Arte per un museo della coscienza
3 Questa pubblicazione è stata realizzata dall’Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna in occasione della mostra I Cervi: una storia che resiste. Arte per un museo della coscienza allestita al Museo Cervi di Gattatico dal 28 dicembre 2013 al 25 aprile 2014, in occasione delle Celebrazioni per il 70° dell’Eccidio dei Fratelli Cervi.
Presentazioni
A cura di Orlando Piraccini Progetto grafico Beatrice Orsini Stampa Centro Stampa Regione Emilia-Romagna I CERVI: UNA STORIA CHE RESISTE Arte per un museo della coscienza Enti promotori Istituto Alcide Cervi Istituto per i beni artistici culturali e naturali Regione Emilia - Romagna Ideazione, cura e coordinamento della mostra Orlando Piraccini, Paola Varesi Contributi scientifici e collaborazioni Alice Lugli, Patrizia Tamassia, Mirco Zanoni, Emiliana Zigatti Percorsi di visita e didattici Alice Lugli, Morena Vannini Comunicazione Liviana Davì (Ufficio Stampa Istituto Alcide Cervi) Valeria Cicala, Carlo Tovoli (Ufficio Stampa IBC) Allestimenti Multigrafica srl (Cadelbosco, Reggio Emilia)
Questa mostra rappresenta uno dei primi appuntamenti del 70° anniversario che celebra i Sette Fratelli Cervi e rientra in un più ampio progetto di rivisitazione di fatti storici a tutti noti attraverso le diverse fonti che si sono sedimentate a Casa Cervi costituendo un significativo patrimonio anche per la costruzione e l’analisi di una memoria del ‘900. Ma l’iniziativa intende anche proiettarsi in avanti, e rilanciare il tema di nuove riflessioni e di nuove forme di creatività attorno alla vicenda della famiglia Cervi e più in generale della Resistenza e della resistenze. Si segnala in questa ottica il coinvolgimento del “Collettivo Fx” con un proprio originale “murale” che consente di includere nel percorso del Museo una struttura particolare come il radar per le previsioni meteorologiche, in grado così di suggerire nuove e certamente originali forme di esercizio della memoria. In tale dialettica fra conservazione (nel senso di messa in valore e promozione del patrimonio) e innovazione, l’Istituto Cervi con il suo Museo sta affrontando una sfida importante, come si attesta anche con la mostra odierna e con il progetto multimediale “Memorie in cammino”, teso a sua volta a provocare contaminazione di pubblici diversi e a innescare nuovi processi di conoscenza e di fruizione della memoria. Rossella Cantoni Presidente Istituto Alcide Cervi
Repertorio fotografico Costantino Ferlauto (Archivio Fotografico IBC) Referenze fotografiche e courtesy Archivio Cesare Zavattini, Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia Archivio Fotografico CSAC, Parma Archivio Fotografico MAMbo, Bologna Archivio Fotografico Fondazione CoviliArte, Pavullo nel Frignano Archivio Fotografico Comune di Sant’Ilario d’Enza Archivio Fotografico Museo Cervi La mostra è resa possibile grazie all’impegno del Gruppo di lavoro dell’Istituto Cervi: Gabriella Bonini, Liviana Davì, Gabriella Gotti, Sabrina Montipò, Paolo Papotti, Silvia Tirelli, Morena Vannini, Mirco Zanoni, Emiliana Zigatti, Volontari dell’Associazione “dAi Campi Rossi” Si ringraziano i prestatori delle opere in mostra e quanti in vario modo hanno collaborato alla realizzazione della mostra Un ringraziamento particolare al Collettivo Fx di Reggio Emilia per il prezioso ed originale contributo offerto con l’ideazione e realizzazione del murale “Distributore di cultura resistente” Un segno di gratitudine per la cortese collaborazione a Gloria Bianchino, CSAC, Parma; Giorgio Boccolari, Archivio Cesare Zavattini, Reggio Emilia; Barbara Secci, MAMbo Bologna; Amministrazione Comunale e Istituto comprensivo di Sant’Ilario d’Enza Con la partecipazione e il sostegno di Questo opuscolo ha carattere divulgativo e non a scopo di lucro. Gli enti promotori si riservano di ottemperare ad eventuali diritti connessi alle immagini pubblicate.
Luogo della memoria per eccellenza, Casa Cervi rappresenta il simbolo di un passato fondativo della nostra identità democratica, nella determinazione a coniugare il legame con la propria terra ai valori universali della libera convivenza civile. Quasi un sacrario, dunque, quelle stanze, tale soprattutto perché in grado di richiamare le coscienze ad una dimensione di domestica normalità, che violenza e soprusi hanno bruscamente interrotto, “ obbligando” a trasformarne il rifiuto in un martirologio accettato come dovere, prima morale che politico. Tra i segni evocativi di tale memorie, i dipinti della mostra che viene ora organizzata, in collaborazione con l’Ibc, hanno il merito di riproporci le immagini degli eventi resistenziali nell’interpretazione trasfigurata dell’arte, dove filtrano i sentimenti dei tempi vissuti dall’artista: un legame tra piani temporali diversi che garantisce una perenne vitalità alle opere esposte. Angelo Varni Presidente Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna
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Una memoria che si rinnova
Realtà e mito: i Cervi nell’arte
Il 70° Anniversario della Resistenza oltre ad essere un’occasione di studio e di nuovo approfondimento sui fatti legati alla Resistenza, costituisce anche un’occasione importante per studiare come si sono formati e consolidati memorie e miti. E soprattutto attraverso quali strade. Insieme alla narrativa e al cinema l’arte, e la pittura in primis, hanno svolto già nell’immediato dopoguerra un ruolo di racconto e di testimonianza che - anche se meno compiutamente che nella narrativa e nel cinema (almeno per quel che riguarda l’immediato dopoguerra) – ha contribuito a rappresentare la Resistenza e soprattutto a fondarne una memoria. Un ruolo di stimolo lo svolgono in questo senso e in particolare nella nostra regione le diverse edizioni de La Premiata Resistenza. Concorsi d’arte nel dopoguerra e i tanti artisti che vi concorrono affermandosi poi a livello nazionale, e determinando con la loro arte e i loro soggetti una spinta verso la costruzione di un immaginario collettivo. E’ così che l’arte arriva a rivestire un ruolo particolare anche nella narrazione e nella costruzione del mito della vicenda della famiglia Cervi o di alcuni salienti episodi di essa, in particolare la fucilazione avvenuta per mano dei fascisti il 28 dicembre del 1943. Proprio la fucilazione dei sette Fratelli Cervi e di Quarto Camurri, evento tragico e nodale, è stata rappresentata da parecchi artisti nella sua tragicità ma anche nel suo forte impatto emotivo. Opere significative di noti artisti giungono a partire già dai tardi anni ’50 del secolo scorso alla Casa di Gattatico - che nel frattempo comincia la sua trasformazione in Museo - come omaggio e dono a cura degli stessi autori, oppure attraverso iniziative pubbliche, fra le quali particolarmente significativa è quella voluta da Renato Bolondi che alla fine degli anni ’80 indice un concorso per lo sviluppo della raccolta d’arte che si sta costituendo al Museo, con particolare attenzione all’arte naïve. Alcune di queste opere vengono ripresentate al pubblico nell’ambito della mostra odierna che Istituto Cervi e Istituto per i beni culturali della Regione inaugurano all’avvio delle Celebrazioni del 70°. E’ un gradito ritorno, poiché da tanto mancava un percorso ragionato che riproponesse alcuni ‘pezzi forti’ della collezione, mescolandovi qualcuna delle opere giunte sempre come omaggio nel tempo recente, e dunque suggerendo come la tradizione del ‘dono’ (volontà e stimolo alla trasmissione e narrazione della storia e della memoria della famiglia Cervi) sia viva tuttora, e anzi si sia aperta anche alle più attuali rappresentazioni della memoria attraverso l’arte. Questo è anche uno degli obiettivi della mostra: che a partire dalla valorizzazione delle opere conservate al Museo, vuole essere anche di proposta per una nuova creatività sui fatti di Casa Cervi e della Resistenza, come testimonia l’originalissimo contribuito del Collettivo FX, oltreché di ricognizione sull’ “iconografia” esistente, cominciando dall’ambito regionale, alla ricerca di opere magari mai prima censite e rese note.
Poteva l’apertura delle celebrazioni per il Settantesimo della Liberazione e della Resistenza cadere in un giorno “altro” da questo odierno 28 dicembre, e diversamente “localizzarsi” nella nostra regione? Oggi, nella casa che è stata abitata dalla famiglia di papà Alcide e di mamma Genoeffa (e che è diventata museo permanentemente aperto al ricordo che ogni giorno si rinnova), una mostra riunisce tracce “diffuse” di un’arte che ancor “resiste” nel raccontare l’eccidio tragico dei sette fratelli Cervi. E qui, al Museo Cervi, a questo doloroso tratto della storia italiana ci riporta proprio l’artista dell’immagine, mentre la memoria intanto continua nella sua elaborazione e, come ci insegna Ezio Raimondi, illumina avvenimenti, figure, emozioni. Sulla scena tragica dell’eccidio il visitatore arriva, tra tante immagini, in un continuo variare di stili e linguaggi espressivi, seguendo un itinerario tematico che comincia dal “ritratto” per colori e segni di papà Cervi e che conduce poi nella dimensione più domestica della “grande famiglia”. Tra realtà e mito, si potrebbe dire: così le arti figurative di quest’ultimo mezzo secolo ci hanno consegnato, sulla via del tramando, la vicenda della Famiglia Cervi. Se non mancano nell’inventario delle testimonianze visive creazioni sorprendentemente germogliate nel rincorrersi degli anniversari resistenziali fino alla più stretta attualità, per lo più vi compaiono, è ovvio, opere d’arte (molte delle quali della collezione permanente del Museo Cervi) che riportano ad un tempo ormai lontano, fino all’immediato dopoguerra. Nella mostra, infatti, sono illustrati esempi memorabili della grande pittura realista, come il “quadrone” di Nello Leonardi sui sette fratelli Cervi per la Scuola Media di Sant’Ilario d’Enza. Di Omero Ettorre ed Anna Coccoli sono poi le opere pittoriche ispirate all’eccidio del 28 dicembre: anch’esse di stretta militanza figurativa, ma antiretoriche e colme di sentimento. Allo stesso filone della pittura d’impegno sociale rimanda la “sequenza” dei fratelli Cervi, che Renato Guttuso ha tratteggiato con incomparabile maestria, e che qui s’accompagna al volto di papà Alcide, colto tra i personaggi illustri, riuniti per i funerali di Togliatti. Trionfa ancora il “segno” d’autore nelle copertine del libro di memorie da papà Cervi pubblicato nel 1955 e poi più volte ristampato e diffuso in tanti paesi oltre l’Italia, mentre in altra apposita sezione fanno bella mostra fotogrammi del celebre film di Puccini e due rare fotografie scattate da Arturo Zavattini in occasione del documentario televisivo di Elio Petri. Sono questi colori, segni, libri, fotografie sui Cervi che, fra tante altre “icone”, ci vengono affidati per un giusto tramando. Sta a noi preservarli e mantenerli vivi: perché, come ancora Ezio Raimondi ci insegna “la memoria non è un deposito di oggetti e di immagini, ma un processo critico, una volontà di comprendere che sia giudizio, confronto, conoscenza, valutazione”.
Paola Varesi Istituto Alcide Cervi
Orlando Piraccini Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna
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Museo Cervi: segni e colori
Alcide Cervi, “Primo Testimone”
In veste di luogo informato dei “fatti” della storia, di contenitore e produttore di memorie, il Museo Cervi raccoglie oggetti ed opere artistiche di forte pregio testimoniale che si legano tanto ad argomenti afferenti alla tragica vicenda della famiglia Cervi quanto a temi di impegno sociale, resistenziale, politico, lavorativo e di elaborazione del concetto di “coscienza civile”. Giunte al Museo attraverso atti di donazione spontanea da parte di privati, associazioni, artisti, enti e partiti, le opere raccolte e custodite presso i suoi locali sono attualmente 470. Il corpus d’opere maggiore giunge tra il 1960 e il 1970 e dagli anni ’60 ad oggi il Museo diviene vero e proprio polo di ricezione d’opere a sfondo resistenziale, creando un nucleo tematico denso e compatto che apre lo spettatore alla riflessione sulla trasmissione della memoria collettiva e storica riguardante la vicenda della famiglia Cervi, la sua eredità politica, morale e sull’Italia dal Dopoguerra a oggi. La produzione artistica raccolta al Museo trasforma stringhe di eventi in narrazioni storiche coerenti, delineando e dividendo, in modo formale, i dati ritenuti storicamente significativi da quelli che possono essere destinati all’oblio sociale. All’interno delle sale espositive, l’arte permette di rielaborare, inquadrare, assorbire e superare il passato per contribuire a realizzare il presente: al visitatore è consentito realizzare non solo una lettura del passato e del quotidiano, ma anche un orizzonte d’attesa, coinvolgimento emotivo ed intellettuale. I beni artistici presenti sono infatti veri e propri testi visivi, capaci di confermare o riportare alla mente ricordi, fatti, letture, senza che sia necessaria la presenza di testimoni diretti dei fatti. Queste narrazioni si articolano attraverso una mutevolezza di stili espressivi che vanno da esempi eccellenti di pittura realista a candidi racconti popolari (arrivando fino alla contemporanea street art). La Raccolta d’Arte del Museo Cervi, nel suo complesso, suggerisce come la rielaborazione della storia, e la sua stessa trasmissione, siano componenti attive della costruzione del senso di appartenenza comunitario: il ricordo privato, tramite la sua trasposizione grafico-plastica, è reso immagine del presente e componente dinamica nell’elaborazione della memoria sociale e storica. Così, sulla vicenda della famiglia Cervi l’arte sviluppa una memoria viva, funzionale, comunitaria, selettiva, etica, con un doppio movimento temporale: dall’attualità al passato penetrando il velo sempre insidioso dell’oblio, e verso il futuro, verso le generazioni che verranno: per non dimenticare.
I decenni che ci separano dagli eventi del 1943 sono stati percorsi fino al 1970 da Alcide Cervi , papà Cervi, e segnati dalla sua incessante opera di testimonianza/narrazione. Un’intensa attività pubblica che, come egli stesso ripeteva , era il suo modo per continuare a trasmettere e a lottare per gli ideali che ai suoi figli erano costati la vita e per onorarne, in questo modo, la memoria preservando il loro sacrificio dall’oblio. Questa straordinaria figura di padre può essere certamente eletta a simbolo di tutti i narratori/testimoni che ci hanno accompagnato in questi anni: la loro preziosa opera di ricordo e racconto è stato un elemento indispensabile nell’ elaborazione della memoria storica di quel periodo intenso e determinante. Alcide è’, in certo senso, il primo che fa della testimonianza la sua missione di vita e non solo perché la tragedia dei Fratelli Cervi si compie agli albori della lotta di Liberazione. Oggi sono proprio gli ultimi Testimoni, che ci stanno lasciando, a ricondurci a tutti i testimoni/protagonisti che abbiamo incontrato e ai quali, in segno di riconoscenza, non può che essere idealmente dedicato questo Settantesimo anniversario. Proprio per sottolineare l’importanza dell’impegno testimoniale abbiamo voluto destinare una “sezione” , che apre la mostra, alla iconografia di papà Cervi: il suo viso di patriarca contadino ha ispirato tanti artisti per l’intensità e la saggezza che sembra promanare in modo naturale dal suo sguardo. La sua figura è diventata presto un Simbolo della Resistenza, un monumento vivente secondo una definizione presa a prestito dalla cultura orientale, e anche la Casa Cervi, dove egli ha continuato a vivere con le nuore e i nipoti, ha assunto la valenza di luogo-simbolo per una sorta di pellegrinaggio laico che ha il senso della solidarietà e della condivisione ideale. Dopo la morte di Papà Cervi è Maria, figlia di Antenore, che continua la missione di impegno civile della famiglia: una Testimone instancabile che ricordiamo con gratitudine in questo importante anniversario. Le opere proposte nella mostra ospitata nella sua Casa-museo, pur nella varietà degli stili e delle interpretazioni, colgono l’essenziale messaggio di Alcide , antico come antichi erano i valori di quella cultura contadina che lui rappresentava: la fiducia nel futuro sintetizzato nel suo famoso “dopo un raccolto ne viene un altro, andiamo avanti”.
Alice Lugli Collaboratrice dell’Istituto Alcide Cervi
Patrizia Tamassia Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna
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Aldo e i suoi fratelli: per una “nuova idea” La vicenda della famiglia Cervi, è intrecciata con la mitologia della resistenza. Allo stesso modo, ne rappresenta un’ irriducibile eccezione, che non fa altro che avvicinare alla realtà storica la dimensione umana e civile della lotta contro il fascismo. Nasce dalla terra, e nella terra ritrova sempre la sua ragion d’essere. Non c’è confine, in questa storia contadina e antifascista, tra la lotta sociale e quella ideale, tra il percorso di emancipazione nel lavoro e la ribellione al pensiero unico imposto dal fascismo. Testimoni della nascita del fascismo, i Cervi conservano la costante tensione verso il progresso e la certezza che si può essere artefici del proprio destino. E mentre la famiglia realizza il proprio sogno di indipendenza iniziando nella casa ai Campirossi un nuovo percorso, persegue con altrettanta tenacia la costruzione di una rete antifascista clandestina. Non si potrà mai essere contadini padroni delle proprie fatiche, senza essere uomini liberi. Da studiosi autodidatti, i Cervi avevano erano diventati agricoltori migliori. E così sarà per l’attività politica. Non è un caso che il primo atto veramente rivoluzionario dei Cervi sia la costituzione di una biblioteca popolare, insieme alla embrionale cellula clandestina comunista di Campegine. La “nuova idea”, propugnata nei primi volantini clandestini di Aldo Cervi, era la promessa di una società egualitaria. Era tutto quello che i fratelli Cervi sognavano la sera, passando in rassegna il celebre mappamondo. La lotta partigiana che i Cervi inaugurano nella Provincia di Reggio Emilia, con la formazione della prima banda,segue anch’essa un proprio percorso. Aldo e i suoi fratelli rivendicano la necessità di prendere l’iniziativa. Ancora una volta, non si piegano: la cautela è per loro incomprensibile, ormai troppo esposti e troppo motivati per tirarsi indietro dopo l’8 settembre. L’epilogo tragico è noto a tutti. Catturati nella loro casa insieme ai compagni di lotta, ai rifugiati stranieri e all’anziano Alcide, la loro fine è segnata. Si consumerà un mese dopo, mostrando per la prima volta il volto della repubblica Sociale a Reggio Emilia. La fucilazione dei Cervi (avvenuta il 28 dicembre 1943) è un paradigma tutto fascista di risposta alla Resistenza: al poligono di Tiro di Reggio si chiude una storia di straordinaria normalità civile in tempi abnormi, e se ne apre un’altra; la cui modernità è sopravvissuta anche alla vulgata resistenziale, che ha tramandato i Cervi come eroi partigiani, medaglie d’argento e icone della tradizione ideale comunista. E che ancora oggi conserva intatta l’irriducibile umanità di questa famiglia immortalata dall’arte più e più volte. Per sempre Mirco Zanoni Istituto Alcide Cervi
IMMAGINI PER LA MEMORIA
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“Ritratto” di Papà Cervi Tra i tanti volti noti nella gran folla accorsa per l’ultimo saluto a Palmiro Togliatti, Renato Guttuso non poteva dimenticare Alcide Cervi. Il padre dei sette fratelli “martiri” della Resistenza è ritratto a pochi passi dal feretro ricoperto di fiori; lo sguardo sembra incrociare quello di Pietro Ingrao, anch’egli raffigurato di profilo, in uno sventolio di bandiere rosse. Quello di Guttuso è certamente tra i più noti “volti dipinti” di Papà Cervi. Ma tanti sono gli artisti che ad Alcide, anche dopo la sua scomparsa, hanno dedicato “ritratti”, celebrandone il ruolo di grande “testimone”. E oggi, al volto “segnato“ del padre dei sette fratelli Cervi si torna non di rado a puntare lo sguardo dal fronte di una pittura che non rinuncia all’impegno sociale, come si avverte nell’opera del modenese Franco Ori esposta nella mostra. Nella selezione di immagini qui proposte figurano per lo più dipinti, disegni e sculture della raccolta del Museo Cervi, ma non mancano anche alcuni interessanti esemplari provenienti da altre raccolte pubbliche della nostra regione.
Renato Guttuso, Funerali di Togliatti 1972 - Acrilico su tavola, 340x440 cm. MAMbo, Bologna (Particolare con il Volto di Papà Cervi )
Luigi Bront, Ritratto di Papà Cervi 1954 - Tempera su carta, 43x33,5 cm Museo Cervi, Gattatico
Fernando Gazza, Ricordo di Papà Cervi, 1998 olio su tela, 130x200 cm Ca’ Malanca (RA)
… e parlare, predicare in memoria loro la pace e l’antifascismo … (Alcide Cervi)
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13 Amedeo Bellodi, Busto di Papà Cervi 1977 - Gesso patinato, alt. 66 cm Museo Cervi, Gattatico
Nello Leonardi, Ritratto di Papà Cervi 1953 - Pastello e china su carta, 380x280 mm Museo Cervi, Gattatico
Anatoli Tarassov, Ritratto di Papà Cervi 1964 - Tempera su carta, 265x180 mm Museo Cervi, Gattatico
Aldo Borgonzoni, Studio per un Ritratto di Papà Cervi 1954. China e tempera su carta, 202x141 CSAC, Parma
Jucci Ugolotti, Busto di Papà Cervi 1985 c. - Terracotta, alt. 69 cm Museo Cervi, Gattatico
Nikolaj Zukov, Papà Cervi (allegoria) 1973 - Matita su carta, 400x600 mm Museo Cervi, Gattatico
Ferruccio Orlandini, Busto di Papà Cervi 1970 c. – Gesso dipinto Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia
Nani Tedeschi, Ritratto di Papà Cervi 1977 - Litografia, 496x360 mm Museo Cervi, Gattatico
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La grande famiglia E’ un vero e proprio “ritratto” di famiglia il dipinto eseguito da Nello Leonardi nei primi anni ’60 per la scuola media “Leonardo da Vinci” di Sant’Ilario d’Enza. Per la sua non comune carica d’umanità, la rappresentazione domestica del noto pittore reggiano - la cui vena realista si è in effetti distinta dal conformismo militante della pittura d’impegno sociale del secondo dopoguerra - viene posta al centro di una sezione della mostra dedicata proprio alla grande famiglia di Papà Alcide. In essa figurano opere della raccolta d’arte del Museo Cervi, che comprende anche “ritratti” di diversi componenti della “grande famiglia”, a cominciare da Genoeffa Cocconi, mamma dei sette fratelli, i cui volti ritornano pure frequentemente in dipinti e disegni. A loro è dedicato il bellissimo disegno qui esposto di Renato Guttuso proveniente dal MAMbo di Bologna.
Nello Leonardi, I sette fratelli Cervi 1964 - Olio su tela, 200x400 cm Scuola Media “Leonardo da Vinci”, Sant’Ilario d’Enza (nella pagina successiva: particolari del dipinto) Franco Ori, Ritratto di Papà Cervi 2013 – Tecnica mista su tela, 120x70 cm Propr. dell’Artista, Modena
Il sole non nasce per una persona sola, la notte non viene per uno solo. Questa è la legge, e chi la capisce si toglie la fatica di pensare alla sua persona, perché anche lui non è nato per una persona sola. I miei figli hanno sempre saputo che c’era da morire per quello che facevano, e l’hanno continuato a fare, come anche il sole fa l’arco suo e non si ferma mai davanti alla notte. (Alcide Cervi)
Nello Leonardi, I sette fratelli Cervi (bozzetto) 1963 - Inchiostro acquerellato su carta, 535x825 mm Collez. Privata, Sant’Ilario d’Enza
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Renato Guttuso, Fratelli Cervi S.d. - Matita e pastello su carta, 270x620 mm MAMbo, Bologna
Giovanni Sesia, Bozzetto S.d. - Tecnica mista, 345x700 mm Museo Cervi, Gattatico
Mi hanno detto sempre così, nelle commemorazioni: tu sei una quercia che ha cresciuto sette rami, e quelli sono stati falciati, e la quercia non è morta. Va bene, la figura è bella e qualche volta piango, nelle commemorazioni. Ma guardate il seme. Perché la quercia morirà, e non sarà buona nemmeno per il fuoco. Se volete capire la mia famiglia, guardate il seme. Il nostro seme è l’ideale nella testa dell’uomo.
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Pantaleone (Ivo Spaggiari), Ritratto di Genoeffa Cocconi 1975 - Olio su tela, 58,5x38,5 cm Museo Cervi, Gattatico
L’eccidio. Colori e segni La scena tragica della fucilazione dei sette fratelli e di Quarto Camurri risulta largamente rappresentata , specialmente nello scorcio della vicenda figurativa italiana dell’immediato dopoguerra. Alla grande “Mostra delle Arti Figurative sui Temi della Resistenza” di Bologna nel ’56 s’impone all’attenzione della critica la pittrice Anna Coccoli con un grande dipinto intitolato I fratelli Cervi. L’opera è in mostra accanto al “Martirio” dipinto e donato al Cervi da Omero Ettorre. In esposizione figurano, tra le altre, opere plastiche e grafiche conservate al Museo Cervi che, come nel caso del disegno di Ennio Calabria qui riprodotto, sono da considerare strettamente legate alla memoria dell’eccidio.
Omero Ettorre, Il martirio dei fratelli Cervi s.d. - Tempera su tela, 89x109 cm Museo Cervi, Gattatico
Piero Ghizzardi, Mamma e papà Cervi 1970 c. - Tecnica mista su cartone, 70x100 cm Collez. CGIL – Boretto
…Io vorrei averli vivi, i figli, ché stessero ancora vicini a me. E ogni padre di famiglia vuole la salvezza dei figli suoi. Per questa salvezza non c’è che un mezzo, che gli italiani si riconoscano fratelli, che non si facciano dividere dalle bugie e dagli odi, che nasca finalmente l’unità d’Italia, ma l’unità degli animi, l’unità dei cuori patriottici. (Alcide Cervi)
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Anna Coccoli, I fratelli Cervi 1956 - Olio su tela, 150x225 Museo Cervi, Gattatico (propr. ANPI, Bologna)
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Mario Novellini, La fucilazione dei fratelli Cervi S.d. - Tempera su cartoncino, 38x55 cm Museo Cervi, Gattatico
Alfonso Borghi, Fucilazione 1970 - Acquarello e pastello su carta, 555x775 mm Collez. Privata - Gattatico
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Ennio Calabria, Uomini uccisi 1961 - China su carta, 500x700 mm Museo Cervi, Gattatico Gino Covili, Per i Fratelli Cervi 1975 - Inchiostro acquarellato, 700x1000 mm Collez. Fondazione CoviliArte
Omero Ettorre, L’eccidio, 1961 - China su carta, 345x520 mm Museo Cervi, Gattatico
Arnaldo Bartoli, Martire S.d. - Cera, alt. 76 cm Museo Cervi, Gattatico
Mario Bortolami, I 7 fratelli Cervi 1975 - Olio su tela, 130x150 cm Museo Nazionale delle Arti Naives, Luzzara
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Romanzo popolare Sulla vicenda e sulla tragedia della Famiglia Cervi esiste una vastissima produzione di “icone” nell’ambito della cosiddetta pittura naïve. I primi esemplari vanno fatti risalire alla fine degli anni ’60 ed all’impulso dato da Cesare Zavattini all’inventiva dei “candidi”dell’area padana. Notevole è la raccolta di arte popolare che si è andata formando da allora proprio al Museo Cervi; vi compare una vasta gamma di soggetti, tra i quali prevale, ovviamente, lo spunto narrativo legato all’eccidio dei sette fratelli, con immagini sia dal forte accento teatrale che d’impronta simbolico-allegorica. Come quelle rappresentate in questa sequenza, sono storie raccontate da gente comune, che magicamente riesce a trasmettere a noi il più delicato e suadente invito “a non dimenticare”.
Dino Fiorini, Scuola di vita S.d. - Olio su faesite, 120x160 cm Museo Cervi, Gattatico
Luisa Imbeni, La grande madre 1990 - Olio su faesite, 125x150 cm Museo Cervi Gattatico
Arnaldo Bartoli, Martire S.d. - Cera, alt. 76 cm Museo Cervi, Gattatico
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Adele Casoli, Questa era un’oasi di pace… S.d. - Olio su tela, 48x69 cm Museo Cervi, Gattatico
Luigi Pillittu, I nipotini Cervi 1990 - Tempera acrilica su tela, 120x170 cm Museo Cervi, Gattatico
Franco Mora, Anche da sette fiori può nascere una nazione libera 2013 - Acrilico su tela, 100x50 cm Museo Cervi, Gattatico
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Fotogrammi dal mito Qui di seguito figurano alcuni fotogrammi tratti dal film “I sette fratelli Cervi”, che il regista Gianni Puccini iniziò a girare nel 1967. Basato sul libro di Alcide Cervi e Renato Nicolai, venne proiettato per la prima volta a Reggio Emilia il 17 febbraio 1968. Il film di Puccini si colloca tra le opere più importanti del cinema di soggetto resistenziale. Un cinema che, assieme alla letteratura, è stato spesso capace, anticipando la ricerca storica, di rappresentare la complessità della lotta partigiana. E che soprattutto ha svolto nei fatti un ruolo di stimolo e anche di supplenza - di fronte ai periodi di silenzio delle istituzioni nazionali, della scuola e dei mezzi di comunicazione radiotelevisivi - nella costruzione di una memoria pubblica della Resistenza. Gianni Amelio fu aiuto regista, mentre Cesare Zavattini collaborò alla sceneggiatura. Lo stesso ZA, già nel 1957, aveva curato la sceneggiatura del documentario di Elio Petri dal titolo “I sette contadini” utilizzando una intervista a papà Cervi. A quella lavorazione si riferiscono le due rare fotografie, scattate da Arturo Zavattini, che chiudono la presente sequenza.
Pantaleone, Il cimitero dei Cervi a Campegine 1975 - Olio su tela, 58x78,5 cm Museo Cervi, Gattatico
Achille Incerti, Coro di bambini s.d. Olio su tela, 39x29 cm Museo Cervi, Gattatico
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Dopo aver elaborato l’inchiesta in stile zavattiniano, il cosiddetto “pedinamento”, per il film di De Santis (e ZA) Roma ore 11 che poi tradurrà nel libro dal titolo omonimo (Roma, Ed. Avanti!, 1956), il regista Elio Petri in coppia con lo stesso Cesare Zavattini, realizza nel 1957 il documentario I sette contadini. Basato sul ricordo vivo dell’eccidio dei fratelli Cervi, esso racconta di una terra e di una famiglia distrutte, che però orgogliosamente riprendono a vivere dopo la tragedia della guerra. In una pausa della lavorazione del documentario, il cameramen Arturo Zavattini ha scattato due foto significative, una papà Cervi ed una allo stesso Alcide in compagnia del regista Petri.
Io vorrei farvi sentire che cos’è avere ottanta anni, aspettarsi la morte da un momento all’altro, e pensare che forse tanto sacrificio non è valso a niente, se ancora odio viene acceso tra gli italiani. (Alcide Cervi)
Che il cielo si schiarisca, che sull’Italia torni la pace e la concordia, che i nostri morti ispirino i vivi, che il loro sacrificio scavi profondo nel cuore della terra e degli uomini. (Alcide Cervi)
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Libro per sempre Impronta artistica, oltreché speciale valenza comunicativa presentano le copertine delle tante edizioni del libro “I miei sette figli”, di Alcide Cervi e Renato Nicolai, giornalista e scrittore romano. Il libro, uscito nel 1954, incontra immediatamente il favore del pubblico e, un anno dopo, viene ripubblicato in una collana popolare della Editori Riuniti riscuotendo un enorme successo. Il volume ha un forte contenuto pedagogico, riesce a rendere la storia di una famiglia intrecciando gli elementi tradizionali del mondo contadino con il forte impegno nell’innovazione produttiva, il passaggio senza fratture dalla Chiesa al comunismo e alla lotta partigiana, esaltando la continuità e la solidità di questa esperienza e rendendola riconoscibile a tanti italiani. Il successo valica anche i confini italiani: il volume è infatti tradotto e pubblicato in altri quattordici paesi, ottenendo ampie diffusioni e riconoscimenti in Unione Sovietica, Giappone, Argentina, Romania, Cina e Francia. E’ di Franco Gentilini il bellissimo disegno che fa da copertina al volume degli Editori Riuniti del 1975.
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Una storia continua Notevole è la componente “contemporanea” della raccolta d’arte del Museo Cervi . Vi sono rappresentati artisti che alla vicenda della famiglia Cervi guardano ancora oggi con interesse e ad essa si riferiscono nel manifestare una volontà d’impegno civile in un tempo così profondamente segnato da conflitti bellici, da nuove forme di violenza, da profonde lacerazioni sociali. Alcune acquisizioni recenti, come quelle di Nani Tedeschi, Giovanni Sesia, Alfonso Borghi rientrano dunque nella sfera di un’ arte che proprio all’interno della Casa dei Cervi tenacemente “resiste”. Da questa volontà di testimonianza è scaturita l’ideazione e la realizzazione di un’opera particolare come quella proposta dal Collettivo FX di Reggio Emilia in occasione della mostra odierna. Coinvolgendo la torre radar di Arpa costruita a poche decine di metri da Casa Cervi, l’impresa ha all’origine una precisa volontà di risarcimento ambientale (non a caso nel progetto ideativo si fa riferimento all’articolo 9 della Costituzione Italiana: La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione), ma è nel procedimento di trasformazione del cemento in tela, nelle figure simbolo in essa rappresentate che filtra il racconto più alto nel nome dei Cervi, per la pace nel mondo.
Uno scorcio della torre radar nei pressi di Casa Cervi
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In questa pagina e nelle successive alcuni bozzetti dell’opera del Collettivo FX intitolata Distributore di cultura resistente
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Dedicato ai Cervi Qui di seguito si fornisce un regesto delle opere d’arte presenti al Museo Cervi espressamente intitolate ai componenti ed alla vicenda della famiglia Cervi ed all’eccidio dei sette fratelli. Le schede sono tratte dal volume Museo Cervi. La Raccolta d’Arte Contemporanea, a cura di Orlando Piraccini e Paola Varesi, Istituto Alcide Cervi, Reggio Emilia, Tecnograf, 2001, consultabili in forma completa, insieme alle altre opere e agli altri materiali del Museo Cervi, anche nel Catalogo del Patrimonio culturale regionale (www.ibc.regione.emiliaromagna.it) (Adattamento redazionale di Alice Lugli) A.Ario (XX sec.) Il ceppo sano, s.d. Pastelli e matita su carta, 580x800 mm Firmato in basso a destra «A.Ario» Acquisizione: Dono Inventario: n. 79
Bartoli Arnaldo (1900- 1993) Storia dei Sette Fratelli Cervi, s.d. Olio su tela, 169,5x321 cm Firmato in basso a destra «Bartoli» Acquisizione: Dono Inventario: B
Angelini Stella (Cento, 1922) I nazisti fucilano i sette fratelli Cervi, 1965 Acquarello e carboncino su carta, 680x1030 mm Firmato in basso a sinistra: <<A. Stella>>; datato in basso a sinistra a matita: «1965»; etichetta applicata in alto a sinistra con iscrizione del donatore Acquisizione: Dono ANPI Quartiere Bolognina, Bologna Inventario: n. 90
Becchi Rina (Reggiolo, 1939) La vecchia quercia, 1987 Olio magro su tavoletta, 48,5x68 cm Firmato e datato in basso a destra: «Rina 68»; targhetta dorata sulla cornice con dedica a papà Cervi Acquisizione: Dono dell’artista Inventario: n. 163 Beduschi Sandra Fucilazione dei sette fratelli Cervi, 1977 Tempera su tela, 80x60 cm Firmato e datato in basso a sinistra: «S. Beduschi 77»; dedica in basso a sinistra: «Ai sette fratelli Cervi» Acquisizione: Dono Inventario: n. 64 Bellodi Amedeo (Gonzaga, Mantova, 1938) Busto di papà Cervi, 1977 Gesso patinato, alt. 66 cm Firmato e datato in basso a destra: «1977 Amedeo Bellodi» Acquisizione: Dono dell’artista Inventario: n. 147
I sette fratelli Cervi, s.d. Tempera su cartone, 500x350 mm Acquisizione: Dono Inventario: n.119 I sette fratelli Cervi, s.d. Tempera su cartone, 500x350 mm Acquisizione: Dono Inventario: n.122 Arduini Paola Albero con sette stelle, 1973 Tempera su carta, 650x465 mm Firmato in basso a destra: «Paola Arduini»; a sinistra in basso, dedica del donatore Acquisizione: Dono Associazione Pionieri d’Italia, 1973 Inventario: n.32 Artioli Ritratto di Alcide Cervi, s.d. Olio su tela, 48,5x39 cm Firmato in basso a sinistra «Artioli» Acquisizione: Dono Ditta Terenziani e Malpeli Ernesto (2009) Inventario: n.339 Baracchi Ninetto (Fabbrico, Reggio Emilia, 1931) Dai campi di concentramento a Gattatico: la resistenza continua, s.d. Olio su faesite, 165x130 cm Firmato in basso a destra: «Baracchi N.» Acquisizione: Dono dell’artista Inventario: n. 165
dedica in alto a sinistra: <<Ai sette fratelli Cervi e ai caduti per le lotte contadine>> Acquisizione: Dono Inventario: n. 54
Brunetto Fucilazione dei fratelli Cervi. Per non dimenticare, 1976 Tempera su tela, 27x47 cm Firmato e datato in basso a sinistra: «Brunetto S. Donato 1976» Inventario: n. 59
Bianconi Walter (Ostiglia, 1923-1995) I funerali di papa Cervi, s.d. Olio su tela, 98x150 cm Siglato in basso a sinistra: «B.W.»; siglato sul retro: «B.W. pittore facchino Ostiglia» Acquisizione: Dono Ida e Claudio Malaguti, 1997 Inventario: n. 88 Boiani Maurizio (Caselle di Crevalcore, 1945) Il Patriarca, 2013 Acquaforte, 317x249 mm Firmato in basso a destra «M. Boiani, 2013» e numerato «1/70»; iscrizioni: “Dopo un raccolto ne viene un altro. Andiamo avanti” Acquisizione: Dono dell’autore Inventario: n.590 Bonazzi Corinto (Correggio, 1924 – 1995) Il seme della libertà, 1990 Olio su faesite, 160x110 cm Firmato e datato in basso a destra: «Corinto Bonazzi 1990» Acquisizione: Dono Inventario: n. 168 Borghi Alfonso (1944) Le rouge et le noir: la vie et la mort/Il rosso e il nero: la vita e la morte, 2007 Tecnica mista su tela, 200x502 cm Firmato in basso a destra «A. Borghi» Acquisizione: Dono di Paola e Leo Cugini Inventario: n.585
Bianco Natalino (Villa Saviola, Mantova, 1950) Ritratto di Diomira Cervi, 1977 Carboncino su carta, 700x500 mm Firmato e datato in basso a destra: «Natalino Bianco 1977»; dedica in basso a sinistra: «A Diomira Cervi/ Bianco» Acquisizione: Dono Inventario: n. 134 Ritratto di Margherita Agoleti in Cervi, 1977 Carboncino su carta, 700x500 mm Firmato e datato in basso a destra: «Natalino Bianco 1977»; dedica in basso a sinistra: «A Margherita con affetto/ Bianco» Acquisizione: Dono Inventario: n. 129 Ai sette fratelli Cervi, 1977 Carboncino su carta colorata, 460x660 mm Firmato e datato in alto a destra: «Natalino Bianco 1977»;
Brux Alfred ( 1921 ) La famiglia Cervi, 1996 Tempera su tavola, 68x54 cm Firmato e datato in basso a destra: «A. Brux 1996» Acquisizione: Dono dell’Artista Inventario: n. 77 Cagnolati Marco (Boretto, 1959) Volti di papà Cervi, 1978 Inchiostro e pastello su carta, 484x686 mm Firmato e datato in basso a destra: «Marco Gagnolati 1978» Acquisizione: Dono di Renzo, Gigi Michele e Emanuela Poldi, Lentigione (Brescello) Inventario: n. 215 Nel respiro del mondo/naufragare e discendere/inconsci nel profondo (Wagner), s.d. Pastello su carta, 460x695 mm Firmato in basso al centro «Marco Cagnolati» Acquisizione: Dono Inventario: 346 Canepari Primo I sette fratelli Cervi e Alcide Cervi, 2005 Olio su tela, 80x130 cm Firmato in basso a destra «Canepari P.» Acquisizione: Dono dell’artista Inventario: n. 275 Casali Alessandra Omaggio alla Famiglia Cervi, 2003 Tecnica mista su compensato, 90x90 cm Firmato e datato in basso a destra «A. Casali 2003» Acquisizione: Dono dell’artista Inventario: n. 98 Omaggio alla Famiglia Cervi, 2003 Tecnica mista, 101x70 cm Firmato in basso a destra «A. Casali ‘03» Acquisizione: Dono dell’artista Inventario: n. 311
Beri Aristide Ritratto di Papà Cervi, 1970 Tempera e matita su cartoncino, 765x545 mm Firmato e datato in basso «Beri Aristide, Maggio 1970»; iscrizione dedica del donatore dell’opera Acquisizione: Dono di Orianna Beri Inventario: n. 102 Bertelli M. Ai fratelli Cervi, 1975 Olio su tela, 68x48,5 cm Datato e firmato in basso a destra: «1975 M. Bertelli»; iscrizione con dedica sul retro Acquisizione: Dono Sezione P. Togliatti (Venezia), Livorno Inventario: n. 29
Tempera su cartoncino, 430x335 mm Siglato e datato in basso a destra: «BL 54»; firmato, datato e titolato sul retro: «Luigi Bront 954/ Ritratto di Papà Cervi»; etichetta con dedica applicata sulla cornice Acquisizione: Dono Consiglio Federativo della Resistenza di Cividale Inventario: n. 157
Casoli Adele (Orni, Francia, 1914) Questa era un’oasi di pace…, s.d. Olio su tela, 48x69 cm Firmato in basso al centro: «Adele»; sul retro, testo dattiloscritto con nota dell’autrice Acquisizione: Dono dell’artista Inventario: n. 52 Il coraggio, 2008 Tecnica mista su tela, 120x120 cm Firmato in basso al centro «A. Borghi» Acquisizione: Dono Inventario: n. 586 Il richiamo della terra, 2008 Tecnica mista su tela, 120x120 cm Firmato in basso al centro «A. Borghi» Acquisizione: Dono Inventario: n. 587 Bosoni Tarcisio Uccisione dei sette Fratelli, 2005 Olio su tela, 43,5x63,5 cm Firmato e datato in basso a destra «Bosoni 2005» Acquisizione: Dono dell’artista Inventario: n. 279 Bront Luigi (Cividale, 1891 – 1987) Ritratto di papà Cervi, 1954
Ceregato Lorenzo (Lonigo di Vicenza, 1933) Ritratto di papà Cervi, 1957 Carboncino su carta, 3350x2400 mm Dedicato, firmato e datato in basso a destra «A Papà Cervi/ Ceregato/1957» Acquisizione: Dono dell’artista Inventario: n.107
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Coccoli Anna Maria (1929) I Fratelli Cervi, 1956 Olio su tela, 145,5 x 228 cm Firmato e datato in basso a sinistra «56 Anna M Coccoli» Acquisizione: Prestito (A.N.P.I. Bologna) Inventario: A Coter Francesco (Bergamo, 1937) Figura di donna (La madre dei Cervi), 1964 Olio su tavola, 65x39 cm Firmato e datato in basso a destra: «F. Coter 64»; firmato sul retro: «F. Coter Bergamo»; iscrizione sul quadro: «Perché mai più nel mondo/altre madri debban/soffrire la/stessa mia pena…»; targhetta applicata sulla cornice con dedica del donatore Acquisizione: Dono della Cooperativa “Rinascita”, Ponteramica Inventario: n. 50 Crotti Leo Mamma Genoeffa Cocconi, 2002 Terracotta, 37x42 cm Targhetta in metallo «Crotti Leo, 1941//Bagnolo in Piano// Genoeffa Cocconi// Terracotta 2002» Acquisizione: Dono dell’artista Inventario: n. 312 De Santis Antonio (Venezia 1950 - Lallio 2009) I 7 fratelli Cervi, 2005 Olio su tela, 80x100 cm Firmato in basso a sinistra «De Santis» Acquisizione: Dono dell’artista Inventario: n. 276 Ettorre Omero (Giulianova, 1923-2003) Eccidio, 1961 China colorata su carta, 345x520 mm Dedicato, firmato e datato in alto a sinistra: «Alla memoria della madre dei 7 fratelli Cervi/ Ettorre/61» Acquisizione: Dono dell’autore Inventario: n. 14 Il martirio dei fratelli Cervi, s.d. Tempera su tela, 89x109 cm Firmato in basso a sinistra: «Ettorre Omero» Acquisizione: Dono dell’artista Inventario: n. 87 Ferretti Armando (1955) Papà Cervi parla ai giovani, 1955 Tempera su cartoncino, 460x330 mm In alto a sinistra, dedica del donatore Acquisizione: Dono Redazione de “Il Pioniere” e Segreteria Nazionale dell’Associazione Pionieri d’Italia (1955) Inventario: n. 68 Ferretti Luigi (1924) Studio di ritratto di papà Cervi, s.d. Matita e inchiostro su carta, 520x400 mm Firmato in alto al centro: «Ferretti Luigi» Acquisizione: Dono Inventario: n. 8
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Acquisizione: Dono dell’artista Inventario: n. 25
Holzhans Han Ritratto di papà Cervi, 1970 China su carta, 285x230 mm Firmato in basso a destra: «Han Holzhans»; firmato e datato sul retro: «Han Holzhans Amsterdam Olanda/ 27 maggio 70» Acquisizione: Dono dell’artista, 1970 Inventario: n. 151 Ghiringhelli Flavio (Ghiri) Alcide Cervi, 2005 Carboncino su carta, 610x455 mm Firmato e datato a sinistra «Ghiri 2005»; dedica «LE SEZIONI ANPI DI MILANO ZONA 5 AL MUSEO CERVI/9 OTTOBRE 2005» Acquisizione: Dono Inventario:n.274 Genoeffa madre dei sette fratelli Cervi, 2006 Pastello su carta, 610x450 mm Firmato e datato in alto a destra «Ghiri 2006» Acquisizione: Dono dell’artista Inventario: n. 282 Ritratto di Maria Cervi, 2008 Pastello su carta, 610x450 mm Firmato a destra «Ghiri 2008» Dedica sull’opera: «LE SEZIONI ANPI DI ZONA 5 DI MILANO/ A RICORDO DI MARIA CERVI/22 GIUGNO 2008» Acquisizione: Dono Sezioni ANPI di Zona 5 di Milano Inventario: 337 Gilioli Cesare Omaggio ai sette fratelli Cervi, s.d Smalto e pittura ad olio su plastica, 100x87 cm Firmato in basso a destra «Gilioli» Acquisizione: Dono Inventario: n.553 Giuliani Giuliano Sorgerà l’alba del sol dell’avvenire, 2003 Olio su tela e juta, 80x80 cm Firmato «Giuliano Giuliani», scheda tecnica sul retro dell’opera; iscrizione sul quadro: « a coloro che come Papà Cervi, credono ancora ad un domani in cui sorgerà ‘il sole dell’avvenire’ che porterà pace, lavoro e fratellanza all’umanità» Acquisizione: Dono dell’artista Inventario: n.313 Grandi Dino (Monteggiana, Mantova, 1947) L’arresto, XX sec., s.d. Olio su faesite, 320x205 cm Firmato in basso a destra: «Dino Grandi» Acquisizione: Dono Inventario: n. 176
Formentini Oscar I sette fratelli Cervi, 1985 Olio su tela, 60x70 cm Firmato in basso a sinistra: «F. Oscar»; dedicato, firmato e datato sul retro: «Omaggio ai 7 fratelli Cervi/ Pittore Formentini Oscar 1985»
Iatteri Francesco Omaggio ai Cervi – Le radici della libertà, 2002 Incisione su rame e argento puro, 450x800 mm Targhetta apposta sull’opera Acquisizione: Dono dell’artista Inventario: n. 308 Imbeni Luisa (Carpi, 1933) La grande madre, 1990 Olio su faesite, 150x125 cm Firmato e datato in basso a destra: «Imbeni 90»; titolato, datato e firmato sul retro: «La grande madre – gennaio 90 – Luisa Imbeni» Acquisizione: Dono dell’artista Inventario: n. 167
Guastalla Elena (Suzzara, 1931) La casa dei fratelli Cervi in fiamme…, s.d. Acquarello su carta, 500x700 mm Firmato in basso a destra: «Elena Guastalla» Acquisizione: Dono Inventario: n. 174
Monardi E. Ritratto di Genoeffa Cocconi, s.d. Olio su tela, 40,5x28 cm Firmato in basso a destra: «E. Monardi» Acquisizione: Dono Inventario: n. 164 Montecchi Vasco (1938) Albero sanguinante, 1963 Olio su tela, 56,5x58,5 cm Firmato e datato in basso a destra «V. Montecchi ‘63» Acquisizione: Dono Inventario: n. 287 La Grande Quercia, 1978 Scultura in terracotta, 44x30 cm Targhetta in metallo apposta sull’opera «V.MONTECCHI/ BAISO (RE) 1938/La Grande Quercia/TERRACOTTA 1978/ DONO DI IRO MARCHI/ MODENA» Acquisizione: Dono di Iro Marchi Inventario: n. 554
Incerti Achille (Zurigo, 1907 – Reggio Emilia, 1988) Coro di bambini, s.d. Olio su tela, 39x29 cm Firmato in basso a destra: «Achille Incerti» Acquisizione: Dono Inventario: n. 34
Mora Franco (1949) Anche da sette fiori può nascere una nazione libera, 2013 Acrilico su tela, 100x50 cm Firmato in alto «Mora F. 2013» Acquisizione: Dono Inventario: 588
Leonardi Nello (Reggio Emilia, 1917-2004) Ritratto di papà Cervi, 1953 Pastello e china su carta, 380x280 mm Firmato e datato in basso a sinistra: «N. Leonardi 1953» Acquisizione: Dono Inventario: n. 11
Motta Luigi Ritratto di Papà Cervi, s.d. Olio su masonite, 58x59 cm Firmato in basso a sinistra: «Luigi Motta» Acquisizione: Dono Inventario: n.69
Leonardi Silvano (1934) Rappresaglia, s.d. Olio su faesite, 160x115 cm Firmato in basso a destra « S. Leonardi (Birch)» Acquisizione: Dono dell’autore Inventario: n.169
Nerone (Sergio Terzi) (Luzzara, 1939) Ritratto di papà Cervi, s.d. Olio su tela, 79x59 cm Firmato in basso a destra: «Nerone»; titolato e firmato sul retro: «Ritratto di Papà Cervi/ Nerone» Acquisizione: Dono Inventario: n. 155
Magrì Salvatore Omaggio ai Cervi,2001 Bassorilievo su legno, 90x60 cm Firmato e datato in basso a destra «S. Magrì» Acquisizione: Dono di Salvatore Magrì, Angelo Caffarri, Attilio Anglano Inventario: n. 305 Marangoni Adriano Omaggio ai fratelli Cervi, 1975 Matita e carboncino su carta, 650x475 mm Titolato, firmato e datato in basso a sinistra: «Omaggio ai fratelli Cervi/ A. Marangoni aprile 1975»; sul retro, cartellino con riferimenti all’opera ed all’autore Acquisizione: Dono dell’Artista Inventario: n. 74
Filippi Cesare Ritratto dal vivo di Papà Cervi, s.d. China su carta, 480x330 mm Firmato in basso a destra «Filippi» Acquisizione: dono dell’artista Inventario: n.331 Fiorini Dino (Fabbrico, Reggio Emilia, 1942) Scuola di vita, s.d. Olio su faesite, 160x110 cm Firmato in basso a sinistra: «Fiorini D.» Acquisizione: Dono Inventario: n. 170
Guttuso Renato (1912-1987) A eterna gloria dei sette fratelli Cervi, s.d. Litografia, 195x255 mm Firmato e titolato «Guttuso/ A eterna gloria dei sette Fratelli Cervi» Acquisizione: n.c. Inventario: n. 576
Marascio Curzio Ritratto di papà Cervi, 1975 Matita e inchiostro su carta, 220x160 mm Firmato e datato in basso a destra: «C. Marascio 75» Dono dell’artista Inventario: n. 142 Mestica Epifanio Il riposo del trattore, 1997 Tempera e olio su tavola, 38,5x50 cm Siglato in basso a destra: «E.M.» Acquisizione: Dono dell’artista Inventario: n. 89
Novellini Mario (Reggio Emilia, 1920 - 1990) Fucilazione dei fratelli Cervi, s.d. Tempera su carta, 380x550 mm Firmato in basso a sinistra: «Novellini»; sul retro, Studio di figura Acquisizione: Dono Inventario: n. 63 Oliveti Egisto (Gattatico, 1923 - 1996) Casa Cervi, 1954 Tempera su compensato, 34,5x48,5 cm Firmato e datato in basso a destra: «E. Oliveti 54» Acquisizione: Dono Inventario: n. 7
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Casa Cervi, 1954 Olio su compensato, 35x50 cm Firmato: «E. Oliveti 54» Acquisizione: Dono Letizia Oliveti Inventario: n. 162
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Prandini Edmea Casa Cervi, 1975 Acquarello e carboncino su carta, 350x500 mm Firmato in basso a destra «E. Prandini» Acquisizione: Dono Inventario: 342 Pulvirenti Carmelo L’albero dei Sette Germogli, 2002 Mosaico di bottoni su stampa, 102x78 cm Targhette metalliche con i dati dell’opera «L’ALBERO DEI/ SETTE GERMOGLI»; «OPERA/CARMELO PULVIRENTI/ CASSIBILE (SR)» Acquisizione: Dono dell’autore Inventario: n. 300
Orfello Ottorino (Reggio Calabria, 1923 – Modena, 1999) Ritratto di papà Cervi, 1970 Olio su tela, 66,5x47 cm Firmato e datato in basso a destra: «Orfello 1970»; titolato, firmato e datato sul retro: «Papà Cervi di Orfello Ottorino R.C. aprile 1970 Modena» Acquisizione: Dono Inventario: n. 80 Pantaleone (Spaggiari Ivo) (Reggio Emilia, 1927) Ritratto di papà Cervi, 1975 Olio su tela, 69x48 cm Firmato e datato in basso a sinistra: «Pantaleone 75 RE»; dedicato sul retro Acquisizione: Dono dell’artista Inventario: n. 56 Ritratto di Genoveffa Cocconi, 1975 Olio su tela, 58,5x38,5 cm Sul retro dedica dell’autore Acquisizione: Dono dell’artista Inventario: n. 43 Il cimitero dei Cervi a Campegine, 1975 Olio su tela, 58x78,5 cm Firmato e datato in basso a sinistra: «Pantaleone 75 RE»; sul retro, nota illustrativa dell’autore Acquisizione: Dono dell’artista Inventario: n. 70 Pillini Maria L’arresto dei fratelli Cervi, XX sec., s.d. Tempera su tela, 60x80 cm Firmato in basso a sinistra: «Pillini Maria» Acquisizione: Dono Inventario: n. 53
Pillittu Luigi (Santadi, Cagliari, 1943) I nipotini dei Cervi, 1990 Acrilico su tela, 120x170 cm Firmato e datato in alto a destra: «L. Pillittu 1990» Acquisizione: Dono Inventario: n. 159
La sofferenza della Cocconi- Madre dei sette gioielli, 2002 Mosaico di bottoni su stampa, 102x78 cm Targhette metalliche con i dati dell’opera «LA SOFFERENZA DELLA /COCCONI/MADRE DEI SETTE GIOIELLI», «OPERA/ Carmelo Pulvirenti/ Cassibile (SR)» Acquisizione: Dono dell’autore Inventario: 301
Sesia Giovanni (1955) Dalla Terra la Vita/Dalla Madre la Forza/Dai Valori il Sapere, Trittico, 2008 Tecnica mista, 181,5x121,5 cm (singolo elemento) Acquisizione: Dono dell’artista Inventario: n.558 Bozzetto preparatorio, s.d. Tecnica mista, 34,5x70 cm Acquisizione: Dono dell’autore Inventario: n.561 Soricelli Carlo (S. Giorgio del Sannio, Benevento, 1924) La fucilazione, 1983 Olio su faesite, 210x260 cm Datato e firmato in basso a destra: «1983 C. Soricelli» Acquisizione: Dono dell’artista Inventario: n. 175
Tedeschi Nani (Cadelbosco Sopra, 1938) Ritratto di papà Cervi, s.d. Litografia, 890x670 mm Esemplare: n.n. Firmato in basso a destra a matita: «Nani Tedeschi» Acquisizione: Dono Inventario: n. 106 (altri due esemplari segnati A e B) Ritratto di papà Cervi, 1977 Litografia, 496x360 mm Esemplare n.n. Firmato in basso a destra sulla stampa e a matita: « Nani Tedeschi» Acquisizione: Dono Inventario: n. 6
Restelli Franca (Gualtieri, 1935 - Guastalla 1992) Dopo un tramonto c’è sempre un altro giorno, s.d. Olio su tela, 125x80 cm Firmato in alto a destra: «Restelli Franca» Acquisizione: Dono dell’artista Inventario: n. 166 Rossetti Alessandra (S.Giuliano Milanese, 1923) Il contributo di una madre alla Resistenza, 1983 Olio su tela, 60x70 cm Firmato e datato in basso a destra: «A. Rossetti 83»; sul retro, cartellino con dati relativi all’opera Acquisizione: Dono ANPI di Corticella (BO) Inventario: n. 72 Rossi Susanna (1950) Ritratto di papà Cervi, s.d. Carboncino su carta, 700x490 mm Dedicato e firmato in basso a destra «Susanna Rossi» Acquisizione: Dono Inventario: n. 133 Ritratto di Genoveffa Cocconi, s.d. Carboncino su carta, 700x500 mm Firmato in basso a destra «Susanna Rossi»; dedica a Genoveffa Cocconi Acquisizione: Dono Inventario: n. 136
Spaccaglia Arnaldo Madre dei sette fratelli Cervi, 1989 Matita su carta, 685x485 mm Titolato, datato e firmato in basso: «Madre dei sette fratelli Cervi 89 Arnaldo Spaccaglia» Acquisizione: Dono dell’artista Inventario: n. 41 Squarza Nino (Reggio Emilia, 1934) Ritratto di papà Cervi, 1973 Litografia, 459x324 mm (foglio) Esemplare: 1/200 Firmato in basso a destra: «Nino Squarza»; in foglio pieghevole con dedica ad Alcide Cervi di Rolando Cavandoli Acquisizione: Dono Amministrazione Comunale di Reggio Emilia, 1973 Inventario: n. 120
Ritratto di Genoeffa Cocconi, 2004 China su carta, 1000x685 mm Firmato in basso a destra «Nani Tedeschi» Acquisizione: Dono dell’artista Inventario: n.147 bis Figura di Genoeffa Cocconi, 2004 China su carta, 1000x685 mm Firmato in basso al centro «Nani Tedeschi» Acquisizione: Dono dell’autore Inventario: n.148 Ritratto di Genoeffa Cocconi, 2004 China su cartoncino, 700x500 mm Firmato in basso a destra «Nani Tedeschi» Acquisizione: Dono dell’autore Inventario: n.149
Donna piangente: Genoeffa Cocconi, s.d. Carboncino su carta, 700x500 mm Firmato in basso a destra «Susanna Rossi» Acquisizione: Dono Inventario:n.137 Seregni Gianluca (Monza, 1963) Papà Cervi e le sette croci dei suoi figli, 1990 Olio su masonite, 62x52,5 cm Firmato e datato in basso a destra: «Seregni G. 90»; titolato in basso a sinistra: «Papà Cervi e le sette croci dei suoi figli» Acquisizione: Dono Inventario: n. 172
Ritratto di Papà Cervi, 1999 Tecnica mista su carta 495x360 mm Firmato e datato in basso a destra «Nani Tedeschi» Acquisizione: Dono Inventario:n. 139
Ritratto di Papà Cervi, 1999 Tecnica mista su carta, 1000x700 mm Firmato in basso a destra «Nani Tedeschi» Acquisizione: Dono dell’autore Inventario: n. 264 Tancredi Vittorio Ritratto di papà Cervi, 1970 Tempera su tavola, 57,5x47,5 cm Firmato e datato in basso a destra: «Tancredi 70»; sul retro, dati dell’autore Acquisizione: Dono Inventario: n. 78
Pompili Graziano Archeologia del contemporaneo, 1978/2008 Terracotta patinata, 95x440 cm Acquisizione: Dono di Sonia Giavelli (2013) Inventario: 589
Tangari Michele (Terlizzi, Bari, 1920 – Poggibonsi, 1993) Ritratto di papà Cervi, 1966 Matita su carta, 445x305 mm Firmato e datato in basso a destra: «M. Tangari 11.4.66» Acquisizione: Dono ANPI, Poggibonsi, 1966 Inventario: n. 35
Porcelli Manuela (Pegognaga, Mantova, 1958) Ritratto di papà Cervi, 1977 Matita e carboncino su carta, 680x490 mm Firmato e datato in basso a destra: «P. Manuela 77»; dedica in basso a sinistra: «A papà Cervi» Acquisizione: Dono Inventario. N. 49
Tarassov Anatoli (1921 - Leningrado, 1971 ) Ritratto di papà Cervi, 1964 Tempera su carta, 265x180 mm Firmato e datato in basso a destra: «A. Tarassov Leningrado 1964» Acquisizione: Dono Inventario: n. 4
Il lavoratore dei campi, XX secolo, s.d. Tecnica mista su carta, 830x590 mm Firmato in basso a destra «Nani Tedeschi» Acquisizione: Dono dell’autore Inventario: n. 288 Papà Cervi, 2000 China su carta, 1350 x810 mm Firmato in basso a sinistra «Nani Tedeschi» Acquisizione: Dono dell’autore Inventario: n. 310 Tode (Todeschi) William (Gonzaga, Mantova, 1938) Ritratto di Margherita Cervi, 1977 Matita e carboncino su carta, 700x500 mm Firmato e datato in basso a sinistra: «William Tode 12 giugno 1977 Campegine»; dedica a Margherita Cervi in basso a destra Acquisizione: Dono a Margherita Cervi Inventario: n. 128
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Ritratto di Diomira Cervi, 1977 Carboncino su carta, 700x500 mm Firmato e datato in basso a destra: «William Tode 12 giugno 1977»; dedica a Diomira Cervi in basso a destra Acquisizione: Dono dell’artista Inventario: n. 138 Ritratto di Irnes Bigi in Cervi, 1977 Carboncino su carta, 700x500 mm Firmato e datato in basso a sinistra: «William Tode 77»; dedica a Irnes Bigi in basso a destra Acquisizione: Dono dell’artista Inventario: n. 140 Dopo un raccolto ne viene un altro, 1977 Litografia, 700x745 mm Firmato, datato e numerato «William Tode, 1977 28/100» Acquisizione: Dono Inventario: 344 Tolminati Lucia Il raccolto, 2005 Olio su tela, 50x100 cm Firmato in basso a destra «Lucia Tolminati»; iscrizione sul retro Acquisizione: Dono dell’artista Inventario: n.273 Toniato Udo (1930) I sette Fratelli Cervi, 2009 Olio su tavola, 39x48,5 cm Firmato e datato in basso a sinistra «Udo Toniato 2009» Acquisizione: Dono Inventario: n. 338 Treccani Ernesto (1920 – 2009) Dopo un raccolto ne viene un altro, 1993 Fotolitografia acquerellata, 280x200 mm Firmato in basso «Ernesto Treccani» e titolato in basso a destra Acquisizione: Dono Inventario: n.105 Tresoldi Franchina (1941) Papà Cervi e i sette fratelli, 1972 Olio su tavola, 108x96 cm Firmato e datato in basso al centro: «F. Tresoldi»; su cartellino applicato in basso al centro dell’opera, dati dell’autore e del donatore Acquisizione: Dono Circolo Culturale “L’Isola”, Milano (1974) Inventario: n. 91 Tumminello Salvatore Ritratto di papà Cervi, 1961 Olio su cartone telato, 30,2x22,2 cm Datato e firmato in basso al centro: «1961 S. Tumminello» Acquisizione: Dono Inventario: n. 178 Ugolotti Jucci (1943) Busto di papà Cervi, s.d. Terracotta, alt. 69 cm Acquisizione: Dono dell’artista, 1985 Inventario: n. 154 Valdemarca Giuseppe Ritratto di Genoveffa Cocconi, 1983 Carboncino e matita su carta, 295x210 mm Firmato in basso a destra Acquisizione: Dono Giuseppe Valdemarca, 1983 Inventario: n. 146
Verzelloni Aldo (1933) Il bombardamento del cimitero di Villa Ospizio, s.d. Olio su tela, 55x85 cm Firmato in basso a sinistra «Aldo Verzelloni» Acquisizione: Dono Inventario: n.173 Zukov Nicolaj ( 1908 - 1973) Papà Cervi (allegoria), 1973 Matita su carta, 480x680 mm Firmato e datato in basso al centro: «Zukov 73»; etichetta con dedica applicata sul retro Acquisizione: Dono dell’artista Inventario: n.2, n.571, n.573, n.577 Ritratto di Genoveffa Cocconi, 1971 Carboncino su carta, 505x450 mm Firmato e datato in basso a sinistra: «Zukov 1971» Acquisizione: Dono Inventario: n.92 Ritratto di Alcide Cervi, 1971 Carboncino su carta, 510x360 mm Firmato e datato in basso a destra: «Zukov 1971 Reggio Emilia» Acquisizione: Dono Inventario: n. 208 Autori non identificati Casa Cervi in fiamme, s.d. Olio su tela, 39x49 cm Acquisizione: Dono Inventario: n. 33 Fucilazione dei fratelli Cervi, s.d. China acquerellata e carboncino su carta, 470x595 mm Firmato in basso a destra Acquisizione: Dono Inventario: n. 47 Ritratto di Diomira Cervi, 1977 Carboncino su carta, 604x490 mm Firmato e datato in basso al centro; dedica a Diomira Cervi Acquisizione: Dono Inventario: n. 130 Ritratto di Diomira Cervi, 1977 Carboncino su carta, 688x490 mm Firmato e datato in basso a destra; dedica a Diomira Cervi Acquisizione: Dono Inventario: n. 131 Ritratto di papà Cervi, 1977 Carboncino su carta, 688x490 mm Firmato in basso a sinistra; dedica a papà Cervi Acquisizione: Dono Inventario: n. 132 Ritratto di Genoveffa Cocconi, 1977 Carboncino su carta, 688x493 mm Datato e firmato in basso a sinistra; dedica a Genoveffa Cocconi Acquisizione: Dono Inventario: n. 135 Eccidio,1962 Bronzo brunito su legno, 52x62 cm Datato «1962» Acquisizione: Dono da Poggibonsi Inventario: n. 291 Alcide Cervi e Genoeffa Cocconi, s.d. Olio su legno, 39x29,5 cm Acquisizione: Dono Inventario: 500
Il 17 gennaio 1954, al teatro Eliseo di Roma, con un discorso del giurista Piero Calamandrei è commemorato il decimo anniversario della fucilazione dei sette fratelli Cervi. Al padre Alcide è offerta una medaglia d’oro, opera dello scultore d’origine bolognese Marino Mazzacurati, realizzata grazie all’apertura di una sottoscrizione popolare che ha un notevole successo. La medaglia reca da un lato il ritratto di Alcide Cervi e dall’altra la raffigurazione simbolica di un tronco di quercia, dietro il quale, tra i rami spezzati, si vedono brillare in cielo le sette stelle dell’Orsa, che intendono raffigurare i sette fratelli Cervi. Fa parte, costituendone il pezzo più pregiato e significativo, di una più ampia raccolta di medaglie d’oro, argento, bronzo e altri metalli donate in varie epoche ad Alcide e al Museo Cervi
28 dicembre 1943 - 28 dicembre 2013 70° Anniversario dell’Eccidio dei Fratelli Cervi
I CERVI: UNA STORIA CHE RESISTE Arte per un museo della coscienza MUSEO CERVI - GATTATICO (RE) 28 dicembre 2013 - 25 aprile 2014
La mostra è aperta dal martedì alla domenica con i seguenti orari: gennaio – febbraio martedì, mercoledì, giovedì, venerdì ore 10 – 12,30 sabato, domenica ore 10 – 12,30; ore 15 – 17,30 marzo – aprile martedì, mercoledì, giovedì ore 9,30 – 13 venerdì, sabato, domenica ore 10 – 12,30; ore 15 – 18,30 Chiusura il 1° gennaio e tutti i lunedì non festivi Visitabile nei giorni infrasettimanali di chiusura su prenotazione Ingresso al Museo € 3 compresa la visita alla mostra
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI Il servizio di visita guidata è disponibile per i gruppi non inferiori alle 20 persone museo@fratellicervi.it tel 0522 . 678356 LABORATORI Sono disponibili Laboratori di approfondimento per le scuole didattica@istitutocervi.it tel 0522 . 678356
www.fratellicervi.it www.ibc.regione.emilia-romagna.it
ISBN 9788897281238