Magazine Collinapo

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n.1 | dicembre 2011

CollinaPo paesaggi, cultura e parchi nel torinese

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Sport, Natale,Tradizioni e Natura con collinapo.it 2011. Dopo il numero 0 del magazine su CollinaPo presentiamo il numero 1, pubblicato sul nostro sito, per raccontare alcuni eventi e momenti del nostro territorio, dove in questi mesi abbiamo tenuto decine di riunioni per incontrare tante realtà, persone, associazioni, amministratori e soggetti diversi tutti interessati a costruire insieme un programma ricco di appuntamenti in particolare per la primavera 2012, e che presenteremo nel prossimo numero del magazine. In particolare il 27 maggio sarà lanciata la Giornata del Po che vedrà in Torino diversi momenti di lancio, inseriti per la prima volta nel generale programma culturale della Città di Torino e nel palinsesto di Torino Smart City. Una manifestazione che sarà centrata sulla conoscenza dei beni culturali, ma anche attraverso momenti di partecipazione e di attività lungo il Po dedicate in particolare alle attività sportive all’aria aperta, dalla canoa, alla bicicletta, al canottaggio al fitwalking. Lo sport come alleato di collinapo.it. E’ enorme la ricchezza di opportunità e momenti di incontro, come di risorse da mobilitare e mettere in rete. Siamo sulla strada giusta e perseverando raggiungeremo l’obiettivo. Il piano ha mosso i suoi primi passi, e si presenterà anche nel calenadrio dei viaggi del Grand Tour organizzato dall’Associazione Torino Città Capitale Europea con la Regione Piemonte, ed ha illustrato le sue attività anche in momenti di confronto regionale come al Castello di Gavi, confrontandosi con le esperienze degli altri oltre 30 piani regionali. E’ poi in avvio il lavoro per i masterplan di territorio per l’area del piano di promozione del Po e della Collina torinesi, che interesseranno il Po dei Re, il Po delle Colline e l’area collinare. E’ l’avvio di un complesso lavoro che è però necessario per darci tutti insieme obiettivi chiari e condivisi e per aprire momenti di confronto con i cittadini. Davide Lobue Ippolito Ostellino


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CollinaPo Un primo punto sul piano di valorizzazione del territorio

Fattorie ...didattiche della Regione Piemonte

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Aspettando in Natale a Carignano

Anello Verde della collina torinese e sentieri

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Ciclocross alle Vallere

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Chieri ...archeologica

Meisino La fattoria

EBN Italia

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MiraOrti Trasformazioni in cittĂ

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La Strada Reale dei Vini fra le colline torinesi

IFSE Italian Food Style & Education

L’Ape ama il Bio Consorzio Finagro


CollinaPo.it

un primo punto sul piano di valorizzazione del territorio. La Regione Piemonte con l’avvio del processo di conoscenza – tutela – valorizzazione dei beni culturali, e favorendo l’organizzazione in rete di beni e attività culturali, in connessione con il contesto ambientali e paesaggistico, ha permesso anche al territorio fra Collina e Po torinese di poter candidare le particolari ricchezze e risorse di un territorio troppo spesso nascosto dalla denza trama urbana e dal peso della città, con il progetto “PO&COLLINA TORINESI. IL SISTEMA INTEGRATO DI PROMOZIONE DEI MARCHI “PO CONFLUENZE NORD OVEST” E “STRADE DEI COLORI E DEI SAPORI” con capofila l’Ente Parco fluviale del Po torinese in partenariato con la Provincia di Torino come già illustrato nel numero 0 del magazine. Per raggiungere questo obiettivo si sono avviate azioni di soste-gno rivolte alla valorizzazione del patrimonio culturale attraverso azioni di progettazione condivisa, di rafforzamento delle reti relazionali tra gli operatori, di coinvolgimento di nuovi attori, di coordinamento e di organizzazione delle risorse esistenti. Questa azione si traduce proprio nell’attivazione di Piani di valorizzazione territoriale, che trovano terreno di sviuluppo anche nei nuovi contesti urbani a dire il vero oggi sempre più attenti anche alle politiche di promozione, come lo è Torino, e di riqualificazio-ne della loro offerta e della loro immagine e che si distinguono per i seguenti aspetti: • promuovono lo sviluppo di forme di sviluppo turistico sostenibile; • si basano su un sistema di governance che stimola la partecipazione degli attori locali al processo di definizione del piano di sviluppo e di implementazione delle attività previste; • promuovono un processo di integrazione tra attori diversi (pubblici, privati e del terzo settore) e tra attività economiche diverse (turismo, agricoltura, artigianato, …) Un processo importante e di successo che oggi interessa a livello regionale ben 33 piani attivati dei quali 12 in ambito urbano e 2 a regia delle provincie del Piemonte. In questo contesto si è collocato appunto il Piano , che ha candidato un programma di cooperazione fra i marchi Po Confluenze Nord Ovest e la Strada dei Colori e dei Sapori della Collina torinese. Questo piano ha in CollinaPo.it il suo canale comunicativo web di promozione e resoconto delle sue attività sul territorio. Il primo passo per consolidare la rete del partenariato fra i comuni delle due aree, quella del fiume e quella della collina, è stato quello di realizzare una newsletter e l’avvio di un web di riferimento, www.collinapo.it, per promuovere le iniziative di avvio della fruizione integrata dei beni culturali presenti nel vasto territorio. Nell’ambito del progetto i primi eventi per promuovere il territorio si sono tenuti il 4 settembre 2011, con la pedalata enogastronomica tra chierese e carmagnolese che fa promosso l’itinerario di oltre 200 km che si snoda nella pianura a sud di Torino ed il 18 settembre, con la camminata inaugurale del nuovo cammino “Don Bosco”. Nell’ambito del progetto del PIANO DI VALORIZZAZIONE TERRITORIALE A TEMATISMO CULTURALE PO & COLLINA si intendono anche organizzare una ulteriore serie di eventi utili a promuovere il territorio, a partire dalla primavera 2012, per proporre un primo calendario di attività principali e di specifico richiamo per ognuna delle quattro aree turistiche, tre della marca territoriale Po Confluenze Nord Ovest e per il territorio di Strada di Colori e Sapori.

CollinaPo Inoltre nei singoli Comuni si prevede di allestire eventi mimori a temi con l’obiettivo di coinvolgere un minor numero di pubblico, ma interessato ad un determinato luogo e alla sua conoscenza attraverso ben determinati strumenti conoscitivi: la fotografia, gli accompagnamenti naturalistici. Obiettivo degli eventi minori e la valorizzazione di un determinato aspetto di ampio pregio che interessa un’area ristretta del territorio, ma non per questo poco importante. Per ciascuna area del territorio di valorizzazione (Area 1: Po delle Colline, Area 2: Po dei Re, Area 3: Po dei Laghi, Area 4: Strada dei colori e dei Sapori) si è formato almeno un tavolo di lavoro che vede coinvolti Sindaci e/o Assessori, Associazioni, proloco e, in alcuni casi, gruppi sportivi e Fondazioni. Il tavolo di lavoro per l’area del Po dei Re, per la ricchezza di soggetti della città, Circoscrizioni, Gruppi ed associazioni, sta definendo una giornata di lancio per il 27 maggio 2012, all’interno del palinsensto ambientale, con un insiem di iniziative di richiamo lungo il Po con una pedalata da monte e valle ed altre attività di richiamo collegate come il fitwalking, la canoa ed attività di birwachting lungo il Po. L’area “Po delle Colline”, vista la vastità del territorio coinvolto e la ricchezza di beni architettonici, culturali ed ambientali è stata suddivisa in due sottotavoli di lavoro: “Area Rondissone-Verolengo” che coinvolge i Comuni di Rondissone, Verolengo, Chivasso, Mazzè, Saluggia, Villareggia e Cinzano. Il tavolo sta programmando due eventi primaverili che coinvolgeranno tutti e sette i Comuni a Saluggia nel mese di maggio e a Chivasso ad inizio giugno, strutturati in maniera tale da amplificare la comunicazione e il coinvolgimento di pubblico. Area Verrua Savoia e Crescentino, che coinvolge, Verrua Savoia, Crescentino, Brusasco, San Sebastiano da Po, Monteu da Po. L’evento della primavera prevede l’apertura di differenti luoghi di ampio valore culturale in occasione della mangialonga del 1 maggio 2012: a Verrua Savoia saranno organizzate visite guidate alla Fortezza, a Crescentino visita guidata alle confraternite, al Borgo e Piazzaforte, a Brusasco visita nella mattinata e nel pomeriggio a Palazzo Ellena, chiesa romanica del cimitero, Ricetto e castello. Infine a Monteu e Cavagnolo sarà possibile visitare Industria e Santa Fede in collaborazione con Ass. Athena. Per il territorio del Po dei Laghi l’attenzione si sta concentrando lungo i percorsi tematici dei Romagnano fra Virle e Carignano, coinvolgendo tutti i territori con diversi eventi collegati, anche qui fra principali e minori, aprendo anche ad attività parallele come il programma di incontri e dibattiti dal nome Paesaggi Invisibili” organizzato in collaborazione fra tutte le biblioteche della rete metropolitana sud-ovest torinese e coordinato dalla Città di Moncalieri. Analoga attività si svilupperà nel territorio della collina torinese con programmi in corso di definizione. Un programma denso che vi invitiamo a seguire iscrivendovi alla newsletter di collinapo.it! Davide Lobue Animatore del Piano

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2 | collinapo


4° Ciclocross alle Vallere

Grande successo di pubblico e di atleti /circa 160), domenica 27 novembre, nel Parco Le Vallere, a Moncalieri, per la gara di Ciclocross organizzata da CB Cusatibike Racing Team (www.cusatibike.it - www.cusatibikeracingteam.com) di Torino, in collaborazione col Parco del Po Torinese. La gara, che si è svolta per il quarto anno consecutivo nel Parco delle Vallere, costituiva al contempo anche il “2° Memorial Nicola Mittica “, la quinta prova del Campionato Torinese CX 11/12, una prova di Coppa Piemonte UDACE CX 11/12, la sesta prova del Trofeo Cusatibike e l’ottava prova del Trofeo Michelin CX 11/12. La gara era aperta a tutti i membri delle associazioni di ciclocross CX, che dovevano pedalare per 50 minuti su un percorso tecnico, delimitato da paletti e cordoni, e chiudere la gara con un ultimo giro in velocità. Alla gara hanno partecipato ciclocrossisti di tutte le categorie: cadetti, juniores, senior, veterani, primavera, gentleman, super gentlemen, donne, master e super master. La premiazione si è svolta nella Sala Conferenze dell’Ente Parco, nella Cascina Le Vallere

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Po Confluenze Nord Ovest | 3


mira ORTI

...affrontare le trasformazioni contemporanee In Italia e nel resto d’Europa i percorsi partecipati per la progettazione del territorio si sono rivelati uno strumento essenziale per promuovere il coinvolgimento diretto dei cittadini nei processi decisionali. In seguito alla realizzazione del termovalorizzatore in zona Gerbido verranno avviate diverse azioni di riqualificazione sul territorio. Miraorti accompagna due progetti: quello del Comune di Torino, che si occuparà dell’area compresa tra il Mausoleo della Bela Rosin e corso Unione Sovietica, e il progetto della Provincia di Torino, nel tratto corso Unione Sovietica-Beinasco. Su quest’area vi sono dei progetti preliminari e a questa fase di progettazione le amministrazioni hanno manifestato interesse per creare delle occasioni di ascolto e dialogo tra residenti ed enti incaricati del progetto, per stimolare su scala di quartiere il coinvolgimento nel processo di riqualificazione urbanisticaambientale. Il progetto ha come scopo quello di attivare percorsi decisionali inclusivi per una progettazione partecipata del territorio. I cittadini saranno chiamati a riflettere sulla configurazione dei futuri interventi. In particolare sugli utilizzi del parco, la tipologia e collocazione delle zone ricreative, gli orti urbani, gli accessi e la fruibilità; le modalità di realizzazione e di gestione del parco. Si svolgono attività sul campo con le scuole e con gli abitantigiardinieri, al fine di approfondire le conoscenze del sito e raccogliere dati in maniera diretta sulle pratiche, gli usi e i bisogni dei futuri fruitori. Si sono realizzati orti didattici in 4 scuole, un orto collettivo, un orto usato come luogo di incontro con il quartiere e la riqualificazione degli spazi comuni negli orti regolamentati. L’iniziativa è tesa al miglioramento delle condizioni socio-ambientali del quartiere attraverso attività collettive che favoriscano lo scambio di conoscenze tra bambini e anziani e tra i giardinieri.

ORTO COLLETTIVO DI QUARTIERE Allestimento di un orto collettivo di quartiere nello spazio di un preesistente orto spontaneo abbandonato. In quest’orto sono state concretamente sperimentate a piccola scala le questioni legate alla riqualificazione dell’area. La presenza di materiali impropri, lo smaltimento dell’amianto, la presenza di opere in cemento e così via. Dopo mesi di lavoro di ripulitura l’orto è stato aperto alle scuole e le classi vengono per coltivare aiutate dagli ortolani degli orti vicini. L’orto è accessibile a tutti, e oltre ad una zona di pertinenza delle scuole ne ha una coltivata dalla pluralità di soggetti diversi.

ORTI DIDATTICI Percorso scolastico con 180 bambini coinvolti, 7 classi, 3 scuole. Lavoro diviso in 3 fasi. Una di conoscenza del territorio: analisi dello spazio pubblico, orti urbani, agricoltura, specificità geografiche. La seconda di progettazione partecipata dell’orto della scuola e una terza di didattica legata alla coltivazione. insegnare ai bambini da dove viene il cibo, attraverso la realizzazione e conduzione di un orto didattico nel cortile di ogni scuola (ad aprile è stato fatto il primo raccolto, che i bambini hanno poi consumato a scuola). I bambini coltivano anche nell’orto collettivo di quartiere, un modo per favorire la trasmissione intragenerazionale di saperi legati alla produzione di cibo.

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ORTI REGOLAMENTATI Orti regolamentati di strada del Castello di Mirafiori (vicino al mausoleo della Bela Rosin) realizzazione di compostiere collettive e riqualificazione degli spazi comuni. Sono stata realizzate 15 compostiere partendo da materiale di riciclo(cassoni in legno). In contemporanea è stata svolta formazione sul compost per spiegare i vantaggi e le semplici regole da seguire. Il fine è stato quello di sensibilizzare gli ortolani a pratiche ecosostenibili e sollecitarli a prendersi cura anche delle parti comuni, è stato anche distribuito del compost dell’Amiat in prova con le istruzioni per formare un gruppo di acquisto. Attività svolta con l’appoggio della Circoscrizione 10. www.collinapo.it http://miraorti.com

4 | Piani di valorizzazione


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Nel dicembre con una festa fra gli orti, vin brulè, giochi per bambini e la raccolta delle letterine per babbo Natale gli orti del Sangone salutano il 2011 e si preparano al Natale 2011. Ma cosa è Miraorti? In tempi di riuso degli spazi urbani e di recupero della natura in città il progetto Miraorti è un interessante momento di valorizzazione in termini attualizzati delle antiche tradizioni degli orti e della nuov aversione degli orti in città. Infatti in occasione della riqualificazione urbanistico-ambientale dell’area compresa tra il torrente Sangone e il quartiere di Mirafiori sud, è stato avviato un percorso di progettazione partecipata di supporto alle amministrazioni per la redazione dei progetti esecutivi dell’area. Affrontare le trasformazioni contemporanee attraverso un approccio relazionale, capace di mettere in comunicazione gli attori sociali e le istituzioni che operano insieme in un contesto in via di trasformazione. In Italia e nel resto d’Europa i percorsi partecipati per la progettazione del territorio si sono rivelati uno strumento essenziale per promuovere il coinvolgimento diretto dei cittadini nei processi decisionali. In seguito alla realizzazione del termovalorizzatore in zona Gerbido sono previste azioni di riqualificazione sul territorio. Miraorti accompagna due progetti: quello del Comune di Torino, che si occuperà dell’area compresa tra il Mausoleo della Bela Rosin e corso Unione Sovietica, e il progetto della Provincia di Torino, nel tratto corso Unione Sovietica-Beinasco. Su quest’area vi sono dei progetti preliminari e a questa fase di progettazione le amministrazioni hanno manifestato interesse per creare delle occasioni di ascolto e dialogo tra residenti ed enti incaricati del progetto, per stimolare su scala di quartiere il coinvolgimento nel processo di riqualificazione urbanistica-ambientale. Il progetto ha come scopo quello di attivare percorsi decisionali inclusivi per una progettazione partecipata del territorio. I cittadini sono stati chiamati a riflettere sulla configurazione dei futuri interventi. In particolare sugli utilizzi del parco, la tipologia e collocazione delle zone ricreative, gli orti urbani, gli accessi e la fruibilità; le modalità di realizzazione e di gestione del parco. L’attività prevede azioni sul campo con le scuole e con gli abitanti-giardinieri, al fine di approfondire le conoscenze del sito e raccogliere dati in maniera diretta sulle pratiche, gli usi e i bisogni dei futuri fruitori. Sono stati realizzati orti didattici in 4 scuole, un orto collettivo, un orto usato come luogo di incontro con il quartiere e l’avvio della riqualificazione degli spazi comuni negli orti regolamentati. Iniziativa tesa anche al miglioramento delle condizioni socio-ambientali del quartiere attraverso attività collettive che favoriscano lo scambio di conoscenze tra bambini e anziani e tra i giardinieri. Il gruppo di lavoro formato da Isabella Devecchi, Stefano Olivari, Luca Riccati, Marie Perra (2010-2011), Clara Emmerich e Magda Dzikowicz, che ha sviluppato le attività grazie al contributo della Fondazione CRT, Fondazione Giovanni Goria, Cooperativa Biloba, Fondazione Mirafiori e Servizio Volontario Europeo è coordinato da Biloba, soggetto attivo nell’ambito dell’accompagnamento sociale alla rigenerazione urbana con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale. Il tutor scientifico del progetto per l’anno 2010-2011 è stato Matteo Robiglio docente del Politecnico di Torino e cofondatore di Avventura urbana. Per l’anno 2012 in cui il progetto sarà oggetto di un approfondimento in ambito economico, il tutor scientifico è Franco Prizzon, Professore al Dipartimento di Ingegneria dei Sistemi Edilizi e Territoriali del Politecnico di Torino, con la collaborazione di Matteo Robiglio.

MiraOrti | 5


Fattorie didattiche della Regione Piemonte Che cos’è una fattoria didattica? Si tratta di un’azienda agricola opportunamente attrezzata e preparata per accogliere scolaresche, gruppi, famiglie e tutti coloro che intendono approfondire la propria conoscenza del mondo rurale. Quali opportunità offrono le fattorie didattiche? Le fattorie didattiche diffondono la conoscenza delle attività agricole, del ciclo degli alimenti, della vita animale e vegetale, del mestiere e del ruolo sociale dell’agricoltore, permettendo di educare al consumo consapevole e al rispetto dell’ambiente. La fattoria didattica, luogo di pedagogia attiva, avanza una proposta formativa che si ispira a una visione pratica dell’apprendimento, basato sull’osservazione e la scoperta. Grazie a strutture adatte e ad operatori specificatamente formati il visitatore ha la possibilità di mettersi in rapporto con l’agricoltura nelle sue molteplici sfaccettature: attività economica, tecnologica, culturale, di allevamento e di produzione di beni e servizi, in equilibrio con i cicli della natura e dell’ambiente secondo un modello di sostenibilità. Le fattorie didattiche si rivelano così una vetrina per la nuova agricoltura e creano, attraverso il contatto con il mondo della scuola, una rete di relazioni fra produttori e giovani consumatori, che possono riscoprire il valore culturale, ecologico ed identitario dell’agricoltura e del mondo rurale.

6 | Fattorie

Come nasce l’elenco regionale delle fattorie didattiche? Con la carta degli impegni e della qualità delle fattorie didattiche piemontesi la Regione Piemonte, insieme alle maggiori organizzazioni professionali agricole, ha stabilito precisi requisiti relativi alla sicurezza, alle norme igienicosanitarie, agli obblighi di formazione degli operatori e al concreto svolgersi dell’attività didattica nei suoi aspetti logistici, di accoglienza e di percorsi formativi. Le aziende agricole e agrituristiche che hanno dimostrato di rispettare i requisiti sono entrate a far parte dell’elenco regionale delle fattorie didattiche del Piemonte, una rete di realtà che si configurano come punti di riferimento per il mondo della scuola e per quanti intendano sfruttare le opportunità territoriali di turismo verde.

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Come iscriversi nell’elenco regionale delle fattorie didattiche? Con Determinazione Dirigenziale n. 225 del 05/03/2010 è stata approvata la modulistica da utilizzare per richiedere l’accreditamento e l’iscrizione nell’”Elenco regionale delle fattorie didattiche della Regione Piemonte”. I moduli compilati devono essere presentati all’Assessorato Agricoltura della Provincia competente per territorio, corredata dalla documentazione citata nella modulistica stessa. Considerati i tempi previsti per l’istruttoria da parte delle Province e poiché è previsto, entro il 30 giugno 2010, l’aggiornamento annuale dell’elenco regionale delle fattorie didattiche, si consiglia ai richiedenti di presentare la domanda sollecitamente al fine di poter essere inseriti, se idonei, nel primo aggiornamento utile dell’Elenco stesso. Il Registro delle fattorie didattiche del Piemonte La Regione Piemonte, l’Ufficio scolastico regionale e le organizzazioni professionali di categoria hanno siglato un protocollo d’intesa finalizzato a favorire la collaborazione tra il mondo dell’agricoltura, le istituzioni, la scuola e ad arricchire il patrimonio culturale delle nuove generazioni. L’assessorato all’agricoltura della Regione Piemonte, in linea con gli obiettivi del protocollo, mette a disposizione di tutte le istituzioni scolastiche della regione il volume “Il Registro delle fattorie didattiche”. La pubblicazione presenta, suddivise per provincia, le fattorie didattiche che rispettano la Carta degli impegni e della qualità, descrive le loro caratteristiche produttive ed elenca le attività educative proposte e i servizi di accoglienza offerti rappresentando, quindi, un utile strumento per le scuole e le famiglie che vogliano approfondire la conoscenza del mondo rurale.

Fattoria Pro-Polis Strada del Nobile 86/92 - Torino (TO) Luogo: Ristorante Fattoria Pro-Polis www.fattoriapropolis.it Comune: Torino (TO) Regione: Piemonte

PROPOLIS_DEFINITIVO.ai

13-07-2010

17:04:35

pro polis l a

f a t t o r i a

i n

c i t t à

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Fattorie | 7


Chieri

archeologica

Fino al 31 marzo del prossimo anno è visitabile a Chieri la rassegna di reperti archeologici dalla Carreum Potentia d’età romana fino al basso medioevo, ritrovati negli scavi condotti in città negli ultimi vent’anni. Una mostra allestita in spazi restaurati del seminterrato del Palazzo Comunale, e che è stata di recente ulteriormente arricchita. Le ricchezze e quantità di informazioni che si possono reperire sulla realtà arecheologica del Chierese e della collina torinese sono ad esempio rintracciabili negli interessanti materiali divulgativi del Gruppo Archeologico Torinese (http://www.archeogat.it/). La mostra ci permette un assaggio di una realtà importante che ad esempio è consultabile anche sul sito del GAT, sotto la voce che illustra la mostra proprio sull’archeologia della Collina torinese. Come si legge proprio dai materiali della mostra del GAT, i Romani sapevano che difendere un territorio appena conquistato voleva dire renderlo abitato e poi farlo coltivare da popolazioni amiche. La realizzazione di un simile progetto richiedeva la costruzione di nuove vie di comunicazione, la fondazione di colonie ed una radicale ristrutturazione del territorio, con lavori di bonifica, disboscamento, opere idrauliche, costruzione di insediamenti rurali e incremento della coltivazione. Sede Mostra - Seminterrato Municipio, via Palazzo di Città 10 (accesso da Piazza Dante durante il mercato) Orario: Sabato, ore 9.30-12.30. Domenica 13/12/2011 (orario da definire) in occasione del mercato straordinario della Fiera di San Martino, Le domeniche di dicembre (orario da definire) in occasione dei mercati straordinari natalizi. Prenotazioni obbligatorie al cel. 393 583 74 13 Info: Comune di Chieri – 011.9428470 www.comune.chieri.to.it

8 | Chieri

L’insieme di queste operazioni portava alla cosiddetta realizzazione di una “centuriazione”, che era costituita da un reticolo di strade e corsi d’acqua perpendicolari fra di loro, delimitanti grandi aree quadrate di terreno. I “li-mites” erano le linee parallele e perpendicolari che delimitavano le centurie e per questo il territorio diviso in tanti appezzamenti dai limites era chiamato dagli agrimensori “ager limitatus”. I limites erano generalmente rappresentati da strade, ma anche da canali di scolo delle acque (le cosiddette “fossae limitales”). Le linee parallele che correvano da est ad ovest erano chiamate “decumani”, quelle che andavano da nord a sud “cardines”. Le più recenti ricerche e studi sull’agro torinese sembrano indicare che esso fu “limitato” in due tempi diversi: la prima centuriazione si sarebbe effettuata nel basso Canavese, la seconda nell’agro torinese propriamente detto ed in concomitanza con la effettiva costruzione della colonia di Augusta Taurinorum. Poco invece è conosciuto riguardo all’assetto territoriale di Carreum Potentia (Chieri) nel periodo seguente alla fondazione della colonia romana. È stato ipotizzata in merito l’esistenza di una centuriazione chierese indipendente posta in pianura, mentre sembrerebbe probabile che la zona collinare non fosse stata limitata. La ricca documentazione archivistica legata al territorio chierese ha permesso di distinguere, nel reticolo delle strade e vie campestri che si snodano su tutta la piana chierese, specialmente tra Riva e la linea VillanovaButtigliera, una serie di percorsi già presenti in età altomedievale. Con queste premesse è stato tracciato sulla carta topografica di zona un reticolo formato da quadrati di m. 711 di lato e si è riscontrato su tutto il territorio il sopravvivere di altre strade o tratti di strada (non moderni) perfettamente coincidenti con le maglie della centuriazione. Il confine orientale è stato limitato dall’alveo del rio Banna. Il confine meridionale può essere anch’esso portato all’alveo del Banna perché il territorio è snaturato dall’intervento dell’uomo ed anche perché il corso del Banna ha subito più volte variazioni nel suo percorso. Il confine occidentale non è ben identificabile se non fino all’asse viario di Santena e Cambiano; anche quello settentrionale, condizionato dalle pendenze del territorio. Sicuramente il territorio doveva essere centuriato fino al punto in cui i terreni potevano essere facilmente lavorati. E’ una storia densa e ricca di suggestioni e spunti che vi invitiamo a proseguire nella sua lettura nell’interessante mostra.

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La strada reale dei Vini fra le Colline torinesi

AZIENDA VITIVINICOLA BALBIANO MELCHIORRE Corso Vittorio Emanuele II n°1 - Andezeno Tel. +39 011 9434044 - Cell. +39 328 9634990 Fax +39 011 9434044 - info@balbiano.com www.balbiano.com - Aperto tutti i giorni 9-13 e 15-19 AZIENDA VITIVINICOLA ROSSOTTO STEFANO Via Colla 17 - Cinzano Tel. +39 011 9608230 - Cell. +39 338 7613477 Fax +39 011 9608230 - info@vinirossotto.it www.vinirossotto.it - Aperto sab.-dom. 9-13 e 16-20, altri giorni su appuntamento AZIENDA VITIVINICOLA RUBATTO GUIDO Strada Baldissero 150 - Chieri Tel. +39 011 9412018 - Cell. +39 347 6985943 Fax +39 011 9412018 - enruba@libero.it Aperto previo contatto BOTTEGA DEL VINO DI MONCUCCO Via Mosso 6 - Moncucco Tel. +39 011 9927028 - Fax +39 011 9927144 info@bottegadelvinodimoncucco.it - www.bottegadelvinodimoncucco.it CANTINA DEL FREISA TERRE DEI SANTI Via San Giovanni 6 - Castelnuovo Don Bosco Tel. +39 011 9876117 - Fax +39 011 9876122 info@terredeisanti.it - www.terredeisanti.it Aperto lun.-sab. 8.30-12.30 e 14.30-18.30, dom. 8.3012.30 Orio Canavese Candia Barone Canavese Canavese

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San Benigno Canavese

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Torrazza Piemonte

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bassomero Volpiano

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Verolengo Chivasso

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Castello della Mandria

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Borgaro Torinese

Settimo Torinese

Reggia di Venaria

Gassino Torinese

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San Sebastiano da Po

Palazzo Palazzo Carignano Reale

Grugliasco

Superga

Palazzo Madama

Mongreno

Brozolo

Tonengo Moransengo

Oda Gran Cocconato

Vezzolano Moncucco Torinese

Pavarolo Marentino Montaldo Torinese

Murisengo

Albugnano

Mombello di Torino Arignano Andezeno

Robella

Aramengo

Cinzano Berzano di San Pietro

Sciolze

Castello del Valentino

Capriglio

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Trofarello

Riva presso Chieri

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Viale d’Asti

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La Loggia Vinovo

Corsione

Pessione Santena

Villastellone

Settime

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Piobesi Torinese

Villanova d’Asti

San Paolo Solbrito

Roatto Maretto A2

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Monale

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Poirino

Dusino San Michele

Carignano

Castellero Villafranca d’Asti

Isolabella

Cantarana

Valfenera A6

Cortanze Montechiaro d’Asti Soglio

Chiusano Camerano d’Asti Cossombrato CortazzoneCasasco Cinaglio

Montafia

Cambiano

Candiolo

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Buttigliera d’Asti

Chieri Pecetto Torinese

Villa

Cunico

Beinasco

Nichelino Palazzina di Caccia di Stupinigi

Montiglio Monferrato

Pino Passerano Marmorito d’Asti Cerreto d’Asti

Moriondo Castelnuovo Torinese Don Bosco

Pino Torinese

Castello di Moncalieri

Moncestin Villamir

Marcorengo

Rivalba

Baldissero Torinese

Villa della Regina

TORINO

Verrua Savoia

Borgo Garibaldi

Monteu da Po Cavagnolo

Casalborgone

San Mauro Torinese

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Castiglione Torinese

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Brandizzo

Caselle Torinese

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Come non parlare di vino e vigneti nelle fredde giornate fra l’autunno e l’inverno? E in particolare quando abbiamo a portata di mano una ricchezza come la Strada Reale dei Vini Torinesi. Un’Associazione senza fini di lucro costituita nel 2008, cui partecipano produttori di vino, operatori turistici ed enogastronomici privati, Enti pubblici, Consorzi, associazioni e organizzazioni collettive. Gli scopi dell’associazione sono quelli di incentivare lo sviluppo economico mediante la produzione di un’offerta turistica integrata costruita sulla qualità dei prodotti e dei servizi, valorizzare e promuovere in senso turistico le produzioni vitivinicole e agricole, le attività agroalimentari ed enogastronomiche, lo sviluppo dell’economia ecosostenibile, valorizzare i paesaggi vitati, le attrattive naturalistiche, storiche, culturali e ambientali. I soci aderenti sono oltre 160 e lungo i 600 km del percorso si possono scoprire le 4 aree del Canavese, della Collina Torinese, del Pinerolese e della Val Susa, dove apprezzare 25 vini DOC prodotti da 11 vitigni caratteristici e visitare 2 Enoteche Regionali. L’itinerario è reso unico dalla straordinaria “corona di delizie”: sono le Residenze Reali, dichiarate “Patrimonio dell’Umanità” dall’UNESCO. Fra i suoi territori di promozione spicca appunto anche l’area collinare a sud di Torino che regala moltissime meraviglie di carattere ambientale, agricolo, storico, artigianale e culturale. Un ecosistema di pregio sia sul versante paesaggistico sia per la concentrazione delle biodiversità: ai vini DOC si aggiunge una ricca varietà di prodotti dell’orto e del frutteto, tra cui le ciliegie di Pecetto, località che in primavera vedrai vestita di bianco per la fioritura. Ideale per tranquille passeggiate a piedi o in bicicletta, attraverso i percorsi ciclabili e le strade bianche, quest’area ti riserverà incantevoli scorci panoramici su Torino. Sulle fasce collinari a est della città si estende un comprensorio vitivinicolo che unisce 28 Comuni. Due le DOC presenti, la storica Freisa di Chieri e la recente Collina Torinese, ottenute grazie al lavoro di un tessuto produttivo di piccole e medie aziende. È un territorio di forte impronta sabauda, dove le aree vitate si alternano a borghi, castelli e chiese. Fra queste, la Basilica di Superga, opera dello Juvarra, costituisce un regale ornamento al prolo della collina. Per sostare e degustare le occasioni sono davvero tante, e fra le tante possiamo segnalare quelle promosse sul sito web della Strada. Buon viaggio, e Buon Gusto!

Baldichieri d’Asti

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Tigliole

www.stradarealevinitorinesi.it

Ferrere

Enogastronomia | 9

F


Aspettando il Natale a Carignano

Domenica 4 dicembre si è svolta per tutto il giorno a Carignano la manifestazione “Aspettando il Natale”, organizzata dall’UCAP (Unione Commercianti, Artigiani, Professionisti ed Esercenti Attività in Carignano) guidata dal presidente, Massimo Bessone. La giornata di festa per adulti e bambini, con carattere commerciale e di intrattenimento, ha visto una grande partecipazione di gente, anche favorita dalle buone condizioni meteorologiche. In particolare durante la giornata si sono svolte dimostrazioni di modellini di automobili radiocomandate, esibizione di gruppi musicali, esposizione di biciclette d’epoca e di mezzi dei Vigili del Fuoco, offerta di vin brulè, giochi per bambini con trampolieri. Oltre all’area commerciale per gli acquisti natalizi, con il mercatino degli artigiani e degli hobbisti e con tutti i negozi di Carignano aperti per l’occasione, vi è stata la possibilità soprattutto di assaggiare dolci tipici come gli zest ed il caritun: un importante e originale connubbio gastronomico. Il primo, gli zest, un PAT certificato della Regione Piemonte costituito da scorze di agrumi candite la cui ricetta tradizionale è descritta da un confetturiere del Settecento, e che, si sostiene, rappresenterebbe il vero antenato di tutti i canditi del mondo; sono, infatti, menzionati (con il termine “gestes”) in una lettera che la Duchessa Bianca di Monferrato invia, il 9 ottobre 1516, dal suo castello di Carignano al duca di Savoia Carlo III (1486-1553). Il secondo la cui parola “caritun” deriva da “carità”, deve la sua origine come dolce molto semplice che era dato da chiese e confraternite in carità ai poveri. Questa usanza sopravvive a San Damiano d’Asti, dove la Confraternita di San Giuseppe al Giovedì e Venerdì Santo distribuisce alla popolazione, sul sagrato della propria chiesa in piazza Libertà, i tradizionali caritun locali (differenti da quelli di cui si parla in questa scheda), pani azzimi di carità che ricordano la fuga del popolo ebraico dall’Egitto e che ancora oggi vengono confezionati utilizzando stampi in legno settecenteschi. Il Parco del Po ha partecipato ad “Aspettando il Natale” a Carignano, con la presenza in Piazza Carlo Alberto dello stand istituzionale del Parco del Po Torinese, dove gli accompagnatori naturalistici fornivano informazioni e materiali al pubblico. La realtà di Carignano in questa occasione ha riproposto una occasione di promozione del territorio e delle sue attività che nel corso dell’anno conosce altri appuntamenti importanti come la Fiera autunnale del Ciapin a Bo.it) o la Serenissima, società collocate fra l’abitato di Carignano e la sponda sinistra del Po, che svolgono attività di per i soci ma che rappresentano anche momenti di intrattenimento con iniziative e manifestazioni particolarmente nel periodo estivo. 10 | Carignano

Una realtà quella di Carignano unica anche per la presenza significativa di attività di promozione del turismo e di avvicinamento alla conoscenza degli ambienti fluviali come testimoniano le attiivtà associative presenti. L’associazione nata nel luglio del 1998, grazie all’interesse di alcuni volontari nel campo della promozione turistica e culturale, denominata l’Associazione Onlus “Progetto Cultura e Turismo”, che ha organizzato numerose edizioni di “Città d’Arte a Porte Aperte” e sviluppato itinerari turistici coinvolgendo numerosi comuni: Carignano, Villastellone, La Loggia, Vinoso e in seguito Castagnole Piemonte, Osasio, Piobesi Torinese, Virle Piemonte fino all’anno 2007 cui si sono aggiunti Lombriasco e Pancalieri. Formula vincente promossa dall’Associazione per il lancio turistico del territorio è stato il progetto “La Città del Principe”, che è stato cofinanziato dalla Regione Piemonte prima e dalla Provincia di Torino poi, e dai singoli comuni aderenti: In questo modo è stato possibile realizzare itinerari omogenei che valorizzassero le peculiarità storico-artistiche, ma anche le tradizioni dei comuni coinvolti. Una seconda realtà è quella dell’associazionismo remiero e sportivo come la Padus (www.canottieripadus.

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Meisino: confluenze di sport e di salute.

Ultimo nato il Centro Sportivo del Meisino Alla confluenze del Po con la Stura di Lanzo nella Città di Torino, nel grande parco del Meisino riqualificato dalla Città di Torino nell’ambito del progetto Torino Città d’Acque, sono molte le occasioni per poter praticare attività all’aria aperta, approfittanto di strutture esistenti e dei vasti spazi verdi. L’ultimo nato è lo Sport Club Meisino www.sportclubmeisino.it. che propone un’ampia gamma di servizi e offerte sportive, collabora con vari enti torinesi, quali Parco del Po, le associazioni e cooperative sociali locali, offrendo strutture di qualità per il gioco del Calcio a 5, Calcio a 8 e Beach Volley. Sono possibili prenotazioni occasionali o stagionali per determinati orari, sia per i Tornei che per l’allenamento. Il Centro si trova a Torino, Via Nietzsche 155, nel cuore del Parco del Meisino. e oltre alle strutture sportive il centro dispone di un’ampia Sala a disposizione per rinfreschi, feste o meeting, e di una terrazza con tavolini che affaccia sui campi. Inoltre qui si può trovare anche il Punto Informativo Ufficiale per le attività che operano all’interno del Parco e degli eventi che vi si svolgono durante l’anno. Una nuova struttura quindi che si affianca alle altre attività che nel tempo stanno arricchendo l’importante sito ambientale, nel pieno della unica Riserva naturale cittadina di Torino, facente parte delle aree protette regionali del Po. La Riserva naturale del Meisino e Isolne Bertolla, insieme ai vicini parchi dell’Arrivore e Colletta sii estende su una superficie di circa 450 ettari, situata alla confluenza tra la Stura di Lanzo ed il Po, nei comuni di Torino e di San Mauro Torinese. All’interno dei confini della riserva si trova anche l’Isolone di Bertolla, delimitato a sud dal Po ed a nord dal canale dell’Azienda Energetica Metropolitana. L’isolone rappresenta una vera oasi naturalistica in città, preservata dall’aggressione edilizia proprio grazie alla sua inaccessibilità.

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Di particolare eccezionalità è la presenza sui pioppi dell’isolone di una garzaia di aironi cenerini, unico esempio in Italia di garzaia urbana. Sui terreni dell’isola attualmente coltivati a pioppeto sono in corso interventi di rinaturalizzazione, voluti dal Comune di Torino e dall’Ente Parco del Po. Anche la restante parte della riserva, nonostante l’elevata pressione antropica ai suoi confini, risulta interessante dal punto di vista vegetale ed ornitologico. Nella riserva si possono osservare più di 100 specie di uccelli, tra cui alcune rare, con prevalenza di specie tuffatrici, come gli svassi ed il tuffetto. Nei pressi del bacino creato dalla diga del Pascolo, tra canneti e gigli d’acqua nidificano numerose specie di uccelli, quali lo svasso maggiore, il germano reale e la gallinella d’acqua. Lungo il canale dell’A.E.M. a nord dell’Isolone di Bertolla corre un tratto della pista ciclabile, realizzata dal comune di Torino, che collega San Mauro Torinese a Moncalieri costeggiando il Po. Una realtà che abbina attività sportive classiche ad altre attività come quella dell’ippica, presenti nel Centro Ippico del Meisino www.centroippicomeisino.it situato nell’area del parco nel lato verso San Mauro ed al fianco del quale si può trovare anche una diversa struttura costituita da “Il Meisino”, centro di attività del giardino, per il benessere e centro di iniziative culturali.

Meisino | 11


IFSE

ITALIAN FOOD STYLE EDUCATION NON SOLO SCUOLA DI CUCINA AL CASTELLO DI PIOBESI TORINESE. Nel Castello di Piobesi Torinese, risultato dell’intelligente acquisizione pubblica dell’amministrazione comunale, ha sede l’IFSE, un’associazione nata per promuovere la cultura dell’alimentazione di qualità e migliorare lo stile in cucina, per diffondere e salvaguardare la formazione, l’aggiornamento e la specializzazione dell’impresa agro-alimentare e della ristorazione. L’lFSE è nata per promuovere il Made in Italy alimentare in tutto il mondo e che non è solamente una scuola di cucina: la sua missione è anche quella di adoperarsi nella ricerca del prodotto di eccellenza, della sua trasformazione, della sua commercializzazione e del suo posizionamento sui mercati nazionali ed esteri. È luogo di formazione di Chef che vogliono sviluppare la cucina italiana nel mondo, rendendo indispensabile l’utilizzo di prodotti italiani originali. Gli Chef che si formano ai corsi dell’IFSE sono infatti preparati a trasmettere il vero gusto e lo stile unico della cucina italiana. La capacità di creare gusto a livello visivo rappresenta un valore aggiunto dai piatti elaborati nel centro formativo di eccellenza che sorge nel torinese. Ed inoltre la progettazione del design di un piatto indica non solo le abilità culinarie e gastronomiche dello chef, ma anche la sua personale competenza grafica, creativa ed estetica. I corsi IFSE hanno infatti anche l’obiettivo di trasmettere le conoscenze e gli strumenti progettuali a chi intende sviluppare le pro-prie capacità nel ‘’food design’’, una disciplina recente che sta interessando un numero sempre crescente di professionisti del settore.

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A livello internazionale, lo stile italiano è indiscutibilmente riconosciuto come garanzia di qualità, creatività ed originalità. Ciò vale per molteplici settori quali la moda, l’architettura, l’arte e non ultima la cucina. I valori cardini della moda italiana, quali l’eleganza, lo stile e la qualità, rappresentano una scuola di orientamento e pensiero anche per uno chef il cui compito è trattare il cibo come materia stilistica. Saper interpretare le tendenze del momento e riversarle in concetti culinari è un’ obiettivo dei corsi IFSE, che segue il mondo della moda e delle tendenze al fine di mantenere una costante di aggiornamento fra cucina ed eleganza. Per queste ragione l’IFSE promuove attività nei seguenti campi: • Formazione di cucina salutistica secondo le regole della vera dieta mediterranea. • Corsi di specializzazione nella formazione di soggetti che potranno inserirsi nel mercato del lavoro con una profonda conoscenza dei prodotti Italiani e del loro utilizzo, fino ad arrivare alla commercializzazione allo sviluppo e all’utilizzo stesso in Italia e all’estero.

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• Attività in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole, il Ministero delle Attività Produttive, alla Regione Piemonte, all’ ICE e alle CAMERE DI COMMERCIO ESTERE nella gestione e organizzazione di eventi per la promozione dei prodotti Italiani e Regionali, mettendo a disposizione la propria rete organizzativa presente in 15 Paesi nel Mondo. • Supporto degi operatori del settore all’estero e in Italia a pianificare nuove azioni di marketing che possano portare nel breve-medio periodo interessanti opportunità di business. • Selezione e promozione di panel di prodotti eccellenti per la cucina e per la tavola in relazione ai vari gusti dei mercati internazionali e di possibili catene di distribuzione. • Studio e promozione di soluzioni di Cucina Innovativa per far conoscere applicazioni nuove dei nostri prodotti sulle varie cucine locali dei mercati internazionali. • Consulenza alle industrie produttrici italiane sulle esigenze dei gusti dei vari mercati esteri, con riferimento alle svariate abitudini alimentari. • Consulenza ai consorzi di promozione e di certificazione dei prodotti di eccellenza. • Consulenza alle reti di distribuzione all’estero per il buon uso dei prodotti italiani di Eccellenza e per lo studio di Corner di prodotti adatti ai vari target di consumatori. • Consulenza operativa alle Aziende che necessitano di Cuochi Italiani per la promozione dei propri prodotti duranti eventi in Italia e all’Estero.

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L’Anello Verde

della Collina torinese e i Sentieri collinari: due progetti per il camminare. L’idea di valorizzare il territorio collinare torinese e di collegarlo, attraverso una rete di sentieri e itinerari, con i parchi urbani e fluviali risale agli anni ’70. Oggi questo grande progetto è una realtà, un percorso unico che si snoda tra parchi, aree di valore naturalistico ed emergenze storico-ambientali. La città di Torino ha la fortunata prerogativa di essere “difesa” a est da un sistema collinare che si sviluppa con asse nordest-sudovest e che, nel tratto torinese, raggiunge un’altitudine massima di 720 m al Colle della Maddalena e in ragione di questa ricchezza ha realizzato, tramite il Settore Verde Pubblico, con la collaborazione dell’Associazione Pro Natura Torino, il percorso pedonale denominato “Anello Verde” che costituisce, insieme a “Torino Città d’Acque”, un vero e proprio sistema del verde che unisce fiume e collina in un complesso continuo ed omogeneo, con caratteristiche differenti a seconda delle potenzialità naturali dei siti, ma con la comune peculiarità di essere a disposizione dei cittadini per una libera fruizione. Il percorso si sviluppa attraverso proprietà pubbliche esistenti, valorizzandole ed incrementandone le attrezzature di fruizione, e attraverso punti panoramici acquisiti in aree ad alta valenza paesaggistica, favorendo una fruizione pedonale più ampia della collina. Un programma che si colloc anel più esteso progetto dei “Sentieri della Collina Torinese” nato nel 1996 che è riuscito in pochi anni a creare una mappatura dei percorsi escursionistici pedonali ed a offrire al folto pubblico di appassionati circa 195 percorsi e quasi 840 km di stradine, carrarecce e sentieri. Le carte e Guide dei Sentieri della Collina Torinese sono reperibili presso la sede del Parco a Castagneto Po, il Centro Visite del Parco a Superga, la sede di Pro Natura Torino, presso le principali librerie specializzate oltre che sul sito web del parco collinare regionale. Gli obiettivi del progetto si sono focalizzati sulla riscoperta della sentieristica esistente (peraltro già recuperata grazie al Coordinamento “Sentieri della Collina Torinese”)e sulla realizzazione di un percorso pedonale continuo che, partendo dalle sponde del Po (zona Valentino – Ponte Isabella) raggiunge il parco della Maddalena (attraverso i Parchi Leopardi e San Vito) collegandosi poi a Superga (passando per Reaglie, Mongreno, Istituto Ottolenghi, Beria Grande), per poi ridiscendere al Po (zona del Meisino) attraverso Pian Gambino e Parco Millerose. Tale percorso è realizzato quasi interamente all’interno dei confini comunali e va ad intergare il sentiero di cresta già segnalato come Grande Traversata della Collina, ben conosciuto e storicamente consolidato.

14 | Anello Verde

“Nel XIV secolo sarebbe stata follia l’avventurar la persona e la roba in residenze tanto selvagge, e lontane da ogni speranza di soccorso”, scrive lo storico Luigi Cibrario nel 1846. Aveva certamente ragione, ma ai suoi tempi la collina era già da secoli luogo di residenze nobiliari, case di villeggiatura dell’aristocrazia sabauda e, più tardi, dei ricchi borghesi cittadini. Da luogo impervio e selvaggio a territorio d’elezione per autentici vip dell’epoca, costellato di grandi “vigne” barocche e giardini da sogno: ancora oggi, la collina conserva intatta la sua aria di nobiltà. Eppure si può dire che non sia mai stata così “democratica”. L’Amministrazione di Torino ha infatti individuato il progetto di valorizzazione del territorio con il percorso escursionistico Anello Verde: un tracciato circolare che, riunendo insieme molti antichi sentieri, attraversa parchi naturali, giardini e boschi, costeggia ville padronali (la stupenda Villa della Regina, o Vigna Borbonese con la sua ricercata architettura), chiese e basiliche (l’imponente Superga), s’inerpica sugli alti bric che arrivano sin oltre i 700 metri offrendo panorami realmente impagabili, e ridiscende infine verso il fiume. L’intero tracciato dell’Anello Verde raggiunge complessivamente i 34 km di lunghezza ed è stato suddiviso idealmente in 6 itinerari: 1 – Parco Leopardi – Faro della Vittoria 2 – Faro della Vittoria – Reaglie 3 – Reaglie – Basilica di Superga 4 – Basilica di Superga – Parco del Mesino 5 – Parco del Mesino – Madonna del Pilone 6 – Madonna del Pilone – Parco Leopardi tra il Po e la collina che sono in ogni stagione di una bellezza entusiasmante e da sempre hanno esercitato un grande fascino per i torinesi e non solo. Ciascuno può essere percorso in poche ore ed i punti di partenza e d’arrivo sono ben collegati alle fermate delle linee dei mezzi pubblici e per avere ulteriori informazioni è consultabile il web www.anelloverde.org .

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EBN Italia collabora con il Parco del Po torinese nel motoraggio ambientale dei progetti di recupero delle cave.

Aironi rossi, nitticore, topini e gruccioni sono solo alcuni dei visitatori più illustri che nidificano nei mesi primaverili e estivi all’interno dei settori rinaturalizzati delle Cave di inerti situate all’interno del territorio protetto del Parco Fluviale del Po torinese. Per una più attenta valutazione degli interventi di rinaturalizzazione, il 10 ottobre 2001 è stato sottoscritto un protocollo d’intesa fra l’Ente Parco fluviale del Po torinese e l’associazione EBN Italia (www.ebnitalia.it). EBN Italia nasce come mailing list nel 1997 e nell’ottobre del 2001 EBN Italia diventa un’associazione senza finalità di lucro, che si propone la diffusione dell’attività di osservazione e di riconoscimento in natura degli uccelli (birdwatching) anche nell’intento di acquisire conoscenze utili per la tutela, valorizzazione e protezione della natura, dell’ambiente e dell’avifauna”. Il Progetto, oltre alla raccolta di dati scientifici, prevede nella prossima primavera, la realizzazione di giornate dedicate al pubblico con visite guidate nelle cave e accompagnamenti naturalistici con avvincenti sessioni di birdwatching a cura dei soci EBN e dei guardiaparco del Parco del Po. Non solo birdwatching, ma soprattutto attenzione alla divulgazione e alla tutela dell’ambiente. Questi sono gli obiettivi dell’associazione EBN Italia, nata nel 2001 che conta sul territorio italiano ormai più di 500 soci e che con Torino Birdwatching, nodo provinciale, vanta una ricca squadra di soci attivissimi sul territorio provinciale. L’apporto di questa organizzazione nelle attività di monitoraggio è importante perchè i popolamenti naturali che si stanno sviluppando in questi nuovi ambienti in corso di formazione lungo il Po sono di grande interesse biologico ed inoltre interessano aree per oltre 750 ettari di aree, di cui circa la metà costituite da aree prative, zone umide e aree boscate e a copertura arbustiva. A partire dal primo centro didattico realizzato a cava Germaire a Carmagnola, potranno così essere organizzate giornate di avvicinamento al territorio ed alla conoscenza degli ambienti fluviali e dei nuovi ambienti artificiali costruiti grazie alle attività guidate dei cantieri naturalistici allestiti dalle società di estrazione. Il vicino Museo di Storia naturale di Carmagnola rappresenta una particolare struttura scientifica e didattica di appoggio, da visitare e con la quale poter essere avvicinati alla conoscenza in particolare dell’avifauna, che rappresenta il tipo di fauna più accessibile e di facile utilizzo nelle attività di monitoraggio dell’ambiente anche grazie alla sua semplicità di rilevamento ed alla presenza di numerose specie legate ai diversi ambienti presenti nei nostri territori. Un nuovo modo per avvicinare la nostra natura, spesso straordinaria e a due passi dalla nostra abitazione o dalla nostra città. www.ebnitalia.it

EBN Italia | 15


L’Ape ama il Bio

Finagro & Qualità piemontese Finagro è un consorzio di cooperative agro–alimentari e forestali del Piemonte costituito nel mese di febbraio del 1983 dalle maggiori aziende di tutti i comparti produttivi. I soci di Finagro non sono vincolati ad alcuna altra adesione associativa, se non volontaria. Il consorzio Finagro aderisce alla Legacoop Agroalimentare del Nord Ovest - Lega Coop Piemonte. Il consorzio è organizzato con una struttura snella e flessibile, che permette di dare assistenza in loco alle proprie associate. Esso opera nel nord ovest Italia e ad esso aderiscono cooperative, consorzi, organizzazioni di produttori, indipendentemente dall’appartenenza o meno ad altre centrali cooperative o ad altri organismi di rappresentanza.

“Conoscere il biologico” con degustazione e analisi sensoriale di MIELE e IDROMELE – a cura di COOP AGRIFOREST e RAMO D’ORO L’incontro è ad ingresso libero. E’ gradita la prenotazione allo 011/660.65.30 Fattoria Pro-Polis Strada del Nobile 86/92 - Torino (TO) Luogo: Ristorante Fattoria Pro-Polis www.fattoriapropolis.it Comune: Torino (TO) Regione: Piemonte

La sede amministrativa e legale è a TORINO in Via Livorno 49. Le altre sedi secondarie sono situate a: ALESSANDRIA- ASTI - BIELLA - CUNEO - NOVARA - VERBANIA Il Consorzio offre un’ampia gamma di servizi di assistenza tecnico-economica sia direttamente con proprio personale e sia indirettamente con professionisti accreditati. Ciò al fine di favorire i processi di ristrutturazione e di espansione dell’attività aziendale delle cooperative, ed in attuazione delle delibere della Regione Piemonte. Il consorzio svolge a favore dei propri soci: • Attività e servizi finanziati con contributi previsti dai programmi, dai regolamenti e dalle normative dell’Unione Europea, nonchè da disposizioni regionali e nazionali; • Corsi di formazione professionale rivolti agli amministratori, ai collegi sindacali, ai tecnici, ai soci ed ai dipendenti degli organismi associati. Ai nostri corsi possono partecipare anche non associati purchè cooperative agricole o forestali; • Attività di consulenza in merito alla costituzione di società cooperative operanti nel comparto agro-industriale, alimentare e forestale; • Attività di promozione dei prodotti del comparto agroalimentare per mezzo di contributi di finanziamento comunitari e/o regionali.

16 | L’Ape ama il Bio

www.consorziofinagro.it


> >> Il Libro

www.fattoriapropolis.it

L’Ape ama il Bio | 17


credits CollinaPo | magazine virtuale | n.0 (stampato in occasione della conferenza stampa del 4.11.2011) ----------Progetto di Comunicazione a cura di: LD Multimedia (Torino) fotografie: Davide Dutto, Michele d’Ottavio, Istockphoto ----------Archivio: Cusatibike ----------Si ringraziano: Piergiorgio Bevione Ippolito Ostellino Davide Lobue Andrea Miola Laura Succi Ugo Perone Marco Balagna Elena Di Bella Dimitri Buracco Claudio Baldi Maurizio Montagnese Daniela Broglio Giovanna Ruberchera Stefano Roletti Silvia Lanza Virginia Tiraboschi Patrizia Picchi Enzo Lavolta Giuseppe Vallesio Franco Cappellino Silvia Testa Giovenale Botta Alessandro Salvanti Piero Lanza Renato Turletti




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