factor, as it means they can resolve any issues which may arise.

È fondamentale concordare in anticipo il testo di ciascuno dei documenti che le parti dovranno scambiarsi.



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EVENTS

EVENTS

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AMERICA’S CUP

“Si fa finché non si VINCE...” “You keep on going until you win...” Come sempre, negli ultimi 170 anni, ha vinto la barca più veloce. I neozelandesi erano fortissimi, ma Luna Rossa ha convinto e stupito. E ci proverà ancora 61 As with every America’s Cup of the past 170 years, the fastest boat won. The New Zealanders were extremely strong, but Luna Rossa was impressive and compelling. And she’ll be back by Luca Sordelli

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EVENTS DICIAMOLO SUBITO, L’AMERICA’S CUP È IL PIÙ ANTICO TROFEO SPORTIVO, anno di nascita 1851, e anche il più incredibile dal punto di vista del regolamento. Chi vince stabilisce il campo di regata, come sarà fatta la barca e le norme per regatare nell’edizione successiva. Lo fa, ovviamente, nel suo interesse di Defender insieme al cosiddetto Challenger of Record, ovvero uno sfidante che sceglie sempre lui. Alla fine ricchi uomini si sfidano, gli avvocati litigano, le barche più veloci vincono. Avete presente lo spirito olimpico? Ecco, immaginatevi l’esatto opposto. Atleti ad armi pari, vinca il migliore? Scordatevelo. Proprio per questo l’America’s Cup è anche il più affascinante dei trofei sportivi. È nato in un’altra era e a quella ancora appartiene, ma si corre sui mezzi del futuro. Tra i tanti modi che nei secoli il genere umano ha trovato per competere, questo è di certo il più complicato e intrigante. L’esempio perfetto? L’ultima edizione, la numero 36.

«I Kiwi fortunati? Mah, io non credo molto alla fortuna. Sono stati bravi, a cominciare dal design team che ha sviluppato una barca molto veloce». «Were the Kiwis lucky? I don’t believe in luck. They were just good, starting with the design team, which developed a very fast boat». Max Sirena, Skipper of Luna Rossa 62

The future

So what happens now? It is difficult to say for certain, as everything is unfolding rapidly and, as always happens with America’s Cup, there are many different voices all saying contradictory things. Two things we know for certain are that the next competition will once again use AC 75s and that the Challenger of Record will be the Royal Yacht Squadron represented by Sir Ben Ainslie’s Ineos Team UK. Traditionally the winning team does not choose the team it sees as the strongest, but rather the team that is furthest behind in boat development, and therefore poses the least of a threat. In this case, the New Zealanders have also chosen the richest team, which could be useful for helping to promote the competition. Team Ineos is led by the fifth richest person in the UK, the billionaire and baronet Jim Ratcliffe, a man with a chemical engineering background and a true fan of sailing and sport in general. He also owns two football teams (Nice and Lausanne), 33% of the Mercedes Formula 1 team and the Team Ineos (formerly Team Sky) cycling team, the strongest in the sport. There has been a lot of discussion about a future America’s Cup with only two challengers – the British and the New Zealanders – to be held in 2022 in Cowes on the Isle of Wight. It would not be the first two-team America’s Cup, and in some respects, it would represent a return to the competition’s origins. Much more likely, however, is a 2024 competition with more teams (keeping the same boat keeps costs down, and it will also be possible to produce just one boat), probably held somewhere that is not New Zealand. Various rich partners are being targeted, starting in the Middle East.

Il futuro

E adesso? Difficile dirlo con esattezza, tutto è in rapido divenire e come sempre le voci intorno alla Coppa sono tante e contrastanti. Quello che è certo è che le barche per la prossima edizione saranno ancora gli AC 75 e Challenger of Record sarà lo Royal Yacht Squadron rappresentato da Ineos Team UK, guidato da Sir Ben Ainslie. Tradizionalmente il vincitore non sceglie chi ritiene più forte, ma chi è più indietro nello sviluppo della barca, quindi meno pericoloso e in questo caso i neozelandesi hanno anche scelto il più ricco, chi può essere più utile alla causa della promozione della Coppa. A capo di Team Ineos c’è infatti il milionario Jim Ratcliffe, anche lui baronetto, quinto uomo più ricco d’Inghilterra. Arriva dal mondo della chimica ed è un vero appassionato di vela e di sport. Tra le altre cose possiede due squadre di calcio, Nizza e Losanna, il 33% del team Mercedes di Formula 1 e il Team Ineos di ciclismo, ex Team Sky, il più forte in circolazione. Si è parlato molto di una prossima edizione della Coppa con solo due sfidanti, appunto Inglesi e Neozelandesi, da disputarsi nel 2022 a Cowes. Non sarebbe la prima volta di un’edizione a due, e rappresenterebbe un po’ anche un ritorno alle origini. Molto più probabile un’edizione 2024 con più team (mantenere la stessa barca consente di abbassare i costi e in più sarà consentito realizzare un solo scafo) e in un luogo che probabilmente non sarà la Nuova Zelanda. Nel mirino vari ricchi partner, a cominciare da quelli mediorientali.

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AMERICA’S CUP Le barche I nuovi AC 75. Scafi strani. Bellissimi. Volano. È incredibile come ci siamo abituati a vederli regatare, fischiare, accelerare e restare aggrappati all’acqua durante i passaggi in boa, ma, al primo momento, sembravano surreali, impossibili. La nostra conoscenza di quel mondo arrivava fino agli aliscafi, quelli che di solito fanno la spola tra le isole, che vanno a motore. Ora tutti discutiamo di foil come se nulla fosse. Gli AC 75 sono sono piaciuti a tutti e resteranno anche per la prossima edizione. Considerato l’entusiasmo che hanno riscosso. Certo, non li vedremo mai applicati alle barche da crociera, ma poco importa, questa è la Coppa America, la più assurda delle competizioni sportive. Del mondo reale poco si occupa. Il duello Alla fine è stato uno scontro tra neozelandesi e italiani, tra Emirates Team New Zealand e Team Luna Rossa Prada Pirelli. Le due squadre più povere. Anche se i budget sono sempre poco chiari, si parla infatti di un investimento di circa 60/70 milioni di Euro, paragonato a quello degli americani che hanno speso circa il doppio, e degli inglesi. Hanno vinto i Kiwi, 7 a 3. Ci eravamo scontrati anche venti anni fa, e vinsero sempre loro, 5 a 0. Come allora patron della squadra italiana è Patrizio Bertelli, Ceo del Gruppo Prada, l’uomo che perfettamente rappresenta lo spirito della Coppa: “L’America’s Cup si fa finché non si vince”. Come sempre negli ultimi 170 anni ha vinto la barca più veloce. I neozelandesi erano fortissimi, lo ha ammesso lo stesso Bertelli: «Andavano di più. Avremmo potuto al massimo conquistare altre due regate. Ma il bilancio è comunque positivo e ringrazio tutto il team per la prova tecnica e d’orgoglio. La prossima volta saremo ancora più agguerriti».

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La regola della nazionalità

Una delle novità più interessanti annunciate per la prossima Coppa America è che ogni squadra dovrà essere composta al 100% da velisti in possesso al 19 marzo 2021 della cittadinanza del paese che decide di iscriversi. Sono previste due eccezioni. Da un lato sarà possibile schierare anche uno straniero, ma solo a patto che abbia risieduto fisicamente per due degli ultimi tre anni prima del 18 marzo 2021 nel paese che presenta l’iscrizione (per Luna Rossa la perfetta regola “salva Spithill”, cittadino australiano); dall’altro saranno previste eccezioni, in maniera discrezionale, per quelle nazioni considerate “emergenti”, e quindi che non arrivano da esperienze dirette nelle ultime edizioni.

Nationality rules

One of the first interesting new rules announced for the next America’s Cup is that all sailors on each team must, as of 19 March 2021, have citizenship of the country that decides to recruit them. There are two exceptions: firstly, foreigners will be able to compete if they have resided physically in the relevant country for two of the three years leading up to 18 March 2021 (the perfect ‘save Spithill’ rule for Luna Rossa, as he is an Australian citizen), and secondly exceptions will be made, at the discretion of organizers, for ‘emerging’ countries without direct experience in recent competitions.

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E forse non tutti sanno che in questa regata un bel po’ di Italia c’era anche tra i vincitori: Matteo de Nora, del Team Principal, è stato uno dei principali finanziatori di Emirates Team New Zealand. Italiano di padre e svizzero di madre, è nato a New York, ma ha trovato nella Nuova Zelanda la sua patria d’adozione. Dal 2000, quando fondò il Mates Group of supporters, guida il gruppo dei sostenitori di ETNZ. Uomo chiave del team è alla sua seconda vittoria in America’s Cup, dopo quella a Bermuda nel 2017. Sulla superiorità della barca Kiwi c’è poca discussione. «Era come cercare di annegare un pesce in acqua», ha raccontato l’ultimo giorno di regate Francesco Bruni, uno dei due timonieri di Luna Rossa insieme all’australiano Jimmy Spithill. Le due facce della Luna Uno dei due timonieri? Sì, e non perché uno a turno stava a terra, perché uno timonava da dritta e l’altro da sinistra. Una romantica e perfetta interpretazione della dialettica hegeliana: ricordate il liceo? Tesi, antitesi, sintesi. È dal confronto che si impara veramente... solo che loro lo facevano navigando a più di 40 nodi, prendendo decisioni in frazioni di secondi. Bello, non un uomo solo al comando, ma due. Ancora più immaginifico di una barca che vola su un foil e ancora più bello se si pensa che lo hanno fatto con mostruosa grinta, ma anche con un sorriso sempre pronto sulle labbra. Lasciando infatti in pace Hegel, Spithill il Rosso e Francesco Bruni, detto Checco, erano come due ragazzini sulla stessa bici, a turno uno al manubrio, uno ai pedali. A rischiare la pelle. Divertendosi. All’inizio tutti li “scherzavano”, alla fine li hanno copiati. Peccato solo che dall’altra parte ci fosse uno che si chiama Peter Burling, che pedala fortissimo, e a cui le mani sul manubrio non tremano mai, manco giù dal burrone. Peccato, soprattutto, che dall’altra parte ci fosse un team progettuale giovanissimo che eredita una tradizione vincente (il dominio Kiwi nel disegnare barche per la Coppa America dura da 26 anni) e che il volo sull’acqua ce l’ha nel sangue. Sono una generazione avanti tutti gli altri. Velisti abituati alla velocità, alle classi acrobatiche. Nati nell’era dei foil. Ma noi abbiamo la Luna. Nel 2000 fu 5 a 0 per loro. Adesso è stato 7 a 3. Non solo siamo nel gotha della vela mondiale, ma impariamo e cresciamo. E “L’America’s Cup si fa finché non si vince”. LET’S START BY REMINDING READERS THAT AMERICA’S CUP IS THE OLDEST TROPHY in the history of the sport – founded in 1851 – and also the one with the most ridiculous rules. The winning team chooses where the next races will be held and what the boats will be like, and decides the race rules. They naturally make decisions that are in their interests as the Defender, and the same goes for their choice of Challenger of Record, a competitor always selected by the champions. Ultimately, rich men set each other challenges, lawyers argue and the fastest boats win. Take the Olympic spirit, then imagine the exact opposite. A level playing field, where the best athlete wins? No chance. But this makes America’s Cup all the more enthralling. It was founded in another era and still belongs there, but it uses the craft of the future. Of all the many forms of competition humans have invented over the years, this is undoubtedly the most complicated and intriguing. And the latest America’s Cup, the 36th, exemplified this perfectly.

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AMERICA’S CUP

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«Dobbiamo ringraziare Luna Rossa per averci fatto entrare nella storia dell’America’s Cup». «We owe our thanks to Luna Rossa for adding our name to the history of America’s Cup». Marcello Persico – Persico Marine

The boats The new AC 75s are strange, beautiful boats, which fly across the water. It is incredible how we got used to seeing them racing, whistling, and accelerating while remaining firmly fixed to the water during their charges around the mark when at the start they seemed so surreal and impossible. Previously all we knew about foils was limited to hydrofoils, the motor-powered boats usually seen shuttling tourists between islands, but now everyone is discussing them and thinking nothing of it. Everyone liked the AC 75s, and given their enthusiastic reception they will be used in the next America’s Cup too. They will never be seen on pleasure boats, but that doesn’t matter, because this is America’s Cup, the most absurd of sporting competitions, and one that bears little resemblance to the real world. The duel In the end, it came down to a head-to-head between the New Zealanders and the Italians, Emirates Team 68 New Zealand versus Team Luna Rossa Prada Pirelli, the two teams with the least money. Although the budgets become less transparent each time, they both invested around €60-70 million, much less than the Americans, who spent around double that, and the British. The Kiwis won 7-3. The two teams also met twenty years ago, and again New Zealand was victorious, that time 5-0. The patron of the Italian team, both now and then, is Patrizio Bertelli, CEO of the Prada Group and a man who perfectly

embodies the spirit of the cup: “With America’s Cup you keep on going until you win”. As with every America’s Cup over the past 170 years, the fastest boat won. The New Zealanders were excellent, as Bertelli himself admitted: «They were faster than us. At most, we could have won another two races. But we are still pleased with the result: I’d like to thank the whole team for the technical challenge and the pride I felt. Next time we’ll be even tougher». Not everyone knows that one of the winning teams has some Italian blood too: team principal Matteo de Nora, one of Emirates Team New Zealand’s main financial backers. With an Italian father and Swiss mother, he was born in New York but became an adopted New Zealander. He has led the group of ETNZ backers since 2000 when he founded the Mates Group and played a crucial role both in the team’s success in Bermuda in 2017 and now this, his second America’s Cup victory. There is no doubt that the Kiwi boat was the stronger of the two. As Francesco Bruni – one of Luna Rossa’s two helmsmen, alongside the Australian Jimmy Spithill – put it when describing the final day of racing: «It was like trying to drown a fish in water». The two sides of Luna Hang on, did you say one of two helmsmen? That’s right, and not because they took it in turns to stay ashore, but because one steered from the port and one steered from starboard.

Luna Rossa, eccellenza del Made in Italy

Non tutto, ma quasi, a bordo della barca italiana è frutto di aziende italiane. Lo scafo è stato realizzato nei cantieri di Persico Marine a Nembro, in provincia di Bergamo, dove sono stati prodotti anche gli arm (le braccia che poi terminano coi foil) e i timoni, col contributo della Eligio Re Fraschini che si trova invece a Legnano. Gran parte dell’attrezzatura di coperta è opera di Harken, azienda americana che ha una sede

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a Pewaukee in Wisconsin, e una, quella dove vengono costruiti winch e captive in Italia, a Limido Comasco. Discorso simile per le vele, prodotte nello stabilimento North Sails di Carasco (Genova). I foil portano la firma di Angelo Glisoni, che ha sede a Iseo e anche Pirelli ha contribuito con alcune componenti. L’idraulica è stata realizzata da Cariboni di Ronco Briantino (in provincia di Monza e Brianza), le cime a bordo sono della Gottifredi Maffioli di Novara e i giubbotti, infine, sono di Dainese e vengono quindi da Colceresa (Vicenza).

Luna Rossa, showcasing the best in Italian manufacturing

Almost everything on board the Italian boat was produced by Italian businesses. The hull was made at the Persico Marine shipyards in Nembro, near Bergamo, where the foil arms and rudders were also made, with assistance from Eligio Re Fraschini, based in Legnano. The majority of the equipment on deck was designed by Harken, an American company with two offices: one in Pewaukee, Wisconsin, and one in

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Limido Comasco, Italy, where the captive winches were built. The sails were also an Italo-American creation, produced in North Sails’ factory in Carasco (Genoa). The foils were designed by Angelo Glisoni, based in Iseo, and Pirelli also contributed certain components. The hydraulic systems were created by Cariboni from Ronco Briantino (in the province of Monza and Brianza), the on-board ropes were the work of Gottifredi Maffioli from Novara, while the jackets were produced by Dainese and so come from Colceresa (Vicenza).


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«Il nostro è stato un team incredibile. È stata una campagna senza sosta. La passione, l’emozione e l’etica del lavoro che hanno gli italiani ha reso questa sfida una delle campagne più belle cui ho partecipato». «Our team was incredible. It was a relentless campaign – so much passion, emotion, and incredible work ethic that the Italians portray. It was one of my most enjoyable campaigns». Jimmy Spithill, Helmsman of Luna Rossa

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La più bella Luna di sempre

Come Luna Rossa ha conquistato la Prada Cup e conquistato il diritto di sfidare Team New Zealand. Questo del 2020/2021 è stato il quinto assalto di Luna Rossa e del suo patron Patrizio Bertelli all’America’s Cup. Insieme dalla prima partecipazione, quella del 1999/2000, dove hanno sicuramente mostrato il meglio. La prima fu l’indimenticabile edizione con Torben Grael, Francesco de Angelis e del progettista Doug Peterson. Arrivò fino in fondo, vincendo la Louis Vuitton Cup e perdendo la Coppa 5-0 contro Black Magic di Russell Coutts. Nel 2003 e nel 2007 Luna Rossa è arrivata fino alle semifinali delle regate tra sfidanti, nel 2013 in finale. Proprio nel giugno di quell’anno, nelle acque di Great Sound alle Bermuda, Agostino Randazzo, presidente del Circolo della Vela Sicilia, insieme a Luna Rossa Prada Pirelli Team ha lanciato la sfida al Royal New Zealand Yacht Squadron, diventando Challenger of Record della America’s Cup. Max Sirena è stato Skipper e Team Director di una squadra formata da oltre 100 persone, suddivisa in cinque dipartimenti (sailing team, design team, shore team, amministrazione e servizi, PR team). Eliminati gli altri sfidanti, prima gli americani di American Magic (NYYC) e poi gli inglesi di Ineos (RYS) nel corso della Prada Cup, ha perso la Coppa 7 a 3 con ETNZ. Il miglior risultato di sempre di una barca italiana nella più prestigiosa delle regate.

The best Luna ever

How Luna Rossa won the Prada Cup and the right to face Team New Zealand. 2020/21 was the fifth attempt at America’s Cup for Luna Rossa and its patron Patrizio Bertelli: Bertelli has backed the team since its first entry in 1999/2000, where they were undoubtedly at their best – an unforgettable competition where the team featuring Torben Grael, Francesco de Angelis and designer Doug Peterson went all the way, winning the Louis Vuitton Cup but losing the final match 5-0 against Russell Coutts’ Black Magic. In 2003 and 2007, Luna Rossa reached the semi-finals of the challengers’ races, before reaching the final in 2013. In June that year, in the waters of Great Sound off the coast of Bermuda, Agostino Randazzo, president of the Circolo della Vela Sicilia, and the Luna Rossa Prada Pirelli Team officially challenged the Royal New Zealand Yacht Squadron, becoming Challenger of Record for America’s Cup. Max Sirena became skipper and director of a team made up of over 100 people, divided into five departments (the sailing team, the design team, the shore team, administration and services, and the PR team). The other challengers were eliminated during the Prada Cup – first the USA’s American Magic (NYYC) team, then the British Ineos (RYS) – before Luna Rossa lost the final match of America’s Cup to ETNZ 7-3. The best result ever for an Italian boat in the most prestigious of races.

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A perfect, romantic interpretation of the Hegelian dialectics you may or may not remember from school: thesis, antithesis, synthesis. It is by working together that you learn... only this pair do it while sailing at over 40 knots, taking decisions in fractions of a second. Having two people in command instead of one was joyful to watch: even more evocative than a boat flying on foils, and even better given that both men always had a smile on their faces, despite the monumental effort they were putting in. Forget Hegel: Spithill (‘il Rosso’) and Francesco Bruni (‘Checco’) were like two boys on the same bicycle, one on the handlebars and one working the pedals: risking their lives but having a lot of fun. First, everyone mocked them, then they copied them. It was just unfortunate they were up against a certain Peter Burling, who can pedal extremely fast and whose hands never waiver on the handlebars, even when plunging down a ravine.


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EVENTS

The Italian America’s Cup endeavors Barca//Boat Skipper 74

1983 1987 1987 1992 2000 2003

Azzurra Azzurra Italia Moro di Venezia Luna Rossa Luna Rossa

Cino Ricci Lorenzo Bortolotti Aldo Migliaccio Paul Cayard Francesco de Angelis Francesco de Angelis

2003 2007

Mascalzone Latino Luna Rossa

Vasco Vascotto Francesco de Angelis

2007 2007 2013

Mascalzone Latino + 39 Challenge Luna Rossa

Vasco Vascotto Luca Devoti Max Sirena

2021

Luna Rossa

Max Sirena

Risultato//Result

Louis Vuitton Cup – Semifinale//Semifinal Louis Vuitton Cup – Round Robin 11° Louis Vuitton Cup – Round Robin 7° Coppa America Sconfitta 4 a 1//Defeat 4 to 1 Coppa America Sconfitta 5 a 0//Defeat five-nil Louis Vuitton Cup Sconfitta in semifinale//Defeat in semifinal Louis Vuitton Cup – Round Robin 9° Louis Vuitton Cup Sconfitta in finale//Defeat in the final race Louis Vuitton Cup – Round Robin 6° Louis Vuitton Cup – Round Robin 9° Louis Vuitton Cup Sconfitta in finale//Defeat in the final race Coppa America Sconfitta 7-3//Defeat 7 to 3

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And, most importantly, they were unlucky to be facing an extremely young design team with a winning tradition to draw upon (the Kiwis have created victorious boat designs for America’s Cup for the past 26 years) and with flying on the water in their blood. They are a generation ahead of all the others, sailors born in the foil’s era who are used to speed and acrobatics. But Italy has Luna. In 2000 they lost 5-0. This time it was 7-3. Not only is Italy among the elite of world sailing, but it is also learning and growing all the time. And “with America’s Cup, you keep on going until you win”.

«Torneremo. E la prossima volta saremo ancora più agguerriti. Non vediamo l’ora». «We’ll be back. And next time we’ll be even tougher. We can’t wait» Patrizio Bertelli



SUPERCAR

SUPERCAR

Il ritorno della

The Pantera is back 76

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DE TOMASO P72

PANTERA

De Tomaso, marchio della cinese Ideal Team Venture, presenta il progetto della P72, una coupé ad alte prestazioni con motore centrale posteriore, erede spirituale delle vetture degli anni ’70

De Tomaso, a brand owned by Chinese firm Ideal Team Venture, has presented the P72 project for a high-performance coupé with a rear-mid engine, an inheritance from the cars from the 1970s by Paolo Bonaveri

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SUPERCAR

Gli interni rielaborano a loro volta temi classici come la leva del cambio manuale con leveraggi a vista, gli strumenti analogici e la pedaliera da competizione incernierata in basso, combinando finiture ricercate di pelle e metallo.

The interiors also re-work classic themes like the manual gear stick with exposed linkage, analogue instruments and the low-hinged racing pedals, combined with luxurious finishes in leather and metal.

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LA P72 RENDE OMAGGIO AL DESIGN E ALLO SPIRITO DELL’ORIGINALE DE TOMASO – Shelby P70 e ne condivide anche un cuore simile. Questa supercar è spinta da un motore De Tomaso V8 di 5 litri sovralimentato con curva di potenza lineare che ricorda la purezza dell’aspirazione naturale. Il De Tomaso V8 è il frutto della collaborazione tecnica tra De Tomaso Automobili e la società di ingegneria Roush. La potenza sviluppata è di circa 700 cavalli a 7500 giri al minuto con oltre 825 Nm di coppia disponibile, con carburante a 91 ottani, e promette di garantire una curva di potenza lineare paragonabile a quella fornita dai propulsori ad aspirazione naturale. A tutto ciò si aggiungerà anche una caratteristica e coinvolgente sonorità emessa dal motore che farà uscire dagli scarichi un rombo capace di evocare il sound ruggente delle potenti sportive americane del passato, in grado di regalare un’esperienza emozionale come solo la natura di una gran turismo può fare. Il cambio è esclusivamente manuale a 6 marce. Lo sviluppo di propulsori di grandi prestazioni fa parte della storia leggendaria di De Tomaso ed è parte integrante del suo patrimonio genetico. La P72 perpetua orgogliosamente questa tradizione. Il rapporto tra Alejandro de Tomaso e Ford iniziò nel 1963, quando sviluppò la sua prima automobile stradale, la Vallelunga, 19631968, una Gran Turismo a motore centrale basato su un Ford Cortina a quattro cilindri. Dopo la Vallelunga, De Tomaso collaborò con Carroll Shelby sulla P70 che sfruttava un Ford V8, poi arrivarono la Mangusta, 1966-1971, la Pantera, 1970-1993, la Deauville, 1971-1985, la Longchamp, 1972-1986, e la Guarà, 1993-2004, tutte dotate di gruppi di propulsione di derivazione Ford. Nel 1970 la casa automobilistica di Detroit acquisì una



SUPERCAR partecipazione azionaria di maggioranza in De Tomaso e la conservò per diversi anni. Oggi il marchio è di proprietà della cinese Ideal Team Venture di Hong Kong. La monoscocca di carbonio è quella della Apollo. Il telaio di carbonio utilizzato come base tecnica è lo stesso della Apollo Intensa Emozione, vestito però con una carrozzeria dal sapore vintage. Sviluppata dalla Wyn Design, l’estetica si richiama alle sport prototipo degli anni ’60. L’interno invece è all’insegna dell’opulenza e ha dettagli in rame lucidato, oltre a strumenti analogici raggruppati dietro il volante.

Il telaio monoscocca è realizzato in fibra di carbonio secondo le norme LMP1 e si basa sulla Apollo Intensa Emozione. La P72 è stata concepita come una Gran Turismo.

The monocoque chassis is made from carbon fibre according to LMP1 regulations and is based on the Apollo Intensa Emozione. The P72 was conceived as a Gran Turismo.

The P72 pays homage to the design and the spirit of the original De Tomaso – Shelby P70 and shares its heart. This supercar is powered by a supercharged, five-litre De Tomaso V8 that delivers a linear power curve that recalls the purity of naturally aspirated engines. The De Tomaso V8 is the product of the technical partnership between De Tomaso Automobili and the engineering firm Roush. It develops around seven hundred horsepower at 7500 rpm, with over 825 Nm of torque available, with 91-octane fuel, and promises to ensure a linear power curve that is similar to one created by naturally aspirated engines. And added to this, there is the characteristic and satisfying sound from the engine, with a rumble emerging from the exhausts, which is reminiscent of the growl of powerful American sportscars from the past, thrilling as only a Gran Turismo can be. The six-speed gearbox is entirely manual. The development of high-performance engines is part of De Tomaso’s legendary history and is an integral part of its

La De Tomaso P72 ha un design ispirato alle supercar degli anni ’70, come si nota dalle linee sinuose e dai passaruota pronunciati.

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The design of the De Tomaso P72 was inspired by supercars from the 1970s, as can be seen from the sleek lines and the pronounced wheel arches.

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SUPERCAR genetic inheritance. The P72 means that this tradition lives on proudly. The relationship between Alejandro de Tomaso and Ford began in 1963 when he developed his first road car, the Vallelunga. Made from 1963 to 1968, it was a mid-engined Gran Turismo based on a four-cylinder Ford Cortina. After the Vallelunga, De Tomaso worked with Carroll Shelby on the P70 which used a Ford V8, and then arrived the Mangusta (19661971), the Pantera (1970-1993), the Deauville (1971-1985), the Longchamp (1972-1986) and the Guarà (1993-2004), which all had Ford-derived engines fitted. In 1970 the Detroit-based car firm acquired a majority share in De Tomaso, which has been kept for many years. Nowadays the brand is owned by the Chinese firm Ideal Team Venture, which is based in Hong Kong. The carbon-fibre monocoque is the same as the Apollo. The carbon fibre used as a technical base is the same as that of the Apollo Intensa Emozione, but it is dressed in bodywork that has a vintage feel. Developed by Wyn Design, the look recalls the sporty prototype from the 1960s. But the interior is notably opulent with details in polished bronze and analogical instruments all behind the steering wheel. Motore V8 5.000 cm3 • Potenza massima 700 cv @ 7500/min • Coppia 825 Nm • Cambio Manuale a 6 rapporti • Prezzo (indicativo) 750.000 €

La De Tomaso P72 monta un motore Ford Coyote V8 sovralimentato da 5.0 litri con un compressore prodotto dalla statunitense Roush e abbinato a un cambio manuale a 6 rapporti. Il motore sviluppa un potenza di oltre 700 cv e una coppia di circa 825 Nm. The De Tomaso P72 carries a five-litre Ford

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produced by the American company Roush and which is combined with a six-speed manual gear change. The engine develops over 700 horsepower and around 825 Nm in torque.

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Progettata da Jowyn Wong, la P72 presenta elementi stilistici combinati e ispirati alla De Tomaso P70 e alle auto da corsa di Le Mans degli anni ’70. Designed by Jowyn Wong, the P72 presents combined stylistic elements which draw inspiration from the De Tomaso P70 and 1970s Le Mans racing cars.

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HOTELLERIE

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FAIRMONT HOTEL

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NEL CUORE DELLA FORMULA 1 Fairmont Monte Carlo ha deciso di intitolare alcune delle sue meravigliose suite ai campioni che hanno fatto la storia automobilistica della Formula 1

IN THE HEART OF FORMULA 1 The Fairmont Monte Carlo has decided to name some of its splendid suites after the champions that made automotive history in F1 racing by Francesca Portoghese barchemagazine – Maggio-May 2021


HOTELLERIE L’edificio che ospita il Fairmont Hotel nasce nel 1975. Il progetto fu firmato dalle matite dei famosi architetti Jean Ginsberg, Jean e José Notari e Herbert Weisskamp e venne inaugurato da una madrina d’eccezione: la Principessa Grace di Monaco. The building that houses the Fairmont Hotel was founded in 1975. The project was signed by the famous architects Jean Ginsberg, Jean and José Notari and Herbert Weisskamp and was inaugurated by an exceptional godmother: Princess Grace of Monaco.

L’ARRIVO NEL PRINCIPATO DI MONACO, PERLA DELLA COSTA AZZURRA, che da tempo immemore impartisce lezioni di stile al mondo intero, riserva sempre un bellissimo spettacolo, una cartolina che siamo abituati a vedere e a trattenere nell’immaginario comune come l’istantanea di un luogo simbolo di mondanità e ricercatezza. Tra gli imperdibili indirizzi per chi arriva nel cuore pulsante di questo angolo di paradiso terrestre e cerca l’eccellenza, il Fairmont Hotel è in cima alla lista con il suo charme, il suo ineguagliabile buon gusto e la ricerca del bello senza sforzo. Ogni città nasconde o esibisce luoghi fortemente identitari che ne interpretano l’essenza, evocativi di una storia che affonda le sue radici in un legame con il territorio che descrive modi di vivere e tradizioni, contemplando una proiezione nel futuro. Affacciato sulla Grande Bleue, le suite di questo albergo regalano, oltre ad un comfort senza eguali, viste mozzafiato che spaziano tra il blu cobalto del mare e le luci degli yacht più belli del mondo ormeggiati al porto. E nel periodo dell’anno in cui il Principato si trasforma in un circuito automobilistico, l’adrenalinica colonna sonora che scandisce le giornate degli ospiti dell’hotel è il suono roboante delle auto che gareggiano nel Campionato Mondiale di Formula 1 e che sfrecciano sul tornante Loews sovrastato dal Fairmont e che

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HOTELLERIE

Il Fairmont Hotel si trova sui tornanti sui quali si svolge il Gran Premio di Formula 1 e poco lontano dalle seduzioni del più famoso casinò di tutto il mondo. The Fairmont Hotel is located on the bends on which the Formula 1 Grand Prix takes place and not far from the seductions of the most famous casino in the world. 88

proprio dall’hotel, nel 2010, prende il nome di Fairmont Hairpin. Il legame con la Formula 1 è talmente forte che il Fairmont Monte Carlo ha deciso di intitolare alcune delle sue meravigliose suite ai campioni che hanno fatto la storia di questo evento. A cominciare da Stirling Moss, pilota britannico con all’attivo tre vittorie del GP, vera leggenda della Formula 1 a cui è intitolata la suite 6002-6004. Jean Alesi, invece, dà il nome, non a caso, alla suite 4002-4004: il 4 fu il numero scelto dal pilota per gareggiare nel suo primo Gran Premio di Monaco. È invece David Coulthard il nome che si sente quando si parla della suite 50025004, il Superman della Formula 1. Il Fairmont ha voluto fare un tributo alla tenacia e alla personalità di un pilota molto amato in tutto il Principato. E un doveroso tributo non poteva non arrivare anche al grande Ayrton Senna: a trent’anni dalla sua prima vittoria monegasca, in un clima di commozione generale, alla presenza di giornalisti provenienti da tutto il mondo, di sua nipote e general manager dell’Ayrton Senna Institute, Bianca Senna, e del Principe Alberto è stata organizzata una cerimonia per svelare la magnifica suite a lui intitolata con un privilegiato affaccio proprio sul tornante Fairmont Hairpin e sull’ingresso del tunnel Louis II. Varcare la soglia del Fairmont Hotel è un’esperienza che resta incastonata in una memoria che, all’occorrenza, si attiva e riaccende una sensazione di benessere a tutto tondo. Perché questo albergo, che si affaccia sul mare e che sembra un’imponente ed elegante imbarcazione che domina

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la costa, presta un’attenzione particolare all’enogastronomia con i suoi ristoranti che raccontano le cucine di tutto il mondo. Al Fairmont, gusto, vista e olfatto si fanno letteralmente ammaliare. Volendo spaziare in una diversità di sapori e in una scelta culinaria che deriva da un orientamento culturale che non prevede confini ed è alla ricerca della continua conoscenza, il Fairmont regala ai propri ospiti l’emozione di sedersi a tavola e di gustare i piatti pensati, creati e voluti da Nobu Matsuhisa, innovativo chef giapponese che coniuga i sapori di una cucina tradizionale con un estro che prende spunto da commistioni di influenze diverse per creare assolute unicità gustative. Su una terrazza panoramica l’Horizon-Deck Restaurant & Champagne Bar accoglie gli amanti di una cucina che racconta di sapori e colori mediterranei. È qui che si gode del piacere del cibo in un’atmosfera da crociera virtuale, con una vista a perdita d’occhio su tutto il Principato e sulla Riviera per apprezzare ancor più il Pink Sunday, l’imperdibile evento gourmand in cui approfittare di un momento di convivialità con gli amici o con la famiglia, cullati dalla musica di una jam session. Al Fairmont c’è anche il Saphir 24, Restaurant & Bar, un vero e proprio ponte sospeso da cui si gode di uno dei panorami più spettacolari e che assicura al cliente la certezza di trovare ristoro a qualsiasi ora. L’atmosfera informale, con i colori caldi dell’ambiente nautico, è perfetta per gustare piatti che sanno coniugare l’eleganza della tradizionale cucina francese con una più contemporanea scelta di sapori che non manca mai di prediligere l’eccellenza.



HOTELLERIE

Bianca Senna.

Il Saphir 24 è il posto ideale per concedersi una coccola con cocktail sapientemente preparati e concludere una giornata in un’atmosfera particolarmente accogliente. Ma le sorprese che il Fairmont riserva a chi lo riconosce come luogo di elezione per i soggiorni monegaschi non finiscono. Da sette anni, infatti, l’hotel ha aperto le porte al mondo del Nikki Beach, un club che dal 1998 detta le regole in fatto di glamour, ma non solo. Nato come filosofia di vita da un’idea innovatrice del suo fondatore, Jack Penrod, il club è un pot-pourri sapientemente orchestrato in cui si incontrano, si rincorrono e si intersecano musica, moda, cinema e arte. Questa idea prende piede ovunque nel mondo e i club nascono nelle più prestigiose e rinomate località in cui è possibile la fusione di anime e culture. La collaborazione con il Fairmont, luogo predestinato ad accogliere questo modernissimo concetto di lifestyle, arriva sette anni fa e oggi si fa interprete del desiderio generalizzato di ritrovare la gioia di vivere, guardando alla stagione estiva 2021 come ad un momento di respiro e di rispettoso ritorno alla vita. Il Nikki Beach di Montecarlo è un posto a sé, in cui chi arriva sa che può rilassarsi e farsi viziare, vivendo appieno l’attimo in un’esperienza irripetibile. Non c’è che dire, il Fairmont Hotel è un luogo che trionfa da oltre quarant’anni sulla scena del jet set monegasco, cassa di risonanza per le tendenze emulate ovunque nel mondo e che stila i dettami di un’accoglienza senza eguali.

David Coulthard.

The Fairmont has named four Grand Prix Suites after some celebrities of Formula 1 like Sir Stirling Moss, Jean Alesi, David Coulthard, and Ayrton Senna.

Jean Alesi. 90

Al Fairmont ci sono quattro Grand Prix Suites dedicate ad alcune autentiche leggende della Formula 1 come Sir Stirling Moss, Jean Alesi, David Coulthard e Ayrton Senna.

WHEN YOU ARRIVE IN THE PRINCIPALITY OF MONACO, THE PEARL OF THE CÔTE D’AZUR, which has been giving lessons in style to the entire world for decades, you are always treated to a beautiful spectacle, a postcard that we are used to seeing and storing in the common imagination as a snapshot of a place symbolising sophistication and finesse. Among the addresses not-to-be-missed for those who arrive in the pulsating heart of this corner of paradise in search of excellence, the Fairmont Hotel is at the top of the list with its charm, unparalleled good taste, and constant search for effortless beauty. Each city hides or exhibits places that shape its identity and depict its essence, places that resonate with a history that is deeply rooted in the territory that describes ways of life and traditions, contemplating a projection into the future. Overlooking the Grande Bleue, the suites of this hotel offer, in addition to unparalleled comfort, breathtaking views that range between the cobalt blue of the sea and the lights of the most beautiful yachts in the world moored at the port. And during the time of the of year when the Principality turns into a car racing circuit, the exciting soundtrack that marks the days of the hotel’s guests is the grandiose sound of cars competing in the Formula 1 World Championship and whizzing by on the Loews curve right below the Fairmont, which was baptised the Fairmont Hairpin in 2010 precisely due to the hotel. The connection with Formula 1 is so strong that the Fairmont Monte Carlo has decided to name some of its wonderful suites after the champions who made the history of this event.

Sir Stirling Moss.

Sir Stirling Moss Grand Prix Suites.

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HOTELLERIE

Il Fairmont di Montecarlo si estende su una superficie di circa 60.000 m2 ed è stato costruito su piloni alti 15 metri che affondano nel mare.

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Monte Carlo’s Fairmont Hotel covers an area of about 60,000 m2 and was built on 15-meter-high pylons sinking into the sea.

A due passi dallo Yacht Club de Monaco, vera istituzione monegasca, fondato nel 1953 dal Principe Ranieri III, la cui struttura ricorda un piroscafo e porta la firma dell’architetto e designer Norman Foster, il Fairmont Hotel è anche la meta privilegiata da chi arriva nella città monegasca per assistere ad un altro degli eventi più importanti e prestigiosi del Principato che, nel mese di settembre, diventa la vetrina mondiale dello yachting di lusso, il Monaco Yacht Show. Not far from the Monaco Yacht Club, a true Monegasque institution, founded in 1953 by Prince Rainier III, whose building resembles a high-tech ocean liner and bears the signature of architect and designer Norman Foster, the Fairmont Hotel is also the privileged destination for those arriving in this Monegasque city to attend another one of the most important and prestigious events of the Principality when, every September, it becomes the global showcase of luxury yachting - the Monaco Yacht Show.

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Starting with Stirling Moss, a British driver with three GP victories, a true Formula 1 legend who has given the name to suite 6002-6004. Jean Alesi, on the other hand, gives his name, not by chance, to suite 4002-4004: 4 was the number chosen by Alesi to compete in his first Monaco Grand Prix. David Coulthard is the name related to suite 5002-5004, the Formula 1 Superman. The Fairmont wanted to pay tribute to the tenacity and personality of a much-loved driver throughout the Principality. And a great tribute could not fail to be paid also to the great Ayrton Senna: thirty years after his first Monegasque victory, in an atmosphere of widespread emotion and the presence of journalists from all over the world, of his niece and general manager of the Ayrton Senna Institute, Bianca Senna, and of Prince Albert, a ceremony was organised to unveil the magnificent suite named after him with a privileged view right over the Fairmont Hairpin and the entrance to the Louis II tunnel. Crossing the threshold of the Fairmont Hotel is an experience that remains recorded in memory triggering an all-around feeling of well-being whenever it comes to mind. This hotel, which overlooks the sea and looks like an imposing and elegant boat overlooking the coast, is particularly dedicated to food and wine with its restaurants that are a manifestation of all the world’s culinary traditions. At Fairmont, taste, sight and smell are enchanted. Offering a range of flavours and diversity in the culinary choices without cultural boundaries and limitations and in search of continuous learning, the Fairmont gives its guests the thrill of sitting at the table and enjoying the dishes that are designed and created by Nobu Matsuhisa, the innovative Japanese chef who combines the flavours of traditional cuisine with a creative flair that takes its inspiration from a mix of different influences to create a unique taste. On a panoramic terrace, the Horizon-Deck Restaurant & Champagne Bar welcomes all lovers of Mediterranean cuisine with its flavours and colours. Here you can enjoy the pleasure of food in a virtual cruising atmosphere, with a view as far as the eye can see over the whole Principality and the Riviera. This view can be enjoyed even more on Pink Sunday, the unmissable gourmand event where guests can connect with friends or family, accompanied by the music of a jam session. The Fairmont also hosts the Saphir 24, Restaurant & Bar, an authentic suspension bridge from which you can enjoy one of the most spectacular views. It offers clients the certainty of finding food and refreshment at all times. The informal environment, combined with the warm colours of the marine atmosphere, is perfect for savouring dishes that combine the elegance of traditional French cuisine with a more contemporary choice of flavours that never fail to put excellence first. Saphir 24 is the ideal place to treat yourself to professionally prepared cocktails and end a day in a welcoming atmosphere. But the surprises that the Fairmont reserves for those who choose it as a place for their Monegasque stays do not end here. Seven years ago, the hotel has opened its doors to the world of Nikki Beach, a club that has been dictating the rules of glamour - and more - since 1998. Born as a life philosophy and based on an innovative idea by its founder, Jack Penrod, the club is a cleverly orchestrated potpourri in which music, fashion, cinema and art come together, chase each other and intersect. This idea has taken hold everywhere in the world and clubs are opening in the most prestigious and renowned locations where the fusion of souls and cultures is possible. The collaboration with the Fairmont, a place destined to welcome this highly modern lifestyle concept, began seven years ago. Today, it interprets the widespread desire to rediscover the joy of life, contemplating summer 2021 as a breathing space and respectful return to life. The Nikki Beach in Monte Carlo is a separate place, those who arrive there know that they can relax and be spoiled, fully experiencing every moment in its uniqueness. We have to admit, the Fairmont Hotel is a place that has triumphed for over forty years on the scene of the Monegasque jet set, a sounding board for trends that are imitated all around the world, and a place that sets the standards of unparalleled hospitality.



GALLERY

GALLERY

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Uomini in terracotta disposti in un colpo d’occhio che lascia senza fiato. Ognuno sospeso, in un sonno incantato. Terracotta men arranged in a stunning visual composition. Each one is suspended, in an enchanted sleep.

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MIMMO PALADINO

I Dormienti Un’umanità addormentata. Una distesa di corpi immobili. Tutti diversi ma tutti uguali. È l’installazione I Dormienti di Mimmo Paladino, maestro della Transavanguardia, presentata alla galleria Cardi di Milano Sleeping humanity. A plain of immobile bodies. All different, yet all the same. This is the installation I Dormienti (The Sleepers) by Mimmo Paladino a master of the Transavanguardia - presented at the Cardi gallery in Milan by Sophia Negri

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GALLERY

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«In art, the historical moment is a coincidence. Art needs to be ductile, look beyond dates and contexts, where others, and the artist him- or herself cannot see».

«Nell’arte il momento storico è una coincidenza. L’arte dev’essere duttile, guardare oltre date e contesto, dove gli altri, e l’artista stesso, non vedono». Mimmo Paladino

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IMPERTURBABILI UOMINI ETERNI REALIZZATI IN TERRACOTTA accostando frammenti provenienti dalla stessa matrice, ma combinati diversamente, ognuno con il colore unico dell’argilla utilizzata. I Dormienti di Mimmo Paladino nascono alla fine degli anni Novanta, quando l’artista li espone per la prima volta a Poggibonsi nel 1998 nell’ambito della mostra Arte all’Arte. Nel 2000 decide di fonderli in bronzo per l’installazione permanente della Fonte delle Fate sempre a Poggibonsi. Altri Dormienti e Coccodrilli in terracotta sono stati realizzati per la grande mostra negli spazi sotterranei della Roundhouse di Londra nel 1999, in dialogo con un impianto sonoro appositamente ideato dal musicista, compositore e produttore britannico Brian Eno. A vent’anni di distanza, l’artista ne ha curato personalmente un nuovo allestimento inedito, un unicum irripetibile pensato per la prima esposizione a Milano, negli spazi di Cardi Gallery. «In un momento particolare come quello odierno continuiamo a produrre concretamente contenuti di altissima qualità, così da stimolare una nuova progettualità per il sistema dell’arte e dare un segno di fiducia al mondo della cultura», racconta Nicolò Cardi. Nella penombra del grande open space della galleria milanese, l’artista ha disposto 32 sculture secondo una nuova costruzione concettuale, rimodulando il tono dell’installazione con solennità. Le composizioni musicali di Brian Eno anche questa volta hanno liberato I Dormienti dalla pesantezza del sonno o dall’evanescenza del sogno, restituendo loro un soffio vitale e una serena concretezza. «Ricorre in Paladino l’idea di assemblare delle forme come se fossero moduli», dichiara Demetrio Paparoni, autore del volume che ha accompagnato la mostra. «Non va dimenticato che l’artista ha in più occasioni manifestato l’attitudine a realizzare opere concepite come un insieme di frammenti archiviati nel suo immaginario visivo. È questa attitudine che lo ha portato a realizzare dei lavori insieme a Sol Le Witt, Alighiero Boetti e non ultimo Brian Eno, artisti che hanno sempre lavorato con un concetto di modulo e di ripetizione differente». I corpi de I Dormienti, in cui molti hanno



GALLERY

The installation was initially set up in London in 1999, at the Roundhouse, a theatre that hosted legendary concerts in the 1960s. It expressed a collective solitude, an isolated and absent crowd, suspended in sleep and dreams.

L’installazione nasceva a Londra nel 1999, alla Roundhouse, teatro di concerti leggendari dagli anni Sessanta. Raccontava una solitudine collettiva, una moltitudine isolata e assente, sospesa nel sonno e nel sogno.

visto un’ispirazione ai resti degli abitanti di Pompei e Ercolano, ma che in realtà fanno riferimento ai disegni di Henry Moore dei ricoveri di guerra inglesi durante la Seconda guerra mondiale, erano accompagnati al primo piano dello spazio dalla grande opera inedita Sunday Mornin’ Comin’ Down composta da 100 disegni realizzati nel corso del 2020. Anche quest’opera, così come I Dormienti, è emblematica del modo in cui l’artista concepisce il lavoro, un puzzle nel quale i frammenti convergono in un unicum monumentale, una finestra panoramica sulle immagini che popolano il mondo dell’artista alla ricerca di un equilibrio naturale tra intimismo e memoria collettiva. UNPERTURBED ETERNAL MEN MADE OF TERRACOTTA by juxtaposing fragments coming from the same mold but combined in different ways, each with the unique color of the clay that has been employed. I Dormienti by Mimmo Paladino is an artwork conceived in the late 1990s, when the artist first exhibited it in Poggibonsi in 1998 as part of the Arte all’Arte exhibition. In the year 2000, the artist decided to cast the sleepers in bronze

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for the permanent installation at the Fonte delle Fate in Poggibonsi. Other terracotta Sleepers and Crocodiles were created for the great exhibition in the underground rooms of the Roundhouse in London in 1999, in dialogue with a sound system specifically designed by British musician, composer, and producer Brian Eno. Twenty years later, the artist personally curated a new original set-up, an unrepeatable unicum designed for the first exhibition in Milan held in the halls of the Cardi Gallery. «In a particular moment like today, we continue to produce concrete and high-quality contents to stimulate new planning for the art system and send out a sign of trust to the world of culture», as Nicolò Cardi tells us. In the dim light of the large open space gallery in Milan, the artist has arranged 32 sculptures according to new conceptual construction, by solemnly re-modulating the tone of the installation. Once again, Brian Eno’s musical compositions have freed I Dormienti from the heaviness of sleep or the evanescence of dreams, restoring them with a vital breath and serene concreteness. «The idea of assembling shapes as if they were modules recurs in Paladino», declares Demetrio Paparoni, author of the volume that accompanied the exhibition. «It should not be forgotten that the artist has on several occasions manifested an aptitude for creating works conceived as a set of fragments archived in his visual imagination. It is this attitude that led him to create artworks together with Sol Le Witt, Alighiero Boetti, and, last but not least, Brian Eno, artists who have always worked with a different concept of module and repetition». The bodies of I Dormienti, which have been interpreted by many as a reference to the inhabitants of Pompei and Herculaneum, but which in reality refer to Henry Moore’s drawings of British war shelters during the Second World War, were accompanied to the first floor of the gallery by the great unpublished work Sunday Mornin’ Comin’ Down composed of 100 drawings made throughout 2020. This work, like I Dormienti, is emblematic of how the artist conceives his work; like a puzzle in which the fragments converge in a monumental unicum, a “panoramic window” on the images that inhabit the artist’s world in search of a natural balance between intimism and collective memory.



COMPANIES

COMPANIES

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CAMPER & NICHOLSONS

Camper & Nicholsons si pone come punto di riferimento per chi cerca lussuose esperienze di navigazione assolutamente uniche

Unique

Camper & Nicholsons are positioning themselves as the point of reference for anybody looking for unique luxury sailing experiences by Francesco Michienzi

experiences

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ABBIAMO INCONTRATO PAOLO CASANI, CEO DI CAMPER & NICHOLSONS, che ci ha raccontato la filosofia della sua azienda. In questo anno così particolare ha dedicato la sua attenzione allo sviluppo e al miglioramento di ogni aspetto dell’attività. Casani nella sua vita professionale ha ricoperto ruoli di vertice in molte aziende maturando un’esperienza ventennale nei settori della moda e dei beni di lusso, tra cui Armani, Valentino, Calvin Klein e Ferragamo. Ha ricoperto il ruolo di Ceo di Azimut Yachts, dove ha lanciato e diretto con successo la divisione Yachtique, e quindi Ceo di Nautor Holding. Paolo Casani, qual è la situazione del mercato attualmente? La situazione del mercato generale a livello globale è ancora abbastanza lenta. Si sconta l’impossibilità di essere completamente aperti. Ci sono aree del mondo che ancora non si possono raggiungere e clienti che non possono uscire dai loro paesi, tipo gli Stati Uniti, che per noi è in assoluto il mercato più importante, sia per quanto riguarda il mondo delle vendite dell’usato, sia per le nuove costruzioni. In questo settore il mercato americano rappresenta una percentuale superiore al 30%, ma anche per il charter è significativo perché molti dei nostri clienti sono americani che amano navigare nel Mediterraneo. Il charter globale è per il 70% nell’area del Mediterraneo che beneficia, in tempi normali, di clienti che arrivano dall’Asia, dal Far East, dalla Russia, dagli Stati Uniti, dal Sudamerica e dal Centro America. Oggi, in gran parte di queste aree ci sono ancora problemi per viaggiare, e questo penalizza molto. L’estate scorsa, dalla fine del lockdown più duro, c’è stata una forte ripresa; il charter ha cominciato a muoversi, anche se risentendo di queste limitazioni.

Ambrosia.

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COMPANIES La barca si è dimostrata un modo molto sicuro dove trascorrere le vacanze. La barca è certamente un luogo sicuro per le vacanze, ma, per limitazioni varie, ci sono ancora problemi a raggiungere il luogo di imbarco, oppure a ritornare nei propri paesi dopo la vacanza. Diciamo che stiamo ancora un po’ risentendo di questo, mentre lo Yacht Management sta andando bene, perché più che mai le barche vanno gestite e mantenute, bisogna dare suggerimenti agli equipaggi, ai comandanti, agli armatori, agli owner representatives. Noi abbiamo in gestione circa 100 yacht con una dimensione fino a 145 metri, con una media di 40/50 metri di lunghezza. Bisogna sempre più fare attenzione all’aspetto dei costi. Per questo, avere una società che ti dettaglia con grande precisione, in un modo tale che si possano fare delle analisi molto accurate, è un valore molto importante. A questo proposito, abbiamo lanciato il nuovo sistema operativo Yars che è stato costruito totalmente in casa. Stiamo rifacendo tutta l’infrastruttura dell’azienda oltre ad aver lanciato una piattaforma di booking on line per il charter e tutte le altre nostre attività. Abbiamo un team di 5 ingegneri di base a Verbania, in Italia. Riteniamo che sia veramente importante avere strumenti che consentano di essere sempre più trasparenti, elevando il nostro livello di servizio per proporci come interlocutore affidabile e credibile. Il brokerage, in termini percentuali sul vostro fatturato, che valore ha? Rappresenta circa il 35% del nostro “break down” di revenues, il charter circa il 40%, mentre il resto è dato dal management e da 102 una serie di altre attività per il completamento del livello di servizio al cliente. Anche il brokerage ha avuto una flessione importante? Nella seconda parte dello scorso anno, il brokerage è ripreso in modo significativo e verso fine anno e inizio 2021 si sono concentrate vendite importanti sia da un punto di vista quantitativo,

sia qualitativo. Questo è probabilmente dipeso dalla voglia di reagire ad un lungo periodo di inattività, preoccupazione per una situazione nuova e mai vissuta prima nei tempi recenti. Lo yacht più che mai è diventato elemento di rifugio e riparo da minacce impreviste e imprevedibili fino a qualche mese prima. L’ultimo quarter del 2020 e questo primo quarter del 2021 sono stati molto positivi per Camper & Nicholsons. Una parte importante del nostro inventory è stata venduta e soprattutto abbiamo sviluppato nuovi contratti per nuove costruzioni e intensificato le nostre attività di project management. Nel periodo compreso tra settembre 2020 e marzo 2021 abbiamo consegnato 5 nuovi superyacht ai loro armatori e definito quattro nuovi contratti. Inoltre, abbiamo numerose interessanti negoziazioni in corso. Per quanto riguarda il trend del charter si è verificata una curva leggermente diversa. Alla ripresa, che abbiamo iniziato a vedere la scorsa estate, è seguito un nuovo periodo di calo della curva. La stagione Caraibica non è stata di grande successo. Purtroppo, nuove restrizioni introdotte dai governi durante l’autunno a seguito della seconda ondata della pandemia hanno impedito il consolidamento della ripresa che si era intravista in estate. Difficoltà a spostarsi ed imbarcarsi, specialmente nei porti del sud della Francia, Italia e Spagna, hanno determinato un nuovo rallentamento del business. In questo ultimo periodo c’è una nuova ripresa abbastanza importante in previsione della stagione nel mar Mediterraneo. Immagino che voi in questa fase abbiate riflettuto di più sulla vostra azienda per prendere anche dei provvedimenti e decisioni per affrontare il futuro... Io credo che siamo stati abbastanza bravi ancora prima di cadere nel problema della pandemia. Perché? C’erano già dei segnali comunque di difficoltà del mercato aldilà della pandemia? Diciamo che ci sono 3 elementi importanti.

Noi abbiamo iniziato a riflettere su tutto questo ben prima della pandemia, cioè circa 4 anni fa. Abbiamo avviato una profonda riorganizzazione del nostro modello di business e abbiamo messo al centro lo sviluppo complessivo delle nostre attività che progressivamente si sono meno basate sul lavoro tradizionale di brokerage, ma hanno sviluppato in maniera importante altri servizi come il management, triplicando il numero di barche in gestione. Siamo anche cresciuti molto nella qualità della flotta, cioè abbiamo iniziato a selezionarla cercando di salire in termini di dimensione media degli yacht. Abbiamo sviluppato in maniera importante il charter. Rispetto a quando sono arrivato in Camper & Nicholsons, abbiamo realizzato quasi il 40% in più di ricavi. La nostra flotta è cresciuta di parecchie unità con una maggiore dimensione media degli yacht. Questa è una tendenza che è dovuta alla vostra attività o è un discorso di carattere generale, dato che gli armatori cominciano ad utilizzare di più il charter rispetto all’acquisto della barca? Noi l’abbiamo messo al centro della nostra strategia quando sono arrivato qui come amministratore delegato quattro anni fa. All’inizio del 2017 abbiamo avviato un piano che prevedeva una diversificazione delle nostre attività perché vedevamo che c’era un cambiamento da parte dei clienti nel modo di approcciare la loro yachting experience. Abbiamo consolidato le nostre revenues attraverso un’importante diversificazione che ci ha consentito di assorbire le defaiances che abbiamo subito nelle vendite e nel charter e ci siamo trovati con il management in ottima forma. Abbiamo fatto una joint venture per assicurare gli yacht con la Camper & Nicholsons Insurance Solutions che sta dando dei risultati estremamente interessanti e molto remunerativi. Oggi abbiamo circa 100 mega yacht assicurati che sono più o meno quelli della nostra flotta con qualcuno anche esterno che non gestiamo direttamente.

I superyacht di oggi sono prodotti altamente sofisticati. La loro capacità di andare ovunque consente loro di operare attraverso i confini internazionali utilizzando un equipaggio globalizzato, che richiede un livello di conoscenza trovato nella gestione delle navi commerciali. Today’s superyachts are sophisticated products. Their ability to go anywhere means that they can operate beyond international boundaries, using a truly international crew, which requires a level of knowledge found in commercial shipping management.

Emocean.

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CAMPER & NICHOLSONS

Camper & Nicholsons è partner di Mission Blue, l’organizzazione per la conservazione degli oceani guidata dalla dottoressa Sylvia Earle.

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Camper & Nicholsons is a partner of Mission Blue, the ocean conservation organisation led by Dr Sylvia Earle.

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COMPANIES

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Tranquility.

Tranquility segue il sole dal Mediterraneo alla Thailandia e al Sud-est asiatico durante il suo trasferimento annuale. Con i suoi 91,5 metri di lunghezza, ospita una piscina di 20 m2 e un centro wellness. Una zona benessere è dotata di un lettino per trattamenti in pietra, un bagno turco Hammam e una sauna finlandese.

Tranquility follows the sun from the Mediterranean to Thailand and South-East Asia during its annual transfer. It is 91.5 meters long and houses a 20 square meter pool and a wellness center, which is fitted with a bed for stone treatment, a Turkish Hamman bath, and a Finnish sauna.

Abbiamo un prodotto assicurativo molto interessante, diversificato e specifico con molte coperture studiate apposta per coprire certe aree del business che è difficile da trovare nei competitor. Mi sembra anche che si sia intensificato lo sviluppo di progetti di barche nuove che proponete agli armatori? L’altro elemento nuovo che abbiamo introdotto, che prima Camper & Nicholsons non gestiva o lo gestiva in un altro modo, lo abbiamo reimpostato come new build division. Si tratta di una struttura specifica che si occupa della vendita e della gestione dei contratti di project management. Noi, come fa probabilmente in maniera strutturata solo Burgess tra i nostri competitor, abbiamo dei project manager assunti perché pensiamo che questo aspetto non possa essere delegato a gente esterna. In questi casi l’armatore su che cosa punta in genere? Le dimensioni, la quantità di spazi Diversi yacht di Camper & Nicholsons attraccano regolarmente nello storico porto di Rab. I sentieri escursionistici dell’isola, le cantine vinicole e le spiagge naturiste sono allettanti come lo erano un secolo fa.

barchemagazine – Maggio-May 2021

Various Camper & Nicholsons yachts regularly moor at the historic harbor of Rab. The island’s hiking paths, wine cellars, and wild beaches are just as attractive as they were centuries ago.


CAMPER & NICHOLSONS

1782

Number of direct employees 104 employees + 23 independents

Foundation year

15

Number of locations/ offices in the world

10 offices: Monaco, Cannes,

Palma, Geneva, London, Palm Beach, Fort Lauderdale, Miami, Hong Kong, Phuket

2 representative offices: Australia & Malaysia

Number of boats sold in the last 12 months (Feb 2020 - Feb 2021) Number of Yachts in the Charter portfolio

61 above 24m

Number of Yachts in the Brokerage portfolio 61 above 24m

Larger Yacht for sale LADY MOURA 105m Blohm & Voss 1990 Larger Yacht for charter TRANQUILITY 91.50m Oceanco 2014 Oldest Yacht for sale DE VROUWE CHRISTINA 27.94m Feadship 1957

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Oldest Yacht for charter AQUA BLU 60.40m Brooke Marine 1968

Lady Moura.

barchemagazine – Maggio-May 2021


COMPANIES La flotta charter comprende alcuni dei superyacht più desiderabili al mondo, la flotta charter è stata selezionata da esperti broker di charter di Camper & Nicholsons. The charter fleet includes some of the most desirable superyachts in the world and has been selected by the expert charter brokers at Camper & Nicholsons.

Elements. disponibili? Quali sono gli elementi che più condizionano il progetto? Dobbiamo distinguere tra armatori abituali, che arrivano dall’aver costruito cinque/sei barche e che hanno una grande esperienza, per cui sono anche molto bravi da soli a gestire queste operazioni, e armatori che cominciano a pensare di costruire un 50 metri per la prima volta e hanno 25/30 milioni di euro di budget. In questo caso bisogna decodificare che cosa in realtà il cliente ha in mente. Noi cerchiamo di individuare le sue reali esigenze per aiutarlo a esplicitarle e a raziona106 lizzarle. Cerchiamo di capire come vuole utilizzare lo yacht, quali sono i suoi stili di vita a bordo, e, con lui, cerchiamo di mettere insieme il budget che resta un elemento importante e che discrimina molto anche le aree dove andare a realizzare la produzione. Gli armatori capiscono la differenza che c’è tra costruire la barca in un cantiere piuttosto che in un altro? Nì, se hanno esperienza la capiscono. Noi puntiamo a farla capire anche se alla fine scelgono loro. Per consentire una scelta razionale facciamo la comparazione tra barche già costruite e li facciamo

riflettere anche sul valore di rivendita, per capire che è importante l’investimento che si fa all’inizio, ma è fondamentale sapere quanto nel tempo il valore di questo asset si mantiene o si deprezza. In questa fascia di armatori ce ne sono alcuni che sono anche speculatori? Qualcuno c’è. Ci sono armatori che abitualmente comprano e rivendono o cercano di rivendere in corso di produzione. Abbiamo avuto un signore che ha acquistato una barca da noi due anni e mezzo fa, e dopo un anno e mezzo ci ha chiesto di rivenderla perché era interessato a fare un altro progetto. Noi siano stati fortunati, bravi, gliel’abbiamo venduta e ha fatto l’8/10% di plusvalenza con una barca in costruzione, adesso sta valutando di farsi una barca più grande. Mentre l’aspetto estetico della barca, il design, conta molto, c’è anche il bisogno di avere degli oggetti particolarmente differenti rispetto a quello che offre il mercato? Gli armatori più sofisticati cercano sempre una personalizzazione e soprattutto vogliono uscire dalla standardizzazione. Nel tempo la richiesta di customizzazione e di per-

sonalizzazione si è accentuata. Un armatore che spende tanti milioni vuole avere il massimo. Cosa vi aspettate come azienda nel medio termine? Noi ci aspettiamo una accelerazione su una serie di cambiamenti che nell’industry erano già in atto prima. Si tenderà a giustificare tutto con il Covid, ma in realtà non è così. C’è tutta una serie di problematiche precedenti che non erano state risolte. Noi intanto continueremo nella nostra strategia di diversificazione e di rafforzamento delle singole attività, ma anche d’interazione dei vari dipartimenti. Come società di servizi abbiamo 3 asset: i clienti, le persone, il marchio. Il nostro marchio è molto forte e il team è ancora più forte di prima, perché abbiamo completato anche una riorganizzazione interna iniziata qualche anno fa facendo collaborare le persone che derivano da varie esperienze. Oggi stiamo portando in casa le attività che erano affidate a provider esterni per rispondere più celermente alle necessità dei nostri clienti. Aspettiamo una forte accelerazione della tecnologia nel business e questa sarà un trauma soprattutto per il brokerage e anche un po’ per i cantieri.

Ogni charter di Camper & Nicholsons è un’esperienza irripetibile. Alcuni ospiti preferiscono la discrezione della riviera italiana o delle 1.250 isole della Croazia. Altri sono tentati dalla storia culinaria e dalle spiagge segrete nei porti dall’Indonesia al Golfo Persico. Every Camper & Nicholsons charter is a unique experience. Some guests prefer the discretion of the Italian Riviera or Croatia’s 1250 islands. Others are tempted by culinary history or hidden beaches in stopping-off points from Indonesia to the Persian Gulf. barchemagazine – Maggio-May 2021



COMPANIES Perché il rapporto umano viene sempre meno? Non è che il rapporto umano venga meno, questo sarebbe un grande errore. Il rapporto umano rimarrà perché noi viviamo nel mondo del lusso e la gente ama essere coccolata. Quindi ha sempre bisogno di un riferimento fisico con cui stare in contatto, ma la tecnologia è uno strumento che agevola i processi e l’approccio a questo mondo soprattutto per le nuove generazioni. Se tu prendi ad esempio il charter, le nuove generazioni si muovono in modo diverso da quello dei loro genitori. Vogliono un charter breve, spesso solo per il weekend, cambiando destinazione ogni settimana. È un approccio completamente diverso dal passato. Dobbiamo essere pronti a questo tipo di richieste e a offrirle piuttosto che inseguirle. WE MET THE CEO OF CAMPER & NICHOLSONS, PAOLO CASANI, WHO EXPLAINED HIS FIRM’S APPROACH. In this very unusual year, he has focused on developing and improving every aspect of the business. Casani has held management roles in many companies during his career and has spent twenty years in the fashion and luxury sectors, including Armani, Valentino, Calvin Klein and Ferragamo. He was CEO of Azimut Yachts where he previously had launched and successfully run the Yachtique division and subsequently was appointed CEO of Nautor Holding. Le attuali rotte solcate dai superyacht sono sempre più lontane, con un equipaggio che spazia dagli ingegneri sottomarini ai massaggiatori a bordo. Ciò rende l’assicurazione marittima un’attività troppo importante per essere lasciata a un subappaltatore.

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Sarastar.

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The courses now being taken by superyachts are diverging further and further, with crews that range from undersea engineers to onboard masseurs. That means that marine insurance is too important to just be left to a subcontractor.



COMPANIES

Paolo Casani, what is the current market situation? At a global level, the market is still fairly slow. It won’t be possible to open fully. There are parts of the world that we still can’t go to, and clients who can’t leave their home countries, such as the US, which for us is the most important market, both in terms of sales of second-hand boats and new builds. The American market is over 30% of the total, but it is also important for charters because a lot of our clients are Americans who like sailing in the Mediterranean. In normal times, seventy per cent of global charters are done in the Mediterranean, with clients who come in from Asia, the Far East, Russia, 110 the US, South and Central America. There are still problems travelling in most of these areas, and that has a big effect. Last summer, after the end of the most stringent lockdown, there was a big rebound; charters started moving again, even while suffering from these restrictions.

Boats have shown themselves to be a very safe place to spend a holiday. Boats most definitely are a safe venue for a holiday, but because of various restrictions, there are still issues in reaching the place from where they embark, or for people getting home to their own countries after a holiday. Let’s say that we are still suffering a bit from this, while the Yacht Management side of things is doing well, because now more than ever boats have to be managed and maintained. You have to make suggestions to the crew, the skippers, owners and their representatives. We handle around a hundred yachts, of up to 145 metres, with an average length of forty or fifty metres. You have to pay more and more attention to the costs involved. So, it is a very important plus to have a company that gives you precise details, so you can make a very accurate analysis. Concerning that, we have launched the new Yars operating system, which was created

entirely in house. We are re-doing all of the company infrastructures, and have also launched an online booking platform for chartering and all of our business. We have a team of five engineers based in Verbania, Italy. We think that it is really important to have tools that mean you can be increasingly transparent, and which increase our service level to position ourselves as trustworthy and credible interlocutors. What percentage of your turnover comes from brokerage? It’s around 35% of our revenue breakdown, and chartering is around 40%, while the rest comes from yacht management and many other activities that enable us to provide a high level of client service. Has brokerage work also suffered significantly? In the second half of last year, brokerage bounced back significantly, and towards the end of the year and the beginning of 2021, there were many important sales, both in terms of quality and quantity. This is probably a reflection of the desire to react to a long period of inactivity, and of the concern arising from a new situation that had never been seen before in recent times. A yacht, more than ever before, has become a place of refuge and safety from threats that would have been unexpected and unpredictable until a few months ago. The last quarter of 2020 and this first quarter of 2021 have been very positive for Camper & Nicholsons. A significant part of our inventory has been sold, and above all, we have taken contracts for new builds and we have intensified our project management work. In the period between September 2020 and March 2021, we delivered five new superyachts to their owners and have signed four new contracts. Additionally, we have many interesting negotiations taking place. As far as the trend for charters is concerned, there has been a slightly different curve.

Il servizio interno di gestione del rischio di Camper & Nicholsons, governato da un team di architetti navali, assicuratori medici ed ex gestori di navi mercantili, fornisce uno sportello unico per i mercati assicurativi dei Lloyds di Londra. The internal risk management service at Camper & Nicholsons is run by a team of naval architects, medical insurers, and former mercantile ship managers. It provides a one-stop gateway to the insurance markets at Lloyds of London.

Sea-Huntress.

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ENGINEERS OF EMOTIONS

1212 GHOST

by CANTIERE NAUTICO FELTRINELLI info.nautica@nauticafeltrinelli.it www.nauticafeltrinelli.it www.frauscher.it


COMPANIES COMPANIES

The Goose.

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Well-being breaks have existed for millennia. Ayurveda spread from India to Thailand and Bali, while the Greeks and Romans sailed off to find thermal springs and herbal massages. Thanks to Camper & Nicholsons’ larger yachts, a thermal spa experience can be combined with diving, spotting wild animals, and fine cuisine.

Le pause benessere esistono da millenni. L’Ayurveda si diffuse dall’India alla Thailandia e Bali, mentre i Greci e i Romani salpavano per le sorgenti termali e i massaggi alle erbe. Grazie agli yacht più grandi di Camper & Nicholsons, un’esperienza termale in mare può essere abbinata a immersioni, avvistamento di animali selvatici e cucina raffinata. The rebound that we started to see last summer was followed by a new fall-off. The Caribbean season wasn’t a big success. Unfortunately, new restrictions introduced by governments during the autumn after the pandemic took hold again have stopped the consolidation of the rebound that we had glimpsed over the summer. Problems were getting around and embarking people, especially in the ports of the south of France, Italy and Spain, and that caused a new slow-down in business. Most recently there has been a fairly important new rebound ahead of the Mediterranean season. I imagine that during this period you have reflected more on your company to also take measures and decisions to handle the future... I think that we were already doing very well before being hit by the problems caused by the pandemic. Why? Were there already signs of problems in the market regardless of the effects of the pandemic? Let’s say that there are three important elements. We had started to reflect on all of this well before the pandemic, so around four years ago. We started a radical reorganisation of our business model and we focussed on the overall development of our business, which is gradually becoming less based on traditional brokerage work. Whereas other services like yacht management, where the number of boats we handle has grown three-fold, have developed significantly. There has been an

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important improvement in the quality of our fleet, as we have begun to pick yachts that are on average larger. We have developed our charter business significantly. We make 40% more from revenue from it than we did when I arrived at Camper & Nicholsons. A lot of boats have been added to our fleet, and the average size has increased. Is that a trend created by your management, or is it more widespread, given that users are starting to opt for chartering rather than buying boats? We focused our strategy on that when was appointed CEO here four years ago. At the start of 2017, we started a plan that called for the diversification of our business, because we saw that there was a change in the way clients were approaching their yachting experience. We consolidated our revenues through a significant diversification which permitted us to absorb the issues that we had suffered in sales and chartering, and this put our yacht management in very good shape. We have done a joint venture to insure yachts with Camper & Nicholsons Insurance Solutions which is producing very interesting results and is very lucrative. We currently have around a hundred mega yachts insured, which is more or less those of our fleet, together with a few from outside that we don’t directly manage. We have a very interesting insurance product, one that is diversified and specific with a lot of the coverage that has been specially developed to cover certain areas of the business that is difficult to find elsewhere. It seems to me that work on new boat designs for owners is also growing? The other new element that we introduced, which Camper & Nicholsons didn’t do before or which was handled differently, we have rebranded as the new build division. It is a specific structure that handles sales and management of project management contracts. We have project managers who were taken on because we feel that this is not something that can be delegated to outsiders, and this is something that of our competitors only Burgess do in a structured way. What do owners want in these cases? Size, or the amount of room available? What are the most important factors in a project? We have to



COMPANIES

La Pellegrina 1. distinguish between habitual owners, who come to us after having had five or six boats built for them and who have a lot of experience, which means that they are also very good at handling these operations on their own, and owners who start to think of building a fifty-metre boat for the first time and have a budget of 25 to 30 million euros. In cases like that, you have to work out what it is that the client has in mind. We try to pinpoint what it is they want so that we can help them to verbalise it and rationalise it. We try to understand how they want to use the yacht, what their lifestyle on board would be and we work on establishing a budget with them. That 114 is still an important aspect and it is one that also determines to a large degree where it is that we will have the boat built. Do owners understand the difference between building a boat in one particular yard rather than another one? Well, if they are experienced, they understand. We focus on explaining it, even though in the end it is the owners’ decision. To allow a rational choice, we compare boats that have already been built and we also get them to consider re-sale value, so that they realise that the initial investment is important, but it is also important to understand how much this asset will hold its value or depreciate over time. Are there some buyers in this group who are speculators? There are some. Some buyers

habitually buy and re-sell or try to re-sell while the boat is being built. We had a gentleman who bought a boat from us two and a half years ago. And after a year and a half, he asked us to re-sell it because he was interested in another project. We worked well and were lucky, and we sold it and he made an eight to ten per cent profit on a boat that was being built, and he is now considering getting himself a bigger boat. While the look of a boat, the design, is very important, is there also a need for them to be noticeably different from what the market has to offer? The most sophisticated owners always look for customisation, and in particular, they want to stay away from standardisation. Over time these requests for customisation and personalisation have increased. An owner who is spending so many millions of euros wants the best. What are your company’s medium-term expectations? We are expecting an acceleration in a range of changes that were already taking place in the industry before the pandemic. There will be a tendency to use Covid as a justification for everything, but that’s not the case. There were a series of pre-existing issues that had not been resolved. We, meanwhile, will continue with our strategy of diversifying and strengthening specific areas, as well as the way that various departments interact. As a service company, we have three

assets: our clients, our people and our brand. Our brand is very strong, and the team is even stronger now than before because we completed an internal restructuring process that had been started a few years before, which meant bringing people from different areas to work together. We are also bringing in-house the work that was previously done by external suppliers so that we can react more quickly to our clients’ needs. We expect strong acceleration in the technology of the business, and this will be an issue, especially for the brokerage and also a bit for the construction yards. Why are human relationships losing importance? It isn’t that the human aspect is declining, that would be a great mistake. Human relationships will stay because we exist in the luxury world and people love being spoilt. So, they always need a physical point of reference to be in contact with, but technology is a tool that helps with the processes and the approach to this world, especially for new generations. If you take, for example, the charter business, the newer generations are behaving differently from their parents. They want short charters, often just for the weekend, and they want to change destination every week. That is a completely different approach from what happened in the past. We have to be prepared for this kind of request and have them already on offer rather than just responding when they’re requested.

La banca dati di Camper & Nicholsons è unica, include feedback da capitani, broker, redattori di viaggio e ospiti, distilla le conoscenze di viaggio aggiornate per creare l’esperienza perfetta. Camper & Nicholsons has a unique database, which includes feedback from captains, brokers, travel writers, and guests. It condenses updated travel knowledge to create the perfect experience. barchemagazine – Maggio-May 2021



EVENTS

EVENTS

L’Architetto

The Architect as an explorer Aldo Rossi. L’architetto e le città sarà in mostra fino ad ottobre con oltre 116 ottocento tra disegni, schizzi, appunti, lettere, fotografie, modelli, documenti, provenienti da archivi e collezioni di tutto il mondo, scelti e allestiti in collaborazione con la Fondazione Aldo Rossi e con il supporto di due sponsor d’eccezione, Molteni&C e Unifor Aldo Rossi. The Architect and the Cities will run until October, with over eight hundred designs, sketches, notes, letters, photographs, models, and documents from archives and collections all over the world, selected and displayed in association with the Aldo Rossi Foundation and with the support of two exceptional sponsors, Molteni&C and Unifor by Carla Pagani

Piroscafo Aldo Rossi, Luca Meda – Courtesy Molteni&C.

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ALDO ROSSI. L’ARCHITETTO E LE CITTÀ

esploratore 117

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EVENTS La sua Città Analoga, il cui grande disegno è esposto in mostra, è una rappresentazione planimetrica di una metropoli utopica, frammentata, plurale, che contiene in sé caratteri di città diverse. His Città Analoga, a large drawing which is on display, is the plan for a utopian metropolis, one that is fragmented, and plural, which includes within itself the characters of different cities.

«L’ARCHITETTURA DEVE ESSERE LO SPECCHIO DEL TEMPO», diceva Walter Gropius poco più di un secolo fa. Ecco perché vale la pena ripartire dalla progettazione delle città per ripensare al nostro prossimo futuro. Come ha fatto Aldo Rossi, a cui il Maxxi di Roma dedica un’ampia retrospettiva lungo la sua straordinaria carriera a più di venti anni dalla sua scomparsa. Punto di riferimento della storia dell’architettura internazionale, designer affermato e conosciuto anche dal grande pubblico, Aldo Rossi rappresenta un modello assoluto soprattutto in un momento, come quello attuale, in cui siamo chiamati a riprogettare il futuro e le città in cui viviamo. Nel 1919 la Bauhaus riscriveva la storia delle arti applicate e ricostruiva la Germania uscita dalla guerra. La scuola di Gropius fondò un’epoca, uno stile, inventò l’industria del design, ricostruì un sentire comune e contribuì alla tessitura di una società sfilacciata e provata

dal conflitto. Oggi quella scuola, non a caso, ispira il grande progetto europeo del “Nuovo Bauhaus” appena lanciato. Ecco allora che la lezione di Aldo Rossi, impegnato sin da giovanissimo nella ricostruzione dell’Italia del secondo dopoguerra, diventa più importante che mai. In molti lo hanno definito postmoderno, sebbene lui non si sia mai sentito troppo a suo agio dentro le etichette. Quel che è certo è che Aldo Rossi ha saputo progettare con uno sguardo globale, assolutamente attuale. Architetto viaggiatore, innanzitutto. In giro per il mondo per scoprire quegli organismi complessi che sono le città, punto di incontro di stili architettonici ed epoche artistiche diversi. «Sarà forse snobismo, ma più giro il mondo più avverto di esserne cittadino e più torno a un senso antico delle cose», diceva. Già, il senso antico, come è antico il viaggio di Ulisse, coraggioso, curioso, astuto. Cos’è, del resto, che può alimentare più

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La Città Analoga, Aldo Rossi, Eraldo Consolascio, Bruno Reichlin and Fabio Reinhart.

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ALDO ROSSI. L’ARCHITETTO E LE CITTÀ

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Architettura con santo. MAXXI Architecture Collection. Archive Aldo Rossi © Eredi Aldo Rossi.

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EVENTS

120 Cimitero Modena, Aldo Rossi, Gianni Braghieri, MAXXI Architecture Collection. Archive Aldo Rossi © Eredi Aldo Rossi.

Poliedrico e visionario, refrattario alle definizioni, fuori dalle mode e difficilmente etichettabile, Aldo Rossi ha costruito e ha “ricostruito” in Italia e nelle città di tutto il mondo.

Multi-faceted and visionary, somebody who defied categorization, was immune to fashion and difficult to put a label on. Aldo Rossi built and “rebuilt” in Italy and cities throughout the world.

di ogni cosa l’immaginazione e la creatività se non il viaggio? Aldo Rossi ha lavorato a Milano, Berlino, Barcellona, Amsterdam, New York e Tokyo. E non solo. Tra i progetti più celebri che la mostra presenta c’è l’unità residenziale al quartiere Gallaratese di Milano, la ristrutturazione del Teatro Carlo Felice di Genova, l’isolato tra Kochstrasse e Friedrichstrasse a Berlino, il Bonnefantenmuseum a Maastricht e il Cimitero di San Cataldo di Modena del 1971, a cui la mostra dedica un focus, con le sue forme archetipiche del cono e del cubo. E poi c’è il progetto di ricostruzione del teatro La Fenice di Venezia, di cui purtroppo Rossi non ha potuto vedere il completamento. Tante le opere in mostra frutto della collaborazione decennale con il gruppo Molteni. È Luca Meda, con intuizione generosa, a portare Aldo Rossi in Molteni&C. La relazione con la famiglia Molteni è fatta anche di grande amicizia: si condividono lavoro, viaggi, passioni. E una precisa idea di design: «Poter tradurre elementi fantastici personali in un disegno razionale e ripetibile». Sono innumerevoli i progetti di Aldo Rossi targati Molteni e Unifor ad aver fatto la storia del design italiano. Come la sedia Milano, correva l’anno 1987. Ma prima ancora c’è anche la celebre Cabina dell’Elba del 1980. Nel 1987 arriva Carteggio, mobile alto e stretto per carte e piccoli oggetti: come non pen-

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sare a un piccolo museo delle meraviglie portatile per il collezionista che raccoglie pezzi unici in giro per il mondo? Il 1989 è l’anno della poltrona Parigi. Due anni dopo della libreria Piroscafo. Ma non ci sono solo le creazioni per Molteni. Ci sono anche, tra le altre, le caffettiere di Alessi entrate nelle case di tutti gli italiani: La cupola e La conica. In mostra al Maxxi anche gli strabilianti disegni di Aldo Rossi: una finestra per noi spettatori sul suo ricco mondo immaginifico. Disegnare per immaginare “come se”. Quel come se così centrale anche nella messinscena teatrale. E forse allora non è un caso se Rossi per il teatro abbia nutrito sempre una grande passione, proprio per la sua capacità di rappresentare e manifestare mondi altri, possibili, immaginari ma reali e verissimi allo stesso tempo. Nel 1980 progetta uno dei suoi lavori più rivoluzionari, il Teatro del Mondo, un teatro galleggiante collocato davanti a Punta della Dogana in occasione della Biennale di Venezia allora diretta da Paolo Portoghesi. Il teatro navigò fino a Dubrovnik prima di tornare a Venezia per essere smontato. Una struttura effimera ed eterna allo stesso tempo per le sue forme capaci di resistere al passaggio del tempo. Volumi puri, geometrici, assoluti. Una “chiesa di cristallo”, per usare la celebre definizione che il grande storico e critico d’arte Cesare Brandi diede molti anni fa alle chiese armene.


ALDO ROSSI. L’ARCHITETTO E LE CITTÀ

«Le città sono le protagoniste di questa mostra su Aldo Rossi, osservate e confuse tra loro dalla sensibilità del poeta e dalla profondità dello studioso unite in una figura che ha attraversato in modo del tutto singolare il panorama architettonico internazionale». «Cities are the stars of this exhibition on Aldo Rossi, observed and confused together with the sensibility of a poet and the depth of an academic combined in a figure who traveled across the entire international landscape in an entirely singular manner». Alberto Ferlenga, Exhibition Curator

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Student house project Chieti, Aldo Rossi, G. Braghieri, A. Cantafora. MAXXI Architecture Collection. Archive Aldo Rossi © Eredi Aldo Rossi.

Cimitero San Cataldo, Aldo Rossi, G. Braghieri. MAXXI Architecture Collection. Aldo Rossi Archive © Eredi Aldo Rossi.

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EVENTS

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Sedia, Aldo Rossi - Courtesy Molteni Museum.

«La mostra è un’offerta per la comunità di oggi che sta ripensando le nostre città. Quella di Aldo Rossi è una lezione ancora attuale e contemporanea». «The show is an offer for the communities of today who are rethinking how our cities should be. The lessons that Aldo Rossi has for us are still current and contemporary». Giovanna Melandri, Director of MAXXI

Carteggio, Aldo Rossi - Courtesy Molteni Museum.

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ALDO ROSSI. L’ARCHITETTO E LE CITTÀ “ARCHITECTURE SHOULD BE A REFLECTION OF ITS AGE”, said Walter Gropius just over a century ago. So that is why it is worth starting afresh from urban design to rethink our near future. As Aldo Rossi did, to whom the MAXXI gallery in Rome has dedicated a major retrospective that looks at his extraordinary career over twenty years after his death. A point of reference of international architecture, an established designer who was also known by everyday people, Aldo Rossi is a perfect model, especially at a time like the current one in which we have been called upon to redesign the future and the cities that we inhabit. In 1919 Bauhaus rewrote the history of applied arts and rebuilt post-war Germany. The Gropius school started a new era, a style, and invented the design industry. It rebuilt a common feeling and contributed to the fabric of a society that had been frayed and battered by the conflict. It is no accident that today that same school has inspired the newly-launched great European “New Bauhaus” project. And so, the lesson given to us by Aldo Rossi, who from an early age was involved in reconstructing post-war Interno Milanese con persona che guarda Duomo con nebbia - Courtesy Molteni Museum.

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Parigi Armchair - Courtesy Unifor.

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EVENTS Italy, has become more important than ever. A lot of people want to call him post-modern, even though he was never too happy about being constrained by a label. What is beyond question is that Aldo Rossi was able to design with a global view, in a very current way. He was, above all, an architect who traveled. He went around the world to discover those complex organisms that are cities, a place where different architectural styles and artistic eras come together. «Perhaps it is just being snobbish, but the more of the world I see, the more I feel that I am a citizen of it and the more I return to the ancient feel of things», he said. An ancient feel true, ancient like the voyage of Ulysses, brave, curious, and wise. And besides, what can feed imagination and one’s creativity if not travel? Aldo Rossi worked in Milan, Berlin, Barcelona, Amsterdam, New York, and Tokyo. And more. Amongst the most celebrated projects featured in the exhibition, there is the residential unit in the Gallaratese area of Milan, the restructuring of the Carlo Felice Theatre in Genoa, the block between Kochstrasse and Friedrichstrasse in Berlin, and the Bonnefantenmuseum in Maastricht. Then there is Modena’s San Cataldo Cemetery, which is from 1971 and is the focus of part of the exhibition, with its archetypal cone and cube shapes. And then there is the project to rebuild La Fenice Theatre in Venice, which unfortunately Rossi did not live to see completed. There is much on display that was the result of a long-standing collaboration with the Molteni group. It was Luca Meda, with a generous feeling of intuition, who brought Aldo Rossi to Molteni&C. The relationship with the Molteni family was also one of great friendship: they shared work, travel, and passions. And a precise idea of design: «Being able to translate fantastic personal elements into a rational and repeatable design». Many Aldo Rossi designs have Molteni and Unifor branding and have written chapters in the history of Italian design. Like the Milano chair from 1987.

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Archistar ante-litteram in Europa, in America, in Asia. Nel 1990 è il primo italiano ad aggiudicarsi il prestigioso Pritzker Prize. Milano and Carteggio - Courtesy Aldo Rossi Foundation.

Teatro Series, Luca Meda, Aldo Rossi.

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A starchitect (before the term was coined) in Europe, America, and Asia. In 1990 he became the first Italian to win the prestigious Pritzker Prize.



EVENTS

Tre amici con cane conversano – Courtesy Fondazione Aldo Rossi.

Un’altra Estate – Courtesy Aldo Rossi Foundation.

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«Imagination and fantasy can only stem from knowledge of what is real». Aldo Rossi, Quaderni Azzurri (1969)

«L’immaginazione e la fantasia non possono nascere che dalla conoscenza del reale». Aldo Rossi, Quaderni Azzurri (1969)

But even before that came the celebrated Cabina dell’Elba (a beach hut) from 1980. And, in 1987, Carteggio, a tall, thin piece of furniture for paper and small objects: how can you not think of a small, portable museum of marvels for a person who collects unique items on their trips around the world? 1989 was the year of the Parigi armchair. Two years later, the Piroscafo sideboard. But the exhibition doesn’t showcase projects he created for Molteni. Amongst other things, there is also the Alessi coffee maker that has found a place in all Italian households: La cupola and La conica. The exhibition at the MAXXI also includes Aldo Rossi’s mind-blowing drawings: it is like a window for us spectators on his rich imaginary world. Designing to imagine “as if” That “as if”, which is at the heart of theatre set design. And so perhaps it is no coincidence that Rossi was always a keen theatregoer, precisely because of its ability to reproduce and recreate other worlds, possible worlds that are both imaginary and at the same time real and true. In 1980 he created one of his most revolutionary works, the Teatro del Mondo (“Theatre of the World”), a floating theatre that was moored in front of the Punta Della Dogana in Venice for the Biennale that was then under the directorship of Paolo Portoghesi. The theatre sailed to Dubrovnik before returning to Venice to be dismantled. It was an ephemeral structure, but one that was also eternal owing to shapes that could resist the passage of time. Pure, geometric, absolute volumes. A “crystal church” to use the celebrated definition that the great art historian and critic Cesare Brandi used many years ago to describe Armenian churches.

Papyro – Courtesy Molteni Museum.

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PEOPLE

PEOPLE

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MARIA PORRO Maria Porro, nata a Como nel 1983, è direttore marketing e comunicazione della Porro S.p.A., marchio storico del design italiano fondato dal bisnonno Giulio nel 1925. Maria Porro, born in Como in 1983, is marketing and communications director at Porro S.p.A., a historic Italian design brand founded by her greatgrandfather in 1925.

Quarta generazione di un’azienda brianzola che conta un secolo di vita, Maria Porro conosce bene la realtà, le potenzialità e le criticità del mondo del legno-arredo in Italia Maria Porro represents the fourth generation of a Brianza-based firm that has been operating for a whole century. She knows all about the situation facing Italy’s wooden furnishings sector, its potential, and its critical issues by Francesca Ciancio

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VISIONE

contemporanea Contemporary vision barchemagazine – Maggio-May 2021


PEOPLE LA BUONA COGNIZIONE DEL SETTORE HA PORTATO MARIA PORRO AD ESSERE UN PUNTO DI RIFERIMENTO. Cresciuta tra concetti quali la raffinatezza delle linee, la qualità tecnica dei dettagli, le molteplici rifiniture del legno, la neo presidente di Assarredo è a suo agio quando si parla di Made in Italy, desiderato e invidiato in tutto il mondo. La responsabile marketing dell’azienda familiare Porro non a caso è anche membro della Fondazione Alta Gamma: «In questo lungo periodo di emergenza sanitaria la parola d’ordine è innanzitutto rimanere uniti, non disperdere talenti e continuare a credere nell’eccellenza artigianale italiana. Il settore arredo ha retto abbastanza bene alla crisi causata dal Covid. Abbiamo avuto un paio di mesi

di fermo produttivo nel 2020, ma secondo i preconsuntivi del centro studi di FederlegnoArredo la perdita media dell’intera filiera sarà del 10 per cento circa. Il recupero c’è stato soprattutto grazie alle nuove necessità o a quello che in molti chiamano la “nuova normalità”, ovvero case che diventano uffici, spazi rimodulati, quattro mura che vogliamo sentire come nidi capaci di proteggerci dall’incertezza che regna fuori. Meno bene è andato l’arredo destinato all’hospitality. Devo dire che ha retto anche l’export, perché l’italian style è e rimane un punto di riferimento ed essere presenti su più mercati ha indubbiamente aiutato». Gli italiani nella veste di clienti sono stati in verità la sorpresa positiva dell’anno passato: «Grazie alla riconferma di alcuni incentivi,

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in primis il bonus mobili con il tetto di spesa portato a 16mila euro, gli acquisti di arredi durevoli e di pregio sono aumentati. C’è stata una rinnovata voglia di investire in ciò che ha una vita lunga». Una gran parte del tempo speso sul web non ha però aiutato la promozione e le vendite nel settore: «La digitalizzazione è tra le prime voci della mia agenda come presidente di Assarredo, ma i mobili vanno toccati, vanno provati perché è il design che crea lo spazio. Quindi sì alla promozione online e soprattutto alla modernizzazione digitale delle aziende, che non vuol dire solo aprire account social, ma significa ristrutturare tutta la filiera produttiva in termini digitali. In questo ci dà una grande mano il fatto che FederlegnoArredo (l’associazione


MARIA PORRO di categoria di cui Assarredo fa parte, ndr) è l’unica in Europa a rappresentare, al suo interno, tutte le voci della filiera». L’analogia del nido sicuro richiama subito quella del porto sicuro ed è anche di nautica che parliamo con la presidente Porro: «Voglio essere sincera, è un settore che, a oggi, ha avuto un ruolo che definirei di nicchia nella compagine associativa, ma approfitto di questa nostra chiacchierata per accendere un alert sul tema, ovvero quello del design applicato alla nautica che so essere sempre più sofisticato perché è fondamentale che sia bello e al contempo funzionale, sempre nel rispetto dei dettami del way of living italiano. Mi viene in mente l’interno della barca open space disegnato da Piero Lissoni per i cantieri Sanlorenzo: un

ambiente unico e continuo da poppa a prua, soluzione di continuità tra interno ed esterno, grazie alle ampie vetrate che si affacciano sul mare. È quanto sta succedendo anche nelle case, a maggior ragione è naturale che accada nella nautica. Andando ancora più indietro - inizi anni ’90 - pensiamo al lavoro di Renzo Piano per Fincantieri per la Crown e la Island Princess. Sono mondi che hanno sempre collaborato, il mio compito sarà quello di provare a rendere più visibile questo rapporto. Di certo ci sono alcune tendenze che appaiono evidenti, come la realizzazione di yacht da parte di progettisti provenienti da altri settori, per favorire una contaminazione di stile; la propensione al minimal soprattutto negli interni e la vocazione sempre più green.

«Occorre valorizzare e comunicare la forza già insita nei nostri prodotti che sono espressione di un sistema manifatturiero virtuoso e di un modello che mette al centro qualità e durata nel tempo. Il legno, materia prima rinnovabile, è nel Dna delle nostre aziende e della nostra associazione». «We need to promote and convey the strength already inherent in our products, which are an expression of a good manufacturing system and a model with quality and durability at its heart. Wood, which is a renewable raw material, is in the DNA of our companies and our association». Maria Porro

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PEOPLE E poi c’è da sottolineare un fattore non secondario come quello della vicinanza geografica dei cantieri navali italiani - cioè tra i migliori al mondo - alle nostre aziende di arredamento. Questo rende possibile un prodotto bespoke più attento e tempestivo». Il tema ecologico è l’altro punto focale dell’agenda di Maria Porro: «Come imprenditrice estendo il concetto alla sostenibilità, che non è solo rispetto della natura e della materia prima, ma anche attenzione ai lavoratori, ai luoghi di lavoro, alla qualità dei processi produttivi. Poi c’è la garanzia sulla durevolezza dei prodotti, perché è la durata la prima misura di sostenibilità di un componente in legno, nel rispetto di chi compra e dell’ambiente. Anche per questo come Assarredo stiamo mappando tutte le nostre best practise, con l’aiuto dell’associazione Symbola, per raccontare la case history del legno italiano, un racconto di artigianalità e sostenibilità». Il tempo quindi come fattore invisibile ma indispensabile nel giudizio di ciò che è vero artigianato nel mondo del

legno: «In Brianza, quando nasceva una figlia femmina si piantava un noce, il cui legno sarebbe poi servito per costruire i mobili per il matrimonio. Voleva dire essere coscienti del fatto che la dote sarebbe durata molto più a lungo della vita dell’albero». HER THOROUGH KNOWLEDGE OF THE SECTOR HAS MADE MARIA PORRO A REAL REFERENCE POINT. Having grown up surrounded by concepts such as the elegance of lines, the technical quality of details and the multiple finishes of wood, the new chair of Assarredo is completely at ease when discussing Italian manufacturing, which is sought after and envied all over the world. It is no coincidence that the marketing manager of the family-run firm Porro is also a member of the Fondazione Alta Gamma: «Throughout this long healthcare emergency, the key rule has always been to remain united, not to allow talents to escape and to continue believing in Italian handcrafted excellence.

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MINOTTI MARIA PORRO

The Italian wooden furnishings industry closed 2020 down -10.8% on the previous year, according to the preliminary balances drawn up by the FederlegnoArredo research centre.

La filiera italiana del legnoarredo chiude il 2020 con una contrazione del business pari a -10,8% rispetto all’anno precedente, secondo i preconsuntivi elaborati dal centro studi di FederlegnoArredo.

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barchemagazine barchemagazine – Febbraio-February – Maggio-May 2021 2021


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MARIA PORRO

«Il design applicato alla nautica è sempre più sofisticato perché è fondamentale che sia bello e al contempo funzionale, sempre nel rispetto dei dettami del way of living italiano». «Design applied to yachting is becoming more and more sophisticated because it has to be attractive and functional at the same time, while always respecting the rules of the Italian way of living». Maria Porro

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PEOPLE The furniture sector has withstood the Covid crisis fairly well. Production came to a standstill for a couple of months in 2020, but according to the preliminary balances drawn up by the FederlegnoArredo research centre, the average loss for the industry as a whole will be about 10%. The recovery has primarily been driven by new needs or by that which many refer to as the “new normal”, e.g. homes that have become offices, modulated spaces, four walls that we want to perceive as nests that protect us from the uncertainty reigning outside. Furniture for the hospitality industry has fared less well. I have to say that exports have also held up because the Italian style is and continues to be a reference point and being present in various markets has undoubtedly helped». Italians in the guise of clients proved to be a positive surprise over the last year: «Thanks to the continuation of many incentives, first and foremost the furniture bonus with a cap of 16,000 euros, sales of durable and prestige furnishings were up. We have seen a renewed interest in investing in products with long life». However, promotion and sales in the sector have not been helped by people spending much of their time on the internet: «Digitalisation is one of the first items on my agenda as chair of Assarredo, although furniture has to be touched and experienced because the design is what creates the space. Firms, therefore, have to focus on online promotion and, above all, digital modernisation, which does not just mean opening social media accounts but also means restructuring the entire production industry in digital terms. We’ve been greatly assisted in this by the fact that FederlegnoArredo (the trade association to which Assarredo belongs, ed.) is the only one in Europe to represent all the voices of the industry from within». The analogy of a safe nest immediately brings to mind the safe harbor and indeed we talk to Maria Porro about yachting too: «I want to be honest, so far it’s been a sector that has played what I would describe as a niche role within the association, but I’d like to take advantage of our chat to trigger an alert regarding this subject, namely design applied to yachting, which is becoming more and more sophisticated because it has to be attractive and functional at the same time, while always respecting the rules of the Italian way of living. What comes to mind is the interior of the open space boat designed by Piero Lissoni for the Sanlorenzo yard: a single continuous environment from stern to bow, with seamless links between the interior and exterior, thanks to the large windows overlooking the sea.

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Gli elementi di arredo delle barche presenti in questo servizio sono realizzati dai migliori marchi dell’industria italiana del settore. The furnishings of the boats featured in this article have been made by the best Italian industrial brands of the sector. barchemagazine – Maggio-May 2021



PEOPLE

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Maria Porro has a very specific vision for her mandate as chair of Assarredo, based on the need to support companies in their conversion to sustainable and increasingly digital firms.

Maria Porro ha una visione molto precisa per il suo mandato di presidente di Assarredo, che poggia sulla necessità di sostenere le aziende nella conversione in imprese sostenibili e sempre più digitali.

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This is what is happening in houses too, so it’s only natural that we see it in yachting. Going even further back, to the early 1990s, I could mention Renzo Piano’s work for Fincantieri on the Crown and the Island Princess. These are sectors that have always worked together and my task will be to make this relationship more visible. There are certainly some seemingly evident trends, such as the creation of yachts by designers from other sectors, which foster a fusion of styles; the propensity for minimalism, especially in interiors, and the increasingly green vocation. And then we must underscore another important factor, which is that Italy’s shipyards – which are the best in the world – are geographically situated very close by to our furniture companies. This allows for more attentive and timely bespoke products». The environment is the other key point on Maria Porro’s agenda: «As a businesswoman, I extend the concept to sustainability, which is not just about protecting nature and raw materials, but also about looking after workers, the workplace and the quality of the production processes. Then we have product durability guarantees, because durability is the first measure of sustainability in a wooden component, concerning both the buyer and the environment. This is another reason why we are mapping all our best practices as Assarredo, with the help of the Symbola association, telling the case history of Italian wood, which is a tale of craftsmanship and sustainability». Time is, therefore, an invisible but indispensable factor in assessing what is truly handcrafted in the world of wood: «In Brianza, when a daughter was born people used to plant a walnut, whose wood would then be used to make the furniture for her wedding. This meant being aware of the fact that the dowry would last much longer than the life of the tree».



THE IDEA FACTORY

Integration and innovation MAKE the DIFFERENCE

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MASSIMO VERME

L’integrazione e l’innovazione fanno la differenza. È questo il motto sul quale si basa lo studio di progettazione di Massimo Verme. Approfondiamo con lui questi interessanti aspetti Integration and innovation make the difference. That is the motto on which the design project of Massimo Verme was based. Let’s take a closer look at these interesting points with him by Carla Pagani e Francesco Michienzi

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THE IDEA FACTORY MODULI COMPONIBILI, TRASPORTATORI TELESCOPICI, PINNE ELETTRICHE, GIROSCOPI, FOIL, CARENE A GEOMETRIA VARIABILE. Parlare con Massimo Verme, a capo di Verme Yacht Design, azienda di stanza a Lavagna specializzata in progettazione nautica, è come aprire le porte di un arsenale fantasmagorico in cui si lavora alacremente e le invenzioni la fanno da padrone. Verme comincia a lavorare in uno studio di ingegneria a Chiavari quando frequenta ancora l’università. La sua avventura nel mondo nautico inizia a metà degli anni Novanta. Lavora insieme ai guru della progettazione. «Bacigalupo, Righini, Caliari. Grandissimi nomi con cui era entusiasmante lavorare. La cosa che più mi affascinava era vedere come un solo uomo potesse coprire tutti gli aspetti della progettazione: dalle linee esterne alla carena, alla propulsione. Erano altri tempi», dice, tradendo già dalle prime parole una spiccata energia dettata dalla passione per il proprio lavoro, la voglia di sperimentare in continuazione, l’inventiva che anima scelte e progetti. Verme Yacht Design cresce anno dopo anno. Nel 2006, per il gruppo Permare, Verme progetta sia la parte ingegneristica, sia il design dell’Amer 92. Dall’anno dopo inizia la collaborazione con il gruppo Azimut Benetti. Nel 2009 Verme si aggiudica il premio Boat of the year per un altro Amer, il 116. Nel 2016, al salone nautico di Cannes, vince il premio per l’innovazione, e così nei due anni successivi. Il 2019 è la volta del Best power per le imbarcazioni tra i 24 e i 40 metri al salone nautico di Fort Lauderdale. Nel 2015 parte 142 la collaborazione con il Gruppo Ferretti. Massimo Verme ha fatto della multidisciplinarietà il suo modus operandi. «Mi sono sempre occupato di cose diverse». Sì, perché per Verme quello che conta davvero è la capacità di immaginare, indipendentemente dalla disciplina. «La cosa più importante è saper partire dal foglio bianco per costruire e progettare». Ma è importante anche l’innovazione. «Negli ultimi quattro anni abbiamo depositato una decina di brevetti nel campo della stabilizzazione e dell’accesso dei disabili a bordo e dell’imbarco Sul Custom Line 120 Verme Yacht Design ha curato, in collaborazione con l’ufficio tecnico del Gruppo Ferretti, il progetto della carena e della parte strutturale. Verme Yacht Design has handled, in collaboration with the technical office of the Ferretti Group, the design of the hull and the structure of the Custom Line 120.

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MASSIMO VERME

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Verme Yacht Design è uno studio di progettazione nautica ligure attivo dalla metà degli anni Novanta che si occupa anche di meccanica e motoristica.

Propulsore azimutale ad eliche controrotanti da 2.000 bhp, con input elettrico. Il suo modello maggiore da 2.300 kW è in esercizio su un aliscafo. An azimuth propulsion unit with counter-rotating propellers of 2,000 bhp, and an electric input. Its largest model, which produces 2,300 kW, is working on a hydrofoil.

Verme Yacht Design is a Ligurian design house that has been working since the middle of the 1990s, and also works on mechanical issues and engines.

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THE IDEA FACTORY

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di vettovaglie». Il metodo è quello di accogliere le nuove sfide e trovare soluzioni inedite per risolvere problemi concreti. Nel mondo della nautica, però, non sempre è facile innovare. «I cantieri navali devono gestire quotidianamente un enorme carico di lavoro e di progettazione per cui nella maggioranza dei casi si tende ad adottare soluzioni standard che possano far procedere il processo produttivo a passo svelto. Le nostre innovazioni richiedono invece uno sviluppo del prodotto». E non sempre ci sono le risorse o la volontà per farlo. «Servono investimenti e bisogna rischiare». Come fare allora?

Il cambio di passo arriva nel 2006, quando Verme progetta per Permare sia la parte strutturale e ingegneristica, sia il design esterno di Amer 92. It stepped up a gear in 2006, when Verme designed the structure, engineering and also the external lines of the Amer 92 for Permare. barchemagazine – Maggio-May 2021


MASSIMO VERME

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Una strada percorribile c’è: fare squadra. «I cantieri potrebbero mettersi insieme, finanziare uno studio comune da portare avanti e poi adottarlo customizzandolo ognuno a modo proprio». La sfida è tutta qui: trovare un equilibrio tra innovazione e standardizzazione da una parte e lo sconfinato mondo del bespoke dall’altra. Da dove partire? Dai terreni su cui varrebbe la pena davvero investire per innovare. «Quello delle movimentazioni, innanzitutto». E poi c’è il comfort: «È un campo di ricerca interessante. Pensiamo alla insonorizzazione, alla coibentazione e alla stabilizzazione». Tre aspetti chiave della comodità della vita a bordo. «E poi c’è la sfida dei consumi e della navigabilità». Un settore in continua evoluzione che richiede risposte efficaci in tempi rapidi. «Perché non puntare su carene a geometria variabile? Non possiamo pensare che i foil siano l’unica soluzione del futuro». Quest’anno Verme Yacht Design ha presentato GerrisBoats, un avanguardistico progetto di taxi d’acqua elettrico accessibile ai disabili e capace di ridurre al minimo l’impatto delle onde nei canali. Come funziona? «In sostanza si alza e si abbassa consentendo la regolazione dell’accesso a bordo dalla piattaforma, e poi grazie ai foil e allo scafo sommerso riduce l’impatto delle onde». In cantiere c’è anche un concept boat innovativo. «Abbiamo in mente un 52-55 metri con due importanti industrial designer di cui è ancora presto per svelare i nomi. Vogliamo fare scelte coraggiose sia sul piano costruttivo, sia degli interni». Un altro foglio bianco da riempire.

Brevetto T-Gyro

T-Gyro, dove T sta per “toroidal” o “turbo”, visto che accelera a regime in meno di metà tempo. Il cambio a variazione continua di velocità al suo interno, toroidale, simile a quello utilizzato nei Kers di Formula 1 trasforma efficientemente la coppia del motore elettrico in una maggiore accelerazione della massa del giroscopio.

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T-Gyro patent

T-Gyro, where T stands for “toroidal” or “turbo”, given that it accelerates up to speed in less than half the normal time. The continuously variable transmission gearing inside it, which is toroidal, works in a way that is similar to the KERS system used in Formula 1 and efficiently transforms the torque of the electric motor into a greater acceleration of the gyroscopic mass.


THE IDEA FACTORY

Il progetto di design di Sea Arrow del 2014. The design project for the Sea Arrow from 2014.

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GerrisBoats è un veicolo elettrico a bassa resistenza, formazione d’onda, e, soprattutto, ad altezza variabile ed accessibile ai disabili. Si tratta di due brevetti depositati ed una startup innovativa creata per il suo sviluppo, sostenuta da diversi colleghi, un’università e alcuni cantieri nautici tra cui il Gruppo Permare.

«Quando ci viene commissionato un progetto, ci chiediamo sempre come e quanto possiamo fare innovazione».

GerrisBoats is a low-resistance electric vessel that doesn’t create much wake, and which – above all – has variable height and is accessible to disabled people. Two patents have been filed and an innovative start-up has been created to develop the boat, which has been backed by several colleagues, a university, and some boatyards, including the Permare Group.

«When we are given a project, we always ask ourselves how and how much we can innovate». Massimo Verme

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CONFIGURABLE MODULES, TELESCOPIC TRANSPORTERS, GYROSCOPES, FOILS, VARIABLE GEOMETRY HULLS. Talking with Massimo Verme, who heads Verme Yacht Design, a company based in Lavagna which specialises in nautical design, is like opening the doors of an extraordinary arsenal in which people work quickly and, in a world, governed by the invention. Verme started working in an engineering firm at Chiavari while still at university. His adventure in the nautical world began in the mid-1990s. He worked together with the design gurus. «Bacigalupo, Righini, Caliari. Great names, and people with whom it was very exciting to work. The thing that most fascinated me was seeing how just one man could cover all the aspects of design: from exterior lines to the hull, and the power. They were different times», he says, showing from his very first words pronounced energy driven by his passion for his work, a continual desire to experiment, and an inventiveness that drives his decisions and projects. Verme Yacht Design has grown steadily year after year. In 2006 Verme drew up both the engineering and the design of the Amer 92 for the Permare Group. The following year he started working with the Azimut Benetti Group. In 2009 Verme won the Boat of the Year prize for another Amer, the 116. At the 2016 Cannes Yachting Festival, the studio won the prize for innovation and did the same for the following two years. In 2019 they won the award for Best Power Yacht in the 24 to the 40-metre category at the Fort Lauderdale International Boat Show. The partnership with the Ferretti Group began in 2015. Massimo Verme has made a multi-disciplinary approach to his modus operandi. «I have always handled a range of things». Because for Verme what counts is the ability to imagine, regardless of the particular discipline involved. «The most important thing is knowing how to start from a blank sheet of paper to build and design». But innovation is also important. «Over the past four years, we have filed a dozen patents relating to stabilisation and access on-board for disabled people and getting provisions on board». Their approach is to take on new challenges and find untried solutions to solve specific problems. In the nautical world, however, it isn’t always easy to innovate.



THE IDEA FACTORY

Modello brevettato in Italia di pinna di 6 m² ad azionamento elettrico tramite riduttore cicloidale a gioco nullo. È in corso di sviluppo un ulteriore brevetto per pinne di dimensioni maggiori.

A model that has been patented in Italy with a six square meter foil that is electrically operated through a zero clearance cycloidal reducer. A further patent is being worked on for larger-size foils.

«Shipyards have to handle a huge amount of work and design daily so in most cases they tend to use standard solutions that can make the production process move swiftly. Our innovations, however, call for product development». And there are not always the resources or the desire to do so. «You need investment and you have to take risks». So, what do you do then? There is a way to do it – by creating a team. «The yards could get together, finance combined research to pursue and then adopt it, with each customising it in their way». That is the whole challenge: finding a balance between innovation and standardisation on the one side and the limitless world of the bespoke on the other. Where do you start? From areas in which it would make sense to invest to innovate. «First of all, in movement issues». And then there is comfort: «That is an interesting area for research. We’re looking at soundproofing, insulation and stabilisation». Three key elements when it comes to being comfortable on board. «And then there is the challenge of fuel consumption and sea-holding». It is a sector in continuous evolution that calls for effective responses in rapid time. «Why shouldn’t we focus on variable geometry hulls? We can’t just assume that foils are the only solution for the future». This year Verme Yacht Design presented GerrisBoats, a cutting-edge design for an electric water taxi design that can be used by disabled people and can reduce to a minimum the impact of waves in canals. How does it work? «Essentially it rises and lowers so that people can come on board using the platform, and then thanks to the foils and the submerged hull which reduce the impact caused by the waves». In the yard, there is also an innovative concept boat. «What we have in mind is a 52-55 metre boat with two important industrial designers, but it is still early to reveal their names. We want to take some brave decisions relating to construction and the interiors». So, it is another blank sheet waiting to be filled out.

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Massimo Verme.

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PEOPLE

PEOPLE

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80 Sunreef Power Eco.

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FRANCIS LAPP

Francis Lapp, fondatore e Ceo di Sunreef Yachts, francese di nascita, polacco d’adozione, ci racconta la sua visione del futuro fatta di idee innovative ed elementi molto razionali Francis Lapp, founder, and CEO of Sunreef Yachts. French-born, Polish by adoption, tells us about his vision of the future made of innovative ideas and very rational elements by Marco Mariani

Francis Lapp.

FRANCIS LAPP È STATO IL PRIMO A DEDICARSI ALLA COSTRUZIONE DI GRANDI CATAMARANI DI LUSSO TOTALMENTE CUSTOMIZZATI. Ora è arrivato il momento di fare un salto in avanti per disegnare un percorso nuovo nell’industria nautica moderna. Più innovazione tecnologica, maggior consapevolezza ecosostenibile e strutture produttive all’avanguardia sono gli elementi chiave della strategia dei vertici di Sunreef Yachts. Cosa c’è dietro lo sviluppo e la crescita di questa azienda di successo? La validità del nostro prodotto. Molto tempo fa ci siamo resi conto che i catamarani meritavano di essere interpretati anche nell’ottica del lusso. I vantaggi di una crociera su multiscafo sono tanti: l’ampio spazio aperto, la possibilità di essere più vicini al mare, il pescaggio che permette di accedere ai luoghi più remoti, la sicurezza e la stabilità che tutti cerchiamo in mare... Tutte queste caratteristiche richiedevano solo un tocco di eleganza e qualità. All’epoca in cui ho costruito il mio primo yacht, i catamarani non erano affatto associati ai beni di lusso. La gente di solito li considerava imbarcazioni sportive o barche da diporto a buon mercato. Oggi, i nostri catamarani fanno il loro ingresso nel mondo dei superyacht. Sunreef Yachts ha iniziato con un prodotto innovativo, il nostro primo cat è stato il primo multiscafo di lusso al mondo dotato di flybridge. Da allora, abbiamo continuato ad innovare e a proporre nuove idee. A quanto pare, i nostri clienti apprezzano questo spirito creativo. L’attuale situazione pandemica ha imposto nuove sfide a tutto il settore. Quali sono le prin- 151 cipali decisioni strategiche che avete preso alla Sunreef Yachts? Siamo stati un po’ meno colpiti di altri perché ci basiamo quasi esclusivamente sul lavoro interno. Questo significa che siamo stati in grado di andare avanti con i nostri progetti quando gli altri hanno rallentato in attesa che i subappaltatori e i fornitori riprendessero la propria attività. Naturalmente, come tutti, abbiamo dovuto riorganizzare il nostro programma di lavoro e porre molta

Evoluzione ecosostenibile Green Evolution barchemagazine – Maggio-May 2021


PEOPLE

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49M Sunreef Power.

The new boat owners are looking for the most innovative solutions in terms of smart design, photovoltaic technology, or energy storage. più attenzione alla sicurezza e alla distanza. Nonostante la crisi sanitaria, stiamo procedendo molto bene. Abbiamo notato che state lavorando molto in direzione di uno yachting sostenibile, a basso impatto ed ecologico. Questi sono i vostri valori fondamentali o state semplicemente seguendo le tendenze del mercato? Seguire le tendenze del mercato è l’opposto della nostra filosofia. Abbiamo iniziato a costruire catamarani sapendo che possono portare molti vantaggi in termini di efficienza energetica e di minor consumo di carburante. Oggi, c’è molto che si può fare nel campo dello yachting sostenibile e sento che Sunreef Yachts Eco, la

I nuovi armatori cercano le soluzioni più innovative in termini di design intelligente, tecnologia fotovoltaica o accumulo di energia.

nostra gamma di catamarani elettrici, offre la proposta più completa che ci possa essere. Abbiamo spinto la nostra idea di yachting ecologico molto più in là della maggior parte dell’industria. Anzitutto, volevamo qualcosa di più degli yacht elettrici. Per un bel po’ di tempo abbiamo cercato come massimizzare l’energia solare e abbiamo trovato un modo per integrare i pannelli solari nel composito. Ora abbiamo una soluzione che ha semplicemente reinventato i pannelli solari per gli yacht. Siamo l’unica azienda al mondo a fare questo. L’idea alla base di questa nuova gamma è l’approccio a 360 gradi alla sostenibilità. Le batterie che utilizziamo sono state progettate su misura per le nostre bar-

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che e hanno un rapporto peso-efficienza ineguagliabile. Usiamo anche tessuti e materiali eco-responsabili nei decori dei nostri yacht. Si tratta di uno sforzo volto a creare un’armonia tra lusso e sostenibilità. Questi due mondi si appartengono. Sunreef è cresciuta molto da quando è stata fondata. Qual è il livello degli investimenti negli ultimi anni? Gli investimenti che abbiamo fatto negli ultimi anni sono stati dedicati al rafforzamento della nostra capacità produttiva. Abbiamo investito nella costruzione del nostro nuovo cantiere con un’infrastruttura di produzione e un ufficio completamente nuovi. La struttura copre tutti gli aspetti della costruzione e della progettazione, dalla produzione dello scafo alla carpenteria, alla verniciatura, ai lavori in acciaio inossidabile o alla tappezzeria. Anche se l’infrastruttura è di 81.000 m², stiamo già pianificando l’espansione degli impianti di produzione, dei magazzini e delle officine. Con l’aumento delle dimensioni complessive dei nostri yacht, anche gli edifici si devono adattare. La nostra vecchia struttura continua a funzionare in parallelo per ora, poiché abbiamo bisogno di massimizzare la nostra capacità produttiva. Quali sono i mercati dove avete più successo? L’interesse per i catamarani di lusso è una tendenza globale ed è ben visibile nel nostro portafoglio ordini. Benché l’Europa sia ancora il nostro mercato dominante, stiamo assistendo a una crescita considerevole negli Stati Uniti, che rappresentano più di un terzo dei nostri ordini. Abbiamo anche consegnato recentemente degli yacht in Cina e in Qatar. La mancanza di saloni nautici a causa della pandemia ha penalizzato il programma di lavoro e i piani aziendali di Sunreef? Con la cancellazione dei saloni nautici in tutto il mondo, abbiamo dovuto trovare altri modi per rimanere in contatto con i nostri clienti. Abbiamo fatto molti sforzi per rafforzare la nostra presenza online e trovare nuove idee per contenuti rilevanti e coinvolgenti. Siamo dovuti diventare un po’ più creativi nelle relazioni con i clienti, andando oltre l’organizzazione di conference call. Invece di partecipare ai saloni nautici, ci siamo concentrati su eventi privati su piccola scala, come le prove in mare o le visite, assicurandoci sempre che fossero per gruppi individuali e che rispettassero tutte le regole di sicurezza. Il nostro modo di lavorare è effettivamente cambiato, ma i nostri obiettivi rimangono gli stessi. La domanda per i nostri yacht è forte e penso che siamo ben preparati a rispondere. State entrando nel segmento dei superyacht. Cosa significa e quali sono le principali differenze rispetto al vostro segmento di mercato principale? Costruire superyacht è semplicemente una professione diversa. Abbiamo un team separato che gestisce i progetti più grandi. I regolamenti che si applicano ai superyacht sono completamente diversi e le aspettative dei clienti sono ancora più alte. Anche se il nostro marchio è specializzato nel lavoro su misura, con la costruzione di superyacht entriamo in un mondo di imbarcazioni estremamente voluminose con un potenziale di personalizzazione estremo. Qui, i clienti si aspettano più toys a bordo, entrano in gioco piscine o eliporti. Il fatto che oggi costruiamo superyacht è sia una sfida, sia una ricompensa. Provo orgoglio perché lo vedo come un riconoscimento dei nostri risultati e una prova della nostra competenza nei multiscafi.


FRANCIS LAPP

2002 Gamma

50 - 210

Range 50-210 feet Fatturato annuale/Annual turnover 2020

95M €

2019

60M €

2018

43M €

2017

37M €

2016

27M €

1,500

Anno di fondazione Foundation year

Dipendenti Employees

Strutture (superficie totale) 81.000 m 2 (nuovi cantieri) piedi

+ 35.000 m2 Facilities (total surface) 81,000 m2 (new shipyard) + 35,000 m 2 (old shipyard) Fatturato previsto per il 2021: 150-160M euro Expected 2021 turnover: 150-160M Euros Il portafoglio ordini attuale è di 200M euro (150 per quest'anno, 50 per il prossimo) The current order portfolio is 200M euros (150 for this year, 50 for the next)

% CAGR 2012-2020 22,8% RICAVI 22,8% REVENUES

Quote di mercato /Market shares Americhe/Americas 35% Europa/Europe 50% Resto del mondo/Rest of the world 15%

100 Sunreef Power.

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PEOPLE

Il fatto che oggi costruiamo superyacht è sia una sfida sia una ricompensa. Provo orgoglio perché lo vedo come un riconoscimento dei nostri risultati e una prova della nostra competenza nei multiscafi. The fact that we are today building superyachts is both a challenge and a reward. I feel proud because I see it as a recognition of our achievements and evidence of our expertise in multihulls.

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Quali saranno le vostre novità per il prossimi Yacht Show di Cannes e Monaco? I saloni di settembre hanno sempre occupato un posto speciale nel calendario degli eventi. Spero che quest’anno ci sia la sicurezza e la stabilità necessarie per una grande vetrina. La nostra line-up a Cannes dovrebbe vedere tre anteprime nella sezione motoryacht e un debutto nella sezione yacht a vela, perciò ci aspetta un boat show davvero memorabile. Per quanto riguarda Monaco, abbiamo in programma di presentare un’innovativa imbarcazione di lusso sostenibile che porterà nuova energia al settore. Come vede il futuro della nautica e quali sono le sue aspettative? L’evoluzione verso la nautica sostenibile che vediamo oggi avrà una risonanza ancora maggiore nei prossimi anni. Le nuove generazioni di armatori sono molto consapevoli delle questioni ambientali e sanno che possono fare la differenza. Vediamo molto interesse per le nuove tecnologie verdi. La gente vuole essere più responsabile e ridurre l’emissione di gas nell’atmosfera. Questo è il motivo per cui cercano le soluzioni più innovative in termini di design intelligente, tecnologia fotovoltaica o accumulo di energia. Ci aspettano anni di innovazione e un approccio più sano all’energia. Naturalmente, una delle prospettive più eccitanti è l’idrogeno, una tecnologia che stiamo monitorando da vicino. Si sente impaziente di sviluppare qualcosa di diverso dai catamarani? I catamarani e la tecnologia sostenibile sono il mio obiettivo principale, ma sono sempre alla ricerca di nuove idee. Non molto tempo fa abbiamo progettato ed equipaggiato un’auto 4x4 completamente elettrica per un lodge di lusso sostenibile in Kenya. Abbiamo preso una vecchia Land Rover e in pratica abbiamo lavorato su ogni aspetto tecnico, trasformandola in un’auto da safari elettrica. I progetti secondari che ci ispirano possono molto spesso aiutarci ad acquisire una nuova prospettiva sul nostro core business.

40M Sunreef Explorer.

barchemagazine – Maggio-May 2021

FRANCIS LAPP WAS AMONG THE FIRST TO DEDICATE HIMSELF TO THE CONSTRUCTION OF LARGE FULLY CUSTOMIZED LUXURY CATAMARANS. Now, it’s time for a further step ahead to design a new path in the modern boating industry. More technological innovation, more sustainable awareness, and cutting-edge productive plants are the key elements of the Sunreef Yachts’ game plan. What’s behind this successful company’s development and growth? The relevance of our product. A long time ago we realized that catamarans deserve a luxury edge. There are so many advantages to cruising on multihulls: the wide-open space, the ability to be closer to the sea, the draft that lets you access the most remote spots, the safety, and the stability we all look for at sea… All of this just needed a touch of elegance and quality. At the time when I built my first yacht, catamarans were not at all associated with luxury goods. People would usually think of them as sports crafts or cheap recreational boats. Today, our catamarans make their entry into the superyacht world. Sunreef Yachts also started with an innovative product, our first cat was the world’s first ocean-going luxury multihull with a flybridge. From then, we kept innovating and coming up with new ideas. Our customers seem to appreciate this creative spirit. The actual pandemic situation imposed new strategies on the entire industry. Which are the main strategic decisions you took at Sunreef Yachts? We were a little less impacted than others as we rely almost exclusively on in-house work. This means we were able to move forward with our projects when others slowed down, waiting for subcontractors and suppliers to regain capacity. Of course, like everyone, we had to reorganize our work schedule and put much more focus on safety and distancing. We are maintaining very good progress despite the health crisis. We noted that you are doing a lot towards sustainable, low-impact, and green yachting. These are your core values or you are following the market? Following market trends is quite the opposite of our brand philosophy. We started building catamarans, knowing that they can bring many advantages in terms of energy efficiency and lower



PEOPLE

Sunreef 80 Eco. 156

In a short time, we’ll see more performance-orientated pleasure catamarans and a more eco-friendly approach to cruising in general.

Nel breve periodo vedremo catamarani da diporto più orientati alle prestazioni e un approccio più ecologico alla crociera in generale.

70 Sunreef Power Eco.

barchemagazine – Maggio-May 2021

fuel consumption. Today, there is a lot that can be done in the field of sustainable yachting and I feel Sunreef Yachts Eco, our range of electric catamarans, delivers the most accurate proposition there can be. We pushed our idea of green yachting much further than most of the industry. First of all, we wanted something more than electric yachts. For quite some time we have been looking for ways to maximize solar power and we found a way to integrate solar panels into a composite. We now have a solution that has simply reinvented solar panels for yachts. We are the only company in the world to do this. The idea behind this new range is the 360-degree approach to sustainability. The batteries we use were custom-engineered for our boats and have an unmatched weight-to-efficiency ratio. We also use eco-responsible fabrics and materials in the decors of our yachts. All of this is an effort to have a harmony of luxury and sustainability. Those two worlds belong together. Sunreef grew a lot since it has been founded. Which is the level of the investments in the last years? The investments we have made in the last years were dedicated to strengthening our production capacity. We have been investing in the construction of our new shipyard with an entirely new manufacturing infrastructure and office. The facility covers all the building and designing aspects, from hull production to carpentry, painting, stainless steelwork, or upholstery. Even though the infrastructure is 81,000 m² we are already planning the expansion of the production facilities, warehouses, and workshops. As the overall size of our yachts is growing, the shipyard is adapted to superyacht projects. Our old facility continues to operate in parallel for now as we need to maximize our capacity. Which are the markets where you are most successful? Interest in luxury catamarans is a global trend and it is visible in our order book. While Europe is still our dominating market, we are witnessing considerable growth in the US which represents over one-third of our orders. We have also recently delivered yachts to China and Qatar.



PEOPLE

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Il nostro nuovo cantiere ci consente di costruire yacht più grandi. Con una macchina computerizzata a controllo numerico, lunga 35 metri, siamo in grado di soddisfare le richieste del mercato dei superyacht in modo più efficiente.

Our new shipyard allows us to build larger yachts. With a 35-meter long CNC machine, we can satisfy the requests of the superyachts market more efficiently.

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The lack of Yacht Shows due to the pandemic, did it penalize the workflow schedule and company plans at Sunreef? With boat show cancellations worldwide, we had to find other ways to stay in touch with our customers. We have put much effort into strengthening our presence online and coming up with new ideas for relevant and engaging content. We had to become a little bit more inventive with customer relations and go beyond organizing conference calls. Instead of participating in boat shows, we would focus on small-scale intimate events like sea trials or viewings, always making sure these are for individual groups and meet all the safety rules. Our way of working has indeed changed, but our goals remain the same. The demand for our yachts is strong and I think we are well prepared to respond to it. You are entering the Superyacht segment. What does it mean and which are the main differences from your core business market segment? Building superyachts is simply a different profession. We have a separate team handling the biggest projects. The regulations applying to superyachts are completely different and customer expectations are even higher than what we are used to. Even though our brand specializes in bespoke work, with superyacht builds we enter a world of extremely voluminous crafts with extreme customization potential. Here, customers expect more toys on board, pools, or helipads to come into play. The fact that we are today building superyachts is both a challenge and a reward. I feel proud because I see it as a recognition of our achievements and evidence of our expertise in multihulls. Which will be your news for the forthcoming Yacht Show in Cannes and Monaco? September shows have always occupied a special place in the event calendar. I do hope that this year we enjoy the safety and stability we need for a great showcase. Our Cannes line-up should see three premieres in the motor yacht section and one premiere in the sail yacht venue, so we are in for a memorable show. As for Monaco, we plan to present an innovative sustainable luxury craft, which should simply bring new energy to the industry. How you see the future of yachting and what are your expectations? The evolution towards sustainable boating that we see today will resonate even louder in the coming years. New generations of owners are very aware of environmental issues and they know that they can make a difference. We see a lot of interest in new green technology. People want to be more rational and lower the carbon footprint. That is why they are looking for the most innovative solutions in terms of smart design, photovoltaic technology, or energy storage. We are looking at years of innovation and a healthier approach to energy. Of course, one of the most exciting perspectives is hydrogen, a technology that we are closely monitoring. Are you looking forward to developing something different from catamarans? Catamarans and sustainable technology are my main focus, but I am always on the lookout for new ideas. Not so long ago we engineered and equipped an all-electric 4x4 car for a sustainable luxury lodge in Kenya. We took an old Land Rover and worked on every technical aspect, transforming it into an electric safari car. Inspiring side projects can very often help you gain a new perspective on your core business.



MARINAS

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MARINA DI LOANO

VOTATO

all’eccellenza

Devoted to excellence Il Marina di Loano è nato dalla capacità di visione del Gruppo UnipolSai, che ha messo in campo tutto il suo sapere imprenditoriale per creare un porto efficiente e all’avanguardia. Ne abbiamo parlato con l’amministratore delegato Gianluca Mazza Marina di Loano has developed thanks to the vision of the UnipolSai Group, which employed its extensive entrepreneurial expertise to create an efficient and cutting-edge marina. We talked about it with the CEO Gianluca Mazza by Francesco Michienzi

GIANLUCA MAZZA È L’AMMINISTRATORE DELEGATO DI MARINA DI LOANO, un porto turistico moderno, dotato di 997 posti barca da 6 a 77 metri di lunghezza, in continuo sviluppo e votato all’eccellenza in termini di servizi offerti. Qual è il ruolo del Marina di Loano nel contesto della proprietà turistica italiana e internazionale? Marina di Loano è un porto nella riviera di Ponente che ha una dotazione di servizi importanti, sicuramente si posiziona ad un livello internazionale molto alto e già da qualche anno è inserito tra le prime dieci marine del mondo in tema di qualità offerta e servizi. È un porto sicuro grazie alle sue dighe e alle barriere frangiflutto ben progettate in grado di ospitare tanti maxi yacht che cercano riparo soprattutto nel periodo invernale.

Quali sono gli elementi di forza del Marina? Gli elementi di forza del Marina sono la sicurezza in termini di protezione delle barche, la grande offerta di servizi, l’assistenza all’ormeggio e la posizione baricentrica rispetto a Sardegna, Toscana e Francia. Quando ha assunto la carica di amministratore delegato della struttura quale mission si è dato? Ho ricevuto l’incarico a marzo 2020, due minuti prima dell’inizio dell’emergenza, e mi sono trovato a dover gestire una situazione inaspettata. Una volta superato il primo periodo, abbiamo lavorato per valorizzare al massimo la struttura, cercando di migliorarci senza adagiarsi sugli allori. Ho letto che lei considera l’eccellenza di Marina di Loano un punto di partenza e non un punto di arrivo. Assolutamente, come in tutti i business

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MARINAS bisogna darsi degli obiettivi sempre migliori, indubbiamente è difficile perché partiamo da un buon vantaggio competitivo e da una struttura che è già al top rispetto anche ad altri competitor e all’offerta dei porti turistici. Tra le iniziative molto interessanti c’è anche il progetto della Leisure Harbor che lei ha sostenuto in modo molto determinato. Ci racconta di cosa si tratta? Si tratta di un concorso. Leisure Harbor è un primo passo per cercare di trovare dei punti per valorizzare vari ambiti. Questo progetto ci ha offerto degli spunti in termini di miglioramento della parte edilizia, di quella estetica, delle varie funzioni commerciali e di ristorazione e il riutilizzo di alcuni edifici. Abbiamo ricevuto 124 progetti su 900 iscritti a questo concorso internazionale che ha destato interesse in più di cinquanta Paesi. Questa operazione che investimento comporterà al Marina? Adesso è un po’ prematuro parlarne, però sarà importante per rinnovare un progetto iniziato vent’anni fa e inaugurato dopo dieci. Si tratta di avviare un’azione di marketing territoriale per attrarre anche i turisti paralleli al mondo della nautica, grazie ad una spiaggia di 16.000 metri quadrati, che non è una cosa comune in Liguria. Inoltre, la diga foranea lunga 900 metri è un prolungamento per la città. Infatti, oltre a garantire una sicurezza assoluta al Marina, è molto utilizzata per il jogging e per gli sport all’aperto. Per cui si riesce a tenere insieme la necessità di privacy di alcune tipologie di yachtsmen e un buon rapporto con il territorio? Certamente, 162 nel Marina c’è anche un’area dedicata alla nautica sociale con ormeggi per gli abitanti di Loano. Noi dobbiamo pensare al turismo cercando di unire sempre più il paese al marina.

Dataroom

Ospita 997 imbarcazioni da 6 a 77 metri di lunghezza. I posti barca complessivi sono più di 1.000. Servizi e accoglienza sono garantiti 7 giorni su 7 e 24 ore su 24. I posti barca per i grandi yacht sono 35, i parcheggi per le auto 899, gli ettari di superficie 35,5 e il verde pubblico copre un’area di 16 km2. All’interno del marina è disponibile un cantiere per manutenzione e riparazione. www.marinadiloano.it

Penso che il rinnovamento del marchio possa essere inserito in questa strategia di cambiamento e di sviluppo. Quali valori nuovi volete trasmettere? Il restyling di Marina di Loano si propone di caratterizzare ulteriormente l’immagine di una struttura unica nel suo genere, considerata come una delle più belle marine del mondo. Abbiamo dunque cercato di conferire maggiore personalità al logo inserendo due elementi distintivi: il guidone, da sempre simbolo della nautica, e l’oblò che identifica uno degli elementi architettonici più riconoscibili del Marina. L’unione di questi due elementi esprime la volontà di far convivere e valorizzare sempre di più le nostre due anime, quella legata al porto, ma anche quella che si integra sempre di più con il territorio. La modernità del tratto grafico rimanda ad uno slancio verso un futuro fatto di innovazione e di sostenibilità. Che tipo di mercato è il vostro e da dove vengono i diportisti che ormeggiano da voi? Gli armatori dei maxi yacht vengono da tutta Europa. Gli altri diportisti da Piemonte e Lombardia. Abbiamo inoltre armatori svizzeri e tedeschi, attirati dalle opportunità del territorio, come i due campi da golf di Garlenda a 9 e a 18 buche che distano 16 chilometri dal Marina. Abbiamo un diving center e ci sono i percorsi per chi vuole fare trekking o mountain bike. In questo momento avete ancora spazi a disposizione per i superyacht? Sì, abbiamo ancora degli spazi. In percentuale adesso siamo poco sopra l’80%. La maggior parte degli ormeggi sono venduti o sono in affitto? All’inizio sono stati venduti degli ormeggi per un periodo trentennale, ma oggi la nostra logica è quella di affittare.

The marina can host 997 vessels from 6 to 77 meters long. There are over 1,000 moorings in total. Services and reception are guaranteed 24/7. There are 35 moorings for large yachts and 899 car parking spaces. Total surface area 35.5 hectares, with 16 km2 of public green space. There are a maintenance and repair yard inside the marina. www.marinadiloano.it

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MARINA DI LOANO

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Tante le opzioni per il relax, sia all’interno della struttura del porto vero e proprio, sia nel Marina Beach, con un’area di 16.000 m2 e un fronte mare di 200 metri suddivisa in quattro spazi, ognuno ideato per soddisfare una diversa esigenza, dal relax alla famiglia, agli sport, fino alla dog beach.

All sorts of leisure options, both within the marina facility itself and on the Marina Beach, which occupies 16,000 m2 with a 200-meter seafront, divided into four spaces, each one devoted to a different requirement: from relaxation to families, sports, and dogs.

C’è molto turn over fra le imbarcazioni? No, non molto. Abbiamo un buon numero di clienti storici, e poi ovviamente c’è una buona fetta di transiti che l’anno scorso ha un po’ risentito, causa emergenza Covid. Quindi è più una base per l’inverno per gli equipaggi, per i charter e per la manutenzione. Quello dell’inverno è un tema su cui punteremo sempre di più. Molti maxi yacht ormeggiano da noi perché la città è vicina e offre tutti i servizi di cui gli equipaggi necessitano. Inoltre, stiamo lavorando per portare in Marina nuovi servizi per loro. Può dirmi qualcosa di più sui risultati del 2020? I risultati del 2020 sono stati molto soddisfacenti, tanto che abbiamo migliorato il fatturato rispetto al 2019 con un primo bilancio con risultato positivo.

The Marina is designed for modern vessels. It has numerous moorings for large yachts, but there is also plenty of space for RIBs and jet skis. The quays have been designed to meet all requirements.

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Il Marina è stato progettato per imbarcazioni moderne. Ha molti posti barca destinati a yacht di notevoli dimensioni, ma non mancano i gommoni o le moto d’acqua. Le banchine sono state progettate per soddisfare tutte le esigenze.



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Leisure Harbor

Leisure Harbor è la nuova soluzione progettuale che mostra un potenziale nuovo volto per Marina di Loano, seppur preservandone e valorizzandone i punti di forza come la passeggiata sopraelevata e il sistema di terrazze con vista sul paesaggio. L’Edificio C, in continuità con la stecca commerciale, ripristina una connessione architettonica con la passerella che conduce agli edifici. Inoltre, l’elemento di continuità, che crea unione all’interno dell’intera area, è il rivestimento metallico a rete che, assieme al vetro specchiato, garantisce un gioco di trasparenze riflettendo gli edifici stessi ed il paesaggio marino circostante. MDarchitetti si è aggiudicato il primo premio al concorso Young Architects Competitions.

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Leisure Harbor is the new planning solution able to show a potential new image of the Marina di Loano, albeit protecting and enhancing its strong points such as the raised promenade and the system of terraces overlooking the landscape. The Edificio C, in continuity with the commercial area, reactivates an architectural connection with the gangplank, which brings you to the buildings. Besides, the element of continuity, able to create union inside the whole area, is the metal mesh coating, which, together with the mirrored glass, allows a game of transparencies reflecting the buildings and the surrounding seascape. MDarchitetti won the first prize in the Young Architects Competitions.

GIANLUCA MAZZA IS THE CEO OF MARINA DI LOANO, a modern tourist marina, able to host 997 vessels from 6 to 77 metres long. The marina is undergoing constant development and is devoted to excellence in terms of the services it offers. What role does Marina di Loano play within the context of Italian and international tourism? Marina di Loano is a very well-equipped marina on the Riviera di Ponente and certainly has a very high international standing. For the last few years, it has been ranked among the world’s top ten marinas in terms of its offering and service quality. It is a safe harbour thanks to its cleverly designed dams and breakwaters and can host a large number of maxi yachts seeking shelter, particularly during the winter period. What are the marina’s strong points? The marina’s strong points are security in terms of boat protection, its extensive range of services, its mooring assistance and its central position concerning Sardinia, Tuscany and France. When you took on the role of managing director at the facility, what mission were you given? I received the appointment in March 2020, just moments before the crisis started, and I found myself having to manage an unexpected situation. Once we had overcome the initial period, we worked hard to make the most of the structure, seeking to improve without resting on our laurels. I’ve read that you consider Marina di Loano’s excellence to be a starting point and not a destination. Absolutely! Like in all businesses we have to keep giving ourselves bigger and bigger targets. This is certainly difficult because we are starting with a good competitive advantage and a facility that already ranks above its competitors and the offering from marinas. The most interesting initiatives include the

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Leisure Harbor that you backed very strongly. Can you tell us more about it? The Leisure Harbor is a contest. It represented a first step forward in the search for ideas on how we could improve various areas. This project provided us with suggestions in terms of improving our buildings, our appearance, our various commercial and catering departments and the reuse of certain structures. We received 124 projects from 900 registered entrants in this international competition, and more than fifty countries took an interest in it. What kind of investment will this operation involve for the Marina? It’s a bit premature to talk about it at the moment, but it will be significant to modernize a project that started twenty years ago and opened after ten. It will also involve regional marketing to attract tourists from outside the world of yachting, partly because we have a 16,000-m2 beach, which is quite unusual in Liguria. Furthermore, the 900-metre breakwater is an extension of the town. As well as keeping the Marina completely safe, it is also very popular with joggers and outdoor sports. So it is possible to combine certain yacht owners’ need for privacy with a good relationship with the local area? Of course. The Marina also features an area devoted to social yachting with moorings for the residents of Loano. We also have to think about tourism, seeking to unite the town with the marina as much as possible. I think that the brand’s renewal could fit into this strategy of change and development. What new values do you want to convey? Marina di Loano’s restyling aims to boost its image as a unique facility considered one of the world’s finest marinas. We have therefore sought to give added personality to the logo by adding two distinctive elements: the pennant, which has always symbolised yachting,



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Il cantiere navale è gestito da Amico Loano, secondo cantiere, dopo quello di Genova, del Gruppo Amico & Co., è dotato delle tecnologie più avanzate e offre tutti i servizi di assistenza tecnica e di manutenzione necessari, garantendo il minimo impatto ambientale possibile.

The shipyard is run by Amico Loano and is the second yard, after the one in Genoa, owned by the Amico & Co Group. It is equipped with cuttingedge technology and offers all necessary technical assistance and maintenance services, guaranteeing as little environmental impact as possible.

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and the porthole that identifies one of the marina’s most recognisable architectural features. The union of these two elements conveys our desire for these two central aspects of our marina – the one linked to the harbor, but also the one increasingly integrated with the local area – to coexist and to promote them more and more. The modern graphics refer to a vision of the future built upon innovation and sustainability. What type of market do you operate on and where do the yacht owners who moor with you come from? The maxi yacht owners come from all over Europe. The others come from Piedmont and Lombardy. We also have Swiss and German owners, attracted to the area by some of its facilities such as the two 9 and 18-hole golf courses in Garlenda, just 16 kilometers from the Marina. We have a diving centre and there are plenty of hiking and mountain biking trails. Do you still have any spaces available for superyachts at the moment? Yes, we still have spaces. We’re just over 80% full at the moment. Are most of your moorings sold or rented? We initially sold moorings for thirty years, but now we prefer to rent them out. Are there many turnovers among the boats? No, not a lot. We have a good number of longstanding clients and then obviously there’s a good chunk of transits, although last year affected this somewhat, due to the pandemic emergency. So it is more of a winter base for crews, charter vessels and maintenance. Winter is a period that we will be focusing on more and more. Many maxi yachts moor with us because the town is nearby and offers all the services the crews require. Furthermore, we are working to execute them new services. Can you tell me more about the results for 2020? The results for 2020 were very satisfactory, so much so that our turnover was up in 2019 and it was our first year with a positive result.



EVENTS

EVENTS

Pensando al

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La 21esima edizione del Benetti Yachtmaster, organizzato in formato phygital, ha coinvolto oltre 250 persone, tra cui 125 capitani, connesse da tutto il mondo per seguire il programma di incontri, workshop e approfondimenti The 21st Benetti Yachtmaster, this year held in phygital format, was attended by 250 people, including 125 captains, who logged in to the program of meetings, workshops, and webinars from all over the world by Carla Pagani

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21° BENETTI YACHTMASTER

FUTURO Thinking ahead

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EVENTS «L’IMMAGINAZIONE È LA PRIMA FONTE DELLA FELICITÀ UMANA». Vale la pena scomodare Giacomo Leopardi per raccontare la ventunesima edizione europea del Benetti Yachtmaster. Uno dei più attesi eventi dell’anno che coinvolge capitani, membri dell’equipaggio e professionisti del mondo dello yachting. Networking, team building, formazione, workshop, interviste e attività di svago. Un mix formidabile quest’anno pensato in modo straordinariamente innovativo secondo la formula phygital, a metà tra reale e virtuale su una piattaforma web all’avanguardia. Parola d’ordine: sostenibilità. È venuto il tempo di pensare a una nuova generazione di yacht per un futuro green. E le ultime creazioni Benetti dimostrano che un futuro sostenibile in mare è più fattibile di quanto siamo portati a credere. «Siamo nel pieno di un’evoluzione continua, sia per quanto riguarda la vita a bordo, sia sul piano dell’innovazione tecnologica», dice la vicepresidente del gruppo Azimut Benetti Giovanna Vitelli. L’evento prende il via dalla splendida area museale del cantiere Benetti a Livorno, allestita come uno yacht, all’insegna di trasparenze e luce morbida, e impreziosita da foto d’epoca e modellini degli yacht che hanno fatto la storia del cantiere. Una storia che parte da lontano, dal cantiere dei Fratelli Benetti fondato a Viareggio nel 1873 e da quello dei Fratelli Orlando di Livorno fondato nel 1866. Sul volgere del secolo viene varata la corazzata Varese. L’evento viene immortalato in uno dei primi film realizzati con la rivoluzionaria invenzione che solo poco tempo prima i fratelli Lumière hanno deciso di far sbarcare proprio a Livorno, città elegante in preda ai fasti della Belle Époque. È passato più di un secolo da allora e oggi siamo nel pieno della Benetti Giga Season, iconicamente rappresentata nel corso dello Yachtmaster dal varo in diretta, proprio da Livorno, di un nuovo 65 metri. «I nostri successi sono anche il frutto del legame che unisce la nostra azienda a tutti i capitani e a tutti coloro che lavorano sui nostri yacht», dice Marco Valle, Ceo del gruppo Azimut Benetti poco prima che si propaghino al vento le note di un suggestivo Nessun dorma di Giacomo Puccini. «È fondamentale ricevere da tutti voi feedback e suggerimenti, ci aiuta a migliorare ogni giorno e a crescere insieme», dice rivolto ai partecipanti collegati online. E ora, per andare avanti, la parola d’ordine è sostenibilità. «Planet, profit and people sono le tre parole chiave che ci devono guidare adesso, perché le nostre azioni di oggi avranno delle conseguenze sulle future generazioni». Due giorni di confronto per creare sinergie, scambiarsi buone pratiche, migliorare il lavoro di tutti, guardare insieme al futuro del pianeta. Per guardare beyond. Non è un caso se una delle ultime creazioni di casa Benetti si chiami proprio B.Yond, un 37 metri ibrido che verrà varato quest’anno, all’avanguardia sia per l’abitabilità degli spazi, sia per la tecnologia ecofriendly. Tanti i consigli utili per tutti gli operatori del settore, capitani e membri dell’equipaggio. In primis quelli sulla nuova normativa IMO Tier III sulla riduzione delle emissioni NOx che prevede, a partire da quest’anno, anche per le barche superiori ai 24 metri che operano nelle aree a emissioni controllate, l’installazione di marmitte catalitiche per ridurre l’impatto ambientale. Un cambio epocale per la nautica. Molteplici i focus dei workshop tecnici: dai nuovi

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Giovanna Vitelli.

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21° BENETTI YACHTMASTER

Benetti B.Yond 37M. Marco Valle.

Virtual trade show

Quest’anno i partner dell’evento hanno partecipato a una vera e propria fiera virtuale. Tutti i partecipanti hanno potuto visitare 173 virtualmente gli stand, comunicare in tempo reale con le aziende, chiedere informazioni via chat o attraverso incontri online. Un luogo di socialità e di scambio che non ha risentito del carattere virtuale grazie alle infinite possibilità messe a disposizione dalla piattaforma. This year, the event’s partners set up their stalls in a fully virtual trade show. All participants could visit stands virtually, communicate in real-time with companies and ask for information via chat or through online meetings. The infinite options provided by the platform meant this opportunity for socializing and exchanging ideas did not suffer at all from its virtual format.

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EVENTS

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Frank Hesse.

ingombri in sala macchine ai nuovi serbatoi per trattare i gas di scarico, dalle fonti alternative per il carburante alle certificazioni necessarie, dai sistemi di propulsione ibrida al futuro all’idrogeno, dal riciclo dei rifiuti fino agli interventi di adeguamento sugli yacht già esistenti. Già perché anche sul fronte del refitting si gioca una partita cruciale e si apre un orizzonte sconfinato di nuove opportunità. Tante anche le innovazioni nel campo delle bridge console, uno dei settori in cui la ricerca sta facendo passi da gigante conciliando sempre più efficienza, comodità e design e garantendo una sempre maggiore integrazione tra i sistemi a bordo e una crescente semplicità di gestione centralizzata. Non sono mancati gli incontri con i capitani, come Frank Hesse, che già da ragazzino andava in barca uscendo alle 4 del mattino nei mari della fredda Germania del nord. Oggi è capitano di un 65 metri. «È anche nostra responsabilità diventare più green», dice. E il capitano Clinton White aggiunge: «La prossima generazione di capitani avrà a che fare con la propulsione a idrogeno». Il rispetto del pianeta passa anche per il wellbeing e per uno stile di vita più sano, fatto di cose buone e naturali e di equilibrio tra mente e corpo. Arriva come un balsamo la lezione di yoga a bordo dell’avveniristico yacht Luminosity che inaugura la seconda giornata dello Yachtmaster. E ancora, il mangiar bene, come quello magistralmente raccontato dallo chef stellato Italo Bassi che intrattiene i partecipanti con un divertente show cooking. Infine, per concludere, qualche pillola di felicità,

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con la comicità dell’attore australiano Jim Jefferies (approdato lo scorso anno su Netflix con Intolerant) in diretta dagli Stati Uniti. Per guardare oltre, beyond, con ottimismo. ITALIAN POET GIACOMO LEOPARDI WROTE THAT “imagination is the primary source of human happiness”, and his words could not be more apt for describing the 21st European Benetti Yachtmaster. It is one of the most eagerly anticipated events of the year, bringing together captains, crew members, and yachting professionals for a riveting mix of networking, team building, training, workshops, interviews, and leisure activities. This year, the event employed an extraordinarily innovative phygital system, halfway between virtual and real, on a cutting-edge web platform. The keyword underpinning the various activities was sustainability, exploring how the time has come to create a new generation of yachts for a greener future. And Benetti’s latest creations show that a sustainable future at sea is perhaps more achievable than we have been led to believe. «We are in the midst of a process of evolution, both in terms of life on board and technological innovation», the Azimut Group’s vice-president Giovanna Vitelli confirmed. The event kicked off in the beautiful museum at Benetti’s shipyard in Livorno, furnished like a yacht, full of glass and soft lighting, and decorated with historic photos and small models of the yachts that cemented the shipyard’s place in the history books.


21° BENETTI YACHTMASTER

Clinton White.

I workshop

I workshop, moderati dall’influencer David Seal, sono stati pensati per riflettere sulle nuove tecnologie destinate a cambiare per sempre il volto della nautica. Gli incontri sono stati organizzati insieme ai partner di Benetti che fanno della ricerca e dell’innovazione la loro cifra caratteristica: Akzonobel, Asea Power Systems, Boero, CGT, CMC Marine, Dockwise/Sevenstar, Hug Engineering, Jotun, Lusben, Radinn, Rina, Seastema, Simrad, Slam e Viraver.

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The workshops, moderated by influencer David Seal, were designed to reflect on the new technologies that are destined to change the face of yachting forever. Events were organized with Benetti’s partners, all renowned for their research and innovation: Akzonobel, Asea Power Systems, Boero, CGT, CMC Marine, Dockwise/ Sevenstar, Hug Engineering, Jotun, Lusben, Radinn, Rina, Seastema, Simrad, Slam, and Viraver.

David Seal.

Benetti Oasis 40M M/Y Rebeca.

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EVENTS

Its story began a long time ago, with two shipyards: one founded by the Benetti brothers in Viareggio in 1873, and one started by the Orlando brothers from Livorno in 1866. The battleship Varese was launched at the turn of the century, an event immortalized in one of the first films ever created, using the revolutionary invention that the Lumière brothers had not long previously unveiled in Livorno, a stylish city replete with the splendor of the Belle Époque. More than a century has passed since then, and we are now in the midst of the Benetti Giga Season, which the firm demonstrated in style during Yachtmaster with the launch, live from Livorno, of a new 65-meter boat. «Our successes are in part the result of the connections between our

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Lo show cooking dello chef stellato Italo Bassi L’influencer David Seal ha accompagnato i partecipanti dello Yachtmaster nella galley di M/Y Metis, il bellissimo custom yacht Benetti di 63 metri, per un incontro con lo chef Italo Bassi, pronto a mettersi ai fornelli davanti alla webcam per un divertente show cooking. Il suo nome è legato ad uno dei posti più emblematici non solo dell’enogastronomia toscana, ma della storia culinaria che il territorio italiano può vantare: l’enoteca Pinchiorri di Firenze, ristorante stellato che lo chef ha guidato per quasi 27 anni. La sua carriera, che lo ha portato a viaggiare per l’intero globo, oggi lo vede insignito di una stella Michelin per il suo ristorante ConFusion di Porto Cervo. Per questo speciale evento, lo chef ha voluto raccontare l’Italia e ha deciso di portare tutti proprio in Toscana, con un piatto tipico del sud di questa regione ricca di una tradizione gastronomica che non conosce confini. Il menu prevede pici, pasta lunga fatta a mano con acqua e farina, insaporiti da un irresistibile condimento a base di acciughe e tartufo. Qualche giorno prima dell’evento, Benetti ha inviato a tutti i partecipanti una scatola contenente gli ingredienti per poter cucinare il piatto insieme allo chef. A loro disposizione: pici secchi, salsa con Chef Italo Bassi.

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21° BENETTI YACHTMASTER company and all the captains and people who work on our yachts», said Marco Valle, CEO of the Azimut Benetti Group, shortly before the evocative strains of Giacomo Puccini’s Nessun Dorma were released into the air. «The feedback and suggestions we receive from all of you are vital: you help us to improve every day and allow us to grow together», he told the online participants. And now, to move forward, the focus must be on sustainability. «Planet, profit and people are the three keywords that must guide us now because the actions we take today will affect future generations». The two days spent together were used to forge partnerships, share best practices, improve everyone’s work and look together at the future of the planet. Looking beyond the present, to what is to come. It is no coincidence that one of the craft Benetti will launch this year, a 37-meter hybrid with unprecedented liveability on board and eco-friendly technology is called B.Yond. People in the sector, captains and crew members alike all came away with a lot of useful advice, most notable tips on the new IMO Tier III regulations on reducing NOx emissions, which require boats over 24 meters operating in controlled emission zones to install catalytic converters to reduce their environmental impact and herald the dawn of a new era in yachting. The technical workshops focused on numerous different issues: fitting the new equipment into engine rooms, new tanks for treating exhaust fumes, alternative fuel sources, the certifications required, hybrid propulsion systems, the future of hydrogen, waste recycling, retrofitting pre-existing yachts, and a lot more besides. Refitting, in particular, is a crucial area, with boundless potential opportunities. There has also been a lot of innovation in bridge consoles, one of the sectors where research is making giant leaps,

acciughe e tartufo, olio extravergine d’oliva e aglio, pangrattato, origano italiano e cristalli di sale marino di Trapani. In regalo, anche un utilissimo grembiule, corredato di una toque per sentirsi un po’... cuochi di professione. Incalzato dalle domande di David Seal, interessato e incuriosito dal talento dello chef stellato, Italo Bassi spiega e dimostra come portare in tavola un grande piatto e lo fa con enorme semplicità e, ça va sans dire, incomparabile maestria. Nonostante sia intento nella preparazione e a spiegarne ogni passaggio, lo chef si lascia distrarre volentieri raccontando di sé e della sua imprescindibile e necessaria curiosità per le cucine di tutto il mondo e per le materie prime che scopre durante i suoi viaggi, nonostante la forte italianità della sua tradizione culinaria. Mentre le chiacchiere continuano in un clima inevitabilmente conviviale, i pici in acqua stanno per raggiungere il punto di cottura e si avvicina il momento dell’impiattamento. Nulla scoraggia però i racconti dello chef né le domande che cominciano ad arrivare anche dai partecipanti e che danno lo spunto per continuare a parlare della cucina che Bassi predilige, di quella che porta a bordo, dell’importanza dei prodotti locali e freschi, di quanto un impiattamento impeccabile sia determinante. La degna conclusione di questo appuntamento arriva con l’assaggio da parte di David Seal di un piatto

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fumante di pici e chissà se anche tutti i partecipanti, in una vicinanza virtuale, non abbiano portato sulle loro tavole lo stesso piatto, gustando quei sapori ed inebriandosi degli stessi profumi.

Cooking show from Michelin-starred chef Italo Bassi The influencer David Seal took Yachtmaster participants into the galley of M/Y Metis, the beautiful 63-meter Benetti custom yacht, to meet chef Italo Bassi, who was happy to don his apron on webcam for a fun cooking show. His name is associated with one of the most emblematic foods and wine venues not only in Tuscany but in the entire culinary history of Italy: the Enoteca Pinchiorri in Florence, a Michelin-starred restaurant that the chef has run for almost 27 years. His career has seen him travel around the world, and he also has a Michelin star for his restaurant ConFusion in Porto Cervo, Sardinia. For this special event, the chef decided to focus on Italy, and he transported everyone to Tuscany with a dish typical of the south of the region but packed with universal culinary tradition. On the menu was pici – a long-form pasta made by hand with flour and water – and an irresistible anchovy and truffle sauce. A few days before the event, Benetti had sent all participants a box of the ingredients – dried

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pici, the anchovy and truffle sauce, extra-virgin olive oil and garlic, breadcrumbs, Italian oregano, and Trapani sea salt – so they could cook the dish along with the chef. They also received a handy apron, and a toque, to make them feel a little more like professional chefs. Prompted by questions from David Seal, who showed great interest in the award-winning chef’s skills, Italo Bassi explained and demonstrated how to create a great dish for the dinner table, doing so extremely simple and, naturally, with absolute mastery. The chef was happy to be distracted from preparing and explaining every step to describe himself and his insatiable curiosity for cuisine from all over the world and the ingredients he discovers on his travels, as well as the strong Italian roots that underpin his cooking. The amiable chat continued until the pici were almost cooked, and it was time to dish up. However, nothing got in the way of the chef’s stories, nor the questions that participants started to ask, which led to continued discussions on Bassi’s favorite foods, the dishes he likes to cook when on board, the importance of local, fresh ingredients, and the need for a flawless presentation. The event ended appropriately with David Seal tasting a steaming dish of pasta, while presumably all the other participants, brought together virtually, served up the same dish, enjoying the same flavors and the same intoxicating aromas. by Francesca Portoghese


EVENTS bringing together increased efficiency, convenience, and design and providing ever-greater integration between on-board systems and simper centralized management. There were also plenty of meetings with captains, including Frank Hesse, who has been sailing since he was a small boy, leaving at four in the morning to sail the cold seas off northern Germany. He now captains a 65-meter boat. «It is our responsibility to become greener too», he said. Another captain, Clinton White, agreed, adding: «The next generation of captains will be dealing with hydrogen power». Respect for the planet also includes focusing on wellbeing and healthier lifestyles, full of wholesome, natural things and balancing mind and body. The yoga lesson on board the futuristic yacht Luminosity, which kicked off the second day of Yachtmaster, provided a welcome tonic for all attendees. The same applies to eating well, as masterfully described by Michelin-starred chef Italo Bassi, who entertained participants with a fun cooking show. Finally, to round things off, there was a chance for some laughter, courtesy of Australian actor Jim Jefferies (who appeared on Netflix last year with Intolerant) speaking live from the USA. His hilarious words helped everyone to look beyond the present situation with some optimism.

Nel cuore di Luminosity 178

In occasione dello Yachtmaster la squadra Benetti ha aperto la sala macchine di Luminosity, una barca da record. Yacht ibrido all’avanguardia con il suo sistema di propulsione tra i più avanzati realizzato da Caterpillar, Seastema e ABB. Zero vibrazioni e silenzio totale, a cui si aggiungono, tra le altre cose, un innovativo sistema di recupero e riciclo dell’acqua. All’esterno, oltre 800 metri quadrati di vetrate che danno l’illusione che lo yacht sia sospeso sul mare.

At the heart of Luminosity

During Yachtmaster, the Benetti team opened the doors of the engine room of their record-breaking boat Luminosity. This cutting-edge hybrid yacht has one of the most advanced propulsion systems ever built, created by Caterpillar, Seastema, and ABB. As well as zero vibrations and total silence, it also features an innovative water collection and recycling system and other modern technologies. Outside, over 800 m² of windows give the impression that the yacht is suspended above the sea.

Benetti Luminosity.

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Durante l’evento, si sono svolti due workshop, dedicati agli equipaggi e alla cura dell’armatore e dei suoi ospiti, per approfondire il tema del benessere a bordo legato ad uno stile di vita sano e alla pratica dello yoga.

During the event, two workshops were dedicated to crews and taking care of the owner and their guests, including an in-depth look at onboard well-being about a healthy lifestyle and yoga.



COMPANIES

Avanti tutta!

Full Speed AHEAD! Nuovi modelli per tutti i brand che rappresentano in Italia. La richiesta non manca e la famiglia Cesana è pronta a soddisfarla

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New models for all the brands they represent in Italy. There is no shortage of demand and the Cesana family is ready to meet it by Niccolò Volpati – photo by Andrea Muscatello

BASTA UN DATO PER RENDERSI CONTO CHE LE COSE NON VANNO POI TANTO MALE: il 2020 si chiude con un +10% rispetto all’anno precedente. Me lo raccontano Carolina e Barbara Cesana, le due eredi della famiglia Cesana. Il padre, Piero, vende barche da cinquant’anni, non ha ancora smesso, né sembra aver intenzione di farlo visto che è sempre alla guida dell’azienda. Sono tutti uniti per un unico risultato: consolidare un trend positivo. Il segno più, infatti, non compare solo nel 2020, ma in tutto il triennio dal 2018 al 2020. Analizzando gli ultimi tre anni, l’aumento di fatturato è addirittura del 40%. La nautica non conosce crisi, almeno dalle parti di Sanremo. «Oggi ci sentiamo più tranquilli, ci sentiamo più preparati alle sfide che abbiamo di fronte. La pandemia è stata ovviamente inaspettata e ha inevitabilmente creato incertezza, ma credo che in poco tempo siamo stati capaci di rialzare la testa», afferma Barbara. Merito anche dei brand che rappresentano. Marine Group infatti

Carolina Cesana.

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BLU SERVICE AND MARINE GROUP è dealer di Princess, mentre Blu Service importa Fjord e Sealine da Hanse Yachts AG. «Il fermo della produzione c’è stato veramente, ma, per fortuna, è durato poco e i cantieri si sono rapidamente riorganizzati», racconta Carolina. È grazie a questa efficienza, sia di chi produce, sia di chi distribuisce, che sono riusciti a soddisfare le tante richieste. Prosegue Barbara: «Nel 2020 abbiamo venduto moltissime prime barche. Circa il 40% dei nostri nuovi armatori, infatti, non aveva mai posseduto una barca. È un buon segno, significa che si avvicinano al nostro mondo anche persone che fino a oggi non ne facevano parte. Molto incoraggiante è anche l’età media dei nuovi armatori. Adesso ci sono tanti giovani che vogliono comprare la barca». Il ricambio generazionale è probabilmente favorito dalla situazione generale. La barca è perfetta per trascorrere le vacanze con la propria famiglia o con un ristretto numero di amici, lontani dalla folla, dalle limitazioni e dal rischio contagio. Ma parte del merito va sicuramente attribuito anche alle barche. Sealine è probabilmente lo scafo perfetto per la famiglia e, non a caso, il 330 ha avuto tanto successo. «È il giusto entry level perché è facile da gestire anche se non si è troppo esperti e poi la versatilità degli allestimenti regala tanto spazio in coperta e negli interni», sostiene Carolina. Quest’anno il cantiere ne ha previsto il restyling, tanto che la sigla cambierà diventando 335. Le versioni sono addirittura quattro: C335 ed S335, e poi C335V ed S335V. La prima lettera del nome indica il tipo di versione Cruiser oppure Sport, mentre la seconda si riferisce al tipo di motorizzazione perché tutti i 335 sono disponibili con piedi poppieri oppure con fuoribordo. Oltre a questi ci sarà anche il Sealine S390. Anche l’altro brand del gruppo Hanse non è rimasto con le mani in mano. Nel 2020 ha presentato il Fjord 41 XL ed è già allo studio una nuova versione con i motori fuoribordo. È facile immaginare che questa propulsione sarà presa in considerazione da designer e uffici tecnici. La potenza dei fuoribordo cresce molto, ne è un esempio la recente presentazione del Mercury da 600 cavalli, e molti armatori sono attirati da questi motori perché la manutenzione, oltre all’eventuale futura sostituzione, è più semplice. «Per quanto riguarda Princess, alla preoccupazione conseguente alla pandemia, si era aggiunta quella dovuta alla Brexit, ma per fortuna le cose sono andate per il verso giusto. Non ci sono dazi, né problemi di alcuna sorta. Le barche continuano ad arrivare dal Regno Unito e se il costo del listino è leggermente cresciuto lo si deve al fatto che la sterlina si è rafforzata. Niente di preoccupante, anche perché il cantiere sembra vivere un vero e proprio momento d’oro. I Princess sono sempre molto richiesti, la qualità è molto alta e anche chi viene da noi vuole un prodotto top e full optional. L’armatore Princess sa quello che vuole e sa che la qualità ha un costo», ci spiega Barbara Cesana. E se la qualità costruttiva e dei materiali non è in discussione, non lo è nemmeno la capacità del cantiere di proporre nuovi modelli. Nel 2020 si sono visti il V55 e l’X95, ma ce ne sono ben altri tre in arrivo nei prossimi mesi: X80, Y95 e Y72. Crescono le dimensioni delle barche e spesso anche chi si avvicina alla nautica per la prima volta lo fa acquistando un modello non troppo piccolo. Quindi, se si parte da un 50 piedi, è facile che nel giro di qualche anno si voglia passare a un 70 o un 80. «Anche per questo motivo sentiamo un senso di responsabilità», afferma Carlo Piatti. «Quello che facciamo, oltre a vendere

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Barbara Cesana.

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COMPANIES una barca, è anche formare i nuovi armatori. Metterli a loro agio e fornire una sorta di tutoraggio». È un servizio che Blu Service e Marine Group continuano a fornire e, a giudicare dal successo dei loro raduni estivi, si può affermare con certezza che è molto apprezzato. Il raduno di tutti gli armatori non è solo un modo per trascorrere insieme una vacanza in un clima molto accogliente e famigliare, ma è un’occasione per superare le titubanze, soprattutto per chi è meno esperto. L’anno scorso, causa Covid, non si è potuto fare, ma quest’anno i Cesana sono convinti che ci riusciranno. La meta è sempre la Sardegna, ad agosto, e le richieste di partecipazione sono già numerose. «È successo che anche chi non ha mai fatto una navigazione dalla penisola fino in Sardegna si sia aggregato proprio perché fare la traversata in tanti consente di sentirsi più tranquilli», racconta Carolina. E alla fine della chiacchierata, quando chiedo a Barbara e Carolina quale sia il loro desiderio, mi rispondono all’unisono: avere più barche da vendere, perché la richiesta è forte e loro sono attrezzate per soddisfarla.

Marine Group è l’importatore esclusivo per l’Italia di Princess Yachts, che in questa stagione presenta l’X80, l’Y72 e l’Y95.

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Giuseppe Arturi.

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Marine Group is the sole dealer in Italy for Princess Yachts, which is presenting the X80, Y72 and Y95 this season.


BLU SERVICE AND MARINE GROUP A SINGLE STATISTIC IS ENOUGH TO SHOW THAT THINGS AREN’T GOING TOO BADLY: 2020 closed up 10% on the previous year. This is what I’m told by Carolina and Barbara Cesana, the two heirs of the Cesana family. Their father, Piero, has been selling boats for fifty years. He hasn’t stopped yet and shows no sign of doing so given that he is still at the head of the company. They are all united in working towards a single result: consolidating a positive trend. The plus sign did not just appear in 2020 but has been a consistent feature in the three years from 2018 to 2020. When analyzing the last three years, the turnover is up by 40%. Yachting does not do crises, at least not in the Sanremo area. «We have more peace of mind than ever today, ready to face the challenges ahead. The pandemic was unexpected and has inevitably created uncertainties, but I believe that we were able to raise our heads again within a very short space of time», states Barbara. This can also be attributed to the brands they represent. Marine Group is a Princess dealer, while Blu Service

Princess Y72.

In addition to Barbara and Carolina Cesana, the Sanremo offices are also occupied by Carlo Piatti, Giuseppe Arturi, Piero Cesana, and his wife Marina.

Negli uffici di Sanremo, insieme a Barbara e Carolina Cesana, ci sono Carlo Piatti, Giuseppe Arturi, Piero Cesana e la moglie Marina. 183

Princess X95.

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COMPANIES

Blu Service rappresenta i marchi Sealine e Fjord, entrambi del gruppo Hanse. Blu Service represents the Sealine and Fjord brands, which are both parts of the Hanse group.

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imports Fjord and Sealine made by the Hanse Yachts AG. «Production actually came to a standstill, but fortunately this didn’t last long and yards were rapidly reorganized», says Carolina. It is thanks to this efficiency, of both the manufacturers and the distributors, that they managed to meet the big demand. Barbara continues: «We sold a huge number of first boats in 2020. Around 40% of our new owners have never had a boat before. This is a good sign. It means that people who never previously formed part of our world are now approaching it. The average age of the new owners is also very encouraging. Lots of young people want to buy a boat today». The generational turnover has probably been boosted by the general situation. A boat is a perfect way to spend a holiday with one’s family or a small number of friends, away from the crowds, restrictions, and risk of contagion. However, some of the merits should certainly be attributed to the boats themselves. Sealine is probably the perfect family boat and it is no coincidence that the 330 has proved such a success. «This is the perfect entrylevel vessel because it’s even easy for non-experts to handle, while its versatile set-up offers lots of space both above and below deck», maintains Carolina.

Carlo Piatti.

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BLU SERVICE AND MARINE GROUP

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Sealine C335.

Le novità di Sealine di questa stagione sono sei, C335, C335V, S335, S335V, S390 e S430. Mentre per Fjord la novità è rappresentata dall’41 XL (foto a pagina successiva). Sealine is offering six new boats this season: the C335, C335V, S335, S335V, S390 and S430. Fjord’s new product is the 41 XL (pictures on the next page).

Sealine C335V.

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COMPANIES

Fjord 41XL. This year the yard is planning to restyle it so that it will become the 335. There will be four different versions: C335 and S335, and then C335V and S335V. The first letter in the name indicates whether it is a Cruiser or Sport version, while the second refers to the type of motorization because all the 186 335s are available with stern drives or an outboard engine. We will see the Sealine S390. The other Hanse group brand has not been idle either. In 2020 it presented the Fjord 41 XL and it is already working on a new version with outboard engines. It is easy to imagine that this propulsion will be taken into consideration by designers and technical offices. The power of outboard engines has increased significantly, as illustrated by Mercury’s recent presentation of a 600-hp engine. Many owners are attracted by these engines because maintenance and potential replacement in the future is much more straightforward. «As regards Princess, the concern surrounding the pandemic was also accompanied by worries about Brexit, but fortunately things have gone in the right direction. There are no duties or problems of any kind. Boats are still arriving from

the United Kingdom and although the list price has gone up slightly this is because the pound is stronger. There is nothing to be worried about and in fact, the yard seems to be experiencing a real golden moment. Princess yachts are always in big demand. Their quality is very high and our customers want top-of-the-range, full-optional products. Princess yacht owners know what they want and also know that quality comes at a price», explains Barbara Cesana. And while the quality of the build and the materials is not in question, neither is the yard’s capacity to offer new models. The V55 and the X95 were launched in 2020 and there are three more models due to make an appearance over the coming months: the X80, Y95, and Y72. The boats are becoming bigger and it is often the case that even those approaching the world of yachting for the first time do so by purchasing a model that is not too small. If starting with a 50-ft vessel, they may well want to move on to a 70-ft or an 80-ft boat in a few years. «This is another reason why we feel a sense of responsibility», states Carlo Piatti. «In addition to selling boats, we also

shape the new owners. We put them at ease and provide them with a sort of mentoring». This is a service that Blu Service and Marine Group continue to provide and, to judge by the success of their summer meetings, it is certainly much appreciated. Bringing all the owners together is not only a way to spend a holiday together in a very welcoming and friendly environment, but also an opportunity to overcome any hesitation, especially for those who are less expert. This was not possible last year due to Covid, but this year the Cesana family are convinced that it will go ahead. The destination is always Sardinia, in August, and numerous people have already expressed an interest in attending. «It has been the case that even those who have never done the crossing from the peninsula to Sardinia have joined up precisely because doing it with so many others gives them added peace of mind», says Carolina. And at the end of our chat, when I ask Barbara and Carolina what they wish for, they both reply in unison: more boats to sell, because the demand is so good and we have everything in place to meet it.

La nuova generazione è rappresentata da Barbara e Carolina, figlie di Piero e Marina Cesana. Nel 2020 Blu Service e Marine Group segnano un aumento del 10% e nel triennio 2018/2020, la crescita è addirittura del 40%. The new generation is represented by Barbara and Carolina, the daughters of Piero and Marina Cesana. In 2020 Blu Service and Marine Group recorded a 10% increase and growth was 40% for the three years from 2018 to 2020. barchemagazine – Maggio-May 2021



FOCUS

FOCUS

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EMISSION REGULATION

The Volvo Penta

SCR SYSTEM La nuova normativa per la riduzione delle emissioni inquinanti per gli yacht è entrata in vigore. Volvo Penta risponde con due motori, il D8 e il D13, con catalizzatore SCR New regulations that seek to reduce polluting emissions from yachts have come into force. Volvo Penta has responded with two engines with SCR catalysts, the D8 and D13 by Niccolò Volpati

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FOCUS «CONDIVIDO TUTTE LE PREOCCUPAZIONI CHE I CANTIERI HANNO ESPRESSO SU QUESTA NORMATIVA», afferma Andrea Piccione. Il Marine Sales Manager di Volvo Penta è consapevole delle difficoltà che chi costruisce yacht tra 24 e 35 metri potrà avere nel prossimo futuro, ma Volvo si è già attrezzata e propone oggi sul mercato una soluzione integrata. Facciamo un passo indietro. Dal primo gennaio scorso è entrata in vigore la normativa IMO NOx TIER III, emanata dall’International Maritime Organization. Questa normativa si prefigge di ridurre le emissioni inquinanti nell’atmosfera. I mega yacht da 24 metri di lunghezza e superiori a 500 GT dovranno dotarsi di un catalizzatore SCR per ridurre l’emissione di ossido di azoto (NOx). Quali sono le perplessità più diffuse? L’SCR ingombra e pesa. Non è facile farlo entrare in sala macchine. E il problema riguarda soprattutto gli yacht che sono stati progettati finora e che iniziano ad essere costruiti in cantiere. Ovvio che i modelli che sono ancora nella testa dei designer, o nell’hard disk dei loro computer, potranno prevedere questa normativa e adeguarsi con una sala macchine più voluminosa. «È una fascia di barche limitata, ma strategica perché rappresenta una sorta di entry level della gamma maxi yacht. Non sono dei custom e la produzione è di serie, per quanto possano essere personalizzate», dichiara Andrea Piccione. Insomma, la sala macchine ha determinati volumi e quindi non è facile inserire un ingombrante catalizzatore. «Inoltre, l’urea che serve per pulire le emissioni, deve avere un impiego che varia dal 3 al 5% del carburante consumato. In sostanza, uno yacht che ha un serbatoio da 10.000 litri di gasolio, deve prevederne uno da 500 litri per l’urea». A questo aggiungiamo che c’è un problema logistico. Quanti distributori nei marina sono attrezzati per fare il pieno di urea? Contiamo che nei prossimi mesi saranno numerosi, anche perché la normativa dell’IMO è già in vigore. Tutti gli yacht che superano i 24 metri e i 500 GT che hanno iniziato la costruzione dopo il primo gennaio devono obbligatoriamente avere il catalizzatore SCR. Volvo è la prima azienda che produce motori marini a presentare dei propulsori con un sistema testato, rodato e pronto per essere installato. I primi due modelli sono il D13 da 800 cavalli e il D8 da 600 cavalli. «Stiamo ancora lavorando al D13 da 1.000 cavalli perché stiamo ultimando i test in acqua», spiega Andrea Piccione. Il D13 è quello dell’IPS 1250, cioè il motore marino con eliche traenti più potente di Volvo e, verosimilmente, quello più indicato per la fascia di imbarcazioni interessate

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The new regulations are already in force and apply to all yachts above 24 meters long and 500 GT, where construction began after st 1 January.

Andrea Piccione.

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La nuova normativa è già in vigore e interessa tutti gli yacht sopra i 24 metri di lunghezza e i 500 GT che hanno iniziato la costruzione dopo l’1 gennaio 2021.


EMISSION REGULATION

Exhaust pipe (incl flex pipe)

Urea injector pipe SCR unit

Control module

Exhaust bend wet (Sprayhead)

Urea tank

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Exhaust hose

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Exhaust bend IPS


FOCUS

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L’urea è quella sostanza con il compito di “ripulire” le emissioni prima che arrivino agli scarichi. Urea is used to “clean up” the emissions before they reach the exhaust.

IMO NOx TIER III: cosa dice la normativa

È stata promulgata dall’IMO, International Maritime Organization, ed è entrata in vigore dallo scorso 1 gennaio 2021. Si propone di ridurre le emissioni di ossido di azoto (NOx), esattamente come per le auto. Per farlo i cantieri dovranno installare in sala macchine un catalizzatore SCR che, grazie all’urea, ha la funzione di “pulire” e ridurre così le emissioni inquinanti. La normativa IMO III interessa gli yacht al di sopra dei 24 metri di lunghezza e dei 500 GT.

IMO NOx TIER III: the new regulations

The new regulations were proposed by the International Maritime Organisation (IMO) and went into force on 1st January 2021. They aim to reduce nitrogen oxide (NOx) emissions, exactly as has been done with cars. To achieve this, shipyards must install an SCR catalyst in the engine room that uses urea to ‘clean up’, and so reduce, polluting emissions. The IMO III rules apply to shipyards that build yachts above 24 meters long and 500 GT.

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dalla nuova normativa. «Manca poco, arriveremo prima che i cantieri abbiano finito la costruzione degli yacht. Il sistema è tutto ingegnerizzato e testato prima di andare sul mercato. La filosofia Volvo è quella che non si fanno test sul mercato. Si fanno prima». La proposta di Volvo Penta per i suoi D13 e D8 è un sistema completo con propulsore, trasmissione e catalizzatore SCR. È un pacchetto completo, dal motore agli scarichi. «Stiamo lavorando molto sulla riduzione della temperatura perché riteniamo che uno dei problemi collaterali della IMO III sia che negli spazi angusti della sala macchine potrebbe esserci un surriscaldamento. E per limitare le temperature prodotte dal catalizzatore, stiamo realizzando una corposa coibentazione del sistema», afferma Piccione. L’indubbio vantaggio di Volvo è che fornisce motori per il settore auto e camion. Il sistema con catalizzatore SCR arriva da lì e propone un prodotto full optional, dal motore alle trasmissioni, agli scarichi. L’effetto di questa normativa, a parte una serie di problemi, sta anche contribuendo a modificare i ruoli nella costruzione di uno yacht. Si sta sempre più affermando una figura nuova, cioè il designer della sala macchine. Oltre agli architetti e ai progettisti responsabili della carena, delle linee d’acqua, della coperta e degli interni, ci sarà una figura che si occupa di tutto quello che entra in una sala macchine e quindi anche della sua dimensione. «Volvo si propone di coprire questo nuovo ruolo. Collaboriamo sempre con i cantieri e gli IPS ne sono una dimostrazione. Non ci limitiamo a ragionare come fornitori, ma siamo dei veri e propri consulenti. Con i progettisti studiamo le carene per garantire le performance che il cantiere si aspetta dagli IPS». E lo stesso accadrà con i D8 e D13 dotati di catalizzatore SCR.



FOCUS

D8 e D13 sono i primi modelli di Volvo con il catalizzatore SCR che rispettano la normativa IMO III per ridurre le emissioni NOx. D8 and D13 are Volvo’s first models with an SCR catalyst that comply with the IMO III regulations for reducing NOx emissions.

«I SHARE ALL THE CONCERNS SHIPYARDS HAVE EXPRESSED SURROUNDING THESE REGULATIONS». Andrea Piccione, Volvo Penta’s marine sales manager, is aware of the difficulties firms 194 building yachts of between 24 and 35 meters may face shortly. However, Volvo is prepared and has already released an integrated solution. First, however, let’s take a step back. On 1st January this year, the International Maritime Organisation (IMO) NOx Tier III regulations came into force, intending to reduce polluting atmospheric emissions. Megayachts over 24 meters long and above 500 GT will need an SCR catalyst to reduce their nitrogen oxide (NOx) emissions. So what are the most common concerns? First of all, SCRs are bulky and heavy, so they are difficult to fit into the engine room. This problem is most pressing for yachts that have already been designed and that are now beginning construction in the shipyard – models that are still inside designers’ heads or on their hard

drives can take these regulations into account by including a larger engine room. «It affects a limited segment of boats, but a strategic one, as they represent a sort of entry-level into the maxi yacht range: mass-produced, not custom-made, but with scope for personalization», Andrea Piccione notes. The engine rooms are a certain size, and it is not easy to fit a large catalyst in there. «Besides, the amount of urea required to clean up the emissions equates to between 3% and 5% of the fuel consumed. This means a yacht with a 10,000 liters diesel tank must also have a 500 liters tank for the urea». Then there’s a logistical problem. How many distributors in marinas are equipped to do urea topups? Presumably many will add this service in the coming months, especially as the IMO regulations are already in force. All yachts above 24 meters long and 500 GT, where construction began after 1 January, are required to have an SCR catalyst. Volvo is the first marine engine manufacturer to

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launch engines with a tried, tested, and ready-toinstall system. The first two models are the 800 hp D13 and the 600 hp D8. «We are still working on a 1,000 hp D13 – we haven’t quite completed the tests at sea», Andrea Piccione explains. The D13 is the equivalent of the IPS 1250, Volvo’s most powerful engine with forward-facing propellers, and probably the most suitable option for the boats affected by the new regulations. «We won’t be long: we’ll get there before the shipyards have finished building the yachts. The system will be fully engineered and tested before being released. Volvo’s philosophy is not to test products on the market – we do it before they are released». Volvo Penta’s D13 and D8 provide a fully functioning system, comprising the engine, transmission, and SCR catalyst. A complete package, from the engine to the exhaust. «We are working hard on reducing the temperature because we believe one of the side-effects of IMO III may be that small engine rooms could overheat. We are giving the system a thick layer of insulation to limit the temperatures the catalyst produces», Piccione continues. Volvo has the clear advantage of already producing engines for the car and lorry sector. The system with an SCR catalyst has its origins in that world and is equipped with all optional extras, from the engine to the transmission and exhaust. The new regulations, as well as causing various issues, are also contributing to a change in the roles of yacht builders, with a new figure, the engine room designer, increasingly common. As well as architects and designers responsible for the hull, waterlines, deck, and interiors, there will be a figure who deals with everything that goes into the engine room, and therefore its size. «Volvo wants to cover this new role. We are always working with shipyards, as our IPS engines prove. We don’t merely think like suppliers: we are advisers, and look at hulls with designers to ensure the shipyard gets the performance they expect from their IPS engine». And the new D8 and D13 with SCR catalysts will be no different.


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COMPONENTS

Questione di

TUNING

A matter of tuning Parte della domotica di bordo, controllate da remoto, in accordo con la musica e dai colori cangianti. È arrivata l’integrazione, anche per le nuove luci subacquee a LED 196

Integrated into on-board domotics, remotely controlled, in tune with the music, and with bright changing colours. The update is here – also for the new LED underwater lights by Niccolò Volpati

LA PRIMA GRANDE RIVOLUZIONE ARRIVÒ CON IL LED. Il vantaggio immediatamente percepito da tutti, produttori, installatori e diportisti, fu il risparmio energetico. Una luce a LED consuma molto meno di qualsiasi lampadina tradizionale. E per le luci subacquee, inoltre, lo svantaggio era anche nel surriscaldamento. Un’alogena produce una quantità di calore al cui confronto una lampadina a LED è una fiammella davanti a un falò. Ma non c’è solo questo. «Le vecchie alogene, oltre la luce gialla non andavano, mentre oggi siamo in grado di offrire un vero e proprio sistema integrato», ci racconta Lorenzo Cesari di Quick. La divisione Quick Marine Lighting ha a catalogo luci di tutti i tipi: per interni, per esterni e anche subacquee, ed è proprio questa gamma che è stata recentemente rinnovata. Allo scorso Salone Nautico

di Genova, infatti, l’azienda ha presentato tre nuove linee di underwater lights. Si tratta di Challenger THI, Challenger Delta e Challenger Evolution. Ognuna ha caratteristiche diverse. THI è un classico modello a oblò con passascafo, quello che permette sia di avere molta potenza sia di poter essere gestito dall’interno. Delta, invece, è un modello a plafone e quindi tutto esterno, mentre Evolution consente comunque la sostituzione senza la necessità di mettere lo scafo in secca. Tutte e tre le linee di underwater lights sfruttano la più recente tecnologia. I nuovi LED consentono di avere maggior stabilità e una più ampia resa cromatica. È quello che tecnicamente si chiama CRI, acronimo di Color Rendering Index che descrive la capacità di restituire fedelmente i colori dell’oggetto che viene illuminato.

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QUICK MARINE LIGHTING

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COMPONENTS In una scala da zero a cento, oggi siamo arrivati al 92%, che significa che il fascio di luce non altera il colore naturale. Inoltre, la nuova generazione di LED beneficia di tutta l’elettronica esistente. Nel caso di Quick, le tre gamme Challenger sono integrate al QNN (Quick Nautical Network). È lo stesso che l’azienda ha sviluppato per il controllo e la gestione di altri suoi prodotti, come gli stabilizzatori, e consente di comandare le luci subacquee dal plotter che si ha in plancia. Chi lo desidera, comunque, può optare per il QCC, ovvero Quick Color Control, che è un sistema di controllo e gestione che, grazie a un piccolo pannello touch screen, permette l’accensione, lo spegnimento, il cambio colore e la regolazione. Il QCC serve anche per offrire il controllo da remoto. Con lo smartphone o il tablet sarà sempre possibile compiere tutte le regolazioni. Anche i colori non sono più gli stessi, nel senso che la gamma cromatica è molto più vasta. Quelli sempre più tradizionali sono il bianco freddo e il blu, ma c’è anche

l’RGBWhite. Questo può essere addirittura sincronizzato con l’impianto stereo di bordo e quindi non c’è più da sorprendersi se la luce cambia colore a ritmo di musica. Le luci subacquee, del resto, sono nate proprio per l’entertainment. Questa è la loro vocazione e la nuova generazione di questi prodotti riesce a svilupparla al meglio. Ognuna delle tre nuove serie di luci subacquee di Quick è composta da sedici modelli che si differenziano per potenza e dimensioni. Le potenze variano da un minimo di 30 W fino a un massimo di 120 W e si adattano a barche da otto a trenta metri di lunghezza. «L’intenzione dell’azienda è quella di crescere ancora, ne sono sicuro, ma per il momento ci accontentiamo di illuminare l’acqua che circonda gli scafi fino a 30 metri», afferma Lorenzo Cesari. Tra i vantaggi dei nuovi modelli studiati da Quick c’è la semplicità di installazione. Le luci con le dimensioni più grandi necessitano un foro con la punta a tazza di un trapano, quelle a plafone, che all’interno devono far passa-

L’RGBWhite consente di sincronizzare il cambio colore a tempo di musica e, oltre a questa integrazione, tutti i nuovi modelli di Quick possono lavorare in sinergia con la domotica di bordo.

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RGBWhite can synchronize the change in color to the beat of the music and, in addition to this new feature, all new models by Quick can work in synergy with the onboard domotics.

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re solo i fili, invece, si accontentano di una punta normale del trapano. Per farlo perciò basta pochissimo tempo. Del resto, ce lo conferma Cesari, l’after market è una fetta consistente del mercato delle underwater lights. Alcune richieste arrivano dai cantieri che realizzano barche nuove perché offrono sempre come optional l’illuminazione sotto la linea di galleggiamento, ma moltissime arrivano dai cantieri che si occupano di rimessaggio o direttamente dai diportisti. Quando tirano la barca in secca per fare carena o pulire gli zinchi, decidono di installare le luci subacquee, per questo è essenziale che l’installazione sia semplice e veloce. THE FIRST MAJOR REVOLUTION CAME WITH LED. The big advantage, which was immediately clear to everyone, whether producers, installers or boaters, was energy saving. An LED light consumes much less than any traditional light bulb. And for the underwater lights, the additional advantage was in eliminating the problem of overheating. A halogen bulb produces a quantity of heat that compares to an LED bulb like a small flame to a bonfire. But there is more. «The old halogen bulbs couldn’t go beyond yellow light, while today we can offer a real integrated system», as Lorenzo Cesari from Quick tells us. The Quick Marine Lighting division has all kinds of lights in its catalogue: indoor, outdoor, and even underwater, and particularly the latter range has recently been renewed. In fact, at the last Genoa Boat Show, the company presented three new lines of underwater lights. These are Challenger THI, Challenger Delta and Challenger Evolution.


QUICK MARINE LIGHTING

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Tutto l’acciaio inox è AISI 316 per garantire una lunga durata nel tempo.

All stainless steel is AISI 316 certified to ensure durability.

Le underwater lights nel mondo

Circa il 70% della produzione di luci subacquee di Quick viene assorbita dai mercati esteri. Del resto, sia oltreoceano, sia nei paesi arabi o nel Far East è facile imbattersi nei sistemi più evoluti e sorprendenti di luci che cambiano colore in automatico o a tempo di musica. «Il sistema RGBWhite ha riscosso grande successo nel refitting nel mercato asiatico e grande interesse ha suscitato la linea Challenger THI per la sua caratteristica di poter sostituire la luce mantenendo lo scafo immerso nell’acqua», racconta Marco Panzavolta, Area Sales Manager. Andreas Karlsen, Area Sales Manager per il Nord Europa, aggiunge: «L’aftermarket è un trend in continua crescita. Le richieste arrivano dai proprietari di barche di piccola e media taglia che sono attirati dalla possibilità di controllo da remoto con lo smartphone». E, infine, Paolo Berni, Managing Director di Quick USA, snocciola i suoi numeri: «Ogni anno si fanno oltreoceano almeno 150 installazioni, la metà delle quali in after sales. Il fatturato di Quick Usa, solo per le luci subacquee, è di 750mila dollari e la taglia più richiesta è quella da 45 W».

Underwater lights in the world

CLG THI 60 80W.

About 70% of Quick’s underwater light production is consumed by foreign markets. Both overseas, in Arab countries, and in the Far East, it is easy to come across the most advanced and surprising lighting systems that change colour automatically or in sync with the music. «The RGBWhite system has been very successful in refitting operations in the Asian market and the Challenger THI line has aroused great interest due to its feature of being replaceable while keeping the hull in the water», says Marco Panzavolta, Area Sales Manager. Andreas Karlsen, Area Sales Manager for Northern Europe, adds: «The after-sales market is a growing trend. Requests generally come from owners of small and medium-sized boats who are attracted by the possibility of remotely controlling their lights via smartphone». And finally, Paolo Berni, Managing Director of Quick USA, reveals some figures: «Every year at least 150 installations are made overseas, half of them in after-sales. Quick USA’s turnover, for underwater lights only, equals 750 thousand dollars and the most requested power is 45 W».

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COMPONENTS

Tre serie di luci subacquee, ciascuna con sedici modelli che differiscono per potenza e dimensione. Le potenze vanno da 30 a 120 W e sono indicate per barche da 8 a 30 metri di lunghezza. Circa la metà delle installazioni viene richiesta in after market e l’estero assorbe il 70% della produzione. L’underwater lights più piccola tra quelle a catalogo costa 395 €, mentre la più potente arriva a 3.650 €. Three lines of underwater lights, each with sixteen models that differ in power and size. Powers range from 30 to 120 W and are suitable for boats from 8 to 30 meters in length. About half of the installations are requested in aftermarket and the foreign market consumes 70% of overall production. The smallest underwater light in the catalogue costs 395 €, while the most powerful reaches as much as 3,650 €.

THI, Delta ed Evolution sono i nomi delle tre nuove gamme di luci subacquee di Quick. THI, Delta, and Evolution are the names of Quick’s three new ranges of underwater lights.

Each of them has different characteristics. THI is a classic porthole model with through-hull mounting, which makes it possible to both reach a lot of power and to manage the light from the inside. Delta, on the other hand, is a surface-mounted model and therefore entirely external, while Evolution can be replaced without the need to pull the hull out of the water. All three lines of underwater lights use the latest technology. The new LED lights favour greater stability and greater colour rendering. In technical terms, this is called CRI, an acronym for Colour Rendering Index which refers to the ability to faithfully reproduce the colours of the object that is being illuminated. On a scale of zero to one hundred,

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today we have reached 92%, which means that the light beam does not alter the natural colour of the object. Moreover, the new generation of LEDs benefits from all existing electronics. In the case of Quick, the three Challenger ranges are integrated into the QNN (Quick Nautical Network). This is the same system that the company developed to control and manage other products in its catalogue, such as stabilizers; a system that makes it possible to control the underwater lights from the plotter on the bridge. Alternatively, however, clients can opt for the QCC, or Quick Color Control, which is a control and management system provided with a small touch screen panel where you can switch the lights on and off, change their colour, and adjust the intensity. The QCC also offers remote control. Besides, all these adjustments can be made with a smartphone or tablet. Even the colours are new, in the sense that the colour range has been expanded significantly. The more traditional hues are cool white and blue, but there is also RGBWhite. The latter can even be synchronized with the onboard stereo system, so you shouldn’t be surprised if the light changes colour in tune with the music. After all, underwater lights were conceived precisely for entertainment. This is their vocation, and the new generation of these products manages to truly fulfil it. Each of the three new series of underwater lights by Quick consists of sixteen models that differ in power and size. The powers vary from a minimum of 30 W up to a maximum of 120 W and are suitable for boats from eight to thirty meters in length. «The company’s goal is certainly to keep growing, but for the moment we are content to illuminate the water up to 30-meter hulls», says Lorenzo Cesari. Among the advantages of the new models designed by Quick is also their simple installation. The largest lights require a hole made with the cup-shaped tip of a drill, while the surface-mounted ones, which only need to host the wires inside, can settle for a normal drill. Therefore, the installation is not very time-consuming. Besides, as Cesari confirms, the after-sales market is a substantial slice of the underwater lights market. Some requests come from shipyards building new boats, as they always offer lighting under the waterline as an option, but even more, requests come from shipyards that deal with storage, or directly from boaters. When the boat is pulled out of the water to fair the hull or clean the zincs, they often also decide to install underwater lights, which is why the installation must be quick and easy.



COMPANIES

COMPANIES

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GIANNESCHI PUMPS AND BLOWERS

storia

Una tutta ITALIANA

An all-italian STORY

Con Cristiano e Alessandro Gianneschi, due giovani imprenditori viareggini che hanno raccolto il testimone da Luigi, un padre dalla lungimiranza fortemente innovativa, scopriamo com’è nata e come sta crescendo la Gianneschi Pumps and Blowers, un’azienda leader mondiale a conduzione familiare che ha da poco festeggiato i suoi primi 50 anni We talk to Cristiano and Alessandro Gianneschi, two young entrepreneurs from Viareggio who have taken over from their father Luigi, a man with highly innovative vision, and find out all about the foundation and current progress of Gianneschi Pumps and Blowers, a family-run leading international firm that has recently celebrated its fiftieth anniversary by Francesca Portoghese - photo by Andrea Muscatello

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COMPANIES

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NEL 1969, MENTRE IL MONDO SE NE STAVA CON IL NASO ALL’INSÙ AD ASPETTARE CHE IL PIEDE DI NEIL ARMSTRONG toccasse il suolo lunare, in quel di Viareggio Luigi Gianneschi cominciava a costruire il futuro della sua famiglia rilevando l’officina elettromeccanica in cui aveva fatto apprendistato e che sarebbe diventata un’azienda produttrice di pompe e ventilatori, leader nel settore della nautica, guidata in seguito dai figli Cristiano, ingegnere meccanico, e Alessandro, perito elettrotecnico. «Agli inizi, l’officina elettromeccanica rilevata da mio padre e dal suo socio produceva pompe per la floricultura e impianti elettrici per alberghi e ristoranti della zona», racconta Alessandro, Chief Executive Officer dell’azienda. «Con l’avvento della nautica nel distretto toscano, il lavoro è stato dirottato in base alle richieste che arrivavano dall’indotto territoriale. Senza mai interrompere la produzione di prodotti

per la floricultura, abbiamo col tempo deciso di creare due diverse divisioni: quella legata alle nostre origini, e quella orientata alla nautica». Quando avete capito che il settore della nautica aveva bisogno di più concentrazione? Alla fine degli anni ’70 abbiamo partecipato per la prima volta al Salone Nautico di Genova. Il polo nautico toscano era già in grande fermento e l’interazione con le richieste del territorio è arrivata quasi subito. Il rapporto con la nautica ci ha immediatamente permesso di mettere in campo un know how che, oltre alle capacità produttive, comprendeva anche una costante e continua consulenza tecnica con la quale affiancare il cliente in ogni momento, garantendogli tranquillità e sicurezza: un valore aggiunto che offriamo e che ci distingue da sempre. Alle commesse seguiva e segue ancora uno studio approfondito del prodotto, che si trasforma in una vera

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e propria sfida da portare avanti insieme al cliente. Nel giro di pochissimo tempo la nautica è arrivata ad occupare quasi il 100% della nostra produzione, e quel primo salone è stato anche l’occasione per affacciarci ai mercati esteri che oggi sono una parte importante del nostro fatturato: siamo presenti in America, Turchia, Francia, Spagna, Olanda, in Asia e in Medio Oriente. Quali sono i cantieri italiani con i quali collaborate maggiormente? Praticamente lavoriamo con tutti i cantieri, Overmarine, Codecasa, Rossinavi, Tankoa, Palumbo Group, Baglietto, Cantiere delle Marche, Fipa, oltre ai tre maggiori gruppi del panorama nautico italiano, Sanlorenzo, Gruppo Azimut Benetti, Gruppo Ferretti. Con ognuno di loro abbiamo instaurato un rapporto di fiducia reciproca, che si traduce in una collaborazione trasversale e ci consente un’impeccabile customizzazione.


GIANNESCHI GIANNESCHIPUMPS PUMPSAND ANDBLOWERS BLOWERS

«Our company is like a home to us and this might explain why we still call it our workshop, just as my father called it when he started this job».

«La nostra azienda per noi è come una casa e forse per questo la chiamiamo ancora officina, come faceva mio padre quando iniziò questo lavoro». Alessandro Gianneschi

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COMPANIES Partendo dalla domanda di prodotto, lavoriamo di concerto in base alle specifiche tecniche che cambiano se si parla di una barca in costruzione o di una barca già esistente. A questo, seguono puntuali le liste delle innumerevoli varianti, vero punto focale in termini di performance, peso e dimensioni dei nostri prodotti. L’innovazione e l’affidabilità sono alla base del nostro impegno quotidiano, e talvolta la vastità della nostra proposta rende difficile far accettare ai clienti le nostre novità. All’estero, invece, proporre un prodotto nuovo è più semplice. Abbiamo una vasta rete di dealer che ci rappresenta nel mondo e che condivide la nostra filosofia e i nostri valori. Qual è il prodotto che considerate il vostro fiore all’occhiello? Il nostro fiore all’occhiello è un prodotto fortemente rappresentativo che per noi ha un’anima. Si chiama Gigetta ed è una pompa brevettata che nasce dall’unione di due concetti idraulici. Mio padre Luigi, che tutti chiamavano Gigi e che dà il nome a questa pompa, voleva che fosse autoadescante, caratteristica che a bordo fa la differenza e che su barche oltre i 60 metri è molto difficile trovare. La pompa Gigetta ha una tenuta che lubrifica l’albero del motore che, quindi, non rischia mai di girare a secco, scongiurando qualsiasi pericolo di rottura. Nostro padre, con la sua lungimiranza, aveva deciso di creare un prodotto che potesse soddisfare le necessità di yacht superiori ai 60 metri senza dover ricorrere a soluzioni combinate per l’attività di adescamento. Oltre a questa pompa, abbiamo realizzato molti altri prodotti, su richiesta di clienti provenienti da diversi mercati, creando soluzioni ad 206 hoc che oggi fanno parte del nostro catalogo.

The capacity to develop new products in 3–6 months has made it easy for the Tuscan firm to enter new markets such as commercial ships, which recorded strong growth during the lockdown.

Come è cambiata la vostra visione del mercato in uno scenario come quello di una pandemia? La pandemia ci ha travolti tutti, ma noi abbiamo giocato d’anticipo, non volevamo farci trovare impreparati al rientro. La Gianneschi Pumps and Blowers è sinonimo di qualità, in azienda cerchiamo di mantenere uno standard elevato. La chiusura delle attività è stata predisposta in anticipo rispetto alle disposizioni governative e subito ci siamo impegnati a studiare gli ambienti, provvedendo all’installazione di tutti i dispositivi per una ripresa del lavoro in totale sicurezza. C’è da dire che siamo anche stati agevolati dagli spazi che fortunatamente sono molto ampi vista la recente espansione fatta. Gli inevitabili ritardi di questi mesi di stallo sono stati riassorbiti e ora siamo in grado di gestire agevolmente il flusso di lavoro, riuscendo a fare anche alcune migliorie che avevamo in programma già da tempo. Quali sono gli obiettivi della Gianneschi inquadrati in un futuro prossimo e quali quelli inseriti in una previsione a lungo termine? Nell’immediato futuro contiamo di concludere alcuni investimenti intrapresi un anno fa: quelli in ambito gestionale, le migliorie nella nostra sala prove e la messa a punto della lettura dei prodotti. A lungo termine il progetto è quello di ampliare la gamma prodotti e di raggiungere altri mercati per poter prendere spunti e ambire ad un sempre maggiore miglioramento in ambito produttivo e tecnico. E poi, quello che oltre ad un progetto può definirsi anche un desiderio, è tornare presto ad un rapporto diretto con il cliente, che travalichi il confine virtuale.

La capacità di sviluppare nuovi prodotti in 3-6 mesi ha permesso all’azienda toscana di entrare facilmente in nuovi mercati come quello delle navi commerciali, che durante il lockdown ha registrato una forte crescita.

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IN 1969, AS THE REST OF THE WORLD WAS LOOKING TO THE SKY AND WAITING FOR NEIL ARMSTRONG to take his first steps on the moon, Luigi Gianneschi in Viareggio was beginning to build his family’s future by reviving the electromechanical workshop where he had done his apprenticeship and that would go on to become a manufacturer of pumps and fans and a leading name in the nautical sector, subsequently taken over by his sons Cristiano, a mechanical engineer, and Alessandro, an electrical engineer. «The electromechanical workshop revived by my father and his partner initially made pumps for floriculture and electrical systems for local hotels and restaurants», says Alessandro, the firm’s CEO. «With the arrival of sailing in Tuscany, the work changed course to meet requests coming from local industry. Without ever stopping the production of floriculture products, we decided to create two different divisions over the years: one linked to our origins and one focused on yachting». When did you realize that you needed to focus more strongly on the yachting industry? In the late 1970s, we took part in Genoa Boat Show for the first time. Tuscany’s yachting production industry was already taking off and we began to receive local requests almost straight away. Our relationship with yachting immediately enabled us to field our expertise that, in addition to our production capacity, also included ongoing and continuous technical consultancy available to clients at all times, offering them peace of mind and security: an added value that we offer and that has always made us stand out. The orders were, and indeed still are, followed by an in-depth study of the product, which becomes a real challenge to be carried forward with the client. Within a very short space of time, the nautical industry accounted for almost 100% of our production and that first show also allowed us to explore foreign markets that now account for an important part of our turnover: we are present in the US, Turkey, France, Spain, the Netherlands, Asia, and the Middle East. Which Italian yards do you work with the most? Practically, we work with all the shipyards, Overmarine, Codecasa, Rossinavi, Tankoa, Palumbo Group, Baglietto, Cantiere delle Marche, Fipa, including the three biggest groups on the Italian yachting scene: Sanlorenzo, Azimut Benetti Group, and Ferretti Group. We have established a relationship of mutual trust with each of them, which is translated into a two-way collaboration and allows for impeccable customization. Starting with the product request, we work together based on the technical specifications that vary depending on whether it is a boat under construction or an existing vessel. This is followed by the lists of countless variants, a real focal point in terms of the performance, weight, and dimensions of our products. Innovation and reliability underlie our daily commitment and sometimes the sheer size of our offer makes it difficult for us to get clients to accept our innovations. Instead, it is easier to put forward new products abroad. We have a large dealer network, which shares our philosophy and our values. What do you consider to be your flagship product? Our flagship product is highly representative, a product that seems as though it has a heart and soul all of its own. It is called Gigetta and it’s a patented pump created through the union of two hydraulic concepts.


GIANNESCHI PUMPS AND BLOWERS

1969

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Anno di fondazione Foundation year

9.000 m 2

15.000

Superficie tra uffici, produzione e magazzino The area which includes offices, production site and warehouse

Numero di pezzi prodotti ogni anno No. of pieces produced every year

20.000 Codici prodotto in uso nel gestionale Product codes in use in the management system

750 45kW

2017 2018 2019 2020

Numero di pezzi a catalogo Number of products in the catalogue

Potenza della pompa più grande Power of the biggest pump

Fatturato annuale Yearly turnover 2016

Dipendenti e collaboratori Employees and co-workers

Investimenti Investments € 9.738.000

2016

€ 10.594.000

€ 150.000 € 180.000

2017

€ 11.322.000

€ 200.000

2018

€ 12.115.000

€ 550.000

2019

€ 10.338.000

€ 400.000

2020

Percentuale di fatturato Turnover percentage

55% Europe 15% APAC 15% Turkey 10% America 05% Middle East

140m

3-6

450 35

Numero di clienti Number of clients

Numero di dealer nel mondo Number of dealers worldwide

Lunghezza del megayacht più grande che ha montato un prodotto Gianneschi megayacht, which has It is the length of the largest megayac a Gianneschi product onboard

Mesi necessari per sviluppare nuovi prodotti Months needed to develop new products

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COMPANIES

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GIANNESCHI PUMPS AND BLOWERS

Il tre è il numero che ricorre spesso nella storia della Gianneschi Pumps and Blowers: tre sono le persone che le hanno dato vita: Luigi, Cristiano e Alessandro; tre sono le famiglie di prodotti principali, pompe, ventilatori e autoclavi; tre sono le onde scelte per il logo; tre sono i colori della bandiera italiana, un forte segnale identificativo che sottolinea l’importanza del Made in Italy nel lavoro dell’azienda. Three is the number that recurs most frequently in the history of Gianneschi Pumps and Blowers. Three people founded it: Luigi, Cristiano, and Alessandro; three are the main range of products, pumps, blowers and water pressure systems; three waves feature in the logo; three colors in the Italian flag, a strong identifying signal that emphasizes the importance of Italian production in the company’s work.

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COMPANIES My father Luigi, whom everyone knew as Gigi and after whom this pump is named, wanted a self-priming product, a characteristic that can make a big difference on board and is very difficult to find on boats over 60 meters long. The Gigetta pump has a seal that lubricates the motor shaft, which therefore never risks running dry, consequently avoiding any chance of breakage. Thanks to his forward-thinking vision, our father decided to create a product that could meet the performance requirements of yachts over 60 meters long without have to use combined priming solutions. In addition to this pump, we have made many other products to meet the requests of clients from different markets, creating specific solutions that form part of our catalog today.

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Following the death of their father Luigi, his sons Cristiano and Alessandro have got to grips with the new global market, winning the trust of clients and employees who had lost a real leader. Between 2016 and 2019, Gianneschi Pumps and Blowers saw its turnover increase (10–12%), recording a trend in constant growth.

Dopo la scomparsa del padre Luigi, i figli Cristiano e Alessandro si sono misurati con il nuovo mercato globale, dovendo conquistare la fiducia di clienti e dipendenti che avevano perso un vero leader. Dal 2016 fino al 2019 la Gianneschi Pumps and Blowers ha visto aumentare il suo fatturato (10-12%), con un trend che è in continua crescita.

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How has your vision of the market changed in a pandemic scenario such as this? The pandemic has overwhelmed all of us, but we have played our hand in advance as we didn’t want to be unprepared for the return to work. Gianneschi Pumps and Blowers means quality and we have always demanded a very high standard of quality. We closed down our activities in advance to the government legislation and then we immediately set about studying our environments, undertaking to install everything we would need to resume business in total safety. It is worth mentioning that we were facilitated in this by the size of our workspaces, which are fortunately very big thanks to our recent expansion. The inevitable delays caused by these months of the shutdown have been reabsorbed and we are now able to manage the workflow with ease, even making a few improvements that we had been planning to implement for some time. What are Gianneschi’s short-term and longterm objectives? In the immediate future we are counting on completing some investments that we made a year ago: in the management area, the improvements in our test room, and the development of product scanning. In the long term, we plan to expand our product range and reach other markets so that we can get ideas and aim for ongoing improvements in both production and technical terms. What’s more, although this is more of a desire than a plan, we want to go back to working directly with our clients as soon as possible, going beyond the virtual barrier.



TEST

TEST

Perfect

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33.30m barchemagazine – Maggio-May 2021


MANGUSTA GranSport 33

LADY 213

Il Mangusta GranSport 33, costruito da Overmarine Group della famiglia Balducci, è il primo modello dotato di una propulsione con 4 motori Volvo Penta D13 di 1.000 cavalli ciascuno e trasmissioni Ips 1350 con eliche traenti The Mangusta GranSport 33, built by the Overmarine Group, owned by the Balducci family, is the first model fitted with four 1,000-horsepower Volvo Penta D13s and IPS 1350 transmission with tractor propellers by Fabio Massimo Bonini barchemagazine – Maggio-May 2021


TEST GIÀ INTRAVEDENDOLA DA LONTANO È IMPOSSIBILE NON RICONOSCERE LA LINEA PULITA E SFILATA DEL MANGUSTA, il marchio del gruppo Overmarine che ha concentrato negli Stati Uniti la vendita delle sue barche. Certamente un sogno per molti, ma una realtà per i primi due armatori del nuovo GranSport di 33,3 metri di lunghezza fuoritutto, quasi 7,5 metri al baglio e il pescaggio massimo di poco più di 1,80 metri, il che significa poter navigare praticamente ovunque, anche in bassi fondali, che da questa parte dell’Oceano si traduce nel navigare in tutta tranquillità nelle acque cristalline e turchesi delle Bahamas. La matita è quella di Alberto Mancini, che ha concepito gli esterni. Eleganza e soluzioni tutte italiane per l’armatore americano che ha collaborato e con l’ufficio interiors di Overmarine Group e con Mancini per la scelta dei decori. Ha voluto una customizzazione quasi totale. Perfect Lady, questo il nome della barca, è stata disegnata intorno ai figli e ai nipoti dell’armatore e lo si capisce subito già dalla piattaforma che sarà la “spiaggia” della famiglia. Una volta estesa elettricamente si trasforma in una superficie decisamente vasta dotata di doccia incorporata, speaker per la musica e di una scaletta da bagno sovradimensionata, con ampi scalini e una solida ringhiera, a sua volta totalmente elettrificata. Alle spalle della piattaforma, nascosto dietro una tenda, c’è il garage che contiene esclusivamente un tender dotato di motore jet, ma nessun jet sky considerati dall’armatore troppo pericolosi per i bimbi. Gli spazi molto generosi permetterebbero 214 certamente lo stivaggio di moltissimi “giochi” in più. Il segreto di tali cubature che poi troveremo come per magia anche nelle sezioni interne riservate agli A poppa, gli ospiti vengono accolti in uno spazioso ed attrezzato pozzetto con tavolo da pranzo e zona bar. Il salone, sul ponte principale, è ampio e reso luminoso dalle grandi finestre a tutta altezza, due delle quali apribili per offrire una ventilazione naturale.

ospiti è dato dalle misure insolitamente piccole della sala macchine, ma più che sufficienti a contenere i 4 Volvo Penta Ips 1350, i più grandi sul mercato, che spingono con grande accelerazione il GranSport 33 a oltre 25 nodi di velocità massima e a una più tranquilla velocità di crociera di 21 nodi. Stefano Arlunno, presidente Americas di Mangusta Yachts, mi sta presentando questo superyacht e mi dice che è la prima volta che il cantiere collabora con Volvo Penta per utilizzare il sistema Ips con eliche traenti. Una soluzione che ha entusiasmato per le performance, la velocità, la stabilità, i consumi ridotti, la manovrabilità e la tecnologia che è molto “owner friendly” con strumenti come il joystick e il geostazionamento. Saliamo dalla piattaforma utilizzando gli scaloni laterali di poppa e raggiungiamo il grande cockpit che, oltre al tavolo da pranzo, un ampio divano, il bancone bar e BBQ, all’interno del corrimano della murata di sinistra nasconde i comandi per governare durante l’ormeggio. Si tratta di un’altra personalizzazione voluta dall’armatore per poter ormeggiare affiancandosi comodamente alla banchina privata della sua abitazione, che per praticità di manovra si trova sempre a sinistra dell’imbarcazione. La straordinaria combinazione di verniciature nere opache e lucide dei cieli si staccano nettamente dal bianco dello scafo donando un colpo d’occhio di grande eleganza. L’ingresso nel salone avviene senza dover scavalcare il consueto gradino. Ciò che colpisce subito è l’altezza del soffitto e le grandi vetrate tutte apribili che lasciano entrare una grande quantità di luce. Il salotto è pensato per godere di piacevoli conversazioni. Sempre in questa area troviamo un altro tavolo da pranzo che può ospitare almeno 8 commensali. In the stern, guests are accommodated in a spacious and well-equipped cockpit with a dining table and bar area. The lounge, which is on the main deck, is large and is lit by two full-height windows, two of which can be opened to give natural ventilation.

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MANGUSTA GranSport 33

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The interiors department at Overmarine Group has worked together with the designer Alberto Mancini and the owner to decide upon furniture and décor. Luxury Wood Italy, a company specialized in highquality wood working, has made the floors of the interiors.

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L’ufficio interiors di Overmarine Group ha lavorato insieme al designer Alberto Mancini e all’armatore per la scelta di arredi e decori. Luxury Wood Italy, azienda specializzata nella lavorazione di legnami di grande qualità, ha realizzato i pagliolati degli interni.


TEST

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MANGUSTA GranSport 33 Il design è moderno, essenziale e “organico” per quanto riguarda i materiali usati, pensati anche per la presenza a bordo dei piccoli nipoti, quindi facili da pulire e trattati con verniciature opache per evitare i segni delle dita. Dal salone si passa per un breve disimpegno dove si trovano un bagno, altri spazi per stivare oggetti e l’ingresso al quartiere equipaggio con la superattrezzata cucina degna di un grande chef. Da qui si sbarca nella master suite davvero impressionante negli spazi, ben 40 m2, la più grande master del segmento, con il letto centrale, numerose cassettiere ovunque, un vanity table per la signora di bordo, uno schermo TV che si apre a compasso dal soffitto e un bagno unico non solo grande, ma con la più bella doccia che io abbia mai visto, separata dalla cabina da un cristallo a LCD che può oscurarsi con un click garantendo la totale intimità. Scendiamo quindi al livello sottostante e ci troviamo nella zona dedicata agli ospiti con due cabine doppie a letti singoli che si possono unire trasformandole quindi in matrimoniali, e due cabine singole con il secondo letto nascosto a parete che possono diventare a castello per i bambini. Ogni cabina è dotata di schermi video invisibili sino all’accensione. Ciò che colpisce molto, ancora una volta, sono l’altezza e le volumetrie e questo grazie, come già detto, al piccolo ingombro della sala macchine. In questi ambienti trovano spazio anche una lavatrice e asciugatrice dedicate al lavaggio dei capi dei bambini. Nei bagni delle cabine dotati di tutto noto l’assenza del marmo, un altro tocco di sobrietà sempre nell’ottica della semplicità. Salendo sull’upper deck troviamo un altro spazio dedi- 217 cato ai bambini con la piscina, un grande salotto e il lungo tavolo bar connesso alla vasca creato per permettere ai genitori di godersi un cocktail senza perdere di vista i piccoli nuotatori. Alle spalle del banco bar due cristalli scorrevoli permettono l’ingresso ad una skylounge completamente chiusa e dotata di aria condizionata per poter vivere in ogni Il flybridge, con i suoi 56 m2, può essere configurato in versione aperta o chiusa. Il cliente della prima unità ha scelto la versione chiusa così da avere un vero e proprio sky lounge, con living TV room interno, una soluzione nuova ed interessante.

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The 56-square metre flybridge can be configured as being either open or closed. The buyer of the first boat off the line has gone for the closed option, so it has what is a sky lounge, with a living and television room that is enclosed, as part of a new and interesting solution.


TEST stagione anche il ponte più alto da cui ovviamente si può anche timonare la barca grazie ad un punto di governo a scomparsa per evitare che i piccoli lo tocchino. All’interno della lounge ancora divani e schermi TV, chiaramente un altro spazio dedicato alla quotidianità dei piccoli ospiti. Qualche scalino più in basso e dalla sky lounge si accede al ponte di comando dove la tecnologia è ridondante ancora una volta per avere sempre tutto sotto controllo, dalla navigazione agli impianti, garantendo sempre la massima sicurezza. A prua, ben separata dalle manovre dell’ancora, troviamo una grande area con piscina idromassaggio, prendisole e salotto per lasciare questa volta agli adulti uno spazio tutto per loro. Una barca destinata ad avere uno straordinario successo grazie agli spazi davvero incredibili se paragonati alla sua stazza lorda, basti pensare che le prime due sono state vendute sulla carta ad armatori americani che solitamente hanno gusti leggermente diversi da quelli europei. Un saluto quindi a questa “Perfetta Signora” che trascorrerà tutto l’inverno ai Caraibi e l’estate sulla costa nord est degli Stati Uniti agli Hamptons e naturalmente complimenti all’armatore.

La suite armatoriale di 40 metri quadrati, situata a prua, offre ampi spazi, comfort ed elevata luminosità.

The master suite covers forty square metres, and is located in the bows – it is very roomy, comfortable and has excellent natural light.

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JUST GLIMPSING IT FROM AFAR IT IS IMPOSSIBLE NOT TO RECOGNISE THE CLEAN, elongated lines of the Mangusta, the brand of the Overmarine Group which has located forty per cent of its boat output in the United States. Owning one will just be a dream for most people, but will be a reality for the first two buyers of the new GranSport, which


MANGUSTA GranSport 33

219

Il ponte inferiore è totalmente dedicato alle 4 cabine ospiti che possono essere realizzate, secondo le esigenze dell’armatore, in diverse soluzioni.

The lower deck is entirely set aside for four guest cabins which can be set up in different ways according to the wishes of the buyer.

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TEST

220

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MANGUSTA GranSport 33 has a length overall of 33.3 metres, and a beam of nearly 7.5 metres and a draught of just over 1.80 metres, which means it can go just about anywhere, even where there is shallow water which in this part of the ocean means sailing untroubled throughout the clear turquoise waters of the Bahamas. It was designed by Alberto Mancini, who drew up the exteriors. Elegance and completely Italian solutions for the American owner who has worked with the interiors department at Overmarine Group and with Alberto Mancini to choose the décor. He wanted nearly complete customisation. Perfect Lady, as the boat is named, has been designed around the owner’s children and grandchildren and you can feel that immediately from the platform that it will be the family’s “beach”. Once it has been electronically extended, it turns into an enormous area fitted with a shower, music speakers and an outsize swimming ladder, with large steps and solid railing, which is also entirely electronically operated. Behind the platform, hidden by a curtain, is the garage. It only holds a tender fitted with a jet motor, and no jet skis as the owner thinks they are too dangerous for children. But the very substantial areas would certainly hold a lot more toys. The secret for all this space, which is also noticeable in the interior guest areas, lies in the unusually small size of the engine room. It is, however, more than enough to hold the four Volvo Penta IPS 1350s, the largest on the market, which power the GranSport 33 and can make it accelerate to a top speed of over 25 and a calmer cruising speed of twenty-one knots. Stefano Arlunno, the president of Mangusta Yachts for the Americas showed me this super yacht and told me that it was the first time that the yard had worked with Volvo Penta to use the IPS system with tractor propellers. With the performance, speed, stability, low fuel consumption, manoeuvrability and very user-friendly technology (such as the joystick and dynamic positioning system) this is a decision that has got people enthused.

From the flybridge, you can easily get to the bow, where you find – on the same level – a further area for socialising with a swimming pool with a jacuzzi and a sun area, in front of which there is a lounge area that is equipped with a sofa and table.

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Dal flybridge si può accedere facilmente a prua, dove si trova, sullo stesso livello, un’ulteriore area di socializzazione composta da una piscina con idromassaggio ed area prendisole, davanti alla quale vi è una zona lounge attrezzata con divano e tavolo.

221


TEST

Il garage ha una superficie di 28 m2, è in grado di contenere un tender da 5,65m e due moto d’acqua, una capacità straordinaria che rende questo modello uno dei 222 migliori della classe. La pedana di poppa è estendibile e permette di avere una grande area per socializzare vicino al mare.

The garage covers 28 square metres, and can hold a 5.65m tender and two jet skis, an extraordinary amount of space - and indeed the boat is one of the best in its class for this. The stern platform can be extended so that you can have a large area to socialise close to the sea.

We left the platform using the stairs on the side at the stern and reached the large cockpit. As well as a dining table, large sofa, bar counter and barbecue, this area also has the controls used during mooring, which are hidden inside the railing on the port side. That was another part of the customisation that the owner wanted so as to be able to moor alongside his private quay at his home, which, for practical manoeuvrability reasons is always on the port side. The extraordinary combination of matt black paint and the gloss of the ceilings stand out strongly from the white of the hull, creating a very elegant first view. And you can enter the lounge without having to go up a step, as you normally would.

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The most immediately striking feature is the height of the ceiling and the big windows that can all be opened to let in a large amount of light. The lounge has been designed to welcome lovely chats. In the same area there is another dining table, that can seat at least eight. The design is modern, essential and organic, in view of the materials used. The materials have also been chosen because of the small grandchildren that will come on board, and is thus easy to clean and has been painted in matt colours to avoid finger marks. From the lounge you go through a small hall area where there is a bathroom, other storage areas and the entrance to the crew quarters, with a kitchen that is so well fitted that it would be worthy of a great chef. From there you go through to the master suite, which is very large, as much as forty square metres, the largest on a boat of its type. It has a centrally-located bed, many drawers all over the room, a vanity table for the lady of the boat, a TV screen that unfolds from the ceiling on a hinge and a single bathroom that is not just large, but has the most beautiful shower I have ever seen, separated from the cabin by LCD glass that can be darkened with a click, ensuring complete privacy. We then went down to the level below, where there is guest accommodation with two twin rooms with beds that can be joined to become doubles and two single rooms with a second bed hidden in the wall which can become bunk beds for children. Every cabin is equipped with video screens that are invisible until turned on. What really strikes you here, once again, is the height and room, and – as we said earlier – that is a consequence of the small amount of space taken up by the engine room. In the bathrooms of the cabins, which are fully equipped, I noticed a lack of marble, which is another touch of sobriety and all part of the simplicity of the overall approach. Going onto the upper deck you find another area that is dedicated


MANGUSTA GranSport 33

Velocità max nodi Top speed knots

Autonomia mn Range nm

341

Rapporto peso kg kw

Rapporto lung./larg.

4.5

PROJECT: Alberto Mancini and Overmarine Group (interiors) • Alberto Mancini and Overmarine Group Design Department (exteriors) HULL: LOA 33.30m • Maximum Beam 7.40m • Max draft 1.9m • Gross Tonnage 228 GT • Full mass displacement 130 t • Fuel tank volume 10,500 l • Water tank volume 2,000 l • Maximum Speed (half load) 25 knots • Cruising speed 21 knots • Range at the cruising speed 341 nautical miles • Building material composite • Cabins Master suite, 4 cabins • Crew 5 people in 3 cabins MAIN PROPULSION: 4 Volvo Penta D13 IPS 1350 • Outlet mechanical power 735 kW CERTIFICATION: RINA C Croce di Malta Hull Mach Short Range + Commercial classification: LY3 Code compliance for Short Range Yacht Giri/min

Peso

Weight

130

Località//Place Miami Mare//Sea state 2 poco mosso//2 little moved Vento forza//Wind speed 10 nodi/kn Direzione//Wind direction NW Altezza onda//Wave height 0.5/1.0m Persone a bordo//Number of people on board 8 Combustibile imbarcato//Fuel volume on board 50% Acqua imbarcata//Water volume on board 80% Eliche//Propellers Q1-Q7 series Motore//Main propulsion Volvo Penta IPS1350

Velocità in nodi Speed in knots

Consumi l/h

Fuel consumption l/h Rpm

kn

26

44 L/W

Conditions on test

PROGETTO: Esterni Alberto Mancini e Overmarine Group • Interni Alberto Mancini e Overmarine Group Design Department SCAFO: Lunghezza f.t. 33,30m • Larghezza massima 7,4m • Immersione 1,9m • Gross Tonnage 228 GT • Dislocamento a pieno carico 130 t • Capacità serbatoio carburante 10.500 l • Capacità serbatoio acqua 2.000 l • Velocità massima a mezzo carico 25 nodi • Velocità di crociera 21 nodi • Autonomia alla velocità di crociera 341 miglia • Materiale di costruzione scafo Composito • Cabine Suite armatoriale + 4 cabine doppie • Equipaggio 5 persone in 3 cabine MOTORE: 4 Volvo Penta D13 Ips 1350 • Potenza 735 kW ognuno CERTIFICAZIONE: RINA C Croce di Malta Hull Mach Short Range + Classificazione Commerciale: LY3 Code compliance for Short Range Yacht

26

potenza Mass outlet power

Condizioni della prova

OVERMARINE GROUP ITALY Via del Porto, 2 I - 55049 Viareggio (LU) T. +39 0584 - 389364 www.mangustayachts.com

Engine rotational speed 1/min 1200

750 2460

25

703 550

21 18

2300 2100

464

15

1800

366

13

1600

220

11

1300

114

10

1200

98 0

100

200

300

400

Litro miglio

500

600

700

(velocità di crociera)

l/ na mi (Cruising speed)

27.5

Velocità kn

Consumi totali l/h

Consumi litro miglio

Autonomia mn

Boat

Total Fuel consumption

Total Fuel consumption

Range

speed in knots

(as volume flow) l/h

(as volume hanging) l/ na mi

na mi

10

98

9.8

959

1300

11

114

10.3

907

1600

13

220

16.9

555

1800

15

366

24.4

385

2100

18

464

25.7

364

2300

21

550

27.5

341

2400

25

703

28.1

334

2460

26

750

28.8

325

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2400

223


TEST

Stefano Arlunno and Fabio Massimo Bonini.

Engine room

224

Il Mangusta GranSport 33 ha un pacchetto propulsivo che garantisce una velocità massima di 26 nodi grazie a 4 motori Volvo Penta D13 di 1.000 cavalli ciascuno, 735kW, a 2400 giri al minuto, e trasmissioni Ips 1350. L’autonomia è di circa 340 miglia nautiche alla velocità di crociera.

The Mangusta GranSport 33 has a power package that generates a top speed of 26 knots thanks to four Volvo Penta D13s each developing 1,000 horsepower, or 735 kW, at 2400/min, and IPS 1350 transmissions. The range is around 340 nautical miles at cruising speed.

to children, with the swimming pool, a large lounge and the long bar table linked to the pool, which was created so that parents can enjoy a cocktail while keeping an eye on the little ones swimming. Behind the bar counter there are two sliding glass doors which mean you can go into a skylounge that is completely closed and fitted with air conditioning. That means you can experience the top deck in every season, and of course you can helm the boat from there, thanks to a steering position that folds away to stop children touching it. Inside the lounge there are still more sofas and television screens, and this is clearly another area that has been set aside for the daily life of younger guests. A few steps down from the sky lounge and you reach the bridge, an area packed with technology so you can have everything under control, from helming to on-board systems, and ensuring that there is the highest possible level of safety. In the bow, well apart from the equipment used for anchoring, there is a large area with a jacuzzi pool, sun pad and a lounge which – for once – provides an adult-only space. It is a boat that is set to have great success thanks to a surface area that is really incredible considering its tonnage. It should be borne in mind that the first two were sold off plan to Americans, who normally have rather different tastes to European buyers. So, we should offer our compliments to the owner and salute this “Perfect Lady” who will spend the whole of the winter in the Caribbean and the summer on the north-east coast of the US, at the Hamptons. Il Mangusta GranSport 33 è una barca sportiva e confortevole al tempo stesso, dotata di una forte personalità e di un’eleganza senza tempo, è una buona combinazione di stile e tecnica.

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The Mangusta GranSport 33 is a sporty boat that is comfortable at the same time, and has a strong character and timeless elegance: it is a good combination of style and technology.



TEST

FOUR SEASONS L’ultima novità di Sunseeker è un hardtop sportivo capace di garantire una navigazione confortevole con qualsiasi mare e qualsiasi clima

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The latest from Sunseeker is a sporty hardtop that can ensure comfortable sailing with almost any sea and weather conditions by Niccolò Volpati

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PREDATOR 60 EVO

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barchemagazine – Maggio-May 2021


TEST PER TUTTE LE STAGIONI, MA NON IN SENSO NEGATIVO. Il nome del nuovo Predator 60 si arricchisce, alla fine, della parola Evo che sta per Evolution. E dove porta l’evoluzione dei nuovi modelli del cantiere inglese? Alla loro tipica caratteristica di essere barche molto marine, è stato aggiunto un design in grado di soddisfare le esigenze degli armatori a tutte le latitudini e con tutti i climi che si possono incontrare. Sunseeker è un brand mondiale e deve quindi sapere rispondere a questa richiesta. Per farlo, da qualche anno, si è avvalso della collaborazione di Andrea Frabetti, che, dopo una lunga esperienza in Italia, ha deciso di oltrepassare la Manica e approdare proprio al cantiere di Poole. Il tocco dell’ingegnere si vede anche su questo modello. Il progetto, da lui coordinato, è stato sviluppato da tutto il team del Design & Technology Center. La coperta è stata studiata per adattarsi a qualsiasi clima. Il tetto e il grande finestrone che si affaccia sul pozzetto sono scorrevoli e comandati elettricamente. Così, quando è tutto aperto, si ha la sensazione di essere a bordo di un open. Al contrario, se si tiene tutto chiuso, si è pronti per affrontare il mare formato dell’oceano o il freddo del Nord Europa. Tutto il ponte principale è vetrato. Ci sono vetrate verso l’alto, dato che l’hardtop è fatto di finestrature, verso poppa, lungo i passavanti laterali e, ovviamente, verso prua. La vista è a 360°, anzi di più, visto che è libera perfino verso il cielo. Il layout è abbastanza tradizionale. Prendisole a prua, divanetti con tavolo estensibile in pozzetto e altro tavolo con tante sedute all’in228 terno. Quando è tutto aperto, come abbiamo detto, la differenza tra interno ed esterno sparisce del tutto e così l’area living della dinette e quella del pozzetto risultano attigue e in continuità una con Considerando le tante superfici vetrate scorrevoli, praticamente tutto il ponte principale potrebbe entrare a pieno diritto nella definizione di coperta. Tra dinette e pozzetto, infatti, gli spazi sono attigui e collegati uno all’altro.

l’altra. Quello che si apprezza, sempre in perfetto stile inglese, è che i passavanti sono molti e ben posizionati. La sicurezza in navigazione prima di tutto. La battagliola, infatti, è continua dal pozzetto fino all’estrema prua. Lungo i passavanti laterali addirittura raddoppia, grazie al tientibene sulla tuga e perfino il prendisole di poppa è circondato da un altro tientibene in inox. E per non appesantire troppo la sovrastruttura, sia l’hardtop, sia il portellone del garage del tender a cui si accede dalla piattaforma idraulica di poppa, sono in carbonio. Sottocoperta si incontra la cucina che, trovandosi in posizione ribassata, può usufruire di una grande superficie. E non solo per il piano di lavoro, ma anche per l’aria sulla testa. Nonostante sia, di fatto, una sorta di disimpegno dell’area notte, dalla cucina, alzando gli occhi, si vede il cielo. È una bella sensazione, sia perché la luce naturale non manca, ancorché si trovi sottocoperta, sia perché la vista verso l’esterno regala una sensazione di spazio perfino maggiore. Di fronte ad essa ci sono due sedute contrapposte con un altro tavolo estensibile, ideali per la prima colazione. Poteva mancare lo spazio per il breakfast a bordo di una barca inglese? La zona notte, invece, dispone di ben sei posti letto suddivisi in tre cabine: l’armatoriale a centro barca, la Vip a prua e un altro locale ospiti con due letti singoli sovrapposti. Oltre a queste tre cabine, a poppa, in prossimità del garage del tender, c’è anche una cabina marinaio. Per accontentare tutti, Sunseeker ha previsto perfino due diverse tipologie di trasmissione. È un’opzione niente affatto scontata perché si tratta dei pod con eliche traenti oppure della più tradizionale linea d’asse. Sono due trasmissioni che necessitano diversi accorgimenti per garantire sempre le prestazioni al meglio, ma il cantiere si è attrezzato per assicurarle. If we bear in mind the considerable amount of sliding window space, practically the entire main deck could be considered an exterior. The dinette and cockpit adjoin one another and are connected.

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PREDATOR 60 EVO

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TEST Il layout degli interni prevede una cucina ribassata verso l’area notte che gode di tanto spazio di lavoro e molta “aria” sulla testa. Dai fornelli è perfino possibile vedere il cielo, grazie alle vetrate dell’hardtop. Le cabine sono tre, oltre a quella per il marinaio. The interior layout has a kitchen set deep in the boat towards the cabin area, which has a lot of workspaces and a lot of headroom. From the cooking rings, you can see the sky, thanks to the glass hardtop. There are three cabins, as well as the sailor ones.

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PREDATOR 60 EVO Nel nostro caso, in sala macchine c’era una coppia di Volvo D13 da 900 cavalli ciascuno con trasmissione in linea d’asse. Il primo risultato che mi colpisce è la maneggevolezza. Nonostante la linea d’asse, la barca si comporta egregiamente, sia ai bassi regimi, sia in navigazione a 25 nodi e oltre. La potenza è sufficiente. Si plana a tredici nodi con meno di 1500 giri al minuto e 117 litri all’ora di consumo complessivo. La massima l’abbiamo raggiunta a trentuno nodi e mezzo e 335 litri all’ora. Per navigare a 20 nodi di velocità servono 205 litri all’ora, mentre a 25 il consumo istantaneo sale a 280 litri. Oltre alle buone sensazioni al timone, ci sono l’ergonomia della plancia e la visibilità. Entrambe apprezzabili, sia perché la plancia è ampia, ben protetta dalla luce solare diretta e con un grande schermo touch screen a portata di dito, sia perché l’assetto parallelo alla superficie dell’acqua rende la visibilità sempre buona. A questo si deve aggiungere la tanta superficie vetrata che permette anche la visuale laterale. IT’S FOR ALL FOUR SEASONS, BUT NOT IN A NEGATIVE WAY. The name of the new Predator 60 has an Evo, standing for Evolution added to its name. So where does evolution take the new models of the English yard? As well as their typical characteristic of being very seaworthy boats, they

now boast a design that can satisfy the demands of owners at every latitude and in every climate that you can find. Sunseeker is a worldwide brand and so it has to be able to meet this demand. To do so it has had, for several years, a partnership with Andrea Frabetti, who after considerable experience in Italy, has decided to cross the Channel and set down at the Poole-based boatyard. Frabetti’s touch is there to be seen on this model too. He coordinated the project, which was undertaken by the entire team at the firm’s Design & Technology Centre. The deck was developed to suit any climate. The roof and the big window that looks onto the cockpit can be slid back and are electronically operated. And so, when everything is open, you get the feeling that you are on board an open boat. But if you keep everything closed up, you are ready to tackle heavy oceans seas or the cold of northern Europe. The entire main deck is surrounded by glass. There is also glass above you, given that the hardtop has got window panes going aft, along the gangways and, of course, looking forward. There is a 360-degree view, or more, given that it is also unobstructed looking upwards. The layout is fairly traditional. You get a sun pad in the bow, sofas with an extendible table in the cockpit and another table with a lot of seats inside. When everything is opened up, as we said, the difference between

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TEST the inside and out completely disappears, and so the living area of the dinette and that of the cockpit adjoin one another and run continuously. Something to be appreciated, and again in perfect English style, is that there are a lot of gangways and they are well-positioned. Be safe underway is the priority. The handrail goes uninterrupted from the cockpit right to the end of the bow. And along the gangways it doubles up, thanks to the grab handle on the deckhouse and even the stern sun deck is surrounded by another stainless steel grab handle. To avoid the superstructure being weighed down too much, both the hardtop and the door to the tender garage (which is reached from the hydraulic stern platform) are made from carbon fibre. The galley is below decks, and because it is set low, it covers a large area. It is not only a large area available for the worktop but also comes in terms of headroom. Even though it is effectively a kind of addition to the cabin area, as you raise your eyes from the galley you can see the sky. It is very pleasant, both because there is no lack of natural light, even if it is below decks, and also because the view out makes you feel that there is even more room. Next to the galley, there are two seats opposite one another

232

As well as a hull that is stable and secure, there is no lack of grab handles spread throughout the boat. You can get around safely, even when the boat is doing a considerable speed.

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Oltre a una carena stabile e sicura, non mancano tientibene sparsi in ogni punto della barca. Ci si può muovere in sicurezza, anche quando si è in navigazione a velocità sostenuta.


PREDATOR 60 EVO

Velocità max nodi Top speed knots

Range nm

211

Rapporto peso

PROJECT: Ewen Foster • Design & Technology Center Sunseeker HULL: LOA 18.24m • Beam 4.70m • Draft 1.30m • Displacement 27,900 kg • Fuel tank volume 2,200 l • Water tank volume 600 l MAIN PROPULSION: 2xVolvo D13-900 • Outlet mechanical power 662 kW (900 hp) • 6 cylinders inline • Swept volume 12.8 l • Bore&Stroke 131mm x 158mm • Compression ratio 16.5:1 • Maximal rotational speed 2300/min • Dry weight 1,560 kg EC CERTIFICATION: CAT B - 12 people PRICE: 1,135,000 £, Excl.VAT

kg kw

Rapporto lung./larg. L/W

Ottima l’insonorizzazione in sala macchine. Nella cabina armatoriale, che si trova a centro barca e vicina ai propulsori, i decibel in crociera sono compresi tra i 65 e i 75.

3.8 speed 1/min 1000

Velocità in nodi Speed in knots

Consumi l/h

Fuel consumption l/h Rpm

kn

31.5

335

28.6 260

24.8 19.1

2000 1750

186

13.7

1500

137

13.0

1430

117

1250

86

9.3

1000

43 0

50

100

150

200

250

300

350

Da 0 a planata in 7 secondi Gliding time of 7s from 0 to glide Da 0 a velocità massima in 32 secondi Gliding time of 32s for a speed change from 0 to 31.5 knots (maximum speed)

Litro miglio

(velocità di crociera)

l/ na mi (Cruising speed)

Sound reduction in the engine room is excellent. In the master cabin – located midships and close to the propellers – decibels at cruising speed were between 65 and 75.

10.4

Velocità kn

Consumi totali l/h

Consumi litro miglio

Autonomia mn

Rumore su scala A (in plancia) dB

Boat

Total Fuel consumption

Total Fuel consumption

Range

Sound level on scale A

speed in knots

(as volume flow) l/h

(as volume hanging) l/ na mi

na mi

(at the dashboard) dB

9.3

43

4.6

478

62

1250

10.7

86

8.0

275

66

1430

13.0

117

9.0

244

68

1500

13.7

137

10

220

68

1750

19.1

186

9.7

226

69

2000

24.8

260

10.4

211

71

2200

28.6

322

11.2

196

75

2290

31.5

335

10.6

207

76

barchemagazine – Maggio-May 2021

2290 2200

322

10.7

21

Giri/min

Località//Place Lavagna (GE) Mare//Sea state Calmo//Calm Vento Inferiore ai 3 nodi Wind speed Less than 3 knots Persone a bordo//People on board 5 Carburante imbarcato//Fuel volume onboard 1.000 l Acqua imbarcata//Water volume on board 120 l

PROGETTO: Ewen Foster • Design & Technology Center Sunseeker SCAFO: Lunghezza fuori tutto 18,24m • Larghezza 4,70m • Pescaggio 1,30m • Dislocamento 27.900 kg • Serbatoio carburante 2.200 l • Serbatoio acqua 600 l MOTORE: 2xVolvo D13-900 • Potenza 662 kW (900 cv) • 6 cilindri in linea • Cilindrata 12,8 l • Alesaggio per corsa 131mm x 158mm • Rapporto di compressione 16.5:1 • Regime di rotazione 2300 giri/ minuto • Peso a secco 1.560 kg CERTIFICAZIONE CE: CAT B per 12 persone PREZZO: 1.135.000 £, Iva esclusa

Autonomia mn

Engine rotational

Conditions on test

Dealer Sunseeker Italy Porto Turistico, 52 I-16033 Lavagna (GE) T. +39 0185 305317 info@sunseeker-italy.com www.sunseeker-italy.com

31.5

potenza Mass outlet power

Condizioni della prova

SUNSEEKER Poole, Gran Bretagna www.sunseeker.com

233


TEST with a further extendible table, which is perfect for breakfast. How could an English boat be without its breakfast area? The accommodation area has as many as six berths divided between three cabins: the owner’s cabin midships, the VIP cabin in the bow and another guest room with a bunk bed. As well as these three cabins, there are also the sailor’s quarters in the stern next to the tender garage. To keep everybody happy, Sunseeker has opted for two different kinds of transmission. That is by no means an option that should be taken for granted because we are talking about the choice between pods with tractor propellers and the more traditional straight-shaft configuration. They are two kinds of transmission system that require different equipment to ensure optimum performance, but the yard has taken steps to ensure that. In the boat we tried out, there was a pair of Volvo D13s, each developing 900 horsepower with the straight-shaft transmission. The first thing that struck me was how manoeuvrable it was. Despite the straight-shaft system, the boat behaved extremely well, both at low rev levels and doing 25 knots and more. That was enough power. It planes at thirteen knots, and less than 1500 rpm, while using 117 litres an hour in total. We got a top speed of thirty-one and a half knots, using 335 litres per hour. To do twenty knots you need 205 litres an hour, while at 25 knots that the consumption goes up to 280 litres. As well as the good feeling you get at the helm, there is the ergonomics of the bridge and visibility. Both are things to be appreciated, not only because the bridge is wide, spacious, well protected from direct sunlight and has a large touch screen at your fingertips, but also because keeping a trim that is parallel to the water means that the visibility is always good. Added to that is the fact that all of the windows mean that you also get side vision.

Engine room

234

Diverse opzioni proposte tra le quali quelle del tipo di trasmissione. Il cantiere permette, infatti, di scegliere tra pod con eliche traenti e linea d’asse. Several options are available to buyers, including transmission type. The yard allows you to choose pods with tractor propellers, or a straight-shaft system.

In navigazione è stabile, sicura, ma anche maneggevole. La carena è promossa a pieni voti. Ce ne rendiamo conto quando viriamo a tutta barra. Nonostante la linea d’asse, l’angolo di virata è sufficientemente stretto. The boat is stable and safe when underway, but it is also manoeuvrable. The hull is nearly perfect. We realised that when we turned hard. Despite having the straight-shaft transmission, the turning angle was sufficiently tight.

barchemagazine – Maggio-May 2021



TEST

TEST

Emozionale e RAZIONALE

Emotional and rational 236

13.84m barchemagazine – Maggio-May 2021


FIART MARE SEAWALKER 43

Seawalker 43 è il secondo modello della gamma, inaugurata dal cantiere partenopeo con il 33’, con il quale è stato sviluppato il concetto di imbarcazione walk-around rispettando i canoni stilistici, ma soprattutto funzionali Seawalker 43 is the second in the range, which was launched by the Neapolitan yard with the 33’, and with it the development of a walk-around concept that respects the style rules, and is – above all – functional by Angelo Colombo

237

barchemagazine – Maggio-May 2021


TEST ABBIAMO AVUTO IL PIACERE DI PROVARE IL NUOVO FIART MARE SEAWALKER 43 in una fresca mattina nel Golfo di Napoli. Si tratta di un modello realizzato con stilemi tipici della filosofia walk-around, ma con linee inedite. Salendo a bordo si notano subito alcuni elementi molto apprezzati per la sicurezza e il comfort tra questi le murate alte e protettive con falchetta più larga del consueto, all’interno della quale si celano le bitte a scomparsa, e a prua il salpancora con il suo gavone, il tutto con un capodibanda in teak che riprende quello presente sulla superficie calpestabile. Elementi estetici come il parabrezza privo di cornice

oltre alle finestrature laterali definite a “coltello”, e inclinate sulle murate, contribuiscono a dare all’insieme uno stile moderno e funzionale che a noi è piaciuto molto. Dal punto di vista costruttivo abbiamo notato anche negli angoli più nascosti una cura degna di un cantiere di primo livello quale Fiart Mare è storicamente. Inoltre, la struttura in composito e la laminazione di ogni singolo componente sono realizzati presso uno degli stabilimenti più moderni e tecnologicamente avanzati oggi impegnati in quest’attività, ossia la Idar, di proprietà dello stesso Gruppo Fiart di cui fa parte anche il cantiere Fiart Mare. Altro elemento favorevole è stata l’organiz-

238

Interni sorprendenti per le altezze da poppa a prua e per i volumi di ogni ambiente. Bella la cabina di poppa e comodo il bagno completo e di grandi dimensioni. Arredi molto curati e realizzati con materiali e lavorazione di qualità, ricchi di vani di contenimento e robusti. Non abbiamo mai percepito un solo scricchiolio.

The interiors were surprising because of the height that runs from stern to bow, and because of the volumes of each room. The stern cabin is beautiful, and there is a large, full bathroom. The furnishings are delicately finished and made from high-quality material, while there are a lot of tough, storage areas. We never heard a single creak.

barchemagazine – Maggio-May 2021

zazione della coperta: pulita, razionale e funzionale grazie a soluzioni come il doppio accesso alla plancia poppiera dotata di sistema di sollevamento, che permette di tenerla fuori dall’acqua in navigazione e completamente immersa quando alla fonda. Anche i due grandi prendisole di poppa e prua contribuiscono alla funzionalità dell’imbarcazione così come il divanetto con due tavoli mobili che possono essere uniti per pranzi all’aperto e tanti altri accessori destinati a rendere l’allestimento completo per la crociera. Gli interni, anche questi molto curati, si caratterizzano per l’ergonomia e la lavorazione dei materiali dove l’attenzione degli artigiani si esprime con arredi ben rifiniti e funzionali. Due le cabine, entrambe ampie e dotate di numerosi vani, ma soprattutto con un’altezza interna inusuale. La cosa che più si apprezza è la possibilità di stare in piedi nella cabina poppiera, cosa abbastanza rara su barche di queste dimensioni con configurazioni simili. L’armatoriale è a prua con letto matrimoniale, mentre la cabina di poppa dispone di due comodi letti singoli in piano. Entrambe condividono un bagno di dimensioni adeguate alla crociera con box doccia separato. Indubbiamente gli interni di questa barca rappresentano un punto di forza di questo interessante progetto, all’apparenza sportivo, ma con contenuti da crocierista vero. Il nostro test Ci sono molti elementi che andrebbero evidenziati. Una delle cose che abbiamo apprezzato maggiormente nel corso della nostra prova è stata la posizione della plancia e del pilota. Infatti, presi in mano i comandi, ci si accorge immediatamente di avere tutti gli ingombri della barca in vista e il controllo degli impianti, motori, timoneria e plotter, diviene spontaneo in pochi minuti. Il piacere di sentirsi subito in sintonia con il mezzo infonde sicurezza e questa, navigando con il Seawalker 43, aumenta quando la carena a V variabile con ingressi di prua affilati e volumi che assorbono sempre in modo adeguato le onde, permettono di spingersi anche verso quelle andature solitamente riservate ai nostri test.


FIART MARE SEAWALKER 43 La plancia gode di una posizione dominante da cui si prende immediato contatto visivo con tutti gli ingombri della barca. L’ergonomia è molto curata e si gode della giusta distanza e della corretta posizione di tutti i comandi degli impianti di bordo. The dashboard has a dominant position from where you can immediately see the full extent of the boat. The ergonomics have been carefully planned and it benefits from the correct positioning of all the controls for the onboard systems.

239

barchemagazine – Maggio-May 2021


TEST

Velocità max nodi Top speed knots

Autonomia mn Range nm

319

PROJECT: Shipyard technical department HULL: LOA 13.84 m • Maximum beam 3.99m • Draft 1.04 m• Light mass displacement 12,500 kg • Full mass displacement 15,000 kg • Fuel tank volume 1,150 l • Water tank volume 620 l MAIN PROPULSION: 2 Volvo Penta IPS 600 D6 • Outlet mechanical power 324 kW (435 hp) • Number of cylinders 6 inline • Total swept volume 5,500 l • Maximal rotational speed 3600/min • Weight 920 kg including the IPS system EC CERTIFICATION CAT B PRICE: 470.000 € Powered with 2x380 hp Volvo Penta IPS 500, Excl. VAT and optionals • 505,000 € As tested, Excl. VAT and optionals

kg kw

23

Rapporto lung./larg. L/W

Velocità in nodi Speed in knots

Consumi l/h

Fuel consumption l/h Rpm

38.90

170 3660 155

34.50 110

30.60 24.50 21.50

2650 2400

80

14.00

2000

58

10.00

1500

25

8.00

1000

12 0

20

40

60

80

100

120

140

160

Velocità minima di planata 18,5 nodi a 2250 giri The minimum gliding speed is 18.5 knots at a rotational speed of 2250/min

Litro miglio

(velocità di crociera)

l/ na mi (Cruising speed)

3.6

Velocità kn

Consumi totali l/h

Consumi litro miglio

Autonomia mn

Rumore su scala A (in plancia) dB

Boat

Total Fuel consumption

Total Fuel consumption

Range

Sound level on scale A

speed in knots

(as volume flow) l/h

(as volume hanging) l/ na mi

na mi

(at the dashboard) dB

1000

8.00

12

1.51

760

65 65

Engine rotational speed 1/min 1500

10.00

25

2.50

460

2000

14.00

58

4.14

277

67

2400

21.50

80

3.72

309

69

2650

24.50

90

3.67

313

70 72

3000

30.60

110

3.59

319

3400

34.50

155

4.49

255

75

3660

38.90

170

4.37

263

78

barchemagazine – Maggio-May 2021

3400 3000

90

Da 0 a velocità massima in 9 secondi Gliding time of 9s for a speed change from 0 to 38.9 kn Da 0 a planata in 3 secondi Gliding time of 3s from 0 to glide

3.46 Giri/min

Località//Place Napoli Mare//Sea state 3 Mosso//Rough Vento forza//Wind speed 2 kn Moderato//Breeze Direzione//Wind direction SW Altezza onda//Wave height 1m Persone a bordo//Number of people on board 4 Combustibile imbarcato//Fuel volume on board 1.150 l Acqua imbarcata//Water volume on board 550 l Motore//Main propulsion 2 Volvo Penta D6 Ips 600

kn

Rapporto peso potenza Mass outlet power

Conditions on test

PROGETTO: Ufficio tecnico del cantiere SCAFO: Lunghezza f.t. 13,84 m • Larghezza massima 3,99 m • Immersione 1,04 m • Dislocamento a vuoto 12.500 kg • Dislocamento a pieno carico 15.000 kg • Capacità serbatoio carburante 1.150 l • Capacità serbatoio acqua 620 l MOTORE: 2 Volvo Penta IPS 600 D6 • Potenza 324 kW (435 cv) • Numero di cilindri 6 in linea • Cilindrata 5.500 l • Regime di rotazione massimo 3600 giri/min • Peso 920 kg compreso sistema Ips CERTIFICAZIONE CAT B PREZZO: 470.000 €, Iva e accessori esclusi, con 2x380 hp Volvo Penta Ips 500 • 505.000 € Iva e accessori esclusi nella versione provata

38.9

240

Condizioni della prova

FIART MARE Via Lucullo, 71 I-80070 Baia (NA) T.+39 081 8040023 sales@fiart.com www.fiart.com


FIART MARE SEAWALKER 43 Le manovre serrate ad alta velocità per sentire il limite dello scafo sono state eseguite in assoluto controllo. Il mezzo non si scompone mai, non si percepiscono mai colpi eccessivi sul fondo e la gestione degli Ips è impeccabile. I due motori Volvo Penta da 435 cavalli l’uno del sistema Ips 600 sono in grado di spingere il Seawalker 43 fino a quasi 39 nodi di velocità massima, ma soprattutto gli permettono di essere agile come un piccolo natante e planare in appena 3 secondi. A queste caratteristiche corrisponde un consumo medio contenuto per il tipo di barca e gli ingombri in gioco. Infatti, alla velocità di crociera economica di 30,6 nodi corrisponde un consumo orario complessivo di 110 l/h. Reattiva e veloce come una GT, ma parca nei consumi e confortevole anche a velocità sostenute, questa barca ci ha stupiti anche alla velocità massima affrontando con angoli di incidenza elevati le onde lunghe che abbiamo incrociato. Pur uscendo dall’acqua, non abbiamo percepito alcun impatto scomposto. Insomma, ci siamo davvero divertiti al timone di questa bella barca italiana e ad aiutarci ci sono state condizioni di mare caratterizzate da onda lunga, che abbiamo usato per stressare lo scafo. Altro elemento che abbiamo apprezzato in modo particolare è la manovrabilità in acque ristrette, coadiuvata come abbiamo detto da una buona visuale su tutti gli ingombri dello scafo, oltre che dal preciso joystick di Volvo Penta, grazie al quale entrare in banchina avendo poco spazio e anche un po’ di vento laterale è alla portata di tutti. La nostra impressione Gli elementi per spingerci a considerare il nuovo Seawalker 43 una barca di riferimento per il segmento cui appartiene ci sono tutti: progetto moderno ed esteticamente accattivante, ergonomia molto curata ed efficace tanto in coperta quanto negli interni, scafo molto marino e sempre in grado di garantire comfort e sicurezza agli occupanti, allestimenti curati e realizzati con materiali di qualità, consumi moderati, prestazioni sportive, maneggevolezza e sicurezza. Fiart Mare con questo progetto si

rivolge ad armatori tipicamente mediterranei, privati o commerciali, perché il Seawalker 43 è una barca che si presta molto anche al noleggio grazie ai suoi spazi generosi in coperta e alla sicurezza che è in grado di garantire agli ospiti in tutte le condizioni. Il nostro giudizio finale è positivo su tutti i fronti, versatilità e costi di esercizio sono sicuramente i suoi punti di forza, ma se vi piace “spingere” il Seawalker 43 ve lo lascia sempre fare in sicurezza. WE WERE LUCKY ENOUGH TO TRY OUT THE NEW FIART MARE SEAWALKER 43 on a fresh morning in the Gulf of Naples. It is a model that has been created with the styling that is typical of a walk-around boat, but it has new lines. As you go onboard, you quickly see that some elements are very useful because of the comfort and safety they can provide, including the high and protective sides with a wider gunwale, within which are hidden retractable bollards, and in the bow the windlass with its locker. All of it is done with a teak cap rail which echoes the material used on the deck itself. Aesthetic aspects, such as the windscreen that doesn’t have a frame and the “knife-shaped” windows that slope down to the sides help to give the whole boat a modern and functional style that we liked. From a construction point of view, we saw that even in the parts that were most tucked away there was a level of attention that is worthy of a toplevel builder, as Fiart Mare have historically been.

The high sides and the wide gunwale help to give a feeling of safety to those on board, even at high speeds. Thanks to careful research, access from the stern to the bow is always comfortable and above all, safe.

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Furthermore, the structure in composite and the lamination of every single component is made at one of the most modern and technologically-advanced facilities that are currently active in the sector. Named Idar, it is owned by Fiart Group, which itself is part of the Fiart Mare boatyard. The organisation of the deck is also a success: it is clean, rational and functional, thanks to solutions such as the double access point to the stern platform, which is fitted with a raising system so that it can be kept out of the water when underway, and completely submerged when at anchor. The two large sun pads, in the bow and stern, also help to make the boat more functional, as does the sofa with two mobile tables that can be attached for al fresco lunches. There are also a lot of other accessories which are aimed at providing a complete set-up for cruises. The interiors, which have also been very well designed, feature ergonomics and working of materials in which the attention of the craftsmen comes through with nicely-finished, functional furnishings. There are two cabins, both of them spacious and with plenty of storage, but which stand out above all because of the unusually good headroom. The thing that we most appreciated was being able to stand up in the stern cabin, which is fairly rare on boats of this size and layout. The master cabin is in the bows, and has a double bed, while the stern cabin has two comfortable twin beds. The two cabins share a bathroom of a size that is suitable for cruising, with

Le murate alte e la falchetta larga contribuiscono a infondere sicurezza agli occupanti anche alle andature più spinte. Grazie a passaggi ben studiati, il transito da poppa a prua è sempre comodo e soprattutto sicuro.

241


TEST Scafo realizzato in infusione caratterizzato da una V pronunciata fino a poppa e molto affilata a prua, grazie al quale comfort e sicurezza anche con mare formato sono sempre assicurati. The hull has been made in injection moulding and features a V that is particularly pronounced at the bow and runs to the stern. This means that comfort and safety are always guaranteed, even with heavy seas.

Engine room

In sala macchine ci sono due motori Volvo Penta di 435 cavalli ciascuno abbinati a trasmissioni con eliche traenti Ips 600 che sono in grado di spingere il Seawalker 43 fino a quasi 39 nodi di velocità massima. La crociera comoda, anche ad andature medie elevate, è garantita da consumi contenuti. 242

The engine room has two 435 hp Volvo Penta engines, each with transmissions linked to IPS 600 tractor propellers that can push the Seawalker 43 to nearly 39 knots top speed. Comfortable cruising, even at high average speeds, is ensured by the low level of fuel consumption.

The hawse anchor is nicely set in the nearly vertical bow. Alternatively, you can go for an anchor that folds down and is stowed away.

Bella la soluzione dell’ancora a cubia incastonata sulla prua quasi verticale, in alternativa si può richiedere l’ancora a ribalta e a scomparsa.

a separate shower. It is unquestionably the interiors that are the strong point of this interesting design, which looks sporty but has real cruiser content. Our test There are many points to highlight. One of the things that we most appreciated during our test was the location of the bridge and the helmsman’s seat. When you take the helm, you immediately realise that you can see the full extent of the boat, and getting the hang of the systems, engines, helm and plotter only takes a few minutes. A sensation of immediately being in tune with something brings with it a feeling of security and that only increases when you are underway with the Seawalker 43, and the variable V with tapered bow and volumes that always do enough to absorb the power of the waves, mean that you can push towards speeds that we normally only see during testing. Tight turns at high speed to feel the limits of the hull were carried out in a completely controlled way. The boat never loses shape, you never feel excessive crashing against the water and the IPS works impeccably. The two 435 horsepower Volvo Penta engines with the IPS 600 system can push the Seawalker 43 top nearly 39 knots top speed. And above all they mean, it can be as agile as a small boat and start planing in just three seconds. These features go together with average fuel consumption that is low for the kind of boat and displacement in question. Indeed, at the economy cruising speed of 30.6 knots, overall consumption is 110 litres an hour. It is quick and responsive like a GT but is thrifty when it comes to fuel consumption and comfortable even at high speed. This boat surprised us even at top speed with the angles of attack it managed on the long waves that we came across. Even when it comes out of the water, we didn’t feel any disturbing impact. All in all, we had a lot of fun at the helm of this beautiful Italian boat and we were helped by the sea conditions – with long waves that we used to put the hull under pressure. A further element that we appreciated was the manoeuvrability in tight areas, supported – as we said earlier – by the full visibility of all parts of the boat, as well as the precise Volvo Penta joystick, thanks to which anybody can still handle things when you arrive at the quay without a lot of room, and with a bit of wind. Our impression The new Seawalker 43 boasts all the necessary features for us to consider it a point of reference for its segment: it is a modern and aesthetically pleasing design, the ergonomics have been very carefully and effectively done, both on deck and below. The hull holds the sea very well and is a constant guarantee of comfort and safety for those on board, while the fittings have been designed and manufactured with high-quality material, fuel consumption is not excessive, it delivers sporty performance, manoeuvrability and safety. With this design, Fiart Mare is aiming at the typically Mediterranean boat owner, whether private or commercial. Because the Seawalker 43 is a boat that lends itself to chartering because of the substantial areas on deck and the safety that it provides passengers in all conditions. Our overall view is positive on all fronts: versatility and running costs are definitely its strong points, but if you want to push the Seawalker 43 it will always let you do so safely.

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TEST

TEST

INNATE

Il Cranchi E26 Rider è un raffinato motoscafo che riprende in pieno l’antica tradizione tutta italiana nel costruire queste imbarcazioni

244

The Cranchi E26 Rider is an elegant motorboat, which fully embraces the ancient, very Italian tradition of building this kind of boat by Francesco Michienzi

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CRANCHI E26 RIDER

elegance 245

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TEST LA NAUTICA È SICURAMENTE UN SETTORE COMPLESSO, RICCO DI CONNESSIONI, MATERIALI, informazioni e tendenze che spaziano tra passato e futuro dove la storia gioca un ruolo fondamentale. La ripresa di stili e trend, che si sono affermati nel corso degli anni, rende il mondo delle barche sempre pieno di nuovi stimoli. Il passato è proprio il punto da cui partire per poter mirare ad un’evoluzione consapevole. Stilisti e designer amano riprendere e riportare in auge i grandi modelli storici modernizzandoli e riproponendoli ad un pubblico nuovo. Un esercizio di stile molto presente anche nella nautica da diporto. Prendiamo in esame un tipo di barca, molto diffusa negli Stati Uniti negli anni Sessanta e apprezzata anche in Italia, come il bowrider. Christian Grande ha rivisto in chiave moderna proprio questo tipo di imbarcazione per il cantiere Cranchi con il modello E26 Rider con motore fuoribordo. Il dritto di prua e le linee fluide dello scafo indicano chiaramente come il designer si sia cimentato con maestria nella cura delle forme e dei dettagli creando un classico contemporaneo. Ideale come luxury tender, è un modello che esprime un alto grado di ricercatezza tipico del Made in Italy che ci ha resi famosi nel mondo. Il ponte di prua ospita una zona lounge con piano allo stesso livello del pozzetto, comodamente raggiungibile attraverso

Pilota e copilota dispongono di una propria poltroncina che può ruotare verso il divano a L di poppa e formare così un salotto all’aperto con la possibilità di posizionare il tavolo e creare una dinette molto funzionale. The skipper and assistant have got their little armchair which can turn to the L-shaped sofa in the stern, and thus create an open-air lounge with the option of positioning the table and creating a very functional dinette.

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CRANCHI E26 RIDER

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TEST

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Small, elegant, but with an especially intriguing shape, the Cranchi E26 Rider was designed by Christian Grande. The hull is a project by Aldo Cranchi.

un’apertura a centro barca, che può accogliere gli ospiti in tutta sicurezza anche con la barca in movimento. Con uno sviluppo molto armonico, la distribuzione degli spazi prosegue anche a centro barca con il pozzetto, il vero cuore dell’imbarcazione, dotato di un’area con soluzioni funzionali che lasciano la massima libertà a chi vive a bordo. Con perfetta simmetria, sulle murate si fronteggiano due grandi divani, mentre i sedili di pilota e co-pilota sono pivotanti e si possono orientare verso i divani per estendere ulteriormente l’area dedicata alla convivialità. A fianco della consolle di pilotaggio, sulla sinistra, trovano spazio un lavandino e un comodo vano toilette. A poppa, il motore fuoribordo è affiancato sui lati da due plancette. Appendici che fungono da spiaggetta, facilitando sia l’accesso a bordo, che diventa più pratico e sicuro, sia l’ingresso in acqua e la risalita, agevolata

Piccolo, elegante, con forme particolarmente intriganti, il Cranchi E26 Rider è stato disegnato da Christian Grande. La carena è un progetto di Aldo Cranchi.

da una scaletta a scomparsa. Abbiamo provato la barca con un motore fuoribordo Mercury Verado di 350 cavalli in una giornata con assenza di vento e mare piatto. Ci siamo divertiti con evoluzioni in tutte le direzioni creando un’area di mare con onde incrociate, alte circa 60 centimetri, per saggiare le doti della carena. In virata si presenta bene, l’elica non perde la presa e non ci sono fenomeni di cavitazione. Non è solo stabile, ma anche maneggevole. Si può stringere la virata, procedere virando e controvirando, invertire la rotta ruotando tutta la barra, ma non si ha mai la sensazione di perdere il controllo. Per fare un giro su noi stessi basta un diametro di una ventina di metri. La navigazione è stata confortevole. Anche attraversando le onde lo scafo riesce ad evitare spruzzi a bordo. L’accelerazione è notevole, plana in 4 secondi, e la velocità di massima è di oltre 37 nodi.

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CRANCHI E26 RIDER

249 Il profilo della barca e la postazione di pilotaggio danno un carattere sportivo esaltato da numerosi dettagli raffinati e particolarmente curati.

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The boat’s profile and the bridge area give a sporty feel, which is brought out by many refined, and especially well-finished details.


TEST

Velocità max nodi Top speed knots

Autonomia mn Range nm

128

Rapporto peso potenza Mass outlet power

kg kw

9.3

Rapporto lung./larg. L/W

3.2

PROJECT: Cranchi Research and Development Center and Aldo Cranchi (hull) • Christian Grande (design) HULL: LOA 8.10m • Length 7.80m • Waterline length 6.35m • Maximum beam 2.49m • Draft 0.90m • Light mass displacement 2,170 kg • Fuel tank volume 220 l • Water tank volume 70 l • Maximum people on board 12 MAIN PROPULSION: 1 x Mercury Verado 350 hp 257 kW EC CERTIFICATION: CAT B PRICE: € 79.450 bare boat € 110.950 powered with Mercury Verado F350

Weight

2.1

La carena ha una sezione di prua ideale per affrontare il mare che si allarga verso poppa garantendo così stabilità all’imbarcazione.

The hull has a perfect bow section for tackling the sea, and this extends aft, thus ensuring that the boat is stable. Giri/min

Peso

Conditions on test

PROGETTO: Centro Studi Ricerche Cranchi e Aldo Cranchi (carena) • Christian Grande (design) SCAFO: Lunghezza fuori tutto 8,10m • Lunghezza scafo 7,80m • Lunghezza al galleggiamento 6,35m • Larghezza massima 2,49m • Pescaggio 0,90m • Dislocamento a vuoto 2.170 kg • Serbatoio carburante 220 l • Serbatoio acqua 70 l • Portata massima persone 12 MOTORI: 1 x Mercury Verado 350 cv - 257 kW CERTIFICAZIONE CE: CAT B PREZZO: € 79.450 solo scafo € 110.950 con Mercury Verado F350

37.5

250

Condizioni della prova

CANTIERE NAUTICO CRANCHI Via Nazionale, 1319 I-23010 Piantedo (SO) T. +39 0342 683359 www.cranchi.com

Engine rotational speed 1/min

Località//Place San Giorgio di Nogaro Mare//Sea state Calmo//Calm Vento forza//Wind speed 0 Altezza onda//Wave height 10cm Persone a bordo//People on board 2 Combustibile imbarcato//Fuel volume on board 90% Acqua imbarcata//Water volume on board 75% Motore//Main propulsion 1 x Mercury 350 hp

Velocità in nodi Speed in knots

Consumi l/h

Fuel consumption l/h Rpm

kn

37.5

114

35

98 65

31 28

4000 3500

37

15

3000

29

9

2500

23

7.5

2000

14 0

20

40

60

Litro miglio

80

100

(velocità di crociera)

l/ na mi (Cruising speed)

1.7

Velocità kn

Consumi totali l/h

Consumi litro miglio

Autonomia mn

Boat

Total Fuel consumption

Total Fuel consumption

Range

speed in knots

(as volume flow) l/h

(as volume hanging) l/ na mi

na mi

2000

7.5

14

1.9

118

2500

9

23

2.6

86

3000

15

29

1.9

114

3500

21.5

37

1.7

128

4000

28

48

1.7

128

4500

31

65

2.1

105

5000

35

98

2.8

79

5140

37.5

114

3.0

72

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5000 4500

48

21.5

5140


CRANCHI E26 RIDER THE YACHTING SECTOR IS VERY COMPLEX AND HAS A LOT OF INTER-LINKAGE, MATERIALS, information, and trends that span from past to future, with history playing a fundamental role. The return of styles and trends that have cemented their place over the years means that the world of boats is always full of new incentives. The past should always be the starting point when aiming at an informed evolution. Stylists and designers like to go back to great historic models and bring them to the fore, modernizing them and offering them to a new audience. It is an exercise in style that is also very present in the yachting world too. Let us look at a kind of boat that was very popular in the US in the 1960s, and was also appreciated in Italy – the bowrider. Christian Grande has reworked this style of boat with a modern twist for the Cranchi yard, with the E26 Rider model featuring an outboard engine. The stem and the fluid lines of the hull clearly show how the designer has masterfully handled the shapes and details, to create a contemporary classic. It is ideal as a luxury tender and is a model that expresses the high degree of refinement that is typical of Italian craftsmanship, and for which the country is famous. The bow deck has a lounge area whose floor is at the same level as the cockpit; it is comfortably reached through an opening amidships and can hold all passengers in absolute safety, even when the boat is moving. The harmonious development of the spaces and their distribution continues amidships with the cockpit, the true heart of the boat, which is fitted with an area with functional solutions which give those who are staying on board complete freedom. With perfect symmetry, two large sofas on either side face each other, while the seats for the helm and the assistant can swivel and face the sofas to further extend the area for socializing. To the left of the dashboard, there is a sink and a comfortable toilet compartment. In the stern, the outboard engine has a swimming platform on either side. They work like a beach area, and both help people get on board and also help to dive into the water and getting out again, assisted by a fold-away ladder. We tried out

the boat with the 350 horsepower Mercury Verado on a windless day with a flat sea. We had fun doing lots of turns, and creating an area of sea with crosswaves of around sixty centimeters, to try out the hull. It turns well, the propeller doesn’t lose its bite and there isn’t any cavitation. It is not only stable but also easy to handle. You can tighten the turn, and continue turning back and forth, turn back on yourself by turning at maximum. But you never get the feeling that you are losing control. To do a complete turn we needed a circle of just twenty or so meters. It was comfortable when underway. Going over the waves, the hull was able to avoid spray coming on deck. The acceleration is notable, it starts planing in four seconds, and the top speed is over 37 knots.

barchemagazine – Maggio-May 2021

Engine data

L’E26 Rider è un bowrider dotato di motore fuoribordo Mercury Verado di 350 cavalli. Alla velocità di crociera di 28 nodi il consumo di benzina è di 1,7 litri per ogni miglio navigato. Grazie a un serbatoio di 220 litri, l’autonomia è di 128 miglia. The E26 Rider is a bowrider that carries a 350 hp Mercury Verado outboard engine. At 28 knots cruising speed, it burns 1.7 liters a mile. Thanks to its 220-liter fuel tank, it has a range of 128 miles.

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TEST

TEST

Dieci metri con BRIO

A lively ten metres 252

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D34 CRUISER

Ottime prestazioni, consumi contenuti e tanto spazio sopra e sottocoperta. C’è tutto quello che serve, senza eccessi Excellent performance, low consumption levels and a lot of space both above and below deck. There is everything you need, without any excess by Niccolò Volpati

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10.30m barchemagazine – Maggio-May 2021


TEST IL DESIGN AL SERVIZIO DEGLI SPAZI APERTI. I De Antonio sono così. La caratteristica distintiva sono i fuoribordo nascosti sotto un prendisole. Così la superficie utilizzabile è maggiore, nonostante i propulsori siano, appunto, dei fuoribordo. Ma questo non significa che siano barche solo open. Un valido esempio è il 34 Cruiser che abbiamo provato nel Golfo di Saint Tropez. Quale è la differenza rispetto alla versione aperta? Lo spazio interno, ovviamente, e una tuga più pronunciata per offrire più abitabilità nella cabina di prua. Il risultato è un natante ideale per la crociera a corto e medio raggio per una famiglia di quattro persone. La coperta rimane accogliente e in grado di sfruttare al meglio tutti i centimetri disponibili. Due prendisole, uno a prua sopra la tuga e uno a poppa sopra i motori, passavanti laterali larghi, plancetta di poppa e una zona centrale che si caratterizza con due divanetti lineari contrapposti con al centro un tavolo. A tutto questo si aggiunge una consolle di guida con una plancia più che sufficiente per

accogliere tanti strumenti e un parabrezza che fa egregiamente il suo lavoro. Inoltre c’è il bimini in tessuto che si può facilmente aprire e prolungare per riparare dal sole anche il pozzetto. La struttura che lo sorregge appare robusta e ben piantata sulla vetroresina che segna le estremità del divanetto per il pilota e i copiloti. Il divanetto della plancia ha un’unica seduta senza divisori. A mio avviso è una soluzione migliore rispetto alla scelta di diverse poltroncine singole, perché, in questo modo, i posti disponibili potrebbero essere addirittura quattro. Se ne guadagna uno in più. Con le poltroncine singole, invece, al massimo, ci sarebbe stato spazio per tre. E poi il D34 Cruiser ha gli spazi interni. La cabina di prua è quella armatoriale. In questo locale si apprezza l’abitabilità. All’ingresso, infatti, ci sono più di 180 centimetri di altezza, così si può stare in piedi alla base del letto senza il rischio di prendere botte in testa. Anche lo spazio sopra la cuccetta è più che sufficiente a non dare la sensazione di claustrofobia. Insom-

Buon lavoro di ottimizzazione dei volumi interni a disposizione. La cabina armatoriale a prua ha una abitabilità che consente di rimanere in piedi senza sbattere la testa all’ingresso. Quella di poppa ha ovviamente meno volume in altezza, ma è comunque confortevole per altre due persone.

The interior areas have been arranged excellently. The owner’s cabin in the bow has headroom which means you can stand without knocking your head as you come in. The stern cabin isn’t as high, but it is nevertheless comfortable and sleeps a further two people.

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ma, è un locale dove si può vivere serenamente. A poppa c’è la cabina ospiti con due letti separati. Trovandosi sotto il pozzetto, per forza, l’abitabilità è più contenuta. Ma il risultato complessivo è comunque positivo, anche perché le due cuccette singole hanno dimensioni proporzionate. Gli spazi per la crociera, quindi, sia sopra, sia sottocoperta, non mancano, ma il comfort lo si deve avere anche in movimento. A poppa i fuoribordo sono due Mercury da 350 cavalli ciascuno. Si tratta dei motori con sei cilindri ed è la potenza media che si può avere sul D34. La massima, infatti, è rappresentata da una coppia di 400, mentre quella minima da due 300 cavalli. La spinta dei due motori da 350 è più che sufficiente. Per planare bastano 4,5 secondi e per arrivare alla massima ne servono poco più di trenta. I numeri sono decisamente sportivi, così come le velocità. Alla massima abbiamo raggiunto i 44 nodi e per planare ne sono bastati 13,5. Conti alla mano significa che ci sono ben trenta nodi di range di crociera da scegliere. E anche i consumi sono vari, ma sempre e comunque contenuti. Per tirare fuori tutti i 700 cavalli ci vogliono 230 litri/ora complessivi che sono comunque pochi. A tutte le altre andature di crociera, inoltre, il consumo scende radicalmente. Per navigare a trenta nodi bastano poco più di 100 litri/ora totali e per venticinque ne bastano addirittura 76. Prestazioni sportive con consumi da crociera economica, che cosa si pretende di più? Ma qualcosa di più c’è e ce lo dice la sensazione al timone. La barca naviga bene, si comporta egregiamente anche nel passaggio sull’onda. La coperta è assolutamente asciutta. Gli spruzzi della scia vengono allontanati dallo scafo e non rientrano mai, né a centro barca, né in pozzetto. Ottima anche la sensazione in virata. Il D34 Cruiser si piega e vira stretto a tutta barra senza perdere di potenza e velocità. L’agilità in manovra, anche ai medi e alti regimi, è quasi sorprendente. Merito della carena e della coppia di fuoribordo. Ma forse è merito anche del dislocamento. È leggermente più pesante della versione open e mi dà la sensazione di navigare perfino meglio. Non che il D34 Open si fosse comportato male, anzi. Ma la versione Cruiser mi sembra che abbia


D34 CRUISER

Tutti i segni distintivi De Antonio ci sono, dai fuoribordo nascosti ai parabordi piatti lungo le fiancate. The boat has all of the distinctive De Antonio features, from hidden outboards to flat fenders along the sides.

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barchemagazine – Maggio-May 2021


TEST raggiunto un equilibrio che si avvicina alla perfezione. E tutto questo, senza dimenticarci che siamo a bordo di una barca omologata natante perché la lunghezza dello scafo senza appendici rimane entro i dieci metri. C’è un solo dettaglio che non mi ha molto convinto ed è la mobilità in coperta. Il layout, infatti, prevede che tutto lo spazio da prua a poppa sia occupato da qualcosa. La tuga rialzata con il prendisole, la consolle di guida, i divanetti lineari con il tavolo da pranzo e, infine, più a poppa, il secondo prendisole che ricopre i fuoribordo. Come si fa per passare da un lato all’altro della barca? Per riuscirci si deve fare il giro largo, nel senso che la si deve circumnavigare, o da prua o da poppa. Il problema è che a prua il passavanti è rialzato proprio per regalare più abitabilità alla cabina sottostante e, inoltre, non c’è la battagliola a cui aggrapparsi. Anche il passaggio da poppa non è particolarmente agevole perché si deve andare fino all’estrema poppa, passando sulla piattaforma che si trova oltre i due fuoribordo. Nessun problema quando si è fermi in rada, ma non del tutto agevole e sicuro se invece si è in navigazione. In questo caso, l’unica possibilità è “scavalcare” divanetti e tavolo da pranzo. A parte questo, il layout della coperta è sicuramente godibile e offre tanto spazio living. Merito della scelta di nascondere i fuoribordo sotto il prendisole di poppa che vedremo in tutti i nuovi modelli con propulsori sempre più potenti.

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The flooring below the decks is a mix of wood and fabric. That is an excellent combination: it is practical, but at the same time elegant.

I pavimenti sottocoperta sono un misto di legno e stoffa. Un’ottima soluzione: pratica, ma elegante allo stesso tempo.

barchemagazine – Maggio-May 2021

DESIGN AT THE SERVICE OF OPEN AREAS. That’s how De Antonio boats are. Their distinctive feature is that they use outboards, but they are hidden under a sun pad. That means that more of the deck can be used, even with outboards. But that doesn’t mean that they are just open boats. A good example of that is the 34 Cruiser which we tried out in the Gulf of Saint Tropez. What is the difference compared to the open version? The interior space, of course, and a more significant deckhouse so that there is more headroom in the bow cabin. The outcome is a boat that is perfect for short to medium-range cruises for a four-person family. The deck is still welcoming and makes full use of all of the area available. There are two sun areas, one in the bows above the deckhouse, and one in the stern above the engines, the gangways are wide, while there are a stern swimming platform and a central area that features two sofas facing one another across a table. Added to all this is a steering console with a bridge that is more than enough to house a large range of instruments and a windscreen that does its work perfectly. The fabric bimini above your head can be easily opened and extended so that the cockpit will also be protected from the sun. The structure that underpins it looks strong and is well-fitted to the fibreglass that marks the edge of the sofa for the person at the helm and assistants. I think that using a sofa for the bridge, so a single seat without any gaps is a better way to do it than having individual chairs because that way there is room for four people. You gain a place, whereas there would only be room for three maximum using single seats. And then the D34 Cruiser has got interior areas. The owner’s cabin is in the bow, and the headroom is appreciable. At the entrance there is over 180 centimetres clearance, so you can stand at the foot of the bed without fear of banging your head. And the area above the bed is more than enough not to cause claustrophobia. So, all in all, it is a room where you can spend time without difficulty. In the stern, there is a guest cabin, which has twin beds. Since it is under the cockpit there is, by necessity, less headroom. But the overall outcome is nevertheless positive, not least because the two single beds are of a size that feels right. So, when it comes to cruises, there is no lack of room, whether above or below decks. But you also need to feel comfortable when you are underway. We had two six-cylinder 350 hp Mercury outboards fitted. That’s the middle of the power output that the D34 can take. The top output comes in the shape of a pair of 400 horsepower engines, while the minimum is two 300s. The power we got from the two 350s was more than enough. You need 4.5 seconds to start planning and just over thirty to hit top speed. Those are sporty figures, as is the speed: going full out we got to 44 knots, and the minimum planning speed was 13.5 knots. When you look at the figures, that means there is a range of a full thirty knots from which to choose a cruising speed. And although fuel consumption levels vary, they are still not excessive. When all of the 700 horsepowers are deployed, you need 230 litres an hour overall, but that is not a lot. Fuel consumption falls off radically at all cruising speeds. To do thirty knots you need just over 100 litres per hour in total, and to do 25 you just need 76 litres. Those are sports performance figures with economy cruising fuel consumption levels – what more do you need?


D34 CRUISER

Velocità max nodi Top speed knots

44

181

Rapporto peso kg kw

PROJECT: Shipyard technical department HULL: LOA (including the platform) 10.30m • LOA 9.80m • Maximum beam 3.40m • Draft 0.60m • Displacement 5,100 kg • Fuel tank volume 580 l • Water tank volume 250 l • Maximum rated power 2x400 hp MAIN PROPULSION: 2x350 hp Mercury Verado • Outlet mechanical power 261 kW (350 hp) • 6 cylinders inline • Swept volume 2.6 l • 2,598 cc • Maximal rotational speed 5800/min - 6400/min • Compression ratio 1.75:1 • Dry weight 303 kg EC CERTIFICATION: CAT B PRICE: 165,900 €, Excl.VAT, bareboat (as standard)

12.8

Rapporto lung./larg. L/W

3

Giri/min speed 1/min

Velocità in nodi Speed in knots

PROGETTO: Ufficio tecnico del cantiere SCAFO: Lunghezza fuori tutto (con piattaforma) 10,30m • Lunghezza fuori tutto 9,80m • Larghezza massima 3,40m • Pescaggio 0,60m • Dislocamento 5.100 kg • Serbatoio carburante 580 l • Serbatoio acqua 250 l • Potenza massima installabile 2x400 cv MOTORE: 2x350 cv Mercury Verado • Potenza 261 kW (350 cv) • 6 cilindri in linea • Cilindrata 2,6 l • 2.598 cc • Regime di rotazione massimo 5800-6400 giri/minuto • Rapporto di riduzione 1,75:1 • Peso a secco 303 kg CERTIFICAZIONE CE: CAT B PREZZO: 165.900 €, Iva esclusa, senza motori (versione base)

Range nm

Engine rotational

Conditions on test

Località//Place Saint Tropez Mare//Sea state Quasi calmo//Almost calm Vento//Wind speed Brezza//Breeze Persone a bordo//People on board 4 Carburante imbarcato//Fuel volume on board 224 l Acqua imbarcata//Water volume on board 187 l

Dealer Pedetti Yacht Sales Porto di Lavagna, Box 102 I-16033 Lavagna (GE) T. +39 0185 370164 info@pedettiyacht.com www.pedettiyacht.com

Autonomia mn

potenza Mass outlet power

Condizioni della prova

DE ANTONIO YACHTS c/del Avenir 8 E-08006 Barcellona, Spagna T. +34 934676036 info@deantonioyachts.com www.deantonioyachts.com

Consumi l/h

Fuel consumption l/h Rpm

kn

44.0

230

39.6 140

37.6 31.5

5000 4500

108.7

28.0

4000

91.2

15.6

3500

65.5

13.5

62

9.9

56.3 0

50

3450 3000 100

150

200

Da 0 a planata in 4,5 secondi Gliding time of 4.5s from 0 to glide Da 0 a velocità massima in 34 secondi Gliding time of 34s for a speed change from 0 to 44 knots (maximum speed)

Litro miglio

(velocità di crociera)

l/ na mi (Cruising speed)

3.2

Velocità kn

Consumi totali l/h

Consumi litro miglio

Autonomia mn

Rumore su scala A (in plancia) dB

Boat

Total Fuel consumption

Total Fuel consumption

Range

Sound level on scale A

speed in knots

(as volume flow) l/h

(as volume hanging) l/ na mi

na mi

(at the dashboard) dB

3000

9.9

56.3

5.6

103

70

3450

13.5

62

4.6

126

74

3500

15.6

65.5

4.2

138

74

4000

28.0

91.2

3.2

181

75

4500

31.5

108.7

3.4

170

77

5000

37.6

140

3.7

157

80

5500

39.6

154

3.9

149

87

6200

44.0

230

5.2

111

89

barchemagazine – Maggio-May 2021

6200 5500

154

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TEST Nonostante sia omologata natante, la barca è in grado di offrire due prendisole, la plancetta bagno, la plancia con tre o quattro posti per pilota e copiloti e l’area pranzo con due divanetti lineari contrapposti e un tavolo.

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Even though it is classed as a natante boat, it has two sun pads, a swimming platform, a bridge with three or four places for the helm and assistants and a dining area with two sofas facing each other across a table.

Engine data

La coppia di Mercury da 350 cavalli è una potenza più che sufficiente, visto che abbiamo raggiunto i 44 nodi. Chi volesse ancor più potenza può optare su una coppia di 400 cavalli, mentre la minima consigliata è di 2x300 cv. The pair of 350 hp Mercurys give more than enough power, seeing that we reached 44 knots. Anyone wanting still more power can go for a pair of 400 horsepower engines, while the minimum suggested output is 2x300 hp.

But there is something else, and that is what the feeling at the helm tells you. The boat behaved well underway, and extremely well when taking waves. The deck stayed completely dry. The spray from the bow was kept away from the hull and never came back into the boat, whether midships or in the cockpit area. The boat also feels good when turning. The D34 Cruiser twists and turns at full lock, without ever losing power or speed. Agility while manoeuvring, even at medium and high rev levels, is fairly surprising. That is because of the hull and the pair of outboards. But perhaps that is also a consequence of the displacement, as the boat is slightly heavier than the open version, and I felt that underway it maybe even felt better. This is not to say that the D34 Open didn’t do well. But the Cruiser version seems to have reached a balance that comes close to perfection. And all of that has been done without forgetting that we are on board a boat that is classified as a natante boat because the length of the hull without additions is under ten metres. There is just one detail that didn’t much convince me, and that was getting around on deck.

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The layout means that all of the areas from stern to bow is occupied by something. There is the raised deckhouse with the sun pad, the bridge, the sofas and the dining table, and finally, right in the stern, there is the second sun pad that covers the outboard motors. How do you get from one side of the boat to the other? You have to go the long way round, on the outside from the bow or stern. The problem is that the gangway in the bows is raised to increase headroom in the cabin beneath it, and there is no guard rail to hang on to. Getting from the stern isn’t that easy either, because you have to go right to the stern, going past the platform that rests above the two outboard engines. That is no problem when you are at anchor, but it is not at all easy, or safe when you are underway. If you are, the only thing to do is to climb over the sofas and the dining table. Apart from that, the deck layout is one that you can use and it provides a lot of living space. That is a consequence of hiding the outboards beneath the stern sun pad, which is something that we see in all of the company’s boats, and with increasingly powerful engines.



TEST

TEST

Great comfort for small boats

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SEAKEEPER 1

L’ultimo modello di giroscopio è progettato per scafi da sette a nove metri. Poco ingombrante e poco pesante, ha bisogno di poca energia. È indicato sia per barche già naviganti, sia per quelle che escono dal cantiere The latest gyroscope is designed for boats from seven to nine meters. It doesn’t weigh much and it doesn’t take up much room. And it doesn’t need much energy. It can be retrofitted or included in new builds by Niccolò Volpati - photo by Seakeeper and Andrea Muscatello

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TEST IN QUESTI ULTIMI MESI MI È CAPITATO SPESSO DI SALIRE A BORDO assieme a possibili e futuri armatori. Lo spazio non mancava trattandosi di mega yacht e quindi il distanziamento previsto dalle norme anti Covid era sempre garantito. Mentre i futuri armatori visitavano le barche scortati da responsabili commerciali e da PR, io mi avvicinavo al comandante per fargli alcune domande. Ho avuto modo di notare che l’oggetto che viene più mostrato loro è lo stabilizzatore, o meglio, il suo funzionamento. L’operazione è semplice: si mette in folle con la barca al traverso delle onde e si attende qualche secondo. Quando il futuro armatore è quasi al limite del mal di mare perché si è lasciato lo stabilizzatore in stand by, il comandante preme il tasto “on” sul display in plancia e si dimostrano le magnifiche doti

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Il sistema di controllo attivo consente di tenere lo stabilizzatore anche in navigazione. Non ci si dovrà preoccupare di disinserirlo se si naviga veloci su mare formato perché è la “macchina” che si adegua automaticamente alle varie condizioni del mare. The active control system means that the stabilizer can continue to work even when underway. You don’t have to worry about stopping it when you go fast on a rough sea because the “machine” adapts automatically to sea conditions.

della stabilizzazione. Che sia un “must” è ormai fuori discussione, ma le aziende che li producono intendono aprirsi anche al mercato dei natanti. Per questo l’ultimo modello di Seakeeper si chiama 1 ed è indicato per barche da 7 a 9 metri di lunghezza che non pesino più di 5.500 kg. Si tratta del più piccolo della linea Recreational ed è alimentato a 12 V. Non serve pertanto un generatore per farlo funzionare, anche perché il consumo è molto contenuto. Lo abbiamo provato a Sanremo per una giornata intera. Questa volta da soli, senza armatori. Era montato su un Axopar e il display indicava un consumo di 15 Ampere. Considerando che una normale batteria è da 90 Ampere, si fa presto a capire quale sia l’autonomia. Ovviamente è consigliato contemplare una batteria dedicata allo stabilizzatore. Si tratta comunque di una normalissima batteria che si aggiunge a quella per il motore e i servizi. L’ingombro è poco meno di 60x60x40 cm, ma anche il peso e il costo sono contenuti. Come si può intuire, non è difficile trovare lo spazio a bordo per installarlo. Inoltre, l’azienda ha ridisegnato il carter. Tutto si trova all’interno dello stesso case che è anche trasparente per poter controllare che il giroscopio sia in funzione. Non è solo pratico, ma ha anche una funzione estetica. Il carter unico con tutto all’interno può essere infatti a vista, magari dentro un gavone. E sul carter è stato collocato perfino il pannello di controllo. È un’opzione studiata apposta per un’installazione in retrofit, quando anche solo passare due cavi per il cablaggio di uno strumento potrebbe essere un problema. Se però lo si desidera e si ha spazio a sufficienza, si possono riportare tutte le informazioni anche in plancia. Quella che non si riduce, invece, è l’efficienza. Possiamo testimoniare che il giroscopio funziona bene così come si è abituati a bordo degli yacht. Anzi, forse i modelli come Seakeeper 1, si fanno perfino più notare. Un natante è molto più leggero di uno yacht e quando lo stabilizzatore raggiunge la sua velocità nominale ed entra in funzione, il rollio è davvero un ricordo. Ci si blocca all’istante. La differenza tra “On” e “Stand by” è perfino più evidente qui che a bordo di un mega yacht. E poi c’è la tecnologia Seakeeper, ormai più che rodata e utilizzata anche per questo modello. Le caratteristi-

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che principali sono due: il volano lavora sottovuoto e il raffreddamento è a liquido. Quali sono i vantaggi? Il volano sottovuoto ha un consumo energetico minore e può andare più veloce. Manca del tutto l’attrito che un ambiente non protetto rischia di avere. Seakeeper 1 arriva infatti a 9750 giri/minuto con soli 15 Ampere. Massima efficienza e bassi consumi. Inoltre, un volano che gira molto veloce ed è raffreddato a liquido può essere più piccolo e poco ingombrante. Per questo motivo le misure e il peso del volano sono contenuti. Si risparmia spazio, peso, ma senza perdere capacità di stabilizzazione. Seakeeper si pone l’obiettivo di ridurre il rollio del 95% e di avere uno sbandamento massimo di soli 10°. Questo vuol dire non soffrire il mare formato. Infine, il sistema Active Control ottimizza la coppia stabilizzatrice. In pratica è come se ci fosse un controllo elettronico, una sorta di software che consente di avere sempre la performance migliore a seconda delle condizioni del mare. Detto in parole ancora più semplici, lo accendi e te lo dimentichi, sia durante le soste in rada, sia in navigazione. OVER THE PAST FEW MONTHS, I HAVE OFTEN FOUND MYSELF GOING ON BOARD BOATS alongside people who might become owners. We are talking about mega yachts, so the room was not an issue and we could always maintain social distancing, in line with Covid regulations. While the potential buyers visited boats accompanied by sales and PR people, I would go and ask the Captain a few questions. I noticed that the item that the owners were shown most were stabilizers, or rather they were shown how they work. It’s a straightforward thing to do: you go into neutral taking the waves side on and wait a few seconds. With the stabilizer on stand-by and the would-be owner just about to get seasick, the captain would press the on button on the display on the bridge, and the magnificent stabilization work was demonstrated. There’s no longer any debate as to whether they are essential, but the firms that build them also want to get into the market for small boats. That is why the latest Seakeeper model is called 1 and is suitable for boats from seven to nine meters, and which don’t weigh more than 5,500 kg. This is the smallest of the Recreational line and has a 12-volt power supply. So it doesn’t need a generator, not least because it doesn’t use a lot of power. We tried it out at Sanremo for a whole day. A day on our own, without any buyers. It was fitted to an Axopar, and the display showed that it was using 15 Amps. If you bear in mind that batteries are normally ninety Amps, you quickly get an idea of how long it will last. Of course, you can consider having a battery just for the stabilizer. This is nevertheless a very standard battery, which you add to the one for the engine and on-board facilities. It takes up just less than 60x60x40 cm, and both the weight and price are not excessive. As you can easily imagine, it is not difficult to find room to install it on board. The manufacturers have also redesigned the casing. Everything comes in the same container, which is transparent so you can check that the gyroscope is working. That isn’t just practical, it also looks good. The casing and everything inside can be viewed, and perhaps put inside a locker. And the casing even has a control panel. This is an option that was specifically researched for retrofitting when even putting through a couple of cables to hook up


SEAKEEPER 1

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Il prezzo di listino del nuovo Seakeeper 1 ammonta a circa il 5-10% del valore del natante sul quale può essere installato. The list price of the new Seakeeper 1 amounts to five to ten percent of the cost of the boat on which it may be installed.

Dal 2008 a oggi, Seakeeper ha venduto circa 12.000 stabilizzatori in tutto il mondo. L’Europa rappresenta circa il 40% del mercato e i modelli più diffusi nel vecchio continente sono dal Seakeeper 6 al Seakeeper 16, cioè quelli per barche da 14 a 21 metri di lunghezza. La gamma comprende ormai dieci modelli: dal più piccolo e più recente Seakeeper 1, indicato per scafi di sette metri di lunghezza, fino al Seakeeper 35 per yacht di 26 metri. Il 30% degli stabilizzatori vengono installati su barche già naviganti, il restante 70%, invece, si monta sulle barche nuove. Lo stabilizzatore giroscopico è ormai considerato quasi un accessorio standard. Il numero di modelli installati in retrofit è destinato ad aumentare velocemente proprio grazie all’arrivo di Seakeeper 1 che si rivolge ai natanti fino a nove metri di lunghezza. Since 2008, Seakeeper has sold around 12,000 stabilizers around the world. Europe is about 40% of the market, and the most widely-sold models in the old continent range from the Seakeeper 6 to the Seakeeper 16, so for boats from 14 to 21 meters. The range now includes ten models: from the smallest, and the latest, Seakeeper 1, which is suitable for seven-meter boats, up to the Seakeeper 35 for 26-meter yachts. Thirty percent of the stabilizers are fitted on boats that have already been launched, and the remaining 70% on new boats. A gyroscopic stabilizer is now considered as being pretty much a standard accessory. The number of models installed as retrofits is set to jump with the arrival of Seakeeper 1, which is designed to work on boats of up to nine meters.

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TEST

I bassi consumi sono fondamentali perché spesso i natanti sono privi di generatore. Grazie al sottovuoto e al raffreddamento a liquido, il volano di Seakeeper è piccolo e leggero e quindi ha bisogno di poca energia. Nonostante ciò è molto efficiente.

Low energy consumption is vital because small boats often don’t have generators. The Seakeeper’s vacuum seals and liquid cooling mean that the flywheel is small and light and thus doesn’t need much power. Despite that, it is very efficient.

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It is a model that is aiming to bring the comfort of stabilization to small boats. This one is specifically suitable for boats of 7 to 9 meters.

È un modello che si prefigge di portare il comfort della stabilizzazione anche sulle barche piccole. In particolare, questo è indicato per scafi da 7 a 9 metri di lunghezza.

SCHEDA TECNICA TECHNICAL DETAILS Modello: Seakeeper 1 Dimensioni della barca: 7/9 metri di lunghezza Peso della barca: fino a 5.500 kg Ingombro: 0,582x0,598x0,398 m Peso: 165 kg Velocità nominale: 9750 giri/minuto Momento angolare a regime nominale: 1000 N-M-S Massima coppia antirollio a regime nominale: 2620 N-M Tempo di avvio per il regime nominale: 30 minuti Tempo di avvio per la stabilizzazione: 15 minuti Potenza di avvio: 600 W max Potenza operativa: 300/600 W Alimentazione: 12 V Prezzo: $ 15.900 USD

Model: Seakeeper 1 Boat size: 7/9 meters long Boat weight: up to 5,500 kilograms Size: 0,582 L x 0,598 W x 0.398 H (meters) Weight: 165 kg Max rated speed: 9750 RPM Angular Momentum at max rated RPM: 1000 N-M-S Max anti-rolling torque at max rated RPM: 2620 N-M Spool-up time to max rated RPM: 30 minutes Spool-up time to stabilization: 15 minutes Spool-up power: 600 W max Operating power: 300-600 W Operating power input: 12 VDC Price: $ 15,900 USD

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an instrument can turn out to be a problem. But if you want, and you’ve got enough room, you can also bring all the information to the bridge. What doesn’t get reduced, however, is the efficiency. We witnessed the fact that the gyroscope works as well as it does onboard yachts. Indeed, perhaps models like the Seakeeper 1 might even have a greater effect. These boats are much smaller than a yacht, and when a stabilizer reaches the required speed, you can forget about the roll. It disappears. Instantly. The difference between On and Standby is even more obvious on a boat than onboard a mega yacht. And then there is the Seakeeper technology, which is very much tried and tested now, and which has been used for this model too. There are two main characteristics: the flywheel is in a vacuum, and there is liquid cooling. So how is that an advantage? A vacuum-seal flywheel has lower energy consumption and can go faster. So there is none of the wear that might occur in an unprotected environment. Seakeeper 1 gets to 9750 rpm using just 15 Amps. Maximum efficiency and low energy usage. Also, a flywheel that moves very fast and is liquid-cooled can be smaller and less cumbersome. That is why the flywheel is small and doesn’t weigh very much. It saves weight and room but without losing its stabilizing ability. Seakeeper aims to eliminate up to 95% of boat roll and to have a maximum heel of only ten degrees. That means not suffering in rough seas. Finally, the Active Control system optimizes the stabilizing torque. It works as if it were an electronic control, a kind of software that means you can always get the best performance according to sea conditions. Put simply, you turn it on and forget about it. Whether you are at anchor or underway.



PREVIEW

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ISLA 40

È la versione aggiornata di uno dei cat da crociera più diffusi e apprezzati nei nostri mari. Molti i dettagli nuovi, rimane la forza di un progetto vincente The updated version of one of the most widelyused and popular cruising catamarans in our part of the world. It features many new touches, 267 but it hasn’t lost the strength of a winning design by Luca Sordelli

Spazio per tutti

Room for everyone barchemagazine – Maggio-May 2021


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PIOVE, PIOVE CHE NON VEDO LE PRUE. Le gocce grosse che cadono a piombo sopra di noi producono a ripetizione dei sonori tonfi sul fly. Non è un giorno per navigare. Niente vento, pioggia torrenziale da nuvole basse e grigie di Scirocco. Sono al caldo, al riparo, nel salone centrale dell’Isla 40, saldamente ormeggiato a Porto Mirabello, in fondo al Golfo di La Spezia. Una di quelle situazioni in cui mare e cielo sembrano unirsi, in cui ci si sente immersi in una grande bolla d’acqua. Il paesaggio, il golfo, posso solo immaginarli, ripescarli nella memoria delle molte volte che ho bordeggiato da queste parti. È un peccato, non potrò provare in navigazione il nuovo 40’ di Fountaine Pajot. L’Isla 40, fedele al Dna del cantiere di La Rochelle, è un catamarano progettato dallo Studio Berret-Racoupeau che coniuga grandi volumi e tanto spazio a bordo per il piacere di navigare. Cosa ha di nuovo l’Isla 40? Tutto ciò che, grazie ad un intelligente lavoro di “tuning” realizzato dal cantiere, rende questo dodici metri attuale e in

sintonia con il mondo degli amanti dei multiscafi, sempre più esteso, sempre più esigente. L’esempio più evidente è l’inclinazione del dritto di prua, ora pochi gradi verso poppa. Un dettaglio che rende il profilo più “cattivo”, in linea con quanto siamo abituati a vedere ora, anche sui monoscafi e sulle barche a motore. Altro cambiamento che ben racconta la capacità di stare al passo coi tempi è la nuova collocazione della zona carteggio. Non più a ridosso del parabrezza, non più con un grande tavolo per le carte nautiche, ma piccolo, organizzato “in verticale”, dove è stata radunata tutta la strumentazione elettronica e soprattutto collocato vicino al pozzetto, poco oltre la grande porta vetrata all’ingresso del salone. La vita in crociera richiede un buon connubio tra il dentro e il fuori. Non a caso anche la cucina, il centro della vita a bordo, è posta sulla linea di confine, con il bancone che affaccia all’aperto, verso poppa. Questa cupa giornata di pioggia certo non mi permette di vivere al meglio l’insieme creato

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tra interno ed esterno, ma mi dà tempo per studiare bene i vantaggi sui quali può contare questa barca. Mi piace molto la postazione del timoniere “a mezzo ponte”, non a livello della coperta, ma neanche sull’upper-deck. È una soluzione che consente a chi deve gestire la barca di avere tutto bene in vista dall’alto e tutto sotto controllo: timone, manette e le manovre (con la sola esclusione delle scotte gennaker che arrivano a poppa) rinviate su tre winch; oltre a poter scendere agevolmente “al piano di sotto” per gestire ormeggi e ancoraggi, senza sentirsi estranei alla vita del resto dell’equipaggio. Altro punto di forza dell’Isla 40 è l’adattabilità di più layout alle esigenze dei vari armatori, dai più esperti agli utilizzatori “occasionali”. Infatti, per chi utilizza la barca a noleggio esiste una versione a quattro cabine e quattro bagni, mentre per il tradizionale uso in famiglia vengono proposti altri due allestimenti entrambi con uno scafo interamente dedicato ai proprietari con cabina, bagno, zona disimpegno con angolo


ISLA 40

Centro vitale dell’Isla 40 è il pozzetto con il grande tavolo da pranzo e su cui affaccia il bancone della cucina. The hub of the Isla 40 is the cockpit, with a large dining table, overlooked by the galley counter.

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PREVIEW office e un’infinità di stipi e armadi; mentre la seconda versione prevede due cabine e due bagni, oppure un solo bagno gigantesco a mezza nave tra i due locali notte. Nel complesso lo spazio è veramente tanto ovunque, con altezze che superano i due metri e dieci centimetri nel salone e appena sotto i due metri nelle cabine. IT WAS RAINING. I couldn’t even see the bow. Big fat drops were coming straight down and making a series of thudding sounds on the flybridge. It wasn’t a day to be out on a boat. There was no wind, and torrential rain was coming out of low, grey Sirocco clouds. I was safe and warm in the central lounge of the Isla 40, which was securely moored at Porto Mirabello, at the bottom of the Gulf of La Spezia. It was one of the situations in which the sea and sky seem to melt into one, in which one feels plunged into a huge water bubble. The landscape and the bay are things I could only imagine, and I drew them out of the memory of the numerous times that I have tacked around here. It’s a real shame that I wasn’t able to try sailing the new 40-footer by Fountaine Pajot. The Isla 40, true to the DNA of the yard from La Rochelle, is a catamaran designed by Berret-Racoupeau which combines large areas and a lot of room on board to enjoy the pleasures of sailing. So what is new in the Isla 40? Everything that, thanks to the intelligent “tuning” done by the yard, makes this twelve-metre boat contemporary and appealing to the world of multi-hull fans, a group that is growing both in numbers and in demands. The clearest example of this is the angle of the bow stem, which now slopes back a few degrees. This small change gives it a meaner look, in line with what we are used to seeing now, even on single-hulls or powered craft. Another change that reflects how it is keeping up with the times is the position of the map area. It is no longer behind the windscreen, and the big chart table has been replaced by a small one, set up vertically, where all of the electronic instruments have been brought together.

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Nelle due sale macchine ci sono due Volvo Penta D1-20 con trasmissione sail drive. In alternativa si possono avere due D1-30.

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In the two engine rooms, there are two Volvo Penta D1-20s with sail-drive transmission. Alternatively, you can have two D1-30s.


ISLA 40 FOUNTAINE PAJOT S.A. Zone Industrielle F-17290 Aigrefeuille, France T.+33(0)546357040 www.catamarans-fountaine-pajot.com PROGETTO: Berret Racoupeau Yacht Design SCAFO: Lunghezza fuori tutto 11,93m • Baglio massimo 6,63m • Pescaggio 1,21m • Dislocamento a secco 9.500 kg • Serbatoi acqua 2x265 l • Serbatoio carburante 300 l • Sup. velica randa 58 m2 • Sup. velica genoa 37 m2 MOTORE: 2xVolvo Penta D1-20 • Ciclo operativo 4 tempi • Potenza 18,8 cv (13,8 kW) • 3 cilindri in linea • Alesaggio per corsa 67mm x 72mm • Regime di compressione 23.5:1 • Cilindrata 0,76 l • Regime di rotazione massimo 3200 giri/minuto • Peso a secco 118 kg. MOTORE OPTIONAL: 2 x Volvo Penta D1–30 CERTIFICAZIONE CE: CAT A per 8 persone PREZZO: 304.556 €, Iva esclusa, (4 cabine) PROJECT: Berret Racoupeau Yacht Design HULL: LOA 11.93m • Maximum beam 6.63m • Draft 1.21m • Light mass displacement 9,500 kg 271 • Water tank volume 2x265 l • Fuel tank volume 300 l • Mainsail surface 58 m2 • Genoa surface 37 m2 MAIN PROPULSION: 2xVolvo Penta D1-20 • 4 stroke • Outlet mechanical power 18.8 hp (13.8 kW) • 3 inline cylinders • Bore&Stroke 67mm x 72mm – Compression ratio 23.5:1 • Swept volume 0.76 l • Maximal rotational speed 3200/min • Dry weight 118 kg AS OPTIONAL: 2 x Volvo Penta D1–30 EC CERTIFICATION: CAT A - 8 people PRICE: 304,556 €, Excl.VAT (4 cabins)

Nell’allestimento per il charter, con quattro cabine e altrettanti bagni, si può aggiungere un locale notte per lo skipper all’estrema prua dello scafo di dritta, con accesso separato. When set up for chartering, with four cabins each with a bathroom, you can add a room for the skipper right at the end of the starboard hull, with its entrance. barchemagazine – Maggio-May 2021


PREVIEW ISLA 40 Lo spazio vivibile a prua dell’Isla 40 è sconfinato. Oltre alla tradizionale rete tra i due scafi trova posto anche un grande prendisole ai piedi del parabrezza. There is a huge amount of usable area in the bows of the Isla 40. As well as the standard netting between the two hulls, there is also a large sun lounger below the windscreen.

It is especially worth noting that it has been placed close to the cockpit, just beyond the big glass door to the lounge. Life on board relies on a good balance between indoor and outdoor life. So it makes sense that the galley, the focus of life on board, should be located on the border between the two areas, with the counter looking out, to the 272 stern. This dark, rainy day certainly didn’t allow me to best appreciate the link between the interior and exterior, but it did give me time to take a good look at the advantages of this boat. I like the “half-deck” location of the bridge; it’s neither at the main deck

level nor on the upper deck. That is a solution that allows whoever is at the helm to keep a close eye on everything from above: the wheel, throttles and the rigging (all of it except for the gennaker sheets, which come down in the stern) which is channelled to three winches; this means that as well as being easily able to go “downstairs” to deal with mooring and anchoring, you don’t feel cut off from what everybody on board is doing. Another strong point on the Isla 40 is how different layouts can be chosen to suit the needs of different owners, from the most expert to occasional users. For people who charter

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it, there is a four-cabin, four-bathroom version, while for traditional family usage, two further set-ups are offered – both of them with a hull that is entirely set aside for owners (cabin, bathroom, an area with an office area and an endless number of cupboards and wardrobes). The other version can either have two cabins and two bathrooms, or two cabins and one single, enormous, bathroom amidships between the two bedrooms. Overall there is a lot of space everywhere, with headroom that is over 2.10 metres in the lounge, and just below two metres in the cabins.







BROKERAGE SECTION

SUNRAYS YACHT Length 85.50m, Beam 13.80m, Draft 3.95m, Gross Tonnage 2,867 Max Speed 18Kts, Cruising Speed 15 Kts, Year/Refit 2010/2018, Hull Material Steel, Staterooms 9, Guests 12, Asking Price $151,803,996

u

FGI YACHT GROUP

+1 954 494 7096 info@fgiyachtgroup.com www.fgiyachtgroup.com

ISA 120’

BIG SKY

Year: 2005, Length: 120 ft, Beam: 27 ft, Cabins: 4, Heads: 5, Boat Location: Miami, Florida, United States, Price: USD 4,250,000

Length 48 M, Beam 8.53 M Draft 2.44 M, Gross Tonnage 492 Ton, Guests 11, Crew 10, Builder Oceanfast, Year Built 2010 Construction Aluminum Cruising Speed 12. Asking Price $ 9,900,000

u Florida Yachts International sales@fyiyachts.com www.floridayachtsinternational.com

u

Northrop & Johnson

www.northropandjohnson.com

PERSHING 9X

PRINCESS 68’

Year: 2018, Length 28.14 M, Beam 6.23 M, Draft 1.65 M, Max. Speed 42 knots, Engines 2 X MTU 16V 2000 M96L 2638 MHP. Asking Price: € 8.000.000 u SSH MARITIME

Year 2017, LOA 68’ 0”, Beam 17’ 8”, Engine MAN 12V, City Miami, Price USD 2,899,000

u Florida Yachts International sales@fyiyachts.com www.floridayachtsinternational.com

E: k.ladas@sshmaritime.com M: +30 698 2935048, www.sshmaritime.com

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BENETTI 105 T

Colombo Alldays 39

YEAR: 2012 - Refitting 2019 Boat very well equipped and maintained. Powered 2 X CAT 1000 hp PRICE: € 4.900.000 Vat paid

ABSOLUTE 40 FLY

2011, revisionato completamente. Motori: 2 volvo IPS 500 , ore moto 300 circa , Joystick di manovra, Aria Condizionata, Teak in coperta, Pilota automatico, Chart Plotter 7012, allestimento pozzetto cruiser. Richiesta € 275.000 + iva u Yacht Service Rapallo +393358263146, commerciale@yachtservicerapallo.it

2014, visibile in Liguria. Possibilità di diventare natante, full optional, refittata nel 2019. 2x300 HP Volvo Penta D4 IPS 400 con poche ore di moto. € 260.000

u

CMM Yacht Service

sales@cmmyachtservice.com www.cmmyachtservice.com

u

Valbroker

tel. 0039 3475006999 info@valbroker.com, www.valbroker.com

Cantieri di Sarnico Spider Anno 2008; 13,40 mt; 2x435 hp Volvo Penta; ore moto 755 ca; ottime condizioni; Visibile Sud Tirreno; Prezzo di richiesta € 235.000 iva pagata (+ comm.). u Yacht Service Rapallo +393358263146, commerciale@yachtservicerapallo.it

SONIC 31 SS

FAIRLINE 40’

Year 2008. Velocissima. No commissioni. 2x430 HP Mercruiser 495 benzina, poche ore di moto. Motori periziati e testati 2020. € 68.000. Visibile a Como.

Year 2004. Engines: Volvo Penta KAD 300 - 2 x 285 HP– 850 hours. LOA: 12,75 mt, BEAM: 3,69 mt. Price € 135.000 u Giorgio Dalla Pietà –

u

Valbroker

tel. 0039 3475006999 info@valbroker.com, www.valbroker.com

Archipelago Cell +39 333 7886745 info@archipelagodp.it, www.archipelagodp.it

BLACK LEGEND S

BIC ALUMINUM 48

Model: Mylius 60 Year: 2013 | Refit: 2018 LOA: 18,23 m, Beam: 4,80 m Draft: 3,57 m, Asking Price: € 1,200,000

Year 2021, Length 14,66 M, Beam 4,39 M, Draft 1,30 M, Cruising Speed 20 knots, Cabins 2, Guests 4, Price: € 1 196 700

u

Bernard Gallay

+33 467 66 39 93 info@bernard-gallay.com, www.bernard-gallay.com

u

Bernard Gallay

+33 467 66 39 93 info@bernard-gallay.com, www.bernard-gallay.com

4 FIVE RIVA OPERA 85

MOCA

Year 2005, Length 26,02 M, Beam 6,20 M, Draft 1,80 M, Engine 2 X MTU 2000 HP, Cruising Speed 25 knots, Cabins 4. Price € 1 320 000 VAT paid

Year 2016, LOA: 208.5ft (63.50m), Benetti, 14 Guests, 7 Staterooms, 15 Crew, Asking Price € 39,950,000

u

Bernard Gallay

+33 467 66 39 93 info@bernard-gallay.com, www.bernard-gallay.com

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u

FGI YACHT GROUP

M: 954 830 4867, fng@fgiyachtgroup.com www.fgiyachtgroup.com


BROKERAGE SECTION FERRETTI CUSTOM LINE 28

SANLORENZO SL86

Anno 2017, LOA 28,31m., 2 X V8-1200 MAN, 5 cabine ospiti + zona equipaggio. Stabilizzatori. Prezzo € 5.500.000 + Iva

u

Anno 2019, lunghezza 26,76 m. 2 X 2000 hp mtu M96L, 4 cabine ospiti + 4 bagni + equipaggio. Prezzo € 5.300.000 + Iva.

FORWARDYACHTS S.r.l.

u

Porto Mirabello - La Spezia. tel. 0187934692 - 3924685455info@forwardyachts.com www.forwardyachts.com

NAVETTA ROSSATO 26

EMYS 22 NAVETTA

Anno 1992 / refitting 2016. Lunghezza fuori tutto 26, 2 motori CAT 3208 233Hp. 4 cabine ospiti + 4 bagni + equipaggio. Prezzo di richiesta € 1.250.000.

lunghezza 22 metri, larghezza, 6,50 metri, anno di costruzione anno 2013, N.2 Baudoin 450 Hp. 4 cabine ospiti + equipaggio x 2. Prezzo trattabile € 2.000.000.

u

FORWARDYACHTS S.r.l.

u

Porto Mirabello - La Spezia, tel. 0187934692 - 3924685455, info@forwardyachts.com www.forwardyachts.com.

CIGARETTE 50 MARAUDER Anno 2016 visibile in Grecia. Manutenzione attenta e puntuale. Barca fantastica, introvabile in Europa. 2x1.550 Mercury con 30 h motor. € 1.100.000.

u

Valbroker

tel. 0039 3475006999 info@valbroker.com, www.valbroker.com

LOMAC AIRONE 2000 Lago di Como. Pozzetto autosvuotante, pochissime ore di moto, solo acqua dolce. 2x320 hp Mercruiser V8 MX 6.2 mpi trasmissioni BRAVO I. € 87.000.

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Valbroker

tel. 0039 3475006999 info@valbroker.com, www.valbroker.com

FORWARDYACHTS S.r.l.

Porto Mirabello - La Spezia, tel. 0187934692 - 3924685455, info@forwardyachts.com - www. forwardyachts.com.

RIVA 63 VERTIGO Year: 2007 - Refitting 2020 Unique object, excellent conditions, Full optional 3 cabins, 3 toilets Powered 2x 800 HP MAN PRICE: € 920.000 Vat paid

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CMM Yacht Service

sales@cmmyachtservice.com www.cmmyachtservice.com

FORWARDYACHTS S.r.l.

Porto Mirabello - La Spezia. tel. 0187934692 - 3924685455 info@forwardyachts.com www.forwardyachts.com

ALALUNGA 72

APREAMARE MAESTRO 51

SEALINE F 46

Anno 2002, m.21.90, Man 2x1300 hp, bow thruster, aria cond., full optional, 4 cabine. € 470.000. u FLORIO YACHT tel. +39 0184 532626 www.florioyacht.it, info@florioyacht.it

Anno 2008, visibile in Adriatico. 2X 800 Hp Man, trasmissione V-drive, in ottime condizioni. 3 cabine, 2 bagni con box doccia, full optional. € 440.000.

Costruito nel 2009 ed immatricolato nel 2010. 2 x 480 hp Cummins, turbo diesel a trasmissione poppiera Zeus. Unico proprietario, full optional. 299.000 €.

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Valbroker

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Valbroker

tel. 0039 3475006999 www.valbroker.com

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BROKERAGE SECTION

MARIOTTI YACHTS Build 2012, Lying France Length 53.80 M, Beam 10.50 M Draft 2.98 M, Grt 928, Engines 2 X Cat 3516b Hd Scac, Cruising Speed 14 Knots, Max. Speed 17 Knots Cabins 6 / 12 Guests, Crew 14 ASKING PRICE: € 22.000.000 u SSH MARITIME

E: k.ladas@sshmaritime.com M: +30 698 2935048, www.sshmaritime.com

FJORD 48 OPEN

SAUDADES

Year 2016, Length 15.28m, Beam 4.81m, Draft 1.18m, Max. Speed Approx. 30 Knots, Engines 2 X Volvo Ips600 (435hp), Cabins 2 Cabins (2+2), ASKING PRICE: € 750.000

Year Built 1981, Builder Admiral, Designer Cantieri di Lavagna, Length 36.02 M, Beam 7.62 M, Gross Tonnage 205 Ton, Guests 10, Crew 7, Cruising Speed 23Knots, Asking Price € 1,495,000

u

SSH MARITIME

u

CCN 86’ FLYINGSPORT

L’ODYSSÉE

www.northropandjohnson.com

Year 2006, LOA 26.30 m., Cruising Speed 35 Knt, Guest Cabins 4, Crew Cabins 2, Price € 1,100,000 VAT Paid

u

280

Northrop & Johnson

+30 698 3106801 s.panagiotidou@sshmaritime.com

Year (build) 1935, Length 23.91 m, Beam 4.75 m, Cruising speed 7 kn, Cabins 3, Berths 7, Guests 7, Price (VAT unpaid) € 200 000

Idea Yachting Limited

+377 99901094 +33 640623795, info@ideayachting.com

u

WEST NAUTICAL

+44 796 044 4306 Sarah.mackenzie@westnautical.com

Vendita imbarcazioni: perché scegliere CMM

Grande competenza tecnica, esperienza nel settore e consolidata rete di contatti internazionali nella compravendita di imbarcazioni nuove e usate, rendono CMM Yacht Service il partner ideale a cui affidarsi per la ricerca e l’acquisto di una nuova imbarcazione o la vendita della propria. Grazie alla sua attività di service infatti, CMM Yacht Service è in grado di fornire un’analisi dettagliata e razionale dello stato dell’imbarcazione e al tempo stesso un riscontro realista del valore del bene. Dalla fase di coaching alla promozione della barca, dalla gestione del contatto e della trattativa all’assistenza contrattuale, CMM mette a disposizione la sua professionalità per seguire e gestire ogni processo.

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RIVA SUPER FLORIDA 1959, visibile sul Lago Maggiore. Usata solo lago, n. scafo 377. 1x 175 HP Chris Craft € 55.000

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GIANETTI STAR 64 2011, € 630.000 Tax not paid. Twin Yanmar 100hp engines with GORI folding propellers. 2.60m draft keel. 3-bladed folding prop. 4 cabins 3 heads layout. Electric winches. Electric furling jib.

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ABACUS 52 FLY Anno 2008 immatricolata 2009 Imbarcazione Full-Optional e in perfette condizioni Unico Proprietario Prezzo € 300.000. u AC Yacht Broker di Vittori Tel. 0773/520047, www.acyachtbroker.it, info@acyachtbroker.it

NOE Year: 2013, LOA: 28.60 m Beam: 6.50 m, Draft: 1.30 m Location: Saint Mandrier, France, New Asking price: 3,900,000 €

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FRESET Year 2012, Length 9,76 M Beam 2,43 M, Draft 1,13 M Displacement 4 T, Engine Volvo Penta D1-13, Asking Price: € 159,000

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BROKERAGE SECTION

ROSSI NAVI 55 Refitted in 2017/2018. Length 55m, Beam 10m, Draft 3m. Accommodation: 6 Cabins Engines are 2 x CAT 4462HP – Cruising Speed: 15.5 Knots. ASKING PRICE € 19.900.000 EX VAT

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Infinite Yachts

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AZIMUT 95’

SEABISCUIT

LOA 28.96m, Year: 2010 / 2020 8 Guests, 4 Staterooms, 4 Crew, Asking Price $3,599,000

Length 25.88 M, Beam 6.1 M Draft 1.52 M, Gross Tonnage 45 Ton, Guests 10, Crew 2, Builder Delta Powerboats, Designer Lars Modin, Year Built 2014, Cruising Speed 30Knots, Asking Price $ 2,995,000

u

FGI YACHT GROUP

M: 954 830 4867, fng@fgiyachtgroup.com www.fgiyachtgroup.com

u

Northrop & Johnson

www.northropandjohnson.com

NAMASTE 141’ OVERMARINE GROUP Year: 2017, LOA: 42.98m, Beam: 8.66m. Speed: 13 Knots. Engines: 2x, MTU, 12V2000, 1448 HP. Price: $21,500,000 USD

u Florida Yachts International sales@fyiyachts.com www.floridayachtsinternational.com

barchemagazine – Maggio-May 2021

AQUARIUM LOA 62m, Benetti, Year: 2010 / 2020,1 4 Guests, 6 Staterooms, 14 Crew. Asking Price $30,000,000

u

FGI YACHT GROUP

M: 954 830 4867, fng@fgiyachtgroup.com www.fgiyachtgroup.com

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BROKERAGE SECTION

CANTIERI DI SARNICO 50 Anno costr. 2005 imm. 2006 MAN da 800 hp, 195 ore moto, imbarcazione pari al nuovo, visibile adriatico, aria condizionata, radar, teak nuovo su plancetta, teak in pozzetto, interni impeccabili, vendita con mandato, richiesta € 345.000 iva assolta u Yacht Service Rapallo +393358263146, commerciale@yachtservicerapallo.it

VAN DAM NORDIA PC 70 2017, usata con cura, scafo e strutture in alluminio, ponte in teak, aria condizionata, generatore 17kw, mogtore Volvo 265hp, elettronica raymarine, vele Doyle. € 1.700.000 + IVA.

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Grabau International

3337489281, michele@grabauinternational.com

LEVI RIBS PMP 8PUNTO5 Built in 2017. Engine: Mercruiser V6 3.0 TDJ/Bravo 3 X - 1 x 260 HP– 75 hours. Bathing ladder Swimming platform in teak. LOA: 8, 77 mt, BEAM: 2,68 mt Price € 150.000 u Giorgio Dalla Pietà –

Archipelago Cell +39 333 7886745 info@archipelagodp.it, www.archipelagodp.it

RIZZARDI CR 63 TOPLINE HT Year 2005. Engines: Man V10 2 X 1100 HP - 1516 hours. Full optional. Bow Master cabin with private bathroom and shower box. HL: 19,10 mt, Beam: 4,70 mt, Price € 330.000. u Giorgio Dalla Pietà –

Archipelago Cell +39 333 7886745 info@archipelagodp.it, www.archipelagodp.it

CRANCHI 41’ ENDURANCE Built in 2005. VOLVO PENTA D6350 DP- 2 x 337 HP– 821 hours. Boat in good conditions. Shiny cherry wood interiors. LOA: 12, 99 m BEAM: 3,50 m, € 90.000 u Giorgio Dalla Pietà –

Archipelago Cell +39 333 7886745 info@archipelagodp.it, www.archipelagodp.it

SEA RAY 54’ Year 2000, LOA 54’ 0”, Beam 15’ 11”, Engine CAT, Cruising Speed 20 Kn, Engine Caterpillar 3196TA, Cabins: 2, Heads: 2, Price USD 248,500

u Florida Yachts International sales@fyiyachts.com www.floridayachtsinternational.com

HIGH SPIRIT

MANGUSTA 108’

Length 37.30m, Beam 7.50m, Draft 2.30m, Gross Tonnage 245, Year/Refit 2007/2018, Staterooms 5, Guests 12, AskingPrice $7,537,808

Year 2002, LOA 108’ 0”, Beam 23’ 0”, Cruising Speed 25 Kn, Engine MTU 4000 M90, City Miami, Price USD 2,995,000

u

u Florida Yachts International

FGI YACHT GROUP

M: 954 830 4867, fng@fgiyachtgroup.com www.fgiyachtgroup.com

sales@fyiyachts.com www.floridayachtsinternational.com

IL GATTOPARDO

SEA AXIS HEESEN

Year: 2012, Cabins: 3, can be 4 LOA: 35.20 m, Beam: 7.20 m Draft: 3.30 m, Flag: Spain Location: Barcelona, Spain, Asking Price: € 5,900,000

Year Built 1986, Length 38.1 M, Beam 7.32 M, Draft 2.44 M, Gross Tonnage 257 Ton, Guests 12, Crew 7, Construction Aluminum Cruising Speed 12knots. Asking Price $ 5,900,000

u

Bernard Gallay

u

+33 467 66 39 93 info@bernard-gallay.com, www.bernard-gallay.com

Northrop & Johnson

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www.northropandjohnson.com

La Marina del Lago Maggiore

APERTI ANCHE I FESTIVI E LA DOMENICA - GIORNO DI CHIUSURA MERCOLEDÌ

Unica MARINA dei Laghi, Certificata Ri.Na. Dealer

barchemagazine – Maggio-May 2021

Via delle Ferriere, 15 - tel. +39 0331/92.11.08 21018 Sesto Calende (VA) Lago Maggiore www.verbella.it


BROKERAGE SECTION

ODIN Year Built 2018 Length 35.1 M Beam 7.92 M Draft 6.71 M Guests 6 Crew 6 Builder Nautor Swan Designer German Frers Cruising Speed 8knots, Asking Price $ 7,800,000

u

Northrop & Johnson

www.northropandjohnson.com

SAF_Layout 1 30/01/20 09:10 Pagina 1

284

DALLA PIETÀ 58 HT

DALLA PIETÀ 72 HT

TIGRA 37 M

COSTES GALATEA 58

Princess 85’

TAMORY

Del 2006, 18,67 mt. x 5,00, 2x1100 Man, ore moto 800, velocità 30 kt. crociera 35 di massima, gruppo da 13 KW, aria condizionata, perfetta in ogni sua parte meccanica, elettrica, idraulica. Prezzo € 380.000.

Del 2012, 23,02 mt. per 5,81, ore moto 450, 2x1650 Cat, velocità crociera 27Kt max 33Kt, versione 3 cabine, 4 bagni imbarcazione come nuova, tenuta al coperto di inverno e da due marinai in estate. Prezzo € 1.300.000.

Year 2008, LOA 35.24 m, Beam 8.2 m, Hull Material Steel, Cruising Speed 12 Knot, Main Engines 2 X MAN 440 hp, Class RINA, Cabins 5 for 10 Guests, Asking price - € 2,290,000

Year 2009, Guest Cabins 3, LOA 17.95 m, Engines 2xCAT 1015hp, Max Speed 35 kn, Now Asking € 340,000 VAT Paid

Year: 2009, Length: 85 ft, Beam: 20 ft 8 in, Cabins: 4, Heads: 6, Max Draft: 5 ft 5 in, City Fort Lauderdale, Price: USD 2,989,000.

Year: 1952, LOA: 26,58 m Beam: 5,75 m, Draft: 2,78 m Flag: British. Location: Ventimiglia, Italy, Asking Price: € 1,100,000

u Florida Yachts International

u

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Fabio 338.4531398

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Fabio 338.4531398

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YACHT MARINE LTD

+905439538678 www.yacht-marine.com

u

Idea Yachting Limited

+377 99901094 +33 640623795, info@ideayachting.com

sales@fyiyachts.com www.floridayachtsinternational.com

Bernard Gallay

+33 467 66 39 93 info@bernard-gallay.com, www.bernard-gallay.com

VALDETTARO 114’

AZIMUT 68’

Length Overall: 35,00 m, Maximum Beam: 7,95 m, Draught at Full Load: 2,92 m, Maximum Speed: 12 knots Asking Price € 2.900.000 EX VAT

Year 2008, LOA 68’ 0”, Beam 17’ 1”, Cruising Speed 30 Kn, Engine MAN V12-CRM1360, Miami-Florida, Price USD 948,500

u

Infinite Yachts

+66 (0) 76 600 124 info@infiniteyachts.com www.infiniteyachts.com

u Florida Yachts International sales@fyiyachts.com www.floridayachtsinternational.com

MAGELLANO 43

MANGUSTA 80

Year 2016, LOA 43’ 8”, Beam 14’ 4”, Engine Cummins QSB5.9, Cruising Speed 17 Kn, City Miami, Country United States, Price USD 624,000

Refit: 2020/2021. 4 Cabins Version. Engine: 2 x MTU 16V 2000 M90 - 1800 HP - Engine hours: 2250. Asking Price € 395.000 EX VAT

u Florida Yachts International

u

sales@fyiyachts.com www.floridayachtsinternational.com

s.r.l. Servizi Assicurativi e Finanziari s.r.l.

Choose a specialist to insure your boat Via Balduzzi, 26 - 27036 Mortara (PV), Mobile +39 329 4790656 / +39 335 8182838 barchemagazine – -Maggio-May 2021 Office +39 0384 93295, Fax +39 0384 93297, E-mail: info@safsrl.org p.farina@safsrl.org

Infinite Yachts

+66 (0) 76 600 124 alessandra@infiniteyachts.com www.infiniteyachts.com


BROKERAGE SECTION

Centro assistenza e ricambi Allestimenti personalizzati Riparazione gommoni (vetroresina, PVC, hipalon) Riparazioni e diagnostica di tutte le marche

PERSHING 92 Year: 2013. Boat very well equipped and maintained, sole owner. Full painting on 2019 Powered 2 x MTU 2638 HP PRICE: € 4.300.000

u

CMM Yacht Service

YEAR: 2009. Elegant interiors, fine finishes, comfortable and convivial spaces, 4 cabins, 4 toilets. Powered 2 x MTU 1524 hp PRICE: € 1.640.000 Tax paid

u

CMM Yacht Service

sales@cmmyachtservice.com www.cmmyachtservice.com

SARNICO 60’ Anno 2010; mt. 18,57; 2x1100 hp Man; ore moto 1400 ca; ottime condizioni; n. 3 cabine, n. 1 cabina marinaio; Vis. Nord Sardegna. Prezzo: € 445.000 IVA assolta (+ comm.) u Yacht Service Rapallo +393358263146, commerciale@yachtservicerapallo.it

Princess 50 Fly - Anno 2009 2 x 670 hp Volvo Penta EB TD - € 479.000

Linssen GS 380 Sedan - Anno 2004 2 x 75 hp Volvo Penta EB - TD - € 159.000

Raffaelli Typhoon Fly - Anno 1995 2 x 300 hp Caterpillar EB TD - € 89.000

285

NA TA N

sales@cmmyachtservice.com www.cmmyachtservice.com

RIVA VENERE 75

VZ 16 - Anno 2005 2 x 730 hp Man EB TD - € 320.000

TE

Sea Best srl via Giacosa, 6 - 20093 Cologno Monzese MI T. 02 25 39 11 34 - F. 02 27 30 45 42 info@seabestsrl.it - www.seabestsrl.it

M/Y DELFINA

MAIORA 95’

Year 2005. LOA m. 16,02 - Beam m. 4,72. 2x Cat C12 669HP Price € 290.000

Year-Refit 1989-2009, LOA 24.00 m, Beam 4.60 m, Asking Price € 490,000 VAT PAID

Year 2016, LOA 95’ 0”, Beam 21’ 0”, Engine CAT C32, Cancun Mexico, Price USD 3,750,000

u

Inmar snc

329.0907407 - 348.1250078 info.inmar@gmail.com www.inmar.it

u

Idea Yachting Limited

+377 99901094 +33 640623795, info@ideayachting.com

u Florida Yachts International sales@fyiyachts.com www.floridayachtsinternational.com

AMER 94 Anno 2015/’17, lunghezza 29 m., larghezza 6,30 m., 2x Volvo Penta IPS D13. 4 cabine + 5 bagni + 2 cabine equipaggio. 3.490.000 € + Iva su residuo leasing.

u

FORWARDYACHTS S.r.l.,

Porto Mirabello - La Spezia, tel. 0187934692 - 3924685455, info@forwardyachts.com -

FIART 30 Anno 1993 – 2 x 200 Volvo Penta Imbarcazione ben accessoriata e in Buone condizioni. € 38.000 u AC Yacht Broker di Vittori Tel. 0773/520047, www.acyachtbroker.it, info@acyachtbroker.it

PERSHING 65 2003, € 375,000 tax paid. Twin Cat C30 Diesel inboard engines. Kohler 16kw generator. Kohler 13kw generator. Air conditioning. Heating. 3-cabins.

u

Grabau International

3337489281, michele@grabauinternational.com

barchemagazine – Maggio-May 2021

DALLA PIETÀ 59’ Year 2007 - 2x900 Hp MAN LOA: m 18,30 - Beam: m 4,94 - Price: € 420.000

u

Inmar snc

329.0907407 - 348.1250078 info.inmar@gmail.com www.inmar.it

NA TA N

AZ 50 FLY

Faeton 1040 Moraga Fly - Anno 2004 2 x 315 hp Yanmar EB TD - € 72.000

TE

Sealine 360 Ambassador - Anno 1996 2 x 231 hp Volvo Penta EFB TD - € 59.000

Sciallino 25 - Anno 2000 2 x 140 hp Yanmar EB TD - € 68.000

Sweden Yachts 390 - Anno 2002 1 x 40 hp EB D - € 160.000



BROKERAGE SECTION SUNSEEKER 80

CMB YACHTS

Year 2010, Length: 80 ft, Beam: 20 ft, Cabins: 4, Heads: 4, Boat Location: Miami, Florida, United States, 1,689,000 USD.

Build 2020, Length 47.00 M, Beam 9.00 M, Draft 2.47 M, Max. Speed 15 Knots, Cabins 6 / 12 Guests, Crew 9. Asking Price: € 19.500.000 u SSH MARITIME

u Florida Yachts International

E: k.ladas@sshmaritime.com M: +30 698 2935048, www.sshmaritime.com

sales@fyiyachts.com www.floridayachtsinternational.com

SUNSEEKER 74’

HYLAS H60

VISMARA C57 CATAMARAN

Year 2019, LOA 74’ 0”, Beam 17’ 8”, Engine MAN V12, City Miami, Price USD 3,799,000

2018 (2019 launched), from US$ 1,700,000 ex Vat, available for inspection East Coast USA. Designed by German Frers.

2009, € 695.000 Tax paid, performance cruising catamaran with evergreen characteristics and high technologies.

u Florida Yachts International

u

Grabau International

u

Grabau International

sales@fyiyachts.com www.floridayachtsinternational.com

3337489281 michele@grabauinternational.com

3337489281, michele@grabauinternational.com

CUSTOM LINE NAVETTA 33

MIG 38

Year: 2013. Elegant and comfortable super yacht 5 cabins, 5 toilets Powered 2 x MAN 1400 hp PRICE: € 5.900.000

Anno 2010, mt.12,50, 2 X D-4 300 hp diesel P.P., ore moto 510 ca, buone condizioni, 2 cabine, 1 bagno, elica di prua, passerella idraulica. € 110.000 iva assolta.

u

CMM Yacht Service

sales@cmmyachtservice.com www.cmmyachtservice.com

u

Yacht Service Rapallo

SARNICO 43 Costr. 2005 Imm. 2006 eccellenti condizioni, ore moto 375, ac, passerella idraulica, teack pozzetto € 160.000 (Iva assolta)

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Yacht Service Rapallo

NOVA MARINE 74’

SINDBAD

Year 2019, LOA 74’ 0”, Beam 17’ 8”, Engine MAN V12, City Miami, Price USD 3,799,000

Year Built 1962, Length 24.38 M, Beam 6.1 M, Draft 3.05 M, Guests 7, Crew 3, Construction Steel, Cruising Speed 8. Asking Price $ 895,000

u Florida Yachts International

Northrop & Johnson

+393358263146 commerciale@yachtservicerapallo.it

sales@fyiyachts.com www.floridayachtsinternational.com

u

SANLORENZO 108

MAS 28

CANADOS 80S

SCARAB 35 SPORT

YEAR: 2008 - Important Refitting 2016. Boat in nice conditions PRICE: € 3.500.000 Vat paid

2003, 2 barche disponibili, 1x 425 hp MerCruiser. € 89.000

u

2003, Professionally maintained 4-cabin plus 2-crew cabin in excellent condition with fantastic spec. € 700.000 VAT paid. Palma de Mallorca

u

CMM Yacht Service

sales@cmmyachtservice.com www.cmmyachtservice.com

Grabau International

3337489281, michele@grabauinternational.com

+393358263146 commerciale@yachtservicerapallo.it

barchemagazine – Maggio-May 2021

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Grabau International

3337489281, michele@grabauinternational.com

www.northropandjohnson.com

Anno 2007 immatricolata 2008 3x300 Verado – Scafo blu Imbarcazione ben accessoriata e in Perfette condizioni. € 115.000 u AC Yacht Broker di Vittori Tel. 0773/520047, www.acyachtbroker.it, info@acyachtbroker.it

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BROKERAGE SECTION

BENETEAU SWIFT TRAWLER 42

Anno 2004 immatricolata 2005 2 x 1100 MAN – Full-Optional Perfette condizioni – Possibile Permuta. € 320.000 u AC Yacht Broker di Vittori Tel. 0773/520047, www.acyachtbroker.it, info@acyachtbroker.it

Anno 2006 - 2 x 370 Yanmar Imbarcazione ben accessoriata e in ottime condizioni – Unico Proprietario € 165.000 u AC Yacht Broker di Vittori Tel. 0773/520047, www.acyachtbroker.it, info@acyachtbroker.it

2005 € 550.000, Custom built regardless of cost for her demanding owner, Keep Kool is one of a pair of German Frers designed. u Grabau International +39 333 74 89 281 michele@grabauinternational.com

LARSON BOAT 290

PERSHING 74

PERSHING 90

Model year 2005 Motorizzato 2x Volvo Penta V8 benzina con 280 HP. Prezzo: € 45.000.

Year: 2013 - Luxury finishing for the interior 3 elegant cabins, 3 toilets plus crew. PRICE: € 2.180.000 Vat paid

YEAR: 2006 - Refitting 2019 Powered 2x MTU 2435 hp. One owner from new Full service history PRICE: € 2.750.000

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HYLAS 66

RIZZARDI CR 63 TOP LINE

Valbroker

CMM Yacht Service

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sales@cmmyachtservice.com www.cmmyachtservice.com

sales@cmmyachtservice.com www.cmmyachtservice.com

DIANO 24

SANLORENZO SL 62

DIANO 22 S

Anno 2007, m.23.95, Man 2x1360 hp, bow & sternthruster, aria cond., full optional, 4 cabine. € 650.000. u FLORIO YACHT tel. +39 0184 532626 www.florioyacht.it, info@florioyacht.it

Anno 2007, m.19,00, Mtu 2x1100 hp, ore 980, aria cond., bowthruster, 3 cabine + crew, eccellenti condizioni. € 600.000. u FLORIO YACHT tel. +39 0184 532626 www.florioyacht.it, info@florioyacht.it

Anno 1998, m.23.95, Cat 2x1360 hp, ore 1600, stern+bowthruster, aria cond., dissalatore, tre cabine + crew. € 340.000 u FLORIO YACHT tel. +39 0184 532626 www.florioyacht.it, info@florioyacht.it

BERMUDIAN KETCH

PERSHING 76

CUSTOM LINE NAVETTA 30

Built in 1964. Engine AB Volvo Penta TAMD 41B HD - 1 x 144 HP (1992). Bermudian ketch in good conditions. LOA: 16,30m, BEAM: 3,95m, € 165.000 u Giorgio Dalla Pietà –

Year: 2003. Boat subjected to a full refit, currently in progress, for a total amount of € 400,000. Detailed list of works available PRICE: € 950.000 Vat paid Trade-ins are considered

Year: 2003. Nice yacht subjected a refitting on 2016 with a full painting of all internal furniture in white lacquered PRICE: € 2.900.000 Vat paid

CMM Yacht Service

u

CMM Yacht Service

tel. 0039 3475006999 info@valbroker.com, www.valbroker.com

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CMM Yacht Service

Archipelago

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Cell +39 333 7886745 info@archipelagodp.it, www.archipelagodp.it

sales@cmmyachtservice.com www.cmmyachtservice.com

SOLARIS ONE 48

C&C 51.8

EVOMARINE DOUVILLE 76’

Year 1987. LOA: m 14,60 - Beam: m 4,19 - Max draft: m 2,50 Price: € 90.000

Year: 1984. LOA: m 15,75 - Beam: m 4,75 - Max draft: m 3,40 - Price € 120.000

Year 2006. 2x1675 Hp CAT C32 - LOA: m 17,71 - Beam: m 5,52 Price:€ 639.000.

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Inmar snc

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Inmar snc

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