COP. dicembre 2012
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DICEMBRE 2012
SPECIALE
Sped. in ap. - 45% - art. 2 comma 20/B legge 662/96 - Milano
COVER
Azimut 55S La fabbrica delle idee
• Adi Design Index • Concorso Barca lariana • Master Iuav Venezia • Benetti Design Innovation • Bénéteau Montecarlo 5 • Jeanneau Voyage 42 • Heesen Yachts
IL MEGAYACHT
Sanlorenzo 104 Indigo A BORDO DI
Bénéteau Flyer GT 44 Pirelli 1400 Sport SPORT
Record New York-Bermuda Regata Les Voiles de Saint Tropez ANNO 19 • N° 12 • UK £ 6,50 - CH CHS 11,90 - CH Ticino CHS 9 - D € 9 - F € 8,50 - E € 7 - A € 9,90 - GR € 7 - P Cont € 8,10 - B € 7,50
DICEMBRE 2012 Only Italy EURO 6
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BAGLIETTO
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IMP. EDITORIALE dicembre
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Editoriale
Giornali di serie B «La gloria o il merito di certi uomini è scrivere bene; di altri non scrivere affatto». Jean de La Bruyère Antonio Stella: Riviste (per nulla) scientifiche. Il tema da lui tratDurante l’ultimo Salone nautico ho avuto il piacere di partecipatato riguarda i periodici accettati per valutare i lavori di docenti re come relatore a un convegno dedicato a “Nautica e media”: universitari: «Tra le pubblicazioni “scientifiche” c’erano infatti non per quanto mi riguarda si tratta del tema dei temi. Oltre me c’esolo Il Sole 24 0re ma anche Etruria oggi, Fare Futuro Web rano Fabio De Rossi, vicedirettore del Mondo, e Alessandro PlaMagazine, la rivista del Clero italiano, il Mattino di Padova, Yacht teroti, vicedirettore del Sole 24 Ore, e il fatto che fossero tutti Capital, il settimanale diocesano La vita cattolica di Udine e poi “vice” la dice lunga sulla difficoltà di misurarsi al massimo livello Airone, BARCHE e via così... Fino al periodico che più solleva con un argomento centrale per il settore. Ovviamente non è qualche ironia fra gli scienziati: Suinicoltura». Immagino che per emerso niente di utile, i colleghi dei quotidiani hanno solo giustiStella il parallelo tra le barche e i maiali sia calzante, credo che ficato il fatto che la colpa è delle aziende che non comunicano nella sua testa il binomio tra i suini e gli evasori fiscali con cui i abbastanza, che loro sono invasi da infinite sollecitazioni, che giornalisti e i loro grandi giornali identificano i possessori di baresiste una certa difficoltà nel raccontare un mondo sconosciuto che sia appropriato. Sono certo che questi pregiudizi sono alla e dovendo scegliere le notizie devono seguire una loro logica. Io base di una comunicazione superficiale, dove si disprezza grami sono limitato a dire che sarebbe sufficiente avere voglia di tuitamente il nostro mondo senza sapere che siamo la quinta approfondire le notizie. Ho fatto gli esempi concreti di Aicon, voce dell’export, che siamo i leader mondiali nella costruzione azienda quotata in Borsa senza che nessuno (a parte due rividi navi da diporto, che solo grazie agli errori riconosciuti del ste di settore, la nostra e Yachts Italia) abbia battuto ciglio, quangoverno Monti il mercato do bastava leggere il prospetinterno si è azzerato (confeto informativo per capire che renza di inaugurazione del quotare alla Borsa di Milano il , ma «A volte l’uomo inciampa nella viceministro di Trasporti e cantiere siciliano non era un’onella maggior parte dei casi si rialza e continua Infrastrutture Mario Ciaccia perazione limpidissima; oggi per la sua strada». Winston Churchill all’ultimo Salone nautico). Se l’azienda è sull’orlo del fallivolessero i mezzi di comunimento e sospesa dal listino. cazione di massa potrebbero Oppure, raccontando di Fafare molto per offrire ai loro lettori una visione più esatta dell’indushion Yachts, è stato scritto che fatturava 70 milioni di euro in stria nautica. Ma, per tornare al tema di come si esprimano giudibase a un comunicato del cantiere, senza sapere che l’unica zi gratuiti sul valore delle riviste di settore, vorrei domandare a Gian operazione con una rilevanza economica effettiva era stata quelAntonio Stella: secondo te un ingegnere che si occupa di barche la di aver comprato uno scafo da un fallimento, colorarlo d’oro dove dovrebbe pubblicare i suoi scritti? Su Cucina Italiana? O su e darlo in prestito ai vip nostrani per farci le vacanze a Porto Fisco oggi? Se hai il tempo e la voglia di leggere il testo di teoria Cervo in agosto; altro caso di un cantiere in stato fallimentare. sulle carene veloci firmato dall’ingegner Alberto Ascenzi sul numePer non parlare della presunta barca da 180 milioni di euro venro di ottobre ti renderai conto che forse queste riviste di serie B duta a Brad Pitt e Angelina Jolie che doveva essere varata nelhanno anche un contenuto culturale e scientifico. E, ancora, l’aprile del 2010 e che mi risulta ancora in costruzione, senza dove dovrebbe pubblicare i suoi progetti di barche un giovane contare che avrebbero varato per sette anni consecutivi una architetto? Sul Corriere dei Piccoli? Personalmente non ero a barca all’anno di queste dimensioni (operazione da circa due conoscenza che Barche fosse utilizzata come testo scientifico miliardi di euro). Certo la stampa finanziaria non può conosceper il mondo accademico, ma la cosa mi riempie di orgoglio. re nel profondo un settore complicato come il nostro. Ma, a Come sono orgoglioso di essere un giornalista di serie B che volte, non si rende conto di essere strumentalizzata da soggetsi occupa di un mondo frivolo e insignificante come il nostro che ti border line che vogliono una patente di azienda sulla cresta dà lavoro solo a qualche centinaio di migliaia di persone, nodell’onda. Strano, direte voi, ma succede spesso e molto di più nostante un governo un po’ distratto, ma che per la prima volta di quanto possiate immaginare. La cosa che infastidisce magnella storia della Repubblica italiana ha ammesso degli errori ai giormente è quella di essere considerati come dei giornalisti di quali ha promesso di rimediare, anche se per ora tutto tace. serie B e i nostri giornali “sottospecie” di mezzi di comunicazioNaturalmente sono anche io contro l’uso strumentale e l’abuso ne. A questo proposito sono usciti diversi articoli su La Repubche viene consumato senza il nostro diretto coinvolgimento per blica (27 settembre) e su altri quotidiani. Leggo sul Corriere della acquisire meriti accademici senza ragione. sera, il giornale che ho amato di più – sognavo da piccolo di Franco Michienzi diventarne il direttore, ora non più –, un pezzo a firma di Gian
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verità
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DI SARNICO
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DI SARNICO
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sommario Lecco Dicembre 2012
COVER 98
AZIMUT 55S
di Alberto Conti
32
42
FOCUS
LA FABBRICA DELLE IDEE
Economia: la nautica dà i numeri
Adi Design Index
64
82
LA FABBRICA DELLE IDEE
ARTISTA
Concorso Barca lariana
Piero Addis
92
106
VISTE PER VOI
PROVATE PER VOI
Sanlorenzo SL 104 Indigo
Bénéteau Flyer GT 44
112
136
PROVATE PER VOI
EVENTI
Pirelli 1400 Sport
Suzuki
LE RUBRICHE 16
GLI EVENTI DEL MESE a cura della Redazione
18
DALL’ITALIA E DAL MONDO
a cura di Laura Biazzi 30
AMBIENTE MARE di Marina Mancuso
40
INDAGANDO TIPI E MODI
di Decio G. R. Carugati 76
LA BOUTIQUE di Marina Mancuso
82
ARTISTA PIERO ADDIS di Laura Biazzi
86
PASSIONI LIBRI di Laura Biazzi
88
NAUTICA E FISCO
di Martino Vincenti e Paolo Galvagno 136
AZIENDE GIAROLI
138
VETUS ITALIA - ALFREDO BINI
pensieri e parole raccolti da Laura Biazzi 142
COMPONENTI ED ELETTRONICA di Laura Biazzi
144
ELETTRONICA LOWRANCE HDS 2 GEN TOUCH
di Niccolò Volpati 146
AZIENDE MARTINI ALFREDO
148
VIAGGI CHARTER di Marina Mancuso
152
METEO di Daniele Vitri e Gianfranco Meggiorin
FOCUS 32 6
ECONOMIA di Clelia Pirazzini
BARCHE dicembre 2012
EXCELL MARINE
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sommario Lecco Dicembre 2012
LA FABBRICA DELLE IDEE 42
ADI DESIGN INDEX di Laura Biazzi
52
CONCORSO BARCA LARIANA di Diana Merlino
60
MASTER IUAV VENEZIA di Diana Merlino
66
BENETTI DESIGN INNOVATION di Marina Mancuso
70
MONTECARLO 5
72
JEANNEAU VOYAGE 42
74
HEESEN YACHTS
BARCHE FLASH 90
RAHIL MARIOTTI YACHTS
VISTE PER VOI 92
SANLORENZO 104 INDIGO di Sergio Buttiglieri
PROVATE PER VOI 106
BÉNÉTEAU FLYER GT 44 di Luciano Pau
112
PIRELLI 1400 SPORT di Niccolò Volpati
EVENTI di Luciano Pau
118
SUZUKI
122
SALONE NAUTICO DI GENOVA di
128
LES VOILES DE SAINT TROPEZ di Laura Biazzi
132
RECORD NEW YORK-BERMUDA di Maurizio Bulleri
MERCATO 154
COMPRO VENDO
156
BROKER
Marina Mancuso
ROSE ISLAND
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ABACUS
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ABACUS
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Novità 2013
IMP. COLOPHON
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Agente Liguria Isabella Corti Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Gli articoli firmati sono la libera espressione degli Autori e non rispecchiano necessariamente la linea editoriale del giornale. Questo numero è stato chiuso in Redazione il 15 novembre 2012.
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BARCHE dicembre 2012
Direzione Estero Tel. +39 (02) 3022.3003 internationaladvertisingdivision@ilsole24ore.com
FIART
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RIO YACHTS
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IMP. EVENTI DEL MESE
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gli eventi del mese
La foto del mese
dicembre Salone nautico di Parigi Francia Come ogni anno il Salone offre a tutti la possibilità di conoscere le novità e le anteprime dei cantieri francesi e internazionali, delle aziende di elettronica e di accessori,
Un’immagine di Fort Luderdale che, proprio durante i giorni del boat show (25-29 ottobre),è stata raggiunta dall’uragano Sandy.
dei broker e dei servizi nautici. Oltre a questo sono attese alcune imbarcazioni eccezionali, come France 1, la prima barca a vela non anglosassone che ha partecipato all’America’s Cup, oggi restaurata, e Groupama 4, vincitrice della Volvo Ocean Race. Non mancherà anche uno stand dedicato alla Vendée Globe e molti sono gli eventi in programma per gli appassionati degli sport acquatici presso il Nautic’s Spot. Al Padiglione 1, inoltre, c’è un’isola dedicata allo sviluppo sostenibile della nautica, dove saranno messi in mostra i prodotti e le innovazioni per la preservazione dell’ambiente acquatico.
www.salonnautiqueparis.com
novembre 2 dicembre St. Petersburg Power & Sail Boat Show St Petersburg (Florida), Usa www.showmanagement.com
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gennaio
New York boat show New York, Usa www.newyorkboatshow.com
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dicembre
Miami Dade County Nautical Flea Market & Boat Sale Miami, Florida www.flnauticalfleamarket.com
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dicembre
Antigua charter show Antigua www.antiguayachtshow.com
gennaio
New Mexico RV, boat & travel show Albuquerque (New Mexico), Usa www.gsevents.com
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International workboat show New Orleans (Louisianna), Usa www.workboatshow.com
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gennaio
Gateway let’s go fishing show Collinsville (Illinois), Usa www.letsgoshows.com
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dicembre
gennaio
Daytona boat show Daytona Beach (Florida), Usa www.daytonaboatshow.com
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dicembre World yacht racing forum Göteborg, Svezia www.worldyachtracingforum.com
gennaio Chicago boat, sports & RV show Chicago (Illinois), Usa www.chicagoboatshow.com
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gennaio
gennaio
gennaio
gennaio
gennaio
All Canada show - Chicago St Charles (Illinois), Usa www.allcanada.com
Atlanta boat show Atlanta (Georgia), Usa www.atlantaboatshow.com
Kansas city boat & sportshow Kansas City (Missouri), Usa www.kansascitysportshow.com
Nashville boat & sportshow Nashville (Tennessee), Usa www.nashvilleboatshow.com
Ultimate fishing show Novi (Michigan), Usa www.ultimatefishingshow.com
> Eventi sportivi
16
1-2 dicembre
6-9 dicembre
8 dicembre
8-9 dicembre
Lion Island Botany bay race
Extreme sailing series act 8
Jaguar Cup Series - Piana Cup
Sailfish Ocean Challenge
Sydney, Australia
Brasile
Miami (Florida), Usa
Palm Beach (Florida), Usa
www.cyca.com.au
www.extremesailingseries.com
www.etchellsfleet20.org
www.sailfishclub.com
BARCHE dicembre 2012
GARRONI
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IMP. NEWS VARIE
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dall’Italia e dal mondo
di Laura Biazzi
Brasile e Ucina
Trofeo Villa Serbelloni
Acatmar, l’associazione marina brasiliana dello Stato di Santa Caterina, ha firmato un contratto di collaborazione con Ucina, per la promozione, la formazione e l’educazione in campo nautico. Contemporaneamente il Brasile ha lanciato una severa campagna antievasione fiscale per i proprietari di yacht, specialmente di quelli importati; il Brasile è attualmente il secondo Paese emergente al mondo da un punto di vista economico e la richiesta per prodotti di lusso sta crescendo in maniera esponenziale. Per questo sono state adottate misure severe per chi evade tasse e doveri fiscali doganali sui beni di importo, comprese le imbarcazioni. E. P.
La regata ha compiuto undici anni. Nata come una sfida dedicata alle barche a vela d’epoca si svolge a Bellagio e le imbarcazioni ammesse sono in legno, costruite prima del 31 dicembre 1980, di tradizione, d’epoca o più recenti, in legno o vetroresina ma che per disegno o costruzione o mate-
riale abbiano un interesse per le tradizioni nautiche (come Dragoni, Classi metriche o Star, Soling). Il Trofeo è organizzato dal Circolo della Vela di Pescallo con il Grand Hotel Villa Serbelloni, e si svolge sotto il patrocinio di Asdec (Associazione scafi d’epoca e classici) e del Comune di Bellagio.
Azimut e MarineMax MarineMax Inc., il più grande rivenditore di yacht in America, ha annunciato un accordo con il Gruppo Azimut-Benetti per la vendita in esclusiva di Azimut per tutti gli Stati Uniti; l’annuncio è stato dato in conferenza stampa il secondo giorno del Fort Lauderdale boat show. William H.McGill Jr, presidente e amministratore delegato di MarineMax ha dichiarato che «è un onore rappresentare uno dei brand leader al mondo per la produzione di yacht». Elisabetta Pianta
Ottobre Blu È una vetrina dedicata alle passioni legate a uno degli elementi naturali fondamentali della Terra: l’acqua, sia mare, fiume o lago. Sul tema di quest’anno, Mare fonte di energie, si sono sviluppati confronti relativi agli sbocchi di lavoro, nel sociale, per il turismo, per lo sport, con un occhio all’ambiente e alla cultura. Ma soprattutto allo sviluppo del porto di Chioggia. Positivo il bilancio: nei nove giorni di rassegna, Ottobre Blu ha fatto registrare 3 mila presenze.
Ibex e la ripresa Numeri positivi arrivano dal recente International Boatbuilders Exhibition and Conference svoltosi a Louisville, Kentucky; ci sono stati feedback incoraggianti da parte dei 4.700 esperti del settore e delle 520 aziende che hanno partecipato allo show. Interessanti i seminari sulla situazione economica e demografica degli Stati Uniti che mostrano una continua e costante crescita della popolazione latina, sudamericana, che ormai eguaglia la percentuale di americani, non-ispanici. Le proiezioni ci indicano che in pochi anni il numero di compratori dal Sud America raddoppierà rispetto a quello degli americani. Appuntamento all’Ibex del prossimo anno dal 17 al 19 settembre 2013. E. P.
Sessa in Brasile
Sea Ray Brunswick Corporation chiuderà lo stabilimento produttivo di Sea Ray in Knoxville, Tennessee, riorganizzando allo stesso tempo le altre sedi Sea Ray specializzate nella produzione di cruiser a Palm Coast in Florida e a Vonore in Tennessee. Per quanto riguarda invece i modelli Bayliner, continueranno a essere costruiti in Brasile. La chiusura definitiva a Knoxville avverrà alla fine di dicembre 2012. E. P. 18
BARCHE dicembre 2012
Nautica in Albania Presso marina di Orikum (Valona) si è tenuta una conferenza sul diporto e sul turismo nautico, organizzata dalla Camera di commercio italiana in Albania (Ccia). Il tema centrale dei due giorni di incontri è stato l’opportunità per questo Paese in forte via di sviluppo di creare una
rete di marina e incrementare così il turismo nautico e da diporto. Sono intervenuti vari esponenti del settore, italiani e albanesi, e la conclusione è avvenuta con Stefano Pagani di Ucina e Fiorenzo Spadoni di Rina Services, entrambi favorevoli ad affiancare l’Albania in questo processo di sviluppo settoriale.
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Sessa Marine Brazil ha ottenuto un buon risultato di vendite in Brasile dal momento della sua entrata in questo mercato un anno fa, per un fatturato di circa 7 milioni di euro. «Lo scopo per il primo anno era quello di organizzare la capacità produttiva locale – ha commentato Massimo Radice, presidente di Sessa Marine Brazil, – e siamo soddisfatti di questi risultati, con la produzione attuale di quattro modelli: 27’, 28’, 36’ e 40’. Abbiamo anche allargato la rete vendita di distribuzione e assistenza nazionale e internazionale; l’intenzione è quella di iniziare la produzione anche del C44, dell’F45 e del Fly40». E. P.
BENETEAU
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dall’Italia e dal mondo
Normativa per serbatoi L’istituto Giordano rende noto che la marcatura CE delle unità da diporto prevede che vengano marcati anche i componenti come i serbatoi per contenere carburante benzina. La Norma di riferimento è la Uni EN Iso 21487 che prevede per la marcatura CE varie prove di tenuta, di condizionamento, di resistenza alla pressione, di pressione impulsiva (ciclica), di resistenza alla pressione e al fuoco solo in caso di serbatoi non metallici. La divisione nautica dell’istituto offre anche altri servizi come visite di sicurezza per il rilascio/rinnovo del certificato di sicurezza, marcatura CE unità da diporto e componenti, certificati di idoneità al noleggio, Solas/Imo equipaggiamento marittimo, Sistemi di Qualità Iso 9001.
PlanetSolar La più grande barca solare ha presentato il tour per il 2013. È ora situata presso La Ciotat (Francia) per le annuali manutenzioni, dopo aver navigato per 39.351 miglia. I lavori sono guidati da Martin Beniston (vincitore del premio Nobel nel
2007) e da un team di scienziati dell’Università di Ginevra. La prossima spedizione vedrà PlanetSolar navigare da Lisbona alle Tenerife e da lì prendere il largo per attraversare l’Atlantico cercando di superare il suo record di velocità di 26 giorni.
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BARCHE dicembre 2012
La tavola rotonda organizzata da Cdi Manager insieme a Quinn e Ucina “Start to business” ha valutato alcune strategie per uscire dal tunnel della crisi. L’architetto De Simoni ha ricordato come tutte le evoluzioni verificatesi nella nautica fossero implicabili a nuovi progetti, come il passaggio dal legno alle materie plasti-
che o dai disegni manuali al computer. Con una conclusione: solo l’evoluzione potrà riuscire a tamponare la crisi. Dello stesso avviso Federico Sacchi, amministratore delegato Cdi Manager il quale ha puntualizzato come siano indispensabili nella progettazione il valore aggiunto e le tecnologie. C. P.
Guardia Costiera per i diportisti Crn Il cantiere ha partecipato al Fort Lauderdale boat show. «La concorrenza negli Usa è agguerrita ma questo per noi è un grande stimolo» dice Luca Boldrini, direttore commerciale Crn. Nel sito di Ancona il cantie-
re sta producendo sei megayacht: Crn 129 80 m (varo previsto a gennaio 2013), Crn 131 74 m, Crn 132 73 m, Crn 133 60 m. Oltre a queste, tutte in acciaio e alluminio, ci sono anche due Crn Navetta 43 in composito.
Si è conclusa l’operazione estiva “Mare Sicuro” 2012 della Guardia Costiera che ha visto quest’anno impegnati 3.000 uomini e donne che con 300 gommoni hanno pattugliato i mari italiani e i laghi. È stato rilevato che rispetto al 2011 gli interventi della Guardia Costiera sono diminuiti, passando dai 3.019 della scorsa estate a 2.822 , mentre l’assistenza a imbarcazioni si è rivelata pressoché identica con poco meno di 950 interventi. Sono scese notevolmente le collisioni con soli 13 incidenti contro i 34 dello scorso anno. Non così bene è andata a coloro che hanno praticato sport subacquei: sono stati registrati 14 decessi contro i 5 del 2011. C. P.
Big Blu
Seatec,i convegni Dal 2006 Abitare il Mare, contenitore di eventi e convegni legati ai temi del design, a cura di Decio G. R. Carugati all’interno di Seatec-Compotec, ha come fondamento l’attenta analisi del mutare dei costumi e degli stili di vita. Il convegno legato al premio Myda – Millennium Yacht Design alla 10° edizione, avrà luogo il 6 febbraio: “Design: la barca come progetto di riqualificazione della piccola dimensione”. Quello legato a Compotec avrà luogo il 7 febbraio: “Design e materiali compositi: lo stato dell’arte”.
Start to business
Nautica e turismo Per una pronta ripresa della nautica da diporto, secondo gli esperti, sono necessari alcuni provvedimenti che riguardano l’economia del mare nel suo complesso. Questa la tematica affrontata nel convegno organizzato da Ucina “Turismo, coste, demanio, porti.” Nel suo discorso introduttivo Pietro Vassena, vicepresidente dell’associazione, ha parlato della fiscalità a riguardo dei porticcioli turistici, che sono il punto di partenza per lo sviluppo del diporto, culturale e naturalistico. Gli approdi, ha detto, non sono altro che una vetrina della nostra produzione cantieristica, quindi non è possibile che siano ipertassati. Sono poi intervenuti Pasquale de Lise, presidente emerito del Consiglio di Stato, Raffaele Ranucci, vicepresidente VIII Commissione Lavori Pubblici, il senatore Luigi Grillo, presidente VIII Commissione Lavori Pubblici. Clelia Pirazzini
Torna il Salone della nautica e del mare di Roma, dal 20 al 24 febbraio 2013. Il primo giorno Big Blu aprirà le porte ai visitatori gratuitamente per permettere a tutti di “salire a bordo”. Internazionalità, nuovi temi, interattività, eventi sono la traccia del percorso virtuoso della manifestazione e come ogni anno non mancheranno gommoni, motori fuoribordo, accessori, carrelli, arredo nautico e abbigliamento tecnico e sportivo, prodotti e servizi per la nautica e il diporto. Tra le numerose iniziative si evidenzia la Fun Zone, uno spazio completamente dedicato alle attività sportive e all’interattività in ambiente acquatico e marino.
MESSE DUSSELDORF/Boot
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dall’Italia e dal mondo
Barcotica
Mets e Ucina
Vismara
Barcotica è un progetto nato dall’esperienza di Monte Carlo Yachts in collaborazione con l’Università di Udine e l’Area Science Park di Trieste e la partecipazione di Teorema Engineering ed Eidon Kaires. Si tratta del progetto di una piattaforma innovativa di integrazione dati in grado di concentrare le informazioni sull’imbarcazione, normalmente distribuite su sistemi eterogenei e complessi, in un’interfaccia unica, semplice e intuitiva. Disponibile non solo in plancia, ma anche su iPad, è stata presentata a bordo dello yacht Mcy 70, ormeggiato a Porto San Rocco.
Sono 82 gli espositori che hanno partecipato alla collettiva organizzata da Ucina al Mets di Amsterdam. Nel complesso occupano uno spazio espositivo di 1.760 metri quadrati in posizione centrale rispetto alla manifestazione. Ucina era presente con uno stand di rappresentanza. Quattro sono le aziende italiane nominate per il Dame Award 2012: Navionics con SonarCharts, Osculati con Quick Lock deck filler, Seasmart con DuexTre, Versari & Delmonte Srl con Two coulumn table with in three positions.
Il MY 34 Idroplano segue il predecessore Mas 28 ed è stato studiato in collaborazione con Alessandro Cantoni. È un rivisitazione delle runabout del 1930, con un profilo sottile, una doppia seduta, un solarium e interni ideali per trascorrere una notte. Sarà varato ad aprile 2013, è lungo 9,95 metri e monta due Yanmar di 260 cavalli per una massima stimata intorno ai 40 nodi.
Marina d’Arechi Il marina anticipa il Natale e organizza una festa per i diportisti. I partecipanti avranno la possibilità di vincere uno dei sette premi in palio: un ormeggio gratuito annuale, uno semestrale in alta stagione, uno quadrimestrale in alta stagione, uno semestrale in bassa stagione, un alaggio e varo, due mesi di sosta a secco o un lavaggio della carena. L’appuntamento è a Marina d’Arechi, in via Allende, a Salerno per sabato 1 dicembre alle ore 11.00. Per partecipare è necessario disporre di una imbarcazione e prenotare, confermando la partecipazione al numero 089 2788801 oppure via mail (conferma@marinadarechi.it), indicando il proprio nome e numero di telefono, per essere ricontattati.
Azimut Yachts e Atlantis Changeyacht.com Si tratta di un portale internazionale della nautica voluto dal suo titolare, il capitano Jean-Philippe Cornee coadiuvato da Mediaste Publicist Communication. Lo scopo è favorire un miglior incontro tra domanda e offerta nautica a livello internazionale. Ciò è possibile grazie a specifici servizi di visibilità e comunicazione: un rapido, attento e preciso lavoro di referenziamento informatico (seo); un grande impatto pubblicitario tramite la presenza sui banner in Home Page e in tutte le pagine del portale; la possibilità di usufruire del portfolio di più di 19.000 contatti per promuovere le proprie imbarcazioni. 22
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Il Gruppo Azimut-Benetti, per quanto riguarda il futuro produttivo dei marchi Azimut Yachts e Atlantis, ha deciso di riportare in Italia la produzione delle imbarcazioni entry level delle tre collezioni a marchio Azimut Yachts, attualmente in Turchia, e di chiudere il sito di Gropparello (PC), non più competitivo sul mercato mondiale.
Al Dhawi Investments Abdalla Aldhawi, della società Al Dhawi Investments, è un operatore professionale di Dubai che si occupa d’importazione nella regione del Golfo di prodotti nautici; è loro intenzione espandere il proprio catalogo di aziende rappre-
Mercury Marine La società ha lanciato due progetti costruttivi per supportare l’aumento delle vendite e l’incremento della capacità produttiva a Fond du Lac. Le aree oggetto di espansione includono l’ingegneristica e lo sviluppo prodotto. L’operazione di miglioramento verrà effettuata entro la fine del 2013 e prevede un investimento pari a 20 milioni di dollari. Ha avviato, inoltre, la produzione della seconda generazione dell’8.2L: il motore è stato ridisegnato, è più silenzioso, è di facile installazione e la manutenzione è stata semplificata.
Alfastreet Marine
> sentate ma anche offrirsi come agenzia di trading e assistenza all’insediamento di aziende straniere negli Emirati. In particolare offrono registrazioni di siti internet, joint-venture con la loro azienda, sponsorship, supporto per lo start-up di uno stabilimento produttivo in Uae, operazioni di import-export.
Alfastreet Marine all’inizio di quest’anno ha esposto l´imbarcazione Energy 18 al Salone di Düsseldorf. Uno degli elementi caratteristici è il tetto rigido idraulico, gestito da un telecomando e che garantisce che l’imbarcazione sia pronta per l’uso in meno di un minuto. L’azienda inoltre si è dedicata a un altro progetto, Energy 23, che sarà presentato nel 2013 a Düsseldorf. Il modello è più veloce e offre maggior spazio e comfort. Per raggiungere 39 nodi Alfastreet ha sviluppato e costruito lo scafo planante e un motore fino a 260 cavalli (190 kW). Lunga di 6,90 metri (7,80 con la piattaforma), Energy 23 offre la cabina con due posti letto, un angolo cucina nel pozzetto, la toilette e un piccolo salone.
VICTORY
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IMP. NEWS VARIE
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dall’Italia e dal mondo
Eolo e Folkboat
Tohatsu
Il bilancio del Salone di Genova per Nadimarine è stato positivo. Era presente con il brand Eolo, che punta su qualità e innovazione con prezzi bassi. La linea è caratterizzata dalla multifunzionalità pescaturismo e sono state presentate le imbarcazioni Eolo 590 open, Eolo 710 cruiser e la 710 Cruiser. La novità è stata anche il brand Folkboat che produce barche alla portata di tutti. Importante inoltre la collaborazione con il cantiere nautico Navalplastica dei fratelli Tracuzzi, che con i loro 40 anni di storia hanno ispirato i modelli di Folkboat.
Il produttore di fuoribordo vuole riconquistare il mercato italiano con l’importatore italiano M3 Servizi Nautici. A Genova ha presentato una distribuzione orientata sia ai clienti che alle officine meccaniche. Da una parte i clienti hanno a disposizione una politica di pricing molto aggressiva acquistando
Giorgetti Sul numero di ottobre di Barche abbiamo pubblicato la prova del Giorgetti 535 Corsa. Ricordiamo che il corretto nome dell’azienda è Giorgetti, il sito internet è http://giorgettimarine.com, i titolari sono l’ingegnere Gregorio Giorgetti e il responsabile commerciale Mentore Giorgetti.
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Marina di Gargano Mdl Marinas, società di gestione di porti turistici in Europa, in occasione del Salone di Genova ha dato ufficialmente il via a Marina del Gargano, che gestisce grazie a un accordo firmato lo scorso giugno. I vertici hanno confermato i tempi di realizzazione del porto, attualmente già costruito all’85%, prevedendo la fine dei lavori entro marzo 2013 e l’apertura
i motori direttamente dal distributore attraverso il sito www.tohatsu-italia.it, dall’altra le officine entrano in contatto con questa clientela nella fase della consegna e apertura delle garanzie, affidandosi a una puntuale organizzazione. Al Salone di Parigi, inoltre, viene presentato il prototipo del 4 tempi 40 cavalli.
al pubblico per aprile. Il diportista che beneficia di un posto barca in una delle marine del Gruppo Mdl automaticamente gode degli stessi servizi e privilegi presso tutte le altre strutture associate, compresa quindi Marina del Gargano. Per la realizzazione del porto sono stati investiti 54 milioni di euro, 19 provenienti dal contratto d’area per Manfredonia e il resto impegnato da privati.
Gruppo Ferretti Il Gruppo Ferretti ha partecipato al Salone di Fort Lauderdale con una selezione dei propri modelli e ha presentato la nuova struttura operativa, che sarà focalizzata su una rete distributiva e di vendita ancora più capillare nelle aree strategiche chiave, con l’integrazione dei mercati del Nord America e America Latina. «Grazie alle competenze di Norberto Ferretti, di Ferruccio Rossi e di tutto il management, rafforzeremo ulteriormente le sinergie all’interno del nostro Gruppo attraverso la condivisione delle risorse e l’integrazione industriale. L’importanza del made in Italy e la straordinaria heritage di ciascun brand sono elementi essenziali alla base di ogni acquisto dei nostri clienti ed è pertanto essenziale che vengano salvaguardati», ha detto Tan Xuguang, presidente di Shig-Gruppo Weichai e del Gruppo Ferretti.
Cranchi a Chioggia Durante l’evento Darsene in blu sono state presentate un’anteprima assoluta e una per il mercato italiano, con prove in acqua: si tratta dei Cranchi Panama 24 e Panama 32. Il primo è una imbarcazione lunga 8,32 metri e larga 2,50, con motore Honda 250 cavalli. La seconda è lunga 10,73 per 3,64 metri, con 2 motori Honda da 250 cavalli. Darsene in Blu è organizzato da Chioggia Yacht Group, Slowlagoon ed Expo Venice e mira a promuovere le marine e i porti turistici di Chioggia attraverso un programma di prove in acqua di imbarcazioni nuove e l’esposizione mercato di barche usate.
Porto Lotti e la Fishing Cup Si è tenuta la terza edizione della gara di pesca d’altura denominata “Tiara Pursuit Fishing Cup-Porto Lotti”. È stata patrocinata da Efsa (European federation of sea angler) e l’evento era dedicato alla passione per il mare e per la pesca che coinvolge un sempre maggiore numero di appassionati. La pesca era finalizzata alla cattura di lampughe, tunnidi, palamite, riccioli, dentici, lecce e alla cattura e rilascio obbligatorio di tonni rossi, pesci spada, squali volpe e aguglie imperiali. I premi prevedevano il trofeo Tiara Yachts, quello Pursuit, orologi Locman, canne Italcanna e altri degli sponsor.
Marina di Diamante Il porto di recente ha annunciato l’affiliazione alla Rete Marinedi, voluta dal management per offrire all’utente un servizio più completo e funzionale. «Marina di Diamante ha l’ambizione di diventare un punto di riferimento per chi naviga da e verso il nostro sud» sottolinea Graziano Santoro, presidente di Diamante Blu, la società che si sta occupando della realizzazione dell’opera. Il porto mette a disposizione 310 posti barca da 7,5 a 22 metri.
Venus È il megayacht “segretissimo” che Feadship ha varato negli stabilimenti olandesi e che pare fosse destinato a Steve Jobs. Lungo circa 80 metri, è
stato disegnato da Philippe Starck e si caratterizza per un design minimalista, con ponti in teak e pavimento in vetro. Pare che nella plancia di comando ci siano sette iMac da 27 pollici.
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dall’Italia e dal mondo
Mastervolt Italia
Overmarine
Il sito www.mastervoltitaliashop.it, lo store di Mastervolt Italia, ha menu intuitivo per facilitare al massimo la procedura di acquisto. Nella barra c’è la chiara indicazione delle categorie prodotti. «Le soluzioni di commercio elettronico costituiscono un volano di sviluppo per il settore commerciale, che può offrire buone prospettive di crescita» spiega Susanna Baccili, direttrice commerciale di Mastervolt Italia.
Vendite Overmarine Group apre l’anno nautico 2012/2013 con la vendita di tre imbarcazioni: un’ammiraglia di 50 metri della serie Mangusta 165 e due esemplari del nuovissimo modello Mangusta 94. Negli ultimi due anni il Gruppo ha investito molto in ricerca e sviluppo di nuove tecnologie, nello studio dei volumi di bordo per il massimo comfort, nella costruzione di un nuovo cantiere a Pisa per la produzione di yacht in acciaio e alluminio, in progetti, anche di dislocanti, in figure professionali per garantire una crescita anche organizzativa, in alleanze commerciali che hanno aperto mercati strate-
Frauscher Italia La società ha organizzato presso la struttura del Cantiere Nautico Feltrinelli, importatore degli scafi Frauscher in Italia, un “porte aperte” autunnale. Durante i tre giorni è stato possibile provare tutte le barche della gamma Frauscher tra cui il 1017 Lido svelato in anteprima in fiera a Genova. L’evento è stato anche l’occasione per organizzare insieme a Volvo Penta e a Nordovest Motori, Volvo Penta Center dell’area Nordovest Italia, i test del motore benzina Volvo Penta V8-380 appena lanciato.
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gici e nell’immagine e nel rafforzamento del marchio Mangusta. «I risultati di questi investimenti non si sono fatti attendere» afferma Francesco Frediani, direttore commerciale del Gruppo. Con Fendi Overmarine Group e Luxury Living, rivenditore esclusivo per Fendi Casa, hanno offerto ai visitatori del Salone di Fort Lauderdale una vera atmosfera italiana, fatta di glamour, alta qualità e ricercata accoglienza. Infatti per l’intera durata del Salone la lounge Fendi Casa, arredata con mobili da esterno come la Nikki beach, le crystal chairs e i divani Apta, ha fatto da cornice al Mangusta 165, ammiraglia di 50 metri al suo debutto americano.
Castagnola Si lavora senza sosta nei cantieri di Giovanni Castagnola per la costruzione del Castagnola 38 WP, la nuova ammiraglia di oltre 38 metri realizzata in legno. La lavorazione è quella ormai collaudata del triplo fasciame; allo studio anche l’eventuale aggiunta di strati di carbonio per aumentarne la resistenza e rendere il manufatto più leggero: 146 tonnellate di dislocamento a pieno carico. Sempre a Lavagna, un’imbarcazione gemella, copia perfetta del Renaissance 38 m è inoltre in fase di allestimento e disponibile per la customizzazione della potenziale clientela eventualmente interessata all’acquisto (broker: Fraser & Equinoxe Yachts).
Fiart Mare Il cantiere ha partecipato al Salone di Genova con la sua gamma top e ha cambiato ubicazione spostandosi nel Marina 1 con uno stand ancora più grande e dal design ricercato. Sono stati presentati i modelli 4Tfour genius, 4Seven genius – nella nuova versione con il top modificato accentuandone la funzionalità di protezione e la dinamicità delle linee –, il natante Seawalker 33, che è stato proposto con la motorizzazione di due Volvo Penta di 260 cavalli in grado di spingere lo scafo a 42 nodi, e l’ammiraglia Epica 58.
Pershing Codecasa I cantieri stanno lavorando alla realizzazione di alcune nuove costruzioni: il secondo esemplare della serie Codecasa 42 Vintage (costr. F 75), un dislocante in acciaio e alluminio di 42 metri di lunghezza, gemella del già esistente F 73, e il primo esemplare della serie open 50s, che prosegue le precedenti serie da 35, 41 e 45 metri. Anche questo yacht, come l’F 75, totalmente costruito in lega leggera su progetto di Andrea Bacigalupo, sarà pronto per l’estate 2013. Molti sono anche i progetti in stato di definizione da parte dei tecnici del cantiere: primi fra tutti quello di un Codecasa 72 metri e nuove versioni del 65.
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Il cantiere si è presentato al Salone di Fort Lauderdale con due debutti: il Pershing 108’ e il 74’, entrambi ideati e progettati da Fulvio De Simoni, in collaborazione con l’Ayt e il Centro Stile Ferretti Group. Per quanto riguarda il 108’, il layout è personalizzabile e la motorizzazione è per la prima volta frazionata a tre per garantire prestazioni elevate senza trascurare la riduzione dei consumi. Accanto alle anteprime sono scesi in passerella altri due modelli della flotta: il Pershing 64’ e il 92’.
CRISTIANO GATTO DESIGN
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dall’Italia e dal mondo
Sessa Marine
Volvo Penta
Sacs
Il cantiere presenta il suo primo configuratore prezzi, disponibile on line sul sito www.sessamarine.com. Si tratta di un vero e proprio preventivatore, che consente di configurare il prezzo della barca attraverso la scelta di pacchetti prestabiliti, diverse motorizzazioni e accessori di personalizzazione. Al termine della configurazione è possibile stampare il prezzo finale ufficiale. Inoltre, attraverso iTunes è possibile scaricare gratuitamente la nuova applicazione Sessamarineyacht – en.
L’Officina Rtr di Cerro Maggiore (MI) è entrata a far parte della rete di Service dealer autorizzati Volvo Penta, per l’assistenza ai prodotti del settore marino da diporto, marina commerciale e industriale. Costituita nel 1995, Rtr si occupa di prove e collaudi (due banchi certificati Rina) manutenzione, assistenza e riparazione di motori marini e industriali, e revisioni complete. La società opera nella zona dei laghi lombardi e del Milanese e dispone di un’officina mobile completamente attrezzata.
La collezione Strider di Sacs si arricchisce di un modello di 10 metri con un lungo cofano anteriore, ispirato alle auto di Formula 1 degli anni ’50, che serve per accedere a una cabina allestita con toilette e due cuccette unibili in un letto matrimoniale lungo oltre due metri. Il progetto è stato sviluppato dal cantiere sullo stile creato da Christian Grande DesignWorks e la costruzione viene realizzata all’interno del sito produttivo in provincia di Milano.
Atelier Sanlorenzo Sanlorenzo ha inaugurato l’apertura del nuovo ufficio diretto Atelier Sanlorenzo, che vuole essere una “boutique della nautica” situata nel Porto Carlo Riva di Rapallo. È guidato da un team di esperti conoscitori del settore: Nico Laude e Marco Fiorani (entrambi general manager) e Gian Franco Crosta (senior sales director). «Non esiste migliore inizio – afferma Nico Laude – della chiusura, avvenuta di recente, di una vendita di un nuovo Sanlorenzo SL82 (24 metri) a un armatore italiano».
Porto Montenegro Il marina raggiunge un nuovo importante traguardo, aggiudicandosi la gara per divenire home port del progetto targato Silver Arrows Marine e MercedesBenz Style. Creata per essere la Granturismo del mare, la Freccia d’Argento è un concept motor yacht di 14 m disegnato dal Centro Stile Mercedes-Benz, in collaborazione con Martin Francis e Tommaso Spadolini e ingegnerizzato da Silver Arrows Marine. Fra i motivi che hanno portato alla scelta di Porto Montenegro vi sono il panorama della Baia di Kotor in cui è inserita la Marina, già Patrimonio dell’Unesco; la capacità del porto, che presto garantirà 630 ormeggi di cui 130 per superyacht; il villaggio in via di sviluppo e i collegamenti aeroportuali. 28
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Cantiere delle Marche L’azienda ha debuttato a Fort Lauderdale con il suo secondo Yacht Explorer Darwin Class 86’ M/Y Percheron, explorer vessel di 26 metri in acciaio e alluminio costruito su progetto di Sergio Cutolo dello studio Hydro Tec. Era stato presentato a settembre a Cannes e, dopo uno stop alle Isole Canarie, ha attraversato l’Atlantico in 14 giorni senza alcun problema tecnico o meccanico, nonostante le avverse condizioni meteo.
Icon Yachts Il cantiere ha esposto al Salone di Fort Lauderdale, in collaborazione con Burgess Yachts, il megayacht di 62 metri Baton Rouge. È un sei ponti che riprende lo stile delle navi del Nord Europa. Gli esterni sono a cura di Tim Heywood mentre gli interni sono di Redman Whitely Dixon. Le sette cabine possono ospitare 14 persone e l’armatoriale ha una superficie di 100 mq.
Etihad Airways La compagnia aerea nazionale degli Emirati Arabi Uniti, in partnership con Air Seychelles, avvierà un collegamento in codeshare per Hong Kong a partire da febbraio 2013, soggetto ad approvazione governativa. I tre collegamenti settima-
nali, andata e ritorno, tra Abu Dhabi e il territorio asiatico rinforzano ulteriormente l’espansione in Cina di Etihad Airways. Air Seychelles opererà con un Airbus A330-200, offrendo 18 posti in business class e 236 posti in classe economica.
Rodman Il cantiere ha partecipato ai più importanti appuntamenti nautici autunnali, iniziati con l’Hiswa boat show (grazie al nuovo dealer Yacht Gallery) e proseguiti con Cannes, Southampton, La Rochelle, Barcellona e Genova. Inoltre ha stretto accordi con Kröslin Yachting come esclusivo dealer per la Germania, con cui ha partecipato al Salone di Amburgo, e con T.T. Cargo per la Slovenia.
NEODESIGN
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ambiente
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mare
Calendario speciale Dodici foto meravigliose (una per ogni mese) di luoghi estremi e incontaminati, specie in via di estinzione e natura intatta. Questo è “Standing up for the Earth”, il calendario del 2013 di Greenpeace Italia, acquistabile sul sito per 15 euro (oltre alle spese di spedizione). Un regalo di Natale per ricordare ogni giorno che è bene
salvaguardare il pianeta su cui viviamo.
di Marina Mancuso
Balenottere on-line Sette balenottere, equipaggiate con un trasmettitore satellitare, possono essere seguite nei loro spostamenti nel Mediterraneo dai ricercatori dell’Istituto Tethys, ma anche dal pubblico, attraverso internet. Visto che si sa ancora poco delle destinazioni invernali delle balenottere che vivono nel Mediterraneo, questi studi sono molto importanti per ottenere informazioni, come l’esistenza di eventuali siti di riproduzione finora sconosciuti, l’entità degli scambi
con l’Atlantico (se ve ne sono) e le possibili rotte migratorie. In questo modo sarà possibile individuare aree che necessitano di una protezione speciale (come è stato fatto per il Santuario Pelagos, istituito per i cetacei nel Mediterraneo settentrionale) e le rotte invernali potranno essere sovrapposte alle informazioni sul traffico marittimo visto che le collisioni con le imbarcazioni, soprattutto di grande stazza, continuano a rappresentare un’importante minaccia per questa specie.
Canti (quasi) umani Le balene possono imitare le voci degli esseri umani. Questa conclusione, riportata in un articolo pubblicato su Current Biology e firmato da alcuni studiosi della statunitense National Marine Mammal Foundation, è frutto dell’analisi dei suoni emessi da Noc, una balena bianca (Delphinapterus leucas) vissuta in cattività in un delfinario. «Le nostre rilevazioni portano a ipotizzare che per produrre quei particolari suoni, simili all’articolazione di un linguaggio umano, la balena ha dovuto modificare la propria meccanica vocale. Questo suggerisce che stesse cercando qualche genere di contatto», ha spiegato uno degli autori dell’articolo. L’inizio dello studio, per altro, è frutto del caso: nel 1984 alcuni studiosi avevano udito suoni insoliti emessi quando si erano avvicinati alla vasca di delfini e balene e tempo dopo un subacqueo che si era immerso nella stessa vasca era riemerso chiedendo ai colleghi chi tra loro gli avesse detto di uscire. Poiché nessuno dei presenti aveva parlato, per esclusione si era arrivati a individuare il responsabile in Noc.
Caccia salvasquali Ermafroditi in mare L’invasione di frammenti di plastica nel Santuario dei cetacei (tra Corsica, Costa Azzurra e Toscana) ha conseguenze più gravi di quanto si credesse. Nelle microparticelle di plastica sono infatti presenti gli ftalati e altri distruttori endocrini, che alterano gli ormoni sessuali, creando una tendenza all’ermafroditismo che può mettere in pericolo la sopravvivenza dei gruppi di cetacei. Ogni volta che una balena apre la bocca ingurgita 70 mila litri di acqua e nel Santuario ci sono 2 particelle di plastica di lunghezza inferiore ai 5 mm ogni 2 mq e i distruttori endocrini risalgono la catena alimentare anche passando attraverso il plancton di cui si nutrono le balene. 30
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Pesca in Europa Il Wwf sta portando avanti una campagna on line, rivolta a tutti i parlamentari europei che si occupano di pesca, sostenendo che negli ultimi 30 anni la Commissione di pesca del Parlamento europeo ha preso decisioni inefficaci, che due terzi delle attività di pesca europee sono in crisi e ogni anno i pescatori perdono posti di lavoro. Studi recenti dimostrano che con una Riforma della Pcp (Politica comune della pesca) ambiziosa, i pescatori della Comunità europea potranno sbarcare ulteriori 2,8 milioni di tonnellate di pesce rispetto alla situazione attuale, guadagnando 2,1 miliardi di euro l’anno. Tutti coloro che sono interessati possono sottoscrivere l’appello (sul sito, www.wwf.it).
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Vicino a Nantucket – l’isola del nord America raccontata da Melville in Moby Dick – Ocearch, organizzazione no-profit americana, sta effettuando una strana “caccia agli squali”: dopo averli catturati (con l’amo) installa un trasmettitore nella loro pinna dorsale e poi li libera in acqua. Lo scopo è seguire i loro spostamenti grazie a un segnale satellitare emanato dal trasmettitore e scoprire come, dove e quando gli squali si spostano. I movimenti degli esemplari già “schedati” possono essere seguiti da tutti attraverso il sito web dell’organizzazione. È un accorgimento tecnologico, per altro, che può essere molto utile in caso di avvistamenti vicino alla costa per le persone che vivono nelle prossimità. In molti sono contrari a questa ricerca per il metodo usato (giudicato troppo invasivo) e una petizione con 750 firme inviata alla divisione del Massachusetts Marine Fisheries aveva cercato di impedire la spedizione.
DE SIMONI
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economia
La nautica
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dà i numeri Ucina ha voluto dedicare all’economia varie tavole rotonde per fare un quadro della situazione attuale del comparto ed elaborare futuri possibili percorsi di crescita di Clelia Pirazzini
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IMP. NAUTICA IN CIFRE
Focus
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economia
Durante i convegni si è discusso della necessità di un sistema fiscale equo, della valorizzazione del patrimonio culturale nautico e del suo potenziale economico e occupazionale. Sotto, l’Abacus 72 Fly. In apertura e nella pagina a fianco, il Monte Carlo Yachts 76.
Il rapporto tra la nautica e l’economia è sempre più stretto e determinante per capire quali percorsi scegliere nell’ottica di uno sviluppo concreto e pragmatico del settore, soprattutto in questo perido di incertezze. Ucina ha proposto vari incontri durante il Salone di Genova per aprire dibattiti e confronti costruttivi tra gli operatori e gli esperti. Un primo meeting intitolato “La nautica e l’economia” è stato inaugurato dal presidente dell’Associazione, Anton Francesco Albertoni che ha ricordato come il mondo della nautica da diporto in Italia sia relativamente giovane e che se in passato le aziende del settore si sono basate essenzialmente sull’artigianità, col passare degli anni hanno dimostrato di creare prodotti di avanguardia e di stile apprezzati anche all’estero. Oggi purtroppo il comparto è guardato con diffidenza perché è un bene non indispensabile e quindi è necessario adoperarsi in ogni modo per fare conoscere questo mondo che crea occupazione non solo nella cantieristica, ma in tutte le industrie dell’indotto. È importante formare alla base una cultura marinara e Ucina ha già pensato di presentare un progetto al ministro della Pubblica istruzione per portare la nautica nelle scuole. L’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti, presidente Aspen Institute Italia, ha voluto puntualizzare come nella nautica, ma anche nelle industrie meccaniche, l’Italia debba puntare sull’innovazione in quanto non si risolvono i problemi solo con la finanza. Non è mancata una critica all’attuale governo per la sua man-
canza di capacità tecnica, perché lo sviluppo economico dipende dalle norme e a Roma oggi si emanano grandi quantità di regolamenti, ma in modo confuso. Altro deterrente per lo sviluppo è la grande quantità di tasse che impediscono di produrre i beni. Troppe tasse e troppi messaggi ansiogeni, ha continuato Tremonti, deprimono l’economia. Tra le diverse ricette per superare la crisi, ci potrebbe essere la detassazione dei Bot e quindi contratti orizzontali, legati alle dimensioni delle aziende e non più alle categorie produttive. Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, si è dimostrato ottimista affermando che la nautica ha creato prodotti belli, di qualità, molto apprezzati all’estero, come dimostra il mercato dell’export. Quindi «l’Italia è forte se fa l’Italia», ha continuato. Dobbiamo valorizzare il grande patrimonio culturale, artistico, paesaggistico unico al mondo per promuovere un turismo anche nautico, dal momento che il nostro Paese è circondato dalle acque. Un’attrattiva possono essere i parchi marini, ma per renderli più appetibili è necessario varare regolamenti unitari per tutte le riserve. La tavola rotonda si è conclusa con la premiazione Territori di Mare 2012 destinata alla provincia che si è maggiormente distinta. La classifica è stata formulata dall’Osservatorio nautico nazionale con il NaQI, un indice che stila le diverse realtà delle 62 province di mare. Al primo posto è risultata la Provincia di OlbiaTempio, seguita da Lucca e da Genova.
Dati in sintesi (fatturato ed export) Fatturato totale Variazione 2010-11 Produzione nazionale Produz.naz. esportata Quota export produz.naz.
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BARCHE dicembre 2012
Fatturato globale 3,42 mld € +1,93% 2,86 mld € 1,92 mld € 67% (+9%)
Cantieristica 2,05 mld € +2,04% 1,96 mld € 1,55 mld € 79% (+12%)
Manutenz. e refit 0,18 mld € +3,81% 0,18 mld € 0,05 mld € 28% (+2%)
Accessori 0,91 mld € +2,84% 0,66 mld € 0,28 mld € 43% (+5%)
Motori 0,29 mld € -2,56% 0,05 mld € 0,03 mld € 68% (+1%)
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Industria nautica:trend produzione nazionale 2005/2011 Mld € 3,0 2,66
2,65
2,37
2,5
2,32
2,33
2,25
2,0
1,92
1,89 1,82 1,66
1,61
1,73
1,5
produzione per estero
1,0
produzione per Italia
1,16
0,5
2005
2006
0,94
2007
2008
2009
2010
2011
crisi della domanda sul mercato italiano forte ripresa dell’export +19% evidente inversione delle quote di mercato Italia/estero
La nautica in cifre Ucina in collaborazione con il Dipartimento di Economia dell’Università di Genova ha presentato l’analisi del mercato per l’anno 2011. Lo studio ha rilevato che, sebbene ci sia stata un’alta contrazione di mercato, l’industria nautica italiana rimane la più importante del mondo con il dominio dei megayacht. Sono stati evidenziati i principali risultati conseguiti dal comparto nautico, tra i quali il fatturato, le quote di produzione (export e mercato domestico) e i livelli occupazionali. I dati positivi sono portati dall’export, con un aumento nel 2011 del 19% rispetto all’anno precedente raggiungendo il 79% per il settore della cantieristica, mentre risulta in stallo il mercato interno. Sono quindi i costruttori di grandi barche che hanno saputo trovare i giusti sbocchi all’estero a esserne avvantaggiati. Molti piccoli cantieri, impossibilitati a esportare, attualmente rischiano la chiusura. Cercare quindi nuovi mercati potrebbe essere la ricetta giusta, ma bisogna andare avanti con cautela perché si rischia la delocalizzazione, con la perdita in Italia di posti di lavoro. È bene ricordare che si contano 20.150 addetti diretti nell’industria nautica italiana che salgono a oltre 100.000 nell’indotto e nel turismo nautico. Perdendo la manodopera specializzata si rischia anche di non poter contare su quella professionalità e quell’eccellenza così invidiata in ambito internazionale. Secondo quanto analizzato da La nautica in cifre, nonostante la crisi, l’industria nautica italiana rimane la più importante al mondo insieme a quella degli Usa, con un chiaro dominio nel settore dei superyacht che hanno rappresentato il 44% degli ordini complessivi a livello mondiale. Tali dati non devono tuttavia far pensare a un trend di ripresa in quanto, secondo le prime stime formulate dal gruppo di lavoro, il fattura-
>
Nel 2011 il contributo dell’industria nautica al
Pil nazionale è cresciuto del 2% attestandosi a circa 2,85 miliardi di euro, contribuendo per l’1,8 per mille al Pil nazionale.
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economia competitiva in questo senso. E al governo innanzi tutto un mutato atteggiamento verso la nautica che deve essere considerata un made in Italy da tutelare, ma anche riforme strutturali al sistema economico spingendo le aziende a investire nella ricerca.
I problemi della nautica a Bruxelles Mai come in questo momento di disagio economico risulta importante per gli addetti del settore nauti-
Durante il Forum internazionale è emerso come una normativa unica per la nautica europea possa aprire uno spiraglio positivo per superare questo difficile momento al fine di facilitare la navigazione e di armonizzare gli aspetti fiscali. Sopra, il solarium di prua del Sessa C 68.
to globale del 2012 dovrebbe subire una contrazione compresa tra -15 e -25%, attestandosi in una forbice compresa tra i 2,8 e i 2.5 miliardi di euro. Il fatturato globale del 2011 che ammonta a 3,42 miliardi di euro è incrementato dell’1,93% rispetto l’anno precedente, mentre per il comparto della cantieristica il fatturato ha raggiunto i 2,05 miliardi di euro con una crescita rispetto al 2010 del 2%. Pressoché paritario tra il mercato interno e l’export il settore dell’accessoriato e la componentistica mentre una grande flessione si è registrata nei motori. Per una concreta ripresa, secondo lo studio condotto dall’Università, si richiede quindi una forte spinta verso l’innovazione e la costanza di puntare sempre sull’eccellenza, la sola in grado di battere anche la produzione nautica emergente, forse più economica, ma non
co elaborare un piano di richieste da portare in visione alla Comunità Europea in modo da sbloccare, ove possibile, la situazione di stallo del comparto. Fanno capo al settore circa 37.000 imprese con 234.000 lavoratori e un fatturato di 20 milioni di euro. L’obiettivo del rapporto da presentare è quello di risolvere alcune problematiche che affliggono il settore: da quelle tecniche, alla sostenibilità ambientale, alla navigazione, al fisco, al turismo. Ucina in collaborazione con l’Associazione degli imprenditori nautici a livello europeo (Ebi) ha organizzato una tavola rotonda con autorevoli rappresentanti dell’Eesc, il Comitato europeo economico e sociale, un organo consultivo dell’Unione europea che fornisce consulenze alle istituzioni e fa da ponte tra esperti dei diversi Paesi con i legislatori della Ue. Prima, fra le tematiche prese in visione, è stata la normativa di sicurezza legata all’utilizzo delle imbarcazioni. Il presidente di Ucina Anton Francesco Albertoni ha sottolineato come oggi non esistano leggi comunitarie, in particolare tra i Paesi del Mediterraneo come Italia, Spagna, Grecia, disorientando così i diportisti e frenando la navigazione al di fuori delle proprie acque territoriali. Una condizione negativa anche per i cantieri costretti a costruire unità con dispositivi di sicurezza diversi a seconda della destinazione finale della barca. Si è poi parlato di norma- (continua a p. 38)
Cantieristica:dati di sintesi 2011 Anno 2011 2010
Prod. naz. per Italia 413.780.000 616.730.000
Variazione % -32,9
Prod. naz. per export 1.546.900.000 1.263.420.000
Tot. prod. nazionale 1.960.680.000 1.880.150.000
Import
+22,4
+4,3
-31,5
86.250.000 125.890.000
Saldo exp-imp 1.460.650.000 1.137.530.000
Totale 2.046.930.000 2.006.040.000
+2,0
2.000.000.000 • Cantieristica:
1.800.000.000
60% del fatturato globale • Accessori e componenti: 26% del fatturato globale • Motori: 8% del fatturato globale
1.600.000.000 1.400.000.000 1.200.000.000 1.000.000.000 800.000.000 600.000.000 400.000.000
Prod. naz. per Italia
200.000.000
Prod. naz. per export Import
0
Saldo exp-imp
2006
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intervento > della È necessario l’
Comunità europea anche
per armonizzare le disparità delle politiche e delle normative fiscali, che rendono meno le nostre industrie.
competitive
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International Boating Forum Nella seconda edizione dell’incontro organizzato da Ucina i relatori italiani e stranieri, moderati dal giornalista del Financial Times Victor Mallet, si sono concentrati su una tematica significativa: la convergenza verso un regolamento nautico unitario di tutti i Paesi europei. Avere una normativa unica per la nautica europea potrebbe aprire uno spiraglio positivo per superare questo difficile momento, facilitare la navigazione e armonizzare gli aspetti fiscali. Thierry Voisin, ex presidente Myba, ha ribadito che tra i 25 Stati dell’Unione europea vigono normative differenti a riguardo della nautica da diporto: a soffrirne sono soprattutto i Paesi dell’area mediterranea come Italia, Spagna, Grecia che dovrebbero trovare insieme una soluzione adeguata in grado di soddisfare le esigenze di tutti. Massimo Perotti, presidente di Sanlorenzo Yachts e membro di Ucina, ha affermato che a causa della facilitazione dell’iva in Francia, molte barche charter italiane
partono da quelle acque venendo a navigare in Italia. Regole comuni sarebbero in grado di non creare disagio ai diportisti e di non suscitare malcontento tra i diversi Paesi. Appellarsi a Bruxelles per sbloccare la situazione, ma con molto tatto: questo è un periodo di tensioni sociali, ha continuato Perotti, e chiedere agevolazioni, come la riduzione dell’iva sulle barche, così come su altre produzioni di prestigio, potrebbe creare seri malcontenti. Nel suo intervento Paolo Moretti del Rina ha puntualizzato come la Comunità europea abbia già varato alcune normative comunitarie riguardanti la costruzione di imbarcazioni, mettendo in primo piano la tutela ambientale, la riduzione delle emissioni acustiche e di prodotti inquinanti, ma anche la vivibilità degli alloggi equipaggio. I mercati europei, come pure quelli statunitensi, sono ormai saturi e si è parlato dei Paesi emergenti come possibile e importante contributo al rilancio
della nautica. Non poteva quindi mancare un accenno alla Cina. Massimo Perotti ha però puntualizzato come non ci si debba illudere sullo sviluppo nautico nel continente asiatico: oggi la maggior parte dei cinesi compra la barca come status symbol, non per navigare. Quando si accorgeranno che pur non usandola i costi del mantenimento sono elevati, il mercato delle barche da diporto potrà subire una grossa flessione, perché la cultura nautica non esiste. A questo proposito è intervenuto Min Soo Choi, vicepresidente della Korean Marine Industry Association che ha affermato che in Corea si può parlare di boom del diporto e per fare in modo che questa passione continui, la nautica viene incentivata tra i giovani con la promozione di gite in mare, prove di barche, di navigazione, supportati anche dal Governo con concorsi e incentivi.
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Ordini di superyacht per nazione Le prime tre posizioni dell’Order book sono occupate da cantieri italiani (oltre il 25% degli ordini complessivi): Azimut-Benetti, Ferretti, Sanlorenzo
500 2007 2008
400
2009 2010
317
2011
300
2012
200
100
71
68
61 45
0
Italia
USA
Turchia
Olanda
UK
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Taiwan
25 Cina
16 Germania
12 Francia
10 Nuova Zelanda
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economia (segue da p. 36) lizzazione delle politiche fiscali, come quella dell’iva che in Europa è applicata in modo diverso (in Italia, per esempio, i posti barca, l’affitto, il noleggio di un’imbarcazione sono soggetti al 21% contro il tasso francese del 9%). Assolutamente necessario l’intervento della Comunità europea per armonizzare queste disparità che rendono meno competitive le nostre industrie. Si è quindi toccato il tema del lavoro: il sindacalista Maurizio Strazzullo, segretario generale della Cgil Livorno, ha ribadito che è prioritario salvaguardare l’occupazione esistente, chiedendo alle industrie del settore di continuare sulla strada della competitività a livello globale, puntando sull’eccellenza, sulla qualità, ma anche sul rapporto ecoambientale, fattore indispensabile se si vuole primeggiare all’estero. Ha chiesto quindi all’Eesc di intervenire a livello europeo perché si «certifichi la professionalità». Anche Alan Morgan, vicepresidente Ebi, pensa che la Comunità Europea debba intervenire per una convergenza verso regolamenti nautici unitari, così da ridurre gli ostacoli e rendere la nautica più accessibile. Ma per avere più voce sarebbe necessaria una stretta collaborazione fra le associazioni e fra le aziende senza mettersi in competizione. Birgit Weidel della DG Enterprise& Industry della Commissione europea si è soffermata sul turismo nautico che necessita nuove leggi, visto che ci sono alcune norme, ma riguardano soprattutto le acque sia fluviali sia lacustri del Nord Europa. Tema ripreso anche da Gian Marco Ugolini, direttore dell’Osservatorio nazionale per il turismo, che ha portato come esempio una realtà assurda italiana dove nelle 26 aree marine protette vigono normative differenti. A fianco, lo yacht Isa di 50 metri Papi du papi.
Mercato dei superyacht per fascia di lunghezza
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2
m
7 60-
20%
3036
Produzione italiana 3645 m etri
15% 45-60 metri 76 oltre
6m etri
% 24% 24-2 7 metri
4%
etri 27% 24-27 m
10% 27-30 metri
Ordini mondiali
6
38
0%
etri 30 m 7 2
tri me
21%
20% 3645
tri me
ri met 6 -3 30
4% 3% 60-7 6 m 45-6 0m
% 31
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IMP. DECIO
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indagando o tipi e modi
La prima star Philippe Starck è il migliore comunicatore del suo fare ideativo, una stella internazionale il cui credo si basa su creatività e rigore. In Italia lavora per Kartell, Cassina, Flos, Driade. È nato a Parigi nel 1949, dove vive ancora oggi di Decio G. R. Carugati
Annota Alessandro Mendini: «Starck progetta istintivamente sui dati e con i metodi del mondo tardo-industriale, per un uomo post-di-massa divenuto un consumista-di-clan, raffinato utente di oggetti post high-tech, di strumenti miniaturizzati, di monocromi spazi rarefatti». Il successo fa di Starck, e per la prima volta di un designer, una star internazionale, quando egli stesso è il miglior comunicatore del suo fare ideativo. «Mio padre era un inventore, disegnava aerei, mi ha insegnato delle cose preziose: per far volare un aereo occorre crearlo, ma per non farlo cadere
occorre essere rigorosi. Questo è sempre stato il principio al quale mi sono attenuto: creatività e rigore. Io amo l’industria, amo la grande industria perché è il solo mezzo per produrre oggetti di alta competenza qualitativa, di una alta competenza semantica. Sono un architetto giapponese, uno scenografo americano, un designer industriale tedesco, un direttore artistico francese e sono un designer di mobili italiano. Perché sono un designer di mobili italiano? Perché
soltanto in Italia esistono persone degne di questo nome. In Italia quando si presenta un progetto a Claudio Luti di Kartell, a Enrico Astori di Driade, a Piero Gandini di Flos è un vero piacere. Amano il progetto e l’amano con passione. Quando si porta un prototipo ad Alberto Alessi, per lui è Natale, è un bel regalo. Occorre capire che non si è mai, non si è mai un creatore unico. Non si è mai soli. Un creatore è soltanto il rappresentante di una tribù, ovvero a un certo
La sedia Masters , produzione Kartell, Good Design Award nel 2010. 40
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momento si fa qualcosa e lo si mostra a un amico, e questo dice: “oh, è proprio bello”, questo a sua volta lo dice a un suo amico: “sai, ho visto un tizio che fa un buon lavoro”. E a poco a poco la tribù diventa concorde nel dire che sei tu il rappresentante di certe attività. E diventi noto sulla scena internazionale, diventi il rappresentante per quella specifica attività nel mondo di quella tribù dalle dimensioni maggiori. Questo lavoro fatto per ragioni prettamente estetiche o culturali non ha senso. Le belle sedie si possono trovare dovunque, le belle lampade sono dovunque, i bei tavoli sono dovunque. Occorre lavorare sulla ridefini-
zione della produzione, sulla ridefinizione del rapporto uomo e materia perché l’uomo possa ritrovare il proprio spazio senza essere attanagliato, asfissiato, ricoperto da un mucchio di cose futili».
> Philippe Starck
nasce a Parigi nel 1949 ove studia all’École Nissim de Camondo. Nel 1969 è direttore artistico di Cardin. Nel 1974 si stabilisce negli Stati Uniti. Rientra a Parigi nel 1976 e nel 1979 fonda l’impresa Starck Product per commercializzare precedenti creazioni come la sedia Francesa Spanish del 1970 e altri pezzi. Nel 1982 cura la sistemazione degli appartamenti privati di François Mitterand all’Eliseo. Nel 1988 riceve a Parigi il Grand Prix National de la Creation Industrielle. In Italia disegna per Kartell, Cassina, Flos, Driade. Vive e lavora a Parigi.
BIG BLU
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IMP. ADI
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la fabbrica delle idee Adi Design Index
È una selezione dei migliori prodotti italiani che riunisce, in una pubblicazione annuale, progettisti, imprese, scuole, università ed esperti. E in questo gotha del design non mancano importanti nomi dell’industria
nautica di Laura Biazzi
Alla crisi rispondiamo con l’
eccellenza
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IMP. ADI
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S
i parla sempre di made in Italy e di eccellenza del design italiano,
ma non è così semplice distinguere che cosa sia davvero innovativo, all’avanguardia e allo stesso tempo bello, esteticamente prezioso ed efficiente. Come interpretare le miriadi di forme che si integrano con le funzioni più disparate? Come valutarne gli equilibri e le armonie? Ci viene incontro uno strumento, studiato da Adi, che dal 2000 ci aiuta a individuare “i primi della classe” del settore del disegno industriale: l’Adi Design Index 2012. In questo volume, dalla grafica originale e intuitiva studiata dallo Studio Zup Design, sono raccolti 111 prodotti, selezionati come i migliori realizzati lo scorso anno dai progettisti e dai produttori italiani, cui si aggiungono 17 progetti elaborati da studenti delle migliori scuole di design italiane (in queste pagine vi proponiamo solo una piccola parte dei progetti). Sono inquadrati in un ritratto del design italiano: una fotografia scattata in un periodo particolarmente critico, che vuole anche offrire alcuni spunti per individuare delle ipotesi d’uscita. Infatti il volume, aggiungendo alle immagini e alle schede dei prodotti numeri, grafici e saggi, unisce alla rassegna della qualità l’approfondimento dei motivi su cui questa qualità può contare per continuare ad affermarsi. I criteri di valutazione sono inevitabilmente calati nel contesto generale in cui tali decisioni sono prese e, in tempo di crisi, si fa più minuziosa e attenta la ricerca dei contenuti d’innovazione di ciascun prodotto/servizio, per attivare meccanismi virtuosi che portano alla realizzazione di
qualcosa che corrisponda alle necessità di consumatori e utenti. La ricerca della qualità presuppone il porsi degli interrogativi generali e i contributi critici presenti nel libro formulano domande sulla situazione contingente cercando di dare alcune risposte o suggerendo chiavi di lettura. I prodotti presenti sono stati selezionati tra i 778 che si sono candidati, articolati in 10+1 sezioni: Design per l’abitare (39), Design per l’ambiente (8), Design per il lavoro (14), Design per la persona (8), Design dei materiali e dei componenti (11), Design dei servizi (3), Ricerca per l’impresa (4), Visual design (7), Exhibition design (12), Ricerca teorico, storico critica e progetti editoriali (5). La selezione dei progetti candidati alla Targa Giovani (17) chiude la raccolta dei lavori inseriti nell’Adi Design Index 2012. La Commissione di selezione finale era composta da Maria Cristina Tommasini (curatrice), Gianni Arduini, Evelina Bazzo, Mia Pizzi, Alceo Serafini. La panoramica dei prodotti selezionati fotografa una realtà profondamente cambiata rispetto a quella in cui il primo Index è stato presentato (2000, selezione del prodotti del biennio 1998-1999). Sono assenti intere tipologie di prodotto e si può ipotizzare una perdita di vivacità (o addirittura di scomparsa) di interi settori produttivi dell’industria italiana. Inoltre sono stati evidenziati aspetti (sostenibilità, design for all, food, servizi) in cui il design può avere un ruolo trainante. Per raggiungere davvero il meglio del Made in Italy, è necessario esplorare territori di confine tra diversi processi produttivi, analizzarne di nuovi, mettere in luce i contributi che il design può dare. Innovazione e qualità faranno sempre più la differenza nella competizione globale: bisogna portarle alla luce, ovunque si manifestino.
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IMP. ADI
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la fabbrica delle idee Adi Design Index
I prodotti pubblicati entreranno in gara per il XXIII Compasso d’Oro Adi, mentre i lavori realizzati nelle scuole concorreranno nella sezione Progetto Giovane del premio.
Galileo G Costruttore Gruppo Perini Navi Progetto Philippe Briand (architettura navale) • Paolo Genta (interni) L’imbarcazione possiede la configurazione denominata “winterization”, necessaria per navigare e operare in zone geografiche caratterizzate da temperature ambientali molto basse. Possiede i requisiti per raggiungere l’Artico attraverso il passaggio a nord-ovest che va dall’oceano Atlantico al Pacifico tramite l’arcipelago artico del Canada. Oltre ai requisiti di robustezza strutturale e di potenza dell’impianto di propulsione necessari per la navigazione tra i ghiacci, l’imbarcazione è stata sviluppata con caratteristiche progettuali, impiantistiche e dota44
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zioni specifiche che permettono l’operatività in modo continuo e sicuro anche tra i ghiacci. Sullo scafo è predisposta una cintura protettiva rinforzata nella parte di fasciame della murata (ice belt) che si sviluppa su tutto il perimetro del galleggiamento dello scafo, specialmente nelle zone di prua, centro barca e poppa. In particolare, l’acciaio dello scafo e il fasciame presentano un maggiore spessore (25-30% rispetto al normale) per resistere a possibili urti con il ghiaccio. La scheda Lunghezza m 55,70-54,33 • larghezza m 10,37 • immersione m 3,35 • peso ton 769 • velocità 16 nodi • motori 2 di cv 1.600 • classificazione Abs: Malta Cross A1 Commercial Yachting Service - Accu - Ams + Mca Ly2, Ice Class 1B
IMP. ADI
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Revolver 42 Costruttore Mini Spa Progetto Michael Peters Yacht Design con Matteo Vandoni (architettura navale) • H3O (concept e interni)
Tipologia Motoscafo day-cruiser Revolver 42 è un monocarena poliedrico, con due redan trasversali, due pattini di sostentamento e spigolo laterale. Le due facce dello scafo sono piane, senza stellatura. È una carena fatta per la velocità, anche in dure condizioni di mare. I pesi sono stati concentrati a centro barca, grazie alla posizione centrale dei serbatoi strutturali, e contenuti ricorrendo a tecniche costruttive adeguate (l’infusione di resina vinilestere, con tecnologia di SP Corecell, e a un uso intelligente del carbonio (impiegato nei punti di maggior carico e per l’hardtop). Può raggiungere una velocità di 68 nodi con due motori benzina o di 64 nodi con due motori diesel.
La scheda Lunghezza m 12,63-9,80 • larghezza m 3,412,99 • pescaggio m 1,10-0,78 • peso kg 8.400
Cosa è l’Adi? È l’Associazione per il disegno industriale, fondata nel 1956 a Milano su iniziativa di un gruppo di architetti, designer e imprenditori impegnati nella definizione di una nuova estetica industriale. Da allora è protagonista e interprete della cultura del progettare, del produrre, distribuire e consumare. Attua strategie innovative per favorire e divulgare l’eccellenza del prodotto, in rapporto all’innovazione tecnologica, alle tendenze socioeconomiche e alle problematiche ambientali; promuove norme e procedure, eventi e mostre, convegni e pubblicazioni ed è impegnata nel processo di riconoscimento giuridico del ruolo del designer nello scenario normativo nazionale, europeo e internazionale. Lo Statuto e il Regolamento dell’Adi prevedono la fornitura di servizi ai designer e alle imprese, attraverso il Registro dei Progetti, che favorisce la tutela del diritto d’autore e il Giurì del Design, collegio di giuristi ed esperti costituito nel 1992 con Confindustria.
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SW 94 Kiboko Costruttore Southern Wind Shipyard Progetto Reichel Pugh Yacht Design (architettura navale) • Nauta Design (concept e interni) • Gurit (progetto strutturale) Maneggevole e veloce, SW 94 Kiboko ha linee eleganti e ampie sezioni di poppa, ponte pulito e basso dislocamento, caratteristiche che lo rendono uno yacht ad alte prestazioni, o meglio un vero racer-cruiser. Lo scafo è in sandwich composito (fibra di carbonio, Kevlar, resina A sinistra, Jim Pugh, in alto John Reichel, a fianco Massimo Gino e Mario Pedol di Nauta Design.
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epossidica e Corecell) ed è costruito usando una tecnica di infusione di carbonio a tre stampi che permette un preciso controllo e la distribuzione ottimale della resina. Nell’organizzazione degli spazi, si apprezzano la multifunzionalità dell’area open space del salone (pranzo, conversazione, tv lounge) e l’abolizione dei livelli sopra e sotto coperta. La scheda Lunghezza m 28,64-25,96 • larghezza m 6,66 • immersione m 4,50 • peso ton 51,50 • superficie velica mq 463 • motore Yanmar 4Lh-Ste di cv 230
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Design per l’ambiente Bitta Azienda Torremato -Il Fanale Group Progetto Enzo Berti Le bitte nautiche sono situate sulle banchine dei porti o sui ponti delle imbarcazioni e servono per avvolgere i cavi d’ormeggio. Perché non trasformarle in un apparecchio d’illuminazione? Bitta è una lampada per esterni a power led della linea Torremato dove il Cor-ten incontra il legno, dando corpo a prodotti che suscitano immediata empatia.
Wider 42 Costruttore Wider Srl, Progetto Fulvio De Simoni di Italprojects (interno ed esterno) • Mark Wilson, Wider e Wave ingegneria Srl (navale) È un day cruiser unico nel suo genere: allargandosi grazie a due estensioni laterali dello scafo, raddoppia le superfici calpestabili e, al tempo stesso, aumenta la propria stabilità. La configurazione dello scafo a doppio-step crea un cuscino d’aria tra la superficie del mare e la carena e permette alla barca di sollevarsi e mantenere un assetto di navigazione molto dinamico. Inoltre, lo scafo stepped hull (a scalini) garantisce all’imbarcazione una navigazione sempre in assetto orizzontale sull’acqua, migliorando le prestazioni e garantendo una visibilità costante. Le superfici verticali interne della cabina mostrano il laminato con carbonio a vista, mentre le paratie strutturali sono rivestite da una tessitura di lino con finitura lucida. La poppa può avere due diverse configurazioni:
con moto d’acqua di 3,40 m in un garage scoperto; con prendisole e hangar per un tender (da 2,75 m) e un ulteriore spazio di stivaggio, utilizzabile per l’attrezzatura da sub. È anche possibile decidere di avere entrambe le configurazioni, intercambiabili tra loro. Può raggiungere i 50 nodi di velocità massima e i 40 di crociera con due Cummins di 480 cavalli.
La scheda Lunghezza m 13,31 • larghezza m 3,50-6,60 • immersione m 0,88 • peso kg 8.500 • motori due Cummins di cv 480
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Design dei materiali e componenti Lithoverde Azienda Alfredo Salvatori Progetto Alfredo Salvatori È un materiale in lastre disponibile nelle varianti pietra d’Avola, bianco di Carrara, crema d’Orcia, piombo ed è un composto costituito al 99% di scarti provenienti dalla produzione del materiale lapideo e all’1% di una resina naturale.
Ricerca per l’impresa Lecco Innovation Hub Progetto Politecnico di Milano - Dipartimento Indaco - Adimember, Dipartimento Di Meccanica, con Sebastiano Ercoli, Silvia Tieghi È un progetto del Politecnico di Milano (polo territoriale di Lecco) per la realizzazione di un centro di ricerca applicata focalizzato sulla nautica e settori affini, con lo scopo di promuovere e assistere l’implementazione di tecnologie e innovazioni di prodotto e di servizio tra le imprese. La barca laboratorio e la struttura posta sulla piattaforma sono state costruite e attrezzate con la collaborazione delle imprese locali, mettendo a frutto le loro competenze tecniche e produttive. Tra le entità che costituiscono il Lecco Innovation Hub c’è la barca laboratorio: a vela, lunga 10 metri, è dotata di strumentazione per la rilevazione di dati sul comportamento dello yacht e dei suoi diversi componenti, fondamentali per un approccio scientifico alla progettazione. È concepita per funzionare come bilancia dinamometrica e consentirà pertanto l’acquisizione in scala reale di dati inediti relativi ai carichi aerodinamici e idrodinamici agenti sullo yacht al vero, nonché la misura diretta dei carichi agenti nei diversi componenti dell’attrezzatura velica, e lo studio della forma geometrica assunta dalle vele nelle reali condizioni di utilizzo delle stesse in navigazione.
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Design per la persona Recline Personal Azienda Technogym Progetto Antonio Citterio La bike riunisce in uno spazio ridotto tante caratteristiche che soddisfano la voglia di muoversi in modo divertente e confortevole. Utilizza vetro temperato e alluminio e presenta particolari costruttivi inediti. (Photo credits Wolfgang Scheppe).
Il volume, pubblicato dall’Adi insieme con l’editore Corraini, è a cura di Maria Cristina Tommasini e il progetto grafico dello Studio Zup è stato ripensato per facilitare la consultazione e per mettere meglio in rilievo i prodotti selezionati.
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Exhibition design Il futuro nelle mani.Artieri domani Luogo Officine Grandi Riparazioni, Torino Committente Comitato Italia 150 Curatore Enzo Biffi Gentili (con Seminario Superiore di Arti Applicate della Congregazione dell’Oratorio di Torino Miaao) Direttore artistico Enzo Biffi Gentili Comitato scientifico Riccardo Bedrone, Luciano Lanna, Anne Leclercq, Luisa Perlo/A.Titolo Progettazione architettonica,layout 5+1 AA, Studio Kha Progettazione dell’identità visiva e grafica Undesign - Michele Bortolami, Tommaso Delmastro È una mostra a rotazione in cui l’artigiano militante diventa artiere, figlio della controcultura, pirata della meccanica. Per la zona di filtro e avvicinamento al clou della mostra, i progettisti hanno usato il linguaggio grafico delle ferrovie.
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Ricerca teorica On The Road.Bob Noorda, Il grafico del viaggio Editore Aiap Edizioni Mostra e catalogo a cura di Cinzia Ferrara, Francesco E. Guida con Lorenzo Grazzani
Progetto Aiap + Centro Di Documentazione Sul Progetto Grafico con Touring Club Italiano, Noorda Design
Progetto grafico Alessandro Costariol Traduzioni Giovanna Pistillo, Cosmonapolitan La mostra “On the road. Bob Noorda, il grafico del viaggio”, organizzata nel 2011, ha reso omaggio a Bob Noorda attraverso la rilettura e l’esposizione del grande lavoro che ha svolto per il Tci. Il progetto di esposizione era completato dal libro catalogo.
Design per il lavoro Libero Point Azienda Electrolux Professional Progetto Industrial Design Dept. Electrolux Professional Michele Cadamuro, Davide Benvenuti È una stazione di cottura mobile per cuocere o bollire in pochi secondi, in ogni momento della giornata: dalla sala in cui servire colazioni e brunch, al bordo piscina o al giardino. Un sistema di aspirazione e filtraggio assicura l’eliminazione di fumi e odori anche negli ambienti chiusi.
Design per l’abitare Copernico Azienda Artemide Progetto Carlotta De Bevilacqua, Paolo Dell’Elce Quando è chiusa, la lampada si presenta completamente piatta. La tecnologia led è spinta al massimo: attraverso la rivoluzione meccanica degli elementi, la sorgente puntiforme diviene una macchina ottica che distribuisce il flusso luminoso equamente nello spazio. 50
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Design dei servizi Agorà Committente Loccioni La selezione, opera come di consueto dell’analisi dell’Osservatorio permanente del design Adi, mostra equilibri diversi rispetto al passato: tipologie e settori produttivi negli anni scorsi ben rappresentati cedono il passo ad altri settori e ad altri prodotti.
Luogo Aou Ospedali Riuniti Di Ancona Progetto Isao Hosoe con Lorenzo De Bartolomeis Design Team Gruppo Loccioni, Aou, Isao Hosoe Design È un servizio che monitora in tempo reale i processi di cura ospedalieri e rende fruibili le informazioni al personale sanitario. La rete wireless disaccoppia i dati clinici per gli operatori sanitari dall’accesso gratuito alla rete da parte dei pazienti. Gli operatori sanitari possono scambiarsi dati clinici, comunicare con i reparti e compiere molteplici operazioni.
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Visual design Moroso World’s Travel Guide Committente Moroso Direzione artistica Patrizia Moroso Progetto grafico Ferruccio Montanari Con il suo Moroso World’s Travel Guide, l’azienda friulana racconta come i propri prodotti, dopo aver solcato cieli e mari, siano diventati protagonisti di situazioni molto speciali. Ogni luogo toccato dal viaggio è raccontato con immagini fotografiche, mappe, schizzi, brevi testi (là dove è il caso, scritti anche nell’alfabeto del Paese).
Targa Giovani
Correlatore Gianni Sinni, Sergio Brugiolo
Stereotype Anno 2010-2011 Autore Marianna Calagna Scuola Università Degli Studi Della Repub-
Il progetto esposto in questa tesi di laurea intende agevolare la memorizzazione e l’immediata riconoscibilità delle varie font, associando ciascuna di esse a un personaggio evocativo dell’universo simbolico e figurativo al quale appartiene il carattere (la sua funzione, la sua origine storica, il suo disegno).
blica Di San Marino - Università Iuav Di Venezia, Corso Di Laurea In Disegno Industriale Relatore Massimo Pitis
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La “Lucia” del
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terzo mil ennio Durante il Salone di Genova, presso lo stand di Barche, si è svolta la cerimonia di premiazione per il Concorso di idee per il design della barca lariana. Esposti, per tutta la durata della manifestazione, i progetti vincitori e quelli oggetto di menzione di Diana Merlino Si è conclusa la prima fase del concorso di idee rivolto a designer, architetti, ingegneri e imprese per la creazione di un mezzo destinato al trasporto pubblico/turistico e caratterizzato da un approccio sostenibile nei confronti dell’ambiente. È stato lanciato dalle Camere di commercio di Como e di Lecco e promosso dai firmatari del Patto per lo sviluppo della nautica lariana. L’iniziativa si inserisce nell’ambito dello sviluppo di sinergie di progettazione, produzione, ricerca, innovazione e internazionalizzazione tra le imprese del territorio puntando sulla creatività e sull’ecosostenibilità. I progetti comprendevano il design della sovrastruttura e delle linee stilistiche, degli interni, degli elementi caratterizzanti di un’imbarcazione e la progettazione della motorizzazione, della trasmissione e dell’impiantistica. Il vincitore ora passa alla fase di prototipazione che prevede la collaborazione di una rete d’imprese lariane, da identificare attraverso una ulteriore procedura di selezione. Il sostegno finanziario degli Enti camerali di Como e Lecco è quantificato in 50.000 euro per ciascuna Camera di commercio, per un totale di 100.000 euro. La commissione giudicatrice era composta da Salvatore Amura, presidente e amministratore delegato dell’Accademia di Belle arti Aldo Galli di Como, Silvia Piardi (presidente di giuria), professore ordinario di Disegno industriale e direttore del master in Yacht design presso il Politecnico di Milano, direttore del corso di laura magistrale interateneo in Design navale e nautico, e da Franco Michienzi. I premi sono stati assegnati come segue. PRIMO PREMIO (€ 7.000): Misultin di Simona Strazzullo di Napoli. Motivazione della giuria: «È stato premiato come vincitore in quanto, attraverso il rigore formale e l’utilizzo di scelte architettoniche e di design originali, rappresenta in modo esemplare la tradizione e la creatività del sistema lariano. Si distingue per la grande attenzione agli aspetti tecnologici, con soluzioni di
carena e di propulsione adatti ai molteplici usi e alle condizioni del lago».
SECONDO PREMIO (€ 5.000): Lariocab di Stefano Rossi di Viareggio. Motivazione della giuria: «Si distingue per l’eleganza formale, il recupero delle tradizioni costruttive tipiche del territorio e l’attenzione ai costi di gestione e dell’ecocompatibilità».
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TERZO PREMIO (€ 3.000): Seta di Nicolò Aliverti di Como.
un
Motivazione della giuria: «Interpreta la tradizione nautica lariana, evidenziata soprattutto attraverso la proposta stilistica dei tre archi caratteristici del “batell”. Il progetto si propone come un oggetto particolarmente lussuoso, in grado di valorizzare le lavorazioni artigianali presenti sul territorio.
reinterpreta la
MENZIONI SPECIALI
territorio coniugando
Lariana 33 di Nicola Nasini di Milano: «Attraverso le sue linee classiche esprime il perfetto equilibrio tra l’oggetto e il contesto in cui è inserito». Batèll di Alessandro Incognito di Cantù: «Si caratterizza per la funzionalità e la flessibilità degli spazi che permettono diverse modalità d’uso».
qualità, design,
Scheda tecnica indicativa della Barca lariana Lunghezza ft m 9-11 • larghezza m 3,30-3,70 • carena planante a V profonda • materiale composito • riserva carburante min. lt 1.000 • riserva acqua min. lt 200 • velocità min. a vuoto 32 nodi • motori 2 (diesel o ibrida o migliorativa rispetto l’ecosostenibilità • trasmissione Pod, Ips, pedi poppieri, linea d’asse diretta o V-drive
Il concorso era finalizzato alla progettazione di
moderno taxi boat che
tradizione artigiana della nautica del
innovazione e sostenibilità ambientale.
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Misultin di Simona Strazzullo (primo premio) Il nome è stato preso a prestito da un pesce di lago, il Missoltino, o “misultitt” in dialetto comasco. Il limitato uso del legno è mitigato dall’impiego di colori consoni all’ambiente ed allineati con la tradizione. È possibile installare un apparato macchine ibrido diesel/elettrico per navigare sia in piena planata che in dislocamento senza generare alcuna emissione di gas o acustica, quando propulso dai motori elettrici calettati agli invertitori. L’imbarcazione è indicativamente munita di due motori Volvo Penta D3-220 da 162 kW. Mantiene valori di stellatura ideali dell’opera viva, un monoedrico che non cede a retrograde ten-
Lariocab di Stefano Rossi (secondo premio) Per la costruzione si è pensato al “lamellare sandwich” (si tratta di utilizzare la costruzione classica in lamellare, nella quale i maestri d’ascia lariani sono indiscussi interpreti, con l’uso di una struttura a sandwich). Il Corecork è stato il materiale prescelto, costituito da granuli di sughero a densità controllata. Per quanto riguarda la sistemazione dei passeggeri, è stata preferita la classica e ampiamente sperimentata con guidatore frontale e accesso passeggeri vicino al posto di guida. La motorizzazione comprende l’Ips e, dopo un’attenta analisi, si è pensato che una propulsione “full electric” o ibrida per un servizio taxi non fosse una scelta corretta. La prima per una impossibilità fisica di realizzazione, la seconda perché necessiterebbe comunque di propulsori a combustione interna 54
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denze di appiattimento a poppa (warped bottom), ma che integra una forte stellatura del corpo prodiero e mantiene la massima lunghezza al galleggiamento (Dwl). La superficie planante garantisce un carico ottimale, mentre sono stati rimossi i pattini longitudinali, per diminuire le accelerazioni e rendere la navigazione confortevole.
e avrebbe una autonomia molto bassa, a bassa velocità. Come carena è stata scelta una forma con linee d’acqua che garantissero una ottima penetrazione nelle onde “corte” tipiche del lago.
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satinato che richiama il parabordo delle barche classiche. Il parabrezza è in vetro termoformato stratificato e ha una forma moderna. All’interno gli arredamenti hanno un design minimal. Le sedute sono disposte lateralmente e sono separate da un tavolo estensibile, adibito a bar. I materiali sono tutti di origine naturale e lo scafo è in fibra di basalto. La propulsione è affidata a due gruppi Volvo Penta Ips 500: i due motori D6 370 permettono all’imbarcazione di raggiungere una velocità superiore ai 35 nodi.
Seta di Nicolò Aliverti (terzo premio) Alcuni elementi stilistici la legano alla storia nautica del Lario: i cerchi in castagno ricordano le antiche barche da pesca e da lavoro, la tonalità dello scafo è la medesima che si ritrova sulle Lucia oggi ancora in uso, la prua dritta. Un altro elemento stilistico che emerge è il rivestimento esterno del vano motore e dell’abitacolo: il materiale è l’acciaio
Lariana 33 di Nicola Nasini (menzione speciale)
Batèll di Alessandro Incognito (menzione speciale) Il progetto vuole sintetizzare e fondere le due caratteristiche descrittive e caratterizzanti del lago di Como e del suo territorio: la Lucia, di cui è stato ripreso il nome storico Batèll e i tre cerchi, e il razionalismo comasco con le tipi-
che geometrie, i pieni e i vuoti, gli effetti di chiaroscuro e di trasparenza. Lo scafo è in vetroresina dalla linea essenziale in color verde bottiglia e sono presenti ampie vetrate; la copertura è composta da sezioni in carbonio che ruotano contemporaneamente di 120°. Sono stati individuati tre tipi di trasporto, che determinano altrettanti allestimenti interni: trasporto di turisti, di ospiti degli hotel, pubblico/privato. Il sistema propulsivo dell’imbarcazione è costituito da due motori entrofuoribordo Steyr Motors Parallel Hybrid MO286 Hybrid equipaggiati con trasmissioni a piedi poppieri Mercury Bravo III. Nella progettazione sono stati individuati alcuni elementi e materiali che permettono di raggiungere alti livelli di eco-sostenibilità.
Il progetto ha ridefinito uno “styling” della coperta che, recuperando alcuni elementi stilistici e funzionali del passato, sfrutta al meglio le dimensioni massime consentite a un natante. La lunghezza dello scafo (992 cm), la notevole larghezza soprattutto della zona poppiera (360 cm, derivata dai moderni scafi a vela) e la prua quasi verticale permettono di trasportare 25-30 passeggeri. Il gruppo di lavoro ha preferito, rispetto alla carena indicativa fornita dal comitato organizzatore, progettare una nuova carena, ottimizzata per una propulsione di tipo elettrico/ibrido e con una velocità di crociera intorno ai 18 nodi con una di punta di 22. Il piano di calpestio è stato progettato senza alcun gradino, da poppa sino a prua. Il sistema propulsivo è costituito da due motori, uno termico e uno elettrico uniti tra loro da una frizione meccanica che determina la modalità di funzionamento del sistema; l’accumulo di energia e l’alimentazione del motore elettrico è assicurata da batterie ai polimeri di Litio e sono previste 6 batterie da 7,77 KWh sia per la propulsione che per i servizi.
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Ario di Valerio Marco I materiali visivamente preponderanti nel progetto sono il legno, utilizzato come rivestimento sia all’interno che all’esterno, emblema della tradizione, e il vetro. Quest’ultimo ha lo scopo di trasmettere un senso di apertura e libertà en plein air tipico di una barca aperta. Abbinato a questo elemento si vuole evidenziare il ruolo del sole grazie a un prototipo di pellicola solare trasparente in grado di raccoglierne la luce come un qualsiasi pannello fotovoltaico. Pro-
dotta dalla multinazionale americana 3M, questa nuova pellicola solare si presenta in sottili strisce verdi, distanziate tra loro, da incollare alle finestre così da formare un grande “cerotto”. L’energia elettrica prodotta sarà solo il 20% di quella che produrrebbe un tradizionale pannello solare in silicio ma la pellicola costerà almeno la metà. I motori sono entrofuoribordo Steyr Motors Parallel Hybrid MO286 Hybrid, la carena è in Kevlar unidirezionale, realizzata con tecnica del sottovuoto, e il gelcoat è di tipo ecologico.
H-Eel di Antonio Nenno “H” come Hybrid e “Eel” in omaggio a una specie che si muove rapida e sinuosa in acque dolci producendo elettricità. Il design di questo moderno taxi boat vuole coniugare una linea apparentemente classica, ma con tagli decisi, a una propulsione ibrida di ultima generazione rispettosa dell’ambiente lariano. Scafo planante a V profonda in materiale composito, pattini di sostengo, murate verticali e poppa rastremata conferiscono a questa imbarcazione uno stile vagamente rétro. Per i materiali si utilizzano resine di derivazione vegetale (Biresin CR 83) combinate con pannelli in sughero e fibre di lino (Corecork, Face-Fibre), e la propulsione è ibrida. L’accesso laterale su entrambi i lati è stato pensato per una più facile salita/discesa dei passeggeri e per un più rapido ormeggio laterale. Il layout interno lascia grande libertà al conducente sia in manovra che in crociera, soprattutto in fase di planata. La motorizzazione è costituita da due unità della Steyr Motors Hybrid SE306J38.
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Dulza Vita di Matteo Maj Per consentirne un utilizzo durante ogni periodo dell’anno Dulza Vita è stata progettata con una tuga chiusa dotata di capote e un impianto di climatizzazione caldo/freddo; la tuga presenta ampie vetrate e una grande capote in tela. Durante la bella stagione è possibile anche fruire del pozzetto poppiero, che presenta due sedute a L per quattro persone. Il layout interno prevede due versioni, Pullman (con più capacità) e Lounge
(turistico). La motorizzazione permette la navigazione anche su specchi d’acqua con restrizioni come i laghi svizzeri e austriaci e in modalità elettrica si hanno 14,5 kW di potenza per raggiungere 6 nodi, mentre la durata della carica è in funzione delle batterie. Per quel che riguarda i processi produttivi, per contenere le emissioni derivanti dalla laminazione manuale si è preferito il metodo dell’infusione.
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Tvl 32 di Gaetano Maria Franchini È stata ideata abbattendo le barriere architettoniche: i passaggi sono larghi 85 cm, ha due spazi di rotazione di una carrozzina con diametro 150 cm e l’altezza interna del natante varia da 185 cm a prua a 205 cm a poppa. La visibilità nella cabina di pilotaggio è molto ampia in tutte le direzioni e ci sono tre sedute per l’equipaggio. La barca può portare massimo 20 persone. Lo stile è molto pulito e alcune parti sono state ripre-
serbatoio carburante (x 2)
se dal campo dell’automotive, come le prese d’aria, il trattamento delle superficie nella murata dello scafo o le aperture ad ali di gabbiano. Lo scafo è stato progettato per essere costruito in materiale composito con struttura a sandwich. L’anima, Divinycell H80 da 80 kg/mc, unita alle pelli esterne in unidirezionali e biassiali di vetro E con densità tra i 600 g/mq ed i 450 g/mq a seconda delle zone di interesse, permettono di ottenere uno scafo leggero con elevate proprietà meccaniche. La motorizzazione risulta essere una coppia di Volvo Penta Ips 350 di 248 cavalli.
serbatoio acqua (x 2)
Larietta di Sebastiano Prolo 0.90
motore 1
motore 2
paratia di collisione
PLANIMETRIA
Lucibus di Roberto Vitali La morfologia finale risulta condizionata soprattutto da due fattori: la panoramicità, con precise aperture nelle varie direzioni, e la mobilità sia interna che esterna, con particolare attenzione agli spazi di manovra. Per i materiali si è scelto uno stratificato resina/tessuti misti, che consiste nell’impiego di tessuti (ordito/trama/mat) misti (kevlar/vetro) del peso complessivo di circa 600 gr/mq. Per i dettagli (struttura aerea, bottazzo, paglio-
lato interno e passavanti) il materiale auspicato è il legno (teak). Per la motorizzazione, partendo dalla velocità richiesta (32 nodi) e dal peso totale dell’imbarcazione a pieno carico (circa 9.000 kg) corrispondente al dislocamento, la potenza necessaria risulta di circa 700 cavalli complessivi, ripartiti su due gruppi motore. Il sistema di trasmissione è a piede poppiero (power trim). C’è la possibilità di sfruttare la parte centrale della tuga per installare 4 o 5 mq di pannelli solari o “pelli fotovoltaiche“.
Il progetto prende spunto dalle storiche taxi-boat veneziane e dai primi scafi della tradizione Riva, reinterpretandole in chiave moderna. La ricerca formale si è concentrata sull’obiettivo di ridurre il più possibile l’impatto visivo dei volumi della tuga per rendere gli esterni filanti e con linee basse sul livello dell’acqua, senza compromettere la fruibilità e il comfort degli spazi interni. Il look generale è volutamente di ispirazione rétro e sportivo allo stesso tempo. È equipaggiato con motorizzazione ibrida diesel-elettrica per un totale di 410 kW (alimentazione diesel) o 14 kW (alimentazione elettrica), ripartita su due motori Steyr SE286E40 da 286 cavalli ciascuno. Per i materiali si è pensato a un mix di fibre di lino e carbonio nel processo di laminazione dei compositi, che renderebbe il processo produttivo più sostenibile a livello ambientale, anche se più oneroso da un punto di vista economico.
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la fabbrica delle idee concorso Barca lariana rino: un motoscafo di fine ’800 impiegato per trasporto persone, caratterizzato da un dritto di prua quasi verticale, un rapporto L/B piuttosto elevato e da un motore di potenza modesta (10/15 hp). È a questo tipo di imbarcazione che si è fatto riferimento nel design: tuga con ampie trasparenze, tettuccio scoperchiabile, prua dritta, murate basse ecc. La motorizzazione standard qui proposta è una coppia di motori Cummins Mercruiser Diesel da 4,2 lt, che sviluppano 275 cavalli a 3.600 rpm, accoppiati con trasmissioni a piede poppiero con doppia elica controrotante.
Fenice di Alvise Nason Nel disegno della carena si è cercato di realizzare uno scafo energeticamente efficiente. Nell’ottica del trasporto pubblico si è cercato di spingere sulla fruibilità del mezzo in tutti i periodi dell’anno e per tutte le categorie sociali, compresi anziani e disabili. Ampie superfici vetrate consentono di godere dei panorami del lago. Il tetto che ricopre la tuga può essere raccolto liberando completamente la parte alta della cabina. Tra le tradizionali imbarcazioni del luogo c’è il Vapo-
Tivan di Emiliano Capponi
Ltd di Michael Dolinski L’idea dietro questo progetto è di disegnare una barca semplice e polivalente che può rispondere a diverse esigenze. Il motoscafo trasporta circa 20 persone e un aspetto importante è dare una buona visuale verso l’esterno per godere il panorama lacustre. La pianta mostra lo schema interiore con posto di comandi a prua, fuori ci sono le sedute che diventano contenitori di zattere di salvataggio per le emergenze. Un altro ruolo che può assumere è quello di taxi “point to point” con un interno
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più ristretto e lussuoso. Imbarco e sbarco saranno prevalentemente dalla prua. Il sistema di motore proposto consiste in due motori elettrici, alimentati da batterie di ultima generazione, e un gruppo elettrogeno diesel che lavorerebbe solo per tenerle in carico. Oppure per contenere i costi iniziali potrebbero essere montati normali propulsori diesel. Il sistema di trasmissione è la linea d’asse. Un materiale possibile è l’alluminio, altamente riciclabile, strutturalmente forte e leggero.
Questo natante gioca sul contrasto tra legno e vetroresina. Esternamente gli elementi in legno riprendono il concetto delle tre strutture tipiche delle barche lariane tradizionali, rivisitate nella posizione, nelle dimensioni e nella forma. Fungono da sostegno alle finestrature e al tettuccio e da elemento architettonico contrastando con lo scafo in vetroresina a prua dritta. All’interno ci sono 16 + 1 posti con sedute chiudibili realizzate da una pelle esterna in teak che ingloba il cuscino. La motorizzazione è ibrida, con upgrade elettrico proveniente dal tettino a pannelli solari e l’illuminazione interna usa gli O-led. La plancia ha strumentazione touchscreen.
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Il percorso formativo in Architettura della nave e dello yacht che propone l’Università Iuav di Venezia ha obiettivi formativi di tipo gestionale e imprenditoriale, per creare una figura che sia al tempo stesso progettista, manager e tecnico di cantiere di Diana Merlino
Giovani GRANDI 60
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idee Nato nel 2009 come anello di congiunzione tra mondo accademico e mondo professionale, il master rappresenta una vera e propria scuola che opera in sinergia con il mercato e la cantieristica. Il programma di studi ambisce a formare una figura professionale tra le più richieste, in grado di progettare e gestire il processo di costruzione del mezzo marino e altamente specializzato nell’allestimento e nel design di yacht e navi da crociera. Non solo, quindi, insegna a gestire il progetto di una imbarcazione nel suo complesso – struttura, forme, impianti, motori, arredi, accessori – ma rivela, attraverso visite in cantiere, prove in laboratori materiali, esercitazioni pratiche di costruzione, anche tutti quegli aspetti scomodi e difficili che costituiscono però il vero bagaglio di conoscenze richieste oggi dal settore navale, nautico e portuale. Il corso intende solidificare le basi conoscitive di architetti e ingegneri che hanno già cognizione in materia e limitata esperienza professionale e, inoltre, vuole essere un corso
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di orientamento per gli studenti neo-laureati che non hanno ancora individuato un indirizzo futuro, ma che hanno un forte interesse per l’argomento. Nel corso dell’anno 2012 sono state sviluppate alcune tematiche attraverso dei progetti svolti dagli studenti e, tra questi, ne abbiamo selezionati alcuni. I temi erano i seguenti. - Barca a motore: richiesta propulsione ibrida per collegamenti interlagunari, scelta della tipologia di scafo previe verifiche idrostatiche di dislocamento e capacità di trasporto persone; concept di massima e funzionalità interna con sedute e spazi comuni che possano ospitare viaggiatori e bagagli in differenti maniere. - Barca a vela: progettazione di sistemi per l’approvvigionamento di energia solare da sfruttare per la vita di bordo ed eventualmente per la propulsione di un’elica; progettazione degli spazi interni con caratteristiche di prefabbricabilità personalizzata dei moduli abitativi e massima flessibilità dei volumi interni incernierati attorno al pozzetto di poppa.
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Andrea Stefani,Aliscafo Freccia È una imbarcazione veloce per il trasporto di 100 persone dall’aeroporto Marco Polo (VE) a piazzale Roma (stazione Santa Lucia) con due fermate intermedie. La scelta dell’aliscafo non è casuale né il suo materiale di costruzione (l’alluminio), che permette infatti di soddisfare pienamente le tempistiche del tragitto, fermate incluse, grazie alle alte velocità. Lungo 26 metri e largo 7, pesa 46 tonnellate e ha un’immersione di 1,5 metri. Si sviluppa su due livelli, quello sottocoperta ospita i due motori caterpillar (700 Cat C32 Acert) che permettono il raggiungimento di 30 nodi, e 50/100 posti a sedere. Il livello superiore ospita i restanti 50 posti (compresi 2 postazioni per gli utenti provvisti di carrozzina) e la plancia riservata all’equipaggio (tre persone).
Giovanni Crosera, Cat
Antonio Di Nenno, Catamaranto Nasce dalla volontà di collegare, in un tempo massimo di 30 minuti, l’aeroporto Marco Polo di Venezia con piazza San Marco. Il multiscafo ha permesso di conciliare le numerose esigenze: raggiungere velocità vicine ai 30 nodi, contenere il moto ondoso e avere un layout del main deck ampio. Si caratterizza per due elementi laterali che dalla plancetta di poppa, regolabile idraulicamente per i diversi ormeggi, risal-
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gono sulle murate; prendono ispirazione e reinterpretano il caratteristico ferro di prua delle gondole veneziane e allo stesso tempo racchiudono al loro interno gli scarichi provenienti dai motori presenti nei due scafi. Il layout prevede un doppio corridoio interno per velocizzare la salita e la discesa dei passeggeri e un blocco centrale vicino all’ingresso per lo stivaggio dei bagagli di grande dimensione. Le restanti bagagliere sono ricavate al di sopra delle sedute seguendo il modello aeronautico.
È il progetto di ricerca di un vaporetto che presti servizio nella Laguna di Venezia. È pensato per il trasporto di 100 passeggeri dall’aeroporto Marco Polo a Piazzale Roma, con due fermate intermedie in Piazza San Marco e Murano, in un tempo massimo di 30 minuti. Si è ridotto il più possibile l’impatto visivo tenendo basso lo skyline dell’imbarcazione e ciò ha portato alla scelta di un catamarano per accogliere tutti i passeggeri su un unico ponte. Sono stati ipotizzati due motori diesel da 700 cavalli come propulsione. I passeggeri accedono e scendono dal vaporetto da un’ampia porta scorrevole a prua e, verosimilmente, avranno un bagaglio a mano e un bagaglio da stiva. Le aree delle sedute e deposito bagagli sono state differenziate in funzione del flusso di passeggeri che normalmente scendono in una data fermata. Particolare attenzione è stata riservata alla soluzione con seduta a ribalta della poltroncina dei passeggeri.
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Luca Mangino, Circe La barca a vela di Mangino parte da una rielaborazione dell’utilizzo e della distribuzione dello spazio in coperta. Il profilo ha linee essenziali con una tuga molto bassa quasi piana, e l’originale configurazione del pozzetto consente l’utilizzo degli spazi aperti al variare del numero e delle esigenze delle persone a bordo. La distribuzione è molto simile a quella di un motoscafo dove si susseguono spiaggetta, pozzetto e timoneria. Lo studio del tendalino è stato mirato alla realizzazione di un segno che caratterizza il profilo della barca e che garantisce la possibilità di manovra anche a tendalino aperto; tale elemento inoltre è pensato come un vero e proprio rool-bar che consente di liberare il pozzetto dai verricelli per la regolazione della randa. Sottocoperta si è cercato di reinterpretare la soluzione tradizionale: la classica dinette si rivela essere uno spazio flessibile, che consente di adattare lo spazio a diversi utilizzi.
Dario Borghese, Venice Airwater L’imbarcazione più rappresentativa dell'epoca veneziana che continua ad essere simbolo di eleganza e di trasporto di persone è la gondola e il concept è stato sviluppato su queste basi, ripensando al design della imbarcazione quattrocentesca in chiave moderna. Vari elementi della barca classica sono stati riprogettati come per esempio il felze (antica copertura) che è stato schiacciato e allungato, il ferro (elemento stilistico a prua dell’imbarcazione) che è stato lievemente accennato, l’indicazione dei sei sestieri
della città di Venezia che sono stati evidenziati ai due lati dell’imbarcazione attraverso delle modanature. Il vaporetto ha una capienza di 100 posti a sedere dotati di spazio bagagli con due grandi vetrate per osservare la città dall’interno, la plancia di comando è posta in prua mentre a poppa troviamo alcune sedute esterne e l’accesso ai posti interni. Lo sbarco passeggeri è posto a poppa. Vi sono due versioni la red (versione sport) e la white (versione elegance). È lunga 32 metri e larga 7,4, monta 2 Motori Volvo D9-575.
Luigi Draghi, Black Magic È uno yacht a vela di 15 metri di lunghezza fuoritutto, ideato per sperimentare la possibilità di progettare diversi blocchi di strutture interne, coperta, paratie ed arredi, intercambiabili rispetto a un unico scafo. Potenzialmente un cliente potrebbe acquistare lo yacht impostato per la crociera e chiedere al cantiere di cambiarne il blocco per l’utilizzo in regata o viceversa, aprendo all’armatore diverse possibilità. Il progetto descritto prevede due diversi layout, regata oceanica in equipaggio e crociera per sei persone, con due differenti soluzioni per gli
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interni. Una più classica con doppi servizi e tre cabine doppie per la crociera costiera, la seconda studiata per affrontare navigazioni più impegnative, ottimizzando lo spazio per ospitare un equipaggio di 10 persone, materiali e vele di maggiore numero e ingombro. L’idea di design è quella di evidenziare un distacco illusorio tra lo scafo con la sua forma tesa e sportiva e il pacchetto coperta-paratie-arredi progettati con diversi requisiti rendendo così palese l’intercambiabilità dei due elementi che solitamente sono indivisibili e interdipendenti.
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Tradizione e innovazione “L’immagine di Benetti domani” è il sottotitolo di questa iniziativa presentata a Montecarlo e volta alla creazione di nuove idee per i megayacht del cantiere, partendo da alcune piattaforme, che ha raccolto 16 progettisti, tra cui alcuni protagonisti della nautica mondiale di Marina Mancuso 66
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Entusiasti, onorati ed eccitati da questa grande sfida e «meravigliosa opportunità». I 16 designer, che hanno concepito 27 progetti, hanno partecipato con trasporto a questo concorso di Benetti, che mette in luce l’importanza dell’innovazione del design in un range di imbarcazioni – da 50 a 90 metri – fondamentale per il mercato mondiale. Vincenzo Poerio, ceo della business unit megayacht, si è detto soddisfatto di questa iniziativa, che ha permesso di creare nuove direzioni e interpretazioni dei megayacht del cantiere. Come si vede dall’elenco la maggior parte dei progettisti sono italiani, famosi in tutto il mondo, ed erano comunque presenti i principali nomi che stanno facendo la storia del design nautico di questi anni. Per alcuni, invece, come lo studio PS+A Palomba Serafini, si è trattata della prima esperienza “nautica” dopo anni di progettazione legati alle abitazioni. Alcuni di questi designer e architetti, poi, non avevano mai lavorato per Benetti, quindi si è trattato di un primo contatto importante, che certamente ha arricchito entrambe le parti. Luca Dini, ad esempio, dice: «Ho avuto per la prima volta la possibilità di collaborare con Benetti e credo che questa magnifica opportunità sia arrivata per me al momento giusto: il cantiere ha una storia di 140 anni che
non si può “affrontare” se non si ha un adeguato bagaglio di esperienza alle spalle. Così, dopo 20 anni di carriera e circa 60 barche costruite, il mio approccio verso questi progetti è stato di massimo rispetto per Benetti e quello che rappresenta, con la consapevolezza di poter dire qualcosa di nuovo che segua la tradizione del cantiere ma al contempo sia proiettato al futuro». Grande entusiasmo è stato espresso anche dallo studio romano di Marco Casali e da Neo Design. Così dice il primo, presentando le sue tre idee: «Abbiamo preso spunto dall’imminente anniversario dei 140 anni dalla fondazione del cantiere per presentare una gamma di progetti che fondassero le proprie radici nella storia del brand stesso. Sulla base di questo pensiero abbiamo ripreso le linee storiche delle navi Benetti (ieri) reinterpretandole in una chiave estetica e funzionale moderna generando il progetto Amarcord 56. Abbiamo rielaborato i tratti peculiari dei progetti degli ultimi 10 anni (oggi) strutturandoli su uno schema funzionale profondamente innovativo ed esaltando la sinuosità delle linee tipiche di Benetti Yachts nel progetto Principessa 72. Abbiamo infine lanciato una sfida sul futuro (domani ) immaginando il Cloud 90, ma lasciando tracce estetiche riconducibili alla memoria storica del cantiere». (continua a p. 69)
IMP. BENETTI DESIGN
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Luca Dini 55 m
Cristiano Gatto 80 m
Marco Casali Cloud 90 m
Axis - Horacio Bozzo design Helios 88 m
Trovare un punto di incontro tra gli elementi di una tradizione lunga 140 anni e le sfide che ci lancerà è l’ambizioso obiettivo che si sono posti i progettisti.
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il futuro
Eidsgaard Design 70 m
Luiz De Basto Innovation 70 m Evan K Marshall Usonia VI 60 m
Nauta Design Edge 72 m Neo Design Discovery 67 m
IMP. BENETTI DESIGN
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la fabbrica delle idee Benetti Design Innovation
Prima Design Aura 75 m Franco Carone Quartostile 70 m
PS+A Palomba Serafini Jolly Roger 65 m Studio Massari Fifty 5
Cor D Rover Benetti Beach Concept 55 m
I 16 progettisti che hanno aderito all'iniziativa sono stati orgogliosi, contenti e onorati di aver preso parte a questa , vissuta da molti come un vero privilegio.
sfida
Bannenberg & Rowell Innovation 80 m
Stefano Riccia Aft 0 68
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Design Studio Spadolini 72 m
IMP. BENETTI DESIGN
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(segue da p. 66) Neo Design, nato nel 2009 e formato da due giovani talenti (Marco Biaggi, classe ’76 e Filippo Salvetti ’72), si è sentito onorato da questa opportunità: «Partecipare al concept design Benetti Innovation è stato al tempo stesso un onore e un onere; presentare, infatti, dei progetti per reinterpretare i megayacht di questo importante brand, leader del settore, è una sfida stimolante ma anche impegnativa. Il marchio Benetti è sempre stato sinonimo di eleganza e qualità del made in Italy nel campo delle costruzioni navali, […] esempio di innovazione, capace di proporre ai propri clienti un prodotto in cui identificarsi. Da qui l’idea di sviluppare due progetti chiamati Discovery, un 55 e un 67 metri basati su due criteri progettuali diversi, entrambi declinabili in tutte le piattaforme della gamma Benetti; il primo più aggressivo e provocatorio, il secondo più tradizionale ma comunque con carattere». E di onore parla anche Eidsgaard Design, che per l’occasione ha disegnato due megayacht (70 e 90 metri di lunghezza). È stato un privilegio, ma anche una sfida per Cristiano Gatto, che dice: «Progettare nuove idee per innovare lo stile esterno degli yacht di Benetti, ovvero sviluppare innovazione nel solco della tradizione di uno tra i più importanti cantieri italiani nel mondo del megayacht. Il nostro studio ha orientato la propria proposta verso questo aspetto, unire i puntini di un immaginario disegno che è dato dalla storia e dalle forme dei passati e presenti progetti Benetti guardandolo dall’angolazione o dalla prospettiva di uno studio dedicato principalmente all’interior».
I progettisti Axis – Horacio Bozzo Design Bannemberg & Rowell Marco Casali Cor D Rover Luiz De Basto Luca Dini Eidsgaard Design Cristiano Gatto Evan K Marshall Studio Massari Nauta Design Neo Design Prima Design PS+A Palomba Serafini Quarto Stile Design Studio Spadolini
> Le piattaforme
50 x tbd < 500 GT 55 x 9,6 (9,2 larghezza modulabile) circa 700 GT 60 x 11,0 (10,6 larghezza modulabile) circa 1100 GT 65 x 11,6 (11,2 larghezza modulabile) circa 1350 GT 70 x 12,5 (12,1 larghezza modulabile) circa 1750 GT 80 x 14,0 (13,2 larghezza modulabile) circa 2200 GT 90 x 15,0 ( 14,2 larghezza modulabile) < 3000 GT
IMP. PROGETTI - MONTECARLO 5
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la fabbrica delle idee
Montecarlo 5
Nuvolari & Lenard, Carla
«Abbiamo voluto dare un segnale da subito comprensibile
Demaria e Bénéteau Powerboats hanno dato vita a questo progetto che sarà presentato al prossimo Salone di Düsseldorf. L’obiettivo era unire il know-how industriale del Gruppo francese e la migliore tradizione del design nautico italiano. Una
– ha detto Carla Demaria, direttrice generale del marchio Bénéteau e presidente di Monte Carlo Yachts. – Queste barche parleranno la stessa lingua di Monte Carlo Yachts. Siamo convinti che il design di questa flotta lascerà un segno profondo nella nautica». Il fly è arredato con zona prendisole e area pranzo (tavolino e divani), mentre il ponte principale vede un’ampia zona giorno
continuità filosofica e di gamma con i modelli più grandi di Monte Carlo Yachts 70 BARCHE dicembre 2012
da usarsi per il pranzo o il relax. I motori saranno una coppia di Volvo Penta Ips 500 oppure Volvo Penta Ips 600. Con questi ultimi è previsto il raggiungimento di una velocità massima di 30 nodi. Il sottocoperta prevede una cabina armatoriale a tutto
baglio a centro barca, una cabina vip a prua (con letto matrimoniale) e una con letti gemelli a dritta.
>
Per l’equipaggio è stata disegnata una cabina subito dopo la sala macchine.
La scheda Costruttore Bénéteau Spbi, Francia Distributore Bénéteau Italia Srl, Parma, 0521 243200, info@beneteauitalia.it, www.beneteau.com
Progetto Bénéteau Powerboats e Tanguy Bihan (architettura navale) • Nuvolari & Lenard (design) • Andreani design (interior design) Scafo Lunghezza ft m 14,95 • larghezza m 4,31 • riserva carburante lt 1.298 • riserva acqua lt 639 • 2 motori Volvo Penta Ips 500 oppure 2 Ips 600 • velocità max prevista 30 nodi • certificazione Ce categoria B
BWA
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IMP. PROGETTI - VOYAGE
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la fabbrica delle idee
Jeanneau Voyage 42 Sarà presentata a Parigi la new entry di 13,70 metri, con sei posti letto e ampio fly con postazione di comando esterna, divano per sei persone e grande prendisole Il design, firmato da Tony Castro, si ispira a quello dei grandi yacht. Gli interni sono luminosi e arredati con gusto classico e contemporaneo e un’abbondanza di legno chiaro. La dinette prevede una zona giorno che sfrutta tutto lo spazio in maniera razionale ed è arredata con cucina, tavolo circondato da un divano e un secondo divano frontale.
Il sottocoperta dispone di due cabine, di cui una matrimoniale a tutto baglio a prua e una ospiti, a letti affiancati, a centro barca. La motorizzazione sarà affidata a due Cummins da 380 cavalli ciascuno.
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La scheda Costruttore Jeanneau, Les Herbiers, Francia Importatore Jeanneau Italia, Roma, tel. 06 83087711, info@jeanneau.it, www.jeanneau.com Progetto Tony Castro design • Ufficio tecnico del cantiere Scafo Lunghezza ft m 13,70 • lunghezza m 11,98 • larghezza m 4,12 • cabine 2 • posti letto 6 • 2 motori Cummins cv 380 • riserva carburante lt 1.200 • riserva acqua lt 400
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VULKAN
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IMP. PROGETTI - HEESEN
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la fabbrica delle idee
Heesen Yachts Tecnologie innovative, bassi consumi e scarso impatto ambientale per le novità firmate Heesen che saranno costruite tra il 2013 e il 2014. Le lunghezze vanno dai 42 ai 65 metri e sono tutte motorizzate Mtu
I due direttori del cantiere olandese, Fabio Ermetto e Hans Boerakker, con Piet e Perry van Oossanen dello studio Van Oossanen naval Architects e Frank Laupman di Omega Architects, hanno presentato allo Yacht club di Monaco la nuova gamma di imbarcazioni di 65, 55, 45 e 42 metri di lunghezza. Obiettivo dei progetti, secondo Fabio Ermetto, è l’uso di tecnologie innovative per andare più veloci usando meno carburante, aumentare le prestazioni e l’autonomia, riducendo l’impatto ambientale e senza compromettere il design interno.
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Sarà varato nel giugno 2013 e avrà, presumibilmente, una velocità massima di 27 nodi e un’autonomia
superiore alle 4.000 miglia nautiche. 74
BARCHE dicembre 2012
65 Fdhf Il 65 metri firmato Omega Architects, Van Oossanen e Bannenberg & Rowell Design (per gli interni) ha una carena rivoluzionaria (“fast displacement”), che si caratterizza per essere la più efficiente mai testata dal cantiere. Con scafo e sovrastruttura in alluminio, disporrà di 12 posti letto (una master a tutto baglio, una vip e quattro doppie).
La scheda Progetto Van Oossanen e Heesen Yachts (archi-
tettura navale) • Omega Architects (exterior styling) • Bannenberg & Rowell Design (interior design) Scafo Lunghezza m 65 • larghezza m 11,50 • immersione m 3,1 • dislocamento a mezzo carico ton 650 • posti letto 12 • riserva carburante lt 90.000 • riserva acqua lt 30.000 • 2 motori Mtu cv 5.765 • autonomia a mezzo carico mn 4.200 • certificazione Abs A1 Yachting Service Ams Large Commercial Yacht Code LY2 / Mca
IMP. PROGETTI - HEESEN
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55 Fdhf Si tratta del primo yacht in acciaio sopra i 50 metri con lo scafo “fast displacement”. Una delle caratteristiche più importanti è l’impressionante ponte sole, la cui superficie misura 110 metri quadri, mentre 70 mq è quella dell’helipad. La sovrastruttura è in alluminio. Il layout prevede 12 posti letto così suddivisi: due matrimoniali a tutto baglio (master e suite) e quattro cabine per gli ospiti, di cui due a letti gemelli. La velocità massima prevista è di 16 nodi mentre le miglia di autonomia, ad andatura di 12 nodi, saranno 4.500.
Progetto Van Oossanen e Heesen Yachts • Omega Architects (exterior styling) Scafo Lunghezza ft m 55 • larghezza m 9,60 • dislocamento a mezzo carico ton 600 • riserva combustibile lt 100.000 • riserva acqua lt 25.000 • 2 motori Mtu • classificazione Lloyds 100A1 Ssc Yacht Lmc Ums Large Commercial Yacht Code LY2
Costruttore Heesen Yachts, Olanda, tel. +31 (0)412665544, www.heesenyachts.nl
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45 Fdhf
È uno dei più grandi yacht sportivi costruiti in Olanda, con uno scafo in alluminio e una velocità massima prevista intorno ai 30 nodi. Il layout prevede 10 posti per la notte (l’armatoriale è a tutto baglio, due cabine sono matrimoniali e altre due hanno i letti gemelli). La motorizzazione è affidata a una coppia di Mtu da 3.860 cavalli ciascuno. L’autonomia prevista di attesta intorno alle 2.750 miglia nautiche. In opzione è possibile motorizzare lo yacht con due Mtu 16V 4000 M93 da 4.600 cavalli.
Progetto Heesen Yachts (architett. navale) • Omega Architects (exterior styling) Scafo Lunghezza ft m 45 • larghezza m 8,40 • immersione m 2,85 • dislocamento a mezzo carico ton 256 • riserva carburante lt 50.000 • riserva acqua lt 10.000 • 2 Mtu cv 3.860 • classificazione Abs A1 Yachting Service Ams Large Commercial Yacht Code LY2
42 Fdhf
Provvisto di tecnologia Hull Vane questo scafo in acciaio e alluminio ha un’efficienza incrementata del 35% grazie a uno speciale pannello sottomarino creato da Van Oossanen, che sfrutta le onde per produrre energia e gli permette di raggiungere una velocità di 15,9 nodi. Il consumo di carburante all’andatura di crociera è stato ridotto del 30% mentre l’autonomia prevista
>
(4.000 miglia nautiche) è davvero notevole per uno yacht di queste dimensioni. Degna di nota è anche la riduzione dell’impatto ambientale. Le cabine sono cinque: due matrimoniali e due a letti gemelli per gli ospiti e la classica suite per i proprietari, a tutto baglio. Il primo 42 metri con questa tecnologia sarà costruito nel 2014.
La scheda Progetto Van Oossanen e Heesen Yachts (architettura navale) • Omega Architects (exterior styling)
Scafo Lunghezza ft m 42,40 • larghezza m 9 • immersione m 2,60 • dislocamento a mezzo carico ton 350 • posti letto 10 • riserva combustibile lt 50.000 • riserva acqua lt 12.000 • autonomia a 12 nodi mn 3.250 • classificazione Abs A1 Yachting Service Ams Large Commercial Yacht Code LY2
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IMP. SHOPPING
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la boutique di Barche
Meraviglie sotto l’albero
Luccicanti e tecnologiche, preziose, all’avanguardia,
originali e utili, le nostre idee per i regali natalizi spaziano dai gemelli da polso alle auto, passando attraverso l’orologeria e l’arredamento. A ognuno il suo regalo… di Marina Mancuso
BeoVision 11 di Bang&Olufsen. 76
BARCHE dicembre 2012
IMP. SHOPPING
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Roche Bobois I due elementi Autumn (nella foto) fanno parte della collezione Les Contemporains di Roche Bobois, presentata in occasione del Natale. Si tratta dell’ultima creazione della designer Vanessa Mitrani, che per la maison francese ha firmato una serie di vasi caratterizzati da curiose applicazioni su vetro. Questo set, in particolare, realizzato in vetro soffiato, presenta applicazione di uccellini in porcellana e ha un’altezza di 32 centimetri. www.roche-bobois.com
Richard Mille Questi gemelli da polso automatici, tecnologici e sofisticati traggono ispirazione dal processo di creazione e sviluppo dei movimenti degli orologi. Sono realizzati in titanio grado 5 e inaugurano un sistema inedito e brevettato di apertura tramite un pulsante. In contrasto con il convenzionale meccanismo in cui il bottone ferma il polsino attraverso un perno rotante, quello pensato da Richard Mille chiude i polsini attraverso due morsetti che si aprono con la semplice pressione di un pulsante e si chiudono mediante una piccola pressione sulla parte superiore. www.richardmille.com
Bang&Olufsen
Il nuovo BeoVision 11 di Bang & Olufsen (foto in apertura), oltre alla Smart tv (una piattaforma che consente di passare rapidamente dai canali televisivi a internet e ad altri contenuti interattivi), è carat terizzato da un audio-video di prim’ordine e una gamma completa di poss ibilità on-line. Con una riproduzione nitida 2D e 3D, BeoV ision 11 introduce una serie di tecnologie all’avanguardia tra le quali un sens ore che regola costantemente la luminosità e il contrasto per un comfort di visione ottimale. E che si tratti di film, sport, giochi o notizie, BeoVision 11 adatt a la sua modalità immagine a diversi ingressi video per erogare prestazion i ottimali indipendentemente da ciò che si guarda. È sufficiente collegare l’apparecchio a intern et per visualizzare i contenuti web sul grande schermo in pochi secondi. Inoltre, con quattro opzioni di stand, è facile posizionare la Smart tv nella posizione preferita. Prezzo a partire da € 5.995. www.bang-olufsen.com
Tavecchi Della collezione natalizia di Tavecchi, azienda leader nel mondo della pelletteria business, abbiamo scelto un regalo “per lei” della linea Vintech, in pelle anticata rosso fuoco mentre, tra i prodotti maschili, segnaliamo la versione natalizia del porta tablet in pelle rossa anticata (foto più a destra). www.tavecchi.it
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IMP. SHOPPING
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la boutique di Barche
Iacobucci HF
Bell&Ross
Leader nella produzione e distribuzione di elementi ad alta tecnologia per il mercato aeronautico, Iacobucci HF ha presentato al Festival di Cannes I|System e W|System, due elettrodomestici a incasso. Il primo consente la libertà nella scelta di ogni varietà di caffè in cialda e del suo volume in tazza, con la possibilità di selezionare tre programmi (ristretto, espresso e lungo). L’alluminio di derivazione aeronautica e la tecnologia del sistema di estrazione del caffè assicurano la corretta temperatura e il controllo della pressione per una erogazione anche in condizioni di sollecitazioni estreme. W|System,invece, è un compattatore a incasso di dimensioni ridotte per una facile installazione anche in spazi contenuti. www.iacobucci.aero
Questo modello si caratterizza per la cassa in ceramica bianca lucida e acciaio lucido-satinato e il quadrante bianco mat phantom. La lunetta e il quadrante sono impreziositi da diamanti bianchi; il movimento è al quarzo e il cinturino è in alligatore bianco. Costa € 5.000. www.bellross.com
Mv Agusta La gamma Brutale 4 cilindri 2013 si articola su tre modelli: Brutale 1090, Brutale 1090 R e Brutale 1090 RR. Si caratterizza per il motore quattro cilindri in linea con due configurazioni di potenza massima; il controllo di trazione regolabile su otto livelli; il telaio scomponibile con sezione a traliccio in tubi di acciaio e piastre in alluminio a elevata rigidità torsionale. Non solo: il monobraccio posteriore dispone di ammortizzatore regolabile nel precarico, la forcella è a steli rovesciati da 50 mm e i freni sono con pinze anteriori radiali. Il design si distingue per gli elementi
luminosi, day running lights, disposti simmetricamente ai lati del copricruscotto, in grado di valorizzare tutta la zona frontale, rendendo più visibile e quindi sicura la moto nelle ore diurne e notturne. Un altro squarcio di luce proviene dal motore quattro cilindri, ora di color argento, una tonalità che enfatizza la compattezza e l’accurata realizzazione di ogni suo elemento. www.mvagusta.it
Samsung Galaxy S III mini è uno smartphone con display da quattro pollici, semplice da usare, un design minimale dalle curve dolci che, insieme all’immagine della schermata iniziale, gli sfondi e le suonerie, richiama gli elementi della natura. Il display Super Amoled assicura una visualizzazione dei contenuti multimediali e delle pagine web unica e dai colori vividi, mentre le dimensioni ridotte garantiscono un’impugnatura comoda e confortevole. S Voice, il software di riconoscimento del linguaggio, consente di usare la sola voce per sbloccare lo smartphone, riprodurre le canzoni, alzare o abbassare il volume, organizzare l’agenda o avviare la fotocamera. Galaxy S III mini, inoltre, capta i gesti dell’utente, per offrire un’usabilità ancora più naturale: con Standby Intelligente la fotocamera individua la presenza fisica dell’utente e mantiene illuminato lo schermo; Chiamata Diretta permette di chiamare la persona a cui si sta mandando un messaggio portando semplicemente lo smartphone all’orecchio; Notifica intelligente, infine, avvisa l’utente di tutti i messaggi o le chiamate perse ogni volta che si sblocca lo smartphone. In più si possono inviare file musicali da 10 MB in meno di due secondi toccando un dispositivo, senza connessione wi-fi o segnale di rete. www.samsung.com 78
BARCHE dicembre 2012
GRANAI
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IMP. SHOPPING
15-11-2012
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la boutique di Barche
Ferrari Aggiunge un altro premio al suo palmarès di riconoscimenti la Ferrari 458 Spider: il Best Sports Car and Convertible, assegnato dal The Sunday Times Driving, sezione motori dell’importante quotidiano britannico, nell’edizione speciale che celebra le 100 migliori vetture dell’anno. Nella sua analisi, la giuria dichiara: «Questa vettura è semplicemente sublime […]. È un eptatleta con i polmoni di Pavarotti e la faccia di un angelo. La migliore spider sportiva sul mercato». La 458 Spider continua la lunga tradizione di Ferrari convertibili con motore V8 centrale-posteriore ma è la prima volta che una vettura sportiva con tale architettura si contraddistingue per il tetto rigido ripiegabile. Questa tecnologia offre, rispetto a una tradizionale capote in tela, un risparmio di peso di 25 kg, insieme a un aumento del comfort acustico e termico a vettura chiusa. Il tetto si chiude in soli 14 secondi e occupa uno spazio estremamente ridotto. La 458 Spider è dotata del motore 8 cilindri da 570 cavalli che, associato al cambio F1 doppia frizione, le consente di accelerare da 0 a 100 km/h in meno di 3,4 secondi e di raggiungere la velocità massima di 320 km/h. www.ferrari.com
Lithos Design La collezione Le Pietre Incise (design di Raffaello Galiotto) è composta da affascinanti rivestimenti che esplorano le infinite potenzialità della materia litica interpretata con diversi decori, curvature ai limiti delle potenzialità tecnologiche più all’avanguardia e, in alcuni casi, associata alla luce, che diventa parte integrante della parete stessa. Le texture sono proposte su lastre di pietra lavorate in piano o progettate curve per donare alla parete movimento e profondità. La collezione è composta da 12 modelli con un’ampia gamma di materiali lapidei. Per sei di questi (Seta, Fondo, Giza, Quadro, Tratto, Favo) Lithos Design offre anche due tipi di complementi: Curve e Curve Luce. I moduli hanno una dimensione standard di 60 x 60 cm mentre gli spessori variano a seconda della tipologia di prodotto. Tutti i modelli e le superfici sono modulari. www.lithosdesign.com
Samsonite La collezione Patchwork Special Edition si distingue per le calde cromie autunnali, originali dettagli, chiusure in metallo e applicazioni in suede colorato. Si basa sul mix tra i colori di base dalle sfumature metalliche e le tasche esterne in camoscio in tonalità autunnali a contrasto. Le borse uniscono materiali rigidi e morbidi, come le maniglie in pelle e i particolari in suede, che le rendono eleganti e pratiche e sono disponibili negli store Samsonite di Milano di via San Pietro all’Orto e via Belfiore e nei migliori negozi di valigeria. www.samsonite.com - www.samsonite.it
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MURZI
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IMP. YACHT ART
artista
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Piero Addis
Un pennello
eccezionale La Yacht Art permette di scrivere sull’acqua. Come? Con una barca. In questo caso si tratta del Pershing 82’ e l’artista in questione è Piero Addis. Insieme hanno trasformato una performance in quattro opere d’arte alle Cinque Terre di Laura Biazzi
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BARCHE dicembre 2012
IMP. YACHT ART
15-11-2012
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u
n progetto ambizioso e stimolante. Trasformare la velocità, l’adrenalina e il brivido di una navigazione in “pennellate” sull’acqua, come se il mare fosse una grande tela. Un esperimento di visual art ben riuscito che ha come protagonisti le luci e la loro energia. Quasi una magia, e il mago in questione è il noto artista Piero Addis. Il primo progetto di Yacht Art è una mostra di video arte che, per essere realizzata, ha utilizzato l’ultimo gioiello della flotta Pershing, l’82’, e l’anteprima è stata al Salone di Genova. Qui, infatti, erano esposte le fotografie a colori insieme a un video di back stage che mostra come è stato realizzato l’esperimento artistico sul mare. In pratica di notte, al buio, Pershing 82’ si muove e lascia dietro di sé una scia luminosa che, fotografata con macchine settate con un tempo di esposizione di 30 minuti, catturano le parole che lo yacht scrive: “thrill”, “idea”, “fast”, “cool”. Secondo Addis: «Yacht Art: parole e immagini, una relazione che ha dato vita alle più spericolate forme espressive, apportando un originale contributo d’innovazione sia all’arte visiva sia alla forma più tradizionale del testo scritto, poetico, letterario e naturalmente artistico. Dal Futurismo al Dadaismo, dal Surrealismo alla contemporaneità la parola è elemento fondamentale per la sperimentazione dell’avanguardia storica». Per realizzare le immagini ci è voluto un complesso lavoro tecnico e organizzativo, che ha compreso diverse fasi di test per riuscire a pianificare ogni aspetto dello shooting e avere una chiara idea dei risultati che si sarebbero ottenuti. Una prima fase riguardava la progettazione dell’inclinazione e del punto di vista delle scritte luminose: grazie a un test 3D sono state scelte, tra diverse prospettive, quella migliore. (continua a p. 85)
IMP. YACHT ART
artista
15-11-2012
11:14
Pagina 84
Piero Addis
interdisciplinarietà
«Yacht Art conferma dei linguaggi, pura manifestazione del gesto artistico in cui segno, scrittura, graffiti sul mare si caricano di » Piero Addis
suggestioni pittoriche piene di energia
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IMP. YACHT ART
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(segue da p. 83) Sempre grazie alla simulazione 3D è stata calcolata la distanza ottimale dalla costa (125-150 m) e l’altezza del punto di vista (100 m) da cui ottenere la prospettiva desiderata. Per verificare la resa della luce da tale altezza è stato realizzato un ulteriore test fotografico usando un’auto illuminata con due quarzi, ripresa da un grattacielo. Una volta confermate altezza e prospettiva dell’inquadratura, è stata svolta una ricerca mirata per una location ligure e dopo ulteriori verifiche è stata confermata Corniglia, nelle Cinque Terre liguri. La rotta da seguire per la barca è stata stabilita e prefissata grazie a indicazioni gps, per garantire una scia precisa e nitida. Potenza, luminosità e densità sono state conferite alla scia da ulteriori luci di cui è stato dotato lo yacht, per creare una traccia omogenea e ben definita. Tre quarzi hanno illuminato la scia: uno posizionato a poppa e altri due sul passamano a mezzanave, per creare l’effetto di continuità anche nelle virate. Altre tre illuminavano i dettagli della barca e potenziavano la densità della traccia luminosa; una posizionata sulla scaletta per accedere al flybridge a illuminare il pozzetto, altre due ai lati della tuga. L’ultimo quarzo, infine, è stato posizionato sul fly per illuminare tutto lo yacht. I primi test sono iniziati al tramonto e poi si è proseguito con lo shooting notturno. Il capitano ha portato lo yacht alla velocità di 10 nodi (la massima consentita in quell’area limitrofa alla costa) e ha eseguito la rotta prestabilita componendo un’intera parola al ritmo di 10 minuti circa. Nel frattempo, su una terrazza, i fotografi riprendevano tutta la scena in un unico scatto, realizzato con una lunga esposizione. In seguito, nella fase di postproduzione, sono stati resi continui i vari tratti e le linee della scia laddove non è stato possibile creare una scritta continua e omogenea. Gianpaolo Sacchini, direttore comunicazione del Gruppo Ferretti, dice: «La nostra ambizione è quella di portare la Yacht Art in giro per il mondo e raccogliere le reazioni dei nostri armatori e, in particolare, di tutti gli appassionati del brand Pershing rispetto alla creatività e all’originalità di questa attività in cui crediamo fortemente».
Alcuni numeri Ore di lavoro: 200 Tipo di luci: 8 fari da 800 Watt Persone impiegate: 20 Miglia percorse: 25 Gasolio consumato: 1.800 litri Tempi: due giorni di sopralluoghi presso i cantieri, due per individuare la location, uno di test con una piccola imbarcazione, uno di prova con il Pershing 82’, due di shooting foto e video, 7 di postproduzione
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I fotografi si sono dotati di un corpo macchina Nikon d800e e di un’ottica fissa, per garantire un’ottima resa sulle lunghe esposizioni, catturando al meglio la luce della scia.
Pershing 82’ Questo 25 metri nasce dalla matita di Fulvio De Simoni, in collaborazione con l’Ayt del Gruppo Ferretti e del Centro stile Ferrettigroup, e si caratterizza per un profilo aggressivo, a partire dal taglio delle finestrature laterali più ampie e corredate da un oblò apribile e dalla sovrastruttura più allungata. Ha una larghezza massima di 5,5 metri, con quattro cabine ospiti per il layout standard o tre cabine per la versione optional con lounge-cinemaroom a dritta. In entrambe ci sono due cabine equipaggio per un totale di tre posti letto. Il sundeck è raggiungibile da un tambuccio automatizzato e tramite una scala interamente di carbonio realizzata in collaborazione dall’Ayt e Besenzoni. Sul ponte sole si trovano due chaise-
longue laterali vicino alla seduta per il pilota, dove si trova anche un frigo bar. Sottocoperta la galley è divisa dal salone e in comunicazione con la zona equipaggio. La cucina è disposta a L e dotata di dinette e tavolo a ribalta. La propulsione è affidata a due Mtu di 2.435 cavalli ciascuno accoppiati a eliche di superficie Searex SR140S di Zf con i quali si prevede una velocità massima di 45 nodi e una andatura di crociera di 40 nodi, oltre a un’autonomia di 300 miglia nautiche. Scafo Lunghezza ft m 25,5 • larghezza max m 5,5 • immersione m 1,40 • peso a pieno carico ton 60,65 • serbatoio carburante lt 5.950 • cabine 4 + 2 • portata max 16 persone • velocità max 40 nodi • 2 motori Mtu 12V 2000 M94 di cv 1.948
IMP. LIBRI
15-11-2012
passioni
11:15
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libri
di Laura Biazzi
Nel cuore dell’esistenza Siamo in Islanda e il postino Jens è scampato a stento alla furia delle bufere di neve, approdando alla locanda del villaggio. Qui viene soccorso da un ragazzo orfano che vi è stato accolto dopo aver perso in mare il suo unico amico. Insieme dovranno affrontare un’ultima missione per portare la posta nei lontani fiordi del nord: un uomo e un ragazzo. Un ruvido “gigante muto” con un amore segreto e troppi pesi sul cuore che cerca espiazione tra i ghiacci della brughiera e un giovane alle prese con la ricerca di sé, che crede nel potere salvifico delle parole. Due solitudini inconciliabili si uniscono in una marcia epica attraverso l’inferno bianco, una battaglia fraterna per difendere la dignità dell’uomo contro il crudele mistero della natura. È un viaggio verso l’origine stessa dell’esistenza, dove la più dura costrizione convive con la più vertiginosa libertà. Jón Kalman Stefánsson, La tristezza degli angeli, Iperborea, Milano, 2012, € 17,50
Un viaggio nel viaggio L’autore, etnologo e figura di riferimento per un’antropologia della tarda modernità, ci parla del viaggio che, per quanto breve sia, significa altri spazi, altro ritmo temporale, altri volti. Vuol dire dislocarsi altrimenti nei confronti della stessa attualità, percepirne i rimbalzi locali, relativizzarne gli effetti. Viaggiatore implicato e reattivo, Augé prende nota mese dopo mese di andate e ritorni, del loro «ineguagliabile sapore dolce-amaro», dei resti fantasmatici che essi depositano nella memoria. L’altrove di tre continenti, dalle geometrie arroventate di Mexicali alle suggestioni cordiali dell’Emilia, filtra gli echi della Grande Storia, ma insieme aiuta a rimuovere gli stereotipi mediatici che ombreggiano la crisi planetaria o le vittime di Gaza, il presidente Obama o la rivolta dei giovani iraniani. Marc Augé, Per strada e fuori rotta, Bollati Boringhieri, Torino, 2012, € 14,50
Una bambina e l’impero È la notte del 1877 e sulle sponde del Mar Nero, nella casa di un venditore di tappeti ebreo, viene alla luce una bambina. Si chiama Eleonora, e un’antica profezia prefigura per lei un destino straordinario. A soli sei anni ha una memoria prodigiosa e una grande abilità nei conti, ma soprattutto vive per i libri. È nei libri, e nelle diverse lingue in cui sono scritti e che lei impara senza alcuna difficoltà, che Eleonora trova il suo destino. Un percorso avventuroso, costellato di entusiasmi ma anche di tragedie, la porterà fino a Istanbul, maestosa capitale di un impero ormai in disfacimento, e quando inizierà a spargersi la voce dei suoi talenti, la ragazzina varcherà la soglia del palazzo del sultano, legando così indissolubilmente il suo destino a quello di un impero. Un’ambientazione storica accurata e ammaliante, l’incanto di una scrittura fuori dal tempo. Michael David Lukas, L’indovina di Istanbul, Longanesi, Milano, 2012, € 16,40
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BARCHE dicembre 2012
Una folle famiglia Tornato a casa dopo aver rinunciato a un’ambiziosa carriera accademica, Lewis si accorge che Wichita, la città della sua infanzia, non è cambiata poi molto. Come non è cambiata Abby, sua madre, che al curriculum dei lavori folli e improbabili nei quali continua a lanciarsi ha appena aggiunto la qualifica di cacciatrice di tornado. E non è cambiato Seth, suo fratello, affetto da seri disturbi psicotici. Moderna corte dei miracoli, la casa di Abby e Seth è popolata da un senzatetto rissoso, un vecchio sciamano, giovani punk in cerca d’affetto, un gruppo di autocoscienza femminile, spogliarelliste che si esibiscono per sponsorizzare la vendita di pali da lap dance componibili a uso domestico… Lewis vedrà la propria esistenza irrimediabilmente trasformata con un corteo di persone e personaggi che, per quanto innegabilmente sopra le righe, non varcano mai il confine di una realistica credibilità. Thad Ziolkowski, Tempeste, Edizioni e/o, Roma, 2012, € 19,00
Il mare tutto l’anno La casa editrice Nutrimenti ha creato uno strumento molto più ricco e versatile di una normale agenda. Strutturata su settimane, offre ogni giorno alcuni dati come orario di alba e tramonto, fasi lunari, maree, fenomeni astronomici, mentre ogni settimana è accompagnata da un breve testo che spazia dalla storia alla tecnica, dalla biologia alla normativa, dalla letteratura al costume. La vera e propria agenda è seguita da una sezione con tutte le nozioni essenziali per chi naviga (come riconoscere una barca dalle sue luci di navigazione di notte o interpretare una meda segnaletica, riconoscere un cetaceo ecc.) ed è chiusa dalle pagine dedicate al giornale di bordo in cui poter annotare le proprie navigazioni durante l’anno. I testi sono di Carlo Romeo, manager Rai, autore di Boatpeople (2007) e Mollare gli ormeggi (2010), entrambi per Longanesi.
Agenda del mare 2013, Nutrimenti, Roma, 2012, € 19,50
MOT. F.LLI RANIERI
14-11-2012
15:31
Pagina 1
IMP. FISCO
15-11-2012
nautica
11:20
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e fisco
Leasing nautico legittimo La presenza di parametri contrattuali “atipici” all’interno di un contratto di leasing nautico non può costituire – di per sé – eccezione da parte dell’Agenzia delle entrate per riqualificare il contratto in compravendita, con conseguente penalizzazione ai fini iva della cessione di beni in luogo delle prestazioni di servizi di Martino Vincenti e Paolo Galvagno * In linea di principio i contratti di leasing nautico a lungo termine hanno rilevanza territoriale in Italia , e sono pertanto imponibili ai fini iva, al contestuale ricorrere delle seguenti condizioni: - imbarcazione messa a disposizione nel territorio dello Stato; - uso dell’imbarcazione all’interno del territorio della Comunità. Considerata l’oggettiva difficoltà nel determinare in misura analitica la percentuale di utilizzo dell’imbarcazione al di fuori delle acque territoriali della Comunità, l’Amministrazione finanziaria ha fissato1 alcune percentuali forfettarie – crescenti sulla base della lunghezza dell’imbarcazione – che permettono di determinare la porzione di canone assoggettabile a iva, in quanto territorialmente rilevante in Italia, e la porzione fuori dal campo di applicazione dell’imposta. La presenza di un siffatto trattamento fiscale di favore – che il legislatore ha previsto per salvaguardare il mercato nautico2 – è certamente uno degli elementi che, in sede di scelta tra acquisizione dell’imbarcazione mediante leasing e acquisto diretto, contribuisce a spostare “l’asticella” della convenienza sul primo. Non mancano tuttavia episodi in cui l’Amministrazione finanziaria, ravvisando nella scelta di sottoscrivere un contratto di leasing un illegittimo vantaggio fiscale, ha riqualificato l’operazione in una compravendita, negando quindi la disciplina di favore ai fini iva3.
1 Si vedano Circ. 7 giugno 2002, n. 49/E, così come integrata
dalla Circ. 22 luglio 2009, n. 38/E e confermata dalla recente Circ. 29 settembre 2011, n. 43/E. 2 E in particolare il leasing nautico che, in assenza di forfetizzazione, rischiava di subire la concorrenza della vicina Francia, ove fino al 2009 operava una forfetizzazione del 50% dell’iva sul leasing di imbarcazioni da diporto. 3 Si ricorda che la cessione di beni (ivi comprese le imbarcazioni) sono, in linea generale, imponibili ai fini iva in misura piena. 88
BARCHE dicembre 2012
IMP. FISCO
15-11-2012
11:20
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Caso certamente interessante è quello trattato dalla sentenza n. 51/2011, nel quale l’Amministrazione finanziaria aveva riqualificato due contratti di leasing in cessione di imbarcazioni, contestando il ricorso al leasing «al solo fine di assicurare alle parti indebiti vantaggi fiscali concretizzatisi nell’abbattimento forfettario dell’iva». A sostegno della propria tesi l’Amministrazione finanziaria aveva eccepito l’atipicità di alcune clausole contrattuali pattuite rispetto ai parametri di normale uso in altri comparti del leasing. “Atipici” erano stati, in particolare, considerati tanto l’ammontare del maxi-canone iniziale quanto la durata del contratto e il valore di riscatto del bene, pari rispettivamente al 50% del costo dell’imbarcazione, a 6 anni e all’1% del costo di acquisto. La suddetta tesi era stata, in primo grado, avallata dai giudici della Commissione tributaria provinciale di Reggio Emilia. In sede di giudizio di secondo grado, peraltro, i suddetti elementi di “atipicità” non sono stati considerati sufficienti dai giudici di merito, i quali hanno riformato la sentenza di primo grado. I giudici della Ctr dell’Emilia Romagna hanno rilevato che la legittimità dell’utilizzo dello strumento del leasing nautico trova conferma in vari documenti di prassi emessi dall’Agenzia delle entrate-Direzione centrale normativa e contenzioso e che persino sul sito internet istituzionale dell’Agenzia delle entrate viene enfatizzata la convenienza fiscale di tale negozio giuridico4. I giudici di merito hanno inoltre evidenziato come la presenza di un maxi-canone di importo rilevante sia assolutamente coerente con la circostanza secondo cui la clientela che ordina imbarcazioni di lusso – caratterizzate da dimensioni e prezzo di listino rilevanti – pretende particolari adattamenti e personalizzazioni che potrebbero rendere le stesse di non facile commercializzazione nel mercato dell’usato. Da qui la necessità – a tutela della società di leasing – di prevedere un canone iniziale di rilevante importo, a titolo di garanzia e al fine di essere coperta nell’ipotesi di risoluzione anticipata dei contratti o altri rischi. Infine i giudici hanno rilevato come sia nell’opera Nautica e Fisco – Una guida per diportisti e operatori edita dall’Agenzia delle entrate-Direzione regionale della Liguria e dall’associazione di categoria Ucina sia nella nota interna
della Direzione centrale accertamento pubblicata sul Sole 24 Ore del 23 febbraio 2009 siano presenti alcuni «indicatori di anomalie» ben lungi dal configurare quali «atipiche» le clausole contrattuali eccepite nel contenzioso in parola. La sentenza in esame deve essere letta come conferma che – sebbene il negozio giuridico del leasing goda di un trattamento di favore ai fini iva rispetto alla compravendita e quindi possa essere, in astratto, soggetto a utilizzo “abusivo” da parte del contribuente – la presenza di clausole contrattuali di non comune uso non può costituire un elemento in grado, da solo, a riqualificare un contratto di leasing in compravendita. In conclusione non è esclusa tout court la facoltà dell’Amministrazione finanziaria di riqualificare i contratti di leasing in compravendita – qualora la stessa rilevi un utilizzo illecito del negozio giuridico del leasing – ma tale riqualificazione non può essere in alcun modo basata sulla mera considerazione che alcuni dei parametri contrattuali previsti sembrano non rispecchiare le condizioni contrattuali di normale uso, bensì deve fondarsi su circostanze di fatto che dimostrino inequivocabilmente l’utilizzo “abusivo” di norme al solo fine di conseguire un (indebito) vantaggio fiscale. * Studio Tributario Deiure Milano-Roma.
In breve
>
• I contratti di leasing nautico a lungo termine hanno rilevanza territoriale in Italia (e sono imponibili ai fini iva) se la barca si trova nel nostro Paese o viene usata nella Comunità. Esistono alcune percentuali forfettarie che permettono di determinare la porzione di canone assoggettabile a iva, in quanto territorialmente rilevante in Italia, e la porzione fuori dal campo di applicazione dell’imposta.
Si sceglie spesso di acquistare mediante leasing, anche se a volte > •l’Amministrazione finanziaria, ravvisando nella scelta di sottoscrivere un contratto di leasing un illegittimo vantaggio fiscale, ha riqualificato l’operazione in una compravendita, negando quindi la disciplina di favore ai fini iva, come
In apertura, un Custom Line 124. Qui sopra, invece, un Maxi Dolphin 51 lanciato a gran velocità.
4 Si legge infatti al suddetto
indirizzo web che «il cosiddetto leasing italiano risulta essere molto conveniente soprattutto per i privati, siano essi italiani o stranieri, purché la società di leasing sia italiana».
un caso del 2011, quando l’Amministrazione finanziaria aveva riqualificato due contratti di leasing in cessione di imbarcazioni, contestando, senza successo, il ricorso al leasing «al solo fine di assicurare alle parti indebiti vantaggi fiscali concretizzatisi nell’abbattimento forfettario dell’iva» a causa di alcuni parametri contrattuali atipici. Questo caso dimostra che non è esclusa la facoltà dell’Amministrazione > •finanziaria di riqualificare i contratti di leasing in compravendita se c’è un utilizzo illecito del negozio giuridico del leasing, ma questa riqualificazione deve fondarsi su circostanze di fatto che dimostrino inequivocabilmente l’utilizzo “abusivo” di norme al solo fine di conseguire un (indebito) vantaggio fiscale.
IMP. BARCHE FLASH
barche
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11:25
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flash
Rahil
È un 54 metri con scafo in acciaio e sovrastruttura in alluminio che consente una navigazione confortevole con una massima di 18 nodi, progettato dal cantiere e da Luca Dini Mariotti Yachts, società genovese che progetta e costruisce megayacht dislocanti, ha presentato durante il Salone di Monaco un’imbarcazione le cui aree esterne prevedono arredi freestanding dalle forme arrotondate. Sul ponte principale, a poppa, ci sono
un divano custom color sabbia e due poltrone intrecciate bianche. Ci sono anche una zona conversazione e un’area pranzo, con tavolo in teak con inserti in madreperla. Il flybridge a prua ha una Jacuzzi con prendisole a più livelli e un bancone bar bianco con inserti in pietra marro-
ne, nelle stesse tonalità a contrasto scelte per gli arredi freestanding della zona relax. Nel salottino di poppa, infine, un divano a U delimita lo skyline del ponte. Gli interni sono in legno (teak, wengé e rovere), pelle, nabuk, lini e cotoni selezionati tra le varietà delle collezioni Loro Piana, Dedar e Minotti nelle tonalità della terra, della sabbia e delle pietre naturali, impreziositi da elementi decorativi in foglia d’oro e madreperla bianca e nera. L’area armatoriale dispone di
due terrazze sull’acqua con vetrate trasparenti a pavimento, mentre le cabine ospiti si caratterizzano per la scelta uniforme dei materiali. I bagni, dalle geometrie nette, sono in marmo con dettagli in acciaio. Il salone principale ha le pare-
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ti di poppa in nabuk, un bar in pietra Silk Georgette, tavolo da gioco/scultura con piano in cristallo trasparente e una particolare struttura in acciaio cromato in contrasto con verde acido delle sedie in velluto.
La scheda Costruttore Mariotti Yachts, Genova, tel. 010 24081, www.mariottiyachts.it
Progetto Luca Dini Design (design) • ufficio tecnico del cantiere
Scafo Lunghezza ft m 53,80 • larghezza m 10,50 • immersione m 2,95 • posti letto 12 • equipaggio 13-14 • peso ton 721 • riserva combustibile lt 115.000 • riserva acqua lt 25.000 • 2 motori Caterpillar 3516 B cv 2.720 • velocità massima 18 nodi • velocità di crociera 14 nodi • autonomia a 12 nodi 5.000 mn • Classificazione Abs , A1, Private Yacht-Ams-Es-Ums, Rina Comfort Class
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MARINA DI DIAMANTE
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15:29
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IMP. SL 104 INDIGO
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viste per voi Sanlorenzo SL 104 Indigo
Dalla Russia
La parola all’interior designer che ha progettato e curato il décor e l’arredo di Indigo, un SL 104 destinato a un armatore russo. Contro ogni luogo comune, la barca si distingue per uno stile degno del
miglior made in Italy di Sergio Buttiglieri*
Divano a L di B&B modello Ray disegnato da Antonio Citterio. Poltrona di Living Divani modello Marquise disegnata da Piero Lissoni.
Tavolo fumo di Maxalto, modello Loto Simplice Collection SM80T disegnato da Antonio Citterio. Tappeto di Stepevi modello Harvest. 92
BARCHE dicembre 2012
IMP. SL 104 INDIGO
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con amore 93
IMP. SL 104 INDIGO
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viste per voi Sanlorenzo SL 104 Indigo
Q Volevo trasmettere l’amore per il mare associato al buon gusto per godersi la piacevolezza del nostro Mediterraneo su una residenza galleggiante con cui visitare Capri o le Eolie o le mille isole del Peloponneso.
uello che vedete in questo servizio fotografico non è solo un grande yacht Sanlorenzo, ma è soprattutto una
sfida vinta. Una sfida contro i luoghi comuni che ci fanno pensare agli armatori russi come desiderosi di ridondanze e orpelli di cattivo gusto. Anche per questa grande nazione, la Russia, l’enorme appeal dell’Italia risiede proprio nel nostro inimitabile stile, nel made in Italy che si declina nella moda come nell’interior design, nell’arte come nel cibo. I russi hanno una profonda venerazione verso il nostro Paese. Me ne sono reso conto a Mosca, quando sono stato a visitare la casa dell’armatore per capire quali fossero i suoi gusti, di cosa amava circondarsi e come potessi entrare in sintonia con lui per fargli un “abito su misura”. Interagire con il proprietario per percepirne l’immaginario è stato fondamentale per portare a termine in tempi brevi questo 32 metri, ottava unità della linea di motoryacht plananti SL 104 che debuttò nel 2009 con l’apporto progettuale, per l’interior, di Dordoni architetti. Progetto che, non a caso, proprio lo scorso anno ha vinto il premio per l’Innovazione e il design, grazie anche
Il sistema di illuminazione è a led a 3.000 gradi kelvin, kelvin, recessato recessato aa cielino cielino ee firmato firmato Artemide. Artemide. 3000 gradi
Le pareti sono in rovere americano decappato e con parti rivestite in pelle beige (Penelope oggi).
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all’Adi (Associazione per il disegno industriale), consegnato da Giorgio Napolitano al Quirinale. Invitato quindi dall’armatore a casa sua, arrivai armato di essenze, cataloghi, stoffe, pelli, marmi, disegni e rendering. Mi ero portato, accolto da una nevosa capitale di fine marzo su cui sferzava un vento gelido, un condensato del buon made in Italy per condurlo verso l’atmosfera ambientale che ritenevo adatta alla sua personalità. Era già un buon punto di partenza poter raccontare la qualità dei nostri ebanisti, la tradizione nautica italiana di cui Sanlorenzo è portavoce a livello internazionale, l’amore per il mare associato al buon gusto e al non voler apparire. Ma quello che mi sarebbe piaciuto portare a termine era la decostruzione di tutto il supposto cattivo gusto che la nautica, per un pregiudizio, spesso pensa alloggi in loro. Memore della grande tradizione letteraria di questo enorme Paese, delle pieces di Cechov, degli interni in cui interagivano i suoi personaggi da lui mirabilmente descritti (non a caso in quei giorni rividi al mitico Maly Teatr in lingua originale, recitati benissimo, Le tre Sorelle e Il Giardino dei Ciliegi) volevo in qualche modo ricondurre il calore e le atmosfere della loro tradizione a un dialogo con il nostro migliore design per trovare una nuova inaspettata sintesi formale. (continua a p. 96)
Attorno al letto c’è un tappeto dell’azienda turca Stepevi (modello Harvest). A sinistra del letto ci sono una poltroncina rotante e un pouf di Flexform, modello Feel Good, disegnati da Antonio Citterio.
IMP. SL 104 INDIGO
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Lampada da tavolo di Danese, modello Itka disegnata da Naoto Fukasava. Mobili a murata in noce canaletto americano con finitura a poro aperto, ante in acciaio inox rimex bronzato. Sedie di Maxalto, modello Febo disegnate da Antonio Citterio. Piantana di Artemide, modello Polluce disegnata da Enzo Mari. Tavolo pranzo di Ceccotti, modello ICS ovale disegnato da Roberto Lazzeroni.
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Paravento in rovere tinto color wengĂŠ, rilettura del progetto di Dordoni architetti per Sanlorenzo.
Parquet Parquetaadoghe doghelastronato lastronatoininnoce noceCanaletto canaletto americano.
Sculture di Botero.
IMP. SL 104 INDIGO
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viste per voi Sanlorenzo SL 104 Indigo
I materiali e i loro colori
Un obiettivo era quello di ricondurre il calore e le atmosfere della tradizione russa a un dialogo con il miglior design made in Italy per trovare una inaspettata sintesi formale.
(segue da p. 94) I toni fra l’avorio, il beige e il marrone fanno da linea guida per le scelte del décor. I legni scelti sono il noce Canaletto per i mobili, di antica tradizione ebanistica, e il legno rovere decapato per le paratie, entrambi in finitura opaca, associati a una lacca lucida beige per i cielini e gli sfondati. Un caldo tessuto avorio riveste il divano B&B “Ray”, disegnato da Antonio Citterio, e la poltrona “Marquis” di Living Divani disegnata da Piero Lissoni, così come le poltroncine “Febo” di Antonio Citterio per Maxalto della zona pranzo e la poltroncina rotante con pouf “Feel Good” di Flexform, sempre di Citterio, a fianco del letto armatoriale. Ci sono anche uno “spiazzante” tappeto prodotto da Stepevi –
Nel bagno dell’armatore c’è un doppio lavabo in pietra di luna, con finitura opaca; le specchiere sono scorrevoli e il mobile è in noce canaletto rigato. Rubinetterie e accessori sono di Zucchetti (modello Soft). La doccia dispone di parete in pietra di luna scavata a canaline mentre il pavimento è in marmo tobacco brown.
Il letto armatoriale ha la testata sotto la vetrata di prua ed è rivestito in pelle nuvola (Penelope oggi).
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una sorta di patchwork di tappeti antichi che assolvono all’esigenza del cliente di avere un tappeto classico senza cadere nel banale – e un iconico tavolino fumo “Loto simplice”, prodotto da Maxalto di legno rovere scuro spazzolato che sdrammatizza la sua presenza con tante doghe che lo fanno assomigliare a una nervatura navale. Il tavolo “Ics” prodotto da Ceccotti, oltre che essere perfettamente nautico avendo un basamento centrale, è un pregevole esempio di ebanisteria che non a caso il mio amico archistar David Chipperfield, attuale direttore dell’ultima Biennale di Architettura di Venezia, ha voluto inserire nel suo recente progetto per il nuovo show room Valentino di via Montenapoleone a Milano, e che ho fatto visitare al nostro armatore per mostrargli al
La cucina è firmata Boffi (modello Xila) ed è laccata bianca con finitura in poliestere lucida e piano in granito nero assoluto e finitura opaca, con antirollio, disegnata da Piero Lissoni. Gli elettrodomestici sono di Gaggenau.
IMP. SL 104 INDIGO
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Blocco cucina sul fly Boffi modello K2 disegnato da Norbert Wangen, top scorrevole e struttura in Corian, ante in teak attrezzato con teppan yaki Miele, lavabo, frigo e ice maker e tv. Tavolo e sedie Royal Botania modello Ninix. vero gli arredi che gli avevo proposto a Mosca durante un tour milanese per meglio contestualizzare le scelte del suo décor. Milano per gli stranieri ha un grande fascino ed è un vero e proprio scrigno del meglio del design internazionale. È una città in cui è possibile vedere i più raffinati showroom di arredamento (come non rimanere affascinati da quello di Boffi di via Solferino o da quello di Flexform in via Garibaldi?) e di illuminazione (memorabile la visita agli showroom di Artemide e Danese) oltre che di complementi di arredo (Venini e Missaglia per esempio), per non parlare delle Gallerie d’Arte come Lia Rumma e Tornabuoni. Altro affascinante capitolo in questo tour milanese col nostro armatore è stato quello degli arredi per esterni visitando gli spazi espositivi di Paola Lenti e Roda, vere e proprie eccellenze dell’outdoor made in italy. A Milano si va, come diceva Ernesto Nathan Rogers, dalla città al “cucchiaio”. Esperienza molto positiva che ha ulteriormente confermato come questo possa essere il metodo corretto per meglio far percepire agli armatori la qualità globale dei Cantieri navali Sanlorenzo. * Interior design director
Poltroncine del pozzetto di Roda modello Harp disegnate da Rodolfo Dordoni, tavolo fumo in teak di Roda modello network disegnato da Rodolfo Dordoni; divano in teak su disegno Sanlorenzo. Luci esterne a led.
Sedute per esterni sul fly, firmate da Paola Lenti (modello Cove). La sfida legata a questo progetto era decostruire l’idea e il pregiudizio che spesso alberga nella nautica italiana nei confronti degli armatori russi. Un sfida vinta, con grande soddisfazione.
Costruttore Sanlorenzo Spa, Ameglia (SP), tel. 0187 6181, welcome@sanlorenzoyacht.com, www.sanlorenzoyacht.com Progetto Ufficio tecnico del cantiere (architettura navale) • Sergio Buttiglieri (interior design) Scafo Lunghezza ft m 31,70 • lunghezza al galleggiamento m 27,10 • larghezza m 7,10 • altezza di costruzione m 4,20 • immersione a mezzo carico m 2 • peso a mezzo carico kg 105.000 • peso a pieno carico kg 120.000 • cabine doppie 3-4 • riserva combustibile lt 12.500 • riserva acqua lt 2.500 • serbatoio acque grigie lt 800 • serbatoio acque nere lt 850 • velocità max 28 nodi • velocità di crociera 26 nodi • autonomia a velocità di crociera 400 mn • 2 Mtu 16V 2000 M93 potenza cv 2.400 (1.790 kW) Classificazione Rina Regulation 100 A 1.1 Y
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IMP. AZIMUT 55S
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provate per voi Azimut 55S
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La nuova rotta Un open ricco di innovazioni, con un pozzetto versatile e tre cabine per la notte. I tre motori con trasmissioni Ips hanno assicurato belle soddisfazioni e la guida è risultata divertente di Alberto Conti
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IMP. AZIMUT 55S
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provate per voi Azimut 55S uesto 15 metri open si caratterizza innanzitutto per la plancetta che adotta un sistema completamente inedito. Alla vista è una consueta piattaforma in teak, lunga circa un metro, ma con un comando elettrico la struttura si inclina e ruota all’esterno, insieme al portellone del garage, che è solidale con la spiaggetta stessa. Quest’ultima si immerge sotto il pelo dell’acqua, rimpiazzata dalla parte interna del portellone, rivestita in teak e protesa sul mare per quasi due metri. Il tender si può alare o varare, ruotando ulteriormente il portellone e facendolo scivolare sui suoi rulli. Un sistema innovativo e che dovremmo trovare in seguito anche su altri modelli. Il pozzetto ospita un grande divano a L, che crea una sorta di continuità
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con il divano interno grazie a un’altra peculiarità del 55S: la porta che separa dentro e fuori, divisa in quattro parti scorrevoli, può aprirsi sui due lati lasciando un ampio passaggio al centro oppure scorrere integralmente sul lato di dritta per eliminare ogni separazione e creare un ponte continuo da poppa al parabrezza. La versatilità del pozzetto aumenta grazie al tavolo che si abbassa per creare un prendisole e al bimini sull’unghia del tetto che può ombreggiare l’ambiente. Infine, a dritta del salone, di fronte al divano, c’è una grande tv a scomparsa che può ruotare fino a servire il divano esterno. In definitiva, abbiamo individuato l’ambiente che più volentieri sarà usato sia in navigazione sia all’ormeggio. Il tavolo interno costituisce la dinette per il pranzo e sul lato di prua serve un divano a doppia funzione: nei momenti conviviali
Come si può vedere in queste foto una delle peculiarità della barca è la porta che separa dentro e fuori: divisa in quattro parti scorrevoli, può aprirsi sui due lati oppure scorrere integralmente sul lato di dritta per eliminare ogni separazione e creare un ponte continuo da poppa al parabrezza.
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IMP. AZIMUT 55S
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larghezza massima della barca
La cabina degli armatori è a poppa e occupa la . Il letto è orientato a 45 gradi, dando piÚ movimento e forse aumentando la sensazione di spazio. Dietro la testata si trova un mentre un altro a tutta altezza si appoggia alla paratia di poppa. Sul lato di sinistra una bella coppia di poltrone con un tavolino funge da tea for two o da vanity corner, a seconda delle esigenze.
triangolare
armadio
IMP. AZIMUT 55S
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provate per voi Azimut 55S è orientato verso il tavolo stesso, ma con un solo movimento dello schienale diventa una seduta fronte marcia che permette di osservare l’orizzonte e fare compagnia al pilota. Ancora più a prua, la timoneria a dritta è affianÈ dotato di cata sull’altra murata da una chaise-longue regolabile. Sulla nostra testa, il tetto è scorrevole elettriautomatiche (due con portata camente. Si può inoltre optare per due verda , due sioni, una tradizionale e una dotata di vetri trasparenti e tendine oscuranti. da 82 lt/min) e di due pompe Scendendo sottocoperta si accede alle tre manuali, con portata cabine. La padronale è a poppa e il suo locale (max) di 49 lt/min. bagno è ampio e ben rifinito. La vip, a prua, non presenta peculiarità, se non per il comodo accesso sui tre lati del letto. Il bagno ha doppia porta, con la seconda sul quadrato. Troviamo, infine, la cabina ospiti, di buona altezza ma con due letti un po’ stretti. Tuttavia sono in piano, molto più pratici di quelli a castello. Spostandoci all’esterno e verso prua, attraverso due passavanti sicuri seppure non larghissimi, accediamo al pozzetto anteriore: un ambiente piacevole grazie al divano fronte marcia alla base del parabrezza e all’ampio letto prendisole. Da qui c’è anche l’accesso all’ambiente equipaggio, con cuccetta ribaltabile, armadi e wc. Curioso che all’interno di questa cabina ci siano parti di carbonio a vista, un dettaglio che riteniamo adatto anche agli spazi conviviali per la peculiarità tecnologica che rappresentano.
quattro pompe di sentina
237 litri al minuto
Commento tecnico sullo scafo La costruzione di questo 55S segue i consueti standard di Azimut, quindi lo scafo è realizzato in vetroresina laminata per infusione, con resina vinilestere per gli strati più esterni a migliore protezione dall’osmosi. Lo scafo, sia in chiglia che nelle murate, è costruito in sandwich con anima in pvc ad alte prestazioni. La parte più sofisticata si trova però al di sopra: come già su alcuni modelli del cantiere di Avigliana, la coperta, la sovrastruttura e l’hardtop sono in fibra di vetro-carbonio. Anche qui la costruzione è simile:
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laminazione per infusione e sandwich con anima in pvc. Però i fogli di fibra di vetro sono sostituiti con quelli in fibra mista di vetro e carbonio, più leggera e resistente. In questo modo si riduce il peso complessivo della struttura del 10% e, soprattutto, si riducono le masse sospese tenendo basso il baricentro, a vantaggio dell’agilità in navigazione e della diminuzione del rollio. Alcune parti più piccole, inoltre, sono realizzate in fibra di carbonio pura e resina, e in questo caso la riduzione di massa è del 37% rispetto a una normale vtr. Lo scafo ha un deadrise non particolarmente accen-
tuato di 15,8°, mentre a centro barca l’angolo di stellatura arriva a 21°. Il serbatoio carburante è in acciaio inox, suddiviso in due compartimentazioni stagne e comunicanti da 800 litri. Ci sono tre filtri (singoli) per i tre motori e uno specifico per il generatore. Il serbatoio acqua dolce è realizzato in polietilene e si trova sotto il pavimento del corridoio. L’autoclave ha una portata di 45 lt/min, mentre il boiler contiene 60 litri e ha una potenza di 800W. I serbatoi acque grigie e nere sono anch’essi in polietilene e si trovano sotto il corridoio e sotto la cabina vip, rispettivamente.
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Le prestazioni e la scheda Velocità max
Autonomia mn
Rapporto peso/potenza kg/cv
Rapporto lung./larg.
Dislocamento ton
35
250
17,6
3,49
22,9
Condizioni della prova Località
Cannes (Francia)
Cielo
Sereno
Mare
Calmo, vento assente
Persone a bordo
Combustibile imbarcato 62% (lt 1.000) Acqua imbarcata
50% (lt 300)
Note: tempo di planata 10 sec • tempo per raggiungere la velocità massima dal minimo di planata 25 sec
10. Presente
tender Williams 285 nel garage
Velocità in nodi Giri/m 1.000
7,5
12,5
17,5
22,5
27,5
32,5 Nodi
7,3 9,6
1.500
12,6
2.000
entra in planata
20
2.500
assetto 3°
3.000
28 34,1
3.400 max
3.450
35
Consumo totale 25
Giri/m
75
125
Costruttore Azimut Yachts, Avigliana, (TO), tel. 011 93161, customercare@azimutbenettigroup.com, www.azimutyachts.com Progetto Stefano Righini (exterior design e concept) • Carlo Galeazzi (interior design) Scafo Lunghezza ft m 17,29 • lunghezza di costruzione m 16,60 • larghezza m 4,75 • immersione m 1,14 • cabine 3 + 1 • posti letto 6 + 1 • servizi 2 + 1 • riserva combustibile lt 1.600 • riserva acqua lt 590 • serbatoio acque nere lt 225 • serbatoio acque grigie lt 225 • dislocamento a pieno carico kg 22.970 • dislocamento a secco kg 18.500 • rapporto lunghezza/larghezza 3,49 • rapporto peso a pieno carico/potenza 17,60 kg/cv • deadrise 15,8° Motori Tre Volvo Penta • mod. D6 • diesel 4 tempi • 6 cilindri in linea • sovralimentato con compressore volumetrico e turbocompressore • alesaggio x corsa mm 103 x 110 • cilindrata cc 5.499 • potenza cv 435 (320 kW) a 3.500 giri/m • trasmissioni Volvo Penta Ips 600 • eliche doppie controrotanti in nibral a 3 e 4 pale • peso a secco per motore kg 631 • peso a secco per invertitore kg 270 Alcune misure in cm Altezza cabine armatoriale 190 • altezza vip 195 • altezza ospiti 195 • bagni 195 • salone 190 • dimensioni letto armatoriale 195 x 162 Certificazione Ce Categoria B – 12 persone Prezzo € 1.030.000 (+ iva), franco cantiere Prezzo indicativo con principali optional elencati € 1.180.000 (+iva), franco cantiere
175
225
Giri
Nodi
1.000 1.500 2.000 2.500 3.000 3.400 3.450
7,3 9,6 12,6 20 28 34,1 35
lt/h tot Autonomia Autonomia l/100 mn
9,6 35 83 132 182 242 245
ore 166,7 45,7 19,3 12,1 8,8 6,6 6,5
mn 1.216 438 242 242 246 225 228
131 364 658 660 649 709 699
lt/h
9,6
1.000
Rumore dBA in plancia
35
1.500
65
tra
43
uto nsi
in u vità atti
182
to a
e saz ion ver
132
con
2.500
ffic io
83
2.000
3.000 3.400
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67
70
71
72
72
dBA
1.000 1.500 2.000 2.500 3.000 3.400 3.450 Giri/m
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Alcune dotazioni standard Piattaforma di poppa ribaltabile “pivottante” • garage per tender (max 285 x 185 cm) con verricello elettrico 350 W • àncora Delta kg 25 con catena m 75 e verricello elettrico kW 1,5 • passerella idraulica telescopica incassata kg 150 • pavimento pozzetto in teak • cucina con piano cottura in vetroceramica a tre fuochi, lavello in acciaio inox, frigorifero lt 130, congelatore lt 90, forno microonde lt 20 • hardtop apribile con comando in plancia • pavimenti salone e cabine in moquette, pavimenti bagni in legno zebrano • illuminazione cabina prua con faretti e strisce led luminose • generatore 3,5 kW • strumentazione con tridata, Eco, autopilota, schermo touch Raymarine E7D
Alcuni optional Cabina marinaio • aria condizionata in tutti gli ambienti, totale 83.200 Btu, incluso generatore 18 kW • elica di prua 6,5 kW • pavimento salone e dinette in teak • rivestimento spiaggetta e passavanti in teak • tavolo pozzetto abbassabile elettricamente • dinette interna trasformabile con servocomandi elettrici • meccanismo elettrico per la tv in salone • bimini pozzetto elettrico • sistema di alaggio e varo del tender • Volvo Dynamic Positioning System + software • schermi Raymarine 2 x E125 touchscreen.
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La prova
pozzetto > Ilanteriore è
un ambiente piacevole grazie
al divano fronte marcia alla base del parabrezza e all’ . Da qui c’è anche l’accesso all’area equipaggio, con una cuccetta ribaltabile, armadi e wc.
ampio letto prendisole
È ora di metterci al timone. Avviamo i tre motori e controlliamo la strumentazione. Il minimo è a circa 650 giri, regolabile. Si può manovrare con il classico joystick, con azione progressiva e molto intuitiva. In fase di manovra, il motore centrale si posiziona in folle e aspetta silenzioso. Appena usciamo, ingaggiamo la marcia normale. I motori sono privi di vibrazioni, così come lo è la barca grazie alla costruzione solida e agli assemblaggi corretti. La risposta alle manette è molto rapida, quasi nervosa. Si nota come tre motori relativamente piccoli abbiano molta meno inerzia all’acceleratore rispetto a due più grandi. È una questione di cilindrata e di masse in movimento. La direzionalità è ottima, anche se con i soliti filtri elettronici dovuti ai piedi Ips. Pertanto la virata dipende dalla velocità e dalla rapidità di azione sul timone, permettendo di stringere di più alle andature più lente. Aumentando la velocità non solo i piedi ruotano più piano ma si bloccano anche in una posizione meno accentuata. Tutti strumenti che aiutano nella guida e accrescono la sicurezza, ma la sensazione di essere dietro un muro di controlli elettronici rimane. Tenendo un’andatura di 25 nodi comunque abbiamo effettuato una virata completa in circa 60 metri di diametro, nelle due direzioni. L’assetto di navigazione è piuttosto piatto, anche se abbiamo riscontrato una certa sensibilità all’azione sui flap (non dimentichiamo che eravamo decisamente carichi nelle condizioni della nostra prova). Nonostante l’assenza di mare, l’intervento sugli stessi modificava abbastanza sensibilmente l’impatto della prua e di conseguenza la velocità di navigazione. È senza dubbio positivo poter scegliere diversi assetti, compatibilmente con il dislocamento e le condizioni, tuttavia la mancanza di un indi-
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catore preciso ci faceva lavorare sempre “a tentativi”. In generale, considerando che stiamo spostando oltre 23 tonnellate, questo 55S dà delle belle soddisfazioni e sa essere perfino divertente. Ci manca purtroppo un dato significativo relativo al comportamento sulle onde. Cercando ripetutamente la nostra scia e quella dei traghetti, abbiamo riscontrato un impatto un po’ secco ma molto solido sul mare corto e un ingresso decisamente morbido e confortevole su quello più lungo.
Sopra, la plancetta di poppa. Sotto, il layout della barca: le cabine per la notte sono tre, tutte doppie (la padronale è verso poppa e la vip a prua).
La sala macchine ospita tre motori Volvo Penta con trasmissioni Ips. In manovra lavorano solo i due esterni, mentre quello centrale viene automaticamente messo in folle. In navigazione il regime del motore di mezzo si regola in funzione degli altri due (quando non si utilizza il Syncro). L’accesso alla sala macchine avviene da una botola alla sinistra del pozzetto. Poiché uno dei grandi vantaggi che si cerca con gli Ips è quello di massimizzare lo spazio a bordo, la sala macchine è decisamente sacrificata.
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provate per voi Bénéteau Flyer GT 44
Vivere col sole Navigare di giorno o di notte a bordo del GT 44 non fa quasi differenza, visto l’elevato standard di comfort studiato nei minimi particolari. Con i potenti Volvo D6 anche la velocità è ad alti livelli di Luciano Pau
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I
l titolo richiama le parole scritte da Ferruccio Tagliavini insieme a Vittorio De Sica per
una canzone degli anni ’50 e mi sono tornate in mente in quanto il Bénéteau Flyer Gran Turismo 44 è una chiara espressione di “vita all’aria aperta”. Poche miglia trascorse a bordo di questa “quasi ammiraglia” della gamma sono sufficienti a far dimenticare giornate di stress lavorativo o di caos cittadino, grazie anche a una motorizzazione silenziosa e prestante come la coppia di Volvo Penta D6 e all’elevato grado di finitura di ogni centimetro studiato per le varie aree. Il tettuccio della zona di pilotaggio, apribile elettricamente, consente di beneficiare del sole come se si fosse su un open, ma all’occorrenza è possibile isolare l’ambiente dal vento. Le ampie vetrate laterali che si uniscono attraverso i montanti al parabrez-
Il quadrato è composto dalla cucina, a sinistra, e da un divano a C con tavolo amovibile a destra (foto sopra). C’è anche un’area già predisposta all’installazione di un tv lcd da 22” con lettore dvd e l’impianto stereo. La zona notte è composta da due cabine. Quella di prua (vip) è arredata con un letto matrimoniale al centro e ha un’altezza di due metri.
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za frontale offrono una costante “visione globale”, mentre l’apertura verso poppa agevola le manovre di spostamento delle persone e crea un living che si affaccia prima sulla dinette ricavata attraverso un divano a U con tavolo centrale amovibile e, poi, sul prendisole di poppa ricavato sul cofano del garage. Quest’ultimo è studiato per accogliere un tender sino a 2,50 metri con relativo motore. Nella parte sottostante il garage c’è la sala macchine, che ospita i due motori diesel e gran parte dell’impiantistica. Completamente chiuso il vano garage si trasforma in una generosa spiaggia di poppa rivestita di legno, con scaletta bagno e vano per due zattere da otto persone. Da qui salire in pozzetto è semplice e sicuro da ambo i lati. A barra pruavia, infatti, ci sono alcuni gradini che accompagnano sino al prendisole, a dritta invece ce ne sono due che si congiungono al portello che migliora l’accesso a bordo. (continua a p. 111)
L’area di pilotaggio prevede un divano bi-posto e una poltroncina regolabile con la parte anteriore dei cuscini sollevabile. La consolle ha finitura in grigio antracite e sagomatura, studiata per ricevere i vari orologi dei motori, lo strumento Raymarine C120 o E120W, gli interruttori stagni e il volante collegato a timoneria idraulica.
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disposta per baglio
La cabina amatoriale è e, oltre al letto matrimoniale al centro con testata imbottita, dispone di armadi, appendiabiti e alloggiamenti vari, vano per televisore, divano e cassetta di sicurezza.
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Le prestazioni e la scheda Velocità max
Autonomia mn
Rapporto peso/potenza kg/cv
Rapporto lung./larg.
Dislocamento ton
33
169
12,02
3,44
8,9
Condizioni della prova Località
La Ciotat (Francia)
Mare
calmo
Vento SE forza 2 scala Beaufort
Persone a bordo
3
Combustibile imbarcato
lt 560
Acqua imbarcata
lt 400
Note tempo di planata 15 sec
Velocità in nodi Giri/m 1.000
7,5
12,5
17,5
22,5
27,5
32,5 Nodi
6 9
1.500
13
2.000
21
2.500
minimo di planata
25
2.800
Giri 1.000 1.500 1.800 2.000 2.200 2.500 2.800 3.000 3.300 3.450
criciera 28
3.000
31,5
3.300
max
3.450
33
Consumo totale 15
Giri/m
45
75
105
135
7,5
Nodi 6 9 10 13 16 21 25 28 31,5 33
Consumi lt/h totali 7,5 21 40 55 66 81 97 103 118 125
Autonomia teorica mn 520 275 160 148 150 160 160 170 170 169
lt/h
Commento tecnico sullo scafo
1.000 21
Per la costruzione sono state usate resine poliestere stratificate a sandwich con vetroresina e anima in balsa per la struttura di base, a cui si aggiunge un controstampo lavorato in modo monolitico che prevede l’impiego stratificato di resine poliestere e di vetroresina.
1.500 55
2.000 2.500
81 97
3.000
103 118
3.300 125
3.450
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La gamma Gran Turismo (GT) è studiata per enfatizzare l’impiego dell’imbarcazione durante tutto l’arco della giornata ed è per questo che in fase di progettazione si è tenuto conto in primis degli , sia che si viva in esterno, di giorno, che negli interni, di notte.
>
2.800
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Costruttore Bénéteau Spbi, Francia Filiale Italiana Bénéteau Italia Srl, Parma, tel. 0521 243200, info@beneteauitalia.it, www.beneteau.com Progetto Bénéteau Power Boats • Andreani Design Scafo Lunghezza ft m 13,50 • lunghezza di omologazione m 13,20 • larghezza m 3,93 • altezza sopra la linea di galleggiamento m 4,32 • immersione max con piede alzato m 0,87 • immersione max con piede immerso m 1,04 • peso a vuoto kg 8.900 • riserva di carburante lt 800 • riserva acqua lt 400 • portata max 12 persone • rapporto peso/potenza 12,02 kg/cv Motori Due Volvo D6 • diesel common rail con compressore, aftercooler e turbo • 6 cilindri in linea • 4 tempi • 4 valvole per cilindro • sistema di iniezione common rail + evc • alesaggio x corsa mm 103 x 110 • cilindrata cc 5.500 • potenza max cv 370 (272 kW) a 3.500 giri/m • peso a secco kg 677 • rapporto di compressione 17,5 : 1 Alcune misure in cm Altezza dinette 200 • altezza cabina vip 200 • letto cabina vip 200 x 150 • altezza locale toilette vip 200 • altezza cabina armatore 240 • letto cabina armatore 200 x 150 • altezza locale toilette armatore 197 • dimensioni prendisole pozzetto 200 x 130 • altezza area di pilotaggio 192 • dimensioni prendisole prua 230 x 170 Certificazione CE Categoria B Prezzo € 317.400 (+ iva) con motori della prova
agi di bordo
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(segue da p. 108) Da questa zona, attraverso altri gradini ci si trasferisce sui passavanti che conducono a prua, dove spicca il prendisole. Un robusto corrimano svasato verso l’esterno accompagna in modo sicuro nei trasferimenti sin da poppa. Il salone include un angolo cottura con piastra e lavello in acciaio, dei gavoni e l’area di pilotaggio, con divano bi-posto e poltroncina regolabile. Nel ponte inferiore ad accoglierci c’è subito il quadrato con cucina e divano con tavolo amovibile. Due sono le camere disponibili, per un totale di quattro posti letto. Quella di prua è definita vip, mentre quella “del proprietario” è più ampia e disposta a baglio. Qui, oltre al letto matrimoniale, troviamo armadi, appendiabiti e alloggiamenti vari, vano per televisore, divano e cassetta di sicurezza. Anche in questo caso sono presenti vetrate laterali che offrono una “vista mare” di sicuro effetto.
La prova Ho provato l’imbarcazione in condizioni ottimali (mare calmo, sole e assenza, totale o quasi, di vento). Il GT 44 imbarca 560 litri di carburante (il 70% della capacità massima) a cui si aggiungono il pieno di acqua (400 litri), le dotazioni di sicurezza e tre persone di equipaggio. Molliamo gli ormeggi in banchina, potendo tra l’altro fruire del joystick Volvo che ci consente di “giocare” con lo scafo, uscendo in modo pulito da due barche ormeggiate a fianco. A 1.000 giri dislochiamo a 6 nodi, una velocità che passa a
10 nodi nell’arco di 800 giri e che a 2.300 raggiunge i 16 nodi. Per entrare in planata occorrono 15 secondi, cioè non molto, vista la stazza dello scafo che sfiora a secco le 9 tonnellate e che nel nostro caso supera abbondantemente le 11. La carena Air Step miscela bene consumi contenuti con prestazioni brillanti e le accelerazioni che impostiamo con i monoleva sono pronte ed efficaci, portandoci a 2.500 giri a navigare oltre i 20 nodi consumando 80 litri di carburante ogni ora. La rumorosità è contenuta dall’insonorizzazione della sala macchine e dalla semi-chiusura dell’area di pilotaggio e parlare in navigazione non è un problema, neppure quando incrementiamo il regime di giri portandoci prima a 25 e poi oltre i 30 nodi, toccando a 3.450 giri la vetta massima di 33 nodi, con flap e trim volutamente in assetto neutro. Il passaggio sull’onda enfatizza il brevetto della carena, rendendo il tutto morbido e confortevole per l’equipaggio, e la stessa piacevole sensazione si vive quando si accosta, anche stretto e in velocità, ottenendo una curva precisa e costante con la carena ben presente e attiva nelle varie fasi d’ingresso e di uscita dalla traiettoria. La visuale è positiva sia guidando da seduti che in piedi. In manovra l’apertura della cabina a poppa agevola la visuale anche dal posto di pilotaggio, mentre il joystick ci “guida” facilmente al nostro posto barca.
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Alcune dotazioni standard Roll-bar in vtr con supporto radar • luci di navigazione • musone di prua ribaltabile con sistema di bloccaggio dell'àncora • verricello elettrico (con telecomando) potenza 1.000 W • tavolo pozzetto in legno massello • vano per 2 zattere di salvataggio da 8 posti • doccia in pozzetto con miscelatore • scaletta bagno inox rimovibile • quadrato con parquet laminato a scelta tra: legno di Mogano, legno Wengé, Alpi light Oak, Noce • parabrezza fumé traslucido con montanti laccati in nero • sedile pilota e co-pilota doppio con funzione Bolster • spazio per televisore led 22”
Alcuni optional Rivestimento quadrato Mediterraneo Old White (€ 375) • rivestimento quadrato in Ultraleather Promessa (€ 2.500) • kit ormeggio e ancoraggio (€ 1.215) • chiusura pozzetto Silver (€ 2.730) • chiusura pozzetto Dune (€ 2.730) • passerella idraulica integrata (€ 17.100) • elica di prua (€ 5.110) • presa acqua dolce banchina (€ 464) • luci subacquee (€ 2.130) • computer di bordo Volvo + monoleva di controllo e auto trim (€ 2.600) • colorazione scafo grigio tuono metallizzato o rosso rubino metallizzato o blu metallizzato, con carene bianche (€ 3.000)
>
L’effetto “cuscino” prodotto dall’Air Step rende poco stancante
la navigazione anche per lungo tempo, considerando che l’autonomia complessiva a pieno regime permette di senza fare rifornimento, equivalenti a quasi quattro ore di
169 miglia
navigazione a manetta.
percorrere
IMP. PIRELLI 1400 SPORT
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provate per voi Pirelli 1400 Sport
Ho visto un re… Quasi 14 metri di carbonio, fatta eccezione per i tubolari che sono in Hypalon. È il regalo che ha ricevuto il re Mohammed VI del Marocco. L’ammiraglia del cantiere, infatti, è molto apprezzata anche come tender di lusso per gigayacht e, oltre a prestazioni elevate, offre consumi contenuti grazie al peso ridotto di Niccolò Volpati
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IMP. PIRELLI 1400 SPORT
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provate per voi Pirelli 1400 Sport
L’hardtop protegge il pilota in modo eccellente e i seggiolini sono sempre tre, tutti regolabili elettricamente. Rispetto alla versione cabin, la tuga è più bassa e quindi la visibilità ancora migliore.
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S
ono passati quasi 25 anni da quando Enzo Jannacci cantava “Ho visto un re”. Il monarca in questione era
seduto su una sella di un cavallo. Non sappiamo dove fosse seduto Mohammed VI, attuale sovrano del Marocco, quando il suo entourage gli ha consegnato un regalo di compleanno. Dentro il pacco c’era un Pirelli 1400 Sport versione Full Carbon. Il gommone è destinato a diventare il tender della barca di Mohammed VI che si chiama El Boughaz ed è un schooner del 1930 che misura poco più di 53 metri di lunghezza. Ma non solo i sovrani apprezzano i maxi gommoni Pirelli come tender: è una tendenza piuttosto diffusa e probabilmente è più facile
che uno di questi battelli si accompagni a un gigayacht piuttosto che sia l’unico mezzo in possesso dell’armatore. Noi abbiamo provato il regalino di Mohammed VI prima che gli venisse consegnato, ovviamente. La particolarità di questo modello è la presenza del carbonio, per il resto non si discosta molto dal “classico” 1400 Sport. Il progetto è sempre di Ocke Mannerfelt che vanta nel suo curriculum ben 12 campionati del mondo Uim. Le linee d’acqua sono, pertanto, decisamente corsaiole. Le condizioni che abbiamo incontrato nel mar Ligure sono quelle di un vento a regime di brezza e un’onda incrociata non eccessiva, ma nemmeno liscia come una tavola. È rimasta un po’ di onda lunga per una tipica mareggiata estiva a cui si sovrappone un’onda di poco meno di mezzo metro sollevata dalla brezza. I motori sono due MerCruiser a benzina da 430 cavalli ciascuno con piede Bravo 3. Affondando le manette elettroniche si sale rapidamente di giri e anche di velocità. In circa 5 secondi si raggiunge la planata, i motori hanno potenza, ma anche coppia. Per planare servono 1.750 giri e 11,5 nodi. Alla massima si sfiorano i 500 giri e il Sog del gps segna 47,4 nodi. Sono numeri di tutto rispetto, ma non si discostano di molto da quelli del 1400 Sport in vetroresina. Nonostante il carbonio alleggerisca il battello di ben 900 kg, le velocità cambiano solo sensibilmente. Significa che il risultato delle prestazioni è la conseguenza della carena, delle linee d’acqua e dei due redan. Il beneficio di una struttura “light” si vede invece sui consumi. La potenza è tanta e quindi tirando fuori tutti i cavalli è inevitabile che salgano anche i consumi. In planata o in regime di crociera economica, però, i litri ora consumati rimangono su valori accettabili. A 2.500 giri, per esempio, i due MerCruiser si “succhiano” 77 lt/h e si naviga a 21,4 nodi. Con la manetta del gas tutta abbassata, invece, il consumo arriva a 295 lt/h. Per il resto, l’impressione di navigazione è identica a quella che ci fecero il 1400 Cabin e il 1400 Sport in vetroresina. La rotta è molto stabile, il timone preciso, non si rischia mai di seguire una direzione non desiderata. Il gommone è agile e facile da condurre. La virata è molto stretta e il 1400 Sport si inclina parec-
IMP. PIRELLI 1400 SPORT
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Le prestazioni e la scheda Velocità max
Portata max persone
47,4
Rapporto peso/potenza kg/cv
24
8,58
Rapporto lung./larg.
3,78
Dislocamento kg
Costruttore Tecnorib, licenziataria Pirelli e PZero, Milano, tel. 02
6.400
Progetto Ocke Mannerfelt Design Scafo Lunghezza fuori tutto m 13,79 • larghezza massima m 3,64
Condizioni della prova Località Marina di Varazze (SV)
Carena pulita e priva di antivegetativa
Vento
a regime di brezza
Persone imbarcate
Mare
incrociato con un po’ di
4
Benzina
lt 740
onda lunga in scaduta e onda
Acqua
lt 200
incrociata di circa 40 cm
Note: da 0 a planata in 5’’, da 0 alla velocità massima in 37’’
Velocità in nodi Giri/m
5
15
25
35
11,5
1.750
• peso a secco kg 6.400 • diametro tubolari m 0,5 • n. compartimenti 6 • materiale di costruzione carbonio e Hypalon • riserva carburante lt 760 • riserva acqua lt 250 • portata max 24 persone Motori Due MerCruiser 8.2 Mag 430 hp HO Dts benzina • trasmissione piede poppiero Bravo 3 • cv 430 (321 kW) • 8.200 cc • 8 cilindri a V • peso kg 490 • alesaggio per corsa mm 113,5 x 101,6 • rapporto di compressione 8,75 : 1 • alternatore 65 A Alcune misure in cm Prendisole di poppa 176 x 87 ciascuno • larghezza passavanti centrale di pozzetto 57 • prendisole trasformato di poppa 176 x 230 • plancetta di poppa 104 x 230 • divanetti a L in pozzetto 148 x 80 ciascuno • altezza t-top 200 • altezza sopra il seggiolino pilota 129 • altezza bagno 169 • larghezza accesso bagno 42 • prendisole di prua 175 x 229 • divanetto a U di prua 184 x 208 x 184 • prendisole estrema prua 187 x 174
Certificazione CE Categoria B Nodi Prezzo € 545.000 (+ iva)
45
6,5
1.000
72080357, info@tecnorib.it, www.tecnorib.it
minimo di planata
115
21,4
2.500
28,6
3.000
35,6
3.500 4.500
46,2
4.900
max 47,4
Consumo totale 75
125
175
225
275
21
lt/h
1.000
Nodi 6,5 11,5 21,4 28,6 35,6 46,2 47,4
lt/h totali 21 45 77 107 127 277 295
Rumore dBA in plancia re d i pu nta
77
atti
127
vità
tra ns
nel
ito
107
le o
aut
o
2.500
3.500 4.500 4.900
69
277 295
ion
45
1.750
3.000
dBA 69 72 80 81 83 85 89
cam
25
Giri/m
Giri 1.000 1.750 2.500 3.000 3.500 4.500 4.900
72
80
81
83
85
89
1.000 1.750 2.500 3.000 3.500 4.500 4.900 Giri/m
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provate per voi Pirelli 1400 Sport anche tanto caldo perché era piena estate. Il caldo rischia di far dilatare troppo la gomma e quindi di sottoporre a stress il tessuto e le giunture. L’entourage di Mohammed VI non ha preteso solo il carbonio, ma ha anche richiesto una vernice metallizzata. Il colore di questa vernice amplifica il calore, tanto che a volte si ha l’impressione di essere su una stufa a pellet, invece che a bordo di un gommone. Inoltre, il metallizzato non contempla ritocchi e per le riparazioni è necessario stendere nuovamente tutta la vernice. Sicuramente non è un problema per il Re del Marocco, per il quale è stata stesa la vernice metallizzata anche all’interno dei cassetti del mobile bar.
Principali dotazioni standard
L’allestimento della coperta riprende il modello “classico” PZero 1400 Sport e i tanti metri a disposizione consentono di avere area living in pozzetto e a prua, con ampi spazi per il prendisole e gavoni dove riporre di tutto.
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chio. I tubolari sono quasi a pelo d’acqua, ma non si rischia mai una navigazione bagnata, né sulla prua né, tantomeno, in pozzetto. La tenuta in virata è buona e il comportamento sull’onda anche. Anche l’allestimento della coperta non cambia. I tanti metri a disposizione consentono di avere area living in pozzetto e a prua. Ampi prendisole e grandi gavoni dove riporre di tutto. Sotto la consolle c’è il locale bagno con wc marino e lavabo. La plancia è, come tutto il gommone, di dimensioni generose. Forse è un po’ troppo orizzontale, con la conseguenza che la visibilità dei display non è ottimale. Tra le dotazioni standard viene fornito anche il sistema Axius con joystick di manovra. I tubolari sono in Hypalon con tessuti di Pennel & Flipo, quelli più diffusi e apprezzati sul mercato. Il colore è grigio scuro ed è consigliabile non immettere troppa pressione all’interno. Quando lo abbiamo provato, oltre a non esserci tanto vento, c’era
Attuatori elettrici per portello sala macchine e gavone di prua • bagno con lavabo, wc marino e boiler • doccetta di poppa con miscelatore • gonfiature elettrico • hardtop • luci di calpestio pozzetto • luci di via • mobile bar con due frigoriferi a pozzo • rivestimento in teak • salpancora da 1.000 W con comando remoto • sedute di guida regolabili elettricamente • stacca batterie • tavolini in pozzetto • sistema Axius (joystick)
Alcuni optional Cruising Set con impianto stereo Fusion per Ipod, 4 altoparlanti, antenna e comando remoto, Chartplotter Garmin da 12’’, ecoscandaglio e vhf (€ 9.000) - Cover Set con telo copri consolle, telo copri cuscini di poppa e telo copri cuscini di prua (€ 5.000)
SEATEC
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IMP. SUZUKI
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Suzuki
A chi pensava che con l’incontro di Berlino la casa giapponese avesse esaurito le sue novità per il 2013, ecco in risposta un secondo réndez-vous a Baveno con
altre sorprese… di Luciano Pau
September
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IMP. SUZUKI
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I
n Germania, a giugno, avevamo avuto modo di scoprire alcune “new entry”, come
i DF15 e DF20A e il trittico di quadricilindrici derivanti tutti e tre da un unico gruppo termico di base, i DF100/DF115 e DF140A. A questi si era aggiunto un “accenno” al DF250AP, il gemellino della punta di diamante della produzione DF300AP, anche se visibile solo su slide. A Baveno, durante il meeting di settembre, questo “big” era invece sotto gli occhi di tutti, disponibile per i test drive in acqua. C’era, inoltre, una “Limited Edition” del DF40A, in livrea bianca che ben si sposa con i vari prodotti nautici (tender, gommoni e barche) offerti in package da Suzuki Italia. Oltre ai motori, infatti, sono state presentate anche le novità nella fascia dei natanti, con il lancio ufficiale di una joint-venture con il marchio For Sea by Formenti per ciò che concerne i gommoni Zar, e più specificatamente con il modello Makò, che verrà venduto in forma esclusiva per l’Italia appunto da Suzuki, inclusi ricambi e accessori. Non mancano anche le due proposte realizzate da Ranieri International per Suzuki, l’SR21 e la SR23, che ampliano la gamma di scafi rigidi affiancando l’SR19, oltre al completamento della gamma di tender “Suzukino” e l’arrivo di modelli con carena in vetroresina e, soprattutto, dell’Open 380 abbattibile che dispone di un sistema di ribaltamento dello specchio di poppa con tanto di motore applicato, attivabile elettricamente direttamente dalla consolle o con telecomando. Una soluzione originale per occupare meno spazio possibile a bordo. Infine, tra le novità arriva anche il marchio Suzuki Green, che va a raggruppare tutti i prodotti attenti all’ambiente.
Motori Tralasciamo quelli che avevamo già trattato in occasione del “rendiconto” sul meeting tedesco, ossia i DF15/20A, i DF100/115/140A e il DF300AP, e ci dedichiamo al DF250AP e al DF40A Limited Edition, le vere novità viste sul lago
Maggiore. Il più piccolo è in realtà una rivisitazione puramente cromatica. Il DF40 Limited Edition non va a costare di più a listino, è una alternativa al motore di classico colore nero da abbinare a imbarcazioni in livrea bianca. Il DF40A è stato presentato nel 2011 e questa nuova versione conferma le sue caratteristiche, tra cui l’adozione della tecnologia Lean Burn e 12 valvole suddivise sui tre cilindri disposti in linea su un blocco motore che fa registrare una potenza complessiva di 941 cc. Discorso diverso per il DF250AP che non va a sostituire in gamma la versione precedente, ma la integra offrendo un’opportunità in più al pubblico. Attinge tutto o quasi dal “gemello” più grande, DF300AP, il motore più “innovativo” e per questo insignito del premio Nmma nel 2012. In comune con la “punta di diamante” ha non solo la cilindrata, i sei cilindri disposti a V, il sistema Vvt, il Lean Burn Control System e l’O2 Feedback Control System, ma anche la possibilità di adottare le manette elettroniche Suzuki’s Precision Control, private dei tradizionali cavi e quindi non soggette ad attriti nella fase d’innesto delle marce. In particolare il Suzuky Selective Rotation è una soluzione innovativa che porta su un unico motore la duplice possibilità di disporre di un piede destrorso o sinistrorso gestibile direttamente da uno switch. Abbiamo avuto modo di apprezzare in acqua le qualità di questo motore installato sul Ranieri SR23 e abbiamo valutato i consumi a confronto con le prestazioni in acqua. A 5.800 giri abbiamo toccato la velocità massima di 41,5 nodi con consumi di quasi 84 litri/ora, ma a 4.000 giri, navigando a 27 nodi, i consumi sono pari a 39,5 litri/ora. Il tutto in quasi assoluta silenziosità e con pronte risposte ai comandi.
Suzuki Green Il marchio nasce dalla continua ricerca di nuovi sistemi e tecnologie che rispettino l’ambiente terrestre e marino. La riduzione delle emissioni di gas, il contenimento e l’ottimizzazione dei consumi di carburante e la riduzione del peso dei componenti sono pertanto in pole position per la casa giapponese. Se in ambito automotive il concetto si esprime nella gamma Swift con il Range Extender e in ambito motociclistico con il Burgman Fuel Cell, in campo marino la protezione dell’ambiente viene espressa con la tecnologia Lean Burn, che offre miscele più magre e quindi meno emissioni e consumi più contenuti.
DF40A Limited Edition
DF250AP
Tipo motore 4 Tempi Dohc 12 valvole • sistema di alimentazione a iniezione elettronica Multi Point • peso a secco S: kg 102 – L: kg 104 • 3 cilindri in linea • cilindrata 941 cc • alesaggio x corsa mm 72,5 x 76 • utilizzo ottimale 5.0006.000 giri/m • potenza cv 40 (kW 9,4) • alternatore 12V 19 A
Tipo motore 4 Tempi Dohc 24 valvole • sistema di alimentazione a iniezione elettronica Multi Point • peso a secco kg 274 – 279 • 6 cilindri a V di 55° • cilindrata cc 4.028 • alesaggio per corsa mm 98 x 89 • utilizzo ottimale 5.5006.100 giri/m • potenza cv 250 (kW 184) * alternatore 12V 54 A
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Suzuki Al Custom 19 Lunghezza m 5,85 • larghezza m 2,25 • portata persone 6 • potenza massima cv 115 • potenza minima cv 40 • peso a secco kg 450
Makò 58 Lunghezza m 5,80 • larghezza m 2,54 • diametro tubolari m 0,56 • compartimenti stagni 5 • portata persone 10 • potenza massima cv 115 • potenza minima cv 40 • peso a secco kg 480
Makò 68 Lunghezza m 6,80 • larghezza m 2,80 • diametro tubolari m 0,58 • compartimenti stagni 5 • portata persone 12 • potenza massima cv 200 • potenza minima cv 90 • peso a secco kg 760
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Makò 58 e 68
Al Custom 19
Si tratta di una joint-venture tra Suzuki e For Sea by Formenti, leader nel settore dei gommoni con carena in vetroresina. La serie Makò, coi modelli 58 e 68 rappresenta al meglio il design italiano e artigianale del cantiere di Motta Visconti (MI), che si basa su una serie di esclusivi brevetti che caratterizzano da anni la miscelazione di gomma e vetroresina anche per ciò che concerne la coperta. Il prodotto continuerà a essere commercializzato direttamente dalla Formenti nel resto d’Europa, mentre in Italia saranno distribuiti con la formula del package ed esclusivamente da Suzuki Italia, inclusi gli accessori e i ricambi. Suzuki si occuperà inoltre di ampliare la rete vendita e la conseguente diffusione, oltre che di creare una rete di assistenza sui prodotti. Ricco il pacchetto di accessori fornito di serie (plancette di poppa con scaletta, serbatoio benzina in polietilene reticolato e pannello elettrico). I battelli verranno proposti con diverse soluzioni motoristiche che vanno dal DF40A sino al DF150 per il 58 e dal DF90 al DF200 per il modello più grande.
È un fishing boat tutto italiano, studiato nelle sue dimensioni per una pesca senza troppi vincoli, da praticare anche senza patente grazie alle interessanti prestazioni, se pur con soli 40 cavalli. Costruito con tecnologie d’avanguardia che fanno uso di carbonio in larga scala per rendere lo scafo leggero e pertanto prestazionale, l’Al Custom 19 viene commercializzato in abbinamento ai motori Suzuki e lo abbiamo provato in acqua accoppiato al DF40A, con cui si possono raggiungere velocità di quasi 30 nodi. I materiali sono di ottimo livello anche per l’accessoristica, con le bitte pop up in acciaio inox, i portacanne distribuiti in coperta, cuscineria e leaning post.
Ranieri SR21 e SR 23 Sono le equivalenti dei modelli Voyager 21 e 23S commercializzate direttamente da Ranieri International. Vengono prodotte dal cantiere calabrese per Suzuki in livrea “dedicata” (carene nere o bianche con cuscinerie nere o grigie) e distribuite in pac-
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SR23
SR21
Lunghezza m 6,75 • larghezza m 2,40 • portata persone 8 • potenza massima cv 250 • potenza minima cv 115 • peso a secco kg 1.250
Lunghezza m 6,30 • larghezza m 2,40 • portata persone 7 • potenza massima cv 200 • potenza minima cv 100 • peso a secco kg 1.150
kage da Suzuki Italia. I due modelli vanno ad affiancare l’SR19 proposto l’anno scorso e ampliano l’offerta in fatto di misure arrivando sino a quasi 6,80 metri. Il modello più piccolo dei due, l’SR21, può essere motorizzato da 100 sino a 200 cavalli e noi lo abbiamo provato con un DF115A, raggiungendo quasi 30 nodi, mentre il modello più grande sopporta motori fino a 250 cavalli e lo abbiamo provato proprio con l’ultima soluzione in fatto di potenza, il DF250AP, vedette del meeting. Abbiamo raggiunto con tre persone a bordo più di 41 nodi, con grande comfort sia in navigazione lineare che in virata.
Il Suzukino Il marchio di tender 100% made in Italy suddiviso in prodotti con chiglia in vetroresina o pagliolato gonfiabile o listellare si arricchisce di nuovi modelli di dimensioni maggiori rispetto a quelli in catalogo. Arrivano infatti battelli da 2,70 a 3,80 metri utilizzabili con motori da 6 fino a 40 cavalli. La gamma propone una serie di Open (270, 320 e 380) disponibili in soluzione con coperta tutta aperta e, volendo, con specchio di poppa abbattibile manualmente brevettato, che permette di ribaltare il motore in coperta insieme allo specchio, riducendo gli ingombri nelle stive degli yacht. La stessa soluzione è anche disponibile per il modello 380 Cabrio, e in questo caso il sistema di ribaltamento può essere elettrico, attivabile dalla consolle o attraverso un telecomando. I modelli 320 e 380 sono inoltre forniti di serie di flap a poppa che rendono i tender più facili da condurre anche in presenza di mare mosso. Il tessuto gommato usato per tutti i modelli è poliestere ad alta tenacità da 1.100 dtex.
Il Suzukino 270 e 380 Open
Il Suzukino 320 Open Abbattibile
Lunghezza m 2,70 e 3,80 • larghezza m 1,50 e 1,70 • diametro tubolari m 0,40 e 0,45 • compartimenti stagni 2 e 3 • portata persone 4 e 6 • potenza massima cv 10 e 25 • peso a secco kg 40 e 80
Lunghezza m 3,20 • larghezza m 1,60 • diametro tubolari m 0,45 • compartimenti stagni 3 • portata persone 5 • potenza massima cv 15 • peso a secco kg 52
Il Suzukino 320 Console Lunghezza m 3,20 • larghezza m 1,70 • diametro tubolari m 0,45 • compartimenti stagni 3 • portata persone 5 • potenza massima cv 20 • peso a secco kg 90
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Salone nautico di Genova
Ă&#x2C6; ora di cambiare
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Ucina e politica si sono confrontate nel tradizionale appuntamento ligure che, nonostante crisi, polemiche e malintesi, sembra essersi concluso in un clima di generale, e cauto, ottimismo. E lâ&#x20AC;&#x2122;internazionalizzazione si conferma la carta vincente per voltare
pagina testo di Marina Mancuso foto di Andrea Muscatello
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Salone nautico di Genova
Durante i nove giorni della fiera si è parlato molto di innovazione, design, ricerca, fisco e cambiamenti del mercato nautico.
L
a “resa dei conti” tra due protagonisti importanti della nautica italiana – vale a dire la Confindustria di settore e i
rappresentanti del governo Monti – sembra aver trovato un punto di incontro. Come si è arrivati a questa “pace momentanea” di cui Anton Francesco Albertoni (presidente Ucina) si è detto soddisfatto? Partiamo dall’inizio. L’assordante silenzio della cerimonia di apertura – dovuto proprio all’assenza voluta di Ucina – ha segnato il primo giorno del Salone. A seguire ci sono stati chiarimenti e passi avanti e i rappresentanti del Governo sembrano essersi resi conto di alcuni errori commessi. Per questo alla conclusione del Salone, come anticipato, Albertoni ha detto di essere contento «per il costruttivo confronto con l’esecutivo, ottenuto in seguito all’appello rivolto al premier Mario Monti e alle iniziative che Ucina ha condotto nella giornata inaugurale per espri-
Formule nuove «La presenza a Genova di 900 espositori testimonia che gli imprenditori della nautica non vogliono rinunciare a questo importante appuntamento. Il fatto che, nonostante il difficile momento in cui versa il comparto, abbiano voluto essere qui, se da un lato ci segnala la loro fiducia nella manifestazione, dall’altro ci impone di ripensare il prossimo Salone in una formula più vicina alle loro esigenze». Anton Francesco Albertoni, presidente di Ucina 124
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mere lo stato di prostrazione del settore. Auspico ora che si possano avere presto riscontri concreti». Come dargli torto? Quelle del Salone sono state giornate di lavoro, non certo all’insegna del “tutto esaurito”, durante le quali si è comunque cercato di parlare di innovazione del prodotto, design e ricerca, imprenditoria (anche femminile), possibili soluzioni alla crisi e nuove esigenze di un mercato in perenne evoluzione. L’export si caratterizza sempre più come una risorsa vincente per voltare pagina. «Sono stati conclusi contratti importanti, soprattutto per quanto riguarda clienti esteri – ha detto il presidente di Fiera di Genova Sara Armella – e registriamo segnali di soddisfazione da parte di molti espositori. Questo ci conferma la bontà delle scelte prese e ci incoraggia a effettuare un vero cambio di passo. Non abbiamo pregiudizi nel riprogettare la manifestazione: dalla durata al periodo, dal layout all’ampliamento ulteriore delle prove in mare, dai costi ai servizi da mettere a disposizione delle imprese. Siamo (continua a p. 127)
Pochi ma buoni «L’evoluzione del mercato ci porterà sempre di più verso un Salone di qualità e sempre meno verso un Salone di quantità. Si tratterà di lavorare per il futuro proponendo una fiera appetibile per una clientela sempre più attenta e competente». Beppe De Simone, amministratore delegato di Fiera di Genova
L’anno prossimo «Già da domani ci metteremo a riprogettare l’edizione 2013 del Salone discutendone con Ucina e con tutti i soggetti istituzionali coinvolti. Il registrato calo delle presenze era ampiamente atteso e sarebbe stato illogico e anacronistico pensare a numeri diversi alla luce dei dati del mercato italiano. La nostra esperienza ci ricorda però che quello sui visitatori è solo uno degli elementi di valutazione». Sara Armella, presidente della Fiera
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Marine Design Research & Education Il Salone di Genova ha ospitato l’Università degli Studi di Genova e il Polo Universitario di La Spezia che da anni organizza corsi di laurea di design navale e nautico, Ingegneria nautica e Yacht design (Engineering). Si tratta di un’offerta unica in Italia e in Europa che da La Spezia si consolida con attività e relazioni internazionali con molte Università e aziende straniere (non solo Francia e Inghilterra, ma anche Turchia e Stati Uniti). Molte le attività che i corsi di laurea nautici hanno trasferito al Salone, in un’aula aperta allestita presso lo stand espositivo e il giorno di Colombo (12 ottobre) è stato caratterizzato da una serie di eventi speciali. Il presidente di Promostudi, Dino Nascetti, ha introdotto una conferenza di Giorgio Balestrero, sulla “Favola dello yachting”, dalle sue origini fino all’affermazione delle classi di Coppa America. Al termine, il Console generale degli Stati Uniti, Kyle Scott, in una visita programmata allo stand dell’Università, ha patrocinato il programma di Alta Formazione Professionalizzante che l’Università di Genova e il Polo Universitario di La Spezia intendono lanciare assieme alla Florida International University per specializzare professionisti dell’Interior design di navi da crociera e superyacht. Questo (in lingua inglese) si articolerà in cinque moduli dei quali due a La
Spezia, due a Miami e uno on-line. Il programma partirà l’anno prossimo e giungerà a regime nel 2014. Il limite minimo per l’avvio è fissato con 12 iscritti (europei e americani) e si stanno impostando borse di studio che potrebbero facilitare la partecipazione dei migliori candidati europei. È prevista l’attività formativa transatlantica, per coniugare le migliori esperienze tipicamente italiane, per il design e per le costruzioni navali, e americane, per gli allestimenti e per il management di armamento. Questa sarà la prima esperienza di un’attività formativa di ampio respiro, resa possibile dalle tecnologie informatiche di comunicazione, ma anche e soprattutto dalla volontà dei due Atenei e di Promostudi di voler essere protagonisti di un programma di alta formazione rivolto al futuro e alla globalizzazione (nel senso più concreto e costruttivo del termine). Alla cerimonia con il Console hanno partecipato anche Lorenzo Forceri (presidente dell’Autorità portuale di La Spezia e del Dltm, Distretto ligure delle tecnologie marine), il pro-rettore ai Rapporti internazionali dell’Università di Genova, Michele Marsonet, il vicedirettore del dipartimento Dsa, Enrico Dassori, e Matthew Rice in rappresentanza della Florida University insieme a Massimo MusioSale, coordinatore della Laurea magistrale in design navale e nautico.
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I numeri del Salone Espositori presenti 900 • imbarcazioni esposte 1.400 • 4 padiglioni, 2 marina e ampi spazi all’aperto • visitatori 176.280 (4.000 bambini fino a 10 anni) • giornalisti accreditati 1.670 • visite del sito www.genoaboatshow.com 365 mila • studenti che hanno seguito una “giornata di scuola” tra sport e cultura del mare con 12 laboratori didattici 1.200 • bambini che sono saliti a bordo di una canoa o una barca a vela al di fuori dei circuiti didattici 1.000 • ragazzi che hanno partecipato alle attività della Federazione italiana motonautica 500 • convegni organizzati da Ucina 11 • eventi collaterali che si sono alternati tra la sala stampa e il Teatro del mare 70
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Salone nautico di Genova Originale, e molto apprezzato dai visitatori, lo stand della nostra rivista, che ogni anno dedica uno spazio alle opere di un artista. In questa ultima edizione sono stati esposti alcuni lavori di Giovanna Locatelli.
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(segue da p. 124) convinti di avere il know how necessario per gestire il cambiamento in modo razionale e intelligente, avendo presenti gli scenari di mercato e il momento storico ed economico che stiamo vivendo. Nel futuro ritengo ci debba essere ancora più spazio per internazionalizzazione, a fianco di Liguria International, per design e innovazione e per elementi legati alla passione per il mare». Anche Marina Stella, direttore generale dell’Associazione, punta sull’importanza di globalizzare il settore: «Certamente, nello studio della formula del prossimo Salone, Ucina continuerà a garantire un profilo elevato per le iniziative a sostegno delle aziende che da anni caratterizzano questa manifestazione, aggiungendo valore all’attività di business: internazionalizzazione, testimoniata quest’anno dagli oltre 1.000 incontri B2B con operatori professionali provenienti da Brasile, Russia, Turchia, Middle East e Far East, oltre all’importante delegazione di Santa Catarina; un’attività convegnistica di elevato contenuto istituzionale che ha incluso appuntamenti di profilo mondiale; promozione della cultura del mare con il progetto Navigar m’è dolce e il rafforzamento con la Fiv e le altre federazioni nautiche. Infine la sempre maggiore integrazione con gli altri comparti del made in Italy, come dimostrato con il rinnovato successo del fuori salone GenovaInBlu».
>
Gli eventi di GenovaInBlu sono stati caratterizzati da tre filoni:
artistico-
culturale, quello dedicato alla moda e allo shopping e quello del .
design
GenovaInBlu
Tipo da vela
26 eventi culturali, mostre, aperture straordinarie di negozi, aperitivi, concerti, incontri e dibattiti si sono susseguiti nelle serate dei nove giorni del Salone, animando la città e mettendo sotto i riflettori lo straordinario patrimonio artistico, culturale e commerciale di Genova. Albertoni ha detto che «il successo dell’edizione 2012 conferma come l’integrazione tra Salone nautico e città sia una formula vincente». Le iniziative culturali che si sono svolte la sera dell’8 ottobre hanno richiamato in via Garibaldi 1.000 visitatori, all’Aperitivo in Blu di via Roma hanno partecipato 2.000 persone, mentre gli eventi “moda” legati ai diversi esercizi commerciali hanno coinvolto 3.000 persone. Lo spettacolo teatrale “Attenti a quei tre” al Teatro Stabile di Genova ha registrato il sold out.
Il ministro dello Sviluppo economico e delle infrastrutture e trasporti Corrado Passera è arrivato al Salone, dopo l’incontro istituzionale con i rappresentanti di Ucina in Prefettura. Accolto dal presidente di Fiera di Genova Sara Armella e dall’amministratore delegato Beppe De Simone, dal presidente di Ucina Anton Francesco Albertoni e dal direttore generale Marina Stella, il ministro ha visitato il Palasport e gli stand di alcuni tra i maggiori produttori definendo le barche viste «stupende, tecnologiche, molto italiane. Sono più da vela che da motore, ma qui ci si rifanno gli occhi». Corrado Passera e il viceministro Mario Ciaccia si sono detti disponibili a intraprendere misure a supporto del settore.
Viva l’Italia Tra i vip presenti c’era Flavio Briatore, che ha detto: «La nostra nautica è un eccellenza, così come le nostre coste. Purtroppo è stata trascurata per anni e i politici sono quasi riusciti ad affondarla definitivamente con provvedimenti di tassazione della cui portata negativa probabilmente non ci si è resi conto. Ora per rilanciarla bisognerebbe partire dai porti: la bandiera italiana inoltre dovrebbe diventare quella più appetibile per gli armatori, così si favorirebbe l’arrivo in Italia di molti diportisti che generano ricchezza per tutti».
Non per caso Non poteva mancare la celebre coppia di velisti “per caso” Syusy Blady e Patrizio Roversi, autori della celebre trasmissione ambientata su una barca a vela.
Donne al timone Anna Scarani di Rio Yachts è stata premiata con il riconoscimento “The best marine woman of the year 2012”. Si tratta di un’iniziativa promossa dall’Associazione impreditrici e Donne dirigenti d’azienda in collaborazione con gli organizzatori del Salone.
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IMP. LE VELE DI SAN TROPEZ
eventi
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Les Voiles de Saint Tropez
Il trionfo del â&#x20AC;&#x153;genio Una intera settimana di regate che celebra i
valori dello yachting con la partecipazione di oltre 300 scafi, ultra moderni o tradizionali. Si tratta di Les Voiles de Saint Tropez dove spicca la categoria speciale dedicata ai Wally, che ha visto vincitore Genie, il veliero
del Principe Carlo di Borbone delle Due Sicilie testo di Laura Biazzi foto di Luc Castel
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della lampada” S e è vero che la tradizione è il progresso fatto nel passato, è altrettanto
vero che le innovazioni attuali saranno la tradizione del domani. E, passo dopo passo, si prosegue su un sentiero che, si spera, sarà virtuoso per tutte le generazioni a venire. Chiunque voglia farsi un’idea del cammino che, in questo senso, ha compiuto la nautica, deve fare tappa a Saint Tropez durante la settimana de Les Voiles. Qui il passato e il futuro si incontrano per una settimana di festa, competizione, cultura e avanguardia allo stesso tempo. E proprio di avanguardia si parla quando si tratta degli yacht Wally, che durante questi sette giorni – grazie a una categoria dedicata esclusivamente a loro e di cui facevano parte una decina di esemplari – hanno potuto sfoggiare le loro qualità sfidandosi sui percorsi al largo di Pampelonne. Vincitore indiscusso è stato il Wally 77, Genie (of the Lamp), appartenente al secondo gruppo e uno dei più anziani della flotta, il cui varo risale al 1995. Appartiene al Principe Carlo di Borbone delle Due Sicilie, e ha dominato, al termine delle otto manche, imbarcazioni di uguali performance quali il Dark Shadow o il Sensei. Con tre regate vinte e due secondi posti, Genie ha rivelato un equipaggio di enorme complementarità e coesione riunito attorno al suo proprietario e skipper.
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L’Equipaggio del Genie (of the Lamp), a fianco, era composto da Carlo di Borbone delle Due Sicilie, timoniere (Yacht Club di Monaco), Parks Rollo (capitano, Uk), Nicholas Marchand di Aix en Provence (yacht manager), Damien Iehl (tattico, Nantes), Seb Audigane (navigatore, Brest), Clement Giraud (n. 1), Francois Cuinet (piano), Remi Beauvais (piano), Loic Fabre (n. 2). Sopra, alcune imbarcazioni durante la competizione. Nella pagina a fianco, Genie dall’alto.
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Erano presenti all’evento alcuni fuoriclasse dei passati Rolex Trophy: il 57 metri Avel, vincitore anche nel 2011, appartenente alla famiglia Gucci; Ikra, campione nel 2010 e una delle due barche che nel 1981 diede il via alla
tradizione di Les Voiles (conosciuta allora come La Nioulargue) e Rowdy, vincitore nel 2008 e nel 2009. Sopra, Maria-Carolina e Maria-Chiara di Borbone; sotto, un momento della regata Wally Class.
Genie ha iniziato la settimana portando a casa un quinto posto, ma sotto le direttive di Damien Iehl, concentratissimo nel ruolo di tattico e accompagnato dal timoniere Carlo di Borbone delle Due Sicilie (le ferree regole della classe Wally esigono che sia l’armatore a condurre la sua imbarcazione), il veliero verde ha montato ogni giorno un gradino in più nella classifica, per arrivare a concludere la settimana con tre vittorie. «Ci siamo lasciati sorprendere durante il primo percorso – confida Carlo di Borbone al termine della settimana – ma l’equipaggio e Damien sono stati eccellenti durante tutto il resto della competizione e hanno senza dubbio contribuito al raggiungimento di questo magnifico risultato». Specialista del Match Race, Damien Iehl è giunto a bordo di Genie solamente un anno fa e ha dichiarato, sorridente: «È una barca magnifica, uno dei tre Wally meglio riusciti a detta di Luca Bassani stesso, l’inventore e progettista di questa specifica categoria di yacht, ma ciò non esclude che trovarne il manuale d’istruzioni non sia stato facile!». È la prima grande vittoria del “genio” color verde alle Vele di Saint Tropez e questo successo è il frutto della volontà di navigare con la maggiore professionalità, rispettando sempre lo spirito appassionato di Les Voiles. Una vittoria ottenuta grazie al talento e alla coesione dei 18 uomini dell’equipaggio. A bordo c’era anche l’ambasciatore di Francia a Monaco, Sua Eccellenza Hugues More, mentre in banchina, tra i primi a congratularsi con il Principe, c’erano Pierre Casiraghi e Lapo Elkann che hanno innaffiato il vincitore con una pioggia di Veuve Cliquot.
Les Voiles de Saint Tropex
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è un esperto velista
Sua Altezza Reale, il Principe di Borbone, e ha vinto numerose regate e competizioni a livello mondiale. Al momento della vittoria di Les Voiles ha dichiarato: «Dedico questo risultato alla mia famiglia, le persone che amo di più al mondo, e al mio Paese». 130
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Il programma nel 2012 era intenso, come sempre, e suddivideva gli eventi sportivi in due grandi categorie, secondo la tipologia di imbarcazioni: tradizionali o moderne. Le prime hanno partecipato a quattro giorni di regate di flotta, mentre le seconde si sono sfidate in cinque giorni di regate costiere. A parte, una sezione dedicata a tutti gli scafi Wally (una decina) che hanno gareggiato in otto regate dedicate esclusivamente a loro. Più nel dettaglio, nella classe Tradition troviamo scafi in legno o in metallo costruiti prima del 1976: sono circa 139 e di questi 55 si sono sfidati per il Rolex Trophy, il premio che dal 2006 viene assegnato allo yacht meglio classificato. Tutte le barche varate tra il 1950 e il 1975 sono considerate classiche, mentre quelle varate prima del 1950 sono considerate d’epoca. Tutte sono suddivise, inoltre, in base a dimensione, rating e tipo di rig. Le altre imbarcazioni, dal 1976 in avanti, e tutti gli yacht in vetroresina o altri materiali (circa 131) gareggiano nella categoria Modern. Per il secondo anno di fila, il podio del Rolex Trophy a Les Voiles de Saint Tropez è stato conquistato dal cutter ad armo aurico Avel (del 1896), lo yacht progettato da Charles Nicholson e appartenente alle sorelle Alessandra e Allegra Gucci.
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Il primato su A un anno dal record sulla tratta Monte Carlo-Venezia, FB Design ha raggiunto un nuovo traguardo sulla tratta New YorkBermuda con unâ&#x20AC;&#x2122;altra barca di Fabio Buzzi equipaggiata con due motori Fpt Industrial C9 650. Un successo strabiliante, vista la notevole distanza da percorrere e le condizioni dellâ&#x20AC;&#x2122;Atlantico di Maurizio Bulleri
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680 miglia È
il 27 settembre e insieme a Fabio Buzzi, Roberto Rizzo, Emilio Riganti e
Antonio Binda, sono a Landing Marina, nel New Jersey. Stiamo effettuando gli ultimi lavori sull’FB 41 che domani utilizzeremo per tentare di battere il record di velocità da New York alle Bermuda (è una sfida istituita dalla rivista americana Boating). Si tratta di impiegare il minor tempo possibile per andare dalla Statua della Libertà al faro di St. Georges alle Bermuda, con una barca inferiore ai 40 piedi. La limitata lunghezza del mezzo è una delle maggiori difficoltà di questa prova. Le barche di questa misura non sono certo ideali per affrontare l’oceano a tutto gas. Ci sono poi altri problemi, come il giusto equilibrio tra la potenza dei motori e il consumo di carburante su una tratta di circa 680 miglia. Variamo la barca e usciamo in prova. Il mare è molto mosso, navighiamo per un’ora e poi rientriamo consapevoli che in queste condizioni, con un’onda ripida e breve superiore a un metro e mezzo di altezza, non potremo battere il record. Il 28 settembre alle prime ore del mattino siamo già a bordo per colpa del fuso orario. Inseriamo le rotte, facciamo il pieno, imbarchiamo acqua e viveri per cinque giorni, perché questo sarebbe il tempo necessario per tornare a terra se una delle due propulsioni andasse fuori uso.
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Maurizio Bulleri (sotto), pilota, campione del Mondo Powerboat P1 nel 2005, attualmente conduce The Boat Show, il programma tv dedicato alla nautica, in onda su Sky Sport 2 ogni giovedì alle 20:00.
Abbiamo programmato di riposare nel pomeriggio e di partire a tarda sera, per affrontare la notte nelle prime ore, quando si è più freschi, e andare poi incontro al giorno. Il piano salta. È in arrivo una forte perturbazione che ha accelerato improvvisamente la sua corsa. Dobbiamo evitarla e partire entro le 17 per attraversare la corrente del Golfo prima delle 23. Dopo sarebbe pericoloso. Non perdiamo un attimo e alle 15 e 55 siamo sotto la Statua della Libertà dove scatta il cronometro. Ci lanciamo verso il ponte Giovanni da Verrazzano oltre il quale ci aspetta l’oceano. Le condizioni del mare sono migliori del giorno prima, ma non sono certo ideali. Dopo mezz’ora di salti sulle onde perdiamo le funzioni del radar e di un gps. Abbiamo un carico di 4.000 litri di carburante, il 10% in più del minimo necessario per la velocità che intendiamo mantenere e lo scafo così sovraccaricato non ha il suo migliore assetto. I motori in questa condizione sono chiamati al massimo sforzo ma le temperature dei gas e dell’acqua (78 gradi) sono regolari. Viaggiamo a 40 nodi e saltiamo parecchio. Ci rendiamo conto che non sarà facile. Dopo quattro ore facciamo il punto. Abbiamo percorso circa 154 miglia, la media è alta: 38,5 nodi contro i 30,4 nodi del record precedente, ma siamo solo all’inizio e il sole è ormai calato. Il cielo è nuvoloso e solo a tratti la luna si riflette sull’acqua
A sinistra, Bulleri con il team che ha battuto il record. Al ritorno dalla loro impresa sono stati festeggiati da tutti e la notizia è rimbalzata subito sul web.
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permettendoci di vedere le onde. Sfiliamo a poppa di un mercantile, l’Atlantic Rose, annotando il punto nave e l’ora. Potrebbe essere utile qualora avessimo bisogno di soccorso. Alterniamo le posizioni a bordo, Fabio cede il timone a Emilio e prende le manette. Antonio scruta il visore notturno. Roberto controlla la rotta. Io dovrei riposare, ma è impossibile, nonostante i sedili ammortizzati. Alle 23, dopo sette ore di navigazione abbiamo ancora una media di 38,5 nodi. Emilio è stanco e accusa un malessere. Prendo il timone e Fabio resta alle manette. Fuori è tutto nero. Buio totale. Fabio aumenta la velocità. Siamo a metà percorso, 350 miglia circa dalla partenza e poco meno all’arrivo. Ci fermiamo. È un momento straordinario. Usciamo all’aperto, abbiamo bisogno di una pausa fisiologica. Fermi sulla coperta sentiamo la barca salire e scendere, sollevata dalle onde lunghe dell’oceano. Sgrano gli occhi ma è tutto nero, non si vede nulla, si sente solo il respiro del mare e il borbottare dei motori al minimo. Penso che mi piacerebbe restare lì a godere quel momento in cui il nulla intorno ti fa sentire quello che sei: un piccolo cuore che batte nell’immensità dell’oceano. Vengo riportato alla realtà dalla voce di Fabio: «Ripartiamo». Fabio ingrana, poi dà gas, prima marcia 2.500 giri/motore, 35 nodi, passiamo in seconda a 2.200 giri/motore, 45 nodi, 115 litri/ora per motore, temperatura acqua 78 gradi. Abbiamo superato il punto di non ritorno e ora, più leggeri, andiamo più veloci. Peccato, il mare non dà tregua, continuiamo a saltare con lo stesso ritmo di quando siamo partiti, con lo stesso ritmo con cui arriveremo: un’onda al secondo, cioè un salto al secondo, un impatto al secondo. Alla fine saranno più di 60.000 onde, più di 60.000 colpi sulle nostre schiene. Sono le 4 del mattino, Antonio è sempre incollato al visore notturno e continua a ripetere che non c’è nulla davanti a noi. Vuole dare coraggio e sicurezza, ma non vede nulla perché la notte è completamente buia. È ciò che temevo. Le condizioni peggiorano e rallentiamo sino a 35 nodi. Alle 5 cedo il timone a Roberto e Fabio lascia le manette a Emilio. Sono più freschi e nonostante il mare sia molto mosso riportano la velocità oltre i 45 nodi. A Est il cielo è meno nero e attimo dopo attimo si schiarisce e poi si colora: prima di blu, poi di
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67 5m i
a gli
celeste, poi di rosso. È l’alba. Siamo a 60 miglia da Bermuda, stiamo per farcela, ma all’improvviso la voce di Roberto in cuffia ha un tono preoccupato: «Non mi piace quella cosa là». Dal mare sale una colonna nera. È proprio sulla nostra rotta. Ha una forma cilindrica e si sviluppa in altezza per qualche chilometro. Decidiamo di tenercene alla larga e cambiamo rotta spingendoci più a Sud. Anche il tornado, però, prende la stessa direzione e ce lo ritroviamo davanti. Passano minuti interminabili in cui siamo sempre in rotta di collisione. Roberto decide di accelerare per aggirarlo più rapidamente. È la mossa vincente, piano piano sfila sulla sinistra mentre siamo sotto una pioggia torrenziale e infine lo lasciamo alle spalle. Siamo a mezz’ora da Bermuda e prendiamo contatto radio con il porto e le Autorità. Non ci aspettano così presto e dobbiamo avvisarli. Il precedente record stabilito due mesi prima dagli americani era di 21 ore e 39 minuti, noi siamo sul filo delle 17 ore! Ormai è fatta, meno di un miglio, ma le lancette del carburante sono a zero e un motore si spegne. No! Non è possibile, con un solo motore andiamo a 5 nodi. Gli indicatori si sono guastati, in un serbatoio abbiamo 400 litri e l’altro è vuoto. Durante la notte abbiamo trasferito il gasolio ma non in modo uguale nelle due linee di alimentazione. Effettuiamo il travaso sapendo che è solo questione di un minuto e poi il motore ripartirà. Alle 9.01, dopo 17 ore e 6 minuti, entriamo nel porticciolo di St. Georges a Bermuda. Il record è stato battuto. In banchina in pochi minuti si radunano giornalisti, fotografi, televisioni e qualcuno porta lo champagne. A Bermuda il record della traversata è un evento. Arriviamo in albergo e ancora prima di entrare il portiere si fa incontro gridando: «17 hours!». Allora lo sanno proprio tutti. Intanto in America la notizia compare sui forum e sul web. Comincio a credere che sia stata proprio una grande impresa.
> New York – Bermuda,i dati
Tratta 675 miglia • Durata 17 ore e 6 minuti • Velocità media 39,49 nodi Equipaggio Fabio Buzzi (detentore di record e vincitore di gare e campionati mondiali) • Maurizio Bulleri (campione del mondo Powerboat P1 2005) • Roberto Rizzo (detentore del record Monte Carlo Venezia stabilito nel 2011) • Antonio Binda (vincitore di varie gare e record di lunga durata) • Emilio Riganti (vincitore di varie gare e record di lunga durata). Imbarcazione FB Design FB 41’ Motori 2 Fpt Industrial C90 650 cv
FB 41
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Questo 40 piedi disegnato da Fabio Buzzi e costruito dal suo cantiere FB Design usa la tecnologia Structural Foam, una schiuma poliuretanica iniettata nel fondo dello scafo per renderlo inaffondabile. L’imbarcazione può raggiungere una velocità massima di 58 nodi grazie ai due motori Fpt Industrial C9 650, 6 cilindri in linea e 8,7 litri di cilindrata, ai cambi ZF Two Speed, alle linee d’asse in acciaio inossidabile Trimax e alle eliche di superficie Radice 5. Lunghezza ft m 12,52 • larghezza m 3,22 m • immersione m 0,9 • peso a secco kg 7.600 • riserva carburante lt 1.400 • riserva acqua lt 200 • portata max 25 persone • categoria Ce B
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Giaroli
A misura d’uomo… di mare
La società di Gianpaolo Murzi è stata nominata da Azimut Yachts come rappresentante per Piemonte e Liguria della Collezione Magellano e ha inaugurato i nuovi uffici al Marina di Varazze Varazze è un marina moderno e alla moda e, secondo Murzi, è anche la location ideale per la clientela del Nord Italia che da anni segue Giaroli coi Grand Banks e che da oggi diventerà ancora più numerosa grazie agli appassionati della linea Magellano di Azimut. Il nuovo ufficio è gestito da Valeria Ribaldi, ingegnere navale che ha già maturato esperienze tecniche in cantieri della zona e si occuperà di vendite per le regioni Liguria e Piemonte. La linea Magellano comprende il 43, il 43 HT, il 50 e il 76. 136
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«Azimut con questa linea ha voluto applicare il suo spirito innovatore reinterpretando il trawler in chiave più italiana. Il cantiere è leader nel settore nautico e i modelli Magellano sono avanzati sotto il profilo tecnologico e qualitativo, garantendo un ottimo rapporto qualità/prezzo», ha detto Murzi. Gli uffici di Varazze (in alto, il marina) sono gestiti da Valeria Ribaldi. A sinistra, un Gran Banks 54 e, nella pagina di destra, un Magellano 43.
IMP. MURZI
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A Saloni di Cannes e Genova è stato presentato il nuovo e più piccolo modello. Lo stile della barca deriva dalla collaborazione tra il designer olandese Cor D. Rover con il team del cantiere Azimut Yachts. Due diverse visioni che, insieme, hanno permesso di realizzare un’imbarcazione dal fascino originale: ripropone una serie di caratteristiche tecniche, funzionali e di utilizzo degli spazi di bordo simile ai trowler ma abbinate a un design esterno accattivante, a interni più
contemporanei e ambienti più adatti a promuovere la socialità di bordo. «La fascia di mercato nautico più promettente per il mercato italiano nei prossimi anni, secondo me, sarà quella tra i 40’ e i 45’; i clienti torneranno a comprare imbarcazioni senza leasing, come nei gloriosi anni ’80 e ’90, ci saranno downgrading di taglie e tipologie anche per rinunciare ad avere personale imbarcato a bordo e vivere il mare in maniera più diretta», conclude Murzi.
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«Il futuro della nautica da diporto nel
range da 40’ a 100’ è nei trawler, imbarcazioni con velocità contenute,
di facile ed economica gestione, con ampie volumetrie per consentire lunghe e comode crociere.
> Gianpaolo Murzi e Giaroli Sas
Murzi è da sempre appassionato di barche e motori in generale. I suoi genitori usavano degli Abbate e, negli anni ’80, ha corso in offshore con Tullio. Nel 1979, approfittando della residenza a Singapore della sua famiglia, acquistarono un Grand Banks 42MY e dopo poco la rappresentanza per l’Italia; negli ultimi cinque anni sono stati “top dealers worldwide” della Grand Banks e solo nel 2011 il suo ufficio francese ha venduto più dell’Italia. Oltre alla sede di Orbetello, Giaroli dispone di un ufficio estivo nel Marina di Cala Galera e due succursali con uffici di proprietà e operativi da diversi anni in Francia (La Napoule) e in Croazia (Spalato). Ha registrato ditte anche a Singapore, Spagna e Turchia ed è pronto per lo sviluppo di nuove dealership e di attività di brokeraggio con interscambi tra le varie sedi. Per quanto riguarda le barche, Giaroli ha una offerta molto variegata: Magellano, Grand Banks, Targa, Nauticat, Linssen e con varie tipologie anche Magnum e Hinckley.
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La qualitĂ ,dal
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design alla gestione Serietà e desiderio di raggiungere l’eccellenza sono da sempre le basi su cui si è sviluppata l’azienda olandese Vetus, basata su un’organizzazione impeccabile sia per i servizi al cliente sia per le filiali sparse in tutto il mondo. Vediamo come opera e lavora quella italiana pensieri e parole raccolti da Laura Biazzi ritratti di Alberto Conti
ondata nel 1964 da Willem den Ouden, Vetus opera a livello internazionale come sviluppatore, produttore e società commerciale di motori marini e soluzioni tecniche per la navigazione ricreativa e il piccolo trasporto professionale. Da sempre si è basata su alcuni principi essenziali: ricerca e sviluppo intra-aziendale ed esternalizzazione di produzione e assemblaggio a terzi specializzati. Un ruolo fondamentale, quindi, è costituito dalla rete di vendita e di servizio che Vetus ha saputo costruire in oltre 100 Paesi in tutto il mondo, oltre alle filiali internazionali. L’innovazione di processo, altro cardine su cui si sviluppa Vetus, è focalizzato sull’uso di livelli minimi accettabili del potenziale di disegno per i gruppi di prodotti più importanti. I disegni dei prodotti esistenti vengono continuamente migliorati, ascoltando anche l’opinione dei clienti e mantenendo stretta la collaborazione con numerosi cantieri internazionali. Questo si traduce in gruppi di prodotti che rispettano anche i più alti standard qualitativi, oltre che la facilità di installazione. Alfredo Bini, direttore commerciale di Vetus Italia, ci racconta le strategie, la vita e lo sviluppo della filiale italiana che ha sede a Limite sull’Arno, in provincia di Firenze. Come è strutturata Vetus Italia e come sono i rapporti con la casa madre? Siamo l’unico concessionario ufficiale per il Paese e abbiamo rapporti diretti con la casa madre. Le relazioni con i clienti italiani, privati, cantieri e officine vengono gestiti direttamente da noi. Le forniture vengono effettuate dal magazzino italiano, che riesce a soddisfare la maggior parte degli ordini in modo autonomo e solo occasionalmente ricorre a spedi-
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zioni dirette dal magazzino centrale olandese. Anche dal punto di vista commerciale e tecnico Vetus Italia riesce a soddisfare i clienti in modo autonomo, avendo la possibilità di ricorrere a pareri e interventi dagli uffici principali sempre disponibili. Quali sono le strategie che avete adottato per rispondere in modo efficace al mercato di questi ultimi anni? Indubbiamente il settore è cambiato ed è ancora in fase di trasformazione. Vetus cerca di soddisfare le esigenze e i bisogni del cliente. Fattore essenziale per la nostra strategia aziendale è la ricerca di un prodotto economicamente conveniente, ma che continui a rispettare i nostri standard di qualità. Come si compone la vostra gamma? I prodotti per i quali l’azienda si è affermata sul mercato mondiale fin dalla sua fondazione sono le eliche di prua e le timonerie idrauliche. Oggi il catalogo è molto vasto: serbatoi carburante e acqua, con tutti gli accessori necessari per completare i relativi impianti; ampia gamma di accessori per l’elettricità, come batterie, caricabatterie, inverter; sistemi di scarico completi, dai vari tipi di marmitte e silenziatori alle tubazioni e tutta la raccorderia necessaria; strumentazione di bordo; tutto il necessario per comporre i sistemi di acque di scarico; strumenti di ventilazione dalla linea tradizionale o moderna; sezione dedicata agli impianti oleodinamici; linea completa di finestrature su misura, oblò e passauomo. Negli ultimi anni, inoltre, Vetus ha acquisito l’azienda Maxwell Marine, che produce salpancore, ampliando ancora l’offerta. La novità introdotta lo scorso anno, infine, è una sezione chiamata V-Quipment, che comprende accessori che non sono di produzione Vetus, ma che rispettano i nostri stessi standard di qualità e affidabilità.
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Una delle parole chiave è
innovazione: ogni anno considerevoli somme sono riservate allo sviluppo e alla commercializzazione dei prodotti nuovi.
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Vetus Italia - Alfredo Bini
Alcuni prodotti Passauomo a filo ponte Vetus ha progettato una nuova linea di passauomo, un’alternativa economica ai quelli convenzionali. Sono adatti alle nuove imbarcazioni, dove la paratia può essere costruita appositamente per posizionare questi passauomo. Dopo l’installazione il passauomo sarà integrato completamente nel ponte. È disponibile in quattro misure standard e il secondo profilo è in alluminio lucidato e anodizzato. Il coperchio è realizzato in acrilato spesso 10 mm in colore fumé scuro.
Rimdrive Rappresenta una evoluzione delle eliche di prua tradizionali. A differenza di queste, il motore elettrico non occupa spazio prezioso all’interno dell’imbarcazione. L’elichetta è la parte rotante del motore elettrico (rotore), mentre i circuiti fissi (statore) sono inclusi nel tunnel. Il risultato è una elica di prua molto compatta e silenziosa. Grazie al particolare design delle pale dell’elica e della fascia che le contiene, il Rimdrive è virtualmente privo di cavitazione ed estremamente silenzioso. Il controllo è proporzionale: in ogni momento, il comandante può scegliere la forza che gli serve, in base alla situazione e alla forza del vento. In più, il Rimdrive non ha limitazioni di tempo di utilizzo, con l’unica attenzione alla carica delle batterie.
RC12 La serie RC12 di Maxwell è l’ultima innovazione di stile nella tecnologia dei salpancore cima/catena automatici. Pensando che lo stile classico aperto sia più adatto per le barche più grandi, RC12-10 e RC12-12 rappresentano il futuro da tutti i punti di vista. Sono progettate per recuperare e mollare senza sforzo la catena a maglia corta; hanno un carico di lavoro massimo istantaneo di 1.590 kg e una velocità di recupero àncora di 15 m/min. Un ampio pescacatena sul ponte assicura un facile ingresso della cima/catena all’interno del pozzo àncora mentre un meccanismo a doppia frizione a cono consente la funzione “caduta libera” per operazioni precise e senza intoppi. Il riduttore ha un design particolare ed è anodizzato; permette installazione veloce, resistenza alla corrosione, poca manutenzione, risparmio di spazio, riduzione 75:1. 140
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Qual è il vostro target di riferimento? Da sempre l’azienda si rivolge principalmente alle piccole e medie imbarcazioni. Sempre di più, però, cerchiamo di affacciarci anche al mercato delle imbarcazioni più importanti, cercando di sviluppare prodotti come gli impianti oleodinamici, affiancati alla garanzia della qualità e a un’assistenza commerciale e tecnica molto professionale. Che cosa significa “qualità” per Vetus? Ha sempre significato affidabilità, sicurezza, durevolezza e garanzia. La ricerca di soluzioni economiche più vantaggiose per il cliente non può prescindere dall’assicurazione di questo tipo di qualità, che per Vetus è una priorità. La finalità dei nostri progettisti è quella di trovare soluzioni per tutti i tipi di problemi, pensando ai prodotti non come parti singole, ma come sistemi e impianti completi, che coesistano in modo perfetto. La facilità di installazione e di uso rappresenta il modo per avvicinarci al cliente e rendergli la vita più semplice possibile. L’armatore deve pensare soltanto a navigare, al resto pensa Vetus. Che cosa pensa del mercato nautico italiano, in particolare, e di quello mondiale, in generale? Purtroppo il nostro mercato di riferimento in Italia sta ancora soffrendo e dovremo tenere duro per qualche tempo. A livello mondiale sembra che le cose si stiano assestando più velocemente. Certo è che la realtà è cambiata profondamente e tutti gli attori dovranno riadattarsi alla nuova situazione. Quali servizi offrite per il post-vendita? Vetus dispone di una rete capillare di officine e dealer che offrono al cliente assistenza diretta lungo tutto il litorale italiano, oltre al continuo contatto con tutte le officine facenti capo ai vari concessionari in tutti i Paesi esteri. Abbiamo una rete in contatto diretto con la sede di Limite sull’Arno, che rimane il punto di riferimento per qualsiasi tipo di problema e la gestione di tutte le richieste.
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Vetus dispone di commercializzati con il proprio marchio e di un catalogo
prodotti
con una tiratura di oltre 300.000 copie in 12 lingue.
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componenti ed elettronica
Andare sempre avanti Nella nautica si parla spesso di innovazione di prodotto e nel settore degli accessori questa è una caratteristica ancora più evidente. Ecco alcune soluzioni che vi consentono di rimanere al passo coi tempi, dai gruppi elettrogeni agli stabilizzatori, dai display multifunzione agli strumenti di sicurezza di Laura Biazzi
Stabilis Electra L’azienda italiana Cmc Marine che produce pinne stabilizzatrici, bow e stern thruster per yacht ha presentato una gamma di prodotti, che saranno consegnati a partire da gennaio 2013, con un numero di modelli quasi triplicato e caratterizzati da una rinnovata modularità di installazione e utilizzo a bordo. Nel dettaglio, la nuova serie Stabilis Electra (Se) è composta da impianti di stabilizzazione con pinne attive azionate elettricamente, prodotto per il quale l’azienda ha recentemente ottenuto il rilascio definitivo del brevetto europeo (Eu Patent n. 2172394) e include circa 30 possibili configurazioni di modello attraverso la combinazione modulare di 7 distinte serie di attuatori (erano 4) abbinati a 14 (erano 9) differenti taglie di pinne e a 12 possibili classi di motorizzazioni nelle differenti alimentazioni richieste dal mercato. www.cmcmarine.com
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Res QLink Plus
Nilox Foolish Special
Svama nautica presenta la versione galleggiante del sistema di Personal Locator Beacon con gps di salvataggio prodotto da Acr per tutti i diportisti, esploratori e piloti. Il Plb Res QLink+ (modello 2881) rappresenta la diretta evoluzione del precedente modello 2880, il quale, pur essendo impermeabile, non è in grado di galleggiare a meno che non sia inserito nell’apposita custodia in neoprene (Floating Pouch). Il ResQLink+, invece, galleggia perfettamente senza alcuna custodia, mantenendo tutte le potenzialità tecniche del precedente. Inoltre sono state aggiunte due fibbie per il fissaggio a cinture o altro. È attivabile manualmente in due step: si estrae l’antenna e successivamente si preme il tasto ON, dopo il gps interno è in grado di allertare i soccorsi in meno di 5 minuti e di guidarli a meno di 100 metri dalla posizione, trasmettendo un segnale di emergenza sulle frequenze 406.037 MHz/121.5 MHz. www.svama-nautica.com
La action cam di Nilox è ideale per riprese in full hd, grazie al grandangolo più ampio – 175° – e allo zoom digitale 4x, perfetto per immortalare anche i dettagli più lontani. Sono inclusi nel prezzo lo schermo lcd, per rivedere in diretta le riprese e gli scatti appena effettuati, il telecomando wireless per gestire il dispositivo in remoto e una micro SD da 4 GB. Foolish Special è waterproof fino a una profondità di 60 metri grazie alla custodia stagna, compresa nella confezione, che ne consente l’utilizzo sia in acqua che sulla neve. www.nilox.it
Unità Cbu Mase ha introdotto il modulo elettronico Cbu che gestisce tutti i controlli e i comandi del gruppo elettrogeno attraverso un display a cristalli liquidi e cinque pulsanti. L’unità è applicata sul pannello frontale del generatore mentre un altro display remoto può essere montato in plancia o in un quadro elettrico a distanza. Il sistema permette un facile e preciso monitoraggio del funzionamento e in particolare fornisce dati sulla tensione alternata, la frequenza, la corrente di carica delle batterie dell’imbarcazione e del generatore, il numero di giri/motore, le ore di funzionamento, il programma di manutenzione, la pressione dell’olio, la temperatura del motore e i vari allarmi. Inoltre dialoga con i nuovi tecnologici caricabatterie Mase Star ad alta frequenza, totalmente controllati da microprocessore per ricaricare nel modo più corretto tutti i diversi tipi di accumulatori con un’efficienza superiore all’85% e con correnti di uscita da 25 a 140 A. www.masegenerators.com
i40, i50 e i60 Raymarine, grazie al nuovo look, che comprende strumenti Wind dedicati, display monocromatici e formati compatti, offre una scelta completa. i50 e i60 sono progettati per essere abbinati ai display multifunzione eSeries e c-Series. La gamma i50 consiste di tre display digitali: gli strumenti Speed e Depth con grandi caratteri e Tridata suddiviso in tre settori. Progettata per barche a vela, la serie i60 comprende Wind e Bolinometro in formato analogico e digitale. L’eccezionale angolo visivo per l’ottimale visibilità e i semplici tasti degli i50 e i60 assicurano massima facilità di lettura e uso. Gli i40 hanno grandi display, sono compatti ma potenti, offrono la completa integrazione con autopiloti e strumenti di navigazione Raymarine e si possono montare a superficie e su staffa. I display Depth, Speed e Wind hanno caratteri molto grandi (max 28 mm) e lcd nitidi. www.raymarine.it
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IMP. LOWRENCE
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elettronica
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Lowrance Hds 2 Gen Touch
Guardare e… toccare
L’ultima novità in casa Navico sono i tre plotter touchscreen Lowrance da 7, 9 e 12 pollici. La seconda generazione degli Hds di Lowrance ha fatto il suo debutto in società nelle acque dell’Egeo e abbiamo avuto modo di provarlo a bordo di un fisherman di Niccolò Volpati
A Genova a ottobre, al Mets di Amsterdam a novembre e, per i più fortunati, come noi, ad Atene a settembre. Le taglie di questa nuova gamma sono tre: 7, 9 e 12 pollici. La prima caratteristica che salta subito agli occhi è la funzione touchscreen. Lowrance arriva leggermente in ritardo rispetto ad altri marchi e questo rappresenta forse un vantaggio. La prima fu Garmin, seguita poi da Raymarine e, infine, da Furuno. Oggi anche Navico, con i brand Lowrance e Simrad, si orienta decisamente in questa direzione. La funzione touchscreen ha i suoi pregi e i suoi difetti. Il principale vantaggio, molto evidente, è che con lo stesso ingombro si ha uno schermo più grande. È una caratteristica utile per un tablet o uno Smartphone, ma anche per un plotter che deve essere collocato sulla plancia di una barca. Il limite di un plotter touchscreen è che si usa in barca dove, di solito, si salta sulle onde e, se ci si trova in coperta, è facile che si prendano schizzi. Provate a scorrere il menu di un plotter con le dita bagnate oppure su una barca a motore che affronta le onde di prua: è probabile che in queste situazioni iniziate a provare nostalgia per il caro vecchio plotter pieno di tasti. Il touchscreen in coper-
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IMP. LOWRENCE
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Particolare attenzione è stata prestata anche alla . Il risultato è ottimo perché il display è sempre ben visibile anche con luce solare intensa e diretta.
visibilità
ta o in caso di mare formato funziona poco, solo a tratti, con il rischio che ci si innervosisca e si prema con forza sul display nella speranza di accedere al menu o di inserire un nuovo waypoint. Lowrance ha cercato di superare questo limite con un display che è sì full touch, ma dispone anche di quattro pulsanti posizionati sulla mascherina dello strumento. L’utilizzatore potrà quindi scegliere se premere le icone sul display oppure i pulsanti laterali. I tasti sono solo quattro: uno per richiamare il menu principale, due per lo zoom e uno per l’accensione. Ci sembra un valido compromesso perché si evita di occupare troppo spazio con molti pulsanti “tradizionali” e, contemporaneamente, si hanno a disposizione le funzioni principali. Oltre allo schermo wide e alla funzione touch, ciò che ci ha impressionato favorevolmente è la velocità di passaggio da una schermata all’altra, merito del processore studiato e realizzato internamente dall’azienda nel centro studi Navico in Norvegia. Nuove le tecnologie, nuove le caratteristiche, ma la sfida per l’elettronica è sempre la stessa: deve essere facile e intuitivo. È inutile arricchire uno strumento di centomila funzioni, se queste sono difficilmente accessibili, un po’ come quei siti internet dove c’è di tutto, ma non si trova niente. L’interfaccia utente degli Hds 2 Gen Touch a noi è sembrata davvero intuitiva. Rispecchia la forma ormai in voga su tablet e Smarthphone. All’accensione compare una home page con le varie funzioni racchiuse nello strumento ovvero la cartografia, il sonar e il radar. La differenza rispetto ai precedenti modelli Hds di Lowrance è che questa seconda generazione ha (quasi) tutto all’interno. L’antenna gps è integrata e non esterna, così come il modulo digitale per l’ecoscandaglio. Rimane da collegare, ovviamente, l’antenna radar. Hds 2 Gen Touch è compatibile con i modelli broadband radar di Navico. Premendo con il dito una di queste icone, si entra immediatamente in questa funzione. Se si vuole personalizzare la schermata, basta aprire il menu, sce-
gliere una pagina bianca e trascinare con il dito le icone della cartografia, del radar o dell’ecoscandaglio. Niente di più semplice e intuitivo. Perfino per spostare la posizione di alcuni elementi grafici è sufficiente usare la funzione touch e trascinare l’immagine. Per esempio, nella schermata ecoscandaglio, è riportato anche il dato numerico della profondità. Se lo si vuole spostare dall’angolo in alto a sinistra a quello in basso a destra, basta trascinare con il dito il numero che indica quanti metri di fondo ci sono sotto la chiglia. La stessa semplicità si trova nell’uso della cartografia. Scorrendo il dito in verticale, infatti, si passa da una visualizzazione prospettica a una vettoriale delle mappe. La cartografia scelta da Navico è la versione Platinum di Navionics. Tutti i plotter Hds 2 Gen Touch hanno la slot per SD Card. La cartuccia cartografica è una dei pochi elementi “esterni”.
Il plotter racchiude al suo interno modulo fishfinder digitale e antenna gps: questo consente una più facile installazione a bordo e il prezzo finale della seconda generazione Hds dovrebbe essere lo stesso della precedente. Si potrà così avere un display più grande, proprio perché touchscreen e wide, allo stesso costo del “vecchio” Hds.
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IMP. MARTINI
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aziende
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Martini Alfredo
Varese e Como scelgono Martini Due importanti novità per l’azienda di Turate, in provincia di Como, che è stata scelta sia per l’approdo del battello elettrico che fa il giro del lago di Varese sia per quello di un residence Buone notizie per Martini Alfredo Spa, azienda che, con la divisione Marinas, sviluppa soluzioni personalizzate per vari specchi d’acqua e ha realizzato 1.000 installazioni in tutto il mondo, per approdi turistici di mare, di fiume e di lago, in maniera diretta o attraverso la collaborazione di agenti locali. I pontili galleggianti Martini Marinas sono stati scelti per l’approdo del battello elettrico che propone il tour del lago di Varese. In questo modo il rispetto dell’ecosistema del lago di Varese è assicurato, oltre che dalla propulsione elettrica del battello, anche dal design essenziale dei pontili. Questi ultimi, infatti, si inseriscono per-
fettamente nel contesto ambientale e paesaggistico grazie alla loro realizzazione nel pieno rispetto dell’habitat naturale con il piano di calpestio in Similteck e i galleggianti realizzati con resina poliolefinica riciclata. La seconda novità dell’azienda riguarda un residence molto prestigioso che si affaccia sul lago di Como, in una zona incantevole, ma particolarmente esposta. Si tratta di Marinetta Isolabella. Proprio per la particolare conformazione della zona l’approdo per i posti barca dei residenti è stato realizzato da Martini Marinas con la partnership di Marinetek, leader mondiale nella progettazione e costruzione di frangiflutti galleggianti a elevatissime prestazioni.
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La storia Alfredo Martini ha fondato l’azienda omonima a Milano nel 1945. Inizialmente si trattava di una piccola ditta per la lavorazione delle materie plastiche che svolgeva un'attività quasi esclusivamente per conto terzi e produceva in prevalenza componenti per radio e frontali per televisioni in materiale plastico stampato. Nel 1964 dallo stampaggio conto terzi si è passati alla fabbricazione di contenitori industriali progettati in massima parte dal titolare stesso e, negli anni successivi, viene ideato il grande stabilimento di Monza che verrà ultimato nel 1967. Nel frattempo si è dato inizio allo studio e alla creazione dei primi articoli per l'arredamento. Agli inizi degli anni ’70, poi, è nata la divisione Marinas, che ha presentato il primo pontile galleggiante costruito in Italia dotato di galleggianti in plastica invece di quelli tradizionali in cemento.
La Martini Alfredo Spa progetta, studia e produce contenitori industriali, pallet in plastica e pontili galleggianti. La gamma di pontili comprende vari accessori come passerelle, finger, colonnine di servizio e diverse opzioni per l’ancoraggio. 146
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CANTU
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IMP. CHARTER
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viaggi
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charter
Natale a bordo
Da 60 a 14 metri, a
vela o a motore, con ogni comfort o piĂš spartane, ecco qualche idea per le vacanze, pensate sia per chi ha voglia di tanto sport e movimento (compresa la pesca dâ&#x20AC;&#x2122;altura) sia per chi non ha voglia di pensare a nulla. E magari brindare sotto il sole di Marina Mancuso
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BARCHE dicembre 2012
IMP. CHARTER
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Camper & Nicholsons France Darling’s Danama è una nave di 60 metri, firmata Crn, per 12 ospiti e 14 membri d’equipaggio che naviga ai Caraibi. Gli esterni hanno ampi spazi sul mare (come la terrazza degli armatori o la beach area di poppa) mentre gli interni, firmati da Cristina e Alexandre Negoescu, sono dominati dal rovere velato bianco e da un gusto essenziale e sofisticato al tempo stesso. La suite dei proprietari è un open space che comprende lo studio arredato con scrivania laccata nera con un top in cuoio, una libreria, la tv e un frigo a scomparsa con anta in Galuchat. Particolarità di questa zona è un sistema chiamato abbattimento “acustico attivo”, che consente di annullare tutto il rumore nell’intera area del letto, grazie a una serie di microfoni che registrano il rumore ambientale di fondo e, generando suoni con frequenze in opposizione di fase, abbattono le onde acustiche. Ci sono due tender Castoldi (7,5 m). I motori sono due Caterpillar 3512B grazie ai quali Darlyng’s Danama raggiunge una velocità di crociera di 14 nodi mentre l’autonomia è di circa 4.000 miglia nautiche.
Darling’s Danama Lunghezza ft m 59,5
West Coast International Sea Stream è un Ferretti di 24 metri costruito nel 2006 e disponibile per navigare alle Seychelles. È spinto da due Mtu da 1.525 cavalli ciascuno che gli garantiscono una velocità di crociera di 27 nodi. Può ospitare fino a otto persone in quattro cabine (due matrimoniali e due con letti separati). Dispone di tutto l’occorrente per la pesca d’alto mare. L’equipaggio è composto da tre persone che conoscono perfettamente queste zone e, quindi, sono anche guide turistiche. Gli stabilizzatori Zero Speed permettono una sosta in rada confortevole anche con acque movimentate. C’è una grande disponibilità di giochi d’acqua, inclusa l’attrezzatura sub.
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larghezza m 10,20 • immersione m 3 • peso a pieno carico ton 775 • posti letto 12 • equipaggio 14 • riserva combustibile lt 107.000 • riserva acqua lt 20.000 • produzione giornaliera acqua lt 10.000 • velocità max a mezzo carico 15 nodi
Sea Stream Anno 2006 • lunghezza m 23,45 • larghezza m 5,94 • cabine 4 • posti letto 8 • velocità di crociera 25 nodi • velocità max 33 nodi • equipaggio 3 persone • prezzo € 4.140 al giorno (escluse tasse locali, consumi di carburante, vitto e porti) o € 29.000 alla settimana (+15% tasse locali) West Coast International, Milano, tel. 335 6171937, segreteria@westcoastint.com, www.westcoastint.com
• velocità di crociera 14 nodi • autonomia a velocità di crociera 3.000 mn • prezzo € 345.000
alla settimana
Camper & Nicholsons France, Antibes, tel. +33 (0)492912912, www.camperandnicholsons.com
photo credit Marc Paris
Bon ton a bordo
Le vacanze natalizie potrebbero essere l’occasione per “sperimentare” una permanenza in barca, in vista di un viaggio più impegnativo (o di un acquisto) successivo. Ecco qualche consiglio su come comportarsi a bordo. Per i naviganti esperti sarà l’occasione per ripassare un po’ di buone maniere. • Bagagli: non esagerare con le dimensioni, prediligere borse e borsoni alle valigie rigide, scegliere abiti comodi e non dimenticare cappelli, occhiali da sole, creme solari e medicinali. • Equipaggio: è bene consultarsi con gli altri ospiti prima di chiedere eventuali cambiamenti dell’itinerario concordato. È possibile offrire il proprio aiuto (soprattutto su barche piccole), facendo attenzione a non essere mai d’intralcio. • Comportamenti da evitare: sedersi con costumi bagnati e creme solari su sedie o tessuti che potrebbero macchiarsi, camminare con calzature inadeguate (come i tacchi), abusare di acqua o energia elettrica, lasciare indumenti bagnati nelle zone comuni.
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IMP. CHARTER
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viaggi
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charter
E poi ancora… Intercharter propone una crociera alle Antille Olandesi su un Azimut 70 Sea Jet, con sei posti letto (in tre cabine) e tre o quattro persone di equipaggio per 21.500 dollari alla settimana (oltre alle spese). Tra Natale e Capodanno il prezzo sale a 23.650 dollari. Non sono comprese spese di cambusa, carburante, porti, comunicazioni ed extra personali. Intercharter, tel. +39 040 943633 +44 (0)20 81335980, www.intercharter.com Acqualibera organizza un Capodanno a bordo dell’“ammiraglia” Dune Mosse (13 metri, con tre cabine e due bagni e riscaldamento). L’imbarco avverrà a Portovenere e la quota di partecipazione è di 280 euro per quattro giorni (compresi utilizzo dell’imbarcazione e pernottamento a bordo, skipper e coperture assicurative). Acqualibera, Portovenere (SP), tel 328 0059351/328 2120510, info@acqualibera.it, www.acqualibera.it Bluenose ha dato inizio ai corsi di vela nei week end a Bari e, da gennaio, a Brindisi e ha organizzato una crociera di Capodanno ai Caraibi a bordo di un catamarano Orana 44 della Fountain Pajot (del 2009) che partirà dalla Martinica verso le Grenadines il 26/12. La crociera dura 14 giorni e il prezzo parte da 1.700 euro (senza la quota di cambusa e carburante), l’equipaggio è composto da due persone. Bluenose Yachting Srl, menico@blunosya.it, cell. 335 6721525, www.blunosya.it Sunseeker Charters propone diverse crociere alle Seychelles, su un Portofino 48, un Manhattan 53 o un Manhattan 66. Prezzo a richiesta. Sunseeker Charters, tel. 44 (0)1202 682890, info@sunseekercharters.net, www.sunseekercharters.net
Sailor Company Tra gli itinerari proposti per questa stagione c’è una crociera a bordo del catamarano Nautitech 44 progettato dallo studio francese Mortain & Mavrikios. L’imbarcazione, di oltre 13 metri fuoritutto, dispone di quattro cabine, ciascuna con bagno privato. Gli ospiti, con volo in arrivo da Milano a Saint Maarten (con scalo a Parigi), navigheranno tra St Barth e l’isola di Anguilla. Quest’ultima ha una forma stretta e allungata che fece sì che i primi esploratori europei le dessero questo nome. Tra le particolarità di questa offerta c’è la promozione “porta un amico” che prevede uno sconto di 100 euro se si porta una persona nuova.
Nautitech 44 Lunghezza ft m 13,47 • larghezza m 6,81 • immersione m 1,20 • posti letto 8 • cabine 4 • bagni 4 • peso kg 9.200 • superficie velica mq 95 • 2 motori Yamaha cv 40 • equipaggio 2 persone (skipper e hostess) • prezzo in cabina doppia in condivisione € 1.450 alla settimana Sailor Company, Milano, tel. 02 36503456, www.sailorcompany.com
Charter Caraibi
Una delle peculiarità su cui punta questa agenzia è l’elasticità nel cambiare date e itinerari, entro certi limiti, sia per agevolare i clienti in base ai loro voli, sia per i cambiamenti del meteo. Il consiglio è di scegliere destinazioni caraibiche meridionali all’inizio della dry season (stagione secca), che comincia a dicembre, e spostarsi poi verso nord in modo da diminuire i rischi di perturbazioni. Tra le aree di navigazione proposte ci sono: da Martinica a Grenada, dalla Martinica ad Antigua&Barbuda, da Antigua&Barbuda alle Isole Vergini e da queste a St. Lucia.
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La barca che presentiamo è Antigua, un Sun Odissey 51 con quattro cabine matrimoniali (oltre a quella del marinaio) e quattro bagni, tutti con doccia, oltre a quella esterna. Dispone di avvolgiranda, salpancora elettrico, barometro, bussola, stazione vento, ecoscandaglio, pilota automatico, vhf, gps, radar, plotter cartografico con interfaccia radar, stereo cd, tender con fuoribordo e due frigoriferi. Antigua Lunghezza ft m 15,35 • larghezza m 4,80 • immersione m 2,10 • peso ton 17 • motore Yanmar cv 64 • riserva gasolio lt 380 • riserva acqua lt 800 • cabine 4 + 1 • posti letto 8 • prezzo: le quote individuali variano, a seconda della stagione da € 600 a 1.000 alla settimana. Tra Natale e Capodanno c’è la possibilità di noleggiare l’intera imbarcazione con skipper a € 8.500 per un massimo di sei persone, mentre la quota individuale è di € 1.300 esclusi gli extra. Charter Caraibi, Massimo Gardelli, tel. 346 3157138, maxgsail@gmail.com, www.antiguaguadalupa.com
BARCHE ON LINE NATALE
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IMP. METEO
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esperti
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meteo
L’energia del mare:le onde Chi di noi non è mai rimasto ammaliato osservando da terra il continuo frangersi delle onde, magari durante una violenta mareggiata invernale, chiedendosi da quale mare lontano venissero o cosa le avesse generate? Ecco alcune risposte di Gianfranco Meggiorin e Daniele Vitri * Le onde possono essere di tre tipi: di marea, di origine sismica e da vento. Prenderemo in considerazione queste ultime poiché sono quelle che interessano maggiormente il Mediterraneo. Il vento agisce sul mare creando inizialmente quelle che vengono chiamate onde capillari, piccole increspature che conferiscono una certa “rugosità” alla superficie dell’acqua permettendole di avere presa per poter generare le onde vere e proprie. L’altezza dipende da tre parametri: intensità e durata nel tempo del vento e fetch, ovvero il tratto di mare su cui soffia un determi152
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nato vento di direzione e intensità costante in grado di generare un moto ondoso. Il mare cresce proporzionalmente a questi due fattori, per questo in oceano troveremo onde molto alte, perché è presente un ampio tratto di mare su cui il vento può compiere la sua azione. Può essere quindi che questa “fabbrica” sia lontana dal punto in cui ci
troviamo, e in questo caso si parlerà di mare morto e, al contrario del mare vivo, noteremo una maggiore lunghezza (distanza tra cresta e cavo) e quindi maggiore energia. La lunghezza, spesso trascurata dal diportista, è invece un parametro che deve interessare quanto l’altezza: solo con l’accoppiata di queste informazioni possiamo avere un’idea valida di quello che troveremo in navigazione. L’onda è uno spo-
stamento di energia proprio come i movimenti sinusoidali di una corda tenuta alle due estremità e fatta oscillare. Le particelle d’acqua compiono delle orbite circolari il cui raggio decresce man mano che aumenta la profondità fino a scomparire. Ciò è vero finché la profondità è superiore a metà della lunghezza (L), si parla cioè di onde di mare aperto che non subiscono in alcun modo l’influenza del fondale.
Quando invece la profondità raggiunge L/2 il moto circolare delle particelle più in profondità risente del fondale che modifica la traiettoria anche delle orbite sovrastanti. In termini generali a questo punto aumenta l’altezza (H) e diminuiscono lunghezza e velocità. Quando il rapporto altezza lunghezza supera 1/7 o circa 120° l’onda frange. La forza del vento sospinge la parte alta delle creste e provoca frangenza in mare aperto. Inoltre onde molto alte (dette anomale) all’interno di un
La vita dell’onda: il vento la genera, si allunga e frange propagandosi verso le coste.
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Parametri di fondamentale importanza per conoscere e capire il moto ondoso.
dato treno di onde avente una certa lunghezza costante possono rompersi perché superano il rapporto di ripidità critico. Allo stesso tempo una corrente (spostamento di una massa d’acqua) di direzione opposta al moto ondoso provoca un innalzamento e una diminuzione della lunghezza e anche questo può causare frangenza. Per contro una corrente che va nella stessa direzione aumenta la lunghezza e diminuisce l’altezza. Questi aspetti sono da tenere in considerazione durante la navigazione: troveremo condizioni diverse da quelle previste se c’è mare morto (in assenza di vento, elevata L) o mare vivo (in presenza di vento nella
stessa direzione di propagazione dell’onda, L bassa in rapporto a H) a parità di altezza dell’onda. Un altro aspetto de tenere in considerazione quando si pianifica una navigazione è il dato che ci viene fornito in termini di altezza (H). Solitamente i bollettini e i modelli la esprimono come altezza significativa (Hs) che corrisponde all’altezza media del terzo delle onde di altezza più elevata fra quelle osservate in un dato periodo. È possibile perciò trovare onde più alte e più basse di quelle previste; la statistica dice infatti che ogni 100.000.000 di creste una sia tre volte più alta di quella significativa. Se il meteo ci dà due metri d’onda teniamo in considerazione che è possibile, con una certa probabilità, incontrare almeno un’onda di
quattro metri e raro, ma non impossibile, trovarne una di sei. Allo stesso tempo è fondamentale fare una distinzione tra i tipi di imbarcazioni. Gli scafi dislocanti risentono meno delle condizioni avverse e riescono ad affrontare onde e vento con più sicurezza. Per contro gli scafi plananti, seppur spesso in grado di “fuggire” il cattivo tempo grazie alla velocità, subiscono molto, per esempio, l’onda al traverso o di prua e la navigazione in tali casi è compromessa in termini di comfort e sicurezza. L’esposizione di una baia o di un porto è di fondamentale importanza. Se devo effettuare un ormeggio, per esempio a Livorno (esposto al SW) ed è presente un forte Grecale con previsioni di burrasca, avrò meno problemi rispetto alla situazione analoga ma ruotata a Libeccio. Di grande interesse è l’effetto che ha la costa sulle onde. Come detto in precedenza il fondale, in funzione
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creste seguono la batimetria del fondale, concentrandosi nei capi e disperdendosi nelle baie. Alcuni porti subiscono molto questi fenomeni e l’ingresso può essere difficoltoso: a Chiavari se l’onda è di Libeccio c'è la diffrazione e l’onda si dispone, sebbene con minore energia, nella stessa direzione dell’imboccatura. Per lo stesso motivo Portofino, ridosso naturale protetto da SW, ne risente comunque l’effetto e subisce una risacca in condizioni di mare mosso. Nei porti adriatici è spesso pericolosa l’entrata con mare mosso per via dei bassi fondali che generano frangenti. Le stesse condizioni meteomarine possono essere difficili in una zona e maneggevoli in un’altra con caratteristiche geografiche diverse. * www.navimeteo.it
Effetto della costa sul moto ondoso: rifrazione e diffrazione.
In breve
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della sua profondità, modifica il moto circolare delle particelle d’acqua, trasformandolo da orbite circolari a ellissi inclinate, con conseguenze su L, H e C. Ciò è valido da un punto di vista quantitativo, ma è possibile fare alcune considerazioni di tipo qualitativo. Una spiaggia con pendio dolce farà sì che l’energia si disperda gradualmente, mentre una costa a picco “rimbalza” le onde verso il largo disperdendo poca energia per via del fenomeno della riflessione. Allora sarà conveniente optare per una rotta al largo, evitando i suddetti fenomeni di turbolenza. La diffrazione, invece, è il fenomeno a causa del quale vi è risacca nei porti. I treni “seguono” gli ostacoli modificando la traiettoria. Secondo il principio della rifrazione, analogamente, le
Le onde sono uno spostamento di energia simile ai movimenti sinusoidali di una corda tenuta alle due estremità e fatta oscillare: le particelle d’acqua compiono delle orbite circolari il cui raggio decresce man mano che aumenta la profondità fino a scomparire. Il vento agisce sul mare creando inizialmente quelle che vengono chiamate onde capillari (piccole increspature). L’altezza dipende dall’intensità, dalla durata nel tempo del vento e dal fetch, il tratto di mare su cui soffia un determinato vento di direzione e intensità costante. Altro parametro importante da considerare per il diportista è la lunghezza.
condizioni diverse per la navigazione se vi è mare morto (in > Troveremo assenza di vento, elevata L) o mare vivo (in presenza di vento nella stessa direzione di propagazione dell’onda, L bassa in rapporto a H) a parità di altezza dell’onda. Scafi dislocanti risentono meno delle condizioni avverse e riescono ad affrontare onde e vento con più sicurezza. Per contro gli scafi plananti, seppur spesso in grado di “fuggire” il cattivo tempo grazie alla loro elevata velocità, subiscono molto, per esempio, l’onda al traverso o di prua. L’esposizione di una baia o di un porto in relazione a quelle che sono le condizioni meteomarine è di fondamentale importanza. Alcuni porti subiscono molto fenomeni di diffrazione e rifrazione e l’ingresso può diventare difficoltoso.
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2007, 2x280 Volvo Penta benzina, accessoriato pesca, in mare solo 4 mesi, condizioni di nuovo, leasing. Prezzo molto interessante.
2010, 1x150 Suzuky 4t, piccola cabina per wc o ripostiglio, bussola, tromba, luci di via, strumenti motore, tendalino bimini, tendalino totale. € 22.500.
Fairline Targa 47
Cerri 86’ Fly
S34 Cabin
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Marina di Verbella tel. 0331 921108 fax 0331 920642 www.verbella.it a.grandi@verbella.it
Giacomo Gramatica tel. 0185.280695 cell. 333.3527248 www.giacomogramaticadibellagio.it
Sciallino srl – Tel. +39 0182 9191 info.sciallino@gmail.com www.sciallino.it
Sciallino srl – Tel. +39 0182 9191 info.sciallino@gmail.com www.sciallino.it
2009, 2 x Volvo Penta D9-575HP, antivegetativa, cuscineria completa, tender, elica prua, passerella, tv, GPS, vericello elettrico, € 300.000,00 + iva.
2006 - 2 x 2000 MTU 4 cabine 4 bagni + equipaggio Bandiera comunitaria, IVA assolta.
2002 2x315HP Yanmar (350 ore di navigazione) ottime condizioni, cabina ospiti, ponte in teak, presa acqua dolce, eliche, € 180.000 trattabili.
2001 motori: 2 x 315 hp Yanmar otttime condizioni, interni in ottimo stato strumentazione completa Simrad. Unico proprietario. € 150.000.
Mochi 44 è visibile a Porto Rotondo all’ormeggio n°460 (davanti al ristoranate Clipper). È appena stato effettuato il tagliando motori. Cell: +39 329 4790655. 158
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S30 Cabin
S25
Sciallino srl – Tel. +39 0182 9191 info.sciallino@gmail.com www.sciallino.it
Sciallino srl – Tel. +39 0182 9191 info.sciallino@gmail.com www.sciallino.it
2006 motori: 2 x 250 Yanmar GPS/Plotter/Eco autopilota VHF; - Cabina amatoriale doppia. Bagno con doccia. Dinette trasformabile. € 140.000.
2000, 2x150 HP Volvo Penta, eco 1200 mt., pompa acqua di mare, autopilota, GPS plotter, tendalino, impianto 12V/220V con presa in banchina € 72.000.
BROKER dic 2012.qxp
16-11-2012
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Cigarette 46
Gobbi 315 sc
Bavaria 300
S30 Cabin
Yacht Service Rapallo tel. 0185 232024, cell. 335 8263146, commerciale@yachtservicerapallo.it
M3 Servizi Nautici Tel. 018280180 contatti@m3nautica.it www.m3nautica.it
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Sciallino srl – Tel. +39 0182 9191 info.sciallino@gmail.com www.sciallino.it
1993, mt.13.82, 2x750 hp Satek, ore moto 0 ca, perfette condizioni, 4 posti letto, bagno separato, cucinino, gen. Mase IS 2,5 kW 2008, aria condiz.
2003, 9,85 mt, 2 Volvo Penta AQ 41 D DPE 200cv, 1 cabina, plancetta ampliata di poppa, Garanzia 12 mesi, € 89.000, visibile Andora (SV).
2002, 9,48mt, 2 Mercruiser 4.2 TD 220cv, 1 cabina, 4+2posti letto, Garanzia 12 mesi, € 75.000 Visibile Andora (SV).
2000, motori: 2 x 250 hp VM, € 115.000, riallestita nel 2011. Passerella idraulica GPS, ecoscandaglio a scansione laterale. Moquett in ogni ambiente.
Crowline 268 cr
Gagliotta 32
Cad 30
S40
Marina di Verbella tel. 0331 921108 fax 0331 920642 www.verbella.it a.grandi@verbella.it
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Sciallino srl – Tel. +39 0182 9191 info.sciallino@gmail.com www.sciallino.it
Anno 1998, 1 x Mecruiser 7.4 L, cuscineria completa, Capotte completa, ecoscandaglio, GPS,WC marino, Frigor, Vericello elettrico. € 24.000,00
Anno 2009 , 2 x Volvo Penta D4-225, Cuscineria completa, Capotte camper, Elica di prua, Frigor, Cucina completa, Wc marino, Vericello elettrico. € 95.000,00 + iva
Anno 2008, 2 x Mercruiser 5.0 MPI, Cuscineria completa, Copripozzetto, Frigor, Fornello a gas, Wc marino, Vericello elettrico. € 60.000,00 + iva
2006 motori Yanmar 2 x 440 hp 2 cabine 2 bagni strumentazione elettronica completa per plancia e fly passerelle elettroidraulica € 350.000.
Pershing 80
Astondoa A 67
AS 40 open
A 53 OPEN HT
Futura Yacht T. +39 335 6454736 info@futurayacht.com www.futurayacht.com
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Richiesta € 3.490.000 full optional, 3 cabine, 2011, MTU 16V 2000 M93 2 X 2435 HP trasmissione ZF, ore motori +/- 130.
2011 - offerta stock € 985.000+iva allestimento full optional (prezzo di listino € 1.895.000+iva), MAN v-12 crm 2 x 1360 hp trasmissione sds – ore motori +/- 50
Barca nuova costruzione 2012 da immatricolare – Prezzo particolare € 245.000+iva, (prezzo di listino € 380.000+iva), motori VP 2x330 hp D6, mt. 12.20 x 3,60.
Richiesta € 590.000 Leasing, full optional, ottime condizioni, 2009, MAN RS-800 2 X 800 HP 2 x 800 HP trasmissione linea d’asse, ore motori +/- 230, 3 cabine doppie.
Uniesse 65’ Sport
Primatist G36'
Hampton 42'
Primatist G50'
Giacomo Gramatica tel. 0185.280695 cell. 333.3527248 www.giacomogramaticadibellagio.it
Primatist by Bruno Abbate S.r.l. Tel. +39034431581 www.primatist.it primatist@primatist.it
Primatist by Bruno Abbate S.r.l. Tel. +39034431581 www.primatist.it primatist@primatist.it
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2009 2 x 1360 hp MAN 3 cabine 3 bagni + equipaggio Bandiera comunitaria, IVA assolta.
2004, 11,14 x 3,38 m, posti letto 4+2 passeggeri 10, 2 Marca Volvo P. Mod. KAD43P, potenza 230 x 2 cv diesel 95.000,00 € visibile a Grandola ed Uniti.
1999, lung.13,00 m larg.4,00 m N.ro cabine 2 N.ro posti letto 4 N.ro passeggeri 10 - 2 Cummins Potenza 330 hp D 140.000,00 € visibile a Varazze.
2006 lung. 15 mt larg. 4.50 mt cabine 3 - posti letto 5 - passeggeri 14 -4 Volvo Penta D6 350 TD entrofuoribordo 350.000,00 € visibile ad Arbatax.
Primatist 34
Primatist 35
Cigarette 38
Ilver Thesi 34
Primatist by Bruno Abbate S.r.l. Tel. +39034431581 www.primatist.it primatist@primatist.it
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Carnevali Cantieri Nautici srl tel +39 0544 538660 info@carnevaliyachts.com www.carnevaliyachts.com
Carnevali Cantieri Nautici srl tel +39 0544 538660 info@carnevaliyachts.com www.carnevaliyachts.com
1989 con due Volvo Penta 200 Td, visibile a Grandola ed Uniti € 30.000,00.
1990 con due Volvo Penta 230 Td, visibile a Olbia, € 35.000,00.
1987, lungh. 11,45 mt, motori Mercruiser 2x500hp, interni ricondizionati nel 2010, in buone condizioni. visibile in cantiere a marina di Ravenna. € 85.000.
2000, lungh.10,80 mt, motori 2x200hp volvo, elica di prua, 2 cabine, 4 posti letto + 2, visibile in cantiere a marina di Ravenna. € 100.000.
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15-11-2012
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usato
BARCHE
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Falcon
Otam 45' Heritage
Carnevali Cantieri Nautici srl tel +39 0544 538660 info@carnevaliyachts.com www.carnevaliyachts.com
Giacomo Gramatica di Bellagio – Tel. 0185 280695 – 333 3527248 giacomo.gramatica@ virgilio.ita
1988 lunghezza 19,60 mt, motori 2X835 gm, posti letto 6, cab 3, servizi 3, aria condizinata, pilota automat. radar, gps. Visibile a Lavagna. Prezzo € 210.000.
1996 - 2x600 CAT -2 cabine 2 bagni - scafo blue Bandiera italiana, IVA assolta - visibile Liguria.
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Otam 65' HT
Venice Boat Service tel. 335 5424835 www.veboat.com
Giacomo Gramatica di Bellagio – Tel. 0185 280695 – 333 3527248 giacomo.gramatica@ virgilio.ita
Nuovo, 2x330 Volvo d6, lunghezza ft 12.05 omologata natante, 2 versioni di lay-out: 4 posti letto con cab. armatore a centro barca. Cannes 2012.
2009 - 2x1825 CAT -150 ore di moto - 3 cabine 2 bagni + cabina equipaggio - full opts - bandiera comunitaria IVA assolta.
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Comar Clanship 39
Venice Boat Service tel. 335 5424835 www.veboat.com
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2009, 2xips600 D6 Volvo, 3 cabine con bagno, dinette con cucina, gps a colori, autopil, joystick, telecamera sala macchine, generatore 9 kw. Come nuova € 495.000+iva.
1990, 2x325 Cat, 2 cabine, bagno, salone, cucina, gps, eco, vhf, flaps, passerella idraulica, boiler, ottime condizioni, visibile a Chioggia (Ve), si valutano permute € 45.000.
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Sarnico spider
Carnevali Cantieri Nautici srl tel +39 0544 538660 info@carnevaliyachts.com www.carnevaliyachts.com
Yacht Service Rapallo tel. 0185 232024, cell. 335 8263146, commerciale@yachtservicerapallo.it
1996, lunghezza 9,00 mt, cantiere Carnevali, motori Volvo 2x231, pilota automatico. Visibile in Cantiere a Marina di Ravenna. Prezzo € 65.000.
2009, mt. 13,07; 2x435 hp Volvo Penta, ore moto 260 ca; eccellenti condizioni, 2 cabina con bagno, salone, aria cond., joystick di manovra, vis. nord Sardegna.
Colombo 32S
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Yacht Service Rapallo tel. 0185 232024, cell. 335 8263146, commerciale@yachtservicerapallo.it
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2000, mt. 10,21, 2X375 hp Mercruiser, ore moto 292 ca, refitting totale nel 2011 ottime condizioni, cabina con cuccetta a due piazze, gps, eco.
1999, mt. 12,44, 2x370 hp Volvo, ore moto 812 ca, perfette condizioni con garanzia, 2 cabine; 2 bagni, aria condizionata c/f, gen. Mase 3.5 kw, gps. Vis. Buccino (SA).
Pershing 45
Azimut 43 bali
Yacht Service Rapallo tel. 0185 232024, cell. 335 8263146, commerciale@yachtservicerapallo.it
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1989, mt. 13,80, 2x375 hp Caterpillar, ore moto 1550 ca, perfette condizioni, cabina armatoriale, 2 cabine ospiti, 2 bagni, salone, vis. Sardegna.
1979, mt. 12.60, 2x370 hp Isotta Fraschini, ore moto ca, buone condizioni, 3 cabine, 3 bagni, aria condiz, cucina separata, bimini top.
Sarnico 43
Cigarette 39
Yacht Service Rapallo tel. 0185 232024, cell. 335 8263146, commerciale@yachtservicerapallo.it
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2005, imm. 2006; mt. 13,37, 2x370 hp Volvo Penta IPS 500 D, ore moto 520 ca, perfetta, aria condizionata, battagliola alta, elica di prua, tender.
2007, imm. 2009, mt. 13,78, 3x275 hp Mercury fb b Verado ore moto 150 ca, ottime condizioni, interni personalizzati “sport”, visibile Toscana.
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2009, 2 Volvo Penta IPS D6-435 cv 435, 2 cabine, posti letto 6+2, mobili rovere sbiancato, € 390.000,00, visibile Arbatax.
Anno 2010, mt. 11,50, 2x350 hp Yamaha FB, ore moto 50 ca, pari al nuovo, 4 posti letto, bagno, vhf, gps/chart plotter, leasing in corso. Vis. Medio Adriatico.
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14-11-2012
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BRUNO ABBATE GROUP
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14-11-2012
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