1 Materiali di studio per la stesura della “Variante al Piano d’Area delle aree del Parco naturale del Po piemontese e del Piano d’area del Parco naturale delle Sorti del Bosco della Partecipanza e delle Grange vercellesi. “ agosto 2022 - Stesura a cura del dirigente dr. Ippolito Ostellino
2. Relazione generale sullo stato di attuazione delle schede progettuali.
1. Relazione generale sullo stato attuale di applicazione del PdA vigente con estensione ai rapporti con il Piano pluriennale economico sociale (materiale poi pubblicato nei tipi dei Quaderni di riserva di IRES Piemonte)
3. Atlante fotografico dello stato attuale dei luoghi realizzato con campagna fotografica e referenziazione delle immagini su piattaforma mymaps di google per una visualizzazione condivisa (anche pubblica in caso di sua divulgazione oggi non ancora attuata). La piattaforma riporta inoltre l’atlante delle trasformazioni di attuazione delle schede e i confini delle aree protette e delle aree contigue.
4. Relazione generale sul tema del rapporto di pianificazione tra Pda e altri strumenti di area vasta come il PPR regionale.
L’Ente di gestione delle aree protette del Po piemontese ha avviato nel 2020 il processo di analisi per l’aggiornamento del Piano d’area delle aree protette classificate a Parco naturale così come individuate nella legislazione regionale di aggiornamento (contenuta nella L.R. del Piemonte 27 marzo 2019, n. 11 così come modificata dalla legge regionale 28 aprile 2020, n. 10 e relativi articolati relativi agli strumenti di pianificazione previsti dalla normativa). L’attività di prima ricognizione è stata svolta dalle strutture interne, tramite la costituzione di un gruppo di lavoro e l’affidamento di mansioni relative al personale interno dell’area tecnica e della posizione di staff dirigenziale. Il risultato di tale attività ha portato alla redazione dei seguenti materiali: - la redazione di una serie di materiali di carattere generale redatti a cura del dr. Ippolito Ostellino segnatamente così costituiti:
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5. Relazione di descrizione preliminare degli ambiti per l’adozione di un progetto di variante del documentoPdA. di segnalazione delle principali problematiche legate al Pda a cura del Gruppo di lavoro. Stralcio atlante campagna fotografica paesaggi delle schede progettuali del Piano. Stralcio resoconto mappa trasformazioni delle schede progettuali del Piano.
Tale impostazione di variante è descritta, con una serie di analisi di contenuto preliminari, nella relazione di cui al precedente punto 5, nella quale ogni porzione di area a parco naturale viene trattata come le precedenti schede progettuali del piano, che nella variante verrebbero e decadere, per essere sostituite da “schede d’ambito”, nel numero e composizione di quelle individuate sempre nella relazione del punto 5. La parte relative alla Norme di attuazione sarebbe pertanto confermata senza sostanziali modificazioni, salvo gli adeguamenti del testo alle condizioni attuali della normativa territoriale ed ambientale in vigore (come quella di Rete Natura 2000, del Piano forestale, della normativa in materia idraulica etc...) e delle applicazioni del Piano ad un contesto territoriale come quello definito dalla nuova legislazione prima richiamata. E’ da sottolineare che sotto il profilo dell’intreccio tra le NdA e le numerose normative di settore promulgate dal 1990 ad oggi, il lavoro testuale di coordinamento con queste comporta in ogni caso una attività non di secondaria importanza e dimensione.
Nel corso dell’attività, stante la stretta contiguità del parco del Po con il Parco piemontese con le aree del Bosco della Partecipanza e delle Grange vercellesi si è ritenuto comprendere nel processo anche la redazione del Piano d’Area di tale porzione di area protette in gestione all’Ente. Nelle seguenti pagine lo sviluppo dei contenuti descrittivi dei singoli ambiti , le ipotesi di loro destinazioni di indirizzo urbanistico interno con la descrizione degli schemi direttori ipotizzati alfine di mantenere una coerenza di area vasta agli ambiti oggetto di recupero naturalistico connesse agli interventi di natura estrattiva.
Sulla base dei colloqui avuti tra l’Ente e le strutture regionali, dopo una prima valutazione di avvio di un processo di aggiornamento del PdA (comportante la sua riadozione complessiva e l’impostazione di una revisione generale dei suoi contenuti così come anche prefigurata nella relazione sopra citata al punto 1 e comprendente percorsi per garantire l’efficacia del Piano sulle aree oggi classificate contigue), d’intesa con gli uffici della Regione si è modificata l’impostazione prevedendo, in luogo di questa reimpostazione complessiva, un processo di variante al Piano limitatamente alle aree classificate a Parco naturale.
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Rappresentazione sintetica degli ambiti del progetto di variante al PdA del Parco del Po piemontese e dei proposti piani direttori del Po dei Laghi.
AREE A PARCO NATURALE CON STRUMENTO DI PIANIFICAZIONE «PIANO D’AREA» Area Parco naturale Po piemontese: aree di competenza diretta 4
progettuali
a parco naturale 5
abrogazione in variante e nuova edizione ambiti con efficacia in
con
Schede vigenti ipotesi aree
Rapporto tra schede progettuali vigenti e Area Parco naturale Po piemontese a competenza per la variante di PdA 6
Area Parco naturale Po piemontese: aree contigue 7
AMBITI INDIVIDUATI PER IL PROGETTO DI VARIANTE DEL PdA VIGENTE (1-12, COMPRENDENTI 4 SUBAMBITI PER L’AMBITO 9, E SCHEMA DIRETTORE PO DEI LAGHI) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 – SUB A, B, C, D 10 11 12 DIRETTORESCHEMA LAGHIDEIPOA 8 SCHEMA DIRETTORE PO DEI LAGHI B
9 INDICE SUBAMBITI PROGETTO DI VARIANTE PDA Ambito 1 Confluenza Po Maira Ambito 2 San Michele Ambito 3 Garettino Po Morto Ambito 4 Confluenza Po Banna Ambito 5 Molinello Ambito 6 Vallere Ambito 7 Confluenza Po Stura di Lanzo Ambito 8 Confluenza Po Orco Malone Ambito 9 Confluenze Po Dora Baltea, Sesia e Valenza • Suabmbito 9a Baraccone Dora Baltea • Subambito 9b Fontaneto Trino • Subambito 9c Morano Casale Monferrato • Subambito 9d Valmacca Valenza Ambito 10 Bassignana Ambito 11 Confluenza Po Tanaro Ambito 12 Isola Sant’Antonio Stralcio Parco naturale Bosco partecipanza e delle Grange vercellesi Piano direttore Po dei Laghi Ambito A Faule Moncalieri Ambito B Dora Baltea Isola Addendum: Normativa Aree contigue. INDICE PROGETTO DI VARIANTE PDA
SIGNIFICATO PIANIFICATORIO DEGLI AMBITI
LIVELLI DI VERIFICA TERRITORIALE ED AMBIENTALE.
In questo caso invece gli ambiti corrispondono ai territori tout court delle aree protette del Po piemontese, per i quali vengono individuati obiettivi ed azioni di indirizzo che permettano di territorializzare nel loro insieme le previsioni del piano, calandole per singole finestre attuative: appunto gli Taleambiti.condizione
rende questo strumento necessariamente collegato a modalità attuative e strumenti diversi previsti anche in altre normative vigenti, al fine di poter dare attuazione agli obiettivi immaginati per i territori fluviali del parco. Tale elemento comporta come conseguenza limitati interventi di coordinamento all’interno delle Norme di Attuazione, a partire dalla descrizione degli ambiti in sostituzione delle schede e dei loro rapporti nel piano quali strumenti attuativi (Titolo IV, NdA Art. 4.1 e paragrafi 4.1.1, 4.1.2, 4.1.3).
IL COORDINAMENTO CON RETE NATURA 2000
E I
I territori inseriti negli ambiti della variante al Piano d’area assumono il significato di strumenti di governo del territorio secondo una logica diversa dalle originarie schede progettuali oggi in vigore. In queste infatti l’origine era legata ad una particolare presenza di situazioni ad alta complessità che meritavano quindi una finestra di approfondimento.
Gli ambiti normativi individuati dalla variante del PdA non contengono più le due categorie degli interventi direttamente realizzabili e da sottoporre al parere dell’Ente, in considerazione della mutata condizione dei vincoli presenti che subordinano ogni intervento al rispetto di numerose griglie di valutazione esterne al PdA (Legge paesaggio, PAI, legge VIA, direttive europee diverse.) rendendo quindi non più applicabile la condizione degli interventi direttamente realizzabili.
PIANI DI GESTIONE
Gli ambiti assumono un ruolo di natura urbanistica per i cui obiettivi legati alle strategie di tutela della biodiversità rimandano in via attuativa le loro previsioni ai piani di gestione ed alle misure di conservazione redatte per i territori inseriti nella direttiva europea RN2000. In merito si rende necessario un aggiornamento dell’art. 3.3 delle NdA.
CARATTERI NORMATIVI DEGLI AMBITI E RELAZIONI CON LE NDA INDIRIZZI INTERVENTI TUTTA DA SOTTOPORRE AI DIVERSI
A differenza delle schede progettali ex Piano d’area gli ambiti della variante sono costituiti da testi descrittivi che assumono il valore di riferimento normativo, accompagnati da tavole grafiche che riportano solamente per legenda i diversi obiettivi previsti per l’ambito, senza una elaborazione grafica territorializzata in termini stretti e diretti come era precedentemente previsto. Tale approccio viene applicato nell’intento di permettere una maggiore flessibilità nelle attuazioni locali garantendo la migliore aderenza alle mutevoli condizioni locali, fermi restando i vincoli generali stabiliti dalla zonazione che resta quella prevista nella struttura del Piano.
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COGENZA DEI CONTENUTI DESCRITTIVI E LIMITATE DEFINIZIONI GRAFICHE.
CARATTERI NORMATIVI DEGLI AMBITI E RELAZIONI CON LE NDA
LA POSIZIONE STRATEGICA DELLE ATTIVITA’ AGRO-SILVO-PASTORALI.
AGGIORNAMENTO PREVISIONI DELLE NDA DEL TITOLO I E II
In considerazione delle mutate condizioni normative e degli obiettivi generali attuali si rende altresì necessario intervenire per un loro aggiornamento e riscrittura.
La strumentazione del Piano prevede di agganciare detti schemi alla pianificazione locale o degli ambiti della Città metropolitana torinese e delle provincie interessate, al fine di permettere una ricaduta delle loro previsioni nei territori esterni alle aree protette, qui quali il PdA non assume efficacia pianificatoria. Inoltre all’interno degli ambiti si prevedono modalità che modificano le precedenti previsioni di chiusura delle attività, in favore di una loro compatibilizzazione e in parte modificazione del loro obiettivo gestionale, prevedendo forme di collaborazione pubblico privato che le includano nei processi di attrezzatura del territorio (quali gli accordi urbanistici, inseriti in Accordi di Programma).
UNO SCHEMA DIRETTORE PER LE AREE ESTRATTIVE E NUOVI SCENARI DI SVILUPPO.
Gli ambiti della fascia Faule Moncalieri sono coordinati tra di loro da uno schema direttore denominato Po dei Laghi al quale si rimanda anche in termini di indirizzi di destinazione delle funzioni. Inoltre è anche previsto un secondo schema direttore per l’area omogenea del Po tra Brandizzo e Isola Sant’Antonio che include tutte le aree interessate da interventi di rinaturazione tramite attività estrattive.
Il tema largamente predominante in termini quantitativi e qualitativi negli ambiti territoriali è certamente quello degli usi agricoli in senso lato del suolo, la cui gestione incide con particolare evidenza nella qualità ecologica del territorio. Per garantire una tendenza al miglioramento della gestione agricola sotto i diversi profili (risorse idriche, biodiversità, uso prodotti in materia di arricchimento dei terreni e uso di fitofarmaci e prodotti antiparassitari, filiere del biologico e biodinamico etc...) gli ambiti includono in termini maggiormente operativi quanto già previsto dalla vigente normativa delle NdA all’art. 3.6, che nella gestione precedente non ha visto lo sviluppo di attività come previste, probabilmente in quanto delegata alle attività di natura autoregolamentativa.
Tali elementi comportano parziali interventi di coordinamento all’interno dell’art. 3.10 delle NdA.
In merito si rende necessario quindi inserire specifici riferimento all’utilizzo di strumenti operativi specificamente individuati quali i Distretti rurali di cui alla L.R. 26/2003, nonché considerare l’integrazione previsionale con quanto individuato dal Piano di gestione forestale già approvato.
AGGIORNAMENTO PREVISIONI DELLE NDA DEL TITOLO III: NORME PER PARTICOLARI CATEGORIE DI RISORSE, D'OPERE E D'ATTIVITA'
Oltre alle problematiche descritte nei due box in tale slide, le diverse condizioni attuativi potranno riguardare anche le altre categorie di cui al titolo III delle NdA, rendendo necessario il suo aggiornamento per rendere coerenti NdA e contenuti testuali degli ambiti.
Tali schemi permettono di coordinare le diverse attività previste in coerenza con il macro-obiettivo del Piano di utilizzare dette aree a riusi di carattere ecologico e fruitivo.
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Una ricalibratura eventuale del trattamento delle aree contigue sotto il profilo di piano, comporterebbe una ridefinizione del ruolo di tutela dell’ente di gestione oggi incarica, per tramite della gestione della tutela pianificatoria di queste, su una porzione molto ampia dell’ambito fluviale ricompreso nella fascia del Po, e comprendente anche le stesse aree protette che verrebbero gestite secondo la procedura degli ambiti e non delle schede progettuali (con sensibili modificazioni delle aree di ricaduta gestionale essendole schede in generale di maggiore estensione territoriale degli ambiti). Di tale aspetto occorre redigere dossier di compatibilità al fine di aggiornare UNESCO sulle modalità di gestione delle buffer zone, anche in prospettiva della verifica alla quale la Riserva verrà sottoposta tra tre anni ai sensi delle Linee guida del Ministero dell’Ambiente.
L’intervento normativo sulla pianificazione del Piano d’area assume aspetti di ricaduta da definire rispetto al riconoscimento territoriale UNESCO. Infatti una delle condizioni di base del medesimo risiede nel riconoscimento delle aree contigue come territori di connessione con ruolo dell’ente di gestione riconosciuto dalla vigenza del Piano in vigore all’atto dell’approvazione del dossier di candidatura.
CARATTERI NORMATIVI DEGLI AMBITI E RELAZIONI CON I VINCOLI DELL’AREA RISERVA DELLA BIOSFERA UNESCO COLLINAPO
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DESCRIZIONE SINGOLI AMBITI INDIVIDUATI PER IL PROGETTO DI VARIANTE DEL PdA VIGENTE (1-12, COMPRENDENTI 4 SUBAMBITI PER L’AMBITO 9, E SCHEMA DIRETTORE PO DEI LAGHI) 13
PROGETTO DI VARIANTE PDA VIGENTE. Area Parco naturale Po piemontese: aree di competenza diretta AMBITO 1 CONFLUENZA PO MAIRA AMBITO 2 SAN MICHELE AMBITO 3 GARETTINO PO MORTO 14
AMBITO 1 CONFLUENZA PO MAIRA Ambito non interessato da vigente scheda progettuale Confine area contigua Confine area parco naturale 15
La realizzazione di aree boscate per l’implementazione della fascia a soprassuolo forestale, con particolare riferimento alle aree demaniali. (B)
La realizzazione di punti attrezzati di fruizione del fiume connessi al punto di tragetto ed alla realizzazione del percorso della Via del Monviso ciclabile prevista a sud nelle immediate vicinanza dell’area d’ambito. (A) (T) (CP)
(*) Di interesse per lo sviluppo di proposte nell’area è la consultazione del lavoro svolto nel territorio tramite la metodologia delle Mappe di Comunità sviluppato dal Po torinese in cooperazione con Politecnico di Torino. CP T B B 16
Materiali per l’individuazione dei contenuti normativi dell’ambito.
L'attuazione di iniziative di sistemazioni idraulica connesse al ripristino del traghetto fluviale storico presente nel sito. (R) Lo sviluppo di progettualità legata ai sistemi di fitodepurazione già attivati nel territorio contermine. (FD)
AMBITO 1 CONFLUENZA PO MAIRA
Prime valutazioni contenuti dell’ambito progettuale.
Tale ambito non presenta precedenti indirizzi da cui partire non essendo qui prevista una scheda nel PdA Degnivigente(*).dinota sono da segnalare in particolare le seguenti categorie di attività: Compatibilità con le attività estrattive, Incremento della biodiversità, sviluppo attività fruitive del turismo ambientale e sportive, Aumento superficie a bosco planiziale, incremento connettività ciclopedonale, compatibilizzazione attività estrattive.
Materiali per contenuti scheda d’ambito: La destinazione di aree ad agricoltura biologica ed integrata sulla scorta della presenza nel Comune dell’importante scuola agraria Salesiana. (ZA) L’opportunità di procedere al recupero e sistemazione dei laghi estrattivi presenti in prossimità della confluenza tra il Po e il Maira, da inserire in programmi di gestione dei sedimenti dei corsi d’acqua secondo le direttive dell’Autorità di Bacino del fiume Po. Tale intervento può deve includere strutture ed attività finalizzate alla fruizione turistica ambientale dell’area in coerenza con i principi e le indicazioni contenute nello schema direttore del Po dei Laghi di cui al presente piano e comprendenti infrastrutture per la viabilità ciclopedonale, attività del turismo naturalistico e acquatiche, secondo gli indirizzi di cui allo schema attuativo dello schema direttore Po dei Laghi (tavola Ambito 2 a slide 54). (R)
ZAR
Aree demaniali destinabili prioritariamente a progetti di estensione della foresta condivisa con impianti forestali ripari e planiziali.
17 AMBITO 1 CONFLUENZA PO MAIRA
Aree dei laghi da recuperare in sinistra orografica del Po e zona in destra orografica destinabile al ripristino del traghetto fluviale.
18 AMBITO 1 CONFLUENZA PO MAIRA Tavole immagini aeree
Area nella quale sviluppare aree boscate in sinistra orografica del Po ( in basso) ed all’interno di progetti integrati tra forestazione e agricoltura integrata.
AMBITO 2 SAN MICHELE Confine area contigua Confine area parco naturale confine ambito 2
Questo ambito corrisponde al confine della ex riserva della Lanca di San Michele: si estende su una superficie di 162 ettari tra Carignano e Carmagnola, prende il nome da un meandro del Po abbandonato durante la piena del maggio 1977. Nella lanca, oggi quasi totalmente interrata, trovano rifugio molte specie di uccelli, favoriti da una ricca e tipica vegetazione palustre, che annovera canne, tife, carex, ontani, salici e pioppi neri. Rilevante è la presenza nell'area di una colonia di gruccioni. Poco più a valle della lanca, con la consulenza scientifica degli esperti del locale Museo di Storia Naturale, il Comune di Carmagnola nel 1987 ha creato il Bosco del Gerbasso, esempio "didattico" dell'antica e immensa foresta planiziale che un tempo ricopriva tutta la Pianura Padana. Il Bosco del Gerbasso si estende su 19 ettari e comprende un saliceto, un querco-carpineto ed un'area a prato. Questo tratto di Po è caratterizzato dalla presenza dei ghiareti più vasti esistenti a monte di Torino. Ai margini della riserva ci sono inoltre grandi laghi di cava, i quali, quando il loro sfruttamento sarà terminato, saranno recuperati a fini naturalistici, didattici e ricreativi, anche realizzando attorno ad essi percorsi didattici, ciclabili e strutture per agevolare l'osservazione della natura. L’ambito è tutelato anche ai sensi della normativa europea, che la ha riconosciuta quale S.I.C Sito di Importanza Comunitaria (codice IT1110024) e Zona di Protezione Speciale (ZPS Lanca di San Michele).19
Area Lanca di San Michele (Comuni di Carmagnola e Carignano)
Confine scheda progettuale ex ConfinePdA ambito territoriale variante PdA
Prime valutazioni contenuti dell’ambito progettuale.
Confronto ambito territoriale variante PdA e confine scheda progettuale ex Pda
Tale ambito presenta precedenti indirizzi da cui partire essendoci una scheda nel PdA vigente. Rispetto alla scheda progettuale in vigore l’ambito di variante interessa una porzione più limitata che esclude dalla sua competenza le aree agricole di Cascina Betlemme lungo il Torrente Meletta, le aree di cava Ceretto, mentre comprende una porzione in sinistra orografica del Po frontale all’area del Bosco del
OccorreGerbasso.considerare che delle previsioni precedenti in questo ambito gli obiettivi di sistemazione definitiva sono stati raggiunti, mentre restano da definire in modo più puntuale le attività di riuso. A tale proposito i contenuti della scheda d’ambito possono giovarsi ampiamente delle previsioni effettuate in sede di elaborato del Masterplan del Po dei Laghi. Degni di nota sono da segnalare in particolare le seguenti categorie di attività interventi: Compatibilità con le attività estrattive, Incremento della biodiversità, sviluppo attività fruitive del turismo ambientale e sportive, Aumento superficie a bosco planiziale, incremento connettività ciclopedonale, compatibilizzazione attività estrattive.
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2.2 Rimodellazione e rinaturalizzazione del bacino di cava in località S.Michele (analogamente vale per i bacini di cava in località Germaire ed altrettanto per quelli in località Ceretto) secondo un progetto esecutivo di ricostruzione paesaggistica e di recupero ecologico esteso all'ambito individuato e con le modalità di intervento indicate in cartografia, riferito alle risultanze dello studio idraulico prescritto all'art. 3.10. Inoltre i singoli progetti esecutivi dovranno prevedere la realizzazione dei percorsi, delle aree di sosta e/o di osservazione naturalistica, dei parcheggi e degli approdi indicati nei rispettivi ambiti di intervento, con criteri e modalità attuative concertati con l'Ente di Gestione del Parco.
1.1 Creazione di un Centro di Studi e di ricerca ambientale presso la cascina Betlemme, da connettere con le attività del museo di Carmagnola, e sistemazione dei sentieri e dei percorsi ciclopedonali;
2. Interventi soggetti a verifica di compatibilità ambientale ed al parere dell'Ente di Gestione:
1. Interventi direttamente realizzabili:
AMBITO 2 SAN MICHELE
Testo scheda vigente.
15. - Comuni di Carignano e Carmagnola - (Zone interessate: 239A2, 240A3, 241N1, 243N3) Mitigazione del rischio idraulico e recupero ambientale dei bacini di cava esistenti e delle aree circostanti.
2.1 Organizzazione dei percorsi e delle attrezzature per l'osservazione naturalistica, previa valorizzazione e/o rinaturalizzazione delle aree di Riserva Naturale e di quelle contigue, secondo il Piano di Assestamento Forestale;
Schema grafico 15 scheda progettuale ex PdA 21
L’insieme di detta proposta di riordino viene esaminata ai fini della sua approvazione all’interno di iter procedimentale di accordo di programma su iniziativa dell’ente di gestione dell’area protetta in quanto ente strumentale della Regione Piemonte.
L’ipotesi di riordino di cui al punto precedente deve includere strutture ed attività finalizzate alla fruizione turistica ambientale dell’area in coerenza con i principi e le indicazioni contenute nello schema direttore del Po dei Laghi di cui al presente piano e comprendenti infrastrutture per la viabilità ciclopedonale, attività del turismo naturalistico e acquatiche, da svilupparsi in particolare nei settori sud di Cave Germaire e nell’area Monviso a nord, secondo gli indirizzi di cui allo schema attuativo dello schema direttore Po dei Laghi (tavola Ambito 2 a slide 55). (R)
Nell’ambito di tali progetti sono ammessi ampliamenti delle attività esistenti per una estensione non superiore al 15% dei progetti attualmente in esercizio, nel rispetto delle condizioni fissate dagli artt. 3.1 e 3.10 delle NdA (e delle altre normative in materia idraulica ed idrogeologica) ed iniziative di valorizzazione delle produzioni di energia solare anche tramite piattaforme di solare flottante (SF) . Tali ampliamenti possono interessare fasce marginali esterne all’area protetta solo se connessi strettamente ad attività collocate all’interno dei medesimi confini e d’intesa con l'amministrazione comunale interessata.
B B R R R SF
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Materiali per l’individuazione dei contenuti normativi dell’ambito.
Misure per la crescita delle fasce boscate del Fiume Po. Completamento aree boscate in destra orografica in connessione con il complesso del bosco del Gerbasso e dei comparti in sinistra orografica per l’incremento della connettività tra l’area ambientale del Ceretto a sud e l’area del Garettino a nord . Utilizzo ai fini della presente azione delle aree di carattere demaniale cedute in gestione all’ente di gestione da parte dell’amministrazione regionale (vedasi slide 14). (B) Raggiungimento obiettivi finali dei progetti approvati di sistemazione definitiva per la parte di competenza dell’area Germaire Monviso. Nell’ambito dell’indirizzo pianificatorio per l’attuazione dei progetti di sistemazione così come approvati prima dell’entrata in vigore della presente variante, le società estrattive in esercizio all’entrata in vigore della medesima variante, possono presentare, entro un anno dalla sua approvazione, ipotesi di riordino delle aree, che comprendano il mantenimento in sito delle attività di trasformazione ed estrattive ed essere accompagnate da misure di compensazione e mitigazione che garantiscano gli equilibri ecologici locali favorendone anche l’incremento in termini di qualità della biodiversità (R).
AMBITO 2 SAN MICHELE
Materiali per contenuti scheda d’ambito:
Aree demaniali destinabili prioritariamente a progetti di estensione della foresta condivisa con impianti forestali ripari e planiziali.
AMBITO 2 SAN MICHELE 23
Area del Bosco del Gerbasso e zone da interessare da nuovi interventi di ampliamento fasce boscate.AreaLago Monviso e spazi per le attività di natura fruitiva. L’area Germaire con le destinazioni a fruizione e utilizzazione a solare flottante. 24 AMBITO 2 SAN MICHELE Tavole immagini aeree
AMBITO 3 GARETTINO PO MORTO Confine area contigua Confine area parco naturale 25
La zona del Po Morto di Carignano è anche Sito di Importanza Comunitaria (SIC Po Morto di Carignano) e Zona di Protezione Speciale (ZPS Po Morto di Carignano).
L’ambito corrisponde alla ex Riserva naturale "Oasi del Po Morto" e si estende su una superficie di 490 ettari, nei Comuni di Carignano, Carmagnola e Villastellone. La zona rappresenta un classico esempio del continuo spostamento dell'alveo del Po. La maggior parte della riserva, infatti, si estende su un territorio dove un tempo c'era una grande ansa del fiume Po, in seguito abbandonata e ora parzialmente interrata. Il taglio dell'istmo che separava due meandri avvenne durante la piena eccezionale del 1949, a seguito della quale il Po assunse in questa zona un andamento rettilineo, abbandonando il suo precedente letto, che si trasformò in una lanca. Da allora accanto al fiume si è creato un ambiente acquatico nuovo, che, per l'assenza di ricambio idrico, può essere assimilato ad uno stagno. Fra gli animali tipici di questi ambienti troviamo la limnea, una piccola lumachina erbivora, ed altri molluschi che si nutrono di residui organici, come l‘Unio e l‘Anodonta. Numerosissimi sono inoltre gli uccelli acquatici, che qui trovano un ambiente tranquillo, vasto e ricco di cibo. La zona è in continua trasformazione. Se da un lato si riscontrano fenomeni di interramento naturale di vecchie lanche, accelerati talvolta dall'opera dell'uomo nei decenni passati, dall'altro lato continuano a registrarsi nuovi tagli di meandri, l'ultimo dei quali, avvenuto durante una piena nel maggio 1999, ha creato una zona particolarmente ricca di piante ed animali, denominata "il Garrettino", in corso di rimboschimento. Il territorio dell'Oasi del Po Morto è stato profondamente modificato dall'attività di cava, cessata alla fine degli anni '80. I laghetti di cava sono stati in gran parte rinaturalizzati ed ora alcuni di essi sono utilizzati anche per la pesca sportiva oppure per la pratica del kayak e della canoa. L'area del Po Morto di Carignano è tutelata anche quale Z.P.S (Zona a Protezione Speciale), in quanto essa è una delle poche aree in cui vive l'ormai rarissimo rospo pelobate fosco. Oltre al pelobate, nell'Oasi del Po Morto vivono anche altri anfibi (rospo, rana e raganella), rettili (ramarro, tartaruga di palude, colubro) e moltissimi uccelli stanziali e di passo (martin pescatore, airone rosso e airone cenerino, falco di palude, albanella reale, mignattino, garzetta, strogola, averla).
14. - Comuni di Carignano e Carmagnola - (Zone interessate: 235N3)
1. Interventi direttamente realizzabili:
1.2 Realizzazione di area attrezzata per manifestazioni e feste campestri, articolata in radure erbose nel bosco ripario e golenale, comprendente:
* eventuali minime strutture di servizio, tipologicamente assimilabili alle baracche fluviali;
* approdo per piccole imbarcazioni turistiche;
2. Interventi soggetti a verifica di compatibilità ambientale ed al parere dell'Ente di Gestione:
* parcheggio di attestamento veicolare (max 60 posti);
2.1 Rimodellazione e rinaturalizzazione dei vari bacini di cava esistenti e ricostituzione della lanca del Po morto secondo un progetto esecutivo di ricostruzione paesaggistica e di recupero ecologico esteso all'ambito individuato e con le modalità di intervento indicate in cartografia, riferito alle risultanze dello studio idraulico prescritto all'art.3.10.
Il progetto dovrà inoltre contenere le indicazioni esecutive per la realizzazione di opportuni parcheggi di attestamento veicolare, del percorso didattico e delle relative aree attrezzate previste, nonchè del suo centro didattico di riferimento, sistemandone l'area superficie max 2,5 Ha e disponendo le attrezzature necessarie con caratteristiche e criteri concertati con l'Ente di Gestione. 26
Mitigazione del rischio idraulico e recupero ambientale dei bacini di cava esistenti e delle aree circostanti.
2. Interventi soggetti a verifica di compatibilità ambientale ed al parere dell'Ente di Gestione:
1.1 Realizzazione di area attrezzata per lo sport ed il tempo libero, presso la testa del ponte, comprendente:
1. Interventi direttamente realizzabili: 1.1 Sistemazioni per la fruizione ciclopedonale del percorso tra il ponte di Carmagnola e la cascina Molinasso;
* interventi volti a facilitare l'approdo e la transitabilità delle imbarcazioni turistiche al ponte;
Schema grafico 13 e 14 scheda progettuale ex PdA
2.1 Rimodellazione e rinaturalizzazione dei bacini di cava nelle località Provana (e analogamente vale per i bacini di cava in località Tetto dei Frati) secondo un progetto esecutivo di ricostruzione paesaggistica e di recupero ecologico esteso all'ambito individuato e con le modalità di intervento indicate in cartografia, riferito alle risultanze dello studio idraulico prescritto all'art. 3.10 e *comprendente:percorsiciclopedonali continui;
13.- Comune di Carignano - (Zone interessate: 235N3)
* aree per sosta, giochi e pic nic, superficie max di 3.000 mq ciascuna;
* modesti ampliamenti delle strutture edilizie e delle attrezzature sportive;
Testo schede vigenti.
1.3 Campeggio turistico con attrezzature di servizio in strutture tipologicamente assimilabili alle "baracche fluviali" e con superficie max di 3,5 Ha;
* area per sosta, giochi e pic nic, superficie max di 3.000 mq;
• parcheggio di attestamento veicolare, (max 35 posti).
* parcheggio di attestamento veicolare, (max 50 posti);
AMBITO 3 GARETTINO PO MORTO
* approdo per piccole imbarcazioni turistiche;
1.2 Interventi per il miglioramento della transitabilità fluviale del ponte stesso;
Area attrezzata con formazione di centro educativo ambientale e relativo percorso didattico.
Degni di nota sono da segnalare in particolare: Compatibilità con le attività estrattive, Incremento della biodiversità, sviluppo attività fruitive del turismo ambientale e sportive, Aumento superficie a bosco planiziale, incremento connettività ciclopedonale, compatibilizzazione attività estrattive. 27
Confine scheda progettuale ex ConfinePdA ambito territoriale variante PdA
Confine scheda progettuale ex PdA n. 13 Confine scheda progettuale ex PdA n. 14 Prime valutazioni contenuti dell’ambito progettuale. Tale ambito presenta precedenti indirizzi da cui partire essendoci una scheda nel PdA vigente ricomprendendo due schede progettuali. Rispetto alle schede in vigore permette di unire tra di loro le due previsioni favorendone l’integrazione territoriale, comprendendo una lente territoriale che separava tra di loro le schede originarie. Per altro verso, restano escluse dall’ambito aree di relazione funzionale con il Comune di Carignano molto importanti, quali la fascia dei circoli remieri in sinistra orografica dove era anche in previsione una attuazione trasformativa del progetto approvato di recupero del territorio delle lanche del Po morto in destra orografica (l’area cd della Madonna del Gerbido).
Area Po Morto Garettino (Comuni di Carmagnola e Carignano)
Confronto ambito territoriale variante PdA e confine scheda progettuale ex Pda
Materiali per contenuti scheda d’ambito:
L’ipotesi di riordino può inoltre includere strutture ed attività finalizzate alla fruizione turistica ambientale dell’area in coerenza con i principi e le indicazioni contenute nello schema direttore del Po dei laghi di cui al presente piano, con particolare riferimento alle aree lacustri in destra orografica dei Laghi Provana e circolo ex Telecom. Le aree del Garettino, di Tetti Faule e laghi Gay sono invece destinate ad attività di carattere naturalistico, didattico educativo.
Raggiungimento obiettivi finali dei progetti approvati di sistemazione definitiva per la parte di competenza dell’area Provana e Po morto. Nell’ambito di tale indirizzo pianificatorio le società estrattive in esercizio all’entrata in vigore del presente piano, anche in forma associata, possono presentare entro un anno ipotesi di riordino delle aree che comprendano il mantenimento di parte delle attività di trasformazione ed estrattive che devono essere accompagnate da misure di compensazione e mitigazione che garantiscano gli equilibri ecologici locali favorendone anche l’incremento in termini di qualità della biodiversità. Nell’ambito di tali progetti sono ammessi ampliamenti delle attività esistenti per una estensione non superiore al 15% dei progetti attualmente in esercizio, nel rispetto delle condizioni fissate dagli artt. 3.1 e 3.10 delle NdA (e delle altre normative in materia idraulica ed idrogeologica) ed iniziative di valorizzazione delle produzioni di energia solare anche tramite piattaforme di solare flottante (SF) . Tali ampliamenti possono interessare fasce marginali esterne all’area protetta solo se connessi strettamente ad attività collocate all’interno dei medesimi confini e d’intesa con l'amministrazione comunale interessata. L’ipotesi di riordino di cui al punto precedente deve includere strutture ed attività finalizzate alla fruizione turistica ambientale dell’area in coerenza con i principi e le indicazioni contenute nello schema direttore del Po dei Laghi di cui al presente piano e comprendenti infrastrutture per la viabilità ciclopedonale, attività del turismo naturalistico e acquatiche, da svilupparsi in particolare nei settori sud di Cave Provana e nell’area a nord di Tetti Faule, secondo gli indirizzi di cui allo schema attuativo dello schema direttore Po dei Laghi (tavola Ambito 3 a slide 56). (R) L’insieme di detta proposta di riordino viene esaminata ai fini della sua approvazione all’interno di iter procedimentale di accordo di programma su iniziativa dell’ente di gestione dell’area protetta in quanto ente strumentale della Regione Piemonte.
AMBITO 3 GARETTINO PO MORTO Materiali per l’individuazione dei contenuti normativi dell’ambito. 28 AFN SF SF R R R RR
Completamento aree boscate in sinistra orografica in connessione con il complesso del bosco della città, dell’area dell’Università di agraria e dei comparti in destra orografica per l’incremento della connettività tra l’area ambientale di Provana a sud e l’area del Po morto a nord .
Realizzazione nodo di attracco di sistemi di navigazione compatibile turistica in corrispondenza del Ponte di Carignano con particolare preferenza per l’area spondale in sinistra orografica anche in coincidenza con le aree delle strutture sportive rivierasche poste a monte del Ponte. (AFN)
29
Aree demaniali destinabili prioritariamente a progetti di estensione della foresta condivisa con impianti forestali ripari e planiziali. MORTO
Aree demaniali già inserite nel progetto di riqualificazione mediante attività estrattiva della società SORITE.
AMBITO 3 GARETTINO PO
I due nodi ecologici dei laghi Garettino e Lago Gay da connettere nel sistema dell’area dell’ambito 3 con una fascia di rivegetazione tra le due sponde del Po Le aree di lago Provana e Tetti Faule destinabili ad attività di loisir L’area del Ponte dove realizzare l’attracco turistico di attestamento del servizio di navigazione La Loggia Carignano 30 AMBITO 3 GARETTINO PO MORTO Tavole immagini aeree
PROGETTO DI VARIANTE PDA VIGENTE. Area Parco naturale Po piemontese: aree di competenza diretta AMBITO 4 CONFLUENZA PO BANNA AMBITO 6 VALLERE AMBITO 5 MOLINELLO 31
La Lanca di Santa Marta, situata poco a monte della confluenza fra il Po ed il Banna, è un ambiente ricco di anfibi e uccelli acquatici. L’area si estende fino alla confluenza nel Po del torrente Banna, il quale, insieme ai suoi numerosi e piccoli affluenti, drena le acque piovane di una vasta area precollinare a sud est, nota come "Pianalto di Poirino". Il torrente Banna è caratterizzato da portate minime estive e piene talvolta rovinose nelle stagioni più piovose. Nella campagna circostante, intensamente coltivata, i filari di alberi che costeggiano il corso del torrente Banna fungono da corridoi ecologici che mettono in contatto la Riserva con ambienti faunisticamente ricchi, come il Parco di Villastellone. La Riserva ha una estensione di 164 ettari. La Lanca di Santa Marta è anche Sito di Importanza Comunitaria (SIC Lanca di Santa Marta Confluenza Po Banna) e Zona di Protezione Speciale (ZPS Lanca di Santa Marta (Confluenza Po-Banna)
AMBITO 4 CONFLUENZA PO BANNA
Ambito non interessato da vigente scheda progettuale 32
• Realizzazione scavalco ciclopedonale del Po;
• Realizzazione punto di attracco di navigazione sostenibile di carattere turistico ed attrezzature di sosta e servizi connessi, integrati agli impianti della traversa IREN.
Sito derivazione idrica IREN La Loggia L’utilizzo della centrale idroelettrica/captazione IREN presente nel sito come struttura per:
AMBITO 4 CONFLUENZA PO BANNA Materiali per l’individuazione dei contenuti normativi dell’ambito. 33 OR
Sistemazione ambientale e parziali modificazioni della forma dei laghetti esistenti per aumentarne il valore ecologico, tramite interventi connessi ad opere di sistemazione circostanti legate alla direttiva sedimenti o rinaturazione dell’autorità di Bacino del fiume Po. Tale intervento può deve includere strutture ed attività finalizzate alla fruizione turistica ambientale dell’area in coerenza con i principi e le indicazioni contenute nello schema direttore del Po dei Laghi di cui al presente piano e comprendenti infrastrutture per la viabilità ciclopedonale, attività del turismo naturalistico e acquatiche, secondo gli indirizzi di cui allo schema attuativo dello schema direttore Po dei Laghi (tavola Ambito 2 a slide 57). (R) Riqualificazione aree orticole. Gestione con parziale riordino e realizzazione centro di attività connesse agli insediamenti degli orti urbani presenti nell’area. (OR) RCE CE
Realizzazione infrastrutture per la viabilità ciclopedonale con attraversamento del fiume Po.
R R
Prime valutazioni contenuti dell’ambito progettuale: Connettività ecologica. L’incremento della connettività ecologica tra le aree umide a laghetti di modesta dimensione, attraverso in particolare l’incremento della fascia boscata ripariale e laddove possibile con la destinazione di aree demaniali e aree di proprietà IREN a piantumazioni di boschi della foresta condivisa del Po piemontese, includendo la riattivazione della lanca che si sviluppa a sud dell’ambito sino in in prossimità della sinistra orografica del Banna. (CE)
Recupero aree umide.
CECE CECE CE
34 AMBITO 4 CONFLUENZA PO BANNA Aree demaniali prioritariamentedestinabiliaprogetti di estensione della foresta condivisa con impianti forestali ripari e planiziali.
35
Punto di attracco navigazione di tratta navigabile (dotata di 6 pontili tappa per un itinerario di circa 1 ora per tratta) per piccole imbarcazioni turistiche nell’area a valle della traversa IREN di La Loggia, contenuta nei progetti del Masterplan Po dei laghi.
Previsione
Fasce e nodi per la connettività ecologica nell’area della confluenza Po-Banna 36 AMBITO 4 CONFLUENZA PO TavoleBANNAviste aeree
Fascia e nodi per la connettività ecologica nell’area della confluenza Po Banna Area dei laghetti in destra orografica e punto di innesto del canale derivatore IREN Fascia della lanca che si getta nel Banna. 37 AMBITO 4 CONFLUENZA PO TavoleBANNAimmagini aeree
Confine area contigua Confine area parco naturale
L’area del Molinello si estende su una superficie di 242 ettari, fra i comuni di Moncalieri e di La Loggia ed è delimitata a est dall'autostrada Torino Savona, a sud dalla Tangenziale di Torino e ad ovest dal Po. La zona è oggetto di rilevanti ed interessanti interventi di riqualificazione ambientale, volti ad allontanare dalle sponde del Po e del Chisola le strutture abusive, che creano ostacoli al normale deflusso delle acque in caso di piena, ed a riqualificare i laghi di cava, risultato di decenni di attività estrattiva, peraltro ancora in corso. L’area del Molinello è in continua trasformazione. Sono in corso lavori di rinaturalizzazione dei laghi di cava e di costruzione di strutture per la fruizione e lo sport e già oggi un bacino di cava è utilizzato per lo sci nautico. Inoltre il sito è classificato ZPS ai sensi delle direttive Europee.
Schema grafico 10 scheda progettuale ex PdA 38
AMBITO 5 MOLINELLO
39
Confronto ambito territoriale variante PdA e confine scheda progettuale ex Pda
Prime valutazioni contenuti dell’ambito progettuale.
Confine scheda progettuale ex ConfinePdA ambito territoriale variante PdA Area Molinello (Comune di Moncalieri )
Tale ambito presenta precedenti indirizzi da cui partire essendo qui prevista una scheda nel PdA vigente. L’area della scheda progettuale vigente corrisponde sostanzialmente al confine dell’area protetta, ricreando le condizioni di inclusione delle diverse problematiche presenti.
Il territorio si colloca in prossimità degli importanti centri abitati ed urbani di Torino e Moncalieri, con una forte vocazione ad ospitare strutture ed attività del tempo libero e sportive.
In merito è stato al centro di un dibattito di anni legato al progetto presentato di realizzazione di un impianto di bacino di canottaggio con la stesura di piani progettuali di fattibilità.
* due parcheggi di attestamento veicolare, (max 150 posti ciascuno);
10. - Comune di Moncalieri - (Zone interessate: 220 N3)
1. Interventi direttamente realizzabili:
1.3 Area attrezzata per attività sportive, ad integrazione e completamento delle strutture già esistenti;
1.1 Valorizzazione complessiva dell'area comprendente: * rinaturalizzazione delle sponde e delle aree interne, con formazione rispettivamente di bosco ripario e di bosco planiziale con ampie radure erbose secondo le norme di "gestione forestale" del presente Piano;
* aree per sosta, giochi e pic nic, (superficie max di 4.000 mq ciascuna), con minime attrezzature, a cui far riferimento anche per le attività sportive e ricreative ammesse (cioè quelle non richiedenti campi specializzati o aree pavimentate artificialmente o recinzioni);
2.1 Rimodellazione e rinaturalizzazione dei bacini di cava esistenti in località Molinello, secondo un progetto esecutivo di ricostruzione paesistica e di recupero ecologico esteso all'ambito individuato e con le modalità di intervento indicate in cartografia, riferito alle risultanze dello studio idraulico prescritto all'art. 3.10.
AMBITO 5 MOLINELLO 40
* passerella ciclopedonale sul fiume, le attività equestri, con riferimento all'area attrezzata prevista presso la frazione Barauda, devono potersi esercitare su tutta l'area di progetto; * approdi per piccole imbarcazioni turistiche;
2. Interventi soggetti a verifica di compatibilità ambientale ed al parere dell'Ente di Gestione:
Organizzazione di parco per il tempo libero e per le attività sportivoricreative senza strutture fisse.
1.2 Campeggio turistico con centro servizi di riferimento per l'intera area, articolato sulle sponde del bacino di cava dismesso e con superficie max di 4 Ha;
* percorsi di fruizione pedonale, ciclabile ed equestre da connettere con il sistema che, attraverso il nodo dei ponti di Moncalieri, conduce alla stazione ferroviaria, al centro storico ed al parco delle Vallere;
Connettività fruitiva e di percorsi. In relazione alle attività fruitive previste ed alla particolare vicinanza del sito all’area metropolitana ed alla città di Torino si prevedono strutture si soprappasso per il miglioramento della connettività in particolare ciclopedonale per il superamento del corso del Po in corrispondenza della viabilità di collegamento con la Fraz. Barauda in sinistra orografica del Po. (PC) CE CE
Prime valutazioni contenuti dell’ambito progettuale: Attività estrattive. Raggiungimento obiettivi finali dei progetti approvati di sistemazione definitiva per la parte di competenza dell’area. Nell’ambito di tale indirizzo pianificatorio le società estrattive in esercizio all’entrata in vigore del presente piano possono presentare entro un anno ipotesi di riordino delle aree che comprendano il mantenimento di parte delle attività di trasformazione ed estrattive che devono essere accompagnate da misure di compensazione e mitigazione che garantiscano gli equilibri ecologici locali favorendone anche l’incremento in termini di qualità della biodiversità. Nell’ambito di tali progetti sono ammessi ampliamenti delle attività esistenti per una estensione non superiore al 15% dei progetti attualmente in esercizio, nel rispetto delle condizioni fissate dagli artt. 3.1 e 3.10 delle NdA (e delle altre normative in materia idraulica ed idrogeologica) ed iniziative di valorizzazione delle produzioni di energia solare anche tramite piattaforme di solare flottante (SF) . Tali ampliamenti possono interessare fasce marginali esterne all’area protetta solo se connessi strettamente ad attività collocate all’interno dei medesimi confini e d’intesa con l'amministrazione comunale interessata. L’ipotesi di riordino di cui al punto precedente deve includere strutture ed attività finalizzate alla fruizione turistica ambientale dell’area in coerenza con i principi e le indicazioni contenute nello schema direttore del Po dei Laghi di cui al presente piano e comprendenti infrastrutture per la viabilità ciclopedonale, attività del turismo naturalistico e acquatiche. Tale intervento può deve includere strutture ed attività finalizzate alla fruizione turistica ambientale dell’area in coerenza con i principi e le indicazioni contenute nello schema direttore del Po dei Laghi di cui al presente piano e comprendenti infrastrutture per la viabilità ciclopedonale, attività del turismo naturalistico e acquatiche, secondo gli indirizzi di cui allo schema attuativo dello schema direttore Po dei Laghi (tavola Ambito 2 a slide 58). (R)
AMBITO 5 MOLINELLOMateriali per l’individuazione dei contenuti normativi dell’ambito. 41
L’insieme di detta proposta di riordino viene esaminata ai fini della sua approvazione all’interno di iter procedimentale di accordo di programma su iniziativa dell’ente di gestione dell’area protetta in quanto ente strumentale della Regione Piemonte.
CE
Entro due anni dall’approvazione della variante di piano è altresì presentabile a cura della società esercente l’attività estrattiva in partnership con l’Ente di gestione dell’area protetta e con il CONI, un progetto di allestimento di un bacino per il canottaggio per attività sportive di livello nazionale comprendente i servizi e le attrezzature tecniche di supporto, I parcheggi e la viabilità di accesso dalla statale 393. (VA) Tale progetto può includere le previsioni di piano inserite ai punti successivi. (BC) Connettività ecologica. L’incremento della connettività ecologica lungo la fascia del Po attraverso in particolare l’incremento della fascia boscata ripariale e laddove possibile con la destinazione di aree demaniali. (CE)
CE RRPC BC BCBC VA
prioritariamentedestinabiliaprogetti
42 AMBITO 5 MOLINELLO Aree demaniali
di estensione della foresta condivisa con impianti forestali ripari e planiziali.
L’ipotesi di sistemazione finale dell’ambito nel caso di avvio del progetto di realizzazione del bacino di canottaggio.
43
AMBITO 5bis MOLINELLO
AMBITO 5bis MOLINELLO L’ipotesi di sistemazione finale dell’ambito nel caso di avvio del progetto di realizzazione del bacino di canottaggio in rapporto all’ambito territoriale 5.
45 AMBITO 5 MOLINELLO
Po dove andare
prevedere un attraversamento ciclopedonale del Po su passerella per connettere l’area
Tavole immagini aeree
L’area verso le sponde del a della Barauda
con il territorio del Molinello e Moncalieri.
specchi d’acqua attuali destinabili ad attività di fruizione con i territori circostanti.
Gli
46 AMBITO 5 MOLINELLO
L’ambito che potrebbe essere complessivamente destinato al bacino di comprendentecanottaggioanche il lago di pesca oggi in esercizio.
La fascia destinabile ad un miglioramento forestale, specie nel territorio di sinistra orografica del Po.
Tavole immagini aeree
Schema grafico 9 scheda progettuale
ex PdA
AMBITO 6 VALLERE
Confine area contigua Confine area parco naturale
Istituita inizialmente come "Area attrezzata" dall'apposita legge regionale n. 37 del 9 dicembre 1982, la zona delle Vallere nel 1990 è entrata a far parte delle aree protette della fascia fluviale del Po. Successivamente la legge regionale n. 19 del 29 giugno 2009 ha trasformato l’Area Attrezzata in Riserva Naturale. L’area oggi inserita nel sitema delle aree protette del Po piemontese, si estende per 130 ettari (di cui 34 di proprietà regionale) e sorge alla confluenza fra il torrente Sangone ed il fiume Po. Fra le presenze faunistiche è degno di segnalazione il rospo smeraldino. La zona un tempo era destinata esclusivamente a prato per il pascolo, mentre oggi, se da un lato residuano ancora terreni destinati a coltivazioni intensive di foraggio, dall'altro lato una vasta parte dell'area è stata convertita ad uso pubblico, con interventi che hanno riportato la zona alle sue caratteristiche naturali originarie, con radure e boschetti. A differenza di altri parchi urbani l'area Le Vallere si distingue per la compresenza di paesaggio agricolo e di parco pubblico, con alternanza di prati a foraggio e di specie arboree quasi tutte autoctone, quali carpini, aceri, tigli, pioppi e salici, tipici della vegetazione di ripa. Sono anche presenti una area gioco per bambini, due recinti in cui lasciare i cani in libertà, punti di sosta nel verde, un giardino botanico fenologico ed un attracco idoneo per eventuali traghetti di linea sul Po. Nella zona confluiscono inoltre alcuni percorsi ciclabili ed a cavallo. All'interno della riserva si trova anche una grande cascina settecentesca (Cascina Le Vallere), che costituisce un bell'esempio di architettura contadina di antica origine. Già proprietà, fra le tante, della agiata famiglia moncalierese dei Nasi, la cascina si trovava fino al 1955 al centro di una vasta e fertile area agricola di 150 giornate piemontesi di terreno ed era raggiungibile da Moncalieri tramite una strada consortile Ilcampestre.nome"Le Vallere" è derivato dal nome che i francesi diedero ai terrapieni costruiti nel 1541, al tempo della prima occupazione francese del Piemonte. La zona infatti è citata per la prima volta col nome "Les Valleres" in una carta della montagna, redatta nel Seicento. Nel 1706, durante l'assedio di Torino da parte dei Francesi, la zona delle Vallere fu teatro di scontri tra le truppe francesi e quelle piemontesi. Antiche mappe mostrano la dislocazione dei terreni agricoli e della cascina, costruita alla fine del Settecento, che ancora oggi si trova a poche decine di metri dall'ingresso stradale del parco Le Vallere.
47
Rispetto alla scheda progettuale vigente, l’area di competenza dell’ambito limitata all’area protetta ex Riserva naturale delle Vallere, non contempla i territori cerniera relativi al sistema dei ponti di Moncalieri (con le relative previsioni di loro riqualificazioni per il superamento delle barriere presenti) l’ambito della fascia lungo C.so Trieste e l’area di innesto del Sangone a monte del ponte su Cso Trieste. Tale assetto determina una perdita di efficacia rispetto alle problematiche territoriali dell’area, concentrando tutta l’attenzione solo sull’ambito storico delle Vallere, peraltro per quasi metà oggetto di una tutela patrimoniale legata alla proprietà della Regione Piemonte dell'intero parco pubblico. Tale assetto comporta l’individuazione di destinazioni in parte nuove legate ad infrastrutture realizzate recentemente ovvero derivanti da progettualità sviluppatesi nel corso della vigenza del PdA.
Confine scheda progettuale ex ConfinePdA ambito territoriale variante PdA Area Vallere (Comune di Moncalieri Torino Nichelino)
Confronto ambito territoriale variante PdA e confine scheda progettuale ex Pda 48
1. Interventi direttamente realizzabili: 1.1 Completamento e sistemazione del parco delle Vallere e delle sue strutture, *comprendente:integrazionedel Centro di Documentazione dei parchi regionali con strutture per attività didattiche, museali ed espositive; * costituzione di un significativo attestamento sul fiume per l'approdo delle imbarcazioni e per l'attracco dei battelli per la navigazione sul tratto urbano del *fiume;rinaturalizzazione
49 AMBITO 6 VALLERE
Valorizzazione del Parco delle Vallere, recupero ambientale delle sponde del torrente Sangone, riqualificazione delle aree circostanti i ponti di Moncalieri.
della confluenza con il torrente Sangone, con allontanamento delle attività esistenti, fatte salve le strutture e gli impianti dell'Azienda Acquedotto Municipale; * allontanamento delle attività improprie, in particolare di quelle adiacenti alla cascina Vallere; * formazione di un'area attrezzata per attività sportive e di diporto equestri, facilmente raggiungibile anche da Moncalieri; * costituzione di una fascia di bosco ripario di fronte all'affaccio urbano di *Moncalieri;completamento ed organizzazione del sistema di percorsi, di accessi e di parcheggi veicolari dimensionati opportunamente; 1.2 Realizzazione di un percorso ciclopedonale continuo in sponda destra ed integrazione della vegetazione riparia; 1.3 Risistemazione della fascia interessata dai ponti, per garantire la continuità dei percorsi di fruizione, comprendente: * percorsi di terra, snodati sotto le arcate di testa dei vari ponti, anche con passerelle sospese (al ponte della ferrovia), da realizzare su entrambe le sponde e da interconnettere con almeno un attraversamento in pista protetta utilizzando uno dei ponti già esistenti;
9. - Comuni di Torino, Moncalieri e Nichelino - (Zone interessate: 211N2, 212T, 214N2, 215T)
AMBITO 6 VALLERE Materiali per l’individuazione dei contenuti normativi dell’ambito. 50
Le aree prative antistanti la Cascina possono essere oggetto di una riprogettazione con la realizzazione di una fascia boscata per l’ombra a bordo area, mentre le aree posteriori lato fiume possono essere oggetto di realizzazione di tettoie per ricevere biciclette e mezzi a nolo connesse alle previsioni di cui al punto precedente.
Per l’area prativa antistante la cascina si prevedono interventi connessi agli ampliamenti di cui al punto precedente. (AP) Progetto Ortocampus Attivazione del progetto di qualificazione agricola del territorio destinato al progetto Ortocampus già dalla previsione del DOCUP 2000-2006 con realizzazione piccole strutture di carattere orticolo per ricovero attrezzi e struttura aperta di centro incontro. (OC) Connettività ecologica.
L’assetto urbanistico modificato dalla presenza dell’argine realizzato da AIPO, consente di prevedere modificazioni dell’assetto edilizio del complesso al fine di consentirne l’accoglienza di nuove e più estese funzioni di natura culturale e fruitiva in particolare connesse a: realizzazione officina biciclette e area noleggio legata alla presenza del nodo dei percorsi ciclabili VENTO e Ciclovia del Monviso; area per biblioteca dei parchi; centro foresteria; aree espositive. (CS) Attrezzatura e riqualificazione aree prative circostanti la cascina Vallere.
Prime valutazioni contenuti dell’ambito progettuale:
CS AP OC CE CE GF AT CE CF DM
Centro servizi Cascina Le Vallere
L’incremento della connettività ecologica lungo la fascia del Po attraverso in particolare l’incremento della fascia boscata ripariale e laddove possibile con la destinazione di aree demaniali e lungo il tracciato mediano al parco pubblico della bealera Vallere. (CE) Giardino botanico Ampliamento del Giardino C.L. Allioni per finalità di natura fenologica e didattica verso l’area dell’argine nuovo. (GF) Area di attracco navigazione e centro arenile. Sistemazione attracco fluviale per la navigazione fluviale e realizzazione area attrezzata ad arenile. (AT) Area capannoni deposito Trasformazione urbanistica delle aree a deposito capannoni sita in ambito sud dell’ambito con loro destinazione ad attività turistico fruitive ovvero trasferimento cubature in area dell’ambito. Delocalizzazione distributore di metano. (CF-DM)
Tuttavia in questo ambito l’importante area pubblica di proprietà regionale può surrogare tale carenza con interventi all’intero di questo nel parco pubblico di Vallere.
Le aree demaniali presenti nell’area non consentono di poter immaginare utilizzi per impianti arborei a suolo.
51 AMBITO 6 VALLERE
L’area del Parco pubblico interessata dagli interventi di miglioramento ecologico.
52 AMBITO 6 VALLERE
L’area circostante la cascina Vallere con l’area di ampliamento del giardino fenologico/botanico e gli ambiti di trasformazione connessi all’incremento dei servizi della cascina.
53 AMBITO 6 VALLERE
Area distributore di metano da trasferire e delocalizzare.
Area depositi caravan e mezzi diversi destinata a recupero edilizio tramite trasformazione in situ ovvero trasferimento della cubatura corrispondente all’interno dell’ambito.
54 AMBITO 6 VALLERE Area dell’attracco navigazione turistica e punto attrezzato per la spiaggia fluviale e interventi di riqualificazione architettonica delle strutture di servizio della SMAT acquedotto a fini didattici. A
55 AMBITO 6 VALLERE Area agricola destinata ad interventi di miglioramento fondiario ed agronaturale con i servizi annessi
Le previsioni qui inserite e le indicazioni contenute nei testi dei singoli ambiti devono essere accompagnati da una revisione parziale dell’art. 3.10 delle NdA
Schema di indirizzo finalizzato al coordinamento delle azioni di piano indicate nei singoli ambiti della fascia territoriale compresa tra Faule e Moncalieri.
Nelle slide seguenti alcuni dei materiali facenti parte degli elaborati del Masterplan Po dei Laghi 56
Il presente schema ha efficacia diretta nelle aree protette presenti nel territorio, mentre per le previsioni esterne a queste ultime queste assumono esclusivamente atto di indirizzo generale, che potrà assumere valore di cogenza di piano in seguito alla loro approvazione nell’ambito di documento di piano stralcio del Piano strategico della Città metropolitana si sensi dell’individuazione di progetto speciale ai sensi del PPR regionale (procedimento anche sviluppabile in sede di copianificazione del PdA variante con la CittàMetroTO), e/o di varianti singole o coordinate dei PRGC dei territori dei Comuni interessati (vedansi gli aspetti normativi di indirizzo non vincolante del PPR Regione Piemonte).
57 MATERIALI PIANO TERRITORIALE GENERALE METROPOLITANO TORINO
Ambito Po dei laghi Masterplan inseribile in un progetto paesaggio all’interno del PTGM in coerenza con le aree del PTGM identificate e riconosciute come le aree contigue e i corridoi di connessione ecologica.
58
59
60
AMBITO 2 SAN MICHELE 61
AMBITO 3 GARETTINO PO MORTO 62
AMBITO 4 CONFLUENZA PO BANNA 63
64
PROGETTO DI VARIANTE PDA VIGENTE. Area Parco naturale Po piemontese: aree di competenza diretta AMBITO 8 CONFLUENZA PO ORCO MALONE AMBITO 7 CONFLUENZA PO STURA DI LANZO 65
Confine area contigua Confine area parco naturale 66
AMBITO 7 CONFLUENZA PO STURA DI LANZO Schema grafico 7 scheda progettuale ex PdA
Questa area del parco del po piemontese, che si estende su una superficie di 245 ettari, è situata alla confluenza tra la Stura di Lanzo ed il Po, nei comuni di Torino e di San Mauro Torinese. All'interno dei confini si trova anche l'Isolone di Bertolla, delimitato a sud dal Po ed a nord dal canale dell'azienda elettrica Iren Energia. L'isolone rappresenta una vera oasi naturalistica in città, preservata dall'aggressione edilizia proprio grazie alla sua inaccessibilità. Di particolare eccezionalità è la presenza sui pioppi dell'isolone di una garzaia di aironi cenerini, unico esempio in Italia di garzaia urbana. Sui terreni dell'isola attualmente coltivati a pioppeto sono in corso interventi di rinaturalizzazione, voluti dal Comune di Torino e dall'Ente Parco del Po. Anche la restante parte dell’area, nonostante l'elevata pressione antropica ai suoi confini, risulta interessante dal punto di vista vegetale ed ornitologico. Qui si possono osservare più di 100 specie di uccelli, tra cui alcune rare, con prevalenza di specie tuffatrici, come gli svassi ed il tuffetto. Nei pressi del bacino creato dalla diga del Pascolo, tra canneti e gigli d'acqua nidificano numerose specie di uccelli, quali lo svasso maggiore, il germano reale e la gallinella d'acqua. Lungo il canale dell'azienda elettrica Iren Energia a nord dell'Isolone di Bertolla corre un tratto della pista ciclabile, realizzata dal comune di Torino, che collega San Mauro Torinese a Moncalieri costeggiando il Po. L'area del Meisino è anche Zona di Protezione Speciale: ZPS Meisino (Confluenza Po Stura di Lanzo)
Area Meisino Colletta Arrivore (Comune di Torino Comune di San Mauro Torinese)
Confronto ambito territoriale variante PdA e confine scheda progettuale ex Pda 67
Questo sito rappresenta un nodo simbolo ed a alta valenza biologica essendo area di densità avifaunistica urbana studiata da decine di anni. In tale sito merita pertanto sviluppare tutte le possibili iniziative per garantirgli un forte ruolo simbolico e di valenza per il sistema ambientale urbano e periurbano torinese.
Confine scheda progettuale ex ConfinePdA ambito territoriale variante PdA
La configurazione dell’ambito comprendente l’area dell’ex Riserva naturale della confluenza Po Stura di Lanzo, rispetto alla precedente scheda progettuale, esclude importanti ambiti territoriali di raccordo tra l’area protetta e il contesto, precedentemente ricompreso e gestito dal piano essendo incluso nelle zone di salvaguardia. Tra queste estese porzioni dei territori in destra orografica della Stura di Lanzo e in sinistra del Po, con in quest’ultimo comparto, l’importante ambito della manifattura Tabacchi, oltre ai territori in destra orografica del Po interessanti il Paro urbano del Meisino con le aree del Galoppatoio di Sassi e della bocciofila prospiciente.
Viene invece ricompresa interamente l’area, precedentemente esclusa dalla scheda progettuale in vigore, dell’Isolone Bertolla sino alla sua estremità orientale con la confluenza tre il Po e il canale derivatore della centrale idroelettrica IREN.
2.NessunoInterventi soggetti a verifica di compatibilità ambientale ed al parere dell'Ente di Gestione:
2.1 Rinaturalizzazione delle sponde fluviali e delle aree retrostanti, e rimodellazione dell'affaccio urbano tramite la formazione di parchi urbani ed aree per servizi, comprendendo in particolare:
8. - Comune di Torino - (Zone interessate: 202N2, 204T, 205T, 206N2, 207T, 208T)
* percorsi ciclopedonali continui, sviluppati in tali fasce e dotati di aree per la sosta e il gioco, per la percezione paesistica del contesto;
2.2 Valorizzazione e rinaturalizzazione delle aree in sponda destra fino alla diga del Pascolo, *comprendente:centrodidattico e di documentazione ambientale presso la cascina Malpensata, quale nucleo di riferimento di una rete di percorsi e di aree attrezzate per l'osservazione scientifica e naturalistica;
* ampie fasce di bosco ripario e planiziale;
* riorganizzazione dell'affaccio della Manifattura Tabacchi attraverso l'eliminazione delle strutture che ne impediscono la percezione dal fiume e la ricostituzione dei riferimenti ad esso;
* formazione di due parchi urbani agli estremi dell'area naturale, con attrezzature e servizi, l'uno a valle dello sbarramento, l'altro in corrispondenza della confluenza con il fiume Dora Riparia;
* percorsi ciclopedonali continui di integrazione del sistema di fruizione e di connessione con la stazione della tramvia a dentiera per Superga;
* sistema per il superamento della diga del Pascolo oggi invalicabile alla navigazione da diporto.
AMBITO 7 CONFLUENZA PO STURA DI LANZO 68
1. Interventi direttamente realizzabili:
Valorizzazione dei margini urbani e rinaturalizzazione delle aree non edificate circostanti le sponde efluvialilaconfluenza con il torrente Stura di Lanzo.
Interventi di riqualificazione ecologica con realizzazione aree boscate Riqualificazione ecologica e realizzazione aree a copertura boschiva planiziale e ripariale nei territori dell’Isolone Bertolla e nell’area di lungo stura Lazio in questo caso connessa alla creazione di una zona sperimentale di coltivazione agro forestale in convenzione con istituti di ricerca pubblici e privati. (CE)
AMBITO 7 CONFLUENZA PO STURA DI LANZO
Allontanamento attività improprie zona a monte della traversa della Diga del Pascolo Progetto urbanistico di ricollocazione dei lotti oggi adibiti ad attività terziarie ed artigianali poste in piazzali e fabbricati collocati a monte ed immediatamente a ridosso della diga del Pascolo in destra orografica del Fiume Po. (TR)
Riqualificazione urbanistica per creazione strutture per lo sport e fruizione fluviale Ricollocazione attività improprie presenti sulla fascia sondale con trasformazione in aree verdi ed attrezzate per lo sport e la fruizione del fiume. (SP)
CS CE SP TR ATR CE CP AT
Realizzazione centro servizi educativi e di promozione del parco anche in cooperazione con associazioni e realtà di promozione ambientale da attuarsi in convenzione con la Città di Torino titolare degli immobili e degli edifici dell’ex area del demanio militare: l’intervento è limitato al recupero delle strutture edilizia esistenti oltre alla realizzazione di strutture esterne senza impatto idraulico volte a costituire le attrezzature di fruizione degli spazi aperti circostanti (CS)
Centro servizi ex Galoppatoio Dardi
Al fine di garantire una migliore accessibilità alle attività di promozione del turismo ambientale collocate nell’area del Meisino e di favorire il collegamento tra il Polo della ex Manifattura tabacchi con il percorso ciclabile di Vento, collocare una struttura di attraversamento ciclopedonale nell’area tra lo spazio dell’exgaloppatoio e l’innesto del lotto di affaccio dell’area della manifattura in sinistra orografica del Po. (CP)
Realizzazione attraversamento ciclopedonale
Punto di attracco per navigazione turistica Progetto di sistemazione di attracco per navigazione turistica connesso all’estensione della navigazione turistica della Città di Torino oltre la traversa Michelotti. (AT) Scavalco diga del pascolo per navigazione remiera Attraversamento della diga del pascolo IREN con opera con inserimento paesaggistico connesso all’allontanamento delle attività improprie di cui al punto precedente includente scala di risalita per l’ittiofauna e strutture per la didattica ambientale. (ATR)
69
Materiali per l’individuazione dei contenuti normativi dell’ambito.
Prime valutazioni contenuti dell’ambito progettuale:
70 AMBITO 7 CONFLUENZA PO STURA DI LANZO
Spazi ex galoppatoio a strutture di per
scavalco
di trasformazione Tratto del Po per la realizzazione dell’attraversamento ciclopedonale e punto di attracco per la navigazione turistica.
71 AMBITO 7 CONFLUENZA PO STURA DI LANZO
Complesso ex limitrofe
centro servizi. Area
manifattura Tabacchi ed aree
la navigazione remiera.
Dardi da recuperare
ecologico).
ad attrezzature del verde e sportive per la fruizione del fiume. Di riqualificazione ecologica con strutture agro forestali
72 AMBITO 7 CONFLUENZA PO STURA DI LANZO
Riconversione sperimentali(Campus
73 AMBITO 7 CONFLUENZA PO STURA DI LANZO Area destinata a trasformazione urbanistica con allontanamento delle attività improprie e loro trasformazione parziale in strutture per il loisir e il turismo naturalistico.
Ambito di riqualificazione ecologica dell’Isolone Bertolla.
74 AMBITO 7 CONFLUENZA PO STURA DI LANZO
AMBITO 6 CONFLUENZA PO ORCO MALONE
Tra Brandizzo e Chivasso confluiscono nel Po i torrenti Orco e Malone, le cui acque cristalline giungono direttamente dalle Alpi del Canavese. L'apporto idrico dell'Orco e del Malone nel Po è apprezzabile, sia in termini quantitativi, ma specialmente qualitativi, essendo acque relativamente poco inquinate. La riserva si estende per 302 ettari ed è costituita da amplissimi ghiareti, spiagge, zone di macchia ad arbusti e zone a bosco naturale. I boschi sono costituiti prevalentemente da robinia, farnia, salicone ed ontano nero ed ospitano numerose specie di uccelli, sia nidificanti, sia svernanti. Nonostante sia attraversata da strade, autostrade e linee ferroviarie, la riserva mantiene un elevato grado di naturalità, grazie ai suoi folti boschi, agli isolotti di ghiaia e sabbia ed agli incolti presenti lungo le sponde del Po, dell'Orco e del Malone. Nei pressi del ponte stradale sull'Orco, a Chivasso, esiste una delle spiagge fluviali più frequentate del Piemonte. Quest'area sarà presto dotata di percorsi ciclabili e pedonali e di infrastrutture per il kayak. La riserva si estende fino al ponte sul Po di Chivasso, nei pressi del quale si trova il nuovo Parco urbano del Bricel, creato riqualificando una zona un tempo degradata. L’ambito della Confluenza dell'Orco e del Malone, oltre che dalla legge istitutiva del Parco del Po, è tutelata dalla normativa europea, che la ha riconosciuta quale S.I.C Sito di Importanza Comunitaria (codice IT1110018). La Confluenza dell'Orco e del Malone nel Po è anche Sito di Importanza Comunitaria (Sic Confluenza Po Orco Malone) e Zona di Protezione Speciale: ZPS Confluenza Po Orco Malone
Confine area contigua Confine area parco naturale
Schema grafico 6 scheda progettuale ex PdA 75
L’area di interesse della scheda progettuale vigente estende la sua competenza in un vasto ambito territoriale di raccordo tra il Po e l’abitato di Chivasso, che è invece escluso nella perimetrazione dell’area protetta e pertanto dell’oggetto della proposta di variante al PdA.
Tale elemento costituisce un fattore negativo che non consente di poter qualificare in termini positivi il rapporto tra il fronte edificato le aree aperte presenti in quell'area ed oggi suddivise in due parti dal rilevato arginale e percorso della circonvallazione stradale. Resta anche escluso il settore riguardante il quadrilatero che interessa l’area dell’opera di derivazione delle acque del canale Cavour nonché l’area destinata ad impianti di lavorazione inerti collocata a monte del ponte sul Po sulla sinistra orografica che è stata oggetto di previsioni di riqualificazione anche da parte dell’amministrazione comunale in recenti bandi legati alle attività connesse alle estrazioni e trattamenti di inerti di IRES Piemonte.
ConfinePdA ambito territoriale variante PdA
Area confluenza Po Orco Malone (Comune di Moncalieri )
Sono invece inseriti nell’ambito i territori del tratto finale del Malone nella parte adiacente al confine con l’asse della Torino Milano come anche le zone in destra orografica di pertinenza strettamente fluviale subito a monte del ponte sul Po nelle quali è presente l’opera di innesto in Po della centrale idroelettrica ENEL Cimena. L’ambito nel suo insieme costituisce un nodo di forte interesse soprattutto per le sue connessioni dirette con l’innesto dei percorsi che portano verso al collina, ed alle aree protette del Bosco del Vaj nonché al SIC del Bosc Grand, anche tramite il percorso di connessione fluviale di Vento. Resta evidente al di la delle competenze dirette dell’ambito inoltre la forte valenza di raccordo tra centro abitato e fiume, trovandosi Chivasso nelle immediate vicinanze del Po e il forte valore insediativo che la partenza del Canale Cavour conferisce all’area anche in relazione al progetto della ciclovia omonima entrata nelle strategie della ciclabilità regionale negli anni 2015.
Confronto ambito territoriale variante PdA e confine scheda progettuale ex Pda 76
Confine scheda progettuale ex
6. - Comune di Chivasso - (Zone interessate: 174T, 178N3, 180N3)
Recupero naturalistico ed ambientale complessivo, organizzazione dei margini edificati e formazione di parco urbano.
1.1 Rinaturalizzazione di tutte le fasce spondali con bosco ripario.
1.5 Realizzazione di area attrezzata al ponte sul torrente Orco, in sponda destra, comprendente:
1. Interventi direttamente realizzabili:
1.2 Realizzazione di aree per sosta, pic nic, osservazione naturalistica e/o fruizione percettiva del contesto, (superficie max di 3.500 mq. ciascuna) connesse da percorsi ciclopedonali;
* area per sosta, giochi, manifestazioni e pic-nic (max 5.000 mq);
Le attività previste dovranno essere articolate in un contesto naturale, opportunamente schermate ed intervallate da macchie di vegetazione riparia, con superficie max complessiva di 7,5 Ha (comprendendo il bacino lacustre).
2. Interventi soggetti a verifica di compatibilità ambientale ed al parere dell'Ente di Gestione:
AMBITO 6 CONFLUENZA PO ORCO MALONE
1.3 Realizzazione di nuova strada veicolare per connettere il ponte sul torrente Orco con il ponte sul Po ed adiacente nuovo parco urbano di rimodellazione delle trame e dei margini edificati e di raccordo con le aree del fiume;
2.1 Rinaturalizzazione dell'area a Riserva Naturale tramite la ricostituzione di un bosco planiziale da realizzare secondo le norme di "gestione forestale" del presente Piano.
* eventuale nuovo insediamento di baracche fluviali per il tempo libero.
77
1.4 Realizzazione di area per attività sportive, (superficie max 3,5 Ha) presso il ponte sul Po, ad integrazione degli impianti sportivi esistenti e con l'eventuale inserimento di attività di canottaggio, per il cui insediamento è pregiudiziale l'intervento indicato alla traversa del canale Cavour, da eseguire comunque per garantire la continuità di fruizione del fiume;
* approdo per piccole imbarcazioni turistiche;
* area per attività sportive (Associazione e Scuola kajak) con attrezzature di servizio in strutture tipologicamente assimilabili alle "baracche fluviali" e con specchio d'acqua per attività preliminari di apprendimento, ottenuto tramite la rimodellazione dei due piccoli bacini di cava esistenti;
* parcheggio di attestamento veicolare, (max 120 posti);
SPONDA SINISTRA DEL pO. (CE) Recupero ecologico paesaggistico
Organizzazione strutture per la frizione del fiume Interventi di miglioramento spondale e per le attrezzature di fruizione dell’area della sponda destra del torrente Orco per agevolare la fruizione del fiume anche con attrezzature di natura sportiva volte alla riqualificazione ecologica e paesaggistica dei laghetti di cava esistenti. (OB) 78 dell’ambito.
Prime valutazioni contenuti dell’ambito progettuale:
Realizzazione percorsi di avvicinamento al Po ed alle aree naturali con attrezzature collocate a ridosso del canale con passerella di scavalco per raggiungere le aree sottostanti al ponte sul Po (CC)
Recupero ecologico paesaggistico
Recupero ecologico paesaggistico del tratto terminale del canale di scolmo della Centrale Cimena.
Realizzazione aree di imboschimento ed interventi di corridoi ecologici nell’area della sponda sinistra orografica del Malone EIN
Realizzazione aree di imboschimento e revisione profili dei laghetti di cava di prestito collocati sulla sponda sinistra orografica del Po tra le due confluenze Malone e Orco. (CE)
AMBITO 6 CONFLUENZA PO ORCO MALONE Materiali per l’individuazione dei contenuti normativi
CE OB CE CC CE CE CC
79 AMBITO 6 CONFLUENZA PO ORCO MALONE Ambito di riqualificazione ecologica sviluppabile nelle porzioni dell’ambito lungo il Malone e verso l’asse MiTo L’area di uscita del Canale Cimena e i territori assoggettabili a riqualificazione Aree in destra torrente Orco inetressabili da progetti di rioridino della fruizione.
80 AMBITO 6 CONFLUENZA PO ORCO MALONE L’area di uscita del Canale Cimena e i territori assoggettabili a riqualificazione Percorsi di fruizione con attraversamento del canale ed aree di intervento di natura ecologica.
Zona sulla sinistra orografica del Po tra le due confluenza Malone e Orco, interessabili da interventi di miglioramento ecologico tramite interventi di rimodulazione dei laghi di cava di prestito presenti estesi alla riqualificazione della vegetazione ripariale e planiziale.
81 AMBITO 6 CONFLUENZA PO ORCO MALONE
Tale necessità di suddivisione è anche legata al fatto che questo ambito continuo di area classificata a parco naturale si estende per circa 67,5 km lineari e presenta una superficie di oltre 8000 ettari.
Confine area parco naturale Po piemontese 82
L’ambito territoriale che fa parte del più ampio ed esteso territorio del parco naturale che dalla confluenza con la Dora Baltea si spinge sino a Valenza, è stato oggetto di solo 3 schede progettuali del precedente piano che ne ha previste anche altre due ma per le aree a nord lungo la Dora Baltea che tuttavia sono rimaste nella riforma dell’ente classificate Riserve naturali e pertanto non oggetto di panificazione tramite piano d’area.
L’estensione delle previsioni analoghe alle schede progettuali agli ambiti corrispondenti alle aree protette del Parco naturale, definisce in questo caso una perimetrazione alquanto estesa e con contesti omogenei al suo interno tali da suggerire l’individuazione di singoli subambiti, qui identificati in 9 come illustrato nella slide seguente, seguendo una serie di criteri di lettura territoriale che sono illustrati nelle singole slide di riferimento per ognuno dei 4 subambiti descritti di seguito.
Area
Confine area parco naturale Bosco della Partecipanza e Grange vercellesi
PROGETTO DI VARIANTE PDA VIGENTE. Parco naturale Po piemontese: aree di competenza diretta
AMBITO 9 CONFLUENZE PO DORA BALTEA, SESIA E VALENZA
83 AMBITO 9 CONFLUENZE PO DORA BALTEA, SESIA E VALENZA Ambito 9 Confluenze Po Dora Baltea Sesia e Valenza • Subambito 9a Baraccone Dora Baltea • Subambito 9b Fontaneto Trino • Subambito 9c Morano Casale Monferrato • Subambito 9d Sesia Valmacca Valenza 9a 9b 9c 9d
Ambito non interessato da vigente scheda progettuale
SUB- 9A BARACCONE – DORA BALTEA - VERRUA SAVOIA
Confine area contigua
Confine area parco naturale 84
Rappresenta l’area di maggior valore naturalistico del tratto del Po interessato dai grandi centri abitati della conurbazione metropolitana e l’identificazione di area con specifici interventi è quanto mai necessaria ai fini della valorizzazione degli aspetti ecologici di qualificazione della fruizione ecoturistica del comprensorio, che si colloca in un’area con emergenze e mete di visita storico paesaggistiche significative (città romana di Industria e Rocca di Verrua Savoia). L’area era stata oggetto di progettualità specifiche in corrispondenza del programma PISL redatto negli anni 2000. L’area di questo subambito comprende anche la ex Riserva naturale della Isola di Santa Maria nonché la porzione del rilievo della Rocca di Verrua che è stata inserita come porzione del Parco naturale nell’ultima legge di accorpamento. La sua omogeneità in quanto subambito è connessa ai seguenti criteri: preesistenza di riserve naturali contigue tra di loro, presenza di una importante confluenza nel Po, area interessata da forti valori storico archeologici architettonici (CanaleCavour, Città romana di Industria e Fortezza di Verrua Savoia), presenza del nodo della città di Crescentino, porta con i territori del vercellese.
AMBITO
La zona del Baraccone o Confluenza della Dora Baltea nel Po è anche Sito di Importanza Comunitaria (SIC Baraccone - Confluenza Po-Dora Baltea) e Zona di Protezione Speciale: ZPS Baraccone (Confluenza Po Dora Baltea)
85 SUB- AMBITO 9A BARACCONE – DORA BALTEA
L’ambito attuale ricomprende al suo interno l’ambito della ex Riserva naturale speciale della Confluenza della Dora Baltea (altresì detta anche Riserva del Baraccone, dal nome di una cascina che sorge nei pressi), di 1.568 ettari. Una fra le zone più vaste, selvagge, ricche ed interessanti del Po, sia per la fauna, sia per la vegetazione. Le numerose ed abbondanti specie vegetali ripariali, tanto erbacee, quanto arbustive ed arboree, sia spontanee, sia inserite con rimboschimenti, infatti, favoriscono l'avifauna nidificante e di passo. Gran parte del territorio tutelato è ancor oggi di proprietà privata. Prima dell'entrata in vigore della legge istitutiva del Parco del Po (1990), la zona era adibita a riserva di caccia. Oggi, grazie al divieto di caccia, gli animali possono trovare nella riserva alimentazione e rifugio. Favorito anche dalla scarsa presenza di cascine all'interno della riserva, è in corso un programma di rinaturalizzazione della zona, che porterà alla progressiva conversione in aree boscate dei campi di granoturco e dei pioppeti attualmente ancora esistenti. Molto vasta e suggestiva, anche dal punto di vista paesaggistico, è la zona della confluenza della Dora Baltea, le cui acque in caso di piena invadono una rete di lanche fra le più belle e popolate di uccelli e pesci dell'intero tratto piemontese del fiume Po. Tipico di questa zona ed interessante anche dal punto di vista bio-faunistico è il fenomeno dell'incontro delle gelide acque della Dora Baltea con le tiepide acque del Po, che scorrono parallele senza mescolarsi per alcune centinaia di metri. La riserva del Baraccone si estende totalmente in pianura, nelle Province di Torino e Vercelli, ma è molto prossima ai rilievi collinari del Monferrato ed è caratterizzata dalla storica presenza della Rocca di Verrua.
Di grande rilevanza è la presenza di un dormitorio di ardeidi e di una colonia riproduttiva di fraticello (Sternula albifrons) e sterna comune (Sterna hirundo) e di una garzaia di airone cenerino (Ardea cinerea) e Garzetta (Egretta garzetta). Molto importante è la presenza di una colonia riproduttiva del vespertilio di Blyth (Myotis blythii), Vespertilio di Natterer (Myotis nattereri) e, forse, del vespertilio maggiore (Myotis myotis), che risulta essere la più numerosa dell’Italia nord occidentale. L’erpetofauna conta 4 specie di rettili e 4 di anfibi, tra le quali risultano di particolare importanza conservazionistica, data la loro distribuzione localizzata in Piemonte, la lucertola campestre (Podarcis siculus), il tritone crestato (Triturus carnifex) e la rana di Lataste (Rana latastei).
L’ambito attuale ricomprende al suo interno un tratto del fiume Po, poco a valle della confluenza con la Dora Baltea precedentemente classificata a riserva naturale. Isola di S. Maria, delimitata a sud dall’alveo attivo del fiume Po e a nord dalla Doretta Morta, paleoalveo della Dora Baltea, ora alimentato nel suo tratto iniziale prevalentemente da acque sorgive.
Il territorio è costituito da un ecomosaico comprendente differenti habitat tra loro strettamente connessi e tra i quali si riconoscono alcuni ambienti di interesse comunitario, legati in maggior parte alle zone umide e riparie. Ospita specie vegetali divenute ormai rarissime nelle zone di pianura come Valeriana dioica, Rumex hydrolapatum, Ophrys apifera, Samolus valerandi.
86 SUB- AMBITO 9A BARACCONE – DORA BALTEA
L’area precedentemente identificata a Riserva naturale Isola Santa Maria è dominata dalla Rocca di Verrua Savoia che controlla il fiume Po in sponda destra. La sua posizione strategica le ha assegnato un posto nella storia: la fortezza, che fu determinante per l’affermazione del ducato di Savoia, subì un lungo assedio nel 1705. La cava di marna posta a valle della Fortezza, ora chiusa, è un geosito visitabile: i fossili che si possono ritrovare sono i testimoni del mare che un tempo ricopriva la pianura padana. Il ponte che collega Verrua Savoia a Crescentino, terminato nel 1899, è importante nell’evoluzione del paesaggio, perché ha soppiantato i porti natanti che collegavano le due sponde, potenziando gli scambi commerciali e sociali. Sul ponte passano i Sentieri della libertà, appositamente segnalati e noti per le vicende legate alla Resistenza e lotta partigiana.
L’area coincide con la Zona Speciale di Conservazione (ZSC) IT1120023 “Isola di Santa Maria” ed è compresa nella Zona di Protezione Speciale (ZPS) IT1180028 “Fiume Po – tratto vercellese alessandrino”.
87 SUB- AMBITO 9A BARACCONE – DORA BALTEA Materiali per l’individuazione dei contenuti normativi dell’ambito. RCE2RV CE CE RCE1 CE RCC PIC PIC PIC PIC
Recupero area degradata destinata ad attività di trattamento inerti collocata a ridosso del ponte sulla Dora Baltea in destra orografica del corso d’acqua, con allontanamento delle attività e ripristino del sito con realizzazione centro sportivo e per la canoa collegato ai punti di attracco da realizzarsi lungo le aste della Dora Baltea e del Po (RCC).
Rinaturazione e riqualificazione ex Laghi Buschini Interventi di rinaturazione secondo progetto di sistemazione ai sensi dell’art. 3.10 delle NdA anche con interventi di natura estrattiva e miglioramento del soprassuolo esistente con conversione ad aree umide e corridoi ecologici naturali. (RCC2).
Allontanamento Attività improprie e recupero centro sportivo.
Rinaturazione e riqualificazione corridoio ecologico Interventi di rinaturazione secondo progetto di sistemazione ai sensi dell’art. 3.10 delle NdA anche con interventi di natura estrattiva e miglioramento del soprassuolo esistente con conversione ad aree umide e corridoi ecologici naturali. (RCC1).
Prime valutazioni contenuti dell’ambito progettuale:
Percorsi fruitivi in destra or. Po Realizzazione percorsi di fruizione attrezzati (anche per attività ippiche) nella fascia destra orografica del fiume Po per la connessione con i beni e le aree (città di Industria – Rocca di Verrua – centri storici Comuni della fascia) presenti nel territorio dei Comuni ai piedi del sistema collinare compreso l’attraversamento in sede protetta (il percorso di VENTO è collocato sulla sinistra orografica del ponte di Crescentino. Il fiume Po e non è funzionale al collegamento delle aree di interesse presenti in destra orografica. (PIC).
Interventi di riqualificazione ecologica Miglioramenti ecologici e creazione aree boscate naturali nell’ambito del progetto della foresta condivisa, anche con riconversioni in aree umide. (CE).
88 SUB- AMBITO 9A BARACCONE – DORA BALTEA
Progetto qualificazione area Rocca di Verrua Savoia Interventi integrati di miglioramento paesaggistico ed ecologico del complesso geologico e architettonico-monumentale comprendenti: riqualificazione architettonica del complesso edificato della fortezza, miglioramento paesaggistico e funzionale dell’area di ex cava, riqualificazione itinerario di collegamento con il ponte di Crescentino posto sul lato nord dell’area, miglioramento forestale delle aree boscate presenti nel complesso dell’area . (RV).
Questo subambito presenta due elementi di distintività in apparenza opposti: da un lato la ricca presenza di siti ecologici di pregio descritti più sotto nei caratteri del subambito e l’altra la compresenza di aree a forte impatto antropico.
SUB- AMBITO 9B FONTANETO TRINO Confine area contigua Confine area parco naturale
A fronte della limitata profondità dell’area protetta del Po che non consente interventi di particolare efficacia di natura trasformativa, la vicinanza con l’importante complesso del Bosco e Grange suggerisce di affiancare la stesura del Piano d’area del Parco omonimo, in stretta coerenza ed omogeneità normativa con quello della fascia del PoConfine area parco naturale Bosco partecipanza e Grange vercellesi
Tale ambito si distingue quindi per la sua particolare presenza di elementi di contrasto che tuttavia possono essere sviluppati coerentemente se inseriti in un progetto unitario di Lacompatibilizzazione.suaomogeneitàin quanto subambito è connessa ai seguenti criteri: esistenza della rete di siti di affaccio al fiume immediatamente posti a ridosso del Po in destra orografica rappresentati da Gabiano, Cantavenna, Rocca delle Donne e Camino, presenza del sito dell’ex impianto nucleare di Trino e del cementificio Unical come siti da riqualificare, presenza di due aree di recupero ecologico di Brusaschetto e Ghiaia Grande già classificata Riserva naturale, l’esistenza dell’importante sito di investimento e sede dell’ente parco di Pobietto, presenza del nodo della città di Trino, porta con i territori del vercellese, ambito di connessione con il sito ecologico e Parco naturale del Bosco della Partecipanza e delle Grange vercellesi.
Ambito non interessato da vigente scheda progettuale 89
90 SUB- AMBITO 9B FONTANETO TRINO Il tracciato della ciclovia VENTO che interessa l’area a nord del subambito in sinistra orografica del Po.
SUB- AMBITO 9B FONTANETO TRINO Materiali per l’individuazione dei contenuti
Interventi di riqualificazione ecologica lungo la fascia ristretta del corso del Fiume Po nel territorio a monte di Palazzolo. (CE)
Completamento a nord ovest degli interventi di riqualificazione con attività estrattiva mediante l’ampliamento delle aree a lago e zone umide già realizzate nella porzione sud di Ghiaia grande. (CEGG)
Completamento a ovest degli interventi di riqualificazione con attività estrattiva mediante l’ampliamento delle aree a lago e zone umide già realizzate in area Brusaschetto. (CEB)
91 CEB CE CE CEGG CET PP PP
Valorizzazione itinerari di connessione tra il corso del fiume Po e le colline prospicienti e i borghi di Gabiano e Camino. (PP) normativi dell’ambito.
Prime valutazioni contenuti dell’ambito progettuale:
Piano di recupero sito ex centrale di Trino e realizzazione aree ecologiche e di corridoio nei territori circostanti. (CET)
92 IPOTESI AREA STRALCIO PIANO D’AREA PARCO NATURALE BOSCO DELLA PARTECIPANZA E GRANGE VERCELLESI Parco Naturale del Bosco della Partecipanza e delle Grange Vercellesi •Superficie a terra (ha): 1.907,94 •Regioni: Piemonte •Province: Vercelli •Comuni: Crescentino, Fontanetto Po, Livorno Ferraris, Tricerro, Trino •Provv.ti istitutivi: LR 38 19/08/1991 LR 11 27/03/2019 •Elenco Ufficiale AP: EUAP0215
Un relitto dal passato che preserva e arricchisce la biodiversità Nella porzione più meridionale della vasta pianura risicola vercellese, fortemente modificata dall'intervento umano nel corso dei secoli, si trovano tre aree, quasi tre isole, che si differenziano nettamente dal territorio circostante e che costituiscono uno scrigno di biodiversità. Per tutelarle e gestirle è stato creato il Parco Naturale del Bosco della Partecipanza e delle Grange Vercellesi.
NATURALE BOSCO DELLA PARTECIPANZA E GRANGE VERCELLESI
93 IPOTESI AREA STRALCIO PIANO D’AREA PARCO
Relazione piano forestale. La stesura del Piano d’area per il parco naturale si può giovare della recente iniziativa di pianificazione finanziata con il PSR 16.8.1 e volta alla redazione del modello di gestione attività del Bosco delle Sorti della Partecipanza e del Bosc Grand e corridoi ecologici connessi. Questo lavoro ha permesso infatti di identificare nel complesso del Parco naturale (eccetto il tema del Bosc Grand che afferisce al altro comparto di aree tutelate dall’ente sull’area collinare) una serie di finalizzazioni di interventi che possono rappresentare una griglia di fondo utile alla stesura di un documento di piano di carattere non settoriale ma afferente al PdA.
IPOTESI D’AREA PARCO
Questa area del parco è inserita nel paesaggio della bassa pianura vercellese, contraddistinta dall'esteso ambiente agrario della risicoltura. Agli inizi degli anni '90 del secolo scorso l'ultimo tentativo di utilizzo a fini produttivi della Palude di San Genuario fu la creazione di un allevamento ittico nel suo nucleo centrale. L'impianto, dismesso dopo pochi anni, subì un processo di rinaturalizzazione spontanea, poi assecondato e incrementato dall'Ente-Parco, che lo ha trasformato in un ambiente umido di pregio. Oggi le vasche e gli invasi artificiali, il fitto reticolo idrografico di alimentazione costituito da canali a lento corso, le numerose risorgive e fontanili sono popolate da specie vegetali e animali tipiche delle aree umide. Nell'ambito di un comprensorio caratterizzato dalla monocoltura risicola, il territorio della Palude di San Genuario rappresenta un fattore di biodiversità significativo, ospitando vari habitat di tipo palustre e numerose specie rare ed interessanti, in particolare tra l'avifauna.
94
AREA STRALCIO PIANO
NATURALE BOSCO DELLA PARTECIPANZA E GRANGE VERCELLESI
95 IPOTESI AREA STRALCIO PIANO D’AREA PARCO NATURALE BOSCO DELLA PARTECIPANZA E GRANGE VERCELLESI: ambito San Genuario, schema ipotesi suddivisione zone del PdA. N2 N2 N2 N2 N2 N2 N2 A2 A2 A2
96 IPOTESI AREA STRALCIO PIANO D’AREA PARCO
Situato nella pianura vercellese poco a nord del fiume Po, questo bosco è di grande importanza, in quanto è uno dei più estesi boschi planiziali padani a querco-carpineto prevalente. Il bosco, completamente circondato dall'ambiente risicolo, si sviluppa su un modesto rilievo (La Costa), emergente dalla bassa pianura vercellese e su un'area pianeggiante al suo piede. Sulla sommità del rilievo e sul versante esposto a sud, il bosco risente delle condizioni climatiche più calde e asciutte, con diverse specie vegetali esclusive di quest'area; nella parte settentrionale, invece, in un'area paludosa per gran parte dell'anno e con presenza di alcune risorgive, si sviluppa un alneto di ontano nero (Alnus glutinosa). Alcuni bacini di origine artificiale utilizzati per la pesca sportiva ed in parte abbandonati costituiscono ambienti di un certo interesse naturalistico, principalmente legato alla presenza di piccola fauna L'isolamentoacquatica.ecologico caratterizza questa riserva, che presenta specie completamente isolate dall'areale regionale, come la vipera (Vipera aspis), il saettone (Zamenis longissimus) e la cavalletta (Nadigella formosanta).
La flora è ricca ed interessante: a inizio secolo il botanico Giovanni Negri segnalò nell'area oltre 400 specie, in buona parte riconfermate in tempi recenti. Sono attualmente presenti alcune specie molto rare in pianura, come Hemerocallis lilioasphodelus, Iris graminea, Gladiolus imbricatus e Caltha palustris. Per quanto riguarda l'avifauna, considerando anche aree attigue, si contano ben 153 specie. Tra gli aspetti più rilevanti della comunità ornitica si segnala la presenza di specie forestali, tra i rapaci, in particolare, astore (Accipiter gentilis), sparviere (Accipiter nisus) e falco pecchiaiolo (Pernis apivorus).
Il picchio nero (Dryocopus martius), presente in tempi storici soltanto in aree montane, sta, in tempi recenti, ricolonizzando la pianura, e, nel Bosco delle Sorti della Partecipanza, è, probabilmente, anche nidificante. Altra specie forestale è la beccaccia (Scolopax rusticola) che è stata osservata soprattutto durante lo svernamento. Il Bosco delle Sorti della Partecipanza risulta particolarmente idoneo per questa specie, anche grazie alla presenza di zone umide ed aree aperte attigue, che la specie frequenta per l'attività trofica.
NATURALE BOSCO DELLA PARTECIPANZA E GRANGE VERCELLESI
97 IPOTESI AREA STRALCIO PIANO D’AREA PARCO NATURALE BOSCO DELLA PARTECIPANZA E GRANGE VERCELLESI: ambito Bosco Partecipanza schema ipotesi suddivisione zone del PdA. N1 N1 N2 A2 A2
MATURALE BOSCO DELLA PARTECIPANZA E GRANGE VERCELLESI
98 IPOTESI AREA STRALCIO PIANO D’AREA PARCO
A Fontana Gigante sono state rilevate 215 specie di uccelli; in particolare l'area è importante per le specie connesse alle zone umide, con contingenti rilevanti durante lo svernamento. Fra le specie di anatidi, oltre a quelle numericamente dominanti, ossia germano reale (Anas platyrhynchos) e alzavola (Anas crecca), sono presenti specie anche mestolone (Anas clypeata), codone (Anas acuta), canapiglia (Mareca strepera) e fischione (Anas peneloipe).
Situata nella bassa pianura vercellese, Fontana Gigante è un'area caratterizzata dalla presenza di un bacino lacustre formato da otto corpi idrici contigui, occupanti in totale circa 12 ettari. La profondità dell'acqua nei bacini è compresa tra i 10 e i 180 cm. L'origine di questi invasi lacustri è legata alla bonifica di ambienti acquatici naturali e allo scavo di bacini a fini venatori e di pesca sportiva, dismessi e poi rinaturalizzati. L'area ha caratteristiche di palude seminterrata, ricoperta per i due terzi da vegetazione con dominanza di canna palustre (fragmiteti) e, nelle zone periferiche, con presenza di saliceto paludoso arbustivo di Salix cinerea. È da rilevare la presenza delle specie vegetali acquatiche protette Sagittaria sagittifolia, Utricularia australis e Nuphar lutea. Nell'area sono state fino ad ora identificate 21 specie di odonati (libellule), che rappresentano circa il 50% delle specie segnalate in Piemonte. Diverse specie si riproducono nelle risaie e nei canali esterni e frequentano l'area solo allo stadio adulto. E' in ogni caso di rilievo la ricchezza specifica di libellule se rapportata alla ridotta estensione del sito.
99 IPOTESI AREA STRALCIO PIANO D’AREA PARCO NATURALE BOSCO DELLA PARTECIPANZA E GRANGE VERCELLESI: ambito Fontana Gigante schema ipotesi suddivisione zone del PdA. N1 N1 A2 A2
SUB- AMBITO 9C MORANO CASALE MONFERRATO
Schema grafico 4 e 5 scheda progettuale ex PdA 100
Il subambito 9C comprende un territorio interessato da molte attività storiche che il parco ha condotto dalla sua istituzione nell’arile del 1990, che hanno interessato l’area di affaccio di Casale con il Po in quella che allora era identificata come area attrezzata di Casale Monferrato secondo l’allora classificazione territoriale data al territorio urbano tra Po e la cittadina. L’attuale definizione di ambito permette di estendere le aree di interesse sia a monte verso il Comune di Morano Po ed al tema della riqualificazione ecologica dell'Asta fluviale nonché dei percorsi verso l’area storia del cemento, sia a valle nell’area di connessione con i territori del centro di ricerca sul Pioppo verso Frassineto Po.
Confine area contigua Confine area parco naturale
L’ambito come individuato nella variante del PdA non ricomprende al suo interno aree oggetto di previsioni della scheda progettuale oggi in vigore in particolare sulla sponda destra orografica del Po. La prima nel territorio più urbani quale elemento di raccordo tra l’affaccio di casale al Po, la seconda nel territorio più a est dove erano previste infrastrutture per la fruizione quali campeggi. Complessivamente l’area ricalca tuttavia l’area di interesse della scheda e quindi le principali problematiche territoriali ed ambientali presenti anche se si viene a perdere quell’elemento di intervento nella trama più urbana del Parco che ha anche caratterizzato numerose attività svolte dal 1990 periodo di istituzione dell’area protetta.
Area Casale Monferrato (Comune di Moncalieri )
Confine scheda progettuale ex
Confronto ambito territoriale variante PdA e confine scheda progettuale ex Pda 101
ConfinePdA ambito territoriale variante PdA
Schema grafico 5 scheda progettuale ex PdA 102 5. – Comune di Casale Monferrato (Zone interessate: 87T, 88T, 89N3, 90A2) 1/1
1.4 Realizzazione di piccolo parco urbano a servizio del quartiere Nuova Casale, con relativo parcheggio e con la possibilità di integrazione e di completamento delle attrezzature sportive esistenti nell’ambito di convenzioni che garantiscano comunque la funzione pubblica del fiume. Comprendente inoltre: - approdo per piccole imbarcazioni turistiche; area per sosta giochi e picnic superficie massima a 5000 m quadri; - ripristino della completa funzionalità del percorso da argine attualmente compromessa.
1.1 Rinaturalizzazione della sponda sinistra fra la traversa del canale Lanza e la città, previa bonifica della discarica bagna, conferendo continuità ai percorsi di sponde indicati, valorizzando il percorso ciclo pedonale sull’argine maestro e comprendendo:areepersosta, giochi e pic nic (come indicate e con superficie massima di 4000 mq ciascuna) da organizzare in modo da favorire la fruizione percettiva del contesto; approdi per piccole imbarcazioni turistiche; compatibilizzazione dell’agglomerato di baracche esistenti attraverso il censimento, la verifica degli insediamenti abusivi, le modifiche necessarie per raggiungere la rispondenza tipologica ai modelli prescritti; - parcheggio veicolare con funzione di attestamento dei mezzi motorizzati (max 40 posti).
1.1 Interventi direttamente realizzabili:
1.2 Rinaturalizzazione della sponda sinistra, a valle della città, con la formazione di percorsi d’argine e di sponda e comprendendo:parcheggioveicolare con funzione di attestamento dei mezzi motorizzati (massimo 40 posti) campeggio turistico (superficie massima 2 ha) per il quale le necessari strutture di servizio devono essere realizzate con le caratteristiche tipologiche precarie di cui all’articolo 3.11.3 approdo per piccole imbarcazioni turistiche;
1.5 Recupero naturalistico dell’area compresa tra la Società canottieri Casale e la Società sportiva Montecarlo, secondo il progetto già predisposto a cura del Comune.
SUB- AMBITO 9C MORANO CASALE MONFERRATO
1.3 Realizzazione di parco urbano al servizio dei quartieri Oltrepo, dotato di parcheggio veicolare adeguato connesso coni percorsi di fruizione indicati e con le aree naturali dell’ex Lanca della Ballerina.
Riorganizzazione e valorizzazione delle sponde urbane con attrezzature, bonifica e rinaturalizzazione delle altre aree, ricostituzione della lanca della Pastrona.
Schema grafico 5 scheda progettuale ex 103
Particolare attenzione dovrà essere prestata alla bonifica e nella rinaturalizzazione dell’area adibita a discarica dei residui di lavorazione dell’Eternit prevedendo soluzioni idonee a garantire la sicurezza sanitaria dell’area stessa, delle acque e dei fruitori, anche in caso di eventi di piena eccezionali;
2.Ricostituzione del di bosco planiziale e rimodellazione della lanca della Pastrona tra il fiume il Canale Lanza secondo le norme di indicazioni di Piano di assestamento forestale e del progetto di ripristino ambientale e di area di interesse naturalistico (da sviluppare sulla base delle indicazioni fornite in cartografia) che comportano anche: - formazione di percorsi ciclopedonale; aree per sosta giochi e picnic superficie massima 3000 m quadri; compatibilizzazione delle baracche esistenti attraverso il censimento, la verifica degli insediamenti abusivi, le modifiche necessarie per raggiungere la rispondenza ai modelli prescritti.
1.Interventi volti a garantire la libera transitabilità del fiume alle piccole imbarcazioni da diporto, da coordinare sulla base di uno studio idraulico, con particolare attenzione al superamento della traversa del canale Lanza.
Riorganizzazione e valorizzazione delle sponde urbane con attrezzature, bonifica e rinaturalizzazione delle altre aree, ricostituzione della lanca della Pastrona. 2.Interventi soggetti a verifica di compatibilità ambientale ed al parere dell’ente di gestione.
1.Sistemazione architettonica del tratto urbano della fascia spondale, da affrontare con un piano particolareggiato volto ad integrare le previsioni di PRG relativa il Polo del Castello che si intendono qui integralmente confermati con le seguenti indicazioni: localizzazione ed organizzazione del Museo del nel Castell; restauro e completamento del fronte dei Murazzi con la creazione di una banchina ciclopedonale ai piedi degli stessi ed adeguate rampe di risalita alla quota superiore; ripristino dello scivolo della Società Canottieri Casale con piccolo bacino per il diporto in continuità con la banchina stessa; raccordo dei nuovi percorsi di fruizione con quelli previsti al punto 1.5; sistemazione delle sponde comprese fra il ponte veicolare e quello ferroviario con formazione di nuovi margini urbani, da realizzare tramite alberate e viali sviluppati lungo i percorsi di sponda e o con nuovi fronti edilizi; recupero della continuità dei percorsi previsti con soluzioni architettonicamente compatibili in particolare per l’attraversamento ciclopedonale del ponte veicolare e per il sottopasso dei ponti esistenti su entrambe le sponde.
PdA SUB- AMBITO 9C MORANO CASALE MONFERRATO
5. – Comune di Casale Monferrato (Zone interessate: 87T, 88T, 89N3, 90A2) 1/2
Area Lago estrattivo Allara (Comune di Moncalieri )
Confronto ambito territoriale variante PdA e confine scheda progettuale ex Pda 104
Confine scheda progettuale ex ConfinePdA ambito territoriale variante PdA
L’area interessata dall’ambito non ricomprende i territori posti a ovest della A26 comprendente gli impianti di acquedotto comunali dove erano previsti interventi di riqualificazione. Si estende invece interamente all’esterno del progetto della scheda progettuale in vigore a est dove sono state realizzate le opere di sistemazione ambientale mediante attività estrattiva.
Schema grafico 5 scheda progettuale ex PdA 105
SUB- AMBITO 9C MORANO CASALE MONFERRATO
4. - Comune di Casale Monferrato {Zone interessate: 78 A2, BOT, 8.1 T, 83 N3) - Recupero naturalistico ed ambientale complessivo, con rimodellazione del bacino di cava esistente e bonifica delle aree di discarica.
•Interventi direttamente realizzabili:
2. Interventi soggetti a verifica di compatibilità ambientale ed al parere dell'Ente di Gestione:
2.1 Rimodellazione e rinaturalizzazione del bacino di cava in località Baraccone e ricostituzione della lanca adiacente secondo un progetto esecutivo di ricostruzione paesaggistica e di recupero ecologico esteso all'ambito individuato e con le modalità di intervento indicate in cartografia, riferito alle risultanze dello studio idraulico di cui all'art. 3.10. L'ambito indicato comprende anche le discariche pubbliche comunali (una inattiva, l'altra in via di completamento) e l'impianto di lavorazione degli inerti della cava suddetta: per le prime è prevista la bonifica e la messa in sicurezza, per il secondo è previsto lo smantellamento e la cessazione dell'attività in accordo con l'art. 3.10 dalle presenti norme: successivamente, ed in entrambi i casi, si procederà agli interventi per la rinaturalizzazione delle aree.
1.1 Rinaturalizzazione della fascia spondale tra l'argine maestro ed il fiume, comprendente: area per sosta, giochi e pic nic (max 4.000 mg) dotata di parcheggio (max 25 posti) e di approdo per piccole imbarcazioni turistiche; compatibilizzazione dell'agglomerato di baracche esistenti attraverso il censimento, la verifica degli insediamenti abusivi, le modifiche necessarie per raggiungere la rispondenza ai modelli prescritti e la previsione di un eventuale altro insediamento, articolato lungo il tracciato ciclopedonale ed organizzato in piccole radure intervallate da consistenti pause di vegetazione naturale;1.Rinaturalizzazione delle sponde e delle aree circostanti il piccolo bacino di cava posto ad ovest dell'autostrada, con lo scopo di ridurre le interferenze e gli impatti indotti dalla vicinanza del depuratore comunale; 1.3 Ripristino della continuità del percorso d'argine e di quello propriamente fluviale attraverso la rimozione degli ostacoli e l'eliminazione delle situazioni di rischio per la navigabilità turistica, in particolare presso il ponte autostradale;
SUB - AMBITO 9C MORANO CASALE MONFERRATO Materiali per l’individuazione dei contenuti normativi dell’ambito. 106 CE CE PA RP RE CE IP BF RP PP
Completamento interventi riqualificazione area Allara Completamento interventi di recupero connessi all’attività estrattiva con definizione destinazione aree degli impianti ed altre attività di completamento comprese attività di miglioramento ambientale in sinistra orografica del PO in corrispondenza delle aree giù in concessione all'ente Parco. (PA) Riordino urbanistico e funzionale del sistema delle baracche fluviali Riordino urbanistico ed autorizzativo del sistema degli insediamenti delle baracche fluviali presenti lungo la fascia in destra orografica del Po. (BF)
La presenza di una area di titolarità pubblica del CNR permette di sviluppare opere di rinaturazione ed anche a natura sperimentale nell’ambito delle azioni di ricerca dell'istituto. (IP)
Qualificazione itinerari di connessione tra il Po e le Colline di Camino
SUB - AMBITO 9C MORANO CASALE MONFERRATO 107
Recuperi e riqualificazioni ecologiche
Qualificazione dell’accessibilità tra il sistema fluviale e le colline di Camino con la sistemazione degli itinerari in connessione con il complesso delle miniere del cemento dell’area e con la realizzazione di struttura di attraversamento del Po in corrispondenza con le antiche aree di attestamento del Porto storico. (PP).
Sistemazioni ambientali e di corridoio ecologico sulla sponda sinistra orografica del Po tra Morano e Casale Monferrato atte ad incrementare le aree di destinazione boschiva del progetto della foresta condivisa e le aree umide in località Completamento interventi riqualificazione area Allara Completamento interventi di recupero connessi all’attività estrattiva con definizione destinazione aree degli impianti ed altre attività di completamento comprese attività di miglioramento in sinistra orografica del PO in corrispondenza delle aree giù in concessione all'ente Parco. (PA).
Prime valutazioni contenuti dell’ambito progettuale: Interventi di riqualificazione nell’ambito del Centro Pioppicoltura
Caratteristica principale di questo tratto è la stretta congruità territoriale con la Lombardia, alla quale spesso appartiene direttamente amministrativamente la sponda sinistra orografica del Po come nei Comuni di Valmacca e la stessa Valenza.
SUB- AMBITO 9D SESIA VALMACCA VALENZA 108
l’Ultimo subambito del vaso complesso territoriale unitario del Parco del Po piemontese che dalla confluenza con la Dora Baltea giunge sino a Valenza Po, è un’asta del corso del fiume che dalla Confluenza con la Sesia arriva sino alla città storia della nascita delle riserve di protezione del Po essendo del 1979 l’istituzione della Riserva naturale della Garzaia di Valenza (solo tre anni dopo nel 1982 nasce l’area attrezzata delle Vallere a Moncalieri e Torino).
Il territorio presenta notevoli aspetti di interesse per i siti avifaunistici delle colonie di Aironi che sono particolarmente concentrati nelle aree della Lomellina lombarda sulla sponda sinistra del Po ed aree più interne.
L’intero ambito è interessato da una sola scheda progettuale limitata al concentrico di Valenza, senza interessare il Ponte omonimo e l’area della Riserva naturale della Garzaia posta in sinistra Ilorografica.comparto presenta siti di potenziale particolare interesse naturalistico in termini di estensione delle aree da ridestinare a finalità ecologiche solamente nei territori di Bozzole a monte del Ponte di Valenza e di Valmacca oltre alle aree della ex riserva della Garzaia di Valenza in particolare a monte del Ponte sul Po che presenta ancora superfici importanti da riconvertire a copertura di foresta planiziale.
3. Comune di Valenza (zone interessate: 32A2, 36T, 37U1, 38A3, 39A3)
2. Interventi previsti previa valutazione di compatibilità dell’ente parco:
3 scheda progettuale ex PdA SUB- AMBITO 9D SESIA VALENZA
Ricomposizione ambientale, valorizzazione degli affacci urbani, organizzazione delle attività ricreative del sistema di fruizione.
1.1 Realizzazione del sistema di parcheggi di attestamento, con possibilità di interscambio dei mezzi di trasporto, presso la stazione ferroviaria ed a corona del centro storico;
1.2 Realizzazione del sistema di connessioni ciclopedonali, da realizzare con particolare attenzione alle passerelle di attraversamento del rio Grana (strutture leggere, preferibilmente in legno) ed all'incidenza sull'orlo di terrazzo (per non compromettere la stabilità dei versanti);
2.2 Rinaturalizzazione delle aree di proprietà comunale, ora condotte a pioppeto, e dell'area di discarica esistente (previa bonifica) tramite la ricostituzione di un bosco planiziale secondo le norme di ''gestione forestale" del presente Piano, comprendente anche una piccola area, di sosta, gioco e pic nic (superficie max 5.000 mq), il relativo approdo per piccole imbarcazioni turistiche ed un eventuale insediamento di "baracche fluviali".
1.3 Realizzazione di una connessione veicolare tra il centro storico ed il fiume, con parcheggio terminale di attestamento (max 50 posti) in viale non asfaltato di pioppi cipressini;
1.4 Realizzazione di area attrezzata di ·sponda, (superficie max 6 Ha), destinata ad usi vari ed attività rivolte al fiume e circondate da consistenti fasce di vegetazione naturale. Le necessarie strutture di servizio devono essere realizzate con le caratteristiche tipologiche "precarie" di cui all'art. 3.11.3. Sono previsti: - area per sosta, giochi e pic-nic, depositi di biciclette e barche, edicole informative attrezzature per l'attracco del previsto porto natante per connettere, tramite i percorsi ciclopedonali, la città con le aree naturali del parco; area per attività sportive e di diporto fluviale (con sede eventuale di società canottieri) non richiedenti superfici esterne pavimentate n$ recinzioni superiori ai 2 metri di altezza; - compatibilizzazione dell'agglomerato di baracche esistenti attraverso il censimento, la verifica degli insediamenti abusivi, le modifiche necessarie per raggiungere la rispondenza ai modelli prescritti e la previsione di un eventuale altro insediamento, articolato lungo il tracciato ciclopedonale ed organizzato in piccole radure intervallate da consistenti pause di vegetazione naturale; realizzazione di uno o più approdi per piccole imbarcazioni turistiche;
Schema grafico 109
1.5 . Realizzazione di area attrezzata per attività didattiche e ricreative, localizzata in sponda sinistra (2,5 Ha), connessa con il centro visite del Parco, presso la cascina Belvedere; 1.6 Organizzazione delle aree per servizi ed attività sportive (già previste dal PRGC vigente) con l'inserimento di un'area di sosta, giochi e pic nic (superficie max 5.000 mq) nonché di un piccolo campeggio turistico (superficie max 1,5 Ha) lungo il percorso ciclopedonale affacciato sull'orlo del "Rivario";
1. 7 Rinaturalizzazione delle altre aree indicate, con particolare riguardo alle pendici del "Rivario", ai valloni che fiancheggiano il centro storico, alle porzioni di vegetazione riparia già esistente ed al perimetro dell'arsa destinata al depuratore;
2.1 Realizzazione di nuova strada veicolare che cinge i bastioni al margine nord occidentale del centro storico, con particolare riguardo per gli aspetti ambientali e paesaggistici stabilità dei versanti e di salvaguardia e restauro dei bastioni stessi;
1. Interventi direttamente realizzabili:
Confine scheda progettuale ex ConfinePdA ambito territoriale variante PdA Area Valenza (Comune di Valenza Po) Confronto ambito territoriale variante PdA e confine scheda progettuale ex Pda 110
Nell‘area dell’ambito corrispondente al territorio di Valenza di scheda progettuale la perimetrazione dell’ambito esclude le aree direttamente a ridosso del nucleo cittadino perdendo gli indirizzi progettuali presenti nella precedente elaborazione della scheda.
ed oggetto
SUB- AMBITO 9D SESIA VALENZA Materiali per l’individuazione dei contenuti normativi dell’ambito 111
Interventi di ampliamento delle aree umide e dei sistemi a foresta planiziale dei sistemi di aree golenali e di sponda presenti nel territorio in destra orografica del Poe in sinistra orografica in area di Rivalba. (SA)
Sistemazioni ambientali in aree naturali di Bozzole, Valmacca e Rivalba
Ampliamento sistema delle aree naturali Completamento del recupero delle aree di Lanca di sinistra orografica del Po facenti parte del sistema della Lanca della Garzaia di Valenza Po. (RN)
Interventi di riqualificazione ambientale connessi alle opere di regimazione idraulica Interventi di riqualificazione da associare alle opere di regimazione idraulica del sistema della confluenza Po Sesia in attuazione delle direttive di sicurezza idraulica dell’Autorità di bacino del Fiume Po. (SI)
SI
Prime valutazioni contenuti dell’ambito progettuale:
Interventi di salvaguardia e sistemazione ambientale aree a Garzaia Interventi di riqualificazione e tutela del sistema dei siti a Garzaie dell’area d’ambito. (GA)
Riordino e riqualificazione sistema insediativo delle baracche fluviali Riqualificazione del sistema delle baracche fluviali in area di destra orografica del Po a valle dell’abitato di Valenza con miglioramento della viabilità di accesso compresi interventi di attrezzatura della sponda per l’attracco fluviale. (BF)
Miglioramento ambientale area Garzaia Valenza Po Riqualificazione del sistema di accesso all’area della Garzaia di Valenza Po con aree di pista ciclabile in sede dedicata comprensivo di opere di scavalco del Po in fregio al ponte stradale esistente ed attività di gestione ambientale degli specchi d’acqua con incremento delle aree boschive planiziali circostanti. (GV)
Interventi di ampliamento e riqualificazione area del Bosco. Completamento ed estensione dell’area del Bosco della .... con sistemazione dedicata e miglioramento della accessibilità dal concentrico urbano dei percorsi di accesso dall’area di Valenza. (IR)
Opere di qualificazione connesse alla ciclovia Vento. Interventi di miglioramento dell’accessibilità fluviale nonché della viabilità lungo l’asta del Po in sinistra orografica del Po nel tratto Frassineto Valenza per la facilitazione della percorribilità del percorso VENTO (PV) SA IR RN GV BF GA SA SA PV PV PV
Materiali per l’individuazione dei contenuti normativi dell’ambito: tracciato della ciclovia vento nell’area dell’ambito.
Aree di avvicinamento del percorso alle sponde del Po e siti di interventi di miglioramento della percezione paesaggistica del paesaggio fluviale.
SUB- AMBITO 9D SESIA VALENZA
112
PROGETTO DI VARIANTE PDA VIGENTE. Area Parco naturale Po piemontese: aree di competenza diretta AMBITO 10 BASSIGNANA AMBITO 11 CONFLUENZA PO TANARO AMBITO 12 ISOLA SANT’ANTONIO 113
Confine area contigua Confine area parco naturale 114 Nell‘area dell’ambito corrispondente al territorio di Bassignana e del Mugarone è presente una importante area in sinistra orografica del Po che costituisce una intera ansa di competenza del territorio piemontese incuneata nell’area amministrativa lombarda. Questo sito era interessato come individuazione originaria dalla ex Riserva naturale del Boscone. Questo ambito costituisce una enclave fluviale di circa 3,5 km quadrati (di cui solo circa 35 ettari in territorio lombardo), e pertanto un ambito fluviale di particolare interesse racchiuso in un ex braccio di Po che ne segna e lo racchiude dal suo confine occidentale. In tale territorio soltanto 1,5 km q sono non coltivati a scapito della potenziale realizzazione di un sistema che riprenda l’originaria destinazione (isola Boscone) utile ai fini del progetto della foresta condiviso del Po. L’atea in sponda destra orografica è invece interessata da due ampie zone naturaliformi una collocata a nord dell’abitato di Mugarone e una a quello di Bassignana aventi un forte contatto visivo e funzionale con il corso d’acqua e quindi con forti potenzialità di carattere fruitivo, che si associano anche alla presenza dei siti insediativi in particolare di Bassignana di particolare valore storico architettonico.
AMBITO 10 BASSIGNANA
115 AMBITO 10 BASSIGNANA
L’interesse specifico risiede nell’importante area riparia con gerbidi, bosco planiziale, ampi greti e lanche. Come erpetofauna si cita la presenza di Bufo viridis, Hyla intermedia. Podarcis sicula, Hierophis viridiflavus, Lacerta bilineata, Podarcis muralis, ed Elaphe Longissima (All. IV) tra i rettili, gli anfibi Bufo viridis, intermedia,. Tra gli invertebrati dono segnalati il lepidottero Lycaena dispar ed il coleottero Lucanus cervus (All. II e IV).
Numerose sono poi le altre specie di uccelli osservate nel Sito comprese nell’Allegato I della Direttiva 2009/147/CE concernente la conservazione degli uccelli selvatici: Acrocephalus melanopogon, Alcedo atthis, Anthus campestris, Ardea purpurea, Ardeola ralloides, Aythya nyroca, Casmerodius albus, Chlidonias hybridus, Chlidonias niger, Ciconia cicoria, Ciconia nigra, Circaetus gallicus, Circus aeruginosus, Circus cyaneus, Egretta alba, Egretta garzetta, Falco columbarius, Falco eleonorae, Falco peregrinus, Falco vespertinus, Grus grus, Hieraaetus pennatus, Himantopus himantopus, Ixobrychus minutus, , Larus melanocephalus, Larus minutus, Limosa lapponica, Lullula arborea, Mergus albellus, Milvus migrans, Milvus milvus, Nycticorax nycticorax, Pandion haliaetus, Pernis apivorus, Philomachus pugnax, Platalea leucorodia, Plegadis falcinellus, Pluvialis apricaria, Podiceps auritus, Porzana parva, Sterna albifrons, Sterna hirundo, Sterna sandvicensis, Tadorna ferruginea e Tringa glareola.
Area di sosta rilevante per l’avifauna migratoria.
Area della ex Riserva del Boscone oggi inserita nel complesso del territorio del Parco del Po Piemontese .
In particolare l’area denominata “Boscone (Fiume Po)” comprende un’antica isola fluviale su cui si trovano boschetti di robinie e querce alternati ad aree xeriche con prati e alberi sparsi, oltre che a diffuse aree agricole sia a pioppeto specializzato sia a seminativo.
Caratteri dell’area del Boscone ex Riserva naturale nella precedente legge di istituzione del Parco del Po.
Colonie riproduttive di Sterna hirundo e Sternula albifrons, fatto di notevole rilevanza conservazionistica. La zona rappresenta inoltre un importante sito riproduttivo per Burhinus oedicnemus , Caprimulgus europaeus , Milvus migrans e Lanius collurio, specie divenuta rara come nidificante in area planiziale.
2. - Comune di Bassignana (Zone interessate: 19A2, 23T, 26A3, 30U1, 31A3) . Rinaturalizzazione e riqualificazione all'orlo di terrazzo; organizzazione delle attività ricreative del sistema di fruizione nella fascia spondale.
AMBITO 10 BASSIGNANA
1.Interventi di immediata operatività direttamente realizzabili: 1.1 Realizzazione dell'area attrezzata dr Bassignana, comprendente: · area attrezzata per lo sport ed il tempo libero, {superficie max 5 Ha), dotata di parcheggio {max 50 posti), campi gioco per attività non richiedenti superfici pavimentate artificialmente recinzioni superiori ai 2 metri di altezza, attrezzature i servizio in strutture precarie assimilabili alle "baracche fluviali"; due aree per sosta, giochi e pic nic, {superficie max 5.000 mq ciascuna), connesse con i due approdi per piccole imbarcazioni turistiche posti agli estremi della zona T tramite percorsi spondali; . ulteriore piccolo parcheggio, presso la cascina Gallini (max 30 posti); - compatibilizzazione degli agglomerati di baracche esistenti attraverso il censimento, la verifica degli insediamenti abusivi, le modifiche necessarie per raggiungere la rispondenza ai modelli prescritti e la previsione di eventuali altri insediamenti opportunamente distanziati, articolati lungo il tracciato ciclopedonale ed organizzati in piccole radure intervallate da consistenti pause di vegetazione naturale; 1.2 Realizzazione di attrezzature per la siesta e la fruizione, comprendenti: approdo per piccole imbarcazioni turistiche, area per pic nic e piccolo parcheggio alberato (max 20 posti) a monte dell'abitato di Mugarone; percorsi ciclopedonali continui di sponda e rinaturalizzazione delle aree circostanti individuate in 1.cartografia. Interventi soggetti a verifica di compatibilità ambientale ed al parere dell’Ente di Gestione: 2.1 Valorizzazione del percorso storico tra Bassignana e Mugarone per usi prevalentemente ciclopedonali e sua connessione con il percorso di sponda posto al di sotto dell'abitato di Mugarone (art.3.8); 2.2 Rimodellazione e riqualificazione della difesa spondale posta al di sotto dell’abitato di Mugarone da attuare con tecniche bionaturalistiche per la mitigazione degli impatti visivi esistenti.
ex PdA 116
Schema grafico 2 scheda progettuale
Confine scheda progettuale ex
Confronto
Rispetto all’originaria area ricompresa nella scheda progettuale, il territorio dell’ambito a cui estendere le previsioni di orientamento pianificatorio permette di ricomprendere l’ambio territorio in sinistra orografica dell’Isola Boscone. E’ invece escluso il territorio in destra orografica che precedentemente la scheda con i siti di carattere a baracche fluviali di specifico interesse ordinativo.
ConfinePdA ambito territoriale variante PdA (Comune di Bassignana) ambito territoriale variante PdA e confine scheda progettuale ex Pda 117
Area Bassignana
Prime valutazioni contenuti dell’ambito progettuale: Riordino ecologico dell’area di Isola Boscone. Definizione di un progetto unico di sistemazione definitiva dell’area interessata dalle aree di interesse ecologico dell’Isola Boscone, comprensiva di interventi per il miglioramento del soprassuolo forestale nel quadro del progetto della foresta condivisa. (RE)
Attrezzature per la fruizione area Mugarone Realizzazione sistemi attrezzati di accesso al fiume e percorsi di collegamento con l’area di Bassignana. (AFM) Attrezzature per la fruizione area Bassignana Realizzazione sistemi attrezzati di accesso al fiume e percorsi di collegamento con l’area di Mugarone. (AFB)
Qualificazione sistemi delle baracche fluviali. Interventi di riordino urbanistico e qualificazione del sistema delle baracche fluviali poste nell’area a valle di Bassignana. (BF)
Realizzazione sistema di attraverso del Po Realizzazione impianto di attraversamento del corso del Fiume Po per garantire la connessione con l’area di Isola Boscone. (TF) 118 BF AFM RE RE RE AFB RE
AMBITO 10 BASSIGNANA TF
119 Ipotesi progetto sistemazione definitiva area dell’Isola Boscone Riattivazione percorsi storici del Po e creazione sistemi di lanche ad acque basse Sistemazione a bosco planiziale AMBITO 10 BASSIGNANA
AMBITO 11 CONFLUENZA PO TANARO
Ambito non interessato da vigente scheda progettuale
Confine area contigua Confine area parco naturale 120
La prima, del Tanaro, non è caratterizzata da settori di particolare qualità ambientale in prossimità dell’abitato di Alluvioni Provera.
Nell‘area dell’ambito corrispondente al territorio che ricomprende la confluenza tra il Tanaro e il Po, si presentano due parti dell’ambito individuato: la prima di circa 9 kmq che interessa l’area del Tanaro sino al punto di confluenza, la seconda più ampia e di circa 165 kmq di estensione che invece riguarda il territorio del Po a valle della confluenza, con una divisione tra queste due aree abbastanza netta dovuta ad un restringimento dei confini che vengono a toccarsi lungo l’Asta del Po per formare una clessidra che divide le due aree dell’ambito.
La seconda invece a est del territorio di Capraglia, in un susseguirsi di ambiti di competenza amministrativa tra Lombardia e Piemonte, presenta aree fluviali di potenziale interesse ecologico, in particolare per i vasti ghiareti presenti. Nell’area più a nord è inoltre presente un sistema di lanca di circa 20 ha interessabile da interventi di salvaguardia e miglioramento ed estensione della qualità ecologica.
Prime valutazioni contenuti dell’ambito progettuale:
Interventi di qualificazione ecologica in area sinistra Po Creazione fascia di aree boscate nel programma della foresta condivisa del Po per la tutela delle aree a ghiareto poste a valle della confluenza Po e Tanaro. (RAS)
Interventi di recupero ambientale area confluenza Tanaro Creazione aree boscate nel programma della foresta condivisa del Po e punti di accesso alla sponda destra orografica del Tanaro oltre a interventi in sponda destra in località Massarini. (FCD)
Interventi di qualificazione ecologica in area destra Po Creazione fascia di aree boscate nel programma della foresta condivisa del Po. (FC) Interventi di qualificazione ecologica aree umide in area destra Po Qualificazione aree a lanca presenti nel territorio in località Cappraglia a monte della SS211. (RAM) Interventi di qualificazione itinerari di fruizione Riqualificazione percorsi di fruizione della fascia destra orografica del Po in raccordo con il tracciato di VENTO. (PF) RAS FCD FC RAM FCS PF PF PF
Interventi di recupero ambientale area confluenza Tanaro Creazione aree boscate nel programma della foresta condivisa del Po e e riqualificazione territori della lanca a est del Comune di Bassignana. (FCS)
SUB- AMBITO 9D SESIA VALENZA 121
FCD
L’ambito di Isola Sant’Antonio presenta a differenza dei precedenti una limitata estensione territoriale che interessa inoltre solo una porzione della precedente scheda progettuale. L’area interessa un territorio oggetto di attività estrattiva con riqualificazione ambientale, che è stata oggetto di una convenzione di gestione con una associazione naturalistica locale, promuovendone il monitoraggio faunistico costante nel tempo oltre a piccole opere di manutenzione della viabilità di accesso.
AMBITO 12 ISOLA SANT’ANTONIO Schema grafico 1 scheda progettuale ex PdA Confine area contigua Confine area parco naturale 122
2. Interventi soggetti a verifica di compatibilità ambientale ed al parere dell'Ente di Gestione: 2.1 Rimodellazione del baci no di cava in località Brusa Vecchia e ricostituzione della lanca di S.Siro secondo un progetto esecutivo di ricostruzione paesaggistica e di recupero ecologico esteso all'intero ambito individuato e con le modalità di intervento indicate in cartografia, riferito alle risultanze dello studio idraulico di cui all'art. 3.10. 2.2 Valorizzazione e potenziamento delle aree di interesse naturalistico da realizzare secondo le norme di ”gestione forestale” del presente Piano.
1.3 Realizzazione e segnalazioni di percorsi ciclopedonali connessi alle aree attrezzate di cui ai punti precedenti e ad un eventuale secondo attracco a monte del metanodotto.
1.1 Realizzazione di area attrezzata, in prossimità del ristorante alla testa del ponte comprendente: - parcheggio alberato, (max 30 posti}; area per sosta, giochi e pic nic, max 3.000 mq, a prato, alberata e con semplici arredi fissi in legno, dotata di "baracca fluviale" del Parco per l'informazione, il deposito ed il noleggio di biciclette e barche; approdo per piccole imbarcazioni turistiche in prossimità del ponte; eventuale insediamento di "baracche fluviali" per il tempo libero lungo il previsto percorso di fruizione {art. 3.11.3);
AMBITO 12 ISOLA SANT’ANTONIO Schema grafico 1 scheda progettuale ex PdA 123
1.Comune di Isola S. Antonio {Zone interessate: 7T, BN1, 9A2). Valorizzazione delle aree naturali della Regione “deserto" e ricostituzione della lanca di S. Siro; rimodellazione del bacino di cava esistente; formazione di area attrezzata e costituzione di attestamento del sistema di fruizione.
1.Interventi direttamente realizzabili:
1.2 Realizzazione di area attrezzata per lo sport ed il tempo libero di Isola S. Antonio, (superficie max 40.000 mq), dotata di piccolo parcheggio alberato, (max 25 posti) e comprendente: - campo sportivo completato ed integrato con campi da bocce ed aree per giochi, ed altre minime attrezzature per servizi in strutture precarie tipologicamente assimilabili alle "baracche fluviali"; - eventuale insediamento di "baracche fluviali" per il tempo libero;
Area Isola Sant’Antonio (Comune di IsolaSant’Antonio)
ConfinePdA ambito territoriale variante PdA
L’area di ambito definita in variante al PdA non comprende due settori di interesse che invece erano presenti nella scheda progettuale: l’area del ristorante ed affaccio a fiume «Da Manuela» e il territorio lungo la statale comprendente le aree sportive che potevano essere oggetto di interventi di qualificazione e di attrezzature di accesso all’area naturalistica del lago.
Confine scheda progettuale ex
Confronto ambito territoriale variante PdA e confine scheda progettuale ex Pda 124
Prime valutazioni contenuti dell’ambito progettuale: Interventi di qualificazione ecologica. Interventi di miglioramento ecologico limitati all’area dell’ambito con incremento della vegetazione naturale e realizzazione centro di osservazione avifaunistica. (RA) Ampliamento aree di interesse naturalistico. Interventi di miglioramento ecologico per l’estensione delle aree destinate a caratteri naturali, in particolare con ampliamento di aree boscate nel quadro del progetto della foresta condivisa. (AE) AE
AMBITO 12 ISOLA SANT’ANTONIO 125 RA RA
Il presente schema ha efficacia diretta nelle aree protette presenti nel territorio, mentre per le previsioni esterne a queste ultime queste assumono esclusivamente atto di indirizzo generale, che potrà assumere valore di cogenza di piano in seguito alla loro approvazione nell’ambito di documento di piano stralcio del Piano strategico della Città metropolitana e/o di varianti singole o coordinate dei PRGC dei territori dei Comuni interessati.
Le previsioni qui inserite e le indicazioni contenute nei testi dei singoli ambiti devono essere accompagnati da una revisione parziale dell’art. 3.10 delle NdA. 126
AMBITO B Po dei laghi
Riprendendo lo schema di indirizzo finalizzato al coordinamento delle azioni di piano indicate nei singoli ambiti della fascia territoriale compresa tra Faule e Moncalieri, in questo ambito 2 dello schema direttore vengono messi in rete sistemica gli interventi presenti nel tratto che parte dalla Confluenza della Dora Baltea e giunge sino ad Isola Sant’Antonio a valle della Confluenza del Tanaro. L’idea è quella di andare a creare un Masterplan analogo all’area torinese, al fine di favorire la connessione fruitiva ed ecologica delle aree rinaturate, collocandole anche in rete con i beni culturali e paesaggistici presenti.
127 AMBITO A Po dei laghi AMBITO B Po dei laghi
In una ipotesi di schema territoriale di connessione tra le diverse aree recuperate (qui nella mappa in rosso sono indicate le zone di interventi legati a progetti connessi alle direttive sedimenti e quini non avviati come attività estrattive), mentre in giallo con bordo blu i progetti estrattivi ai sensi dell’art. 3.10 delle nda, l’effetto di collegamento è certamente meno evidente rispetto al caso della fascia Faule Moncalieri, mentre l’omogeneità degli ambienti ad alto valore naturalistico conferisce a questi nodi il valore di oasi ambientali a forte attrattività ecologica. Su tale argomento potrebbero quindi essere immaginate azioni di promozione legate al birdwatching ed a tutte le attività di diretto contatto con la natura tra le quali vi sono numerosi esempi di fruizione naturalistica sia nei territori a nord che a sud della fascia fluviale. Tra questi spicca l’area sempre in gestione all’ente parco della Palude di San Genuario.
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del Po utilizzabile quale asse principale di connessione tra le oasi naturalistiche del sistema del Po dei Laghihttps://www.cicloviavento.it/esplora-vento/
Ciclovia
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Ciclovia
del Po VENTO utilizzabile quale asse principale di connessione tra le oasi naturalistiche del sistema del Po dei Laghi. Esempio connessione aree recuperate e area delle Paludi di San Genuario/Fontana Gigante (Parco naturale Bosco Partecipanza e Grange vercellesi) con pettini di collegamento Brusaschetto Ghiaia grande Baraccone Parco naturale Bosco partecipanza e Grange vercellesi
131 Nodi del masterplan Po dei Laghi B L’area della Palude di San Genuario oggi Parco naturale .
132 Nodi del masterplan Po dei Laghi B L’area di Brusaschetto. Stato attuale Progetto
133 Nodi del masterplan Po dei Laghi B L’area di Ghiaia Grande. Stato attuale Progetto
134 Stato attuale Progetto Nodi del masterplan Po dei Laghi B L’area del Baraccone di Casale monferrato
135 Nodi del masterplan Po dei Laghi B L’area di Isola Sant’Antonio Stato attuale Progetto