IL CORSARO BIANCO Il bianco corsaro, uomo molto avaro trovava sempre la maniera di guadagnar denaro. Non conosceva il vocabolario, nemmeno storia e filosofia, di buone maniere era sempre ignaro. Il suo vecchio nonno aveva una cantina, il bianco corsaro per la voglia di bere ci andò una mattina. Aperta una vecchia bottiglia ci trovò una piccola cartina. Rimase a bocca asciutta, senza bere ma non senza mangiare si fece una pastasciutta. A stomaco pieno si ragiona meglio, la fame è brutta, ora lui è arrivato alla frutta. “ Cosa sono quei nomi sulla cartina” Domandò curiosa una parlante gallina nella cantina. “Non c’è tempo da perdere gallina!” disse il corsaro bianco ansioso Di trovare un bel tesoro o qualche gioiello prezioso. Mumble mumble, rimase un po’ pensieroso. Adesso si parte in fretta e furia, tutta la banda verso l’isola Asturia. Il viaggio è lungo e faticoso che ci vorrebbe una giornata di riposo. Ma il corsaro bianco vuole l’isola esplorare. “ Tutti alla ricerca del tesoro senza fiatare!” così disse alla sua banda che aveva appena finito di remare. Un pappagallo variopinto se la ride di gusto davanti alla banda e al bianco corsaro, lo scrigno che contiene il tesoro con lui è al riparo, fa il guardiano al prezioso dorato che qualche avo sull’isola ha lasciato, fra palme, sterpaglie e animali insidiosi. Disse al corsaro bianco e agitato “ Voi siete uomini coraggiosi, è questo il tesoro che cercate con impazienza”
Se lo aprite, del contenuto non potete stare senza.” E il corsaro bianco con trepidazione dal pensiero passa subito all’azione, guardando il contenuto così prezioso fa la sua considerazione,
ci scappa pure il lacrimone. A veder lo scrigno aperto la banda pure si commuove a gran ragione, un cuore acceso irradia di luce la mente ottusa di qualche testone. Adesso tutti hanno imparato una grande lezione. Ora ha compreso il corsaro bianco dei suoi averi geloso che L’Amore è il tesoro più grande e prezioso di chi ha un animo generoso. (Enrico Mancini)