in collaborazione con emuse www.emusebooks.com
Introduzione
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focus au toriali
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Snow in Tokyo © Tadashi Onishi
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Americana © Alex Coghe
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Wedding Moments © Adam Riley
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We believe in series © Diego Bardone
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Isp productions
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Carnival - Viareggio e Venezia con Salvatore Matarazzo
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Garbata Garbatella - Roma con Roberto Gabriele
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Una Città cento popoli - Prato con Adriano Cascio
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Portfolio on focus
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Wonderland © Giuseppe Pitino
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Chinatown © Iuri Camilloni
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Vis pugnace © Francesco Forbino
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Speciale Urban 2019
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Ringraziamenti
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Elenco Autori
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in collaborazione con
NU M ERO V
Cities Vol. V Realizzato da Concept Copertina Produzione e pre-editing Photo editor Editing finale Testi Grafica Editore
Settembre 2019 ISP - Italian Street Photography Angelo Cucchetto Adam Riley Autori ISP Graziano Perotti Angelo Cucchetto e Graziano Perotti Sonia Pampuri Studio grafico Stefano Ambroset emuse di Do it human Srl - www.emusebooks.com ISBN 978-88-32007-22-0 Š Tutte le foto appartengono ai rispettivi autori
w w w. i t a l i a n s t r e e t p h o t o g r a p h y. c o m / c i t i e s
Un’immagine vale più di mille parole. (Confucio)
Partiamo da un aforisma nato in un mondo molto diverso. Un mondo in cui le parole prevalevano sulle immagini, un mondo che ora è esattamente al contrario: le immagini sovrastano le parole, le sommergono rendendole a tratti superflue. Comunichiamo per immagini, ci mandiamo emoticon, gif animate, ci scattiamo miliardi di selfie e scattiamo foto da mandare agli amici e compagni/e per trasmettere emozioni. Ecco, comunicare emozioni è forse il filo conduttore che ci riporta a Confucio, l’obiettivo che tutti desiderano raggiungere. La condivisione delle emozioni passa dalle immagini, le usa, le può anche banalizzare, ma se le immagini sono potenti il risultato è… wow! Ed è quello che speriamo diciate prendendo in mano e sfogliando Cities 5, iniziando dalla copertina di Adam Riley :) Da questo numero Cities diventa adulto; non più un esperimento quasi privato, ma un magazine completo, moderno, dedicato alla fotografia urbana in tutti i suoi aspetti: dal reportage, alla street, al sociale, alla fotografia documentale. Inauguriamo anche la collaborazione con la casa editrice emuse, specializzata in pubblicazioni fotografiche Cities diventa un contenitore di progetti autoriali: non più focalizzato solo sulle Isp Experience, le produzioni condivise tra mentori e fotografi iscritti, che rimangono parte integrante del magazine, che si apre alla scoperta di storie autoriali, estratti di progetti di autori da tutto il mondo e di portfolio, che nel numero 6 aumenteranno di numero, mantenendo però la foliazione totale sotto le 150 pagine, per offrire un’esperienza di lettura gradevole ed esaustiva, senza renderla eccessivamente impegnativa. Noi ci sentiamo pronti per rendere Cities la punta di diamante delle nostre produzioni. Nel 2019, infatti, abbiamo iniziato a realizzare volumi speciali, che si sono affiancati al magazine, creando una linea editoriale autoriale. Libri veri, brossurati e con copertine cartonate, ben stampati. Il primo è uscito a fine giugno, presentato a Corigliano Calabro Fotografia in anteprima il 4 luglio. Ne seguiranno altri, fino a due/tre l’anno. Il primo volume è BACK TO THE PAST, dedicato alla fotografia analogica, 20 storie di 20 autori che offrono uno spaccato variegato e suggestivo sull’argomento. La programmazione continua con il volume WEDDING TIME, dedicato alla fotografia autoriale di matrimonio, che verrà presentato a ottobre 2019 al Trieste Photo Days e che conterrà portfolio di fotografi che offrono visioni personali sulla fotografia di cerimonia. E per marzo 2020 sarà pronto il terzo, che andrà in cantiere quest’inverno, URBANSCAPES. Noi ci crediamo e speriamo ci vogliate aiutare apprezzando il risultato e partecipando, se possibile. Per tutte le news vi rimandiamo al nostro sito ISP, www.italianstreetphotography.com. AD MAIORA!
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FOCUS AUTORIALI Da questo numero Cities pubblica alcuni focus su progetti autoriali di fotografi che operino sul mercato globale, storie coese, ben raccontate, di autori che abbiano una forte connotazione stilistica personale e siano in grado di offrire visioni efficaci e potenti. Iniziamo con una serie di grande spessore poetico del giapponese Tadashi Onishi, Snow in Tokyo. L‘autore è uno street photographer, membro del noto collettivo VoidTokyo e già conosciuto dal pubblico italiano per il suo bel libro Lost in Shinjuku. La storia proposta, inedita, è stata realizzata in un solo giorno da Tadashi a Tokio questo gennaio, durante una straordinaria nevicata. Il secondo focus è di Alex Coghe, autore italiano molto conosciuto che vive da parecchi anni in Messico, ma torna quasi ogni anno in Italia anche per offrire un ciclo di workshop conosciuti come “Italia dolce vita”. Qui vi offriamo uno scorcio sul lavoro forse più importante di Coghe, Americana. Un lavoro in costante progress e un omaggio alla fotografia street and repeat di Stephen Shore. Il terzo progetto presentato è Wedding moments, in realtà un lavoro commissionato, realizzato però con il suo consueto stile ironico da un maestro del wedding, l’inglese Adam Riley. La storia è costruita sul giorno del matrimonio di Lisa e Pete, colto dallo sguardo di Adam attraverso i parametri della street photography English style, suo cavallo di battaglia. Chiudiamo questo numero con una storia “lenta”, costruita in mesi di attività da Diego Bardone. Un milanese innamorato di Milano, a cui ha fatto omaggio delle sue visioni l’anno scorso con il suo bel libro Street Life Milano, una street classica in b/n. La serie qui presentata rappresenta la parte più ironica del suo sguardo e si intitola, difatti, We believe in series.
f o c u s AUTORIALI
Snow in Tokyo Tadashi Onishi
28 gennaio 2018. Queste sono scene inusuali nell’area urbana di Tokio, una delle più estese al mondo. Nevica moltissimo. La metropoli non ha strumenti di prevenzione adatti per la neve, cosi la gente, il traffico e le attività si sono paralizzate. Il disagio colpisce soprattutto il pendolarismo dopo il lavoro, stupendo chi si affretta in strada e rendendo difficile tutto. D’altra parte, noi fotografi eravamo molto contenti e il centro della città era pieno di professionisti e amatori che fotografavano tutto. Questo progetto è una documentazione della faccia inusuale che ha mostrato Tokio in questa “giornata particolare”.
Tadashi Onishi Nato nel 1973 a Tokio, Giappone. Fotografa le strade e il paesaggio urbano affollate dalla vita sociale, cercando il terreno comune tra street e fotografia documentale. È un membro di VoidTokyo (www.voidtokyo.media). Mostre: 2016.4 Zebra The City / Konica Minolta Gallery, Tokyo - 2018. Transit Station / Nikon Salon Ginza, Tokyo - 2018.5 / Nikon Salon Osaka, Osaka. Libri: Lost in Shinjuku, dotART, 2017. Premi: 2015 PX3(FR) 3rd(Book), 2016 Konika( JP), 2017 PX3(FR) HM (Fine Art), 2017 MIFA(RU) Bronze/HM, 2017 FAPA award( JP), TPD(It) book award, Photoplus(US) Finalist. Exhibition: Heisei, Tokyo, Snap Love / Fujifilm Squre, Tokyo - 2019.6 / Fujifilm Photo Salon, Osaka - 2019.7 www.tadashionishi.com
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© Tadashi Onishi - Snow in Tokyo
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© Tadashi Onishi - Snow in Tokyo
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Americana Alex Coghe
Mi piace pensare al mio progetto Americana come a una documentazione che potrebbe avere importanza per gli stessi barrios che fotografo, piuttosto che per la mia autoaffermazione. Penso che sarebbe bello fare una mostra in un barrio, magari proprio nel barrio dove vivo, e presentare questo lavoro. Le immagini documentaristiche giocano un ruolo importante nella nostra concezione della realtà e, in questo senso, è abbastanza chiaro che la mia attenzione non sia solo di tipo estetico, ma propedeutica a un’osservazione di tipo sociale, attraverso la quale, mostrando lo sviluppo urbano di alcune parti di Città del Messico attraverso una prospettiva a più livelli, catturo momenti di un cambiamento e uno sviluppo perpetui del paesaggio urbano. Attraverso questo lavoro, che si concentra su alcuni quartieri a nord di Città del Messico e nello stato del Messico (EDOMEX) registrerò queste trasformazioni. La parola barrio corrisponde al nostro quartiere, ma spesso in America Latina per barrios si intendono piuttosto i quartieri popolari, spesso connotati da violenza e criminalità diffusa. I barrios che vedete in questo lavoro si trovano a nord di Città del Messico e in alcune zone dello stato del Messico. Non sono luoghi facili da fotografare. Lo stato del Messico è vasto ma è considerato uno dei posti più violenti dell’intero continente.
Alex Coghe Nato a Roma, Alex Coghe è un fotoreporter, editore, scrittore e fotografo, attualmente residente in Messico. Ha iniziato a fotografare all’età di dieci anni, con fotocamere compatte economiche, fotografando paesaggi urbani, ma la sua inclinazione era già per la fotografia di reportage e sociale. Dal 2010 si è trasferito in Messico dove ha iniziato a fotografare un mondo nuovo e surreale a Città del Messico, ma sempre attraverso un occhio documentaristico. Nel 2013 ha lavorato su incarico di Leica Camera AG alla realizzazione del reportage Gente di Chapultepec, pubblicato in tutto il mondo nella brochure di Leica X. Il suo lavoro è stato pubblicato tra gli altri per Lens Culture, Witness Journal, Il Messaggero, Doc!, Photowoa, The Phoblographer, Cuartoscuro, e Excelsior. Sue fotografie sono state esposte in numerose mostre collettive da Los Angeles a Miami, da Barcellona ad Amburgo a Roma. Come fotografo commerciale è specializzato nella fotografia editoriale, di moda, erotica e di ritratto, lavorando con varie modelle e clienti. Alex Coghe è attualmente editore e redattore delle riviste elettroniche The Street Photographer Notebook e La Strada. Alex organizza workshop e viaggi fotografici in Messico e in tutto il mondo, grazie anche al fatto che parla tre lingue: italiano, inglese e spagnolo. Per Alex Coghe, la fotografia è un atto creativo che va oltre il semplice click. www.alexcoghe.com
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© Alex Coghe - Americana
© Alex Coghe - Americana
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© Alex Coghe - Americana
© Alex Coghe - Americana
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© Alex Coghe - Americana
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© Alex Coghe - Americana
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Wedding Moments Adam Riley
I matrimoni sono il luogo perfetto per la fotografia di strada, tutti si aspettano che tu scatti foto comportandoti come se non fossi presente. C’è sempre qualcosa da fare e le persone intorno a te si perdono nel momento. Non mi sento mai a disagio nel fare una foto, anche se gli ospiti si chiedono perché mi entusiasmi dei “momenti non matrimoniali” come qualcuno che cade in un cespuglio! La maggior parte delle immagini di matrimonio che vedi nelle riviste / online sono le stesse, cloni di coppie felici illuminate dal sole, mi annoiano. Io preferisco cercare momenti “veri” del matrimonio, l’inosservato e il non visto. La maggior parte delle mie immagini preferite non ha una sposa o uno sposo, di solito è un ospite che fa qualcosa di insolito, o i bambini presenti. Il matrimonio di Lisa e Pete si è svolto in estate, appena fuori Reading, vicino a Londra, sulla riva del Tamigi, una splendida giornata estiva. Una coppia molto rilassata, mi hanno lasciato libero di scattare come volevo. Ho iniziato la giornata fotografando Lisa e le sue damigelle che si preparavano per il matrimonio, non ho mai posato o spostato oggetti. L’energia e l’attesa delle ragazze era alta e l’eccitazione per l’avvicinarsi della cerimonia, che è stata bellissima. Questo è uno dei miei momenti preferiti del giorno per catturare momenti “particolari”. Non uso il flash, preferendo la luce naturale per aiutarmi a costruire una storia il più possibile visivamente vicina al giorno. Mentre la giornata avanza e le danze iniziano, scatto con il mio 25mm o 35mm per avvicinarmi all’azione e catturare l’energia. Iniziare la giornata alle 10 e terminare alle 1 del mattino successivo ti lascia molto tempo per scattare. In realtà il duro lavoro inizia dopo, editing e postproduzione!
Adam Riley Vivo a Manchester, in Inghilterra, con moglie e due figli. Sono stato fotografo di matrimoni a tempo pieno per oltre 8 anni. Li ho sempre affrontati in modo naturale, con foto di gruppo minime e senza momenti scenici. Ho iniziato a essere attratto dalla fotografia di strada quando ci siamo sposati in Italia nel 2010, e quando sono stato in Vietnam 5 anni fa ho iniziato ad occuparmene seriamente. Ogni anno organizzo un viaggio in ottica street photography all’estero con un collettivo che ho aiutato a formare, the8street (www.the8street. com) e ci spingiamo a vicenda per creare un lavoro migliore. Le mie immagini di strada e di matrimonio hanno iniziato naturalmente a fondersi e negli ultimi 3-4 anni le mie fotografie di matrimonio hanno assunto un aspetto molto più simile a quello della fotografia di strada. Mi avvicino al matrimonio allo stesso modo, cercando costantemente momenti, lavorando sulla scena quando qualcosa mi interessa. www.adamrileyphotography.com
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© Adam Riley - Wedding Moments
© Adam Riley - Wedding Moments
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© Adam Riley - Wedding Moments
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© Adam Riley - Wedding Moments
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© Adam Riley - Wedding Moments
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We believe in series Diego Bardone
Il mio è un diario quotidiano, un omaggio a coloro che, inconsapevoli attori, ho la ventura/fortuna di incontrare nel mio peregrinare per le strade di Milano. È come se osservassi me stesso in una sorta di specchio virtuale che trova la sua dimensione nel nostro reale quotidiano. Abbiamo tutti gli stessi volti, le stesse gioie, gli stessi timori, le stesse speranze: io sono loro, loro la trasposizione in immagini della mia allegria vagabonda. Vorrei dimostrare che la semplicità è sinonimo di bellezza, vorrei mostrare come era solito dire Doisneau, un mondo “gentile” (forse a volte malinconico), un mondo che amo e che mi renda in qualche modo felice. Diego Bardone Nasce a Milano nel 1963, si avvicina alla fotografia a metà degli anni ‘80, collaborando con Il Manifesto e due agenzie per alcuni anni. La strada è il suo habitat naturale, la semplicità dello scorrere della vita di tutti i giorni ciò che ama ritrarre, usando il bianco e nero come mezzo espressivo d’elezione. Al suo attivo diverse mostre, personali e non, e pubblicazioni su magazine internazionali, italiani e internazionali. www.diegobardonephotographer.com
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Š Diego Bardone - We believe in series
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Š Diego Bardone - We believe in series
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isp productions Le Isp productions sono vere produzioni condivise che rappresentano il core di Cities. In pratica per ogni numero di Cities organizziamo 3/5 weekend con mentori, autori conosciuti e specializzati sulla fotografia urbana (street, ritratti, people, fotodocumentazione) che studiano con noi un tema. A questo weekend possono partecipare altri fotografi, iscrivendosi all’experience, e seguendo quindi il mentore in una parte teorica e poi pratica di scatti. I progetti vengono poi rivisti e i fotografi ci propongono un loro editing, che vengono selezionati da noi in collaborazione con il photoeditor di Cities, Graziano Perotti per comporre le sezioni dedicate ai progetti. In questo numero compaiono tre produzioni condivise, di cui una (Carnival) doppia, perché realizzata in due tappe. Carnival, con Salvatore Matarazzo, è stato realizzato il 16 e 17 febbraio a Viareggio e il 23 e 24 febbraio a Venezia. Partner a Viareggio Fondazione Carnevale di Viareggio - viareggio.ilcarnevale.com Partner a Venezia il Circolo Fotografico La Gondola - www.cflagondola.it Garbata Garbatella, con Roberto Gabriele, realizzato il 25 e 26 aprile a Roma. Partner Otto Rooms & Photogallery - www.ottorooms.it Una Città Cento Popoli, con Adriano Cascio, realizzato il 4 e 5 maggio a Prato. Partner PhotoLovers e OneDream Studio - www.facebook.com/OneDreamStudioFoto
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CARNI V AL Il primo progetto condiviso per Cities 5 è stato CARNIVAL, condotto da Salvatore Matarazzo.
La produzione è avvenuta in febbraio in due location, seguendo i due carnevali più conosciuti in Italia, quello di Viareggio e quello di Venezia.
Salvatore ha condotto due piccoli gruppi di Fotografi alla scoperta dei volti e maschere più inte-
ressanti dei due piu famosi carnevali Italiani, ovviamente cercando di ritrarli nel suo tipico stile ironico ed irriverente.
E molto interessante notare come le anime dei due carnevali siano diverse, e questo si riflette nel risultato fotografico.
A Viareggio con Salvatore hanno scattato Giuseppe Cagnetta, Enrico Calamandrei, Lory Catania
e Francesca Chiacchio, e abbiamo avuto la collaborazione della Fondazione Carnevale di Viareggio, che ha concesso al gruppo di Fotografi dei pass gratuiti ospiti per potersi muovere agevol-
mente nel caos frenetico e allegro del carnevale Viareggino, che ha offerto in effetti scene e palcoscenici per immagini corali ed energetiche
A Venezia il gruppo era composto da Salvatore, Fabio Boer (affidabile guida veneziana), Alide Ciavolella, Emiliano Coppo, Sara De Velis, Vincenzo Loreti, Emanuele Mantovani e Giuseppe Pitino.
Siamo stati ospiti dello storico circolo Fotografico La Gondola, e abbiamo avuto l’aiuto del loro direttivo e di Fabio Boer per poter esplorare al meglio gli angoli più interessanti della Città simbolo. Venezia offre scorci fantastici, ma soprattutto la possibilità di realizzare ritratti più diretti delle maschere, spesso dei veri capolavori. Mentore
Salvatore Matarazzo
Salvatore Matarazzo (Viareggio, 1980) è un fotografo di strada contemporaneo, la sua ricerca è caratterizzata da ritratti molto espressivi che simboleggiano le manie e le ossessioni del nostro tempo.
La fotografia di strada ha giocato un ruolo fondamentale nella produzione di Salvatore: inizialmente come
modo per documentare notizie, reportage ed eventi; poi, nel 2012, ha scelto di lasciare il fotogiornalismo per
dedicarsi a una forma di espressione priva da qualsiasi condizionamento, il suo nuovo punto di vista lo ha
portato a varie pubblicazioni nelle migliori riviste fotografiche, tra queste, International Street Photography, Photo Magazine, Street Photography Magazine e The Huffigton Post.
Nel 2017 entra a far parte del collettivo internazionale di street photography, Full Frontal Flash. www.salvatorematarazzo.com Partner Viareggio
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Partner Venezia
Š Salvatore Matarazzo - Carnival Viareggio
Š Salvatore Matarazzo - Carnival Venezia
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Š Salvatore Matarazzo - Carnival Viareggio
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Š Giuseppe Cagnetta - Carnival Viareggio
Š Giuseppe Cagnetta - Carnival Viareggio
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Š Giuseppe Cagnetta - Carnival Viareggio
Š Enrico Calamandrei - Carnival Viareggio
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Š Enrico Calamandrei - Carnival Viareggio
Š Francesca Chiacchio - Carnival Viareggio
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Š Enrico Calamandrei - Carnival Viareggio
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© Francesca Chiacchio - Carnival Viareggio
© Francesca Chiacchio - Carnival Viareggio
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© Francesca Chiacchio - Carnival Viareggio
© Lory Catania - Carnival Viareggio
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Š Salvatore Matarazzo - Carnival Viareggio
© Lory Catania - Carnival Viareggio
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© Lory Catania - Carnival Viareggio
© Lory Catania - Carnival Viareggio
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Š Salvatore Matarazzo - Carnival Viareggio
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Š Salvatore Matarazzo - Carnival Venezia
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© Fabio Boer - Carnival Venezia
© Fabio Boer - Carnival Venezia
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Š Fabio Boer - Carnival Venezia
Š Alide Ciavolella - Carnival Venezia
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Š Alide Ciavolella - Carnival Venezia
Š Emiliano Coppo - Carnival Venezia
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Š Emiliano Coppo - Carnival Venezia
Š Emiliano Coppo - Carnival Venezia
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Š Sara De Velis - Carnival Venezia
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Š Giuseppe Pitino - Carnival Venezia
Š Giuseppe Pitino - Carnival Venezia
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Š Emanuele Mantovani - Carnival Venezia
Š Salvatore Matarazzo - Carnival Venezia
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Š Salvatore Matarazzo - Carnival Venezia
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Š Salvatore Matarazzo - Carnival Venezia
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G ARBATA G ARBATELLA Quest’anno il quartiere Romano Garbatella festeggia i suoi cent’anni di vita!
La garbata Garbatella è una vecchia signora che ancora si vanta di essere bella e sa di esserlo.
Quartiere popolare nato subito dopo la Grande Guerra, qui veniva a vivere la media borghesia romana, né il popolo, né la Roma facoltosa, qui c’erano venuti i romani giovani, quelli che avevano voglia di vivere e di ricostruire.
Abbiamo pensato di omaggiare questo evento con questa produzione e Roberto Gabriele, conosciuto e apprezzato autore di viaggi e reportage, ha guidato un gruppo di fotografi alla riscoperta di questo (ormai) storico quartiere popolare della capitale.
La produzione è avvenuta il 25 e 26 aprile 2019 a Roma, con Roberto hanno scattato Maria Bonetto, Francesco Forbino, Paola Fumagalli, Elvira Mastrogiovanni e Massimiliano Perelli.
Sono stati ospiti da Otto Rooms & Gallery, la struttura lanciata pochi mesi fa da Roberto con la sua compagna di viaggio e di vita Simona Ottolenghi (www.viaggiofotografico.it) e di vita
Simona Ottolenghi: una guest room con annesso spazio espositivo e didattico, una struttura ospitale e completamente dedicata alla fotografia, passione condivisa della coppia, oltre che lavoro.
La particolarità di questa struttura, oltre ad offrire camere dotate di ogni comfort, è che nasce con
una particolare predilezione per la fotografia e offre di base mostre, partecipazione ad eventi, incontri con autori, presentazioni di libri e workshop. Un nuovo modo di viaggiare facendo cultura in una zona centralissima della Capitale molto elegante ma con pochi turisti. Mentore
Roberto Gabriele
Roberto Gabriele è insieme a Simona Ottolenghi l’ideatore, il fondatore e l’animatore del sito www.viaggiofotografico.it, in assoluto la prima realtà in Italia ad aver proposto viaggi appositamente studiati per appassionati di fotografia.
Dal 2013 a oggi progettano, realizzano e accompagnano gruppi a fotografare in tutto il il mondo con programmi di viaggio sempre originali e molto stimolanti dal punto di vista fotografico.
Nei suoi viaggi Roberto Gabriele è specializzato in itinerari per fotografi paesaggisti che con lui trovano sia in città che in realtà rurali sempre occasioni di scatto per interpretare i luoghi e le persone che li abitano.
Con oltre 100 viaggi fatti in più di 40 Paesi, Roberto Gabriele realizza “Storie di foto e di parole“. Un concetto diverso dallo Storytelling del quale tanto si parla. Partner Roma
www.ottorooms.it
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Š Elvira Mastrogiovanni
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Š Roberto Gabriele
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Š Massimiliano Perelli
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u n a c i t tà c e n t o p o p o l i Una produzione ISP che è nata per documentare la realtà pratese in ottica street photography: sembra che Prato sia la città italiana dove convivono più etnie diverse, un melting pot di razze che
ne fanno un locus mundi, dove italiani convivono con cinesi, pakistani, albanesi, rumeni, e altre decine di etnie, dove è possibile trovare negozi, ristoranti, interi quartieri abitati da non italiani.
Fotografare Prato guidati dall’autore Adriano Cascio è stata una scoperta, una città che dal suo piccolo centro, considerato una perla d’Italia, si dirama in strade e quartieri periferici dove la vita quotidiana a volte può portare in mondi diversi. Il melting pot pratese propone vari scenari che possono far scoprire una città animata, piena di vita e di giovani che hanno voglia di fare, unita ad un’altra realtà parallela di vite diverse, provenienti da altre culture e modi di vivere, ma dove tutti vivono in una sola città: Prato.
La produzione è stata effettuata da Adriano con Enrico Calamandrei, Iuri Camilloni, Gianluca Colzi, Gabriele Musolesi e Alessandro Rosati e il 4 e 5 maggio 2019 a Prato.
A Prato abbiamo avuto la collaborazione dei partner PhotoLovers gruppo fotografico e di OneDream Studio (www.facebook.com/OneDreamStudioFoto), spazio per la fotografia. Mentore
Adriano Cascio
“Nasco a Catania nel 1967 e mi trasferisco a Rapallo, dove adesso vivo. Inizio vent’anni fa come autodidatta e nel tempo frequento corsi e workshop di approfondimento. Mi piace osservare la gente, ciò che traspare dai
loro sguardi e dai loro semplici gesti, mi piace trasformare, attraverso la fotografia, l’ordinario in straordinario. In questi anni dedicati alla fotografia, ho fatto esperienza spaziando tra i vari generi, con particolare
interesse nella fotografia di strada, il reportage e la fotografia concettuale con riferimenti introspettivi. Nel 2015, entro a far parte di ISP. Grazie a varie attività personali e in collaborazione con ISP, vengo inserito, da
Street Hunters, nella short list dei 20 fotografi di strada più influenti dell’anno 2016. Nel 2017 sono selezionato e partecipo alla “1^ Edizione della Triennale della Fotografi a Italiana – Fondazione Arte Contemporanea”, svoltasi a Venezia nella splendida location di Palazzo Cà Zenobio.” Partner
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© Adriano Cascio
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PORTFOLIO ON FOCUS Fin dal secondo numero del magazine abbiamo iniziato a pubblicare su Cities portfolio selezionati, tratti dai lavori di fotografi che hanno partecipato alle Isp productions. Le Isp productions nascono dal desiderio di offrire una sfida al fotografo: innanzitutto contro il tempo, perché vi sono poche ore durante il weekend di produzione per scattare, e non è come progettare un servizio e realizzarlo avendo molto tempo a disposizione, magari su più sessioni fotografiche. Qui si tratta di scattare al di là delle condizioni meteo, di infortuni, accidenti, imprevisti. Ci si cala nelle condizioni di un professionista che scatta su commissione, non c’è una seconda chance. Poi lo si fa confrontandosi in modo costruttivo con altri fotografi che partecipano, aggiungendo una certa quantità di stress. È per noi molto soddisfacente constatare che alcuni fotografi in queste condizioni riescono a portare a casa serie veramente interessanti, forti e ben costruite. Un vanto per noi di Isp! In questo numero abbiamo selezionato tre serie, ognuna tratta da una delle tre Isp Experience realizzate per Cities 5. La prima è di un amico siciliano che collabora da tempo con Cities: Giuseppe Pitino. Lo abbiamo visto crescere a ogni numero ed è ormai un fotografo da seguire, con uno stile sviluppato che ben si accosta a quello del mentore Salvatore Matarazzo con cui ha scattato a Venezia. La seconda è di Iuri Camilloni, che oltre agli scatti realizzati per il progetto con Adriano Cascio a Prato ha sviluppato un interessante reportage in b/n, che abbiamo selezionato come portfolio. La terza serie è particolare, perché durante il progetto sulla Garbatella con Roberto Gabriele a Roma, Francesco Forbino ha sviluppato un focus concettuale documentale che abbiamo trovato molto interessante e che vi proponiamo.
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PORTFOLIO ON f o c u s
Wonderland Giuseppe Pitino
Se per gli altri non ero quel che finora avevo creduto d’essere per me, chi ero io?” Uno, nessuno, centomila Wonderland nasce da una riflessione pirandelliana… nel corso di ogni nostra singola giornata indossiamo diverse maschere, siamo teneri padri, diligenti impiegati, incavolati automobilisti, incazzati tifosi di calcio… tutto questo senza avere coscienza che stiamo in fondo interpretando un ruolo… Una volta l’anno arriva il carnevale e, finalmente, decidiamo di travestirci… o di essere noi stessi. Ecco Wonderland a Venezia. Fotograficamente il progetto nasce dalla mia curiosità innata di indagare l’anima delle persone anche e soprattutto attraverso il ritratto di strada. Il carnevale è in fondo una grande occasione per gettare alle ortiche la maschera che indossiamo per tutto l’anno ed essere noi stessi per almeno un giorno. Da qui l’esigenza e il piacere di stare addosso alle persone, attirare la loro attenzione e scattare “allo scoperto”, mai di nascosto. Ecco quindi la carrellata di personaggi surreali, grotteschi, onirici, con la peculiarità in comune che guardano tutti in camera dandoci la possibilità di incrociare il loro sguardo, superare la barriera del travestimento e cercare di capire un po’ di più della persona, piuttosto che del personaggio. La mia street photography qui è sfrontata, diretta, enfatizzata dall’uso del flash a mano, direi che si sposa a meraviglia con la sontuosità del carnevale veneziano. Ho avuto in questa occasione il piacere e la fortuna di avvalermi dell’esempio del grande Salvatore Matarazzo, tutto il progetto subisce la sua bella influenza.
Giuseppe Pitino 60 anni, fotografo per passione, viaggiatore, street photographer. «La fotografia è per me un modo di comunicare, i campi che preferisco sono la fotografia reportagistica, il viaggio fotografico (inteso come racconto di un viaggio) e il ritratto di strada. Se volessimo unire questi tre concetti oggigiorno potremmo usare una sola parola che è Streetphotograpy. Scatto con cognizione di causa solo dal 2016, anno in cui decisi che la fotografia sarebbe stata per me non più un divertimento saltuario, ma un vero linguaggio. Da allora si sono succeduti vari corsi e workshop, tra gli altri ho avuto il piacere di incontrare maestri e docenti come: Ivo Saglietti, Colin Pantal, Fausto Podavini, Maurizio Faraboni, Angelo Ferrillo, Tatsuo Suzuki, Tadashi Onishi, Andrea Scirè, solo per citarne alcuni. Ho partecipato ad altre edizioni di CITIES e Wonderland è il mio secondo portfolio pubblicato sulla rivista ( sul numero 3 trovate Barocco Street). Nel 2018 ho presentato la mia prima mostra personale di fotografia a Modica: Cuba Sospesa, un reportage in stile street realizzato a Cuba nel 2017. Parlando di street non credo di avere padri nobili… amo Robert Frank, HCB, la Maier, ma erano francamente altri tempi e imitarli adesso sarebbe impossibile… Molti gli autori attuali che mi affascinano e ogni giorno ne scopro di nuovi, sui social o sulle riviste specializzate. Ho appena concluso un viaggio in treno con itinerario Odessa-Danzica, spero di ricavarne il mio primo lavoro editoriale.» www.giuseppepitino.it 94
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Š Giuseppe Pitino - Wonderland
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Chinatown Iuri Camilloni
La China Town pratese è in realtà il quartiere Macrolotto Zero che ospita una delle comunità cinesi più grandi d’Europa. Le innumerevoli imprese tessili danno lavoro a migliaia di immigrati provenienti dal paese più grande del mondo. Una comunità che ha suscitato spesso sentimenti di ostilità tra gli italiani. Questo reportage nasce dalla volontà di effettuare una ricerca sulla commistione di razze e culture nella città toscana dove sono presenti innumerevoli etnie provenienti da tutto il mondo, ma camminando per le strade mi sono letteralmente perso nel quartiere Macrolotto e sono rimasto catturato dalla forte identità che i cinesi sono riusciti a dare a questa parte di Prato, in pratica trasformata in una Cina in scala ridotta. Benvenuti alla China Town di Prato.
Iuri Camilloni Nato a Chiusi nel 1979, coltivo la passione per la fotografia insieme a quella per i viaggi e al desiderio di esplorare il mondo e conoscere i popoli che lo abitano. Credo che non ci sia cosa più bella del viaggio ovunque e comunque, è nel viaggio che abita la libertà, di perdersi, di ritrovarsi e di sentirsi a casa. La fotografia, insieme ai miei sensi, è il mezzo che utilizzo per completare i miei più grandi interessi, scoprire, osservare, immaginare e raccontare. La mia fotografia spazia dal reportage, alla moda, al wedding, cercando di lasciare inalterata la mia visione di street photography dove tutto confluisce, per far sì che tutti quei momenti non vadano perduti per sempre nel tempo.
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Š Iuri Camilloni - Chinatown
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Vis pugnace
Francesco Forbino “Non ero mai stato alla Garbatella. E probabilmente non ci sarei mai andato se non fosse stato per il workshop. È stata un’autentica sorpresa, una piacevole sorpresa. La Garbatella mi si è parata davanti in tutta la sua bellezza antica e un po’ decadente con le sue scritte in futura bold sui muri, risalenti alle suddivisioni catastali del ventennio, insieme con la sua anima pugnace dei resilienti che lasciano una testimonianza dirompente sui muri, nelle piazzette semi abbandonate e nella vita concreta delle persone, silenziosa e appartata. L’antica città-giardino con i suoi grandi cortili interni che si susseguono misteriosi ed eleganti, quasi tutti curatissimi, si snoda in mezzo a palazzine, tutte raccolte intorno alle sue strade intitolate a fondatori di missioni in Africa o in Asia. Si respira un’atmosfera d’altri tempi in quei luoghi. Le stese dei panni, lasciati liberi e incustoditi, tanto è certa l’impossibilità di subire un furto, in qualche caso sono state sostituite dalla lunga teoria di giochi per bambini. Abbiamo visto pochi residenti il 25 aprile e quelli che abbiamo visto erano in giardino a fare grigliate o a prendersi il primo sole primaverile. Salutavano per primi. Abbiamo trovato le porte dei giardini tutte aperte. Tanta apertura mi metteva quasi soggezione. In queste serie di 12 foto ho provato a trasmettere l’anima popolare, pugnace, resistente degli abitanti della Garbatella, stimolato anche dalla ricorrenza del 25 aprile.”
Francesco Forbino
La condizione fotografica ha iniziato a premere dentro di me molto tardi. Non è sbucata all’improvviso e di certo la definitiva maturazione, dopo un periodo che con il senno di poi, poterei definite molto generosamente come incubatore, ha avuto motivazioni differenti dal caso, anzi, è stata in qualche modo una sorta di terapia che andava contro la mia condizione fisica. Condizione fotografica vs. condizione fisica: è un bell’ossimoro, ma lo spasticismo alla gamba e, soprattutto, al piede destri, per ora, non hanno avuto la meglio. E nel 2015 al primo workshop scelsi coscientemente fotografia di strada. Oggi a 4 anni di distanza ho ancora molte cose da imparare, interessi da coltivare e la mia condizione fotografica si è affinata. Non sento più il peso di dover scattare ad ogni costo. Non patisco più il silenzio fotografico, non smanio per uno scatto purchessia. Mi è sempre piaciuto raccontare storie, forse volevo riuscire a farlo anche con la fotocamera. A dire il vero, mi piace ancora di più. Incontrare le persone, parlare con loro, leggere e studiare le storie legate a un posto, andare alla ricerca dei residui leggendari che ogni luogo si porta appresso, respirare le atmosfere legate a una storia, immaginare che abbiano lasciato una permanenza e che tu sia chiamato a tramandarne l’essenza, è un’esperienza che grazie alla fotografia faccio tutte le volte che esco di casa con un’idea fotografica in testa. E’ una condizione che diventa irrinunciabile ogni giorno che passa, ad ogni libro che leggo, ad ogni viaggio che immagino.
francescoforbino.it Instagram: @francesco.forbino
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Š Francesco Forbino - Vis pugnace
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Š Dina Goldstein - The Last Supper East Vancouver
Š Shinya Itahana - Pattern Of Grassland
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speciale u r b a n p h o t o awa r d s 2 0 1 9 Promosso dall’associazione culturale dotART di Trieste, URBAN Photo Awards è un concorso
fotografico internazionale che vede ogni anno migliaia di foto in gara e centinaia di partecipanti da tutto il mondo.
È un contest di respiro internazionale in continua crescita, uno dei pochi a “varcare i confini” del web offrendo ai fotografi una reale visibilità attraverso decine di mostre fotografiche itineranti in giro per il mondo. Solo nel 2018, URBAN ha allestito 47 mostre per quasi 950 foto esposte.
Oltre ai premi tradizionali, URBAN dà infatti la possibilità ai migliori fotografi classificati di
entrare a far parte di un circuito di mostre fotografiche itineranti, che rappresentano il reale valore
aggiunto di questo concorso. Dal 2011, infatti, URBAN ha allestito mostre in Austria (Klagenfurt), Polonia (Cracovia, Lodz, Raciborz, Gliwice e Varsavia), Serbia (Belgrado), Ungheria
(Budapest, Pècs e Miskolc), Cipro (Limassol, Paphos e Nicosia), Lettonia (Riga), Slovenia
(Capodistria), Germania (Berlino e Amburgo), Croazia (Parenzo e Fiume), Ucraina (Sumy), Colombia (Bucaramanga) e Italia (Milano, Venezia, Trieste e Roma).
Le mostre di URBAN culmineranno a ottobre presso Trieste Photo Days, festival fotografico
internazionale promosso da dotART. Il festival, giunto alla quinta edizione, ha in URBAN il suo principale “serbatoio culturale” durante le giornate inaugurali. Ospita infatti la cerimonia di premiazione, la mostra finale del contest, e una serie di esposizioni, personali e collettive, delle migliori foto e progetti classificati.
La decima edizione, cominciata l’1 marzo e conclusa il 16 giugno 2019, ha confermato il trend in continua crescita del concorso e dimostrato che URBAN è ormai un evento importante e sentito
per molti fotografi. In gara ben 6.049 foto e 346 portfolio per oltre 1.257 partecipanti da tutto il mondo.
La giuria del concorso quest’anno era presieduta dal celebre fotografo inglese Martin Parr. www.urbanphotoawards.com
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Š Sergio Baseggio - Stesso Punto di Vista
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© Francesco Licandro - Selfie Quasi Perfetto
© Colmar Wocke - The Two Swans
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© Patrick Zélis - Untitled
© Giancarlo Staubmann - Summer On The Lake
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Š Marcin Giba - City Swimming Pool
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© Md Enamul Kabir - Coexistence
© Denis Buchel - After Work
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Š Jaume Escofet - Politician
Š Simone Mantia - Encierro
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Š Angiolo Manetti - Looking Upwards
Š Jiho Park - Morning In Murmansk
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© Ovi D Pop - Dead Or Alive
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Š Mariangela Muggianu - La Marcia Dei Pasticceri
Š Harry Giglio - Untitled
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© Rebeka Legović - Neither In Heaven Nor On Earth
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RIN G RA Z IA M ENTI Eccoci arrivati al quinto numero di Cities! Siamo veramente contenti di questo numero per diversi motivi: inaugura la sezione dedicata ai focus autoriali, nella quale raccogliamo storie di autori internazionali che ci hanno particolarmente colpito. Sono anche storie di fotografia urbana e non solo street. Storie forti, con una forte impronta, contenuti di spessore e visivamente impattanti. In questo numero Diego Bardone, Alex Coghe, Tadashi Onishi, Adam Riley (sua la cover di Cities 5). Questa sezione inaugurerà anche le prossime edizioni, per offrire a bravi autori e ai loro lavori un’ulteriore possibilità di visibilità. Il core del volume rimangono i progetti condivisi, focus sviluppati dai mentori e condivisi in produzione con i partecipanti, sezioni dedicate alle selezioni delle immagini realizzate. Una sfida con i mentori impegnati a indirizzare, ma anche a produrre con gli altri fotografi. Un grande grazie, quindi, a Adriano Cascio, Roberto Gabriele e Salvatore Matarazzo che hanno guidato e coordinato le Isp Productions a Roma, Prato, Viareggio e Venezia. E grazie ai nostri partner, che ci hanno messo a disposizione basi logistiche e supporto in produzione e comunicazione: Fondazione Carnevale di Viareggio, Circolo Fotografico La Gondola a Venezia, Otto Rooms & Photogallery a Roma, PhotoLovers e OneDream Studio a Prato. Grazie ai nostri fotografi, perché alcuni di loro sono diventati di fondamentale importanza in questa avventura. Per il supporto economico, per la qualità dei lavori sviluppati. Di questi abbiamo scelto tre portfolio di tre diversi fotografi: Giuseppe Pitino, Iuri Camilloni e Francesco Forbino. Grazie a Graziano Perotti per il suo lavoro di Photoeditor, a Sonia Pampuri per testi e revisione, a Giuliano di Studio Ambroset per la grafica. Ed infine un grazie di cuore alla casa editrice emuse che ha voluto credere in questa avventura e che, da questo numero, inizia a collaborare con noi pubblicando e distribuendo Cities. Ci si rivede quest’inverno per la produzione di Cities 6, che uscirà a marzo del 2020! Angelo Cucchetto
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I Fotografi che hanno prodotto le sezioni dei progetti condivisi su Cities 5
Fabio Boer Maria Bonetto Giuseppe Cagnetta Enrico Calamandrei Enrico Calamandrei Iuri Camilloni Adriano Cascio Lory Catania Francesca Chiacchio Alide Ciavolella Gianluca Colzi Emiliano Coppo Sara De Velis Elvira Mastrogiovanni Francesco Forbino Roberto Gabriele Vincenzo Loreti Salvatore Matarazzo Emanuele Mantovani Gabriele Musolesi Fumagalli Paola Massimiliano Perelli Giuseppe Pitino Alessandro Rosati Elisa Virgili
Venezia Roma Viareggio Viareggio Prato Prato Prato Viareggio Viareggio Venezia Prato Venezia Venezia Roma Roma Roma Venezia Viareggio e Venezia Venezia Prato Roma Roma Venezia Prato Prato
MASTERS OF
COLOUR L’esperienza di oltre 80 anni nella fotografia si ritrova in ogni macchina fotografica che realizziamo. Tutto ciò rende FUJIFILM Serie X ancora più speciale
FUJIFILM-X.COM/IT-IT FOTO REALIZZATA DALL’X-PHOTOGRAPHER CHRIS UPTON
IN COLLABORAZIONE CON