ipcm n. 91 | Gennaio - Febbraio 2025

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Get more from water

Turn key solutions for industrial wastewater treatment

Design and manufacturing of plants and chemicals for industrial wastewater treatment

Chemical-physical plants

Sludge treatment and compactor systems

Ion exchange demineralization systems and reverse osmosis systems

Oil separators

Filtering systems

Batch type systems

Flotation units

Chemicals and spare parts for water treatment

Technical service, support and maintenance of wastewater treatment plants

In over 15 years, WaterEnergy developed its proved and consolidated industrial water treatment technology specifically designed for chemical and mechanical engineering area

We are happy to be “falsified”, it means that our systems are efficient

Beware of imitations, buy the original!

Perfezione

OF THE

TIGER presenta le tendenze cromatiche delle vernici in polvere per il 2025

28 ADVANCEMENTS

GigaCoater™ si presenta: incremento dell'efficienza nella produzione di elettrodi per batterie 30 HIGHLIGHT OF

Proporsi sul mercato come problem solver: la strategia di CAT Automation

In Lodi Spa la sinergia tra un consolidato know-how meccanico e nuove competenze chimiche eleva gli standard di qualità dei rivestimenti dei componenti ACE

44 HIGHLIGHT OF THE MONTH

GLASS - Global Life Cycle Assessment of Automotive Surface

Solutions: il sistema di calcolo di BASF per ottimizzare i costi, l’efficienza e l’impronta al carbonio. Nuove soluzioni e nuovi sviluppi per la sostenibilità

50 BRAND NEW

52 ADVANCEMENTS

Lampade UV e IR in vetro di quarzo: soluzioni avanzate per finiture di alta qualità e a basso impatto ambientale

MARKET CLOSE UP

Comprendere l’importanza del packaging per i cosmetici: le principali tendenze nel 2025 e nel 2026

66 FOCUS ON TECHNOLOGY

Nell’hub del packaging cosmetico Decorluxe guida la sostenibilità in sinergia con il fornitore storico di vernici

74 ADVANCEMENTS

Il ruolo del PVD nel packaging: il tocco della fisica che “avvolge” i prodotti

78 MARKET CLOSE UP

Attraverso lo specchio: tre tendenze nel packaging che plasmeranno il 2025

80 FOCUS ON TECHNOLOGY

COMETA: versatilità, produttività e innovazione. Le tre parole chiave per diventare leader nella decorazione del packaging cosmetico

86 FOCUS ON TECHNOLOGY

Afterglass e Bormioli Luigi confermano la partnership strategica con il loro storico fornitore di impianti per il trattamento acque 94 BRAND NEW

96 POWDER POINTS

Guidare l’innovazione: il ruolo delle vernici in polvere nei veicoli elettrici

JANUARY/FEBRUARY 2025

98 SUCCESS STORIES

Dürr equipaggia il primo stabilimento BYD in Europa con una tecnologia di verniciatura sostenibile

100 BRAND NEW

102 FOCUS ON TECHNOLOGY

Nuova ottimizzazione del processo di verniciatura con un nuovo ciclo di pretrattamento nanotecnologico multi-metal in VIV Group

108 APP WATCHTOWER

La verità sulla formulazione digitale: come le piattaforme digitali per la formulazione di vernici possono contribuire ad accelerare l’innovazione

112 FOCUS ON TECHNOLOGY

Dare nuova “luce” ai propri processi produttivi grazie a un nuovo impianto di verniciatura

118 HIGHLIGHT OF THE MONTH

Innovazione e sostenibilità nella depurazione aria per il settore delle vernici e dei rivestimenti industriali

122 ADVANCEMENTS

ST Powder Coatings presenta la gamma di vernici in polvere dissipative, serie LIGHTNING-FREE

124 STANDARD & LEGISLATION

Assovernici: dopo la conferma dei dazi sul biossido di titanio cinese il settore va incontro a gravi rischi

126 ART WITHIN SURFACES

L’iniziativa Asphalt Art aiuta le città a utilizzare l’arte e il coinvolgimento della comunità per migliorare la sicurezza stradale e rivitalizzare lo spazio pubblico

130 APP WATCHTOWER

La webapp myFAIR: gli eventi più importanti del settore, a portata di mano

132

COLOUR STUDY

Cambiano le tonalità dei colori per l’industria automotive: cresce la popolarità dei colori caldi di nicchia

134 COLOUR STUDY

Pantone lancia Pantone Colour of the Year 2025: PANTONE 17-1230 Mocha Mousse

138 ROAD TO 2050

Elementis ha ottenuto la valutazione EcoVadis Gold per il quarto anno consecutivo

LANXESS ottiene buone valutazioni di sostenibilità

Clariant è leader nella chimica sostenibile con una gamma completa di additivi privi di PFAS

AkzoNobel installa con successo una cabina di verniciatura a idrogeno nel nuovo centro di formazione automotive belga

142 HIGHLIGHT OF THE MONTH

Timecore: eccellenza nell’allestimento di spazi fieristici con soluzioni mirate per le aziende del settore trattamento superfici

148 SPECIALIZED TRAINING

ipcm® Academy: formazione professionale nel settore della finitura industriale delle superfici

152 COLOUR STUDY

Marrone: il colore più sottovalutato, che ci accompagna ogni giorno

156 UCIF INFORMS

Il portale SMART di UCIF - ANIMA Confindustria Meccanica

158 MEETING THE INDUSTRY

EDITOR’S LETTER

Qual è il senso del lusso, si chiedeva la giornalista Franca Sozzani in un editoriale della rivista Vogue1 nel lontano 2011?

In sintesi, Sozzani definiva il lusso come un concetto ben più ampio del prezzo di un oggetto (o servizio) e non necessariamente sinonimo di ricchezza o, ancor meno, di eleganza.

Il lusso esiste quando qualcosa è confezionato a regola d’arte, quando la sua caratteristica di spicco è la qualità, quando è il frutto della ricerca e della sperimentazione, dell’abilità e dell’ingegno, dell’attenzione al dettaglio e dell’assenza di sbavature.

Ha senso affiancare il concetto di lusso alla finitura, a quello che per molto tempo è stato considerato come l’ultimo dei processi industriali, il più sporco, puzzolente, impattante sull’ambiente e sulla salute?

Si, perché la finitura, la decorazione, il trattamento superficiale dei manufatti sono i processi che attribuiscono loro un’interfaccia con il mondo e l’ambiente, con la vista e con il tatto dei consumatori, che ne definiscono la durata e la resistenza, che ne consentono la personalizzazione – l’ultima frontiera del lusso – con livree, colori e configurazioni uniche che concretizzano i desideri dei clienti.

L’innovazione che ha investito il settore del trattamento delle superfici negli ultimi 50 anni e che è tremendamente accelerata negli ultimi 15, li ha trasformati in processi nobili, avanzati, iper-tecnologici, efficienti e con un’impronta ambientale inferiore a tante altre fasi di un processo produttivo qualsiasi.

E non si creda che questa interpretazione della finitura sia limitata ai prodotti così detti di lusso come le auto, ad esempio. No, una finitura lussuosa fa la differenza anche per i profili di alluminio che costruiranno un palazzo, per un oggetto che decorerà una casa, per una minuteria che completerà un mobile, per un impianto dentale che guarirà una bocca.

Il packaging, di qualunque tipo esso sia ma in particolare quello per l’industria cosmetica, per la profumeria e i superalcolici, è uno dei prodotti per cui una finitura di lusso fa la differenza perché è un oggetto esperienziale: racconta una storia, si lascia toccare e ammirare, coinvolge i nostri sensi ed eleva l’esperienza di acquisto e di uso. Le tecnologie di finitura del packaging sono sempre più evolute e ricercate, sia dal punto di vista dei materiali (pigmenti, vernici, substrati riciclabili o ottenuti da economia circolare) sia dal punto di vista dei processi (metallizzazione, verniciatura, decorazione, stampa a caldo, serigrafia).

Per questo abbiamo deciso di dedicare una sezione speciale di ipcm® alla finitura e decorazione del packaging, in occasione della nostra partecipazione a Paris Packaging Week a fine gennaio e poi, la prossima primavera, a Cosmopack e Packaging Première.

A questa fiera parigina debutterà anche la nuova veste grafica di ipcm®: più contemporanea, fresca e leggera, con una componente fotografica ancora più protagonista delle pagine. Come sapete, ipcm® non limita mai i propri contenuti a un unico argomento, ma rispecchia la varietà del mondo dei trattamenti delle superfici offrendo case study, articoli tecnici e di analisi, e notizie dell’ultima ora sull’avanzamento della tecnologia e la sua applicazione in tanti altri settori. Potrete quindi leggere in questo numero anche delle nuove tendenze colore per i prossimi anni, di strumenti progettati per aiutare l’industria a ridurre la propria impronta al carbonio, ottimizzando costi e risorse, di analisi su come lavorare in modo smart in verniciatura e infine di tante storie di successo di applicazione delle più recenti tecnologie di preparazione e finitura delle superfici.

Request the English version at info@ipcm.it

Infine, saremo presenti con uno stand e con questa edizione di ipcm® a European Coatings Show (Norimberga), l’esposizione più importante al mondo per il settore delle materie prime per vernici, rivestimenti e prodotti chimici.

1 https://www.vogue.it/magazine/blog-del-direttore/2011/03/5-marzo

BeDimensional ha aperto a Genova un nuovo stabilimento

produttivo di grafene e cristalli 2D utilizzati in vernici avanzate

I prodotti di BeDimensional trovano applicazioni trasformative nell’industria delle vernici, affrontando sfide critiche in termini di durabilità, sostenibilità e prestazioni.

BeDimensional ha inaugurato il suo modernissimo impianto di produzione BEFAB a Genova (Italia), diventando il primo impianto al mondo in grado di produrre su scala industriale cristalli bidimensionali con una precisione di livello atomico.Tra i suoi materiali innovativi, BeDimensional si concentra su G-Leaf, una polvere di grafene a pochi strati (FLG), e B-Leaf, una polvere di nitruro di boro esagonale a pochi strati (FLhBN), che stanno rivoluzionando le vernici ad alte prestazioni. Questi materiali avanzati migliorano infatti la durabilità, la conduttività termica e la resistenza ai raggi UV di vernici e rivestimenti, contribuendo al contempo a processi industriali sostenibili ed efficienti.

G-Leaf (grafene a pochi strati):

 Protezione dai raggi UV e resistenza all’invecchiamento: utilizzato in vernici e rivestimenti avanzati, il G-Leaf offre una protezione superiore contro i raggi ultravioletti e il degrado ambientale.

 Attività termica: le vernici termicamente attive a base di G-Leaf per l’edilizia migliorano la gestione del calore, aumentando l’efficienza energetica degli edifici.

 Maggiore durata: rafforzano le materie plastiche e i materiali compositi utilizzati nelle vernici, offrendo vantaggi per un ciclo vita prolungato.

B-Leaf (Nitruro di boro esagonale a pochi strati):

 Proprietà anticorrosive: scelta eccezionale per le vernici impiegate in ambienti difficili,

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B-Leaf protegge i materiali dall’usura chimica e meccanica.

 Conducibilità termica: ideale per le applicazioni che richiedono la dissipazione del calore, garantendo la funzionalità delle vernici in condizioni estreme.

 Estetica di lusso: come materiale chimicamente resistente e visivamente accattivante, B-Leaf sta ridefinendo le finiture di fascia alta per la moda e la tecnologia indossabile.

Integrando questi materiali 2D nelle vernici, BeDimensional sta definendo un nuovo standard di prestazioni e sostenibilità. Le sue tecnologie promettono di ridurre la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di materiali critici, promuovendo al contempo l’innovazione industriale in diversi settori.

Chi è BeDimensional

BeDimensional è un produttore di grafene a pochi strati (FLG) e di nitruro di boro esagonale a pochi strati (FLhBN o FLB). La sua missione è scalare la produzione di questi cristalli bidimensionali per uso industriale a costi competitivi, rivoluzionando la produzione con materiali più efficienti e sostenibili. Come spin-off dei Graphene Labs dell’Istituto Italiano di Tecnologia, BeDimensional sfrutta una profonda esperienza scientifica per favorire una rapida industrializzazione. Il suo processo produce FLG e FLhBN con uno spessore di livello atomico, la più alta qualità sul mercato, che può essere facilmente integrato in qualsiasi materiale per migliorare le prestazioni e la durata. Le tecnologie di BeDimensional sono applicate in diversi settori, come quello delle vernici e dei rivestimenti.

Per maggiori informazioni: www.bedimensional.com

Byk presenterà soluzioni sostenibili

all’European Coatings Show 2025

Byk presenterà i suoi nuovi antischiuma privi di PFAS e altri prodotti che garantiscono prestazioni eccellenti.

Byk ha recentemente annunciato che parteciperà alla prossima edizione della fiera European Coatings Show, che si terrà dal 25 al 27 marzo 2025 presso il Centro Espositivo di Norimberga (Germania). Byk sarà nel padiglione 3A allo stand 124.

Il produttore internazionale di specialità chimiche metterà in risalto la sostenibilità delle sue soluzioni, la riduzione dei tempi di sviluppo e collaudo dei suoi prodotti e gli additivi per sistemi privi di PFAS, come i nuovi antischiuma BYK-1810, BYK-1811, BYK-1815, BYK-1816 e BYK1818 – che assicurano prestazioni eccellenti senza impiegare sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche.

Inoltre, l’azienda presenterà il suo impianto di screening ad alta produttività completamente automatizzato, che esegue prove in serie con una velocità ed efficienza senza precedenti. Infatti, la capacità di testare più di duecento campioni in un solo giorno accorcia i cicli di sviluppo, migliora la qualità dei prodotti e consente ai clienti di ricevere additivi personalizzati ancora più rapidamente.

Per maggiori informazioni: www.byk.com

Metalcoat si aggiudica l’immobile che ospita le sue linee produttive ad Ascoli Piceno

L’operazione rafforza il ruolo strategico dell’azienda, proiettandola verso una crescita sostenibile basata su innovazione e radicamento territoriale.

Metalcoat, azienda italiana che opera nel mercato nazionale e internazionale con una consolidata esperienza nell’ambito dei laminati in alluminio e acciaio preverniciati, ha acquisito l’immobile che ospita le linee produttive di Ascoli Piceno, che aveva rilevato nell’autunno 2023. Il sito si estende su oltre 110.000 m² in un’area industriale di primaria importanza, sede di rinomati brand internazionali nei settori farmaceutico e alimentare. Oltre agli edifici esistenti, che comprendono una struttura per uffici e una per la produzione, l’acquisizione include un’ampia area edificabile, che apre a nuove possibilità di sviluppo e ampliamento. Contestualmente, Metalcoat ha avviato un ambizioso programma di innovazione tecnologica. Tra i progetti principali spicca lo sviluppo di due nuove teste vernicianti capaci di eliminare i fermi tra un ordine e l’altro, azzerando i tempi di cambio colore. Questo avanzamento tecnologico non solo

riduce i costi operativi, ma minimizza l’impatto ambientale, posizionando l’azienda ai vertici dell’efficienza industriale.

“L’acquisizione del sito produttivo di Ascoli Piceno è un’operazione strategica che sottolinea il nostro impegno per il territorio e il nostro desiderio di continuare a crescere come gruppo. Questo progetto non solo ci permette di consolidare la nostra presenza locale, ma ci proietta verso una crescita sostenibile anche a livello internazionale,” afferma Matteo Trombetta Cappellani, Presidente e Amministratore Delegato di Metalcoat.

Chi è Metalcoat

Metalcoat, insieme ad Alusteel Coating, Alpine Anodizing e Aleu, è un punto di riferimento in Europa nella produzione e commercializzazione di alluminio preverniciato e anodizzato e acciai preverniciati. Queste aziende italiane sono in grado di rispondere a richieste di verniciatura di semilavorati per settori come l’edilizia, il

navale, l’automotive e la general industry. Situate a Bergamo, Ascoli Piceno, Somaglia (Lodi), Cologno al Serio (Bergamo) e Gallarate (Varese), le aziende del gruppo impiegano circa 100 collaboratori.

Per maggiori informazioni: www.metalcoat.it

Matteo Trombetta Cappellani, Presidente e Amministratore Delegato di Metalcoat, Alusteel Coating, Alpine Anodizing e Aleu
Lo stabilimento di Ascoli Piceno si estende su una superficie di oltre 110.000 m2

Karen S. Carter è il nuovo direttore operativo di Dow

Karen S. Carter rafforzerà la divisione vernici di Dow attraverso una maggiore efficienza operativa e un’innovazione incentrata sui clienti.

Karen S. Carter è stata nominata Chief Operating Officer di Dow, assumendo la supervisione strategica delle divisioni aziendali, tra cui Performance Materials & Coatings. Questa divisione, insieme a Packaging & Specialty Plastics e Industrial Intermediates & Infrastructure, si allineerà sotto la sua guida. Karen S. Carter si concentrerà sul miglioramento delle prestazioni operative, sull’accelerazione della commercializzazione delle innovazioni e sul rafforzamento del coinvolgimento dei clienti.

“Karen è una leader comprovata, con oltre tre decenni di esperienza in Dow, che ha permesso di ottenere solidi risultati aziendali. Ha un’eccellente esperienza nella disciplina operativa, nel mantenere stretti rapporti con partner e clienti chiave e nel guidare l’innovazione in tutta l’organizzazione.

Ha guidato con successo la nostra attività più importante e ha svolto ruoli di leadership fondamentali in altri team aziendali e funzionali di Dow, sempre con l’obiettivo di sviluppare e mantenere team ad alte prestazioni. In qualità di COO, lavorerà a stretto contatto con me e con il nostro team esecutivo per guidare la crescita e la creazione di valore nei nostri segmenti operativi, continuando a fornire soluzioni innovative e sostenibili per i nostri clienti,” ha dichiarato Jim Fitterling, CEO e Chair di Dow. La storia di leadership di Carter comprende un’esperienza internazionale e il suo recente ruolo di Presidente del segmento Packaging & Specialty Plastics di Dow, dove ha guidato l’innovazione nelle soluzioni di economia circolare. La Carter vanta una solida esperienza nel miglioramento dell’affidabilità e del servizio, di cui probabilmente beneficerà la divisione vernici di Dow attraverso una maggiore efficienza operativa e un’innovazione incentrata sul cliente.

Per maggiori informazioni: www.corporate.dow.com

Interpon aiuta Delemar a portare colore e stile nella nuova capitale amministrativa egiziana

Mentre la nuova capitale amministrativa dell’Egitto prende vita, AkzoNobel supporta Delemar con i rivestimenti in polvere iperdurabili per l’architettura Interpon D, migliorando e proteggendo i progetti della nuova città.

Da quando Delemar ha avviato la collaborazione con Interpon nel 2017, il più grande fornitore di prodotti architettonici per le facciate della regione, ha incrementato la propria reputazione non solo grazie alla qualità dei suoi prodotti, ma soprattutto alla loro durabilità –capace di contrastare le temperature estreme, l’elevata salinità dell’aria e le frequenti tempeste di sabbia dell’Egitto. Delemar ha accesso all’intera gamma di rivestimenti in polvere per l’architettura Interpon D, testati secondo le principali specifiche del settore come Qualicoat Classe 2 e Classe 3, GSB Master e Premium e AAMA 2604 e 2605. Sono queste proprietà superdurabili e iperdurabili, insieme alle competenze specifiche fornite dai tecnici di Interpon, che stanno aiutando Delemar a cogliere le opportunità che la nuova capitale amministrativa presenta. “I nostri clienti, i consulenti e gli ingegneri hanno

bisogno di una garanzia e di un certificato che dimostri che le vernici in polvere proteggeranno i loro edifici a lungo”, spiega Abdul Rahman Obaid, responsabile dei rivestimenti in polvere per Delemar. “Vale a dire, fino a 25 anni per la gamma D2000 e fino a 30 anni per la serie D3000. Ciò significa non solo proteggere dalla corrosione, ma anche mantenere l’integrità e la stabilità del colore proteggendole dagli effetti dannosi della luce solare intensa”. Questa durabilità a lungo termine supporta anche l’agenda di sostenibilità dell’azienda, contribuendo a mitigare la necessità di ritocchi o rilavorazioni. Essendo vernici in polvere, sono inoltre prive di composti organici volatili e quindi meno dannose per l’ambiente, oltre a non generare overspray durante l’applicazione.

Delemar trae vantaggio dalla capacità di AkzoNobel di fornire rivestimenti in polvere metallizzati ai clienti locali, attraverso l’apertura

di un nuovo stabilimento produttivo in Egitto avvenuta nel 2022. Grazie a speciali tecniche di bonderizzazione, l’azienda è in grado di migliorare significativamente la brillantezza delle vernici in polvere a effetto speciale di alta qualità, offrendo una finitura metallizzata uniforme – con una consistenza cromatica e prestazioni ancora maggiori.

Delemar collabora a stretto contatto con i team di ricerca e sviluppo e servizi tecnici di Interpon, per determinare le specifiche e il prodotto più adatto per ogni specifica applicazione e sfruttare al meglio le linee di verniciatura orizzontali e verticali: “Conosco e lavoro con Interpon da molti anni e AkzoNobel ha i migliori prodotti, personale fantastico e un eccellente reparto di ricerca e sviluppo, elementi che hanno contribuito a trasformare le soluzioni che creiamo per i nostri clienti. Avere un partner con una capacità globale ma in grado di consegnare localmente è molto importante per noi, sono sicuro che lavoreremo con loro anche in futuro”, ha aggiunto Obaid.

“Siamo lieti di collaborare con Delemar in quella che è un’opportunità incredibilmente entusiasmante per l’azienda, contribuendo a rafforzare la sua posizione di leader del settore in termini di sostenibilità e proteggendo sia i suoi prodotti che la sua reputazione per le generazioni a venire”, ha concluso Remco Maassen van den Brink, Marketing Director di AkzoNobel Powder Coatings.

Per maggiori informazioni: www.akzonobel.com

© AkzoNobel

Gardco ha rilasciato videoguide su come

ottimizzare i dispositivi di prova per vernici e rivestimenti

Gardco ha rilasciato una nuova serie di video- tutorial per guidare gli utenti sul corretto funzionamento e sulle migliori pratiche per l’impiego degli strumenti di prova.

Paul N. Gardner Company - Gardco è uno sviluppatore, produttore e distributore internazionale di strumenti di prova e ispezione fisica di alta qualità specificamente dedicati al settore delle vernici e dei rivestimenti. Per promuovere la cooperazione, diffondere le competenze industriali e assistere il mercato, ha recentemente rilasciato una nuova serie di videoguide. I nuovi tutorial sono progettati per guidare gli utenti sul corretto funzionamento e sulle best practice per l’utilizzo degli strumenti di prova dell’azienda, come tazze di viscosità e densità, registratori di tempo di essiccazione, durometri a matita, Microm Applicator e Gardco Temper II WFT Gauge. I video forniscono dimostrazioni che coprono tutti gli aspetti: dalla configurazione iniziale alle tecniche di funzionamento avanzate. Inoltre, ogni video offre suggerimenti e tecniche per garantire prestazioni e accuratezza a lungo termine. “La nostra video-libreria didattica rafforza il nostro impegno per il successo dei clienti. Siamo consapevoli che è essenziale ottenere risultati precisi nei test sui rivestimenti, quindi abbiamo creato queste guide per aiutare i nostri clienti a massimizzare il valore dei loro dispositivi”, ha affermato James Fusco, product manager di Paul N. Gardner Company. Vantaggi offerti dai video didattici Gardco:  Istruzioni facili da seguire per l’impostazione e l’uso degli strumenti;

 Consigli degli esperti, per garantire risultati precisi ed evitare errori comuni;

 Suggerimenti e tecniche per garantire accuratezza e ripetibilità a lungo termine;

 Adatto sia ai professionisti esperti che vogliono perfezionare le proprie competenze sia ai nuovi utenti.

Per visualizzare i video tutorial Gardco, visita: www.gardco.com/videos

Per ulteriori informazioni sugli strumenti di test fisici Gardco, visita: www.gardco.com

James Fusco, Product Manager di Paul N. Gardner Company.
© Gardco
© Gardco

Nasce Eurotherm 3: il nuovo stabilimento produttivo

dell’impiantista di verniciatura torinese

Con una scelta in controtendenza rispetto al settore, Eurotherm costruisce un nuovo stabilimento per completare l’internalizzazione di tutte le fasi di progettazione e produzione degli impianti di trattamento delle superfici iniziata nel 2011.

Eurotherm SpA di Volpiano (Torino) realizza dal 1958 impianti su misura per soddisfare le esigenze di verniciatura di qualsiasi azienda: dalla piccola impresa alla grande industria. Per il mercato internazionale progetta, costruisce e installa impianti di verniciatura, curando ogni fase del processo industriale.

Con i reparti interni di lavorazione della lamiera, carpenteria e verniciatura, Eurotherm è uno dei pochi impiantisti nel settore del trattamento delle superfici ad aver integrato l’80 % della produzione. Lo scorso dicembre l’azienda torinese ha gettato le fondamenta di un nuovo stabilimento, un polo produttivo che fa parte di un progetto di integrazione verticale di tutte le fasi necessarie alla costruzione di componenti di un impianto o di una macchina di trattamento delle superfici.

“Il nostro obiettivo è riunire in un unico stabilimento la produzione di carpenteria e lamierati e la loro verniciatura in maniera tale che il ciclo di costruzione degli impianti da noi progettati sia completo, senza necessità di spostamento dei materiali da uno stabilimento all’altro” dichiara Paolo Ghiazza, CEO di Eurotherm SpA. “Eurotherm 3 sarà un polo produttivo di 10.000 m2, con una potenza di 500 kW di pannelli fotovoltaici per l’autoapprovvigionamento e dotato di tutti i sistemi di efficienza energetica, dall’isolamento all’avanguardia allo studio della luce, dal

riscaldamento a pavimento e all’utilizzo di macchinari poco energivori.

Sono anni che in Coral Group, gruppo di cui Eurotherm fa parte, lavoriamo con un obiettivo ambizioso: promuovere il made in Italy con una nuova coscienza industriale che, oltre al profitto, guardi al benessere ambientale ed ecologico”.

“Il nuovo stabilimento sorgerà a pochi metri di distanza da Eurotherm 2, che verrà parzialmente adibita a show-room, e dell’headquarter Eurotherm 1, che sarà anch’essa oggetto di ristrutturazione e ridistribuzione degli spazi dedicati agli uffici.

Grazie a questa nuova area produttiva, che integrerà un reparto lavorazione lamiera di grande formato (2 laser da 6 metri, 4 piegatrici e 1 pannellatrice automatica), un reparto di preparazione carpenteria e saldatura, un reparto verniciatura, un reparto completamente dedicato alla lavorazione dell’acciaio inossidabile, un reparto di pre-assemblaggio, stock e magazzini automatici, potremo completare al 100% la nostra verticalità nella costruzione degli impianti, una scelta in controtendenza nel settore, dove la maggioranza delle aziende preferisce agire da engineering acquistando o limitarsi a micro-produzioni”.

Il nuovo stabilimento Eurotherm sarà operativo dal 1° settembre 2025.

Per maggiori informazioni: www.eurotherm.eu

SUCCESS STORIES

Perfezione in serie: verniciatura high-tech degli specchietti esterni

Oltre al restauro di auto d’epoca come attività principale, Motor Classic gestisce in Ungheria un impianto di verniciatura a liquido all’avanguardia, guidato da robot, con tecnologia WAGNER. Questo rende la verniciatura di grandi quantitativi più efficiente che mai.

L’azienda Motor Classic di Tatabánya, in Ungheria, ha iniziato a restaurare auto d’epoca 25 anni fa. L’amministratore delegato, appassionato di tecnologia, si è fatto rapidamente un nome con la sua azienda. I servizi di Motor Classic sono molto apprezzati anche dagli appassionati di auto d’epoca al di fuori dell’Ungheria. Con il passare del tempo, la voce dell’alta qualità si è rapidamente diffusa e l’azienda ha ricevuto sempre più ordini per la finitura della superficie di vari componenti, a partire dagli alloggiamenti degli specchietti per i fornitori di automobili. Sebbene le auto d’epoca rimangano l’attività principale, Motor Classic si considera ora anche un partner altamente professionale per i produttori di macchinari, per esempio dei settori della cantieristica navale, della tecnologia medica, dell’edilizia, dell’aviazione e dell’agricoltura. Tutte le fasi di lavoro relative alla verniciatura, alla lavorazione CNC, alla cromatura, all’anodizzazione e al trattamento delle superfici sono offerte internamente.

Negli ultimi 10 anni, in particolare, l’azienda ha investito gran parte del suo fatturato in tecnologie di superficie all’avanguardia.

Sistema di verniciatura robotizzato completamente automatico per le esigenze più elevate Le auto d’epoca e molte commesse individuali dei clienti, come parti di aerei o ruote in alluminio, sono verniciati a liquido in 4 cabine di verniciatura manuali. Nel 2020, Motor Classic ha investito nella costruzione di un nuovo capannone con un sistema di verniciatura a liquido completamente automatizzato e tecnologia robotica per poter gestire ordini in grandi quantitativi. La tecnologia di alimentazione della vernice, applicazione e miscelazione proviene da WAGNER. Per l’amministratore delegato, noto per l’attenzione ai dettagli e gli elevati standard tecnici, la massima qualità possibile era fondamentale al momento dell’assegnazione dell’appalto: “Tutto ciò che questa azienda produce non deve essere buono, deve essere perfetto”. Oggi, il modernissimo sistema automatico viene utilizzato principalmente per verniciare gli specchietti retrovisori esterni per i fornitori di automobili nella produzione di serie. Il sistema funziona senza convogliatore: dopo il pretrattamento, due robot di trasferimento spostano i telai di verniciatura carichi di componenti tra le 4 cabine di verniciatura a liquido e diverse unità di essiccazione e raffreddamento. In totale sono in uso 4 robot di verniciatura. In questo modo è possibile lavorare

Da sinistra a destra: Componenti di specchietti esterni per l’industria automobilistica; robot di trasferimento che trasporta i telai tra le unità del sistema; la pistola GA 1900 per l’applicazione di componenti con nebulizzazione estremamente fine.

contemporaneamente diversi pezzi in grandi quantità. La flessibilità prevale sia sul tipo di materiale (metalli, plastica) sia sulla geometria del pezzo (da piccolo a medio, da piatto a complesso).

Tecnologia di applicazione e alimentazione della vernice WAGNER

La pistola elettrostatica GA 5000EA viene utilizzata per applicare il primer sui pezzi metallici e consente di ottenere un significativo risparmio di vernice grazie all’effetto avvolgente e all’elevata efficacia di applicazione. Per l’applicazione del primer e della base (per un totale di 8 colori) viene utilizzata la pistola GA 1900, sviluppata appositamente per applicazioni in funzionamento continuo, che produce una nebulizzazione estremamente fine con un getto preciso. In questo modo si ottengono superfici particolarmente brillanti. Infine, TOPFINISH RobotBell 1 viene utilizzata per applicare il trasparente. “Tutti i dispositivi di applicazione verniciano in modo estremamente efficiente e, allo stesso tempo, garantiscono risultati di finitura perfetti”, conferma Tibor Nagy, Direttore di produzione di Motor Classic. Nella centrale vernici climatizzata, le pompe a doppia membrana ZIP 52 ad alte prestazioni di WAGNER garantiscono un’alimentazione efficiente della vernice. A seconda delle esigenze del cliente, è possibile trattare vernici mono- e multicomponenti a base acqua e solventi. Il primer e la vernice trasparente vengono pompati da stazioni di sollevamento di coperchi di fusti da 200 litri, mentre la base da sollevatori di coperchi di fusti da 30 litri. Un totale di 3 primer, 7 basi e 2 top coat sono disponibili contemporaneamente e consentono cambi colore rapidi e uniformi. Anche in questo caso, Motor Classic stabilisce i più alti standard di qualità: il monitoraggio continuo di parametri quali temperatura, umidità, viscosità ecc. assicura un ambiente operativo sempre stabile. Come sistema di miscelazione viene utilizzato l’Intellimix 4, particolarmente adatto in combinazione con la tecnologia robotica per elaborare in modo efficiente le quantità di vernice che cambiano frequentemente. Il restauro manuale di auto d’epoca rimane il cuore di Motor Classic. Allo stesso tempo, l’investimento nel modernissimo impianto di verniciatura automatica è stato un passo decisivo per il futuro dell’azienda. Motor Classic è stata così in grado di stabilire con successo la verniciatura di serie come secondo segmento di attività e di aumentare l’efficienza e la qualità per i suoi clienti a un nuovo livello.

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La centrale vernici
pompe
varie stazioni di sollevamento del coperchio del fusto e un dettaglio di una pompa a doppia membrana ZIP 52.
© Motor Classic
© Motor Classic

È tempo di lavorare “smart” e non “hard”

Per onestà nei confronti del lettore, ammetto che ho sempre cercato di evitare gli anglicismi, soprattutto quando vi è la possibilità di utilizzare la lingua italiana in modo efficace. A volte però la lingua inglese, pur risultando in molti aspetti arida, può riassumere in modo appropriato e in poche parole concetti che richiederebbero l’utilizzo di molti vocaboli. Non è più tempo di lavorare a testa bassa (hard), considerato che molti fattori esterni - alcuni dei quali saranno approfonditi più avanti, come, per esempio, la pressione sulla domanda dei prodotti industriali europei - stanno causando frizioni e la riduzione delle ore di lavoro. E’ tempo di avere una bussola che ci permetta di navigare in un mare burrascoso e che ci possa permettere di avere una visione a cadenza non più mensile, ma almeno annuale. “Smart” significa sicuramente programmazione, visione, analisi, verifica, capacità di processare le fasi produttive, efficientare, essere green, etc…

Questa situazione dipende anche dalle politiche socio-economiche dell’UE e dalle decisioni prese in passato. L’Europa è un continente a trazione manifatturiera ed esportatore. In questi anni, forse, è venuto meno il focus sul mercato interno e si è persa di vista l’importanza della richiesta domestica: non è infatti possibile vivere solo di esportazione. Questa visione ci ha portato a esporci a molti rischi, soprattutto oggi. Per esempio, se il governo del Dragone può aiutare le proprie aziende con i sussidi perché queste possano presentare i propri prodotti sui mercati internazionali in modo più competitivo o, in alcuni casi, sottocosto, il governo a Stelle e Strisce può stabilire dazi doganali per proteggere le produzioni interne. La soluzione non è sicuramente quella di chiuderci, ma, in questo modo, siamo sicuramente esposti alle decisioni dei giganti che possono schiacciare la piccola Europa, un continente che, in questi ultimi decenni, ha già accumulato ritardi tecnologici e inefficienze.

© Patrik Svedberg

I numeri della situazione attuale

Un segmento produttivo ormai perduto è sicuramente quello del “bianco”. I distretti industriali che producono lavatrici, forni e frigoriferi si sono ormai ricostituiti nei Paesi dove il costo della manodopera è più basso. E’ qui doveroso fare un accenno al settore che è oggi più in crisi e che sta condizionando molte filiere, quello dell’automotive. In questo caso, la legge che non ha concesso alcuna libertà in ambito tecnologico per raggiungere minori emissioni, ha devastato il tessuto industriale creando molta confusione. Aver annunciato una data inderogabile per il cambio tecnologico dal motore endotermico a quello elettrico, senza aver previsto le infrastrutture o aver indagato sullo stato dell’arte e sul reperimento delle materie prime, potrebbe consegnarci totalmente all’aggressiva produzione cinese, a cui, però, bisogna dare atto di aver saputo sviluppare questo tipo di tecnologia prima di noi. L’aver vissuto in anni di deflazione, grazie all’importazione di prodotti a basso costo proveniente dal lontano Oriente, ha portato un vantaggio al cittadino-consumatore. Tuttavia è da notare come oggi il cittadino-lavoratore sia in grave difficoltà a causa dell’inizio di una desertificazione industriale che si sta incancrenendo. Per questo motivo, autorevoli quotidiani economici hanno iniziato a contare i giorni a partire dal febbraio 2023, mese in cui davanti ai numeri della produzione industriale italiana si sono registrati i primi segni “meno”, poi susseguitisi in modo ininterrotto: ad oggi sono 6881. Al momento il sistema è riuscito a reggere grazie al turismo e al terziario, ma sicuramente un Paese come il nostro, a vocazione manufatturiera, non può rinunciare

1 Dati aggiornati al 20 dicembre 2024. https://www.ilsole24ore.com/art/il-contatore-crisi-produzione-industriale-calo-febbraio-2023-AGN9bXrB

all’industria. Recuperare il tempo perso e ritornare competitivi devono essere le priorità. I settori che dovrebbero riprendere quota sono quelli dell’automotive e del tessile e abbigliamento, che hanno subito una battuta d’arresto molto importante. Il settore del legno arredo, partito bene all’inizio del 2024, ha virato in modo drastico su un terreno negativo nel corso dell’anno. Analizziamo alcuni numeri per avere una visione d’insieme: la Cina ha esportato beni per quasi 3,4 trilioni di dollari, superando l’economia statunitense di 1,4 trilioni. La Germania ha aumentato le esportazioni dell’1%, anche se l’economia è in contrazione. L’Italia è la seconda economia esportatrice in Europa dopo la Germania, che è anche il primo cliente di semi-lavorati industriali2

Il rispetto delle normative

Questo articolo ci dà l’opportunità di approfondire che cosa si può fare nel settore che più ci interessa, quello dei trattamenti superficiali. Come ridurre i costi, come aumentare i profitti, come essere sostenibili? Sono questi i punti cruciali da tenere in considerazione. Essere sostenibili è diventato un pilastro non solo per la tutela ambientale - che potrebbe essere più o meno sentita da ognuno di noi - ma nel rispetto della legge. Innanzitutto, sottolineiamo come questo argomento sia divenuto così impellente e sentito dai nostri legislatori dal momento in cui la questione ambientale è entrata in modo preponderante nel recinto costituzionale. Qui di seguito sono riportati i due articoli che fanno riferimento alla tutela e al rispetto ambientale:

2 https://www.idealista.it/news/finanza/economia/2024/12/02/184625-i-principali-paesi-esportatori-nel-mondo#:~:text=La%20Cina%20ha%20esportato%20beni,registrato%20un%20crescente%20deficit%20commerciale.

Figura 1 - I tappi GDF permettono di mascherare un dado alle due estremità con un’unica operazione.
Figura 2 - I cappucci GAP sono mascherature che consentono la fuoriuscita dell’aria senza che entrino polvere e acqua durante i cicli di pretrattamento.
Figura 3 - I cappucci GVM.
© Curt Ekblom
© Curt Ekblom
© Curt Ekblom

Figure 4 e 5 - Mascherature speciali in silicone.

 articolo 9: la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi. Anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.

 articolo 41: L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale e in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute e all’ambiente. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali. Le multinazionali e le aziende di capitali, inoltre, richiedono con appositi moduli la sostenibilità dei propri fornitori.

La sostenibilità della mascheratura

Il processo produttivo di rivestimento che si sta gestendo è sostenibile?

E’ possibile calcolare le efficienze e le emissioni? Si hanno a disposizione fogli di calcolo necessari per dimostrare e formalizzare il tutto? HangOn e Ibix possono aiutare a raggiungere questi scopi. Per non divagare e diventare troppo prolissi, inizieremo con la descrizione della gamma e di alcune applicazioni che possono già da subito ridurre i tempi, le emissioni e i costi. Partiamo con le parti che devono essere mascherate e, dunque, non verniciate, per poter essere poi facilmente assemblate ai semicomponenti. Oltre al tappo conico e ai cappucci, vi sono molte soluzioni da applicare al proprio processo, a seconda delle esigenze. Il tappo GDF, per esempio, permette di mascherare un dado alle due estremità con un’unica operazione (fig. 1). Se invece il dado dovesse essere cieco e perciò saldato in una lamiera, il bullone Qbolt permette di avvitare la mascheratura dato che è dotato di una vite, ma la copertura di silicone permette una facile pulizia. I cappucci GAP, come i GVM, sono mascherature con areazione, cioè permettono di far uscire l’aria senza che entrino polvere e acqua durante i cicli di pretrattamento (figg. 2 e 3).

Oltre ai prodotti stampati che si possono realizzare su disegno specifico, è possibile assemblare varie tipologie mascherature in silicone (figg. 4, 5 e 6). Visioniamo i materiali che si possono applicare (fig. 7):

 silicone solido da 1 a 6 mm: il silicone solido ha le stesse caratteristiche del silicone utilizzato negli impianti di verniciatura. Questi fogli possono essere fustellati a misura, incollati uno sull’altro per aumentare gli spessori e vi possono essere applicate delle maniglie di estrazione (fig. 8).

 Silicone espanso da 2 a 20 mm: il materiale si presenta come una spugna, è sempre di natura siliconica, dunque resistente a temperatura e ripulibile. La sua morbidezza permette di inserire il tappo facilmente e garantisce un grip efficiente. E’ possibile incollarlo con il silicone solido, quando richiesto.

 Silicone magnetico da 1 a 2 mm: il materiale presenta una forza magnetica che permette di attaccarsi al materiale ferroso, in modo da ridurre l’usa e getta del nastro. Resiste alla temperatura di 250 °C, può essere facilmente ripulibile e può essere incollato con i materiali sopra citati.

Figura 6 - Un esempio di mascheratura assemblata.

 MDF: rispetto ai precedenti, questo materiale ha alcuni limiti. Innanzitutto, non può essere inserito prima del pretrattamento chimico perché si impregnerebbe acqua, ma può essere applicato prima di quello meccanico. E’ meno flessibile e, perciò, più difficile da pulire. Di contro, risulta però più economico e resiste fino a 200 °C, perciò è utilizzabile anche per le applicazioni a polvere (figg. da 9 a 13)  Sughero da 2 a 25 mm: è un sughero compresso per applicazioni a liquido, resiste a 150 °C e può essere incollato con altri materiali; ovviamente è economico.

A queste mascherature possono essere aggiunti dei magneti per dare stabilità e ottenere un grip miglior sul pezzo (fig. 14). La vastità di materiali disponibili permette di ottenere la mascheratura necessaria, considerando tempi e metodi. La scelta della mascheratura dipende

Specialized Coatings for Aluminum Packaging

Figura 7 - I diversi materiali che possono essere utilizzati.
Figura 8 – Fogli in silicone solido fustellati a misura.

dalla valutazione del pezzo da proteggere, che include: le percentuali di tolleranza accettabili per le protezioni, la modalità di appensione, la facilità che deve avere l’operazione di mascheratura, lo stoccaggio, le tempistiche di durata, il budget da considerare, il metodo di pulizia, etc… Il vantaggio dell’adeguato posizionamento della mascheratura permette di evitare che ci siano errori e/o parti scoperte. Il costo dell’investimento iniziale rispetto a quello esiguo del nastro viene recuperato interamente, se si considera anche la facilità di rimozione della protezione. In questo modo si riducono al minimo potenziali errori interpretativi dell’operatore, che potrebbe mascherare dove non dovrebbe. La creazione di un kit di mascheratura, soprattutto nel caso in cui un pezzo presenti più parti da mascherare, è un metodo efficiente di lavoro. Il vantaggio di queste mascherature è soprattutto legato alla quantità: non essendoci quantitativi minimi, è possibile produrre quello che si necessita. Inoltre, se l’ufficio tecnico dovesse cambiare delle quote, si potrebbe produrre una nuova mascheratura non avendo costi fissi da sostenere. Il danneggiamento o l’usura di alcune di queste mascherature comporta la loro sostituzione senza costi aggiuntivi.

I sistemi di appensione

Per quanto riguarda l’appensione, abbiamo più volte sottolineato l’importanza della densità. Ritorniamo a descrivere brevemente il nuovo sistema HQW D: si tratta di un telaio ad albero con diametro di 2 mm che presenta punti di appensione fissi. La gamma è ampia e, perciò, si può scegliere il passo che si desidera. Per avere un telaio compatto, anche nella confezione, come nel caso di una scatola di ganci, l’appensione superiore dovrà essere fatta aggiungendo un proprio gancio alla sommità. Il telaio è pensato per essere utilizzato nel momento di necessità improvvisa e per evitare l’appensione gancio su gancio. Questo è un punto fondamentale perché l’appensione “a catenella”, oltre a un tempo di appensione maggiore, permette di appendere un numero di pezzi notevolmente inferiore rispetto alla soluzione HQW D. Sul sito web di HangOn, oltre ai fogli di calcolo dove è possibile inserire i propri dati per valutare i risparmi che si possono ottenere, sono visualizzabili video che offrono un’idea dell’applicazione3. Il costo per ogni punto di appensione è paragonabile a quello del gancio singolo, dunque il totale è inferiore all’euro e non pone il problema della rigenerazione.

3 Sul prossimo numero di ipcm® sarà pubblicata un’intervista approfondita in cui Andreas Orre, Sales Manager di HangOn, spiegherà il funzionamento del foglio di calcolo per il rilevamento dei consumi.

Figure da 9 a 13 – Esempi di mascherature in MDF.

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Il nuovo sistema HQW S è completo, mentre il gancio superiore è orientato sia a 0 che a 90° (fig. 15). I ganci hanno una distanza variabile. Questo tipo di telaio economico permette di evitare appensioni improvvisate con ganci che determinano una perdita di densità e di efficienza. Il gancio con diametro di 2 mm e il rinforzo su tutta la lunghezza del telaio garantisce la stabilità di appensione.

La barra HQL è una barra prodotta completamente in modo automatico riducendo il costo, senza la preoccupazione di gestire la rigenerazione (fig. 16). Il gancio con diametro di 1 mm viene inserito nella barra in modo doppio, per appendere i pezzi simmetricamente. Per esempio, nella barra HQL 800X33 sono inseriti 46 ganci in una lunghezza di 800 mm. La barra può essere inserita nel sistema modulare universale HCF, in cui è possibile inserire le barre secondo la lunghezza del pezzo. Il cappuccio HQL G6 permette inoltre una perfetta elettrostaticità. Oggi è disponibile anche la barra con gancio 1,5 mm in acciaio armonico per pezzi con pesi importanti nel settore della minuteria. Nella gamma sono disponibili configurazioni anche a tripla piega, perché i pezzi leggeri potrebbero volare via durante il pretrattamento: la tripla piega permette, infatti, un ancoraggio più sicuro. Sono disponibili anche le barre HQL solo con appensione da una parte, nel caso sia necessario appendere solo in questo modo ed evitare ombreggiature e problematiche di ogni sorta. Una versione più robusta della barra sopra citata è l’HQC (fig. 17). La barra alloggia ganci con diametro di 1,5 mm, ma solo da un lato e ha un innesto che permette di inserirli in un gancio centrale con diametro di 10 mm. Il porta-barra R 58 garantisce la stabilità della stessa e la possibilità di estrarla in modo semplice, anche grazie al cappuccio BH G 20. Il telaio risulta economico e flessibile dato che è possibile saltare i livelli. I ganci hanno una distanza di 50 - 75 - 100 mm. Anche questa tipologia di barra è stata pensata per evitare di utilizzare il gancio singolo. In questo modo si potrebbe ridurre in modo drastico i tempi di appensione dell’operatore. Infatti, con il telaio pronto all’uso si evita la gestione dei ganci

singoli. Inoltre, il telaio permette una facile preappensione fuori linea. Il vantaggio del telaio è quello di poter essere utilizzato per molteplici configurazioni di pezzi da appendere.

La tecnologia di produzione della barra ha permesso di avere un costo simile a quella del gancio e questo consente di non avere un aggravio di costi nell’acquisto del telaio rispetto al gancio standard. Inoltre, per rendere il telaio più versatile è stato lanciato il nuovo adattatore metallico che permette di inserire anche la barra

H11B. In questo modo, utilizzando lo stesso gancio centrale, è possibile alloggiare una barra che permette di inserire un gancio fino ad un diametro di 4 mm e ottenere una flessibilità orizzontale.

La flessibilità dei telai universali HCF permette quindi di avere bilancelle con barre intercambiabili, e, in alcuni casi, con accessori inseribili a seconda del pezzo da appendere. Tutto ciò comporta una riduzione significativa del parco telai necessari per i differenti articoli,

Figura 14 - Alcuni esempi di mascherature o-ring.
Figura 15 – Il nuovo sistema HQW S.
Figura 16 - Esempio della densità di appensione con la barra HQL.
Figura 17 – La barra HQC.

una riduzione degli spazi occupati per lo stoccaggio e delle problematiche per la loro movimentazione. Il telaio universale può essere utilizzato anche per la cataforesi. La struttura rimane tale, ma cambiano le barre e gli accessori per consentire la massima conducibilità. Nella gamma sono già pronte barre già saldate con ganci quadro, in modo da avere il minimo contatto. Per avere una maggiore flessibilità, sono disponibili dei porta-ganci dove è possibile inserire accessori quadro e cappucci di protezione per la parte superiore.

Gli strumenti di misurazione

Grazie all’ufficio qualità di HangOn, i vari prodotti vengono testati per verificare che siano conformi alle esigenze e alle aspettative dei clienti. E, parlando di qualità, è importante fare un accenno agli strumenti di misurazione che rilevano gli spessori depositati sul pezzo (figg. 18 e 19). Vediamo, dunque, in dettaglio le caratteristiche generali degli spessimetri QNix:

 nessuna calibrazione: la calibrazione non è necessaria (è, comunque, possibile effettuarla in caso di specifiche necessità). Tutti gli strumenti sono forniti con un certificato di calibrazione.

 affidabilità e robustezza: la nostra collaudata tecnologia permette alle sonde con rubino incorporato di effettuare milioni di misurazioni in modo preciso e accurato. Rigorosi test di qualità garantiscono l’utilizzo universale degli strumenti Tecno Supply - Ibix in tutto il mondo. Inoltre, il rubino assicura la robustezza della sonda e dell’intero strumento.

 garanzia 3 anni.

L’ampia gamma è stata arricchita da due nuovi strumenti: QNix 9500 e QNix 5500 (fig. 20). I due strumenti, dopo una progettazione triennale, sono stati lanciati con l’obiettivo di offrire sul mercato strumenti di misurazione all’avanguardia che possano soddisfare le diverse esigenze in più segmenti contemporaneamente. I due strumenti si distinguono per robustezza e facilità d’uso senza eguali nel passato, ma con la qualità, la versatilità e la precisione di sempre.

Figure 18 e 19 - Tutti i prodotti HangOn vengono testati per verificare che siano conformi alle esigenze e alle aspettative dei clienti.
Figura 20 – Gli strumenti di misurazione QNix rilevano gli spessori depositati sul pezzo.
© HangOn
© Patrik Svedberg
© Patrik Svedberg

TIGER presenta le tendenze cromatiche delle vernici in polvere per il 2025

A cura di TIGER Coatings GmbH & Co. KG Wels, Austria

Nel mondo del design e dell’architettura le tendenze cromatiche hanno un ruolo cruciale nell’anticipare e definire l’estetica di ogni stagione. Per l’anno 2025 le vernici in polvere di TIGER Coatings si evolvono ulteriormente, traendo ispirazione da palette sofisticate e innovative che riflettono la crescente attenzione alla sostenibilità, alla durabilità e alla bellezza naturale.

La varietà di colori e texture superficiali delle pietre preziose è sinonimo di esclusività, durabilità e raffinatezza estetica.

Ispirandosi a ciò, TIGER ha basato le tendenze cromatiche delle sue vernici in polvere per l’anno 2025 su queste meraviglie della natura.

L’esclusiva bellezza delle pietre preziose colorate – nate dalla profondità delle montagne – è forgiata dalla pressione e svelata dalla luce. La loro vibrante palette di colori simboleggia l’esclusività, la durabilità ed una sorprendente varietà di tonalità, texture e gradi di brillantezza. Ogni pietra grezza è già inestimabile ed è resa perfetta dalla rifinitura professionale.

TIGER ha preso come modello l’estetica e la resilienza dei minerali e ha costruito un ponte con le vernici in polvere. L’eleganza e l’esclusività delle sei finiture selezionate rendono le superfici brillanti come pietre

preziose e non sono in alcun modo inferiori a loro in termini di particolarità, resistenza agli agenti atmosferici e resilienza.

Prodotti con un livello di qualità adatto alle facciate, i colori

TIGER Drylac® di tendenza per il 2025 sono la scelta ideale per la verniciatura di componenti architettonici, arredamento da giardino, elementi per esterni, alloggiamenti per macchinari, attrezzature sportive e scaffalature per negozi. Impressionano con la loro eleganza e offrono al contempo una protezione affidabile contro corrosione e graffi.

Eleganza e durabilità combinate con armonia

Dal mistico viola scuro e dal turchese chiaro al giallo radioso e al rosso brillante: le tendenze cromatiche delle vernici in polvere per l’anno 2025 sono suggestive sia per gli interni sia per gli esterni.

Dusk Horizon

Ispirato alla brillantezza del topazio blu, Dusk Horizon permette alle strutture edilizie e agli elementi esterni di distinguersi dai colori classici, conferendo loro un’eleganza di lunga durata che trasmette apertura e leggerezza.

La finitura di qualità per facciate è adatta alla verniciatura di edifici di prestigio e conferisce a hotel, uffici o complessi residenziali esclusivi un aspetto invitante, sottolineato da un’eccezionale resistenza. Ciò garantisce che la qualità superficiale e la brillantezza del colore perdurino anche in condizioni atmosferiche difficili.

Aqua Marine

Aqua Marine unisce eleganza senza tempo, funzionalità e versatilità. Negli ambienti di lavoro – specialmente in combinazione con legno o metallo – il colore favorisce la concentrazione, mentre negli spazi living facilita il rilassamento. Sui prodotti per esterni come i mobili da giardino o le lampade da esterno, questo colore di tendenza pone degli accenti marittimi eleganti e protegge in modo affidabile contro la corrosione, i raggi UV e altri elementi ambientali. Aqua Marine protegge le attrezzature sportive dall’abrasione e dalla ruggine e conferisce ai prodotti un effetto energizzante –ideale per biciclette, centri fitness e palestre domestiche.

Metallic Amber

Metallic Amber è più che una semplice finitura – è espressione di eleganza e carattere. Ispirata all’aura scintillante del quarzo fumé, questa tonalità trova la sua perfetta espressione nella verniciatura a polvere. Questo colore terroso e di tendenza conferisce alle facciate un aspetto delicato ma sorprendente. Grazie alla sua

© TIGER Coatings/ AI-supported creation © TIGER Coatings/ AI-supported creation
© TIGER Coatings/ AI-supported creation
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formulazione altamente resistente agli agenti atmosferici, la bellezza della superficie permane per anni. Nelle aree outdoor, nelle quali deve soddisfare requisiti sia estetici sia funzionali, Metallic Amber conferisce degli accenti di stile; nel product design combina robustezza e resistenza al graffio con un’estetica squisita.

Arctic Steel

Arctic Steel unisce l’affascinante gioco di luce del quarzo blu con la resistenza della moderna tecnologia di rivestimento in polvere.

La tonalità blu-argento conferisce alle superfici una lucentezza metallizzata che può essere utilizzata in molti modi – dai progetti architettonici contemporanei fino all’applicazione nei design sofisticati.

La finitura è perfetta nella progettazione di edifici moderni, specialmente commerciali e residenziali. L’elegante schema cromatico è progettato per un’estetica minimalista e senza tempo e si armonizza perfettamente con vetro, acciaio e cemento. TIGER

Drylac® Arctic Steel resiste ai raggi UV, agli agenti atmosferici e agli sbalzi termici – è ideale anche per la finitura dei telai delle finestre o per il rivestimento di strutture architettoniche curve.

Ruby Flame

Ispirato alla bellezza del rubino, Ruby Flame incarna una simbiosi tra energia e passione. Il colore dà vita alle superfici ed è ideale in ambienti che intendono irradiare dinamismo ed esclusività.

Ruby Flame dà un tocco lussuoso ai moderni spazi abitativi.

Soprattutto in combinazione con legni scuri come noce o mogano e con tessuti in velluto, diventa il punto focale di ogni stanza. Questo colore dispiega tutta la sua radiosità nel segmento delle attrezzature sportive e per il fitness. Panche per pesi, cyclette o tapis roulant: la ricca tonalità di rosso arriva al cuore del dinamismo sportivo.

Tangerine Yellow

Tangerine Yellow, ispirato all’eleganza sfolgorante dell’opale di fuoco, impressiona con un vibrante mix tra un giallo brillante e un pizzico di arancione e crea accattivanti contrasti in combinazione con alluminio o acciaio inossidabile – perfetto per l’arredamento industriale o da esterno, nonché per le attrezzature sportive.

Nel design industriale il colore combina funzionalità ed attrattività. La finitura è particolarmente adatta agli alloggiamenti di macchine, utensili o attrezzature di sicurezza, in cui sono importanti sia la visibilità che l’aspetto dinamico. Su biciclette o attrezzature per il fitness, questa finitura resistente agli agenti atmosferici enfatizza il carattere sportivo e mette in risalto dettagli neri e superfici lucide.

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GigaCoater™ si presenta: incremento dell'efficienza nella produzione di elettrodi per batterie

Dal 2006, Dürr è leader nella tecnologia di rivestimento simultaneo su due lati per la produzione di elettrodi per batterie, perfezionando e migliorando costantemente la propria offerta. Quest'ultima versione, sviluppata grazie ad ingenti investimenti a sostegno di ricerca e sviluppo, dimostra l'impegno di Dürr nel fornire soluzioni all'avanguardia che favoriscono l'efficienza e l'economicità della fabbricazione.

Configurazione ottimizzata per la massima efficienza

GigaCoater™ è caratterizzata da un flusso di prodotto a percorso rettilineo con due stazioni di rivestimento combinate in un'unica ubicazione, integrate da un sistema di essiccazione a flottazione senza contatto. Tale configurazione ottimizzata consente un ingombro di produzione più compatto, riduce il consumo energetico ed elimina l'arricciamento dei bordi dopo l'essiccazione. L'innovativo processo di rivestimento utilizza una matrice a fessura contro un rullo di supporto, seguita da una matrice a nastro teso sopra la matrice a fessura (Tensioned-Web-Over-SlotDie - TWOSD), che consente di rivestire simultaneamente il foglio su due lati in un unico passaggio. L'essiccatore ad aria flottante garantisce un'essiccazione uniforme e senza contatto su entrambi i lati, migliorando ulteriormente la qualità degli elettrodi.

Riduzione significativa dei costi di esercizio

Il layout semplificato di GigaCoater™ consente di risparmiare notevolmente sui costi di esercizio. Tali risparmi derivano dalla riduzione dei consumi energetici grazie al sistema ad essiccatore singolo, dalla minore movimentazione di bobine, dalla riduzione della necessità di personale grazie alla progettazione ad un solo livello, dalla diminuzione degli scarti di materiale e dalla riduzione dello spazio necessario. Nel complesso, tali efficienze offrono risparmi annuali enormi. Oltre a consentire risparmi sui costi, GigaCoater™ migliora la qualità del prodotto eliminando l'arricciamento dei bordi, garantendo un'essiccazione uniforme su entrambi i lati e migliorando l'allineamento da un estremo all'altro.

Estensione della famiglia di prodotti per il rivestimento simultaneo su due lati

Con GigaCoater™, Dürr amplia la sua gamma di macchine per il rivestimento simultaneo su due lati che, in precedenza, era composto da PilotCoater e ProCoater. PilotCoater è in grado di gestire fogli fino a 350 mm con velocità di rivestimento fino a 10 m/minuto, il che la rende ideale per la produzione e per lo sviluppo continuo di processi e prodotti (tabella 1). ProCoater, una linea di rivestimento su scala più ampia, può ospitare nastri di larghezza compresa tra 350 e 700 mm e velocità di rivestimento fino a 50 m/min, per supportare la produzione su larga scala di batterie agli ioni di litio. Entrambi i prodotti sono già utilizzati dai principali costruttori di batterie in tutto il mondo.

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Rivestimento simultaneo su due lati sì sì sì

Rivestimento del lato A

Rivestimento del lato B

Matrice a fessura contro rullo di supporto

Nastro teso sopra la matrice a fessura (TWOSD)

Matrice a fessura contro rullo di supporto

Nastro teso sopra la matrice a fessura (TWOSD)

Matrice a fessura contro rullo di supporto

Nastro teso sopra la matrice a fessura (TWOSD)

A più corsie sì sì sì

Intermittente opzione opzione opzione

Tabella 1 - Famiglia di prodotto delle macchine per il rivestimento simultaneo su due lati.

HIGHLIGHT OF THE MONTH

Proporsi sul mercato come problem solver: la strategia di CAT Automation

Ilaria Paolomelo ipcm®

CAT Automation, azienda specializzata nella gestione dei processi di verniciatura industriale, si distingue per la sua capacità di affrontare le sfide più complesse attraverso soluzioni personalizzate e innovative. Fondata nel 2010, l’azienda unisce un approccio flessibile e un’esperienza consolidata, diventando un partner strategico per le aziende operanti nel settore della verniciatura industriale.

Il settore dell’automazione industriale sta attraversando una fase di trasformazione profonda e continua a rappresentare una pietra miliare nei processi produttivi globali. Secondo il rapporto World Robotics Industrial Robots 20241, il numero di robot industriali installati nel mondo ha mostrato un leggero calo nel 2023, con una flessione in Cina per la prima

1 https://ifr.org/wr-industrial-robots/

volta dal 2009. Tuttavia, al di fuori dello stato asiatico, mercati come Europa e Nord America, hanno registrato una crescita in termini di robot installati, principalmente trainata dal settore automotive, che rimane al centro dell’innovazione e dell’adozione tecnologica. Le motivazioni dietro a questo sviluppo sono molteplici: l’automazione non solo rende la produzione più efficiente e costante, ma aumenta anche la flessibilità, consente la riproducibilità e sopperisce alla carenza di manodopera specializzata. Nel 2023, l’economia globale ha registrato una crescita del 3,1% (OCSE), ma il settore produttivo è stato penalizzato da alti costi energetici, aumento dei tassi di interesse, inflazione e instabilità geopolitica. Nonostante ciò, il completamento di progetti rinviati e il nearshoring hanno spinto un incremento dell’automazione in Europa, che ha visto l’installazione di 92.393 unità, segnando un +9% rispetto all’anno precedente. Guardando al futuro, l’automazione è destinata a crescere grazie a tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale, che sta ridefinendo i confini delle applicazioni possibili. In questo panorama, realtà come CAT Automation, situata a Val della Torre (TO), si propongono come partner strategici per rispondere alle sfide attuali del mercato. Con un’esperienza

CAT si è affermata sul mercato come un partner affidabile e proattivo, capace non solo di progettare ma anche di gestire l’intero processo, dall’alimentazione del fluido fino alla programmazione robot del particolare finito.

consolidata nell’intera gestione del processo del trattamento delle superfici, CAT si propone sul mercato come problem solver.

Grazie a una consolidata esperienza nel settore e una profonda conoscenza del mondo della verniciatura industriale e dell’automazione, unita alla conoscenza specifica di alcuni processi produttivi, CAT si occupa di risolvere le problematiche legate al ciclo di applicazione dei prodotti vernicianti.

Analizzare il mercato per anticipare le tendenze

In un contesto industriale in continua evoluzione, caratterizzato da crescenti richieste di personalizzazione, sostenibilità e innovazione, le aziende che si propongono come problem solver rappresentano un punto di riferimento fondamentale. Non si limitano a offrire soluzioni standardizzate, ma progettano interventi su misura per rispondere in modo mirato alle esigenze specifiche dei clienti, trasformando le sfide in opportunità di miglioramento per ridurre i costi e ottimizzare le prestazioni. Questo approccio si rivela cruciale in settori tecnici e complessi come la verniciatura industriale, dove sono necessarie competenze multidisciplinari e una profonda conoscenza dei processi produttivi. In tale contesto, le aziende capaci di affrontare le peculiarità dei vari settori applicativi e risolvere criticità del ciclo di verniciatura si posizionano come partner strategici, contribuendo a elevare gli standard produttivi e generare valore a lungo termine. Oggi, una delle sfide più importanti è rendere le linee di verniciatura automatiche più flessibili. “In passato, gli impianti automatici erano progettati per la verniciatura di alti volumi di componenti identici in termini di forma, geometria e dimensione. Oggi, però, la direzione è diversa: il futuro richiede sistemi compatti e adattabili, capaci di gestire lotti più piccoli senza rinunciare alla qualità”.

Accanto alla flessibilità produttiva, Sandro Conti – titolare di CAT – sottolinea l’importanza della sostenibilità energetica e dell’automazione: “il mercato richiede oggi sistemi che contengano i consumi energetici, e che al tempo stesso garantiscano precisione e ripetibilità attraverso robot antropomorfi. La nostra visione è già rivolta all’Industria 5.0, e stiamo lavorando per

ottimizzare queste attività e soddisfare pienamente le nuove esigenze del settore.”

Le esigenze del mercato e l’approccio di CAT

Per rispondere ai più alti standard qualitativi richiesti dal mercato, CAT Automation ha inoltre studiato alcune soluzioni che coniugano efficienza e innovazione tecnologica. In tal senso, una delle iniziative più rilevanti avviate nel 2024, e destinata a proseguire nei prossimi mesi, riguarda la progettazione di pacchetti integrati di prodotti e tecnologie studiati per supportare le aziende nel migliorare i propri processi e ottimizzare le risorse. “Si tratta di soluzioni pensate per ridurre gli sprechi di aria compressa e di prodotti vernicianti o per recuperare i solventi, garantendo un rapido ritorno sull’investimento e consentendo risparmi significativi durante la produzione. Grazie a queste ottimizzazioni, l’obiettivo di CAT è quello di permettere ai clienti di migliorare l’efficienza dei processi in corso e pianificare con maggiore tranquillità i futuri investimenti”. Una delle ultime soluzioni sviluppate dall’azienda torinese mira a ridurre i consumi energetici delle centrali vernici. Quest’ultime, infatti, utilizzano agitatori pneumatici alimentati da compressori che producono continuamente aria compressa, e di conseguenza elevati consumi energetici. “Per risolvere questo problema, abbiamo sviluppato pacchetti Plug and Play che consentono una gestione intelligente degli agitatori. Questi sistemi sono adattabili sia alla versione pneumatica che elettrica e possono essere integrati all’interno di impianti di verniciatura già esistenti, senza compromettere l’intero processo, ma ottimizzando specifiche fasi operative”, spiega Ivan Conti, titolare di CAT. “Offriamo anche soluzioni dedicate alla general industry, come quella per il recupero del prodotto verniciante e la riduzione dei consumi di solvente per le fasi di pulizia delle pompe di alimentazione e circolazione”.

CAT Lab, dove ogni processo viene messo a punto Il CAT Lab rappresenta un supporto indispensabile sia per la sperimentazione di nuove tecnologie che per comprovare le varie soluzioni

Un esempio di centrale vernici elettrica progettata e installata da CAT.

a garanzia di quanto offerto ai clienti. Per questi motivi si è creato un ambiente in cui tecnologia e ricerca si incontrano per offrire soluzioni sempre più performanti. “Abbiamo allestito la nostra cabina di verniciatura dotata di tutte le apparecchiature necessarie, tra cui robot antropomorfo equipaggiato con pistole automatiche ed elettrostatiche, coppe ad alta velocità, centrale vernici e apparecchiature che possono assolvere alle diverse richieste del mercato”. La cabina è chiusa, pressurizzata e riscaldata, in modo da mantenere le condizioni ideali per qualsiasi processo di applicazione. La struttura è completata da diversi sistemi di polimerizzazione, tra cui lampade a infrarossi, un tunnel UV e forni a convezione, sia per componenti di grandi dimensioni, che per pezzi più piccoli, rendendo possibile la simulazione di qualsiasi ciclo produttivo – dall’applicazione di prodotti a base solvente e a base acqua, vernici UV, prodotti ad alto solido con 100% di residuo secco e vernici a media e alta viscosità. “Inoltre, CAT ha in fase di ultimazione un sistema di miscelazione con pompe volumetriche bicomponenti nel quale sarà integrato un software di gestione dei vari parametri che concorrono alla stabilizzazione del processo applicativo. Infine, punta a integrare nel proprio CAT LAB, entro la metà del 2025, una postazione di Pigging, dedicato alla General Industry, per la pulizia efficiente e il recupero della vernice dai tubi e dai circolatori, durante le fasi di cambio colore”.

Ogni dettaglio è sotto controllo: dai parametri applicativi come portata, ventaglio di spruzzatura e numero di giri delle coppe, fino alla gestione di prodotti. “Il laboratorio è un vero punto di forza per noi – prosegue Conti – in quanto abbiamo la possibilità di studiare il processo, simularlo nella nostra cabina e verificarne l’efficacia prima di proporlo al mercato”.

“Abbiamo voluto creare uno spazio che non fosse solo un laboratorio di test, ma anche una vera palestra tecnologica. Qui è possibile non solo validare i processi, ma anche organizzare corsi di apprendimento e aggiornamento, simulazioni e programmazioni off-line, senza interferire con le linee produttive del cliente”, conclude Sandro Conti.

Chi è CAT Automation

CAT Automation nasce nel 2010 a Val della Torre, in provincia di Torino, dall’unione di competenze ed esperienze consolidate nel settore del trattamento delle superfici. Sin dagli esordi, l’azienda ha saputo combinare tradizione e innovazione grazie a un team bilanciato: da un lato, professionisti con decenni di esperienza, che hanno vissuto l’evoluzione della verniciatura automatica; dall’altro, giovani talenti con uno sguardo orientato al futuro e alle innovazioni tecnologiche. Questo equilibrio ha permesso a CAT di affermarsi come un partner affidabile e proattivo, capace non solo di progettare ma anche di gestire l’intero processo, dall’alimentazione del fluido fino alla programmazione robot del particolare finito. L’evoluzione, sempre legata al trattamento delle superfici, ha spinto CAT a proporsi anche nell’ambito della manipolazione legata al carico/scarico linea e ad altre fasi del processo quali sigillatura, incollaggio e altri pre-trattamenti di preparazione delle superfici. Un tratto distintivo dell’azienda è la scelta strategica di internalizzare le competenze chiave: progettazione, sviluppo software e gestione del processo sono curati internamente, garantendo un controllo totale sulle fasi critiche e la massima qualità. Sul fronte tecnologico e commerciale, l’azienda si posiziona come distributore e integratore di apparecchiature, collaborando con marchi di rilievo come Binks, Devilbiss e Graco, e intrattenendo rapporti diretti con altri leader del settore della verniciatura, quali Sames e Dürr. Questa rete di partnership garantisce a CAT una conoscenza approfondita del mercato e delle tecnologie, consentendo di proporre soluzioni che combinano efficacia, qualità e innovazione per affrontare anche le sfide più complesse.

Panoramica del CAT Lab.

In Lodi Spa la sinergia tra un consolidato know-how meccanico e nuove competenze chimiche eleva gli standard di qualità dei rivestimenti dei componenti ACE

Portare un know how chimico per la gestione delle fasi di verniciatura in una fabbrica con una storia di artigianalità manifatturiera profondamente legata alle lavorazioni meccaniche è stata la sfida vinta da Lodi Spa, che dal 1958 realizza componenti per il settore ACE, e che, dopo l’integrazione del suo primo impianto di verniciatura a liquido nel 2014, ha recentemente aggiornato l’intero reparto dedicato ai trattamenti superficiali con un nuovo impianto di granigliatura completamente automatico di OMSG e una linea di cataforesi e verniciatura a polveri progettata e installata da Trasmetal in collaborazione con Wagner.

Gli anni Cinquanta del secolo scorso hanno rappresentato per l’Italia, un Paese a quel tempo industrialmente arretrato rispetto alle altre nazioni europee e ancora fortemente legato al lavoro agricolo, un periodo di sviluppo tecnologico e, quindi, economico difficilmente eguagliabile, noto come “miracolo” o “boom economico”. Se si analizzano le statistiche del tempo, i dati sono davvero impressionanti: “negli anni ‘50 e ‘60 il prodotto interno lordo sale a una media del 6% l’anno, senza mai scendere sotto il 4,5%. L’aumento della produttività oraria nei settori tessile e alimentare è del 4-5%, ma in quello chimico, automobilistico e siderurgico varia tra l’8,5% e l’11%. Tra il 1953 e il 1962 il margine di profitto del settore tessile-alimentare aumenta del 10%”. Ne consegue il miglioramento del tenore di vita della popolazione: “nel 1958 gli italiani con il televisore sono 1 su 6, nel 1965 sono 5 su 10. Gli investimenti crescono alla media annua del 9,2%, l’attività industriale del 9,5%, il mercato delle auto del 17,8%”1. Sulla spinta dell’entusiasmo postbellico, la ricostruzione fu quindi caratterizzata dall’industrializzazione dei grandi gruppi industriali principalmente dei settori automobilistico, come FIAT e Pirelli, petrolchimico, come Montecatini, ed edilizio, a fronte dello sviluppo residenziale conseguente alla crescita delle grandi fabbriche

1 http://www.impresaoggi.com/it/stampa.asp?cacod=23

nei centri urbani. E’ in questo periodo che molti imprenditori fondarono aziende diventate oggi marchi storici del “Made in Italy” e fu proprio nel 1958 che pose le basi della propria attività Luigi Lodi, “un uomo di inizio secolo” cresciuto professionalmente nel reparto di forgiatura della fabbrica di trattori Landini, a cui la storia di Lodi Spa, specializzata nella costruzione di componenti per macchine agricole, trattori, macchine per movimento terra e per material handling, sembra indissolubilmente legata. I primi passi della società, che oggi vanta 220 dipendenti e 51 milioni di fatturato (dati 2023), presero avvio a Fabbrico (Reggio Emilia) in una modesta officina dove Luigi Lodi aveva trasferito gli attrezzi del suo mestiere di fabbro, che mise al servizio dapprima di privati per costruire recinzioni, cancelli e ringhiere e, poi, delle aziende, realizzando i primi componenti per trattori: il primo cliente fu la stessa Landini, situata a pochi metri di distanza dalla prima officina Lodi.

“Innovazione attraverso la tradizione” “Innovazione attraverso la tradizione” è lo slogan di Lodi Spa e, quando varchiamo i cancelli di questa azienda emiliana con i suoi 32 mila m2 di superficie e la sua vocazione all’automazione con macchine in funzione su più turni, ne possiamo percepire il significato: ci troviamo non solo

Foto di apertura - Lodi Spa realizza componenti per macchine agricole, trattori, macchine per movimento terra e per material handling dal 1958.

Nel 2000 Lodi rivoluzionò il sistema dei parafanghi per trattori brevettando il supporto parafango girevole.

La sede di Lodi Spa a Fabbrico (Reggio Emilia).

cronologicamente ma anche tecnologicamente lontani anni luce dall’officina meccanica da cui Luigi Lodi sviluppò la fabbrica attuale, ma la sensazione è che il suo spirito imprenditoriale e il suo coraggio pervadano ancora le pareti del suo stabilimento. Furono infatti i suoi eredi, sempre nel nome dell’innovazione, che diedero il via all’automazione del reparto di saldatura quando, nel 1986, acquistarono il primo robot, l’Ernest One, e introdussero due nuovi reparti per il controllo qualità e lo sviluppo ingegneristico dei disegni dei clienti. Ci racconta Claudio Lodi, nipote di Luigi e CEO di Lodi Spa che “grazie allo spirito di iniziativa di mio nonno, già nel 1973 l’azienda aveva rivoluzionato la modalità di produzione del pedale. Inizialmente questo componente era realizzato come un pezzo unico tramite un processo di fusione della ghisa, ma erano numerosi i casi di rottura che si verificavano durante le fasi di montaggio. Dall’allora Lodi Luigi & Figli fu presentata una soluzione alternativa che si rivelerà vincente: un prodotto costituito dall’assemblaggio di più componenti realizzati internamente e poi saldati insieme. Ciò ci permise di svincolarci dalla produzione mono-clientelare che aveva caratterizzato l’attività fino a quel tempo, di ampliare il portfolio clienti arrivando a fornire leader di mercato come l’allora SAME Trattori di Treviglio (Bergamo), Lamborghini e Goldoni- solo per citarne alcuni - e di avviare una produzione sempre più standardizzata”.

Nel 1978 l’azienda mutò la propria strategia produttiva, trasformando una produzione prima legata alla realizzazione di semplici componenti

in quella di vere e proprie famiglie di prodotto: pedali, kit pedali, tubo volante e alberi. “Ma è nel 2000 che avvenne la vera rivoluzione con cui cambiammo il mercato” – prosegue Claudio Lodi. “Lodi rivoluzionò il sistema dei parafanghi per trattori brevettando il supporto parafango girevole, che consente di mantenere la massima sterzata della ruota senza che il parafango tocchi la carrozzeria del trattore. Con questa innovazione l’azienda emiliana entrò nel mercato globale e aumentò del 35% il proprio fatturato”.

La distribuzione a livello internazionale dei componenti Lodi, che oggi rappresenta il 65% dell’intera produzione, ha comportato l’adeguamento dei processi di lavorazione agli standard stabiliti dalle più importanti multinazionali. Oggi i principali settori di riferimento sono l’ACE e il materiale handling, tra i cui clienti Lodi annovera nomi del calibro di John Deere, Toyota, CNH, Agco, Kubota, JCB, e Claas.

“Un adeguamento che ha comportato l’investimento in nuovi impianti per il nostro parco macchine non solo nel nostro reparto di carpenteria specializzato in tranciatura a freddo e saldatura, ma anche - e soprattutto - nella divisione dedicata ai trattamenti superficiali. Nel 2018 abbiamo deciso di affrontare il passaggio dalla verniciatura a liquido a quella a polvere e ci siamo rivolti alla società Trasmetal di Milano, leader nel settore degli impianti di finitura dal 1953, per la progettazione e installazione della nuova linea cataforesi + polvere. A settembre 2023 abbiamo terminato l’installazione del nuovo impianto di granigliatura,

Il

Nel 1973 l’allora Lodi Luigi & Figli iniziò a produrre il pedale per trattori con una modalità del tutto nuova: anziché un pezzo unico forgiato in ghisa, ora il componente era costituito dall’assemblaggio di più componenti realizzati internamente e poi saldati insieme.
supporto parafango girevole.
Lodi Spa
Lodi Spa

FOCUS ON TECHNOLOGY

coinvolgendo il nostro fornitore storico OMSG, con cui abbiamo chiuso il cerchio dell’investimento precedente”.

Meccanica e chimica: il binomio vincente di Lodi Spa Nel 2013 l’azienda emiliana aveva acquisito il capannone del terzista a cui affidava il trattamento di verniciatura a liquido dei propri prodotti, affiancandogli un impianto di cataforesi. “Questa acquisizione –conferma Claudio Lodi – ci ha permesso di avere il pieno controllo dell’intero processo produttivo. Ma se per la granigliatura eravamo ampiamente formati in materia, dal momento che questa operazione era già effettuata da tempo nel nostro stabilimento, non è stato semplice per un’azienda a vocazione meccanica come la nostra iniziare ad acquisire le competenze chimiche necessarie a gestire cataforesi e verniciatura. Tuttavia, abbiamo avuto ancora una volta la conferma della validità e capacità dei nostri collaboratori che hanno saputo adeguarsi alla nuova struttura aziendale basata sull’identificazione di singoli responsabili specializzati per ogni fase del

trattamento. Inoltre, per ogni turno di lavoro, abbiamo introdotto la figura di un capoturno referente che è di supporto al responsabile di verniciatura e che aiuta a risolvere le problematiche che si possono presentare. Come fornitori Tier 1 dobbiamo rispondere a requisiti di perfezione elevata non più solo a livello funzionale, ma oggi sempre più anche in termini estetici: la particolarità dei nostri prodotti è che vengono assemblati a fine linea, vale a dire dopo che tutti gli altri componenti del trattore, dalla cabina alle ruote, sono stati montati. Qualsiasi imperfezione bloccherebbe, quindi, proprio l’ultimo passaggio: per questo motivo la nostra attenzione ai trattamenti superficiali è aumentata e, sempre per questo motivo, anche il packaging dei nostri prodotti ha acquisito sempre più importanza, affinché risultasse già un completamento del prodotto pronto da spedire al cliente”.

Il reparto di verniciatura di Lodi Spa è oggi costituito da un impianto di granigliatura automatica a passaggio e una stazione di soffiaggio postgranigliatura realizzati da OMSG - Officine Meccaniche San Giorgio Spa (Villa Cortese, Milano),

P25 column standard or customizable system to hang from the smallest parts to heavy 6-metre long bars

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L’impianto di granigliatura a tunnel di OMSG.

Alcuni componenti sul telaio di appensione.

La granigliatrice è attrezzata con 12 turbine dotate di motore diretto con potenza di 7,5 kW/cad.

Le bandelle della granigliatrice con i manufatti in uscita.

Il sistema robotizzato di trasferimento dei pezzi fornito da Trasmetal.

collegati tramite un robot a 6 assi che trasferisce i pezzi alla linea di verniciatura cataforesi + polvere sopraelevata installata da Trasmetal di Milano. Oltre al robot, che trasferisce i pezzi dalla catena dell’anello di trasporto della granigliatrice al convogliatore monorotaia dell’impianto di cataforesi e verniciatura, il progetto Trasmetal ha incluso una stazione di lavaggio collocata prima del tunnel di pretrattamento chimico, una vasca di cataforesi, un forno di cottura, la zona di scarico secondaria situata al piano terra che precede la cabina di verniciatura a polvere con sistema di gestione polveri SuperCenter EVO di Wagner e il forno di polimerizzazione, prima dello scarico finale.

Qualità di finitura garantita fin dalla fase di granigliatura Il 100% della carpenteria realizzata in Lodi Spa viene sottoposta a verniciatura, che può essere a due mani (cataforesi + polvere) o solo cataforesi. “Ciascun pezzo è collegato al software gestionale (Nicim): gestiamo i manufatti in base alla corrispondenza tra il codice del prodotto e l’ordine” - precisa Gabriele Losi, responsabile verniciatura. “Il punto di partenza del ciclo – il cuore dell’intero processo - è l’area di carico della granigliatrice, dove un operatore può caricare il materiale che riceve direttamente dal reparto di saldatura già posizionato sul sistema di appensione a grappolo della macchina oppure trovare sul

PLC di gestione la scheda con il tipo di gancio e il numero di pezzi per bilancella che deve appendere, quando si tratta di materiale da recuperare dal magazzino, detto “di prima fase”. Grazie a questo software di gestione della verniciatura interfacciato con tutti i dispositivi della linea, ogni “ingranaggio” del sistema è perfettamente coordinato con la stazione successiva, fornendo anche informazioni utili per accelerare le tempistiche di preparazione del materiale - come avviene, per esempio, nella zona di scarico secondario dove l’operatore può visualizzare non solo la ricetta per la verniciatura, ma anche le operazioni di mascheratura necessarie e la scheda relativa all’imballaggio, in modo che il box contenitore possa essere preparato con ampio anticipo rispetto alla fine del ciclo di lavorazione – o segnalare tramite allarmi acustici e visivi la necessità di intervento dell’operatore, quando l’operazione effettuata sul manufatto non corrisponda ai parametri iniziali impostati. Il ciclo ha una durata media di 6 ore e mezzo dal carico del gancio in granigliatura fino allo scarico finale, sia nel caso che i pezzi abbiano effettuato solo il ciclo di cataforesi, sia che sia prevista anche l’applicazione delle polveri”. Una volta scaricati, i manufatti possono seguire due percorsi diversi: ritornare in produzione per essere sottoposti a lavorazioni successive e, quindi, al montaggio finale o essere condotti direttamente al reparto spedizioni per essere inviati alla linea di montaggio del cliente.

Da sinistra a destra:

La nuova granigliatrice OMSG

“Il sistema di pretrattamento meccanico che abbiamo fornito a Lodi Spa modello TUNNELBLAST 1015/12 SP – afferma Roberto Racchini di Racchini Srl, agente commerciale di OMSG ed Ervin – è un impianto a tunnel regolato in modo automatico tramite il PLC di controllo, in base al codice del pezzo rilevato, con dimensioni 1.000 x 1.500 mm. La granigliatura si effettua per mezzo di 12 turbine monodisco, dotate di motore diretto con potenza di 7,5 kW/cad, che proiettano l’abrasivo metallico sull’intera superficie del manufatto”. L’impianto è studiato in modo da garantire il rispetto di requisiti di rugosità costanti, grazie ai parametri di velocità precedentemente settati in base alle caratteristiche del pezzo. “Abbiamo studiato nel dettaglio la tipologia di graniglia più adatta ai numerosi sottosquadra dei manufatti Lodi, riducendo la dimensione dell’abrasivo e aumentandone la quantità: grazie alla collaborazione con l’azienda produttrice di graniglie abrasive Ervin, abbiamo effettuato diverse prove e verificato mensilmente il grado di pulizia e di rugosità ottenuti di volta in volta. La soluzione finale è stata identificata in un mix di due abrasivi diversi, che Ervin fornisce a Lodi in sacchetti già pronti all’uso”. “Tuttavia la difficoltà maggiore” – sottolinea Racchini – “è stata lo studio della posizione esatta in cui doveva avvenire il passaggio dalla

microcatena ad anello della granigliatrice OMSG al robot trasferitore: insieme al team di Lodi Spa e all’impiantista Trasmetal abbiamo dovuto analizzare le caratteristiche della bilancella, che ha una portata massima di 150 kg, in modo che il passaggio risultasse il più semplice possibile”. “Trattandosi di due impianti che procedono a velocità diverse – sottolinea Carlo Zucchetti, project manager di Trasmetal –“la funzione del robot è proprio quella di adeguarsi alle tempistiche di ciascun impianto per prelevare la bilancella e riposizionarla così che possa continuare il suo ciclo in modo adeguato”. “E’ stato un importante lavoro di squadra – interviene Racchini - che ha permesso di trovare la giusta soluzione in grado di eliminare gli interventi manuali di carico e scarico, come il cliente aveva richiesto, e rispettare gli elevati requisiti di qualità che caratterizzano il prodotto Lodi: siamo infatti riusciti a garantire performance superficiali elevate già a partire dal pretrattamento meccanico”.

Nella camera di uscita della granigliatrice è stata integrata una stazione di soffiaggio per eliminare l’eventuale residuo di abrasivo che potrebbe permanere nelle zone più nascoste del manufatto, con il rischio di comprometterne le lavorazioni successive. “Questa stazione di soffiaggio prevede un sistema di recupero della graniglia soffiata, poi reimmessa in lavorazione, completamente fuori terra. Una richiesta che ha comportato

un’attenta valutazione dell’altezza del capannone e il conseguente adeguamento della struttura del nostro impianto”.

Un ulteriore dimostrazione dell’attenzione che Lodi Spa pone alla qualità del processo di finitura è stata la scelta di collocare una stazione di lavaggio ad acqua realizzata da Trasmetal, dopo la granigliatura e prima del tunnel di pretrattamento alla cataforesi. “In questo modo” – sottolinea Losi – “abbiamo la certezza che nessun residuo particellare possa contaminare le vasche di pretrattamento che prevedono uno stadio di sgrassaggio, uno di lavaggio e l’applicazione delle nanotecnologie per nebulizzazione”.

I benefit del nuovo impianto di granigliatura

Con la granigliatrice OMSG utilizzata in precedenza i pezzi venivano caricati su un paranco con 6 bilancelle che ruotava all’interno della camera attrezzata con 4 turbine: “Se i particolari posizionati all’esterno del grappolo venivano granigliati perfettamente, non potevamo dire lo stesso di quelli rivolti verso l’interno – precisa Losi - che restavano mascherati durante la fase di granigliatura e presentavano residui di calamina non conformi alle nostre specifiche interne e a quelle dei clienti. Ora, grazie alle 12 turbine installate nella camera di granigliatura e al processo di passaggio, non corriamo più questo rischio. Anche il quadro di controllo precedente era molto basilare ed eventuali errori non sempre erano segnalati in modo corretto. Ora, invece, possiamo gestire l’intero programma dal PLC di controllo con la possibilità di impostare un intervento manuale, in caso di necessità, e con gli eventuali errori ben segnalati tramite allarmi. Abbiamo riscontrato, infine, un notevole miglioramento anche nel lavoro quotidiano dei nostri operatori: se prima dovevano preparare all’interno della camera un quantitativo di manufatti tale che permettesse di appenderli senza lasciare alcuno spazio vuoto, qui l’alimentazione dei pezzi è gestita tramite

Il trasportatore monorotaia conduce i manufatti al tunnel di pretrattamento e all’impianto di cataforesi, entrambi sopraelevati.
Membrane di ultrafiltrazione dell’impianto di cataforesi.

software in modo da facilitarne il più possibile l’operazione di appensione”.

Il progetto di Trasmetal

Per quanto riguarda l’impianto di cataforesi, Carlo Zucchetti ci spiega la peculiarità di questo impianto: “come per qualsiasi impianto di cataforesi fornito da Trasmetal, una caratteristica peculiare consiste nella dotazione di pompe di ricircolo verticali che presentano due tipi di vantaggi: manutentivo ed energetico, perché con la pompa posizionata in questo modo non vi è più la necessità di flussaggio delle tenute, un notevole benefit per il cliente”. Un altro dispositivo del progetto della nuova linea che il team di Lodi Spa ha particolarmente apprezzato è l’interfaccia semplice e intuitiva del software di gestione fornito. “Trasmetal – conclude Zucchetti - realizza questi software internamente e li struttura con un’architettura modulare che ne facilita l’interconnessione con tutti gli altri sistemi informatici della fabbrica. Il sistema permette di eseguire telediagnosi e controllo da remoto: tutti i parametri sono sotto controllo e gli eventi sono registrati e disponibili

La cabina di verniciatura Wagner al piano terra.

anche per successive analisi relative al throughput produttivo o ai consumi energetici e di prodotto”.

La fase finale della linea di verniciatura

Dopo la verniciatura in cataforesi e il risciacquo con ultrafiltrato per rimuovere le impurità, i manufatti entrano nel forno di cottura a 180 °C e, a seguito del raffreddamento, il trasportatore prosegue il proprio percorso scendendo al piano terra, nella zona di carico secondario. Qui avviene la mascheratura di alcuni prodotti e l’ingresso nella cabina di verniciatura a polvere completamente automatica. “In questa divisione abbiamo introdotto un operatore con funzione jolly che verifica che i dati inseriti in fase di carico risultino conformi ai requisiti di processo richiesti e controlla che la cabina carichi la ricetta corretta. L’impianto ha una cornice di lettura con sensori ottici per il riconoscimento della posizione di gancio e bilancella, in base ai dati che sono stati trasferiti dal sistema. In questo modo la cabina si setta per verniciare il pezzo in arrivo secondo la ricetta preimpostata”. L’unica operazione che ancora viene fatta manualmente è la sostituzione della scatola di polvere all’interno del SuperCenter EVO, dopo la fase di pulizia automatica”. Infine, tutti i manufatti raggiungono il forno di polimerizzazione: “per i manufatti con la sola cataforesi applicata si tratta di un secondo passaggio in forno che non inficia però la qualità del film: abbiamo effettuato diverse prove proprio per evitare il rischio di sovracottura della cataforesi”.

Le polveri utilizzate in 3 colori principali – nero, grigio scuro e grigio chiaro - sono fornite da Inver2, che abbiamo fidelizzato come fornitore esclusivo” – conclude Losi.

“La strategia di Lodi è quella di blindare il processo attraverso audit di qualità – conclude Claudio Lodi. “Questo significa per noi ottimizzare l’utilizzo di impianti e prodotti per ottenere il massimo delle prestazioni e, non meno importante, intraprendere un discorso di confort lavorativo per i nostri collaboratori, che sono e resteranno il motore dell’azienda, come sottolineava già mio nonno. La nuova linea di verniciatura così studiata ci ha permesso di ridurre i tempi di realizzazione dei prodotti, di aumentare la qualità data dal controllo diretto di un processo sempre più essenziale per i nostri clienti e di semplificare il lavoro del nostro team grazie al sistema di gestione perfettamente integrato”.

2 Un marchio di The Sherwin-Williams

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Company.
Interno della cabina durante la fase di applicazione polveri e la centrale polveri SuperCenter EVO.

HIGHLIGHT OF THE MONTH

GLASS - Global Life Cycle Assessment of Automotive Surface Solutions: il sistema

di calcolo di BASF per ottimizzare i costi, l’efficienza

e

l’impronta al carbonio.

Nuove soluzioni e nuovi

sviluppi

per la sostenibilità

Da un'intervista con il Dr. Markus Piepenbrink, Head of Global Sustainability, BASF Coatings

Lo scorso 25 luglio 2024, la Direttiva (UE) 2024/1760 relativa al dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità (Direttiva 2024/1760) è entrata in vigore. Lo scopo di questa Direttiva è di incoraggiare comportamenti d’impresa sostenibili e responsabili sia durante l’operatività che lungo la catena del valore globale. Le nuove regole assicureranno che le aziende coinvolte identifichino e affrontino qualsiasi impatto negativo per i diritti umani e per l’ambiente causato dalle proprie azioni all’interno e all’esterno dell’Europa. Inoltre, questa Direttiva stabilisce l’obbligo per le aziende di grandi dimensioni di adottare e mettere in pratica, con i migliori sforzi, un piano di transizione per la mitigazione del cambiamento climatico allineato con gli obiettivi di neutralità climatica entro il 2050 dell’accordo di Parigi così come gli obiettivi intermedi della Legge Europea sul Clima. Lo scorso marzo 2024, BASF Coatings, fornitore leader di soluzioni globali per il trattamento delle superfici, ha lanciato lo strumento GLASS (Global Life Cycle Assessment for a Surface Solution) di calcolo della CO2 e di simulazione dei costi per gli OEM automotive. Il nuovo strumento GLASS consente ai reparti di verniciatura all’interno degli stabilimenti di produzione delle vetture di ottimizzare i costi, le prestazioni e la sostenibilità.In questa intervista con il Dott. Markus Piepenbrink, Head of Global Sustainability di BASF Coatings, capiremo perché la sostenibilità diventa sempre più importante e come lo strumento GLASS può essere utilizzato dalle aziende nell’industria della verniciatura e automotive per adottare e mettere in pratica un piano di transizione per la mitigazione del cambiamento climatico allineato con gli obiettivi di neutralità climatica entro il 2050 dell’Accordo di Parigi.

Ipcm®: BASF è un’azienda multinazionale molto orientate verso la sostenibilità. Perché la sostenibilità è così importante per BASF Coatings e il suo business?

Si, sia il Gruppo BASF Group sia la divisione Vernici sono molto coinvolti

nelle pratiche volte ad aumentare la sostenibilità delle loro operazioni e quelle dei loro clienti. Abbiamo a che fare con questo tema già da molto tempo, e ci siamo posti obiettivi ambiziosi, come la protezione del clima, lo sviluppo di soluzioni efficienti per i nostri clienti, e l’utilizzo di prodotti chimici sicuri nei nostri processi formulativi. Con oltre 20 anni di esperienza nella sostenibilità e nelle questioni ad essa correlate come il Life Cycle Assessment di prodotti e processi, e con il primo report integrato pubblicato già 15 anni fa, BASF è oggi leader in questo ambito. Sebbene ci sia molta storia che lega la sostenibilità a BASF, c’è ancora un viaggio da fare, che sta accelerando perché i clienti ci chiedono di supportarli nella loro transizione green non solo con i nostri prodotti e processi ma anche con la nostra conoscenza della materia. È esattamente ciò che cerchiamo di fare offrendo al mercato strumenti di trasparenza per la CO2 come GLASS.

Ipcm®: Come lei ha affermato, la sostenibilità è un argomento articolato. La riduzione della CO2 è una delle vostre leve strategiche principali. Che cos’è l’impronta di CO2, e perché è importante misurarla? Quali sono le altre vostre priorità o gli argomenti chiave, e perché? Dunque, noi come divisione Vernici abbiamo tre pilastri principali della nostra strategia di sostenibilità, per cui abbiamo degli obiettivi dedicati. Uno è la protezione del clima, ossia la riduzione dell’impronta al carbonio delle nostre attività e del nostro portfolio di prodotti; il secondo è lo sviluppo di soluzioni eco-efficienti come i film sottili, soluzioni circolari o che possano contribuire alla durabilità, per estendere la vita utile dei prodotti. A questo proposito, le vernici in quanto tali offrono un contributo sostanziale, specialmente in ambito automotive. Il terzo pilastro è l’utilizzo di prodotti chimici sicuri, come ho menzionato poco prima: la strategia chimica per la sostenibilità dell’Unione Europea è un argomento molto importante anche per noi, quindi abbiamo la necessità di riformulare i nostri prodotti per migliorare la loro sicurezza e sostenibilità in accordo con la strategia UE. Accanto a questi tre pilastri principali, ci sono anche gli aspetti economici e sociali da considerare. La protezione del clima è decisamente una priorità chiave, non solo per noi ma anche per i nostri clienti, per la società intera, e per la legislazione, che in questo ambito è piuttosto avanzata. Oggi le decisioni di un’azienda in tema di protezione del clima possono influenzare le decisioni finanziare e di investimento, dal momento che il mercato finanziario pione grande importanza su come le compagnie affrontano la questione della protezione del clima. Noi in BASF Coatings stiamo focalizzando le nostre attività intorno alla sostenibilità lungo l’intera catena del valore, che include ciò che acquistiamo, ciò che facciamo e ciò che vendiamo, con un focus marcato sul dare supporto ai nostri clienti nella riduzione dell’impronta al carbonio dei loro prodotti.

ipcm®: Visto che è importante capire l’impronta al carbonio in modo esauriente, quale ruolo ricopre lo strumento GLASS?

GLASS è uno strumento esaustivo e olistico che copra l’intera catena del valore e si focalizza non solo sui nostri prodotti ma anche sul processo di verniciatura nel suo complesso. Può fornire un’analisi completa del ciclo di vita dell’impronta ecologica dei reparti di verniciatura negli stabilimenti di produzione delle auto attraverso il calcolo delle emissioni di CO2 e la simulazione dei costi. Le aziende che implementeranno questo strumento presso i loro siti produttivi saranno in grado non solo di calcolare l’impronta al carbonio del proprio reparto di verniciatura ma dell’intera catena del valore. Ciò significa cosa è stato comprato, quali materie prime sono state utilizzate e come sono state estratte, l’impatto del processo di applicazione della vernice, e via di seguito. GLASS non si limita al calcolo della CO2, ma copre anche tutte le altre categorie di impatto ambientale, come le emissioni di COV, il consumo di energia, acqua e materiali. Questo è il principale punto di forza dello strumento, poiché rappresenta un metodo molto dettagliato in cui il cliente può inserire i propri dati reali relativi al reparto di verniciatura per ottimizzare il proprio processo di verniciatura. Ci sono circa 1.000 parametri di input che consentono al cliente di generare un gemello

digitale del proprio processo di verniciatura. Se ci mettiamo nei panni del nostro cliente, possiamo vedere che la sua principale opportunità per ridurre significativamente le emissioni Scope 1 e 2, cioè quelle emesse direttamente nel proprio sito, è ottimizzare le operazioni del reparto di verniciatura, poiché queste rappresentano circa il 60% del consumo energetico complessivo della produzione automobilistica. Per mettere questo in prospettiva, dobbiamo distinguere tra il Product Carbon Footprint (PCF) e l’Extended Carbon Footprint (XCF). Considerando tutti i cinque strati di rivestimento applicati alla scocca di un’auto, si ottengono circa 30 chilogrammi di CO2 come impronta di carbonio del prodotto. Se poi si considera l’intero processo di verniciatura, comprese l’applicazione della vernice, la climatizzazione dell’officina di verniciatura e i processi di asciugatura, bisogna tenere conto di un fattore da 8 a 10 volte superiore, ovvero oltre 200 chilogrammi di CO2 emessi nell’ambiente per l’applicazione dei materiali, che rappresentano

così l’impronta di carbonio estesa. Ecco perché noi di BASF Coatings dobbiamo considerare e coprire l’intero processo: non basta guardare solo alla nostra impronta di carbonio del prodotto; dobbiamo analizzare anche l’impronta di carbonio dei nostri clienti. Questo è ciò che fa GLASS.

ipcm®: Può spiegarci come funziona nel dettaglio lo strumento GLASS?

L’OEM può inserire i propri parametri operativi, rispecchiando la situazione del suo reparto di verniciatura: il profilo di riscaldamento, la climatizzazione, i parametri di applicazione, e così via. Una volta che lo strumento ha ricevuto tutti i parametri di input, genera un diagramma che mostra l’impatto del processo in termini di CO2, energia e costi. GLASS consente di confrontare l’impronta di CO2 tra diversi siti produttivi e tra diverse tecnologie. Questa ultima funzionalità è particolarmente importante per valutare l’impatto delle nuove tecnologie prima di implementarle e per considerare modifiche e aggiustamenti che possono essere apportati per migliorare le prestazioni del reparto di verniciatura e ridurre l’impronta di carbonio. Ad esempio, potrebbe includere il passaggio da un processo alimentato a gas a uno completamente elettrico. Tutto sommato, GLASS non è uno strumento facile da usare: è progettato per supportare coloro che desiderano realmente ottimizzare il processo di verniciatura ed entrare nei dettagli su cosa non va o cosa può essere modificato/migliorato.

Come funzionalità aggiuntiva, GLASS implementa una funzione di modellazione climatica. Questa permette al cliente di simulare le condizioni operative di un reparto di verniciatura situato in una diversa regione del mondo, dove il clima è differente, ad esempio in una regione tropicale e umida o in un’area molto secca e fredda. Lo strumento modellerà automaticamente il consumo energetico, i costi e l’impronta di CO2 relativi a queste condizioni operative, utilizzando i parametri originali del processo del reparto di verniciatura del cliente. Questa funzionalità è molto utile per quegli OEM che stanno valutando la possibilità di costruire

un nuovo sito in una diversa regione del mondo, consentendo loro di prevedere in anticipo quale sarà l’impatto in termini di CO2 del reparto di verniciatura, mantenendo invariati tutti i parametri operativi.

ipcm®: Perché il nome GLASS? È un'abbreviazione, discussa già all'inizio dello sviluppo dello strumento: sta per Global Life Cycle Assessment for a Surface Solution, ma richiama anche qualcosa di molto chiaro e trasparente. Ed è proprio questo che BASF vuole essere: molto trasparente con i propri clienti, per consentire loro di migliorare l'impronta di CO2 dei loro processi.

ipcm®: Avete utilizzato qualche benchmark di confronto nello sviluppo di questo strumento?

Sì, ovviamente. Ci siamo rivolti a terze parti indipendenti, come consulenti ad esempio, che erano esperti in questo tipo di approcci e in LCA. Abbiamo collaborato con esperti di diversi paesi, con una conoscenza approfondita del processo di verniciatura, per garantire che il calcolo della CO2 fosse in linea con le loro esperienze e fosse valido. Abbiamo anche consultato OEM e responsabili dei reparti di verniciatura per migliorare lo strumento e verificarne l’accuratezza. Inoltre, abbiamo seguito i due standard ISO per i calcoli LCA.

ipcm®: Quale era il fine ultimo di BASF quando ha sviluppato questo strumento?

L’obiettivo era supportare i nostri clienti nella loro trasformazione ecologica, aiutarli a ottimizzare i loro reparti di verniciatura e a trovare soluzioni a prova di futuro. Non è qualcosa che facciamo per il bene del nostro business, ma per il bene dell’industria, per offrire uno strumento che possa essere utile ad aumentare la sostenibilità, indipendentemente da quale sia il fornitore dei materiali per i rivestimenti. Lo strumento GLASS non è un servizio che BASF offre come una fonte di reddito dedicata. L’obiettivo è renderlo disponibile all’industria automobilistica e permettere agli OEM di migliorare ulteriormente la loro impronta di carbonio.

Dr. Markus Piepenbrink, Head of Global Sustainability, BASF Coatings

ipcm®: L’uso dello strumento GLASS potrebbe contribuire a valutare il costo per unità e aiutare anche a ottimizzare/ridurre i costi di produzione?

Sì, certo. Questa è la seconda leva – la chiamiamo anche “la seconda dimensione” – dello strumento GLASS. Se inserisci nello strumento i tuoi parametri operativi, i costi di lavoro e gli investimenti in capitale, otterrai la stima dei costi del tuo processo e il costo per unità.

ipcm®: Cosa state facendo per promuovere la protezione del clima lungo la catena del valore dell’industria?

Guardiamo sempre all’intera catena del valore in tutto ciò che facciamo. BASF è un “Verbund” chimico, cioè un’integrazione fisica della produzione, delle piattaforme di mercato e delle tecnologie che legano insieme le attività. L’integrazione Verbund è al cuore del nostro portafoglio e una delle principali forze di BASF. Nel nostro Verbund, colleghiamo in modo intelligente i nostri impianti di produzione e le nostre tecnologie per utilizzare in modo efficiente le risorse e sfruttare la nostra competenza. Ridurre le emissioni di CO2 è una visione a lungo termine che si estende su diversi decenni e richiede investimenti significativi. BASF ha sviluppato un programma di gestione del carbonio e soluzioni per ridurre l’impronta di carbonio (PCF) per i nostri siti Verbund in tutto il mondo, con piani d’azione dedicati. Per quanto riguarda la protezione del clima, abbiamo creato una metodologia e uno strumento chiamato SCOTT, uno strumento di calcolo dell’impronta di carbonio del prodotto che chiamiamo anche "strumento di trasparenza della CO2". L’idea è di non guardare solo alla nostra produzione, ma considerare l’intera pre-catena. Se analizziamo l’impronta di carbonio del nostro prodotto, vediamo che circa l’80% deriva da ciò che acquistiamo. Lo chiamiamo lo “zaino” di carbonio che riceviamo dai nostri fornitori. Ciò significa che dobbiamo coinvolgere loro, se vogliamo migliorare ulteriormente e ridurre la nostra PCF, chiedendo loro di contribuire al nostro percorso. Oltre a questo, abbiamo sviluppato soluzioni per ridurre l’impronta di carbonio del prodotto dei nostri clienti, fornendo loro strumenti come GLASS e un portafoglio di prodotti innovativi che include, ad esempio, processi a bassa temperatura di polimerizzazione, a base acquosa e integrati.

ipcm®: Quali sono i prossimi passi di per aiutare i suoi clienti a ridurre le emissioni? Ha parlato di un pacchetto completo di strumenti e soluzioni.

Prima di tutto, BASF sta migliorando il proprio portafoglio prodotti attraverso l’innovazione. Offriamo un portafoglio green dedicato con un’impronta di carbonio ridotta: un cliente può scegliere il miglior prodotto in termini di prestazioni o il miglior prodotto in termini di prestazioni e sostenibilità. Questa è una leva importante. La seconda leva è la consulenza che offriamo per supportare i clienti nella loro transizione ecologica. Lo strumento GLASS, che copre l’impronta di carbonio dell’intero reparto di verniciatura e oltre, è un

GLOBAL SOLUTIONS FOR WATER TREATMENT

with a complete service that includes system design manufacturing, installation, technical support and chemicals

SPRAY BOOTHS WATER SLUDGE REMOVAL

RESIN DEMINERALIZATION SYSTEMS

REMEDIATION OF CONTAMINATED SITES

BIOLOGICAL SYSTEMS

BATCH TREATMENTS

PHYSICAL-CHEMICAL SYSTEMS

ADSORPTION FILTRATION

REVERSE OSMOSIS

MEMBRANE SYSTEMS

EVAPORATORS

BIOGAS BIOMASS SYSTEMS

OIL SEPARATORS

DESANDERS

DESALINATION SYSTEMS

PYROCHAR

OTHER SYSTEMS

CHEMICALS

esempio. Stiamo anche guardando al Digital Product Passport (DPP). Il DPP includerà dettagli essenziali come un identificatore unico del prodotto, la documentazione di conformità e informazioni su sostanze di interesse. È progettato per colmare il divario tra la richiesta di trasparenza da parte dei consumatori e la mancanza di dati affidabili sui prodotti. Questa strategia riguarda l’intero Gruppo, sia nei suoi rapporti con l’esterno – ovvero con i suoi clienti – che nella sua organizzazione interna: le nostre unità aziendali sono incoraggiate da sistemi di obiettivi a promuovere e migliorare ulteriormente la sostenibilità del nostro portafoglio e a supportare il cliente.

ipcm®: Ha parlato di soluzioni a ridotta CO2 e soluzioni che riducono la CO2. Può approfondire cosa significa e quali soluzioni offre BASF

Coatings in questo ambito?

Una soluzione a ridotto contenuto di carbonio è un prodotto che è stato realizzato con un’intensità di CO2 inferiore nei nostri siti e formulato con materie prime a ridotto contenuto di CO2. Questi possono anche essere prodotti con approccio di bilanciamento di massa: possiamo introdurre biogas o bio-nafta al posto di materie prime fossili nel Verbund BASF

e allocarli a un prodotto verniciante specifico e certificato per ottenere un’impronta di carbonio del prodotto inferiore, ridotta del 40-60% rispetto a quelli realizzati con combustibili fossili.

Una soluzione che riduce il carbonio diminuisce la quantità di materiali e l’energia necessaria per la sua applicazione. Questa categoria include vernici a bassa temperatura di polimerizzazione o soluzioni a film sottile. Se guardiamo all’intero portafoglio di BASF e andiamo un po’ oltre la verniciatura, alla fase di utilizzo, una soluzione che riduce il carbonio è

NovaFlex SharkSkin, un film superficiale che imita la struttura fine della pelle di uno squalo: pellicole che vengono applicate su un aereo per ottimizzare il flusso d’aria e ridurre così le sue emissioni di CO2 durante la crociera.

ipcm®: Recentemente avete lanciato prodotti ChemCycling® con l’approccio di bilanciamento di massa. Offrite già da tempo una soluzione di bilanciamento della biomassa per l’industria dei rivestimenti. Quali sono i benefici e i contributi di questi approcci di bilanciamento di massa nel favorire la circolarità nell’industria dei rivestimenti?

Possiamo utilizzare risorse rinnovabili come biogas, bio-nafta o altre

© BASF

materie prime di origine circolare. ChemCycling® è il nome di un progetto di riciclo chimico lanciato da BASF con l’obiettivo di produrre prodotti a partire da rifiuti di plastica riciclata chimicamente su scala industriale. BASF collabora con partner tecnologici che utilizzano un processo termo-chimico chiamato pirolisi per trasformare i rifiuti di plastica (sia plastica mista che pneumatici a fine vita) in una materia prima secondaria (olio di pirolisi). Questo olio viene immesso nella rete di produzione di BASF (Verbund) all’inizio della catena del valore, risparmiando così risorse fossili. La quota di materiale riciclato viene attribuita ai prodotti fabbricati nel Verbund utilizzando un approccio di bilanciamento di massa verificato da terze parti. I prodotti risultanti, che portano il suffisso “Cycling®”, hanno le stesse proprietà di quelli fabbricati con materie prime fossili. I nostri clienti possono, quindi, lavorarli nello stesso modo in cui lavorerebbero i prodotti convenzionali e utilizzarli per applicazioni esigenti.

Queste soluzioni circolari sono interessanti perché possono essere trasferite al cliente, all’applicatore:

possono essere utilizzate nelle operazioni quotidiane di verniciatura.

ipcm®: Qual è il ruolo dell’innovazione per un future sostenibile e per la vostra attività?

Non esiste un futuro sostenibile senza innovazione. Questo è qualcosa che dobbiamo sempre tenere a mente. Ottimizzare, migliorare e aumentare l’efficienza è importante per l’intera industria, ben oltre il segmento dei rivestimenti. Dobbiamo capire che è necessario unire le forze per innovare con successo lungo la catena del valore. Dobbiamo farlo in tutte le dimensioni, a livello verticale e orizzontale. La cooperazione tra i vari attori del segmento è la chiave per rendere questa industria più avanzata. Infine, è necessario quantificare i benefici: per questo utilizziamo l’approccio LCA per i nostri obiettivi, per la misurazione delle nostre prestazioni, per migliorare i nostri prodotti e per migliorare le operazioni dei nostri clienti. La sostenibilità e la protezione del clima non riguardano belle immagini e belle narrazioni: devono essere dimostrate con i dati.

e-mail: info@sepoitalia.it

web: www.sepoitalia.it

Total Finishing amplia le sue attività

con l’acquisizione di

competenze strategiche

Total Finishing sta incrementando le proprie attività e il proprio personale, acquisendo nuovi talenti con capacità e competenze uniche che aiuteranno ulteriormente i clienti.

Total Finishing Solutions è orgogliosa di annunciare l’espansione del proprio team con l’aggiunta di due professionisti altamente qualificati: Hannah Christopherson come Marketing Manager e Jarrod Staffen come Change Agent per lo Utah e il sud-est dell’Idaho. Queste assunzioni strategiche sottolineano l’impegno dell’azienda verso l’innovazione, la soddisfazione dei clienti e la leadership nel settore della finitura. Total Finishing comprende tre divisioni - Total Finishing Solutions, Total Finishing Systems e Total Finishing Supplies - che offrono soluzioni complete ed esperienza nella verniciatura e nella finitura. Rafforzando il proprio team, l’azienda è pronta a continuare a guidare il settore in termini di efficienza, qualità e innovazione. Proveniente da un’azienda agricola dell’Oregon che appartiene alla sua famiglia dal 1863, Hannah ha radici profonde nell’industria e nel duro lavoro. La sua carriera nel marketing è iniziata con la passione per lo storytelling, che ha incanalato in campagne digitali d’impatto e nella creazione di contenuti creativi. Ha collaborato per la prima volta con Total Finishing come freelance, dove ha subito impressionato per la sua capacità di elevare la presenza del marchio e di entrare in contatto con il pubblico. Quando si è presentata l’opportunità di entrare a far parte del team a tempo pieno, è stato un incontro perfetto per aumentare ulteriormente la visibilità del marchio e il coinvolgimento dei clienti.

“Ho sempre ammirato l’impegno di Total Finishing per l’innovazione e la qualità. Sono entusiasta di apportare le mie competenze in materia di marketing digitale, brand building e storytelling a questo team lungimirante,” ha dichiarato Christopherson.

Staffen ha posseduto e gestito diverse società di verniciatura nel Pacifico nord-occidentale, tra cui il suo ruolo più recente di Direttore Generale di Diamond Prefinish a Kent, Washington. La sua variegata carriera comprende anche il ruolo di specialista tecnologico presso Microsoft, con particolare attenzione al riconoscimento vocale, nonché Vice-Presidente delle telecomunicazioni presso Washington Mutual. Questa miscela unica di competenze tecnologiche e di conoscenza del settore della finitura gli consente di offrire ai clienti soluzioni e strategie all’avanguardia. “Grazie al mio background nelle operazioni e tecnologie di finitura, non vedo l’ora di aiutare i clienti a migliorare i loro processi”, ha aggiunto Staffen.

Sia Christopherson che Staffen incarnano la mission di Total Finishing di fornire soluzioni innovative e competenze ineguagliabili. Queste nuove aggiunte non solo migliorano la capacità dell’azienda di soddisfare la domanda crescente, ma ne rafforzano anche la dedizione a fornire un servizio e un’assistenza di alta qualità ai suoi clienti.

Per ulteriori informazioni: www.totalfinishingsolutions.com

The right partner in the green transition

Con oltre 85 anni di esperienza, Helios Italquartz offre soluzioni innovative come le lampade a IR e UV al quarzo ideali per la polimerizzazione e l’essiccazione dei prodotti vernicianti.

ADVANCEMENTS

Lampade UV e IR in vetro di quarzo: soluzioni avanzate per finiture di alta qualità e a basso impatto ambientale

Ilaria Paolomelo ipcm®

Efficienza energetica e riduzione dei consumi sono oggi obiettivi fondamentali per l’industria della verniciatura, sempre più orientata alla sostenibilità. Helios Quartz, con oltre 85 anni di esperienza, offre soluzioni innovative come le lampade a infrarossi e UV al quarzo, ideali per la polimerizzazione e l’essiccazione dei prodotti vernicianti.

Prestazioni elevate e consumi ridotti: un binomio che, oggi più che mai, rappresenta una priorità assoluta per le aziende operanti in settori sempre più orientati all’efficienza energetica e alla sostenibilità. Non si tratta solo di raggiungere eccellenti risultati di finitura, ma di integrare queste prestazioni in un processo produttivo che sia rispettoso dell’ambiente e attento all’ottimizzazione dei consumi. In questo contesto, le lampade a infrarossi e UV in vetro di quarzo si stanno affermando come una soluzione innovativa e di grande valore per il settore della verniciatura industriale. Grazie alla loro capacità di coniugare performance elevate con un notevole risparmio energetico, queste tecnologie stanno rapidamente conquistando l’attenzione di un mercato in continua evoluzione, che punta a ridurre l’impatto ambientale senza compromettere la qualità.

© Helios Italquarz

Helios Quartz, forte di oltre 85 anni di esperienza nel settore, è diventata un punto di riferimento nella produzione di lampade a infrarossi e ultraviolette, ed è in grado di rispondere con precisione alle esigenze specifiche dei suoi clienti, garantendo efficienza, affidabilità e qualità superiori.

La tecnologia IR

Tra le varie modalità di trasmissione del calore, l’irraggiamento si distingue come il metodo più potente ed efficiente. A differenza di convezione e conduzione, infatti, l’irraggiamento non richiede né il contatto diretto con la superficie da scaldare, né l’intervento di agenti intermediari come l’aria. L’energia termica viene trasferita tramite onde elettromagnetiche emesse da una fonte riscaldante, raggiungendo così il substrato con precisione e velocità.

L’efficacia del riscaldamento dipende da alcune variabili essenziali: temperatura del corpo riscaldante; capacità del corpo riscaldato di assorbire calore; forma, posizione e prossimità del corpo riscaldato rispetto alla fonte irradiante. Le lunghezze d’onda dell’infrarosso (IR) sono collocate nello spettro elettromagnetico tra i 750 nm e 1 mm. Nello specifico, le lampade a infrarossi in quarzo coprono un range compreso tra 3,5 µm (onde medie) e 0,9 µm (onde corte). In figura 1 è rappresentato l’andamento delle curve di intensità di radiazione per le lampade alogene, onda corta, onda media e onda media veloce. Grazie a questa variabilità, è possibile ottimizzare il riscaldamento adattando il tipo di lunghezza d’onda alle caratteristiche del materiale da trattare. Inoltre, rispetto alle forme tradizionali di riscaldamento, come ad esempio l’aria calda, le lampade a infrarossi emettono una maggiore quantità di energia per unità di superficie, che può essere focalizzata, concentrata, diretta e riflessa in modo simile alla luce, consentendo una maggiore precisione e controllo nel processo di polimerizzazione.

Caratteristiche e vantaggi

delle lampade IR

“Le lampade a infrarossi progettate da Helios Quartz (fig. 2) sono costituite da un filamento

Da sinistra in alto in senso orario:

Figura 1 - Andamento delle curve di intensità di radiazione per le lampade alogene, onda corta, onda media e onda media veloce; Figura 2 - Le lampade IR emettono una maggiore quantità di energia per unità di superficie, che può essere focalizzata, concentrata, diretta e riflessa in modo simile alla luce, consentendo una maggiore precisione e controllo nel processo di polimerizzazione; Figura 3 - A sinistra la configurazione del tubo singolo; a destra il tubo bifilare.

racchiuso in un tubo di quarzo”, afferma Luigi Gastaldo, Sales Manager di Helios Italquartz Srl. La scelta del vetro di quarzo come involucro non è casuale: questo materiale garantisce trasparenza totale alla radiazione infrarossa, resistenza a temperature oltre i 1000° C e un’elevata compatibilità agli agenti chimici”. “Utilizziamo due tipologie di tubi di quarzo per ospitare il filamento: il tubo singolo e quello doppio, noto anche come bifilare. La configurazione a tubo doppio, grazie alla sua particolare forma a “H” rovesciata, offre maggiore resistenza meccanica e consente la produzione di lampade fino a 6,5 metri di lunghezza (fig. 3)”.Grazie a queste peculiarità,

le lampade IR di Helios Quartz rappresentano una tecnologia versatile e performante, adatta a un ampio ventaglio di applicazioni industriali, in particolare nei settori della verniciatura industriale, dove precisione, rapidità ed efficienza energetica sono requisiti fondamentali. Fra i vantaggi principali vi sono:

 Velocità di riscaldamento: le lampade IR raggiungono il regime operativo in pochi secondi e non richiedono tempi di preriscaldamento, garantendo una trasmissione del calore rapida ed omogenea.

 Potenza: grazie alla loro facilità di regolazione della potenza, le lampade IR consentono di ottenere una precisa temperatura sulla vernice e

© Helios Italquarz
© Helios Italquarz
© Helios Italquarz

5 - Le lampade UV sono realizzate utilizzando un tubo di quarzo sigillato alle estremità, contenente una piccola quantità di mercurio e gas inerte.

ciò consente di evitare un’eccessiva polimerizzazione (over-curing).

 Efficienza energetica: i tempi di accensione ridotti consentono di attivare gli emettitori IR solo quando e dove necessario, riducendo i consumi e limitando il calore disperso nell’ambiente circostante.

 Facilità di controllo: queste lampade possono essere gestite tramite sistemi di controllo a treni d’onda o in modalità ON/OFF, consentendo una regolazione precisa.

 Assenza di contatto: l’irraggiamento elimina la necessità di contatto diretto con il prodotto, riducendo il rischio di contaminazioni.

 Design compatto: rispetto ai tradizionali forni ad aria calda, i moduli IR in quarzo presentano dimensioni ridotte, semplificando sia la progettazione degli impianti di riscaldamento sia la loro manutenzione.

La tecnologia ultravioletta

La radiazione ultravioletta (UV), conosciuta anche come raggi ultravioletti o luce ultravioletta, è una forma di radiazione elettromagnetica che si colloca nello spettro elettromagnetico con lunghezze d’onda immediatamente inferiori a quelle della luce visibile all’occhio umano e superiori a quelle dei

Chi è Helios Italquartz

Helios Italquartz nasce nel 1940 da un’intuizione del fondatore Armando Giro, che acquisisce l’azienda Actinia, specializzata nella produzione di lampade infrarosse e ultraviolette. Da quel momento, l’impresa ha subito numerosi cambiamenti, evolvendosi attraverso ristrutturazioni aziendali e fusioni, ma mantenendo salda la sua promessa di offrire prodotti di altissima qualità. Oggi, il gruppo Helios Quartz, con sede a Cambiago (MI), Novazzano (Svizzera) e uffici di rappresentanza in America e Asia, è riconosciuto a livello globale come uno dei leader nella produzione di lampade al quarzo che trovano applicazione in molteplici settori, tra cui vetro, plastica, gomma, tessile e apparecchiature per la ricerca scientifica, in particolare nelle università. Il mercato principale in cui opera l’azienda è quello europeo, ma si sta assistendo a notevoli sviluppi negli Stati Uniti d’America, a una discreta crescita in Sud America e a una non indifferente espansione in Cina, dove sta crescendo esponenzialmente la domanda per macchine di qualità destinate al mercato interno. La continua crescita ha implicato anche l’esigenza di ampliare gli spazi produttivi: la sede di Cambiago ha infatti recentemente subito una ristrutturazione e una triplicazione della superficie dedicata alle fasi di produzione. Ciò consente all’attività di essere sempre all’altezza delle richieste dei clienti e di garantire tempestività nell’elaborazione, nella produzione e nella consegna degli ordini.

Figura 4 - Spettro di luce visibile all’occhio umano.
Figura
© Helios Italquarz
© Helios Italquarz

raggi X. Il termine “ultravioletto” deriva dal latino ultra (“oltre”) per indicare che queste lunghezze d’onda si trovano al di là del colore violetto, l’ultima frequenza visibile dello spettro percepito dall’uomo (fig. 4). Lo spettro UV può essere suddiviso in due grandi categorie:

 UV vicino: 380-200 nm

 UV estremo: 200-10 nm

Quando si analizzano gli effetti dei raggi UV sulla salute umana, questo intervallo viene ulteriormente classificato in:

 UV-A (400-315 nm): componente dominante sulla superficie terrestre.

 UV-B (315-280 nm): in parte filtrato dall’atmosfera terrestre, con il 95% assorbito dall’ozonosfera.

 UV-C (280-100 nm): completamente assorbito dall’atmosfera terrestre e quindi assente a livello del suolo.

Il Sole emette radiazioni in tutte e tre le bande, ma grazie allo strato di ozono, la maggior parte delle radiazioni UV che raggiungono la Terra appartengono alla banda UV-A. Infatti, quasi il 100% degli UV-C e il 95% degli UV-B è assorbito dall’atmosfera terrestre.

Caratteristiche e vantaggi delle lampade UV

“Le lampade ultraviolette che produciamo (fig. 5) sono realizzate utilizzando un tubo di quarzo sigillato alle estremità, contenente una piccola quantità di mercurio e gas inerte. L’utilizzo del quarzo come materiale base ha una trasmissività elevata (fig. 6) ed è altamente trasparente alla radiazione UV, garantendo resistenza alle elevate temperature e una durata operativa prolungata”. “Le nostre lampade UV in quarzo capaci di coprire lunghezze d’onda che spaziano da 200 a 400 nm, rendendo queste lampade ideali per una vasta gamma di applicazioni industriali, tra cui polimerizzazione ed essiccazione di colle, vernici e pitture UV”. A seconda delle esigenze, Helios Quartz utilizza quarzo naturale, sintetico o dopato (Ozone Free). La gamma di prodotti include lampade UV a media e bassa pressione, lampade UV ad amalgama e a luce nera (luce di Wood).

Figura 6 - Trasmissività del vetro di quarzo.
© Helios Italquarz

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Stahl completa l’acquisizione di WEILBURGER Graphics

Stahl completa l’acquisizione di WEILBURGER Graphics GmbH come parte della sua strategia di rafforzamento della nuova divisione vernici per packaging.

Stahl, leader mondiale nel settore delle vernici e dei trattamenti speciali per materiali flessibili, ha completato l’acquisizione di WEILBURGER Graphics GmbH, azienda tedesca leader nella produzione di vernici a base acqua e a polimerizzazione energetica per l’industria del packaging e le arti grafiche. L’operazione rafforza significativamente la nuova divisione di Stahl dedicata alle vernici per packaging e sostiene la strategia aziendale di ampliare il proprio franchising nel settore delle vernici per materiali flessibili.

L’acquisizione di WEILBURGER Graphics, una divisione di Grebe

Holding GmbH, rafforza la posizione strategica di Stahl in Europa, posizionando l’azienda come secondo operatore della regione.

WEILBURGER Graphics ha registrato nel 2023 un fatturato di 70 milioni di euro e oltre 140 collaboratori, soprattutto in Germania.

“Sono molto contento di dare ufficialmente il benvenuto ai nostri nuovi colleghi nel Gruppo Stahl. Siamo rimasti molto colpiti dalla qualità di WEILBURGER Graphics, dalla sua tecnologia avanzata e dalla profonda

conoscenza dei clienti del suo personale. Non vediamo l’ora di collaborare e ci impegneremo a garantire un servizio continuo a tutti i clienti, sia durante che dopo l’integrazione,” afferma Maarten Heijbroek, CEO di Stahl, “L’affiliazione con Stahl è una scelta strategica perfetta per WEILBURGER Graphics. Con la nostra lunga storia di successo di oltre 140 anni di crescita e un alto livello di consapevolezza del marchio come fornitore innovativo e affidabile di vernici per imballaggi e grafica, questa decisione offre eccellenti effetti di sinergia e opportunità di crescita per il nostro sito di Gerardshofen. Siamo certi di aver preso la decisione giusta per il nostro continuo successo, poiché entrare a far parte di Stahl accelererà la nostra crescita e offrirà ai nostri clienti un valore aggiunto ancora maggiore,” aggiunge Günter Korbacher, amministratore delegato di WEILBURGER Graphics GmbH.

Per ulteriori informazioni: www.stahl.com

© WEILBURGER Graphics

Lubrizol presenta la dispersione poliuretanica Sancure™ 20898 per vernici per packaging

Sancure™ 20898 di Lubrizol è specificamente progettato per vernici per packaging e offre un nuovo punto di riferimento in termini di prestazioni e versatilità.

Lubrizol ha ampliato il suo portfolio di resine per vernici con il lancio di Sancure™ 20898, una dispersione poliuretanica all’avanguardia studiata su misura per le applicazioni di imballaggio.

“Questa nuova dispersione poliuretanica è stata progettata per resistere alle difficili esigenze dei processi di stampa in rilievo, come le lamine olografiche e le finiture metalliche lucide, offrendo una miscela ideale di durata e flessibilità che aiuta i progetti a mantenere la loro integrità. Le capacità di Sancure 20898 lo rendono una scelta eccellente per le applicazioni di imballaggio di alta qualità,” ha dichiarato Miriam Peralta, global marketing manager di Lubrizol. Sancure™ 20898 è stato progettato per migliorare le prestazioni delle vernici utilizzate negli imballaggi olografici con lamina a caldo (HSF).

Grazie all’eccezionale equilibrio tra durezza e flessibilità, questo polimero innovativo consente di ottenere finiture di alta qualità, dove estetica e durabilità sono fondamentali.

Lubrizol Corporation, una società di Berkshire Hathaway, sfrutta la chimica speciale per fornire soluzioni sostenibili che fanno progredire la mobilità, migliorano il benessere e migliorano la vita moderna. Fondata nel 1928, Lubrizol combina l’innovazione scientifica con l’intuizione del mercato per creare valore per i suoi clienti attraverso prodotti all’avanguardia. Con oltre 100 stabilimenti produttivi, uffici commerciali e tecnici in tutto il mondo, l’azienda impiega 8.000 collaboratori che si dedicano alla scoperta e al miglioramento del mondo.

Per ulteriori informazioni: www.lubrizol.com

© Lubrizol

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Comprendere l’importanza del packaging per i cosmetici: le principali tendenze nel 2025 e nel 2026

Il packaging dei cosmetici svolge un ruolo cruciale nel settore beauty, fungendo sia da strato protettivo per i prodotti sia da elemento chiave per attrarre i consumatori. Questo articolo approfondisce i design innovativi, i materiali ecocompatibili e le preferenze dei consumatori che modellano il packaging cosmetico. Comprendere e interiorizzare queste tendenze per i prossimi due anni è strategicamente importante per le aziende che operano nel settore della verniciatura e della decorazione del packaging cosmetico, poiché consente di aggiornare le proprie tecnologie e soddisfare le richieste del mercato.

L’articolo è stato originalmente pubblicato sul sito di Rixin Cosmetics (https://rixincosmetics.com/blog/cosmetic-packaging-trends/) ed è ripubblicato qui per gentile concessione dell’azienda.

Il packaging è più di un semplice contenitore. È un potente strumento per comunicare l’identità di un brand e attrarre clienti. Nel competitivo mercato della skincare, un packaging unico e attraente può far risaltare un prodotto. Oltre a contenerlo, il packaging è un potente strumento che comunica qualità, stile e valori, contribuendo a creare una prima impressione memorabile. Questo articolo esplorerà le ultime tendenze nel packaging per i cosmetici, concentrandosi su come il design, i materiali e la funzionalità si stanno evolvendo per soddisfare le aspettative dei consumatori e aumentare l’attrattività di un brand.

Identità

del brand

Il packaging gioca un ruolo chiave nel mettere in mostra l’identità di un brand, riflettendone i valori, la personalità e l’unicità. Ad esempio, un packaging minimalista ed eco-friendly spesso attrae i brand focalizzati sulla sostenibilità, mentre design vivaci e lussuosi potrebbero rappresentare le aziende che puntano a un mercato premium. Lo stile, i colori e i materiali utilizzati nel packaging cosmetico comunicano un messaggio ai consumatori, aiutandoli a connettersi con il brand e a ricordarlo. Un packaging ben progettato può differenziare un marchio in un mercato affollato, rendendolo memorabile e rafforzando la fiducia tra i consumatori.

Protezione del prodotto

La protezione del prodotto è un ruolo primario del packaging cosmetico, che garantisce che le formulazioni rimangano sicure, efficaci e fresche per tutta la loro durata di conservazione. Il packaging funge da barriera, proteggendo i prodotti di bellezza e per la cura della pelle da fattori

ambientali come luce solare, umidità e aria, che possono degradare gli ingredienti e ridurne l’efficacia. Sigillando i prodotti in modo sicuro, il packaging aiuta a mantenerne la qualità e la consistenza, prevenendo la contaminazione da batteri o altri elementi esterni. Inoltre, un packaging robusto previene perdite, fuoriuscite e danni fisici durante il trasporto, assicurando che il prodotto raggiunga i consumatori nelle condizioni previste.

Esperienza del consumatore

Il packaging svolge un ruolo fondamentale nel dare forma all’esperienza complessiva del consumatore. Spesso è la prima cosa che si nota di un prodotto, creando un’impressione duratura anche prima di provare il prodotto stesso. Un packaging ben progettato non solo protegge il contenuto, ma riflette anche la qualità, i valori e lo stile del brand. Quando il packaging è attraente, facile da usare e informativo, aumenta la soddisfazione, facendo sentire ai consumatori di aver scelto un prodotto di alto valore. In definitiva, un packaging ponderato può creare fedeltà, incoraggiare acquisti ripetuti e aumentare la fiducia dei consumatori.

Dimensioni e tendenze del mercato del packaging per i cosmetici1

Le dimensioni del mercato globale del packaging per i cosmetici sono state valutate a 32,67 miliardi di USD nel 2023 e si prevede che si espanderanno a un CAGR del 4,4% dal 2024 al 2030. La crescente domanda di cosmetici, alimentata da una popolazione giovanile in crescita e dalle mutevoli abitudini per la cura di sé tra uomini e donne, stimola significativamente il mercato. L’ascesa di e-commerce e della penetrazione di Internet ha anche ampliato la portata dei prodotti cosmetici, stimolando ulteriormente la domanda di soluzioni di packaging efficaci. Inoltre, il passaggio a opzioni ecologiche e sostenibili, guidato da una maggiore consapevolezza ambientale tra i consumatori, sta spingendo la crescita del mercato. Con i loro crescenti redditi disponibili e i cambiamenti negli stili di vita, le economie emergenti presentano notevoli opportunità di espansione del mercato. Questi fattori contribuiscono collettivamente alla solida traiettoria di crescita del mercato del packaging cosmetico. Si prevede che il crescente sviluppo nel settore cosmetico e i design innovativi ed esteticamente accattivanti del packaging, che sono fondamentali per attrarre i consumatori e differenziare i prodotti in un mercato competitivo, guideranno la crescita. Inoltre, l’aumento delle attività di R&S e l’elevata domanda di prodotti cosmetici tra i consumatori stanno spingendo l’espansione del mercato.

Approfondimenti sui materiali2

Il segmento delle materie plastiche ha rappresentato la quota di fatturato maggiore: 60,8% nel 2023. Questa significativa quota di mercato sottolinea

1 Fonte: https://www.grandviewresearch.com/industry-analysis/cosmetic-packaging-market

2 Fonte: https://www.grandviewresearch.com/industry-analysis/cosmetic-packaging-market

la diffusa preferenza per i materiali plastici nel packaging per i cosmetici, guidata dalla loro versatilità, durata e convenienza. La popolarità delle materie plastiche in questo settore è anche attribuita alla loro capacità di essere modellate in varie forme e dimensioni, soddisfacendo i diversi requisiti dei prodotti cosmetici. Inoltre, i progressi nelle opzioni sostenibili e riciclabili hanno ulteriormente rafforzato il loro fascino, allineandosi alla crescente enfasi del settore sulle soluzioni ecologiche. Si prevede che il segmento della carta crescerà al CAGR più rapido del 5,9% nel periodo di previsione. Questa crescita è in gran parte guidata dalla crescente domanda di soluzioni ecologiche e sostenibili. Dal momento che le preoccupazioni ambientali continuano a crescere, sempre più brand di cosmetici stanno optando per packaging a base di carta per ridurre il loro impatto ambientale e attrarre consumatori attenti all’ambiente. Inoltre, la riciclabilità e la versatilità della carta la rendono un’opzione ideale per l’imballaggio secondario, contribuendo ulteriormente alla crescita del mercato.

Distribuzione regionale

Il mercato è influenzato dalla distribuzione regionale delle principali aziende, perché regioni diverse hanno i loro specifici punti di forza e le loro specialità quando si tratta di packaging cosmetico. In Nord America c’è una forte attenzione all’innovazione e alle soluzioni sostenibili. Molte aziende in questa regione stanno aprendo la strada alla creazione di materiali e design eco-compatibili. I brand sono sempre più alla ricerca di modi per ridurre il loro impatto ambientale e i produttori in Nord America stanno rispondendo con tecnologie avanzate e soluzioni creative.

In Europa, il mercato del packaging cosmetico è caratterizzato da una vasta gamma di stili e materiali. Molti brand europei enfatizzano il lusso e l’appeal estetico, spesso utilizzando materiali di alta qualità che riflettono la natura premium dei loro prodotti. Inoltre, l’Europa ha rigide normative sul packaging, spingendo i produttori a concentrarsi sulla sicurezza e sulla sostenibilità.

Nella regione Asia-Pacifico, si registra una rapida crescita, trainata dalla crescente domanda di prodotti di bellezza. Paesi come Cina e Corea del Sud sono all’avanguardia nell’innovazione cosmetica e molte aziende di packaging stanno affermando la loro presenza in questa regione. I brand asiatici spesso enfatizzano design unici e accattivanti per attrarre i consumatori.

Il Medio Oriente e l’Africa sono mercati emergenti per il packaging dei cosmetici. Mentre il settore è ancora in fase di sviluppo, c’è un crescente interesse per soluzioni di alta qualità che attraggano i consumatori locali. I produttori in questa regione stanno iniziando ad adottare tecniche di packaging moderne per soddisfare le esigenze di un mercato in continua evoluzione.

Comprendere questi modelli di distribuzione regionali è essenziale per le aziende che desiderano rimanere aggiornate sulle tendenze del packaging dei cosmetici e raggiungere efficacemente i loro mercati target. Ogni

regione offre opportunità e sfide uniche che possono plasmare la direzione dell’industria.

Tendenze normative globali

Le normative e le politiche globali svolgono un ruolo significativo nel dare forma al mercato del packaging cosmetico. Queste regole sono progettate per proteggere i consumatori, promuovere la sostenibilità e garantire che i prodotti siano sicuri per l’uso. Nella tabella a pagina 63 sono descritti alcuni aspetti chiave su come le tendenze delle politiche globali influenzino il packaging dei cosmetici.

Le tendenze del packaging per i cosmetici

Design minimalista

Una delle principali tendenze odierne nel packaging cosmetico è il design minimalista, che si concentra su stili puliti, semplici ed eleganti. Questo approccio spesso utilizza colori neutri, caratteri semplici e layout ordinati che conferiscono ai prodotti un aspetto sofisticato e moderno. Il packaging minimalista è attraente perché trasmette un senso di purezza e trasparenza, allineandosi alla preferenza dei consumatori per la bellezza pulita. Rende inoltre i prodotti più facili da usare e più accessibili, poiché la mancanza di dettagli eccessivi consente agli ingredienti per la cura della pelle e al marchio di distinguersi chiaramente. Con la crescita della domanda di opzioni ecologiche, molti marchi combinano il design minimalista con materiali sostenibili, sottolineando un impegno sia per la bellezza che per l’ambiente.

Packaging funzionale

Il packaging funzionale è diventato un punto focale nelle tendenze della

cosmesi, sottolineando la facilità d’uso e l’igiene. Oggi i consumatori apprezzano il packaging che non solo ha un bell’aspetto, ma è anche pratico e comodo. Le opzioni funzionali più diffuse includono stick twist-up per creme o balsami, che consentono un’applicazione precisa senza il disordine di immergere le dita in un barattolo. Le pompe per nebulizzatori sono un’altra scelta eccellente, specialmente per prodotti come tonici e spray per il viso, poiché forniscono un’applicazione uniforme e delicata. Questi stili di packaging migliorano l’esperienza del consumatore, rendendo i prodotti più accessibili e riducendo il rischio di contaminazione, diminuendo al minimo il contatto con il contenuto al loro interno.

Packaging sostenibile

Il packaging sostenibile è una delle principali tendenze nel packaging cosmetico, guidata da una crescente di opzioni organiche ecologiche. Le persone sono sempre più consapevoli dell’impatto ambientale dei rifiuti di plastica e si aspettano che i brand si assumano la responsabilità di ridurlo. Di conseguenza, le aziende si stanno spostando verso materiali sostenibili come plastica riciclata, vetro e opzioni biodegradabili. La plastica riciclata riduce al minimo gli sprechi, mentre il vetro è sia riutilizzabile che riciclabile, offrendo un aspetto di alta qualità che molti consumatori preferiscono. I materiali biodegradabili, realizzati con sostanze naturali, si decompongono nel tempo e riducono gli sprechi a lungo termine. Abbracciare queste scelte sostenibili consente di soddisfare le aspettative dei consumatori contribuendo al contempo a un pianeta più verde.

Packaging ricaricabili

Una delle principali tendenze odierne nel packaging cosmetico sono

ASPETTI DESCRIZIONE

Regolamenti sui materiali

Requisiti di etichettatura

Iniziative sostenibili

Standard internazionali

Molti paesi hanno linee guida severe sui materiali utilizzati nel packaging. Ad esempio, alcune sostanze nocive potrebbero essere vietate, portando le aziende a scegliere alternative più sicure. Questo cambiamento incoraggia l'uso di materiali riciclabili e biodegradabili, in linea con la crescente domanda di prodotti sostenibili.

I governi spesso impongono standard di etichettatura chiari per aiutare i consumatori a fare scelte consapevoli. Ciò include informazioni sugli ingredienti, istruzioni per l'uso e avvertenze di sicurezza. Di conseguenza, i brand devono garantire che il loro packaging sia conforme a queste normative, che possono variare a seconda della regione. Un'etichettatura chiara e accurata crea fiducia nei consumatori e li aiuta a capire cosa stanno acquistando.

C'è una spinta crescente verso packaging ecosostenibili a causa delle preoccupazioni sull'impatto ambientale. Molti paesi stanno implementando politiche per ridurre i rifiuti di plastica e incoraggiare il riciclaggio. Come risposta, le aziende cosmetiche stanno adottando pratiche sostenibili, come l'uso di meno plastica o la progettazione di imballaggi ricaricabili. Queste pratiche non solo sono conformi alle normative, ma soddisfano anche le aspettative dei consumatori per prodotti ecologicamente responsabili.

Gli standard internazionali possono influenzare le pratiche di packaging.

Molti brand mirano a entrare nei mercati globali, che richiedendo l'aderenza a varie politiche nei diversi paesi. Ciò può comportare l'adeguamento di design, materiali o etichettatura per soddisfare questi standard.

i prodotti refill, che si concentrano sulla riduzione degli sprechi e sull’attrattiva per i consumatori attenti all’ambiente. Invece di acquistare ogni volta un nuovo contenitore, i consumatori possono semplicemente acquistare ricariche: il packaging ricaricabile in genere utilizza materiali durevoli, riducendo il numero di plastiche monouso che finiscono nelle discariche. Molti brand stanno adottando questa tendenza per dimostrare l’impegno verso la responsabilità ambientale e i clienti apprezzano l’equilibrio tra praticità e sostenibilità che le opzioni ricaricabili forniscono. Questa tendenza si allinea con la crescente domanda di pratiche di bellezza sostenibili e scelte di prodotti ecocompatibili.

Progresso tecnologico

I progressi tecnologici stanno plasmando le tendenze del packaging cosmetico, con la stampa 3D che emerge come uno strumento innovativo per la creazione di design personalizzati. Questa tecnologia consente di produrre forme uniche e intricate che si distinguono sugli scaffali, soddisfacendo la domanda di originalità dei consumatori. Uno dei principali vantaggi di questa tecnologia è la prototipazione rapida, che consente ai designer di creare e testare diverse opzioni di packaging in modo rapido ed efficiente, riducendo i tempi di sviluppo. Inoltre, la stampa 3D aiuta a ridurre i costi di produzione, poiché riduce al minimo gli sprechi e richiede meno manodopera, rendendola un’opzione sostenibile per i brand che cercano di semplificare i loro processi.

Packaging interattivo

Le tendenze del packaging cosmetico si stanno concentrando sempre di più sul packaging interattivo per aumentare il coinvolgimento dei

consumatori. Integrando tecnologie come codici QR, realtà aumentata (AR) o tag NFC (near-field communication), i brand possono offrire un’esperienza immersiva che va oltre il prodotto stesso. Ad esempio, i consumatori possono scansionare i codici QR per accedere a tutorial, informazioni sui prodotti o persino funzioni di prova virtuale direttamente dai loro smartphone. Questo elemento interattivo non solo aiuta a istruire i consumatori, ma costruisce anche la fedeltà al marchio creando esperienze memorabili e potenziate dalla tecnologia. Il packaging interattivo sta trasformando il settore della bellezza, collegando i brand ai consumatori in modi nuovi e coinvolgenti.

Packaging innovativi per l’erogazione

Le tendenze del packaging cosmetico si stanno evolvendo rapidamente, con un packaging innovativo che sta prendendo il centro della scena.

Le nuove tecnologie di erogazione, come pompe airless, pompe spray e flaconi contagocce, offrono non solo una funzionalità migliorata, ma aiutano anche a mantenere la qualità del prodotto.

Le pompe airless, ad esempio, funzionano impedendo all’aria di entrare nella confezione, il che aiuta a proteggere gli ingredienti sensibili dall’ossidazione, prolungando la durata di conservazione del prodotto.

Le pompe a spruzzo forniscono un’applicazione nebulizzata, ideale per prodotti come tonici o spray fissanti, consentendo un’applicazione uniforme e controllata.

I flaconi contagocce, d’altro canto, offrono precisione nell’erogazione, il che li rende una scelta popolare per sieri e oli essenziali, dove le quantità esatte sono fondamentali. Questi progressi riflettono la richiesta di packaging

che uniscano facilità d’uso ed efficace conservazione del prodotto, stabilendo nuovi standard nel settore cosmetico.

Packaging PCR

Le tendenze del packaging cosmetico sono sempre più incentrate sulla sostenibilità e il packaging riciclato post-consumo (PCR) è diventato una scelta popolare per ridurre l’impatto ambientale. Il packaging PCR è realizzato con materiali plastici riciclati, come bottiglie e contenitori usati, il che aiuta a ridurre gli sprechi e la dipendenza dalla produzione di plastica nuova e grezza. Utilizzando materiali PCR, i brand di cosmetici contribuiscono a un’economia circolare, in cui le risorse sono riutilizzate anziché scartate. Questo passaggio non solo riduce l’impronta di carbonio, ma attrae anche i consumatori attenti all’ambiente, che danno priorità ai prodotti ecocompatibili. Poiché la domanda di packaging sostenibile continua a crescere, il packaging PCR si distingue come un’opzione responsabile e di impatto nel settore cosmetico.

Smart packaging

Gli smart packaging stanno diventando un obiettivo importante, portando nuovi livelli di interazione e funzionalità ai prodotti di bellezza. Grazie alla capacità di tracciare l’utilizzo del prodotto, il packaging intelligente aiuta i consumatori a monitorare la quantità di prodotto rimanente, garantendo riordini tempestivi e riducendo gli sprechi. Molte soluzioni di packaging smart dispongono anche di sensori incorporati o codici QR che forniscono informazioni in tempo reale, come date di scadenza, suggerimenti per l’uso o dettagli sugli ingredienti. Questa

esperienza interattiva crea una connessione più forte con i consumatori, in quanto possono accedere a informazioni preziose semplicemente scansionando o toccando il prodotto con il proprio smartphone. Il packaging intelligente è destinato a trasformare il modo in cui i brand beauty si collegano ai clienti, creando un’esperienza più coinvolgente, informata e personalizzata.

Packaging personalizzato

Le tendenze del packaging cosmetico si stanno spostando sempre più verso soluzioni personalizzate, che consentono ai brand di creare esperienze uniche per i propri clienti. Il packaging personalizzato comporta la customizzazione di design, colori o persino nomi su singoli prodotti – per farli sembrare realizzati appositamente per ogni utente. Questa tendenza fa appello al desiderio di prodotti che riflettano l’identità dei consumatori e le

loro preferenze, favorendo un legame emotivo più forte. I progressi nella stampa digitale e nei materiali di imballaggio flessibili hanno reso più facile e più conveniente produrre tirature limitate o etichette personalizzate. Il packaging personalizzato non solo migliora l’esperienza del cliente, ma crea anche fedeltà verso il brand e distingue i prodotti in un mercato competitivo.

Esperienze multisensoriali

Le esperienze multisensoriali nel packaging cosmetico stanno guadagnando popolarità, poiché i brand mirano a rendere ogni prodotto unico e memorabile. Un approccio è quello di utilizzare carta testurizzata, che può aggiungere una sensazione lussuosa o naturale quando si tiene in mano. Tecniche di stampa specializzate, come la goffratura o la stampa a caldo, creano interesse visivo e tattile, facendo risaltare il packaging. Alcuni brand aggiungono persino profumi sottili al packaging, dando un accenno della fragranza del prodotto. Queste tendenze nel packaging cosmetico aiutano a creare entusiasmo e soddisfazione durante l’unboxing, migliorando il legame del marchio con i consumatori e creando un’impressione duratura.

Vedremo come le aziende che operano nel settore dei trattamenti superficiali, sia nell'impiantistica e nello sviluppo tecnologico che nell’applicazione e nell’impiego di queste tecnologie, punteranno sulla ricerca per soddisfare queste tendenze nel design e nei materiali che domineranno il prossimo futuro (N.d.R).

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Nell’hub del packaging cosmetico Decorluxe guida la sostenibilità in sinergia con il

fornitore storico di vernici

Monica Fumagalli e Ilaria Paolomelo ipcm®

Nel mondo esclusivo del packaging cosmetico, l’involucro del prodotto non è solo un contenitore, ma un elemento cruciale di branding, capace di comunicare emozioni e trasmettere un’immagine di qualità e raffinatezza. A volte, l’aspetto esteriore può persino superare l’importanza del contenuto stesso. La qualità di questo “involucro” dipende inevitabilmente dalla perfezione del rivestimento. Oggi, il Gruppo Decorluxe si erge come polo d’eccellenza nel packaging di lusso in Italia, un traguardo raggiunto grazie alla visione straordinaria e lungimirante di Claudio Mottini, CEO di V.M.C. Mottini, e alla solida collaborazione con partner di fiducia storici, tra cui il produttore di vernici liquide Vernici Caldart.

Il
Decorluxe è specializzato nel packaging di lusso per i settori profumeria, cosmetica, skincare, make-up e beverage.

Vi è mai capitato di passeggiare tra le corsie di un supermercato o di un negozio e ritrovarvi attratti da un prodotto sugli scaffali, spinti dalla curiosità per la forma, le dimensioni o i colori della confezione? Quel momento di attenzione spontanea non è mai casuale.

Nel settore della profumeria e della cosmetica, il packaging non è più soltanto un involucro che racchiude il prodotto: è diventato una vera e propria estensione emozionale del brand, un veicolo che racconta la sua storia, ne amplifica i valori e crea connessioni profonde con il consumatore. In questo contesto, il rivestimento del prodotto – l’anima stessa del packaging – diventa l’elemento distintivo capace di fare la differenza tra una semplice confezione e un’esperienza sensoriale completa.

“L’essenza che hai, rivestita da noi” è uno dei claim che meglio sintetizza il nostro lavoro”, ci spiega la Dr.ssa Cristina Palara, Export Developer Manager del Gruppo Decorluxe, il polo dei decoratori italiani, specializzato nel packaging di lusso per i settori profumeria, cosmetica, skincare, make-up e beverage. “L’occhio vuole la sua parte prima dell’olfatto, del gusto e del tatto e noi vogliamo attirarlo fornendo un’espressione unica alla personalità dell’involucro con rivestimenti accattivanti in grado di emozionare sia il nostro cliente sia il consumatore finale che lo vedrà emergere tra tutti gli altri prodotti presenti sugli scaffali”. Ma al giorno d’oggi, il packaging non è solo estetica: è strategia. Non di rado, il contenitore diventa persino più importante del contenuto stesso, trasformandosi in uno strumento di comunicazione cruciale per il posizionamento del brand. E mentre cresce l’importanza della qualità del rivestimento, emergono importanti interrogativi sulla sua realizzazione e utilizzo. “L’industria cosmetica sta vivendo un periodo di profonda trasformazione veicolato dalla crescente consapevolezza del proprio impatto ambientale e sociale” – chiarisce Palara.

Da subito l’azienda si è dedicata alla verniciatura di prodotti per il mondo della moda e della cosmetica, affermandosi rapidamente in una nicchia di eccellenza, quella del packaging cosmetico.
Le 7 linee di verniciatura applicano una vasta gamma di rivestimenti ipoallergenici, non tossici e a base acqua.
© Decorluxe
© Decorluxe

Dettaglio di una delle 3 linee di UV Sputtering.

Gli accessori metallizzati UV mantengono lucentezza inalterata nel tempo, con performance estetiche inavvicinabili con la metallizzazione termica.

Una consapevolezza che non si limita più solo alla sensibilizzazione sull’uso degli ingredienti naturali o sul consumo delle risorse, ma che coinvolge l’intero ciclo di vita del prodotto - dalla scelta delle materie prime alla formulazione, dal packaging, appunto, fino al suo fine vita.

“Perché possa svilupparsi in modo completamente sostenibile è necessario un approccio all’ecodesign basato su precisi parametri che spaziano dalla scelta dei materiali con le migliori prestazioni ambientali alla riduzione del peso della confezione, dalle soluzioni di riutilizzo e refill alla semplificazione del design, fino ai non meno importanti processi di finitura: la scelta di utilizzare cicli produttivi con un impatto ambientale ridotto è determinante per le aziende che desiderano rimanere responsabili e, allo stesso tempo, competitive. In questo senso il contributo del fornitore di vernici è strategico: dalla sua fondazione nel 1997, V.M.C. Mottini, l’azienda bergamasca da cui il gruppo ha avuto origine, ha scelto Vernici Caldart (Bellusco, MB), specializzata da quasi 50 anni nella formulazione, produzione e vendita di vernici liquide per plastica e vetro per il settore del packaging e dell’occhialeria, dell’industria e del refinish”.

Il progetto avveniristico del polo cosmetico: quando l’unione fa la forza

L’idea da cui due anni fa ha avuto origine Decorluxe, attuale polo del packaging cosmetico in Italia, è frutto della lungimiranza di Claudio Mottini, CEO della capostipite del gruppo, V.M.C. Mottini (Chiuduno, BG). Fin dalla sua fondazione, l’azienda si è dedicata alla verniciatura di prodotti per il mondo della moda e della cosmetica, affermandosi rapidamente in una nicchia di eccellenza – quella del packaging cosmetico –grazie all’impiego di tecnologie diverse, la verniciatura, la decorazione tramite serigrafia, tampografia e stampa a caldo, l’UV sputtering e la sublimazione.

“In Italia rappresentiamo un unicum” – sottolinea Palara – “perché niente di simile è mai stato concepito sul nostro territorio prima d’ora. Nella visione di Claudio Mottini, la creazione di un Gruppo composto da aziende prima concorrenti tra loro, con una consolidata esperienza alle spalle nei rispettivi settori di specializzazione, garantisce l’operatività immediata senza interporre periodi di ramp-up, che potrebbero compromettere lo sviluppo delle commesse. Il suo progetto si basa sull’obiettivo di fornire al cliente un unico interlocutore in grado di ricevere il prodotto grezzo e riconsegnarlo pronto per il suo riempimento. L’elemento innovativo consiste proprio nell’offrire al nostro committente un servizio completo, il full service per cui, dal momento della consegna del contenitore fino alla

© Decorluxe

sua restituzione, non debba più preoccuparsi di nulla”. Una strategia avvallata da Ethica Global Investments, holding di partecipazioni che investe in PMI italiane, che ha permesso al Gruppo Decorluxe di unire le migliori competenze nel settore delle lavorazioni superficiali del packaging di lusso. Il Gruppo, oltre a V.M.C. Mottini, include Verbar, punto di riferimento nel mercato della verniciatura su vetro, metallo e plastica e della sublimazione 3D del vetro per il packaging di lusso dei prodotti di profumeria, articoli cosmetici, wine & spirits; Plast.Met, che da oltre 50 anni offre servizi di metallizzazione sottovuoto e verniciatura di materiali plastici e vetro per i settori della cosmesi e del wine & spirits; Aurora, attiva nel settore della decorazione attraverso stampa a caldo, serigrafia, tampografia e stampa digitale; Eurovercos, che sviluppa trattamenti superficiali tradizionali e UV con applicazione a liquido di colori organici ed è specializzata nella personalizzazione di articoli in vetro, plastica e metallo per i settori dell’arredamento e suoi complementi, per la profumeria e la cosmetica; Décor-Style, specializzata nell’incisione a caldo con effetto a specchio di loghi, scritte e bande su articoli in plastica e alluminio per i più prestigiosi marchi nazionali e internazionali, anche con il servizio di transfer a caldo.

“Invece di basarsi su un atteggiamento competitivo tra concorrenti, ora queste aziende sono in grado di chiudere il cerchio delle loro

© Decorluxe

lavorazioni, raddoppiando gli impianti e implementando la propria offerta con personale già formato e composto da veri professionisti del settore, e di proporre finalmente ai committenti un servizio a 360°, che include anche la movimentazione dei pezzi e che ci permette di ridurre i tempi e di avere una maggior controllo sulla qualità del prodotto finito. Il gruppo così composto vanta un parco macchine impressionante di 109 linee produttive che include 7 linee di verniciatura, 15 per la decorazione su vetro, una per la sublimazione, 15 per la tampografia, 60 per la stampa a caldo e il trasferimento termico a lamina su plastica, 7 per la serigrafia, una di metallizzazione e 3 di UV Sputtering, tra cui l’innovativa linea automatica con cui nel 2018 abbiamo completato l’offerta delle lavorazioni del portfolio di V.M.C. Mottini. Attualmente, come Gruppo, siamo in grado di realizzare oltre 2.000.000 di pezzi al giorno”.

Alla ricerca del vestito perfetto su misura

In un ambiente così competitivo come quello del packaging di lusso, le richieste di personalizzazione hanno raggiunto livelli limite. “Le lavorazioni

sono sempre più complesse e la creatività dei designer raggiunge a volte livelli tali per cui sono le stesse aziende che ci commissionano il prodotto a rendersi conto di aver superato il limite e a fare un passo indietro –descrive le tendenze del suo settore Palara. “L’aspetto tecnologico delle lavorazioni e, di conseguenza, dei prodotti utilizzati per effettuarle è diventato più performante che mai” – ci aggiorna Christian Sala, Direttore Commerciale Italia di Vernici Caldart. “Questo settore più di altri presenta innovazioni di prodotto ad un ritmo sorprendente, quasi all’ordine del giorno, perché mutua i trend del mercato della moda, il cui marketing è condizionato dall’urgenza di lanciare continuamente novità. Per questo motivo, in qualità di produttori di vernici, dobbiamo mantenere alta l’attenzione sulle richieste, anche quelle più complicate e impegnative, che aziende come Decorluxe ci sottopongono”. “Per alcuni progetti” –approfondisce Gianluca Zanardo, Export Sales Director di Vernici Caldart – “è possibile raggiungere i risultati richiesti con i prodotti che il nostro laboratorio ha già sviluppato, ma, in altri casi, si tratta di svilupparli ex-novo e su misura: ne consegue che la collaborazione tra le nostre

Uno degli ultimi investimenti del Gruppo è stato il nuovo impianto PVD Sputtering per la metallizzazione dei mascara.
© Decorluxe

due realtà si debba fare necessariamente più stretta. Offriamo anche l’assistenza post-vendita che ci permette di rispondere tempestivamente alle richieste e alle problematiche che potrebbero insorgere”. “A noi di Decorluxe piace pensare che, prima che una partnership tecnica, la collaborazione con Vernici Caldart sia umana, vale a dire tra persone che condividono gli stessi obiettivi” – precisa Palara. “Parliamo di due aziende che si interfacciano creando un rapporto di fiducia e crescita reciproco in cui la chimica resta la base e l’approccio green il suo motore”. Il Gruppo lavora con i più importanti player internazionali del settore. “È comprensibile, quindi, come i capitolati che ci vengono sottoposti richiedano il rispetto dei più elevati standard di qualità e sostenibilità” – ribadisce Cristina Palara. “Il controllo qualità è una fase cruciale del nostro lavoro e lo effettuiamo attraverso test di tenuta e di conformità del prodotto, inclusi quelli più rigorosi e avanzati disponibili sul mercato, nel rispetto degli standard richiesti dalle normative e con gli stessi dispositivi di misura e controllo dei nostri clienti, a garanzia dell’uniformità dei risultati. Se prima sottoponevamo le analisi per la certificazione dei prodotti a enti esterni, attualmente Decorluxe si è attrezzata con una lightbox per valutare visivamente e confrontare i colori sotto tre diverse condizioni di luce: luce da ufficio, luce naturale e luce combinata, un forno di invecchiamento per prove a temperatura costante di 24 ore, una camera climatica, sun test e prove di abrasione, sclerometro e standard militare, il sistema di controllo statistico per il prodotto finito”.

La chimica performante di Vernici Caldart

Come sottolineato più volte da Cristina Palara durante la nostra intervista, i cambiamenti più radicali che il settore sta attraversando riguardano l’impatto sostenibile, dal momento che, come abbiamo visto, il packaging sta diventando un aspetto sempre più rilevante nell’impronta ecologica di un prodotto.

Vernici Caldart fornisce a Decorluxe due tipologie di vernici: vernici all’acqua per la verniciatura del vetro destinato ai settori della profumeria, della cosmetica e del beverage, e vernici UV per il rivestimento PVD della componentistica dei contenitori in plastica e in vetro. “Decorluxe ha già compiuto un passaggio fondamentale sostituendo le vernici a base solvente con quelle all’acqua e introducendo la tecnologia di rivestimento con PVD in sostituzione della meno sostenibile galvanica” – interviene Paolo Marchesi, R&D Manager di Vernici Caldart. “Per quest’ultimo passaggio, ho seguito personalmente il progetto in Plast.Met: la metallizzazione sottovuoto ha consentito all’azienda di ridurre dell’80% le emissioni con performance più elevate in termini di risultati del rivestimento. Come laboratorio, abbiamo sviluppato una particolare vernice all’acqua pre e post-metallizzazione, che doveva rispondere a determinate caratteristiche di resistenza a temperature elevate, di brillantezza, lucentezza, adesione al supporto e resistenza all’imbottigliamento”.

“Oggi, sempre meno clienti richiedono lavorazioni inquinanti come

L’elemento innovativo del Gruppo consiste nell’offrire un servizio completo per cui, dal momento della consegna del contenitore fino alla sua restituzione, il cliente non debba più preoccuparsi di nulla.

© Decorluxe

In un settore come quello del packaging che presenta innovazioni di prodotto ad un ritmo sorprendente, il compito del produttore di vernici è quello di mantenere alta l’attenzione sulle richieste, anche quelle più complicate e impegnative, dei propri clienti.

la galvanica” – ribadisce Palara – “ma in numero sempre maggiore chiedono la certificazione delle nostre lavorazioni in ottica green, soprattutto all’estero. Nell’Unione Europea le normative relative condizionano pesantemente l’evoluzione tecnologica del settore del decoro, vetro e plastica. Per questo motivo, non solo abbiamo pianificato l’obiettivo di certificare ISO 9001 tutte le aziende del gruppo, ad eccezione di V.M.C. Mottini e Aurora che lo sono già, ma anche di ottenere la certificazione Ecocert1, che verifica la conformità dei prodotti a determinati standard ecologici e sociali, nel più breve tempo possibile”.

Essere driver di sostenibilità

Si prevede che il mercato cosmetico italiano nel 2025 registrerà un aumento del fatturato pari all’8%, con le esportazioni in aumento del 10%2

L’Italia gioca un ruolo cruciale nel settore cosmetico globale, soprattutto attraverso il contoterzismo, che genera un fatturato di circa 2 miliardi di euro (dati 20233) con una forte crescita annuale e una parte rilevante della produzione destinata ai mercati internazionali.

1 www.ecocert.com/en/certification

2 https://www.milanofinanza.it/fashion/beauty-italiano-stimato-in-corsa-a-oltre-18-miliardi-nel-2025-8-202409261921296278

3 https://www.cosmeticaitalia.it/export/sites/default/centro-studi/indagine-congiunturale/Congiunturale-febbraio-2024.pdf

“Le aziende italiane del polo della cosmesi sono riconosciute per la loro eccellenza nella formulazione, produzione e packaging dei prodotti” – conclude Palara. “Fare parte di questo mondo è, da un lato, entusiasmante, e, dall’altro, estremamente impegnativo, soprattutto per chi, come noi, ha scelto di interfacciarsi con una nicchia di mercato, quella del packaging di lusso. Siamo orgogliosi di essere diventati un punto di riferimento per le pratiche di sostenibilità che abbiamo avviato in stretta collaborazione con Vernici Caldart, senza la quale non avremmo potuto raggiungere questo importante risultato. La strada è comunque ancora lunga per portare l’intero comparto della cosmetica ad un livello di sostenibilità ambientale adeguato alle aspettative e, come già sottolineato, le innovazioni di prodotto, unite alla creatività dei packaging designer, non conoscono limiti e dobbiamo quindi essere pronti a tutto, perché la prima impressione è quella che conta e un prodotto pregiato si deve rivestire del suo pregio… e oggi più che mai anche poter certificare la sua impronta ambientale”.

© Decorluxe

Il ruolo del PVD nel packaging: il tocco della fisica che “avvolge” i prodotti

Il PVD sta ridefinendo il settore del packaging combinando funzionalità avanzate con sostenibilità ambientale. Offrendo una protezione superiore, un utilizzo ridotto di materiali e una estetica premium, il PVD soddisfa diverse applicazioni, dai prodotti farmaceutici ai beni di lusso. Aziende come Kenosistec sono in prima linea in questa trasformazione, offrendo soluzioni innovative che si allineano alle mutevoli esigenze del settore e agli obiettivi ambientali, stabilendo nuovi standard per qualità e sostenibilità nel packaging moderno.

Mentre l’industria del packaging si confronta con le aspettative in continua evoluzione dei consumatori e con rigorosi standard ambientali, l’innovazione diventa la chiave per restare competitivi. La deposizione fisica da vapore (PVD) sta emergendo come una tecnologia trasformativa, per affrontare queste sfide a testa alta. Lungi dall’essere un metodo di rivestimento convenzionale, il PVD rappresenta un passo in avanti, offrendo soluzioni avanzate che uniscono perfettamente praticità e bellezza.

La promessa del PVD risiede nella sua capacità di rivoluzionare i materiali da imballaggio. Migliorando la protezione e riducendone al contempo l’uso, soddisfa le esigenze dei settori alla ricerca di opzioni più leggere e sostenibili senza però compromettere le prestazioni o il design. Questa doppia capacità rende il PVD uno strumento strategico per ridurre gli sprechi e creare packaging premium. Inoltre, la sua flessibilità sblocca una

vasta gamma di possibilità: dalla salvaguardia di prodotti farmaceutici all’aggiunta di un fascino lussuoso ai cosmetici, questa tecnologia funge da risposta versatile ed ecologica alle diverse esigenze del mercato. La continua esplorazione delle capacità del PVD sta stabilendo nuovi parametri di riferimento per qualità, sostenibilità e innovazione. Si prevede che la sua rilevanza nel settore del packaging crescerà, poiché i brand cercano sempre più soluzioni all’avanguardia, che lascino un’impressione duratura sia sui consumatori che sull’ambiente.

Questo articolo presenta Kenosistec, un leader europeo nelle soluzioni per la deposizione di film sottili, e analizza le straordinarie proprietà del PVD, le sue versatili applicazioni nel settore dell’imballaggio e il promettente futuro che questo approccio innovativo riserva per il progresso del packaging.

Kenosistec produce film in PVD ultrasottili e trasparenti, con eccezionali proprietà barriera che proteggono efficacemente i prodotti.
© Kenosistec © Kenosistec

Che cos’è la tecnologia PVD?

La deposizione fisica da vapore (PVD) è una tecnologia di rivestimento avanzata, che esegue la deposizione di sottili film su vari substrati in un ambiente sottovuoto. Utilizzando processi come l’evaporazione o lo sputtering, il PVD crea rivestimenti duraturi e ad alte prestazioni, che migliorano le proprietà superficiali. L’industria del packaging si sta sempre più rivolgendo al PVD per la sua capacità unica di combinare funzionalità, estetica e sostenibilità.

Il PVD per il packaging: proprietà, usi e applicazioni

I rivestimenti in PVD per il packaging offrono proprietà eccezionali, che rispondono alle mutevoli esigenze del settore. I film PVD offrono un ottimo effetto barriera, per proteggere i prodotti creando uno scudo contro ossigeno, umidità e luce – esattamente ciò che serve per mantenere freschi gli alimenti e sicuri i prodotti farmaceutici. Il PVD permette infatti di estendere la durata di conservazione e garantire la qualità con uno strato di rivestimento sottile, leggero e flessibile, riducendo il consumo di plastica.

Inoltre, il rivestimento in PVD resiste ai graffi, all’usura e persino al degrado ambientale. Ciò significa che il packaging non solo protegge ciò che contiene, ma ha anche un bell’aspetto mentre lo fa, fino alla fine del suo ciclo di vita. Il PVD non riguarda infatti solo la protezione: si possono

ottenere sbalorditive finiture metallizzate, opache e lucide con l’estetica e la sensazione premium che i brand desiderano – in modo ecologico.

Quali sono le possibili applicazioni del PVD?

Per gli imballaggi alimentari, i rivestimenti in PVD forniscono una barriera ultra sottile ma super efficace: leggera ma altamente funzionale, è perfetta per mantenere gli alimenti freschi e sicuri. Quando si tratta di beni di lusso come profumi e cosmetici di alta gamma, il packaging cattura l’attenzione con la sua sofisticata lucentezza metallizzata. Per i prodotti farmaceutici, il PVD fa qualcosa di veramente vitale: protegge i farmaci sensibili dai dannosi raggi UV e da altri fattori esterni, assicurandone l’efficacia più a lungo.

Quindi, che si tratti di preservare la freschezza, aggiungere durata o catturare l’attenzione sugli scaffali, il PVD si sta rivelando un vero punto di svolta nel settore del packaging.

Lo sviluppo green del packaging con il PVD

Si tratta inoltre di una tecnologia rispettosa dell’ambiente, poiché i processi PVD: non utilizzano sostanze chimiche pericolose, riducendo la generazione di rifiuti tossici; sono ottimizzati per il consumo energetico, riducendo ulteriormente l’impatto ambientale del processo di rivestimento; e possono ottenere elevate proprietà barriera con strati ultrasottili,

© Kenosistec La ricerca e sviluppo è uno dei pilastri fondamentali di Kenosistec, che mira a studiare e aggiornare i rivestimenti in PVD con proprietà barriera migliorate e funzionalità personalizzate per soddisfare le esigenze specifiche del packaging.

contribuendo alla riduzione dei materiali senza comprometterne la funzionalità. C’è infine da aggiungere che i rivestimenti in PVD sono completamente riciclabili, in linea con i principi dell’economia circolare. Questi attributi rendono il PVD un’opzione interessante per le aziende che vogliono ridurre l’impatto ambientale ma mantenere elevati standard qualitativi.

Il futuro del PVD nel packaging

Il futuro del PVD nel packaging è molto entusiasmante, grazie ai progressi nella scienza dei materiali e alla crescente richiesta di soluzioni sostenibili. I ricercatori studiano e aggiornano costantemente i rivestimenti in PVD con proprietà barriera migliorate e funzionalità personalizzate per soddisfare specifiche esigenze. La tecnologia PVD sta diventando più conveniente, consentendo anche alle aziende più piccole di adottarla ed espanderne le applicazioni. Con la crescente consapevolezza nelle sfide ambientali, le crescenti pressioni normative e le richiesta di pratiche sostenibili, il PVD è pronto a svolgere un ruolo trasformativo nel settore del packaging.

Chi è Kenosistec

Fondata nel 2005 dalla fusione di Kenotec e Sistec, Kenosistec è emersa come leader europeo nelle soluzioni per la deposizione di film sottili. Nel corso degli anni, l’azienda ha notevolmente ampliato la propria competenza, affidabilità e capacità produttiva per soddisfare i requisiti più esigenti delle industrie globali. Con sede a Casarile (MI), Kenosistec è specializzata nella progettazione e produzione di apparecchiature su misura per la deposizione di film sottili. Come parte del rinomato Gruppo Angelantoni, l’azienda è all’avanguardia nelle tecnologie di deposizione e rivestimento sottovuoto, al servizio di settori quali nanotecnologia, energia rinnovabile, microelettronica, strumentazione ottica e automotive.

Helios Quartz Group SA

Via Roncaglia 20 6883 Novazzano - Switzerland

Tel. +41 (0) 919233555/6 Fax +41 (0) 919233557 swiss@heliosquartz.com www.heliosquartz.com

Helios Italquartz S.r.l.

Via delle Industrie 103/A 20040 Cambiago - Milano - Italy

Tel. +39 02 95 34 93 18 Fax +39 02 95 34 50 85 italy@heliosquartz.com www.heliosquartz.com

Attraverso lo specchio: tre tendenze nel packaging che plasmeranno il 2025

A cura di Stahl Holdings B.V.

I rivestimenti per packaging sono fondamentali sia per la protezione sia per l’estetica, con una domanda crescente di soluzioni sostenibili, guidata dal packaging alimentare e dall’e-commerce. Stahl è leader nello sviluppo di rivestimenti innovativi e sostenibili, attraverso investimenti in soluzioni biodegradabili e riciclabili. L’azienda abbraccia anche tendenze emergenti come l’Internet of Packaging e le esperienze multisensoriali per migliorare l’engagement del marchio.

Le vernici per packaging sono un elemento fondamentale nell’industria del confezionamento. Oltre al loro ruolo funzionale nel proteggere il contenuto da fattori esterni come umidità, luce e ossigeno, i rivestimenti giocano anche un ruolo chiave nell’appeal visivo e tattile dell’imballaggio. Da finiture soft-touch a effetti metallici sorprendenti, queste vernici possono trasformare un packaging ordinario in una testimonianza memorabile del marchio. La domanda di packaging sostenibili e innovativi è in aumento, alimentata dal crescente settore del packaging alimentare e dalla rapida espansione dell’e-commerce. Secondo un rapporto di Mordor Intelligence1, il mercato globale delle vernici per imballaggi è destinato a crescere a un CAGR del 5% tra il 2023 e il 2028. All’interno di questo panorama in evoluzione, abbiamo identificato tre tendenze emergenti destinate a plasmare il futuro del packaging.

1 https://www.mordorintelligence.com/industry-reports/packaging-coatings-market

Internet del Packaging:

IoT incontra l’innovazione del packaging

L’Internet delle Cose (IoT) ha già rivoluzionato il modo in cui interagiamo con i dispositivi, e ora si sta estendendo anche al packaging. Conosciuta come l’Internet del Packaging (IoP), questa innovazione sfrutta tecnologie intelligenti e leggibili dalle macchine, come RFID, NFC e codici QR, per archiviare e condividere informazioni dettagliate sui prodotti. Dall’incremento della tracciabilità della supply chain alla lotta contro le frodi e al miglioramento del coinvolgimento dei consumatori, l’IoP offre opportunità entusiasmanti. Leader del settore come le aziende di beverage

Diageo e Rémy Martin stanno già integrando etichette NFC nei loro imballaggi per garantire la sicurezza dei consumatori e fornire informazioni più dettagliate sulle loro supply chain.

Promuovere la sostenibilità con un packaging riciclabile e biodegradabile

La sostenibilità continua a dominare la conversazione sul packaging, con una crescente pressione da parte dei consumatori e dei legislatori per ridurre i rifiuti di plastica. Il prossimo regolamento europeo sul packaging e sui rifiuti di packaging (PPWR), parte del Green Deal, introduce obiettivi ambiziosi per il riciclaggio e il design sostenibile.

Entro il 2030, gli imballaggi in plastica dovranno includere una percentuale minima di contenuto riciclato, con obiettivi di riciclaggio più rigorosi fissati per il 2040. Stahl sta investendo pesantemente in rivestimenti barriera che si allineano a questi obiettivi, incluse soluzioni biodegradabili e biologiche. Questi rivestimenti sostengono il passaggio verso imballaggi monomateriale e a base di carta, consentendo soluzioni sostenibili senza compromettere la protezione del prodotto.

Creare esperienze memorabili con imballaggi multisensoriali

Il packaging è spesso il primo punto di contatto tra un marchio e i suoi clienti, e può influenzare significativamente le decisioni d’acquisto. Il packaging multisensoriale migliora questa esperienza facendo appello alla vista, al tatto e persino all’olfatto. La linea di rivestimenti Sensora® di Stahl è progettata per esaltare le qualità tattili del packaging. Che si stia cercando una sensazione setosa, texture particolari o un effetto vellutato, queste soluzioni aiutano i marchi a creare un profilo sensoriale distintivo che risuona con la loro identità e lascia un’impressione duratura.

© Stahl

ER IN ZERO ER IN ZERO

LIQUID DISCHARGE LIQUID DISCHARGE

Anodizing & Powder coating plant realization

Waste Water Treatment Plant

Chemicals for Waster water treatment

FOCUS ON TECHNOLOGY

COMETA: versatilità, produttività e innovazione. Le tre parole chiave per diventare leader nella decorazione del packaging cosmetico

Il packaging di un prodotto è il primo e principale ambasciatore di un brand. È un asset di marketing cruciale in un mercato sempre più esigente, dove ogni dettaglio conta: aspetto, qualità sostenibilità, prestazioni e tempi di immissione sul mercato. Dietro a queste caratteristiche giace un processo produttivo che deve combinare elevata qualità e produttività attraverso un’automazione avanzata. Per le aziende specializzate nella metallizzazione e verniciatura del packaging, è strategico aggiornare costantemente i propri impianti produttivi alle tecnologie più recenti, non solo per rimanere competitivi ma anche per supportare i designer e i brand nella loro ricerca di unicità ed esclusività e di una consumer experience altrettanto esclusiva. Questo è ciò che ha fatto COMETA, un attore industriale francese con un’ampia storia e una profonda conoscenza dei processi di finitura, investendo in una nuova linea di verniciatura innovativa progettata e costruita da Eurotherm.

Dietro a un packaging di lusso vi è un processo di decorazione che deve combinare alta qualità e produttività attraverso un’automazione avanzata, come quello offerto da COMETA MÈTALLISATION di Izernore, Francia.

Minimalista e funzionale, ma anche lussuoso e multi-sensoriale. Questi sono solo alcuni degli aggettivi che meglio definiscono le tendenze emergenti per il packaging cosmetico per il 2025 e il 2026, che includono anche l’adozione di materiali sostenibili, l’utilizzo di tecnologie avanzate e il focus sulla consumer experience. Tutti questi temi, in particolare quello della innovazione tecnologica volta alla qualità e all’aumento della produttività, sono nel cuore dell’ambizioso programma di sviluppo di COMETA Métallisation, partito nel 2024 con l’installazione di una seconda linea di verniciatura UV ad alta produttività per il packaging, sia cosmetico che non, progettata, costruita e installata dall’impiantista italiano Eurotherm Spa (Volpiano, Torino).

La bellezza e la ricerca della perfezione come mentalità

Con sede a Izernore, vicino a Lyon, COMETA è un attore storico e indipendente nell’industria della metallizzazione, verniciatura e laccatura in Francia. Per 35 anni, da ORPHEL a GUINARD prima di diventare COMETA, l’azienda è cresciuta adattandosi a soddisfare le esigenze di una base di clienti in continua crescita con un approccio orientato al cliente. Essendo localizzata nella Plastic Valley francese, un hub di eccellenza nell’industria delle materie plastiche al crocevia dell’Europa, che si estende intorno al bacino di Oyonnax, tra Lione e Ginevra, fu naturale per COMETA diventare un attore chiave del settore metallizzazione, verniciatura e laccatura.

COMETA deve il suo sviluppo e la sua longevità a vari fattori, a partire dall’esperienza e dalle competenze acquisite. Oggi, oltre 30 collaboratori sono in grado di gestire arditi progetti di decorazione del packaging, principalmente per cosmetici ma non limitati ad essi, con un obiettivo centrale: arricchire un prodotto con le più raffinate finiture. Grazie a questo approccio, COMETA ha guadagnato e accresciuto la fiducia dei brand più prestigiosi nei settori della cosmetica, della profumeria e dei superalcolici, tuttavia le sue competenze si estendono all’industria automotive e a molti altri settori industriali. “COMETA è la fusione di due piccole aziende, anch’esse localizzate nella Plastic Valley, il cui nome era Guinard e Orphel. Si fusero nel 2016 e la nuova realtà industriale così costituita emerse velocemente nel panorama della metallizzazione e verniciatura di componenti in materiale plastico, un settore dominato dalla potenza dei grandi gruppi internazionali e di due aziende indipendenti molto forti, una italiana e una olandese” racconta a ipcm® Antoine Nivesse, Direttore Generale di COMETA. “In quel periodo COMETA era un’azienda famigliare che offriva verniciatura, laccatura e metallizzazione di alta qualità nella Plastic Valley, dove è insediato il 50% delle aziende del settore della plastica. Nell’aprile 2022 Jet Metal, tra i leader nella metallizzazione a spruzzo, comprò COMETA per sviluppare il business della verniciatura della plastica. Oggi l’azienda è al 100% sussidiaria di Jet Metal, il cui scopo è quello di trasformarla nel leader indipendente francese nella metallizzazione, verniciatura e laccatura della plastica per l’industria cosmetica”.

Antoine Nivesse, sulla destra, con Léo Duraffourd, Direttore di Produzione, di fronte alla stazione di carico/scarico della nuova linea di verniciatura UV progettata e installata da Eurotherm.

Da sinistra a destra:

L’area di preparazione superficiale prima dell’applicazione della base.

Una delle due cabine di applicazione della base, equipaggiata con 7 pistole di spruzzatura.

Il forno di polimerizzazione UV.

Esperti nella decorazione e nelle finiture di lusso

Con 2 linee di verniciatura UV, 4 camere di metallizzazione, e un’officina termica, COMETA può processare oltre 30 milioni di pezzi all’anno. “La dedizione del nostro team e la nostra organizzazione orientata al cliente ci rendono il partner preferenziale in una routine quotidiana spesso complicata” afferma Antoine Nivesse. “Non scendiamo mai a compromessi sulla qualità: durabilità, eccellenza e soddisfazione del cliente costituiscono il cuore delle nostre priorità.” “La nostra azienda è dotata di linee industriali veloci e versatili per la verniciatura e la metallizzazione. COMETA padroneggia sia la tecnologia di verniciatura UV sia quella tradizionale, prediligendo l’utilizzo di vernici ad alto contenuto di solidi per ridurre l’impronta al carbonio dei propri processi di finitura.

Le vernici utilizzate possono decorare una grande varietà di materiali, fra i quali PP, PET, PE, SAN, ABS, ZAMAK, METALS, e anche materiali riciclati come RPET e RPP. I rivestimenti che proponiamo offrono colori intensi con finiture lucide, opache o “soft-touch”. Inoltre, offriamo effetti metallizzati, perlacei e luccicanti”.

Oltre a verniciatura e laccatura, COMETA offre la metallizzazione, quel processo che attribuisce al pezzo una finitura rara ed esclusiva che ne sottolinea l’aspetto lussuoso.

“I nostri rivestimenti di metallizzazione sono compatibili con altre tecnologie di decorazione, come la stampa serigrafica, la tampografia, la stampa a getto di inchiostro, o il trasferimento a caldo. La metallizzazione si può produrre nel colore scelto dal cliente, indipendentemente dall’effetto desiderato, che può essere lucido o satinato o opaco” continua Antoine. “In tre anni, dall’acquisizione dell’azienda da parte di Jet Metal, COMETA

ha triplicato il suo fatturato, da 1,2 milioni di euro a 3,2 milioni nel 2024. Abbiamo progetti ambiziosi per questa azienda: per raggiungere i nostri obiettivi di sviluppo aziendale avevamo bisogno – e ne avremo ancora –di aumentare la capacità produttiva. Questa è la ragione per cui nel 2023 abbiamo avviato una partnership con Eurotherm per implementare una nuova linea di verniciatura UV ad alto rendimento. Applichiamo la finitura a lotti di piccole, medie o grandi dimensioni che variano da 5.000 a milioni di pezzi: ciò che abbiamo chiesto a Eurotherm era di fornirci un impianto di verniciatura versatile, avanzato, e altamente automatizzato.”

La nuova linea di verniciatura Eurotherm per l’applicazione del basecoat

“Avevamo già una linea di verniciatura UV che applicava sia il basecoat, necessario al successivo processo di metallizzazione, sia il successivo topcoat, ma avevamo l’esigenza di disporre di una seconda linea per soddisfare le crescenti richieste di mercato” spiega Antoine Nivesse. “Lavoriamo con Eurotherm da 15 anni, perché Jet Metal fornisce loro i sistemi di metallizzazione a spruzzo per equipaggiare le linee di verniciatura con il processo di metallizzazione in linea. Abbiamo stretto una relazione molto forte con Eurotherm e ne apprezziamo gli impianti, il tasso di innovazione e la reattività quando abbiamo bisogno di supporto tecnico”.

La nuova linea di verniciatura ha un layout molto compatto, con un trasportatore rovesciato e aree di carico e scarico nello stesso punto. La velocità della linea è di 6 m/min. Dopo il carico manuale dei pezzi sulle barre porta-pezzi, i componenti subiscono un processo di preparazione superficiale che include le seguenti fasi:

 Ionizzazione

 Spazzolatura

 Ionizzazione

 Flammatura.

Successivamente alla rimozione completa della polvere dai pezzi in materiale plastico e dopo l’attivazione superficiale per la successiva verniciatura, i componenti entrano nella prima cabina di applicazione, attrezzata con 7 pistole di spruzzatura e due circuiti separati per l’alimentazione della vernice, dal momento che ognuna delle due cabine può applicare sia la base sia la finitura. Dopo un’area di appassimento per la desolvatazione, c’è un tunnel IR per un ulteriore appassimento della vernice prima di entrare nella seconda cabina di verniciatura, attrezzata con 7 pistole a spruzzo e due circuiti della vernice, esattamente come la prima cabina. Dopo l’evaporazione del solvente e l’appassimento nel tunnel IR, i pezzi entrano nel forno di polimerizzazione UV, poi procedono verso la zona di raffreddamento e la stazione di scarico.

“La linea fornita da Eurotherm è molto compatta e versatile” commenta Antoine. “Possiamo applicare uno, due o più strati di basecoat e di topcoat. Nonostante questo, abbiamo deciso di dedicare questa linea alla sola applicazione della base, per

produrre una superficie priva di difetti prima della metallizzazione. Solo una linea così avanzata e con un buon sistema di filtrazione, infatti, poteva assicurarci una superficie perfetta prima dell’ingresso nella camera sottovuoto: la metallizzazione è come uno specchio e se ci sono difetti superficiali sui substrati, questi sarebbero rispecchiati dallo strato metallico. Il topcoat richiesto per proteggere lo strato di metallizzazione è poi applicato sulla linea UV preesistente”.

“Quella installata in COMETA è una linea standard per il packaging cosmetico che vernicia l’esterno dei prodotti” afferma Paolo Ghiazza, General Manager di Eurotherm Spa. “Ci sono due tipi di impianti di verniciatura per il packaging: con o senza barra porta-pezzi, a seconda delle fasi di finitura incluse nel processo. Se è prevista una fase di metallizzazione a batch fuori linea, l’uso degli spindle per muovere i pezzi lungo la linea non è un’opzione: la linea di verniciatura deve essere equipaggiata con barre portapezzi, montate sul trasportatore rovesciato, perché le barre possono essere trasferite direttamente nella camera di metallizzazione subito dopo lo scarico dalla linea di verniciatura, senza la necessità di scaricare ogni singolo pezzo e posizionarlo nuovamente su una barra per la metallizzazione”.

“Con l’installazione del sistema di verniciatura UV di Eurotherm, COMETA esegue il ciclo di finitura completo: applicazione della base sul nuovo impianto, metallizzazione nelle camere sottovuoto, applicazione della finitura sulla vecchia linea di verniciatura. La sfida era adattare la barra porta-pezzi del convogliatore della linea già esistente e creare un nuovo flusso di lavoro efficiente, che non richiedesse troppa manipolazione dei pezzi, che implica sempre la formazione di difetti superficiali e quindi di scarti” afferma Paolo Ghiazza.

Packaging sostenibile

“Lo sviluppo sostenibile preoccupa tutti noi. COMETA apporta la propria sensibilità green all’intera catena del valore del processo produttivo del proprio cliente” afferma Antoine Nivesse. “Tutti i fornitori di decorazione e finiture dovrebbero lavorare con l’idea di sostenibilità in mente. Questa è decisamente un’abitudine di COMETA. Tutti i più grandi gruppi del settore cosmetico, come L’Oreal, Louis Vuitton, LVMH, stanno utilizzando materiali sostenibili e riciclati per il loro packaging e richiedono ai propri fornitori di decorazioni e finiture di fare lo stesso, adottando materiali sostenibili e processi che usano le risorse in maniera efficiente. Per questa ragione, l’80% delle vernici che applichiamo sono ad alto contenuto di solidi e con le emissioni di COV minori possibile”.

Sviluppi futuri

“Iniziare a utilizzare la nuova linea di Eurotherm è stata una sfida per la mia squadra tecnica: erano abituati a usare una linea vecchia di 17 anni ed è stato difficile passare a una nuova tecnologia, a tanta innovazione di processo, e a condizioni operative completamente nuove” conclude Antoine Nivesse. “In due settimane, il mio team ha assorbito tutte le informazioni necessarie dalla squadra di formatori di Eurotherm e ha iniziato a far funzionare con successo il nuovo impianto. Adesso sono felici di usare un sistema così moderno. L’obiettivo principale di COMETA è crescere: prevediamo di triplicare il nostro fatturato entro il 2029. Non è impossibile, magari servirà qualche anno in più, ma sicuramente COMETA avrà bisogno di aumentare ancora la sua capacità: il programma a breve termine è installare una terza linea UV in questo sito produttivo, comprare un nuovo stabilimento e implementare la tecnologia Jet Metal di metallizzazione a spruzzo roll-to-roll. Questo programma ci trasformerà nel leader francese indipendente nella decorazione del packaging!”

© COMETA
COMETA lavora con gli attori più importanti dell’industria cosmetica.
© COMETA
Il piano tecnico della linea di verniciatura.
© COMETA

Afterglass e Bormioli Luigi confermano la partnership strategica con il loro storico fornitore di impianti per il trattamento acque

Ilaria Paolomelo ipcm®

Afterglass, azienda specializzata nella decorazione dei componenti prodotti dalla storica vetreria Bormioli Luigi, leader mondiale nella produzione di vetro per il settore della profumeria, collabora da anni con Water Energy, che fornisce regolarmente prodotti chimici e ha installato impianti di trattamento e depurazione acque in tutti gli stabilimenti del gruppo a livello europeo. Recentemente, anche il nuovo stabilimento spagnolo di Afterglass, situato vicino a Madrid, ha adottato il sistema di trattamento acque Skimmerflot 5000, consolidando ulteriormente questa partnership decennale.

In questo numero di ipcm®, dove diamo ampio spazio al mondo della verniciatura di prodotti destinati al settore cosmetico e della profumeria, vogliamo portarvi in un viaggio attraverso le eccellenze che rendono questo settore unico e innovativo. Tra le storie di successo che emergono da queste pagine, non poteva mancare il racconto di un’azienda che ha fatto della perfezione artigianale e della ricerca tecnologica il cuore della sua identità: Bormioli Luigi.

Fondata dalla famiglia Bormioli nel 1825, l’azienda si è presto specializzata nella produzione di contenitori in vetro di alta gamma per profumeria e distilleria, nonché di articoli per la tavola in vetro sonoro superiore. Oggi, Bormioli Luigi è riconosciuta come il terzo produttore globale di componenti in vetro per il settore della profumeria e annovera una clientela prestigiosa a livello mondiale. “Il successo di Bormioli Luigi deriva da una strategia mirata, orientata sia all’acquisizione di tecnologie all’avanguardia sia all’espansione attraverso nuovi stabilimenti,” spiega Matteo Solimè, direttore tecnico di Afterglass. Accanto agli storici siti produttivi italiani di Parma e Abbiategrasso (Milano), negli anni sono stati inaugurati nuovi impianti prima in Francia e più recentemente in Spagna, dedicati alla produzione del vetro. A partire dal 2013, l’azienda ha deciso di affiancare a ciascuno di questi stabilimenti delle unità specializzate nella decorazione del vetro, con l’obiettivo di diventare un fornitore unico che segue ogni fase del processo, dalla produzione alla decorazione e verniciatura. È così che nasce Afterglass, azienda dedicata alle attività di decoro e verniciatura dei prodotti in vetro realizzati da Bormioli Luigi. Tradizionalmente, l’azienda si affidava a decoratori esterni e a terzisti per la verniciatura, sia in Italia sia all’esterno. Tuttavia, nel 2013, scelse di internalizzare il processo di verniciatura per acquisire il know-how necessario, anticipare le tendenze di un mercato altamente esigente e diversificato, e risolvere le complessità

logistiche. L’espansione recente ha visto l’acquisizione di uno stabilimento ad Azuqueca de Henares, nella provincia di Guadalajara, Spagna. Qui è stata fondata Bormioli Luigi España, dedicata alla lavorazione del vetro, a cui si affianca Afterglass España.

Il processo di decorazione e verniciatura del vetro

“La decorazione del vetro è un passaggio fondamentale per valorizzare i prodotti e accrescerne il prestigio”, spiega Solimé. Con Afterglass, Bormioli Luigi è in grado di offrire lavorazioni estremamente sofisticate e di alto livello, tra cui:

 serigrafia;

 tampografia;

 marcatura e stampa a caldo;

 laccatura o verniciatura interna ed esterna;

 metallizzazione;

 applicazione e incollaggio di accessori.

L’intero processo decorativo è completamente integrato nella filiera produttiva dell’azienda, che si occupa anche della gestione e fornitura di componenti terzi, come etichette o accessori in plastica, metallo e tessuto, per offrire un prodotto finito, pronto per il riempimento.

“Per quanto riguarda la fase di verniciatura, non abbiamo un ciclo standard in quanto ogni progetto è sviluppato su misura in base alle

Bormioli Luigi è specializzata nella produzione di contenitori in vetro di alta gamma per profumeria e distilleria. La decorazione del vetro è un passaggio fondamentale per valorizzare i prodotti e accrescerne il prestigio.

Nello stabilimento spagnolo di Afterglass, Water Energy ha installato due defangatori della serie Skimmerflot 5000, uno dedicato a ciascuna cabina di verniciatura, e fornito i prodotti chimici necessari per garantire un processo di trattamento delle acque efficiente e sicuro.

esigenze del cliente, agli effetti estetici desiderati e alle caratteristiche del prodotto da decorare. Tuttavia, generalmente i nostri sistemi dispongono di una zona di carico dei prodotti da trattare, un’area di preparazione della superficie che comprende fiammatura, spazzolatura e deionizzazione, una o più cabine per l’applicazione delle vernici liquide, una zona di flashoff, forno di essiccazione e un’area di scarico”. I componenti vengono convogliati mediante una catenaria la cui lunghezza varia dai 150 ai 250 metri, a seconda della complessità della linea.

“In tutti i nostri stabilimenti, la struttura del ciclo di verniciatura è simile”, spiega Matteo Solimè. “Fanno eccezione le due linee più recenti, installate in Italia e Spagna, che includono forni elettrici, progettati per ridurre l’utilizzo di gas e aumentare l’efficienza energetica.”

Nel complesso, Bormioli Luigi dispone di sei linee di verniciatura: quattro situate a Parma, una in Spagna, e una in Francia, nell’atelier Bormioli Luigi France. “Lo stabilimento di Azuqueca de Henares è ancora in fase di ramp-up,” prosegue Alberto Sanz Cuenca, responsabile post produzione di Bormioli Luigi e Afterglass España. “Abbiamo completamente rinnovato

il sito produttivo e formato il personale direttamente nello stabilimento di Parma. Oltre agli aspetti tecnici, è fondamentale ottenere la validazione del cliente sul nuovo stabilimento e sui processi. Questo richiede tempo, ma siamo sulla buona strada e saremo operativi a partire dal mese di febbraio”.

Depurare e trattare le acque: la sfida di Afterglass

Quando nel 2014 Afterglass iniziò a verniciare all’interno dello stabilimento di Parma, si rese subito conto dell’importanza di trattare le acque non solo per preservare e rimettere in circolo nel sistema una risorsa così essenziale come l’acqua, ma anche per abbattere l’overspray e gestire correttamente a livello tecnico l’impianto di verniciatura.

“Inizialmente, ci eravamo affidati a un fornitore suggerito dall’azienda che aveva installato la linea di verniciatura. Per noi si trattava di un settore completamente nuovo: fino all’anno precedente, infatti, ci appoggiavamo a un’azienda esterna per la verniciatura, e ciò che cercavamo non era solo una tecnologia efficace, ma anche formazione e supporto

© Water Energy

continuo. Insoddisfatti della scelta iniziale, abbiamo quindi deciso di collaborare con Water Energy (San Pietro in Casale, BO), avviando una partnership che oggi, dopo 10 anni, continua con successo e grande entusiasmo”, prosegue Solimè.

“La collaborazione è partita con la fornitura di prodotti chimici, ma si è ampliata con il tempo, soprattutto con l’acquisizione di nuove linee, dove abbiamo installato le soluzioni impiantistiche progettate dall’azienda bolognese. Oggi, molti dei nostri impianti, in Italia e nel nuovo stabilimento in Spagna, portano la firma di Water Energy, a conferma di una partnership solida e fruttuosa”.

Le caratteristiche tecniche dell’impianto di trattamento acque

Nello stabilimento di Azuqueca de Henares, Water Energy ha integrato una serie di tecnologie avanzate e consolidate nei reparti produttivi di Afterglass. In particolare, l’azienda bolognese ha installato due defangatori della serie Skimmerflot 5000, uno dedicato a ciascuna

The system with OptiSpray All-in-One pump technology and double OptiSpeeder powder hoppers (DualSpeeder) enables the handling and preparation of two independent colours one after the other for ultra-fast colour changes or in parallel for simultaneous coating from both OptiSpeeder powder hoppers.

cabina di verniciatura, e fornito i prodotti chimici necessari per garantire un processo di trattamento delle acque efficiente e sicuro.

“Realizzati interamente in acciaio AISI 304, i flottatori Skimmerflot sono impianti in grado di separare in modo continuo le sostanze inquinanti sospese o in emulsione nei liquidi di lavorazione industriale mediante la flottazione di uno strato di fango prodotto sul pelo dell’acqua. Si crea quindi una sorta di fango decaratterizzato, ovvero un residuo che ha perso le sue proprietà adesive”, descrive Tommaso Ponara, titolare di Water Energy.

Skimmerflot opera per effetto di una separazione meccanica del fango dall’acqua, permettendone l’emersione e l’eliminazione per mezzo di un sistema di scrematura delle particelle surnatanti, in continuo, e successivo accumulo in appositi contenitori ove sono alloggiati sacchi drenanti (big bag).

Al fine di facilitare la separazione degli inquinanti ed il galleggiamento del fango Water Energy utilizza aria micronizzata iniettata direttamente sia all’interno del circuito di alimentazione che sul fondo della vasca di reazione per facilitare il galleggiamento del fango prodotto. L’acqua residua viene recuperata attraverso un sistema di riciclo.

Questo processo funziona in un circuito automatico continuo, dove l’unica operazione necessaria da parte del cliente è reintegrare l’acqua. “Il sistema è progettato in modo da richiedere un reintegro di acqua minimo: solitamente si tende a cambiare l’acqua una volta all’anno, in concomitanza delle operazioni di manutenzione che si svolgono nel mese di agosto, quando si ha maggiore tempo a disposizione per questo tipo di interventi”, continua Ponara.

I fanghi invece vengono smaltiti da enti autorizzati. “È possibile integrare un sistema di compattazione dei fanghi che riduce velocemente la percentuale residua di acqua e di conseguenza dei costi di smaltimento, poiché i fanghi vengono addebitati in base al peso”.

“Un aspetto innovativo introdotto per la prima volta nei nostri impianti è il sistema di filtrazione attiva dell’acqua nel sistema di abbattimento dell’overspray”, afferma Ponara. “Abbiamo realizzato un modulo completamente in acciaio, capace di mantenere la purezza dell’acqua inviata al sistema di ricircolo, prevenendo l’accumulo di particelle residue che potrebbero ostruire gli ugelli e il velo delle cabine. Anche queste ultime particelle vengono intercettate e gestite dal defangatore, in modo tale da garantire una pulizia completa dell’intero sistema”.

© Afterglass
© Afterglass

Un impianto flessibile e su misura

Un aspetto distintivo del settore della profumeria è la varietà e la complessità degli articoli richiesti dai clienti. La forma e il design dei flaconi, così come l’effetto e la tipologia di vernice, cambiano continuamente. Le linee di verniciatura devono quindi essere in grado di trattare un’ampia gamma di vernici a base acqua, tra cui vernici glitterate, con effetto soft-touch o traslucide. “Il processo di sviluppo inizia solitamente con un flacone prototipo, noto come maquette. Il cliente specifica la forma e l’effetto desiderati, mentre la vetreria fornisce consulenza su materiali, trattamenti e lacche più adatti, e collabora a stretto contatto con i fornitori di vernici per trovare la finitura più idonea ad ottenere il risultato richiesto. Tuttavia, il continuo cambio di vernici complica il processo di defangazione”, continua il direttore tecnico di Afterglass.

La gestione della produzione è altrettanto impegnativa. Gli articoli hanno cicli di vita brevi, e i lotti di produzione sono spesso limitati: ogni giorno vengono prodotti in Afterglass circa 60.000 pezzi per ogni linea di verniciatura, con circa tre cambi di articolo giornalieri caricati sulla linea di verniciatura. Ogni cambio richiede non solo la sostituzione di vernici, pistole e ugelli, ma anche set-up di qualità rigorosi. Prima di caricare

l’intera linea, vengono eseguiti test con pochi pezzi per garantire un risultato ottimale, evitare gli sprechi e perdite dovute al costo elevato del vetro. Questa flessibilità produttiva esige un alto livello di competenza tecnica e una gestione intelligente del sistema di verniciatura. È cruciale, ad esempio, dosare con precisione i prodotti vernicianti per evitare sprechi e, di conseguenza, calibrare con altrettanta attenzione i prodotti chimici utilizzati nel trattamento delle acque.

Grazie alla collaborazione con Water Energy, è stato possibile sviluppare un impianto di trattamento acque intelligente, capace di interfacciarsi direttamente con quello di verniciatura. I due sistemi dialogano in tempo reale, adattandosi alle esigenze specifiche.

Un contenitore in vetro sottoposto al processo di verniciatura.

Skimmerflot opera per effetto di una separazione meccanica del fango dall’acqua, permettendone l’emersione e l’eliminazione per mezzo di un sistema di scrematura delle particelle surnatanti.

Il PLC dell'impianto di trattamento delle acque.

Da sinistra a destra:

Durante le calibrazioni iniziali della verniciatura, l’impianto riduce automaticamente la quantità di chimica impiegata, ottimizzando i consumi e mantenendo inalterato l’equilibrio chimico, fondamentale per una defangazione efficace. Inoltre, il sistema consente anche la gestione automatica delle ricette. Se il cliente utilizza vernici diverse, con specifiche esigenze chimiche, l’impianto di defangazione si adatta automaticamente. “I nostri impianti Skimmerflot sono equipaggiati con un sistema di dosaggio dei prodotti chimici completamente controllabile e monitorabile, dal cliente stesso e dal nostro reparto produzione da remoto. Questo consente di programmare la sostituzione del fustino o individuare eventuali problemi legati a un dosaggio insufficiente”, spiega Ponara. “Ad Afterglass, noi forniamo quattro prodotti chimici: flocculante, denaturante, antischiuma e correttore di pH. Quest’ultimo è fondamentale, poiché le vernici e le loro componenti tendono ad acidificare l’acqua e quindi è essenziale mantenere il pH dell’ambiente di lavoro vicino alla neutralità, ossia intorno al valore 7”.

Una sinergia che coniuga innovazione tecnologica e sostenibilità

La gestione della defangazione delle lacche e delle vernici a base acqua

utilizzate da Afterglass ha rappresentato una sfida tecnica complessa, che è stata affrontata e risolta grazie a una stretta collaborazione con Water Energy. L’obiettivo primario era ridurre l’appiccicosità dei prodotti vernicianti e favorire il galleggiamento dei fanghi, affinché potessero essere trattati in modo efficiente e sostenibile.

“Siamo estremamente soddisfatti della nostra collaborazione con Water Energy in quanto abbiamo trovato un partner capace di fornire non solo soluzioni tecnologiche avanzate, ma anche strategie orientate alla sostenibilità ambientale, come il programma Plastic Free”, conclude Matteo Solimè. Il programma si concentra sulla riduzione degli sprechi di plastica attraverso l’utilizzo di contenitori chimici riutilizzabili. Le cisterne impiegate per la fornitura dei prodotti chimici vengono restituite a Water Energy e riutilizzate fino al termine della loro vita utile. Ciò consente di eliminare i costi di smaltimento e ridurre significativamente l’impatto ambientale.

Ponara sottolinea infatti che: “questo sistema consente di azzerare i costi di gestione degli stock e dei fustini vuoti. Inoltre, riduciamo i tempi per la logistica, fornendo ai nostri clienti contenitori con capacità maggiore, che minimizzano le interruzioni e i tempi di fermo.” Un impegno che si traduce in benefici economici, ambientali e operativi.

© Water Energy
Dettagli dell’impianto Skimmerflot 5000.

Lumson rende omaggio

al colore Pantone 2025

Mocha Mousse con Absolute

Il fornitore italiano di soluzioni per il packaging dei cosmetici rende omaggio al colore dell’anno 2025 di Pantone con una nuova collezione di flaconi in vetro.

Anche Lumson, azienda italiana leader nel packaging cosmetico primario, rende omaggio al colore Pantone del 2025, il caldo e rassicurante Mocha Mousse, con Absolute, la creative line che ridefinisce l’arte del packaging per sieri. Composta da 7 eleganti flaconi in vetro, con capacità che vanno dai 10 ai 30 ml, abbinati a contagocce cosmetici o push-down, Absolute è caratterizzata da una nuance marrone lucida semitrasparente che esalta la nobiltà e la bellezza del vetro. La fusione di caratteri sans-serif minimali con eleganti caratteri script contribuisce a sottolineare l’eleganza dell’ensemble. La scelta del colore non è casuale. Il marrone è molto di più di un’alternativa al nero: è una nuance calda e avvolgente, emblema di un lusso sobrio e rassicurante. Un colore terroso che incarna la naturalità, autenticità e raffinatezza e che richiama il colore Pantone 2025: Mocha Mousse. Mocha Mousse è una tonalità di marrone calda e intensa, che fa appello al nostro desiderio di comfort e che rievoca la sensorialità avvolgente e gourmand del cacao, del cioccolato e del caffè. Infuso di una sottile

eleganza e di una raffinatezza terrosa, Mocha Mousse incarna un lusso discreto e raffinato, come quello proposto da Lumson con la linea Absolute. Caratterizzata da una calda tonalità marrone che esalta la nobiltà del vetro, Absolute rispecchia l’eleganza minimale, cara all’azienda italiana, fatta di colori avvolgenti e di linee essenziali e pulite. A completare il design del flacone, il contagocce. Il colore argento lucido dona un tocco di lucentezza, conferendo un’eleganza minimale all’ensemble. Un packaging non è perfetto senza il giusto sistema di erogazione: non un semplice accessorio, ma un elemento ‘chiave’ che contribuisce al successo e alla funzionalità del packaging. Gli erogatori Lumson, studiati per lavorare in perfetta sinergia con i flaconi e per garantire risultati eccellenti grazie ai dosaggi calibrati per ogni tipo di prodotto, sono realizzati interamente in Italia e sono disponibili anche in versione eco-friendly.

Per maggiori informazioni: www.lumson.com

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TRATTAMENTO ACQUE

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PREVERNICIATURA E NANOTECNOLOGIE

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Guidare l’innovazione: il ruolo delle vernici in polvere nei veicoli elettrici

Negli ultimi anni, lo sviluppo e l’applicazione di vernici in polvere per i veicoli elettrici (EV) sono aumentati in modo significativo. Queste vernici sono ora parte integrante dei componenti critici dei veicoli elettrici, come i pacchi batteria, i motori elettrici e le sbarre, che hanno un impatto diretto sulle prestazioni e sull’efficienza del veicolo. I principali produttori di vernici in polvere hanno introdotto linee di prodotti specifiche per queste applicazioni, spinti da due fattori principali: l’attrattiva economica del mercato dei veicoli elettrici e i vantaggi distinti che le vernici in polvere offrono rispetto alle tecnologie alternative.

L’attrattiva del mercato dei veicoli elettrici

Il mercato dei veicoli elettrici ha registrato una rapida crescita negli ultimi anni. Anche se questo tasso di crescita probabilmente si modererà, si prevede che rimarrà significativamente superiore ai tassi di crescita del PIL globale ben oltre il 2030. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE), le vendite annuali di veicoli elettrici sono passate da circa tre milioni di veicoli nel 2020 a quasi 14 milioni nel 2023, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 67%. La quota di mercato dei veicoli elettrici venduti è passata dal 4% nel 2020 al 18% nel 2023 e si prevede che raggiungerà il 44% entro il 2030, con un CAGR previsto del 17% dal 2023 al 2030. La natura dinamica del mercato dei veicoli elettrici crea opportunità di innovazione, in particolare nei componenti precedentemente menzionati che sono fondamentali per la sicurezza, l’autonomia e l’efficienza della ricarica dei veicoli. L’evoluzione di questi componenti richiede materiali e tecnologie avanzati, consentendo ai fornitori di introdurre prodotti di alto valore, adatti alle esigenze emergenti. Le vernici in polvere ne sono un esempio lampante, in quanto offrono soluzioni alle sfide critiche nella progettazione dei componenti EV.

Le vernici in polvere aggiungono valore al mercato dei veicoli elettrici

Per apprezzare i vantaggi delle vernici in polvere, è essenziale comprendere le loro applicazioni nei componenti chiave dei veicoli elettrici e l’insieme unico di proprietà richieste.

Pacchi batteria

I pacchi batteria immagazzinano energia per il funzionamento del veicolo e sono costituiti da più celle di batteria, circuiti di controllo e un sistema di raffreddamento, tutti alloggiati in un involucro protettivo. Durante la carica e il funzionamento, i componenti del pacco batteria sono soggetti a livelli elevati di corrente elettrica e a temperature elevate a causa della resistenza dei materiali. Un funzionamento efficace richiede un isolamento elettrico affidabile dei singoli componenti, un’efficiente dissipazione del calore e una solida protezione contro fattori ambientali come la corrosione e l’esposizione chimica.

Le vernici in polvere studiate su misura per gli involucri delle celle dei pacchi batteria offrono un’elevata rigidità dielettrica e resistenza agli shock termici per garantire un funzionamento sicuro. I rivestimenti per i componenti del sistema di raffreddamento e gli alloggiamenti dei pacchi batteria migliorano l’isolamento elettrico e la conduttività termica. Al contempo, proteggono i componenti dalla corrosione e dall’esposizione agli agenti chimici e mantengono l’integrità e l’efficienza dei componenti in condizioni difficili.

Motori elettrici

I motori elettrici convertono l’elettricità dalla batteria in movimento utilizzando campi magnetici opposti nello statore e nel rotore per far girare le ruote e spingere il veicolo. Il campo magnetico nello statore è generato dal flusso di corrente elettrica attraverso avvolgimenti a spirale in rame, che richiedono un isolamento elettrico, una gestione efficace del calore e una protezione ambientale.

Durante l’assemblaggio del motore, sulle aree saldate esposte delle forcine sono applicate vernici in polvere che forniscono un isolamento essenziale, resistenza alla corrosione e protezione dai fluidi automobilistici. Queste vernici prolungano la durata del motore e favoriscono una conversione energetica efficiente.

Barre collettrici

Le barre collettrici distribuiscono l’energia nell’impianto elettrico del veicolo elettrico, fungendo da percorso conduttivo tra il pacco batterie, l’inverter, il motore e altri componenti del veicolo in cui è richiesta un’alta tensione. Costruite con materiali altamente conduttivi, le barre devono gestire in modo efficiente le correnti elevate riducendo al minimo la resistenza. Le barre verniciate a polvere offrono un eccezionale isolamento elettrico e

conduttività termica, gestendo il calore generato dalla resistenza elettrica. Inoltre, questi rivestimenti proteggono dalla corrosione e dai danni chimici per garantire durabilità a lungo termine.

Vantaggi delle vernici in polvere per i veicoli elettrici

Le vernici in polvere eccellono nel soddisfare i requisiti sempre più severi dei componenti dei veicoli elettrici. La loro elevata rigidità dielettrica garantisce l’isolamento elettrico, mentre le formulazioni avanzate facilitano la dissipazione del calore e resistono all’esposizione prolungata alle alte temperature. Inoltre, le vernici in polvere offrono resistenza superiore alla corrosione e agli agenti chimici in un’unica mano, con un’eccellente copertura dei bordi.

Le formulazioni personalizzate consentono ai produttori di ottimizzare i rivestimenti per applicazioni specifiche, bilanciando proprietà come l’isolamento elettrico, la conduttività termica e la durata. In aggiunta, il profilo di sostenibilità delle vernici in polvere, esenti da solventi e dalle emissioni ad essi relative, si allinea con l’etica ambientale dei veicoli elettrici, rendendoli una scelta preferenziale per sviluppatori e produttori. Con la continua espansione del mercato dei veicoli elettrici, le vernici in polvere sono destinate a svolgere un ruolo fondamentale nel migliorare le prestazioni, la sicurezza e la sostenibilità dei veicoli elettrici. La loro

capacità unica di soddisfare le complesse esigenze dei componenti dei veicoli elettrici li posiziona come un fattore chiave nella continua evoluzione di questo settore trasformativo. Per i produttori, l’adozione di vernici in polvere avanzate offre un percorso di innovazione, differenziazione e allineamento con il futuro sostenibile dei trasporti.

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Dürr equipaggia il primo stabilimento BYD in Europa con una tecnologia di verniciatura sostenibile

Il robot di pulizia EcoRSClean F è in grado di pulire diverse forme di carrozzeria in modo efficiente e indipendente l'una dall'altra, secondo pressoché qualsiasi combinazione e ordine.

Il produttore cinese di veicoli elettrici BYD Auto Company Limited sta costruendo il suo primo stabilimento europeo di autovetture. Per dotarlo della tecnologia di verniciatura, BYD ha scelto Dürr. Nei prossimi mesi, l’azienda tedesca di ingegneria meccanica e impiantistica invierà in Ungheria più di 120 robot per diverse linee di verniciatura. Tali robot, dotati di atomizzatori EcoBell3, offrono una qualità eccezionale e favoriscono una verniciatura sostenibile.

BYD Auto Company Limited è uno dei maggiori costruttori di veicoli della Cina, tra i leader di mercato in termini di vendite di veicoli elettrici. Ora l’azienda sta costruendo uno stabilimento per la produzione di autovetture europeo a Szeged, in Ungheria, diventando una delle prime case automobilistiche cinesi a realizzare tale traguardo. Per la verniciatura dei suoi “New Energy Vehicles” (NEV), BYD ha stretto una collaborazione con Dürr. Per questo progetto, Dürr fornirà e installerà più di 120 robot di verniciatura e movimentazione. “In qualità di leader mondiale nella verniciatura nel settore automotive, Dürr è il partner giusto per realizzare progetti di queste dimensioni con successo e nei tempi previsti. Non è stata soltanto la nostra straordinaria tecnologia a conquistare BYD, ma anche la nostra esperienza in Ungheria, dove abbiamo già completato diversi progetti”, spiega il Dr. Lars Friedrich, CEO Automotive di Dürr. Si tratta del primo ordine ricevuto dalla casa

L'agilità potenziata del robot a sette assi EcoRPE043i consente di accedere facilmente anche ai punti delle carrozzerie più difficili da raggiungere.

automobilistica cinese nel segmento delle autovetture. Prima di essere presa in considerazione come fornitore, Dürr Systems AG è stata sottoposta ad audit approfonditi da parte di BYD.

Robot di ultima generazione per il processo di verniciatura

Le linee di verniciatura utilizzeranno la serie più recente di robot di verniciatura EcoRP di Dürr, disponibile nelle varianti a sei e sette assi per la verniciatura di interni ed esterni. Il robot a sette assi offre una precisione e una flessibilità elevate per la verniciatura di interni, raggiungendo persino le aree di più difficile accesso. I robot a sei assi si occuperanno della verniciatura delle superfici esterne. La fornitura comprende anche gli elementi apriporta, apricofano e aprisportello, come ausilio supplementare al processo di verniciatura.

Applicazione sostenibile di vernici

Gli atomizzatori rotanti ad alta velocità EcoBell3 garantiscono una qualità di verniciatura impeccabile con una tonalità, un flusso e uno spessore dello strato uniformi. Se abbinata alle attrezzature di pulizia e alla tecnologia di cambio colore associate, questa famiglia di atomizzatori riduce al minimo il consumo di vernici e di solventi e consente un rapido cambio di colore all’interno del tempo di ciclo. In futuro, BYD sarà inoltre in grado di implementare in modo sostenibile le richieste di colori speciali avanzate dai clienti utilizzando il sistema di alimentazione di vernice standardizzato e modulare EcoSupply P di Dürr con tecnologia di pulizia. I “pig” (questa è la denominazione dei corpi di raccordo che si adattano esattamente al diametro interno dei tubi) spingono la vernice verso il dispositivo per il cambio colore e riportando eventuali residui nel contenitore di vernice, senza lasciare alcuna traccia ed eliminando la necessità di pulizia. Tale processo riduce il consumo di vernice e di agenti di risciacquo, a vantaggio dell’efficienza economica e dell’ambiente.

Pulizia automatizzata della carrozzeria

La fornitura include altresì robot di pulizia che rimuovono le particelle di polvere e sporco dalle carrozzerie prima della verniciatura. I rulli piumati ad azione flessibile puliscono le diverse forme di carrozzeria in modo efficiente e indipendente l’una dall’altra, in pressoché qualsiasi combinazione e ordine: la soluzione ideale per i vari tipi di NEV di BYD.

L'atomizzatore rotante ad alta velocità EcoBell3 applica la vernice impiegando quantità minime di prodotti.
Il sistema EcoSupply P riduce il consumo di vernice e accorcia i tempi di cambio colore.
© Dürr

Axalta presenta il Colore dell’Anno 2025 globale per l’automotive:

Evergreen Sprint

Evergreen Sprint, un verde bosco lussuoso e audace, si ispira al leggendario British Racing Green. Questa tonalità senza tempo rappresenta velocità, prestazioni e l’eredità dell’eccellenza nelle corse automobilistiche.

Axalta Coating Systems, una delle principali aziende globali nel settore dei rivestimenti, ha annunciato il Colore dell’Anno 2025 globale per l’automotive: Evergreen Sprint. Questo rappresenta l’undicesimo anno in cui Axalta lancia il suo colore automotive dell’anno e la seconda volta che propone una sfumatura di verde.

Evergreen Sprint è un verde bosco ricco e profondo che rende omaggio al leggendario British Racing Green, una tonalità che ha adornato le più prestigiose macchine da corsa e simboleggia velocità e prestazioni. Pur catturando l’emozione delle corse automobilistiche, il colore dell’anno di Axalta porta anche un tocco di sofisticatezza a berline e SUV, rendendo Evergreen Sprint una scelta ideale per tutti i tipi di veicoli.

“Questa tonalità sorprendente dà il via al nostro colore automotive globale dell’anno,” ha dichiarato Dan Benton, Global Colour Marketing Director di Axalta. “Evergreen Sprint si distingue sulla strada ed evoca lo spirito di massime prestazioni, competizione e avventura. Questo colore

dinamico attirerà sicuramente l’attenzione degli automobilisti appassionati.” Il team internazionale di esperti del colore di Axalta ha collaborato annualmente dal 2015 per rivelare le nuove sfumature per il mercato automotive.

La tonalità di verde di quest’anno è stata riconosciuta da Axalta come una tendenza emergente. Secondo il Global Automotive 2023 Color Popularity Report di Axalta1, il verde compare su circa il due percento dei veicoli in tutto il mondo.

Per maggiori informazioni: www.axalta.com/corporate/en_US/about-axalta/color.html

1 https://www.axalta.com/content/dam/New%20Axalta%20Corporate%20Website/Public/Documents/US/axalta-global-automotive-color-popularity_2023.pdf

FOCUS ON TECHNOLOGY

Nuova ottimizzazione del processo di verniciatura con un nuovo ciclo di pretrattamento nanotecnologico multi-metal in VIV Group

VIV Group prosegue la sua evoluzione attraverso la solida collaborazione con Chemtec che, insieme all’impiantista Eurotherm, ha sviluppato e installato un nuovo ciclo di pretrattamento multi-metal in grado di soddisfare i requisiti di resistenza alla corrosione e le certificazioni di qualità.

Durante questi quindici anni di pubblicazione della rivista ipcm® International Paint&Coating Magazine, è stata più volte sottolineata la necessità di aggiornare costantemente le tecnologie e i processi impiegati nelle operazioni di verniciatura e rivestimento, adeguando gli impianti alle necessità del mercato e anticipando le future richieste dei clienti. Non è infatti un caso che, al termine dei nostri reportage, molti professionisti esprimano la volontà di continuare a investire in soluzioni all’avanguardia, al fine di rimanere competitivi in un settore che presenta innumerevoli sfide. Non fa eccezione VIV Group, azienda di Bagnoli di

Sopra (PD) con oltre quindici anni di esperienza nella verniciatura a polvere, che concludeva un precedente articolo con la frase “in futuro, vorremmo continuare a ottimizzare la fase di pretrattamento […], nonché dotarci di una nuova cabina di verniciatura di ultima generazione”1

VIV Group, che oggi impiega oltre quaranta collaboratori e si estende su 5.000 m2 che ospitano tecnologie all’avanguardia per il trattamento superficiale di pezzi, si infatti è sempre distinta come una realtà combattiva – che cerca di guardare il mercato con una spinta innovativa, offrendo un servizio in grado di garantire risultati ottimali. Nel 2019 ha affiancato alla sua linea di verniciatura automatica un nuovo impianto manuale per pezzi di grandi dimensioni destinati al settore ACE, mentre l’anno successivo ha installato un nuovo tunnel di pretrattamento in sostituzione a quello storico, ormai obsoleto, grazie alla collaborazione con Chemtec, azienda di Corbetta (MI) specializzata nella produzione di soluzioni per il pretrattamento dei

1 “Un pionieristico processo nanotecnologico a base di composti di fosforo per una superiore resistenza alla corrosione. Un processo di innovazione che per VIV Group è diventato il payoff aziendale: Grow Up” in ipcm®_International Paint&Coating Magazine n. 62 – Marzo/Aprile 2020

metalli. Negli anni successivi VIV Group ha continuato la propria evoluzione con una particolare attenzione alla digitalizzazione delle sue operazioni, oltre a costanti investimenti in nuove tecnologie e apparecchiature. Ora, a quattro anni di distanza dal primo intervento, VIV Group ha mantenuto fede a quanto espresso nella precedente intervista, ottimizzando ulteriormente sia il tunnel che il processo di pretrattamento tramite la consulenza di Chemtec e l’assistenza tecnica di Eurotherm, impiantista di Volpiano (TO) che ha più volte aggiornato le soluzioni a disposizione del verniciatore conto terzi.

VIV Group: investimenti costanti, dalla granigliatura alla digitalizzazione

VIV Group vernicia a polvere componenti in ferro, acciaio, alluminio e ghisa per il settore dell’arredamento di interni ed esterni, oltre che per cancelli e recinzioni modulari di grandi dimensioni e per il settore delle macchine agricole, edili e movimento terra – pezzi che quindi richiedono un elevato grado di resistenza alla corrosione e una finitura esteticamente appagante. “I nostri clienti provengono da mercati diversi e servono anche l’estero: ciò fa sì che le specifiche e le esigenze a livello di qualità e resistenza alla corrosione siano elevate. Per tutte queste ragioni, è fondamentale poter collaborare con fornitori altrettanto innovativi, che conoscano i requisiti per poter far fronte a esigenze diverse e che offrano un intervento tempestivo in caso di necessità. Per questo motivo, ci eravamo affidati ad Eurotherm per progettare un nuovo impianto di verniciatura a polvere manuale per componenti di grandi dimensioni (fino a 9,000 x 2,500 x 3,500 mm), a supporto della linea automatizzata per pezzi di 3,000 x 2,000 x 900 mm. E, per lo stesso motivo, avevamo scelto Chemtec per aggiornare il ciclo di pretrattamento,” esordisce Leonardo Bertipaglia, CEO di VIV Group. Il ciclo di pretrattamento utilizzato in precedenza prevedeva tre stadi, che consentivano di preparare adeguatamente il substrato per la verniciatura in polvere. Tuttavia, per incrementare la qualità dell’offerta e adeguarsi agli standard del mercato, VIV Group ha anche installato una granigliatrice automatica per pretrattare i pezzi in ferro impiegati nel settore delle

L’uscita del tunnel di pretrattamento a spruzzo, con le rampe per la passivazione finale.

Dettaglio della rampa per l’applicazione di Pronortec.

macchine agricole e movimento terra e altri particolari che necessitano della granigliatura prima del pretrattamento chimico.

“Questo è un processo che abbiamo deciso di internalizzare – al fine di ottimizzare i tempi e i costi – e di integrare con il nostro nuovo sistema proprietario KEBORA, che ci permette di monitorare la conformità delle lavorazioni e il tracciamento delle commesse, oltre a gestire tutto ciò che concerne i documenti, le revisioni, i controlli dei processi e la loro standardizzazione. È un aspetto fondamentale per soddisfare la normativa ISO 9001”, prosegue Bertipaglia. “Ma, per ricevere la certificazione Qualicoat e Qualisteelcoat, avremmo anche dovuto aggiornare il ciclo di pretrattamento".

Ma anche un nuovo ciclo di pretrattamento chimico

Grazie alla consolidata collaborazione con Chemtec e con l’impiantista Eurotherm, a inizio 2024 VIV Group ha quindi intrapreso un progetto di rinnovamento del ciclo di pretrattamento, al fine di individuare una soluzione in grado di garantire risultati in linea con le specifiche dei clienti e che potranno permettere all’azienda di ottenere la certificazione Qualisteelcoat. Il nuovo ciclo di pretrattamento chimico a spruzzo prevede uno stadio iniziale con sgrassaggio alcalino, un risciacquo con acqua di rete, un risciacquo con acqua osmotizzata e un lavaggio finale con acqua osmotizzata pura, seguito dall’applicazione della nanotecnologia Pronortec.

“Lo sgrassaggio alcalino avviene tramite una soluzione chimica multimetallo sviluppata specificamente da Chemtec in modo che sia compatibile con tutti i molteplici pezzi verniciati di VIV Group, siano essi in ferro, lamiera zincata a caldo e Sendzimir oppure alluminio,” interviene Carlo De Alessandri, Business Developer di Chemtec. “Dopodiché, abbiamo installato una rampa in uscita dal tunnel per il lavaggio con acqua osmotizzata, alimentata direttamente dall’osmotizzatore Chemtec. Successivamente è applicata la nanotecnologia Pronortec a base di nanopolimeri organici del fosforo, impiegata per aumentare notevolmente l’adesione della vernice e la resistenza alla corrosione”.

L’osmotizzatore di Chemtec e il serbatoio per lo stoccaggio dell’acqua osmotizzata pura.

La nanotecnologia Pronortec

Il ciclo di pretrattamento termina quindi con l’eventuale applicazione della tecnologia no-rinse Pronortec, lanciata sul mercato cinque anni fa da Chemtec dopo due anni di ricerche e prove sul campo. La nanotecnologia Pronortec, che ha già ottenuto la certificazione Qualisteelcoat, è un prodotto a base di composti organici di fosforo con uno spessore sottilissimo, in grado di formare legami covalenti con i polimeri organici delle finiture a liquido o in polvere.

“Questa tecnologia è molto semplice da applicare e da gestire, in quanto non richiede analisi quotidiane da parte del cliente. Il nanocoating creato dal processo Pronortec è altamente idrofobo, essendo privo di metalli idrofili, e garantisce quindi un’elevata resistenza alla corrosione, dieci volte superiore a quella ottenuta con pretrattamenti nanotecnologici a base di silani. Inoltre, con Pronortec anche l’applicazione è semplificata, in quanto il prodotto è fornito monocomponente e avviene sia a spruzzo, sia a immersione, sia per nebulizzazione, come nel caso di VIV Group”, spiega De Alessandri. “Il prodotto nebulizzato è diluito automaticamente al momento, quindi è sempre fresco, non necessita di risciacquo finale e assicura una qualità costante su tutti i tipi di metallo. I risultati ottenuti dopo l’adozione del processo Pronortec sono stati eccellenti”.

Gli osmotizzatori Chemtec

Anche il sistema per la produzione di acqua osmotizzata è fornito da Chemtec. Uno dei core business dell’azienda meneghina è quello della produzione di prodotti chimici per il pretrattamento dei metalli alla verniciatura e per la depurazione delle acque reflue, ma Chemtec progetta, installa e aggiorna anche agli impianti di trattamento acque stessi, tra cui osmotizzatori e demineralizzatori.

VIV Group disponeva già di un osmotizzatore da 200 litri/ora con un addolcitore a doppia bombola in testa e un serbatoio di accumulo da altrettanti litri. Tuttavia, con il revamping del tunnel di pretrattamento, è subentrata anche l’esigenza di modificare il circuito dell’acqua osmotizzata

e installare un serbatoio 2.000 litri, in modo che il sistema possa produrre acqua di notte e stoccarla quando l’impianto non è attivo.

Resistenza alla corrosione in linea con le certificazioni “L’applicazione di acqua osmotizzata pura è un aspetto decisamente importante, così come la qualità dell’acqua di risciacquo è un elemento fondamentale per tutti i pretrattamenti. Il sistema di Chemtec ci permette di produrre acqua con conducibilità nell’ordine dei 10 Microsiemens: decisamente inferiore rispetto al valore limite di 30 µS accettato generalmente dagli standard qualitativi del settore della verniciatura”, aggiunge Bertipaglia. Inoltre, dalle prove di nebbia salina che Chemtec esegue periodicamente per VIV Group è emerso che questo nuovo ciclo di pretrattamento si è dimostrato subito un successo: i componenti in ferro verniciati con una singola mano di polvere poliestere di TIGER Coatings superano agevolmente le 750 ore di resistenza in nebbia salina neutra, requisito necessario per ambire alla certificazione Qualisteelcoat nell’ambito C4H. I particolari in alluminio soggetti allo stesso processo di pretrattamento e verniciatura oltrepassano invece le 1.000 ore in nebbia salina acetica.

Il valore aggiunto di Chemtec: l’affiancamento step by step

Tuttavia, i vantaggi generati dalla collaborazione con Chemtec non si limitano solamente al raggiungimento della massima qualità possibile. L’intero processo è infatti digitalizzato, con il reperimento e la condivisione delle informazioni in cloud e il tracciamento del materiale e delle lavorazioni in linea sul sistema proprietario KEBORA, sviluppato internamente da un softwarista assunto da VIV Group. Di conseguenza, quando ad agosto 2024 è stato installato il nuovo ciclo di pretrattamento, l’intero processo è stato interconnesso al sistema gestionale attraverso un PLC che monitora quali rampe sono in funzione, il consumo di acqua e prodotti chimici e lo stato

di tutte le bilancelle (realizzate su misura da Feltani Reti2), dalla fase di carico all’asciugatura nel forno a campana che funge anche da forno di polimerizzazione, con la possibilità di inserire degli allarmi di promemoria in caso i componenti debbano essere soffiati oppure mascherati e controllare i parametri sia della temperatura di lavaggio e asciugatura che i Microsiemens dell’acqua. Inoltre, tutti questi parametri sono anche condivisi con Chemtec stessa e, attraverso le telecamere presenti sull’impianto, è possibile osservare il ciclo e scattare fotografie delle commesse in tempo reale da allegare ai dati, in modo da controllare visivamente come sono stati appesi i pezzi e conservare tutti i dati dei parametri e i consumi dell’impianto con la documentazione fotografica annessa.

2 “VIV Group prosegue l’aggiornamento delle proprie linee di verniciatura a polvere con ganci studiati su misura” in ipcm®_International Paint&Coating Magazine n. 84 – Novembre/Dicembre 2023.

“Il valore aggiunto che Chemtec ci offre è quello della consulenza e dell’affiancamento step by step. L’ultima vasca di risciacquo è stata equipaggiata con un conduttivimetro che è in grado in grado di misurare la conducibilità dell’acqua e segnalare se essa supera un determinato valore. Inoltre, attraverso ai nostri investimenti nella digitalizzazione, è possibile condividere tutti i parametri chiave del ciclo di pretrattamento – come per esempio la concentrazione del pH dell’acqua di risciacquo – in tempo reale, in modo che i tecnici di Chemtec possano intervenire proattivamente per migliorare il ciclo o prevenire eventuali non conformità, anche a migliaia di chilometri di distanza,” prosegue Bertipaglia.

Monitoraggio costante

nel Chemtec Lab

Chemtec si pone sul mercato non come un semplice fornitore di prodotti chimici, ma come un partner. Il cliente che si affida all’azienda di Corbetta può dunque disporre di un servizio di

La cabina di verniciatura a polvere automatizzata, con il personale per il post-ritocco.

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consulenza pre- e post-vendita. “Nella fase di sviluppo di nuovi impianti o di aggiornamento di sistemi pre-esistenti, collaboriamo con gli impiantisti – in questo caso con Eurotherm – al fine di ottimizzare l’intero processo attraverso un prodotto chimico di pretrattamento che ben si adatti sia alle caratteristiche dell’impianto fornito che alle specifiche esigenze del cliente, come per esempio la compatibilità chimica per i trattamenti multi-metallo,” afferma De Alessandri. “Nell’assistenza post-vendita affianchiamo inoltre il cliente con una vera partnership in termini di consulenza: il nostro laboratorio svolge infatti gratuitamente tutte le analisi che sono richieste per sfruttare un impianto nel migliore dei modi, poiché preleviamo periodicamente dei campioni per analizzare i bagni e risciacqui”.

“Quasi un terzo della forza lavoro di Chemtec è assunta nel laboratorio e si occupa di controllo qualità, ricerca e sviluppo, analisi e assistenza ai clienti. Durante l’evento che si terrà il 20 febbraio 2025 (vedi pag. 158) desideriamo infatti mostrare sia ai nostri partner consolidati che ai potenziali nuovi clienti quanto Chemtec possa essere un collaboratore affidabile e che garantisce un servizio a 360°, quindi non solo fornendo prodotti di qualità, controllati e certificati, ma anche un’assistenza a livello scientifico attraverso una serie di test in nebbia salina, prove meccaniche ed elettrochimiche e ACET test, per valutare e avere sempre veramente sott’occhio la qualità e i risultati raggiunti dai nostri clienti. Vogliamo mettere il laboratorio al centro, perché è il vero fulcro della nostra attività”, aggiunge Beatrice Turri, Internal Sales e Marketing Manager di Chemtec.

VIV Group non si fermerà qui: ulteriori aggiornamenti e investimenti

Nel 2020, VIV Group ha anche installato una nuova cabina di verniciatura a polvere Siver dotata di due reciprocatori con quattro pistole Nordson ciascuno e postazioni di pre e post ritocco manuale. Il centro polveri in fase densa Dual HD garantisce all’azienda un elevata flessibilità, diminuendo i tempi richiesti per le operazioni di cambio colore e aumentando la qualità della finitura ma riducendo al contempo la quantità di prodotto verniciante utilizzata e la necessità di rilavorazioni. Per quanto riguarda invece i componenti di grandi dimensioni, la cabina manuale è stata equipaggiata con una nuova granigliatrice di Eurotherm.

“Tutti questi investimenti sono il frutto della nostra volontà di evolverci e aggiornare costantemente i nostri processi produttivi, sia per quanto riguarda le tecnologie che la logistica. Dopo esserci dedicati ai miglioramenti nell’applicazione della vernice, abbiamo recentemente acquisito sette carrelli elevatori a litio e successivamente aggiornato il ciclo di pretrattamento. Tutti questi interventi sono avvenuti in stretta sinergia con i partner, poiché la nostra filosofia è quella di affidarsi a collaboratori e fornitori esperti e affidabili, che sappiano indicarci le migliorie da effettuare ai nostri processi. Ma non ci fermiamo qui: stiamo infatti testando le vernici flexcure di TIGER Coatings, che possono polimerizzare anche a temperature inferiori, e vogliamo installare entro il prossimo anno anche un nuovo impianto di verniciatura con un tunnel di pretrattamento con tecnologia monostadio a freddo Toran 3 di Chemtec,” conclude Bertipaglia.

I vantaggi della digitalizzazione, anche per le vernici TIGER Coatings

VIV Group utilizza principalmente le vernici in polvere di TIGER Coatings, perché ha riscontrato un’ottima resa estetica sul prodotto e un’ottima efficienza di trasferimento. “Questi riscontri sulla qualità del prodotto e sul risparmio di polvere sono riconosciuti anche dai nostri clienti, che spesso richiedono le finiture di TIGER Coatings da capitolato. Inoltre, la loro disponibilità a magazzino è sempre costante e i prodotti sono sempre innovativi, come per esempio la serie TIGER Coatings Drylac® 3D Metallics e Dormant Powder Coatings. L’azienda ha infatti svariate cartelle colori sempre in grado di esaudire le richieste dei clienti”, chiarisce Bertipaglia. Un ulteriore vantaggio delle vernici TIGER Coatings è inoltre il software TIGERator, un significativo passo avanti nel campo della visualizzazione della verniciatura a polvere. Basandosi su un software precedente, che consentiva agli utenti di caricare render 3D dei propri progetti e sperimentare diversi colori e finiture, TIGERator offre ora una soluzione ancora più completa. Gli utenti possono ora accedere a una vasta libreria di oggetti già caricati sulla piattaforma e applicare rappresentazioni digitali delle vernici in polvere TIGER Drylac® con un’ampia gamma di colori, effetti e texture. “Anche se non disponiamo del modello 3D dei pezzi da verniciare, utilizziamo lo stesso il software TIGERator e il web-shop e lo consigliamo ai clienti, perché fornisce un’anteprima della finitura che andremo a utilizzare e consente di consultare tutte le specifiche tecniche in modo chiaro e rapido, condividendole con tutti i partner coinvolti nel progetto”.

Da sinistra: Marco Businaro e Leonardo Bertipaglia di VIV Group con Carlo De Alessandri e Beatrice Turri di Chemtec.
La verità sulla formulazione digitale: come le piattaforme digitali per la formulazione di vernici possono contribuire ad accelerare l’innovazione

Secondo i ricercatori dell’Università di Maribor, un laboratorio digitalizzato risparmia quasi il 48% del tempo necessario per creare una nuova formulazione, rispetto al metodo analogico. Questo risparmio di tempo consente ai formulatori di imparare più velocemente dagli errori, di innovare in modo più ampio e di raggiungere più rapidamente il mercato. Le piattaforme di formulazione digitale, come DOW™ Paint Vision, consentono ai ricercatori di creare nuove soluzioni in tempi record, rivoluzionando il processo di formulazione.

Iformulatori di vernici e rivestimenti sono sotto pressione da tutte le direzioni: aumentano le richieste dei clienti per una protezione delle superfici ad alte prestazioni, le normative ambientali si fanno più rigide e cresce la necessità di velocizzare i tempi di produzione, stimolare l’innovazione e lanciare nuovi prodotti, tutto mantenendo i costi sotto controllo.

Nonostante queste crescenti richieste, il processo di formulazione è rimasto sostanzialmente invariato rispetto a 30 anni fa, con l’uso di fogli di calcolo, quaderni e lunghi cicli di test pratici. Il processo può richiedere settimane o addirittura mesi, coinvolgendo centinaia di campioni di test realizzati con decine di resine, additivi, pigmenti e catalizzatori, in combinazioni apparentemente infinite.

Ma cosa succederebbe se i formulatori non dovessero affrontare le sfide di oggi con gli strumenti di ieri?

Fornitori, partner e colleghi del settore delle vernici hanno già adottato le tecnologie più avanzate per ottenere un vantaggio competitivo. Immaginate cosa potrebbe essere realizzato usando una piattaforma digitale supportata dai dati e progettata per accelerare l’innovazione.

Sfruttare la potenza dei dati

La complessità dello sviluppo delle formulazioni di vernici, in questo settore, è sia intricata che dinamica. Il compito di combinare oltre 20 ingredienti diversi in varie tonalità e basi di colore per i consumatori finali non è affatto semplice. La sfida è ulteriormente complicata dalla necessità di sviluppare linee di prodotto separate per soddisfare segmenti di mercato diversi, ciascuno con esigenze di prestazioni specifiche che variano in base alla geografia, al livello di qualità e all’applicazione finale. L’uso dei dati può essere di grande aiuto in questo contesto. L’apprendimento automatico e i modelli algoritmici avanzati, addestrati sui dati storici delle formulazioni, possono prevedere le proprietà di una nuova formulazione in base agli ingredienti utilizzati. In questo modo, si possono risparmiare tempo e risorse che i formulatori altrimenti impiegherebbero in test fisici. Un’altra area in cui un approccio basato sui dati può portare vantaggi riguarda il bilanciamento degli obiettivi di prestazioni e costi, rispettando nel contempo le opinioni dei consumatori e le normative governative in continua evoluzione. I dati dettagliati sui costi e sulle prestazioni dei diversi ingredienti possono aiutare a prendere decisioni informate durante lo sviluppo della formulazione. I modelli predittivi possono anche ottimizzare costi e prestazioni per consentire ai produttori di progettare prodotti economici che soddisfino gli standard di prestazione richiesti. Infine, i dati e la loro analisi possono essere fondamentali per affrontare la sfida di riformulare regolarmente le linee di prodotti. Le informazioni su tendenze di mercato e strategie dei concorrenti possono fornire preziose intuizioni che orientano il processo di riformulazione.

Le migliori pratiche per una strategia basata sui dati

L’adozione di un approccio basato sui dati presenta diverse sfide, tra cui la disponibilità dei dati, la riduzione della soggettività, la strategia di modellazione e l’adozione da parte dei clienti. La complessità dell’ambito

della formulazione rappresenta un ostacolo significativo anche per la strategia di modellazione. Gli scienziati interessati a implementare una strategia basata sui dati per la formulazione di vernici possono trarre vantaggio dall’investimento nelle seguenti tecnologie:

 Automazione: la ricerca ad alto rendimento e l’automazione contribuiscono a standardizzare la raccolta dei dati e ad aumentare la capacità di test.

 Visione artificiale: questi algoritmi offrono una valutazione accurata e quantitativa dell’aspetto delle vernici, superando la dipendenza del settore da valutazioni visive soggettive.

 Modellazione avanzata: lo sviluppo di tecniche di modellazione avanzate che combinano conoscenze empiriche con dati storici contestualizzati rappresenta un approccio pratico alla modellazione predittiva.

 Accessibilità: la sfida finale è garantire l’adozione da parte dei clienti, traducendo algoritmi complessi in un framework IT e un’interfaccia utente accessibili e intuitivi.

Nonostante adottare un approccio basato sui dati nel processo di formulazione delle vernici presenti delle difficoltà, il potenziale per ulteriori innovazioni offre un futuro promettente. L’utilizzo di dati e strumenti moderni può migliorare significativamente il processo di formulazione, ottimizzare i test, arricchire l’esperienza del cliente e rivoluzionare quindi l’industria.

Dati e il laboratorio digitale

Quando le vernici e i rivestimenti sono sviluppati su solide basi di dati, i risultati hanno maggiori probabilità di garantire prestazioni nel mondo reale e in una frazione del tempo richiesto dai metodi di laboratorio tradizionali. Secondo i ricercatori dell’Università di Maribor, un laboratorio digitalizzato consente di ridurre quasi del 48% il tempo necessario per creare una nuova formulazione rispetto ai metodi analogici. Questo risparmio di tempo consente ai formulatori di sperimentare in modo rapido, innovare in modo più ampio e accelerare il time-to-market.

Dovete formulare per la sensibilità all’acqua, la resistenza ai raggi UV o per standard di sostenibilità più elevati? Invece di raccogliere manualmente queste informazioni tramite tentativi ed errori in un laboratorio fisico, gli strumenti digitali per la formulazione delle vernici bilanciano esigenze specifiche e offrono soluzioni basate sui dati, ottimizzate per le prestazioni e i costi richiesti.

Formulare per il successo

I professionisti del settore, indipendentemente dal livello di esperienza, possono utilizzare piattaforme di formulazione digitale come DOW™ Paint Vision per sviluppare nuove soluzioni in tempi record.

Questa piattaforma digitale integra decenni di conoscenze e competenze con tecnologie di nuova generazione, offrendo un hub olistico e intuitivo di strumenti e risorse. Collega l’esperienza pluriennale nella ricerca e sviluppo di Dow con migliaia di dati raccolti nei suoi laboratori, unendoli alle ultime tendenze in tema di sostenibilità e alle esigenze degli utenti finali. Immaginate di confrontare rapidamente prodotti su una serie di attributi, dalla resistenza alle macchie alla resistenza all’abrasione. Grazie agli strumenti basati sull’intelligenza artificiale, i formulatori possono identificare il legante, il disperdente o il modificatore reologico più adatto al proprio progetto, confrontare le opzioni, ordinare un campione e testarlo direttamente. Progettata e supportata dagli scienziati Dow, DOW™ Paint Vision è una piattaforma di servizi digitali che supporta gli utenti in ogni fase del processo, garantendo un accesso rapido alle

ultime ricerche, campioni di prodotto, risorse di formazione e molto altro, tra cui:

 Formulazione Xpert: questo strumento consente ai formulatori di sviluppare vernici ad alte prestazioni che soddisfano diversi obiettivi di prestazione, sfruttando l’esperienza tecnica e il know-how di Dow.

 Selettore di prodotti: il selettore di prodotti all’avanguardia di DOW™ Paint Vision permette di confrontare gli ingredienti, accedere rapidamente a dati tecnici dettagliati e ordinare campioni con pochi clic. Il selettore consente anche di scegliere i prodotti in base alla disponibilità regionale per facilitare la pianificazione delle forniture su scala globale.

 Centro educativo sulla qualità delle vernici: una delle principali sfide per i formulatori è la formazione continua. Questa piattaforma online offre una raccolta curata di oltre 100 video educativi, fruibili in autonomia, per supportare i neo assunti nel familiarizzare con le attività di laboratorio e ampliare le conoscenze degli scienziati più esperti.

I contenuti spaziano dalle resine agli additivi e dalle vernici per architettura a quelle industriali, rendendo questa risorsa un punto di riferimento

essenziale per apprendere direttamente dagli esperti del settore.

OpTiO2nizer™: questo strumento consente ai formulatori di eliminare ogni incertezza nella creazione di formulazioni sicure, durature e ad alte prestazioni, riducendo al contempo l’impatto ambientale. OpTiO2nizer™ offre una soluzione immediata per ridurre la quantità di biossido di titanio in qualsiasi formulazione e contribuisce a diminuire sia le emissioni di carbonio che i costi.

Lanciato all’inizio del 2022, DOW™ Paint Vision si è rapidamente espanso in tutto il mondo, aggiudicandosi prestigiosi riconoscimenti come ICIS Innovation Award 2023 nella categoria Best Digital Innovation e il BIG Innovation Award 2023 nella categoria Product Technology.

Trasformare le idee in azione

La formulazione delle vernici è un processo complesso e tecnico che è rimasto pressoché invariato per decenni. Per rimanere competitivi e promuovere l’innovazione, i formulatori devono adottare il futuro digitale, avvalendosi di strumenti basati sui dati che automatizzano le attività e ottimizzano i tempi. Tuttavia, digitalizzare procedure scientifiche tradizionalmente manuali non è così semplice come potrebbe sembrare. La transizione verso un laboratorio digitale è un processo articolato che richiede una strategia ben definita. I formulatori devono investire tempo, risorse e tecnologia per trasformare questa visione in realtà. Non è necessario affrontare il futuro digitale da soli. Combinando dati avanzati e decenni di esperienza, le piattaforme digitali per la formulazione di vernici rappresentano un alleato prezioso in questa trasformazione, poiché eliminano gli ostacoli e permettono ai formulatori di concentrarsi maggiormente sull’innovazione.

I nuovi e i più rodati scienziati possono approfondire le proprie conoscenze tecniche o esplorare funzionalità come la serie dedicata alla risoluzione dei problemi, in cui gli scienziati Dow affrontano le difficoltà più comuni nelle vernici, dalla sensibilità all’acqua all’integrità del film.

© DOW Coatings

Dare nuova “luce” ai propri processi produttivi grazie a un nuovo impianto di verniciatura

Veneta Cromature, azienda specializzata nella cromatura e verniciatura di articoli per l’illuminazione e l’arredamento di alta gamma, ha sempre puntato sull’innovazione per rispondere alle richieste di un mercato in continua evoluzione. Per continuare a garantire la massima qualità dei suoi prodotti e utilizzare tecnologie all’avanguardia, l’azienda ha recentemente scelto Verona Impianti per l’installazione di un nuovo impianto di verniciatura a liquido.

L’illuminazione ha sempre svolto un ruolo centrale nella creazione dell’atmosfera giusta per ogni ambiente ed è una delle protagoniste indiscusse nell’arredamento contemporaneo. In un mondo in cui la funzionalità si fonde con l’estetica, i lampadari non sono più solo oggetti che forniscono luce, ma veri e propri elementi di design che esaltano la qualità degli spazi, aggiungendo eleganza e personalità.

Negli ultimi anni, secondo i trend in materia di complementi d’arredo, il metallo ha guadagnato un posto di primo piano nel light designnome con cui oggi viene denominato il settore dell’illuminotecnica - trasformandosi da materiale industriale e robusto a un elemento versatile e raffinato. Lontana sembra l’immagine di un metallo rigido e pesante: ora questo materiale grezzo viene ingentilito, modellato e lavorato per creare forme delicate, sottili e leggere che prendono vita nei lampadari più sofisticati. L’acciaio, nelle sue molteplici varianti – inox, satinato, lucidato, laccato e goffrato

Veneta Cromature è specializzata nella cromatura e verniciatura di articoli per l'illuminazione e l'arredamento di alta gamma.
© Veneta Cromature

– si adatta a diversi stili e combinazioni, soprattutto quando abbinato a materiali come il legno o il cristallo, offrendo infinite possibilità decorative. La galvanica e la verniciatura, con la loro capacità di proteggere il metallo ed esaltarne l’estetica, rappresentano il motore di questa evoluzione: finiture cromate, dorate e satinate diventano l’espressione più alta della qualità e della cura dei dettagli. Le superfici metalliche, trattate con tecnologie avanzate, non solo si trasformano esteticamente, ma acquisiscono anche una nuova dimensione sensoriale, perfetta per ogni tipo di arredamento, dal più classico al più moderno. Per Veneta Cromature, azienda di Castelfranco Veneto (TV), specializzata nella cromatura e verniciatura di articoli per l’illuminazione e l’arredamento, stare al passo con queste evoluzioni è stata una sfida cruciale. Per tale motivo, l’azienda ha dovuto fare un vero e proprio salto di qualità che si è concretizzato con l’investimento in un nuovo impianto di verniciatura, progettato e installato da Verona Impianti 2002, con sede a Colognola ai Colli (VR), specializzata nella progettazione, costruzione ed installazione di impianti per la verniciatura sia a liquido che a polvere.

Una trasformazione strategica per competere nel mercato globale

“Quando abbiamo iniziato, lavoravamo principalmente per il settore dell’illuminazione, con componenti di piccole dimensioni realizzati a mano da operai specializzati,” ricorda Diego Pizziolo, titolare di Veneta Cromature. Fondata nel 1980, l’azienda si è evoluta da un laboratorio artigianale a una realtà di riferimento nel settore dei trattamenti superficiali su complementi d’arredo in ferro, ottone e acciaio. Nel 1994, l’introduzione di un impianto automatizzato per la galvanica ha segnato un punto di svolta, garantendo maggiore efficienza produttiva e rapidità nelle consegne. Negli anni però, Veneta Cromature ha saputo evolversi e diversificare la propria produzione. Se agli inizi l’azienda trattava esclusivamente prodotti

per il settore dell’illuminazione, oggi il panorama è completamente cambiato: il 70% degli articoli è destinato all’arredamento e soltanto il restante 30% all’illuminotecnica.

Questa trasformazione non è avvenuta per caso, ma è stata il frutto di un’attenta analisi del mercato e delle sue evoluzioni. Con il passare degli anni, il settore del light design ha visto un massiccio trasferimento delle produzioni verso paesi come la Cina, dove il basso costo della manodopera e le economie di scala hanno reso sempre più difficile competere sul prezzo per le aziende europee. Questo spostamento ha avuto un forte impatto sulle dinamiche commerciali globali, costringendo molte imprese a rivedere le proprie strategie produttive.

Nonostante la diversificazione della produzione, Veneta Cromature mantiene un ruolo di primo piano nel settore dell’illuminazione, realizzando lampadari che possono essere definiti autentiche opere d’arte, come nel caso di imponenti strutture in acciaio verniciato, che raggiungono altezze fino a 35 metri e un valore di milioni di euro, progettate per soddisfare le esigenze di mercati esclusivi, come quello arabo.

“La nostra forza è saperci adattare alle richieste del mercato,” sottolinea Pizziolo. “Con una capacità produttiva che spazia da minuterie metalliche di pochi grammi fino a pezzi monumentali di oltre 200 chili, Veneta

Cromature si distingue per la qualità impeccabile dei suoi trattamenti galvanici – che includono ottonatura, doratura, cromatura, nichelatura bianca e nera, ramatura e brunitura – e del suo ciclo di verniciatura a liquido".

Il processo di lavorazione: dove artigianalità e automazione si incontrano

“Il nostro processo inizia con il trattamento galvanico, articolato in diverse fasi eseguite da un impianto automatizzato,” spiega Pizziolo. “Il primo passaggio è il pretrattamento, una fase cruciale per preparare le superfici

dei materiali con estrema precisione. Successivamente, i componenti sono sottoposti all’elettrodeposizione nei bagni galvanici: asservite da un carroponte che assicura una gestione precisa dei tempi in modalità automatica, le vasche con dimensioni di 3 m di lunghezza e 1,2 m di altezza permettono di gestire una vasta gamma di finiture, arrivando a produrre fino a 50 diverse varianti. Per garantire una qualità ancora superiore, è possibile integrare una fase preliminare di pulitura, affidata a collaboratori esterni altamente specializzati. Questo passaggio opzionale permette di perfezionare ulteriormente la preparazione delle superfici”. Dopo il trattamento galvanico, i componenti vengono asciugati e, se destinati alla verniciatura, vengono appesi manualmente dall’operatore alle bilancelle in dotazione al trasportatore aereo dell’impianto di verniciatura e convogliati nella cabina di applicazione. “Non tutti i componenti vengono sottoposti alla fase di verniciatura. A seconda delle esigenze, essi possono essere verniciati o meno, come nel caso dei pezzi in cromo o nickel”.

Il valore aggiunto della verniciatura

La verniciatura è una fase cruciale nel processo produttivo di Veneta Cromature. Ogni pezzo richiede una lavorazione attenta e meticolosa, soprattutto nei casi in cui i componenti sono stati sottoposti al processo di doratura o rivestiti con tinte particolarmente complesse. “Ogni minimo errore può compromettere il risultato finale, rendendo fondamentale l’abilità dei nostri artigiani, in particolare quando lavoriamo con l’oro, un materiale che richiede massima precisione per via della sua delicatezza e del suo valore economico”, afferma il titolare di Veneta Cromature. Il mercato odierno mostra un crescente interesse per finiture esclusive

come il nero brunito e l’oro champagne, molto apprezzate nell’arredamento di lusso. Questi trattamenti non solo migliorano l’aspetto estetico dei componenti, ma rispondono anche alla crescente domanda di design personalizzato e sofisticato.

Con un impianto operativo per 14 ore al giorno su due turni, Veneta Cromature è in grado di mantenere una produzione costante e flessibile, offrendo numerose finiture standard, tra cui lucido, semi-lucido e opaco, e colori e finiture studiate su misura per soddisfare esigenze specifiche e le tendenze del mercato.

Le caratteristiche tecniche dell’impianto di verniciatura

Nel 2021, l’azienda ha rivoluzionato il proprio processo produttivo con l’installazione di un impianto di verniciatura di ultima generazione, sostituendo il precedente impianto completamente manuale – ormai obsoleto. Questa nuova soluzione è in grado di verniciare manufatti di diverse dimensioni, che possono raggiungere i 600 mm di larghezza, 3 metri di lunghezza e 1,5 metri di altezza, consentendo una varietà di applicazioni produttive.

Dopo che gli operatori appendono i componenti e svolgono le operazioni di mascheratura, il trasportatore aereo monorotaia – che è dotato di un canalino para-sporco per evitare possibili contaminazioni dei pezzi – conduce i manufatti a velocità regolabile all’interno della cabina pressurizzata per l’applicazione manuale della vernice liquida 2K con pistole fornite da Wagner (Valmadrera, LC). A seguito dell’applicazione del clear-coat, i pezzi giungono in un’area dedicata all’appassimento, prima di procedere verso il forno di essiccazione coibentato, progettato

specificatamente per garantire una cottura uniforme della vernice, riducendo al minimo i consumi termici. “Solitamente, il forno mantiene una temperatura stabile di circa 130 °C per mezz’ora di permanenza dei pezzi al suo interno, ma la velocità della catena può essere regolata in base alle dimensioni dei manufatti: pezzi più grandi richiedono infatti tempi di cottura più lunghi, che arrivano fino a 40 minuti. Di conseguenza, abbiamo espressamente richiesto che il forno fosse sviluppato in modo da poter incrementare o diminuire agevolmente la temperatura, così da raggiungere anche i 180 °C e poi tornare alle temperature standard, in base alle specifiche esigenze produttive e alle tempistiche da rispettare”, spiega Pizziolo.

Al termine del processo di essiccazione, le bilancelle sono infine condotte in un polmone di accumulo per il raffreddamento, completando così il ciclo di verniciatura e consentendo agli operatori di effettuare le operazioni di scarico in modo preciso, sicuro e controllato.

L’importanza di pressurizzazione e filtrazione

L’intero impianto – dedicato principalmente al settore dell’arredamento – è gestito tramite un avanzato sistema PLC 4.0 con touch-screen, che assicura il monitoraggio completo e personalizzato di ogni fase del

processo produttivo. Questo sistema consente infatti di regolare la velocità della catena e gestire il progressivo intasamento dei filtri delle cabine di verniciatura, garantendo una gestione ottimale dell’impianto in base alle specifiche necessità produttive. Il quadro elettrico, dotato di sette inverter, bilancia invece le pressurizzazioni e permette di gestire l’impianto in modo preciso e flessibile, adattandolo ai vari requisiti operativi.

“L’impianto è dotato di cabina pressurizzata, un’importante innovazione che consente di garantire temperature costanti all’interno: un aspetto cruciale, poiché altrimenti la vernice non aderirebbe correttamente e si rischierebbero effetti indesiderati come la buccia d’arancia o l’iridescenza. Ora invece, grazie alla climatizzazione, è possibile mantenere una temperatura costante di 23 gradi sia in estate che in inverno”, chiarisce Pietro Tamellin, titolare di Verona Impianti 2002.

Albino Tamellin, titolare della società di ingegneria veronese insieme al figlio Pietro, sottolinea la precisione e l’affidabilità dell’impianto: “L’aria è filtrata per evitare contaminazioni, poiché anche piccole quantità di polvere possono rovinare la finitura del prodotto, obbligando Veneta Cromature a sverniciare i pezzi – un’operazione che per manufatti in ottone e rame

Da sinistra a destra:

La zona di carico.

L’applicazione del clear-coat bicomponente.

A seguito dell’applicazione della vernice, i componenti sono convogliati nel forno di essiccazione.

Il PLC dell'impianto e il cogeneratore permette di produrre energia elettrica e riscaldare l’impianto di verniciatura e le vasche per i trattamenti galvanici, grazie al recupero del calore dai fumi prodotti durante il processo di combustione.

potrebbe comprometterne la funzionalità – ed effettuare nuovamente il processo di verniciatura, con impatti economici significativi”.

Qualità ed efficienza energetica

“Un’altra innovazione è l’adozione di un generatore autonomo che produce energia elettrica per alimentare l’impianto, riducendo i costi energetici. Questo sistema di cogenerazione permette di produrre energia elettrica e termica per riscaldare l’impianto di verniciatura e le vasche per i trattamenti galvanici, grazie al recupero del calore dai fumi prodotti durante il processo di combustione del motore termico, contribuendo ulteriormente al risparmio energetico”, conclude Tamellin.

“Abbiamo richiesto un impianto che non solo ci avrebbe consentito di aumentare la nostra produttività, ma che rispettasse anche i più alti standard di sostenibilità e qualità” continua Pizziolo. “Un sistema automatizzato regola la velocità di rotazione del ventilatore della cabina, in base al livello di intasamento dei filtri, e ci avvisa quando è necessario sostituirli, garantendo un funzionamento sempre efficiente e privo di intoppi. Inoltre, la struttura del forno di polimerizzazione è completamente isolata per evitare dispersioni di calore, con un sistema di barriere a velo d’aria che ottimizza l’efficienza energetica: è stato infatti progettato anch’esso per garantire una temperatura uniforme durante il processo di cottura della vernice, evitando sbalzi termici che potrebbero compromettere il risultato finale. I veli d’aria creano infatti una barriera che

consente di mantenere l’aria filtrata e non disperdere il calore.

La collaborazione con Verona Impianti: una scelta vincente per innovazione e affidabilità

Quando si è trattato di scegliere un partner per il nuovo impianto di verniciatura, Veneta Cromature ha optato per Verona Impianti, un’azienda riconosciuta per la qualità e affidabilità delle sue soluzioni. “Conoscevo già alcuni clienti di Verona Impianti e avevo visto le loro tecnologie presso un nostro concorrente. L’impianto era operativo da due anni senza problemi, così sono andato sul sicuro”, prosegue Pizziolo.

La decisione si è rivelata particolarmente vincente. Il nuovo sistema non solo ha soddisfatto, ma ha superato le aspettative. “Non abbiamo mai avuto problemi di impiantistica o blocchi. Prima dovevamo rilavorare fino al 30% dei pezzi verniciati, mentre ora il tasso di rilavorazione è praticamente nullo, anche per componenti complessi destinati al mercato del lusso, come quelli in oro laccato per l’Arabia Saudita”, conclude Pizziolo. “L’installazione dell’impianto, avvenuta ad agosto, ha richiesto un impegno considerevole, con la demolizione del vecchio sistema e il montaggio del nuovo nei tempi record di tre settimane. Nonostante gli spazi ristretti, i tecnici di Verona Impianti hanno saputo gestire perfettamente sia la logistica che l’esecuzione, progettando un impianto su misura. Sono stati impeccabili, sia nei rilievi che nel montaggio. La loro professionalità ci ha garantito un risultato eccellente”.

L'abbinamento della rotoconcentrazione con OxyTherm® garantisce un'elevata efficienza di depurazione, ottimizzazione energetica e il trattamento delle emissioni fuggitive.

HIGHLIGHT OF THE MONTH

A cura di Brofind Spa Milano, Italia italy@brofind.com

Brofind Spa, leader nella fornitura di impianti di depurazione aria contenenti COV, propone tecnologie di ossidazione termica e catalitica, filtrazione con carboni attivi, abbattimento ad umido e rotoconcentrazione.

Il settore della produzione di vernici e dell’applicazione dei rivestimenti superficiali rappresenta una delle industrie più dinamiche e tecnologicamente avanzate, caratterizzata da standard qualitativi sempre più elevati e da una crescente attenzione alla sostenibilità ambientale. In questo contesto, Brofind Spa si distingue come un partner strategico per la progettazione e realizzazione di soluzioni avanzate nel trattamento delle emissioni industriali in atmosfera, un aspetto cruciale per le aziende che desiderano coniugare efficienza produttiva e rispetto dell’ambiente.

Tecnologia avanzata al servizio del settore

Brofind Spa è leader nella fornitura di impianti di depurazione aria contenenti COV (Composti Organici Volatili), proponendo tecnologie di ossidazione termica e catalitica, filtrazione con carboni attivi, abbattimento ad umido, rotoconcentrazione.

Gli impianti sono progettati per rispondere alle sfide specifiche dell’industria delle vernici e dei rivestimenti, dove l’utilizzo di composti organici volatili (COV) può essere una componente fondamentale per la formulazione e l’applicazione di alcuni prodotti. Gli impianti di ossidazione OxyTherm® consentono di ottenere la più elevata efficienza di depurazione, in conformità alle normative ambientali più stringenti e possono essere realizzati in versione elettrica, per soddisfare anche le esigenze di decarbonazione. Allo stesso scopo, possono esser abbinati gli impianti di rotoconcentrazione, che consentono l’ottimizzazione dei consumi energetici e il trattamento anche delle emissioni diffuse. Brofind® può fornire anche impianti per il recupero dei solventi utilizzati nel processo di produzione delle vernici, grazie a processi di distillazione offrendo il vantaggio competitivo di poter riutilizzare i prodotti utilizzati nel processo

Gli impianti di ossidazione OxyTherm® di Brofind consentono di ottenere la più elevata efficienza di depurazione.

© Brofind

produttivo.

Un approccio personalizzato e innovativo

Uno dei punti di forza di Brofind® è la capacità di fornire soluzioni personalizzate. L’azienda collabora strettamente con i clienti per analizzare le specifiche esigenze produttive e progettare sistemi su misura, garantendo il massimo rendimento e l’integrazione con gli impianti esistenti.

Le competenze maturate a livello mondiale durante la trentennale esperienza consentono di individuare le soluzioni più idonee per ogni tipo di produzione ed applicazione di rivestimento: dal settore navale a quello aerospaziale, per il settore automotive, militare, dell’arredamento, degli elettrodomestici, per l’illuminotecnica o per la produzione di acciaio.

Sostenibilità e conformità normativa

La sostenibilità è un pilastro fondamentale per Brofind®. Tutte le nostre soluzioni sono progettate per ridurre al minimo l’impatto ambientale, migliorando l'efficienza energetica e riducendo le emissioni inquinanti ottimizzando sia i costi di investimento che di gestione. I nostri impianti garantiscono la conformità alle normative europee e internazionali più restringenti stringenti, e vengono realizzati in accordo alle norme tecniche di riferimento locali.L’attività Brofind® è svolta compatibilmente con gli standard ISO 9001 e ISO 45001.

Prospettive future

Seguendo l’evoluzione delle tecnologie nel settore della produzione delle vernici e dell’applicazione dei rivestimenti, Brofind® continua a investire in ricerca e sviluppo per offrire soluzioni sempre più innovative. La transizione verso processi produttivi più sostenibili rappresenta una sfida globale, ma anche un›opportunità per le aziende che scelgono di adottare tecnologie avanzate come quelle proposte da Brofind®

© Brofind
Gli impianti OxyTherm® possono essere costruiti in versione elettrica per favorire la decarbonizzazione.

ST Powder Coatings presenta la gamma di vernici in polvere dissipative, serie

LIGHTNING-FREE

A cura di ST Powder Coatings

La serie di vernici in polvere LIGHTNING-FREE, sviluppata da ST Powder Coatings, consente di impedire l’accumulo di elettricità statica su una superficie e preservare tutti gli apparecchi elettronici appoggiati su di essa.

La scarica elettrostatica (ESD) è una corrente elettrica improvvisa e momentanea che fluisce tra due oggetti a differenti potenziali elettrici. Questo termine viene di solito utilizzato nelle varie industrie, specialmente in quella elettronica, per descrivere i momentanei ed indesiderati passaggi di cariche elettriche che potrebbero danneggiare le apparecchiature elettroniche. Una delle cause di eventi ESD è l’elettricità statica. L’elettricità statica è spesso generata attraverso la carica triboelettrica, la separazione di cariche elettriche che avviene quando due

oggetti vengono portati a contatto e poi separati. Esempi di azioni che possono generare cariche triboelettriche sono: camminare su un tappeto, scendere dall’auto o rimuovere imballaggi di plastica. In tutti questi casi, l’attrito tra due materiali genera una carica triboelettrica, creando così una differenza di potenziale elettrico che può portare ad un evento ESD. ESD è un problema serio per l’elettronica dello stato solido. I circuiti integrati sono realizzati in materiale semiconduttore come il silicio e in materiale isolante come il biossido di silicio. Entrambi questi materiali possono subire danni

permanenti se sottoposti ad un voltaggio elevato.  A causa della natura dielettrica di componenti elettronici e assemblati, la carica elettrostatica non può essere completamente evitata durante l’utilizzo di questi dispositivi. La maggior parte di assemblati e componenti elettronici sensibili alle scariche elettrostatiche ESD, inoltre, sono anche talmente piccoli che la loro produzione e manipolazione può essere fatta solo con strumenti automatizzati. Dopo essersi caricate, le persone scaricano le cariche triboelettriche accumulate; per sentire una scarica elettrica, quest’ultima deve essere di almeno 3000 volt. Per danneggiare un componente elettronico, invece, 100 volt sono sufficienti1 È importante prevenire le scariche elettrostatiche ESD nei casi in cui il componente tocca o è appoggiato sulla superficie dell’apparecchiatura. Inoltre, è importante prevenite le scariche elettrostatiche quando un componente sensibile alle scariche stesse è collegato ad altre parti conduttrici del prodotto. Un modo efficace per prevenire le scariche elettrostatiche è utilizzare dei materiali che non siano troppo conduttivi ma che allontanino lentamente le cariche elettrostatiche.

1 https://www.nationmaster.com/

Le vernici in polvere della serie Lightningfree sono disponibili in epossi-poliestere, epossidiche o poliestere, in un’ampia gamma di colori, finiture superficiali e gradi di brillantezza. Sono inoltre disponibili in una versione sovraverniciabile, in cui le proprietà dissipative non vengono compromesse durante l’applicazione di un secondo strato della stessa finitura dissipativa, mantenendo uno spessore totale inferiore ai 120 µm.

Questi materiali vengono chiamati dissipativi e sono caratterizzati da una resistenza nell’ordine dei 105 - 1012 Ohm. In una produzione automatizzata i materiali che verranno in contatto con componenti sensibili alle scariche elettrostatiche ESD dovrebbero essere fatti con materiali dissipativi, questi ultimi dovrebbero essere messi a terra. Una vernice in polvere dissipativa può aiutare a prevenire questo fenomeno fastidioso e pericoloso. Grazie alle sue caratteristiche, una superficie verniciata con una vernice in polvere dissipativa impedisce l’accumulo di elettricità statica, preservando così tutti gli apparecchi elettronici appoggiati su di essa.

STANDARD & LEGISLATION

Assovernici: dopo la conferma dei dazi sul biossido di titanio cinese il settore

va incontro a gravi rischi

A cura Assovernici

Assovernici ha espresso la propria delusione dopo la pubblicazione del regolamento di esecuzione della Commissione Europea, che impone dazi antidumping sulle importazioni di biossido di titanio (TiO2) proveniente dalla Cina. Il TiO2 è una materia prima fondamentale per i produttori di vernici, che rappresenta fino al 40% del costo delle materie prime e il 20% del costo del prodotto finito. Questi dazi mettono a rischio la sostenibilità del settore europeo delle vernici, che vale 33 miliardi di euro all’anno e dà lavoro a circa 150.000 persone.

Facendo seguito alla decisione della CE di imporre dazi antidumping sulle importazioni di biossido di titanio (TiO2) proveniente dalla Cina, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE il relativo regolamento di esecuzione. Assovernici, l’Associazione che rappresenta a livello nazionale i principali produttori di prodotti vernicianti per edilizia e industria, esprime il proprio disappunto attraverso un nuovo comunicato, in cui evidenzia come i dazi rappresentano una grave minaccia per la competitività di molti fabbricanti di vernici che operano sul territorio nazionale. La recente risoluzione dimostra una visione miope e parziale del problema che tralascia le conseguenze e gli impatti effettivi sulle catene di fornitura, frutto di un approccio distante dall’economia reale. Il titanio cinese continuerà infatti a essere protagonista, senza alcun vincolo legato ai dazi, nella distribuzione in Europa di pitture a marchio di aziende perlopiù multinazionali che producono fuori dall’UE; e, sempre con provenienza extra europea, lo sarà anche in forma di semilavorato. Sarà così penalizzata, soprattutto in Italia, l’economia delle PMI, che producono esclusivamente sul territorio nazionale e che costituiscono il tessuto economico del Paese. Queste conclusioni si basano, a monte, su diverse considerazioni: a partire dal ruolo primario che il TiO2 riveste per tutto il comparto, la cui tassazione comporterà, inevitabilmente, un effetto inflattivo a catena in un mercato stagnante, così come un aumento di costi. Il TiO2 è infatti un componente fondamentale e ampiamente utilizzato nel settore dei rivestimenti: è adottato, ad esempio, nei manufatti da costruzione e in particolare nelle pitture per l’edilizia, per automotive e altri veicoli, come nel campo di nautica, yachting e in quello degli imballaggi

metallici. Noto per il suo elevato indice di rifrazione, questo pigmento bianco si distingue per la capacità di offrire una eccellente opacità, garantendo una copertura ottimale delle superfici. Oltre a questo, il TiO2 svolge un ruolo cruciale nella protezione contro i raggi UV, preservando l’integrità e la durata dei rivestimenti.

Attualmente, non esistono alternative disponibili per la sua sostituzione. È perciò importante sottolineare che il costo del TiO2 costituisce una parte significativa di quello totale delle materie prime utilizzate per la formulazione dei rivestimenti: rappresentando fino al 40% del costo dei prodotti vernicianti. Data questa premessa, non è difficile immaginare in che misura i dazi ora approvati minaccino i settori a valle e la vitalità del settore delle vernici: che, in UE, vale ben 33 miliardi di euro l’anno e dà lavoro a oltre 150 mila persone. La tassazione del prodotto cinese peserà notevolmente su un mercato che è già in difficoltà e comporterà inevitabilmente un aumento dei costi dei prodotti vernicianti.

“Con questa decisione, gli Stati membri hanno espresso una netta preferenza per alcuni grandi produttori globali di TiO2 rispetto ai numerosi utilizzatori a valle nell’UE. Le aziende che affermano di voler proteggere di più, ovvero le piccole imprese che servono il mercato locale dell’UE, saranno le più colpite e molte di loro potrebbero non sopravvivere”, ha affermato Christel Davidson, Managing Director di CEPE (European Council of the Paint, Printing Ink and Artists’ Colours Industry), network di cui Assovernici fa parte. Un pericolo concreto è inoltre rappresentato dalla potenziale apertura del mercato europeo all’importazione di soluzioni vernicianti più competitive rispetto a quelle prodotte all’interno del continente, perché formulate con TiO2 cinese non soggetto a dazi antidumping. Non solo: anche a livello internazionale, i rivestimenti realizzati in Europa finiranno con il perdere attrattiva e quote. Evidenziamo in ultimo la contraddizione che sta per prendere forma ora che il Regolamento è stato approvato: saranno infatti avvantaggiati i grandi produttori globali di TiO2, a scapito dell’economia reale dei territori e degli utilizzatori locali che operano a valle della filiera. “I produttori di vernici nell’UE si troveranno in una situazione di svantaggio competitivo rispetto ai produttori di altre parti del mondo, che potranno continuare ad acquistare TiO2 dalla Cina a prezzi più bassi e vendere le loro vernici sul mercato europeo”, ha affermato Davidson. “Questa misura nasceva con lo scopo di proteggere gli europei dalla concorrenza estera sleale, ma il risultato si è rivelato controproducente. Chiediamo agli Stati membri o alla Commissione europea di effettuare una revisione immediata”.

industrial coating plants impianti di verniciatura industriale

spray booths for car body shop cabine di spruzzatura per carrozzeria

sandblasting booths cabine di sabbiatura

all the load-bearing structures of our coating plants are realised in aluminium tutte le strutture portanti dei nostri impianti di verniciatura sono in alluminio

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ART WITHIN SURFACES

L’iniziativa Asphalt Art aiuta le città a utilizzare l’arte e il coinvolgimento della comunità per migliorare la sicurezza stradale e rivitalizzare lo spazio pubblico

A cura di Bloomberg Philanthropies e del City Council di Fort Collins Fort Collins, U.S.A.

L’iniziativa Asphalt Art risponde al crescente numero di città in tutto il mondo che adottano l’arte come strategia efficace e relativamente poco costosa per animare le proprie strade: mentre le città integrano l’arte negli spazi pubblici in vari modi, l’iniziativa si concentra sugli interventi visivi su carreggiate, spazi pedonali e infrastrutture verticali.

L’associazione Bloomberg Philanthropies lavora per garantire vite migliori e più lunghe al maggior numero di persone possibile, concentrandosi su cinque aree: arti, istruzione, ambiente, innovazione governativa e salute pubblica. Comprendendo tutte le donazioni di Mike Bloomberg, Bloomberg Philanthropies include la sua fondazione e la filantropia aziendale e personale, nonché Bloomberg Associates – una società di consulenza pro bono che lavora con i sindaci di tutto il mondo.

In questo contesto, l’Asphalt Art Initiative guidata da Bloomberg Philanthropies risponde al crescente numero di città in tutto il mondo che abbracciano l’arte come strategia efficace e relativamente a basso costo per ravvivare le proprie strade. Infatti, mentre le città incorporano l’arte negli spazi pubblici in vari modi, il focus dell’iniziativa è l’arte sull’asfalto: interventi visivi su carreggiate (incroci e attraversamenti pedonali), spazi pedonali (piazze e marciapiedi) e infrastrutture verticali (box di servizio, barriere stradali e sottopassaggi).

Pubblicato a marzo 2022, lo studio sulla sicurezza dell’arte sull’asfalto1 condotto da Sam Schwartz Consulting in collaborazione con Bloomberg Philanthropies ha infatti dimostrato che le strade cittadine sono diventate notevolmente più sicure per i pedoni dopo aver incorporato quest’arte. L’Asphalt Art Initiative sovvenziona quindi programmi e supporta progetti che incoraggiano le città a sviluppare i propri processi per implementare efficacemente queste attivazioni a basso costo. I precedenti cicli di sovvenzioni hanno supportato più di novanta progetti in Nord America ed Europa, che sono stati installati tra il 2020 e il 2024. Ora, le domande sono attualmente aperte per le città con una popolazione di almeno 50.000 abitanti in Canada, Messico e Stati Uniti d’America.

1 https://assets.bbhub.io/dotorg/sites/43/2022/04/Asphalt-Art-Safety-Study.pdf

L’arte sull’asfalto a Trenton (New Jersey) – Gli incidenti pericolosi sono diminuiti del 15%

‘Stepping Into Tomorrow’ è una rivisitazione creativa dello spazio pubblico di fronte alla stazione ferroviaria Trenton Transit Center attraverso l’installazione di opere d’arte sull’asfalto dell’incrocio stradale, barriere in vinile su tutto lo spazio e un portabiciclette. Si tratta di una delle stazioni ferroviarie più trafficate del nord-est degli U.S.A. ed è considerata un’importante porta d’accesso alla città di Trenton. Sebbene la stazione sia raggiungibile a piedi dallo storico quartiere di Mill Hill, nonché dagli uffici comunali e statali e dalle attività commerciali del centro, molti scelgono di non raggiungere a piedi o in bicicletta la stazione del Trenton Transit Center perché, nel suo stato attuale, il percorso non è accogliente. L’associazione no profit locale Artworks Trenton ha emesso una richiesta di proposta (RFP) e ha incaricato tre semifinalisti di creare dei progetti. Dopo una presentazione pubblica virtuale, è stato selezionato il progetto presentato da George Bates e si è rapidamente proceduto alla

pianificazione delle chiusure stradali, dei materiali e del coinvolgimento della comunità. In oltre sedici ore, Bates – insieme a un team di artisti, membri della comunità, studenti e volontari – ha installato l’opera d’arte finale.

“Volevo incorporare più direttamente la comunità locale nel progetto, e le relazioni che Artworks e il suo team eccezionale avevano all’interno dell’area sono state perfette per questo sforzo. Uno dei miei momenti preferiti del giorno dell’installazione è stata l’emozione e l’entusiasmo che una madre ha provato mentre guardava il suo giovane figlio dipingere un suo ritratto nell’opera. L’obiettivo è sempre quello di far sì che una comunità sperimenti il proprio senso di proprietà di un’opera d’arte pubblica. Quando lo fa, non c’è niente di meglio: l’arte è una riflessione ponderata, e una riflessione ponderata è un atto di gentilezza. Mi piace pensare che ora ci sia più gentilezza in quell’incrocio”, ha commentato Bates.

Il progetto finale comprende dieci sagome di studenti di Trenton, dalla

‘Stepping Into Tomorrow’ di George Bates – Trenton, New Jersey. Anche i cittadini hanno preso parte alla creazione dell’opera d’arte.
© Bloomberg Philanthropies

scuola elementare all’università, che rappresentano un passaggio di testimone alla nuova generazione di futuri leader. In concomitanza con il progetto di arte sull’asfalto, Artworks ha collaborato con NJ Transit e l’Arts Council statale per invitare altri artisti locali a installare barriere e un portabiciclette sul sito. Dopo che sei artisti sono stati selezionati, sono state installate le loro creazioni.

“La stazione Trenton Transit Center è la settima fermata più trafficata del corridoio nord-orientale, con un comodo accesso al servizio di autobus, metropolitana leggera e treno. Migliorare la visibilità dell’incrocio rallenta il traffico e aumenta la sicurezza per le migliaia di pendolari che attraversano questa zona ogni giorno. Gli incidenti potenzialmente pericolosi tra conducenti e pedoni che attraversano la strada sono diminuiti del 15%”, ha dichiarato Dan Fatton, presidente del comitato pianificatore della città di Trenton.

Arte sull’asfalto a Fort Collins (Colorado) – Ogni quartiere ha una storia da raccontare

Ogni progetto di Asphalt Art rappresenta la storia di una comunità: il passato, il presente e il futuro delle persone che chiamano quel quartiere casa. Il consiglio comunale di Fort Collins voleva ridurre la velocità dei veicoli e gli incidenti tra ciclisti e pedoni in un incrocio a cinque intersezioni nel cuore del centro. L’estensione del marciapiede con paletti di segnalazione in plastica avrebbe potuto portare a termine la missione di restringimento delle corsie di marcia dei veicoli, accorciando le distanze di

attraversamento pedonale e migliorando la visuale. Ma ai cittadini piaceva anche l’idea di celebrare il quartiere e la sua identità.

“Ho quindi intrapreso un viaggio verso il Fort Collins Museum of Discovery per ricercare nei suoi archivi i significati dei nomi delle strade Magnolia, Canyon e Sherwood. Sherwood era il cognome di un agente indiano nominato da Abraham Lincoln che lavorò a stretto contatto con il capo Arapaho Friday/Warshinun, che parlava fluentemente inglese e si recò a Washington D.C. per sostenere i diritti dei nativi e fare da interprete per i suoi connazionali. I suoi sforzi per garantire la terra al suo popolo in Colorado non si concretizzarono mai, ma volevo onorarli includendo nell’opera d’arte delle piume dalla punta nera, come quelle del suo copricapo. Per Magnolia Street, ho utilizzato delle magnolie non native per rappresentare i coloni che si insediarono qui. Infine, per Canyon Avenue, le linee blu ondulate rappresentano le acque in movimento del fiume Cache La Poudre, che scorre dal canyon attraverso la città”, ha dichiarato Jess Bean, che ha guidato il progetto artistico ‘Namesake’.

L’estensione del marciapiede, per un totale di circa 1.500 m2, è stata definita da strisce stradali, paletti di demarcazione in plastica e opere d’arte sull’asfalto. L’uso combinato di queste applicazioni ha consentito di recuperare una vasta distesa di asfalto per il rifugio dei pedoni, ridurre la velocità del traffico e revitalizzare il quartiere. Inoltre, rielaborando radicalmente la geometria dell’intersezione e convertendola in un’intersezione a quattro vie con un’uscita a T separata, è anche migliorata la visuale per gli utenti della strada e si sono affrontate preoccupazioni di lunga data sulla confusione del diritto di precedenza.

Namesake’ di Jess Bean – Fort Collins, Colorado: una piuma con la punta nera, che commemora gli sforzi del capo Arapaho Friday/Warshinun.
© City of Fort Collins © City of Fort Collins

The strength of Europolveri products does not derive from the sole mixture of carefully selected raw materials, but rather from the people who study, model and formulate powder coatings thanks to more than 40 years of experience, and provide customers with the best solutions on the market A clear corporate philosophy and a shared vision have allowed to supply a vast range of products for three generations With more than 1000 products available in stock and over 40,000 already formulated, Europolveri offers infinite solutions to customer requests

La webapp myFAIR: gli eventi più importanti del settore, a portata di mano

A cura di ipcm®

Nel settore dei trattamenti superficiali, fiere ed eventi sono opportunità essenziali per rimanere aggiornati sulle ultime innovazioni, stringere partnership strategiche ed espandere le reti professionali. Tuttavia, orientarsi nella moltitudine di fiere globali può essere un compito arduo per i professionisti. La frammentazione delle informazioni, le date sovrapposte e la mancanza di una panoramica completa rendono difficile identificare gli eventi più rilevanti e pianificare in modo efficiente il proprio programma. Per rispondere a questa esigenza, è stata sviluppata un’innovativa webapp per indicizzare tutte le principali fiere nel settore del trattamento delle superfici. Questo strumento mira a semplificare la vita dei professionisti, fornendo una panoramica completa e organizzata degli eventi insieme a funzionalità progettate per ottimizzare la gestione del tempo e massimizzare le opportunità di business.

Da anni discutiamo se le fiere siano ancora uno strumento utile per le aziende in cerca di nuovi clienti. Negli ultimi 10 anni il mondo delle fiere si è completamente reinventato, sfruttando la digitalizzazione e creando occasioni dove prima non esistevano. Sulla base di queste ragioni, possiamo tranquillamente affermare che le fiere sono ancora molto importanti per coltivare relazioni commerciali e promuovere l’immagine e i valori di un brand.

La conseguenza di questo rinnovato interesse per le fiere è che gli eventi, in particolare negli ultimi due anni post-pandemia, si sono moltiplicati, polarizzandosi tra pochi eventi internazionali che rappresentano appuntamenti imperdibili per l’industria globale da un lato, e numerosi piccoli eventi locali frammentati volti a coltivare relazioni di prossimità dall’altro.

Il risultato? Una sfida significativa nel destreggiarsi tra la pletora di fiere e conferenze e nell’organizzare un programma di visite o esposizioni, soprattutto perché prendervi parte a tutte è semplicemente impossibile. Il mondo odierno è caratterizzato da cambiamenti improvvisi e imprevedibili e si muove a un ritmo rapido verso un ecosistema sempre più digitale. Questo ci ha portato a ripensare il nostro calendario annuale delle fiere, elencando i principali eventi che si terranno nel settore del trattamento delle superfici. Abbiamo scelto di soddisfare meglio le esigenze del settore affrontando il nostro calendario in un modo nuovo e trasformando quella che prima era una brochure digitale e cartacea in una webapp accessibile da qualsiasi dispositivo: myFAIR.

Perché una web app

La web app è uno strumento versatile e accessibile sia da desktop sia da mobile, che non richiede il download dallo store. Ciò nonostante, è possibile creare una scorciatoia direttamente nel menu del proprio smartphone, rendendo così l’accesso all’app semplice e immediato. myFAIR si presenta, pertanto, come uno strumento gratuito, sempre aggiornato e altamente interattivo al servizio dei professionisti del settore dei trattamenti superficiali (e non solo) per l’organizzazione della propria agenda fiere, sia in qualità di espositori sia di visitatori.

myFAIR è una web app lanciata da ipcm® alla fine del 2022 per offrire alla propria community uno strumento per rimanere aggiornati su tutti i principali eventi che si svolgono nel settore del trattamento delle superfici.

Attraverso la web app myFAIR è possibile sfogliare, filtrare, aggiungere ai preferiti, attivare alert e ottenere informazioni sempre aggiornate sugli eventi più importanti al mondo che coinvolgono il settore della finitura industriale.

an ipcm® app

Sezione Fairs

Nella sezione Fairs si trovano le fiere in ordine alfabetico. L’elenco è filtrabile in base al paese e alla categoria merceologica della fiera. È anche possibile digitare direttamente il nome della fiera nella barra di ricerca per accedere ancora più velocemente alle informazioni di un determinato evento. Facendo tap sul nome di una fiera, si accede alla scheda specifica di quell’evento, dove è possibile trovare informazioni aggiornate su date, location, focus e sito web. Da questa scheda è possibile anche ottenere le indicazioni stradali per la location dell’evento direttamente su Google Maps e aggiungere la fiera ai preferiti, così da ricevere alert in caso di nuovi aggiornamenti. È presente anche un elenco di fiere correlate per settore di appartenenza.

Sezione Schedule

Nella sezione Schedule è possibile filtrare le fiere in base al mese e all’anno di svolgimento: un modo semplice e immediato per organizzare la propria agenda su base mensile e per verificare in pochi semplici tocchi le fiere in programma in un determinato mese. Anche in questo caso è possibile applicare ulteriori filtri relativi al paese e alla categoria merceologica.

Sezione Suppliers

La sezione Suppliers presenta un elenco di fornitori di diversi servizi che ruotano attorno al mondo delle fiere: dal catering all’allestimento stand; dalle traduzioni al servizio di hostess e steward; dalla comunicazione alla stampa digitale; dalla creazione di gadget alla logistica.

Le aziende sono filtrabili in base ai servizi offerti e con un semplice tocco si accede ad una scheda dettagliata con le principali informazioni di contatto.

Opportunità pubblicitarie su myFAIR

myFAIR non è soltanto uno strumento utile per organizzare il proprio calendario fiere. Offre anche opportunità concrete alle aziende di promuoversi presso un target altamente specializzato, sotto l’egida dell’autorevolezza del brand ipcm®

I fornitori di servizi agli espositori possono contare su una sezione dedicata, sulla quale caricare il proprio profilo aziendale e le informazioni di contatto.

Espositori, visitatori ed enti fiera possono invece contare su tre opzioni di display advertising per promuovere il proprio business.

Fairs section
Schedule section
Suppliers' section
Scansiona il codice per esplorare la webapp

Cambiano le tonalità dei colori per l’industria automotive: cresce la popolarità dei colori caldi di nicchia

A cura di BASF

Il ‘Color Report for Automotive OEM Coatings’ di BASF offre un’analisi approfondita sulle tendenze cromatiche nel settore automobilistico, analizzando le preferenze sia a livello globale che regionale. La distribuzione cromatica a cui si fa riferimento nel report è stata calcolata da BASF Coatings sulla base delle informazioni disponibili relative alla produzione automobilistica globale e all’applicazione di vernici sulle autovetture.

Nel 2024, il panorama globale dei colori per l’automotive ha continuato a evolversi, poiché i consumatori si sono allontanati dalle tradizionali tonalità come il bianco e l’argento. Questo cambiamento sta aprendo la strada a una maggiore popolarità delle sfumature vivaci e dei colori neutri caldi e quindi a una palette più diversificata in tutto il settore, come affermato da BASF Coatings nell’ultimo ‘Color Report for Automotive OEM Coatings’. Nello specifico, mentre il bianco rimane la scelta principale tra i consumatori, le tonalità calde come il giallo e il beige sono sempre più attraenti e il verde è diventato popolare in tutte le regioni. Anche i colori acromatici come il nero e il grigio stanno guadagnando terreno.

EMEA: il beige guadagna popolarità, mentre i colori acromatici continuano a crescere costantemente I colori acromatici nella regione EMEA sono aumentati costantemente: dal 72% nel 2021 a quasi l’80% nel 2024, sottolineando l’attrattiva dei toni neutri. Il bianco resta il colore più amato, seguito da vicino dal grigio. Inoltre, il beige sta guadagnando popolarità, quasi raddoppiando la sua quota di mercato.

“I colori beige e neutri evocano un senso di calma e raffinatezza, riflettendo il desiderio di stabilità in un mondo frenetico”, ha affermato Mark Gutjahr, responsabile globale di BASF per l’Automotive Colour Design. “Consentono ai consumatori di esprimere la propria individualità, garantendo al contempo un’eleganza senza tempo nel design automobilistico”.

Americhe: il grigio si sta rivelando uno dei colori più versatili e accattivanti

Con la sua vasta gamma di toni, dai metallizzati freddi alle tonalità calde e terrose, il grigio offre una profondità e una raffinatezza che possono essere sorprendentemente vivaci. La distribuzione dei colori di quest’anno rivela uno spostamento verso i toni grigi, che ora catturano quasi il 20% della quota di mercato totale. Il nero è sceso di 2 punti percentuali rispetto al 2023, mentre le auto bianche hanno visto un calo ancora più significativo (5%).

“Il grigio sta ridefinendo lo stile automobilistico, guadagnando popolarità per la sua sofisticatezza versatile, mentre le preferenze si allontanano dai tradizionali bianco e nero”, ha affermato Victoria Fislage, Senior Design Manager di BASF Coatings.

Asia Pacifico: domina il nero, ma sboccia anche il giallo I colori acromatici rimangono la scelta migliore per l’83% dei consumatori, con il nero che guadagna 2 punti percentuali di popolarità, rafforzando la sua associazione con l’eleganza. Al contrario, il bianco ha visto un calo di oltre il 2%. Nel frattempo, i colori cromatici – in particolare il giallo – sono in ascesa, con toni più tenui come il giallo pastello e il Greige in testa. Queste tonalità riflettono i temi dell’armonia tra IA/uomo e sostenibilità, specialmente nel design dei veicoli elettrici – che riflettono uno spostamento verso palette di colori armoniose e ottimistiche.

“I gialli terrosi e pastello catturano i valori odierni: funzionalità, sostenibilità e coesistenza con la natura”, ha affermato Chiharu Matsuhara, responsabile dell’Automotive Colour Design per l’area Asia Pacifico.

Pantone lancia Pantone Colour of the Year 2025: PANTONE 17-1230 Mocha Mousse

A cura di PANTONE LLC

Carlstadt (New Jersey), Stati Uniti

E’ una sfumatura di marrone coinvolgente e ammaliante il nuovo colore dell’anno sviluppato da Pantone per il 2025: PANTONE 17-1230 Mocha Mousse.

Pantone, l’autorità globale nel campo del colore e fornitore di standard professionali per il linguaggio cromatico e di soluzioni digitali per la comunità del design, ha presentato il PANTONE 17-1230 Mocha Mousse, un evocativo marrone tenue che trasporta i nostri sensi nel piacere e nella delizia che ispira, scelto come Colore dell’Anno 2025. Con una tonalità calda e intensa, PANTONE 171230 Mocha Mousse avvolge evocando la qualità prelibata di cacao, cioccolato e caffè e soddisfacendo il nostro desiderio di comfort.

“Sostenuto dal nostro desiderio di piaceri quotidiani, PANTONE 17-1230

Mocha Mousse esprime un livello di indulgenza ponderata,” afferma Leatrice Eiseman, Direttore Esecutivo del Pantone Color Institute. “Sofisticato e ricco, ma al tempo stesso un classico senza pretese, questa cromia amplia la nostra percezione dei toni marroni, trasformandoli da umili e radicati a ispirazionali e lussuosi. Intriso di un’eleganza discreta e di un raffinato legame con la terra, il nuovo colore Pantone offre un tocco di glamour sobrio e di buon gusto: questa tonalità marrone dal sapore ricco ci avvolge con il suo calore sensoriale.”

C’è un movimento crescente che ci spinge ad allinearci in modo sempre più stretto con il mondo naturale. Caratterizzato dalla sua natura organica, PANTONE 17-1230 Mocha Mousse rende omaggio, abbraccia il sostegno offerto dal nostro ambiente fisico e, impregnato di autenticità, trova armonia

© PANTONE
© PANTONE

ed equilibrio tra le esigenze della modernità e la bellezza senza tempo della creazione artistica.

“La ricerca senza fine dell’armonia è presente in ogni singolo aspetto delle nostre vite, dalle relazioni con gli altri fino al nostro lavoro, i nostri contatti sociali e l’ambiente naturale che ci circonda. L’armonia infonde una sensazione di serenità, ispirando uno stato positivo di pace, calma ed equilibrio interiori e ci fa sentire in sintonia con il mondo che ci circonda. Abbraccia una cultura di connessione e unità, oltre a rappresentare la sintesi del nostro benessere mentale, spirituale e fisico,” ha aggiunto Laurie Pressman, vice presidente del Pantone Color Institute. “Con questo in mente, per il Pantone Colour of the Year 2025 abbiamo scelto una tonalità che risponde al nostro desiderio di comfort e benessere e al piacere di concederci e condividere con gli altri semplici momenti di gioia.”

Per celebrare il 26° anniversario del Colore dell’Anno, Pantone ha lanciato per la prima volta questa tonalità con eventi ed esperienze organizzate in tutto il mondo. Da Londra a New York, da Shanghai a Mumbai, Pantone ha presentato spazi pubblici ed eventi dedicati al colore, rendendo il colore dell’anno 2025 accessibile a tutti. La prima tappa del tour internazionale di Pantone si è svolta con il suo partner di lancio ufficiale, il London Eye di lastminute.com. In un evento senza precedenti per PANTONE, l’iconica attrazione ha svelato il Colore dell’Anno 2025 illuminando lo skyline di Londra: lo spettacolo di luci è stato visibile al pubblico il 5 dicembre,

brillando per tutta la serata e regalando un momento magico a tutti. Lo stesso giorno BMW e Pantone hanno celebrato il lancio del Colore dell’Anno a New York con la presentazione della MINI Cooper Cabrio 2025, presentata nella tonalità PANTONE 17-1230 Mocha Mousse e disponibile presso i concessionari a partire dal mese di gennaio 2025.

Applicazioni di Pantone Colour of the Year 2025

Nell’interior design questo marrone evocativo intriso di calore sensoriale evoca la sensazione di comfort domestico, sia che si tratti di pavimentazioni o di pareti dipinte, nell’arredamento della casa o in materiali più naturali come il legno e la pietra, il rattan e il vimine, la pelle e il lino. Nel packaging e nel design multimediale PANTONE 17-1230 Mocha Mousse, apparentemente tattile e invitante, accoglie calorosamente, spingendo i consumatori a entrare in contatto e a interagire, trasformandosi in una tonalità allettante per una varietà di prodotti, dai cibi e bevande alla cosmesi, fino a qualsiasi prodotto realizzato con ingredienti naturali o dedicato al benessere.

Nell’ambito degli accessori di moda, la tonalità adattabile e neutra di Mocha Mousse si fonde senza sforzo con qualsiasi colore, arricchendo ogni outfit con un tocco di calore e lusso raffinato: occhiali, borse strutturate e gioielli metallici in PANTONE 17-1230 Mocha Mousse introducono una sofisticazione elevata. Con finiture lucide

© PANTONE

o opache, il calore morbido e rossastro di questa tonalità cromatica si rivela splendidamente mentre il colore interagisce con la luce. Nell’abbigliamento, questo nuovo colore risulta intriso di un calore sensoriale che si manifesta in tessuti morbidi, pelli burrose e scamosciate, velluti soft, cachemire, angora e maglioni pelosi e lanosi che avvolgono e abbracciano. Allo stesso tempo, con la sua apparenza leggera, PANTONE 17-1230 Mocha Mousse si presta altrettanto bene a chiffon diafani e fluttanti, texture setose, satinate e jersey che aggiungono fluidità e un’eleganza drappeggiata.

Infine, per i prodotti di bellezza, il bagliore caldo di questo marrone tenue risveglia la luminosità intrinseca delle singole tonalità di pelle in un’ampia varietà di sottotoni, evidenziando il desiderio di una bellezza autentica e senza pretese e di look minimalisti legati alla semplicità. Questa tonalità versatile che funziona bene sia nelle applicazioni opache che in quelle lucide si presta alla miscelazione con molti altri colori e funge da base perfetta per le finiture lucide metallizzate.

I partner ufficiali di PANTONE Colour of the Year 2025

Essere partner ufficiali di Pantone significa saper declinare le nuove tonalità di colore nei propri prodotti o creazioni. Dagli smartphone Motorola alla decorazione di interni con i tessuti Joybird, dalle profumazioni per ambienti di Pura alla collezione di risorse di web design di Wix Studio, alle composizioni artistiche di Spoonflower e Society6, per chiudere con le sofisticate cuffie di Libratone, la box beauty di Ipsy e i tessuti Ultrafabrics, ogni anno la vastità di prodotti che “si vestono” del nuovo colore dell’anno di Pantone è sempre più ampia.

Scansiona il QR Code per approfondire l’esperienza sensoriale di Pantone Colour of the Year 2025

La percezione sensoriale del colore risulta fondamentale non solo per tessuti e complementi di arredo, ma anche per i dispositivi tecnologicamente più avanzati. Motorola lancia ogni anno una nuova edizione dei suoi dispositivi, per riflettere il significato del Pantone Colour of the Year. Scelto per rappresentare PANTONE 17-1230 Mocha Mousse in tutto il mondo, il motorola razr 50 ultra/motorola razr+ è audace e raffinato. Il suo famoso design ribaltabile è una dichiarazione di intenti che dona una sferzata di serena nostalgia. E il suo enorme display esterno promuove i processi creativi e le collaborazioni degli utenti, piccole o grandi che siano. Il motorola edge 50 neo non è da meno, con il suo design durevole e armonioso, sicuro e sofisticato. Un connubio perfetto tra arte e tecnologia, per un’esperienza di utilizzo bilanciata che conquisterà e delizierà tutti. Entrambi i dispositivi sono ricoperti di uno strato di pelle vegana con fondi di caffè in rilievo. I fondi di caffè si abbinano perfettamente alla tonalità, creando un’essenza calda e confortante. Ciò contribuisce anche alla natura sensoriale del colore e incoraggia gli utenti a dedicarsi alla cura di sé e ad attività che li fanno sentire bene in quel momento. I telefoni Pantone Colour of the Year 2025 saranno disponibili a partire da gennaio 2025. Risulta molto particolare anche la partnership con LIBRATONE che integra PANTONE 17-1230 Mocha Mousse nel design elegante delle cuffie UP, unendo armoniosamente colore e forma. Questo connubio dà vita a una connessione emotiva unica tra la musica, l’ambiente in cui viviamo e le nostre relazioni sociali. Grazie all’interazione di comfort, espressione sonora bilanciata e presentazione cromatica armoniosa, emerge dal profondo dell'anima la sensibilità nei confronti dell’ambiente e la creatività nella nostra vita.

Elementis ha ottenuto la valutazione EcoVadis Gold per il quarto anno consecutivo

Questo riconoscimento evidenzia l’impegno dell’azienda nel ridurre l’impatto ambientale, salvaguardare i diritti umani e del lavoro, dare priorità alla sicurezza e sostenere una catena di fornitura responsabile ed etica.

Elementis è lieta di annunciare di aver ottenuto la valutazione

EcoVadis Gold per il quarto anno consecutivo. Questo stimato riconoscimento sottolinea l’impegno incrollabile dell’azienda nei confronti della sostenibilità e delle operazioni commerciali etiche. Ottenendo questo premio, Elementis rafforza la sua determinazione a:

 Ridurre al minimo l’impatto ambientale.

 Proteggere i diritti umani e del lavoro.

 Garantire la sicurezza sul posto di lavoro.

 Mantenere una catena di fornitura responsabile e trasparente.

 Condurre gli affari nel rispetto dei più alti standard etici.

“Il raggiungimento dell’EcoVadis Gold per il quarto anno consecutivo è un risultato straordinario, che riflette il continuo impegno e la dedizione dei team di Elementis nel migliorare continuamente i nostri impatti sulla sostenibilità”, ha dichiarato Phil Blakeman, Direttore globale della sostenibilità.

LANXESS ottiene buone valutazioni di sostenibilità

LANXESS ha ottenuto le migliori valutazioni di sostenibilità nel Dow Jones Sustainability Index Europe, ISS ESG, MSCI ESG e il Gold Status di EcoVadis.

LANXESS si è recentemente assicurata le migliori posizioni in diverse prestigiose valutazioni di sostenibilità. Nel Dow Jones Sustainability Index (DJSI) Europe, l'azienda di specialità chimiche si è classificata al primo posto nella categoria Chemicals con un punteggio di 79 su 100 punti. A livello globale, LANXESS ha raggiunto il quarto posto nel DJSI World, eccellendo in aree quali la strategia climatica, la gestione delle acque, l'etica aziendale, i diritti umani e la gestione dei prodotti. “I punteggi eccellenti che abbiamo ottenuto nei vari rating di sostenibilità riflettono il nostro impegno incrollabile nelle pratiche commerciali sostenibili. Dimostrano che prendiamo sul serio la nostra responsabilità nei confronti dell'ambiente, della società e della buona governance aziendale”, ha dichiarato Hubert Fink, membro del Consiglio di Amministrazione di LANXESS.

A novembre, l'agenzia di rating MSCI ESG ha riconfermato il rating AA di LANXESS per il quarto anno consecutivo, posizionando l'azienda tra quelle con il rating più alto nel settore delle materie prime e della chimica diversificata. MSCI ESG valuta le società in base alla loro capacità di gestire i rischi ambientali, sociali e di governance (ESG).

Nello stesso mese, ISS ESG ha aggiornato il rating di LANXESS da B- a

B (su una scala da A+ a D-), confermando il suo status di azienda leader. Questo riconoscimento colloca LANXESS tra le aziende meglio valutate dell'industria chimica, con ISS ESG che ha valutato quasi 100 indicatori specifici del settore.

Inoltre, LANXESS ha ottenuto un rating di sostenibilità di livello oro da EcoVadis, posizionandosi nel primo 5% di oltre 100.000 aziende valutate. La valutazione di EcoVadis aiuta le aziende a misurare le prestazioni di sostenibilità dei loro partner.

ROAD TO 2050

Clariant è leader nella chimica sostenibile con una gamma completa di additivi privi di PFAS

Clariant ottiene una gamma di additivi 100% privi di PFAS con soluzioni come Ceridust™ 8170 M e AddWorks™ PPA, supportando la sostenibilità e la conformità alle future normative globali.

Nel dicembre 2023 Clariant ha completato la sua transizione verso una gamma di additivi completamente priva di sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS), riaffermando il suo impegno per un’innovazione più sostenibile e orientata al cliente. In vista di normative globali più severe sui PFAS, le misure proattive di Clariant dimostrano sia lungimiranza sia una profonda dedizione nella promozione di soluzioni più sicure e responsabili per l’industria globale.

Soddisfare le esigenze dei clienti e dell’ambiente

Il passaggio di Clariant agli additivi privi di PFAS riflette una profonda comprensione delle esigenze dei clienti e un impegno costante nella protezione dell’ambiente. Eliminando i PFAS dalla sua intera gamma di additivi, Clariant offre ai clienti alternative sostenibili, senza compromettere le prestazioni. Questa mossa coraggiosa garantisce che i clienti di Clariant siano in grado di rispettare in sicurezza le mutevoli normative e di allinearsi con le tendenze globali verso pratiche produttive più ecologiche.

Proattivi e pronti per il futuro

Con molto anticipo sulle imminenti scadenze normative, la transizione di Clariant verso gli additivi privi di PFAS, completata nel dicembre 2023, sottolinea la prontezza dell’azienda nell’affrontare la crescente richiesta globale di soluzioni sostenibili. Anticipando i tempi, Clariant non solo salvaguarda l’ambiente, ma garantisce anche che i suoi clienti riescano ad adattarsi rapidamente alle nuove normative.

Innovativi additivi privi di PFAS

L’innovativo portfolio di Clariant comprende rivoluzionarie soluzioni prive di PFAS come Ceridust 8170 M, un agente texturizzante privo di politetrafluoroetilene (PTFE) per vernici in polvere che offre prestazioni superiori con un minore consumo energetico rispetto ai prodotti contenti PTFE. Questa innovazione supporta i clienti nel perseguimento della riduzione delle emissioni secondo lo Scope 1, realizzando al contempo notevoli risparmi sui costi. Inoltre, la nuova linea di ausili per la lavorazione dei polimeri AddWorks PPA consente il controllo della frattura di fusione, un’estrusione efficiente e una qualità del film ottimale, soddisfacendo al contempo la necessità di additivi più sostenibili e garantendo la conformità alle rigide normative ambientali previste in quest’area applicativa.

Stefan Brejc, Vicepresidente Globale del segmento Rivestimenti & Adesivi afferma: “Il nostro impegno per una chimica migliore ci spinge a sviluppare continuamente soluzioni sostenibili che riducano l’impatto ambientale, soddisfacendo al contempo le esigenze prestazionali dei nostri clienti. La gamma di additivi privi di PFAS è il risultato di anni di ricerca dedicata e di collaborazione con i nostri partner”.

Miao Zhigang, Vicepresidente Globale del segmento Soluzioni Polimeriche, aggiunge: “Crediamo nell’offrire oggi le soluzioni del domani. Eliminando i PFAS, non stiamo solo affrontando le normative attuali, stiamo anche anticipando i bisogni futuri del settore, garantendo che i nostri clienti rimangano competitivi e responsabili”.

Il lancio di altri entusiasmanti prodotti privi di PFAS nel 2025

Clariant sta ampliando la sua gamma di innovazioni sostenibili, con una pipeline di nuovi prodotti privi di PFAS e iniziative di impatto pensate per coinvolgere in modo significativo i clienti. Attraverso una serie di esperienze digitali e di collaborazioni strategiche, Clariant offrirà approfondimenti essenziali sui prodotti e aggiornamenti esclusivi.

© Clariant/ generated with AI

La crescente preoccupazione del settore in merito ai PFAS

Le sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche (PFAS) sono state un importante motivo di preoccupazione per le industrie di tutto il mondo a causa della loro persistenza nell’ambiente e dei potenziali rischi per la salute. Mentre gli enti normativi implementano controlli più severi sull’uso dei PFAS, le industrie cercano alternative più sicure. La decisiva scelta di Clariant di eliminare i PFAS è in linea con questi sforzi globali e posiziona l’azienda come leader nella riduzione dei rischi ambientali e sanitari, guidando al contempo l’intero settore verso pratiche più sostenibili.

AkzoNobel installa con successo una cabina di verniciatura a idrogeno nel nuovo centro di formazione automotive belga

Questa struttura innovativa fa parte di un’iniziativa multimilionaria per espandere e modernizzare la rete globale di oltre 40 centri di formazione automobilistica di AkzoNobel.

Il produttore di vernici e rivestimenti AkzoNobel ha recentemente installato una delle prime cabine di verniciatura a idrogeno per il settore automotive nel suo nuovo centro di formazione vicino a Bruxelles (Belgio). La nuova cabina di verniciatura è stata progettata per superare gli standard locali e normativi, dimostrando come l’adozione di tecnologie avanzate possa favorire operazioni più sostenibili. La struttura è più grande del 30% rispetto alla precedente ed è stata costruita per ottenere la certificazione BREEAM, rafforzando così l’impegno di AkzoNobel a ridurre le emissioni di carbonio lungo l’intera catena del valore entro il 2030. “L’industria del futuro richiede verniciatori del futuro che conoscano a fondo le ultime tecnologie e tecniche. Aumentando le dimensioni del nostro stabilimento belga di quasi un terzo, possiamo ospitare più tecnologia, come la nuova cabina di verniciatura, nonché formare più personale. Potremo mostrare alle carrozzerie come le ultime tecnologie siano in grado di ridurre le emissioni di carbonio, i tempi di essiccazione e consumare meno energia, contribuendo a guidare l’industria in una

direzione più sostenibile,” ha dichiarato Patrick Bourguignon, direttore del settore Automotive and Specialty Coatings dell’azienda. Inoltre, la cabina di verniciatura alimentata a idrogeno è completamente attrezzata per le riparazioni convenzionali e dispone di una postazione di lavoro integrata all-in-one. Include un sistema avanzato di filtraggio dell’aria che utilizza il carbone attivo per filtrare i composti organici volatili (COV) rilasciati durante la verniciatura. Inoltre, un sistema di filtraggio HEPA assicura che l’aria pulita (con una purezza fino al 99%) sia rilasciata nell’atmosfera in modo sicuro. I centri di formazione di AkzoNobel offrono una vasta gamma di programmi di formazione, che coprono le tecniche di applicazione, la formazione sui prodotti e sui sistemi e i nuovi processi di colore digitale. I programmi si concentrano in modo particolare sul miglioramento della qualità e dei processi, nonché sulle riparazioni specializzate per i veicoli elettrici di prossima generazione e dotati di radar.

“Rafforzando ulteriormente la formazione di verniciatori, responsabili di carrozzerie e ingegneri OEM sulla nuova generazione di vernici e tecnologie, possiamo supportarli nel migliorare l’efficienza operativa e ridurre le emissioni di CO2. Gli investimenti che stiamo realizzando nei nostri centri mirano a colmare una crescente carenza di competenze a livello globale, contribuendo al contempo a stabilire un nuovo standard di riferimento per le pratiche sostenibili nel nostro settore,” ha aggiunto Patrick Bourguignon.

© AkzoNobel

HIGHLIGHT OF THE MONTH

Timecore: eccellenza nell’allestimento di spazi fieristici con soluzioni mirate per le aziende del settore trattamento superfici

A cura di ipcm®

Timecore offre soluzioni integrate per la progettazione e la realizzazione di spazi fieristici, dalla creazione di stand su misura alla gestione logistica completa fino ai servizi di computer graphic per produrre contenuti video reali e in 3d che arricchiscano l’esperienza dei visitatori. Con un approccio innovativo, trasforma gli spazi in ambienti immersivi che raccontano la storia dei brand e favoriscono l’interazione con i visitatori. Queste caratteristiche l’hanno trasformata in un partner di fiducia per molte aziende del settore trattamento superfici per esporre agli eventi internazionali.

Nel settore fieristico, il design degli stand è cruciale per il successo di un’azienda, poiché un allestimento ben progettato non solo cattura l’attenzione, ma riflette l’identità e i valori aziendali, creando una prima impressione duratura. In un contesto affollato come una fiera, dove le aziende competono per farsi notare, è fondamentale che lo stand si distingua, stimoli l’interesse del pubblico e comunichi chiaramente l’immagine del brand, la vision di un’azienda, i suoi valori e, soprattutto, valorizzi i suoi prodotti. La progettazione degli spazi, l’uso dei colori e gli elementi grafici sono essenziali per attrarre i visitatori e favorire una connessione profonda con l’azienda. Inoltre, un design innovativo può trasformare lo stand in un’esperienza interattiva, grazie a tecnologie come ledwall e realtà aumentata. Un allestimento curato nei minimi dettagli e realizzato a regola d’arte trasmette anche professionalità. In questo contesto, Timecore (Monza) si conferma il partner preferenziale per molte aziende che gravitano nel settore del trattamento delle superfici, specializzandosi nell’ideazione di stand in grado di rappresentare prodotti industriali non di facile appeal.

I servizi offerti

Timecore si distingue per una proposta ampia e articolata, che include:  Progettazione creativa: ogni stand è progettato su misura, tenendo conto del settore di appartenenza, degli obiettivi di comunicazione, delle necessità specifiche di ciascun cliente e, naturalmente, del budget.

Questo approccio creativo permette di ideare soluzioni che siano non solo funzionali, ma anche di grande appeal.

 Produzione e realizzazione con materiali all’avanguardia e tecnologie moderne per creare stand resistenti, funzionali e di grande impatto visivo.

 Logistica: trasporto, montaggio, smontaggio e assistenza tecnica durante le fasi di allestimento e, volendo, anche durante l’evento.

 Computer graphics: realizzazione di soluzioni visive altamente creative ed efficaci con riprese video, post-produzione e computer graphics.

 Rendering e animazione 3D per visualizzare oggetti complessi, come componenti meccanici e industriali, in modo dettagliato, analizzandoli da diverse angolazioni e comprendendo ogni singola componente.

Le animazioni 3D rappresentano uno strumento imprescindibile per presentare i propri prodotti in uno stand senza portarli fisicamente in

fiera. Infatti spesso vengono creati dei video appositamente per la fiera, da proiettare su TV o ledwall, ma che poi il cliente può continuare ad utilizzare per sempre.

Timecore protagonista a PaintExpo

Lo scorso aprile 2024 si è svolta l’edizione di PaintExpo, la fiera europea di riferimento per le tecnologie di verniciatura industriale, che si tiene ogni due anni a Karlsruhe, in Germania. L’evento ha rappresentato uno dei momenti più significativi per Timecore nel settore del design degli spazi espositivi per questo settore industriale.

Tra i progetti di maggiore rilievo spicca lo stand realizzato per ipcm®, progettato per riflettere l’identità aziendale attraverso un design moderno e dinamico. Lo spazio si è distinto per un’atmosfera accogliente e conviviale, arricchita da un’area lounge e un calciobalilla pensati per incentivare la socializzazione tra visitatori ed espositori. Grazie a questo progetto, lo stand di ipcm® è stato uno dei protagonisti della fiera, fungendo anche da cornice per celebrare il

quindicesimo anniversario di eos Mktg&Communication, casa editrice della rivista ipcm®_International Paint&Coating Magazine. Futura ha rinnovato la sua fiducia nell’allestitore per il secondo anno consecutivo, affidandogli la progettazione di uno stand dal forte impatto visivo. Grazie a un design che ha saputo combinare luci, colori e materiali in modo innovativo, è stata creata un’esperienza immersiva per il visitatore, che ha sottolineato la posizione di leadership dell’azienda nel settore dei convogliatori aerei.

Orbita, invece, ha puntato su un’eleganza minimalista: il design dello stand, sobrio e raffinato, ha esaltato i suoi prodotti (cuscinetti e catene per convogliatori) senza distrazioni, dimostrando che il minimalismo può avere un impatto forte ed efficace, se ben progettato.

Zeus Electrostatic System ha optato per uno spazio espositivo elegante e funzionale, concepito per riflettere il suo ruolo di fornitore di apparecchiature per la verniciatura industriale. Lo stand includeva spazi per la dimostrazione dal vivo di queste apparecchiature, una scelta che oltre ad esaltare le tecnologie dall’azienda, ha attirato l’attenzione dei visitatori grazie a un approccio interattivo e coinvolgente.

Alit Technologies ha catturato l’attenzione con uno stand dal design moderno e accattivante, arricchito da tecnologie multimediali che hanno reso l’esperienza dei visitatori più immersiva e approfondita, favorendo una migliore comprensione delle soluzioni di sverniciatura innovative offerte dalla società.

La Fiera PaintExpo di Karlsruhe ha visto emergere anche uno degli stand più impressionanti e all’avanguardia della manifestazione: quello di Lesta. Questo spazio non è stato soltanto un semplice punto di esposizione, ma una vera e propria dimostrazione di tecnologia avanzata e di impatto visivo. Fin dal primo sguardo, lo stand Lesta si è distinto per la sua linearità. L’uso sapiente di materiali futuristici e di design innovativo ha catturato l’attenzione dei visitatori, trasportandoli in un mondo di innovazione e progresso tecnologico. Ma ciò che ha reso davvero unico questo stand è stata la presenza di numerosi robot funzionanti.

Infine, anche Infragas ha saputo distinguersi con uno stand dal design moderno e ben organizzato, capace di attirare immediatamente l’attenzione dei visitatori. Grazie a una disposizione studiata nei dettagli, l’azienda ha trasmesso il suo messaggio in modo chiaro ed efficace mentre le sue tecnologie innovative sono state valorizzate dall’allestimento stesso.

Innovazione e design ad Aluminium Düsseldorf

La scorsa edizione della fiera Aluminium di Düsseldorf, Germania, ha confermato Timecore come leader nel design espositivo internazionale. Uno degli stand più apprezzati è stato quello realizzato per CIE GROUP, leader europeo nella progettazione e produzione di impianti per il trattamento dei metalli e delle acque reflue derivanti. Il design innovativo dello stand aveva al centro un imponente ledwall circolare appeso al soffitto, capace di catturare lo sguardo e attirare l’attenzione dei visitatori

sin da lontano. Le grafiche dinamiche e le immagini dei prodotti, sapientemente integrate nel layout, hanno reso l’ambiente espositivo altamente suggestivo, mentre le aree bar e meeting, progettate per favorire la socializzazione, hanno contribuito a creare un’atmosfera accogliente e conviviale.

Alit Technologies ha nuovamente scelto Timecore per l’allestimento di uno stand futuristico. Il grande ledwall verticale con un’animazione 3D personalizzata ha dato vita a uno spazio elegante e innovativo, perfettamente in linea con l’immagine dell’azienda, mentre nel photo-booth allestito con una Vespa d’epoca, i visitatori hanno potuto scattarsi fotografie ricordo con i membri del team.

L’importanza di uno stand ben progettato

Partecipare a una fiera rappresenta un’opportunità fondamentale per ogni azienda, ma per massimizzare l'impatto è essenziale uno stand che sappia catturare l’attenzione e comunicare il valore del brand in modo chiaro ed efficace. Timecore, con la sua consolidata esperienza e un approccio innovativo, è il partner ideale per creare soluzioni su misura che non solo rispecchiano l’identità aziendale, ma trasformano ogni partecipazione in un’esperienza unica e memorabile. Grazie a una gestione completa, che va dalla progettazione alla logistica, Timecore supporta i clienti in ogni fase dell’allestimento, assicurandosi che il messaggio del brand venga comunicato in modo perfetto e che ogni dettaglio sia curato con la massima precisione. Un valore aggiunto è l’assistenza in loco durante tutte le fasi di allestimento e il primo giorno di fiera, per garantire che tutto sia in linea con il progetto e perfetto in ogni sua parte.

© Timecore
© Timecore

European Coatings Show: 25 – 27 March 2025

European Coatings Show Conference: 24–26 March 2025

ipcm® Academy: formazione professionale nel settore della finitura industriale delle superfici

A cura di ipcm® Academy

ipcm® Academy, la divisione formativa della rivista

ipcm®_International Paint&Coating Magazine, rappresenta un punto di riferimento per la formazione e l’aggiornamento degli specialisti nel settore della finitura industriale delle superfici. Attraverso corsi teorici e pratici, fornisce le competenze necessarie per affrontare le sfide presenti e future del mercato della verniciatura industriale, consolidando cultura tecnica ed eccellenza operativa.

Una proposta formativa completa e diversificata

I corsi di ipcm® Academy approfondiscono tutti gli aspetti della verniciatura industriale, dalla corrosione al pretrattamento delle superfici, dal controllo qualità alla documentazione dei processi. L’obiettivo è aggiornare e formare tecnici specializzati nel settore dei trattamenti superficiali, accompagnandoli verso il riconoscimento professionale e l’acquisizione di competenze certificate.

Attraverso un mix equilibrato di teoria e pratica, i partecipanti acquisiscono competenze tecniche e operative applicabili direttamente al loro lavoro quotidiano, con una proposta formativa che include corsi online e in aula.

I corsi si rivolgono a operatori della verniciatura, responsabili di reparto, direttori di produzione, tecnici commerciali di produttori di vernici e responsabili del controllo qualità:

I corsi approfondiscono diverse tematiche:

 Corrosione;

 Pretrattamenti;

 Trattamento e depurazione acque;

 Applicazione prodotti vernicianti in polvere;

 Applicazione prodotti vernicianti a base liquida;

 Controlli;

 Metodi di controllo, strumenti e prove pratiche;

 ACET Test e visita ai laboratori Innovhub;

 Impianti e attrezzature;

 Failure analysis, manutenzione e sicurezza;

 Documentazione controllo processi, gestione investimenti e contabilità industriale;

 Verniciatura materie plastiche;

 Coil coating;

 Industrial PVD coating: dalla teoria alla pratica. Un approccio produttivo ai trattamenti superficiali a film sottile;

 Normativa ISO 12944: protezione dalla corrosione di strutture in acciaio mediante verniciatura.

Alcune di queste giornate di corso si svolgono esclusivamente in presenza per integrare la teoria con attività pratiche, svolte in ambienti altamente specializzati:

 I corsi Metodi di controllo, strumenti e prove pratiche, ACET Test e Documentazione controllo processi, gestione investimenti e contabilità industriale si tengono presso il laboratorio Innovhub di Milano, dove i partecipanti affrontano esercitazioni su campioni, stesura di documenti e analisi di casi studio.

 Il corso Coil Coating si svolge in presenza presso l’azienda Novelis di Bresso (Milano) e offre una panoramica completa di questa tipologia di trattamento superficiale, con una visita guidata agli impianti di verniciatura e sessioni pratiche nel laboratorio di controllo qualità.

Caratteristiche del tecnico dei processi di finitura

Dal 2020, grazie a un percorso di certificazione durato due anni, la figura del Tecnico dei Processi di Finitura Industriale delle Superfici è stata ufficialmente riconosciuta e inserita nel QRSP (Quadro Regionale degli Standard Professionali) della Regione Lombardia. Questa nuova figura professionale è responsabile dell’organizzazione e gestione delle attività produttive volte a garantire la finitura e la decorazione ottimali di componenti e prodotti finiti e la loro corretta protezione contro la corrosione, assicurando che questi soddisfino le esigenze di durabilità nell’ambiente in cui saranno utilizzati. Definisce il processo di protezione e finitura più idoneo, tenendo conto delle specifiche tecniche, della resistenza alla corrosione e della durabilità prevista, nonché delle tecnologie applicabili per la preparazione delle superfici e l’applicazione dei prodotti vernicianti. Si occupa della gestione dell’omologazione e della validazione del processo, della qualificazione delle modalità applicative e della verifica dell’idoneità degli applicatori. Inoltre, valuta costantemente l’adeguatezza dei processi produttivi aziendali, assicurandosi che siano allineati con la tipologia di protezione e finitura stabilita, e verifica la congruenza delle schede tecniche, dei cicli protettivi e delle istruzioni operative. Il Tecnico coordina inoltre la programmazione della produzione e dei controlli di processo, gestisce le attrezzature e gli impianti, e redige la documentazione necessaria per monitorare e controllare le attività. Infine, collabora attivamente con la direzione, i reparti di progettazione e ingegneria di produzione, l’ufficio del personale e il reparto qualità per garantire l’allineamento e l’efficace implementazione del piano gestionale, economico e di controllo all’interno dell’azienda.

La qualità della docenza

I docenti di ipcm® Academy rappresentano uno dei principali punti di forza

dei nostri corsi. Non si tratta solo di esperti con un bagaglio di conoscenze teoriche, ma di professionisti con pluriennale esperienza pratica, che hanno vissuto e continuano a vivere il mondo della verniciatura industriale, affrontando quotidianamente le sfide operative del settore. Questa esperienza diretta permette loro di comprendere a fondo le problematiche reali delle aziende e di proporre soluzioni concrete e applicabili alle esigenze quotidiane dei partecipanti. Inoltre, a distinguere ulteriormente ipcm® Academy è la presenza di figure di spicco che portano valore aggiunto ai nostri percorsi formativi, tra questi Paolo Rami, direttore di ipcm® Academy ed esperto in progettazione e omologazione di processi anticorrosivi e di analisi sulle problematiche e difettologie specifiche dei processi di verniciatura, Pasquale Roberti, Anastasios Vergani e Gianmaria Gasperini. Il corpo docente di ipcm® Academy garantisce un percorso formativo unico e di alto livello, che unisce teoria, pratica e un confronto diretto con chi opera quotidianamente nel settore.

Modalità di frequenza: due sessioni annue per una formazione su misura

I corsi firmati ipcm® Academy si articolano in due sessioni annuali, una modalità di fruizione consolidata che consente ai datori di lavoro e ai partecipanti di scegliere la sessione che meglio si adatta ai propri impegni lavorativi e personali.

La prima sessione 2025 si terrà da fine marzo a fine giugno, mentre la seconda sessione da fine settembre ai primi di dicembre.

 Corso completo

Il corso completo è volto a formare la figura professionale di Tecnico dei Processi di Finitura Industriale delle Superfici e si compone delle seguenti giornate: corrosione, pretrattamenti, trattamento e depurazione acque,

applicazione prodotti vernicianti in polvere, applicazione prodotti vernicianti a base liquida, controlli, metodi di controllo, strumenti e prove pratiche, ACET test, impianti e attrezzature, failure analysis, e documentazione controllo processi e gestione investimenti. Al termine del percorso formativo è previsto un esame finale, della durata di un giorno e suddiviso in una prova scritta ed una orale. L’esito positivo dell’esame determina il rilascio della Certificazione delle competenze, riconosciuta dalla Regione Lombardia con valenza nazionale ed europea.

 Singole giornate

Per coloro che desiderano approfondire solo specifici argomenti, è possibile iscriversi a singole giornate. In tal caso è rilasciato un attestato di frequenza, con validità nazionale.

Corsi

personalizzati in azienda

Oltre ai corsi standard, ipcm® Academy progetta e realizza percorsi formativi personalizzati direttamente in azienda. Gli argomenti trattati e il calendario delle lezioni sono studiati in collaborazione con il cliente, tenendo conto delle specifiche esigenze lavorative dei partecipanti. Questa soluzione su misura consente di ottimizzare l’apprendimento e garantire un impatto immediato sulle attività quotidiane.

Le novità del 2025

Dal 2025, ipcm® Academy introdurrà due nuovi moduli formativi:

 Rivestimenti PVD: approfondisce le opportunità offerte dalla tecnologia ecocompatibile del PVD, con focus su metodologie e competenze richieste

per ruoli come tecnici di laboratorio e ingegneri di processo. Attraverso lezioni interattive, i partecipanti acquisiranno una comprensione solida e applicabile di questa tecnologia.

 Normativa ISO 12944:2018 - protezione dalla corrosione di strutture di acciaio mediante verniciatura: analizzerà le norme ISO 12944:2018.

I partecipanti impareranno a interpretare e applicare le normative, adattandole al contesto attuale e alle sfide del futuro.

Ipcm® Academy:

un partner affidabile per la formazione continua

Partecipare ai corsi di ipcm® Academy consente di acquisire competenze certificate, riconosciute a livello nazionale ed europeo, con la possibilità di scegliere un percorso formativo personalizzabile. I partecipanti possono optare per il corso completo o per singole giornate e beneficiare di attività pratiche, tra cui dimostrazioni e prove di controllo qualità con strumenti professionali. Grazie a programmi di formazione innovativi e alla collaborazione con istituti accreditati, ipcm® Academy si afferma come un partner affidabile per la crescita professionale nel settore della finitura industriale: che si tratti di perfezionare le competenze di operatori esperti o di formare nuove figure professionali, ipcm® Academy offre un supporto completo per affrontare con successo le sfide attuali e future del mercato della verniciatura industriale.

Per maggiori informazioni, visita il sito ufficiale di ipcm® Academy: https://ipcmacademy.com/

The most important industry events at your fingertips

myFAIR is a free web app that can be accessed from both desktop and mobile devices, which allows you to stay up-to-date with the leading events of the surface treatment sector.

COLOUR STUDY

Marrone: il colore più sottovalutato, che ci accompagna ogni giorno

Monica Fumagalli, ipcm®

Un colore che non piace a nessuno: il marrone deve il suo essere sfavorito rispetto alle altre tinte - ma anche la sua fortuna – all’associazione con l’elemento più naturale che conosciamo, la terra, con alcune curiosità che possono sorprendere.

Ebbene sì: nonostante sia un colore poco amato - avete mai sentito qualcuno affermare che il suo colore preferito è il marrone? – tanto che non è facile identificarne storia e caratteristiche, è quello più presente nella nostra quotidianità: è infatti il colore più comune degli occhi, della pelle e dei capelli, oltre che essere presente in elementi naturali che si rincorrono alla nostra vista. Fu anche – e forse proprio per questo - il primo colore utilizzato dai nostri antenati per fissare sulle pareti delle grotte le prime impressioni del mondo che li circondava: si trattava di un pigmento ricavato dall’argilla e quindi con sfumature tendenti al rossastro, facilmente recuperabile in natura e le cui prime testimonianze nei dipinti preistorici si fanno risalire almeno al 40.000 a.C..

Il marrone è il colore dell’humus, della terra fertile, del tronco degli alberi, del caffè, di alcuni legumi come fagioli e lenticchie, delle castagne, del cioccolato, del manto di molti animali, dall’orso bruno al camoscio, dal cavallo al bufalo; richiama la semplicità, la naturalezza, la stabilità, l’autenticità e il calore, ma anche la povertà - basti ricordare il colore delle vesti dei monaci, che scelsero questa tinta in segno di rinuncia ai beni terreni - oltre che il fango, la sporcizia e gli escrementi.

Il marrone, che nel modello di colore CMYK, è il risultato della combinazione di nero e arancione, mentre nel modello di colore RGB, si ottiene unendo rosso e verde, evoca anche tradizione, sicurezza, amore per le proprie origini, prudenza, pazienza e tenacia ed è simbolo di soddisfazione e armonia a livello fisico.

Secondo Michel Pastoureau, il più importante storico del significato dei colori, con il marrone si indicano le sfumature più sgradevoli e volgari del bruno. Nella tradizione pittorica italiana difficilmente viene utilizzato il termine “marrone” per indicare questo tipo di tinta, preferendo riferirsi ai bruni e alle terre come “bruno di Marte”, “bruno Vibert”, “bruno Van Dyck”, “terra di Siena”, “terra d’ombra”, etc.. Al giorno d’oggi, si cerca di

evitare l’utilizzo del termine soprattutto nella lingua scritta, cercando sinonimi più ricercati - ma spesso non cromaticamente precisicome bruno rossiccio, mogano, caramello e cioccolato.

L’origine della parola “marrone”

Il termine “marrone” (in inglese “brown”, in francese “marron”, in spagnolo “marrón“, in portoghese “marrom” e in tedesco “braun”), a cui viene storicamente e artisticamente preferito il più nobile “bruno”, deriva direttamente dal francese marron (cioè color castagna), originatosi dal greco bizantino màraon, che indicava proprio la castagna dolce. A sua volta, il nome di queste castagne più grosse di quelle normali è collegato alla radice protoceltica maaros (grande), derivata dalla radice protoindoeuropea mohros (ancora, di grandi dimensioni). Peraltro, non ci stupisce che anche i capelli di questo colore, in italiano, siano indicati come castani, ossia color castagna. Il termine ‘bruno’ appare immediatamente più “spendibile”: l’origine della parola sembra risalire ad aggettivi che indicano il colore di alcuni animali, in particolare quello del cavallo o dell’orso. Anche questo termine però porta con sé alcuni connotati negativi del suo parente povero: in tedesco braun non ha in genere accezioni spiacevoli, ma dopo gli anni Trenta del Novecento non solo richiama le camicie brune, il gruppo paramilitare del partito nazista, ma ne è diventato sinonimo (braune Periode); in francese “faire quelqu’un marron” significa ingannare qualcuno e in inglese brown study si dice di qualcuno assorto in melanconici pensieri. Addirittura in Giappone non esiste un termine specifico e univoco per “marrone”, come lo intendiamo nelle lingue occidentali. Tuttavia, i giapponesi usano diverse parole per descrivere tonalità simili al marrone, a seconda del contesto: la parola più comune per riferirsi al marrone è 茶色 (ちゃいろ, “chairo”), che letteralmente significa “colore del tè” ed è usata per descrivere un marrone più chiaro o simile al colore del tè verde o del tè nero. Nello stesso modo la lingua giapponese utilizza altri termini

per indicare sfumature di marrone che fanno riferimento al colore delle castagne, del legno bruciato o del caffè.

Il marrone nella storia dell’arte

Nel periodo preistorico il marrone per i dipinti era ottenuto dai minerali ricchi di manganese, un metallo che tende a scurirsi se esposto all’aria. I pigmenti naturali, come il marrone, sono stati i primi materiali utilizzati dai nostri antenati per realizzare vernici e vari medium, fin dalle grotte di El Castillo le cui testimonianze sono fatte risalire a circa 40 mila anni fa e Altamira (18 mila anni fa circa) in Spagna.

Gli antichi Greci e Romani erano noti per produrre un inchiostro di colore bruno-rossastro, chiamato seppia e ricavato dall’inchiostro di una varietà proprio di questo mollusco. Mentre, durante il Rinascimento, gli artisti usavano generalmente quattro diverse variazioni di marrone: terra d’ombra naturale, vale a dire l’argilla marrone scuro estratta dalla terra umbra, in Italia; Siena naturale, una terra rossastra estratta vicino a Siena, in Toscana; terra d’ombra bruciata, l’argilla umbra riscaldata fino a diventare di una tonalità più scura, e Siena bruciato, riscaldato fino a diventare un marrone rossastro scuro.

Il marrone divenne davvero importante quando gli artisti iniziarono a voler rendere nel modo più realistico possibile gli effetti della luce, risaltando nelle tele e negli affreschi i contrasti tra chiaro e scuro, per sottolineare i volumi raffigurati. Fu la svolta: l’oro per illuminare fu abbandonato e divenne indispensabile cercare la giusta profondità nelle tenebre. Una tendenza già visibile nei ritratti di Antonello da Messina e nei volumi del Mantegna, che si afferma in pieno Rinascimento con Leonardo da Vinci. Il marrone divenne quindi predominante nella pittura del Seicento e del Settecento, grazie all’intenso utilizzo che ne fece Caravaggio prima e

i caravaggisti poi, ma anche Rubens, Rembrandt e, in generale, l’intera pittura fiamminga. Van Dyck diede addirittura il suo nome ad un marronenerastro, detto anche terra di Cassel, che si ottiene dalla lignite, il bruno Van Dyck. Snobbato dagli impressionisti, che preferiscono i colori puri per rendere le loro “impressioni” paesaggistiche, il marrone conserva il suo fascino ombroso con gli espressionisti e i primitivisti, un movimento artistico fondato su una nuova libertà espressiva, che ricercava quella scintilla primordiale e vergine, non ancora “istituzionalizzata”, che si trova nell’arte primitiva o anche in quella infantile, facendo la fortuna delle tinte “naturali”, dei colori del legno e della terra, ma anche della pelle umana.

Il bruno di mummia

Ecco però che anche questo colore così poco considerato ha i suoi aspetti sorprendenti e le sue curiosità: sapevate per esempio che più o meno fino al XIX secolo gli artisti utilizzavano anche un tipo di bruno, detto di mummia? Deve il suo nome proprio al fatto che questo colore veniva ottenuto dalla macerazione - tra le altre cose - di resti di antiche mummie, provenienti per lo più dall’Egitto. Si trattava soprattutto dei tessuti esterni, macinati e mescolati insieme ad altri ingredienti come la pece e la mirra. Il risultato era un marrone dalle trasparenze molto apprezzate, che a quanto pare restò in auge fino al 1800, quando iniziò pian piano ad essere messo da parte proprio per la consapevolezza sempre più diffusa sulle sue origini. Inoltre, contenendo tra le altre cose ammoniaca e grassi, il bruno di mummia aveva il difetto di mutare l’aspetto dei colori adiacenti. Nonostante l’ampia documentazione sul suo utilizzo, il marrone mummia è difficile da identificare quando viene utilizzato in un’opera d’arte. È persino difficile caratterizzarne la composizione quando sono disponibili campioni di pigmenti storici da studiare perchè le pratiche di mummificazione

dell’antico Egitto cambiarono nel tempo e variarono in base a fattori come la classe e i corpi potevano essere preparati con miscele variabili di adesivi resinosi, materiali proteici, gomme vegetali, grassi animali e possibilmente altri additivi come cera d’api e asfalto/bitume.

Alcune curiosità sul colore marrone

Abbiamo citato all’inizio quanto questo colore fosse stato scelto per il proprio abbigliamento dai monaci, ma snobbato dal resto della popolazione perché riconducibile alle vesti dei poveri e dei contadini che lavoravano la terra, e di come evochi un richiamo sinistro ricordando le giubbe delle squadre d’assalto del Partito Nazista, richiamandone quindi la violenza e la brutalità.

Ci sono però delle eccezioni: il brand di moda Louis Vuitton ha trasformato questo colore nel simbolo delle sue borse e dei suoi accessori, riutilizzandolo anche nel packaging.

Non eccessivamente amato dal tifo sportivo, per cui il colore marrone è di solito relegato per la seconda o terza maglia della squadra, c’è però un team calcistico tedesco, l’F.C. St. Pauli di Amburgo che l’ha coraggiosamente scelto come colore della propria casacca, insieme al bianco. Il motivo della scelta di questi colori non è chiaro ma sul sito ufficiale si legge che “in una serata alcolica del 1906 al bar August Tenne, un certo numero di football-mad membri della sezione giochi e sport del club di ginnastica Hamburg-St. Pauli Turnvere decisero di creare una propria sezione dedicata al calcio. Nel 1909 tale Amandus Vierth vinse la discussione riguardante la scelta dei colori per il kit standard del club, che rimangono in uso ancora oggi. Da quel momento il marrone e il bianco furono i colori ufficiali”.

In architettura il marrone è legato ad un materiale, il legno, divenuto

uno degli elementi architettonici più diffusi e imitati – quante volte nel nostro settore abbiamo sentito parlare di “effetto legno” soprattutto per profili e serramenti? - ripreso sia nell’interior design che all’esterno degli edifici. Basti pensare a quanto il marrone ha caratterizzato l’arredamento degli anni ’70, nelle sue tonalità figlie del legno, come anche ai toni del difficile verde, un tempo molto usato nelle vivaci versioni pop. Questi colori ritornano oggi in voga tra le scelte di stile dei più grandi architetti e designer, rielaborate attraverso nuove forme e accostamenti per la ricerca di una nuova connessione con la terra e la natura e in ottica ecosostenibile. Sempre in architettura, uno dei monumenti più famosi “rivestiti di brun” è la Torre Eiffel. Nel 1968, durante una delle campagne per la sua riverniciatura, fu scelta per lei la tonalità simil bronzo con cui è nota, il “brun Tour Eiffel”1 Infine, a conferma della poca empatia che il marrone crea intorno a sé, è una sua nuance, il Pantone 448 C, il colore giudicato universalmente il più brutto del mondo. Tuttavia, come abbiamo potuto vedere a pagina 134 di questa rivista, proprio Pantone ha offerto al nostro marrone una forma di riscatto: Mocha Mousse, il colore dell’anno 2025, è proprio una calda tonalità di marrone, che vuole offrire al mondo una sensazione avvolgente di tatto e gusto.

Fonti:

- www.linkedin.com/feed/update/urn:li:activity:7001092899694129152

- https://novacolorpaint.com/blogs/nova-color/color-brown-and-its-shades

- https://eu.winsornewton.com/blogs/articles/brown

- https://chrysler.org/the-history-of-art-in-colors-brown/

- https://www.artistante.com/colore-storia-strumenti-risorse/marrone-il-primo-colore/

- https://jerseyvice.com/elogio-del-marrone-le-maglie-dellf-c-st-pauli/

AdobeStock
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Il portale SMART di UCIF - ANIMA Confindustria Meccanica

Il portale SMART nasce inizialmente come spazio dedicato al Convegno S.M.A.R.T. (Surface. Technology. Advanced. Research. Trends.), ma si è evoluto fino a diventare il punto di riferimento online di UCIF per il mondo della finitura industriale. Questo portale rappresenta un’opportunità unica per esplorare temi chiave come sostenibilità, industria 4.0 e digitalizzazione, economia, eventi e manifestazioni. Gli argomenti trattati sono organizzati in sezioni tematiche che consentono una consultazione mirata e approfondita, offrendo contenuti provenienti da fonti autorevoli e di grande valore informativo. Sul portale SMART è possibile accedere a notizie e aggiornamenti riguardanti sia gli Associati UCIF sia gli scenari più ampi della finitura industriale, con uno sguardo attento alle prospettive italiane e internazionali. Una sezione specifica è dedicata al Convegno S.M.A.R.T., dove si possono consultare materiali delle edizioni passate, come le relazioni presentate, e ottenere dettagli sul trattamento delle superfici. Inoltre, il sito fornirà aggiornamenti periodici sulla prossima edizione del Convegno, S.M.A.R.T. 4, in programma per il 20 maggio 2026 presso il Centro Congressi Fondazione Cariplo. Il tema sarà “Sostenibilità è

creazione di valore: come innovazione, AI e digitalizzazione guidano il cambiamento”. Oggi, più che mai, è fondamentale disporre di un portale come SMART, per rispondere alle esigenze di comunicazione e informazione di un settore in continua evoluzione. Grazie a questo strumento, UCIF offre uno spazio dove aziende, professionisti e appassionati possono trovare risorse utili, aggiornamenti tempestivi e uno sguardo qualificato sulle tendenze emergenti. Invitiamo tutti a visitare il portale www.smart-ucif.it per scoprire di più sulle aziende associate UCIF e restare aggiornati sulle ultime novità del settore della finitura industriale.

UCIF (Unione Costruttori Impianti di Finitura), parte di ANIMA Confindustria Meccanica, rappresenta le aziende italiane che operano nel settore della progettazione, costruzione e installazione di impianti di finitura per superfici. L’associazione è impegnata nel promuovere l’eccellenza tecnologica, la sostenibilità e l’innovazione, supportando i propri associati attraverso attività di formazione, networking e rappresentanza istituzionale.

Chemtec Lab Experience - Focus on ACET: l’evento in programma il 20 febbraio 2025 che

mette al centro l’innovativo sistema di misurazione della

resistenza alla corrosione

Chemtec, azienda leader nelle tecnologie per la finitura industriale, è lieta di annunciare l’evento esclusivo Chemtec Lab Experience - Focus on ACET, che si terrà il 20 febbraio 2025. L’incontro, pensato per i professionisti del settore, si concentrerà sul metodo ACET come innovativa tecnica di misurazione della resistenza alla corrosione dei rivestimenti, in grado di rispondere alle sempre più stringenti esigenze di qualità e sostenibilità industriale.

L’evento avrà inizio la mattina del 20 febbraio presso Italiana Hotels Rho, dove verranno illustrati - da un punto di vista teorico - i vantaggi di ACET, un metodo di prova accelerata altamente affidabile per misurare la resistenza alla corrosione dei rivestimenti organici applicati a superfici metalliche. L’ACET, un metodo di misurazione elettrolitica regolato dalla normativa ISO 17463, consente di ottenere risultati precisi in sole ventiquattro ore, rappresentando una valida alternativa al tradizionale metodo di

nebbia salina, con tempi di esecuzione più rapidi e un minor impatto ambientale. Durante la presentazione, verranno discussi i vantaggi dell’ACET test e il suo potenziale di applicazione in ambito industriale.

Al termine della sessione teorica, sarà servito un light lunch, momento di networking e scambio di idee. Successivamente, i partecipanti si sposteranno a Corbetta, presso il laboratorio di Chemtec, per un’esperienza pratica diretta e una visita agli impianti produttivi dell’azienda.

Un elemento distintivo dell’evento sarà la Lab Experience comparativa, offerta a tutti i partecipanti entro dodici mesi dall’evento: un voucher consentirà di effettuare una serie di prove in parallelo, utilizzando sia il metodo ACET che il test in nebbia salina, per una valutazione approfondita della resistenza alla corrosione dei propri campioni.

“Chemtec è costantemente impegnata nell’innovazione del settore della finitura industriale,” commenta Carlo Guidetti, CEO dell’azienda. “Oggi riteniamo che il metodo ACET sia una delle soluzioni più promettenti per affrontare le sfide legate alla resistenza alla corrosione. La possibilità di ottenere risultati precisi e veloci, con un impatto ambientale ridotto, rappresenta un passo importante verso una maggiore sostenibilità e competitività per tutte le aziende del settore.”

Chemtec continua a confermare il suo impegno nell’offrire soluzioni innovative, sicure e sostenibili, accompagnando i propri partner con prodotti e tecnologie all’avanguardia.

Per maggiori informazioni: www.chemtec.it

Global Industrie: un incontro per comprendere, anticipare e contribuire all’industria di domani

Global Industrie è il principale evento industriale francese e un’importante fiera a livello mondiale che riunisce tutti i settori con 2.500 espositori.

La 7° edizione di Global Industrie si terrà dall’11 al 14 marzo 2025 all’Eurexpo di Lione (Francia). Sébastien Gillet dell’organizzatore di fiere GL Events e Julie Voyer, direttrice dell’evento, presentano le caratteristiche principali della fiera.

Cos’è Global Industrie?

Sébastien Gillet: Global Industrie è il principale evento fieristico francese, poiché riunisce tutti gli attori del settore industriale: aziende, associazioni di categoria, autorità locali, decisori politici e coloro che si occupano di formazione e istruzione. È possibile scoprire le ultime innovazioni e le soluzioni industriali, con quasi 3.000 macchine in funzione, e fornisce un luogo per condividere la visione e le aspettative sull’industria manifatturiera. Storicamente, la fiera si è tenuta negli anni pari a Parigi e negli anni dispari a Lione. Questa alternanza è essenziale, poiché consente di raggiungere due grandi bacini industriali con profili di visitatori molto diversi (solo il 4% in comune), moltiplicando le opportunità per collaborare.

Perché scegliere un tema comune per il 2025?

Julie Voyer: Abbiamo ritenuto fondamentale rimettere le persone al centro della creazione e dei processi industriali. Dietro ogni macchina e innovazione ci sono uomini e donne la cui creatività e competenze trasformano l’industria e le consentono di evolversi. Questo tema guiderà anche il concorso Golden Tech, che celebra i migliori industriali francesi. Ci aspettiamo che circa un centinaio di professionisti da quindici differenti settori si confronteranno, creando opere che evocano il genio umano e mettendo in risalto l’eccellenza che plasma la nostra industria.

Quali saranno i punti salienti e le novità della settima edizione?

SG: Stiamo lanciando diverse nuove aree. La prima sarà dedicata a 5G, IA e cybersicurezza: tre tecnologie strettamente collegate e leve essenziali per digitalizzare con successo le aziende. Ospiteremo anche per la prima volta un Summit dedicato interamente al 5G, per evidenziare i progetti internazionali e scoprire opportunità di finanziamento e le applicazioni e le innovazioni concrete delle aziende espositrici. Una seconda zona sarà dedicata alla movimentazione, allo stoccaggio, alla logistica e al sollevamento, per ottimizzare la supply chain. Infine, l’ultimo spazio si concentrerà sulla sicurezza e il benessere sul posto di lavoro.

JV: Allo stesso tempo, stiamo lavorando alla creazione di uno spazio che metta in mostra l’esperienza Made in France e l’etichetta Origine France

Garantie. Questa vetrina metterà in luce il ruolo cruciale svolto dall’industria francese nella vita quotidiana e l’importanza di consumare prodotti locali per supportare le attività commerciali del posto.

Global Industrie è sempre stata molto impegnata nella formazione e nell’occupazione. Cosa proponete per il 2025?

JV: L’attrattiva delle nostre professioni è determinante per trovare nuovi talenti e sostenere l’attuale reindustrializzazione della Francia e dell’Europa. Abbiamo quindi progettato lo spazio GI Avenir, che riunirà diversi programmi per sensibilizzare i giovani e chi cerca lavoro, introducendoli all’industria. Sul fronte dell’occupazione, gli eventi di job dating consentiranno ai partecipanti di incontrare gli industriali e i loro dipartimenti delle risorse umane. Beneficeranno inoltre di consigli su percorsi di formazione e carriera durante sessioni guidate da ex studenti di Arts & Métiers. Questo intero ecosistema ha un obiettivo: riaccendere il desiderio di industria e mostrare ai giovani la ricchezza di questo settore, le sue tecnologie e le sue opportunità di lavoro.

Maggiori informazioni nella webapp myFAIR

Sébastien Gillet, direttore della divisione Exhibitions Industrie di GL Events, con Julie Voyer, direttrice di Global Industrie.

Plasmare il futuro delle vernici: European Coatings Show 2025

La prossima edizione di European Coatings Show si terrà dal 25 al 27 marzo 2025 a Norimberga, in Germania.

L’industria delle vernici si trova alle soglie di un cambiamento trasformativo, guidato da innovazione, sostenibilità e collaborazione globale. Al centro di questa evoluzione c’è European Coatings Show 2025 (ECS 2025), un evento di punta che riunirà nuovamente i settori dei rivestimenti, delle vernici, degli adesivi, dei sigillanti e dei prodotti chimici per l’edilizia. In vista di questo attesissimo appuntamento, in programma dal 25 al 27 marzo 2025 a Norimberga, in Germania, vi invitiamo a unirvi a noi per contribuire a plasmare il futuro del nostro settore.

Una piattaforma per pionieri e innovatori

L’ECS 2025 non è solo una fiera, ma rappresenta il fulcro dell’innovazione per i professionisti che spingono i confini della tecnologia delle vernici. Con oltre 1.100 espositori e decine di migliaia di partecipanti da tutto il mondo, l’evento offre opportunità uniche per scoprire in prima persona gli ultimi prodotti, tecnologie e tendenze. Dalle materie prime sostenibili alle apparecchiature di prova avanzate, ECS 2025 presenterà l’intero spettro dell’industria delle vernici.

Sostenibilità in primo piano

La sostenibilità non è più solo una tendenza: è un impegno imprescindibile per il settore. Consumatori e regolatori chiedono soluzioni ecologiche in grado di ridurre l’impatto ambientale senza compromettere le prestazioni. Ad ECS 2025, la sostenibilità sarà protagonista. Gli espositori metteranno in luce materie prime di origine biologica, metodi di produzione efficienti dal punto di vista energetico e innovazioni nel packaging riciclabile, affrontando le sfide più urgenti del settore.

Inoltre, European Coatings Conference, che si terrà parallelamente alla fiera, approfondirà le scienze e le strategie alla base delle vernici sostenibili. Esperti accademici e industriali presenteranno ricerche all’avanguardia, garantendo che i partecipanti possano acquisire strumenti concreti per guidare la transizione verso soluzioni più ecologiche.

La trasformazione digitale nelle vernici

La digitalizzazione sta rivoluzionando il settore delle vernici, consentendo ai produttori di ottimizzare i processi produttivi, migliorare il controllo qualità e offrire soluzioni sempre più personalizzate. Durante ECS 2025,

i visitatori potranno scoprire progressi nelle vernici intelligenti, nelle tecnologie di test automatizzati e negli strumenti di formulazione basati sull’intelligenza artificiale. Queste innovazioni non solo aumentano l’efficienza, ma aprono nuove possibilità di progettazione e funzionalità dei prodotti.

Un punto d’incontro globale

Uno dei maggiori punti di forza di ECS è il suo ruolo di piattaforma globale che, con partecipanti provenienti da oltre 120 Paesi, supera i confini geografici per favorire collaborazioni internazionali significative. Quest’anno, l’evento metterà in evidenza regioni chiave come Europa, Asia-Pacifico e Nord America, analizzando come le dinamiche locali si intrecciano con le tendenze globali per offrire una visione completa del futuro del settore.

Perché partecipare a ECS 2025

L’evoluzione del settore delle vernici richiede più di un semplice aggiornamento sulle tendenze: è necessaria una partecipazione attiva alle idee, tecnologie e connessioni che modellano l’industria di domani. ECS 2025 offre tutto questo e molto altro: che l'obiettivo sia lanciare un nuovo prodotto, trovare materiali innovativi o acquisire informazioni strategiche, l’evento propone una vasta gamma di opportunità per soddisfare esigenze diverse. Grazie a un mix completo di presentazioni tecniche, dimostrazioni di prodotto ed eventi di networking, ECS 2025 è progettata per ispirare ed equipaggiare i partecipanti per avere successo in un mercato sempre più competitivo.

Unitevi a noi a Norimberga

Segnatevi il calendario e partecipate all’evento di punta dell’industria delle vernici. European Coatings Show 2025 è più di una fiera: è un movimento verso un futuro più intelligente, più sostenibile e più innovativo. Non perdete l’occasione di essere in prima linea in questa trasformazione.

Saremo lieti di accogliervi a Norimberga dal 25 al 27 marzo 2025 e di collaborare per plasmare il futuro delle vernici. Insieme, innoviamo, ispiriamo e guidiamo. Ci vediamo a ECS 2025!

Maggiori informazioni

nella webapp myFAIR

Aperte le iscrizioni per la Powder Coating Week 2025

La Powder Coating Week torna con un programma composto da quattro eventi, che offrono una combinazione ideale di formazione, presentazioni, sessioni tecniche, esposizioni, tavole rotonde e opportunità di networking.

La Powder Coating Week 2025 è la migliore opportunità per migliorare le proprie competenze e creare connessioni con tutti coloro che sono coinvolti nella verniciatura a polvere. Dal 14 al 16 aprile 2025 al Renaissance Orlando at SeaWorld® di Orlando (Florida, Stati Uniti d’America), sia i visitatori che gli espositori vivranno tre giorni pieni di tutto ciò che riguarda i rivestimenti in polvere: i partecipanti avranno infatti l’opportunità di scoprire le ultime tecnologie, le apparecchiature e i servizi per le operazioni di verniciatura a polvere attraverso presentazioni di prodotti, sessioni tecniche, tavole rotonde e seminari con esperti del settore.

Lunedì 14 e martedì 15 aprile, il seminario Powder Coating 101 inaugurerà l’evento. Il Custom Coater Forum si terrà lunedì pomeriggio, aprendosi con un pranzo a mezzogiorno e, a seguire, il programma alle 13:00. La Conferenza Tecnica sulla verniciatura a polvere inizierà martedì mattina con una colazione, seguita da una sessione generale avanzata sulla sostenibilità nel settore dei rivestimenti. Hong Li, Regional Technical Manager di AkzoNobel, affronterà una serie di aspetti su come la sostenibilità possa guidare soluzioni innovative che avvantaggiano il settore della verniciatura a polvere. La Conferenza Tecnica prosegue con una serie di discussioni tematiche che si svolgeranno fino a mercoledì 16 aprile, quando si concluderà con un pranzo e tavole rotonde che riuniranno partecipanti e relatori per scambiare idee e condividere informazioni. Questa popolare sessione si concentrerà su iniziative critiche, suggerimenti informativi e una raccolta di spunti che saranno condivisi con l’intero pubblico. Infine, il Powder Coating Institute (PCI) ha ampliato il piano espositivo, che sarà aperto lunedì sera e durante il pranzo e il ricevimento serale di martedì.

“La Powder Coating Week 2025 promette qualcosa per tutti, siano essi alle prime armi con la verniciatura a polvere o veterani del settore. Torneremo al Renaissance Orlando at SeaWorld, la sede perfetta per questo evento. Siamo entusiasti di offrire molte nuove presentazioni tecniche e non vediamo l’ora di partecipare a un altro grande evento”, ha affermato Kevin Coursin, direttore esecutivo del PCI.

© The Powder Coating Institute
© The Powder Coating Institute

Scoprite il meglio dell’innovazione delle superfici

a Surface Design Show

Surface Design Show (SDS), il più grande evento del Regno Unito dedicato all’innovazione dei materiali per superfici, si terrà dal 4 al 6 febbraio 2025 presso il Business Design Centre di Londra.

Surface Design Show (SDS) è l’evento di riferimento per architetti e progettisti per vedere, scoprire e selezionare i più recenti e stimolanti materiali per superfici interne ed esterne da oltre 180 espositori. Il tema del 2025 è Creative Conscience e metterà in evidenza il futuro dei materiali per l’architettura e gli spazi, concentrandosi sulla sostenibilità, sul progresso tecnologico e sull’esperienza umana. Creative Conscience incarna la spinta e l’impegno verso un design sostenibile, etico e innovativo. Questo atteggiamento lungimirante esplora la fusione armoniosa di colore, sostenibilità e ingegno nel design delle superfici per l’architettura e gli interni.

La vasta gamma di espositori include produttori di piastrelle ceramiche artigianali, magnifici pannelli di marmo, impiallacciature di legno su misura e, naturalmente, vernici e rivestimenti per superfici murali. Tra gli espositori, San Deco, esperto di pitture e intonaci, con una linea di prodotti diversificata che comprende pitture decorative, intonaci veneziani e rivestimenti ecologici a base di calce naturale, offre opzioni che combinano eleganza naturale e prestazioni avanzate. Phillip Jeffries, leader mondiale nel settore delle pitture murali naturali, testurizzate e speciali, presenterà i suoi straordinari progetti, tra cui Shades of Silk, splendidi rivestimenti in seta giapponese in 46 squisiti colori, tra cui ricche tonalità vibranti mescolate a tenui colori pastello. Impera Italia

introduce finiture italiane nel Regno Unito, specializzandosi in soluzioni personalizzate che utilizzano intonaci veneziani, pitture decorative e microcemento.

Nel cuore della fiera si trova Surface Spotlight, in collaborazione con CDUK, che presenta materiali all’avanguardia che i visitatori possono toccare e sentire, offrendo un’esperienza davvero “hands-on”. Curato dall’esperta di tendenze Sally Angharad, Surface Spotlight presenta una selezione di superfici, finiture e materiali che celebrano il potere del pensiero creativo, dimostrando come l’innovazione etica stia fornendo soluzioni di design positive.

I visitatori avranno l’opportunità di scoprire i migliori materiali innovativi per l’ambiente costruito, insieme a una serie stellare di relatori ospiti e installazioni stimolanti, con la partecipazione di oltre 6.000 architetti, progettisti e specificatori.

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Le fiere SURCAR: un evento di prim’ordine per l’innovazione nel settore automobilistico

La conferenza internazionale sulla finitura automobilistica – SURCAR è un’avanguardia nel settore dal 1964. Le fiere torneranno anche nel 2025, per consentire al mercato automotive di scambiarsi idee, fare rete e sviluppare collaborazioni fruttuose.

Le fiere SURCAR, rinomate per la loro attenzione alle vernici e ai rivestimenti per autoveicoli, sono pronte a riunire ancora una volta professionisti del settore da tutto il mondo per una serie di eventi rivoluzionari. L’impegno di SURCAR nel presentare le ultime tecnologie e tendenze nel settore automobilistico rende le sue conferenze un evento imperdibile per chiunque sia coinvolto nella finitura dei veicoli, nelle tecnologie per i trattamenti superficiali e nelle pratiche sostenibili all’interno del settore.

SURCAR offre un’opportunità unica ai professionisti dell’industria automotive per rimanere al passo con i tempi, scoprendo i progressi più innovativi nei rivestimenti per scocche e carrozzerie. I partecipanti avranno modo di conoscere in prima persona le tecnologie all’avanguardia che stanno plasmando il futuro del settore, dalle soluzioni di verniciatura ecocompatibili agli strumenti di controllo e alle tecniche di riverniciatura avanzate.

Oltre all’area espositiva, SURCAR proporrà seminari tenuti da esperti, presentazioni approfondite e dibattiti di gruppo che approfondiranno

le urgenti questioni che affliggono l’industria automobilistica, tra cui la sostenibilità ambientale, l’evoluzione delle metodologie di applicazione e il futuro dei rivestimenti per le automobili.

Oltre alla ricchezza di progressi tecnologici in mostra, SURCAR offre anche opportunità di networking senza pari. Professionisti da tutto il mondo, dai produttori e fornitori di vernici ai decisori dei principali produttori automobilistici, avranno la possibilità di entrare in contatto, scambiare idee e creare preziose collaborazioni che guideranno la crescita futura e l’innovazione nel settore.

Si prevede che le prossime fiere SURCAR attireranno migliaia di leader e professionisti del settore, rendendole un evento imperdibile per chiunque sia impegnato a far progredire il futuro dell’industria automobilistica.

SURCAR America: 11-12 giugno 2025 – Detroit (Michigan, U.S.A.)

SURCAR Europe: 26-27 giugno 2025 – Cannes (Francia)

SURCAR Asia: settembre 2026

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Prof. Stefano Rossi

Material Engineering and Industrial Technologies, University of Trento - Product Design

Kevin Biller ChemQuest Powder Coating Research

Gianmaria Guidi Consultant for industrial and anticorrosive coating processes

Gianmaria Gasperini

Head of the Paint&Coatings Laboratory of Innovhub SSI Divisione Oli e Grassi

Paolo Rami Director of ipcm®Academy, expert in anticorrosion, coating defects analysis, and process optimization

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