LA CRISI DELLA SETTIMA NOTA

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Era da tempo che la settima nota, SI, non era più la stessa. Tutti se ne erano accorti perché litigava spesso, era distratta, svogliata e si dimostrava annoiata per quasi tutti i componimenti musicali che i direttori d’orchestra dovevano dirigere. Non aveva più il timbro di una volta e per questo faticava a legare con le altre note; si appartava spesso provocando parecchio imbarazzo per le stonature dei musicisti che eseguivano i pezzi. Nessuno riusciva a tenerla in riga sul pentagramma, al punto che gli auditorium, i teatri, i concerti si spopolavano e persino nelle scuole si marinavano le lezioni di musica. SI non ubbidiva più e i bambini che dovevano suonare uno strumento musicale si trovavano in difficoltà.


Pur volendo non si poteva fare a meno della settima nota. Un brutto giorno SI prese la decisione definitiva. Quale? Scappare dal pentagramma senza farsene accorgere. Così pensava lei, ma la sua amica confidente, LA, non si capacitava della sua fuga e in un primo momento se ne rattristò, salvo poi chiamare tutte le altre note all’appello e decidere di fare una spedizione per riportare a casa la settima nota. E convinta si rivolse alle altre note così: “Andiamo a cercare SI in qualche spartito, magari una partitura più divertente a lei più congeniale!!!”. Ma che fine ha fatto SI?


La settima nota aveva sentito parlare della bellezza dei sette colori dell’arcobaleno (lo stesso numero di elementi delle note musicali) e spinta dalla curiosità e desiderosa di nuovi incontri, volle verificare personalmente il loro affiatamento. SI provava grande ammirazione per i colori, perché non era riuscita a ritrovare lo stesso clima con i suoi compagni sonori.

Al cospetto del capo dei colori, il NERO, pensieri negativi, sentimenti di ribellione andarono scomparendo via via nell’essenza musicale di SI. IL NERO non era come lo si “dipingeva”, anzi. Il NERO rimproverò la nota con questo saggio, analitico discorso: “Noi colori possiamo, unendoci armoniosamente creare capolavori dell’arte e meraviglie della natura, concedere sensazioni e percezioni positive nell’anima di chi ci guarda, ma solo attraverso la vista si può godere appieno delle nostre capacità. Ma tu che sei una nota musicale come puoi diventare un colore? Sei un suono!


La musica va ascoltata e non vista. La musica, come l’arte, arriva al cuore dell’uomo ma in modo diverso.

Ognuna ha un'abilità diversa, un metodo diverso, un’armonia diversa. Per apprezzare al meglio una melodia meravigliosa è necessario che tutte le note e i suoni prodotti siano legati in modo armonioso, e il feeling che si instaura con il musicista è importantissimo affinché tutto non finisca in stonature e rumore. In conclusione ti voglio incoraggiare a trovare equilibrio e armonia anche tu, piccola nota, con i tuoi compagni di pentagramma”. SI congedò il capo dei colori con sentiti ringraziamenti e si convinse che doveva ritornare sui suoi passi, anzi sulle rigide righe degli spartiti; trovare una sua più giusta collocazione, quella che più le si addiceva. L’ultima nota non voleva più sentirsi sola e cominciò a guardare alle cose sotto un’altra prospettiva, le righe non erano poi così rigide ma potevano vibrare di belle melodie.


Un musicista direbbe senz’altro che per eseguire tutti gli accordi e per togliere le stonature bisogna mettere tutti d’accordo, per questo tutte le note devono essere concordi. E la concordia fra SI e gli elementi del pentagramma arrivò quasi subito; cominciò a fare il primo passo la chiave di violino, la regista delle partiture, che sembrava quasi allungare il suo codino riccio come per concedere una carezza verso il capo tondo tanto ostinato della settima nota.

LA, sua compagna di pentagramma più vicina, non era più in sé dalla gioia al punto che cominciò a saltellare fra una riga e l’altra del pentagramma facendo impazzire tutti i più nobili spartiti sotto lo stupore dei musicisti e dei direttori d’orchestra. Il sorriso finalmente si riaffacciò sui visi di molte persone che senza musica proprio non ci volevano stare.


Per l’occasione straordinaria, per dare quindi il bentornato a SI, venne organizzata in pompa magna una bellissima festa musicale, si aprirono le danze e gli strumenti musicali cominciarono ad accordarsi.


Ora SI ce la mise tutta perché nessuno si sentisse più solo e depresso, perché tutti potessero essere felici. Solo ora si sentiva parte integrante della sua comunità e con fierezza si mise a disposizione dei musicisti per eseguire la più bella melodia che si fosse mai ascoltata.

Testo e illustrazioni di @ioviandante lestrodelviandante.jimdofree.com bustasorpresa.jimdofree.com


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