Il foglio de
“A che serve essere vivi, se non c’è il coraggio di lottare?” Giuseppe Fava
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Abbiamo perso 3,8 milioni di posti di lavoro in 5 anni. La Produzione industriale è calata del 12 per cento. La disoccupazione giovanile è al 40,5 per c ento. Ci sono (secondo Confindustria) almeno 20 miliardi di evasione fiscale. E più della metà degli elettori, nella capitale d'Italia, non ha votato. Queste sono le cifre. Cantar vittoria ("viva le grandi intese!", "il moVimento va avanti!") è o da irresponsabili o da pazzi. Non c’entra la politica, è solo un sintomo di sfaldamento d’una classe dirigente (vecchia e nuova) profondamente inadeguata. L’unica forza sana sono i movimenti. I movimenti reali, quelli che ogni giorno lavorano nella società civile. Non si esprimono urlando, non hanno ambizioni palingenetiche nè ansia di potere. Vogliono semplicemente vivere, e fare sopravvivere il loro Paese. Nessuno li rappresenta. Ecco, il problema è questo. Non servono improbabili (e puerili) nuovi partiti ma un sistema di obiettivi e contatti che unisca le forze vere. Un comitato di liberazione, avremmo detto una volta; oggi, più sommessamente, una rete. Operai, beni comuni, giovani coraggiosi sono i soggetti di essa. Il terreno comune, il collante più forte, può essere l’antimafia presa sul serio, senza ritualità e fino in fondo. Il nostro infatti è, prima di tutto, un paese caratterizzat o dal potere mafioso.
CATANIA La carica dei gattopardi ROMA Se non è mafia questa...
La Turchia siamo noi
La Turchia siamo noi, quarant’anni fa. Avevamo dei diritti, ci ricordavamo ancora di quant’era stato duro conquistarli e non eravamo disposti a darli via. Eravamo poveri, eravamo giovani, amavamo disperatamente la vita. Da qualche parte c’è ancora quell’Italia? O siamo invecchiati troppo dietro i nostri telecomandi, dietro i nostri “mi piace”? Siamo ancora capaci di voler bene a qualcosa, a qualcuno? La politica non è solo ragionamenti distillati. La politica è anche affetti in comune, rabbia, amore. Amore per il paese bellissimo, in cui si potrebbe pur vivere così bene. Rabbia per le prepotenze meschine che immiseriscono le esistenza, per il grigiore imposto, per il lusso stantìo dei prominenti. Questo ci dice, nella sua strana lingua, questo ragazzo turco. “La vita è nostra - mia, sua, di te che leggi - Riprendiamocela, finché dura”.
inchiesta
Io Ponzio tu Pilato MUOS IL GIOCO DELLE PARTI
giugno 2013
1 euro
Le mail riservate fra le autorità americane, la Regione e il governo italiano. La base militare di controllo nel cuore della Sicilia, a Niscemi, non è mai stata messa seriamente in discussione da nessun governo. Certo, inquina moltissimo e questo ormai i cittadini lo sanno, e hanno paura. Ma quel che pensano i cittadini non ha poi così importanza... In fondo si tratta solo di rassicurarli un poco, dividendosi i ruoli.
FRA REGIONE GOVERNO E GENERALI
MAZZEO a pagina 3 (sinte e su www.isiciliani.it (articolo completo)
Antimafia sociale
10 obiettivi
● Abolire il segreto bancario; ● Confiscare tutti i beni mafiosi o frutto di
corruzione o megaevasione fiscale; ● Assegnarli a cooperative di giovani lavoratori; aiuti per chi le sostiene; ● Anagrafe dei beni confiscati; ● Sanzionare le delocalizza-, zioni, l’abuso di precariato e il mancato rispetto degli accordi di lavoro; ● Separazione fra capitale finanziario e industriale; tetto alle partecipazioni nell’editoria; Tobin tax; ● Gestione pubblica dei servizi pubblici essenziali (scuola, università, difesa, acqua, energia, strutture tecnologiche, credito internazionale); ● Progetto nazionale di messa in sicurezza del territorio, come volano economico soprattutto al Sud; ● divieto di altre cementificazioni; ● Controllo del territorio nelle zone ad alta intensità mafiosa.
Costituzione della Repubblica Italiana, articolo 41. “L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali”.
PALERMO “Dell’Utri,grazie per il governo!” NAPOLI W il cemento anche se è abusivo
Senza guru e senza boss cambiare le città
Pacifisti, movimento NoPonte, artisti del Teatro Pinelli, studiosi dei Beni Comuni, preti di periferia: a Messina la società civile s’è messa insieme, ha scelto un candidato sindaco - Renato Accorinti - e l’ha portato avanti. Mesi e mesi di campagna nei quartieri: “Non vi chiediamo il voto, vi chiediamo di lottare”. Trenta per cento al primo turno, e al ballottaggio... stanno contando i voti proprio mentre stampiamo. .
il modello Messina